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SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione

FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni


UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione

Roma, 18 febbraio 2010

COMUNICATO
Il 17/09/2009 le Relazioni Industriali Telecom hanno riferito alle OO.SS. l’esistenza di una
trattativa di vendita della società SSC al gruppo Engineering Italia.
I lavoratori SSC hanno rappresentato, anche con scioperi e manifestazioni, le loro
preoccupazioni sulle possibili ricadute occupazionali dell’operazione di vendita, fino all’ultimo
appuntamento decisionale sulla proposta di acquisto, indicato dalla stessa Azienda nel CdA
Telecom Italia del 2 dicembre scorso.
Il CdA del 2/12/2009 non ha preso alcuna decisione in merito al destino di SSC ed in
particolare all’ipotesi di cessione a Engineering.
E’ seguito un periodo di silenzio assoluto da parte di Telecom, rotto soltanto da quanto detto
– dietro richiesta Sindacale – in sede di definizione del PdR per SSC. In quella occasione
Telecom ribadiva ancora che tutte le strade, vendita compresa, erano ancora percorribili; che
il prossimo CdA di Telecom del 25 febbraio 2010 avrebbe deciso in merito; e che nelle
trattative con il Gruppo Engineering non sono al momento previste ipotesi di tutela
dell’occupazione in SSC, essendo tale tema di totale competenza del potenziale acquirente.
Appare palese che i lavoratori di SSC non possono essere eternamente in attesa “del
prossimo CdA”: vogliamo ribadire la nostra ferma contrarietà all’ipotesi di vendita della
società SSC per tutti i motivi che abbiamo espresso in sede ministeriale (comunicato Unitario
“SSC com inc MiSE 11-11-09”), negli incontri con l’azienda, nei numerosi volantini diffusi
durante gli scioperi e le manifestazioni e che qui sintetizziamo:
• Il timore che la vendita preluda a tagli occupazionali per i quali Telecom si scaricherebbe
di tutte le responsabilità sociali, cosi come già accaduto per altre società (vedi Tils e
recentemente Tess);
• La riorganizzazione (per diminuire i costi ed aumentare l’efficienza di SSC) potrebbe farla
Telecom Italia nell’ambito del riassetto dell’intera IT, senza demandarla ad altri (ieri
Accenture oggi Engineering);
• Il non vedere in questa operazione una logica industriale, ma meramente finanziaria che
comunque non concorrerebbe in modo significativo a sanare l’indebitamento di Telecom;
• L’inevitabile depauperamento di know how che subirebbe l’informatica del Gruppo e lo
stesso processo di gestione delle applicazioni SW Corporate con la necessità, da parte di
Telecom, di dover ri-acquisire con costi maggiorati, professionalità analoghe sul mercato;
• La convinzione che l’informatica Italiana vada valorizzata e non depauperata, in base a
modeste convenienze del momento
Nel prossimo CdA di Telecom Italia si forniranno le linee guida del piano industriale del
gruppo: riteniamo fondamentale che SSC sia inserita a pieno titolo in quel piano, come
azienda del gruppo che svolge un ruolo fondamentale nell’IT di Telecom. Ribadiamo ancora
una volta che l’espansione di SSC sul mercato esterno può continuare anche rimanendo di
proprietà del gruppo Telecom ed eventualmente attraverso partnership con altre aziende,
mantenendo le competenze informatiche e di processo all’interno del perimetro Telecom.

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