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I controlli obbligatori sui materiali da costruzione:


i compiti del Direttore dei Lavori alla luce della nuova Norma di settore

Materiali & Inerti

LIMPORTANZA
DEL METODO DI LAVORO

Sergio Barosso*

Come noto, le nuove Norme tecniche


per le costruzioni, introdotte con il Decreto Ministeriale del 14 Gennaio 2008,
sono state pubblicate nel Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale n
29 del 4 Febbraio 2008 e risultano suddivise in dodici capitoli, dei quali lundicesimo dedicato ai materiali e
prodotti per uso strutturale.
Le nuove Norme sono entrate in vigore in maniera graduale, in quanto il Legislatore ha introdotto un regime di
coesistenza con le Normative precedenti. Inoltre, lo stesso Legislatore ha
precisato che, nel caso di opere pubbliche, per le costruzioni e le opere infrastrutturali iniziate si sarebbe continuato ad applicare la Normativa tecnica utilizzata per la redazione dei progetti, fino allultimazione dei lavori e alleventuale collaudo. Tale regime
derogatorio non ha tuttavia riguardato la qualificazione dei
materiali e dei prodotti per uso strutturale.
a Circolare 5 Agosto 2009 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha infatti chiarito che i materiali da costruzione seguono un
proprio autonomo regime giuridico e normativo e che pertanto le disposizioni del capitolo 11 delle nuove Norme tecniche si sarebbero dovute applicare integralmente dal 1 Luglio 2009, senza eccezioni relative a lavori avviati o progetti approvati prima di tale data.
Il capitolo 11 delle nuove Norme tecniche ha introdotto, per i materiali e prodotti per uso strutturale, radicali ed articolati cambiamenti rispetto alle regole tecniche previgenti, come in seguito descritto.

Una sintesi delle principali innovazioni


La Figura 2 sintetizza il quadro normativo inerente i materiali da costruzione, evidenziando le principali Norme e Circolari coinvolte nella
evoluzione normativa determinata dalla entrata in vigore delle nuove
Norme tecniche sulle costruzioni.

Figura 1 - La fase di montaggio di travi in c.a.p. a cavi post tesi di un


viadotto a campata unica, mediante torri provvisorie

Entrando nel dettaglio dei principali materiali da costruzione, possibile sintetizzare per ciascuno di essi, iniziando dal calcestruzzo, le principali innovazioni, confrontando le previsioni della vecchia e della nuova Normativa.
Il D.M. 9 Gennaio 1996 Norme tecniche per il calcolo, lesecuzione ed
il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche prevedeva sostanzialmente che:
 un conglomerato cementizio venisse individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione Rck (definita come la resistenza a
compressione a 28 giorni di maturazione di provini cubici, al di sotto della quale si pu trovare il 5% di tutte le misure di resistenza);
 Rck dovesse essere indicata negli elaborati progettuali.
Per i materiali e i prodotti, il Decreto imponeva di seguire le indicazioni
contenute nel cap. 2 della sezione I parte I. I requisiti dei materiali sono
riportati nellallegato 1 (inerente leganti, inerti, acqua, armatura e impasti). Lallegato 2 descrive i controlli di accettazione sul calcestruzzo.
Il Decreto fa riferimento, in particolare per la durabilit, alla Norma UNI
9858 (Maggio 1991).
Il D.M. 14 Gennaio 2008 Approvazione delle nuove Norme tecniche
per le costruzioni, al paragrafo 11.2.1 Specifiche per il calcestruzzo prevede che la prescrizione del calcestruzzo allatto del progetto

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La classe di resistenza
indicata con Cfck / Rck,
dove: fck = resistenza
caratteristica cilindrica
Rck = resistenza
caratteristica cubica

Classe di resistenza
C8/10
C12/15
C16/20
C20/25 (ex Rck 25 MPa)
C25/30 (ex Rck 30 MPa)
C28/35
C 32/40
C35/45
C40/50
C45/55
C50/60
C55/67
C60/75
C70/85
C80/95
C90/105

Classe di consistenza
(prospetto 3 UNI EN 206-1:2006)

Classe abbassamento al cono


S1
S2
S3
S4
S5

da 10 a 40
da 50 a 90
da 100 a 150
da 160 a 210
220

Figura 2 - Levoluzione del quadro normativo

debba comprendere almeno le seguenti specifiche (Tabella 1A, 1B e


1C), che dovranno essere riportate in maniera evidente sugli elaborati progettuali:
 classe di resistenza;
 classe di consistenza;
 diametro massimo dellaggregato.
Le nuove Norme prevedono inoltre, al fine di ottenere le prestazioni richieste, che debbano essere date indicazioni in merito:
1. alla composizione, ai processi di maturazione ed alle procedure di
posa in opera, facendo utile riferimento:
 alla Norma UNI ENV 13670-1:2001;
 alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;
2. alla composizione della miscela, compresi gli eventuali additivi, tenuto conto anche delle previste classi di esposizione ambientale (di
cui, ad esempio, alla Norma UNI EN 206-1:2006 e alla UNI
11104:2004, espressione attuativa italiana dellanzidetta Norma
europea) e del requisito di durabilit delle opere. Le nuove Norme
obbligano dunque il progettista a non trascurare gli effetti dellambiente sui materiali da costruzione.
Per quanto attiene lacciaio da orditura per opere in calcestruzzo armato e quello per opere a struttura metallica, il quadro sintetico delle
innovazioni apportate rappresentato nelle Tabelle.
Il capitolo 11 del Decreto 14 Gennaio 2008, tuttavia, non disciplina solo i materiali da costruzione pi diffusi e standardizzati, bens tutti i materiali da costruzione, prevedendo precise procedure di identificazione
e la qualificazione, per le quali possono configurarsi i seguenti casi:

Diametro massimo dell'aggregato


Tabelle 1A, 1B e 1C Le prescrizioni
minime per il
calcestruzzo da
riportarsi in maniera
evidente sugli
elaborati progettuali

Dmax

intraferro - 5 mm

Dmax

1,3 x copriferro

Dmax

1/4 sezione minima

Dmax

32 mm

Quindi, Dmax = 8 - 12 - 16 - 20 - 32 mm

A. materiali e prodotti per i quali obbligatoria la Marcatura CE (per i


quali sia cio disponibile una Norma europea armonizzata, pubblicata su GUUE. La Marcatura CE prevista dalla Direttiva 89/106/CEE
Prodotti da costruzione - CPD -, recepita in Italia dal DPR
21/04/1993, n 246);
B. materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non obbligatoria la Marcatura CE. La qualificazione deve seguire le procedure illustrate nel Decreto 14 Gennaio 2008 (a meno che il produttore abbia volontariamente optato per la Marcatura CE);
C. materiali e prodotti innovativi o comunque non citati nel capitolo 11
e nei casi A) o B). In tali casi il produttore potr:
 pervenire alla Marcatura CE in conformit a Benestare Tecnici Europei (ETA);
 essere in possesso di un Certificato di Idoneit Tecnica allImpiego
rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici.
Le nuove Norme tecniche prevedono infine che possano essere impiegati anche materiali o prodotti conformi ad altre specifiche tecniche che garantiscano un livello di sicurezza equivalente, che sar accertato nei modi previsti dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici.

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La nuova filosofia di gestione della filiera
dei materiali per uso strutturale
Con le nuove Norme tecniche per le costruzioni viene ribadita e sancita la necessit che lazione della Direzione dei Lavori, debba essere
necessariamente tempestiva, al fine di evitare eventi di una certa gravit e potenzialmente forieri di contenziosi e/o opere non idonee allo
scopo per il quale sono state progettate:
 ingresso in cantiere di materiale non accettabile;
 intempestivit di interventi correttivi;
 i principi innovativi sopra descritti.
In sede di progettazione, per gli acciai di cui alle Norme europee EN
10025, EN 10210 ed EN 10219-1, si possono assumere nei calcoli i
valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento fyk e di rottura ftk riportati nelle Tabelle.

Tabelle 2A e 2B - Lacciaio da cemento armato: D.M. 09.01.1996 Norme


tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo delle strutture in
cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche
(2A); D.M. 14.01.2008 Approvazione delle nuove Norme tecniche per le
costruzioni (2B)

Figura 3 - La nuova filosofia di gestione della filiera dei materiali


per uso strutturale

Tabelle 3A e 3B - Lacciaio da carpenteria metallica: D.M. 09.01.1996: Norme


tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato,
normale e precompresso e per le strutture metalliche (3A); D.M. 14.01.2008
Approvazione delle nuove Norme tecniche per le costruzioni (3B)

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Il 11.3.4.9, per acciai da carpenteria in zona sismica, per le zone dissipative prevede regole addizionali: ftk (nominale) / fyk (nominale) > 1,20; allungamento a rottura A5 20%; fy,max 1,2 fyk; per collegamenti bullonati previsti solo bulloni ad alta resistenza di classe 8.8 o 10.9.

Le problematiche applicative
Il principale obiettivo del capitolo 11 del nuovo Decreto 14 Gennaio
2008, quello di garantire una qualit totale dei materiali utilizzati nel
processo costruttivo, in un contesto normativo di carattere europeo.
Il ruolo attribuito al Direttore dei Lavori investe questultimo di ulteriori responsabilit rispetto al passato, attribuendogli una veste decisamente pi intransigente, attraverso il categorico obbligo di rifiutare
materiali non conformi gi dalla fase di prequalifica.
Di pari passo, lelenco degli adempimenti necessari a traguardare la
mission delle nuove Norme cresce notevolmente, come si pu facilmente intuire osservando quanto sintetizzato nelle Figure sino ad ora
illustrate.
In questo modo, la figura del Direttore dei Lavori assume sempre pi
connotati di carattere manageriale, atteso che risulta impensabile che
questultimo possa, da solo, provvedere alle molteplici attivit previste dalle Norme oggi vigenti, soprattutto in cantieri di opere di dimensioni medie o grandi, comprendenti innumerevoli lavorazioni e destinate a durare nel tempo.
A titolo di esempio, si riportano le principali Norme costituenti lodierno quadro normativo di riferimento, limitatamente allaspetto dei soli
materiali da costruzione:
1. Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione (Direttiva
prodotti);
2. D.P.R. 21-4-1993 n 246. Regolamento di attuazione della Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione;
3. D.P.R. 6-6-2001 n 380 Testo unico delle disposizioni legislative
e regolamentari in materia edilizia (articoli da 52 a 76);
4. DM 14 Gennaio 2008 Approvazione delle nuove Norme tecniche
per le costruzioni;
5. Circolare 2 Febbraio 2009, n 617 - Istruzioni per lapplicazione delle Nuove Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 Gennaio 2008;
6. Circolare 5 Agosto 2009 Nuove Norme tecniche per le costruzioni
approvate con Decreto del Ministro delle infrastrutture 14 Gennaio
2008 - Cessazione del regime transitorio di cui allarticolo 20, comma 1, del Decreto Legge 31 Dicembre 2007, n 248.

Figura 4 - Il varo di travi prefabbricate in c.a.p. su torri provvisorie

Altra difficolt collegata al livello di conoscenza delle nuove Norme da parte delle Imprese e degli Assistenti, che non sempre risulta essere pienamente soddisfacente. Il Direttore dei Lavori si ritrova talvolta ad affrontare la necessit di rendere pi chiare le modalit applicative delle nuove Norme nei confronti dei propri interlocutori e collaboratori.
In questo contesto, inquadrato peraltro in un clima generale di risorse
economiche sempre pi ristrette, il corretto espletamento dellattivit
di Direzione dei Lavori diventa sempre pi problematico, specie se si
considera che le attivit non si esauriscono al semplice controllo sui
materiali. Come noto, queste ultime comprendono principalmente anche la parte contabile, la gestione del contenzioso, il controllo dellattivit dei subappaltatori e i rapporti con il collaudatore.

Limportanza del metodo di lavoro


Il presente articolo, oltre allillustrazione del nuovo panorama normativo e delle connesse problematiche, traguarda lobiettivo di suggerire, non solo ai tecnici che approcciano lattivit di Direzione dei Lavori, uno strumento che consenta una quasi immediata operativit.
Lo scopo del metodo di lavoro suggerito garantire che lazione del
team della Direzione dei Lavori risulti conforme alla nuova Normativa
in termini di sicurezza delle strutture, evitando inutili perdite di tempo, che pu quindi essere dedicato ad attivit meno formali e pi sostanziali, costituenti, nella loro generalit, il controllo della esecuzione delle opere strutturali.
Lo strumento operativo costituito da un prontuario di cantiere e da
una serie di modelli di verbali, completi di istruzioni operative essenziali, che ne consentono un uso immediato anche da parte degli assistenti del Direttore dei Lavori.
Per evidenti motivi di spazio, non possibile riportare per intero il materiale inerente lo strumento operativo, che stato descritto nel corso
di un seminario recentemente tenutosi presso lOrdine degli Ingegneri della Provincia di Genova, a cura della Commissione Dipendenti.
Chi desiderasse effettuare approfondimenti, potr consultare il sito
web dellOrdine degli Ingegneri della Provincia di Genova, reperendo gli atti del seminario su http://www.ordineingegneri.genova.it/
comm_DipendentiPubblici.html.
In questa sede, ci si limiter a descrivere le linee principali e le parti
salienti del metodo, fondato essenzialmente su una check list di adempimenti essenziali e su una modulistica concisa, contenente anche le
istruzioni per la compilazione da parte degli assistenti del Direttore dei
Lavori che, onde evitare di perdere tempo prezioso, stata pensata
per essere redatta direttamente in cantiere senza necessit di una successiva attivit di back office.
La lista di controllo costituita da varie schede, ciascuna delle quali
rappresenta un campo di attivit specifica in tema di prequalifica ed
accettazione dei materiali da costruzione. Ogni scheda costituita da
tre colonne, indicanti rispettivamente le disposizioni di Legge cui occorre dare adempimento, la lista di controllo vera e propria (costituita
da vari check box, che consentono di controllare visivamente e rapidamente se lattivit di controllo sia da ritenersi conclusa) e un campo note.
Le Figura 5, 6 e 7 illustrano rispettivamente:
 la scheda inerente gli adempimenti relativi allaccettazione di un
materiale generico;
 la scheda inerente gli adempimenti relativi allaccettazione del calcestruzzo;
 la scheda inerente gli adempimenti relativi allaccettazione dellacciaio.

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Figura 5 - La scheda inerente gli adempimenti relativi allaccettazione di un materiale generico

Figura 6 - La scheda inerente gli adempimenti relativi allaccettazione del calcestruzzo

Si ritiene infine utile riportare una sintesi, anche in forma grafica, dei provvedimenti che il Direttore dei Lavori ha il dovere di adottare qualora si verifichino delle non conformit di materiali gi presenti in cantiere, cio si
riscontrino, nelle prove sperimentali, dei valori delle resistenze meccaniche inferiori alle soglie di accettabilit previste dalla Normativa.

La gestione delle non conformit: il caso del calcestruzzo


Nel caso del calcestruzzo, lopera o la parte di opera non conforme ai
controlli di accettazione:
1. non pu essere accettata finch la non conformit non stata definitivamente rimossa dal costruttore;

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Figura 7 - La scheda inerente gli adempimenti relativi allaccettazione dellacciaio

2. egli stesso deve procedere ad una verifica delle caratteristiche


del calcestruzzo messo in opera mediante limpiego di altri mezzi dindagine:
 secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori
 conformemente a quanto indicato al 11.2.6 delle Norme tecniche 14 Gennaio 2008.
Qualora gli ulteriori controlli di cui al punto 2 confermino i risultati ottenuti:
 si dovr procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale della
sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruzzo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo.
Ove ci non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risultassero soddisfacenti, occorre optare per una delle seguenti soluzioni:

dequalificare lopera (ossia prevederne un uso per carichi decisamente meno severi rispetto a quelli originari di progetto);
 eseguire lavori di consolidamento;
 demolire lopera o la parte di opera non conforme.
Per inciso, il citato paragrafo 11.2.6 prevede quanto segue:
 se i controlli di tipo A e B non sono soddisfatti, oppure
 in caso di dubbi sulla resistenza
occorre valutare la resistenza di un calcestruzzo in opera mediante
una serie di prove sia distruttive che non distruttive:
 carotaggi;
 prove sclerometriche;
 pull out;
 ultrasuoni.

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(vedasi Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e Circolare 2 Febbraio 2009, n 617 - Istruzioni per lapplicazione
delle Nuove Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 Gennaio 2008, pag. 325)
Deve risultare:
R Mstrutturale 85% R Mprogetto

(1)

La resistenza media strutturale RMstrutturale deve essere:


 misurata con tecniche opportune (distruttive e non distruttive);
 debitamente trasformata in resistenza cilindrica o cubica mediante:
fck = 0,83 R ck (11.2.1)

(2)

In realt la (11.2.1) vale solo per carote con lunghezza l pari al doppio
del diametro d.
Per carote aventi d compreso tra 100 e 150 mm, la formula (11.2.1)
diviene
fck = c R ck (11.2.1)

riori provini da prodotti diversi del lotto in presenza del produttore o suo rappresentante (che potr anche assistere allesecuzione delle prove presso un laboratorio di cui allart. 59 del DPR
n 380/2001).
Se valgono entrambe le seguenti condizioni:
 la media dei risultati sui dieci ulteriori provini maggiore del valore caratteristico;
 i singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore massimo previsti dalle Norme tecniche 14 Gennaio 2008
il lotto deve essere considerato conforme.
In caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al
Servizio Tecnico Centrale.
Le Figure 8 e 9 sintetizzano la procedura da seguire per la gestione
delle non conformit dei principali materiali da costruzione. 
* Membro della Commissione Dipendenti dellOrdine
degli Ingegneri della Provincia di Genova e
Responsabile Tecnico di ANAS SpA

(3)

Figura 8 - Il diagramma
di flusso relativo alla procedura
da adottarsi in caso di non
conformit del calcestruzzo

dove
c = (0,83 1) l/d + (2-0,83)
desunta dal valore caratteristico con la
seguente correlazione:
fcm = fck + 8 [N/mm2] (11.2.2)

(4)

La gestione delle
non conformit:
il caso dellacciaio
da calcestruzzo armato
Nel caso di non conformit del tondino
da armatura, il valore riscontrato non
conforme dovr essere verificato prelevando e provando tre provini da prodotti diversi nel lotto consegnato.
I risultati delle ulteriori tre prove potranno a questo punto risultare validi oppure non validi.
Nel caso in cui questi ultimi risultino:
 non validi, occorrer seguire la seguente procedura. Sia il provino che il
metodo di prova dovranno essere esaminati attentamente. Se nel provino
presente un difetto o si ha ragione di
credere che si sia verificato un errore
durante la prova, il risultato della prova stessa deve essere ignorato. In questo caso, occorrer prelevare un ulteriore (singolo) provino;
 validi. I tre valori potrebbero quindi
risultare:
1. ammissibili. In tal caso, il lotto
consegnato deve essere considerato conforme;
2. non ammissibili. In tal caso, devono essere prelevati dieci ulte-

Figura 9 - Il diagramma di flusso


relativo alla procedura da adottarsi
in caso di non conformit dellacciaio
da calcestruzzo armato

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