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F.L.Carretter - Lazarillo de Tormes en la picaresca.

Nelle discussioni sul Lazarillo non si smesso di affermare il su carattere di novela (romanzo), di
prima novela moderna; anche se si pu avere limpressione di racconto se lo si paragona con i
romanzi cavallereschi o pastorali dell epoca. Emilio Carilla ha affermato che lautobiografia di
Lazaro , nonostante la sua brevit, una novela larga. Don Americo Castro scrive che la novela
non consiste nell espressione di quello che accade alla persona, ma di come questa si incontra,
vivendo, con quello che accade.
Lazaro infatti non risistema la sua vita la sua vita dopo degli incidenti, ma va forgiandola in conflitto
ad un mondo ostile e alla fine il risultato di quel conflitto desolante. Questo fatto configura il
Lazarillo come romanzo veritiero/reale.
Se si esamina esattamente il testo si sollevano obbiezioni sul mantenimento della categoria di
romanzo; questo perch lopera emerge da un insieme di narrazioni folcloristiche che condizionano
la struttura della sua composizione. Nonostante ci lautore cerca di scappare dallo stampo
folcloristico alla ricerca di un architettura nuova. Si pu dire dellopera che un compromesso tra
le abitudini del narratore folclorico e un proposito di trascenderle; in questo modo appare come
romanzo moderno.
C altro che la vincola ai vecchi modi della narrativa tradizionale. Lautore non ha pianificato
loriginalit dellopera a livello di argomenti trattati, ma a livello della loro organizzazione. Partendo
dal metodo di attribuire diverse perizie ad un personaggio unico, nel Lazarillo lo trascende con
altre iniziative che ne costituiscono loriginalit:
1. Le peripezie si articolano tra di loro e non spariscono dal ricordo dei personaggi, ma sono
spesso riaccennate e determinano il loro comportamenti;
2. I materiali si sottomettono ad una intenzione, lautore le seleziona dal patrimonio circolante per
subordinarli a determinati propositi;
3. Ne le strutture ne i materiali si conformano sempre ai suoi disegni, da qui la necessit di
adattarli e di vedersi costretto allinvenzione.
4. Tutti i materiali vengono addotti per illustrare o giustificare la situazione alla cui questa vita ha
portato, al momento di rendere corto.
LEroe era, fino ad allora, un personaggio non plasmato dalle sue avventure; il bambino che si
prende lo scopellotto, non quello che lancia il cieco contro il pilastro; ne quello che serve
lhidalgo, ne quello che tollera il frate. E il banditore che sopporta il disonore coniugale un uomo
allenato per accettarlo. E questo che fa di Lazaro un eroe romanzesco, che costituisce la sua
modernit.
Dopo il Lazarillo fu possibile un altro modo di narrare e di fatto, si narr in un altro modo: in questo
si trova la sua radicale importanza storica.
Il secondo trattato (capitolo)
E in forte connessione con il primo ed il terzo. In esso si allude esplicitamente al cieco diverso
volte; e i tre costituiscono dei momenti successivi di una progressiva e culminante trattazione del
tema della fame.
Lautore ha pianificato una gradazione di questo processo ero certo che avrei conosciuto tutti i
toni pi bassi della scala. Manca per della brillantezza e della variet presenti nel primo, e la
relazione tra padrone e servitore non possiede la complessit e la ricchezza con cui stupir il
terzo. Tuttavia questa la parte dell opera in cui lautore impieg maggior sforzo di invenzione,
stilisticamente il pi pretenzioso .
Laneddoto sembra originale, ma il continuo della sua tecnica di sfruttare al massimo gli elementi
del folclore. I litigi alimentari tra prete e servitore sono tradizionali. Molti elementi testimoniano che
lautore non aspira alla sua fama di inventore di materiali:

A. La chiave, simbolo chiaro del peccato di vilt, centro di numerosi racconti; e la propensione
dei preti alla meschinit anchessa menzionata gi;
B. La preoccupazione dellecclesiastico per il denaro mentre esercita il suo ministero;
C. Il cercare di far passare per digiuni ascetici le fami che il chierico si infligge per la vita e
lapprofittarsi degli inviti sono finzione frequente nel folclore;
D. Il fatto che il prete dia Lazaro il pane che lo ripugna attributo generalizzato degli avari;
E. La credenza popolare che le bisce cerchino rifugio nel calore dei bambini;
F. Il fatto che chi non vede dia una bastonata ad una persona credendo di colpire un animale;
G. Il calderaio, che funziona come laiutante delle leggende popolari, che aiuta leroe a liquidare
la sfortuna con mezzi magici; etichettato come una figura angelica visto come essere
provvidenziale.
Ci sono evidenti elementi di carattere folcloristico, ma il motivo centrale di questo (gli agguati del
ragazzo allarca) quasi sicuramente invenzione dellautore. Il capitolo mostra una fase pi intensa
dellavarizia del padrone, e della fama del ragazzo; la sua peccatrice meschinit cresciuta con la
stessa proporzione con cui diminuito lingegno. Per il momento la vista lo dota di unarma che il
cieco non aveva e Lazaro non riesce a rubare come il primo padrone.
Al crescere dellavarizia del prete, la povert del domestico raggiunge una situazione limite: Lazaro
ora muore per una necessit pi elementare. In questo momento non accarezza desideri di
vendetta, neanche lo assalta la paura di perdere la vita: e non trovo conforto che nella morte .
Avvenimenti precedentemente annunciati allinizio del capitolo: cadere dalla padella alla brace.
Gli attacchi del ragazzo contro larca fanno parte di un processo di aumenti di ostacoli e diminuzione
del bottino: dalla pagnotta intera fino alla miseria che pu graffiare dai pani cominciati; la fame di
Lazaro aumenta spaventosamente.
Allautore interessava portare il patimento del ragazzo ad un limite esasperato; ma la diminuzione
della quantit di pane sottolineata da un a tecnica gradativa tipica del racconto popolare (folktale).
Di nuovo, costretto allinvenzione, viene condotto dallinerzia della tradizione.
In questo capitolo Lazaro raggiunge, apparentemente, un punto massimo di impoverimento; ma
ancora possibile aumentare i massimi e far si che le difficolt contrarie al ragazzo salgano di grado
con lo scudiero.
Il quinto capitoli, quello del venditore di bolle, contribuisce per la sua estensione ad equilibrare i
primi tre. Lazaro, dopo aver insinuato accuse contro la sua integrit, racconta di come si mette al
servizio del venditore simulatore di miracoli.
Ci sono tre motivi folclorici che denoterebbero una contaminazione popolare del capitolo:
1- Il venditore conquista la volont del prete con manicotti (stoffe);
2- Se i chierici erano ignoranti parlava finto latino;
3- La frase se porto malvagit questo pulpito sprofondi con me;
in questo modo lautore ha fatto si che struttura e motti abbiano riscontri con il racconto popolare.
Il fatto che nel capitolo Lazaro passi da protagonista a semplice testimone una prova chiara ad
una rinuncia ad un tipo di struttura pi complessa. La legge di due in una scena quella che
segue pi devotamente nel corso del libro, quella che pi strettamente lo lega alla struttura del
racconto tradizionale. Solo nel capitolo finale arciprete con il suo mentire e la concubina con le sue
lacrime coincideranno con Lazaro nella scena pi romanzesca dellopera.
Da ammirare il modo di esporre lintrigo; il lettore accompagna Lazaro nella sua buona fede
iniziale e non avverte linganno fino a quando Lazaro stesso non lo scopre.
Il capitolo sesto mostra il cambio di fortuna di Lazaro; persevera anni sul sedile di acquaiolo,
mestiere non ignorato dalla farsa.

Intrappolato dal suo destino ereditario raggiunge alla fine un mestiere reale con il favore di amici e
signori. Per sarcasmo inerente al senso del libro quel mestiere reale un lavoro vile, ma il punto
pi alto della carriera del ragazzo.
Nellultimo capitolo si riflette limmagine del vino del primo capitolo.
Ora Lazaro conduce il lettore al nocciolo del caso, e allandare e venire dei pettegolezzi fa tacere chi
racconta la verit sulla moglie; in questo modo ha pace in casa sua. E questo ideale di pace a costo
della verit sembra incarnare un ultimo motivo folclorico, strettamente ebraico: bugie ed umiliazioni
permesse in modo da restaurare la pace della casa (vita matrimoniale ideale).
Si tratterebbe per di un utilizzo irriverente di questo motivo. In questo modo, uomo arrivato al buon
porto, arriva alla cima della fortuna e della sfortuna; accettando il disonore coniugale.
Per quanto riguarda lallusione storica si pensa funzioni come motivo di induzione realistica e magari
anche sarcastica. Il fatto che lautore faccia si che il banditore di vini (il pi umile dei servitori
pubblici) relazioni il suo disonore con uno dei fasti dellimperatore scioccante.
scritto per, che in uno dei suoi soggiorni a Toledo, limperatore dovette subire una grave offesa
da parte della nobilt castigliana. Se questa intenzione maliziosa esistesse, lopera si chiuderebbe
con un ultimo schernitore parallelismo.
Il libro non finisce qui; lautore non lascia il personaggio con la sua proclamazione di felicit, ma lo
spinge a mire pi alte. Lazaro vuole conquistare la gloria di scrittore; per questo motivo scrive il
prologo che introduce la sua lettera.

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