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ds = q0 E cos ds;
dW = F ds = q0 E
B
I
ds;
WAB = q0
E
A
TAB =
A
ds = WAB .
E
q0
III), vederemo che questo pu dare risultati diversi perch un campo elettrico in
generale non conservativo; un campo
elettrostatico lo .
I
W =
I
F ds = q0
ds;
E
E=
ds;
E
I
W = q0
ds = q0 E.
E
F ds.
Per il calcolo dellintegrale scomponiamo il percorso come in Figura 2, notiamo subito che i tratti di circonferenza non influenzano il lavoro perch ortogonali alla forza,
quindi contano solo i tratti radiali, facendo si che lunica cosa che influenza il lavoro sia la differenza tra le distanze di
Potenziale elettrico
Noto che il campo elettrostatico conservativo possiamo definire il potenziale
elettrico V in un punto ed esprimere il lavoro del campo come
una carica q0 in tratti paralleli alla forza elettrica, diretti lungo le linee di campo in blu, e in tratti perpendicolari, lungo circonferenze concentriche centrate sulla carica q che genera il campo in
rosso.
ds = VA VB = V,
E
abbiamo quindi ottenuto una tensione, che chiamiamo differenza di potenziale o ddp, possiamo quindi ricavare il lavoro
come
WAB = q0 (VA VB ).
(1)
Per le forze conservative, detta U lenergia potenziale, nel nostro caso elettrica, vale
WAB = U = UA UB ;
1
(2)
WAB = V q0 UA = q0 VA .
Per calcolare il potenziale prendiamo una carica q0 che sia muove da A a B nel campo creato da una carica q ; il campo
elettrico
=
E
per cui abbiamo
ds =
E
1 q
u
,
40 r2
E cos ds =
E dr.
A
Il lavoro quindi
WAB = q0
A
q0 q
E dr =
40
[ ]A
(
)
1
q0 q
1
q0 q
1
1
dr =
=
= U,
r2
40
r B
40 rA rB
VA VB =
WAB
q
q
=
.
q0
40 rA 40 rB
campo creato da q .
calcoli.
Il potenziale ancora definito a meno di una costante, infatti abbiamo solo una ddp, la formula ci fa per intuire che
allinfinito V tenda a zero, quindi possiamo dire
ds = Vr V+ ,
E
| {z }
=0
U (r) = q0 V = q0
r
ds = qq0 .
E
40 r
ds = q0
E
WAB =
A
ds = q0
E
= q0
A
i ds = q0
E
A
B
i ds =
E
qi
40
i
E
ds
i ds,
E
1
1
rAi
rBi
,
2
WAB =
q0 qi
q0 qi
= U = q0 V.
40 rAi
40 rBi
i
VA =
1 qi
.
40
rAi
i
Usare cariche puntiformi poco pratico nel mondo reale, si preferisce quindi ragionare in termini di distribuzioni di
carica volumetrica
1
40
V (x, y, z) =
superficiale
V (x, y, z) =
e lineare
V (x, y, z) =
1
40
1
40
dl
,
r
d
r
d
.
r
Figura 5: Variazione qualitativa di potenziale ed energia poteziale elettrica in funzione della distanza.
Per ora abbiamo considerato dei sistemi di cariche, ma questi si sono anche formati tramite un dispendio di energia per
portare le cariche in posizione, quindi se studiamo un sistema con una carica di prova lenergia totale Usistema + Uq0 , ma
poich le cariche sono statiche Usistema costante, quindi ogni variazione dellenergia totale una variazione dellenergia
della carica di prova.
Immaginiamo ora che la nostra carica abbia massa m e velocit v , possiamo applicare il teorema delle forze vive, con
tutte le altre forze nulle, e dire che K
= W , quindi, poich W = U ,
1
1
2
mv 2 + q0 VA = mvB
+ q0 V B .
2 A
2
Campo e potenziale
Abbiamo gi visto che
VA VB =
ds,
E
prendiamo ora due punti molto vicini fra loro A(x, y, z) e B(x + dx, y
V
V
V
dx
dy
dz,
x
y
z
cio ogni componente del campo elettrico la derivata parziale del potenziale, cambiata di segno, lungo la stessa direzione,
cio il gradiente:
= V.
E
3
(3)
Superfici equipotenziali
Abbiamo visto che ci che importante del potenziale sono le sue variazioni, quindi risulta utile disegnare le superfici equipotenziali cio superfici in cui il potenziale resta invariato fra tutti i loro punti; segue perci che la variazione di potenziale
tendo dalle linee di campo possiamo facilmente rappresentare queste superfici. Nel caso di una carica puntiforme queste
superfici sono sferiche e concentriche centrate sulla carica, sempre pi distanti man mano che ci si allontana, in Figura 6
vediamo altri due esempi.
di un dipolo fa si che le superfici siano molto vicine, attorno alle cariche le superfici si distribuiscono
come sfere spinte allesterno.
sottile di raggio
densit
Figura 7: Esercizio 1.
(4)
d = 2r dr,
=
dE
2 r dr
u
,
40 x2 + r2
possiamo valutare che i campi creati da ogni elemento della corona circolare sono tali che il campo totale ha solo
componente su x data la simmetria, consideriamo quindi solo questa:
dEx =
Vale r
= x tan e x =
r dr
r dr
x
=
cos .
20 x2 + r2 x2 + r2
20 x2 + r2
x2 + r2 cos , da cui
dr =
x
d,
cos2
quindi
dEx =
Detto 1 langolo massimo pari a
risulta
E = Ex =
0
x d cos2
cos x tan 2
=
sin d.
20
cos x2
20
x
1 = arccos
,
2
x + R2
sin d =
[ cos ]01 =
(1 cos 1 ) =
20
20
20
20
4
)
(
x
.
1
x2 + R2
E=
,
20
con direzione perpendicolare al piano. Occorre notare che il modulo non diminuisce con la distanza, quindi se abbiamo
due piano paralleli con carica + e il campo in mezzo avr modulo
E=
,
0
dV =
V =
20
dq
r dr
1
2
=
,
2
2
40 x + r
40 x2 + r2
]R
)
r
[ 2
( 2
dr =
r + x2 =
R + x2 x .
20
20
0
r 2 + x2
Se proviamo nuovamente a estendere allinfinito il disco risulta che il potenziale infinito perch abbiamo posto delle
cariche allinfinito, ottenendo una situazione paradossale dato che abbiamo posto il potenziale allinfinito nullo.
R, il potenziale diventa
(
)
)
R2
( 2
2
R +x x =
x
1+ 2 1 ,
V =
20
20
x
(
)
R2
1 q
V =
x 1+ 2 1 =
,
20
2x
40 x
cio il potenziale diventa come quello di una carica puntiforme.
Se ricalcoliamo il campo a partire dal potenziale sulla base dellEquazione 3 otteniamo quanto gi trovato prima,
confermando la relazione:
= V
Ex = V =
E
x
20
(
)
x
1
.
R 2 + x2