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I carabinieri di Culqualber
21 Novembre 1941
di Danilo 5tentella

nato con due pietre, al modo degli indigeni.


Cuocendo l'impasto che se ne otteneva, i

Il bollettino n 539 delle FF. AA.


diceva: "gli indomiti
reparti di

paragone; la difesa di Galliano a Makall


impallidisce di fronte alla sovrumana gran-

Carabinieri ottenevano la barguta. In Etiopia, questa operazione era riservata alle


donne; pertanto, fu grande l'impressione

dezza militare dei soldati di Culqualber .. .i


Carabinieri accerchiati da tutte le parti

Culqualber, dopo aver continuato a


combattere anche con la baionetta
e le bombe a mano sono stati infine
sopraffatti dalla schiacciante superiorit avversaria.
Nell' epica difesa si gloriosamente distinto, simbolo dei reparti nazionali, il battaglione Carabinieri, il quale, esaurite le munizioni, ha rinnovato fino ali' ultimo i suoi
travolgenti attacchi ali' arma bianca. Quasi
tutti i Carabinieri sono caduti".
Il 6 luglio 1941, Culqualber era nella
scomoda situazione difensiva nella quale
l'aveva costretta la capitolazione di Debre
Tabor. In un primo momento, la difesa fu
affidata solo a forze recuperate qua e l (in
tutto, meno di 1000 uomini). Il comandante Ugolini, responsabile della impossibile
difesa su un fronte di ben 14 Km., ricevette
un'offerta di rinforzi dal generale Nasi.

suscitata da ci negli ascari (truppe indigene), i quali rimasero molto stupiti nel vedere i magnifici Carabinieri, da loro considerati come una sorta di superguerrieri, ridotti al disbrigo di mansioni femminili.
Quando capirono, quelli che non avevano la moglie al seguito, si misero anche
loro a macinare la farina, per continuare a
resistere con "i pi coraggiosi soldati del
mondo", come loro chiamavano i nostri.
Ben presto, l'unica fonte di approvvigionamento divenne la razzia delle riserve nei
campi inglesi, durante puntate offensive.
Perle munizioni, lastoriaera diversa: c'era
l'ordine di non sparare se non quando il
colpo poteva, con buona sicurezza, andare a segno.
Il 10 novembre, il colonnello A. G.
Collins, comandante delle forze attaccan-

La scelta era fra due battaglioni di


truppe nazionali, oppure uno nazionale e
uno coloniale o, infine, un solo battaglione
di Carabinieri.

ti, invi al comandante della difesa italiana


un'offerta di resa con tutti gli onori di guerra, che i nostri, naturalmente, non presero
nemmeno in considerazione.

Ugolini non ebbe dubbi, tra due battaglioni e uno solo, ma di Carabinieri, scelse
questi ultimi, coloro che non erano mai

La notte del12 cominci una battaglia


che gli inglesi
consideravano
di
sfondamento, ma che si concluse la sera

venuti meno alla consegna e che avrebbero assolto il compito di resistenza ad oltranza.

del 13 con una vittoria difensiva italiana.


Dal 18, l'azione dell' aviazione nemica

I Carabinieri del l Gruppo Carabinieri


Reali arrivarono il 6 agosto. Il loro morale
non era certo altissimo.
Avevano combattuto
con valore a
Belagir di Celg, ma erano stati anche
impiegati in lavori non degni dell'Arma,
specialmente in lavori stradali. "settore
loro affidato, denominato Costone dei
Roccioni, fu fortificato dagli stessi militi
che, seppure inadatti, per il carattere anche formale del loro prestigio, ad impieghi
di fatica, impugnarono gli attrezzi e fecero
del Costone una fortezza.
Quando le forze nemiche si furono
avvicinate troppo alla zona si interruppe il
flusso dei gi miseri rifornimenti.
Le vettovaglie si ridussero ad avanzi di
granaglie per quadrupedi e al minutissimo
cereale dell' angera. Il tutto veniva maci-

assunse proporzioni enormi, toccando il


massimo nella giornata del 20. Alle tre del
mattino del21 si scaten l'offensiva finale
degli inglesi.

vendettero a caro prezzo la loro vita; non


uno si sgoment.
Ognuno di essi cerc di uccidere il suo
avversario ... la mischia determin il corpo
a corpo; le baionette dei Carabinieri si
affondavano nell' addome dei britanni con
la rabbia di chi non vuole arrendersi; i
britanni e i sudanesi sparavano a bruciapelo sulla faccia dei Carabinieri.
La l Compagnia Carabinieri non cedette un palmo del terreno affidatole, fino
a quando il nemico non le piomb addosso
alle spalle, avendo ormai sgominato tutte
le altre forze difensive con truppe fresche
appoggiate da carri armati.
I combattimenti si conclusero con tremendi assalti dei nostri, con bombe a
mano e all' arma bianca.
I pochissimi superstiti hanno poi raccontato che nessuno si arrese, neppure i
feriti, neppure quando il comandante, gi
ferito gravemente,
netta.

fu ucciso da una baio-

Alle tre del pomeriggio gli inglesi avevano espugnato la posizione dopo quattro
mesi di assedio.
Questo combattimento

e questa scon-

fitta rappresentarono, per gli italiani, l'epilogo di una avventura bellica che, in patria
e negli altri fronti, essi avevano seguito con
trepidazione e sgomento (come si comprende dalle cronache giornalistiche
epoca).

Il caposaldo italiano venne attaccato contemporaneamente da nord, da


sud e da est, da circa
20.000
assalitori,
mentre gli aerei mitragliavano e bombardavano.
Raffaele Lauro,
nel suo
volume
"Come abbiamo difeso l'Impero", scrive: <da resistenza di
Toselli aliAmbaAlagi
non pu reggere al

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