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CRISTIANO ADOLFO BALDUINO

DE AURO AURAE

PROEMIO
Lo hanno riconosciuto gli antichi Filosofi, lo riconosciamo noi volentieri:
nellinfimo sta il supremo, nel supremo linfimo. Nel Cielo vi sono le cose della
terra, secondo una causa ed in un modo celeste; viceversa in terra stanno le cose
Celesti, in un modo terreno - ved. Proclo, De Sacrificio e Magia-. Per questo
appunto possibile osservare dalla terra il Sole, la Luna e le altre Stelle, ma
secondo una qualit terrena, e dal Cielo piante, pietre metalli e minerali secondo
una natura celeste. Cos, alla luce della Filosofia Ermetica, tutte le cose naturali
superiori vengono conosciute attraverso le inferiori, e le inferiori attraverso le
superiori. Questa Armonia quella catena aurea con cui le cose inferiori sono
connesse, governate, persino mutuamente attratte dalle superiori. Non ti accorgi
come sia meraviglioso il gioco degli Elementi ? In che modo elementi contrari,
mediante un altro, si abbraccino ? E come il mondo, con tale discordanza di
cose, quasi fosse concordanza, venga conservato ? Da queste ragioni stato
mosso il francese Antonio Mizaldo Monluciano, nel secolo scorso, per ridurre ad
una sola cosa lArmonia della Natura del Mondo superiore e di quello inferiore
mediante un mirabile accordo fra le cose, e per divulgare il pensiero dellaltro
parigino. Da questo sono mossi tutti gli osservatori della natura, me compreso,
per chiudere questa catena che lega le cose superiori alle inferiori; chi sapr
farlo, infatti, come testimonia persino larabo Agaziele, penetrer il Mistero
Massimo. Poich questo insegna quella Tavola, detta di Smeraldo, del nostro
Padre Ermete, e volendo io che questa fosse a fondamento di questo mio scritto,
De Auro Aurae, ho pensato che sarebbe di augurio allopera inserire in questo
punto, cos come sta, la Tavola quale la stese dal testo Fenicio Kriegsmann:
1. E vero, senza menzogna, certo e verissimo :
2. Le cose inferiori con quelle superiori, e queste con quelle, reciprocamente
associano le proprie forze per produrre una sola cosa, fra tutte la pi meravigliosa.
3. E come tutte le cose sono scaturite da un solo verbo di un Dio unico: cos pure
tutte le cose in eterno si rigenereranno da questa cosa una, per disposizione della
natura.
4. Il Sole suo padre, la Luna sua madre, il vento lha portata nel suo ventre, la
terra la sua nutrice.
5. In tutto luniverso, essa causa di perfezione.
6. Essa stessa perviene a somma perfezione, se ritorner alla terra.
7.
8. Con somma acutezza di ingegno ascendi dalla terra al Cielo, quindi
nuovamente in terra discendi, e fai una sola cosa delle forze di ci che in alto e
di ci che in basso: in questo modo avrai la gloria del mondo intero, come pi
ampiamente non dato alluomo avere.

9. Questa stessa cosa allora si mostrer pi forte di ogni forza, poich vincer,
penetrandoli, i corpi tenui e quelli solidi.
10. In questa maniera, senza dubbio, stato creato tutto ci che contiene questo
mondo.
11. Da qui hanno origine le ammirevoli opere, che nello stesso modo sono state
create.
12. In verit per questa ragione che mi stato dato il nome di Ermete
Trismegisto, perch sono maestro delle tre parti della Sapienza del mondo.

Inoltre presenter qui al mondo letterato lOro Ermetico superiore e inferiore,


dellAura superiore e inferiore.
Per Aura superiore intendo laria semplice, come Elemento, per Aura inferiore
laria coagulata, come Elementato. Si pu estrarre da entrambi lOro Filosofico.
Luno e laltro sono Oro, quello superiore e remoto e questo inferiore e vicino;
uno solo, tuttavia, il nostro Oro Ermetico.
CAPITOLO I
LAria o Aura lo strumento del mondo e il trasportatore 1 del nostro spirito
universale. Da qui Trismegisto: Il vento, cio lAria, dice, lo ha portato nel suo
ventre. Cos in questo primo capitolo col nome di
1. Aura o Aria superiore intendiamo quellElemento primigenio, trasparente e
mobile quanto mancante di peso, immutabile e perpetuo, dotato di un freddo
naturale, se non viene impedito dalla forza dei siti e delle mescolanze; pieno per
di pori in ogni sua parte, e per questo tollerante di essere esteso o compresso, Io.
Batt. Von Helmont, in Tum. Post. Esistente sotto il cielo e sopra lacqua e la
terra, come dice Scaligero, De Subtilit. Exercit. 27, nonostante che Isac. Vossio,
De Mot. Mar. et Ventor. c. 21. pag. 49, chiami storiella il censimento dei quattro
Elementi nel Macrocosmo, dichiarando non essere lAria, in verit, nientaltro che
acqua o umore dilatati, sottoposta per ogni verso alla legge dellequilibrio. Egli
dice che i mari sono la principale fonte dellaria, e tanto pi per questo lAria
soggetta al Sole; e che laria si muove secondo i diversi moti del mare.
Tuttavia questaria Elementare non inclusa in tutta la sfera celeste, Tych. Brahe
l. 1. Ep. Astr. p.m. 100, ma soltanto in tre delle sue regioni, cio si muove in quella
pi alta, in quella media e in quella pi bassa, e corre dalla superficie della terra
sino alla sommit delle nubi. Questi pensa sia verissimo ci che dice Scaligero,
che la nostra Aria mista dacqua, perch se ci non fosse non potrebbe
assolutamente sussistere, come non a sproposito ne conclude il ben noto Alberto
1

delator, da defero: trasporto dallalto in basso.

Magno; tuttavia il suo aspetto non potr dirsi come quello dellacqua. In ogni
modo P. Lamb. Daneo Fil. Crist. tr.1. c.9. p.m. 34 nega che laria sia un Elemento
diverso dallacqua, e a questo titolo giustamente criticato da Andr. Libavio, de
Univers. Orig. Rer. Concl. l. 1.
LAria vive nel fuoco, e questo nellaria; la Terra vive nellAcqua ed infine
lAcqua nellAria. Il Fuoco purga lAria, lAria lAcqua, lAcqua la Terra; una
qualsiasi di queste cose, collausilio del fuoco, comunica la sua chiarezza alle
altre. E poich chi, al mondo, cercher di ottenere gli Elementi puri, perder
insieme tempo ed energie, che cosa, cui sia meno lecito credere, impedisce che ci
che chiamiamo Aria sia unAcqua tenue, ed allo stesso modo il Fuoco unAura
tenue, e similmente lAcqua una Terra tenue e questa, viceversa, un Fuoco denso ?
Ed al contrario: la terra unacqua coagulata, lacqua unaria congelata, laria un
fuoco addensato? Ved. di Re Alfonso, Clav. Sap. in theatr. Chem. Vol. 5 p.m. 861.
Questaria proviene dalla Linfa, di Linfa fatta la terra e di terra fatta lacqua.
Tali cose, una per una e con esempi, prova Drebbelio, de Natur. Element.
Tractatu. Dunque, poich sia lAura che lEtere non differiscono minimamente
dallaria se non, come stabilisce Eman. Magnano, c.16. Phil. Nat. prep. 2, nel
modo in cui unacqua limpidissima differisce da una impura, e di conseguenza
lAura e lEtere superiore nientaltro sono che unaria sottilissima: non saremo
assolutamente in errore, io penso, a questo punto, se assumeremo per certo, da ora
in poi, che queste cose siano una sola ed identica cosa.
2. Per Aura inferiore, o aria coagulata, come elementato, noi intendiamo il
soggetto nostro cattolico ( di cui in particolare al Cap. 3 ). Per cui
giustissimamente Sendivogio in Trac. Aer dice: la materia degli antichi Filosofi,
il cui colore, in s, quello dellaria, cio candido. Ora, in questa nostra Aura
coagulata il secco e il freddo vengono detti Sale, o corpo, ci che vi di caldo ed
igneo si chiama zolfo, o anima, mentre ci che vi di freddo ed umido detto
Mercurio, o Spirito. Ma in effetti, con una cottura continua e sempre uguale
queste tre cose si convertono in una, in questo modo: il freddo umido si converte
in caldo umido ed infine in caldo secco. Cos, quelle cose che nella nostra materia
si trovano confuse ed i distinti Elementi divengono un solo Elemento, igneo e
secco ; ma a questo soggetto ci ricollegheremo in tutti i prossimi capitoli.
CAPITOLO II
Bisogna dunque notare che 1. lAura, quella superiore, si pu considerare in modo
duplice: o come Corpo semplice e puro, puro Elemento, di cui nel capitolo
precedente; o secondo che contenga in s vari vapori ed esalazioni D. Dan.
Sennert, de Febr. l.4. cap.2. pag. 382, da cui stato intrapreso questo discorso. I
pori, o porosit, dei quali abbiamo detto essere ricca laria, o sono completamente
aperti e privi di corpo, rimanendo nella loro integrit, o si riempiono di vapori ed
altre esalazioni, facendo come da utero a tali vapori, che si risolvono nuovamente
alla semplicit ultima dellacqua, da cui sono provenuti, e si spogliano di

qualunque segnatura dei primi semi. Ved. Van Helmont, in Tum. Pestes Forma.
Infatti dalle cose sublunari un duplice spirito, o alito, per la forza del calore del
sole o delle stelle, od anche dei fuochi sotterranei, come pure per il calore innato
alle cose stesse, viene fuori e si dirige verso lalto P. Casp. Schot. in Phys. Cur.
l.9, cap.1 .1.
Sono di questo genere gli Effluvi che vagano nellaria, di vario tipo a seconda
degli accidenti, e spessi secondo la disposizione naturale dei luoghi da cui sono
esalati. E da qui che la Terra Vergine produce spontaneamente le sue piante, se tu
la esporrai, chiusa in un vaso adatto, allaria aperta notte e giorno, soprattutto nel
periodo giusto. Questo il segno che quella terra stata impregnata dalla sola
aura, contenente i semi o gli spiriti di quel genere di piante. La Terra appare come
la fonte continua, e non come la Madre dei Corpi; questo da capire bene. E cos
lo spirito del Nitro e del Vetriolo volano per laria. Infatti, se dopo che dal Nitro o
dal Vetriolo avrai estratto lo spirito tu porrai il loro Colcotar (come viene
chiamato) alla luce1 e ve lo lascerai per pochi giorni, e poi lo metterai
immediatamente nella storta, applicati i gradi di fuoco ne estrarrai un nuovo
spirito, ancora pi efficace. Questi esperimenti sono riportati da Magnano in
Philos. Nat. c.16, ed egli qui riassume la causa del perch in certi luoghi laria sia
salubre e in altri lo sia pochissimo, e parimenti perch in alcuni emetta odori grati,
ed in altri orribili: senza dubbio perch o salubri e grati, o insalubri ed ingrati, essa
contiene comunque degli spiriti.
E noto che apportano odore al ventre quei cibi di cui avrai abusato. Nel tempo in
cui fioriscono le rose, a Fontenau e a Vaugirard, che si trovano nei dintorni di
Parigi, si respira unaria impregnata di un meraviglioso e soavissimo profumo; lo
riferisce D. Kenelm. Digby in Theatr. Simpath. p.m.48.
Per contro a Madrid, in Spagna, laria talmente tenue che se non viene
appesantita continuamente con gli effluvi di altre sostanze resta meno adatta alla
respirazione degli uomini e degli animali.
A Londra, in Inghilterra, dato che in questa vasta citt gli abitanti si servono del
fuoco prodotto da quel tipo di carbone che si suol chiamare fossile, tutta laria
piena come di sale, e di fuliggine; per cui i letti, i tessuti, e qualunque altro
utensile, per quanto lucido e spendente, in pochissimo tempo diviene opaco.
A Trapani, in Sicilia, citt marittima celebre per le sue saline, laria talmente
corrosiva da mangiare il ferro.
P.Casp.Schott. in Techn. Curios. l.4. c.1. prel.1. 44.
La costituzione dellaria quindi cambia per varie cause, visto che dipende dalla
posizione dei luoghi, dalla natura della terra, dalla vicinanza del mare o di laghi,
da miniere di metalli, dal periodo dellanno, come viene descritto diffusamente da
D.Dan.Senn., Instit.Medic.l.4. part.2. c.2.
Dunque, cos come i vari effluvi di svariate sostanze mescolati fra di loro, e gli
spiriti di ogni genere, cio terrei, acquei ed ignei, provenienti dalla terra,
dallacqua, dal fuoco, anche dai minerali, come pure dalle piante, dagli animali, e
persino dai corpi degli uomini, sempre con una grande abbondanza di aspetto sia
1

sub die : alla luce del giorno, ma forse anche allaperto.

interiore che esteriore, sono di continuo risolti nellaria e portati in alto a causa
della loro leggerezza, cos da corpi omogenei, attratti in virt di una forza
magnetica, questi stessi sono corporificati.
Io mi servo di un minerale Marte-Solare (portato dall Assia e stimato a Lipsia tre
soldi per libbra, non di pi) di un giallo dorato allinterno come una marcassite,
per il resto completamente senza gusto. Se infatti una volta ridotto in polvere tu lo
cuoci nellacqua per un po di tempo, non muter nemmeno di colore, n avr
altro sapore di quello dellacqua. Poi ne ho esposto dodici once allaria fredda per
quattordici giorni interi, non molto di meno. Fatto ci esso ha attratto quasi di
continuo unumidit dolce, che caratteristica del Vetriolo; infatti il suo peso era
aumentato di due once. Questo sale, estratto con lacqua di pioggia, di aspetto
verde, ed stupefacente come una volta purgato combatta quelle malattie che
hanno origine da una sovrabbondanza di tartaro, ed altre in modo non minore.
Questo minerale viene chiamato Terra Ausense, della quale si servono i vasai per
fare le loro vetrine, e contiene lo Spirito che dissolve tutti i metalli. Lo riporta
D.Ioh. Tileman, Esper.3 p.m.8; se ne parla anche D. Ioh. Hiskiae Cardalucio in
Aula subterr. E la Magnesia Vitriolata di Lazar Erchker, l.5. p.m.327, di Arnstad,
di Aquisgrana, e non infrequente nemmeno in altri luoghi; Glauber in Furn.
Philos. part.2 c.II. lo chiama Minerale del Vetriolo dolce, che si trova da solo
copiosissimo ad Almanroth (un villaggio dellAssia che dista un solo miglio da
Kassel). Se ne consideri la virt , che prima stata detta attrattiva, in questo
minerale pari a quella del Bismuto, ed esso stesso attrae veramente dallaria un
Vetriolo tutto verde; ritenuto essere dalla maggior parte dei Chimici lElettro
Immaturo di Paracelso, il Saturno nero e bianco, lAntimonio dei Filosofi. Il suo
vero nome, io penso perch toccato da invidia, lo preferisce tacere Ioach.
Polemann, de sulphure Philos. Tractatu p.m.114, proprio come se dicesse: le
cause me le tengo per me.
Voglio mostrare ora che lesperimento di Dn. Kenelm Digby simile. Questi,
infatti, esposta allaria aperta la terra che chiamano Arcevilense, ed umettata
giorno per giorno, dopo il primo mese vi trov del Vetriolo, dopo il secondo dello
zolfo, al terzo del piombo, al quarto dello stagno, al quinto del ferro, e al sesto del
rame in cui vi era della finissima polvere di argento. Questo stesso esperimento lo
tentarono, anchessi con buonissimo esito, D. de lOborie e D. Locques, spagiristi
del Re di Francia. Chi voglia sapere su questo punto veda N. Olao Borrichio,
dissertat. de Ort. & progress. Chym. p.m. 149, che ne tratta molto diffusamente.
Atanasio Kircher in Mundo Subterr. Lib.4 cap.8, p.m. 215, spiega come in questo
modo le miniere esaurite di oro, argento, ferro e pietre preziose diventino
nuovamente attive. Marco Antonio da Castagna, supremo Prefetto delle miniere
del compartimento Veneto e fondatore della Societ Pantetica, attester
apertamente come sia possibile allarte, in qualsiasi abitazione ed in qualsiasi
laboratorio, mettere in piedi in vari modi una miniera perenne dalla quale, in
tempi stabiliti, si possa estrarre un vero metallo, non diversamente che da una
miniera. Penso che tu capisca che cosa significhino lAura e linflusso dei Cieli, e
come non sia nemmeno necessario farli discendere in involucri ingegnosamente

formati. Per cui molto giustamente viene detto dai filosofi del sensibile che lAura
o aria in certo qual modo il ---------, ossia il semenzaio e la Cornucopia di tutte
le cose.
2. Anche nella nostra aura inferiore coagulata, o soggetto Universalissimo, di cui
si dir fra poco, si trovano gli effluvi attratti dalla terra e dallaria, ma sono di
natura diversa; il motivo che essendovi feci e superfluit, necessario che ne
siano separate con una soluzione, che vien detta filtrazione, distillazione,
putrefazione e sublimazione.
CAPITOLO III
Cartesio, part. IV Princ. Phil. n.48, Lipstorpius p.3, specim. Philos. Cart. c.2,
sembra asserire che laria non nientaltro che una congerie di particelle terrestri
talmente tenui, e cos distinte fra loro, da obbedire a qualsiasi moto dei globi
celesti, bench Dn. Robert Boyle, in Experimentis de Aere, Exper. 1, Cartesium,
interpreti diversamente. Eda credere tuttavia che la natura, alla quale sempre
stata peculiare laccuratezza, affinch perduri linstancabile rapporto fra Cielo e
Terra, a guisa di ammirevole armonia di tutto il congegno universale, sin
dallorigine del mondo abbia disseminato per tutto il globo una qualche sostanza o
materia, anchessa celeste. In particolare, e senza dubbio:
1. NellAura o Aria superiore, come indegnissimo elemento, in cui vaga il Seme e
lo Spirito vitale, ossia il domicilio dellanima di ogni creatura Mich.
Sendivogio, Tract. De Sulph. p.m.152.
Da qui i Maestri Ebrei sottraggono lAria dal novero degli Elementi e la
considerano come una specie di medio e di colla che mette assieme cose diverse,
al pari di uno Spirito che risuoni dello strumento del cosmo. Ved. Templum
Naturae, Henr. Kornmann, pag. m.72 & D. Marecl. Vrankheimi ------- ad Archill.
-------- pag. m.3. Lo insegna lesperienza di ogni giorno che di tale Elemento
vivono non solo i minerali, gli animali e i vegetali, ma anche gli altri Elementi:
Ioh. Sper. Inst. Phys. l.4 c.2 ad praec.1. Se davvero un qualche Spirito astrale,
influente nelle cose di quaggi, si adatta ai metalli, alle pietre e alle piante, esso si
introduce occultamente financo nella loro sostanza: Goclen. In Synarthros.
Magnet. Pag.102. Esso sta dappertutto, in ogni generazione lautore pi
prossimo e la scintilla: Marsil. Ficin., de vita lib.3, cap.3.
Helmont chiama questa sostanza eterea Magnale Magnum, ed Kircher in Itiner.
Aestatico che la ripartisce sopra le Acque celesti. Queste, quella sua natura a guisa
di rugiada le immagina contenute dalla propria luce, diafane ed influenti sulle cose
sublunari, delle quali, come se si cibassero di qualche nutrimento, si sostentano i
corpi nel mondo. A questa opinione presta fede ed assenso Henr. Nollio, secondo
la Cabala e la Filosofia pi segreta, in Phis. l.2 c.2. E lacqua, dice, con il cui
continuo ed eterno influsso sul mondo inferiore tutte le cose sono animate e
disposte a ricevere unesaltazione. Prima si comunica agli astri visibili attraverso
gli astri dellaria, poi attraverso laria si comunica allacqua, alla terra e cos via.

Ma io non sono di questa opinione, e d invece il mio assenso al parere di Petr.


Palmario D. Paris. De Lap. Phil. dogm. p.m.64 (coloro a cui piace indagare
vedano che fine abbia fatto il suo scritto, e come nel 1690, dal Collegio Medico
dellAccademia Parigina sia stato deturpato con una punta). Il Sole il cuore del
mondo, e non locchio; esso diffonde (tramite laria) un vivifico nettare in ogni
soggetto. Quindi perch una certa sostanza permanente, celeste, divina,
lontanissima dalla concrezione degli Elementi, cos come ha partecipato della
nascita dei singoli, non potrebbe allo stesso modo esserne tratta fuori con la loro
dissoluzione? Essa stata fondata in un soggetto tenace, pi o meno a vantaggio
della conservazione delle cose; con esso rimane, poi se ne allontana, scompare,
ritorna, recede, si introduce, se ne tira fuori. In nessun soggetto, infatti, pu
esistere pura e denudata; come non nasce nuda, cos nuda non pu essere estratta.
Dunque questa materia celeste, della quale abbiamo gi parlato, viene chiamata da
Avicenna e dai Platonici Spirito, Anima del Mondo, rugiada di notte, acqua
rarefatta di giorno, spirito invisibile congelato, seme di tutte le cose, spirito vivo
di tutte le creature, vita celeste, spirito universale celato in ogni cosa e tramite
laria ingrossato. D. Frid. Hoffm. in Method. Med. L.1 cap.9. Seme universale
della Natura, Spirito Salino-Sulfureo mercuriale, sostanza unica suddivisa in
triplice virt, principio prossimo di ogni cosa. Athan Kircher lib.12 cap.5 p.m.332
Mund. Subterr.: Luce, Balsamo di vita, Mumia vitale, Caldo naturale, Humido
congenito, vita e vigore della natura universa, principio del moto, Entelechia,
Sperma del mondo, Acqua del grande Oceano, Acqua di vita purissima, Fuoco
universale, Caos della natura e P--------, dal quale, come dallo sperma, procedono
il calore vitale e la vita. Quinta essenza e Mercurius vitae, ed altri mille nomi
ancora. D. Petr.Ioh.Faber, Comp. Secret. Chym. lib.1 cap.1. Damian de Campis in
Enucleat. Nov.Lum.Chym. Mich. Sendivog.--------- Balsamo Spiritoso di vita ----& dello stesso Enarrat. Somni si non Pansophici, tamen Philo-Polymathici . 34.
E detta anche Leone verde a causa della sua forza, che tutto pu vincere e
penetrare; cosa che insegna Trismegisto, il quale nella sua Tavola di Smeraldo la
chiama forza forte di ogni forza. Pi sopra vien detta uccello o uccellino di
Ermete, e persino Mercurio universalissimo; il quale, col nome evidente di acqua
secca, si muove attorno al comune cimitero del mondo superiore ed inferiore per
compiere i miracoli di tutto luniverso, ed detto dal Cosmopolita locculto cibo
della nostra vita. Esso infatti, debitamente catturato con una lieve digestione,
diventa rosso, e diviene il padre di grandi rigenerazioni se la sua virt viene
convertita in terra, a testimonianza del detto di Ermete. D. Ioh. Track. In Epist. ad
D. Ioh. Dan. Maioris Chir. infus. p.m.5.
Posso qui nominarne parecchi che hanno ricordato questo Umido radicale quasi
ovunque, nei loro scritti, fra il novero dei quali certamente non ultimo viene
Bernardo G. Penoto, quindi Gerh. Dorn. Papinio in dissert. De pulv. Symp.,
Osvaldo Crollio in Basil. Chim., Mich. Sendivogio nel XII tratt., D. Petrus Ioh.
Faber in Pall. Spagyr., Hidrogr. Spag. in Myroth. Spag. Hercule Pio- Chym. &
Comp. Secret. Chym. Corn., Drebbelio de Nat. Elem, Robert Fludd c.5 l.5 de
Uromantia, Cesare Della Riviera nel suo trattato De Mundo magico, scritto alla

maniera italica, lib. I, Ioh. Poppio in Hodog. Chym., D. Olao Borrichio in Ortu &
Progr. Chym., Ioh. Uerem Rhumel, Basil. Chym.; Ioh. Rudolph Glauber in Pharm.
Spag., IohLud. Gottfried in Archontol, Chosmica, ed altri ; su questo soggetto per
una dissertazione completa la diede Ioh. Rohtmann , che intitol Anima mundi &
Spiritu Universi.
Vi anche di De Nuysiment un libro scritto sullo Spirito universale del Mondo &
vero sale segreto dei Filosofi; ve n anche uno, sempre sullo Spirito del Mondo
attratto dallaria, di D. Andrea Nitner, nonch il Tractatus de Caelo terrestri di
Venceslao Lavinio di Moravia. Perci rimandiamo a questi volumi gli studiosi di
questo argomento.
Il Sig. Pietro Borello, Cent.I. Obs.6., sotto titolo: Curat. Febr. malign. , auro
soluto curate, insegna il modo di preparare un Magnete con cui questa essenza
pu essere attratta dagli astri e una volta distillata sia capace di risolvere loro. E
per rivendicare io stesso quanto sto dicendo, dir che sono passati pressa poco
sette anni da quando, con la virt di un Magnete preparato dal nitro fisso, attraevo
dallaria un certo Spirito o acqua Mercuriale; con essa, dopo averla rettificata dal
flegma residuo - come si ama dire -, comunque del tutto insipido, a guisa di acqua
comune, estrassi dai Coralli una tintura rossa, cambiando in bianco il loro colore.
La causa di ci ne deduciamo sia da assegnare senza tema a nientaltro che al Sale
volatile dellaria.
Stabilito questo, dunque, lungi da qualsiasi altro dubbio che il Sale il primo
corpo tramite cui la materia celeste si rende palpabile e visibile. Il Sale infatti
quella Terra Vergine che ancora non ha prodotto nulla, in cui lo Spirito del mondo
come prima cosa si converte, per vetrificazione, cio per esternazione dellumore.
Fu senza dubbio di questo parere D. Iol Langeloto (Epistola ad
Praecellentissimus Naturae Curiosos p.m.191), che indic come unico Solvente
Universale il Sale dellaria, molto giustamente, almeno secondo me.
Del resto io stesso penso con Nollio che questo divino tesoro, affinch non sia
creduto discendere invano ed umiliarsi, abbia impresso con la perfetta immagine
di s pure un certo minerale disprezzato agli occhi del mondo, detto Magnesia dei
Saggi, e lo abbia disposto in tal maniera che da esso possa essere estratto con poco
lavoro, con lindustria dellumano ingegno ed un Dio particolarmente benigno.
Ma perch ne dica pi apertamente, 2. lAura inferiore coagulata, ovvero questa
Magnesia, il Nitro nostro, o Salpetri, nel quale quella sostanza eterea
disseminata in grande abbondanza. Non vi di certo, infatti, nessun Sale, quale
che sia, pi universale di questo, ed anzi talmente diffuso il Nitro in tutta la
natura, e perci attivo nelle aggregazioni e nelle generazioni dei misti sublunari,
che chiunque si volga con convinzione e attentissima riflessione ad investigarne la
natura far cosa di gran valore. Rob. Boyle Nob. Inglese in Tentam Phys. Chym.
p.m.I dice che fra il numero dei Sali non ve n uno che possa essere chiamato
vivente, eccetto solamente il Nitro nostro Virgineo, anchesso tuttavia privo di
vita, prima che la riceva dallaria. E questo il Soggetto universalissimo dei
Filosofi, in cui non solo il Mercurio, ma anche lo Zolfo e il Sale del mondo stessi
sono contenuti in gran abbondanza. Ma di certo quanti saranno, mi chiedo, coloro

che, contro tutti quelli che invece mi danno ragione, odo dire a questo punto:
questa cosa ha sentore di quella nuova opinione, a prima vista accattivante, di
Ioh. Rudolph Glauber, che afferma essere il Nitro nostro quel famoso Mercurio e
il Mestruo universalissimo. Sostenuto la quale per qualche tempo come Miracolo
del Mondo, in altri suoi scritti, in seguito, rigetta [il Nitro] e comincia a
propendere verso altre cose, mentre per ultimo ha parteggiato per lAntimonio; di
questo, in parole estratte da Igne Secreto suo, p.m.20, egli dice essere lo Spirito
del Mondo, che strappa alla morte le anime dei defunti, e parimenti essere
lAlkaest, da cui si pu preparare il fuoco segreto di Pontano e di Artefio; si parla
di questo anche in Proserpinum p.m. 49, dello stesso Glauber.
Io a queste opinioni rispondo che non vi nulla in loro che possa andare contro a
ci che ho detto, soprattutto quando queste non si contrastino a vicenda. Infatti,
ci che riguarda questa, e cio che lo Spirito del Mondo si nasconde
nellantimonio, per cui da esso si possa estrarre un Mestruo universale metallico,
non mi sfugge. Per quanto riguarda per laltra, indubbio che Glauber ignorasse
il modo per cui si pu senzaltro preparare dal Nitro il Mercurio dei Filosofi; a
pag. 91 di Mirac Mund. egli indica perci altro, e non questo come la materia
dalla quale pu essere estratto un Mestruo universalissimo col beneficio del quale,
in seguito, si possa preparare un Mestruo universale metallico. Al di fuori di
queste cose, affermiamo con fermezza per giunta che dalla nostra opera da
escludere lArgento vivo del volgo con lAntimonio, e non certo per punizione;
questo a causa della sua impotenza, e quello, poi, perch gi stato coagulato in
corpo metallico dal suo zolfo interno. E noto daltra parte che i corpi non
agiscono sui corpi. Pochi, lo so, presteranno fede alle mie parole; ma se, al pari
dei Filosofi, edotti dallesperienza, conoscessero in che modo tale Salpetra si trovi
in tutte le cose, e da queste stesse possa essere estratto con larte: allora senza
dubbio non screditerebbero la fiducia in loro stessi, come testimoni oculari, e un
Sale talmente prezioso, cos vilipendiato dagli ignoranti (per questo motivo
chiamato vile dai Filosofi) non butterebbero con tanta leggerezza, assieme a
immondizia, fimo e cose di nessun valore, ma lo raccoglierebbero religiosamente
da ogni angolo del mondo. Bench io desideri che allo stesso tempo si osservi
questo ( Raim. Lullo de Quint. Ess. dist.3 p.m.95): sebbene il Mercurio si possa
trovare in ogni elementato che ho detto, tuttavia talmente lungo il tempo in cui
lArtista stesso di questarte, a seconda di come lo prepari, lo possieda estratto
isolato, da anticipare la vita delluomo. Si dice anche che sia in ogni cosa a causa
del primo motore nella natura, il quale nominato spirito vegetale, in cui la nostra
materia abbonda pi che in altre. Bern. Penot. da Portu Praef. Apolog. in Tract.
Arislai p.m.92, Sendivog. in Tract. de Sulphure p.m.I85 & D. Ioh. Tack in
Chrysog. de Quinta Ess. vini p.m.32.
Intanto non possiamo non rimanere sorpresi di fronte alla forza e alla virt di cui
la divina bont, nella sua assoluta magnificenza, ha fatto dono allo Spirito del
mondo e a questo sale inerente allaria. Infatti, bench siano migliaia i soggetti
esistenti nel mondo ai quali si congiunge o attratto magneticamente, quella
tuttavia non muta e fa in modo che siano subito altro da ci che erano; ma, non

appena diventa una stessa cosa con loro, fa s che esso agisca in modo veramente
straordinario. Una volta raggiunta, questa unit tale che io stesso non ho ancora
visto cose che siano penetrate, n forse capiter mai di vederne. Cos, dunque,
concludiamo stabilendo da Ermete che esiste una sola materia, e che essa
universale: Cos, da questa cosa unica, provengono tutte le cose a noi note.
E quantunque non sia laccumulare le cose autorevoli scritte degli antichi filosofi
su questo argomento ed insegnamento a rafforzare ci che abbiamo detto, credere
a cui infatti rimane intatto, non posso adesso fare a meno di chiamare in causa
Basilio Valentino, e lui solo, comunque. Questi, in libr. de Reb. Natur. c. ult .
espone abbondantemente davanti agli occhi la materia della radice interna in
questo modo: questa materia, dice, manifesta dinnanzi agli occhi di tutti gli
uomini.
Ma in verit, poich la sua virt, la sua potenza e la sua forza sono sepolte molto
in profondit, e perci rimangono ignote ai pi, succede per questo che dalla
ignoranza questa materia sia stimata di nessun valore e sia reputata non idonea
[allopera]. E chiamata Ermete, che ha per simbolo un serpente volante e per
compagna colei che detta Afrodite, che conosce i cuori di tutti i mortali:
tuttavia il tutto, luno e una sola cosa in particolare, ed ununica essenza che
comune in ogni bocca e conosciuta in ogni luogo. Chiunque la prende nelle mani
e se ne serve per cose vili; stima prezioso ci che vile e rigetta ci che
prezioso. Infine, essa non altro (dice) che acqua e fuoco, da cui la terra, con
aggiunta dellaria, ha avuto origine e si conserva tuttora. Con tutto ci fa coppia
il de Magno Philosophorum Lapide, Tractatus, dello stesso [Basilio], dove, verso
la fine, spiega che cosa significhi Tutto in tutto.
Ma in realt, chi mi insegner, tu dirai, che con la parola Ermete Valentino
volesse indicare il Nitro? Ma io stesso, a cui niente mai fu fatto pi facilmente;
persino Schroder dalla mia parte. Prestatemi ascolto per un poco, e se non ti
rincresce di uno sforzo cos piccolo, o lettore, accostati con me alla D.
Pharmacopiam Medico Chymicum dello stesso Schroder, lib.3 c.23, e fra quei
nomi coi quali gli Antichi onorarono il Nitro ti mostrer pure il nome di Ermete.
Questa materia quella Vergine alla quale viene attribuito il nome di Uranoga, o
di Cielo terrificato, per il fatto che malgrado consista di terra (i. e. Sale), contiene
per le virt dei cieli, alle quali connessa con un legame indissolubile, e di cui
mostra mirabili operazioni.
A questo proposito, se la genealogia del Nitro ti interessa ancora, che soddisfi al
tuo desiderio vi P. Kircher Tom. I di Mundus Subterr. L.6 Sec.2 c.3. A cui puoi
aggiungere il Quercetanus in Pharmac. Spagyr. pag.578 e seg. & lHistoire de la
Societ Royale des Londres, p.2 post Sect.39 p.m.329. Willelm Clark in Historia
Naturali Nitri Lond. 1670. Ioh. Rud. Glauber in Mirac. Mundi de Menstr. Univ.
Sugli Esperimenti circa le varie e molteplici parti del Nitro leggi Tentam. Phys.
Chym. Dn. Robert Boyle Nob. Angl. p.m.181.
E perch io accendo la fiaccola su una cosa tanto evidente ? Quando questo si pu
trovare in Paracelso: lAlchimia si trova nel Nitro, ed senzaltro pi chiaro dei
raggi del sole. Ed anche in Geber: Pietra che non pietra, la quale si trova nel

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letame; quella la Pietra dei Filosofi. Fa eco Domenico Gnosio Belga in Herm.
Trismeg. cap.3 p.m.167: la nostra pietra il Salnitro, che trasmuta il mercurio
corrente in ottimo e perfettissimo metallo e la pietra in durissimo diamante. E
lOpus di Petrus de Silenio dice: lottimo Salnitro il Mercurio nostro, vedi
Theatr. Clem. Vol.4 p.m.1137.
Da parte mia ho imparato quante qualit alcuni attribuiscano al sale della rugiada
di maggio, a cui credono si debbano i natali stessi del Nitro Filosofico (che frate
V. Manno considera unaria coagulata e chiama espressamente il Nulla dei
Filosofi). Un sale di tal sorta, preparato dal Cavaliere inglese Henshau con un
singolare artificio, osservato al microscopio, era uguale nella forma e nel numero
degli angoli a quelli del Nitro. Come riportato in Ephemerid. Anglicis Gallic,
T.I p.m.23, la rugiada ricca persino di dolce zucchero, cosa conosciuta da Ioh.
Bapt. Von Helmont, de Imag. ferment. p.m.73; dal sale della rugiada di maggio
(persino dallacqua di pioggia) il D. Ioh. Dienheim elabor una sua medicina
universale, e con lo spirito dello stesso Berello risolve loro radicalmente. A questi
aggiungiamo Detargio, la costante asserzione del quale, nel suo de Auropotabili
Tractatu, che mediante il sale volatile della rugiada di maggio ha dissolto loro
non diversamente da come il ghiaccio si scioglie nellacqua calda.
In realt, per ammettere come veramente sta la cosa, questo sale certamente lo
cercherai invano in Germania da quella rugiada, evidentemente meno ricca di Sale
del mondo, che in altre regioni, in Egitto principalmente. Ci che attesta P. Belion
in Obs. sing. & memor. rer. lib.2 cap.77, nonch lAutor de la Chambre nella sua
dissert. de causa inondationis Nilii, in cui afferma che nella rugiada, che gli
Egiziani chiamano goccia, sta nascosta una forza fermentativa, la quale, se la
massa esposta allaria, fa fermentare il Nilo stesso o il Nitro, che si trova nel
Nilo. Cos la rugiada brasiliana, come attesta il geografo Varenio, sia pi grassa
e molto pi impregnata di Nitro, pi feconda, sia molto pi penetrante e tenace;
essa si trova soprattutto destate. Allo stesso modo nelle isole Fertensi porta molta
fertilit la neve, che veicola con s il Nitro; lo riferisce Thom. Bartolin. in Act.
Med. & Phil. Hafniens. ann.1671 &1672 p.m.87. Io, interponendo una mia frase,
confesso apertamente: il Nitro nostro, che si incontra dappertutto, bench impuro
tuttavia ricchissimo di materia celeste ed senza dubbio il Soggetto Cattolico ed
un sale miracoloso; da esso si pu preparare e confezionare non soltanto il
dissolvente filosofico universale, ossia lo Spirito di mercurio, ma anche, pi da
vicino, la medicina degli antichi sapienti. Qui vi sar da notare per ora che
sebbene se ne possa estrarre, a fuoco forte, unacqua in cui vi dimora mescolato
assieme il suo spirito, questo spirito tuttavia crasso e corporale, ossia terreno, e
non ancora quello secretissimo e vivifico del cielo (di cui il padre il sole igneo
e la madre la umida luna, secondo il nostro Ermete); uno spirito elementare,
abitacolo di quello celeste, che ed chiamato anima e vita di tutte le creature, e
rappresenta pi da presso limmagine di Dio. Perci, come Dio abita in una
essenza ignea, ed fuoco che consuma, cos questo spirito, che come unanima
vivificante ogni cosa abita occultamente in uno spirito igneo e ardentissimo, ed
anche fuoco che consuma ogni terrestrit, e purga totalmente ci che celeste.

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Cos, lacqua che si distilla dal Nitro ha tre parti: il corpo, che acqua, quello
spirito elementare crasso, ed infine lanima occulta vivificante, che incorporata
in un debito soggetto.
Ora, queste tre forme ignote, una volta che questa materia celeste attratta
dallaria, sono da capire e imparare. Sebbene infatti - lo attesta Dom. Nitner
Hoffman circolata e distillata in spirito faccia benissimo al cuore, rinforzandolo,
e curi febbri e morbi di ogni generi derivanti da scorie feculente, ed altro; non
assolutamente possibile, tuttavia, che questo spirito secretissimo, che sia attratto
dallaria o estratto dalla sua Magnesia, nel curare i morbi produca cose che
possano suscitare ammirazione in chiunque, se non congiunto e fissato o al suo
corpo i.e. Sale o alloro dellaura, o allo stesso oro metallico. Ci che appunto
andiamo a trattare nei capitoli seguenti.

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