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Appunti di

Storia della medicina

Basati su:

Storia, filosofia ed etica generale della medicina L.R. Angeletti, V. Gazzaniga


Diapositive della Proff.sa Tognotti
http://pacs.unica.it/biblio/storiaindex.htm
http://www.sapere.it

Dal XII al VIII sec a.C. - La medicina teurgica

Nelle prime fasi, la medicina occidentale era una medicina teurgica, in cui la malattia era
considerata un castigo divino; sono infatti gli dei ad infliggere malattie mortali a chi abbia compiuto
azioni empie. Questo concetto si trova in moltissime opere greche, come l'Iliade, che riporta fatti e
consuetudini dal XII al IX VIII a. C..
In questopera la peste colpisce gli achei sottoforma di frecce mortali scagliate da Apollo perch
Agamennone aveva offeso Crise, sacerdote di Apollo recatosi nel campo acheo per riscattare la
figlia con le bende di Apollo fra le mani; loltraggio a lui diviene oltraggio al dio.
NellIliade sono descritte anche le prime azioni dei medici, limitate soprattutto alla piccola
chirurgia, gli stessi medici greci che accompagnano la spedizione, Solidario e Macaone, sono figli
di Asklepio (dio greco della medicina, Esculapio nel mondo romano) ed hanno appreso da lui luso
dei blandi farmaci (pia phrmaka).
NellOdissea compare anche una medicina attenta alla persona ed alle malattie che portano
lentamente alla morte, perch tolgono la vita mediante un lento processo e non solo a seguito di
eventi cruenti. Lesempio pi noto quello della madre di Ulisse, Anticlea, morta per il lungo
tormento causato dal pensiero del figlio lontano.
E un passaggio importante perch introduce due elementi che faranno parte della medicina
ippocratica ovvero la malattia a grave e lungo decorso e la malattia che oggi chiamiamo
psicosomatica.
La divinit incombe su tutto ci che non controllabile, come la malattia mortale, e la medicina
appare decisamente derivata dagli dei. Lo stesso dio che causa la malattia pu essere lartefice
della guarigione, specialmente se opportunamente placato con offerte rituali.
Un esempio che indica senza appello questo concetto di malattia come evento inspiegabile, si
ritrova sempre nellOdissea quando, a proposito della cecit di Polifemo, viene scritto:
Se nessuno ti fa violenza, allora una malattia che viene dal grande Zeus e da cui non puoi sfuggire.

Il concetto di malattia e di guarigione, come evento in qualche modo collegato al volere della
divinit, ancora oggi presente in molti credenti e ci si evince anche a partire dal linguaggio
comune, laddove si dice che uno preso, colpito, da una malattia.

Il lungo processo di sviluppo della medicina occidentale parte quindi da un giudizio teurgico della
malattia fino al raggiungimento della concezione razionale-laica della stessa e della disciplina
medica.
Il simbolo della medicina il serpente, animale sacro perch ritenuto, erroneamente, immune
dalle malattie; sicuramente era molto utilizzato nella pratica della medicina antica.
Nel tempio di ogni citt, che non era solo un luogo di devozione ma anche di cura, c'era una sorta
di cunicolo con i serpenti che avevano lo scopo di impressionare il paziente, a cui probabilmente
venivano date anche delle pozioni, per indurre uno stato di shock e fargli apparire il dio che cos lo
guariva.

Dal VII al V sec a.C. - La scuola di Mileto

La pi antica tra le scuole mediche preippocratiche fu quella di Mileto (VII a.C.).


I maestri di questa scuola furono filosofi come Talete, Anassagora, Anassimandro, Archelao e
Diogene, che affrontarono lo studio delluomo anche da un punto di vista naturalistico.
Limportanza della scuola di Mileto e dei suoi filosofi risiede nellaver rotto il concetto ontologico di
malattia e nellaverlo tramutato in un concetto dinamico: la malattia un processo, qualche cosa
che fa parte delluomo, o dellanimale, un modo del vivere, non pi una cosa separata.
Un punto fondamentale per la formazione e lo sviluppo del pensiero scientifico, attribuito ai filosofi
della natura ed ai milesi in particolare, risiede in un importante passaggio logico: oltre alla
scoperta dellarch, di un principio fondatore, essenziale la laicit dellatteggiamento mentale
con il quale si affronta la scoperta di un ordine generale.

Talete elabora un'importante sistema secondo cui l'universo (macrocosmo) costituito da 4


elementi fondamentali: aria, acqua, terra e fuoco. In questo periodo viene dato grande rilievo
anche alle qualit e dualit: secco e umido, freddo e caldo, dolce e amaro, etc.
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Anassagora fu il primo ad affermare che per la nascita di una nuova vita necessario il
contributo (semen) di entrambi i genitori e pone laccento sullimportanza della ricerca delle cause
dei fenomeni, della comprensione del loro funzionamento e del poterne prevedere levoluzione.
Pitagora (VI sec. a.C.) nacque a Crotone (VI a.c.) e la sua scuola si diffuse in tutto il mondo
antico, soprattutto nelle periferie del mondo greco (Magna Grecia, Ionia).
Con lui lo studio della scienza naturale, ancora non definibile medicina, fu affrontato da un punto
di vista quantitativo.
Limportanza dei numeri nel pensiero pitagorico, infatti, si manifesta anche nella sua visione della
medicina: le malattie nascono dagli eccessi e possono essere evitate rispettando regole
alimentari, di igiene e di vita. La dottrina di Pitagora ebbe un grande successo; numerosi medici
greci e italici (Alcmeo, Filolao e sopratutto Empedocle e Democede) la approfondirono e la
diffusero anche fuori dei confini della Magna Grecia.
Secondo la teoria dei numeri di Pitagora, questi ultimi avevano significati precisi ed i pi importanti
erano il 4 e il 7.
Il 7 moltiplicato per 4 d 28, ovvero il mese lunare della mestruazione.
Il 7 moltiplicato per 40 d 280, ossia la durata in giorni della gravidanza.
Sempre per la connotazione magica del 7, si diceva che era meglio che il bambino nascesse al 7
mese piuttosto che all8. Anche il periodo di quarantena, cio i 40 giorni che servirebbero per
evitare il contagio delle malattie, derivato dal concetto di sacralit del numero 40.
Alcmeone allievo di Pitagora, fu il primo ad avere l'idea che l'uomo fosse un microcosmo
costituito dai 4 elementi individuati da Talete.
Secondo lui dall'equilibrio degli elementi, che chiam isonomia o democrazia, derivava lo stato di
salute, mentre lo stato di malattia derivava dalla monarchia, ovvero dal prevalere di un elemento
sugli altri.
Alcmeone afferma una diversit sostanziale tra ci che si osserva ed quindi oggetto di indagine
e ci che appartiene al mondo teurgico. La relativit delle conoscenze che derivano dalla
osservazione rappresenta una pietra miliare nello sviluppo del pensiero scientifico.
La relativit del sapere scientifico dipende dalla capacit di fare osservazioni che portano a nuove
conoscenze; la medicina si deve fondare quindi sullosservazione e deve continuare su
conoscenze relative: le certezze sono degli dei.
sulle cose invisibili e sulle cose mortali certezze evidenti sono gli dei ad averle, agli uomini dato solo far congetture

Nel lavoro di Alcmeone non si ricerca alcun principio fondatore (arch), ma si procede
allosservazione della natura, particolarmente dellanatomo-fisiologia del corpo umano in relazione
alle osservazioni sugli animali, traendo i principi generali di funzionamento.
Alcmeone fu il primo ad individuare nel cervello l'organo pi importante; sino ad allora era stata
data pochissima importanza al cervello, che era sempre sfuggito all'osservazione: all'epoca greca
il corpo era sacro e non si praticavano dissezioni, ma veniva visto negli animali sacrificati come
una massa gelatinosa e fredda di scarso interesse. Alcmeone stabil che il cervello doveva essere
l'organo che comandava l'organismo. Pare che si fosse anche reso conto, fatto poi smentito da
altri, che i nervi servissero per condurre gli impulsi nervosi, ma questa notizia non ha lasciato
traccia nella storia della scienza di allora.

V sec a.C. - Ippocrate e la scuola ippocratica

Ippocrate nasce nel 460 a.C. a Cos (Grecia) nel Dodecanneso, e visse durante i 50 anni di pace
periclea, periodo in cui fior la filosofia e si svilupp la scuola razionale, cui vanno ascritti molti dei
pensieri attribuiti ad Ippocrate; oper nell'area del Mediterraneo e nei suoi viaggi tocc la Sicilia,
l'Egitto, Alessandria, Cirene, Cipro.
E considerato il padre della medicina razionale (che esclude ogni intervento divino nelle
malattie), rompe definitivamente, continuando il percorso dei milesi, con la tradizione magica della
medicina antica ed elabora nuove regole nate dal razionalismo, caratterizzante il pensiero greco
in quel periodo (si pensi al De morbo sacro). Le sue teorie influenzarono i medici delloccidente
per circa 2000 anni.
La concezione di Ippocrate si rifaceva a quella dei filosofi della natura, in particolare di Talete ed
Alcmeone. Secondo Ippocrate agli elementi del corpo umano (aria, fuoco, terra ed acqua)
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corrispondevano, in base a delle qualit comuni, degli umori ai quali in seguito furono fatte
corrispondere anche le stagioni e con le quattro et della vita:
aria onnipresente > sangue;
fuoco caldo > bile gialla;
terra per il colore > bile nera umore scuro probabilmente corrispondente al sangue
della milza, venoso e quindi molto scuro;
acqua > flegma o pituita (muco), comprendente tutte le secrezioni acquose del nostro
corpo (saliva, sudore, lacrime, etc.), localizzato principalmente nel cervello, che era umido
e freddo come l'acqua;
Elementi Umori di
di Talete Ippocrate

Stagioni

Aria

Sangue

Primavera

Fuoco

Bile gialla

Estate

Terra

Bile Nera

Autunno

Acqua

Flegma

Inverno

Et

Temperamento

Infanzia e prima
giovinezza
Giovinezza
matura
Et virile
avanzata

Amoroso

Et senile

Flemmatico

Gioviale

Collerico

Ippocrate, rifacendosi ad Alcmeone sosteneva che la malattia derivasse dallo squilibrio dei quattro
umori del corpo umano, senza parlare pi di democrazia o monarchia per non offendere i tiranni,
e che dove c'era equilibrio tra gli umori c'era la salute; la cura consisteva nel ripristinare lequilibrio
rimuovendo l'umore in eccesso. Gli umori, infatti, si spostano allinterno dei vasi del corpo (non vi
ancora distinzione fra arterie e vene) ed in caso di malattia si fissano in una zona errata,
causando la sofferenza.
Alla base delle concezioni di Ippocrate c'era una filosofia profonda e pratica e un notevole
buonsenso. I principi fondamentali erano di lasciar fare alla forza guaritrice della natura e
permettere alla malattia di fare il suo corso; osservare attentamente il malato ed intervenire il
meno possibile, limitando rigidamente il ricorso ai farmaci, somministrati secondo il principio del
contraria contraris" (la sostanza attiva deve avere unazione contraria agli effetti della malattia).
I farmaci ippocratici erano di origine vegetale, minerale, animale e provenivano dalla tradizione
medica egiziana e orientale: la medicina della Magna Grecia, infatti, si affidava a prescrizioni
dietetiche e igieniche pi che a veri principi attivi.
Si doveva inoltre fare attenzione all'alimentazione e alla salubrit dell'aria.
Per eliminare lo squilibrio era necessario rimuovere la materia in eccesso, detta materia peccans.
I mezzi a disposizione per l'eliminazione della futura materia peccans erano il capipurgio
ovvero la purga del capo attraverso lo starnuto indotto da droghe come il pepe; il clistere; il
salasso o sanguisugio. Quest'ultima pratica fu molto usata dai seguaci di Ippocrate, soprattutto
nell'epoca romana di Galeno, con conseguenze gravissime, perch il levare il sangue ad un
malato non era utile ed era spesso causa di morte.
Ippocrate comunque, raccomandava di utilizzare questi mezzi con la massima parsimonia.
Come gi accennato, fu fra i primi a considerare una sorta di patogenesi, (i malanni come eventi
dinamici che evolvono attraversando fasi diverse) e fu il creatore della semeiotica: associ a
ciascuna malattia una serie di sintomi e insegn a cercare i segni del disturbo attraverso i cinque
sensi: lispezione del corpo, la palpazione e lascoltazione del torace, lanalisi della materia
peccans.
Da Ippocrate e dalla sua scuola derivano numerosi scritti che sono raccolti nel Corpus
Ippocraticus", che comprende 72 opere; gli argomenti trattati possono essere ricondotti ai
seguenti campi:
Anatomia e fisiologia;
Medicina Interna;
Chirurgia e traumatologia; insegn a cauterizzare le ferite, a ridurre e immobilizzare le
fratture (si svolgevano le olimpiadi), a incidere gli ascessi;
Ginecologia;
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Ostetricia;
Pediatria;
Terapia;
Dietetica;
Libri Etici;

I testi di Ippocrate, o i presunti tali, furono commentati nelle universit sino al 1700.
La medicina ippocratica una medicina olistica, al centro della quale vi luomo inteso come
individuo e non come somma di parti, fisiche o psichiche, pi o meno malate; anche la malattia
viene spiegata ed affrontata in modo olistico, rispetto allambiente interno ed esterno, stimolando
lautoguarigione, riequilibrando gli umori.
I testi ippocratici comprendono anche una serie di aforismi che sono alla base della sua filosofia
ed invitano a pensare attentamente e ripetutamente prima di intervenire.
"La vita breve, l'arte lunga, l'occasione fuggevole, l'esperienza fallace, il giudizio difficile"
La philotechne e la philanthropia devono accompagnare loperato del medico
Questo fece la fortuna della scuola ippocratica nei confronti della scuola rivale di Cnido, che
invece era focalizzata sulla malattia con una concezione riduzionistica, simile a quella odierna.
Il famoso giuramento di Ippocrate codifica la figura del medico.
Giuro ad Apollo medico, Asclepio, Igea e Panacea, prendendo come testimone tutti gli dei e le dee, di
tenere fede secondo il mio potere e il mio giudizio a questo impegno: giuro di onorare come onoro i miei
genitori colui che mi ha insegnato l'arte della medicina (concetto di allievo e maestro) e di dividere con
lui il mio sostentamento e di soddisfare i suoi bisogni, se egli ne avr necessit;
di considerare i suoi figli come fratelli, e se vogliono imparare quest'arte, di insegnarla a loro senza
salario n contratto
di comunicare i precetti generali, le nozioni orali e tutto il resto della dottrina ai miei figli, ai figli del mio
maestro e ai discepoli ingaggiati ed impegnati con giuramento secondo la legge medica, ma a nessun
altro (concetto della casta).
Applicher il regime dietetico a vantaggio dei malati, secondo il mio potere e il mio giudizio, li difender
contro ogni cosa nociva ed ingiusta.
Non dar, chiunque me lo chieda, un farmaco omicida (rifiuto dell'eutanasia), n prender iniziativa di
simile suggerimento, n dar ad alcuna donna un pessario abortivo.
Con la castit e la santit salvaguarder la mia vita e la mia professione. Non operer gli affetti da calcoli
e lascer questa pratica a professionisti.

( questo un anatema contro la chirurgia, che trova la sua giustificazione nel fatto che la chirurgia
allora aveva esiti disastrosi. Non c'era nessuno stimolo a studiare l'anatomia, perch si pensava
che le malattie fossero causate dallo squilibrio degli umori e gli organi non avessero nessuna
importanza; quindi la chirurgia era un qualcosa di empirico, uno tagliava senza sapere cosa
andava a tagliare, non c'erano i concetti della asepsi, della anestesia. La chirurgia fu considerata
una pratica artigianale secondaria senza utilit, non una scienza, sino alla fine del 1700. Gli
artigiani la praticavano di nascosto, tramandandosi tra loro i segreti. I chirurghi e i medici
indossavano anche un diverso abbigliamento: i medici, poich laureati e magistri togati, potevano
portare la toga a differenza dei chirurghi, che invece erano persone indotte e non conoscevano il
latino, che in epoca medioevale e moderna era la lingua dei dotti (nelle incisioni del500, del600 e
anche del700 si distinguono i medici con la toga lunga sino ai piedi dai chirurghi con le gambe
scoperte). Questo corollario fu benefico nell'immediato, ma port alla pratica della chirurgia da
parte di persone prive di ogni conoscenza teorica.)
In qualunque casa io entri sar per utilit dei malati, evitando ogni atto di volontaria corruzione, e
soprattutto di sedurre le donne, i ragazzi, liberi e schiavi.
Le cose che nell'esercizio della mia professione o al di fuori di essa potr vedere o dire sulla vita degli
uomini e che non devono essere divulgate le tacer, ritenendole come un segreto (concetto di segreto

professionale).

IV sec a.C. - La scuola di Cos

La scuola Ippocratica sopravvisse alla morte di Ippocrate grazie allopera dei suoi discendenti.
Ne fecero parte medici molto famosi come Diocle e Prassagora che parteciparono attivamente al
dibattito dellepoca tra Dogmatici ed Empirici.
I dogmatici consideravano il ragionamento e la logica come base per la medicina e costituiscono
la continuazione della scuola di Ippocrate; ne facevano parte sia Diocle che Prassagora ma
tuttavia essi accolsero e fecero fruttare lo spirito pratico tipico degli empirici.
Gli empirici davano pi importanza allosservazione delle evidenze, rifiutando i ragionamenti e le
ricerche, secondo questi lattivit del medico comprendeva tre momenti fondamentali: lanamnesi,
la visita diretta del medico al malato e la diagnosi.
Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) contribu enormemente non tanto alla medicina in s, quanto alla
scienza naturale, ed a lui si deve la prima classificazione degli animali (al suo allievo Teofrasto
quella delle piante). Purtroppo alcuni passi di Aristotele, forse interpretati male, portarono ad un
errore che ebbe gravi conseguenze sull'evoluzione della scienza: pare che egli sostenesse che
certi animali inferiori, gli insetti originassero dalla materia in decomposizione per generazione
spontanea e che quindi non fosse possibile limitarne la crescita.
Aristotele elabor un sistema fisiologico incentrato sul cuore, nel quale, secondo lui, ardeva una
fiamma vitale mantenuta da uno spirito, detto pneuma o spirito vitale, che dava calore.
I polmoni ed il cervello avevano invece una funzione di raffreddamento.
Il cuore era l'organo pi importante perch quando il cuore si ferma l'uomo muore.
Inoltre Aristotele nei suoi studi di embriologia not che questorgano comincia a battere nelle fasi
iniziali dello sviluppo dell'organismo primum oriens, ultimum moriens.
Nella sua teoria il calore era la cosa pi importante e dava la vita. Egli sosteneva che l'uomo,
avendo molto calore, riusciva ad utilizzare tutte le risorse del suo organismo e a produrre lo
sperma. La donna, invece, non avendo abbastanza calore, eliminava parte del sangue attraverso
il mestruo. Lo sperma col calore agiva sul mestruo, producendo l'embrione.
La riprova, secondo Aristotele, della validit della sua teoria era che questo calore derivato dallo
sperma, nel periodo del puerperio, faceva s che la donna producesse il latte: nella maggior parte
dei casi non si presentava la mestruazione proprio perch questo sangue in abbondanza veniva
trasformato in latte grazie al calore.
Con Aristotele nasceva figura del physikos, il filosofo della natura, fornito di un sapere scientifico
che spaziava dai diversi processi della vita animale alla dottrina degli elementi e delle qualit. La
filosofia aristotelica sar inserita nei programmi di studio delle facolt di medicina dove ci si
addottorava in Filosofia e Medicina.
Aristotele fu anche maestro di Alessandro Magno, che port al massimo la fioritura della cultura
ellenica, che si espanse in tutto il Mediterraneo.

III sec a.C. - La scuola di Alessandria

Alessandro Magno aveva conquistato tutto il Mediterraneo ma, come spesso accade, la massima
espansione port alla caduta dell'impero. Il potere fu ripartito fra i suoi vari generali e nel 300 a. C.
l'impero venne diviso in numerosi regni.
Tra i pi importanti regni vi sono quello di Pergamo e soprattutto quello tolemaico in Egitto, qui la
cultura greca si fuse con quella egiziana, va ricordata, infatti, la diffusione del liceo ateniese
formato da Aristotele dopo la morte di Alessandro Magno.
Nell'impero tolemaico, ad Alessandria d'Egitto si svilupp un movimento culturale di vastissime
proporzioni e la citt divenne un centro molto vivace per linsegnamento della medicina: fu
costruita la biblioteca pi grande e famosa dell'antichit, che costituiva la summa del sapere
dell'epoca e che, nei secoli successivi, and incontro ad alterne vicende.
Questa era una vera e propria universit, in cui operavano scienziati formatisi alla scuola
aristotelica che praticavano le dissezioni sugli animali e sulluomo.
L'Egitto era una terra in cui da secoli, per non dire millenni, si faceva uso di pratiche funerarie che
prevedevano la dissezione dell'uomo come preparazione alla mummificazione.
Ecco che quindi acquis importanza la tecnica dellesame sul cadavere, lautopsia, inteso non
semplicemente come dissezione, ma, come avverr anche nel nascimento, quale momento
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fondamentale dell'attivit del medico.


La scuola era basata soprattutto sul patrimonio antico, su unintensa opera di traduzione e
commento dei testi classici greci raccolti ad Alessandria, a Pergamo, a Efeso, a Rodi; si studiava
Aristotele, furono tradotti gli aforismi di Ippocrate ed il trattato di botanica di Dioscoride, De
materia medica; venne anche ideata una nuova terminologia medica.
Erofilo ed Erasistrato (appartenenti alla scuola dei dogmatici), sempre intorno al III secolo a.C.
insegnarono ad Alessandria dEgitto e svilupparono ulteriormente gli insegnamenti ippocratici,
diedero alla medicina una nuova dimensione epistemologica dovuta allaffermarsi della teoria
anatomo-fisiologica, anche grazie alla diffusa pratica dissettoria.
Entrambi, oltre che a insegnare, si cimentarono con successo nellanatomia.
Erofilo si occup dello studio del sistema nervoso centrale con particolare interesse al cervello,
ritenuto la sede delle sensazioni;
Erasistrato, invece, fece importanti osservazioni sullapparato cardiocircolatorio ed evidenzi la
differenza fra vene ed arterie.

La Medicina Romana

A Roma vi la compresenza di una medicina alta e filosofica ed una basata sul sostrato sociale
e praticata in ambito familiare dal pater familias. Questultima non era basata in realt su una
teoria vera e propria ma comprendeva l'erboristica, alcuni incantesimi e rituali e preghiere.
In seguito alla conquista della Grecia ci furono numerosi medici che si vendettero come schiavi
per poter andare a Roma ad esercitare la propria arte, nellurbe, infatti, fare il medico era
considerata cosa disdicevole, che poteva fare solo uno straniero.
Grazie allapporto delle conoscenze provenienti dalla Grecia la medicina romana si sviluppa
moltissimo.
A Roma erano presenti diverse scuole:
La scuola empirica, secondo la quale l'attivit del medico comprendeva tre momenti
fondamentali: l'anamnesi, l'autopsia, (intesa per come ispezione, visita diretta del medico
sul malato), e la diagnosi. Anche tale scuola aveva dei principi molto affascinanti, che
richiamano quelli odierni, tuttavia fall giacch non vi era la possibilit concreta di fare una
diagnosi accurata e, di conseguenza, una terapia ad hoc, viste le scarse cognizioni, in
termini di malattie, in loro possesso.
Asclepade un degno esempio di empirico; questi si innesta perfettamente nel substrato
culturale romano: un buon retore, non favorevole a mezzi di cura violenti, ma propone
una terapia varia, basata in gran parte sullassunzione di vino, su bagni, massaggi ed un
blando esercizio fisico, quindi perfettamente in accordo con la tradizione romana delle
terme.
La scuola dogmatica, continuazione della scuola d'Ippocrate.
La scuola metodica (I sec. a.C.) ebbe un grosso successo nel medioevo e si rifaceva alla
teoria atomistica di Democrito. Secondo tale scuola era necessario valutare le cose cos
come apparivano nel mondo reale, bisognava porre attenzione allo stato fisico del malato.
Grande importanza, secondo loro, aveva lo stato dei pori: a seconda che questi fossero
aperti o chiusi si aveva una condizione, rispettivamente, di rilassatezza o di tensione; e
bisognava far di tutto perch i pori rimanessero aperti in modo normale, quindi fare
attenzione a come ci si lavava, alla temperatura dell'acqua... Questo concetto fu la causa
dell'estrema scarsit d'igiene esistente nel medioevo, poich venne male interpretato e
inteso come la condanna dell'acqua in quanto causa della chiusura dei pori. Oltre al
fenomeno visibile esaltavano limportanza della strumentaria nella diagnosi ed
individuavano nella malattia quattro periodi: inizio, crescita, acme, declino.
I Metodici si impegnarono duramente nel tentativo di classificare tutte le malattie e le cure
allora conosciute; le teorie degli Empirici furono il loro punto di partenza.
La scuola pneumatica (I sec. a.C.) di origine aristotelica affermava lo pneuma fosse
lagente capace di raggiungere ogni parte del corpo trasportato del sangue, producendo il
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calore animale, avvertibile attraverso la palpazione del polso, come principio di vita e
salute.
Nell'epoca greca e poi romana ci fu un grandissimo sviluppo dell'igiene: i bisogni fisiologici non
venivano pi espletati nell'ambiente esterno o in luoghi aperti comuni (vicoli, spiazzi) ma in
apposite costruzioni, le latrine pubbliche, dotate di sistema idrico e di sistema fognario efficienti.
In ogni casa, non solo in quelle dei ricchi, ma anche nelle insulae, che erano le case popolari
dell'epoca, vi era una fontana, l'acqua corrente, portata in ogni casa dagli acquedotti.
Questi acquedotti, costituiti da tubi di piombo, materiale molto malleabile, furono imputati del crollo
dell'impero romano, a causa della malattia causata dai sali di piombo, il saturnismo.
In realt pare che non fosse tanto l'acqua inquinata a determinare tale malattia, ma il vino.
L'acqua, infatti, non depurata proveniente da zone montane, era ricca di sali di calcio, i quali, col
tempo, depositandosi sulle pareti delle tubature, costituivano un rivestimento capace di trattenere i
sali di piombo, che non venivano pi a riversarsi nell'acqua corrente. Il vino risultava invece, alla
fine, ricco di sali di piombo, che sono solubili, in quanto questi venivano utilizzati, alla stregua del
bisolfito usato oggi, per controllare la fermentazione del vino.
Sulla scia della grande importanza data all'igiene, in epoca romana sorsero i primi veri e propri
ospedali, costruiti secondo precise norme igieniche quali smaltimento dei rifiuti, sistema idrico,
libera circolazione dell'aria, come dimostrano le numerose finestre di cui erano dotati.
Aulo Cornelio Celso (I sec d.C.) fu lunico vero romano tra i grandi medici che operarono a
Roma e non fece parte di nessuna delle scuole mediche dellepoca; nella pratica si rifaceva agli
insegnamenti di Ippocrate e Asclepiade. Questi fece una sorta di enciclopedia De artibus, della
quale arrivata fino a noi solo la sezione medica, il trattato De Medicina in cui erano affrontati
argomenti di chirurgia, di medicina dal punto di vista di un erudito, piuttosto che da quello di un
conoscitore dell'argomento, facendo un grande elenco di pratiche comuni a Roma. Da qui
possiamo per farci un'idea dello sviluppo raggiunto dalla chirurgia in quell'epoca, soprattutto in
alcuni campi, quali l'odontoiatria (di origine etrusca basandosi sulle immagini di protesi dentarie e
di impianti di denti). Invent una terminologia medica ancora usata nella medicina moderna.
Galeno (II sec. d.C.) il pi noto dei medici dellepoca romana e lasci una traccia
importantissima nella cultura occidentale. Nacque a Pergamo intorno al 130 d.C. ed era figlio
dell'architetto del re, dopo il tirocinio a Corinto, Smirne ed Alessandria si trasfer a Roma.
Qui fece il medico dei gladiatori, acquisendo quindi una certa infarinatura anatomica, anche se,
seguendo i concetti greci, si dedic soprattutto alla dissezione degli animali. Tra questi i pi
studiati erano il maiale l'animale pi simile all'uomo ed il macaco.
Galeno basa la sua sapienza medica sullacquisizione sistematica del dato anatomo-fisiologico e
sulla sistematizzazione dellenorme quantit di dati proveniente dagli scritti di scuola ippocratica
ed in genere di autori antichi.
Galeno si trova ad affrontare la fama di Asclepiade, che con le sue terapie era entrato nella piena
stima di gran parte del popolo, ed inizia, fin da giovane, una continua opera di aggressione nei
confronti delle teorie di questultimo.
Sul piano della fisiologia perfezion la tradizione umorale ippocratica, collegando ad ogni umore
un organo ed ad una qualit che corrisponde ai quattro elementi caratteristici del macrocosmo.
La salute implica lequilibrio dei quattro umori, a seconda che prevalga uno o laltro si hanno
quattro tipi di temperamento.
Elementi Umori di
Organo Qualit
di Talete Ippocrate
Aria

Sangue

Cuore

Caldo

Fuoco

Bile gialla

Fegato

Umido

Terra

Bile Nera

Milza

Secco

Acqua

Flegma

Cervello

Freddo

Galeno intu l'importanza fondamentale degli organi e di molti anche il loro effettivo ruolo; ad
esempio cap che le vesciche urinarie non producevano urina, ma che questa proveniva dagli
ureteri (lo dimostr legando gli ureteri); per Galeno la malattia un fenomeno di alterazione
funzionale riferito ad un singolo organo.
Elabor un teoria fisiologica per capire come funzionava il nostro corpo e come si muoveva il
sangue, intuendo il rapporto di continuit fra arterie e vene attraverso i capillari. Secondo la sua
teoria non esiste una circolazione ma tre circuiti: quello del sangue trasportato dalle vene per
nutrire gli organi e quello dello spirito vitale, che circola attraverso le arterie per insufflare le forze
della vita. Sulla base di molte affermazioni di Aristotele afferm che il cibo durante la digestione
divenisse sangue e si arricchisse di spirito naturale.
In seguito il sangue attraverso le vene, veniva portato al fegato: l'organo principale della
circolazione e gran parte di questo, dal fegato andava in periferia, attraverso le vene, dove veniva
consumato come nutrimento. Una parte, invece, attraverso la vena Cava, passava al cuore, sede
in cui arde la fiamma vitale, nel quale si arricchiva dello spirito vitale; in particolare il sangue
giungeva al cuore destro e da qui, attraverso dei pori (foramina), giungeva al cuore sinistro;
da qui, attraverso le arterie, considerate dei vasi, il sangue giungeva soprattutto al cervello.
Prima di giungere per al cervello allinterno del quale il sangue si arricchiva di un ulteriore spirito,
lo spirito animale, quindi, attraverso i nervi, considerati il terzo sistema di vasi, giungeva in
periferia dove poteva dare la vita. Questa teoria non presuppone una circolazione del sangue,
bens solo un movimento: a suo giudizio si muoveva secondo il moto delle maree.
Secondo tale concezione, il sangue sarebbe dovuto essere una quantit enorme: infatti, se man
mano che il sangue giungeva in periferia si consumava, logico che se ne sarebbe dovuto
produrre una quantit notevole in continuazione. Per confutarla sarebbe bastato prendere un
animale e sgozzarlo, come fece 1500 anni dopo Harvey. Secondo la teoria galenica, inoltre, a
livello del cervello il sangue veniva filtrato e si veniva cos a creare uno spurgo, rappresentante ci
che di impuro il sangue conteneva, e che, attraverso la lamina cribrosa (chiamata cos per
l'appunto) colava gi dando origine alle lacrime. Una teoria affascinante che, tuttavia, non era
fondata su basi sperimentali e che port poi alla cristallizzazione di tutto il sapere medicoscientifico.
Esasper l'aspetto terapeutico della materia peccans, come ad esempio il pus, "bonum et
laudabile", perch espressione di materia peccans che doveva essere eliminata.
Purtroppo tale intuizione venne sfruttata in senso stretto, basti pensare che le ferite non dovevano
guarire per prima intenzione, ma doveva formarsi prima pus: era quindi necessario bruciare la
ferita in maniera tale da provocare la sua formazione, perch solo cos le ferite guarivano meglio.
Tale concetto rest valido sino alla fine del 1500.
Galeno port, inoltre, all'esasperazione anche altre metodiche terapeutiche, quali il salasso.
Nel suo concetto introdusse anche il concetto metodista dei pori: ci, per, fu travisato ed
interpretato come un invito a non lavarsi.
Tra le trattazioni rese cos inattaccabili, oltre a quella sul sangue, gi vista, vi quella anatomica.
Una anatomia, tuttavia, fondata sullo studio di animali che quindi non aveva nessuna funzionalit
pratica, reale. A riprova dell'intoccabilit di Galeno dimostrativo il fatto che, nonostante tutte le
prove rappresentate dai numerosi scheletri presenti sotto gli occhi di tutti, si continuasse ad
affermare che gli omeri fossero curvi, e che quelli dritti non erano altro che ingannevoli scherzi
della natura.
Galeno ebbe molta importanza come medico pratico: basandosi sulle piante medicinali introdusse
farmaci di grandissima importanza (preparati galenici), ad esempio, l'uso della corteccia di salice,
del laudano, tintura di oppio come anestetico.
Per insieme a questi reclamizz dei farmaci completamente inutili, tra cui la triaca o teriaca, in
altre parole un brodone in cui erano presenti le cose pi strane: sterco di capra, pezzi di mummia,
teste di vipera. L'unica cosa buona di questo intruglio era il fatto che veniva fatto bollire a lungo
per cui il materiale contenuto all'interno era sterile. Venne utilizzata fino alla fine del 1700; veniva
prodotta generalmente una volta l'anno nelle varie citt sotto la responsabilit del magistrato e
venduta poi nelle farmacie.

Dal VIII sec. d.C. - La medicina araba

Lorigine della medicina araba il frutto di un complesso panorama storico.


La condanna alleresia del vescovo Nestorio, sancita dal concilio di Efeso nel 431 e la chiusura
dellaccademia di Atene, operata nel 529 da Giustiniano, possono essere considerati i due fatti
propulsori di una fuga verso oriente di uomini dotti, grammatici e uomini di legge, che ha
direttamente favorito il crearsi di una speciale via di trasmissione delle opere del mondo classico.
Dopo Galeno ci fu una moltitudine di medici che operarono nell'impero d'occidente ma soprattutto
in quello d'oriente, con il conseguente definitivo passaggio del sapere.
In effetti non esiste una medicina araba di per s, ma lo sforzo per apprendere tutta la
conoscenza greca e romana in campo medico notevole, ne testimonianza il fatto che gli arabi
tradussero con estrema precisione gran parte della bibliografia classica esistente e che decisero
di costituire una propria terminologia medica.
Grande importanza sulla scia dellesempio romano venne attribuita alligiene: vennero costruiti
ospedali avanzati, a immagine di quelli romani, a Bagdad, in altre citt dell'Iraq e al Cairo.
In realt esistevano gi delle strutture ma non erano certo comparabili a quelle sopra citate.
La grande novit dellospedale arabo risiede nel suo carattere laico che lo porta a differenziarsi
dai ricoveri gi sorti nelloriente cristiano sottoforma di case della carit; nellospedale vi poi la
presenza di personale sanitario con ruoli differenziati, di personale addetto alle pulizie e di allievi,
tutti regolarmente ricompensati in denaro. La presenza dei volontari, dei samaritani quindi viene
meno, a differenza delle strutture delloccidente cristiano.
Era prevista una divisione in reparti a seconda della patologia dei ricoverati e la presenza di un
laboratorio di elaborazione farmacologica.
Un altra importante novit dellospedale arabo il suo legame con i centri di elaborazione
culturale. Acquisisce particolare importanza la clinica svolta al letto del malato da parte di medici e
dei loro allievi: un utile modo per ampliare e rinnovare lesperienza.
In questa epoca araba non si dava importanza, continuando sul concetto della medicina olistica,
all'anatomia. La scienza medica araba poggia sulle concezioni della teoria umorale ereditate da
Ippocrate e Galeno. Rimaneva tuttavia ben saldo il concetto dell'igiene avanzata, del lavarsi
molto. Nella medicina araba ebbe grande influenza anche la religione.
Uno dei concetti del Corano era che non bisognava toccare il corpo umano per evitare che
uscisse il sangue, in quanto insieme a questa sarebbe uscita anche l'anima; ci pose un veto alla
possibilit di eseguire dissezioni nelle 24 ore successive alla morte, per paura che venisse persa
l'anima.
Nella religione cattolica, invece, non vi nessun ostacolo di carattere religioso alla dissezione: il
corpo qualcosa di secondario, ci che importa l'anima.
La civilt araba ebbe il massimo sviluppo in Europa nella Spagna islamica, a Cordoba, in
particolare, vi furono grandi medici e commentatori di Aristotele, quali Averro ed Avicenna.
Il periodo della civilt moresca in Europa fu il culmine della civilt araba. Dopo la disfatta dei mori
l'impero arabo croll e il loro sapere torn in Europa, in particolare a Montpellier e a Salerno.
Avicenna nato nel 980 in Persia fu medico, filosofo e matematico. Delle sue 94 opere, 26
trattano di medicina e anatomia. Il Canone della medicina" e La terapia, in particolare,
raccolgono tutto lo scibile dellepoca in campo medico, riprendendo le teorie di Ippocrate, Galeno
e Aristotele.

IV sec d.C. - La medicina medievale

I medici dellepoca furono fortemente influenzati da Galeno, ma non aggiunsero nulla di nuovo alle
sue teorie, favorendo ad una cristallizzazione ed una conseguente involuzione del sapere medico,
al contrario della societ araba, protagonista di un imponente sviluppo in questo campo.
Durante la sua espansione, il cristianesimo tese a diventare il punto di riferimento di ogni sapere,
compreso quello medico, ed in un certo senso si ha un ritorno a quella che era la medicina
teurgia. Si afferma una nuova concezione della malattia e della salute che condiziona
pesantemente levoluzione della medicina.
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Sia la medicina monastica che quella laica partono da un identico assunto: tutto proviene da Dio e
non si pu lottare contro Dio. Da qui limpotenza delluomo in generale e del medico in particolare
contro le malattie, introdotte nel mondo con il peccato originale: esse sono il simbolo dello stato
dellumanit dopo la colpa. La perdita dellimmortalit del corpo lo stato naturale delluomo nella
storia. Malattia e guarigione si caricano di un significato prevalentemente religioso; la prima
considerata come la via verso la redenzione, la possibilit offerta da Dio per riscattarsi dal
peccato. La cura dellanima quindi primaria a quella del corpo.
La preghiera diventa il pi prezioso dei farmaci e ai Santi viene attribuito il compito di difendere
dalle malattie e di intercedere per la guarigione, venivano chiamati adiuvanti e alle loro reliquie
venivano attribuiti poteri miracolosi; vere e proprie guerre venivano combattute per tali reliquie.
Vi erano santi protettori per ogni organo e contro ogni malattia:
Santa Lucia protettrice degli occhi;
Santa Apollonia o santApollinare per il mal di denti;
San Biagio della gola;
San Fiacre proteggeva dalle emorroidi;
Sant'Antonio dalla lebbra e del fuoco sacro;
San Rocco dalla peste;
San Giobbe per la lebbra;
A partire dal VI secolo la medicina era esercitata sopratutto nei monasteri, specie in quelli
benedettini (infirmorum cura ante omnia); in questi luoghi si tramandavano le conoscenze
mediche dellantichit e le si metteva in pratica spinti da intenti caritativi. Alcuni monaci, tuttavia,
diedero un contributo personale scrivendo trattati di medicina. Tra questi ricordiamo Alcuino, il
medico di Carlo Magno.
Nasce una concezione del malato come insieme di anima e corpo, verso il quale devono essere
concentrati i valori di accoglienza, assistenza ed ospitalit.
Cristo infatti nello stesso tempo il malato, il sofferente, il povero ed il debole ma anche il
medicamento che ovvia a tutti questi disagi.
La parabola del buon samaritano Ogni volta che avrete fatto queste cose ad uno dei pi piccoli,
lavete fatto a me concretizza laspetto di caritas, lamore cristiano che spinge luomo verso il suo
simile sofferente, in quanto riflesso dellamore scambievole che lega dio alle sue creature, e
restituisce alluomo la somiglianza perduta dopo il peccato.
Lassistenza ai malati si diversific nel medioevo: a partire dal dal IX secolo documentata la
presenza dellhospitale (vedi Evoluzione dei luoghi di cura

IX sec. d.C. - La scuola salernitana

Dopo la caduta del regno arabo, gli scienziati della Spagna mussulmana, come gi detto, si
rifugiarono soprattutto in Francia, a Montpellier, e in Italia a Salerno, dove fior la cosiddetta
scuola salernitana, che, secondo la leggenda, fu fondata poco prima del 1000 da un greco, da un
latino e da un ebreo e sopravvisse fino al 1811; il suo massimo splendore fra il 1100 ed il 1300.
Pi probabilmente venne aperta da organizzazioni religiose che per ospitarono fin dai primi anni
insegnanti laici. In questa scuola confluirono una marea di manoscritti greci ed arabi; si ebbe
perci un ritorno alla cultura greca e classica e alla medicina ippocratica.
Questa scuola si distinse come polo didattico moderno, di tipo universitario. A Salerno
insegnarono le prime donne medico: Abella, Rebecca, Francesca, Costanza e, sopratutto,
Trotula; questultima fu autrice di un trattato di ostetricia De mulieribus passionibus ante, in et
post partum" che si impose come testo di riferimento fino al 500.
La scuola medica di Salerno diede il via ad una nuova medicina che si basava sulla
sperimentazione come fonte di conoscenza, allontanandosi progressivamente dalle posizioni di
Galeno, all'esame del malato e all'esame delle urine; vi fu un certo sviluppo della chirurgia, ma
non della condizione dei chirurghi, i quali erano sempre considerati degli aggregati e non dei
medici. Lo spirito e gli insegnamenti della scuola salernitana furono raccolti nel Regimen sanitatis
salernitanum", una raccolta di precetti e aforismi in versi latini. Lopera influenz tutte le scuole di
medicina dellepoca.
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I temi trattati erano la moderazione della dieta e del vino, il non eccedere nelle pratiche amorose,
il non leggere a lume di candela, non sforzarsi troppo nella defecazione.
Ritornarono i principi dell'igiene, del lavarsi molto, della salubrit dell'aria.
Il concetto dei temperamenti (gioviale, amoroso, collerico e flemmatico), derivato dalla mutazione
galenica della teoria ippocratica degli umori, non venne abbandonato e ci riscontrabile in alcuni
consigli in relazione allalimentazione (se uno era molto collerico aveva troppa bile, troppo fuoco,
per cui bisognava smorzare tale temperamento facendogli mangiare pesce di palude che
freddo).

Dal XII sec d.C. - La nascita delle universit

Il termine Universitas, come corpo unico di docenti e studenti risale al XII secolo.
Dal 1200 in poi i centri della cultura diventarono le Universit. La prima fu quella di Bologna,
fondata nel 1113. Seguirono Padova (1222), Napoli, Messina (1224), Siena (1241), Roma, Pisa,
Pavia e in seguito molte altre.
L'Universit di Sassari fu fondata nel 1616, quella di Cagliari, nel 1634.
Lo stesso fenomeno si verific nel resto dEuropa; Parigi (1100) Montpellier (1181), Oxford,
Cambridge, Heidelberg, Praga, Vienna divennero centri universitari molto famosi.
Non bisogna dimenticare il ruolo importantissimo della scuola salernitana.
Allinterno delle Universit si svilupp un nuovo modo di vedere la medicina, sempre pi distante
da quello di Galeno. Gli esperimenti diventano lunico strumento della conoscenza.
Nel 1200-1300 si riprese a fare la dissezione. Si ebbe un certo periodo di stallo intorno al 1299
perch il papa Bonifacio VIII promulg una bolla papale chiamata "De sepolturis", in cui si vietata
la manipolazione dei cadaveri, cio non potevano essere ridotti in scheletro e bolliti.
Questo aveva due scopi principali:
1) limitare il florido commercio di reliquie;
2) si era sviluppato un florido commercio di ossa di guerriero supposto morto in terra santa.
La bolla cui si accennato non aveva alcuna intenzione di impedire le dissezioni, per in pratica
le blocc. Pochi anni dopo, le dissezioni ripresero grazie ad altri papi che capirono l'equivoco e
divulgarono delle bolle che permettevano le dissezioni in particolari periodi dell'anno, soprattutto in
quaresima sulle donne, da taluni ritenute prive di anima, e solo successivamente sugli uomini.
Da illustrazioni dell'epoca appaiono chiari il ruolo assunto nella pratica della dissezione e dal
medico togato e dal chirurgo inserviente: il primo indossava una lunga toga da cui spuntano solo
le scarpe, per evidenziare la sua statura culturale, leggeva il testo e dava direttive al chirurgo; il
secondo indossa una corta toga dalla quale fuoriescono le gambe, per dimostrare il rango
inferiore e la non riconosciuta dignit accademica.

XIV secolo d.C. - Mondino de Liuzzi

La prima dissezione ufficiale per motivi medico-legali e con scopo didattico fu praticata
all'universit di Bologna nel 1315 da Mondino de' Liuzzi (1270- 1326), lettore di anatomia che
seziono due cadaveri di donna.
Nel frontespizio dell' Anatomia Mundini si vede che la dissezione era qualcosa di mediato, un
commento ai testi galenici. Mondino fu il pi importante dei precursori di anatomia vera e propria,
ma la sua intenzione di mostrare ai suoi allievi la vera composizione del corpo umano collide con
quanto affermano le opere di Galeno, la cui conoscenza anatomica si basava sulla dissezione di
animali. Mondino giustifica le differenze che si riscontrano fra testo ed osservazione diretta
ricorrendo a supposti cambiamenti morfologici che si sarebbero svolti in natura dai tempi della
pubblicazione delle opere galeniche.
Le asserzioni di Galeno costituivano un dogma che non poteva essere criticato.
I chirurghi non avevano accesso alle conoscenze anatomiche perch non conoscevano il latino,
ragion per cui l'anatomia diventava una sorta di esercizio filosofico.
Pochi anni dopo cominciarono le prime dissezioni con finalit didattiche: per la prima volta veniva
trasmesso agli studenti il concetto che fosse necessario scrutare allinterno del corpo umano
rispetto che in quello degli animali.

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XV e XVI sec d.C. - Il Rininascimento

Il Rinascimento nel XV e XVI secolo segna la rinascita della medicina moderna, sulla spinta
dellentrata in crisi del dogmatismo filosofico e religioso del lungo medioevo e laffermazione
dellumanesimo che poneva luomo come entit libera di pensiero, port allo sviluppo dello spirito
di osservazione, del metodo sperimentale e della libert di pensiero.
Linvenzione della stampa favoriva la circolazione di testi greci e latini soprattutto riguardo la
filosofia medica, lanatomia e la chirurgia.
Con la diffusione delliconografia anatomica il rinascimento diviene il secolo doro di questa
disciplina. Chi pratic l'anatomia reale in prima persona furono artisti del calibro di Leonardo Da
Vinci (1452-1519, finissimo anatomico), Mantenga, Michelangelo. Alcuni di essi rinunciarono al
salario per avere a disposizione delle salme dai vescovi (Leonardo, Michelangelo). Si fecero
numerosissime scoperte che vennero riprodotte fedelmente in codici che rimasero pi o meno
segreti, non influenzando di fatto quello che era lo sviluppo dellanatomia.
Leonardo da Vinci, oltre ad una produzione di 750 tavole, rappresent la cavit uterina con il feto
nella sua vera posizione. Un suo progetto era quello di pubblicare un atlante anatomico insieme a
Marco Antonio della Torre, che per mor giovanissimo. Anche Michelangelo voleva fare un
atlante di anatomia insieme a Realdo Colombo, ma anche questo si concluse nel nulla.
Tuttavia, sono i grandi medici a far fare il salto di qualit a questa branca della medicina.
Sylvius diede un contributo alla sistematizzazione della nomenclatura anatomica.
Andrea Vesalio (1514 - 1564), insegn anatomia e chirurgia a Padova; attraverso lo studio
obbligato dei testi di Galeno si convinse che questi avesse praticato dissezioni solo su animali e
sostenne la necessit di effettuarle dal vero.
Pubblic un opera monumentale (300 tavole) nel 1542 "De Humani Corporis Fabrica" in cui
descriveva il corpo umano visto in una dissezione operata da lui stesso.
Lopera si proponeva di offrire a chi non potesse partecipare alle dimostrazioni settorie , la
descrizione particolareggiata delle parti del corpo umano: le ossa, le articolazioni (specie del
cranio, della mano e del piede), la muscolatura, il sistema artero-venoso, il midollo spinale ed il
sistema nervoso periferico, il tubo digerente, lapparato urogenitale e gli organi della riproduzione,
gli organi endotoracici; il cervello e gli organi di senso.
La dissezione divenne autopsia nel senso ellenistico, qualcosa che si vedeva con i propri occhi. Si
pu notare l'orgogliosa affermazione di Vesalio che diceva: Le cose le vedo io. Nel frontespizio
della sua opera osserviamo l'anatomico che opera direttamente sul cadavere. Questa tavola
opera del pittore Giovanni Stefano Calcar allievo di Tiziano, che serv a Vesalio per fare i disegni
che corredano il libro.
Nelle tavole di Calcar c' una raffigurazione molto precisa del corpo umano: in piedi e con
paesaggi di fantasia. Le tavole non venivano colorate perch era troppo dispendioso. Vesalio
corresse Galeno in 250 punti. Per non attacc la concezione galenica del movimento del sangue
anche se lo demol, dimostrando che non esistevano pori nel cuore, non esisteva il circolo
mirabile, ma li si ferm.
Con lanatomia dellepoca la medicina acquisisce due principi che vennero rimarcati dallopera di
Galileo.
1. Nessuna verit scientifica immutabile, compresa quella asserita da Galeno.
2. La verit scientifica deriva dallosservazione empirica e non da dispute oratorie o dalla sola
conoscenza analogica, per osservazione su animali.
Altri grandi anatomisti del tempo furono Gabriele Falloppio (1523 - 1562), Girolamo Fabrici di
Acquapendente (1533 - 1619) e Bartolomeo Eustachio (1505 - 1574); questultimo oper a Roma
e scrisse un trattato quasi superiore a quello di Vesalio, non dal punto di vista artistico, ma dal
punto di vista scientifico. Questo trattato and a finire nel dimenticatoio fino agli inizi del 700.
Paracelso nacque nel 1493 a Einsiedeln (Svizzera), si laure a Ferrara e gir tutta lEuropa per
diffondere le sue conoscenze. Si tratta di una figura molto complessa, che spazi dallalchimia,
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allastronomia, la sua concezione medico-filosofica risiede in un binomio che lega il microcosmo


del corpo umano al macrocosmo dellambiente che lo circonda e delluniverso che lo comprende.
Ad ogni elemento del microcosmo corrisponde un elemento del macrocosmo.
Sostituisce i quattro umori fluidi in movimento, sui quali si basava la teoria classica, con tre
sostanze chimiche: zolfo, mercurio e sale ai quali corrispondevano nellordine tre qualit:
combustibile, volatile ed incombustibile.
Secondo Paracelo nellorganismo, tramite laccoppiarsi o separarsi del sale, dello zolfo e del
mercurio, si verificano le variazioni fisiologiche e patologiche.
La visione del corpo come un luogo di reazione di processi chimico-reattivi diversificati in modo
specifico a seconda della sede in cui essi si verificano (per esempio i sali del sangue sono diversi
da quelli delle ossa) rivoluziona alle fondamenta leredit galenica anche nelle sue ricadute
terapeutiche, perch non si deve curare sulla base della teoria dei contrari, ma reimmettendo nel
corpo i principi su base chimica.
Per primo tent di coltivare cellule al di fuori dellorganismo e fu uno strenuo sostenitore del
metodo sperimentale. Il suo interesse per lalchimia rappresenta il tentativo di spiegare con la
chimica i fenomeni fisiologici.
Per la prima volta utilizz l'etere e si accorse che questo aveva capacit anestetiche (questa
pratica and scemando e venne riscoperta in America 300 anni pi tardi), il laudano per lenire i
dolori e l'antimonio.
Girolamo Fracastoro (1483) fu contemporaneo di Paracelso e fu anchegli un grande innovatore,
effettu importanti studi sulle malattie infettive e viene considerato il primo batteriologo del XVI
secolo. In quel tempo andava affermandosi la dottrina dei miasmi (esalazioni) e lidea di contagio
inteso come trasmissione di un processo infettivo da un soggetto ad un altro. Si pensava che la
malattia penetrasse nel corpo attraverso l'aria (soprattutto) o il cibo e che portasse alla
putrefazione degli organi e degli umori. Per questo motivo gli studi di Fracastoro furono accolti con
grande interesse.
Per primo egli intu che alcune patologie fossero trasmesse da agenti microscopici che chiam
seminaria prima" o seminaria morbi, i precursori dei microrganismi patogeni e nel suo libro Il
contagio e i morbi contagiosi presenta una serie di osservazioni cliniche di grande accuratezza
sulla loro diffusione ad esempio di tifo e sifilide; questultima, in particolare, allepoca
rappresentava una grande piaga.

Galileo Galilei (1564), fondatore della scienza moderna, afferm come gi aveva fatto Fabrizio
dAcquapendente il divario fra medicina e chirurgia.
La svolta del pensiero scientifico e filosofico operata da Galileo mirava ad abbandonare il
pensiero deduttivo e seguire quello induttivo.
Il suo contributo da rilevare nellenunciazione dei due principi fondamentali del pensiero
scientifico:
1. Nessuna verit scientifica immutabile.
2. La verit scientifica deriva dallosservazione empirica.
Dallosservazione dei fenomeni si doveva giungere allindividuazione della legge che li governa e
poi, con lesperimento, si doveva controllare la validit del ragionamento.
Oltre a ci Galileo cre un apparecchiatura medica chiamata pulsilogio, che misurava la
frequenza e la variazione del polso di un paziente. Questo consisteva in un pendolo con la
possibilit di allungarsi ed accorciarsi fino a quando le oscillazioni fossero sincrone con i battiti del
polso. Utilizzando il compasso si procedeva alla misurazione della cordicella del pendolo ed essa
era rapportata ad una scala metrica che esprimeva la frequenza.
Fabrizio di Acquapendente (1533 - 1619) fu un grandissimo chirurgo e professore a Padova.
Pubblic numerosi trattati di chirurgia e fu il maestro dello scopritore delle valvole del sistema
venoso. Costru a Padova il primo teatro anatomico stabile al mondo. Il teatro era circolare, gli
studenti stavano in piedi ed il tavolo era al centro, in modo da avere una visione precisa del
cadavere disteso sul tavolo. Sotto il tavolo c'era un canale che serviva per eliminare i rifiuti e far
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arrivare i cadaveri. Gli altri teatri fino ad allora conosciuti erano mobili. Da allora l'anatomia
divenne qualcosa di sociale.

XVII secolo d.C. - Harvey e Malpighi

Fra 600 e 700 la nuova scienza e la nuova filosofia divennero le basi per una nuova medicina, in
cui buona parte della terapeutica rimase inalterata.
Vennero introdotti strumenti di misurazione di precisione come il termometro clinico ed il
pulsilogium, impiegati per la prima volta nella pratica clinica.
Particolarmente importante per losservazione medico-morfologica furono la scoperta del
cannocchiale e del microscopio.
Bernardino Ramazzini (1633 - 1700) medico e studioso considerato il padre della medicina
occupazionale, nel 1700 pubblica la prima edizione del suo trattato pi famoso De Morbis
Artificum Diatriba, il primo lavoro sulle malattie occupazionali basato su un approccio sistematico.
Ramazzini investig infatti oltre 40 occupazioni, descrivendo per ciascuna i rischi alla salute, i
commenti dei lavoratori e i possibili rimedi.
La relazione tra rischi e malattia individuata da Ramazzini si basa su intuizioni e deduzioni logiche
che anticipavano lapproccio scientifico moderno basato sui principi epidemiologici. Per questo
egli considerato il padre della moderna medicina occupazionale. Anticipando metodi moderni di
investigazione dei cambiamenti di salute e intuendo eventi inusuali, Ramazzini volle enfatizzare la
necessit di studiare lambiente di lavoro e di migliorarlo. Inoltre prest molta attenzione alla
necessit di fornire informazioni adeguate ai lavoratori riguardo ai rischi in cui incorrevano e
suggerendo misure per prevenirli.
William Harvey (1578 1657) applic il metodo quantitativo matematico-sperimentale di Galileo
e nel 1628 spieg la circolazione del sangue. Anzitutto misur la quantit di sangue che c' nel
corpo (prese un animale a cui tagli una vena e estrasse tutto il sangue) e vide che era molto
limitata. Questo fatto era quindi in contrasto col concetto galenico secondo cui il sangue veniva
continuamente prodotto per essere assorbito dalle strutture periferiche;
Harvey, usando le tavole di Fabrizio d'Acquapendente, dimostr che nelle vene il sangue non
aveva decorso centrifugo, come invece sosteneva Galeno, secondo il quale il sangue andava dal
fegato alla periferia. Fabrizio aveva interpretato quelle tumefazioni che si vedono quando si
comprime una vena (e dovute alle valvole venose) come delle porticine che servivano per
rallentare il flusso dal centro alla periferia, Harvey dimostr esattamente il contrario: infatti aveva
visto che, mettendo un laccio ad una vena, che pertanto diventa turgida, e poi chiudendo altri due
segmenti, il sangue non va dal centro alla periferia ma dalla periferia verso il centro.
Sulla base di esperimenti condotti sui cani cap il meccanismo della circolazione venosa, il cuore
era come una pompa che metteva in circolo il sangue, non riusc per a trovare l'anello di
congiunzione tra le arterie e le vene perch non riusciva a vedere i capillari.
I capillari vennero poi scoperti, pi tardi, da Malpighi negli animali a sangue freddo ed in quelli a
sangue caldo da Spallanzani.
La sua teoria esposta nellopera Exercitatio de motu cordis et sanguinis e contiene due
concetti rivoluzionari: il concetto di circolazione in un circuito completamente chiuso e lidea che
il battito cardiaco a spingere il sangue nelle arterie.
Marcello Malpighi (1628-1694), allievo di Galileo, descrisse la struttura dei capillari nel polmone
di rana (animale a sangue freddo) completando lo schema di Harvey, unendo come piccolo e
grande circolo il duplice anello dove si compie il moto del sangue.
Malpigli sostenne che tutti gli organi erano formati da delle minute macchine, le ghiandole.
Questo vero e falso nello stesso tempo. Infatti vero che si pu riconoscere una struttura
ghiandolare nel fegato, nel rene, ma questo non vale per il cervello o altri organi. Questo grande
scienziato fece altre scoperte importanti: gli strati dell'epidermide, il glomerulo renale, i corpuscoli
della milza, i globuli rossi, ma il suo genio deriva dall'essere riuscito a distinguere ci che era
artefatto da ci che era realt, perch i microscopi di allora davano immagini veramente fallaci.
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XVIII sec d.C. - Lilluminismo - Morgagni e Bichat

Lilluminismo e il razionalismo del 700 sono il terreno fertile sul quale la scienza medica pu
svilupparsi. Il metodo sperimentale diventa lo strumento indispensabile per raggiungere la
conoscenza.
Nel 700 avviene la sintesi fra clinica ed anatomia e vengono a scoprirsi i rapporti causali fra le
lesioni anatomiche degli organi infetti e le relative malattie, nasce lanatomia patologica
sistematica, intesa come il tentativo di correlare il quadro anatomo-patologico osservato dopo la
morte con la sintomatologia clinica presentata dal paziente.
Nel700 la medicina diventa soprattutto osservativa, dimostrazione di ci la nascita della
semeiotica: la disciplina che insegna a rilevare ed ad interpretare i segni delle malattie.
Gian Battista Morgagni pone la parola fine alla considerazione della malattia come alterazione
degli umori o dei toni. Il suo De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis" del 1761
il primo vero trattato di anatomia patologica.
Si scopriva finalmente che le malattie potevano avere una sede, localizzarsi in un determinato
organo. Dalla lesione locale dimostrata allesame del cadavere, si poteva risalire ai fenomeni ed ai
sintomi delle malattie osservate in vita, naturalmente se si erano seguiti gli eventi patologici del
soggetto.
Per una miglior comprensione dei meccanismi patologici e per progredire nello studio volto a
scoprire i nessi tra le lesioni locali ed il ruolo della malattia, fu necessario attendere gli sviluppi
della fisiologia. Se lanatomia prevedeva di conoscere meglio la struttura degli organi, i
procedimenti sperimentali tesi a spiegare il loro funzionamento, durante il 700 erano condizionati
dalla fallacia degli strumenti di misura.
Xavier Bichat (1771 1802) il fondatore dellistologia e della fisiopatologia in quanto dimostr
per la prima volta che gli organi sono costituiti da tessuti, che venivano individuati come
fondamentali unit costitutive dellorganismo; questo approccio gli consent di distinguere
alterazioni comuni di ogni apparato ed alterazioni specifiche di ogni distretto.
La patologia poteva quindi essere inquadrata non solo a livello di un organo, ma a livello di uno
specifico tessuto fra quelli che lo componevano, indipendentemente dallo stato dellorgano nel
quale quel tessuto compreso.
Laennec, allievo di Bichat, invent lo stetoscopio nel 1816; il primo strumento diagnostico di uso
generale che trasforma la pratica della medicina e cambia la percezione della malattia da parte
del medico.
La leggenda racconta che per evitare limbarazzo dellauscultazione con lorecchio appoggiato al
petto di una giovane paziente, abbia arrotolato un quaderno appoggiandone un estremit al
torace e laltra al proprio orecchio, scoprendo cos i rumori polmonari e cardiaci molto amplificati.
Successivamente perfezion la sua invenzione con un cilindro di legno con un foro passante di
due millimetri.

XIX sec d.C. Virchow, Bernard, Pasteur e Koch

La grande trasformazione della medicina, soprattutto nella seconda met dellottocento, si colloca
in un contesto di profonde trasformazioni economico sociali ed accompagnata da enormi
progressi della scienza di base (fisica, chimica, matematica), le cui acquisizioni confluiscono in
vario modo rendendo possibili gli straordinari successi della medicina.
Il miglioramento del microscopio e lutilizzo delle lenti acromatiche permettono un notevole
sviluppo delle tecniche dosservazione relative alle microstrutture, eliminando le aberrazioni
ottiche che avevano fatto osservare globuli ed animaluncoli in tutti i preparati.
La chimica contribu nella conoscenza della dinamica della cellula vivente.
Si sviluppa la chimica fisiologica e nasce la chimica organica e la chimica farmaceutica, che
consisteva nello studio dei metodi di preparazione di sostanze ad impiego terapeutico.
La matematica applicata alla statistica, permette una raccolta sistematica di dei dati relativi alle
condizioni di salute e malattia.
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A met del XIX secolo la medicina era ancora fondata sullesperienza e sullosservazione (molto
arricchita nel XVIII secolo). Il metodo sperimentale compare in questo periodo pi o meno
contemporaneamente in tre settori:
Patologia (con la patologia cellulare e sperimentale di Virchow)
Medicina interna (con la medicina sperimentale di Bernard)
Malattie infettive (con i grandi batteriologi Pasteur e Koch)
Virchow e la patologia cellulare sperimentale
Una tappa fondamentale nella biomedica della seconda met dell800 la nascita della patologia
cellulare ad opera di Rudolf Virchow.
Lopera di Virchow ha per lit-motiv lidea che linterpretazione patogenica della malattia, a livello
degli apparati e degli organi interessati, deve essere ricercata allinterno della cellula, le cui
alterazioni funzionale e strutturali dovrebbero spiegare gli aspetti fenomenici della malattia e liter
della sua evoluzione fino allesito letale o alla guarigione.
Bernard e la medicina sperimentale
Claude Bernard medico, farmacologo, chimico e studioso di metabolismo, rivolto a definire i
criteri di scientificit delle osservazioni in clinica come in laboratorio. Nella sua opera principale
Introduzione allo studio della medicina sperimentale, pubblicata nel 1865 egli definisce il ruolo
dellesperimento nella scienza biomedica.
Secondo Bernard la ricerca biomedica deve nascere dalla formulazione di un ipotesi (concezione
a priori o idea preconcetta) che doveva essere suggerita non solo da semplici osservazioni, che
anche se acquisite in gran numero costituivano una conoscenza sterile, quanto pi dalla
formazione di un pensiero creatrice di nuove idee associative che dovevano essere sottoposte al
vaglio dellesperimento in modo da raggiungere, nel caso in cui lesperimento confermi lidea
preconcetta, una interpretazione a posteriori.
La medicina sperimentale analizza i processi morbosi nascosti nellorganismo e non si occupa di
quelli visibili allo sguardo del medico, che concernono la medicina clinica.
La medicina sperimentale si basa sullintuizione di Bernard della continuit esistente tra fisiologia
e patologia, che differiscono fra loro per gli elementi quantitativi. Questa comprensione diviene
quindi il presupposto basilare per la terapia.
Dai miasmi ai germi
Per lunghi secoli le malattie epidermiche furono attribuite ai miasmi9 ed alla putrefazione dellaria.
Nella storia non erano mancate le intuizioni sulla presenza di esseri animati, invisibili ad occhio
nudo e responsabili delle malattie.
Fracastoro nel rinascimento intu che alcune patologie fossero trasmesse da agenti microscopici
che chiam seminaria prima" o seminaria morbi, i precursori dei microrganismi patogeni.
Studi il tifo e la sifilide; questultima malattia, in particolare, allepoca rappresentava una grande
piaga.
Nella medicina ufficiale del Seicento malattie come la scabbia ed i pidocchi (il cosiddetto "morbus
pedicularis") venivano attribuite ad uno squilibrio umorale dell'organismo, di cui la comparsa dei
"pellicelli" e dei "lendini" era soltanto l'epifenomeno visibile prodotto per generazione spontanea
dagli umori sovrabbondanti del corpo. Nel 1687 due stretti collaboratori di Redi, Giovan Cosimo
Bonomo e Diacinto Cestoni dimostrarono invece che la scabbia dipendeva dall'aggressione di
un microscopico acaro che si riproduceva tramite uova depositate sotto la pelle dei malati,
provocando prurito e le caratteristiche pustole acquose. Nelle parole di Bonomo, la malattia era la
conseguenza di "una morsicatura, o rosicatura pruriginosa e continua fatta nella cute dei nostri
corpi da questi soprammentovati bacolini".
Ma nel caso di Redi e dei suoi collaboratori questa conquista non fu tanto, o non solo, la
conseguenza di un exploit di indagine microscopica quanto l'effetto naturale della confutazione del
sistema della generazione spontanea.
Nell800 cadde la teoria dei miasmi a seguito della dimostrazione sperimentale che la causa di

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una malattia infettiva di un animale (il bacco da seta) poteva essere attribuita ad un infezione
provocata da un essere vivente minutissimo: un fungo parassita visibile al microscopio.
Questa prima dimostrazione sperimentale operata da Agostino Bassi nel 1836.
Nel suo libro Mal di segno, calcinaccio o moscardino del 1835, Bassi sostenne che la maggior
parte delle malattie contagiose era provocata da questo tipo di esseri microscopici, vegetali o
animali e che in ogni caso: la presenza del detto parassita o virus non basta ove non si avi,
nellindividuo attaccato, la disposizione, capacit ed attitudine o pascolo opportuno a produrre il
morbo.
Il progresso della conoscenza sui minuti esseri organizzati era per bloccato dalle antiche teorie
sulla generazione spontanea, secondo le quali ogni materiale organico in putrefazione origina
larve, insetti ed in generale germi.
Louis Pasteur (1822-1895) pose fine a questa situazione. Costui era, un chimico organico
incaricato dal governo francese di studiare i meccanismi di fermentazione che permettevano la
produzione del vino e della birra. Questi si rese conto che essi erano dovuti all'azione di
microrganismi detti saccaromiceti. Fu anche incaricato di appurare o meno da veridicit della
generazione spontanea. Sulla base delle scoperte di Spallanzani e Bassi, arriv alla conclusione
che esistevano i batteri, che erano germi responsabili di malattie. Se infatti, dei microrganismi
erano responsabili di processi chimico-biologici come fermentazione e putrefazione, come non
ammettere che ad essi fossero da collegare anche alcune malattie degli uomini e degli animali?
Nel sul suo Esame della dottrina della generazione spontanea del 1862, lo scienziato afferma
che qualunque tipo di fermentazione avviene ad opera di molecole organiche, che egli chiama
fermenti prodotti da microrganismi.
Pasteur aveva decisamente affossato la teoria della generazione spontanea.
L'articolo di Pasteur sulla teoria della generazione spontanea fin tra le mani di un chimico inglese
che lo fece vedere al chirurgo Joseph Lister (1827-1912) , operante ad Edimburgo, che fu
impressionato da tale ipotesi (i germi erano i responsabili dell'infezione) .Ispirandosi al fatto che
per bonificare le fogne di una cittadina inglese era stato usato il fenolo, nebulizz tale sostanza sul
tavolo operatorio durante l'intero intervento chirurgico, ottenendo una drastica riduzione dei
decessi per sepsi della ferita. Tale processo venne chiamato antisepsi. Pi tardi si cap che la
sterilizzazione preventiva (asepsi) introdotta da Ernst von Bergmann (1836-1907), chirurgo
tedesco, era pi pratica ed efficace dell'antisepsi. L'uso dei guanti in gomma fu introdotto dal
chirurgo americano William Halstead (1852-1922).
Robert Koch (1843-1910), fu un altro grande microbiologo, premio Nobel 1905.
A lui si deve il metodo scientifico per affrontare il problema eziopatogenetico su come stabilire in
maniera inequivocabile che un determinato microrganismo la causa di una specifica malattia.
I suoi famosi postulati offrono dei criteri per rispondere a questa domanda.
1. Affinch un microrganismo sia considerato responsabile di una malattia esso deve essere
osservato in tutti i casi della malattia.
2. Il microrganismo deve essere isolato e coltivato in coltura pura.
3. Il microrganismo, inoculato in modo idoneo in animale da esperimento, deve riprodurre in
tutto o in parte la malattia.
4. Dallanimale infettato deve essere possibile isolare nuovamente il microrganismo.
Nel 1876 pubblica la descrizione del ciclo biologico del microrganismo responsabile del
carbonchio, il bacillus antracis.
Nel 1882 Koch scopr il bacillo responsabile della tubercolosi.
Nel 1884 scopr il bacillo del colera.
Gli studi di infettivologia di Pasteur e Koch portano ad identificare i batteri come diretti responsabili
delle infezioni. Lintroduzione della causalit necessaria costituisce la modificazione teorica pi
importante prodotta dalla microbiologia.

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Lo sviluppo della chirurgia

Per molti secoli avevano pesato sullevoluzione della chirurgia 4 fattori:


scarsa conoscenza dellanatomia;
pericolo di infezioni;
impossibilit di controllare il dolore;
rischio di emorragie;
Ai progressi contribuirono gli apporti della rivoluzione scientifica del rinascimento, i progressi
dellanatomia normale e patologica del 700.
La chirurgia, una piccola chirurgia fatta di riduzione di fratture, taglio di fistole, legatura di vene
varicose, manipolazioni fisiche, fratture, era rimasta fino alla fine del 700 un ambito di
competenza di cerusici e di unarticolata gerarchia di barbieri, barbieri-chirurghi e chirurghi. La loro
formazione non era universitaria ed il loro sistema di apprendimento regolato da corporazioni.
La grande interventistica richiedeva infatti, abilit e rapidit, era necessario muovere i ferri, che il
chirurgo teneva lontano dai vasi maggiori,con destrezza per evitare dolori al paziente e limitare i
contorcimenti.
Talora negli ospedali clinicizzati loperazione viene effettuata nellaula di lezione, solo a fine 800
si far nella sala chirurgica vera e propria.
Il paziente veniva legato con cinghie di tela al tavolo di legno e in genere, prima dell'operazione,
veniva intervistato da un padre spirituale. Un assistente con spugne imbevute di acqua ghiacciata
e spremute con continuit sul campo operatorio cercava di garantire un minimo di igiene locale.
In genere venivano somministrati dei purganti, mentre contro il dolore si usavano la mandragola,
loppio, la canapa indiana e a fine 700 lipnosi di Mesmer, ma pi spesso una robusta bevuta.
Su questo panorama si innest la svolta di met ottocento, in cui confluirono la messa a punto
degli antidolorifici, verso gli anni 60 dellasepsi (condizione in cui impedita la contaminazione
microbica di una ferita aperta in condizioni operatorie o di materiale sterile. Un campo operatorio
materiale sterile sar mantenuto asettico grazie a provvedimenti che ne impediscono il contatto
con agenti infettanti), dellantisepsi (procedura di disinfezione che tende ad impedire la crescita
dei microrganismi su cute, pelle, ferite o alimenti. I prodotti antisettici in particolare inattivano
microrganismi patogeni senza raggiungere il livello di sterilizzazione ma senza danneggiare i
tessuti o gli alimenti) che fu un passo veramente importante per evitare la febbre da ferite
operatorie.
Nel 1846 si ebbe la grande svolta della chirurgia con lavvento dellanestesia.
Il primo grande contributo americano alla medicina si deve ad un dentista, William Morton che
speriment a Boston lopportunit di produrre insensibilit al dolore mediante linalazione di etere
solforoso; poco tempo pi tardi Sir Young Simpson us il cloroformio per attenuare il dolore del
parto. Un altro anestetico molto usato era il protossido di azoto. Sulluso di questi tre composti si
apr un vastissimo dibattito sugli aspetti medici ed etici del controllo del dolore. I teologi fautori
della predestinazione protestarono e cos pure i fautori di forma ascetiche di perfezione; ma vi
furono anche coloro che considerarono questi tre composti un dono di Dio.
Era anche diffusa la convinzione che lassenza del dolore provocasse degli inconvenienti
funzionali e psicologici: persisteva lassociazione fra insensibilit e morte.
Quasi contemporaneamente alla scoperta di Morton, l'aiuto ostetrico di una clinica viennese,
Ignac Fulop Semmelweiss (1818-1865), dopo aver raccolto una serie di statistiche sulla febbre
puerperale ed essendo rimasto colpito dallelevata mortalit delle donne che partorivano nelle
divisioni ospedaliere frequentate da medici e studenti rispetto alla mortalit di donne che
partorivano in casa o nelle divisioni tenute da infermiere ostetriche, obblig medici e studenti che
palpavano le parti intime delle donne, passando da una malata all'altra e senza guanti, a lavarsi le
mani tra una visita e l'altra con il cloruro di calcio.
A Londra un chirurgo di primo piano, Sir Thomas Spencer a partire dal 1860 non lesin acqua
fredda e tovagliette pulite durante loperazione.
Il contributo di Semmelweiss e Spencer venne recepito solo in parte dalla comunit accademica,
perch si trattava di osservazioni empiriche e non si conosceva ancora il ruolo degli agenti
patogeni.
Nel 1878 si introdusse la bollitura degli strumenti e nel 1891 la sterilizzazione a secco; sempre in
quegli anni apparvero sui campi operatori i primi guanti di gomma a coprire le mani dei chirurghi e
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a cavallo dei due secoli la preparazione della cute da incidere veniva effettuata con pennellature
di tintura di iodio. Grazie a tutti questi passi in avanti si super il rischio delle febbri e delle
infezioni postoperatorie.
In seguito si cerc di studiare nuove vie di somministrazione (via rettale) e nuove sostanze
(morfina, cocaina...), ma l'uso dei gas domin la scena fino al nostro secolo quando si arriv
all'anestesia endovenosa.
Sul piano terapeutico, la patologia cellulare implicava la rimozione chirurgica dei tessuti con
alterazioni patologiche da cui si riteneva che le malattie avessero origine.
Il periodo di maggiore sviluppo della chirurgia si ha fra il 1830 ed il 1870; vi sono innovazioni che
riguardano lurologia, la ginecologia, gli organi gastrointestinali, si inizia il trattamento dei calcoli
alla vescica.
Nel 1853 appare lendoscopio e per pi di un secolo venne introdotto solo negli orifizi naturali del
corpo. I raggi X e la strumentazione ottica sviluppata nella seconda met del XIX secolo
permettevano lesame visivo di orecchio, naso, gola, laringe, esofago, stomaco, retto, vescica
urinaria e vagina.
Verso la fine del secolo avviene la conquista delle cavit interne e si afferma il ruolo di infermiere
professionale ed allinizio del XX secolo inizia laddestramento infermieristico in sala operatoria.
Nel corso del secolo scorso la chirurgia si imponeva senza rivali come la branca terapeuticamente
pi attiva della medicina somatica. Date le doti di intuizione, genialit tecnica e costanza richiesti
dalla chirurgia, i singoli chirurghi avevano la possibilit di imporsi come maestri, prendendosi una
rivincita sulla storia.
Due chirurghi furono fra i primi a ricevere un premio Nobel: nel 1909 Kocher (fisiologia e chirurgia
della ghiandola tiroidea) e nel 1911 Alexis Carrel per lavori sulla suturazione di vasi sanguigni e
trapianti.

Levoluzione dei luoghi di cura

In epoca romana esistevano i valetudinaria, delle pseudo infermerie dove venivano raccolti i
soldati con gravi traumi bellici; nei nosocomi invece veniva data assistenza generica agli infermi.
Con lavvento del cristianesimo si ha una evoluzione del concetto di assistenza.
Nasce una concezione del malato come insieme di anima e corpo, verso il quale devono essere
concentrati i valori di accoglienza, assistenza ed ospitalit.
Negli assiomi evangelici sono presenti i fondamenti dellassistenza e della cura ai malati ed pi in
generale ai poveri. Diaconi e diaconesse si impegnavano volontariamente in questa opera di
assistenza. Cristo infatti nello stesso tempo il malato, il sofferente, il povero ed il debole ma
anche il medicamento che ovvia a tutti questi disagi.
La parabola del buon samaritano Ogni volta che avrete fatto queste cose ad uno dei pi piccoli,
lavete fatto a me concretizza laspetto di caritas, lamore cristiano che spinge luomo verso il suo
simile sofferente, in quanto riflesso dellamore scambievole che lega dio alle sue creature, e
restituisce alluomo la somiglianza perduta dopo il peccato.
Secondo la tradizione, ad opera di Fabiola, una nobildonna romana, si costru nel IV secolo d.C. il
primo ospedale a Roma.
Lassistenza ai malati si diversific nel medioevo: a partire dal IX secolo documentata la
presenza dellhospitale, generalmente edificato sulle vie dei pellegrinaggi, le mansioni svolte al
suo interno hanno un carattere principalmente caritatevole, i poveri erano considerati come malati;
la mancata distinzione fra povert e malattia perdurer per tutto il medioevo.
Con la nascita degli ordini religiosi inizia un processo di regolarizzazione degli ospedali, molti
prevedono la raccolta settimanale di poveri e malati per le vie della citt. Anche se in qualche
caso sono previste forme di sovvenzione pubblica il personale che vi esercita di tipo non
specialistico ed a formazione religiosa.
Lhospitale principalmente retto da ordini religiosi, il suo personale quindi di formazione non
specialistica. Le condizioni igieniche erano alquanto sommarie, ad esempio: non venivano mai
cambiate le lenzuola, (frequenti le situazione con due pazienti nello stesso letto e monache che
preparano feretri nella stessa stanza). Non doveva per mancare l'immagine del Signore, in
quanto gli ospedali erano considerati dei luoghi dove ci doveva essere la presenza guaritrice dello
spirito santo.
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Gli ospedali medievali (ma questo and avanti fino all'et moderna, e vale anche per l'ospedale
civile vecchio San Giovanni di Dio) hanno la porta rivolta verso il Vaticano, perch lo Spirito Santo
possa entrare meglio. Erano costituiti con una cappella che potesse essere vista da tutti i reparti
ospedalieri. Il primo ospedale vero e proprio fu quello di Santo Spirito fondato a Roma da
Innocenzo III, il secondo fu quello di santa Maria Novella, a Firenze.
Nasce anche lordine religioso dei cavalieri di San Giovanni o Ospitalieri.
A partire dal X secolo leducazione medica comincia ad essere istituzionalizzata. Il curriculum dei
medici che intendessero esercitare la professione abbastanza flessibile e consta principalmente
di letture e discussioni sotto la guida di medici pi esperti; ancora non previsto laddestramento
negli ospedali.
Per la cosiddetta Morte nera del 1347 si costruirono i lebbrosari o lazzaretti, per lisolamento dei
malati contagiosi, in primis i lebbrosi, ai quali era impedita la frequentazione dei luoghi pubblici e i
quali erano obbligati ad indossare abiti particolari ed ad annunciarsi con un campanaccio.
Nel rinascimento inizia il vero e proprio processo di medicalizzaizone degli ospedali, inoltre questi
ultimi si dotano di spezierie ed infermerie. Tuttavia le strutture non sono ancora luogo di cura, ma
solo di ricovero, di disperazione e di abusi (manicomi).
Dopo il concilio di Trento (1542-1563) si assiste ad un calo delle vocazioni per le regole pi
severe imposte ai religiosi; il personale di assistenza si laicizza e viene reclutato fra le classi meno
abbienti della popolazione, rimanendo comunque senza una preparazione specifica.
Sempre nel 500 nasce lordine Fatebenefratelli, dedito allassistenza degli infermi.
Nellilluminismo, secondo i principi della rivoluzione francese povert, malattia e mendicit devono
essere prevenuti.
Nel XIX secolo mutuano larchitettura e le funzioni degli ospedali (padiglioni separati). Accanto alle
corsie nascono i gabinetti di analisi. Si diffondono i raggi X, proliferano i laboratori di diagnostica e
le corsie diventano meno affollate, pi spaziose e pulite.
Vengono introdotti etere ed antisettici, gli infermieri divengono qualificati e lospedale perde
parzialmente limmagine di luogo di orrori per acquisire quella di luogo di cura, dove anche i
facoltosi si recano per essere curati.
Lospedale diventa anche un luogo di ricerca e didattica.

Deontologia, etica e bioetica

Il concetto di deontologia medica si rif al famoso testo del giuramento di Ippocrate, che
stabilisce una serie di norme etico-comportamentali indirizzate alla regolarizzazione del
comportamento degli appartenenti ad una comunit professionale.
I comportamenti ai quali il medico si deve attenere sono rivolti al raggiungimento del benessere
del paziente, fine ultimo della medicina; il medico dovr pertanto compiere solamente atti di cui
capace, rispettare la vita (divieto di provocare la morte e leutanasia), avere un corretto rapporto
con il paziente che ha diritto ad essere informato della sua condizione di salute ed ha il diritto al
segreto su tutto ci che lo riguarda.
Losservanza di questi principi, che delineano il trattamento medico moralmente accettabile e la
condotta da tenere nellesercizio professionale, costituisce la norma in base alla quale il medico
pu essere accolto allinterno del gruppo, poich legato da vincoli che egli stesso sceglie di
mantenere. Lesigenza di regolamentare i comportamenti pratici del medico propria di ogni
tempo: nel XIII secolo a Venezia si stende un capitolare per i medici, ma nel XVI secolo, in
Inghilterra che si arriva ad una normativa etica professionale.
Lilluminismo porta a ridefinire i confini dei comportamenti sociali e professionali allinterno di una
comunit (autorevolezza del medico e la sua dolcezza nel rapporto con il paziente).
La rivoluzione delletica medica prende avvio dopo la seconda guerra mondiale, quando il
processo di Norimberga svel i crimini compiuti nella Germania nazista anche in nome della
ricerca scientifica. Si affermano quindi questi principi:
Libert del soggetto (il malato deve dare il consenso alle cure)
Responsabilit dello sperimentatore
Necessit della ricerca
Adeguata proporzionalit rischio/beneficio
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Per etica generale si intende la riflessione sui principi direttivi e sui valori primi di unesistenza
individuale o sociale.
Per etica medica si intende linsieme dei concetti che interessano la definizione di una morale
professionale sino alla filosofia morale applicata alla medicina.
Per deontologia si intende linsieme strutturato di norme comportamentali che loperatore sanitario
si pone ad obiettivo in riferimento ad un contesto sociale e culturale.
Il termine bioetica viene introdotto negli anni 70. Con questo settore si determina larea di ricerca
che, avvalendosi della collaborazione di diverse discipline, ha per oggetto lesame sistematico
della condotta umana nel campo delle scienze, della vita e della salute.
La bioetica giudica i comportamenti in base a questi principi:
Rispetto: non pu essere condotta una ricerca senza consenso;
Giustizia: la sperimentazione non deve discriminare tra gruppi sociali;
Adeguata proporzionalit rischio/beneficio: secondo il dettato ippocratico primum non
nocere.
Il ruolo dei comitati di bioetica riguarda questi campi:
Metodologie inerenti la fecondazione artificiale;
Limiti della terapia genica;
Ruolo della medicina predittiva;
Sperimentazione umana ed animale;
Problematiche connesse al trapianto di organi;
Garanzie del principio di equit nelle erogazioni delle prestazioni sanitarie;

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