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SALVATORE BRUNO
ELABORATO
DI
FILOSOFIA MORALE
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Nota di lettura: Il capitolo sesto dellEtica Generale di
De Finace
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Lautore nel capitolo passa dalla dallontologia alla filosofia pratica. Parte
dai presupposti raggiunti nei capitoli precedenti e dai risultati della teologia
naturale (Tomista). Da questi inizia il suo percorso deduttivo articolato in nove
punti. Che partono dallAmore di Dio e finiscono con la gloria di Dio nelle
creature.
In questo percorso possiamo individuare alcune tappe fondamentali che
hanno ispirato la mia riflessione.
Nel primo punto la frase che mi ha particolarmente colpito Dio si ama
nelle sue creature amandole. Tale proposizione straordinariamente forte nella
sua apparente semplicit.
Che ci restituisce il ritratto di un Dio che crea amando ed amando crea, un
Dio mai davvero lontano dalle sue creature che partecipano sempre almeno in
parte della sua perfezione.
A tal fine da citare la frase lamore divino non presuppone il valore
dellamato: lo pone, Dio per non ci ama per un carattere di generica
somiglianza con lui (quindi solo collettivamente) ma nella nostra soggettiva
specificit (lipseit di cui parla lautore).
Proseguendo in questa riflessione De Finace nota come luomo ed ogni
creatura ordinata teocentricamente verso lamare e verso lamarsi del suo
creatore.
Questa la coscienza morale per lautore, il concedersi delluomo al
Valore che razionalmente appare preferibile a tutto, il riconoscersi come essere
teocentricamente orientato.
Luomo e tutta la creazione sono una teofania, una manifestazione del
divino, ergo ogni uomo immagine del Creatore, ma il cristidfano ha la possibilit
di diventarlo ancora pi pienamente mediante la Grazia che la Rivelazione gli ha
partecipato.
Ed attraverso la sua fedelt alla coscienza morale che luomo rispetta il
suo orientamento ed in pieno lessere immagine di Dio, al contrario la sfregia
quando insulta la sua coscienza ( lIdeale pratico).