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BULLISMO

E-textbook a cura di Margherita Bezzi


Master DOL

Prefazione
Questo e-textbook stato realizzato nellambito dellesame Editoria elettronica: dal Kindle alliPad
del Master DOL nuove tecnologie in didattica.
Il tema scelto drammaticamente attuale allinterno dei contesti scolastici e extrascolastici: il bullismo.
Attraverso notizie di cronaca, dati statistici, opinioni di esperti e documenti provenienti da varie fonti,
si analizza il fenomeno in modo dettagliato per riconoscerne i segnali e porvi rimedio.
Si deciso di esaminare la trattazione del bullismo da parte di diverse istituzioni autorevoli (come
Telefono Azzurro, lOspedale Pediatrico Bambin Ges e lArma dei Carabinieri), per fornire un quadro
sfaccettato di questo fenomeno in continua espansione.
Lidea di affrontare e approfondire questo argomento nasce dallesigenza dellautrice, insegnante e
formatrice, di comprendere meglio un problema che si manifesta sotto diverse forme, spesso nascoste e
talvolta difficili da individuare.
Il lavoro, rivolto a docenti delle scuole di ogni ordine e grado, rappresenta altres una valida guida per
genitori, educatori e tutti gli adulti coinvolti nelle dinamiche relazionali con bambini, preadolescenti e
adolescenti.
Oltre ai contenuti, la curatrice ha redatto lindice, ha scelto i titoli dei capitoli (evidenziati in blu) e le
immagini.
I documenti sono stati riportati con alcuni tagli (evidenziati in questo modo []), al fine di rendere la
lettura pi scorrevole.
I rimandi alle pagine internet sono stati tolti per evitare una dispersione verso contenuti gi ampiamente
approfonditi. Le poche aggiunte della curatrice, volte a una maggiore coesione testuale, sono state
evidenziate fra parentesi quadre.
Per ogni documento, laddove reperibili, sono stati riportati i seguenti dati: fonte, autore, data, link.

Margherita Bezzi

E-textbook realizzato dalla Prof.ssa Margherita Bezzi, nellambito del Master DOL

INDICE DEI CONTENUTI


1. La cronaca del bullismo

1.1 Bullismo, 16enne denuncia minacce morte

1.2 << La mia Carolina, uccisa dalle botte di internet >>

1.3 Otto contro uno, pestano e minacciano un compagno a scuola: lesionato anche un rene

1.4 Vittima di baby bulli a 15 anni, tenta anche il suicidio

1.5 Foggia, studente perde un occhio dopo la lite fuori dalla scuola: denunciato un 16enne

2. I dati del bullismo

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2.1 Bullismo e cyberbullismo: i dati del Telefono Azzurro

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3. Il bullismo

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3.1 Bullismo

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3.2 Stop al bullismo

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3.3 Il bullismo

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4. Il bullo

21

4.1 Il profilo psicologico del bullo

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4.2 I gregari del bullo

23

5. La vittima

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5.1 Profilo della vittima di bullismo

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5.2 La solitudine dei bullizzati

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6. Conseguenze sul bullo e sulla vittima

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6.1 Bullismo conseguenze da adulti

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7. Consigli ai genitori

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7.1 E se il bullo tuo figlio?

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7.2 Bullismo, consigli ai genitori

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8. Il bullismo e la legge

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8.1 La legge sul bullismo e il cyberbullismo un passo avanti per la scuola e il Paese

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9. La parola agli esperti

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9.1 Vittime del bullismo: un silenzio che logora

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9.2 Cyber bullismo; intervista al Dott. Tonioni del Policlinico Gemelli

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9.3 Il bullismo Intervista al Prof. Meluzzi

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9.4 Paolo Crepet sul fenomeno del bullismo

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9.5 Bullismo: come fare per uscirne. Gli aspetti legali del fenomeno

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10. Sconfiggere il bullismo


10.1 Come combattere il bullismo
11. Linkografia

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LA CRONACA DEL BULLISMO


Bullismo, 16enne denuncia minacce morte
A Ivrea, nel Torinese. Indaga polizia, forse pi di un episodio
(ANSA) - TORINO, 5 DIC - Atti di bullismo ai danni di un ragazzino di sedici anni all'istituto Olivetti
di Ivrea. La segnalazione arriva dalla famiglia del giovane che ha sporto denuncia agli agenti del
commissariato eporediese.
Secondo quanto ha raccontato il sedicenne, un gruppo di ragazzi della scuola lo avrebbe aggredito e
minacciato di morte.
Il sedicenne sarebbe stato colpito al collo e al basso ventre in cortile, davanti ad altri compagni:
nessuno, per, sarebbe intervenuto in sua difesa. Secondo gli accertamenti della polizia non sarebbe
nemmeno il primo episodio di cui il giovane rimasto vittima. Tra questi anche il furto del portafoglio
un mese fa.

Fonte: ansa.it
Autore: Redazione ansa
Data: 05 dicembre 2016
Link: http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/12/05/bullismo-16enne-denuncia-minaccemorte_4b34f5bc-f841-4be4-87fb-7a3a3335f4e6.html

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La mia Carolina, uccisa dalle botte di Internet


Si concluso il processo contro gli autori degli atti di bullismo che hanno spinto nel 2013 la
giovanissima Carolina di Novara al suicidio: 1 anno e 4 mesi all'unico maggiorenne del gruppo;
sospensione del processo e messa in prova ai servizi sociali ai cinque minorenni. Famiglia cristiana ha
incontrato [] il padre Paolo Picchio che cos aveva raccontato il suo dolore.
[] A fine novembre del 2012 Carolina partecipa a una festa in casa di amici. Si ride, si scherza e si
balla, ma a un certo punto si alzano i toni. Lei era quasi astemia. Ma quella sera successo qualcosa.
Carolina ha bevuto tanto da perdere i sensi. Mi hanno telefonato di andare a prenderla perch stava
troppo male. Era talmente sfinita che il giorno dopo non ricordava nemmeno i miei schiaffi per
svegliarla n nulla di quanto accaduto. Tra i ragazzi della festa cerano anche gli amici del suo ex, il
ragazzino con cui la giovane non voleva pi stare. Da l in poi non so bene cosa possa essere successo,
se qualcuno le abbia messo qualcosa nel bicchiere. So solo quello che resta, un video che ritraeva
Carolina in quello stato e che un mese dopo stato postato e ha iniziato a girare sulla Rete. La
vergogna stata insopportabile.

Fonte: famigliacristiana.it
Autore: Chia Pelizzoni
Data: 01 agosto 2016
Link: http://www.famigliacristiana.it/articolo/parla-il-papa-della-ragazza-suicida-la-mia-carolinauccisa-dalle-botte-di-internet.aspx

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Otto contro uno, pestano e minacciano un compagno a scuola: lesionato


anche un rene
Nuovo, gravissimo, episodio di bullismo in una scuola della provincia di Rimini. Otto ragazzini, di cui
cinque minorenni allepoca dei fatti, avevano preso di mira una povera vittima con botte, minacce,
vessazioni. In un caso, a furia di pestarlo, gli avevano anche lesionato un rene. Gli accusati, difesi da
un avvocato, per si difendono e sostengono di non aver fatto nulla di male in quanto, secondo le loro
parole, sarebbe stato solamente un gioco.
Non si sono di certo sforzati per avere la meglio: in otto contro uno, non era poi cos difficile. Figlio di
p, ti ammazzo, non sei nessuno e gi botte fino, addirittura, a lesionare un rene tanto che era stato
richiesto anche lintervento del pronto soccorso. Lo avevano umiliato e vessato talmente tanto che la
povera vittima, al termine delle lezioni, rimaneva in classe anche per decine di minuti per assicurarsi
che i bulli se ne fossero andati a casa. A quel punto usciva, terrorizzato, e si avviava verso la propria
abitazione.
La situazione durata per diversi mesi fino a che, esasperato, non ha deciso di raccontare tutto prima ai
genitori e poi alla Polizia, dove ha sporto denuncia contro gli otto bulli. Tutti sono stati ascoltati e
denunciati per il reato di stalking e lesioni: ma loro, difesi da un avvocato, respingono le accuse.

Fonte: riminitoday.it
Autore: Redazione
Data: 19 novembre 2016
Link: http://www.riminitoday.it/cronaca/otto-contro-uno-pestano-e-minacciano-un-compagno-ascuola-lesionato-anche-un-rene.html

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Vittima di baby bulli a 15 anni, tenta il suicidio


Una lunga serie di minacce, botte e vessazioni tra Pisa e Lucca
Lucca, 30 settembre 2016 - Quasi due anni di violenze, estorsioni, botte e minacce. Poi i suoi aguzzini
le hanno puntato un coltello alla gola, costringendola a seguirli in un parco. L viene stordita. Si
risveglia seminuda, con i jeans infilati al rovescio, sporchi di sangue. E in testa un grande vuoto.
lultima puntata del calvario di una 14enne residente a Lucca che da settembre 2015 vittima di un
branco di bulli incontrati fra i banchi di una scuola della Piana lucchese. Cos la sua vita si diventata
un incubo. La ragazzina ha provato a mettervi fine prima trasferendosi in un istituto di Pisa, poi
tentando il suicidio.
Per ben quattro volte. La lista delle vessazioni denunciate un bestiario di cattiverie: botte, insulti e
lettere minacciose. I baby aguzzini, sicuri del suo silenzio, sono arrivati a pretendere 1.800 euro: la
14enne pur di accontentarli ha rubato la carta di credito della madre. Senza mai dire nulla n ai
professori n in famiglia.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, lo scorso agosto: la 14enne torna verso casa dopo aver
salutato le amiche al parco. Il branco la bracca. Uno dei ragazzi le punta un coltello alla gola e la
costringe a seguire i suoi amici, le tappa la bocca con un tampone imbevuto: lei sviene e al risveglio si
trova seminuda e sporca di sangue. Dopo lo choc trova la forza di raccontare tutto alla madre e
denunciare i suoi aguzzini mettendo i loro nomi su tre denunce. Un romanzo criminale, sul quale
adesso indagano i carabinieri.

Fonte: lanazione.it
Autore: non indicato
Data: 29 settembre 2016
Link: http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/bullismo-scuola-tentato-suicidio-1.2554060

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Foggia, studente perde un occhio dopo la lite fuori da scuola: denunciato


un 16enne
La polizia ha identificato laggressore, che stato denunciato e poi ricoverato in ospedale in preda a
una grave crisi di ansia. Al setaccio degli agenti anche i filmati della videosorveglianza.
FOGGIA - Ha perso luso dellocchio sinistro il ragazzo di 18 anni, vittima di una violenta aggressione
avvenuta poco dopo l'uscita da scuola. []
A causare la grave ferita allocchio sinistro del ragazzo sono stati due pugni sferrati in viso da un
16enne, denunciato in stato di libert per lesioni gravissime. Ancora da chiarire la dinamica e le
motivazioni dellaccaduto: secondo quanto accertato dalla polizia, il 16enne segue con un docente di
sostegno le lezioni nella stessa classe della fidanzata del 18enne aggredito.
La ragazza avrebbe avuto una discussione (ma una versione ancora tutta da verificare) con il 16enne:
diverbio per il quale laggredito intendeva chiedere spiegazioni alluscita di scuola. Il 16enne, per,
vistosi braccato, ha reagito violentemente colpendo il ragazzo, che caduto a terra, sanguinante. Sul
posto sono immediatamente intervenuti preside e vicepreside del vicino istituto scolastico, allertati
dalle urla provenire oltre i cancelli dellistituto.
Soccorso dal 118, il giovane stato trasportato in ospedale, dove ha perso locchio sinistro. La polizia
ha identificato laggressore, che stato denunciato e poi ricoverato in ospedale in preda a una grave
crisi di ansia. In merito alla vicenda, gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere della
videosorveglianza scolastica, materiale che insieme alle testimonianze dei presenti saranno inviate alla
Procura del tribunale dei minorenni di Bari.

Fonte: bari.repubblica.it
Autore: Maria Grazia Fristaldi
Data: 25 ottobre 2016
Link:http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/10/25/news/foggia_la_lite_fuori_dalla_scuola_finisce_a_pu
gni_18enne_perde_un_occhio-150542228/?ref=search

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I DATI DEL BULLISMO

Bullismo e cyberbullismo: i dati del Telefono Azzurro


Duecentosettanta casi di bullismo e cyberbullismo gestiti, 619 consulenze. I numeri sono del dossier
del Telefono Azzurro sui casi di bullismo e cyberbullismo nellarco dellanno scolastico 2015-2016 (da
settembre a giugno), gestiti dal loro Centro nazionale di Ascolto, un caso al giorno. Secondo quanto
riportato come area geografica il 45 % dei casi gestiti era al Nord e in circa l85 per cento la nazionalit
era italiana e viene indicato che gli stranieri che contattano il Telefono Azzurro lo fanno principalmente
per altre ragioni e bullismo e cyberbullismo sono legati ad altre difficolt. Il 45 per cento delle vittime
rappresentato da femmine per quanto riguarda il bullismo, ma il 70% per il cyberbullismo, mentre nel
60% dei casi i bulli sono maschi. Viene segnalata una riduzione dellet delle vittime, che arrivano ad
avere anche 5 anni (nel 22% dei casi) e le richieste per cyberbullismo iniziano nelle scuole secondarie.

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Per quanto riguarda le conseguenze riportate dalle vittime, indicata unansia diffusa che pu portare
ad abbandono e dispersione scolastica, ad atti autolesivi, a ideazioni suicidarie e a tentativi di suicidio:
viene riportato che il 30% delle vittime di bullismo mette in atto comportamenti di autolesionismo e
che il 10% avrebbe pensato o tentato il suicidio. Vi sono poi difficolt emotive e comportamentali che
possono avere effetti negativi a lungo termine e conseguenze anche in chi ha assistito per quello che ha
vissuto.

Fonte: ilpediatranews.it
Autore: Redazione
Data: 21 settembre 2016
Link: http://www.ilpediatranews.it/2016/09/21/bullismo-e-cyberbullismo-i-dati-del-telefono-azzurr/

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IL BULLISMO

Bullismo
Che cos il bullismo?
Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da
parte di un bambino/adolescente, definito bullo (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro
bambino/adolescente percepito come pi debole, la vittima.
Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno, uno studente oggetto di azioni di bullismo,
ovvero prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle
azioni offensive messe in atto deliberatamente da uno o pi compagni.
Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti
ripetutamente, allinterno di un gruppo, da parte di qualcuno che fa o dice cose per avere potere su
unaltra persona.
Il termine si riferisce al fenomeno nel suo complesso e include i comportamenti del bullo, quelli della
vittima e anche di chi assiste (gli osservatori). possibile distinguere tra bullismo diretto (che
comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e pu essere di tipo fisico o verbale) e bullismo
indiretto (che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come
lesclusione dal gruppo dei pari, lisolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il
danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia). Quando le azioni di bullismo si verificano attraverso
Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o attraverso il telefono cellulare si parla
di cyberbullismo.
Quali sono le caratteristiche del bullismo?
Perch si possa parlare di bullismo necessario che siano soddisfatti alcuni requisiti:

i protagonisti sono sempre bambini o ragazzi, in genere in et scolare, che condividono lo


stesso contesto, pi comunemente la scuola;

gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni sono intenzionali, cio sono messi in atto dal
bullo (o dai bulli) per provocare un danno alla vittima o per divertimento;

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c persistenza nel tempo: le azioni dei bulli durano nel tempo, per settimane, mesi o anni e
sono ripetute;

c asimmetria nella relazione, cio uno squilibrio di potere tra chi compie lazione e chi la
subisce, ad esempio per ragioni di et, di forza, di genere e per la popolarit che il bullo ha nel
gruppo di suoi coetanei;

la vittima non in grado di difendersi, isolata e ha paura di denunciare gli episodi di


bullismo perch teme vendette.

A partire da queste premesse, importante ricordare che il bullismo non :

uno scherzo: nello scherzo lintento di divertirsi tutti insieme, non di ferire laltro;

un conflitto fra coetanei: il conflitto, come pu essere un litigio, episodico, avviene in


determinate circostanze e pu accadere a chiunque, nellambito di una relazione paritaria tra i
ragazzi coinvolti.

Fonte: azzurro.it
Autore: non specificato
Data: non specificata
Link: http://www.azzurro.it/it/informazioni-e-consigli/consigli/bullismo/checos%E2%80%99%C3%A8-il-bullismo

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Stop al bullismo
Sudditanza, paura, intimidazioni. Segni rivelatori e strategie di intervento per combattere il fenomeno
dei giovani che si ferma con la parola
Cos e dove si registra
Un fenomeno di prepotenza perpetrato da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei, soprattutto
in ambito scolastico. questo, il bullismo, che miete vittime, quasi sempre silenti, incapaci di
reagire, in difficolt a confidarsi con qualcuno. Il termine, estrapolato dallinglese bullying,
letteralmente significa intimorire, anche se nella traduzione in italiano perde il senso intenzionale
dellatto, lasimmetria della relazione, il perpetuarsi dellazione nel tempo.
Il bullismo un fenomeno in espansione, soprattutto negli ultimi anni. Principalmente si registra
allinterno delle scuole e sembra coinvolgere prioritariamente bambini tra i 7 e i 10 anni e ragazzi tra i
14 e i 17 anni.
Lidentikit del giovane bullo
necessario distinguere tra bambino o adolescente bullo e bambino o adolescente che pratica il
bullismo. Ed importante distinguere per fasce di et preadolescenza, adolescenza per tracciare
lidentikit del bullo:
- in et preadolescenziale (scuola elementare) il bullo lelemento di disturbo della classe, d spinte, fa
male ai compagni, d fastidio, si vuole mettere in mostra. Dal punto di vista del rendimento,
generalmente un alunno non modello, probabilmente lultimo della classe.
- In adolescenza il bullo colui che si mette in mostra spesso per la sua prestanza fisica, colui che
risponde ai professori, che ostenta sicurezza e anche in questo caso il rendimento scolastico spesso
insufficiente.
Bullismo fenomeno di gruppo e reiterato
Il bullo una persona, il bullismo un fenomeno che spesso coinvolge pi di una persona. In questo
senso, per esistere in quanto fenomeno, deve essere visibile agli altri, anche attraverso i mezzi
telematici, e contare sulla complicit degli stessi, sia nel compiere lazione ( sempre presente un
leader e dei gregari) che nella non-azione (lomert dellambiente quasi sempre impaurito dal leader
stesso).
Per esistere deve essere ripetuto dal leader e dai suoi adepti nel tempo ed essere messo in pratica
prevaricando laltro, che finisce col trovarsi in una situazione di sudditanza. Non un fenomeno
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individuale, familiare, o relativo al mondo scolastico, ma che coinvolge lambito sociale dei rapporti o,
meglio, che relativo a dinamiche relazionali che coinvolgono il gruppo e le regole di andamento dello
stesso.
Questo vale sia in ambito familiare, dove spesso i ruoli vengono stravolti, le emozioni calpestate, lo
sviluppo dei ragazzi dimenticato, sia in ambito scolastico, dove tali dinamiche vengono trasferite per
poi intrecciarsi con il mondo di relazione allinterno dei rapporti con gli insegnanti e con i coetanei.
Diretto, indiretto, psicologico
Il bullismo pu essere:
- diretto, quando si avvale dellazione. Tipologia propria per di pi dei soggetti maschi
- indiretto, quando tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone,
escludendola e isolandola
- psicologico, che si manifesta attraverso la calunnia e il pettegolezzo rivolti verso la vittima.
Tipologia propria del bullismo rosa
Il bullismo al femminile sembra essere sempre pi in espansione: le ragazze agiscono attraverso un
canale che spesso non coinvolge il corpo ma la mente. Psicologico, appunto. Che mira a colpire larea
emozionale, interiore, e tocca i punti deboli ridicolizzandoli, deridendoli. Le ragazze a questa et,
specie in adolescenza, appaiono pi evolute e mature a livello emotivo e quindi pi a conoscenza delle
implicazioni psichiche e delle fragilit su cui si pu far perno. Tali modalit sono meno visibili per il
corpo docente e pertanto pi subdole e meno facili da individuare.
Aggressivi ma non bulli
Nellambito di un processo di monitoraggio da parte degli insegnanti o dei genitori, inoltre
necessario non confondere il ragazzo aggressivo con i ragazzi/e che praticano il bullismo. Nel
primo caso laggressivit agita, spesso diretta, impulsiva. Talvolta una reazione a frustrazioni che
non si riescono a tollerare ed una reazione del singolo, isolata, che non contempla il gruppo. In questo
caso la classe stessa tender ad isolare il ragazzo/a aggressivo. visibile. Viceversa, nel caso del
bullismo, latto aggressivo risulta essere il comportamento finale di un processo di gruppo dove il
leader rappresenta colui che agisce in una dinamica collettiva. Il leader ha bisogno del gruppo mentre,
nel caso di aggressivit patologica, il gruppo tende ad isolare il soggetto.
Segni rivelatori e strategia di intervento
I segnali rivelatori di tale fenomeno devono essere individuati attraverso unattenta osservazione del

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gruppo classe e delle dinamiche che si creano allinterno di questo. Alcune dinamiche possono allertare
gli adulti sullesistenza del fenomeno:

lisolamento di un soggetto;

la creazione di gruppetti rigidi;

la forte personalit di un alunno;

landamento della classe nei momenti di svago e ricreazione.

In presenza di questi segnali, la strategia da seguire dovrebbe essere quella di non cercare di
isolare gli artefici delle azioni, ma di riportarli allinterno del gruppo e favorire una possibilit di
coinvolgimento e di reintegrazione nel gruppo stesso. Un lavoro difficile, complesso, che dovrebbe
coinvolgere non solo la classe, ma tutta la scuola dove questi bambini/ragazzi sono inseriti, perch
spesso trasversale, dai pi grandi ai pi piccoli.
Laiuto degli adulti
Il mondo degli adulti centrale quando si parla di bambini e di ragazzi. Anche in questo caso il mondo
familiare e il mondo sociale famiglia, scuola, ambiente sociale, personale specializzato devono
essere il riferimento indispensabile nellaffrontare questa problematica.
I genitori e gli insegnanti dovranno ascoltare i ragazzi, provare a capirli, prestare attenzione al proprio
figlio o al singolo alunno, sia come individuo che come membro di un gruppo. Sono loro la chiave di
volta per lindagine sul pregresso del bambino che pratica il bullismo, ma anche per colui che lo
subisce, che non sente di potersi avvalere di un aiuto da parte del genitore o dellinsegnante di cui non
si fida.
I genitori e gli insegnanti dovranno essere supportati da personale specializzato, come psicoterapeuti
di gruppo, che attraverso la modalit dellosservazione e del dialogo potranno effettuare interventi volti
al contenimento del fenomeno.

Fonte: ospedalebambinogesu.it
Autore: non indicato
Data: gennaio 2015
Link: http://www.ospedalebambinogesu.it/stop-al-bullismo#.WGvZRrbhAUt

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Il bullismo
A chi non conosce la gravit dellargomento potrebbe venir in mente, per associazione di idee,
il musical americano Bulli e pupe, e provare un senso di indulgenza e di giustificazione verso certe
particolari condotte. Ma il bullismo, quello vero, unaltra cosa. Si tratta di una delle possibili
manifestazioni di aggressivit messe in atto dai bambini e dagli adolescenti. [] Al di l delle singole
forme di prepotenza, il bullismo pu essere descritto secondo le seguenti caratteristiche generali:

lintenzionalit: il bullo agisce deliberatamente con lintenzione di offendere, danneggiare o far


del male ad unaltra persona;

la durata nel tempo: sebbene anche un singolo comportamento possa essere considerato una
forma di bullismo, di solito si tratta di atti ripetuti nel tempo e con una certa frequenza;

la disuguaglianza tra bullo e vittima: il bullo quasi sempre pi forte della media dei suoi
coetanei, al contrario, la vittima pi debole dei suoi pari; il bullo di solito pi grande di et
rispetto alla vittima; il bullo quasi sempre maschio mentre la vittima pu essere
indifferentemente maschio o femmina. Ci significa che esiste una disuguaglianza di forza e di
potere, per cui uno dei due sempre prevarica e laltro sempre subisce, senza riuscire a
difendersi (Il fenomeno del bullismo: conoscerlo e prevenirlo, Telefono Azzurro);

la mancanza di sostegno: la vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire
gli episodi di bullismo perch teme rappresaglie e vendette;

il danno per lautostima della vittima che si mantiene nel tempo e induce il soggetto ad un
considerevole disinvestimento dalla scuola e ad un progressivo isolamento. Nei casi pi gravi si
possono avere anche conseguenze nel medio e lungo termine come labbandono scolastico e lo
sviluppo di patologie legate alla sfera psichica.

Le manifestazioni di prevaricazione si distinguono in dirette o indirette, quelle dirette possono essere


fisiche e verbali.
Il bullismo diretto fisico si manifesta in molti modi, per esempio nel picchiare, prendere a calci e a
pugni, spingere e appropriarsi degli oggetti degli altri o rovinarli.
Il bullismo diretto verbale implica azioni come minacciare, insultare, offendere, esprimere pensieri
razzisti, estorcere denaro e beni materiali.
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Il bullismo indiretto meno evidente e pi difficile da individuare ma altrettanto dannoso per la


vittima. Si tratta di episodi che mirano deliberatamente allesclusione dal gruppo dei coetanei,
allisolamento e alla diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima.
Ma non tutte le forme di aggressivit possono essere riconducibili alla categoria del bullismo.
Per esempio, ci sono atti particolarmente gravi che devono essere considerati dei veri e propri reati,
come attaccare un coetaneo con un coltello o con altri mezzi, procurare ferite fisiche gravi e compiere
molestie o abusi sessuali o mettere in atto altre condotte antisociali. Ancora, i giochi turbolenti o le
lotte tra coetanei, particolarmente diffusi soprattutto tra i maschi, non possono essere considerati forme
di bullismo in quanto implicano una relazione di equivalenza di forza in cui i soggetti coinvolti giocano
alternativamente ruoli di prevaricatore/prevaricato.
Non vero che

i comportamenti da bullo rientrano nella normale crescita di un bambino o di un


adolescente. Le manifestazioni di prevaricazione e prepotenza sono sempre negative perch
utilizzano una posizione di presunta forza o potere per danneggiare o comunque far del male ad
unaltra persona;

il bullo un ragazzo insicuro, ansioso o con una bassa autostima. In realt chi si comporta da
bullo ha unautostima al di sopra della media dei suoi coetanei e, se viene continuamente
confermato nei suoi atti di forza e prepotenza, a lungo andare si convincer che lunico modo
per avere successo nella vita e per riuscire quello di prevaricare sugli altri e di comportarsi in
modo aggressivo;

la vittima deve imparare a difendersi da sola. Prepotenze e vessazioni mettono chi le subisce in
una condizione di inferiorit psicologica, di isolamento e di bassa autostima che non pu essere
fronteggiata in modo solitario. necessario un sostegno da parte degli altri: familiari,
insegnanti e amici;

i comportamenti da bulli riguardano solo zone periferiche delle grandi citt o appartenenti a
classi disagiate o meno abbienti. Il fenomeno pu interessare tutte le classi socioeconomiche e
pu manifestarsi sia nei quartieri periferici sia nelle zone residenziali;

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il bullismo un problema dellambiente scolastico. Gli atti di bullismo si verificano non solo a
scuola ma anche in altri luoghi di aggregazione sociale come i centri sportivi, loratorio, etc.;

stare alla larga da certa gente lunico modo per non avere problemi. Naturalmente non
conviene cercare la compagnia di ragazzi che si comportano in modo particolarmente
prepotente ma non bisogna neanche fare lo struzzo cio far finta di non vedere quando un
compagno viene preso da mira dai bulli di turno.

Non solo bulli e vittime


Comunemente quando si pensa al bullismo ci si riferisce soltanto a due tipi di soggetti coinvolti: i bulli
e le vittime. In realt esiste una terza categoria, gli spettatori che, anche se non prendono parte attiva
agli atti di prepotenza, assistono e svolgono comunque un ruolo importante nella legittimazione di tali
condotte. Consideriamo le singole categorie nel dettaglio.

I bulli mettono in atto le prevaricazioni, si distinguono in dominanti e gregari. Il bullo


dominante pi forte della media dei coetanei, ha un forte bisogno di potere, dominio e
autoaffermazione, impulsivo e ha difficolt a rispettare le regole. Ha una scarsa
consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni e non mostra mai sensi di colpa per gli
esiti delle prepotenze. Di solito ha un rendimento scolastico nella media ma che con il tempo
tende a peggiorare e manifesta abilit particolari nello sport e nelle attivit di gioco.
Frequentemente abbastanza popolare soprattutto tra i pi piccoli che lo considerato un
modello di potere e di forza. I bulli gregari costituiscono un gruppetto di due o tre persone che
assumono il ruolo di sobillatori o seguaci del bullo dominante. Di solito non agiscono ma
eseguono gli ordini del capo. Si tratta di soggetti ansiosi, insicuri, con scarso rendimento
scolastico e che a volte sono in grado di mettersi nei panni della vittima.

Le

vittime rientrano

in

due

categorie: passiva/sottomessa

provocatrice. La vittima

passiva/sottomessa un soggetto debole, tendenzialmente isolato e incapace di difendersi.


Mostra spesso ansia e insicurezza e ha uno scarso senso di autoefficacia perch ha qualche
difficolt nel rendimento scolastico e di solito poco abile nelle attivit sportive e di gioco e
quindi tende ad essere emarginato. Non parla con nessuno delle sofferenze e dei torti subiti e
tende ad autocolpevolizzarsi. La vittima provocatrice invece contrattacca le azioni aggressive
dellaltro anche se in maniera poco efficace. Quindi si tratta di un soggetto che subisce e agisce
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le prepotenze. Si tratta in genere di un maschio, irrequieto e ipertattivo a volte goffo e


immaturo. Assume comportamenti e atteggiamenti che causano tensione nei compagni in
generale e a volte anche negli adulti provocando delle reazioni negative a proprio danno.

Gli spettatori. Si tratta di bambini e ragazzi che assistono alle prevaricazioni o ne sono a
conoscenza e che con il loro comportamento possono favorire o frenare il dilagare del
fenomeno. Il bullismo quindi un fenomeno di gruppo che coinvolge la totalit dei soggetti,
che possono assumere diversi ruoli: sostenendo il bullo, difendendo la vittima o mantenendosi
neutrali [].

Il numero verde antibullismo


Il Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca ha istituito un numero verde 800 66 96 96,
attivo dal luned al venerd, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, a cui rispondono operatori specializzati
come psicologi, insegnanti e personale del Ministero.
Il numero verde stato attivato, nel corso della campagna di comunicazione smonta il bullo, per:

segnalare casi;

domandare informazioni generali;

chiedere come comportarsi in situazioni critiche;

ricevere sostegno.

Fonte: carabinieri.it
Autore: non indicato
Data: non indicata
Link: http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/questioni-di-vita/il-bullismo/il-bullismo

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IL BULLO

Il profilo psicologico del bullo


Generalmente i bulli, dietro la loro apparente sicurezza, mostrano dei problemi relazionali destinati a
peggiorare con il trascorrere del tempo se le loro modalit relazionali non cambiano. Uno dei rischi
maggiori nella vita adulta lo sviluppo di psicopatie.
Gli scambi relazionali dei bulli, secondo quanto rilevato da numerosi studi, sono caratterizzati da deficit
relativi a determinate abilit appartenenti alla cosiddetta intelligenza emotiva (Goleman D., 1995) e
in particolare risentono negativamente di bassi livelli nello sviluppo dell'empatia. I bambini e i ragazzi
che esercitano delle azioni di prevaricazione fisica o verbale, pi precisamente hanno mostrato di
essere meno capaci nelletichettare in modo corretto le espressioni emotive degli altri, problematica che
spiega la tendenza a rispondere in modo aggressivo anche a comportamenti neutri o persino positivi
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mostrati da altri bambini e ragazzi. Anche il riconoscimento delle proprie emozioni appare basso e,
poich la consapevolezza dei propri stati emotivi il presupposto fondamentale per una adeguata
gestione della vita affettiva, questultima risulta connotata da reazioni emotive istintive che prendono il
sopravvento su ogni alternativa ragionata.
Esistono anche altre caratteristiche piuttosto diffuse tra i bulli che spiegano le loro difficolt relazionali:
esse riguardano le ridotte abilit verbali, spesso presenti in questi bambini e ragazzi (Fedeli D., 2005).
Le dimensioni linguistiche ridotte sembrano direttamente connesse allosservazione della tendenza a
mettere in atto costantemente comportamenti aggressivi quando si verificano situazioni relazionali
ambigue, dal momento che non esistono sufficienti capacit di dialogo utili al chiarimento di situazioni
problematiche.
Recenti interventi sul bullismo hanno evidenziato anche la presenza di problemi nelle funzioni
esecutive dei bambini pi aggressivi. Questi ultimi, infatti, mostrano delle difficolt relative alle
principali capacit di programmazione del comportamento utili in contesti relazionali. Essi non
riescono efficacemente soprattutto nei seguenti compiti:

pianificazione delle proprie azioni e previsione delle possibili conseguenze;

controllo di eventuali comportamenti impulsivi che limitano il raggiungimento di obiettivi;

adattamento del proprio comportamento a contesti differenti;

capacit di posporre le gratificazioni immediate prevedendo futuri successi e vantaggi;

apprendimento dalle esperienze precedenti.

Fonte: benessere.com
Autore: a cura della Dottoressa Monica Monaco
Data: non indicata
Link: http://www.benessere.com/psicologia/arg00/bullismo.htm

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I gregari del bullo


Possono essere definiti in molti modi: spalleggiatori, seguaci, sostenitori, aiutanti, fiancheggiatori,
complici, alleati. Sono i compagni del bullo, i suoi subalterni. Insieme a lui costituiscono quello che si
definisce il branco o il gruppo.
Il branco in genere composto da un minimo di due persone: bullo e un gregario, fino ad un massimo
di cinque/sei persone. Senza di loro la maggior parte dei bulli si ridimensionerebbe in breve. Sono i
gregari a determinarne lo status di leader, sono loro che gli danno lenergia e la forza. Il bullo il loro
capo indiscusso e questa condizione instilla in lui lidea di essere potente e imbattibile, di essere
superiore agli altri.
Allinterno del branco si muovono gregari dalle varie personalit, spesso opposte. Soggetti pi docili
che si contrappongono a soggetti molto violenti, e pure, nonostante le diverse personalit, mostrano
coesione e affiatamento. Ma questo legame spesso tenuto in piedi dal carisma del bullo, senza il
quale regnerebbe lanarchia ed il branco si sgretolerebbe facilmente.
[] Qui di seguito riportiamo alcune delle pi comuni tipologie di gregari.
Gregario idolatra/mite
Soggetto caratterizzato da una eccessiva venerazione per il bullo: lo ammira, ne esalta e ne ingigantisce
le virt, anche quelle che non possiede; lo vede come una specie di eroe indistruttibile. talmente
accecato dalla devozione che non vede mai cattiveria nelle condotte negative del bullo, o tende sempre
a giustificarle o a sminuirle. La sua eccessiva devozione pu indurre a pensare a omosessualit latente.
Da sottolineare che la sua sottomissione non sempre apprezzata dal bullo, il quale in alcune occasioni
tende ad allontanarlo o a deriderlo. Nonostante faccia parte del branco tuttavia una personalit mite e
socievole, non raro che in assenza del bullo e del branco tenga comportamenti positivi, perfino nei
confronti della vittima. Non usa mai la violenza e non partecipa direttamente alle prevaricazioni. Pu
avere un buon rendimento scolastico.
Gregario ansioso
Mostra comportamenti volubili e aggressivi. fondamentalmente un insicuro con una bassa autostima.
Si tratta di un soggetto che ha bisogno di qualcuno che lo guidi nelle decisioni e nelle scelte, soprattutto
in quelle negative per poter sfogare le proprie frustrazioni. Pu essere iperattivo, agitato e soprattutto
impulsivo. Come per il gregario mite, anche il gregario ansioso, in assenza del bullo e del branco pu
mostrare comportamenti pi consoni, perfino nei confronti della vittima, ma in maniera meno costante,
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data la sua natura instabile. Pu essere violento, a volte anche eccessivamente, partecipa alle
prevaricazioni, cerca continuamente il consenso del bullo. In genere non ha un buon rendimento
scolastico.
Gregario violento
Ha una forza fisica spesso fuori dal comune, pu essere corpulento o obeso, ma essendo forte ed
aggressivo difficilmente viene preso in giro. Molto violento, sa usare le mani e non teme lo scontro
fisico, a volte nemmeno con i ragazzi pi grandi. Pu essere freddo e spietato. poco empatico, gode
nel fare del male, solito darsi delle arie soprattutto sulle imprese litigiose che lo vedono protagonista.
Si atteggia a grande e tende a voler fare cose da grandi, soprattutto quelle vietate: fumare, bere, fare a
botte etc.! Ma un soggetto con bassa autostima che fa il gradasso per nascondere le proprie
insicurezze. Ha coscienza della sua forza fisica che la sua unica fonte di autostima. Mentre si
dimostra un soggetto molto insicuro nei confronti del bullo, del sesso opposto e dei compagni pi
carismatici. quasi sempre il braccio destro del bullo il quale ha un forte ascendente su di lui. Spesso
proprio lui ad attuare le violenze sotto le direttive del bullo, soprattutto quello carismatico. A differenza
del gregario mite e quello ansioso ed insicuro, il gregario aggressivo continua la sua condotta
aggressiva anche in assenza del bullo. Partecipa a pieno titolo alle prevaricazioni.
Dobbiamo sottolineare che spesso il gregario forte e aggressivo ha caratteristiche caratteriali simili al
bullo aggressivo. In genere la differenza sta proprio nella bassa autostima e poco carisma. A differenza
del bullo, infatti, non ha grandi capacit di attirare gli altri e diventare leader di un gruppo. Ma la linea
di confine spesso sottile e non difficile infatti che in assenza di altre figure carismatiche il gregario
forte ed aggressivo possa diventare bullo. Altre volte pur restando il braccio del bullo pu prendere
iniziative personali nel prevaricare qualcuno. Il rendimento scolastico pu variare tra lo scarso e il
sufficiente.
Gregario infido e lusingatore
Soggetto ambiguo, infido, falso. Commette azioni infami, simili a quelle che commette la vittima
ambigua, ma con una personalit pi forte e furba, tanto da riuscire a far parte del branco e a volte ad
essere il braccio destro del bullo, soprattutto in presenza del bullo aggressivo. Sa gestire gli altri,
infido con i deboli ma adulatore con i forti, compresi gli insegnanti. Ma a differenza del bullo il
gregario infido non riesce sempre ad ingraziarsi compagni e insegnanti, e questo a causa della sua
palese natura ambigua e meschina. In assenza del bullo e del branco mostra nei confronti della vittima
un atteggiamento pi docile, ma ambiguo e pericoloso per questultima.
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Gregario carismatico
Anche se molto raro, pu capitare di trovare in un branco il gregario carismatico. Si tratta di un
soggetto con una forte personalit, quasi alla pari del bullo, se non addirittura maggiore, in questultimo
caso a determinarne lo status di capobranco sono la forza fisica e la capacit di essere leader. Il
gregario carismatico, infatti, non sempre mostra attitudini al comando, n tanto meno alla
prevaricazione, ma ha il desiderio di far parte del gruppo. A volte lavora sottobanco, con astuzia. Non
particolarmente forte sul piano fisico, ma scaltro con un forte carisma, soprattutto nei rapporti sociali.
A volte lascia il branco a causa di possibili antagonismi che possono nascere con il bullo. Anche in
assenza del bullo e del branco pu continuare gli atti di prevaricazione nei confronti della vittima,
soprattutto sul piano psicologico e sociale, emarginandola, offendendola o prendendola in giro.

Fonte: educabimbi.it
Autore: non indicato
Data: 03 novembre (lanno non indicato)
Link: http://www.educabimbi.it/i-gregari-del-bullo/

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LA VITTIMA

Profilo della vittima di bullismo


Il bullo sceglie specificamente, e non a caso, la vittima. Generalmente il bullo la sceglie perch:

diversa in qualche modo dagli altri (viene da un altro paese, ha unaltra religione, porta
lapparecchio

ai

denti,

in

qualche

modo

diversa

dallimmagine

comune

di

bambino/adolescente)

non sar facilmente aiutato dagli altri (ad es., un ragazzo solo che non fa facilmente amicizia)

meno forte.

Comunque la vittima spesso sviluppa emozioni ambivalenti: molte volte sperimenta sentimenti di
rabbia verso i genitori, gli insegnanti e i compagni di classe da un lato perch non riconoscono la sua
difficolt a reagire, dallaltro perch pensano che la vittima sia in qualche modo responsabile del
bullismo.
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In genere la maggior parte dei tratti di personalit della vittima la rendono un obiettivo pi facile. La
vittima, infatti, presenta in genere:

bassa autostima

scarsa capacit di risoluzione dei problemi

sintomi depressivi

difficolt emotive

sentimenti di solitudine

basso rendimento scolastico ed elevato numero di assenze da scuola

disturbi del comportamento

problemi psicologici /psicosomatici (mal di testa, mal di pancia, disturbi del sonno, enuresi)

stress

fobie/paure

incapacit di stare da solo

evitamento del contatto oculare

indispensabile tenere in considerazione le emozioni della vittima che, nel caso di bullismo, non
differiscono dalle altre forme di violenza. La vittima pu sperimentare:

rabbia

La rabbia per quello che accaduto, cui non sono capaci di reagire. La rabbia viene generalmente
espressa nei confronti delle persone care come il padre, la madre o i fratelli

vergogna

Si vergognano di quello che accaduto e credono che i compagni di classe li considerino dei fifoni.
difficile per loro fare amicizia poich credono che nessuno vorr essere loro amico. Si vergognano
anche di rivelare quanto accaduto ai genitori per timore di deluderli.

colpa

Sentono di essere in parte responsabili di quanto accade (ad esempio: mi chiamano quattrocchi io
porto gli occhiali hanno ragione sono un quattrocchi).

paura

Vivono con la costante paura di essere presi in giro, derisi.


La combinazione di rabbia, paura, vergogna e colpa porta il ragazzo a non raccontare a nessuno ci che
vive e di conseguenza a non chiedere aiuto.
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Lisolamento emozionale porta a un generale isolamento della vittima che, se non riceve un adeguato
sostegno, in futuro potrebbe non essere capace di:

assumersi delle responsabilit

assumersi un ruolo sociale

stabilire relazioni interpersonali

avere una vita sessuale soddisfacente

Fonte: ABC Europes Antibullyng Campain


Autore: non indicato
Data: non indicata
Link: http://www.e-abc.eu/it/bullismo/to-paidi-pou-vionei-ekfovismo/

La solitudine dei bullizzati


[] Chiunque abbia alle spalle una storia di bullismo lo sa: si soffre a morte. []
La cosa pi dolorosa, tuttavia, la sensazione di avere solo nemici, e nessun alleato. Troppo spesso, chi
viene deriso dagli altri non ha nessuno dalla sua parte. La famiglia lo incoraggia ad adattarsi: vestiti in
modo pi appropriato, non metterti lo smalto, sii pi disinvolta, non scherzare, truccati ch sei bruttina,
mangia ch devi mettere su un po di peso, dimagrisci un po ch sei grassa, e via dicendo. La famiglia,
i professori, le figure dautorit, che vorrebbero magari essere parte della soluzione, finiscono per
essere parte del problema perch sono percepiti come ostili. la solitudine [] che ammazza la gente.

Fonte: Blog di Giulia Blasi


Autore: Giulia Blasi
Data: 22 novembre 2012
Link: http://www.giuliablasi.it/la-solitudine-dei-bullizzati/

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CONSEGUENZE SUL BULLO E SULLA VITTIMA


Bullismo conseguenze da adulti
Vittime e bulli da adulti avranno una vita facile? Le prepotenze subite dalla vittima a scuola avranno
ripercussioni sulla sua vita futura? E il bullo? Il suo comportamento avr conseguenze sul suo futuro?
Quando insegnanti, dirigenti scolastici e tutti gli operatori in generale, si trovano di fronte ad una
situazione di bullismo, dovrebbero prendere in considerazione un fattore molto importante: le
conseguenze psicologiche che minano la vita adulta di vittime e bulli.
[] Sia la vittima che il bullo possono trovarsi ad avere un futuro costellato di difficolt, seppur in
modi diversi.
La vittima da grande
Le conseguenze psicologiche del bullismo sulla vittima possono essere molto serie e possono
manifestarsi fino in et adulta inoltrata; a volte le ripercussioni si possono protrarre lungo tutto larco
della vita. Molte funzioni possono essere compromesse: la stabilit psichica, il carattere, la personalit,
i rapporti affettivi, i rapporti relazionali. Le vittime possono mostrare scarsa autostima, ansia,
insicurezza. Sono maggiormente esposte a rischio depressione e fallimenti lavorativi e sentimentali.
Possono avere attacchi di panico. A volte, i fallimenti nella vita, associati ad una gi fragile personalit
ed ai traumi subiti, possono favorire istinti suicidi.
Il bullo da grande
Molto diverse sono le conseguenze sul bullo. Alcuni studi evidenziano come alcuni bulli possano da
grandi finire nelle maglie della criminalit, ma si tratta perlopi del bullo freddo, di quello ansioso e
agitato e di quello aggressivo. Queste tipologie di bullo possono commettere errori a causa delle loro
personalit che vanno dallimpulsivit, allindifferenza sociale, allaggressivit, e per soddisfare i
propri interessi possono agire illegalmente.
Diverso il discorso per il bullo leader, il quale tende a realizzarsi soprattutto per quanto riguarda il
lavoro e la vita sociale, e spesso pu arrivare a ricoprire ruoli di rilievo o posti di comando.
Un futuro mediocre, se non infausto ha buone possibilit di trovarlo lemarginato violento, il quale,
qualora non finisse dedito allalcool o alle droghe, o qualora non finisse nella spirale
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dellemarginazione o delle criminalit, avr quasi certamente una vita poco pi che mediocre.
Quando parliamo di bullismo siamo portati a pensare allimmediato, ci preoccupiamo dello stato
danimo della vittima in quel momento, ci preoccupiamo del comportamento del bullo in quel
momento, ma non teniamo conto del futuro, del fatto che quello che sta accadendo in quel momento
potr ripercuotersi severamente sul futuro di molti: vittima, bullo e anche altri protagonisti.

Fonte: educabimbi.it
Autore: non indicato
Data: 25 luglio (anno non indicato)
Link: http://www.educabimbi.it/bullismo-conseguenze-da-adulti/

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CONSIGLI AI GENITORI
E se il bullo tuo figlio?
Per i genitori come una doccia fredda: non basta, per, punire, accusare o dare delle regole al bullo.
Per recuperare il prepotente, serve il dialogo.
Il bullismo [] riguarda non solo le famiglie dei bambini (o dei ragazzi) che lo subiscono, ma anche le
famiglie di quelli che lo "praticano". Queste ultime si trovano fra l'incudine e il martello (ovvero fra la
preoccupazione per il proprio figlio e lo stigma del gruppo sociale verso il suo comportamento). Ma
perch un bambino diventa un bullo?
Perch un bambino diventa un prevaricatore
Il comportamento aggressivo di un bambino pu nascere come reazione a un dolore: l'abbandono da
parte di un genitore in tenera et, un clima familiare poco sereno con litigi continui. Altre cause: il
timore di non essere amati, un'educazione troppo permissiva o al contrario eccessivamente severa. Il
bullo in ogni caso reagisce con una superiorit sprezzante e una svalutazione degli altri: in realt, ha
solo un grande bisogno di amore.
Prevenire il bullismo: occhio ai segnali d'allarme
Esistono sono alcune spie che devono mettere in allerta i genitori:

incapacit del bambino di esprimere la propria rabbia in modo costruttivo (sbatte le porte, dice
parolacce);

atteggiamento aggressivo nei confronti di un genitore (reagisce in modo violento durante un


litigio);

totale mancanza di rispetto delle regole;

scarso rendimento scolastico;

arroganza con i professori.

Attenzione: un po' "spocchioso" o proprio bullo?


L'argomento delicato e l'apprensione di genitori o insegnanti pu dar luogo ad allarmismi che non
sempre hanno un fondamento. Ci sono ragazzi pi forti di altri, che sanno imporsi al gruppo: questo
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non deve portare a definirli "bulli" in maniera automatica. Il bullismo, infatti, risponde a caratteristiche
precise.

Il persecutore trova piacere nel dominare la vittima, senza mostrare compassione per la sua
sofferenza psichica o fisica.

L'atto di violenza e prevaricazione continua per un lungo periodo di tempo.

La prepotenza spesso legata alla superiorit del persecutore, dovuta all'et, alla forza fisica o
al sesso.

La vittima pi sensibile dei coetanei alle prese in giro, non sa o non pu difendersi
adeguatamente e ha caratteristiche fisiche o psicologiche che la rendono pi incline a essere
presa di mira.

La vittima si sente isolata e spesso ha paura di riferire gli episodi di bullismo perch teme
rappresaglie e vendette.

Le mosse vincenti per sconfiggere il bullismo


Il bullismo si manifesta unicamente nelle relazioni tra pari, quindi a scuola o all'interno di un gruppo.
Per questo i genitori sono gli ultimi "a sapere". E, quando avviene, il senso di colpa e la vergogna sono
forti, tanto da portare a reazioni poco utili, come il rifiuto di prendere atto, oppure il passaggio
immediato a sistemi punitivi severi o ancora l'inattivit totale.
In realt un ragazzo che si comporta da bullo esprime malessere, immaturit, insicurezza, scarsa
autostima, nonostante possa sembrare il contrario. Ha bisogno di aiuto, al pari delle sue vittime. []
Un bullo viene punito, isolato, condannato, in molti casi senza che vengano messe in atto contromisure
per il suo recupero.
Il ruolo della famiglia

Cercate di affrontare il problema con un atteggiamento costruttivo, parlando con vostro figlio in
modo sincero e facendolo ragionare sul suo atteggiamento. []

Non giudicatelo, ma cercate di capire cosa vuole comunicare con il suo atteggiamento.

Aiutatelo ad aumentare la sua autostima [], incoraggiandolo a sviluppare le sue caratteristiche


positive, le sue abilit, l'impegno personale, l'empatia, la collaborazione, la solidariet.

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Stimolatelo a costruire relazioni valide con i coetanei, a esprimere la rabbia in modo differente,
ad esempio attraverso lo sport; proponetegli un'attivit di gruppo che lo responsabilizzi verso i
compagni.

Insegnategli a intuire le conseguenze dei suoi comportamenti.

Se vi accaduto, raccontate a vostro figlio di quando anche voi avete avuto un comportamento
da bullo e di come nel tempo siete cambiati.

Cosa potrebbe fare la scuola


La scuola dovrebbe insegnare maggiormente agli alunni a interiorizzare una cultura della tolleranza e
del rispetto verso i coetanei, attraverso la riflessione e la piena consapevolezza della condotta sbagliata
messa in atto con la vittima. Il bullo non andrebbe isolato, ma educato all'accettazione dell'altro. Non
del tutto consapevole della sofferenza che provoca. Dunque, bisognerebbe aiutarlo a comprendere la
conseguenza del suo gesto nei confronti della vittima, mediante la condivisione del dolore. Come?
Attivando, ad esempio, laboratori teatrali in cui favorire la simulazione del conflitto fra pari. Sarebbe
inoltre auspicabile pensare a un percorso di comprensione fatto di stimoli, immagini, racconti ed
esercitazioni per ripensare i sentimenti vissuti e le reazioni emotive; e per esercitarsi a imparare a
gestire le proprie emozioni, sviluppando la massima tolleranza verso chi diverso da s.

Fonte: Riza.it
Autore: Raffaele Morelli
Data: non indicata
Link: http://www.riza.it/figli-felici/crescita-e-sviluppo/2617/e-se-il-bullo-e-tuo-figlio.html

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Bullismo, consigli ai genitori


Aggressioni fisiche, prese in giro o dicerie e maldicenze ripetute all'infinito nel tempo verso i pi
deboli: il bullismo, in tutte le sue forme continua a essere un fenomeno molto diffuso nell'ambiente
scolastico. Che si auto-alimenta in una spirale, tra silenzio, paura, o tacita approvazione dei
compagni, che rende il bullo sempre pi forte. Come si pu tutelare il proprio figlio? I consigli degli
esperti per affrontare la situazione.
Ogni mattina si ripete la stessa scena: il ragazzino accampa un sacco di scuse, mette il muso, dice di
sentirsi poco bene... Sembra proprio che la scuola, improvvisamente, sia diventata un incubo e lui non
vorrebbe mai andarci. Ma non parla, elude tutte le domande di mamma e pap ed chiuso come un
riccio. In una situazione di questo genere, ai genitori il dubbio pu sorgere spontaneo: per caso, non
che mio figlio sia vittima di atti di bullismo? []
[Prendiamo in considerazione le parole di] Alfonso Sodano, medico esperto in clinica dell'adolescenza
e docente presso la LUDeS di Lugano che da circa 20 anni si occupa del problema, collaborando anche
con le scuole [e di] Gianluca Daffi, collaboratore del Dipartimento di Psicologia dellUniversit
Cattolica di Milano e dello SPAEE (Servizio di Psicologia dellApprendimento in Et Evolutiva). []
Come si fa a capire se un bambino vittima di bullismo
Purtroppo, non esiste un unico 'segnale', forte e inequivocabile, che aiuti i genitori a capire al volo
quando il figlio soffre per le offese costanti nell'ambiente scolastico. Sia Daffi sia Sodano per
spiegano che il bambino/ragazzino pu lanciare dei segnali attraverso comportamenti diversi da quelli
consueti.
Se un ragazzo, per esempio, che non ha mai avuto difficolt a scuola, ha un calo improvviso nel suo
rendimento, significa che qualcosa non va. In genere, inizia anche a dedicare meno impegno ai compiti
assegnati e si mostra poco motivato e talvolta apatico.
Inoltre, chi vittima di atti di bullismo non mostra pi il medesimo interesse nei confronti dei coetanei
e manifesta invece atteggiamenti di ritiro e isolamento, dice Daffi.
Il bambino fragile si chiude ancora di pi, a casa non parla, magari diventa scontroso aggiunge
Sodano . In ogni caso, importante che i genitori notino tutti quei piccoli segnali di trasformazione
che non fanno parte della natura del figlio e poi, con il tempo, diventano pi evidenti.
A volte, pu anche capitare, per esempio, che spariscano banconote da 10 euro dal portafoglio del
genitore perch il bullo ferma periodicamente il ragazzo e gli chiede dei soldi.
Un altro campanello d'allarme da parte di chi si trova nel mirino dei bulli accusare malesseri fisici di
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varia natura. I classici mal di pancia o di testa [] rappresentano un pretesto per evitare la scuola.
Questa una reazione piuttosto diffusa: infatti molto difficile per un ragazzo parlare direttamente a
casa degli episodi negativi che vive tra le mure scolastiche.
Un ragazzo che ha ripetutamente sperimentato sentimenti di paura, imbarazzo, tensione o impotenza,
fatica a condividere il disagio di quanto ha vissuto con un genitore. Di base, ha timore che un
intervento adulto confermi ulteriormente la sua percezione di debolezza, dice Daffi.
Cosa deve fare il genitore: aprirsi al dialogo rispettando il silenzio
Quando un genitore teme che il figlio sia soggetto ad atti di bullismo, per Alfonso Sodano,
indispensabile mantenere aperto il dialogo. Ma l'adulto non dovrebbe, in nessun modo, mettere il
ragazzo sotto pressione.
Niente frasi, tipo: 'Ma dai, parla, insomma, cosa sta succedendo a scuola?' Un atteggiamento del genere
farebbe chiudere ancora di pi il ragazzino.
In una dimensione di dialogo, importante invece rispettare anche i momenti di silenzio dice il
medico. Il figlio deve capire che il genitore sempre presente per lui, in ogni situazione, anche se
difficile.
Con il tempo, questa fase pu essere superata e il figlio arriva a confidarsi raccontando in modo
spontaneo cosa accade.
essere pi presente per restituire alla vittima la sua dignit di persona
Accanto al dialogo, dal punto di vista del medico, l'altro elemento fondamentale per aiutare la vittima
di atti di bullismo, offrire disponibilit. In una situazione di questo tipo, il genitore, per esempio,
dovrebbe accompagnare il figlio a scuola e aspettare che entri o esca alla fine delle lezioni dice il
medico specializzato nei problemi degli adolescenti. [] In questo modo, si restituisce la dimensione,
e la dignit di persona alla vittima.
informare gli insegnanti e la scuola per stabilire una strategia
Quando il sospetto si trasforma in certezza, assolutamente indispensabile informare la scuola di cosa
sta succedendo. Secondo Sodano, il primo passo parlarne con gli insegnanti della classe, o i
coordinatori e valutare una possibile strategia di azione. Il medico anti-bulli sottolinea anche come ogni
persona che compie atti di bullismo, abbia la sua storia, di conseguenza opportuno trovare la modalit
di intervento pi adeguata.
Ci deve essere un clima volto a una risoluzione del problema, ma naturalmente se la linea discorsiva
non funziona, allora si coinvolge una figura specializzata, medico o psicologo, e si attivano i servizi
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sociali, spiega il medico.


Sulla stessa lunghezza d'onda, Daffi il quale sostiene che non si pu ridurre il bullismo a un problema
di un singolo alunno. Occorre sensibilizzare, oltre i ragazzi coinvolti, anche intere classi, istituti,
docenti e famiglie.
Se si sono verificati episodi di bullismo ai danni del figlio, il genitore deve informare gli insegnanti.
Questo fenomeno, infatti, tende ad autoalimentarsi nel tempo. molto raro che gli episodi aggressivi
scompaiano da 'soli', in modo spontaneo, in assenza di un intervento mirato ed efficace, dice Daffi.
In pi, possibile che i docenti ignorino o non abbiano una chiara percezione della frequenza di
queste situazioni all'interno delle proprie classi. I bulli, infatti, agiscono, spesso indisturbati, durante la
ricreazione, negli spazi esterni, o nei tragitti da e verso la scuola.

Fonte: nostrofiglio.it
Autore: Marzia Rubega
Data: non indicata
Link: http://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-6-14-anni/scuola-primaria/bullismo-consigli-aigenitori

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IL BULLISMO E LA LEGGE
La legge sul bullismo e il cyberbullismo un passo avanti per la scuola e
il Paese
Il via libera della Camera alla legge sulla Tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del
fenomeno un passo avanti importante che compie lItalia per affrontare il delicato problema del
bullismo e del cyberbullismo nelle scuole e non solo. [] Il testo definisce il bullismo come
laggressione o la molestia, da parte di singoli o pi persone, nei confronti di una o pi vittime allo
scopo di ingenerare in essi timore ansia o isolamento ed emarginazione. Sono manifestazioni di
bullismo una serie di comportamenti di diversa natura: atti vessatori, pressioni o violenze fisiche e
psicologiche, istigazione allautolesionismo e al suicidio, minacce e furti, danneggiamenti, offese e
derisioni anche relative alla razza, alla lingua, alla religione, allorientamento sessuale, allopinione
politica, allaspetto fisico o alle condizioni personali e sociali della vittima. Mentre il cyberbullismo
descritto come fenomeno che si manifesta attraverso un atto o una serie di atti di bullismo che si
realizzano attraverso la rete telefonica, la rete Internet, i social network, la messaggistica istantanea o
altre piattaforme telematiche.
Ma quali sono le azioni previste dalla legge? La possibilit di richiedere la rimozione di
contenuti oggetto di persecuzione online sia al minore sia al suo genitore. Il Garante per la Privacy
verifica lintervento del gestore del sito e, se questi non abbia adottato le misure entro 48 ore dalla
richiesta, vi provvede direttamente. I gestori dei siti dovranno dotarsi di specifiche procedure per il
recepimento e la gestione delle richieste di oscuramento, rimozione o blocco dei dati. previsto anche
lammonimento del questore per quegli atti di bullismo che non costituiscano reati procedibili
dufficio. Fino a quando non sia stata proposta querela o presentata denuncia, il questore potr
convocare il responsabile ammonendolo oralmente ed invitandolo a tenere una condotta conforme alla
legge. Se lammonito minorenne, il questore convoca con linteressato almeno un genitore.
Ma la legge regolamenta anche la pena detentiva che va da 1 a 6 anni di reclusione. Il carcere riguarda
lo stalking commesso per via informatica o telematica che sar punito anche in casi di scambio di
identit, invio di messaggi o divulgazione di testi o di immagini o diffusione di dati sensibili o
informazioni private, carpiti con linganno o con minacce. Altro punto di forza di questa legge
listituzione, in ogni istituto, di docente referente per le iniziative contro il bullismo e il
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cyberbullismo. Al dirigente scolastico spetter, inoltre, il compito di informare subito le famiglie dei
minori coinvolti in atti di bullismo e, se necessario, convocare tutti gli interessati per adottare misure di
assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per lautore.
Per quanto riguarda luso di internet, quindi, la legge non prevede nessuna censura come qualcuno
ha evocato rispetto alla libert di espressione degli utenti, che non viene assolutamente messa in
discussione dallimpianto normativo. Le nuove regole, invece, serviranno a creare ordine in quello
che rischia di trasformarsi in un far web per gli utenti e in una zona franca dove tutto sia possibile:
anche fare del male alle persone. []
La legge interviene regolamentando anche possibili comportamenti devianti degli adulti, oltre che dei
minori.

Autore: Anna Paola Sabatini, direttore dellufficio scolastico


Data: 23 settembre 2016
Link: http://www.dire.it/23-09-2016/77051-la-legge-sul-bullismo-cyberbullismo-un-passo-avanti-lascuola-paese/

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LA PAROLA AGLI ESPERTI


Vittime del bullismo: un silenzio che logora
Il professor Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, ha risposto ad unaltra nostra domanda sul
bullismo e cyberbullismo:
Perch le vittime hanno paura di raccontare ci che gli accade?
Il silenzio delle vittime deriva dalla paura. Temono di essere giudicate dagli amici, dagli insegnanti e
dai familiari. E il giudizio, come la reputazione, sono concetti cruciali per un adolescente, che vive una
fase evolutiva il cui compito principale la ricerca dellidentit, oltre che lacquisizione di una
maggiore autonomia.
Non raccontano perch si vergognano, perch temono di essere etichettati come spioni o come
deboli, che non sanno difendersi e che hanno bisogno di ricorrere agli adulti. Pi in generale,
temono di non essere capiti e questo accade di frequente, se consideriamo che spesso gli adulti
sottovalutano la portata di quanto sta accadendo, liquidandolo come bravate tra ragazzi. Daltro lato,
anche comprensibile che un adolescente alla ricerca della sua piena autonomia non voglia chiedere
aiuto ma voglia provare a cavarsela da solo o rivolgendosi ad altri amici. Il problema che poi questo
non accade, le vittime non reagiscono, le prevaricazioni continuano nel tempo.
indispensabile invece far emergere questi episodi, se non attraverso le vittime, grazie ai compagni
che li circondano. []
importante aiutare le vittime a non vergognarsi per ci che accade; far capire loro e ai loro coetanei
che chiedere aiuto non significa essere un debole (per le vittime) o una spia (per i testimoni silenziosi),
ma il primo passo per risolvere la situazione; sollecitarle a raccontare ai genitori o agli insegnanti
quello che accade, magari con laiuto e lappoggio di qualche amico o compagno.

Fonte: genitori.it
Autore: non indicato
Data: non indicata
Link: http://www.genitori.it/vittime-del-bullismo-un-silenzio-che-logora/

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Cyber bullismo; intervista al Dott. Tonioni del Policlinico Gemelli


Dai dati di una recente ricerca, si evidenzia come 4 minori su 10 sono testimoni di atti di bullismo on
line verso i coetanei. Il bullismo on-line percepito oggi, come un pericolo tangibile pi pericoloso
della droga. A Roma presso il Policlinico Gemelli, [] stato aperto il primo ambulatorio sul cyber
bullismo. Al dott. Federico Tonioni coordinatore dellambulatorio, che fa riferimento al day hospital di
Psichiatria e Farmacodipendenze del Policlinico Gemelli, abbiamo rivolto alcune domande
sulliniziativa.
Perch la necessit di creare un ambulatorio per il Cyber bullismo?
Lambulatorio in continuit con laltro, quello sulla dipendenza da internet nato nel 2009, intende dare
risposte concrete a giovani e adulti che purtroppo soffrono questa patologia molto legata al diverso
modo di vivere la relazionalit on-line da quella dal vivo.
Che cosa vuol dire relazionalit on-line e relazionalit dal vivo?
In tutti i rapporti relazionali, tra persone, esistono stati danimo e sentimenti che il corpo esterna
attraverso atteggiamenti e comportamenti. Quando viene meno la presenza del corpo fisico, il nostro
corpo e la nostra mente si sentono pi liberi e meno impacciati nel dare liberamente sfogo ad
atteggiamenti che di persona dovrebbero soffocare. Alcuni atteggiamenti esasperati alimentano cos
situazioni e circostanze che spesso travalicano il normale.
Che tipo di atteggiamenti scattano in un cyber bullo?
Fenomeni come laggressivit e il non controllo si esacerbano e, questi uniti allelevato numero di
spettatori di diversa et presente nel web rendono il persecutore, il cosiddetto cyber bullo, pi forte.
In definitiva quindi i fenomeni di cyber bullismo, quali essi siano, trovano terreno fertile l dove il
persecutore non deve affrontare direttamente la vittima, ma lo fa semplicemente attraverso dei
messaggi scritti, oppure mediato da una telecamera, ma soprattutto senza timore di dover gestire anche
il proprio stato emotivo.
Si pu allora parlare di dimensione on-line?
Certamene s. Ogni individuo, maggiormente i piccoli, cerca sempre una propria dimensione in cui dare
forma visibile alle proprie fantasie. In adolescenza, queste sono tradotte in maniera esasperata e il web
oggi costituisce proprio un ottimo ambiente. Addirittura il social network anonimo, per esempio,
favorisce maggiormente questi atteggiamenti poich gli istinti non sono contenuti.

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Che cosa pu scaturire dalla cosiddetta dimensione on-line?


Possono scaturire diverse forme di disagio tra cui ad esempio: il suicidio, lanoressia, la dipendenza e il
cyberbullismo in cui il senso del limite non esiste e, gli istinti vengono esagerati.
Siamo allora di fronte a una nuova forma, con diverse implicazioni, di disagio adolescenziale?
Assolutamente s e tutto allinterno della dimensione on-line.
Secondo lei, come si pu ovviare a tutto questo?
Con uno sforzo armonico e collettivo della societ, a tutti i livelli, in cui si danno risposte forti e
convincenti con esempi positivi. Soprattutto recuperando lidea e il senso del limite. Un cattivo
esempio viene da tutte quelle pubblicit apparentemente innocue, in cui i gestori di connettivit internet
esaltano la convenienza di tariffe e ore di connessione, ma nessuno si preoccupa di informare sui rischi
e sui pericoli di un uso smisurato delle nuove tecnologie. Manca cio un piano di alfabetizzazione sulla
sicurezza del web.
Come pensate di affrontare la cosa con lambulatorio e con il Policlinico Gemelli?
Da parte dellambulatorio e del Policlinico c da molto tempo interesse allo studio, alla prevenzione e
alla cura psicologica dei giovani vittime di cyber bullismo proprio nel nostro ambulatorio. C un
protocollo dintesa con lAssociazione Nazionale dei Presidi del Lazio (ANP-Lazio) perch insieme
con esperti di sicurezza informatica si possa fare informazione, prevenzione e educazione nelle scuole
di ogni ordine e grado.

Fonte: romasociale.com
Autore: Alfonso Benevento
Data: 28 febbraio 2014
Link: http://romasociale.com/cyber-bullismo-intervista-al-dott-tonioni-del-policlinico-gemelli/

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Il bullismo Intervista al Prof. Meluzzi


- Lo strumento pi incisivo per cercare di arginare il fenomeno [del bullismo] per Lei passa attraverso
la scuola, dove un insegnante ancor prima di trasmettere nozioni della propria disciplina, dovrebbe
aiutare lacquisizione delle life skills, le competenze per la vita
- [] Sia chiaro, non responsabilit esclusivamente dei docenti. Hanno un ruolo fondamentale anche
i genitori. Purtroppo, i ragazzi passano molto pi tempo con gli insegnanti che, s, dovrebbero
insegnare a vivere, oltre che la propria materia. Insegnare [] life skills come il saper risolvere i
problemi, il saper prendere decisioni, la creativit, il senso critico, lautoconsapevolezza, le capacit
relazionali, la comunicazione efficace, la gestione delle emozioni, la gestione dello stress e lempatia.
Tutte capacit che ci consentirebbero di prevenire il bullismo.

Fonte: testatadangolo.it
Autore: non indicato
Data: non indicata
Link: http://www.testatadangolo.it/interviste/35-il-bullismo-intervista-al-prof-meluzzi

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Paolo Crepet sul fenomeno del bullismo


In merito al bullismo Paolo Crepet ha affermato:
I bulli sono ragazzi diseducati che tentano di apparire attraverso la violenza. Anche un tempo cerano
giovani violenti e vittime ma succedevano cose diverse.
Il bullo veniva sanzionato mentre in questi ultimi anni questa sanzione venuta a mancare.
E il fenomeno non interessa pi solo i ragazzi ma anche ragazze e giovani donne, diventate violente e
vittime dellalcolismo e della droga.
Oggi invece di sospendere i bulli bisognerebbe costringerli a studiare, non allontanarli
temporaneamente dagli istituti.
Occorre aiutare le nuove generazioni con buone scuole, ottime universit e valorizzare gli insegnanti
con stipendi pi alti.

Fonte: crepetsansepolcro.wordpress.com
Autore: non indicato
Data: non indicato
Link: https://crepetsansepolcro.wordpress.com/paolo-crepet-sul-fenomeno-del-bullismo/

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Bullismo: come fare per uscirne. Gli aspetti legali del fenomeno

[] Oltre alla classica forma del bullismo, nota anche ai meno giovani, si va affermando il bullismo
cibernetico o cyberbullismo. [] Tutto ci premesso, ci siamo chiesti se oltre alle classiche sanzioni
disciplinari scolastiche, possano essere ravvisati anche dei comportamenti penalmente rilevanti. Per
chiarire la questione, abbiamo deciso di rivolgere alcuni quesiti allavvocato Stefano Bruno Ferraro,
penalista con studio in San Don di Piave (per info http://www.avvocatoferraro.it/) che si
recentemente occupato dellargomento anche in qualit di relatore in occasione di convegni.
- Avvocato, il concetto di bullismo assai ampio: il bullo pu offendere, pu esercitare violenza
psicologica o fisica e pu anche arrivare a costringere le sue vittime a consegnargli alcuni beni come il
telefono cellulare. A suo avviso, nei casi pi gravi di bullismo, possono essere ravvisati specifici reati?
- [] Penso alla grave ipotesi di istigazione al suicidio: nei casi pi drammatici chi subisce atti di
persecuzione non ne pu pi e, disperato, spesso abbandonato ed incompreso, decide di togliersi la vita.
Ecco, la responsabilit di questo insano gesto potrebbe ricadere sul bullo per istigazione al
suicidio.
Senza arrivare a casi cos drammatici, il pensiero pu andare ai reati di minacce, di diffamazioni, di
stalking, di estorsione, ai casi in cui alla vittima vengono messe le mani addosso, come talora si vede in
qualche assurdo video virale sui social network
Insomma, al di l del reato specifico contano le circostanze concrete del caso in esame che sempre un
caso a s.
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Vedendo il novero delle ipotesi criminose elencato possiamo dire che si rischia, e anche grosso,
commettendo atti di bullismo.
Il bullo spesso un minorenne. Abbiamo lidea che il minore non possa essere penalmente sanzionato
per le sue azioni. vero oppure lordinamento pu perseguire penalmente queste condotte con specifici
strumenti giuridici?
Anche qui una risposta adeguata difficile in poco spazio, ma tentiamo! La legge penale prevede
limpunit per il minore degli anni 14; mentre prevede una pena ridotta per il minore degli anni 18, ma
che abbia gi compiuto i 14 anni se al momento del fatto era capace di intendere e volere (articoli 97 e
98 del codice penale).
La competenza del Tribunale dei minorenni, quindi se il bullo minore di 18 anni ma maggiore di 14
rischia sul penale, quasi come un adulto, ma con una pena diminuita e viene giudicato da uno specifico
Tribunale.
Attenzione, per! Esiste anche un meccanismo di misure di sicurezza per i minori ed anche per gli
under 14, anche se solo nei casi pi gravi di pericolosit sociale. Ma questa unaltra storia
- E per i danni? Si pu fare qualcosa anche se il bullo minorenne?
- Qui ci corre in soccorso il codice civile. Larticolo 2048, disciplinando la responsabilit dei genitori
stabilisce che il padre e la madre o il tutore sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei
figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela che abitano con essi.
Essi quindi, salvo casi particolari, potrebbero essere chiamati a pagare i danni causati dalle condotte del
figlio bullo.
Se questa regola pi conosciuta, meno lo unaltra regola, sempre tratta dal codice civile, cio
larticolo 2047, che prevede che Nel caso in cui il danneggiato non abbia potuto ottenere il
risarcimento da chi tenuto alla sorveglianza, il giudice pu condannare lautore del danno a unequa
indennit.
Dunque, chi pensasse: sono minorenne, quindi non succede nulla sbaglierebbe: ad ogni azione
corrisponde una reazione, che pu colpire terzi quali, ad esempio, i genitori. O perlomeno i loro
portafogli!
- Nel caso del cyberbullismo la violenza esercitata nei confronti della vittima forse pi psicologica
che fisica. Ci sono strumenti legali per perseguire anche le condotte verificatesi nello spazio virtuale?
- Fare una denuncia (meglio se scritta) alla polizia postale, allegando possibilmente le stampe dei
messaggi e dei video che sono arrivate.
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Ricordo, ad esempio, che il reato di stalking prevede laggravante se il fatto commesso con uno
strumento informatico o telematico.
- In conclusione, lei consiglierebbe alle vittime e alle famiglie delle vittime del bullismo di rivolgersi
ad un avvocato?
- S, certo. Come detto una delle prime cose da fare una denuncia che bene sia redatta da un
professionista, anche per agevolare il lavoro degli organi di polizia.
Ma non dobbiamo dimenticare il profilo risarcitorio! Quindi appoggiarsi ad un avvocato sempre
consigliabile anche perch il primo passo per uscire da questa bruttissima spirale. Prima di tutto per i
nostri figli!

Fonte: ilcantierevenezia.it
Autore: Luca Cadamuro
Data: 08 marzo 2016
Link: http://www.ilcantierevenezia.it/bullismo-come-fare-per-uscirne-gli-aspetti-legali-del-fenomeno/

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SCONFIGGERE IL BULLISMO

Come combattere il bullismo?


Vostro figlio vittima di atti di bullismo, a scuola o nei momenti di gioco, o peggio ancora lui a
rendersi protagonista di questi gesti poco civili nei confronti dei suoi compagni. La domanda che un
genitore si pone : cosa fare? Come agire nel migliore dei modi per salvaguardare chi subisce questi
atti, ma anche recuperare rapidamente chi li compie? Ecco un articolo che spiega come comportarsi per
combattere il bullismo, ma soprattutto come preparare i propri figli a tenersi lontani, sia come vittime
che come attori, da questa brutta realt.

Prevenire e combattere il bullismo


Spesso difficile capire quando un ragazzo/a cade vittima di atti di bullismo: questultima non sempre,
infatti, nonostante il fastidio e il desiderio di far cessare le torture, disposta a raccontarlo a insegnanti
o genitori. Questo dovuto al fatto che sovente chi oggetto di prevaricazioni tende a:

accettarle tacitamente come condanna cui ogni giorno bisogna sopravvivere, come periodo normale nella crescita

evitare di lamentarsi con gli adulti, per timore che ci abbia delle ripercussioni peggiori per quanto riguarda gli atti
che gli aguzzini potrebbero commettere, una volta scoperto che la vittima ha cantato

negare di essere vittima di bullismo per semplice vergogna

Questo silenzio da parte del proprio figlio diventa una barriera per poter combattere il bullismo, oltre la
quale non si pu scorgere la natura del problema, e quindi non si pu fornire n un aiuto e n una
soluzione. Rimane inoltre una difficolt per mamme e pap difendere i propri figli quando sono a
scuola, perch anche gli insegnanti alle volte paiono non accorgersi di ci che sta accadendo al loro
alunno o alunna.
Limpegno del Ministero della Pubblica Istruzione per combattere il bullismo si orientato, quindi, ad
un aiuto, ad un sostegno non solo alle famiglie, ma rivolto anche agli insegnanti, in quanto famiglia e

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scuola devono coadiuvarsi non solo nello sviluppo e nella formazione dei ragazzi, ma anche nella
garanzia di protezione contro atti offensivi.
Oltre alla Legge, anche numerosi siti di psicologia e non-profit si sono impegnati a combattere il
bullismo e per fornire aiuto, ascolto, supporto ai bambini, ai ragazzi, alle famiglie e agli insegnanti che
si trovano ad avere a che fare con vittime e anche con bulli.
Nellopera di sostegno e aiuto per combattere il bullismo, indispensabile non concentrarsi solo sui
soggetti che patiscono le ingiustizie, ma anche su coloro che le commettono, in quanto i prevaricatori
non percepiscono il loro comportamento come un problema, anzi, lo definiscono un semplice
scherzo.
E, nella mancanza di atti completi che possano coinvolgere vittime, bulli e spettatori, c il rischio che
ognuno di essi si fossilizzi nel suo ruolo, cos che sia oppressori che oppressi (e pubblico rimanente)
non riescono ad uscirne pi, perdendo la propria identit in quello che solo una maschera socialmente
accettata allinterno del gruppo (tratto da FAGNANI, G. (2005). Il Bullismo e i suoi aspetti, il fattore
amicizia. Firenze: PsicoLAB. Letto il 17/10/2007 su http://www.psicolab.net).

Famiglie contro il bullismo: cosa fare


Le famiglie sono in parte responsabili del comportamento che il loro figlio tiene nel contesto sociale in
cui vive; infatti, come scrive Olweus Poco amore, poca cura, troppa libert nellinfanzia sono
condizioni che contribuiscono allo sviluppo di un modello comportamentale aggressivo.

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Sottolineo la parola contribuiscono, in quanto non solo i genitori sono da additare se il loro figlio un
bullo, ma c anche da tenere conto di come i mass-media trattano largomento violenza, ossia se
tendono a legittimarlo (film, ad esempio) oppure a non condannarlo totalmente.
[] Ecco di seguito alcuni consigli, citati unanimemente da Governo e Polizia di Stato, per combattere
il bullismo e prevenire la caduta in stato di vittima o di bullo dei propri figli, per aiutarli a capire se
sono essi stessi vittime, per spronarli a reagire.

Come aiutare vostro figlio a combattere il bullismo

autostima
Cercare di aumentare lautostima del bambino/a o ragazzo/a. Questo importantissimo in
quanto il bullo agisce su questo lato indirettamente: questultimo compie azioni volte
volontariamente a distruggere moralmente la sua vittima, e questa a sua volta ripiega su s
stessa e sulla visione di s (quindi sulla sua autostima) tutte le negativit ricevute.

punti di forza
Portarli ad avere coscienza dei propri punti di forza, delle proprie qualit, delle capacit, delle
loro caratteristiche positive, di modo che non si lascino condizionare da eventuali rifiuti e
scherni da parte del gruppo di coetanei in cui si trovano a vivere la loro adolescenza.

relazioni sociali
incoraggiarli nelle relazioni sociali, inducendoli a non assumere comportamenti asociali o di
esclusione.

Come aiutare i figli a non diventare bulli


Per pensare di combattere il bullismo bisogna tenere massimo conto del sistema di valori, conoscenze e
comportamenti che si trasmette al proprio pargolo. Inutile illudersi: spesso, quello che in casa pu
essere un bambino doro o una figlia perfetta e composta, allinfuori del contesto famigliare una vera
e propria peste. E, se oltre ad essere una peste, fosse anche un bullo o una bulla, che fare? Come
comportarsi?
Ci sono dei modi in cui si pu combattere il bullismo evitando che la propria prole prenda questa
strada, ad esempio:
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Conferendo loro uneducazione completa, contemporaneamente ad affetto, comprensione, senza


troppo permissivismo.

Insegnare ad esprimere la rabbia in modo maturo, costruttivo.

Evitare di educare tramite punizioni eccessive; i bambini potrebbero recepire questo sistema
come il metodo per far rispettare le proprie regole al di fuori della famiglia.

Dimostrare di NON tollerare comportamenti aggressivi nei confronti di un membro della


famiglia, insegnando cos che tali tipi di comportamenti non sono corretti e nemmeno ben
accetti.

Invitandoli ad essere sempre sinceri, sia in casa che in altri contesti, con gli altri e con s stessi.

Aiutandoli ad imparare a capire gli altri, ad identificarsi con essi, cercando di comprendere le
reazioni delle terze persone in relazione a determinati comportamenti.

Questo importante per combattere il bullismo, in quanto bisogna ricordare che i bulli, cos come le
bulle, [] pare non siano dotati di empatia sufficiente a capire leffetto e limpatto negativo delle loro
azioni sulla vittima. Per i bulli, infatti, le azioni di prevaricazione NON sono percepite come un
problema, ma come dei semplici scherzi.
Combattere il bullismo aiutando i persecutori o le persecutrici a prendere atto del loro modo di agire
importante per far crescere in loro maggior responsabilit ed empatia. Per empatia si intende la capacit
di mettere da parte i propri pensieri per poter comprendere i sentimenti e i bisogni fondamentali
dellaltro (definizione tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/Empatia ).

Offrendo loro un buon esempio di comportamento.

[]

Scoprire la vittima e aiutarla


Spesso e volentieri, come detto sopra, coloro che si trovano a subire atti negativi di bullismo
preferiscono non pronunciarsi in merito. Come riconoscere questo disagio, se il proprio figlio non ne ha
mai parlato a nessuno, nemmeno agli amici? Ecco alcuni comportamenti che possono essere un
campanello dallarme:

Ostilit verso la scuola, scuse volte a non andarci, richiesta di esservi accompagnati.

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Richieste troppo frequenti di denaro; spesso alcuni persecutori richiedono il pagamento di un


pizzo, oppure rubano i soldi direttamente.

Stato di tensione, agitazione, tristezza, emotivit ingiustificata al ritorno da scuola.

Presenza di lividi, graffi, tagli, strappi agli indumenti; se frequenti, possono essere il segnale di
una forma di bullismo diretto e fisico verso vostro figlio.

Presenza frequente di incubi, sonno disturbato o agitato, incontinenza notturna.

Assenza di amicizie; le vittime purtroppo sono raramente difese dal resto del gruppo dei
coetanei, che invece coeso al bullo capo, o alla bulla.

Rifiuto di raccontare le giornate scolastiche nel loro svolgersi.

a questo punto necessario cercare di scoprire che cosa turba vostro figlio, cercando di farlo parlare il
pi possibile in merito a questi stati emotivi negativi, prestando molta attenzione alle sue paure. Solo
cos potrete aiutarlo concretamente a combattere il bullismo.
Evitare di prendere subito in mano del tutto la situazione con provvedimenti diretti tranne nel caso in
cui sia assolutamente necessario per il suo bene , unottima idea, in quanto potrebbe far sentire
inadeguato il vostro pargolo. Potreste, ad esempio, cercare di discutere insieme a lui (o a lei) riguardo
situazioni problematiche, spronandolo/a a proporre le sue idee, i suoi timori.
Unaltra buona idea pu essere quella di fargli stendere per iscritto un elenco di soluzioni al problema
reale, e cercare di capire insieme quale pu essere il migliore, invitando vostro figlio a metterlo in
pratica.
Molti bambini, inoltre, si sentono confortati allidea di avere intorno un muro immaginario protettivo:
si pu chiedere loro di pensare di avercelo intorno realmente, ogni qual volta si trovano di fronte ad atti
di bullismo verbale (prese in giro, ecc.), pensando che quelle parole offensive rimbalzino via grazie al
muro.
meglio, comunque, aiutare vostro figlio a cercare situazioni alternative a quelle solite, cio a trovare
dei comportamenti o delle condizioni che gli permettano di evitare un contatto diretto con il bullo o la
bulla: ad esempio alluscita da scuola passare per altre vie, durante lintervallo cercare altri gruppi di
amici

con

cui

restare,

cos

via

(informazioni

tratte

dal

sito:

http://www.facchinetti.net/index.php?option=com_content&task=view&id=93&Itemid=180).

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Coinvolgere gli altri per combattere il bullismo


[]

Parlare con i referenti scolastici, redigendo una lista delle cose che sono accadute a vostro
figlio, e se necessario, fate anche i nomi di coloro che attuano le prepotenze, in che modalit,
quando e dove.

Rendere noto questo problema al dirigente scolastico, per far s che la scuola si assuma
determinate responsabilit di ci che accade, e per capire in quali modalit cercher di
affrontare il fenomeno negativo.

Mantenersi in contatto con gli insegnanti allertati, per assicurarsi che vengano presi
provvedimenti mirati, fino a quando le prepotenze sono totalmente scomparse.

Per combattere il bullismo non si pu agire unicamente, e separatamente, su vittima e bullo. quindi
assolutamente indispensabile che gli insegnanti organizzino delle discussioni in classe sullargomento,
sensibilizzando ciascun alunno. Per poter distruggere il fenomeno, quindi, occorre:

Coinvolgere tutta la comunit degli spettatori, oltre a bulli e vittime;

Costruire una cultura del rispetto e della solidariet tra coetanei e compagni per combattere il
bullismo alla radice;

Attuare un programma preventivo pluriennale che coinvolga la classe intera o classi diverse,
prima ancora che si manifestino segnali di disagi connessi al fenomeno del bullismo;

Creare consapevolezza di azioni ed emozioni, affinch ci diventi uno stile di vita dei ragazzi;

Collaborazione tra scuola e famiglia.

Gli approcci pi frequenti per combattere il bullismo, da parte delle istituzioni scolastiche, si possono
quindi riassumere in tre tipologie:

Acquisizione di consapevolezza da parte degli alunni: consiste nellutilizzo di comuni canali di


comunicazione per rendere consapevoli gli alunni dellesistenza e della portata del bullismo.
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Percorso di responsabilizzazione e coinvolgimento nella risoluzione del problema bullismo:


lobiettivo si pu raggiungere tramite la creazione di circoli di qualit, ossia gruppi di ragazzi
che si incontrano regolarmente per discutere sul problema, e per cercare delle soluzioni a questo
problema sociale.

Percorso di costruzione di una cultura della solidariet: un tipo di intervento per combattere il
bullismo che mira ad ottenere un supporto tra coetanei.

A chi rivolgersi per combattere il bullismo


Se le azioni e le soluzioni proposte sopra non bastassero per combattere il bullismo, [] ecco i numeri
utili cui rivolgersi in caso di estrema necessit:

800.66.96.96 numero verde predisposto dal Ministero per la Pubblica Istruzione

113 Polizia di Stato

114 Emergenza Infanzia

112 Carabinieri

19696 Telefono Azzurro (linea gratuita fino ai 14 anni)

199.15.15.15 Telefono Azzurro (linea istituzionale dai 14 anni in su e per gli adulti)

Fonte: guidaconsumatore.com
Autore: Giovanni Lattanzi
Data: non indicata
Link: http://www.guidaconsumatore.com/bambini/bullismo-come-prevenire-e-combattere.html

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Linkografia
http://www.medicitalia.it/public/uploadedfiles/minforma/valentinanappo_bullismo_valentina_nappo_p
sicologa_brava_psicologa_psicologa_50_euro_psicologa_pompei_san_giuseppe_vesuviano_soccavo_p
sicologo_napoli.jpg
La cronaca del bullismo
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/12/05/bullismo-16enne-denuncia-minaccemorte_4b34f5bc-f841-4be4-87fb-7a3a3335f4e6.html
http://www.famigliacristiana.it/articolo/parla-il-papa-della-ragazza-suicida-la-mia-carolina-uccisadalle-botte-di-internet.aspx
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La vittima
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