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PROPRIET DI SEPARAZIONE
PER SPAZI TOPOLOGICI
Relatore
Tesi di Laurea di
Margherita Cabras
ANNO ACCADEMICO
2010/2011
Indice
1 Richiami
1.1
. . . . . . . . . . . . . . . .
1.2
Applicazioni Continue
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.3
1.4
Spazi Prodotto
1.5
. . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
12
Spazi Quoziente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13
2 Propriet di Separazione
2.3
T1
T2
T3
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
19
2.4
21
2.5
Lemma di Urysohn . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
24
2.1
2.2
e
e
e
T2
T3
T4
15
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
15
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17
3 Metrizzabilit
28
3.1
28
3.2
31
3.2.1
Compatticazioni a un punto
. . . . . . . . . . . . . .
32
3.2.2
36
A Numeri Ordinali
39
Introduzione
La tesi suddivisa in tre capitoli e un'appendice, articolati nel seguente
modo:
nel primo capitolo vengono richiamate alcune nozioni di base della topologia, fra cui le denizioni di spazio topologico, di spazio metrico, di variet
topologica e le propriet di separazione; nel secondo capitolo vengono trattate pi nel dettaglio le propriet di separazione, con particolare attenzione
alle implicazioni che le legano, viene inoltre riportata la dimostrazione del
Lemma di Urysohn, fondamentale per il problema della metrizzazione; inne
nel terzo capitolo viene trattato il legame fra la metrizzabilit e la propriet
T4
al caso delle variet topologiche compatte; nell'appendice, inne, vengono riportate alcune denizioni di algebra utili alla comprensione di alcuni esempi
riportati nella tesi.
Capitolo 1
Richiami
1.1
T P(X)
T 1. , X T
T 2.
T 3.
Tn
allora
iI
Xi T
i=1
una
Xi T i;
, dove
Xi T ,
dove
topologia
Xi T i;
spazio topologico.
aperti
della
(X, T ),
indotta.
topologia
T,
La struttura di spazio topologico generale; esiste tuttavia un caso particolare e importante di spazi topologici, gli
le propriet degli spazi euclidei
Ricordiamo che si denisce
cazione
d: X X R
metrica
tale che
d 1. d (x, y) 0 x, y X
d (x, y) = 0 x = y;
d 2. d (x, y) = d (y, x) x, y X;
d 3. d (x, z) d (x, y) + d (y, z).
Deniremo quindi
spazio metrico
metrica
d : X X R.
U X aperto se pu essere scritto
forma Dr (x) = {y X | d (x, y) < r}
xX
dischi )
della
e r un reale positivo.
Indicheremo la topologia che ha come aperti gli aperti della metrica con
Td
e la chiameremo
Rn
come
T0
meno ne di
anche un aperto di
su uno
T.
basi
e le
basi
Vediamo le denizioni.
Denizione 2 (Base)
famiglia
base
B.
Bx Bx
tale che
T,
Una
base
qualunque
x Bx A .
di X una
X e
T0
se qualunque
locali.
che
T = T .
Lemma 1.
di X tale che:
dati comunque
BB
B = X;
A, B B , A B
TB
1 Per
TB
unione di elementi di
T
B una base e inoltre TB = BT T ;
topologie su X che contengono B .
su X di cui
l'intersezione di tutte le
B;
1.2
Applicazioni Continue
Diamo ora una denizione fondamentale nello studio della topologia, quella
di
applicazione continua.
un'applicazione.
Diremo che
Ux f 1 (Vf (x) ).
Diremo che
f (x)
continua
esiste
Ux
xX
omeomorsmi.
continua.
omeomor
se
propriet topologica.
localmente euclidei.
Rn .
aperte
(risp.
chiuse ).
aperta
(risp.
chiuso) di X si ha che
f (A)
f : XY
connesso se non esiste una sua separazione, cio se non esiste una coppia
{U, V}
U V = X.
1.3
T.
T.
N3 .
Osserviamo anche che ogni spazio metrico N1 , infatti suciente scegliere
come base locale quella formata dai dischi con centro in x al variare di x X.
Uno spazio topologico
N2
anche
N1
con
x 6= y
xU
reg ):
CXe
che x U
dati un chiuso
disgiunti U e V tali
un punto
e
xX\C
C V.
Spazi T4 Inne deniamo T4 o normale uno spazio che sia T1 e che verichi
la seguente propriet:
norm )
C1 e C2 contenuti
C1 U e C2 V.
in X
Possiamo ora denire un oggetto importantissimo nello studio della topologia generale:
di-
n;
2. M di Hausdor;
3. M
N2 .
Lemma 2.
N3
X contiene un sottoinsieme
Dimostrazione.
Poich X
numerabile e denso
D X.
N3 ,
UB US\B D =
mentre
UA US\B D 6=
perch
UA US\B
un intorno aperto di
B \ A 6=
Per
UA D
UB D
A\B
e in particolare non
sono distinti.
il ragionamento analogo.
f : P (S) P (D)
denita da
A 7 UA D, se A $ S e A 6= ,
S 7 D
7
Tale applicazione iniettiva, ma ci assurdo, visto che per ipotesi la
cardinalit di
P (S)
maggiore di quella di
P (D).
Lemma 3.
cio
meno ne di
Dimostrazione.
T
U.
Siano
Allora se
T1
T2 ) lo
(X, T ) T2 .
(risp.
anche
T < U,
U.
(X, T ) sia T2 , allora presi due punti x, y X esisteranno due aperti disgiunti U e V in (X, T ) tali che x U e y V. Ma U e
V sono aperti di T e poich T meno ne di U essi saranno anche aperti di
U . Da qui segue che anche (X, U) T2 .
La dimostrazione del caso con (X, T ) T1 analoga.
Supponiamo quindi che
Lemma 4.
Dimostrazione.
u 6= v
Poniamo
r
r
2r
+ =
3 3
3
Sia
f : XY
un'applicazione
un'applicazione chiusa;
2. se
3. se
Dimostrazione.
chiuso di X, allora esso anche compatto. Poich le funzioni continue conservano la compattezza,
f (C)
chiusa e biget-
tiva ha un inversa continua e visto che era essa stessa continua per ipotesi
possiamo concludere che un omeomorsmo.
Se inne supponiamo che
f : X f (X)
quindi f : X Y un
1.4
Spazi Prodotto
topologia prodotto.
2 Per
Consideriamo
X =X1 Xn ;
di
spazi topologici
X1 , . . . , Xn
X:
B= {U1 Un | Ui `e aperto in Xi , i = 1, . . . , n}
B
e notiamo che
TB
che ha
come base:
Ci signica che
topologia prodotto.
Richiamiamo inoltre due importanti propriet che legano la topologia
prodotto alle propriet di numerabilit e di separazione.
Presi
X1 , . . . , Xn
se ogni
Xi
T1
(risp.
T2 , T3 )
allora lo anche
X =X1 Xn
con
N2 , N3 )
allora lo anche
X =X1 Xn
con
la topologia prodotto;
se ogni
Xi
N1
(risp.
la topologia prodotto.
Riportiamo anche un importantissimo risultato riguardante il prodotto di
spazi compatti.
1.5
Spazi Quoziente
spazi quoziente,
e la loro costruzione.
Sia
f : XY
un'applicazione
3 [3],
pag. 143
la
Topologia Quoziente Tf
tali che
f 1 (U) X
aperto in X.
Denizione 12 (Identicazione)
logici, un'applicazione suriettiva.
quoziente
UY
Sia
un'
f : X Y,
identicazione
se Y ha la topologia
Tf .
: X X/
che a
passano al
X/ ;
connesso)
X/
N3
N3 ;
N2
equivalenza
Teorema 2.
Sia
T2 ,
invece, si ha il seguente
X/
solo se il sottoinsieme
R = {(x, y) X X | x y}
di
XX
4 Per
N2 .
di Hausdor se e
Capitolo 2
Propriet di Separazione
Come stato gi accennato nel capitolo precedente, le propriet di separazione sono utili a classicare gli spazi topologici in base a quanto possiamo
separare i punti e i chiusi usando gli aperti.
Nel corso del capitolo osserveremo come sono legate reciprocamente le
propriet di separazione e quali vantaggi portano allo studio degli spazi stessi.
2.1
T1
T2
La propriet
T1
T1 :
Tban
(gli unici aperti sono X stesso e il vuoto), in questo caso per vericare
T1
punti dello spazio impossibile trovare due aperti disgiunti U e V tali che
x U, y
/U
sizione sono X
y V, x
/ V,
e .
Come abbiamo gi visto nel capitolo precedente, possibile dare due denizioni
equivalenti di questa propriet.
15
T1
T1
x U, y
/ U e y V, x
/ V:
U = X \ {y}.
V = X \ {x}
T1
ferma che X
quindi x chiuso.
In questo modo risulta provata l'equivalenza fra le due denizioni.
Cerchiamo di capire ora quale sia il legame tra le propriet
Osserviamo innanzituto che esistono spazi
T1
T2 .
Consideriamo
l'esempio seguente.
Tcof
la
(X, Tcof )
topologia conita,
modo:
Tcof = {U X | X \ U `e finito} X .
Per provare che
uno spazio
T1
(X, Tcof )
T1
conita, abbiamo che sono aperti tutti gli insiemi il cui complementare
nito, quindi gli insiemi con un numero nito di elementi sono chiusi
(il loro complementare aperto) e in particolare saranno chiusi anche
gli insiemi contenenti un solo punto.
T2 .
Scegliamo x, y X con x 6= y e supponiamo per assurdo che esistano
U e V aperti disgiunti di Tcof tali che x U e y V. Poich U e V
sono disgiunti, si avr che U X \ V e V X \ U, cio sono sottoin-
siemi di insiemi niti e quindi essi stessi niti, e che possiamo scrivere
X = U V X \ (U V),
T1
T2 .
e quindi
T2
2.2
T3
sia ridondante.
reg ) pur
usando loro stessi, visto che sono anche aperti e disgiunti; se invece considero
il punto
{b}
e il chiuso
{a},
T2
T3
Sia
X = [0, 1] R
{a}
stesso.
T2
S = n1 | n = 1, 2, 3, . . . .
{b, c}
T3 .
Br = {x X | x < r, x
/ S} .
(X, T ) di Hausdor.
Siano u, v X distinti e supponiamo u < v : se 0 6= u, sia = v u,
prima
di
tutto
dimostrare
che
dor.
Per provare che X non regolare bisogna provare che non soddisfa
reg ), visto che il fatto che sia di Hausdor implica che sia
T1 . Procediamo quindi dimostrando che la (reg ) non soddisfatta: osla propriet (
S = X \ B1 , 0
/ S;
tali che 0 U, S V,
U V = .
Ogni aperto U contenente 0 deve contenere
Br
per qualche
0 < r 1;
(reg)
T 1 , {v }
F = {v }, x = u , la
U, V tali che u U,
Poich
v V.
Quindi X di Hausdor.
T3
2.3
T4
In questo paragrafo analizzeremo il legame fra gli spazi normali e gli spazi
regolari.
Osserviamo prima di tutto che anche nel caso degli spazi normali la condizione che lo spazio X sia
cano la propriet (
T1
analoga a quella riportata nel paragrafo precedente per gli spazi regolari.
Anche in questo paragrafo dimostreremo l'implicazione valida, proveremo
quindi che ogni spazio normale regolare, e forniremo un controesempio per
il viceversa.
Vediamo quindi la dimostrazione della seguente
C X e un punto x X \ C.
che {x} C = .
Consideriamo un chiuso
{x}
un chiuso tale
Poich X
T1 , il punto
Quindi poich X
T4
UC
V {x}
CU
x V,
cio
T3 .
T3
ma non
T4 .
R2
R2
contenuti in X e
la famiglia
cos denita:
H = {D P | P S, D D, D tangente a S in P} .
immediato vericare che la famiglia
T1 , visto
un sottoinsieme chiuso di X e
S n
p X \ F . Se p
/ S, sia r > 0 tale che
il chiuso (X \ S) F di (X \ S). Allora
A = D 2r (p) e B = X \ D 2r (p)
sono aperti disgiunti tali che
p A, F B.
Supponiamo invece
tale che
Si ha subito che
A = D1 P e B = X \ D1 P
sono due aperti disgiunti tali che
pA
F B,
quindi X regolare.
2.4
Una volta analizzate nel dettaglio le propriet di separazione per gli spazi
topologici, saremmo interessati a vedere se queste propriet si trasmettono
ai sottospazi o se necessario imporre qualche condizione supplementare.
T1 , T2 e T3 : dato uno
propriet Ti si trasmette auto-
Ti (i = 1, 2, 3),
la
T1
T1 .
Consideriamo due punti x e y appartenenti a Y. Nella topologia di
X, essi saranno chiusi perch X
T1 .
T2
u,v
v V. Allora U0 = U Y, V0 = V Y
0
0
che u U , v V .
u U
reg ) la
T1
si
Y e sia
T4 ,
T4
T4 .
Asse di Tychono,
opportuno.
Per le informazioni sui numeri ordinali necessarie alla comprensione di
questo esempio si rimanda all'Appendice, mentre per una trattazione pi
specica si rimanda alle voci
[6]
[3]
della Bibliograa.
[0, ]
che
[0.]
1 v.
Appendice
contenuto in T l'insieme
Perch l'esempio che riportiamo sia ecace bisogner provare tre fatti: T
normale,
non
T4 .
compatti e
anche T
e
T2
normale
T4
T4
lo fosse l'asse T.
Che
non normale.
A = {(, n) | 0 n } e B = {(, | 0 )}
U T sia un intorno di A.
(, n) A, esiste un ordinale n <
e supponiamo che
Per ogni punto
tale che
{(, n) | n < } U
. Sia ora
n ,
allora
< ,
visto che
ha
ne ha invece un'innit
(, ] [0, ) U, quindi che
ogni intorno di
che ogni
2 Per
T4
Proposizione 4:
normale.
Dimostrazione.
Siano
C1
C2
C1 U, C2 V
U V = .
Allora
UY
VY
sono i due
2.5
Lemma di Urysohn
la topologia euclidea.
Il fatto di poter mettere in relazione uno spazio topologico normale senza altre particolari propriet con un chiuso di
Metrizzazione
3 Per
Teorema sulla
f : X [0, 1]
tale che
0 per ogni x A
0
f (x) =
1 per ogni x A
1
Dimostrazione.
a
dove a e q sono
2q
F = {Ut | t D}
s, t D, con s < t, si abbia Us Ut .
Per provarlo, prendiamo Ut = X per ogni t > 1, t D, U1 = X \ A1 .
Poich X normale, esistono due aperti M e N tali che A0 M, A1 N,
M N = . Prendiamo U0 = M. Si ha
di insiemi aperti di X tale che per ogni
U0 X \ N X \ A1 = U1 .
t D tale che 0 < t < 1. Possiamo scrivere in modo unico t =
qualche m, n > 0. Costruiremo Ut per induzione su n. Poniamo
Sia ora
per
m
(2m + 2)
(m + 1)
2m
= n1 e =
=
.
n
n
2
2
2
2n1
n = 1,
(2m+1)
2n
allora
Prendiamo
Ut = V.
Si ha
U Ut , Ut X \ W U .
chiaro che se
soddisfano
t0 =
Ut Ut0 ,
(2h+1)
,
2n
perch
U Ut Ut U U U Ut0 Ut0 U ,
dove
h
e
2n1
(h+1)
.
2n1
costruita
xX
l'insieme
f : X [0, 1]
ponendo
f (x) = inf {t D | x Ut }
Si noti che la famiglia
{t D | x Ut }
xX
per ogni x X .
e che
0 se x A
0
f (x) =
1 se x A .
1
f 1 ((a, 1])
tale che
0<a<1
gli insiemi
f 1 ([0, a)) e
[0, a) e (a, 1]
Consideriamo l'insieme
x X tali che
x Ut
per qualche
t < a.
Quindi
f 1 ([0, a)) =
Ut
t<a
un insieme aperto.
Per dimostrare che l'insieme
f (x) a
deve essere
x Ut
f 1 ([0, a]) =
per ogni
t > a , t D.
Quindi
Ut .
t>a
Faremo vedere che quest'insieme chiuso mostrando che
Ut =
Ut .
t>a
t>a
Ovviamente si ha
Ut
t>a
Ut .
t>a
; quindi
\
s>a
Us
Ut .
t>a
Capitolo 3
Metrizzabilit
Gi nel capitolo precedente, enunciando e dimostrando il
Lemma di Urysohn,
T4
e la
metrizzabilit.
In questo Capitolo vedremo con pi attenzione qual' il legame preciso con
la propriet
T4
3.1
norm ).
del Capitolo 1, invece, baster vericare la (norm ).
provare che
T1
Sfruttando il Lemma 4
28
T2
e,
T1 .
norm ).
norm )
F1
F2
norm )
condizione (
insiemi
F1
F2
vuoto).
Consideriamo i sottoinsiemi:
U1 U2 = .
Rimane da provare che F1 U1 , che F2 U2 e che U1 e U2 sono aperti.
Proviamo che F1 U1 .
Sia x F1 . Allora dF1 (x) = 0. D'altra parte x
/ F2 e quindi, poich F2
chiuso, esiste r > 0 tale che d (x, y) > r per ogni y F2 ; ne segue che
dF2 (x) > 0, e quindi che
Chiaramente
x U1 .
F1 U1 .
dimostra che F2 U2 .
Quindi
Analogamente si
U1
aperto. Sia
x1 U1
e poniamo
r > 0;
x D 3r (x1 );
D 3r (x1 ) U1 ,
= [dF1 (x) dF1 (x1 )] + [dF1 (x1 ) dF2 (x1 )] + [dF2 (x1 ) dF2 (x)] =
y F1
si ha
r
+ d (x1 , y)
3
e quindi
cio
r
r
+ inf {d (x1 , y)} = + dF1 (x1 )
yF
3
3
2
r
dF1 (x) dF1 (x1 ) .
3
r r
+ < 0.
3 3
U1
norm )
La propriet (
T4 .
Il viceversa, invece, non vale. Per provarlo baster un controesempio, che
ci viene fornito ancora una volta dall'Asse di Tychono.
Avevamo gi dimostrato, nel paragrafo 2.4, che l'Asse di Tychono T era
normale. Rimane quindi da provare che non metrizzabile.
T = [0, ] [0, ]
dove sia
[0, ]
[0.]
che
e T ha la topologia prodotto.
Asse
N1
N1 ).
3.2
compatticazione
di uno spazio
cazione
c (X)
un'applicazione
di X se:
(i)
Y compatto;
(ii) c
(Y, c)
una
compatti-
un embedding topologico;
(iii)
denso in Y.
compatticazioni
X\V
com-
patto e chiuso in X.
T 2. Consideriamo
di T
, e proviamo
X\U
T 3.
V {}
Consideriamo ora
ed cio un elemento di
U1 U2 ,
UT
Uj
T ,
jJ
T .
T .
/ U1 U2 ,
la loro
T ; se invece U1 U2 , il complementare dell'intersezione sar dato dall'unione di due insiemi della forma X \ U entrambi
un elemento di
X ,
(X , c),
dove
l'inclusione di X in
Perch
non vuoto di X
1 Per
della forma
UT
interse-
tale che
in
X/
dove
xy
se e solo
Lemma 6.
aperto di X. Allora
(U , c) ' X/ (X \ U)
c l'inclusione di U in U .
Dimostrazione. Osserviamo preliminarmente
dove
seguenza, compatto.
X\U
che
X\U
chiuso e, di con-
grafo 2.4.
Deniamo
f : U X/ (X \ U)
dove
f (u) = (u)
se
uU
f () = (X \ U),
dove
la proiezione
continua.
quoziente su
naturale
T1 ,
poich X
(U , c)
T1 ,
visto che lo U
Inoltre
denizione.
Inne possiamo aermare che
X/ (X \ U)
tramite
un
X/ (X \ U)
sono omeomor.
Da tale lemma, vorremmo dedurre il seguente fatto:
Dn
Sn1
n 1. 3
Dimostrazione.
la sua frontiera e
Sn
ma 6.
Denotiamo con
Bn
Dn = Bn Sn1
.
Dn /Sn1
pu essere riscritto
come
Dn / (Dn \ Bn )
e assume cos una forma molto simile a quella dello spazio quoziente analizzato nel Lemma 6.
Osserviamo inoltre che anche le propriet degli insiemi considerati coincidono: si ha infatti che
Bn
Dn
un sottoinsieme aperto.
2 Per
3 Per
T2
di
Rn ,
mentre
Consideriamo ora
Sn .
Tramite la
ticazioni
Bn 5 .
pri-
Sn
Sn ' Rn ' Bn .
Possiamo quindi riscrivere la nostra tesi come
Dn / (Dn \ Bn ) ' Bn
riconducendoci alle ipotesi del Lemma 6.
La tesi risulta quindi dimostrata per il Lemma 6.
f : M RN
Dimostrazione.
B1 , . . . , Bm .
n
M/ (M \ Bi ) ' (B
, T ) ' Sn
i , Ti ) ' (R
4 Per
5 Per
fi : M Sn = M/ (M \ Bi )
M/ (M \ Bi )
M/ (M \ Bi ).
Deniamo ora
}|
{
z
f : M S n S n RN = Rn+1 Rn+1
come
logico.
Sappiamo che il dominio M compatto, il codominio
RN
di Hausdor e
iniettiva.
x, y M, x 6= y, anche f (x) 6= f (y). Perch ci avvenga, necessario che per qualche i si abbia fi (x) 6= fi (y).
Fissato i, si potranno avere i seguenti casi: x, y Bi , quindi fi (x) 6= fi (y)
per denizione di fi ; x Bi , y M \ Bi e anche in questo caso fi (x) 6= fi (y)
per denizione di fi ; inne si pu avere che x, y M \ Bi e in questo caso si
avrebbe fi (x) = fi (y).
Vorremmo quindi provare che dati
i,
pag. 91
ogni
f : M RN .
Da questo risultato si ricava che M omeomorfa a f (M), ma f (M) possiamo
N
considerarlo con la topologia metrica indotta da quella euclidea di R .
In particolare possiamo denire una metrica dM (x, y) = dRn (f (x) , f (y)) su
M.
Si pu quindi aermare che ogni variet topologica compatta metrizzabile.
Appendice A
Numeri Ordinali
Asse di Tychono,
vediamo
nel dettaglio cosa sono i numeri ordinali e quali sono le loro propriet.
Partiamo dalla seguente:
Denizione (Ordine)
Una
relazione d'ordine,
o semplicemente
ordine,
insieme ordinato
o, nuovamente,
ordine
la coppia
(A, )
xy
implica
(A, )
(B, )
39
fra due
isomorsmo d'ordine :
e
un isomorsmo d'ordine se
f 1
compatibile
importante.
xA
si ha
m x.
insieme bene
numeri ordinali.
Assioma dell'innito ;
Assioma dell'Innito.
Esiste un insieme
z = {, {} , {{}} , {{{}}} , . . .} .
Consideriamo un insieme
di insiemi
ord (A).
Risulta legittimo chiedersi se esista una relazione d'ordine che renda l'insieme
dei numeri ordinali un buon ordine. La risposta a questa domanda aermativa, e la relazione d'ordine in questione denita come segue:
Riportiamo ora un altro risultato della teoria degli ordinali, che porta conseguenze incredibilmente importanti.
mi-
{0, 1, . . . , n 1}
Come conseguenza di questo risultato, nel caso degli insiemi niti, l'ordinale
si indicher con lo stesso simbolo del cardinale dell'insieme; cos ad esempio il
simbolo
forma
{a, b, c}
dove
a < b < c.
, deniremo
+ 1;
+ 2;
.
.
.
con ordinale
+ n;
.
.
.
0 < 2 < 4 < < 2n < < 1 < 3 < 5 < < 2n + 1 < ,
ordinale + = 2;
con
.
.
.
0 < p < 2p < < 1 < p + 1 < < k < p + k < < p 1 <
2p 1 < , con ordinale p;
possibile denire delle operazioni di somma e prodotto sui numeri ordinali;
per farlo per bisogna distinguere il caso degli ordinali niti da quello degli
ordinali
inniti
di cui
il primo.
Nel caso degli ordinali niti, infatti, somma e prodotto sono commutative,
mentre nel caso di addendi o fattori inniti tale propriet non pi valida.
Ma vediamo le denizioni di tali operazioni e facciamone degli esempi.
Denizione.
Somma di Ordinali )
Consideriamo
a = ord (A, A )
a + b := ord (A B, )
dove
xy
se e solo se
x, y A
x A y ,
x, y B
x B y
xA
y B.
Applicando questa denizione risulta banale provare che nel caso di ordinali niti la somma commutativa.
Per quanto riguarda il caso degli ordinali inniti, invece, consideriamo i
+1
seguenti esempi:
1 + .
Negli esempi riportati sopra presente anche quello di un insieme con ordinale
+ 1,
diverso da
1+
esattamente
Denizione.
b = ord (B, B ),
Prodotto di Ordinali )
Consideriamo
a = ord (A, A )
a b := ord (B A, 0 )
dove
(b1 , a1 ) 0 (b2 , a2 )
se e solo se
b1 B b2
b1 = b 2
a1 A a2 .
Anche nella moltiplicazione degli ordinali, quindi, notiamo che applicando la denizione si ha
2 = + ,
2 6= 2
e che in particolare
2 = ,
mentre
Per quanto riguarda la propriet associativa, invece, essa valita sia per la
somma che per il prodotto, a prescindere dal fatto che gli addendi o i fattori
siano niti o meno.
Come ultima osservazione sull'aritmetica degli ordinali notiamo che la moltiplicazione distributiva rispetto alla somma solo a sinistra.
Osserviamo inoltre che mentre esiste un unico cardinale per gli insiemi con
, come l'ordinale
Topologia d'Ordine.
Questa particolare topologia, che pu essere denita solo sugli ordini lineari,
la naturale generalizzazione della topologia euclidea di
linearmente ordinati.
Consideriamo quindi un qualunque insieme linearmente ordinato
lora la topologia d'ordine
<
(X, <),
al-
{x X | y < x < z }
per ogni coppia
1 Per
[2] e [3].
y, z X
dove
y < z .1
Bibliograa
[1] E. Sernesi,
[2] L. A. Steen,
[3] J. L. Kelley,
[4] A. Loi,
[5] R. Caddeo,
CUEC.
[6] L. Cerlienco,
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