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Con questo atteggiamento, ha proseguito il Pontefice, san Paolo andato ovunque: lui si vantava di servire, di essere eletto, di avere la forza
dello Spirito Santo, di andare in tutto
il mondo. Ma cera qualcosa che
per lui era una gioia grande. Ne parla cos: Ma mi sono fatto un punto
di onore un punto di onore: qual
era? di non annunciare il Vangelo
dove era gi conosciuto il nome di
Cristo, per non costruire su un fondamento altrui. Insomma, Paolo andava dove non era conosciuto il nome
di Cristo; era il servo che serviva, amministrava, gettando le basi, cio annunciando Ges Cristo sempre oltre,
Al Movimento per la vita il Papa ricorda che tutti hanno il diritto di nascere
Una speranza
per chi escluso e scartato
Occorre essere vicini alle fragilit
del prossimo e lavorare
affinch nella societ non siano
esclusi e scartati quanti vivono
in condizioni di precariet.
Lo ha detto Papa Francesco
agli appartenenti al Movimento
per la vita italiano, ricevuti
in udienza nella mattina di venerd
6 novembre, nella Sala Regia.
Cari fratelli e sorelle del
Movimento per la Vita!
Siete venuti a Roma da ogni parte
dellItalia per partecipare al vostro
convegno nazionale e rinnovare
ancora una volta limpegno di difendere e promuovere la vita umana. Vi saluto tutti cordialmente,
ad iniziare dal vostro Presidente,
che ringrazio per le parole con le
quali ha introdotto questo incontro. Vi incoraggio a proseguire la
vostra importante opera in favore
della vita dal concepimento al suo
naturale tramonto, tenendo conto
anche delle sofferte condizioni che
tanti fratelli e sorelle devono affrontare e a volte subire.
Nelle dinamiche esistenziali tutto in relazione, e occorre nutrire
sensibilit personale e sociale sia
verso laccoglienza di una nuova
vita sia verso quelle situazioni di
povert e di sfruttamento che colpiscono le persone pi deboli e
svantaggiate. Se da una parte
non appare praticabile un cammino educativo per laccoglienza
degli esseri deboli che ci circondano [...] quando non si d protezione a un embrione umano
(Lett. enc. Laudato si, 120),
dallaltra parte la vita umana
stessa un dono che deve essere
Messaggio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso agli ind per la festa del Deepavali
Cristiani e ind: promuoviamo insieme lecologia umana: il tema del
messaggio rivolto dal Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso agli ind in occasione della festa di Deepavali, che si celebra il prossimo 11 novembre. Ne pubblichiamo di seguito il testo
italiano.
Cari amici Ind,
1. Il Pontificio Consiglio per il
Dialogo Interreligioso vi porge cordiali saluti in occasione della festa di
Deepavali, che commemorerete l11
novembre 2015, augurando che le vostre celebrazioni in ogni parte del
mondo siano per voi un'esperienza di
felicit ed armonia nelle vostre famiglie e comunit.
2. Sua Santit Papa Francesco, con
lenciclica Laudato si, ha affrontato
di recente la crisi ecologica ambientale e umana, che minaccia il nostro
pianeta. Perci riteniamo opportuno
condividere con voi, com' nostra
tradizione, qualche pensiero sulla necessit di promuovere l'ecologia umana e riscoprire i legami esistenti nel
creato. Lecologia umana affronta la
relazione e la responsabilit degli esseri umani nei confronti della terra e
dellattenzione alle virt ecologiche. Tra queste si pu enumerare
luso sostenibile delle risorse della
terra mediante ladozione di politiche, nazionali e internazionali, rispettose dei nessi e dellinterdipendenza
tra esseri umani e natura. Si tratta di
questioni importanti non solo oggi
per la salute della nostra Terra, che
la casa della famiglia umana, ma pure per le generazioni future.
3. Legoismo umano, evidente nelle tendenze consumistiche ed edonistiche di alcuni individui e gruppi,
nutre un insaziabile desiderio di fare
da padrone e conquistare piuttosto che da guardiani e custodi
Ecologia umana
della natura. Tutti siamo chiamati, a
prescindere dalla credenza religiosa o
dallidentit nazionale, a vivere con
maggiore responsabilit nei confronti
della natura, a curare relazioni vitali
e, soprattutto, a riorganizzare il nostro stile di vita e le strutture economiche in funzione delle sfide ecologiche che dobbiamo affrontare. La vostra tradizione sottolinea lunit
della natura, dell'umanit e del divino. La fede cristiana insegna che il
mondo creato un dono dato da
Dio a tutti gli esseri umani. Come
custodi del mondo creato, siamo
chiamati a prendercene cura in modo
responsabile e deciso.
4. C un nesso inscindibile tra la
nostra armonia con il creato e la pace reciproca. Se la pace deve prevalere nel mondo, dobbiamo, insieme e
come singoli, adoperarci consapevolmente alla cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di
una rete di rispetto e di fraternit
(Laudato si, 201). La promozione
dellecologia umana esige formazione
ed educazione ad ogni livello, nella
consapevolezza e nella responsabilit
ecologica e nella custodia sapiente
delle risorse della Terra, cominciando
dalla famiglia, prima e fondamentale struttura a favore dellecologia
umana... in seno alla quale luomo
riceve le prime e determinanti nozioni intorno alla verit ed al bene, apprende che cosa vuol dire amare ed
essere amati e, quindi, che cosa vuol
dire in concreto essere una persona
(Giovanni Paolo II, Centesimus annus,
39). Spetta alle strutture delleducazione e del governo la responsabilit
di formare cittadini dotati di una
idonea comprensione dellecologia
protetto da diverse forme di degrado (ibid., 5). Infatti, dobbiamo constatare con dolore che sono tante le persone provate da
condizioni di vita disagiate, che richiedono la nostra attenzione e il
nostro impegno solidale.
Il vostro non solo un servizio
sociale, pur doveroso e nobile. Per
i discepoli di Cristo, aiutare la vita umana ferita significa andare
incontro alle persone che sono nel
bisogno, mettersi al loro fianco,
farsi carico della loro fragilit e
del loro dolore, perch possano risollevarsi. Quante famiglie sono
vulnerabili a motivo della povert,
della malattia, della mancanza di
lavoro e di una casa! Quanti anziani patiscono il peso della sofferenza e della solitudine! Quanti
giovani sono smarriti, minacciati
dalle dipendenze e da altre schiavit, e attendono di ritrovare fiducia nella vita! Queste persone, ferite nel corpo e nello spirito, sono
icone di quelluomo del Vangelo
che, percorrendo la strada da Gerusalemme a Gerico, incapp nei
briganti che lo derubarono e lo
percossero. Egli speriment prima
lindifferenza di alcuni e poi la
prossimit del buon samaritano
(cfr. Lc 10, 30-37).
Su quella strada, che attraversa
il deserto della vita, anche nel nostro tempo ci sono ancora tanti feriti, a causa dei briganti di oggi,
che li spogliano non solo degli
averi, ma anche della loro dignit.
E di fronte al dolore e alle necessit di questi nostri fratelli indifesi, alcuni si voltano dallaltra parte
o vanno oltre, mentre altri si fermano e rispondono con dedizione
generosa al loro grido di aiuto.
Voi, aderenti al Movimento per la
Vita, in quarantanni di attivit
avete cercato di imitare il buon samaritano. Dinanzi a varie forme
di minacce alla vita umana, vi siete accostati alle fragilit del prossimo, vi siete dati da fare affinch
nella societ non siano esclusi e
scartati quanti vivono in condizioni di precariet. Mediante lopera
capillare dei Centri di Aiuto alla
Vita, diffusi in tutta Italia, siete
stati occasione di speranza e di rinascita per tante persone.
Vi ringrazio per il bene che avete fatto e che fate con tanto amore, e vi incoraggio a proseguire
con fiducia su questa strada, continuando ad essere buoni samaritani! Non stancatevi di operare
per la tutela delle persone pi indifese, che hanno diritto di nascere alla vita, come anche di quante
chiedono unesistenza pi sana e
dignitosa. In particolare, c bisogno di lavorare, a diversi livelli e
con perseveranza, nella promozione e nella difesa della famiglia,
Nomine episcopali
pale il 22 settembre successivo. Il 29 ottobre
1999 stato nominato vescovo di BarbastroMonzn e l8 aprile 2004 vescovo di Calahorra y
La Calzada - Logroo. Allinterno della Conferenza episcopale spagnola membro della commissione episcopale per la pastorale sociale dal
1996. stato anche presidente della medesima
dal 2002 al 2008, incarico che ricopre nuovamente dal marzo 2014. Da novembre 2014
membro della Congregazione per i vescovi.
prima risorsa della societ, soprattutto in riferimento al dono dei figli e allaffermazione della dignit
della donna. A questo proposito,
mi piace sottolineare che nella vostra attivit, voi avete sempre accolto tutti a prescindere dalla religione e dalla nazionalit. Il numero rilevante di donne, specialmente immigrate, che si rivolgono ai
vostri centri dimostra che quando
viene offerto un sostegno concreto, la donna, nonostante problemi
e condizionamenti, in grado di
far trionfare dentro di s il senso
dellamore, della vita e della maternit.
Cari fratelli e sorelle, sono certo
che la vostra attivit, ma prima
ancora la vostra spiritualit, riceveranno uno speciale beneficio
dallimminente Anno Santo della
Misericordia. Esso sia per voi forte stimolo al rinnovamento interiore, per diventare misericordiosi
come misericordioso il Padre nostro (cfr. Lc 6, 36). Affido ciascuno di voi e ogni vostro progetto
di bene a Maria, Madre dei viventi. Vi accompagno con la mia benedizione, e vi chiedo per favore
di pregare per me.
Ospedale
da campo
Grazie allattivit di oltre quindicimila volontari, negli ultimi
dieci anni sono state aiutate almeno 170.000 gestanti e oltre
250.000 donne in difficolt.
Come frutto di tale impegno,
in questo periodo sono nati
120.000 bambini che altrimenti
non avrebbero mai visto la luce. Cifre che riflettono unidea:
essere un ospedale da campo
contro la cultura dello scarto.
Cos nel suo saluto a Papa
Francesco il presidente Gian
Luigi Gigli ha sintetizzato limpegno del Movimento per la
vita italiano: quarantanni di attivit volta a fronteggiare non
solo il dramma dellaborto, ma
anche tutte quelle situazioni
della vita in cui la speranza e la
dignit delle persone vengono
messe in discussione e oltraggiate: il rifiuto dei disabili e dei
malati terminali, sopraffazioni,
violenze e schiavit, disinteresse e umiliazione degli anziani,
e, non ultimo, il dramma dei
profughi e dei rifugiati.