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Corso di Progetto di Strutture - a.a.

2009/10

dott. ing. Isaia Clemente

6. CENNI SULLE STRUTTURE


PREFABBRICATE

Dicembre 2009 v. 4.0

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Strutture prefabbricate

6.1. Normative di riferimento


D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni
Circolare 2 febbraio 2009 - Istruzioni per lapplicazione delle Nuove norme tecniche per le
costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008
D.M. LL.PP. 03/12/1987 Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle
costruzioni prefabbricate
Circ. LL.PP 16/03/1989 Istruzioni in merito alle norme tecniche per la progettazione,
esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate
CNR 10025/84 Istruzioni per il progetto, l'esecuzione ed il controllo delle strutture
prefabbricate in conglomerato cementizio e per strutture costruite con sistemi industrializzati

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6.2. Generalit
La prefabbricazione con elementi in c.a. normale o precompresso ha avuto negli ultimi anni un
notevole sviluppo in ambito industriale ed amministrativo (uffici).
Nel campo delledilizia residenziale le prospettive di industrializzazione, che negli anni 70-80
sembravano elevate soprattutto nelledilizia pubblica (ad es. case popolari), sono ora invece in
netto calo.
Il confronto con le strutture in acciaio, sta comunque andando a vantaggio delle strutture in c.a. o
c.a.p. soprattutto per il fatto che in Italia le maestranze e le imprese connesse al c.a. sono molto
pi numerose e pi preparate di quelle dellacciaio, anche perch in questo ultimo caso prevista
una progettazione ed unesecuzione dellopera molto pi accurata (tolleranze dellordine di 1mm
nellacciaio, dellordine di 1cm per il c.a.)
Vantaggi:
buona qualit
bassi costi
controllo in stabilimento
velocit di realizzazione

Difetti:
collegamenti

Nella costruzione prefabbricate in c.a. si possono individuare essenzialmente due tipologie


costruttive:
a grandi pannelli
ad ossatura portante (trave pilastro impalcato)
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6.3. Strutture a grandi pannelli


La tipologia costruttiva a grandi pannelli attualmente poco utilizzata. Essa consiste nelluso di
strutture verticali a pannello con orizzontamenti a lastra.
Possono essere anche totalmente prefabbricati:

Lo schema di funzionamento analogo a quello di una struttura in muratura, dove le pareti e gli
orizzontamenti devono essere collocati in modo da realizzare un meccanismo di funzionamento
di tipo scatolare:
alcune pareti avranno infatti funzione controventante nei confronti delle azioni orizzontali
altre pareti avranno funzione portante nei confronti dei carichi verticali
gli orizzontamenti hanno invece la funzione di trasferire alle pareti le azioni sopraccitate
In questo caso il problema pi importante costituito dal giunto (verticale ed orizzontale).
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6.3.1. I collegamenti
Si possono avere giunti orizzontali fra il pannello e limpalcato, giunti orizzontali e verticali fra i
pannelli.

Il giunto tra pannello verticale e solaio pu essere di tipo

(a) sistema articolato

(b) continuit

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Il giunto tra i pannelli


I giunti tra pannello e pannello devono in genere trasmettere unazione normale e tagliante.
Ad esempio in una parete di taglio si pu avere:

I giunti orizzontali possono trasmettere lazione tagliante per attrito purch


T
d 0.35
N

Altrimenti lo sforzo deve essere assorbito da idonea armatura

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Nei giunti verticali, lo sforzo di taglio T in genere provocato dalla differenza tra lazione
assiale tra i pannelli: diventa NON trascurabile quando la differenza supera il 15% della
resistenza del pannello

A t 100cm 2
at

t
3

bt

t
3

con t = spessore del pannello

Affinch le armature siano efficaci opportuno che il giunto sia organizzato (CNR 10025/84).
In verticale devono essere predisposte delle
sagomature in modo che si vengano ad
instaurare opportune bielle di compressione.
d t 2cm
h ! 5cm

Ibarre  12mm
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6.3.2. Il pannello

Solitamente il pannello costituito da una


lastra esterna in c.a., vibrato ed in genere
impermeabile allacqua ed al vapore. Pu
aversi invece un accumulo di vapore allinterno
se lo strato interno del pannello permeabile;
in questo caso si deve usare una barriera al
vapore oppure prevedere una lama daria
ventilata.

Si possono evitare ponti termici collegando le


due lastre con elementi metallici in acciaio inox

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Nel caso in cui il sistema di vincolo tra il pannello ed il solaio sia di tipo articolato, la verifica
del panello si effettua come per una parete in muratura, introducendo un coefficiente di riduzione
della resistenza I, funzione della snellezza O e delleccentricit:

Vc

I I O, 0
t
dove:

O
l0
k

l0
t D
k l

N
d V c,adm
A I
(CNR 10025/84)

la snellezza del pannello


la lunghezza libera di inflessione
il coefficiente di vincolo del pannello

D 1000 1  E[
E
e0

N lunga durata
1.2 cls
coeff. di fluage
[
N totale
1.8 y 2.4 cls leggero
eccentricit di calcolo (eccentricit di carico e di costruzione)

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Le strutture a pannelli possono essere realizzate mediante luso di opportuni casseri direttamente
in opera: nei paesi dellEst Europa molto utilizzata la tipologia a tunnel, da noi non usata.

Cassaforma su ruote con possibilit di


prevedere diversi spessori di pareti

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6.4. Strutture ad ossatura portante in c.a. e c.a.p.

Queste strutture sono caratterizzate essenzialmente dalluso di tre elementi:


pilastri e plinti a bicchiere
-

travi in c.a. o c.a.p. (in genere si fanno travi corte di 6m circa e solai lunghi di 20y30m)
orizzontamenti (solai, copponi, impalcati di travi)

In questa tipologia, il pannello perimetrale NON ha pi funzione portante, ma quella di semplice


tamponamento.
Vantaggi:
realizzazione dellopera indipendentemente dalle condizioni atmosferiche
tempi di esecuzione dellopera molto pi
contenuti

Difetti:
costi leggermente superiori a quelli
di una struttura in opera a causa del
maggiore costo dovuto alla presenza
del sistema di collegamento
costo dovuto al trasporto ed al
montaggio (mezzo di sollevamento)

Nel caso di grandi luci (20 y 30 m) questo strutture risultano senzaltro pi convenienti rispetto a
quelle tradizionali in c.a. eseguite in opera.
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6.4.1. Il pilastro

Generalmente il pilastro viene realizzato in cemento armato normale, privo di precompressione


quindi dotato solamente di armatura lenta, eventualmente maturato a vapore.
Il pilastro prefabbricato viene in genere gettato su banconi orizzontali in stabilimento (standard
50x50) o entro casseri metallici in un cantiere di prefabbricazione nei pressi nellopera, sempre
in posizione orizzontale.
In virt della modalit di esecuzione del getto,
il pilastro presenta sempre una faccia con
finiture diverse dalle altre tre.
Se si vuole un pilastro faccia-vista su tutti i lati,
deve essere gettato su casseri in legno, con
getto possibilmente in verticale, che comporta
costi molto superiori.

Generalmente lo spigolo risulta smussato per


avere una buona finitura. La finitura con spigoli
vivi risulta infatti molto difficile da realizzarsi e
richiede costi molto pi elevati
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La dimensione minima del pilastro solitamente 50x50, il peso quindi dellordine delle 2.5y3t,
superiore in genere alla normale portata delle gru di cantiere. Per il suo montaggio richiesta
quindi unautogru.
Lo schema costruttivo costituito da pilastri continui a tutta altezza ed incastrati al piede su plinti
a bicchiere, secondo lo schema seguente:

Il pilastro funziona in genere come una mensola incastrata


al piede, eventualmente collegata con bielle (travi) alle
altre colonne.
un sistema isostatico, poco idoneo in zona ad elevata
sismicit.

Il pilastro risulta quindi essere un elemento presso-inflesso


in c.a. progettato con le usuali tecniche di calcolo alle
tensioni ammissibili o agli stati limite.

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Devono ovviamente essere tenute in conto tutte le fasi costruttive in cui lelemento si pu venire
a trovare:
- sollevamento
- montaggio
- trasporto
- in esercizio
Molte volte il pilastro contiene al suo interno un foro per alloggiamento del pluviale in p.v.c. (di
dimensioni usuali 10y12cm). In questo caso si adotta unarmatura del tipo:

Per il pilastro particolare attenzione deve essere posta in corrispondenza delle selle di appoggio
delle travi per la presenza di forti forze localizzate trasmesse dalla piastra di appoggio.

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In corrispondenza della sella di appoggio, per effetto della diffusione delle tensioni di
compressione sotto gli apparecchi di appoggio, nascono nel cls degli sforzi di trazione che
devono essere assorbiti dalle armature di frettaggio o di cerchiatura.

Secondo le CNR 10025/84 si hanno:


forze sollecitanti di progetto di trazione
trasversale

a ox
HSd x 0.3VSd 1 

a1x

a oy
H
0.3V
1 

Sd
Sd
y
a1y

H Sd d H R fSd A s
z

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min a1x , a1y


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Accanto allarmatura di frettaggio deve essere aggiunta larmatura principale, necessaria per
equilibrare i carichi verticali. Normalmente si assume uno schema a traliccio tirante-puntone del
tipo:

Vc

N
d f cd
x t

Secondo schema risulta immediato calcolare le armature principali e verificare se la biella


compressa di cls (puntone) in grado di resistere.
Per quanto riguarda lelemento di contatto si usa in genere un elemento in neoprene semplice od
armato oppure un elemento in piombo con lamierini di contatto.
c = 4 y 5 cm
f deve essere tale da impedire il contatto sotto
la massima rotazione della trave

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Il funzionamento di un pacchetto di neoprene (in genere armato) sotto lazione di un taglio T


caratterizzato da una legge inizialmente lineare:
Th
AcG c
Ac = area del pacchetto
'l

Il modulo di elasticit tangenziale Gc dipende dalla durezza della gomma (varia tra 0.5 y 1.5
N/mm2)
Per scorrimenti 'l ! 'l il comportamento cessa in
genere di essere lineare risultando in genere molto
pi deformabile
In pratica questo tipo di collegamento pu essere
considerato elastico o al limite come una cerniera
fissa (soprattutto se la pressione elevata) per
T<T2, per T>T2 diventa un carrello.
Per questo motivo sono molto usati nei ponti per simulare un vincolo a carrello (se si usa teflon
ad esempio il valore di T2 risulta molto ridotto)
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Sotto carichi verticali questi pacchetti possono lavorare in esercizio con tensioni molto elevate
(20 30 N/mm2) poich perdono le loro caratteristiche solo per tensioni molto superiori (a100
N/mm2)
Accanto ad elementi di contatto di tipo plastico si possono utilizzare pi semplicemente piastre
metalliche piane oppure un contatto cilindrico.

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Pu essere utilizzato anche un appoggio in


piombo duro con lamierini metallici di
protezione

Se la struttura si trova realizzata in zona


sismica, i collegamenti NON possono essere a
sola gravit in quanto si devono poter
trasmettere le azioni orizzontali al ridursi dei
carichi verticali.
In questo caso si devono utilizzare elementi di
connessione metallici.
Il contatto calcestruzzo-calcestruzzo NON accettabile in nessun caso per la fragilit di questo
materiale sotto gli inevitabili sforzi di trazione che si possono venire a verificare nelle zone di
contatto per effetto dellattrito e delle dilatazioni impedite.
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6.4.2. Il collegamento in fondazione

Nello schema costruttivo tipico, i pilastri sono mensole incastrate alla base; da qui la necessit di
realizzare un vincolo di incastro al piede utilizzando essenzialmente il plinto a bicchiere.

Solo se la struttura opportunamente controventata si possono utilizzare anche collegamenti pi


semplici a sola compressione con malta di cemento (al fine di prevedere anche un allineamento
delle quote) o eventualmente piastra metallica con tirafondi.

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Secondo CNR 10025/84 si hanno le seguenti


caratteristiche geometriche minime:
lp t 1.2h se e d 0.15h
lp t 2h

se e t 2h

M
N
t ! 10 cm

e=

lp = altezza pozzetto
Secondo CNR 10025/84 la distribuzione delle
pressioni di contatto quella di figura con:
FSd'

3 M 11
 T
2 lp 12

'
FRd

0.30f cd b p l p

FSd

3M 3
 T
2 lp 12

FRd

D1 NSd  D 2 f cd b p lp

D1 = coefficiente di attrito tra cls e cls sul fondo del


pozzetto ( 0.35)
D2 = 0.27
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Strutture prefabbricate
'
'
In genere sufficiente verificare solo che FSd d FRd . Non occorre verificare la resistenza in
termini di FRd.

Le tensioni di contatto Vc vengono riprese dalle pareti laterali parallele del pozzetto che lavorano
come delle mensole tozze mediante uno schema tirante-puntone.

Verifica del tirante verticale:


Ns,Sd d Ns,Rd

fsd A s

con As area del tirante da realizzarsi con


staffe verticali.

a
2

0.15h c sin E

arctg

Verifica del puntone:


N c,Sd d N c,Rd

3 4 lp
0.85h c 

2f cd a t

t
2

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Strutture prefabbricate

Verifica del tirante orizzontale:


Le barre di chiusura poste a staffa chiusa
sulla sommit del pozzetto si dimensionano
con :
Fsd'
'
As
2fsd

Verifica a punzonamento del fondo del pozzetto:


La sollecitazione da punzonamento data da:

PSd

V td :d

NSd  V td b1h1

La resistenza al punzonamento data da:


PRd

con

0.5f ctd s p u p  0.35f ctdJ lp u s

up

2 h  sp  2 b  sp

us

2 h  b

fctd = resistenza di calcolo a trazione del cls del plinto


fctd,J = resistenza di calcolo a trazione del materiale di
riempimento
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6.4.3. Giunti di dilatazione

Secondo la CNR 10025/84 devono essere previsti giunti di dilatazione ogni 40m in zone secche
ed ogni 60m in zone umide e temperate.

Linterspazio tra i pilastri deve essere delle stesse dimensioni di quello con le pareti esterne del
bicchiere. Detto spazio va sigillato con cura con malta espansiva ad alta stabilit volumetrica
(anti-ritiro) tipo EMACO S55 o similari.

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6.4.4. Le travi

Le travi hanno dimensioni e forma tra le pi svariate. In linea generale, la loro forma dipende
dalla posizione allinterno del telaio e dal tipo di impalcato adottato.
Generalmente si ha:
- solaio in semplice appoggio
- travi portanti appoggiate o continue

Una regola non scritta prevede:


- solaio sulla luce grande (20 m)
-

trave sulla luce corta (5y 6 m)

N.B:
In virt dei possibili giochi sulle selle di appoggio, se ledificio completamente prefabbricato
viene in genere meno la necessit di giunti di dilatazione.

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Strutture prefabbricate

Le travi portanti possono essere in c.a. normale o pi frequentemente in c.a.p.


Generalmente nelledilizia prefabbricata il cemento armato precompresso prevede la tecnologia
della pre-tensione a fili aderenti (in particolare per i solai).
1. I trefoli di precompressione (da a pollice) vengono distesi sulle piste di
precompressione; vengono fissati ad una estremit e tesi dallaltra;

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2. Si esegue il getto dellelemento in appositi casseri o per mezzo di appositi carrelli


scorrevoli (solai alveolari);
3. Si accelera la maturazione in tenda a vapore;
4. Una volta raggiunta una prefissata resistenza (1y3 giorni) si allentano i cavi e si ottiene
il pezzo finito, eventualmente da tagliare secondo le specifiche necessit.
Vantaggi:
semplicit di realizzazione
ripetibilit
modularit
la precompressione limita in genere la fessurazione del cls e quindi protegge le barre
garantendo maggiore durabilit e maggiore portanza.
Solo per le strutture di particolare rilievo si usa la precompressione a fili scorrevoli.
In questo caso si predispongono le guaine e gli elementi di testata allinterno del cassero. A getto
realizzato, quando il calcestruzzo raggiunge una resistenza sufficiente si mettono in tensione i
cavi attraverso dei martinetti posti su una testata. Infine si inietta il condotto con malta antiritiro.
Questo tipo di precompressione pi costosa della precedente (maggiore costo dovuto a guaine
ed elementi di testata a40y50%)
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Strutture prefabbricate

Il grosso vantaggio della precompressione sta nel controllo totale della fessurazione della trave.
Per contro, viste le ridotte dimensioni trasversali (si usano generalmente calcestruzzi ad elevata
resistenza Rck =35y55 N/mm2) il problema della instabilit laterale (flesso-torsionale) pu
risultare importante.

6.4.5. I collegamenti fra le travi

Come si visto, la trasmissione del taglio avviene in genere mediante opportune selle di
appoggio.
La

continuit

flessionale,

invece, risulta essere molto


pi complessa da realizzare
ed pertanto poco frequente:
Armature
saldate
momento negativo

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Strutture prefabbricate

Precompressione con cavo


scorrevole

Spesso la realizzazione di un getto integrativo (soletta superiore) permette di ottenere la


continuit: in questo caso si parla di collegamento ad umido.
Si viene cos a realizzare una struttura mista in c.a.: i due calcestruzzi hanno infatti
caratteristiche completamente diverse (resistenza, et, qualit, ritiro, viscosit).

Questo tipo di collegamento in realt molto pi utilizzato per gli elementi di solaio. Per le travi
portanti principali si usa abitualmente lo schema di semplice appoggio.
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6.4.6. Gli orizzontamenti

Sono generalmente realizzati nello schema di semplice appoggio disposti sulla luce maggiore
(L = 8y20 m), oppure in continuit nel caso di realizzazione di una soletta collaborante superiore.
Sono costituiti da elementi in precompresso con fili aderenti
- i copponi a S
(i pi utilizzati per realizzare
solai di calpestio)

- I tegoli ad Y

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Strutture prefabbricate

- I solai alveolari utilizzati nel caso di luci pi modeste (6y15 m) anche neledilizia
residenziale e parcheggi)

In genere esistono sistemi brevettati dalla ditta di prefabbricazione.

6.5. Esempi di strutture prefabbricate

ILLUSTRAZIONE DI IMMAGINI DI
STRUTTURE PREFABBRICATE

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Strutture prefabbricate

6.6. Riferimenti bibliografici essenziali


Ingegneria delle strutture E. Giangreco (3 volumi) - UTET
Manuale di ingegneria civile vol 2 (3a edizione) AA.VV. Zanichelli / Esac
D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni
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le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008

6.7. Siti internet


http://www.gruppoarches.it/div_spav/
http://www.altan.com/pagine/altanpreff/altanp.html
http://www.precasa.it
http://www.giulianesolai.com/

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