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A cura di:
Laura Cobello, National Monitor EASW
Despoina Karniadaki
Renata Poli
Carlo Simonetti
INDICE
Prefazione..................................................................................................................................................................2
Il processo di formazione della programazione 2007-2013 ...............................................................................4
Innovazione e partecipazione: la metodologia European Awareness Scenario Workshop (EASW).... 10
Programma dei lavori............................................................................................................................................ 13
Prima parte Sviluppo visioni ........................................................................................................................ 14
Visioni del gruppo di interesse A Amministratori e politici.................................................................... 15
Visioni del gruppo di interesse B - Tecnici ................................................................................................... 18
Visioni del gruppo di interesse C Imprese................................................................................................. 21
Visioni del gruppo di interesse D Societ civile........................................................................................ 24
Visione comune ................................................................................................................................................ 26
Seconda parte - Lancio di idee ........................................................................................................................ 29
Idee presentate in plenaria dal gruppo tematico 1 Sistemi produttivi ................................................... 30
Idee presentate in plenaria dal gruppo tematico 2 - Ambiente e sviluppo territoriale ........................... 32
Idee presentate in plenaria dal gruppo tematico 3 - Formazione e politiche sociali............................... 34
Idee presentate in plenaria dal gruppo tematico 4 Innovazione e energia............................................ 36
Terza parte Le proposte ritenute migliori ...................................................................................................... 38
Allegati .................................................................................................................................................................... 39
Allegato 1 Le idee/proposte dei partecipanti nei gruppi tematici.......................................................... 39
PREFAZIONE
Salvatore Camilleri, Presidente Consorzio Metropoli Est
Il documento presentato a seguire ritengo sia pienamente inserito in un percorso nuovo che la societ
consortile Metropoli Est ha avviato dicembre del 2005, con l'adozione da parte dei Soci Sindaci del
Comprensorio, del primo documento che dava il via ai lavori di programmazione 2007_2013
il
Protocollo di comunicazione.
Non semplice misurare i risultati raggiunti della programmazione 2000-2006 un primo dato evidente
e che le amministrazioni locali e regionali hanno avuto non poche difficolt a cogliere le opportunit che
l'agenda 200o Sicilia offriva. Un bilancio consuntivo sar necessario, per migliorare la capacit di
gestione dei programmi europei e aumentare la capacit di spesa finalizzata allo sviluppo di questo
territorio.
Il comprensorio evidentemente non era preparato al nuovo modo di gestire le finanze comunitarie e
evidentemente non ha potuto cogliere pienamente le disponibilit prospettate. Mentre ci accingiamo alla
chisura della passata programmazione il consorzio si inserito in un processo di programmazione
partecipata che ha visto un fiorire molti tavoli concertatitivi che hanno dato prova di grande senso di
responsabilit e desiderio di migliorare il territorio, un'esperienza esaltante che ha reso protagonisti non
gli esperti ma tutti coloro che liberamente hanno voluto dare il proprio contributo. Oggi, e penso
siamo ancora in tempo, il momento della sintesi, dobbiamo trovare l'equilibrio tra le varie proposte
per presentare la nostra territorialit in modo unico e coeso per non disperdere questo patrimonio di
governance.
Bisogna muovere le leve delle azioni propositive e concertative istituzionali, penso in particolare ai due
Piani strategici, per aggregare e sviluppare una nuova forza propositiva che veda ogni poratore di
interesse locale attivo secondo il ruolo che esso stesso potr svolgere.
La sintesi dei programmi non deve per fermarsi a mera tecnica, ma deve andare oltre, coerentemente
con quanto gi svolto dai tavoli di concertazione. Il partenariato deve costituirsi e ricostituirsi, anche in
modo funzionale alle singole proposte di progetto, in quadro coerente territorialmente. Quest'ultimo
aspetto ritengo sia oltremodo premiante e rappresenta la migliore strategia di sviluppo per questa area
alle porte della metropoli palermitana.
Metropoli est ha avviato questo percorso e nel contempo cerca di raggiungere gli obiettivi fissati nelle
predente programmazione con uno sforzo non indifferente in termini di risorse umane e strutture. La
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realizzazione dell'Ufficio di Progettazione Integrata, fortemente voluto dai Sindaci, che abbia come
obiettivo primario il coordinamento per le azioni progettuali del comprensorio, in ordine ad uno
sviluppo locale razionale e che veda le pubbliche amministrazioni impegnate con una loro
partecipazione diretta, un risultato importante che in questi giorni si sta consolidando. Le proposte
emergenti dal lavoro svolto nei giorni in cui si sono attivati i work shop trovano tante volte Metropoli
quale soggetto principale e pi delle volte unico per la realizzazione di specifici obiettivi, ci significa
che il territorio crede in Metropoli e vede in questa struttura un modo di poter migliorare a livello locale
i servizi, tra questi non ultimo l'aspetto della legalit e trasparenza. di questi giorni l'attivazioni di uno
sportello per il cittadino per la lotta al racket e all'usura che rappresenta una tra le azioni trasversali e di
lungo periodo pi importanti realizzate nel 2008. Abbiamo volutamente presentare questo sportello
nella prima decade di gennaio per enfatizzarne il significato evidenziando ci che la legalit per i tredici
comuni di Metropoli est, in primo obiettivo da centrare in ogni progetto, in ogni programmazione.
(Presidente/Direttore Metropoli Est)
nazionale (Quadro Strategico Nazionale QSN) e regionale (Programmi operativi regionali FESR, FSE,
FEASR, FEP) dovr essere organizzata nelle seguenti fasi:
A) Individuazione del sistema di obiettivi di riferimento per la programmazione locale (Quadro
strategico di coerenza esterna ed interna);
B) Individuazione degli obiettivi (specifici e operativi) dei diversi sistemi produttivi e dei relativi contesti
(dimensioni) territoriali in cui articolato il territorio comprensoriale;
C) Definizione della strategia di programma (individuazione di obiettivi prioritari e di obiettivi che
perseguono il criterio dellintegrazione multilivello);
D) Individuazione delle azioni, dei rispettivi interventi e delle compagini partenariali di progetto.
E) Ridefinizione della strategia e individuazione degli interventi prioritari.
La complessit degli strumenti programmatori e finanziari, cos come configurati nell'attuale assetto
normativo e programmatico, per l'utilizzo dei fondi comunitari e nazionali, suggerisce l'opportunit di
avvalersi, in sede comprensoriale, di un panel di strumenti operativi tra loro correlati in un'unica
struttura di programma articolata su diversi livelli:
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1.
il livello strategico;
2.
il livello operativo;
3.
il livello progettuale.
Al livello strategico, l'esigenza di coordinare la complessit programmatica, cos come delineata dai
Regolamenti comunitari e dai programmi nazionali e regionali da essi previsti, nonch la previsione di
un Documento unico di programmazione (DUP) per la politica regionale di coesione, cos come
previsto dal Quadro di riferimento strategico nazionale (QRSN) suggeriscono l'opportunit di dotarsi, a
livello comprensoriale, di un Documento strategico - programmatico(Master plan della programmazione
comprensoriale) che garantisca una visione organica e unitaria del sistema di obiettivi di particolare
rilevanza per il contesto territoriale, anch'esso caratterizzato da un elevato livello di complessit.
Infatti, la compresenza, di diversi sistemi produttivi (seppure non ancora pienamente sviluppati) e di
diverse dimensioni territoriali (comprensoriale, urbana, costiera, rurale, etc.) richiede l'elaborazione di
una strategia di sviluppo nella quale siano chiaramente esplicitati i criteri di scelta degli interventi al fine
di garantire la concentrazione e l'integrazione tra sistemi produttivi e dimensioni territoriali, ai diversi
livelli. In tal modo potr essere garantito un uso pi efficace delle risorse che si renderanno disponibili
(a prescindere dall'entit delle stesse, in atto non prevedibile).
Sulla base dei risultati positivi realizzati nel periodo di programmazione 2000-2006, la redazione del
Master plan rappresenta l'occasione per mettere a sistema le azioni realizzate o in corso di realizzazione,
inserendole in una strategia di sviluppo da realizzare nel prossimo settennio con il concorso delle risorse
finanziare destinate alla politica regionale di coesione (Fondi strutturali Fondo Aree Sottoutilizzate
Politica ordinaria).
L'attivit, da realizzare in progress in funzione dello stato di definizione dei diversi strumenti di
programmazione (nazionali e regionali), richiede un elevato livello di condivisione partenariale, affinch
l'esercizio programmatorio si traduca nella realizzazione di azioni e interventi che rispondono agli
effettivi bisogni del territorio e affinch ciascun soggetto possa sentirsi partecipe e protagonista di un
processo di sviluppo che si propone di migliorare le condizioni di vita e di lavoro.
Tramite il pi ampio coinvolgimento partenariale si vuole altres applicare un principio di inclusivit,
facendo s che il maggior numero di soggetti partecipi all'elaborazione della strategia di sviluppo e alla
sua concreta attuazione.
Il Master plan, a partire dal sistema di obiettivi derivanti dagli strumenti di programmazione
sovraordinati, individua nell'ambito di ciascun programma regionale gli obiettivi operativi e le azioni
rilevanti per il territorio comprensoriale e, in definitiva, la strategia da perseguire.
Il Master plan, dunque, rappresenta il quadro delle compatibilit tra i predetti obiettivi e l'analisi di
contesto, individua altres le sinergie attivabili tra i diversi strumenti programmatori; in ultimo, definisce
i criteri di scelta per l'individuazione delle azioni prioritarie e le modalit di integrazione degli interventi
a livello comprensoriale.
A livello operativo appare opportuno che il Master plan si articoli in una serie di programmi che si
propongono di realizzare una parte della strategia prevista, nella consapevolezza che ciascuno di essi
non pu prescindere dagli altri. In prima istanza dovrebbero essere predisposti i seguenti quattro
programmi:
1)
il Programma per lo sviluppo sostenibile del sistema territoriale e urbano (che fa riferimento al
P.O. FESR 2007/2013);
2)
il Programma per lo sviluppo rurale, del sistema agroalimentare e della pesca (che fa riferimento
al P.O. FEASR e al P.O. FEP 2007/2013) comprendente il programma di sviluppo del sistema
produttivo agroalimentare e della pesca e il programma LEADER;
3)
il Programma per lo sviluppo del sistema manifatturiero e per l'innovazione tecnologica (che fa
riferimento al P.O. FESR);
4)
il Programma per lo sviluppo del sistema turistico-culturale (che fa riferimento al P.O. FESR).
Nell'ambito di ciascun programma saranno individuati sistemi di obiettivi operativi, ciascuno dei quali
da attuare tramite azioni o interventi di tipo territoriale o tematico.
Utilizzando i criteri di priorit previsti dal Master plan potr essere definita una serie di azioni integrate,
da considerare prioritarie in funzione dell'impatto degli interventi che le compongono su obiettivi
afferenti ai diversi programmi; in tal modo sar possibile garantire una maggiore concentrazione degli
interventi e un pi rilevante impatto sulle principali variabili socio-economiche.
A supporto degli stessi programmi dovranno essere previste le azioni relative alla qualificazione del
capitale umano (istruzione, formazione, inclusione, occupazione e lavoro) oggetto di specifico
intervento del P.O. FSE regionale 2007/2013 e di altri programmi operativi nazionali.
Tali azioni potranno essere inserite all'interno di uno specifico programma che contenga come
strumenti attuativi un patto educativo-formativo e un patto per l'occupazione e il lavoro che dovr
coinvolgere tutti i soggetti interessati.
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Il livello progettuale potr essere sviluppato a seguito della condivisione del Master plan e dei diversi
programmi e dovr riguardare prioritariamente quegli interventi, considerati prioritari, che per ragioni
strumentali e/o funzionali necessitano di un avvio anticipato rispetto ad altri.
Per ciascun intervento potranno essere costituiti appositi partenariati di progetto (anche di tipo
pubblico-privato), comprendenti tutti quei soggetti che assumono un ruolo operativo sia
nell'elaborazione progettuale che nella fase attuativa.
Gli interventi su indicati realizzano, in definitiva, gli obiettivi strategici contenuti nel Master plan e nel
loro insieme rappresentano la struttura portante dell'azione programmatoria a livello comprensoriale per
il prossimo periodo di programmazione 2007/2013.
La gestione di un sistema programmatorio cos articolato, richiede una forte capacit di indirizzo e
coordinamento a livello comprensoriale, che dovr essere supportata da una adeguata organizzazione
tecnico-funzionale.
La costruzione di una efficiente struttura di governance territoriale, a partire dalle esperienze positive
maturate nel corso del 2000/2006, dovr essere oggetto di uno specifico progetto, da costruire in
progress e da realizzare anche con l'ausilio dei finanziamenti previsti dagli appositi programmi operativi
regionali e nazionali, ma richieder prioritariamente, l'assenso e la condivisione delle Amministrazioni
locali che dovranno scommettere su una nuova visione dello sviluppo territoriale: una visione
condivisa, che valorizzi le differenze e il contributo dei diversi operatori, che sappia orientare e
concentrare le risorse che si renderanno disponibili su interventi prioritari, in grado di determinare un
impatto significativo sui principali nodi strutturali evidenziati dall'analisi di contesto e che si traduca in
un consistente incremento di nuove opportunit occupazionali e dei livelli di erogazione dei servizi e in
azioni tangibili di riqualificazione ambientale e urbana.
Uscendo dai tecnicismi di una metodologia si pu affermare
il partenariato deve essere stabile e strutturato in gruppi di interesse, ciascuno in grado di fornire
un contributo specifico e qualificato;
deve essere garantito il massimo livello di trasparenza nella costruzione del programma e nella
scelta degli interventi prioritari;
devono essere identificati con chiarezza e concretezza i risultati che si intendono conseguire
tramite la realizzazione del programma.
devono essere sviluppate adeguate forme di comunicazione, atte a garantire il pi alto grado di
informazione e coinvolgimento, non solo degli operatori interessati ma anche delle intere
collettivit locali.
Le modalit utilizzate che sin qui sono state utilizzate sono un buon esercizio nella pratica di avvio delle
condizioni fondamentali prima accennate ma evidentemente devono essere strutturate e consolidate in
tutto il comprensorio.
costruire insieme a tutti gli attori locali programmi e progetti per lo sviluppo locale nellambito
Essi vengono riuniti per scambiare il loro punto di vista e le loro esperienze e per discutere le loro
proiezioni, gli ostacoli e le iniziative per uno sviluppo sostenibile del territorio. Il presupposto che tutti
i partecipanti sono esperti, perch come attori locali conoscono molto bene sia le potenzialit che le
barriere al cambiamento, e sanno che i cambiamenti dipendono da loro e dalle loro attivit presenti e
future.
Lo Scenario Workshop dopo lelaborazione e la presentazione della situazione attuale (Scenario Zero)
prevede due fasi fondamentali:
1.
Elaborazione di una visione futura comune : ai gruppi di interesse nella fase iniziale si chiede di
lavoro tematici nei quali elaborano idee e progetti concreti per raggiungere visioni e obiettivi identificati
nella prima sessione. Le proposte elaborate da ciascun gruppo vengono presentate e discusse in sessione
plenaria. A conclusione delle attivit verr prodotto un rapporto finale di sintesi che conterr linsieme
delle idee, azioni, progetti proposti dai partecipanti durante i seminari.
Politici e
Amministra
tori
Tecnici e
esperti
Imprese
Societ
civile
Costruire
una
visione
comune
Visione comune
Lancio delle
idee
11
Questa esperienza ha confermato lefficacia della metodologia EASW ed ha prodotto proposte e linee
guida strategiche di lavoro che potranno essere maggiormente sviluppate e approfondite nei prossimi
mesi in relazione anche alle opportunit che saranno offerte dalla nuova programmazione 2007-2013.
Un workshop EASW consente di produrre in poco tempo risultati efficaci e ricchi di contenuti e
questo rapporto raccoglie tutto il lavoro prodotto dai partecipanti (una settantina di persone) nei diversi
incontri organizzati nei quali tante energie si sono attivate per ottenere obiettivi e proposte convergenti
e vorremmo ringraziare tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito al successo
delliniziativa.
Lorganizzazione e la gestione, infatti, di un workshop EASW richiedono un grosso lavoro di squadra
con molti attori e protagonisti, a cominciare dai partecipanti. Il workshop EASW organizzato dal
Consorzio Metropoli est ha richiesto un mese di lavoro preparatorio dellequipe nel quale sono stati
curati gli aspetti logistici, organizzativi e di processo.
Il Consorzio Metropoli est ha fornito un supporto complessivo per lorganizzazione di tutti gli eventi:
dalle sale al materiale di lavoro, alla selezione dei gruppi dinteresse agli inviti, e cos via.
Il team di Ambiente Italia, composto da Laura Cobello, National Monitor EASW, Despoina
Karniadaki, Renata Poli e Carlo Simonetti, ha curato le specifiche tecniche e logistiche, i dettagli e la
qualit complessiva del processo di facilitazione e ha redatto il presente rapporto.
12
13
14
Viene garantito e migliorato laccesso al sistema formativo; maggiore sinergia tra luniversit e il
territorio.
La visione positiva del gruppo sul tema innovazione ed energia
Attuazione del Piano energetico ambientale a livello intercomunale.
Riduzione dei consumi energetici.
Sviluppo di Energie rinnovabili e riduzione dei costi.
Linnovazione tecnologica e informatica migliora linformazione, la comunicazione ed i servizi ai
cittadini ed alle imprese.
Promozione della ricerca e dellinnovazione nel territorio.
Privato
Organizzazione
Tecnologia
Pubblico
Mancanza di una visione unica di sviluppo del territorio e di strumenti di pianificazione intercomunale.
La costa e il mare sono irrecuperabili.
Non sono state attuate politiche incisive per la riduzione e il riciclaggio dei rifiuti.
Continua le spreco delle risorse ambientali.
Incapacit di valorizzazione delle potenzialit del territorio.
La visione negativa del gruppo sul tema formazione e politiche sociali
Prevale sempre pi lindividualismo.
Utilizzazione non efficiente ed efficace delle risorse a disposizione.
Aumento delle nuove povert.
La formazione non ha alcuna ricaduta sul territorio e non corrisponde alle esigenze del territorio.
Continua ancora lemigrazione di risorse umane qualificate.
La visione negativa del gruppo sul tema innovazione ed energia
Aumenta sempre di pi il divario Nord - Sud del Digital Divide.
Nessuna politica attivata per linnovazione tecnologica e informatica.
Nessun sistema a rete.
Continuano ad aumentare i consumi energetici.
Incapacit di promuovere le energie rinnovabili.
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Partecipanti:
Facilitatore: Simonetti Carlo Ambiente Italia
Assistente: Aiello Francesca Metropoli est
Arnone Salvatore Direttore Tecnico Comune di Marineo
Bazzi Agata Responsabile Settore urbanistica (Comune di Villabate)
Bitonto Luciano Ing. Comune di Ciminna
Cilea Agostino Studente
Cirrincione Francesco Libero Professionista
Grasso Martino Giornalista
Gullo Irene Dip. Area tecnica Comune di Misilmeri
Italia Girolamo Comune di Bagheria
Lo Coco Leonardo Energy Manager
Lombardo Vincenzo Resp. Lavori Pubblici Comune di Altavilla Milicia
Maggiore Stefano Commercialista
Morana Giovanni Comune di Ficarazzi
Nicchitta Rosario Comune di Termini Imerese
Spallino Paolo Metropoli Est
Tosi Salvatore I.S.S.E.F.
Tosi Maurizio Consulente Metropoli Est
Zaso Tatiana Architetto
La visione positiva del gruppo sul tema sistemi produttivi
Sviluppo delle attivit legate alla valorizzazione del patrimonio territoriale e delle attivit delle filiere
agro-industriali nel rispetto della compatibilit ambientale (conoscenza delle potenzialit territoriali).
Le attivit imprenditoriali devono essere assunte sulla base della fiducia sullimpresa e sulla condivisione
di un indirizzo strategico sul territorio (pubblico, privato).
La visione positiva del gruppo sul tema ambiente e sviluppo territoriale
Sperimentare nuove forme di governance attraverso la valorizzazione delle differenze locali come
opportunit di sviluppo del territorio.
Qualit della rete infrastrutturale (attenzione alle qualit presenti sul territorio) e sul piano estetico
(bellezza).
Edilizia nuova e fondata sulla qualit formale.
La visione positiva del gruppo sul tema formazione e politiche sociali
Ricambio generazionale della classe dirigente e tecnici con forte capacit gestionale e di
programmazione a scala locale.
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Privato
Organizzazione
Tecnologia
Pubblico
20
Privato
Organizzazione
Tecnologia
Pubblico
23
24
Privato
Organizzazione
Tecnologia
Pubblico
Visione comune
Sulla base delle visioni elaborate dai partecipanti durante la prima giornata di lavoro stato possibile
evidenziare le visioni comuni emergenti dai quattro gruppi dinteresse rispetto alle quattro tematiche
principali:
La visione positiva comune emersa sul tema sistemi produttivi
Sistema di infrastrutture e servizi per i distretti produttivi.
Maggior conoscenza delle potenzialit del territorio e valorizzazione delle produzioni locali.
Amministrazioni pi vicine agli attori economici locali e snellimento degli iter autorizzativi.
Alleanza forte, indirizzo strategico tra pubblico e privato per potenziare il sistema produttivo locale e
favorire loccupazione.
Marketing territoriale per lapertura/internalizzazione del mercato locale.
La visione positiva comune emersa sul tema ambiente e sviluppo territoriale
Le differenze locali e la loro valorizzazione come punto di partenza per una pianificazione integrata e
condivisa dello sviluppo del territorio.
Tutela e gestione efficace delle risorse ambientali e di quelle storiche- culturali.
Promuovere la qualit nella progettazione di nuovi interventi e nella riqualificazione del patrimonio
storico-architettonico e nel recupero dei centri storici.
Forme di governance che favoriscano unattuazione e gestione virtuosa degli interventi/azioni
programmati.
Ottimizzazione del servizio di gestione dei rifiuti.
La visione positiva comune emersa sul tema formazione e politiche sociali
Sistema integrato delle politiche sociali con un approccio centrato sulla persona.
Politiche attive di inclusione sociale nel rispetto delle pari opportunit.
Monitoraggio costante della spesa sociale e valutazione dellimpatto sociale.
Programmazione e pianificazione dei servizi e delle risorse finanziarie.
Informazione e sensibilizzazione sui diritti della cittadinanza.
Sistema di formazione e di orientamento legato alla domanda del mercato di lavoro locale.
Formazione per favorire nuovi modelli di lavoro sociale.
Percorsi permanenti di formazione.
La visione positiva comune emersa sul tema innovazione ed energia
Favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.
Promuovere interventi che mirino al risparmio energetico;
Innovazione e ricerca finalizzata a nuove opportunit occupazionali.
Innovazione per migliorare i servizi per i cittadini e per limpresa.
Innovazione per migliorare laccesso allinformazione e ai servizi per i cittadini e per limpresa.
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Privato
Organizzazione
Tecnologia
A
B
D
Pubblico
27
28
29
Come
Definizione di un sistema di raccolta dati e di
MONITORAGGIO continuo per verificare i
cambiamenti e per migliorare la
programmazione
Attivazione di una
pianificazione socio
economica
Coinvolgimento di tutti i
portatori dinteresse per
definire un modello di
sviluppo condiviso
Formalizzare/Istituzionalizzare le procedure di
ASCOLTO
Istituire e strutturare i
Distretti produttivi
Chi
Metropoli est
Enti locali
Attori pubblici e privati
Camera di Commercio
Metropoli est
Enti locali
Associazioni di categoria
Imprese
Enti pubblici e privati
Metropoli est
Enti Locali
Imprese
Cittadini
Associazioni
Enti locali
Associazioni di categorie
Imprese
Enti pubblici e privati
Enti Locali
Associazioni di categoria
30
Obiettivi/Proposte
Migliorare e incrementare
lattuale offerta di
infrastrutture per le imprese
Razionalizzare e migliorare i
servizi alle imprese
Formazione, informazione,
sensibilizzazione del mondo
imprenditoriale
Come
(strutture ricettive, tour operator ecc)
Creazione di circuiti ed itinerari turistici ed
ecoturistici
Riqualificare le aree produttive esistenti
(completamento infrastrutture, creazione di
servizi comuni, ..)
Promuovere, solo sulla base dellanalisi dei
fabbisogni reali e in sinergia con grandi
infrastrutture programmate a scala provinciale
e regionale, la progettazione e realizzazione di
nuove aree a scala comprensoriale secondo
criteri di qualit (ambientale, tecnologica ecc)
Potenziamento degli Sportelli di primo livello
(S.U.A.P.) a scala intercomunale che sappiano
dare e fornire informazioni aggiornate,
modulistica e consulenza specializzata sugli iter
amministrativi, per lo sviluppo e lapertura di
singole attivit.
Snellimento delle procedure autorizzative
attraverso regolamenti e procedure di sportello
chiare e definite.
Costituzione di uno sportello di secondo livello
- sportello comprensoriale - per la gestione
delliter amministrativo relativo ad insediamenti
e impianti produttivi complessi
Iniziative e progetti per favorire linformazione
su opportunit, finanziamenti sulle attivit di
internazionalizzazione.
Organizzazione/partecipazione a
manifestazioni (Fiere, esposizioni) per la
promozione dei prodotti locali
Creazione promozione di marchi di qualit
Promuovere iniziative volte a: informare e
facilitare le imprese locali sulle opportunit a
livello internazionale (joint venture, traffici di
perfezionamento, ecc)
Chi
Imprese e associazioni del
settore
Metropoli est
Enti Locali
Associazioni di categoria
Imprese
Enti pubblici e privati
Metropoli est
Enti locali
Imprese
Associazioni di categoria
Imprese
Enti locali
Metropoli est
Associazioni di categoria
Imprese
Enti locali pubblici e privati
Metropoli est
31
Come
Definizione di Linee Guida e Manuali per la
Programmazione degli Interventi
Definizione di programmi di riqualificazione dei
Definizione di programmi ed centri storici
interventi per migliorare la
qualit delle aree urbane
Individuazione di azioni e progetti per la
realizzazione e la riqualificare delle aree libere e
Chi
Enti Locali
Metropoli Est
Istituzioni museali
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Obiettivi/Proposte
Maggiore informazione ai
cittadini sui danni provocati
dallinquinamento e dal
cattivo utilizzo delle risorse
ambientali e territoriali
Come
le aree verdi in ambito urbano
Definizione di regolamenti edilizi concordati tra
i diversi enti locali
Realizzazione di punti e di accoglienza turistici
dotati di servizi informazioni, servizi igienici
pubblici, ecc.
Progetti finalizzati alla riqualificazione del
paesaggio, al riconoscimento ed alla
valorizzazione della biodiversit, ed al
miglioramento della loro fruizione
Promuovere la riqualificazione degli spazi non
edificati (agricoli e urbani)
Riqualificare e migliorare la qualit
architettonica e le parti formali delle aree
destinate alle attivit produttive
Accordi / programmi tra gli attori pubblici e
privati del settore turistico del comprensorio
per la realizzazione di una rete di itinerari e
circuiti permanenti per la fruizione del
patrimonio naturale, storico-architettonico, e
culturale presente nel comprensorio
(es. Circuito dei Castelli)
Progetti ed azioni pilota finalizzati alla
Ricostruzione ambienti tipici e attivit
tradizionali ed al Recupero delle tradizioni
locali e valorizzazione di prodotti tipici
Progetti innovativi/creativi ad integrazione ed
ampliamento dellofferta escursionistica
alberghiera (non stagionalizzato esempio:
trenino express con mezzo di trasporto
adeguato)
Realizzazione di un sito web sui musei e i
circuiti culturali
Creazione di Centri di Educazione Ambientali
collegati con il turismo scolastico allinterno
delle Aree protette (Riserva Pizzo Cane e/o
Monte Catalfano)
Campagne di informazione
Realizzazione di Corsi di formazione ed
Informazione
Chi
Associazioni culturali e Noprofit
Associazioni ambientaliste
Cooperative
Ass. di Categoria
Maestranze locali
Universit
Ordini professionali e
Tecnici/Professionisti
Enti Locali
Soggetti Istituzionali
Preposti
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Come
Pianificazione sociale
integrata
Processi di integrazione e
coordinamento operativo dei
servizi socio-assistenzialisanitari
Chi
Enti Locali
Attori pubblici e privati
Societ civile
Esperti esterni
Metropoli est
Enti Locali
Distretto socio-sanitario
A. S. L.
Strutture private sanitarie e
sociali
Metropoli est
Enti Locali
Distretto
Esperti
Metropoli est
Reti locali pubblico-privato
Reti nazionali-europee
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Obiettivi/Proposte
Analisi, ricerca/intervento
per individuare le figure
professionali richieste dal
mercato del lavoro, per
favorire linclusione
lavorativa e i relativi piani di
formazione/aggiornamento/
riqualificazione professionale
Favorire la presenza di un
privato sociale
specializzato negli
inserimenti lavorativi (inclusi
i soggetti deboli), accreditato
che garantisca per ogni
finanziamento utilizzato una
percentuale di successo
(garanzia di inserimenti
lavorativi) e che si doti di un
documento etico di
autoregolamentazione
Attivare luoghi dedicati
per i servizi di
orientamento-consulenza
personalizzata per
linserimento lavorativo,
riqualificazione,
aggiornamento, formazione
con personale specializzato
ad hoc
Come
Chi
Associazioni di categorie
Imprenditori
Artigiani
Agenzie del lavoro
Enti pubblici e privati
Enti di formazione
Associazioni di categorie
Imprenditori
Artigiani
Agenzie del lavoro
Enti pubblici e di
formazione
Enti Locali
PrivatoSociale
Enti pubblici e privati
Enti di formazione
qualificati
Comunit
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Pianificazione e
progettazione
energeticamente sostenibile
Riqualificazione energetica
del patrimonio edilizio
pubblico
Chiarezza sulle
modalit/opportunit di
intervento
Come
Elaborazione del Bilancio e del Piano
energetico intercomunale
Introduzione nei Regolamenti Edilizi dei temi
legati al risparmio energetico e alle rinnovabili
Definizione di capitolati prestazionali dal punto
di vista energetico
Progetto pilota per la realizzazione di aree
artigianali energeticamente sostenibili
(produzione di energia per autoconsumo a
costo zero per le aziende che si insiederanno)
Censimento e audit del patrimonio edilizio
pubblico
Utilizzazione di strumenti finanziari esistenti
Redazione di Linee Guida operative per la
realizzazione degli impianti (iter amministrativo,
autorizzativo, parametri tecnici ecc)
Promuovere Conferenze di servizio Accordi di
programma per definire modalit dintervento
(ad esempio nei centri storici)
Definizione di possibili incentivi economici
Promuovere la ricerca e la
collaborazione con le
imprese
Incrementare la
sensibilizzazione e
linformazione sui temi
energetici e sui cambiamenti
climatici
Chi
Metropoli est
Enti Locali
Associazione di categoria
ASI
Imprese
Tecnici
Enti pubblici
ESCo
Metropoli est
Enti Locali
ESCo
Sovrintendenze BB.CC., altri
Enti e Istituzioni pubbliche
Ordini professionali
Associazioni del settore
Enti Locali
Universit, Istituti di ricerca
Imprese
Enti locali
ESCo
Imprese
Scuole
Altri Enti pubblici
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Obiettivi/Proposte
Come
Chi
nelle scuole
Promuovere la Formazione
Accrescere le opportunit di
informatizzazione del
territorio
Innovare le modalit di
informazione e promozione
del territorio
Enti locali
Universit
Enti di Formazione
Ordini professionali
Enti locali, Operatori del
settore,
Imprese
Enti locali,
Centri di ricerca
Imprese settore informatico
Operatori del settore Beni
cultuali
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38
ALLEGATI
Allegato 1 Le idee/proposte dei partecipanti nei gruppi tematici
LE IDEE/PROPOSTE DEI PARTECIPANTI AL GRUPPO TEMATICO 1 SISTEMI PRODUTTIVI
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Come: Completando e/o realizzando infrastrutture anche nellottica delle grandi infrastrutture
programmate in ambito regionale.
Chi: Enti locali organizzati in un unico organo tecnico operativo.
Cosa: Azioni di diffusione delle innovazioni nel sistema produttivo locale.
Come: Interventi di raccordo tra luniversit e il mondo imprenditoriale.
Chi: Universit Associazioni di categoria Metropoli est.
Cosa: Azioni di sostegno allinternalizzazione delle imprese e alla promozione territoriale.
Come : Realizzazione di sportelli polifunzionali.
Chi: Enti pubblici, Ass. di categoria, CCIAA, Metropoli est.
Cosa: Azioni di sostegno al credito per le p.m.i. e abbattimento dei costi finanziari per la partecipazione
ai consorzi fidi.
Come: Costituzione di fondi di garanzia e per oneri finanziari.
Chi: Consorzi fidi, associazioni di categoria, Metropoli est.
Cosa: Azioni di valorizzazione dellartigianato locale e costituzione di reti.
Come: Interventi di promozione con costituzione di aree permanenti di esposizione.
Chi: Enti pubblici, associazioni di categoria, Metropoli est.
Cosa: Azioni rivolte allincremento e al rafforzamento delle infrastrutture esistenti e in particolare aree
artigianali e assi viari.
Come: Individuazione di ulteriori aree artigianali.
Chi: Enti pubblici, Associazioni di categoria, Metropoli est.
Cosa: Snellire linsediamento dei sistemi produttivi e creare incentivi economici finanziari fiscali
contributivi.
Come: Il soggetto pubblico dovr partecipare ai distretti produttivi.
Cosa: Riqualificazione urbana delle aree Produttive, Centro Storico, Aree verdi (agricole, pubbliche) del
territorio.
Come: Piani/Progetti darea concordati, Regolamenti edilizi concordati, Protocolli pubblico/privato.
Chi: Comune, Imprese, Finanziatori
Cosa: Museo del Carretto.
Come: Finanziamento, Acquisizione o gestione, Progetto di restauro, Restauro.
Chi: Istituzioni, Enti Locali o Cooperative, Professionisti, Tecnici.
Cosa: Ecomuseo della Baronia di Solanto.
Come: Ricerca, connessione e pubblicazione di tutti i presidi socio-ambientali naturalistici, culturali e
museali disseminati nel territorio.
Chi: Enti Locali, Associazioni, Istituzioni museali e culturali.
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Cosa: Forme/misure di raccordo col privato che detiene parte significativa del patrimonio
architettonico essenziale alla pi completa definizione/fruizione dellimmagine territoriale. Tempi:?
Dipende dalle volont.
Come: Varie proposte concertabili.
Chi: Comune, Privati, Aziende turistiche e altro.
Cosa: Sviluppo territoriale con collegamenti ecomuseali presenti nel territorio per la valorizzazione
delle risorse.
Come: Promozione per la valorizzazione.
Chi: Amministrazioni comprensoriali, Consorzi intercomunali, Provincia, Regione.
Cosa: Creazione di servizi come: posteggi pullman e auto in centro, servizi igienici pubblici, punti
informazioni turistici, rendere accogliente i punti di arrivi (vedi stazione ferroviaria).
Come: Tutto ci al fine di inserire il territorio con proposte di pacchetti di escursioni validi e inserirci
nei circuiti che contano fondi europei.
Cosa: Riqualificazione degli spazi non edificati (agricolo e urbani).
Come: Attraverso la progettazione del paesaggio, il riconoscimento e la valorizzazione delle
biodiversit, il potenziamento della fruizione.
Cosa: Tutelare le risorse storiche e culturali di ciascun comune senza perdere la loro individualit.
Come: Attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio culturale.
Chi: Grazie allintervento di ciascun comune.
Cosa: Censimento del patrimonio storico territoriale fruibile e di tutte le strutture ricettive.
Chi: Comune.
Cosa: Emergenza fiume Eleuterio: circuito tematico e della memoria, nuovi empori fluviali
Come: Ricostruzione ambienti tipici e attivit tradizionali.
Chi: Privati, Tour operators, Comuni.
Cosa: Creazione circuito permanente di fruizione territoriale.
Come: Con mezzo di trasporto adeguato (non necessariamente tematico, ad esempio trenino
express) e ampliamento dellofferta escursionistica alberghiera a prescindere dalla stagionalizzazione.
Chi: Comune, alberghi, tour operators, ADV ecc.
Cosa: Creare strutture ricettive o gestire quelle esistenti che stentano ad andare avanti offrendo servizi
medio alti.
Come: Con un impegno delle realt turistiche di riferimento, studiando meccanismi che possono fare in
modo di contenere i prezzi.
Cosa: Creazione di Centri di Educazione Ambientale collegati con il turismo scolastico allinterno delle
aree protette (riserva Pizzo Cane Monte Catalfano); Recupero delle antiche trazzere di collegamento
tra aree cantiere e aree interne; individuazioni di percorsi storico naturalistici; recupero delle tradizioni
locali e valorizzazione di prodotti tipici
Come: Consorzi tra comuni, collegamento con le realt economiche e culturali del territorio
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Chi: Comuni del territorio, Associazioni ambientaliste e associazioni culturali, Azienda Foreste
Demaniali, Scuole, Sezioni operative dellAssessorato Regionale Agricoltura, Piccole e medie imprese,
Agricoltori.
Cosa: Sistema informativo territoriale, integrazione con un centro di controllo e monitoraggio,
creazione di percorso di sviluppo.
Come: Digitalizzazione dei dati territoriali con un aggiornamento continuo.
Chi: Enti locali, imprese, Metropoli Est.
Cosa: Ri-progettazione e riqualificazione accessi mare-monti; creazione di strutture legate al turismo
culturale; laboratorio di archeologia subacquea (Faro di Capo Zafferano).
Come: Centro monitoraggio ambientale; struttura legata al turismo culturale; laboratorio/archivio della
Manna
Chi: Regione, Comuni consorziati, Associazioni ambientaliste, Ass. Coop. Turistiche, Comune di Santa
Flavia, Universit e dipartimenti.
Cosa: Azione integrata della pianificazione dello sviluppo del territorio.
Come: Conoscenza delle criticit: Potenzialit di sviluppo del territorio, indispensabile apporto di tutti
gli attori operanti nel territorio.
Chi: Unica struttura consorziata degli enti locali sintesi delle proposte e dei contributi acquisiti in fase di
conoscenza.
Cosa: Circuito dei castelli; parcheggi e chiusura/valorizzazione centri storici; centro di recupero e
raccolta differenziata.
Come: Pianificazione partecipata e condivisa intercomunale degli interventi (costa!!), circuiti di recupero
e valorizzazione del territorio intercomunale con ritorno economico.
Chi: Partenariato.
Cosa: Adeguata ed efficiente programmazione del territorio.
Come: Attraverso la previsione nei piani regolatori di aree adibite a parcheggio, a verde ecc.
Chi: Grazie allintervento dei comuni.
Cosa: Promozione rivolta a tutte le associazioni di categoria al fine di costituire un tavolo comune
progettuale di sviluppo sul territorio.
Chi: Metropoli Est.
Cosa: Gestione ottimale dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata.
Come: Da effettuarsi attraverso contenitori consegnati ad ogni famiglia e ritirati regolarmente a date
concordate.
Chi: Affidare la realizzazione allente preposto (ATO).
Cosa: Punto di avvistamento antincendio, sentieri ecologici per disabili, vigilanza territorio e pulizia
spiagge.
Cosa: Recupero conservativo dei beni architettonici, realizzazione di un museo del carretto siciliano,
realizzazione di un sito web sui musei e i circuiti culturali.
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Come: Le professioni devono essere classificate e soggette ad abilitazione con esame alla camera di
commercio. Necessaria una stretta collaborazione tra Camera di Commercio, ufficio collocamento per
indirizzare le imprese che accoglieranno i neolavoratori/apprendisti per formarli in una combinazione
scuola e lavoro (per la formazione -3 anni circa- le imprese ricevono delle agevolazioni fiscali, dopo i 3
anni le probabilit di essere assunti dall'azienda sono dell'80-90%).
Chi: Camera di Commercio, Ufficio collocamento, aziende, Regione (agevolazioni), scuole
tecniche/professionali/commerciali.
Cosa: Realizzazione di tirocini formativi con avviamento al lavoro in favore di donne sole.
Come: Attraverso protocolli d'intesa con Enti di formazione, aziende, artigiani ecc..
Chi: i comuni, singoli o associati.
Cosa: Realizzazione di percorsi formativi, in favore del personale degli Enti locali preposto alla
programmazione e pianificazione dei servizi, relativamente ai sistemi di valutazione e monitoraggio dei
servizi attivati.
Come: Attraverso incontri periodici con Enti di formazione preposti a ci, ma anche attraverso scambi
di buone prassi.
Chi: L'organizzazione dei percorsi formativi dovrebbe essere realizzata dai Comuni attraverso Enti di
Formazione.
Cosa: Integrazione tra soggetti diversamente abili e normodotati con attivit motorio-sportive, graficopittoriche, musicali, linguistico-espressive.
Come: seguire il modello validamente proposta dalla scuola anche in ambito extrascolastico
(pomeriggio, periodo estivo, dopo il 18-20). Proporre tali attivit anche sottoforma di lavoro
interdisciplinare.
Chi: Metropoli Est assieme agli Enti preposti dove devono essere presenti figure professionali varie
quali psicologi, docenti curriculari e di sostegno, assistenti igienico-sanitari, assistenti sociali.
Cosa: Formazione consistente nella realizzazione di tirocinio da far svolgere a studenti universitari
destinati a conseguire titoli di studio inerenti con il settore delle politiche sociali.
Come: Affiancare gli studenti universitari a professionisti del terzo settore (docenti, psicologi, medici,
assistenti sociali, riabilitatori).
Chi: Metropoli Est assieme agli Enti dove figurano le professioni prima menzionate.
Cosa: Integrazione tra soggetti a rischio ed extracomunitari e persone non presentanti tali
caratteristiche.
Come: Realizzazione di percorsi progettuali in cui tali utenti sono stimolati da attivit che rientrano nei
loro canali d'interesse.
Chi: Metropoli Est con Enti che si avvalgono di profili professionali specifici (docenti, assistenti sociali,
psicologi etc) affiancati dai volontari e animatori.
Cosa: Corso di formazione per l'inserimento dei disabili nella P.A. e nel mondo del lavoro. Attraverso
un'analisi dei bisogni degli Enti interessati, ci per riempire il vuoto che si presenta a chi conclude il
ciclo di studi superiori.
Come: Il corso dovrebbe prevedere la presenza di diversamente abili e normodotati per non tradire
l'impianto della legge 104/92.
Chi: Scuola, enti di formazione, enti locali, privato, ASL, (commercio, industria, piccole aziende).
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Cosa: Portale interattivo del sociale, mappa dei servizi, osservatorio (presentazione delle pratiche on
line).
Come: Attivare una rete di servizi on line legati alle Politiche Sociali che include tutto.
Chi: I Comuni in collaborazione con gli Enti del privato sociale.
Cosa: Favorire l'inserimento dei soggetti svantaggiati attraverso sussidi economici o sgravi fiscali da
parte degli enti preposti.
Cosa: Favorire l'inserimento di lavoratori oltre i 40 anni ed arrestare il fenomeno della dispersione
scolastica attraverso politiche di formazione adeguata, creazione di posti di lavoro da parte degli Enti
preposti.
Cosa: Riuscire a creare un sistema di riconoscimento delle competenze, acquisite anche attraverso
percorsi non ufficiali, condiviso almeno nell'area di interesse (es. PISTOIA).
Come: Attraverso studi (analisi dei bisogni, elenco delle professioni,ecc.) condivisi da tutti gli attori del
territorio (imprese, enti pubblici e privati, enti territoriali, ecc.).
Chi: L'Ente territoriale di competenza (Comune o insieme di Comuni, Prov., ecc.) in collaborazione e
coinvolgendo tutti gli attori socio-economici del territorio suddetto.
Cosa: Riuscire a pianificare l'offerta formativa in modo da rispondere realmente ed in tempi congrui
alle esigenze dell'offerta di lavoro.
Come: attraverso una attenta analisi dei bisogni formativi ( effettuata periodicamente) aggiornata.
Chi: Ente territoriale di riferimento in collaborazione con tutto gli enti di formazione del territorio.
Cosa: Tabagismo, alcool, droga, centri di aggregazione e di formazione.
Come: Individuazione di campi sportivi, piscine, finanziamento pubblico e pi compartecipazione
Chi: Enti locali + Consorzi intercomunali, associazioni di volontariato.
Cosa: Progetto di formazione legato al mercato di lavoro del territorio.
Come: Dopo un'indagine sulle offerte di lavoro organizzare degli stage.
Chi: Enti locali,consorzi intercomunali, aziende.
Cosa: Corsi di sostegno (disciplinari) che comprendano attivit scolastica e sportiva per disabili in ore
extra scolastiche (pomeriggio) in presenza di ragazzi normodotati (vedi integrazione).
Come: Corsi tenuti da docenti curriculari e di sostegno.
Chi: Scuola Ente locale ASL.
Cosa: Combattere assistenzialismo ingiustificato.
Come: attraverso l'intensificazione dei controlli per aumentare la qualit e la quantit dei servizi a favore
di chi effettivamente ne ha bisogno.
Chi: Da realizzare con l'ausilio degli Enti preposti.
Cosa: Formazione legata alle esigenze attuali e alle prospettive future di sviluppo e produzione.
Come: Attraverso una conoscenza delle attivit produttive del territorio, occorre attuare percorsi di
formazione ed orientamento.
Chi: gli enti pubblici con gli enti di formazione del territorio e le imprese.
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Cosa: Centri di produzione e formazione di beni tipici o servizi di ricerca e consulenze indirizzati.
Come:Avvio con finanziamenti pubblici adesione gestione degli utili.
Chi: Consorzi o associazioni private societ miste.
Cosa: Centri intercomunali di formazione indirizzati alle singole specificit (richieste) locali.
Come:Finanziamenti pubblici con partenariato locale.
Chi: Societ miste.
Cosa: Migliorare la coesione sociale promuovendo il dialogo intergenerazionale e multiculturale.
Come:Formazione e attivit di animazione territoriale, supporto a scuole, enti di formazione,
cooperative sociali.
Chi: Metropoli Est ed imprese del territorio, scuole, centri di formazione.
Cosa: Hospice per malati terminali.
Come:: Allestire una struttura in grado di accogliere tale utenza.
Chi: Distretto sanitario + associazioni di medici di base e onlus.
Cosa: Centro intercomunale di gestione e monitoraggio di finanziamenti alle associazioni
Come:Finanziamenti pubblici e gestione della spesa dei singoli Comuni.
Chi: Ente terzo.
Cosa: Progetti Dopo di noi (riferito a disabili che vivono con genitori anziani)
Come: Gestiti o monitorati dal privato sociale, vero motore di rete, servizi individualizzati con percorsi di
autonomia personalizzata
Chi: Associazioni di categoria in rete.
Cosa: Turismo sociale
Chi: Privati, Associazioni di volontariato in rete.
Cosa: Centro assistenza mamme lavoratrici.
Come:Istituire un centro permanente di assistenza, animazione e sostegno allo studio dell'infanzia (dai 3
mesi ai 13 anni) - (con fondi in parte prelevati alle famiglie in relazione al reddito).
Chi: Comuni di residenza
Cosa: progetto di autoregolamentazione dei corsi di formazione
Cosa: Dopo corsi regionali di pre-orientamento e formazione H , accompagnamento per inserimento
lavorativo dei soggetti portatori di handicap adulti.
Come:Sostegno economico alle imprese, ditte locali, coop o laboratori artigianali.
Chi: Consorzio di Comuni.
Cosa: Sportello multifunzionale per orientare in ambito sanitario ed informare l'utenza sulle possibilit
di diagnosi e cura.
Come:Realizzando una rete permanente di operatori sanitari pubblici e privati e di associazioni a tutela
dei diritti dei malati che operino in sinergia per rispondere ai bisogni di informazione ed assistenza degli
utenti.
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Come: Creazione di tavolo tecnico che analizzi quali sono gli ostacoli amministrativi per la realizzazione
di impianti a fonti rinnovabili.
Chi: Amministrazioni pubbliche Ente distribuzione energia ENEL Soprintendenza Ass.
Ambiente.
Cosa: Attuazione delle norme vigenti per realizzare un vero risparmio energetico sfruttando le risorse
locali esistenti.
Cosa: Portare allefficienza le infrastrutture allinterno e lungo la costa della Sicilia e creare degli
interporti allavanguardia collegati con tutto il territorio siciliano e non solo, pensiamo il Nord Africa e
gli altri paesi del mediterraneo.
Come: Progettare un piano strategico che ottimizzi i tempi e priorit. Il tutto ovviamente con i fondi
per il trasporto internodali e magari con il contributo delle pi grandi societ di trasporto.
Chi: Enti pubblici, ASI, le autorit portuali italiane e le autorit portuali dei paesi del mediterraneo con
cui si vuole intensificare il traffico.
Cosa: Eliminare il gap delle infrastrutture tecnologiche; copertura segnale DTT; WiMax (voip).
Come: Utilizzare i siti gi esistenti e crearne nuovi laddove necessario, per installare ripetitori sia per il
DTT che per il WiMax. Vantaggi: il televisore, unico strumento presente in tutte le case, dovr diventare
un mezzo di interattivit per il cittadino, lente pubblico e privato. Attraverso il Wimax, oltre ai vantaggi
che gi conosciamo si facilita il Voip.
Chi: Enti pubblici, Telecom o comunque chi ha ottenuto la fetta di frequenza messa in banda, emittenti
televisivi.
Cosa: Beni culturali, tutti i beni culturali devono essere fruibili da una rete telematica
Come: I mezzi gi esistono, manca la cultura e linteresse. Sensibilizzare la sovrintendenza.
Chi: sia gli enti privati che gli enti culturali e soprattutto gli enti per il turismo.
Cosa: Recycling e raccolta differenziata
Come: Reintrodurre il pagamento del vuoto a rendere sul vetro, bottiglie di plastica e lattine. Un sistema
evoluto gi applicato in Germania da un azienda lintroduzione di un codice a barre che individua
tipologia, presa in carico del commerciante a dettaglio.
Chi: Tutte le aziende di imbottigliamento con lappoggio di normative del pubblico.
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