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Coni, cilindri, superfici di rotazione e quadriche

Sottintenderemo come al solito che nello spazio si fissato un riferimento ortonormale


R (O; i, j, k), rispetto a cui le coordinate si chiameranno (x, y, z) e tramite il quale
identificheremo ogni vettore u con la terna delle sue componenti.

1. Coni
Si chiama cono il luogo delle rette (generatrici) passanti per un punto V (vertice)
e incidenti una linea (direttrice)1 .
Il cono di vertice V e direttrice anche detto cono proiettante da V .

Il cono proiettante da V dunque


il luogo dei punti P tali che

V P = sV G con G e s R
(equazione vettoriale del cono).

x = x (t)
y = y (t) , cio : G = G (t)
Cono C di vertice V (xV , yV , zV ) e direttrice :

z = z (t)

Lequazione vettoriale V P = sV G con G = G (t) equivale alle equazioni parametriche


scalari

x = xV + s (x (t) xV )
y = yV + s (y (t) yV )
C:
(s, t parametri),

z = zV + s (z (t) zV )

da cui si ottiene anche lequazione cartesiana di C eliminando i parametri s, t.


1 eventualmente

formata da pi rami o ridotta ad un solo punto

Cono C di vertice V (xV , yV , zV ) e direttrice :

f (x, y, z) = 0
g (x, y, z) = 0

Lequazione vettoriale V P = sV G con G (x0 , y0 , z0 ) equivale a

x = xV + s (x0 xV )
f (x0 , y0 , z0 ) = 0
y = yV + s (y0 yV )
con
g (x0 , y0 , z0 ) = 0

z = zV + s (z0 zV )

e quindi lequazione cartesiana di C si ottiene eliminando s, x0 , y0 , z0 dal sistema

x = xV + s (x0 xV )

y = yV + s (y0 yV )
z = zV + s (z0 zV )

f
(x0 , y0 , z0 ) = 0

g (x0 , y0 , z0 ) = 0.

Altri richiami

Un cono C detto rotondo se e solo se esiste una retta a (asse del cono) tale
che C dato dalla rotazione di una sua generatrice (qualsiasi) intorno ad a.
Se f : R3 R una funzione omogenea, allora la superficie di equazione
cartesiana f (x, y, z) = 0 un cono con vertice nellorigine2 (pi in generale, la
superficie f (x x0 , y y0 , z z0 ) = 0 un cono con vertice in V (x0 , y0 , z0 )).

2. Cilindri
Si chiama cilindro il luogo delle rette (generatrici) parallele ad un vettore u e
incidenti una linea (direttrice)3 .
Il cilindro con generatrici parallele ad u e di direttrice anche detto cilindro
proiettante secondo (la direzione di) u.

Il cilindro proiettante secondo u quindi


il luogo dei punti P tali che

GP = su con G e s R
(equazione vettoriale del cilindro).

2 tolto

il caso in cui f (x, y, z) = 0 implichi x = y = z = 0 (ad esempio se f (x, y, z) = x2 + y2 + z 2 )


formata da pi rami o ridotta ad un solo punto

3 eventualmente


x = x (t)
y = y (t) , cio : G = G (t)
Cilindro C parallelo a u = (l, m, n) di direttrice :

z = z (t)

Lequazione vettoriale GP = su con G = G (t) equivale alle equazioni parametriche


scalari

x = x (t) + sl
y = y (t) + sm
C:
(s, t parametri),

z = z (t) + sn
da cui si ottiene anche lequazione cartesiana di C eliminando i parametri s, t.
Cilindro C parallelo a u = (l, m, n) di direttrice :

f (x, y, z) = 0
g (x, y, z) = 0

Lequazione vettoriale GP = su con G (x0 , y0 , z0 ) equivale a

x = x0 + sl
f (x0 , y0 , z0 ) = 0
y = y0 + sm
con
g (x0 , y0 , z0 ) = 0

z = z0 + sn

e quindi lequazione cartesiana di C si ottiene eliminando s, x0 , y0 , z0 dal sistema

x = x0 + sl

y = y0 + sm
z = z0 + sm

f
(x0 , y0 , z0 ) = 0

g (x0 , y0 , z0 ) = 0.

Altri richiami

Un cilindro C detto rotondo se e solo se esiste una retta a (asse del cilindro)
tale che C dato dalla rotazione di una sua generatrice (qualsiasi) intorno ad
a.
Se unequazione in due tra le incognite x, y, z rappresenta una curva nel relativo
piano coordinato, nello spazio essa rappresenta il cilindro proiettante tale curva
secondo la direzione normale a quel piano coordinato.

Ad esempio, lequazione
2

3x 2z = 2
rappresenta il cilindro parallelo allasse y
che interseca il piano xz secondo liperbole
3x2 2z 2 = 2
y=0

2
4

-4 -2 0
-4
2 y00x2 -2
-2 4
-4
-6

(direttrice del cilindro).

Eliminando il parametro da una terna di equazioni parametriche di una linea


, si ottiene una rappresentazione cartesiana di come intersezione di cilindri
proiettanti secondo due direzioni coordinate.

Ad esempio, la linea

x=t
y = t2
:

z = t2 t

la parabola data dallintersezione


:

y = x2
z = x2 x

di due cilindri (quadrici parabolici).

Eliminando unincognita da una rappresentazione cartesiana (intersezione di


due superfici) di una linea , si ottiene unaltra rappresentazione cartesiana di
come intersezione di una delle superfici di partenza con il cilindro proiettante
secondo una direzione coordinata.
Ad esempio, la circonferenza
:

x+y+z =3
x2 + y 2 + z 2 2x 2y + 1 = 0

anche individuata da
:

z =3xy
x2 + y 2 4x 4y + xy + 5 = 0

(intersezione piano-cilindro).

3. Proiezioni
i) Dati un punto V ed un piano , la proiezione da V su di un punto P = V
lunico punto P in cui la retta V P interseca .
ii) Dati un vettore u ed un piano , la proiezione secondo u su di un punto P
lunico punto P in cui la retta per P parallela ad u interseca
(se u , si ritrova la proiezione ortogonale di P su ).
iii) La proiezione di una figura F su un piano il luogo delle proiezioni dei punti
di F su .
4

In particolare, dati un piano ed una linea , la proiezione di da un punto


V su risulta data dallintersezione di con il cono di vertice V e direttrice ,
mentre la proiezione di secondo un vettore u su risulta essere lintersezione
di con il cilindro parallelo ad u di direttrice .

4. Superfici di rotazione
Si chiama superficie di rotazione il luogo delle circonferenze (paralleli) ortogonali
ad una retta a (asse), con centro su a e incidenti una linea (generatrice).

Fissiamo un qualunque punto A a ed un qualunque vettore u parallelo ad a. La


superficie di rotazione di asse a e generatrice il luogo dei punti P tali che

GP u = 0
(piano a e passante per G)
d (P, A) = d (G, A) (sfera di centro A e passante per G)

(4.1)

dove G il generico punto di (infatti, per G fissato, tali equazioni forniscono


la circonferenza ortogonale ad a, con centro su a e passante per G).
Casi particolari
Curva parametrica ruotata intorno ad un asse coordinato: una rappresentazione parametrica della superficie ottenuta ruotando una curva parametrica
: G = G (t) intorno ad un asse coordinato a si ottiene dalla rappresentazione
parametrica di sostituendo le due equazioni relative alle variabili del piano coordinato perpendicolare ad a con le equazioni parametriche della circonferenza
di quel piano con centro nellorigine e raggio d (G (t) , a) 4 .
4 Ricordiamo

d (G, asse x) =

che se G = G (x (t) , y (t) , z (t)) allora


y (t)2 + z (t)2 ,

x (t)2 + z (t)2 ,

d (G, asse y) =

d (G, asse z) =

x (t)2 + y (t)2 .

Ad esempio, la superficie di rotazione di asse a : y = z = 0 (asse x) e


generatrice

x = x (t) = t
y = y (t) = t cos t , t [0, 10]
:

z = z (t) = t sin t

(si noti che non piana, ad esempio perch i 4 punti di corrispondenti ai


valori t = 0, 2 , , 3
2 del parametro non stanno sullo stesso piano) ha equazioni
parametriche

x = x (t)

y = y (t)2 + z (t)2 cos , t [0, 10] , [0, 2] ,


:

z = y (t)2 + z (t)2 sin


ossia

x=t
y = t cos
:

z = t sin

con t [0, 10] e [0, 2] .

Volendo, possiamo ricavare una rappresentazione cartesiana di eliminando i


parametri t, . Dalle ultime due equazioni si ricava y 2 +z 2 = t2 e quindi, usando
la prima ed osservando che t [0, 10] equivale a x [0, 10], si ottiene
: x2 y 2 z 2 = 0 con 0 x 10

(tronco del cono x2 y 2 z 2 = 0 compreso tra i piani x = 0 e x = 10).


Curva di un piano coordinato ruotata intorno ad un asse coordinato
di quel piano: lequazione cartesiana della superficie ottenuta ruotando una
linea che giace su piano coordinato intorno ad un asse coordinato a che stia
in quel piano si ottiene dallequazione cartesiana che rappresenta nel piano
lasciando ferma la variabile relativa allasse coordinato di rotazione e sostituendo
laltra con d (P, a), dove P (x, y, z) il generico punto dello spazio 5 .
Ad esempio, la superficie di rotazione di asse a : x = z = 0 (asse y) e
generatrice
2

:
5 Si

y 2 + 2 (z 2) = 1
x=0

ricordi che d (P, asse x) =

(ellisse nel piano yz, il quale contiene lasse y)

y2 + z 2 , d (P, asse y) =

x2 + z 2 , d (P, asse z) =

x2 + y 2 .

ha equazione
cartesiana ottenuta da y 2 + 2 (z 1) = 1 sostituendo la variabile

z con x2 + z 2 , ossia
y 2 + 2 x2 + z 2 2

= 1

y 2 + 2x2 + 2z 2 + 7 = 8 x2 + z 2
e quindi (elevando al quadrato per eliminare la radice)
: y 2 + 2x2 + 2z 2 + 7

64 x2 + z 2 = 0.

NOTA BENE! Vale anche il viceversa: una superficie di equazione f (x, y, z) =


0 con f che dipenda da due delle sue variabili solo attraverso la somma dei loro
quadrati una superficie di rotazione, il cui asse di rotazione lasse coordinato
corrispondente alla terza variabile (e quindi una generatrice si ottiene intersecando la superficie con un qualsiasi semipiano contenente tale asse).
2

Ad esempio, la superficie : ex
della curva
2

z = e(x
x=0

z = ey
x = 0.

y2

z = 0 la rotazione attorno allasse z

+y2 )

ossia
2

Esempio generale 1
Determiniamo la superficie di rotazione di asse a : x = y + 1, z = 1 e generatrice
r : x = 2t, y = t, z = 3t (retta, sghemba con a).
Poich a parallela ad u = (1, 1, 0) e passa ad esempio per A (0, 1, 1), la
circonferenza ortogonale ad a, con centro su a e passante per il generico G (2t, t, 3t)
r ha equazioni
x + y 3t = 0
2

(piano a e passante per G)

x + (y + 1) + (z + 1) = 14t 4t + 2 (sfera di centro A e passante per G)


7

(che sono le equazioni (4.1), di cui la seconda elevata al quadrato per comodit), le
quali, al variare di t, danno la totalit dei paralleli di .
Eliminando il parametro t =
2

x+y
3

x2 + (y + 1) + (z + 1) = 14

si ottiene

x+y 2
3

4 x+y
3 +2

ossia, a conti fatti,


: 5x2 + 5y 2 9z 2 + 28xy 12x 30y 18z = 0
(quadrica passante per lorigine, che si pu verificare essere un iperboloide ad una
falda).
Esempio generale 2
Determiniamo la superficie di rotazione di asse a : x1 = z = 0 (retta per A (1, 0, 0)
e parallela allasse y) e generatrice : y = x2 , z = x2 x (parabola, gi presentata
nellesempio di pag.4).
Vista la semplicit delle equazioni di , potremmo ricavare facilmente una rappresentazione parametrica di (ad esempio assumendo x = t come parametro) e procedere quindi come nellesempio precedente, ossia scrivendo la totalit dei paralleli di
in dipendenza del parametro t e poi eliminandolo. Per illustrare il procedimento
da seguire quando non si disponesse di equazioni parametriche della generatrice, procediamo comunque tramite le equazioni cartesiane di .
Poich a parallela allasse y e passa ad esempio per A (1, 0, 0), la circonferenza
ortogonale ad a, con centro su a e passante per il generico G (x0 , y0 , z0 ) ha
equazioni
y y0 = 0
2

(x 1) + y + z = (x0 1) +

y02

z02

con

y0 = x20
z0 = x20 x0

(dove il primo sistema dato dalle equazioni (4.1), mentre il secondo esprime lappartenenza di G (x0 , y0 , z0 ) a tramite le equazioni di ), le quali, al variare di
x0 , y0 , z0 , danno la totalit dei paralleli di . Lequazione di si ottiene allora eliminando x0 , y0 , z0 dal sistema

y y0 = 0

(x 1)2 + y 2 + z 2 = (x0 1)2 + y02 + z02


y0 = x20

z0 = x2 x0 .
0

Dalle equazioni 1, 3 e 4 si ricava y0 = y, x0 = y0 = y, z0 = y0 x0 = y y


e quindi, sostituendo nella seconda (ed elevando al quadrato alla fine), si ha

(x 1)2 + y 2 + z 2 = ( y 1)2 + y 2 + (y y)2


8

(x 1) + y 2 + z 2
(x 1)2 + z 2
2

(x 1) + z 2

(x 1) + z 2 (y + 1)
2

(x 1) + z 2 (y + 1)

2
2

= y 2 y + 1 + y 2 + y 2 2y y + y

= y 2 + 2y + 1 2 y (y + 1)

2
= (y + 1) 2 y (1 + y)

= 2 y (1 + y)
2

= 4y (1 + y) .

A conti fatti risulta allora


: x4 + y 4 + z 4 +
2 x2 y 2 x2 z 2 + y 2 z 2 +

4 x3 + x2 y + xz 2 xy 2 + yz 2 +
4 x2 y 2 + 2xy 4y = 0 .

5. Quadriche
Si chiamano quadriche le superfici algebriche del 2 ordine, cio le superfici che (in
un riferimento ortonormale R (O; x, y, z)) sono rappresentate da unequazione del tipo
a11 x2 + a22 y 2 + a33 z 2 + 2a12 xy + 2a13 xz + 2a23 yz + 2a14 x + 2a24 y + 2a34 z + a44 = 0.
Ogni quadrica ammette un riferimento ortonormale R = R (O ; X, Y, Z) in cui assume una delle forme canoniche
X 2 + Y 2 + Z 2 + = 0
2

X + Y + 2Z = 0

(simmetrica rispetto ai piani coordinati di R )


(simmetrica rispetto a 2 piani coordinati di R ).

Una quadrica non degenere (o propria) se e solo se ammette forma canonica con
coecienti tutti non nulli 6 .

6 Altra condizione necessaria e suciente anch una quadrica sia non degenere che il determinante simmetrico associato sia non nullo, cio

a11
...
...
...

a12
a22
...
...

a13
a23
a33
...

a14
a24
a34
a44

= 0.

Le quadriche non degeneri in forma canonica si classificano quindi (a meno di


scambi di assi e/o orientamento degli stessi) in
ellissoide immaginario:

Y 2 Z2
X2
+
+ 2 = 1
a2
b2
c

ellissoide (di rotazione se e solo se due coecienti sono uguali):


X2 Y 2
Z2
+ 2 + 2 =1
2
a
b
c
iperboloide a una falda (di rotazione se e solo se a = b):
Z2
X2 Y 2
+ 2 2 =1
2
a
b
c
iperboloide a due falde (di rotazione se e solo se a = b):

X2
Y 2 Z2
2 + 2 =1
2
a
b
c

paraboloide ellittico (di rotazione se e solo se a = b):


X2 Y 2
+ 2 = 2Z
a2
b
paraboloide iperbolico:

X2 Y 2
2 = 2Z .
a2
b

Iperboloide a una falda e paraboloide iperbolico sono superfici rigate.


Tra le quadriche degeneri in forma canonica, evidenziamo i seguenti casi.
Coni quadrici: se non si riducono ad una coppia di piani o ad una retta, hanno
forma canonica X 2 + Y 2 + Z 2 = 0 con , , non nulli e non concordi.
Hanno vertice nellorigine O e sono simmetrici rispetto ai piani coordinati di
R (e quindi anche rispetto agli assi di R ed allorgine O ).
Intersecano i piani coordinati di R in ellissi ed iperboli degeneri.
Cilindri quadrici: se non si riducono a una coppia di piani o a una retta, hanno
forma canonica con coecienti tutti non nulli, tranne uno ed uno solo tra quelli
dei termini di 2 grado.
Hanno generatrici parallele ad un asse coordinato di R e si distinguono in
ellittici, iperbolici e parabolici a seconda del tipo di curva in cui intersecano un
qualunque piano non parallelo a tale asse.
Osserviamo infine esplicitamente che una quadrica degenere pu non avere punti reali,
o degenerare in un solo punto, o in una sola retta, o in una coppia di piani (incidenti
o paralleli, eventualmente coincidenti).
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