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fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020

FONDO SOCIALE EUROPEO e FONDO EUROPEO SVILUPPO REGIONALE

StrategiaUnitariadiComunicazione
PORFSEeFESR
Piemonte20142020

Pianostrategicopluriennale
dellaRegionePiemonte

giugno2015

FESR e FSE per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva del Piemonte


www.regione.piemonte.it/europa2020

un livello pi istituzionale/diffuso, orientato a informare e sensibilizzare il grande pubblico sulle


scelte strategiche della Regione Piemonte;

un livello pi tematico/mirato, fatto di una comunicazione mirata verso i target specifici oggetto
delle azioni finanziate, soprattutto per quanto riguarda le opportunit del FSE;

un livello pi tecnico, fatto di una politica di comunicazione mirata, che utilizzi modalit e
strumenti di settore, in particolare per quanto riguarda le opportunit del FESR, decisamente
orientate verso un filtro di fruitori costituito da soggetti identificabili: enti, imprese, operatori
istituzionali ed economici, sar prioritaria.

Un sub-target di grande interesse costituito dalla scuola e dal sistema delle agenzie formative, adatte ad
essere coinvolte ad ogni grado e livello con azioni sperimentali e di sensibilizzazione soprattutto su
tematiche sociali e culturali. Gli interventi verso i sistemi scolastico e formativo saranno coordinati e gestiti
da una regia dedicata e condivisa con le istituzioni di coordinamento dei due ambiti. Anche sulla base delle
esperienze maturate con il FSE 2007-2013, si constatata unottima risposta da parte dei docenti, dei
formatori e degli studenti quando stimolati e coinvolti direttamente, utilizzando meccanismi partecipativi e
narrativi, quali concorsi, eventi, workshop e concorsi di idee.
Le preferenze comunicative
Verr data senzaltro priorit alla comunicazione digitale, con ampio utilizzo della sezione web
www.regione.piemonte.it/europa2020, gi strutturata e che verr implementata con lo sviluppo dei
programmi operativi. Sulla scorta delle esperienze maturate nella programmazione 2007-13 verranno
potenziati i canali social, soprattutto per le iniziative tematiche.
In considerazione del livello di sinergia gi raggiunto con i principali rappresentanti degli stakeholder
verranno utilizzati al meglio i cosiddetti filtri istituzionali, ovvero gli strumenti di comunicazione che
ognuno di loro ha gi attivi con i propri associati/potenziali utenti. Naturalmente si continueranno ad
utilizzare i canali consolidati di comunicazione, declinati secondo necessit e secondo livelli diversi di
approfondimento (testate giornalistiche, radio, TV, affissione statica e dinamica, eventi). Verranno utilizzate
al meglio le mailing list acquisite e acquisibili, per una informazione mirata attraverso direct mailing. Si
operer, accanto alla realizzazione di materiali informativi, per comunicare attraverso strumenti innovativi
e coinvolgenti, quali marketing motivazionale e guerrilla marketing.
Si ritiene sempre pi efficace ricorrere a testimonianze dirette e a forme di comunicazione peer to peer,
mentre, anche per quanto riguarda la valorizzazione di buone prassi e la rendicontazione dei risultati
raggiunti si far ricorso ad audiovisivi.

1. Esperienze e risultati del precedente periodo di programmazione


Principali interventi di informazione e pubblicit realizzati nella programmazione 2007-13 area FONDO
SOCIALE EUROPEO
Il Piano di Comunicazione del POR FSE 2007-13 stato approvato dalla Commissione Europea in data
2.7.2008. E stato coordinato dal Settore Comunicazione Istituzionale, in stretta collaborazione con
lAutorit di Gestione. Il Piano di Comunicazione ha utilizzato nel settennio 5.710.500 euro. Come da
indicazione dellAutorit di Gestione, cos come previsto dal Piano di Comunicazione, sono stati inoltre
trasferiti complessivamente alle Province 820.600,00 euro. Al 31.12.2014 sono quindi state impegnate
complessivamente sul Piano di Comunicazione risorse per oltre 6,5 milioni di euro.
Nel corso del 2014 stata effettuata una ricognizione delle principali azioni di comunicazione e dei progetti
maggiormente significativi che sono stati attuati nel settennio, che ha portato alla realizzazione di un
volume con DVD-Rom, bilingue, che racchiude la narrazione di fine programmazione: 7 anni di interventi
attraverso le immagini, i progetti e le testimonianze pi significative. In un filmato realizzato appositamente
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Il Fondo Sociale Europeo in Piemonte nella programmazione 2007-13, i protagonisti della


programmazione raccontano gli aspetti maggiormente significativi, le criticit incontrate e le soluzioni
adottate per superarle, i risultati ottenuti e le prospettive per la nuova programmazione. Il DVD raccoglie
tutti i materiali di comunicazione realizzati nel corso di 7 anni di Piano di Informazione e Pubblicit.
In estrema sintesi, tra i principali materiali realizzati, si possono citare:
-

26 volumi: Il Fondo Sociale Europeo nella programmazione 2007-2013 The European Social Fund
in Piemonte for the planning 2007-2013; Motore dimpresa: la misura D3 in Piemonte; Storia della
Formazione professionale in Piemonte; Aspetti socio-pedagogici della Formazione professionale in
Piemonte; La Formazione Professionale al femminile; Formazione professionale e cittadinanza
europea; CSR Competitivit e processi collaborativi; CSR e Cultura; 10 volte CSR: dalla teoria alla
pratica; CSR Semplici, efficaci, innovative; CSR e Social innovation; CSR e Sostenibilit ambientale;
CSR e Welfare aziendale; CSR benchmarking europeo; CSR Vademecum laboratori territoriali; Move
up: tre storie per bambini svegli; Move up: attivare le esperienze vademecum; Orientare per
preparare al futuro; Guida Post diploma 2012-2013; Guida post diploma 2014-2015; Guida post
medie 2012-2013; Guida post medie 2014-2015; Guida Post medie 2015-2016; Indirizzario Lavoro e
Formazione 2013; Indirizzario Lavoro e Formazione 2011; Indirizzario Lavoro e Formazione 2009.

12 report e ricerche: Indagine CATI notoriet FSE 2008-2011; Guide line comunicazione FSE 20072013; Politiche di conciliazione in azienda: rapporto 2014; Rapporto di placement 2012; Rapporto
placement 2011; Rapporto valutazione comunicazione 2009-11; report oltrelacrisi; report
avanzamento POR FSE 2011; report progetti approvati bando tratta; report esperienze formazione
e reinserimento vittime di tratta; report strategie di inclusione vittime di tratta; 10 anni di
Orientamento in Piemonte.

25 video e filmati: Il Fondo Sociale Europeo in Piemonte nella programmazione 2007-13; 3 concetti
chiave dellapprendistato; Il nuovo apprendistato di primo livello; Il nuovo apprendistato di
secondo livello; Il nuovo apprendistato di terzo livello; Il nuovo apprendistato; Il nuovo
apprendistato-la regia della Regione Piemonte; L'apprendistato di 1 livello; L'apprendistato di 2
livello; L'apprendistato di 3 livello; L'apprendistato e le sue tipologie; Esperienze di apprendistato
di 3 livello (6 clip); DSA- il progetto #noproblem; DSA disgrafia; DSA calcolo; DSA lettura; spot Piano
Straordinario Occupazione; Alta formazione in apprendistato; ITS:istituti tecnici superiori; Campus
Piemonte: il sistema dellalta formazione scolastica

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brochures
folder e vademecum: apprendistato2012-vademecum
apprendisti;
apprendistato2012-vademecum imprese; il nuovo apprendistato giovani e imprese 2013;
generazione3.0 2013; Poli IFTS; imprese spinoff ricerca; MoveUp direzione consapevolezza;
MoveUp guida docenti; Piano straordinario occupazione; orientamento post_Diploma2014_15;
orientamento postDiploma_2015_16; orientamento postMEDIE_2015_16; senza pi paura; folder
apprendistato_2013; folder il nuovo apprendistato bella storia 2013; folder campus Piemonte ITS;
folder diamo forma al futuro; folder ITS; folder obiettivo orientamento; folder oltrelacrisi CIG
imprese; folder oltrelacrisi CIG persone; folder pianooccupazione deduzione irap; folder voucher
conciliazione;

22 newsletter: 10 FSE, 10 Focus FSE e 2 Piano Straordinario Occupazione;

20 master annunci (con centinaia di declinazioni), 6 serie di card e segnalibri, 7 di locandine, 10 di


poster e rollup.

Principali interventi di informazione e pubblicit realizzati nella programmazione 2007-13 area FONDO
EUROPEO SVILUPPO REGIONALE
Il Piano di Comunicazione del POR FESR 2007-13 stato approvato dalla Commissione Europea in data
4.3.2008. E stato coordinato dal Settore Comunicazione Istituzionale, in stretta collaborazione con
lAutorit di Gestione. Il Piano di Comunicazione ha utilizzato nel settennio circa 2,7 milioni di euro.
Nel corso del 2014 stata effettuata una ricognizione delle principali azioni di comunicazione e dei progetti
maggiormente significativi che sono stati attuati nel settennio, che ha portato alla realizzazione di un
volume con DVD-Rom, bilingue, che racchiude la narrazione di fine programmazione: 7 anni di interventi
attraverso le immagini, i progetti e le testimonianze pi significative. In un filmato realizzato appositamente
GLI ESITI DELLA PROGRAMMAZIONE 2007-2013 DEL POR FESR PIEMONTE, i protagonisti della
programmazione raccontano gli aspetti maggiormente significativi, le criticit incontrate e le soluzioni
adottate per superarle, i risultati ottenuti e le prospettive per la nuova programmazione. Il DVD raccoglie
tutti i materiali di comunicazione realizzati nel corso di 7 anni di Piano di Informazione e Pubblicit.
In estrema sintesi, tra i principali materiali realizzati, si possono citare:
3 volumi bilingue (l'impatto del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale in Piemonte nella
programmazione europea 2007-2013; Effetto Europa 1989-2009-ventanni di fondi strutturali per lo
sviluppo del piemonte; Poli di Innovazione in Piemonte).
27 folder tematici (1989-2013: i venticinque anni che hanno trasformato il Piemonte; Sostenibilit
ed efficienza energetica; I Poli di innovazione; Le piattaforme tecnologiche in Piemonte; Piano
staordinario per l'occupazione; Piano pluriennale per la competitivit; Accesso al credito; Effetto
Europa; 6 Uniamo le energie; Corona Verde; PI Agroalimentare; PI Architettura Sostenibile; PI
Biotecnologie; PI Chimica sostenibile; PI CommunicationTecnology; PI Creativit digitale; PI
ENERMHY; PI Energia Rinnovabile; PI Innovazione Tessile; PI Energie rinnovabili - Minihydro; PI
Meccatronica; PI Nuovi materiali).
22 filmati (gli esiti della programmazione 2007-2013 del por fesr piemonte; progetto la fabbrica dei
suoni; progetto museo egizio; progetto palazzo nuovo; progetto piazza dei mestieri; progetto pisu
torino; progetto tne torino nuova economia; beni culturali; progetto corona verde; corona verde
mobilita' sostenibile; corona verde residenze reali; corona verde rete aree protette; corona verde
risorse agricole; corona verde risorse idriche; effetto europa istituzionale; effetto europa completo;
effetto europa energie; effetto europa parchi tecnologici; effetto europa innovazione; effetto
europa storia industria piemonte; effetto europa territorio; effetto europa riqualificazione venaria).
6 report di ricerca (rapporto annuale di esecuzione anno 2013; rapporto tecnico dellautorit
ambientale 2009; documenti di accompagnamento al processo di valutazione ambientale strategica
del programma operativo regionale fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013; principali
elementi emersi dallattivit di valutazione 2010-2012-proposte operative e di policy; rapporto
tematico sullintegrazione del principio delle pari opportunit nel por fesr piemonte 2007 2013 e
analisi di buone pratiche europee; rapporto di valutazione tematica sui poli di innovazione;
rapporto tematico sulle pari opportunit: proposte operative e di policy).
15 serie di annunci stampa (1989-2013: venticinque anni di FESR per lo sviluppo del Piemonte;
Bando Asse I - Attivit I.4.1_1; Bando Asse I - Attivit I.4.1_2; Bando Asse I - Attivit I.4.1_3; Bando
Studi di Fattibilit 2013 - Asse I - Attivit I.1.3; Asse II - Attivit II.1.1 - Attivit II.1.3 Linea A - Linea B;
Fondi strutturali in Piemonte: una grande opportunit di crescita e un trampolino verso il futuro;
1989-2009: vent'anni di Fondi Europei per lo Sviluppo del Piemonte; Il Piemonte un'opportunit;

Sostenibilit ed efficienza energetica; Il Piemonte un'opportunit; Piano per la competitivit; Una


nuova vita per le fabbriche; Liberi di crescere; FESR fondo europeo di sviluppo regionale).
Entrambi i Piani hanno utilizzato unarea web del sito della Regione, www.regione.piemonte.it/europa,
cresciuta da circa 600.000 visitatori nel 2008 a circa 1.700.000 utenti nel 2014.
In seguito alla realizzazione di apposite indagini CATI, risultato che la conoscenza dekl ruolo dellUnione
Europea e dei progetti cofinanziati dai Fondi Strutturali per effetto delle attivit di informazione e
pubblicit realizzate a valere sul PO 2007-2013 quasi raddoppiato, passando da circa il 30% a circa il 60%
dei cittadini; va tuttavia rilevato come, anche in seguito ad apposita ricerca del Valutatore Indipendente, la
stragrande maggioranza dei potenziali beneficiari delle misure sia stato raggiunto dallazione informativa.
In relazione alla predetta esperienza, nellottica della valorizzazione dei punti di forza e del superamento
delle criticit, vengono di seguito sinteticamente evidenziati entrambi, con lo scopo di orientare la presente
strategia verso interventi migliorativi dellefficacia e dellimpatto della comunicazione
Punti di forza
- il coinvolgimento degli stakeholder e delle parti sociali, attraverso apposite procedure di
concertazione;
- la visibilit e riconoscibilit degli interventi;
- la disponibilit di buone expertise tecniche;
- la variet degli strumenti di comunicazione e la differenziazione per target group;
- ladozione di disposizioni e format per rendere trasparenti i processi di selezione e di informazione
dei beneficiari e dei destinatari ultimi degli interventi.
Punti di debolezza
- il raccordo tra la Regione, gli Organismi intermedi e alcuni Beneficiari nella gestione degli strumenti
informativi e di comunicazione;
- lautomatismo del flusso di informazioni tra gli uffici regionali;
- la difficile programmazione preventiva degli interventi e delle priorit comunicative;
2. Approccio della Strategia di Comunicazione
In perfetta coerenza con la scelta di programmazione e di redazione dei Programmi Operativi, questo Piano
di comunicazione pluriennale ha natura multifondo in termini strategici e prevede due filoni autonomi di
gestione operativa, uno per il POR FSE e uno per il POR FESR.
Questo al fine di garantire:
- la massima differenziabilit, pur in una cornice dimmagine unitaria, dei messaggi rispetto ai target
group
- il rispetto delle necessit del complesso sistema di rendicontazione;
- la corretta ripartizione delle necessit specificatamente derivanti dalle misure e dai target rispetto
alle percentuali di budget provenienti dai singoli Fondi.
Le attivit di promozione ed informazione verranno organizzate strategicamente inserendole in un contesto
omogeneo in modo da rispettare criteri di organicit, integrazione e sinergia delle azioni, efficacia,
economia di scala, rispetto dei principi trasversali di pari opportunit, responsabilit sociale, innovazione
sociale e sviluppo sostenibile. Inoltre, anche in ottemperanza alla recente e cogente normativa nazionale
sulla trasparenza, lattivit di comunicazione rispetter tutte le necessit relative alla pubblicazione dei dati
nelle forme richieste, non solo per favorire la condivisione di una cultura amministrativa orientata
allaccessibilit totale, allintegrit e alla legalit, ma soprattutto per rafforzare il dialogo aperto e
costruttivo con cittadini e stakeholders e divulgare i risultati delle azioni come rendicontazione sociale proattiva.
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Strategia di Comunicazione
Programma Operativo Regionale
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020
Regione Lombardia.
Ex. Art. 116 Reg. (UE) n.1303/2013

Approvata dal Comitato di Sorveglianza dei POR FSE e FESR 2014-2020 con procedura di consultazione scritta,
ai sensi dell'art. 7 del regolamento interno 27 luglio 2015

1.4. Attivit di informazione e comunicazione del POR FESR 2007-2013


Sulla base di un confronto con lAdG del POR FESR 2007-2013 e da un analisi desk avente ad
oggetto i Rapporti Annuali di Esecuzione e i Rapporti Annuali di Valutazione del POR FESR 20072013, vengono di seguito sintetizzati i principali risultati legati alle iniziative di comunicazione e informazione, con particolare riferimento a due iniziative (Concorso a premi Alla scoperta del POR
Lombardia e il tour La Lombardia verso Expo: dinamica, sostenibile, accogliente grazie ai progetti
del POR FESR oggetto di studio di caso (cfr. Allegato II).
Attraverso liniziativa Alla scoperta del POR Lombardia gli studenti delle scuole secondarie
superiori sono stati coinvolti nella realizzazione di un concorso per la progettazione di un elaborato
creativo (video/cortometraggio/reportage fotografico/testo giornalistico) su tematiche legate al POR
FESR e al contributo che esso offre allo sviluppo regionale. Il concorso a premi rivolto alle scuole
superiori ha registrato, nel corso delle diverse edizioni, una crescente adesione da parte degli istituti scolastici e degli studenti. Levento di premiazione, trasmesso anche in streaming sul portale
regionale, ha rappresentato un ulteriore occasione di coinvolgimento attivo e partecipazione per i
giovani cittadini lombardi. Lutilizzo di contenuti multimediali generati in forma narrativa, oltre che
da Regione Lombardia, anche da parte degli studenti, una evoluzione interessante verso tecniche e dinamiche comunicazionali pi inclusive e virali.
Nel 2014 lavvio del tour itinerante La Lombardia verso Expo: dinamica, sostenibile, accogliente grazie ai progetti del POR FESR ha permesso di avviare unestesa attivit di informazione sul territorio regionale avente ad oggetto:

le finalit e i contenuti delle politiche e delle strategie che lUnione Europea, in collaborazione con gli Stati membri e i Governi regionali, si prefigge di conseguire attraverso
gli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali;
il valore aggiunto del FESR per lavvio di importanti progettualit con rilevanti ricadute
sul territorio in termini di sviluppo della competitivit economica, tecnologica, infrastrutturale, culturale e ambientale;
il ruolo attivo di Regione Lombardia nella programmazione e nellattivazione di progetti
e buone pratiche per lavanzamento del territorio e della sua economia.

Attraverso lanalisi dei casi oggetto di studio possibile evidenziare alcuni aspetti di particolare interesse per la definizione della strategia di comunicazione 2014-2020:

utilizzo di contenuti video/multimediali e tecniche di storytelling per raggiungere un


target giovane e coinvolgere lopinione pubblica concorso  Concorso Alla scoperta
del POR Lombardia;
realizzazione di iniziative specificamente progettate per raggiungere target specifici
e lopinione pubblica nel territorio in modo da coinvolgerli attivamente e comunicare
i risultati anche attraverso contenuti multimediali  Tour itinerante La Lombardia
verso Expo: dinamica, sostenibile, accogliente grazie ai progetti del POR FESR.

Oltre ai casi segnalati, in linea con lapproccio alla comunicazione dei risultati appare interessante
la scelta di realizzare le iniziative di informazione e comunicazione legate allevento annuale 2013
nellambito della manifestazione fieristica SMAU. Ci ha consentito di poter raggiungere una platea particolarmente interessata e sensibile alla presentazione e comprensione dei risultati conseguiti dal POR. E stato inoltre scelto di realizzare due Talk-show tematici adottando quindi un format innovativo e vicino al pubblico di riferimento. La presenza a eventi fieristici di settore o relativi
ai temi dellinnovazione (come SMAU) risulta essere una costante modalit per promuovere
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lattivit del POR FESR e avvicinare destinatari e beneficiari sia attraverso una presenza con un
proprio stand sia attraverso workshop tematici.

Con riferimento al grado di conoscenza degli interventi e della politica di coesione da parte
dei beneficiari e del grande pubblico in Regione Lombardia, possibile fare riferimento ai risultati dellindagine condotta dal Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per lo Sviluppo
e la Coesione economica nellambito del Programma Operativo Governance e Assistenza Tecnica
2007-2013 condotta nel 2013 (cfr. Allegato II)7. A livello nazionale il 45% degli intervistati ha dichiarato di conoscere la politica di coesione dellUnione, con percentuali particolarmente significative
nelle regioni Obiettivo Convergenza, ragionevolmente anche per il maggior peso che i fondi europei hanno nel quadro complessivo degli investimenti pubblici (nazionali e regionali) e privati delle
regioni interessate. La Lombardia, come le altre regioni dellObiettivo Competitivit, presenta invece una percentuale inferiore (38,9%) rispetto alla media nazionale. Maggiormente diffusa in Lombardia (77,3%), come nel resto del territorio italiano (80,9%) risulta invece la conoscenza dei fondi
dellUnione. La maggiore conoscenza dei fondi europei rispetto alla politica di coesione, oltre che
alla maggiore affinit del termine rispetto a quelli di uso corrente - a fronte di una maggiore tecnicit della politica regionale - anche riconducibile alla immediata associazione del termine con i
programmi a gestione diretta e pi in generale al complesso degli strumenti finanziari dellUnione.

1.5. Utilizzo dei media


Lanalisi del contesto media (cfr. Allegato I) ha consentito di individuare i seguenti insight di cui tener conto nella formulazione dellapproccio della strategia di comunicazione:

Insight 1: I media digitali sono, e saranno in prospettiva, sempre pi centrali in una strategia di comunicazione e come strumento di comunicazione verso le aziende
Insight 2: per le classi di cittadini di et superiore ai 55 anni i media digitali non costituiscono ancora lo strumento di comunicazione principale anche se la tendenza futura sar
quella di una loro progressiva digitalizzazione.
Insight 3: gli strumenti digitali hanno una differente efficacia con riferimento alla condizione
occupazionale e alle caratteristiche socio-economiche dei cittadini.
Insight 4: per una comunicazione di massa e non segmentata i mass media risultano avere ancora un potenziale rilevante grazie anche alla possibilit di differenziare il messaggio
per canali locali o tematici.
Insight 5: Allinterno di una strategia di comunicazione con un forte carattere digital, i social
network hanno un ruolo centrale sia per le potenzialit, sia per la penetrazione nel tessuto
demografico, sia perch larga parte delle aziende gi li usa nelle proprie strategie.

Programma Operativo Nazionale Governance e Assistenza Tecnica FESR 2007-2013, Rapporto finale Indagine sul
grado di conoscenza degli interventi e della Politica di Coesione da parte dei beneficiari e del grande pubblico. Ministero
dello Sviluppo Economico, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, Roma marzo 2014

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Regione del Veneto POR FESR 2014-2020

STRATEGIA DI
COMUNICAZIONE

Comitato di Sorveglianza, 3 febbraio 2016

2. L'ESPERIENZA POR FESR 2007-2013


Per lanalisi delle azioni realizzate (ndr. Paragrafo 2.1) e per individuare gli insegnamenti
del passato (ndr. Paragrafo 2.2) utili per la stesura della Strategia di comunicazione per il
programma 2014/2020, ci si avvalsi della seguente documentazione:
Piano di comunicazione della Regione Veneto. POR: Competitivit regionale e
occupazione, parte FESR 2007-2013.
Valutazione strategica e operativa del POR-CRO, parte FESR (2007-2013) e PAR FAS
(2007-2013) della Regione Veneto. Rapporto di valutazione 2012.
Valutazione strategica e operativa del POR-CRO, parte FESR (2007-2013) e PAR FAS
(2007-2013) della Regione Veneto. Rapporto di valutazione 2013.
Rapporto RAE 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014.
Valutazione strategica e operativa del POR-CRO, parte FESR (2007-2013) e PAR FAS
(2007-2013) della Regione Veneto. Relazione tecnica conclusiva.
Indagine di customer satisfaction somministrata ai componenti del Tavolo di
Partenariato (ottobre 2014).
Questionario al Tavolo del Partenariato - Fase di Preparazione POR FESR Veneto 20142020 (novembre 2015).
2.1 ANALISI DELLE AZIONI REALIZZATE E DEI RISULTATI DELLA PRECEDENTE
STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
Dalle sopracitate analisi condotte il Piano di comunicazione appare adeguato rispetto sia
alla sua attuazione che allattivazione degli interventi in programma.
Le azioni di informazione sulle opportunit offerte dal Programma sono state veicolate
attraverso una molteplicit di strumenti (in particolare stampa, radio/tv ed eventi)
garantendone una diffusione capillare, continua e costantemente aggiornata.
Da evidenziare il forte ruolo assegnato dal Piano allo strumento della pubblicit che, se da un
lato garantisce un interessante impatto anche se parziale - sulla cittadinanza e sul grande
pubblico; dallaltro, non permette di indirizzare con precisione e flessibilit i diversi messaggi
ai diversi pubblici individuati dal Piano stesso.
Due dati in particolare (estrapolati dai Rapporti di Valutazione 2012-2014 e dal Rapporto
conclusivo) ed un invito dellEnte di valutazione, ci confermano questa tendenza:
a) ad un aumento consistente (oltre il 25%) delle azioni di informazione legate
principalmente alla pubblicit legale dei bandi, non tuttavia corrisposto un aumento dei
volumi di impegni e pagamenti;
b) il dato di copertura della campagna pubblicitaria veicolata attraverso le prime 5 emittenti
televisive locali per numero di ascoltatori pari al 33,74% della popolazione. Tale dato
infatti da considerare insoddisfacente.
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c) Permane lesigenza di intensificare le azioni di promozione del Programma al fine di


raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di popolazione portata a conoscenza del POR
(linvito rivolto allAutorit di gestione anche per il periodo 2014-2020).
Va precisato che i dati pi sopra riportati non sono il frutto di una ricerca ad hoc, ma sono il
frutto di una stima effettuata sui dati Auditel.
Il grande limite dellimportante e fondamentale strumento di comunicazione infatti quello di
essere sempre mediato da un mezzo e di non favorire la costruzione di relazioni dirette e
non mediate con i diversi pubblici.
Le azioni di coinvolgimento attivo del territorio attivate soprattutto utilizzando lo
strumento degli eventi hanno permesso di integrare le azioni di informazione viste pi sopra
con azioni che hanno permesso un dialogo e unattivit informativa diretta e vis a vis con
tutti gli stakeholder.
Va precisato come il coinvolgimento attivo e diretto del territorio e degli stakeholder sia stato
poco programmato e discontinuo: diversi ed interessanti eventi si sono alternati a fasi di
scarso coinvolgimento e attivazione dei pubblici.
Sempre il Rapporto di Valutazione 2013 mette in evidenza la mancata prosecuzione delle
azioni di coinvolgimento attivo del territorio e suggerisce un rafforzamento di tali iniziative
soprattutto in vista della valorizzazione del ruolo dellEuropa nella percezione della
popolazione regionale.
Il dialogo diretto, per essere efficace e favorire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti, non
pu infatti essere lasciato al caso n pu sfuggire alla regola della continuit. Nella fase di
vuoto comunicativo che si viene a creare tra un evento e laltro, tra unattivit di informazione
e laltra, il pubblico dimentica e non sedimenta n organizza le informazioni ricevute.
Tale ragionamento oggi tanto pi importante quanto maggiore il flusso delle informazioni
cui tutti i cittadini sono sottoposti.
Un tema da affrontare quindi quello del come agire, quali azioni attivare per far emergere le
finalit del Piano (in particolare gli obiettivi strategici generali dello stesso) nella overdose di
informazioni da cui i pubblici sono bombardati.
Sempre il Rapporto di valutazione 2013 (nella Relazione tecnica conclusiva), specifica infatti
che leffetto di tale discontinuit non ha inciso sullutilizzo dei fondi, ma ha probabilmente
ridotto la possibilit del Piano di valorizzare maggiormente il ruolo dellUnione Europea
congiuntamente a quello dello Stato e della Regione, nella percezione della popolazione.
Tavolo di Partenariato
Una sezione e un ragionamento a se stante merita il Tavolo di Partenariato.
Il Tavolo del Partenariato stato creato per favorire il confronto tra la Regione Veneto e le
parti sociali ed parte fondamentale nella gestione del FESR.
Con DGR n. 942 del 18 giugno 2013, la Regione del Veneto ha avviato il percorso per la
redazione del POR FESR 2014-2020 istituendo il Tavolo di Partenariato sulla base
dellesperienza di partenariati gi esistenti. E stata quindi aperta la possibilit a tutti i
soggetti pubblici e privati, presenti nel territorio regionale, di presentare nuove candidature
giungendo, con DGR n. 406 del 4 aprile 2014, allindividuazione definitiva della composizione
del Tavolo di Partenariato per la Programmazione FESR 2014-2020.
29

Gli attori che fanno parte del Tavolo avranno un ruolo sempre pi decisivo nella diffusione
delle informazioni relative al Piano, essendo considerati moltiplicatori attivi di
informazioni (assieme ai mass media). Per questo importante conoscere il parere,
relativamente allesperienza vissuta, degli attori che hanno fatto parte del tavolo dal 2007 al
2013.
LAdG, con lobiettivo di monitorare e migliorare il supporto al Tavolo di Partenariato fornito
dal sito web http://paternariato.regione.veneto.it, ha avviato un sondaggio (con nota del
14/10/2014 prot. n. 430900) rivolto ai componenti del Tavolo.
Il sondaggio, si svolto tra il 17/10/2014 e il 3/11/2014 ed ha visto la partecipazione al
questionario n. 47 soggetti pari al 71% degli invitati.
I risultati evidenziano come il sito del Tavolo di Partenariato sia ritenuto quasi
unanimemente uno strumento necessario per migliorare la partecipazione e il confronto sui
temi del POR FESR (il 96% lo ritiene utile o molto utile). Il sito e gli strumenti di
comunicazione diretta ad esso collegati (come evidenziano i dati del sondaggio) andranno
quindi rafforzati, implementati e resi ancor pi dinamici e interattivi.
Lattuale sito valutato buono dal 64% dei partecipanti al sondaggio, ma ritenuto ottimo
solo dal 2% a fronte di un 11% che lo ritiene, invece, insufficiente; in particolare gli aspetti pi
critici riguardano la facilit di reperimento delle informazioni (ritenuta insufficiente dal 19%
delle risposte) e la grafica (insufficiente per l11%), caratteristiche che possono generare una
difficile navigazione tra le varie sezioni e contenuti e renderne complessa la comprensione.
Vengono anche richiesti aggiornamenti pi puntuali magari con sunti introduttivi e un motore
di ricerca interno.
Tra le funzionalit presenti la pi importante la newsletter, ritenuta abbastanza o molto
utile dal 93% delle risposte. Anche le FAQ, che attualmente coprono solo temi generali di
utilizzo del sito, andrebbero ampliate e meglio sviluppate soprattutto in chiave informativa
legata ai singoli Assi.
Per quanto riguarda i Social network, utilizzati con una certa regolarit dal 79% dei
partecipanti al sondaggio, vengono ritenuti mediamente utili per integrare e migliorare le
funzionalit del sito; lo strumento pi apprezzato quello del Blog, che riceve il 66% dei
consensi, seguito da Facebook (60%) e Twitter (56%).
Anche il campo libero, presente a fine del questionario per linserimento di indicazioni
generali e suggerimenti, fornisce utili informazioni. Emerge innanzitutto lindicazione che lo
strumento del sito internet del Tavolo di Partenariato, seppur molto importante, non pu
essere sostitutivo degli incontri fisici del Tavolo, ma deve affiancarli e supportarli. Pi
volte si ribadito che tali incontri dovrebbero essere pi frequenti e pi operativi,
interessando eventualmente gruppi di lavoro ristretti per lapprofondimento e la discussione
di specifiche tematiche.
Il sito del Tavolo dovrebbe supportare tali incontri fornendo periodicamente informazioni
chiare e aggiornate, in particolare per quanto riguarda scadenze, esito delle procedure, bandi
di gara, monitoraggio e stato di attuazione del Programma, attivit in corso e future, dando
anche riscontro delle istanze e dei suggerimenti espressi dai componenti del Tavolo.
Anche tutta la documentazione di interesse dovrebbe essere accessibile e costantemente
aggiornata e risulterebbe estremamente utile una sintetica presentazione dei contenuti e
delle novit pi rilevanti, comunicati ai componenti del Tavolo con newsletter periodiche.
30

Viene ribadito che il sito del Tavolo di Partenariato, che dovrebbe avere principalmente
funzioni informative, potrebbe essere affiancato da un blog o da un social network per
favorire lo scambio di opinioni e assicurare un coinvolgimento diretto in pi attivo e
costruttivo, migliorando la dimensione partecipativa e il dialogo con tutti i pubblici.
Infine, viene sottolineata lopportunit di sviluppare uno stretto coordinamento con quelle
strutture e organizzazioni che possono garantire un ruolo di raccordo con le aziende e con il
territorio, ottimizzando gli effetti della comunicazione e favorendo la capacit di
assorbimento dei fondi.

2.2 CONCLUSIONI. GLI INSEGNAMENTI DEL PASSATO


Dallapprofondita analisi del Piano di comunicazione, della documentazione di misurazione
dei risultati e delle Relazioni tecniche di valutazione emergono le seguenti linee guida per la
stesura della Strategia di comunicazione 2014-2020.
2.2.1 Dallinformazione alla relazione
La dimensione informativa del Piano (intesa in senso unidirezionale, dalla Regione agli
attori) va sicuramente mantenuta e rafforzata tenendo anche conto dellevoluzione in atto nei
canali e negli strumenti di comunicazione. Va quindi rafforzato il ruolo di ascolto dei diversi
pubblici che alcuni strumenti permettono (web ed eventi in particolare) con lobiettivo di
cogliere in tempo reale sensazioni, umori, interessi e aspettative.
Il passaggio dalla comunicazione (intesa essenzialmente come ascolto) alla relazione poi
una logica conseguenza. La relazione consente infatti il dialogo, lo scambio di informazioni, la
condivisione di obiettivi e di strategie, di anticipare possibili situazioni di ambiguit o di
scarsa chiarezza.
2.2.2 Coinvolgimento/partnership con i pubblici
Il Tavolo del Partenariato va rafforzato e investito di una funzione strategica essenziale per
poter raggiungere gli obiettivi. Gli attori del Tavolo devono essere considerati e devono
viversi come moltiplicatori di informazioni (verso il basso, verso i beneficiari) da una parte;
dallaltra, devono essere considerati dalla Regione e viversi come antenne sul territorio per
captare il clima generale ed il sentiment della comunit, non solo economica, verso il Piano
stesso.
Da studiare/verificare la possibilit di autorizzare gli attori del Tavolo di potersi fregiare della
dizione (a mero titolo di esempio): Partner Regione Veneto POR-FESR 2014-2020 oppure in
casi specifici Sportello informativo POR-FESR 2014-2020.
2.2.3 Valorizzazione del ruolo dellUnione Europea congiuntamente a quello dello Stato
italiano e della Regione Veneto
Le diverse Relazioni tecniche hanno richiamato, in passato, il soggetto attuatore ad una
maggiore attenzione verso questo aspetto (vedi Relazione Tecnica conclusiva del Servizio di
valutazione strategica e operativa).
31

Tale necessit confermato anche da indagini effettuate nel 2014 sia da Eurobarometro
(Commissione Europea) che Parlemeter (Parlamento Europeo).
Un sondaggio condotto da Parlemeter (EB/PE 82.4) del Parlamento Europeo nel 2014 rivela
come i cittadini europei abbiano s sentito parlare del Parlamento europeo, ma in realt non
si sentono ben informati in merito. Infatti, gran parte degli europei (67%) non si considerano
ben informati sulle sue attivit.
Il disincanto verso l'Unione europea e la crisi di fiducia nelle sue istituzioni confermato
anche dallindagine di Eurobarometro (Standard 82. Opinione pubblica nellUnione Europea)
condotta nellautunno del 2014, anche se si registra una leggera diminuzione dei giudizi
negativi.
La maggioranza dei cittadini italiani e europei dice che l'UE nel suo insieme non ispira
fiducia. l'opinione del 54% del campione italiano e del 50% di quello europeo, in calo per
rispettivamente dal 55% e dal 56% registrato lo scorso giugno.
Lo scetticismo si manifesta anche nei confronti delle singole istituzioni UE. Il 50% degli
italiani e il 46% degli europei non si fida della Banca centrale europea. La Commissione
europea non suscita fiducia al 44% degli italiani e al 42% degli europei. Il Parlamento europeo
considerato poco affidabile dal 44% degli italiani e dal 43% degli europei. In tutti e tre i casi,
i pareri negativi sono ampiamente superiori a quelli positivi, ma la tendenza verso un calo
della sfiducia. Tutte le istituzioni vedono scendere il numero di scettici, e in particolare il
Parlamento europeo, di cui a giugno diceva di non fidarsi il 48% del campione sia italiano che
europeo.
La mancanza di fiducia dovuta anche al fatto che gli italiani sanno poco di quello che
fanno le istituzioni Ue. Il 56% del campione dice di non comprendere come funziona
l'Unione europea. In Europa sono invece in maggioranza coloro che dicono di capire la
macchina Ue (52%). Il 72% degli italiani si ritiene inoltre "non bene informato" sugli affari
europei, mentre solo il 26% si dice bene informato.
Va precisato che non n facile n semplice trasferire ai diversi pubblici (in particolare alla
cittadinanza ed al grande pubblico) anche questo messaggio-chiave (soprattutto per quanto
riguarda il ruolo svolto dallUnione Europea e dello Stato italiano).
Si tratta infatti di un messaggio trasversale che deve raggiungere i diversi pubblici senza
distogliere lattenzione dal messaggio principale: le opportunit di finanziamento per una
crescita intelligente, per una crescita sostenibile, per una crescita inclusiva.
In ogni caso dovr essere fatto ogni sforzo, sia nella fase di progettazione/ideazione delle
azioni che nella fase di gestione operativa del Piano di comunicazione, per ricavare sempre
uno spazio chiaro e definito al raggiungimento di questo obiettivo.
Secondo lUE infatti, lattivit di informazione e la comunicazione riguardanti la
programmazione 2014-2020 devono interpretare e rispecchiare il rinnovato impegno
dellUnione stessa nel perseguire lobiettivo di una costante e adeguata informazione dei
cittadini della UE sul funzionamento delle Istituzioni dellUnione, in modo da svilupparne la
conoscenza, linteresse e la partecipazione alle questioni europee e avvicinarli quindi
maggiormente allUnione, accrescendo in tal modo la democrazia, la trasparenza e lefficacia
delle azioni intraprese.

32

Linvito dellUE pertanto quello di rendere tale obiettivo strategico e non semplicemente
un patrocinio o un marchio in pi da apporre nei diversi strumenti di comunicazione.
Nellambito di questa attivit importante non trascurare lutilizzo di informazioni chiare ed
efficaci per assicurarsi che tutti i beneficiari potenziali siano correttamente e
tempestivamente informati sui requisiti e sulle procedure per accedere ai bandi (comprese
quelle di rendicontazione) e per garantire la massima trasparenza nei processi di valutazione
dei progetti e per lassegnazione dei fondi stessi.
2.2.4 Dal monologo al dialogo
Levoluzione dei media tradizionali e la nascita dei media digitali (che oggi non possono non
viaggiare sullo stesso binario, visto che nel loro insieme permettono di raggiungere tutti i
pubblici/stakeholders delle organizzazioni, indipendentemente dal settore in cui operano)
rappresentano una sfida che coinvolge oggi, anche il mondo della Pubblica Amministrazione.
Gli strumenti digitali - che altro non sono che unevoluzione dei media tradizionali, solo pi
rapidi, vivaci ed interattivi - rappresentano una svolta radicale nel modo di comunicare.
Rifiutarsi di capire o banalizzare la forza comunicativa e globale della rete; snobbare il ruolo
di megafono dei migliaia di siti, blog, social network; ritenere che ci che in rete sia
informazione di serie B e quindi da sottovalutare, sarebbe un grave errore.
La comunicazione non pu quindi prescindere da tutto quello che le nuove tecnologie hanno
costruito in questi ultimi anni: mai come oggi i diversi pubblici si trovano a comunicare in
modi assolutamente inimmaginabili sino a qualche decennio fa, come emerge anche
dallindagine di customer satisfaction somministrata ai componenti del Tavolo di
Partenariato, nellottobre 2014.
Questo ha portato ad una crisi di identit di un vecchio stile di fare comunicazione lanciando
un forte impulso verso un modello di comunicazione pi veloce e bidirezionale, ma non per
questo meno strategico e propulsivo.
Un buona ed efficace funzione di comunicazione deve saper ascoltare e saper conversare.
Ovviamente quando parliamo di spazi digitali cambiano le modalit e gli strumenti ma gli
obiettivi rimangano sempre quelli di essere in grado di costruire unopinione (e relativi
messaggi-chiave) e di saperla poi comunicare (o trasferire ai pubblici-target).
Oltre a cambiare lo stile ed il modo di fare comunicazione, le nuove tecnologie richiedono
anche una competenza tutta nuova: analizzare i dati. Una parte molto sostanziosa
dellattivit di ascolto dei pubblici di un Piano, di un progetto, di unorganizzazione oggi pu
essere svolta ricorrendo allanalisi di dati raccolti dalla rete.
La rete rappresenta infatti un grande focus group (come abbiamo visto nel paragrafo
2.2.1) dove poter leggere cambiamenti, opinioni, percezioni, bisogni, pressioni, attese
della societ. Tale ragionamento ancora pi stringente quando pensiamo ad attori (PMI ad
esempio) con scarse conoscenze degli strumenti e delle dinamiche di comunicazione o con
limiti dimensionali che non consentono loro di presidiare stabilmente questo importante
aspetto.
La rete dunque lo strumento attraverso cui i cittadini premiano le organizzazioni e la loro
capacit di produrre uninformazione chiara, trasparente, capillare ed efficace.

33

Tre sono le parole-chiave oggi centrali nelle strategie di comunicazione: ascoltaremonitorare, partecipare e condividere.
Con lo sviluppo della societ relazionale e dei social media dobbiamo prendere atto, nel
definire la Strategia di comunicazione del POR-FESR 2014-2020:
a) della caduta delle barriere fra comunicazione interna ed esterna con la conseguenza che
sempre pi spesso la comunicazione deve occuparsi dellinsieme dei comportamenti
comunicativi dellorganizzazione (nel nostro caso questa premessa dovr essere inglobata sia
nella governance che nella strategia operativa);
b) della necessit, sia quantitativa che qualitativa, di operare su pi fronti con pubblici,
strumenti, e canali sempre pi diversificati;
c) della centralit assunta dalla comunicazione, oggi sempre pi fondamentale per
raggiungere gli obiettivi assegnati;
d) del fatto che tutte le persone sono diventate dei media: tutti vogliono comunicare con e
non solo ricevere informazioni; tutti vogliono dire la loro e rapportarsi alla pari con le
organizzazioni (pubbliche in particolare).
La comunicazione quindi sempre pi strategica per raggiungere obiettivi ampi e complessi
che coinvolgono Unione Europea, Governo Italiano e Regione Veneto: i soggetti attuatori
devono imparare a soddisfare questo bisogno e saper dialogare correttamente con i propri
pubblici, per sviluppare una buona conoscenza del Piano e garantire unadeguata trasparenza
nella gestione dello stesso e nei processi decisionali.
Una domanda sorge spontanea a questo punto: come attivare concretamente questa nuova
visione, questo nuovo ruolo della comunicazione, soprattutto di tipo digitale? La nostra
ipotesi quella, da una parte, di rafforzare gli strumenti gestiti direttamente dallAdG (sito e
newsletter in particolare; dallaltra di sfruttare il Tavolo del Partenariato per unalleanza
strategica in grado di favorire lutilizzo di tali strumenti da parte dei beneficiari potenziali.
2.2.5 Monitoraggio, misurazione e valutazione dei risultati
Dalla lettura e dallanalisi dei Rapporti di valutazione annuali e della Relazione tecnica
conclusiva emerge la mancata definizione/individuazione di uno o pi strumenti per la
misurazione e la valutazione dei risultati, sia qualitativa che quantitativa.
I dati principalmente utilizzati per la misurazione e la valutazione dei risultati provengono da
Auditel (per le emittenti radiofoniche e televisive) e da ADS (Accertamento Diffusione
Stampa) che, da un lato, sono strumenti largamente utilizzati e condivisi; ma, dallaltra, sono
strumenti che non consentono una lettura puntuale e precisa in presenza di obiettivi
strategici di tipo qualitativo come, ad esempio, il Coinvolgimento attivo del territorio e la
Valorizzazione del ruolo dellUnione Europea congiuntamente a quello dello Stato italiano e
della Regione Veneto.
Anche la misurazione del grado di informazione e la consapevolezza raggiunta da pubblici
specifici non sono stati misurati con la necessaria scientificit.
Risulta quindi importante dotare la Strategia di comunicazione di autonomi strumenti di
indagine qualitativa ad integrazione degli strumenti quantitativi tradizionalmente messi a
disposizione dal mercato.

34

In questa direzione fondamentale stabilire una base line (punto zero) che definisca i
valori iniziali sui quali monitorare e valutare i progressi dellattivit di comunicazione.
Riteniamo utile indagare i seguenti pubblici:
- testimoni privilegiati (attraverso focus group);
- cittadinanza e opinione pubblica;
- beneficiari e beneficiari potenziali;
- tavolo del partenariato;
- consulenti.

35

3. ANALISI SWOT
Fig. 1 Analisi SWOT

Punti di forza
- Creazione di un Team di Comunicazione
(coordinamento e sinergia) dedicato.
- Variet strumenti di comunicazione:
integrazione strumenti off e online.
- Disposizioni e procedure a sostegno della
trasparenza.
- Presenza di relazioni consolidate con il Tavolo
del Partenariato.
Esperienze
tecniche
presenti
negli
Enti/Organismi interni coinvolti.

Punti di debolezza
- Complessit coordinamento RegioneSoggetti intermedi nella gestione della
comunicazione.
- Fragile individuazione di indicatori e
strumenti di monitoraggio e valutazione.
- Messaggi articolati e complessi da
comunicare.
- Variet e diversit dei pubblici verso cui
non pu essere diretta una comunicazione
univoca.
- Dati di misurazione dei soli output
(strumenti/azioni) anzich di out-take/outcome (risultati in termini di atteggiamenti/
comportamenti).

INTERNO
IERI E OGGI
COME E
STATICA

Modello di
confronto
Opportunit
- Forte comunicazione finalizzata alla creazione
di un network sinergico con tutti i soggetti
esterni
coinvolgibili
nelle
azioni
di
comunicazione (Autorit locali, Associazioni
professionali ed economiche, Partenariato
istituzionale, Uffici di informazione sui Fondi
europei, ecc.)
- Condivisione della strategia e degli obiettivi di
comunicazione con le SRA.
- Maggiore investimento nello sviluppo di
relazioni dirette con i destinatari, beneficiari del
POR: meno comunicazione di massa, pi
comunicazione diretta.
- Individuazione di indicatori di misurazione e
monitoraggio a partire dalla definizione di
obiettivi misurabili

Minacce
- Ritardi nellattuazione dei vari progetti
finanziati dal POR e conseguente necessit
di ripianificare le azioni di comunicazione.
- Cambiamenti nelle allocazioni finanziarie
e conseguenti modifiche/aggiornamenti
nella comunicazione.
- Difficile coordinamento delle azioni di
comunicazione con il Tavolo del
Partenariato.
- Digital divide e limitata alfabetizzazione
e diffusione delle ICT presso alcuni
pubblici specifici.
- Elevato numero di imprese di piccole
dimensioni
- Alta incidenza di popolazione con et
superiore ai 65 anni.
- Scarsa conoscenza e fiducia nellUE.

FORZE TRAINANTI

FORZE FRENANTI

Pi

Meno

36

ESTERNO
DOMANI
COME SI
MUOVE
DINAMICA

REGIONE LIGURIA
STRATEGIA DELLA COMUNICAZIONE
2014-2020
PER GLI INTERVENTI FINANZIATI DAL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO
REGIONALE - FESR
(Regolamento UE n. 1303/2013 - art .115-117 e Allegato XII)

2015

Regione Liguria Strategia di Comunicazione POR FESR 2014-2020


Documento elaborato da Liguria Ricerche in collaborazione con il Dipartimento Sviluppo Economico

Per numero di laureati in discipline tecnico - scientifiche nel 2011 (ultimo dato disponibile,
Istat Miur) la Liguria si posiziona al settimo posto (15,1%) tra le regioni italiane, con un
valore superiore alla media nazionale ( 12,9%).
Per ci che concerne il livello di diffusione dellinformatizzazione, riguardo alla banda
ultra larga a fine 2013 a livello nazionale la copertura della popolazione da banda 30 Mbps
risulta essere il 6,99% e da banda a 100 Mbps del 2.71%; a livello regionale la copertura
risulta rispettivamente di 14,01% e 0.01%.
Il numero di comuni privi della banda ultra larga (30 Mbps) al 2012 in Liguria pari a 231
su 235 totali.
Altro importante dato la dotazione tecnologica delle famiglie e delle imprese e
dallutilizzo e diffusione di internet. Da questo punto di vista la Liguria si situa in quarta
posizione per quanto riguarda laccesso a internet a banda larga da parte delle famiglie, con
una percentuale del 64% (anno 2013).
La percentuale di imprese con pi di 10 addetti che ha un sito web (64,35) si avvicina alla
media nazionale (64,5%), ma si mantiene inferiore a quella del Nord Ovest (69,4%).
Per quanto concerne le imprese che utilizzano la banda larga, tale quota in Liguria pari nel
2013 al 92,2%, collocandosi cos nella fascia medio alta.

2.4

Esperienze e risultati del precedente periodo di programmazione (20072013).

2.4.1 Attivit realizzate


Le attivit di informazione e comunicazione nellambito del POR FESR 2007/2013 sono state
realizzate in attuazione del Piano di Comunicazione approvato con decreto

dirigenziale

n.

2296 del 31.08.2009.


Le azioni, a partire da fine 2009, sono state realizzate da un RTI composto da imprese
specializzate aggiudicatario di una gara di appalto.

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Le principali attivit di comunicazione della precedente programmazione sono state articolate


come segue:

conferenze annuali: sono state realizzate cinque conferenze annuali

su temi e

attivit del Programma, che hanno favorito e stimolato le opportunit di incontro,


confronto, dibattito e condivisione su temi specifici. Rispetto ad altri strumenti di
comunicazione garantiscono un forte impatto, permettendo di raggiungere in maniera
diretta linterlocutore, stabilire o consolidare le relazioni interpersonali, reti e
partenariati, creando un canale bidirezionale di scambio delle informazioni. In occasione
di un convegno una troupe dedicata ha raccolto immagini dinamiche e realizzato alcune
interviste, in modo da creare uno speciale televisivo basato principalmente sugli
interventi, sia dei relatori, che dei partecipanti;

eventi itineranti (tour) che da Genova si sono spostati negli altri quartieri del
capoluogo interessati dai Progetti integrati territoriali, analogo svolgimento avvenuto
per le altre province. Simboli delliniziativa sono stati un camper personalizzato, un
gazebo ed un totem con schermo touchscreen, presenti in tutte le tappe del tour,
durante le quali sono stati realizzati filmati e scatti fotografici;

sito internet: laggiornamento del sito internet ha permesso di rendere pi snella la


ricerca delle informazioni da parte dellutenza, che spesso si perdeva tra le molteplici
notizie a causa di una mancata o non abbastanza adeguata strutturazione. E stata
revisionata larchitettura del portale con una specifica home page contenitore di tutte
le primarie informazioni aggiornate in tempo reale. Pur mantenendo listituzionalit e
lasciando adeguato spazio alle normative ed ai regolamenti cardine, stato possibile
effettuare un alleggerimento dei contenuti con supporti audio/video, focus fotografici e
banner in movimento che semplificano e rendono meno pesante la consultazione,
creando altres spunti per ricerche incrociate;

newsletter: in linea con le politiche comunitarie, finalizzate a ridurre le distanze tra i


cittadini e Unione Europea, si deciso di distribuire il materiale informativo non solo
attraverso la carta stampata, ma facendo pi ampio ricorso al web. E stata realizzata
una newsletter informativa inviata tramite posta elettronica a tutti coloro che hanno

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provveduto alliscrizione e pubblicata tramite banner sul sito per rendere possibile la
consultazione ai non iscritti. Nelle news si sono toccati principalmente temi relativi allo
stato di avanzamento del programma con appositi focus sui bandi aperti o di prossima
apertura, anche relativi ad agevolazioni comunitarie, comunicazione di eventi ed
importanti incontri in materia.

report sullattuazione del Programma: sono stati realizzati periodici report relativi
allo stato dattuazione del Programma operativo, veicolati in sintesi attraverso carta
stampata, mentre nella loro versione integrale, attraverso quotidiani on line, dando il
via ad una nuova fase, in cui lutilizzo di supporti tecnologici ha permesso una maggiore
e pi capillare divulgazione. Si provveduto infatti a pubblicizzare il documento on line,
tramite banner, con collegamento che permetteva il download tramite il sito regionale,
oltre a riportare le consuete indicazioni sugli strumenti di comunicazione attivi, quali il
numero verde ed il sito internet. I documenti sono stati corredati da immagini e tabelle,
che hanno reso pi fruibile e comprensibile la lettura dei dati;

piano Media: sono stati scelti mezzi come le tv locali, le radio e la stampa, sia
cartacea, che digitale, con lobiettivo di arrivare a comunicare alla pi ampia parte
possibile dei target presi in considerazione, limportanza e la concretezza degli interventi
cofinanziati grazie ai fondi strutturali. Come media principale sono state utilizzate le TV
locali, con una pianificazione di circa 2 mesi, che ha permesso di comunicare in modo
articolato grazie anche ad una programmazione degli spazi, mentre le Radio locali
grazie a quasi 1000 passaggi hanno certamente diffuso il messaggio in modo capillare.
Per completare la presenza e raggiungere la parte del target meno ancorata ai
tradizionali metodi di comunicazione stata pianificata una campagna banner web sui
principali quotidiani locali, affiancata ed a volte simultanea alle uscite cartacee;

numero verde: attraverso il numero verde sono state fornite informazioni a supporto
delluscita di nuovi bandi e/o informative su bandi o su graduatorie di bandi gi
conclusi. Comunicazione della sua attivazione stata data allinterno dellapposita
sezione del sito Regionale e specifica evidenza in ogni intervento di carattere
comunicativo.

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Nellambito delle attivit di comunicazione, stata inoltre, sempre nella precedente


programmazione 2007/2013, sottoscritta una convenzione tra la Regione e Unioncamere
Liguria, per la realizzazione di un complesso di attivit di animazione economica sul territorio,
volto a diffondere presso le imprese le opportunit loro offerte dal Programma.
Le attivit informative svolte da Unioncamere, con il coinvolgimento delle Camere di
Commercio e delle Associazioni regionali di categoria maggiormente rappresentative, hanno
riguardato essenzialmente due tipologie di attivit:
informazione locale da parte degli sportelli territoriali, con i partners che
hanno assicurato la presenza degli sportelli sul territorio per tutto il periodo di
programmazione, pur intensificando lattivit in prossimit delluscita dei bandi, anche
attraverso la realizzazione di seminari dedicati. Lattivit informativa di alcuni partners
si concretizzata anche attraverso newsletters e siti web istituzionali, mediante i quali
stato possibile tenere informati gli interessati circa lapertura dei nuovi bandi e lo
stato di apertura/chiusura di quelli gi operativi.
informazione sui media, che stata utilizzata soprattutto da Unioncamere Liguria
per una pubblicit istituzionale. Tale pubblicit, in occasione delluscita dei bandi,
cosi organizzata con comunicati stampa, Inserzione sui quotidiani liguri, Redazionali,
Spot radiofonici Spot televisivi, siti internet istituzionali, inserzioni su pagine locali,
Banner sulle pagine. Inoltre stata creata una pagina dedicata su Facebook.

2.4.2 Valutazione dei risultati conseguiti


Si ritiene utile fornite di seguito una breve descrizione dei principali risultati del precedente
programma operativo, come prescritto dallallegato XII comma 4) lettera h) Reg. UE
1303/2013.
Come strumenti di analisi ed approfondimento si scelto di utilizzare quanto evidenziato
nelle annualit 2012/2013 nei Rapporti di valutazione, a cura del Valutatore indipendente,

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e le risultanze di due indagini di customer satisfaction del POR FESR Liguria 2007-2013,
di cui una del 2013 rivolta in modo mirato alle imprese e laltra del 2015 sull'efficacia degli
strumenti di comunicazione del Por Fesr 2007-2013 sottoposta a potenziali beneficiari e
grande pubblico.
Lanalisi dellattivit comunicativa portata avanti dal Valutatore ha evidenziato
alcuni punti di forza come la buona penetrazione del messaggio, la forte identit
visiva e laltrettanta usabilit e accessibilit del sito web, con la tendenza verso un
continuo miglioramento nel raggiungimento dei target di riferimento.
E stato anche registrato un rilevante miglioramento delle modalit distributive dei
messaggi e dei materiali, caratterizzato da una minor genericit e migliore finalizzazione
verso target di riferimento (cittadini e beneficiari), anche grazie al contributo fornito
dallanimazione economica tramite un sistema di territorialit con lapertura di sportelli e
la realizzazione di campagne itineranti.
In merito alle criticit, il rapporto, evidenzia la necessit di miglioramento attraverso un
maggiore e pi puntuale utilizzo della newsletter, attivit gi avviata nel biennio
di chiusura del Programma, e dei social network come mezzo di comunicazione, oltre
al miglioramento del sistema di rilevazione dei feedback al fine di poter valutare in corso
dopera lefficacia degli interventi.
Lindagine rivolta alle imprese, che hanno presentato domanda di finanziamento su
alcune misure del Programma, ha avuto come finalit quella di meglio comprendere, quali
tipologie di comunicazione abbiano soddisfatto gli obiettivi prefissati, raggiungendo i target di
riferimento in modo completo e soddisfacente, sulle iniziative del POR FESR 2007 2013 e
sulla divulgazione dei risultati del programma stesso.
La diffusione delle informazioni relative ai bandi tramite media risultata poco
efficace, sono state preferite altre forme pi dirette come incontri dedicati.
Il canale internet stato valutato positivamente, sempre che si lavori verso una
maggior fruibilit e promozione dello stesso, per renderlo pi facilmente accessibile
agli utenti che, in generale, a questo mezzo di comunicazione fanno normalmente
riferimento. Infatti circa 86% degli intervistati che non ricevevano la newsletter, ha chiesto di
essere inserito nella mailing list.

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I risultati dellindagine sullefficacia degli strumenti di comunicazione messi in


campo durante la scorsa programmazione, ha evidenziato la preferenza verso
uninformazione mirata attraverso pubblicazioni, come opuscoli e giornali. Gli
intervistati hanno ritenuto molto utile aver partecipato a conferenze seminari e
incontri organizzati, presso Regione o associazioni di Categoria. Il 95% della persone
intervistate ha dichiarato di conoscere il sito e di esserne venuto a conoscenza
principalmente tramite posta elettronica o motore di ricerca e di utilizzarlo saltuariamente, sia
per cercare informazioni, sia per scaricare modulistica. Per quanto riguarda il grado di
soddisfazione considerato dal 49% abbastanza accurato ed esaustivo, ma i
documenti non sono considerati facilmente rintracciabili.
La newsletter informativa piace per il fatto di poter usufruire di informazioni collegate al
programma operativo. I link devono puntare a documenti facilmente scaricabili,
senza bisogno di un eccessivo impegno di ricerca per gli approfondimenti.
Dato significativo che anche i meno giovani sono sempre pi orientati a forme di
comunicazione "social".
Le azioni di comunicazione, al di l delle preferenze segnalate sugli strumenti, hanno
comunque conseguito, in linea generale, dei buoni risultati in termini di impatto sulla
popolazione. Infatti secondo la gi citata indagine Doxa del 2013 (vd. paragrafo 2.1), in
Liguria la politica di coesione ha un buon grado di riconoscibilit (55,4% contro 45,1%
dato Italia), cos come i fondi europei (Liguria 88,6% contro 80,9% Italia) e i fondi
strutturali europei (Liguria 59,4% contro 54,4% Italia) sono noti pi della media
nazionale.
I principali canali attraverso cui gli intervistati dichiarano di avere acquisito informazioni circa
la Politica di Coesione sono la TV (circa 62%), la stampa (37,7%) e il web (29,1).
Particolarmente alto il dato relativo al web, a testimonianza della forte crescita di Internet
come mezzo informativo, perfino sui temi legati alla politica regionale Europea.

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2.5. Analisi S.W.O.T.


Di seguito i principali punti di forza e debolezza emersi dallesperienza dellattivit di
Comunicazione della programmazione 2007/2013.
Punti di Forza
Tempestivit nella divulgazione delle
notizie (aggiornamento sito web,
upload documenti e bandi)
Buono limpatto e la riconoscibilit
della grafica utilizzata
Continuo Monitoraggio e diffusione
bimestrale dello stato davanzamento
del programma
Buona visibilit di convegni ed eventi

Opportunit
La distribuzione pi capillare di accessi
internet veloci pu migliorare la
penetrazione
degli
strumenti
multimediali e a base informatica
Sollecitazione della UE ad una
maggiore visibilit e riconoscibilit
degli interventi
Alto livello di diffusione di quotidiani e
periodici on line che pu favorire un
uso pi intenso e a basso costo di tali
strumenti

Punti di Debolezza
Difficolt a personalizzare i messaggi,
in relazione ai differenti destinatari
Scarsa
integrazione
con
la
comunicazione effettuata ai diversi
livelli, e tra le diverse strutture
preposte alla comunicazione
Utilizzo di tradizionali forme di
comunicazione poco social e per
mobile device
Maggiore e pi puntuale utilizzo della
newsletter

Minacce
Situazione di generale disaffezione
verso le istituzioni pu nuocere alla
comunicazione su opportunit e
risultati del programma
Scarsa fiducia da coloro che sono stati
maggiormente
colpiti
dalla
crisi
economica
Aumento dei cittadini stranieri, target
al quale difficile comunicare sul ruolo
dellEuropa

3. APPROCCIO DELLA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE


Ai sensi di quanto previsto dallart.115 Informazione e comunicazione, del Reg. UE
1303/2013 lAutorit di Gestione responsabile di:
a) elaborare strategie di comunicazione;
b) garantire la creazione di un sito web unico o di un portale web unico che fornisca
informazioni su tutti i programmi operativi di uno Stato membro e sull'accesso agli stessi,
c) informare i potenziali beneficiari in merito alle opportunit di finanziamento nell'ambito dei
programmi operativi;

Regione Liguria Strategia di Comunicazione POR FESR 2014-2020

13 di 32

POR FESR 2014-2020


Regione Emilia-Romagna
Decisione C(2015) 928 del 13 febbraio 2015

Strategia di comunicazione

1.

Esperienze e risultati del precedente periodo di programmazione

I risultati della comunicazione nel precedente periodo di programmazione hanno consentito di


individuare punti di forza, di debolezza e conseguenti azioni di miglioramento.
Gli aspetti positivi che si intendono valorizzare adattandoli al nuovo contesto della Programmazione
2014-2020 riguardano:
Immagine coordinata chiara e riconoscibile e facilmente applicabile dai partner e dai
beneficiari
L'immagine coordinata e lo slogan Costruiamo insieme il futuro, elementi che hanno
definito l'identit del Programma, hanno reso riconoscibili le iniziative realizzate e
comunicato la vicinanza tra le istituzioni e la societ civile.
Integrazione di canali e di strumenti
Nelle diverse iniziative si sono integrati canali e strumenti in modo da raggiungere diversi
destinatari: strumenti off line e on line, tradizionali e innovativi.
Assistenza ai beneficiari potenziali e ai beneficiari effettivi
Ai beneficiari potenziali ed effettivi si fornita assistenza attraverso il portale del
Programma, lo Sportello Imprese, punto di contatto e di assistenza, e mediante incontri di
presentazione delle opportunit e di dialogo. I beneficiari sono stati assistiti con iniziative di
comunicazione diretta, con la disponibilit di linee guida e servizi di supporto alle loro
iniziative e al rispetto dei loro obblighi.
Collaborazione interna, reti e partenariato
La comunicazione del POR FESR 2007-2013 stata realizzata attraverso la collaborazione e il
coinvolgimento degli uffici regionali che gestiscono gli altri Fondi europei, della rete
regionale degli Europe Direct e del partenariato istituzionale, economico e sociale.
Coinvolgimento di target specifici
Si sono coinvolti i giovani attraverso iniziative nelle scuole, facendo diventare i ragazzi stessi
creatori di messaggi e campagne, facendo conoscere ai giovani il mondo della ricerca e i
laboratori che in Emilia-Romagna producono innovazione al servizio delle imprese.

Raccordo tra periodi di comunicazione


Nella fase finale di attuazione del Programma sono stati comunicati i risultati del POR FESR
2007-2013 come punto di partenza per introdurre il nuovo Programma. Il passaggio di
testimone da un programma all'altro, si attuato dal 2013, a partire dall'iniziativa POR per
fare, il percorso partecipato per la definizione del nuovo Programma, attraverso incontri e
dibattiti (1.438 presenze) e la disponibilit di Piazze virtuali con forum, questionari, sondaggi
e materiale informativo sul futuro POR FESR 2014-2020 (1.369 contributi). Durante questo
percorso il riferimento ai risultati ottenuti con il POR FESR 2007-2013 ha sempre costituito
punto di partenza ed elemento in grado di fornire concretezza rispetto ai temi in discussione.

I risultati della comunicazione del periodo 2007-2013 hanno evidenziato opportunit di


miglioramento che si individuano in:

Integrazione pi sistematica nell'attuazione della Strategia con le altre Autorit di gestione

Realizzazione di iniziative in maniera pi diffusa e sistematica sul territorio

Utilizzo diffuso dei social media

Ulteriori iniziative di partecipazione non solo dei partner ma anche degli utenti finali

Rafforzamento delle iniziative di comunicazione interattiva e partecipata.

1.1

La conoscenza della politica regionale europea

La valutazione del Piano di comunicazione POR FESR 2007-2013 stata effettuata dal valutatore
indipendente nel 2011 e nel 2014. Questultima attivit, non richiesta dai Regolamenti europei,
stata realizzata proprio per avere unanalisi utile alla definizione della presente Strategia. Le attivit
di valutazione hanno rilevato e analizzato:

l'efficacia degli strumenti attivati e la coerenza rispetto al Piano di comunicazione

la consapevolezza della popolazione sul ruolo svolto dall'Unione europea come cofinanziatore delle politiche di sviluppo regionale

in che misura le diverse attivit e strumenti hanno raggiunto l'obiettivo di accrescere la


conoscenza sul Programma.

In entrambe le occasioni si rilevata una sostanziale coerenza delle azioni attivate rispetto agli
obiettivi iniziali di comunicazione. Il giudizio tecnico sulla validit di singoli strumenti analizzati
restituisce indicazioni molto positive, confermate anche dal giudizio di testimoni privilegiati coinvolti
nell'analisi attraverso focus group.
La conoscenza da parte della societ civile delle politiche di sviluppo regionale in Emilia-Romagna
sicuramente aumentata nel tempo, ma presenta ancora margini di miglioramento. La
consapevolezza del ruolo dell'Unione europea nelle politiche regionali e, in particolare,
dell'esistenza di finanziamenti europei per lo sviluppo regionale aumentata di quasi 13 punti
percentuali, passando dal 25,2 al 38%, tra l'indagine telefonica con metodo Cati effettuata nel 2011
e nel 2014, che ha coinvolto 400 persone. Di sicuro su questo dato pesa un'opinione pubblica
diffusa in tutti gli Stati, in maniera pi o meno preponderante, che va dallo scetticismo alla
contrapposizione rispetto all'Unione europea.

Conoscenza delle politiche europee di sviluppo regionale in Emilia-Romagna

Ci non di meno, questo dato evidenzia che, pur nella continuit e nella valorizzazione
dell'esperienza passata, necessario fare dei progressi a partire da una maggiore conoscenza da
parte del pubblico sulle politiche europee.
Altre indagini forniscono dati di maggiore consistenza rispetto alla conoscenza delle politiche e degli
interventi comunitari nei territori. Eurobarometro (Report n. 384, 1.000 intervistati a livello
nazionale nel settembre 2013) ha evidenziato che se maggiore alla media europea la percentuale
di italiani a conoscenza dei finanziamenti di progetti europei nella propria area - 48% rispetto al 34%
-, quando si chiede un giudizio positivo o negativo in merito ai progetti finanziati il 51% esprime
parere positivo, rispetto al 77% a livello europeo.

Indagine Eurobarometer: conoscenza dei progetti e valutazione del loro impatto in Italia

L'indagine Doxa commissionata dal Dps nel corso del 2013, su un campione di 4.1 intervistati,
evidenzia il grado di conoscenza nelle regioni italiane in merito alla politica di coesione, ai fondi
dell'Unione europea, ai Fondi strutturali e a interventi in aree specifiche.
Qui l'Emilia-Romagna evidenzia valori inferiori alla media nazionale, ma per lo pi analoghi a quelli
delle regioni pi avanzate, come Lombardia e Veneto, destinatarie come noi di meno finanziamenti,
anche da destinare alla comunicazione.
8

Indagine Doxa sulla conoscenza delle politiche europee anno 2013

L'insieme di dati riportati, che va dall'indagine molto specifica sul Piano di comunicazione POR FESR
2007-2013 dell'Emilia-Romagna, all'indagine effettuata a livello nazionale dalla Commissione
europea, a quella effettuata sempre a livello nazionale, ma con dati specifici sulle singole regioni, ci
fa capire quanto sia necessario rivedere le strategie di comunicazione, tenendo presente il contesto
regionale e le percezioni di cittadini e cittadine rispetto alle politiche attuate.
Prima di passare alla descrizione della strategia, si sintetizzano i punti di forza, di debolezza, le
opportunit e le minacce (analisi SWOT) sulla base dei dati e delle esperienze del periodo di
programmazione 2007-2013.

Analisi SWOT del contesto di attuazione della strategia

Punti di forza

Punti di debolezza

Esperienza avviata e positiva di ascolto e


confronto con il partenariato

Limitato coinvolgimento diretto degli utenti


finali

Esperienze e competenze acquisite nel fornire


servizi e nel comunicare i Fondi europei

Linguaggio ancora troppo tecnico

Integrazione tra strumenti, canali e politiche


(sia regionali che europei)

Limitato numero di iniziative di


comunicazione realizzate sul territorio

Progetto sperimentale sugli open data del


POR FESR 2007-2013
Supporto ai beneficiari nel rispetto degli
obblighi di comunicazione
Opportunit

Minacce

Livello di istruzione medio-alto

Aumento dello scetticismo verso l'Europa

Alto grado di diffusione di Internet tra le


famiglie e gli individui

Percentuale elevate di cittadini e cittadine


stranieri, target ai quali difficile comunicare
l'Europa

Sistema diffuso di rappresentanza delle


imprese e di tavoli di concertazione

10

STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020
Obiettivo Investimenti in favore della crescita e delloccupazione

Versione 02 - Ottobre 2015

1. ESPERIENZE E RISULTATI DEL PRECEDENTE PERIODO DI PROGRAMMAZIONE


Nel delineare la strategia di comunicazione del POR CreO FESR 2014-2020, si partiti
dallesperienza della passata programmazione. La valutazione del Piano di comunicazione (PdC)
del POR CReO FESR 2007-2013 stata effettuata dal valutatore indipendente nel 2011 e nel
2015. Sulla scorta del Rapporto di Valutazione dei risultati del piano di comunicazione (con
riferimento al 31.12.2014) sono state individuate delle linee che puntano a valorizzare i punti di
forza e migliorare le criticit riscontrate, tenendo conto parallelamente di un contesto mutato e di
strumenti e linguaggi di comunicazione molto diversi rispetto a qualche anno fa.
Il rapporto di valutazione ci ha consegnato interessanti risultati sullefficacia comunicativa di alcuni
dei principali strumenti adottati; attraverso unanalisi quali-quantitativa e unindagine campionaria
CATI, si potuto verificare il grado di raggiungimento degli indicatori di realizzazione, di risultato e
dimpatto, in particolare il grado di conoscenza del Programma Europeo Competitivit e
Occupazione e di quello del POR CReO della Toscana da parte dei cittadini (popolazione
regionale) e delle imprese (beneficiarie e non).
Il punto di partenza dellanalisi stata la rilevanza delle azioni del PdC con riferimento al
contributo che questo doveva apportare allattuazione del POR CReO FESR Toscana rispetto ai
principali stakeholder: Amministrazione regionale, soggetti attuatori, partenariato socioeconomico,
destinatari finali, puntando soprattutto sul ruolo della comunicazione come strumento cardine per la
conoscenza, anche approfondita, dei temi del FESR e per la costruzione di una politica di sviluppo
settoriale effettivamente integrata ai bisogni pi diretti di imprese e cittadini.
A tal proposito, la valutazione ha evidenziato come la comunicazione si sia concentrata su tre aree
rilevanti del valore:
.

a) Valore di apprendimento. Lorganizzazione di seminari e laboratori incentrati su temi


specifici ha permesso di attivare e rafforzare nel tempo la funzione di apprendimento del
partenariato e dellAmministrazione, mediante il confronto attorno a problemi comuni di
programmazione e gestione delle politiche regionali di coesione (innovazione sociale, ricerca,
strumenti per la progettazione territoriale integrata e politiche settoriali) e al rafforzamento
dei contesti cognitivi.

b) Valori di rete. Questa area del valore deriva dal ricorso a seminari e laboratori, canali
editoriali e speciali pubblicati sui quotidiani, la cui azione integrata ha permesso di
sviluppare la funzione di rete e le forme di coordinamento del partenariato e
dellAmministrazione, divenendo strumento stabile e pivot per sviluppare proposte per la
programmazione 2014/20.

c) Valore di cittadinanza. Il ricorso alle campagne pubblicitarie, attraverso lutilizzo di spot


radiofonici e televisivi e annunci su quotidiani quali mezzi pi rapidi ed efficaci per veicolare
informazioni e messaggi brevi, semplici e chiari e per raggiungere la platea di destinatari
del grande pubblico ha permesso lamplificazione degli impatti di efficacia e di efficienza
delle azioni di comunicazione, contribuendo ad aumentare il grado di conoscenza anche da
parte del pubblico pi distante dalla diretta attuazione del Programma. Tali strumenti
hanno permesso di esplicitare il valore dellUE negli aspetti di vita quotidiana e mostrare i
casi concreti di progetti finanziati dai Fondi Strutturali in Toscana.

Le azioni di comunicazione intraprese nella passata programmazione hanno puntato al


raggiungimento degli obiettivi fissati attraverso numerose tipologie di attivit e strumenti di
comunicazione, diversificate per target di riferimento, ma inserite comunque in un quadro generale
complesso e sempre coerente.

E su questa linea che prende le mosse la strategia di comunicazione 2014-2020, puntando ancora
di pi su una progettazione ex ante che consenta di far interagire le diverse azioni allinterno di una
pi complessa linea di comunicazione istituzionale.
IL GRADO DI CONOSCENZA DEI FONDI STRUTTURALI

Dal punto di vista del livello di conoscenza del Programma Europeo Competitivit e Occupazione e
di quello del POR CReO FESR della Toscana emerge una percezione differenziata tra cittadini e
imprese beneficiarie e non.
Il livello di conoscenza spontaneo del target cittadini della Regione Toscana del Programma
Europeo Competitivit e Occupazione 1 si attesta al 68,3%, con una quota che per i maschi
raggiunge il 70% (vedi Figura 1). Tale risultato appare in decisa crescita rispetto alla rilevazione
realizzata nel 2011 (il livello di conoscenza spontanea era risultato pari al 37% del totale) e
abbondantemente al di sopra del target identificato nel Piano di Comunicazione quale valore atteso
per il corrispondente indicatore dimpatto (40%).
Per quanto riguarda il grado di conoscenza da parte dei cittadini del POR CReO FESR della
Toscana, lindagine campionaria ha evidenziato un tasso di conoscenza del Programma pari al
27,1% del totale (vedi Figura 2), un livello quasi 4 volte superiore al valore (pari al 7,1%) rilevato
nellindagine condotta nel 2011 nellambito della precedente attivit valutativa del Piano di
Comunicazione del POR CReO FESR.
Figura 1 Conoscenza del programma Europeo
Competitivit e Occupazione (cittadini)

Figura 2 Grado di conoscenza da parte dei


cittadini del POR CReO FESR della Toscana

A coloro che conoscono il POR CReO FESR e che hanno risposto positivamente alla domanda relativa
alla conoscenza di un progetto specifico realizzato dal POR stato chiesto a quale
tipologia/settore tale progetto si riferisse (con possibilit di risposte multiple). Lindagine (vedi
Figura 3) mostra una sostanziale omogeneit nella ripartizione delle risposte, con una leggera
prevalenza per i progetti afferenti al patrimonio culturale, citati da circa il 18,7% degli intervistati.

Domanda somministrata al campione: E a conoscenza del fatto che la Regione Toscana riceve dei fondi dallUnione
europea per lo sviluppo del territorio regionale?

Figura 3 Tipologia dei progetti di cui si a


conoscenza (cittadini)

Lindagine campionaria sul target imprese rileva che il livello di conoscenza spontaneo delle
imprese della Regione Toscana del Programma Europeo Competitivit e Occupazione2 si attesta al
77,1% (vedi Figura 4). Tale risultato appare molto positivo e in decisa crescita rispetto al valore di
baseline pari al 35% del totale, e abbondantemente al di sopra del target identificato nel Piano di
Comunicazione quale valore atteso per il corrispondete indicatore dimpatto (50%).
Per quanto riguarda il grado di conoscenza, da parte delle aziende, del POR CReO FESR della
Toscana, lindagine campionaria evidenzia un tasso di conoscenza del Programma pari al 32,4%
del totale, circa il 10% in pi rispetto alla baseline indicata nel POR, pari al 22% (vedi Figura 5).
Figura 4 Conoscenza del programma Europeo
Competitivit e Occupazione (imprese)

Figura 5 Grado di conoscenza da parte delle


imprese del POR CReO FESR della Toscana

Altre indagini forniscono dati rispetto alla conoscenza delle politiche comunitarie nei territori. In
particolare lindagine conoscitiva Doxa, commissionata dal DPS nel 2013, su un campione di 4.210
intervistati, evidenzia il grado di conoscenza nelle varie regioni italiane in merito a: (1) politica di
coesione, (2) Fondi dell'Unione Europea, (3) Fondi Strutturali e (4) interventi in aree specifiche (come
la formazione, le infrastrutture, la ricerca, ecc.). In relazione al primo e al quarto aspetto la Toscana
ha registrato una percentuale di conoscenza inferiore rispetto alla media nazionale (33,5% rispetto
al 45,1% di media nazionale con riguardo alla conoscenza della politica di coesione e 46,3%
rispetto al 51,3% di media nazionale per quanto attiene alla conoscenza degli interventi in aree
specifiche). Viceversa, la Toscana in linea con la media nazionale per quanto riguarda sia la
Domanda somministrata al campione: E a conoscenza del fatto che la Regione Toscana riceve dei fondi dallUnione
europea per lo sviluppo del territorio regionale?

conoscenza dei Fondi UE (80,3% rispetto all80,9% di media nazionale) sia la conoscenza dei fondi
strutturali (54,5% rispetto al 54,4 di media nazionale).
Linsieme dei dati riportati mostra che il grado di conoscenza generale della politica regionale
europea sicuramente aumentato, ma presenta ancora margini di miglioramento, soprattutto con
riferimento alla conoscenza dei singoli programmi, e fa emergere la necessit di adeguare le
strategie della comunicazione sulla base del contesto regionale e della percezione dei target di
riferimento rispetto alle politiche messe in atto e ai risultati conseguiti.
Lanalisi SWOT di seguito riportata sintetizza gli elementi di forza, di debolezza, le opportunit e le
minacce emerse anche alla luce del documento di valutazione.
PUNTI DI FORZA






PUNTI DI DEBOLEZZA

utilizzo di strumenti e modalit di


comunicazione integrate
esperienza e competenze acquisite nel
comunicare i fondi europei
buon patrimonio di contatti profilati a
disposizione
esperienza consolidata
nellorganizzazione di workshop e
momenti di informazione/confronto
dinamiche consolidate con gli stakeholders





OPPORTUNITA





carenza di procedure codificate che


regolamentino i flussi informativi
piattaforma web poco intuitiva per i
destinatari
mancanza di un riferimento unico da
indicare per favorire il contatto tra i
destinatari delle azioni e la PA

MINACCE

maggior apertura da parte della PA e


delle imprese ad un tipo di comunicazione
non formale (che passa soprattutto dal
web)
maggiore apertura dei media tradizionali
come moltiplicatori dellinformazione
Distretti Tecnologici come ulteriore
potenziale intermediario oltre al sistema
di partenariato consolidato - per la
divulgazione delle informazioni per la
diffusione territoriale
presenza di una serie di nuovi canali
informativi e piattaforme attivati dalla
Regione Toscana con cui interagire




aumento dello scetticismo nei confronti


dellEuropa
difficolt della ripresa economica che
tende a ridurre la percezione degli
effetti degli interventi realizzati

2. APPROCCIO DELLA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE


La Regione Toscana ha deciso di elaborare strategie di comunicazione monofondo dei programmi
operativi. Tale scelta nasce dalle specificit legate ai differenti destinatari e, conseguentemente, ai
differenti fabbisogni informativi, e consente di definire delle forme di informazione e comunicazione
maggiormente mirate e dettagliate.
Naturalmente non va persa di vista la necessit di interazione e collaborazione tra le AdG dei
diversi Fondi per definire delle linee di comunicazione coerenti, in particolare per quanto riguarda
le azioni rivolte alla popolazione residente in Regione Toscana per rafforzare la percezione del
8

STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
DEI PROGRAMMI OPERATIVI

REGIONALI
FESR E FSE
2014-2020

6.

ESPERIENZE E RISULTATI DEL PIANO DI COMUNICAZIONE DEL POR


FESR 2007-2013

La comunicazione rappresenta, in generale, un elemento strategico centrale dei processi


di governance e uno strumento indispensabile per ridurre la distanza e rafforzare il
dialogo tra istituzioni e societ civile. Per le istituzioni europee comunicare con i cittadini
un obiettivo primario per accrescere la fiducia nel progetto europeo. Il Piano di
comunicazione del Programma Operativo FESR 2007-2013 della Regione Umbria, in
linea con quanto indicato dalla regolamentazione comunitaria, ha previsto la
programmazione e realizzazione di azioni finalizzate ad accrescere il livello di
informazione dei cittadini umbri sul ruolo svolto dallUnione Europea con il Programma.
Al fine di rendere efficace lazione di informazione e comunicazione, il Piano di
comunicazione ha adottato tipologie di intervento (misure di marketing, misure informative
e misure di accompagnamento) e strumenti differenti in relazione ai gruppi di destinatari di
riferimento (potenziali beneficiari; beneficiari dei finanziamenti; grande pubblico) e ha
previsto la realizzazione di attivit di monitoraggio e sorveglianza. In particolare, in
conformit con quanto stabilito dallart. 4.2 del Regolamento (CE) 1828/2006, al 31-122010 stata effettuata la valutazione intermedia del Piano di Comunicazione. Nel 2012 si
poi affidato (in esito a procedura concorsuale) lincarico di valutazione del Piano di
Comunicazione ad un valutatore indipendente che ha effettuato una Valutazione
allagosto 2013 e 4 valutazioni tematiche su argomenti strategici della Comunicazione.
I risultati prodotti dalla comunicazione, misurati con rilevazione degli indicatori di
conoscenza del POR FESR 2007-2013 e con appositi approfondimenti svolti attraverso
sondaggi campionari e indagini qualitative, evidenziano che:
-

il 47% della popolazione umbra conosce la politica di coesione UE (rispetto ad una


media nazionale del 45%) e l86% ritiene utili gli interventi realizzati per la crescita
sociale ed economica della regione (dato anche in questo caso superiore alla media
italiana dell80%) (informazioni rilevate con indagine demoscopica realizzata nel 2013
dal DPS);

il 39% della popolazione umbra ha sentito parlare del POR FESR a livello generale e il
21% lo ha associato al lavoro della Regione Umbria;

quando si contestualizza il tema dei finanziamenti del POR FESR, e si richiamano i


casi concreti dei settori che sono finanziati, il livello di conoscenza si eleva in maniera
notevole, e arriva a coprire quote superiori al 50% della popolazione;

la conoscenza dei Fondi Strutturali Europei pertinente e circostanziata quando si


parla dei temi e degli obiettivi: rilanciare leconomia e creare occasioni di sviluppo,
migliorare le infrastrutture, aumentare la competitivit delle imprese.

Con riferimento ai mezzi di comunicazione adottati per la comunicazione del POR FESR
2007-2013 si osserva quanto segue:
-

Internet la principale fonte informativa dei beneficiari potenziali e attuali e la terza


fonte per il grande pubblico;
18

la pubblicit sui media evidenzia una grande forza comunicativa presso il grande
pubblico e i potenziali beneficiari; anche se il target di popolazione informata
attraverso tale mezzo non raggiunto (ad una valutazione pi attenta, si osserva che
lobiettivo del 30% era troppo elevato rispetto alle potenzialit del mezzo e ai passaggi
pubblicitari effettuati), la quota del 16% di individui che hanno conosciuto il POR FESR
attraverso i media (tv, cinema e stampa) un risultato ragguardevole;

la pubblicit esterna ha un impatto decisamente inferiore rispetto a quanto ipotizzato:


solo l1% ricorda di avere conosciuto il POR FESR attraverso le affissioni (anche in
questo caso, il target del 30% era sovradimensionato rispetto alle potenzialit del
mezzo e ai manifesti affissi);

lattivit promo educativa svolta nelle scuole primarie e secondarie e nelle universit
ha informato un numero ampio di studenti, e ha contribuito in maniera significativa a
incrementare tra i giovani umbri linteresse verso lUnione Europea e il finanziamento
delle attivit produttive, potenziandone una conoscenza di dettaglio nonch una
maggiore consapevolezza circa gli effetti positivi che il PO FESR pu generare per il
territorio umbro.

Per una presentazione delle best practices sviluppate nellambito del Piano di
comunicazione del PO FESR 2007-2013, si rinvia agli allegati.
La Regione Umbria ritiene importante dare continuit alla comunicazione impostata nelle
precedenti programmazioni, e rafforzare i mezzi a maggiori potenzialit, nonch
sviluppare le azioni adatte a superare le debolezze osservate per alcune modalit
comunicative.

19

Analisi SWOT del PO FESR 2007 2013


Sulla base delle considerazioni svolte e dei dati disponibili, possibile tracciare un quadro
di sintesi che riassume forze e debolezze delle attivit di comunicazione, nonch le
opportunit da cogliere e i rischi da valutare attentamente nella impostazione del nuovo
piano di comunicazione.

PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

- internet
e
portale
istituzionale - linguaggio tecnico e difficilmente
www.fesr.regioneumbria.it sono i principali
recepibile,
soprattutto
nella
strumenti attraverso cui le aziende
comunicazione tecnica ai potenziali
apprendono informazioni sul programma di
beneficiari
finanziamento, canali ben presidiati su cui
- scarsa flessibilit e visibilit del
continuare a parlare ad ogni target
sito
web
e
difficolt
nella
- attivit promo-educativa, che riceve
programmazione
riscontri positivi tra le scuole e le facolt
- mancanza di utilizzo di social
universitarie e tra gli studenti contattati,
network allinterno del sito regionale
contribuendo in maniera significativa a
e di possibilit di gestione autonoma
diffondere il messaggio tra i giovani, che a
degli stessi
loro volta diffondono le informazioni nelle
famiglie e nella comunit di amici
OPPORTUNIT

MINACCE

- atteggiamento favorevole verso il POR - forte presenza di micro-imprese,


FESR, considerato strumento utile per la
concentrate nei comparti produttivi
crescita sociale ed economica della regione
pi tradizionali
sia da parte della popolazione che da parte
- difficolt di raggiungimento delle
dei beneficiari potenziali
famiglie
anziane
attraverso
- la comprensione del POR FESR aumenta
internet e la banda larga (nel 2014
quando si associa ai bandi specifici e a
solo l8% del le famiglie con
benefici chiari rispetto ai bisogni dei target,
componenti di 65 anni e pi accede
pi che allasse o al nome del programma;
ad internet attraverso banda larga)
sar
premiante
contestualizzare
la
comunicazione al settore in cui i
finanziamenti sono stati erogati e al bisogno
cui pu rispondere
- crescita delle famiglie che hanno
accesso alla banda larga, e che nel 2014
sono sei su dieci
- la comunicazione attraverso il web pu
crescere con un uso pi ricco di contenuti e
veloce negli aggiornamenti
- riscontri positivi dalla capillarit degli
interventi di comunicazione realizzati sul
territorio, preferibili rispetto ai grandi eventi
distribuiti in pochi centri

20

09/06/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 46

Regione Lazio
Programmazione Fondi
SIE 2014-2020
Attivit di comunicazione

09/06/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 46

2.1 Il quadro di riferimento


2.1.1 Premessa
Il POR FESR Lazio 2014-2020 definisce in dettaglio gli strumenti attraverso i quali la Regione Lazio
intende contribuire a realizzare la strategia dellUnione Europea per una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva, nonch al raggiungimento della coesione economica, sociale e territoriale.
In questo quadro, lAutorit di gestione tenuta a pubblicizzare presso i cittadini il ruolo e le
realizzazioni della politica di coesione e dei Fondi mediante azioni di informazione e
comunicazione sui risultati e sull'impatto delle azioni cofinanziate dal POR, e ad informare i
potenziali beneficiari in merito alle opportunit di finanziamento offerte dal Programma, in un
quadro generale di crescente trasparenza (per quanto riguarda laccesso alle informazioni) e di
coinvolgimento dei partner istituzionali e socio-economici e dei portatori dinteresse
nellattuazione del Programma stesso (art. 115 Reg. n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del
Consiglio).
La presente Strategia, elaborata ai sensi dellart. 116 del citato Regolamento, contribuisce al
risultato atteso definito dal POR FESR in termini sia di visibilit degli interventi finanziati sia di
consapevolezza del ruolo dei Fondi SIE e delle Politiche di Coesione.
Nel periodo 2014-2020 le azioni saranno perci focalizzate sui seguenti aspetti:

Trasparenza: informazioni sulle opportunit di finanziamento, sulle operazioni finanziate e


sullattuazione del Programma;

Diffusione dei risultati e valorizzazione dei progetti particolarmente significativi;

Valorizzazione del ruolo dell'Unione Europea nelle Politiche di Coesione.

La Strategia di Comunicazione del POR FESR Lazio 2014-2020 complementare allanaloga


strategia a diversi Programmi Operativi, definita dalla Cabina di Regia (Direttiva del Presidente della
Regione n. 4 del 07/08/2013, aggiornata e integrata dalla Direttiva del Presidente n. 2 del
08/04/2015) e relativa innanzitutto alle 45 azioni cardine, che concretizzano le priorit delle
Politiche di Coesione e sviluppo, individuate dalla Regione Lazio allinterno di una programmazione
unitaria e integrata per il medio e lungo periodo (vedi http://lazioeuropa.it/45_progetti_per_il_lazio3/).

2.1.2 Esperienza 2007-2013


Il Piano di Comunicazione del POR FESR Lazio 2007-2013, la cui attuazione era affidata alla societ
in house Sviluppo Lazio (dal 1 gennaio 2015 Lazio Innova), comprendeva un mix articolato di
azioni incentrato sulla visibilit del programma presso il grande pubblico, sulla trasparenza nei
confronti dei beneficiari e dei potenziali beneficiari e sulla partecipazione degli attori dello sviluppo
e dei portatori dinteresse.
16

09/06/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 46

Di seguito vengono descritti i pi rilevanti aspetti emersi dallanalisi delle attivit svolte nel periodo
2007-2013, utili per identificare le aree sulle quali occorre rivolgere maggiore attenzione.
Lanalisi tiene conto di dati e informazioni frutto dellesperienza diretta e di rilevazioni condotte
nellambito del Piano di Comunicazione 2007-2013.
Reti e partenariato
Il coinvolgimento degli attori territoriali rappresenta una delle condizioni per assicurare che le
attivit di comunicazione e informazione siano adeguate al fabbisogno informativo e
allappropriato livello territoriale e di rappresentanza, oltre che allesigenza di far percepire lUnione
europea come partner nelle politiche di coesione e non solo come mero erogatore di fondi.
In questo senso, la Regione Lazio ha recepito le indicazioni dellUnione Europea e le innovazioni
declinate nel documento Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020,
applicandole allintero impianto di programmazione delle risorse finanziarie.
Gi in passato i portatori dinteresse sono stati coinvolti nelle attivit di comunicazione dei Fondi
strutturali, come ad esempio gli eventi tematici che offrivano ai potenziali beneficiari la possibilit
di interagire con i referenti tecnici degli Avvisi pubblici.
Unattiva partecipazione degli stakeholder pu pertanto contribuire al successo della Strategia di
comunicazione, non solo suggerendo indirizzi mirati per quanto riguarda strumenti e contenuti ma
anche associando i beneficiari alle azioni di comunicazione (si tratterebbe in questo caso di dare
loro voce in quanto testimonial di storie di successo).
Tale esigenza riconosciuta anche dalla regolamentazione vigente, che suggerisce (All. XII punto
2.1.3 Reg. n. 1303/2013) lopportunit di coinvolgere anche i centri di informazione sull'Europa (si
ricorda in proposito che Lazio Innova Spa gestisce uno sportello Europe Direct), lufficio di
rappresentanza della Commissione e lufficio di informazione del Parlamento europeo e gli istituti
di istruzione e di ricerca.
Infine, non va trascurata la rilevanza della partecipazione a scambi di esperienze tra regioni, anche
a livello comunitario e in particolare nellambito di reti formali o informali (convegni, conferenze,
reti europee).

Aspetti organizzativi
Negli ultimi due anni la Regione Lazio ha intrapreso la razionalizzazione degli strumenti di
sostegno al sistema economico e imprenditoriale del territorio, in particolare attraverso la fusione
per incorporazione delle societ in house, che in passato svolgevano in modo autonomo il ruolo di
organismo intermedio (o soggetto attuatore) per le attivit loro affidate allinterno dei Programmi
Operativi. Il risultato di questo processo, che sar completato nei prossimi mesi, la creazione di
un nuovo soggetto specializzato che riunisce e razionalizza competenze e vocazioni finora divise;
per quanto riguarda la comunicazione, ci rende possibile lunificazione e la maggiore
riconoscibilit e coerenza di messaggi e contenuti, e di conseguenza una comunicazione al
cittadino e al beneficiario pi diretta e immediata.

17

09/06/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 46

Rapporti coi mass-media


Il rapporto coi mass-media cruciale in qualsiasi attivit di comunicazione. Nella passata
programmazione la stampa, le radio e le emittenti televisive (soprattutto locali) sono state
regolarmente coinvolte in occasione del lancio di avvisi pubblici e di altre iniziative cofinanziate dal
FESR. Anche in questo caso si tratta di rendere maggiormente strutturata la collaborazione con gli
organi dinformazione (comprese le testate web), che rappresentano al contempo un veicolo e un
potente moltiplicatore di messaggi e informazioni.

Pubblico di riferimento
Limpostazione del Piano di Comunicazione POR FESR 2007-2013 resta valida in quanto, a norma
del Reg. n. 1303 (All. XII), linformazione deve essere mirata alla massima copertura mediatica e
utilizzando diverse forme e metodi di comunicazione al livello appropriato, sia settoriale (cittadini,
potenziali beneficiari e beneficiari del cofinanziamento) sia territoriale. In questo senso, si prender
spunto dal successo delle campagne condotte a partire dal 2013 e rivolte a segmenti di utenza ben
definiti (start up, imprese culturali e creative attive), raggiunti utilizzando strumenti e modalit
adeguati ai loro fabbisogni e alle loro prassi operative.
Valutazione
Al di l degli specifici obblighi regolamentari, disporre di un adeguato sistema di valutazione delle
attivit di comunicazione rimane unesigenza imprescindibile, anche allo scopo di ottimizzare
limpiego delle risorse in funzione dellavanzamento del Programma Operativo.
La valutazione in parola ha carattere interno, e ha il compito di verificare periodicamente
landamento delle attivit in termini di gradimento, qualit, efficacia ed efficienza.
In questo senso, si tratta di agganciare gli obiettivi agli strumenti prescelti e ai risultati (attesi e
attuali), valorizzando lesperienza dei passati periodi di programmazione, comprese eventualmente
misurazioni sia quantitative sia qualitative, mirate a rilevare la notoriet delle Politiche di Coesione,
il gradimento delle attivit di comunicazione e la percezione della loro efficacia (ad es.,
somministrazione di questionari in occasione di eventi pubblici, interviste, focus group).
Inoltre, la valutazione potr utilmente fare riferimento alle informazioni raccolte presso il numero
verde e gli sportelli Europa presenti sul territorio e relative a diverse variabili (p. es., tipologia di
utenza, interessi, collocazione geografica).
Analisi SWOT
Lanalisi SWOT evidenzia i fattori interni ed esterni che caratterizzano la Strategia di Comunicazione
del POR FESR 2014-2020. Tale analisi, infatti, ha un duplice compito: eliminare le strozzature e
valorizzare le potenzialit che caratterizzano il funzionamento (verso linterno e verso lesterno)
della Strategia, e al tempo stesso cogliere le opportunit e limitare i rischi che ne possono limitare
lefficacia e la capacit di produrre i risultati desiderati.

18

09/06/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 46

Per quanto riguarda i fattori interni lanalisi individua i punti di forza e di debolezza; e per quanto
riguarda i fattori esterni, le opportunit e i rischi. La tabella che segue si riferisce dunque ai fattori
interni e a quelli esterni che caratterizzano la Strategia di Comunicazione. I punti di forza e di
debolezza sintendono interni al sistema costituito dallUfficio responsabile e dalle Autorit di
gestione interessate, nonch dai referenti per lattuazione delle attivit previste nellambito del
POR.

Punti di forza

Punti di debolezza

Relativa mancanza di abitudine della


Esperienza nella gestione di attivit di
Pubblica Amministrazione a raccontare
comunicazione dei Fondi Strutturali
le Politiche di Coesione
Apertura al coinvolgimento dei partner
in tutte le fasi della programmazione
Consolidate modalit di comunicazione
social
Opportunit
Rischi

Coerenza di stili e messaggi grazie a


omogeneit di comunicazione tra i
diversi soggetti
Nuovi servizi disponibili per ampliare i
canali informativi (Spazio Attivo)

Possibili difficolt nel comunicare


procedure di accesso complesse
Modalit poco sperimentate di gestione
in comune tra pi Fondi

2.2 Obiettivi della Strategia di Comunicazione


Secondo il Reg. n. 1303/13 (art. 115) la Strategia di Comunicazione deve essere finalizzata da una
parte a pubblicizzare presso i cittadini il ruolo e le realizzazioni della politica di coesione mediante
azioni di informazione e comunicazione sui risultati e sull'impatto dei Programmi Operativi e delle
operazioni, dallaltra a informare i potenziali beneficiari in merito alle opportunit di finanziamento.
Dallaccostamento tra queste indicazioni e i risultati dellanalisi di contesto discendono i seguenti
obiettivi:

Promuovere uninformazione ampia e trasparente sulle opportunit offerte dal POR FESR,
sulle modalit di accesso e sui suoi risultati;
Rafforzare limmagine della Regione come ente che programma e mette in opera strategie
per la crescita, la competitivit e loccupazione;
Evidenziare il valore aggiunto delle Politiche di Coesione e limpatto dei Fondi SIE sullo
sviluppo del territorio;
Diffondere unimmagine coordinata e un messaggio unificante che favoriscano la
riconoscibilit delle informazioni relative al Programma;
Avvicinare i cittadini allEuropa.

19

STRATEGIA DI
COMUNICAZIONE,
DISSEMINAZIONE E
INDIRIZZI OPERATIVI PER
AZIONI COMUNI FESR - FSE
Programma Operativo Regionale FESR 2014 2020 - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

Decisione CCI 2014IT16RFOP013

AUTORITA DI GESTIONE FESR E FSE - REGIONE MARCHE


Febbraio 2015

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

novembre 2014, Auditel 2014). Per il resto il mercato costituito da emittenti medio-piccole che operano a
livello strettamente locale.

1.3 Le azioni rilevanti nella programmazione 2007-2013


LAutorit di Gestione FESR e FSE ha realizzato molteplici azioni di informazione e pubblicit tra quelle
previste nel Piano di comunicazione del POR FESR 2007-2013, in particolare si segnalano:
-

Il sito web unico punto di accesso ai Programmi operativi (78.700 accessi in un anno - novembre 2013novembre 2014 di cui 6.500 accessi mensili; maggiori argomenti cercati i bandi - sia FESR che FSE elenco delle operazioni aggiornato almeno ogni 6 mesi)
Geo localizzazione progetti (mappatura)
APP del sito per smartphone
Canali Social Media (Facebook e Twitter)
Canale video (su Vimeo)
Campagne ed eventi per il coinvolgimento del partenariato

12

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

Allegato 1 - Misurazione dellefficacia delle azioni di comunicazione realizzate allo


scopo di diffondere la maggiore conoscenza del POR FESR 2007-2013 nella regione
Marche4
Obiettivi e metodologia
Allinterno del Piano di Comunicazione finalizzato alla divulgazione e conoscenza del Programmazione
Europea POR FESR 2007-2013 della Regione Marche, stata realizzata unindagine fra gli abitanti
marchigiani volta ad analizzare la loro opinione ed il livello di soddisfazione in merito ai seguenti punti:
valutazioni sullUnione Europea e sulla UE awareness e sul suo ruolo di propulsore dello sviluppo
economico delle regioni dei Paesi membri;

valutazioni sul Programma di Sviluppo POR FESR 2007-2013 della Regione Marche: conoscenza
del programma e dei progetti attuati tramite le risorse messe a disposizione;

valutazioni sulla fruizione dei media, tradizionali e digitali, da parte della popolazione target;

valutazioni sulle attivit/azioni di comunicazione e informazione connesse al Programma di Sviluppo


POR FESR 2007-2013 della Regione Marche;

valutazioni di advertest sullefficacia della campagna di comunicazione;

profilazione sociodemografica del campione.

Le interviste sono state realizzate su di un campione di 1.001 unit, stratificato per sesso ed et (18-24; 2534; 35-44; 45-54; 55-70 anni), rappresentativo della popolazione appartenente a tali fasce di et residente
nella Regione Marche, pari a 1.553.138 abitanti (Fonte: Istat-2013).
La rilevazione stata condotta nei giorni 17 e 18 dicembre 2014 attraverso un a piattaforma C.A.W.I
(Computer Aided Web Interview), opportunamente configurata con un questionario inviato ad una
community di internauti profilati secondo le esigenze del committente.
Terminata la rilevazione, si proceduto al cleaning ed alla pesatura dei dati, allelaborazione dei risultati e
alla loro trasposizione nelle tabelle riportate.

Principali evidenze
Il grado di consapevolezza dei cittadini marchigiani del ruolo dellUE come volano di sviluppo economico
elevata, a conferma del lavoro effettuato dalla Regione in tal senso.
Il risultato ottenuto sicuramente ascrivibile alla pressione mediatica e comunicativa avvenuta sia nel 2014
che negli anni precedenti, soprattutto su alcuni target specifici.
Le conclusioni che si possono trarre sono le seguenti:
risultata efficace la comunicazione tesa ad evidenziare le opportunit connesse alle misure
contenute nel POR FESR 2007/2013;
le azioni di comunicazione intraprese sono risultate efficaci per comunicare adeguatamente obiettivi
e finalit delliniziativa e garantire la partecipazione dei potenziali beneficiari;
la platea di cittadini ha risposto positivamente allintegrazione fra media tradizionali (TV, annunci
stampa, affissioni, brochure, depliant) e media digitali (banner, siti, portali, newsletter, canali video
on line

Indagine efficacia Piano di Comunicazione POR FESR Marche 07-13 - Dicembre 2014 a cura dellIstituto DEMOCOM srl

46

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

1. Conoscenza e consapevolezza sui finanziamenti UE

non indica/non sa 2,3%

non indica/non sa 16,2%

2. Conoscenza del ruolo UE e focus su POR FESR

non indica/non sa 1,0%

non indica/non sa 7,1%

47

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

3. Conoscenza POR FESR (1/2)

Prima scelta - non indica/non sa 10,2%


Seconda scelta non indica/non sa 11,5%

4. Conoscenza POR FESR (2/2)

non indica/non sa 1,1%

non indica/non sa 0,9%


48

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

5. Soddisfazione su informazioni ricevute

non indica/non sa 1,1%

6. Conoscenza specifica interventi ed opere finanziate dal POR FESR

non indica/non sa 2,2%

49

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

7. Strumenti di fruizione comunicazione POR FESR

non indica/non sa 3,9%

Prima scelta - non indica/non sa 2,1%


Seconda scelta non indica/non sa 6,2%

50

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

8. Valutazione efficacia campagna comunicazione POR FESR (1/2)

non indica/non sa 6,2%

non indica/non sa 2,4%

9. Valutazione efficacia campagna comunicazione POR FESR (2/2)

non indica/non sa 4,1%


51

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

10. Frequenza fruizione e tipologia media

11. Grado di coerenza media rispetto al POR FESR

52

Prima scelta - non indica/non sa 10,1%


Seconda scelta non indica/non sa 14,7%

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

12. Preferenza media per attingere informazioni su POR FESR

Prima scelta - non indica/non sa 5,0%


Seconda scelta non indica/non sa 7,1%

53

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

13. POR FESR 2014/2020: i settori su cui investire

Prima scelta - non indica/non sa 6,4%


Seconda scelta non indica/non sa 8,2%

54

Strategia di Comunicazione e Disseminazione POR FESR 2014-2020


Indirizzi operativi per azioni comuni FESR e FSE

Campione di indagine

Nota metodologica

55

strategia di comunicazione

fonte: http://burc.regione.campania.it

3. Esperienze e risultati del precedente periodo di programmazione


Il Piano di Comunicazione del POR Campania FESR 2007-2013 stato
articolato in un mix di azioni finalizzate a garantire la conoscenza da
parte dei cittadini dei benefici e dei risultati del POR, onde consentire
la costruzione di relazioni di fiducia tra la Regione e tutti i suoi pubblici
di riferimento, e ad assicurare trasparenza e accessibilit relativamente
alle opportunit offerte.
In conformit con quanto stabilito dallart. 4.2 del Regolamento (CE)
1828/2006, le attivit di comunicazione del FESR Campania sono state
valutate alla met e alla fine del periodo di Programmazione 2007-2013.
La valutazione intermedia stata effettuata attraverso unindagine
avente come obiettivo principale la misurazione e la valutazione della
conoscenza e della percezione della Regione Campania e della U.E., le
politiche di sviluppo e i fondi strutturali allinterno della cittadinanza
sviluppate nellambito del POR-FESR 2007-2013 e dei Grandi Progetti.
Oltre a ci, la ricerca ha inteso anche verificare lefficacia delle azioni di
comunicazione realizzate in termini di visibilit del programma operativo e di consapevolezza del ruolo svolto dallEuropa.
Lindagine ha previsto leffettuazione di pi fasi di ricerca:
unindagine qualitativa e unindagine quantitativa presso la
popolazione campana
unindagine qualitativa presso Opinion Leader campani

unindagine quantitativa presso beneficiari potenziali e beneficiari effettivi delle misure POR-FESR.
e lutilizzo delle seguenti metodologie:
2 focus group e 800 interviste CATI a campione rappresentativo della popolazione campana
12 colloqui in profondit con Opinion Leader campani
100 interviste CATI presso beneficiari potenziali e 100 interviste CATI presso beneficiari effettivi delle misure POR-FESR.
La valutazione finale stata effettuata mediante unindagine tramite i
canali web sulla conoscenza, efficacia, e gradimento delle attivit previste dal Piano di Comunicazione del Programma Operativo Regionale
FESR 2007-2013 della Regione Campania. Lindagine stata effettuata
mediante lanalisi del web sentiment, espresso tramite i canali web e
social (Facebook, Twitter, Blog e forum, quotidiani e fonti online), sulle
tematiche affini a POR-FESR Campania 2007-2013 e ai Grandi Progetti
in esso contemplati.
Sulla base delle considerazioni maturate nel corso del settennio e delle
indagini svolte, possibile tracciare un quadro di sintesi che riassume i
punti di forza e debolezza, nonch le opportunit da cogliere e i rischi da
valutare nellimpostazione della Strategia di comunicazione 2014-20.

Analisi SWOT
Punti di forza
Punti di debolezza
Hanno sentito parlare del FESR per le regioni del Sud Italia il 61% degli Solo il 7% delle aziende potenziali beneficiari delle misure UE in grado
intervistati, e il 45% ha sentito parlare del FESR in Campania. La cono- di indicare effettivamente almeno un progetto finanziato dal FESR e solo
scenza cresce a Caserta, Avellino e Benevento, tra gli uomini e gli adulti il 16% ritiene di essere informata molto o abbastanza sul ruolo del prodi et media.
gramma.
Hanno sentito parlare dei Fondi Strutturali Europei in Campania il 54% Solo il 24% degli effettivi beneficiari esprime un giudizio positivo sullatdelle aziende potenziali beneficiari delle azioni UE.
tuale funzionamento dei fondi in Campania. Le principali difficolt evidenziate sono un eccesso di burocrazia (86%), la mancanza di supporti
bancari e finanziari (51%), e la non ampia informazione sul POR FESR
(51%).
Soltanto una minoranza dei cittadini conosce lesistenza del sito del POR
FESR CAMPANIA.
Scarsa propensione da parte degli utenti a utilizzare i social media.
Opportunit
Minacce
Diffusione della banda larga di base (10 Mbps) a tutti i cittadini campani e Prevale la percezione che non vi sia una strutturata divulgazione delle informazioni sul POR e che laccesso sia inoltre appannaggio soltanto degli
della rete a banda ultralarga a 30 Mbps per 119 Comuni.
I beneficiari potenziali sono interessati a presentare un progetto in futuro addetti ai lavori e non dei cittadini. Lidea che sia difficile e oneroso prein due casi su tre, e reputano che tra i diversi ambiti di intervento biso- sentare un progetto, che serva laiuto di professionisti, meccanismi ad hoc:
gnerebbe dare la precedenza al turismo (51%), al risparmio energetico questo potrebbe facilitare solo poche persone.
(51%) e alla salute delluomo (48%); seguono il sistema agroalimentare e significativo il campione di dati che mette in risalto come la percezione
trasporti/infrastrutture (34%).
diffusa sullefficacia del contributo della UE comunque particolarmente
Il grande pubblico consapevole di un grande impegno messo in campo, pessimista.
con il contributo della UE, per superare i limiti, in termini strutturali, della Il 48% dei cittadini campani di 16-74 anni non ha mai usato un computer
(Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2014).
Campania.
10 Strategia di comunicazione del POR Campania FESR 2014-2020

fonte: http://burc.regione.campania.it

COMMISSIONE EUROPEA
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Fondo Sociale Europeo

REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE PUGLIA

Comitato di Sorveglianza
del Programma Operativo
2014-2020
CCI 2014IT16M2OP002
...............................................................

STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
(Punto 9 dellO.d.G.)
...............................................................

BARI, 11 MARZO 2016

La Menzione. ll Retweet, infine, un tweet di un altro utente che viene inoltrato ai propri Follower (corrisponde al
condividi di Fb).
La Regione Puglia stata la prima regione italiana ad utilizzare Twitter per divulgare maggiormente la propria
immagine al grande pubblico. Questo ha permesso di ottenere una base di utenti (follower) molto larga (40.832), con
portata generale dei contenuti, reputazione del profilo allinterno della community (Awareness) e Engagement
(successo e condivisione del messaggio condiviso con il pubblico) che hanno registrato valori sempre positivi,
rispettivamente di + 475% e +447%. Analogamente, si registrano un dato positivo la Menzione (cio quando,
all'interno di un tweet, viene citato un altro utente includendo il simbolo @ seguito dal nome di quest'ultimo) e i
Retweet (un tweet riferibile al profilo regionale che viene condiviso e inoltrato da un altro utente ai propri Follower)
Le interazioni profilo/utenti e utente/utente che commentano informazioni del profilo registrano, quindi, valori in
positivo, se si considera altres che la condivisione di informazioni su Twitter segue logiche ben diverse da Facebook.

2.3 Lesperienza acquisita durante il periodo 2007-2013 in materia di comunicazione

Nel passato ciclo di programmazione la Regione Puglia ha predisposto molteplici azioni di comunicazione,
schematicamente riepilogate nella tabella seguente.

AZIONE
1. COORDINAMENTO
1.1 ATTIVITA DI STUDIO, RICERCA E ASSISTENZA TECNICA
1.2 IMMAGINE COORDINATA E DI SISTEMA
1.3 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLE AZIONI DI COMUNICAZIONE
2. SISTEMI INFORMATIVI
2.1 CONTACT CENTER
14

2.1.1 DOTAZIONE TECNOLOGICA CONTACT CENTER


2.1.2 ASSISTENZA TECNICA (FRONT OFFICE E BACK OFFICE)
2.2 PORTALE INTERNET MULTILINGUE
2.2.1 DOTAZIONE TECNOLOGICA PORTALE WEB
2.2.2 ASSISTENZA TECNICA (BACK OFFICE)
2.3 WEBTV
2.4 FORMAT TELEVISIVI PER BROADCASTING
2.5 TELEVIDEO REGIONALE
2.6 SISTEMA MONITOR (NELLE SEDI DI UNIVERSITA, INFORMAGIOVANI E CPI)
2.7 CANALI SPERIMENTALI
2.8 TGOV DIGITALE TERRESTRE
2.9 AGENZIE DI INFORMAZIONE
3. ANIMAZIONE TERRITORIALE
3.1 CONVEGNI
3.2 SEMINARI
3.3 CONFERENZE STAMPA
3.3 AZIONI MIRATE DI MARKETING
3.4 MAILING MIRATO
3.5 PRODOTTI MEDIALI E MULTIMEDIALI
3.6 EVENTI
4. PUBBLICITA E INFORMAZIONE SUI PROGETTI
4.1 MANUALI, CATALOGHI E BROCHURE (BELOW THE LINE)
4.2 INSERZIONISTICA E ALLEGATI SU STAMPA (ABOVE THE LINE)
4.3 CONFERENZE STAMPA
4.4 SOSTEGNO A TRASMISSIONI SU CANALI TELEVISIVI NAZIONALI E REGIONALI
5. PUBBLICITA E PROMOZIONE ATTIVITA
5.1 CAMPAGNE PUBBLICITARIE
5.2 PLANNING
5.3 MAILINGLIST FAMIGLIE PUGLIESI
5.4 AFFISSIONISTICA NEI COMUNI
5.5 AFFISSIONISTICA 6X3
6. RETE DEGLI OPERATORI
6.1 ARCHITETTURA DEL SISTEMA TRA OPERATORI
6.2 FORMAZIONE INTERNA
6.3 WORKSHOP
6.4 INTRANET, BANCA DATI E APPLICATIVI ICT AVANZATI
7. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
15

7.1 SISTEMA DI CONTROLLO


7.2 ATTIVITA DI VALUTAZIONE
7.3 MEDIASCREENING

Le strategie e le azioni pi significative


Le attivit di comunicazione sui fondi strutturali e sulle politiche di coesione hanno consentito di consolidare le
competenze presenti e di raggiungere i risultati seguenti:
1) rafforzare limmagine univoca della Regione Puglia
2) assicurare il coordinamento delle fonti e degli strumenti di informazione
3) promuovere un approccio di partecipazione integrata.

1) Il rafforzamento dellimmagine univoca della Regione Puglia ha costituito il punto di partenza della strategia di
comunicazione al fine di trasmettere ai cittadini, agli operatori e alle Amministrazioni unimmagine integrata ed
omogenea facilmente riconoscibile e per ottenere una maggiore fruizione delle informazioni, delle comunicazioni e
delle policy attuate a livello regionale attraverso il rafforzamento del sistema unitario di identit visiva, con ladozione
sia di una immagine e di una simbologia uniforme e riconoscibile (azione di corporate identity), sia con la definizione
di una strategia globale e coordinata delle azioni con gli altri Servizi ed Enti regionali.
In tale ambito sono state promosse una serie di iniziative volte a diffondere la missione e il posizionamento della
Puglia, evidenziando in tutti gli ambiti interessati la capacit di progettare, lessere una regione dinamica e
allavanguardia, che considera la qualit della vita un contesto imprescindibile. In particolare emersa la capacit di
informare lutenza delle opportunit e dei servizi disponibili, promuovendo il ruolo attivo del singolo interlocutore
nella costruzione di un miglior contesto sociale e di vita.
Tra i progetti pi significativi si riportano: a) la creazione ed il rafforzamento di unidentit visiva e di comunicazione
unitaria, coordinata ed integrata al fine di programmare ed attuare una comunicazione al tempo stesso pi efficace e
fruibile da parte dei destinatari finali; b) la creazione ed implementazione del Centro Media Regionale inteso come
strumento operativo predisposto per identificare il pubblico di riferimento delle campagne di comunicazione allo
scopo di stabilire i mezzi pi efficaci per raggiungere i target; c) la creazione di un Parco Progetti da utilizzare per le
campagne di promozione e comunicazione con specifico riferimento a: format televisivi o radiofonici tematici,
coerenti con le politiche di coesione; redazionali e speciali a mezzo stampa sulle testate locali e nazionali; speciali
dedicati alle iniziative sul web; progetti su canali innovativi o internet, sistema web e reti video outdoor. Pi di 150
progetti sono stati finanziati attraverso il Parco Progetti. Tale dato mostra come la diffusione delle policy regionali si
sia caratterizzata e distinta per omogeneit, capillarit e multicanalit.
2) Il coordinamento delle fonti e degli strumenti di informazione esistenti a livello regionale (a partire dai siti e dai
portali predisposti) che ha permesso sia una migliore informazione e comunicazione delle attivit allesterno e
allinterno dellAmministrazione, sia una partecipazione pi attiva dei cittadini alle scelte dellistituzione attraverso
16

lottimizzazione ed il potenziamento dei canali dinterazione gi utilizzati per la comunicazione interna, nonch un
sistema integrato di reti e di sportelli (fisici o virtuali) destinati al pubblico (URP e Centro di Contatto). Accanto alla
preziosa attivit dellUfficio Relazioni con il Pubblico della Regione Puglia, le AdG hanno promosso la creazione di due
importanti Centri di Contatto allinterno di due sedi istituzionali della Regione.
Lattivit di comunicazione destinata ai potenziali beneficiari delle misure finanziate dai Programmi Operativi stata
effettuata attraverso la creazione di specifici siti e portali di carattere generale (con riferimento ai siti dei fondi FESR e
FSE) e tematico che hanno registrato particolare successo da parte dei target di utenti, ma anche di fasce di
popolazione a livello pi generale, con specifico riferimento agli interventi rivolti alla formazione ed al lavoro, alle
infrastrutture ed ai servizi sociali e sociosanitari, agli aiuti alle imprese, al turismo, allambiente, alle politiche giovanili,
dove poter acquisire linformazione di base, ma anche e soprattutto lintera documentazione tecnico-amministrativa
necessaria per consentire la candidatura diretta agli avvisi e bandi oggetto di pubblicazione.
3) La Regione Puglia ha investito nella comunicazione a sostegno della promozione delle politiche di coesione e
sviluppo del territorio approntando un approccio che ha promosso una partecipazione integrata attraverso
lorganizzazione di campagne di comunicazione e di eventi di rilevanza regionale, la realizzazione della campagna di
comunicazione sul Bilancio Sociale, la partecipazione alle pi significative manifestazioni fieristiche presenti sul
territorio nazionale ed internazionale.
In tale ambito sono state svolte molteplici iniziative di informazione diretta sulle opportunit offerte dai Programmi
Operativi, sia attraverso la predisposizione di campagne mirate di comunicazione e sensibilizzazione, sia attraverso la
partecipazione a eventi, convegni, incontri diretti sui territori, manifestazioni fieristiche e congressuali che hanno
contribuito ad accrescere la conoscenza sulle linee di azione e sui finanziamenti messi a disposizione.
Le Campagne di Comunicazione realizzate nella precedente programmazione sono state pi di 50 e hanno riguardato
tutte le attivit finanziate attraverso i fondi comunitari. Dalla sensibilizzazione a favore della raccolta differenziata alla
tutela delle coste, dalle possibilit create attraverso il Piano Straordinario per il Lavoro alle borse di studio, passando
per svariate campagne di screening e di promozione delle pari opportunit, tutte le tematiche sono state
adeguatamente comunicate. In tema di eventi, convegni e, pi in generale, iniziative cosiddette di animazione
territoriale, la Regione Puglia ha incrementato la propria presenza sia sul territorio regionale sia in Italia e allestero.
La Regione stata presente con degli spazi propri di esposizione delle politiche regionali in quasi 70 eventi e la stima
dei convegni e dei seminari organizzati supera le 400 iniziative con un riscontro di pubblico eccellente.
Inoltre, sono state svolte iniziative per: a) lottimizzazione e potenziamento dei canali dinterazione gi utilizzati per la
comunicazione interna, al fine di facilitare ed accelerare il flusso delle informazioni tra il centro ed il territorio; b) il
miglioramento della comunicazione, attraverso un sistema integrato di reti e di sportelli (fisici o virtuali) destinati al
pubblico (a partire dal potenziamento dellURP e dei Centri di Contatti specificamente orientati a fornire la prima
attivit di assistenza sulle opportunit presenti a valere sui Programmi comunitari); c) lottimizzazione della qualit e
della quantit dei servizi online per i cittadini, in particolare del sito web istituzionale e degli altri siti istituzionali
generali e tematici; d) lottimizzazione della tv fruibile attraverso il web (web tv); e) lorganizzazione di campagne di
comunicazione e di eventi di rilevanza regionale, importante veicolo per linformazione, per la promozione, per
consolidare i rapporti con il territorio, con i cittadini e per incentivare la partecipazione alle opportunit e la fruizione
17

dei servizi; f) promuovere una maggiore visibilit delle attivit attraverso i media; g) favorire sinergie tecnicooperative con gli Enti Locali e le associazioni maggiormente rappresentative.
Alcune delle campagne maggiormente significative sono risultate le seguenti: a) promozione della apertura
internazionale delle imprese; b) promozione della raccolta differenziata dei rifiuti; c) sostegno alle attivit di ricerca e
innovazione nellambito della creazione della Smart Puglia 2020; d) campagna per accrescere lattrazione turisticoculturale

la

destagionalizzazione

delle

presenze;

e)

campagna

di

comunicazione

del

bando

Microcredito/Microprestito di impresa a sostegno delle piccolissime attivit imprenditoriali; f) i giovani pugliesi;


energia alternativa, il grande evento della durata di due giorni dedicato alla presentazione delle esperienze pi
significative realizzate con il supporto delle risorse comunitarie FSE e, pi in generale, alle politiche regionali dedicate
alla formazione, all'educazione e alla promozione dell'attivazione e dell'imprenditorialit delle giovani generazioni.

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STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
DEL POR FESR SARDEGNA 2014-2020
approvata dal Comitato di Sorveglianza il 2 febbraio 2016

ESPERIENZE E RISULTATI DELLA PRECEDENTE PROGRAMMAZIONE


Nella definizione della strategia di comunicazione del POR FESR 2014-2020 si inteso mettere a frutto lesperienza
maturata nella programmazione 2007-2013 relativamente ai risultati della comunicazione, sviluppando e consolidando
i punti di forza e intervenendo sui gap e le criticit emerse.
Tra i punti di forza delle azioni realizzate nella precedente programmazione vanno senzaltro segnalati gli eventi di
comunicazione diretta come la Festa dellEuropa, la Settimana Europea della Mobilit Sostenibile (realizzata con il
progetto Bicimipiaci) e la Notte dei Ricercatori che si sono distinti per la capacit di coinvolgimento e fidelizzazione
dei partecipanti, ma anche per la capacit di trasferimento efficace dello spirito e del valore del Programma.
Per contro, tra i punti di debolezza emersi dallanalisi dei questionari somministrati nel corso degli eventi, si
evidenzia una conoscenza limitata dei fondi europei in generale e, di conseguenza del POR FESR. Il cittadino
sa che grazie allUnione Europea la Regione Sardegna pu usufruire di fondi dedicati per migliorare lo sviluppo
dell'Isola, ma spesso non dispone di unadeguata informazione su come questi fondi vengano spesi e quali benefici
ne derivino nella vita di tutti i giorni. Le indagini campionarie condotte nel 2011 e nel 2014 sugli interventi informativi
messi in campo dalla Regione Sardegna con il POR FESR 2007-2013, suddivise per i target imprese, pubblica
amministrazione e popolazione della Sardegna, hanno evidenziato che:
la conoscenza del POR FESR 2007-2013 tra gli Enti Pubblici e le imprese si ridotta rispetto allindagine
condotta nel 2011;
le modalit pi utili per la diffusione della conoscenza delle opportunit legate al POR FESR sono sostanzialmente:
il sito web della Regione Sardegna, le informazioni a mezzo stampa/tv/radio (soprattutto per i cittadini) e gli
incontri pubblici sui temi legati ai finanziamenti, gli help desk telefonici e le associazioni di categoria (soprattutto
per le imprese e gli enti pubblici);
la posta elettronica e i social network come modalit di contatto;
al di l dell'uso delle tecnologie, comunque emersa limportanza della comunicazione diretta;
in merito agli eventi organizzati si evince la necessit di affrontare con maggior chiarezza i temi relativi allaccesso
ai finanziamenti;
i suggerimenti forniti dagli intervistati hanno sottolineato l'esigenza di una comunicazione pi vicina allinterlocutore,
pi frequente e pi semplice;
tra la popolazione, coloro che conoscono il POR FESR dichiarano di averlo conosciuto principalmente attraverso
annunci stampa su quotidiani, periodici e affissioni, a testimonianza che luso dei media "tradizionali" ha ancora
un impatto rilevante sui destinatari;
la conoscenza del POR FESR cresce anche mediante il passaparola ed i comunicati radio/televisivi.
Alla luce di tale ricognizione emergono alcune criticit su cui si ritiene necessario lavorare. In primis nella passata
programmazione mancata una campagna di comunicazione mirata sul POR FESR che ne sottolineasse lidentit
e le specificit. Gran parte della comunicazione rivolta ai cittadini stata veicolata attraverso la promozione di un
evento. Se ci ha fatto s che si arrivasse in maniera pi facile al cittadino, contribuendo a ridurre le distanze con le
istituzioni e le politiche comunitarie, dallaltra non ha contribuito a creare una adeguata conoscenza e consapevolezza
specifica sul Programma (brand awareness).
Di seguito viene presentata la matrice SWOT che sintetizza e mette a sistema quanto emerso dalle indagini
campionarie condotte nel 2011 e nel 2014 e dai questionari somministrati durante gli eventi e gli interventi informativi.
Matrice SWOT
PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

qualit dell'informazione disponibile su www.sardegnaprogrammazione.it


comunicazione coi media tradizionali
esperienza positiva di ascolto e confronto con il Partenariato
alto grado di diffusione di internet tra famiglie
alto grado di diffusione di internet tra le PMI

limitata visibilit e conoscenza del POR FESR


incontri pubblici sui temi legati ai finanziamenti
linguaggio ancora troppo tecnico
limitata integrazione ed unitariet fra i diversi attori della comunicazione regionale
punti di informazione comunitaria dislocati principalmente sui
grandi centri urbani

OPPORTUNIT

MINACCE

integrazione tra strumenti, canali e politiche


coinvolgimento del Partenariato e delle reti
grande sensibilit sul tema degli Open data sul territorio

scetticismo verso le politiche europee e nuove priorit derivanti


dai mutati scenari internazionali
presenza di una grande fetta di cittadini (fasce sociali e culturali
meno favorite) che vive una situazione di estraneit rispetto alla
condizione di europeo"

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