Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Durante la scorsa lezione sono stati affrontati alcuni meccanismi di attivazione degli oncogeni come il
meccanismo di attivazione per mutazione puntiforme (in particolare RAS) e il meccanismo di attivazione per
amplificazione genica affrontando anche un primo esempio di terapia farmacologica antineoplastica mirata a
un bersaglio molecolare (target therapy) che non mira a colpire le cellule in attiva replicazione, come le
terapie convenzionali, ma mira ad un particolare bersaglio molecolare che alterato nelle cellule tumorali
mentre non lo nelle cellule normali. Inoltre lapplicazione di questa terapia (ci si riferisce al Trastuzumab,
anticorpo monoclonale umanizzato anti-HER2, dove HER2 un recettore overespresso in circa 1/3 delle
neoplasie mammarie) riservata a pazienti con carcinoma mammario selezionati in base al fatto di avere un
overespressione di questo recettore. Si tratta di un esempio di precision medicine ossia di medicina di
precisione che consiste nel ricercare lalterazione molecolare nel paziente e dare a quel paziente selezionato
quel tipo di terapia personalizzata.
IL LINFOMA DI BURKITT
Si tratta di una neoplasia delle cellule B che si sviluppa soprattutto in forma solida (linfoma) in organi
periferici come milza, linfonodi o MALT. Le cellule linfomatose del linfoma di Burkitt sono caratterizzate,
nella maggior parte dei pazienti, da una traslocazione patognomonica tra i cromosomi 8 e 14 e, in seguito alla
procedura di clonaggio del breakpoint, si giunti alla conclusione che sul punto di rottura vi nel cromosoma
8 loncogene cellulare c-myc mentre sul cromosoma 14 presente il gene enhancer della catena pesante delle
immunoglobuline (IgH). Si tratta di una traslocazione t(8;14) detta IgH/c-myc. Il prodotto della traslocazione
vede la presenza dellenhancer delle immunoglobuline a monte, mentre gli esoni di c-myc a valle e ci fa s
che si produca un gene ibrido che vede il punto di rottura tra lesone 1 (non coding) e lesone 2 (coding) di c-
myc. Ci implica che il prodotto di traslocazione conterr le regioni regolatrici enhancer della catena pesante
delle immunoglobuline e le porzioni codificanti delloncogene c-myc. Tutto ci porter a unespressione di una
proteina myc normale (gli esoni codificanti infatti non sono alterati da questa traslocazione), ma la trascrizione
sar sotto il controllo di un altro promotore che risponder ad altre vie di signalling della trascrizione che i
linfociti B fanno partire per la produzione della catena pesante delle immunoglobuline. Quindi si tratta di un
espressione inappropriata: questo gene traslocato non espresso quantitativamente di pi, ma espresso al
momento sbagliato e in riposta agli stimoli sbagliati. In particolare lespressione delle catene pesanti
controllata in modo abbastanza continuo ed sostenuta anche nelle fasi successive del differenziamento dei
linfociti B e perci questi linfociti B con la traslocazione avranno unespressione costitutiva delloncogene
myc. Inoltre la traslocazione t(8;14) la pi frequente, ma anche t(8;2) e t(8;22) coinvolgono myc con
modalit analoghe: infatti sul cromosoma 2 e 22 i partner di traslocazione sono i geni che codificano per le
catene leggere delle immunoglobuline.
I LINFOMI FOLLICOLARI
Neoplasia B-cellulare in cui vi una traslocazione t(11;14), in particolare in 11q13 e 14q32, che coinvolge il
gene della ciclina D1 sul cromosoma 11 dando una traslocazione
Ig/ciclina D1 che in alcuni testi indicata come Ig/Bcl1. In questo caso il
fenotipo di tipo proliferativo: le cellule in cui sono
overespressi questi geni hanno una velocit
proliferativa maggiore.
TIPOLOGIE DI LINFOMI
Nel contesto delle varie neoplasie B cellulari conosciute si osserva un fenotipo bloccato in uno stadio di
differenziazione dei linfociti B normali.
Infatti il linfocita B nave arriva al linfonodo nei centri germinativi, prima attraverso la zona scura, poi la
chiara e assume il fenotipo di centroblasto/centrocita; alcuni di questi verranno eliminati se non riconoscono
efficientemente lantigene, mentre altri verranno mantenuti o sotto forma di cellule B memoria oppure come
plasmablasti e poi plasmacellule.
Nelle neoplasie di derivazione B cellulare si evidenzia un blocco in un determinato stadio di differenziamento:
le forme pi frequenti sono i DLBCL e i follicolari che corrispondono da soli a oltre la met, poi vi sono i
linfomi di Hodgkin per un 10-15%, i mantellari 6%, i Burkitt (in Italia) sono piuttosto rari 1-2% tra tutti i
linfomi di derivazione B cellulare. Se in Italia il linfoma di Burkitt raro, tuttavia in altre aree geografiche non
lo : infatti pu essere associato ad uninfezione con il virus oncogeno di Epstein-Barr che in determinate aree
lo rende pi frequente.
Tutte queste sono neoplasie che si riescono a trattare molto bene e la diagnosi, in genere, si
esegue
osservando la
comparsa di masse linfonodali e dei B cell symptoms come febbricole ricorrenti, dimagrimento e
sudorazione notturna. Si esegue un prelievo bioptico e si esegue la caratterizzazione immunoistochimica e la
gradazione delle cellule neoplastiche (grading del linfoma: indica se a basso-medio-alto grado) per identificare
il linfoma e il grado associato.
La Terapia
In genere si utilizza la chemioterapia secondo il protocollo CHOP:
1) C: ciclofosfamide;
2) H: Hidrossi-doxorubicina (adriamicina);
3) O: oncovin (vincristina);
4) P: prednisone (corticosteroide);
CD20 un antigene di superficie espresso nelle prime fasi del processo di differenziazione delle cellule B per
poi essere mantenuto anche nelle fasi successive. Se i pazienti con linfoma non-Hodgkin hanno una positivit
per il CD20 si trattano con Rituximab: una terapia farmacologica mirata, per fino ad un certo punto in
quanto, come gi detto, il CD20 espresso anche nei B normali e quindi come effetto collaterale si ha
unimmunodeficienza di tipo umorale e quindi i pazienti sono sensibili soprattutto a infezioni di tipo batterico.
Da ricordare che i linfomi non-Hodgkin, sebbene meno frequenti rispetto a tumori come quello al polmone o
alla mammella, negli USA sono al 5 posto per gli uomini e al 6 per le donne.
Il meccanismo dazione del Rituximab vede la compresenza di varie modalit che agiscono sul linfocita B
CD20 positivo:
Il farmaco stato poi perfezionato e oggi sono presenti anche altri farmaci con il medesimo effetto:
- Tositumomab;
- Obinutuzumab;
- Ofatumumab che anticorpo monoclonale tutto umano con la propriet di legare una porzione del
recettore CD20 pi vicino alla membrana (tutti gli altri legano in porzioni pi superficiali) e in questo
modo facilita lazione del complemento aumentando la potenza di uccisione delle cellule per lisi.
DIAGNOSI
piuttosto semplice e si articola in vari steps:
1. Uno striscio di sangue periferico che presenta granulocitosi, cio un aumento di cellule con fenotipo
anomalo ma molto somigliante a un tipo di granulociti: quindi una basofilia (pi frequentemente) ma a
volte anche eosinofilia o un eccesso di cellule con fenotipo intermedio;
2. Unanalisi citogenetica con cui si rileva un cromosoma Philadelphia (presente nella maggior parte
dei pazienti CML);
3. Una diagnosi molecolare con cui si ricerca lRNA ibrido abl-bcr. Si preferisce ricercare lRNA al
DNA perch, siccome i breakpoints sono molto sparpagliati lungo il gene bcr, risulta pi rapido e
semplice studiare il trascritto maturo pi breve poich ha gi splicato le regioni introniche. Dal
punto di vista metodologico questo si effettua con una reazione di trascrizione inversa PCR (rt pcr) o
anche con una retro-trascrittasi RT PCR che permette di rilevare anche la quantit del trascritto ibrido.
Si tratta di retro trascrizione RT PCR perch prima di procedere alla PCR necessario
retrotrascrivere lRNA.
La crisi blastica indotta dallaccumulo di alterazioni genetiche (cellule aneuploidi) aggiuntive alla
traslocazione, che bloccano in qualche punto il processo differenziativo. Queste cellule aneuploidi sono
presenti sia nel sangue periferico che nel midollo osseo (per la diagnosi sia nello striscio che nellaspirato
midollare, questultimo sempre effettuato in diagnosi).
Dal punto di vista meccanicistico sia abl che bcr danno un contributo alla trasformazione neoplastica ed
importante notare che t(9,22) coinvolge regioni codificanti di entrambi i geni e perci in questo caso la
proteina sar completamente anomala perch presenter una porzione di bcr e una di abl (nei 3 casi precedenti,
myc, bcl2 e la ciclina, erano proteine integre associate alle catene heavy/light).
Il signalling
Tuttavia imatinib, dasatinib e nilotinib sono efficaci solamente in fase cronica: il paziente in crisi blastica
completamente refrattario a questo tipo di terapia perch le cellule in crisi blastica hanno talmente tante
mutazioni che non sono pi dipendenti (addicted) dalla traslocazione, a differenza delle cellule tumorali
leucemiche in fase cronica sono dipendenti dalla traslocazione.
In ogni caso, sebbene la CML venga diagnosticata e curata in fase cronica portando a scomparsa delle cellule
leucemiche philadelphia-positive in circolo e nel midollo, persiste sempre una malattia residua minima, cio
con metodiche altamente sensibili (ad esempio con una RT-PCR di un aspirato midollare) si riescono ad
individuare quantit minime di cellule leucemiche ragion per cui il farmaco deve essere assunto dal paziente
per il resto della propria vita.
Ora in molti centri italiani si sta sperimentando la possibilit di interrompere la terapia una volta raggiunta la
remissione della malattia usando farmaci di seconda e terza generazione, che sono pi potenti; le prime
evidenze sembrano molto incoraggianti.
Ad ogni modo, limatinib ed i suoi analoghi inibiscono, oltre che bcr-abl, anche altre chinasi (effetto non
previsto):
- Il c-kit: recettore per stem cell factor;
- Il recettore per il PDGF.
Questo molto utile perch pu essere utilizzato anche nei tumori GIST (GastroIntestinal Stromal Tumors) che
presentano overespressione di c-kit. Generalmente i tumori gastrointestinali sono carcinomi di origine
epiteliale, ma una piccola quota deriva dalla componente stromale (i GIST appunto).
Il grafico a lato illustra un grosso studio tedesco basato su un follow-up di oltre 26 anni che mette a confronto
la sopravvivenza dei pazienti CML trattati sia con le vecchie che con le nuove terapie.
da notare che alcuni
pazienti trattati con
imatinib (nuova terapia)
presentano una resistenza
secondaria per cui
presentano una risposta
iniziale, ma poi recidivano
(anche se raramente)
perch compaiono
mutazioni puntiformi su
bcr-abl, in particolare nel
sito di binding del farmaco.
Perci si sono ricercati
farmaci alternativi che
abbiano diversi targets
nella molecola, rispetto al
sito per lATP. Questi
targets sono:
- il sito di legame del substrato che la chinasi abl andr a fosforilare (ON012380);
- il sito di legame allosterico che pu essere in questo modo inibito da alcune specie lipidiche (GNF-2).
La traslocazione pu essere modulata. Questi farmaci sono tuttora in sperimentazione e non in clinica.
Druggable target: il bersaglio molecolare deve essere una molecola che si pu inibire con un
farmaco, come i recettori di superficie e le chinasi.
OSS.
Molecole attualmente ritenute undruggable sono i fattori trascrizionali (come myc) e Ras. Gli unici
approcci che hanno dato dei risultati incoraggianti, per quanto concerne la cura di tumori in cui Ras
mutato, riguardano lutilizzo di inibitori della farnesilazione di Ras (inibitori della farnesil-transferasi) .
Queste code lipidiche sono importanti in quanto permettono la localizzazione di Ras in corrispondenza
della membrana ed in prossimit delle vie recettoriali tirosin-chinasiche che ingaggiano lattivazione di
Ras.
Oncogene addiction: le cellule tumorali devono aver bisogno del gene mutato per mantenere il
fenotipo neoplastico. Sequenziando i genomi dei tumori si visto che questi hanno centinaia/migliaia
di mutazioni, la maggior parte delle quali sono definite passenger mutations poich non guidano il
processo di trasformazione neoplastica; ci sono poi le cosiddette driver mutations che invece lo
guidano. Nellinsieme delle driver mutations, quelle rilevanti da un punto di vista terapeutico sono
quelle che invece servono a mantenere il fenotipo neoplastico. Alcune, possono essere state driver solo
nel processo iniziale di trasformazione per poi trasformarsi in passenger, come testimoniato da bcr-abl
(leucemia mieloide cronica) driver nei pazienti in fase cronica e passenger in quelli in crisi blastica.
Le terapie troppo mirate ad un unico sito della molecola target sono vulnerabili perch se il tumore muta un
aminoacido in quel sito diventa resistente (non riconoscibile pi dalla tasca molecolare del farmaco).
Attualmente il trend della ricerca farmacologica di colpire il tumore con pi farmaci mirati a pi target
molecolari oppure usare degli approcci semi-target che colpiscano pi target al tempo stesso ( pi difficile
che le cellule tumorali riescano a mutare tutti questi bersagli simultaneamente).
Alterazioni dei regolatori positivi e negativi del ciclo cellulare nelle cellule tumorali
In generale molto pi frequente trovare mutazioni dei geni che codificano per le cicline che non per le chinasi
(Cdk); in particolare la ciclina E viene utilizzata come marcatore prognostico in alcuni tumori, come le
neoplasie mammarie. Tra le chinasi, invece, quella pi coinvolta la Cdk4. Anche la fosfatasi Cdc25
frequentemente coinvolta, anche se non per mutazione, bens per aumentata espressione.
Meccanismi oncogenici sono amplificazioni geniche, traslocazioni (soprattutto nel caso della ciclina D1 e
della ciclina E) e mutazione puntiforme attivatoria della Cdk4. Questultima interessa il punto di legame della
p16, una INK che funziona in modo G1-S specifico inibendo la chinasi; non che Cdk4 funzioni di pi, ma
meno inattivabile da parte di p16.
Per quanto riguarda gli inibitori, in particolar modo p21 e p27, vi sono raramente mutazioni in questi geni, che
sono invece alterati a livello regolatorio. p21 infatti un target trascrizionale delloncosoppressore p53:
alterazioni a livello di questultimo gene portano ad alterazioni despressione di p21. Un discorso analogo si
pu fare anche per p27 che controllato sia tramite degradazione proteasomiale (via HER2-SOS-Ras-Raf-
MEK-MAPK) che tramite localizzazione intracellulare (HER2-PI3K-Akt) mediante fosforilazione.
p15 e p16 sono delle INK coinvolte sia in mutazioni puntiformi inattivatorie che in fenomeni di silenziamento
epigenetico (ad es. ipermetilazione, soprattutto a livello di p16).
Spesso nei tumori si trova un pattern di inattivazione reciproco tra Rb e p16; p16 inibisce infatti le chinasi che
inibiscono Rb. molto raro trovare sia mutazioni di p16 che di Rb nello stesso tumore perch mutazioni
delluno o dellaltro portano al medesimo fenotipo.
Ci sono poi le neoplasie ereditarie in cui perlomeno una mutazione viene ereditata dalla linea germinale:
mutazioni germinali di p16 predispongono allinsorgenza di melanomi ereditari.