Sezione di Lucca
Corso di
Escursionismo Avanzato 2016
Preparazione di unescursione
Dove vado?
Con chi vado?
Cosa porto?
Da soli:
Pro:
Contro:
Problemi in caso di incidente
Amplificazione stati danimo
negativi
Consigli:
Lasciare sempre detto dove si va (possibilmente a pi di una persona)
Comunicare in pi unora massima di rientro (molto larga rispetto allorario previsto)
Scegliere inizialmente escursioni adatte ai propri limiti
Gruppi piccoli
Pro:
Contro:
Instaurazione di comportamenti di
rivalit
Aspettative e programmi diversi tra
componenti
Consigli:
Valutare bene i partecipanti (cercare di creare un gruppo omogeneo)
Concordare precedentemente gli obiettivi, il programma e le difficolt
Essere sinceri sulle proprie condizioni psicofisiche
Mettere in conto la rinuncia per causa altrui
Gruppi grandi
Pro:
Goliardia
Socializzazione
Meno impegno organizzativo e
mentale per i partecipanti
Contro:
Aumento del pericolo
Dilatazione dei tempi
Aumento del carico di
responsabilit e impegno per gli
organizzatori
Effetto gregge
Consigli:
per gli organizzatori:
Piccola indagine sullesperienza dei partecipanti
Valutare la frammentazione del gruppo per questioni di sicurezza
Organizzazione meticolosa
Allungare i tempi di percorrenza previsti
per i partecipanti:
Non sottovalutare i pericoli anche se siamo in tanti
Non affidarsi cecamente agli organizzatori
Sincerit a proposito delle proprie condizioni psicofisiche con gli organizzato
Dove vado?
Dove vado?
Consigli generali:
Valutare sempre la propria forma fisica.
Misurarsi inizialmente con escursioni alla propria portata.
Oltre al percorso desiderato preparare a tavolino anche eventuali vie di fuga,
cio percorsi pi brevi, pi semplici o semplicemente alternativi che posso essere
usati per ogni evenienza (mal tempo, incidenti e ritirate).
Valutare tramite la carta o relazioni le criticit del percorso e prepararsi ad
affrontarle
Mai sopravvalutarsi
Dove vado?
Mezzi a disposizione per valutare limpegno complessivo:
Dislivello da affrontare
Lunghezza del percorso
Difficolt
Dove vado?
Dislivello da affrontare
Dislivello giornaliero
Impegno
< 500 m
Escursione media
>2000 m
Dove vado?
Distanza da affrontare
Distanza giornaliera
Impegno
< 5 km
tra 5 e 15 km
Escursione media
tra 15 e 25 km
> 25 km
Dove vado?
Difficolt1
Dove vado?
Difficolt2
Dove vado?
Difficolt2
Dove vado?
Dove vado?
Abbiamo a disposizione un sacco di mezzi per capire
dove stiamo andando:
ricerca su google o gulliver.it/vienormali.it o
vieferrate.it (per apuane: escursioniapuane.com)
letteratura (libri di itinerari se ne trovano un sacco in
libreria e altrettanti in biblioteca al cai)
persone che ci sono gi state o rifugisti
cartina (anche carte online
webmapp.it)
videorelazioni (youtube)
Dove vado?
Escursione poco impegnativa
Consigli:
Chiedersi pi volte se lescursione realmente poco impegnativa per tutti i
partecipanti. (A volte non basta il parere soggettivo di un conoscente, che magari
pi esperto e sminuisce)
Dove vado?
Escursione impegnativa
Consigli:
Utilizzare tutti i mezzi a disposizione per capire leffettiva difficolt dellescursione
Dare ancora pi importanza alla pianificazione
Conoscere bene le proprie capacit
Evitare di strafare
Come vado?
Mezzo di avvicinamento :
Organizzare lescursione in maniera che il luogo di partenza corrisponda a quello
di arrivo (un anello)
In caso contrario c il metodo della spola
Valutare sempre la condizione stradale
Raggiungere il luogo di partenza con mezzi pubblici o con la bicicletta pu
aggiungere un po davventura allescursione
Quando vado?
Quando vado?
Periodo stagionale:
Il periodo stagionale ha un ruolo importante nella programmazione. Ci dice cosa
dobbiamo portare, fa variare la difficolt del percorso.
Quando vado?
Inverno:
Dinverno in quota non si sale se non attrezzati con piccozza, ramponi e/o sci,
materiali e tecniche di cui non si parler in questo corso.
Restano comunque le zone di bassa quota dove le condizioni sono presso che
autunnali. Anche qui dove si incontra il ghiaccio o si attrezzati o si torna indietro.
Quando vado?
Primavera:
Cadono pi sassi dalle pareti a causa del fenomeno del rigelo e disgelo
Si possono ancora trovare canali innevati con neve primaverile assai compatta e
trasformata.
Quando vado?
Estate:
Destete si hanno generalmente buone condizioni del suolo per fa molto caldo. Sono
molto probabili i temporali spesso accompagnati da fulmini.
Portare sempre molta acqua (generalmente 3 L)
Programmare il percorso in modo da essere esposti al sole il meno possibile,
soprattutto nelle ore calde della giornata.
Programmare percorsi e vie di fuga alternative che non presentino creste e pareti
rocciose da utilizzare in caso di temporale
Quando vado?
Autunno:
Il terreno pu essere insidioso causa pioggia o bagnato (Il paleo bagnato
insidiosissimo)
Le condizioni metereologiche spesso non sono favorevoli
Quando vado?
La notte:
Andare in giro di notte in montagna pu risultare unesperienza unica e suggestiva.
Limportante fare sempre tutto in sicurezza, utilizzando una buona lampada
frontale. Ricordate che sempre meglio fare escursioni gi ripetute di giorno.
Quando vado?
Situazione meteo:
guardarne pi di uno
Quando vado?
Condizioni terreno:
Quando vado?
Meteo web locali:
www.lamma.rete.toscana.it
www.ilmeteo.it
www.meteoam.it
www.eurometeo.com (carte del campo barico)
Molti forum online di montagna forniscono informazioni sulle condizioni date
direttamente dagli utenti:
http://www.quotazero.com/forum/index.php
http://www.alpiapuane.com
Valutare anche eventuali webcam sul posto o in localit limitrofe
Cosa porto?
Per questa domanda bisogna avere sempre a mente quanto detto nella lezione sui
materiali.
Una volta risposto a tutte le altre domande non ci resta che decidere cosa andare a
mettere nello zaino.
Non esistono il buono o il cattivo tempo ma il bono o cattivo equipaggiamento
cit. R. Baden-Powell
Cosa porto?
Bere:
Bere molta acqua fondamentale per avere la piena funzionalit del proprio corpo.
Dinverno si beve meno (Portare comunque sempre almeno 1L dacqua)
Destate, soprattutto sulle nostre calde e desertiche apuane, bisogna portare molta
acqua (sarebbe buono portare circa 3L dacqua)
A tavolino, aiutandosi con carta, relazioni ed interpellando chi conosce bene la
zona, pu essere fondamentale (soprattutto destate) valutare la presenza di fonti
e variare di conseguenza il percorso per incontrarle. (ATTENZIONE! Le fonti nei
mesi caldi possono essere in secca. Non facciamoci completo affidamento se non
pienamente sicuri della presenza di acqua).
Cosa porto?
Mangiare:
Come gi detto bisogna mangiare poco e spesso. Con il tempo uno impara a capire
quanto cibo deve portare per se.
Portare con se sempre del cibo anche se lidea quella di mangiare in rifugio
Portarsi sempre qualcosa di fortemente zuccherino in caso di calo di zuccheri (es.
fruttosio)
Cosa porto?
Materiale:
Bisogna trovare il giusto equilibrio per riuscire a portare tutto senza eccedere. Pi
materiale significa pi peso, e pi peso pi fatica.
Prima di mettere una cosa dentro lo zaino chiedersi se effettivamente questa cosa
essenziale
Si prepara lo zaino puntando sempre allESSENZIALIT
Pesate spesso il vostro zaino
Situazione
8 Kg max
Escursione giornaliera
15 Kg max
Escursione di pi giorni
Sopra 20 Kg
Cosa porto?
Da portare sempre:
La lampada frontale
Il kit di sopravvivenza e di primo soccorso
Un coltellino
Nivotest o 3x34
Filtro zonale:
alla partenza e durante
la gita: tutto quello che
si riesce a
vedere/percepire
Filtro locale:
singola situazione
Condizioni
Bollettino meteo
Informazioni da
esperti locali
Valutazione dello
stato del terreno
Meteo (adesso,
previsto/prevedibile
dopo)
Informazioni da
persone che rientrano
Terreno
Cartina topografica
(almeno 1:25.000)
Tracciato di rotta e
individuazione di
criticit locali
Valutazione in piena
scala
Esecuzione di una
macrotraccia e di una
microtraccia corrette
Verifica col binocolo
Eventuali problemi
imprevisti che
sorgono sul percorso
Fattore umano
Chi vuole partecipare
Equipaggiamento e
condizioni fisiche
Tecnica ed esperienza
Chi responsabile
Chi c effettivamente
Chi c oltre al nostro
gruppo
Intesa tra i partecipanti
Controllo dei tempi di
marcia
Processo decisionale5
Processo decisionale5
Nel processo decisionale si utilizza solitamente il metodo euristico cio
lapplicare scorciatoie logiche invece di giungere a conclusioni analizzando
singolarmente limmensa mole di dati che abbiamo a disposizione.
Le trappole euristiche sono errori in cui possiamo incorrere attuando
decisioni con il metodo euristico in maniera errata.
Trappole euristiche
Trappola
Familiarit
Eccesso di
determinazion
e
Descrizione
Le esperienze vissute in passato ma in situazioni
completamente diverse e labitudine inducono a
credere che il comportamento attuale sia adeguato
alla situazione. La perfetta conoscenza di un itinerario
noto, anche in caso di innalzamento del grado di
pericolo, provoca una falsa impressione di sicurezza e
spinge ad accettare inconsciamente un rischio
maggiore.
Esempi
Il 69% degli incidenti avvengono su
percorsi gi frequentati dalla vittima
che li considera sicuri, a prescindere
dalle reali situazioni di rischio
momentanee.
Aura
dellesperto ed
istinto
gregario o
effetto gregge
Manifestazione
Si
manifesta
con
considerazioni
del
tipo
questo percorso lho gi
fatto decine di volte e non
mai successo nulla oppure
da questa parete non ho
mai visto cadere una roccia
o ancora so bene quali
siano i punti critici
Si
manifesta
con
giustificazioni del tipo un
ultimo sforzo e siamo in
vetta o ancora non si
pu tornare in dietro proprio
adesso.
Sviluppo
di
pratiche
competitive
tendenti
a
prestazioni estreme: fammi
vedere che cosa sai fare o
chi ha il coraggio di passare
di qua?...
La trappola si manifesta
quando il leader inesperto
induce
il
gruppo
ad
uniformarsi alle sue decisioni
ritenendo che il rischio venga
ridotto dalla ripartizione delle
responsabilit
e
dellesposizione
ad esso
(effetto gregge) tra tutti i
membri del gruppo. Tipiche
frasi: seguite me, so dove
passare o sono anni che
vado in montagna, fidatevi.
Vittime
Coinvolge spesso persone
dotate
di
buone
conoscenze/addestramento
e
che
frequentano
abitualmente
il
luogo/itinerario
Comportamento da tenere
Nelle pratiche di attivit al di fuori
delle piste battute necessario
diffidare del terreno familiare e
sforzarsi di considerarlo come se
lo si percorresse la prima volta!
La trappola pu scattare in
gruppi (superiori alle 3-4
persone) molto motivati a
raggiungere
un
certo
obbiettivo (in particolare se
un itinerario gi costato
tempo e fatica) a causa di
ritardi sulla tabella di
marcia o al sopraggiungere
di oscurit o maltempo.
La
trappola
scatta
specialmente in gruppi misti
(uomini/donne) oppure in
gruppo consapevoli del
rischio, ma privi di reali
competenze/conoscenze.
Trappole euristiche
Trappola
Competitivit
sociale
Scarsit ed
euforia
Effetto di
apprendiment
o negativo
Descrizione
una delle trappole pi comuni in situazione di
incertezza elevata o quando nel gruppo vi sono molti
esperti. In questo caso non sempre chiaro chi prende
le decisioni. Inoltre, ogni esperto, per non sminuirsi
agli occhi degli altri, tender a prendere maggiori
decisioni al limite del rischio.
Manifestazione
Si manifesta in due modi:
sono gi passati, quindi
non c problema oppure
nei gruppi privi di un vero
leader nei quali tutti tendono
a
pensare
se
effettivamente troppo
pericoloso
qualcuno
lo
dir.
Si manifesta per esempio con
leuforia per i primi giorni di
primavera: finalmente un
po di sole! Con una giornata
cos dobbiamo assolutamente
andare.
Vittime
Questa trappola scatta pi
di frequente con gruppi di
3-4
persone
molto
determinate.
Comportamento da tenere
Nel caso di gruppi necessaria
una comunicazione ben regolata
in modo tale che si sappia chi
prende le decisioni ed
importante che esse siano prese
dopo che ciascuno ha dato la sua
opinione (analisi critica).
Esempi
La presenza di altre persone che hanno
il nostro stesso comportamento ci
induce a credere che sia quello corretto
e a competere (es. presenza di altri
gruppi in attivit). In gruppi molto
uniformi per livello di preparazione
tecnica e di conoscenza possono
subentrare dinamiche competitive
inconscie.
Buone condizioni meteo dopo lunghi
periodi di mal tempo, oppure gli ultimi
giorni prima dellinizio delle nevicate
invernali.
purtroppo
difficile
verificare
direttamente le condizioni di pericolo.
Una fatalit pu accadere anche quando
le condizioni sono le migliori (una pietra
pi cadere anche in piena estate dopo
un periodo di piogge scarse).
La mancanza
e lassenza di
precedenti
pu portare
errate.
di esperienza
feed-back dai
avvenimenti
a decisioni
Bibliografia:
1. Montagna da vivere, montagna da conoscere; CAI
2. Manuale di alpinismo su roccia; CAI
3. Quaderno di escursionismo n1, Sentieri; Commissione centrale per
lescursionismo CAI
4. http://www.scuolarighini.it/node/68
5. http://www.aineva.it/pubblica/neve66/1_igor.html (Aineva: Associazione
Interregionale Neve E VAlanghe)