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DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI

difendiamo
TUTTI A ROMA
i nostri
figli

STOP GENDER NELLE SCUOLE

PIAZZA SAN GIOVANNI


20 GIUGNO 2015
ORE 15.30
comitato
difendiamo i nostri figli

Difendiamo i nostri figli presenta la manifestazione del 20 ...

CORRESPONDANCE EUROPENNE

FONDAZIONE LEPANTO

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Home Corrispondenza romana 1394 Difendiamo i nostri figli presenta la manifestazione del 20 giugno a Roma
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10 giugno 2015 - 17:23

Difendiamo i nostri figli presenta la


manifestazione del 20 giugno a Roma
(di Emmanuele
Barbieri) Luned 8
giugno si svolta
a Roma, presso
lHotel Nazionale
di piazza
Montecitorio, la
conferenza
stampa di
presentazione
della mobilitazione nazionale in difesa della famiglia, indetta nella capitale, dallappena costituito
Comitato di liberi cittadini Difendiamo i nostri figli. La manifestazione si svolger il prossimo 20
giugno con appuntamento alle 15.30 in piazza San Giovanni.
Riaffermare il diritto di mamma e pap a educare i figli e fermare la colonizzazione ideologica
della teoria gender nelle scuole: questo il titolo del comunicato ufficiale, che ha centrato la
manifestazione unicamente attorno al tema del gender, stralciando inspiegabilmente ogni
riferimento a quello che in un primo momento era sembrata la motivazione principale e
pressante a scendere in piazza: fermare il ddl Cirinn. Lurgenza di agire su questo piano
confermata dal fatto che lesame degli emendamenti al disegno di legge che prende il nome
dalla senatrice del Partito Democratico, Laura Cirinn, ripreso in seconda commissione al
Senato, proprio il 9 giugno, allindomani della conferenza stampa.
La parlamentare, illustrando i contenuti della sua proposta di legge, ha dichiarato: Non sar il
matrimonio ma portiamo a casa Unioni Civili complete (n.d.r: comprese quelle omosessuali).
Conto di portare entro la met di luglio il provvedimento in discussione in aula per approvarlo
prima dellestate e portarlo blindato alla Camera dei deputati in modo che ci sia lapprovazione
definitiva nel mese di settembre.
Al tavolo dei relatori, il portavoce dellevento Massimo Gandolfini, affiancato da una
rappresentanza di esponenti del Comitato, tra cui Jacopo Coghe, Maria Rachele Ruiu, Mario
Adinolfi, Simone Pillon, Giusy DAmico e Costanza Miriano, ha respinto categoricamente
letichetta di un nuovo Family Day, auspicando, per liniziativa del 20 giugno, una grande

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realt di popolo. La giornata, ha precisato a tale proposito il prof. Gandolfini, non nasce dal
Family day con il quale non ha nulla a che fare: intende dare voce e cittadinanza attiva alla gente
che non sta nei palazzi. () Vorremmo dare pi coraggio ai parlamentari perch si allertino su
tematiche di grande sensibilit come queste, mentre abbiamo la sensazione che non conoscano
il sentire della gente.
Interrogato sulla natura del neonato Comitato, il suo portavoce, dopo aver precisato che alcuni
dei componenti si erano seduti per la prima volta attorno allo stesso tavolo, ha specificato il suo
provvisorio carattere di scopo per rispondere rapidamente a unemergenza, con il proposito
di mettere in atto nel futuro una presenza pi strutturata. Per quanto riguarda le realt aderenti
alla mobilitazione, Massimo Gandolfini ha sottolineato il carattere del tutto variegato,
aconfessionale e interreligioso dellevento, confermando ladesione sia del Cammino
neocatecumenale che di rappresentanze evangeliche, del mondo islamico, ebraico, fino alla
comunit indiana dei Sikh. Gandolfini ha quindi ribadito il carattere popolare della
manifestazione, precisando che non sar pubblicato nessun elenco delle sigle aderenti: Non
abbiamo e non vogliamo un elenco di associazioni; non abbiamo raccolto firme, non vogliamo
unadesione di liste ma di persone; alle associazioni, cattoliche, cristiane, di altre fedi e laiche,
abbiamo chiesto di mandarci famiglie.
Il parterre ha aggiunto sar, il pi possibile, rappresentativo delle tante e differenti sigle
partecipanti e, anche se ancora non stata definita una scaletta, sul palco ci sar spazio per
tutti. A molti dei presenti sembrato peraltro che la presenza di voci tanto diverse e distanti tra
loro, non solo in piazza, ma sul palco, rischi di creare ulteriore confusione sulla natura del
messaggio finale della manifestazione.
Ai dubbi, espressi dallex presidente del Movimento per la Vita, Carlo Casini, riguardo la
strettissima tempistica adottata per lorganizzazione dellevento, il prof. Gandolfini ha risposto,
affermando che tempi straordinari necessitano di misure altrettanto straordinarie. Tuttavia, laver
depennato dal comunicato stampa qualsiasi riferimento al disegno di legge sulle unioni civili in
discussione in Parlamento, sembrato contraddire tale giustificazione, suscitando parecchie
perplessit tra il pubblico presente.
Una scelta che, in un colpo solo, ha significato perdere di vista il nemico numero dello scontro in
atto e privare del carattere di emergenza la mobilitazione nazionale, con tutti i rischi connessi.
In particolare, rispondendo ad una domanda della deputata di Area Popolare, Paola Binetti,
riguardo il ddl Cirinn, il portavoce ha specificato come questultimo sia effettivamente passato in
secondo piano rispetto alla tematica del gender: Il tema del ddl ha detto Gandolfini ci
preoccupa, ma non il tema della manifestazione. La decisione di far sparire ogni riferimento al
ddl sulle unioni civili, cos come laver dirottato la manifestazione unicamente sullideologia del
gender, senza per questo menzionare il disegno di legge che vuole introdurre leducazione
gender nelle scuole, a firma della vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, sembra indicare che
il Comitato sia stato costretto a fare una marcia indietro per motivi, non dichiarati, di opportunit
politica.
Ladunata del 20 giugno, nata come una veemente protesta politica di piazza contro il governo
Renzi e le sue leggi che stanno distruggendo la famiglia, cos come stata presentata, appare
svuotata di ogni contenuto politico e fortemente indebolita per il fatto di avere, in questo modo,
distolto lattenzione dal primo responsabile di tale colonizzazione ideologica.
Gandolfini ha tenuto inoltre a sottolineare in maniera netta il carattere puramente propositivo e
(ideologicamente) pacifico, della manifestazione, specificando che essa non contro nessuno
e in particolare modo non contro gli omosessuali: il tema degli omosessuali non ha niente a

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che fare con il nostro Comitato. () La nostra manifestazione di tipo propositivo, dice la
bellezza della famiglia, non contro nessuno, quindi non contro gli omosessuali.
Quindi s alla famiglia naturale fondata su mamma e pap, ma senza alcun riferimento critico
allomosessualit, tacendo il suo carattere contro natura e il suo intrinseco disordine morale.
Anche tale punto ha suscitato qualche perplessit in sala, in quanto, apparso alquanto strano
convocare unimponente manifestazione di piazza contro lideologia del gender senza
denunciare apertamente il male della omosessualit. Per contro, il giorno seguente la
conferenza stampa, il 9 giugno, il Parlamento europeo di Strasburgo per la prima volta in
maniera esplicita ha parlato di famiglie gay, approvando a larga maggioranza un rapporto
sulluguaglianza di genere in Europa nel quale, si legge: prende atto dellevolversi della
definizione di famiglia.
Una decisione che stata accolta con ovvio entusiasmo da Franco Grillini, presidente di Gaynet
Italia, il quale ha commentato cos la notizia: Come movimento lgbt andiamo dicendo da
sempre che quella omosessuale una famiglia come tutte le altre, con le stesse dinamiche e
con gli stessi problemi. Ora a riconoscerlo solennemente proprio lUe, che chiede anche che le
norme in quellambito tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e
lomogenitorialita.
Per Grillini sotto il profilo culturale la svolta enorme e fa piazza pulita del delirante complotto
gender di cui parla a vanvera il Vaticano. Da parte sua, la senatrice Laura Cantini della
direzione Pd, prima firmataria insieme al collega Marcucci, del disegno di legge Cirinn ha
assicurato tempi brevi per lintroduzione delle unioni civili, affermando: Anche dal Parlamento
Europeo arriva un significativo via libera verso luguaglianza di genere e le famiglie gay. Terremo
fede al rapporto votato oggi a Strasburgo, approvando nei tempi previsti, ovvero prima delle ferie
estive, la legge sulle unioni civili, attualmente in discussione in Senato.
Il Comitato Difendiamo i nostri figli, per, attraverso il suo portavoce Gandolfini, ha scelto di
dare un profilo soft e buonista allevento del 20 giugno, depurandolo di ogni concreto
riferimento politico, dal ddl Cirinn, al ddl Fedeli, fino al ddl Scalfarotto sullomofobia.
Pur augurandoci che il Comitato riesca il prossimo 20 giugno a riempire piazza San Giovanni,
giudichiamo destinata al fallimento una strategia dello struzzo che va allo scontro senza armi e,
soprattutto, senza individuare il nemico, mettendo da parte il nocciolo della questione: lesistenza
di una legge naturale a cui lomosessualit e la sua legalizzazione si oppongono frontalmente.
(Emmanuele Barbieri)

Comitato Difendiamo i nostri figli

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Ruini: Manifestazione famiglia abbia successo | Tempi.it

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LA PREGHIERA DEL MATTINO

Ruini: Spero che manifestazione per la famiglia abbia un


forte successo
Consiglia

Giugno 12, 2015

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Redazione

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Oggi sul Foglio appare una bellissima intervista di


Matteo Matzuzzi al cardinale Camillo Ruini. La
chiacchierata spazia su diversi argomenti, che ruotano
tutti intorno alla famiglia e alle modalit pi opportune
per i cattolici di testimoniare le proprie convinzioni.
Ad un certo punto, il giornalista chiede al cardinale se
ha ancora senso oggi mobilitarsi per contrastare disegni
di legge che minano le fondamenta della famiglia.
Risponde Ruini:

Le societ occidentali, Italia compresa, sono sottoposte da molto tempo a una grande pressione, che cera gi dieci anni fa e ora
aumentata. Si tratta di una pressione sia mediatica sia alimentata dai pronunciamenti delle magistrature, rivolta a cambiare le
strutture fondamentali che reggono la famiglia. da mettere in conto che questa pressione non sia priva di effetti, specialmente tra i
giovani. Per, quanto allItalia, sono convinto che la partita rimanga aperta e che la disponibilit a impegnarsi sia ampiamente
presente. Spero poi di cuore che le iniziative che proprio ora si stanno prendendo su questi punti abbiano un forte successo, a
cominciare da quella del 20 giugno prossimo.
Il cardinale risponde anche a domande sullassuefazione da parte dei cattolici a comportamenti non in linea con la
morale cattolica. Non sono una novit, dice Ruini: Pensiamo solo alle resistenze che incontr la Humanae vitae.
La Chiesa, certamente, pu fare di pi, soprattutto attraverso il linguaggio, per farsi capire dai giovani. La questione,
per, che questo cambiamento non si fa per decreto, ma attraverso persone, testimoni, come lo fu Giovanni
Paolo II e come lo oggi papa Francesco.
Dunque bisogna mandare in soffitta le battaglie culturali?, chiede il giornalista, facendo riferimento al dibattito
statunitense, dove c chi ha proposto l'opzione Benedetto (cio fare come Benedetto da Norcia e ritirasi dal
mondo per ricostruire a partire dai monasteri). No, dice Ruini che cos argomenta:

Nuova Ford C-MAX


Passa con il mouse per espandere

Benedetto di Norcia si ritirato dal mondo non perch disperasse di convertirlo, ma perch cercava soltanto Dio e riteneva di poterlo
trovare nel modo migliore nella vita monastica. La sua stata unintuizione, o meglio, una vocazione estremamente feconda e
determinante per la storia della nostra civilt. Non si tratta di fare le guerre culturali, ma di esprimere la concezione cristiana
delluomo, con le parole ma anche con la prassi di vita e con comportamenti concreti, tenendo sempre uniti la verit e lamore al
prossimo. Come non dobbiamo aggredire nessuno, cos non dobbiamo assolutamente rinunciare a dire chiaramente la verit e a
testimoniarla con la vita.
Foto Ansa

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13/06/15 14:50

Ruini: Manifestazione famiglia abbia successo | Tempi.it

benedetto da norcia

Camillo Ruini

famiglia

Giovanni Paolo II

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papa francesco

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In Gran Bretagna una morte su quattro un aborto. Ma tu guardati bene dal farlo notare
Kasper: Il Papa non ha approvato la mia proposta sulla comunione ai divorziati risposati
Corpus Domini. Beh, se lEucarestia un simbolo, che vada al diavolo

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13/06/15 14:50

SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano

http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_...

Marted 09 Giugno 2015

14:46 - FAMIGLIA: SENTINELLE IN PIEDI E MANIF POUR TOUS SULLA


MANIFESTAZIONE DEL 20 GIUGNO
Il prossimo 20 giugno si terr a Roma una grande mobilitazione per la famiglia. Si tratta
di un evento organizzato dal Comitato Difendiamo i nostri figli cui stanno lavorando
molti amici che da mesi, anzi anni, si spendono senza sosta per denunciare la
pericolosa invasione dellideologia gender nella nostra vita attraverso la cultura, le leggi,
linformazione, la scuola, la medicina: lo scrivono in un comunicato odierno dal titolo
Non c no al gender senza no al ddl Cirinn, le Sentinelle in piedi italiane, per far
conoscere i motivi di questo incontro. Nel testo si afferma tra laltro che il no al ddl
Cirinn dovr risuonare forte da quella piazza. Non possibile infatti dire no al gender
nelle scuole - proseguono le Sentinelle - se non dicendo no al gender nella societ,
nella vita delle persone e dei bambini che saranno cresciuti da coppie formate da
persone dello stesso sesso private dei genitori. Anche La Manif pour Tous di Reggio
Calabria ha diffuso un comunicato in cui annuncia la propria presenza alla
manifestazione del 20 giugno. Il Comitato Difendiamo i nostri figli - scrive - apartitico
e aconfessionale, formato da liberi cittadini che, dando voce a milioni di famiglie del
nostro Paese, vogliono pubblicamente ribadire il diritto dei genitori di educare e istruire i
figli, specialmente con riguardo alle tematiche dellaffettivit e della sessualit.

Copyright 2010 - Societ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia,
468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337

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"Una proposta che esprime il sentire di questo tempo": il parere di mons. Galantino, presidente
Cei, al documento non vincolante dell'Ue sulle famiglie gay. - ANSA
10/06/2015 13:41
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Il documento non vincolante dellEuropa sul


riconoscimento delle famiglie gay risponde allo spirito del tempo, al modo in cui alcuni vogliono
che si pensi. Cos mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana,
commentando il voto, ieri del Parlamento Europeo, al rapporto: Strategia per la parit di genere
2015/2020. Si tratta di un documento nel quale viene definita famiglia anche una coppia
omosessuale con figli. Luca Collodi ha intervistato lo stesso mons. Nunzio Galantino:
0:00

0:00

R. S, lei ha detto bene, lUE fa una raccomandazione che, tra laltro, non nuova da quella
parti. Intanto vorrei far notare che, a differenza di quello che capitato in Italia per alcune
questioni come il divorzio breve, per esempio, ci sono state percentuali risicate dal Parlamento
UE, anzi risicatissime a favore di questa raccomandazione. Questo, gi, la dice lunga. Vorrei dire,

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per, che questa raccomandazione, di fatto, continua ad andare sulla linea di questa cultura,
di questo sentire abbastanza diffuso in Europa, e che tende a imporre un certo modo di
vedere, di pensare, rispetto a questi temi. La raccomandazione, evidentemente, non vuol dire
da parte nostra, da parte di chi ha un modo di sentire e di pensare diverso, non vuol dire
assolutamente adeguarsi o doversi adeguare o potersi adeguare. Bisogna che continuiamo con
chiarezza, senza tentennamenti, a dire la verit sulle cose, nel rispetto di tutti, nel rispetto dei diritti
dei singoli, evitando che queste forme di raccomandazione creino soltanto appiattimento e
facciano danno a quella che, invece, la bellezza della differenza.
D. Se lEuropa raccomanda, in Italia la proposta di legge Cirinn sembra raccogliere questo
invito
R. Per certi versi, vale quello che ho gi detto per quanto riguarda lEuropa, e cio che un certo
modo di procedere e di far proposte perch quella della Cirinn una proposta di legge
evidentemente risponde allo spirito del tempo, cio al modo in cui alcuni vogliono che si pensi, ma
poi, di fatto, si capisce che non il modo di pensare di tutti. A questo proposito penso che noi,
come Chiesa, come Chiesa italiana, abbiamo un dovere grandissimo e penso che faccia bene a tutti
ricordare una cosa: Faccia bene alla Chiesa italiana, alla nostra societ, agli obiettivi che come
credenti, come cittadini, vogliamo raggiungere a fronte di questa proposta e di proposte che vanno
nella stessa direzione: qual la mia proposta? Cos che penso debba essere chiaro a tutti quanti,
cattolici e non cattolici. Dentro e fuori la Chiesa? Intanto, come credenti cattolici e come
cittadini italiani fuor di dubbio la nostra contrariet alla proposta di legge Cirinn, come
chiara la contrariet ad ogni tentativo di omologazione, di equiparazione di forme di
convivenza con la famiglia costituzionale. Questo deve essere chiaro, come il fatto approfitto di questa circostanza per dirlo che vada ostacolato in ogni modo il tentativo di
scippare in maniera subdola alla famiglia il diritto di educare i figli alla bont della
differenza sessuale. Ora, detto questo, di questa contrariet e di questo rifiuto, che si sempre e
da parte di tutti accompagnato con la chiara affermazione che non stiamo solo a dire no. Anche
la Chiesa, i cattolici, i laici, i vescovi, i sacerdoti, continuamente affermano e riaffermano con
chiarezza e senza tentennamenti il ruolo centrale ed insostituibile della famiglia costituzionale,
fatta di padre, madre e figli, quando il buon Dio ne fa dono. Lo stiamo dicendo in tutti gli
aeropaghi contemporanei. Io stesso non ho fatto queste affermazioni standomene seduto al
tavolino: sono andato, ho partecipato a trasmissioni, che notoriamente sono orientate in senso
diverso da quello della Chiesa, e l con chiarezza, senza mezzi termini ho riaffermato ripeto la
contrariet della Chiesa a qualsiasi equiparazione di convivenze con la famiglia costituzionale.
D. Su questi temi stiamo notando che molti laici si stanno organizzando a difesa della centralit
della famiglia naturale, anche con iniziative che nei prossimi giorni si concentreranno a Roma il
20 giugno sul tema dello stop al gender nel mondo della scuola. Lei come guarda a questa
attivit laicale ?
R. In genere, lattivit dei laici, di tutti i laici, la ritengo veramente una benedizione del Signore,
perch i laici ci ricordava il Papa non hanno bisogno dei vescovi pilota. Grazie a Dio abbiamo
un laicato in Italia che capace di grandi sensibilit, che capace di grandi passioni, che capace
anche di grandi e belle iniziative. E chiaro che di fronte alla difesa della famiglia naturale che,
ripeto, di tutti, non di una parte del laicato, non di una parte dei vescovi, non dei
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Mons. Galantino: no a gender, uniti nel difendere la famiglia ...

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vescovi e non dei laici o dei laici e non dei vescovi, chiaro che le modalit concrete con le
quali far valere la chiara posizione che di tutta la Chiesa, la modalit concreta pu essere
espressa legittimamente in forme diverse. Una diversit che deriva da sensibilit, da letture
della situazione anche diverse. E proprio a proposito di quello che lei mi chiedeva, voglio dire
che c stato un incontro, un momento di confronto tra aggregazioni, movimenti, nuove comunit
e associazioni. Si sono incontrate e da l, da questo incontro, emersa una diversa valutazione,
relativa solo alla modalit con la quale manifestare il proprio chiaro e condiviso dissenso ripeto
nei confronti sia della Cirinn, sia di questa dittatura che si vuole imporre del pensiero unico,
attraverso la gender theory.
D.- Cosa stato detto in questo incontro?
R. Questo incontro dice la vivacit, lintelligenza, la capacit di lettura diversificata della storia
da parte dei cattolici italiani. Accanto a chi ha proposto forme legittime di manifestazioni
pubbliche di dissenso per affermare - ripeto il diritto della famiglia costituzionale ad esistere e
ad educare i propri figli nella bont della differenza sessuale, c stato anche chi, assolutamente
senza negare ogni forma di impegno a favore della famiglia, ha ritenuto, per questo momento
storico, sia pi ragionevole e pi urgente lapertura di un processo - che al di l del singolo evento
- veda tutti i impegnati a fronteggiare la cultura individualista che alla base di leggi e proposte
estemporanee che tendono a mettere allangolo la famiglia costituzionale e a privilegiare i diritti
dei singoli sul bene comune. Ora, questo processo, non meno impegnativo, anzi pi esigente di
altri, richiede comunque un sentire e un impegno comune che non solo frutto di paure, ma si
costruisce invece sul dialogo e sulla consapevolezza che, pur nel rispetto dei differenti modi di
farsi sentire, c bisogno di tenere insieme motivazioni e ragioni per mantenere salda la realt della
famiglia, i suoi diritti e prima di tutto quelli delleducazione e della formazione dei figli. Ripeto.
Penso che sia importante capire come il differente modo di definire la modalit del dissenso, non
significa assolutamente che ci siano supposizioni diverse rispetto alla valutazione oggettiva di
quello che sta succedendo. Lo ripeto per lennesima volta: nessuno nella chiesa cattolica italiana
in questo momento, n vescovi n sacerdoti n laici si sognano di dire di s, alzare bandiera
bianca - come ha detto qualcuno - rispetto alla Cirinn, rispetto allequiparazione di forme
di convivenza con la famiglia costituzionale, rispetto allintroduzione subdola della gender
theory nella scuola. Nessuno si sogna questo. evidente che ci sono modi diversi per dire:
Diciamo di no in maniera diversa.
D. - Quindi difesa della centralit della famiglia naturale. Non importa come. Limportante
dialogare e non dividersi allinterno del laicato cattolico
R. Assolutamente. Qualunque sia la modalit con la quale tenere ferma con chiarezza e senza
tentennamenti la centralit della famiglia fatta di padre, madre e figlio - penso sia opportuno che la
diversit di modalit ripeto non diventi occasione per divisioni ingiustificate che fanno il gioco
di coloro che vogliono portare avanti altre realt. La diversit dei modi, non deve diventare
occasione di divisioni ingiustificate, indebolimento della stima reciproca tra quanti custodiscono il
valore inestimabile della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna n ripeto - divisioni
ingiustificate n indebolimento della stima reciproca. Perch dico questo? Guardate, non si difende
la famiglia e i suoi diritti nutrendosi di divisione o peggio ancora non si sostengono valori
calpestandone altri, quali il rispetto per laltro, il dialogo e luso della verit al posto di vere e
proprie aggressioni verbali; non si risolvono cos i problemi. Le aggressioni verbali lasciamole ad
altri, a noi non servono! Daltra parte bellissima quellespressione di San Pietro: Date ragione
della vostra fede. Noi tutti siamo chiamati a fare questo: dare ragione della nostra fede nei
confronti di coloro i quali di ragioni per dire quello che dicono, affermare quello che affermano
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attraverso alcune proposte di legge, non ne hanno; hanno soltanto il desiderio di accontentare
questa o quella lobby, perch nessuno ha mai negato i diritti dei singoli; per far confusione prima
lessicale e poi di fatto sulle realt non compito di nessuno, tantomeno lo di coloro i quali sono
chiamati a governarci. Quindi di fronte a questo comune atteggiamento, il bisogno di difendere la
famiglia, stiamo attenti: non dobbiamo n dividerci n far venire meno ripeto la stima
reciproca tra coloro che custodiscono gli stessi valori. A volte mi permetta di fare questa
considerazione un po amara la passione per il raggiungimento di obiettivi legittimi e condivisi
gioca brutti scherzi e si trasforma in rabbia. Cos si assiste a ingiustificate e dannose scomuniche
reciproche che sono fuori posto; si assiste e si leggono dei blog che si nutrono di affermazioni e
quindi di giudizi offensivi verso persone che hanno lunico torto di voler difendere con la stessa
passione e intensit gli stessi valori. Questa una ricchezza: la diversit del modo di sentire anche
nella Chiesa. Ma questo succede dallinizio! Noi abbiamo quattro Vangeli Perch? Perch
rispondevano a quattro modalit diverse di accogliere il Kerigma, di annunciarlo, di viverlo, di
testimoniarlo. Certo, fa tristezza vedere trasformate in derive negative passioni nate invece dal
desiderio del bene e di fare il fare il bene. Quindi ben venga tutto ci che pu servire in questo
momento a far capire qual la posizione della Chiesa, dei vescovi, evitando di ergerci a giudici
degli altri. Le modalit possono essere diverse, ma dobbiamo essere tutti uniti per poter
contrastare in maniera ragionevole, cercando il dialogo, derive individualiste che ci stanno
ahim travolgendo in Italia ma anche in Europa.
(Benedetta Capelli)
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INIZIATIVA POPOLARE NAZIONALE CONTRO LA


DIFFUSIONE DELLIDEOLOGIA GENDER NELLE SCUOLE
Il 20 Giugno 2015 alle ore 15.30 si terr a Roma, in Piazza San Giovanni, una manifestazione
nazionale dal titolo Difendiamo i nostri figli.
Lo scopo di questo evento, promosso da molte associazioni e da cittadini di diverso credo,
quello di far conoscere e denunciare allopinione pubblica il diffondersi, nella cultura e nella
scuola italiane, della cosiddetta ideologia gender e affermare laicamente e su un piano di
ragione il valore sociale della famiglia naturale.
Anche Papa Francesco nelle ultime settimane ha messo in guardia dalla colonizzazione
ideologica del Gender indotta dalla globalizzazione; lha paragonato alle dittature totalitarie
del secolo scorso e lo ha definito un errore della mente umana. (video1)
Ma che cosa si intende per teoria o ideologia gender?
Il gender (termine inglese che significa genere e che si contrappone a sex, che indica il sesso
maschile o femminile) un complesso fenomeno socioculturale che deriva dai movimenti
femministi radicali della fine del XX secolo. In sintesi, secondo le teorie che si rifanno agli studi
di genere, la sessualit umana non dipende dalla natura, non esistono differenze tra maschi e
femmine, lidentit sessuale frutto di condizionamenti culturali e si pu quindi scegliere e
cambiare anche pi volte genere a prescindere dal proprio sesso biologico. Agire sulla base del
sesso biologico sarebbe discriminante e oggi non si parla pi di due sessi ma di svariati generi.
Dai 5 pi noti (Lesbica, Gay, Bisessuale, Transessuale, Intersessuale) deriva la sigla LGBTI. Ma i
generi sono sempre in aumento (ad esempio su Facebook oggi si pu scegliere tra ben 56
generi). Leterosessualit viene presentata quindi una norma culturale imposta dalla societ.
(video2)
Ci sono rischi per i bambini e adolescenti?
SI. La diffusione di queste teorie comporta il rischio di una precoce sessualizzazione, di
confusione nella crescita psicologica, nello sviluppo dellidentit affettiva e sessuale. (video3
video4)
Le teorie di genere sono gi diffuse nelle scuole italiane?
SI. Attraverso numerosi progetti di educazione alle differenze o contro il bullismo omofobico
promossi da associazioni, istituzioni pubbliche e ufficiali proposte di legge sulleducazione di
genere che si presentano con il condivisibilissimo fine di combattere le discriminazioni. Molte
famiglie ne denunciano le conseguenze negative sui propri figli. (video5 video6)
Queste teorie comportano delle conseguenze sul piano sociale?
SI. Scardinamento della struttura sociale fondata sul matrimonio tra uomo e donna e della
famiglia stessa; legittimazione del matrimonio omosessuale e del diritto di adozione da parte di
coppie omosessuali; diffusione della pratica dellutero in affitto, adozione di leggi che limitano
il diritto di opinione e di espressione, fluidit dei modelli sessuali, educazione sessuale nelle
scuole priva di fondamenti scientifici, e senza un pieno coinvolgimento delle famiglie. (video7)

Le teorie gender hanno fondamento scientifico?


NO. Tutta la scienza dimostra che si uomo o donna a partire dal concepimento. Dalle prime
settimane di gestazione gli ormoni determinano il cervello come maschile o femminile, con
profonde differenze nella struttura cerebrale e psicologica. Per questi motivi si preferisce
parlare di ideologia gender piuttosto che di teorie gender. (video8 video9)
Lopinione pubblica opportunamente informata su questa problematica?
NO. Sostenuto a livello mondiale, il gender mainstreaming si sta diffondendo a poco a poco fino a
diventare pensiero unico ed divenuto focus principale e trasversale della politica e dei
sistemi di informazione. Viene imposto dai vertici di numerose organizzazioni transnazionali
come battaglia di progresso a favore dei diritti della popolazione LGBT e delle donne, senza che
sui precisi contenuti e obiettivi si avvii una democratica discussione politica e culturale.
Chi denuncia la criticit di tutto ci non lo fa perch omofobo, oscurantista o bigotto.
Spesso invece si induce a far credere questo sfruttando la tecnica del consenso indotto e la
paura

dellisolamento,

strumentalizzando

concetti

di

tolleranza

diritti

umani;

desensibilizzando lopinione pubblica attraverso i media, ideologizzando le ricerche


scientifiche. Vere e proprie attivit di lobbying tentano di imporre questo pensiero per forzare
provvedimenti legislativi che rimodellino radicalmente listituzione del matrimonio, della
famiglia e la stessa visione della persona e della societ, che da sempre alla base della nostra
civilt. Chi ha delle perplessit non discrimina le persone che naturalmente vanno sempre
accolte e rispettate in quanto tali ma respinge legittimamente specifici modelli educativi e
sociali, specie se hanno diretta ripercussione sui pi piccoli.
Alla societ serve la rivoluzione gender?
No. Ai bambini serve crescere avendo come riferimento modelli sessuali stabili, non fluidi; in
una cornice di ragione e non di ideologia, e senza venire ipersessualizzati.
Alla societ serve la famiglia, fondata sulla naturale complementariet tra sessi. Essa viene
prima dello Stato stesso e ne il fondamento. Lo Stato, pur dovendo garantire i diritti
fondamentali di tutti i cittadini attraverso adeguate leggi, deve riconoscerla come tale e non
sminuirne il significato, equiparandole qualsiasi forma di unione affettiva. Pur con le sue
fragilit, essa resta listituzione pi adatta ad assicurare la stabilit del patto sociale, il
mantenimento delle generazioni, il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un pap.
Possiamo fare qualcosa?
SI. Informarsi e informare, rifiutando limposizione di un pensiero unico.
Partecipare alla mobilitazione del 20 giugno 15:30 a Roma P.za S. Giovanni per ribadire che:

I bambini hanno il diritto a non essere confusi riguardo alla loro identit sessuale, con teorie
prive di qualsiasi validit scientifica

I bambini hanno il diritto di crescere con una mamma e un pap

Il matrimonio riconosciuto dallo Stato come lunione di un uomo e di una donna,


potenzialmente aperta alla generazione di figli

Nessunaltra unione pu essere equiparata alla famiglia formata da un


uomo e una donna (i diritti delle persone omosessuali possono essere
garantiti con altre forme giuridiche, diverse dallistituto matrimoniale)

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