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Note:
(1) Enunciata nel Convegno ABI, Abf. Primi orientamenti in materia di servizi bancari e finanziari, Roma - Universita` Luiss, 17
febbraio 2011. Per una piu` ampia e distesa discussione della
quale, si vis, v. Consolo - Stella, Il ruolo prognostico-deflattivo, irriducibile a quello dellarbitro, del nuovo ABF, scrutatore di
torti e ragioni nelle liti in materia bancaria, in Corr. giur., 2011,
1653 ss.; e gia` II.DD., Il funzionamento dellABF nel sistema delle ADR, in Analisi giuridica delleconomia, 2011, 121 ss.
(2) Da parte di Montedoro, LAbf tra amministrazione e giurisdizione, in Capriglione - Pellegrini (a cura di), Abf e supervisione
bancaria, Padova, 2011, 101 ss., 105; Sepe, Brevi note sulla natura delle decisioni dellAbf, ivi, 119 ss., 121. Da ultimo, unadesione al suggerito accostamento funzionale dellABF alla figura
del c.d. (early) neutral evaluator di derivazione anglosassone,
proviene da G. Finocchiaro, Larbitro bancario finanziario tra funzioni di tutela e di vigilanza, Milano, 2012, 293 ss., spec. 310. Ivi
anche una scrupolosa descrizione della disciplina attuativa e dei
nodi teorici connessi allinquadramento dogmatico dellABF, che
peraltro nulla svela sugli orientamenti di questorgano pluricollegiale formati nel rilevante arco di un triennio. S` che il compito
prosaico di illustrarne la giurisprudenza e` atteso ora da chi
scrive. Anche secondo questo A., dunque, il proprium dellABF
sarebbe quello di propiziare la deflazione del contenzioso ordinario attraverso i suoi responsi anticipatorii dellesito verosimile di
un processo. Permangono, certo, talune (marginali) differenze rispetto allistituto processuale a vocazione generale della Early
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od elusive risposte alle doglianze della clientela, il CFPB puo` avviare unistruttoria nei loro confronti. Un dato quantitativo: dallentrata in vigore della legge al 18 giugno 2012 i complaints ricevuti dal CFPB sono stati ben 45.000, di cui 5.000 in materia di
conto corrente bancario. Nel 2011 i ricorsi pervenuti allAbf sono
stati invece 3.578 (il 5% in piu` rispetto al periodo 2009-2010).
Dei 2.760 ricorsi giunti a decisione, il 62% ha avuto un esito favorevole ai clienti.
(4) Si v. il resoconto della 7178 seduta pubblica del Senato del 2
maggio 2012. Ivi era in discussione la proposta di modificare la
disciplina dellABF, introducendovi la possibilita` per il cliente
che chiede e non ottiene credito senza un giustificato motivo
di rivolgere unistanza al prefetto affinche chieda conto alla
banca sulla meritevolezza del credito. Inoltre, il prefetto, se lo ritiene necessario, puo` segnalare il caso allarbitro bancario, che
dovra` pronunciarsi entro i successivi 30 giorni. La proposta
estensione della legittimazione ad adire lABF, con attribuzione
del potere di iniziativa ad un organo della p.a., alla stregua di
quanto avviene nei casi in cui lazione civile e` esercitata dal pubblico ministero (art. 69 c.p.c.), per accrescere leffettivita` di questo rimedio in un settore tanto cruciale per le imprese, si e` tradotta nel nuovo comma 1 quinquies allart. 27 bis, D.L. 24 gennaio 2012, n. 1 (introdotto con L. 18 maggio 2012, n. 62), che
recita: Ove lo ritenga necessario e motivato, il prefetto segnala
allArbitro bancario e finanziario, istituito ai sensi dellart. 128-bis
del testo unico di cui al decreto legislativo 18 settembre 1993,
n. 385, specifiche problematiche relative ad operazioni e servizi
bancari e finanziari. La segnalazione avviene a seguito di istanza
del cliente in forma riservata e dopo che il prefetto ha invitato la
banca in questione, previa informativa sul merito dellistanza, a
fornire una risposta argomentata sulla meritevolezza del credito.
LArbitro si pronuncia non oltre trenta giorni dalla segnalazione.
Una apposita Sezione VI bis disp. att. tosto introdotta dalla Banca dItalia, rubricata Segnalazione del prefetto allArbitro bancario finanziario, si incarica di adeguare le regole del procedimento di ABF che prende lavvio su segnalazione prefettizia. Per effetto della quale si potra` assistere ad un fenomeno accostabile
alla sostituzione processuale, dal momento che il cliente, che
abbia segnalato al prefetto lepisodio della mancata erogazione
od estensione o della revoca o dellinasprimento delle condizioni
del credito, potra` adire autonomamente lABF solo fino a quando il prefetto non abbia a sua volta trasmesso la propria segnalazione alla segreteria tecnica (art. 1, comma III, sez. VI bis, disp.
att.). Dopo di che, il cliente - che rimane ed e` definito pur sempre parte sostanziale - esclusa ogni sua partecipazione al contraddittorio scritto che si svolgera` davanti al collegio ABF avra`
solo diritto a che la decisione del collegio gli venga comunicata
dalla segreteria tecnica. Copia della decisione e` inviata, vien detto, per conoscenza anche al prefetto (art. 3, ultimo comma,
sez. VI bis, disp. att.). La riservatezza di cui fa menzione larticolo di legge, e che farebbe pensare ad un anonimato dellimpresa segnalante, per non incrinare il rapporto della stessa con
la banca finanziatrice, in contratti di sovente lunga durata, verra`
peraltro meno subito dopo il vaglio iniziale prefettizio, dal momento che il prefetto e` tenuto a trasmettere listanza del cliente
alla segreteria tecnica unitamente alla propria segnalazione.
(5) Ivi, Petrella, LArbitrato Bancario Finanziario, III, Padova,
2012, 287 ss.
(6) E` questa, come noto, la tesi convintamente sostenuta e ribadita da Guizzi, Chi ha paura dellAbf? (una breve risposta a La
giustizia nei rapporti bancari finanziari. La prospettiva dellADR),
in Banca, borsa, tit. cred., I, 2010, 665 ss.; id., LArbitro Bancario
Finanziario nei sistemi di ADR: brevi note intorno al valore delle
decisioni dellAbf, in questa Rivista, 2011, 1217 ss., 1221. Appartiene al saggio piu` recente (dedicato al ricordo di un fine
Maestro del diritto processuale civile e arbitrale, e cos` ad E.
Fazzalari) il rilievo secondo cui lobiettivo programmatico avuto
in mira dallart. 128 bis TUB nel delegare al CICR e alla Banca
dItalia listituzione di un sistema alternativo per la risoluzione
delle controversie nel settore creditizio, sarebbe stato quello di
garantire una tutela effettiva dei diritti della clientela, e special(segue)
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Senonche la stessa ordinanza di rimessione del 6 luglio 2010 stilata dal remittente era parsa di cio`
troppo poco convinta e comunque non convincente. Allo scopo di fondare la legittimazione del colNote:
(segue nota 6)
mente dei piccoli risparmiatori, se no a rischio dessere conculcati, spesso e volentieri impunemente. Effettivita` della tutela
che, secondo lA., sarebbe vanificata da una ricostruzione che
escludesse lattitudine del decisum a vincolare le parti in lite,
laddove la fonte del vincolo starebbe nella volonta` manifestata
dalle parti, come avviene nellarbitrato irrituale, di assoggettarsi
alla decisione degli Arbitri. Una volonta` di demandare allArbitro
Bancario la soluzione della controversia che - secondo il meccanismo adottato in Spagna per gli Arbitrati dei consumatori - sarebbe espresso dalla banca attraverso ladesione al sistema e
con la conseguente offerta, rivolta al pubblico (i.e. alla generalita`
della propria clientela) di acconsentire a tale tipo di soluzione
per le controversie inerenti allattuazione del rapporto contrattuale e da ogni singolo cliente, insoddisfatto della risposta del
banca al proprio reclamo, con laccettazione di tale offerta manifestata direttamente attraverso la proposizione del ricorso allArbitro LA. ne arguisce che uninterpretazione della disciplina attuativa tesa a valorizzare unefficacia precettiva delle decisioni
dei Collegi ABF - ed allA. pareva congruo apprezzarne gli effetti
sul piano negoziale, suggerendo allora un accostamento dei responsi collegiali al lodo irrituale ex art. 808 ter c.p.c. - sarebbe la
piu` aderente alla voluntas del delegante. Da questa seducente
opinione, cui va riconosciuto il merito di aver promosso un intenso dibattito e dato impulso decisivo alla nota remissione alla
Consulta (da parte del Collegio di Napoli di cui lA. e` membro),
ci era parso, e pare tuttora, di poter nondimeno dissentire: le decisioni dei Collegi ABF non fanno nascere una autonoma actio
iudicati in capo al cliente, ne consentono il compimento di atti di
esecuzione forzata nei confronti dellintermediario inadempiente. Leffettivita` della nuova forma di tutela, che pur si da` evidentemente, va ricercata altrove, non esitiamo a dire sul piano metagiuridico. Nei casi in cui lintermediario persista nelladempimento pur a valle un responso che labbia visto soccombente (e
la prassi ha mostrato che sono casi rarissimi), i risparmiatori potranno infatti affrontare la traumatica esperienza del processo
ordinario con meno incognite, perche muniti del giudizio ... precognitore del Collegio ABF (su cui v. subito infra, nel testo).
(7) Eppure, proprio in tal senso, v. Desario, Profili dimpatto delle decisioni dellArbitro Bancario Finanziario sugli intermediari, in
Banca, borsa, tit. cred., 2011, 492 s., 495, cui puo` facilmente
obiettarsi che non e` affatto vero che la determinazione dellABF ... va a completare e integrare il regolamento negoziale
che le parti si erano gia` vincendevolmente date, essendo il regolamento negoziale devoluto alla cognizione dei collegi gia` ab
origine completo e, per solito, trattandosi di contratti per adesione, unilateralmente predisposto dallintermediario. Esula dunque
certamente - e non solo per questo motivo - dalle attribuzioni
dellAbf la determinazione del contenuto della prestazione di
una delle parti con ricorso allarbitrium boni viri.
(8) Annotata da chi scrive in Corr. giur., 2011, 1652 ss.
(9) Per una voce doltre Manica, con accenti ora piu` ora meno filoeuropeisti, v. MacCormick, La sovranita` in discussione. Diritto,
stato e nazione nel commonwealth europeo, Bologna, 2003.
(10) Lausilio giudiziario allarbitrato. Tra sostegno, controllo e interferenza, Roma - Accademia dei Lincei, 3 dicembre 2012. Su
questa stessa linea di pensiero, arricchita da una colta retrospettiva storica, v. anche Picardi, La crisi del monopolio statuale della giurisdizione e la proliferazione delle corti, in Corti europee e
giudici nazionali, Atti del XXVII Convegno nazionale dellAssociazione fra gli studiosi del processo civile, Bologna, 2011, 5 ss.,
spec. 14 ss.
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Note:
(27) Si v. Collegio di Napoli, 17 aprile 2012, n. 1197 - Pres. Quadri; Est. Carriero; Collegio di Milano 18 febbraio 2011, n. 341 Pres. Gambaro; Est. Estrangeros; id., 30 settembre 2011, n.
2014 - Pres. est. Gambaro; id., 29 luglio 2011, n. 1645 - Pres.
Gambaro; Est. Sciarrone Alibrandi; Collegio di Roma 16 giugno
2011, n. 1247 - Pres. Scognamiglio; Est. Ruperto.
(28) Per un caso di ricorso sottoscritto da quattro diversi soggetti, uno solo dei quali risultava aver presentato il reclamo preventivo allintermediario, v. Collegio di Milano 22 maggio 2012, n.
1669, Pres. Est. Gambaro, che dichiaro` improcedibile il ricorso
con riferimento ai firmatari non reclamanti.
(29) Per un esempio si v. Collegio di Milano 29 novembre 2010,
n. 1381 - Pres. Gambaro; est. Contino: [lintermediario] ... nella
parte in fatto delle proprie controdeduzioni, ammette di avere
quantomeno una sorta di legittimazione concorrente o di essere
una litisconsorte, facendosi a sostenere che il ricorso non avrebbe potuto trovare accoglimento in quanto presentato nei confronti della sola resistente, senza peraltro neppure precisare se,
e per quali ragioni, ci si sarebbe dovuti trovare al cospetto di un
litisconsorzio necessario.
(30) La qualita` di consumatore del cliente rilevera`, invece, ai
soli fini della composizione del collegio ABF giudicante ex art. 3,
commi 3 e 5, delibera CICR 29 luglio 2008, n. 375. Di recente,
sovvertendo un indirizzo consolidato della S.C., teso a riconoscere al condominio la qualifica di consumatore, il Collegio di
coordinamento, 26 ottobre 2012, n. 3501 - est. Marziale, ha affermato che lesistenza di unorganizzazione distinta rispetto ai
singoli componenti, affidata alla gestione professionalmente
qualificata di un amministratore, fa s` che al condominio non si
applichi la legislazione protettiva a tutela dei consumatori.
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ricorso. Nella prassi, peraltro, non sono mancati casi in cui le controdeduzioni dellintermediario sono
state seguite dal deposito di memorie o di note
aggiuntive del ricorrente su invito del collegio (33) o spontaneamente.
Al di la` di questo dato empirico, poiche nella piu`
parte dei casi si vertera` in materia contrattuale
(benche la competenza dellABF sia stata oggi
espressamente estesa alle controversie relative alla
violazione delle norme in materia di trasparenza,
proiettandosi dunque sul versante precontrattuale),
e lonere della prova (art. 2697 c.c.) di avere adempiuto ai suoi doveri informativi o di avere piu` in
generale agito con diligenza e buona fede ricadra`
pur sempre sullintermediario resistente, la mancata
contestazione dei fatti allegati dal ricorrente (sempre che tali fatti non siano sicuramente smentiti
dalle risultanze documentali o da fatti incompatibili
dedotti dallintermediario) potra` certamente rilevare ai fini della valutazione meritale prognostica del
collegio.
Occorre tuttavia evitare derive troppo formalistiche, che rischierebbero di snaturare la funzione dellABF, come si avvertiva in esordio. Non si scordi
che e` prerogativa del giudizio prognostico quella di
compiersi allo stato degli atti, tendenzialmente
senza alcuna possibilita` per le parti di modificare od
integrare le proprie allegazioni e produzioni istruttorie iniziali (34).
Note:
(31) Cos`, Collegio di Roma, 24 giugno 2010, n. 613 - Pres. Marziale; Est. Scognamiglio.
(32) In tal senso, v. Collegio di Roma, 9 luglio 2010, n. 707 Pres. Marziale; est. De Carolis: La mancata contestazione specifica assume rilevanza ai sensi dellart. 115 cod. proc. civ., in
forza del quale il giudice deve porre a fondamento della decisione (...) i fatti non specificamente contestati dalla parte costituita. Tale previsione - frutto di una evoluzione giurisprudenziale che ha messo in luce la sua derivazione da tutto il sistema
processuale, nel cui ambito le parti hanno lonere di collaborare a circoscrivere la materia controversa (v. Cass. n. 5191/
2008 e relativi riferimenti giurisprudenziali ivi riportati) - a seguito
dellinserimento nel codice di procedura civile, ha assunto la veste di principio di generale applicazione, tanto da rendersi invocabile anche nel presente procedimento, non potendo questultimo disattendere i principi generali del processo civile. Pertanto, le circostanze ed i fatti come sopra illustrati dal ricorrente, in
quanto non specificamente contestati dalla parte convenuta, devono considerarsi incontroversi e non richiedenti una specifica
dimostrazione. Con riferimento alla mancata contestazione dei
dati contabili contenuti in una perizia tecnica depositata dal ricorrente e parzialmente trascritti nel ricorso, v. Collegio di Milano,
16 novembre 2012, n. 3823 - Pres. Gambaro; est. Girino.
(33) Di questo orientamento e` espressione Collegio di Napol, 17
aprile 2012, n. 1197 - Pres. Quadri; est. Carriero.
(34) V. Collegio di Roma 8 febbraio 2010, n. 23 - Pres. Marziale;
est. De Carolis, che, in un caso di dedotta responsabilita` contrattuale dellintermediario per avere consigliato al cliente una
(segue)
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dente del collegio o di un suo delegato, la dichiarazione di ammissibilita` dellistanza di correzione (che
interrompe per lintermediario il termine di adempimento alla decisione del collegio) e` trasmessa alla
controparte dellistante, che avra` un termine di 30
giorni per presentare le proprie controdeduzioni. Indi il collegio provvedera` alla correzione del lapsus
calami.
Non di rado i collegi ABF si sono pero` trovati a
fronteggiare richieste vestite da istanze di correzione ma deducenti, in realta`, autentici motivi-vizi
revocatorii, sub specie di error facti risultante dai documenti o dagli atti del procedimento, e pretesamente rilevanti, cos`, ex art. 395, n. 4, c.p.c. Quid
iuris?
In proposito giova premettere che netta e` la distinNote:
(segue nota 34)
carta di credito che consentisse di usufruire di copertura assicurativa allestero, poi rivelatasi inidonea allo scopo, ha affermato:
Tuttavia, la Banca non ha contestato specificamente ed
espressamente la ricostruzione dei fatti esposta dalla ricorrente
... Ne risulta contestata dalla Banca la validita` della documentazione offerta in esame dalla ricorrente circa lammontare delle
spese effettuate per cure mediche. Quid iuris, sorge spontaneo chiedersi, se la banca avesse invece contestato la validita`
(rectius: la conformita` alloriginale: art. 2719 c.c.) della documentazione medica, verosimilmente prodotta in copia fotostatica, offerta dal ricorrente? Lassenza di apposite articolazioni del procedimento di ABF atte a consentire al ricorrente di fronteggiare
contestazioni di tal fatta, ad es. integrando le proprie produzioni
documentali con gli originali o copie autentiche, dovrebbe impedire lapplicazione di regole e istituti da cui discenderebbe senzaltro linutilizzabilita` del documento ai fini della valutazione della controversia, che presterebbero il fianco ad abusi. Soluzione
piu` prudente - e coerente - con la peculiare natura del giudizio di
ABF sembra invece, in via generale, quella che lascia il collegio
nella piu` ampia liberta` di valutare, col suo prudente apprezzamento, tutti i documenti prodotti dalle parti.
(35) Si v. Collegio di Milano 10 maggio 2011, n. 960 (Pres. Lucchini Guastalla; Est. Girino), che in un caso in cui lintermediario
non aveva presentato le proprie controdeduzioni ne risposto alle
successive richieste della Segreteria tecnica, ha fatto applicazione dellart. 116, comma 2, c.p.c. Nel senso, invece, che lobbligo degli intermediari e` quello di aderire al sistema dellABF nel
suo complesso, non di partecipare a ogni singolo procedimento, v. Sangiovanni, Regole procedurali e poteri decisori dellArbitro Bancario Finanziario, in questa Rivista, 2012, 953 ss., 959,
a noi pare svalutando piu` di qualche indice.
(36) Al riguardo si legga lart. 8, comma 3, del Regolamento per
il funzionamento dellorgano decidente dellABF, a mente del
quale Ove il collegio ritenga necessaria una integrazione dellistruttoria sospende il procedimento e ne da` avviso alla segreteria tecnica per le successive incombenze.
(37) Per un esempio v. Collegio di Roma 30 luglio 2012, n. 2634
- Pres. Marziale; Est. Silvetti, il quale, di fronte ad un ricorso corredato da uno scarso supporto documentale ha affermato
che le produzioni effettuate dallintermediario in sede di controdeduzioni consentono al Collegio di ritenere sufficientemente
istruita la controversia e di statuire in ossequio del fondamentale principio iudex iuxta alligata et probata iudicare debet ex art.
115 c.p.c..
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e leffettivita` della ricezione del preavviso di segnalazione da parte dellinteressato; altrimenti detto,
perche il trattamento dei dati relativi allaffidabilita`
e puntualita` nei pagamenti sia conforme a legge,
occorre che si provi la circostanza dellavvenuta ricezione da parte dellinteressato dellavviso previsto
dalla ricordata disposizione del codice deontologico. Si professava cos` linsufficienza della prova
della spedizione della lettera con posta semplice al
destinatario. Lo stesso Collegio capitolino (41), in
alternativa alla produzione della ricevuta di spedizione della raccomandata, aveva ritenuto idoneo a
soddisfare gli oneri - sostanziali e probatorii - gravanti sullintermediario qualsiasi altro mezzo di comunicazione che risulti inconfutabilmente idoneo a
fondare una presunzione di conoscenza in capo al
destinatario.
Reputavamo questo orientamento, che sottende
una chiara policy (42) di favore per il cliente, stricto
iure non del tutto convincente; lo stesso Collegio
di Roma, a ben vedere, ammetteva che il Codice
deontologico non prescrive ad substantiam una modalita` di comunicazione particolare, e che la prova
della conoscibilita` del preavviso da parte del destinatario, comunque fornita, potesse essere liberamente valutata dal collegio (43). A tale indirizzo si
contrapponeva dunque quello del Collegio partenopeo, che radicalmente negava addirittura ogni rilevanza sostanziale alla eventuale omissione del
preavviso, legittimando cos` pienamente la prassi
delle segnalazioni occulte dei clienti morosi alle
centrali rischi, allinsaputa di questi e cos` piu` insidiose.
Di recente, il Collegio di coordinamento (44),
composto dai tre presidenti territoriali, chiamato a
ricomporre la frattura interpretativa determinatasi
Note:
(40) Collegio di Roma 31 maggio 2010, n. 475 - Pres. Marziale;
est. Scognamiglio; id., 3 marzo 2010, n. 95 - Pres. Marziale; est.
Scognamiglio; id., 20 maggio 2010, n. 423 - Pres. Marziale; est.
Scognamiglio; Collegio di Milano 25 maggio 2010, n. 430 - Pres.
Lucchini Guastalla; est. Piccinini; id., 22 giugno 2010, n. 585 Pres. Gambaro; Est. Bartolini.
(41) Decisione del 28 ottobre 2011, n. 2345 - Pres. De Carolis;
Est. Ruperto.
(42) Non si dimentichi che a mente dellart. 3, sez. VI, disp. att.,
la decisione del Collegio ABF puo` contenere indicazioni volte a
favorire le relazioni tra intermediari e clienti. Ed in questa chiave era parso di poter convenientemente inquadrare lorientamento esaminato nel testo: affidando allABF un ruolo spiccatamente propositivo - che ovviamente esorbita dalle attribuzioni di
un giudice - e di promotore di best practices settoriali.
(43) Decisione del 18 febbraio 2011, n. 324 - Pres. De Carolis;
est. Casa.
(44) Decisione del 24 settembre 2012, n. 3089 - Est. Gambaro.
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Una valorizzazione del potere presidenziale di dichiarare inammissibile il ricorso - dovendosi pure
ricordare che lelenco dei motivi di inammissibilita`
del ricorso di cui allart. 2, sez. VI, disp. att. non e`
tassativo - potra` peraltro fornire un adeguato argine
contro il rischio di ricorsi aventi ad oggetto pretese
risarcitorie esorbitanti, tentazione che lassenza di
un deterrente legato alle spese di lite in caso di soccombenza potrebbe instillare nella clientela piu` callida.
Concorso di colpa e quantificazione
del danno
Si e` proceduto ad una quantificazione del danno in
proporzione allentita` delle colpe rispettive di cliente e intermediario, a mente dellart. 1227, comma
2, c.c., in fattispecie di operazioni illecite (i.e. non
autorizzate) su conti correnti online (phishing), sottrazione di carte di credito o di carte bancomat (53). Il concorso di colpa del cliente e` ritenuto
provato la` dove risulti che questultimo non si sia
tempestivamente attivato presso lintermediario per
il recupero delle somme illegittimamente sottrattegli
od al fine di impedire il reiterarsi delle operazioni illecite (54). La colpa dellintermediario e` stata ritenuta sussistente allorche, allepoca del fatto, questultimo non aveva adottato tutte le misure idonee
a garantire la sicurezza del servizio offerto (55).
Note:
(50) Delle Monache, op. cit., 7, rileva come una diversa lettura
della disposizione attuativa in commento, ossia quale norma
tracciante i limiti della potestas iudicandi dei collegi, condurrebbe allincongruo risultato di aversi una pronuncia di rigetto in rito
del ricorso, per incompetenza del collegio, nonostante laccertata insussistenza - per difetto di un idoneo nesso causale - del diritto risarcitorio azionato dal cliente.
(51) Sez. un., 11 novembre 2008, n. 26972 - Pres. Carbone; Rel.
Preden: La gravita` delloffesa costituisce requisito ulteriore per
lammissione a risarcimento dei danni non patrimoniali alla persona conseguenti alla lesione di diritti costituzionali inviolabili. Il
diritto deve essere inciso oltre una certa soglia minima, cagionando un pregiudizio serio. La lesione deve eccedere una certa
soglia di offensivita`, rendendo il pregiudizio tanto serio da essere meritevole di tutela in un sistema che impone un grado minimo di tolleranza.
(52) Collegio di coord., 24 settembre 2012, n. 3089 - Est. Gambaro; Collegio di Roma 4 gennaio 2010, n. 10 - Pres. De Carolis;
est. Maccarone; id., 10 maggio 2011, n. 931 - Pres. Marziale;
est. Ruperto; id., 18 febbraio 2011, n. 324 - Pres. De Carolis;
est. Casa; id., 18 febbraio 2011, n. 337 - Pres. Marziale; est.
Rossi.
(53) Per una ricca disamina di questa variegata casistica, v. Sangiovanni, Bancomat, carte di credito e responsabilita` civile nella
giurisprudenza dellABF, in Resp. civ., 2012, 697 ss.
(54) Collegio di Napoli 11 marzo 2011, n. 468 - Pres. Quadri;
Est. Manzione.
(55) Collegio di Roma 8 giugno 2010, n. 506 - Pres. Marziale;
estt. Leproux, Ruperto.
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gli estremi di una proposta di modifica delle condizioni contrattuali possa integrare gli estremi di una
fattispecie di silenzio-assenso, una recente decisione
del Collegio di Milano (67). Osserva il collegio
ambrosiano che la proposta di variazione di un
contratto ovvero di modifica del rapporto debitorio
non puo` che valere, secondo i principi generali che
governano la materia contrattuale, come proposta
di nuovo contratto o di nuovo accordo.
Salvo dunque il caso di una proposta di contratto
con obbligazioni a carico del solo proponente (art.
1333 c.c.), la proposta che non comporti solo vantaggi per il destinatario non potra` ritenersi accettata per effetto del silenzio dellintermediario.
Phishing
Si assommano sotto questa rubrica i variegati casi
di c.d. furto della identita` telematica, perpetrato attraverso lappropriazione fraudolenta di codici o
password identificativi del cliente in internet allo
scopo di conseguirne indebiti vantaggi. Cruciale, in
questa (crescente, anzi minacciosa) tipologia di fattispecie, e` lo stabilire se lintermediario abbia adottato - allepoca del fatto - tutte le cautele ed i presidi idonei, secondo la tecnica migliore zur Zeit disponibile, a garantire la massima sicurezza del servizio telematico offerto.
Sulla scia dellindirizzo consolidato secondo cui la
diligenza a carico dellintermediario ha natura tecnica e deve essere valutata secondo i rischi tipici
della sfera professionale di riferimento, assumendo
come parametro la figura dellaccorto banchiere (68), i collegi ABF hanno accertato la responsabilita` dellintermediario le quante volte, allepoca
del fatto, la tecnologia aveva gia` messo a disposizione misure di sicurezza piu` raffinate e soprattutto
con certezza affidabili, seppur costose (soggiungeremmo), di quelle in concreto adottate, e capaci di
offrire al cliente una protezione maggiore (69).
Note:
(64) Collegio di Roma, 22 marzo 2010, n. 139 - Pres. Marziale;
Est. De Carolis.
(65) Decisione del 27 maggio 2010, n. 450 - Pres. Est. Lucchini
Guastalla.
(66) Collegio di Milano 8 aprile 2011, n. 713 - Pres. Gambaro;
Est. Sciarrone Alibrandi.
(67) Collegio di Milano 18 maggio 2012, n. 1644 - Pres. Gambaro; Est. Cerini.
(68) Cass., sez. I, 12 giugno 2007, n. 13777; Cass., sez. I, civ., 7
marzo 2003, n. 3389; Cass., sez. III, 31 luglio 2002, n. 11382.
(69) Tra tante, v. Collegio di Roma, 10 febbraio 2010, n. 33 Pres. Marziale; Est. Scognamiglio.
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