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Introduzione
Il presente lavoro ha i seguenti obiettivi:
Sono state fornite differenti definizioni di Parco Scientifico e Tecno logico (si veda Appendice
A) a partire dalle diverse esperienze intraprese in distinti ambiti nazionali e regionali ed in
epoche distinte. In termini generali un Parco Scientifico e Tecnologico descrive una molteplicit
di iniziative volte a stimolare lo sviluppo imprenditoriale nei settori ad alto contenuto
tecnologico ed innovativo, specie nelle PMI. Non esiste comunque un modello unico di Parco
Scientifico e Tecnologico che possa ritenersi applicabile a diversi contesti istituzionali ed
economici. La formazione di un Parco dipende dalle differenti finalit dei promotori e dal
contesto istituzionale ed economico in cui il Parco promosso ed istituito.
Nella fase di progettazione di un Parco quindi necessario tenere conto di tre elementi:
1.1 Il territorio
Lanalisi di alcune esperienze di PST con condizioni territoriali risultano interessanti perch
mostrano come sia possibile attrarre agenti economici in unarea prossima ad unarea
metropolitana.
Ad esempio, il PST di Warwick (Coventry, Regno Unito) situato in unarea con unalta
concentrazione di industrie manifatturiere, principalmente nel settore automobilistico, prossima
ad una delle pi importanti citt inglesi, Birminghan. Il Parco, nei 15 anni di esistenza, riuscito
ad attrarre imprese ed a generarne di nuove, tanto da essere considerato una delle migliori
esperienze a livello europeo. 1 Due le ragioni del successo: la presenza di centro universitario di
eccellenza e gli ottimi collegamenti ad un centro metropolitano. 2
Un altro esempio quello del BIOINDUSTRY PARK del Canavese (Torino). Questo PST,
istituito dagli enti locali e da imprese private, stato scelto come sito ottimale da centri di
ricerca pubblici (lUniversit di Torino, il CNR e lIstituto Nazionale di Fisica della Materia)
aumentando cos le proprie potenzialit di incubatore. La capacit di attrazione deriva, da un
lato dallofferta di strutture di ricerca idonee, spazi e luoghi di lavoro piacevoli; dallaltro dalla
capacit di assicurare rapidi collegamenti con la citt di Torino.
OECD 1997.
Ad esempio laeroporto internazionale di Birgminghan raggiungibile pi velocemente da Coventry piuttosto che
Birminghan stessa.
2
Parco allimmagine turistica delle Baleari ha spinto i promotori a coinvolgere nel progetto un
architetto di fama internazionale, capace di progettare unopera che rispetti i vincoli ambientali,
estetici e funzionali che impone il territorio insulare. Le strutture del Parco in questo caso hanno
un valore intrinseco, danno visibilit al progetto ed accrescono il consenso attorno alliniziativa,
anche da parte della comunit economica e sociale non direttamente beneficiata dalle attivit del
Parco.
Un caso altrettanto interessante riguarda il Vasteras Techno Park, Svezia. Situato in una
regione dotata di buone infrastrutture, ben collegate con il resto del paese, rappresenta unarea
storicamente industriale, ma anche dotata di numerose istituzioni culturali.
Il Parco nato recentemente con un duplice obiettivo: da una parte favorire la creazione di
imprese in settori ad alta tecnologia, con lo schema proprio degli incubatori tecnologici;
dallaltra, intervenendo sul tessuto urbanistico delle ex zone industriali, ha come scopo attrarre
scrittori, scultori ed artisti per formare un polo culturale adiacente a quello tecnologico.
Liniziativa del PST rientra in un vasto progetto che si propone di creare una struttura
polifunzionale in cui vi sia una proficua commistione tra cultura umanistica, scientifica ed
imprenditoriale.
1.2 I settori
mentre il settore high- tech riguarda solo il 5 per cento degli occupati e quello delle imprese
specializzate il 12,9. 4 Lattivit innovativa, relativamente vivace, si concentra nei settori
tradizionali ed in quelli specializzati ed principalmente di tipo incrementale.
E quindi importante considerare il ruolo che un Parco Scientifico e Tecnologico pu
svolgere in settori tradizionali non solo in settori ad alto contenuto tecnologico.
La maggior parte delle esperienze di parchi tecnologici, istituiti con lobiettivo di
promuovere linnovazione, si sono concentrati in settori in cui la ricerca di base ha un ruolo
centrale e la finalit di questi parchi cercare di commercializzarne i risultati. Queste esperienze
non sono facilmente trasferibili in contesti economici caratterizzati da imprese impiegate in
settori tradizionali.
Lesperienza del Parco Scientifico e Tecnologico Galileo di Padova in questo senso
illuminante. Nellarea del padovano, esiste un tessuto di piccole imprese impegnate in settori
tradizionali tanto da costituire dei distretti industriali; 5 queste imprese sono competitive, capaci
dinnovazione, anche se quasi esclusivamente di tipo incrementale. Quello che manca loro la
capacit di agire collettivamente, di avere una visione di lungo periodo dellattivit innovativa,
ad esempio grande la difficolt di esplorare nuovi possibili sviluppi tecnologici (costi elevati,
incertezza dei risultati), e quindi si limitano a percorrere linee di ricerca gi intraprese, con forte
rischio di fenomeni di lock in. Il Parco Scientifico e Tecnologico offre quindi quelle possibilit,
derivanti dalle economie di scala e di scopo, di affrontare la ricerca a pi amplio spettro,
coinvolgendo cos soggetti con cui spesso le piccole imprese hanno difficolt ad interagire, ad
esempio le universit.
La caratteristica centrale nellesperienza del PST Galileo, tanto da risultare elemento di
successo, la continua e costante azione di collegamento tra soggetti diversi, in modo che quelli
attivi nella ricerca di base siano in grado di interpretare la domanda di innovazione proveniente
dalle imprese e queste ultime siano in grado di comunicare al PST le proprie esigenze. Tale
obiettivo stato perseguito creando relazioni stabili tra i diversi soggetti; ad esempio istituendo
gruppi misti di lavoro, sviluppando figure professionali paragonabili a mediatori culturali. In
particolare, sono state progettate due strutture specifiche: la prima, denominata Auditech, una
rete di consulenti aziendali il cui compito interpretare le esigenze delle imprese ed
individuarne i sentieri di sviluppo; la seconda la Scuola Italiana di Design, che, oltre alla
propria attivit di formazione, rappresenta un centro di creativit con cui le imprese possono
collaborare.
I dati riguardano il 1996, i settori sono aggregati secondo la tassonomia di Pavitt, che classifica le imprese per
lorigine dellattivit innovativa. La classificazioni si articola in quattro categorie: settori tradizionali, settori con
economie di scala, specializzati ed infine i settori ad contenuto tecnologico.
5
La zona industriale di Padova costituisce una delle pi importanti concentrazioni produttive a livello nazionale
con oltre 1.200 aziende insediate che occupano 20.000 addetti. I distretti presenti riguardano i seguenti settori:
tessile e abbigliamento, legno e mobile, calzaturiero.
2.1 Attori
Vi sono diverse prospettive attraverso cui possibile analizzare il sistema di organizzazioni
ed imprese coinvolte nella promozione di un PST. In questo capitolo ci soffermiamo su due
aspetti critici:
Per quanto riguarda il primo aspetto sar discussa la capacit di diverse strutture
organizzative nel concorrere a realizzare le finalit di un PST. In particolare, dopo aver definito
diverse forme organizzative di Parco, a seconda della natura degli attori e delle finalit che
perseguono, si cercher di comprendere il ruolo che ciascun attore svolge nella attivit di
promozione del Parco. Il quadro verr arricchito dalla discussione di esperienze che la
letteratura ha identificato tra le best practice a livello europeo.
Riguardo al secondo aspetto critico, mostreremo quali strumenti sono stati adottati per
risolvere i potenziali conflitti tra organizzazioni che offrono servizi di promozione per le
imprese e dellinnovazione nello stesso territorio.
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Parchi privati
I parchi privati sorgono in ambiti settoriali specifici, principalmente nelle IT (information
technology) e nel software e si caratterizzano per essere esclusivamente for profit. Sono un
fenomeno estremamente recente che ha avuto il suo boom sul finire degli anni novanta a seguito
della forte crescita segnata dalle imprese della net economy. Il recente tracollo di molte imprese
dotcom ha ridimensionato il fenomeno e portato alla chiusura di gran parte degli incubatori new
economy.6
La natura privata del Parco giustificata dal perseguimento di un unico obiettivo: le
aspettative di profitto indotte dalla crescita esponenziale di un settore economico, quello del
software e delle IT. Il vantaggio che ha condotto alladozione di una struttura dominata da soli
promotori trova la sua giustificazione nei due elementi sopra delineati:
Parchi pubblici
Le esperienze pi diffuse di PST ed incubatori rientrano nella seconda categoria, quelli a
prevalente partecipazione pubblica. Questi PST hanno obiettivi inerenti:
Per avere alcune cifre sul fenomeno rimandiamo ad una recente indagine condotta dalle UE su un campione di
incubatori europei compresi alcuni new economy incubators (Benchmarking of Business Incubators, 2002).
11
Partenership pubblico-privata
Nei PST di recente formazione e, soprattutto, nelle esperienze di incubatori tecnologici, si
assiste a partecipazioni paritetiche tra soggetti privati e pubblici. La natura commerciale del
Parco spesso prevale rispetto alle finalit pubbliche, in particolare i parchi sono for profit ed
economicamente sostenibili (non dipendono da sussidi pubblici). In molti casi queste esperienze
costituiscono unevoluzione di preesistenti PST, che hanno adattato le funzioni svolte e la
propria offerta di servizi per rispondere alle mutate esigenze del tessuto economico. Le priorit
del Parco si sono rivolte alle attivit di incubazione di imprese. Ci avvenuto tramite la
creazione di apposite societ pubblico-private, spesso costituite da grandi imprese locali,
fondazioni e dagli stessi PST.
Questa terza forma organizzativa risulta la pi rilevante, in quanto mette in luce la necessit
di un approccio sistemico qualora il PST preveda il perseguimento di un insieme variegato di
finalit, sia di natura commerciale che di natura pubblica. La molteplicit degli obiettivi rimanda
alla necessit di creare istituzioni che riescano a dare coerenza alle finalit e favorire la coesione
tra i soggetti promotori.
Lintervento del settore pubblico, in partnership con quello privato, assolve quindi alle
seguenti funzioni:
generare consenso. Per sua natura pu generare consenso tra tutti gli attori del
territorio (imprese, universit, sindacati, altre amministrazioni pubbliche, altri
PST) circa obiettivi comuni (promozione dellimmagine del territorio,
formazione del capitale umano, creazione di imprese ed occupazione, diffusione
di conoscenze ed innovazioni);
ridurre lincertezza. Riduce lincertezza nello svolgimento di attivit che non
hanno una probabilit calcolabile di successo. In particolare la promozione di
imprese in settori ad alta tecnologia costituisce unoperazione estremamente
rischiosa per un operatore privato, allorch non vi siano chiari possibilit di
successo, come ad esempio accadeva nel caso delle start-up della net economy;
fornire incentivi. Pu fornire incentivi di varia natura: ad esempio sgravi di
natura fiscale per le imprese che si stabiliscono nel PST;
garantire un approccio integrato. Offre una infrastruttura fisica, tecnologica ed
organizzativa, oltre alla presenza di competenze specifiche.
Per una presentazione degli strumenti comunitari per linnovazione vedi lappendice.
13
combinazione di attori pubblici e privati pu riuscire a coniugare lofferta di beni pubblici locali,
quale pu essere considerata, con lefficienza della gestione.
La struttura della governance del Parco deve riuscire quindi a coordinare soggetti con
finalit e orizzonti temporali differenti; le forme di governance sono un elemento critico da cui
dipende linsieme di risultati che un PST pu raggiungere.
Le imprese potrebbero cooperare nelle attivit di R&S pre-competitiva e dividere i costi connessi. La stessa
considerazione vale per gli incubatori dimpresa. Dal lato della domanda, la presenza di numerosi fonti porta le
imprese a sopportare maggiori costi derivanti dalla attivit di selezione delle stesse.
14
Ad esempio questi centri tecnologici si sono dati uno strumento organizzativo formale per
svolgere le attivit in comune: il gruppo di lavoro AGTZ-SH. 9 In questa sede condividono le
esperienze e best practice da replicare nei propri incubatori. Tra gli strumenti adottati per la
promozione delle relazioni tra i centri e tra le imprese del Parco vi sono:
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interagiscono? Che linguaggi usano?), sia nella fase di progettazione in cui sono individuati i
soggetti centrali (ad esempio: luniversit pu essere centrale nel contesto economico in cui si
vuole intervenire?) ed i soggetti che i promotori vorrebbero coinvolgere.
Tale obiettivo comunque prioritario in quanto che luniversit considerata centrale per i
promotori e i partecipanti del PST. Infatti quasi tutti i PST hanno tra le proprie finalit la
commercializzazione delle ricerca di base e la maggior parte delle imprese aderiscono ad un
Parco per la presenza di universit o di centri di ricerca ad essa collegati.
Lesperienza del PST dellAustralia occidentale (WATP) ben sintetizza le difficolt delle
interazioni tra universit ed imprese. 11 Il WATP, istituito una ventina di anni fa, costituito da
circa 60 organizzazioni, prevalentemente private (84 per cento), concentrate in settori ad alto
contenuto tecnologico e nei servizi, per un totale di 1400 occupati.
Lesperienza di questo PST stata giudicata positivamente sia in termini occupazionali, sia
di sviluppo che in credibilit delle imprese ospiti e delle start up. Il giudizio invece negativo
per quanto riguarda la diffusione della tecnologia. 12
Principale spiegazione la scarsa interazione che il WATP ha avuto con la Curtin
Univerisity of Technology, che situato in unarea limitrofa al Parco. Difatti sono state
pochissime le joint-venture realizzate tra imprese del Parco ed universit e sono state poche le
consulenze richieste dalle imprese del Parco al personale delluniversit. Questo malgrado le
imprese presenti del Parco dedichino molte risorse alla ricerca e sviluppo e la met delle imprese
abbiano laureati della Curtin University tra i propri dipendenti. Inoltre la maggior parte delle
imprese indicano la presenza delluniversit come una delle ragioni principali della loro scelta di
insediamento allinterno del Parco. Pur tuttavia i benefici che ne traggono sono quasi
esclusivamente di accesso ai servizi offerti dalla universit (ad esempio la biblioteca) e in
termini di credibilit che deriva loro semplicemente dallessere associati al Parco ed
alluniversit.
Lesperienza del WATP indica quindi che la prossimit geografica ed i rapporti informali
tra imprese ed universit difficilmente generano di per s interazioni e collaborazioni anche
quando le imprese hanno capacit di assorbimento e sono propense allutilizzo di fonti esterne di
conoscenza. Gli scambi devono essere incentivati, istituiti, guidati e resi stabili affinch si
possano generare effettive collaborazioni.
Lesperienza del WATP descrive bene le difficolt di interazioni tra imprese ed universit,
ma le collaborazioni e joint-venture non sono il solo modo con cui possibile commercializzare
i risultati della ricerca di base. Un altro modo quello delle imprese spin-off, cio di imprese
commerciali create da personale universitario per appropriarsi dei benefici derivanti dai risultati
della propria ricerca. Unesperienza di PST relativa a ci molto interessante quella del Parco di
Manchester (Regno Unito).
Il Manchester Science Park, istituito nel 1984, stato promosso congiuntamente dal
Council locale, dalle tre universit cittadine e da alcune imprese commerciali appartenenti a
diversi settori; le imprese ed organizzazioni presenti sono 43 per un totale di 550 occupati.
Allinterno del Parco stato istituito un incubatore tecnologico con il preciso compito di
facilitare, ove possibile, la commercializzazione dei risultati dellattivit di ricerca del
dipartimento di scienze biologiche delluniversit di Manchester che il pi grande a livello
europeo. Lincubatore offre spazi, servizi, consulenze e finanziamenti agli accademici che
11
Il riferimento principale Petr Kenyon e Noell Doss The economic impact of WA Technology Park and its links
to Curtin University of Technology in IEP, 2001. I dati a cui si fa riferimento nel seguito sono relativi al 1997.
12
Il giudizio del Department of Commerce and Trade, citato nellarticolo di Kenyon e Doss (vedi nota
precedente)
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intendono commercializzare alcuni risultati della propria ricerca. Lincubatore aiuta quindi i
ricercatori in tutta quella fase precedente allistituzione di una vera e propria attivit
commerciale sia per condurre ulteriori ricerche sia ana lisi per valutare leffettivo valore
commerciale dei risultati della ricerca. Lincubatore si assume cos tutti i costi e i rischi relativi
alla fase precedente la commercializzazione. Inoltre, stabilita la non fattibilit della
commercializzazione, il ricercatore pu tranquillamente ritornare al proprio laboratorio
universitario senza sopportare lonere finanziario e senza compromettere la propria credibilit
professionale.
Lincubatore allinterno del PST mancuniano riesce quindi a colmare quella distanza tra
universit ed impresa rendendo non costoso e quindi reversibile il passaggio dal mondo della
ricerca accademica a quello dellimpresa per quei ricercatori che ritengono i propri risultati di
ricerca sfruttabili commercialmente.
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Il PST rappresenta uno degli strumenti con cui possibile intervenire sul territorio per
creare vantaggi competitivi dinamici. La sua efficacia dipende dalla presenza di una serie di
elementi costitutivi. In particolare una condizione necessaria linstallazione di centri di ricerca
che garantiscano la produzione di conoscenze, sia scientifiche che tecnologiche, e soprattutto la
loro diffusione tra i soggetti operanti nel Parco.
A prescindere dalle differenze settoriali che caratterizzano lintensit delle attivit di ricerca
(vedi paragrafo 1.2), il successo di un PST in termini di diffusione della conoscenza e tecnologia
non dipende esclusivamente dalla qualit della ricerca condotta, ma soprattutto da come
trasferita al sistema delle imprese. Linterazione resa possibile dallinsieme di servizi
collaterali che un PST pone in essere.
Lorganizzazione, la gestione ed il funzionamento dei servizi rappresentano laspetto critico
per le attivit del Parco e quindi uno degli elementi che pu sancirne il successo. Questo
costituisce largomento dei prossimi paragrafi.
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3.
infrastrutture fisiche;
infrastrutture immateriali:
attivit di formazione e selezione e supporto alle imprese;
servizi di consulenza tecnica: legale, tecnologica, brevettale, ecc.;
servizi finanziari e/o di venture capital;
reti
Infrastrutture fisiche
Tra le infrastrutture fisiche (IF) rientrano le strutture immobiliari, i servizi di base, le vie di
comunicazione, ecc. Le caratteristiche delle IF dipendono dal contesto territoriale e dalle
funzioni del PST. Vi sono casi in cui il Parco ospita attivit che richiedono spazi ampli, come
quelle manifatturiere; in altri casi le strutture devono ospitare le sole attivit di ricerca e di
servizio, quindi le strutture sono costituite da laboratori e sale-test. Alcune condizioni di
localizzazione costituiscono un fattore discriminante per lattrazione di ospiti.
Tra queste ricordiamo:
la localizzazione centrale rispetto alle maggiori vie di comunicazione, come ad
esempio: autostrade, aeroporti internazionali, scali ferroviari;
servizi complementari alle attivit delle imprese: servizi di segreteria, disponibilit
di sale riunione, sale conferenze, sala per teleconferenze, ecc..
servizi di telecomunicazione avanzati, ad esempio: banda larga per internet, ecc..
servizi di ristorazione, intrattenimento ed alloggio, agenzie di viaggio, ecc..
La maggior parte dei parchi di successo soddisfa molte di queste condizioni, ci suggerisce
che costituiscano fattori non marginali nelle decisioni di localizzazione delle imprese.
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Infrastrutture immateriali
Lattivit di incubazione rappresenta uno dei servizi principali offerti da un PST e costituisce
di per s un fattore di attrazione. Le imprese che accedono ad un incubatore sono attratte dai
servizi aggiuntivi che il Parco offre. Infatti, molti PST che gestiscono un incubatore prevedono
che le imprese, terminato il periodo di incubazione, possano installarsi direttamente nelle
strutture del PST, senza dover subire ulteriori processi di selezione.
Il binomio PST ed incubatore una formula che si affermata in molte esperienze recenti di
PST e che crea evidenti sinergie sia per le imprese entranti, sia per quelle gi operanti nel PST.
Le prime, come gi menzionato, beneficano dei servizi che il Parco mette a disposizione dei
propri ospiti. Le ultime beneficano di un generale clima di effervescenza imprenditoriale
prodotto dalla presenza di un flusso continuo di idee innovative legate alle newcomer. In
particolare la vicinanza sia spaziale, sia settoriale, facilita linterazione tra i ricercatori delle
imprese maggiori e gli imprenditori delle imprese dellincubatore, realizzando interessanti
esperimenti di collaborazione, od instaurando rapporti di subfornitura.
A tal proposito menzioniamo il caso delle HomeCom (vedi Quadro 5). Questa iniziativa, nata
come strumento per facilitare la comunicazione tra le imprese del PST, ha permesso di mettere
in contatto le maggiori multinazionali svedesi ospitate nel PST di Majardevi con le imprese
dellincubatore specializzate in home-technology. Linterazione si concretizzata in
collaborazioni ed attivit di ricerca pre-competitiva tra le imprese maggiori e le start-up.
Questo esempio mostra come le sinergie interne possano generarsi tra gli ospiti del Parco, se
sostenute da iniziative mirate.
Tra i servizi che un PST pu organizzare, soprattutto qualora incorpori un incubatore, vi sono
i seguenti:
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Alcuni PST dispongono di servizi interni per la valutazione delle tecnologie che le imprese
intendono commercializzare. Tra gli strumenti adottati vi sono anche studi di mercato per
valutare le potenzialit commerciali della tecnologia. Ad esempio il Ben Franklin Technology
Centre of Pennsylvania ha sviluppato un servizio per identificare le possibili imprese locali che
sarebbero interessate alle tecnologie prodotte dalle imprese ospiti. 13
Per ci che concerne i servizi di formazione, questi sono sviluppati spesso nellambito
di programmi di pre-incubazione. In altri casi sono offerti a tutte le imprese ospiti o pi
in generale alle imprese che desiderano parteciparvi. Di seguito proponiamo alcune
esperienze (vedi Quadro 5) che sono state identificate come best practice tra gli
incubatori europei (IEP, 2001).
13
23
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I tre gruppi di servizi menzionati non sempre sono forniti dal Parco o dallincubatore. Vi sono
casi in cui lincubatore ne il promotore, in quanto leconomia locale carente di iniziative
analoghe. Al contrario, specie in aree dove vi gi una forte presenza di agenzie di sviluppo o di
incubatori, il Parco si affida alle imprese che operano sul territorio, evitando quindi il rischio di
produrre un effetto di spiazzamento sulleconomia locale.
Tale politica esprime la filosofia di fondo dei PST, vale a dire: intervenire sul territorio con lo
scopo diretto od indiretto di produrre ricchezza. In questo senso quindi le attivit offerte da un
Parco non dovrebbero entrare in diretta competizione con quelle gi esistenti. Tale
considerazione diretta sia ai servizi complementari che riguardano lattivit di impresa, sia ai
servizi principali, quali la formazione, la ricerca, la stessa promozione di imprese.
Le reti
Le attivit di networking vengono sviluppate sia per rafforzare le relazioni interne al PST,
quindi per creare un ambiente favorevole allo scambio di idee ed esperienze, sia per
promuovere, fuori dai confini dei PST, le imprese ospiti ed i loro progetti. Lattivit di
networking importante anche per aiutare le imprese, specie negli incubatori, a superare un
senso di isolamento che si genera quando operano in settori caratterizzati da elevato rischio,
come quelli delle alte tecnologie. Il PST offre quindi strumenti idonei per ridurre il grado di
incertezza ed isolamento. Ne presentiamo alcuni nel Quadro 6.
Le relazioni esterne si stabiliscono innanzitutto per sopperire alla mancanza di servizi interni,
specie se risultano essere offerti in altri incubatori operanti nello stesso bacino dutenza. I
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2. esternalit e spill-over. Gli effetti involontari sono generati dalle attivit che si
sviluppano nel Parco, o connesse ai servizi che lo stesso fornisce per i propri
membri. Un esempio di esternalit comuni a molti PST riguarda la rivalutazione
degli immobili adiacenti al Parco. Un altro esempio in tal senso riguarda la
creazione di attivit di servizio esterne al Parco quali: attivit di ristorazione,
aziende di pulizia, strutture alberghiere, societ di trasporti privati, ecc.
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Esternalit e spill-over
Le attivit svolte nel Parco, ed i servizi ad esse funzionali, possono avere ricadute
sulleconomia locale. Identifichiamo di seguito alcuni possibili esternalit positive e negative
generate dalla costituzione ed azione di un PST:
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In conclusione, vogliamo sottolineare che il rapporto tra sinergie interne ed esterne sia da
considerarsi in relazione dinamica, difatti pu modificarsi seguendo levoluzione del Parco e le
strategie perseguite dai suoi gestori. In particolare questo rapporto cambia in funzione della
massa di attivit e soggetti coinvolti nelle attivit del PST. Ogni qualvolta tale massa raggiunge
dimensioni critiche, il Parco in grado (o dovrebbe esserlo) di modificare le proprie funzioni, di
allargare lo spettro dei servizi offerti, di diversificare le attivit di ricerca e quindi i settori di
interesse e cos di ampliare il bacino territoriale e la potenziale utenza.
Levoluzione del PST di Warwick (Coventry) esemplare in tal senso. Nel periodo 19841989, lattivit del Parco stata principalmente orientata a costruire gli edifici e sviluppare le
infrastrutture e contemporaneamente ad individuare e stabilire i primi contatti con i futuri
membri. Nella seconda fase, durata fino al 1996, sono stati sviluppati servizi relativi allattivit
di incubazione di nuove imprese. Nel quinquennio successivo, sono stati sviluppati nuovi centri
di incubazione sparsi per la regione, diversificando i settori di intervento, stabilendo legami con
altre agenzie di sviluppo, offrendo consulenza tecnologia a PMI gi esistenti e localizzate sul
territorio e non solo interne al Parco.
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4. Conclusioni e raccomandazioni
In questo elaborato abbiamo delineato alcuni aspetti chiave e fattori critici relativi
allistituzione e gestione di un PST. In particolare abbia mo analizzato il contesto territoriale e
settoriale, i possibili attori del Parco ed il loro interagire ed infine le funzioni svolte ed i servizi
offerti.
Nel primo capitolo abbiamo analizzato come il contesto economico, sociale e settoriale
condizioni l istituzione di un Parco per esigenze espresse e vincoli presenti.
Relativamente alla provincia riminese si sono considerate due problematiche: la scarsa
dotazione di capitale umano e la carenza di infrastrutture, soprattutto nei trasporti. La
conclusione tratta che le soluzioni a questi due problemi sono strettamente collegate: attrarre
unit di ricerca e ricercatori dalle universit di Bologna, offrendo loro strutture, risorse e spazi
pu risolvere la carenza di capitale umano ma richiede rapidi collegamenti al capoluogo
regionale.
Il focus settoriale del Parco caratterizza lattivit innovativa, i problemi connessi e le
esigenze delle imprese. Abbiamo cos concluso che in fase di progettazione lattenzione deve
essere rivolta allanalisi delle specificit settoriali ed allindividuazione delle effettive fonti di
innovazione utilizzate dalle imprese. Un Parco Scientifico e Tecnologico dovrebbe quindi
cercare di integrare le fonti di innovazione gi utilizzate dalle imprese ed offrirne di
complementari.
Nel secondo capitolo abbiamo considerato gli attori del Parco, analizzando principalmente
le relazioni tra attori pubblici e privati e la relazione tra impresa ed universit.
La parternship pubblico privata la forma di maggiore interesse, soprattutto da qua ndo
lattivit innovativa diventata la principale priorit dei parchi. Tale combinazione di attori
pubblici e privati pu riuscire a coniugare lofferta di beni pubblici locali, quale pu essere
considerata la conoscenza, con lefficienza della gestione. La struttura della governance del
Parco deve riuscire quindi a tenere insieme soggetti con finalit e orizzonti temporali differenti;
le forme di governance sono un elemento critico da cui dipende linsieme di risultati che un PST
pu raggiungere.
Una proficua relazione tra impresa ed universit richiede la definizione di strutture e
meccanismi capaci di favorire la costruzione di legami, aumentare la condivisone di linguaggi e
di pratiche. La prossimit geografica ed i rapporti informali tra imprese ed universit
difficilmente generano di per s interazioni e collaborazioni anche quando le imprese hanno
capacit di assorbimento e sono propense allutilizzo di fonti esterne di conoscenza. Gli scambi
devono essere incentivati, istituiti, guidati e resi stabili affinch si possano generare effettive
collaborazioni.
Nel terzo capitolo abbiamo preso in esame le finalit del Parco, le funzioni svolte ed i
servizi offerti. La prima conclusione che traiamo deriva dallosservazione che i parchi
considerano sempre pi centrale lobiettivo di sviluppo dellattivit innovativa o, in altri termini,
che i PST sono considerati strumento di intervento in un contesto locale volti a gestire e
coordinare agenti eterogenei per sostenere laccumulazione e la diffusione di conoscenza.
Partendo da questa considerazione, abbiamo argomentato non solo limportanza delle
organizzazioni dedite allaccumulazione, ma soprattutto degli strumenti istituiti per renderla
possibile e facilitarne la diffusione. Lenfasi di questo capitolo riguarda tutti quei servizi che un
PST pu offrire per aumentare capacit di assorbimento delle imprese, la differenziazione delle
fonti di innovazione, lampliamento delle linee di ricerca. Abbiamo cos considerato le
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Appendici
Si possono comunque marcare delle differenze tra PST, Parco scientifico e tecnopolo.
Il PST si caratterizza per
dimensioni medio grandi;
disponibilit di terreni da vendere affittare;
accentuata specializzazione settoriale.
Il Parco scientifico:
dimensioni medio piccole;
forte legame con universit;
particolare attenzione alle attivit di R&D e di spin-off.
Tecnopolo, riconducibile ad esperienze francesi e giapponesi, si caratterizza per:
centri tecnologici e istituti sparsi su un territorio metropolitano;
coordinamento fortemente centralizzato.
Allinterno di un Parco pu essere istituito un incubatore, commerciale o di innovazione.
Un incubatore commerciale (di innovazione) un organizzazione che facilita, aiuta ed accelera
il processo di creazione di nuove imprese (nuove tecnologie) offrendo un insieme di
infrastrutture, materiali e non, e di servizi.
14
Lassociazione internazionale dei parchi tecnologici e scientifici, comprende 222 PT in 55 paesi. strutturata n
quattro divisioni regionali: europea, latino americana, nord americana ed infine quella dellarea asiatica-oceano
pacifico.
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Gran Bretagna
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Le dimensioni medie dei parchi sono ridotte e le imprese ospitate hanno un numero
di dipendenti limitato. Recentemente i parchi hanno favorito lattrazione di filiali
britanniche di imprese multinazionali.
Francia
Spagna
Germania
Sin dagli esordi (il primo Parco stato costituito a Berlino nel 1983), i poli
tecnologici tedeschi sono stati rivolti al trasferimento di tecnologia, con lobiettivo
esplicito di fornire servizi per le imprese e promuovere la creazione di imprese start-up.
Tali strutture sono state promosse a livello regionale tramite accordi tra gli istituti di
educazione tecnica, le universit, gli istituti di ricerca pubblici, alcune grandi imprese
industriali e finanziarie. La rete di centri coinvolge circa 200 realt (1996) con strutture
operative e soprattutto dimensioni molto diverse tra loro.
La maggior parte dei centri tecnologici non ha assunto la struttura di veri e propri
parchi tecnologici. Ad esempio il grande investimento di natura immobiliare del Parco
non sempre un aspetto rilevante, molto spesso sono situati nelle citt e sono concepiti
come vere e proprie istituzioni ponte tra le imprese e la ricerca. Non esiste quindi una
chiara distinzione tra il concetto di incubatore tecnologico, Parco scientifico e centro
tecnologico. Alcuni centri sono veri e propri promotori di attivit imprenditoriali, altri
sono dedicati allo sviluppo di iniziative imprenditoriali in regioni a forte ritardo
tecnologico (specie nei Lander orientali).
In questi ultimi anni alcuni centri tecnologici hanno raggiunto un massa critica che li
rende paragonabili alle altre esperienze europee. I casi pi rilevanti, soprattutto per le
dimensioni assunte, sono situati a Berlino, Karlsrushe e Dortmund.
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qualit e certificazione
Internazionalizzazione:
Vi
sono
numerosi
iniziative
per
linternazionalizzazione delle imprese. Le iniziative beneficiano del network
che il Parco scientifico possiede con investitori, universit , centri di
eccellenza sparsi in tutto il mondo.
Fonte: CSES 2002
Sito internet: http://www.mjardevi.se/english.xml
CEEI, incubatore
Localizzazione: Valencia, Spagna
Anno di fondazione: 1991 allinterno del Parco scientifico preesistente
Promotori: iniziativa promossa e finanziata dalla regione e dai fondi strutturali.
Servizi principali offerti: Compie le funzioni tipiche di un incubatore (assistenza finanziari,
business planning, identificazione della domanda servizi di supporto: segreteria, locali,
consulenza, ecc.). Gli spazi offerti permettono linstallazione sia di imprese di servizi
che manifatturiere. Tra gli altri servizi vi : la preparazione e mantenimento del website
e di banche dati, esercizi di benchmarking svolti tramite teleconferenze a cui
partecipano esperti o politici, elaborazione di software per la preparazione di business
plan.
Rapporti esterni: Opera in stretto contatto con i BIC regionali e nazionali, hanno sviluppato
numerose iniziativa in comune.
Fonte: CSES 2002
Sito internet: http://www.ceei- valencia.com/
-Consenso tra i partner: uno dei fattori principali la condivisone del ruolo e
degli obiettivi del centro tecnologico tra i promotori. In particolare la funzione
di promotore di competenze per rafforzare il tessuto imprenditoriale locale e
ridurre la dipendenza dallesterno.
-La rotazione dei membri del centro ritenuta fondamentale per assistere
quante pi imprese
Servizi principali offerti: fornisce infrastrutture per la ricerca. Molti ricercatori quindi
svolgono le proprie attivit nel Parco e si avvicinano quindi allattivit delle start up,
passo che non avrebbero compiuto altrimenti. Inoltre offre spazi per la ricerca con una
notevole flessibilit, cosa che non accadrebbe ad Helsinki, dove vi la congestione
degli spazi ed una maggiore rigidit nella gestione degli stessi. Inoltre:
-sconti per accedere allassistenza tecnica per brevettare, ottenere licenze, ecc.
-attivit di pre-incubazione
diversificata ala esigenze mutate del territorio. E un altro progetto rivolto alle imprese
ad alta tecnologia, inoltre ha permesso di stabilire solide relazioni con lUniversit
locale. E un altro esempio di come lincubatore sia evoluto in parallelo al
cambiamento del tessuto economico locale.
Servizi ed altre attivit: Oltre servizi di incubazione, vi sono poi dei servizi di
preincubazioine e di monitoraggio delle imprese fuoriuscite dellincubatore. Altri
Servizi complementari:
Club imprese: le imprese dellincubatore possono riunirsi per eventi sociali e
cene, un luogo informale dove scambiare informazioni
Attivit promozionali: Il BIC ha promosso diverse attivit di promozione delle
attivit svolte e pi in generale per promuovere limprenditorialit presso
lUniversit di Genova in cooperazione con le banche locali.
Fonte: CSES 2002
Sito internet: http://www.bic.liguria.it/
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Criteri di ammissione: settore high tech, obiettivo di nuova occupazione e rapporti anche
solo potenziali con luniversit
Sito internet: http://www.warwicksciencepark.co.uk/htmfiles/index1.htm
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http://www.AURRP.org/
Associazione parchi svedesi
http://www.swedepark.se/
Associazione parchi inglesi
http://www.ukspa.org.uk/
Associazione parchi francesi
http://www.ftei.org/index.php3
Associazione parchi spagnoli
http://www.aPSTe.org/
http://www.cordis.lu/en/home.html
http://www.cordis.lu/paxis/src/spring.htm
Sito da cui si accede al database degli incubatori comunitari
http://europa.eu.int/comm/enterprise/bi/
Sito governativo inglesi dedicati alla tecnologia
http://www.dti.gov.uk/scienceind/
http://www.innovation.gov.uk/
Universit e centri di ricerca e Parchi tecnologici
Sito di Piero Formica presso lEnterprise Research Development Centre
http://erdc.uce.ac.uk/Pages/research/pieroFP.htm
Sito MBA American University, pagina con studi di caso e links utili
http://www.american.edu/carmel/ab5293a/techparks.htm
Esperienza inglese sui parchi, sito del British Council
http://www.britishcouncil.org/science/science/pubs/briefsht/science_parks/parks.htm
Zernik, Parco Scientifico e Tecnologico olandese
http://www.zernikegroup.com/
ParcBit, Baleari, Spagna
http://www.pcb.ub.es/
Parco Scientifico e Tecnologico di Chalmers, Svezia
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http://www.chalmerssciencepark.com
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Sweden, mimeo, Lund University.
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Finnish Ministry of Trade and Industry (FMT), (1998) Best Practice in Incubator Infrastructure
and Innovation Support, seminar held at Otaniemi Science Park, Espoo.
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Dalmine..
Tormene F., 1999, Il futuro dei distretti. Un Parco Scientifico ispirato al modello delle reti di
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