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22/11/15

Laurea triennale in Economia e Management


Corso di Economia aziendale (le6ere A C)
9. Lecienza opera?va

Marco Bisogno

Classificazione dei costi e dei ricavi


Costi misurati da uscite
costi originari
Ricavi misurati da entrate
ricavi originari
Riclassificazione nel tempo
costi e ricavi imputati al periodo per competenza
economica
Riclassificazione nel tempo e nello spazio
costi e ricavi di attivit produttive e di prodotti

Economia aziendale

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Efficienza operativa
Efficienza operativa: terzo profilo delleconomicit
aziendale
Rendimento dei fattori
Determinazione del costo di produzione

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Economia aziendale

Rendimento dei fattori (1)


Esprime il grado di ottimizzazione nellimpiego delle
risorse
data dal rapporto tra volumi di prodotti ottenuti e
volumi di fattori impiegati
Calcolo riferito a:
singoli fattori;
aree produttive
fasi di processi
Le aree produttive rappresentano spazi fisici rilevanti
sotto il profilo tecnico-operativo, in quanto racchiudono
attivit (talora complesse) che presentano uniformit e
peculiarit tali da suggerire o richiedere una loro
gestione congiunta

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Rendimento dei fattori (2)


Rendimento fisico dei singoli fattori
quantit fisica del prodotto ottenuto
quantit fisica del fattore impiegato
Limiti insiti nella determinazione del rendimento fisico:
il rendimento fisico pu essere calcolato rispetto ai
singoli fattori
le combinazioni produttive si sviluppano secondo
modalit sempre mutevoli nel tempo e nello spazio
Necessit di riferirsi alla produttivit economica (valore
prodotto ottenuto/valore fattore impiegato)
Comparazioni nel tempo e/o nello spazio

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Il costo di produzione (1)

Procedimenti di
determinazione

Programmi di
Fattori
Costi
Sintesi di
Elaborazioni
produzione produttivi elementari
costo

Finalit
conoscitive

Procedimenti di
elaborazione

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Il costo di produzione (2)


Il programma di produzione consente di individuare
(procedimento di determinazione) i fattori produttivi e i
connessi costi elementari, soggetti a un successivo
procedimento di elaborazione, funzione delle finalit
conoscitive perseguite.

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Il costo di produzione (3)


Procedimenti di determinazione: consentono di configurare i
costi elementari dei singoli fattori produttivi impiegati
nellattivit di produzione:
necessit di far riferimento sia agli specifici processi
produttivi considerati sia a un definito intervallo
temporale.
Procedimenti di elaborazione: consentono di classificare e
raggruppare i costi in aggregati ritenuti significativi. I
procedimenti fondamentali sono:
la classificazione (i costi elementari sono riuniti in
classi omogenee rispetto a determinati criteri, coerenti
con le finalit del calcolo);
il raggruppamento (i costi sono progressivamente
addensati, ottenendo le configurazioni di costo).
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Il costo di produzione (4)


Alcune finalit conoscitive
determinare i prezzi di vendita;
valutare la redditivit dei diversi prodotti;
effettuare valutazioni di convenienza economicocomparata;
valutare le rimanenze di magazzino;
formulare giudizi sul livello di efficienza produttiva
delle diverse fasi di produzione;
monitorare landamento dei costi rispetto a diversi
volumi produttivi ipotizzabili.

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Classificazione dei costi (1)


In base al tempo cui si riferisce la rilevazione:
costi consuntivi e costi preventivi (e costi standard).
In base alla riferibilit a un oggetto di costo:
costi speciali e costi comuni.
In base alla modalit di attribuzione/imputazione dei costi agli
oggetti di costo:
costi diretti e costi indiretti;
o procedimento di ripartizione e scelta della base di
riparto.
In base alla variabilit del costo rispetto a un cost driver:
costi fissi e costi variabili

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Classificazione dei costi (2)


In base agli effetti originati dalle decisioni:
costi rilevanti e costi non rilevanti (costi cessanti, costi
emergenti, costi differenziali).
In base alla possibilit di eliminare i costi a seguito di talune
decisioni:
In base al grado di controllo sui costi da parte del responsabile
di una determinata attivit o processo:
costi controllabili e costi non controllabili;
o centri di responsabilit.

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Costi preventivi e consuntivi

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Criterio di classificazione: tempo


Costi consuntivi
Costi preventivi
Costi standard

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Costi speciali e costi comuni (1)


Criterio di classificazione:
riferibilit a un oggetto di costo.
Costi speciali: relazione esclusiva di funzionalit tra il
costo e loggetto di calcolo (es. centro di costo o prodotto).
Costi comuni: relazione non esclusiva di funzionalit
tra il costo e loggetto di calcolo
sono relativi a fattori impiegati contemporaneamente in
pi oggetti di costo e per i quali non possibile
individuare le quantit specifiche di fattore consumato;
imputazione ai centri di costo sulla base di un
procedimento di ripartizione o allocazione.
Pi esteso loggetto di costo, pi ampio linsieme dei
costi che possono essere qualificati speciali.

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Costi speciali e costi comuni (2)


Costi speciali e comuni rispetto a oggetti di costo di
differente ampiezza
Prodotto
Costi speciali

Costi comuni

Economia aziendale

Oggetti di costo
Reparto
Divisione
Costi speciali

Costi comuni

Costi speciali

Azienda

Costi speciali

Costi comuni

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Costi diretti e costi indiretti (1)


Criterio di classificazione:
modalit di attribuzione/imputazione dei costi agli
oggetti di costo.
I costi diretti sono imputabili direttamente alloggetto di
costo secondo criteri di specialit (es. prodotto tra
volume del fattore impiegato e prezzo unitario).
I costi indiretti sono imputabili alloggetto di costo
secondo criteri di comunanza, applicando un
procedimento di ripartizione o allocazione del costo
mediante lindividuazione di basi di riparto.
I costi comuni sono necessariamente attribuiti alloggetto
di costo in modo indiretto.
I costi speciali possono essere attribuiti alloggetto di
costo in modo diretto o indiretto.

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Costi diretti e costi indiretti (2)


Uno schema di sintesi
Volume fattore
x
Prezzo unitario

Costi diretti

Oggetto di costo

Modalit di imputazione

Procedimento
di ripartizione

Costi indiretti

Basi a valore
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Basi quan7ta7ve
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Costi diretti e costi indiretti (3)


I costi comuni sono attribuiti ai singoli oggetti di costo
mediante lutilizzo di opportune basi di imputazione
Le basi di imputazione rappresentano parametri (cost
driver) indicativi del grado di assorbimento da parte
delloggetto di costo delle utilit generate dal fattore
produttivo cui il costo si riferisce
Esempi:
n u m e ro d i i n t e r v e n t i d i m a n u t e n z i o n e p e r
limputazione ai reparti produttivi dei costi del servizio
comune Manutenzioni
numero ore di utilizzo per la ripartizione tra pi
prodotti del costo di un macchinario impiegato
congiuntamente per pi linee produttive
numero ore MOD per la ripartizione dei costi di
manodopera indiretta

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Costi diretti e costi indiretti (4)


Il procedimento di ripartizione o allocazione del costo pu
essere effettuato mediante basi di riparto:
a valore (espresse in moneta: costo della manodopera,
delle materie) o quantitative (espresse da quantit non
monetarie: ore manodopera; ore macchina);
unica o multiple.
Metodo della base unica: si impiega una sola base di
riparto per tutti i costi comuni.
Metodo delle basi multiple: si impiegano diverse basi di
riparto, facendo riferimento a parametri in grado di
evidenziare la relazione che lega il costo alloggetto.
Principio ispiratore: singole basi di imputazione per i
singoli costi

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Limputazione dei costi comuni: un esempio (1)


Base unica di riparto
Lazienda sanitaria Gamma ha un ambulatorio nel quale
sono effettuate prestazioni del tipo A, B e C.
I costi comuni di tale ambulatorio, pari a 500, sono
ripartiti in proporzione al tempo (minuti) di utilizzo del
personale sanitario per ciascuna prestazione.
Sulla base dei dati riportati nella tabella si proceda
allimputazione di tali costi comuni alle 3 prestazioni.
Prestazioni

Personale sanitario (in minuti)

700

1.000

800

Totale

2.500
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Limputazione dei costi comuni: un esempio (2)

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Base unica di riparto


Ipotesi di soluzione
Coefficiente di
imputazione =

Costi comuni

500

Minuti totali di impiego


personale

Quota di costi da
imputare ad A =

0,2 x 700

140

Quota di costi da
imputare a B =

0,2 x 1.000

200

Quota di costi da
imputare a C =

0,2 x 800

160

Totale

Economia aziendale

2.500

= 0,2

500

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Limputazione dei costi comuni: un esempio (3)


Basi multiple di riparto
Lazienda sanitaria Gamma ha un ambulatorio nel quale
sono effettuate prestazioni del tipo A, B e C.
I costi comuni dellambulatorio sono pari a 500 di cui 200
per servizi amministrativi (ripartiti in base al personale
sanitario) e 300 per energia elettrica (ripartiti in base al
tempo di utilizzo del personale).
Si proceda allimputazione dei costi comuni alle 3
prestazioni
Prestazioni

Personale sanitario
(numero)

Personale sanitario (minuti)

700

1.000

800

Totale

10

2.500
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Economia aziendale

Limputazione dei costi comuni: un esempio (4)

22

Basi multiple di riparto


Ipotesi di soluzione (costi per servizi amministrativi)
Coefficiente di
imputazione =

Costi servizi amministrativi


Numero unit di personale

200

= 20

10

Quota di costi da
imputare ad A =

20 x 5

100

Quota di costi da
imputare a B =

20 x 3

60

Quota di costi da
imputare a C =

20 x 2

40

Totale

Economia aziendale

200

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Limputazione dei costi comuni: un esempio (5)

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Basi multiple di riparto


Ipotesi di soluzione (costi di energia elettrica)
Costi energia elettrica

Coefficiente di
imputazione =

300

Minuti totali di impiego


personale

Quota di costi da
imputare ad A =

0,12 x 700

84

Quota di costi da
imputare a B =

0,12 x 1.000

120

Quota di costi da
imputare a C =

0,12 x 800

86

2.500

Totale

= 0,12

300

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Economia aziendale

Limputazione dei costi comuni: un esempio (6)

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Un confronto
Prestazioni

Servizi
amm.tivi

Energia
elettrica

Totale basi
Totale
multiple base unica

100

84

184

140

60

120

180

200

40

96

136

160

200

300

500

500

Totale

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Costi fissi e costi variabili (1)


Andamento dei costi rispetto a un cost driver (di regola il
volume di produzione)
Costi fissi: non variano al variare del volume di attivit
dellimpresa (o del centro di responsabilit)
Costi variabili: variano al variare del volume di attivit
dellimpresa (o del centro di responsabilit)
Non esistono costi fissi in senso assoluto
Tutti i costi aziendali sono sempre variabili

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Costi fissi e costi variabili (2)


I costi fissi riguardano fattori produttivi caratterizzati da
un flusso rigido di servizi
Si tratta di costi di struttura: la capacit di servizio
inutilizzata non pu essere accantonata per futuri
utilizzi
In realt, la rigidit dei costi prevalentemente verso il
basso

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I costi fissi e variabili (3)


Non la natura del fattore produttivo che ne determina la
qualit di costo fisso o variabile, bens la modalit di
approvvigionamento (per esempio: un fattore pluriennale pu
essere acquisito in locazione anzich in propriet).
Se loggetto di imputazione dei costi unarea produttiva (es.
un reparto), un costo apparentemente fisso pu diventare
variabile, in considerazione della possibilit tecnica di
trasferire quel fattore ad altri reparti (ci particolarmente
vero per il fattore lavoro).
La qualificazione dei costi come fissi o variabili dipende
anche dallampiezza dellarco temporale assunto a
riferimento: man mano che si passa da un orizzonte
temporale breve a uno lungo alcuni costi fissi diventano
variabili.
Tra i costi fissi e quelli variabili si colloca una categoria
intermedia: i costi semi-variabili (es. energia elettrica).

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I costi fissi (1)


Rappresentazione grafica: la scala di Pantaleoni
Cf

Lampiezza del gradino indica lincremento di capacit


produttiva legato allacquisto di un nuovo impianto.
Laltezza del gradino ne evidenzia il costo.
Landamento irregolare della scala segnala che il nuovo
impianto acquistato pu differenziarsi dai precedenti sia per il
costo sia per la capacit produttiva in funzione
dellevoluzione tecnologica.
Lestremo destro di ogni gradino definisce la massima
capacit produttiva teorica.
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I costi fissi (2)


Lintervallo di rilevanza lintervallo di attivit o di
volume (Q1-Q2) allinterno del quale si suppone valida
una specifica relazione tra il livello di attivit/volume e
il costo.

Costi fissi

Incremento
di capacit
Costo
aggiuntivo

Q1

Q2

Volume
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I costi variabili (1)


Rispetto al variare della produzione, i costi variabili
possono avere un andamento:
proporzionale: crescono proporzionalmente alla
quantit prodotta
progressivo: crescono pi che proporzionalmente
rispetto alla quantit prodotta
degressivo: crescono meno che proporzionalmente
allaumentare della quantit prodotta
Margine di contribuzione
Ricavi costi variabili
Esprime il contributo alla copertura dei costi fissi.

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I costi variabili (2)


Landamento dei costi variabili dipende da:
variabilit del prezzo di acquisto dei fattori
o efficienza esterna (componente controllabile)
o andamento del mercato (componente non
controllabile)
variabilit del rendimento dei fattori
o efficienza interna (componente controllabile)
o vincoli tecnici (componente non controllabile).

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I costi variabili (3)


Rappresentazione grafica

costo proporzionale
costo progressivo
costo degressivo

costo semivariabile
(proporzionale)

Q
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Il costo differenziale
Variazione del costo totale in relazione al passaggio da
una quantit prodotta Q a una quantit Q+T (con T
sufficientemente grande da consentire adeguate
valutazioni di convenienza economica).
Esprime il costo aggiuntivo da sostenere per
incrementare la produzione di un minimo tecnico.
calcolato per valutazioni di convenienza economica
Nel breve periodo e per T sufficientemente piccolo:
il costo differenziale coincide con il solo costo
variabile incrementale.
La convenienza economica allincremento dei volumi
assicurata ogni qualvolta il margine di contribuzione
sulla quantit incrementale positivo.

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Costi rilevanti e irrilevanti


Criterio di classificazione: possibilit di eliminare i costi a
seguito di talune decisioni.
Valutazioni di convenienza economica comparata:
make or buy
eliminazione di linee produttive in perdita o introduzione
di nuove linee produttive
Costi e ricavi rilevanti: sono quei valori che differiscono
nelle alternative considerate, influendo sullesito del
giudizio di convenienza.
Costi e ricavi irrilevanti: sono quei valori che sono
presenti in ugual misura quali che siano le alternative
poste a confronto, non influendo sullesito del giudizio
di convenienza.

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Costi controllabili e non controllabili (1)


Imputazione dei costi ai centri di responsabilit
Aree aziendali che si ritengono rilevanti per il
controllo economico della produzione.
Ai centri di responsabilit si imputano costi e ricavi
controllabili
INPUT
INPUT
Lavoro
Materiali
Servizi

Centro di
responsabilit

OUTPUT

Altri CdR

Beni
Servizi

MERCATO

Centri di costo
Centri di ricavo
Centri di profitto
Centri di investimento

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Costi controllabili e non controllabili (2)


Tipologie di centri di responsabilit:
Centri di costo: il manager responsabile del livello di
costo sostenuto in un determinato periodo
Centri di ricavo: il manager responsabile
dellottenimento di predefiniti livelli di ricavo (es.
ufficio vendite)
Centri di profitto: il manager responsabile sia dei
ricavi (nel caso di vendita ad altro reparto si
configura un prezzo di trasferimento convenzionale)
sia dei costi (es. una linea produttiva)
Centri di investimento: il manager investito anche
delle decisioni relative alle strutture (divisione
aziendale)
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Costi controllabili e non controllabili (3)


Centri di costo:
reparti di produzione: costi parametrici
Centri di spesa
Uffici di staff (amministrazione, ufficio legale ecc.):
costi non parametrici

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Costi controllabili e non controllabili (4)


La scomposizione della combinazione produttiva in centri di
responsabilit ai quali sono assegnati obiettivi in termini di:
fatturato
margini lordi
livelli di spesa
profitto
rischia di parcellizzare in maniera non necessariamente
coordinata le attivit aziendali: lindicatore di performance
utilizzato potrebbe portare il singolo responsabile di centro a
perseguire obiettivi non in linea con quelli aziendali
complessivi.
Lestensione dimensionale assegnata ai centri di responsabilit
deve ricercare un valido compromesso tra le esigenze di
specificit degli obiettivi (che inducono a dimensioni ridotte) e
quelle di coordinamento (che inducono a dimensioni ampie)
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Iter di imputazione dei costi ai prodotti


Centri comuni, ausiliari e finali
Materie prime e
altri cos7 di direNa
imputazione

Cos7 di
trasformazione
industriale

Centri
nali

Centri
ausiliari

Cos7 non industriali


(amministra7vi,
commerciali,
nanziari, ecc.)

Centri
comuni


PRODOTTI

F. 1: localizzazione
F. 2: ribaltamento dei centri comuni
F. 3: ribaltamento dei centri ausiliari
F. 4: ribaltamento dai centri produRvi ai prodoR

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Le configurazioni di costo (1)


Una configurazione di costo, riferita a un determinato
oggetto, rappresenta un addensamento di taluni
elementi di costo (fattori produttivi che cedono utilit
economica) sulloggetto medesimo.
Si avranno tante possibili configurazioni quanti sono i
possibili gradi di specialit ai quali si decide di volersi
fermare nel processo di imputazione.
Pi ampia la configurazione di costo accolta pi
soggettivo il risultato cui si perviene.
La scelta della configurazione di costo pi opportuna
dipende dalla finalit conoscitiva per la quale il calcolo
posto in essere.

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Le configurazioni di costo (2)


Il costo primo diretto deriva dalla somma dei costi
diretti, senza alcuna imputazione di quote di costi
indiretti.
I costi diretti non sono solo quelli variabili, bens anche
quelli fissi (per esempio, si ipotizzi limputazione della
quota di ammortamento di un impianto specifico).

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Le configurazioni di costo (3)


Il costo industriale (o di produzione o di fabbricazione)
dato dalla somma del costo primo e dei costi da
sostenere per la trasformazione delle stesse.
A differenza del costo primo, la configurazione di costo
industriale richiede la ripartizione dei costi indiretti
industriali.
Il costo industriale include i costi indiretti industriali,
mentre esclude i costi indiretti non industriali (non sono
inerenti alla funzione della produzione).
Il costo di trasformazione dato dal costo industriale
meno i costi delle materie prime; ottenuto sommando i
costi di:
manodopera diretta;
altri costi diretti industriali;
quote di costi indiretti di fabbricazione.
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Le configurazioni di costo (4)


Il costo complessivo (o costo pieno) una funzione di
costo omnicomprensiva.
Costo industriale
+ quote di costi generali amministrativi
+ quote di costi di ricerca e sviluppo
+ quote di oneri finanziari

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Le configurazioni di costo (5)


Il costo economico tecnico si ottiene aggiungendo ai
costi pieni di prodotto gli oneri figurativi (fitti figurativi;
interessi di computo; stipendio direzionale)
Costo economico tecnico =
Costo complessivo + Oneri figurativi

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Le configurazioni di costo (6)


Rappresentazione grafica
Materie prime
Costo primo

Manodopera dire0a
Altri cos5 dire6
Costo di
fabbricazione

Quota di cos5 indire6 di fabbr.

Costo
complessivo

Quote di costo di fa0. prod. comuni

Costo
economico-
tecnico

Interessi sul capitale di propriet

Costo di
trasformazione

Salario direzionale

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Configurazioni di costo: un esempio (1)


Limpresa Motti, che produce i prodotti Gamma e Teta,
intende determinare il costo complessivo del prodotto
Gamma, sulla base dei seguenti dati di produzione:
costo unitario materie prime: 5,50;
costo unitario di trasporto: 3,5;
costo manodopera diretta: 8 x 3 ore;
altri costi unitari accessori di acquisto: 2;
costi complessivi di trasformazione industriale: 300.000
(base di riparto impiegata: ore di manodopera diretta,
complessivamente pari a 15.000);
costi unitari di vendita del prodotto Gamma: 10;
costi di natura amministrativa: 180.000 (base di riparto
impiegata: costi complessivi di acquisto delle materie prime
dei prodotti Gamma e Teta, pari a 20.000);
costi di marketing: 60.000 (stessa base di riparto dei costi
amministrativi).
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Configurazioni di costo: un esempio (2)


Determinazione del costo complessivo unitario di Gamma
Costo materie prime

5,50

Cos7 di trasporto

3,50

Costo primo


Costo
di
24,00
trasformazione
2,00 Euro 89,50
35,00

Quota di cos7 industriali (300.000/15.000) x 3 ore

60,00

Costo pieno industriale

95,00

Cos7 commerciali

10,00

Costo manodopera direNa (3 ore 8)


Altri cos7 accessori di acquisto

Costo di produzione e commercializzazione

105,00

Cos7 amministra7vi (180.000/20.000) 5,5

49,50

Cos7 di marke7ng (60.000/20.000) 5,5

16,50

Costo complessivo

171,00
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Economia aziendale

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Finalit conoscitive
Valutare il contributo dei diversi prodotti alla redditivit
aziendale, mediante il margine di contribuzione
Individuare il livello di produzione e vendita che
garantisce il recupero delle risorse investite, mediante la
determinazione del punto di pareggio
Valutare la convenienza economica comparata tra la
produzione interna (make) o lacquisto da terzi (buy) di
determinati beni
Valutare la convenienza a eliminare o meno linee
produttive in perdita.

Economia aziendale

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Margine di contribuzione (1)


La determinazione del Margine di contribuzione risulta
particolarmente significativa quando lanalisi effettuata
al fine di:
individuare le produzioni pi convenienti, data una
definita struttura produttiva;
individuare e controllare il contributo dei centri di
profitto al raggiungimento degli obiettivi globali
dimpresa.
Perde di significativit con riferimento alle produzioni
caratterizzate da elevata prevalenza di costi comuni

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Margine di contribuzione (2)

50

MdC = Ricavi costi variabili

Economia aziendale

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Margine di contribuzione (3)


Il tour operator Wondertour vende tre tipologie di viaggi
(Win tour, Simple tour e Fast tour), i cui dati di costo
sono esposti nella tabella seguente:
Win tour
Prezzo di vendita
1.000
Costo variabile unitario
800
Quan7t vendute
40
Cos5 ssi 19.000

Simple tour
800
400
20

Fast tour
850
600
32

Si calcoli il margine di contribuzione unitario e il


prodotto pi conveniente da vendere sul mercato.

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Margine di contribuzione (4)


Win tour
Prezzo di vendita
1.000
(-) Costo variabile unitario
800
Mdc unitario
200
Quan;t vendute
40
Mdc complessivo
8.000

Simple tour
800
400
400
20
8.000

Fast tour
850
600
250
32
8.000

Mdc complessivo: 24.000


I tre viaggi presentano lo stesso MdC complessivo per la
copertura dei costi fissi comuni. Tuttavia, la capacit
contributiva dei tre viaggi a livello unitario diversa.
Pertanto, volendo formulare un giudizio di convenienza in
merito alla redditivit dei viaggi prodotti dallazienda
Wondertour, il viaggio Simpletour offre la maggiore capacit
contributiva unitaria alla copertura dei costi fissi.
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Margine di contribuzione (5)


MdC lordo e semi-lordo

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Il diagramma di redditivit (1)


Lanalisi del punto di pareggio (break even analysis) uno
strumento che consente di quantificare il volume minimo
di produzione/vendita in corrispondenza del quale i ricavi
totali riescono a coprire i costi totali (punto di pareggio)
In sede di programmazione, consente di fornire, a
diversi livelli di produzione/vendita, il previsto risultato
reddituale
uno strumento di grande utilit per la costruzione del
budget flessibile

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Il diagramma di redditivit (2)


Le variabili da considerare per la costruzione del
diagramma sono:
CF = Costo fisso totale
CVT = Costo variabile totale
RT = Ricavi totali
CT = Costo complessivo
Cvu = Costo variabile unitario (costante in unipotesi
di variabilit proporzionale)
P = prezzo unitario di vendita (ipotizzato costante)
Q = Quantit prodotta e venduta
Le equazioni fondamentali:
CT = CF + CVT
CVT = Cvu x Q
RT = P x Q

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Il diagramma di redditivit (3)


La determinazione del punto di pareggio
Qi = livello di produzione/vendita di pareggio
RT = CT
P x Qi = CF + Cvu x Qi
P x Qi - Cvu x Qi = CF
Qi x (P - Cvu) = CF
Qi =

CF
P Cvu

P Cvu = margine di contribuzione (contributo che la


vendita di ogni prodotto fornisce alla copertura dei
costi fissi)
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Il diagramma di redditivit (4)


Rappresentazione grafica (con MdC positivo)
RT

C
R

CT

Area delle perdite

Area dei pro6

CF

Qi

Qe

Qm

Qe: capacit di effettivo assorbimento del mercato


Qm: capacit produttiva aziendale (massima)

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Il diagramma di redditivit (5)


Rappresentazione grafica (con MdC negativo)
C

CT

CV

CF
RT

Qi

Qe

Qm

pi si produce pi aumenta lentit della perdita


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Il diagramma di redditivit (6)


La costruzione del diagramma si basa su alcune ipotesi
semplificatrici:
Quantit prodotta = Quantit venduta
Prezzo unitario di vendita costante, a prescindere
dalla quantit venduta
Costi variabili proporzionali
Produzione omogenea nel tempo e nello spazio
Capacit produttiva massima degli impianti
individuata
Costi fissi invariati
Valori di costo e di prezzo previsti certi

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Il diagramma di redditivit (7)


Inoltre, la B.E.A., comportando una problematica
scissione dei costi nella loro componente fissa e
variabile, sconta un ulteriore grado di approssimazione.
La separazione dei costi in fissi e variabili effettuata
mediante un processo di natura empirica che si fonda su:
dati consuntivi (metodi sintetici: serie storica di dati);
dati congetturati (metodi analitici: osservazione
diretta).

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Il diagramma di redditivit (8)


Lutilizzo del metodo sintetico, per essere attendibile,
richiede che siano soddisfatte due condizioni:
i dati devono essere sufficientemente recenti e, nel
periodo di riferimento, non devono esservi state
significative variazioni di struttura o di mercato tali
da inficiarne la validit;
i dati possono essere utilizzati solo per previsioni di
breve periodo (con il passare del tempo la struttura e
le condizioni di mercato tendono a modificarsi in
misura significativa).

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Il diagramma di redditivit (9)


Determinazione di altre variabili incognite (nota Qi)
Dalla relazione:
Qi =

CF
P Cvu

si possono determinare:
il prezzo unitario di vendita di equilibrio:
P=

CF + Cvu x Qi
Qi

P=

CF
Qi

+ Cvu

il costo variabile proporzionale di equilibrio:


Cvu = P Economia aziendale

CF
Qi
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Il diagramma di redditivit (10)


Determinazione dellutile (perdita) atteso
Una volta raggiunto il livello di produzione
corrispondente al BEP, ogni unit aggiuntiva di prodotto
venduta consente un utile addizionale pari al MdC
apportato da quella unit (prodotta/venduta)
supplementare.
Infatti:
lutile totale dal MdC totale depurato dai costi fissi:
Utile = MdC totale - CF
Alternativamente, lutile complessivo pu essere
calcolato come somma dei MuC per ogni unit
prodotta/venduta oltre quella di equilibrio:
Utile = MuC x (Q Qi)

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Il diagramma di redditivit: un esempio (1)


Lazienda Sigma intende lanciare sul mercato un nuovo
prodotto per il quale sono stati stimati i seguenti costi:
Q. x unit P. unitario

Costo unitario

Materie prime diretta A

10

0,3

Materia prima diretta B

0,2

Manodopera diretta

Ammortamenti
Canoni di locazione

5.000 euro annui


15.000 euro annui

Considerato che il prezzo di vendita del prodotto sar di 22 ,


la Direzione aziendale vuole determinare:
a) il costo variabile unitario e i costi fissi totali;
b) il volume di produzione/vendita e il fatturato di
equilibrio;
c) il risultato derivante da una produzione/vendita
superiore del 15% a quella di equilibrio.
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Il diagramma di redditivit: un esempio (2)


a) Determinazione del costo variabile unitario e dei costi fissi totali
Q. x unit P. unitario Costo unitario
Materie prime diretta A

10

0,3

Materia prima diretta B

0,2

Manodopera diretta

Costo variabile unitario

12

Ammortamenti

5.000

Canoni di locazione

15.000

Costi fissi totali

20.000

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66

Il diagramma di redditivit: un esempio (3)


b) Determinazione del volume di produzione/vendita di equilibrio

BEP =

CF
P Cvu

20.000
22 - 12

= 2.000

b) Determinazione del fatturato di equilibrio


(Q* = quantit di equilibrio)
RT = Q* x P = 2.000 x 22 = 44.000

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Il diagramma di redditivit: un esempio (4)


Rappresentazione grafica
RT

C
R

CT

44.000

20.000

CF

2.000

Q
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68

Il diagramma di redditivit: un esempio (5)


c) Determinazione del risultato in ipotesi di volume di produzione/
vendita superiore del 15% a quello di equilibrio
Q* = 2.000
2.000 x 15% = 300
Q = 2.000 + 300 = 2.300
CF = k = 20.000
CVT = Cvu x Q = 12 x 2.300 = 27.600
RT = P x Q = 22 x 2.300 = 50.600
Ricavi totali

50.600

Costi variabili totali

27.600

MdC

23.000

Costi fissi totali

20.000

Risultato netto

3.000

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69

Il diagramma di redditivit: un esempio (6)


Rappresentazione grafica
RT

C
R

CT

50.600
47.600

20.000

CF

2.300

Q
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70

Punto di fuga (1)


Qi indica la condizione minima per lingresso di
unazienda in un determinato settore (punto di
indifferenza).
Il punto di fuga indica la condizione minima di
permanenza dellimpresa nel settore in cui opera:
limite inferiore al di sotto del quale si determina uno
squilibrio tra entrate e uscite finanziarie;
il fabbisogno finanziario cresce in modo esponenziale:
al mancato recupero delle risorse impiegate in FFS si
aggiungono gli oneri dei finanziamenti attinti.

Economia aziendale

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Punto di fuga (2)


Rappresentazione grafica del punto di fuga (1)
<---------------------Area delle perdite-----------------------> <--Area dellu5le--->
<----------------Area dellautonanziamento---------------->

RT
CT
CTf
CV

Qf

Qi

CTf: comprende anche i Cos5 ssi nanziariamente misura5


CT: (rispe6o a CTf) comprende anche ammortamen5, perdite e cos5 futuri presun5
Qf: quan5t corrispondente al punto di fuga (R = CTf)
Qi: quan5t corrispondente al punto di pareggio (R = CT)

Economia
aziendale

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Punto di fuga (3)


Rappresentazione grafica del punto di fuga (2)
<---------------------Area delle perdite-----------------------> <--Area dellu5le--->
<----------------Area dellautonanziamento---------------->

RT

<----Area dellautogenerazione------->

CT
CTr
CTf
CV

Qf

Qa

Qi

CTf: comprende anche i Cos5 ssi nanziariamente misura5


CTr: (rispe6o a CTf) comprende anche ammortamen5 e perdite future presunte
CT: (rispe6o a CTr) comprende anche i cos5 futuri presun5
Qf: quan5t corrispondente al punto di fuga (R = CTf)
Qa: quan5t in cui il volume di ricavi consente di rigenerare il capitale inves5to

Economia aziendale

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Limiti del diagramma di redditivit (1)


Ipotesi semplificatrici non sempre verificate
area di significativit
Ottica di breve periodo
Imprese pluri-prodotto

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Economia aziendale

74

Make or buy (1)


Valutazioni economiche
Valutazioni strategiche
Confronto delle differenti conseguenze (soprattutto in
termini di analisi dei costi) che ciascuna alternativa potr
produrre in futuro
Costi emergenti
Costi cessanti

Economia aziendale

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75

Make or buy (2)


Sono costi rilevanti:
tutti i costi variabili che, nel passaggio da
unalternativa allaltra, possono essere sostenuti
(emergenti) oppure possono essere evitati (cessanti) se
lalternativa presa in considerazione realizzata;
alcuni costi fissi specifici, relativi a fattori produttivi
che, nel passaggio da unalternativa allaltra:
o devono essere inseriti nella combinazione (costi
emergenti);
o possono essere eliminati dalla combinazione
produttiva (costi cessanti);
o possono essere utilmente riallocati nella nuova
combinazione produttiva, evitando il sostenimento
del costo nella nuova alternativa.

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Economia aziendale

76

Make or buy (3)


Sono costi irrilevanti:
tutti i costi fissi che gravano in ugual misura nel
passaggio da unalternativa allaltra e non possono
essere evitati.
Nellanalisi differenziale assumono rilevanza solo i costi
variabili e, in alcuni casi, i costi fissi specifici.

Economia aziendale

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77

Make or buy: un esempio (1)


Lazienda Iota per la realizzazione del prodotto Alfa
utilizza il semilavorato Y, che attualmente realizzato
internamente. Annualmente, sono realizzate 10.000 unit
di Alfa, sostenendo i seguenti costi di produzione per
lottenimento del semilavorato Y
Costi unitari

Costi totali

Materie prime

20

200.000

Manodopera diretta

10

100.000

Energia

10.000

Ammortamenti

50.000

Costi industriali indiretti

20.000

38

380.000

Totale

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Economia aziendale

78

Make or buy: un esempio (2)


Il semilavorato Y potrebbe essere acquistato
esternamente al prezzo di 33 .
La Direzione aziendale ha accertato che:
gli impianti non possono essere utilizzati per altre
produzioni;
i costi indiretti industriali continueranno comunque a
essere sostenuti;
possibile procedere al licenziamento della
manodopera diretta nel caso di abbandono della
produzione.
Si valuti la convenienza economica ad esternalizzare la
produzione del semilavorato (alternativa buy).

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22/11/15

79

Make or buy: un esempio (3)


La seguente tabella riepiloga i costi dellalternativa buy:
Tipologia di costo

Importo

Classificazione del costo

Materie prime

200.000 Costo rilevante (cessante)

Manodopera diretta

100.000 Costo rilevante (cessante)

Energia

10.000 Costo rilevante (cessante)

Ammortamenti

50.000 Costo irrilevante

Costi industriali indiretti

20.000 Costo irrilevante

a.a.2015-2016

Economia aziendale

80

Make or buy: un esempio (4)


Confronto tra le due alternative (costi unitari):
Make

Buy

Materie prime

20

Manodopera diretta

10

Energia

Ammortamenti

Costi industriali indiretti

38

Costo totale di produzione


Costo di acquisto
Totale

33
38

40

Lacquisto esterno comporta un costo unitario


aggiuntivo di 2 .
Economia aziendale

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40

22/11/15

81

Make or buy: un esempio (5)


Confronto tra le due alternative (costi totali):
Make

Buy

Materie prime

200.000

Manodopera diretta

100.000

Energia

10.000

Ammortamenti

50.000

50.000

Costi industriali indiretti

20.000

20.000

380.000

70.000

Costo totale di produzione


Costo di acquisto
Totale

330.000
380.000

400.000

Lacquisto esterno comporta un costo complessivo


aggiuntivo di 20.000 .
Economia aziendale

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Eliminazione di linee produttive in perdita (1)

82

Occorre considerare la convenienza dellintero processo


produttivo.
Se c capacit produttiva inutilizzata occorre valutare
gli effetti derivanti dalleliminazione della linea
produttiva in termini di quota di costi fissi che dovranno
essere coperti dalle altre linee produttive.

Economia aziendale

a.a.2015-2016

41

22/11/15

Eliminazione di linee produttive in perdita (2)

83

Quando si valuta leliminazione di linee produttive in


perdita, occorre anche valutare lopportunit di
incrementare lattivit produttiva delle linee rimaste in
vita (o linserimento di una nuova linea produttiva)
impiegando la capacit produttiva inutilizzata.
La convenienza dellimpiego alternativo della capacit
produttiva inutilizzata si ha se i ricavi differenziali
derivanti dallincremento delle vendite dei prodotti
rimasti in vita (o dei nuovi prodotti introdotti) sono
maggiori dei costi differenziali sostenuti per i volumi di
produzione aggiuntivi.

a.a.2015-2016

Economia aziendale

Eliminazione di linee produttive in perdita: esempio (1)

84

LAzienda Kig realizza due linee di prodotti (A e B), per le quali sono stati
rilevati i seguenti dati di sintesi:
A

Ricavi

250.000

300.000

- Costi variabili

190.000

245.000

MdC lordo

60.000

55.000

- Costi fissi specifici

45.000

16.000

MdC semilordo

15.000

39.000

- Costi fissi comuni

20.000

20.000

Risultato netto

- 5.000

19.000

La Direzione aziendale ha accertato che non possibile aumentare le


vendite oltre i livelli attuali; inoltre:
il risultato negativo della linea A sembra essere destinato a perdurare
anche nel prossimo futuro;
gli impianti, attualmente impegnati per la produzione della linea in
perdita, non possono essere utilizzati diversamente.
Il management deve valutare se eliminare la linea produttiva A in perdita.
Economia aziendale

a.a.2015-2016

42

22/11/15

Eliminazione di linee produttive in perdita: esempio (2)

85

La seguente tabella riepiloga i costi e i ricavi


dellalternativa eliminazione linea in perdita A:
Tipologia di costo

Importo Classificazione del costo

Costi variabili linea A

190.000 Costo rilevante (cessante)

Ricavi di vendita linea A

100.000 Ricavo rilevante (cessante)

Costi fissi specifici linea A

45.000 Costo irrilevante

Quota di costi fissi comuni


linea A

20.000 Costo irrilevante

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Economia aziendale

Eliminazione di linee produttive in perdita: esempio (3)

86

Il confronto tra le due alternative evidenzia i seguenti risultati


operativi:
A+B

Ricavi

550.000

300.000

- Costi variabili

435.000

245.000

MdC lordo

115.000

55.000

- Costi fissi specifici

61.000

16.000

MdC semilordo

54.000

39.000

- Costi fissi comuni

40.000

40.000

Risultato netto

14.000

-1.000

La seconda ipotesi non risulta conveniente in quanto la linea A, pur


generando un risultato netto negativo, presenta un margine di
contribuzione positivo che concorre alla copertura dei costi fissi
comuni.
Tali costi, in ipotesi di abbandono della linea A, dovrebbero essere
assorbiti interamente dai ricavi del prodotto B.
Economia aziendale

a.a.2015-2016

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