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Roma, 16/05/2016

-Procura della Repubblica di Pescara - prot.procura.pescara@giustiziacert.it


-Procura della Repubblica di L'Aquila - prot.procura.laquila@giustiziacert.it
-Ministero dell'Ambiente - dqvbonifiche@pec.minambiente.it e mattm@pec.minambiente.it
-Ministero dell'Ambiente - Responsabile anti-corruzione - trasparenza@pec.minambiente.it
-Consiglio Superiore della Magistratura - protocollo.csm@giustiziacert.it
-Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per l'Abruzzo - abruzzo.controllo@corteconticert.it
-Autorit nazionale anti-corruzione - protocollo@pec.anticorruzione.it
-Regione Abruzzo - presidenza@pec.regione.abruzzo.it e drg@pec.regione.abruzzo.it
-Comuni di Bussi, Popoli, Tocco da Casauria, Castiglione a Casauria, Torre de' Passeri, Scafa,
Bolognano, Alanno, Manoppello, San Giovanni teatino, Spoltore, Rosciano, Cepagatti, Pescara - loro
PEC
INVIATA VIA PEC
OGGETTO: Sito nazionale di Bonifica di Bussi sul Tirino (PE) - situazione di inquinamento dei terreni e della
falda - inadempienza in relazione alla messa in sicurezza relativa alle acque - accordo di programma acquisizione delle aree inquinate da parte del Comune di Bussi sul Tirino (PE) - ruolo della Dr.ssa Gaia
Checcucci - trasparenza e partecipazione - applicazione delle norme comunitarie.

In relazione all'oggetto si segnala quanto segue. Si premette che si sta parlando di un'area su cui, a vario titolo,
gravano interessi di alcuni miliardi di euro, stante le valutazioni circa il danno ambientale subito dalla vallate del
Pescara. Ricordiamo che nel sito sono presenti a vario titolo due multinazionali come Edison (gi proprietaria del
sito industriale e attualmente proprietaria della discarica Tremonti) e Solvay (proprietaria dal 2001 del Sito
industriale).
CANGEROGENI CONTINUANO AD USCIRE DAL SITO MA A QUALCUNO INTERESSA QUESTO
REATO?
I dati inoppugnabili contenuti nella relazione ARTA del 10/02/2016 (Prot.n.1024), divulgata al pubblico solo
grazie all'associazione scrivente (http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2016/03/16/news/bussi-l-allarme-dell-arta-l-inquinamento-continua1.13137195), confermano che da tutti i siti inquinati dell'area di Bussi (aree discariche 2a e 2b; discarica Tremonti;
area industriale) l'inquinamento continua a fuoriuscire verso valle attraverso la falda. Si tratta di cancerogeni
accertati per l'uomo e sostanze tossiche.
Ora, la stessa situazione era stata oggetto di intervento da parte del WWF nel 2013, da cui era scaturita
un'indagine per la quale, inopinatamente, stata disposta l'archiviazione, nonostante le stesse analisi pubbliche
avevano documentato che da anni le sostanze cancerogene e/o tossiche uscivano dal sito essendo inefficaci le
barriere idrauliche interposte tra sito industriale e aree a valle.
Sono dunque passati tre anni e la situazione identica se non, per alcune sostanze, peggiore.

Associazione "Acqua Bene Comune - ONLUS


Tel. 06/6832638; Tel. 06/97615507; Fax. 06/68136225
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org / Sito web: www.acquabenecomune.org

Ci chiediamo: poich ci risulta che diffondere nell'ambiente costituisca un reato, possibile che non vi sia alcun
responsabile di ci? Possibile che per situazioni simili ci siano invece processi in corso (si veda a tal proposito il
SIN di Porto Torres)?
La Magistratura non ha nulla da dire in proposito?
CONFERENZA DEI SERVIZI - TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE
L'Associazione scrivente venuta a conoscenza da articoli di stampa e da trasmissioni televisive (l'ultima: TG3
Regione del 05/06/2016) dell'esistenza di una procedura per la definizione di un accordo di programma sul sito.
Una riunione della Conferenza dei Servizi (?) si svolta lo scorso 21 marzo 2016 a Pescara presso la sede della
Regione. Dopo alcuni articoli di stampa usciti, non conoscendo esattamente le modalit di convocazione della
stessa e, in particolare, quale fosse il R.U.P. del procedimento amministrativo incardinato secondo le procedure
previste dalla Legge 241/1990 abbiamo chiesto per email a due dei massimi referenti della regione Abruzzo, il
Direttore Generale Dr.ssa Cristina Gerardis e il Responsabile del Servizio Rifiuti e Bonifiche Franco Gerardini, di
poter essere auditi dalla conferenza dei servici come peraltro prevede espressamente la stessa legge 241/90
(tra l'altro, facciamo notare che l'associazione scrivente invitata regolarmente alle conferenze dei servizi sul
sito promosse dal Ministero dell'Ambiente).
Giunto sul posto il nostro rappresentante (A.D.S.), chiedeva di poter accedere alla sala della riunione e di poter
essere audito. Tutto ci si rilevava impossibile anche perch non era possibile rintracciare il Responsabile Unico
del Procedimento, tanto che il giorno stesso anche pubblicamente con un comunicato stampa abbiamo
esternato il dubbio sulla sua effettiva esistenza. La presenza del responsabile era anche segnalata
tempestivamente al personale della DIGOS presente.
La procedura della conferenza dei servizi stata regolarmente incardinata? Chi il Responsabile Unico del
Procedimento? Come mai non stata data la possibilit di essere audito al nostro responsabile?
POSIZIONE DELLA DR.SSA GAIA CHECCUCCI - MINISTERO DELL'AMBIENTE
Alla conferenza dei servizi era presente la Dr.ssa Gaia Checcucci, neo-responsabile della Direzione Bonifiche
del Ministero dell'Ambiente, con un ruolo, quindi, del tutto preminente.
La Dr.ssa Checcucci, come per Bussi, si dovrebbe occupare della bonifiche in decine di siti inquinati sottoposti,
in base all'art.252 del Dlgs. 152/2006, alla diretta responsabilit del Ministero dell'Ambiente. Stiamo parlando di
interventi il cui costo stimato in alcune decine di miliardi di euro.
Ebbene, come risulta da una semplice Visura Camerale la dirigente stata fino a pochi mesi fa nel Consiglio di
Amministrazione di Intesa Aretina scarl, una societ partecipata in maggioranza da Ondeo Italia S.p.a., azienda
del gruppo ENGIE (ex GDF-Suez). Altri azionisti di Intesa Aretina sono: ACEA, Banca Etruria, Monte dei Paschi
di Siena).
Ora, il gruppo ENGIE partner di SOLVAY!
Basta leggere il sito del progetto Axelera (http://www.axelera.org/gouvernance/)
Inoltre proprio in Italia del Centrali a ciclo combinato delle societ Rosen Spa e Roselectra Spa sono nate
proprio da un accordo industriale tra Electrabel (ora Engie) e Solvay. Anche nel sito Solvay di Spinetta Marengo
vi una centrale a ciclo combinato di propriet Cofely (sempre del gruppo Engie).
Tra l'altro Solvay, secondo recenti articoli di stampa, ha dichiarato di voler acquisire da Engie (ex GDF/Suez)
proprio la Centrale Rosen (http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2016/01/28/news/solvay-acquistera-la-centrale-rosen-1.12856304 ).
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Le norme nazionali sul Pubblico impiego (DPR 16 aprile 2013, n. 62 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 4 giugno
2013, n. 129, contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici) e quelle relative alla prevenzione
della corruzione (legge 6 novembre 2012, n. 190 e ss.mm.ii.; decreto legislativo 8 aprile 2013 n. 39), prevedono
che il funzionario pubblico deve astenersi da attivit in cui sia possibile riscontrare un conflitto di interessi; il
Piano anti-corruzione del Ministero dell'Ambiente prevede che siano evidenziate tutte le possibili forme di
conflitto di interesse da parte dei funzionari. L'Art.4 "Inconferibilit di incarichi nelle amministrazioni statali,
regionali e locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati" del D.lgs.8 aprile 2013 n.39,
determina l'inconferibilit di incarichi dirigenziali a soggetti che abbiano avuto incarichi in enti privati finanziati e/o
regolati dal soggetto pubblico affidatario dell'incarico nei due anni precedenti.
La Dr.ssa Gaia Checcucci il 2/11/2015 ha dichiarato di non avere situazioni di inconferibilit/incompatibilit per
l'incarico dirigenziale affidatole cos come risulta dalle schede pubblicate sul sito del Ministero dell'Ambiente
(http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/curriculum/dichiarazioni/Checcucci_dichiarazione_
incompatibilita2016.pdf).
Nel Curriculum Vitae della Dr.ssa Gaia Checcucci pubblicato sul sito del Ministero dell'Ambiente
(http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/curriculum/CV_Gaia_Checcucci.pdf ) non viene citato il suo ruolo di Consigliere di
Amministrazione di Intesa Aretina S.c.a.r.l.!
Ad avviso della scrivente associazione non solo la Dr.ssa Checcucci, per i motivi sopra evidenziati, dovrebbe
astenersi da ogni attivit relativa alla predisposizione ed approvazione dell'accordo di programma in oggetto, ma
si pone, per il ruolo di vertice esercitato dalla stessa all'interno dell'amministrazione del Ministero dell'Ambiente,
un problema pi ampio che investe l'operativit dello stesso ministero.
ACCORDO DI PROGRAMMA - TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE - CONVENZIONE DI AARHUS
L'Accordo di Programma in oggetto riguarda chiaramente un procedimento di carattere ambientale. Per tale
ragione si applicano le previsioni di cui alla Convenzione di Aarhus sui procedimenti ambientali, Convenzione
ratificata dallo Stato Italiano fin dal 2001 e dall'Unione Europea nel 2003. Essa garantisce la possibilit al
cittadino a partecipare a tutti i procedimenti amministrativi riguardanti l'ambiente e l'amministrazione pubblica ha
l'obbligo di assicurare (Art.6 comma 2): la preventiva comunicazione dell'avvio del procedimento, il deposito dei
documenti per la visione da parte del pubblico; un numero di giorni minimo per poter presentare osservazioni; la
qualificazione del procedimento amministrativo attivato (chiarendo quale autorit pubblica prender la decisione
con i relativi tempi).
Come possibile desumere dalle Linee guida del Segretariato della Convenzione ("The Aarhus Convention, an
implemention guide"), tali obblighi non riguardano solo i progetti e le attivit sottoposte a V.I.A. ma tutte le attivit
che possono avere effetti sull'ambiente.
Riportiamo due estratti illuminanti circa l'applicazione dell'Art.6 alla procedura in esame tratti dalla Guida
all'Implementazione della Convenzione.
A pag.127 si pu leggere:

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A pag.129 si pu leggere:

Si richiama sul punto la Sentenza della Corte di Giustizia Europea Grande Sezione Sentenza C-416/10 del
15/03/2013 (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A62010CJ0416 ) che ha chiarito la portata della Convenzione di
Aarhus nella direzione sopra indicata.
Per tali ragioni il procedimento in corso appare fortemente viziato ab origine, perch, al momento in cui
scriviamo, non possibile rintracciare alcuna comunicazione pubblica di avvio del procedimento (a mero titolo di
esempio: pubblicazione sul sito WEB istituzionale della Regione Abruzzo/Ministero dell'Ambiente; possibilit di
reperire la documentazione alla base del procedimento; riferimento dell'autorit competente; periodo per poter
inviare osservazioni ecc.).
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Pertanto si richiede di annullare qualsiasi procedura in corso per la quale vi siano tali criticit e di riavviare il
procedimento secondo i canoni previsti dalle norme internazionali in vigore.
ACCORDO DI PROGRAMMA - APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA 42/2001/CE SULLA VALUTAZIONE
AMBIENTALE STRATEGICA
In questi giorni abbiamo cercato, anche attraverso quanto dichiarato alla stampa da esponenti degli enti coinvolti
(Regione, Comune di Bussi), di comprendere il quadro di interventi e di attivit che sarebbero oggetto
dell'accordo di programma.
Da quanto abbiamo appreso sembrerebbe che l'accordo vada ben oltre le mere indicazioni di tipo economicofinanziario, prevedendo scelte relative alle tipologie tecniche di intervento, ai luoghi da sottoporre a diverse
tipologie di intervento (messa in sicurezza operativa; bonifica; trasporto dei materiali in discariche;
attivazione/prosecuzione delle attivit relative alla falda; acquisto dei terreni da parte del comune di Bussi ecc.),
anche attraverso l'uso di documentazione relativa alla sicurezza (analisi di rischio).
Per questa ragione ci pare evidente che l'accordo debba essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica,
prevista per tutti i piani e i programmi che possono avere un impatto significativo sull'ambiente, non trattandosi di
un mero accordo di tipo economico-finanziario di cui all'art.6 comma 4 lettera b) del D.lgs.152/2006 ma di
accordo con cui si disegna la destinazione dell'intera area per i prossimi decenni nonch tutte le strategie
relative a bonifica e messa in sicurezza.
ACQUISTO DELL'AREA INDUSTRIALE INQUINATA DA PARTE DEL COMUNE DI BUSSI
Secondo le dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte del Sindaco del Comune di Bussi l'accordo
prevederebbe la cessione dell'inquinatissimo sito industriale di Bussi, cuore del sito nazionale di bonifica,
dall'attuale proprietario Solvay (una multinazionale con oltre 100 anni di esperienza nel settore della chimica)
all'amministrazione comunale di Bussi, un comune di poche migliaia di abitanti.
Abbiamo un'unica parola per descrivere tale evenienza: follia!
In tutta Italia da anni si propugna a tutti i livelli dello Stato la vendita del patrimonio immobiliare.
Qui avviene il contrario, con un Comune che si accolla la propriet di uno dei siti pi inquinati d'Europa
prelevandola da una multinazionale del settore!
Tra l'altro si tratta di un sito dal quale stanno continuando a fuoriuscire sostanze inquinanti.
A tal proposito, oltre a stigmatizzare questa scelta foriera di gravissime conseguenze per lo Stato, stiamo
iniziando a capire se vi sono gli estremi per denunciare una forma di aiuto di Stato alle aziende a vario titolo
coinvolte (Edison; Solvay).
Non avendo accesso alla documentazione relativa all'accordo di programma e alle varie istruttorie questo punto,
qualora l'accordo venga approvato, sar oggetto da parte dei nostri legali di una specifico approfondimento al
fine di sollevare eventualmente la questione davanti alla Commissione Europea.
Tra l'altro, stante la condizione delle aree e del fiume, ci pare che sia da considerare anche la reale sostenibilit
dell'insediamento industriale (a mero titolo di esempio: il fiume pu sopportare nuovi scarichi? il nuovo
insediamento ha le carte per superare la procedura di V.I.A.?) prima di poter addirittura trasferire le aree al
patrimonio comunale.
AREA MEDAVOX
L'area Medavox posta all'interno del sito, sempre secondo le informazioni raccolte presso la stampa, sarebbe
oggetto di una mera messa in sicurezza permanente e non gi di una bonifica.
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L'area in questione, secondo il Piano di caratterizzazione valido, vede una condizione di forte inquinamento dei
terreni per presenza di numerose sostanze pericolose e/o tossiche (mercurio ecc.).
L'accordo prevederebbe la sostanziale "tombatura" degli inquinanti sotto una soletta di cemento.
A nostro avviso questo s un errore strategico, in quanto, per decenni, gli inquinanti rimarrebbero sotterrati in
uno dei punti pi importanti per l'intera penisola per quanto riguarda le falde acquifere che gi oggi sono
contaminate.
L passa una delle falde pi imponenti del paese.
Ora, l'insediamento di una nuova attivit economica, per quanto importante, non pu pregiudicare le attivit di
risanamento che riguardano uno dei pi importanti patrimoni idrici europei. La stessa attivit economica
potrebbe essere insediata in siti limitrofi oppure, nell'area in questione, esclusivamente dopo la rimozione dei
terreni inquinati onde evitare che la falda sia continuamente contaminata per i prossimi decenni.
Tutto ci a maggior ragione se gli interventi di messa in sicurezza operati negli ultimi 12 anni sulla falda a valle
dell'area in questione si sono rilevati inefficaci.
Ci teniamo a precisare che, date le condizioni ambientali locali, l'insediamento di un'area industriale in quei
luoghi oggi sarebbe impossibile. Non si pu continuare a dover fare i conti con criteri insediativi di 110 anni fa,
visto che, come detto, ci sono altre aree nel territorio in cui possibile garantire tutti gli investimenti nel comparto
industriale.
Pertanto assolutamente indispensabile procedere primariamente alla bonifica delle aree in questione.
Certi di un positivo riscontro, cogliamo l'occasione per porgere i nostri migliori saluti.
Il Presidente
Paolo Carsetti

Il referente per la campagna


Augusto De Sanctis

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