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PC: apparecchio elettronico che svolge operazioni logico-matematiche e memorizza info.

costituito da periferiche di input e di output e da un insieme di circuiti e dispositivi nei quali si


svolgono le operazioni di elaborazione e controllo (CPU e chip installati sulle schede) e di
memorizzazione (periferiche). BUS: trasferimento dei dati tra le unit; possono essere dati
(trasferiscono dati tra CPU e memoria e CPU e unit di I/O), indirizzi (identificano le celle di
memoria) e di controllo (fanno transitare i segnali di controllo). CPU: collocata su un singolo chip;
microprocessore. composta dall'unit aritmetico-logica (ALU) e dall'unit di controllo (CU), che

REGISTRI: memorie di
lavoro della CPU; i principali sono il contatore di programma
(PC) che contiene l'indirizzo di memoria centrale in cui la cpu
trova l'istruzione da eseguire1; il registro delle istruzioni (IR), che
contiene le istruzioni da seguire2; i registri accumulatori, usati
come deposito temporaneo dei dati; il registro di stato, che
contiene informazioni riguardanti lo stato del sistema.
MEMORIA: componente in cui vengono immagazzinati dati e
programmi; fornisce operazioni di lettura e scrittura; composta
da celle o locazioni di memoria. Ogni cella pu memorizzare una
sequenza di bit di lunghezza fissata ed caratterizzata da un
indirizzo (numero che identifica la cella e ne consente l'accesso)
ed un valore (sequenza di bit memorizzati nella cella). La
memoria centrale pu essere acceduta direttamente dal processore;
le sue caratteristiche principali sono: capacit (numeri di bit che
possono essere memorizzati); velocit d'accesso; volatilit.
MEMORIA CACHE: pi veloce della ram ma con capacit di
memorizzazione pi basse. Si trova tra la memoria centrale ed il
microprocessore e mantiene una copia delle informazioni pi
richieste fino allo spegnimento. La gestione della cache
trasparente all'utente; se il dato si trova nella cache, la memoria
centrale lo legge direttamente altrimenti la cache copia il blocco di
memoria centrale contenente il dato e lo fornisce all'unit di
elaborazione; nella scrittura di un dato in memoria centrale, il dato
viene scritto in memoria centrale e poi copiato nella cache
(meccanismo write throug). MEMORIA DI MASSA:
Componente digitale che consente di registrare, conservare e
estrae le istruzioni dalla memoria, le decodifica e le esegue.

1 Deve essere inizializzato dall'esterno con l'indirizzo della prima istruzione da eseguire; viene poi aggiornato
automaticamente dall'unit centrale per poter trovare correttamente le istruzioni successive.
2 Le istruzioni rimangono per il tempo necessario per essere eseguite.

rileggere i dati, salvarli e riutilizzarli anche dopo lo spegnimento


del dispositivo. Possono essere fisse o rimovibili, riscrivibili o di
sola lettura. UNITA' DI MISURA INFORMATICA: ogni
informazione memorizzata consiste in una sequenza di 1 e 0
(presenza o assenza di un segnale); la quantit minima di
informazione che si pu memorizzare (un 1 o uno 0) detta bit;
per avere informazioni complete si usano raggruppamenti di 8 bit
che prendono il nome di byte (unit minima indirizzabile in
memoria). Tutte le unit minime derivano da potenze di 2: kb =
1024 byte; MB = 1024 kb; GB = 1024 MB; TB= 1024 GB. Ogni
byte contiene una particolare informazione quindi ogni dato
composto da una successione di byte (stringa di caratteri) di cui
indispensabile conoscere il punto della memoria in cui
immagazzinato (indirizzo di memoria). HARDWARE: tutto ci
che in un computer si riconosce fisicamente. SOFTWARE:
programmi in grado di produrre o eseguire determinate funzioni.
Pu essere di base o di sistema (componenti basilari per il
funzionamento dell'elaboratore: so, coordina il collegamento tra le
varie componenti del pc, programmi legati alla formattazione e per
la manutenzione dell'hardware e programmi di utilit) o
applicativo (programmi che risolvono i problemi specifici
dell'utente: elaborazione di testi, foglio elettronico, gestione di
basi dati, disegno, gestione audio e video, programmazione). I sw
possono essere classificati in base alla loro funzione ed al grado di
apertura della loro licenza (sw libero o proprietario).
LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE: linguaggio in
grado di determinare una sequenza di operazioni del computer; ha
regole di sintassi, lessico e semantica e permette di scrivere
programmi che realizzano algoritmi. Tutti i linguaggi hanno
almeno due caratteristiche comuni: le variabili e le istruzioni;
possono essere suddivisi a seconda di quale metodo si usa per
tradurre il testo delle istruzioni in linguaggio macchina.
LINGUAGGI INTERPRETATI: sono eseguiti direttamente
tramite la lettura del codice sorgente da parte di un apposito sw
interprete. LINGUAGGI COMPILATI: eseguibili solo dopo

aver trasformato il codice sorgente in linguaggio macchina;


l'operazione di compilazione viene effettuata da appositi sw
compilatori. PROGRAMMAZIONE IMPERATIVA: paradigma
di programmazione secondo cui un programma viene inteso come
un insieme di istruzioni (di lettura e scrittura, di assegnamento e di
controllo), ovvero ordini impartiti alla macchina virtuale del lp
usato. ASSEMBLY: lp pi vicino al linguaggio macchina; i suoi
programmi sono veloci ma poco portabili. PASCAL: lp basato su
comandi base, formule e variabili. C: lp di livello medio-basso,
molto potente, permette di creare qualsiasi genere di programma.
PERL: lp interpretato, dinamico e versatile, adatto alla gestione
dei server; possiede numerose librerie3, facilit di codificazione
dei programmi ed un potente supporto nativo alle espressioni
regolari.
PROGRAMMAZIONE
ORIENTATA
AGLI
OGGETTI: paradigma di programmazione che prevede di
raggruppare in un'unica entit (classe) sia le strutture dati che le
procedure che operano su di esse, creando un oggetto sw dotato di
propriet (dati) e metodi (procedure) che operano sui dati
dell'oggetto stesso. particolarmente indicata per realizzare
interfacce grafiche. C++: condivide con il C la sintassi generale
ma non la filosofia di base. C#; VB.NET; JAVA: dalla
compilazione si ottiene del bytecode che per essere eseguito ha
bisogno di una java virtual machine; ci comporta una maggiore
portabilit tra architetture diverse ed un rischio molto basso di
crash fatali. RUBY: semplice e potente; un lp pseudocompilato;
l'interprete liberamente scaricabile e fornito di numerose librerie
per facilitare la creazione di programmi potenti e leggeri; si
diffonde il suo utilizzo anche come lato server. DELPHI: lp ed
ambiente di sviluppo molto usato per applicazioni desktop ed
aziendali
che
utilizzano
database.
SIMULA;
PROGRAMMAZIONE
FUNZIONALE:
paradigma
di
programmazione in cui il flusso di esecuzione del programma
assume la forma di una serie di valutazioni di funzioni
matematiche. Il suo punto di forza la mancanza di effetti
3 Applicazioni che permettono ai file di funzionare.

collaterali delle funzioni, il che comporta una pi facile verifica


della correttezza e della mancanza di bug e la possibilit di una
maggiore ottimizzazione. Pone maggiore accento sulla definizione
di funzioni ed immutabile: i valori non vengono trovati
cambiando lo stato del programma ma costruendo nuovi strati a
partire dai precedenti. HASKELL: per il suo utilizzo esistono sia
compilatori che interpreti; possiede le lazy evaluation. FORK o
DIALETTI HASKELL; LISP: lp pseudocompilato usato in
campo scientifico per la realizzazione di intelligenze artificiali e
come lato server, grazie alla sua capacit di generare pagine html
velocemente.
FORK
o
DIALETTI
LISP.
PROGRAMMAZIONE ORIENTATA AGLI EVENTI:
VISUAL BASIC: sviluppato da microsoft, la sua sintassi deriva
dal basic. PROGRAMMAZIONE LOGICA: PROLOG:
impiegato in molti programmi di intelligenza artificiale, la sua
sintassi e la sua semantica sono molto semplici e chiare.
PROGRAMMAZIONE PROCEDURALE: FORTRAN: usato
soprattutto in campo scientifico, grazie alle sterminate librerie ed
alla predisposizione all'elaborazione di grandi quantit di dati.
LINGUAGGI IBRIDI: PYTHON: lp multiparadigma che
permette di scrivere programmi seguendo il paradigma object, la
programmazione strutturata o quella funzionale; un linguaggio
pseudocompilato e produce un file in bytecode dal codice di
sorgente. ADA: unisce in una soluzione unica principi e tecniche
provenienti da diversi paradigmi, in particolare programmazione
modulare, orientata agli oggetti, concorrente e distribuita.
SISTEMI OPERATIVI: sw di base che consente la gestione dei
dispositivi hw del pc e l'esecuzione dei sw applicativi. La gestione
delle risorse hw slegata dallo sviluppo del sw ma i sw applicativi
possono essere eseguiti solo sui so per i quali sono stati progettati.
Deve essere caricato nella memoria del pc prima degli altri sw
tramite la lettura da hd. Dal punto di vista informatico un
insieme di sottoprogrammi (subroutine) e dati ed composto dai
seguenti elementi: KERNEL (modulo, gruppo di funzioni di base
che permette di far funzionare tutte le altre componenti del so;

caricato nella memoria del pc al momento dell'accensione),


SHELL (interfaccia utente del so), FILE SYSTEM (sistema di
gestione e accesso alle memorie di massa), MEMORIA
VIRTUALE (spazio di memoria a disposizione per registrare dati
temporanei durante l'esecuzione del so o dei programmi),
SCHEDULER (sistema che alloca le risorse di elaborazione del
processore e stabilisce il tempo di esecuzione dei processi in
memoria), SPOOLER (sistema che gestisce i dati nella coda di
stampa, interfaccia logica tra dispositivi hw con diverse velocit di
esecuzione/trasmissione); i primi so sono caratterizzati solo dal
kernel e da un'interfaccia interattiva testuale per elaborare i
comandi in chiamata diretta; successivamente viene introdotto
anche il sistema multitask per consentire l'esecuzione
contemporanea dei processi. I so sono suddivisi in STRATI: agli
strati pi bassi si interfacciano con le risorse hw, a quelli pi alti
con l'utente finale. INTERFACCIA GRAFICA: modalit di
colloquio dell'utente con il so che consente di eseguire i principali
comandi attraverso rappresentazioni grafiche accoppiate all'uso di
un dispositivo di puntamento; si oppone alla modalit operativa
tipica del so MS-DOS che prevede la selezione di un'operazione
tramite scrittura alfanumerica di un comando che individua
l'operazione. MICROSOFT WINDOWS: famiglia di so
commercializzata a partire dal 1985 che permette di ricercare,
attivare ed utilizzare le risorse di un pc in modalit grafica
attraverso l'uso di men di scelta, finestre di dialogo, apertura di
icone... L'interfaccia isola l'utente dai processi interni di sistema,
rendendo pi difficile controllarlo e configurarlo. AMBIENTI
OPERATIVI A 16 BIT: forniscono un'interfaccia grafica, detta
desktop, e richiedono un so per i servizi essenziali, che
solitamente era MS-DOS (win1.0, 2.0, 3.0, 3.1 e 3.11). SO
IBRIDI 16/32 BIT: i servizi di dos vengono integrati in win in
modo da non richiedere un'installazione separata (win 95, 98,
ME). SO A 32 BIT: progettati per il mercato professionale, sono
la famiglia windows nt (3.1, 3.51, 4, 2000, xp). SO A 64 BIT:
versioni aggiornate di win 2000, xp e server 2003.

WINDOWS 7: interfaccia grafica basata sulle finestre. Le


caratteristiche peculiari sono: indipendenza dal so MS-DOS,
maggior orientamento agli oggetti, nomi di files fino a 255
caratteri, gestione dei processi basata su multitasking preemptive
(esecuzione simultanea di pi processi assegnando e togliendo
cpu) e su multithreding (ogni processo pu eseguire operazioni in
parallelo), presenza di strumenti che consentono la gestione della
rete e delle connessioni, gestione facilitata dell'installazione e
della rimozione di componenti hw, struttura di sistema pi robusta
che garantisce un minor rischio di crash e perdita di dati.
DESKTOP: costituito da 3 elementi: SFONDO, BARRA DI
AVVIO e ICONE. BARRA D'AVVIO: parte bassa del desktop;
contiene il pulsante start, icone e titoli delle finestre aperte, il
controllo per data e ora ed altri elementi posti nella try area.
Cliccando con il tasto dx su una porzione libera della barra
compare il relativo men di scelta rapida; l'opzione propriet
consente di richiamare una finestra di dialogo all'interno della
quale si possono specificare una serie di personalizzazioni tra le
quali quella che permette di nascondere automaticamente la barra
d'avvio quando vengono eseguiti i programmi o di
raggruppare/non raggruppare i pulsanti di accesso agli applicativi
nella task bar. BOTTONE START: fornisce la modalit standard
per eseguire applicativi e funzionalit ed personalizzabile in
alcune sue parti. Permette di far comparire una serie di men e
sottomen per scegliere la funzionalit da eseguire;
caratterizzato da una struttura ad albero che viene mostrata come
struttura di cartelle e sottocartelle nella finestra aperta.
STRUTTURA DELLE FINESTRE: possono avere struttura e
natura diversa a seconda della funzione richiesta e del programma
in esecuzione; la forma generale prevede: BARRA DEL
TITOLO, posta nella prima riga, che contiene il men di
controllo, il titolo, i box di minimizzazione (riduzione a icona) e
massimizzazione (riduzione o espansione) ed il pulsante di
chiusura; BARRA DEI MEN, posta nella seconda riga; AREA
CLIENTE, che contiene elementi diversi a seconda del

programma o della finestra; SCROLL-BAR, poste all'estrema


destra ed in basso; BORDI DELLE FINESTRE, che consentono
di modificare la dimensione; BARRA DEI BOTTONI O DEGLI
STRUMENTI, posta all'inizio dell'area cliente; BARRA DI
STATO, posta alla fine dell'area cliente. PARTI DELLE
FINESTRE: MEN DI CONTROLLO (icona posta in alto a sx;
cliccando su di esso compare un men con le funzionalit chiudi,
sposta, ridimensiona, riduci a icona, ingrandisci), BOX DI
RIDUZIONE A ICONA (primo dei 3 quadratini posti in alto a
dx),
BOX
DI
ESPANSIONE/RIDUZIONE
DELLA
FINESTRA (cliccando quando raffigura una sola finestra si
ottiene la massimizzazione, quando raffigura una doppia finestra
si ottiene la minimizzazione). FINESTRE MULTIDOCUMENT INTERFACE: possono contenere altre finestre,
aperte o chiuse, dette finestre figlie; solitamente la finestra di un
applicativo che consente di gestire documenti ed ogni finestra
figlia presente all'interno rappresenta un documento. La struttura
generale tipica uguale a quella delle finestre normali ma l'area
cliente contiene le finestre figlie. FINESTRE DI DIALOGO:
permettono di dialogare con il sistema attraverso mouse e tastiera.
Solitamente mancano men di sistema e box di minimizzazione e
massimizzazione e non possibile modificarne la dimensione;
l'area cliente contiene oggetti dalla struttura specifica che hanno lo
scopo di consentire il dialogo tra utente e sistema permettendo di
gestire (visualizzare, immettere e modificare) informazioni di cui
una delle parti ha bisogno per iniziare o eseguire un'elaborazione.
FINESTRE DI SEGNALAZIONE: contengono un messaggio
ed uno o pi bottoni. OGGETTI: tra gli oggetti tipici di 7 ci sono
le CASELLE DI TESTO (aree rettangolari di editing del testo), le
CASELLE DI RIEPILOGO (liste di nomi tra cui scegliere), le
CASELLE DI RIEPILOGO A DISCESA (date dall'unione dei due
oggetti precedenti), RADIO BUTTON (bottoni di tipo on/off che
consentono di selezionare e deselezionare opzioni), BOTTONI
(oggetti grafici che consentono di attivare operazioni con il
mouse), ETICHETTE (visualizzate come normali scritte in una

dialog box che servono per dare indicazioni all'utente e non sono
modificabili), BARRE DI SCORRIMENTO (consentono di
eseguire spostamenti, selezionare o cambiare dei valori...),
FINESTRE A LINGUETTE (solitamente collocate nelle dialog
box, la trasformano visivamente in uno schedario; la linguetta
consente l'accesso alla relativa scheda ed ai rispettivi oggetti).
CARTELLE: contenitori che alloggiano files, collegamenti e
cartelle; una cartella chiusa rappresentata da un'icona mentre una
cartella aperta rappresentata da una finestra. OPERAZIONI SU
FILES E CARTELLE: creazione di una nuova cartella;
creazione di un collegamento (click su un'area libera nuovo
collegamento inserire il nome del file nella finestra di dialogo o
usare il bottone sfoglia avanti nome da attribuire all'icona
fine. Dal men di scelta rapida possibile, attraverso il comando
propriet, cambiare l'icona standard associata al file e la directory
di lavoro); eliminazione di file e cartelle; spostamento di file e
cartelle. MEN DI SCELTA RAPIDA: compare cliccando con il
tasto dx su un oggetto; le sue voci dipendono dall'oggetto di
riferimento; sono quasi sempre presenti le opzioni apri (o apri
con), propriet, taglia-copia-incolla, elimina, rinomina, nuovo...
NOTE PAD: editor di testo. PAINT: strumento grafico che
consente di creare e modificare grafici di tipo bitmap a partire da
primitive basilari di disegno; ha assunto l'interfaccia a nastro tipica
di Office 2007. ACCOUNT UTENTE: permette di cambiare
password, icona e nome utente e tipo di account e di gestire altri
account. Per la gestione pi particolareggiata degli account e dei
gruppi occorre aprire la voce strumenti di amministrazione dal
gruppo sistema e sicurezza e quindi l'opzione gestione computer.
In presenza del file system NTFS i diritti degli utenti sulle risorse
possono essere modificati dalla linguetta protezione (o sicurezza)
nella finestra delle propriet di file e cartelle. GESTIONE
DELLA RETE: si attua attraverso la voce connessione alla rete
locale. Il bottone propriet consente di modificare i parametri sw
di gestione della rete (configurazione degli indirizzi ip). Dal
bottone start si accede ai pc collegati alla rete. INTERNET

INFORMATION SERVICES: server internet standard della


microsoft. Pu essere installato dalla voce aggiungi o togli
caratteristiche di windows dal gruppo programmi presente in
pannello di controllo. Da strumenti di amministrazione (sistema e
sicurezza in pannello di controllo) si possono configurare gli
aspetti dei server web, ftp ed smtp. SERVER WEB: creazione,
modifica delle caratteristiche e cancellazione di virtual directory,
applicazioni asp. STRUMENTI DI AMMINISTRAZIONE:
nella maggior parte dei casi abbiamo una finestra che nella parte
sx ha la struttura ad albero dei servizi del sistema che sono
configurabili mentre nella parte dx compaiono le icone relative al
servizio selezionato. Le operazioni principali sono la navigazione
nella struttura ad albero e l'uso del men di scelta rapida per
accedere alle funzionalit di amministrazione. Nella parte dx si
pu trovare un elenco delle attivit disponibili per l'oggetto
selezionato. GESTIONE COMPUTER: configurazione dei
principali aspetti del sistema. CRITERI DI PROTEZIONE
LOCALI: impostazione dei parametri relativi alla protezione
della macchina. ORIGINE DATI: creazione e configurazione
delle varie sorgenti dati. SERVIZI: avviare, arrestare e
configurare i servizi di sistema. VISUALIZZATORE EVENTI:
visualizzazione degli eventi che regolano il funzionamento del
sistema e dei programmi ivi eseguiti. CONFIGURAZIONE DI
SISTEMA: configurazione di parametri generali come il tipo di
boot ed i servizi da caricare.
MICROSOFT WORD: la BARRA MULTIFUNZIONE
contiene tutti i pulsanti disponibili; il PULSANTE OFFICE:
consente di aprire un men nel quale compaiono le funzioni
fondamentali nella gestione del documento sulla sx ed i documenti
recenti sulla dx. BARRA DI ACCESSO RAPIDO: contiene
comandi sempre visibili e personalizzabili. SCHEDA: contiene
comandi relativi ad un tipo di attivit (home, inserisci, layout di
pagina, riferimenti, lettere, revisione, visualizza). GRUPPO DI
COMANDI DI HOME: appunti, carattere, paragrafo, stili,
modifica. APPUNTI: area temporanea in cui si possono

memorizzare fino a 24 elementi tagliati o copiati. Comprende le


funzioni taglia, copia, incolla, copia formato; per richiamare
appunti premere sulla freccetta accanto ad appunti. Per incollare
un elemento, spostare il cursore nel punto in cui si desidera
aggiungere il testo e sull'icona dell'elemento nel riquadro appunti;
per eliminare un elemento, cliccarlo e selezionare elimina dal
men che si apre selezionando la freccia a dx del riquadro che lo
rappresenta; per incollare tutti gli elementi degli appunti nello
stesso ordine con cui sono stati copiati cliccare su incolla tutto; per
svuotare gli appunti cliccare sul pulsante cancella tutto.
CARATTERE: consente di applicare tipo, dimensione, posizione,
colore e stile ed effetti ai caratteri di una selezione.
PARAGRAFO: comprende i comandi per l'impaginazione.
STILI: consentono di personalizzare il testo. SELEZIONE:
consente di selezionare tutto il testo, oggetti o un testo con stessa
formattazione. VISUALIZZA: permette di scegliere tra lettura a
schermo intero, layout web, layout di stampa (si pu visualizzare
il righello, la griglia, le anteprime delle pagine del documento),
struttura e bozza. ZOOM: dal men visualizza si pu fissare la %
preferita; possibile scegliere di visualizzare una o due pagine per
schermata; larghezza pagina modifica le dimensioni di
visualizzazione in modo che la larghezza della pag corrisponda a
tutta la finestra oppure visualizza l'intera pag scritta. DISPONI
TUTTO: dispone sullo schermo tutte le finestre con i documenti
aperti. DIVIDI: divide la finestra in due parti, visualizzando anche
il righello4. CAMBIA FINESTRA: consente di passare da un
documento all'altro. PARAGRAFO: unit distinta di informazioni
con specifiche caratteristiche di formattazione (allineamento,
spaziatura, stili). Il simbolo di P rovesciata d informazioni sui
paragrafi; per rimuovere un paragrafo si usa il tasto canc davanti
al simbolo di paragrafo oppure il tasto backspace sopo il simbolo
del paragrafo. Per andare avanti con il testo senza aprire un altro
paragrafo si usa maiuscole+invio. Per formattare il paragrafo si
possono usare i comandi della barra di formattazione o quelli del
4 Premendo rimuovi divisione si torna a schermo intero.

men formato|paragrafo. RIENTRI: il righello diviso in un'area


bianca (del testo) ed una grigia (dei margini di stampa). I
parametri di rientri e spaziatura possono essere settati nel men
paragrafo o dai triangoli posti agli estremi del righello.
INTERLINEA: si modifica dal men paragrafo|spaziatura o dal
tasto nella barra della formattazione. TABULAZIONI: possono
essere impostate dall'estremit sx del righello. ELENCHI
PUNTATI: si inseriscono dalla barra della formattazione.
LAYOUT DI PAGINA: permette di impostare il tipo di foglio e
le dimensioni, i margini di stampa, l'orientamento, le colonne, le
interruzioni, i numeri di riga, la sillabazione, le note di chiusura, le
intestazioni a pi di pagina, i numeri di pagina. DISEGNO E
IMMAGINI: disponibile una raccolta di elementi grafici e
clipart precostruiti e raccolti per categorie. Possono essere inserite
anche immagini da altri files o grafici excel. RIFERIMENTI
SOMMARIO: si possono scegliere vari tipi di sommario e, una
volta inseriti, possibile aggiornarli.
EXCEL: i file di excel vengono chiamati cartelle di lavoro ed
hanno l'estensione .xls; ogni cartella pu contenere pi fogli di
lavoro5, che si presentano come fogli costituiti da tante celle
disposte in righe e colonne. possibile eseguire calcoli basati su
dati provenienti da pi fogli o cartelle di lavoro. CELLA:
elemento fondamentale del foglio; le coordinate della singola cella
sono visibili nella casella del nome in alto a sx 6. La cella attiva
solitamente evidenziata dai bordi ingrossati ed i riferimenti di riga
e colonna sono evidenziati con colori diversi; le celle possono
essere di input o di output (contengono formule che iniziano con =
e mostrano il risultato delle operazioni indicate). TABELLE:
consentono una maggiore chiarezza e permettono di correlare i
dati tra loro. INTERVALLO: viene definito dagli indirizzi della
sua cella in alto a sx (che resta sempre bianca) e della cella in
basso a dx separati da due punti. Per selezionare un intervallo
necessario che il cursore abbia l'aspetto di una piccola croce
5 Il nome della scheda del foglio attivo viene visualizzato in grassetto.
6 Le colonne sono indicate dalle lettere dell'alfabeto, le righe dai numeri arabi. Quando l'intervallo comprende
un'intera colonna, il riferimento del tipo A:A; quando comprende un'intera riga dato da 1:1.

bianca; quando il cursore a forma di freccia, si ottiene uno


spostamento dei dati, quando ha la forma di segmento con due
frecce contrapposte si modificano le dimensioni della riga o della
colonna. Per selezionare l'intero foglio, cliccare sull'angolo in alto
a sx, all'intersezione tra le intestazioni di riga e di colonna.
RIFERIMENTI: permettono di usare in una formula i dati
contenuti nelle celle. Quando si fa riferimento a celle di altri fogli
di lavoro o di altri documenti, davanti al riferimento di cella deve
essere riportata l'indicazione del foglio o del file in cui la cella si
trova seguita da ! (Foglio3!A5). RIFERIMENTO RELATIVO:
riferimento ad una cella la cui posizione dipende dalla cella in cui
si trova la formula; RIFERIMENTO ASSOLUTO: riferimento
ad una cella la cui posizione indipendente dalla cella in cui si
scrive la formula. RIFERIMENTO ESTERNO: riferimento a
celle di altre cartelle di lavoro. RIFERIMENTO REMOTO:
riferimento a dati di altri programmi. DENOMINARE GLI
INTERVALLI: possibile assegnare dei nomi alle celle, agli
intervalli o alle sezioni multiple. Il nome pu essere utilizzato
come riferimento nelle formule al posto delle coordinate
dell'intervallo di riferimento. I nomi degli intervalli sono visibili
da qualunque foglio della stessa cartella di lavoro. Per assegnare
un nome, selezionare l'intervallo di riferimento e, dal men
inserisci, scegliere l'opzione nome|definisci; dalla casella riferito
a, si pu modificare l'intervallo di riferimento. Con la stessa
procedura si possono modificare o cancellare nomi gi esistenti o
gli intervalli di riferimento. DENOMINARE LE CELLE
USANDO ETICHETTE DI RIGA E COLONNA: dopo aver
selezionato l'intervallo, incluse le etichette di riga e colonna,
scegliere nome|crea dal men inserisci. REGOLE PER
DENOMINAZIONE: i nomi possono contenere al massimo 255
caratteri; il primo carattere deve essere una lettera o un carattere di
sottolineatura; non consentito l'uso di spazi; non possibile
definire un nome uguale a un riferimento di cella; la differenza tra
carateri maiuscoli e minuscoli non viene rilevata.
INSERIMENTO DEI DATI NELLE CELLE: per modificare il

contenuto di una cella senza cancellarlo, si possono apportare le


correzioni nella barra della formula oppure fare doppio click sulla
cella contenente i dati da modificare. L'inserimento dei dati
termina solo con la pressione di invio o spostandosi dalla cella.
Prima di premere il tasto invio, le modifiche possono essere
annullate premendo il tasto esc. Finch si continua la fase di
editing molte operazioni sono disabilitate ed alcuni comandi sono
diversi da quelli originali in quanto si riferiscono solo al testo in
fase di scrittura. CELLE DI INPUT: contiene costanti, che
possono essere numeriche (contengono solo numeri, date,
parentesi o + e -) o di tipo testo7; un numero pu essere
considerato come testo solo se si imposta in modo opportuno il
formato della cella; quando invece si trattano testi nelle formule
necessario inserirli sempre tra doppie virgolette. CELLE DI
OUTPUT: contengono formule, che consentono di calcolare e
visualizzare i risultati ottenuti compiendo operazioni logicomatematiche sui numeri o di testo sulle stringhe. Tutte le formule
devono cominciare con il simbolo = altrimenti il risultato
interpretato come testo. CANCELLAZIONE DI CELLE
RIGHE COLONNE: si rimuove il contenuto ma le celle vuote
restano sul foglio di lavoro; per rimuoverle necessario eliminarle
ed in questo caso le celle, righe o colonne circostanti vengono
spostate per riempire lo spazio lasciato vuoto. Le celle vuote o
cancellate vengono interpretate come 0 nelle operazioni
matematiche o come stringa vuota in quelle di testo. FORMATO
CELLA NUMERO: modi per presentare il dato visualizzato.
GENERALE: formati di default. NUMERO: numero di decimali
da visualizzare anche se il numero mantiene le sue cifre reali
perch si agisce solo sul formato8. PERCENTUALE: permette di
mostrare il numero arrotondato ai decimali specificati
aggiungendo % (0,256 diventa 26% se non si vogliono i decimali
oppure 25,6% se si vuole un solo decimale). DATA E ORA: excel
tratta i valori di tempo come numero di rotazioni terrestri a partire
7 Se si cerca di eseguire operazioni matematiche con costanti di testo viene visualizzato l'errore #VALORE!
8 Il numero cambia quando si adopera una delle funzioni matematiche di arrotondamento, come ad esempio
ARROTONDA(numero;decimali) che permette di ottenere un nuovo valore con un numero di cifre prefissato.

da una data prefissata per cui la data e l'ora rappresentano un


particolare formato di un determinato numero. I numeri interi
(seriali) rappresentano i giorni trascorsi, mentre le parti decimali
rappresentano ore, minuti e secondi intesi come frazione del
giorno; tale soluzione facilit gli algoritmi di calcolo necessari agli
utilizzatori finanziari. TESTO: formato usato per digitare numeri
che vanno interpretati come testo; ad esempio, in una cella
contenente una data il formato gggg permetter di visualizzare il
giorno della settimana corrispondente. UTILIZZO DELLE
FORMULE: le formule sono espressioni di calcolo che
cominciano con il simbolo =; oltre ad operazioni come l'addizione,
la sottrazione e la moltiplicazione eseguono il confronto tra valori
costanti o valori contenuti in altre celle, in altri fogli o in altre
cartelle di lavoro. CELLA DIPENDENTE: cella contenente la
formula9. VISUALIZZAZIONE DEL VALORE DI UNA
CELLA DI RIFERIMENTO: sufficiente inserire nella cella
desiderata le coordinate della cella di riferimento precedute da =
(=A2). SINTASSI DELLE FORMULE: la formula inizia sempre
con il simbolo = seguito dagli elementi del calcolo. Ogni operando
pu essere un valore costante, una cella, un intervallo di celle,
un'etichetta, un nome o una funzione del foglio di lavoro. Le
formule vengono calcolate da sx a dx, rispettando l'ordine
grarchico attribuito agli operatori; l'ordine di esecuzione pu
essere modificato racchiudendo in parentesi le operazioni che
devono essere eseguite per prime. OPERATORI DI CALCOLO:
specificano il tipo di calcolo che si desidera eseguire sugli
operandi di una formula. OPERATORI ARITMETICI: eseguono
le operazioni matematiche di base; operano solo su numeri e
generano risultati numerici.
OPERAT SIGNIFIC ESEMP
ORE
ATO
IO
+
Addizione 2+3
Sottrazione 31
9 Il valore in essa contenuto dipende dai valori contenuti in altre celle.

*
/
^
%

Negazione
Moltiplicazi
one
Divisione
Elevamento
a potenza
Percentuale

-A6
3*C8
05/10/13
B7^2
20.00%

OPERATORI DI CONFRONTO: confrontano due valori


generando il valore logico vero o falso; operano sia su numeri che
su testi
OPERAT SIGNIFIC ESEMP
ORE
ATO
IO
=
Uguale a
A1=3
>
Maggiore di A1>3
<
Minore di
A1<3
>=
Maggiore o A1>=8
uguale
<=
Minore
o A1<=5
uguale
<>
Diverso da A1<>3
OPERATORE DI TESTO: unisce due stringhe di testo generando
una stringa unica ("Salva"&"Gente" genera SalvaGente).
OPERATORI DI RIFERIMENTO: uniscono intervalli di celle
OPERA SIGNIFICA ESEMP
TORE
TO
IO
:
Operatore di B5:B15
intervallo
;
Operatore di B1:B5;D
unione
1:D5

Spazio ' ' Operatore di A7:D7


intersezione10 B5:B15
GERARCHIA DEGLI OPERATORI: Riferimento (: ; );
Negazione; Percentuale; Potenza; Moltiplicazione e Divisione;
Addizione e Sottrazione; Concatenazione di stringhe (&);
Confronto. Se una formula contiene operatori dotati della stessa
precedenza, verranno calcolati da sx a dx. FORMULE CON
RIFERIMENTI RELATIVI: i riferimenti alle celle o agli
intervalli si basano sulla posizione relativa di questi rispetto alla
cella che contiene la formula (riferimenti in stile A1). COPIA DI
CELLE: la cella o l'intervallo selezionati per la copia restano
contornati da una linea tratteggiata lampeggiante e restano in
memoria finch non si completa l'operazione di incolla o si preme
il tasto esc. FUNZIONI: formule predefinite. SINTASSI DELLE
FUNZIONI: vengono usate nelle formule come gli altri operatori
e seguono le stesse regole. Oltre a questo, seguono anche una loro
sintassi specifica, che se non viene rispettata genera un errore del
programma: Nome della funzione, (argomenti della funzione
separati da ;). Il nome deve essere compreso tra quelli previsti dal
programma; l'inserimento di un nome sbagliato fa comparire la
segnalazione di errore #NOME?. Le parentesi sono necessarie
anche quando la funzione non necessita di argomenti; in questo
caso, le due parentesi resteranno vuote. Gli argomenti possono
essere costanti (numeri, testo, valori logici, matrici, valori di
errore) oppure riferimenti di cella; se l'argomento indicato non
fornisce un valore valido per la funzione viene restituito l'errore
#VALORE!; gli argomenti possono essere anche formule o altre
funzioni ed in questo caso si parla di funzioni nidificate 11.
INSERIMENTO DELLE FUNZIONI: la finestra della
funzione, che guida nella composizione della stessa, presenta due
pagine. La prima mostra tutte le funzioni raggruppate per
categorie e ne mostra la sintassi; la seconda, alla quale si accede
10 Genera un riferimento alle celle comuni a due riferimenti; nell'esempio, individua la cella B7.
11 Ogni formula pu contenere fino a 7 livelli di funzioni nidificate

selezionando la funzione, presenta tante caselle di input quanti


sono gli argomenti; se l'argomento una cella o un insieme di
celle, possibile selezionarle direttamente dal foglio di calcolo.
FUNZIONI
MATEMATICHE:
SOMMA(num1;num2;numn)12: somma tutti gli argomenti
numerici presenti in un intervallo di celle; pu contenere fino a 30
argomenti; se un argomento costituito da un riferimento ad un
intervallo, vengono sommati solo i numeri presenti nel riferimento
mentre le celle vuote, i valori logici, i testi o i valori di errore
vengono trattati come 0. ARROTONDA(num;num_cifre):
arrotonda un valore ad un numero specificato di cifre; num il
numero o il riferimento di cella mentre num_cifre specifica il
numero di cifre a cui verr arrotondato il valore prescelto; se
num_cifre uguale a 0, num verr arrotondato all'intero pi
vicino; se minore di 0 num verr arrotondato a sinistra della
virgola. INT(num): restituisce la parte intera di un numero,
arrotondandolo
per
difetto
all'intero
pi
vicino.
RESTO(dividendo;divisore): restituisce il resto di una divisione
tra due numeri specificati; il segno del risultato coincider con
quello del divisore; se il divisore 0, la funzione restituir l'errore
#DIV/0!. PI.GRECO(): restituisce il valore della costante con una
precisione di 15 cifre. FUNZIONI STATISTICHE:
MEDIA(num1;num2;numn): restituisce la media aritmetica
degli argomenti; pu avere fino a 30 argomenti che possono essere
numeri o riferimenti. Se un riferimento contiene testo, valori logici
o celle vuote viene ignorato mentre le celle contenenti il valore 0
vengono incluse nel calcolo. MAX(num1;num2;numn):
restituisce il numero pi grande contenuto in un dato insieme. Se
un argomento costituito da un riferimento, le celle vuote, i valori
logici, il testo o i valori di errore verranno ignorati mentre
argomenti singoli rappresentati da valori di errore o da testo non
convertibile determinano errori. MIN(num1;num2;numn):
restituisce il numero pi piccolo contenuto in un insieme.
FUNZIONI LOGICHE: vengono usate per stabilire se una
12 Compare automaticamente in basso a dx quando si seleziona un intervallo di celle.

condizione vera o falsa o per verificare pi condizioni ed


eventualmente
comportarsi
di
conseguenza.
SE(test;se_vero;se_falso): permette di eseguire test condizionali
su valori e formule; restituisce un particolare valore a seconda che
la condizione specificata dia come risultato vero o falso. Test un
valore o un'espressione logica; se_vero e se_falso possono essere a
loro
volta
formule;
E(condizione1;condizione2...)/O(condizione1;condizione2...)/N
ON(valore logico): consentono di applicare le funzioni booleane
and, or e not nell'ambito della funzione se. E restituisce vero solo
se tutti gli argomenti hanno valore vero e falso altrimenti; O
restituisce vero se uno o pi argomenti hanno valore vero e falso
solo se tutti gli argomenti hanno valore falso; NON inverte il
valore logico dell'argomento.
ACCESS: database relazionale che permette di creare e mettere in
relazione tra di loro tabelle. CREAZIONE NUOVO
DATABASE: selezionare dal pannello di dx la voce database
desktop vuoto oppure dalla schermata principale selezionare file|
nuovo. Fornire un nome ed una posizione in cui salvare il file e
premere il pulsante crea. Nel pannello di navigazione possibile
scegliere gli oggetti del database tra 6 categorie diverse: tabelle,
query, maschere, report, macro e moduli. Per vedere gli oggetti
raggruppati per tipo, scegliere la voce tipo di oggetto dal men che
compare cliccando sulla piccola freccia che si trova in alto sul
pannello di navigazione. A destra del pannello di navigazione
vengono mostrati gli oggetti correntemente aperti. TABELLE:
vanno scelte dal pannello di navigazione. Bisogna fornire il nome
di campo nella prima colonna ed il tipo del campo nella seconda 13.
Una volta selezionato il tipo si possono definire informazioni e
caratteristiche che dipendono dal tipo di campo. Per qualsiasi tipo
di campo possibile stabilire se il campo sar indicizzato o meno;
per i campi di testo la dimensione in caratteri; per i campi numero
la dimensione, la precisione ed il numero di posizioni decimali;
per i campi data/ora il formato; per i campi contatore la
13 Per inserire immagini scegliere oggetto ole.

dimensione, i nuovi valori (ad incremento o casuali). Nella terza


colonna si inserisce la descrizione. Lo spostamento di un campo
avviene tramite trascinamento. I valori impostati possono essere
editati. CHIAVE PRIMARIA: elemento privilegiato per costruire
relazioni; deve essere unica; si seleziona il campo e si inserisce da
strumenti tabella|disegno|strumenti|chiave primaria. MODIFICA
TABELLE: fare click con il tasto dx sulla tabella di interesse e
scegliere la voce visualizzazione struttura. CARICAMENTO
TABELLE: selezionare una tabella dall'elenco nel pannello di
navigazione. Nella maschera di caricamento/modifica possibile
annullare le modifiche mentre si ancora sulla stessa riga;
cancellare una o pi righe; inserire un record; modificare la
larghezza delle colonne; salvare il layout; cancellare colonne;
stampare i record; eseguire operazioni di filtro/ordinamento sui
record della tabella: nella prima riga di ogni colonna si seleziona il
campo su cui imporre condizioni o criteri di ordinamento; nella
seconda si seleziona il criterio di ordinamento; nella terza si indica
un criterio di selezione. Il criterio di relazione fa uso di operatori
di relazione, operatori logici e valori come operandi. Si pu usare
l'operatore like ed i caratteri jolly per trovare corrispondenze
parziali. Il filtro pu essere salvato come query e si applica dopo
essere usciti dalla maschera relativa. Il simbolo + che pu apparire
nella prima colonna delle tabelle permette di visualizzare gli
eventuali record correlati attraverso le relazioni con il record
corrente. RELAZIONI: legame tra due tabelle basato sul valore
di uno o pi campi di ciascuna tabella; solitamente i campi di
almeno una delle due tabelle sono campi chiave. RELAZIONI
UNO-A-UNO: ad ogni riga della prima tabella corrisponde una
sola riga della seconda. RELAZIONE UNO-A-MOLTI: ad ogni
riga della prima tabella corrispondono pi righe della seconda. Le
relazioni molti-a-molti possono essere decomposte in termini di
relazioni uno-a-molti con l'aggiunta di tabelle di appoggio.
CREAZIONE DI RELAZIONI: strumenti di database|relazioni|
relazioni. possibile creare relazioni usando sia tabelle che query.
La prima tabella deve essere quella del lato uno nelle relazioni

uno-a-molti; nelle relazioni uno-a-uno conviene selezionare come


prima tabella quella principale (cio con i dati di riferimento) e poi
quella dipendente. Dopo aver selezionato il campo in base a cui
relazionare le tabelle, trascinarlo sul campo corrispondente nella
seconda tabella. Nel caso di corrispondenza con pi campi
effettuare il trascinamento solo sul primo dei campi
corrispondenti. INTEGRITA' REFERENZIALE: si richiede che
non si possa inserire un valore nella seconda tabella se non c' gi
il corrispondente valore nella prima tabella e che non si possa
cancellare un valore della prima tabella se esistono righe correlate
nella seconda. Barrando la casella aggiorna campi correlati a
catena si fa in modo che cambiamenti nei campi relazionati della
prima tabella vengano riportati anche nelle righe corrispondenti
della seconda. Barrando la casella elimina record correlati a catena
si impone che la cancellazione nella prima tabella comporti la
cancellazione delle righe corrispondenti nella seconda. QUERY:
tabelle virtuali che attingono i loro dati da tabelle o query definite
in precedenza. In genere richiedono l'esistenza di relazioni ed
operano selezioni e proiezioni sull'insieme delle tabelle/query su
cui sono costruite. Servono per avere una visione logica dei dati
che differisca da quella fisica imposta dalla struttura delle tabelle
di partenza. CREAZIONE DI UNA QUERY: selezionare la voce
crea|query|disegna query nel database corrente; per scrivere
formule possibile richiamare il generatore di formule attraverso
il men di scelta rapida e dando il comando "Genera". possibile
cambiare le propriet del campo selezionato della query, allargare
le colonne trascinando il mouse, inserire e cancellare colonne e
selezionare un diverso tipo di query. LE QUERY SQL: QUERY
DI SELEZIONE: consente di costruire query che possono risultare
modificabili o solo visualizzabili. QUERY DI INSERIMENTO:
consente di inserire record in una tabella/query direttamente.
QUERY DI MODIFICA: consente di modificare dati in una
tabella/query cambiando i valori dei campi di una o pi righe.
QUERY DI CANCELLAZIONE: consente di cancellare righe in
una tabella/query. QUERY DI CREAZIONE TABELLE: consente

di creare una tabella specificando i campi e, per ogni campo, le


informazioni relative. MASCHERE: interfaccia personalizzata o
personalizzabile per accedere al database ed alle sue funzionalit;
ogni maschera consente di accedere ad una o pi tabelle query. La
propriet tipo recordset (linguetta dati) permette di scegliere tra
dynaset, che consente modifiche, e snapshot, che consente solo di
visualizzare i dati. I principali tipi di visualizzazione a maschera
sono maschera singola, maschera con sottomaschere, maschere
collegate; i layout proposti sono tabulare oppure foglio dati. Le
maschere forniscono un'interfaccia personalizzabile che consente
di visualizzare, modificare e manipolare i dati di tabelle e query.
CONSIDERAZIONI: i filtri/ordinamenti non definiti all'interno di
query vanno applicati ogni volta che si rientra sull'oggetto; si
potrebbe creare un duplicato e basare la maschera su queste query
invece che sui dati originari. Pu essere utile compattare i
database per evitare sprechi di memoria. REPORT: rappresenta
uno stampato che consente di evidenziare i dati selezionati e
raggruppati. Quando si vuole modificare qualche caratteristica di
un oggetto conviene controllare se c' qualche propriet che si
riferisce a quella caratteristica. Un report ha in genere un corpo,
che rappresenta la parte pi interna, incapsulato in una serie di
coppie intestazione/pi di sezione; l'ordinamento del report
avviene sempre in base alla chiave primaria.
POWER POINT: sw orientato alla costruzione di presentazioni
multimediali. Un documento pp costituito da una sequenza di
diapositive separate da effetti di transizione e contenenti oggetti di
vario tipo. Ad ogni oggetto possono essere associate propriet che
determinano il modo di apparire e comportarsi dell'oggetto. Il
layout della presentazione rappresentato dall'insieme di elementi
che caratterizzano in maniera ricorrente ogni diapositiva e pu
essere modificato in ogni istante. anche possibile inserire grafici
di excel o interi fogli word ed excel attraverso il semplice
copia/incolla.
ORGANIZATION
CHART:
(inserisci|
illustrazioni|SmartArt|Gerarchia); ogni clic sull'organigramma
permette di riaccedere alle operazioni.

ANDROID: so per dispositivi mobili costituito da uno stack sw


che include un so di base, i middleware per le comunicazioni e le
applicazioni di base. La sua struttura open source ed basato su
kernel linux; la licenza apache permette di modificare e distribuire
liberamente il codice sorgente. Dispone di una vasta comunit di
sviluppatori che realizzano applicazioni per aumentare le
funzionalit dei dispositivi. Gli aggiornamenti sono di natura
incrementale ed apportano miglioramenti del sw ad intervalli
regolari, invece di revisioni complete del sistema ad intervalli pi
lontani. La maggior parte dei dispositivi in grado di ricevere gli
aggiornamenti senza necessit di collegamento ad un PC.
APPLICAZIONI: forma generica per indicare sw installabili su
android scritti con una versione modificata di java. Alcune app
sono preinstallate. Le app possono essere installate anche su card
esterne (apps2sd). INTERFACCIA UTENTE: basata sul
concetto di direct manipulation, si utilizzano gli ingressi mono e
multi-touch (strisciate, tocchi e pizzichi sullo schermo) per
manipolare gli oggetti visibili. La schermata principale detta
homescreen ed costituita dalle icone delle apps e dai widget; pu
essere suddivisa in pi pagine. La barra di stato mostra le
informazioni sul dispositivo e sulla sua connettivit. CLOUD: il
cloud computing rappresenta una rivoluzione nel modo di
distribuire ed utilizzare le tecnologie ICT; un modello flessibile
ed economico di fornitura di servizi reso possibile dall'accesso
online a massicce risorse informatiche condivise. Potenza
elaborativa, database, applicazioni e servizi tendono a divenire
commodity, cio beni standard acquistabili dai cloud service
provider presenti sul mercato. I vantaggi strategici del cloud
computing comprendono la riduzione dei costi dell'ICT e la
promozione di una ICT condivisa, capace di erogare servizi online
a tutti. Spinge ad un deciso ammodernamento dei sistemi
informativi attraverso la virtualizzazione delle risorse hw. Produce
rilevanti economie di scala nel back-office accentrando le risorse e
favorendo la flessibilit e l'integrazione dei diversi sistemi ICT.
Nel front-office contribuisce a concentrare l'attenzione sull'utente

finale e ad abbattere i costi di intermediazione.

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