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Lev Tolstoj
Cassette miste da 5 e
da 3 kg:
Broccoletti
Indivia riccia
Finocchi
Cicoria bionda da taglio
Cavolo verza
Rafano nero
Cicoria Catalogna (Puntarelle)
Rucola
G.Caillebotte - Giorno di pioggia -
tra le fiamme con riferimento al sapore piccante ed al potere irritante degli oli essenziali contenuti nella
radice del rafano.
La pianta appartiene botanicamente all'ordine delle Rhoeadales, famiglia delle crucifere, ma ha caratteristiche botaniche ben definite ed assai diverse da altre Cruciferae, per questo essa stata classificata nel
tempo, da diversi Autori (Pignatti,1982, Tutin et al. 1993) con differenti nomi latini:
Armoracia rusticana P. Gaertner, B. Meyer et Scherb., Armoracia lapathifolia Gilib., Cochlearia armoracia L., Nasturtium armoracia (L.) Fries, Radicala armoracia (L.) B.L. Robinson, Rorippa armoracia (L.)
A.S. Hitchc.
Ancora pi complessa appare la galassia dei nomi volgari con cui si designa, particolarmente in Italia,
questa specie la cui polinomia dovuta anche alla differenziazione dialettale sul territorio italiano. Nell'Italia centrale viene assai spesso denominata Barbaforte, Radicofica, Pizzicalingua, Armoraccia, in Liguria Armuassa, Ravanasso, in Piemonte Mostarda dei Capussin o Ravanet, in Lombardia Creen, Cren o
Kren denominazione usata anche in Trentino-Alto Adige, in Sicilia la pianta denominata Rafanu rusticanu od orientali, mentre nell'Italia meridionale di solito indicata semplicemente come Rafano.
Fonte: sorgentenatura.it
RAFANO NERO
Propriet:
La radice del rafano, grattugiata e ridotta in salsa, possiede alcune propriet salutari e curative:
Stimolante gastrico (lolio essenziale, fortemente aromatico, favorisce la produzione di succhi gastrici,
aiutando la digestione e stimolando lappetito); ottimo integratore di vitamina C (visto che il rafano ne
contiene buone quantit).
Il rizoma e la radice del rafano conservano le propriet terapeutiche finch sono carnosi e hanno odore
forte e pungente. Il rafano quindi da usare fresco.
Il rafano stimolando la secrezione delle mucose gastriche, facilita la digestione, aiutando lo stomaco a
produrre gli acidi necessari. Consente poi allintestino di liberarsi dal ristagno di gas; ha effetto diuretico
ed un buon antisettico a livello urinario e polmonare.
La radice del rafano si rivela preziosa nelle malattie delle vie biliari, risulta efficace anche nellaffrontare il
raffreddore accompagnato da catarri bronchiali e le sindromi influenzali.
Quanto alluso esterno, risulta di grande efficacia per alleviare i dolori procurati dalla sciatica.
Fonte: www.cure-naturali.it
La zuccherina di Trieste una variet di cicoria ottima per la preparazione di minestre, per
accompagnare secondi piatti ma anche per portare a tavola ottime torte rustiche. Ricca di
sali minerali, ha propriet rinfrescanti, depurative, diuretiche ed consigliata come stimolante dello stomaco e dellintestino e nei disturbi epatici.
Indivia Riccia
Cosi come la zuccherina di Trieste, anche lindivia fa parte della famiglia delle cicorie insieme a radicchi, scarola, puntarelle e tante altre variet. Lindivia riccia presenta molte
foglie verdi che hanno un sapore leggermente amaro. Questa verdura molto pi di una
semplice insalata a foglia verde: ricchissima di numerosi nutrienti essenziali per il nostro
organismo.
ridotto regime calorico, in caso di sovrappeso, obesit, diabete. Per leffetto saziante e blandamente lassativo, dovuto al contenuto di fibra alimentare. Per lazione diuretica e depurativa, in quanto stimola la funzionalit del fegato e del rene. Nella digestione, in
quanto favorisce la produzione di succo gastrico. Come rimineralizzante e antianemico, per la presenza di sali minerali.
Contenuto nutrizionale:
Lindivia contiene molta fibra, carotenoidi ad azione antiossidante, vitamine A, C, K e del
gruppo B (acido folico, acido pantotenico, piridossina, tiamina, niacina). Inulina, ad alto
contenuto di fibre presente nellindivia riccia, contribuisce a ridurre i livelli di glucosio e di
colesterolo. Sali minerali, come manganese, rame, ferro, potassio, calcio.
Zafferano di Cori
Lo zafferano (crocus sativus) coltivato, nel contesto dell'Agro Pontino, in localit
Tirinzanola (Cori LT) a 690 metri sul livello del mare in un terreno che da oltre 90
anni utilizzato solamente per il pascolo di bovini ed equini. I cormi di primo impianto provengono dalla Cooperativa Altopiano di Navelli.
In questo territorio, che possiamo definire incontaminato, viene coltivato lo Zafferano di Cori in modo completamente naturale e manuale escludendo qualunque
uso di prodotti chimici nelle fasi di coltivazione, essiccazione e conservazione.
Il nostro zafferano essiccato a 45C lo stesso giorno della raccolta affinch
rimangano intatte tutte le sue propriet. Non contaminato da resine e/o affumicature; ideale per l'alta gastronomia.
Per garantire la loro purezza e per conservare tutte le propriet, gli stimmi di zafferano vengono confezionati interi in vasetti di vetro sigillato.
Pulite e sfogliate otto grandi foglie di verza, scottate in una pentola le foglie di
www.zafferanodicori.it
rispetto di distanze di sicurezza non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica;
obbligo di avvisare i confinanti almeno 72 ore prima di ogni trattamento (per evitare che i prodotti fitosanitari possano
depositarsi sugli abiti stesi, intossicare chi mangia in giardino o addirittura i bambini che giocano allaperto) ed esposizione di cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.
regolamentazione per le strade di accesso ai fondi interclusi di almeno 5 metri di sicurezza (anche per quanto riguarda
la costruzione di serre agricole) per ogni lato di strada interpoderale, ove tale strada fosse lunica possibilit per accedere al fondo.
introduzione di sanzioni severe per fare in modo che queste leggi vengano rispettate (ad esempio il ritiro del patentino e
una pesante multa).
Come si evince anche dallultimo rapporto di Greenpeace, Tossico come un pesticida, i danni arrecati e arrecabili alla popolazione a causa di queste pericolose sostanze chimiche, sono gravissimi. Basterebbe comunque anche solo considerare
il noto Principio di precauzione, vigente nellordinamento in forza dellarticolo 174 del Trattato UE, secondo il quale, al fine di
garantire la protezione di beni fondamentali, come la salute o lambiente, necessaria ladozione o limposizione di determinate misure di cautela anche in situazioni di incertezza scientifica, nelle quali ipotizzabile soltanto una situazione di rischio,
e non invece dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del
rischio in pericolo.
Lo scontro tra Iarc ed Efsa sulla cancerogenicit del glifosato arriva al Parlamento europeo. Alcuni studi finanziati
dallindustria e dalla Monsanto
La Commissione ambiente del Parlamento europeo ha discusso
sul problema della cancerogenicit del glifosato, lerbicida pi utilizzato nel mondo. Nellincontro sono state presentati i motivi che
hanno portato a valutazioni contrapposte tra lAgenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dellOrganizzazione mondiale
della sanit (Oms) e lAgenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). In marzo, lo Iarc ha classificato il glifosato come probabilmente cancerogeno per luomo, mentre in novembre lEfsa ha dichiarato improbabili questi
sospetti. Entro giugno 2016, la Commissione europea dovr decidere, sulla base del parere scientifico dellEfsa,
se rinnovare lautorizzazione per il glifosato o se classificarlo come possibile cancerogeno.
LEfsa ha fornito due motivazioni, per spiegare le differenti valutazioni. La prima che lo Iarc ha esaminato il glifosato sia come principio attivo sia come ingrediente di diversi prodotti in commercio, mentre lEfsa ha esaminato il glifosato solo come principio attivo, lasciando ai singoli Stati il compito di valutare la sicurezza dei prodotti
che lo contengono. In secondo luogo, lAutorit di Parma ha spiegato di aver valutato anche alcuni studi non con-
siderati dallo Iarc. In particolare si tratta di sei studi su roditori, che i ricercatori dello Iarc non avevano voluto
prendere in considerazione, pur avendoli a disposizione. Come ha spiegato il quotidiano britannico The Guardian, si tratta di studi finanziati dallindustria, non pubblicati interamente e presentati da Monsanto a nome di
unalleanza tra industrie, denominata Glyphosate Task Force, in cui la multinazionale ha svolto un ruolo speciale come punto di contatto con le autorit di regolamentazione.
Sul tavolo dei parlamentari e delle autorit europee c anche un documento firmato da 96 scienziati di tutto il
mondo, tra cui venti italiani, che chiedono di ignorare il parere dellEfsa, perch il risultato di una procedura non
aperta e trasparente, a differenza di quella seguita dallo Iarc. Il direttore dellunit pesticidi dellEfsa ha liquidato il
documento dei 96 scienziati, paragonandolo a un post su Facebook al quale si chiede di rispondere mi piace.
Dopo aver ascoltato i rappresentati dello Iarc e dellEfsa, la Commissione ambientedel Parlamento europeo
ha approvato con 40 voti favorevoli, 26 contrari e 3 astensioni, una risoluzione in cui si afferma che lattuale
procedura di autorizzazione per alimenti e mangimi Ogm non efficace e che tutte le autorizzazioni di nuovi prodotti devono essere sospese finch non sar migliorata. In particolare, viene chiesto di bloccare lautorizzazione alluso nellUe del mais Ogm resistente al glifosato (NK603 x T25). La risoluzione passer ora
allesame della prossima sessione plenaria del Parlamento europeo, prevista dal 18 al 21 gennaio.
Fonte: www.ilfattoalimentare.it