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2015

Idee per introdurre l'etica e la


democrazia in Italia e
nell'Europa

Giuseppe Carpentieri
https://peppecarpentieri.wordpress.com
19/01/2015
Obiettivi politici (proposta di mozione e bozza, Peppe Carpentieri)

Ripristinare il primato della politica sull'economia.


L'Ottocento ed il Novecento del passato millennio sono stati dominati
dall'ideologia capitalista evolutasi in neoliberismo. L'economia è la disciplina
che ignora l'etica, la ragione e le leggi della natura per assecondare i
capricci particolari di determinate multinazionali. L'economia neoclassica ha
sostituito la politica e la democrazia. L'economia neoclassica usurpa i diritti
umani, e ignora i sentimenti dei popoli. E' necessario uscire dal capitalismo
per entrare nella bioeconomia.

Perché la bioeconomia?

Marshall e Schumpeter prima, e Daly, Georgescu-Roegen e Costanza dopo,


hanno mostrato e dimostrato tutta la fallaccia dell'economia neoclassica che
si fonda essenzialmente su una funzione della produzione incompleta e
fuorviante, [𝑄 = 𝑓(𝐾, 𝑅, 𝐿)]. «Il processo di produzione standard viene
rappresentato da una funzione che non fa distinzioni fra agenti (capitale,
forza lavoro e terra ricardiana) e flussi; questi ultimi sono gli elementi che
vengono trasformati dagli agenti, che invece entrano in un processo senza
venire incorporati nei prodotti ma solo fornendo dei servizi. [...] K,R,L
indicano i mezzi di produzione prodotti, il flussi delle risorse naturali e il
lavoro umano, una spiegazione dei simboli tipica di chi non tiene conto delle
dimensioni. Se si suppone che la produzione sia rappresentata
analiticamente dalla [𝑄 = 𝑓(𝐾, 𝑅, 𝐿)], la conclusione è inevitabile: per L =
costante e R piccolo a piacere, Q può assumere qualsiasi valore purché K sia
sufficientemente grande. E' uno splendido trucco da prestigiatore: la
dotazione di capitale può essere aumentata senza un input addizionale di
risorse naturali» (Georgescu-Roegen, 2013, pag. 178-179). Se osserviamo la
storia e l'evoluzione del capitale degli ultimi trent'anni rimaniamo scioccati
dall'aumento e dall'elevata concentrazione di capitali gestiti da
multinazionali, banche e assicurazioni, senza che questo coincida
necessariamente con un miglioramento della qualità di vita.

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Georgescu-Roegen presenta la funzione produzione corretta in un modello
flussi-fondi per misurare i processi di trasformazione generati dal modello
capitalista. Facendo questo dimostra tutta l'inconsistenza e la fallaccia della
teoria economica neoclassica che senza il conteggio dell'energia e della
materia non potrebbe esistere, e mostra quanto l'economia neoclassica
[𝑄 = 𝑓(𝐾, 𝑅, 𝐿)] sia un inganno verso i diritti dei popoli.

Figura 1 Nicholas Georgescu- Roegen, diagramma funzione produzione, modello flussi-fondi

La teoria della produzione suggerita da


Georgescu-Roegen aggiunge un certo
ammontare di materia/energia (flusso). «Ho
ritenuto in passato (e ancora ritengo) che la
legge dell'entropia sia la radice profonda della
scarsità economica: in un mondo in cui non
vigesse tale legge, sarebbe possibile utilizzare
tutta l'energia, compresa quella del ghiaccio
delle calotte polari, trasformandola in lavoro
meccanico, e gli oggetti materiali non si
consumerebbero; ma certamente non
esisterebbe più la vita. [...] Se gli economisti
dovessero analizzare la scarsità in modo più
completo, le loro valutazioni si avvicinerebbero
sempre più a quelle degli studiosi di
termodinamica (Georgescu-Roegen, 2013, pag. Figura città
2 Modello flussi per una

155)». Anche questo ammonimento rappresenta una


fotografia della realtà, e cioè il continuo spreco di risorse e distruzione di
interi ecosistemi poiché il paradigma dominate della cultura politica si fonda
sull'obsoleta economia neoclassica che ignora le leggi della fisica.

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Abolire l'impero della vergogna. Abolire il sistema offshore
collegato ai paradisi fiscali. E' necessario rafforzare il sistema di scambio
automatico delle informazioni ove tutti i Paesi dichiarano i redditi e i
patrimoni dei rispetti contribuenti. Rendere illegale l'intero sistema offshore
e riformare i sistemi fiscali nazionali. Uniformare la tassazione sui valori
fondiari assoggettando i suoli a un'unica aliquota d'imposta. Intervenire sugli
intermediari e gli utenti privati dell'offshore. Individuare le giurisdizioni
assoggettate agli interessi della finanza. Ripensare il concetto di
responsabilità aziendale; ogni impresa dovrà rispondere delle proprie azioni
anche alla collettività.

Introdurre la democrazia. Sperimentare tutti i sistemi di


partecipazione: diretta tramite efficaci strumenti referendari, e
assembleare tramite i processi partecipativi come il bilancio partecipativo.
Sperimentando il metodo democratico con l'atteggiamento socratico del
dubbio, la curiosità e la ricerca della verità è possibile migliorare la qualità
della vita.

Cambiare i paradigmi dell’istruzione. Transitare dal


modello ideato per addomesticare gli individui (censura di conoscenze) a un
modello creativo consentendo il libero accesso a tutti livelli di conoscenza, e
lo sviluppo di programmi educativi innovativi per la nascita di idee
socialmente utili. Sostituire il modello d’istruzione industriale con
l’istruzione creativa e dare spazio al "pensiero divergente”.
Formare un'adeguata classe politica per applicare la bioeconomia
attraverso scuole e laboratori politici.

Sconfiggere l’ignoranza funzionale e di ritorno.


Stimolare la lettura di saggi e divulgare le conoscenze scientifiche di base.
Avviare un programma divulgativo per gli adulti al fine di consentire a tutti
i cittadini di elaborare nuovi schemi mentali e valutazioni più mature sui
temi legati alla tutela degli ecosistemi e del territorio, all'uso dell'energia e
la cultura di base come la storia, la filosofia e la scienza (biologia, chimica e
fisica) per saper fare.

Lavoro. Uscendo dal capitalismo è necessario avviare piani e programmi


industriali in linea con la bioeconomia che consente nuove forme di
cooperazione e nuovi impieghi di lavoro utili alla società, ed al percorso di
transizione, da una società delle disuguaglianze e della povertà, a una
società della piena occupazione e della prosperità con l'uso razionale
dell'energia, l'impiego di un mix tecnologico delle fonti alternative, ed il

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cambiamento radicale dei processi di trasformazione e produzione di beni e
merci.
Un esempio concreto di tale prospettiva è la trasformazione dei tessuti
urbani delle città ad opera di imprese e amministrazioni locali attraverso
processi rigenerativi (senza consumare nuovo suolo agricolo). Adeguate
politiche urbane stanno sviluppando la resilienza, e stanno migliorando la
qualità di vita ripensando gli strumenti urbanistici locali. Attraverso
procedure di "pianificazione partecipata" i cittadini riescono a mostrare la
propria percezione della città, che consente agli urbanisti di progettare gli
standard minimi mancanti con i nuovi bisogni, e con le emergenti attività
economiche biocompatibili.
Un altro esempio è l'enorme l'indotto generato dall'uso razionale dell'energia
e dalle tecnologie con fonti alternative; dalla mobilità intelligente, dalle
fattorie autosufficienti, dalla conservazione e dalla tutela ambientale,
dall'ecodesign che elimina e riduce gli imballaggi, e dalla ricerca scientifica
della cosiddetta "chimica verde".

Restituire sovranità alla Repubblica. L'euro zona, in linea


con l'economia neoclassica è un sistema monetario obsoleto, forgiato sulla
crescita continua. Il sistema contabile fiscale - MES, fiscal compact, e patto
di stabilità e crescita - contrasta col diritto alla felicità, contrasta con lo
sviluppo umano, e danneggia gli ecosistemi. L'euro zona dipende dai capricci
delle borse telematiche ed è totalmente incompatibile coi sentimenti e i
bisogni dei popoli poiché fuori controllo democratico. Il sistema euro non
tiene conto delle diversità "strutturali" fra i Paesi aderenti divisi in
"periferici" e "centrali", di fatto accelerando la povertà nei paesi "periferici".
E' necessario riscrivere i Trattati europei semplificandoli, rimuovendo la
religione neoliberista, introducendo l'etica, i valori umani, e strumenti
efficaci di democrazia diretta, ed in fine sottoporli a referendum
popolari.
La Repubblica ha l’obbligo di tutelare il credito, il risparmio e la sovranità
monetaria. La moneta non essendo fonte di ricchezza deve tornare ad essere
mero strumento e non più il fine dell'azione politica. Ripristinare la
separazione fra banche di investimento e gestione del risparmio.
Eliminare il conflitto di interessi interno alla Banca d'Italia fra controllori e
controllati (azionisti) restituendone quote di maggioranza alla Repubblica. Il
legislatore ha il dovere di ripristinare una banca pubblica per erogare il
credito utile a perseguire l'interesse generale. La banca pubblica ha il
dovere di orientare il credito in linea con una politica monetaria nazionale e
una politica industriale per raggiungere l’interesse generale. I cittadini
devono poter accedere alla proprietà delle infrastrutture strategiche
(democrazia economica) al fine di conservare asset strategici sotto il

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controllo dello Stato e della cittadinanza. Introdurre società no-profit ad
azionariato diffuso popolare per la gestione dei servizi pubblici locali.

Adottare nuovi indicatori. Adottare il Benessere Equo e


Sostenibile (BES) come indicatore principale. Le “dimensioni” usate dal BES
aggiungono informazioni importanti per valutare la società e la qualità della
vita.

Una grande ricchezza non adeguatamente tutelata (Fonte: Istat e Cnel, BES 2013, pag. 186)
Il patrimonio culturale del nostro Paese, frutto congiunto di una straordinaria
stratificazione di civiltà e della ricchezza e diversità dei suoi quadri ambientali,
rappresenta un valore inestimabile per la collettività. La lunga e complessa
continuità storica dell’insediamento umano su un territorio relativamente piccolo e
fortemente eterogeneo del punto di vista climatico e geomorfologico ha prodotto,
infatti, un’accumulazione di beni culturali e un mosaico di paesaggi umani unici al
mondo per consistenza e rilevanza. Tuttavia, il patrimonio storico e artistico
soffre, oltreché delle contenute risorse economiche destinate al settore, di un
insufficiente rispetto delle norme e di una non puntuale azione di controllo da
parte delle Amministrazioni: il paesaggio è minacciato da una continua e spesso
incontrollata espansione edilizia, cui si aggiungono le conseguenze negative
determinate dalle radicali trasformazioni dell’agricoltura, con l’abbandono di
ampie porzioni del territorio rurale.

Il disagio che ne deriva è avvertito da una quota non marginale della popolazione
italiana, in termini di insoddisfazione per il paesaggio nel luogo di vita e, più
generale, di preoccupazione per il depauperamento delle risorse paesaggistiche:
un segnale allarmante per quello che per secoli è stato identificato come “il
giardino d’Europa”.

Finanziare la prevenzione primaria. Spostare risorse su


attività socialmente utili: l’agricoltura sinergica, il rischio sismico, la tutela
del patrimonio storico e culturale, l’efficienza energetica, i parchi naturali e
la biodiversità.

Sufficienza energetica. La Repubblica con un piano nazionale di


decrescita energetica può raggiungere l’auto sufficienza diversificando
l'offerta energetica, cancellando gli sprechi evitabili attraverso
l'ammodernando della rete, la costruzione di "reti intelligenti", e impiegando
un efficace mix tecnologico con le fonti alternative.

Sovranità alimentare. La Repubblica deve tutelare la natura ed il


paesaggio con la sostituzione dell’obsoleto modello agri-industria, sorto con
la chimica-industriale; è necessario introdurre e diffondere l'agricoltura

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sinergica e progettare una rete di comunità autosufficienti affinché i
cittadini possano consumare cibo più sano e prioritariamente locale.

Governo del territorio. Il legislatore può introdurre norme


affinché i Comuni possano cambiare i piani urbanistici di "terza generazione"
in piani di "quarta generazione" figlia della "rigenerazione urbana" e della
bioeconomia. Applicando la "sostenibilità forte" i Comuni possono tutelare,
conservazione e valorizzare il proprio territorio. Il legislatore ha il compito
ed il dovere di tutelare la sicurezza, la vita umana, e pertanto è necessario
finanziare l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici, e
intervenire sugli edifici arrivati a fine ciclo vita. E' necessario adeguare
l’estimo introducendo l’analisi del ciclo vita, combattere le rendite di
posizione ed arrestare i piani urbanistici in espansione per trasformarli in
piani di "rigenerazione urbana" consentendo la detrazione dei costi
demolizione e ricostruzione. Avviare piani per introdurre l’agricoltura
naturale nelle città.

Introdurre la class action efficace. Il legislatore deve


modificare l’attuale legge denominata “class action” con una vera class
action introducendo il danno punitivo. E’ necessario consentire a qualsiasi
avvocato di costruire una classe ed “istruire” un’azione di classe a sue
spese, comunicarla al Tribunale, e avviare la procedura stragiudiziale col
danno punitivo, per ridurre il numero dei processi e risparmiare tempo e
danari pubblici.

Ripensare il diritto societario. Il legislatore deve cancellare il


sistema delle scatole cinesi e vietare gli accordi denominati "patti di
sindacato".

Adeguare pene e reati ai comportamenti. Il legislatore


deve modernizzare il codice penale cancellando reati socialmente poco
pericolosi e dannosi, e introdurre reati nuovi o adeguando le pene attuali ai
comportamenti sociali maggiormente dannosi, quelli compiuti dai colletti
bianchi, ad esempio, l’evasione e elusione fiscale, il riciclaggio, i
comportamenti legati alle società SpA ed ai danni ambientali.

Accesso alle cariche elettive. Introdurre le primarie vere per


legge per tutti movimenti e le organizzazioni di partito che concorrono a
cariche elettive, applicando i principi di democrazia, uguaglianza e di
trasparenza, e consentendo ai cittadini di potersi autocandidare e di poter
scegliere i canditati da inserire nelle liste elettorali per il Parlamento, e per

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gli Enti locali. Il legislatore deve introdurre l'obbligo di pubblicazione e di
trasparenza dei bilanci e dei finanziamenti per le organizzazioni di partito.

Pubblica Amministrazione. Adeguare l'organizzazione


amministrativa ai processi di democrazia diretta e partecipativa
coinvolgendo i cittadini attraverso sperimentazioni, laboratori politici e
strumenti referendari. Consentire ai cittadini di partecipare attivamente alla
programmazione politica e la co-gestione dei servizi pubblici locali tramite
società no-profit ad azionariato popolare. Stimolare il rinnovo della classe
dirigente locale. Applicare la trasparenza affinché i cittadini possano
giudicare l'operato di politici, dirigenti e funzionari con la divulgazione delle
performance e dei bilanci pubblici. Transitare dall'attuale modello misto
pubblico-privato, clientelare e poco efficace per rispettare la Costituzione,
al modello trasparenza totale, partecipativo e cooperativo no-profit.

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