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Invernizzi I Economia, progresso e Ritorno al Futuro

ECONOMIA, PROGRESSO E RITORNO AL FUTURO


di Ivan Invernizzi
01 nov 2015

Quando ero bambino, mi capitato diverse volte di vedere il film Ritorno al Futuro. Vederlo,
costituiva per me un esercizio di speranza. La voglia di scoprire le innovazioni, le esperienze
ed il progresso che il futuro mi avrebbe riservato, mi rendevano impaziente. Volevo vedere il
futuro. Volevo crescere. Volevo scoprire quali cose avrei potuto fare. Bello vedere film cos!
Negli ultimi anni, mi capitato ancora di guardare film che parlassero di un futuro prossimo, un
futuro in cui avrei potuto vivere (sono nato nel 1989), ma la narrazione, pur facendo sempre
riferimento allaccelerazione di fenomeni riscontrabili nel presente, delineava uno scenario
molto cupo e sicuramente non desiderabile. Interstellar, In Timeed Elysium sono i primi titoli
che mi vengono in mente. In ognuno di questi film, la prospettiva futura cambia
drasticamente rispetto a Ritorno al Futuro: lo standard della vita futura di larga parte della
popolazione viene sempre presentato in modo molto peggiore rispetto allattuale. Gravi
disuguaglianze, persone trattate come cose, vite relegate ad un continuo conto alla rovescia o
penalizzate dalla scarsit di risorse, uomini e donne che sembrano dover lavorare con ritmi
ancora pi pressanti di quelli odierni.
Pensandoci, ho realizzato che, probabilmente, questi film vanno a ricalcare la visione diffusa
attualmente della societ del futuro, una visione basata su ci che si sperimenta nel presente.
Nel 1985, quando uscito il film Ritorno al Futuro, le popolazioni occidentali provenivano da
trentanni di intenso progresso sociale, economico e tecnico, perci, poteva apparire del tutto
ragionevole immaginare che il progresso sarebbe continuato allo stesso ritmo nei decenni
successivi.
Oggi, al contrario, la societ occidentale sta sperimentando una continua deprivazione
economica, cui fanno seguito la regressione sociale (di cui siamo tutti testimoni) e limmaginario
collettivo sul quale i film di fantascienza fanno leva.
Ritorno al Futuro aveva torto? Era destino che le cose prendessero il corso che hanno preso? Il
progresso un fatto naturale, spontaneo? La risposta no! Il progresso si costruisce
con investimenti tesi a costruirlo e in condizioni sociali che lo rendano tale, al di l della
dimensione economica.
La piena occupazione non solo la condizione necessaria affinch la societ riesca ad esprimere
il massimo del suo potenziale, anche la base sociale, che toglie dalla ricattabilit chi lavora,
dando spazio alla societ di sperare, immaginare e costruire un futuro diverso. Il progresso nasce
da una societ e da uno Stato finalmente liberi dallideologia dellausterit, quindi in grado di
esprimere la capacit progettuale delluomo.
A questo punto, mi pongo una domanda: le invenzioni sono una gran cosa, ma davvero
necessario che vi siano nuove invenzioni, ottenute per mezzo di investimenti importanti, per
elevare ancora di pi lo standard di vita dellumanit? La risposta no!
Quanto realmente importante linnovazione? Abbiamo gi la capacit di alzare lo standard
di vita al livello che Keynes pensava avremmo raggiunto fra 15 anni? Livello in cui tutti, e
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dico tutti, possano avere cibo, vestiti, abitazioni, in misura ampiamente oltre le loro
necessit, e vite felici? Assolutamente! Non abbiamo bisogno di innovazioni, noi sappiamo
gi come fare tutto ci. Abbiamo le tecnologie per farlo. E possiamo farlo in un anno. Non ho
dubbi su questo.
[Prof. Randall Wray durante una delle sue lezioni di macroeconomia presso lUniversit di Bergamo]

Non sufficiente sapere come si costruisce una smart city, non lo neppure sapere come si
ricostruiscono e mettono in sicurezza le zone alluvionate e terremotate, oppure come si
approvvigiona la popolazione di servizi. Per creare progresso, sufficiente attivare questa
capacit produttiva gi esistente e, nellambito di uneconomia monetaria, le risorse reali
disponibili si attivano con la spesa monetaria!
Tutto ci che fisicamente possibile finanziariamente possibile.
[Prof. Stephanie Kelton, Capo Economista dello staff democratico di minoranza della Commissione Bilancio del
Senato USA]

Potenzialmente, se rinunciamo a perseguire lideologia dellausterit, lanno


potremmo vivere in un mondo migliore di quello in cui arriv Marty McFly.

prossimo

In alto il deficit costruttore di progresso! Viva la vita!

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