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UCISANO EDITORI:
MILANO Via Padova. 355.
1.1 0.V2720929I Fax 02/27209-174
febbraio 1997
?MWt i mmii iihi> in (.in -.iii Itimi proietto da Copyright. Nessuna parte di esso pu
rt(vnfctfu i .'iiiim ii.i ni un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma o con
. IftliiMiii i> iih-i carneo. di fotocopie, incisione o altrimenli. senza pemies* imo iW -H T d iim r
u i i i |m
1997
1998
1999
20(X)
2001
un Ul>iii. un tt|K i.t/ione molto complessa, che richiede molti controlli: sul
iMfct im II. MUiu)|iiii itile u-l.i/inni che si stabiliscono tra essi. L'esperienza suggefc Iwms'Mn.
" " l 1" ihile pubblicare un libai privo di errori. Siamo quindi
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t*< ^inumili wKtiidiiiioli. IVr segnalazioni o suggerimenti relativi a
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Vu M n * . WV
INTRODUZIONE
Saper cucinare non significa soltanto riuscire a preparare cose gradevoli al palato e
ben presentate. Oggi larte della cucina si intreccia con ligiene, con la dietetica,
persino con la tecnologia, in un quadro di reciproche relazioni che puntano a
coniugare il piacere del cibo con il benessere personale. Creativit e fantasia non
bastano pi, e i primi a rendersene conto sono proprio i professionisti della cucina,
i grandi chef, impegnati a sperimentare e affinare la loro arte- alla luce delle moder
ne acquisizioni scientifiche e tecniche. Ecco allora l'idea di un testo di cucina dal
limpostazione nuova, non un ricettario n unenciclopedia, ma un vero e proprio
corso di cucina, impostato secondo un preciso modello didattico.
La figura di riferimento cui tendere quella del cuoco professionista, colui che
pi di ogni altro deve conoscere le mille sfaccettature del "pianeta cucina.
Destinato tanto al neofita quanto allappassionato che gi lavora tra i fornelli,
questo libro propone quindi un percorso simile a quello praticato dagli allievi cuo
chi delle pi prestigiose scuole alberghiere. In un gradiente di complessit crescen
te vengono affrontati tutti i temi e le problematiche che hanno a che vedere con il
lavoro in cucina e che attribuiscono la professionalit di un vero cuoco.
Conoscenza perci dei prodotti, delle macchine, delle attrezzature, delle tecniche
di cucina, delle ricette di base, unite alle indispensabili nozioni di carattere gestio
nale e organizzativo indispensabili nella pratica del proprio lavoro.
In particolare, il professionista della cucina deve maturare quella elasticit men
tale e quella capacit analitica, che gli consentono di utilizzare al meglio le proprie
basi di conoscenza per affrontare razionalmente qualsiasi situazione lavorativa, an
che imprevista.
Tendendo in considerazione queste linee fondamentali, lo sforzo degli autori si
orientato sulla messa a punto di un testo completo e rigoroso sotto il profilo tec
nico, metodologico e didattico. La suddivisione in due volumi tiene conto della
necessit di distinguere un primo momento di formazione di base da un momento
successivo, puntato maggiormente sulle tecniche particolari e sulla ricettazione.
L'im p o s t a z io n e d el 1 v o l u m e
Il primo volum e intende presentare la materia nel suo complesso, a un livello di
approfondimento limitato, ma sufficiente per lacquisizione delle competenze tecni
che fondamentali e per fornire un quadro dassieme significativo e orientativo.
G li o b ie t t iv i
Il testo propone al lettore un percorso didattico che lo porta a raggiungere i seguenti
obiettivi:
- avere coscienza dei tratti caratteristici della professione del cuoco;
- saper operare in modo igienicamente corretto;
- sapere applicare le fondamentali norme di prevenzione dagli infortuni;
- conoscere l'ambiente di lavoro: lorganizzazione della cucina, la composizione,
la gerarchia e i compiti della brigata, nonch le diverse attrezzature (macchine e
utensili) impiegate in cucina e pasticceria;
- conoscere le caratteristiche pi importanti per luso in cucina dei vari alimenti
di origine animale e vegetale, nonch delle bevande e dei prodotti ausiliari
- utilizzare un linguaggio tecnico appropriato;
n ella m a n ip o la z io n e d el cibo .
In fin e , d ata la p eric o lo sit d e ll'a m b ie n te di c u c in a , son o tra tta te le p rin c ip a li n o rm e a n tin fo rtu n is tic h e .
Parte 2
TCNICA G EN ER A LE
I settori della cucina e i locali annessi
La brigata di cucina
Le attrezzature di cucina
Cenni sui criteri di progettazione della cucina
La seconda parte introd uce l'allievo alla conoscenza d e ll'a m b ie n te lavorativo: l'o rg a n izza zio n e d ello spazio,
le attrezzature, il personale, le m a c c h in e e gli utensili im p ie g a ti. Allo stu d en te sono a n ch e m o s tra te le p ro b le
m a tic h e che c o n d izio n a n o la p ro g ettazio n e d e ll'a m b ie n te cucina, e v id e n zia n d o le d iffe re n ze tra le tipologie
pro gettu ali pi c o m u n i e i vantaggi/svantaggi d eriv an ti d all'uso d ei diversi m a c c h in a ri u tilizzati p e r la cottura.
stata a n ch e posta p artico lare a tte n zio n e nel fo rn ire possibili a rg o m e n ti c o m u n i p ro ven ienti da diverse d i
scipline n ell'o ttica di u na d id a ttic a in terd iscip linare che v e d a coin volti inseg nan ti di va rie m aterie.
Parte 3
I11HI I
K SeJ
Parte 4
TECNICA APPLICATA E SVILU PPO D EL LAVORO
r.
Nozioni generali
Le preparazioni di base
Lo sviluppo delle fasi di lavoro
In questa p a rte son o tra tta ti gli a rg o m e n ti p i tec n ic i in e re n ti alla p ro fe s s io n e di cuoco. U n a b u o n a p .n lro
n an za d e lla te rm in o lo g ia spe c ifica , dei d iversi m e to d i di p re p a ra z io n e e d e lle te c n ic h e di c o tim .i
m t lt u
iscono la b ase p e r u n a e ffic a c e p ro gressio ne n ello s v ilu p p o d elle ric e tte fu tu re e p e r il c o rre tto lavoro di
- "i
.ili'il
p ro filo d ella tec n ic a a p p lic a ta , sia p e r q u a n to rig u a rd a l'o rg a n iz z a z io n e del lavoro. La c o n o scen za <l<:ll<*
passi por
dallobblig
modo consapevole
HI
m
!
Parte 5
LE RICETTE DI BASE
Le salse
Le verdure
Le patate
Le minestre
Primi piatti asciutti
Le uova
Le preparazioni di pesce
Le preparazioni di carne
La cucina fredda
nello
p a rti p re c e d e n ti. Le ric e tte espo ste sono s ta te scelte tra le p rin c ip a li re a liz z a z io n i c u lin a rie d ella cu< m .i
classica, d ella g a s tro n o m ia ita lia n a ed in te rn a z io n a le . D a q u e s te ric e tte "b ase" se n e possono s v ilu p p a re
m o lte altre, ra p p re s e n ta n d o cosi u n a p a rte e s s en zia le d el b ag aglio p ro fe s s io n a le , o ltre c h e u n v a lid o b a i >>
di pro va p e r le p r im e e s p e rie n z e in c u c in a di o gn i a llie v o . L 'ordin e di p re s e n ta z io n e d e lle ric e tte
non
.n)'. h . u < |j i
mone di una lista delle vivande;
uni** vii' tu \ iluppata tecnicamente una ricetta;
|t<n . . 1. ii' le in . <iii fondamentali per trattare e cuocere le varie derrate;
i|w i pi lispoiu- iorrcttamente la postazione di lavoro;
iiiiiiiM in saper realizzare le preparazioni di base (elementi aromatizzanti,
limdi ili cui ina, elementi leganti);
I CONTENUTI
La presentazione dei contenuti tiene conto della naturale progressione dell'appren
dimento, e si sviluppa secondo una complessit crescente sulla base delle nozioni
e delle abilit via via acquisite. Lo stesso gradiente di complessit interno a cia
scuna delle sei parti di cui si compone il volume, e ci rende possibile lapprofon
dimento in parallelo di diversi argomenti (se lo ritiene opportuno, il lettore potr
per esempio affiancare alle parti pi teoriche lo sviluppo contemporaneo delle tec
niche e delle ricette di base).
In questo primo volume, pur presentando gli argomenti in modo completo, si
badato a non scendere in dettagli eccessivi per non appesantire inutilmente la ma
teria. Le parti di approfondimento sono opportunamente evidenziate nel testo, in
modo da consentire diversi percorsi di lettura.
Lattenzione agli aspetti inerenti la cultura della gastronomia trova riscontro nel
carattere orientativo di questo primo volume, cos come la cura posta nel delineare
gli elementi che formano letica e i tratti caratteristici della professione del cuoco.
L'im p o s t a z io n e m e t o d o l o g ic a
Per favorire lacquisizione di un buon livello di manualit nel lavoro di cucina si
cercato di realizzare un libro che, pur trattando le tecniche fondamentali, potesse
offrire al lettore gli stimoli e gli strumenti per favorire lesercizio autonomo. Ecco
il perch della particolare attenzione alliconografia del testo: le ricette presentate
attraverso sequenze fotografiche costituiscono infatti un riferimento efficace per il
lettore che voglia sperimentarle personalmente, cos come lattenzione a mostrare i
tagli di carne piuttosto che le attrezzature di cucina, mira a conferire al testo un
carattere di vera utilit pratica.
Il linguaggio utilizzato semplice, pur nella sua correttezza tecnica, e si integra
costantemente con le immagini (anche attraverso specifiche soluzioni grafiche), in
modo da rendere ancora pi immediato lapprendimento.
Ogni parte si apre con la dichiarazione degli obiettivi didattici, evidenziandone
la relazione con i contenuti presentati. In questo modo il lettore pu meglio com
prendere e controllare il proprio processo dapprendimento, e i propri progressi.
Completa il testo una serie di schede strutturale, che si propongono come valido
strumento didattico per la sistematizzazione delle conoscenze e la messa a punto di
un efficace metodo di lavoro.
r f M *4 * u :
NOZIONI FONDAMENTALI
'
/
a m o
tty \)A
^
v^
lo
O biettivi
Avere coscienza dell'alimentazione come processo che si
evolve in stretto rapporto con la storia delluomo.
Inquadrare le caratteristiche professionali del cuoco e
conoscere le norme di elica professionale.
Inquadrare l'attenzione al rispetto delle norme igieniche
come elemento fondamentale della professione.
Rafforzare le nozioni fondamentali di microbiologia.
Conoscere le norme igieniche che riguardano i locali dove si
lavorano gli alimenti, il personale, gli alimenti e le bevande.
Sapere come si attuano le operazioni ili pulizia nel settore
ristorativo.
Individuare le possibili cause di rischio neH'ambiente di
lavoro e saper applicare le fondamentali norme di
prevenzione dagli infortuni.
nozioni f'
INVI DI cucino
< 3^1 s i a - c% m o f) a
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I DILLA GASTRONOMIA
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I <1m * < della cucina, non
ni i soltanto un u tile
CttMtpl<i m ietilo culturale, ma
i*iHuls< un elemento imiMHt.mie su ni fondare il
pio prio sviluppo profes
sionale.
5.000 a.C.
I cercali in Mcsopotamia
Dal 3 * 0 0 a.C.
Si applicano la spremitura e la
fermentazione
1.500 a.C.
Nasce il vino
Epoca romano
i ir.i.io .il nuovi mulini ad acqua, i Romani
i producono lo piimo tarine conservabili a
| lunga
Si pr.iticano la scrematura o la battitura del
latto o si hanno lo primo notizie corto della
1producono del burro.
2.000 c
Y:-
Et del bronzo
uj
^ 3?
Medioevo
Medioevo
d al 1600 a l 1730
fine 1800
>000 a.C.
,i/...!.< dal vagotali commestibili
i
t i n *m n Omyn/iono
*r<nalo altovnto 6 II lama
fi di cucino
LA PROFESSIONE DI CUOCO
I REQUISITI PROFESSIONALI
Un tempo si pensava che i requisiti necessari per diventare un bravo cuo
co fossero: massimo impegno, capacit di apprendere osservando il lavoro
degli altri (il cosiddetto saper rubare il mestiere con gli occhi"), e una
naturale attitudine alla professione. Questultim a qualit, lattitudine, com
prendeva non solo la buona predisposizione a manipolare cibi e preparare
squisitezze gastronomiche, ma anche il possesso di un carattere forte e
deciso nei confronti dei subalterni.
Purtroppo, ancora oggi, i criteri di giudizio adottati da molti ristoratori
nella scelta del personale di cucina si limitano pi o meno a quelli appena
descritti. In una societ come quella attuale, caratterizzata da un costante
progresso tecnologico, e da profonde trasformazioni dei modelli e degli
stili di vita, anche la professione del cuoco andrebbe invece rivista e ripen
sata nella sua globalit, in unottica pi aderente alle esigenze della risto
razione moderna.
Lo stile professionale
Lo stile professionale del cuoco, cio il suo modo di comportarsi, di pro
porsi e di rapportarsi con i colleghi di lavoro e con i clienti, oggi la
risultante di tre capacit fondamentali:
sapere
saper fare-,
-s a p e r essere;
nozioni fononnfti
CONSIGLI UTILI PER LO SVOLGIMENTO DELLA PROFESSIONE
Imparare ad amare il proprio lavoro senza affrontarlo con un senso di frustrazione.
Avere un buon rapporto con i colleghi di lavoro, comportandosi cortesemente, lealmente e con disponibilit nell'ap
prendere e nell'insegnare. I contatti umani migliorano e valorizzano la propria personalit e potenziano la vena creativo
che sta in ognuno di noi.
Conoscere meglio se stessi, i propri limiti, e le proprie qualit, smussando i tratti spigolosi del proprio carattere, sempre
in funzione di un migliore rapporto con chi ci circonda. L'individualismo e il decisionismo non devono prevalere durante il
lavoro, ma devono essere compensati dalla discussione e dal confronto con le opinioni degli altri.
Imparare a essere umili e accettare le osservazioni che migliorano il nostro bagaglio professionale.
Nel caso si lavori con subalterni, bisogna suscitare in loro un senso di outorevolezza, di stima e di signorilit riconosciu
ta. La coercizione e l'autoritarismo non sono modelli comportamentali che sviluppano rapporti di collaborazione positivi.
Cercare, se possibile, di affrontare il lavoro e la vita in genere con ottimismo, valorizzando le cose belle che ci capitano
ogni giorno. E il modo migliore per superare momenti difficili e per funzionare da volano positivo per gli altri.
Essere coscienti che un nostro cattivo comportamento igienico comporta un rischio per la salute pubblica.
I PRINCIPALI PERSO N A G G I
DELLA G A STRO N O M IA M O D ERN A
Agronomo e far
macista che vanta il merito di aver dimostrato limportanza della patata per
la nutrizione umana. In segno di gratitudine gli vennero intitolate diverse
preparazioni a base di patate (
c\e\Juty degustateur
(Giur degli assaggiatori).
Manuel des amphitiyons
(Manuale degli anfitrioni).
Marie-Antoine Carme, (Parigi 1784-1833)- I;u una delle glorie della cu
11
iivo di cucino
< '.li tutto ci che vi connesso. Singolare caratteristica della sua cultura
gastronomica fu la passione per la decorazione monumentale dei piatti e
ilei dolci. Le sue opere sono fondamentali per conoscere levoluzione della
gastronomia moderna.
Nel 1822 pubblic
mangiar bene
spaghetti legati
Mangiare
risotto mantecato.
da re,
terrina
italiana
Gualtiero Marchesi, (Milano 1930).
Cucina creativa
Cuisine,
La mia nuova grande cucina italiana
Nouvelle
nozioni fonofinimm
C O S ' L'IGIENE
Ligiene una scienza che studia le misure concrete aventi come scopo la
salvaguardia e il mantenimento della salute, sia quella del singolo indivi
duo, sia quella della collettivit. Col termine salute" si identifica un effet
tivo stato di benessere che non coinvolge soltanto il fisico delluomo, ma
anche la sua mente e il suo modo di relazionarsi con gli altri. La salute si
pu quindi definire come una situazione di benessere fisico, psichico e
sociale al tempo stesso.
Nel settore ristorativo gli aspetti igienico-sanitari comprendono linsieme
delle norme da rispettare e dei comportamenti da osservare, affinch gli
alimenti siano assolutamente sicuri'' per il consumatore, oltre che in con
dizioni ottimali per freschezza e composizione.
Un alimento sicuro, quando la sua ingestione non comporta un rischio
eli malessere o una vera e propria malattia, immediata o successiva.
Uno dei maggiori pericoli per la salute umana dato dalla presenza di
microbi presenti ncU'ambiente in cui viviamo, e quindi anche sugli alimenti
che si consumano. L'adozione di un comportamento igienicamente corretto
e sicuro nel campo della ristorazione, si deve fondare sii alcune conoscenze
basilari rispetto ai microrganismi e alle loro condizioni di sviluppo.
CENNI DI M IC R O BIO LO G IA
I microrganismi sono organismi unicellulari, invisibili a occhio nudo, che
possono presentarsi isolati o raggnippati a formare delle colonie. Si tratta
di cellule molto semplici che, durante il loro ciclo vitale, possono trovare
negli alimenti il terreno di sviluppo ideale. In questi casi crescono notevol
mente, rappresentando un grave rischio per la salute dell'uomo. A volte,
invece, gli alimenti fungono da semplice veicolo di trasmissione verso un
ospite migliore su cui attecchire. Lo sviluppo di microrganismi influenza
to da diversi fattori che, una volta studiati, hanno permesso di effettuare
delle distinzioni di notevole importanza nel campo della conservazione
alimentare.
I fattori condizionanti lo sviluppo microbico sono:
Vi sono microrganismi che soddisfano le proprie
esigenze nutritive utilizzando il carbonio in forma inorganica (C O ,), e ven-
il terreno di coltura.
13
nwpiffivfi di cucinii
gmio chiamati autotrofi". G li eterotrofi invece, per vivere hanno bisogno
di composti organici del carbonio, come per esempio il glucosio, le prote
ine o altri componenti alimentari;
la temperatura.
- laria.
I M ICRO RG ANISM I
N IA 9E A LLA
ma u n E di s v il u p p o
5/ + 10'C
0"/+ 20 C
20' / ^ 40 C
> + 40 *C
l'acqua.
lacidit.
la presenza di tossine,
la competizione vitale.
batteri:
lieviti:
muffe.
I batteri
I batteri sono i pi piccoli tra i microrganismi, e si possono vedere solo al
microscopio. Alcuni batteri sono utili alluomo, che li impiega in campo
alimentare (per esempio nella produzione di formaggi, yogurt, crauti, ace
to): moltissimi, invece, sono dannosi per la salute umana e alcuni batteri
sono in grado di causare malattie anche gravi.
In base alla loro forma i batteri si distinguono in:
nozioni fo'nonndWu
In considerazione delle loio dimensioni minime, della velocit con cui si
riproducono e della grande variet di ceppi patogeni conosciuti, i batteri
sono i microrganismi che comportano i maggiori rischi igienici.
Monococco
Diplococchi
R adilo
Streptococchi
D iplobtcillo
Le spore batteriche
In c o n d iz io n i a m b ie n ta li s fa v o re v o li, o in m a n c a n z a di un a d e g u a to n u trim e n to , la m a g g io r p a r te d ei b a tte ri m u o re .
A lc u n i p e r , p i p eric o lo si d e g li a ltri, s o n o c a p a c i di s v ilu p p a re d e lle fo r m e di resisten za d e tte s p o re , d o ta te di
in v o lu c ri p ro te ttiv i e s te rn i c h e p e rm e tto n o di s o p p o rta re c o n d izio n i s fa v o re v o li a lla v ita p e r lu n g h is s im o te m p o . Le
sp o re di a lc u n i b a tte ri rie s c o n o a s o p ra v v iv e re a n c h e a lle n o rm a li te m p e r a tu re di c o ttu ra . Q u a n d o p oi v e n g o n o a
tro va rs i in c o n d iz io n i a m b ie n ta li fa v o re v o li, le s p o re g e r m in a n o , d a n d o v ita a un m ic ro b o u g u a le a q u e llo c h e le ha
g e n e ra te e p e r fe tta m e n te in g ra d o di ric o m in c ia re a rip ro d u rs i.
I lieviti
I lieviti sono microrganismi aerobi facoltativi, di dimensioni maggiori ri
spetto ai batteri. Sono anch'essi formati da un'unica cellula, di forma ovale
o tondeggiante. Anche nel caso dei lieviti, ve ne sono di favorevoli, come
quelli che vengono impiegati per la fermentazione del mosto duva o quel
li che si utilizzano in panificazione, e di nocivi.
Le muffe
Sono i microrganismi pi grandi e, quando si sviluppano, sono visibili anche
a occhio nudo. A differenza di batteri e lieviti, le muffe non sono costituite da
una sola cellula, ma da diverse cellule unite a formare dei filamenti, chiamati
ife, che insieme costituiscono un micelio vegetativo (la parte visibile a
occhio nudo). Alcune muffe possono essere utilizzate favorevolmente nell'ali
mentazione, come nella produzione di formaggi quali il gorgonzola e il brie.
mentre indubbiamente sfavorevoli sono quelle che portano all'altet-azione di
alimenti quali il pane e i prodotti ortofrutticoli in generale.
Muffe.
15
lo nocivi.
alimenti
' -li .imi ni v v v 'iio tiare origine a diverse malattie in quanto veicoli di
I . ,11. ii |. ,t.
i" " ti* sostanze venefiche.
Il
, tll|tu. t<>ssinfezione alimentare comprende quelle malattie, soprai
im i,,
,.iru o dell'apparato digerente, causate dallingestione di alimenti
( ontaminati da microrganismi. Sono suddivise in due grandi gruppi a se
conda della causa che le scatena. Al primo gruppo appartengono quelle
malattie, dette infezioni alimentari, provocate dalla presenza nellalimen
to di batteri patogeni che successivamente colonizzano nellorganismo ospite
moltiplicandosisecondo gruppo appartengono quelle malattie, dette
intossicazioni alim entari, dovute alla presenza nel cibo di tossine, com
posti velenosi chc alcuni microrganismi sono in grado di produrre e river
sare n e l l ' a m b i e n t e esterno.
FONTE DI
CONTAMINAZIONE
ESOGENA
m s t i d i c o n t a m in a z io n e e n d o g e n a
Inftti e roditori
Microrganismi
dell'ambiente
nozioni fonDflAtmti
II locale deposito
A seconda delle dimensioni dell'attivit ristorativa, necessario adibire un
apposito locale alla conservazione e al deposito delle materie prime, e un
altro per la conservazione e lo stoccaggio dei prodotti finiti.
In questi vani devono essere previste delle aree in cui disporre le der
rate non deperibili (pasta, riso, farina, scatolame ecc.), attrezzate con scaf
falature, bancali e carrelli per il trasporto. G li alimenti deperibili saranno
invece posti in celle o armadi frigoriferi, dotati di uno strumento di control
lo
della temperatura visibile dallesterno (termometro analogico o a display).
LOCALE DEPOSITO
Pozzo di scarico
grigliato per le acque
reflue
G li scaffali devono
essere sollevati da
terra di almeno 20 erri
nozioni fonDimiuim
L E T E M P E R A T U R E DI C O N SER V A Z IO N E D E L L E D E R R A T E NEI LO C A LI DI STO CC AG G IO
CONDIZIONI DI
CONSERVAZIONE
CARNE. PESCE
POLLAME
LATTICINI
SALUMI
FRUTTA
E VERDURA
SURGELATI
GELATI
Temperatura
d a 0 a +2C
da + 3 ' a +5"C
da 6 ^a + 8 CC
da -23 a - 25 "C
85%
80%
85-90%
70%
70%
Umidit relativa
Dispense chiuse
per stoviglie ed
utensili
Capp*i aspirarne,
collegato a condotto
fumario
Pareti con piastrelle
(con altezza di 2 m
dal pavimento per
facilitare le pulizie)
:I
Erogatore di sapone
liquido e
asciugamani
Finestre a ribalta,
protette dall 'ingresso di
insedi
Portarifruti
carrellato
Pavimento lavabile
e sagomato
antisdrucciolevole e
Iozzetto di scarico
per le acque reflue
19
f&Hiivn di cucino
I Vi ridurre le possibilit di conlaminazione tra gli alimenti sporchi e quelli gi
preparati, fondamentale assicurare un percorso progressivo in avanti" degli
alimenti in cucina, cio dal magazzino al servizio finale. L'esigenza di prevedere
spazi separati per lo stoccaggio, la preparazione, la somministrazione, punta
soprattutto a evitare che si incrocino quelle operazioni definite sporche
(mondatura della verdura sporca, sgusciatura delle uova, taglio dei formaggi
ecc. ), con le operazioni indicate come "pulite (preparazione delle carni, eli salse
e maionesi).
Antibagno
Asciugamano di
caria monouso e
erogatore di
sapone a pressione
Pavimenti lavabili
con pozzetti di
scarico fx*r le
acque reflue
frogtzione dell'acqua
.1 fotoc olitila o a pedale
Raccordo contiguo
tra pavimento e
/ parete
\ r
Il locale rifiuti
I rifiuti vanno allontanati al pi presto possibile dalla cucina, raccogliendoli
in un apposito locale situato non troppo vicino a quello di lavorazione.
Il locale lavaggio
In questo locale esistono notevoli rischi di insudiciamento e deve essere
quindi nettamente separato dagli altri locali.
Finestra a ritolta
con zanzariera
Contenitore mobile a
tenuta lavabile
Pozzetto di scarico
Aspiratore d'aria
LOCALE LAVAGGIO
II
tra pavimento e
parete
21
IL PERSONALE
Il |x ison.ik- d ii manipola prodotti alimentari una delle pi pericolose
lumi ducile o indirette di contaminazione. La trasmissione del contagio da
parte degli operatori avviene essenzialmente per motivi
quando
l'operatore stesso malato o comunque portatore di microrganismi, oppu
re
allorch non vengano rispettati dei comportamenti igienicamente
corretti.
Per questo motivo la legge prescrive norme specifiche di carattere sani
tario e igienico relative al personale che lavora nella ristorazione.
sanitari,
igienici,
Pt\
X.
Dati anagrafici
dell'operatore
Tipo di Li voro
svolto
Risultato delle
analisi di
laboratorio
Giudizio sanitario
d'idoneit .ilij
manipolazione di
.limenli e vivande
La divisa di cucina
Prima di cominciare il servizio ogni operatore di cucina deve indossare
unadeguata divisa che deve essere personale e non usata in modo
promiscuo (onde non veicolare eventuali agenti infettivi).
nozioni
Il cappello; Mmm o "toque" serve per racchiudere i
capelli evitandone la caduta sulle vivande. L'uso del
capitello impedisce, inoltre, di toccarsi i capelli durante il
lavoro e li protegge dai va/>ori grassi, dagli odori e
dall'umidit). In genere il cappello di tela, inamidalo, di
colore bianco dalla classica torma a lungo". Esistono
anche cappelli di carta di simile aspetto, del ti/x> 'usa e
getta", Le signore in genere per raccogliere i cap elli, usano
una cuffia di tela bianca al posto del cappello classico.
La giacca, di cotone
rasellato bianco, a
doppio petto con
bottoni arrotondati per
facilitarne
l'ablxttonatura. Le
maniche sono
solitamente tagliale a
V per poterle meglio
rinboccare.
Il fazzoletto,
costituito da un
triangolo di cotone
piegato ed
annodato sul
davanti, usato /x*r
assorbire il sudore e
proteggere il collo
da eventuali colpi
di freddo o correnti
d aria.
Il grembiule, di
cotone bianco,
annodato alla vita
da cambiare
molto
frequentemente
Il tardone, uno
strofinaccio usato dal
cuoco per manipolare
le pentole, il
vasellame molto
caldo.
un elemento molto
utile, che va tuttavia
cambiato molto
spesso.
"S
-'
V ----
'
f
23
r
VII DI CUCIMI
l'K( )MI \t<>KI \ DA RISPETTARE NELLA PRATICA PROFESSIONALE
1 mi.' li, |miIi /io del corpo, lavandosi quotidianamente e tenendo puliti e ordinati
(possibilmente corti) i capelli.
Lavarsi accuratamente le mani: all'inizio del lavoro (o comunque prima di toccare
gli alimenti) e dopo aver usato i servizi igienici; dopo essersi soffiati il naso o dopo
essersi protetti con le mani da uno starnuto o da un colpo di tosse; dopo aver toccato
i rifiuti o i loro contenitori; quando si passa dalla lavorazione di alimenti crudi e
"sporchi" a quella di alimenti cotti e "puliti"; dopo aver rotto il guscio delle uova;
dopo aver fumato e dopo aver toccato i soldi.
Tenere le unghie pulite, corte, e senza smalto.
Non portare braccialetti, anelli, e anche orologi da polso quando si manipolano
gli alimenti (solo la fede nuziale in oro liscio ammessa dall'USSL).
Non toccare con le mani il cibo una volta che lo si preparato ed pronto per il
consumo.
Nel caso si abbiano ferite, tagli, foruncoli, scottature o infezioni sulle mani, coprir
le con guanti sterili monouso o comunque con medicazioni sterili impermeabili.
Non usare cucchiai o forchette sporche per assaggiare il cibo (men che meno le
dita).
Non mettere le dita nel naso, in bocca, nelle orecchie; nel caso lo si faccia, bene
lavarsi immediatamente le mani.
Non fumare nella zona dove si prepara o distribuisce il cibo.
Non tossire o parlare sul cibo.
Non pettinarsi nei luoghi dove si preparano e si conservano gli alimenti.
Prendere le posate dal manico, i bicchieri dallo stelo e i piatti dai bordi.
Se si accusa vomito, diarrea, febbre, gola infiammata, tosse, riferirlo alla direzione.
Evitare, o limitare al minimo, il contatto diretto delle mani con gli alimenti facil
mente alterabili quali la carne fresca, la panna, il latte, le salse, le creme ecc.
Utilizzare l'abbigliamento prescritto e tenerlo pulito (l'ideale sarebbe cambiare
ogni giorno gli indumenti di lavoro).
Impiegare utensili diversi per i cibi cotti e gli alimenti crudi.
Gettare ogni avanzo di cibo che ritorni dalla sala mensa.
Non tenere o permettere l'accesso ad animali domestici nei locali dove si manipo
la o si serve il cibo.
Rimuovere al pi presto i rifiuti dalle zone di lavorazione del cibo, sistemandoli in
appositi bidoni con coperchio, tenuti in locale separato.
Pulire le superfici di lavoro quando si finito di usarle.
Nella conservazione in frigorifero, evitare il contatto tra gli alimenti crudi e quelli
cotti o i loro contenitori.
LE TEMPERATURE DI CO N SERVAZIO N E
DEGLI AUMENTI E DELLE BEVANDE
Le temperature di sicurezza alle quali devono essere mantenute le preparazioni
gastronomiche e gli alimenti deperibili posti in vendita nei ristoranti e nei nego
zi, sono diverse a seconda della natura dei prodotti.
nozioni fonoiinmui
La ta b e lla s e g u e n te rip o rta le te m p e r a tu r e d i c o n s e rv a z io n e d e g li a lim e n ti,
o b b lig a to r ie p e r le g g e .
T E M P E R A T U R E DI C O N SERV A Z IO N E D EG LI ALIM EN TI
TIPO DI ALIMENTO
TEMPERATURA
DI CONSERVAZIONE
Alimenti deperibili coperti o farciti con panna o crema a base di uova e latte (dessert a base di crema e panna, salse a base
di uova).
Yogurt.
Bibite a base di latte non sterilizzato. Prodotti di gastronomia con copertura di gelatina alimentare (antipasti con gelatina),
Alimenti deperibili cotti da consumarsi caldi (per esempio piatti pronti, pasta at tomo, tortini di verdura, salse diverse,
snack, polli e simili).
Alimenti deperibili cotti da consumarsi freddi (per esempio arrosti, toast beel. antipasti a base di pesce, insalale di riso,
e simili).
Paste alimentari tresche con ripieno.
__ /
25
opfpniivn di cucimi
LA PULI/IA NEL SETTORE RISTORATIVO
I pi<><l'iliin ciu i di pulizia rivestono importanza determinante per ottenere
una situazione sicura sotto il profilo igienico-sanitario. Vanno articolati in
precise fasi di lavoro, seguite (o accompagnate) da controlli e verifiche,
secondo un programma ben specificato, stabilito con cura fin dallinizio.
La sanificazione
Una superficie pu sembrare pulita quando non presenta macchie esterio
ri. Per poterla definire per batteriologicamente pulita si deve compiere
una radicale disinfezione del piano, utilizzando acqua bollente o speciali
prodotti chimici. necessario, quindi, includere nel programma di pulizia,
oltre alla fase puramente manuale deliminazione delle macchie, anche la
disinfezione.
Il trattamento di sanificazione di una superficie (pavimento, parete ecc.)
o di un utensile, pu essere schematicamente diviso in quattro fasi, ciascu
na delle quali ha uno scopo ben preciso:
- asportazione meccanica dello sporco e lavaggio con un adeguato de
tergente;
- risciacquo abbondante con acqua;
- disinfezione con un disinfettante;
- risciacquo finale ed eventuale asciugatura.
L'asportazione e la detersione
Costituiscono la prima tappa del processo di sanificazione e hanno come
scopo principale quello deliminare lo sporco grossolano e con esso le
contaminazioni di natura organica come olio, grasso, proteine, zuccheri. Si
compiono manualmente, con lausilio di spazzole o altri appositi utensili,
oppure con getti di liquido detergente ad alta pressione.
II risciacquo
Molto spesso, lattenzione posta nel detergere persa nel risciacquo, che
invece deve essere fatto in modo efficace, badando che lacqua reflua non
sia in contrasto con il flusso diretto. Per fare un esempio: per risciacquare
un contenitore bisogna rivoltarlo e bagnarlo all'interno con un getto d'ac
qua che uscir rapidamente verso il basso, anzich riempirlo di acqua e
poi svuotarlo. In questo modo si risparmieranno tempo e acqua.
La disinfezione
l'operazione complementare della pulizia e comporta una significativa
diminuzione del numero di germi patogeni presenti nellambiente, sulle
attrezzature e sugli utensili.
Leliminazione della maggior parte dei microrganismi condizione fon
damentale per poter definire puliti un utensile o una superfcie.
I
sistemi di eliminazione e controllo della carica batterica sono di due
tipi: fsici (calore e raggi U V ) e chimici (alcoli, aldeidi, composti dellam
monio quaternario ecc.).
nozioni ronDnnnmi
Il risciacquo finale
Qualora i residui del disinfettante non siano eliminati in altro modo (eva
porazione, sublimazione), necessario procedere anche a un risciacquo
finale con acqua potabile, da compiersi con particolare cura.
Il programma di pulizia
Il modo pi efficace per eseguire le operazioni di pulizia nel settore della
ristorazione quello di fissarne un programma.
Alcune operazioni di pulizia devono essere fatte al termine di ogni gior
nata di lavoro e sono da includere nel mansionario del personale; altre
invece devono essere eseguite settimanalmente e programmate in base alla
disponibilit del personale e al carico di lavoro.
G li interventi di pulizia a carattere speciale, necessari poche volte al
l'anno, possono richiedere l'aiuto di personale specializzato, l ovvio che
durante la preparazione dei cibi, non si devono eseguire operazioni di
pulizia.
Riportiamo di seguito un'esemplificazione di un programma dinterven
to dettagliato.
PIANO DI SANIFICAZIONE
PUNTO D'INTERVENTO
Pavimenti lavabili
TIPO DI PRODOTTO
MODALIT D'USO
cucina
celle
sala mensa
magaz derrate
7 gg
30 gg
30 gg
30 gg
manuale
manuale
manuale
manuale
Pavimenti
cucina
celle
sala mensa
magaz, derrate
1 gg
15 gg
2-3 gg
7 gg
manuale
manuale
manuale
manuale
Ambienti
disiniettante cationlco
cucina
celle
sala mensa
magaz, derrate
30 gg
60 gg
60 gg
30 gg
atomizzazione
atomizzazione
atomizzazione
atomizzazione
Piano lavoro
disiniettante cloroattivo
detergente cloroattivo
immersione
detergente alcalino
detergente alcalino
7-15 gg
manuale
Banco self-service
detergente alcalino
spruzzo
macero
detergente alcalino
spruzzo
igienizzante protettivo
dosatore
27
Scheda teeniea n 9
im * Chimichon S.p.A.
Via Aronula, 4
lOIOOTORINO
L I
U S D
C L E M M
Usi:
Dosi:
CARATTERISTICHE:
Stato:
Colore:
Peso specifico:
ph(sol. 1%):
Soda caustica:
Fosfati (P.p,J:
Tensioattivi:
Biodegradabilit:
Risciaquabilit:
Stabilit stoccaggio:
liquido
giallo ambrato
I,23-1,25
II, 0
ca.
9%
assenti
assenti
80%
ottima
24 mesi
SIMBOLO:
CONSIGLI DI PRUDENZA:
Si consiglia l'impiego con guanti protettivi. In caso di contatto con gli occhi, lavare
immediatamente con acqua e consultare il medico. Conservare lontano dai prodotti
acidi.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Si In itti tecnica <li un prodotto detergente rilasciata dalla ditta produttrice per gli operatori, da consultare
f* " .i dell'utilizzo del prodotto durante le fasi di sanifcazione.
mum
nozioni fonDi
La cartellonistica
molto importante che lo schema delle procedure di pulizia sia sempre
ben in vista, magari vicino alla macchina da pulire, riportato su appositi
cartelli colorati. Il programma completo delle pulizie si trover invece in
un ufficio, a disposizione del responsabile di cucina.
ESTINTORE
PERICOLO DI INTOSSICAZIONE
VIETATO FUMARE
La disinfestazione
G li insetti e i roditori sono spesso vettori di microrganismi patogeni. ob
bligatorio per legge disporre specifiche misure di protezione nelle cucine
degli alberghi e nei ristoranti per ridurre al minimo il rischio di conlamina
zione e deteriora mento del cibo.
I ratti e i topi
ratti e i topi, oltre a produrre danni diretti agli alimenti, sono responsabili
di malattie molto pericolose trasmesse indirettamente all'uomo attraverso
le loro deiezioni o il loro pelo. Infatti nell'organismo di topi e ratti possono
1
STO
fDfllIVft
DI cucini!
hCtospira,
NOZIONI DI ANTINFORTUNISTICA
L'AMBIENTE DI LAVORO
Lambiente di lavoro pu presentare numerosi rischi per la salute del per
sonale che opera nelle aziende alberghiere e negli esercizi di ristorazione.
I rischi per la salute possono essere collegati a sfavorevoli condizioni
ambientali, e in questo caso possono manifestarsi nel tempo con la com
parsa di alcune malattie, ma pi frequentemente sono da mettersi in rela
zione alla possibilit di infortuni.
Per quanto riguarda la salubrit dellambiente, soprattutto la cucina a
presentare i problemi maggiori. La presenza dei diversi punti di cottura
favorisce infatti la produzione eli vapori che possono determinare condi
zioni microclimatiche disagevoli per temperatura e umidit; questo com
porta neHimmediato un disagio lavorativo e pu contribuire ad aggravare
particolari patologie come lartrosi. indispensabile dotare le cucine di un
buon impianto di aspirazione che periodicamente andr controllato, cam
biando i filtri per i fumi e per i grassi.
Per evitare gli incidenti sul lavoro ogni azienda ristorativa dovrebbe
allestire un programma di prevenzione degli infortuni che illustri chiara-
fpfiiivfl di cucini
nienti <|<i.ili .i.iii' i pericoli esistenti nell'azienda stessa. Tutti gli operatori
|x ru mIu .lincili dovrebbero frequentare dei corsi di base di antinfortunistica
e primo s. h orso gestiti da personale esperto. essenziale allestire unop
portuna informazione preventiva contro gli infortuni attraverso cartelli posti
nei luoghi pi a rischio (pannelli elettrici, impianti idraulici, caldaie, resi
stenze, ecc.).
Nelle adiacenze di una macchina o di un'apparecchiatura il cui impiego
pu presentare dei rischi per l'operatore, bene mettere un cartello che
riporti la corretta procedura da adottare per utilizzarlo, per fare manuten
zione. o per pulirlo. Vicino al telefono indispensabile attaccare un cartel
lo che riporti in modo evidente i numeri telefonici pi importanti per le
chiamate di soccorso (polizia, ambulanza, guardia medica, pompieri ecc.).
bene che il personale sappia utilizzare correttamente gli estintori, i
quali devono essere segnalati e di rapido impiego; nel caso di grandi aree
di lavoro utile avere una pianta generale dei punti di installazione degli
estintori appesa nelle zone principali.
Il rischio di ustioni
Le ustioni sono purtroppo frequenti nei centri di cottura e si verificano per
lo pi a causa del contatto accidentale con superfici calde.
La prima e pi importante misura di prevenzione consiste nellorganizzare il lavoro in modo da favorire l'esecuzione di operazioni ordinate, con
la necessaria calma e concentrazione, per limitare al minimo l'evenienza eli
pericolose distrazioni.
Accorgimenti di tipo strutturale possono riguardare le tubazioni nelle
quali scorre il vapore: esse devono essere isolate termicamente o. almeno,
evidenziate colorandole d'argento.
opportuno anche sistemare barriere o ringhiere di protezione sui bordi
dei punti di cottura.
V.
Il rischio elettrico
Negli ambienti di cucina sono normalmente presenti numerose prese di
corrente. Questo fatto, unito alla presenza di fattori potenzialmente scatenanti
come l'acqua e lumidit, espone al rischio di scosse elettriche. Anche se non
W F f f in ir f t SfM iivn
di
cucinn
soii1 1 lii'<|iu iiii, gli incidenti causati dallelettricit sono spesso molto gravi e
|h i> io vanno nu-sse in atto tutte le precauzioni necessarie per evitarli.
i!.'vi dio posizionare le prese ad almeno 60 cm di distanza dai rubinetti. Vanno usate prese con grado di protezione
titipo stagno, con coperchio a tenuta.
Non M luvono usare prolunghe, derivazioni a spina e collegamenti "volanti". Se necessitano dispositivi di questo
j*
essi vanno fissati al pavimento, alle pareti o al soffitto e adeguatamente protetti dall'usura e dal calpestio.
Ni>n si devono toccare apparecchi o impianti elettrici con le mani bagnate.
1 inadri di cornando devono riportare una regolare segnaletica che indichi chiaramente il divieto di usare acqua in caso
di Incendio.
Ogni volta che si puliscono e sanificano delle attrezzature elettriche, vanno disinserite le spine dalle prese.
Calzare scarpe con suole di gomma o legno
P t\
...
- bendaggi rapidi;
- ro toli di c e ro tto ad
1,25 e 2 cm ;
- ovatta sterile;
- bende elastiche;
- pinzetta e forbici per fasciature;
fasciatura combinata;
- ditale per pollice;
- guanti monouso;
spille di sicurezza;
graffette per fasciature;
disinfettante (mercurocromo, tintura di iodio, alcool etilico denaturato);
>
<qua ossigenata;
)i qua borica per le ustioni oculari;
p o m a t e per le ustioni lievi.
TECNICA GENERALE
O isii: r i i\ i
Conoscere l'organizzazione degli spazi in cucina.
Conoscere le caratteristiche strutturali dei diversi spazi, in relazione
all'uso cui sono destinati.
Conoscere la composizione della brigata di cucina.
Conoscere la suddivisione delle varie mansioni in cucina.
Conoscere le pi importanti macchine utilizzate in cucina, in relazione
alla loro funzione e alle loro caratteristiche tecniche.
Conoscere la caratteristiche dei materiali impiegati nella costruzione
degli utensili di cucina.
Conoscere gli utensili impiegati in cucina e pasticceria.
Conoscere la distinzione tra cucina di preparazione e di finitura.
Conoscere i tipi fondamentali di cucina.
Conoscere lo standard gastro-norm.
Avere un'idea delle problematiche che si considerano nella progettazione
di una cucina.
niivf
di
cucimi
- cucina fredda;
C U . t c ^ X 'O ^ T t lO
TECnO
cm, allineali alla cella refrigerante corrispondente. In realt queste condi
zioni ideali si realizzano raramente e. nella maggior parte dei casi, l'ope
ratore si vede costretto a lavorare in cucine dove sono presenti, nello stes
so locale, il gruppo cottura ed alcuni tavoli adibiti indistintamente alle diverse
lavorazioni;
per la cottura delle vivande. Organizzata con il gruppo
di cottura principale (fuochi e forni) posto generalmente nel centro del
locale, completato oggi da apparecchiature modulari per lesecuzione di
tecniche di cottura particolari;
c u c in a c a ld a :
dall'office di sala.
Oltre a questi, sono presenti anche altri spazi quali il locale per i rifiuti, e
i servizi per il personale: inoltre, a seconda delle caratteristiche peculiari
dell'attivit, possono essere allestite aree apposite per la pasticceria-gelate
ria e per il sottovuoto.
Ecco di seguito una descrizione pi dettagliata delle diverse zone di
cucina e della dotazione tecnica che le contraddistingue.
opfpniivn di cucino
IL Rie I VIMENTO E IL CO N TRO LLO DELLE MERCI
l'ilo s|).i/io .tele-guaio e in posizione comoda, deve essere previsto per lo
se .irieo elei prodotti ordinati ai vari fornitori.
Al ricevimento delle merci si eleve effettuare una verifica, controllando
che corrispnelano a quanto orelinato, per qualit, quantit e prezzo. Ac
certata la corrispondenza con le ordinazioni, si proceele allimmagazzina
mento. ; importante a questo proposito che il magazzino abbia due acces
si, uno esterno, per il ricevimento della merce, che escluda lattraversamento
della cucina e della sala ristorante da parte elei fornitori, e un altro, interno,
per il collegamento elei magazzino con la cucina.
Il magazzino
Le merci vanno stoccate in modo eia mantenere la perfetta qualit igienica
e merceologica. Si eleve consielerare lesigenza eli immagazzinare tre eliver
se tipologie di prodotti:
alimenti deperibili
- gli
(frutta, verdura, uova, carne, pesce, latte ecc.)
per i quali indispensabile la conservazione con il freddo.
- gli
(per esempio scatolame, pasta alimentare,
farina, ecc.) che non pongono particolari problemi nella conservazione a
temperatura ambiente.
-i
microclima naturale,
microclima condizionato,
TECHO GfMttltt
- apparecchiature di pesatura e controllo tra cui la bascula per pesare
grandi quantitativi, e una o pi bilance da tavolo;
- contenitori per liquidi, solidi o polveri, in acciaio inox, vetro, rete in
l'ilo, o in m ateriale sintetico per alim enti (p e r esem pio polietilene,
poliearbonato, polisulfonato, polipropilene)Completano la dotazione tecnica del magazzino i carrelli necessari al mo
vimento delle merci.
La presenza eli parassiti tra i problemi che pi frequentemente possono
insorgere nel magazzino derrate non deperibili. Di questo si deve tener
conto utilizzando dei contenitori chiusi per i legumi secchi (facilmente
soggetti al rischio di parassiti), e predisponendo dispositivi barriera contro
le mosche e i roditori (per esempio zanzariere alle finestre e griglie metal
liche sui pozzetti fognari)(vedi capitolo primo alle pagg. l.S-21).
salumi,
carni freschi,
latticini
ortofrutticoli,
prodotti ittici,
surgelati.
Temperatura esercizio
Temperatura di
introduzione della
merce
Carico massimo di
merce
Umidit relativa della
cella
Rotazione
CARNE
PESCE
POLLAME
LATTICINI
OKTOFRUTTA
SURGELATI
GELATI
da +3" a + 5 C
da +6'J a + 8 rC
d a -1 8 ' a -20 C
d a -23 a - 25 C
+15 'C
+ 15X
+25 X
-16 X
-20 C
200-220Kg/mi
350-400Kg/m'
200-250Kg/m>
300-350Kg/m!
350-400Kg/m
85%
80%
85-90%
70%
70%
settimanale
settimanale
settimanale
settimanale
settimanale
da 0 a
12 C
n f toniteli optpfliivfl
di cucino
iiior p.m1
.1 delle derrate, e una seconda zona di sola refrigerazione, pi
piccola, posta in prossimit della produzione (cucina pasticceria, gelateria,
Ini Ilei ecc.).
filile le celle devono essere munite di apposite scaffalature, normalmen
te in acciaio inox e. a seconda dei prodotti, eli attrezzature specifiche. Per
esempio, nel caso si usino mezzerie o carcasse intere, le celle dovranno
essere dotate di apposite ganciere in acciaio inox; se- poi si ricorre a carne
congelata in mezzerie opportuno che vengano predisposte vaschette di
acciaio inox per contenere il liquido di colio.
Per conseguire i migliori vantaggi sotto il profilo ddl'efficienza operati
va. i vani eli refrigerazione e i congelatori dovrebbero essere strutturati in
un unico blocco, con le celle congelanti situate al centro.
L'ottrezzaturc
im|>ostazic
. . . .
,
. ,
ticchi o (,ntne 9ostronomlca del ristoratore (per esempio: impiego prevalente di alimenti surgelati piuttosto che prodotti
:ora, proposta di menu specifici, tutto pesce, cacciagione, solo primi piatti ecc.).
A titolo indio
nwMu imposia,IVO' 'orn'omo un quadro della dotazione tecnica adeguata per un esercizio di 200 coperti giornalieri, con
tato in modo tradizionale (spazio ideale da destinare allo stoccaggio: 30-36 m2).
Bilancia d(
Bascula o ....
Carrello a
pianale a 4 ruote.
Scaffale cc
. . . . . .
. . .
>n piani lisci in acciaio inox.
Scaffale cc
.
. . .
>n piano grigliato in acciaio inox.
Armadio ir
. . .
acciaio inox.
nac^ ) Sgonfer -2 C/+8 C (a 2 comparti).
C rlln <ngoiri(erQ
2 ,c /+ 8
c con scaffa|j
-20 C/0 "C con scaffali (congelatori per i ristoranti che impiegano soprattutto alimenti freschi).
1 'ifera
Tavolo in a . . .
icciaio inox.
LA C U C IN A FREDDA
La zona lavorazione carne
In questa sezione vengono selezionate, mondate, tagliate, tritate, preparate
le varie carni, provenienti dalle celle frigorifere. Se si lavorano carni cone.elate il loro trasporto avverr con appositi carrelli a vasca che ne permet
tano lo scongelamento.
Il dimensionamento e la dotazione di questo reparto possono essere con
dizionati dalla disponibilit sul mercato di prodotti freschi e surgelati, gi
iml.ivorati e ili pronto utilizzo. In ogni caso la superficie del reparto sar
proporzionale alla quantit di carne (la lavorare, che a sua volta in rela
zione con il tipo di menu e il numero dei pasti Si pu assumere, indicati
vamente. che per una realt da 200 coperti si debbano destinare dai IO ai
l i m2 di spazio per la lavorazione delle carni.
br dotazione del reparto, legata come detto al tipo ili menu, prevede dei
tavoli da lavoro di acciaio inox con ripiani e cassetti; la coltelleria dovr
essere completa e curata nella qualit; dovranno poi essere presenti una
bilancia, un tritacarne, ed eventualmente un cutter. Attrezzature utili, a se
conda (.lei casi, possono essere poi una sega a nastro per sezionare carni
con l'osso, uivanburghettairice, una polpcttatrice, una affeltacarnc per ar
rosti e roast-beef.
Tritacarne grattugia.
Armadio frigorifero.
Coltellerie.
Ceppo.
Pattumiera carrellata.
Tagliere in teflon.
Segaossa.
Affettatrice.
Pelapatate.
Tagllaverdure.
Biriduttore accessoriato.
Pattumiera carrellata.
Cutterv
Lavaverdura.
Bilancia da tavolo.
Coltelleria a parete.
liMjlU'in In tuflon
Produttore di ghiaccio.
Affottatftco,
Pattumiera carrellato.
Montaponno.
itemed Affli
LA C U C IN A CALDA
La cucina tradizionale, nella quale un tempo si eseguivano anche le ope
razioni di preparazione si specializzata ed diventata locale di cottura
(cucina calda).
L i cucina calda comprende la zona destinata agli apparecchi per la cottura
e la rigenerazione delle vivande; normalmente si distingue un reparto di
uno di
e uno
e
collina centrale,
griglia.
cottura a secco,
circa 50 m ).
Armadio frigorifero -20/+8C.
Pentolone.
Forno a vapore.
Forno a termoconvezione.
Fry-top.
Portacoltelli a parete.
Armadi pensili.
Tuttapiastra (2).
Cuocipasta.
Brasiera.
Pattumiera carrellata.
LA PASTICCERIA
L'industria alimentare oggi riesce a fornire prodotti finiti e semilavorati che
spesso consentono al ristoratore eli evitare lacquisto eli apposite macchine
li pastieeeria e l'impiege) eli personale esperto. Se1 per esigenze eli presti-
43
( m m ci
o per a tiva di
cucino
<
>lo dell'importanza che si intende riservare alla zona pasticceria, la dotazione tecnica pu comprendere:
.voi di lavoro.
Sbattitrice.
Camera di lievitazione.
Gelatiera.
Impcstatrice.
Frigoriferi.
Raffinatrice.
Bilancia.
Sfoglatrice.
office
piange
Coppa di aspirazione.
Carrelli.
Vasca
Pattumiera carrellata.
LA Z O N A DISTRIBUZIONE
N i ristoranti dove opera il personale di sala, la zona di distribuzione solii.unenti- separa la cucina dall'office di sala. Klemento caratteristico di quei.i /una < il
un banco che spesso funge anche da stufa scaldapiatti,
ni (|u.ik- gli addetti di cucina appoggiano le vivande richieste dal perso
l i il' .li ..il i Diverso il caso del self-service, in cui la zona di distribuzio
ni,
.limita da una linea ili banchi di somministrazione (riscaldati e non)
in <pi.ili il diente pu attingere liberamente.
fxtss.
VI FRI SPAZI
irli . umanizzare una cucina, infine necessario tener conto di altri spazi
li .pensabili: i
allestiti in modo da rispettare tutti
li obblighi di legge, gli
dotati dei necessari armadietti a doppio
mi i| '.irto e, di particolare importanza, il
nel quale pu
ih posto una macchina tritarifiuti.
locale pattumiera,
LA BRIGATA DI CUCINA
m chiama brigata di cucina" il gruppo di cuochi qualificati e di apprendisti
he hanno il compito di preparare le vivande.
I.a composizione e le funzioni della brigata dipendono dallimportanza e
! il genere dell esercizio, dagli orari di apertura e di chiusura, dallorganizi/ione aziendale, dal genere di ristorazione praticato.
L i brigata di cucina poi diversa a seconda che operi in una cucina
' 'm enzionale, moderna (produzione e finitura separati), o di prodotti fini
ti (senza produzione).
\'hors-doeuvrier
saladier
-Saucier-, prepara le salse di tutti i tipi: gli affidata
boucher
la preparazione di
Rtisseur,
opfpnnvfl di cucino
griglia <i triti, pu essere coadiuvato da uno
ture alla griglia.
- Polssonien
ce i pesci.
avvalendosi di aiutanti.
sr 70/1
{maitre d hqtet)
chef de cuisine
communard
chef de cuisine
aboyeur),
italien orafi!
LA BRIGATA D I CUCINA
A iu tan ti
M acellaio
(Boucher)
Salsiere
(Saucier)
Addetto ai /Hsci
(Poissonier)
Rosticciere
(Rtisseur)
cousine
Sous
chef
Primo
Commis
Addetto alla
griglia
(GrilLudin)
Personale di
fatica
Secondo
Commis
rumante
(Tournant)
Addetto ai gelati
(Chef Glacier)
Pasticciere
(Patissier)
Confiseur
Brigata media
Brigata piccola
47
ll'<
dei capi-partita, si rende conto della rimanenza dei
^teneri conservati nelle celle frigorifere. in modo da valutarne l'utilizzazio
ne il giorno successivo.
Per svolgere al meglio funzioni tanto varie e complesse, lo
deve avere acquisito esperienza in tutte le partite attraverso una lunga pratica di cucina. Deve inoltre possedere spiccate capacit organizzative unite
a doli di seriet, energia, autorit, autocontrollo ed equilibrio. Lamore per
larte della cucina indispensabile, insieme a un perfetto senso del gusto.
Deve inoltre conoscere perfettamente la fraseologia e i termini di servizio
in lingua francese nonch la denominazione e la composizione dei piatti
caraneristici delle singole nazioni. Infitte deve possedere senso pratico e
prontezza per affrontare e risolvere ogni difficolt, anche imprevista.
bsu%
indicazioni
chef de cuisine
chef de cuisine
sous-chef
(garde-manger)
commis.
d'oeuvre
chef garde-manger.
Yhors-do eunier
saladier
houcher
hors-
Salsiere (saucier)
Al quale viene affidata la ore-paia/ioni; dei fondi <
_delle salse di lutti i tipi,
nonch la confezione di particolari piatti di carne colti in umido, ai salto,
affogati.
11 ~Fulo
particolarmente importante perch d il tono alla
cucina e caratterizza il misto delli- vivanda,
Per svoi u re bene la sua mansione, il
deveavere compiuta lntera trafila del tirocinio attraverso tutti i reparti, nessuno escluso.dllTTCP
cina. Nel suo lavoro aiutato da uno o pi
brasati,
Ticiticier
saucier
commis.
Rosticciere (rtisseur)
Si occupa della confezione degli alimenti cotti al forno, allo spiedo, non-^
chcutlt4U-ymliatf c delle tiiim v Anche il
avvale della collaborazione di uno o pi commis; in alcuni esercizi viene aiutato dallo
, addetto alla cottura di carni, pesce, verdure alla griglia.
rtisseur si
gritardin
chef
saucier
rtisseur.
chef entremtier
commis.
cheCputauci^dtiti
Pasticcere (ptissier)
addetto alla preparazione_dci-.dold:.-iorie. paste, biscotti, gelati, creme.
zabaioni composte-ili frutta, -macedonie, fratta candita,- nonch a quella delle .
paste alimentari non dolci, come le ttimiiateiIc^-fmsch^-cannelloui, sfoglie
ecc.. Deve possedere una profonda conoscenza dellarte dolciaria, e deve
avere fantasia e senso artistico per decorare i dolci.
Nelle cucine pi importanti pu essere affiancato da uno
che prepara gelati, cassate, sorbetti ecc. e ila uno
che lo
aiuta nei lavori di pastigliaggio (in zucchero e in cioccolato), nella preparazione di
cbqi placier
chef confiseur
bonbonfriandise ecc.
Il fumante (tournant)
Ila il com pita .dLsosLitu ire gli chef di partita durame i loro.congedi. Deve
perci avere una buona conoscenza di tutti i reparti ili cucina.
OPERATIVA DI CUCIIIA
Il cuoco del personale (communard)
o<<up.i
Si
ddia preparazione dei pasti per il personale, prelevando i cibi.
oiYonviiN, in base all;' U^^PDOSlTrrrnente~preparata dal capocuoco. Con
quest'ultimo concorda l'impiego giornaliero dei prodotti non utilizzati per
la cucina dei clienti.
I commis
Sono \i aiutami desi imiti, secondo le esigenze, alle varie partite. Essi svol
gono il loro lavoro secondo gli ordini dei rispettivi capi-partita.
Nel caso di grandi brigate, nelle varie partite possono essere presenti
e
il
aiuta il suo capo-partita
nella preparazione e nella cottura delle vivande, seguendo e osservando
attentamente il lavoro del suo
Il
collabora nei lavori
di cucina pi semplici e dimpegno minore. Un bravo
deve
doti di prontezza e buona volont, deve conoscere la confezione delle
principali portate e la relativa terminologia anche iiTlTniui francese
1
commis
Il cuoco unico
Opera nelle strutture pi semplici, dove provvede direttamente alla confe
zione di tutte le portate, avvalendosi di aiutanti. Deve possedere molto senso
pratico, una buona esperienza e la conoscenza di tutte le pi importanti
portate, principalmente nazionali e regionali.
de cuisine)
Casseroliere (plongeur)
Sm upa della pulizia accurata degli utensili e dei recipienti di cucina (pen
tole, casseruole, tegami, placche). Deve^molrre mantenere nella imssima
pulizia il luoiic-dove svolge Usuo lavoro, e curare il controllo dei recipienti che necessitassero di riparazioni o stagnatimi.
Argentiere (argentier)
Ila il compito di-pulire-e-lucidare l'argenteria di portata in dotazione alla
cucina, come piatti di servizio, legumiere. zuppiere-salsiere. ecc. Cura anche
--- ---------la pulizia della posateria.
Officiere (officier)
_at Ideilo. uULoffice e h a i[ compito di lavare e pulire l_c_siaviglie-di-porcellana e i bicchieri. Provvede perci alla preparazione delle macchine lavastoviglie e allallontanamento dei rifiuti a fine servizio.
Tfcnicn ofnwi
LE ATTREZZATURE DI CUCINA
LE ATTREZZATURE PER LA PRO D UZIO N E DEL FREDDO
Le derrate alimentari deperibili necessitano di essere mantenute al freddo.
Il ristoratore pu optare per l'installazione di celle frigorifere o per l'acqui
sto di armadi frigoriferi. L i dotazione potr essere completata dallabbattitore
termico.
In tutte queste apparecchiature il freddo viene prodotto mediante un
c ircuito chiuso nel quale un gas refrigerante (solitamente il freon") viene
compresso (tramite un compressore ermetico sigillato) in modo da liquefar
lo; successivamente viene fatto espandere cos che, tornando allo stato gas
soso, sottragga calore all'ambiente circostante.
Allinterno dei vani refrigerati si crea un movimento naturale di aria (fredda
verso il basso e calda verso lalto) che pu anche essere aiutato da ventole
interne (ventilazione forzata). A seconda che sia o meno presente la venti
lazione forzata si parla di apparecchiature ventilate o statiche.
Le celle frigorifere
Le celle frigorifere sono disponibili in muratura o prefabbricate, queste ul
time sono sempre pi diffuse perch molto comode, veloci da montare e
smontare, modulari.*versatili.
Le dimensioni delle celle partono in genere da un minimo di 120x150
cm. Le cubature (spazio interno disponibile) possono andare da 2-3 m ' a
oltre 2 0 m\
Le celle frigorifere si devono differenziare a seconda del tipo di merce
da conservare, in quanto i diversi prodotti richiedono temperatura e umi
dit relativa idonee. Nelle celle per ortofrutta bene venga installato un
umidificatore automatico.
51
Secondo la normativa in
vigore, le pone delle
celle devono essere
dotate di serratura con
sblocco interno di
sicurezza.
Cella frifiorifera
il pavimento pu essere anch'esso
Iuetabbricato,, oppure realizzato in
muratura, adeguatamente coibentata, a
w onda delle caratteristiche della
. ella. Il piano di calpesto l>ene sia
(fai ti/xf antischucciolo.
Saledelte
Armadio frigorifero
Tavolo refrigerato
53
fornivo di cucino
i- imi l< p ini meccaniche dei frigoriferi, vengono posti in un altro
K ile d' ili m m olo), in modo da facilitarne la manutenzione.
Son> disponibili armadi frigoriferi con diverse gamme di temperature
che vanno (.lai -25 C (per i congelatori) ai +15 C . In alcuni modelli pos
sibile avere anche il controllo dellumidit interna, variabile tra il 9 5 % e il
75% di umidit relativa, in funzione del tipo di alimenti da conservare.
Qualche impiego trovano ancora i congelatori di tipo a pozzetto che.
a fronte ili una buona resa termica, rendono per scomode la sistemazione
e il prelievo delle derrate.
Vanno invece diffondendosi sempre pi i tavoli eli lavoro con sottostante
armadio refrigerato, delle dimensioni pi varie, da lunghezze da 140 cm a
220 cm. per larghezze di 70 cm, molto utili in prossimit dei reparti ope
rativi della cucina.
Le saladette sono tavoli refrigerati adatti a conservare alimenti gi cotti
0 comunque pronti al consumo a una temperatura tra i +2 e i +10/+15 C.
Indilo
Pu anche essere
piesente un dispositivo di
rilevazione della
tenifferatura al cuore del
prodotto, mediante sonda
a spillo, collegato con un
visualizzatore posto sul
quadro dei comandi.
In alcuni modelli, un
dispositivo di sicurezza
impedisce all 'impianto
refrigerante d i superare i
valori normali d i utilizzo,
in presenza d i prodotto ad
una temperatura sufx'riore
ai 100 C.
Abbattitore
termico
I comandi sono in
genere sul pannello
frontale e le
dinensioni di
queste macchine
sono tali da poterle
essere facilmente
incassate in ogni
tifx) d'arredamento.
Produttore di ghiaccio
Il controllo
elettronico pu
essere applicalo
anche ai mantecator
che, attraverso una
continua
autodiagnosi,
ottimizzano il ciclo
di mantecazione,
garantendo la
massima consistenza
possibile del gelato.
Mantecatore
Pastorizzatore
La fx>sizione frontale e
raccolta dei comandi rende
pi comodo l'uso d i queste
apparecchiature.
Il montaggio su ruote
facilita g li spostamenti e la
collocazione delle
macchine.
Cuocicrema
55
o DPfPMivfi di
cucmn
LE ATTREZZATURE
PER LA LAVORAZIONE DELLE DERRATE
I macinacarne
II macinacarne praticamente indispensabile in cucina. Attraverso una
tramoggia di carico, la carne da tritare viene immessa in unapertura, situata
nella parte superiore dellapparecchio; da qui una grossa coclea (vite senza
fine), mossa da un motore elettrico, la spinge in avanti, verso luscita, dove
collocato un coltello" che ruota contro un disco fisso cosparso di fori. Le
dimensioni dei fori determinano la grossezza della carne trita.
Le affettatrici
Servono per tagliare rapidamente carni e insaccati, in fette regolari e dello
spessore voluto. Esistono modelli manuali ed elettrici.
Si differenziano in:
- affettatrici a taglio verticale (loperatore pressa l'alimento verso la lama
posizionata verticalmente), ideali per tagliare alimenti teneri, come la carne,
in cui la pressione manuale permette un migliore controllo del taglio.
affettatrici a g ravit o a taglio obliquo con la lama posta obliquamente
(sfruttano la legge di gravit affinch sia costante la pressione dellalimento
sulla lama). Questi modelli si usano per affettare ogni tipo di alimento.
I segaossi
La macchina segaossi utile nelle grosse realt ristorative dove conviene
lavorare la carne in mezzene, mentre nella piccola ristorazione, per segare
eventuali ossa grandi dei tagli di macelleria, pu bastare solitamente una
sega per ossa manuale.
Le hamburghettatrici
Servono per la formazione automatica di hamburger e polpette e si usano
quasi esclusivamente nella grande ristorazione.
I cutter
Sono macchine in grado di tagliare molto finemente verdure e altri alim en
ti. senza danneggiarne le caratteristiche nutritive e organolettiche perch
l'alta velocit delle lame rotanti ne determina il taglio secco e non la spre
mitura. Si compongono di un motore elettrico e di un contenitore, all'in
terno del quale girano le lame dacciaio.
itcnicn of ntpnt r
Hamburghettalncv
Non devono evidenziarsi
interstizi dove possa
accumularsi lo sjx>rco, e
tutti i punti d i giunzione
devono essere
perfettamente raccordati
e lisciati. I tritacarne
migliori hanno il corpo
macchina in un pezzo
unico.
Tritacarne
L.i tramoggia e il gruppo d i taglio devono
fMtersi disinnestare facilmente e in modo
rapido dal gruppo motore, fx r essere lavati
o lifxjsti in cella frigorifera.
La quantit d i carne che resta nel grup/x> d i
taglio a fine lavoro deve essere la minima
possibile. La presenza d i un invertitore d i
marcia permette di sbloccare la merce
ingolfata senza ricorrere allo smontaggio
del gruppo d i taglio.
Le norme d i sicurezza
prevedono /. presenza
di inte rruttori d i
spegnimento
facilmente e
immediatamente
accessibili, nonch
dimensioni della parie
d i carico tali da
impedire che possano
entrarvi le mani.
Affettatrice
Una lama a nastro
seghettata, azionala da un
motore elettrico, scorre
a llinterno d i un corpo
macchina. La lama
esposta per la parte che
passa sul piano di lavoro.
t essenziale la presenza di
adeguati dispositivi d i
sicurezza. Per esempio, un
interuttore .1 prossimit
magnetica sul coperchio che
imfxvlisca l'avviamento a
coperchio sollevato o male
inserito.
Culler
Segaossa
(I opfMiivn di cucini)
l .1 tramoggia per il carico delle
venture costruita in acciaio o
in poliuretano, l a forma e le
dimensioni variano a seconda
del modello e del tifx) d i
Alimento che viene lavorato.
Nei m odelli d i piccole e medie
dimensioni, presente lo
s p in g ito i, indispensabile per
effettuare la giusta pressione dei
vegetali contro le lame.
ihitu.
(/(
'ht*
* Mtfofru ii a
Hfr
11i hv d*'\i>no
jn*'ttalni i di
grattugie,
i, gttftlte
La struttura fondamentale
costituita da un cilindro cavo,
la cui parete pu essere
internamente liscia oppure
rivestita con materiale
leggermente abrasivo.
Sul fondo del cilindro
disposto un disco rotante
(piattello) arieh 'esso di
materiale abrasivo.
Tagliaverdure
Nella struttura portante',
costruita generalmente in
ac ciaici inox 18/10, inserito
il gruppo motore,
autoventilato.
La vasca d i lavaggio c
forata o la sua forma
sagomata in n u x b tale da
convogliare verso lo
marieo le acquo sporche
( he si raccolgono sul
fondo.
Pelatore
Lo stesso blocco
motore aziona da un.i
parte un gruppo di
taglio della carne, e.
dalla parte opposta,
un gruppo grattugia.
t v fa%i di lavaggio,
rhc laequo e
entntugazione sono
/mtgrammahili
pannello
d i <on frollo sia nella
t r a u m i o p cfjtiv.i
i Itr infila fxMcnza da
rwvc iljfr
La struttura esterna di
acciao inox poggiante su dei
piedini regolabili allo scopo
d i poter bilanciare
H'tfellamente il movimento
della macchina.
Lavaverdure
Tritacarne- grattugia
Le macchine pelatrici
Pelano automaticamente, per abrasione, patate, carote, cipolle, aglio. Lin
tervento delluomo si limita soltanto all'eventuale rifinitura (per esempio la
rimozione degli "occhi" delle patate che non sono eliminabili meccanicamente).
Esistono macchine concepite per lavorare un solo tipo di ortaggio, come
il classico pelapatate , e macchine che invece si possono adattare al trat
tamento di vari prodotti, potendo funzionare con dischi abrasivi diversi, a
seconda dellortaggio scelto. Nel caso di patate e carote la capacit di ca
rico va dai 3 Kg di prodotta, per singolo carico, sino a 30 Kg per i modelli
di dimensioni maggiori. Il tempo di pelatura dell'ordine di 2-3 minuti per
ogni carico. Per le cipolle la capacit di carico varia dai i ai 7 Kg di pro
dotto, mentre per l'aglio i carichi sono inferiori, da 2 a 5 Kg.
Per la posa in opera, i pelatori hanno bisogno di essere collegati alla
rete elettrica e alla rete idrica-, alcuni modelli prevedono per la possibilit
di installare una vasca di raccolta per lo scarico evitando un collegamento
eli scarico fisso.
Le macchine lavaverdure
Sono sempre pi usate perch danno ottime garanzie igieniche, non con
sumano troppa acqua e consentono un notevole risparmio di tempo.
Si possono distinguere due tipi di macchine lavaverdura: quelle
e quelle
Le prime sono le pi usate nella ristorazione alberghiera. Si tratta di mac
chine con cestello fisso, estraibile o ribaltabile, composte da una vasca di
lavaggio in acciaio inox, a llinterno della quale lacqua si m uove
vorticosamente grazie all'ausilio di apposite pompe.
Le lavaverdure a ciclo continuo sono invece macchine di grandi dimen
sioni, utilizzate per lo pi nelle cucine di grosse comunit (ospedali, men
se, scuole, caserme). In queste macchine la vasca di lavaggio di forma
rettangolare allungata, con un contro fondo forato e lacqua al suo interno
viene spinta da una pompa. Il vortice tale da far ribaltare il prodotto da
lavare fino a sospingerlo verso lestremit opposta a quella di immissione.
Successivamente un nastro trasportatore provvede a prelevare il prodotto e,
dopo averlo fatto sgocciolare, a scaricarlo in appositi cesti.
Esistono a disposizione del ristoratore anche apparecchi, molto pratici,
che abbinano la funzione di lavaggio a quella di asciugatura mediante cen
trifugazione. In particolare sono interessanti i modelli che utilizzano lo stesso
cestello per le due funzioni, con notevole risparmio di tempo, di spazio e
con migliori garanzie igieniche.
gio discontinuo
a lavaggio continuo.
a lavag
oprpniivfi di cucino
I m o to r id u tto r i
II moti nuliiiiiin- ir concepito per garantire una grande flessibilit duso.
costituito ila un gruppo motore sul quale possibile innestare diversi ac
cessori secondo lesigenza del momento. Lo stesso motore perci pu
azionare, in alternativa, un tritacarne, una grattugia, uno spremitutto, un
tirasfoglia, un tagliapasta, un tagliaverdure, un macinacaff, unimpastatrice
e altro ancora, a seconda della dotazione di accessori. Il motoriduttore
comodo quando si ha necessit di utilizzare saltuariamente i diversi attrez
zi, o se si hanno problemi di spazio in cucina.
I frullatori
Trovano impiego in molte preparazioni di cucina. importante che il frul
latore si possa pulire con facilit e che la velocit di rotazione sia regola
bile. Comodi per alcuni impieghi particolari, risultano anche i frullatori del
tipo a immersione.
lirasfoglia,
Le bilance
Sono indispensabili in cucina per valutare il dosaggio degli ingredienti e
per controllare le porzionature. Nella zona magazzino possono trovare posto
bilance di portata maggiore per il controllo delle derrate in entrata e in
uscita. Esistono modelli meccanici ed elettronici, con un grado di precisio
ne superiore e di lettura pi immediata.
itcmcft <
I. utensile e costituito da una serie di
accessori, facilmente intercambiabili
in grado di svolgere molteplici
funzioni (tagliare, allettare, tritare,
grattugiare, mescolare,
omogeneizzare, montare, spremere,
passare, macinare caff e ghiaccio,
laminare, trafilare, fmllare ed altre
ancora.
Il grupfto motoriduttore
vero e proprio
generalmente realizzato con
carenatura in acciaio inox o
in alluminio, e pu essere
da banco, d o tdotalo di
piedini />er essere
appoggiato siI un piano di
lavoro, o su un basamento
-autonomo:---------------
la fkiletta (o spina
di [Ksce) serve
fX'r mescolare
farce o comfxysti
d i media densit,
come la pasta
choux.
I comandi d i emergenza
bloccano
istantaneamente il
funzionamento del
motore in qualsiasi
momento.
Itiriduttore
Mixer planetario
I uncino (o gancioi w c per
amalgamare paste pesanti, quali
la pasta d i pane, la frolla, la
brise.
Frullatore
Nelle macchine x'r pa<ta
elettriche, l'impasto viere
sospinto, f>er mezzo di
una spirale o coclea,
contro un disco d i bronzo
(trafila) fornito d i fori o
tagli d i misura e forme
diverse.
Il piano d appoggio
dei prodotti e la
portala della bilancia,
devono essere
adeguati all'uso
specifico (grosse
quantit in
magazzino, piccole in
cucina).
Macchine
la pasta
Nelle bilance
elettroniche il xyso
viene mostrato su
display.
Bilance
Nelle bilance
meccaniche il quadro rii
lettura analogico.
i\ opfpniivn di cucmn
LE ATTREZZATURE PER C U O C ER E
E RIGENERARE I CIBI
A questo gruppo appartengono tutti quegli apparecchi che in qualche modo
utilizzano il calore per cuocere o rigenerare gli alimenti, come i forni, le
macchine da cucina (fornelli), i bagnomaria, le salamandre e via dicendo.
I forni
II forno una delle attrezzature fondamentali di cui si deve dotare una cu
cina, professionale o domestica che sia. Con questo strumento di cottura si
possono realizzare molte delle preparazioni gastronomiche pi comuni nel
la pratica culinaria. La cottura al forno , infatti, si pu applicare a quasi tutti
gli alimenti: pizze, pane, dolci, carni, pesci, verdure, primi piatti, frutta.
Nonostante i diversi modelli e i vari tipi di alimentazione, le parti prin
cipali che costituiscono il forno, sono sempre le stesse. In particolare ogni
forno presenta:
- una
con un cielo (lato superiore) e una platea (base
inferiore) dove si pone lalimento da cuocere;
t i amera d i coltura di
m t m i o inox 1 6 / 1 0 sagomata
! alim tem o in modo da
coOMHtlrc una facile
fHihzia le teglie t griglie
w/>o apfx>ggiate su un
uipfxnto m oljile d i acciaio
munito d i guide a U.
l isolamento della camera e
m genere costituito da lana
di \t*tto per evirare
diqentoni d i calore,
t u jrn e rj d i coltura pu
* i re illuminala durante il
funzn * amento del forno.
Forno tradizionale
Tfcnicf ofnfpnLt
Olili- a questi tre essenziali elementi strutturali, i forni che si possono rejv me oggi sul mercato, possiedono numerose altre parti funzionali ed ele
ni mi accessori (ventole di convezione, boiler per il vapore, camini per i
lumi, pannelli di controllo computerizzati, termostati a sonda, griglie carrellate
li carico e scarico) che ne consentono un utilizzo pi versatile e razionale.
Svantaggi
Le camere di
rottura sono
dotate d i sfXfrtetli
ergonomici.
La colL d i
lievitazione
termostatata e
programmabile
automaticamente.
La regolazione
della temperatura
del cielo e della
platea sono
digitalizzate.
63
W B W M M
OPfPITIVfl DI cucino
L\.
...
--------
I k~M. 4 Irjtn.i
I i) >
li f.
M t 'u V r i i i .1 *
ito) r iin ,n m o d e lli a lim e n ta ti c o n a ltri c o m b u s tib ili. in fa tti p ro b le m a tic o il m a n te n im e n to c o s ta n te e u n ifo rm e
M i*
wi
l.i i'-'.. i .ilo ric a d e lla le g n a m o lto b assa ris p e tto al c a rb o n e o al g as , p e r a rriv a re a d e te rm in a te te m p e r a tu re
I forni o termoconvezione
La caratteristica principale di questo tipo di forni sta nella presenza di una
ventola" clic aspira l'aria contenuta nella carnei;! di cottura, portandola a
contatto con gli elementi riscaldanti (a gas o elettricit), posti sotto la ca
mera stessa o nella parte posteriore, e ridistribuendola lungo le pareti la
terali del forno, opportunamente sagomate, in modo da avvolgere comple
tamente e uniformemente lalimento da cuocere.
Svantaggi
Vantaggi
tipi di forno.
La temperatura
controllata da un
termostato.
/ 'umidificatore,
grazie a getti di
vapore, consente d i
ottenere un ambienti
d i cottura con
umidii.) ottimale, ed
evita l'essiccamento
del prodotto.
Lj camera d i
coltura
sagomata p e r far
appoggiare le
teglie e le griglie.
tonni i tcrmoconvcn/.ionc
La ventola centrifuga
d acciaio, protetta in
genere da una griglia di
metallo aspira l'aria
contenuta nella camera
d i cottura e la porta a
contatto con g li elementi
ris< aldanti la gas o
elettricit).
Funzionamento di un forno
termoconvenzione
ifcnicfl Qtntpmt
I forni a vapore
forni che sfruttano come mezzo riscaldante il vapore. Quest'ultimo,
penetrando all'interno del prodotto, ha una capacit di trasmettere il calore
maggiore di quella dellacqua in ebollizione. Inoltre, col vapore, la perdita
li sostanze nutritive risulta minima.
I
forni a vapore possono operare
Nel primo caso, aumentando la pressione interna della camera eli
i ottura, si ha la possibilit di innalzare la temperatura di ebollizione Uno a
C (corrispondente a l bar di pressione), e ci consente di velocizzare
la cottura rispetto alla normale bollitura.
Con tempi di cottura pi brevi necessaria la massima precisione nellimItostare la durata del ciclo di cottura.
sferica.
Svantaggi
Vantaggi
C u o c io n o rapjHnmenlc
coltura.
I ai qua prima di
esser? trasformata in
vapore, passa
all'intorno rii un
dcmineralizzatorc
per evitare de/jositi rh
calcare negli
seambiatoti d i calore
del boiler.
Il vapore viene
prin lottif in un boiler
alimentato a gas o
elettronicamente ed
immesso nella
camera d i (ottura.
Un prcssostato di
sicure/za controlla la
pressione della
camera d i cottura.
vapore
A l momento
dell'accensione del
forno, un apposito
meccanismo elimina
l'aria contenuta nella
camera d i <ottura in
nuxio da o p ra re in
condizioni uniformi e
ix'il'etlamenle
i ontrollate.
65
fornivo di cucino
I
forni
Vantaggi
Svantaggi
I forni a microonde
Utilizzano onde elettromagnetiche molto corte ad altissima frequenza (oltre
2-100 Mhz.)' capaci di trasformarsi in calore e cuocere rapidamente moltissi
me vivande. In Italiaquesti forni sono comparsi relativamente tardi (verso
la fine degli anni 80). ma negli Stati Uniti i primi forni a microonde furono
commercializzati gi all'inizio degli anni 50.
In un forno a microonde possiamo distinguere quattro parti fondamentali:
- il generatore d'onde, chiamato anche "magnetron":
- la camera (o cavit) di cottura dove si colloca il cibo;
- la rete di connessione e lo
magnetico uniforme;
creano un campo
TECNICA tifim i
forno a bassa
densit di calore
Forno a microonde
Le onde elettromagnetiche
vengono convogliate da una
rete d i connessione \ erse la
camera i li cottura.
Pannello d i comandi
digitalizzato con timer per
accensione e spegnimento
automatico.
t possibile selezionare la
potenza:
- scongelammo
media
- massima.
la camera d i cottura in
acciaio riflette le onde
in modo uniforme su
tutto il cilx). Il
rivestimento d i plastica
ne facilita la pulizia.
l o sportello
costruito in modo da
bloccare
istantaneamente il
magnetron in caso di
chiusura non perfetta.
I alimentatore elettrico
a 220 Volt (GOO 900 WattK
Vantaggi
Svantaggi
i/
mutivi) di cucino
UH
fATTOHI
EFFETTI
B IN IM I W 0 ( 0 d i CUO;ctO
Le onde prodotte Irradiano tutti gli alimenti posti nella cavila di cottura: a seconda
del peso, 1pezzi richiedono tempi di cottura pi 0 meno lunghi.
* ftr
<|
CltW
Svantaggi
ampio.
Ttcnicn ofittpni!
I forni misti o combinati
ti.ma di forni polivalenti che possono funzionare in due o pi modi dififn ii (convezione+vapore; convezione+vapore+microonde), con unelev.na versatilit dutilizzo a seconda delle esigenze del momento.
In pratica, abbinano i vantaggi dei forni a ventilazione forzata con quelli
,i ipore e a microonde, ampliando notevolmente le possibilit d'uso, attra
ilo una serie di programmi automatizzali che sfruttano le diverse tempei ai uro, i gradi dumidit, la pressione del vapore, e i tempi di cottura.
Mtualmente questi forni sono i preferiti nella media e grande ristorazio
ne, in quanto offrono la possibilit di praticare moltissimi sistemi di cottura
i \ .ipore, rosolare, grigliare, a bassa densit di calore, ecc.); possono cuoii
pi alimenti nello stesso tempo; permettono di scongelare, rigenerare
<il>i cotti e cuocere prodotti sottovuoto; limitano le perdite di volume e di
I
<mi; mantengono pressoch integre le caratteristiche nutrizionali e orga
nolettiche dei cibi; riducono i tempi di cottura e abbassano i consumi
energetici; consentono di programmare in sequenza diversi cicli eli cottura;
.1 >no di facile pulizia.
m
La valvola d i sicurezza
controlla la sovrapressioni
boiler e il carico liquido
disincrostante.
Il selettore dell'inserimento
microonde regola di potenza
delle microonde da 50 .i 400
Watt.
I selettori digitali
impostano e
visualizzano la
temperatura e i
tempi d i cottura.
Il forno dotato di /torta
a vetri con doppio vetro
e schermo di protezione.
la bacinella raccolte
l'acqua d i condensa con
scarico diretto.
analogico
digitale,
.. v_^r IKII11 t ||
u \
^ u u im
l. sonda t erniosi.1tica M
a
spillone0 serve p er controllore
la temperatura al cuore
dell'alim ento.
le griglie cromate
in acciaio inox sono
a dimensione
GastroNorm, come
le bacinelle in
acciaio che
possono essere
forate e lisce.
L sfruttara
p o ri griglie
(GastroNorm)
inseribile nell.) c,imet,i
d i cottura.
Le macchine di cucina
La zona destinata alla cottura dei cibi un po il cuore della cucina. Negli
ultimi anni lo sviluppo tecnologico ha consentito la messa a punto di ap
parecchiature sempre pi ricercate ed efficienti, che consentono notevoli
vantaggi sotto il profilo dellorganizzazione elei lavoro, delligiene, della
sicurezza e della qualit. In commercio possiamo reperire cucine alimentate
a gas, a gasolio, elettricamente, o per induzione; in un prossimo futuro si
potranno trovare anche le
che, accendendosi
e spegnendosi a intervalli regolari, mantengono la temperatura costante con
un notevole risparmio energetico.
La cucina a gas
Il piano di coltura a gas ancora oggi il pi utilizzato. Ha dimensioni
modulari e viene facilmente inserito nei blocchi di cucina insieme alle altre
macchine da cottura. Il calore viene diffuso attraverso bruciatori dai quali
fuoriesce una miscela di aria e di combustibile in proporzione idonea ad
assicurare una fiamma costante, stabile e ben calibrata, onde evitare l'emis
sione di prodotti incombusti che sporcherebbero di nerofumo il fondo dei
recipienti.
itolo otntpti
Svantaggi
Vant.tggi
I piani a gas sono rapidi nell'uso e facilmente
manovrabili.
Le valvole e i dispositivi d i
sicurezza interrompono l'uscita
del gas nel caso in cui la
fiamma si spenga per cause
accidentali
Il termostato consente di
regolare la temperatura di
d i cottura dei bruciatori.
Il camino posteriore
consente d i eliminare
rapidamente i fumi della
combustione
71
p ^ ^ p p m n K rn oiwmivfi di cucino
Le cucine tuttapiastra a gas
In queste cucine il piano di cottura composto da una grande piastra
radiante, riscaldata da un bruciatore. Questa soluzione consente uno sfrut
tamento maggiore dello spazio sul piano di cottura, rendendo possibile la
disposizione contemporanea di pi pentole e tegami. Sulla piastra si realiz
zano zone termiche differenziate che consentono diversi livelli di cottura.
Le temperature possono raggiungere anche i 500 C nella zona centrale per
scendere a 200-250 C nelle parti pi estreme.
Il
piano cottura in genere di ghisa, a sezione continua, di elevato spes
sore. Al centro presenta un disco centrale asportabile, per un pi facile
accesso al bruciatore.
Le cucine elettriche
I piani di cottura attrezzati con piastre riscaldate elettricamente sono com
parsi sul mercato dopo la seconda guerra mondiale e hanno conosciuto
momenti di grande successo, alternati a periodi di scarsa presa tra gli ope
ratori.
Le cucine elettriche presenti sul mercato hanno caratteristiche tali da po
tersi adattare alle pi diverse esigenze produttive. Si pu scegliere tra piani
di cottura top che si possono sovrapporre a basi modulari standard, e siste
mi monoblocco che integrano il forno sotto il piano di cottura. Il numero,
la dimensione, e la potenza assorbita dalle piastre variano per consentire la
massima flessibilit d'uso. Si va dai piani a due piastre, a quelli a quattro e
a sei piastre.
Esistono sul mercato anche cucine a tutta piastra", con quattro zone
distinte di riscaldamento con gradiente termico su tutta la superfcie; questa
soluzione offre alternative interessanti sotto l'aspetto operativo, oltre che
econmico.
Le piastre d i cottura
sono in ghisa con spigoli
arrotondati.
Sopra l'induttore
sistemato un
unico piano in
vetroceramica,
montato su un
supfxtrto;
attraverso la lastra
d i vetroceramica
le adiazioni
passano
liberamente e
vanno a scaricarsi
sul recipiente di
cottura.
Un pannello d i
utm ando
dotato di
t ommuta to ri a
5e pi
posizioni per
regolare la
I trmfH'ratura di
'-*<aldamento.
Cucina elettrica
Cucina a
induzione
/e cucine a induzione
sono dotale di un
imiuUure che emette
delle radiazioni in
nuxo da creare un
campo magnetico.
itemene
Vantaggi
Svantaggi
Vantaggi
Svantaggi
I blocchi cucina
A gas o elettrici, i piani di cottura devono comunque integrarsi con le altre
apparecchiature, in un insieme perfettamente razionale che consenta di svol
gere tutte le operazioni con il massimo del comfort e la garanzia della migliore
efficienza.
Lindustria propone diverse possibilit di aggregazione dei componenti
modulari che formano il blocco cucina. Le differenze riguardano non solo
I bruciatori (a
pipa) sono dotati
d i fiamma pilota e
valvola d i
sicurezza.
piastre
r Ielle
Il corrimano in tubojare di
acciaio inox sul fronte o sui
lati, svolge una funzione
protettiva, d appoggio e da
conduttore di gas.
I blocchi cucina sono dotati di
due o tre forni passanti, con
af>ertura da entrabi i lati.
Cucina sospesa
Il cofercbio in
acciaio si pre in
genere verso l'alto,
e pu essere usato
anche conte piano
d i lavoro.
L i v js tj d i cottura n
acciaio viene ribaltata
elettricamente o
tramite un appos to
volantino manuale
(angolo d i b0-70)_
Il riscaldamento
della vasca o
controllato d,i un
termostato.
B rasiera
Pentola bollitrice
Il rubinetto d i scarico
consente d i svuotare
rapidamente il recipiente
d i cottura.
Le cucine sospese
i ii modo particolarmente evoluto eli realizzare una cucina centrale si ottie
ni' on i modelli sospesi", che, utilizzando diverse soluzioni costruttive,
limitano al minimo la superficie di appoggio delle apparecchiature sul ter
reno.
II grosso vantaggio di questi sistemi sta nel pi alto livello di igiene e di
l>uli/.ia che consentono di ottenere, grazie al fatto che ogni top di cottura,
i gas o elettrico, garantisce una eccellente accessibilit per la pulizia del
pavimento.
I sistono diverse possibilit per realizzare cucine sospese. Si pu ricorreii alle soluzioni
o anche ai modelli montati su intelaia
tura a portale.
a ponte, et sbalzo,
Le pentole bollitrici
Sono recipienti fissi o basculanti dalla capacit compresa tra i 50 e 500 litri,
. Icstinati alla cottura in acqua di diversi alimenti. Il riscaldamento della va
ia di cottura avviene sia a gas sia elettricamente e il calore si pu trasmet
tere alla pentola direttamente o indirettamente grazie a un'intercapedine
d'acqua posta sotto la vasca.
Oltre alle pentole che cuociono a pressione atmosferica sono presenti
sul mercato quelle ad autoclave", con chiusura ermetica, che consentono
ili cuocere sotto pressione, riducendo i tempi di cottura.
Le pentole bollitrici che non superano i 150 litri hanno dimensioni mo
dulari e possono essere inserite nelle cucine professionali.
Le brasiere
Si tr a t ta d i a p p a r e c c h ia t u r e d i c o ttu r a m o d u l a r i a lim e n t a t e a g a s o e le tt r ic a
m e n te .
cuocipasta a cestelli,
cuocipasta automatici,
grandi utenze;
Le friggitrici
Molto utilizzati nella ristorazione professionale, questi apparecchi hanno
subito una costante evoluzione tecnica tesa a limitare al minimo gli incon
venienti legati alleccessivo riscaldamento dellolio di frittura.
Esistono modelli con una sola vasca o anche bivasca. installati su ele
menti neutri modulari o da appoggiare sopra tavoli attrezzati.
Oltre alle frigittrici a riscaldamento diretto, esistono in commercio delle
friggitrici a zona fredda nelle quali la parte inferiore dellolio di frittura si
trova a una temperatura pi bassa rispetto a quello impegnato nella cottura.
II vantaggio maggiore di queste macchine sta nel fatto che i residui dei cibi
fritti che tendono a depositarsi sul fondo della vasca non carbonizzano,
lasciando pressoch inalterata la qualit dellolio stesso.
I bagnomaria
Sono macchine utilizzate nellattivit ristorativa soprattutto per riscaldare dol
cemente i cibi o conservarli al caldo per un certo tempo. I bagnomaria sono
elementi modulari, posti in genere di fianco alla macchina da cucina, e dotati
di una o due vasche in acciaio inox. 11 riscaldamento dellacqua avviene grazie
a resistenze elettriche corazzate o bruciatori a fiamma stabilizzata.
Le salamandre
Sono apparecchi di cottura professionali, utilizzati per rifinire, gratinare, to
stare i cibi, o anche soltanto per tenere in caldo le preparazioni gi pronte.
II nome salamandra deriva dallantica credenza che la salamandra (un
anfibio che vive nelle paludi e negli stagni) potesse vivere nel fuoco.
La salamandra costruita quasi interamente in acciaio inox, con la sor
gente di calore, posta nella parte superiore, che non viene mai a contatto
con lalimento da riscaldare, in modo da non produrre fumi o bniciacchiature
indesiderate.
fi
italico ormone
I cestelli tratorali in
acc iaio baanno diversi
tonnati (C/N) .1 set ond, 1
delle esigenze.
n piano d i
appoggio foralo
*n%eiite d i scolare
/.1 p.st.i dopo la
cottura.
La vasca d i cottura in
acciaio inox Vienne
cani ata con un ap/x>sito
rubinetto e svuotala da
una piletta di scarico.
Un apfXsito camino
convogliti verso l'esterno 1
gas d i combustione.
%a*ca d i raccolta
J rtt amido allontana
I j i/n.i reflua e l'amido
.!.< olio in essa.
Cuocipasta
La vasca in .icciaio
inox contiene l olio
di frittura che viene
riscaldato <on
resistenze elettriche o
con bruciatoti 1 gas.
L'acqua ili
raffreddamento s/
trova sotto l olio.
Il cestello
estraibile e
trafilalo in
acciaio.
La temfH^ratura
dell olio viene
regolata da
apj>ositi
termost.it i.
olii d i frittura
. 1 ntenuto in una
v.iw .1 d'acciaio
IfOS.
Funzionamento di
una friggitrice
vasca d i
ri colta con
' llnt con sente di
t.u ogliere 1
rrfiu i della
<cattura.
Friggitrice
Il rubinetto d i
scarico consente di
cambiare
periodk amente
l'o lio e l'acqua.
I vasca d i
riscaldamento c
doUitJ d i un
falso tondo
forato d'acciaio
inox estraibile.
Bagnomaria
La tepevatura
tegolata da un
apposito termostato.
71
f u i t r iu/X'tioie
i lr lh ulam andra
/uni esseie <pnil.it.)
tm icalm ente in
modo d.i regolate
l'in te rn iti dell. i
grigliatura sul c ilx i
ix n to a l d i sotti1. In
alcuni m odelli il
piano grigliato a
spostarsi verso
l'alto.
Con un termostato
possibile regolare
l'intensit d i calore
raggiante.
A lcuni m odelli sono dotali di
un sismostato un disf>ositivo
in grado d i differenziare il
grado di riscaldamento delle
resistenze, in modo da offrire
la possibilit d i realizzare
due zone a temperature
diversa.
Salam andre
Sul piano grigliato si
/yongono i vassoi dei
cibi da grigliare.
Fry-lop
I fry-lop sono
alimentati a gas
oppure ad
elettricit.
L'accensione a
gas
automatica
mediante un
dispositivo
piezoelettrico.
Il cruscotto dei
comandi prevede la
presenza d i un
termostato e una spia
luminosa fx 'r regolare
t verificare il
raggiungimento della
temperatura.
Griglia
Delle vasche
estraibili, in
acciaio inox,
consentono la
raccolta del
grasso fuso.
iccnicf ocntPALt
Il
movimento verticale della salamandra effettualo dalla griglia di ap:io dellalimento, per mezzo di un piano rialzatile o, anche, tramite un
(sterna di elevazione a pantografo, con perni e tacche di supporto.
I fry-top
(top)-,
<>
un modulo
mezzo inodulo
I<
piastre elettriche
$Hl>ene svolgano funzioni simili, la piastra elettrica non da confondere
d>l fry-top elettrico; sono infatti attrezzature molto diverse sia sotto il pro
li progettuale, sia strutturale.
il fry-top ha dimensioni modulari ed adatto a essere inserito tra gli altri
li menti di una cucina; la piastra elettrica, invece, decisamente meno
librante e poco pesante, e non costituisce un elemento top , in quannon fa da cappello ad altre basi da cucina.
i 11 altra fondamentale caratteristica della piastra elettrica che presenta,
.1 differenza del fry top, due piani riscaldanti, uno superiore e laltro infeot e. incernierati tra di loro come le pagine aperte di un libro. Questo
i uticolare permette eli cuocere contemporaneamente il cibo su entrambi i
l,n i senza la necessit di rivoltarlo. Queste caratteristiche rendono la piastra
li tinca pratica e versatile nell'impiego: ideale per cuocere carni, hamburger,
iirstel, piccoli insaccati, uova, crepes, oppure per tostare pane e focacce,
- ancora per riscaldare sandwich e panini gi pronti. Proprio per questo
mia nella dotazione indispensabile dei locali pubblici tipo bar. birrerie e
i uninoteche.
Le griglie
i griglie sono apparecchiature adatte a cuocere a secco carni, pesci, ver
dure, bruschette ecc.; sono alimentate a gas oppure elettricamente e sono
unite in modo che il riscaldamento arrivi al cibo non solo per conduzione
me per le piastre), ma anche per irraggiamento, grazie al passaggio di
'ti' del calore attraverso la griglia.
79
CWMTIVfl DI
CUCinil
Le lavastoviglie
Il principio di funzionamento delle macchine lavastoviglie essenzialmen
te idraulico: le stoviglie vengono sottoposte a potenti getti di acqua a circa
60C. mista a detergente; risciacquate con acqua a circa 75C e infine ven
gono asciugate per circolazione di aria calda all'interno della macchina o
per evaporazione. Esistono sul mercato diversi modelli: lavastoviglie a cestelli,
a cestelli con trascinamento automatico, a nastro.
Lavastoviglie
autom atica
/
/
_____________________ /
La durala del cicli di Ia v a rio
regolabile secondo le esigenze
con un pannello d i comando.
B itte
Il lavaggio e il risciacquo sono assicurali da un
sistema a bracci rotanti, superiori e inferiori,
facilmente estraibili, m uniii d i ugelli dai quali
fuoriescono i getti d ai (u che investono ogni
pezzo da tutte le direzioni.
itemeli
lirui distinzione importante tra le lavastoviglie a ciclo discontinuo e
quelle che funzionano a ciclo continuo. Le prime sono indicate per le pic i >le utenze, mentre le seconde, a ciclo continuo, sono destinate alla gran
ili ristorazione, sino a pi di 10.000 piatti/ora. Esistono anche lavastoviglie
i piii piste, ideali per i grandi self Service, in grado di trattare automatica
mente, senza alcun intervento umano, i vassoi carichi di stoviglie sporche
provenienti, su nastro trasportatore, direttamente dalla sala da pranzo.
Le lavapentole
Il funzionamento della lavapentole simile a ciucilo della lavastoviglie a
i uio discontinuo: realizzale in acciaio inox, sono in genere a caricamento
Imutale, dotale di boiler per il riscaldamento ddl'acqua.
Nel funzionamenlo di alcune lavapentole, in aggiunta allacqua e al de
li t s v o , previsto l'uso di un granulalo speciale minerale non solubile in
acqua, in modo da rendere pi efficace il lavaggio.
Lavapentole
Lavastoviglie a
cestelli trainati
(pulivo di cucino
ATTREZZATURE VARIE
I ceppi
In genere situati nella cucina fredda, sono impiegati per le esigenze pi
svariate di taglio, battitura, porzionamento di carni. Per pulire un ceppo
bisogna prima grattare la superfcie, poi lavarla, risciacquarla accuratamente
e asciugarla.
I lavelli e i lavatoi
La funzione dei lavelli in una cucina tanto importante che la loro presen
za obbligatoria per legge. Tale indispensabilit motivala soprattutto dal
lesigenza di mantenere adeguali livelli di igiene nei locali di cucina e nei
depositi di derrate alimentari. I tipi di lavelli presenti in commercio si dif
ferenziano soprattutto per la funzione a cui sono principalmente dedicati:
per esempio, la pulizia del pesce e dei molluschi richiede vasche di bassa
profondit, il lavaggio delle verdure prevede invece vasche pili profonde e
l'ausilio di un falso fondo forato asportabile, mentre lammollo dei piatti,
delle teglie e del pentolame viene fatto in vasche pi grandi e profonde.
1
lavelli possono essere a un solo catino (di dimensioni variabili) con o
senza sgocciolatoio, oppure dotati di due vasche con a lato uno o pi
Un alzatina rigida
paraspruzzi, di IO cm.
aderente o in cotfH) unico col
piano sene >er eliminare
ogni fessura.
Il piano
superiore con
una o due
vasche e
re la tiv i
g o c c io la to i
costruito in
a ccia io inox,
fin em e n te
lucid a to o
Silfinato privo
d i saldature o
fessurazioni.
Lavello
Ceppo
La struttura portante pu
essere "a giorno' (con o senza
un ripiano d i base) oppure
essere attrezzata e chiusa a
formare un armadio con porle
scorrevoli.
TEcmcfl otntpmt
Armadio neutro
/w assicurare l'igiene
' ' ambiente, i lavelli e i
.noli collocati contro le
i i.ifet/ sono dotati di
talina rigida (circa
Il piano d i lavoro
deve essere resistente
all'usura, ai carichi al
calore, agli urti, agli
acidi, inoltre deve
essere facilmente
pulibile e
perfettamente idoneo
al contatto con
sostanze alimentari.
Lavello con
piano di
lavoro
tlicm).
Tavolo da lavoro
wpniivd di cucini)
I pensili
l.o sfruttamento dello spazio aereo spesso sottovalutato in cucina. In re
alt i pensili sono ideali per contenere piatti, pentolame, teglie, nonch
prodotti ili uso frequente.
La struttura dei pensili di norma autoportante, e il loro montaggio sulle
pareti avviene mediante tasselli.
Le scaffalature
Sono utilissime per conservare, sollevati da terra: alimenti, attrezzi, utensili,
pentolame. Esistono modelli con montanti in acciaio inox o smaltato e ri
piani in inox, o, ancora, interamente in acciaio smaltato oppure in acciaio
zincato.
Per le celle frigorifere sono indicati anche gli scaffali in lega leggera,
inossidabile e atossica.
Le cappe
Limpianto per la captazione e l'estrazione delle fumane un elemento im
portante nella progettazione di una cucina. Deve essere proporzionato alla
potenzialit e alla tipologia delle macchine di cottura, e deve garantire la
giusta velocit del ricambio d'aria, mantenendo una temperatura idonea in
cucina e un livello di rumorosit contenuto.
Solitamente si ricorre allinstallazione di cappe aspiranti, posizionate in
corrispondenza delle apparecchiature produttrici di fumane. Dei condotti
collegati alle cappe raccolgono anche i gas prodotti dai forni. Utilizzando
cappe e canali aspiranti, si deve prevedere un adeguato sistema ili immis
sione di aria pulita in cucina; per risolvere questo problema, sono state
progettate cappe a compensazione d'aria " nelle quali, oltre all'impianto ili
estrazione, previsto anche un sistema di immissione ili aria pulita direttamente sotto la cappa.
In alternativa alle cappe si possono usare i soffitti aspiranti, costituiti ila
una eontrosoffittatura che integra l'impianto ili illuminazione e porta un
sistema di aspirazione a canali nella parte sovrastante. 1vantaggi ili questo
sistema sono di tipo igienico, estetico e funzionale.
Nonen <i
Scaffalatura
t Immh1.1 fxvnu
Mobile pensile
Internamente sono dotati d i
ripiani, intermedi e di fondo,
in . h a i.iio, in grado di
sostenere jx's i considerevoli.
In alcuni m odelli la
creazione del vuoto e il
tempo di saldatura sono
controllati attraverso
microprocessore, con la
possibilit di memorizzare
diversi programmi d i lavoro
pe r la miglior gestione
possibile d i ogni tijx> di
alimento e d i busta.
Realizzate sempre pi
frequentemente in .icciaio inox,
le c.ippc sono dotate d i filtri che
catturano le patti meno volatili e
pi oleose dei fumi. I filtri sono
asfMutabili e lavabili.
M acchina per
sottovuoto
Cappa aspirante
Il sistema d i estrazione pu
essere interno alla cappa o
inserito nel canale che raccoglie
le fumane provenienti da pi
punti d i prelievo, oppure
all'esterno, alla sua estremit.
85
fi opfpnnvn di cucini
I MATERIALI IMPIEGATI NELLA C O STRU ZIO N E
DEGLI UTENSILI DI C U C IN A
La natura del materiale con cui fatta una pentola, una padella, o un qual
siasi altro utensile di cucina, un elemento fondamentale per definirne le
attitudini gastronomiche. Ogni materiale presenta un proprio coefficiente
di conducibilit termica e, di conseguenza, si comporta in modo diverso
una volta sottoposto al calore. Anche la resistenza meccanica differente
per i vari materiali e va tenuta in debita considerazione al momento dellutilizzo.
V an tag gi
Svantaggi
itemeli
mmt
\Uinutenzione.
terracotta
I i
e le ceramiche porose (m aioliche e terraglie in genere) trova
li' ' ormai scarso impiego nella pratica culinaria.
Un tempo erano i materiali piti usati per fabbricare vasellame di ogni
tipo, anche se, la presenza di piombo causava non pochi problemi di tos
sicit.
Oggi, nonostante le moderne tecniche di fabbricazione abbiano elimina
to questo inconveniente, le ceramiche porose si utilizzano solo per alcune
tipiche preparazioni regionali.
La
si prepara mischiando caolino e argilla con l'aggiunta di
felspati e quarzo, raggiungendo temperature di cottura molto elevate (circa
1500 C ). Si tratta di un materiale decisamente pi resistente delle terraglie,
sia agli urti, sia agli sbalzi di temperatura.
In genere tutte le ceramiche sono dei cattivi conduttori di calore e il loro
impiego maggiore nella fabbricazione di vasellame e vassoi per forno, oggetti
cio pi indicati a mantenere il calore che a trasmetterlo velocemente.
porcellana
Van tag gi
S vantaggi
Manutenzione.
L'alluminio
il pi abbondante metallo sulla crosta terrestre, ma il suo impiego in cucina
abbastanza recente.
Essendo lalluminio un metallo piuttosto duttile, bene utilizzare utensili
e pentolame con manici o impugnature saldati e non ribattuti, in quanto i
ribattini tendono ad allentarsi e la tenuta dei recipienti viene compromessa.
Lalluminio adatto a tutti i tipi di cottura soprattutto se si usano pentole
di grosso spessore, perch attacca raramente. possibile rivestire alcune
padelle o teglie dalluminio con un piccolo strato di sostanza antiaderente
a base di silicone o teflon. In questo modo si pu cuocere senza usare
condimenti grassi.
87
fpmivn di cucino
Svantaggi
reattivo con gli alimenti acidi (per esempio l'acido
solfidrico delle uova), che penetrano facilmente nel
metallo, formando minuscole quantit di ossidi e
idrossidi di alluminio, di colore grigio o nerastro.
IgiinwtiU maneggiabile.
Il rame
K il metallo con la migliore conducibilit termica impiegato in cucina (sette
volte pi del ferro). Il pentolame in rame generalmente di spessore con
sistente e viene martellato e successivamente stagnato. Lossigeno dellaria
(e anche lo zolfo se questa inquinata), tende ad attaccare acutamente il
metallo, formando una patina verdastra difficile da pulire. Il rame reagisce
molto anche con gli alimenti cedendo facilmente degli ioni che possono
provocare seri disturbi se ingeriti in modo continuato (problem i gastrointe
stinali e danni al fegato).
Per evitare questi effetti negativi e sfruttare appieno i pregi di questo
metallo, i costruttori di pentolame rivestono esternamente il fondo dei re
cipienti di acciaio con un piccolo strato di rame, in modo da distribuire
meglio il calore della fiamma. Alcuni tipi di pentole sono rivestite comple
tamente di rame ( culinox) e risultano particolarmente adatti per la produ
zione di prodotti dolciari. Col rame si possono fabbricare diverse leghe che
trovano un certo impiego nella produzione di stoviglie e vasellame, quali
lalpacca e il peltro.
Vantaggi
Svantaggi
Ha un costo elevato.
Manutenzione.
Svantaggi
Arruginisce facilmente.
Il ferro
Il ferro il metallo pi usato nella fabbricazione degli utensili da cucina,
non tanto come metallo puro, quanto come elemento fondamentale di di
verse leghe. Di puro ferro si fabbricano soprattutto gli utensili destinati a
una cottura a fuoco molto vivo, in quanto, non avendo unalta conducibi
lit termica, questo metallo evita improvvisi sbalzi di temperatura.
Nel pentolame di ferro (con spessore di almeno 2 nini) i cibi non si at
taccano, purch si sia formata una piccola patina antiaderente di grasso.
Sopportando temperature molto elevate, i recipienti in ferro sono i pi adatti
per le fritture.
Manutenzione.
La ghisa e l'acciaio
Data la sua forte reattivit con lossigeno, raramente il ferro si adopera
puro; in genere si unisce con altre sostanze che ne migliorano le propriet
meccaniche e chimiche, ii il caso della
, una lega eli ferro e carbonio
al 3%, impiegata per indurire il metallo. Il suo basso costo e la sicurezza
nelluso, fanno della ghisa uno dei materiali piti adatti per produrre piastre,
salamandre, griglie e via dicendo. Col tempo, tuttavia, tende a corrodersi.
Questo fenomeno si pu evitare trattandola con olio e pulendola con pre
cauzione.
una lega formata da ferro, carbonio (0,1-0,5%),
cromo e nichel, che presenta una forte resistenza agli attacchi ossidativi
dell'aria, rimanendo praticamente inalterato nel tempo.
ghisa
L'acciaio inossidabile
I.i
|h*1 1 fimi.ik- .li cromo e nichel pu variare e costituisce un parametro
ili classificazione ilei vari tipi ili acciai (18-10 = 18% di nichel e 10 % di
cromo; 20 10 20% di nichel e 10% di cromo). La maggiore stabilit allos
sigeno si paga in conducibilit termica, infatti l'acciaio inox conduce il calore
in modo peggiore della ghisa e dello stesso ferro puro. Per questo motivo
il pentolame di acciaio possiede delle pareti sottili col risultato per di for
mare punti pii caldi ili cottura dove i cibi si possono bruciare. Con l'ausilio
di un doppiofondo di rame o di alluminio si pu ovviare egregiamente a
questi inconvenienti.
Oltre alle leghe con cromo e nichel, esistono altri tipi dacciaio inox, al
molibdeno, al vanadio, al titanio, che possiedono spiccate propriet ili re
sistenza e leggerezza ma che hanno un costo piuttosto elevato.
V an tag gi
Svantaggi
Ha un costo elevato.
Manutenzione.
L'argento
In genere nella ristorazione non si parla mai di oggetti in argento puro, ma
argentati, cio ricoperti dargento.
La qualit dellargentatura indicata in grammi e incisa direttamente sul
vasellame o sulla posateria. L i marcatura "90 g riportata sulle posate grandi
attesta che 12 cucchiai e 12 forchette complessivamente sono state argentate
con 90 g di argento puro.
Le posate per dessert sono ricoperte con 60-70 g ili argento.
Il peso dellargento usato per piatti o caffettiere riportato su ogni sin
golo pezzo.
Largento molto reattivo allo zolfo e ai suoi derivati. A contatto con
alimenti ad alto contenuto sulfureo come le uova, largento assume rapida
mente un colore bluastro o nero. Per questo motivo, la manutenzione
dellargenteria negli alberghi e nei ristoranti impegnativa e richiede molto
tempo.
TECNICA (MPfll
Mlegno
*Kvia mente questo materiale non usato per fabbricare pentolame da porre
i i la fiamma, tuttavia trova impiego nella costruzione di parecchi utenlt. lisciandosi non solo pratico ma a volte quasi indispensabile, come nel
l'Materiali plastici
>i qualche decennio le plastiche hanno cominciato a farsi largo netPamI >1. nte di cucina e oggigiorno molti utensili culinari sono fatti di questi
materiali.
I elevata facilit di lavorazione ha permesso di ottenere moltissimi tipi di
materiali plastici con svariate propriet chimico-fisiche, ideali anche per le
mira dei cibi.
In molti casi la plastica ha sostituito il legno nella costruzione di mestoli,
; i .Jieri e ceppi. Di plastica sono anche fatti molti oggetti di stoviglieria, un
tempo costruiti in metallo o in vetro (forchettoni, terrine e via dicendo).
Nuche alcuni tipi di pentole (padelle antiaderenti) possiedono un rivesti
mento interno di tipo plastico (rivestimenti sintetici di teflon), che permette
ili non fare attaccare gli alimenti. Oltre alla facile lavorabilit, le plastiche
olirono un indubbio vantaggio economico rispetto agli altri materiali.
Le uniche controindicazioni rispetto al loro uso indiscriminato, riguar
dano eventuali cessioni di sostanza alle vivande che contengono. A tal
proposito i materiali plastici impiegati nel campo alimentare, devono pos
sedere un marchio specifico (una forchetta e un bicchiere) o evidenziare
la scritta "per alim enti , che garantisce linnocuit di tali materiali per la
salute umana.
II tipo di plastica pi diffuso per costruire utensili di cucina il PVC.
Vantaggi
Svantaggi
LA BATTERIA DI C U C IN A
Con questo termine si indica linsieme degli utensili e dei recipienti usati
per preparare e cuocere gli alimenti. In base alla destinazione e allimpiego,
la batteria da cucina pu essere suddivisa in tre raggruppamenti: il
gli
per la preparazione, e i
per la cottura.
lame,
utensili
recipienti
mesto
91
Il m e s to la m e
\ nu sin Filippo appartengono tutti gli oggetti impiegati per agitare, me
si (ilare- e amalgamare i cibi. Sono tutti utensili generalmente costruiti in
acciaio inox, anche se non infrequente trovare mestolame in legno, allu
minio e rame.
r , s .
i r \ l l V I INSILI DI MESTOLAME
Frusta flessbile
l>cr montare
albumi e
mescolare Mise
emulsionate.
Paletta forata
Mestolo semifondo
per prelevare liquidi
o minestre.
Cucchiaione \
distribuzione.
Schiumarola (Hit
schiumare e sgocciolare
.1 .
V>,
TEcncii atntPflit
I PRINCIPALI UTENSILI PER PREPARAZIONE E CONSERVAZIONE
bastardella conica per mischiare
vari ingredienti.
Scaldapasta con
m.mico per
rigenerare >asta in
acqua bollente.
93
fpfliivn
di
cucino
La p a d e lla
Si i i . i i i . i ili un recipiente rotondo, basso, a sponda curva, munito di uri
manico lungo generalmente come il suo diametro. un utensile tipico per
le tecniche di cottura del friggere e del saltare, grazie soprattutto alla sua
sponda bassa e incurvata, con la quale molto agevole far saltare o sempli
cemente trasferire il cibo sul piatto o su un vassoio. Con la sponda dritta,
infatti, frittate, pesci e carni impanate riseli crebbero seriamente di rompersi
in pi parti.
Il tegam e
Con questo termine si indica generalmente un recipiente metallico a
sponda bassa (da 6 a 10 cm), dritta o leggermente svasata, a due manici. Il
tegame a sponda dritta, o casseruola bassa, consente la cottura di vivande
che richiedono unampia superficie per cuocere, come le cotolette o le
scaloppe. Quello a sponda svasata o leggermente curva indicato per bra
sare le verdure o cuocere frittate.
La casseruola
Ne esistono di tre tipi fondamentali: quella fonda, di altezza superiore a
met del diametro; la mezzo fonda, di altezza uguale alla met del diame
tro; quella bassa (detta anche rond o tegamino basso), eli altezza minore
della met del diametro.
Per praticit le casseruole piccole hanno un solo manico e alcune sono
munite di un beccuccio laterale per versare i liquidi.
Casseruola.
Tegamino per
lumache.
Teglia generalmente in
alluminio adatto per le
colture al forno.
Pesciera
(poissonniere). per
lyollire o affogare
pesci interi.
T tc n ic iO E n m t
l.i
ii m.i tlcllc casseruole indicata per quelle preparazioni dove sia ideale
Im u |i. .o la evapora/ione in rapporto alla capacit (sughi, salse, e umidi in
fptere).
Ift p e n to la
H i una forma cilindrica (bombata quando veniva posta sul focolare) con
Kit manici o uno solo ad arco, caratterizzata dal fatto che la sua altezza
tk'Ne essere pari o superiore al suo diametro. La sua funzione prevalente
i|u I l . di riscaldare grandi quantit di acqua o di liquidi in generale.
Pentola.
ti l<r,tecchiera
M natta di una piastra metallica (solitamente di ghisa) usata soprattutto
p ri . uoccre la carne e le verdure. I profondi solchi, che donano ai cibi i
i la .ii i segni scuri, hanno il solo scopo eli aumentare la regolarit del riscal
damento.
tu
Bistecchiera.
padella wok
Padella wok.
Bagnomaria ni >n
normalizzato.
aII j , f ter
frdUir brodi.
Cocotte. Termine
francese per
indicare un
recipiente in
terracotta, grs, o
porcellana, adatto
fx'r cuocere
stufati, salse o
rag.
Casseruola bassa per
arrostire o brasare
piccoli pezzi in forno.
> tttfiu o l
Ramequin f>er
souffl, uova, creme
o sformati di verdura
.i .i un
Pjdelln per / c.
Pentola bassa, usata
come la casseruola, ma
per dosi maggiori.
95
P i4
<.li
III scelta di un coltello si devono considerare diversi aspetti, principalmente quelli relativi alla sua forma e dimen.iiinc, nonch il grado di finitura e la qualit dei materiali impiegati per la costruzione.
(In litro fattore importante da considerare anche la bilanciatura che si valuta impugnando e soppesando il
>iltfllo: deve rivelare buon equilibrio nella distribuzione dei pesi, senza che ci sia un eccessivo gravare della lama o
del manico.
l , 1 Lima deve
essere in acciaio
inossidabile con
un apixsilo
dosaggio di
componenti della
lega (carbonio,
ferro, cromo,
vanadio).
Dorso
Ribattini
Il manico d
generalmente in legno,
o anche materiali
sintetici inalterabili e
pi facile da lavare,
anche in lavastoviglie.
itemeli Gfn
------
P er
i.
so dcll'.icciaino
Prin hIIi amente necessario ravvivare il filo dei coltelli con l'acciaino. L'ideale
i k :o ma spesso, anzi buona regola dare al filo qualche passata sullactvm " ogni volta che si usa il coltello. Per non rovinare laJama per importante
unni I'.k daino nel modo giusto, impugnandolo verticalmente con una mano, e
#!>(> piando con laltra mano la base della lama alla punta dell'acciaino. Lasse
'l' HV . mino e il piano della lama devono formare tra loro un angolo di circa 20.
i n I orn i va fatta scorrere sullacciaino per tutta la lunghezza del filo, descrivendo
un I
arco.
u*< h!'
Acciaino
$/>elu<chino j fo n u curv j
iilJTI
Coltello (>etgiardiniera
Normalmente troviamo:
speluchino a lama ricurva e lama dritta usati per pelare e tornire frutta
e legumi;
mmm
Coltello a scimitarra
j*
Coltello spaccoosu
97
- coltella liscia larga, liscia media, liscia stretta, liscia strettissima, usate
per tagliare prosciutti, salumi, carne cotta, sfoglie;
coltella a lama alveolata per salmone.
< RO B$
Coltella s t/ttth fim a liscia
M?
ffllHHT i 11 iiiilkstt
(
t if ila j lama alveolata per salmone
- batticarne;
- forchettone per girare o maneggiare arrosti;
- coltello apriostriche;
- coltello per incidere le castagne;
- lardatoio;
- levatorsoli;
- pelapatate
castor ed econome'-,
zoster';
TECniCfl (tllf&tf
prcnilaglio;
luamn pesce;
l.iKliauova sode a fette;
l. uverdure "mandoline
tagliatami f;
inni iapollo in acciaio;
i h i utensili
m liiaccianoci.
.
B.liticarne
.1 pugno
A rricci.tliutro
Batticarne a
ginocchio
Levalo n o li
Tagliatanuli
Spremiaglio
Snocciolatoio
Scavlni tondi
S < hiacciapatale
Spaccaossa
Lardatoio
Forchettone
Trinciapollo
K igalinw ni
99
fpfllivn DI CUCIMI
Il MATERIALE E LE ATTREZZATURE DI PASTICCERIA
L i produzione dei prodotti dolciari, cos variegata ed eterogenea, necessita,
oltre che di una specifica professionalit, di particolari macchinari e attrez
zature che non tutte le cucine professionali possono permettersi. bene
tuttavia dare una panoramica dei principali utensili usati in questo settore,
se non altro perch trovano frequentemente impiego anche nella normale
attivit culinaria e gastronomica.
I principali utensili per pasticceria sono:
- alzata per torte nuziali;
- bastardella semisferica con maniglie;
- carammellometro per misurare la temperatura dello zucchero fuso (da
80 a 180 C ), ora anche digitale;
- casseruola in rame per la cottura dello zucchero;
- cono per
croquetn banche;
Stamfto per
charlotte
Stampo per
madeleine
Stampini
Stampo
lavoralo con
buco al centro
Stampo per
dolci lievitati
Stampi fx'r
brioche
100
Stam/x) (Kr
gelatina.
ofnfouf
Tfcmcna ot
por/ionatore per gelati inox;
t.i liie rigide e semirigide;
Alili tagliasfoglie a losanghe;
M.vsola;
im >i
i di varie dimensioni;
tp.ifgifarina;
*p.u ni zucchero inox;
l>izzole e pennelli in setola;
impi per cannoli siciliani (cilindrici e conici);
M.mipi per cassate;
stampi per cioccolato;
uopi di gomma flessibile.
impi per tartellette fantasia;
t.impi per tartellette, barchette, savarin;
1impi eli forme varie;
plinn cake-,
troisfreres" in lamiera stagnata per ciambelle;
M inpo p e r
t.unpo "
umpo p e l
IxitnlM ftcl.iu
Anello per
crostata
OPfPmivfl di cucinfi
CENNI SUI CRITERI
DI PROGETTAZIONE DELLA CUCINA
Lorganizzazione funzionale della cucina un elemento importantissimo per
il successo ddl'attivit ristorativa. Levoluzione delle tecnologie e la messa
a punto di nuovi schemi eli organizzazione de! lavoro e ili gestione azien
dale, hanno aperto una serie di possibilit molto diversificate nella proget
tazione dello spazio cucina, sia per quanto riguarda la sua suddivisione, sia
per ci che concerne la dotazione di apparecchiature.
La progettazione ex novo ili una cucina, o la ristrutturazione di una esi
stente. richiedono competenze approfondite e specifiche. I fattori da consi
derare sono molti, e non possibile rifarsi a schemi validi per ogni iniziativa,
ma necessario valutare i problemi particolari e gli aspetti peculiari legati a
ogni specifica situazione. H necessario prima eli tutto tenere conto del genere
e dell'importanza dell azienda. della sua organizzazione interna, dell'offerta
della casa, per poi giungere a considerare anche i piti piccoli dettagli struttu
rali: l'analisi delle dotazioni esistenti, la possibilit di futuri ampliamenti, gli
eventuali compromessi fra ubicazione e dimensini dei singoli locali, la con
formit con le norme legislative, ladozione degli standard Gastro Norm ecc.
I na volta considerato il corretto dimensionamento di spazi e attrezzature in
rapporto alla potenziale clientela, l'obiettivo primario da tener presente nella
progettazione della cucina hi scorrevolezza del lavoro, dal controllo della
merce lino alla distribuzione e al servizio delle vivande.
1
punti fondamentali sui quali si articola lo studio della cucina sono la
definizione del tipo di cucina e il sua equipaggiamento. Il primo aspetto
viene approfondito studiando:
- la definizione del tipo (funzione) di cucina;
- l'organizzazione dell'impianto secondo i centri di lavoro:
- lelenco dei centri necessari;
- la ripartizione dei locali in base al tipo di cucina;
- la disposizione dei centri di lavoro nei locali.
L'equipaggiamento dei centri di lavoro si articola valutando:
- lista di equipaggiamento completa:
- disposizione dell'equipaggiamento nei singoli centri:
- scelta delle varie attrezzature.
LA PROGETTAZIONE:
ANALISI DEI FATTORI STRATEGICI
Che si parli di piccola ristorazione piuttosto che di ristorazione aziendale o
scolastica, allorigine della progettazione dello spazio cucina deve esserci sem
pre un chiaro piano di impostazione gestionale e sviluppo economico del
l'intero esercizio ristorativo. Infatti, come qualsiasi attivit commerciale, ogni
ristorante, mensa, trattoria, pizzeria, deve nascere e configurarsi sulla base di
TECtIICfl QEnEPflLt
A 'ilunc valutazioni di mercato. In base a queste considerazioni, si andran
no J definire il menu (in relazione al tipo di clientela), il numero dei pasti
i r i io giornalmente, il sistema di distribuzione e di approvvigionamento,
i . i ; >di apertura, e vari altri aspetti di carattere generale. Solo una volta che
l ino definite queste linee fondamentali, diventa possibile progettare la
ina. definendone la stmttura. le aree, le attrezzature necessarie. In particoU t <importante valutare nel modo pivi preciso possibile la mole di lavoro
II
volgere con limpianto a regime, considerando la possibilit di un suo
umiliale ampliamento futuro.
l a quantificazione del lavoro si fa sommando il tempo necessario per
' Ikitc le fasi di preparazione, cottura e distribuzione dei vari piatti, e
putngendo poi il tempo occorrente per il rigoverno della cucina.
possono cos individuare con una certa precisione due elementi fonImwntali per la progettazione della cucina:
I attrezzatura necessaria (e il suo tempo di impiego);
il numero di addetti (e i compiti di ciascuno).
il tipo di cucina
cucina di produzione,
la
quella che si occupa di tutto ci che
1 issibile preparare in tempo e conservare, in modo che sia pronto da uti
lizzare al momento opportuno per la confezione dei cibi;
la cu cin a d i fin itu ra, si occupa invece della confezione dei cibi ordinati.
l enendo conto di questa distinzione, possibile impostare la cucina seconl<>diversi schemi organizzativi.
I.rco qualche esempio:
fPMIVfl DI CU
Cucino tradizionale
Nella cucina tradizionale i diversi reparti sono raggnippati in un unico blocco,
cosi che la produzione e la finitura vengono eseguite negli stessi locali, e
il movimento del lavoro (dalla fornitura al servizio delle vivande finite) si
svolge in ununica direzione. Di solito le portate vengono servite tutte da
un unico posto nella cucina calda.
Questa soluzione organizzativa la piti diffusa tra le piccole aziende,
data limpossibilit, per questi esercizi, di standardizzare lofferta e la porzionatura.
Magazzino
merci
Verdure
Plonge
- b
Distribuzione
al
ristoratori
Zona
calda
Colle
frigorifero
r n Pasticceria
-
Zona
fredda
SCHEMA DI FUNZIONAMENTO
DI CUCINA CONVENZIONALE
Magazzino
merci
Plonge
Cella di
congelazione
Cucina di
produzione
Pasticceria
i
Cucina di
finitura
Pasticceria
calda e
fredda
Celle
frigorifere
Anticolla
frigorifera
Colla di
congelazione
1
Colla
frigorifera
*
Cella
frigorifera
D istribuzione
al
ristoratori
IfCniCfl QCilEPflLE
Cucina fast-food
r presente nelle aziende che non hanno una cucina propria e acquistano
ibi precucinati.
Questa cucina si compone di una zona magazzino (a temperatura aml'tonte e refrigerata), e di un settore di preparazione per cibi precucinati
( m apparecchi di rigenerazione, per esempio forni a microonde, grill, placi he per grigliare (griddle), friggitrici.
Spesso viene attrezzato un posto per il lavaggio e la preparazione delle
insalate fresche.
SCHEMA DI FUNZIONAMENTO
DEL FAST FOOD-K1TCHEN
105
OPlPMivfi di cucmn
l,.i K'. .1 I 1//.1 /K me dellimpianto di cucina va valutata nel contesto di tutta la
Miuttm.i ddlYsercizio. Generalmente la posizione ottimale per la cucina
.il pianterreno, orientata a nord, nord-est. in posizione arretrata rispetto alle
aree destinate al servizio, f importante che il magazzino (o la dispensa) sia
sullo stesso piano della cucina, adiacente ad essa e con essa comunicante.
Per la rapidit del servizio e la miglior qualit delle vivande preparate,
anche essenziale che la cucina sia contigua alla sala del ristorante, separata
da essa soltanto dalloffice.
0.6 - 0.7
Ristorante medio
0,4 - 0.5
Albergo
Mensa (circa 400 pasti per servizio, distribuzione, sell service
SUPERFICIE IN mf
0.3 -0 ,5 *
0.2 - 0,3
Lo standard gastro-norm
Per razionalizzare e accelerare lo svolgimento delle varie fasi di lavoro, sfrut
tando al meglio le superfci e gli spazi disponibili in cucina e nei locali
.innessi, stato introdotto un sistema di normalizzazione delle dimensioni
ifcmcfi ocncpflLt
fcrnl
libili (per esempio tegami, placche, griglie ecc.), denominato G astro
fo t in (G N ). Si tratta di un sistema modulare basato su un modulo princi
p e . >n dimensioni 530 x 325 mm (G N 1/1): da queste poi si ricava il
|ty>|<ii Gastro-Norm di 530 x 650 mm (G N 2/1), e tutta una serie di sottotlllpli (G N 1/9; 1/6: 1/4; 1/3; 1/2; 2/3).
i idi gli utensili ed elementi Gastro-Norm si possono sovrapporre facil
iti ii i' le loro dimensioni esterne sono studiate in modo da permettere Contenitore Gastro-norm.
i 'inbinazioni d diverse grandezze. Questo consente di utilizzarti meglio
uri diversi reparti della cucina e di trasportarli direttamente da un settore
in
VI
41 iliio durante il lavoro.
Z i
C
|*i m.iggior parte delle ditte che producono attrezzatura per la ristorazio<C7
m- i adeguata da tempo agli standard GN. ed oggi disponibile sul
tu n .ilo una vasta gamma di apparecchiature con dimensioni interne nor'ii.ii !i//.ite: locali frigoriferi e di congelazione, frigoriferi e congelatori ad
a i ... n
mu.idio, mobili frigoriferi combinati, cassetti e armadi incorporati, e anche
8 lei
p iu crch i di cottura, bagnomaria e tavoli riscaldanti, unit di trasporto e di
* i aggio.
8
8
>
Mi
in
LE DERRATI
ALBMENTARB
O lili l l iv i
Lf D fP B flTf fLIAtnifPI
LA CLASSIFICAZIONE
DEGLI ALIMENTI
lcr classificare gli alimenti si possono adottare diversi metodi a seconda
i lei criterio distintivo che si preferisce seguire.
Considerando prevalentemente l'aspetto
gli
ilimenti possono distinguersi in:
nutrizionale e fisiologico,
alimenti energetici,
alimenti protettivi,
b io c h im ic o
- alimenti industriali,
109
fpfiiivfl
di
cucino
I PRODOTTI VEGETALI
I CEREALI E I PRODOTTI DERIVATI
Col termine cereali (da Cerere, dea romana delle messi) si definisce un
numeroso gruppo di piante, appartenenti quasi esclusivamente alla fami
glia delle Graminacee; cereali sono anche i grani (chiamati
) che
da esse si ricavano e che si utilizzano a scopo alimentare, interi oppure
macinati. I principali cereali sono: il frumento, il riso, il mais, lorzo, lave
na e la segale: vi sono ancora altri cereali di minore utilizzazione come il
farro, il miglio, il sorgo e il grano saraceno.
cariossidi
II frumento
Noto pi semplicemente come grano, il cereale pi diffuso nel nostro
paese, e anche nel mondo. Il motivo della sua diffusione risiede essen
zialmente nella presenza del glutine, componente importante della frazio
ne proteica, che conferisce ai macinati derivati dal frumento caratteristiche
ideali per la panificazione e per la produzione di pasta.
Esiste unampia variet di specie, riconducibili comunque a due tipi
merceologici fondamentali: il
e il
Il
chicco di frumento (sia tenero, sia duro) formato da varie parti
(germe o embrione, strini corticali, mandorla farinosa). Tuttavia i grani
duri si differenziano da quelli teneri per alcune caratteristiche delle rispet
tive cariossidi:
grano duro
grano tenero.
grano cluro
- il
caratterizzato da chicchi che presentano superfci di
frattura di aspetto vitreo, traslucido, trasparente;
grano tenero,
- il
quando viene frantumato, manifesta superfci di frat
tura di aspetto farinoso, bianco e opaco.
Dalla macinazione di questi due tipi di frumento si ottengono sfarinati
con caratteristiche e destinazioni produttive diverse. Dai frumenti teneri si
traggono le farine, mentre da quelli duri si ricavano le semole.
Gli sfarinati
La molitura il processo tecnologico attraverso il quale i semi dei cereali
vengono ridotti in farina. In Italia si distinguono i prodotti della macinazione
del grano tenero da quelli del grano duro. Dal primo si ottengono le
generalmente adatte alla panificazione e alla preparazione di prodot
ti da forno, dal secondo si ricavano le
e i
utilizzati
soprattutto dall'industria della pasta.
rine,
fa
semole
semolati,
CENERI MAX
CEIUUL0SA MAX
GLUTINE MIN
14.50
0,50
14,50
0.65
0,20
Panna lipo 1
14.50
0.80
0,30
10
14,50
0.95
0.50
10
farina integrale
14.50
1.40-1.60
1.60
10
[ DLNOMINAZIONI
I
sottoprodotti della macinazione e dellabburattamento del grano tenei" sono la
il
e il
(scarto dato agli animali).
Li
il prodotto granulare, a spigolo vivo, ottenuto dalla
macinazione e conseguente setacciatimi del grano duro. Il
Invece, il residuo ottenuto dopo lestrazione della semola: in pratica
il sottoprodotto della macinazione simile alla Crusca.
crusca, tritello
sem ola
farinaccio
semolato,
II pane
Secondo la legge italiana denominato pane il prodotto ottenuto dalla
cottura di una pasta convenientemente lievitata, preparata con sfarinati di
>;rano, acqua e lievito, con o senza aggiunta di sale comune (cloruro di
sodio).
Le operazioni fondamentali della panificazione sono:
- limpastamento, che si ottiene miscelando, in proporzione, 100 g di
farina, 40 g circa di acqua tiepida, sale e lievito;
- il riposo, che permette allimpasto una prima lievitazione;
- la foggiatura, ossia il taglio in pezzi e la formatura per ottenere le
diverse fogge di pane (per esempio biove, rosette, bocconcini ecc.);
- la lievitazione, che avviene a circa 30 C in ambienti molto umidi;
- la cottura, realizzata in forni umidificati a una temperatura di 230 270 C.
111
OPERATIVA DI cucini!
Cy.
crosta:
mollica:
e caratteristici.
12
le
Dfppftif f lit n f m n
La pasta alimentare
paste secche,
paste fresche
113
opfpniivfl di cucini!
- |.i .i .i urta (penne, rigatoni, pipe, farfalle, fusilli, eliche, mezze mani
che ecc.);
- pasta piccola o pastina (stelline, anellini, farfalline, ditalini ecc.).
Le paste ripiene
sfoglia,
ripieno,
Clich
Tortiglioni al pomodoro
Penne
Rigatoni
Gnocchi
Pipe
Tagliatelle
L! D M Tf flLIACniflPI
Il riso
Il riso uno dei cercali di maggiore importanza per l'alimentazione uma
na, in quanto costituisce la base nutrizionale di moltissime popolazioni
asiatiche.
Pur se praticata in Asia da alcune migliaia di anni prima di Cristo, in
Italia la coltivazione del riso si diffusa solo durante il Medioevo, prima
in Sicilia e poi in Lombardia e Piemonte, dove il clima e la conformazione
del territorio ne hanno favorito lo sviluppo.
risone
lavorazione
riso semilavorato (sbramato
riso lavorato
forma
In base alla
e alle
(lunghezza, spessore, diametro, peso), i chicchi si possono suddividere in 4 gruppi:
-
insalate).
Il riso parboiled
Il riso pu essere sottoposto, seguendo tecniche rudimentali applicate da
molto tempo in alcuni paesi asiatici, a taluni trattamenti che gli conferisco
no particolari caratteristiche nutrizionali e gastronomiche. Il riso parboiled.
o
un riso di razza fine o superfine trattato con acqua per uno
o due giorni, e successivamente passato a vapore per 30 minuti. Questo
ambra,
115
II mais o granoturco
Il mais un cereale originario dellAmerica, introdotto in Europa alla fine
del 1400 e diffusosi in Italia a partire dal secolo successivo.
La farina di mais
Si ottiene con un procedimento sostanzialmente analogo a quello della
molitura del frumento. Dopo la pulitura a secco delle cariossidi, si prov
vede alla degerminazione, e successivamente alla macinazione, alla clas
sificazione e allessiccamento finale.
Gli sfarinati che si ottengono sono di colore giallo o bianco, a seconda
del mais. Le semole ricavate dalla parte periferica dei grani di mais vitrei
sono dette fioretto , mentre dalla parte centrale si ottengono le farine
nostrane, meno pregiate. L i farina fine che proviene dalla macinazione
del mais bianco si chiama maizena" e trova impiego anche nell'alimenta
zione per la prima infanzia.
La farina di mais si rivela poco resistente alla conservazione ( bene
non superare i 6 mesi) e le alterazioni sono facilmente riconoscibili dallo
sbiadimento del colore e dallodore di muffa che si forma.
Il mais in scatola
il granturco conservato al naturale, specialmente quello delle variet
dolci che pu essere adoperato direttamente per lalimentazione quando
immaturo. L i conservazione in scatola avviene in apposito liquido di
governo (soluzione salina di conservazione).
I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI
I prodotti ortofrutticoli comprendono gli ortaggi e la trutta, sia allo stato fre
sco, sia conservato. Il consumo di frutta e di verdura avviene quando la loro
maturazione
tale da renderli commestibili e gradevoli al tempo stesso.
le DfDunif
m n S fc T
o
TEMPERATURA ( X )
DURATA
Aglio
Asparago
-1 + 0
0+ 2
-0.5 : 0
0
0
0
0
-1 + 0
-1 + 0
-1 + 0
0
7+ 9
0
-1 + 0
5+ 7
7 0 -7 5
8 7 -9 0
9 2 -9 8
90-95
9 0 -9 5
90 - 95
9 0 -9 5
9 0 -9 5
87-92
87 - 92
6 - 8 mesi
10-20 gg
3 - 5 gg
15 - 30 gg
2 mesi
4 - 6 mesi
14-20 gg
30 - 45 gg
4 - 6 mesi
4 - 6 mesi
30 - 40 gg
15-20 gg
15 - 30 gg
5 - 8 mesi
7 - 9 gg
3 - 4 gg
20 - 30 gg
15-20 gg
Costa
Carciofo
Cardo
Carola
Cavolo broccolo
Cavolo Bruxelles
Cavolo cappuccio
Cavolo vera
Cavolfiore
Cetriolo
Cicoria
Cipolla
Fagiolino
Funghi coltivali
Indivia
Melanzana
Fatata novella
Palata tardiva
Peperone
Pisello
Pomodoro da sugo
Pomodoro da insalala
Porto
Rapa
Radicchio
Ravanello
Scarola
Sedano
Sedano rapa
Spinacio
Zucca
Zucchina
0
0
9+10
10+12
4+ 5
8+ 9
0
0+ 1
12 + 13
-1+0
0
0
0
0
-0.5 + 0
0
0
10 + 13
3+ 7
8 7 -9 2
8 5 -9 0
9 2 -9 8
70-75
87-92
90-95
95-98
87-92
8 7 -9 0
8 5 -9 0
8 7 -9 2
9 0 -9 5
8 5 -9 0
8 7 -9 2
9 0 -9 5
90-95
92-98
9 0 -9 5
9 2 -9 8
9 2 -9 8
9 0 -9 5
9 2 -9 8
70-75
87-92
15 gg
5 - 8 mesi
20 gg
10 -1 5 gg
7 -1 0 gg
40 - 60 gg
2 - 3 mesi
4 - 5 mesi
30 - 90 gg
20 - 25 gg
30 gg
2 - 3 mesi
3 - 4 mesi
6 gg
3 mesi
7 mesi
P/1
Gli interventi artificiali sulla maturazione dei prodotti ortofrutticoli freschi
Per motivi essenzialmente commerciali si rende spesso necessario intervenire artificialmente per anticipare o ritarda
re (caso pi frequente) la maturazione dei prodotti ortofrutticoli. Per realizzare ci, occorre agire sulla temperatura,
sullossigeno, sull'anidride carbonica, sulla luce e sulla presenza di alcuni gas (per esempio letilene, che si forma
durante la maturazione dei vegetali).
I principali sistemi di conservazione attuati per regolare la maturazione sono:
- la prerefrigerazione, con limpiego di aria fredda, acqua fredda ( idrorefrigerazione) o ghiaccio stratificato;
- la refrigerazione in atmosfera normale , che si traduce in un abbassamento della temperatura, effettuato in celle
frigorifere;
- l'atmosfera controllata, ponendo i vegetali in celle refrigerate dove si modificata la composizione dell'aria
(diminuendo lossigeno e aumentando lanidride carbonica). In questo modo si verifica una notevole diminuzione dei
processi degradativi delle derrate.
117
finvn di cucino
Lo v e rd u ra
liuti gli >iiaggi oggi coltivati derivano da variet primitive le cui origini,
in <citi <.i.si. sono sconosciute; sappiamo comunque che molte verdure
dei nostri tempi venivano gi coltivate in et preistoriche (in Turchia fin
dal 6500 a.C. circa veniva gi coltivato un tipo di pisello che derivava da
quello selvatico).
118
GEN
FEB.
MAR.
APR
MAG.
GI.
WG.
AGO.
SET.
on.
NOV.
DIC.
Lf DfPPfTf fU/AfflTfPI
- .......
11
'4
ORTAGGI A RA D IC E
PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
CRITERI DI FRESCHEZZA
Barbabietola rossa
Carota
Rapa
Scorzonera
Sedano-rapa
Ravanello
ORTAGGIO
119
bulbo
ORTAGGI A B U L B O
[ ORTAGGIO
CRITERI DI FRESCHEZZA
AtQtlO
Cipolla
Porro
Scalogno
ORTAGGI A G EM M A
IJO
ORTAGGIO
CRITERI DI FRESCHEZZA
Asparago
Cavoimo
di Bruxelles
tapper
Lf DfPRHTf f l l l t t M
Cili ortaggi a foglia
Degli ortaggi a foglia, come si pu facilmente intendere, si consumano le
li :ln , di solito cotte. Le insalate meglio considerarle a parte in quanto
utilizzate in genere allo stato crudo. 1 pi diffusi ortaggi a foglia di inteh sm - alimentare sono bietole, cavoli, finocchi e spinaci.
ORTAGGI A FO G LIA
PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
CRITERI 01 FRESCHEZZA
Bietola
Cavolo cappuccio
Cavolo vera
Finocchio
Spinacio
ORTAGGIO
Le insalate
Col termine "insalata si intende linsieme delle verdure, generalmente
consumate crude, che vengono condite con sale, olio e altri ingredienti. In
senso stretto, invece, le insalate sono le piante erbacee, spontanee o col
tivate, con foglie commestibili, escludendo spinaci, verze, cavoli e finoc
chi, che vengono diversamente classificati. Sono invece da includere:
il gru p p o d elle cico rie, che comprende la cicoria di Bruxelles, detta
anche
o
i diversi radicchi, la catalogna, la cicoria da
taglio e il songino;
121
OWDflIIVI DI
f*1\
cucini)
t...
I-mM i v i .-,i foglie imbrattate di terra, terriccio o sabbia e completamente esenti da residui di concimi e di
ftMllfWwMtari;
fw hi, non preforiti. senza spighe;
<
>
< .........ssivamente umidi, ben sgrondati;
privi di odori e sapori anormali.
I\u : r.spetto non venga seriamente pregiudicato, ammesso un leggero colore rosso al bordi delle foglie. Il
i.
>|,. deve essere tagliato all'altezza dellultima corona di foglie esterne con taglio ben netto.
I r t' >
<|lle di lattuga devono essere sane, il cespo chiuso e turgido, il cuore ben consistente; non deve esserci lo stelo
lioitfero. I margini fogliari non devono presentarsi anneriti n lacerati; le nervature delle foglie non arrossate.
Ortaggi a fusto
Il cardo e il sedano sono inseriti tra gli ortaggi a fusto, poich la parte della
pianta pi consumata il lusto erbaceo.
O R TA G G I A FU S TO
ORTAGGIO
CRITERI DI FRESCHEZZA
Caido
Simili al sedano.
Sedano
Lf d m e m m m \
ORTAGGI A F IO R E
ORTAGGIO
CRITERI DI FRESCHEZZA
Oroccoletto
Catclolo
Cavolfiore
Cima di rapa
ORTAGGI A FRUTTO
PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
CRITERI DI FRESCHEZZA
Cetriolo
Melanzana
Peperone
Pomodoro
Zucca
Zucchina
ORTAGGIO
123
opfpnnvfl di cucimi
Gli ortaggi a seme
Dopo i cereali, i legumi (famiglia delle Leguminose) costituiscono il secon
do gruppo di alimenti vegetali in ordine di importanza! per lalimentazione
umana I legumi pi diffusi nel nostro paese sono ceci, cicerchie, fagioli,
fagiolini, fave, lenticchie, lupini e piselli.
Generalmente, dei legumi derivati dalle specie da granella, si consuma
no i semi allo stato secco. 1 piselli, le fave, i fagioli e i fagiolini si utiliz
zano anche allo stato fresco.
O R TA G G I A SEM E
1 OMAGGIO
CRITERI DI FRESCHEZZA
fagiolo
Fagiolino
Fava
Lenticchia
Pisello
1 cecio
I tuberi
Sono un gruppo di ortaggi generalmente ricchi di glucidi complessi (am i
do) e semplici, di cui fanno parte la patata, la batata (patata dolce o patata
americana), il topinambur e altri tuberi di minor importanza. Sono tutti
l?4
L D fP P ff fUACnTfPI
> :i originari del N u o v o Mondo, che hanno trovalo una larga applica
si 'tu' agricola anche in l-uropa (soprattutto la patata). La batata ha un
Utilizzo gastronomico piuttosto limitato.
1o patata
l
il tubero di maggiore importanza alimentare, tale da costituire uno
degli alimenti fondamentali in molti paesi.
La patata si forma all'estremit dei rami sotterranei della pianta, pu
vere forma varia, allungata, a clava, rotondeggiante, appiattita, con buci,i
di colore giallognolo o rossastro. Sono ben evidenti sulla superficie
numerose gemme (gli occhi) dalle quali germogliano le nuove piante.
\l momento dellacquisto i tuberi devono presentarsi sani, interi puliti,
privi di germogli, di forma e di aspetto normali rispetto alle caratteristiche
tipiche. Devono essere assenti incrostazioni terrose o altri materiali estra
nei. Le patate si conservano meglio se hanno un basso tasso dumidit;
ideale perci che la raccolta avvenga quando la pianta secca e il ter
reno asciutto.
Una delle alterazioni tipiche della patata il germogliamento, causato
da un aumento dellumidit, della temperatura e della luminosit ambien
tale. Compare una colorazione superficiale verde con un successivo ram
mollimento del tubero. In questi casi si forma una gran quantit di solanina,
una sostanza tossica per il nostro organismo.
C la s s ific a z io r te
186
( n opfpnnvfi
di cucimi
Il to p in a m b u r
Si
La frutta
Il frutto il prodotto ottenuto dalla trasformazione dellovario del fiore
dopo la fecondazione. Generalmente formato da tre strati distinti: una
buccia protettiva, uno strato intermedio, spesso e succulento nei frutti a
polpa, sottile e asciutto nei cereali e nei frutti a guscio e, infine, una parte
che ricopre il seme.
l'
GEN.
FEB.
MAR.
APR
MAG
GI.
LUG.
AGO.
SET.
on.
NOV.
OIC.
Albicocca
A/ancia
Castagna
Ciliegia
Cocomero
Kako
Fico
Fragola
Uva da tavola
io
bacche drupe.
La frutta si distingue in
e
La bacca un frutto completa
mente carnoso, privo di nocciolo centrale (uva, mela, e cos via); per drupa
si intende, invece, quel frutto che possiede un n o ccio lo legnoso
(endocarpo) che racchiude uno o pi semi (pesca, prugna ecc.).
Secondo il
possiamo distinguere la frutta in:
criterio pratico
IH
pericarpo,
l>
issiamo distinguere:
C L A S S I F I C A Z I O N E D E L L A F R U T T A IN B A S E A L L A C O M P O S I Z I O N E B R O M A T O L O G I C A
ACIDULA; vi una lode presenza di acidi organici
deboli, quali citrico, malico, tartarico.
Arancia (bionde, ovali, sanguigne, tarocco, moto, sanguinelle): arpo. un incrocio Ira arancio e pompel
mo; cedro: kumqual o mandarino cinese (narumi, a (rulli rolondi. nagami, a frulli ovali); limetta: limone
(verdelli, primoliore. bianchetto): mandarancio, mandarino (patern. avana, tardivo); mapo. un incrocio
tra mandarino e pompeimo; pompelmo (giallo, rosa).
Albicocca (reale d'Imola, paviot, boccuccia, cafona); ciliegia (duroni, gratlloni. acquaiole, amarene,
marasche); cocomero (Sugar baby, gigante di Castellamare, comacchiese); kiwi: Iragola (chandel.
douglass); nespola del Giappone: mela (golden, stark, morgan, granny. renetta, annurca. staiman); me
lone (comune, caravaggio); pera (William, spadona, conference, abate, kaiser. passa grassana, decana):
pesca (fior di maggio, amsden, tiaven, hale, neltaiine); p,..'jna (Stanley, goccia d'oro, regina Claudia,
Ananas (queen, pan di zucchero): banana (platani, cavendishia); kaki (con o senza semi); dattero: lico
(tiorone. estivo): uva (regina, ilalia, moscato. Iragola o uva americana, pizzuttello)
Anacardio. mandorla (dolce e amia), nocciola (nocella bianca e rossa, racinante, tonda gentile romana).
noci, pecan o noce americana, pinolo, pistacchio.
I FUN G H I E I TARTUFI
Fino ai primi dellOttocento si pensava che il fungo fosse una pianta in cui
il gambo corrispondeva al tronco, il cappello alla chioma e i filamenti, chesi osservano in corrispondenza del terreno, alle radici. In realt quello che
a noi si presenta e che volgarmente chiamiamo fungo, non che il frutto
di una particolare pianta, il
che si sviluppa in forma di filamenti
nel terreno o in organismi animali o vegetali. Come ogni altra pianta (anche
se priva di clorofilla), il m icelio fruttifica. Quando il fungo giunge a
maturazione completa, nel corpo fruttifero si formano le spore che vengo
no periodicamente lasciate cadere per la riproduzione.
LJna volta cadute sul terreno, le spore originano nuovo micelio; le con
dizioni per cui questo possa avvenire non sono di facile realizzazione, ogni
fungo per in grado eli sviluppare miliardi di spore, e questo compensa
la bassa probabilit che esse attecchiscano. I funghi vengono impropria-
micelio,
127
PEPATIVI)
DI CUCinfl
S T A G IO N A L IT D E I F U N G H I E D E I T A R T U F I
' ilO O tAHTUFO
6EN.
FEB.
MAR
APR.
MAG.
GI.
UUG.
AGO.
SET.
OTT.
NOV.
QIC.
Offilo
Tartufo Bianco
commestibili-,
non commestibili;
velenosi.
I funghi commestibili
Sono quei funghi che. neH'esperienza del consumo umano (nella maggior
parte dei casi cotti), non hanno mai causato intossicazioni. Crescono pra
ticamente tutti allo stato spontaneo, privilegiando i boschi delle zone
montane o collinose.
S P E C IE D I F U N G H I C O M M E S T IB IL I
FUNGO
Odore e sapore delicati; uno dei funghi a pi allo valore commerciale. Si consuma crudo in insalala, al
burro o alla griglia.
Elevalo valore commerciale e gastronomico. Odore caratteristico e penetrante e sapore ottimo. Si prepa
ra in svariati modi; alla griglia, fritto, trifolato, sott'olio; i pi giovani si mangiano anche crudi in insalala,
Tra i pi rallinati e ricercati; viene stufato al burro e completalo con salsa al Madera o utilizzato per
condire la pasta.
Odore e sapore gradevoli, si utilizza solamente il cappello, colto al forno, alla griglia e in padella.
(sanguigno)
Di qualit discreta, si mescola in genere con altri funghi e cotta trifolata o in salsa
I funghi coltivati
Prataioli (champigne ms> orecchiette e piopparelli, vengono oggi colti
vati a livello industriale Trattandosi ili specie saprofite, non infatti dif
ficile ricrearne artificialmente l'ambiente idoneo per la crescita. Il prataiolo
si sviluppa di preferenza sul letame.
I funghi in cucina
Alcune specie (ovuli, porcini e champignons) si possono consumare cru
di: v engono perci impiegati per preparare insalate, semplici o composte.
Tutti gli altri funghi vanno cotti per garantirne l'igienicii e migliorarne i
caratteri ili sapore e consistenza. In generale i funghi freschi vanno puliti
senza che essi vengano sottoposti a un lav aggio energico che renderebbe
mollicce le carni. Si dovranno eliminare le parti eventualmente marce e
quelle eccessivamente terrose, allontanando con un pennello la sabbia
presente tra le lamelle e i tubuli, e strofinandoli con un panno umido. Lipreparazioni a base ili funghi e i molli per cucinarli sono infiniti e variano
a seconda della specie e delle tradizioni locali; una preparazione che ha
carattere universale ed v alida per qualsiasi tipo ili fungo per la co
siddetta "trifolatura" che consiste in una moderata rosolatura in un fonilo
ili olio, aglio e prezzemolo.
I tartufi
Meno diffusi dei funghi normali, i tartufi sono molto pregiati e ricercati
per le particolari propriet organolettiche, grazie alle quali arricchiscono
e caratterizzano moltissime preparazioni gastronomiche. I tartufi sono dei
funghi sotterranei che compiono il ciclo vitale interamente nel sottosuolo
e si trovano in associazione con piante legnose, come querce, salici, piop
pi e tigli. Il corpo fruttifero ha una forma globosa-tuberiforme e dimensio
ni che variano dalla grandezza ili una nocciola a quella di una pesca e
pi. Esistono pii ili 100 specie conosciute ili tartufi, ma solo alcune risul
tano adatte al consumo:
moscato":
OPfPfllIVA DI cucini}
Iht (lesiirinn Vili., detto volgarmente "tartufo destate o scorzone;
Tuber aestivum var. uncinatimi Chat in, detto volgarmente tartufo
/ ii
uncinato";
nera;
bianchetto o marzuolo;
-
I tartufi in cucina
I tartufi vanno puliti con molta cura e attenzione, vista la possibilit di
trovare residui di terriccio tra le irregolarit della superfcie. Possibilmente
non vanno lavati, ma solo puliti con una spazzola morbida e asciutta.
La conservazione dei tartufi piuttosto problematica. Si pu avvolgerli
in un panno asciutto da cambiare ogni giorno, porli in un barattolo a chiusura
ermetica e mantenerli in frigorifero. Un altro sistema usato consiste nel
mettere i tartufi in un barattolo, ricoprirli con burro fuso e conservarli in
frigorifero. La surgelazione dei tartufi non offre risultati apprezzabili. Se si
desidera conservare a lungo i tartufi si possono cuocere a bagnomaria, e
poi riporli in un vaso a chiusura ermetica. Il sistema di ricoprire il tartufo
con riso sconsigliato, perch in breve tempo il riso, che un disidratante,
lo inaridirebbe rapidamente.
Le preparazioni che vedono l'impiego dei tartufi sono diverse e variano
a seconda della specie e delle tradizioni locali. Possono insaporire i risotti,
le tagliatelle, luovo al burro, la salsa alla finanziera. Famosi sono i
impreziositi dalla presenza del tartufo.
Rossini
tournedos
LE SOSTANZE AROMATICHE
Fin dallantichit l'uomo ha impiegato spezie ed erbe aromatiche per insa
porire i cibi. Nonostante il potere nutritivo trascurabile, gli aromi non svol
gono solo una azione gustativa: nelle cellule delle loro radici, fusti, foglie
e semi, possiamo trovare i cosiddetti oli essenziali, cio quelle sostanze
che sviluppano l'aroma ma nel contempo esercitano delle azioni benefiche
sul nostro organismo, come ad esempio facilitare la digestione degli ali
menti a cui sono aggiunti. Ovviamente la cottura e la miscelazione casuale
degli aromi pu attenuare o esaltare lazione positiva degli oli essenziali;
per questa ragione alcune erbe vanno impiegate a crudo, e nel fare dei
cocktail aromatici si devono rispettare alcune combinazioni.
le o m n m iM iw iw
PR IN C IPA LI C A R A T T ER IST IC H E E IM PIEG H I C U LIN A RI D E L L E E R B E AROM ATICHE
a ;ttosa
o acetosella
Poco usata in Italia, invece molto presente nella cucina francese. Si utilizzano le foglie fresche e giovani per insaporire le insalate o
guarnire alcuni piatti tipici francesi.
Alloro o "lauro"
Si utilizzano le foglie intatte fresche (con sapore decisamente pi amaro) o anche essiccate profumate e aromatiche per insaporire
brasali, salse, risi, verdure, carni, minestre, frattaglie e selvaggina. Fa parte del mazzetto degli aromi o bouquet grani usato nelle
marinate.
un'erba coltivata soprattutto in Germania dove trova impiego in numerose preparazioni. Si utilizzano soprattutto le foglie per insaporire
alcune verdure, formaggi a pasta bianca, arrosti e stufati.
Basilico
Si adoperano le foglie verdi, setose e tenere per insaporire salse (famosi sono il 'pesto genovese" e la salsa al pomodoro), pesci e
crostacei, carni e verdure. Data la facile deperibilit e perdita dell'aroma, utile conservarlo in frigorifero avvolto in foglietti di plastica e
impiegarlo solo a cottura ultimala.
Borragine
una pianta dalle foglie leggermente pelose in superficie. Si consuma cotta, sailata in padella o nel ripieno di paste e torte salate.
Cerfoglio
Possiede foglie aromatiche e fiori riuniti in formazione di ombrello. Si aggiunge generalmente a line cottura a minestre, salse, burri
aromatici, tuberi c ricotta,
Crescione
Esistono vari tipi di crescione (quello dei prati, d'acqua e la variet inglese). Per il sapore deciso e pungente, le foglie di crescione si
usano per insaporire minestre, salse, insalate, risotti.
Dragoncello o estragone
una pianta erbacea di cui si utilizzano le foglioline sottili per comporre diverse marinate e salse. In cucina quest'erba, tagliata
finemente, si unisce alle vivande a line coltura.
Erba cipollina
una pianticella Imparentata con le cipolle e il porro. Le foglie sono filiformi, tubolari e aromatiche; vengono impiegate allo stalo
fresco, finemente tritate, per cospargere insalate, pesci, minestre e formaggi freschi
Maggiorana
Il suo aroma ricorda quello del limo anche se pi dolce e odorosa Per preservarne l'aroma va conservata in barattoli chiusi ermeti
camente poich il suo colore si altera facilmente. Ottima per insaporire preparazioni di carni grasse, tuberi e legumi.
Menta
Il suo profumo delicato dovuto essenzialmente a due oli essenziali presenti nelle foglie: il mentolo e il mentene. Le toglie essiccate
perdono buona parte del loro profumo ed quindi preferibile utilizzarle fresche. Viene impiegala in cucina per la preparazione di salse
e minestre.
Origano
Tipico della cucina italiana e messicana, ha un aroma pronunciato e gradevole, che ricorda lontanamente quello della maggiorana,
[origano trova posto in moltissime preparazioni mediterranee: pizza napoletana, insalale a base di pomodoro, melanzane, zucchine,
carni, pesci, formaggi.
Peperoncino
il fruito di una pianta di origine americana caratterizzata dall'elevata presenza di capsicina. una sostanza dal gusto fortemente
piccante. Si usa per aromatizzare paste, carni e verdure
Prezzemolo
Si presenta con foglie frastagliate e lobate e ne possiamo riconoscere due specie: a foglie lisce e a foglie ricce. Il prezzemolo si
impiega nella preparazione di pesci, carni, verdure, minestre e anche per decorare pialli da portata.
Rosmarino
Il suo lipico prolumo 6 dovuto alla cantora che rappresenta l'essenza principale. Si presenta come un arbusto legnoso allo, con fiori
viola chiaro e foglie verde argenteo. Il rosmarino la tipica erba impiegata per la cotfura alla griglia di carni pesci e verdure. Tritato con
salvia, sale e pepe si utilizza in numerose farce e marinate
Rucola o ruchetta
Si tratta di un'insalata dal sapore pungente usata per insaporire i contorni di verdura cruda o per condire le paste
Salvia
un'erba perenne spontanea con fiori violacei e foglie vellutate di colore verde-grigio, molto aromatiche. In cucina la salvia migliore
quella a foglie piccole con fiori blu e anche quella con foglie grandi. Viene utilizzala per preparazioni a base di fegato, maiale e
selvaggina, nei piatti a base di pomodoro e nelle ralatouille.
Santoreggia
Si utilizzano le foglie inlensamente profumate per aromatizzare legumi, minestre, insalate, patate e volatili Ber assaporare meglio
l'aroma della santoreggia bene cuocerla insieme alle vivande.
Timo
E Ira gli aromi pi importanti della cucina europea. Si adopera per insaporire verdure, pesci, selvaggina, pollame, e carne bovina.
Poich ha un aroma molto pronunciato va usato con parsimonia.
131
n opfpfliivn di cucmn
1.1
k mim i v a/ione delle erbe fresche generalmente molto breve, se
racchiuse In sacchetti di plastica forali e tenute in frigorifero.
L'essiccamento una tecnica molto usata per conservare erbe e spezie
sia intere che macinate; vanno tenute al riparo dell'umidit in imballaggi
ermetici. Le erbe possono essere anche congelate lasciandole intere e po
nendole in sacchetti di plastica ermetici a -IN C (si conservano per circa
6 mesi).
Aictow lU
Agno
minestre
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y
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H re to
arrosti
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pesci
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/
Cornino
y
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Coriandolo
Crescione
Curcuma
Curry
Dragoncello o estragone
Erba cipollina
Ginepro
Issopo
y
y
y
Finocchio selvatico
y
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Macis
Maggiorana
Menta
y
y
Mirto
Noce moscata
Origano
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Speronano
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Prezzemolo
Rosmarino
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Hucola o ruchetta
Salvia
Santoreggia
Senape bianca
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Vaniglia
Zenzero
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timo
1 M erano
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[C annella
| Chiodo di garofano
dolci e tiQuori
Lf DEBPIIIf fllintmiw
I SPEZIE
Quando si parla di spezie si indicano delle sostanze ricavate da alcune
Iminte aromatiche, provenienti per lo pi da paesi tropicali. Dei diversi
V* .'.ciali si utilizzano parti diverse a seconda del tipo di spezia che si vuole
'Menerei i bottoni floreali (chiodi di garofano), gli stimmi (zafferano), la
<neccia (cannella), i rizomi (zenzero) e, pi frequentemente, i semi (pepe).
h neralmente le spezie si trovano in commercio macinate e miscelate in
vario modo.
I loro principi aromatici (oli essenziali) possono essere estratti con soluti e usati nell'industria come aromi naturali.
una pianta annuale, molto conosciuta in tulta Europa, della quale si utilizzano i semi maturi tatti essiccare. Lanice possiede un
prolumo dolciastro praticamente inconfondibile dovuto alla presenza dell'anetolo. Per questa sua caratteristica l'anice trova impiego
soprattutto in pasticceria e nella produzione di bibite e liquori
Cannella
Si ottiene dalla corteccia interna essiccata di un albero tropicale coltivato in Asia orientale e in Brasile Per il suo sapoie dolce e acre,
generalmente la cannella si impiega macinata per preparare dolci, conserve, liquori, composte di trutta e farce di carne. Se usata a
stecche, la cannella deve essere tolta dalle vivande prima di servirle.
Cardamomo
Questa spezia, molto aromatica, diltusa nella cucina russa, scandinava e americana per insaporire salse, salumi e anche pane. Il
cardamomo sempre presente nel curry.
Chili
Di questa pianta si utilizzano l rulli, delle piccole bacche rosse raccolte alla line dell'estate e poi latte essiccare in ambienti aerati. Il chili
molto ricco di capsicina. la sostanza che lo rende lortemente piccante, e per questo motivo va usalo con una certa parsimonia.
Chiodo di garofano
E una gemma floreale dall'aroma intenso, dovuto all'abbondante presenza di eiigenolo. Si presta per insaporire stufati, agnello, brasali,
selvaggina e salse.
Cornino
Il cornino "dei prati" una pianta biennale con toglie molto trastagliate, diltusa soprattutto nell'Europa centtoselleninonale Si utilizza
no i semi, puliti e selezionati, per aromatizzare veidure. patate, formaggi e pane
Coriandolo
un trullo piccolo quanto un grano di pepe, di colore brunastro che, una volta essiccato, emana un aroma Irosco e boschivo. Si usa
mollo nella cucina orientale e solo recentemente ha irovato uno spazio in quella occidentale Col coriandolo si prolumano salse, pat,
marinale, stufati e verdure.
Curcuma
Il suo aroma, che ricorda quello dello zenzero, utilizzato per preparare diversi tipi di curry (curry powder).
Curry
una polvere gialla, mollo aromatica, originaria dell'estremo oriente, ottenuta miscelando vari tipi di spezie a seconda delle zone di
produzione. Troviamo quindi curry con sapore pi piccarne e aliti pi dolciastri. 1componenti aromatici comunque riconosciuti sono:
la radice della curcuma, il coriandolo, lo zenzero, il cumino, il pepe e il peperoncino. Con il curry si preparano salse tipiche per risotti,
minestre, carni, pesci, maionese e insalate. Data la sua lorle azione aromatica e colorante bisogna dosarlo con cautela
Finocchio selvatico
DI questa Ombrellifera si impiegano i semi, seccali e setacciali, ricchi di oli essenziali Ira cui l'anelolo e il tenzone. Si utilizza come
condimento per la preparazione di pesci, carni, salumi, bollili, marinale e anche di alcuni dolci
Ginepro
un arbusto cespuglioso che in piena maturazione (ogni due anni) produce delle bacche di colore nero-blu. Le bacche vengono latte
essiccare e conservate in ambienti asciutti, si impiegano per preparare carni, marinale, selvaggine e pesce II ginepro uno degli
aromatizzanti principali del gin.
Issopo
Si ottiene tacendo essiccate le sommit liotite deH'omonima pianta. Il suo atoma delicato usato per dar sapore a minestre e salse.
Lissopo poco diffuso nel nostra Paese.
Macis
l'involucro polposo di color giallo arancio che avvolge il nocciolo della pi nota noce moscata Una volta essiccato, il macis si
grattugia sulle vivande emanando un aroma simile a quello della noce, ma pi delicato e meno penetrante. Se ne impiega una grande
quantit nella prepatazione delle carni conservale.
Noce moscata
una spezia pregiata ottenula raccogliendo il nocciolo del trullo di un albero tropicale. La noce moscata pu essere facilmente
attaccata da parassiti che la rosicchiano o vi scavano all'interno delle gallerie. Come proiezione si usa spolverarne la superficie con del
talco. Questa spezia si grattugia su arrosti, rag, minestre, verdure e salse.
FSprika
il (rutto seccalo e macinato di diverse variet di piante tropicali, che si differenziano per colote, qualit e intensit di sapore. Esistono la
papnka speciale, dolce-nobile e dolce, che donano un colore tosso intenso e un sapore lievemente piccante e un po dolciastro alle
vivande, possiamo trovate anche i tipi di paptika fotte e rosa usali solo per intensificare il sapore piccante. La papnka famosa soprattutto
per le preparazioni ungheresi come il gulasch, e altri piatti a base di carni e pesci
133
(PUTIVA di cucino
M IN. II'A L I CARAT71 .M IS T IC H E E IM PIEG H I C U LIN A RI D E L L E S P E Z IE
..i .)!' popo. iguu/u mi isole indonesiane. un arbusto rampicanle con i (rutti riuniti a grappoli simili al ribes, coltivato su grandi
<mi ni ili terreno il pvpe nero o il pepe bianco si ottengono dalla stessa pianta, Il Pipernignjm. e differiscono esclusivamente per il
t,i ;
: ''mulo m cui vengono raccolti i frutti. R;r il tipo nero, le bacche sono raccolte ancora immature, e il loro colore rossastro tende a imbrunire
si;i ccssivamente con l'essiccamento. Il pepe bianco invece il frutto maturo posto leggermente a fermentare. Il pepe nero pi piccante
di quello bianco, poich pi ricco di piperina, la sostanza aromatica in esso contenuta. Limpiego di questa pianta previsto in numerose
preparazioni gastronomiche di molle nazioni.
rtn]0
Non un vero e proprio pepe in quanto non viene raccolto dalla pianta del Piper nigrum, ma del Schnus molle, una pianta ornamentale
coltivala nelle regioni tropicali. Le bacche hanno un sapore gradevole, somigliante al pepe verde, ma meno lotte e aromatico e
leggermente pi acidulo.
Proveniente quasi esclusivamente dal Madagascar, questa variet di pepe si caratterizza per il suo intenso aroma piccante. Viene
conservato in acqua salata o essiccalo, intero o macinato. Col pepe verde si usa insaporire la carne rossa, le salse alla panna, e alcuni
pesci di mare.
Sciupe
Si conoscono due variet di senape: quella bianca e quella nera. 12 senape bianca, contenente sinalbina la pi usata in cucina per
aromatizzare salse, marinate e mostarda. La variet scura libera un altro principio attivo, la sinigiina, e trova impiego soprattutto in
campo farmaceutico. I semi di senape sono i costituenti principali della senape da tavola.
Vaniglia
una pianta rampicanle con I frutti a torma di bacca allungala che vengono raccolti prima della completa maturazione. Il trullo lende
a Imbrunire dopo un processo di fermentazione che permette alla vanillina di cristallizzare. Con la vaniglia si profumano dolci, zucche
ro, creme, gelati, caramelle.
Militano
Spezia ottenuta dagli stimmi essiccati dei (lori dell'omonima piania. In cucina trova posto In lamose preparazioni quali il "risotto alla
milanese" e la paella valenciana". Anche in Italia si produce un apprezzato tipo di zafferano coltivato soprattutto in alcune zone
dellAbruzzo.
Zenzero
Si ricava dal rizoma pulito, bollito ed essiccalo, di una pianta asiatica. Viene Impiegato per profumare aperitivi, liquori e sciroppi,
vivande a base di cipolle, salse e larce di carne. Dato il suo aroma mollo pronunciato va dosato con attenzione.
p e s c i;
- crostacei;
- m o llu s c h i ;
-
rane e lumache.
I pesci
I pesci sono animali acculatici che respirano lossigeno disciolto neH'ncrq lil per i3 K ^ ^ U ^ Jp r a nchiTJ
In un pesce possiamo_riconeseefe^.una
, un
la
_eT<r
l a -pelle dei pesci pyh essere liscia n 7i>rinnin oppure ricoperl,i d.i placche ossee, chiamate
L i struttura interna costituita da uno scheletro (lisca o spina.) che pu
< >
<
11 osseo o cartilagineo.
pinne,
testa
squatge.
Dorso
Pinne dorsali
Squame
Branchia
Pinna caudale
Mane
Opercolo
Pinna anale
Pinna
ventrale
magri,
contenuto di grasso
si hanno pesci:
sem turassi
pesci di mare\
- pesci d'acqua dolce;
- pesci d'acqua mista (che
-
teleostei:
fidaci,
In base
135
rigidit-,
rigor inoriis.
pelle:
hmnrhit
consistenza:
ventre:
odore:
riore a 23;
categoria di freschezza A,
a 10 e inferiore a 20;
categoria di freschezza C,
le
|fj
Dtppmt iiiintniitt
il pesce si altera molto facilmente ed quindi fondamentale eliminare rapii.unente le viscere, perch piti ricche di microbi, e porre repentinamente la
.i r . issa in un luogo refrigerato, per rallentarne il processo degradativo. Alla
temperatura di -2/0 C, ricoperto con scaglie di ghiaccio il pesce si conserva
per 2-5 giorni. Per conservarlo pi a lungo si usano molto il congelamento
e la surgelazione. 1 pesci possono essere conservati anche per salagione,
essiccamento, affumicamento, marinatura, sterilizzazione in scatola.
C A R A T T ER IST IC H E G A ST R O N O M IC H E DEI P E S C I DI M A R E
ACCIUGA
Taglia media: 1 0 -2 0 cm
Porzione: 200 g
BRANZINO e SPIGOLA
Taglia media: 30 - 80 cm
Porzione: 300 g
CAPONE (gallinella)
Taglia media- 30 - 50 cm
Porzione 350 g
CEFALO o MUGGINE
Taglia media: 25 - 30 cm
Porzione: 250 g
CERNIA
Taglia media: 6 0 -1 5 0 cm
Porzione: 350 g
DENTICE
Taglia media: 25 - 80 cm
Porzione 300 g
HALIBUT
Taglia media: 5 0 - 150cm
Porzione 300 g
MERLUZZO
Taglia media <10 - 80 cm
Porzione: 250 g
NASELLO
Taglia media: 30 - 80 cm
Porzione: 250 g
ORATA
Taglia media: 30 - 60 cm
Porzione: 300 g
PASSERA
Taglia media: 25 - 50 cm
Porzione: 250 g
PESCE SPADA
Taglia media: 100 - 300cm
pi la lunghezza della spada
Porzione 200 g
RANA PESCATRICE
Taglia media: 3 0 -1 0 0 cm
Porzione 300 g
ROMBO LISCIO e
ROMBO CHIODATO
Taglia media: 3 0 -1 0 0 cm
Porzione: 350 g
SAMPIETRO
Taglia media 25 - 60 cm
Porzione: 350 g
SARDINA
Taglia media: 1 0- 20 cm
Porzione: 200 g
SCORFANO
Taglia media: 25 - 50 cm
Porzione: 400 g
SGOMBRO
Taglia media: 25 - 50 cm
Porzione 250 g
SOGLIOLA
Taglia media: 20 - 50 cm
Porzione: 250 g (taglia
media)
TONNO
Taglia media: 100-300 cm
Porzione: 250 g
TRIGLIA
Taglia media: 1 5 -3 0 c m
Porzione: 250 g
137
fl OPtDflIIVft DI cucino
< A R A T TERIST IC H E G ASTR O N O M IC H E DEI P E S C I DI ACQUA D O LC E
fc n u N * A
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|D VO eni
IOO i rrui
C AjMT A
-
ftltx re
25 lO O cm
250 Q
C A VI 0 ANO
Taglia media 30 - 50 cm
ftm ionc 250 q
I
I tuccio
1 UQlia inedia 3 5-10 0 cm
frizio n e 300 g
PERSICO
Taglia media 20 - 40 cm
Powcmc 250 g
SALMONE
Taglia media: 6 0-12 0 cm
Porzione: 250 g
STORIONE
Taglia media: 1 20-600cm
Porzione: 300 g
TINCA
Taglia media: 20 - 40 cm
Porzione: 250 g
TROTA
Taglia media: 25 - 60 cm;
alcune troie di mare supe
rano il metro.
I crostacei
Sono animali acquatici dolati di una corazza-durar con funzioni di schele
tro esterno, divisa in due: il c e fa lo to m c e e V a c illa rn e .
I crostacei si suddividono in tre famiglie?
- m a c i n i (gamberi, aragoste, astici, scampi e mazzancolle), con ;ukk_
mf*
distesa r l,J-vmiPj con una pinna caudale allargata a
ventaglio;
- b ra c iliu ri (manchi, grancevole, granciporro), con addome corto e allargato^rivolto sotto il torace in modo da essere completamente racchiuso
dal carapace;
- stouiatopodi (.pannocchie di mareXj x>n carapace allungato.
in
le DtPPfiH
mimmi
crostaceo fresco:
Caratterizzano il
occhi neri e brillanti; muscoli rigidi;
membrana toracico-addominale resistente e brillante; odore anoena aci canato o nullo.
crostaceo alterato:
Caratterizzano il
occhi scoloriti e opachi; muscoli
rilassati: membrana toracico-addom inale rilasciata, opaca e di color
verde-nerastro; odore putrido.
molto pregiala in virl della sua carne bianca, asciutta, soda, leggermente dolce e delicatissima. SI consuma esclusivamenle la coda, per lo pi lessata, ottenendo cosi uno scarto pari al 70% del peso dell'animale. Laragosta viva, e anche
dopo cottura, deve incurvare la coda, la coda distesa 6 un segno di non freschezza dell'animale che non va quindi
consumato. Spaccata a met l'aragosta viene cotta alla griglia.
ASTACO o ASTICE
Taglia media: 25 - 50 cm
Peso: 0.400 - 2 kg
Porzione: 400 g
il pi grosso crostaceo mediterraneo. La coda dell'animale vivo deve presentarsi ripiegata e la sua carne di un
colore bianco candido. Ha carni pi saporite dell'aragosta e viene cucinato come quest'ullima. Di solito si usa
l'astaco per le preparazioni calde e l'aragosta per quelle Iredde. Linlestino dellastaco si pu usare per legare e
insaporire salse a base di crostacei
GAMBERO DI MARE
Taglia media: 5 - 20 cm, a seconda
della specie
Porzione: 300 g con la testa
Le diverse variet si distinguono per lo pi dalla torma e dal colore della corazza Pu essere commercializzalo intero
oppure si trovano solo le code gi pulite. Le carni sono delicate, saporite, consistenti, leggermente dolciastre, con
variazioni a seconda della specie. Il gambero tosso ha carni meno pregiale del gambero rosa. La mazancolla un
tipo di gambero di dimensioni maggiori (in alcune zone si chiama anche "gamberone"). I gamberi si cuociono alla
griglia, bolliti o (ritti; sono utilizzati anche per la pieparazione di salse, farce e zuppe
GAMBERO DI FIUME
Taglia media: 15-20 cm
Porzione: 400 g
Vive nelle acque dolci poco profonde di laghi e ruscelli. Ha carni sode, saporite e dolci, che sono ottime grigliale,
fritte, bollile o in guazzetto.
SCAMPO
Taglia media: 1 5 -2 5 cm
Porzione: 350 g
mollo apprezzato e ricercato. Si consuma solo la coda che ha un gusto delicato e saporito al tempo stesso. Si
cuoce soprattutto alla griglia o in salsa
GRANCEVOLA
Taglia media: 1 5 -2 0 cm
Porzione: 500 g
Ha polpa bianca e saporita. Viene utilizzata per zuppe oppure si cuoce in courl-bouillon e si serve nel guscio pulito.
GRANCIPORRO
Taglia media: 3 - 50 cm. a seconda
della specie
Porzione 500 g
Ha carni gustose simili a quelle della grancevola. Si pu cuocere al forno, al vapore oppure lessato. Le parli interne
cremose si usano nella pieparazione di tarline.
BRACHIURI
ST0MAT0P0DI
PANNOCCHIA oCANNOCCHIAo
CICALA DI MARE
Taglia media: 20 - 25 cm
Porzione: 500 g
OPtPfITIVfl di
cucino
I m o llu s c h i
I molluschi hanno un..corno molle, con o senza conchiglia calcarea, che
pu essere posta allinterno o all esterno tlell'animale.
Si distinguono tre famiglie:
- rfalnp o d i (noloi. sennie. calamari), senza conchiglia o con la conchiglia aH'inierno, come sostegno del corpo molle;
- la m cllib ran ch i (cozze, vongole), con due.conchiglie (molluschi bi
valve), sono i pi pregiati;
- gasteropodi (patelle, orecchie di mare), con conchiglia unica (molluschi univalve), .posta all'esterno.
tflopodi
II corpo dei
deve presentarsi lucido e ricoperto da secrezioni
mucose tipiche, comunque turgido. G li occhi devono essere vivi e lucenti
e i tentacoli ben aderenti al corpo con ancora una certa azione residua
delle ventose. Lodore, fresco e salmastro, deve essere valutato vicino alla
zona della bocca, e cos anche il colore. Se i calamari o le seppie sono gi
puliti, allora lesame del colore pu essere importante: bianco candido senza
sfumature gialle o brunastre.
I
molluschi
essendo stanziali, sono esposti allinquina
mento e alla proliferazione microbica, in particolar modo se le acque di
crescita sono stagnanti e vicine a scarichi fognari o industriali. La valutazio
ne di freschezza di questi animali fondamentale sotto laspetto igienico
per evitare pericolose intossicazioni. In particolare s^c|eve^>orre attenzione;
che devono essere perfettamente chiuse a dimo*
i 1 iT 1\
c
strazione che 1a ni malese ancora vivo;
laviellibraiicbi,
I b e n
molluschi vivi.
Certificalo di Origine
cinque giorni
/Co
Le rane e le lumache
Le rane
Sono degli anfibi molto apprezzati per le carni bianche e tenerissime;
vengono commercializzate generalmente gi spellate e sventrate, pronte
alla cottimi. Per rassodarne le carni consigliabile lasciarle 7-8 ore in
40
LE DfRMTf fUnfnifPI
la sua carne pregiala e si presta a numerose preparazioni. Si pud trovare in vendita anche gi pulito e tagliato ad anelli
Gli esemplari pi piccoli hanno carni pi tenere e delicate, e vengono (ritti o grigliati; i pi grandi sono bolliti, larcili e
colli in umido o al lorno.
Le carni sono pregiate, somiglianti a quelle del polpo. Pu essere consumalo crudo o bollito
POLPO
Taglia media: 15-100 Cm
Porzione: 300 g
Ha carni mollo buone e saporite. Gli esemplari pi grossi devono subire una piccola liollalura, oppure vengono
battuti" per intenerirli.
Di solilo si prepara bollilo, allogato o brasato.
SEPPIA
Taglia media: 8 - 50 cm
Porzione: 450 g
La carne gustosa e delicata, pi tenera nello femmine e negli esemplari piccoli Si piepaia bollila, in umido, o
anche Irilta o grigliata (gli esemplari piccoli). Lincinosi) di seppia, contenuto in una sacca nel tondo del corpo, si
usa per la preparazione di risolti e salse.
TOTANO
Taglia media: 15 -2 5 cm
Porzione: 350 g
Il suo valore gastronomico interiore a quello del calamaro a causa della maggiore durezza delle sue carni. Si
prepara come il calamaro
COZZA 0 MITILO
Taglia media 5 - lO cm
Porzione 500 g
un mollusco mollo pregiato. Ha carni tenere e saporite, e viene consumato in vari modi, gratinato, cotto in padella o alla
griglia.
OSTRICA
Taglia media: 5 - 6 cm
Porzione da 6 a 12 conchiglie'
il mollusco pi pregiato sul mercato, insieme al tartufo di mare e alla capasanta. Ha carni tenere, saporite, aromatiche,
Il modo classico di consumare le ostriche quello di servirle crude, ma si possono anche cuocere allogate, gratinate,
(ritte.
VONGOLA
Taglia media: 2 - 3 cm
Porzione; 500 g
ira i molluschi pi noli e comuni dei nostri man Ha una carne tenera e saporita. Si pu consumale cruda, in genere si
usa per preparare sughi, zuppe e salse
LAMELLIBRANCHI
GASTEROPODI
LUMACA DI MARE
Taglia media: 1 - 2 cm
Porzione: 20 - 25 conchiglie
un mollusco poslo in vendila vivo, confezionalo in reticelle. Ha carne soda e in genere si usa per preparare salse o zuppe
marinare.
Le lumache
chiocciola)
141
LA C A R N E A
tessuto m uscolare
Il
la parte principale della carn e e la s u a composi
zione dipende dalla specie, dal sesso, dall'et e dall'alimentazione dell'animale. Maggiore la percentuale di tessuto muscolare, pi pregiuTT
la carne.
tessuto connettivo
II
tiene insieme i muscoli e costituisce il materiale
principale di costruzione dei tendini. Si distingue in connettivo
"
ifp n m b formato soprattutto da
una sostanza resster
te che non rammollisce per azione del calore. Il connettivo bianco in
vece ricco di
il quale, sottoposto a riscaldamento, forma la ge
latina animale, impiegata spesso come ingrediente gastronomico. La tene
rezza di una carne dipende molto dal tipo e dalla quantit di connettivo
in essa presente.
bianco,
elastina,
giallo
collagene,
tessuto adiposo
Il
(grasso) avvolge i muscoli interi oppure distribuito
tra le libre muscolari come grasso d'infiltrazione. Se il grasso di nfltrazione si deposita tra i fasci muscolari pii piccoli la carne si definisce venata",
se il grado di infiltrazione raggiunge i fasci intermedi la carne marezza
ta , se il grasso si accumula intorno ai fasci primari la carne si chiama
prezzemolata ( la pi pregiata). Il colore del grasso pu variare dal bianco
al giallo a seconda dellet, del sesso, della specie e del tipo di alimenta
zione dellanimale.
Lf DEPDflit iiuntninoi
H co lo re delle cairn \aria in relazione a vari fattori:J^gt-dell animale,
i attivit muscolare (tipico il colore scuro della selvaggina), il sesso (il colore
Ielle carni del maschio in genere pi accentuato di quello delle femmi
ne) e il tipo di alimentazione. In base al colore dei muscoli dopo la
macellazione si distinguono:
- carni
^ n ig n r
- carni
- carni
bianche
"
L'odore
sapore
Il
dovuto a un insieme di sostanze solubili (sostanze estrattive)
che si trovano nella'_c.ame. Un ruolo fondamentale nel determinare la
sapidit comunque svolto dal grasso che, presente in giusta quantit,
migliora la finezza e l'intensit del gusto. Dopo la cottura il sapore della
carne si fa decisamente pi intenso e gradevole.
finezza
In
dipende soprattutto dalla quantit e dal tipo di tessuto
connettivo presente n el muscolo. Si valuta tagliando la carne trasversal
mente rispetto alle fibre e osservando la grana, cio laspetto dei fasci
(zone simili
muscolari primari e secondari riuniti dal connettivo in
a poligoni). La carne si pu presentare finissima, se morbida e vellutata
(cavallo e vitello), fine (manzo e vitellone), grossolana quando ruvida
e asciutta (bue). Solo col taglio trasversale dei fasci muscolari si possono
ottenere delle fettine di rapida cottura e giusta tenerezza.
Tagliando longitudinalmente il muscolo si pu invece valutare la tes
situra della carne. Si evidenzia cosi la disposizione dei fasci e la quantit
di connettivo compreso tra loro. Generalmente la tessitura compatta nel
manzo, poco compatta nella vacca, molto compatta nel toro, decisamente
lassa nel vitello.
lobuli
consistenza:
La
pi l'animale giovane e meno consistenti sono i suoi
muscoli. In tenerezza della carne anche in relazione al grasso in essa
presente. Una bistecca ben marezzata, una volta cotta e fuso il grasso
interno, risulter pi tenera di una carne magrissima.
succosit
La
la sensazione che si liberi del succo durante la
masticazione. La succosit della carne dipende dallo stato del muscolo,
dal grado di acidit, dal tempo di frollatura e dalla quantit di grasso din
filtrazione presente.
143
pfpiiiivn di cucino
fV \
ili*llr carni
fH h * >* <>i i n animale si instaura un processo di irrigidimento progressivo dei muscoli ( rigor-morlis ). Le carni
A w f t o n < i . v r c sottoposte a un periodo di maturazione, la frollatura, in luoghi refrigerati e aerati, dove avvengo> i Miipii- .-.e trazioni enzimatiche che ammorbidiscono la carne, rendendola pi tenera e saporita. Durante la frolu inni ti (mio anche registrare un leggero calo di peso dovuto alla perdita dei succhi carnei.
classificazione veterinaria
Li
inoceli! in:
Sigla comunitaria
Numero
di identificazione
del m acello
classificazione commerciale,
La
prevede specifiche denominazioni a
norma di legge per la vendita delle carni. Tali denominazioni sono:
classificazione annonaria
La
divide le carni in base alla specie, alla
categoria e al tipo di taglio di appartenenza (
ecc. ).
Lf DfPPfTf nuAfniiw
-------------
Pc/l
j^iu.. . *
Le caratteristiche merceologiche
degli animali da macello
I regolam enti G E I! p re v e d o n o un sistema di valutazione degli anim ali da
m acello in relazione alla con fo rm azione e allo stato di ingrassam ento d elle
carcasse. Seco n d o la norm ativa CKK 1208 e 2930 del 1981 esistono cin qu e
classi eli conform azione, indicate rispettivam ente con le lettere I- (e c c e l
lerne). U (ottim a), R (b u o n a ), O (abbastanza b u o n a), I (m e d io cre ), e c in
que stati di ingrassamento: I (m o lto scarso), 2 (scarso), 3 (m ed iam en te
im portante),
I bovini e i bufalini
Per legge esistono oggi solo due categorie di bovini: i v ite lli e i b o vin i
adulti. Invece, in base alla vecchia classificazione annonaria del 1966. a
seconda dellet di macellazione e del sesso questa famiglia poteva essere
suddivisa in sei categorie:
,
Colore roseo, consisterla cedevole, grana linissima, tessitura lassa ricca d'acqua e povera di grassi.
Richiede brevi periodi di frollatura
VITELLONE
(maschio castrato o non. o temmlna non ancora coper
ta; et circa 18 mesi)
MANZO/MANZA
(maschio castrato di 3-4 anni, o lemmina non ancora
coperta o gravida da mono di 6 mesi)
Colore rosso, consistenza pastosa e compalla, grana line. Grasso giallognolo che pu essere anche
mollo abbondante.
BUE
(maschio castrato di pi di A anni)
Colore rosso intenso, consistenza soda, grana grossolana e compatta. Il grasso di infiltrazione abbon
dante e la carne si presenta prezzemolata
VACCA
(lemmina gestante o che ha gi partorito)
Le caraneristiche variano a seconda dellet, della razza e del numero di parli. Colore da rosso pallido a
rosso scuro, consistenza cedevole, tessitura poco compatta, grana grossolana. Il grasso di infiltrazione
consistente e determina venatura e marezzatura dei muscoli,
TORO
(maschio da riproduzione)
Colore rosso scuro, consistenza molto soda, grana grossolana e poco compatta Emana un odore sgra
devole (specie la coscia). Valore nutritivo mediocre.
145
(i optonrivfl di cucmn
I
<carni bufatine sono di ottimo valore nutritivo soprattutto quelle dellan(l'equivalente del vitello per i bovini) e del
paragonabili
a quelle bovine. La macellazione dei bufali e la lavorazione delle carni
ottenute sono uguali a quelle dei bovini.
nutolo
bufalotto,
quarti
I---------------------------------- 1
|
I
.
So la sezonatura avviene tra la 6' - T costola e tutta la parte ventrale rimane attaccata al quarto anteriore, si parla di taglio industriale',
il posteriore mancante di fianco si chiama in gergo "quarto pistola'.
Il taglio della 10a -11a costola in modo perpendicolare, prendo nomo di taglio compensato*.
Dal posteriore possono essere inoltre Isolate la pera o la "lombata", separando il roast-beef (lombata) dalla coscia.
LEDEIME flUttfMI
2a categoria por <ami >1: >. illuni semi-rapida (umido, spezzatino, al
Corno, e cos via);
3* categoria, pei (agli eli cottura lenta (lesso, stufato, stracotto).
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Cappello da prete
Fesone d i spalla
Geretto
Orione
Fusello
147
opfpfliivd di cucino
I TAGLI DEI BOVINI
16. Sornione
17. Fesa (interno coscia)
18. Magalello
19. Noce
148
Lf DfPMif lim im i
I tagli del vitello
Il
vitello viene sezionato in modo molto simile al bovino adulto, a ecce
zione del filetto che solitamente non viene separato dal controfiletto e prende
il nome di carr , da dove si ottengono i nodini e le cotolette. Anche i
nomi di alcuni tagli della coscia differiscono rispetto al manzo.
/ TAGLI
DEL VITELLO
149
Gli equini
e bardotto
C A R A T T ER IST IC H E D E L L E C A RN I EQ U IN E
150
Colore chiaro, grana Ime, consistenza tenera. La carne di puledro delicata, simile a quella del vitello.
CAVALLO
(maschio o femmina adulti)
Colore rosso che imbrunisce facilmente all'aria (rosso cupo), sapore aromalico e leggermente dolciastro.
Tipico il grasso giallognolo di aspetto oleoso che fonde fra le dita.
ASINO
le
omit fUAfnifpi
carni
1.
2.
.1.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Collo
Reale
Corr
Fusello
Coppello <lj prete
Fesone d spalla
Biancostato
Petto
Pancia
12.
13.
14.
15.
Fetta d i mezzo
Magatello
Pesce
Stinco
Colore rosato, consistenza poco resistente al taglio, grana line, poco grassa e di odore vagamente acidulo.
CAPRETTO
Colore pi scuro rispetto a quello della carne ovina, grana grossolana, consistenza dura Ricche <i<
connettivo, hanno odore marcato e pungente. Hanno un basso valore commerciale
i wwmivfi di cucino
La sezionatura degli ovini e dei caprini
La commercializzazione di ovini e caprini al lingrosso avviene in carcas
se intere. Possono essere asportate la testa e le zampe e possono contene
re o meno il fegato, il cuore e i rognoni. Al minuto le carcasse possono
essere sezionate in mezzene, in busti e selle, o anche in tagli singoli.
D f/
MONTONI
I suini
1 suini si classificano in:
C A R A T T E R IST IC H E D E L L E C ARN I S U IN E
LATTONZOLO (suino lattante)
SUINO
(maschio castrato o femmina che non ha procreato)
Colore rosso-rosato (secondo la razza, l'et, l'alimentazione, il taglio), aspetto vellutato, consistenza
pastosa, grana linissima. Venatura di grasso muscolare.
1.
2.
X
4.
5.
Coppa
Carr
Nodino
Costine
Musetto
6. Testin,i
7. Guanciale
ti. Spalla
9. Pancia
IO. Prosciutto
52
LE DERRATE fllintllinw
I. animale viene diviso longitudinalmente in due mezzene dalle quali co
munque si asporta il lardo dal dorso, e la pancetta dal ventre.
I tagli di suino non si classificano in categorie.
C A R A T T ER IST IC H E D E L L E CARNI A V IC O LE E C U N IC O LE
POLLAME
POLLASTRINO (pollo di circa 4-6 settimane)
GALLINA FARAONA
OCA
Pu contenere una notevole quantit di grasso. Si possono produrre anche insaccati d'oca (prosciulli e
salami) molto ricercati e pregiali
ANATRA
PICCIONE
1piccioni adulti torniscono carne dura, coriacea e poco saporita, quelli giovani (massimo 6 mesi) hanno
carne pi morbida e di buon sapore.
Il pollame
Il pollame si pu suddividere in:
pollastro da griglia, di circa 2-3 mesi con peso oscillante tra 1-1,3 Kg;
pollastro da friggere, di 3-/i mesi con peso medio di 1,5 Kg circa;
pollastro da arrosto che supera i 4 mesi di et e ha completamente
sviluppato le masse muscolari.
pollo eviscerato,
intestinale;
153
Il tacchino
I tacchini vengono distinti in:
- leggeri, non oltre i 4 Kg di peso;
- m edi, tra i 4 e gli 8 Kg;
- pesanti, che superano gli 8 Kg.
Le carni della femmina sono pi tenere e, quindi, pi pregiate di quelle del
maschio, dal quale per si ricavano tagli piuttosto considerevoli.
II coniglio
La carne di coniglio appartiene alle carni bianche. particolarmente ricca
di proteine e povera di grassi; viene commercializzato intero, provvisto o
meno di qualche rigaglia (cuore, fegato e rognoni), o anche in vari tagli.
Dalla carcassa si possono ottenere due mezzene dalle quali, tolta la testa,
si distinguono sette tagli: due
(arti posteriori), due
(arti ante
riori),
un taglio formato dai
petto, dorso,
I TAGLI
DEL POLLO
cosce
lombi {sella).
3.
.
5.
b.
Pancia c petto
Costine
Sella
Coscia
spalle
Lf
DERRATE flLIAEnTflPI
Le frattaglie
Col termine frattaglie' si indica il cosiddetto quinto quarto alimentare
dell'animale macellato. Comprendono gli organi interni, le zampe, la testa.
Si dividono in
e
Frattaglie rosse
cuore
fegato
Il
molto deteriorabile e va consumato freschissimo, impiegan
do cotture rapide allo scopo di mantenerlo morbido. Il fegato di vitello
pi tenero di quello di manzo.
lingua
La
pu essere consumata sia fresca, dopo averla raschiata e fatta
spurgare, sia salmistrata o affumicata.
L i m ilza scarsamente usata per lalimentazione umana.
rognone
Il
il rene di bovino compreso del grasso che lo ricopre. Il
rognone di vitello trova maggiori consensi in quanto pi tenero e saporito
di quello di manzo.
Frattaglie bianche
Le an im elle sono le ghiandole salivari, il timo e il pancreas. Vanno con
sumate freschissime.
schienali sono costituiti dal midollo spinale del bue o del vitello.
La testina usata quella di vitello o quella di maiale, ancora pi tenera
Gli
dopo la lessatura.
La
La selvaggina
Si distingue in:
ecc.).
La carne della selvaggina viene definita carne nera" per il suo colore rossobruno; poich ricca di tessuto connettivo, deve subire quasi obbligatoria
mente un periodo di frollatura che varia in base allet dellanimale e a
seconda che si tratti di mammifero o uccello.
Oggi si trova sul mercato molta selvaggina di importazione allo stato
congelato, intera o a pezzi, specie se di animali di grossa stazza (camosci,
cervi ecc.).
155
ne fi opfefiiivfl di cucino
CARATTf R IST IC H E D E L L E CARNI DI SELVAG G IN A
SELVAGGINA A PIUMA
iLA tlllC C A C C lN O
ERVIDI e CAMOSCIO
Si tratta del capriolo, del cervo, del daino e del camoscio. Generalmente si trovano in commercio carni
provenienti da animali d'allevamento, pi tenere e con leggero aroma di selvatico.
CINGHIALE
La carne migliore quella degli esemplari giovani (entro i 2 anni di et). Il cinghiale adulto, come la
lepre, va frollato, marinalo e cotto a lungo
LEPRE
Carne scura, pi saporita nella lepre di montagna. Gli esemplari migliori sono quelli che non superano
l'anno d'et. Oltre l'anno la lepre ha bisogno di frollatura e di marinatura per poter essere cucinata
1.
2.
3.
I.
5.
Coppo
Lombata
Costine
Musetto
Testino
Collo
Spallo
Cottole
Sella
lncia c pollo
Coscio
6. Guanciale
7. Spollo
8. Pondo
9. Prosciutto
I prodotti di salumeria
I salumi si dividono in due grandi categorie: i prodotti di
e quelli di
salumeria colti.
salumeria crudi
salumi insaccali
I salumi insaccati
Durante la prepara/ione vengono confezionati con degli involucri natu
rali o artificiali, che tengono unita una miscela di carne e altri ingredienti.
Possono a loro volta suddividersi in freschi e stagionati.
principali
sono:
I
insaccati freschi
cotechino, cappello da prete, salsic
cia. sala mette, zampone.
I principali insaccati stagionati sono: cacciatorino, coppa, salame (tipo
Milano, ungherese, di Felino, di Varzi, napoletano).
I salumi
non insaccati
prosciutto crudo
II
il pi classico sai unte non insaccato. In Italia i
prosciutti a denominazione di origine controllala sono: il prosciutto di Parma,
il prosciutto S. Daniele, il prosciutto Berico-Euganeo e il prosciutto di
Modena. Altri importanti salumi non insaccali sono: la
la
il
lo
cetta. culatello,
speck
bresaola,
pan
I principali sono: il
polifosfati), la
I LATTICINI
II latte
Come latte alimentare si intende il latte di vacca. In rapporto al contenuto
di grasso, in commercio si possono trovare:
latte intero,
n optpnnvn di cucmn
Il latte in cucina
11 latte trova impiego in cucina come ingrediente fondamentale di molte
salse (besciamella, Mornay, Soubise ecc.) e di primi piatti (riso e latte,
lasagnette al latte). Viene anche usato come dissalante per certi pesci con
servati (per esempio laringa), mentre per altri pesci si utilizza come ele
mento di cottura (per esempio per lo stoccafisso, nella preparazione del
baccal alla vicentina). Il latte ingrediente fondamentale di creme e
pur, ed entra anche nella preparazione di certi arrosti (m aiale al latte).
Infine trova un larghissimo impiego nella pasticceria e nella gelateria in
generale.
La panna
La panna (pi propriamente crema di latte ) si ottiene dalla separazione
la materia prima per la produzione del burro, ma
viene anche utilizzata in cucina e nell'industria alimentare per preparare
gelati, dolciumi, formaggi particolari.
Si possono ottenere
lasciando il latte a riposo
per 8-12 ore in apposite vasche, o
attraverso la
scrematura meccanica del latte. La panna di affioramento pi acida, mentre
quella di centrifuga, di gran lunga la pi usata, presenta una acidit molto
bassa (crema dolce).
In commercio si possono trovare
da conservarsi in
frigorifero per breve tempo, e
che, a confezione chiusa
e integra, si conservano per lungo tempo a temperatura ambiente.
panna spray,
La panna in cucina
La panna si presta a infiniti usi in cucina. Si impiega per preparare salse di
condimento per paste asciutte e risotti, in aggiunta ad altri ingredienti (uova
sbattute con parmigiano, funghi, prosciutto a dadini, passato di pomodoro
ecc.), oppure per cucinare secondi piatti di carne e pesce ai quali confe-
le DEPPdiE mintmnpi
i -i e morbidezza e gusto delicato nella cottura (petti di pollo, faraona,
arrosti, filetti di pesce ecc.); pu anche arricchire verdure cumate al burro o al gratin, e rendere cremosi passati di verdura e minestre.
Montata, pu infine essere usata, senza dolcificarla, per confezionare
I tale e spume di fegato, di prosciutto, di pollo ecc.
In pasticceria la panna ingrediente importante di molti dolci classici e
ilei gelati semifreddi. Montata, dolce, viene usata generalmente per guar
nire torte, budini, macedonie, gelati, creme fredde, ma pu anche essere
onsumata da sola, spruzzata di cacao o cannella.
Un tipo di panna da noi poco diffuso, ma molto utilizzato all'estero,
la panna acida, ingrediente di molti piatti tipici della cucina internazionale
europea.
m .doppine,
Lo yogurt
\jo yogurt un latte fermentato, ottenuto dall'azione di specifici microrganismi
Lo yogurt in cucina
Lo yogurt, ormai consumato abitualmente a colazione o come spuntino,
trova molti impieghi anche in cucina.
Viene usato per preparare salse, per condire insalate e primi piatti, nonch
come ingrediente di dolci. Con pezzi di frutta e miele, costituisce un otti
mo dessert.
II formaggio
159
A OPfPAIIVA DI CUCIR
P o
^ v (* . . .
Vktl tornitoci it.illani la denominazione dorigine riconosciuta a: Asiago, Bitto, Bra, Caciocavallo Silano. Canestrato
i . >iu|ine. Casciotta di Urbino, Casera, Castelmagno, Fiore sardo, Fontina, Formai de mut dellalta Val
' >i <ii injonzola, Grana Padano, Grana Padano Trentino, Montasio, Monteveronese, Mozzarella di bufala della
Cftf
dirazzano, Parmigiano Reggiano, Pecorino romano. Pecorino sardo, Pecorino siciliano, Pecorino tosca
no
Provolone Vaipadana, Quartirolo, Ragusano, Rascher, Robiola di Roccaverano, Taleggio, Toma di
A n it .1 Toma di Vercelli.
1JiifM i formaggi sono stati recentemente inseriti tra i prodotti D.O.P. (Denominazione dOrigine Protetta), un rico< <imento di tipicit" previsto dalle norme comunitarie.
-formaggi misti,
a 8C (fontina, montasio);
<provolone, mozzarella ).
In base al
dal momento di
- formaggi stagionati:
rammollimento
colatura,
o
tipico ilei formaggi molli, si manifesta
con leccessiva fluidificazione della pasta che diventa molle sino a liquefarsi;
gessosit,
160
LE DERRATE ALIMI UN
marciume,
inquinanti;
- co lo ra z io n i anom ale, quali macchie rosse, rosate, nere, verdastre,
possono avere origine chimica o microbica;
- p arassiti an im ali, in particolare sono temibili la mosca del formag
gio
) e gli acari.
(Piophila casei
Il formaggio in cucina
Alimento eccellente da consumarsi a tavola, il formaggio molto utilizzato
anche in cucina: entra come ingrediente nella preparazione di torte salate,
sformati, souffls; a fette viene usato sui crostoni, oppure per gratinare;
grattugiato si usa per condire le salse e per cospargere pastasciutta, risotti,
minestre in brodo.
Ottime sono poi le insalate di formaggio e verdura, come pure alcune
preparazioni tipiche a base di formaggio quali la
e la
fondile
radette.
LE UOVA
Per uova di uso alimentare si intendono sempre quelle di gallina, anche se
limitatamente vengono usate anche uova di quaglia, di tacchina, di oca, di
anitra, di faraona, e eli altri volatili domestici.
Luovo formato da due parti fondamentali, l'
(il bianco) e il
(il rosso), racchiuse dentro il guscio. Man mano che l'uovo invec
chia si forma in corrispondenza del polo ottuso, una cavit sempre piCi
grande, detta camera daria".
Nella parte assiale delluovo, immerse nellalbume, si trovano le calaze,
due cordoncini spiraliformi di sostanza albuminoide densa.
Il
colore del guscio non rappresenta in nessun caso un indice della qualit
merceologica e nutrizionale delle uova, cos come lintensit del colore del
tuorlo, che pu dipendere semplicemente dal mangime utilizzato.
albume
tuorlo
LA STRUTTURA DELL'UOVO
(>
categoria A,
extra);
categoria 1
categoria 3
categoria 5
categoria
categoria 2
categoria -1
categoria 6
161
di
cucinf
UOVA FRESCHE
UOVA STANTIE
Le uova in cucina
Le uova si prestano per la preparazione di numerosissime pietanze, souffl
e dolci da forno; vengono utilizzate per dare spessore, emulsionare, rico
prire, legare, glassare cibi e anche per fornire una base spumosa. Per il
loro consumo come piatto, le uova possono essere cotte in vari modi: alla
coque, sode, in camicia, fritte.
Un'operazione tipica di molte preparazioni il montare a neve l'albume.
Alcune note a proposito possono essere utili nella pratica ili cucina:
- usare uova a temperatura ambiente e che abbiano almeno tre giorni;
- fare attenzione al sale e ai grassi, infatti anche solo una minima traccia
lasciata dal tuorlo, rendono pi difficile la lavorazione:
- quando sono stati montati a neve, un pizzico di acido (per esempio
cremor di tartaro) rende gli albumi pii sodi, e una piccola aggiunta di
zucchero produce maggiore elasticit nelle proteine. Zucchero o acido
dovrebbero essere aggiunti quando lalbume comincia a montare, altrimenti
non si amalgamano con il composto e originano granuli;
- lalbume non va mai montato a neve in modo esagerato perch si
rinsecchisce e perde parte dell'aria contenuta.
Lf D M E JMtninPI
I GRASSI DI CONDIMENTO
I GRASSI VEGETALI
L'olio di olivo
i olio di oliva il prodotto della lavorazione del frutto dellolivo, senza
di sostanze estranee o di oli di altra natura. Una volta raccolte, le
>live mature vengono frantumate (con la tradizionale macina in granito o
i on moderni frangitori a martelli) e quindi inviate allestrazione dellolio
( solitamente effettuata per pressione). La sansa, il residuo solido della polpa
Ielle olive che rimane dopo l'estrazione dellolio, contiene ancora un 6-8%
li olio che viene estratto con solventi chimici.
L'olio di oliva troppo acido o che presenta difetti di gusto, viene sotto
posto a un trattamento di raffinazione (rettifica) mediante lavaggio, deaci
dificazione con sostanze chimiche, decolorazione, filtrazione e deodora/ione. L'olio che si ottiene al termine delle operazioni di rettifica incolo
re, inodore e insapore; prima di essere commerciato per scopi alimentari
v iene perci addizionato di una certa quantit di olio vergine.
In base al Regolamento CHE (n. 1915/87) esistono:
.1 v,giunta
oli di oliva vergini: di gusto perfetto, con acidit massima del 2%;
oli di oliva vergini correnti: oli di oliva vergini eli gusto buono, con
oli di oliva raffinati: ottenuti dalla raffinazione degli oli di oliva ver
gini, la cui acidit non pu superare lo 0.5%;
oli di oliva-,
o li
di sansa di oliva;
ti
163
Difetti di gusto
L'olio di oliva pu presentare: sapore di terra (olive sporche e infanga
te), sapore di verme (determinato dalle larve della mosca dellolivo), gusto
di secco (tipico delle olive troppo mature), gusto di putrido o eli muffa
(olive ammuffite o marcite per cattiva conservazione). Talvolta si rilevano
anche odore di fumo, di nafta, di letame, di tabacco, a causa di errori nella
lavorazione o nella conservazione.
Irrancidimento
Lossigeno presente nellaria tende a ossidare gli oli. provocandone
un'alterazione che viene definita irrancidimento. Lolio irrancidito pre
senta un odore sgradevole, un sapore acre e un forte aumento dellacidit.
Le cause del manifestarsi eli questo fenomeno sono l'eccessivo invecchia
mento. l'errata conservazione, lesposizione dellolio allaria e lazione della
luce e del calore.
Olio di arachide
Si ricava estraendolo a pressione o con solventi. Le sue caratteristiche eli
composizione lo rendono piuttosto stabile al calore e adatto anche alla
cottura.
Olio di cocco
copra.
Olio di girasole
Viene estratto generalmente per pressione; poco resistente al calore e
per questa ragione non adatto per friggere. Viene usato anche per la
preparazione di conserve alimentari sottolio.
Olio di mais
Si estrae elal germe della cariosside di mais. Anchesso non adatto alla
cottura. molto sensibile allossielazione e pertanto va conservato rigoro
samente in lattina o in recipienti opachi.
Olio di soia
tra gli oli eli semi pi utilizzati, sia per l'alimentazione diretta, come
condimento, sia per la preparazione di margarine e grassi idrogenati. Si
presta bene anche alla preparazione di salse fredde, come la maionese.
Non adatto invece alla cottura e tende facilmente a ossidarsi.
opfpimvfl di cucinii
Olio di vinaccioli
s ottiene dai semi delluva. Con l'olio di cartamo (pianta erbacea chiamata
anche "zafferano falso ) quello a maggior contenuto di acidi polinsaturi.
Si utilizza nellindustria dolciaria.
Burro di arachide
Prodotto dai semi di arachidi tostati a 160 C . raffreddati, sbiancali, saltati,
macinati e impastati. Viene molto utilizzato in America
anche
per il consumo diretto.
(peatail batter),
Burro di cacao
Iheobroma cacao.
Burro di cocco
Cocos anci/era.
copra
I GRASSI ANIMALI
II burro
Si ottiene dalla lavorazione della crema (panna) di latte di vacca, per
separazione del latticello. In pratica la burrificazione consiste in una
m odificazione dei glo b u li di grasso contenuti nella crem a, che si
agglomerano in un'unica massa solida, con separazione di un liquido, il
latticello, di composizione salino-proteica.
LE D fM i fLIAfnifPI
l<lla diversa alimentazion. .li li' s.i< he In ogni caso la legge prevede la
i ab ilita eli corregger! M im i an im ila eli alcune sostanze coloranti. L'odore
' il sapore sono partitola" gradevoli, lievi e delicati.
I grassi di maiale
Dal maiale si ricavano diversi tipi di grasso alimentare: il lardo, il guancia
le, la pancetta, lo strutto. Lardo, guanciale e pancetta hanno consistenza
solida e vengono ottenuti dai depositi di grasso sottocutaneo; lo strutto
invece ha consistenza molle e si ottiene dai tessuti adiposi interni.
167
opfpnnvii di cuciiifl
Il lardo
Proviene dal grasso sottocutaneo delle zone superiori delle spalle, del dorso
e dei fianchi dellanimale. Indice di buona qualit del lardo la scarsa
presenza di trama connettivale e di tessuto muscolare. Il colore pu anda
re dal bianco al giallastro a seconda dellalimentazione dellanimale e della
sua et. Una colorazione rosata indica infiltrazioni di sangue.
La pancetta e il guanciale
Li pancetta si ottiene dal tessuto sottocutaneo delle zone ventrali del maiale.
Il guanciale invece la parte grassa del maiale localizzata nelle zone del
collo e della gola.
Lo strutto
I.o strutto si ricava essenzialmente per colatura del grasso che avvolge l'in
testino e i reni. In commercio si trovano due tipi di strutto: quello liscio e
quello granuloso.
Lo strutto di buona qualit ha colore bianco mentre quello pi scadente
o irrancidito giallognolo. La consistenza burrosa o sebacea in funzione
anche dell'alimentazione degli animali. Piuttosto stabile al calore, ma la sua
digeribilit non elevata.
LA MARGARINA
La margarina un grasso solido ottenuto emulsionando una miscela di
sostanze grasse (vegetali e/o anim ali) con acqua. Oggi lindustria produce
soprattutto margarine vegetali, partendo da oli di semi o di frutti oleosi
(olio di soia, di arachide, di mais, di palma, di cocco); la margarina desti
nata alluso industriale viene prodotta anche con grassi animali o miscele
di grassi vegetali e animali.
A seconda della consistenza si hanno:
, ad alto conte
nuto di acidi grassi saturi;
magli.
margarine dure
margarine semidure-, margarine morbide o spal
LE DERRATE flUAtniflPI
I PRODOTTI AUSILIARI
LO ZU C C H ER O
Comunemente con "zucc hero si indica il saccarosio, il disaccaride formato
da una molecola di glucosio e da una di fruttosio, presente in molti vege
tali. Pu essere estratto da diverse fonti, ma. in pratica la quasi totalit
dello zucchero proviene dalla lavorazione di due piante, la
che lo contiene nel fusto, e la
dove contenuto nelle
radici.
chero,
barbabietola,
canna da zuc
zucchero semolato,
zucchero in quadretti,
169
o p tp m iv n d i cucinn
IL MIELE
li il prodotto che le api domestiche elaborano dal nettare dei fiori o dalle
secrezioni di parti vive delle piante, che questi insetti bottinano, trasforma
no, combinano, con
sostanze specifiche proprie, immagazzinano,elascia
no maturare nei favi
dell'alveare. I.e api producono miele a partire da due
diverse materie prime: il nettare, una sostanza zuccherina che viene secre
ta dai fiori, e la melata, il prodotto che si ottiene dalla trasformazione della
linfa operata da particolari insetti (afidi e cocciniglie). Lestrazione del miele
dai favi avviene per
,
e
IL SALE
Il termine sale", senza altre specificazioni, viene usato per indicare il cloru
ro di sodio (NaCl), sostanza che sin dall'antichit trova largo impiego nell'ali
mentazione umana, come condimento e per la conservazione dei cibi.
Il
sale presente in natura essenzialmente nellacqua di mare
da dove si estrae per evaporazione, o in forma di masse cristalline sot
terranee
Se necessario, sia il sale proveniente dalle saline, sia il
salgemma, vengono sottoposti a procedimenti di raffinazione che eliminano,
per dilavamento, la maggior parte degli altri sali minerali presenti.
no),
(sale mari
(salgemma).
ij
Lf DTOflE flLIMfnTfl&l
LE SALSE E I CO N D IM EN TI
Le salse dense
Pasta di acciughe
' composta da acciughe sotto sale e olio. Questa salsa si acquista di solito
in tubetti, per aumentare la conservabilit del prodotto che, nonostante la
presenza del sale, tende comunque a ossidarsi all'aria.
Si usa per insaporire tartine, canap e salse.
Salsa ketchup
K una salsa a base di purea di pomodoro, zucchero, aceto, spezie e aromi
vari, che si conserva abbastanza bene anche fuori dal frigorifero. Il ketchup
da sostituire quando diventa bruno. Con questa salsa se ne possono fare
altre come la salsa rosata (maionese e ketchup) o la salsa rubra (versione
italiana aromatizzata della salsa rosata).
Si impiega per aromatizzare patatine fritte e altre vivande.
Salsa di rafano
i- composta da rafano grattato, aceto, sale e panna liquida. Si serve con la
carne fredda.
Le salse piccanti
Sono caratterizzate dall'impiego abbondante di peperoncino e quindi van
no impiegate con parsimonia: bastano infatti poche gocce per aromatizza
re e insaporire le vivande.
Salsa Worcestershire
Salsa chili
Si prepara con la polpa dei peperoncini rossi, insaporiti con aglio e aceto
e addensata da maizena. Viene usata specialmente per accompagnare le
preparazioni della cucina cinese.
Salsa Tabasco
Questa salsa si prepara con i peperoncini piccanti latti maturare per piti di
3 anni in barili contenenti sale: i peperoncini vengono poi mescolati con
aceto distillato. Si presenta piuttosto liquida e di gusto molto piccante, usata
in moltissime preparazioni e anche alcuni cocktail (Bloody Mary).
171
opfpniivn di cucino
Salsa di soia
Si presenta liquida e di colore bruno. una salsa a base di semi di soia,
molto comune nella cucina orientale per minestre, stufati e per aromatiz
zare altre salse.
Le senapi
un condimento che si ottiene macinando i semi eli tre tipi di senapi: la
la
e la
La senape si pu preparare fresca, aggiungen
do acqua calda o aceto, oppure comprare gi pronta in pasta.
Oltre agli ingredienti di base, si possono includere molte altre varianti
alla ricetta base e ottenere tantissimi tipi di senape, alcune dolciastre altre
pi piccanti. Tra queste ricordiamo: la senape americana, cinese, francese
(nota quella di Digione). inglese e tedesca.
Le senapi si impiegano per preparare diversi intingoli per carni e lessi.
bianca, nera
lincea.
IL V IN O E IL S U O IM PIEG O IN G A STRO N O M IA
Il vin<.) la bevanda ottenuta dalla fermentazione alcolica del mosto duva e
deve possedere un grado alcolico (etanolo) non inferiore al 6%.
Nel passato il vino si impiegava in cucina soprattutto per conservare e
aromatizzare le carni e la selvaggina. Nel 1800 si cominci a usare il vino in
gastronomia in modo pi assiduo, elaborando piatti particolari dove questa
bevanda svolge un ruolo aromatico, come nel "risotto allo champagne" o
nel brasato al barolo".
Anche le bevande superalcoliche sono ormai impiegate nelle pratiche di
cucina e le scaloppine al whisky" ne sono un valido esempio. Bisogna per
ricordare che raramente si usano vini di grande qualit per queste prepara
zioni, sia per motivi economici, sia per criteri gastronomici. Infatti i vini trop
po vecchi o le bevande alcoliche dallaroma troppo particolare non si addi
cono alluso in cucina: i primi hanno un bouquet un po' "spento", le secon
de coprono troppo il sapore del piatto.
Il
vino adatto alle pratiche di cucina deve essere di buona qualit, ma non
per forza famoso; meglio se giovane, secco, a bassa acidit, di profumo fine
e non persistente. Importante usarlo nelle dosi giuste, senza esagerare, in
quanto tende a coprire i sapori e le sfumature aromatiche dei cibi. Il suo
ruolo invece eli integrazione, complemento e accentuazione dei sapori del
piatto.
I
vini che presentano buone caratteristiche adatte per gli impieghi gastro
nomici sono: il cabernet, il merlot, il sangiovese e il montepulciano, tra i
lalbana, il soave, il trebbiano e il verdicchio tra i
rossi;
bianchi.
l omm flumnifiLi
a certi alimenti. Col vino si estraggono e si sciolgono sostanze grasse, succhi
nutritivi della carne, oli essenziali dalle erbe aromatiche, come il timo, l'al
loro, il rosmarino, l'aglio. Pu essere aggiunto sia allinizio della cottura (ri
duzione del vino), che a cottura quasi ultimata, in modo che mantenga inal
terato il suo aroma.
Uno degli impieghi pi frequenti del vino nella marinatura delle carni
dove viene aggiunto in notevoli quantit. I rossi si usano per la carne di
manzo, di selvaggina e di cacciagione, mentre i bianchi sono pi indicati
per le marinature istantanee di pesci e di carni bianche.
Nella cottura al salto, il vino va aggiunto in piccole quantit e solo dopo
aver tolto le carni ed eliminato i condimenti grassi. Cos facendo si posso
no recuperare e aromatizzare gli umori e le particelle dense al fondo della
padella, ricche di sapori concentrati. Solitamente non si aggiunge vino
durante la cottura di carni al forno, in quanto pu ammorbidire eccessiva
mente la crosticina superficiale.
Nel caso di grossi pezzi, dove indispensabile aggiungere un liquido di
cottura, si pu usare del vino bianco.
L'ACETO
L'aceto il prodotto ottenuto dalla fermentazione acetica ilei vini (o di altri
liquidi alcolici di origine agricola atti al consumo alimentare) provocata da
batteri.
A seconda della materia prima impiegata si distinguono aceti di vino,
birra, rape, orzo, rose, fichi, mele e altri frutti. La composizione dellaceto
dipende dal vino di partenza: in ogni caso non pu superare 1 1,5% di
contenuto alcolico e lacidit, espressa in acido acetico, non deve essere
inferiore al 6%. Luso dell'aceio come condimento di insalate o di altri vegetali
caldi trova giustificazione anche nella sua azione disinfettante, sfruttata nel
l'industria conserviera per la produzione dei sottaceti.
Il
principale impiego dellaceto nel condimento delle verdure crude in
insalata. Laceto entra poi come ingrediente nella marinatura delle carni,
che rende pi appetitose e digeribili. In cottura, la sua presenza favorisce
la coagulazione delle proteine, per questo motivo pu essere aggiunto al
lacqua di lessatura del pesce o delle uova (quando le si cuoce in camicia).
Ricordiamo infine che l'aceto ricorre come ingrediente nella preparazione
di parecchie salse.
L'aceto balsamico
Si ottiene sottoponendo un mosto di uva cotto, fermentato naturalmente,
a un processo di lenta acetificazione. Laceto viene poi lasciato maturare
per 5 anni secondo il cosiddetto metodo Soler (passaggi annuali succes
sivi in piccole botti di rovere, castagno, ciliegio, frassino e gelso; spesso
viene inserita una doga di ginepro). Il colore dellaceto maturo bruno
scuro, brillante, laroma complesso e penetrante, molto persistente, il sapo
re dolce e agro, equilibrato e ricco di sfumature vellutate.
173
n oPtPdTtvf di cucmn
LE BEVANDE SUPERALCOLICHE
Si considerano superalcoliche le bevande che contengono una quantit di
alcol etilico superiore al 21% in volume.
Tra i superalcolici si distinguono quelli ottenuti per distillazione di mosti
fermentati,
da quelli prodotti per miscelazione o infusione di
alcol etilico con altri ingredienti,
acqueviti,
liquori.
I liquori
Sono bevande il cui grado alcolico varia tra i 25-50 C. ottenute dalla mi
scelazione di alcool etilico, acqua, zucchero, essenze, erbe aromatiche, con
l'aggiunta talvolta di sostanze coloranti.
I pi diffusi sono:
- i
le ciliegie);
- i
(China, Fernet e Petrus), preparati utilizzan
do piante alpine e aromatizzati con essenze di estratti tonici in alcool;
- i
erbe aromatiche;
-i
Le acqueviti
Sono distillati acquosi a diverse concentrazioni alcoliche che, a seconda
delle materie prime da cui provengono per distillazione, vengono indicati
con diversa denominazione. Il grado alcolico eli questi prodotti oscilla nor
malmente tra i 40 e i 60 gradi.
Nelle acqueviti, accanto allalcool etilico, che l'alcool pi importante
quantitativamente, sono presenti altri alcoli (m etilico, propilico ecc.), oltre
alle impurit e alle erbe aromtiche eventualmente aggiunte (per esempio
Ruta nella grappa); necessario sottolineare che lalcool metilico e gli altri
alcoli superiori sono tossici, per cui la legislazione ne ha fissato dei limiti
massimi consentiti.
I distillati pi importanti sono:
cani);
Il caff
una bevanda notevolmente diffusa in quasi tutti i paesi del mondo. Si
ottiene dai semi di una pianta
coltivata nella zona dei Tropici. Il
frutto, simile a una ciliegia, contiene due semi ( i chicchi) avvolti da un
involucro non commestibile. Allo stato naturale il seme ha sapore aspro e
tannico, e quindi viene opportunamente scaldato a secco (torrefazione)
raggiungendo anche i 200-220 C . A queste temperature avvengono modi
ficazioni tali dei componenti da renderlo idoneo a preparare infusi. Il prin
cipio attivo che agisce sul sistema nervoso dell'uomo un alcaloide: la
Il contenuto in caffeina del caff tostato varia in base alla qualit
del caff e alla miscelazione che viene preparata.
Le principali variet di caff sono la
e la
che comprendono altre sottovariet come il Moka, il Bourbon, il Maragogype.
Il nome commerciale dei caff fa riferimento di solito alla zona di produ
zione (S. Domingo, Santos, Giamaica, Costarica ecc.).
In commercio, oltre al caff in grani oppure macinato, si pu trovare il
caff solubile sotto forma di polvere e il caff liofilizzato come graniglia.
Esiste, infine, la possibilit di sottrarre, mediante solventi, la quasi totalit
della caffeina e preparare il caff decaffeinato (contenuto massimo di caf
feina consentito 0.15%).
(cojfea)
caffena.
Coffea Arabica
Coffea Robusta
Il t
una bevanda che si prepara utilizzando le foglie di una particolare pianta
coltivata in Cina, India e isola di Ceylon. Le foglie vengono raccolte pi
volte durante larco dellanno, per lo pi a mano, in modo da selezionare
meglio il tipo di foglie da asportare.
Il
miglior t si ottiene dai rametti pi giovani e dalle gemme non ancora
aperte.
OPfMIIVfl DI cucini!
Le variet di t in commercio
In commercio esistono due tipi di t: quello ve rd e e quello nero. Il primo
si ottiene facendo essiccare le foglie verdi di t prima di triturarle, mentre
il secondo lasciandole macerare in luoghi umidi prima dellessiccamento.
In questo modo acquista colorazione scura e aroma pi intenso. Durante
la lavorazione possono venire aggiunte sostanze aromatiche, quali laran
cio. il gelsomino o altri prodotti ancora.
Il cacao
Si ottiene lavorando i semi di una pianta originaria dell'America Centrale e
successivamente coltivata in altre regioni equatoriali caratterizzate da un
clima caldo umido.
Il
seme contiene il 50% circa di sostanza grassa (da cui si ricava il burro
di cacao) e due alcaloidi: la
(0,05-0,4%) e la
(1,5%).
Per ottenere il prodotto finale necessario aprire i frutti, privarli della polpa,
quindi sottoporli a torrefazione; successivamente i semi vengono macinati
e sottoposti alla torchiatura a caldo, in tal modo si ricavano delle tavolette
di cacao grezzo. Dal prodotto grezzo si ottiene il cacao in polvere e il
burro di cacao, i costituenti principali per fabbricare il cioccolato.
La cioccolata una bevanda nervina (contiene teobromina) che viene
preparata facendo sciogliere, in acqua e latte caldo, polvere di cacao con
eventuale aggiunta di zucchero e addensanti; una bevanda stimolante ed
energetica.
caffeina
teobrowina
La camomilla
una pianta erbacea molto ramificata, a stelo eretto, con numerose picco
le foglie frastagliate. Il periodo di raccolta delle infiorescenze di camomilla
compreso tra maggio e settembre.
La camomilla apprezzata per il delicato e inconfondibile profumo di
mela che emanano le foglie e i suoi fiori. Questi ultimi, raccolti e privati
del peduncolo, vengono essiccati allombra e poi utilizzati per la prepara
zione di infusi. Contengono unessenza oleosa dalle propriet anestetiche,
calmanti e digestive.
Esistono in commercio degli estratti di camomilla in polvere, general
mente gi zuccherati, di produzione industriale.
(Mafricaria chamomill)
TECNICA APPLICATA E
SVILUPPO DEL LAVORO
N O Z IO N I G E N E R A L I
L E P R E P A R A Z IO N I D I B A S E
LO S V IL U P P O
D E L LE FA SI DI LA VO RO
O lili, i l i\ i
ii ( wpnnvn di cucino
Le variet di t in commercio
In commercio esistono due tipi di t: quello verd e e quello nero. Il primo
si ottiene tacendo essiccare le foglie verdi eli t prima di triturarle, mentre
il Secondo lasciandole macerare in luoghi umidi prima dell'essiccamento.
In questo modo acquista colorazione scura e aroma pi intenso. Durante
la lavorazione possono venire aggiunte sostanze aromatiche, quali laran
cio. il gelsomino o altri prodotti ancora.
Il cacao
Si ottiene lavorando i semi di una pianta originaria dellAmerica Centrale e
successivamente coltivata in altre regioni equatoriali caratterizzate da un
clima caldo umido.
Il
seme contiene il 50% circa di sostanza grassa (da cui si ricava il burro
di cacao) e due alcaloidi: la
(0,05-0,4%) e la
(1.5%).
Per ottenere il prodotto finale necessario aprire i frutti, privarli della polpa,
quindi sottoporli a torrefazione; successivamente i semi vengono macinati
e sottoposti alla torchiatura a caldo, in tal modo si ricavano delle tavolette
di cacao grezzo. Dal prodotto grezzo si ottiene il cacao in polvere e il
burro di cacao, i costituenti principali per fabbricare il cioccolato.
La cioccolata una bevanda nervina (contiene teobromina) che viene
preparata facendo sciogliere, in acqua e latte caldo, polvere di cacao con
eventuale aggiunta di zucchero e addensanti: una bevanda stimolante ed
energetica.
caffeina
teobroiniiia
La camomilla
I. una pianta erbacea molto ramificata, a stelo eretto, con numerose picco
le foglie frastagliate. Il periodo di raccolta delle infiorescenze di camomilla
compreso tra maggio e settembre.
L.i camomilla apprezzata per il delicato e inconfondibile profumo di
mela che emanano le foglie e i suoi fiori. Questi ultimi, raccolti e privati
del peduncolo, vengono essiccati allombra e poi utilizzati per la prepara
zione di infusi. Contengono unessenza oleosa dalle propriet anestetiche,
calmanti e digestive.
(Matncaria chamomilla)
cimmuvii
cucimi
NI GENERALI
B k M I N L G I A IN CUCIN A
B runire: fare scurire, arrostire in forno ossa o forature di carne
/im----<m i .ndkri.: portare allo spessore desiderato un imper la realizzazione dei fondi di cucina.
i ... .1. li mltarelfoo dell'apposita macchina sfogliatrice.
i mii ,i/k ine applicata al pollame in genere, significa B runoise: taglio in piccoli dadi di circa 2 mm jxjr lato, applicato
alle verdure aromatiche.
185C.
F rollare: lasciare riposare in celle frigorifere le carni, dopo
la macellazione, per renderle pi tenere.
iunghi cm 5 circa.
179
n ^ H P H f i c n ( ^PfPflTivfl di cucmf
C U O C ERE GLI AUMENTI
Non si conosce esattamente quando e come l'uomo scopr i vantaggi della
cottura delle vivande, ma quasi certo che ci avvenne per caso: proba
bilmente fu attirato dall'odore invitante delle carni arrostite di un animale
morto nell'incendio di una foresta.
Del resto quella
stata certamente la prima tecnica di cottura,
applicata dall'uomo quando ancora non conosceva i metalli e non era in
grado di fabbricarsi stoviglie o pentolame. La
arriv successiva
mente, praticata allinizio gettando delle pietre arroventate all'interno di
rudimentali recipienti pieni di cibo e acqua. Anche la
ha
origini antichissime: i primi forni erano costituiti da larghe buche scavate
nel terreno, entro le quali si accendeva il fuoco; delle grosse pietre postesopra servivano come piano di cottura e, per non disperdere il calore, si
ricopriva il cibo con delle foglie o del terriccio.
Il combustibile usato per secoli stato essenzialmente il legno e solo nel
diciannovesimo secolo fecero la loro apparizione le prime stufe a carbone,
largamente impiegate fino a qualche decennio fa; gradualmente, sono state
poi sostituite dalle cucine a gas, a gas metano, da quelle elettriche, dai grill
a raggi infrarossi, dai pi recenti forni a microonde e piastre a induzione
elettrica
arrosto
bollitura
cottura al forno
EFFETTI NEGATIVI
Pu formare sostanze nocive per effetto del calore sui nutrienti (per esempio i
prodotti di carbonizzazione superficiale nella cottura alla griglia, oppure i com
posti polimerici che si formano nei grassi durante la frittura).
Esercita azione microbicida (uccide la maggior parte dei batteri) e quindi rende
pi igienici e sicuri gli alimenti.
Disattiva gli enzimi, producendo di conseguenza un cerio aumento della conservabilit.
Oistrugge le sostanze antinulrizionali presenti in molli alimenti allo stato crudo
(albume delle uova, legumi ecc.).
180
181
OPtPflTIVfl DI CUCinfl
11 .......
H AllHKNtl
mm
TRASFORMAZIONI CHIMICHE
Alla temperatura di 50-60 "C, le proteine tendono a coagulare e a cambiare colore, prolungando la cottura, avviene
anche una iniziale scissione in molecole pi semplici, quindi pi digerbili.
La coagulazione rapida delle proteine determina la formazione di una crosticina esterna.
Un riscaldamento troppo elevato, tale da determinare la carbonizzazione delle sostanze proteiche, porla alla (orinazione
di diversi composti tossici per l'organismo umano.
1 IN/IMI
{ AMIDI
Quando vengono colli in un liquido si rigonfiano assorbendo lo stesso liquido di cottura; modificano quindi la loro
struttura originando la "salda d'amido", un colloide ad alla viscosit.
Il calore secco determina la destrimzzazione" dell'amido che si scinde in molecole pi piccole chiamale appunto
"destrine (aumento della digeribilit).
Le destrine, per ulteriore aumento della temperatura, tendono poi a caramellizzare
/UfXM f RI SEMPLICI
CELLULOSA
GRASSI
Le gelatine si sciolgono in modo che le cartilagini e le guaine muscolari si ammorbidiscano durante la cottura.
VITAMINE TERMOLABILI
Vengono denaturate, perdendo il loro valore nutritivo. Le maggiori perdite si hanno a carico della vitamina C e del
gruppo 8.
SALI MINERALI
Telaslina" rimane praticamente inalterata ed il motivo per cui i tendini restano immaslicabili
Nel caso della bollitura, i sali tendono a trasferirsi nell'acqua di cottura e l'alimento si impoverisce.
denaturazione delle proteine con contrazione dei tessuti (per esempio nella
carne arrosto) e per caramellizzazione degli strati superficiali (per esem
pio, nei fritti impastellati e nelle cotture saltate). Questa crosticina dona
aH'alimento colore gradevole, sapore tipico e, a volte, consistenza piace
volmente croccante. Inoltre, impedisce la fuoriuscita dei succhi interni dal
l'alimento, mantenendone il valore nutritivo. A questo gruppo di cotture
appartengono tutte quelle arrosto, i fritti, e le cotture cosiddette saltate.
182
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Avvengono soprattutto pei circolazione d'aria calda attorno all'alimento da cuoceie: sono, pei esempio, le cotture
attcsto, in (omo e in legame, allo spiedo, alla griglia.
Colture In acqua
Il cibo viene a contatto col vapore anzich con l'acqua. Questo consente di limitale le perdite di nutrienti nel liquido
di cottura
In questo caso. Il mezzo di cottura gtasso permette di raggiungete tempeiatwe di circa 150-200 C lavotendo una
pi rapida modificazione degli strati supetficiali del cibo.
La frittura e la cottura saltata sono le due tecniche pi utilizzate.
Cotture miste
Impiegano in combinazione diversi mezzi; un esempio la biasatura, dove a una prima rosolatura dell'alimento fa
seguito l'aggiunta di un liquido di cottura.
Coltura a microonde
Laumento di temperatura nel cibo da cuocere si produce pet effelto di onde elettromagnetiche che lo bombardano.
Allre colture
Come quelle al cartoccio, in crosta di sale. In creta o teiracotta In queste colture si (acchiude l'alimento in
un involucro.
183
OPfPBivfi di cucino
TA B E LLA D ELLE TEM P ER A TU R E
TEMPERATURA C
280-300
FENOMENI
250
170
160-240
cuocere al salto
160-190
friggere
150-250
150-200
glassare
140-250
cuocere al torno
140-200
brasare al torno
140-160
cuocere in casseruola
130-150
sbollentale nell'olio
120-140
stulare
110-250
arrostire
110
110
100
sbollentare nell'acqua
100
ebollizione
95
92
90-98
sobbollire
88-92
85
80-90
75-80
75
70
70
70
65-85
65
60-65
affogare
inizio della coagulazione del bianco d'uovo
paslorizzazione lenta
60
50
50
45
10-50
7-9
5-9
3-5
0-3
temperatura ideale per la conservazione della carne, dei pesci, dei prodotti di latte
(latticini)
-18/-22
-40/-50
~y
ACIDIT
moltissima
pH
pH
pH
0
1
2
acido cloridrico
limone/acido citrico, aceto
molla
pH
rabarbaro, pompeimo
media
pH
pH
4
5
arance, ciliegie
banane, asparagi, spinaci, palale, caff
scarsa
pH
pH
acqua pura
NEUTRALIT
pH 8
pH 9
pH 10
BASICIT
il pH esprimie | gracj0
acidit di una sostan
za. La scala, jg j p|^ parte (ja 0 (m olto acido) e
arriva a 14 ((com pletam ente basico o alcalino).
L acqua |pura neutra e ha un grado di a c i
dit (p H ) uCgua|e a 7 Xanto pi il pH basso,
tanto pi el^evato ^ | gra(j 0 dj acidit.
L acidit, <jj un aiimento influisce sul suo
co m p o rtam en e ne||e fasj preparazione, cot
tura e c o n s ie r v a z jo n e c osj_ per esem pio, allo
scopo di m )antenere j| co|ore bianco o chiaro
di alcune v i,vancjet sj possono aggiungere so
stanze acidje ( Com e i succhi di agrum i).
Anche il| graci0 di intenerimento dei legumi
dipende d|a | g rado di a cid it d e ll' acq u a,
regolabile
|'aggjunta di bicarbonato.
Lo stessii0 sj pUQ pg per ja consistenza dei
vegetali qu ,a n c )0 veng0no lessati.
In generi.e g|j a|menti a basso grado di a c i
dit o neutifj Sono molto pi vulnerabili all'ag
gressione c jj batteri.
forte
pH
pH
pH
pH
11
12
13
14
I TEMP'i DI COTTURA
Per un ctuoco
essenziale saper valutare il momento migliore per inter
rompere |;1 cottura, affinch non si deteriorino le caratteristiche organolettichc. c merceologiche del cibo. Nel caso dei vegetali una cottura ec
cessiva p ,u 5 causare perdite di vitamine e sali minerali, oltre che incidere
negativanncntc. su| colore, sull'aspetto e sulla consistenza dei prodotti.
Per le 'carni arrostite invece, un'esposizione al calore troppo prolungata
rischia dij renderle stoppose e dure, determinando uneccessiva evapora
zione delu'aCqUa contenuta nelle fibre muscolari.
Il prob,]cma t|cj [empi minore per le cotture miste o umide, grazie alla
maggiore, quantit di liquidi presenti e ai particolari tagli di carne che si utiliz
zano; occ-orrono infatti carni particolarmente ricche di tessuto connettivo, ben
((OI1 UIia presenza ben distribuita di grasso) o
La ten1(jenza attuale degli operatori di cucina, in riferimento al gusto e
alle pii trecenti indicazioni nutrizionali, quella di applicare cotture molto
brevi, al |jmite delle necessit del singolo alimento, per meglio conservar
ne il sap^Qpg l'aspetto, la consistenza e preservarne il valore nutritivo.
Per determ inare il tempo di cottura ottimale ci si pu affidare a sistemi
empirici, integrandoli con metodi pi scientifici, resi oggi disponibili grazie
alle nuo',vc. conoscenze e ai progressi della tecnologia.
Per m ) c lo c |j empirici si intendono tutte quelle azioni o tecniche che si
basano 'soprattutto sullesperienza acquisita. La pratica manuale, il tatto,
marmon^zzal(,
lardellale.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------
185
m oprpniivn di cucino
TA B E LLA D ELLE TEM P ER A TU R E
TEM PERATURA C
280-300
FENOMENI
250
170
160-240
cuocere al salto
160-190
friggere
150-250
150-200
glassare
140-250
cuocere al forno
140-200
brasare al forno
140-160
cuocere in casseruola
130-150
sbollentare nell'olio
120-140
stufare
110-250
arrostire
110
110
100
sbollentare nell'acqua
100
ebollizione
95
92
90-98
88-92
85
80-90
75-80
pastorizzazione rapida
75
70
70
70
65-85
65
60-65
60
50
50
45
10-50
7-9
5-9
3-5
0-3
temperatura ideale per la conservazione della carne, dei pesci, dei prodotti di latte
(latticini)
-18/-22
-40/-50
...
pH
pH
pH
0
1
2
acido cloridrico
limone/acido cilrico. acelo
molta
pH
rabarbaro, pompeimo
media
pH
pH
4
5
arance, ciliegie
banane, asparagi, spinaci, palale, caff
scarsa
pH
NEUTRALIT
pH
acqua puia
<c
pH 8
pH 9
pH 10
pH 11
pH 12
c
o
c_>
<
c_>
co
forte
pH 13
pH 14
I TEMPI DI COTTURA
Per un cuoco essenziale saper valutare il momento migliore per inter
rompere la cottura, affinch non si deteriorino le caratteristiche orga
nolettiche e merceologiche del cibo. Nel caso dei vegetali una cottura ec
cessiva pu causare perdite di vitamine e sali minerali, oltre che incidere
negativamente sul colore, suNaspetto e sulla consistenza dei prodotti.
Per le carni arrostite invece, un'esposizione al calore troppo prolungata
rischia di renderle stoppose e dure, determinando uneccessiva evapora
zione dell'acqua contenuta nelle fibre muscolari.
Il problema dei tempi minore per le cotture miste o umide, grazie alla
maggiore quantit di liquidi presenti e ai particolari tagli di carne che si utiliz
zano; occorrono infatti carni particolarmente ricche di tessuto connettivo, ben
(con una presenza ben distribuita di grasso) o
La tendenza attuale degli operatori di cucina, in riferimento al gusto e
alle pi recenti indicazioni nutrizionali, quella di applicare cotture molto
brevi, al limite delle necessit del singolo alimento, per meglio conservar
ne il sapore, laspetto, la consistenza e preservarne il valore nutritivo.
Per determinare il tempo di cottura ottimale ci si pu affidare a sistemi
empirici, integrandoli con metodi pi scientifici, resi oggi disponibili grazie
alle nuove conoscenze e ai progressi della tecnologia.
Per metodi empirici si intendono tutte quelle azioni o tecniche che si
basano soprattutto suHesperienza acquisita. La pratica manuale, il tatto,
marmorizzate
lardellale.
185
M M in iK K JPtPItFIVflDI CUCinfl
l'u tiliz zo di tab elle in d ica tive co stitu isco n o in questo caso g li strum enti utili
p er calco lare i tem pi d i cottura. Bisog n a ten ere presente p e r ch e le tab el
le so n o ap p ro ssim ative, p erch le caratteristich e m erceo lo g ich e d ei d iversi
a lim e n ti n o n se m p re c o rris p o n d o n o a q u e lle risc o n tra te d u ra n te la
co d ificazio n e d e lle tab elle stesse.
I
su p recisi ca lco li m atem atici o, d o ve p o ssib ile, sul co n tro llo d iretto d ella
tem peratura al cu o re d e llalim en to tram ite ap p o siti term om etri o sonde.
C alcolo dei tem pi di cottura e della quantit di calore necessaria per cuocere
Per calcolare il tempo di cottura dei diversi alim enti si deve prima di tutto conoscere la quantit di calore necessaria
per portare l'alim ento e il recipiente alla temperatura voluta.Tale valore dipende dalla quantit di acqua che contiene
lalim ento da cuocere. Sapendo che il calore specifico dellacqua pari a I Cal/Kg per grado centigrado, il calore
specifico di un alimento risulta tanto minore quanto pi bassa la quantit di acqua contenuta. Per esempio, il calore
specifico del latte circa 0,9; quello della carne, delle uova e delle patate, circa 0,8.
Per conoscere la quantit di calore si utilizza la formula:
Q = (m , x t, x c ,) + (m 2 x t2 x c2)
dove:
Q = quantit di calore espressa in calorie;
m , = peso dellalim ento espresso in Kg;
t, = differenza tra la temperatura dell'alim ento prima della cottura e la tem peratura da raggiungere a fine cottura;
c, = calore specifico dellalim ento (quantit di calore necessaria per far variare di un grado 1 Kg di prodotto);
m2 = peso del recipiente espresso in Kg;
t2 = differenza tra la temperatura del recipiente all'inizio della cottura e la tem peratura finale a cottura ultim ata;
c 2 = calore specifico del m ateriale di costruzione del recipiente.
Cina volta ricavata la quantit di calore, si pu risalire al tempo necessario per cuocere un alim ento applicando la
seguente formula:
t = Q x l/k x a x T
dove:
t = tempo di cottura;
Q = quantit di calore in calorie;
I
186
C O N D U C IB IL IT T E R M IC A
DI A L C U N I M ETA LLI
Rame
0.918
Nichel
0.142
Alluminio
0,480
Acciaio
0,108
Ferro
0,161
Aggiunta
0.161
T A B E L L A E TE M P I M ED I DI C O TTU R A P E R V E R D U R E
TIPOLOGIA
LAVORAZIONI E VARIANTI
MINUTI
TIPOLOGIA
15
45
15
slogliati
15/30
Finocchi
a quarti
20/30
Sedano
a tronchetti
intero (cuore)
15/20
45/50
a rondelle
dadolata
LAVORAZIONI E VARIANTI
MINUTI
Carote
a rondelle
intere pi stagionate
piccole novelle o tornile
Rape
a rondelle
10/15
Scorzonera/Scorzobianca
a tronchetti
20/30
Sedano rapa
tornito
25/35
Melanzane
Cipolle
a rondelle
intere
20
35/45
Peperoni
Cipolline di Ivrea
intere
30
Pomodori
al torno
salsa
Porri
a rondelle
piccoli novelli (interi)
4/6
15
Zucche
a Ielle (forno)
dadolata
20
3/4
Broccoli
a ciutletti
10/15
Zucchine
Carcioli
a telline
interi
3/4
30/40
atronctetti
rondelle
tornile
15
3
15
Cavolfiore
a ciulletti
10/15
Fave
sgranale
15
Asparagi
8/12
Fagioli
sgranati
60/90
Cavolini di Bruxelles
15/25
Fagiolini
Catalogna
15/20
Piselli
sgranali
15/25
4
15/20
Fatate
40/50
20
25
Topinambur
a tondello
intero sbucciato
5/10
25
a lettine
interi
2/3
10/25
Coste (bietole)
toglie
gambo
Erbette (bietoline)
Indivie
stillate
20/30
Spinaci
bolliti
slulati
4/6
10/15
Card'
novelli
45
>
Funghi
3
4/6
15120
15/20
25/45
15/20
187
Per carni rosse e per selvaggina: il succo che fuoriesce leggermente rosalo
Per lutti gli arrosti (maiale, pollame ecc.): II succo che fuoriesce limpido e non sono presenti tracce di sangue.
188
(Bleu. Rare)
45 C
Mollo al sangue
50 C
60 X
Cotto a mel
70 C - 75 C - 85 C
Fter carni rosse, per carne di vitello, per carne di maiale e volami
Ben cotto
(A point. Medium)
SOTTILE: 4 CM
SPESSO: 6-8 CM
10'-12'
15'
15'-20 per kg
20'-25' per kg
15'
20'
20' per kg
25' per kg
MOLTO SPESSO: 10 CM E PI
30'-35' per kg
30'-40 per kg
GENERE
30-40'
per kg: 15 -20'
20-30'
per kg: 12'-15'
15-20
come per il maiale, cottura al punto (si veda in seguilo)
12-15
8-10'
15-20' (petto)
20 -25' a seconda della dimensione
12-18'
Cosciotto di capriolo
Sella di capriolo
Schiena di lepre
Cinghiale
Beccaccia
Quaglia
Anitra selvatica
Fagiano (900-1200 g)
Pernice
Grado di coltura: ben cotto, succoso - Temperatura del torno: 225/210 -> 180/160'C
SPESSO: 6-10 CM
SOTTILE <1 CM
GENERE
35'-40' per kg
18'
Grado di cottura, ben cotto, succoso - Temperatura del torno: 225/210 -> 180/160 C
GENERE
Cappone
Pollastra
Pollo
Polli novelli/Poulets de grain
Pulcino
Tacchino
lacchinola
Faraona
Anitra novella (Canelon)
Anitra
Oca novella (Oison)
Oca
Piccioncino (Pigeonneau)
Piccione
PESO INDICATIVO
2/3 kg
1.4/2 kg
1/1.5 kg
0.7/0 9 kg
400 g
4/8 kg
2.5/4 kg
0.7/1 kg
1.5/2 kg
2/2.5 kg
1.5/3 kg
3/6 kg
250/350 g
400/500 g
70-90
50-70'
35-45'
25-35
15'
PER OGNI KG
35'
30-35'
30-35'
35-40'
30 -35'
30-35'
35-40'
12-15'
15-20"
la consistenza dellocchio
che, a cottura avvenuta, assume l'aspetto di una pallina dura; la polpa deve
essere morbida e si deve staccare facilmente dalla spina centrale.
si verifica la morbidezza della polpa
con una forchetta. Contrariamente a ci che si potrebbe pensare, una cot
tura eccessiva darebbe alla polpa una consistenza gommosa.
Secondo una regola empirica, si pu calcolare il tempo di cottura del
pesce, sia a sezione tonda o ellittica sia a sezione piatta, tenendo conto
dello spessore: per ogni centimetro vanno calcolati 4 minuti di cottura circa.
189
T A B E L L A E TE M P I M ED I DI C O T T U R A P E R P E S C I
TIPOLOGIA
ELEMENTI DI COTTURA
MINUTI
ELEMENTI DI COTTURA
MINUTI
Grossi crostacei
per chilogrammo
25-40
filetti proporzionali
5-10
Aragosta
Astice
Granceola
20-25
1
Piccoli crostacei
Gamberi
inlero
liletti
20-30
8-10
Passere
Sogliola e simili
inferi ( g.250)
filetti
12-15
4
interi ( g.200)
3-5
Sgombri
Palamita
per chilogrammo
20
Pesce auuno
Tonno
TIPOLOGIA
30-40
Scampi
2-4
5-7
8-10
per chilogrammo
40-50
Molluschi celalopodi
Calamari
Piovra
Polpo
Seppie
15-25
Molluschi lamellibranchi
Cozze
Fasolari
Vongole
10-20
LE GRAMMATURE
l sempre utile cercare di schematizzane e di standardizzare i lavori di cucina,
per poter avere una visione pi chiara e semplice dello sviluppo di ogni
ricetta. In quest'ottica, necessario prendere confidenza con il calcolo delle
grammature procapite, in modo da poter giocare al meglio con gli ingre
dienti, e gestire correttamente il lavoro. Stabilire a priori le quantit delle
derrate che concorreranno alla realizzazione di un piatto, permette infatti di
organizzare le scorte di magazzino e di pianificare gli acquisti, effettuando
un efficace controllo dei costi (aspetto di vitale importanza per la gestione
di qualsiasi attivit ristorativa). Le quantit di derrate impiegate nella realiz
zazione eli un piatto sono influenzale dalla tipologia dell'attivit ristorativa e
dal contesto in cui opera: possono aumentare o diminuire in riferimento al
menu proposto e alla politica di vendita dellimpresa stessa.
Generalmente ogni azienda ristorativa codifica delle tabelle, in riferimen
to alla proprie esigenze di gestione. Quelle qui riportate sono tabelle orien
tative, calcolate su una media di uso comune.
190
Quantit
di 150/180
di 200/300
g 25/35
VERDURE
Topinambur
Zucca
Zucchine
g 220/300
g 120/180
g 120/180
g 80/120
g 40/60
g 60/80
Quantit
nc 1 (cat. A)
nc 2 (cat. A)
Crostacei
Filetti gi puliti
Molluschi (cefalopodi)
Molluschi (lamellibranchi)
Ostriche
fasce intero (a testa piccola)
fasce intero (a testa grossa)
fasce intero (senza testa)
fasce piccolo (per frittura)
Seppia (intera)
Tranci
Quantit
g 200/300
g 200
g 250/350 nr 2/3
g 150/300
g250
g 150/200
0 150
g 200/250
g 200/250
g 300
g 150/250
g 100/150
g 120/180
g 35/70
g 200
g 150/300
g 150/200
g 250
g250
g 150/250
g200
g 250/300
g 150/250
g 200/250
g l 50/200
PESCE
Quantit
Quantit
CARNE
Arrosti
Brasati. Stufati
Cosciotto di agnello
Costate. Costolette
Costolette di agnello
Filetto di manzo
Lombate. Enlrecle
Oca, Anatra
fallarne (petto, fesa)
fallarne intero
Scaloppine
Selvaggina
Spezzatini, gulasch
Quantit
g 350/500
g 130/180
g 300/400
g 350/500
n 6/12
g 200/250
g 250/300
g 200
g 250
g 500
g 150/200
Quantit
g 120/180
g 200
g 130/180
g 180/250
g 150/200
g 150/200
g 120/180
g 250/350
g 120/180
g 250/300
g 100/150
g 200/300
g 150/200
ALTRO
Formaggi
Frutta tresca (polposa)
Macedonia
Salumi
Torte farcite, dolci cremosi
Torte secche
Quantit
g 120
g 200/250
g 120/180
g 80/150
g 100/150
g 130/180
M isure em piriche
Un peperone medio pesa circa 250
g; un cespo di lattuga 250-300 g; una
carota media 1 2 0 g circa, una zuc
china media 120-150 g. Una cipol
la media 180 g circa, una cipolla
grande 250 g circa. Un cucchiaino
d'olio pesa circa 1 0 g, un cucchiaio
di farina 2 0 g, un cucchiaio di zuc
chero 15 g, un cucchiaio di riso 2 0
g. Un piccolo pugno di spaghetti
pesa all'incirca 80 g: l'equivalente
di una porzione. Un piccolo pugno
di riso 40 g, due pugni di riso sono
l'equivalente di una porzione di riso
asciutto o risolto.
191
plctquelle.
ANTIPASTI
SECONDI PIATTI
U ovo B a rz o tto
In s a la ta d i S pinaci, C ro s tin i D o ra ti c Pancetta
C ro s ta tin a a l P a rm ig ia n o
R a ta to u ille d i Verdura, Salsa D e lica ta a l Form aggio
tagroinRos Hofstattor
PRIMI PIATTI
B o cco n cin i d i C in g h ia le In u m id o
C avolo nero E Purea d i Patate
G rande scelta d i fo rm a g g i
PIATTI UNICI
192
Ra v io lo d i L e nticchie
Salsa d i P om odoro fre sco e Tim o
FORMAGGI
P iccola scelta d i fo rm a g g i
DESSERTS
F a g o ttin o d i S fo g lia s o ttile rip ie n o d i Pere
Salsa a l Vino Rosso Speziata
Verduzzo Aniab.lo
P a rfa it a l C aff
Salsa V a n ig lia e C io cco la to a m a ro
APERITIFS
Quinquinoix (apritif <i base de noix) :
Clment (framboises, mres, pelws) :
Obazine Gizz (liqueur Ohazine sehweppes. citron) :
Apritifs divers :
LES ENTRES
T'oie gras de canard et son verre de Sauterne :
Le saumon fum avec toast :
La salade de ris lie veau aux amandes et champignons :
Le salade de langoustines et fond d'articliaut :
La salade de gsiers confits et filet d'oie :
Pole de foie gras au vinaigre de framboises
Melon glac au vieux porto :
L E MENU AU CHOIX
Le pt de foie de canard l'ancienne
Melon glac au porto
Omelette aux truffes
Salade de la Tour (gsiers, filet d'oie, copeaux de foie)
Confit de canard maison
Faux-filet grill (sauce crme chalotes)
Navarin de lotte aux champignons
Chops agneau grille
Legumes
Plateau de fromages
Fromage rti
Souffl glac a la suprme Denoix
Farandole de desserts
Nougat glac au coulis de fruits rouges
Sorbet la vieille prune arros
LES POISSONS
La truite meunire de nos ruisseaux :
Escalope de saumon gros sel :
La sole au basilic :
Le filet de bar au fenouil :
LES VIANDES
Tournedos aux morilles :
Magret de canard au poivre vert :
Confit d'oie et sa fricasse de champignons :
L'onglet l'chalote :
Faus-filet grill aux deux sauces :
Filet de boeuf grill :
Chops agneau grille :
LES FROMAGES
Le plateau du matre fromager
Le rabloclwn rti et sa salade
Le cabcou chaud et sa salade
La fourme ambert sur toast et son verre
:
:
:
de porto :
LES DESSERTS
Les fruits frais au sabayon :
Le souffl glac la suprme Denoix :
La tulipe de sorbets et de fruits :
La terrine de chocolat crme anglaise :
Le dlice au caramel :
I m farandole de desserts :
La coupe menthe et son chocolat chaud :
Tarte fine aux pommes et sa glace caramel :
f
193
pd/j,
Sorbetto (Sorbet)
M inestra (Potage)
Le minestre venivano servite ben calde e costituivano una
presentazione importante della cucina: attualmente si pos
sono avere minestre chiare e legate.
Pesce (Poisson)
Si usavano generalmente grossi pesci interi, brasati e ser
viti con relative verdure; oggi il pesce si serve anche come
piatto principale e generalmente viene ridotto a filetti o
tranci prima della cottura.
Entrata (Entre)
Piatto di carne che veniva ridotto in porzioni prima della
cottura: filetti, scaloppe, braciole, e. ancora, pasticci in
crosta (pats) spezzatini, fricassee e altro; attualmente le
entrate sono proposte come piatto principale e costitui
scono la portata con la pi ampia possibilit di scelta.
194
A rrosto/Insalata (Rti/Salade)
In questa portata rientravano i volatili, la selvaggina, e
tutte le carni che venivano arrostite; con gli arrosti si usa
va servire solo delle insalate fresche di stagione: nella pra
tica attuale anche questa portata viene proposta come
piatto principale, arricchito eventualmente da altre ver
dure cotte.
V erdure (Lgume)
Le verdure venivano servite come accompagnamento, su
bito dopo la portata principale; nella presentazione mo
derna. la verdura viene servita nello stesso piatto della
portata principale, assumendo un ruolo importante di com
pletamento gastronomico oltre che coreografico.
Dolce (Entremet)
Portata che riguarda tutte le preparazioni dolci, sia calde
che fredde, e i gelati; oggi si tende a usare (tranne che in
alcuni casi) la parola dessert per indicare le preparazioni
dolci che concludono un menu.
D essert (Dessert)
Con questa portata si concludevano i ricchi menu dinizio
Ottocento: comprendeva formaggi, frutta fresca e secca;
oggi, come gi specificato, si usa questo termine in alter
nativa a dolci per indicare lultima portata del menu.
ricette semplici;
- ricette strutturate.
-
Le ricette semplici
Sono preparazioni poco elaborate, che hanno una loro specifica importan
za (per esempio un risotto, un arrosto ecc.). oppure sono preparazioni di
base o complementari (salse, creme ecc.). che devono essere utilizzate in
abbinamento con altre preparazioni.
Le fasi di una ricetta semplice sono le seguenti:
- mise en place:
di
- tecn ich e
taglio: tagli di uso comune che si possono applicare ai
diversi alimenti;
di
- te cn ich e
cottura: criteri e caratteristiche per sviluppare le varie cot
ture e applicarle alle diverse derrate;
-gu sto : caratterizzazione del gusto mediante l'impiego di elementi tipi
ci; correzione della sapidit o del gusto specifico della preparazione;
presentazione:
servizio svolto.
195
opfpniivfi di cucino
Le ricette strutturate
Sono preparazioni elaborate e costituite eia diverse ricette semplici. Per esem
pio, una lasagna alla bolognese composta da tre ricette: quella della pasta
fresca all'uovo, quella della salsa besciamella, e quella della salsa alla bolo
gnese, che, assemblate e completate con altri ingredienti, producono il ri
sultato finale.
Le fasi di una ricetta strutturata sono:
predisposizione delle derrate per ogni singola ricetta
semplice che fa parte della preparazione;
mise en place:
ni e/o cotture;
- presentazione:
servizio svolto.
Al fine di esercitarsi a scorporare le varie tecniche ed i vari passaggi dello
sviluppo di una ricetta si possono utilizzare le schede in appendice alla line
del libro.
L'utilizzo melodico di queste schede rafforza la capacit di analisi e consen
te di acquisire e migliorare il metcxlo e lorganizzazione del lavoro i attraverso
la scomposizione delle ricette nei loro elementi essenziali (tecniche, attrez
zature e ingredienti).
preparazione
finizione.
La cucina espressa parte dai prodotti freschi che vengono cotti al momento secondo la richiesta del
cliente. Questo modo di lavorare applicabile soltanto per alimenti che hanno un breve tempo di cottura
(massimo 20/30 minuti), ed comunque importante approntare una adeguata mise en place di tulli gli
elementi complementari per l'esecuzione delle ricette programmate, gi pronti per la cottura.
La cucina "in due tempi" viene impiegala dove, per esigenze di organizzazione e di servizio, non sia
possibile sviluppare il lavoro espresso. Nella preparazione di alimenti che dovranno essere rigenerati per il
servizio si dovranno adottare tempi e tecniche di cottura parzialmente modificati.
LE TECNICHE DI TAGLIO
Molte delle materie prime utilizzate in cucina, prima di essere trattate, de
vono essere ridotte di dimensioni, per poterle meglio cucinare o per mi
gliorarne lestetica. Si ricorre perci alla tecnica del taglio, che richiede
buona manualit, precisione, esercizio, conoscenza delle diverse applica
zioni e, cosa certo importante, una particolare cautela nelluso dei coltelli.
Per procedere correttamente nel taglio importante fare attenzione a:
196
Fig. 6
- Disposizione di uno
straccio umido sotto il tagliere.
Fig. 7
Fig. 8
- Organizzazione, sul
tagliere, del prodotto da
tagliare.
Fig. 9
Coltelli e lame
L'attrezzo per tagliare il coltello, ma lelemento da tagliare non presenta sempre le stesse caratteristiche. Per una
buona riuscita del taglio importante utilizzare sempre il coltello giusto; ne esistono infatti molti tipi diversi, e
ciascuno si presta per un particolare utilizzo:
- coltellino/spelucchino : per pelare, fare piccoli tagli a ortaggi, tornire;
- trinciante leggero: la sua forma particolarmente adatta per tagliare e tritare ortaggi, salumi, formaggi;
- trinciante da colpo: ha la forma del precedente ma la sua lama pi robusta, adatta per tagliare alimenti pi
consistenti come pollame, carapaci ecc.;
- coltella liscia: con lama lunga e liscia, usata per affettare sottilmente salumi e carni cotte;
-coltella seghettata: il classico coltello per affettare il pane o altri alimenti che abbiano consistenza crostosa;
-co lte lli da carne: quelli che hanno una lama lunga e piuttosto alta sono usati per affettare; quelli a lama pi corta
vengono usati per spolpare e sgrassare;
-scortichini: la lama ha una forma simile a quella dei coltelli precedenti, ma pi corta, stretta e robusta; per
queste caratteristiche, gli scortichini sono usati per disossare e scorticare;
- sfilettapesce: con lama molto sottile e flessibile, usato per levare le lische dei pesci e ottenere i filetti.
197
deWaffettare.
fetta-rondella-,
- bastoncini;
- dadolata.
-
Se prendiamo, per esempio, una patata e la affettiamo una prima volta con
un taglio di 1 cm. avremo delle ro n d elle (fig. 10). Ogni rondella, tagliata
poi con un taglio del medesimo spessore produrr dei b asto n cin i (fig. 11 ).
Infine, tagliando trasversalmente questi bastoncini sempre con lo stesso spes
sore di taglio, otterremo una dadolata (fig. 12).
Oltre ai tagli sopra citati, se ne utilizzano altri due secondo le tecniche par
ticolari del
e del
Il
deriva da una azione continuata del coltello (trinciante) sul pro
dotto, sino a ridurlo in piccole particelle.
hi
invece pu essere prodotta con due attrezzi differenti: il
coltellino o gli scavini, e serve a ridurre i vari elementi in forme pi regolari
e morbide, per meglio cuocerli e per dare un aspetto pi elegante al piatto.
trito
tritare
tornire.
tornitura
Fig. 12 - Dadolata.
LE PREPARAZIONI DI BASE
GLI ELEMENTI AROMATIZZANTI
Per la buona riuscita eli una pietanza importante armonizzare ed equili
brare il gusto degli ingredienti. A questo scopo si utilizzano vari elementi
Essi conferiscono alle pie
definiti in senso lato col termine di
tanze maggiore appetibilit, sapidit, rendono il gusto pi piacevole, e, in
alcuni casi, contribuiscono a migliorare la digeribilit dei cibi stimolando la
secrezione salivare e gastrica.
I
condimenti non sono considerati veri e propri alimenti perch hanno
una funzione complementare a quella degli ingredienti principali. A questa
condimenti.
198
aromi semplici;
- maritiate;
- burri composti;
- olio e aceti aromatici.
G li a r o m i sem plici
sachet d'pices.
Mirepoix
una dadolata grossolana generalmente composta da cipolla, sedano e ca
rota. Pu anche essere preparata con altre verdure aromatiche, secondo il
gusto che si vuol dare alla preparazione. Viene utilizzata generalmente come
elemento aromatizzante nei fondi di cucina, nelle
, o come soffrit
to in varie preparazioni (fg. 15).
marinate
Mirepoix grassa
.Si prepara come la precedente ma viene completata con un elemento gras
so, per esempio prosciutto crudo oppure pancetta, in modo da avere un
aroma pii intenso e una maggiore sapidit.
Rg. 13 -
Mazzetto aromatico.
Rg. 15 -
n e jpfpfliivn
di
cucino
Duxelles
Preparazione a base di funghi cotti, ridotti in purea e concentrati. Viene
utilizzata per conferire un aroma di fungo pi o meno intenso a salse, farce
o altri intingoli. Questa preparazione di base fa parte dei sistemi pi classici
della cucina, oggi poco adottata e viene generalmente sostituita dalluso
di funghi secchi o essenze di fungo.
Le m a r i n a t e
Nelle marinate il cibo viene ricoperto, completamente o parzialmente, con
diversi elementi aromatici liquidi e/o secchi. Oltre ad avere una funzione
aromatizzante, le marinate vengono utilizzate anche per intenerire le carni
e migliorare la conservabilit di particolari preparazioni.
Le marinate si possono distinguere in:
marnate crude;
- marinate cotte;
- marinate rapide;
- salamoie.
-
Marinate crude
Definite in questo modo perch i vari elementi sono usati a crudo.
Sono impiegate generalmente per carni da macello e selvaggina.
G li ingredienti tipici di una marinata cruda sono:
- vino rosso o bianco (secondo il tipo di preparazione);
- aceto (solo in alcuni casi);
- mirepoix;
- mazzetto di erlx* aromatiche (per esempio salvia, timo, rosmarino, alloro);
- spezie (chiodi di garofano, pepe intero, bacche di ginepro);
- aglio.
Marinate cotte
Questo tipo di aromatizzazione composto con gli stessi ingredienti e i
medesimi scopi delle marinate crude. Viene modificato solo il procedimen
to: lutti gli elementi aromatici sono portati a ebollizione, intiepiditi e versati
sulla carne disposta in recipienti adeguati.
Lintensit degli aromi della marinata a caldo penetreranno maggiormen
te nelle carni.
200
- spezie;
- erbe aromatiche;
- olio.
Si strofinano le carni con gli elementi aromatici, quindi si irrorano con olio
(meglio se di oliva extra vergine) e si lasciano marinare per una o due ore
prima della cottura.
- spezie;
- erbe aromatiche;
- liquori o vini liquorosi (Cognac, Brandy, Madera, Marsala).
La polpa di carne o pesce, tagliata a filetti o a bocconcini, viene disposta in
un recipiente e insaporita con gli ingredienti aromatici. Generalmente suf
ficiente marinare per unora circa prima eli utilizzare le carni per la lavora
zione successiva.
Salamoie
Soluzioni saline usate per la conservazione di vari alimenti (generalmente
carni e pesci). Insieme al sale vengono usate erbe aromatiche e spezie; in
alcuni casi si possono utilizzare zucchero semolato e salnitro (nitrato di
potassio, allo scopo di ravvivare il colore delle carni). A contatto con il sale,
fuoriesce lacqua contenuta nelle fibre delle carni e lalimento subisce una
parziale disidratazione. La buona penetrazione del sale condizionata dalla
freschezza deUalimento e dalla temperatura ambientale che deve essere di
qualche grado sopra lo zero. Lapplicazione della salamoia pu avvenire
o liquido.
secco"
Salamoia a secco
- sale marino;
- spezie (pepe in grani, chiodi di garofano, cannella, ginepro);
- erbe aromatiche;
- salnitro (solo in alcuni casi) 5-8%;
- zucchero (solo in alcuni casi) 2,5-4%.
20 !
Salamoia liquida
- acqua;
- sale marino 30-40%;
- spezie;
- erbe aromatiche;
- salnitro (solo in alcuni casi) 2-3%;
Trichinella spiratis
I burri composti
Sono preparazioni aromatiche a base di burro lavorato con diversi elementi
che gli conferiscono un gusto particolare. I burri composti vengono utiliz
zati come completamento di salse, oppure per aromatizzare preparazioni di
carne e pesce. Sono impiegati anche nelle preparazioni di alcuni antipasti,
tartine, sandwiches ecc.
Le aromatizzazioni pi frequenti del burro sono:
- ai gamberi (polpa macinata di gamberi, Cognac e succo di limone);
- al basilico;
- al tartufo;
- allacciuga;
- all'aglio;
- allaneto;
- all'astice (polpa macinata di astice, Cognac e succo di limone);
- alla Bourguignonne (prezzemolo, scalogno e aglio) tipico per lumache;
- alla Colbert (succo di limone, prezzemolo);
202
Burro chiarificato
burro fuso a bassa temperatura e a bagnomaria in modo che si deter
mini la separazione del siero dal grasso che viene separato per decan
tazione. Si utilizza per la preparazione di salse fini a base di burro o come
condimento per cuocere.
Burro nocciola
per laceto:
- aneto;
- dragoncello;
- lamponi;
per l'olio:
- aglio;
- limone;
- peperoncino;
- pepe nero;
- scalogno.
- rosmarino-,
- timo.
203
comune
di pollo
di pesce (lumelto)
FONDO VEGETALE
f o n d i
di c u c in a
fondi bruni
fondi bianchi,
fumetto.
Fondo bruno
204
4/5
1 1
1 1
Fondo v egetale
250g di cipolla
350 g di carota
300g di sedano verde
200g di rape
250g di porro
150 g pomodoro
I t
fcirk- msnl.n i
uhi
205
r
il#
utili// 1" ss.i e parature di carne sempre freschi: determineranno un'aroma pi delicato e gustoso;
9Vii.ui' bolliture violente e incontrollate, altrimenti il tondo risulter torbido;
B non ilare i fondi; sono preparazioni di base e spesso dovranno subire altre cotture o riduzioni, sar cos
l<iu lai ile controllare la sapidit al termine della preparazione finale;
bagnare sempre con acqua fredda, questo faciliter la fuoriuscita delle sostanze nutritive ed aromatiche
che si disperderanno maggiormente nel fondo stesso;
ripetere spesso l'azione di schiumare e sgrassare in superficie, il fondo risulter pi limpido e meno
grasso.
Il
molto pratico da attuare; sufficiente infatti met
tere l'elemento da preparare in una casseruola e lasciarlo bollire sino a quan
do la pane liquida sar sufficientemente evaporata, in maniera tale da lasciare
concentrare le sostanze in sospensione. Questo metodo, oltre a rendere pi
spessa una salsa, ne accentua il sapore e laroma; in considerazione di ci
importante correggere il gusto solo al termine della riduzione.
Gli
sono sostanze che, aggiunte a un liquido in cottura,
conferiscono alla preparazione stessa un aspetto pi denso e vellutato.
elementi leganti
amidi-fecole;
- farine ;
- sostanze grasse (panna, burro, tuorli).
I legamenti misti. Al fine di raggiungere un risultato perfetto nella realizza
-
zione di una salsa, vellutata ecc.. si possono combinare e miscelare tra loro
i vari sistemi di legamento precedentemente esposti. Per esempio una salsa
pu essere giustamente
legata con
e infine perfezionata con
liaison.
ridotta,
roux
U s o d e g li a m i d i
II procedimento da seguire per ottenere un legamento con lutilizzo di amidi
e fecole molto semplice:
206
Uso d e lle f a r in e
Generalmente le farine vengono impiegate stemperandole con elementi grassi.
Le preparazioni pi comuni sono:
- roux;
- burro maneggiato.
Il roux
100 g burro
100 g farina
I l
Roux bianco.
Roux biondo.
Roux bruno.
m ani)
Uso d e lle so s ta n ze g ra s s e
Quello attuato con le sostanze grasse non un vero e proprio legamento,
ma una emulsione che si crea tra la parte grassa e la parte liquida della
preparazione. I grassi danno alle salse un aspetto velato, lucido, e le rendo
no di sapore pi gradevole.
deve essere ridotta della met per poter dare un aspetto velato
alla salsa-, un legamento
in quanto il grasso tende a separarsi
dalla parte liquida. In alcuni casi associata ad altri elementi leganti come
le uova
La panna
instabile
Per u tilizza re al
m eglio il roux
Le proporzioni tra roux e
liquido cambiano a secon
da del tipo di preparazione
che si vuole legare e del
grado di legatura che si de
sidera ottenere.
Per un litro di minestra:
- 50 g di farina;
- 50 g di burro.
Per un litro di vellutata
o altre salse:
- 70/100 g di farina;
- 70/100 g di burro.
Le preparazioni legate van
no tenute in caldo, altri
menti il raffreddamento
com porta un eccessivo
addensamento.
(liaison).
207
tuorli d uovo.
impuzzire
L ia is o n
L ia is o n
quattro tuorli
---------------------
fc/l
- -
.............
208
M is e en p la c e di b a s e
Con questo termine si intende tutto quello che necessario allo svolgimen
to del lavoro, indipendentemente dal reparto, con riferimento agli utensili,
alle piccole attrezzature e alla biancheria:
- coltelleria, vassoi, recipienti e bacinelle;
- mestoli e spatole, colini, padelle e casseruole, teglie e brasiere;
- grembiuli e strofinacci, materiale per le pulizie.
209
( r a r o OPERATIVA DI CUCIflA
M is e e n p la c e di ro u tin e
La mise en place di routine comprende tutte le materie prime e le .speci
fiche preparazioni di base che, secondo il lavoro ili routine svolto in una
specifica partita (reparto), devono essere sempre a portata di mano per
semplificare e velocizzare il lavoro. Queste materie si distinguono da re
parto a reparto e sono strettamente collegate al tipo di servizio e di cucina
che si pratica in ogni singola realt ristorativa.
Qui di seguito elenchiamo le preparazioni e i prodotti che pi comune
mente possono necessitare nello svolgimento del lavoro:
- erbe aromatiche;
- verdure aromatiche pelate e lavate,
- prezzemolo tritato;
- mirepoix;
- sale;
- spezie varie, intere e macinate;
- condimenti particolari ed essenze;
- zucchero;
- olio;
- aceto;
- succo di limone;
- burro;
- panna;
- formaggio grattugiato;
- farina;
- fecola;
- pane grattugiato;
- vino, bianco e rosso;
- Cognac;
- Marsala;
- decorazini tipiche;
- burro maneggiato;
- brodo;
- fondi di cucina;
- salsa di pomodoro;
- sugo di carne;
- verdure di stagione sbianchite;
- patate al naturale.
M is e en p la c e del g io r n o
La mise en place del giorno un completamento della precedente ed costituita
da quegli elementi la cui necessit legata a particolari esigenze del menu gior
naliero.
Questa mise en place, deve essere rinnovata quotidianamente.
Come le altre radici anche le carote devono essere inizialmente raschiate Fig. 17 - Pulizia e raschiamento
in superfcie con un coltellino o pelate con un pelapatate, devono essere della scorzonera.
Fig. 18 - Preparazione del cren.
elminate le estremit e infine bisogna risciacquarle in acqua fredda corren
Figg. 19, 20 - Raschiamento e
te (figg. 19. 20). Per pulire il sedano rapa bisogna asportare le foglie, le
taglio delle estremit delle carote.
radichette superflue e pelare la superficie con un pelapatate. Questa ver Fig. 21 - Pulizia del sedano rapa.
dura sbucciata, pu essere affettata a dadini o a rondelle e le fette possono Fig. 22 - Preparazione del sedano
essere ridotte a striscioline e consumate crude in insalata (figg. 21, 22).
rapa.
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e del porro
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H R T r pomicn opfpfiTivn di cu
Preparazione degli ortaggi a foglia e delle insalate
Pulizia e taglio del radicchio trevisano, dell'indivia belga
e del radicchio chioggiotto
Eliminare le foglie sciupate dei cespi del radicchio trevisano e utilizzan
do il pelapatate ad archetto raschiare la radice, spuntandola un poco (fig.
37). Continuare con un coltello tagliando nel senso della lunghezza il cespo
e le radici (fig. 38).
Anche per lindivia belga iniziare la pulizia scartando le foglie pi ester
ne eventualmente sciupate. Tagliare a met o a spicchi il cespo destinato
alla cottura, a rondelle quello per le insalate (fig. 39). Per nettare il radic
chio chioggiotto dividere a met i cespi e allargare le foglie con le mani, in
modo da facilitare la penetrazione dellacqua corrente di lavaggio (fig. 40).
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-v
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opfpfliivo di cucino
IV r inondare i cardi tagliare le coste alla base e passare al distacco dei
filamenti; in questo modo risulteranno pi teneri. Con questo sistema si
sfibrano anche sedani e coste (fig. 49).
Nella pulizia del cavolo verza, la grossa nervatura centrale delle foglie, in
genere piuttosto dura, deve essere staccata con la punta affilata di un coltello.
Se con le foglie della verza si devono preparare degli involtini, necessario
sbianchirle precedentemente in acqua bollente e raffreddarle in acqua ghiac
ciata. Successivamente devono essere distese su un canovaccio e leggermente
battute con un batticarne per appiattirle adeguatamente (fig. 50).
lift 49 Pulizia del cardo.
% S 0 - Incisione della nervatura
i entrala delle foglie del cavolo verza.
P re p a ra z io n e d e g li o r ta g g i a fio re
M o n d a tu ra e frazionam en to del ca volfiore e dei bro cco li
Dal cavolfiore vanno eliminate le foglie esterne e, con un coltello, il torsolo
sporgente dalla base. Se il cavolfiore deve essere colto intero, incidere il
torsolo con un taglio a x (fig. 51). Per cotture diverse da quella precedente,
con laiuto di uno speluchino, staccare dallesterno verso linterno le varie
cimette che formano lortaggio (fig. 52).
Per pulire i broccoli eliminare le foglie pi esterne di ogni broccoletto e
dividere con la mano i diversi gambi e le infiorescenze con laiuto di un
coltellino (fig. 53). Raschiare i gambi con un coltello, eliminando le parti
dure e filamentose, fino a mettere quasi a nudo la polpa interna (fig. 54).
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T fc n o
217
I
i >|K ni/ione successiva consiste nella asportazione della pelle; per spella
re agevolmente il peperone, passarlo sulla fiamma di un fornello, oppure al
forno, in modo da far staccare la pelle in superficie. Avvolgere con carta da
cucina e lasciare riposare per 15 minuti. Il distacco manuale della buccia
facilitato se i peperoni vengono immersi completamente in una ciotola di
acqua fredda (figg. 63, 64).
Le melanzane si affettano nella misura pi idonea dopo aver tolto qualche
striscia di buccia. Quindi si stendono su un vassoio e si cospargono di sale
per eliminare lacqua in eccesso presente nell'ortaggio. Lasciate a contatto col
sale per mezzora circa, si strizzano delicatamente tra le mani per eliminare
l'acqua interna, oppure possono essere acculatamene asciugate con carta da
cucina dopo averle lavate velocemente. Per migliorare la loro cottura nel for
no o se si desidera ricavarne dei gusci da riempire, conveniente incidere la
polpa con un coltellino, praticando dei tagli a reticolo (figg. 65, 66, 67).
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di.
I>: 79 Sboccatura delle fave.
flK 80 Mondatura delle taccole o
;selli mangiatutto.
Aprire il baccello dei fagioli premendo con le dita lungo una delle linee
di giuntura, quindi passare con il pollice allinterno, staccare i fagioli elim i
nando gli eventuali semi guasti. Applicare la stessa lavorazione a piselli e
fave fresche (fig. 78).
Dopo aver fatto bollire le fave in acqua salata, effettuare la sbucciatura
dei semi stringendoli a uno a uno, tra il pollice e lindice finch non sgu
sciano fuori (fig. 79).
La mondatura delle taccole (chiamate anche piselli mangiatutto) si effet
tua staccando con le dita il picciolo, la punta e leventuale filo (fig. 80).
L
I
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Rgg. 83, 84
Rg. 85
Rg. 86
Rg. 87
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