II
Lunedì 10 maggio 2010
Prima, giornata 34
VARESE 5 Raddoppio del Varese. Buzzegoli calcia, la palla colpisce la
CREMONESE 1 10’
Varese: Moreau, Pisano, Grillo
(dal 23'st Gambadori), Gentili,
Buzzegoli, Preite, Carrozza,
Corti, Momentè (dal 27'st
Eliakwu), Pereira Neto (dal
29'pt Aloe), Zecchin. A disposi-
zione: Murriero, Armenise,
Ebagua, Del Sante. All. Sanni-
no.
Cremonese: G. Bianchi, A.
Bianchi, Malacarne, Fietta,
Cremonesi, Galuppo (dal 15'st
Sales), Pradolin, Zanchetta
(dal 25'st Carotti), Musetti, Vil-
lar, Varricchio (dal 15'st Guidet-
ti). A disposizione: Vino, Bur-
rai, Coda, Gilioli. All. Ventura-
to.
Arbitro: Barbeno di Brescia
(assistenti Paganesi di Berga-
mo e Ranghetti di Chiari).
Reti: nel pt Pereira Neto al 5',
Zecchin al 10', Carrozza al 12',
Villar al 27'; nel st Carrozza al
4', Momentè al 7'.
Note: spettatori 3 mila circa.
Ammoniti Gentili, Preite, Corti,
Eliakwu; Fietta, Varricchio. Cal-
ci d'angolo 13-2 per la Cremo-
nese.
Unaprestazionesconcertante, soloun lampodi Villarin unagara chei padronidi casahannovolutovincere a tuttii costi
Cremo, batosta senza attenuanti
I grigiorossi perdono 5-1 a Varese e finiscono al terzo posto
dall'inviato
Giorgio Barbieri
VARESE — In novanta minuti la
Cremonese rimedia una figurac-
cia e perde il secondo posto in
classifica. Peggio di così la tra-
sferta di Varese, utlima di cam-
pionato, non poteva andare. Nel
calcio si può anche perdere, ma il
5-1 con il quale il Varese di Sanni-
no (che ha incitato la squadra an-
che quando il vantaggio era più
che largo) non ha attenuanti. Per
l’allenatore, che evidentemente
non ha preparato la gara nel giu-
sto modo a livello di stimoli. Per i
giocatori, che hanno subito l’umi-
liazione della goleada senza nem-
meno reagire. Per la società, che
ha costruito un organico di tutto
rispetto e che invece improvvisa-
mente si trova a fare i conti con
una sconcertante fragilità psico-
logica del gruppo. Nel 1983 era-
no quindicimila i tifosi grigioros-
si che a Varese hanno sperato si-
no all’ultimo nel gol che valesse
la serie A. Ieri la cinquantina di
ragazzi che sono arrivati in pull-
man da Cremona al quinto gol
hanno ammainato le bandiere, ri-
piegato gli striscioni e se ne sono
andati dalla curva dell’Ossola,
aperta per la prima volta dall’ini-
zio del campionato proprio per lo-
ro.
Il Varese ha voluto arrivare se-
condo e c’è riuscito, la Cremone-
se non ha fatto nulla per difende-
re quella prestigiosa posizione. E
adesso ci sarà la doppia sfida con
l’Arezzo, con i grigiorossi in van-
taggio in caso di risultati uguali.
E poi, se si andrà avanti (ma vi
vuole ben altro spirito e ben altro
gioco), c’è il rischio di doversi gio-
care l’ultima gara, quella che va-
le la serie B, ancora a Varese.
Sempre che la squadra di Sanni-
no, che è neopromossa, riesca ad
eliminare il Benevento.
E’ vero che adesso comincia un al-
tro campionato, ma della Cremo-
nese di ieri c’è davvero di che
avere paura. I ventinove gol subi-
ti nel girone di ritorno (17 parti-
te) non sono un bel biglietto da vi-
sita. Ma prima va fatto un esame
di coscienza collettivo, coinvol-
gendo anche chi ieri era assente
per aver ricevuto una ammonizio-
ne di troppo domenica scorsa con
il Como. Ce la possiamo fare, ma
tutti ci devono credere. Incrocia-
mo le dita e speriamo bene...
C'è clima di festa a Varese prima
della gara. In tribuna vengono di-
stribuiti cartelli bianchi e rossi
per la coreografia, in curva molti
tifosi vestono la maglia della
squadra di casa, non mancano le
I grigiorossi si lamentano per il gol ‘fantasma’ di Carrozza
Guidetti insegue Zecchin, il migliore del Varese
bandiere, volano palloncini colo-
rati. E, naturalmente, l'accoglien-
za alla tifoseria grigiorossa, non
è delle più cordiali. La Cremone-
se sceglie una inedita tenuta blu,
utilizzata solo una volta durante
una amichevole a Vipiteno. Ven-
turato lascia in tribuna il diffida-
to Nizzetto e infila subito in cam-
po l'argentino Villar. In attacco
non ci sono nè Guidetti nè Coda,
ma al fianco di Musetti è in cam-
po Varricchio. In difesa rientra
Galuppo che affianca Cremone-
si. Anche Sannino risparmia i tre
diffidati Ebagua, Armenise e Del
Sante.
Il Varese passa subito in vantag-
gio su un errore da dilettanti del-
la difesa grigiorossa. Pereira Ne-
to scatta, Giorgio Bianchi e Ga-
luppo non si capiscono, la palla
va verso la porta lentamente e Al-
berto Bianchi sulla linea non rie-
sce a deviare. E’ solo il 5’. Incredi-
bile, ma il bello deve ancora veni-
re. Al 10' il Varese raddoppia al
termine di una azione che vede
prima la traversa di Buzzegoli,
poi il palo di Zecchin (difesa im-
mobile) e di nuovo Zecchin per il
sinistro decisivo. Ma non è finita,
due minuti dopo arriva il terzo
gol con un pallonetto a rientrare
di Carrozza. Un disastro, una Cre-
monese irriconoscibile... I grigio-
rossi cercano di reagire e sfiora-
no il gol al 19' con Varricchio,
che costringe Moreau ad una pa-
rata miracolo. Il gol arriva al 27'
e lo segna Villar (l’unico che si
merita gli applausi) servito sulla
destra da Musetti, il diagonale
destro supera Moreau in uscita.
Sport
Il secondo gol del Varese, segnato da Zecchin al 10’ del primo tempo
Villar e Musetti esultano per il gol
Il portiere varesino al 33' va a de-
viare in angolo una staffilata di
Pradolin, liberato di tacco da Var-
ricchio.
Nella ripresa il Varese mette a
posto il risultato in tre minuti. Al
4' Carrozza tocca una palla che
Giorgio Bianchi sembra parare.
Per l'assistente Ranghetti la pal-
la è dentro, l'arbitro non può che
convalidare. Tre minuti dopo in
contropiede arriva il quinto gol,
con Momentè liberato ancora
una volta davanti alla porta da
Zecchin.
Il cielo è plumbeo, comincia a pio-
vere. Ma la Cremonese è già al
buio da un pezzo.
La Provincia
5’
LA PARTITA AI RAGGI X
Varese in vantaggio. Pereira Neto appoggia palla verso la porta
grigiorossa, interviene Cremonesi mentre Giorgio Bianchi e
Galuppo non si capiscono. La palla finisce lenta in rete
traversa e torna in area piccola, arriva Zecchin che di testa
colpisce il palo alla destra di Bianchi. La palla torna a Zecchin
che segna
Terzo gol del Varese. Azione centrale della formazione di casa,
12’ la difesa grigiorossa non interviene su carrozza, che può
piazzare palla alla sinistra di Bianchi
17’ Primo tiro grigiorosso, è di Malacarne e finisce alto
Cross di Villar, mischia in area varesina, tiro da terra di Varricchio
19’
respinta dal portiere Moreau con il corpo
Gol della Cremonese. Musetti apre per Villar a destra sul filo
27’ del fuorigioco. L’argentino vola verso la porta e trafigge
Moreau con un diagonale destro
30’ Angolo battuto da Malacarne, colpo di testa di Cremonesi fuori
Botta di Pradolin, liberato da un colpo di tacco di Varricchio. Moreau
33’
vola e va a deviare in angolo
39’ Tiro di Zecchin, con palla che sibila vicino al palo alla destra di Bianchi
Quarto gol del Varese. Carrozza va al tiro in area piccola su
4’st traversone di Zecchin. Giorgio Bianchi para, l’assistente
assegna il gol. A nulla valgono le proteste grigiorosse
Quinto gol del Varese. Zecchin apre per Momentè sulla fascia
7’ sinistra. L’attaccante vola verso l’area grigiorossa e batte
Bianchi con un preciso diagonale
13’ Ci prova Villar, palla alta di poco
21’ Giorgio Bianchi va a deviare un tiro di Buzzegoli
25’ Bella girata di Guidetti e pronta risposta di Moreau
Il varese resta in dieci per l’infortunio di Gentili, che da dieci minuti è
43’
preda dei crampi ed è fermo in campo
48’ Ci prova Eliakwu, il tiro finisce fuori
Il tecnico del Varese
Sannino esulta
«Eravamo nessuno
siamo qualcuno»
Sannino, mister del Varese
VARESE — Il tecnico Bep-
pe Sannino taglia corto sul
secondo posto e sui playoff.
«Becchiamo il Benevento
agli spareggi? Oggi non mi
interessa questo discorso,
per quello c’è tempo, ne par-
leremo tante volte, adesso
mi interessa commentare
quanto accaduto».
Prego...
«Ringrazio i ragazzi anco-
ra una volta per quello che
hanno fatto, hanno dimo-
strato di essere calciatori ve-
ri e grandi uomini. Chi va in
campo al posto di un altro
non si sente inferiore, anzi.
In alcuni ruoli ho giocato
con uomini che si sono adat-
tati e questo conta quando
il risultato è positivo».
Si chiude una stagione re-
golare positiva.
«Molto bella direi, in cui
La palla calciata da Carrozza è dentro oppure no? ho sempre creduto. Siamo
partiti come nessuno, ho
sempre ripetuto ai ragazzi
Ecco i verdetti finali
che non siamo nessuno. Ma
col tempo e il lavoro voglia-
mo diventare qualcuno: ab-
biamo indossato delle ma-
glie, per 34 gare le abbiamo
PROMOSSA IN B FINALI PLAYOFF riempite di sudore e adesso
Novara possiamo anche cominciare
● 6 giugno andata
RETROCESSA ● 13 giugno ritorno ad attaccare qualche nome
Lecco a queste magliette. Adesso
PLAYOFF PLAYOUT affronteremo due gare im-
● 23 maggio (ore 16): Arez- ● 23 maggio (ore 16): Pro portanti, sappiamo che il
zo-Cremonese, Beneven- Patria-Pergocrema, Pagane- calcio è duro, che il mondo
to-Varese se-Viareggio del calcio è ipocrita e che
● 30 maggio (ore 16): Cre- ● 30 maggio (ore 16): Pergo- tanti giudizi, spesso frettolo-
monese-Arezzo, Varese-Be- crema-Pro Patria, Viareg- si, adesso dovranno essere
nevento gio-Paganese riscritti».
La Provincia
Lunedì 10 maggio 2010
Il tecnico: «Nessuno ti regala nulla, avevamo preparato un altro tipo di partita»
«Ritrovare subito l’equilibrio»
E’ perplesso il tecnico grigiorosso Venturato
Turotti chiede scusa: «Ai tifosi e soprattutto al presidente»
‘Inutile ora fare processi’
VARESE — Peggio della sera-
ta di Monza, più umiliante del-
la nottataccia di Perugia. Nel-
l’affollata saletta stampa del-
l’Ossola fa capolino il diretto-
re Sandro Turotti che chiede
ai giornalisti se sono liberi. Ini-
ziativa più unica che rara da
parte del dirigente grigioros-
so ed è subito chiaro che nessu-
no parlerà, eccetto Venturato.
L’intervento di Turotti è co-
me un salvagente «perché in
certi casi è facile dire cose a
sproposito o con toni sbaglia-
ti».
Direttore, lo sconforto è tan-
to... Le ultime tre gare aveva-
no messo in luce progressi e
premesse non male in vista
dei playoff, ma se questo è
l’antipasto prepariamoci al-
l’indigestione.
«Mi sembra giusto che mi
presenti io, voglio metterci la
faccia io per i giocatori perché
nelle difficoltà la società deve
fare il suo dovere. Oltre a me
parlerà solamente l’allenato-
re».
E’ arrabbiato?
«Abbiamo chiuso malissi-
mo il campionato, la gara è sta-
ta strana, il nostro atteggia-
mento è stato strano, ma ono-
re al Varese che ha fatto bene
il suo dovere. Questo è un ri-
sultato che ricorda molto da vi-
cino le serate di Monza e Peru-
gia, quelle poche volte che ab-
biamo perso lo abbiamo fatto
male. Ma il vero campionato
inizia fra 15 giorni, abbiamo
perso solo una partita, adesso
c’è l’Arezzo a cui pensare e
che affronteremo con il van-
taggio della posizione in classi-
fica. Sono qui per chiedere
scusa ai tifosi della Cremone-
se e in particolare al presiden-
te che è il primo dei tifosi».
Nemmeno stavolta esiste
una spiegazione a certe gare?
Il Varese aveva dichiarato di
puntare al sorpasso e c’è riu-
scito in dieci minuti. Assurdo.
Specialmente perché qualche
elemento non sembra in grado
di reggere la pressione di gare
decisive. E non è la prima vol-
ta che lo diciamo.
«Purtroppo come ho detto
sono quei black out che hanno
caratterizzato tre delle quat-
tro sconfitte incassate in 34 ga-
re. Sono inspiegabili. Ma invi-
to tutti a guardare avanti con
ottimismo, non creiamo un cli-
Sport
La delusione di Giorgio Bianchi e Cremonesi dopo uno dei cinque
gol. A sinistra la rete dell’1-3 di Villar
Venturato amareggiato a fine gara
«Un approccio mentale sbagliato»
dell’inviato Ivan Ghigi
VARESE — Imbarazzato, affranto,
tranquillo: nulla di tutto questo, il vol-
to di Roberto Venturato non tradisce
la minima emozione, ma il tecnico gri-
giorosso risponde con molto realismo
alle domande.
Prima fra tutte al fatto che quando
perde la Cremonese lo fa ‘alla gran-
de’.
«Avevamo preparato la gara in mo-
do molto diverso — comincia il tecni-
co — pensavamo di fare un altro tipo
di partita ma non ci siamo riusciti, non
siamo stati aggressivi quanto il Vare-
se, che ha fatto la differenza sul piano
della determinazione. Per vincere
questa gara occorreva cattiveria, non
l’abbiamo messa, questo è un dato og-
gettivo. Abbiamo quindici giorni da-
vanti per cancellare tutto e recupera-
re energie. Certamente mi dispiace
molto per il risultato che chiude nel
peggiori dei modi un’annata buona.
Era importante finire bene ma non ce
l’abbiamo fatta».
Perso il secondo posto per i playoff.
Un bene o un male?
ma da far west in cui tutti spa-
rano contro tutti, la squadra
ha bisogno di sostegno ed entu-
siasmo. I processi non servono
a nessuno, adesso si apre una
nuova fase della stagione che
nulla ha a che vedere con la
precedente. Alla fine arrivare
secondi o terzi non cambia,
ma sono deluso per la presta-
zione».
Azzerare tutto?
«Direi di sì, azzeriamo tutto
che si riparte daccapo. Non
eravamo giunti a Varese per
fare calcoli, nessuno voleva
evitare il Benevento e non sto
ad arrampicarmi sugli specchi
perché non c’è giustificazione
per il risultato, siamo stati
brutti dall’inizio alla fine».
Chiudere con una prova di
sostanza non sarebbe stato in-
coraggiante?
«Sicuramente, ho già detto
che spiace finire così la stagio-
ne, è sbagliato. Non ho mai
avuto la ‘fortuna’ di perdere
5-1 e mi scoccia da morire. Pe-
rò adesso ci vuole calma. Ab-
biamo 15 giorni per preparar-
ci bene e poi dovremo cercare
di sfruttare il doppio vantag-
gio che abbiamo con l’Arez-
zo». Il direttore generale Sandro Turotti
(fotoservizio Ib frame)
«Il secondo posto ti dà la possibilità
si sfruttare anche i pareggi, credo che
sia importante adesso pensare al salto
di categoria e dunque fare tutto quel-
lo che occorre per meritarsi la serie
B».
Cremonese colta di sorpresa?
«Il Varese ha giocato secondo le pro-
prie caratteristiche, sul 3-0 la gara era
compromessa, ma abbiamo segnato
un gol e abbiamo avuto almeno un pa-
io di occasioni per riaprirla prima del-
l’intervallo».
Sembrava che la Cremonese avesse
imparato la lezione.
«Durante l’anno abbiamo sbagliato
completamente solo tre gare, a dimo-
strazione che nel calcio non ti regala
nulla nessuno. Direi che ora occorre
solo dimenticare la sconfitta e metter-
si al lavoro da mercoledì per prepara-
re la trasferta ad Arezzo. Saranno due
settimane difficili durante le quali ri-
trovare equilibrio e forza morale pri-
ma di tutto».
Nizzetto in tribuna.
«Nizzetto, Guidetti, Burrai e Galup-
po erano a rischio squalifica perché
diffidati, non volevo correre rischi ec-
cessivi e qualcuno è rimasto fuori».
III
LE PAGELLE
di Giorgio Barbieri
G. Bianchi - Cinque gol
sul groppone sono tanti. Certa
la responsabilità (indeciso nel-
l’uscita) sul primo, qualche dub-
4,5
bio sul quarto
A. Bianchi - Si impegna
prima in fascia destra e poi da
centrale. Ma i risultati non so
certo esaltanti, il Varese fa quel-
5
lo che vuole
Malacarne - Anche lui
soffre la velocità di Zecchin e
compagni. Però forse è il meno
peggio della infelice giornata
5,5
collettiva
Fietta - Non lucido come al
solito, spesso tagliato fuori dai
movimenti veloci dei padroni di 5
casa. Ma sempre un lottatore
Cremonesi - Qualche bu-
co di troppo negli anticipi, mol-
ta preoccupazione. E un gol fal- 5
lito da due passi
Galuppo - Giornata no.
Non riesce ad arginare le offen-
sive avversarie, è incerto sui 4
palloni vaganti, gioca intimorito
Pradolin - Si danna l’ani-
ma per cercare di mettere in dif-
ficoltà la retroguardia varesina.
Sbaglia molto ma almeno co- 5
stringe Moreau ad una bella pa-
rata
Zanchetta - Una partita
che non lo vede mai in gioco.
Nessun lancio significativo, tan-
ti falli, troppi palloni regalati agli
4
avversari
Musetti - Lento e macchi-
no, a tratti anche troppo egoi-
sta. Lascia il segno solo l’assist 5
per il gol di Villar
Villar - L’unico giocatore in
grado di inventare qualcosa.
Non solo segna, ma si fa anche
notare per qualche buon drib-
6,5
bling
Varricchio - Un tiro, un
buon assist per Pradolin. Tanta
volontà ma anche tanto nervo- 5,5
sismo
Sales - Entra a frittata già
cotta e non può dare un grande
contributo. Si vede poco
5
Guidetti - Un bel tiro a rete
parato da Moreau, tanti passag-
gi sbagliati. Ma è convalescen-
te e non ci si può aspettare trop-
po
Carotti - Sicuramente non
5,5
fa mancare la corsa, anche se
poi non riesce a collegarsi con i 5,5
compagni
Venturato - La squadra
scende in campo e dopo 12 mi-
nuti ha già tre gol nel sacco.
Questione di approccio alla ga-
ra. Che è compito del tecnico.
5
La squadra poi lo ha tradito sul
campo
Arbitro - Barbeno di Bre-
scia forse è pigro nell’estrarre i
cartellini, ma nel complesso
non commette gravi errori. Sul
6,5
gol fantasma si fida dell’assi-
stente
Varese - Moreau 6,5, Pisano 6,5,
Grillo 6, Gentili 5,5, Buzzegoli 7, Preite 6,
Carrozza 7, Corti 6, Momentè 6, Pereira
Neto 6,5, Zecchin 8, Aloe 6, Gambadori
6, Eliakwu 5,5. All. Sannino 7,5.
IV
POLPACCI
&
NUVOLE
Cihafattogolperfinoilguardalinee.Eadessononsipuòpiùsbagliare
di Giovanni Ratti
B alotelli è passato a Vodafo-
ne, Ronaldinho ieri sera è
andato a letto alle dieci,
Mourinho ha detto una cosa non
velenosa su un avversario, la Cre-
mo entra con fiducia nei playoff,
a me dispiace un sacco non aver
partecipato al raduno degli alpi-
ni. Visto come dico bene le bu-
gie? Di pietose bugie avrebbe bi-
sogno la Cremo di Varese, farci-
ta di gol come si infila il ripieno
nel cappone lessato, declassata
al terzo posto solo perché di peg-
gio non le poteva capitare in un
giorno solo. Perché la realtà è
che alla fase buttafuori arrivano
tre squadre cariche e una squa-
dra depressa, tre squadre piene
di voglia e una squadra piena di
dubbi, tre squadre che affronta-
no la fase decisiva come cosac-
chi che galoppano verso un vil-
laggio da depredare e una che vi
si avvicina come uno che si è per-
so nel deserto con la borraccia
vuota e si trova davanti un pozzo
forse avvelenato.
Il Franco Ossola è uno stadio
che trasuda mito, il Grande Tori-
no, il ciclismo di Ganna e Binda.
È anche uno stadio a modo suo,
con il campo per destinazione pa-
rabolico e le curve in tribuna e la
tribuna stampa con due opzioni
se non dormi lì la notte prima col
sacco a pelo: o ti siedi sul divanet-
to (senza vista sul campo) o la
partita te la guardi in pé, come la
Veronica di Jannacci al Carca-
no. Con lei non c’era il rischio
del platonico, e anche fra Varese
e Cremo c’è stato poco di platoni-
co, e anche i preliminari sono sta-
ti ridotti all’osso (all’Ossola): al
12’ Varese tre Cremonese zero,
Sport
La Cremo si traveste da Novara ma sotto il vestito meno di niente: e così si torna da Varese...
Con le Ossola rotte
La rete rocambolesca messa a segno da Pereira Neto del Varese dopo 5 minuti
al 13’ io sono passato dall’opzio- con la giusta ferocia, hai presen-
ne Veronica (in pé) all’opzione te la faccia di Toshiro Mifune
divano, anche perché avevo già i quando incontra quello che gli
miei problemi alle prese con la ha affettato il fratello, la faccia
digestione di un montepolenta di Sannino era molto peggio e i
che adesso so più o meno cosa suoi si sono comportati di conse-
prova un pitone quando deve di- guenza. Noi, invece, ci siamo se-
gerire quel cucciolo di ippopota- duti a tavola tutti composti, sia-
mo che si è ingoiato; quindi il re- mo bravi ragazzi noi non diamo
sto te lo riferisco come me lo han- ginocchiate e pestoni al posto
no raccontato. E cioè come sia- dei convenevoli. Ma il calcio non
mo usciti dallo stadio con le Osso- è (più?) uno sport per bravi ra-
la rotte. gazzi, di quelli che magari non
Il Varese era entrato in campo porgono l’altra guancia ma non
scendono in campo per attacca-
re briga. Così abbiamo beccato
un’umiliazione solenne, una
sberla a piena mano di quelle
che ti lasciano in faccia cinque
segni scarlatti. Abbiamo preso
gol perfino da Ranghetti Sergio,
che sarebbe il guardalinee ma il
quarto gol l’ha segnato lui su re-
spinta di Bianchigiorgio, e così
anche l’ultimissima esilissima
ipoteticissima velleità è tramon-
tata all’inizio del secondo tem-
po.
Ma la Cremo quella velleità
non l’aveva coltivata, nemmeno
il tre a zero aveva svegliato
l’istinto di sopravvivenza di que-
sta squadra né aveva inselvati-
chito Venturato. Ecco, se non la
squadra almeno il tecnico avrei
voluto vedere fuori dai ganghe-
ri. Cosa avrei fatto io? Guarda, al
più tardi (ma davvero al più tar-
di) nell’intervallo avrei fatto
due cambi, fuori Galuppo per le-
gittima difesa dato che sul due a
zero c’erano le sue impronte digi-
tali belle nitide, fuori Zanchetta
perché non è più il tempo in cui
uno che ha i mezzi per dare solu-
zioni si può permettere di dare
invece un problema in più. Un
aggiustamento e un avvertimen-
to, un rattoppo (pur se tardivo) e
un segnale forte e chiaro, di en-
trambe queste cose mi è sembra-
to ci fosse bisogno, invece si è
continuato a subire la situazio-
ne.
Cambierà tutto nei playoff?
Se chiedi di crederci chiedi trop-
po, ma non escludiamolo, mobili-
tando fino all’ultima oncia la no-
stra buona volontà. Ma occhio,
adesso gli inservienti del circo
smontano la rete di protezione,
il trapezista che sbaglia il prossi-
mo doppio salto mortale si fa ma-
le sul serio.
Il buffo è che la Cremo si era
travestita da Novara, con una di-
visa blu molto simile a quella del-
la squadra che ha fatto quello
che in teoria avremmo dovuto fa-
re noi e in pratica non ci siamo
mai avvicinati a fare. Una Cre-
mo vestita da Novara, ma sotto il
vestito meno di niente. Una dife-
sa indecisa a tutto: i primi due
gol sono di quelli esilaranti se
non li prende la tua squadra, il
La Provincia
Lunedì 10 maggio 2010
terzo una bella soluzione balisti-
ca ma troppo troppo comoda, il
quarto è fasullo ma anche lì il re-
parto si era squagliato come un
ghiacciolo dimenticato al sole, il
quinto è stato l’ultimo perché il
Varese si era saziato. Il centro-
campo non ha tagliato e non ha
cucito, non ha mai dettato il rit-
mo. Dell’attacco hanno spaventa-
to i sintomi di involuzione di Mu-
setti, che certo ci aveva viziato
con i 9 gol nelle ultime 8 partite,
ma ieri ha fatto una partita esan-
gue, pelle e Ossola, in cui galleg-
gia solo il lancio per il gol di Vil-
lar. E l’idea che il Riccardo per-
da la vena fa accapponare le
orecchie.
Il Varese ha spaventato. Per la
ferocia collettiva con cui ha subi-
to spolpato la partita, per questo
Zecchin che è uno di quei gioca-
tori che a me dicono parecchio,
metronomo bussola nostromo ca-
pomastro capobranco. E’ sem-
brato non invulnerabile in dife-
sa, a patto di reggere il suo urto
nerboruto. Chissà se questo rin-
cuora Venturato, nel caso gli ca-
pitasse di tornare fra un mesetto
in questo stadio (il collezionista
di Ossola).
In una Cremonese che è scap-
pata al Galuppo dalla partita e
dal secondo posto salviamo Bian-
chialberto sul quale si sarebbe
dovuta avvitare la difesa in as-
senza di Viali, e Villar che se a
un argentino metti addosso la
maglia numero dieci non stupir-
ti se lui si mette a dribblare le
margherite, ma lui non ha esage-
rato, ha confermato di saper gio-
care il pallone ma ha anche pro-
vato a dimostrare di saper esse-
re utile alla squadra. Se almeno
l’avesse trovata, una squadra a
cui rendersi utile.