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ACQUISIZIONE DI DATI
parte seconda
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Il costo dei rilevatori GPS di primo livello sceso a poche centinaia di migliaia di lire, aprendo in
tal modo il sistema alle applicazioni pi svariate; nel campo della navigazione il sistema risultato
tanto efficiente da essere presente ormai anche su molte barche da diporto di piccole dimensioni e,
come optional, sulle automobili. E generalmente usato in sistemi specializzati nel controllo di
mezzi in movimento su una rete stradale (emergenza, sicurezza, distribuzione, raccolta, ecc.); tali
sistemi sono a tutti gli effetti dei Sistemi Informativi Territoriali applicati ad usi specifici di
navigazione. In questo caso il sistema GPS integrato nel SIT in quanto il ricevitore installato a
bordo dei veicoli, trasmette la sua posizione alla centrale attraverso una trasmittente radio; le
coordinate vengono quindi elaborate e georeferenziate sul grafo stradale o sulla cartografia digitale
utilizzata come base di riferimento. In altri casi il sistema GPS pu essere di supporto
all'acquisizione dei dati pur rimanendo al di fuori delle componenti del sistema.
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Il prodotto digitale quindi, in tal caso, gi predisposto per essere elaborato ed inserito nella base
dati di un SIT.
Tutta la strumentazione hardware e software necessaria alla produzione di cartografia numerica con
tecniche di fotogrammetria aerea, difficilmente pu essere parte integrante di un SIT: infatti, spesso
questo servizio viene commissionato all'esterno a ditte specializzate che curano la produzione a
partire dal volo fino alla fornitura dei dati su supporto magnetico. Comunque, anche se non
possiamo considerarla una componente del SIT, necessario conoscere la tecnica, perch utile per
produrre dati necessari al nostro sistema.
Molti enti produttori di cartografia, se devono aggiornare o acquisire nuove aree preferiscono oggi
generare direttamente dati digitali dal rilievo, e da questi successivamente realizzare prodotti su
supporto cartaceo. Viceversa se la cartografia stata prodotta con tecniche tradizionali direttamente
su supporto cartaceo, sar necessario procedere all'acquisizione in forma digitale secondo le
tecniche descritte nel paragrafo successivo.
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Ci significa che in questa scala oggetti pi piccoli 5 metri (se importanti nel contesto
dell'informazione fornita dalla carta), vengono riportati con simboli convenzionali, mentre invece
quelli pi grandi di 5 metri vengono riportati in scala 1:25.000.
Pertanto le carte a piccola scala riportano elementi molto piccoli con segni convezionali che non
hanno rapporto dimensionale con il mondo reale, ma individuano solo la posizione ed il tipo di
oggetto; nelle scale pi grandi, invece, la maggior parte degli oggetti rappresentati sono in
dimensioni e forma proporzionali alla realt.
Naturalmente il fattore di scala legato all'uso che si deve fare della carta: le carte a piccola scala
permettono di avere una visione di insieme, mentre le carte a grande scala consentono una lettura
molto fine in termini qualitativi e metrici.
La cartografia viene prodotta generalmente da enti pubblici e privati preposti a questo scopo. In
Italia la produzione cartografica regolata da una legge del 1960 che stabilisce le norme sulla
cartografia ufficiale dello Stato.
Gli organi preposti alla produzione di cartografia ufficiale sono: l'Istituto Geografico Militare
Italiano (IGMI), l'Istituto Idrografico della Marina (IIM), il Servizio Geologico Nazionale (SGN),
l'Amministrazione del Catasto, la Sezione Fotocartografica dello Stato Maggiore dell'Aeronautica.
L'Istituto Geografico Militare Italiano produce cartografia di base in piccola scala. Le tavolette in
scala 1:25.000 e i fogli in scala 1:100.000 sono disponibili per tutto il territorio italiano, ma
risultano scarsamente aggiornate; coperture complete esistono anche in scala 1:250.000, 1:500.000 e
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1:1.000.000; in fase di realizzazione sin dagli anni '70 invece la Carta d'Italia in scala 1:50.000
composta da 660 fogli, ma che ad oggi copre solo parzialmente il territorio nazionale.
La copertura a grande scala del Catasto Italiano completa ma scarsamente aggiornata; tale
cartografia non pu essere considerata di base perch contiene solo pochi elementi planimetrici di
riferimento; contiene invece i limiti delle propriet ed i riferimenti ai proprietari, molto utili in
applicazioni specifiche.
L'Istituto Idrografico della Marina produce cartografia relativa alle coste ed ai mari italiani, mentre
il Servizio Geologico Nazionale ha realizzato la Carta Geologica d'Italia in scala 1:100.000 e sta
predisponendo la cartografia in scala 1:50.000.
Un ruolo rilevante nella produzione
cartografica svolto dalle Regioni: ad esse
demandato il compito di realizzare la
Cartografia Tecnica Regionale, cio la base
geografica qualitativa e metrica per tutte le
attivit di pianificazione e progettazione
del territorio; per questo motivo la CTR
riveste un ruolo fondamentale in tutti i SIT
regionali e locali che sono in fase di
costituzione. La Cartografia Tecnica
Regionale copre diverse scale in funzione
del livello territoriale interessato: dalle
scale 1:50.000 e 1:25.000 per gli aspetti
generali di pianificazione, alle scale
1:10.000 e 1:5.000 per lo studio dei
fenomeni che intervengono sul territorio e
come base per la cartografia tematica, fino
alle scale 1:2.000, 1:1.000 e 1:500 per
l'ambito comunale ed urbano; generalmente
la copertura delle diverse scale ottenuta
realizzando cartografia a media scala per
l'intero territorio nazionale, derivando la
piccola scala per riduzione fotografica dalla
media scala, e realizzando solo per le aree
urbanizzate cartografia a grande scala.
I due prodotti pi comuni generalmente
realizzati dalle regioni sono la Carta
Tecnica Regionale (CTR) in scala 1:10.000
(in alcuni casi in scala 1:5.000) e
l'ortofotocarta.
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici di Giovanni Biallo
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La CTR una carta di base in tutto e per tutto; l'ortofotocarta una restituzione fotografica in scala
delle immagini rilevate d'aereo, in proiezione ortogonale ottenuta con tecniche di ortoproiezione.
Tali carte sono generalmente completate con le curve altimetriche e i toponimi. L'ortofotocarta,
rispetto alla CTR, pi rapida da eseguire, meno costosa ed ha pi contenuto informativo; di contro
presenta una certa difficolt di lettura (in quanto deve essere interpretata dall'utilizzatore) ed un
elevato costo di restituzione.
Le Regioni producono inoltre diversi tipi di cartografia tematica a differenti scale; la carta tematica
generalmente prodotta sulla base della CTR la Carta di Uso del Suolo.
La produzione cartografica italiana raccolta comunque in forma di schede sul Repertorio
dall'Associazione Italiana di Cartografia (AIC).
Oltre gli enti nazionali e locali preposti, ci sono anche alcune societ private che producono
cartografia di buon livello e di uso comune: il Touring Club Italiano e l'Istituto Geografico De
Agostani; la loro produzione riguarda atlanti, carte stradali, carte turistiche, in genere a piccola
scala.
Le cartografie citate, realizzate da enti e societ private, sono in parte gi disponibili in formato
digitale sia in raster che vettoriale. Rimandiamo al capitolo 10 per maggiori informazioni sulla reale
disponibilit.
Analizziamo invece qui le metodologie di acquisizione diretta da cartografia tradizionale.
Le capacit di rasterizzazione e vettorializzazione di informazioni cartografiche sono proprie dei
software GIS, anche se tale attivit vengono in genere svolte all'esterno dell'ente gestore del SIT.
Rasterizzazione
Una carta di base rasterizzata pu assolvere generalmente ai seguenti scopi:
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Gli scanner pi usati in cartografia per la loro economicit sono quelli a trascinamento (sistema che
trascina meccanicamente la carta secondo un asse e muove il sensore secondo l'altro asse). Per
unaccuratezza maggiore, sono preferibili gli scanner piani o a tamburo, in cui i sistemi meccanici
sono molto pi sofisticati ed affidabili. Il formato generalmente pi usato l'A0 che copre l'intera
gamma dimensionale di cartografia disponibile. Per la risoluzione in genere si adotta la 400 punti
per pollice (circa 157 punti per centimetro) che permette una buona riproduzione di tutti i particolari
della carta e risulta un buon compromesso come occupazione di memoria dei file raster generati.
Per una buona qualit della riproduzione in formato digitale preferibile in assoluto partire da
cartografia su supporto plastico (con bassissima tendenza a deformarsi), anzich su supporto
cartaceo (che soggetto molto pi facilmente a deformarsi).
Le funzionalit del software devono comunque prevedere, oltre alla possibilit di acquisire con
diversa risoluzione ed a differenti tonalit di grigio, anche la possibilit di tagliare l'immagine
eliminando tutti gli elementi accessori delle carte (cornici, legende, titoli), e di correggere e
georeferenziare con la dovuta accuratezza.
La georeferenziazione della cartografia raster avviene assegnando a punti noti le coordinate nel
sistema di proiezione della carta; generalmente si usano i quattro vertici della carta, le cui
coordinate in metri sono riportate sulla carta stessa; ma per correggere la carta da deformazioni
derivate dalla scansione, pu essere necessario aggiungere altri punti noti (incroci del reticolo
chilometrico quasi sempre presente sulle carte, capisaldi e punti trigonometrici) ed eseguire
programmi di rettifica che, in base a questi punti di coordinate imposte, calcolano una funzione che,
applicata a tutte le celle, le riposiziona su una nuova immagine raster corretta.
Nei SIT oggi si usano sempre pi spesso archivi cartografici in formato raster, acquisiti in modo
bitmap (vedi paragrafo 3.3) e compressi. Anche le ortofotocarte si prestano a tale uso, anche se,
essendo immagini fotografiche con una estesa gamma di grigi, occupano molto spazio in memoria e
sono sicuramente meno manipolabili.
Vettorializzazione
La vettorializzazione pu avvenire sia a partire da cartografia di base rasterizzata, che da cartografia
tradizionale su supporto cartaceo.
La vettorializzazione a partire da cartografia di base rasterizzata, pu essere di tipo automatico
ed in tal caso utilizza software molto sofisticati che riconoscono le simbologie e gli oggetti e li
trasformano in linee e punti; ma le cartografie sono cos complesse e ricche di informazioni che
praticamente impossibile ricavare un risultato che possa essere adoperato direttamente senza
effettuare correzioni sostanziali; in realt tali software possono andar discretamente bene su
cartografie specifiche, quali quelle catastali, che si presentano pi semplici e modellizzabili. Questo
tipo di tecnica automatica stata utilizzata sin dagli albori dei SIT: gli strati informativi del Canada
Geographic Information System, negli anni '70, furono acquisiti rasterizzando con uno scanner a
tamburo e successivamente vettorializzando le informazioni.
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici di Giovanni Biallo
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codificato interattivamente al monitor; la fase di ridisegno l'unico svantaggio di tale processo che
per, per alcune tipologie di informazione (idrografia, rete stradale, curve di livello, ecc.) ricche di
linee con codifica semplice, sicuramente pi economico ed affidabile della digitalizzazione
manuale.
Fin qui le tecniche ed i metodi di acquisizione dei dati da cartografia. A questo punto desidero
sottolineare che buona norma, in fase di progettazione di un SIT, definire con la massima cura le
procedure operative di acquisizione dei dati; tali procedure devono contenere:
le modalit d'interpretazione della cartografia, al fine di individuare univocamente gli
elementi da acquisire;
le eventuali modalit di preparazione di manoscritti su cui sono ridisegnati gli elementi
cartografici da acquisire;
la procedura di acquisizione in forma digitale delle informazioni grafiche, di generazione
della topologia e di codifica degli elementi;
le modalit restituzioni di prova per evidenziare gli errori commessi nella fase di
digitalizzazione;
la procedura di correzione degli errori;
la definizione dei parametri di qualit e delle modalit per eseguire i controlli dei dati
durante e dopo le attivit di predisposizione ed acquisizione dei medesimi.
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Gli strumenti di acquisizione sono generalmente montati su satelliti artificiali o su aerei. Mentre il
telerilevamento da aereo permette soltanto analisi di dettaglio su aree definite ed in tempi definiti, il
telerilevamento dallo spazio offre numerosi vantaggi quali:
il satellite attraversa vaste aree geografiche in breve tempo fornendo dati su regioni
cosiderevolmente grandi;
gli strumenti di acquisizione garantiscono immagini con risoluzioni al suolo che arrivano ormai
sotto il metro per pixel;
i satelliti per telerilevamento tornano ripetutamente sulle stesse aree, permettendo cos il
controllo periodico di vaste regioni geografiche.
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l'orbita circolare, con solo qualche piccola variazione di quota, il che permette di avere
immagini di zone diverse a risoluzione costante;
abbinando questo tipo di orbita ad una posizione costante del satellite rispetto alla direzione del
sole (orbita eliosincrona), si ottiene la possibilit di confrontare immagini della stessa area
geografica acquisite in tempi diversi, poich le condizioni di illuminazione rimangono simili.
Queste caratteristiche dell'orbita risultano le pi idonee per satelliti dedicati all'osservazione della
Terra.
Le tracce al suolo che proiettano la rotta di navigazione del satellite, costituiscono il riferimento di
posizione delle immagini riprese dai sensori di bordo, che sono identificate attraverso un nodo.
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