Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
GAS-SOLIDO
1 Introduzione
La riduzione delle emissioni potrebbe essere ottenuta agendo direttamente sui processi
produttivi, ma nella stragrande maggioranza dei casi si preferisce adottare degli impianti
di abbattimento, anche se questi hanno costi piuttosto significativi (nell'ordine delle
centinaia di milioni per 10000 m3 di aria trattata)
Ce Cu
Ce
1
tale parametro utile per determinare la permeanza totale, e di conseguenza lefficienza,
di pi operazioni in serie. Si ha infatti:
tot 1 2..........n
La tabella seguente mostra un confronto fra le efficienze dei vari metodi di separazione:
gravit
attrito
trascinamento o inerzia
F Cd
2
Dp2
v u v u
4
dove:
- (Dp2/4) rappresenta la sezione della particella;
-
u la velocit dellaria;
moti browniani;
I 8 R T
dove:
-
In condizioni standard (25oC e 1 atm) vale circa 0.0667 m, valore che pu subire
correzioni al variare della temperatura.
Se le particelle hanno dimensioni superiori a si muovono nel fluido come fosse un
mezzo continuo;se le dimensioni sono comparabili o addirittura minori di , le particelle
tendono a collidere con le molecole daria e a scivolare tra queste. Si ha quindi un moto
di tipo slip flow. Per distinguere i vari tipi di moto si usa il numero di Knudsen, definito
come:
Kn=2/Dp
Si possono quindi avere tre diverse situazioni:
- Kn>10
- 0.1<Kn<10
regime di transizione;
- Kn<0.1
110
C 1 Kn 1257
.
0.400 exp
Kn
2
Cd Dp
v u v u
F
C 2 4
C
F d
C
2
De , p 2
v u v u
4
con:
De, p 3
6 Vp
diametro equivalente della particella (diametro della sfera con ugual volume).
Per esistono espressioni empiriche, comunque si visto che varia fra 0.906 e 0.67.
Siamo ora in grado di scrivere lequazione di bilancio delle forze agenti sulla particella
(trascuriamo per semplicit C e ):
Dp
Dp
D3
dv
F m a
p Cd
v u v u
p g
6
dt
2 4
6
2
Dove al primo membro compare il prodotto ma, il primo termine al secondo membro
la forza di attrito e il secondo termine al secondo membro la forza peso.
Si possono considerare diverse situazioni di moto:
-
se la particella cade in aria calma (u=0) la sua velocit pari alla sola vy (v=vy).
Ricordando che in moto laminare Cd=24/Re lequazione del moto diventa:
dv
24 1 6 v 2
18
g
v g
dt
Re 2 D p 4 p
p Dp2
dv
v
dv
dt
g
dt
g v
integrando tra:
t 0 t t
v 0 v v s,t
si ottiene la velocit di sedimentazione
t
v s ,t g 1 exp
dvx
v u
x x
dt
dv y
dt
vy uy
uy 0
u x cos t
t
t
v x ,t v x ( 0) exp
u x 1 exp
t
t
v y ,t v y ( 0) exp
g 1 exp
vx=ux
vy=g=vs
cio la particella viaggia nella direzione del flusso alla stessa velocit del flusso e cade
con velocit pari alla v di sedimentazione.
Possiamo ora applicare questo modello del moto di una particella in un flusso daria al
dimensionamento dei separatori gravitazionali.
10
2.2 Dimensionamento:
Il problema pu essere studiato utilizzando due modelli: PFR o CSTR.
Il dimensionamento necessario per far s she il tempo impiegato dalla particella pi
sfavorita per percorrere H (altezza della camera) sia minore del tempo necessario per
percorrere L (condizione necessaria per la sedimentazione). La figura alla pagina
seguente mostra linfluenza di fattori quali la posizione del punto di ingresso, la velocit
del flusso gassoso e le dimensioni delle particelle, sul tempo di separazione.
11
Nel modello PFR si ritiene che tutte le particelle con lo stesso diametro sedimentino con
la stessa velocit costante e che non esista alcun meccanismo che ridistribuisca le
particelle nellintero volume (vedi figura).
Nella parte superiore avremo una concentrazione di particelle nulla, mentre scendendo
verso il basso si ha una concentrazione C, funzione del tempo, dovuta al movimento a
pistone dallalto verso il basso. Lequazione descrittiva di questo fenomeno :
12
d ( A y C0 )
dy
A C0 v s (t ) A C0
dt
dt
dove A larea di base della camera.
Semplificando e integrando si ottiene:
dy vs dt y H t vs
t
Ca
A y C0
t vs
C0 1
V to t
H
C
C 0
t v
H
Poich vs dipende solo dalla particella, i parametri su cui agire sono solo t e H:
t=L/ux
L vs
H ux
13
Si osserva che la camera deve essere lunga (L), bassa (H) e larga (perch questo fa
diminuire ux.
Il modello CSTR si applica a miscele contenenti particelle di piccole dimensioni: in
questo caso non tutte le particelle hanno massa sufficiente a farle precipitare nel tempo
di permanenza nella camera, per cui restano in sospensione e si ammette che si
distribuiscano uniformemente nellintero volume della camera, con C variabile nel
tempo (vedi figura).
Lequazione descrittiva :
dC
dt
v
0
A C
t v
exp
t vs
C0 C0 exp
H
t vs
1 exp
C0
H
Sostituendo il tempo massimo a disposizione di una particella tmax=L/ux si ottiene:
L vs
1 exp
H ux
14
15
3.1 Generalit:
Sono considerati il mezzo pi efficace per labbattimento di inquinanti solidi in correnti
gassose: manifestano infatti unottima efficienza di separazione anche per particelle con
<1m. Come dice il nome stesso, utilizzano un setto filtrante realizzato in tessuto (di
fibre naturali o sintetiche, come illustreremo in seguito) e la separazione avviene per
effetto setaccio, ma soprattutto per impatto delle particelle sulle fibre.
Il sistema in generale formato da una batteria di maniche in tessuto, ciascuna infilata
su una griglia di sostegno. Laria viene alimentata dal basso, con velocit dellordine di
0.6-1.2 m/min, attraversa il filtro dallinterno verso lesterno e viene scaricata,
purificata, dallalto (vedi figura).
16
3.2 Efficienza:
Per quanto riguarda lefficienza si pu definirelefficienza di cattura della singola fibra:
Stk
f
Stk 0 .85
2 .2
Stk
v Dp2
18 D f
tot R I D D R
dove:
17
2 ( R 1) ln( R 1) ( R 1)
2 Ku
1
R 1
Dp
Df
( f f )2
1
K u ln( f f ) 0.75 f f
2
4
in cui Ku il fattore di Kuwabara
e ff rappresenta la frazione in volume di fibre solide nel mezzo filtrante (indice di quanto
fitta la trama).
I J
S tk
2 (Ku)2
lefficienza di impatto , con J=f(ff , R). Esistono tabulazioni per J/Ku a vari R e ff .
2
P e 0 .6 7
DR
1.2 4 R 0 . 6 7
Ku Pe
R=f(Dp,ff)
I=f(Dp,ff)
D=f(Df,U0)
DR=f(Dp,ff,U0,Df)
Graficamente si ha:
Si vede quindi che per particelle con Dp>1m la separazione praticamente completa.
Ingrandendo la regione con 0<Dp<0,3m si nota che in realt landamento il seguente:
3.3 Dimensionamento:
Il sistema pu essere studiato come un PFR:
Definisco:
Porosit=(1-ff)=A/A0
U 0
Q
A'
1 f
Prendo come unit di volume quella che contiene ununica fibra lunga Lf:
D
4
20
2
f
Lf
gli altri due termini sono il flusso materiale a monte e a valle del filtro, per unit di
volume;
Si ottiene:
dCUA= -CUDfLff(A0dx)
D
dC
C
f A0 dx
A'
ma:
A0
1
A' 1 f f
4 f f
Lf
Df 2
quindi:
dC
f
C
ff
1 f f
21
4
dx
D f
x 0
CC0
xH
CCout
ff
4
dx
f
C 0
0
1 f f D f
f f 4H
Cout
exp f
C0
1 f f D f
f f 4H
C
1 out 1 exp f
C0
1 f f Df
C out
tot
dC
dP/dx= -CU
dove:
-
C=costante
U=velocit di attraversamento
ne segue:
Ptot= -C1UH-C2UL(t)
in cui H lo spessore del filtro e L(t) lo spessore del pannello.
22
Graficamente:
Le perdite di carico quindi tenderebbero a salire sempre pi, fatto ovviamente non
conveniente per il processo. Si deve dunque provvedere ad una pulizia delle superfici
filtranti che permetta un passaggio sufficientemente agevole al gas. Il sistema presenta
quindi un profilo discontinuo delle perdite di carico, con bruschi abbassamenti in
corrispondenza delle operazioni di pulizia:
23
In realt con la pulizia non si riesce a ristabilire il valore iniziale delle P perch una
certa quantit di polvere viene trattenuta dalle fibre. Questo fatto non comunque
dannoso in quanto, come gi visto in precedenza, un certo spessore di polveri iniziale
necessario a garantire una buona efficienza.
La pulizia pu essere effettuata essenzialmente in tre modi:
-
24
La polvere che si stacca dai filtri viene raccolta sul fondo dellimpianto e allontanata
periodicamente.
Per impianti che debbano lavorare in continuo si dovr tenere conto, per il calcolo
dellarea filtrante da installare, della frazione di maniche che in ogni istante si trova in
fase di rigenerazione:
A=Atot-Arig
resistenza meccanica.
il meno costoso.
LANA:
-
NOMEX:
-
TEFLON:
-
FIBRA DI VETRO:
-
molto costosa.
In pratica lana e cotone hanno scarso impiego a livello industriale a causa della loro
limitata resistenza alla temperatura: questo infatti imporrebbe un forte raffreddamento
dei fumi con conseguenti problemi di condensazione dellumidit e impaccamento del
pannello di polvere. Infatti se si considerano ad esempio i fumi uscenti da un forno
elettrico da acciaieria, questi contengono una certa frazione di umidit derivante dalla
frazione organica contenuta nel rottame; inoltre la presenza di inquinanti come SO3
aumenta il punto di rugiada, facilitando la condensazione anche a T medio-alte.
La resistenza meccanica ha una grossa importanza in quanto si devono evitare, per
quanto possibile, rotture di una o pi maniche. In caso di rottura, infatti, si ha una brusca
diminuzione delle P nella sezione danneggiata, per cui il gas tende ad uscire tutto dalla
lacerazione senza essere depurato. Per ovviare a questo problema limpianto viene
26
suddiviso in sezioni isolabili le une dalle altre e ciascuna contenente un certo numero di
elementi filtranti. Ciascuna sezione dotata di un misuratore di pressione in grado di
rilevare tempestivamente una variazione delle perdite di carico: in caso di anomalie la
sezione contenente la manica danneggiata viene isolata, evitando cos che laria da
trattare la attraversi, e si provvede alla sostituzione.
T interna al forno=1500oC
T arco elettrico=3000oC
Q=100000Nm3/h
Le polveri possono avere granulometrie molto eterogenee: ci sono polveri molto sottili
dovute al fatto che a 1500oC alcuni componenti dei rottami passano in fase vapore e
possono poi condensare allabbassarsi della T, e polveri pi grossolane prodotte da
azioni meccaniche.
Data lalta T dei gas e lalta concentrazione di polveri opportuno procedere per stadi
successivi abbassando progressivamente T e C: infatti alla fine dellimpianto, dato il
tenore di polveri richiesto in uscita, sar necessario ricorrere a filtri a manica, che come
visto non possono sopportare T troppo alte e che con concentrazioni di polveri troppo
elevate richiederebbero pulizie troppo frequenti.
Si pu quindi operare un primo raffreddamento ad esempio incamiciando il tronco di
uscita dal forno con dellaria; un ulteriore raffreddamento pu essere ottenuto con una
camera di calma, in cui si separa una prima frazione di polveri; si pu far seguire un
ciclone a basso rendimento che separi le particelle pi grossolane: in questa fase si
dissipa energia e quindi si riduce la T; infine si pu arrivare ai filtri a manica, per il cui
dimensionamento posso procedere ad esempio nel modo seguente:
27
Q=100000+20%=120000Nm3/h
v=1.2m/min
Atot1600m2
Usando maniche da 6m con =200mm:
Amanica=Dh=3.8m2
Nomaniche400
Disponendo le maniche su un quadrato con 20 elementi per lato e considerando per ogni
manica un ingombro di 30 cm si ottiene un cubo di 6X6X6 m3.
28
4 FILTRI ELETTROSTATICI
4.1 Generalit:
In un filtro (o precipitatore) elettrostatico le particelle vengono caricate grazie ad un
campo elettrico ed inviate ad una superficie di carica opposta, dove si depositano.
I meccanismi di funzionamento dei precipitatori sono:
- ionizzazione del gas;
- raccolta delle particelle.
Questultima presenta i seguenti problemi:
- produzione di un campo elettrostatico per caricare e far migrare le particelle;
- ritenzione del gas per un tempo sufficiente a permettere la migrazione delle particelle
verso la superficie di raccolta;
- prevenzione del ritorno delle particelle raccolte nella corrente gassosa;
- rimozione delle particelle.
Se la ionizzazione del gas e la raccolta vengono effettuate nello stesso campo elettrico si
parla di precipitatore a singolo stadio (adatto ad usi industriali). Se la carica delle
particelle avviene separatamente dalla loro precipitazione si ha il separatore a due stadi
(usato per la purificazione e il condizionamento dellaria). Questo secondo tipo di
precipitatore opera con voltaggi pi bassi, per cui si riduce il pericolo di emissione di
scintille e si pu quindi applicare anche alla purificazione di idrocarburi.
Gli elettrofiltri possono essere classificati anche in base alla polarit elettrica: nel caso
di separatori industriali si usano quasi sempre elettrodi di emissione a polarit negativa
perch cos si possono ottenere voltaggi pi alti senza emissione di scintille e quindi
29
Nei precipitatori a tubi il filo metallico che costituisce lelettrodo di emissione centrato
in ogni tubo. I gas sporchi entrano dal fondo e viaggiano verso lalto. In questo caso la
raccolta delle polveri risulta pi difficoltosa che nel caso dei piatti piani.
30
Gli elettrodi di emissione sono generalmente dei fili metallici. Come si vedr nella parte
sui principi di funzionamento, pi il diametro del filo piccolo , maggiore lintensit
del campo elettrico. Si usano spesso anche sezioni quadrate, a stella, o a filo spinato, che
per effetto punta riescono a produrre campi di intensit maggiore.
31
Sono molto importanti anche i sistemi per la raccolta delle polveri: in genere la piastra
di raccolta viene percossa con un martelletto, mantenuta in vibrazione, oppure lavata
facendo scendere lungo la lastra un velo dacqua (si forma una sospensione o sludge).
Questultimo metodo prevede che il gas sia puro da gas acidi (HCl o CO 2), che disciolti
in acqua darebbero grossi problemi di corrosione sui materiali costruttivi.
Il moto del gas nel precipitatore deve essere laminare. Se fosse turbolento si avrebbero
dei profili di velocit piatti, tali per cui la particella, una volta scaricatasi sulla parete,
tende ad essere trascinata nuovamente via dal flusso gassoso; questo non avviene se i
profili di velocit sono parabolici (tipici del moto laminare).
Moto turbolento
Moto laminare
Le piastre solitamente non sono lisce: dopo un po di tempo sulle superfici si deposita
uno stato di polvere e la presenza di nervature consente alla polvere di cadere senza
essere trascinata dal gas, in quanto la velocit del gas stesso nulla sulle pareti (grazie
appunto alla presenza delle nervature).
32
dV
dr
V E r ln
r2
r1
dove:
V la differenza di potenziale
E il campo elettrico
r2 il raggio interno del tubo di captazione (distanza del filo dallelettrodo di
captazione)
r1 il raggio del filo elettrico
r la distanza del generico punto dal filo.
Nel caso di piatti piani lespressione :
V E d
33
particelle solide, che quindi vengono caricae negativamente: per questo motivo le
particelle vanno poi a scaricarsi sullelettrodo positivo (di captazione).
Bisogna evitare che la ddp tra gli elettrodi salga troppo, perch questo pu portare alla
formazione di scintille con conseguente danneggiamento delle pareti del precipitatore.
Lintensit del campo elettrico per cui si verifica leffetto corona valutabile con
unespressione empirica:
0.0308
31 105
E c b 1
r1
con:
b costante dipendente dalla forma e dalla scabrezza del filo utilizzato.
Il tipo di filo migliore quello spinato perch, a parit di tensione, viene prodotto un
campo di entit maggiore.
34
0.0308
r
31 105 r1 ln 2
Vc b 1
r1
r1
Le tensioni da applicare sono dellordine delle migliaia di Volts (70000V) . Sotto questi
valori non si ha in pratica alcuna separazione delle particelle solide.
Per migliorare loperazione di separazione si desidera avere la maggiore differenza
possibile tra il voltaggio di inizio corona e quello di formazione delle scintille. Con
lelettrodo di emissione a polarit positiva la formazione di scintille avviene ad un
potenziale molto pi basso e pu diventare quasi impossibile operare in tali condizioni
(soprattutto a temperature elevate).
- FORZE DI ATTRITO:
Dp
Fr Cd
2
4
con Cd=24/Re=24wDp.
Si ottiene:
Fr=3Dpw
36
w2
- FORZA ELETTRICA:
Fe=qE
con q=quantit di carica che si accumula sulla particella per effetto del campo elettrico.
Essa si esprime come:
q=kpDp2Ec
dove p legato alla costante dielettrica delle particelle e vale p=3+2.
E deve essere almeno pari a Ec, per cui risulta:
Fel=kpDp2Ec2
Facendo il bilancio fra le forze che agiscono sulla particella si ottiene:
Dp 3
6
p Dp 2
dv z
p
Cd
vz 2 q E
dt
2
4
dv z
vz
6q E
3
dt
Dp p
t 0
w 0
tt
v z w
si ottiene:
6 q E
1
t
exp
D 3
Dp 3 p Dp 3 p
p
p
qE
w
3 Dp
k E 2 Dp
4 2
37
con:
S V
xI
38
4.7 Dimensionamento
Partendo dalla conoscenza della distanza tra le piastre (20-30 cm) e delle velocit di
deriva (nota se si conosce il tipo di particolato) e definendo:
tl
v
z
td
w
con:
con:
dC
w C A
dt
Cout
C0
Cout
dC
w t
dt
C
z 0
t w
C0 exp
m=(-A/Q)w
Q=portata entrante
Q=2zHVfluido
L
w
z V fluido
1
Lw
m ln
1 z V fluido
m
41
con n=numero degli elementi filtranti, si hanno tutte le equazioni necessarie per il
dimensionamento.
Sicuramente gli elettrofiltri sono degli ottimi mezzi di abbattimento per le particelle
solide: lefficienza pu raggiungere valori elevati (99-99.5%) e si possono raggiungere
concentrazioni finali di 50mg/m3.
42
5 CICLONI SEPARATORI
5.1 Generalit:
Il ciclone essenzialmente un tipo particolare di camera di calma, in cui laccelerazione
di gravit sostituita dallaccelerazione centrifuga.
Nel ciclone infatti il moto della corrente gassosa da trattare viene trasformato da
rettilineo ad elicoidale: in tal modo le particelle solide, in virtu della propria inerzia,
tendono ad allontanarsi dalla traiettoria della vena fluida in cui sono immerse e a
proseguire lungo la tangente a tale vena fino ad incontrare la parete del ciclone; qui, per
effetto dellurto, cedono energia cinetica e si fermano, cadendo lungo la parete stessa
nella tramoggia di raccolta sottostante.
La corrente gassosa che entra nel ciclone assume un moto elicoidale discendente lungo
la parete esterna (flusso primario); quando il flusso raggiunge circa la met della zona
tronco-conica situata nella parte inferiore del ciclone il moto si inverte, e si forma un
vortice ascendente con minore raggio di curvatura (flusso secondario) che convoglia
laria depurata nel tubo di scarico.
Laccelerazione centrifuga cui sono sottoposte le particelle solide nelle comuni
condizioni operative pu variare da 5 volte laccelerazione di gravit (nei cicloni a
grosso diametro) fino a 2500 volte (nei cicloni a piccolo diametro).
I cicloni possono essere usati fino a temperature di 700-800C (usando opportuni
materiali) e pressioni fino a circa 500 atm; si prestano al trattamento di correnti gassose
contenenti particelle con diametri piuttosto variabili, anche se al di sotto di 3m
lefficienza di separazione si riduce drasticamente e al di sopra dei 100 m risulta
preferibile ricorrere a separatori inerziali, che eliminano i problemi legati allabrasivit
delle polveri.
43
- una parte tronco-conica in cui si realizza linversione del moto del fluido e si
raccolgono le polveri.
44
Ciclone tangenziale
Ciclone assiale
Lingresso tangenziale viene utilizzato in genere per sistemi con elementi unitari di
grande diametro, costituiti da un numero limitato di elementi. In questo i cicloni
vengono disposti in linee costituite ciascuna da due file di elementi simmetrici,
affacciati in modo che le loro sezioni di entrata siano rivolte verso linterno di ogni
linea. Le entrate dei singoli elementi sono quindi raccordate ad un collettore di
alimentazione di sezione decrescente, tale da mantenere costante la velocit di efflusso
del gas da trattare.
Lingresso assiale invece preferito per sistemi costituiti da batterie formate da un gran
numero di cicloni di piccolo diametro. Lasse dei cicloni pu essere verticale o
inclinato.
In entrambi i casi gli elementi unitari sono contenuti in un unico cassone di lamiera di
acciaio, fissati ad una piastra tubiera di sostegno; la raccolta delle polveri avviene in
ununica tramoggia, come pure unica la sezione di scarico della corrente depurata.
45
Spesso i tubi di uscita dellaeriforme depurato sono dotati di diffusori allo scopo di
recuperare almeno in parte la pressione dinamica, riducendo quindi le perdite di carico.
La velocit di ingresso dellaeriforme nei singoli elementi deve essere mantenuta fra 10
e 20 m/s (in genere 15 m/s) per limitare le P; il sistema di allontanamento delle polveri
deve essere tale da non mettere in comunicazione diretta esterno e interno del ciclone (si
possono ad esempio usare viti senza fine).
Le dimensioni relative dei vari elementi del ciclone sono importanti ai fini di un suo
buon funzionamento. Si verificato sperimentalmente che relazioni ottimali sono le
seguenti:
L 2
n spire dellelica
W
e si ammette che la velocit della particella coincida con quella del gas in cui immersa:
vt=ut
La distribuzione delle velocit tangenziali funzione della distanza dallasse:
47
Si pu scrivere:
ut
K
rn
Q W ut dr W K r n dr
r2
r2
r1
r1
Q 1 n
W r2 1 n r
1 n
1
da cui si ottiene:
1 n Q
K
1
ut n
1 n
1 n
r
r
W r2
r1
48
m p vt
r
mpDp3p/6
con
Tale forza agisce in direzione radiale, quindi facendo un bilancio in tale direzione:
2
Dp 3
vt 2
Dp 2
p C D
v
2 4 r
r
6
dove a secondo membro si ha la forza di attrito. Si vede come la forza che tende a
separare la particella dal fluido cresce con Dp3, mentre la forza che si oppone a tale
separazione aumenta con Dp2. Questo spiega la rilevante diminuzione di efficienza al
diminuire delle dimensioni delle particelle.
Anche nel caso dei cicloni, nonostante il moto di un fluido in un condotto circolare sia
sempre turbolento, il moto relativo delle particelle rispetto al fluido in direzione radiale
laminare, per cui vale:
CD
24
Re
ut
vr
r
dove si ammesso:
ut=vt
5.4 Rendimento
Per il calcolo del rendimento si pu studiare il sistema secondo un modello di tipo
CSTR:
49
Si pu scrivere:
C Q C dC Q C v r r2 W r2 d
dove il secondo termine a secondo membro rappresenta le particelle depositate sulla
parete esterna del ciclone (Wr2d).
Semplificando e integrando:
v r r2 W r2
dC
d
C0 C
0
Q
v r r2 W r2
C
exp
C0
Q
v r r2 W r2
C
1 exp
C0
v W r2 r1
50
Stk
r2 W r2 r1
1 exp K f n Stk 1
k '
Ae
2
Du
in cui:
-k=coefficiente adimensionale compreso fra 5 e 35 secondo le
caratteristiche geometriche del ciclone
- Du=diametro del tubo di uscita
- Ae=sezione di ingresso.
Il secondo gruppo pu essere rappresentato dallequazione:
Q2 P
P k "
T
dove:
- Q=portata aeriforme
- P=pressione assoluta dellaeriforme
- T=temperatura assoluta
- =densit dellaeriforme
- P=perdita di carico
- k=costante di proporzionalit.
51
Dallultima relazione si vede che Pv2, mentre lefficienza aumenta in modo quasi
lineare con la portata fino ad un limite di velocit di ingresso di 25-30 m/s (al di sopra di
tale v la turbolenza interna non consente ulteriori miglioramenti di ).
Per questo motivo la velocit di ingresso non pu essere aumentata troppo, per cui per
migliorare la separazione si agisce sulla dimensione del ciclone (rimpicciolendo il suo
diametro).
In generale un ciclone a basso rendimento ha P=250-450 Pa e si stima possa separare il
50% delle polveri con 5<p<10m ; i cicloni ad alta efficienza hanno P2kPa e
possono separare il 70% delle particelle con 5<p<10m.
5.6 Materiali
I cicloni possono essere realizzati utilizzando lamiera dacciaio comune, ghisa, oppure,
qualora le condizioni di esercizio lo richiedano, lamiera in acciaio inox.
Impiegando lamiera di acciaio comune la temperatura dellaeriforme non pu superare i
350-400o C, mentre con acciai speciali o materiali refrattari di rivestimento si possono
raggiungere 700-800o C. La ghisa pu essere utilizzata per cicloni di piccole dimensioni,
in quanto la sua durezza le permette di resistere bene allabrasione dovuta alle alte
velocit acquisite dalle particelle. Caratteristiche particolari sono richieste in presenza di
aeriformi e/o particelle chimicamente aggressive.
Anche gli elementi di collegamento e raccordo richiedono materiali opportuni: in
particolare quelli di entrata, in presenza di polveri abrasive, dovranno avere adeguate
propriet di durezza, essendo massima in tale sezione la concentrazione di particelle.
L`intero sistema, costituito dai condotti e dai raccordi di entrata e uscita, dagli elementi
di separazione e dalle tramogge di raccolta polveri, in genere montato su una struttura
portante in metallo o in cemento armato, con scale, ballatoi e passerelle di accesso per le
operazioni di ispezione e manutenzione.
52
6 SCRUBBERS
6.1 Generalita`
Gli scrubbers, o separatori ad umido, sfruttano un liquido (in genere acqua) per facilitare
la separazione di particelle solide da un aeriforme. In tali sistemi il liquido disperso nel
gas sotto forma di spray: si forma un film liquido sulla superficie delle particelle che ne
accresce la massa, facilitandone la separazione. Si verificato sperimentalmente che che
il meccanismo di separazione dominante di tipo inerziale: la sedimentazione per
effetto della gravit, la diffusione, la deposizione elettrostatica (a meno che le particelle
e/o le gocce dacqua siano volutamente caricate elettricamente) sono del tutto
trascurabili.
Ciascun elemento unitario pu essere considerato come formato da due parti:
-
I due stadi possono anche essere fisicamente combinati. Lo spray pu essere generato
dal flusso dellaeriforme stesso, oppure attraverso ugelli in pressione o rotori meccanici
in cui gas e liquido passano insieme. La separazione in genere realizzata da cicloni.
Un metodo piuttosto diffuso per il dimensionamento si basa sulla relazione fra
lefficienza di separazione e lenergia dissipata nel contattamento gas-liquido: in base a
questo metodo lenergia di contattamento lunico fattore che influenza la separazione,
mentre dimensioni e geometria dello scrubber e modalit del contattamento hanno solo
un ruolo secondario. Lenergia di contattamento definita come lenergia per unit di
flusso volumetrico di gas che dissipata nel contattamento gas-liquido ed alla fine
convertita in calore. Nel caso pi semplice, in cui tutta lenergia deriva dalla corrente
gassosa sotto forma di perdita di carico, lenergia di contattamento corrisponde alla
perdita per attrito.
6.2 Tipologie
Le scelta del tipo di scrubber dipende da tre fattori:
-
P disponibile.
53
54
ciascuna particella trascinata verso lalto dal gas con v relativa pari a ui=vo-usi dove
usi la velocit terminale di sedimentazione
dni
Qg
A
6 Ql
D2
dz
u sD u si ni
3
Ti
4
u
D A
dove:
6Ql/D3A il numero Qdi gocce che attraversano A nellunit di tempo
55
ni
n0i
d ni
3
ni
2
u
u
H
sD
sD
u si
Ql
Ti d z
v0 D Q g
3 u sD u si Q l H
si 1 e x p
Ti
2 u s D v 0 Q g D
dunque importante conoscere le dimensioni delle gocce (D) generate dal sistema di
distribuzione.
Trattando gli scrubbers si deve considerare come parametro fondamentale il rapporto
L/G fra la portata massiva di liquido e quella di gas. Lesperienza mostra che L/G varia
tipicamente fra 0.27 e 2.7 l/m3 ed proporzionale al numero di gocce per unit di
volume di gas.
56
In testa alla colonna viene operata la separazione del liquido dalla corrente gassosa
purificata, operazione in genere compiuta impartendo alla corrente unaccelerazione
centrifuga.
6.2.4.1 Modellizzazione:
Un Venturi pu essere schematizzato sinteticamente come nella figura seguente:
vg
Qg
vt
z z2
z2 z
g A
1
tg
rt
vt
vg
z z3
z z3
1
tg
rt
v g vd
Dd 3
dv
Dd 2
d d C D
g
6
dt
4
2
dv d dv d dx
dt
dx dt
lequazione precedente pu essere integrata come relazione fra la velocit della goccia e
la distanza percorsa dal punto di immissione. Lintegrazione mostra che fissate le
dimensioni delle gocce, il profilo delle vd dipende dalla geometria del Venturi, dalle
dimensioni delle gocce e dalla v del gas nella gola, ma non dal rapporto L/G fra le
portate liquida e gassosa.
Lo spray pu essere generato dallimpatto fra la corrente gassosa ad alta velocit e il
liquido iniettato radialmente da un ugello. Questo processo governato da un valore
critico del gruppo adimensionale detto numero di Weber:
59
g vt D
2
We
che esprime il rapporto fra lo sforzo inerziale prodotto dal gas e lo sforzo superficiale
che si oppone al moto. Sperimentalmente si sono ottenuti per Wecr valori di 6-11.
Oppure lo spray pu essere prodotto da ugelli pneumatici o a pressione e introdotto nel
gas a monte della gola.
6.2.4.2 Efficienza:
Il modello per il calcolo dellefficienza di separazione si basa su alcune ipotesi
semplificative:
-
v g A dn Pi
dove
Dd 2
v v d n Pi nd A dx
i
4 g
e vale nd=(gocce per unit di vol. di controllo in ogni istante)/(vol. di gas per unit di
vol. di controllo in ogni istante)
Ml
6
6 Ql v g
v d d Dd 3
nd
Mg
Qg v d Dd 3
v g g
in cui Ml e Mg sono portate massive
e sostituendo nel bilancio:
60
dn Pi 3 i Ql v g v d
dx
n Pi
2 D Qg
vd
Questa espressione va integrata lungo lasse del Venturi per ottenere lefficienza di
separazione delle particelle dPi da parte di gocce di dimensioni Dd e dipende dalla
relazione fra vg, vd e x mostrata in precedenza.
P N H
g vt 2
2
assunta vIN=vt=costante
Poich la v relativa fra gas e gocce (vg-vd) determina lefficienza di separazione,
efficienze elevate comportano alte P e richiedono quindi considerevoli dispendi
energetici.
61
62
63