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MEMORIE di LUNIGIANA

di

ADRIANA G. HOLLETT

Feudi
di Lunigiana
"Spino Secco"

Fotografie di A. G. Hollett

a mio marito Reginald


che condivide lamore per la mia terra.

ANTICA CARTA DELLA LUNIGIANA

...Se novella vera


di Valdimagra, o di parte vicina sai,
dilla a me, che gia' grande la' era.
Dante - Purg. VIII

Impossibile presentare la Lunigiana senza menzionare il casato dei


Malaspina poichela storia di questa terra e stata indissolubilmente legata a
questo marchesato.
Dal momento in cui i Malaspina, dal feudo di Oramala nel piacentino,
varcarono lappennino, divennero i primi feudatari della Lunigiana, divisero nel
tempo il territorio in piu di quaranta piccoli feudi nei quali edificarono i loro
castelli. Molti di questi sono scomparsi, di alcuni rimangono le rovine e altri ci
sono arrivati quasi integri.
Queste nobili e vetuste dimore hanno accentrato un vivace interesse per
questa terra. Da tutta Europa si sono riversati gli stranieri che hanno cercato di
acquistare quanto era loro possibile, dai castelli in vendita sino allultimo mulino
sul torrente.
Questa terra, verde come nessun altra, si estende allincirca dalla provincia
di Massa ( Montignoso ) e dentro larco appenninico a tutta la provincia della
Spezia ( Sestri Levante ). E stata sempre ambita nei secoli, anche durante il
marchesato malaspiniano soprattutto per il suo sbocco al mare dove, e doveroso
considerare, anchesse facenti parte della Lunigiana, troviamo le Cinque Terre
patrimonio dellumanita.
Per tornare ai Malaspina la loro storia e antichissima; parte dalla dinastia
degli Obertenghi e continua con i loro discendenti, alcuni tuttora viventi e ancora
proprietari dei loro castelli.
La storia del marchesato comincia con Oberto I (974) capostipite degli
Obertenghi; alla sua morte i suoi possedimenti passarono ai due figli Adalberto I e
Oberto II.
Dal primo figlio, per successive diramazioni, ebbero origine i casati dei
marchesi di Massa, Corsica e Sardegna, quella dei Pelavicino e dei Cavalcabodi
Cremona.
Dal secondo figlio, Oberto II, nacquero Alberto Azzo I e Oberto Obizzo I;
dal primo ebbe origine la casa dEste e dal secondo quella dei Malaspina di
Lunigiana.
Oberto Obizzo I si stabili sui gioghi dellAppennino
Ligure-Tortonese-Piacentino, nelle alte valli della Trebbia e dello Staffora e in
questultima valle, centro del suo dominio, pose la propria residenza nella rocca
di Oramala, unico castello fortificato della valle e quella venne poi da sempre

considerata
la
culla
dei
Malaspina; costruitutta una serie
di castelli che sarebbero divenuti
formidabili punti di difesa e
principalmente di controllo per il
traffico delle merci che costituiva
con i pedaggi una grossa fonte di
ricchezza.
I Malaspina facevano
pagare molto cari questi pedaggi
e talvolta arrivavano ad assaltare
essi
stessi
le
carovane
comportandosi come briganti da
strada. Il loro castello di
Villafranca venne chiamato
Malvido e poi Malnido ( nel
Diploma
conferito
dallimperatore
Federico
a
Opizone nel 1164) per i pedaggi
da rapina e per le ruberie poste
direttamente in atto da loro a
spese delle carovane che
transitavano dal passo della Cisa.
Poco si sa di suo figlio
Alberto I e del nipote Obizzo II, ma
sicuramente
il
figlio
di
questultimo, Alberto II, divenne
noto col nome di Malaspina. Cio
appare nellatto di pace di Luni
stipulato nel 1124 tra il vescovo
Andrea da una parte e il marchese
Alberto II detto il Malaspina
dallaltra.
Nella divisione tra Corrado e
Opizzino del 1221, a Corrado
lAntico (1253) vennero assegnati i
possedimenti alla destra della
Magra, mentre Obizzino ebbe parte
dei territori alla sinistra del fiume.
La divisione non fu solo dei
beni ma araldica, in quanto venne

modificato lo stemma di famiglia: Corrado conservo lo spino secco e Opizzino lo


cambio in spino fiorito.
Inizialmente lo stemma malaspiniano portava uno spino nero con aculei in
campo doro col motto AD MEDELAM (mi offre rimedio). In seguito si
trasformo in spino secco con sei rami, uno verticale e cinque orizzontali, tre dei
quali voltati a destra e due a sinistra. Lo spino fiorito, diversamente dallaltro
aveva su ogni spino tre globetti bianchi a significare un fiore. In seguito lo
stemma si arricchi del leone bianco rampante e coronato che venne concesso
quale riconoscimento per gli aiuti prestati in terra dEgitto ai tempi della crociate
(1248-54) da Corrado, capostipite dei Malaspina, dal re di Francia Luigi IX. Nel
1355 venne inserita laquila imperiale assegnata da Carlo IV quando i Malaspina
ottennero dallimperatore linvestitura feudale.
I membri del casato si moltiplicarono e cosi lo stemma venne spesso
modificato; il piu conosciuto e pero quello che mostra un leone rampante
coronato affiancato dallo spino secco a sinistra e quello fiorito a destra. Altri
assieme al leone rampante hanno inserito laquila bicipite.

I feudi appartenuti allo Spino secco furono quelli di:

MULAZZO, VILLAFRANCA, GIOVAGALLO, LUSUOLO,


TRESANA, SUVERO, CASTEVOLI. MADRIGNANO, CALICE ,
BOLANO,MONTEREGIO, PODENZANA.

i feudi appartenuti allo spino fiorito furono quelli di:


FILATTIERA, OLIVOLA, VERRUCOLA DEI BOSI, BAGNONE,
LICCIANA,
MONTI,
PONTEBOSIO,
BASTIA,
GRAGNOLA,
TERRAROSSA, ROCCA SIGILLINA, MALGRATE, FOSDINOVO.

Successivamente questi si divideranno col tempo in altri piccoli feudi.

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Sant' Eutichiano Papa,


nato e sepolto a Sarzana. le sue
spoglie mortali sono conservate
in cattedrale.

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Con ACCINO nasce


il cognome MALASPINA

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Matilde di Canossa + 1115


Gan Contessa d'Italia, ha origini malaspiniane.

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Feudo di Mulazzo

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Appartenne alla famiglia Malaspina dal 1164 quale feudo imperiale.


Era stato abitato sin dall'eta' el rame ( ritrovamenti di statue stele).

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Era sede di un antico


castellaro ligure e di un castello
di cui rimane la cosi'detta torre
di Dante che ricorda la presenza
del poeta in Lunigiana.

Ingresso al Borgo

La lapide che
sovrasta l'ingresso al
borgo
ricorda
il
marchese Alessandro
Malaspina detto
il
navigatore
+ 1810

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Il borgo e' dotato di due porte di accesso che hanno conservato l'aspetto medioevale

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In epoca medioevale
Mulazzo fu il capoluogo di
un'area malaspiniana alla
destra della Magra. Era
quella definita la terra dei
Malaspina dello spino secco.

L'ingresso
visto
dall'esterno e dall'interno.

Il capostipite dei Malaspina


di Mulazzo fu il conte Oberto, dal
951 conte di Luni e marchese della
marca obertenga, Luni (Genova,
Tortona..) Dei suoi discendenti
rimasero nel 1220 Corrado e
Opizino che furono confermati
dall'imperatore nei loro feudi;
Nel 1221 essi divisero il
territorio: Corrado ebbe la
Lunigiana alla destra della Magra e
(la val Trebbia in Lombardia)
,origiando lo spino secco; Opizino
ebbe i territori alla sinistra della
Magra (e la val Staffora in
Lombardia ) originando lo spino
fiorito.

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Importante ingresso al Borgo.

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... e quant'e' duro calle


lo scender e il salir per
l'altrui scale...

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Correva l'anno 1307...

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La torre del divino poeta...

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I figli di Corrado l'Antico a loro volta originarono altri quattro feudi.

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Centro Studi Malaspiniani -Alessandro Malaspina marchese di Mulazzo (1754- 1810)

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I Malaspina di Mulazzo ebbero origine da Moroello 1284 e i suoi eredi lo


conservarono sino alla abolizione del feudalesimo.

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Percorsi del Borgo.

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Dietro l'antica pieve uno


stupendo bianco Grande Angelo
(prigioniero in una splendida
gabbia
liberty).
Cappella
Giovannacci.

Pieve di San Martino di


Mulazzo - sec. XI

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Albero genealogico dei Marchesi Malaspina,


Signori di Lunigiana

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Feudo di Villafranca
Gli antichi mulini

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Quanto rimane della chiesa di San Nicolo', l' antico sepolcreto dei Malaspina,demolito
nel 1968.
Situata sulla via Francigena era usata anche per l'assistenza ai pellegrini. Venne citata
per la prima volta nel 1285 nell'atto di matrimonio tra Manfredina di Giovagallo e Banduccio,
figlio spurio del conte Ugolino della Gherardesca.di Donoratico.

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Castello di Malnido

Il castello di Malnido di Corrado Malaspina detto l'Antico (+ 1250) giunse


fino alla fine dell'ottocento sufficientemente conservato; nel 1890 venne deciso
che la ferrovia La Spezia -Parma passasse tra il castello e l'antica chiesa di san
Nicolo'.
I primi danni li fece una motrice deragliando, i secondi un bombardamento
aereo della seconda guerra mondiale; il resto l'incuria dell'uomo.

I Malaspina di Villafranca ebbero origine da Federico figlio di Corrado


l'Antico.che ebbe il feudo dello spino secco

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Portale di Giovan Battista Malspina

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I discententi del marchesato sopravvissero all'abolizione del feudalesimo


e vivono tutt'ora nel borgo.
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L'antico Borgo.

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Chiesa di San Giovanni

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R Antonius Bazali Octimus


D.O.M.Annibal Malaspina Expectans Ecclesiae Benefactor A.D.MDCCXVII
Secuturus Obijt Die XI Mensis December Die XIX Septembris
Anni 1778

SER GUALDOLINUS ( notaio del 1300)


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Borgo san Nicolo'.

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I Mulini.

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Antichi mulini

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Convento dei Cappuccini.

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Famiglia Clavarini

Giovanni e Ambrogio Ottaviani


notai

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Ospedale di Sant'Antonio Abate del 1779.

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Uscite laterali del Borgo.

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Feudo di Virgoletta

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La facciata principale del castello

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L'origine del castello e' da rapportarsi al XII sec. La torre a base quadrata e' inserita
in una cinta muraria che anticamente aveva sostituito una in legno.

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Il ravlin ( rivellino)e
l'ingresso al cortile del castello

Il pozzo.

I primi signori
di Virgoletta furono
i Corbellari,
per
conto dei vescovi di
Luni
o
degli
Obertenghi.
Con
la
divisione delle terre
tra i Malaspina,
Virgoletta
Corbellariorum
entra con Federico
(nel 1221) nello
spino secco.

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Il vegliardo ha la corona marchionale.

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Sull'architrave dell'ingresso alla cripta inferiore troviamo un'epigrafe:


NIC MALASP MAR VILLE ET VIRG VILLEF 1662 ISAB MOLZA
MALASP MAR
Si tratta del marchese Nicolo' Malaspina e della moglie Isabella dei conti
Molza di Modena. ( la giovane moglie morta incinta sulla soglia della chiesa. Per lei,
il marchese ordino'un funerale con duecento preti e chierici.
Lo stemma partito contiene il leone rampante coronato dello spino secco e a
destra quello della moglie contessa Molza. ( Un portone del borgo di Virgoletta
riporta scolpito nella chiave di volta lo stemma dei Molza.

A sinistra:I personaggi potrebbero essere


Dio Padre che indica un castello nella spirale,
Isabella moglie del vegliardo marchese Niccolo'
Malaspina (sotto), Padre Antonio da Virgoletta
(al secolo Giovanni della Porta) martirizzato dal
Negus ( il barbuto coronato nero a destra ?).

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Il lungo atrio che conduce al cortile del castello. La prima notizia di Virgoletta e'
del 1275 nell'atto di divisione tra i Malaspina dello spino secco.

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Il grande cortile.

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Attorno al XIII sec. vennero innalzate attorno al castello mura alte 11 metri.

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Un portale del cortile

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Nel 1449 Galeotto da Campofregoso si imparonisce del castello e lo amplia con


l'aggiunta dello scaleo e di una elegante veranda.

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Con la morte del Campofregoso ( assassinato nel castello) i Malaspina


rientrano in possesso del feudo.

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L'ingresso degli scaleri.

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Il cortile del castello, la veranda e il pozzo

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Il salone costruito dai Malaspina alla morte di Galeotto da Campofregoso.

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Una porta del salone sovrastata da uno stucco che riproduce un castello vicino.

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L'ingresso al castello.

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Il grande salone.
Dal grande salone e le stanze laterali si potevano vedere i castelli del
Terziere a sinistra e quello di Malgrate a destra.
Il marchese Federico II Malaspina (1580) lo ristrutturo' e lo arricchi' di un
camino monumentale con lo stemma dello spino secco col leone rampante al
centro e in alto l'aquila bicipite.
( il camino venne smontato i primi anni del novecento).

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L'ingresso al paese dagli scaleri.

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Le carovane degli asini sostavano al coperto per essere scaricate.

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Negli si aprivano i magazzini per le merci.

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Poderosa costruzione di accesso al paese.

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Isabella dei conti Molza di Modena, moglie del Marchese


Niccolo' Malspina di Virgoletta, muore incinta sulla porta della chiesa il
marito la onora con un funerale di oltre duecento fra sacerdoti e chierici
oltre quaranta laici.

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Feudo di Giovagallo

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Del castello sono rimaste appena le rovine, anche le fotografie dei resti sono rare.

85

Il feudo di Giovagallo si formo' con Manfredi Malaspina ( 1275) figlio di


Corrado l'Antico che divenne signore anhe di Lusuolo e Madrignano.

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Nel 1282 gli successe Moroello - vapor di val di Magra-, sposo di Alagia dei
Fieschi.

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Le rovine della chiesa di san Michele Arcangelo. ( vedi il campanile squamato)

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Ricordata nelle decime bonifaciane del 1296-99come Cappella de Zovagallo


et Sadulo, cioe' di Pietrasalta.

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Il primogenito di Moroello, ManfrediII, ne prese il posto e dopo di lui il figlio


Moroello III. Il figlio giovanni mori' in giovane eta' per cui il feudo rientro' a Mulazzo.

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Sono rimasti i muri perimetrali, l'Absibde e il campanile squamato.

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Moroello ( vapor di valdimagra - Inf: XXIV) che invio'


Dante al vescovo Nuvolone da Camilla per trattare la pace tra i
Malaspina e i vescovi di Luni.La moglie fu Alagia dei Fieschi.

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Feudo di Lusuolo

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Di epoca altomedievale sorse a difesa del borgo e della via Francigena.

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Per la sua posizione strategica fu centro di vari scontri.

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L'assedio piu'distruttivo fu quello subito nel 1449 per opera del genovese
Galeotto da Campofregoso.

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Il poderoso cancello che impedisce l'accesso al grande cortile e al castello.

98

Il castello apparteneva a Corrado l'Antico(XII sec.)e Azzone Malaspina nel 1300.

99

Nel 1449 subi' l'assedio del Campofregoso che lo espugno' e lo distrusse.


Fu uno dei piu' gandi castelli di Lunigiana. Con i resti del pietrame venne costruito
il castello di Tresana.
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Il pozzo del grande cortile trapezoidale.

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Nel XVII secolo, sotto il governo dei fioentini, venne ricostruito.

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Il giardino abbandonato.

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Adibito a Museo dell'Emigrazione e' temporaneamente chiuso.

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Le rovine ne testimoniano la grandezza.

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La muraglia di accesso al borgo del castello.

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Per la sua posizione,e potenza fu molto ambito da Firenze Genova e Milano.

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L'ingresso al Borgo.

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Feudo di Aulla

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Il castello della Brunella prende il nome dal colore delle rocce su cui e'
costruito.

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Occupa una posizione difensiva formidabile sulla confluenza dell'Aulella


con la Magra.

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Importante per la confluenza dei sentieri dell'antica via Francigena.

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Sorto nel XIII secolo, rstaurato alla fine del 1400 da Jacopo Antonio Malaspina,
modificato da Giovanni dalle Bande Nere nel 1500.

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Nel XVI secolo passo' alla famiglia Centurione.

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Tra il XVII e il XVIII sec. subi' l'occupazione dei gallo-ispani.

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Nel 1860 la fortezza venne acquistata dalla famiglia Waterfield che l'adibi' a
propria reesidenza.
sopra : Madonna Waterfield
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Stemma dei Malaspina


Il ramo dello Spino Secco: il leone coronato bianco concesso da Luigi IX re
di Francia per l'aiuto concessogli da Corrado l'Antico nel 1248 nella crociata
d'Egitto; l'aquila bicipite concessa nel 1355 in seguito all'investitura feudale
dall'imperatore Carlo IV.
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Il palazzo Centurione. L'atrio.

a destra : il cortile.

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L'abbazia di San Caprasio e' il monumento piu' antico di Aulla.


Fondata nell ottocentottantaquattro per volere di Adalberto I marchese di
Toscana nell'interno di un castello, venne dedicata prima a Santa Maria Assunta in
seguito a San Caprasio nel 1077, come testimonia un diploma di Enrico IV.
Convento dei Benedettini, che, legati alla famiglia Malaspina, ebbero molti
scontri con i vescovi di Luni.
Ebbe funzioni plebane nel XII secolo divenendo molto importante avendo
raggiunto la massima influenza religiosa ed economica.
Nel 1070 la costruzione originaria assunse uno stile romanico, di cui ci resta
l'abside centrale dopo le devastazioni del tempo, della seconda guerra mondiale e
della incuria dell'uomo.

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Feudo di Bibola

Il poderoso ingresso al borgo in galleria.

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Le mura del castello.

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Fu un Kastron bizantino e il castello era il luogo dal quale si potevano


visivamente osservare i castelli di Filattiera, Grondola, Bastia, Monti, Lusuolo,
Castiglione del Terziere.

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Il castello e' completamente in rovina.

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Si racconta che nella chiesa di San Bartolomeo nel borgo siano conservate le
spoglie di Margherita dei Pannocchieschi, moglie del conte Ugolino della Gherardesca.
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Case del borgo.

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Queste due figure,


molto particolari, sono
scolpite su monoliti che
fungono da architrave nei
potali del borgo.

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Feudo di Tresana

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Vedute
Tresana.

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panoramiche

di

Il borgo di Tresana si sviluppo' intorno ad una fortificazione longobarda.

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L'imperatore Federico Barbarossa lo concesse ai Malaspina di Mulazzo (1164)

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Nel 1559 diviene marchesato indipendente sotto i Malaspina di Lusuolo; quando


si estinsero, 1652 venne occupato dalla Spagna.

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In questo luogo sorgeva la zecca. Nel 1577 il marchese di Tresana


ottenne privilegio di battere moneta.
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Lato esterno della Porta.


Nel 1575 venne venduto all'asta e acquistato per
123.000 lire dai principi Corsini di Firenze.

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La parte interna della Porta. I principi Corsini lo honno amministrato dal 1797
fino all'abolizione dei feudi da parte di Napoleone.

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Le diverse uscite del Borgo verso i campi. Il castello prese il nome di " castello dei
falsari" perche' Guglielmo Malaspina, abile falsificatore, sino al 1626 batte' moneta falsa

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Si dice che nel castello si aggiri il fantasma di un soldato.

147

Si dice che sotto la torre maestra vi fosse un trabocchetto in cui si facevano


precipitare i nemiciche finivano smembrati dalla trappola nel torrente sottostante.

148

I malcapitati pare si possano ancora incontrare in processione di notte sulle rive


dell'Osco .
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L'ingresso principale dal lato del castello.

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Feudo di Suvero

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Il castello si trova sopra al borgo di Suvero.

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Nel 1549, il marchese Rinaldo Malaspina ricevette l'investizione del feudo.

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Il marchese lo costrui' su uno precedente dell 1100. Lo esegui' a forma trapezoidale.

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Data l'epoca rinascimentale perse un poco l'immagine di una fortezza e divenne


dimora del marchese.
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Tre dei quattro angoli vennero rinforzati da altrettante poderose torri.

159

Nel 1797 dopo la fine dei Malaspina voluta da Napoleone, che spolio' anche gli altri
feudi di lunigiana, il castello venne abbandonato dai proprietari.

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Nell'ottocento rimase abbandonato e subi' danni mai riparati compresi quelli del
terremoto del 1921. Attualmente, restaurato e' dimora privata.
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Feudo di Castevoli

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Il castello venne fatto costruire verso l'XI sec. dagli Estensi a presidio della strada
per Piacenza.
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Nel 1195 passo' ai Malaspina.

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Tommaso I Malaspina volle ingrandirlo per onorare la ricca moglie Bianca d'Aragona.

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Il figlio di Tommaso, Francesco, termino' l'opera facendo di Castevoli un borgo


feudale con una imponente castello centrale e una possente cortina muraria...
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...fortificata per racchiudere le case del borgo.

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Portale d'ingresso al castello.

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Nel 1797, dopo innumerevoli rivolte, cesso' il dominio dei Malaspina.

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Ingresso principale del Borgo.

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L'ingresso dal grande portale.

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Una cantina del castello.

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Feudo di Madrignano

A dominio della foce della


Magra si erge possente con le mura
esterne dirute e le torri irte di beccatelli
che sembrano minacciare dall'alto il
viandante.

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E' citato in un diploma di Ottone I del 963 e in quello di Barbarossa del 1164.

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Fu possesso degli Obertenghi e dei Fieschi. Passo' ai Malaspina nel XIII sec.

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Fu proprieta'da Azzone di Lusuolo 1335 a Corrado e Azzone di Mulazzo 1446.

181

Verso il 1600 il governatore spagnolo di Pontremoli invase Madrignano provocando


danni al castello.

182

Giulio Cesare Malaspina rientro' in possesso del castello ma, senza eredi, morendo
lo lascio' al marchese Rinaldo di Suvero che lo dovette cedere ai Malaspina di Mulazzo.

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Nel 1705 con la venuta delle soldataglie francesi e spagnole il castello venne distrutto.

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Parzialmente riadattato dai marchesi di Mulazzo venne poi ceduto nel 1772....

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... assieme ai castelli di Calice e Veppo al granduca di Toscana.

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Vlti del Borgo.

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Una delle varie uscite del Borgo.

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Feudo di Calice

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Castello di calice al Cornoviglio

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Il vlto per l'ingresso del borgo.

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Il feudo appartenne dapprima ai vesvovi di Luni, in seguito ai Marchesi


Malaspina di Giovagallo, a quelli di Villafranca ed infine a Genova.
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La Repubblica di Genova lo cedette ai Fieschi; da questi ai Doria e dal 1709


al 1772 torno' ai Malaspina che lo cedettero al Granducato di Toscana sino al 1923.

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Dal 1923 a tutt'oggi appartiene alla regione Liguria.

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Il castello Doria-Malaspina domina il borgo di Calice e l'ampia valle


circostante.
Il castello, anzi una fortezza del 1100, venne distrutto nel 1416 dalla
repubblica di Genova.
Oggi il castello e' sede di un centro di educazione ambientale, una
pinacotaca del pittore locale del 1854 Davide Beghe' e Pietro Rosa.

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Feudo di Bolano

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Il portale del castello.

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L'ingresso al Borgo.

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La piazza del castello

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Osservando attentamente la figura scolpita su quello che molti


considerano un capitello, notiamo che pur essendo stato murato la parte scolpita
emerge invece da una superficie piana. I due riccioli simulanti un ordine ionico
per capitelli sono invece le due ali che si partono dalla schiena della figura che
sembra indossare un'armatura e poggia i piedi su un drago.
Forse un frammento di architrave di oratorio, un Santo guerriero?
San Michele o San Giorgio si trovano spesso sulle antiche pievi e chiese.
( vedi Chiusola...Monte dei Bianchi,Viano, Villafranca,Dobbiana...)

Nel 963 viene nominata Bolano in un diploma di Ottone I quando


venne assegnata ai vescovi di Luni.
Il vescovo Enrico da Fucecchio potenzio' il borgo e lo cinse con mura .
Con la pace di Castelnuovo del 1306 - Dante ne fu ambasciatore
inviato da Moroello Malaspina, vapor di val di Magra,al vescovo Nuvolone
da Camilla - Bolano venne ceduto al ramo dei Malaspina di Mulazzo.
Occupato da Castruccio Castracani, nel 1328 torno' ai Malaspina.
I Malaspina erano fortemente odiati per cui vennero assassinati
Antonio II e Alessandro ( assalito nel bosco del Malconsiglio).
Nel 1525 Bolano si dette alla Repubblica di Genova.

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Particolari del castello

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212

L'imperatore Carlo IV riconosce l 'accomandigia dei Malaspina su Bolano


(1355) ma verso la fine del secolo, Gian Galeazzo Visconti venne sostituito ai
Malaspina dalla stessa corte imperiale. Gli succedette il figlio Gabriele, Signore
di Pisa, il quale non rimase a lungo poiche' i Bolanesi si dettero alla Repubblica di
Genova (1408).
Nel 1436 i Malaspina tornarono al governo di Bolano.
In seguito fu tutto un alternarsi di vicende con il passaggio dai Malaspina
al Ducato di Milano e viceversa, finche' La Repubblica di Genova rilevo' dai
Malaspina tutti i loro diritti.
Dal 1803 fece parte del cantone di Sarzana allora sotto la giurisdizione di
Golfo di Venere ( La Spezia) e dal 1818 fu compresa nel mandamento della
Spezia.

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Marchesi Malaspina, Signori

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ori di Bolano

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Feudo di Monteregio

Il castello

sopra- il portale
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Fu il piu' picolo dei feudi malaspiniani. Si formo' nel 1573 quando il marchese
Morello di Mulazzo lascio' eredi i tre figli maschi Giovan Paolo, Franceco Antonio e
Galeazzo. Nel 1577 Giovan Paolo divenne il marchese di Monteregio e Pozzo.

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Inizialmente Giovan Paolo


risiedette a pontremoli perche' il
palazzo di Pozzo era abitato da
Galeazzo e nel frattempo inizio' a
costruirsi il castello a Monteregio.

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Alla morte di Giovan


Paolo gli succedettero i figli
Leonardo e Giulio Cesare, tutori
e reggenti anche per il
giovanissimo Giovan Vincenzo
nipote di Galeazzo.

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Giovan vincenzo crebbe assieme agli zii e prediletto da Leonardo


ricevette la sua eredita'.

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Giovan Vincenzo visse prima a Parma ma nel 1625 prese i voti e visse
dapprima nel convento egli Agostiniani di Pozzo poi in quello di Bagnone.
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Lascio' il feudo al figlio Ottavio che anche l'ultimo marchese di


Montereggio

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Ottavio sposo' Matilde figlia primogenita del marchese di Mulazzo.

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Ottavio mori' suicida a Pozzo nel 1646.

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Sue sono le quindici edicole che da Pozzo a Monteregio raggiungono la Madonna


del Monte.Volute in ringraziamento della vittoria cristiana sui turchi a Lepanto

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Questa porta, montata a rovescio, essendo stata allargata per consentire il


passaggio di un trattore ha perduto le proporzioni e l'eleganza.
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Chiesa di sant'Apollinare.

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Ingresso della chiesa di sant'Apollinare.

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Madonna del Monte.

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Feudo di Podenzana.

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Ingreso del castello.

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Le prime notizie della costruzione e' un documento scritto che risale alla
fondazione dell'abbazia diAulla dell'884..
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Il castello fu a lungo conteso dai vescovi di Luni e i Malaspina.

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La contesa duro' a lungo durante tutto il secolo XII fino a quando, con l'accordo
stipulato tra le parti del 1201 i malaspina vennero obbligati a demolire il castello col
divieto di qualunque ricostruzione di opere fortificate.
Il castello, o le sue rovine, rimasero ai malaspina per tutto il secolo XIII e solo
nel 1536, dopo le ripetute occupazioni della repubblica di Genova del 1416 e del
1449, Podenzana divenne un feudo indipendente.
Nel secolo XVIII in seguito ad incendi e artiglirie nemiche si verificarono
ulteriori danni. Oggi e' dimora privata non aperta al pubblico.

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Come e' possibile vedere il castello e' stato del tutto ricostruito...

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in cemento armato negli anni del 1950.

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Il castello e il borgo di Podenzana vennero assegnati allo spino secco.

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244

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Casteldelpiano - Licciana -( Giannetti)

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Indice dei Feudi


MULAZZO----------------------------------------------pag.
VILLAFRANCA------------------------------------------VIRGOLETTA--------------------------------------------GIOVAGALLO-------------------------------------------LUSUOLO-------------------------------------------------AULLA----------------------------------------------------BIBOLA---------------------------------------------------TRESANA------------------------------------------------SUVERO--------------------------------------------------CASTEVOLI----------------------------------------------MADRIGNANO------------------------------------------CALICE----------------------------------------------------BOLANO--------------------------------------------------MONTEREGIO-------------------------------------------PODENZANA----------------------------------------------

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16
38
58
82
92
112
128
136
152
162
176
192
202
214
232

Gli alberi genealogici dei Marchesi Malaspina di Lunigiana sono


stati copiati da Eugenio Branchi - Storia della Lunigiana Feudale.

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