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I SEMICONDUTTORI

CAPITOLO 1
1.1 LA CONDUZIONE NEI SEMICONDUTTORI
La struttura cristallina di un solido risulta dalla ripetizione regolare di raggruppamenti di atomi, che
formano una cella elementare.
Certi tipi di atomi (i metalli) possono legarsi costituendo una sorta di grande nube elettronica comune a
tutti gli atomi del reticolo cristallino. In questo caso, ciascun atomo mette in compartecipazione uno o due
elettroni che diventano liberi di muoversi allinterno del reticolo. Questo tipo di legame possibile quando
lenergia di ionizzazione degli elettroni pi esterni sufficientemente bassa e pertanto lagitazione termica a
temperatura ambiente in grado di liberare tutti gli elettroni pi esterni di ciascun atomo. Gli elettroni si
dispongono intorno al nucleo su orbitali. Lorbitale la regione di spazio intorno al nucleo alla quale si
associa una certa probabilit, arbitrariamente fissata al 90-95%, di trovare lelettrone. Vi sono 4 tipi di
orbitali di forma diversa, indicati con le lettere s, p, d, f. Gli orbitali s sono sferici, gli orbitali p sono bilobati,
mentre gli orbitali d ed f hanno complesse forme multilobate. Ogni orbitale pu contenere al massimo due
elettroni. Gli elettroni possono sistemarsi solo a certe distanze dal nucleo, formando cos una sorta di strati o
gusci elettronici, a ciascuno dei quali compete una certa energia caratteristica, detta livello energetico. I
livelli energetici sono quantizzati; gli elettroni possono possedere solo certi valori di energia. Ogni livello
energetico pu contenere solo un certo numero di elettroni, caratteristico del livello. Gli elettroni tendono a
occupare sempre il livello energetico libero pi basso (pi vicino al nucleo) fino a saturarlo e solo allora si
dispongono in livelli energetici pi esterni.
Lordine di riempimento degli orbitali, in ordine crescente di energia, il seguente: 1s ; 2s ; 2p ; 3s ; 3p ;
4s ; 3d ; 4p ; 5s ; 4d ; 5p ; 6s ; 4f ; 5d ; 6p ; 7s ; 5f ; 6d ; ecc. anche se non esiste un atomo che abbia tutti
questi elettroni.
Ad esempio latomo di Argento (Ag) ha 47 elettroni.
Ar47 =

8
2
5
1 s 22+2 s24 + 2 p610 +3 s 212+3 p618 +4 s 220+3 d 10
30 +4 p 36+5 s38 + 4 d 47

Il completamento o il completo svuotamento di un guscio elettronico un condizione di minimo


energetico per latomo. Nei metalli, gli atomi cedono gli elettroni esterni. Questi elettroni compongono la
nuvola elettronica (gas di elettroni) che riempie lintero reticolo. Gli elettroni di tale nube rimangono
comunque legati al reticolo dal fatto che gli atomi sono ioni positivi, la cui carica schermata proprio dalla
nube negativa. Come facile immaginare in un metallo il numero di elettroni liberi molto pi grande
rispetto al caso agli altri materiali e varia poco con la temperatura.
Quando si applica un campo elettrico a un metallo gli elettroni liberi vengono accelerati e si muovono
nel cristallo sotto linflusso di una energia potenziale, dovuta alla carica positiva dei nuclei, schermata dagli
elettroni localizzati sugli stessi atomi. Se gli atomi fossero molto distanti tra loro, le superfici di energia
potenziale non sinfluenzerebbero tra di loro e ogni atomo si potrebbe considerare un sistema isolato. In un
cristallo reale lenergia potenziale una funzione periodica, con periodicit pari alla cella elementare;
lelettrone si muove quindi sotto linfluenza di un campo periodico non nullo allinterno del reticolo, mentre
dallesterno viene sollecitato da un campo elettrico applicato (differenza di potenziale).
Leffetto del reticolo sostanzialmente quello di introdurre una perturbazione periodica alle
caratteristiche del movimento dellelettrone sotto linflusso del campo elettrico esterno. Questo fatto,
diversamente da quanto spesso si suppone, non rallenta il moto elettronico e non introduce effetti di
resistenza ohmica: in un reticolo idealmente perfetto e in assenza di agitazione termica il moto
dellelettrone non incontrerebbe resistenza alcuna.
Lo studio rigoroso dellelettrone allinterno del cristallo dovrebbe essere fatto ricorrendo alla
meccanica quantistica. In ogni caso, se ipotizziamo che gli effetti del potenziale reticolare sul moto
dellelettrone si manifestino attraverso una modificazione della massa inerziale dellelettrone (massa
inerziale vs. massa efficace m*), il moto pu essere studiato in termini classici, supponendo, cio, che esso
obbedisca alla seconda legge della dinamica

F=m x a .

In altri termini, consideriamo il moto di un elettrone libero soggetto a una forza qE , ma con una massa

efficace m , il cui valore dipende dal particolare cristallo. La massa efficace abbastanza simile a quella

reale per un conduttore metallico, mentre pu discostarsi da questa in maniera significativa nei
semiconduttori e diventare in alcuni casi anche formalmente negativa.
Nei metalli, a temperature prossime allo zero assoluto gli elettroni di conduzione non incontrano
nessuna opposizione al moto e la resistenza nulla. Alle temperature ordinarie invece, gli atomi senza gli
elettroni di conduzione (ioni) possiedono energia cinetica sotto forma di vibrazione attorno alla loro naturale
posizione nel reticolo cristallino. Nel metallo vi quindi una continua interazione tra gli elettroni di
conduzione e gli ioni sotto forma di urti elastici e anelastici, il movimento degli elettroni casuale, non c
movimento netto e la corrente totale nulla.
Possiamo visualizzare ci che avviene allinterno del materiale pensando ai giocatori di una squadra di
calcio (gli atomi) che si allenano eseguendo tra loro passaggi con un certo numero di palloni (gli elettroni).
Ciascun giocatore quando riceve il pallone lo stoppa e lo lancia in una direzione casuale. Il tempo che il
pallone impiega tra un giocatore e laltro ovviamente molto variabile, ma se i giocatori sono distribuiti
piuttosto uniformemente e il campo molto grande, possiamo definire il tempo medio che dipender
dallenergia media che i giocatori trasferiscono ai palloni, per gli elettroni dallagitazione termica.

Figura 1.1 - Simulazione delleffetto caotico del movimento degli elettroni.

Consideriamo adesso una sbarra di materiale conduttore ai cui estremi applicata una differenza di
potenziale, si veda Figura 1.2.

Figura 1.2 - Sbarra di materiale conduttore con applicata una differenza di potenziale ec.

Allinterno del materiale, a causa della differenza di potenziale ec, nasce un campo elettrico E; nel nostro
esempio, il campo elettrico parallelo allasse principale del conduttore.

Gli elettroni liberi, presenti allinterno del materiale, vengono accelerati: al movimento casuale degli
elettroni sovrapposta una piccola componente di velocit in direzione -E.
Tornando allanalogia del campo di calcio, come se i giocatori si allenassero in un campo in discesa. I
palloni saranno ancora lanciati a caso in tutte le direzioni, ma in media tenderanno a spostarsi verso il lato
pi basso del campo. Questo moto, sovrapposto a quello casuale dovuto allagitazione termica, detto
deriva. Si noto che il moto termico rimane preponderante rispetto alla deriva e solo a lungo termine si
noter questa tendenza dei palloni ad andare verso una specifica direzione.
Adesso, consideriamo il movimento di un singolo elettrone. Un elettrone in movimento viene
costantemente accelerato finch non incontra sul suo cammino un difetto reticolare, un impurezza od un
fonone (quanto di vibrazione reticolare). In queste condizioni si genera uninterazione tra il moto
dellelettrone e le imperfezioni reticolari. Le interazioni elettrone-imperfezione reticolare provoca un
trasferimento di quantit di moto dallelettrone al reticolo, con leffetto complessivo di diminuire la velocit
dellelettrone e di aumentare lenergia cinetica degli atomi che costituiscono il reticolo (con conseguente
aumento di temperatura del solido). A causa dellinterazione elettrone-reticolo, sotto lazione di un campo
elettrico esterno, lelettrone acquista una velocit di deriva v che proporzionale a E.
Se un campo elettrico dintensit E applicato, gli elettroni sono accelerati: al movimento casuale degli
elettroni sovrapposta una piccola componente di velocit in direzione -E. Ad ogni collisione anelastica gli
elettroni perdono la loro energia cinetica, dopo ogni collisione gli elettroni riaccelerano, riacquistano la
componente di velocit in direzione -E e quindi perdono nuovamente la loro energia cinetica al successivo
urto anelastico. Il tempo che intercorre tra due collisioni determinato dalla velocit casuale e dalla
lunghezza media del cammino libero. In media gli elettroni avranno una velocit di deriva v che sar
proporzionale a E.
Supponiamo che lelettrone possa muoversi e accelerare liberamente fino allistante dellinterazione con
un difetto reticolare, un impurezza o un fonone, quando cede energia cinetica al reticolo. Laccelerazione
dellelettrone risulta:

a=q x E /me . Se il tempo medio tra due urti successivi 2 ( detto tempo di

rilassamento, per il Cu

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2 x 10

s), la velocit dellelettrone dopo 2, sar:

v 2 r =2 x av iniziale =

2 x q x E
v iniziale
me

Facendo lipotesi semplificativa che lelettrone ad ogni urto si ferma e riparte,


media sar:

v media =

v iniziale = 0 , la velocit

xqxE
me

Se la densit degli elettroni liberi ne, la densit di corrente sar data da:

j=ne x q x v media =

ne x q2 x x E
me

definendo =

n e x q2 x
me

j= x E

Occorre a questo punto introdurre il concetto, abbastanza intuitivo, di mobilit dellelettrone, o in


generale di un portatore di carica. Questa mobilit degli elettroni liberi viene definita come il rapporto tra la
velocit media (o di deriva) del portatore e lintensit del campo elettrico:

e =

v media q x
=
E
me

Ne deriva che la conducibilit sar anche data da:

n e x q2 x
=
=n e x q x e
me
Per la legge di Ohm, la corrente elettrica che scorre nel conduttore

iC =

qn Ae
A
e C= e e C
l
l

Esempio 1.1
Si consideri una piastrina di materiale conduttore avente lunghezza l = 2.8 mm e sezione A = 4 m 2. Gli
elettroni, allinterno del materiale con cui realizzata la piastrina presentano una mobilit di e = 500 cm 2 x
V-1 x s-1. Se alla piastrina applicata una differenza di potenziale di eC = 100 mV, essa viene percorsa da una
corrente iC = 5 mA.
Determinare il numero di cariche per unit di volume, libere di muoversi nel conduttore.
Utilizzando lequazione della corrente elettrica si ottiene:

iC =

qnA eC
l

n=

iC x l
qA e C

( 5 x 103 A ) x (2.8 x 103 m)


( 1.6 x 1019 C ) x ( 4 x 1012 m2 ) x ( 500 x 104 m2 x V 1 x s1 ) x( 101 V )
4.3 x 10 27 m3

In questo conduttore si hanno circa 4 x 1021 elettroni al cm che conducono la corrente.


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