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SECONDARIO
DOMENICO CURR
SALVATORE GRASSO
_______
FONDAMENTI DI FISICA I
PROF. V.BELLINI
INDICE
PREREQUISITI.................................................................................................3
INTRODUZIONE..............................................................................................4
UN P DI STORIA............................................................................................6
MODELLI OPERATIVI.....................................................................................9
Tipo di fluido e tipo di moto...........................................................................9
Linea e tubo di flusso....................................................................................11
DALLA CONSERVAZIONE DELLA MASSA ALLEQUAZIONE DI
CONTINUITA.................................................................................................13
Portata...........................................................................................................14
Esercizio 1.....................................................................................................16
DALLA CONSERVAZIONE DELLENERGIA ALLEQUAZIONE DI
BERNOULLI....................................................................................................18
Legge di Stevino...........................................................................................22
Legge di Torricelli.........................................................................................23
APPLICAZIONI DEL TEOREMA DI BERNOULLI.....................................24
Effetto Venturi...............................................................................................24
Tubo di Venturi..............................................................................................25
Esercizio 2.....................................................................................................26
ALTRE APPLICAZIONI.................................................................................29
Spinta dinamica.............................................................................................29
Effetto Magnus..............................................................................................31
Paradosso idrodinamico................................................................................32
PREREQUISITI
La presente tesina rivolta ad alunni della terza classe di
un liceo scientifico. Per comprendere i contenuti trattati
necessaria la conoscenza dei seguenti argomenti:
il concetto di fluido e sue caratteristiche
il concetto di pressione
i principi della dinamica
il teorema dellenergia cinetica
INTRODUZIONE
In figura richiamiamo lattenzione su qual lambito
scientifico in cui si inserisce largomento da noi trattato.
Meccanica
dei fluidi
Statica
dei fluidi
Idrostatica
Statica
dei gas
Dinamica
dei fluidi
Idrodinamica
Dinamica
dei gas
Per quanto riguarda le caratteristiche di un fluido esso pu essere viscoso o non viscoso; la viscosit per i
fluidi lanalogo dellattrito per i solidi, quindi un fluido non viscoso un fluido privo di attrito interno. Inoltre, un
fluido pu essere comprimibile o incomprimibile se la sua densit , rispettivamente, dipendente o indipendente
sia dalla posizione che dal tempo.
Riteniamo
opportuno
osservare
che,
nonostante
lapparente settorializzazione, i risultati ottenuti in idrodinamica
vengono utilizzati correntemente anche nel caso dei gas che in
particolari condizioni (basse velocit, variazioni di pressione
trascurabili) possono essere considerati sostanzialmente
incomprimibili e quindi trattati alla stregua dei liquidi.
Storicamente la dinamica dei fluidi stata affrontata con
due approcci diversi, noti rispettivamente come punto di vista
lagrangiano e punto di vista euleriano.
Nel punto di vista lagrangiano si divide il fluido in volumi
infinitesimi, chiamati particelle di fluido, e si considera il moto di
una particella di fluido, allinterno del fluido stesso, sotto
lazione della gravit, della pressione esterna, ecc. Dovremmo
dare le coordinate x, y e z di ciascuna particella e precisare il
comportamento in funzione del tempo t. Questo procedimento
una diretta generalizzazione dei concetti della meccanica del
punto materiale. A causa del grandissimo numero di particelle,
luso di questo metodo unimpresa improba.
Nel punto di vista euleriano, anzich descrivere la storia di
ogni singola particella di fluido si valutano la densit, la
pressione e la velocit in ogni punto dello spazio e in ogni
istante; si fa riferimento al cosiddetto volume di controllo,
regione dello spazio che in istanti diversi viene occupata da
particelle diverse.
Entrambi i metodi portano alle stesse conclusioni fisiche,
ma il punto di vista euleriano, risulta pi conveniente nelluso
comune.
Sovente nella societ moderna si sente dire: Chi diavolo ce
lha portato un ingegnere civile ad insegnare fisica in un istituto
tecnico? Ebbene, un attento sguardo alla storia ci mostra esempi di
applicazioni della fluidodinamica che spaziano dal campo della
medicina, allingegneria, al campo agricolo. Li segnaliamo
semplicemente, ma intendiamo qui sottolineare quanto sia
UN P DI STORIA
Linteresse per la meccanica dei fluidi risale alle primissime
applicazioni ingegneristiche delle propriet dei fluidi e alla
necessit di realizzare delle macchine adibite a varie funzioni.
Archimede (287-212 a.C.) forn probabilmente il primo
contributo in questo campo con
linvenzione della pompa a vite.
Altre
macchine
idrauliche
vennero in seguito costruite dai
romani
che,
non
solo
adottarono la vite di Archimede
per
lirrigazione
e
per
lestrazione
dellacqua
dai
pozzi, ma costruirono nuovi
Vite di Archimede
sistemi idraulici, alcuni dei quali sono tuttora in uso. Nel corso
del I secolo a.C. larchitetto e ingegnere romano Vitruvio
introdusse la ruota idraulica, una macchina che rivoluzion il
sistema di macinazione del granturco.
Gli ulteriori sviluppi in questo campo furono
ritardati dal fatto che, nonostante le
numerose
precoci
applicazioni
della
fluidodinamica, poco o nulla si sapeva allora
dei suoi principi teorici fondamentali. Dopo
il contributo di Archimede, dovettero
passare pi di 1800 anni prima che venisse
compiuto un significativo progresso. Ci
avvenne per merito di Evangelista Torricelli
(1608-1647), il quale nel 1643 invent il
barometro e formul unimportante legge Fig. 1. - Evangelista
Torricelli
tuttora nota con il suo nome.
I
successivi
progressi
della
meccanica dei fluidi si ebbero per
opera di due matematici svizzeri
Daniel
Bernoulli
(1700-1782)
e
Leonhard Euler (1707-1783). Il primo
scrisse
nel
1738
il
trattato
Hydrodynamica, sive de viribus et
motibus fluidorum commentarii, nel
quale risolse molti problemi concreti
di dinamica dei fluidi e dimostr una
Fig. 2. - Daniel Bernoulli
famosa legge di conservazione che
porta il suo nome. Eulero nel 1755,
applicando allo studio dei fluidi i tre
principi della dinamica enunciati da
Isaac Newton, scrisse le equazioni
fondamentali per il moto di fluidi
ideali, cio non viscosi. Eulero per
primo riconobbe, inoltre, che lunica
possibilit
di
enunciare
leggi
relativamente
semplici
per
la
dinamica dei fluidi fosse quella di
Fig. 3. - Leonhard Euler
limitare
lo
studio
ai
fluidi
incomprimibili e ideali, ossia di
trascurare
gli
effetti
dellattrito
interno.
Naturalmente, essendo i fluidi ideali mere approssimazioni
dei fluidi reali, i risultati dellanalisi di Eulero possono essere
considerati solo una stima approssimata del comportamento di
fluidi reali caratterizzati da bassi valori di viscosit. I primi
esperimenti sul moto a bassa velocit di fluidi viscosi furono
condotti nel 1839 dal fisiologo Jean-Lonard-Marie Poiseuille
(1799-1869), interessato a determinare le propriet della
circolazione del sangue, e nel 1840 dallingegnere idraulico
MODELLI OPERATIVI
Tipo di fluido e tipo di moto
Nella nostra trattazione ci occuperemo di trattare
principalmente:
Fluido ideale, ovvero incomprimibile e non viscoso
Moto stazionario e irrotazionale
Ritenendo gi acquisito il concetto di fluido, per
comprendere bene la natura di alcune semplificazioni che
faremo, bisogna introdurre qualche cenno sulle caratteristiche
generali del moto dei fluidi.
Abbiamo visto che il punto di vista euleriano studia il moto
di un fluido valutando variabili come pressione, densit e
velocit nel volume di controllo. Il legame di queste variabili
con il tempo comporta la distinzione in:
Fig. 10. -
Portata
Il prodotto Av, che misura un flusso di volume, permette di
introdurre una grandezza molto usata in fluidodinamica: la
portata.
Si definisce portata in massa il rapporto tra la massa di
fluido che attraversa una sezione e lintervallo di tempo
impiegato,
Qm
m V AS
Av
t
t
t
V
AS
Av
t
t
Fig. 11. -
Esercizio 1
Uno scultore sta lavorando ad un balenottero da porre al
centro di una fontana. Dalla bocca della statua fuoriuscir il
getto dacqua della fontana. Lungo il corpo del balenottero verr
immesso un tubo di sezione A=3.14 cm 2 nel quale confluir
l'acqua alla velocit di v=90.0 cm/s.
Soluzione
Lacqua uscir formando un tubo di flusso con traiettoria
parabolica per la quale valgono le seguenti relazioni note dalla
meccanica classica:
d v' t
g
1 2 v' d
h 2 gt 2h
A' v' Av
A'
Av
d
2h
g
4 A'
D=1,7
Fig. 12. -
Ec
1
1
1
mv22 mv12 V (v22 v12 )
2
2
2
U V g (y2
y1 )
L p U V g (y2
y1 )
L2 F2 x2 p2 A2 x2 p2 V
dove p2 la pressione nel punto 2 esercitata in verso
contrario al moto del fluido.
Il lavoro totale compiuto da queste forze :
L L1 L2 LP p1 V p2 V
V g( y2 y1)
Dal teorema dellenergia cinetica , uguagliando le due
espressioni ottenute, dividendo per V e raccogliendo al primo
membro le grandezze relative al punto 1 ed al secondo membro
quelle relative al punto 2, si ottiene lespressione:
1
1
p1 gy1 v12 p 2 gy 2 v 22
2
2
1 2
v =
2
costante
il temine
1
v 2
2
costante
v2
2g
altezza
di
arresto:
laltezza
che
il
fluido
Legge di Stevino
Applichiamo lequazione di Bernoulli a due punti qualsiasi
di un recipiente contenente un fluido in quiete. I punti O e P
hanno rispettivamente altezze y1 e y2 e velocit v1 = v2 = 0.
Fig. 13. -
Fluido in quiete
Allora:
p1 gy1 p2 gy 2
da cui :
p 2 p1 gy1 gy 2 g ( y1 y 2 )
Legge di Torricelli
Da un foro posto ad una distanza h dalla superficie
superiore di un fluido contenuto in un serbatoio, il fluido esce
con una velocit pari a quella che avrebbe se scendesse in
caduta libera per un tratto h.
Fig. 14. -
1 2
vb
2
= 2gh, da cui vb 2 gh
che appunto la velocit che assumerebbe il fluido se
cadesse da a a b nel campo gravitazionale.
vb2 2 g ( y a yb )
contiene il termine gy e si
1
2
riduce a: p v 2 costante .
Tubo di Venturi
Il calo di pressione nel flusso di un fluido in corrispondenza
di una diminuzione della sezione rilevabile sperimentalmente
attraverso un apparecchio detto venturimetro o tubo di Venturi;
questa informazione ci permette anche di risalire alla velocit
del fluido nel tubo.
Fig. 16. -
Tubo di Venturi
1 2 1 2 1 2 2 1 2 A2
p1 p2 v2 v1 (v2 v1 ) v1 ( 2 1)
2
2
2
2
a
Se la densit del liquido manometrico (ad esempio
mercurio), per la legge di Stevino sar
p1 p2=(-)gh
Uguagliando le due espressioni si ottiene:
Esercizio 2
Nella figura rappresentato un tubo di Pitot che un
dispositivo utilizzato per misurare la velocit v di flusso in un
fluido e trova facile applicazione nella misura della velocit
aerea.
La situazione che si presenta questa: il fluido che scorre
aria, il liquido manometrico mercurio. Determinare la velocit
del fluido quando la differenza di altezza del liquido
manometrico h=0.65 cm.
Per le densit usiamo:
kg
aria
:
1,
29
m3
mercurio : ' 13.600 kg
m3
Soluzione
Nel tubo di Pitot il fluido fluisce in corrispondenza delle
aperture in a
Sa
va 0
Sb
1
pa va 2 pb
2
pa ' gh pb
Confrontando le due equazioni, si ricava per la velocit
dell'aria l'espressione:
va
2 gh '
ALTRE APPLICAZIONI
Spinta dinamica
la forza che agisce su un corpo a causa del suo moto nel
fluido. Questo leffetto che consente agli aerei di stare sospesi
in aria in quanto fa nascere, grazie al particolare profilo delle ali,
una forza che nel caso specifico viene chiamata portanza.
Fig. 17. -
Fig. 18. -
Fig. 19. -
Spinta idrodinamica
Effetto Magnus
Un corpo con un moto di traslazione viene investito da una
corrente daria che si muove in direzione opposta a quella del
corpo stesso. Se il moto puramente traslatorio le linee di
corrente saranno ugualmente spaziate tra loro intorno al corpo
(Figura 21a). Invece, un corpo in rotazione nellaria, a causa
dellattrito, trascina con s lo straterello daria con cui viene a
contatto; questultimo a sua volta trascina con s lo straterello
attiguo. Attorno al corpo rotante si formano cos filetti daria che
ruotano su circonferenze concentriche (Figura 21b).
a
Fig. 20. -
Paradosso idrodinamico
Una conseguenza dellequazione di Bernoulli il fenomeno
che va sotto il nome di paradosso idrodinamico. Supponiamo di
soffiare attraverso il tubo: si crea quindi una corrente fluida che
a forte velocit investe tra i due dischi di sezione DD e CC (Fig.
22).
Fig. 21. -
Paradosso idrodinamico.