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Meloccaro
FOTOGRAFIA AVANZATA:
LA REFLEX
Guida alluso, i consigli del professionista
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Durante la mia attivit professionale sono entrato spesso a contatto con professionisti e
semplici appassionati dai quali ho sentito raccontare una serie di luoghi comuni sui quali
vale la pena soffermarsi per chiarire una volta per tutte alcuni concetti.
bianco in modo molto preciso per qualsiasi tipo di illuminazione. E che dire poi
delleleaborazione delle immagini? Il lavoro al computer spesso visto come
unoffesa alla fotografia. In realt devi considerare che anche le pellicole sono
sempre state in qualche modo lavorate, ma a questo pensava il tecnico di
laboratorio. Una operazione, questa, purtroppo non priva di problemi, infatti se
avessimo fatto stampare un negativo in dieci laboratori diversi avremmo ottenuto
dieci stampe differenti. Al contrario, attraverso un computer qualsiasi, un software di
editing e la buona taratura di un monitor, tutti, ma proprio tutti sono in grado di
ottenere immagini approssimativamente corrispondenti ai propri desideri.
Anche in questo caso dipende da quello che faremo con limmagine finale. Se le foto
rimarranno memorizzate nellhard disk del computer e quindi esclusivamente
visualizzate sul monitor, una risoluzione elevata non servir praticamente a nulla.
Infatti i monitor, anche quelli pi costosi, non arrivano a 2000 pixel di lato, per una
risoluzione equivalente inferiore ai 2MP, per cui che senso ha scattare con 20? Il
discorso cambia se le foto saranno stampate su un supporto rigido (carta, plastica,
alluminio, ecc.), ma anche in questo caso dipende solo ed esclusivamente dal formato
della stampa finale. Se le stampe rimarranno entro il formato 15x20 cm, una
risoluzione di 4/5 megapixel pi che sufficiente.
In generale si stampano molte meno fotografie rispetto al passato e nella maggior
parte dei casi queste non superano il formato 20x30cm. Solo una minima parte viene
stampata in un formato superiore al 20x30cm (come quello di un foglio A4 per
intenderci). Troppo spesso il numero di megapixel di una fotocamera viene sfruttato
come specchietto per le allodole per attirare clienti di fatto poco attenti. La maggior
parte dei fotografi alle prime armi pensa che poter scattare con una digitale con
unelevata risoluzione sia sinonimo assoluto di qualit, non cos. Molti di loro
rimangono delusi nel rivedere le foto scattate spesso in automatismo che non
soddisfano le esigenze cui si era fatto riferimento nel momento dellacquisto della
fotocamera. Permettetemi di fare un nome, uno solo: la Nikon D3 una reflex
professionale presentata al grande pubblico ad agosto 2007. Sette anni nel digitale
un tempo molto lungo. Si potrebbe dire che una fotocamera cos vecchia sia ormai
obsoleta. Ebbene, i file generati dal sensore full frame da 12 megapixel sono ancora
oggi decisamente buoni e se la battono con quelli generati da sensori di ultima
generazione.
Questo la dice lunga su come il numero dei megapixel sia solo uno degli elementi che
determinano la qualit dellimmagine finale. In generale, comunque, meglio
preferire un sensore pi grande, con un numero di pixel non troppo elevato e gli
elementi posti a una distanza adeguata, in modo da preservare il file da piccole
interferenze di segnale tra un pixel e laltro. Per il full frame, 20 megapixel sono un
rapporto area/risoluzione ottimale per ottenere immagini di elevata qualit.
Attualmente esistono sensori (full frame) con 36 megapixel e sono state annunciate
reflex con 48 megapixel e oltre.
UALE FOTOCAMERA?
Mai come in questi ultimi anni la scelta della macchina fotografica diventata sempre pi
complessa e difficile. I grandi produttori mettono sul mercato apparecchi con cadenza
quasi mensile e aggiornano tutto il loro listino almeno una volta ogni due anni.
C da dire che, rimanendo nella fascia di mercato entry level, le digitali si somigliano un
po tutte, ma salendo di livello il numero di apparecchi si riduce e, con un briciolo di
attenzione, si pu scegliere lapparecchio che fa esattamente al caso proprio. Non vero
che le macchine fotografiche sono tutte uguali, anzi. Esattamente come accade nel mondo
delle auto, anche per la fotografia ci sono grosse differenze tra marchio e marchio e,
rimanendo nello stesso brand, anche tra apparecchio e apparecchio.
Prima di fare un acquisto importante bene comprendere cosa si cerca, cosa si vuole
fotografare e limpiego finale delle immagini. Non accontentatevi di parlarne con il vostro
fotonegoziante che, per quanto possa essere preparato e competente, sar
necessariamente sbrigativo e sar spinto a consigliarvi gli apparecchi presenti nel suo
magazzino. Sulla rete ci sono moltissimi siti ricchi di informazioni e test che possono
fornire una grossa mano al fotografo che desidera acquistare una fotocamera importante; i
pi accreditati tra questi, per, sono americani o tedeschi.
Ci sono fotocamere e marchi pi votati alla fotografia di eventi sportivi e, in generale, di
soggetti dinamici, e altri che vantano una qualit fotografica migliore e magari una minor
attitudine per la fotografia di azione. Altri marchi producono fotocamere in grado di
lavorare con buoni risultati anche con poca luce ambiente e altre che, al contrario,
zoppicano vistosamente in queste situazioni ma danno il meglio alla luce del sole. Altre
hanno aspetto e uninterfaccia utente classica, altre invece sono molto moderne e si
distaccano completamente dallimpronta tipica delle fotocamere classiche che tutti
abbiamo in mente. Le differenze e le caratteristiche si spingono anche allaspetto. Infatti
alcuni apparecchi sono grossi, pesanti e robusti come carri armati, altri invece sono
Risorse Web
1. dpreview.com
ONOSCIAMO LA REFLEX
Cominciamo con una domanda: perch la reflex? Ebbene la risposta piuttosto articolata.
Esistono molti tipi di fotocamere analogiche e digitali, adatti agli usi pi disparati: dalla
riproduzione dei quadri, alla fotogrammetria architettonica, dai banchi ottici, alla
microfotografia, dal reportage, alla fotografia naturalistica, dalla cronaca allo sport, ecc.
Ebbene, ogni tema fotografico ha bisogno inevitabilmente di attrezzature specifiche.
assai difficile, infatti, che un tipo di macchina fotografica si adatti a molteplici utilizzi. Per
confermare questa affermazione sufficiente analizzare un qualsiasi listino di ottiche. Ci
sono teleobiettivi per la fotografia sportiva, tele-cannoni adatti alla fotografia naturalistica,
grandangoli shift per la correzione delle linee cadenti e quindi adatti alla fotografia
architettonica, obiettivi macro per la riprese del piccolissimo, ecc. E questo solo un
piccolo esempio che riguarda il piccolo formato, quello, cio, delle reflex.
Esistono fotocamere con sensori dimmagine molto grandi, altre piccolissime, fotocamere
facilmente trasportabili, altre che possono essere usate solo se fissate a una struttura
immobile e cos via. Le reflex offrono probabilmente il miglior rapporto
qualit/prezzo/dimensioni. Sono, infatti, piuttosto compatte, raggiungono al massimo un
chilo di peso per il solo corpo, montano sensori di discrete dimensioni che offrono
unottima qualit. Hanno a disposizione ampi corredi di ottiche molto diverse tra loro che
permettono di affrontare praticamente tutte le situazioni fotografiche. Sono caratterizzate
per lo pi da un costo abbordabile, anche i modelli professionali sono, tutto sommato, alla
portata di tutti. Offrono una grandissima variet di modi di funzionamento e automatismi e
complesse funzioni di supporto al fotografo. Molti modelli permettono di effettuare riprese
video di grande qualit, tanto da essere sfruttati anche per il cinema, la pubblicit e i
videoclip musicali. Proprio per questo le reflex sono di gran lunga le fotocamere pi
diffuse tra i professionisti e gli appassionati evoluti.
Le caratteristiche principali di una reflex sono:
1. Visione reflex del 100% del campo effettivamente inquadrato
Le reflex si chiamano cos in virt della presenza di uno specchio che devia i raggi di luce
catturati dallobiettivo verso il mirino. In questo modo la visione reflex permette di avere
sotto controllo linquadratura e poter osservare nel mirino limmagine finale prima dello
scatto.
2. Sistema AF rapido e versatile
LAuto Focus, cio il sistema elettro-meccanico che permette alla fotocamera di regolare
la messa a fuoco, si sviluppato diffusamente nel 1985 grazie alla grande tecnologia delle
fotocamere Minolta (marchio ormai scomparso), da allora i sistemi si sono sviluppati e
migliorati fino ad arrivare a livelli di eccellenza. Ora le digitali sono in grado di seguire e
anche di anticipare il movimento del soggetto e addirittura di seguirne il movimento in
base al colore.
3. Gamma di funzioni
Ormai quasi tutte le reflex permettono di registrare filmati di ottima qualit. La differenza
sostanziale tra un apparecchio e laltro nel firmware, cio nel software di gestione.
Pensate che dalla rete possibile scaricare firmware universali da sostituire alloriginale
che regalano alla fotocamere nuove funzioni e ne estendono, di fatto, le possibilit
creative.
5. Caratteristiche fisiche del corpo macchina
Le reflex professionali sono molto solide e robuste e in grado di sopportare grosse moli di
lavoro anche in condizioni meteorologiche non esattamente adeguate, quando piove o
molto freddo. Alcune fotocamere sono realizzate completamente in leghe metalliche che
donano allapparecchio una grande robustezza ma che, purtroppo, ne innalzano il costo e
soprattutto il peso. Alcune reflex sono tropicalizzate, sono dotate cio di una serie di
guarnizioni che le rendono particolarmente resistenti alla pioggia e allumidit. Il termine
tropicalizzato non deve essere confuso col termine impermeabile, che invece relativo a
quegli apparecchi capaci di sopportare vere immersioni fino a diversi metri di profondit.
6. Vasta gamma di ottiche e accessori
Anche limpugnatura gioca un ruolo importante per la buona riuscita di una fotografia.
Dovrebbe essere sfruttato solo per una rapida analisi delle immagini e, soprattutto, per la
configurazione dellapparecchio, ma in molti casi alcuni fotografi un po insicuri
rimangono molto tempo a esaminare le foto sul piccolo monitor. I display LCD sono
costituiti da milioni di pixel e offrono una buona visione soprattutto se sfruttati quando la
luminosit ambiente scarsa.
Il mirino un chiaro elemento distintivo di questo tipo di apparecchi fotografici. Grande,
luminoso e dettagliato offre quasi sempre una visione impeccabile, prossima al 100%, del
campo effettivamente inquadrato.
quindi di fondamentale importanza per la costruzione di una bella foto. Grazie a diversi
piccoli display LCD presenti nel suo interno e visibili solo avvicinando locchio al mirino,
il fotografo pu tenere sotto controllo molti parametri importanti per la corretta esecuzione
delle fotografie, senza essere costretto ad andare a guardare uno dei display presenti sul
corpo macchina.
Un grande nome della fotografia contemporanea ha scelto di utilizzare al posto del
classico mirino ottico uno elettronico costituito da milioni di pixel e quindi capace di
unelevata qualit. Questa scelta dovuta alla particolare costruzione della fotocamera,
che prevede lutilizzo di uno specchio semitrasparente e fisso al posto di quello mobile
delle reflex tradizionali. Ladozione di uno specchio fisso favorisce lo scatto in sequenza
ad altissima velocit, anche 12 ftg/sec. Ci richiesto, ma non indispensabile, nella
fotografia sportiva, dove i fotografi professionisti tendono a scattare sequenze di immagini
dalle quali estrapolare un singolo fotogramma buono da inviare ad agenzie e giornali.
Una delle caratteristiche che esalta il valore di questo tipo di fotocamere la grande
variet di personalizzazione dellapparecchio. Il fotografo pu adattarne il funzionamento
secondo le proprie esigenze, cercando di avvicinarsi al proprio modo di vedere il mondo e
di fotografarlo. Di seguito un breve elenco delle caratteristiche pi importanti.
1. Profilo colore
Le macchine fotografiche si possono usare in tanti modi, a seconda del proprio modo di
utilizzare la fotocamera e delle diverse situazioni che ci si trova ad affrontare. Di seguito
un elenco delle modalit di scatto principali.
Manuale
la modalit in cui tempi, diaframmi e sensibilit ISO si impostano manualmente.
il tipo di funzionamento pi complesso indicato quando nella scena sono presenti
condizioni di illuminazione complicate. riservata ai fotografi esperti.
Priorit dei tempi e dei diaframmi
il modo in cui lesposimetro della macchina fotografica legge la luce che cade sul
soggetto. Attraverso unindicazione grafico/numerica fornisce al fotografo lindicazione
del raggiungimento della presunta corretta esposizione. A questa ovviamente corrisponde
anche una coppia tempo-diaframma. Ci sono diversi modi in cui lesposimetro legge la
luce della scena, ecco i pi diffusi:
Lettura media con prevalenza centrale
quella per cui la digitale legge la luce dando pi importanza alla zona centrale del
mirino (spesso contrassegnata da un cerchio visibile nel mirino), nella misura del
70% (circa), mentre la parte rimanente ha un peso del 30% circa.
Lettura spot
In questo caso la fotocamera legge la luce al 100% nella zona centrale del
fotogramma tralasciando tutto il resto. indicata quando si desidera leggere
lesposizione su un particolare immerso in un ambiente molto ampio, come ad
esempio un ballerino illuminato da un faro immerso nel buio del palco di un teatro.
Lettura a zone
La modalit AF singola quella per cui la macchina regola la messa a fuoco ogni volta
che si preme il pulsante di scatto ed quindi indicata per i soggetti immobili (paesaggi,
architettura, ritratti, ecc.). La messa a fuoco continua, invece, percepisce il movimento del
soggetto e segue il suo movimento. Per questo si usa con soggetti dinamici e situazioni in
cui la velocit di azione alla base della corretta produzione di una foto: sport, reportage,
ecc.
8. Correttore fisso dellesposizione
quella per cui la digitale alza lo specchio prima di far scattare lotturatore. Ci
serve per ridurre al massimo le possibilit di micro vibrazioni che potrebbero
rovinare una bella foto. un tipo di funzionamento che si utilizza con la macchina su
cavalletto durante la riproduzione di quadri e documenti importanti o quando si fa
della macro fotografia. Nella foto, puoi vedere il sensore esposto alla polvere e allo
sporco mentre lo spesshio reflex alzato.
Modalit di scatto silenziosa
La macchina scatta in modo quasi del tutto silenzioso, permettendo al fotografo di
fotografare anche in quei momenti e in quelle situazioni che richiedono assoluta
discrezione.
UCE E FOTOGRAFIA
Un errore? No, la luce nel momento dello scatto era proprio gialla, la macchina non mente!
importante adattare il funzionamento della digitale alle condizioni di luce presenti sulla
scena nel momento dello scatto, operando quella che in gergo si chiama taratura del
bilanciamento del bianco. In questo modo riuscirai a ottenere una gamma di colori molto
vicina alla realt. Naturalmente il bilanciamento del bianco pu anche essere
approssimativo e del tutto sbagliato, per realizzare immagini personali e dalla
connotazione fortemente artistica in cui anche le varie sfumature dei colori contribuiscono
a realizzare scatti dal grande impatto emotivo.
Quella della riproduzione dei colori del visibile uno dei maggiori limiti della fotografia,
non solo di quella digitale. Il problema nasce dal fatto che il nostro cervello molto spesso
ci fa vedere le cose diversamente da come sono. Abbiamo quindi una percezione delle
cose che pu discostarsi anche parecchio dalla realt. Lessere umano vive quella che
potrei definire una sensazione psicologica che deriva dallo stimolo generato da un
elemento esterno, la luce. Se la luce in qualche maniera misurabile, la sensazione che ne
deriva evidentemente no. Ricordate che nessuna macchina per la stampa e nessun monitor
pu riprodurre i colori cos come li vede lessere umano. Gli strumenti di ripresa, e anche
le stampanti, appunto, e gli scanner, hanno il difficile compito di comprendere i colori e
restituirli in maniera sintetica attraverso lelettronica, in un file costituito da una serie di
bit. Ma come si ottengono i colori con un sensore dimmagine? Sovrapponendo a questo
tre filtri con i colori fondamentali rosso, verde e blu. Che determinano la separazione delle
singole componenti cromatiche di cui costituito un fascio di luce. Questo metodo si
chiama Bayer e prende il nome dal dipendente della Kodak che per primo lo invent tanti
anni fa.
Il verde presente con un numero doppio di elementi per un motivo molto semplice, i
nostri occhi sono pi sensibili al verde rispetto agli altri colori. Attualmente esistono
diversi sensori con differenti tecnologie atte a restituire una riproduzione dei colori
ottimale e un comportamento del sensore il pi possibile simile allemulsione fotografica
(il negativo). il caso della Fujifilm e dei suoi sensori X-Trans, adottati nella sua nuova
gamma di fotocamere serie X in cui i diversi pixel sono disposti sul sensore non con il
tradizionale schema a matrice, ma secondo una logica casuale, un po come, appunto, i
grani di argento del negativo. I risultati sono effettivamente molto buoni.
LI OBIETTIVI
Gli obiettivi sono dei complessi sistemi ottici costituiti da un certo numero di lenti che,
come un imbuto, catturano una parte della luce della scena inquadrata e convogliano i
raggi luminosi sul sensore elettronico. Il primo obiettivo della storia fu realizzato dal
francese Charles Chevalier e aveva una lunghezza focale di 360 mm e una luminosit
massima vicina a f/13. Il pi semplice e allo stesso tempo complesso e prodigioso
obiettivo che si conosca sono i nostri occhi. Questi sono costituiti da una singola lente, il
cristallino, in grado di svolgere egregiamente il lavoro di molte lenti
contemporaneamente e di regalarci una nitidezza ancora ineguagliata.
Gli obiettivi delle macchine fotografiche, invece, sono costituiti da diverse lenti, anche se,
soprattutto allinizio, i modelli pi semplici ne avevano solo una. A seconda del tipo di
ottica il numero di elementi di cui costituito lo schema pu facilmente superare i 15. Le
lenti di un obiettivo sono lontane dallessere semplicemente in vetro, ma sono realizzate
con terre rare che ne aumentano molto il loro costo e anche la loro qualit. Limpiego di
elementi cos particolari, come ad esempio il fosfato di fluoro o il fluoruro di calcio, serve
a realizzare lenti sempre pi precise e corrette che riescano a ridurre al minimo una serie
di difetti ottici (comunque sempre presenti in una qualche misura), denominate
aberrazioni ottiche. In passato molti obiettivi utilizzavano elementi come lurano e il
lantanio che di fatto rendeva radioattivi gli obiettivi. Con levoluzione della tecnica e
degli studi sulle leggi ottiche ormai non esistono pi fondi di bottiglia e anche le ottiche
pi economiche offrono comunque una buona qualit dimmagine a prezzi abbordabili.
Le aberrazioni pi diffuse sono:
Le lenti di un obiettivo si comportano come una serie di prismi sovrapposti. E cosa accade
a un raggio di luce bianca quando colpisce un prisma? Dovresti saperlo fin dai banchi
della scuola elementare si scompone in una serie di fasci colorati. Quando i diversi
raggi di luce, pi o meno paralleli allasse ottico attraversano le lenti che sono realizzate
con materiali differenti e quindi hanno indici di rifrazione diversi, si focalizzano su piani
leggermente differenti. Ad esempio il blu va a fuoco leggermente prima del piano focale
(corrispondente al sensore dimmagine o al fotogramma della pellicola), mentre il rosso si
sistema anche oltre. Il difetto causa, soprattutto coi raggi di luce laterali, sfrangiature
colorate intorno ai bordi dei particolari e dei contorni pi netti. Un obiettivo corretto
riduce le possibilit di questo difetto, ma costa anche di pi. Chiudendo il diaframma il
difetto si riduce leggermente, ma non lo si elimina. Nello schema puoi vedere cosa
succede a un raggio di luce quando attraversa una lente. Le diverse frequenze di colore
che tutte insieme danno luogo alla luce bianca sono focalizzate su piani leggermente
diverse.
Distorsione (barilotto e cuscinetto)
La vignettatura quel difetto che si manifesta con una diversa luminosit degli angoli
dellimmagine e dipende da una realizzazione non accurata dello schema ottico
dellobiettivo. particolarmente visibile nei grandangolari, fotografando a tutta apertura, e
in molti obiettivi economici. Pu essere ridotto e praticamente eliminato chiudendo il
diaframma. Oggi molti giovani fotografi introducono nelle foto il difetto artificialmente
attraverso un software di editing, nellintenzione di restituire alle immagini un aspetto
antico. Mai una pratica del genere poteva essere pi sbagliata
Ci sono poi altre aberrazioni quali: coma, aberrazione sferica, astigmatismo, curvatura di
campo, ma di solito si fa riferimento solo a quelle che ho trattato che sono quelle i cui
effetti sono pi frequenti e rintracciabili nelle immagini.
Caratteristiche di un obiettivo
un obiettivo la cui lunghezza focale grossomodo uguale alla diagonale del fotogramma
(o del sensore). Gli obiettivi standard sono quelli il cui angolo di visione, pari a circa 46
gradi, si avvicina a quello dellocchio umano e per questo motivo sono anche quelli meno
indicati alle riprese creative. Sono piuttosto semplici da realizzare e quindi sono anche
generalmente economici, di buona qualit e caratterizzati da una grande luminosit
massima (almeno f/1,8). Gli obiettivi di questo tipo si usano quando importante
riprodurre un soggetto nel modo pi vicino alla realt, sono quindi utilizzati per la
riproduzione di quadri, documenti, foto antiche, ecc. Proprio per questo sono ritenuti poco
attraenti dal punto di vista estetico-artistico. Gli obiettivi normali sono stati quasi del tutto
soppiantati da zoom corti come il 18-55mm, pi versatili dellottica normale a focale fissa.
Grandangolari
I teleobiettivi (o tele), ingrandiscono il soggetto e per questo sono utilizzati quando non
possibile avvicinarsi al soggetto o quando preferibile rimanere a distanza, come quando
si fotografano animali pericolosi in libert. Hanno un angolo di campo molto ridotto e
spesso non semplice utilizzarli a mano libera anche a causa delle loro dimensioni e del
peso non proprio contenuto. I fotografi sportivi usano potenti teleobiettivi quasi sempre in
combinazione con un monopiede [3] su cui poggiare la struttura corpo macchina-ottica.
Sono gli obiettivi pi utilizzati per la fotografia sportiva e di azione per evidenti ragioni di
praticit. Non per questo non possono essere sfruttati per selezionare porzioni ristrette di
paesaggi o per esaltare un soggetto, sfruttando la loro fisiologica ridotta profondit di
campo, e rappresentare un soggetto su un sfondo completamente sfocato. Si definiscono
teleobiettivi tutte quelle ottiche che hanno una focale maggiore di 50mm. Ad esempio un
100mm ingrandisce 2 volte (2x) rispetto allottica normale. Generalmente molto
complicato costruire teleobiettivi molto potenti (300-600mm) e al tempo stesso luminosi.
Per far s che una grande quantit di luce attraversi un complesso sistema di ottica
sviluppato in circa 15/30cm, c bisogno di lenti molto grandi e complessi calcoli fatti al
computer che contribuiscono a innalzare esponenzialmente il costo dellobiettivo. Per
questo i modelli con una grande apertura massima sono davvero costosi e riservati a
professionisti specializzati in fotografia sportiva e di azione. Un 300mm f/2,8 costa
almeno 8/9.000 euro.
Obiettivi speciali
Esistono poi una serie di obiettivi specialistici come le ottiche macro, i tilt shift e i fish
eye.
Gli obiettivi macro sono obiettivi ottimizzati per la ripresa a distanze ravvicinate e sono
utilizzati ogni volta che si ha la necessit di fotografare soggetti molto piccoli come
monete, fiori, insetti, francobolli, ecc. Naturalmente possono essere usati anche a distanze
standard, ma le ottiche macro costano di pi rispetto ai corrispettivi non-macro.
Gli obiettivi tilt shift, anche detti basculanti e decentrabili, sono obiettivi che possono
essere inclinati e spostati rispetto al piano del sensore dimmagine per il controllo della
prospettiva e dellinclinazione del piano di messa a fuoco. Sono queste le possibilit
tipiche di un banco ottico, un particolare apparecchio fotografico a grande formato
dedicato alla fotografia soprattutto in studio. Gli obiettivi tilt shift sono indicati per la
fotografia architettonica e di interni e per la riproduzione di elementi geometrici dei quali
sia indispensabile riprodurre esattamente le linee e le proporzioni.
I fish eye, invece, sono grandangolari esasperati che hanno un angolo di campo che pu
raggiungere e superare i 180. La loro particolare struttura ottica restituisce immagini
circolari e da qui il loro nome (occhio di pesce). Non trovano molte applicazioni, proprio a
causa delle vistose distorsioni prospettiche non sempre digeribili dallosservatore comune.
In un reportage una o due foto realizzate con un fish eye possono sempre trovare posto.
Tre sono troppe.
Linnesto
Prima di acquistare un obiettivo devi verificare che sia compatibile con la tua fotocamera.
Sono (molto) lontani i tempi in cui la maggior parte degli obiettivi aveva un innesto a vite
che poteva essere montato su apparecchi fotografici anche di marche differenti. Da anni
ogni azienda utilizza un innesto a baionetta meccanico-elettronico specifico con un
tiraggio particolare, per cui le cose si sono fatte pi complicate e la scelta relativamente
pi limitata. Non solo, rimanendo nella stessa famiglia possibile trovare obiettivi con
innesti leggermente diversi tra loro. il caso di Canon che in catalogo ha obiettivi con
innesto EF e EF-S o Nikon con le sue ottiche FX e DX. Senza contare, poi, le mirrorless
che montano obiettivi con un altro tipo di innesto. Il tutto sembra fatto apposta per
confondere ancora di pi le idee ai fotografi. A mettere un po dordine ci pensano una
serie di grandi aziende generaliste che producono obiettivi per un po tutti i marchi.
possibile trovare, dunque, lo stesso obiettivo con innesto (ed elettronica) compatibile con
Canon, Pentax, Sony, ecc. Di solito i professionisti non amano le ottiche universali anche
se queste spesso non hanno niente da invidiare alle ottiche originali e, anzi, qualche volta
costano anche meno dei corrispettivi. La diffidenza dei professionisti nasce in verit anche
da un certo tipo di vanit che li spinge ad avere un corredo coerente con lo stesso marchio.
I professionisti che sfruttano anche qualche ottica universale qualche volta sono bersaglio
di scherno e di sguardi di disapprovazione.
I produttori generalisti hanno un catalogo molto vasto e vantano modelli con focali molto
particolari che, spesso, non sono presenti nei listini ufficiali. il caso del Sigma 120-
Messa a fuoco
La messa a fuoco serve a riprodurre il soggetto nel modo pi chiaro e nitido possibile in
ogni suo pi piccolo particolare. Si ottiene muovendo una o pi lenti dellobiettivo in
avanti o indietro allinterno della sua struttura cilindrica (barilotto).
La storica Minolta 7000, prima reflex di massa con un vero sistema AF.
Dal 1985, grazie a Minolta e alla reflex 7000, tutte le fotocamere montano sistemi di
messa a fuoco automatici che nel corso degli anni sono diventati via via pi veloci,
affidabili e sensibili, che possono quindi funzionare bene anche con bassa luce ambiente.
Purtroppo, come qualsiasi altro automatismo, anche quello della messa a fuoco non
infallibile e bisogna fare molte prove per identificarne i limiti e quindi essere pronti a ogni
evenienza. Peccato che molti fotografi, anche i pi esperti, tendono a rimettersi
completamente nelle mani dellautomatismo, cadendo spesso in errori e di fatto dando
luogo a fotografie inservibili, che avrebbero potuto evitare con un minimo di attenzione.
In molti casi, come nella fotografia macro e in quella di still life (e anche nel ritratto), la
messa a fuoco manuale ancora preferibile ma, generalmente in tutte le altre occasioni,
lAF di fatto il modo pi semplice e veloce per regolare la messa a fuoco del soggetto.
Proprio nella fotografia di still life la messa a fuoco deve essere regolata scrupolosamente.
Molte delle attuali fotografie di azione non sarebbero state possibili senza le potenzialit e
la versatilit dei moderni sistemi AF. In mancanza di questi sarebbero stati necessari
moltissimi tentativi. Di norma la messa a fuoco va regolata sempre sul soggetto pi
importante e, su questo, nel punto pi importante che poi il reale centro di interesse di
tutta la foto. Ad esempio, immaginando il viso di una persona la messa a fuoco va regolata
sugli occhi che sono il punto pi importante e di maggiore attrazione di un viso.
Quando il diaframma tutto aperto e quindi la profondit di campo [5] ridotta, bisogna
fare molta attenzione durante la regolazione della messa a fuoco, anche in automatismo e
anche in piena luce, perch anche il pi piccolo errore pu compromettere una buona
fotografia. Durante la messa a fuoco bisogna rimanere immobili e scattare
immediatamente dopo che la reflex ha regolato correttamente lobiettivo. Ogni minimo
spostamento della macchina fotografica pu compromettere la buona riuscita della foto e
ci obbliga a effettuare nuovamente una nuova procedura di messa a fuoco. I sistemi
automatici di messa a fuoco si basano sulla rilevazione del contrasto e sfruttano una serie
di microscopici sensori la cui disposizione visibile in sovrimpressione sul mirino.
sufficiente far coincidere uno o pi sensori col soggetto, premere a met corsa il pulsante
di scatto e attendere qualche istante mentre la fotocamera regola la messa a fuoco.
Non sempre loperazione va a buon fine a causa delle caratteristiche cromatiche del
soggetto e delle condizioni di luce e delleventuale movimento. In generale per la digitale
pi semplice mettere a fuoco un soggetto colorato, immobile e con una buona
illuminazione ambiente. Il contrario di queste affermazioni rende la procedura pi difficile
e lenta e spesso imprecisa.
Devi anche imparare a gestire i diversi punti di messa a fuoco, sapendo che se sono attivi
tutti quanti la fotocamera d la preferenza a quello che rileva un soggetto o una parte di
questo pi vicina alla fotocamera. Lautofocus pu funzionare anche in modalit continua
con soggetti in movimento e adattarsi quindi al moto, alla direzione e alla sua velocit
consentendo, in linea teorica, di ricavare sequenze di fotogrammi a fuoco prevedendo
addirittura il movimento del soggetto.
Proprio nella fotografia sportiva i professionisti hanno labitudine di scattare sequenze di fotografie da cui
successivamente estrapolano il fotogramma migliore. Eppure in passato anche senza questa possibilit molti validi
fotografi ci hanno regalato immagini sportive di grande qualit.
In realt non esiste nessuna fotocamera in grado di assicurare sequenze di scatti tutti
perfettamente a fuoco ed ecco che anche in questo caso gioca un ruolo fondamentale
lapporto del fotografo che, attraverso lesperienza, pu compensare i limiti fisiologici
della macchina, magari prevedendo il punto in cui il soggetto passer e anticipare la messa
a fuoco manuale.
Lesposizione
Solo con unattenta esposizione stato possibile restituire nella foto tutte le delicate sfumature di colore e latmosfera di
questo tramonto greco.
professionista e richiede lunghi anni di studi e dedizione. Aver acquisito questa capacit
consente di immaginare o meglio prevedere la fotografia prima ancora di averla scattata.
Tutte le macchine fotografiche hanno un circuito esposimetrico pi o meno elaborato.
Questo costituito da un piccolo sensore di silicio, un minerale sensibile alla luce che in
grado di generare una debole carica elettrica proporzionale alla quantit di luce che lo
colpisce. I valori di energia elettrica sono elaborati da un microprocessore che in tempo
reale fornisce unindicazione grafica dellesposizione disponibile sia nel mirino, sia in un
display esterno. La coppia tempo-diaframma suggerita non ha valore assoluto ma una
semplice indicazione sulla quale effettuare una serie di ragionamenti che permettano di
arrivare allimmagine ideale. Gli esposimetri sono tarati su un determinato valore di grigio
che in gergo si definisce: medio. Immaginando una gradazione di toni di grigio che va
dal nero al bianco assoluto, cio senza il minimo dettaglio, il grigio medio si pone a met
di questa scala ed in grado di riflettere il 18% della luce che lo colpisce. importante
conoscere il funzionamento dellesposimetro perch in questo modo potrai in qualche
modo immaginare i risultati, spesso deludenti, forniti dalla macchina fotografica e regolare
la fotocamera di conseguenza e in anticipo, in base alla tua esperienza e al messaggio che
desideri esprimere con le tue fotografie. Devi sapere che il cartoncino grigio esiste
davvero e in alcune situazione potrebbe aiutarti a ricavare unottima fotografia di partenza.
Luso del cartoncino molto semplice, ad esempio con la foto di ritratto: sistema il
cartoncino di fronte al soggetto e cerca di non modificare in nessun modo la luce che gli
cade sopra, potresti, per sbaglio, fare ombra con il tuo corpo o con la digitale.
Ora riempi il mirino con la sagoma del cartoncino, premi a met corsa il pulsante di scatto
e memorizza i valori di tempo e diaframma risultanti.
Adesso rimetti il soggetto al posto del cartoncino, imposta i valori precedentemente
trovati, premi il pulsante di scatto e opl, il gioco fatto.
La conoscenza dellapparecchio fotografico in ogni sua sfumatura un processo lento e
piuttosto complesso che richiede tempo e migliaia di scatti di prova. sbagliato sentirsi un
bravo fotografo solo perch per caso si arrivati a produrre qualche buona immagine. Non
esiste la fotocamera infallibile perch in tutti i casi dietro a un apparecchio fotografico c
sempre lingegno delluomo che attraverso righe di programma tenta di istruire il circuito
elettronico della fotocamera nellimpresa, vana, di ricostruire le infinite situazioni
fotografiche che si possono presentare dinanzi, in modo che la fotocamera riesca a
restituire un valore di esposizione pi o meno affidabile. evidente che malgrado tutti i
tentativi, esposimetri sempre pi complessi e circuiti sempre pi elaborati, impossibile
creare la macchina fotografica perfetta. Anche i modelli professionali, ben pi costosi ed
elaborati di tutti gli altri, sbagliano e spesso in modo vistoso. Lunico modo approfondire
la conoscenza dellapparecchio che si utilizza e cercare, con lesperienza, di anticipare il
comportamento della macchina. Considera che la macchina fotografica vede e ragiona in
sfumature di grigio basandosi soprattutto sul potere riflettente dei materiali di cui sono
costituiti gli oggetti che ci circondano. Gli stessi colori sono in grado di influenzare
negativamente le valutazioni dellesposimetro ed importante tenerne a mente gli effetti
per prevederne i risultati. Avendo chiaro in mente il concetto a cui ho fatto riferimento
poco fa sul grigio al 18%, dovrebbe essere logica la procedura con la quale la macchina
fotografica produce una fotografia. Quando la scena o il soggetto prevalentemente
chiaro, la macchina tenta di riprodurlo come quella sfumatura di grigio e quindi scurisce
limmagine, il contrario accade con una scena o un soggetto scuro. In entrambi i casi la
macchina d luogo a una fotografia sbagliata.
Ecco un esempio classico della modus operandi di ogni macchina fotografica: di fronte a un soggetto prevalentemente
chiaro lapparecchio scurisce limmagine cercando di ricondurla al grigio medio al 18%.
luce presenti nel momento dello scatto. Purtroppo sono apparecchi che costano molto, in
qualche caso anche pi della stessa fotocamera. Inoltre il loro uso non semplicissimo e
poi richiede qualche minuto che in tutte le situazioni fotografiche non abbiamo a
disposizione: immaginiamo quando nostro figlio ci sgambetta davanti, solo una delle
situazioni in cui la rapidit dazione alla base della buona riuscita della fotografia.
Il controllo della luce uno degli aspetti tecnici che devono sottostare a precise regole per
ottenere una buona immagine di partenza che sia almeno tecnicamente corretta, e cio
nitida, con la giusta riproduzione dei colori e con unadeguata luminosit. Oltre alla
valutazione e alla gestione della luce e dei colori importante muoversi con attenzione per
organizzare i vari elementi presenti allinterno della scena, scegliere un soggetto principale
su cui costruire lintera immagine, individuare un secondo elemento per bilanciare
limmagine, trovare la giusta posizione da cui effettuare la foto e, infine, scegliere una
determinata focale per rappresentare in modo ottimale tutto quanto. Sembra facile
Largomento data la sua complessit meriterebbe un volume a parte, mi limiter a fornirti
qualche concetto fondamentale che comunque sar sufficiente a cambiare laspetto delle
tue foto. La prima cosa che dovrai fare comprendere cosa ha catturato la tua attenzione
tanto da spingerti a scattare una fotografia. Potrebbe essere un elemento ben specifico,
come una persona, un animale, un fiore, una casa, ma anche una situazione meno
appariscente come, una macchina di colore, un particolare accostamento cromatico, una
serie di linee che si intersecano tra loro dando luogo a suggestive forme geometriche, un
riflesso, ecc. In ogni caso non lasciarti scappare quellemozione ma cerca di trattenerla
con te ancora qualche secondo durante la costruzione della fotografia.
Per aiutarti a scegliere un punto migliore, che valorizzi il soggetto principale, fai sempre
buon uso della classica regola dei terzi.
Questa si basa sulla divisione del mirino in 9 rettangoli identici attraverso 4 linee, due
orizzontali e due verticali poste alla stessa distanza tra loro, che si intersecano dando luogo
allo schema dellimmagine in alto. I 4 punti di intersezione A, B, C e D si definiscono
punti forti dellimmagine ed proprio in corrispondenza di questi che dovrai sistemare
il soggetto principale. Sul punto opposto a quello scelto per il soggetto principale, poi,
dovrai mettere un secondo soggetto, di minore impatto, che dia un equilibrio compositivo
alla foto e che con la sua presenza sia in grado di convogliare ancora di pi lo sguardo
dellosservatore sul soggetto principale, in un raffinato gioco di rimbalzo psicologico.
Puoi anche sfruttare le diagonali per sistemare soggetti pi grandi o porzioni di questi, in
modo da dare luogo a un altro grande classico della composizione e cio il soggetto sulla
diagonale. In corrispondenza dei punti forti potrai anche sistemare il punto di fuga di
strade, fiumi, corsi dacqua. Le stesse linee saranno il punto di riferimento per organizzare
C poi un elemento che in ogni caso cattura lattenzione di chi osserva la fotografia,
luomo. Che sia una piccola figura persa nello spazio, o pi grande e riconoscibile, in
ombra o vestito con colori sgargianti, proprio luomo, o oggetti fortemente riconducibili
a lui, che pu modificare, con la sua presenza, laspetto e limportanza di una fotografia. E
ora alcune avvertenze: prima di tutto vorrei ricordarti che, a parte rare eccezioni, luomo
un animale in grado di muoversi. Per cui ti prego di evitare di regolare avanti e indietro la
focale del tuo zoom. Devi scegliere la focale dellobiettivo in funzione del messaggio che
desideri trasmettere e del modo in cui vuoi rappresentare il soggetto, per poi spostarti alla
ricerca del giusto punto di vista e non il contrario! Un grandangolo amplifica lo spazio tra
i vari piani dellimmagine, dona profondit e spazio alla fotografia. Suggerisce calma e
pace. Luso di un tele invece appiattisce i vari piani, effettua forti selezioni della scena, d
luogo a immagini pi dure. Se esistono tanti obiettivi diversi un motivo dovr pur esserci!
E infatti ognuno ha la capacit di rappresentare il mondo che ci circonda con un sapore
diverso.
RAW JPEG
E
, PRO E CONTRO
Grazie alla particolare compressione, i file JPEG sono pi piccoli di quelli RAW ma hanno anche una qualit minore.
I file fotografici pi diffusi sono il RAW e il JPEG (o JPG). Il primo viene comunemente
definito come un negativo digitale perch d luogo effettivamente a unimmagine nativa
generata dal sensore priva di alcun tipo di elaborazione. I dati cos grezzi (RAW in
inglese vuol dire proprio questo), sono memorizzati cos come sono e, successivamente,
consentono ampi margini di intervento al computer.
I file JPEG, invece, sono ottenuti automaticamente dalla logica della macchina che prende
i dati grezzi (RAW), li elabora e li memorizza riorganizzando i dati in un file compresso
che si chiama JPEG. I file di questo tipo occupano circa 1/5 di spazio di memoria rispetto
ai RAW, ma evidentemente non si prestano per applicazioni professionali e non
permettono una grande versatilit di intervento di fotoritocco al computer.
Si fotografa in RAW per:
riprodurre quadri e documenti importanti;
documentare cerimonie e avvenimenti;
realizzare book fotografici e ritratti in studio;
fotografare paesaggi ricchi di particolari e sfumature di colore;
ottenere immagini di qualit adatte alla stampa;
in generale quando il soggetto o la situazione non richiedono grandi velocit di
esecuzione.
Si fotografa in JPEG per:
le vacanze, i compleanni, la famiglia;
il reportage di cronaca;
le foto che non dovranno essere stampate;
le immagini che dovranno essere pubblicate solo su internet o su carta di bassa
PPROFONDIMENTI
La fotografia un lavoro molto particolare anche per quanto riguarda il rapporto con le
attrezzature. Pensa che per ogni tipo di tema fotografico ci sarebbe bisogno di attrezzature
e competenze tecniche differenti. Ti illustrer di seguito attrezzature e tecniche di ripresa
relative ai pi comuni temi fotografici che fanno parte del percorso formativo di qualsiasi
fotografo.
Il ritratto
otturazione sar molto rapido e cos le foto saranno sicuramente nitide e il soggetto
congelato. Inoltre, la sensibilit ISO sar necessariamente ridotta e quindi i colori pi
belli.
Un elemento di fondamentale importanza ma spesso trascurato quello psicologico. Per
realizzare ritratti efficaci importante conoscere il soggetto, comprenderne i lati e le
caratteristiche essenziali del carattere per far s che le immagini lo rispecchino
pienamente, magari, e non scherzo, andando a cena insieme la sera prima dello shooting.
Le persone ritratte sono, nella maggior parte dei casi, certamente non modelli
professionisti, quindi sar opportuno fare tutto il possibile per metterele a proprio agio e
rendere latmosfera meno formale possibile. Anche lambiente nel quale si scatteranno le
fotografie gioca un ruolo importante. Uno studio, o comunque un locale adibito a sala di
posa probabilmente piuttosto freddo e rende un soggetto non abituato a quel tipo di
contesto, chiuso nella sua timidezza. Cerca di rendere lambiente colorato, metti della
musica sottofondo, preparatevi alla sessione di scatto con una calda tazza di t, scambiate
due chiacchiere prima di mettervi al lavoro magari parlando prima di tutto del pi e del
meno e poi soffermandovi insieme sul tipo di immagini che cercate. Sul set di posa
sistema una sedia, una poltrona, dei cuscini e qualsiasi altro oggetto che permetta al
soggetto di muovere e rilassare il corpo. Nei ritratti giocano un ruolo fondamentale le
mani che possono sorreggere il viso, accarezzarlo, tenere i capelli, e compiere gesti
semplici che serviranno in ogni caso a rendere pi interessanti le foto.
Viaggi
La fotografia di viaggio incontra i gusti della maggior parte dei fotografi, professionisti e
non. Tutti infatti, chi prima, chi dopo, dedicano il periodo delle vacanze estive (e/o
invernali) a un viaggio, magari allestero. La fotografia di viaggio riunisce in s diversi
generi fotografici: il paesaggio, il reportage urbano, la fotografia naturalistica, il ritratto, la
fotografia architettonica e anche quella macro. evidente che per affrontare tante
situazioni diverse tra loro avrai bisogno di parecchia attrezzatura dal costo elevato che non
alla portata di tutti.
una o due reflex non necessariamente full frame;
un grandangolare compreso tra i 20 e i 24mm;
un medio tele di 85-135mm;
uno zoom 70-200mm;
uno zoom normale 24-70mm;
un obiettivo macro;
un flash;
il comando remoto;
un paio di filtri ND (neutral density);
batterie di ricambio;
alcune schede di memoria;
un hard disk esterno o un notebook;
un kit per la pulizia delle lenti;
un kit per la pulizia del sensore.
Probabilmente unattrezzatura cos non alla portata di tutti, e oggettivamente non credo
sia nemmeno indicata per il target di lettori di questo manuale. Ti consiglio comunque di
acquistare una buona reflex, non per forza professionale, e di dotarla di un paio di zoom.
Quelli non troppo luminosi (f/3,5-5,6) non hanno un costo eccessivo e sono anche pi
leggeri e compatti di quelli professionali. Certo, la qualit non sar la stessa e avrai
qualche problema quando la luce sar poca, ma riuscirai comunque a divertirti senza
spendere un capitale. Fotografando in strada potresti dare nellocchio e irritare i passanti.
Cerca di essere veloce, anticipando per quanto possibile le regolazioni della digitale.
Affronta le persone con un grande sorriso e magari con due parole per spiegargli che
quelle foto sono per il solo utilizzo personale.
In studio
Lo studio per il fotografo assume le sembianze delle tela di un pittore. In uno studio
attrezzato un buon fotografo pu ricreare artificialmente le condizioni di luce naturali o
dar luogo ad altre completamente diverse, magari sfruttando fari di diversi colori e una
lunga serie di accessori, per creare effetti suggestivi e diversi. Lavorare in un contesto cos
complesso, per, non affatto facile e richiede prima di tutto la conoscenza approfondita
delle tecniche fotografiche, degli schemi di illuminazione classici, derivanti direttamente
dalla pittura, delle attrezzature, dello studio delle ombre, ecc. Per chi volesse provare ad
avventurarsi in questo non facile terreno, suggerisco almeno allinizio di limitare i propri
investimenti. Un piccolo kit semi-professionale costituito da 3 fari (il minimo necessario),
pu costare anche 1000 euro [6].
Sulla rete possibile spendere molto meno e potersi divertire lo stesso. I fondali
professionali, anche quelli molto costosi perch spesso realizzati con materiali ignifughi,
possono essere sostituiti da drappeggi di recupero. Nel caso si desideri uno sfondo bianco
si pu anche sfruttare semplicemente una parete di casa purch dipinta in modo omogeneo
e con pittura opaca. Ricordati di sistemare il soggetto ad almeno un metro, un metro e
mezzo dal fondale in modo che non si formino ombre troppo evidenti e di disturbo.
Di seguito ecco alcuni schemi classici di illuminazione che ti potranno essere utili per
realizzare ritratti efficaci divertendoti.
In tutti gli schemi ci sono almeno 3 tipi di luce che hanno un nome proprio:
Luce principale
Anche chiamata luce chiave, serve a illuminare il soggetto. quasi sempre sistemata
in un angolo, la pi potente e illumina pi o meno completamente il soggetto.
Luce di schiarita
La seconda luce, pi debole della prima, serve essenzialmente a schiarire le ombre
generate dalla luce principale.
Luce deffetto
Detta anche di enfasi, serve a creare effetti particolari. Nel caso del controluce
disposta dietro al soggetto.
Spesso troviamo anche:
Luce per i capelli
Usata soprattutto quando il soggetto ha i capelli biondi, serve a rischiararli in modo
da esaltarne la struttura e valorizzare allo stesso modo il viso della persona.
Luce per lo sfondo
Serve a schiarire lo sfondo e ad ammorbidire le eventuali ombre che sono presenti sul
fondale come conseguenza delle altre luci.
Schemi di illuminazione
Luce frontale
Sistema il faro pi potente dei tre leggermente in alto rispetto al soggetto e in posizione
frontale, in questo modo otterrai un rapporto di illuminazione pari a 1:1. Questo vuol dire
che il viso del soggetto illuminato con la stessa quantit di luce. lo schema pi classico
ma anche uno dei meno efficaci. Riduce le imperfezioni della pelle, questo s, ma annulla
la sensazione di tridimensionalit e volume del viso. Inoltre, quando il soggetto in
quello schema per cui la luce principale raggiunge solo la met del viso. Conferisce
drammaticit e mistero al soggetto. Pu essere sfruttata quando il viso ha il naso piuttosto
prominente. In qualche caso si utilizza anche una luce di schiarita, magari per nascondere
eventuali imperfezioni del volto.
Luce di profilo
Prima di tutto il soggetto deve ruotare la testa di 90 rispetto allobiettivo della macchina
fotografica. La luce principale va sistemata lateralmente, alle spalle del soggetto. un tipo
di illuminazione che richiama il palcoscenico dei teatri. Per ridurre limpatto emotivo si
pu usare una luce di schiarita per regalare una migliore leggibilit al viso.
In studio possono essere utilizzate diverse fonti di illuminazione, dalle lampade alogene, a
quelle a tungsteno, al neon, a luce fredda. Tutte hanno vantaggi e svantaggi in termini di
costi, durata, potenza assorbita e calore prodotto. Al posto delle luci continue potresti
acquistare dei flash che, per, oltre a essere molto pi costosi dei fari sono anche pi
difficili da usare e per questo li sconsiglio allappassionato alle prime armi.
IDEO AVANZATO
Per realizzare delle buone riprese video necessario poter contare su una buona
attrezzatura. Attualmente tutte o quasi le reflex digitali permettono di realizzare riprese
video di grande qualit, anche full HD. Oltre alle reflex si possono anche usare le
compatte e, addirittura, gli smartphone.
La qualit dei filmati realizzati con una reflex non di rado molto pi elevata di quella che
potresti ottenere anche con un camcorder semi professionale. Il motivo piuttosto
semplice: le reflex hanno un sensore di formato ampio, almeno APS-C (circa 25,1 x
16,7mm) [7], mentre le telecamere, quasi tutte, hanno un sensore dimmagine pi piccolo.
Dalle dimensioni del sensore dipende quasi interamente la qualit finale delle immagini e
anche il costo dellapparecchio di ripresa, sia esso una fotocamera o una videocamera. Le
reflex per non sono versatili come le videocamere e hanno quindi bisogno di alcuni
accessori per poter essere sfruttate al meglio anche per le riprese video.
Di seguito unanalisi delle loro caratteristiche.
Il corpo macchina
Le fotocamere nascono, appunto, per scattare fotografie e hanno la disposizione dei
comandi, limpugnatura e tutta la struttura dellapparecchio espressamente progettata per
questo scopo. Quella della registrazione dei filmati solo una possibilit in pi, fornita da
qualche linea di programma aggiunta al firmware della digitale. Lergonomia non
certamente il punto forte delle reflex; i camcorder, parlo di quelli semi professionali, sono
fatti per essere sostenuti con entrambi le mani, e offrono un appiglio decisamente pi
comodo rispetto alle macchine fotografiche. Gli apparecchi pi grandi e pesanti sono
realizzati in modo da essere appoggiati su una spalla per migliorare la stabilit delle
riprese. Per risolvere questo limite fisiologico delle reflex esistono in commercio supporti
metallici di ogni tipo per sostenere lapparecchio durante la registrazione dei filmati.
Il mirino
Per poter eseguire riprese video con la reflex si sfrutta il display LCD, utilizzato con la
funzione Live View. Gli operatori professionisti sfruttano essenzialmente un buon mirino
elettronico, solo le videocamere amatoriali in mano a cameraman improvvisati hanno il
display LCD.
La messa a fuoco
Contrariamente a quello che si pensa, nella video ripresa professionale la messa a fuoco
sempre e solo eseguita manualmente. Anzi, le macchine da ripresa professionali, parlo di
modelli da parecchie decine di migliaia di euro, ne sono privi. Loperatore video di solito
un professionista molto competente e oltre alla messa a fuoco regola lesposizione (tempi
e diaframmi) in manuale, esattamente come accade in fotografia con la macchina
fotografica. Molti fotografi che cercano nelle reflex un buon prodotto per realizzare anche
filmati, fanno la loro scelta in funzione di un presunto sistema di messa a fuoco
automatico pi o meno veloce e pi o meno efficiente, commettendo un banale errore di
valutazione.
Durante le riprese video importante imparare a lavorare con il diaframma e la profondit
di campo, adattando con attenzione la messa a fuoco rispetto al movimento del soggetto
e/o a quello della camera. A proposito di accessori, uno di quelli pi importanti a riguardo
sicuramente il follow-focus, un congegno meccanico fissato alla ghiera della messa a
fuoco dellobiettivo e alla struttura della reflex, che permette, per mezzo di una rotella, di
regolare in modo molto preciso la messa a fuoco e anche la focale dello zoom.
Allo stesso modo luso dello zoom nelle riprese video non va sempre bene. In questo caso
bisogna distinguere tra la televisione e il cinema. Nelle riprese televisive, per esigenze di
inquadratura, le telecamere sono quasi sempre sistemate in un punto ben preciso, lontano
dal soggetto e per questo, per regolare linquadratura, loperatore usa lo zoom. Nel cinema
si adottano soluzioni diverse. Di solito si impiegano ottiche a focale fissa e si sposta tutta
la struttura della camera quando si vuole ingrandire un soggetto o rappresentare un
particolare. Per cui, prima di eseguire delle riprese, bisogna aver ben chiaro in mente cosa
si desidera ottenere, televisione e cinema sono due ambiti profondamente differenti.
La ripresa
Diversi sono gli errori in cui di solito inciampano gli operatori alle prime armi:
Zoomata
Di questo abbiamo appena parlato. quelloperazione per cui il cameraman sposta in
avanti e indietro la focale dello zoom avvicinandosi e allontanandosi dal soggetto.
Leffetto davvero terribile e mal tollerato. Le zoomate, quando necessario, devono essere
poche e eseguite molto lentamente. C un modo molto semplice per imparare le
inquadrature: accendete la televisione e guardate un programma televisivo o un bel film.
Riprese alla focale massima
Molti operatori si sistemano troppo lontani dal soggetto, per questo, per riprodurre il
soggetto con dimensioni accettabili, regolano lo zoom sulla focale massima. Il problema
che alla focale pi grande langolo di campo molto ridotto e tenere immobile il corpo
della reflex durante le riprese praticamente impossibile, per cui i filmati saranno
caratterizzati da un generico tremolio a tratti imbarazzante.
Riprese verticali
Ebbene s, non si sa bene per quale motivo ma ci sono parecchie persone che muovono la
camera di 90 per effettuare riprese verticali! Eppure tutti abbiamo una televisione in casa
e tutti, prima o poi, siamo stati al cinema. Chiariamo questo concetto una volta per tutte e
non torniamoci mai pi sopra: le riprese video sono solo orizzontali!
Esposizione sommaria
Non c niente di pi sbagliato e fastidioso che assistere alla variazione automatica
dellesposizione quando si passa da unarea molto chiara a una molto scura. il tipico
effetto che si ha quando si fa, ad esempio, una panoramica di un paesaggio passando da
una zona in cui si inquadra una zona collinare piena di vegetazione, a una in cui c un
lago che riflette la luce del sole. In questo e in tantissime altre situazioni la camera, se
lasciata lavorare in automatico, regola il diaframma (iris) e il gain (la sensibilit della
macchina alla luce), alla ricerca della corretta esposizione. Ma non questo il modo pi
corretto per lavorare. Si deve invece impostare ogni valore dellesposizione (diaframma,
tempo di otturazione e gain) in manuale, proprio come si fa (o si dovrebbe fare) con la
macchina fotografica. Le registrazioni dovrebbero essere brevi, poche decine di secondi al
massimo. Ci permette di modificare i valori di esposizione passando da una situazione
allaltra.
Durante le riprese video, di solito non si modifica spesso il tempo di otturazione (shutter)
che quasi sempre regolato su 1/50 secondo. Tempi di otturazione pi rapidi possono
incrementare leggermente la nitidezza di una ripresa soprattutto durante un replay o un
fermo immagine. Viceversa tempi pi lenti rendono limmagine a scatti.
Il diaframma deve essere regolato, sia per arrivare alla corretta esposizione, sia per
aumentare o diminuire lestensione della profondit di campo, in continuo equilibrio tra
luna e laltra caratteristica.
Ma nel caso in cui si desiderasse ottenere dalle proprie foto dei beglingrandimenti,
magari anche per una piccola mostra, esistono delle ottime stampanti che sono
assolutamente al livello dei grandi laboratori di stampa. E poi, volete mettere il gusto di
trattare in casa le proprie fotografie?
Considerate, poi, che se il risultato di una elaborazione non ci piace si pu tornare in un
attimo alla foto originale, ricominciare e viaggiare nel tempo per riprendere il lavoro da
un certo momento della procedura, annullando tutti gli altri passaggi, una bella comodit.
Quello a cui non si ancora arrivati un bianco e nero in grado di rivaleggiare ad armi
pari con le foto ottenute con il metodo tradizionale, s proprio quello delle vaschette
dellingranditore di metallo e della fioca luce rossa che illumina il bagno di casa. ancora
il metodo migliore per ottenere delle foto in bianco e nero di grande qualit. Esistono
tuttavia dei kit da applicare ad alcuni modelli di stampanti ink jet, costituiti da supporti di
stampa realizzati ad hoc e inchiostri particolari che permettono di arrivare a risultati molto
buoni ma ancora distanti dalla profondit, dal calore, dallatmosfera che solo una buona
stampa chimica b/n riesce ancora a regalare.
ON SOLO
HOTOSHOP
Per effettuare lediting delle immagini quasi tutti i fotografi ricorrono al famoso Adobe
Photoshop, uno dei pi potenti, versatili, completi (e costosi) software per lelaborazione
delle immagini digitali. Le versioni pi recenti permettono anche di lavorare con i video,
disegnare e realizzare GIF animate e altri elementi per il web. Photoshop indubbiamente
potente ma anche molto difficile da utilizzare in maniera completa.
Proprio per questo esistono centinaia di corsi tenuti sia da bravi esperti che ne hanno
imparato luso sul campo, sia coloro che la casa chiama: Adobe ambassador. Ma non
sempre serve manipolare a fondo le immagini e spesso la gran parte dei fotografi ha
bisogno di intervenire solo sulla regolazione ottimale dei livelli di luminosit, saturazione
cromatica, contrasto e sul bilanciamento del bianco, tralasciando tutta una serie di
interventi creativi che possono stravolgere totalmente laspetto della foto originale. In
questo senso spendere tanti soldi per un software che fin dallinizio sappiamo che non
utilizzeremo mai a fondo non ha molto senso. Meglio ripiegare su prodotti pi economici
che conservino intatte le possibilit che ci interessano, come quelle che ho appena
menzionato. Si potrebbe rimanere in casa Adobe scegliendo Photoshop Elements, una
versione ridotta del fratello maggiore, o rivolgersi ad altri marchi come Corel, Magix, e
tanti altri. Dalla rete possibile scaricare software gratuiti come Gimp e Picasa e anche
usufruire di vere applicazioni online per elaborare, magari in modo molto semplice le
proprie immagini, senza la necessit di un software installato nel proprio computer. il
caso di siti come:
pixlr.com
Pixlr.com, uno dei tanti servizi online per lediting delle immagini.
online-image-editor.com
ipiccy.com
IGLIORARE LE FOTOGRAFIE
Personalmente ritengo che lediting delle immagini si possa ridurre al seguente elenco di
interventi.
1. Ritaglio
Le macchine fotografiche digitali tendono a produrre immagini con colori troppo forti,
spesso perch la saturazione cromatica ritenuto un elemento dalla forte attrattiva. Sono
di solito le tonalit di rosso e verde a soffrire di una saturazione eccessiva che pu non di
rado disturbare e rovinare una bella foto. Con lapposito comando saturazione
cromatica, si pu intervenire anche sui singoli canali dei colori e ristabilire il giusto
equilibrio cromatico alla foto. Allo stesso modo possibile intervenire sul bilanciamento
del bianco, ottimizzando i colori e restituendo una foto che rispecchi pi o meno
fedelmente la realt.
3. I livelli
La finestra dei livelli mostra uno strano grafico nero. Si tratta della distribuzione della
luminosit espressa con una scala che va da 0 a 255, dove lo zero (a sinistra nel grafico)
indica il nero puro, mentre il 255 (a destra), rappresenta il bianco. Tra queste ci sono tutte
le gradazioni intermedie. Listogramma ideale dovrebbe avere una rappresentazione
uniforme, indice di una corretta esposizione. Se il grafico spostato verso sinistra vuol
dire che la foto sottoesposta, se invece il grafico tende a destra allora significa che la
foto troppo chiara. Nella finestra canale indicato il canale dei colori rappresentato
dal grafico: RGB indica la luminosit complessiva dellimmagine, ma potrai selezionare
uno solo dei canali Red (rosso), Green (verde) o Blu per una correzione ancora pi precisa
che agisca sui singoli colori della foto lasciando invariati gli altri.
La finestra del livelli permette una gestione della luminosit della foto pi efficiente e
graduale rispetto al semplice comando della luminosit di cui abbiamo parlato nel primo
volume. Il piccolo triangolino grigio sotto il grafico permette di variare la luminosit dei
toni intermedi dellimmagine. Quello a destra, invece, incide sui toni pi chiari della foto,
mentre quello a sinistra su quelli pi scuri. Regolando poco alla volta luno e gli altri,
riuscirai a ristabilire il corretto grado di luminosit dellimmagine. Attraverso luso del
contagocce, presente nella finestra, potrai campionare un singolo pixel nero, bianco o di
tonalit intermedia per ottimizzare la regolazione della luminosit. I livelli sono una
modalit molto potente per intervenire sulle foto ma non possono fare miracoli,
indispensabile partire sempre da un originale corretto e limitarsi a pochi interventi. Le
possibilit sono molte ma per iniziare gi la semplice regolazione dei livelli della
distribuzione della luminosit riuscir a tenervi davanti al computer per molte ore
4. La nitidezza
Come ho gi detto in precedenza, se una foto sfocata andr a finire direttamente nel
cestino. La sfocatura, infatti, lunico difetto a cui non possibile porre rimedio con
lelaborazione al computer. Si pu per incrementare la sensazione di nitidezza attraverso
le regolazione del microcontrasto dei bordi del soggetto. In tutti o quasi i software di
editing presente la maschera di contrasto. Regolando il raggio di azione e le
dimensioni dei pixel su cui agisce, potrai aumentare leffetto di nitidezza.
Tre sono i valori fondamentali su cui intervenire:
Raggio (radius); permette di impostare quanti pixel saranno interessati allaumento
del contrasto. Di solito si lascia un valore basso.
Ammontare (amount); consente di decidere lincremento del contrasto.
Soglia (threshold); indica il valore minimo dei valori dei pixel oltre il quale applicare
laumento del contrasto. Serve a preservare laspetto della fotografia evitando che si
formino imperfezioni a causa degli effetti del filtro, anche piuttosto visibili, e quindi
intollerabili.
5. Controllo luci/ombre
questa una possibilit di cui soprattutto oggi si abusa facilmente. Il controllo delle luci e
delle ombre permette di regolare in una qualche misura il livello di illuminazione delle
aree pi scure e di quelle pi chiare dellimmagine. questa una di quelle operazioni che
offrono margini di intervento maggiori quando si lavora con un file RAW. Gli effetti sono
facilmente controllabili a monitor, una modifica esasperata porta a risultati che lasciano
perplessi.
L VIDEO EDITING
Detto cos sembra facile, ma nella pratica il montaggio unarte e dal montaggio dipende
lo stile e il significato di un filmato. Considerate che quando si gira un film, di tutto il
materiale registrato si utilizza per il filmato finale circa 1/10! Pensate che grande lavoro di
selezione. Nel caso di un film, per, lo storyboard, la sceneggiatura e il copione aiutano il
montatore. Diverso il caso delle riprese effettuate in vacanza, o di una serata tra amici o
di una cerimonia, spesso bisogna inventare una storia, un filo logico per legare insieme le
varie scene e dargli un significato che riesca a tenere incollate allo schermo le persone
senza che queste sbadiglino ogni minuto.
Esistono parecchi software per lelaborazione e il montaggio video. In linea di principio la
struttura e il funzionamento il medesimo: le clip o scene, cio le varie parti che
compongono un filmato, si sistemano in ordine cronologico orizzontalmente, lungo una
traccia che indica la durata del filmato e sulla quale si muove un cursore indispensabile
per individuare il punto esatto dove effettuare le varie modifiche. Questa traccia
chiamata timeline. Di solito la timeline mostra una traccia per il video e due tracce per
laudio suddivise in canale destro e sinistro. Attraverso la tastiera o il mouse, si sposta il
cursore sulla traccia fino a identificare, con pazienza e attenzione, uno alla volta i punti
esatti in cui effettuare il taglio delle scene.
bene non abusare delle transizioni, i montaggi professionali dei grandi film e di tanti
bellissimi documentari sfruttano poche e semplici transizioni. Spesso si salta da una scena
allaltra o da uninquadratura allaltra in modo netto senza transizioni. Un elemento
fondamentale di ogni filmato, anche amatoriale, la traccia audio costituita dal sonoro
registrato in presa diretta per mezzo di un microfono collegato direttamente alla
telecamera o con un registrazione esterno e la colonna sonora costituita da una serie di
musiche.
OTE
[1] Ogni sorgente luminosa presenta un picco di emissione che per consuetudine viene
espressa in Kelvin. Ad esempio la temperatura colore della luce diurna di 5500 k.
[2] Il termine WiFi indica una tecnologia di trasmissione dati senza fili che si basa sulle
specifiche IEEE 802.11.
[3] Il monopiede un cavalletto che ha una sola gamba.
[4] I driver sono dei particolari software che permettono a un sistema operativo di
riconoscere e quindi utilizzare un accessorio o un apparecchio esterno come, ad esempio,
una stampante.
[5] La profondit di campo larea di nitidezza che si estende prima e dopo il punto di
messa a fuoco. Tre sono i fattori che incidono sulla pdc: la distanza di ripresa, la focale
dellobiettivo e il valore del diaframma utilizzato.
[6] Di solito un kit di illuminazione prevede 3 fari di potenza differente, ad esempio:
1000W, 750W e 500W.
[7] Il formato APS non nato con il digitale ma con la pellicola circa 20 anni fa. Doveva
essere un formato rivoluzionario e invece fu un insuccesso. Attualmente il 90% delle
reflex, invece, montano un sensore di queste dimensioni.
[8] RAM, acronimo di Random Access Memory, la memoria ad accesso casuale presente
in molti dispositivi come computer e smartphone. Una volta tolta lalimentazione elettrica,
le informazioni in memoria vengono perse.
AUTORE
Hobby e Creativit
Indice
I luoghi comuni della fotografia
Quale fotocamera?
Risorse Web
Conosciamo la reflex
La configurazione della digitale
Luce e fotografia
La riproduzione dei colori
Gli obiettivi
Caratteristiche di un obiettivo
Obiettivi speciali
Linnesto
Messa a fuoco
Lesposizione
Inquadratura, punto di ripresa, prospettiva
RAW e JPEG, pro e contro
Approfondimenti
Il ritratto
Viaggi
In studio
Schemi di illuminazione
Video avanzato
La ripresa
Lediting delle immagini
Non solo Photoshop
Migliorare le fotografie
Il video editing
Realizziamo un semplice montaggio
Lautore