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SENSO
OTORINO IPOACUSIE:
TEST DIAGNOSTICI - Prof
Turchetta
Letizia Mazzuca Mari, Annalisa
Marino, Federica Matteo, Giusy
Parisi
I test che vengono utilizzati nella
audiometria infantile sono gli stessi
che vengono utilizzati nelladulto,
lunica differenza che per i
bambini si usano determinate
accortezze in modo tale che possano darci delle risposte attendibili.
Lunica cosa che si differenzia tra gli adulti ed i bambini che nei bambini, come voi sapete, c la
necessit di effettuare una diagnosi il pi precocemente possibile e questo perch ludito correlato
allo sviluppo del linguaggio. Quindi pi tempo passa tra linizio dellipoacusia e linizio di tutte
quelle procedure che sono poi terapeutiche e riabilitative, minori saranno i risultati. Quindi ci siamo
accorti che era troppo tardi, la diagnosi di ipoacusia infantile veniva fatta troppo tardivamente
rispetto a quelli che sono invece i tempi ideali per linizio delle terapie. Per questo si ormai diffusa
in tutto il mondo, la tecnica dello screening uditivo, effettuata su tre livelli. Praticamente tutti i
bambini che nascono, vengono sottoposti a quello che lo screening uditivo ed il test che viene
utilizzato quello delle EMISSIONI OTOACUSTICHE.
Esiste un centro di primo livello, di secondo e di terzo perch in realt queste emissioni
otoacustiche non sono un test diagnostico ma soltanto un test di screening. Quindi al primo livello
la popolazione viene suddivisa in due sottogruppi: quelli che hanno unalta probabilit di essere sani
da quelli che hanno unalta probabilit di essere malati. Quindi ovvio che il primo livello di
screening non sufficiente per la diagnosi; perci i bambini, dopo aver effettuato questo primo
livello, non tutti ovviamente, solo quelli screenati a rischio, devono essere mandati nel centro di
secondo livello che si effettua a circa un mese dalla nascita dove vengono somministrati altri test da
screening. Fino ad arrivare al centro di terzo livello che invece il centro diagnostico, in cui si fa
una diagnosi pi approfondita, in cui non si utilizzano pi i test da screening ma i test clinici in
modo da poter effettuare entro sei mesi una diagnosi. Entro sei mesi perch poi, quando necessario,
bisogna iniziare la protesizzazione e bisogna iniziare la logopedia. Quindi diciamo che una
diagnosi infantile prende origine dallo screening.
Per quanto riguarda tutti i test che servono per fare diagnosi di ipoacusia, e questo vale sia per gli
adulti che per i bambini, possono essere suddivisi in due sottogruppi principali
Test obiettivi : non c necessit della collaborazione del pz
Test soggettivi : sono le audiometrie vocali, che necessitano della partecipazione del pz
modo tale che sul monitor mi appaia, come nellelettroencefalogramma, lattivit di base del nervo
acustico; poi mando gli stimoli appropriati, quindi uno stimolo acustico che deve avere determinate
caratteristiche. Una volta che ho mandato questi stimoli nel nervo ci saranno le varie
depolarizzazioni dei vari pezzi di tutta la via acustica e quindi le chiamo modificazioni dellattivit
di base (vado a vedere come si modifica il nervo acustico).
Se io mando degli stimoli di 100 decibel, quindi degli stimoli alti, e non trovo modificazioni
che devo pensare? Che quel suono non ha creato modificazioni quindi vuol dire che quello
stimolo non stato sentito, vuol dire che la chiocciola non ha trasformato questi suoni in
impulsi elettrici e quindi questi suoni non sono arrivati.
Se io invece le modificazioni le trovo, ma le trovo fino ad una certa intensit, per esempio
fino ad 80 decibel, vuol dire che sotto gli 80 decibel quello non ha sentito niente quindi mi
trovo davanti ad una sordit media;
Se io non li trovo per niente mi trovo di fronte ad una sordit profonda;
Se io invece mi trovo fino ad una intensit minima, che pu essere 30 decibel, vuol dire che
quello ha sentito tutti i suoni che ho mandato.
Quindi io in questo modo riesco a fare una diagnosi di grado di ipoacusia.
Per non che basta che io mando uno stimolo ho tutte le modificazioni perch esse sono talmente
piccole che si mascherano con lattivit di base, allora io devo mandare tanti stimoli, 2000, 3000
stimoli, in modo tale che tutte le modificazioni correlate con il suono che ho mandato con levento
acustico si vanno a sommare, quelle che invece erano degli artefatti come possono essere dei
movimenti del collo o degli occhi si vanno ad annullare. Quindi solo con la media, con linsieme
di queste stimolazioni che riesco ad avere le modificazioni.
La via uditiva lunga: parte dalla coclea e va a finire alla corteccia cerebrale, qui io posso andare
a studiare tutti i pezzi che vanno dalla coclea alla corteccia; quindi avr dei potenziali precoci in
base alla latenza che il tempo che ci mette lo stimolo ad arrivare dalla cuffia da dove io lo mando,
fino alle modificazioni che sto studiando quindi se sto studiando le modificazioni che avvengono
nella chiocciola, la latenza sar breve, se io invece vado a studiare quelle del nervo acustico fino al
collicolo, ci metter un po di pi ma sempre poco, tanto vero che i potenziali della chiocciola e
quelli del nervo acustico vengono chiamati a breve latenza. Poi avr quelli a media latenza, quelli
che mi vanno a studiare le modificazioni per esempio del talamo; e poi avr quelli tardivi, cio
quelli che mi vanno a studiare le modificazioni della corteccia.
DOMANDA: Ci possono essere modifiche precoci che poi non si traducono in medie e tardive..?
s facciamo conto che noi abbiamo ad esempio un neurinoma dell'acustico, quindi abbiamo una
lesione a carico del condotto uditivo interno, io posso avere un potenziale della chiocciola che
normale e poi un potenziale del nervo che normale fino a un certo punto e poi non pi, perch
quando arriva all'intoppo non ce l'ho pi.
Se mi trovo davanti un soggetto che ha avuto un ictus posso avere potenziali precoci, potenziali
intermedi e invece non avere i tardivi.
Attraverso i potenziali evocati noi abbiamo la possibilit di fare la diagnosi di soglia uditiva.
I potenziali uditivi sono molto utili nei soggetti non collaboranti, per esempio nei bambini, in cui
andremo a valutare la soglia uditiva attraverso questo esame obiettivo.
L'elettro
Non si usa quasi mai
Normalmente in tutti i potenziali gli elettrodi sono
L'elettrodo di riferimento deve essere messo il pi vicino possibile al punto di evocazione di questi
potenziali, quindi vedete che si tratta di un elettrodo ad ago che viene inserito attraverso la
membrana del timpano fino ad arrivare al promontorio. Quindi questi sono esami che vanno fatti in
sedazione. Normalmente facciamo i potenziali del tronco encefalo.
Potenziali del tronco encefalo
Ricordate per che queste cose le dovete sapere, perch quando voi farete il medico generico o il
pediatra, se vi arrivano delle risposte di un esame audiologico, dovete sapere che cosa vuol dire un
potenziale evocato di un bambino.
Ogni onda, quindi ogni modificazione corrisponde a una parte del nervo uditivo.
Onda
Onda
Onda
Onda
Onda
Onda
Onda
I
II
III
IV
V
VI
VII
nervo acustico
nuclei cocleari
complesso olivare superiore
lemnisco laterale
collicolo inferiore
corpo genicolato mediale
radiazioni acustiche talamo corticali
Questo un test audiometrico che posso fare nelladulto ma nel bambino pi difficile mettere la
cuffia e fare il test. Quindi a seconda dellet del bambino (i test audiometrici si possono iniziare a 1
anno di et) ci sono diverse strategie di condizionamento.
Bambino di 1 anno. Il bambino (stando in braccio alla madre) si mette in una cabina audiometrica
con un operatore davanti che lo distrae. Io mando dei suoni piuttosto forti (devo essere sicura che il
bambino li senta) e contemporaneamente allinvio del suono accendo tante lampadine colorate al
lato del bambino (il bambino viene aiutato dalloperatore a vedere le luci, a sentire). Piano piano il
bambino si condiziona e capisce che quando c il suono si accendono le lampadine. Dopo 3-4 volte
lui ha ormai imparato per cui da fuori inizio a distanziare il suono dallaccensione delle lampadine:
mando il suono, il bambino si gira e io accendo le lampadine. Facendo cos riesco a fare lesame
audiometrico.
Se il bambino pi grande si usa un trenino: il suono parte e parte il trenino.
Se il bambino ancora pi grande partecipa al gioco: il trenino non parte pi da solo ma deve farlo
partire lui quando sente suono.
Il principio del test audiometrico nelle varie modalit sempre lo stesso: valutare tutte le
frequenze per capire qual la minima frequenza udibile.
chiaro che ad un bambino molto piccolo non si possono mandare 10 decibel quindi un esame sui
30 decibel considerato ai limiti della norma. Bisogna sempre mandare dei suoni che attirano
lattenzione del bambino: pi il bambino piccolo, pi questi suoni devono essere forti. Il tutto va
completato con lesame obiettivo soprattutto nei bambini pi piccoli.
Quando i test audiometrici sono mascherati la simbologia cambia:
-se faccio un esame sx normale, il dx un tondino rosso; se faccio un esame mascherato non metto
il tondino rosso ma metto un triangolino rosso (se c una differenza di pi di 30 decibel tra un
orecchio e laltro si potrebbe creare un discorso per cui risponde lorecchio migliore).
-Se sto facendo un esame audiometrico e ho lorecchio dx normale, lorecchio dx andr sul tondino
rosso mentre lorecchio sx, al posto di avere una crocetta blu, andr sul quadratino blu.
Sotto lesame audiometrico c sempre la legenda (orecchio dx, orecchio sx, mascherato, non
mascherato).
Esiste un ESAME AUDIOMETRICO VOCALE. Le parole sono multi-frequenziali quindi sulla
curva ci sono le intensit.
che parla senza capire. Quella la soglia di DETEZIONE: soglia in cui il pz sente ma non capisce.
Poi aumento lintensit e mando altre 10 parole: il pz ne becca 5/10 (la met) e quella soglia di
PERCEZIONE. Dopo alzo ancora la soglia e il paziente le becca tutte (100%) quindi la soglia di
INTELLEZIONE. Questa curva a S italica la curva del pz normale. In un pz ipoacusico per
avere le stesse soglie dovr alzare l'intensit. Cosa succede nelle curve B e C? (Nella curva B c il
plateau, la curva C addirittura scende). Pi alzo lintensit, pi il pz capisce peggio perch c il
fenomeno del recruitment (quindi il paziente ha il fastidio e non capisce).
Nei bambini come si fa? Spesso i bambini non sanno ancora parlare oppure il test si fa proprio nei
bambini che mostrano un ritardo del linguaggio per escludere una sordit.
Abbiamo due monitor: in uno appare una signorina che si fa leggere le labbra (lo possiamo
escludere perch anche un bambino con le protesi deve necessariamente leggere le labbra),
nellaltro monitor compaiono varie figure tra cui quella nominata dalla signorina che deve essere
identificata dal paziente (a seconda dellet del bambino le figure possono essere di pi o di meno).
Spesso per valutare la percezione ci sono figure che hanno suoni simili: cuore-suore, freccia-treccia.
Ci pu essere il fenomeno della ridondanza cio quella caratteristica che hanno alcuni messaggi di
essere pi capibili di altri. Se io dico parole di senso comune, anche se voi non le capite proprio
bene ci potete arrivare (pi il messaggio ridondante pi facile a comprendersi). Se invece mando
delle parole senza significato compiuto o le capite o non le capite. Quindi si cerca di dare un
messaggio che sia il meno ridondante possibile.
Domanda: le parole che vengono usate sono sempre le stesse?
Ci sono tantissime liste (almeno 7-8) di 40 parole ciascuna e si cambiano le parole durante il test
cio non viene mai proposta la stessa lista.
Domanda: in un paziente anziano o con demenza si fa un test di questo tipo?
E inutile fare la vocale. Ad esempio se ho un bambino con un ritardo mentale e non con una forma
di ipoacusia lo mando dal neuropsichiatra infantile; io devo approfondire le tematiche uditive allora
solo in quel caso si pu fare il test vocale per valutare cosa riesce a capire il bambino. Va fatto
questo test soprattutto dopo aver messo apparecchi acustici o un impianto cocleare per andare a
vedere come recupera.
Domanda: a campo libero non riesco a distinguere orecchio dx e orecchio sx? No, per questo nei
bambini piccoli vai a fare altri accertamenti.
Nei pz in cui vuoi fare la vocale puoi fare la vocale dx o sx. Esistono anche delle vocali
sensibilizzate. Normalmente quando noi chiacchieriamo utilizziamo al massimo il 20% dei nostri
neuroni; se invece vi do delle informazioni pi difficili voi dovete mettere in moto qualche neurone
in pi.
Se faccio un discorso sensibilizzato nel senso che mando il mio discorso insieme a tanto rumore,
oppure in cuffia mando l'inizio delle parole da una parte e la fine dall'altra, oppure mando le stesse
parole con un filtro passa basso da una parte e un filtro passa basso dall'altra alla centrale si
devono riunire queste informazioni per capire.
Se si ha un paziente che ha avuto un ictus e quindi ha un'ipoacusia centrale (le ipoacusie centrali
sono soprattutto percettive cio di voce e non di suoni, ovvero il paziente il suono lo sente) succede
che se gli si parla il paziente capisce. Per andare a fare una diagnosi in questo caso si deve fare una
vocale sensibilizzata e si vede che il soggetto normale sensibilizzato al discorso risponde lo stesso,
mentre il soggetto che ha avuto una problematica non capisce pi niente perch ha una patologia
centrale. Quindi queste vocali sensibilizzate si possono utilizzare e si utilizzano molto anche in
neurologia per fare delle diagnosi etc..
A questo punto abbiamo fatto le audiometrie, abbiamo fatto quasi tutto. Quindi, sappiate che per fare una
diagnosi di ipoacusia (quindi tutte le malattie di cui vi parleranno per quanto riguarda l'orecchio) esistono
questi due tipi di esami. Ne manca uno solo.
Abbiamo parlato dell'audiometria tonale vocale per quanto riguarda le soggettive, abbiamo parlato delle
emissioni otoacustiche e dei potenziali evocati per quanto riguarda le obbiettive, ne manca una che
l'impedenzometria.
IMPEDENZOMETRIA
L'impedenzometria un'altra tecnica obbiettiva. Per obbiettiva si intende sempre che il paziente pu
anche dormire o comunque pu fare quello che gli pare e l'esame pu essere fatto lo stesso perch
non c' bisogno della sua partecipazione.
Che cos' la timpanometria?
La timpanometria un esame che va a valutare la funzionalit e lo stato della cassa del timpano.
Nella cassa del timpano si trovano la membrana del timpano, i tre ossicini e due muscoli. Nella
cassa del timpano gli ossicini, i due muscoli e la membrana del timpano vibrano e vibrando
trasmettono il suono dall'orecchio esterno fino ad arrivare al labirinto quindi all'apparato di
trasmissione.
Per funzionare bene ed avere una funzionalit perfetta c' necessit del fatto che all'interno
dell'orecchio medio ci sia la stessa pressione di quella atmosferica cio il suono che cos arriva dalla
pressione atmosferica deve trovare nell'orecchio medio una pressione che equivale a quella fuori.
Infatti, se all'interno della cassa del timpano c' una situazione di aumento di resistenza, il suono
che arriva in parte passa ma in parte ritorna indietro.
Per esempio, se mentre parlo metto un foglio davanti la bocca non si sentono quasi differenze
(rispetto a quando non c'era il foglio) perch qui c' una pressione uguale alla vostra e tutto passa.
Ma se vado a parlare nell'altra stanza e sto dietro ad un muro non sentirete. Quindi se all'interno
dell'orecchio medio c' un'alterazione, un aumento di rigidit, una pressione diversa da quella
esterna, il suono che si va a mandare in parte torna indietro quindi si avr un'ipoacusia di
trasmissione.
Con questo esame (la timpanometria) si va a vedere come sta la cassa del timpano.
Bisogna ricordare che la cassa del timpano area la tuba di Eustachio.
L'impedenzometria si fa con un macchinario che si chiama impedenzometro.
Nell'impedenzometro c' un filo con un probe che deve essere inserito nell'orecchio, in questo probe
escono tre vie. Il filo che si vede nell'immagine termina con un microfono che si chiama probe che
deve essere corredato sempre da un tappino di gomma perch deve essere a tenuta del condotto
uditivo. Quindi un orecchio piccolo avrebbe un tappino blu, un orecchio pi grande ne avr uno pi
grande (deve essere a tenuta e poi vedremo perch). In questo probe abbiamo tre vie:
1. Una via quella del tono sonda, un tono in genere di 220 Hertz o pi basso;
2. una via quella che prende questo suono di risposta. Come detto precedentemente, il suono
cammina, ho un suono sonda che va e poi ho l'altro tubicino che mi prende quanto di questo
suono che io invio mi ritorna indietro.
3. La terza via collegata ad un manometro che cambia la pressione. Quindi io posso
aumentare o diminuire la pressione all'interno del condotto uditivo. Perch si va ad
aumentare e diminuire la pressione nel condotto uditivo? Come gi detto, si ha il massimo
del suono che entra, dell'energia che entra quando non c' differenza tra l'esterno e l'interno,
quindi se metto un tappo e riesco a cambiare la pressione vado a vedere a quale pressione ho
il massimo del suono che entra.
Se ho il massimo del suono che entra ad una pressione equivalente a quella atmosferica vuol dire
che all'interno dell'orecchio c' una pressione uguale a quella atmosferica, quindi vuol dire che
areata normalmente la tuba. La pressione che entra si vede con questa curva qui, qui siamo sullo
zero quindi vuol dire che non c' differenza con la pressione atmosferica che zero (nel senso che
760mm di acqua) quindi vedete che mi entra nella punta, quella la compliance, questo vuol dire
che tutto funziona bene.
Se quella curva invece di essere sullo zero a -200 vuol dire che all'interno dell'orecchio c' una
pressione di -200. Quindi, quando avr la compliance vuol dire che in quel momento cio al mio
cambiamento di pressione ho il massimo dell'energia che entra. Cos facendo riesco a sapere che
pressione c' all'interno dell'orecchio.
Se ho una pressione negativa vuol dire che la tuba funziona male perch la tuba area l'orecchio
medio e quindi se ho nell'orecchio un pressione che non come quella di fuori vuol dire che la tuba
funziona male.
avvenga. Ipotizziamo che facendo ad un paziente il riflesso stapediale, questo non c', che posso
pensare? Se il paziente sordo il riflesso stapediale non c' perch per avere il riflesso stapediale
devo avere uno stimolo che dia fastidio e siccome il paziente sordo questo non c', a meno che il
paziente non abbia una forma cocleare per cui c' il fenomeno del recruitment.
Altro caso in cui non c' il riflesso stapediale la paralisi del facciale, infatti, lo studio dei riflessi
stapediali un indice prognostico per il recupero del facciale (se il riflesso stapediale riappare dopo
un tot periodo di tempo io posso dire che quel facciale recupera)
Il riflesso del stapediale non c' neanche in caso di otosclerosi perch se il piatto della staffa sta
attaccato al bordo della finestra ovale, posso tirare quello che mi pare ma li non si muove niente e
quindi la diagnosi di otosclerosi in primis si pu fare solo grazie a questo tipo di esame perch ci si
trova un'ipoacusia trasmissiva con un timpanogramma normale senza riflessi. Questo l'unico caso
in cui si pu avere un'ipoacusia trasmissiva con un timpanogramma normale perch altrimenti
sempre alterato.
Oppure nelle forme catarrali, quindi se si ha un timpanogramma di tipo b (che vuol dire che
all'interno dell'orecchio medio c' una bella formazione catarrale tutta imbrigliata), succede che il
muscolo anche muovendosi non riesce a far muovere la staffa perch la staffa sta tutta incasinata in
tutto questo muco. E quindi nel caso in cui si ha un panorama di tipo b i riflessi non si fanno proprio
perch ci si aspetta che non ci siano. In tutti gli altri casi il riflesso stapediale lo si ha.
Il campo di udibilit di 70 dB, questo vuol dire che tra la soglia uditiva e la soglia del riflesso si
hanno circa 70 dB. Nel caso in cui si ha il fenomeno del recruitment si ha un accorciamento del
campo di udibilit, quindi si pu trovare una diminuzione di udito fate conto sui 50 decibel e si
trova lo stesso il riflesso stapediale a 80-90. Questo vuol dire che quel paziente non ha pi 70 dB di
campo di udibilit ma ha un campo molto ristretto.
Questo riflesso utile anche per andare a programmare una protesizzazione acustica, infatti, una
protesi acustica un amplificatore, quindi deve amplificare i suoni che arrivano. Alla protesi
bisogna dare un certo tot di guadagno, quindi se una protesi ha 50 dB di guadagno vuol dire che se
mando un suono di 30 dB la protesi lo aumenta di 50, quindi esce fuori un suono di 80 dB che il
paziente magari sente. Ma si deve andare a vedere qual' il limite massimo di uscita perch se nel
paziente c' un recruitment per cui il fastidio arriva a 100 dB e la protesi aumenta di 50 dB, vuol
dire che se arriva un suono di 60-70 dB (e la protesi l'aumenta di 50 dB), il suono in uscita supera la
soglia di fastidio del paziente, che non deve verificarsi.
Quindi devo fare in modo che la protesi acustica sia una protesi programmata in maniera
intelligente deve avere un guadagno, ma se arriva un suono che gi forte deve avere un'uscita
massima perch non pu superare quella che la soglia del fastidio.
In parole molto povere vi ho detto tutto quello che abbiamo a disposizione ( chiaro che sono delle cose
molto elementari) per fare una diagnosi di ipoacusia.
N.B.: La prof. precisa che non necessario sapere tutto ci che si trova nelle slide (troppo approfondite per
noi) basta ci che si trova sul libro di testo per quanto riguarda la sua parte.