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Volete voi che sia abrogato l'art.

6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3


aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239
dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2016)", limitatamente alle
seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di
sicurezza e di salvaguardia ambientale"?
Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree
marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virt di leggi
nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attivit
di ricerca, di prospezione nonch di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di
cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9. Il divieto altres stabilito nelle zone
di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero
nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette, fatti salvi
i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla
data di entrata in vigore del decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 ed i procedimenti
autorizzatori e concessori conseguenti e connessi, nonch l'efficacia dei titoli abilitativi gi
rilasciati alla medesima data, anche ai fini della esecuzione delle attivit di ricerca, sviluppo e
coltivazione da autorizzare nell'ambito dei titoli stessi, delle eventuali relative proroghe e
dei procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi. Il divieto altres
stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo lintero
perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e
costiere protette. I titoli abilitativi gi rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del
giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono
sempre assicurate le attivit di manutenzione finalizzate alladeguamento tecnologico
necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dellambiente, nonch le operazioni finali
di ripristino ambientale. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, i titolari delle concessioni di coltivazione in mare sono tenuti a corrispondere
annualmente l'aliquota di prodotto di cui all'articolo 19, comma 1 del decreto legislativo 25
novembre 1996, n. 625, elevata dal 7% al 10% per il gas e dal 4% al 7% per l'olio. Il titolare
unico o contitolare di ciascuna concessione tenuto a versare le somme corrispondenti al
valore dell'incremento dell'aliquota ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato,
per essere interamente riassegnate, in parti uguali, ad appositi capitoli istituiti nello stato di
previsione , rispettivamente, del Ministero dello sviluppo economico, per lo svolgimento
delle attivit di vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di
ricerca e coltivazione in mare, e del Ministero dellambiente e della tutela del territorio e
del mare, per assicurare il pieno svolgimento delle azioni di monitoraggio, ivi compresi gli
adempimenti connessi alle valutazioni ambientali in ambito costiero e marino, anche
mediante limpiego dellIstituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA),
delle Agenzie regionali per lambiente e delle strutture tecniche dei corpi dello Stato
preposti alla vigilanza ambientale, e di contrasto dellinquinamento marino.
(comma cos sostituito dall'art. 35, comma 1, legge n. 134 del 2012, poi modificato dall'art. 1,
comma 239, legge n. 208 del 2015 e dall'art. 2, comma 1, legge n. 221 del 2015)
17.

Art. 35 legge n. 134 del 2012.


Disposizioni in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi
L'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sostituito dal
seguente:
17. Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree
marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virt di leggi
nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni dellUnione europea einternazionali
sono vietate le attivit di ricerca, di prospezione nonch di coltivazione di idrocarburi
liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9. Il divieto
altres stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo
l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e
costiere protette, fatti salvi i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge
n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 29 giugno 2010 n.
128 ed i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi, nonch l'efficacia
dei titoli abilitativi gi rilasciati alla medesima data, anche ai fini della esecuzione delle
attivit di ricerca, sviluppo e coltivazione da autorizzare nell'ambito dei titoli stessi, delle
eventuali relative proroghe e dei procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e
connessi. Le predette attivit sono autorizzate previa sottoposizione alla procedura di
valutazione di impatto ambientale di cui agli articoli 21 e seguenti del presente decreto,
sentito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dalle aree marine e
costiere interessate dalle attivit di cui al primo periodo, fatte salve le attivit di cui
allarticolo 1, comma 82-sexies, della legge 23 agosto 2004, n. 239, autorizzate, nel rispetto
dei vincoli ambientali da esso stabiliti, dagli uffici territoriali di vigilanza dellUfficio nazionale
minerario per gli idrocarburi e le georisorse, che trasmettono copia delle relative
autorizzazioni al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dellambiente e della
tutela del territorio e del mare. Dall'entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente
comma abrogato il comma 81 dell'articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 239. A
decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, i titolari delle
concessioni di coltivazione in mare sono tenuti a corrispondere annualmente l'aliquota di
prodotto di cui all'articolo 19, comma 1 del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625,
elevata dal 7% al 10% per il gas e dal 4% al 7% per l'olio. Il titolare unico o contitolare di
ciascuna concessione tenuto a versare le somme corrispondenti al valore dell'incremento
dell'aliquota ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato, per essere
interamente riassegnate, in parti uguali, ad appositi capitoli istituiti nello stato di previsione
del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero dello
sviluppo economico, per assicurare il pieno svolgimento rispettivamente delle azioni di
monitoraggio e contrasto dell'inquinamento marino e delle attivit di vigilanza e controllo
della sicurezza anche ambientale degli impianti di ricerca e coltivazione in mare..
1.

Comma 239 legge n. 208 del 2015


All'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il secondo e il

terzo periodo sono sostituiti dai seguenti: Il divieto e' altresi' stabilito nelle zone di
mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero
nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette. I titoli
abilitativi gia' rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto
degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le
attivita' di manutenzione finalizzate all'adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza
degli impianti e alla tutela dell'ambiente, nonche' le operazioni finali di ripristino
ambientale.

Legge 9 gennaio 1991, n. 9


Articolo 9. Concessione di coltivazione. Disposizioni generali.
1. Al titolare del permesso che, in seguito alla perforazione di uno o pi pozzi, abbia
rinvenuto idrocarburi liquidi o gassosi accordata la concessione di coltivazione se la
capacit produttiva dei pozzi e gli altri elementi di valutazione geo-mineraria disponibili
giustificano tecnicamente ed economicamente lo sviluppo del giacimento scoperto.
2. Alle concessioni di coltivazione si applica il comma 11 dell'articolo 6.
3. L'area della concessione deve essere tale da consentire il razionale sviluppo del
giacimento scoperto.
4. Su richiesta dei titolari dei permessi, pu essere accordata un'unica concessione di
coltivazione su un'area ricadente su due o pi permessi adiacenti, quando ci corrisponda
alle esigenze di razionale sviluppo del giacimento scoperto. Per le stesse esigenze la
concessione pu estendersi ad aree non coperte da vincolo minerario.
5. All'istanza di concessione deve essere allegato il programma di sviluppo del giacimento.
6. Le disposizioni di cui all'articolo 18 della legge 21 luglio 1967, n. 613, in materia di
contitolarit si estendono alle concessioni di coltivazione, in quanto applicabili.
7. Le disposizioni dei commi terzo, quarto, quinto e sesto dell'articolo 27 della legge 21
luglio 1967, n. 613, si applicano anche alle concessioni di coltivazione accordate in
terraferma.
8. Al fine di completare lo sfruttamento del giacimento, decorsi i sette anni dal rilascio della
proroga decennale, al concessionario possono essere concesse, oltre alla proroga prevista
dall'articolo 29 della legge 21 luglio 1967, n. 613, una o pi proroghe, di cinque anni ciascuna
se ha eseguito i programmi di coltivazione e di ricerca e se ha adempiuto a tutti gli obblighi
derivanti dalla concessione o dalle proroghe (8).
9. (9).
10. Nei casi di contitolarit della concessione di coltivazione si applica l'articolo 12 della
legge 30 luglio 1990, n. 221 (10).
11. Ove ricada nei territori di rispettiva competenza, la concessione di coltivazione
accordata dal Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, d'intesa con le
regioni a statuto speciale o le province autonome di Trento e Bolzano interessate (11).

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