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FESTA

PIEDIGROTTA
OPERA BUFFA

IN

TEE ATTI

DI

MARCO D'ARIESZO

MUSICA DEL MAESTRO

LUIGI RICCI
tradotta dal dialetto napolitano
dall' artista comico

GIOVANNI GARGANO
Per commissione

dell'

Impresario Filippo Bergonzoni,

previo permesso ed approvazione


della casa musicale colla ditta T. Cottrau di Napoli.

Registrazione N. 773
Dritti di
1

Autore

di

T. Oottrau
Estero

al Ministero di

per la stampa
e per la rappresentazione.

per

C.

STABILIMENTO MUSICALE

Piazza

gli effetti della

Legge

25 giugno 1865,
e de'Trattati Internazionali.

Prezzo netto

Napoli.

Agr. Ind.

e Commercio,

nell Italia e nell'

S.

50

T.

COTTRAU

Ferdinando 49.

JLjJ.

festa
D

PIEDIGROTTA
OPERA BUFFA

TEE ATTI

Di

MARCO D'AEIENZO

MUSICA DEL MAESTRO

LUIGI RICCI
tradotta dal dialetto napolitano
dall' artista comico

GIOVANNI GARGANO
Per commissione

dell'

Impresario Filippo Bergonzoni,

previo permesso ed approvazione


della casa musicale colla ditta T

Cottrau' di Napoli.

Registrazione N. 773
al Ministero di Agr. Ind.
e Commercio,
per gli effetti della Legge
25 giugno 1865,
e de' Trattati Internazionali

Autore di T. Cottrau
e nell' Estero
per la stampa

Dritti di

nell' Italia

e per la rappresentazione.

Prezzo netto

C.

STABILIMENTO MUSICALE
Napoli.

Piazza

S.

50

T.

COTTRAU

Ferdinando 49.

PERSONAGGI
D.

POL1FEMO

negoziante di vini e marito di

RITA.

DEUCALIONE negoziante di grani e marito di


MARTA.
MADAMA LUCREZIA mercantessa di mode zia

D.

dette,

ACHILLE

e)

delle

su-

e di

,.

im

ie

P S atl
RENZO
MILORD BLIK-BLOK ~
-

MISTRISS SARA.
MISS EDVIGE loro
IL

figlia

DOTTOR BISCKLOFF

GIULIO

marito di

medico russo.

pittore.

STELLA
sorelle di
LENA
ANTONIO MANICOTTO sensale.
FABRIZIO CARDELLINO barbiere.
GIACINTA
GIUSEPPINA

ANNA
CARMELA
IL GROOM

mo(* lste P resso

madama

Lucrezia.

DI

MILORD BLIK-BLOK.

MONELLI
ACQUAVITAIO
CAFFETTIERE
ACQUAIUOLO

/
(

OSTRICAIO

ve ^ditori ambulanti

UN VILLANO
UN PROVINCIALE
MICHELE

Oste.

Popolani, Borghesi, artigiani e contadini

d'

ambo

sessi

Zappatori militari, soldati ecc.

La

scena

in Napoli

sul cadere del Secolo Vili

PREFAZIONE
Nel 1852
artisti di

Savoia,

sul

Teatro nuovo di Napoli, agivano

Cammarano,

di, ecc. ecc.

pi valenti

la

De Vero,

(Mosella)

commise

Grandillo, la D'Amora,

L'impresario d'allora

Marco D'Arienzo, commediografo napolitano, un


potessero far bella figura

che era numerosa


Ricci

canto nel genere buffo: Luigi e Valentino Fioravanti,

commise

di

la Comare]

tutto ci L. Ricci e

succennato teatro nuovo,

ma

sulle scene di

per ignoti motivi

un

il

Sig.

libretto in cui

della sua

compagnia,

maestro Luigi

il

suo fratello,^avevano

noto spartito Crispino

volta che

(non ricordo quale) ed

Una parte del pubblico napolitano

male questa preferenza usata dal Ricci, e giur

schiarlo la prima

Guai-

detto spartito fu dato invece

teatro di Venezia

ebbe un successo strepitoso


se l'ebbe a

artisti

al

musicarlo.

Antecedentemente a
scritto pel

tutti gli

e al chiarissimo e simpatico

la

in

Napoli

si

di fi-

fosse data alcuna sua

opera.
Il

maestro sapeva tutto ci

e quasi per accettare

music, e col massimo impegno Piedigrotla


dialetto napolitano del sudetto d'Arienzo

Opera

divisa

la sfida

buffa in

in 4 atti

(*)

(*) Ora ridotta in 3 atti, senza omettersi nessun pezzo di


musica, dappoich i soli due pezzi che formavano il 4. atto,
sono stati aggiunti al 3.

che fu rappresentata

la

prima volta dai suindicati

tro nuovo, la sera del 7 settembre 1852

ogni anno

popolo napolitano celebra

il

Posilipo, la festa che

ha nome

la sera

artisti del tea-

appunto

in cui

ai piedi della grotta di

di Piedigrotta.

Ebbene... chi lo crederebbe ? Queir istesso maestro che per


solito era calmo... anzi di

buon umore

un suo lavoro, era

in scena

andava

tutte le volte in cui

in quella sera taciturno e

tremante;

e per dir vero aveva ben ragione di tremare, perch sapeva che
il

Pubblico veniva in teatro come

cenzo Speciale,

il

il

famigerato

care gl'imputati di cui aveva gi in tasca


Jl

che

fatto

aspettativa

il

fu

Pubblico trovando

il

la

le

Maestro in quella sera, ed in molte

fu rappresentato durante

Se quest'opera non
in altri teatri

sentenze

applausi e le chiamate

gli

proscenio

Lo

di

ad ora tradotta e quindi eseguita

egli

e dove trovare

perch

presenta una difficolt

una compagnia

che abbia due prime donne,


basso comico e tre buffi?
artisti

in tal

genere

di

tre

spartito

queir anno.

quasi insuperabile, cio: dieci parti primarie chela


richiede

morte.

di

frenesia, ed
al

altre.

l'autunno e l'inverno

fu fino

d' Italia

per giudi-

musica superiore ad ogni

preso da entusiasmo che divenne

innumervoli furono
ch'ebbe

giudice Vin-

quale entrava nei suo tribunale

Il

musica,

di

commedia

musica semiseria

seconde donne, un tenore, un


caso riun una schiera di scelti
(

tra cui Fioravanti e Savoia) dai

quali detta opera fu rappresentata nei Teatro Aliberli di Roma,,

nel Carnevale del 1865-66, sotto l'impresa di Errico Spada.


Il

Capo-Comico Filippo Bergonzoni, avendo come ognuno

un personale

artistico

grata al Pubblico dandogli a gustare

dell'arte

sa,

abbastanza numeroso, creduto far cosa

han dichiarato essere

una musica che

la pi bella

di L. Ricci,

maestri

perch

eminentemente

nel suo genere

mente

La stessa opera, anni addietro


comique

Nel 1737 Carlo


infante di
gli

il

dimora, ed ebbe un

Borbone, era ancora, come

re

di Napoli.

Dopo

regno, ordin che

si

la

sanno,

tutti

vittoria

di Velletri,

celebrasse una gran

fe-

giorno della nativit di M. V. (8 settembre) co-

sta pubblica nel

me

ivi

ogni dire.

III di

Spagna e

assicur

fu posta sulle scene dell'opera

da Federico Ricci che

di Parigi,

esito splendido oltre

che

caratteristica, e indubitata-

originale.

in ringraziamento della vittoria ottenuta.

In quel

tempo

uno

fu trovato, per

de' soliti miracoli,

il

qua-

dro di una madonnina a poca distanza dalla tomba di Virgilio,

famoso traforo praticato dagli schiavi

e propriamente ai piedi del


di

Nerone nelle viscere della collina

Puteolana lunga met. 700, larga


costruita

re, la

e alta 21.

una piccola cappella nel masso

anno

nel sudetto giorno di ogni

regina

e vestiti in

si

la grotta

di Posilipo, detto

13,

di tal

Fu dunque

grotta, (*)

recava ad udire

la

ove

messa

la famiglia reale e l'intera corte; tutti

il

a piedi

gran pompa. Le truppe residenti in Napoli e nei

paesi circonvicini, precedevano unite

La notte innanzi

il

popolo

si

il

recava, e

Corteo in gran parata.


si

reca tuttora, in quel

luogo, (al di l della grotta) ove al chiaro di luna e di migliaia


di

di

lampioncini ,non

si

circostanza) e di

fa

che mangiare

qua e

di l

fichi

con presciutto, (pasto

sono imbandite cene sull'erba

(*) Vuoisi che tale cappella sia stata eretta ad istanza del Padre Rocco, popolarissimo frate domenicano di queir epoca, allo
scopo d' incutere timore nei ladri, banditi ed assassini, che avevano fatto di quella grotta il teatro delle loro grassazioni, e
che erano abbondanti in quei tempi.

8
e innanzi alle diverse osterie che ivi

comincia a lavorare in

tutti

si

trovano.

Quando

quei cervelli spensierati,

il

si

vino

va in

cerca di avventure galanti; ed ecco che un marito dimentica la

moglie

la

moglie

di sotto al braccio
si

il

marito.

un

canta a squarcia gola,

a crepare;

e in

co

nel

tanta allegria

ventre di

l'innamorata

quindi

si

suona,

balla la tradizionale tarantella fino

si

manca mai qualche buon

Un giovane perde

ne trova due

altro

in

tale

non

orgia universale,

colpo di coltello assestato da un ubria-

qualche

gastronomo

punto non sapeva come fare per digerire

il

il

quale fino a quel

suo chilo di spa-

ghetti co lo zuchillo.

Ecco

in breve

compendiata

la festa di Piedigrotla.

Per chi non sia pratico di Napoli e de' suoi costumi, basteran-

no questi pochi cenni,per metterlo


e del quando

al corrente del che, del

Il

N. B.

come,

di quest'opera.

versi virgolati

si

omettono.

Traduttore

LA FESTA DI PIEDIGHOTTA
PAROLE MUSICATE

ATTO PRIMO
La scena rappresenta un punto della Via Toledo di Napoli,
detto propriamente il Nunzio. A sinistra dello spettatore
la casa di Antonio. A destra un Caff. Vicoli laterali
Verso il fondo a destra la bottega di Cardellino, Barbiere.

l'alba.

SCEitfA
Voci di popolani dall'interno

ambulanti di Caff

PRIMA

Indi vengono fuori alcuni venditori

di Acquavite, tra

quali alcuni ragazzi

INTRODUZIONE
Voci interne

Mi conduci o

ido mio,
Questa sera a quella festa;

La mia sola smania


Deh !.. fa pago un tal

questa,
desio.

Venditori di Caff
Caffettiere!
Venditore di Acquavite
Acquavitaro !.
Vend. di Caff
ben caldo
Vend. di Acquavite
fredda e scotta
Caff.

Acq.
Caff.

Odoroso, netto e chiaro

E bollente il mio caff.


Presto, s, venite in frotta
Cittadini intorno a me
Colui che

Scendendo

al

mattino,

dal leUo

10

Non prende un sorsetto;


Gravata la testa,
E l'alma in tempesta
Avr

tutto

il

d.
Il

caffettiere!

Colui che al mattino


Non ha l'acquavite,
Avr svigorite
Le forze ed il core,

Acquavite
'

E un gran malumore
Avr tutto il d.
Acquavitaro
Acq.

Caff.

Caffettiere

Acquavitaro

ecc.

Aria Deucalione
Deucalione

Un uom che soffre e smania


Non pu... non pu dormiri
Fatto gli par di spini
Il letto ed i cuscini,

N chiuder

gli

si

ponno

Gli stanchi lumi al


Egli va for di casa,

Ma avendo

l'alma invasa

Da quel tormento
S'accresce

sonno.

il

suo

solito,
soffrir...

Un uom che soffre e smania


Non pu... non pu dormiri
Fra

tutte le disgrazie

Che possa un' uom

colpir,

C' quella dell'amore


Ficcato in vecchio core;
riscalda e brucia...
Vecchiezza, gela e crucia:
Quello t'invigorisce
Ma questa t'avvilisce,

Amor,

Ed ambidue congiurano

farti intisichir !...

Un uom che soffre e smania


Non pu... non pu dormir!

11

Serenata
Achille e

Renzo escono dalla sinistra, seguiti da alcuni suonatori


si fermano sotto la casa di Antonio, e cantano
Vieni o fanciulla, mostrati
Per poco a quel verone,
Ascolta la canzone
Che al labbro detta il cor.
Vieni ed ascolta il cantico
Del tuo garzon fedele,
Non essere crudele,
A tanto immenso amor.

Achille

Renzo

Odi?

Achille

Il

Gli augelli

annunziano

d con dolce canto;


tu spietata intanto

Come

tu puoi dormir?
cos insensibile
racchiudi in seno,

Ah! Se

Renzo

Alma

Di ferro o di veleno

Sapr per

A Due

Ah! Se

morir!

te

cos insensibile ecc.

Cavatina

di

Polifemo

Polifemo Ogni marito, se vuol lezione,


mi stia a sentir;
Faccia attenzione
Io so assai bene
Tutte le pene
Che una consorte
Ci fa soffrir.
Ammettiam pure che della donna

Sien tutte buone le qualit;


Di porci addosso la propria gonna
Tutto il possibile ella far.
Sapete voi perch la moglie
Da mane a sera fa ognor eia eia?
Perch infinite son le sue voglie,

soddisfarle un

uom

potr.

Con una moglie, prima d'ogni

altro,

Ci vuol scaltrezza.
ci vuol bont...
Ci vuol pazienza
ci vuol prudenza,
E... tutto il resto che ognun ben sa.
Disse il mio avo:
Per non basta.
Alla tua donna tu devi far
Da servitore, arnzi da schiavo,
Se vuoi tranquillo la vita trar.
Se a ci ti pieghi... lo sposo mio
(Dice la moglie) nn Agnellin;
Egli vuol solo ci che vogl' io,
Per me soltanto spende i quattrini
E intanto l'uomo, se lascia fare,
Un uomo maschio non pi sar;
Sar un trastullo da baloccare...
Perder in tutto la dignit;
Per, il rimedio a tanto male
Io l'ho trovato; sicuro egli ;
.

Questa ricetta matrimoniale


sentite a me.
Io la d gratis
Per ogni seria... forte questione,
L'uomo non deve giammai gridar;
Non mai minacce, n mai il bastone
Con una donna si deve usar.
La moglie brama di andare a spasso?
E voi ponetevi a sonnacchiar;
Si chiude in camera, se fa fracasso,
E si va subito a passeggiar.
Vi chiede un abito ?.. fate il babbeo!
Se dessa insiste, non dite no.
Avrai il Ino abito. Ma... maramo !...
Si deve spendere men che si pu.
Se vuole in casa dare una festa,
Si dice; cara, non ho V argiani',

ho mal di lesta
nn' altra volta
In chiesa al triduo piuttosto andiam.
Se dopo tutto quello che ho detto,
La donna seguita a imbizzarrir,
Voi dividetevi di stanza e letto,
E la vedrete presto ammansir.
:

Qualunque femmina,
Con tal specifico

13
Che in qualunque epoca

Non pu

fallir,

Sia dessa un'aspide,


Sia pure il diavolo,
In corpo ed anima

Dovr guarir.

SGENA E QUARTETTO
Achille,

Renzo, Deucalione

Ehi l, Signor!...
{piano a Deuc.) Ci chiamano.
Deuc.
(c. s.) Che voglion ?
Miei signor
Renzo
Ach.
Una parola.

Polifemo

Achille

Polif.

Sbrigati.

Polif.

Deuc. Ho fretta..
Ach. e Renzo
Ascolti un p.
Polif.
Su, su; che tempo a perdere
Per dire il ver, non ho.
Ach.
Un sol minuto in grazia;

(piega le braccia e si volge


tutto vi dir,
Da poca terra ed avida,

Spuntava un d una rosa;


Bagnata da mie lagrime,
Crescea vieppi odorosa.

Neppur lambi d'Aprile


La brina, il fior gentile;
Quel fiore,
M'inebbria
Ora se un

cui odore
sensi e il core.

uom guardandolo

Soltanto, l'avvizzisce...
Lo Strappa... lo rapisce
Barbaramente a me,
Dite
non giustizia
L'ucciderlo al mio pi ?
Le vostre storie o favole,
bravo chi le intende;
Per, veniamo al quatenus;
Da noi che si pretende?
!

Polif.

il
i

a Polifemo)

14

Da

quello ch'io ho inteso,

Qualcosa ho gi compreso;
E anch'io se voglio, posso
Formare un paradosso.

Renzo

10 dico, verbigrazia,
Chi pi destro al mondo,
Ti fa un, bel conto tondo,
E nulla resta a te...
La conclusione facile,
La faccia ognun da s.
Un d sul cor posavasi
Timida tortorella,
Che del mio core ai palpiti
Cresceva ognor pi bella.

Quando mi
Ero

stava al seno,

appieno;
E... t'amo! mi dicea
Allor ch'ella gemea.
felice

se un uom guardandola
,
Soltanto, l'impaurisce...
La strappa... la rapisce
Barbaramente a me,
Dite! non giustizia
L'ucciderlo al mio pi?
Questo parlar ceruleo,
Seppur non dico male
Al dir della grammatica,

Ebben

Deuc,

infiammo
Ma quando
Che

viscerale-,

un

uomo degno,

sia di scienza pregno,

Se un senso non

afferra,

Tace, e cosi non erra...


Perch vuol dir che gastrico
11

discorsetto udito;
allora, un erudito

Pu quistionar con te ?...


Amico, tu sei fragile,
N puoi lottar con me!
Ach.

Dunque

Polif.

Di che?

Renzo
Deuc.

Come

la

spiega inutile?

Che

vai spiegarsi?

15
Ach.

(Indicando la casa di Antonio) Di

Deuc.

d'uopo allontanarsi.
Ahi ho capito!!
Oh

Polif.

diavolo!

!...

Ora ho capito anch'

io.

Ma

zucchero

quel

bombon

di

(alludendo ad

una

intendiamoci,

l...

delle sorelle di

Antonio)

mio.

T altro mio.
(Spingendo Polif.) Va l
Renzo
(facendo lo stesso con Deuc.)
Deuc. (a Renzo)
Deuc.
Ach.

Polif. (ad Adi.) Bassi la voce, sa

Va

l!

Non

gridi

Ach. (a Renzo sorridendo) Ehi?... ridi...


Renzo (ad Ach. c. s.)
Rido...
Ach. e Renzo (a Deuc. e Polif.)
E ridi
Deuc. e Polif. Ridiamo...
A quattro (Sforzandosi a ridere) Ah Ah Ah 1
Polif. e Deuc. Or su finiamola
Entriamo in gara ;
Ciascuno impara.
A spese proprie
Vogliamo i cuori:
Di quelle femmine
Noi pur lo siam.
Se voi siete uomini,
Se volete essere
I vincitori,
Trionfare e vincere
Noi pur vogliam.
In fede mia
Ach. e Renzo. La cosa classica
Chi in voi tal boria
Creduto avria ?
Osan presumere
Con noi lottare;
Ma lotta simile
Non accettiam.
Di minacciare,
Per, se ardiscono
La lor superbia
Fiaccar dobbiam.
Ach. (a Polif. minacciando). Per tuo bene !...
Polif. (ad Ach. c.s.)
Per tua pace!
Renzo (a Deuc. c. s.) Questa strada...
Deuc. (a Renzo c. s.)
Scorderai.
Polfi. e Deuc. D' ogui cosa io son capace! ...
Ach. e Renzo. Un massacro io sapr far !...
se adderai
\* ^ sta notte
Polif
j Alla festa con colei...
uell e Sj? vani gli Dei...
Deuc.
}
?
A noi vollero serbar.
(((
Ach. e Renzo Dunque guerra?
Polif. e Deuc.
Guerra o morte
!

>

tt

quattro

Ach.

Or vedrem chi

sia pi forte.

Renzo Senti a me, se viver vuoi,


Torna presto al tuo paese,

Pensa solo

ai fatti tuoi...

Lascia andar codeste imprese.


Bada, ch'io se vado in fuoco,
Non ascolto, non discerno
Smetti dunque da un tal giuoco,
ti giuro per l'inferno
!

Che

mani,

coi denti... colle

Ti riduco in mille brani.


Uomo avvisato,

Vuoi dir salvato:


Se insisterai

restar qua,
assai
Ti coster.

Ben caro
Polif. e

Gol tuo mostacchio


Deuc. Senti a me
Credi forsi far paura?
Credi far lo spaventacelo ?
Ma con me non vai bravura.
Sappi, o caro moscardino,
Ch' io non sono un bimbo in fasce...
Se mi scaldo un pochettino,
Chi sa mai che cosa nasce

Dunque

ormai finita
Se ti cara ancor la vita.
Uomo prudente
falla

E uom sapiente,
S, mascalzone
via di qua,
il mio bastone
Ti domer!

Va

Quartettino e finale primo


Stella,

Lena

Lena, Achille, Renzo

e Stella

Achille

Renzo

indi

(Dalla finestra) Pss


(sotto voce

Antonio

Manicotto

Popolani

a Renzo) Son desse


Gi gi scendono.
!

17

Ach.

(Mostrandoti sotto il portoncino)


Non mi posso pi avanzar...
(avvicinandosi ad essa) Stella!

Renzo
Lena

(stando al fianco della sorella)

Stella

(c.

Lena!

s.)

Mio

(volendo trar Stella fuori dell' uscio) Vieni, ascolta...


M' odi accostati...
Va, mi lascia!...
(volendo ritirarsi)

Ach,

Benzo
Stella

Lena

(c.

Via

s.)

Renzo
Stella e Lena

Un

sol detto...

Ach.

Tu

di

Ach.

Allontanatevi...

pu tornar

fratello

Stella e

di

qua.

Ors, sbrigatevi...
hai piet
ver che amor ti strazia,
D'amor mi struggo anch'io;
Ma un fato avverso e rio
Mi separa da te;

Se

Lena

me non

Flemma, prudenza e astuzia,


Per or bisogna usare;
d'uopo d' aspettare
Se vuoi unirti a me.
Ach.

Come

Renzo

aspettar, se ardere...
il core?...

Strugger mi sento

s violento amore
Pu imporsi d'aspettar?

Ogni minuto, un secolo


Mi par, da te diviso!...
Lontan dal tuo bel viso
non posso star
Gara
(uscendo improvvisamente) Come!... che vedo?!
!

Manicotto
Stella e

Le

ci

Uccidere

voglio!...

Lena
Aiuto
Renzo (facendo scudo alle donne) E che?!

Man.

Tutti

Popolani

Man.

diavolo!

salva?...

Siella e

Ach.

Oh

Lena (vedendosi sorprese)

Ach. e Renzo Or! chi


Manicotto

D'amar quei miserabili


Scordaste il mio divieto

?...

Vi voglio fare in briccioli...


Soccorso!!
(uscendo da varii punti della scena) Che cos'
Lasciatemi
Un macello
2

Sono deciso

a far;

sono un mongibello
Che nulla pu smorzar
Se tu impedir pretendi
10

Ach.

La nostra volont.
Amico! mal intendi
Che ci non accadr*
Stella e

Lena

In

fin,

Tormi

Sbagliasti

Renzo

(ai

me

da

che vuoi

la libert?...
i

conti tuoi...

Questo non accadr.


popolani) Ma a che lo trattenete
Fate che venga qu
E subito vedrete

Che cosa
.

gli

accadr.

Se dalFonor consiglio
Ciascun non prender
Al certo un gran scompiglio

Cori,

Man.

Un giorno qui accadr.


Via, se avete ancor rossore,
Su, smettete e andate in pace.
Questo amore a me non piace,
Questo amor cessar dovr
!

Renzo. Ah non mai !... un tale amore


Sempre... eterno durer.
Uomo pi barbaro
Pi disumano
Stella.
Di ritrovar.
Non possibile
Per ben guardati
Rozzo villano
Per poco alzar!
Su noi la mano
Insomma, smettila
Dal far pi chiasso ;
Lena.
Sotto il dominio
Non v pi star:
Ormai inutile
Fare il gradasso
Questi due giovani
Vogliam sposar.
Ach. e Renzo. Con tanti strepiti
Tanti gridori,
11 mio proposito
Non v cangiar.
Il dolce vincolo
Dei nostri cuori
Potr troncar.
Neppure il Diavolo
Man. (dibattendosi)
Con queste mani

Stella,

Lena, Ach.

In tale intrico

Quelle civette
Voglio spennar!

a voi poi dico,

19

Che da dimani
Non pi dovete
Di qui passar.
Presto, finitela!
Queste scenate,
Vergogna e odio
San procacciar.
Su, ritiratevi
In casa entrate,
E ognun le furie Cerchi calmar.

(Antonio riesce finalmente a svincolarsi da quelli che lo trattengono,


Blok ,
e nel correre per raggiungere le sorelle, urla in Milord Blik
Mislriss Sara, Miss Edvige e Bischloff, aventi fra le mani molli oggetti da viaggio, e che s'intende sieno scesi in quel momento dalla
diligenza postale. Essi sbalorditi sono trabalzati di qua e di l dalla folla agitala.

Tableau.

FINE DELL* ATTO PRIMO.

ATTO SECONDO
La scena rappresenta

il

dietro-bottega di un gran

magazzino

di

mode.

Sciali A I.

Giacinta, Filomena, Anastasia

Coro
Le suddette donne

Angelina

di Sartorelle.

Alla marina
Di Mergellina,
Placida l'onda
Bacia la sponda
La, la la la
La, la la la

E la collina
Dall'aria fina,
Ci serba l'alma
In dolce calma
La, la la la
La, la la la

20

Scena

e strofe.

Che dite mai ?


Lue.
Ma
Le sudd, donne

s;

la rissa

Lue.

Stamane avvenne con gran rumore


Achille, e Renzo?... sar un errore!

Donne.

Oib, sappiate la verit.

Antonio

guappo, parea demente...

il

Achille e Renzo volea freddare


Lue.

miei nipoti

Donne.

chiam gente,
avvenne l.
causa?
Fu amore.
Si

E un

Ma

Lue.

tafferuglio

qual

la

Donne.

Oh amor

Lue.

Tu che

in ogn'

anima

Potente regni,

Tu
Tu
Tu

afforzi
forti

di

i deboli
spegni,

noi misere

i cuor
Anch' io m' accesi un di d' amore
Per un ingrato, vii seduttore,
tu dell' Anglia indegno figlio
Che P innocenza tradir sapesti
D' una fanciulla che tu perdesti,
Ritorna, ed io perdono a te

Trafiggi

Deh fa ch'io sappia


Che un di, spergiuro,
Oh perch si
!

Donne

Lue.

Mila

dov* quel figlio


rapisti a me!
contristata?...
I suoi sguardi son severi ;
La questione raccontata
Non tal da spaventar.
Venner certo altri pensieri
La sua mente a funestar.
Si, nel tempo, rassegnata,
Sol mi dato di sperar.

mariti, se noi sai,


tutti di una sorte;

Sono

una consorte

Pel marito

una vera

nullit.
lagni, egli ti dice;
Ehi ciantella, sia al tuo loco
Ma ci poco... assai ben poco,
Tutto il male in ci non sta.
Se gli uomini son barbari,

Se

Marta
Rita

Maria

ti

Hanno le donne un cuore.


Perci le donne ingannano
Nei giorni dell'amore.
Allor ci chiaman idoli...
Del ciel creature elette

Rita

E dopo il matrimonio
Siam streghe maledette,

Marta

Per

essi,

Sol

quando siam

zitelle;

Diventiam vecchie

e brutte

Dopo aver detto


Le donne quasi

s...

Si

Rita

siamo belle

il

tutte

trattano cosi.
voi che state a udire.
Giovani maritate;
Su chi ci fa soffrire
Rivincita pigliate.
Gli uomini voglion spesso
Vagar senza di noi ?

Ma

noi facciam lo stesso

Senza

difficolt,

Quel, che v' fatto, fate!,..


Il

due

mondo

cosi va.

Quel che v'


Il

mondo

fatto,

fate...

cos va.

Quintetto finale secondo


Lucrezia, Siella, Lena, Rita
Lue.

Marta

{Chiamando) Ohe Rita! ohe Marta!


Correte ol!

Rita e

Marta (uscendo da una stanza) Che c'?

22

Stella e

Lena (con sorpresa fra

loro)

Che

questo?

Lue.

Casi inauditi,,

Che niun
Rita e Maria
Lue.

Ma insomma?...
I

Non son
Bila
Lue.
Rita

vostri cari mariti

pi a Foggia.

No

(stupefalle)

Sono qua.

Marta
Rita

Rita

Marta

suppor potr.

di voi

a Piedigrotta, facile...
a divertir!
E intanto ci tenevano
In casa, ad ammuffir.
Marta Zia cara, deh! ajntateci...
Mi sento gi svenir!...
Ahim!... Ahim!., quei tangheri

Stella e

Lue.

Rita

S'andranno

Ci voglion far morir!


salvateci...
Siam stanche di patir ;
Nostro fratello un rustico,

Lena Signora deh!

E noi sapr punir.


Venite a me
Lucrezia
Soccorrervi sapr.
L'uom, che in tradir le femmine
Mai scrupolo si fa,
Dice che son le femmine
Tipo di falsit!
:

Sapr hen
Colle

Marta
Lena
Stella

Lue.

mani

le

mie ragioni

Il

far valer.

mezzi sono buoni


Uno scopo ad ottener.
Mio fratello non ha dritto
D'impedire i miei voler!
II mio cuore in gran conflitto...
Sperar debbo, oppur temer?
I nostri giuochi
Vi calmate
Neppur l'aria dee saper.

Tutt'i

Debbo in mezzo a quattro fuochi


mio fuoco contener!
(con premura) Cosa dite?
(fra s)
Il

Rita

Marta

(e. 5.)

Lue.

Deh?

Non
rifletter

mi

lasciate.

parlate ?

ti

Lena

e Siella Riflettete?

Rita e
Lue.

Marta

Decidete

Lena

Stella e

Lue.

Qual' la via?
che furia... {fra se) Ahim la
Maria Fuori ogni astio e gelosia,

Ih!.,

a Rita

{forte

E
(a Stella e Lena)
e

Marta

testa!

lasciatevi guidar,
germano alla gran festa
voi due conviene andar.

Gol

A
Rita

Se dirigger vi farete
Sol da me...

Ho l'anima
L'ira

in

tempesta...

non

so frenar;
Stasera a quella festa
Far di me parlar!
Stella e

Lue.

Lena

Decisa ad ogni evento,


Tutto sapr affrontar!
Voglio ottener l'intento...
Mi voglio maritar.
Sapr del vostro cuore
I

voti sodisfar...

Un uomo ingannatore,
E

facile

ingannar.

A CINQUE
Piano piano; zitto zitto
Sorde sorde; presto presto;
Questa sera, lesto lesto
Ci sapremo vendicar!
-,

FINE DELL'ATTO SECONDO

ATTO TERZO

Teatro rappresenta l'esterno della grotta di


Il
illuminata da fanali inPosilipo dalla parte di Pozzuoli
ternamente. A destra, osteria di campagna con terrazza

notte.

coperta da una specie

di

tenda formata

di

pampini; A

sinistra altra ostepia. Alberi di qua e di l. Fra un albero


e r altro sonovi sospesi dei festoni di mortella, dai quali
pendono molti lampioncini accesi, secondo il costume napolitano innanzi alle due osterie, diverse tavole apparecchiate, intorno a cui molte persone d'ogni et, sesso e
ceto, mangiano, bevono e cantano.
Tulio movimento

SCEMA

allegria

I.

Cardellino , Lord Blik-blok Misiriss Sara


Miss Edvige ,
BiscMoff, artigiani, contadini, popolani, ragazzi ec. e poco dopo
In seguito
Madama Lucrezia Rita Achille , Marta e Renzo
vengono in scena Stella, Polifemo, Lena, Deucalione, e Antonio

Giulio

Manicotto,

Brindisi di Lucrezia
Card*

popolani Beviamo amici miei, cantiam, beviamo:

Seguano

le carole, altre carole;

resta tempo, profittiamo!...


fugge come nebbia al sole.
Ors beviam cantiamo infin che aggiorna.
Il presente ben presto pu svanire

Finch

La

ci

vita
!

passato passato, e pi non torna;


Incerto pei mortali l'avvenire.
Evviva dunque il vino
Che scaccia il malumor...
li

Il

succo porporino

Delizia d'ogni cor


Tutti in Coro

Evviva dunque

il

vino ecc.

25

Canzone Popolare,

(*) scena, e gran pezzo


concertato

Tutti

Senti!... senti!...

Cardelliua

La banda di
La novella canzon.

gi suona

Come

Renzo
Ach.

rintrona!

Io l'ho di gi imparata.

Renzo

Pur' io.
Card, e popolani La sappiam tutti.
Ach. e Bonzo
S, s, alziam la voce!

In

Non
Strofa

tempo di vendemmia ancor pi cuoce


E sopra la collina

Rosina
giorno che incontrai la mia Rosina,
Era d'ottobre, e andava a vendemmiare;
lla splendea qual stella mattutina
v' chi sia pi bella di

Il

Che

uomini cantare.
un lento fuoco
Che cuoce a poco a. poco,

fa gli augelli e gli

Amore

Ma sotto il nostro sole


Ei scotta e infiamma pi.
Cuccuruc

Chicchirich

Voglio dirti due parole


Rosa mia, Rosa Rosl
Tutti in Coro
Voglio dirti due parole, ecc.
Stella (sottovoce a Lena)
Vedi?
Lena (c. s.)
Par desso!
Stella

(c.

In

s.)

Ormai

lo

compagnia mi

par....

sdegno a stento so frenar!

uno dei soliti canzonieri popolari, crea una


appellano La canzona nova, e che vien poi
cantata nella sera della festa dal popolo durante tutta la notte,
con suoni di mandolini, chitarre, tamburelli ecc. ecc.
(*)

In ogni anno,

canzone che

tutti

26

Strofa seconda
Rosina avea corta gonnella*,
Le gambe mi mostrava e il bianco seno;
Ed io vedendo femina s bella,
D'amor fai tutto preso e venni meno.
Amor un lento fuoco
Che cuoce a poco a poco;

Quel

Man'icot.

Ma

sotto il nostro sole


Ei scotta e infiamma pi

Cuccuruc

Chicchirich

due parole
Rosa mia... Rosa Rosi
Voglio dirti due parole,

Voglio

dirti

Tutli in coro.
ecc.
e Marta (sottovoce a Renzo ed Achille
indicando Polifemo e
Ducalione, che gozzovigliano ad una tavola verso il
fondo, in unione di Stella e Lena). Essi son!
Achille e Renzo (damandando a bassa voce) Ma chi mai ?
Stella e Lena (c. s.) indicando a Polifemo e Deuc: Achille e Renzo)

Rita

Essi son.

Lue. (fra
Cori

Rita
Polif.

Marta
Deuc.
Stella

Ach.

Lena
Renio

s)

Ecco il lampo.., vicino gi il tuoni


Qualche cosa dovr qui accader;
Cheti e zitti staremo a veder;
(Riconoscendo Polifemo) Tu!
(a Rita con gran sorpresa) Qui tu!
(a Deuc. c. s.)
Tu!
(a Marta c. s.)
Tu!
(ad Ach. c. s.)
Tu!
(a Siella c. s.)
(a Renzo c. s.)
(a Lena c. s.)

Tu!
Tu!
Tu!!!

Cori e Antonio (sbalorditi) Cosa e' ? che avvenne ? che fu ? !


(battendo sulla spalla di Polif.) Signor mio, sono
Rita
questi gli affari)
Per i quali sapete lasciare
Una moglie costretta a filare ?
Via rispondi: ti puoi discolpar?
Ach. e Stella \Ah! che opprimer mi sento gi il petto...
Renzo e Lena /Per la bile mi sento strozzar;
Polif. e Deuc. E si forte la rabbia, il dispetto,
Marta e Ani. JChe ogni fibra mi sento tremar!

27
Presi son tutti gi nella rete;
Nessun osa gli sguardi di alzar!
Miei signori fra poco vedrete

Lue.

Cori

Ma

Quanto costi una donna ingannar.


che c'? che vuol dir questa scena?
Quest'imbroglio chi mai pu spiegar?
Non vedete? si muovono appena...

La sorpresa
(a
(a
(a
(a

Polif.

Deuc.
Rita

Marta
Ach.

(a

Siella

(a

Renzo
Lena

(a
(a

li

fece gelar.

Vi spiegate; come qua?


Maria) Come qui, saper io v.
Stella) Cosa vuoi da quello l? (indica Polif.)
Lena) Da costui, che cerchi mo? (indica Deuc.)
Polif.) Da costui, che brami tu? (indica Stella.)
Rita) Cosa vuol colui da te? (-ndica Ach.)
Deuc. A colei non parlar pi (indica Marta).
Marta) Cosa vuol costui da me? (indica Renzo.)
Rita)

stupendo un tal tabl!


Io dormendo, o desto sto

Lue.
Ani.
Cori

Chi
Di

tal

Ah indegno
V non voglio far su

Rita

(slanciandosi)

inveire contro

Da

traditore,
te

vendetta (vuole

marito,

ma

vien trattenuta)

ott'anni che son sposa

Di questo ingannatore,
Di lagrime e dolore
Mi pasco notte e di
La scena in ver graziosa

Cori

N
Rita

cagion di tal rumore...


scena da farsetta?

finir cos.

donne! voi che

Marta.

La nostra

agli

uomini

f serbate

Codeste scelleraggini
Vedete, ed imparate
(volgendosi a Polif. e Deuc.)
Uomo briccone e perfido,
Tu me la dei pagar... (c. s. a Stella e Lena)
1

E il fio di tanta ingiuria


Tu pur dovrai scontar
Lena. E simili improperie
!

Stella e

A me
Tu

tu ardisci dire,

che quel giovine


Volevi a me rapire ?
Uomo perverso e cupido (c.
stessa,,

s.

ad Ach.

Renzo)

28
Vedrai che sapr

far...

Di gelosia, di rabbia
Tu pur dovrai crepar.
Polif. e Deuc.

Speravi

tu,

che credulo

(c.

ad Ach.

s.

Io fossi, oppur babbuasso


Da tollerar che un discolo
Porti mia moglie a spasso ?
E te, ribelle femmina (c. s. a Rita

Renzo)

Maria)

Sapr ben' io domar!


Rinchiusa 'in casa... in cercere,
Io ti vedr schiattar!
Ach.

Renzo. Che dici tu, ridicolo?... (c.


Faccia di scimia,
d' orso
Credevi un' altra passera

s.

Polif. e

Dauc.)

Spennar senza rimorso?

tu, che solo a fingere


Sei nata, e ad ingannar.

(c. s.

Lo sdegno mio pu

Ma

Ani.

Cori.

Lena)

Vedrai in qual modo g' uomini


Si sanno vendicar
Sei tu che hai fatto nascere (c. s. ad Ani.)
Tal scandalo,
marmotta
Alfm la puoi comprendere
La bella tua condotta
Non so che mai reprimere
!

Lue.

a Stella

far...

guai a te, se subito


Non pensi a riparar.
Uno mi vuole uccidere,
L' altro mi vuol freddare ;
Ed io fra tante chiacchiere
Sto qui, senza parlare ;
Ma ormai questa commedia
La voglio terminar,
un gran finale tragico
lo voglio improvvisar.
Suvvia lo sdegno e V odio
Cercate ormai calmar...
Pensate che le guardie
Vi possono arrestar
,

29

Ottimino e Valzer
Deuc. e
Rita, Maria, Ach. Renzo, Stella, Lena
Rita e Maria. (Con finta civetteria ad Ach. e Renzo.)

Poli/'.

bene che a te voglio,


labbro non s dir
Un marmo... anzi uno scoglio
Faresti rammollir.
Deuc. (con finta galanteria a Stella,
Il

Il

Polif.

L'amore che a
Cara, non puoi

Ach.

Lena

te porto,

capir...

Solo parlando, un morto


Faresti rinvenir
Renzo, (c. s. a Rita e Marta dal lato opposto)
Io t' amo alla follia...
Io vivo sol per te !
Ah no, non v' chi sia

Stella e

Lena

(c.

Felice al par di me
ad Ach. e Renzo)

s.

Donzella innamorata

Non avvi al par di me...


Solo per te son nata,
E v morir con te
Rita, Maria, Ach. e Renzo. Amor mio, speranza mia...
!

Stringi, ors... la

mano

afferra

(poi sottovoce fra loro)


Ira,

Vedi
Seella, Lena,

smania
?...

Polif.

e gelosia

ormai non san celar.


Deuc. Mio tesoro, vita mia

Forte, forte al cor ti serra


Ira, smania e gelosia,

(poi

c.

s.J

?... ormai non san celar.


(ridendo)
Si ode della musica internamente)

Vedi
(

Le quattro donne.
/ quattro uomini.
Rita e Marta, (con
Ach. e Renzo)

Oh
Oh

la

la

musica
musica

finto trasporto di gioia

Andiamo!...

Da me non

io t'offro
ti

staccar

il
;

prendendo per mano

braccio;

30

S Iella

Lena

(c.

Senza nessun impaccio


Vogliamo passeggiar.
s. a Polif. e Deuc.)

Andiamo! meco

vieni
valzer a girar ;
Godesti luoghi ameni
Invitano a danzar.

Il

/ quattro uomini, (ciascuno alla donna cui vicino)


Cara cara
Le quattro donne, (c. s.). Caro
caro
I quattro uomini, (c. s.) Cara
cara !
Tutti insieme, (ballando). La, la, la 1
!

Fra danze e

fra sollazzi
vita io v goder...

La

Balliamo come pazzi;

ora del piacer !...


Che crepi e che s' ammazzi
1'

(si

Chi ci non pu veder.


ritirano da parti opposte, ballando e cantando con

smodata

allegria).

Finale terzo.
Tutti

Polif. e Deuc.

(a

Marta.

fui spietato e tiero,

Credi,
e

dell' JOpera.

Rita e Maria) Ah moglie mia


Ai piedi tuoi io spero ;

Se
Hila

personaggi

mi canger.

Se giuri

esser buono,

d'

buona esser prometto


Ma a un altro tuo giuochetto,
Quel che avverr non so.
Io

Ach.

Renzo

(a Stella e Lena)

Se fui con aspro tuono


Teco crudel, rabbioso;
In avvenir geloso
Ti giuro non sar.
Stella e Lena.

un tal frastuono
Su, basta
zia l'ha suscitato,
l

La

Perdono

31

Ma io non
ho ingannato
N mai t' inganner.
t'

Ogni crude! tormento

Lue.

In quest'istante obblio:
Felice il figlio mio,
Felice io pur sar.
Rodolfo e Miss Edvige.
Sei

Mi balza
Alfine

Amore
Milord

Mislriss.

cor nel petto,


nostro affetto
coron.

il

Good eml in lai momento


Confusa la mia mente...
10

Ani. (a Lue.)

ah dal contento

il

non capisco niente,

E niente capir.
Madama, siete un demone
Che donna !... che portento
!

Al matrimonio assento...
(si

Coro

ode

Cognato a voi sar, (ad Ach.


una marcia militare di dentro)
Veli! veh!... la truppa^viene

Comincia

Rita.

il

defil

11 giorno sopravviene,
Balliam, che tempo n'.
Venite a me: ascoltate,
Zitelle o maritate ;
Il mezzo onde ben vivere
Or io vi v insegnar.
Bisogna avere a caro
Un uom, perch ben raro
Trovar chi in questo secolo
Si voglia maritar.
Quando vi sia marito,

Non vengavi

il prurito
Di fare mai il contrario
Di quel eh' ei voglia far.
Se avvien che vi maltratti
Allor non state ai patti,

il suo cattivo esempio


Cercate d' imitar.

Renzo)

!...

32
La tua sentenza

Tutti in coro.

dotta...

Non e' da replicar


L Festa ormai interrotta
Pensiamo a continuar.
Evviva Piedigrotta

Dovr ciascun
(I principali

con tamburelli

gridar.

personaggi intrecciano una brillante tarantella


durante la quale gli astanti cantano
nacchere
,

in coro),

Cori

Via, non esser pi ritrosa


Bella Rosa

vieni a

me

Sempre fai la schizzinosa


N poss' io saper perch.
Il tuo babbo dalla festa
lontano... Qui non e'
Per parlare V ora

;
,

questa

E parlar vogF io con te.


Questa rosa porporina,
Vedi ? bella al par di te
Te

dono o mia Rosina,

la

Il suo ori or ben grato


.
Vieni, accetta questo fiore,
Io lo pongo sul tuo sen ;

Esso

Che mi

il

pegno

dell'

amore

appien.
Su, m'abbraccia, o mia diletta
Deh! non farti pi pregar...
Non scostarti o mia Rosetta
Le tue labbra v baciar.
fa felice

Tableau

FINE.

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