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DOMENICA

14 FEBBRAIO 2010 9
L’assessore Mariolina Moioli: il viaggio Il vicesindaco Riccardo De Corato:
«Attenzione a donne e bambini» Il racconto di chi vive
«È una questione di sicurezza»
DA MILANO abbiamo visto
che con gli nelle baraccopoli: DA MILANO cultura:
«Milano non
M ariolina Moioli è l’assessore alla
Famiglia e alle politiche sociali
sgomberi, anche
se i rom si
quando ci dicono « S ono i milanesi che me lo
chiedono: singoli cittadini, ma
ha avuto
problemi a
del Comune di Milano: è lei che si spostano da di lasciare anche comitati di quartiere. Sono integrare i
occupa dei problemi della famiglia, una parte loro che mi chiedono di intervenire filippini, oggi la
degli anziani, del disagio giovanile, di all’altra della gli insediamenti, per sgomberare gli insediamenti comunità più
violenza alle donne, ma anche di
senzatetto e dell’accoglienza di questi
città, alla fine i
numeri si
noi abbandoniamo abusivi, perchè stanchi di subire furti
e scippi nelle case». Esordisce il
numerosa in
città. E, più in
ultimi nelle gelide notti milanesi. E riducono». Lei la città per spostarci vicesindaco e assessore alla generale,
naturalmente pure di rom e, in s’impegna in prima linea per Sicurezza del Comune di Milano, comunque, Milano ha integrato
particolare dell’integrazione, là dove l’accoglienza delle donne e dei nell’hinterland, Riccardo de Corato. Barese, 200mila extracomunitari. Un dato –

LE INCHIESTE possibile, delle famiglie che


dimostrano la volontà di volerlo fare
nei 12 campi "regolati" del Comune.
La Moioli concorda con la politica
bambini "sgomberati": «Tutta
l’attenzione e la disponibilità
dell’accoglienza è rivolta in
particolare a loro, però spesso le
da Segrate a Pioltello
«Noi dei delinquenti?
naturalizzato ormai milanese con
anche alcune digressioni dialettali
meneghine, è lui che decide dove e
come intervenire per allontanare i
ci tiene a precisare De Corato – che
non ha nessun’altra città in Italia». E,
secondo i numeri snocciolati, oggi a
Milano, il 15,4% dei cittadini sono
DI AVVENIRE degli sgomberi adottata dal comune
guidato da Letizia Moratti: «Gli
sgomberi vengono fatti negli
donne non l’accettano perché non
sono libere. Donne e bambini
costituscono infatti, per gli uomini
No, ci sono persone
cattive, ma non si
rom abusivi. E sul fronte
dell’integrazione De Corato ha le
idee ben chiare:«Come si può fare
immigrati integrati. «Una città nella
città. È come se, ogni giorno da noi
vivesse una seconda città come
insediamenti abusivi che mancano di
qualsiasi norma igienica e di sicurezza
rom - conclude la Moioli manovalanza
da sfruttare». Anche se così, di fatto, si
può accusare integrazione con gli uomini che
trattano le donne da schiave?» Eppoi,
Brescia». E integrazione, per chi
governa a Palazzo Marino, vuol dire
– precisa l’assessore –. E comunque separano le famiglie. (D.Fass) tutto un popolo» prosegue, è anche una questione di innanzitutto lavoro. (D.Fass)

LA DIFFICILE
INTEGRAZIONE

Dall’inizio del 2007 sono


I ROM A MILANO
state 204 le operazioni
compiute nel capoluogo 1200 AUTORIZZATI
Ma la politica delle ruspe
fa discutere: i nomadi
1300 ABUSIVI (DATI DEL COMUNE)
si spostano in altre zone SGOMBERI:
e il problema si ripropone
DA MILANO NELLO SCAVO
204 DAL 2007
«V
i daremo mezz’ora per
raccogliere le vostre co-
se. Le mamme con figli
28 DA INIZIO ANNO
potranno andare in una casa d’acco-
glienza, i mariti no. E i bambini più
grandi non potranno restare con le
SPESA PREVISTA:
madri, andranno in una comunità per
adolescenti». Con queste premesse
per forza «che la maggioranza di noi
rifiuta l’offerta del Comune; quale fa-
24 MILIONI DI EURO
miglia accetterebbe di separarsi?».

Sgomberati e separati
Radu ha moglie e sei bambini tra i due
e i dodici anni. Ogni tanto non finisce
il discorso. «Sto pensando», si scusa.
A cosa, ce lo spiegherà solo prima di
tornare nel buio del nuovo accampa-
mento abusivo del quartiere Lambra-
te. Di sgomberi ne ha subìti una cin-

L’odissea dei rom milanesi


quantina, ma la grande maggioranza
di quelli come lui resta in Italia, «per-
ché in Romania ci trattano anche peg-
gio».
Dall’inizio del 2007 a Milano sono sta-
ti compiuti 204 sgomberi, 28 già que-
st’anno, due solo ieri. Alla vigilia de-
gli allontanamenti, nel 2007, secondo
Caritas e Ismu (il centro studi sulla
multietnicità) in città si contavano
4.130 rom. Nel 2008 la prefettura ne Alexandru e Radu in fondo sperano sentireste voi italiani se emi-
aveva censiti 3.562, escludendo però
giostrai e rom che vivono negli ap-
ancora. Sono contenti del loro lavoro
di muratori: 6 euro l’ora, 50 euro al
grando all’estero doveste ne- IL CARDINALE
gare di essere calabresi, sici- La Caritas e le associazioni:
partamenti. Secondo il Comune nel- giorno. In nero. «È bello quando mo- liani o cristiani o ebrei? Ecco,
l’agosto 2009 si contavano circa 1.400
rom negli insediamenti illegali, ades-
striamo alle famiglie italiane la nuova
casa. Ci ringraziano, ci dicono bravi,
adesso sapete cosa si prova».
Non chiedono quattrini, ne
TETTAMANZI: LEGALITÀ
NEL RISPETTO DEI DIRITTI
occorre abbassare la tensione
so sarebbero quasi 1.300. Le cifre non ma non sanno che il loro muratore è sconti, «l’affitto posso pagar- «La legalità è sacrosanta, ma l’impressione DA MILANO DANIELA FASSINI
dicono però che la diminuzione non un rom che da otto anni vive in ba- lo, ma quando mostro il pas- è che si stia scendendo abbondantemente
è data dal successo della saporto con le foto dei miei sotto i limiti dei fondamentali diritti oro ci sono ancor prima dell’arrivo delle ruspe: tengono in brac-
politica delle ruspe, a cui
quest’anno sono stati de-
stinati 24 milioni di euro.
Alexandru e Radu: quando
ci dicono di andare via,
sei figli mi accompagnano
fuori dicendo che mi faranno
sapere».
umani». Espressa attraverso un editoriale
sul sito della diocesi di Milano, la posizione
del cardinale Tettamanzi gelò il Comune,
L cio i bimbi, mentre le mamme si preoccupano di ripiegare co-
perte e vestiti e gettare tutto nei sacchetti e nelle valigie che ver-
ranno poi caricate su auto e roulotte dai destini incerti. Loro sono lì,
«Semplicemente ci spostia- Tra gli accampati più d’uno puntando l’indice sulle modalità dello anche nei 12 campi regolari di Milano, si preoccupano di accompa-
mo fuori Milano – spiega A- costringono i figli adolescenti finisce per avere problemi sgombero di via Bovisasca, nel 2008. Nel gnare i più piccoli a scuola, tutte le mattine, li aiutano il pomeriggio
lexandru –, andiamo a Se-
grate, a Pioltello, vicino al-
ad andare in comunità. Ma con la giustizia. Secondo il
Comune dall’inizio di gen-
Discorso alla città del 2007 Tettamanzi
aveva lodato chi «crea percorsi
nel doposcuola e per i più grandi e volenterosi li seguono nei corsi
professionali che possano aprire loro un futuro più dignitoso e "re-
l’aeroporto di Linate, in al-
tre province o sotto i ponti
quale famiglia accetterebbe naio 181 rom sono stati coin-
volti in reati. «È vero, ci sono
d’inclusione». Ricordando che «non si
possono confondere i nomadi che
golare". Loro sono la Comunità di Sant’Egidio, la Casa della Carità e
la Caritas Ambrosiana solo per citarne alcune, fra le più attive nel
della ferrovia». Fino a quan- di dividersi a cuor leggero? tra noi anche persone cattive, lavorano con i delinquenti». La risposta "rincorrere" le emergenze degli sgomberi dei campi rom a Milano.
do non andranno a stanar- ma non possono accusarci delle istituzioni «alla presenza dei rom – «Sgomberi che continueranno anche la settimana prossima – esor-
li anche lì. racche di cartone e cellophane». Il da- tutti. I rom non sono tutti de- ha detto di recente l’arcivescovo – non disce don Virginio Colmegna, alla guida della Casa della Carità –. So-
Alexandru e Petru sorridono anche dei tore di lavoro si fida a tal punto da la- linquenti, come i siciliani può essere l’azione di forza senza lo abbassando la tensione si può affrontare il problema che deve es-
momenti peggiori. Come della notte sciare a loro l’uso dell’auto aziendale, non sono tutti mafiosi». alternative e finalità costruttive». (An.G.) sere bipartisan. È necessario instaurare una strategia di sgombero
in cui «la neve ha sfondato il tetto del- «però il padrone non conosce la ve- Alexandru e Radu tornano a che deve essere condivisa a livello provinciale e regionale». E la Co-
la baracca e i bambini si sono messi a rità: sa che siamo romeni ma non gli chiudersi nei pesanti giubot- munità di Sant’Egidio precisa: «I rom rumeni sgomberati sono citta-
gridare perché pensavano che fosse- abbiamo mai detto che siamo rom». ti scuri. Sta per cominciare dini comunitari, basterebbe dare loro i diritti di tutti gli europei». E
ro arrivate le ruspe del Comune». I ca- Più facile buttare giù un muro di ce- un’altra notte a zero gradi. «Dobbia- no. «I vigili però ci hanno detto che al- aggiungono: «Ogni sgombero ha un costo e sposta solo "il problema"
terpillar sono piombati il giorno do- mento che un pregiudizio. «Come vi mo uscire a cercare altri posti in cui ac- l’alba torneranno con le ruspe». Fi- da una zona a un’altra della città: lo stesso denaro potrebbe essere
po. Nel fuggi fuggi, con la neve che ar- camparci. Ci sono degli amici mura- nalmente Radu svela per cosa sta in destinato per percorsi di accoglienza abitativa e lavorativa». Don Ro-
rivava alle ginocchia «alcuni bambi- tori che dicono che a Segrate c’è un pensiero. «Cosa risponderò ai miei fi- berto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, dopo l’ennesimo
ni hanno perso i quaderni con i com- capannone abbandonato». gli quando mi chiederanno perché co- sgombero di Milano chiede che : «Ai cittadini rom siano offerte del-
piti», raccontano i volontari di Domani Alexandru e Radu comince- struisco le case degli italiani ma non le alternative che non prevedano la necessità per le donne e i bam-
Sant’Egidio. ranno a costruire villette nel Lodigia- riesco a darne una anche a loro?». bini di separarsi da mariti e papà».

le storie La scuola, un’ancora di salvezza da non perdere


Studi interrotti
dare loro una mano. Esperienza che scono moglie e figli in Romania sal- stante abbiano diritto di studiare co- die. Amicizie normali, spesso con
per gli allontanamenti continua, anche se dei 30 iscritti a vo farli rientrare quando trovano me tutti i minori. Il comune sostie- visite nelle abitazioni. Sono diven-
Amicizie spezzate e la novembre ne sono rimasti 8 nel
plesso. La questione è complessa.
un’altra sistemazione provvisoria.
Contrariamente a quanto si crede, i
ne che possono continuare a fre-
quentare in altre scuole, ma sradi-
tata amica della zia, perché gli ami-
ci erano orfani di madre. Non tutti
domanda alle maestre: Ma credo che aiutare i bambini nel-
la scolarizzazione offra loro la pos-
rom vogliono mandare i figli a scuo-
la. Martedì scorso, nonostante lo
care un bambino dalla classe e dai
compagni è doloroso. Se poi non ha
genitori italiani erano ben disposti,
ma per la maggioranza non c’erano
«Dove sono finiti?» sibilità di costruirsi un futuro di- sgombero a Chiaravalle, qualcuno una casa o vive in condizioni di mar- problemi».
verso». è riuscito a presentarsi regolarmen- ginalità, è peggio. Non difendo le Un’altra insegnante impegnata è
Nelle scuole milanesi di periferia te in aula. Altri hanno preferito re- condizioni in cui vivono, questo in- Anna De Zordo. In classe con lei c’è
DA MILANO PAOLO LAMBRUSCHI ti, del Comitato genitori della scuo- frequentate dai piccoli rom rome- stare con i genitori. Dei più, pur- verno con la neve e il gelo è stato Ian, nome di fantasia, nove anni, a-
la frequentata dai rom romeni del ni, dal Corvetto a Lambrate, colpi- troppo, se ne sono perdute al mo- durissimo. Ma credo che, verso que- lunno romeno sveglio e vivace. «Vi-
e mamme di via Feltre da no- campo di via Rubattino, sgombera- sce la solidarietà spontanea delle fa- mento le tracce. Marinella Villa è vi- sti tentativi di scolarizzazione e di ve in una baracca, senza acqua né
L vembre vanno a prenderli ogni
giorno nei campi, nei loro ri-
fugi provvisori, tra uno sgombero e
to a novembre, e da alcuni del cam-
po di Chiaravalle – faremo una festa
per raccontare il nostro impegno.
miglie di alunni italiani verso i pic-
coli rom, l’amicizia senza confini tra
bambini, l’impegno delle inse-
cepreside dell’Istituto Fabio Filzi di
via Ravenna, a Milano quello con la
più alta concentrazione di alunni
integrazione, si debba avere un oc-
chio di riguardo».
Alessandra Roccato, che vive al Cor-
luce, eppure viene regolarmente o-
gni mattina. All’inizio dell’anno
molte famiglie gli regalano il mate-
l’altro. Li ospitano a casa una sera Motivato da una domanda dei no- gnanti. Se l’iscrizione è frutto del la- rom, provenienti dai campi di via vetto, testimonia di aver incontrato riale didattico e lo zaino, si cerca di
per ciascuna famiglia in modo che, stri figli: perché dopo lo sgombero voro faticoso della Comunità di san Dionigi, Chiaravalle e Vaiano e frequentato i rom fin dalle scuole aiutarlo in tutti i modi». Nessuno dei
dopo il rifugio di plastica e cartone, non vedo più il mio amico del cam- Sant’Egidio e dei Somaschi, l’inte- Valle. materne delle due figlie, Eleonora e suoi compagni nota la sua povertà
gli alunni rom di via Feltre non per- po nomadi in classe? Fin dal loro ar- grazione è frutto di accoglienza quo- «Molti bambini – spiega – sono co- Martina, oggi adolescenti. o la diversità della sua cultura.
dano anche la scuola e l’amicizia rivo abbiamo conosciuto i bambini tidiana. stretti a interrompere la frequenza «Erano le loro compagne e i loro «Perché la scuola – conclude – con-
con i coetanei italiani. e le loro famiglie, molte delle quali Gli sgomberi spezzano questi per- per gli sgomberi. Purtroppo non vie- compagni del campo di Chiaraval- sidera la diversità un valore e prova
«E a marzo – spiega Domenico Prot- lavoravano e ci siamo mobilitati per corsi, perché spesso i padri rispedi- ne loro concessa alternativa, nono- le, che poi hanno ritrovato alle me- a costruire la città del futuro».

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