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L'UOMO DI PILTDOWN l' Anello Mancante tra

scimmia e uomo, ovvero la truffa pi


longeva della Scienza
SECONDA EDIZIONE
PREMESSA - le bugie degli scienziati
Imbrogliare e ingannare sempre stata un'arte che la nostra specie ha elevato a livelli mai
visti su questa biosfera, un'arte che diventata anche una scienza. Una disciplina che
ormai fa parte integrante del bagaglio non solo dei politici ma anche degli scienziati:
consiste nel rendere credibile quello che poco credibile (o impossibile) verso la gente
comune ma sopratutto verso la comunit scientifica. Imbrogliare gli scienziati per ben
pi difficile perch occorre conoscere bene la materia e le tecniche di sperimentazione con
l'obiettivo di convincere gli altri scienziati, i politici e sopratutto i finanziatori che hanno il
potere di decidere quali progetti e ricercatori debbano essere sostenuti economicamente.
(1) Il furto dell'idea, la pubblicazione di troppi articoli ripetitivi, la manomissione dei dati di
registrazione piuttosto che la rivendicazione del primato delle scoperte servono a fare
quadrare i conti per sostenere con rigore apparente e credibilit le proprie scoperte o
teorie. Questa tendenza, iniziata dalla fine della 2 a Guerra Mondiale, legata al sistema di
finanziamento adottato nei paesi occidentali e al fatto che la scienza diventata una
professione praticata da milioni di ricercatori e non pi soltanto una vocazione per pochi.
L'unico strumento di verifica ancora il criterio della ripetibilit degli esperimenti, il solo
mezzo per distinguere le bugie da quello che ci sembra inoppugnabile - almeno entro certi
limiti; infatti pi approfondiamo le nostre conoscenze e abilit pi ci rendiamo conto della
complessit che regola i fenomeni dei quali tentiamo una semplificazione comprensibile,
sia per la grande massa che per i pochi addetti.
In questo articolo, nel suo Primo Capitolo, vedremo la curiosa e bizzarra truffa dei falsi
fossili probabilmente operata un secolo fa da Charles Dawson o da altri scienziati sulla
ricerca allora molto dibattuta dell' anello mancante tra scimmia e uomo, svolta al centro
della violenta lotta tra evoluzionisti e creazionisti (che non si ancora placata
oggi..nonostante tutto).
Come necessario compendio ho pensato di aggiungere altri due Capitoli dedicati alle
Grandi Estinzioni di massa e alla storia della nostra specie, cio l'uomo contemporaneo, l'
ultima della lunga serie umana che si affacciata su questo pianeta.

CAPITOLO PRIMO
I creazionisti, il vescovo James Ussher e la truffa dell' anello mancante
Ordinato sacerdote nel 1601 poi professore a Dublino, James Ussher diventa famoso per
aver calcolato la data della creazione del mondo; secondo i suoi calcoli Dio cre l'universo
(1)Quando leggo articoli e libri scritti da divulgatori e ricercatori stranieri che citano e ringraziano
continuamente le Universit, i finanziatori e le Fondazioni rimane tristemente evidente che la
ricerca in Italia non gode di questo tipo di continui finanziamenti. Il risultato che l'equazione
vincente ricerca-pubblicazioni-brevetti-industria-occupazione = benessere tristemente disattesa.
Siamo al penultimo posto in Europa,i nostri ricercatori a migliaia trovano lavoro e successo
all'estero e questo vuol dire aver buttato dalla finestra i costi della loro formazione. I 7 miliardi di
euro finanziati con i fondi strutturali europei del PON negli ultimi sette anni, gestiti dai due
ministeri, non sempre sono stati assegnati con criteri corretti, n erogati integralmente. Nonostante
il portale OpenCoesione giustamente istituito dal governo Monti non dato sapere se e come i
progetti siano stati portati a termine e valutati. L'ufficio stampa dei ministeri tarda a rispondere su
questi temi. Considerando le cifre nude dei finanziamenti il paese avrebbe dovuto lanciarsi in una
piena innovazione ma invece stiamo tristemente affondando. La magistratura sta indagando su
alcune assegnazioni che non presentano attinenze con gli obiettivi dei programmi. La stampa tace.

domenica 23 ottobre del 4004 a.C. a mezzogiorno in punto e l'uomo alle 9.00 del mattino
del 28 ottobre. Questo calcolo, dedotto dagli annali delle Sacre Scritture, anche se in
seguito smentito dai teologi, ancora utilizzato dai creazionisti che sostengono che i
fossili e l' espansione dell'Universo siano strumenti per mettere alla prova la fede dei
cristiani. Grazie alle sue pubblicazioni del 1644 Ussher fu poi incaricato vescovo e in
seguito arcivescovo nell'ambito della chiesa anglicana.
Oggi solo i creazionisti non si sono rassegnati ad accettare queste lampanti evidenze:
- la Terra non al centro dell'universo ma un pianeta posto ai margini del braccio
estremo di una galassia a spirale (che noi vediamo di taglio e che chiamiamo Via Lattea)
una dei miliardi di galassie che compongono questo Universo.
- questo Universo ha pi di 14 miliardi di anni ed stato generato dall'espansione di una
singolarit (forse a sua volta generata dai cosiddetti multiversi).
- con gli strumenti di oggi possiamo compiere un vero viaggio nel tempo osservando
galassie, stelle e protostelle distanti 14 miliardi di anni agli albori della formazione di
questo Universo, calcolando il tempo che la luce (la costante universale) ha impiegato ad
arrivare fino ai nostri occhi. Di fatto quella che vediamo l'immagine fossile degli eventi
accaduti nell'Universo in 14 miliardi di anni, come del resto la radiazione cosmica di fondo
visibile alla lunghezza d'onda delle microonde (CMBR) il fossile dell'evento (Big Bang)
che ha generato questo Universo.
- ci sono prove inconfutabili che l'uomo moderno si affacciato su questa biosfera circa
200.000 anni fa preceduto da molte altre specie umane con le quali
siamo stretti parenti, grazie anche all'esame biomolecolare (DNA
nucleare e DNA mitocondriale) dei referti e che abbiamo a lungo
convissuto con alcune di esse. Bisogna comunque ammettere che
l'H.sapiens, calcolando il battito di ciglia di 5 milioni di anni trascorsi
dall'avvento dei primi ominidi (come l'australopithecus afarensis la
famosa Lucy - foto del fossile quasi completo), ha superato in talento
adattativo le numerose altre specie di ominidi e uomini che erano qui
prima di noi o contemporaneamente a noi. (2)
Per finire, bisogna prendere atto che le conclusioni di Ussher erano legate alle
scarsissime conoscenze del suo periodo e ai vincoli del dogma stretto della fede. Ci
non toglie che Ussher abbia influenzato negativamente per secoli la percezione del NOI
QUI ed ancora adesso l'Uomo contemporaneo venga considerato da molti come un
inserto estraneo, una comparsa improvvisa simile agli Dei generata a loro somiglianza
(qualcuno ipotizza anche l'intervento di alieni in fase creativa, senza uno straccio di prove)
invece che il prodotto del Caso e della Necessit nell'assenza completa di un qualsiasi
Progetto maturato da chicchessia.
Falsi fossili e anelli mancanti
Il professor Ernst Haeckel (1834-1919) nel 1874 pubblica la Storia della
evoluzione umana in cui elenca gli anelli che portano dalla monera
(nome dato a essere umani primitivi mai esistiti) fino all'uomo moderno,
che emerge al 30 stadio dell'evoluzione di una catena tra uomo e
scimmia (tra cui l'improbabile Homo stupidusche io sostengo esista ancora in
gran numero...basta guardarsi intorno!).

Lo stesso Darwin molto cauto nel suo Origine dell'uomo del 1871 in cui
sottolinea l'enorme distanza che separa l'uomo dalle scimmie attuali. Convinto assertore
dell'evoluzionismo Haeckel confuta il dogma dell'immortalit dell'anima e la fede in un dio
creatore guida di tutte le cose.
(2) Lucy risale a 3,18 milioni di anni fa, era bipede e aveva perso parzialmente l'abilit di
arrampicarsi sugli alberi. Lo scheletro stato sottoposto recentemente a tomografia e si
scoperto che la morte stata causata da diverse fratture per caduta dagli alberi. E cos
paradossalmente la ragazza passata alla Storia fino a noi.
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E' in corso la fase pi violenta della lotta tra creazionisti ed evoluzionisti ma il pregio di
Haeckel rimane quello di avere rinnovato l'antropologia e la paleontologia e di avere
accreditato i gradi di parentela tra gli esseri viventi che formano alberi genealogici grazie
agli adattamenti e mutamenti graduali formulati da Darwin.
Oggi abbiamo una pi completa comprensione della datazione della vita su questo
pianeta, della sua evoluzione, dei suoi cambiamenti che difficilmente sono improvvisi ma
sono invece per noi non percepibili essendo graduali attraverso migliaia e migliaia di
generazioni - con l'eccezione delle estinzioni di massa di cui parleremo in seguito - che si
adattano abilmente alle circostanze con un opportunismo ed una encomiabile gradualit
senza stacchi netti (pertanto senza anelli mancanti...).
Nessuna delle specie di ominini fossili trovati rappresenta l'anello di congiunzione tra
l'uomo e le scimmie antropomorfe che non mai esistito: esse costituiscono le numerose
tappe della serie di eventi tracciate da una linea evolutiva diversa che ha portato allo
scimpanz, al gorilla, al gibbone e all'orango, che sono anch'essi mutati nei millenni. Si
stima che la separazione tra i due gruppi sia avvenuta tra i 6 e i 7 milioni di anni fa.
Oggi la nostra percezione del tempo cambiata, da un lato si accorciata perch
abbiamo accelerato la nostra velocit di spostamento sul pianeta, dall'altro lato si
allungata poich abbiamo gli strumenti per calcolare le centinaia di milioni di anni delle
ere geologiche: una asimmetria temporale che ci costa fatica metabolizzare influenzata
com' ancora da preconcetti superati ma comunque presenti (vedasi per esempio il
dogma di Ussher tanto caro ai creazionisti). Per concludere pochi di noi sono attrezzati per
percepire i fatti accaduti nei milioni di anni, la nostra percezione temporale in fin dei conti
legata alla durata delle nostre esistenze, che gi non poca confronto ad altre specie.
L' evoluzione intesa come discendenza con modificazioni
In un certo senso Darwin non era un darwinista, l'uso del termine evoluzione conserva il
suo senso letterale inteso come dispiegamento intendendo che le creature si manifestano
dopo essere partite da inizi molto semplici in un processo sempre pi diversificato e
complesso. Il Grande Vecchio usava il termine discendenza con modificazione una
scelta pi neutrale e non caricata di pesanti connotazioni come progetto o tendenza alla
Perfezione. Ogni creatura passata e presente era ed in un certo senso perfetta
essendosi adattata all'ambiente ove sopravvive brillantemente garantendo la discendenza.
Non vi un senso direzionale o un ordine coreografico da sinistra verso destra tipico di
certe illustrazioni, oggi si parla di selezione naturale e modificazioni tra loro legati
strettamente (grazie alle conoscenze della genetica) in un percorso
davanti alla rigogliosa riva di Darwin. Siamo adesso certi che
l'albero di famiglia degli esseri umani passati e presenti non
cresciuto nei milioni di anni lungo una linea ma un fitto cespuglio
(che ci riserva ancora scoperte, sorprese e ripensamenti) composto
di tante ramificazioni che si sono estinte con una sola eccezione
attuale: noi il sapiens, partendo probabilmente dall'orrorin tugenensis
di 5 milioni di anni fa fino all'uomo contemporaneo.
Ecco un ritratto di famiglia con noi sapiens sullo sfondo, ma non ci sono tutti....ne stiamo
scoprendo continuamente altri.
Non sarebbe corretto chiudere questo capitolo senza fare riferimento a
Alfred Russel Wallace (1823-1913) dimenticato dai pi in favore di Darwin.
Contrariamente a Darwin, Wallace (foto) di umili origini mentre l'altro
ricco di famiglia ed un naturalista autodidatta: formula la teoria
dell'evoluzione contemporaneamente a Darwin. Intraprende alcune spedizioni
in Amazzonia e in Malesia durante le quali le sue osservazioni biogeografiche
lo portano a formulare il concetto di evoluzione delle specie arrivando alle medesime
conclusioni di Darwin, al quale invia il suo manoscritto.
Turbato ma non ingelosito, anzi
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rassicurato dalla notevole somiglianza con le sue teorie Charles Darwin si affretta a
pubblicare nel 1859 il volume che ha cambiato la Storia L'origine delle specie. Il nostro
nel 1871, ancora riluttante per le conseguenze delle sue deduzioni, pubblica L'origine
dell'uomo imponendo la sola e inconfutabile dimensione biologica a quello che era stato
definito per troppi secoli il mistero della storia della nostra origine. Da allora l'uomo non
pi il capolavoro della creazione ma un bruto perfezionato che condivide i suoi antenati
con le scimmie antropomorfe (Giancarlo Biondi) e purtroppo spesso .. anche di rozzo
stampo (Riccardo III).
Il fossile dell'uomo di Piltdown
Una capacit che ci distingue il riconoscimento di schemi regolari negli eventi che
tendono a ripetersi, che rimane il fondamento del pensiero scientifico e di conseguenza la
base della paleontologia. Senza l'attitudine di classificare gli oggetti questo mondo molto
complesso sarebbe per noi incomprensibile e in fin dei conti pericoloso o addirittura fatale.
Un'altra capacit quella di intrecciare gli schemi in racconti per dare loro un senso e
continuit, cio di raccontare storie.
I fossili ne sono una lampante dimostrazione, i fossili non raccontano storie bens siamo
noi a raccontarle interpretando gli schemi degli eventi. I fossili non sono gli originali ma i
calchi dei tessuti rimpiazzati dai minerali che filtrano nei resti sepolti generando una
riproduzione in pietra della forma originale. Ecco perch essi sono cos rari, sono spesso
problematici da estrarre e non sempre collocati nell'era geologica originale per la nostra
comodit. I fossili non sono l in attesa con attaccato il loro certificato di nascita, queste
creature non sono rimaste in ordine cronologico perfetto su un palcoscenico per noi
spettatori al fine di raccontarci le loro storie. In casi veramente eccezionali troviamo tracce
del DNA che diviene un grande ausilio, ma sono ritrovamenti molto rari.
Il rinvenimento che segna l'inizio della paleoantropologia avviene nel 1856 tre anni prima
che Darwin pubblicasse l'Origine delle specie - il fossile di un uomo antico diverso da
noi nella valle di Neander in Germania, con un grande cranio e la postura eretta come noi.
Il fatto che, con riluttanza, venga poi classificato come una specie umana estinta per quel
tempo fu un evento coraggioso in quanto il concetto di estinzione era appena ai suoi
albori, contestato come sempre dai creazionisti.
Conclusa questa lunga premessa arriviamo finalmente al centro della nostra narrazione
sulla truffa del fossile dell'uomo di Piltdown, l'anello mancante.
La storia inizia nel dicembre 1912 quando Arthur Smith Woodward e Charles Dowson
annunciano presso la Societ Geologica di Londra di aver scoperto l'anello mancante tra
uomo e scimmia. Sono i resti di un antichissimo fossile umano ritrovato in una cava di
ghiaia vicino al villaggio di Piltdown nel Sussex. Consistono in un cranio chiaramente
umano, un pezzo di mandibola con a fianco denti di ippopotamo e corna di mammiferi;
vengono ritrovati inoltre un po' di utensili primitivi e pietre scheggiate rozzamente.
L'annuncio sensazionale e fa il giro del mondo, sembra chiaro che a Piltdown sia vissuto
un individuo con la calotta cranica quasi umana e una mascella di
scimmia: per giunta abitava in Inghilterra, patria del darwinismo,
della paleontologia, della Royal Society e centro dell'Impero pi
vasto del mondo !
Si stima sia vissuto 500.000 anni fa segnando l'alba della civilt
(sempre originaria dell'Inghilterra ?). E' il tipico orgoglio britannico
di quei tempi che non poteva vantare altri fossili umani o preumani. Dawson un avvocato con la passione della geologia (foto) insieme a
Woodward - eminente paleontologo del British Museum riprendono gli scavi nello stesso
punto e trovano una mascella con denti di scimmia adattabile alla calotta cranica di tipo
umano.
Nonostante un certo scetticismo espresso da studiosi inglesi e italiani, che sostengono si
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tratti del ritrovamento casuale di una mascella di scimmia vicino a un cranio umano, le
polemiche si placano quando il francese Pierre Teilhard de Chardin un gesuita teologoscienziato con la passione della paleontologia scopre ancora a Piltdown ma distante dal
primo referto un canino scimmiesco ma con l'usura tipicamente umana.
Nel 1915 Dawson trova ancora in un campo vicino a Piltdown alcuni frammenti di calotta
cranica che sembrano appartenere a un secondo esemplare dell'uomo di Piltdown: con un
altro ritrovamento sembra rispettato il criterio della verifica degli eventi confermando le
teorie.
I protagonisti della scoperta vengono coperti di gloria e di onori, Woodward viene
nominato baronetto e a Dowson deceduto per setticemia nel 1916 viene dedicata una
stele-memoriale eretta nel 1938 proprio a Piltdown.(foto)
Il reperto una truffa
I dubbi cominciano a sorgere quando nel 1935 Kenneth Oakley geologo del British
Museum analizza i resti dell'uomo di Piltdown con il nuovo metodo del contenuto di
fluoro e scopre che le ossa di antichi animali trovati vicino al reperto non contengono la
medesima quantit dei frammenti del cranio, cio sono molto pi antichi, mentre la
mascella appartiene a una femmina di orango vissuta recentemente. I denti, tramite
l'analisi ai raggi X, hanno superfici nette e sono stati limati ed abbassati in modo da farli
sembrare appartenenti ad una specie con caratteristiche umanoidi, inoltre stata sparsa
una tintura per invecchiare le ossa.
Come se non bastasse, alcuni referti animali trovati nella cava sono provenienti dal
Mediterraneo, probabilmente da un sito archeologico in Tunisia e gli utensili primitivi di
selce sono stati lavorati recentemente, anch'essi originari di un altro ritrovamento di
manufatti tipici di Gafsa ancora in Tunisia.

La deduzione molto semplice: l'uomo di Piltdown soltanto un'abile truffa.


Il Times pubblica la notizia solo il 21 ottobre 1953 provocando una specie di lutto
nazionale e soltanto il tipico senso dello humor inglese riesce a coprire l'imbarazzo
collettivo.
I principali indiziati
Charles Dowson (1864-1916)
Fin dall'inizio i sospetti convergono su di lui, avvocato di professione ma
attratto dalla mineralogia e dalla archeologia, ha dei precedenti di truffatore:
come studioso dilettante, ma preparato, ha pubblicato due ponderosi volumi
copiati da un manoscritto di William Herbert sulla storia di un antico castello e ha
letteralmente ricopiato in un suo lungo articolo, pubblicato nel 1908, lo scritto di un
archeologo senza naturalmente citarne il merito. Si scopre che Il canino da lui scoperto
stato importato dalla Francia, infatti trattato con gli acidi dai ricercatori-investigatori perde
la sua falsa patina di antichit e si rivela un dente molto pi recente limato accuratamente.
Nella sua carriera di dilettante si sommano numerose frodi e contraffazioni che fanno
sospettare il suo unico movente, l'ambizione di far parte della Royal Society, ma questo
rimane un desiderio inappagato a causa della sua morte prematura per setticemia nel
1916.Nella sua collezione privata di reperti almeno 38 si dimostrano dei falsi, tra cui un
improbabile ibrido di mammifero-rettile contraffatto con la stessa tecnica del fossile di
Piltdown.
Sir Arthur Smith Woodward (1864-1944)
Una brillante e meritata carriera caratterizza Woodward, cui si aggiunge una
notevole capacit lavorativa: paleontologo a Manchester, poi conservatore al
British Museum poi ancora facente parte della Societ Geologica e infine
membro della prestigiosa Royal Society. Non si trovano moventi alla sua
partecipazione alla truffa se non deboli indizi sulla sua eccessiva attenzione verso i
reperti stessi e il luogo del loro ritrovamento, forse giustificabile dal fatto che i fondi
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necessari non sono a carico del British Museum ma di Woodward e Dawson medesimi.
In fin dei conti uno scienziato la cui seriet non in discussione n sembra credibile
l'unico movente possibile: sommare altro prestigio a quello gi riconosciuto
pubblicamente.
Teilhard de Chardin (1881-1955)
Il sospettato principale della truffa rimane Teilhard grazie alle indagini ancora di Kenneth
Oakley: nel 1953 ha una corrispondenza con Teilhard da cui emerge la incoerenza delle
date tra la scoperta del presunto fossile e la presenza del gesuita in Inghilterra (arruolato
come barelliere sul fronte del 1915) e l'esatta collocazione dei siti Piltdown 1 e 2 dove
sono stati ritrovati in momenti successivi i referti. Dopo la scoperta della beffa
naturalmente vengono scritti numerosi libri ed articoli sulla cospirazione da vari autori tra
cui Frank Spencer, Weiner, S.J.Gould e Louis Leakey.
Del resto vi sono alcuni indizi relativi all'origine dei reperti che possono coinvolgere il
gesuita che ha viaggiato in Mediterraneo , ha insegnato al Cairo, passato per la Tunisia
e Malta prima di ritornare in Francia, luoghi che potrebbero essere la provenienza di molti
fossili poi ritrovati a Piltdown. Gould sostiene che il tutto sia stato uno scherzo nato da un
complotto tra Teilhard e Dowson che poi si trasforma in un affare mediatico pi grosso di
quanto si aspettassero sfuggito al loro controllo; sempre secondo Gould il movente
sarebbe stato di prendersi gioco dei noiosi e saccenti studiosi inglesi che ritenevano
Dowson un dilettante. Nel frattempo scoppia la Prima Guerra Mondiale, Dowson muore e
Teilhard si trova da solo impossibilitato a confessare lo scherzo mettendo fine alla vicenda.
Del resto giovane e sapr solo prima di morire negli anni '50 che il cranio molto pi
recente. Accusato dalla Chiesa di panteismo viene inviato in Cina ove vive molti anni
assistendo al ritrovamento di molti fossili tra cui il cosiddetto sinanthropus.
Arthur Conan Doyle (1859-1930)
Un'altra ipotesi che sorprende potrebbe essere la partecipazione alla truffa del famoso
scrittore e medico, Doyle ha sempre viaggiato molto e poteva avere raccolto
i resti fossili in Mediterraneo,in Tunisia, Algeria e Malta forse ottenendo
anche i reperti da amici, come il suo vicino di casa Cecil Wray collezionista
di fossili e membro della Royal Anthropological Society.
Inoltre lo scrittore passa met della sua vita a Crowborough, una cittadina a
pochi chilometri da Piltdown. Il movente: Doyle un convinto spiritista e con
questo inganno ordito come un suo romanzo giallo intende vendicarsi di Edwin Ray
Lankester, acceso evoluzionista che conduce una vera battaglia contro gli spiritisti.
Conclusione della vicenda
La distanza tra i referti, cio i resti e il dente limato avrebbero dovuto insospettire gli
scienziati che invece dimostrano una ostinazione e una presunzione incredibili nel
sostenere la validit della scoperta e della teoria, una credulit che continua ad essere
accettata per i 40 anni seguenti; appare inoltre poco credibile che fossili cos antichi
venissero facilmente alla luce in due cave di ghiaia e non inseriti nella stratigrafia.
Comunque sia, questa scoperta e la teoria conseguente dell'anello mancante tra scimmiauomo non confutata per troppi anni, era vantaggiosa, comoda e semplice.
Rimane un esempio del nazionalismo radicato nella comunit scientifica britannica
dell'epoca e ne riflette anche i pregiudizi sociali: era maschio o femmina ? L'ipotesi che
fosse una femmina diventa subito l'occasione per la stampa per deridere con delle
vignette le suffragette molto attive a quel tempo.
Come era inevitabile, la truffa, una volta svelata, diventa il cavallo di battaglia dei
creazionisti e viene indicata come esempio della scarsa credibilit e faziosit degli
evoluzionisti.
Possiamo concludere questo capitolo con una morale: le scoperte che si fanno quando si
cerca di fare luce sulla lunga storia del percorso degli essere umani devono essere
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trattate con estrema obiettivit, con apertura alle smentite ed alle revisioni, e sopratutto
ignorando i propri preconcetti radicati. Nei tempi attuali sembra che questo principio
venga finalmente rispettato, come vedremo in seguito. O almeno si spera.

CAPITOLO SECONDO
Le estinzioni di massa
Tutte le strutture delle creature sono legate alle particolarit chimiche del carbonio e
pertanto tutti gli organismi viventi trasportano le proprie informazioni genetiche in lunghe
molecole di composti di carbonio. Come previsto da Darwin probabilmente la vita
iniziata in un piccolo e tiepido stagno.. molto tempo fa, circa 4,4 miliardi di anni quando
l'acqua su questo pianeta pervenne allo stato liquido, un periodo troppo lontano di cui non
troviamo tracce se non fino a 3,7 miliardi di anni fa grazie all'evidenza dei biomarcatori.(3)
Mi sembrato inevitabile inserire questo breve capitolo per sottolineare l'estrema
adattabilit della vita e l'influenza del Caso nella sua variabilit nonch il lungo, travagliato
cammino trascorso da quando la biosfera ha faticosamente occupato il pianeta superando
molte peripezie dovute a cause planetarie esterne e interne.
L'estinzione di massa meglio espressa come transizione biotica un massiccio
sovvertimento dell'ecosistema e della biosfera di questo pianeta ove un grande numero di
specie scompaiono mentre altre subentrano diventando dominanti.
Fino ad oggi si calcolano ci siano state cinque grandi estinzioni di massa:
- 450 milioni di anni fa nel Siluriano-Ordoviciano in cui circa l'85% delle specie di
invertebrati e pesci scomparvero a causa di un surriscaldamento e successiva glaciazione
forse dovuto ai lampi di raggi gamma emessi dall'esplosione di una supernova (GRB
Gamma Ray Burst il fenomeno pi violento che conosciamo dell'Universo)
- 377 milioni di anni fa durante il Devoniano Superiore che interess l'82% delle specie;
- 251 milioni di anni fa nel Permiano Triassico che rimane l'estinzione
pi drammatica dovuta a intenso vulcanesimo (verneshot) oppure
all'impatto con un asteroide in Antartide;
- 203 milioni di anni fa nel Triassico-Giurassico con intense variazioni
climatiche e surriscaldamento del globo;
- 65,69 milioni di anni fa durante il Cretaceo-Terziario con l'estinzione del
76% delle specie, compresi tutti i dinosauri, causata dall'impatto di un
asteroide di 10 km. di diametro nella penisola dello Yucatan a Chicxulub, il cui cratere
stato rilevato negli ultimi anni grazie alle osservazioni satellitari. Un'altra prova la
presenza di iridio proprio nella stratigrafia di quella esatta era geologica perch l'iridio si
genera soltanto a causa di enormi pressioni. (disegno del luogo dell'impatto)
L'asteroide inoltre ha impattato con l'angolo peggiore provocando evidenti linee di
frattura nella crosta terrestre fino al nord America.
Quest'ultima estinzione ha favorito la diffusione dei mammiferi che
praticamente hanno sostituito su tutto il pianeta i dinosauri, estinti
velocemente a causa di un lungo, freddo e buio periodo causato dalla
ricaduta
delle ceneri e delle polveri disperse nell'atmosfera dal
tremendo impatto cui si sono aggiunte le piogge acide. .Se non ci fosse
stata questa catastrofe, qualche specie di dinosauro si sarebbe evoluta nel
tempo fino a diventare un sapiens rettiliano? La domanda mi sembra
comunque interessante e non fantascientifica, il candidato ideale forse era
il velociraptor (dromaeosauride): aveva una stretta vita sociale, buona
visione binoculare, zampe anteriori prensili con mani larghe ed era bipede.
Chiss.
(3) Mentre scrivo questa seconda edizione recentissima la notizia che sull'isola di Isua in
Groenlandia la pi antica porzione della Terra - sono stati trovati degli stromatoliti (strutture
sedimentarie dovute a microrganismi) che risalgono a 200 milioni di anni precedenti a quelli
rinvenuti fino ad ora, responsabili della formazione di ossigeno nell'atmosfera.

Per quanto riguarda l'evoluzione dei primati sono stati scoperti recentemente numerosi
reperti di quello che viene stimato il capostipite di tutti i primati, il Purgatorius, un piccolo
mammifero (disegno) che viveva sugli alberi circa 65 milioni di anni fa, l'inizio del ramo
evolutivo che ha portato fino all'uomo moderno in un lungo e insidioso cammino molto
fortunato visto che non sono accaduti altri eventi apocalittici nel frattempo.
Nonostante che la Fortuna e il Caso ci abbiano agevolati non dimostriamo alcuna
riconoscenza verso questa Biosfera che ha generato i nostri numerosi predecessori e la
nostra specie sapiens, considerando che stiamo facendo di tutto per danneggiarla...(con
un tocco di sarcasmo, ascoltando certi personaggi alcune volte mi sorgono dei dubbi sul
fatto che.. tutti noi siamo veramente dei sapiens ?).
Dopo il sopravvento dei mammiferi viene l'ora dei primati e poi quella della lunga serie di
ominini, ominidi e uomini di cui parliamo nel prossimo capitolo a titolo di completezza
sull'argomento.

CAPITOLO TERZO
L'evoluzione dell'evoluzione - uomini per caso
La storia della nostra specie e quella dei predecessori
All'inizio di questo capitolo inevitabile fare una proposta: festeggiare
il 24 ottobre (data della pubblicazione dell'Origine delle specie) come
Festa dell'Umanit', una data che ha cancellato il secolare
oscurantismo proponendo la nostra storia come fatta di discendenze e
ascendenze di parentele, cancellando un'epoca buia troppo lunga che
ci aveva invece vincolati in un artificioso isolamento dal resto di
questa biosfera. La pubblicazione del libro di Darwin (copertina) si
abbatte come un tornado sulla comunit scientifica e sull'opinione pubblica subito viene
attaccata dagli ambienti religiosi ! un'idea non tollerabile che l'uomo discenda dalle
scimmie !
Poi lentamente viene accettata poich essa implica solo una stretta parentela con poche
scimmie moderne e che comunque condividiamo i progenitori con le antropomorfe. Oggi
grazie all'esame dei dati biomolecolari (DNA) l'idea dell'evoluzione (discendenza con
trasformazione tramite il ruolo della selezione naturale) viene integrata dall'evoluzione
per equilibri punteggiati per effetti casuali (immaginate una nave senza timoniere in balia
delle correnti e dei venti che beccheggia sulla riva di Darwin).L'approccio molecolare si
dimostrato un fantastico scandaglio sul passato e, ci piaccia o meno, le differenze a livello
del DNA con le antropomorfe africane di oggi sono minime: solo il 2,5 %del nostro DNA
differisce da quello del gorilla e l'1,5 % da quello dello scimpanz.
Di fatto tutte le specie sono inserite in un equilibrio che viene gestito dalla fatalit cio dal
Caso, con la prerogativa che la biosfera si rimodula continuamente anche a causa dei
cambiamenti climatici e delle catastrofi dovute a terremoti, impatti cometari o altro.
Vista da un naturalista un po' taccagno l'evoluzione (discendenza con trasformazione)
la semplice somma delle circostanze che tengono in vita un organismo perch rispondono
ai suoi bisogni per accrescere le probabilit di riprodursi in economia di costi purch il
guadagno sia in saldo positivo.
Gli stessi fringuelli di Darwin delle isole Galapagos (disegno) sono un esempio della
continua produzione e dell'affermazione di quelle
varianti che garantiscono una
abbondanza di discendenti invece che una vita pi difficile: oggi abbiamo sequenziato i
genomi di 120 esemplari evidenziando i fattori trascrizionali che hanno
provocato a loro rapidi eventi evolutivi e una vivace effervescenza genetica: i
fringuelli, dopo la visita di Darwin, si sono suddivisi velocemente in pi specie
tra loro diverse per la ragione che un secolo fa le isole subirono una
tremenda siccit con condizioni ambientali molto difficili. Cos i fringuelli tanto
cari a Darwin si sono ancora adattati e sono passati due volte alla Storia.
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Occorre considerare che nella paleoantropologia i fatti pur essendo veri non sono mai
verit assolute, arrivati a certe conclusioni ci si accorge che meglio ricominciare, le
scoperte dovute ai numerosi scavi in tutto il mondo e ai dati biomolecolari (DNA)
determinano incertezze che, contrariamente alle verit presupposte, ci stimolano alla
ricerca. Infatti spesso accade che ogni volta che tiriamo fuori un fossile dalla terra e ne
esaminiamo i dati biomolecolari, diventa quasi inevitabile una riscrittura di quello che
sappiamo. E' questo il vantaggio della scienza sui dogmi, la scienza non come la
democrazia, il consenso del pubblico non garantisce affatto la correttezza di una teoria.
Le variazioni si accumulano nel momento in cui il DNA copia se stesso, un maggior
numero di duplicazioni implica un aumento degli errori, confermando il concetto che l'
orologio molecolare esiste ma va rivisto come l' orologio locale per ogni gruppo di
specie collegate tra di loro.
Forse tutta la storia dei primati risale al Darwinius massillae di cui stato trovato lo
scheletro intero di una femmina (battezzata Ida) risalente a 47 milioni di anni fa che
sembra l'ascendente delle scimmie, dei lemuri e dell' uomo. Il referto stato presentato
spettacolarmente nel 2009 presso l' American Museum of Natural History di New York da
Jorn Hurum che lo ha definito il santo graal della paleontologia. Comunque questa
specie, essendo successiva al Purgatorius, ha destato alcune perplessit nella comunit
scientifica che ha criticato l'eccessiva enfasi pubblicitaria espressa da Hurum. Siamo alle
solite diatribe tra scienziati alla ricerca di notoriet e di fondi, per questa pratica sana
perch produce dei risultati, principio che non viene applicato in Italia come gi detto
precedentemente.
La profezia di Darwin (foto) e del suo sostenitore e amico Thomas Huxley
viene confermata nel XX secolo: come da loro sostenuto la nostra
sottofamiglia originaria dell'Africa con una storia che risale fino a 6 milioni
di anni fa.
L'ultimo antenato condiviso con i gorilla e gli scimpanz risale a 5-7 milioni
di anni fa e la varianza imputabile al clima: il clima la componente
primaria dell'ambiente e la sua influenza sul mondo biologico contribuisce a creare nuove
opportunit per le specie che si adattano accumulando le caratteristiche pi vantaggiose
fino a divenire specie diverse da quelle originarie. L'assestamento della crosta terrestre
nella Rift Valley (Etiopia Kenya Tanzania) muta il clima nell'altopiano orientale con la
scomparsa della foresta sostituita dalla savana in cui avviene l'affermazione degli
Hominina. Successivamente l'Homo ergaster si evolve in H.erectus colonizzando l'Eurasia
differenziandosi poi in H.heidelbergensis e successivamente in H.neanderthalensis
(avviene la prima migrazione out of Africa) I pochi individui rimasti in Africa danno origine
all' H.sapiens che successivamente migra (seconda out of Africa ) colonizzando tutto il
pianeta. Rimangono tracce di ibridazione con H. neanderthalensis in Eurasia occidentale e
con altri Homo (Denisoviani in Asia orientale) poi tutti estinti.
Risalgono a 3,5 milioni di anni fa i primi utensili in pietra costruiti dagli Australopithecus e
successivamente dall'Homo habilis, frutto di una variazione permanente e vincente che
consente di chiudere le dita toccando tutti i polpastrelli (la presa di precisione Vi riesce
sempre ? Io veramente non tutti i giorni...).
Nel 1974 avviene un'altra grande scoperta, nell'Afar etiopico uno scheletro quasi completo
affiora dal terreno, una giovane femmina di australopiteco vissuta 3,5 milioni di
anni fa; nonostante la statura un po' bassa si tratta di un adulto la cui andatura bipede.
Viene battezzata Lucy passando con questo nome alla Storia perch in quel
momento il gruppo di Donald Johanson stava ascoltando la canzone dei Beatles Lucy in
the sky with diamonds.
Non mia intenzione elencare l'intero Almanacco della storia degli uomini, sarebbe
troppo lungo, tedioso e da aggiornare continuamente, ma soltanto accennare agli scenari
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e agli eventi principali della evoluzione a mosaico che ha portato fino all'uomo
contemporaneo, uno scenario che non pi composto da rami ma si esteso a cespugli
comprendenti specie sempre pi numerose che stiamo ancora scoprendo e studiando.
E' recente la prima stima del tasso di flusso genico (inteso come ibridazione) tra le
diverse e numerose specie umane, una stima che ci fa riflettere, anche nel caso di Homo,
sul concetto stesso di specie, che al momento il seguente:
per definizione, una specie una popolazione chiusa al flusso genico, ma ogni
popolazione riceve un apporto genico attraverso la migrazione di elementi estranei e
ridistribuisce il proprio patrimonio per mezzo di individui che migrano altrove e che
cambiano nelle centinaia di generazioni.
A partire da meno di 3 milioni di anni fa l'Australopithecus afarensis scompare (ci siamo
persi Lucy !) e appaiono i i gruppi Homo seguiti da molti altri che erano qui quasi
contemporaneamente tra loro e non in una successione scandita nel tempo. Parte del
pianeta era abitato da pi specie di ominini e di uomini alcune delle quali identificate come
H.heidelbergensis poi evoluto in H.neanderthal e sapiens nonch altre specie migrate in
Cina. H.heidelbergensis era robusto e alto, con una notevole produzione
tecnologica, sono state rinvenuti dei giavellotti di ottima fattura risalenti a 300.000
ani fa adatti alla caccia, controllava il fuoco e cuoceva il cibo, costruiva attrezzi di
notevole tecnologia in pietra e lignei. Tecnologia un termine troppo sfruttato nei
tempi moderni, ma vuole anche significare produrre asce in pietra, lance ben
bilanciate, atlatl (propulsore di lance) bifacciali (ascia da pugno detta anche amigdale)
scheggiando pazientemente e abilmente per giorni e giorni la pietra o il legno, e
tramandando l'esperienza per millenni a migliaia di discendenti.
Cuocere il cibo una specie di predigestione che neutralizza le tossine e uccide i
parassiti, fatto che contribuisce all'evoluzione di un grande
cervello. L'abitudine di nutrirsi di carne ha permesso a
queste specie e anche a noi di investire di pi nei tessuti
cerebrali che richiedono molte energie (i vegani sono
avvisati...) e di risparmiare energia su altri tessuti.
Per concludere un comodo abbaglio pensare che ci sia
stata una evoluzione lineare scandita da sinistra verso
destra verso la Perfezione come illustrato da Rudolph Zallinger nella sua Marcia verso il
Progresso (il disegno risale a 60 anni fa): una teoria semplice e comprensibile per tutti
ma non stato proprio cos.
La postura eretta stata una faticosa conquista, ha enormi vantaggi ma anche difetti e qui
non riesco a trattenere questa ultima considerazione ironica : se mi guardo intorno solo
una minima percentuale di noi cammina elegantemente, il resto deambula malamente a
capo chino, le gambe e le spalle storte....non diamoci troppe arie di essere l'ultima e
inevitabile incarnazione della Perfezione !
Fuori dall'Africa (out of Africa) le migrazioni il primo genocidio della Storia
Insomma, il mondo era pieno di ominini e di Homo di ogni tipo, alcuni dei quali (almeno
cinque) sono vissuti contemporaneamente alla nostra specie non pi di 50.000 anni fa,
come i neanderthal e i piccoli floriesensis (i veri hobbit) trovati nell'isola di Flores in
Indonesia.
Poich la fossilizzazione un evento molto raro cui si aggiunge in quei tempi lontani la
scarsa densit di popolazione occorre accettare il fatto che poche di queste specie hanno
lasciato tracce di s comode e rintracciabili per noi. In fin dei conti prima della produttivit
agricola cio la rivoluzione verde (poco meno di 10.000 anni fa) si calcola che l'intero
pianeta ospitasse solamente non pi di un milione di H.sapiens. Eravamo 300 milioni
nell'anno 1.000 D.C. e un miliardo nel 1804; oggi siamo pi di 7 miliardi.
Mi sembra interessante aggiungere che la migrazione degli esseri umani anatomicamente
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moderni raggiunge il Vecchio Continente tra 44.000 e 41.000 anni fa dove vi erano stabiliti
da 200.000
anni i Neanderthal, i nostri parenti pi prossimi, collocati
erroneamente nella cultura generale come sinonimo di stupido bruto (foto di un
cranio). Non cos, nuove prove mostrano che avevano un pensiero simbolico,
costruivano reti, trappole e utensili complessi, decoravano le pareti delle grotte,
si adornavano con piume e conchiglie colorate, cuocevano orzo e frumento,
erano ottimi cuochi, indossavano indumenti, non camminavano curvi ma eretti come noi
e.... non soffrivano di carie. Gli esseri umani moderni sono stati pi abili nello sfruttare in
modo pi efficiente l'ambiente affinando le proprie tecniche di sopravvivenza traendone pi
vantaggi una volta invasi i territori dei Neanderthal e delle altre poche specie presenti in
quel momento e provocando la loro estinzione. E' stato il primo genocidio della Storia.
L'analisi del DNA prova che le persone che oggi vivono in Europa e in Asia hanno in media
tra l' 1,5 e il 2,1% di DNA neanderthaliano, eredit degli incontri/ibridazioni durante la
convivenza sul territorio.
Tornando all'uomo anatomicamente moderno, le conclusioni che si possono trarre dai
calcoli sulla velocit di variazione del DNA mitocondriale segnano una divergenza genetica
datata circa 200.000 anni fa in Etiopia ma non la nascita di un gruppo anatomicamente
decisamente diverso, semplicemente delle mutazioni che sono sopravvissute per molto
tempo all'interno di uomini antichi, poi ricomparse migliaia di anni dopo nei discendenti
che si sono evoluti in uomini moderni. La differenza nel numero di mutazioni accumulate
trasformata in misura del tempo evolutivo fa risultare che le prime migrazioni dalla Rift
Valley possano risalire a oltre 65.000 anni fa in armonia con i pochi fossili e reperti
archeologici: probabilmente fu una piccola trib composta da poche migliaia di baldanzosi
esploratori, seguita da molte altre spedizioni. Un esodo che avvenne nel corso di molti
secoli ad opera di gruppi di persone appartenenti a famiglie imparentate alla lontana. E'
quanto sappiamo, almeno per il momento, grazie al supporto del Genographic Project che
ha esaminato i marcatori genetici di circa 600.000 volontari inseriti in un data base.
Domanda inevitabile: esiste un gene dell'esplorazione ? L'ipotesi interessante e sembra
legata al DRD4 che controlla la dopamina con una delle sue varianti 7R: i portatori della
variante 7R si trovano a proprio agio con i cambiamenti, sono pi tenaci, aumentano
abilit e destrezza, sono favorevoli all'avventura. A conferma di questa teoria, questa
variante spesso presente nelle popolazioni originali delle due Americhe i cui antichi
antenati (gli evenki) migrarono dall'Asia 16.000 anni fa attraversando coraggiosamente lo
Stretto di Bering quando la terra faceva ancora da ponte, in cerca di cibo e riparo.
I nuovi uomini presentano modifiche anatomiche acquisite nel tempo che contribuiscono a
modellarlo per il miglior equilibrio tra il grande cervello e l' essere un bipede, permettendo
anche un risparmio di energia sul modo di camminare a vantaggio di una scorta
energetica impiegabile per altre attivit. La dieta variata e ricca di proteine, gli utensili
meglio lavorati, il buon livello di organizzazione sociale, la costruzione di dimore per
immagazzinare il cibo, la preparazione di indumenti per ripararsi portano alla costruzione
di insediamenti stabili in cui vengono separate le varie attivit. Le conseguenze della
produzione alimentare, la domesticazione di animali, la dieta non pi solo derivante dalla
caccia, le tecniche di cottura, la coltivazione (rivoluzione verde) di cereali come
frumento,sorgo e miglio producono veri cambiamenti in ambito socioeconomico: gli
agricoltori rimangono vincolati ai loro campi che poi diventano villaggi e paesi. La
popolazione aumenta in maniera esponenziale e diventa inevitabile la crescente
separazione tra le attivit specializzate con la conseguente stratificazione sociale. Nasce il
concetto di propriet che con s trascina le sue inevitabili contropartite: la suddivisione
dei territori, le caste religiose e militari, le monarchie, le citt-stato, le guerre, innumerevoli
migrazioni.
Nulla poi cambiato nel tempo
Qualcuno parla ancora di razze per la nostra specie ?
E' un paradigma che ci ha
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ossessionato per secoli e che ha creato false gerarchie tra razze superiori ed inferiori
legittimando lo schiavismo e il colonialismo. E' una visione dell'antropologia che fa
inorridire i genetisti che provano che la nostra specie suddivisa solo in quattro
raggruppamenti: africani, caucasici, australiani e mongolici distinguibili solo per il colore
della pelle e i tratti somatici. L'unit degli uomini moderni una realt biologica compatta
con radici molto vicine nel tempo e non pi un pretesto da strumentalizzare
politicamente; di fatto non abbiamo avuto il tempo di differenziarci geneticamente. Anzi, lo
studio di un gene chiamato SLC24A5 che differenzia la pelle pi chiara da quella scura, ci
ha svelato recentissimamente che solo la carenza di vitamina D ha fatto schiarire la pelle
a una parte di noi, diventati visi pallidi, poche migliaia di anni fa.
Le ultime scoperte i fossili di Naledi (Sud Africa)
Solo pochi decenni fa tutti i fossili appartenenti ai nostri parenti umani e
ominini entravano in una sola grossa teca a Johannesburg nell'Universit
di Witwatersrand provenienti dalla Cradle of Humanity (la cosiddetta culla
dell'umanit). Ora si sono accumulati cos tanti fossili dei nostri parenti e
delle scimmie antropomorfe che gli spazi non sono pi sufficienti. Nel 2013
un geologo trova sul pavimento di una camera sotterranea a Rising Star a 30 metri di
profondit un numero enorme di fossili che mostrano caratteri diversi dall'Homo sapiens,
L'accesso alla camera cos stretto che il famoso paleoantropologo sudafricano Lee
Berger pubblica un annuncio su Facebook alla ricerca di scienziati con corporatura minuta
disposti a lavorare a Johannesburg in cambio solo di una interessante avventura;vengono
selezionate
solo donne. Nel 2013 e 2014 diverse spedizioni recuperano molto
faticosamente le ossa di circa 15 individui. Il quadro un po' particolare che emerge quello
di un ominino gracile e alto con le braccia adatte per usare strumenti, le dita della mano
curvate (foto), gli arti inferiori fatti per deambulare eretti e un cervello piccolo come quello
dell' Australopithecus afarensis (Lucy) trovato in Etiopia. I denti somigliano a quelli di
Homo habilis e il cranio richiama quello di Homo erectus, il piede uguale al nostro.
Al momento non stata ancora determinata l'et dei fossili, si pensa che Homo naledi
risalga a pi di 2 milioni di anni fa e che sia stata una ulteriore transizione tra
australopitechi e i numerosi rappresentanti del genere Homo. Su questa ipotesi il gruppo
di Berger ancora cauto, sostenendo giustamente che frammenti isolati non sono
esaustivi per comprendere l'albero genealogico di ominidi e umani. Come era inevitabile il
mosaico dei referti al momento sta provocando il solito acceso dibattito tra ricercatori
concorrenti sull'origine di Homo, chi sostiene sia stata in Africa meridionale e chi propone
sia successo invece in Africa orientale cio l' Etiopia nord-orientale.
E qui ci fermiamo in attesa delle novit che a quanto sembra sono in arrivo dalla Cina, che
rivendica proprio in questi giorni di essere stata la vera culla dell'umanit (out of China ?)

QUARTO CAPITOLO
Il Conto alla rovescia Doomsday clock
La nostra una specie di esploratori con radicata la pulsione alla radiazione adattativa,
abbiamo conquistato velocemente tutto il globo emarginando i concorrenti (come i
Neanderthal) siamo curiosi e intraprendenti ma queste attitudini vanno integrate da dosi
massicce di modestia nonch
dal rispetto per il pianeta che ci ha
generati...forse parole vane visto che il C onto alla Rovescia per questa
biosfera sta accelerando. Oggi il Doomsday Clock (L'orologio immaginario
dell'Apocalisse) segna tre minuti alla mezzanotte, l'ora fatale della nostra
estinzione, non solo a causa di un possibile olocausto termonucleare ma
sopratutto per i mutamenti climatici provocati dalle attivit umane a loro volta
cause di conflitti, effetto serra, piogge acide e migrazioni planetarie mai viste prima in
modo cos massiccio.
L' orologio una iniziativa promossa dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists
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(tra cui 17 premi Nobel) che dal 1947 aggiornano continuamente il tempo che manca al
momento del disastro planetario e all'estinzione della nostra specie; ad esempio la
distanza minima stata raggiunta nel 1953 (2 minuti a mezzanotte) con l'inizio dei
numerosi test termonucleari da parte delle due superpotenze contrapposte. I decisori
politici sono continuamente avvisati ma i ripetuti fallimenti dei vertici mondiali per un
accordo sulle emissioni di gas serra e la proliferazione di armi nucleari non lasciano
molte speranze. Noi stiamo cambiando ? Probabilmente si ma in maniera ben poco
evidente: ora abbiamo mediamente una speranza di vita pi lunga che comporta per
guai seri come diabete, malattie cardiovascolari, obesit, miopia e altro.
Anche in un futuro idilliaco non camperemo 400 anni come lo
squalo della Groenlandia (foto), lui non si arrende perch
perfettamente sano, invece io... mi annoierei a morte durante tutti
quegli anni. Gli squali sono qui da 300 milioni di anni, sono cambiati
poco e hanno superato brillantemente tutti gli eventi catastrofici, ma
oggi devono misurarsi con la cupidigia dell'uomo e rischiano l'estinzione insieme ai
mammiferi marini finendo nelle scatolette...una morte iniqua.
Siamo soli ? C' vita nell'Universo ?
Veramente la domanda corretta sarebbe siamo soli in questo momento nell'Universo?
Probabilmente il principio di contemporaneit tra civilt sbagliato, il tempo che la
nostra specie ha impiegato per arrivare alla rivoluzione industriale un battito di ciglia
rispetto alle centinaia di milioni di anni in cui la vita stata presente su questo pianeta ed
improbabile che altre civilt ne abbiano seguito puntualmente il corso fino a quello che
noi definiamo il nostro adesso. E' possibile che da qualche parte ci siano degli altri
sapiens in possesso di tecnologia, piuttosto che altri che si stanno evolvendo, oppure altri
che si sono estinti da milioni di anni. Come intuito da Anassagora 2.500 anni fa e poi da
Lucrezio sulla pluralit dei mondi e di diverse razze di uomini miliardi di stelle per ogni
galassia e miliardi di galassie aumentano in modo incalcolabile le probabilit di biosfere
che potrebbero generare specie intelligenti, delle quali, oggettivamente, non riusciamo
nemmeno ad immaginare le forme e le societ senza peccare di antropocentrismo.
Perdonino questa cinica considerazione i credenti dei contatti alieni e dei complotti alieni
ma non c' uno straccio di prova accettabile in tutta questa moderna mitologia dove solo
visionari o millantatori fanno soldi a scapito dei sognatori di creature luciferine.
Avvistamenti UFO e dischi volanti ? Fanno parte della mitologia
moderna frutto della paranoia ricorrente durante la Guerra Fredda; per
buona pace dell'ing. Schriever il disco (trottola) volante a decollo
verticale da lui solo disegnato in fretta nel 1944 non pu volare perch
ingovernabile, esso faceva parte delle tanto decantate
armi
meravigliose disegnate dai progettisti tedeschi quando la situazione
bellica era ormai disperata e gli aeroporti erano resi inagibili dai jabo (jagd bomber) alleati.
Dopo l' invenzione della radio i nostri segnali si sono spinti per molti anni luce ma nessuno
ha risposto ricevuto! e forse i segnali emessi da altri sono arrivati qui migliaia di anni fa
quando nessuno era in grado di riceverli.
L'unica cosa certa che sappiamo da appena vent'anni che in questa galassia vi un
numero enorme di pianeti, le osservazioni ci dicono che quasi tutte le stelle posseggono
un sistema planetario. Il primo esopianeta scoperto stato 51 Pegasi b distante 50 anni
luce che non di classe terrestre ma un gigante gassoso come Giove. In questi anni la
caccia agli esopianeti diventata una gara entusiasmante, infatti al momento abbiamo
identificato con certezza almeno 3.000 pianeti, dei quali pochi di classe terrestre che
orbitano nella cosiddetta zona abitabile nella quale l'acqua allo stato liquido,
presupposto per generare la vita. I principali metodi usati dagli astrofisici sono il transito
del pianeta davanti alla stella e quello degli strattoni che provocano oscillazioni nel moto
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della stella dovuti all'attrazione gravitazionale dei pianeti orbitanti intorno. (4)
Stiamo sviluppando tecnologie e strumenti sempre pi sofisticati per individuare la firma
di attivit biologica su mondi lontani che comunque non comporta necessariamente la
presenza di intelligenze con tecnologia avanzata e molto probabilmente la scoperta di
biosfere solo questione di tempo. Nonostante le sonde inviate con enorme successo in
tutto il sistema solare fino a Plutone non vi abbiamo ancora trovato tracce di vita,
nemmeno di pochi batteri estinti, ma non disperiamo, se ne trovassimo qui intorno (su
Encelado o Europa oppure Marte ?) sarebbe la prova del nove che l'Universo
veramente affollato.
(4) E' proprio di questi giorni la scoperta di un pianeta roccioso di classe terrestre che gravita in
un'orbita ritenuta prima impossibile intorno al sistema composto da tre stelle, Proxima, Alfa e Beta
Centauri distante solo 4,5 anni luce. Battezzato Proxima b un pianeta pi grande della Terra in
orbita molto vicino a Proxima, una nana rossa pi piccola del Sole. Le osservazioni sono durate
cinque anni prima di comunicare con certezza i risultati.

NOTA FINALE
Se fossimo veramente intelligenti e predittivi come ci vantiamo di essere, porremmo
rimedio all'effetto serra che minaccia questa biosfera, evento che non solo ha gi bussato
alla porta ma si gi accomodato in anticamera. Il
riscaldamento del globo sta accelerando e nonostante vi sia
informazione e sensibilit non stiamo facendo tutti gli sforzi
necessari per rimediare, vi sono troppi interessi e avidit in
ballo e, del resto, sette miliardi di persone che aspirano ad una
vita migliore pesano sulle decisioni. Tutte le conferenze sul
clima si sono rivelate un fallimento. Come se non bastasse, la nostra presenza sul pianeta
sta minacciando la biodiversit il modo massiccio: il tasso attuale di estinzione superiore
100-1000 volte a quello precedente alla nostra comparsa; molti ricercatori sostengono che
il 10-20% delle specie attuali si estinguer nei prossimi 20-50 anni e si preannuncia cos la
sesta grande Estinzione di massa.
La nota ottimistica che, contrariamente ai creazionisti che presentano una visione
distorta della scienza ai loro compagni di parrocchia pi sprovveduti e disinformati, stiamo
facendo grandi sforzi e investimenti per capire fino in fondo le nostre origini, quelle di
questo Universo e la composizione della materia. La pulsione all'indagine obiettiva e alla
conoscenza ereditate da Darwin non disattesa, queste sono le uniche Grandi Domande
sulle quali focalizzare la nostra intelligenza e la nostra cultura e prima o poi avremo delle
accettabili Risposte.
Per finire, una citazione del famoso genetista e divulgatore di encomiabile chiarezza Luigi
Cavalli Sforza Ritengo che la parola evoluzione sia molto affine alla parola Storia. Siamo
in molti ad essere convinti che la Storia, e quindi l'evoluzione, siano la chiave per capire il
presente.

Valter Barretta
14

settembre 2016

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