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Chirurghi e Odontoiatri
INQUINAMENTO AMBIENTALE
e TUMORI INFANTILI
Moderatore
Dott. Ruggero Ridolfi
ISDE Italia
L'odierna conferenza viene indetta per presentare l'iniziativa del 7 maggio 2010 che si svolgerà
alle ore 20.30 presso la sala San Francesco in via Marcolini 4, promossa da Associazione
Medici per l’ Ambiente (ISDE) e Associazione contro le Leucemie (AIL) e col patrocinio del
Comune di Forlì e dell’ Ordine dei Medici della Provincia di Forlì-Cesena.
Oggi, in molti casi, la terapia dei tumori infantili consente risultati talora straordinari, con
guarigioni un tempo insperate, pur al prezzo di sacrifici e di drammatiche esperienze vissute dai
piccoli pazienti e dalle loro famiglie, con percorsi lunghi e difficili anche per le possibili
conseguenze a medio e lungo termine. Tuttavia, a fronte di confortanti risultati terapeutici ottenuti
in alcune forme tumorali dell’infanzia, stiamo assistendo ormai da decenni e specialmente nel
nostro paese, ad un inesorabile aumento dei tumori infantili. Dai dati pubblicati nel 2008 dall'
Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) riguardanti i dati di incidenza fino al 2002, risulta
infatti che nel nostro paese i tassi di incidenza tra 0 e 14 anni per tutti i tumori sono
mediamente aumentati del 2% all’anno. La crescita è statisticamente significativa per tutti i
gruppi di età e per entrambi i sessi. In particolare tra i bambini sotto l’anno di età l’incremento è
addirittura del 3.2% annuo e tra 10 e 14 anni l'incremento è del + 2.4% annuo. Il cambiamento
percentuale annuo nel nostro paese risulta il più alto d’ Europa sia per tutti i tumori (+2% contro
l’1.1% in Europa), che per la maggior parte delle principali tipologie di tumore; addirittura per i
linfomi l’incremento è del 4.6% annuo contro un incremento in Europa dello 0.9%. Sempre dai
dati pubblicati dal Registro suddetto ed aggiornati al 2002 risulta che in Romagna vi sono stati fra
0 e 14 anni: 56 casi dal 1988 al 1992, 81 casi fra il 1993 e il 1997 e 112 casi fra il 1998 ed il 2002.
Non disponiamo a tutt’oggi dei dati successivi al 2002.
Quanto sopra pone interrogativi non rimandabili circa le cause di queste patologie e in particolare
circa il ruolo che rivestono fattori di rischio ambientali quali gli innumerevoli agenti cancerogeni
chimici e fisici, sempre più diffusi nel nostro habitat ed a cui sono sempre più esposti i nostri
bambini fin dalla vita intrauterina. I risultati terapeutici ottenuti non sono di per sé sufficienti a farci
ritenere soddisfatti, né ci si può nascondere dietro giustificazioni sicuramente non applicabili al
preoccupante aumento di questi tumori (stili di vita, invecchiamento della popolazione,
miglioramento delle diagnosi…), anche perché sono sempre più numerosi i dati tossicologici, pre-
clinici, biologici che fanno ipotizzare legami forti fra questo fenomeno e l’inquinamento ambientale.