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Sezione Provinciale di Forl-Cesena
C.P. 345 47100 FORLI COP
tel 0543/451411 - fax 0543/451451
sez@fo.arpa.emr.it
a cura di
Paolo Rossi
Dicembre 2002
PRESENTAZIONE
La ricerca di soluzioni tecniche idonee per affrontare il problema degli scarichi idrici delle
casa sparse di notevole attualit, tenuto conto che questi scarichi possono essere fonte di pressione
sulle acque a causa di inconvenienti igienici.
I dati che vengono presentati in questo report sono il frutto di una lunga esperienza maturata
negli anni da un operatore del Servizio Territoriale della Sezione: Tale Servizio oltre a porsi
lobiettivo di effettuare i controlli per verificare il rispetto delle normative di competenza, ha
sempre operato ed opera anche per poter definire possibili strumenti utili a ridurre i problemi
incontrati.
Nel resoconto vengono presentati gli aspetti tecnici dei vari impianti con riferimento ad una
azione di verifica specifica effettuata nel tempo. Le riflessioni presentate, lungi dal voler essere
esaustive, rappresentano un tentativo di accorpare alcuni spunti utili per lo sviluppo della
conoscenza dellefficienza degli impianti studiati e di costituire una proposta per definire linee
guida omogenee per trattare gli scarichi delle case sparse.
Il Direttore
Sezione Provinciale di Forl Cesena
Dott. Gilberto Zecchi
PREMESSA
Sono trascorsi ormai otto anni da quando nel Servizio di Igiene Pubblica dellA.U.S.L. di Cesena
prima, e nellARPA
proposti vari sistemi di trattamento a valle delle fosse Imhoff a servizio, in particolare, delle case
sparse. In quel periodo sul mercato non esistevano molti sistemi oltre alla fossa Imhoff, pertanto
dovemmo dar fede a tutti i documenti biblografici che trovammo a quei tempi. In particolare
riportammo esperienze descritte da Frangipane e Vismara nel volumetto Tecnologie depurative dei
piccoli impianti di depurazione o del Masotti Depurazione delle acque tecniche ed impianti per il
trattamento delle acque da rifiuto inoltre vennero prese in considerazione esperienze di enti locali
come la Provincia di Forl e altre indagini eseguite dalle U.S.L. della nostra Regione.
Tutte le documentazioni raccolte vennero riassunte e riportate in un quaderno dal titolo
Trattamento dei reflui delle case sparse ove venivano descritti oltre alla fossa Imhoff altri
sistemi di trattamento da posizionarsi a valle di detta fossa come ad esempio filtri batterici aerobici
e anaerobici, letti assorbenti, fito depurazioni e sub irrigazioni.. Parallelamente venne portato avanti
un discorso a livello locale, con i Comuni della zona, volto ad inserire nei singoli Regolamenti delle
Fognature articoli volti alladozione dei sistemi secondari di trattamento nei fabbricati non collegati
con la fognatura Pubblica.
Prima di continuare il discorso sui sistemi secondari di trattamento succitati necessario
soffermarci un attimo sul perch vennero proposti tali sistemi in alternativa allinstallazione della
sola fossa Imhoff.
Il problema scatur con la legge Regionale del 29/01/1983 n 7, in particolare con quanto dettato
nellart. 11, il quale impose ladozione di sistemi depurativi atti ad ottenere livelli di depurazione
non inferiori a quelli conseguibili attraverso le operazioni di separazione meccanica dei solidi
sospesi e di digestione anaerobica dei fanghi, come realizzati con le tradizionali pratiche duso delle
vasche settiche o Imhoff. Se il Legislatore si fosse fermato a quanto sopra riportato non ci sarebbe
5
stato problema alcuno, poich bastava linstallazione delle succitate vasche settiche tipo Imhoff per
rispettare il dettato della norma, ma larticolo 11 succitato, proseguiva con la seguente specifica In
ogni caso lo scarico dovr altres conformarsi, nello stesso termine ai limiti di accettabilit di cui
allallegata Tab II ;ci ha scardinato tutto il contesto relativo alla regolarit dellinstallazione di
un sistema di trattamento con fossa Imhoff. Dalle ricerche eseguite dagli operatori del Gruppo
Ambiente dellIgiene Pubblica dellA.U.S.L. di Cesena, mediante un elevato numero di
campionamenti su acque reflue che avevano subito il solo trattamento in fosse Imhoff, emerso che
tutte le fosse ispezionate e campionate non hanno mai raggiunto livelli di depurazione tali che i
liquami in uscita rispettassero i parametri della Tab II allegata alla Legge Regionale n 7 /83.
A tal punto era evidente la contraddizione delle due parti dellart. 11, per cui bisognava fare una
scelta a livello locale. Limitarsi a prescrivere linstallazione di sole fosse Imhoff oppure tenere in
considerazione la necessit di rifarsi ai limiti di accettabilit prescritti dalla Tab. II., procedendo alla
ricerca di ulteriori tecnologie che permettessero di rispettare i limiti precedentemente citati.
La scelta a livello locale cadde sulla seconda ipotesi confortata anche dal fatto che i reflui, in uscita
da un semplice trattamento in fossa Imhoff, che ristagnavano lungo i fossi stradali, e tutti i sistemi
idrici secondari che non avevano un corso continuo e costante di acqua per lintero anno,
producevano miasmi e proliferazione di insetti nocivi tanto da causare una innumerevole quantit di
esposti di cittadini che si lamentavano per le precarie condizioni igienico sanitarie .
In riferimento a quanto sopra, e come gi accennato, venne prodotto il quaderno sui sistemi
secondari di trattamento da collocarsi a valle delle Imhoff, senza per avere conferme certe sui
rendimenti e sulla capacit depurative, se non limitatamente a dichiarazioni di costruttori,
installatori o commercianti che ne esaltavano il rispetto dei limiti tabellari.
Si giunse alla consapevolezza che i sistemi secondari dovevano essere monitorati con sistematici
programmi di campionamento che garantissero, a lavoro ultimato, la possibilit di determinare
lefficienza e lefficacia depurativa dei singoli impianti di trattamento.
SISTEMI
DI
TRATTAMENTO
MAGGIORMENTE
ADOTTATI
NEL
NOSTRO
TERRITORIO
Prima di addentrarci nei vari sistemi di trattamento importante soffermarci un attimo sulla
gestione del territorio e sulla regolamentazione delle Autorizzazioni allo scarico.
Se i piccoli sistemi biologici citati sono predisposti per case isolate, ove la connessione a reti
fognarie non fattibile sia dal punto di vista tecnico sia da quello economico, altrettanto vero che
una casa sparsa, che confluisce i propri scarichi in un corpo idrico scolante secondario, ha
sicuramente un impatto ambientale estremamente limitato. Non per nulla i reflui in uscita che
rientrano nei parametri della Tab. II non possono paragonarsi ad acque limpide o al limite ad acque
piovane, anzi, sia per la colorazione, di solito lattiginosa, sia per la produzione di emissioni
maleodoranti, se ne differenziano nettamente, ma se isolate, le capacit di autodepurazione
dellambiente sono sufficienti a contenere gli impatti negativi.
Differentemente il problema si aggrava fino ad esplodere se il numero di case sparse, ed il termine
di casa sparsa a questo punto risulta del tutto improprio, aumenta notevolmente e tutte recapitano i
propri scarichi in un fosso, fino ad ottenere una vera e propria cloaca a cielo aperto.
Il caso sopracitato presenta la tipicit dellanomalia in quanto bisognerebbe tener conto della
differenza che intercorre fra casa sparsa e agglomerato di case: tale differenza, evidenzierebbe la
necessit di dotare la casa sparsa di un sistema di trattamento privato, mentre gli agglomerati
dovrebbero essere allacciati a fognature collegate a sistemi di depurazione collettivi. In base alla
soluzione adottata, diversa sarebbe la responsabilit dello scarico: nel primo caso il proprietario del
fabbricato, nel secondo la pubblica Amministrazione.
Ma torniamo ai sistemi di trattamento adottati nel comprensorio Cesenate che, fino dallinizio degli
anni novanta, erano composti principalmente da scarico in fossa Imhoff e rete sub irrigante con
recapito negli strati superficiali del suolo. Di tale sistema di smaltimento se ne fece un abuso in
quanto non veniva richiesta relazione geologica in merito alla natura del terreno ed allaltezza della
8
falda
linstallazione di sub irrigazioni nelle porzioni di territorio interessate dal conoide di ricarica.
Pertanto il numero di scarichi negli strati superficiali del suoli diminu e aumentarono gli scarichi in
acque superficiali con sistemi di trattamento secondari a valle della Imhoff.
I sistemi di trattamento installati erano:
Mini depuratori;
Di tutti questi impianti dallanno 1994 sono stati rilasciati da parte del Servizio di Igiene pubblica
dellA.U.S.L. di Cesena, prima e dallA.R.P.A. Distretto Territoriale di Cesena poi, pareri al fine
del rilascio dellAutorizzazione allo scarico. (Il territorio di competenza comprende 15 Comuni).
Questo il totale degli impianti su cui si sono espressi pareri dal 1994 al 2001:
N 347 Fossa Imhoff e Fito depurazione sub superficiale a flusso orizzontale (letto assorbente) e
Fito depurazione sub superficiale a flusso verticale;
A conoscenza dello scrivente, stata installata una sola sub irrigazione drenante e non sono state
eseguite verifiche in merito.
Prima di illustrare i risultati delle ricerche eseguite sui succitati sistemi di trattamento, ci si vuole
soffermare un attimo sulla fossa Imhoff, in quanto sistema primario, comune a tutti.
LA FOSSA IMHOFF.
Della fossa Imhoff molto si detto e molto ancora si dovr dire, in particolare del dimensionamento
e di alcuni aspetti tecnici da codificare che ne ottimizzano il funzionamento. Dalle ricerche eseguite,
(sulla fossa Imhoff, stato prodotto un numero veramente notevole di prelievi, analisi,
documentazioni) emerge un dato inequivocabile: la fossa Imhoff, progettata, costruita, mantenuta
nel migliore dei modi, non riesce in alcun modo ad ottenere livelli di depurazione tali da garantire il
rispetto della Tab II della L.R. n 7/83.
Prima di continuare il discorso sulla capacit depurativa delle sembra opportuno soffermarsi sulla
struttura del manufatto. Il dimensionamento cambia notevolmente nella nostra Regione da Provincia
a Provincia. Nella nostra zona le ditte costruttrici, producendo fosse tipo F, tipo C, tipo R che
hanno un dimensionamento diverso da zona a zona in quanto: F sta per Forl, C sta per Cesena e R
per Rimini. A parit di manufatto cambiano i volumi, previsti per abitanti serviti: 180 litri per Forl,
200 per Rimini, 250 per Cesena. Queste differenze derivano dal fatto che le U.S.L. di competenza
storicamente accettavano dimensionamenti differenti. Questi dati evidenziano la necessit che
occorre operare anche per i dimensionamenti di tali sul territorio di competenza.
Daltra parte lallegato n 5 alla Delibera interministeriale 4.02.1977, tuttora in vigore, stabilisce i
dimensionamenti per manufatti di piccole dimensioni sia del comparto di sedimentazione che del
comparto di digestione rapportati ad una estrazione annuale dei fanghi. Le Imhoff considerate nello
studio che viene presentato sono dimensionate, con un volume del sedimentatore di 50 litri, e un
volume del comparto di digestione di 200 litri, per abitante equivalente.
Anche per quello che riguarda la struttura della fossa, le differenze fra le ditte produttrici sono
evidenti, e in alcuni casi le soluzioni tecniche adottate sono risultate peggiorative per il rendimento.
Non questa la sede per la stesura di un trattato su come deve essere costruita un fossa Imhoff, per
alcuni aspetti di fondamentale importanza si ritiene debbano essere evidenziati.
10
La prima considerazione da farsi senza dubbio sulluscita dei reflui, in quanto i liquami devono
entrare e uscire con continuit dal comparto di sedimentazione.
Di conseguenza lentrata e luscita devono essere posizionate una di fronte allaltra. In questo senso
fondamentale che lo scarico provenga dal comparto di sedimentazione primaria e non da quello di
digestione.
In riferimento a quanto sopra, anche la forma della fossa a questo punto risulta importante. In
particolare, la forma rettangolare garantisce sicuramente meglio il tempo di detenzione soprattutto
per le portate di punta, inoltre lentrata e luscita, a parit di superficie di decantazione, sono
maggiormente distanti. Tale situazione viene esaltata maggiormente nelle fosse pi piccole.
Particolare di fossa Imhoff e filtro batterico anaerobico a servizi di casa di civile abitazione
Altro aspetto da tenere in considerazione la struttura che deve, senza ombra di dubbio, essere in
monoblocco non componibile in cantiere. Infatti le fosse componibili ad anelli non garantiscono nel
11
tempo la perfetta tenuta, sia per gli assestamenti, sia per i cedimenti del terreno, ma soprattutto
perch il giunto viene fissato normalmente con malta cementizia e con la stessa stuccato.
Chiusa la parentesi del dimensionamento e di alcuni aspetti tecnici veniamo ora ai risultati relativi
ai rendimenti di depurazione
La tabella sotto riportata (Tab 1) si riferisce a prelievi eseguiti in n 4 fosse Imhoff a servizio di
case di civile abitazioni, il dimensionamento delle fosse rispetto alla potenzialit in abitanti
equivalenti dei singoli fabbricati stata verificata, cos come sono state controllate le asportazioni
annuali di fango.
I prelievi sono stati eseguiti nel periodo primaverile, nel periodo estivo e nel periodo invernale.
Il primo e il secondo blocco si riferiscono ad Imhoff da 5 a.e. in fabbricati abitati da 5 persone.
Il terzo blocco si riferisce ad una fossa da 8 a.e. in un fabbricato abitato da 4 persone.
Il quarto blocco si riferisce ad una Imhoff da 6 a.e. in un fabbricato abitato da 3 persone.
Tab 1
Solidi sedimt.
I.L.
I.L
0,5
20
I.L.
I.L.
13
Materiale in
sospensione
B.O.D.
I.L.
I.L
737
491
I.L.
I.L.
309
250
216
366
450
372
270
245
650
440
475
395
160
195
130
190
190
180
C.O.D.
315
310
820
510
535
480
305
330
285
365
575
395
Fosforo tot
11,9
13,6
17,1
10,1
14,5
10,4
8,6
15,3
15
13,3
14,2
17,4
Azoto amm.
98,8
77,4
107
70,5
89,6
135,6 120,6
127
125,8
Azoto nitroso
0,05
I.L.
I.L.
0,02
I.L.
I.L.
0,03
I.L.
I.L.
0,02
I.L.
I.L.
Azoto nitrico
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
Tensioattivi
0,9
1,7
0,9
5,8
1,1
0,85
0,8
1,9
2,1
Con il colore rosso sono stati indicati i valori che non rientrano nei limiti della Tab.II. In particolare
si pu notare il superamento dei limiti dellAzoto Ammoniacale, dato del tutto normale in quanto
trattasi di strutture anaerobiche, inoltre vi sono sforamenti dei Solidi Sedimentabili e dei materiale
in sospensione, nonch del B.O.D. e del C.O.D.
Concludendo il discorso sulla fossa Imhoff, si pu tranquillamente affermare che, se ben
dimensionata e soprattutto ben mantenuta ( uno spurgo annuo), ha un livello di depurazione che
12
non rientra nei parametri stabiliti dalla tabella II della Legge Regionale n 7/83, n tantomeno nella
Tab 3 dellAllegato 5 della D.L. 152/99.
Parafrasando il noto statista Churchill al quale venne posta la domanda cosa pensasse della
Democrazia quale sistema di governo, egli rispose che era un pessimo sistema, ma era il migliore
che luomo conoscesse. Queste parole possono calzare benissimo anche per la fossa Imhoff: non
certo un buon sistema di depurazione primario, ma il migliore che si conosca.
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NUMERO CASI DI
SFORAMENTO
Solo NH3
Solo B.O.D.
NH3 e B.O.D.
NH3 B.O.D. e Tensioat.
NH3 e Tensioat.
S.S. M.S.
4
1
1
1
1
1
Senza aggiungere la documentazione analitica, che comunque rimane presso i nostri uffici, si
rimanda al giudizio finale espresso dal Dr. Roberto Merloni responsabile allora del Modulo Igiene
Ambientale e Inquinamento dellU.S.L. di Cesena.
Considerati i limiti di valutazione condizionati dalla ristrettezza ed eterogeneit del
campione esaminato, dallindagine si evince che il filtro anaerobico, seppure produca un
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miglioramento evidente rispetto allo scarico della fossa Imhoff, non fornisce sufficienti garanzie di
rispetto dei limiti di Legge e di tutela della qualit igienico sanitaria ambientale del territorio.
Con questa espressione si concluse il primo studio sugli anaerobici fino ad arrivare al secondo
approfondimento svolto nellanno 1998. In questa occasione vennero presi in considerazione
quattro scarichi provenienti da fabbricati di civile abitazione e nellarco dellanno vennero eseguiti
tre prelievi; con le stesse tempistiche dellesperienza precedentemente citata per le fosse Imhoff.
I risultati della ricerca sono riassunti dal punto di vista numerico nella tabella 3.
Come per la precedente tabella riferita alle fosse Imhoff anche questa viene suddivisa in blocchi:
il primo blocco e il secondo si riferisce ad un filtro calcolato per 5 a.e., il terzo per 8 a.e. mentre il
quarto per 6 a.e.
Tab 3
Solidi sedimentabili
I.L.
0,4
0,6
0,2
0,3
I.L.
0,2
I.L.
I.L.
0,7
I.L.
Materiale in sosp.
I.L.
22
457
44
16
I.L.
130
I.L.
I.L.
129
31
I.L.
B.O.D.
175
175
180
435
435
325
140
58
40
150
54
45
C.O.D.
235
255
340
490
530
410
235
100
90
210
140
150
Fosforo totale
10
9,2
9,3
9,25
14
13,3
Azoto ammoniacale
102
Azoto nitroso
0,11
I.L.
I.L.
0,03
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
0,03
I.L.
I.L.
Azoto nitrico
I.L.
I.L.
0,7
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
Tensioattivi
0,9
0,6
1,7
1,5
1,65 0,95
I dati riportati in rosso evidenziano lo sforamento dei limiti previsti dalla Tab II pi volte citata.
Sostanzialmente le conclusioni espresse dalla seconda ricerca non si discostarono molto da quelle
della prima, in quanto lAmmoniaca, che in tabella II prevista in 50 mg/l, viene sempre, e in certi
casi, notevolmente superata; altri superamenti si evidenziano solo in un caso per i Materiali in
Sospensione e il C.O.D. Due casi per i S.S. e tre casi per il B.O.D. ( tutti riferiti allo stesso filtro).
Veniamo ora allo studio eseguito nellanno 2001 dalla Dr.ssa
equivalenti mentre gli abitanti reali sono 4, il sistema entrato in funzione nellanno 1995 e non
sono mai state eseguite asportazioni e pulizie, anche se dovevano essere eseguite annualmente.
I prelievi sono stati eseguiti con cadenza circa settimanale nel periodo da maggio a dicembre 2001.
Per meglio capire landamento di tutti i grafici che di seguito verranno riportati si precisa che i
valori riportati sullasse delle ordinate corrispondono ai seguenti periodi:
Dal 1 al 5 prelievo si fa riferimento al mese di Maggio; dal 6 al 9 prelievo a Giugno; dal 10 al
13 a Luglio; dal 14 al 15 ad Agosto; dal 16 al 18 a Settembre ; dal 19 al 23 ad Ottobre, dal 24
al 26 a Novembre e infine dal 27 al 29 a Dicembre.
Landamento di rimozione del COD
COD
500
400
300
200
25
22
19
16
13
10
prelievo
BOD5
400
300
200
100
0
1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29
prelievo
BOD5INmg/l BOD5OUTmg/l
S.S.T.
500
400
300
200
presenti
100
25
22
19
16
13
10
processi
solidi
di
sospesi
filtrazione
totali.
di
prelievo
S.S.T. IN mg/l
per
P tot
20
15
10
incapacit
28
25
22
19
16
13
10
0
prelievo
P tot IN mg/l
17
trattamento dei reflui, stato per poco utilizzato e solo ultimamente sono stati installati alcuni
impianti a servizio di case sparse.
Il motivo principale del non utilizzo di questa tipologia di trattamento da identificarsi
principalmente nei costi di detto impianto, sicuramente pi onerosi del iltro batterico anaerobico.
Laumento dei costi da imputare al fatto che, a valle del filtro, deve essere installata una ulteriore
fossa Imhoff per la sedimentazione secondaria .
Altra componente che ha scoraggiato linstallazione dovuta alle caratteristiche tecniche in quanto
limpianto, al contrario dellanaerobico, prevede che i reflui escano dalla parte superiore,
(nellaerobico luscita posta sul fondo del manufatto), pertanto se non viene montato in collina,
ove si pu assolvere a questa necessit con la pendenza del terreno, in pianura pu essere collocato
solo con lausilio di una pompa che porti in quota i reflui in uscita dal filtro.
Come gi detto, per le considerazioni suddette, il numero dei filtri aerobici installati alquanto
limitato e non disponibile uno studio che garantisca gli effettivi rendimenti se non a impianti di
dimensioni notevoli (percolatori) che non si possono paragonare a piccoli impianti da installarsi a
servizio di case sparse..
Come precedentemente detto il filtro batterico aerobico stato inserito nelle linee guida di Arpa.
Alla luce dellesperienza maturatasi si possono esprimere alcune considerazioni sia per il calcolo
volumetrico sia per le soluzione tecniche finora adottate. In particolare, per il calcolo del volume
una altezza superiore a metri 1,50 proposti senza dubbio migliorativa; ma laspetto che
necessario tenere in maggior considerazione per inserire questi impianti a servizio di case sparse
la ventilazione, in quanto se il filtro interrato e dotato di botola, che non permette un buon
passaggio dellaria, si instaurano condizioni di anaerobiosi.
Differentemente se la botola superiore viene dotata di ampia griglia che ne favorisca una buona
ventilazione non si esclude a priori che nel tempo il filtro possa produrre esalazioni maleodoranti.
18
Pertanto per il filtro batterico aerobico si rileva lopportunit di procedere ad uno studio
maggiormente approfondito che ne dimostri non solo gli effettivi rendimenti, ma che fornisca
soprattutto le giuste linee guida per una sua perfetta costruzione.
MINI DEPURATORI
Fin dalla stesura del manoscritto Trattamento dei reflui delle case sparse si evidenziarono
notevoli perplessit riguardo questi tipi di impianto indicando alcuni aspetti negativi, in particolare,
si pose laccento sui consumi, sulla manutenzione e sulla capacit di sopportare variazioni di portata
e di carico organico.
I successivi controlli eseguiti presso case sparse che avevano adottato questo sistema di trattamento,
evidenziarono i grossi problemi di gestione che esso comportava: nella quasi totalit dei casi gli
impianti risultarono spenti o guasti e comunque i reflui in uscita, dal punto di vista visivo,
apparivano particolarmente torbidi e maleodoranti.
Queste problematiche, dopo quasi dieci anni di esperienza, si possono ribadire tranquillamente.
In particolare da considerare il problema del flusso idraulico: essendo questo tipo di impianto
estremamente ridotto nei volumi, le variazioni del carico idraulico provocano fuoriuscite di fango
biologico. Problema questo particolarmente sentito negli impianti a massa sospesa, contrariamente a
quelli a massa adesa.
Inoltre i processi biologici hanno pochissimi margini di sicurezza con conseguente difficolt a
mantenere uno scarico stabile dal punto di vista qualitativo. Anche laspetto della denitrificazione
comporta ulteriori problematiche gestionali.
Si potrebbe continuare nellelenco delle considerazioni su questi impianti che, montati a valle di
una fossa Imhoff, producono nel tempo miglioramenti minimi, se invece sono installati senza
lausilio di una Imhoff possono creare sicuramente, proprio per le ridottissime dimensioni, scarichi
di reflui inquinanti.
19
Ultimamente sul mercato sono stati immessi prodotti di scarsissimo valore tecnico, ove per ovviare
ai costi di gestione, in particolare i costi dellenergia elettrica, vengono dotati di areatori e di
soffianti che si possono paragonare a quelli montati in acquari per amatori dilettanti.
Inoltre anche agli occhi di un profano sono evidenti le dimensioni estremamente ridotte soprattutto
del comparto dei fanghi, tali da indurre perplessit sul regolare funzionamento.
Nel nostro territorio gli impianti montati sono relativamente pochi. Gli unici impianti che hanno
evidenziato buoni risultati sono stati quelli al servizio di insediamenti con oltre 50 abitanti
equivalenti montati, a valle di fossa Imhoff e vasca di equalizzazione.
20
Parametri
Tab II
Solidi sedimentabili
ml/l
I.L.
I.L.
0,5
Materiale in sospensione
mg/l
I.L.
I.L.
200
B.O.D.
mgO2/l
40
250
C.O.D.
mgO2/l
15
130
500
Fosforo totale
mg/l
0,73
5,3
15
Azoto ammoniacale
mg/l
0,25
9,45
50
Azoto nitroso
mg/l
0,05
0,6
0,6
Azoto nitrico
mg/l
0,4
7,1
30
Tensioattivi
mg/l
I.L.
I.L.
10
Tab.4
21
I risultati che emergono dalla lettura dei dati sono da considerarsi esaltanti in quanto tutti i
parametri sono notevolmente inferiori a quelli previsti dalla Tab. II; nellanalisi del dato bisogna
tenere presente che gli impianti erano da poco finiti e limmissione del liquame era iniziata solo da
qualche mese per cui si evidenzi subito la necessit di aumentare il numero dei campioni in altri
programmi di campionamento.
Nellanno 2000 venne rieseguito un ulteriore programma di prelievi sempre a case di civile
abitazioni dotate di sistema trattamento dei reflui con letti assorbenti. I dati relativi ai reflui in uscita
vengono riportati nella seguente tabella.(Tab 5)
Tab 5
Parametri
Tab II
Materiali in sospensione
ml/l
< 2.
< 5.0
<2
200
Solidi sedimentabili
mg/l
< 0,1
< 0.1
< 0.1
0,5
B.O.D.
mgO2/l
160.0
14.0
250
C.O.D.
mgO2/l
220.0
22.0
35
500
Fosforo totale
mg/l
5.60
0.04
1.00
15
Azoto ammoniacale
mg/l
49.00
4.10
2.7
50
Azoto nitroso
mg/l
0.30
0.16
1.10
0,6
Azoto nitrico
mg/l
2.70
1.00
30
Tensioattivi
mg/l
1.00
0.30
0.9
10
Anche dalla succitata esposizione dei dati si nota il soddisfacente risultato, anche se non omogeneo
fra i tre impianti. Per rendere maggiormente chiaro il valore di abbattimento di ogni singolo
impianto si riportano nella seguente tabella (Tab 6) i valori dei parametri sia in entrata che in uscita.
Come per le tabelle precedenti, si tiene a precisare che il primo blocco si riferisce ad un fabbricato
abitato da 5 persone con sistema di trattamento fossa Imhoff da 10 a.e. e letto da 40 mq.; il secondo
22
blocco si riferisce ad un fabbricato occupato da da 4 persone con fossa Imhoff da 10 a.e. e letto da
30 a.e.; mentre il terzo blocco si riferisce ad un fabbricato occupato da 2 persone con fossa Imhoff
da 8 a.e. e letto da 30 mq.. La prima colonna di ogni blocco, di colore grigio, si riferisce ai valori in
uscita delle fosse Imhoff.
Parametri
entrata
uscita
entrata
uscita
entrata
uscita
Tab II
Materiali in sospensione
ml/l
58.0
< 2.
192.0
< 5.0
<2
<2
200
Solidi sedimentabili
mg/l
0.5
< 0,1
4.5
< 0.1
< 0.1
< 0.1
0,5
B.O.D.
mgO2/l
400.0
160.0
360.0
14.0
160.0
250
C.O.D.
mgO2/l
530.0
220.0
370.0
22.0
250.0
35
500
Fosforo totale
mg/l
17.10
5.60
6.60
0.04
16.20
1.00
15
Azoto ammoniacale
mg/l
125
49.00
61.0
4.10
58.0
2.7
50
Azoto nitroso
mg/l
0.01
0.30
0.05
0.16
0.01
1.10
0,6
Azoto nitrico
mg/l
< 0.01
2.70
30
Tensioattivi
mg/l
1.00
0.90
0.30
0.9
10
3.20
0.4
Tab 6
Anche da questa tabella, pur nella limitatezza degli indicatori analizzati, evidente il buon risultato
ottenuto.
Veniamo ora alla ricerca eseguita dalla dr.ssa Milandri nellanno 2001, con le stesse
modalit seguite per il filtro batterico anaerobico. Limpianto sottoposto a verifica un impianto a
servizio di una casa sparsa abitata da 6 persone. Il vassoio assorbente di 30 mq. ( 6.0 x 5.0 )
piantumato totalmente con piante di Bamb e posto a valle di una fossa Imhoff calcolata per 10
abitanti equivalenti. Limpianto entrato in funzione nel dicembre 1999 e nel maggio 2000 stato
eseguito il primo espurgo della fossa.
23
COD
23
21
19
17
15
13
11
125mg/l
I rendimenti del BOD sono simili a quelli
BOD5
400
300
200
100
50 mg/l.
25
23
21
19
17
15
13
11
0
prelievo
BOD5 IN mg/l
S.S.T.
2000
<5 mg/l.
1500
1000
500
25
23
21
19
17
15
13
11
S.S.T. IN mg/l
24
Il rendimento dellammoniaca
N-NH4
160
140
120
100
80
60
40
20
23
21
19
17
15
13
11
0
prelievo
N-NH4 IN mg/l
casi si ha un aumento
Nel sistema non c presenza di ossigeno disciolto. I nitriti sono normalmente al di sotto del limite
rilevabile dallo strumento, (0,01 mg/l.) mentre i nitrati hanno valori bassi con una media in entrata
di 4 mg/l e in uscita 6 mg/l. Lassenza di ossigeno disciolto nelle acque dovuta alla geometria
dellimpianto, il tessuto non tessuto che separa la miscela di torba e terra dalla ghiaia non permette
alle radici di penetrare nella ghiaia e quindi non avvengano i fenomeni per cui lammoniaca viene
ossidata a nitrato dai batteri nitrificati nei micrositi aerobici adiacenti alla superficie radicale e i
nitrati a loro volta vengono convertiti ad azoto gassoso dai batteri denitrificati nello spessore del
medium .E capitato di trovare tracce di ossigeno disciolto nellacqua di uscita, questo dovuto
molto probabilmente al fatto che, per un innalzamento dei livelli, lacqua giunga a contatto con le
radici e possa quindi riossigenarsi. Veniamo ora al discorso del fosforo:
A parte due picchi di rimozione dell88%
P tot
15
10
prelievo
P tot IN mg/l
25
23
21
19
17
15
13
11
0
3
Con questa ultima illustrazione si conclude il resoconto relativo al vassoio assorbente per passare
allaltro tipo di fitodepurazione, il flusso verticale.
26
entrata
uscita
% abbat
entrata
uscita
% abbat
Tab.
II
Solidi sedimentabili
ml/l
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
0,5
Materiale in sospnsione
mg/l
I.L.
I.L.
I.L.
I.L.
200
B.O.D.
mgO2/l
250
13
95%
255
16
94%
250
C.O.D.
mgO2/l
395
30
92%
430
30
93%
500
Fosforo totale
mg/l
5,95
2,3
61%
12,3
59%
15
Azoto ammoniacale
mg/l
86,6
13
85%
127
12,2
90%
50
Azoto nitroso
mg/l
0,025
0,6
I.L.
0,3
0,6
Azoto nitrico
mg/l
I.L.
2,85
I.L.
23,3
30
Tensioattivi
mg/l
0,4
0,25
0,2
38%
100%
10
Tab 7
27
Si voluto inserire il dato dellentrata a fianco a quello delluscita per meglio evidenziare la loro
capacit depurativa che si pu definire, pur considerando lesiguit degli impianti analizzati,
esaltante.
Sed.primaria
sollevamento
scarico
Una importante e cospicua valutazione sul sistema di fitodepurazione verticale stato eseguito
dallIng Enrico Piraccini presso il depuratore Centrale di Cesena, con la costruzione di un impianto
pilota di circa 50mq.
I controlli sui parametri chimici, fisici e microbiologici sono stati eseguiti per 10 mesi da agosto
1996 a giugno 1997.
28
I campionamenti sono stati effettuati per due volte la settimana in ingresso ed in uscita
dallimpianto di fitodepurazione.
I parametri chimico-fisici analizzati sono stati:
1.
Parametri generali
Portata idraulica
temperatura aria
condizioni meteo
SSt
COD
BOD 5
N-NH4
Ptot
(dopo fitodepurazione)
SSt
COD
BOD 5
N-NH4
N-NO2
N-NO3
Ptot
pH
redox
temperatura acqua
Tab. 8
I campionamenti sono stati effettuati utilizzando campionatori automatici che effettuavano un
campionamento medio sulle 24 ore; i valori riportati nelle tabelle sono relativi a campioni medi a
valle della sedimentazione primaria (per lingresso) ed a valle della fitodepurazione per luscita. Le
portate in ingresso erano dosate con una pompa regolata da un timer per dosare ad intervalli una
quantit di liquame assimilabile alla portata idraulica di 25 abitanti equivalenti (1 ab.eq. = 200 lt/d)
I risultati dei primi sei mesi di campionamenti sono stati molto confortanti.
Il rendimento di rimozione del COD ha mostrato una resa costante , con un valore medio del 82%,
punte del 96% e minimi del 58%. Il valore medio in uscita stato di 52 ppm, contro 323 in ingresso
a valle della sedimentazione primaria. Migliori di circa 10 punti sono state le rese nella rimozione
del BOD, che si sono mantenute sempre a livelli elevatissimi con punte anche del 100%.
Anche per la rimozione dellazoto ammoniacale si confermano i rendimenti ottenuti per il COD,
con una resa del 90%, punte del 99% e minimi del 72%. Il valore medio in ingresso stato di 48
ppm, contro i 5 ppm in uscita.
29
Per quanto riguarda i Solidi sospesi limpianto ha fornito un effluente di qualit costante, con un
valore medio di 24 ppm, a dispetto dei valori in ingresso che hanno mostrato un contenuto
estremamente altalenante (da 580 a 70 ppm con una media di 282 ppm)
Anche per il fosforo si rilevato un abbattimento medio del 79% ed un valore in uscita che ha
mantenuto quasi costantemente un tenore di 2 ppm.
I rendimenti nella rimozione dei nitrati, come peraltro ci si aspettava, non mostrano un andamento
significativo; probabilmente ci dovuto alle basse temperature.
Infatti si sono ottenute buone rimozioni nel mese di ottobre (con una temperatura media dellacqua
di 17-18 C), mentre si rilevata una inibizione del processo nei mesi di dicembre-febbraio, con
una ripresa in marzo, quando la temperatura dellacqua passata dai 10C ai 14C.
Ritorniamo ora allesperienza della Dr.ssa Milandri in merito alla fitodepurazione verticale.
30
Nellanno 2001 sono stati eseguiti campioni da maggio a dicembre con cadenza circa settimanale
Limpianto preso in considerazione a servizio di un fabbricato costituito da quattro appartamenti
con un numero complessivo di abitanti equivalenti pari a 16. Limpianto costituito da una fossa
Imhoff da 18 abitanti equivalenti e un bacino di 5,00 x 9,00 con altezza 1,10
COD
9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29
prelievo
COD IN m g/ l
COD OUT m g/ l
BOD5
300
250
200
superiore
150
al
95%.Una
porzione
100
50
28
25
22
19
16
13
10
del medium.
prelievo
BOD5 IN mg/l
31
S.S.T.
25
22
19
16
13
10
principalmente
prelievo
S.S.T. IN mg/l
per
processi
di
N-NH4
28
25
22
19
16
13
10
all80%.
prelievo
N-NH4 IN mg/l
32
Anche se del fitodepuratore verticale si gi detto molto, si vuole portare a conoscenza del lettore
una importante esperienza presente nel territorio del Comune di Cesena con un sistema di
fitodepurazione asservito a una lottizzazione con circa 200 abitanti.
Il sistema adottato consiste in un pretrattamento con fossa Imhoff in monoblocco delle dimensioni
di 9,20 x 2,60 e sistema misto di fitodepurazione costituito da impianto orizzontale posto
perimetralmente alla vasca di fitodepurazione verticale. La vasca dellorizzontale larga ml. 1,50
con profondit di 80 cm. e sviluppa una lunghezza complessiva di circa 75,00 ml; mentre la vasca
del verticale di circa 400 mq. Tale struttura stata installata in un lato della lottizzazione vicino
alla zona verde.
33
Nella sotto riportata tabella (Tab. 9) vengono riportati gli ultimi dati distinti in uscita Imhoff, uscita
orizzontale, uscita finale dal verticale.
Tab. 9
Data
19/08/02
26/08/02
02/09/02
09/09/02
16/09/02
23/09/02
30/09/02
Zona
Impianto
uscita
Imhoff
uscita HFB
uscita VFB
uscita
Imhoff
uscita HFB
uscita VFB
uscita
Imhoff
uscita HFB
uscita VFB
uscita
Imhoff
uscita HFB
uscita VFB
uscita
Imhoff
uscita HFB
uscita VFB
uscita
Imhoff
uscita HFB
uscita VFB
uscita
Imhoff
uscita HFB
uscita VFB
Cod
SST
N-NO3
N-NH4
Ptot
mc/d
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
mg/l
290
20
170
24
380
34
26
42
120
25
310
58
58
83,5
7,5
24,4
83,0
11,4
80,5
6,5
5,0
5,2
30,0
102,0
9,6
59,0
4,6
3,8
5,3
26,9
92,0
11,6
50,0
4,3
4,5
3,3
21,6
45,5
6,8
49,5
3,4
3,9
6,1
24
130
32
180
54
24
24
24
110
46
300
22
30
<10
24
24
80
160
20
130
<10
<10
<10
21,3
0,4
43,0
5,2
32,5
5,1
5,3
2,4
80
80
128
80
29
180
<10
<10
<10
0,3
14,0
0,5
24,5
2,8
45,5
2,2
2,4
1,7
128
128
100
23
<10
<10
0,4
19,7
44,0
2,8
1,5
2,3
Anche questultima ricerca ha evidenziato dati positivi non solo dal punto di vista della qualit del
refluo in uscita, ma soprattutto per i costi di gestione dellimpianto che sono estremamente limitati.
La documentazione completa del sopracitato impianto disponibile presso i nostri uffici.
34
35
CONCLUSIONI
A termine della ricerca eseguita, emerge inequivocabile il dato che di alcuni impianti come la fossa
Imhoff, il filtro Batterico Anaerobico, la fitodepurazione Verticale i dati e gli elementi per poter
trarre delle conclusioni in merito alla capacit depurativa si possono considerare pi che
soddisfacenti. Per il filtro Batterico Aerobico e il Vassoio Assorbente una ulteriore ricerca e un
programma di campionamenti sarebbero senza meno auspicabili per la conferma dei dati..
Altro dato inequivocabile che emerge sicuramente che limpianto migliore tra quelli osservati la
Fitodepurazione Verticale con una capacit depurativa significativa di tutti gli agenti inquinanti. Per
quanto riguarda tale sistema si pu affermare, dai dati rilevati, che il rendimento medio di
abbattimento del C.O.D. di circa 80 85%, mentre per il B.O.D.5 del 95%; inoltre grazie alla
costante presenza di ossigeno disciolto, si ha una buona nitrificazione, con valori di abbattimento
dellammoniaca costantemente superiori all80%. Anche la rimozione degli elementi patogeni
ottima, con un rendimento pari al 94%. Pertanto, si pu tranquillamente dichiarare che la
fitodepurazione verticale da considerarsi un ottimo sistema di trattamento non solo per le case
sparse con poche unit di abitanti equivalenti, ma anche per lottizzazioni come sistema
centralizzato. In particolare la fitodepurazione verticale non richiede particolari costi di
manutenzione e anche lo spazio che necessita abbastanza limitato ( 2 2,5 mq.x a.e.); i costi
maggiori di manutenzione sono da imputare alla pulizia della fossa Imhoff. Altra componente
positiva laspetto estetico che si pu definire come una florida macchia fiorita. Fra le componenti
svantaggiose lunica da imputare ai costi, sicuramente tra i pi alti rispetto agli altri impianti,
anche nei confronti del pi commercializzato Vassoio Assorbente.
Se il Vassoio Assorbente, presenta dei costi inferiore al fitodepuratore verticale, al contrario si
possono imputare rendimenti di depurazione sicuramente inferiori, in particolare per il COD e per il
BOD sono inferiori al 45%, anche se tutti i valori registrati rientrano nei parametri massimi indicati
dalla Tab II. Il dato registrato evidenzia una non conformit di rendimenti fra impianto e impianto.
36
Per lammoniaca il problema connesso allassenza di ossigeno disciolto nellacqua, gli impianti
studiati possono avere problemi di nitrificazione dovuti alle caratteristiche costruttive dal momento
che raramente il refluo riesce a giungere a contatto con le radici e quindi a riossigenarsi essendo
presente il tessuto non tessuto a separazione tra lo strato di ghiaia e il terriccio sovrastante. Se si
riscontrato, in certi casi, un valore maggiore in uscita rispetto allentrata, questo molto
probabilmente dovuto a fenomeni di idrolisi delle molecole dazoto organico.
Si deve notare il fatto che specialmente nella ricerca eseguita dalla Dr:ssa Milandri, lazoto
ammoniacale in molti casi superiore ai limiti di legge.
Una considerazione deve essere comunque fatta, soprattutto in riferimento allesperienza: questi
impianti non sempre sono eseguiti, dal punto di vista costruttivo e tecnico, nel migliore dei modi.
Se si potesse disporre di linee guida migliori il rendimento del Vassoio assorbente sarebbe
sicuramente migliore, anche se si pu gi considerare soddisfacente.
La criticit principale di questo tipo di impianto dovuta alla sua conformazione; in particolare
come citato in precedenza, la divisione fra il ghiaione e la terra, ove viene posto uno strato di
tessuto non tessuto, inibisce alle radici di venire a contatto con il refluo impedendo cos
lossigenazione. Tale inconveniente sembra ridimensionarsi con tipi di vassoio assorbente
orizzontali, costituito interamente in pietrisco, ove le piante trovano regolare dimora e le radici sono
libere di raggiungere lo strato ove presente il liquame.
Altro problema che. presenta il vassoio la notevole superficie richiesta: 5 mq. per abitante
equivalente, per cui da inserire in ampi giardini.
Sicuramente questo tipo di impianto non da consigliare a servizio di fabbricati con un numero di
abitanti equivalenti elevato, in particolare la sua giusta dimensione relativa a case sparse fino a 10
abitanti equivalenti. Altra nota favorevole, oltre ai costi che sono tra i pi contenuti rispetto ai pari
concorrenti, laspetto estetico dato che si pu considerare come un aiuola fiorita.
Il filtro batterico anaerobico presenta dei valori di rendimento inferiori al vassoio assorbente.
37
E un sistema che lavora in anaerobiosi e quindi il refluo privo dossigeno disciolto per cui i
fenomeni di nitrificazione non avvengono. In molti casi lazoto ammoniacale maggiore in uscita
rispetto allentrata e le motivazioni sono da ricondurre a fenomeni di idrolisi dellazoto proteico.
Il COD e il BOD in particolare non rientrano spesso nei dettati della Tab II mentre lammoniaca,
come sopra accennato, sempre oltre il limite di 50 mg/l previsto.
Non sono molti gli aspetti positivi del filtro batterico anaerobico, in quanto i costi non giustificano i
rendimenti e annualmente deve essere lavato in controcorrente in concomitanza allespurgo della
fossa Imhoff.
A parere dello scrivente i margini di miglioramento del filtro, in relazione alla struttura e alle
componenti tecniche, non sono molti, in quanto ladozione del dimensionamento, tramite la formula
S=N/h2, assicura un adeguato valore di superficie di contatto e vista la semplicit del manufatto
ulteriori modifiche possono essere limitate. A tal proposito si evidenzia il fatto che ultimamente
sono comparsi sul mercato filtri batterici anaerobici, prodotti e commercializzati da ditte che
producono filtri con masse volumetriche inadeguate e volumi facilmente confutabili dal punto di
vista idraulico.
Del filtro batterico aerobico, come gi affermato, non stato fatto un programma di verifica dei
rendimenti. Sicuramente oltre al predetto programma sarebbe opportuno uno studio tecnico che ne
accerti gli effettivi rendimenti depurativi con la successiva stesura di linee guida atte alla
progettazione di simili impianti in case sparse o fabbricati con un numero di abitanti equivalenti
limitato. Infatti per detti filtri percolatori aerobici, calcolati per un numero superiore di utenti,
comunque oltre i 200 a.e., le validit sia come capacit depurativa sia come costo di mantenimento
sono accertate.
Il sistema di scarico negli strati superficiali del suolo mediante sub irrigazione andrebbe
opportunamente regolamentato in quanto, sicuramente, in passato si abusato di tale sistema.
La ricerca idrogeologica deve sempre essere eseguita da un Geologo non limitandosi alla sola
natura del terreno, ma anche allo studio della permeabilit mediante prova di percolazione
38
39
Anche la struttura del tratto sub irrigante dovrebbe essere regolato da direttive in quanto reti della
lunghezza superiore a 50 metri (sono stati presentati progetti con reti lunghe anche 120 ml.)
difficilmente garantiscono, anche con pozzetto a cacciata, un totale interessamento del refluo per
tutta la lunghezza.
Anche quanto dettato dalla Delibera Comitato Interministeriale del 04/02/1977 nellallegato 5,
relativamente alla dispersione nel terreno mediante sub irrigazione, ove viene indicato come
profondit a cui deve essere posta la trincea in 2/3 di metro circa 60 cm. di difficile realizzazione
senza lapporto di una pompa di sollevamento. Questa misura infatti realizzabile solo in zona
collinare e comunque con terreno in pendenza, e non certo in pianura, in quanto il reticolo fognario
interno al fabbricato necessita di circa 30 40 cm., la fossa Imhoff, anchessa, ha un dislivello fra
entrata ed uscita di circa 30 cm, infine il pozzetto a cacciata ha una uscita sul fondo di circa 80 cm.;
tutte queste strutture comportano un dislivello vicino ad 1,50 metri che impediscono la
collocazione, come giustamente citato, negli strati superficiali del suolo ove avvengono ancora
processi di attaccamento della sostanza organica in ambiente aerobico.
Per quanto riguarda il discorso dei mini depuratori tali sistemi sarebbero da bandire quali sistemi di
trattamento per fabbricati con un numero di utenti limitato. Non stiamo a riportarne i motivi in
quanto precedentemente specificati, ci vogliamo soffermare solo sul fatto che ultimamente nel
nostro territorio questi manufatti vengono commercializzati da venditori non specializzati, i quali si
avvalgono di depliants che ne riportano le caratteristiche miracolose come in economicit,
dimensioni, garanzia e facile manutenzione, anche senza linstallazione di una buona fossa Imhoff a
monte, sfruttando soprattutto limpossibilit degli enti di controllo di effettuare dovute verifiche.
40
SINTESI
Fossa Imhoff come sistema primario e con delle ulteriori direttive tecnico costruttive.
Filtro batterico aerobico, non si hanno elementi certi, inoltre necessita di uno studio tecnico
costruttivo ulteriore.
41
APERTA PARENTESI
Una parentesi si pu aprire sul fatto che i reflui in uscita in Tab II si possono considerare
sicuramente maleodoranti e con colorazione lattiginosa e dovrebbero essere immessi solo in un
corpo idrico con portata continua e capacit propria di autodepurazione.
Una parentesi si pu aprire sul fatto che non sono ancora stati definiti gli agglomerati ai sensi della
Legge 152/99 e pertanto difficile capire cosa agglomerato e cosa casa sparsa, con la
conseguente responsabilit che ne deriva per lo scarico finale.
Una parentesi si pu aprire sul fatto che ulteriori approfondimenti da parte della Pubblica
Amministrazione sui sistemi di trattamento devono ancora essere eseguiti.
Una parentesi si pu aprire sul fatto che sul mercato esistono dei prodotti per la depurazione che
non assicurano quanto indicato per la loro commercializzazione.
Una parentesi si pu aprire sul fatto che a volte vengono presentati progetti che propongono sistemi
di depurazione inadeguati.
Una parentesi si pu aprire sul fatto che ancora oggi molte persone sono convinte che
linquinamento idrico non esista.
Molte altre parentesi si potrebbero ancora aprire anche se forse sarebbe pi importante incominciare
a chiuderne qualcuna.
Rossi Paolo.
42