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COOPERARE PER AFFRONTARE INSIEME LE CRITICITA


DEL SETTORE EUNO DEGLI OBIETTIVI STRATEGIC!

DELLE DUE ASSOCIAZIONE Dl CATEGORIA,


COME SPIEGA STEFANO DE COLLE, CONSIGLIERE INCARICATO
DEL GRUPPO CUCINE IN ASSARREDO

di Raffaella Razzano

LAVORAREA

UN TAVOLO COMUNE
La necessita di un dialogo tra le associazioni degli imprenditori della produzione e della distribuzione ha una priorita che Stefano
De Colle, imprenditore e consigliere incaricato del Gruppo Cucine dal maggie dello scorso anno, ha identificato subito fin dall'inizio
del suo mandato. In Assarredo gia stato
aperto un tavolo tecnico allargato per discu tere insieme a Federmobili progetti concreti
che spazino dalla formazione, puntando sulla cultura del "retail management", al reperimento dl dati puntuali sull'andamento dei
consumi e sulla profilazione del consumatore. lnformazioni fondamentali per il punto
vendita, e anche per i produttorL Purtroppo Ia pressione che Ia crisi sta esercitando
su tutti i soggetti rende piu difficile attuare qualsiasi programma, seppure vitale per
l'evoluzione e Ia sopravvivenza del settore-

A questo proposlto. quaD sono out I mas

sforl puntl dl crltlclt nella dlstrlbuzlone


del mobile da cudna In ltaUal

Premetto che il sistema giunto a un pun to di rottura perche fatturati e margini sono
ai minimi storici, per Ia cucina siamo quasi
al so% dei fatturati pre crisi, e attualmente
chi ancora sui mercato tende a scaricare Ia
forte tensione finanziaria sui fornitori , compromettendo tutta Ia filiera. In ogni caso, Ia
crisi ha messo in luce i punti deboli del sistema che sono Ia poca trasparenza e Ia scarsa
credibilita dell'offerta. Trasparenza e credibilita che invece Ia GOO, che continua ad erodere quote, sta cavalcando come propri punti
di forza. II consumatore ha strumenti potenti
di confronto grazie al web e oggi non si fida
piu di un'offerta che puc essere, per lo stesso prodotto, diversa secondo i punti vendita . D'altro canto gli imprenditori della distribuzione sono assillati dalla paura di perdere
vendite e molti di loro continua no a puntare

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Stefano De Colle. ad di e consigliere incaricato


del Gruppo Cucine In Assarredo.

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FEDERMOBILI

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ALLARME FISCALE
UN APPELLO DEL PRESIDENTE

solo sulla leva del prezzo in una competizio


ne che non giova a nessuno e che sovente
scorretta. ln questo momenta piii che mai il
sistema arredo, anche attraverso il tavolo di
cui si parlava, ha invece la necessita di defi
nire delle regole di comportamento etico da
condividere e comunicare al consumatore per
garantirgli quella trasparenza e credibilita
di cui ha pieno diritto. Bisogna partire dalla
consapevolezza che tra gli imprenditori del
settore il gioco tra le due parti, produttori e
distribuzione, deve essere " win-win".
E soprattutto deve vincere anche un terzo at
tore che il consumatore.

Quale potrebbe euere ll ruolo attlvo del


trade per accrescere la catena del valore7
ll punto di partenza per dare valore al proget
to mettere al centro del processo di vendi
ta il consumatore considerando "l' uomo" e
non vedendolo solo come una opportunita
di business. Ancora oggi per il consumatore
l'obiettivo non il prezzo piii basso ma esse
re soddisfatto neUe sue necessita. La cultu
ra del progetto, che fa parte della storia del
nostro sistema e che rimane ancora un'ar
ma potente, deve partire da qui. Per questo
fondamentale lavorare sull'ascolto a livello
individuate ma anche condividere la propria
esperienza per attivare un osservatorio co
mune dove attingere dati preziosi per tutti.
L'altro aspetto strategico quello della co
municazione. Oggi aspettare il cliente nel
proprio negozio vuol dire accettare l'agonia .
Bisogna avere capacita attrattiva, anche uti
lizzando sistemi non convenzionali, a partire
da quelli offerti dalla rete. Oltretutto, anche
se le cifre del commercia on line nel settore
arredo so no ancora piccole, sono comunque
in crescita e questo trend rappresenta un'op
portunita anche per Ia distribuzione cosl det

Con un appello lanciato nel gennaio 2013, Mauro


Tambelli , presidente di Federmobili, ha ricordato al
cune delle maggiori criticita per il settore: dal bilancio pericolosamente negativo del settore negli ultimi
cinque anni al problema dei nuovi tributi che graveranno ancora di piu sulle gestioni dei punti vendita.
L'anno che si eappena concluso estato, per gli associati della Federazione Nazionale dei Negozi di
Arredamento Federmobili - Confcommercio lmprese per l'ltalia, allimite della sostenibilita.
II bilancio di cinque anni di crisi per Ia macro filiera
Legno-Arredo, parla chiaro: meno 14 miliardi di fatturato alia produzione, meno 52mila posti di lavoro,
meno 40% consumo nazionale.
Gli imprenditori commerciali del settore arredo, con
fatturati che nel 2012 si sono contratti anche del
Mauro Tambelli, pres1dente di Federrnobili.
30%, si trovano con un carico fiscale che rischia
seriamente di essere motivo principale delle cessazioni delle attivita. II "colpo di grazia" potrebbe arrivare ad aprile 2013 con Ia prima rata della Tares,
il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che quest'anno sostituira Tarsu e Tia. Secondo i
calcoli deii 'Ufficio Studi Confcommercio, con il 2013 le tariffe sui rifiuti pagate dalle aziende aumenteranno in media del 290%, con incrementi superiori al400% per alcune tipologie di attivita.
Le imposte e le tariffe che gravano sulle nostre imprese - afferma Mauro Tambelli. presidents
Nazionale Federmobili - stanno portando al col lasso gli imprenditori del nostro settore. l'introduzione della Tares, dell'lmu e degli altri balzelli che non dipendono dal fatturato e dalla redditivita
dell 'azienda sono insostenibili. Siamo consci che peril Fisco l'aumento di un 3,8% delle entrate nei
primi undici mesi del 2012 siano un ottimo risultato, ma non si puo non sottolineare che l'aumento
del gettito edovuto soprattutto all'introduzione dell'lmu e che al risultato positivo fa da contraltare
un calo del gettito Iva, nella stesso periodo, dell'1 ,8%. Questa nonostante l'aliquota sia stata aumentata di un punta percentuale lo scorso anna con una ripercussione sui consumi "devastante"
(soprattutto peri beni semi durevoli come l'arredamento).
I Comuni, nel calcolo della Tares - continua il presidents Tambelli - devono necessariamente
considerare che le ampie superfici dei locali dove si svolgono le attivita lavorative, come nel nostro
caso, non sono direttamente correlabili ad una maggiore produzione di rifiuti. Un'impresa commerciale che vende mobili e giii soggetta ai costi della differenziazione degli imballaggi e a quelli del
conferimento dei rifiuti diversi, con il risultato che nel "cestino" finiscono, esclusivamente, i rifiuti
che si producono con l'attivita giornaliera svolta nei soli spazi destinati ad ufficio e, quindi, solo su
queste metrature andrebbe calcolata Ia tassa.
Chiedo - conclude Tambelli - un intervento della politica che salvaguardi il nostro settore da una
'catastrofe annunciata'. Lo scorso dicembre abbiamo rilanciato con forza al Governo (insieme a
FederlegnoArredo, Confartigianato Legno Arredo, Cna Produzione, Ance e i sindacati Feneal Uti,
Filca Cisl, Fillea Cgil) una proposta che garantirebbe un incremento dei consumi nazionali di arredamento pari a oltre 1 miliardo di euro nel prima semestre 2013, con evidenti beneficia "cascata" su
numerosi altri settori: l'estensione della detrazione lrpef del 50% agli arredi destinati aile abitazioni
oggetto di interventi di ristrutturazione. Se attuata, questa misura, puo garantire una ripresa dei
consumi in uno dei settori vitali del Made in Italy salvando decine di migliaia di posti di lavoro e senza alcun incremento dei costi per lo Stato.

ta tradizionale.

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