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Repubblica Italiana

Bollettino Ufficiale della Regione Lazio


Disponibile in formato elettronico sul sito: www.regione.lazio.it
Legge Regionale n.12 del 13 agosto 2011

Data 7/05/2015
Numero 37
Supplemento n. 1

Periodicit bisettimanale

Direzione Redazione ed Amministrazione presso la Presidenza della Giunta Regionale Via Cristoforo Colombo, 212 00147 ROMA
Direttore del Bollettino: Dott. Alessandro Bacci

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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SOMMARIO
Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00080
IPAB per l'Assistenza all'Infanzia Opera S. Vincenzo D Paoli e Societ degli Asili d'Infanzia di Roma. Rinnovo Consiglio di
Amministrazione.
Pag. 6
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00082
Legge Regionale 8 gennaio 1986, n. 8 Decadenza della nomina del Geom. Romolo Campagna a perito demaniale per la
sistemazione delle terre di uso civico gestite dal Comune di Monte San Biagio (LT).
Pag. 10
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00084
Conferma del Dott. Marco Lombardi nell'incarico di Sindaco effettivo nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A., in
rappresentanza della Regione Lazio.
Pag. 14
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00085
Nomina del gruppo di lavoro di cui all'articolo 2 della Legge Regionale 31 dicembre 2002 n. 46 e s.m.i, finalizzato alla
predisposizione di un programma operativo di interventi nella zona dell'Area Industriale di Piedimonte S. Germano (FR).
Pag. 17
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00086
DESIGNAZIONE DEL COMPONENTE DEL COLLEGIO SINDACALE DEL CONSORZIO INDUSTRIALE DI ROMA
LATINA.
Pag. 20
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00087
Rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015 relativo alla designazione del componente
del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone.
Pag. 24
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00088
DESIGNAZIONE DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CONSORZIO INDUSTRIALE
DI ROMA LATINA.
Pag. 27
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 21 aprile 2015, n. 163
Approvazione dell'aggiornamento del "Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob. Competitivit regionale e
occupazione - Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo".
Pag. 31
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 176
IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri IRE ISG - Cofinanziamento regionale pari ad euro 2.602.000,00, esercizio finanziario
2015, e relativa assegnazione all'IRCCS IFO della quota parte a carico della Regione Lazio dei fondi per la ricerca sanitaria
disposti dal Ministero della Salute, per l'acquisto del sistema robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato
"Cyberknife"
Pag. 312
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 177
DCA U0207/2014 - "Piano di riordino dei servizi trasfusionali della Regione Lazio" - Assegnazione di fondi regionali alla ASL
di Latina per il completamento dei lavori di Riqualificazione del SIMT del P.O. S. M. Goretti di Latina - Importo euro
200.000,00 -Capitolo H22103 - esercizio finanziario 2015.
Pag. 317
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 179
Comune di Colleferro (RM). Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in "Via dei Pioppi/Via Fontana
Bracchi". Deliberazione di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014. Approvazione con prescrizioni, condizioni, disposizioni e
raccomandazioni.
Pag. 321

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Deliberazione 28 aprile 2015, n. 180


Attivazione poteri sostitutivi nei confronti del Comune di San Felice Circeo. Nomina Commissario ad acta su istanza dei Sig.ri
Assunta Quattrociocchi e Mario Martufi in relazione a richiesta di permesso di costruire.
Pag. 337
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 184
POR FESR LAZIO 2007-2013. Modifica della scheda MAPO relativa all'Attivit I.5 approvata con DGR 338/2013. Riduzione
delle risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit I.5.3. e contestuale incremento delle risorse gi
assegnate dalla Regione Lazio alla "Sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia" di cui all'Art. 2, comma 100, lettera a)
della L. 662/96 Subattivit I.5.4.
Pag. 340
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 185
Determinazioni da assumere nell'ambito dell'Assemblea ordinaria dei soci di Co.tra.l. S.p.A. convocata per il giorno 2 aprile
2015, alle ore 10:30,rinviata al giorno 8 aprile 2015, alle ore 15:30 e, da ultimo, al giorno 28 aprile 2015, alle ore 15:30.
Pag. 344
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 186
Determinazioni da assumere nell'ambito dell'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Tecnoborsa S.C.p.A., convocata per il
giorno 30 aprile 2015 alle ore 8,00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 5 maggio 2015
alle ore 11,00.
Pag. 357
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 187
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di competenza e cassa,
riguardante i capitoli 221119/E e B41101/U.
Pag. 364
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 188
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di competenza e cassa,
riguardante i capitoli di spesa A14131, A14140 e A14141, appartenenti al programma 03 della missione 16 e prelevamento dal
fondo di riserva per i cofinanziamenti regionali in conto capitale, capitolo di spesa C12109.
Pag. 368
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 189
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di cassa, riguardante i
capitoli A39141, A39144, A39148, A39171, A39173 ed A39175, appartenenti al programma 04 della missione 15.
Pag. 373
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 30 aprile 2015, n. G05333
Legge 3 febbraio 2011, n. 4. Disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della Regione Lazio, anno 2015.
Pag. 378
DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 28 aprile 2015, n. G05191
Affidamento a Laziodisu della gestione del Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati "Torno Subito" POR Lazio n. CCI2014IT05SFOP005 - euro 15.000.000,00 Asse III Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Obiettivo
"Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione". Codice CUP: J86G14001210006
Pag. 570

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DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE


Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05072
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0040 CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata
"Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE18 Intervento SVLAZ-ES-2013-1051. Nomina della Commissione giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per
"l'efficientamento energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune di Guidonia Montecelio (RM)". CUP
F94H13000450006 - CIG 61377328AB
Pag. 613
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05073
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0033. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata
"Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE12 Intervento SVLAZ-ES-2013-1044. Approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori per "l'efficientamento energetico
nell'Istituto Comprensivo A. Malfatti Comune di Contigliano (RI)". - CUP F34H13000990006
Pag. 618
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05074
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0448. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata
"Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE2 - Intervento
SVLAZ-ES-2013-1503.- Nomina della Commissione giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento
energetico nella Scuola Elementare Via Motta Camastra, 155- nel COMUNE DI ROMA (RM)". CUP F84H13000880006
Pag. 635
Determinazione 28 aprile 2015, n. G05131
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0483. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata
"Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE4 - Intervento
SVLAZ-ES-2013-1543.- Nomina della Commissione giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento
energetico nella Scuola Elementare - Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16, nel COMUNE DI ROMA (RM)". CUP
F84H13000890006
Pag. 641
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05255
Approvazione graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento per l'attuazione di interventi straordinari in materia di
edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al D.M. 23 gennaio 2015- Fabbisogno 2015/2017.
Pag. 647
DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05201
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di competenza e cassa,
riguardante i capitoli di spesa R31902 e R31922, appartenenti al programma 11 della missione 01.
Pag. 661
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05204
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di competenza e cassa,
mediante prelevamento dal fondo di riserva per i cofinanziamenti regionali di parte corrente, capitoli di spesa: F31930 e
C11103.
Pag. 665
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05207
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di competenza e cassa, con
prelievo dal fondo di riserva per il pagamento delle somme andate in perenzione relative a spese di parte corrente a carico della
Regione. Capitoli: T91730 e T21501.
Pag. 669

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DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI


Atti dirigenziali di Gestione
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05259
Conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e Progetti Speciali"
della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti al dott. Paolo Menna.
Pag. 673
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05260
Novazione oggettiva del contratto n. 16624 del 1.10.2013, concernente: "Contratto a tempo pieno e determinato per il
conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Attuazione beni e servizi generali" della Direzione Regionale Centrale
Acquisti" al dott. Giovanni FRANCO.
Pag. 676
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05261
Novazione oggettiva del contratto n. 16696 del 17.10.2013, concernente: "Contratto a tempo pieno e determinato per il
conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Pianificazione e programmazione" della Direzione Regionale Centrale
Acquisti" alla dott.ssa Giovanna AGOSTINELLI.
Pag. 679
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 6 maggio 2015, n. G05460
POR FESR Lazio 2007-2013 Attivit I.6 "Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell'ambiente" di cui
all'Avviso pubblico approvato con determinazione dirigenziale n. C0850 del 20 aprile 2009 recepimento delle decisioni del
Nucleo di valutazione assunte nella riunione del 24 marzo 2015.
Pag. 682

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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00080
IPAB per l'Assistenza all'Infanzia Opera S. Vincenzo D Paoli e Societ degli Asili d'Infanzia di Roma.
Rinnovo Consiglio di Amministrazione.

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OGGETTO: IPAB per lAssistenza allInfanzia Opera S. Vincenzo d Paoli e Societ degli
Asili dInfanzia di Roma. Rinnovo Consiglio di Amministrazione.
.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO


Su proposta dellAssessore alle Politiche Sociali e Sport

VISTA

la Costituzione della Repubblica Italiana;

VISTO

lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA

la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche ed


integrazioni;

VISTO

il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta


Regionale del 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche;

VISTO

il Decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 9


concernente il trasferimento alle Regioni a Statuto Ordinario delle funzioni
Amministrative statali in materia di Beneficenza Pubblica e del relativo
personale;

VISTO

il Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 recante:


Attuazione della delega di cui allart. 1 della legge 22 luglio 1975 n.
282, con particolare allart. 14 Persone giuridiche private ;

VISTI

gli articoli 10 e 30 della legge 8 novembre 2000, n. 328 Legge quadro per
la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.

VISTO

il Decreto Legislativo 4 maggio 2001, n. 207 concernente Riordino del


sistema delle istituzioni pubbliche di Assistenza e Beneficenza, a norma
dellart. 10 della legge 8 novembre 2000, n. 328;

VISTO

il Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78 recante: Misure urgenti in materia


di stabilizzazione finanziaria e di competitivit economica ed in
particolare lart. 6 che contiene disposizioni relative alla riduzione dei costi
degli apparati amministrativi;

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VISTO

latto di organizzazione del Direttore del Dipartimento Istituzionale e


Territorio del 13 gennaio 2012, n. A00141: Vigilanza sullattivit
amministrativa delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza.

VISTO

il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39 Disposizioni in materia di


inconferibilit ed incompatibilit di incarichi presso le pubbliche
amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma
dellarticolo 1, comma 49 e 50, della legge 6 novembre 2012 n. 190;

VISTO

lo Statuto dellEnte ed in particolare lart. 9 che prevede un consiglio di


amministrazione composto da cinque membri, di cui tre, compreso il
Presidente, nominati dalla Regione Lazio, due dal Comune di Roma. Tutti
i componenti del consiglio di amministrazione durano in carica cinque
anni e sono rinominabili. In caso di sostituzione individuale per morte,
dimissioni o altra causa, i nuovi nominati durano in carica solo per il
periodo restante il quinquennio in corso e possono essere riconfermati;

VISTO

il Decreto del Presidente della Regione Lazio del 29 gennaio 2010 n.


T0024, con il quale stato rinnovato il consiglio di amministrazione dell
Ipab, scaduto per compimento del mandato;

VISTA

la nota dell8 aprile 2015 prot. n. RA/24693, trasmessa via PEC l8 aprile
2015, acquisita dalla Regione Lazio il 10 aprile 2015, prot. n. 196119 con
la quale il capo di Gabinetto del Sindaco di Roma Capitale trasmette
lordinanza del Sindaco del 7 aprile 2015 n. 72 di designazione di Palombi
Silvia e Davoli Cristiano in seno al consiglio di amministrazione dellIpab
per lAssistenza allInfanzia Opera S. Vincenzo d Paoli e Societ degli
Asili dInfanzia di Roma nonch i rispettivi curriculum;

TENUTO CONTO che nella medesima ordinanza si attesta che per i soggetti designati non
sussistono cause di incompatibilit e inconferibilit di cui al decreto
legislativo n. 39/2013;
VISTA

la nota del 22 aprile 2015 prot. SP n. 393, acquisita agli atti di questa
Direzione, pari data prot. n. 221377, con la quale lAssessore alla Politiche
Sociali e Sport designa, quali rappresentanti di competenza della Regione
Lazio in seno al consiglio di amministrazione dellente: Parrucci Daniele
in qualit di Presidente, Bellisari Antonietta e Mazzarotto Antonio;

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PRESO ATTO che i designati dichiarano di essere in possesso dei requisiti previsti dalle
normative vigenti anche in materia di Ipab;
VISTI

i curriculum

DECRETA
di nominare il Consiglio di Amministrazione dell IPAB per lAssistenza allInfanzia
Opera S. Vincenzo d Paoli e Societ degli Asili dInfanzia di Roma nella seguente
composizione:
Parrucci Daniele
Bellisari Antonietta
Mazzarotto Antonio
Palombi Silvia
Davoli Cristiano

Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere

I componenti del consiglio di amministrazione durano in carica dalla data del presente
decreto, per il periodo previsto dallart. 9 dello statuto dellente.
Per lo svolgimento delle funzioni ai componenti del consiglio di amministrazione spetta
una indennit di funzione il cui ammontare stabilito annualmente con deliberazione del
consiglio, qualora le condizioni finanziarie dellente ne consentano la copertura.
Per i componenti , dipendenti della Regione Lazio, si applica lart. 18 della legge regionale
del 28 giugno 2013 n. 4 incarichi dipendenti regionali.
Avverso il presente Decreto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale
Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla
comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni
120 (centoventi).
Il presente Decreto, redatto in duplice originale, uno per gli atti della Direzione Regionale
Risorse Umane e Sistemi Informativi, laltro per i successivi adempimenti della struttura
competente per materia e sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Il Presidente
Nicola Zingaretti

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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00082
Legge Regionale 8 gennaio 1986, n. 8 Decadenza della nomina del Geom. Romolo Campagna a perito
demaniale per la sistemazione delle terre di uso civico gestite dal Comune di Monte San Biagio (LT).

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Oggetto: Legge Regionale 8 gennaio 1986, n. 8 Decadenza della nomina del Geom. Romolo
Campagna a perito demaniale per la sistemazione delle terre di uso civico gestite dal Comune di
Monte San Biagio (LT).
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
SU PROPOSTA dellAssessore regionale allAgricoltura, Caccia e Pesca;
VISTA la Costituzione della Repubblica Italiana;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, concernente Disciplina del Sistema
organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale;
VISTO il Regolamento 6 settembre 2002, n. 1 Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della Giunta regionale e s.m.i.;
VISTA la L. 16/06/1927, n. 1766;
VISTO il R.D. 26/02/1928, n. 332;
VISTO il D.P.R. 24/07/1977, n. 616;
VISTA la L.R. 03/01/1986, n. 1 e successive modificazioni ed integrazioni;
VISTA la L.R. 08/01/1986, n. 8 che istituisce lAlbo Regionale dei periti, degli istruttori e dei
delegati tecnici per il conferimento degli incarichi connessi ad operazioni in materia di usi civici;
VISTA la Determinazione del Direttore del Dipartimento Economico ed Occupazionale n. 1930 del
04.12.2003 avente ad oggetto Usi civici e diritti collettivi Principi e criteri per lattribuzione di
incarichi connessi ad operazioni in materia di usi civici;
VISTA la nota del Comune di Monte San Biagio prot. n. 11698 del 18/11/2014 con la quale si
chiede la sostituzione del perito demaniale Geom. Romolo Campagna per decadenza dellincarico
conferito con Determinazione del Dipartimento Sviluppo Agricolo e Mondo Rurale n. 622 del
05.06.2000;
VISTA la Determinazione del Dipartimento Sviluppo Rurale e Mondo Rurale n. 622 del 05.06.2000
con la quale il Geom. Romolo Campagna stato nominato perito demaniale per la sistemazione dei
terreni di uso civico per il Comune di Monte San Biagio nonch tecnico per la determinazione del
valore dei terreni ai sensi dellart. 8 della L. 1/1986;
VISTO il verbale di accettazione di incarico sottoscritto in data 08/06/2000 dal Geom. Romolo
Campagna e dal Dirigente dellArea F della Regione Lazio dal quale si evince che i termini per
lespletamento delle operazioni di sistemazione delle terre di uso civico venivano fissati in mesi
dodici dalla data della sottoscrizione del verbale medesimo o dalla sottoscrizione di eventuale
convenzione con il Comune interessato, salvo proroga da richiedersi prima della scadenza degli
stessi;
DATO ATTO che con nota n. 676787 del 04/12/2014 , inviata in data 05/12/2014 a mezzo di posta
elettronica certificata, la Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca ha
comunicato al Geom. Romolo Campagna lavvio del procedimento di revoca dallincarico di che
trattasi, con linvito a presentare, nel termine di dieci giorni, eventuali osservazioni in merito alle
motivazioni addotte dal Comune a sostegno della richiesta presentata;

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PRESO ATTO che il summenzionato professionista, in riscontro alla summenzionata nota n.


676787/2014, ha presentato le proprie osservazioni in merito, anticipandole a mezzo posta
elettronica certificata in data 09/12/2014, con nota acquisita al protocollo n. 712819 della Direzione
Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca in data 23/12/2014, integrata con
successiva nota acquisita al medesimo protocollo n. 14279 in data 13/01/2015;
ATTESO che:
- il Geom. Campagna Romolo giustifica il ritardo nella conclusione delle sistemazioni dei terreni di
demanio civico sia per la ritardata sottoscrizione della convenzione con il Comune, avvenuta
nellanno 2004, sia per la mancata consegna della relazione istruttoria che avrebbe dovuto
redigere listruttore Dr. Edoardo Serata, sia per problemi di accesso allarchivio del Commissario
agli Usi Civici di Roma;
- in data 17/05/2013 il medesimo ha sottoscritto una ulteriore convenzione con il medesimo
Comune per la redazione della cartografia propedeutica alla chiusura della verifica demaniale che
ha redatto lui stesso e depositata a novembre 2014;
PRESO ATTO che il Comune di Monte San Biagio con nota prot. n. 3146 del 24/03/2015, in
riscontro alla nota regionale n. 117516 del 03.03.2015, conferma la volont di sostituzione del perito
demaniale sottolineando che le ragioni sul ritardo nei tempi di consegna dei lavori peritali addotte
dallo stesso perito non sono da addebitarsi allamministrazione comunale e che gli oneri dovuti al
medesimo sono stati comunque liquidati tutti tranne alcuni dovuti per le pratiche iniziali, ed
evidenziando che la richiesta sostituzione, consentita dalla vigente normativa, viene altres a
soddisfare il principio di trasparenza, economicit e rotazione degli incarichi;
CONSIDERATO, altres che sia la verifica demaniale che la corrispondente cartografia, redatta in
sostituzione del Dr. E. Serata, deve intendersi, di fatto, un espletamento di incarico conferito
unitariamente dal Comune di Monte San Biagio e non dalla Regione Lazio, evidenziando, che per
la fattispecie, il Geom. Romolo Campagna, a norma della L.R. n 8/1986 e successivo Regolamento
n. 4/1988, non avrebbe potuto ricevere formalmente lincarico di istruttore essendo iscritto alla
Sezione I dellAlbo Regionale dei Periti demaniali ed istruttori, istituito con la citata Legge
Regionale 8/1986;
EVIDENZIATO, altres, che la Verifica Demaniale di che trattasi non costituiva oggetto
dellincarico come sopra conferito al Geom. Romolo Campagna, dovendosi egli stesso limitare ad
una relazione ricognitiva del comprensorio di uso civico contenente, semplicemente, i dati catastali
oggetto delle operazioni di sistemazione;
CONSIDERATO che quanto prodotto dal Geom. Romolo Campagna, se pur oltre i termini
contrattuali ed al di fuori dellincarico conferito, stato comunque ritenuto valido dalla struttura
regionale competente in materia di usi civici, che ne ha disposto anche la pubblicizzazione a favore
della collettivit di Monte San Biagio;
RILEVATO che per lespletamento di tali attivit il Comune medesimo ha provveduto, comunque,
alla liquidazione degli onorari dovuti al perito;
CONSTATATO che lincarico al Geom. Romolo Campagna deve intendersi a tutti gli effetti
decaduto per decadenza dei termini di cui alla Determinazione n. 622/2000 ed al verbale di
accettazione incarico sottoscritto in data 08/06/2000, a cui non stato concesso alcuna proroga, che
evidentemente non avrebbe potuto essere di durata decennale;
TENUTO CONTO, altres, che il perito demaniale deve operare nellambito di un rapporto
professionale fiduciario con lente gestore interessato alle operazioni di verifica e/o sistemazione
demaniale;

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RITENUTO, pertanto, di dare seguito alla richiesta del Comune di Monte San Biagio e provvedere
a dichiarare decaduta la nomina del Geom. Romolo Campagna;
Per i motivi esposti in premessa,
DECRETA
1. di dichiarare decaduta la nomina del Geom. Romolo Campagna a perito demaniale per il
Comune di Monte San Biagio conferita con Determinazione del Dipartimento Sviluppo
Agricolo e Mondo Rurale n. n. 622 del 05.06.2000;
2. il presente provvedimento sar notificato alle parti interessate per la dovuta conoscenza.
Avverso il presente Decreto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio nel termine di sessanta giorni ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato
entro il termine di centoventi giorni dalla data di notifica alle parti interessate.
Il presente Decreto, redatto in due originali, uno per gli atti della Direzione regionale Risorse umane
e Sistemi informativi - Area Attivit Istituzionali laltro per i successivi adempimenti della struttura
competente per materia, sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Il Presidente
Nicola Zingaretti

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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00084
Conferma del Dott. Marco Lombardi nell'incarico di Sindaco effettivo nel Collegio Sindacale del C.A.R.
S.c.p.A., in rappresentanza della Regione Lazio.

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Oggetto: Conferma del Dott. Marco Lombardi nellincarico di Sindaco effettivo nel Collegio
Sindacale del C.A.R. S.c.p.A., in rappresentanza della Regione Lazio.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
SU PROPOSTA dellAssessore alle Attivit produttive e Sviluppo economico;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 recante Disciplina del sistema organizzativo
della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale e
successive modificazioni;
VISTO il Regolamento degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale n. 1 del 6 settembre 2002 e
successive modificazioni;
VISTA la Legge Regionale 7 dicembre 1984, n. 74 recante Norme per la disciplina dei mercati
all'ingrosso, e successive modificazioni;
VISTO lart.11 della Legge 28 febbraio 1986, n. 41 recante Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1986);
VISTA la Legge Regionale 13 febbraio 1987 n.14 recante Costituzione delle societ consortili
previste nell' art. 11 della legge 28 febbraio 1986, n. 41, che ha autorizzato la Regione Lazio a
sottoscrivere quote di partecipazione alle societ consortili a maggioranza pubblica;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale 6 settembre 1988, n.8072, che ha approvato la
partecipazione azionaria della Regione Lazio alla societ Centro Agroalimentare di Roma
C.A.R. S.c.p.A.;
CONSIDERATO che nelle annualit 1996, 1998, 2002, 2004 e 2011, la Regione Lazio ha
provveduto a sottoscrivere gli aumenti di capitale, di volta in volta, deliberati dallAssemblea
Straordinaria dei Soci del Centro Agroalimentare di Roma (C.A.R.) S.c.p.A.;
CONSIDERATO che la Regione Lazio titolare di una quota azionaria del C.A.R. S.c.p.A. pari al
26,79 % del capitale sociale, unitamente a Holding Camera S.r.l. (gi CCIAA di Roma) titolare
del 33,03 % del capitale sociale, Roma Capitale (gi Comune di Roma) titolare del 28,37 %, la
Provincia di Roma titolare del 2,83 %, n. 3 Banche titolari del 7,65 % (ciascuna con il 2,55 %),
ed altri privati dell1,34 %;
VISTO lo Statuto del Centro Agroalimentare Roma (C.A.R.) S.c.p.A.;
CONSIDERATO che lattuale Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A. stato rinnovato
nellannualit 2012 e scade nel 2015 alla data dellAssemblea convocata per lapprovazione del
bilancio relativo al terzo esercizio dalla carica;
VISTO il Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00039 del 15/05/2013 recante
Designazione di un rappresentante regionale nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A. con
quale si provveduto a designare il Dott. Marco Lombardi quale Sindaco effettivo nel suddetto
Collegio Sindacale in rappresentanza della Regione Lazio;
VISTA la nota prot. n.421-U/15/VG/DG/gcs del 14/05/2015, con la quale il Presidente del C.A.R.
S.c.p.A. ha convocato lAssemblea Ordinaria dei Soci per il giorno 29 aprile 2015, ore 11.30 in
seconda convocazione, per discutere e deliberare, tra gli altri argomenti, sul seguente punto
allordine del giorno Deliberazioni ai sensi dellart. 2364, comma 1, n.2) e 3): nomina dei
membri del Collegio Sindacale e del Presidente; determinazione dei compensi spettanti al
Presidente ed ai membri del Collegio Sindacale;

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CONSIDERATO che lart. 25, comma 2, dello Statuto societario, relativo alla Composizione del
Collegio Sindacale, prevede che allazionista di maggioranza relativa spetta la designazione
del Presidente del Collegio Sindacale e di un Sindaco supplente, allazionista detentore del
pacchetto azionario immediatamente successivo (il secondo, nellordine) spetta la designazione
di un Sindaco effettivo e di un Sindaco supplente, al terzo azionista spetta la designazione di un
Sindaco effettivo;
CONSIDERATO che nellattuale composizione del capitale sociale del C.A.R. S.c.p.A. risulta
quale detentore del pacchetto azionario di maggioranza la Holding Camera S.r.l. (gi CCIAA di
Roma), quale secondo azionista Roma Capitale e quale terzo azionista la Regione Lazio;
CONSIDERATO che la Regione Lazio, per quanto sopra, ha facolt di designare un Sindaco
effettivo del Collegio Sindacale della suddetta Societ;
CONSIDERATO che lart. 25, comma 3, dello Statuto societario stabilisce che i Sindaci restano in
carica tre esercizi; sono rieleggibili e scadono alla data dellAssemblea convocata per
lapprovazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica;
RITENUTO di dover confermare, ai sensi dellart. 41 dello Statuto regionale, il Dr. Marco
Lombardi nellincarico di Sindaco effettivo del Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A., in
rappresentanza della Regione Lazio;
VISTO il curriculum vitae del suddetto nominativo;
TENUTO CONTO che il suddetto nominativo ha rilasciato, a norma dellarticolo 47 del Decreto
del Presidente della Repubblica 28 Dicembre 2000 n. 445, una dichiarazione attestante la propria
disponibilit alla nomina ed allo svolgimento del relativo incarico, linesistenza di cause di
incompatibilit e di divieto per lo svolgimento dellincarico e linsussistenza di una delle cause
di inconferibilit e incompatibilit previste dal Decreto Legislativo 8 aprile 2013 n. 39;
PRESO ATTO che risultano rispettati i requisiti di legge per procedere alla conferma del suddetto
nominativo nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A.;
CONSIDERATO CHE lincarico in questione deve essere concepito nellambito di un rapporto
fiduciario con lAmministrazione regionale;
DECRETA
di confermare, ai sensi dellart. 41 dello Statuto regionale, il Dr. Marco Lombardi, nato a Roma
il 24 agosto 1974, nellincarico di Sindaco effettivo nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A. in
rappresentanza della Regione Lazio.
Ai sensi della vigente normativa, tutte le spese inerenti a detto incarico sono a carico del C.A.R.
S.c.p.A..
Le premesse sono parte integrante e sostanziale del presente atto.
Avverso il presente Decreto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.
Il presente decreto redatto in due originali di cui uno per gli atti della Direzione Regionale Risorse
Umane e Sistemi informativi, Area Attivit Istituzionali, laltro per i successivi adempimenti della
Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico e le Attivit produttive e sar pubblicato sul
Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente
Nicola Zingaretti

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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00085
Nomina del gruppo di lavoro di cui all'articolo 2 della Legge Regionale 31 dicembre 2002 n. 46 e s.m.i,
finalizzato alla predisposizione di un programma operativo di interventi nella zona dell'Area Industriale di
Piedimonte S. Germano (FR).

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OGGETTO: Nomina del gruppo di lavoro di cui allarticolo 2 della Legge Regionale 31 dicembre
2002 n. 46 e s.m.i, finalizzato alla predisposizione di un programma operativo di
interventi nella zona dellArea Industriale di Piedimonte S. Germano (FR).

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO


SU PROPOSTA dellAssessore allo Sviluppo economico e alle Attivit produttive;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, concernente Disciplina del sistema organizzativo
della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e
successive modifiche;
VISTO il regolamento regionale di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale
n. 1 del 6 settembre 2002 e successive modifiche;
VISTA la legge regionale n. 46 del 31/12/2002, recante gli interventi per il sostegno allo sviluppo
e alloccupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento FIAT di Piedimonte S.
Germano (FR);
VISTI, gli articoli 1 2 della sopracitata legge, ai sensi dei quali la Giunta Regionale approva un
programma operativo di interventi diretti a sostenere lo sviluppo economico, loccupazione ed il
rafforzamento della competitivit del sistema produttivo locale, delle aree interessate dalla crisi
dello stabilimento FIAT di Piedimonte S. Germano (FR), la cui predisposizione curata da un
apposito gruppo di lavoro coordinato dal direttore Regionale in materia di sviluppo economico di
attivit produttive o di un suo delegato;
VISTA la D.G.R n. 808 del 25/11/2014 concernente: Legge Regionale 31 dicembre 2002 n. 46 e
s.m.i. - Istituzione, modalit di costituzione e di funzionamento di un gruppo di lavoro per la
predisposizione di un programma operativo di interventi nella zona dellArea industriale di
Piedimonte S. Germano (FR);
VISTE le sotto elencate note:
prot. n. 159337 del 23/03/2015, con cui il Direttore pro tempore della Direzione Regionale
per lo Sviluppo economico e le attivit produttive designa, per le attivit relative al gruppo
di lavoro in argomento, come delegata la Dirigente dellArea Infrastrutture per lo Sviluppo
Economico Dott.ssa Daniela Cesarini Sforza;
prot. n. 113740 del 02/03/2015, con cui il Direttore pro tempore della Direzione Regionale
Lavoro designa, per le attivit relative al gruppo di lavoro in argomento, come delegato il
Dirigente dellArea Attuazione Interventi Dott. Pietro Orazio Ferlito;
prot. n. 72603 del 10/02/2015, con cui il Direttore regionale pro tempore della Direzione
Regionale per lo Sviluppo economico e le attivit produttive, designa, per le attivit relative
al gruppo di lavoro in argomento, visto il curriculum vitae, come Esperto di sistemi
produttivi locali la Dott.ssa Francesca Rosati;

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prot. n. 698877 del 16/12/2014, con cui il Direttore Regionale pro tempore della Direzione
Regionale Lavoro designa, per le attivit relative al gruppo di lavoro in argomento, visto il
curriculum vitae, come esperto di sistemi produttivi locali la Dott.ssa Giulia Sforza;
prot. n. 0002413 del 06/02/2015, con cui il Direttore Generale di Lazio Innova S.p.A.
designa, per le attivit relative al gruppo di lavoro in argomento, il Dott. Luigi Campitelli,
Responsabile del Servizio Internazionalizzazione, Reti e Studi;
prot. n. 365 del 13/01/2015, dellUniversit di Cassino e del Lazio Meridionale, con cui il
Rettore Ciro Attaianese ha comunicato la propria disponibilit alla partecipazione al gruppo
di lavoro in argomento;

VISTO il D.lgs. 08 aprile 2013 n.39 in materia inconferibilit ed incompatibilit di incarichi presso
le pubbliche amministrazioni;
CONSIDERATO che, la partecipazione al gruppo di lavoro avviene a titolo gratuito, senza alcun
compenso a carico della Regione e rimarr in carica fino allapprovazione, da parte della Giunta
Regionale, previo parere delle Commissioni consiliari competenti, del programma operativo di
interventi diretti alla qualificazione del tessuto produttivo e di valorizzazione delle potenzialit del
territorio interessato dalla crisi dello stabilimento FIAT di Piedimonte S. Germano (FR).
DECRETA
per le motivazioni espresse in narrativa, che si richiamano integralmente di nominare quali
componenti del gruppo di lavoro Legge Regionale 31 dicembre 2002 n. 46 e s.m.i. per il sostegno
interventi dello sviluppo delloccupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento FIAT
di Piedimonte S. Germano (FR):

la Dott.ssa Daniela Cesarini Sforza come delegata del Direttore pro tempore della Direzione
Regionale per lo Sviluppo economico e le attivit produttive;
il Dott. Pietro Orazio Ferlito come delegato del Direttore pro tempore della Direzione
Regionale Lavoro;
la Dott.ssa Francesca Rosati, come Esperto di sistemi produttivi locali della Direzione
Regionale per lo Sviluppo economico e le attivit produttive;
la Dott.ssa Giulia Sforza, come esperto di sistemi produttivi locali della Direzione
Regionale Lavoro;
il Dott. Luigi Campitelli, come delegato del Direttore Generale di Lazio Innova S.p.A.;
il Rettore Ciro Attaianese dellUniversit di Cassino e del Lazio Meridionale,

Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo


Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla comunicazione, ovvero, ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni 120 (centoventi).
Il presente Decreto, redatto in due originali, uno per gli atti della Direzione regionale Risorse umane
e Sistemi informativi, Area Attivit istituzionali, laltro per i successivi adempimenti della struttura
competente per materia, sar pubblicato sul sito internet www.regione.lazio.it e sul Bollettino
Ufficiale della Regione Lazio
Il Presidente
Nicola Zingaretti

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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00086
DESIGNAZIONE DEL COMPONENTE DEL COLLEGIO SINDACALE DEL CONSORZIO
INDUSTRIALE DI ROMA LATINA.

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OGGETTO: Designazione di un componente del Collegio Sindacale del Consorzio Industriale


Roma-Latina.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
SU PROPOSTA dellAssessore allo Sviluppo economico e alle Attivit produttive;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, concernente Disciplina del sistema organizzativo
della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e
successive modifiche;
VISTO il regolamento regionale di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale
n. 1 del 6 settembre 2002 e successive modifiche;
VISTA la legge regionale 29 maggio 1997, n.13 concernente Consorzi per le aree e i nuclei di
sviluppo industriale e successive modifiche;
VISTO in particolare, larticolo 4 della suddetta legge che individua, quali organi del Consorzio,
lassemblea, il consiglio di amministrazione, il presidente e il collegio sindacale, stabilendo che gli
organi stessi durano in carica tre anni e sono rinnovati entro quarantacinque giorni dalla scadenza
secondo quanto previsto dal decreto legge 16 marzo 1994, n.293, convertito con modificazioni dalla
legge 15 luglio 1994, n. 444;
VISTO il decreto legislativo 08 aprile 2013, n. 39: Disposizioni in materia di inconferibilit e
incompatibilit di incarichi presso la pubblica amministrazione e presso gli enti privati in controllo
pubblico, a norma dellart. 1, commi 49 e 50 della legge 06 novembre 2012, n. 190;
VISTA la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica e di contenimento
della spesa, con particolare riguardo alle disposizioni contenute nel decreto legge 31 maggio 2010,
n. 78 Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivit economica
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2010, n. 122;
VISTA altres, la recente normativa regionale in materia di riduzione della spesa e di
razionalizzazione dellordinamento regionale, con particolare riguardo alle disposizioni contenute
nella legge regionale 28 giugno 2013, n. 4 Disposizioni urgenti di adeguamento allart. 2 del
decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 07 dicembre 2012,
n.213, relativo alla riduzione dei costi della politica nonch misure in materia di razionalizzazione,
controlli e trasparenza dellorganizzazione degli uffici e servizi della Regione e nella legge
regionale 14 luglio 2014, n. 7 Misure finalizzate al miglioramento della funzionalit della Regione:
Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell' ordinamento regionale nonch
interventi per lo sviluppo e la competitivit dei territori e a sostegno delle famiglie;

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VISTO il Decreto del Presidente n. T00042 del 17/03/2015 con il quale si provveduto a nominare
i componenti dellAssemblea generale del Consorzio Industriale Roma-Latina;
ATTESO che, ai sensi del suddetto articolo 4 della L.R. 13/1997, il Collegio sindacale nominato
dall'Assemblea generale del Consorzio ed composto da tre membri, compreso il presidente
designato dalla Regione;
CONSIDERATO che, ai sensi dellart. 4 lett. d) della legge regionale n.13/97, un componente del
Collegio sindacale con funzioni di Presidente, viene designato, dal Presidente della Regione con
decreto;
RILEVATO che lincarico in questione deve essere conferito ad un soggetto iscritto al registro dei
revisori legali di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva
2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati, che modifica le
direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE, e che abroga la direttiva 84/253/CEE) e successive modifiche;
CONSIDERATO che la durata in carica prevista dalla legge regionale e dallo Statuto dellente
espressamente riferita agli organi nel loro complesso e non agli incarichi dei singoli componenti la
cui scadenza non pu, in nessun caso, andare oltre quella stabilita per lintero organo di riferimento;
PRESO ATTO che, il compenso per lincarico di Presidente del Collegio sindacale del Consorzio
viene determinato dal Consiglio dAmministrazione del Consorzio medesimo nel rispetto di quanto
stabilito dalla normativa vigente;
VISTO il curriculum del dott. Sebastiano Gobbo;
RITENUTO pertanto, di procedere alla nomina del Dr. Sebastiano Gobbo, quale componente del
collegio sindacale del Consorzio Industriale Roma-Latina, con funzioni di Presidente, che rester in
carica per tutta la durata dellintero organo di riferimento.

DECRETA

per le motivazioni espresse in narrativa, che si richiamano integralmente:


- di nominare il Dr. Sebastiano Gobbo, quale componente del collegio sindacale del Consorzio
Industriale Roma-Latina, con funzioni di Presidente, che rester in carica per tutta la durata
dellintero organo di riferimento.
Lefficacia della nomina del revisore dei conti unico resta subordinata alla verifica della inesistenza
delle cause di inconferibilit e incompatibilit previste dalla normativa vigente, con particolare
riguardo al decreto legislativo n. 39/2013.

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Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo


Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla comunicazione, ovvero, ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni 120 (centoventi).
Il presente decreto redatto in due originali, uno per gli atti della Direzione Regionale Risorse
Umane e Sistemi Informativi, Area Attivit Istituzionali, laltro per i successivi adempimenti della
struttura competente per materia e sar pubblicato sul sito internet www.regione.lazio.it e sul
Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente
Nicola Zingaretti

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00087
Rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015 relativo alla
designazione del componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale
della Provincia di Frosinone.

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OGGETTO: Rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015
relativo alla designazione del componente del Consiglio di Amministrazione del
Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
SU PROPOSTA dellAssessore allo Sviluppo economico e alle Attivit produttive;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, concernente Disciplina del sistema organizzativo
della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e
successive modifiche;
VISTO il regolamento regionale di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale
n. 1 del 6 settembre 2002 e successive modifiche;
VISTA la legge regionale 29 maggio 1997, n.13 concernente Consorzi per le aree e i nuclei di
sviluppo industriale e successive modifiche;
VISTO in particolare, larticolo 4 della suddetta legge che individua, quali organi del Consorzio,
lassemblea, il Consiglio di Amministrazione, il Presidente e il Collegio sindacale, stabilendo che
gli organi stessi durano in carica tre anni e sono rinnovati entro quarantacinque giorni dalla
scadenza secondo quanto previsto dal decreto legge 16 marzo 1994, n. 293, convertito con
modificazioni dalla legge 15 luglio 1994, n. 444;
VISTO il decreto legislativo 08 aprile 2013, n. 39: Disposizioni in materia di inconferibilit e
incompatibilit di incarichi presso la pubblica amministrazione e presso gli enti privati in controllo
pubblico, a norma dellart. 1, commi 49 e 50 della legge 06 novembre 2012, n. 190;
VISTA la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica e di contenimento
della spesa, con particolare riguardo alle disposizioni contenute nel decreto legge 31 maggio 2010,
n. 78 Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivit economica
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2010, n. 122;
VISTA altres, la recente normativa regionale in materia di riduzione della spesa e di
razionalizzazione dellordinamento regionale, con particolare riguardo alle disposizioni contenute
nella legge regionale 28 giugno 2013, n. 4 Disposizioni urgenti di adeguamento allart. 2 del
decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 07 dicembre 2012,
n.213, relativo alla riduzione dei costi della politica nonch misure in materia di razionalizzazione,
controlli e trasparenza dellorganizzazione degli uffici e servizi della Regione e nella legge
regionale 14 luglio 2014, n. 7 Misure finalizzate al miglioramento della funzionalit della Regione:
Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell' ordinamento regionale nonch
interventi per lo sviluppo e la competitivit dei territori e a sostegno delle famiglie;

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VISTO il decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015, con il quale si
provveduto a designare, in rappresentanza della Regione Lazio, in qualit di componente del
Consiglio di Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di
Frosinone, la Sig.ra Francesca Romiti, stabilendo la relativa durata in carica per tutta la durata
dellintero Organo di riferimento;
ATTESO che con il decreto di cui sopra stato stabilito un compenso in coerenza con le
disposizioni normative applicate ai compensi degli altri componenti del consiglio di
amministrazione in carica alla data di adozione del decreto stesso;
CONSIDERATO che la nomina della Sig.ra Francesca Romiti viene ratificata dallAssemblea
generale del Consorzio in questione successivamente allapprovazione del bilancio relativo allanno
2014, in modo da garantire un rinnovo contestuale dellintero organo;
CONSIDERATO che, stante il rinnovo contestuale dellintero organo, il compenso dovuto alla
Sig.ra Francesca Romiti deve essere uniformato al compenso degli altri componenti del nuovo
consiglio di amministrazione per i quali pu essere stabilita solo la corresponsione di un gettone di
presenza di importo non superiore a 30,00 a seduta, in attuazione delle norme statali e regionali in
materia di spending review;
RITENUTO pertanto, di procedere alla rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n.
T00034 del 9 marzo 2015 relativamente al compenso spettante alla Sig.ra Francesca Romiti in
qualit di componente del C.d.A. del Consorzio per lo Sviluppo Industriale per la Provincia di
Frosinone, con la previsione di un gettone di presenza di importo pari a 30,00 a seduta.

DECRETA
per le motivazioni espresse in narrativa, che si richiamano integralmente:

di procedere alla rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9
marzo 2015, relativamente al compenso spettante alla Sig.ra Francesca Romiti in qualit di
componente del C.d.A. del Consorzio per lo Sviluppo Industriale per la Provincia di
Frosinone, stabilendo che il compenso stesso si configuri quale gettone di presenza di
importo pari a 30,00 a seduta.

Il presente decreto redatto in due originali, uno per gli atti della Direzione Regionale Risorse
Umane e Sistemi Informativi, Area Attivit Istituzionali, laltro per i successivi adempimenti della
struttura competente per materia e sar pubblicato sul sito internet www.regione.lazio.it e sul
Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla comunicazione, ovvero, ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni 120 (centoventi).

IL PRESIDENTE
Nicola Zingaretti

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00088
DESIGNAZIONE DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL
CONSORZIO INDUSTRIALE DI ROMA LATINA.

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OGGETTO: Designazione di un componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio


Industriale Roma-Latina.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO

SU PROPOSTA dellAssessore allo Sviluppo economico e alle Attivit produttive;


VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, concernente Disciplina del sistema organizzativo
della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e
successive modifiche;
VISTO il regolamento regionale di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale
n. 1 del 6 settembre 2002 e successive modifiche;
VISTA la legge regionale 29 maggio 1997, n.13 concernente Consorzi per le aree e i nuclei di
sviluppo industriale e successive modifiche;
VISTO in particolare, larticolo 4 della suddetta legge che individua, quali organi del Consorzio,
lassemblea, il consiglio di amministrazione, il presidente e il collegio sindacale, stabilendo che gli
organi stessi durano in carica tre anni e sono rinnovati entro quarantacinque giorni dalla scadenza
secondo quanto previsto dal decreto legge 16 marzo 1994, n.293, convertito con modificazioni dalla
legge 15 luglio 1994, n. 444;
VISTO il decreto legislativo 08 aprile 2013, n. 39: Disposizioni in materia di inconferibilit e
incompatibilit di incarichi presso la pubblica amministrazione e presso gli enti privati in controllo
pubblico, a norma dellart. 1, commi 49 e 50 della legge 06 novembre 2012, n. 190;
VISTA la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica e di contenimento
della spesa, con particolare riguardo alle disposizioni contenute nel decreto legge 31 maggio 2010,
n. 78 Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivit economica
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2010, n. 122;

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VISTA altres, la recente normativa regionale in materia di riduzione della spesa e di


razionalizzazione dellordinamento regionale, con particolare riguardo alle disposizioni contenute
nella legge regionale 28 giugno 2013, n. 4 Disposizioni urgenti di adeguamento allart. 2 del
decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 07 dicembre 2012,
n.213, relativo alla riduzione dei costi della politica nonch misure in materia di razionalizzazione,
controlli e trasparenza dellorganizzazione degli uffici e servizi della Regione e nella legge
regionale 14 luglio 2014, n. 7 Misure finalizzate al miglioramento della funzionalit della Regione:
Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell' ordinamento regionale nonch
interventi per lo sviluppo e la competitivit dei territori e a sostegno delle famiglie;
VISTO il Decreto del Presidente n. T00042 del 17/03/2015 con il quale si provveduto a nominare
i componenti dellAssemblea generale del Consorzio Industriale Roma-Latina;
ATTESO che, ai sensi del suddetto articolo 4 della L.R. 13/1997, il Consiglio di amministrazione
nominato dall'Assemblea generale del Consorzio;
CONSIDERATO che, ai sensi dellart. 4 lett. b) della legge regionale n.13/97, un componente del
Consiglio di amministrazione, viene designato, dal Presidente della Regione con decreto;
CONSIDERATO che la durata in carica prevista dalla legge regionale e dallo Statuto dellente
espressamente riferita agli organi nel loro complesso e non agli incarichi dei singoli componenti la
cui scadenza non pu, in nessun caso, andare oltre quella stabilita per lintero organo di riferimento;
PRESO ATTO che, il compenso per lincarico di componente del C.d.A. Consorzio viene
determinato dal Consiglio dAmministrazione del Consorzio medesimo nel rispetto di quanto
stabilito dalla normativa vigente;
VISTO il curriculum della Signora Alessandra Scaraggi;
RITENUTO pertanto, di procedere alla nomina della Signora Alessandra Scaraggi, quale
componente del C.d.A. del Consorzio Industriale Roma-Latina.

DECRETA

per le motivazioni espresse in narrativa, che si richiamano integralmente:


- di nominare la Signora Alessandra Scaraggi, quale componente del C.d.A. del Consorzio
Industriale Roma-Latina, che rester in carica per tutta la durata dellintero organo di riferimento.
Lefficacia della nomina di componente del C.d.A. del Consorzio Industriale Roma-Latina resta
subordinata alla verifica della inesistenza delle cause di inconferibilit e incompatibilit previste
dalla normativa vigente, con particolare riguardo al decreto legislativo n. 39/2013.

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Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo


Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla comunicazione, ovvero, ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni 120 (centoventi).
Il presente decreto redatto in due originali, uno per gli atti della Direzione Regionale Risorse
Umane e Sistemi Informativi, Area Attivit Istituzionali, laltro per i successivi adempimenti della
struttura competente per materia e sar pubblicato sul sito internet www.regione.lazio.it e sul
Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente
Nicola Zingaretti

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 21 aprile 2015, n. 163
Approvazione dell'aggiornamento del "Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob.
Competitivit regionale e occupazione - Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo".

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OGGETTO: Approvazione dellaggiornamento del Programma Operativo FSE Regione


Lazio 2007-2013 Ob. Competitivit regionale e occupazione - Documento
descrittivo del sistema di gestione e di controllo.
LA GIUNTA REGIONALE
Su proposta dellAssessore alla Formazione, Ricerca, Scuola e Universit
VISTI
-

il Regolamento (CE) n. 1083/2006 e s.m.i., ed in particolare gli artt. 60 e 71,


recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo
Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione che abroga il Regolamento (CE) n.
1260/1999;

il Regolamento (CE) n. 1081/2006 e s.m.i, recante disposizioni relative al Fondo


sociale europeo e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1784/1999;

il Regolamento (CE) n. 1828/2006 e s.m.i , che stabilisce modalit di applicazione


del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul
Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di
coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale;

lart. 71 del Reg. 1083/2006 che dispone la necessit di trasmettere alla CE una
descrizione dei sistemi di gestione e controllo utilizzati dalle amministrazioni
titolari di Programmi Operativi;

il Programma Operativo Regionale FSE, Obiettivo Competitivit regionale e


Occupazione 2007-2013 (P.O. FSE 2007-2013), di cui alla Deliberazione del
Consiglio Regionale n. 38 del 28/03/2007, approvato dalla Commissione Europea
con Decisione CE n. C(2007) 5769 del 21.11.2007, successivamente modificato
con Decisione CE n. C(2013) 1667 del 19.03.2013 e, quindi, con Decisione CE n.
C(2013) 3001 del 27.05.2013;

la legge n.241 del 1990 e s.m.i, recante Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi;

la circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 2 del 02.02.2009,
concernente la tipologia dei soggetti promotori, ammissibilit delle spese e
massimali di costo per le attivit cofinanziate dal FSE;

la nota n. 66562 del 17/06/2009 con cui l IGRUE ha dichiarato che il sistema di
gestione e di controllo istituito per il programma operativo FSE della Regione
Lazio Obiettivo competitivit regionale e occupazione codice CCI

2007IT052PO004, periodo 2007/2013 conforme agli articoli 58-62 del


regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio e alla sezione 3 del regolamento
(CE) n. 1828/2006 della Commissione;

la nota n. 12288 del 06/07/2009 con cui la Commissione Europea, Direzione


Generale Occupazione, affari sociali e pari opportunit, ha comunicato di
considerare accettabili i documenti di valutazione della conformit presentati e ha

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ritenuto che i sistemi di gestione e controllo del programma operativo FSE della
Regione Lazio Obiettivo competitivit regionale e occupazione codice CCI
2007IT052PO004, periodo 2007/2013 soddisfino i criteri di conformit con il
disposto degli articoli da 58 a 62 del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
-

la D.G.R. n. 850 del 13 novembre 2009 che ha approvato il documento


denominato Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob.
Competitivit regionale e occupazione Documento descrittivo del sistema di
gestione e di controllo (di seguito sistema di gestione e di controllo),
comprensivo di n. 6 piste di controllo;

la Determinazione dirigenziale n. D1260 del 23 marzo 2010 concernente


Approvazione del Manuale operativo delle procedure dellAutorit di gestione Programma Operativo Regionale FSE, Obiettivo Competitivit regionale e
Occupazione 2007-2013;

la D.G.R. n. 221 del 18 maggio 2012 concernente Approvazione


dell'aggiornamento del "Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob.
Competitivit regionale e occupazione - Documento descrittivo del sistema di
gestione e di controllo";

la Determinazione dirigenziale n. B6163 del 17 settembre 2012 concernente


Approvazione della Direttiva Regionale per lo svolgimento, la rendicontazione e il
controllo delle attivit cofinanziate con il Fondo Sociale Europeo e altri Fondi";

il Regolamento regionale 28 marzo 2013, n. 2, concernente: Modifiche al


regolamento regionale 6 settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione
degli uffici e dei servizi della Giunta regionale);

la D.G.R. n. 53 del 22 marzo 2013 e la D.G.R. n. 148 del 12 giugno 2013


concernenti Modifiche del regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1
(Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale" e
successive modificazioni);

il Regolamento regionale 26 giugno 2013, n. 11, concernente: Modifiche al


regolamento regionale 6 settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione
degli uffici e dei servizi della Giunta regionale) e in particolare lart. 1, che
modifica la denominazione di alcune direzioni regionali e lart. 2, che sostituisce
lallegato B del R.R. n. 1/2002, nel quale sono elencate le funzioni delle Direzioni
regionali, modificandone parzialmente le competenze, rispetto allassetto
organizzativo precedente;

la Disposizione n. B02972 12 luglio 2013 Direttiva ai Direttori Regionali del


Dipartimento Programmazione Economica e Sociale per la riorganizzazione delle
strutture organizzative di base denominate "Aree" ed "Uffici";

la Determinazione n. B03022 del 16 luglio 2013 concernente Riorganizzazione


delle aree e degli uffici della Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e
Innovazione, Scuola e Universit, Diritto allo Studio, rettificata dalla
Determinazione B03053 16 luglio 2013;

la D.G.R. n. 300 del 26 settembre 2013 Modifiche al regolamento regionale 6


settembre 2002, n.1, concernente "Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della giunta regionale e successive modificazioni;

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la Determinazione n. G00411 del 15 ottobre 2013 Assegnazione del personale


non dirigenziale in servizio presso la Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e
Innovazione, Scuola e Universit, Diritto allo Studio alle strutture organizzative di
base;

la Determinazione n. G00889 del 23 ottobre 2013 Ridefinizione dellassetto


organizzativo della Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola
e Universit, Diritto allo Studio;

la D.G.R. n. 445 del 10 dicembre 2013 Modifiche del Regolamento regionale 6


settembre 2002, n.1, concernente "Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della Giunta regionale" e successive modificazioni, che istituisce la
struttura denominata Autorit di Audit dei Programmi FESR e FSE cofinanziati
dallUnione europea presso il Segretariato Generale, in considerazione della
necessit di collocare la citata Autorit conformemente a quanto disposto dal
regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni
sui fondi UE 2014-2020, ovvero in posizione di terziet rispetto alle Autorit di
Gestione e alla Autorit di Certificazione, nonch in grado di riferire direttamente
allorgano di vertice dellamministrazione;

la D.G.R. n. 471 del 17 dicembre 2013 Approvazione dellaggiornamento del


Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob. Competitivit regionale
e occupazione - Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo.
Modifica D.G.R. n. 221 del 18 maggio 2012;

Determinazione Dirigenziale n. G05204 del 17 dicembre 2013 Adozione di


Tabelle standard di costi unitari nel quadro delle opzioni di semplificazione per la
rendicontazione dei costi al Fondo Sociale Europeo di cui all'art. 11.3 (b) (i) (ii),
Regolamento CE 1081/2006, modificato dal regolamento (CE) 396/2009, da
applicare all'Avviso pubblico "Torno subito" Programma di interventi rivolto agli
studenti universitari o laureati;

lAtto Organizzativo n. 0006 del 2 aprile 2014 Conferimento dell'incarico di


Responsabile della Struttura "Autorit di Audit dei Programmi FESR e FSE
cofinanziati dall'Unione europea" istituita presso il Segretariato Generale, ai sensi
dell'art. 10, commi 2 e 3, del regolamento regionale n. 1 del 6 settembre 2002, alla
dott.ssa Valeria Raffaele, dirigente di II fascia del Ministero per lo Sviluppo
economico. Approvazione dello schema tipo di contratto;

la Legge 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle citt metropolitane, sulle


province, sulle unioni e fusioni di comuni;

la Determinazione Dirigenziale n. G07599 del 26 maggio 2014 Adozione di


Tabelle standard di costi unitari nel quadro delle opzioni di semplificazione per la
rendicontazione dei costi al Fondo Sociale Europeo di cui all'art. 11.3 (b) (i) (ii),
Regolamento CE 1081/2006, modificato dal regolamento (CE) 396/2009, da
applicare ad attivit di formazione continua;

Determinazione Dirigenziale R.U. 5337 del 30/09/2014 della Provincia di Roma Dipartimento III - Servizi per la Formazione, il Lavoro e la qualit della vita
Organizzazione dell'Organismo Intermedio della Provincia di Roma Dipartimento III "Servizi per la Formazione, il Lavoro e la qualit della vita" -

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Approvazione del nuovo "Documento descrittivo del Sistema di Gestione e


Controllo - Si.Ge.Co., delle nuove Piste di controllo e delle Check list;
-

la Determinazione Dirigenziale n. G15250 del 30 ottobre 2014 Approvazione


schema di Convenzione Regione Lazio - Direzione regionale Formazione, Ricerca
e innovazione, Scuola e universit, Diritto allo studio, in di qualit di AdG del POR
Lazio FSE 2007/2013, e INPS, in qualit di Organismo Intermedio, per la gestione
dell'iniziativa "Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori
giovani" di cui al Decreto Legge 76/2013. Impegno di spesa di Euro 10.000.000,00
a valere sul POR FSE 2007/2013 - Asse II "Occupabilit" Categoria di spesa 66 Capitoli A39207 - A39135 - A39140. Esercizio finanziario 2014;

la D.G.R. n. 831 del 28 novembre 2014 Conferimento dell'incarico di Direttore


della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e innovazione, Scuola e universit,
Diritto allo studio, ai sensi del combinato disposto di cui allart. 162 e dellallegato
H del regolamento di organizzazione 6 settembre 2002 n. 1, a soggetto esterno
allamministrazione regionale, di cui allavviso informativo approvato con
disposizione dirigenziale n. G15954 dell10.11.2014. Approvazione schema di
contratto;

la Determinazione Dirigenziale n. G17456 del 3 dicembre 2014, come modificata


dalle Determinazioni dirigenziali n. G18677 del 23 dicembre 2014 dirigenziali e n.
G03978 dell8 aprile 2015,Approvazione dello schema di Addendum alla
Convenzione tra Regione Lazio e Sviluppo Lazio S.p.A. Reg. Cron. n. 14549 del
22/09/2011 e ss.mm.ii. per la gestione del fondo di Ingegneria Finanziaria a favore
delle PMI e delle micro imprese. Impegno di spesa di Euro 35.000.000,00 - POR
FSE 2007/2013 - Asse I "Adattabilit Capitolo A39239 - Esercizio finanziario
2014 - a favore di Sviluppo Lazio S.p.A. (Cod. Credit. n. 59621);

CONSIDERATO che
-

il Reg. 1083/2006, art. 60, dispone che l Autorit di Gestione responsabile della
gestione e attuazione del Programma Operativo conformemente al principio della
sana gestione finanziaria;

ai sensi del Regolamento regionale del 6 settembre 2002 e s.m.i. (Regolamento di


organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale), come modificato dal
Regolamento regionale 26 giugno 2013, n. 11, la Direzione regionale Formazione,
Ricerca e Innovazione, Scuola Universit, Diritto allo Studio dellAssessorato
Formazione, Ricerca, Scuola e universit della Regione Lazio rappresenta lAutorit
di gestione del POR FSE Ob. 2 ed assicura lesercizio delle funzioni previste dai
regolamenti comunitari in ordine alla programmazione, progettazione, gestione,
monitoraggio, valutazione e controllo delle risorse del Fondo e dei relativi
cofinanziamenti;

con la citata D.G.R. n. 831 del 28 novembre 2014 stato conferito a Fabrizio
Lella lincarico di Direttore della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e
innovazione, Scuola e universit, Diritto allo studio;

con la citata D.G.R. n. 445 del 10 dicembre 2013, stata istituita la struttura
denominata Autorit di Audit dei Programmi FESR e FSE cofinanziati dallUnione

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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europea presso il Segretariato Generale e con A.O. 00006 del 2/4/2014 stato
conferito a Valeria Raffaele l'incarico di Responsabile della Struttura;
-

con la citata Determinazione Dirigenziale n. G15250 del 30 ottobre 2014


individuato un nuovo Organismo intermedio nellIstituto Nazionale per la
Previdenza Sociale INPS per la gestione delliniziativa Incentivi per nuove
assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge
76/2013;

con la citata Determinazione Dirigenziale n. G17456 del 3 dicembre 2014, come


modificata dalla Determina dirigenziale n. G18677 del 23 dicembre 2014 e dalla
Determina dirigenziale n. G03978 dell8 aprile 2015, individuato Sviluppo Lazio
S.p.A. (dal 1/1/2015 Lazio Innova), in qualit di soggetto gestore del Fondo di
ingegneria finanziaria Microcredito di cui allart. 1, commi 20-28 della L.R. n.
10/2006 e s.m.i. a valere sul contributo di partecipazione del POR FSE Lazio 20072013 Asse I - Adattabilit;

con la citata Determinazione Dirigenziale R.U. 5337 del 30/09/2014, la Provincia di


Roma - Dipartimento III - Servizi per la Formazione, il Lavoro e la qualit della
vita, in qualit di Organismo intermedio del PO Lazio FSE 2007/2013, ha approvato
laggiornamento del Documento descrittivo del Sistema di Gestione e Controllo Si.Ge.Co., delle nuove Piste di controllo e delle Check list per la parte di propria
competenza;

la Citt Metropolitana di Roma Capitale, secondo quanto sancito dallarticolo 1,


comma 16, della Legge 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle citt metropolitane,
sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, subentra dal 1 gennaio 2015 alla
Provincia omonima (Organismo intermedio del PO Lazio FSE 2007/2013) e
succede ad essa in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercita le funzioni;

coerentemente con le opzioni di semplificazione per la rendicontazione dei costi al


Fondo Sociale Europeo di cui allart. 11.3 (b) (i) (ii), Regolamento CE 1081/2006,
modificato dal Regolamento (CE) 396/2009, lAutorit di Gestione ha adottato,
con Determinazione Dirigenziale n. G07599 del 26/5/2014 e con Determinazione
Dirigenziale n. G05204 del 17/12/2013, Tabelle standard di costi unitari da
applicare, rispettivamente, ad attivit di formazione continua e ad azioni per la
promozione di percorsi di mobilit transnazionale e interregionale
professionalizzante, finalizzati allacquisizione e al miglioramento delle competenze
di inoccupati, disoccupati ed occupati, previste dallavviso pubblico Torno subito Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati;

il Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo, approvato con la


citata D.G.R. n. 471 del 17 dicembre 2013, di cui costituisce parte integrante,
stabilisce che per ogni aggiornamento riguardante le procedure descritte sar emessa
una nuova versione del presente documento, registrando le informazioni relative alla
data, al numero di revisione ed alle principali modifiche apportate;

CONSIDERATO necessario
-

procedere allaggiornamento del documento denominato Sistema di gestione e di


controllo, approvato con DGR 471/2013, alla luce delle modifiche e integrazioni

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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intervenute nel 2014 a seguito delle suddette disposizioni legislative e dei predetti
atti amministrativi regionali;
-

procedere, pertanto, allaggiornamento del Sistema di gestione e di controllo,


con particolare riferimento ai seguenti contenuti specifici:

aggiornamento dell'Organigramma del POR a seguito dei cambiamenti


intervenuti per la designazione della Autorit di Gestione e dell'Autorit di
Audit (Paragrafo 1.3 );

integrazione e aggiornamento dell'Organigramma e delle procedure di


gestione e controllo relative al nuovo Organismo Intermedio individuato
nellINPS (Paragrafi 1.3 e 2.1 e 3.1);

aggiornamento del documento descrittivo del sistema di gestione e


controllo della Provincia di Roma (Paragrafo 3.4)

aggiornamento della denominazione dellOrganismo intermedio Provincia


di Roma in Citt Metropolitana di Roma Capitale che, ai sensi dellarticolo
1, comma 16, della Legge 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle citt
metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, subentra
dal 1 gennaio 2015 alla Provincia omonima e succede ad essa in tutti i
rapporti attivi e passivi e ne esercita le funzioni (Paragrafi 1.3 e 2.1 3.1 e
3.4);

integrazione delle opzioni di semplificazione dei costi, stabilite


conformemente al Reg. (CE) n. 396/2009 (unit di costo standard e somme
forfettarie) e allart. 11.3, lett. b) del Reg. (CE) n. 1081/2006, e individuate
nelle Tabelle standard di costi unitari per le attivit di formazione continua
e per le azioni per la promozione di percorsi di mobilit transnazionale e
interregionale professionalizzante, finalizzati allacquisizione e al
miglioramento delle competenze di inoccupati, disoccupati ed occupati,
previste dallavviso pubblico Torno subito - Programma di interventi
rivolto agli studenti universitari o laureati (Paragrafo 1.3);

introduzione, nellambito dellAsse I - Adattabilit del POR FSE Lazio 20072013 e coerentemente con le disposizioni della nota COCOF 10-0014-04EN, dello strumento di ingegneria finanziaria Fondo per il Microcredito
di cui allart. 1, commi 20-28 della L.R. n. 10/2006 e s.m.i. con soggetto
gestore Sviluppo Lazio S.p.A. (dal 1/1/2015 Lazio Innova) (Paragrafo 1.3).

RITENUTO necessario
-

approvare una nuova versione del documento denominato Programma Operativo


FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob. Competitivit regionale e occupazione Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo allegato alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

DELIBERA
Per quanto espresso in premessa,

-6-

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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di approvare una nuova versione del documento denominato Programma


Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob. Competitivit regionale e
occupazione - Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

di dare la massima diffusione mediante pubblicazione della presente delibera e del


relativo allegato sul sito internet http://www.regione.lazio.it/rl_fse/.

Il presente provvedimento
dellAmministrazione.

non

comporta

oneri

finanziari

carico

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che


risulta approvato allunanimit.

-7-

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013


Ob. Competitivit regionale e occupazione
Documento descrittivo
del Sistema di Gestione e Controllo

APRILE

2015

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

SOMMARIO
PRINCIPALI ABBREVIAZIONI ................................................................................................................. 6
LEGENDA DIAGRAMMI DI FLUSSO ........................................................................................................ 7
1

DATI GENERALI ........................................................................................................................... 8


1.1

Informazioni generali ....................................................................................................... 8

1.2

Data di riferimento del documento ................................................................................... 8

1.3

Struttura del sistema ...................................................................................................... 10


Autorit di gestione ........................................................................................................... 15
Organismi intermedi ......................................................................................................... 15
Autorit di certificazione.................................................................................................... 16
Autorit di audit ................................................................................................................ 16

1.4
2

Orientamenti forniti alle Autorit di gestione e di certificazione, nonch agli Organismi


intermedi per garantire la sana gestione finanziaria dei Fondi Strutturali ..................... 16

AUTORIT DI GESTIONE ............................................................................................................. 20


2.1

LAutorit di gestione e le sue funzioni ........................................................................... 20


Data e forma della designazione che autorizza l'Autorit di gestione a svolgere le proprie
funzioni ............................................................................................................................. 20
Indicazione delle funzioni e dei compiti svolti direttamente dall'Autorit di gestione .......... 20
Funzioni formalmente delegate dall'Autorit di Gestione .................................................. 21
E stato inoltre individuato come Organismo intermedio la societ Ass.For.Seo., risultata
aggiudicataria di due gare dappalto: ................................................................................ 23

2.2

Organizzazione dellAutorit di gestione ........................................................................ 27


Procedure scritte elaborate per il personale della Direzione AdG e degli Organismi
intermedi .......................................................................................................................... 33
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni, nonch delle
procedure destinate a garantirne la conformit alle norme comunitarie e nazionali
applicabili per l'intero periodo di attuazione ...................................................................... 34
Progetti retrospettivi ..................................................................................................................................... 43

Verifica delle operazioni.................................................................................................... 43


Soggetti preposti allo svolgimento delle verifiche ........................................................................................... 45
Verifiche di sistema ......................................................................................................................................... 45
Verifiche amministrative su base documentale ............................................................................................... 49
Verifiche in loco .............................................................................................................................................. 57
Gestione degli esiti dei controlli di II livello ...................................................................................................... 63

Trattamento delle domande di rimborso/pagamento: Procedure di pagamento ................ 68


Descrizione del modo in cui l'Autorit di gestione trasmetter le informazioni all'Autorit di
certificazione .................................................................................................................... 74

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Norme di ammissibilit stabilite dallo Stato membro e applicabili al programma operativo 74


Complementariet dei fondi ............................................................................................................................ 76

2.3

Separazione delle funzioni tra Autorit di gestione e Autorit di certificazione nel caso in
cui siano rappresentate dallo stesso organismo .......................................................... 76

2.4

Appalti pubblici, aiuti di Stato, pari opportunit, norme ambientali.................................. 76

2.5

Pista di controllo ............................................................................................................ 82


Descrizione del modo in cui le prescrizioni dell'articolo 15 saranno applicate al programma e/o a singole
priorit 82
Istruzioni date riguardo alla conservazione dei documenti giustificativi da parte dei beneficiari ..................... 84

2.6

Irregolarit e recuperi..................................................................................................... 85
Istruzioni relative alla segnalazione e alla rettifica delle irregolarit nonch alla registrazione del debito e ai
recuperi dei pagamenti non dovuti .................................................................................................................. 85
Descrizione della procedura per conformarsi all'obbligo di segnalare le irregolarit alla Commissione.......... 85

ORGANISMI INTERMEDI .............................................................................................................. 90


3.1

LOrganismo intermedio e le sue funzioni ...................................................................... 90


Premessa ......................................................................................................................... 90
Indicazione delle funzioni e dei compiti principali svolti dagli organismi intermedi ............. 92

3.2

Organizzazione dellOrganismo intermedio Direzione regionale Lavoro......................... 98


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit ......................................... 98
Procedure scritte elaborate per il personale dell'Organismo Intermedio...........................101
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni ..................102
Verifica delle operazioni...................................................................................................108
Trattamento delle domande di rimborso/pagamento: procedure di pagamento ................120

3.3

Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Latina .....................................127


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit ........................................127
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio ...........................130
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni ..................130
Verifica delle operazioni...................................................................................................133
Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso ...............143

3.4

Organizzazione dellOrganismo intermedio Citt Metropolitana di Roma Capitale ........148


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit ........................................148
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio ...........................154
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni ..................154
Verifica delle operazioni...................................................................................................157
Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso ...............166
Descrizione delle procedure relative al monitoraggio qualitativo ......................................170

3.5

Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Frosinone ...............................171


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit ........................................171
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio ...........................173
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni ..................174
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Verifica delle operazioni...................................................................................................177


Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso ...............185
3.6

Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Rieti .......................................190


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit ........................................190
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio ...........................194
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni ..................194
Verifica delle operazioni...................................................................................................197
Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso ...............205

3.7

Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Viterbo ...................................210


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit ........................................210
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio ...........................213
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni ..................214
Verifica delle operazioni...................................................................................................216
Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso ...............224

AUTORIT DI CERTIFICAZIONE ...................................................................................................229

4.1

L'Autorit di certificazione e le sue funzioni principali ....................................................229


Data e forma della designazione formale che autorizza l'Autorit di Certificazione a
svolgere le proprie funzioni ..............................................................................................229
Indicazioni delle funzioni svolte dall'Autorit di Certificazione ..........................................229
Funzioni formalmente delegate dall'Autorit di Certificazione ..........................................230

4.2

Organizzazione dell'Autorit di Certificazione ...............................................................231


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit (compreso il numero
approssimativo dei posti assegnati) .................................................................................231
Procedure scritte elaborate per il personale dell'Autorit di Certificazione .......................233
Certificazione delle spese e domanda di pagamento alla Commissione Europea ........................................ 233
Controllo a campione delle operazioni .......................................................................................................... 235
Irregolarit e certificazioni ............................................................................................................................. 239
Contabilit dei recuperi ................................................................................................................................. 241

Descrizione delle procedure relative alla redazione, alla certificazione e alla presentazione
delle dichiarazioni di spesa alla Commissione Europea ...................................................244
Descrizione dei provvedimenti presi dall'Autorit di Certificazione per assicurare il rispetto
delle prescrizioni di cui all'art. 61 del Reg. (CE) n. 1083/2006 .........................................248
Disposizioni riguardanti l'accesso dell'Autorit di Certificazione alle informazioni dettagliate
sulle operazioni, sulle verifiche e sugli audit effettuati dall'Autorit di Gestione, dagli
Organismi Intermedi e dall'Autorit di Audit .....................................................................249
4.3

Sistema Informativo dellAdC ........................................................................................250


Descrizione del sistema informatico che va istituito e utilizzato come base per la
certificazione delle spese alla Commissione Europea .....................................................250
Grado di dettaglio del sistema informativo dellAdC .........................................................251

4.4

Importi recuperati..........................................................................................................251
Descrizione del modo per garantire un rapido recupero del sostegno comunitario ..........251
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Disposizioni prese per tenere il registro dei recuperi e per detrarre gli importi recuperati
dalla spesa da dichiarare alla Commissione Europea ......................................................252
5

AUTORIT DI AUDIT

..................................................................................................................255

5.1

Descrizione dei principali compiti e delle interconnessioni dell'Autorit di audit con gli
organismi di controllo sotto la sua responsabilit........................................................255

5.2

Organizzazione dell'Autorit di audit e degli organismi di controllo sotto la sua


responsabilit .............................................................................................................256
Organigrammi (compreso il numero di posti assegnati) ...................................................256
Disposizioni volte a garantire l'indipendenza ...................................................................256
Qualifiche o esperienze richieste .....................................................................................257
Descrizione delle procedure per controllare l'attuazione delle raccomandazioni e dei
provvedimenti correttivi indicati nei rapporti di audit .........................................................257
Descrizione delle procedure relative alla supervisione del lavoro degli altri organismi di
controllo sotto la responsabilit dell'autorit di audit (se pertinente) .................................258

5.3

Rapporto annuale di controllo e dichiarazioni di chiusura .............................................259


Descrizione delle procedure relativa alla redazione del rapporto annuale di controllo e delle
dichiarazioni di chiusura ..................................................................................................259
Descrizione delle procedure relative alla redazione della dichiarazione di chiusura parziale261

5.4

Designazione dell'organismo di controllo coordinatore .................................................261


Descrizione del ruolo dell'organismo di controllo coordinatore .........................................261

SISTEMA INFORMATICO ............................................................................................................264


6.1

Descrizione del sistema informatico..............................................................................264

6.2

Obiettivi del Sistema .....................................................................................................264

6.3

Architettura del Sistema Informatico .............................................................................265


Moduli del Sistema Informatico ........................................................................................265
Sistema S.AC. .................................................................................................................267
Soggetti coinvolti........................................................................................................................................... 267
Procedura Accreditamento ........................................................................................................................... 267

Sistema SI_MON di gestione ...........................................................................................268


Soggetti coinvolti........................................................................................................................................... 268
Dati di Input................................................................................................................................................... 268
Processi del sistema SIMON ........................................................................................................................ 269
Dati di Output .............................................................................................................................................. 270
Trasmissione informazioni dallAdG allAdC ................................................................................................. 270
Attivit AdC ................................................................................................................................................... 271
Autorit di Audit ............................................................................................................................................ 272
Archivio documentale ................................................................................................................................... 272

6.4

Sistema informativo Sovvenzione Globale Lavoro in Chiaro.......................................272

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

PRINCIPALI ABBREVIAZIONI

AdA

Autorit di Audit

AdC

Autorit di Certificazione

AdG

Autorit di Gestione

CdS

Comitato di Sorveglianza

CE

Commissione Europea

FESR

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

FSE

Fondo Sociale Europeo

IGRUE

Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con lUnione Europea

MEF

Ministero dellEconomia e delle Finanze

O.I.

Organismo Intermedio

OLAF

Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode

POR

Programma Operativo Regionale

RGS

Ragioneria Generale dello Stato

SG&C

Sistema di Gestione & Controllo

SI

Sistema Informatico

PFA

Piano Finanziario Attuativo

PET

Piano Esecutivo Triennale

Area Programmazione Offerta


Formativa e di Orientamento
Area Organizzazione e Attuazione
Interventi Capitale umano

Area Programmazione

Area Attuazione

Area Attivit di controllo di


rendicontazione e gestione del

Area controllo

contenzioso.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

LEGENDA DIAGRAMMI DI FLUSSO


La legenda seguente illustra i simboli utilizzati nella rappresentazione dei flussi della procedura.

Simbolo

Significato

Imput attivit

Decisione

Verifica

Attivit

Documento

Comunicazione ufficiale

Sistema informativo

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

DATI GENERALI

1.1 Informazioni generali


Nome dello Stato membro: Italia
Titolo del Programma: Programma Operativo Regionale Del Fondo sociale Europeo 2007/2013
POR FSE Obiettivo Competitivit Regionale e Occupazione Regione Lazio
N. CCI: 2007IT052PO004
Nominativo della persona principale di contatto: Dott. Fabrizio Lella
Tel.: 06-51686800
Fax: 06-51684949
Posta Elettronica: flella@regione.lazio.it

1.2 Data di riferimento del documento


Le informazioni riportate nel presente documento descrivono il sistema di gestione e controllo
articolato dalla Regione Lazio alla data del 4/12/2013 e costituiscono un aggiornamento del sistema
di gestione e controllo approvato con DGR 221/2012.
In caso di successivi aggiornamenti e\o modifiche che dovessero rendersi necessarie ai fini
delladattamento ai mutamenti del contesto normativo di riferimento e ad esigenze organizzative ed
operative manifestatesi in corso dopera, il presente paragrafo dar conto delle successive versioni
del documento, con evidenza delle principali modifiche apportate, come di seguito sintetizzate.
Versione

Data

Principali modifiche

VS 1.0

30/05/2008

Prima versione

VS 1.1

30/07/2008

Inserimento del numero della versione del documento descrittivo nel pi di pagina
Paragrafo 1.3
integrazione pag. 12
Paragrafo 2.2.1 integrazione pag. 24, 26
Paragrafo 2.2.2 integrazione pag. 28, 29
Paragrafo 2.2.3 integrazione pag. 33,34,35,36
Paragrafo 2.2.4 integrazione pag. 37 nota
Paragrafo 2.2.4.2 integrazione pag. 40
Paragrafo 2.2.4.3 integrazione pag. 42, 45, 47
Paragrafo 2.2.4.4 integrazione pag. 51
Paragrafo 2.2.4.5 integrazione pag. 53, 54
Paragrafo 2.2.5 integrazione pag. 60, 64
Paragrafo 2.2.7 integrazione pag. 69, 70
Paragrafo 2.6.2. integrazione pag. 82, 83
Paragrafo 3.1.2 integrazione pag. 90
Capitolo 3.- p. 100 e ss nota sulle domande di rimborso per tutti gli O.I.
Paragrafo 4.2.1 integrazione pag. 220, 221
Paragrafo 4.2.2.2 integrazione pag. 225
Paragrafo 4.4.2. integrazione pag. 241
Paragrafo 4.5.2. integrazione pag. 243
Paragrafo 5.2.1. integrazione pag. 246
Paragrafo 5.2.3. integrazione pag. 247, 248, 249
Paragrafo 5.3.2 integrazione pag. 251, 252
Paragrafo 5.5 integrazione pag. 252, 253
Paragrafo 5.6 integrazione pag. 254
Paragrafo 6.3.2.2 integrazione pag. 259

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
Versione

Data

Principali modifiche
Paragrafo 6.3.3 integrazione pag. 260
Formattazione del testo e delle note con eliminazione delle integrazioni in rosso, inserite a
seguito delle osservazioni dellIGRUE
Paragrafo 1.3.3 integrazione pag. 13 e nota sullAutorit di Certificazione
Paragrafo 2.5.1 integrazione pag. 74
Paragrafo 3.1.2 integrazione pag. 84
Paragrafo 4.2.2 integrazione pag. 199
Paragrafo 1.3 integrazione pag. 13 nuovo dirigente dellAdC e dellAdA
Paragrafo 1.4 integrazione pag. 15 della Tabella Norme Nazionali
Paragrafo 2.2.7 integrazione pag. 66 e nota sul Vademecum pag. 67
Paragrafo 3.1.1 integrazione Elenco normativa nazionale pag. 81
Paragrafo 4.1.1 integrazione pag. 196 nuova denominazione dellAdC e declaratoria delle
funzioni
Paragrafo 4.2.1 integrazione pag. 200 atto di nomina del dirigente dellAdC
Paragrafo 1.3 integrazione pag. 14
Paragrafo 2.2.4 integrazioni/modifiche da pag. 38 a pag. 58
Paragrafo 2.2.5 integrazioni/modifiche da pag. 61 a pag. 67
Paragrafo 2.6 integrazioni/modifiche da pag. 77 a pag. 82
Paragrafo 3.2 integrazioni/modifiche da pag. 89 a pag. 106
Paragrafo 3.3 integrazioni/modifiche da pag. 110 a pag. 123
Paragrafo 3.4 integrazioni da pag. 128 a 150
Paragrafo 3.7 integrazioni/modifiche da pag. 191 a pag. 204
Paragrafo 4. integrazioni da pag. 231 a 256

VS 1.2

11/11/2008

VS 1.3

17/11/2008

VS 1.4

07/01/2009
(approvato
con D.G.R.
n. 850/2009)

VS 1.5

10/03/2010

VS 1.6

25/09/2011

Paragrafo 1.3 integrazioni/modifiche da pag. 10 a pag. 13


Paragrafo 1.3.1 integrazioni/modifiche da pag. 14 a pag. 15
Paragrafo 1.4 integrazioni/modifiche da pag. 16 a pag. 18
Paragrafo 2.1 integrazioni/modifiche da pag. 19 a pag. 23
Paragrafo 2.2 integrazioni/modifiche da pag. 26 a pag. 33
Paragrafo 2.2.4 integrazioni/modifiche pagine 43, 49, 50, 52, 55 e 56
Paragrafo 2.2.5 integrazioni/modifiche pagine 65, 68 e 69
Paragrafo 2.2.7 integrazioni/modifiche pagina 72
Paragrafo 2.4 integrazioni/modifiche da pag. 74 a pag. 77
Paragrafo 2.5 integrazioni/modifiche pagina 80
Paragrafo 2.6.2 integrazioni/modifiche pagine 84 e 85
Paragrafo 3.1 integrazioni/modifiche da pag. 90 a pag. 96
Paragrafi 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6 integrazioni/modifiche da pag. 97 a pag. 225
Paragrafo 4 integrazioni/modifiche da pag. 226 a pag. 251
Paragrafo 5 integrazioni/modifiche da pag. 252 a pag. 261

VS 1.7

30/03/2012
(approvato
con D.G.R.
n. 221/2012)

Paragrafo 1.2 integrazioni/modifiche pag. 8


Paragrafo 1.3 integrazioni/modifiche da pag. 11 a pag. 17
Paragrafo 2.1 integrazioni/modifiche da pag. 18 a pag. 21
Paragrafo 2.2 integrazioni/modifiche da pag. 24 a pag. 30
nuova denominazione AdG - Direzione regionale politiche per il lavoro e sistemi per
lorientamento e la formazione e aggiornamento funzioni e organigramma
Verifica delle operazioni: integrazioni/modifiche da pag. 40 a pag. 55
Trattamento delle domande di rimborso Procedure di pagamento integrazioni/modifiche da
pag. 64 a pag. 68

VS 1.8

4/11/2013
(approvato
con D.G.R.
n. 471/2013)

VS 1.9

10/02/2015

Paragrafo 1.3 integrazioni/modifiche pag. 10 e seguenti


Cap. 2 integrazioni/modifiche pag. 18 e seguenti
Paragrafo 3.1 integrazioni/modifiche da pag. 87 a pag. 95
Paragrafo 3.2 integrazioni pag.95 e seguenti
Paragrafo 3.3 integrazioni/modifiche pag.123 e seguenti
Paragrafo 3.6 integrazioni/modifiche pag.194 e seguenti
Cap. 4 integrazioni/modifiche pag. 233 e seguenti
Cap. 6 integrazioni/modifiche pag. 274 e seguenti
Cap. 1, Paragrafo 1.3 integrazioni/modifiche pag. 11 e seguenti
Cap. 2 , paragrafo 2.1 integrazioni pag. 22 e seguenti
Cap. 2 , paragrafo 2.2 integrazioni pag. 33 e seguenti
Cap. 3, Paragrafo 3.1 integrazioni/modifiche pag. 91 e seguenti
Cap. 3, Paragrafo 3.4 integrazioni/modifiche pag. 147 e seguenti

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Documento descrittivo del Sistema di Gestione e Controllo


POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

1.3 Struttura del sistema


In base a quanto previsto dallart. 58 del Reg. (CE) 1083/06, i sistemi di gestione e di controllo dei
programmi operativi stabiliti dagli Stati membri prevedono:

la definizione delle funzioni degli organismi coinvolti nella gestione e nel controllo e la
ripartizione delle funzioni all'interno di ciascun organismo;

l'osservanza del principio della separazione delle funzioni fra tali organismi e all'interno degli
stessi.

LAmministrazione della Regione Lazio assicura la separazione delle funzioni attraverso:

la designazione formale delle Autorit preposte alla gestione ed al controllo del Programma
Operativo, come indicato nel POR Lazio e nei capitoli 2, 4 e 5 del presente documento;

la definizione dei rapporti organizzativi esistenti tra lAutorit di Gestione, lAutorit di


Certificazione e lAutorit di Audit come formalizzati anche allinterno del presente sistema di
gestione e controllo;

la puntuale individuazione delle funzioni assegnate alle diverse Autorit anche ai fini della
chiara separazione delle funzioni allinterno delle stesse (es: programmazione, gestione/
rendicontazione / pagamenti e controllo, laddove applicabile).

La separazione delle funzioni tra le diverse autorit e allinterno delle stesse, viene recepita nel
presente sistema, approvato tramite Deliberazione di Giunta regionale, ed inoltre formalizzata dalla
normativa regionale relativa allorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale e da
determinazioni dirigenziali di organizzazione interna.
La Giunta della Regione Lazio, nello svolgimento dellordinaria attivit amministrativa, articolata in
Direzioni regionali. Ogni Direzione articolata in Aree. LAssessorato Formazione, Ricerca, Scuola e
universit si avvale della struttura amministrativa della Direzione regionale Formazione, Ricerca e
innovazione, Scuola e universit, Diritto allo studio.
Tale struttura organizzativa corrisponde alla riorganizzazione istituzionale e amministrativa
intervenuta nel corso del 2013 e definita dai successivi atti amministrativi regionali, quali:
-

il Regolamento regionale 28 marzo 2013, n. 2, concernente: Modifiche al regolamento


regionale 6 settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi
della Giunta regionale);

la D.G.R. n. 53 del 22 marzo 2013

e D.G.R. n. 148 del 12 giugno 2013 concernenti

Modifiche del regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1

(Regolamento di

organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale" e successive modificazioni);
-

il Regolamento regionale 26 giugno 2013, n. 11, concernente: Modifiche al regolamento


regionale 6 settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi
della Giunta regionale) e in particolare lart. 1, che modifica la denominazione di alcune
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direzioni regionali e lart. 2, che sostituisce lallegato B del R.R. n. 1/2002, nel quale sono
elencate le funzioni delle Direzioni regionali, modificandone parzialmente le competenze,
rispetto allassetto organizzativo precedente;
-

la Disposizione n. B02972 12 luglio 2013 Direttiva ai Direttori Regionali del Dipartimento


Programmazione Economica e Sociale per la riorganizzazione delle strutture organizzative di
base denominate "Aree" ed "Uffici";

Determinazione n. B03022 del 16 luglio 2013 concernente Riorganizzazione delle aree e


degli uffici della Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e
Universit, Diritto allo Studio, rettificata dalla Determinazione B03053 16 luglio 2013;

D.G.R. n. 300 del 26 settembre 2013 Modifiche al regolamento regionale 6 settembre 2002,
n.1, concernente "Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della giunta
regionale e successive modificazioni;

Determinazione n. G00411 del 15 ottobre 2013 Assegnazione del personale non dirigenziale
in servizio presso la Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e
Universit, Diritto allo Studio alle strutture organizzative di base;

Determinazione n. G00889 del 23 ottobre 2013 Ridefinizione dellassetto organizzativo della


Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Universit, Diritto allo
Studio;

la D.G.R. n. 445 del 10 dicembre 2013, Modifiche del Regolamento regionale 6 settembre
2002, n. 1, concernente Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta
regionale e successive modificazioni, che istituisce la struttura denominata Autorit di Audit
dei Programmi FESR e FSE cofinanziati dallUnione europea presso il Segretariato
Generale.

Rispetto alla precedente versione del presente documento descrittivo (D.G.R. 471 del 17/12/2013),
le principali modifiche dellassetto istituzionale e organizzativo intervenute nel 2014 del PO
sono:

lAutorit di Gestione rappresentata dal Dott. Fabrizio Lella (D.G.R. 831 del 8/11/2014);

lAutorit di Audit rappresentata dalla Dott.ssa Valeria Raffaele ed istituita presso il


Segretariato generale - Autorit di Audit dei programmi FESR e FSE cofinanziati dall'unione
europea (A.O. E00006 del 02/04/2014);

individuato un nuovo Organismo intermedio nellIstituto Nazionale per la Previdenza Sociale


INPS per la gestione delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di
lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013;

la Citt Metropolitana di Roma Capitale, secondo quanto sancito dallarticolo 1, comma 16,
della Legge 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle citta' metropolitane, sulle province, sulle
unioni e fusioni di comuni , subentra dal 1 gennaio 2015 alla Provincia omonima e succede
ad essa in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercita le funzioni.

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Si evidenziano inoltre le seguenti integrazioni rispetto alle specifiche procedure di gestione e


controllo del PO adottate dallAdG nel 2014:

coerentemente con le opzioni di semplificazione per la rendicontazione dei costi al Fondo


Sociale Europeo di cui allart. 11.3 (b) (i) (ii) regolamento CE 1081/2006, modificato dal
regolamento (CE) 396/2009, lAdG ha adottato, con Determinazione Dirigenziale n. G07599
del 26/5/2014, Tabelle standard di costi unitari da applicare ad attivit di formazione
continua. Con Determinazione Dirigenziale n. G05204 del 17/12/2013 sono state inoltre
adottate Tabelle standard di costi unitari da applicare allAvviso pubblico Torno subito Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati (si veda paragrafo 2.2 Procedure scritte elaborate per il personale della Direzione AdG e degli Organismi
intermedi);

coerentemente con le disposizioni della nota COCOF 10-0014-04-EN, stato attivato uno
strumento di ingegneria finanziaria individuato nel Fondo per il Microcredito di cui allart. 1,
commi 20-28 della L.R. n. 10/2006 e s.m.i. con soggetto gestore Sviluppo Lazio S.p.A. (dal
1/1/2015 Lazio Innova). In particolare, il Comitato di Sorveglianza del POR Lazio FSE
2007/2013 ha approvato lintroduzione, tra le azioni primarie previste a titolo indicativo
nellambito dellAsse I Adattabilit, della tipologia di operazione Strumenti di ingegneria
finanziaria, previo esperimento di apposita procedura scritta avviata con nota n. 4941 del
24/11/2014. La convenzione tra AdG e Sviluppo Lazio S.p.A. per lo svolgimento delle
pertinenti funzioni di soggetto gestore del Fondo stata approvata con Determinazione n.
G17456 del 3/12/ 2014 e modificata con Determinazioni n. G18677 del 23/12/2014 e n.
G03978 dell8 aprile 2015. Il contributo di partecipazione del POR FSE Lazio 2007-2013
Asse I Adattabilit interviene esclusivamente per la tipologia di azione di cui allasse di
intervento A Sostegno a microimprese, in forma giuridica di cooperative, societ di persone e
ditte individuali, costituite e gi operanti, ovvero in fase di avvio dimpresa, volti sia a
contrastare leconomia sommersa, sia a sostenere la nuova occupabilit, lautoimpiego e
linclusione di lavoratrici e lavoratori con contratti atipici. Con riferimento alle specifiche
procedure di gestione e controllo del Fondo si rimanda alle disposizioni stabilite dal
Regolamento del Fondo per il Microcredito e dalle Linee guida per loperativit del Fondo per
il Microcredito, approvate con Determinazione n. C1973 del 2/9/2008, come integrate dalle
specifiche tecniche riportate nella Relazione approvata con Determinazione n. G18677 del
23/9/2014 (Allegato A-bis);

al paragrafo 2.2 - Progetti retrospettivi, nel rispetto degli orientamenti comunitari e nazionali
dettati dal documento del Comitato di Coordinamento dei Fondi (COCOF) 12-0050-00 del
21.03.2012 e dal Quadro Strategico Nazionale (come modificato con procedura scritta chiusa
il 18.06.2013), capitoli 5 e 6.2.4, infine riportata una sezione dedicata ai progetti
retrospettivi.

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Si evidenzia, infine, che, con Determinazione Dirigenziale R.U. 5337 del 30/09/2014, la Provincia di
Roma - Dipartimento III "Servizi per la Formazione, il Lavoro e la qualit della vita", in qualit di
Organismo intermedio, ha approvato laggiornamento del documento descrittivo del Sistema di
Gestione e Controllo di propria competenza, come riportato al paragrafo 3.4.
Nel rispetto del principio della separazione delle funzioni di cui allart. 58, lettera b), del Regolamento
(CE) del Consiglio n. 1083/2006 e al fine di garantire lefficace e corretta attuazione del Programma
Operativo e il corretto funzionamento del sistema di gestione e controllo, sono individuate tre
Autorit: lAutorit di Gestione, lAutorit di Certificazione e lAutorit di Audit.
Lorganigramma generale del PO rappresentato come segue.

GIUNTA REGIONALE
LAZIO

Assessorato al Lavoro

O.I.
Direzione
Lavoro
OO.II.
Province/
Citt M.
Roma
Capitale
OO.I.I.
SS. GG.
O.I.
I.N.P.S.

Assessorato
Formazione, Ricerca,
Scuola e universit

Assessorato
Politiche del bilancio
Patrimonio e Demanio

AdG - Direzione
Formazione, Ricerca e
Innovazione, Scuola
Universit, Diritto allo
Studio

Affari generali e
Rapporti
istituzionali

Organizzazione
attuazione
interventi Diritto
allo Studio
Universitario

Programmazione
Offerta formativa
e Orientamento

Controllo
Rendicontazio
ne e Gestione
del
contenzioso

AdC - Direzione
Programmazione
economica,
Bilancio, Demanio e
Patrimonio

Programmazione
Offerta
dIstruzione e Dir.
Studio scolastico
Monitoraggio
fisico
finanziario e di
risultato

Segretariato
Generale

AdA - Autorit di Audit


dei programmi FESR e
FSE cofinanziati
dall'unione europea

Organizzazione
attuazione
Interventi
Capitale Umano
Ricerca e
Innovazione per la
Programmazione
regionale

Organizzazione
attuazione interventi
Istruzione e Diritto
allo Studio
Net Porta Futuro
Strutture
specialistiche per
la formazione

Autorit
Raccordo di indirizzo politico
Raccordo amministrativo

Organismi Intemedi

LAutorit di Gestione istituita presso la Direzione regionale Formazione, Ricerca e


Innovazione, Scuola Universit, Diritto allo Studio dellAssessorato Formazione, Ricerca,
Scuola e universit. LAdG, in particolare, responsabile della gestione e attuazione del
Programma Operativo conformemente al principio di sana gestione amministrativa e finanziaria,
garantisce che le operazioni destinate a beneficiare di un finanziamento rispettino la normativa
comunitaria e nazionale, assicura l'esistenza di un sistema informatizzato di registrazione e
conservazione dei dati contabili relativi a ciascuna operazione attuata nell'ambito del Programma
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Operativo, garantisce l'adozione di un'adeguata pista di controllo, nonch di procedure di


informazione e di sorveglianza per le irregolarit e il recupero degli importi indebitamente versati.
LAutorit di Certificazione collocata nellambito della Direzione Regionale Programmazione
economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio dellAssessorato Politiche del bilancio, Patrimonio
e demanio e rappresenta, nella struttura organizzativa della Regione Lazio, una unit amministrativa
funzionalmente separata dalla Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola
Universit, Diritto allo Studio, cui si riferisce lAutorit di Gestione.
LAutorit di Certificazione responsabile della corretta certificazione delle spese erogate a valere
sui fondi comunitari, statali e regionali per lattuazione del programma operativo. Tra gli altri compiti
elabora e trasmette alla Commissione, per il tramite dellOrganismo di cui al par. 5.2.4 del POR Lazio
(Organismo nazionale di coordinamento per la trasmissione delle domande di pagamento), le
dichiarazioni certificate delle spese e le domande di pagamento.
LAutorit di Audit collocata nel Segretariato generale e rappresenta una struttura istituita per
lespletamento di funzioni caratteristiche, denominata Autorit di Audit dei programmi FESR e
FSE cofinanziati dall'unione europea.
LAdA funzionalmente indipendente sia dallAutorit di Gestione che dallAutorit di Certificazione.
LAutorit di Audit responsabile della verifica dellefficace funzionamento del sistema di gestione e
di controllo, assicura che gli audit siano eseguiti tenendo conto degli standard internazionalmente
riconosciuti e garantisce che gli organismi che li effettuano siano funzionalmente indipendenti ed
esenti da qualsiasi rischio di conflitto di interessi.
Gli Organismi Intermedi designati dallamministrazione regionale sono le Province del Lazio
(Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo), la Citt Metropolitana di Roma Capitale e la Direzione regionale
Lavoro (Convenzione stipulata in data 19/09/2013 e approvata con Determinazione dirigenziale n.
B04133 del 23/09/2013).
La Convenzione sottoscritta tra AdG e O.I. in data 22 dicembre 2010 per listituzione dellOI
Direzione regionale Istruzione, Programmazione dellOfferta Scolastica e Formativa, Diritto allo
Studio e Politiche Giovanili (che stata soppressa), svolger i suoi effetti fino al termine delle attivit
delegate sotto la responsabilit delle Aree dellAdG in materia di istruzione e diritto allo studio che ne
hanno assunto le relative competenze e funzioni.
Sono inoltre individuati come Organismi intermedi i seguenti soggetti gestori di Sovvenzioni Globali:
-

RTI con capofila Ernst & Young B. A. SpA, in qualit di soggetto gestore della Sovvenzione
Globale Lavoro in chiaro;

Ass.For.Seo. in qualit di soggetto gestore della Sovvenzione Globale Audiovisivo e della


Sovvenzione Globale Imprese cooperative.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Nel 2014 stato individuato come Organismo Intermedio lIstituto Nazionale per la Previdenza
sociale per la gestione delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo

indeterminato di

lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013. In particolare, gli incentivi per nuove assunzioni
di lavoratori giovani, come regolati dal Decreto Legge n. 76/2013, sono misure ammissibili e coerenti
con le finalit dellAsse II Occupabilit del POR Lazio FSE 2007/2013 e, rispettivamente, con nota
prot. n. 40/0015272 del 23 aprile 2014 e nota prot. n. 3150988 del 25 settembre 2014, il Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali e la Commissione Europea hanno riscontrato positivamente le
procedure avviate al fine di individuare lINPS come OI per la gestione delliniziativa. In occasione
della riunione del 17 giugno 2014, il Comitato di Sorveglianza del POR Lazio FSE 2007/2013 ha
inoltre approvato lindividuazione dellINPS in qualit di Organismo Intermedio e in data 19/11/2014
stata firmata la relativa Convenzione tra AdG e INPS per lo svolgimento delle funzioni di Organismo
intermedio.
Tutti i pertinenti accordi tra AdG e OO.II. sono formalmente registrati per iscritto.
Allinterno della struttura organizzativa di ciascun O.I. viene garantito il principio di separazione della
funzione di gestione da quella di controllo.

Autorit di gestione
LAutorit di Gestione responsabile della gestione e attuazione del Programma Operativo
conformemente al principio di buona e sana gestione amministrativa e finanziaria.
Questa funzione di competenza del direttore generale della struttura sottoindicata:
Struttura competente: Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola
Universit, Diritto allo Studio dellAssessorato Formazione, Ricerca, Scuola e universit,
Responsabile: Direttore Fabrizio Lella
Indirizzo: Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 00145 - Roma
Telefono: 06-51684949
Fax: 06-51686800

Posta elettronica: flella@regione.lazio.it


Organismi intermedi
Gli Organismi Intermedi, individuati nellambito del POR, agiscono sotto la responsabilit dellAdG e
svolgono mansioni per conto di questultima nei confronti dei beneficiari che attuano le operazioni.
La Regione Lazio, per lo svolgimento di compiti dellautorit di gestione, attribuisce la qualifica di
organismo intermedio:
alle amministrazioni provinciali di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo e alla Citt Metropolitana di
Roma Capitale (par. 5.2.6 del POR e Legge n. 56/2014, art. 1, comma 16 e 103);
ai soggetti gestori di Sovvenzione Globale (par. 5.2.6 del POR);
alla Direzione regionale Lavoro;
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

allINPS per la gestione delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di
lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013;
Autorit di certificazione
LAutorit di Certificazione responsabile della corretta certificazione delle spese erogate a valere
sui fondi comunitari, statali e regionali per lattuazione del programma operativo.
Questa funzione attribuita al direttore generale della struttura sottoindicata:
Struttura competente: Direzione regionale Programmazione economica, Bilancio, Demanio e
Patrimonio dellAssessorato Politiche del bilancio, Patrimonio e demanio
Responsabile:Direttore Marco Marafini
Indirizzo: Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 - 00145 Roma
Telefono:06-51683502/ 06-51684367
Fax: 06-51684267
Posta elettronica: mmarafini@regione.lazio.it

Autorit di audit
LAutorit di Audit responsabile della verifica dellefficace funzionamento del sistema di gestione
e di controllo.
Questa funzione attribuita al dirigente della struttura sottoindicata:
Struttura competente: Segretariato generale - Autorit di Audit dei programmi FESR e FSE
cofinanziati dall'unione europea
Responsabile: Dott.ssa Valeria Raffaele
Indirizzo: Via del Serafico, 121-127, 00145 Roma
Telefono: 06/51688635
Fax: 0651683709
Posta elettronica :auditcomplazio@regione.lazio.it

1.4 Orientamenti forniti alle Autorit di gestione e di certificazione, nonch agli


Organismi intermedi per garantire la sana gestione finanziaria dei Fondi
Strutturali
Nel quadro della programmazione 2007 2013 il rafforzamento dei sistemi di gestione e controllo dei
Programmi Operativi un aspetto fondamentale della salvaguardia del corretto utilizzo delle risorse
comunitarie e conseguentemente, di quelle nazionali. A tal fine, lart. 71 del Reg. (CE) n. 1083/06
dispone che, antecedentemente alla presentazione della prima domanda di pagamento intermedio o
al pi tardi entro dodici mesi dallapprovazione di ciascun PO, lo Stato membro debba trasmettere
alla Commissione europea la descrizione dei sistemi di gestione e controllo, correlata da una
relazione e dal parere di conformit.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Al riguardo, il Quadro Strategico Nazionale 2007 2013, approvato dalla CE in data 13 luglio 2007
ha affidato allIGRUE il ruolo di coordinatore delle autorit di audit e la conseguente funzione di
organo di indirizzo e verifica dellaffidabilit dei sistemi di gestione e controllo predisposti.
La normativa comunitaria, cos come i principali documenti di lavoro, e i documenti predisposti
dallIGRUE e dalle altre istituzioni nazionali coinvolte nella gestione dei Fondi Strutturali,
rappresentano il quadro di riferimento per la definizione organizzativa e gestionale dei PO al fine di
garantire il principio della sana gestione finanziaria.
La Regione Lazio ha inoltre predisposto documenti specifici in relazione al sistema di governance e
alle attivit di programmazione e gestione del POR:

Atto dIndirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance per lattuazione del


programma operativo del FSE, obiettivo competitivit regionale e occupazione 2007-2013,
approvato con DGR 1029/2007;

PET Piano Esecutivo Triennale 2008 2010, approvato con DGR 213/2008.

LAtto dindirizzo, di cui alla D.G.R. 1029/2007 e s.m.i., fornisce disposizioni in merito agli indirizzi di
governance e alla programmazione operativa del POR. Definisce inoltre la ripartizione delle risorse
finanziarie del POR tra Regione e Province e tra le Province stesse allinterno del Piano finanziario
attuativo (PFA) che costituisce parte integrante dellatto di indirizzo. Il PFA individua le risorse
finanziarie assegnate alle Province, in qualit di organismi intermedi, per Assi, obiettivi specifici e
annualit.
LAtto di indirizzo definisce, inoltre, le modalit attuative della riserva di premialit prevista dal POR,
relativa al trasferimento di risorse finanziarie agli Organismi Intermedi, in funzione dei risultati
raggiunti in termini di efficacia ed efficienza nella gestione del FSE.
Il Piano Esecutivo Triennale 2008 2010 (PET) costituisce uno strumento di programmazione
attuativa e finanziaria condivisa tra amministrazione regionale ed amministrazioni provinciali, in
qualit di Organismi intermedi, nel rispetto degli obblighi previsti dai Regolamenti comunitari e di
quanto assegnato a ciascun organismo nellambito del piano finanziario del POR e del PFA.
Il PET un documento strutturalmente in evoluzione in quanto fa riferimento a norme, orientamenti e
contesti socio-economici in corso di modifica, che possono comportare, dati i vincoli regolamentari,
aggiornamenti, modifiche ed integrazioni al documento stesso.
In considerazione delle suddette esigenze di flessibilit programmatica del PET, si evidenzia, infatti,
che, in seguito alla crisi economico-finanziaria che ha interessato significativamente il contesto socioeconomico della Regione Lazio, si resa necessaria una rivisitazione delle priorit strategiche di
intervento al fine di tenere conto del nuovo scenario socio-economico locale, degli effetti della crisi,
delle tipologie di interventi e dei destinatari sui quali investire le risorse finanziarie del POR1. Alla luce

In risposta alla crisi stato stipulato lAccordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 12
febbraio 2009 in materia di interventi di sostegno al reddito ed alle competenze. La Regione Lazio in data 29 dicembre
2010 ha inoltre stipulato il nuovo Accordo Quadro con le Parti Sociali per lutilizzo in via transitoria degli ammortizzatori in
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

di una rivisitazione delle priorit di intervento, dettate dalla sopraggiunta grave crisi economica che
ha cambiato le esigenze del territorio, la Regione Lazio ha quindi approvato con DGR n. 174 del
29/04/2011 il Libro Verde Lazio 2020 che rappresenta il Piano strategico regionale per il
rafforzamento del mercato del lavoro.

Si riportano a titolo indicativo e non esaustivo, i principali documenti e atti normativi di riferimento,
includendo la documentazione di supporto alla gestione del POR gi approvata dalla Regione Lazio,
che sar integrata e aggiornata man mano che si proceder con le successive adozioni.

Fonte

UE

Documenti
CDRR 06 0002 00 Bozza di documento di lavoro relativo alle buone pratiche in materia di
verifiche di gestione che gli Stati membri devono effettuare sui progetti cofinanziati dai Fondi
Strutturali
Reg. (CE) n. 1083\2006 del Consiglio dell11 luglio 2006, che abroga il Reg. (CE) n. 1260\1999,
recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo
e sul Fondo di coesione e sm.i. (testo consolidato al 2009).
Reg (CE) n. 1828\2006 della Commissione,dell8 dicembre 2006, che stabilisce le modalit di
applicazione del Reg. (CE) n. 1083\2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del Reg (CE)
n. 1080\2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo
regionale e s.m.i. (testo consolidato al 2009).
Reg.(CE) n. 1081\2006 relativo al Fondo Sociale europeo e recante abrogazione del Reg. (CE) n.
1784\1999 e s.m.i. (testo consolidato al 2009).

STATO

REGIONE
LAZIO

Nota orientativa sullattivit di valutazione della conformit (a norma dellarticolo 71 del Reg. (CE)
n. 1083\2006 della Commissione Europea
Linee guida sui sistemi di gestione e controllo per la programmazione 2007 2013, MEF RGS
IGRUE
Manuale di conformit dei sistemi di gestione e controllo - MEF RGS IGRUE
Circolare n. 34 dell8 novembre 2007 del Ministero dellEconomia e delle Finanze Dipartimento
della Ragioneria Generale dello Stato IGRUE
Norma nazionale sullammissibilit della spesa approvata con DPR n. 196 del 3 ottobre 2008,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 17 dicembre 2008
Delibera CIPE n. 36 del 15 giugno 2007 Deliberazione dei criteri di cofinanziamento pubblico
nazionale degli interventi socio\strutturali comunitari per il periodo di programmazione 2007
2013 (Deliberazione .36\2007)
POR FSE Obiettivo Competitivit Regionale e Occupazione Regione Lazio 2007/2013 approvato
con Decisione della Commissione Europea C(2007) n. 5769 del 21.11.07, successivamente
modificato con Decisione CE n. C(2013) 1667 del 19.03.2013 e, quindi, con Decisione CE n.
C(2013) 3001 del 27.05.2013
Atto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance per lattuazione del programma
operativo del FSE, obiettivo competitivita regionale e occupazione 2007-2013 approvato con
DGR 1029/2007
PET Piano Esecutivo Triennale 2008 2010 del 06 marzo 2008 approvato con DGR 213/2008
Legge regionale 15 febbraio 1992, n.23 e successive modificazioni, relativa all Ordinamento
della formazione professionale
Legge regionale 25 luglio 1996 n.29. Disposizioni regionali per il sostegno alloccupazione e
successive modifiche ed integrazioni
Legge regionale 7 luglio 1998 n. 38. Organizzazione delle funzioni regionali e locali in materia di

deroga nel periodo 1 gennaio 2011 31 marzo 2011, esteso in via definitiva al 31/12/2011 a seguito dellAccordo quadro
con le Parti Sociali stipulato in data 31/03/2011.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
politiche attive del lavoro
D.G.R n. 968 del 29 novembre 2007, pubblicata sul Supplemento ordinario del BURL del
19/01/2008, Accreditamento dei soggetti che erogano attivit di formazione e di orientamento
nella Regione Lazio s.mi.i
Determinazione dirigenziale del 17 settembre 2012, n. B6163, Direttiva Regionale per lo
svolgimento, la rendicontazione e il controllo delle attivit cofinanziate con il Fondo Sociale
Europeo e altri Fondi
D.G.R. n. 452 del 11 settembre 2012 Repertorio Regionale Libro dei Profili formativi e delle
competenze Livelli EQF
D.G.R. n. 199 del 18 luglio 2013 Attuazione dell'Accordo adottato dalla Conferenza permanente
per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 24 gennaio
2013, in applicazione dell'art. 1, co. 34, legge 28 giugno 2012, n. 92 in ordine alla
regolamentazione dei tirocini.Revoca DGR n. 151 del 13 marzo 2009.

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AUTORIT DI GESTIONE
2.1 LAutorit di gestione e le sue funzioni
Data e forma della designazione che autorizza l'Autorit di gestione a svolgere le proprie
funzioni
LAutorit di Gestione del POR indicata nello stesso Programma Operativo (cfr. paragrafo 5.1.1)
approvato con Decisione della Commissione delle comunit Europee C(2007) n. 5769 del 21.11.07 e
previamente approvato con DGR n. 38 del 28/03/2007. Ai sensi del Regolamento regionale del 6
settembre 2002 e s.m.i. (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta
regionale), come da ultimo modificato dal Regolamento regionale 26 giugno 2013, n. 11, la
Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola Universit, Diritto allo Studio
dellAssessorato Formazione, Ricerca,

Scuola e universit della Regione Lazio rappresenta

lAutorit di gestione del POR FSE Ob. 2 ed assicura lesercizio delle funzioni previste dai
regolamenti comunitari in ordine alla programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio,
valutazione e controllo delle risorse del Fondo e dei relativi cofinanziamenti.

Indicazione delle funzioni e dei compiti svolti direttamente dall'Autorit di gestione


LAutorit di Gestione nello svolgimento del suo ruolo di responsabile del governo del POR adempie
a tutte le funzioni corrispondenti a quanto definito dal Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006
e s.m.i., secondo le modalit attuative definite dal Regolamento (CE) della Commissione n.
1828/2006 e s.m.i.. In particolare, essa tenuta a:

a) garantire che le operazioni destinate a beneficiare di un finanziamento siano selezionate


conformemente ai criteri applicabili al Programma Operativo e siano conformi alle norme
comunitarie e nazionali applicabili per lintero periodo di attuazione;

b) informare il Comitato di Sorveglianza sui risultati della verifica della conformit ai criteri di
selezione adottati per le operazioni avviate prima della loro adozione in sede di Comitato e
sul rispetto della normativa comunitaria in materia di informazione e pubblicit;

c) accertarsi, anche mediante verifiche in loco, dell'effettiva fornitura dei prodotti e dei servizi
cofinanziati, dell'esecuzione delle spese dichiarate dai beneficiari e della conformit delle
stesse alle norme comunitarie e nazionali;

d) garantire l'esistenza di un sistema informatizzato di registrazione e conservazione dei dati


contabili relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del Programma Operativo e
assicurare la raccolta dei dati relativi all'attuazione necessari per la gestione finanziaria, la
sorveglianza, le verifiche, gli audit e la valutazione;

e) garantire che i beneficiari e gli altri organismi coinvolti nell'attuazione delle operazioni
mantengano un sistema di contabilit separata o una codificazione contabile adeguata per
tutte le transazioni relative all'operazione, ferme restando le norme contabili nazionali;

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f) garantire che le valutazioni del Programma Operativo siano svolte conformemente allart. 47
del Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;

g) stabilire procedure tali che tutti i documenti relativi alle spese e agli audit necessari per
garantire una pista di controllo adeguata siano conservati, sotto forma di originali o di copie
autenticate, secondo quanto disposto dallart. 90, per i tre anni successivi alla chiusura del
programma operativo o, qualora si tratti di operazioni soggette a chiusura parziale, per i tre
anni successivi all'anno in cui ha avuto luogo la chiusura parziale;

h) garantire che lAutorit di Certificazione riceva tutte le informazioni necessarie in merito alle
procedure e verifiche eseguite in relazione alle spese ai fini della certificazione;

i) guidare i lavori del Comitato di Sorveglianza e trasmettergli i documenti conformemente alle


procedure stabilite dal Regolamento interno del Comitato approvato il 22/01/2008, per
consentire una sorveglianza qualitativa dell'attuazione del Programma Operativo;

j) elaborare e presentare alla Commissione, previa approvazione del Comitato di Sorveglianza,


i Rapporti annuali e finale di esecuzione, nei termini previsti e in accordo con le richieste della
Commissione;

k) garantire il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicit previsti all'articolo 69


del Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;

l) fornire informazioni per Asse sul ricorso alla complementariet tra Fondi Strutturali ai sensi
dellart. 34 del Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;

m) assicurare altres limpiego di sistemi e procedure per garantire ladozione di unadeguata


pista di controllo, nonch di procedure di informazione e di sorveglianza e per il recupero
degli importi indebitamente versati.
Funzioni formalmente delegate dall'Autorit di Gestione
Gli Organismi intermedi individuati al punto 5.2.6 del POR e allart. 5 dellAtto di indirizzo, approvato
con DGR 1029 del 21/12/2007, sono i seguenti enti pubblici territoriali:

Provincia di Frosinone ;

Provincia di Latina;

Provincia di Rieti;

Citt Metropolitana di Roma Capitale, che subentra dal 1/1/2015 alla Provincia di Roma in
tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercita le funzioni, coerentemente al combinato disposto
dei commi 16 e 103, comma 1 della Legge 56/2014;

Provincia di Viterbo.

Conformemente allart. 12 del Reg. (CE) 1828/2006, la designazione di tali Enti pubblici territoriali
cos individuati formalizzata attraverso uno specifico accordo formalmente registrato per iscritto
che tiene conto:

degli indirizzi di governance stabiliti nellAtto di indirizzo e sm.i.;


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delle direttive strategiche e operative definite dal Piano esecutivo triennale 2008/2010 (PET).

Le risorse finanziarie assegnate alle Province, in qualit di organismi intermedi, sono ripartite
allinterno delle convenzioni stipulate con lAdG, per Assi, obiettivi specifici e annualit.
Le funzioni delegate dallAdG alle Province relative ad azioni riconducibili agli Assi I, II, III, IV e VI come individuate dalle convenzioni sottoscritte con lAdG, sono:

la funzione di programmazione;

la funzione di gestione;

la funzione di rendicontazione/pagamento;

la funzione di controllo di I livello.

La Regione si riserva alcuni ambiti di intervento strategici innovativi e le azioni di sistema


relativamente agli Assi I, II, III, IV e VI e la titolarit esclusiva dellAsse V.
LAdG ha identificato inoltre nel 2013 come Organismo Intermedio la Direzione regionale Lavoro
dellAssessorato al Lavoro. Lindividuazione di tale Organismo Intermedio formalizzata attraverso
un apposito accordo formalmente registrato per iscritto (Convenzione stipulata in data 19/09/2013 e
approvata con Determinazione dirigenziale n. B04133 del 23/09/2013).
Conformemente a quanto previsto dal POR (par. 5.2.6), inoltre, nel caso di individuazione di
Sovvenzioni Globali allinterno degli Assi prioritari del POR, la Regione Lazio attribuisce ai soggetti
gestori delle Sovvenzioni Globali la qualifica di Organismi intermedi.
E stata assegnata la qualifica di Organismo intermedio al RTI con capofila Ernst & Young B. A.
SpA (RTI), risultato aggiudicatario della gara dappalto, approvata con Determinazione Dirigenziale
(DD) 26 settembre 2008, n. D3215, per lindividuazione di un Organismo Intermedio (O.I.) per la
gestione della Sovvenzione Globale (SG) (ex art. 42 Regolamento (Reg) (CE) 1083/2006) relativa
alla realizzazione di politiche preventive per lemersione del lavoro sommerso, la promozione e
lanimazione territoriale, il monitoraggio e il controllo della sovvenzione stessa (Contratto tra Regione
Lazio e RTI con E&Y capofila numero di repertorio n. 6427del 11/2010 - convenzione approvata
con DD D0768 del 23/02/2010 e modificata con DD B5830 del 17/11/2010). Il suddetto RTI in qualit
di Organismo intermedio e soggetto gestore della Sovvenzione Globale denominata Lavoro in
chiaro ha predisposto, conformemente a quanto previsto dai documenti relativi alla procedura di
evidenzia pubblica e dal progetto approvato, un apposito manuale di gestione e controllo
dellOrganismo Intermedio. Su tale documento la competente funzione di controllo di I livello e
lAutorit di Audit hanno espresso parere favorevole in merito alle procedure adottate ed al sistema
contabile descritto. Il sistema di gestione e controllo della SG Lavoro in chiaro, prevede, in
particolare, listituzione di un Sistema Informatico ad hoc finalizzato a supportare le attivit di
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gestione, controllo e monitoraggio connesse allattuazione della Sovvenzione Globale e per la cui
descrizione si rimanda al successivo paragrafo 6.4.
E stato inoltre individuato come Organismo intermedio la societ Ass.For.Seo., risultata
aggiudicataria di due gare dappalto:

Gara dappalto approvata con Determinazione Dirigenziale (DD) 15 ottobre 2009, n. D3343,
per lindividuazione di un Organismo Intermedio (O.I.) per la gestione della Sovvenzione
Globale (SG) (ex art. 42 Regolamento (Reg) (CE) 1083/2006) finalizzata allo sviluppo e al
consolidamento delle imprese cooperative del Lazio (Contratto tra Regione Lazio e

Ass.For.Seo per Sovvenzione Globale "Imprese cooperative" numero di repertorio n.


15577 del 08/10/2012 - convenzione approvata con DD B02064/2012);

Gara dappalto approvata con Determinazione Dirigenziale (DD) 4 agosto 2009, n. D2407,
per lindividuazione di un Organismo Intermedio (O.I.) per la gestione della Sovvenzione
Globale (SG) (ex art. 42 Regolamento (Reg) (CE) 1083/2006) finalizzata al consolidamento e
trasferimento

di

competenze

degli

operatori

del

settore

audiovisivo

per

linternazionalizzazione, (Contratto tra Regione Lazio e Ass.For.Seo per Sovvenzione


Globale "Audiovisivo", numero di repertorio n. 15394 del 12/07/2012 convenzione
approvata con DD B02367/2012).
La societ Ass.For.Seo in qualit di Organismo intermedio e soggetto gestore delle suddette
sovvenzioni globali ha predisposto, conformemente a quanto previsto dai documenti relativi alla
procedura di evidenzia pubblica e dal progetto approvato, un apposito manuale di gestione e
controllo dellOrganismo Intermedio. Su tale documento la competente funzione di controllo di I livello
dellAdG ha espresso parere di conformit in merito alle procedure adottate ed al sistema contabile
descritto.
E stato individuato come Organismo Intermedio lIstituto Nazionale per la Previdenza sociale per
la gestione delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori giovani,
di cui al Decreto Legge 76/2013. Lindividuazione di tale Organismo Intermedio formalizzata
attraverso un apposito accordo formalmente registrato per iscritto (Determinazione dirigenziale di
impegno delle risorse e di approvazione dello schema di Convenzione G15250 del 30/10/2014 e
Convenzione stipulata in data 19/11/2014). Con nota prot. n. 0092801 del 3 dicembre 2014 lINPS ha
trasmesso il documento descrittivo del Sistema di Gestione e Controllo e i relativi documenti sulle
modalit operative di gestione e rendicontazione dellintervento. La competente funzione di controllo
di I livello dellAdG, con nota n. 681357 del 9/12/2014, anche in considerazione della specificit
delloperazione, ha espresso parere di conformit in merito alle procedure adottate ed al sistema
contabile descritto.

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Al riguardo si comunica che, Qualora lAdG ravvisi, nel corso della programmazione, la necessit di
individuare altri Organismi Intermedi potr:

in caso di soggetti interamente pubblici (Enti pubblici territoriali e/o Amministrazioni centrali
dello Stato, per le materie di loro competenza, soggetti aventi il carattere di enti in house),
provvedere allattribuzione delle funzioni stabilite mediante atto amministrativo di delega;

in caso di altri soggetti pubblici, anche strutturati come societ o altre forme di diritto civile,
non aventi carattere di enti in house o di soggetti privati con competenze specifiche,
adottare, per la loro selezione ed individuazione, procedure di evidenza pubblica, conformi
alla normativa comunitaria e in materia di appalti pubblici.

Nella tabella seguente si sintetizzano, per lAdG e per ciascun O.I. individuato, le funzioni delegate.
AdG/Organismi
Intermedi

Funzioni
Programmazione

Gestione/Rendicontazione/Pagamento

Controllo

Provincia di Frosinone

Provincia di Latina

Provincia di Rieti

Citt Metropolitana di
Roma Capitale

Provincia di Viterbo

Direzione regionale Lavoro

RTI Ernst & Young B. A.


SpA - Sovvenzione
Globale Lavoro in chiaro

ASS.FOR.SEO.
Sovvenzioni Globali
Audiovisivo e Imprese
Cooperative

INPS - Incentivi per nuove


assunzioni a tempo
indeterminato di lavoratori
giovani, di cui al Decreto
Legge 76/2013

Nellaccordo formalmente registrato per iscritto tra AdG e OO.II., oltre ai contenuti della delega e alle
risorse assegnate, verranno specificate altres, le funzioni reciproche, le informazioni da trasmettere
all'Autorit di Gestione / Certificazione e la relativa periodicit, gli obblighi e le modalit di
presentazione delle spese conseguite, le modalit di svolgimento della attivit di gestione e di
controllo, la descrizione dei flussi finanziari, le modalit di conservazione dei documenti, gli eventuali
compensi e le sanzioni per ritardi negligenze o inadempienze.
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In particolare ogni Organismo Intermedio, per le funzioni di propria pertinenza, dovr inviare le
seguenti principali informazioni:

la rendicontazione della spesa;

il monitoraggio fisico, finanziario e procedurale delle operazioni;

le modalit e gli esiti delle attivit di controllo sulle operazioni;

le comunicazioni relative alle irregolarit e alle procedure di follow up.

Per tutti gli OO.II., lAdG assicura che sia garantita allinterno della struttura organizzativa di
ciascuno, il principio di separazione delle funzioni di gestione e controllo. A tal fine ogni Organismo
Intermedio tenuto a trasmettere allAdG e ad aggiornare i propri sistemi di gestione e controllo in
funzione delle proprie specificit organizzative (cap.3). Il presente documento viene trasmesso per le
vie ufficiali a tutti gli Organismi Intermedi.

Verifiche di sistema
Conformemente a quanto previsto dallart. 59 paragrafo 2 del Reg. (CE) n. 1083/06, lAdG mantiene
la responsabilit delloperato degli OO.II. delegati; in particolare, tenuta a controllare il rispetto di
quanto convenuto nellaccordo di delega, nel proprio sistema di gestione e controllo e nelle
disposizioni regolamentari, mediante una valutazione di conformit ed efficacia del sistema di
gestione e controllo adottato dallO.I. L'Autorit di Gestione si accerta quindi che gli organismi
intermedi siano correttamente informati delle condizioni di ammissibilit delle spese e che siano
verificate le loro capacit di assolvere gli impegni di loro competenza.
Nello svolgimento del proprio ruolo di coordinamento del Programma, lAdG provveder a verificare i
seguenti principali aspetti:
1. adeguatezza dellorganizzazione interna prevista rispetto alle disposizioni normative;
2. conformit delle procedure adottate per lo svolgimento delle funzioni delegate;
3. completezza delle informazioni e rispetto delle scadenze, come previsto nellatto di delega.
Per quanto riguarda il primo punto, lAdG procede a verificare:

lorganizzazione interna che ciascun O.I. si dato, in termini di risorse umane e strutture
gestionali, nel rispetto del principio della separazione delle funzioni;

la sussistenza e funzionalit del sistema contabile in termini di registrazione e conservazione


dei dati contabili relativi a ciascuna operazione gestita nellambito del Programma Operativo;

lesistenza di un sistema di raccolta ed archiviazione dei documenti giustificativi di spesa e


dei dati di attuazione degli interventi.

Con riferimento al secondo punto, il controllo dellAdG mira ad accertare che le procedure adottate
dallO.I. siano:

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adeguate alla sorveglianza degli interventi nel rispetto del principio di sana gestione
finanziaria, con unattenzione particolare alle modalit con le quali la pista di controllo
adottata;

rispondenti alle procedure e agli indirizzi forniti dallAdG, mediante la verifica dei seguenti
aspetti:
-

corretta applicazione delle procedure di selezione delle operazioni;

regolare svolgimento dei controlli amministrativi e in loco;

rispetto delle norme in materia di ammissibilit della spesa nel trattamento delle domande
di rimborso,

corretto trattamento delle irregolarit e dei recuperi.

Per quanto concerne il terzo aspetto, lAdG, in relazione alle informazioni fornite secondo quanto
previsto nellatto di delega, effettua un controllo su:

leffettivo aggiornamento del sistema informativo regionale;

la completezza e la coerenza dei dati di monitoraggio finanziario, procedurale e fisico relativi


alle singole operazioni;

il rispetto delle scadenze e la tempestivit della trasmissione di tutte le informazioni e delle


comunicazioni relative ai controlli effettuati, alle irregolarit, ai recuperi e relativi follow up.

LAdG effettua le verifiche di sistema sugli OO.II. attraverso controlli sia di tipo documentale che in
loco secondo le modalit illustrate nel successivo par. 2.2.4.2

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2.2 Organizzazione dellAutorit di gestione


La struttura organizzativa interna allAutorit di Gestione, Direzione Regionale, Formazione,
Ricerca e Innovazione, Scuola e Universit, Diritto allo Studio, rappresentabile secondo
quanto illustrato nelle figure seguenti:
Fig. 1 Articolazione delle funzioni allinterno dellAutorit di Gestione

Autorit di Gestione
Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e Innovazione,
Scuola e Universit, Diritto allo Studio

Programmazione

Area Programmazione
Offerta Formativa e di
Orientamento

Gestione

Area Organizzazione e Attuazione


Interventi Capitale umano
Area Monitoraggio fisico
finanziario e di risultato

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Controllo

Area Attivit di controllo di


rendicontazione e gestione del
contenzioso

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Fig. 2 Struttura organizzativa dellAutorit di Gestione

Autorit di Gestione
Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e Innovazione,
Scuola e Universit, Diritto allo Studio

Area Affari generali


e Rapporti
istituzionali

Area
Programmazione
Offerta formativa e
di Orientamento

Area
Programmazione
Offerta dIstruzione e
Diritto allo Studio
scolastico

Area organizzazione e
attuazione interventi
Istruzione e Diritto allo
Studio

Area organizzazione e
attuazione interventi
Diritto allo Studio
Universitario

Area Attivit di
Monitoraggio fisico
finanziario e di risultato

Area Ricerca e
Innovazione per la
Programmazione
regionale

Area organizzazione
e attuazione
Interventi Capitale
Umano

Area Attivit di
controllo
Rendicontazione e
Gestione del
contenzioso
Area Net Porta Futuro
Strutture specialistiche
per la formazione

Le funzioni di programmazione, gestione/rendicontazione/pagamento e controllo di I livello sono


separate allinterno dellAdG attraverso lindividuazione di aree amministrative funzionalmente
indipendenti.
In base al Regolamento di organizzazione regionale del 6 settembre 2002, n.1 e ss.mm.ii., per ogni
Area nominato un dirigente ed assegnato un numero variabile di funzionari. Al dirigente dArea
spettano i compiti di direzione, organizzazione e vigilanza nonch compiti di studio, ricerca,
elaborazione complessa, di iniziativa e decisione, ai fini dellesercizio delle competenze della
struttura cui preposto, secondo le indicazioni del direttore regionale fornite in coerenza con le
direttive degli organi di governo e direzione politica.
Alla funzione di gestione compete:

la gestione amministrativa, finanziaria e procedurale delle operazioni;

lesecuzione del pagamento/liquidazione degli importi dovuti ai soggetti attuatori/beneficiari


delle operazioni in funzione degli esiti delle verifiche comunicati dalla funzione di controllo di I
livello;

il monitoraggio fisico, finanziario e procedurale;

la rendicontazione delle spese allAdC per lelaborazione della domanda di pagamento alla
CE;
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Alla funzione di controllo compete:

la realizzazione delle verifiche di sistema nei confronti degli OO.II.;

la realizzazione delle verifiche amministrative su base documentale;

la realizzazione delle verifiche in loco amministrativo-contabili;

la realizzazione delle verifiche in loco didattico-amministrative.

La tabella che segue individua i compiti principali di ciascuna delle funzioni riportate nella struttura
organizzativa.
FUNZIONE

COMPITI

Programmazione

Definisce le linee programmatiche ed attuative per gli Assi del


POR tenuto conto del principio di concertazione e partenariato
sociale e istituzionale
Provvede allistituzione con atto formale del CdS e alla
formalizzazione del relativo regolamento interno
Informa il CdS degli esiti della verifica sulla conformit delle
operazioni avviate prima dell'approvazione dei criteri di selezione
Elabora direttive per lesercizio delle funzioni delegate
Predispone manuali e note di orientamento per i beneficiari e i
soggetti attuatori relativamente alle modalit di gestione dei
progetti cofinanziati e alladozione di un sistema contabile distinto
Predispone gli accordi registrati per iscritto con gli Organismi
Intermedi che definiscono nel dettaglio funzioni e responsabilit
delegate
Predispone gli avvisi pubblici e i bandi di gara e provvede alla loro
pubblicizzazione
Garantisce unadeguata informazione ai soggetti beneficiari in
merito ai loro obblighi
Elabora le griglie di valutazione, secondo la tipologia di selezione e
conformemente ai criteri di selezione approvati dal CdS
Nomina le
commissioni di valutazione dellammissibilit dei
progetti;
Gestisce il procedimento di selezione delle operazioni;
Predispone gli atti di approvazione della graduatoria relativamente
ad avvisi pubblici e a bandi di gara a seguito dei controlli di legge;
Supporta il Comitato di Sorveglianza per lorganizzazione delle
riunioni, lelaborazione e la trasmissione delle relative
comunicazioni;
Predispone i verbali del CdS;
Cura la stesura degli atti per la promozione e il coordinamento dei
progetti interregionali e transnazionali;
Esamina e coordina le attivit di comunicazione del POR.

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UFFICIO
RESPONSABILE

Area
Programmazione
Offerta Formativa
e di Orientamento

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FUNZIONE

COMPITI

Gestione

Controlla, in chiusura del POR, il rispetto delle soglie di cui all'art.


34 del Reg. (CE) n. 1083/2006;
Predispone le determine dirigenziali di impegno/disimpegno delle
risorse;
Predispone e stipula contratti/convenzioni con i beneficiari e i
soggetti attuatori;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni;
Verifica che i dati inseriti dai beneficiari nel sistema informatizzato
di registrazione siano completi e aggiornati e assicura la
tracciabilit dei dati contabili relativi a ciascuna operazione svolta
nell'ambito del Programma Operativo;
Verifica la completezza della domanda di rimborso/richiesta di
pagamento;
Trasmette le domande di rimborso alla competente Area
responsabile del Controllo di I livello;
Predispone le richieste di mandato di pagamento di acconti,
pagamenti intermedi e saldo sulla base degli esiti delle verifiche
della competente funzione del Controllo di I livello;
Regista gli importi oggetto di recupero per gli interventi di propria
competenza;
Provvede alla gestione amministrativa delle operazioni
cofinanziate e al raccordo informativo con i soggetti
attuatori/beneficiari finali conformemente alla normativa vigente;
Trasmette all'Autorit di Certificazione, responsabile del Registro
dei Recuperi e delle Restituzioni, le tabelle riepilogative per il
seguito di competenza.
Comunica alla Direzione competente in materia di Bilancio lelenco
dei recuperi e delle restituzioni per consentire lesatta riallocazione
sui capitoli della Direzione delle somme reintegrate;
Trasmette all'Autorit di Audit e all'Ufficio Europeo per la lotta
antifrode le comunicazioni trimestrali sulle irregolarit dei soggetti
gestori
Comunica agli Organismi intermedi del POR il calendario delle
verifiche di audit e le operazioni sottoposte a verifica dall'area
Attivit di controllo, di rendicontazione e gestione del contenzioso.

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UFFICIO
RESPONSABILE

Area
Organizzazione e
Attuazione
Interventi Capitale
umano

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FUNZIONE

COMPITI

Cura e implementa il Sistema informativo Monitoraggio Si_Mon


a supporto delle attivit di certificazione della spesa, della
valutazione del controllo e della sorveglianza;
Si raccorda con le Province, gli Organismi Intermedi e gli Enti
attuatori fornendo assistenza per l'utilizzo del Sistema informatico
per linvio dei dati di monitoraggio;
Cura il collegamento con i sistemi informativi di altre regioni,
nazionali ed europei;
Garantisce la manutenzione del sistema informativo e cura
l'aggiornamento delle procedure;
Gestisce le autorizzazioni agli accessi al sistema informativo
garantendone la sicurezza e assicurandone lutilizzo da parte delle
strutture coinvolte nellattuazione del programma;
Verifica lo stato di attuazione del programma relativamente
allavanzamento fisico, finanziario e procedurale e rileva le
eventuali incongruenze;
Elabora i dati del sistema informativo a supporto delle attivit
svolte dalla Direzione per il linvio delle relazioni agli organismi
nazionali e comunitari, alle scadenze previste.
Gestisce gli aspetti tecnici relativi alla trasferibilit dei dati tra la
Direzione e il Sistema di monitoraggio nazionale e comunitario;
Elabora e trasmette al Sistema Nazionale di monitoraggio
dellIGRUE i dati monitoraggio finanziario, procedurale e fisico
secondo le scadenze istituzionali;
Raccoglie i dati necessari per lelaborazione del rendiconto delle
spese allAdC;
Predispone e valida la documentazione necessaria allAdC per
lelaborazione della domanda di pagamento alla CE;
Coordina le attivit del portale informativo del FSE;
Raccoglie ed elabora i dati necessari allelaborazione del Rapporto
annuale/finale di esecuzione;
Esamina e coordina le attivit di valutazione sullandamento del
POR;
Supporta lAdG nei rapporti e comunicazioni con le altre Autorit
Regionali del Programma Operativo FSE (AdA Autorit di Audit
ed AdC Autorit di Certificazione).

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UFFICIO
RESPONSABILE

Area Monitoraggio
fisico finanziario e
di risultato

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
FUNZIONE

COMPITI

UFFICIO
RESPONSABILE

Verifiche di sistema
Comunica all'Area Organizzazione e attuazione interventi capitale
umano il calendario delle verifiche sugli Organismi Intermedi;
Effettua le verifiche di sistema nei confronti degli OO.II.
Informa lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale
umano, lAdA e lAdC in merito agli esitii delle verifiche in loco
presso gli OO.II.
Elabora strumenti metodologici relativi alle attivit di verifica
Verifiche amministrative su base documentale
Verifica lapplicazione dei criteri di selezione adottati dal CdS

Verifica il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi


richiesti per lavvio delloperazione

Verifica la correttezza delle domande di rimborso


Verifica la coerenza e la completezza amministrativo-contabile
delle domande di rimborso
Verifica la regolarit finanziaria della spesa

Verifica la conformit e la regolarit della realizzazione


delloperazione con quanto concordato nel contratto/convenzione
o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit

Redige la check-list sugli esiti della verifica documentale

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e


agli esiti delle verifiche documentali

Trasmette gli esiti della verifica documentale allArea


Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano

Controllo
Verifiche di sistema
Controllo I livello

Verifiche in loco amministrativo-contabili ex post


Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da
verificare
Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle spese da
sottoporre a controllo
Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica
Nomina il revisore incaricato della verifica in loco ai fini della
certificazione del rendiconto
Redige il verbale sugli esiti della verifica in loco

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e


agli esiti delle verifiche in loco
Trasmette gli esiti della verifica in loco allArea Organizzazione e
Attuazione Interventi Capitale umano
Verifiche in loco didattico-amministrative su base campionaria in itinere

Elabora la metodologia di campionamento ed adotta il campione

Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da


verificare

Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica

Effettua la visita in loco

Redige il verbale sugli esiti della verifica in loco

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e


agli esiti delle verifiche in loco

Trasmette gli esiti della verifica in loco allArea Organizzazione e


Attuazione Interventi Capitale umano
Altri compiti

Predispone le relazioni in merito ai contenziosi da inviare


allavvocatura regionale tramite lArea Affari Generali e raccoglie la
documentazione di supporto necessaria alla tutela della Regione
nei procedimenti giudiziari riguardanti i finanziamenti concessi.

Cura degli adempimenti legati ai procedimenti di recupero


pendenti, delle somme che devono essere restituite dai soggetti
gestori, e trasmette la richiesta di recupero forzoso degli importi
alla competente struttura regionale.

Cura, in raccordo con lArea Monitoraggio, i rapporti in materia di


verifiche di II livello e di dichiarazione di spesa con le altre autorit
Regionali dei Programmi Operativi (AdA Autorit di Audit e AdC
Autorit di Certificazione).

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Area Attivit di
controllo di
rendicontazione e
gestione del
contenzioso

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Lattribuzione di tali funzioni al personale della Direzione - AdG formalizzata mediante specifiche
determinazioni dirigenziali di organizzazione interna.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo o ne costituir un successivo atto di
integrazione/modifica.
Procedure scritte elaborate per il personale della Direzione AdG e degli Organismi intermedi
Ai fini del rispetto dei principi di cui allart. 58 del Reg. (CE) n. 1083/2006, lAdG per lo svolgimento
delle proprie funzioni, adotta, per il proprio personale un sistema di procedure atte a garantire la
sana gestione finanziaria del POR. Qualora nel corso della programmazione intervengano mutamenti
nel contesto di riferimento, sar compito dellAdG2 apportare le necessarie integrazioni e trasmetterle
a tutti i soggetti interessati alla loro applicazione. Per ogni aggiornamento riguardante le procedure
descritte sar emessa una nuova versione del presente documento, registrando le informazioni
relative alla data, al numero di revisione ed alle principali modifiche apportate.
Di seguito si riportano le principali procedure descritte nel presente documento:

Procedura di selezione delle operazioni. Definisce le modalit di selezione ed approvazione


dei progetti alla luce delle diverse tipologie di operazione e della titolarit della responsabilit
gestionale;

Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello). Descrive le modalit di svolgimento


delle verifiche amministrativo-documentali e in loco;

Procedura di pagamento. Descrive liter procedurale per il trattamento delle domande di


rimborso e di pagamento ai beneficiari;

Procedura per la rendicontazione delle spese allAdC. Illustra le modalit di trasferimento


delle informazioni circa le spese sostenute allAdC, al fine della predisposizione della
domanda di pagamento alla Commissione Europea;

Procedura per il trattamento delle irregolarit e dei recuperi. Rappresenta le modalit di


esecuzione delle disposizioni normative in materia di irregolarit e di recupero delle somme
indebitamente erogate;

Procedura per la gestione degli esiti dei controlli di secondo livello. Definisce le modalit di
gestione degli esiti dei controlli di secondo livello.

Il presente documento contiene le procedure adottate dallAdG per lattuazione del POR. Tali
procedure sono ulteriormente dettagliate allinterno di un Manuale operativo di gestione ad uso degli
uffici competenti approvato con Determinazione dirigenziale n. 1260 del 23/03/2010.

Linput alla modifica/revisione delle procedure potr pervenire da tutti i soggetti coinvolti nellattuazione del POR. Sulla
base di tali segnalazioni, lAdG valuter lopportunit di aggiornare le procedure ed emettere una nuova versione del
presente documento.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Per quanto riguarda lattuazione degli interventi anticrisi previsti nellambito del POR FSE Lazio
2007/2013, in attuazione dellAccordo di Conferenza Stato-Regioni in materia di ammortizzatori
sociali in deroga del 12 febbraio 2009 e dei successivi accordi intervenuti, sono state inoltre definite
specifiche procedure di gestione e controllo. Tali procedure, approvate con Determinazione
dirigenziale B5920 del 20/07/2011, costituiscono una integrazione del suddetto Manuale operativo.
Si evidenzia infine che nel 2014 lAdG ha adottato, rispettivamente, con Determinazioni Dirigenziali
n. G07599 del 26/5/2014 e n. G05204 del 17/23/2013, Tabelle standard di costi unitari da applicare
ad attivit di formazione continua e ad azioni per la promozione di percorsi di mobilit transnazionale
e interregionale professionalizzante finalizzati allacquisizione e al miglioramento delle competenze di
inoccupati, disoccupati ed occupati, da utilizzare, con particolare riferimento allAvviso pubblico
Torno subito Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati.
Coerentemente con le disposizioni relative alle opzioni di semplificazione previste dal Reg. (CE) n.
396/2009 (unit di costo standard e somme forfettarie) che prevedono lutilizzo di un metodo di
calcolo giusto, equo, verificabile, definito in anticipo, conformemente a quanto stabilito allart. 11.3,
lett. b) dello stesso Reg. (CE) n. 1081/2006, ed in linea con le indicazioni contenute nella nota
COCOF/ 09/0025/04 del 28 gennaio 2010 sulle opzioni di semplificazione, per le attivit di
formazione continua il costo standard stato definito attraverso unanalisi storica dei costi di attivit
di formazione continua realizzate nel triennio 2010-2012, mentre, per i percorsi di mobilit
transnazionale e interregionale, stata condotta unindagine conoscitiva con riferimento sia al livello
regionale/nazionale che comunitario, sui Programmi/Bandi che finanziano azioni di mobilit. I
parametri di costo standard sono impiegati sia per la determinazione del contributo a preventivo, in
relazione allattivit progettata, sia per la definizione del contributo riconoscibile a consuntivo, in
relazione allattivit effettivamente realizzata. Il contributo finale riconosciuto ai beneficiari
calcolato, pertanto, in misura proporzionale, sulla base delle attivit quantificate e non sui costi
effettivamente sostenuti.
Con riferimento alle operazioni finanziate nellambito del fondo per il Microcredito di cui allart. 1,
commi 20-28 della Legge Regionale 10/2006 e ss.mm.ii., si rimanda alle procedure scritte stabilite
dal Regolamento del Fondo per il Microcredito e dalle Linee guida per loperativit del Fondo per il
Microcredito, approvate con Determinazione C1973 del 2/9/2008, come integrate dalle specifiche
tecniche riportate nella Relazione di cui alla Determinazione G18677 del 23/12/2014 (allegato A-bis)
e al documento descrittivo delle procedure operative relative allasse di intervento A Sostegno a
microimprese, a valere sul contributo di partecipazione del POR FSE Lazio 2007-2013.

Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni, nonch delle


procedure destinate a garantirne la conformit alle norme comunitarie e nazionali applicabili
per l'intero periodo di attuazione
Criteri di selezione
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

LAdG garantisce la conformit delle azioni finanziate alle norme comunitarie e nazionali applicabili
per l'intero periodo di attuazione; inoltre, garantisce che le azioni destinate a beneficiare di un
finanziamento siano selezionate conformemente ai criteri, approvati in sede di Comitato di
Sorveglianza, relativi agli appalti pubblici di servizio, agli avvisi per il finanziamento di attivit in
concessione, per lassegnazione di contributi alle persone e di incentivi alle imprese.
Sulla base delle tipologie di affidamento e delle caratteristiche proprie della programmazione
regionale sono stati redatti i criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del
FSE che sono stati approvati in via definitiva nel corso della prima riunione del Comitato di
Sorveglianza del POR 2007-2013 tenutasi in data 22/01/2008.

Rispetto agli appalti pubblici di servizio, si ribadisce quanto definito nella normativa vigente, ed in
particolare del Decreto Legislativo n. 163/2006 e s.m.i. (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), che, nello specifico,
prevede due possibili metodologie di assegnazione dellappalto: criterio del prezzo pi basso, criterio
dellofferta economicamente pi vantaggiosa.
Qualora gli affidamenti siano effettuati utilizzando il Criterio dellofferta economicamente pi
vantaggiosa, al prezzo offerto sar assegnato un valore non superiore a quello dei criteri relativi al
merito e alla qualit dellofferta. Al riguardo, i criteri che verranno utilizzati verranno indicati nel bando
e rimandano allelencazione esemplificativa indicata allart. 83 del Decreto Legislativo n. 163/2006,
tra cui: prezzo, qualit, pregio tecnico, caratteristiche estetiche e funzionali, caratteristiche
ambientali, costo di utilizzazione e manutenzione, redditivit, servizio successivo alla vendita,
assistenza tecnica, data di consegna o termine di consegna o esecuzione, impegno in materia di
pezzi di ricambio, sicurezza di approvvigionamento.

Relativamente agli avvisi pubblici stata operata una distinzione sulla base delle finalit
dellavviso; in particolare sono state individuate le seguenti tipologie:

avvisi per attivit in concessione;

avvisi per assegnazione di aiuti alle persone e incentivi alle imprese.

Per quanto riguarda gli avvisi per le attivit in concessione, i criteri di selezione sono stati distinti in
criteri di carattere generale e criteri specifici. Tale scelta stata operata in considerazione del
frequente ricorso alla progettazione integrata, che richiede ladozione di un mix di criteri in grado di
valutare in maniera unitaria sia il progetto nella sua interezza (criteri generali) sia le singole azioni
che lo compongono (criteri specifici).
I criteri generali si articolano in quattro grandi gruppi:
1. qualit e coerenza progettuale;
2. innovazione;
3. soggetti coinvolti;
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

4. priorit.
I criteri specifici riguardano le diverse tipologie di azione finanziabili con FSE, e in particolare:

attivit formative;

attivit di orientamento;

interventi per loccupazione;

interventi per lo sviluppo locale;

interventi di accompagnamento.

Per quanto concerne gli Avvisi, per lassegnazione di aiuti alle persone e incentivi alle imprese sono
stati elaborati criteri specifici utilizzabili per le diverse tipologie di intervento, quali, ad esempio:

aiuti alle persone per la formazione, lorientamento e laccompagnamento: criteri relativi alla
qualit del percorso formativo/di orientamento/di accompagnamento (caratteristiche del
percorso formativo, dellente erogatore, coerenza del percorso didattico e del monte orario
previsto, costo dellintervento, ecc.), coerenza progettuale (coerenza dellintervento con
lesperienza professionale e culturale e con le motivazioni del richiedente, ecc.) punteggi di
priorit relativi a condizioni del singolo richiedente (titolo di studio e votazione ottenuta, et,
condizione professionale, genere, dimensioni dellazienda (se pertinente), indicatori di
reddito; ecc.);

aiuti alle persone per la conciliazione: criteri relativi ad et, condizione lavorativa, reddito,
condizione familiare, numero di figli (o persone a carico), distanza dal luogo di lavoro, ecc;

incentivi alle imprese per loccupazione, che riguardano, da un lato lazienda (es.:
dimensione, partecipazione in passato ad iniziative assimilabili, esistenza di un accordo
sindacale finalizzato allassunzione ove possibile, tipologia contrattuale prevista, settore di
attivit, capacit innovativa, ecc.) e dallaltro il destinatario (appartenenza a categorie
svantaggiate, et, iscrizione al Centro per limpiego (CPI), durata del periodo di
disoccupazione, titolo di studio, ecc.);

incentivi alle imprese per linnovazione e lo sviluppo, che riguardano a un lato lazienda
(impiego di sistemi di osservazione dei cambiamenti e delle tendenze nellorganizzazione del
lavoro, capacit tecnico-scientifica del soggetto beneficiario ad assicurare la corretta
esecuzione delle attivit finanziate, capacit economico-finanziaria del soggetto beneficiario
in ordine alle modalit di realizzazione del progetto, capacit di innovare e di rapportarsi con
organismi di ricerca, ecc.), ovvero il contenuto dellattivit (es.: ricadute economico-industriali
derivanti dalla realizzazione del progetto, prioritaria attenzione alle iniziative aventi un pi
elevato profilo di rischiosit relativa e valore aggiunto - rispetto alle situazioni in assenza
dintervento - e capacit di assicurare un impatto duraturo sulla competitivit, confronto con le
parti sociali, previsione di pacchetti di politiche integrate e percorsi diversificati, ecc.).

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Procedure di selezione
LAutorit di gestione ricorre sempre a procedure aperte per la selezione dei progetti.
Al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit formative
- fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - in linea con il sistema regionale
di accreditamento e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. In particolare, la
direttiva approvata con DGR n. 968/2007 e s.m.i. che disciplina il sistema di accreditamento nella
regione Lazio stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per laccesso alle
procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti (art. 1).
Nella misura in cui le azioni finanziate danno luogo allaffidamento di appalti pubblici, si applicano le
norme in materia di appalti pubblici richiamate nel paragrafo 5.5 del POR FSE 2007-2013, nel
rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia di appalti, ivi compresa la giurisprudenza
europea in materia.
Nel rispetto delle norme e dei principi nazionali e comunitari in materia di appalti pubblici e di
concessioni, eventuali situazioni specifiche di rilevanza generale sono preventivamente esaminate e
sottoposte all'approvazione del Comitato nazionale del QSN dedicato alle risorse umane, dintesa
con la Commissione Europea. Laddove abbiano una dimensione solo regionale, sono
preventivamente esaminate e sottoposte allapprovazione del Comitato di Sorveglianza del
Programma Operativo, d'intesa con la Commissione Europea.

Le procedure di selezione sono individuate principalmente in:

appalti pubblici ai sensi del Decreto Legislativo n. 163/2006 e sm.i.;

avvisi pubblici in regime concessorio.

LArea Programmazione Offerta Formativa e di Orientamento nomina, per entrambe le tipologie di


selezione suindicate, un responsabile del procedimento con il compito di curare il corretto e regolare
svolgimento delle procedure di selezione. Alla funzione di programmazione compete inoltre la
nomina delle commissioni di valutazione delle offerte/proposte progettuali.
Durante la fase istruttoria, e comunque prima della pubblicazione, gli atti relativi alla procedura di
selezione prescelta vengono verificati dallArea programmazione interventi in termini di legittimit e
coerenza, con attenzione ai seguenti aspetti:

rispetto della normativa in materia di informazione, pubblicit e trasparenza;

idonea organizzazione delle attivit di valutazione e coerenza dei criteri di valutazione


con i criteri di selezione adottati dal CdS.

Per quanto riguarda gli affidamenti in regime di appalto, in base alla normativa nazionale in
materia, si procede alla richiesta di unofferta tecnica e di unofferta economica e di idonea
documentazione amministrativa anche ai fini delle verifiche del possesso dei requisiti (artt. 38 e 48
del Decreto Legislativo n. 163/2006).
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Il dettaglio dei contenuti di tale documentazione e delle modalit di svolgimento delle gare viene
esplicitato allinterno dei bandi, capitolati e disciplinari di gara.
I bandi di gara sono pubblicati sulla G.U.U.E., sulla G.U.R.I. e sul sito istituzionale dedicato. I bandi
di gara possono essere pubblicati sul B.U.R.L. e sono altres pubblicati, per estratto, su almeno due
dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a maggiore diffusione locale nel
luogo dove il contratto deve essere eseguito.

La rappresentazione grafica del processo per gli appalti pubblici di seguito riportata.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Fase/Attivit
Processo: Gara
Appalto

Autorit di Gestione
Soggetti
proponenti

Predisposizione e
pubblicazione del
Bando e del
Capitolato di gara
Elaborazione e
presentazione
dellOfferta tecnica
ed Economica

Area
Programmazione

Area Attuazione

Bando e
Capitolato di
gara

Offerta tecnica ed
economica

Ricezione e
archiviazione
Offerte

Ricezione e
Protocollo delle
offerte ricevute

Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV

Nomina
Commissione
Valutazione

Verifica
giuridicoAmministrativa
e invio verbale

Verifica
ammissibilit
formale
dei progetti

Controllo sul
possesso requisiti
dichiarati sul 10%
delle offerte

Commissione di
Valutazione

Richiesta
documentazione per
verifica requisiti
sul 10% offerte
Trasmissione della
documentazione
richiesta
Verifica possesso
requisiti

Valutazione delle
offerte tecniche
ed economiche

Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
definitiva e
Aggiudicazione
provvisoria della
gara

Valutazione
tecnica

Determina di
aggiudicazione
provvisoria

Ricezione
comunicazione
(aggiudicatario)

Invio comunicazione
di aggiudicazione
provvisoria

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Stesura dei
verbali e
bozza di
graduatoria

Ricezione
comunicazione
(funzione
gestione)

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
Fase/Attivit
Processo: Gara
Appalto

Richiesta
allaggiudicatario
della fidejussione
e della
documentazione
per il controllo
sul possesso
requisiti

Autorit di Gestione
Soggetti
proponenti

Area
Programmazione

Commissione di
Valutazione

Area
Attuazione

Richiesta
Documentazione
allaggiudicatario
Trasmissione della
documentazione
richiesta e
fidejussione

Controllo sul
possesso
requisiti

Aggiudicazione
definitiva della
gara

Determina di
Aggiudicazione
Definitiva
Ricezione
Determina
Aggiudicazione
definitiva

Ricezione
Aggiudicazione
definitiva

Stipula del contratto


e verifica
disponibilit sui
capitoli di bilancio

Stipula del
contratto e
impegno
contabile

Determina di impegno
e di approvazione
del contratto

Inserimento sul
sistema
informativo delle
informazioni
sulloperazione

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Gli avvisi pubblici sono pubblicati , conformemente a quanto disposto allart. 11 dal Decreto
legislativo di attuazione delle legge 4 marzo 2009 n. 15 in materia di ottimizzazione della produttivit
del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni., sul sito istituzionale
dedicato e possono essere pubblicati sul B.U.R.L.. Gli avvisi pubblici oltre alle finalit, alloggetto
specifico e alle procedure di presentazione delle operazioni, descrivono anche le modalit e le
procedure di selezione che si compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione
tecnica svolte da una commissione di valutazione nominata sempre dalla AdG (Area
Programmazione Offerta Formativa e di Orientamento).
LAdG, in conformit a quanto prescritto dallart.84 del Decreto Legislativo n. 163/2006, ha
predisposto degli elenchi di professionisti cui attingere, secondo il criterio di rotazione, gli esperti
delle commissioni di gara. Gli elenchi sono pubblicati sul B.U.R.L. e sul sito istituzionale dedicato ed
hanno durata biennale.
Al termine delle operazioni di valutazione la commissione alluopo nominata trasmette gli esiti della
selezione allAdG (Area Programmazione Offerta Formativa e di Orientamento) che approva e
pubblica le graduatorie finali sul sito istituzionale dedicato e notifica lavvenuta approvazione dei
finanziamenti ai soggetti ammessi a finanziamento mediante raccomandata AR (o mediante altra
modalit prevista dalla normativa vigente).
Successivamente lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, ricevuta da
Determina di approvazione della graduatoria dalla funzione di programmazione, formalizza latto di
impegno delle risorse ai fini dellammissione a finanziamento dei progetti in ordine di graduatoria e
sulla base delle risorse disponibili preventivamente individuate nellavviso.

La rappresentazione grafica del processo per gli avvisi pubblici di seguito riportata.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Fase/Attivit
Processo:
Avviso
pubblico

Autorit di Gestione
Soggetti
proponenti

Predisposizione e
pubblicazione
dellAvviso
pubblico
Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali

Commissione di
Valutazione

Area Attuazione

Avviso Pubblico

Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali

Ricezione
Proposte
progettuali

Ricezione e
archiviazione
Offerte

Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV

Nomina
Commissione
Valutazione

Verifica
ammissibilit
formale delle
domande

Area
Programmazione

Presentazione
chiarimenti

Richiesta
eventuali
integrazioni/chiarimenti

Verifica di
Ammissibilit
formale

Elaborazione lista
ammessi/non
ammessi

Valutazione
tecnica
delle proposte

Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
(ammessi/non
ammessi)

Valutazione
tecnica
delle proposte

Redazione
Determina di approvazione
della graduatoria

Stesura e invio
dei verbali e
redazione della
graduatoria

Ricezione
Determina
approvazione
graduatoria

verifica contabile
sui capitoli
di bilancio

Impegno contabile
delle risorse

Determina di
impegno
delle risorse

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Progetti retrospettivi
Nel rispetto degli orientamenti comunitari e nazionali dettati dal documento del Comitato di
Coordinamento dei Fondi (COCOF) 12-0050-00 del 21.03.2012 e dal Quadro Strategico Nazionale
(come modificato con procedura scritta chiusa il 18.06.2013), capitoli 5 e 6.2.4, lAutorit di Gestione
si avvale della possibilit di certificare i progetti attuati al di fuori della programmazione 2007/2013
(c.d. progetti retrospettivi) a valere sul PO FSE Lazio 2007-2013. A tal fine lAdG assicura che tutte le
disposizioni normative in materia e le condizioni di co-finanziamento delle operazioni retrospettive
siano state rispettate. In particolare assicura:

che le spese dichiarate, relative alle operazioni selezionate per il finanziamento, siano state
sostenute nel rispetto dei contenuti del Programma e conformemente ai criteri applicabili
approvati dal Comitato di Sorveglianza, come stabilito dallarticolo 56 del Reg. (CE) n.
1083/2006;

il rispetto delle norme dellUnione europea e delle norme nazionali applicabili, ed in particolare:
normativa sugli appalti pubblici, norme sugli aiuti di Stato, norme in materia di informazione e
pubblicit;

che le spese siano effettivamente sostenute nel periodo compreso tra il primo gennaio 2007 e
il 31 dicembre 2015 e le operazioni siano state ultimate prima della data di inizio
dell'ammissibilit del Programma (art. 56, par. 1 del Reg. CE 1083/2006 e ss.mm.ii.);

che le operazioni selezionate per il finanziamento siano state attuate coerentemente con le
procedure per la gestione finanziaria ed il controllo delle operazioni e nel rispetto dei requisiti
della pista di controllo, con particolare riferimento ai controlli di I livello sulla spesa dichiarata,
compresi i controlli in loco, di cui agli art. 60 (b) del regolamento (CE) n. 1083/2006 e artt. 1317 del Regolamento (CE) n. 1828/2006;

che siano state previste procedure per evitare il doppio finanziamento della spesa con altri
strumenti comunitari o nazionali e con altri periodi di programmazione.

Verifica delle operazioni3


Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, lAdG adotta un sistema di controllo
delle operazioni, nel rispetto delle disposizioni dei Regolamenti comunitari, teso a verificare:

leffettiva e regolare esecuzione delle operazioni;

la completezza della documentazione trasmessa;

lammissibilit della spesa.

Ad ulteriore garanzia del sistema, si segnala che la procedura di accreditamento sancita dalla DGR 968/07 prevede una
fase di verifica ex ante degli Enti di Formazione (v. Par. 6.3.2.2.).

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Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.

Riferimenti Normativi

Oggetto della verifica

Fase della verifica

Tipologia controlli
Documentali

In loco

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Rischio di doppio
cofinanziamento

Avvio delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Fornitura di beni e/o servizi


secondo la decisione di
approvazione del progetto

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006

Spesa reale e inerente al


progetto

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Correttezza della domanda di


rimborso

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Ammissibilit della spesa


secondo la normativa
comunitaria e nazionale

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. d) Reg.


1083/2006

Sistema di contabilit separato e


codificazione contabile adeguata

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. f) Reg.


1083/2006

Conservazione dei documenti


contabili secondo quanto
previsto dallart. 90 del Reg.
1083/2006

Fino al 3 anno
successivo alla
chiusura del POR

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Alla luce di quanto previsto dalla normativa, lAutorit di Gestione ha adottato procedure di verifica
delle operazioni aventi per oggetto lo svolgimento di:

verifiche di sistema;
verifiche amministrative su base documentale;
verifiche in loco amministrativo-contabili ex post;
verifiche in loco didattico-amministrative in itinere.
In merito alla tipologia delle operazioni da sottoporre a controllo e alla natura della documentazione
controllata, lAutorit di Gestione pu:
selezionare direttamente le operazioni (operazioni a titolarit), oppure,
selezionare un organismo intermedio che individuer le operazioni (operazioni a regia) 4.

Nella categoria operazioni di acquisizione di beni e servizi a regia considerata nel presente paragrafo sono escluse le
operazioni finanziate dagli Organismi Intermedi istituzionali (Province e Direzione Istruzione, Programmazione dellOfferta
Scolastica e Formativa, Diritto allo Studio e Politiche Giovanili), i cui controlli di primo livello, a carico dellOrganismo
medesimo, sono descritti nei paragrafi dedicati agli OO.II.. Per tale fattispecie le attivit di controllo svolte dallAdG sono
riconducibili alle Verifiche di sistema.

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Tale differenziazione coerente con quanto previsto nelle Linee Guida del MEF sui Sistemi di
Gestione e Controllo.

Soggetti preposti allo svolgimento delle verifiche


I soggetti competenti per leffettuazione delle verifiche documentali ed in loco sono lAutorit di
Gestione e gli Organismi Intermedi.
Nel caso dellAutorit di Gestione, la responsabilit dellattuazione di tali controlli fa capo allArea
Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso.
Tale struttura amministrativa svolge le seguenti attivit:
elaborazione di strumenti metodologici relativi alle attivit di verifica (ad esempio, procedure,
metodologia di campionamento, format di check list/Relazioni di verifica, etc.);
svolgimento dei controlli amministrativi sulle domande di rimborso relative alle operazioni
cofinanziate;
svolgimento delle verifiche in loco;
aggiornamento delle informazioni contenute nel Sistema Informativo in merito alle verifiche
effettuate.
Questa organizzazione interna della Autorit di Gestione garantisce la separazione delle funzioni di
gestione da quelle di controllo - sia di tipo documentale che in loco - anche per le operazioni in cui il
beneficiario finale coincide con lAdG.
Per la realizzazione di tali controlli lamministrazione potr individuare soggetti terzi, mantenendone,
comunque, la responsabilit.
Conformemente con quanto previsto dallAtto di Indirizzo e dalla Convenzioni sottoscritte, gli
Organismi Intermedi si impegnano ad effettuare le attivit di controllo di primo livello, documentali
ed in loco, attenendosi anche alle indicazioni (es. linee guida e note di indirizzo) fornite dallAutorit
di Gestione.
In merito agli uffici di ogni OI responsabili dei controlli, si rimanda ai paragrafi loro dedicati (3.2.4).
Verifiche di sistema
LAutorit di Gestione verifica lefficacia dei controlli di primo livello posti in essere dagli Organismi
Intermedi5 e valuta la conformit e lefficacia del sistema di gestione e controllo adottato mediante lo
svolgimento di verifiche di sistema.
In fase di preparazione della verifica di sistema, lArea Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso provvede a comunicare allO.I.:

le date previste per i controlli;

Le verifiche sui sistemi di controllo di I livello adottati dagli OO.II. verranno realizzati sugli OO.II. a cui sono state delegate
anche le funzioni di controllo.

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la documentazione da rendere disponibile prima della verifica (es. documentazione relativa


alle operazioni campionate) e durante lo svolgimento della stessa;

i riferimenti delle operazioni che saranno oggetto di verifica presso lO.I.6.

LArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso provvede a svolgere le


attivit di:

analisi della documentazione relativa al sistema di gestione e controllo dellO.I. ed alle singole
operazioni campionate;

individuazione per ciascuna delle operazioni da verificare presso lO.I. dellelenco delle spese
oggetto di controllo;

pre-compilazione della Check list/Relazione della verifica di sistema sulla base delle
informazioni gi presenti sul Sistema Informativo e della documentazione esaminata.

La fase di attuazione delle verifiche di sistema prevede:

la valutazione del sistema di gestione e di controllo implementato dallOrganismo Intermedio,


volta ad accertare:
-

lesistenza di una struttura organizzativa che prevede una adeguata separazione delle
funzioni di gestione e controllo;

la conformit delle procedure adottate alla normativa ed agli indirizzi specifici forniti
dallAdG (in particolare quelle relative alle attivit di selezione ed ai controlli documentali e
in loco);

la presenza di un sistema contabile conforme alla normativa di riferimento e lesistenza di


procedure adeguate al fine di assicurare una contabilit separata per le operazioni
cofinanziate;

laffidabilit ed integrit dei dati finanziari e delle informazioni trasmesse relative al livello
di avanzamento delle attivit ed al grado di conseguimento degli obiettivi e risultati
previsti.

la verifica presso lO.I. delle operazioni selezionate per il controllo, tra quelle finanziate
dallOrganismo Intermedio, volta a riscontrare lefficacia delle procedure di controllo mediante
la rilevazione dei seguenti aspetti:
-

effettiva

esecuzione

delle

attivit

di

progetto

secondo

quanto

previsto

dal

contratto/convenzione;
-

ammissibilit di un campione di spese alla luce della normativa di riferimento;

esistenza di un adeguato sistema di contabilit separata o di codificazione contabile.

Le operazioni oggetto di verifica presso lO.I. sono individuate in base allanalisi della documentazione relativa al sistema
di gestione e controllo, ed ai controlli di primo livello, disponibili presso lAdG.

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Gli esiti di tali verifiche sono oggetto di un apposito verbale (Check-list verifica di sistema) e sono
comunicati allO.I., il quale pu presentare eventuali controdeduzioni. Gli esiti di tali verifiche sono
trasmesse anche allAdC e allAdA.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

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Autorit di Gestione
Fase/Attivit

Organismo Intermedio
Area Attuazione

Trasmissione allAdG della


Descrizione del Sistema di
Gestione e Controllo e
metodologia controlli I
Livello

Area Controllo

Ricezione
Documento
descrizione SG&C e
metodologia controlli
ed invio copia Area
controlli

Redazione ed invio Documento


descrittivo del sistema di gestione
e controllo (e di ogni eventuale
modifica) e metodologia per
controlli I livello

1) Fase di preparazione della


verifica di sistema
Comunicazione allO.I. degli
elementi essenziali della
verifica (date, oggetto,
documentazione disponibile
prima e durante la verifica,
operazione da verificare)

Redazione ed invio
lettera di comunicazione
data verifica e elenco
documenti necessari

Verifica della
documentazione presente
presso lAdG e della
documentazione richiesta
allO.I.

Comunicazione in
merito alla verifica

Analisi
documentazione

Aggiornamento delle
informazioni contenute nel
Sistema Informativo

Individuazione delle elenco


delle spese

Redazione ed invio
lettera con elenco delle
spese da controllare per
ogni operazione

Pre compilazione check list


con informazioni gi
presenti e le info trasmesse
da O.I.

Pre compilazione check list

2) Fase di attuazione della verifica


di sistema e registrazione esiti
Valutazione del sistema di
gestione e controllo e
verifica in loco delle
operazioni selezionate

Ricezione Lettera e
preparazione documenti

Svolgimento verifiche
sul SG&C e verifiche in
loco delle operazioni

Compilazione verbale
con esito verifiche ed
invio allO.I.

Ricezione verbale

Formulazione eventuali
controdeduzioni
Registrazione esiti sul
sistema informativo e
stampa check list finale

Stampa check list finale

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Verifiche amministrative su base documentale


Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso 7
presentata dal beneficiario/soggetto attuatore, sulla base della documentazione amministrativa e
contabile presentata dal soggetto attuatore o dal beneficiario nelle diverse fasi di attuazione
delloperazione.
Inoltre, sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e, pertanto, si distinguono a
seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a conclusione di unoperazione.

In fase di avvio le verifiche amministrative sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:

rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti per lavvio delloperazione:


-

effettiva comunicazione degli obblighi del soggetto attuatore, mediante la verifica che
nella convenzione/contratto siano indicati le modalit di pagamento e gli obblighi
scaturenti dallaggiudicazione della gara o dal finanziamento del progetto;

correttezza dellimporto richiesto a titolo di acconto/anticipo rispetto a quanto dovuto;

stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto);

aggiornamento del sistema informativo regionale con i dati di dettaglio delloperazione,


anagrafici, finanziari, procedurali e fisici (ove applicabile).

Tale verifica verr svolta dallArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano a seguito
della richiesta di erogazione del primo acconto. La verifica descritta, a differenza di quelle sui
pagamenti intermedi e sui saldi, non rientra nei controlli di I livello ai sensi dellart. 60, lettera b) del
Reg. (CE) 1083/2006 non costituendo domanda di rimborso di spese effettivamente sostenute da
rendicontare alla CE. Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema
informativo e registrate in apposite check list. Il modello di check list allegato al Manuale operativo
di gestione ad uso degli uffici competenti.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

Le domande di rimborso, per quanto concerne gli avvisi concessori, sono rappresentate dalle certificazioni di spesa che
periodicamente (ogni tre mesi) gli enti attuatori trasmettono allAdG, corredate dalla documentazione giustificativa delle
spese effettivamente sostenute, mentre, per quanto concerne i bandi di gara, sono rappresentate dalle richieste di
pagamento corredate dai SAL. Tranne che per quanto riguarda lanticipo degli Avvisi, gli altri pagamenti sono effettuati a
seguito dellespletamento del controllo di I livello sulle certificazioni periodiche. In particolare, i pagamenti\rimborsi
avvengono, di norma, in base alle seguenti modalit:
AVVISI:
1. anticipo pari al 50% dellimporto finanziato;
2. pagamento intermedio pari al 30% dellimporto finanziato, erogato a fronte di spese effettivamente sostenute pari al
90% dellanticipo;
3. saldo pari al 20%, erogato a seguito della certificazione del rendiconto.
BANDI: rate trimestrali posticipate di pari importo.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al paragrafo 2.2.5 Trattamento delle domande di rimborso.

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Autorit di Gestione
Soggetto attuatore

Attivit

Beneficiario

Area Attuazione
Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alArea
Controlli della
documentazione relativa alla
richiesta di anticipo

Verifica del rispetto degli


adempimenti per lavvio
delle attivit

Ricezione
documentazione
relativa alla richiesta di
anticipo

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e stampa


check list
Check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Verifica della correttezza


dellimporto richiesto e della
fidejussione

Ricezione richiesta
chiarimenti

Verifica

Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria

Convalida richiesta anticipo

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Ricezione Richiesta
chiarimenti

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In fase di realizzazione, le verifiche amministrative, svolte dallArea Attivit di controllo di


rendicontazione e gestione del contenzioso, hanno ad oggetto la domanda di rimborso del
beneficiario/soggetto attuatore e le rendicontazioni di spesa che la accompagnano ed, in particolare,
riguardano:

la completezza e la correttezza formale della domanda;

la coerenza e la completezza amministrativo-contabile, sulla base dei seguenti aspetti:


-

limporto totale della domanda, cio che limporto dichiarato non superi quello approvato in
fase di valutazione;

lelenco dei giustificativi di spesa, cio che limporto totale delle fatture elencate (tenendo
conto della pertinente ripartizione dei costi) corrisponda a quanto dichiarato nella domanda di
rimborso;

la disponibilit dei giustificativi di spesa, cio che le fatture siano accessibili allAdG per le
opportune verifiche;

la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con quanto concordato nel


contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit rispetto a:
-

lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi in concessione),

ladeguatezza degli output/prodotti/servizi forniti;

la regolarit finanziaria della spesa su un campione dei giustificativi presentati (per le tipologie di
operazioni pertinenti, quali ad esempio avvisi concessori), ovvero lammissibilit delle spese
mediante verifica dei seguenti principali aspetti8:
-

la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa9 dal punto di vista


normativo,

il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,

la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,

- il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,


- il rispetto del divieto di cumulo del contributo o dei finanziamenti comunitari a valere sulla
stessa operazione10.

Tali controlli sono supportati dal sistema informativo che permette la scannerizzazione dei documenti giustificativi.
La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso stabilita dallAdG in
funzione delle diverse tipologie di affidamento e portata a conoscenza del beneficiario/soggetto attuatore con le modalit
pi opportune. Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di
Avanzamento Lavori (come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi in
concessione) mediante presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
10
La procedura per assicurare leffettivit del divieto prevede lacquisizione della dichiarazione ai sensi artt. 46 e 47 del
D.P.R. n.445/00 da parte del beneficiario.
9

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Con riferimento a questultima tipologia di controllo, si proceder alla formalizzazione degli esiti
mediante apposite check list sul Sistema Informativo. Il modello di check list allegato al Manuale
operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
Sulla base delle check list, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano proceder
o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi, secondo quanto stabilito nel paragrafo 2.2.5
(Trattamento delle domande di rimborso). Qualora vengano rilevate delle irregolarit, lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, sulla base della segnalazione dellArea
Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso, valuta la presenza degli elementi
necessari allapertura di una scheda OLAF e, contestualmente, ne informa lAdC a cui viene inviata
anche tutta la documentazione di supporto relativa alle verifiche effettuate (vd par. 4.2.2.3)

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

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Autorit di Gestione

Soggetto attuatore/

Attivit
Area Attuazione

Area Controllo

Beneficiario

Domanda di pagamento
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione allarea
Controlli della domanda
di pagamento e della
check list relativa al
pagamento intermedio

Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di pagamento e
relativa check list

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della
correttezza formale,
della coerenza e della
completezza
amministrativo
contabile della
domanda di pagamento

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check list

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/convenzione e
verifica della regolarit
finanziaria della
domanda di pagamento

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Convalida domanda di
pagamento e richiesta
di mandato alla
Ragioneria

Ricezione richiesta
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Convalida domanda di
pagamento

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Ricezione richiesta
chiarimenti

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In fase di conclusione, per le operazioni in regime concessorio che prevedono una rendicontazione a
costi reali, le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:

presentazione del rendiconto da parte dellente attuatore11;

certificazione da parte di un revisore nominato dallAdG (vd. par. 2.2.4.4) del rendiconto con
allegata la check list di controllo12;

verifica della certificazione e della completezza check list allegata, con registrazione esito sul
sistema informativo e stampa finale check list;

notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallAdG e, quindi, del relativo saldo;

presentazione della domanda di saldo da parte dellente attuatore;

erogazione del saldo finale.

Pertanto, per le suddette operazioni, in fase di conclusione le verifiche hanno sia natura documentale
che in loco.
La gestione della procedura descritta coinvolger sia lArea Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso, responsabile della fase di certificazione del rendiconto e di notifica
dellimporto effettivamente riconosciuto, sia lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale
umano, competente per lerogazione del saldo.

Per quanto riguarda le operazioni selezionate tramite appalto, in fase di conclusione, le verifiche
sono realizzate su base documentale sullultima domanda di rimborso (SAL) secondo la medesima
procedura prevista in fase di realizzazione. LArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale
umano, rimane sempre competente per lerogazione del saldo.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

11 Come previsto dallart. 28 della LR 23 del 1992.


12 Il modello di check list allegato al Manuale operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.

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Autorit di Gestione
Revisore

Attivit
Area Controllo

Soggetto attuatore/
Beneficiario

Verifiche in fase di conclusione


(1/2):Certificazione del rendiconto

Nomina del revisore

Elaborazione ed
invio del rendiconto

Ricezione del rendiconto

Acquisizione del
rendiconto

Ricezione
nomina

Nomina del revisore incaricato


della verifica

Verifica
Verifica in loco e
certificazione del
rendiconto

Check
list

Acquisizione della
certificazione

Elaborazione e
trasmissione
certificazione

Ricezione della
certificazione

Verifica della
certificazione

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list

Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Trasmissione della
certificazione ed
eventuali
controdeduzioni

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Trasmissione
della
certificazione

Ricezione della
certificazione

Ricezione controdeduzioni

Analisi delle
controdeduzioni e
definizione dellimporto
riconosciuto

Ricezione richiesta
chiarimenti

Elaborazione
controdeduzioni

Analisi

Definizione
dellimporto
riconosciuto
continua

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Autorit di Gestione
Attivit
Area Attuazione

Area Controllo

Soggetto attuatore/
Beneficiario

Verifiche in fase di conclusione


(2/2):domanda di saldo
Registrazione
dellimporto
riconosciuto
Caricamento sul
sistema informativo
dellimporto
riconosciuto

Redazione della
notifica dellimporto
riconosciuto e relativo
saldo

Redazione notifica

Ricezione notifica
Trasmissione notifica

Elaborazione e
trasmissione domanda
di saldo

Ricezione domanda di
saldo

Verifica

Verifica corrispondenza
della domanda di saldo
Esito
positivo

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Convalida domanda di
saldo e richiesta di
mandato alla Ragioneria

Elaborazione
domanda di saldo

Esito
negativo

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Convalida domanda di
saldo
Ricezione richiesta
chiarimenti

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Verifiche in loco13
Le verifiche in loco sono svolte sui rendiconti finali di tutte le operazioni da un revisore incaricato
dallAdG e precedono lerogazione del saldo (vd. par. 2.2.4.3), secondo la procedura di seguito
descritta14:

acquisizione del rendiconto e nomina del revisore

visita in loco;

formalizzazione degli esiti della verifica.

Acquisizione del rendiconto e nomina del revisore


Al termine delle attivit progettuali ed entro i termini fissati dalla normativa regionale, il beneficiario
trasmette allArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso il rendiconto
finale delle spese sostenute. LArea Attivit di controllo di

rendicontazione e gestione del

contenzioso, verificata la conformit formale del rendiconto, provvede alla nomina del revisore
incaricato della verifica in loco e della certificazione del rendiconto, dandone comunicazione al
beneficiario.
Una volta nominato, il revisore prende contatto con il beneficiario e concorda un calendario delle
visite, in modo che lente interessato possa mettere a disposizione il personale competente e la
documentazione pertinente durante le verifiche.
Preventivamente allo svolgimento delle stesse, si procede mediante i seguenti step:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Realizzazione della visita in loco


Secondo il calendario degli incontri preventivamente concordato, il revisore si reca nella sede del
beneficiario ed esegue i controlli al fine di accertare, in via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario selezionato;

la fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento / concessione;

lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit; (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);

la sussistenza e corretta archiviazione presso la sede del beneficiario di tutta la


documentazione amministrativo-contabile;

la verifica di conformit e ammissibilit dei giustificativi di spesa a supporto delle


rendicontazioni di spesa elaborate e trasmesse;

13

Le verifiche in loco sono effettuate a conclusione degli interventi a seguito della presentazione del rendiconto finale delle
spese sostenute. Tale procedura si applica nel caso di operazioni selezionate tramite avviso pubblico con rendicontazione
a costi reali.
14
Cfr. art. 28 della LR 23 del 1992.

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la sussistenza di una contabilit separata relativa alle spese sostenute nellambito


delloperazione cofinanziata;

ladempimento degli obblighi di informazione e pubblicit previsti dalla normativa.

Formalizzazione degli esiti della verifica


Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione nella certificazione del
rendiconto che ne sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali
irregolarit/anomalie riscontrate.
Tali check list vengono compilate anche in caso di inesistenza di irregolarit e, successivamente,
caricate sul Sistema informativo. Il modello di check list allegato al Manuale operativo di gestione
ad uso degli uffici competenti.
La certificazione viene trasmessa dal revisore allArea Attivit di controllo di

rendicontazione e

gestione del contenzioso. Tale struttura amministrativa, preposta alla funzione di controllo di I livello,
verifica quindi la coerenza generale ai precedenti controlli documentali e, se del caso, chiedono i
necessari chiarimenti al revisore. Successivamente, lArea Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso trasmette la certificazione al beneficiario per le eventuali controdeduzioni.
Le controdeduzioni eventualmente presentate dallente sono esaminate dalla suddetta struttura
amministrativa, che sulla base degli esiti del contraddittorio eventualmente instaurato con il soggetto
attuatore, definisce limporto totale riconosciuto e aggiorna il sistema informativo. LArea Attivit di
controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso, a seguito della definizione dellimporto totale
riconosciuto, redige una nota di chiusura che invia al beneficiario, il quale, successivamente,
trasmetter la domanda di saldo con la relativa fattura. Qualora limporto totale riconosciuto sia
inferiore ai trasferimenti gia effettuati, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano
dispone la restituzione degli eventuali importi gi erogati e d comunicazione al beneficiario dei
termini per il recupero delle somme.
LAdC e lAdA prendono visione degli esiti delle verifiche in loco mediante accesso alla sezione
specifica del Sistema informativo.
La certificazione dei rendiconti verr svolta dalla Regione anche sulle attivit finanziate dagli OO.II.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

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Autorit di Gestione
Revisore

Attivit

Beneficiario

Area Controllo
Verifiche in loco
1) Acquisizione del rendiconto e
nomina del revisore

Elaborazione ed
invio del rendiconto

Ricezione del rendiconto

Acquisizione del
rendiconto
Nomina del revisore

Ricezione
nomina

Nomina del revisore incaricato


della verifica

2) Realizzazione della verifica


Verifica
Verifica in loco e
certificazione del
rendiconto

Check
list

3) Formalizzazione esiti della


verifica
Acquisizione della
certificazione

Elaborazione e
trasmissione della
certificazione

Ricezione della
certificazione

Verifica della
certificazione

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list

Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Trasmissione della
certificazione ed
eventuali
controdeduzioni

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Trasmissione
della
certificazione

Ricezione della
certificazione

Ricezione controdeduzioni

Analisi delle
controdeduzioni e
definizione dellimporto
riconosciuto

Ricezione richiesta
chiarimenti

Analisi

Definizione
dellimporto
riconosciuto

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Elaborazione
controdeduzioni

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Verifiche didattico-amministrative
LAdG prevede di realizzare verifiche in itinere a campione di carattere didattico-amministrativo al
fine di attestare landamento dei corsi di formazione finanziati. Le verifiche saranno realizzate
dallArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso.
Il campione di operazioni estratto dalluniverso dei corsi attivi in base alla metodologia di
campionamento di seguito descritta.
In linea generale, il campionamento tiene conto del grado di rischio correlato15:

alla tipologia di beneficiario;

al rischio di autocontrollo.

Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.

Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
effettuata su ogni annualit finanziaria del POR e porter alla stratificazione delle operazioni16.
Il campione previsto di progetti da sottoporre a verifica stimabile in almeno il 10% dei progetti di
ogni annualit finanziaria del POR.
Sulla base dellanalisi dei rischi, per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute, verr realizzata
lestrazione di un campione di operazioni da verificare attraverso un campionamento casuale
semplice, estraendo una percentuale di operazioni da controllare pi alta in relazione a valori di
rischiosit pi elevati.
Una volta provveduto alla individuazione delle operazioni, si procede alla calendarizzazione delle
visite.

Preventivamente allo svolgimento delle stesse, si procede mediante i seguenti passaggi:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

15

Il rischio associato alla tipologia di macroprocesso non viene presa in considerazione in quanto le operazioni sottoposte
a verifica appartengono tutte al Macroprocesso Formazione. Un ulteriore dettaglio dellanalisi dei rischi potrebbe essere
contenuto nel manuale operativo di gestione.
16
Gli strati saranno costituiti da gruppi di operazioni omogenee per tipologia di beneficiario e rischiosit di controllo.

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Secondo il calendario delle visite, il personale responsabile dei controlli si reca nella sede del
beneficiario/soggetto attuatore17 ed esegue i controlli al fine di accertare, in via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario/soggetto attuatore selezionato;

lavanzamento fisico-tecnico delle attivit, secondo quanto previsto dal progetto approvato;

ladempimento degli obblighi di informazione e pubblicit previsti dalla normativa.

Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo. Il modello di check
list allegato al Manuale operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
LAdC e lAdA prendono visione degli esiti delle verifiche in loco mediante accesso alla sezione
specifica del Sistema informativo.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario che ha la possibilit di presentare le proprie
controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento delle criticit
riscontrate, lArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso informa lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, che, sulla base dei rilievi mossi dispone i
necessari accertamenti e, nel caso di irregolarit di particolare gravit, dispone il recupero degli
eventuali importi gi erogati e d comunicazione al beneficiario dei termini per il recupero delle
somme.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

17

LAdG pu decidere di svolgere le verifiche senza preavviso al fine di accertare la realit del progetto.

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Autorit di Gestione
Beneficiario

Attivit
Area Controllo
Verifiche didattico/amministrative

1) Selezione delle operazioni


Analisi dei rischi
Svolgimento Analisi dei rischi

Estrazione del campione

Estrazione del campione

2) Attivit preparatoria alle verifiche

Predisp. Elenco del


campione

Predisposizione elenco del


campione
Analisi della
documentazione

Analisi della documentazione


presso lAdG

Stampa dal S.I. della check list


per le verifiche in loco

Check list
3) Realizzazione delle verifiche
Svolgimento della verifica in
loco

Verifica in loco

4) Formalizzazione degli esiti delle


verifiche

Verbalizzazione degli esiti


della verifica

Verbalizzzione degli esiti delle


verifiche, registrazione esiti nel
S.I. e trasmissione del verbale
al soggetto attuatore

Trasmissione del verbale

Presentazione di eventuali
controdeduzioni

Analisi delle controdeduzioni e


comunicazione della chiusura
delle verifiche

Registrazione esiti finali sul S.I.

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Controdeduzioni

Elaborazione eventuali
controdeduzioni

Analisi controdeduzioni e
chiusura verifica

Chiusura verifica

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Gestione degli esiti dei controlli di II livello


Nel presente paragrafo sono descritte le procedure relative alle azioni correttive e preventive
adottate dallAutorit di Gestione a seguito dei controlli svolti dallAdA.
Le procedure prevedono le seguenti fasi:

acquisizione e esame della documentazione relativa agli esiti dei controlli di secondo livello e
suo eventuale inoltro agli Organismi intermedi responsabili;

trattamento degli esiti dei controlli di secondo livello da parte degli Organismi intermedi/Autorit
di Gestione nella fase di contraddittorio con lAdA;

follow up degli esiti dei controlli di secondo livello sulla base delle raccomandazioni indicate nel
rapporto definitivo del controllo.

Acquisizione della documentazione relativa agli esiti dei controlli di secondo livello e suo eventuale
inoltro agli Organismi intermedi responsabili.
Ricevuta la documentazione relativa ai controlli di secondo livello, lAdG esamina gli esiti del
controllo effettuato sul SG&C del Programma e delle verifiche condotte sulle operazioni campionate,
al fine di individuare gli aspetti riguardanti lAdG e gli OO.II..
Per le segnalazioni afferenti al SG&C dellAdG e alle operazioni di diretta competenza, lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano procede come descritto nella fase
successiva Trattamento degli esiti dei controlli di secondo livello fase di contraddittorio.
Negli altri casi, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano richiede agli OO.II.
interessati di fornire gli elementi in relazione alle criticit segnalate, di seguito elencate, entro i
termini previsti18:

riscontro puntuale in merito alle criticit rilevate e indicazione delle azioni correttive intraprese o
previste ai fini del superamento dellanomalia segnalata;

nei casi pertinenti, valutazione dellammissibilit degli importi relativi alle spese oggetto del
rilievo;

nei casi pertinenti, eventuale documentazione giustificativa a supporto dellammissibilit della


spesa o del superamento dellanomalia rilevata.

18

Conformemente alle procedure adottate dallAdA (Cfr. Strategia di audit POR FSE Lazio 2007 - 2013), eventuali
osservazioni/controdeduzioni, possono essere trasmesse allAdA entro 30 giorni dalla ricezione del Rapporto di controllo;
relativamente al follow up il termine previsto ai fini dellinvio allAdA dei conseguenti atti di 45 giorni dalla ricezione del
Rapporto definitivo del controllo.

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Trattamento degli esiti dei controlli di secondo livello da parte dellAutorit di Gestione e degli
Organismi intermedi fase di contraddittorio
LAdG e gli OO.II. provvedono al trattamento degli esiti dei controlli ai fini del contraddittorio con
lAdA attraverso modalit procedurali diverse, indicate distintamente di seguito, a seconda che la
documentazione relativa ai controlli di secondo livello contenga la segnalazione di anomalie
finanziarie e/o di problematiche di altra natura.
Nel caso in cui gli esiti dei controlli non manifestino anomalie finanziarie ma altre tipologie di criticit,
lAdG/O.I. provvede ad effettuare un approfondimento specifico, al fine di acquisire eventuali
elementi integrativi a supporto del superamento delle criticit rilevate. Sulla base di tale
approfondimento, lAdG/O.I. pu formulare e inviare allAdA eventuali osservazioni per le valutazioni
di competenza, entro il termine previsto. Gli OO.II. trasmettono eventuali osservazioni anche allAdG,
in risposta alla richiesta di elementi di riscontro inviata da questultima.
In caso di presenza di anomalia finanziaria, i beneficiari/soggetti attuatori esaminano i rilievi effettuati
dal controllore di II livello ai fini di eventuali osservazioni e/o controdeduzioni. Tali comunicazioni,
corredate

di

eventuale

documentazione

integrativa

di

supporto,

sono

trasmesse

dai

beneficiari/soggetti attuatori allAdA ai fini delle valutazioni di competenza, e per conoscenza allAdG
e allO.I. responsabile delloperazione, entro il termine previsto.
Inoltre, lAdG e gli OO.II. esaminano gli esiti dei controlli di primo livello e in particolare del controllo
in loco effettuato a conclusione dellintervento, se avvenuto, al fine di trasmettere allAdA eventuali
osservazioni.

Follow up degli esiti dei controlli di secondo livello sulla base delle raccomandazioni indicate nel
rapporto definitivo del controllo
Sulla base degli esiti della valutazione delle osservazioni e delle controdeduzioni presentate dai
beneficiari/soggetti attuatori e/o dalle Amministrazioni interessate, lAdA trasmette allAdG, allO.I., al
beneficiario/soggetto attuatore e allAdC il rapporto definitivo del controllo.
LAdG e gli OO.II. per le operazioni di competenza esaminano le raccomandazioni formulate
dallAdA, indicate nel rapporto definitivo del controllo, e adottano le misure/azioni di follow up sulla
base degli esiti dei controlli di II livello (ad esempio, provvedimento di recupero delle somme
indebitamente erogate, avvio del procedimento di revoca, parziale o totale, del contributo nei
confronti del beneficiario). Gli atti relativi al follow up sono trasmessi ai beneficiari/soggetti attuatori
direttamente interessati e per conoscenza allAdA, allAdC e allAdG19, al fine di informare tutti i
soggetti coinvolti in merito al seguito dato alle raccomandazioni indicate nel rapporto definitivo del

19

Per quanto riguarda le operazioni delegate, gli OO.II. inviano gli atti del follow up allAdG in risposta alla richiesta di
elementi di riscontro inviata da questultima (Cfr. sezione 1).

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controllo. In presenza di irregolarit sistemiche, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi


Capitale umano procede alladeguamento del sistema di gestione e controllo del Programma20.
In caso di irregolarit ex art. 2, comma 7 del Reg. (CE) n. 1083/2006 segnalata dallAdA, lAdG
Area Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano procede, nei casi pertinenti, alla notifica
dellirregolarit alla CE secondo le procedure adottate per il trattamento delle irregolarit e dei
recuperi21.
Le attivit sopra descritte sono riportate nel diagramma di flusso successivo.

20
21

Cfr. Procedure per il trattamento delle irregolarit e dei recuperi.


Cfr. Procedure per il trattamento delle irregolarit e dei recuperi.

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Attivit

AdG

OO.II.

Beneficiari/
soggetti attuatori

AdA

Acquisizione della
documentazione

Documentazione
esiti controlli

Acquisizione e
esame della
documentazione
sugli esiti dei
controlli di II livello

Documentazione
esiti controlli

Esame degli esiti

No

Aspetti riguardanti
gli OO.II.?

Esame delle anomalie


finanziarie e eventuale
acquisizione
di documenti integrativi

Si

Richiesta elementi
in merito alle
criticit segnalate

Trattamento esiti
controlli di II livello

Predisposizione e
trasmissione della
richiesta di
elementi in merito
alle criticit

Individuazione e
approfondimento
delle problematiche/
anomalie finanziarie

Richiesta elementi in
merito alle criticit

Individuazione e
approfondimento
delle problematiche/
anomalie finanziarie

Eventuale acquisizione
elementi integrativi
Eventuale acquisizione
elementi integrativi

Trattamento delle
problematiche
/spunti di
miglioramento e
delle anomalie
finanziarie

Elaborazione e
trasmissione
delle osservazioni/
controdeduzioni
allAdA e p.c. allAdG/O.I.

Osservazioni/
controdeduzioni

Osservazioni

Osservazioni

Elaborazione e
trasmissione
delle osservazioni

Elaborazione e
trasmissione
delle osservazioni
Osservazioni

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Osservazioni

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Attivit

AdA

AdG

OO.II.

Beneficiari/
soggetti attuatori

Follow up esiti dei


controlli di II livello
Osservazioni/
controdeduzioni

Acquisizione del
rapporto definitivo
di controllo

Elaborazione e
trasmissione del rapporto
definitivo di controllo

Esame del
rapporto definitivo
del controllo e
adozione delle
misure/azioni di
follow up

Rapporto definitivo
di controllo

Rapporto definitivo
di controllo

Esame del rapporto


di controllo e adozione
delle misure/azioni
di follow up

Esame del rapporto


di controllo e adozione
delle misure/azioni
di follow up

Atti relativi al
follow up

Atti relativi al
follow up

Trasmissione degli atti


relativi al follow up

Rapporto definitivo
di controllo

Atti relativi al
follow up

Trasmissione degli atti


relativi al follow up

Trasmissione degli
atti di follow up

Atti relativi al
follow up

Atti relativi al
follow up

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Atti relativi al
follow up

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Trattamento delle domande di rimborso/pagamento: Procedure di pagamento


Ai fini del rimborso delle spese sostenute per la realizzazione delloperazione, il beneficiario/soggetto
attuatore presenta una specifica richiesta di pagamento, la cui liquidazione legata alle condizioni
espresse nellatto stipulato dallamministrazione e dal beneficiario\soggetto attuatore.
Le modalit di rendicontazione e rimborso delle spese e i termini di trasmissione delle domande di
sono

rimborso\pagamento

stabiliti

dallamministrazione

formalizzati

nellatto

stipulato

dallamministrazione e dal beneficiario/soggetto attuatore, in cui sono definiti obiettivi e condizioni di


realizzazione dellintervento. Le domande di rimborso afferenti ai finanziamenti erogati attraverso
avvisi

concessori

sono

rappresentate

dalle

certificazioni

di

spesa

che

periodicamente

(trimestralmente) gli enti attuatori trasmettono allAdG corredate dalla documentazione giustificativa
delle spese effettivamente sostenute. Gli enti attuatori, successivamente allanticipo, potranno
presentare una richiesta di pagamento solo nel caso in cui lentit delle spese effettivamente
sostenute e trasmesse allAdG tramite le certificazioni periodiche rispetti le condizioni espresse nelle
convenzioni. I pagamenti\rimborsi avvengono, generalmente, in base alle seguenti modalit:

anticipo pari al 50% dellimporto finanziato;

pagamento intermedio pari al 30% dellimporto finanziato, erogato a fronte di spese


effettivamente sostenute pari al 90% dellanticipo;

saldo pari al 20%, erogato a seguito della certificazione del rendiconto.

Per quanto attiene alle operazioni selezionate tramite procedura di gara (Appalti di servizi), le
domande di pagamento sono rappresentate dalle istanze presentate dallappaltatore. I pagamenti
possono avvenire, a secondo della tipologia del servizio, in rate trimestrali posticipate di pari importo
o in base alla fase di realizzazione delloperazione (acconto, pagamenti intermedi).

La procedura adottata per il trattamento delle domande di rimborso\pagamento coinvolge, per le


attivit di competenza, le funzioni di gestione e controllo interne allAdG (Area Organizzazione e
Attuazione Interventi Capitale umano e Area Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del
contenzioso), e i beneficiari/soggetti attuatori e si compone di tre fasi principali:

ricevimento

verifica

della

completezza

della

documentazione

presentata

(Area

Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano);

verifiche amministrative su base documentale (lArea Organizzazione e Attuazione Interventi


Capitale umano, limitatamente agli anticipi, e Area Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso);

verifiche in loco (Area Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso);

convalida delle domande di rimborso\pagamento, predisposizione della richiesta di mandato


di pagamento e invio alla Direzione regionale Programmazione economica, Bilancio,
Demanio e Patrimonio (lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano).

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Di seguito sono illustrate le modalit di trattamento delle domande di rimborso\pagamento dei


beneficiari/soggetti attuatori, organizzate secondo le fasi del ciclo di vita del progetto (avvio,
realizzazione, conclusione) ed in relazione alla tipologia di macroprocesso individuata.

Nelle tabelle sottostanti sono indicati i documenti richiesti ai beneficiari/soggetti attuatori ai fini
dellerogazione dellanticipo/acconto, pagamento intermedio e saldo.

Tabelle di riepilogo della documentazione relativa alle richieste di pagamento


Fase

1. Realizzazione
(Pagamenti intermedi)

2. Conclusione
(Saldo)

Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase

1. Avvio
(Anticipo/acconto)

2. Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

3.

Conclusione
(Saldo)

Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi
a titolarit
a regia
Richiesta di erogazione pagamento intermedio
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)
Richiesta di erogazione saldo
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)

a titolarit
Documentazione di avvio attivit
(dichiarazione di avvio, accettazione
della convenzione, registri, ecc.)
Richiesta di erogazione dellanticipo
Fideiussione
Fattura o documento equivalente
Eventuali prodotti/relazioni
intermedie previste nella
convenzione
Domanda di rimborso
Fattura o documento equivalente
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)
Eventuali prodotti/relazioni finali
previste nella convenzione
Domanda di rimborso
Fattura o documento equivalente
Rendiconto generale delle spese
sostenute

69/273

a regia

- Richiesta di erogazione dellacconto


- Fideiussione
- Fattura

- Richiesta di erogazione pagamento


intermedio

- Stato Avanzamento lavori


- Fattura

- Richiesta di erogazione saldo


- Stato Avanzamento lavori
- Fattura

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Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)

Fase

1. Avvio
(Anticipo/acconto)

2.

Realizzazione
(Pagamento
intermedio- eventuale)

3.

Conclusione
(Saldo)

a titolarit

a regia

Richiesta di erogazione dellanticipo


Domanda di iscrizione
Eventuale Fideiussione
Attestazione dellattivit svolta
Richiesta di erogazione del
pagamento intermedio
- Giustificativi di spesa (tassa di
iscrizione, eventuali rimborsi spesa,
etc)

- Richiesta di erogazione dellacconto


- Fideiussione
- Fattura

- Attestazione dellattivit svolta


- Richiesta di erogazione del saldo
- Giustificativi di spesa (tassa di
iscrizione, eventuali rimborsi spesa,
etc)

Fase

- Richiesta di erogazione pagamento


intermedio
- Stato Avanzamento lavori
- Fattura

- Richiesta di erogazione saldo


- Stato Avanzamento lavori
- Fattura

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit

a regia

1. Avvio
(Anticipo/acconto)

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Eventuale Fideiussione

- Richiesta di erogazione dellacconto


- Fideiussione
- Fattura

2.

- Attestazione dellattivit svolta


- Richiesta di erogazione del

3.

Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Conclusione
(Saldo)

- Richiesta di erogazione pagamento

- Giustificativi di spesa

intermedio
- Stato Avanzamento lavori
- Fattura

- Attestazione dellattivit svolta


- Richiesta di erogazione del saldo
- Giustificativi di spesa

- Richiesta di erogazione saldo


- Stato Avanzamento lavori
- Fattura

pagamento intermedio

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Pervenuta allamministrazione regionale la richiesta di acconto/anticipo o la domanda di


rimborso\pagamento, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano al fine della
convalida delle richieste provvede a:

verificare il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle successive domande di rimborso;

accertare la conformit e la correttezza formale22 della richiesta presentata23.

Gli esiti delle verifiche vengono registrate sul sistema informativo.


In particolare, in fase di avvio lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano effettua
le seguenti verifiche:

verifica della presenza di tutta la documentazione amministrativa e contabile relativa


all'operazione

cofinanziata

necessaria

ai

fini

della

erogazione

del

pagamento,

conformemente alle condizioni e ai termini di pagamento stabiliti nella convenzione;

correttezza dellimporto richiesto a titolo di acconto/anticipo rispetto a quanto dovuto;

stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto)24;

In fase di realizzazione, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano procede alla
verifica dei seguenti aspetti:

presenza di tutta la documentazione amministrativa e contabile relativa all'operazione


cofinanziata necessaria ai fini della erogazione del pagamento, conformemente alle
condizioni e ai termini di pagamento stabiliti nella convenzione;

valutazione della correttezza formale dei documenti di spesa (verifica della data della fattura
rispetto al termine previsto, della corretta intestazione della fattura, dell'esattezza dell'importo
richiesto, dell'adeguatezza della descrizione dell'attivit cofinanziata);

conformit della polizza fidejussoria per l'erogazione del pagamento rispetto a quanto
prestabilito dalla normativa comunitaria e dalla convenzione (verifica della conformit del
modello utilizzato, della correttezza dell'importo, dei termini di scadenza);

avvenuta effettuazione del controllo di I livello da parte dellArea Attivit di controllo di


rendicontazione e gestione del contenzioso. Per quanto attiene gli avvisi concessori, il
controllo di I livello effettuato sulle certificazioni trimestrali delle spese effettivamente
sostenute inviate dai soggetti attuatori. Per quanto concerne i bandi di gara, il controllo
effettuato sulla stessa richiesta di pagamento e sulla documentazione acclusa (SAL).

22

Nel caso di avvisi concessori, la verifica della conformit della richiesta di pagamento consta nellaccertamento che il
soggetto attuatore abbia gi presentato certificazioni di spese effettivamente sostenute pari al 90% di quanto erogato
nellacconto precedente e sottoposte a controllo di I livello. Nel caso di bandi di gara, le richieste di pagamento stesse sono
inviate allArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso per il controllo di I livello.
23
V. Tab documenti richiesti.
24
La verifica della cauzione per gli interventi selezionati con bandi di gara effettuata allatto della firma del contratto (art.
113 del D.Lgs. 163/2006)

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

In fase di conclusione, con riferimento alle operazioni selezionate tramite avviso pubblico 25, il
soggetto beneficiario trasmetter direttamente allArea Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso il rendiconto finale delle spese sostenute al fine della certificazione del
rendiconto (cfr. par. 2.2.4.3 e 2.2.4.4). Solo a seguito dellespletamento della fase di certificazione
del rendiconto, la competente funzione di controllo di I livello caricher a sistema limporto totale
riconosciuto e richieder, attraverso la notifica dellimporto totale riconosciuto, al soggetto
attuatore/beneficiario la trasmissione della domanda di saldo. LArea Organizzazione e Attuazione
Interventi Capitale umano, ricevuta la domanda di saldo, provveder a verificare la correttezza
dellimporto richiesto rispetto a quanto dovuto, procedendo, successivamente, alla convalida del
saldo.

Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, in cui in relazione alla tipologia di
affidamento sono indicati alcuni documenti giustificativi di spesa che il beneficiario/soggetto attuatore
presenta a supporto della richiesta di rimborso/pagamento.

Tipologia di affidamento

Documento giustificativo di spesa

Appalto pubblico di servizio

Fattura
Ricevuta fuori campo di applicazione
26
IVA , Buste paga, altra documentazione
giustificativa di spesa a supporto della
domanda di rimborso

Avviso per attivit in concessione


Voucher diretto a singoli destinatari (Avviso per assegnazione di
contributi o incentivi a persone o imprese)
Affidamento incarico professionale con P. Iva

Richiesta di pagamento o di rimborso

27

Fattura

Affidamento incarico professionale senza P. Iva

Nota debito

A seguito delle verifiche descritte, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano,
sulla base delle condizioni e dei termini stabiliti nellatto stipulato con il beneficiario, procede alla
liquidazione dei pagamenti, trasmettendo la Richiesta di mandato di pagamento alla Direzione
regionale Programmazione economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio che, dopo una verifica
sulla disponibilit finanziaria sui capitoli di bilancio, provvede allemissione del mandato di
pagamento alla Tesoreria regionale per lerogazione del finanziamento al beneficiario/soggetto
attuatore.
In caso di esito negativo dei controlli effettuati, la procedura di pagamento sospesa per le
opportune misure correttive da intraprendere, secondo la normativa nazionale e regionale di
riferimento.

25

Per quanto concerne le operazioni selezionate tramite appalti pubblici di servizio la procedura di pagamento in fase di
conclusione coincide con quella descritta in fase di realizzazione.
26
Ai sensi delart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972
27
La richiesta di pagamento o di rimborso deve essere suffragata dalle spese effettivamente sostenute.

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Per quanto attiene ai flussi dei controlli si rimanda al par. 2.2.4, mentre di seguito viene
rappresentato il flusso relativo al pagamento delle domande di rimborso\pagamento.

Attivit

Trasmissione domanda di
pagamento/rimborso

Beneficiario/
Soggetto
attuatore

Autorit di Gestione

Ufficio
Ragioneria

Area Attuazione

Ufficio
Tesoreria

Domanda di
pagamento/rimborso

Ricezione domanda
e verifica

No
Esito positivo?
Convalida della domanda di
pagamento/rimborso
Si
Ricezione richiesta e
invio chiarimenti

Richiesta
integrazioni/
chiarimenti

Predisposizione e invio
della richiesta di
integrazioni/chiarimenti

Convalida della
domanda di
pagamento/rimborso

Emissione del mandato di


pagamento ed erogazione del
pagamento

Predisposizione
richiesta mandato di
pagamento

Richiesta mandato
di pagamento

Emissione
del mandato di
pagamento
Accertamento dellavvenuto
pagamento

Ricezione
pagamento

Mandato di
pagamento

Erogazione del
pagamento
Verifica ricezione
pagamento

Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di mandato di pagamento, lArea Organizzazione e
Attuazione Interventi Capitale umano monitora attraverso il sistema informativo liter di pagamento,
dalla validazione della richiesta al trasferimento delle risorse al beneficiario, conformemente a quanto
disposto dallart. 13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel
Sistema informativo dellAdG.
Ai fini dellaggiornamento dellavanzamento finanziario del PO, inoltre, lAdG riceve dagli OO.II.
individuati direttamente nel PO, secondo le scadenze stabilite e tramite il sistema informativo
predisposto dalla Regione Lazio, le Schede di Pagamento, in cui riportato il valore cumulato della
spesa sostenuta sui diversi Assi di competenza. Limporto di cui si richiede il rimborso , pertanto, di
norma quello che risulta dallultimo monitoraggio della spesa.
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Tali dati, insieme a quelli propri dellAdG, sono da questa rielaborati e trasmessi allAutorit di
Certificazione ai fini della predisposizione della Domanda di Pagamento.
Descrizione del modo in cui l'Autorit di gestione trasmetter le informazioni all'Autorit di
certificazione
La trasmissione delle informazioni relative alle spese sostenute dai beneficiari avviene attraverso
unapposita comunicazione scritta, che lAutorit di Gestione trasmette allAutorit di Certificazione.
La comunicazione concerne le spese da inserire nella dichiarazione di spesa, estratte dal sistema
informativo regionale e validate dagli Organismi Intermedi e dalla stessa Autorit di Gestione, distinte
per Asse prioritario e per anno, con allegato lelenco delle operazioni a cui sono riferite.
Nella comunicazione lAutorit di Gestione fornisce informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese, nel rispetto di
quanto previsto dallart. 60, lett.b) del Reg. (CE) n. 1083/2006 e dalle procedure descritte nel
precedente 2.2.4, in base alle quali lAutorit di Gestione accerta che le spese sono reali, i prodotti
o i servizi sono stati forniti conformemente alla decisione di approvazione, le domande di rimborso
dei beneficiari sono corrette e le operazioni e le spese sono conformi alle norme comunitarie e
nazionali.
Inoltre, attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati
contabili relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR in conformit con quanto
previsto dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Certificazione
un accesso specifico al sistema informativo, che le consente di visionare tutte le informazioni ivi
presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.
Norme di ammissibilit stabilite dallo Stato membro e applicabili al programma operativo
Conformemente allart. 56 paragrafo 4 del Reg. (CE) n. 1083/06 e coerentemente con la struttura
programmatoria del QSN stato istituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle
amministrazioni regionali e nazionali del FESR e del FSE, coordinato dal MISE e dal MLPS per la
definizione della norma in materia di ammissibilit della spesa. Il gruppo di lavoro sullammissibilit
dei costi ha definito il documento intitolato Norma generale per lammissibilit della spesa,
approvato con DPR n. 196 del 3 ottobre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n 294 del 17
dicembre 2008.
In considerazione della portata generale di tale documento stato convenuto dalle amministrazioni
responsabili del FSE di definire regole specifiche per le operazioni cofinanziate nellambito di tale
fondo.
La necessit di una interpretazione comune delle regole per il riconoscimento della spesa del FSE
risponde allesigenza di fondare la descrizione di sistemi di gestione e controllo, e specificatamente

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la parte relativa allammissibilit della spesa, su elementi minimi condivisi che tengano conto delle
peculiarit degli interventi del FSE.28
A tal fine, le Regioni hanno deciso di redigere un Vademecum per la spesa FSE relativamente alla
programmazione 2007-1329. Obiettivo generale del Vademecum , pertanto, quello di fornire uno
strumento pratico di ausilio e di accompagnamento nella programmazione 2007 2013, in maniera
complementare con le altre disposizioni comunitarie (v. art. 11 del Reg. (CE) n. 1081/2006) e
nazionali. LAdG opera conformemente alle indicazioni contenute nella Norma generale di
ammissibilit della spesa e nel Vademecum per la spesa FSE.
In tale cornice di riferimento, si collocano altres gli atti elaborati dallamministrazione regionale, tra
cui in primis la nuova D.G.R. n. 6163 del 21 novembre 2002, sulle procedure per lo svolgimento e la
rendicontazione delle attivit formative finanziate dalla Regione Lazio.
Inoltre, come noto, lart. 11.3, lett b)(i) del Reg. (CE) n. 1081/2006 e s.m.i. estende i costi ammissibili
a un contributo del FSE prevedendo nel caso di sovvenzioni, tra le altre opzioni di semplificazione, la
possibilit di dichiarare i costi indiretti su base forfetaria entro il limite del 20% dei costi diretti di
unoperazione. In base a tale semplificazione, i costi indiretti sono dichiarati dai soggetti beneficiari
nella misura della percentuale di forfetizzazione stabilita in anticipo dallAmministrazione.
Nellambito del Programma prevista la possibilit di ricorrere allapplicazione della forfetizzazione
dei costi indiretti secondo le percentuali di seguito elencate per tipologia di azione/intervento:

Formativa - limite pari al 20% dei costi diretti;

Formativa - interventi IFTS - limite pari al 15% dei costi diretti;

Non formativa - limite pari al 20% dei costi diretti.

Tali parametri sono stati calcolati sulla base dellanalisi storica di un campione di interventi afferenti
alla programmazione 2000 2006, selezionati in base alle tipologie di azione/intervento sopra
indicate coerentemente con i contenuti degli Assi prioritari del POR FSE 2007 - 2013.
Sulla base di ulteriori analisi che potranno essere condotte nel corso della programmazione, tenendo
anche conto delle risultanze della prima applicazione in via sperimentale della forfetizzazione dei
costi indiretti, lAmministrazione potr individuare percentuali di forfetizzazione differenti rispetto ai
valori attuali da applicare nellambito di nuovi dispositivi nel rispetto del principio di equit di
trattamento tra operazioni e beneficiari diversi.

28
29

Cfr. Vademecum per la spesa del FSE PO 2007 - 2013


Lultima versione del Vademecum del 2 novembre 2010.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Il sistema di forfetizzazione dei costi indiretti, adottato dallAdG nellambito del PO, stato valutato
positivamente dai servizi competenti della Commissione europea ai fini della sua accettazione30.
Complementariet dei fondi
Al fine di incrementare lefficacia degli interventi programmati, in un quadro di coerenza con la
strategia regionale complessiva e con le condizioni previste dal PO Lazio FESR, lAutorit di
Gestione FSE potr far ricorso al principio di complementariet tra i fondi strutturali di cui allart. 34.2
del Regolamento CE 1083/06 e finanziare azioni che rientrano nel campo di intervento del FESR, nei
limiti e alle condizioni ivi previste fino ad un massimo del 10% del contributo comunitario di ciascun
asse prioritario, purch esse siano necessarie al corretto svolgimento delloperazione e ad essa
direttamente legate. Per la realizzazione di tali azioni verranno seguite le norme di ammissibilit
enunciate dallart. 7.3 del Regolamento 1080/06 e allart.11.4 del Regolamento 1081/06. In via
indicativa, si prevede di utilizzare il principio di flessibilit per finanziare interventi a sostegno del
sistema produttivo e delle attivit di R&ST e interventi di potenziamento dei servizi di istruzione.

2.3 Separazione delle funzioni tra Autorit di gestione e Autorit di certificazione nel
caso in cui siano rappresentate dallo stesso organismo
In considerazione della struttura del sistema, come descritta nel paragrafo 1.3, conformemente al
capitolo 5 del POR, la fattispecie prevista in tale paragrafo non trova applicazione nel sistema di
gestione e controllo delineato nel presente documento.

2.4 Appalti pubblici, aiuti di Stato, pari opportunit, norme ambientali


Istruzioni e orientamenti sulle norme applicabili.
APPALTI PUBBLICI
Normativa Comunitaria e Nazionale

Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici di lavori, forniture e
servizi e successive integrazioni e modifiche;

Direttiva 2004/18/CE del 31 marzo 2004 relativa al coordinamento delle procedure di


aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi;

Decreto-Legge 4 luglio 2006, n. 223 (Decreto Bersani) articolo 13, convertito in Legge n.
248 del 4 agosto 2006;

30

Con nota n. 65871 del 20.01.2011, la Commissione, avendo esaminato le disposizioni presentate dallAdG in merito alla
dichiarazione dei costi indiretti su base forfetaria, ha comunicato laccettazione definitiva del sistema di forfetizzazione dei
costi indiretti.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Determinazioni n. 8 del 18 Novembre 2010 e n. 10 del 22 dicembre 2010 dellAutorit per la


vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP), aventi rispettivamente ad
oggetto Prime indicazioni sulla tracciabilita finanziaria ex art. 3, legge 13 agosto 2010, n.
136, come modificato dal d.l. 12 novembre 2010, n. 187 e Ulteriori indicazioni sulla
tracciabilita dei flussi finanziari (Art. 3, legge 13 agosto 2010, n. 136, come modificata dal
decreto legge 12 novembre 2010, n. 187 convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 17
dicembre 2010, n. 217);

DPR 207/2010 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile


2006, n. 163, recante Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in
attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE;

Determinazione n. 4 del 10 ottobre 2012 dellAVCP - BANDO TIPO. Indicazioni generali


per la redazione dei bandi di gara ai sensi degli articoli 64, comma 4 bis e 46, comma 1bis,
del Codice dei contratti pubblici;

Delibera AVCP n. 111 del 20/12/2012 Attuazione dellart. 6-bis del dlgs 163/2006 introdotto
dall'art. 20, comma 1, lettera a), legge n. 35 del 2012;

Legge 9 agosto 2013, n. 98 Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno


2013, n. 69 - Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.

AIUTI DI STATO
Normativa Comunitaria e Nazionale

Linee interpretative per i nuovi regolamenti CE in materia di aiuti di stato, predisposte dal
Coordinamento delle Regioni e condivise con il Ministero del Lavoro (Coord. 449/01.
Protocollo 109/01 inviato in data 07 .05.01);

Regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio recante Modalit di applicazione dellart.93 del
Trattato CE;

Regolamento (CE) n. 794/2004 Disposizioni di esecuzione del Regolamento (CE) n. 659/99


del Consiglio recante modalit di applicazione dell'art.93 del Trattato CE;

Regolamento (CE) n. 1860/2004. Applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti
de minimis nei settori dellagricoltura e della pesca;

le Linee interpretative del Regolamento (CE) n. 1998/2006 relativo agli aiuti di importanza
minore, condivise dal Coordinamento della IX Commissione. (inviato in data 19.04.07 All. al
prot. 1300/07/coord);

Regolamento (CE) n. 1628/2006 del 24 ottobre 2006 relativo allapplicazione degli articoli 87
e 88 del trattato agli aiuti di Stato per investimenti a finalit regionale;

Regolamento (CE) n. 1627/2006 che modifica il regolamento (CE) n. 794/2004 relativamente


ai moduli standard per la notifica degli aiuti;

Orientamenti in materia di aiuti di stato a Finalit Regionale 2007-2013 (2006/C 54/08);


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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Regolamento (CE) n. 1998/2006, relativo allapplicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli
aiuti dimportanza minore (de minimis);

Disciplina Comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di Ricerca, Sviluppo e Innovazione


(2006/c 323/01);

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Maggio 2007. Disciplina delle
modalit con cui effettuata la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notoriet, concernente
determinati aiuti di Stato, dichiarati incompatibili dalla Commissione europea, di cui all'articolo
1, comma 1223, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;

Mappa degli aiuti di stato a finalit regionale 2007-2013 approvata dalla Commissione
europea con decisione C (2007)5618 del 28 novembre 2007;

Regolamento (CE) n. 800/2008 del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti
compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato
(Regolamento generale di esenzione) e successive integrazioni e modifiche;

Decisioni della Commissione circa le misure temporanee per far fronte alla crisi
Decisione C(2009) 4277, Aiuti temporanei di importo limitato e compatibile, Aiuto N. 248/2009
- Decisione C(2009) 4289, Aiuti temporanei concessi sotto forma di garanzie, Aiuto N.
266/2009 - Decisione C(2009) 4376, Aiuti temporanei sotto forma di tasso di interesse
agevolato, Aiuto N. 268/2009 - Decisione C(2009) 4117 del 25 maggio 2009, Misure
temporanee relative al capitale di rischio, Aiuto N 279/2009;

Comunicazione della Commissione Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le


misure di aiuto di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di
crisi finanziaria ed economica (2009/C 83/01);

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 giugno 2009 - Direttiva del
Dipartimento Politiche Comunitarie rivolta alle Amministrazioni che intendono concedere Aiuti
di Stato alle imprese, in attuazione della Comunicazione della Commissione (2009/C 83/01)
Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno
dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica;

Nota del Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 21
luglio 2009 - Aiuti temporanei: applicazione dell'art.2, comma 4 del DPCM 3 giugno 2009.
Principio Deggendorf;

Comunicazione della Commissione Europea che modifica il quadro di riferimento temporaneo


comunitario per le misure di aiuto di stato a sostegno dell'accesso al finanziamento
nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica (2009/C 303/04) del 15 dicembre
2009;

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 maggio 2010 Modifiche al decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 3 giugno 2009, recante: Modalita' di applicazione della
comunicazione della Commissione europea - Quadro di riferimento temporaneo comunitario
per le misure di aiuti di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione
di crisi finanziaria ed economica;
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Aiuti di Stato temporanei - Linee guida per l'applicazione del Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2010;

Decisione della Commissione europea SA 32036 (N/2010) Prolongation of the limited


amount of compatible aid under the Temporary frame work (N 248/2009 and N706/2009) Aiuti compatibili di importo limitato del 20\12\2010;

Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 dicembre 2010 Modalit di applicazione
della comunicazione della Commissione europea Quadro temporaneo dellUnione per le
misure di aiuto di Stato a sostegno dellaccesso al finanziamento nellattuale situazione di
cirsi economica e finanziaria;

Comunicazione della Commissione (2011/C6/05).Quadro unionale temporaneo per le misure


di aiuto di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi
economica e finanziaria;

Regolamento (ue) n. 733/2013 del Consiglio del 22 luglio 2013 che modifica il regolamento
(CE) n. 994/98 sullapplicazione degli articoli 92 e 93 del trattato che istituisce la Comunit
europea a determinate categorie di aiuti di Stato orizzontali.

PARI OPPORTUNITA
Normativa Comunitaria e Nazionale

le Indicazioni operative del Dipartimento Pari Opportunit per lintegrazione della dimensione
di genere nella valutazione ex ante dei programmi operativi programmazione 2007-2013
(luglio 2006);

le Linee guida - Attuazione del principio di pari opportunit per uomini e donne e valutazione
dellimpatto equitativo di genere nella programmazione operativa. Fondi Strutturali 20002006, elaborate dal Dipartimento per le Pari Opportunit (Giugno 1999);

il documento ufficiale del Workshop "Pari Opportunit", definito dal Dipartimento per le pari
opportunit in collaborazione con le Amministrazioni Centrali capofila (Ministero Economia e
Finanze Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione e Ministero del Welfare e delle
Politiche Sociali (3 novembre 2005);

Decreto legislativo 198/2006 Codice delle pari opportunit tra uomo e donna, a norma
dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 24.

Normativa Regionale

L.R. 14 Maggio 2009, n. 16 Norme per il sostegno di azioni di prevenzione e contrasto alla
violenza alle donne;

L.R. 24 Dicembre 2003, n. 42 Interventi a sostegno della famiglia concernenti l'accesso ai


servizi educativi e formativi della prima infanzia;

L.R. 01 Settembre 1999, n. 19 Imprenditoria femminile: Istituzione del prestito d'onore;


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L.R. 15 Novembre 1993, n. 64 Norme per l'istituzione di centri antiviolenza o case rifugio per
donne maltrattate nella Regione Lazio.

NORME AMBIENTALI
Normativa Comunitaria e Nazionale

le Linee guida per la valutazione ambientale strategica (Vas) Fondi strutturali 2000-2006.

Normativa Regionale

D.G.R. n. 311 del 15 giugno 2007 Promozione del Green Public Procurement (GPP) nella
Regione Lazio;

Determinazione n. B4218 del 26/10/2006 recante IV Accordo integrativo dellAccordo di


Programma Quadro Aree Sensibili Parchi e Riserve (APQ7) Promozione degli strumenti
di sviluppo sostenibile nei Parchi (GPP, Agenda XXI locale, certificazione ambientale)
Piano strategico per gli appalti verdi dei lavori pubblici nei Parchi del Lazio;

Determinazione n. B5018 del 3 dicembre 2007, recante lintroduzione delle procedure del
Green Public Procurement nel sistema delle Aree Naturali Protette, allo scopo di indirizzare
gli Enti di gestione delle stesse in maniera efficace ed efficiente verso procedure di appalto di
lavori, servizi, forniture ispirate a criteri di sostenibilit.

Provvedimenti previsti per assicurare il rispetto delle norme applicabili.


LAdG garantisce il rispetto della normativa in materia di appalti pubblici, aiuti di Stato, pari
opportunit e ambiente mediante ladozione dei provvedimenti di seguito indicati.
APPALTI PUBBLICI
Le operazioni finanziate dal Programma Operativo sono attuate nel pieno rispetto della normativa
comunitaria in materia di appalti pubblici, e segnatamente delle pertinenti regole del Trattato CE,
delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, della
Comunicazione interpretativa della Commissione sul diritto comunitario applicabile agli appalti non
disciplinati o solo parzialmente disciplinati dalle direttive "appalti pubblici" C(2006)3158 del
24.07.2006, di ogni altra normativa comunitaria applicabile, nonch della relativa normativa di
recepimento nazionale e regionale.
Negli atti di concessione dei contributi a titolo del Programma Operativo, ai soggetti responsabili
dell'aggiudicazione delle operazioni inserita la clausola che li obbliga al rispetto della normativa in
materia di aiuti di Stato e appalti pubblici. La responsabilit diretta per laffidamento delle attivit da
parte dell'Amministrazione regionale in capo allAutorit di Gestione; le procedure interne utilizzate
per la verifica dellAutorit di Gestione e dellAutorit di Certificazione prevedono al riguardo uno
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specifico riscontro. Le comunicazioni destinate alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dellUnione
Europea e/o sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e/o sul Bollettino Ufficiale della
Regione, specificano gli estremi dei progetti per i quali stato deciso il contributo comunitario.
AIUTI DI STATO
LAutorit di Gestione assicura la corretta applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di
stato nellambito dellattuazione del programma operativo. La citata D.G.R. n. 6163/2012 Direttiva
Regionale per lo svolgimento, la rendicontazione e il controllo delle attivit cofinanziate con il Fondo
Sociale Europeo e altri Fondi definisce gli adempimenti cui sono tenuti i beneficiari e le condizioni di
ammissibilit delle spese nellambito dei progetti che operano in regime di aiuti di stato e in funzione
di eventuali aggiornamenti del documento nazionale sulle spese ammissibili. Si segnala peraltro che
la Regione Lazio disciplina le informazioni specifiche necessarie per i progetti che possono
configurarsi come aiuti di stato a partire dalla fase di selezione delle operazioni. Nellavviso pubblico
per la realizzazione di interventi di formazione continua sar indicata la documentazione che i
soggetti attuatori devono presentare nel caso di azioni che si configurano come aiuti di stato, in
funzione della scelta operata dallimpresa tra il regime de minimis o il regime di aiuti alla formazione
(in via indicativa, domanda di finanziamento o di adesione al progetto, dichiarazione sul regime di
aiuti prescelto, dichiarazione attestante le condizioni per il rispetto della regola del de minimis).
PARI OPPORTUNITA
L'Autorit di gestione, ai sensi dell'articolo 16 del Reg. (CE) 1083/2006, assicura la parit di genere e
le pari opportunit in tutte le fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione del
Programma, anche attraverso l'autorit regionale preposta in materia di pari opportunit.
LAmministrazione regionale adotta le misure necessarie per prevenire ogni discriminazione fondata
sul sesso, la razza o lorigine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilit, let o
lorientamento sessuale durante le varie fasi di attuazione dei Fondi, ed in particolare nellaccesso
agli stessi.
La Regione nella sorveglianza dellattuazione e nel sistema di monitoraggio definisce gli indicatori
rilevabili e i criteri/modalit di verifica del rispetto del principio della pari opportunit. Il Comitato di
Sorveglianza ne sar informato periodicamente, con cadenza almeno annuale.
NORME AMBIENTALI
Data la natura del Fondo Sociale Europeo, che si concentra su operazioni di natura immateriale
legate allo sviluppo delle risorse umane, il presente Programma Operativo non costituisce un quadro
per la realizzazione di operazioni suscettibili di produrre effetti ambientali significativi, come progetti
infrastrutturali, in particolare quelli elencati negli allegati I e II della Direttiva 85/337/EEC come
modificata. Qualora nel seguito fossero previsti progetti infrastrutturali, in particolare nellambito della
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clausola di flessibilit dellarticolo 34.2 del Regolamento (CE) 1083/2006, la necessit di una
Valutazione Ambientale Strategica sarebbe rivista. Di conseguenza, lAutorit di Gestione considera
e le Autorit nazionali concordano che, al momento, non vi necessit di una Valutazione
Ambientale Strategica per il presente Programma Operativo. Tale circostanza non pregiudica
eventuali determinazioni di screening che fossero considerate necessarie in base alle leggi nazionali
o ad altre misure per lattuazione della Direttiva 2001/42/CE.
Si rileva peraltro che, con determinazione n. B5018 del 3 dicembre 2007, la Regione Lazio ha
proceduto allintroduzione delle procedure del Green Public Procurement nel sistema delle Aree
Naturali Protette, allo scopo di indirizzare gli Enti di gestione delle stesse in maniera efficace ed
efficiente verso procedure di appalto di lavori, servizi, forniture ispirate a criteri di sostenibilit. Tale
determinazione contiene le linee guida, i bandi di gara-tipo, le note tecniche ed i capitolati-tipo per
alcune forniture e servizi.
Verso gli stessi obiettivi indirizzata la proposta di legge regionale: Norme per la riforma ecologica
dellamministrazione regionale, degli enti locali e degli enti pubblici della Regione Lazio presentata il
14 marzo 2007 presso il Consiglio Regionale del Lazio. Il titolo V di tale proposta di legge definisce il
Green Public Procurement e il suo ambito di applicazione, definendo inoltre le clausole ambientali
nei bandi e capitolati pubblici e sottolineando la necessit di corsi di formazione del personale degli
enti pubblici per meglio applicare i criteri verdi.
Infine, con Deliberazione n. 311 del 15 giugno 2007, la Giunta Regionale ha approvato la
Promozione del Green Public Procurement nella Regione Lazio prevedendo la stesura di linee
guida del GPP in materia di lavori, forniture e servizi, e il monitoraggio dello stato di attuazione del
Green Public Procurement.
Tali strumenti potranno essere utilizzati nellambito del PO per la realizzazione di interventi
suscettibili di incidere sulle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile.

2.5 Pista di controllo


Descrizione del modo in cui le prescrizioni dell'articolo 15 saranno applicate al programma e/o
a singole priorit
Nel paragrafo sono descritte le modalit con cui l'AdG assicura un'adeguata pista di controllo nel
rispetto di quanto richiesto dallart. 15 del Reg. (CE) 1828/2006.

Confrontare gli importi globali certificati alla CE con i documenti contabili dettagliati e i
documenti giustificativi conservati dallAdG, dallAdC, dagli OO.II. e dai beneficiari.
Al fine di assicurare la tracciabilit della spesa, lAdG ha implementato il sistema informativo a
supporto della gestione e attuazione degli interventi (SIMON) che assicura la correttezza e

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laffidabilit dei dati finanziari, fisici e procedurali inseriti nel sistema; il sistema si basa sui seguenti
elementi:

la corretta e puntuale identificazione dei progetti/operazioni del Programma Operativo;

un esauriente corredo informativo, per i dati di tipo finanziario, fisico e procedurale;

la verifica della qualit e della esaustivit dei dati a diversi livelli di dettaglio.

Verificare il pagamento del contributo pubblico al beneficiario


La verifica del pagamento del contributo pubblico al beneficiario garantita attraverso ladozione da
parte dellAdG, ai sensi dellart. 22, lettere d) e f) del Reg. (CE) n. 1828/2006, della procedura per i
pagamenti ai beneficiari, descritta al par. 2.2.5 del presente documento. In particolare, secondo
quanto previsto nella procedura, laccertamento del pagamento al beneficiario avviene tramite
linserimento su SIMON da parte dellArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano,
su comunicazione della Tesoreria, del numero e della data della quietanza.
Verificare lapplicazione dei criteri di selezione stabiliti dal CdS
Lapplicazione dei criteri di selezione approvati dal CdS assicurata attraverso ladozione da parte
dellAdG, ai sensi dellart. 22, lett. c) e f) del Reg. (CE) n. 1828/2006, delle procedure di selezione e
approvazione degli interventi, descritte al par. 2.2.3 del presente documento.

Tenere traccia della documentazione relativa alle operazioni finanziate: procedure di


aggiudicazione degli appalti pubblici, relazioni sui progressi compiuti e relazioni sulle
verifiche e gli audit effettuati
Coerentemente con quanto suggerito dalle Linee guida sui sistemi di gestione e controllo per la
programmazione 2007-2013 MEF IGRUE, lAdG adotta la pista di controllo; nella sezione 4 della
pista di controllo Dossier di operazione- per ogni operazione, sono riportati i dati e le informazioni
previsti dal Regolamento.
La pista di controllo, allegata al presente documento adottato dallAdG con Determinazione
dirigenziale, articolata in Macroprocessi, distinti per Titolarit. Il personale dellAdG coinvolto
nellattuazione degli interventi tenuto a seguire la pista di controllo adottata.
Gli OO.II., assumendo le funzioni dellAdG di cui al par. 2.1.3 sono tenuti a definire un sistema di
procedure conforme al sistema adottato dallAdG e rispondente ai criteri di adeguatezza di cui allart.
15 del Reg. (CE) n. 1828/2006, e ad elaborare proprie piste di controllo, per gli interventi di
competenza, conformemente alle indicazioni fornite dallAdG.
Le piste di controllo dellAdG e degli OO.II. sono suscettibili di aggiornamento, in rispondenza a
mutamenti del contesto di riferimento, ovvero a cambiamenti intervenuti nel SG&C.
LAdG e gli OO.II. provvedono a trasmettere le proprie piste di controllo e gli eventuali aggiornamenti
a tutti gli attori interessati, tra i quali lAdC e lAdA.

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Istruzioni date riguardo alla conservazione dei documenti giustificativi da parte dei beneficiari
Lart. 60 del Reg. (CE) n. 1086/06 tra i compiti dellAdG stabilisce la definizione di procedure atte ad
assicurare che tutti i documenti relativi alle spese ed agli audit del POR siano conservati sotto forma
di originali o di copie autenticate su supporti comunemente accettati e, come pi specificamente
previsto dallart. 90 dello stesso Regolamento, siano tenuti a disposizione della CE e della Corte dei
Conti, secondo le seguenti scadenze:

nel caso di chiusura totale del PO: tre anni successivi alla chiusura del Programma [art. 90
Reg. (CE) n. 1083/06 paragrafo 1 lettera a)];

nel caso di chiusura parziale del PO: tre anni successivi allanno in cui ha avuto luogo la
chiusura parziale del Programma [art. 90 Reg. (CE) n. 1083/06 paragrafo 1 lettera b)].

La decorrenza del periodo di 3 anni sospesa in caso di procedimento giudiziario o su richiesta


debitamente motivata della Commissione.31
Affinch rispondano ai requisiti normativi, i documenti devono essere conservati in originale o copia
autenticata su supporti comunemente accettati32, ovvero:

Fotocopie di documenti originali;

Microschede di documenti originali;

Versioni elettroniche di documenti originali;

Documenti disponibili soltanto in formato elettronico33.

LAdG adotta la procedura relativa alla certificazione della conformit dei documenti ai documenti
originali conservati su supporti comunemente accettati, cos come stabilita dalle autorit nazionali
conformemente alle disposizioni normative nazionali ed in modo da a garantirne laffidabilit ai fini
dellaudit

34.

In conformit con quanto previsto allart. 19 comma 1, lAutorit di gestione provveder a indicare
allinterno della sezione anagrafica della pista di controllo i dati relativi allidentit ed alla ubicazione
degli organismi che conservano i documenti giustificativi relativi alle spese e agli audit, (v.
denominazione, indirizzo, referente, telefono, fax e indirizzo e-mail) a livello di tutti i soggetti coinvolti
nellattuazione del POR: propri uffici, OO.II, beneficiari/soggetti attuatori.

Il rispetto degli obblighi di conservazione e di messa a disposizione dei documenti giustificativi,


previsti dagli artt. 90 del Reg. (CE) n. 1083/2006 e 19 del Reg. (CE) n. 1828/2006, oggetto di
verifica durante lo svolgimento delle verifiche in loco sulle operazioni, realizzate dallAdG e dallO.I.,
e, inoltre, durante le verifiche di sistema di competenza dellAdG.
Relativamente alle modalit di conservazione della propria documentazione, lAdG ha previsto
limplementazione del Sistema informativo SIMON, quale sistema informatico conforme alle norme di

31

Cfr. art. 90 Reg. (CE) n. 1086/06 paragrafo 1


Cfr. art. 90 Reg. (CE) n. 1086/06 paragrafo 3
33
Cfr. art. 19 Reg. (CE) n. 1828/06 paragrafo 4
34
Cfr. art. 19 Reg. (CE) n. 1828/06 paragrafo 5
32

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sicurezza riconosciute, atte a garantire che i documenti conservati rispettino le prescrizioni giuridiche
nazionali e siano affidabili ai fini di audit.

2.6 Irregolarit e recuperi


Istruzioni relative alla segnalazione e alla rettifica delle irregolarit nonch alla registrazione
del debito e ai recuperi dei pagamenti non dovuti
Il Regolamento (CE) n. 1083/2006 attribuisce allart. 70 lett. b) agli Stati Membri la responsabilit di
prevenire, individuare e correggere le irregolarit e di recuperare gli importi indebitamente versati,
applicando, se del caso, gli interessi di mora.
Al fine di ottemperare a questa disposizione, lAutorit di Gestione ha previsto una procedura di
gestione delle irregolarit, tenendo conto e recependo il quadro normativo di seguito descritto.
Riferimenti normativi e orientamenti

Descrizione

Regolamento (CE) del Consiglio n.


1083/2006 dell11/07/2007, art. 70, lett. b).

Regolamento recante disposizioni generali sul FESR, sul FSE e


sul Fondo di Coesione che abroga il Regolamento (CE) n.
1260/1999.

Regolamento (CE) della Commissione n.


1828/2006 dell8/12/2006, artt. 27-36.

Regolamento che stabilisce modalit di


Regolamento n. 1083/2006 del Consiglio.

applicazione del

Regolamento (CE) della Commissione n.


846/2009 dell1/09/2009, att. 1, par. 7 e 8

Regolamento che stabilisce modalit di


Regolamento n. 1083/2006 del Consiglio.

applicazione del

CDRR/05/0012/01

Orientamenti in materia di deduzione degli importi recuperati


dalla successiva dichiarazione delle spese e domanda di
pagamento e di compilazione della relativa appendice ai sensi
dellart. 8 e dellallegato II del Regolamento (CE) n. 438/2001

Circolare della Presidenza del Consiglio


dei Ministri Dipartimento per le politiche
europee del 12/10/2007
Nota della Presidenza del Consiglio dei
Ministri Dipartimento per le politiche
comunitarie n. 3584.2.36.4.13.2.3 del
11/04/2006

Modalit di comunicazione alla Commissione europea delle


irregolarit e frodi a danno del bilancio comunitario
Nota che ha come oggetto le modifiche apportate al
Regolamento (CE) n. 1681/1994 dal Regolamento (CE) n.
2035/2005 e lintegrazione di disposizioni per la compilazione del
modello di scheda ex artt. 3 e 5

Descrizione della procedura per conformarsi all'obbligo di segnalare le irregolarit alla


Commissione
Ai fini degli adempimenti informativi ex artt. 28 e 30 del Reg. (CE) n. 1828/2006, nel presente
paragrafo descritta la procedura per il trattamento delle irregolarit.
Tale procedura coinvolge, per le attivit di competenza, le funzioni per la gestione delle irregolarit e
di controllo interne allAdG, allAdC e agli OO.II..
In quanto soggetto deputato alla raccolta delle informazioni e dei dati relativi agli interventi finanziati
nellambito del POR, conformemente a quanto previsto alla lett. c), art. 60 del Reg. (CE) n.
1083/2006, lAdG responsabile della procedura di gestione delle irregolarit.
Ai fini di un adeguato trattamento delle irregolarit rilevate e della gestione dei processi ad esso
correlati, relativi principalmente ai procedimenti amministrativi e/o giudiziari, lAdG si avvale del
Sistema informativo. Tale sistema consente di rilevare e gestire le informazioni e i dati relativi a
progetti interessati da:
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segnalazioni di irregolarit ai sensi dellart. 28 del Reg. (CE) n. 1828/2006 (schede OLAF);

procedure di recupero delle somme indebitamente pagate (Recuperi);

procedimenti amministrativi e giudiziari (Contenziosi).

Esso permette, inoltre, mediante laggregazione dei dati disponibili, di effettuare analisi relative alle
irregolarit sistemiche utili al fine di apportare interventi migliorativi al sistema di gestione e controllo
ed alla elaborazione dellanalisi dei rischi (cfr. par 2.2.4.4. Verifiche in loco).
Secondo le procedure di controllo adottate, le irregolarit possono essere accertate da soggetti
diversi:

AdG, OO.II. o AdC nel corso dei controlli di competenza;

AdA, quale struttura responsabile dei controlli di secondo livello;

I servizi competenti della Commissione;

I servizi competenti dellIGRUE;

I servizi competenti della Guardia di Finanza o di altri organi di polizia nel corso di proprie
verifiche presso enti finanziati nellambito del Programma.

Al riguardo, gli organismi deputati dal POR e dal presente SIGECO alla realizzazione dei controlli
riporteranno nel Sistema Informativo le seguenti informazioni in merito alle verifiche effettuate:

data, ora e luogo del controllo;

beneficiario sottoposto a controllo;

operazione controllata;

ammontare della spesa controllata;

eventuale ammontare di spesa ritenuta irregolare;

tipologia di irregolarit;

eventuale provvedimento amministrativo o giudiziario intrapreso in relazione alle irregolarit


rilevate;

data e protocollo del verbale amministrativo o giudiziario o di analogo documento che riporta
gli esiti del controllo.

In base a quanto disposto dal Dipartimento Politiche Comunitarie Presidenza del Consiglio dei
Ministri, tutti i casi di irregolarit potenziale segnalati dai soggetti di cui sopra, non gi oggetto di una
primo verbale scritto amministrativo o giudiziario, sono valutati dallAdG. Tale valutazione mirata a
verificare che gli elementi alla base della segnalazione siano di consistenza tale da rendere, in prima
battuta, fondata lipotesi di avvenuta violazione di una norma comunitaria o nazionale anche
astrattamente idonea a provocare pregiudizio al bilancio comunitario35. Qualora da tale valutazione
emerga linsussistenza dellirregolarit, si procede alla chiusura della segnalazione mediante
specifica comunicazione di non accertamento dellirregolarit, trasmessa alle Autorit e ai soggetti
interessati.
In merito alla comunicazione delle irregolarit, la procedura adottata prevede quanto segue:

35

Circolare della PCM DPC del 12/10/2007.

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lAdG Area Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, responsabile della


valutazione e della raccolta delle informazioni e dei dati relativi ai casi di irregolarit segnalati
per lintero Programma e della trasmissione delle relative schede OLAF al Dipartimento
Politiche Comunitarie della PCM, attraverso

il nuovo sistema informativo I.M.S.

Irregularities Management System per la gestione delle irregolarit

adottato

dallOLAF;

gli OO.II. sono responsabili della raccolta e della trasmissione allAdG delle informazioni e dei
dati relativi ai casi di irregolarit accertati per gli interventi di diretta competenza.

A tale scopo, a seguito della segnalazione dellirregolarit, la funzione interna allAdG (Area
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano) verifica, in primo luogo, la presenza dei
requisiti previsti dal Regolamento, di seguito elencati:

quota FSE relativa alla spesa irregolare superiore o uguale allimporto di 10.000,00;

non applicabilit di uno dei seguenti casi di deroga per i quali non sussiste lobbligo di
comunicazione36:
a) mancata esecuzione, totale o parziale, delloperazione cofinanziata dal FSE in seguito
al fallimento del beneficiario37,
b) casi segnalati spontaneamente dal beneficiario allautorit di gestione o allautorit di
certificazione prima che lautorit competente li scopra, prima o dopo linclusione delle
spese in questione in una dichiarazione certificata presentata alla Commissione;
c) casi rilevati e corretti dallautorit di gestione o dallautorit di certificazione prima
dellinclusione delle spese in questione in una dichiarazione di spesa presentata alla
Commissione.

Dopo aver verificato i requisiti previsti ai fini della notifica dellirregolarit accertata alla CE, lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano compila la scheda OLAF38 utilizzando le
informazioni riportate nel Sistema informativo e provvede alla trasmissione, secondo la tempistica
indicata nel Reg. (CE) 1828/200639, al DPC PCM, attraverso il nuovo sistema informativo I.M.S.
Irregularities Management System per la gestione delle irregolarit.
Qualora nel trimestre di riferimento non siano state rilevate irregolarit, lAdG ne informa il DPC
PCM, ai sensi del comma 6 dellart. 28 del Reg. (CE) n. 1828/2006.
Eventuali irregolarit sistemiche possono dare luogo a rettifiche finanziarie ossia alla soppressione
totale o parziale del contributo del POR, negli altri casi si prevedono diversi provvedimenti correttivi

36

Esclusi i casi di sospetto di frode e frode accertata che devono essere comunque segnalati alla CE OLAF.
I casi di irregolarit antecedenti al fallimento devono essere segnalati alla CE.
38
Manuale per la compilazione delle schede ex art. 3 e 5, Reg. (CE) 1681/94, Nota PCM DPC n. 3584 dell11/04/2006.
A tal fine, in presenza del segreto istruttorio, lAdG richiede lautorizzazione allautorit giudiziaria competente ai fini della
comunicazione alla CE delle informazioni relative al procedimento giudiziario.
39
Alla lettera b) dellart. 27 del citato Regolamento, per primo verbale amministrativo o giudiziario si intende una prima
valutazione scritta stilata unautorit competente, amministrativa o giudiziaria, che in base a fatti specifici accerta lesistenza
di unirregolarit.
37

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che vanno da semplici richiami, al mancato riconoscimento delle spese, alla revoca, allavvio di
procedimenti giudiziari, allimmediata comunicazione alla Commissione Europea, etc.
Se lirregolarit ha un impatto finanziario e viene verificata su operazioni per le quali non stato
ancora erogato il contributo pubblico le ripercussioni potrebbero riguardare il mancato
raggiungimento della soglia di spesa funzionale allerogazione degli acconti, leventuale
rideterminazione del contributo erogabile e, nei casi gravi, comportare la revoca dellintervento. Nel
caso, invece, in cui siano stati erogati gli acconti o lintero contributo pubblico ci comporta la
rideterminazione del saldo dovuto/contributo erogabile ed eventualmente la necessit di
registrazione del debito del beneficiario ai fini della restituzione delle somme indebitamente
percepite.
In relazione allo stato attuativo delloperazione, a fronte della registrazione del debito, si adottano
procedure di compensazione con le successive domande di rimborso o si avviano le procedure di
recupero. In tal caso a seguito di una prima comunicazione indicante la tempistica entro la quale
procedere alla restituzione delle somme, pu seguire lingiunzione al pagamento e, ancora,
liscrizione al ruolo per le cartelle esattoriali.
Si evidenzia, comunque, che sia in merito alla I^ comunicazione di irregolarit che ai successivi
aggiornamenti, qualora le disposizioni nazionali prevedano il segreto istruttorio, la comunicazione
delle informazioni sempre subordinata allautorizzazione dellautorit giudiziaria che procede.
LAdG, con riferimento alle segnalazioni effettuate, tenuta ad aggiornare la Commissione in merito
alle azioni intraprese per il recupero degli importi ed agli eventuali procedimenti giudiziari avviati, con
particolare attenzione ai mancati recuperi ed alle cause connesse.
Al riguardo, la funzione competente dellAdG esamina i principali atti, quali, a titolo esemplificativo, le
reversali attestanti lavvenuto recupero delle somme non dovute, la comunicazione in merito agli
aggiornamenti sullo stato dei procedimenti giudiziari eventualmente avviati, al fine di individuare le
informazioni di aggiornamento inerenti i procedimenti amministrativi e/o giudiziari avviati. Individuate
tali informazioni, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, provvede
allaggiornamento della scheda e alla trasmissione della stessa al DPC PCM per il seguito di
competenza. I dati delle eventuali schede di aggiornamento sono caricate sul Sistema Informativo.
Inoltre su richiesta scritta della Commissione, lAdG fornisce informazioni relative a una specifica
irregolarit o a un gruppo specifico di irregolarit.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

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Autorit di Gestione
Attivit
Area Controlli

Area Attuazione

Organismi
Intermedi

Organismi
di
Controllo

AdA

PCM-DPC

I^ Segnalazione irregolarit
Rilevazione e segnalazione delle irregolarit potenziali
Rilevazione e segnalazione
delle irregolarit

Verifica
Verifica dei requisiti ed
accertamento delle
irregolarit

Esito
positivo
Esito negativo
Comunicazione
di non luogo a
precedere

Compilazione e trasmissione
delle schede OLAF

Comunicazione di non luogo a procedere

Trasmissione
trimestrale delle
schede OLAF

Scheda OLAF

Registrazione delle schede


sul Sistema Informativo

Aggiornamento I^ segnalazione
Azioni di autotutela e recupero degli importi irregolari

Esame dei principali atti posti


in essere a seguito della
segnalazione di irregolarit

Compilazione e trasmissione
dellaggiornamento delle
schede OLAF

Esame atti posti in


essere

Aggiornamento delle
schede OLAF

Trasmissione
trimestrale delle
schede OLAF

Registrazione delle schede


sul Sistema Informativo

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ORGANISMI INTERMEDI
3.1 LOrganismo intermedio e le sue funzioni
Premessa
Il documento illustra il sistema di gestione e controllo adottato dagli Organismi Intermedi nellambito
del POR Ob. 2 2007 2013 Regione Lazio ed elaborato sulla base della normativa comunitaria,
nazionale e regionale nonch dei documenti di riferimento che, a titolo indicativo e non esaustivo,
sono riportati di seguito.
Normativa comunitaria:

Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006, recante disposizioni
generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di
coesione e che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999 e smi;

Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione, dell'8 dicembre 2006, che stabilisce
modalit di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante
disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e
sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e smi;

Regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo e recante abrogazione del
Regolamento (CE) n. 1784/1999;

Reg. (CE) n. 284/2009 del Consiglio del 7 aprile 2009 che modifica il regolamento (CE) n.
1083/2006, per quanto riguarda alcune disposizioni relative alla gestione finanziaria;

Reg. (CE) n. 396/2009 che modifica il regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo
sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE;

Reg. (CE) n. 846/2009 che modifica il regolamento (CE) n. 1828/2006.

Normativa e documenti nazionali:

D.lgs. 163/06 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione
delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e successive modifiche ed integrazioni;

Manuale di conformit dei sistemi di gestione e controllo Ministero dellEconomia e delle


Finanze Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato IGRUE;

Circolare n. 34 del 8 novembre 2007 del Ministero dellEconomia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato IGRUE;

Circolare IGRUE del 27.12.2007 - Valutazione di conformit dei sistemi di gestione e controllo
dei Programmi Operativi 2007-2013;

Norma sullammissibilit della spesa approvata con DPR n. 196 del 3 ottobre 2008,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 17 dicembre 2008;

Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, 2 febbraio 2009, n. 2
Tipologia dei soggetti promotori, ammissibilit delle spese e massimali di costo per le attivit
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo sociale europeo 2007-2013 nellambito dei
Programmi Operativi Nazionali (P.O.N.).

Saranno prese in considerazione altres le Linee Guida sui Sistemi di gestione e controllo per la
programmazione 2007-2013 Ministero dellEconomia e delle Finanze Dipartimento della
Ragioneria Generale dello Stato IGRUE laddove compatibili con la struttura organizzativa degli
OO.II.
Documenti e normativa regionali:

POR FSE 2007-2013 Obiettivo Competitivit Regionale e Occupazione Regione Lazio


approvato con Decisione della Commissione Europea C C(2007) n. 5769 del 21.11.07 e
successive Decisioni della Commissione C(2013) 1667 del 19/03/2013 e C(2013) 3001 del
27/05/2013;

Legge regionale 15 febbraio 1992, n. 23 e successive modificazioni, relativa all Ordinamento


della formazione professionale;

Legge regionale 25 luglio 1996 n.29. Disposizioni regionali per il sostegno alloccupazione e
successive modifiche ed integrazioni;

Legge regionale 7 luglio 1998 n. 38. Organizzazione delle funzioni regionali e locali in materia
di politiche attive del lavoro;

Atto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance per lattuazione del


programma operativo del FSE, obiettivo competitivita regionale e occupazione 2007-2013
approvato con DGR 1029/2007;

PET Piano Esecutivo Triennale 2008 2010 del 06 marzo 2008 approvato con DGR
213/2008;

D.G.R 968 del 29 novembre 2007, pubblicata sul Supplemento ordinario del BURL del
19/01/2008, Accreditamento dei soggetti che erogano attivit di formazione e di
orientamento nella Regione Lazio e s.m.i.;

Determinazione dirigenziale del 17 settembre 2012, n. B6163, Direttiva Regionale per lo


svolgimento, la rendicontazione e il controllo delle attivit cofinanziate con il Fondo Sociale
Europeo e altri Fondi.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Indicazione delle funzioni e dei compiti principali svolti dagli organismi intermedi
Nellambito del POR riveste qualifica di O.I. le strutture sotto indicate:
Struttura competente: REGIONE LAZIO DIREZIONE REGIONALE LAVORO
Referente dellOrganismo Intermedio: Marco Noccioli
Indirizzo:Via Rosa Raimondi Garibaldi 7

00143 Roma

Tel.:06 51686717
Fax.: 0651684479
Posta elettronica: mnoccioli@regione.lazio.it

Struttura competente: PROVINCIA DI FROSINONE


Referente dellOrganismo Intermedio: Fernando Riccardi
Indirizzo: Piazza A. Gramsci, 13 - 03100 Frosinone
Tel.: 0775 219225
Fax.: 0775 219375
Posta elettronica: f.riccardi@provincia.fr.it
Struttura competente: PROVINCIA DI LATINA
Referente dellOrganismo Intermedio: Aldo Silvestri
Indirizzo: Via E. Filiberto n. 37 Latina
Tel.: 0773 401401
Fax.: 0773 401409
Posta elettronica: a.silvestri@provincia.latina.it
Struttura competente: CITTA METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE
Referente dellOrganismo Intermedio: Andrea Fusco
Indirizzo:via Raimondo Scintu, 106 Roma
Tel.:06 67668445
Fax.:06 67668438
Posta elettronica: a.fusco@provincia.roma.it
Struttura competente: PROVINCIA DI RIETI
Referente dellOrganismo Intermedio: Dirigente del III Settore Dott. Carmelo Tulumello
Indirizzo: Via Salaria n. 3 02100 Rieti
Tel.: 0746.2861 - Fax.: 0746.280400
Posta elettronica: c.tulumello@provincia.rieti.it
Struttura competente: PROVINCIA DI VITERBO
Referente dellOrganismo Intermedio: Giuliana Aquilani
Indirizzo:via Saffi 49 01100 Viterbo
Tel.:0761 313515 313231
Fax.:0761 313593
Posta elettronica: giuliana.aquilani@provincia.vt.it
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Struttura competente: RTI con capofila Ernst & Young B. A. SpA soggetto gestore della SG
Lavoro in chiaro
Referente dellOrganismo Intermedio: Dario Bergamo
Indirizzo:via Po, 28/32 00198 Roma
Tel.: 06 32475632
Fax.: 06 32475632
Posta elettronica: dario.bergamo@it.ey.com
Struttura competente: Ass.For.Seo soggetto gestore delle Sovvenzioni Globali Imprese
cooperative e Audiovisivo
Referente dellOrganismo Intermedio: Paolo Luci
Indirizzo: via G.A. Badoero, 51 00154 Roma
Tel.: 06 51.43.50.86
Fax.: 06 51.23.716
Posta elettronica: paololuci@assforseo.it
Struttura competente: INPS soggetto gestore delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo
indeterminato di lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013.
Referente dellOrganismo Intermedio: Gabriella Di Michele - Direttore centrale entrate
Indirizzo: via Ciro il Grande, 21 Roma
Tel.: 0659054801
Fax: 0659054888
PEC: dc.entrate@postacert.inps.gov.it
La Regione Lazio ha individuato nel POR le Province del Lazio come Organismi Intermedi per lo
svolgimento dei compiti propri dellAdG40, riconducibili alle funzioni della programmazione, della
gestione, del controllo, del pagamento e della rendicontazione.
LAdG ha identificato nel 2013 come Organismo Intermedio la Direzione regionale Lavoro
dellAssessorato al Lavoro.
Sono individuati come Organismi intermedi il RTI con capofila Ernst & Young B. A. SpA, in qualit
di soggetto gestore della Sovvenzione Globale Lavoro in chiaro e la societ Ass.For.Seo. in
qualit di soggetto gestore della Sovvenzione Globale Audiovisivo e della Sovvenzione Globale
Imprese cooperative.
LAdG ha infine identificato nel 2014 come Organismi Intermedi lINPS soggetto gestore
delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori giovani, di cui al
Decreto Legge 76/2013.

40

Cfr. POR Regione Lazio 2007 2013 paragrafo 5.2.6. La Citt Metropolitana di Roma Capitale subentra dal 1/1/2015
alle funzioni della Provincia di Roma ai sensi dellart. 1. Legge 56/2014.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Nellassegnazione di tali funzioni, formalizzata per iscritto con apposito accordo, lAdG e ciascun O.I.,
assicurano che sia garantita una adeguata articolazione delle stesse e, in particolare, la separazione
della funzione di controllo da quella di gestione.
LAdG ha, finora, stipulato le seguenti convenzioni con gli OO.II.:

Provincia di Frosinone (Convenzione sottoscritta il 5/82008);

Provincia di Latina (Convenzione del

11/9/2008 - integrazione convenzione del

12/10/2012 e Determina dirigenziale B08992/2012);

Provincia di Rieti (Convenzione sottoscritta il 30/9/2008 - integrazione convenzione del


18/07/2013 e Determina dirigenziale G01678/2013);

Provincia di Roma, dal 1/1/2015 Citt Metropolitana di Roma Capitale (Convenzione


sottoscritta il 7/8/2008 modificata e sostituita in data 11/12/2009 e in data 20/4/2011 integrazione convenzione del 06/07/2012 e Determina dirigenziale B05381/2012
integrazione Convenzione del 30/10/2014 e Determina dirigenziale G15259/2014);

Provincia di Viterbo (Convenzione sottoscritta il 12/9/2008);

Ernst & Young B. A. (Contratto registrato dallufficiale rogante n. 6427 del 11 febbraio
2010);

Ass.For.Seo. (Contratto registrato dallufficiale rogante n. 15394 del 12/07/2012);

Ass.For.Seo. (Contratto registrato dallufficiale rogante n.. 15577 del 08/10/2012);

Direzione Regionale Lavoro (Convenzione sottoscritta il 19 settembre 2013);

INPS (Determina dirigenziale di impegno delle risorse e di approvazione dello schema


di Convenzione G15250 del 30/10/2014 - Convenzione sottoscritta il 19/11/2014);

Alla luce dellorganizzazione istituzionale e amministrativa, come definita dal Regolamento regionale
il Regolamento regionale 28 marzo 2013, n. 2, concernente: Modifiche al regolamento regionale 6
settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale)
e s.m.i., si conferma che le competenze afferenti la struttura amministrativa riferita allorganismo
intermedio Direzione regionale Istruzione, Programmazione dellOfferta Scolastica e Formativa,
Diritto allo Studio e Politiche Giovanili, sono state integrate nella nuova struttura dellAdG - Direzione
regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola Universit, Diritto allo Studio.
La Convenzione sottoscritta tra AdG e O.I. in data 22 dicembre 2010 per listituzione dellOI
Direzione regionale Istruzione, Programmazione dellOfferta Scolastica e Formativa, Diritto allo
Studio e Politiche Giovanili (soppressa), svolger, pertanto, i suoi effetti fino al termine delle attivit
delegate sotto la responsabilit delle Aree dellAdG in materia di istruzione e diritto allo studio che ne
hanno assunto le relative competenze e funzioni.
LAdG ha identificato nel 2013 come Organismo Intermedio la Direzione regionale Lavoro
dellAssessorato al Lavoro. Lindividuazione di tale Organismo Intermedio formalizzata attraverso
un apposito accordo formalmente registrato per iscritto (Convenzione stipulata in data 19/09/2013 e
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

approvata con Determinazione dirigenziale n. B04133 del 23/09/2013). La Direzione regionale


Lavoro, previa autorizzazione formale dellAdG, provvede alla gestione finanziaria degli interventi
specifici di propria competenza utilizzando i pertinenti capitoli regionali di bilancio del POR FSE
2007/2013.
Conformemente a quanto previsto dal POR, dallAtto di indirizzo approvato con DGR 1029/2007 e
dal PET approvato con DGR 213/2008, le funzioni di gestione relative ad azioni riconducibili agli
Assi I, II, III, IV e VI - attribuite alle Province nonch le funzioni attribuite alla Direzione regionale
Lavoro riguardano pi specificatamente, nellambito delle attivit di competenza, tutte le funzioni
necessarie allattuazione del POR, dalla programmazione alla selezione dei progetti, alla erogazione
dei finanziamenti, allesecuzione dei controlli previsti dallarticolo 60 lettera b), alla garanzia circa il
rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicit previsti dallarticolo 69, con modalit
analoghe a quelle dellAutorit di Gestione. Le Province e la Direzione regionale Lavoro, in qualit di
organismi intermedi, sono inoltre tenute a svolgere le funzioni di monitoraggio fisico, finanziario e
procedurale sulle attivit gestite direttamente oltre che fornire le adeguate attivit di reporting
annuale finalizzate alla redazione del rapporto annuale di esecuzione del POR ai sensi dellart. 67
del Regolamento (CE) 1083/2006.
AllOrganismo intermedio RTI con capofila Ernst & Young B. A. SpA, in qualit di soggetto gestore
della Sovvenzione Globale Lavoro in chiaro e allOrganismo intermedio Ass.For.Seo., in qualit di
soggetto gestore della Sovvenzione Globale Audiovisivo e della Sovvenzione Globale Imprese
cooperative, sono analogamente attribuite tutte le suddette funzioni di programmazione, gestione,
pagamento e rendicontazione e lesecuzione dei controlli di I livello relativi alle operazioni finanziate
nellambito della Sovvenzione globale.
Per quanto riguarda i trasferimenti allOrganismo intermedio RTI con capofila Ernst & Young B. A.
SpA e allOrganismo intermedio Ass.For.Seo., si distingue tra il corrispettivo dovuto per la gestione
della sovvenzione globale e le risorse delegate finalizzate al finanziamento delle azioni progettuali
della sovvenzione medesima.
AllOrganismo intermedio INPS sono attribuite le funzioni di gestione e rendicontazione e
lesecuzione dei controlli di I livello relative agli incentivi autorizzati ai sensi del Decreto Legge
76/2013.
In relazione, pertanto, alle specifiche funzioni assegnate dallAdG e nellambito delle risorse
attribuite, ciascun O.I. svolge i seguenti compiti principali:

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

adotta le procedure volte a garantire che le azioni destinate a beneficiare di un finanziamento


siano selezionate conformemente ai criteri approvati in sede di Comitato di Sorveglianza41
relativi a:
- gli appalti pubblici di servizi;
- gli avvisi per il finanziamento di attivit in concessione;
- gli avvisi per lassegnazione di aiuti alle persone e incentivi alle imprese;

garantisce che eventuali operazioni avviate precedentemente allapprovazione dei criteri di


selezione risultino a questi conformi e siano rispettate le norme comunitarie in materia di
pubblicit;

garantisce che le azioni finanziate siano conformi alle norme comunitarie, nazionali e
regionali applicabili per lintero periodo di attuazione;

garantisce lapplicazione della normativa comunitaria sugli aiuti di Stato;

procede alla programmazione degli interventi e delle risorse finanziarie secondo il quadro
delle competenze e risorse assegnate e nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale
in materia di appalti pubblici, come previsto dal punto 5.5 del POR Rispetto della normativa
comunitaria;

tiene un sistema di contabilit separata, o una codificazione contabile adeguata, per tutte le
transazioni relative all'operazione, ferme restando le norme contabili nazionali sia a livello di
O.I. che degli altri beneficiari e organismi coinvolti nell'attuazione delle azioni;

stabilisce procedure tali che tutti i documenti relativi alle spese e agli audit necessari per
garantire una pista di controllo adeguata siano conservati, sotto forma di originali o di copie
autenticate, secondo quanto disposto dallart. 90 del Regolamento generale n. 1083/2006,
per i tre anni successivi alla chiusura del Programma Operativo o, qualora si tratti di
operazioni soggette a chiusura parziale, per i tre anni successivi all'anno in cui ha avuto luogo
la chiusura parziale;

elabora una pista di controllo adeguata alla sorveglianza degli interventi al fine del rispetto del
principio di sana gestione finanziaria;

garantisce il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicit previsti allarticolo


69 del Regolamento generale n. 1083/2006 e nel Regolamento di applicazione n. 1828/2006;

sorveglia lattuazione degli interventi di propria competenza al fine di garantire unevoluzione


della spesa in linea con lesigenza di evitare il disimpegno automatico delle risorse
comunitarie previsto dal Regolamento generale n. 1083/2006;

garantisce laggiornamento, anche presso i beneficiari, del sistema informativo regionale per
la registrazione e la conservazione dei dati contabili relative alle linee di attivit attribuite;

41

Cfr. I criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo, POR FSE
Regione Lazio 2007 2013 approvato dal CdS del 22.01.2008.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

applica le procedure di ricezione, verifica e validazione delle domande di rimborso


conformemente a quelle definite dallAdG, nonch le modalit di autorizzazione, esecuzione
ed iscrizione in contabilit dei pagamenti ai beneficiari/soggetti attuatori;

esegue i controlli documentali e in loco presso i beneficiari, al fine di verificare che i servizi e i
prodotti siano forniti e che le spese dichiarate siano state effettivamente sostenute e siano
giustificate da fatture quietanzate o da documenti contabili di valore probatorio equivalente;

garantisce lalimentazione del sistema informativo attraverso la registrazione dei dati


finanziari, fisici e di avanzamento procedurale relativi agli interventi attuati nellambito del PO,
assicurando la raccolta di tutti i dati relativi allattuazione necessari per la gestione finanziaria,
la sorveglianza, le verifiche, gli audit e la valutazione;

predispone le dichiarazioni delle spese sostenute dai beneficiari e dallo stesso O.I. da inviare
allAdG;

informa gli organismi preposti circa eventuali procedimenti di carattere giudiziario, civile,
penale o amministrativo in cui sono coinvolte le operazioni cofinanziate dal POR e degli esiti
dei controlli.

Le Province di Frosinone, Latina, Rieti, e Viterbo, la Citt Metropolitana di Roma Capitale, la


Direzione regionale Lavoro, il RTI Ernst & Young B. A. e la societ Ass.For.Seo. in qualit di O.I.
gestori di sovvenzioni globali e lINPS, nel rispetto delle disposizioni regolamentari e della specificit
degli interventi delegati, hanno reso il proprio sistema di gestione e controllo coerente con la struttura
organizzativa allinterno della quale costituito; pertanto, nel rispetto del principio di
segregazione/separazione delle funzioni hanno declinato lo stesso sulla base delle proprie specificit
organizzativo gestionali.
Il presente documento contiene le procedure adottate dagli Organismi intermedi per lattuazione del
POR. Per quanto riguarda la descrizione del sistema di gestione e controllo dellOrganismo
intermedio RTI Ernst & Young B. A., soggetto gestore della SG Lavoro in chiaro, si rimanda allo
specifico documento approvato dalla competente funzione di controllo di I livello dellAdG in data
15/02/2011. Per quanto riguarda la descrizione del sistema di gestione e controllo dellOrganismo
intermedio Ass.For.Seo., soggetto gestore delle SS.GG. Audiovisivo e Imprese cooperative, si
rimanda allo specifico documento approvato dalla competente funzione di controllo di I livello
dellAdG in data 16/07/2013.
Per quanto riguarda la descrizione del sistema di gestione e controllo dellOrganismo intermedio
INPS soggetto gestore delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo

indeterminato di

lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013, si rimanda allo specifico documento approvato
dalla competente funzione di controllo di I livello dellAdG con nota prot. n. 681357 del 19/12/2014.
Le procedure sono ulteriormente dettagliate allinterno di un manuale ad uso degli uffici competenti
degli OI, redatto sulla base degli strumenti forniti dallAdG (es.Manuale operativo dellAdG). Inoltre,
ciascun OI predispone le check list da utilizzare nelle attivit di controllo e verifica di primo livello,
sulla base dei modelli previsti dallAdG.
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

3.2 Organizzazione dellOrganismo intermedio Direzione regionale Lavoro


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit
La Direzione regionale Lavoro dotata di una struttura organizzativa interna sulla base di quanto
previsto dallart. 58 lettera b) del Reg. (CE) n. 1083/06.
Le funzioni attribuite allO.I. sono individuate nelle funzioni di programmazione, gestione, controllo di
I livello, di pagamento e di rendicontazione allAdG ai fini della successiva raccolta e trasmissione
delle spese allAdC responsabile della certificazione di spesa alla CE.
Il processo organizzativo ha, pertanto, seguito i seguenti step principali:

definizione delle funzioni;

identificazione delle attivit facenti capo alle funzioni identificate;

attribuzione delle funzioni a uffici e/o soggetti funzionalmente indipendenti.

Di seguito si rappresenta una sintesi dellarticolazione organizzativa adottata.


Fig. 1 Struttura organizzativa dellOrganismo Intermedio

Fig. 2 Articolazione delle funzioni allinterno dellOrganismo Intermedio

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I.
deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e
per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE

COMPITI

Programmazione
(6 unit)

Gestione

(7 unit)

AREA/UFFICIO
RESPONSABILE

Definisce le linee programmatiche ed attuative per gli interventi di


propria competenza;
Area Affari
Predispone gli avvisi pubblici e i bandi di gara e provvede alla loro
Generali
pubblicizzazione;
Nomina le commissioni di valutazione dellammissibilit dei progetti;
Elabora le griglie di valutazione, secondo la tipologia di selezione e
conformemente ai criteri di selezione approvati dal CdS;
Gestisce il procedimento di selezione delle operazioni;
Trasmette la documentazione relativa agli esiti della selezione alla
funzione di gestione;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
delle procedure di selezione (per le parti di propria competenza);
Provvede alla trasmissione delle informazioni previste dalla normativa
comunitaria e nazionale;
Area Attuazione
Predispone gli atti di approvazione della graduatoria a seguito di
Interventi
avvisi pubblici o di aggiudicazione della gara a seguito di bando di
gara;
Predispone le determine di impegno delle risorse;
Predispone e stipula contratti/convenzioni con i beneficiari e i soggetti
attuatori;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni
(per le parti di propria competenza);
Verifica che i dati inseriti dai beneficiari nel sistema informatizzato di
registrazione siano completi e aggiornati e assicura la tracciabilit dei
dati contabili relativi a ciascuna operazione;
Verifica la completezza delle domande di rimborso/richieste di
pagamento;
Elabora e trasmette alllAdG i dati di monitoraggio finanziario,

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

FUNZIONE

COMPITI

Controllo
(8 unit)

AREA/UFFICIO
RESPONSABILE

procedurale e fisico secondo le scadenze istituzionali;


Trasmette le domande di rimborso alla funzione di controllo
(limitatamente ai pagamenti diretti);
Trasmette le domande di rimborso a saldo del progetto alla funzione
di controllo e contestualmente allAdG, per lattivazione del revisore;
Trasmette i dati di progetto alla funzione di rendicontazione;
Comunica allAdG gli importi recuperati o in attesa di recupero o
revocati;
Trasmette allAdG le comunicazioni trimestrali sulle irregolarit;
Verifica lo stato di attuazione degli interventi relativamente
allavanzamento fisico, finanziario e procedurale e rileva le eventuali
incongruenze e/o inadempimenti;
Verifica la completezza e coerenza dei dati inseriti nel sistema;
Elabora e trasmette allAdG il Rapporto annuale/finale di esecuzione
per gli interventi di propria competenza;
Raccoglie la documentazione necessaria per leventuale controllo
dellAdA e adotta le misure correttive e preventive necessarie al
superamento/follow up delle eventuali criticit riscontrate.
Raccoglie i dati necessari per lelaborazione del rendiconto delle
spese allAdG;
Area
Implementa il sistema informativo a supporto delle attivit di Monitoraggio e
certificazione della spesa, della valutazione del controllo e della
Valutazione
sorveglianza;
Verifica lo stato di attuazione degli interventi di propria competenza
relativamente allavanzamento fisico, finanziario e procedurale e
rileva le eventuali incongruenze;

Verifiche amministrative su base documentale

Verifica il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti


per lavvio delloperazione;

Verifica la regolarit e ammissibilit delle spese sostenute;

Verifica la conformit e la regolarit della realizzazione


delloperazione con quanto concordato nel contratto/convenzione o
altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit;

Trasmette ai beneficiari le eventuali richieste di documentazione


integrativa derivanti dallesito delle verifiche della funzione di
controllo;

Redige la check-list sugli esiti della verifica documentale;

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e agli


esiti delle verifiche documentali

Trasmette gli esiti della verifica documentale allUfficio responsabile


della funzione di pagamento e della funzione di gestione;
Verifiche in loco

Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da


verificare;
Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle spese da sottoporre
a controllo
Trasmette la richiesta di certificazione del rendiconto finale alla
funzione controllo dellAdG;
Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica in loco da
parte del revisore e coordina le attivit del revisore;
Acquisisce il verbale del revisore sugli esiti della verifica in loco;
Esamina le eventuali controdeduzioni presentate;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e agli
esiti delle verifiche in loco;
Trasmette gli esiti della verifica in loco allUfficio responsabile della
funzione di pagamento e alla funzione di gestione.

100/273

Area Controllo,
Rendicontazione
e Contenzioso

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

FUNZIONE

COMPITI

Pagamento
(5 unit)

Rendicontazione

(6 unit)

AREA/UFFICIO
RESPONSABILE

Acquisisce le check list compilate dallArea Controllo;


Verifica la regolarit e completezza della richiesta di pagamento;
Area Attuazione
Predispone le richieste di mandato di pagamento di acconti,
Interventi
pagamenti intermedi e saldo sulla base degli esiti delle verifiche della
competente funzione del Controllo di I livello;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni
(per la parte di propria competenza).
Raccoglie la documentazione necessaria per lelaborazione della Area Controllo,
certificazione delle spese allAdG;
Rendicontazione
Predispone la certificazione delle spese sostenute dallO.I.;
e Contenzioso
Trasmette allAdG la documentazione necessaria per il successivo
inoltro da parte dellAdC della domanda di pagamento alla CE.

Di seguito si riporta il numero di unit assegnate alle funzioni indicate:

N. 6 unit per la funzione di programmazione;

N. 5 unit per le funzione di gestione/pagamento e 2 unit per il monitoraggio;

N. 8 unit per le funzioni di rendicontazione/controllo.

LO.I., per lo svolgimento delle funzioni di propria competenza, dispone quindi di 21 risorse, inclusi i
Dirigenti darea ed escluso il Direttore Regionale, che si avvale del supporto di un Ufficio di Staff della
Direzione composto da 2 unit. Lattribuzione di tali funzioni al personale della Direzione regionale
Lavoro (assegnato alle strutture di Area e di Ufficio con determina B04391 del 02.10.2013) in qualit
di O.I. sar formalizzata mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.

Procedure scritte elaborate per il personale dell'Organismo Intermedio


Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, ciascun O.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria
in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e funzionale alle proprie specificit
organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo degli O.I. non divergono da quelle adottate
dallAdG e sono in linea con quanto prescritto dai Regolamenti (CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre lO.I.
si atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e comunicher qualsiasi modifica o aggiornamento
adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare ciascun organismo intermedio stabilisce, al proprio interno,
modalit organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.

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Di seguito si riportano le principali procedure elaborate dallO.I., conformemente a quelle predisposte


dallAdG nellambito del POR:

Procedura di selezione ed approvazione delle operazioni;

Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello);

Procedura di pagamento relativa al trattamento delle domande di rimborso e di pagamento ai


beneficiari;

Procedura per la gestione degli esiti dei controlli di II livello;

Procedura per la rendicontazione delle spese allAdG.

Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni


Le procedure di selezione ed approvazione degli interventi cofinanziati dal POR sono adottate dalla
Direzione regionale Lavoro, nel rispetto delle disposizioni normative comunitarie e nazionali e dei
criteri di selezione approvati dal CdS in data 22.01.2008.
In particolare, responsabilit della funzione di programmazione dellO.I. - Area Affari generali
assicurare la corretta applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di stato, di appalti
pubblici e il rispetto dei principi di pari opportunit e non discriminazione, partenariato e
coordinamento.
Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:

Appalti pubblici di servizio;

Avvisi pubblici per il finanziamento di attivit in concessione,

Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese.

A prescindere dalla tipologia di procedura utilizzata, lArea Affari generali, responsabile della
funzione di programmazione, adotta come principi di indirizzo e assicura come modalit operativa:

una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di programmazione;

lo svolgimento di un attento processo di istruttoria amministrativa e tecnica;

la trasmissione della documentazione relativa agli esiti della selezione alla funzione di
gestione.

, invece, compito della funzione di gestione Area Attuazione interventi assicurare la


predisposizione degli atti di approvazione della graduatoria (in caso di avviso pubblico) o di
aggiudicazione della gara (in caso di appalto pubblico) e la tempestiva comunicazione ai soggetti
proponenti degli esiti positivi e negativi, e prevedere negli atti formali di concessione del
finanziamento (convenzione, contratti, ecc.) il richiamo esplicito delle condizioni di finanziamento
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previste, degli obblighi in materia di pubblicizzazione delle risorse FSE e della necessit di rispettare,
nellattuazione del progetto, le norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
La Direzione regionale Lavoro predispone, in allegato allavviso pubblico, uno schema di
convenzione che costituisce parte integrante dellavviso stesso, la cui accettazione da parte del
soggetto proponente rappresenta condizione per la partecipazione e solleva le parti dalla successiva
formalizzazione della convenzione medesima.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e

che sono messe a disposizione delle

commissioni di valutazione nello svolgimento dei loro compiti.


La Direzione regionale Lavoro, inoltre, in funzione delle specificit progettuali e territoriali degli
interventi, potr stabilire elementi di valutazione di dettaglio comunque coerenti con i criteri di
selezione approvati.
La Direzione regionale Lavoro ricorre, anche al fine di garantire la trasparenza e chiarire le
disposizioni applicabili alla gestione dei programmi operativi, sempre a procedure aperte per la
selezione dei progetti.
Al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit formative
- fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - in linea con il sistema di
accreditamento regionale e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. In
particolare, la nuova direttiva regionale, approvata con DGR 968/2007 e s.m.i.,, che disciplina il
sistema di accreditamento nella regione Lazio, stabilisce che laccreditamento non costituisce un
requisito per laccesso alle procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di
finanziamenti (art. 1).
Per quanto riguarda la procedura degli appalti, lO.I. si conforma alle norme in materia di appalti
pubblici richiamate nel paragrafo 5.5 del POR FSE 2007-2013, nel rispetto delle direttive comunitarie
e nazionali in materia di appalti, ivi compresa la giurisprudenza europea in materia e, in particolare,
al D.Lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi, forniture e s.m.i. in attuazione
delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto
pubblico di servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte dellArea Affari generali, responsabile della funzione di
programmazione dellO.I. e la pubblicazione del bando/avviso sul B.U.R.L. (Bollettino Ufficiale
Regione Lazio), G.U.R.I., G.U.U.E. e/o sul sito internet regionale, ai fini del rispetto del principio di
informazione e accessibilit ai potenziali beneficiari. Conseguentemente, offerte/progetti/domande
vengono elaborate e presentate agli uffici competenti che provvedono alla loro registrazione.

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La selezione delle offerte/progetti/domande demandata alla commissione di valutazione,


appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellO.I., che:
3. verifica lesistenza dei requisiti formali per lammissibilit delle offerte/progetti/domande;
4. procede alla valutazione secondo i criteri specificati nel capitolato doneri/avviso.
Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, stila la graduatoria definitiva, formalizzata nel verbale
di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza, lArea Attuazione
interventi funzione di gestione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone
tempestiva

comunicazione

ai

soggetti

concorrenti,

provvede

alla

pubblicazione

della

comunicazione sui risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n.
163/2006 e s.m.i..
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lArea Attuazione interventi
funzione di gestione procede alla stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente,
secondo il proprio regolamento interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallArea Affari generali responsabile della funzione di
programmazione.
La Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi/progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo i punteggi. La Commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
bozza di graduatoria. Tali documenti sono trasmessi alla funzione di programmazione dellO.I. che li
trasmette alla funzione di gestione, ai fini dellapprovazione della graduatoria e della pubblicazione
dellelenco dei progetti ammissibili e della graduatoria finale.
LArea Attuazione interventi - funzione di gestione pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata
la correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e
allimpegno contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto di impegno finanziario, lArea Attuazione interventi - funzione di gestione
notifica lavvenuta approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante raccomandata A/R (o
mediante altra modalit prevista dalla normativa vigente).
.Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

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O.I. Direzione regionale Lavoro

Fase/Attivit
Processo: Gara
Appalto

Soggetti
proponenti

Area
Affari generali

Offerta tecnica ed
economica

Ricezione e
Protocollo delle
offerte ricevute

Ricezione e
archiviazione
Offerte

Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV

Nomina
Commissione
Valutazione

Verifica
giuridicoAmministrativa
e invio verbale

Verifica
ammissibilit
formale
dei progetti

Controllo sul
possesso requisiti
dichiarati sul 10%
delle offerte

Area
Attuazione
interventi

Bando e
Capitolato di
gara

Predisposizione e
pubblicazione del
Bando e del
Capitolato di gara
Elaborazione e
presentazione
dellOfferta tecnica
ed Economica

Commissione di
Valutazione

Richiesta
documentazione per
verifica requisiti
sul 10% offerte
Trasmissione della
documentazione
richiesta
Verifica possesso
requisiti

Valutazione delle
offerte tecniche
ed economiche

Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
definitiva e
Aggiudicazione
provvisoria della
gara

Valutazione
tecnica

Stesura dei
verbali e
bozza di
graduatoria

Determina di
aggiudicazione
provvisoria

Invio comunicazione
di aggiudicazione
provvisoria

Ricezione
comunicazione
(aggiudicatario)

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

O.I. Direzione regionale Lavoro

Fase/Attivit
Processo: Gara
Appalto

Soggetti
proponenti

Area
Affari generali

Predisposizione e
pubblicazione
dellAvviso
pubblico
Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali

Area
Attuazione
interventi

Avviso Pubblico

Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali

Ricezione
Proposte
progettuali

Ricezione e
archiviazione
Offerte

Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV

Nomina
Commissione
Valutazione

Verifica
ammissibilit
formale delle
domande

Commissione di
Valutazione

Presentazione
chiarimenti

Richiesta
eventuali
integrazioni/chiarimenti

Verifica di
Ammissibilit
formale

Elaborazione lista
ammessi/non
ammessi

Valutazione
tecnica
delle proposte

Valutazione
tecnica
delle proposte

Stesura e invio
dei verbali e
redazione della
graduatoria

Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
(ammessi/non
ammessi)

Redazione
Determina di approvazione
della graduatoria

Verifica contabile
sui capitoli
di bilancio

Impegno contabile
delle risorse
Determina di
impegno
delle risorse

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Verifica delle operazioni


LO.I. adotta un sistema di controllo delle operazioni teso alla verifica delleffettiva e regolare
esecuzione delle operazioni, alla regolarit e completezza della documentazione trasmessa e
allammissibilit della spesa, nel rispetto delle disposizioni dei Regolamenti comunitari e delle
procedure adottate dallAdG. Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, La
Direzione regionale Lavoro funzione di controllo adotta un sistema di controllo delle operazioni
finalizzato a:

la verifica delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni;

la completezza della documentazione trasmessa;

lammissibilit della spesa.

Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Tipologia controlli
Riferimenti Normativi

Oggetto della verifica

Fase della verifica


Documentali

In loco

Art. 60, lett. a) Reg.


(CE) 1083/2006

Modalit di selezione della


conformit delle operazioni

Avvio delle
operazioni

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Rischio di doppio
cofinanziamento

Avvio delle
operazioni

Fornitura di beni e/o servizi


secondo la decisione di
approvazione del progetto

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006

Spesa reale e inerente al


progetto

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Correttezza della domanda di


rimborso

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Ammissibilit della spesa


secondo la normativa
comunitaria e nazionale

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. d) Reg.


1083/2006

Sistema di contabilit separato e


codificazione contabile adeguata

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. f) Reg.


1083/2006

Conservazione dei documenti


contabili secondo quanto

Fino al 3 anno
successivo alla

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

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previsto dallart. 90 del Reg.
1083/2006

chiusura del POR

In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:
le spese dichiarate siano reali;
i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione;
le domande di rimborso del beneficiario siano corrette;
le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali;
le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri periodi
di programmazione.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, lArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso,
responsabile della funzione di controllo, adotta procedure di verifica delle operazioni aventi per
oggetto lo svolgimento delle:
1.

verifiche documentali/amministrative;

2.

verifiche in loco di singole operazioni.

Conformemente ai disposti normativi richiamati, lArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso funzione di controllo si avvale di propri strumenti di verifica delle operazioni, prevedendo altres la
conservazione della documentazione relativa a ciascun controllo e i conseguenti risultati, nonch gli
eventuali provvedimenti presi sulle irregolarit riscontrate conformemente alle procedure adottate e
alle indicazioni fornite dallAdG.42.
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso43
presentata dal beneficiario/aggiudicatario, sulla base della documentazione amministrativa e
contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, le verifiche amministrative sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e,
pertanto, si distinguono a seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a
conclusione di unoperazione.

42

Cfr. Reg. (CE) n. 1828/06 art. 13 par. 4


Le domande di rimborso, per quanto concerne gli avvisi concessori, sono rappresentate dalle certificazioni di spesa che periodicamente
(ogni tre mesi) gli enti attuatori trasmettono allO.I., corredate dalla documentazione giustificativa delle spese effettivamente sostenute,
mentre, per quanto concerne i bandi di gara, sono rappresentate dalle richieste di pagamento corredate dai SAL. Tranne che per quanto
riguarda lanticipo degli Avvisi, gli altri pagamenti sono effettuati a seguito dellespletamento del controllo di I livello sulle certificazioni
periodiche. In particolare, i pagamenti\rimborsi avvengono, di norma, in base alle seguenti modalit:
AVVISI:
4. anticipo pari al 50% dellimporto finanziato;
5. pagamento intermedio pari al 30% dellimporto finanziato, erogato a fronte di spese effettivamente sostenute pari al 90%
dellanticipo;
6. saldo pari al 20%, erogato a seguito della certificazione del rendiconto.
BANDI: rate trimestrali posticipate di pari importo.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al paragrafo Trattamento delle domande di rimborso.
43

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

In fase di avvio le verifiche amministrative sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:

rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti per lavvio delloperazione:

effettiva comunicazione degli obblighi del soggetto attuatore, mediante la verifica che
nella convenzione/contratto siano indicati le modalit di pagamento e gli obblighi
scaturenti dallaggiudicazione della gara o dal finanziamento del progetto;

correttezza dellimporto richiesto a titolo di acconto/anticipo rispetto a quanto dovuto;

stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto);

aggiornamento del sistema informativo regionale con i dati di dettaglio delloperazione,


anagrafici, finanziari, procedurali e fisici (ove applicabile).

Tale verifica verr svolta dallArea Attuazione interventi - funzione di gestione a seguito della
richiesta di erogazione del primo acconto. La verifica descritta, a differenza di quelle sui pagamenti
intermedi e sui saldi, non rientra nei controlli di I livello ai sensi dellart. 60, lettera b) del Reg. (CE)
1083/2006 non costituendo domanda di rimborso di spese effettivamente sostenute da rendicontare
alla CE. Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e
registrate in apposite check list. Il modello di check list allegato al Manuale operativo di gestione ad
uso degli uffici competenti.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

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In fase di realizzazione, le verifiche amministrative sono svolte dallArea Controllo, Rendicontazione


e Contenzioso funzione di controllo ed hanno ad oggetto la domanda di rimborso del
beneficiario/soggetto attuatore e le rendicontazioni di spesa che la accompagnano e riguardano:

la completezza e la correttezza formale della domanda;

la coerenza e la completezza amministrativo-contabile, sulla base dei seguenti aspetti:


-

limporto totale della domanda, cio che limporto dichiarato non superi quello approvato in
fase di valutazione,

lelenco dei giustificativi di spesa, cio che limporto totale delle fatture elencate (tenendo
conto della pertinente ripartizione dei costi) corrisponda a quanto dichiarato nella domanda di
rimborso,

la disponibilit dei giustificativi di spesa, cio che le fatture siano accessibili allO.I. per le
opportune verifiche;

la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con quanto concordato nel


contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit rispetto a:
-

lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi in concessione),

ladeguatezza degli output/prodotti/servizi forniti;

la regolarit finanziaria della spesa su un campione dei giustificativi presentati (per le tipologie di
operazioni pertinenti, quali ad esempio avvisi concessori), ovvero lammissibilit delle spese
mediante verifica dei seguenti principali aspetti44:
-

la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa45 dal punto di vista


normativo,

il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,

la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,

il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,

il rispetto del divieto di cumulo del contributo o dei finanziamenti comunitari a valere sulla
stessa operazione46.

Con riferimento a questultima tipologia di controllo, si proceder alla formalizzazione degli esiti
mediante apposite check list sul Sistema Informativo. Il modello di check list allegato al Manuale
operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.

44

Tali controlli saranno supportati dal sistema informativo che permetter la scannerizzazione dei documenti giustificativi.
La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso stabilita dallO.I. in funzione delle
diverse tipologie di affidamento e portata a conoscenza del beneficiario/soggetto attuatore con le modalit pi opportune. Essa si
differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori (come generalmente
nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi in concessione) mediante presentazione di copia dei
giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
46
La procedura per assicurare leffettivit del divieto prevede lacquisizione della dichiarazione ai sensi artt. 46 e 47 del D.P.R. n.445/00 da
parte del beneficiario.
45

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Sulla base delle check list, lArea Attuazione interventi - funzione di gestione proceder o meno alla
liquidazione dei pagamenti intermedi, secondo quanto stabilito nel paragrafo successivo
(Trattamento delle domande di rimborso). Qualora vengano rilevate delle irregolarit, lArea
Attuazione interventi, sulla base della segnalazione dellArea Controllo, Rendicontazione e
Contenzioso funzione di controllo, valuta la presenza degli elementi necessari allapertura di una
scheda Olaf e, contestualmente, ne informa lAdG a cui viene inviata anche tutta la documentazione
di supporto relativa alle verifiche effettuate.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.

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In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:

presentazione del rendiconto da parte dellente attuatore;

certificazione da parte di un revisore nominato dallAdG del rendiconto con allegata la check list
di controllo47;

verifica della certificazione e della completezza della check list allegata, con registrazione esito
sul sistema informativo e stampa finale check list;

notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;

presentazione della domanda di saldo da parte dellente attuatore;

erogazione del saldo finale.

Pertanto, in fase di conclusione le verifiche hanno sia natura documentale che in loco.
La gestione della procedura descritta coinvolger sia lArea Controllo, Rendicontazione e
Contenzioso funzione di controllo, competente della fase di coordinamento delle operazioni di
certificazione del rendiconto e di notifica dellimporto effettivamente riconosciuto, sia lArea
Attuazione interventi funzione di gestione competente per lerogazione del saldo.
La verifica amministrativa su base documentale in fase di conclusione quindi rappresentata
dallattivit preparatoria della verifica in loco finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da
parte di un revisore contabile (si veda il punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale
della domanda di saldo.
Per le operazioni selezionate tramite appalto pubblico, le attivit di controllo in fase di conclusione
consistono nella verifica dellultimo SAL e di eventuali relazioni/prodotti finali (se previsti),
relativamente agli aspetti gi descritti al punto precedente.
Verifiche in loco
Le verifiche in loco riguardano tutte le operazioni selezionate tramite avviso pubblico e precedono
lerogazione del saldo. Tali controlli sono svolti da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la
responsabilit della funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del
rapporto convenzionale con il beneficiario finale. Tali verifiche seguono la procedura di seguito
descritta48:

acquisizione e trasmissione del rendiconto allAdG per la nomina del revisore incaricato della
visita in loco (certificazione del rendiconto finale);

acquisizione della nomina del revisore da parte dellAdG;

visita in loco;

47
48

Il modello di check list allegato al Manuale operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
Cfr art. 28 Rendicontazione, Legge Regionale n. 23 Ordinamento della Formazione professionale del 25 febbraio1992.

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formalizzazione degli esiti della verifica.

Acquisizione del rendiconto e nomina del revisore


Al termine delle attivit progettuali ed entro i termini fissati dalla normativa regionale, il
beneficiario/soggetto attuatore carica sul sistema informativo e trasmette il rendiconto finale delle
spese sostenute allArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso - funzione di controllo che
effettua una verifica della completezza della documentazione presentata. La funzione controllo
raccoglie la documentazione presentata e, nel caso in cui la documentazione non fosse completa,
pu richiedere al beneficiario/soggetto attuatore una integrazione. Il rendiconto finale viene inviato
allAutorit di Gestione per la nomina del revisore incaricato della visita in loco. LAdG, in funzione
dellordine cronologico di trasferimento dei rendiconti da parte della funzione di controllo, provvede
quindi alla nomina del revisore incaricato della verifica in loco e della certificazione del rendiconto,
dandone comunicazione alla Direzione regionale Lavoro funzione di gestione e funzione di
controllo e, per il tramite di questultima, al beneficiario/soggetto attuatore.
Preventivamente allo svolgimento della verifica in loco da parte del revisore, lArea Controllo,
Rendicontazione e Contenzioso funzione di controllo procede mediante i seguenti step:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

individuazione, per ciascuna operazione, dellelenco delle spese da sottoporre a controllo;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Realizzazione della visita in loco


Secondo il calendario degli incontri preventivamente concordato e acquisiti i documenti utili
alleffettuazione della verifica, il revisore si reca nella sede del beneficiario/soggetto attuatore ed
esegue i controlli al fine di accertare, in via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario/soggetto attuatore selezionato;

la fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento/concessione;

lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);

la sussistenza e corretta archiviazione presso la sede del beneficiario/soggetto attuatore di tutta


la documentazione amministrativo-contabile in originale;

la verifica di conformit e ammissibilit dei giustificativi di spesa a supporto delle


rendicontazioni di spesa elaborate e trasmesse (nel caso degli avvisi);

la sussistenza di una contabilit separata relativa alle spese sostenute nellambito


delloperazione cofinanziata;

ladempimento degli obblighi di informazione previsti dalla normativa.

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Formalizzazione degli esiti della verifica


Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate. Il verbale e la check list vengono compilati dal revisore che ha effettuato la verifica anche
in caso di inesistenza di irregolarit. Il revisore invia i due documenti allArea Controllo,
Rendicontazione e Contenzioso funzione di controllo, la quale ne verifica la conformit ai
precedenti controlli documentali e, se del caso, chiede i necessari chiarimenti al revisore.
Gli esiti dei controlli sono comunicati dallArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso funzione
di controllo al beneficiario/soggetto attuatore, il quale ha la possibilit di presentare le proprie
controdeduzioni. Le eventuali controdeduzioni sono inviate dal beneficiario/soggetto alla funzione di
controllo che, a seguito dellanalisi delle stesse, definisce limporto totale riconosciuto, aggiorna il
sistema informativo e trasmette gli esiti della verifica allArea Attuazione interventi funzione di
gestione. LArea Attuazione interventi funzione di gestione, a seguito della definizione
dellimporto totale riconosciuto, redige una nota di chiusura che invia al beneficiario/soggetto
attuatore il quale, successivamente, invia la fattura/nota di debito o documento equivalente.
Qualora limporto totale riconosciuto sia inferiore ai trasferimenti gi effettuati, lArea Attuazione
interventi funzione di gestione, dispone la richiesta di recupero degli importi gi erogati, informa
la funzione di pagamento e d comunicazione al beneficiario/soggetto attuatore dei termini per il
recupero delle somme. Contestualmente, informa delle irregolarit eventualmente accertate lAdG a
cui viene inviata anche tutta la documentazione di supporto relativa alle verifiche effettuate.

Si riporta il diagramma di flusso relativo alla procedura utilizzata.

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Trattamento delle domande di rimborso/pagamento: procedure di pagamento


Ai fini del rimborso delle spese sostenute per la realizzazione delloperazione, il beneficiario/soggetto
attuatore presenta una specifica richiesta di pagamento, la cui liquidazione legata alle condizioni
espresse nellatto stipulato dallamministrazione e dal beneficiario\soggetto attuatore.
Le modalit di rendicontazione e rimborso delle spese e i termini di trasmissione delle domande di
rimborso\pagamento

sono

stabiliti

dallamministrazione

formalizzati

nellatto

stipulato

dallamministrazione e dal beneficiario/soggetto attuatore, in cui sono definiti obiettivi e condizioni di


realizzazione dellintervento.
Le domande di rimborso afferenti ai finanziamenti erogati attraverso avvisi concessori sono
rappresentate dalle certificazioni di spesa che periodicamente (trimestralmente) gli enti attuatori
trasmettono allO.I. corredate dalla documentazione giustificativa delle spese effettivamente
sostenute. Gli enti attuatori, successivamente allanticipo, potranno presentare una richiesta di
pagamento solo nel caso in cui lentit delle spese effettivamente sostenute e trasmesse allO.I.
tramite

le

certificazioni

periodiche

rispetti

le

condizioni

espresse

nelle

convenzioni.

pagamenti\rimborsi avvengono, generalmente, in base alle seguenti modalit:

anticipo pari al 50% dellimporto finanziato;

pagamento intermedio pari al 30% dellimporto finanziato, erogato a fronte di spese


effettivamente sostenute pari al 90% dellanticipo;

saldo pari al 20%, erogato a seguito della certificazione del rendiconto.

Per quanto attiene alle operazioni selezionate tramite procedura di gara (Appalti di servizi), le
domande di pagamento sono rappresentate dalle istanze presentate dallappaltatore. I pagamenti
possono avvenire, a secondo della tipologia del servizio, in rate trimestrali posticipate di pari importo
o in base alla fase di realizzazione delloperazione (acconto, pagamenti intermedi).
La procedura adottata per il trattamento delle domande di rimborso\pagamento coinvolge, per le
attivit di competenza, le funzioni di gestione e controllo interne allO.I. e i beneficiari/soggetti
attuatori e si compone di tre fasi principali:

ricevimento e verifica della completezza della documentazione presentata (Area Attuazione


interventi);

verifiche amministrative su base documentale (Area Attuazione interventi, limitatamente agli


anticipi, e Area Controllo, Rendicontazione e Contenzioso);

verifiche in loco (Area Controllo, Rendicontazione e Contenzioso);

convalida delle domande di rimborso\pagamento, predisposizione del mandato di pagamento


e invio alla Direzione regionale Programmazione economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio
(Area Attuazione interventi).
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Di seguito sono illustrate le modalit di trattamento delle domande di rimborso\pagamento dei


beneficiari/soggetti attuatori, organizzate secondo le fasi del ciclo di vita del progetto (avvio,
realizzazione, conclusione) ed in relazione alla tipologia di macroprocesso individuata.
Nelle tabelle sottostanti sono indicati i documenti richiesti ai beneficiari/soggetti attuatori ai fini
dellerogazione dellanticipo/acconto, pagamento intermedio e saldo.
Tabelle di riepilogo della documentazione relativa alle richieste di pagamento
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi

Fase

1. Realizzazione
(Pagamenti intermedi)

2. Conclusione
(Saldo)

a titolarit
a regia
Richiesta di erogazione pagamento intermedio
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)
Richiesta di erogazione saldo
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)

Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase

4.
Avvio
(Anticipo/acconto)

5.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)

a titolarit
Documentazione di
avvio attivit (dichiarazione di
avvio, accettazione della
convenzione, registri, ecc.)
Richiesta di
erogazione dellanticipo
Fideiussione
Fattura o documento
equivalente
Eventuali
prodotti/relazioni intermedie
previste nella convenzione
Domanda di
rimborso
Fattura o documento
equivalente
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)

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a regia

Richiesta di
erogazione dellacconto
Fideiussione
Fattura

Richiesta di
erogazione pagamento
intermedio
Stato
Avanzamento lavori
Fattura

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Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase

a titolarit
Eventuali
prodotti/relazioni finali previste
nella convenzione
Domanda di
rimborso
Fattura o documento
equivalente
Rendiconto generale
delle spese sostenute

a regia

6.
(Saldo)

Conclusione

Richiesta di
erogazione saldo
Stato
Avanzamento lavori
Fattura

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)

Fase

4.
Avvio
(Anticipo/acconto)

5.
Realizzazione
(Pagamento intermedioeventuale)

6.
(Saldo)

Conclusione

a titolarit
Richiesta di
erogazione dellanticipo
Domanda di
iscrizione
Eventuale
Fideiussione
Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del pagamento
intermedio
Giustificativi di
spesa (tassa di iscrizione,
eventuali rimborsi spesa, etc)
Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del saldo
Giustificativi di
spesa (tassa di iscrizione,
eventuali rimborsi spesa, etc)

a regia

Richiesta di
erogazione dellacconto
Fideiussione
Fattura

Richiesta di
erogazione pagamento
intermedio
Stato Avanzamento
lavori
Fattura

Richiesta di
erogazione saldo
Stato Avanzamento
lavori
Fattura

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone
giuridiche)

Fase

a titolarit

4.
Avvio
(Anticipo/acconto)

Richiesta di
erogazione dellanticipo
Eventuale
Fideiussione
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a regia
Richiesta di
erogazione dellacconto
Fideiussione
Fattura

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Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone
giuridiche)

Fase

a titolarit
Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del pagamento
intermedio
Giustificativi di
spesa

a regia

5.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)

Richiesta di
erogazione pagamento
intermedio
Stato Avanzamento
lavori
Fattura

6.
(Saldo)

Conclusione

Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del saldo
Giustificativi di
spesa

Richiesta di
erogazione saldo
Stato Avanzamento
lavori
Fattura

Pervenuta allamministrazione regionale la richiesta di acconto/anticipo o la domanda di


rimborso\pagamento, lArea Attuazione interventi al fine della convalida delle richieste provvede a:

verificare il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle successive domande di rimborso;

accertare la conformit e la correttezza formale della richiesta presentata49.

Gli esiti delle verifiche vengono registrate sul sistema informativo.


In particolare, in fase di avvio lArea Attuazione interventi effettua le seguenti verifiche:

verifica della presenza di tutta la documentazione amministrativa e contabile relativa


all'operazione

cofinanziata

necessaria

ai

fini

della

erogazione

del

pagamento,

conformemente alle condizioni e ai termini di pagamento stabiliti nella convenzione;

correttezza dellimporto richiesto a titolo di acconto/anticipo rispetto a quanto dovuto;

stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto)50.

In fase di realizzazione, lArea Attuazione interventi procede alla verifica dei seguenti aspetti:

presenza di tutta la documentazione amministrativa e contabile relativa all'operazione


cofinanziata necessaria ai fini della erogazione del pagamento, conformemente alle
condizioni e ai termini di pagamento stabiliti nella convenzione;

49

Vedi Tabelle di riepilogo della documentazione relativa alle richieste di pagamento.

50

La verifica della cauzione per gli interventi selezionati con bandi di gara effettuata allatto della firma del contratto (art. 113 del D.Lgs.
163/2006).

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valutazione della correttezza formale dei documenti di spesa (verifica della data della fattura
rispetto al termine previsto, della corretta intestazione della fattura, dell'esattezza dell'importo
richiesto, dell'adeguatezza della descrizione dell'attivit cofinanziata);

conformit della polizza fidejussoria per l'erogazione del pagamento rispetto a quanto
prestabilito dalla normativa comunitaria e dalla convenzione (verifica della conformit del
modello utilizzato, della correttezza dell'importo, dei termini di scadenza);

avvenuta effettuazione del controllo di I livello da parte della funzione di Controllo. Per
quanto attiene gli avvisi concessori, il controllo di I livello effettuato sulle certificazioni
trimestrali delle spese effettivamente sostenute inviate dai soggetti attuatori. In tali casi, la
verifica della conformit della richiesta di pagamento consta nellaccertamento che il soggetto
attuatore abbia gi presentato certificazioni di spese effettivamente sostenute pari al 90% di
quanto erogato nellacconto precedente e sottoposte a controllo di I livello (ove previsto). Nel
caso di bandi di gara, il controllo effettuato sulla stessa richiesta di pagamento e sulla
documentazione acclusa (SAL).

In fase di conclusione, con riferimento alle operazioni selezionate tramite avviso pubblico 51, il
soggetto beneficiario trasmetter direttamente allArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso il
rendiconto finale delle spese sostenute al fine della certificazione del rendiconto. Solo a seguito
dellespletamento della fase di certificazione del rendiconto, lArea Controllo, Rendicontazione e
Contenzioso caricher a sistema limporto totale riconosciuto. LArea Attuazione interventi,
richieder, attraverso la notifica dellimporto totale riconosciuto, al soggetto attuatore/beneficiario la
trasmissione della domanda di saldo; ricevuta la domanda di saldo, provveder a verificare la
correttezza dellimporto richiesto rispetto a quanto dovuto, procedendo, successivamente, alla
convalida del saldo.
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, in cui in relazione alla tipologia di
affidamento sono indicati alcuni documenti giustificativi di spesa che il beneficiario/soggetto attuatore
presenta a supporto della richiesta di rimborso/pagamento.
Tipologia di affidamento

Documento giustificativo di spesa

Appalto pubblico di servizio

Fattura
Ricevuta fuori campo di applicazione
52
IVA , Buste paga, altra documentazione
giustificativa di spesa a supporto della
domanda di rimborso

Avviso per attivit in concessione


Voucher diretto a singoli destinatari (Avviso per assegnazione di
contributi o incentivi a persone o imprese)
Affidamento incarico professionale con P. Iva

Richiesta di pagamento o di rimborso

53

Fattura

Affidamento incarico professionale senza P. Iva

Nota debito

51

Per quanto concerne le operazioni selezionate tramite appalti pubblici di servizio la procedura di pagamento in fase di conclusione
coincide con quella descritta in fase di realizzazione.
52
Ai sensi delart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972
53
La richiesta di pagamento o di rimborso deve essere suffragata dalle spese effettivamente sostenute.

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A seguito delle verifiche descritte, lArea Attuazione interventi, sulla base delle condizioni e dei
termini stabiliti nellatto stipulato con il beneficiario, procede alla liquidazione dei pagamenti,
trasmettendo la Richiesta di mandato di pagamento alla Direzione regionale Programmazione
economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio che, dopo una verifica sulla disponibilit finanziaria sui
capitoli di bilancio, provvede allemissione del mandato di pagamento alla Tesoreria regionale per
lerogazione del finanziamento al beneficiario/soggetto attuatore.
In caso di esito negativo dei controlli effettuati, la procedura di pagamento sospesa per le
opportune misure correttive da intraprendere, secondo la normativa nazionale e regionale di
riferimento.
Per quanto attiene ai flussi dei controlli si rimanda al paragrafo precedente, mentre di seguito viene
rappresentato il flusso relativo al pagamento delle domande di rimborso\pagamento.

Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di mandato di pagamento, lArea Attuazione
interventi monitora, attraverso il sistema informativo, liter di pagamento, dalla validazione della
richiesta al trasferimento delle risorse al beneficiario, conformemente a quanto disposto dallart. 13,
lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel Sistema informativo
dellAdG.
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Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I. e nello specifico la funzione


rendicontazione, ai fini della predisposizione della Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG
informazioni adeguate in merito alle procedure seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle
operazioni cui sono riferite le spese e trasmette allAdG il rendiconto dettagliato delle spese
sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla dichiarazione di spesa in cui riportato il
valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di competenza, per la successiva trasmissione
della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.
LO.I. infine, e nello specifico la funzione di gestione, assicura e consente il regolare svolgimento
degli eventuali audit avviati dallAutorit di Audit (AdA)54, responsabile della verifica dellefficace
funzionamento del sistema di gestione e controllo (SG&C) del Programma.
In particolare lAdA svolge le seguenti tipologie di controllo:

audit del SG&C verifica della struttura organizzativa, delle procedure e dei sistemi di
monitoraggio, contabili e informativi adottati ai fini dellattuazione del Programma Operativo
(PO), finalizzata alla valutazione del grado di affidabilit del sistema;

audit delle operazioni campionate controllo su un campione di operazioni mirato a stimare


il tasso di errore del Programma.

LO.I. responsabile del trattamento degli esiti dei controlli di II livello, al fine di assicurare ladozione
delle misure correttive e preventive necessarie al superamento/follow up delle eventuali criticit
riscontrate.

54

Dipartimento istituzionale Ufficio Controllo di II livello sulla gestione dei fondi strutturali comunitari.

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3.3 Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Latina


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit
La Provincia di Latina dotata di una struttura organizzativa interna sulla base di quanto previsto
dallart. 58 lettera b) del Reg. (CE) n. 1083/06.
Le funzioni attribuite allO.I. sono individuate nelle funzioni di programmazione, gestione, controllo di
I livello, di pagamento e di rendicontazione allAdG ai fini della successiva raccolta e trasmissione
delle spese allAdC responsabile della certificazione di spesa alla CE.
Il processo organizzativo ha, pertanto, seguito i seguenti step principali:

definizione delle funzioni;

identificazione delle attivit facenti capo alle funzioni identificate;

attribuzione delle funzioni a uffici e/o soggetti funzionalmente indipendenti.

Di seguito si rappresenta una sintesi dellarticolazione organizzativa adottata.


Fig. 1 Articolazione delle funzioni allinterno dellOrganismo Intermedio

ORGANISMO INTERMEDIO
PROVINCIA DI LATINA

PROGRAMMAZIONE

Dirigente Settore
Lavoro e Formazione

P.O. Servizio
Formazione
Professionale

GESTIONE
ATTUAZIONE

RENDICONTAZIONE CONTROLLO E
PAGAMENTO

Dirigente Settore
politiche Sociali

Dirigente Settore Bilancio e Servizi Finanziari

Ufficio Gestione
Attuazione

Ufficio Rendicontazione e controllo


Ufficio Pagamenti

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Fig. 2 Struttura organizzativa dellOrganismo Intermedio

Giunta Provinciale di Latina


Presidenza

Referente O.I.
Dirigente Settore Politiche del
Lavoro e Formazione
Professionale

Dirigente Settore
Politiche Sociali

P.O. Sevizio
Programmazione

Ufficio Gestione e
Attuazione

Funzione Programmazione

Funzione Gestione e
Attuazione

Dirigente Settore
Bilancio e Servizi
Finanziari

Ufficio
Rendicontazione e
Controllo

Ufficio Pagamenti

Funzione Controllo e
Pagamento

Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I.
deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e
per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE

COMPITI

Programmazione

Gestione e Attuazione

UFFICIO
RESPONSABILE

Definisce le linee programmatiche ed attuative per gli interventi di


propria competenza;
Stabilisce la programmazione operativa degli interventi attraverso la
definizione dei contrbuti e degli aggiornamenti del PET;
Informa il CdS degli esiti della verifica sulla conformit delle Settore Lavoro e
Formazione
operazioni avviate prima dell'approvazione dei criteri di selezione;
Predispone gli avvisi pubblici e i bandi di gara e provvede alla loro Professionale
P.O.
pubblicizzazione;
Servizio
Nomina le commissioni di valutazione dellammissibilit dei progetti;
Formazione
Elabora le griglie di valutazione, secondo la tipologia di selezione e
Professionale
conformemente ai criteri di selezione approvati dal CdS;
Gestisce il procedimento di selezione delle operazioni;
Predispone gli atti di approvazione della graduatoria a seguito di
avvisi pubblici;
Predispone gli atti per le eventuali modifiche al PET;
Predispone e aggiorna il documento descrittivo del sistema di
gestione e controllo per gli interventi di propria competenza;
Elabora una pista di controllo adeguata alla sorveglianza degli
interventi di propria competenza nel rispetto del principio di sana
gestione finanziaria;
Gestisce i rapporti con lAdG, con particolare riguardo alla
trasmissione delle informazioni previste dalla normativa;
Settore Politiche
Predispone gli atti di impegno delle risorse;
Sociali
Predispone e stipula contratti/convenzioni con i beneficiari e i soggetti
Ufficio:
attuatori;
Gestione e
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
Attuazione
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni;
Elabora e trasmette alllAdG i dati monitoraggio finanziario,

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FUNZIONE

COMPITI

Pagamento

Rendicontazione

procedurale e fisico secondo le scadenze istituzionali;


Verifica che i dati inseriti dai beneficiari nel sistema informatizzato di
registrazione siano completi e aggiornati e assicura la tracciabilit dei
dati contabili relativi a ciascuna operazione;
Alimenta il registro dei recuperi effettuati e degli importi in attesa di
recupero;
Comunica allAdG gli importi recuperati o in attesa di recupero o
revocati.
Trasmette allAdG le comunicazioni trimestrali sulle irregolarit
Verifica lo stato di attuazione degli interventi relativamente
allavanzamento fisico, finanziario e procedurale e rileva le eventuali
incongruenze;
Verifica la completezza e coerenza dei dati inseriti nel sistema;
Elabora e trasmette allAdG il Rapporto annuale/finale di esecuzione
per gli interventi di propria competenza.

Effettua la verifica di legittimit formale delle domande di rimborso;


Settore Bilancio e
Trasmette le domande di rimborso alla funzione di controllo;
Uffici Finanziari
Predispone le richieste di mandato di pagamento di acconti,
Ufficio Pagamenti
pagamenti intermedi e saldo sulla base degli esiti delle verifiche
dellufficio responsabile della funzione di controllo;

Raccoglie la documentazione necessaria per lelaborazione della Settore Bilancio e


domanda di pagamento alla CE;
Uffici Finanziari
Predispone e valida la documentazione necessaria per lelaborazione
Ufficio:
della domanda di pagamento alla CE;
Rendicontazione
Trasmette allAdG la documentazione necessara per il successivo
e Controllo
inoltro da parte dellAdC della domanda di pagamento alla CE.

Controllo

UFFICIO
RESPONSABILE

Verifiche amministrative su base documentale


Verifica la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la
selezione del soggetto attuatore o del beneficiario

Verifica il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti


per lavvio delloperazione
Verifica la completezza e la coerenza della documentazione
giustificativa di spesa (comprendente fatture quietanzate o
documentazione contabile equivalente)

Verifica la conformit e la regolarit della realizzazione


delloperazione con quanto concordato nel contratto/convenzione o
altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit
Settore Bilancio e

Verifica la regolarit finanziaria delle domande di rimborso


Uffici Finanziari

Redige la ceck-list sugli esiti della verifica documentale


Ufficio:

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e agli


Rendicontazione
esiti delle verifiche documentali
e Controllo

Trasmette gli esiti della verifica documentale allUfficio responsabile


della funzione di pagamento
Verifiche in loco
Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da
verificare;
Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle spese da sottoporre
a controllo;
Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica in loco;
Acquisisce il verbale del revisore sugli esiti della verifica in loco;

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e agli


esiti delle verifiche in loco;

Trasmette gli esiti della verifica in loco allUfficio responsabile della


funzione di gestione ed attuazione interventi e di pagamento.

Di seguito si riporta il numero di unit assegnate, oltre la dirigenza, alle funzioni indicate:

N. 1 unit per la funzione di programmazione


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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

N. 2 unit per la funzione di gestione e attuazione

N. 1 unit per la funzione di controllo

N. 1 unit per la funzione di rendicontazione

N. 1 unit per la funzione di pagamento

Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Latina in qualit di O.I., verr formalizzata
mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, ciascun O.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria
in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e funzionale alle proprie specificit
organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo degli O.I., conformemente a quanto stabilito
dallAtto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance approvato con DGR 1029/2008,
non divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto prescritto dai Regolamenti
(CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre lO.I. si atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e
comunicher qualsiaisi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare ciascun organismo intermedio stabilisce, al proprio interno,
modalit organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.

Di seguito si riportano le principali procedure scritte adottate dagli O.I., conformemente a quelle
elaborate dallAdG nellambito del POR:

Procedura di selezione ed approvazione delle operazioni;

Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello);

Procedura di pagamento relativa al trattamento delle domande di rimborso e di pagamento ai


beneficiari.

Tali procedure sono descritte in appositi documenti/manuali interni.


Per ogni modifica ed integrazione delle procedure sopra richiamate, sono registrate le informazioni
relative a: numero della versione, data della revisione, elenco delle modifiche apportate.

Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni


Le procedure di selezione ed approvazione degli interventi cofinanziati dal POR, sono adottate dalla
Provincia di Latina nel rispetto delle disposizioni normative comunitarie e nazionali e dei criteri di
selezione approvati dal CdS in data 22.01.2008, ovvero, per le operazioni gestite secondo forme di
in house delle disposizioni comunitarie e nazionali in proprosito.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

In particolare, responsabilit della funzione di programmazione dellO.I. assicurare la corretta


applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di stato, di appalti pubblici e il rispetto dei
principi di pari opportunit e non discriminazione, partenariato e coordinamento.
Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:

Appalti pubblici di servizio;

Avvisi pubblici per il finanziamento di attivit in concessione,

Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese

A prescindere dalla tipologia di procedura utilizzata, la struttura amministrativa responsabile della


funzione programmazione della Provincia di Latina adotta come principi di indirizzo e assicura come
modalit operativa:

una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;

lo svolgimento di un attento processo di istruttoria amministrativa e tecnica;

una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate.

, invece, compito della funzione di gestione prevedere negli atti formali di concessione del
finanziamento (convenzione, contratti, ecc.) il richiamo esplicito delle condizioni di finanziamento
previste, degli obblighi in materia di pubblicizzazione delle risorse FSE e della necessit di rispettare,
nellattuazione del progetto, le norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
LO.I. predispone, in allegato allavviso pubblico, uno schema di convenzione che costituisce parte
integrante dellavviso stesso, la cui accettazione da parte del soggetto proponente rappresenta
condizione per la partecipazione e solleva le parti dalla successiva formalizzazione della
convenzione medesima.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e

che sono messe a disposizione delle

commissioni di valutazione nello svolgimento dei loro compiti.


La Provincia di Latina inoltre in funzione delle specificit progettuali e territoriali degli interventi, potr
stabilire elementi di valutazione di dettaglio comunque coerenti con i criteri di selezione approvati.
La Provincia di Latina ricorre sempre a procedure aperte per la selezione dei progetti.
Al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit formative
- fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - in linea con il sistema di
accreditamento regionale e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. In
particolare, la nuova direttiva regionale, approvata con DGR 968/2007, che disciplina il sistema di
accreditamento nella regione Lazio, stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

laccesso alle procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti


(art. 1).
Per quanto riguarda la procedura degli appalti, anche nel rispetto di quanto previsto dal PET, lO.I. si
conforma alle norme in materia di appalti pubblici richiamate nel paragrafo 5.5 del POR FSE 20072013, nel rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia di appalti, ivi compresa la
giurisprudenza europea in materia ed, in particolare al D.Lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti
pubblici di lavori, servizi, forniture, e successive modifiche in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto pubblico di
servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte dellufficio responsabile della funzione di programmazione dellO.I. e
la

pubblicazione

del

bando

sullAlbo

Pretorio

della

Provincia

e/o

sul

sito

internet

www.provincia.latina.it ai fini del rispetto del principio di informazione e accessibilit ai potenziali


beneficiari. Conseguentemente offerte/progetti/domande vengono elaborate e presentate agli uffici
competenti che provvedono alla loro registrazione.
La selezione delle offerte / progetti / domande demandata alla commissione di valutazione,
appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellOrganismo, che:

verifica lesistenza dei requisiti formali per lammissibilit delle offerte/progetti/domande;

procede alla valutazione secondo i criteri specificati nel capitolato doneri/avviso.

Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lamministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui
risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.

Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit, a cura dllUfficio Gestione e Attuazione, e una di
valutazione tecnica svolta da una commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della
funzione di programmazione.
la Commissione, sulla base degli esiti della verifica dei progetti, contenuti nelle liste di ammissibilit
(progetti ammessi / progetti non ammessi), trasmessi dallUfficio Gestione e Attuazione, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
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bozza di graduatoria. Tali documenti sono trasmessi alla funzione di programmazione


dellamministrazione che approva e pubblica lelenco dei progetti ammissibili e la graduatoria finale.
Lamministrazione (funzione di gestione), pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata la
correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e
allimpegno contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto di impegno finanziario lO.I. (funzione di gestione), notifica lavvenuta
approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante raccomandata A/R.
Verifica delle operazioni
La Provincia di Latina, adotta un sistema di controllo delle operazioni teso alla verifica delleffettiva e
regolare esecuzione delle operazioni, alla regolarit e completezza della documentazione trasmessa
e allammissibilit della spesa, nel rispetto delle disposizioni dei Regolamenti comunitari e delle
procedure adottate dallAdG.
Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, La Provincia di Latina adotta un
sistema di controllo delle operazioni finalizzato:

alla verifica delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni;

alla completezza della documentazione trasmessa;

allammissibilit della spesa.

Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi

Oggetto della verifica

Fase della verifica

Tipologia controlli
Documentali

In loco

Art. 60, lett. a) Reg. (CE)


1083/2006

Modalit di selezione delle


operazioni

Avvio delle
operazioni

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Rischio di doppio cofinanziamento

Avvio delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Fornitura di beni e/o servizi


secondo la decisione di
approvazione del progetto

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006

Spesa reale e inerente al progetto

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Correttezza della domanda di


rimborso

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Ammissibilit della spesa secondo


la normativa comunitaria e
nazionale

Art. 60, lett. d) Reg.


1083/2006

Sistema di contabilit separato e


codificazione contabile adeguata

Art. 60, lett. f) Reg.

Conservazione dei documenti

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Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Fino al 3 anno

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
1083/2006

contabili secondo quanto previsto


dallart. 90 del Reg. 1083/2006

successivo alla
chiusura del POR

In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:

le spese dichiarate siano reali;

i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione;

le domande di rimborso del beneficiario siano corrette;

le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali;

le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.

Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Latina, adotta procedure di verifica delle
operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:

verifiche documentali/amministrative su tutte le richieste di erogazione dellacconto e sulle


domande di rimborso. Per domanda di rimborso si intende linsieme della documentazione
presentata, secondo quanto previsto dal contratto o dalla concessione, dai beneficiari e dai
soggetti attuatori al fine dellottenimento del pagamento intermedio o del saldo del progetto;

verifiche in loco di singole operazioni su base campionaria.

Conformemente ai disposti normativi richiamati, la Provincia di Latina si avvale di propri strumenti di


verifica delle operazioni, prevedendo altres la conservazione della documentazione relativa a
ciascun controllo e i conseguenti risultati, nonch gli eventuali provvedimenti presi sulle irregolarit
riscontrate conformemente alle perocedure adottate e alle indicazioni fornite dallAdG. .
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso
presentata dal beneficiario/aggiudicatario, sulla base della documentazione amministrativa e
contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e, pertanto, si distinguono a
seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a conclusione di unoperazione.

In fase di avvio le verifiche sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:


la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la selezione del beneficiario;
la corretta applicazione della procedura di selezione utilizzata, con attenzione particolare ai
seguenti aspetti:
-

rispetto della normativa in materia di informazione, pubblicit e trasparenza, soprattutto


mediante la verifica, rispettivamente, degli atti di gara per la selezione dei soggetti
aggiudicatario, e degli avvisi pubblici per la selezione dei beneficiari;

sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

idonea organizzazione delle attivit di valutazione e corretta applicazione dei criteri di


selezione adottati dal CdS;

il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti per lavvio delloperazione. Tale


verifica prender in considerazione gli esiti dei controlli sulla completezza e conformit della
richiesta di erogazione dellacconto, rispetto a quanto previsto nel contratto/concessione.

Qualora sia prevista lerogazione di un anticipo, le verifiche sopraindicate sono propedeutiche


allerogazione dellanticipo stesso da parte dellufficio responsabile del pagamento.
Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e registrate in
apposite check list.

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O.I. Provincia di Latina


Attivit
Settore Lavoro e
Formazione Prof.le
Funzione Programmazione

Settore Politiche
Sociali Funzione
Gestione/Attuazione

Settore Uffici
Finanziari Funzione
Controllo e Pagamento

Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla funzione
Controlli della
documentazione relativa alla
selezione e allavvio
dellintervento

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della legittimit


della procedura adottata per
la selezione del soggetto
attautore.

Registrazione esiti e stampa


check list

Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Richiesta chiarimenti

Verifica della corretta


applicazione della
procedura di selezione
prescelta e del rispetto delle
normativa sulla pubblicit
Registrazione esiti e stampa
check list

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Richiesta chiarimenti

Verifica del rispetto degli


adempimenti per lavvio
delle attivit

Check
list

Verifica
Esito
negativo

Registrazione esiti e stampa


check list

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti

Covalida richiesta anticipo


Convalida richiesta anticipo

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Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list

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In fase di realizzazione, le verifiche amministrative hanno ad oggetto la domanda di rimborso del


beneficiario/soggetto attuatore e le rendicontazioni di spesa che la accompagnano, e riguardano:
-

la completezza e la coerenza della documentazione giustificativa di spesa (comprendente


fatture quietanzate o documentazione contabile equivalente);

la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con quanto concordato nel


contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit rispetto
a:

lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi);

ladeguatezza degli output/prodotti/servizi forniti;

la regolarit finanziaria della domanda di rimborso, ovvero lammissibilit delle spese


mediante verifica dei seguenti principali aspetti:

la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa dal punto di vista


normativo;

il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale;

la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata;

il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa;

lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.

Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo.
Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento proceder o meno alla
liquidazione dei pagamenti intermedi.

In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:


-

Presentazione del rendiconto da parte dellEnte Attuatore;

Certificazione del rendiconto da parte di un revisore nominato dallAdG;

Notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con


lEnte attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;

Presentazione della domanda di saldo da parte dellEnte Attuatore;

Erogazione del saldo finale.

Pertanto, in fase di conclusione, le verifiche hanno sia natura documentale che in loco.
La verifica amministrativa, su base documentale, in fase di conclusione quindi rappresentata
dallattivit preparatoria della verifica in loco, finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da
parte di un revisore contabile (si veda il punto sucecssivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale
della domanda di saldo.
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Per le operazioni selezionate, tramite appalto pubblico, le attivit di controllo, in fase di conclusione,
consistono nella verifica dellultimo SAL e di eventuali relazioni/prodotti finali (se previsti),
relativamente agli aspetti gi descritti al punto precedente.

Si riporta di seguito il diagramma relativo alla procedura:

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O.I. Provincia Latina


Attivit

Area/Ufficio
Formazione
(funzione gestione)

Soggetto attuatore/

Area/Ufficio
Formazione
(funzione controlli)

Beneficiario

Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione e conclusione
Trasmissione alla
funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio/saldo

Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/convenzione

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Verifica della regolarit


finanziaria della
domanda di rimborso

Richiesta chiarimenti

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Registrazione esiti e
stampa check list

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Covalida domanda di
rimborso

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

Check
list

139/273

Richiesta chiarimenti

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Verifiche in loco
Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la responsabilit della
funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del rapporto convenzionale
con il beneficiario finale.
Tali verifiche seguono le procedura di seguito descritta:
-

Acquisizione del rendiconto e nomina del revisore;

Visita in loco;

Formalizzazione degli esiti della verifica.

Svolgimento di attivit propedeutiche alla visita in loco


Al termine delle attivit progettuali ed entro i termini fissati dalla normativa regionale, il
beneficiario/soggetto attuatore trasmetter il rendiconto finale delle spese sostenute alla Provincia di
Latina. La funzione controllo, verificata la conformit formale del rendiconto, provveder al
caricamento del rendiconto finale sul sistema informativo. LAdG, in funzione dellordine cronologico
dei rendiconti pervenuti, provvede quindi alla nomina del revisore incaricato della verifica in loco e
della certificazione del rendiconto, dandone comunicazione allO.I. e, per il tramite di questo, al
beneficiario/soggetto attuatore.
Preventivamente allo svolgimento delle verifiche, lO.I. - funzione controllo, procede mediante i
seguenti step:
-

Analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

Individuazione, per ciascuna operazione, dellelenco delle spese da sottoporre a controllo;

Predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Realizzazione della visita in loco


Secondo il calendario degli incontri preventivamente concordato, il personale responsabile dei
controlli si reca presso la sede del beneficiario/aggiudicatario ed esegue i controlli al fine di
accertare, in via principale:
-

Lesistenza e operativit del beneficiario/aggiudicatario selezionato;

La fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento/concessione;

Lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso di bandi, tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavoro
periodicamente predisposti);

La sussistenza e corretta archiviazione presso la sede del beneficiario/aggiudicatario di tutta


la documentazione amministrativo-contabile che, in caso di avvisi, deve essere disponibile in
originale;

La verifica di conformit e ammissibilit dei giustificativi di spesa a supporto delle


rendicontazioni di spesa eleborate e trasmesse allO.I. (nel caso di avvisi);

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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La sussistenza di una contabilit separata relativa alle spese sostenute nellambito


delloperazione cofinanziata.

Formalizzazione degli esiti della verifica


Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti ed a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema Informativo.
Le check list, da utilizzare per le suddette verifiche e per consentire il caricamento degli esiti sul
Sistema Informativo, saranno fornite dalla AdG e concordate con lOI.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/aggiudicatario che ha la possibilit di presentare
le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento
delle criticit riscontrate, la struttura responsabile della funzione di controllo trasmette il fascicolo alla
funzione di gestione, che dispone il recupero degli eventuali importi gi erogati e d comunicazione
al beneficiario/aggiudicatario dei termini per il recupero delle somme.
Le irregolarit accertate vengono trasmesse dalla funzione di gestione allAdG, per il successivo
inoltro delle comunicazioni trimestrali previste dalla normativa comunitaria e nazionale.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

O.I. Provincia Latina


Soggetto attuatore/
Attivit

Area/UfficioFormaz
ione
(funzione gestione)

Area/Ufficio
Formazione
(funzione controlli)

Beneficiario

Domanda di rimborso
Verifiche in loco
Trasmissione alla funzione
Controlli delle domande di
rimborso relative ad un
determinato periodo

Raccolta delle domande


di rimborso

Ricezione domande di
rimborso

1) Selezione delle operazioni


Analisi dei rischi

Svolgimento Analisi dei rischi


secondo indicazioni dellAdG

Estrazione del campione

Estrazione del campione


secondo metodologia dellAdG
2) Attivit preparatoria alle verifiche

Predisp. Elenco del


campione

Comunicazione delle
operazioni campionate

Comunicazione delle
operazioni campionate

Analisi della
documentazione

Analisi della documentazione


Elenco delle spese da
controllare
Individuazione dellelenco delle
spese da controllare

Stampa dal S.I. della check list


per le verifiche in loco
Check list
3) Realizzazione delle verifiche
Svolgimento della verifica in
loco

Verifica in loco

4) Formalizzazione degli esiti delle


verifiche

Verbalizzazione degli esiti


della verifica

Verbalizzzione degli esiti delle


verifiche, registrazione esiti nel
S.I. e trasmissione del verbale
al soggetto attuatore

Trasmissione del verbale

Presentazione di eventuali
controdeduzioni

Analisi delle controdeduzioni e


comunicazione della chiusura
delle verifiche

Controdeduzioni

Elaborazione eventuali
controdeduzioni

Analisi controdeduzioni e
chiusura verifica

Chiusura verifica

Registrazione esiti finali sul S.I.

Verifiche didattico amministrative realizzate dal revisore nominato dallAdG (in itinere)
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Le verifiche in itinere, a campione e di carattere didattico-amministrativo, anche per le operazioni


attuate dalla Provincia, vengono realizzate da parte di un revisore incaricato dallAdG, ferma
restando la responsabilit della funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione
titolare del rapporto convenzionale con il beneficiario finale. Le verifiche vengono realizzate sul
campione di operazioni sorteggiate dalla struttura amministrativa provinciale responsabile della
funzione di Controllo in base alla metodologia di campionamento stabilita dallAdG di seguito
descritta.
In linea generale, il campionamento tiene conto del grado di rischio correlato :
-

Alla tipologia del beneficiario;

Al rischio di autocontrollo.

Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.
Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco, realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
effettuata su ogni annualit finanziaria del POR e porter alla stratificazione delle operazioni .
Sulla base dellanalisi dei rischi, per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute, verr realizzata
lestrazione di un campione di operazioni da verificare attraverso un campionamento casuale
semplice, estraendo una percentuale di operazioni da controllare pi alta in relazione a valori di
rischiosit pi elevati.
Una volta provveduto allindividuazione delle operazioni, la funzione di Controllo della Provincia di
Latina procede allinvio del campione estratto allAdG, in particolare allArea Controllo e
rendicontazione, nonch alla calendarizzazione delle visite.
Preventivamente allo svolgimento delle stesse, la funzione Controllo della Provincia di Latina
procede mediante i seguenti passaggi:
-

Analisi della documentazione disponibile, relativa alloperazione da verificare;

Predisposizione dei docuemnti utili alleffettuazione della verifica.

Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso


Il trattamento delle domande di rimborso presentate dal beneficiario/aggiudicatario prevede due fasi
principali:

il ricevimento, la verifica e la convalida delle domande di rimborso;

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lautorizzazione,

lesecuzione

beneficiario/aggiudicatario.

liscrizione

nei

conti

dei

pagamenti

al

55

Le modalit di rendicontazione e rimborso delle spese e i termini di trasmissione delle domande di


rimborso sono stabiliti dallO.I. nel rispetto delle indicazioni fornite dallAdG, e formalizzati
nellaccordo stipulato con il beneficiario/aggiudicatario.
Il

processo

ha,

pertanto,

inizio

con

la

presentazione

della

richiesta

da

parte

del

beneficiario/aggiudicatario che trasmette allO.I., secondo la fase del ciclo di vita del progetto:

In fase di avvio, la richiesta di un acconto/anticipo;

In fase di realizzazione, la domanda di rimborso delle spese sostenute per la realizzazione


dellintervento, ai fini dellerogazione dei pagamenti intermedi;

In fase di conclusione, la domanda di erogazione del saldo.

A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari in funzione della tiplogia di macroprocesso e dello
strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)56.
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi

Fase
a titolarit
5. Avvio
(Anticipo/acconto)

6. Realizzazione
(Pagamento intermedio)

a regia

Richiesta di erogazione dellacconto


---

Fideiussione
Fattura
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)

---

- Nota di debito (per affidamenti di


incarichi senza Partita IVA)

7. Conclusione
(Saldo)

- Stato Avanzamento lavori


- Fattura
- Relazione sullattivit svolta (per

---

affidamenti di incarichi)

- Nota di debito (per affidamenti di


incarichi senza Partita IVA)
Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase
a titolarit

- Documentazione di avvio attivit


7. Avvio
(Anticipo/acconto)

a regia

- Documentazione di avvio attivit

(dichiarazione di avvio, accettazione


della convenzione, registri, ecc.)

(dichiarazione di avvio, accettazione


della convenzione, registri, ecc.)

- Richiesta di erogazione dellanticipo

- Richiesta di erogazione dellanticipo

55

Cfr. art. 22 lettera d Reg. (CE) n. 1828/06


Si veda anche, per la distinzione tra operazioni a regia e a titolarit, il documento Le linee guida sui sistami di
gestione e controllo per la programmazione 2007/20013 dell IGRUE del 19/04/2007, par. 3.4.2.
56

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase
a titolarit

8. Realizzazione
(Pagamento intermedio)

- Fideiussione

- Fideiussione

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco dettagliato

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (presenti

dei giustificativi registrato nel Sistema


informativo gestionale)

9. Conclusione
(Saldo)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Fase

a regia

nellelenco dettagliato dei giustificativi


registrato nel Sistema informativo
gestionale)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit

7. Avvio
(Anticipo/acconto)

8. Realizzazione
(Pagamento intermedio)

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Domanda di iscrizione
- Eventuale Fideiussione
- Relazione sullattivit svolta
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco dettagliato
dei giustificativi registrato nel Sistema
informativo gestionale)

9. Conclusione
(Saldo)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Fase

8. Realizzazione
(Pagamento intermedio)

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Domanda di iscrizione
- Eventuale Fideiussione
- Relazione sullattivit svolta
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (presenti

nellelenco dettagliato dei giustificativi


registrato nel Sistema informativo
gestionale)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit

7. Avvio
(Anticipo/acconto)

a regia

a regia

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Eventuale Fideiussione

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Eventuale Fideiussione

- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco dettagliato

- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (presenti

dei giustificativi registrato nel Sistema


informativo gestionale)

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nellelenco dettagliato dei giustificativi


registrato nel Sistema informativo
gestionale)

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)

Fase

a titolarit

a regia

- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese

9. Conclusione
(Saldo)

- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese

sostenute

sostenute

Pervenuta allO.I. la richiesta di acconto/anticipo o la domanda di rimborso, vengono svolte,


preventivamente allerogazione del finanziamento, le opportune verifiche sia da parte della funzione
di gestione che da parte della funzione di controllo57.
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, che sulla base della tipologia di
affidamento e di alcune specifiche tipologie di operazione identifica alcuni documenti giustificativi di
spesa che il beneficiario/aggiudicatario presenta a supporto della richiesta di rimborso.

Tipologia di affidamento

Documento giustificativo di spesa

Appalto pubblico di servizio

Fattura

Avviso pubblico
58

Ricevuta fuori campo di applicazione IVA ,


Buste paga, fatture quietanzate e altra

Attivit in concessione

documentazione giustificativa di spesa a

Tipologia di operazione

supporto della domanda di rimborso


Assegnazione di Voucher diretto a singoli

Tasse di iscrizione, ricevute di pagamento,

destinatari

richiesta di rimborso

Affidamento incarico professionale con P. Iva

Fattura

Affidamento incarico professionale senza P. Iva

Per

ciascuna

fase

sopra

citata,

Nota debito

ai

fini

della

convalida

delle

richieste

di

erogazione

dellacconto/anticipo e delle domande di rimborso, la funzione di gestione provvede alla verifica


formale della domanda di rimborso in relazione a:
-

il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;

la completezza e la correttezza formale della documentazione presentata rispetto a quanto


previsto dal contratto e dallofferta tecnica ed economica/dal Piano di attivit;

La struttura amministrativa responsabile della funzione di gestione, eseguiti i controlli amministrativi e


compilata la check list, provvede quindi a trasferire la documentazione esaminata, insieme agli esiti

57

La procedura potrebbe essere ulteriormente aggionata e specificata a seguito della attivazione di una nuova funzione
del Sistema Informativo relativa allinserimento, da parte dei soggetti beneficiari, di copie scannerizzate dei documenti
giustificativi delle spese. Ladeguamento delle procedure sar eventualmente effettutato in funzione della tempistica
necessaria per la messa a regime di tale funzionalit.
58
Ai sensi delart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972

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della verifica di conformit formale, allarea controllo ai fini dellespletamento delle verifiche
amministrative di competenza (cfr. paragrafo 1.3.4).
In seguito al controllo documentale e amministrativo sulle domande di rimborso:
-

in caso di esito positivo viene compilata la Nota di Liquidazione e trasmessa agli Uffici di
Ragioneria della Provincia di Latina che provvede allemissione del mandato di pagamento
alla propria Tesoreria per lerogazione del finanziamento al beneficiario/aggiudicatario;

in caso di esito negativo, la procedura di pagamento sospesa e le anomalie segnalate alle


funzione di gestione per le opportune misure correttive da intraprendere, secondo la
normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento.

Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la funzione di pagamento monitora
attraverso il sistema, liter di pagamento, dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione
al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario, conformemente a quanto disposto dallart.
13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel Sistema
informativo.
Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I., ai fini della predisposizione della
Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese e trasmette
allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla
dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di
competenza, per la successiva trasmissione della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. - in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 - viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.

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3.4 Organizzazione dellOrganismo intermedio Citt Metropolitana di Roma Capitale


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit
Secondo quanto sancito dallarticolo 1, comma 16, della Legge 7 aprile 2014, n. 56 - Disposizioni
sulle citt metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni il 1 gennaio 2015 le
citt metropolitane subentrano alle province omonime e succedono ad esse in tutti i rapporti attivi e
passivi e ne esercitano le funzioni, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e degli obiettivi del
patto di stabilit interno; alla predetta data il sindaco del comune capoluogo assume le funzioni di
sindaco metropolitano e la citt metropolitana opera con il proprio statuto e i propri organi,
assumendo anche le funzioni proprie di cui ai commi da 44 a 46. La Citt Metropolitana di Roma
Capitale subentra alla Provincia di Roma in qualit di Organismo intermedio del PO Lazio FSE
2007/2013 e ne assume le competenti funzioni.
La Citt Metropolitana di Roma Capitale Dipartimento III Servizi per la Formazione, il Lavoro e la
qualit della vita dotato di una struttura organizzativa interna, sulla base di quanto previsto dallart.
58 lettera b) del Reg. (CE) n. 1083/06.
Le funzioni attribuite alla Citt Metropolitana di Roma Capitale sono individuate nelle funzioni di
programmazione, gestione, controllo di I livello, di pagamento e di rendicontazione allAdG, ai fini
della successiva raccolta e trasmissione delle spese allAutorit di Certificazione (AdC) responsabile
della certificazione di spesa alla Commissione Europea (CE).
Il processo organizzativo ha, pertanto, seguito i seguenti step principali:

definizione delle funzioni;

identificazione delle attivit facenti capo alle funzioni identificate;

attribuzione delle funzioni a uffici e/o soggetti funzionalmente indipendenti.

Di seguito si rappresenta una sintesi dellarticolazione organizzativa adottata.

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Fig. 1 Articolazione delle funzioni allinterno della Citt Metropolitana di Roma Capitale

FSE POR 2007 - 2013


ATTIVITA DI PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE

Citt Metropolitana di Roma Capitale Dipartimento 3


Servizi per la Formazione, il Lavoro e la Qualit della
Vita

PROGRAMMAZIONE

ATTUAZIONE

ATTIVITA DI CONTROLLO
E RENDICONTAZIONE

Citt Metropolitana di Roma


Capitale Ragioneria
Generale

CONTROLLO

MONITORAGGIO
QUALITATIVO

Direzione
Dipartimento III

SERVIZIO 3

Ufficio
Direzione
Dipartimento III

Servizio 1 - (Politiche delle


Entrate Finanza Controllo
della spesa per investimento
nitoraggio, Controllo FSE e
Progetti Europei )

SERVIZIO 1
SERVIZIO 2
PROGRAMMAZIONE

DIP. III
ATTUAZIONE

DIP. III

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Fig. 2 Articolazione delle funzioni allinterno del Dipartimento III della Citt Metropolitana di
Roma Capitale

Dipartimento III Servizi per la Formazione, il lavoro


e la qualit della vita

Direzione Dipartimentale

Ufficio 1

Ufficio 2

Ufficio Supporto
Dipartimentale,
Programmazione
attivit, Affari
Generali,
Comunicazione e
Segreteria
Dipartimentale

Pianificazione ed
implementazione
flussi informativi
Coordinamento e
messa a sistema
delle interrelazioni
tra i servizi

Ufficio di Direzione

Ufficio 1
Organizzazione e
tutoring attivit,
Commissioni esami

Ufficio 3

Ufficio 2
Attivit per la
formazione in
ingresso

Porta Futuro

Servizio 1

Ufficio 1

Ufficio 2

Ufficio 3

Ufficio 4

Affari Generali,
Gestione Risorse
Umane, Call Center dei
Servizi per lImpiego

Gestione Finanze,
Economato, Agente
Contabile

SILD Servizio
Inserimento Lavorativo
Disabili

Politiche del Lavoro e


Osservatorio sul Mercato
del Lavoro e sugli esiti
occupazionali

Servizio 2

Ufficio 1

Ufficio 2

Ufficio 3

Dispositivi per lo sviluppo e la qualit


dellofferta formativa

Approvvigionamento di beni e servizi


per i C.P.F.P. Gestione dei C.P.F.P. e
Agente contabile

Coordinamento Simon Attivit


del controllo analogo Qualit
della Vita Affari Generali

Servizio 3

Ufficio 1
Affari Generali, Apprendistato:
formazione per apprendisti ante e post
Testo Unico D. Lgs. 167/2011

Ufficio 2

Ufficio 3

Organizzazione attivit formative non


finanziate

Monitoraggio
Progetti Europei Dipartimentali

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Per ciascuna funzione indicata nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che la Citt
Metropolitana di Roma Capitale svolger, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella
gestione dei rapporti con lAdG (Autorit di Gestione) e, per il tramite di questa, con lAdC (Autorit di
Certificazione) e lAdA (Autorit di Audit), con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE

Programmazione

Attuazione

COMPITI

Definisce le linee programmatiche ed attuative


per gli interventi di propria competenza.

Stabilisce la programmazione operativa degli


interventi attraverso la definizione dei contributi e degli
aggiornamenti del PET.

Predispone il documento descrittivo del sistema


di gestione e controllo, il manuale delle procedure e le
piste di controllo.

Informa il Comitato di Sorveglianza (CdS) degli


esiti della verifica sulla conformit delle operazioni
avviate prima dell'approvazione dei criteri di selezione.

Predispone gli avvisi pubblici e i bandi di gara e


provvede alla loro pubblicizzazione.

Nomina le commissioni di valutazione


dellammissibilit dei progetti.

Elabora le griglie di valutazione secondo la


tipologia di selezione e conformemente ai criteri di
selezione approvati dal CdS.

Gestisce il procedimento di selezione delle


operazioni.

Predispone gli atti di approvazione della


graduatoria a seguito di avvisi pubblici.

Aggiorna il documento descrittivo del sistema di


gestione e controllo per gli interventi di propria
competenza.

Elabora, in collaborazione con la funzione di


controllo, una pista di controllo adeguata alla
sorveglianza degli interventi di competenza del
Dipartimento nel rispetto del principio di sana gestione
finanziaria.

Gestisce i rapporti con lAdG, con particolare


riguardo alla trasmissione delle informazioni previste
dalla normativa.

Predispone gli atti di impegno delle risorse.

Predispone e stipula contratti/convenzioni con i


beneficiari e i soggetti attuatori.

Alimenta e aggiorna il sistema informativo ai fini


del
monitoraggio
dellavanzamento
finanziario,
procedurale e fisico delle operazioni.

Verifica che i dati inseriti dai beneficiari nel


sistema informatizzato di registrazione siano completi e
aggiornati e assicura la tracciabilit dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione.

Trasmette allAdG le comunicazioni trimestrali


sulle irregolarit.

Verifica lo stato di attuazione degli interventi


relativamente allavanzamento fisico, finanziario e
procedurale e rileva le eventuali incongruenze.
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UFFICIO
RESPONSABILE

Ufficio 1
Direzione
Dipartimentale

Ufficio 1 e 2
Direzione
Dipartimentale e
Ufficio 1 e 2
Ufficio di Direzione
Ufficio 2
Servizio 1
Ufficio 2
Servizio 2

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Riceve dallUfficio Controlli la comunicazione


degli esiti della verifica in loco per la definizione
dellimporto totale riconosciuto.

Predispone latto di chiusura del progetto.

Alimenta il registro dei recuperi effettuati e degli


importi in attesa di recupero.

Comunica allAdG gli importi recuperati o in


attesa di recupero o revocati.

Elabora e trasmette allAdG il Rapporto


annuale/finale di esecuzione per gli interventi di propria
competenza.

Pagamento

Rendicontazione

Monitoraggio
Qualitativo

Effettua la verifica di legittimit formale delle


domande di rimborso.

Trasmette le domande di rimborso alla funzione


di controllo.

Predispone le richieste di mandato di


pagamento di acconti, pagamenti intermedi e saldo
sulla base degli esiti delle verifiche dellufficio
responsabile della funzione di controllo e monitora su
SiMON liter di pagamento.

Carica e valida le spese da rendicontare sul


sistema SiMON.

Accerta la registrazione a sistema dei dati e


della documentazione di progetto per assicurare
laccesso allAutorit di Certificazione (AdC)

Predispone la documentazione da trasmettere


allAdG per il successivo inoltro da parte dellAdC della
domanda di pagamento alla CE.

Verifica, attraverso azioni di controllo e


monitoraggio qualitativi, che i servizi e i prodotti oggetto
del finanziamento POR siano effettivamente forniti dai
beneficiari e coerenti con gli obiettivi degli Assi.

Costruisce un modello di monitoraggio


qualitativo esportabile e mette a sistema le procedure
del monitoraggio stesso.

Realizza gli strumenti di applicazione delle


procedure.

Analizza le criticit che emergono nella


realizzazione dei progetti per apportare eventuali
miglioramenti in collaborazione con gli Uffici competenti
per la gestione sempre ai fini di una maggiore efficacia
dellazione svolta.

Verifica la conformit e la regolarit della


realizzazione delloperazione con quanto concordato
nel contratto/convenzione o altro documento negoziale
e/o di pianificazione delle attivit.

Effettua visite, in loco ed in itinere, realizzate a


discrezione della Citt Metropolitana di Roma Capitale
con particolare attenzione alla qualit dei prodotti e dei
servizi realizzati.

Elabora la metodologia di campionamento e


adotta il campione sul quale realizzare le visite in itinere
per il monitoraggio qualitativo.

Analizza la documentazione disponibile relativa


alloperazione da verificare sotto il punto di vista
qualitativo.

Redige il verbale sugli esiti della verifica in loco.


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Ufficio 1 e 2
Ufficio di Direzione
Ufficio 2
Servizio 1
Ufficio 2
Servizio 2

Ufficio 1 e 2
Ufficio di Direzione
Ufficio 2
Servizio 1
Ufficio 2
Servizio 2

Ufficio 3
Servizio 3

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Trasmette gli esiti della verifica in loco allArea


attuazione.

Controllo

Verifiche amministrative su base documentale

Verifica la legittimit e la coerenza della


procedura adottata per la selezione del soggetto
attuatore o del beneficiario.

Verifica il rispetto degli adempimenti giuridicoamministrativi richiesti per lavvio delloperazione.

Verifica la completezza e la coerenza della


documentazione giustificativa di spesa (comprendente
fatture quietanzate o documentazione contabile
equivalente).

Verifica la regolarit finanziaria delle domande


di rimborso.

Redige la check-list sugli esiti della verifica


documentale.

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in


merito alloggetto e agli esiti delle verifiche documentali.
Verifiche amministrative su base documentale a
conclusione delloperazione

Verifica la conformit formale del rendiconto.

Richiede al soggetto beneficiario eventuale


documentazione mancante.

Avvia la procedura per le verifiche in loco.


Verifiche in loco (realizzate dal revisore nominato
dallAdG finali)

Analizza la documentazione disponibile relativa


alloperazione da verificare.

Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle


spese da sottoporre a controllo.

Predispone i documenti utili alleffettuazione


della verifica da parte del revisore incaricato dellAdG.

Acquisisce la certificazione da parte del revisore


a seguito della verifica in loco.

Verifica la conformit della certificazione ai


precedenti controlli documentali.

Trasmette la certificazione al soggetto attuatore


per le eventuali controdeduzioni.

Definisce limporto totale riconosciuto, anche


sulla base delle controdeduzioni.

Aggiorna il sistema SiMON con il quale


trasmette allarea attuazione i dati necessari per
redigere la nota di chiusura da inviare al beneficiario/
soggetto attuatore.

Servizio 1 Ragioneria
generale

Di seguito si riporta il numero di unit assegnate agli uffici per le funzioni indicate:
DIREZIONE - DIPARTIMENTO III FUNZIONE DI PROGRAMMAZIONE

N. 10 unit per la funzione di programmazione

UFFICIO DI DIREZIONE FUNZIONE DI ATTUAZIONE

N. 27 unit per la funzione di attuazione e pagamento

SERVIZIO 1 FUNZIONE DI ATTUAZIONE

N. 1 unit per la funzione di attuazione e pagamento

SERVIZIO 2 FUNZIONE DI ATTUAZIONE


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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

N. 8 unit per la funzione di attuazione e pagamento

SERVIZIO 3 FUNZIONE DI MONITORAGGIO

N. 6 unit per la funzione di monitoraggio qualitativo

RAGIONERIA GENERALE SERVIZIO 1 FUNZIONE DI CONTROLLO

N. 9 unit per la funzione di controllo

Lattribuzione di tali funzioni al personale della Citt Metropolitana di Roma Capitale, in qualit di O.I.,
verr formalizzata mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, la Citt Metropolitana di Roma Capitale adotter un sistema di procedure atte a garantire
la sana gestione finanziaria in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e
funzionale alle proprie specificit organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo della Citt Metropolitana di Roma Capitale,
conformemente a quanto stabilito dallAtto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance
approvato con DGR 1029/2008, non divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto
prescritto dai Regolamenti (CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre la Citt Metropolitana di Roma Capitale si
atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e comunicher qualsiasi modifica o aggiornamento
adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare l organismo intermedio stabilir, al proprio interno, modalit
organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure scritte adottate dalla Citt Metropolitana di Roma
Capitale, conformemente a quelle elaborate dallAdG nellambito del POR:

Procedura di selezione ed approvazione delle operazioni;

Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello);

Procedura di pagamento relativa al trattamento delle domande di rimborso e di pagamento ai


beneficiari;

Procedure di monitoraggio qualitativo.

Tali procedure saranno descritte in appositi documenti/manuali interni. Per ogni modifica ed
integrazione delle procedure sopra richiamate, saranno registrate le informazioni relative a: numero
della versione, data della revisione, elenco delle modifiche apportate.
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni
Le procedure di selezione ed approvazione degli interventi cofinanziati dal POR sono adottate dalla
Citt Metropolitana di Roma Capitale, Dipartimento III Servizi per la Formazione, il Lavoro e la

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Qualit della vita, nel rispetto delle disposizioni normative comunitarie e nazionali e dei criteri di
selezione approvati dal CdS in data 22.01.2008.
In particolare, responsabilit della funzione di programmazione della Citt Metropolitana di Roma
Capitale assicurare la corretta applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di stato e di
appalti pubblici e il rispetto dei principi di pari opportunit e non discriminazione, partenariato e
coordinamento.
Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:

Appalti pubblici di servizio;

Avvisi pubblici per il finanziamento di attivit in concessione,

Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese.

A prescindere dalla tipologia di procedura utilizzata la struttura amministrativa responsabile della


funzione programmazione della Citt Metropolitana di Roma Capitale adotta come principi di indirizzo
e assicura come modalit operativa:

unadeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di programmazione;

lo svolgimento di un attento processo di istruttoria amministrativa e tecnica;

una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate.

invece compito della funzione di attuazione prevedere, negli atti formali di concessione del
finanziamento (convenzione, contratti, ecc.), il richiamo esplicito alle condizioni di finanziamento
previste, agli obblighi in materia di pubblicizzazione delle risorse FSE e alla necessit di rispettare,
nellattuazione del progetto, le norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
La Citt Metropolitana di Roma Capitale predispone, in allegato allavviso pubblico, uno schema di
convenzione che costituisce parte integrante dellavviso stesso, la cui accettazione da parte del
soggetto proponente rappresenta condizione per la partecipazione e solleva le parti dalla successiva
formalizzazione della convenzione medesima.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e che sono messe a disposizione delle
commissioni di valutazione nello svolgimento dei loro compiti.
La Citt Metropolitana di Roma Capitale, inoltre, in funzione delle specificit progettuali e territoriali
degli interventi, potr stabilire elementi di valutazione di dettaglio comunque coerenti con i criteri di
selezione approvati.
La Citt Metropolitana di Roma Capitale ricorre sempre a procedure aperte per la selezione dei
progetti al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit
formative - fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - e in linea con il sistema
di accreditamento regionale e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

In particolare, la nuova direttiva regionale, approvata con DGR 968/2007, che disciplina il sistema di
accreditamento nella regione Lazio, stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per
laccesso alle procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti
(art. 1).
Per quanto riguarda la procedura degli appalti, anche nel rispetto di quanto previsto dal PET, la Citt
Metropolitana di Roma Capitale si conforma alle norme in materia di appalti pubblici richiamate nel
paragrafo 5.5 del POR FSE 2007-2013, nel rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia
di appalti, ivi compresa la giurisprudenza europea in materia ed, in particolare al D.Lgs. n. 163/2006
Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi, forniture, e successive modifiche in attuazione delle
Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto pubblico di
servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte dellufficio responsabile della funzione di programmazione della Citt
Metropolitana di Roma Capitale e la pubblicazione del bando sullAlbo Pretorio e/o sul sito internet
www.provincia.roma.it, e su due quotidiani a tiratura nazionale, ai fini del rispetto del principio di
informazione e accessibilit ai potenziali beneficiari. Conseguentemente offerte/progetti/domande
vengono elaborate e presentate agli uffici competenti che provvedono alla loro registrazione.
La selezione delle offerte / progetti / domande demandata alla commissione di valutazione,
appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellOrganismo, che:

verifica lesistenza dei requisiti formali per lammissibilit delle offerte/progetti/domande;

procede alla valutazione secondo i criteri specificati nel capitolato doneri/avviso.

Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lAmministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui risultati
della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
La Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi/progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
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bozza di graduatoria. Tali documenti sono trasmessi alla funzione di programmazione


dellAmministrazione che approva e pubblica lelenco dei progetti ammissibili e la graduatoria finale.
LAmministrazione (funzione di attuazione) pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata la
correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e allimpegno
contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto dimpegno finanziario, la Citt Metropolitana di Roma Capitale (funzione di
attuazione), notifica lavvenuta approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante
raccomandata A/R o tramite PEC.
Verifica delle operazioni
La Citt Metropolitana di Roma Capitale adotta un sistema di controllo delle operazioni teso alla
verifica delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni, della regolarit e completezza della
documentazione trasmessa e dellammissibilit della spesa, nel rispetto delle disposizioni dei
Regolamenti comunitari e delle procedure adottate dallAdG.
Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, la Citt Metropolitana di Roma Capitale,
adotta un sistema di controllo delle operazioni finalizzato:

alla verifica delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni;

alla completezza della documentazione trasmessa;

allammissibilit della spesa.

Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del Reg.
(CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi

Oggetto della verifica

Fase della verifica

Tipologia controlli
Documentali
In loco

Art. 60, lett. a) Reg. (CE)


1083/2006

Modalit di selezione delle


operazioni

Avvio
operazioni

delle

Art. 13 par.
1828/2006

Rischio
di
cofinanziamento

Avvio
operazioni

delle

Realizzazione
conclusione
operazioni

e
delle

Realizzazione
conclusione
operazioni
Realizzazione
conclusione
operazioni

e
delle

e
delle

Reg.

doppio

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Fornitura di beni e/o servizi


secondo la decisione di
approvazione del progetto

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006

Spesa reale e inerente al


progetto

Art. 13 par.
1828/2006

Correttezza della domanda


di rimborso

Reg.

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Ammissibilit della spesa


secondo
la
normativa
comunitaria e nazionale

Realizzazione
conclusione
operazioni

e
delle

Art. 60, lett. d) Reg.


1083/2006

Sistema
di
contabilit
separato e codificazione
contabile adeguata

Realizzazione
conclusione
operazioni

e
delle

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Riferimenti Normativi
Art. 60, lett.
1083/2006

f)

Reg.

Oggetto della verifica


Conservazione
dei
documenti
contabili
secondo quanto previsto
dallart. 90 del Reg.
1083/2006

Fase della verifica

Tipologia controlli

Fino al 3 anno
successivo
alla
chiusura del POR

In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:

le spese dichiarate siano reali;

i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione;

le domande di rimborso del beneficiario siano corrette;

le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali;

le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri periodi
di programmazione.

Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Citt Metropolitana di Roma Capitale, adotta
procedure di verifica delle operazioni aventi per oggetto lo svolgimento di:

verifiche documentali/amministrative su tutte le richieste di erogazione dellacconto e sulle


domande di rimborso. Per domanda di rimborso sintende linsieme della documentazione
presentata, secondo quanto previsto dal contratto o dalla concessione, dai beneficiari e dai
soggetti attuatori al fine dellottenimento del pagamento intermedio o del saldo del progetto;

verifiche in loco di singole operazioni.

Conformemente ai disposti normativi richiamati, la Citt Metropolitana di Roma Capitale si avvale di


propri strumenti di verifica delle operazioni,

prevedendo altres la conservazione della

documentazione relativa a ciascun controllo e i conseguenti risultati, nonch gli eventuali


provvedimenti presi sulle irregolarit riscontrate conformemente alle procedure adottate e alle
indicazioni fornite dallAdG.
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso
presentata dal beneficiario/aggiudicatario, sulla base della documentazione amministrativa e
contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e, pertanto, si distinguono a
seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a conclusione di unoperazione.
In fase di avvio le verifiche sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:

la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la selezione del beneficiario;

la corretta applicazione della procedura di selezione utilizzata, con attenzione particolare ai


seguenti aspetti:

rispetto della normativa in materia di informazione, pubblicit e trasparenza, soprattutto


mediante la verifica, rispettivamente, degli atti di gara per la selezione dei soggetti
aggiudicatario, e degli avvisi pubblici per la selezione dei beneficiari;
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;

idonea organizzazione delle attivit di valutazione e corretta applicazione dei criteri di


selezione adottati dal CdS;

il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti per lavvio delloperazione.

Tale verifica prender in considerazione gli esiti dei controlli sulla completezza e conformit della
richiesta di erogazione dellacconto, rispetto a quanto previsto nel contratto/concessione.
Qualora sia prevista lerogazione di un anticipo, le verifiche sopraindicate sono propedeutiche
allerogazione dellanticipo stesso da parte dellufficio responsabile del pagamento. Tutte le
informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e registrate in
apposite check list.

Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.

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O.I. Provincia di ROMA


Attivit

AREA
PROGRAMMAZIONE

AREA ATTUAZIONE

Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio

Raccolta
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo

Trasmissione alla funzione


Controlli della
documentazione relativa alla
selezione e allavvio
dellintervento

Verifica della legittimit


della procedura adottata per
la selezione del soggetto
attautore.

Registrazione esiti e stampa


check list

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Richiesta chiarimenti

Verifica della corretta


applicazione della
procedura di selezione
prescelta e del rispetto delle
normativa sulla pubblicit
Registrazione esiti e stampa
check list

Check
list

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list

Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Richiesta chiarimenti

Verifica del rispetto degli


adempimenti per lavvio
delle attivit

Verifica
Esito
negativo

Registrazione esiti e stampa


check list

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
allEnte Attyatore
Covalida richiesta anticipo

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida richiesta anticipo

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In fase di realizzazione, le verifiche amministrative hanno ad oggetto la domanda di rimborso del


beneficiario/soggetto attuatore e le rendicontazioni di spesa che la accompagnano e riguardano:

la completezza e la coerenza della documentazione giustificativa di spesa (domande di


rimborso nel sistema SI_MON);

la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con quanto concordato nel


contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit rispetto
a:

lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi);

ladeguatezza degli output/prodotti/servizi forniti;

la regolarit finanziaria della domanda di rimborso, ovvero lammissibilit delle spese


mediante verifica dei seguenti principali aspetti:

la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa dal punto di vista


normativo,

il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,

la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,

il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,

lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.

Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di emissione del
mandato di pagamento proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.
In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:

presentazione del rendiconto da parte dellente attuatore;

certificazione del rendiconto da parte di un revisore nominato dallAdG ;

notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dalla Citt Metropolitana di Roma Capitale
e, quindi, del relativo saldo;

presentazione della domanda di saldo da parte dellente attuatore;

erogazione del saldo finale.

La verifica amministrativa su base documentale in fase di conclusione quindi rappresentata


dallattivit preparatoria della verifica in loco finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da
parte di un revisore contabile (si veda punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale della
domanda di saldo.
Si riposta di seguito il diagramma della procedura adottata.

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O.I. Provincia di Roma

Soggetto attuatore/

Attivit
AREA ATTUAZIONE

AREA CONTROLLO

Beneficiario

Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio/saldo

Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/convenzione

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Verifica della regolarit


finanziaria della
domanda di rimborso

Richiesta chiarimenti

Verifica
Esito
positivo

Esito
negativo

Registrazione esiti e
stampa check list

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Covalida domanda di
rimborso

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

Check
list

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Richiesta chiarimenti

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Verifiche in loco didattico-amministrative a campione realizzate a discrezione dalla Citt


Metropolitana di Roma Capitale (in itinere)
Nonostante lAdG preveda di realizzare verifiche in itinere a campione di carattere didatticoamministrativo al fine di attestare landamento dei corsi di formazione finanziati, la Citt Metropolitana
di Roma Capitale in quanto responsabile delle attivit di controllo di I livello proceder comunque
alleffettuazione di verifiche didattico-amministrative

a sua discrezione. Le verifiche saranno

realizzate dallUfficio Controlli.


Il campione di operazioni estratto dalluniverso dei corsi attivi in base alla metodologia di
campionamento di seguito descritta.
In linea generale, il campionamento tiene conto del grado di rischio correlato:

alla tipologia di beneficiario;

al rischio di autocontrollo.

Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.
Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
effettuata per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute in un dato periodo (trimestre) e porter
alla stratificazione delle operazioni .
Una volta provveduto allindividuazione delle operazioni, si procede alla calendarizzazione delle
visite. Preventivamente allo svolgimento delle stesse, si procede mediante i seguenti passaggi:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Secondo il calendario delle visite, il personale responsabile dei controlli si reca nella sede del
beneficiario/soggetto attuatore ed esegue i controlli al fine di accertare, in via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario/soggetto attuatore selezionato;

la fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento / concessione;

lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);

ladempimento degli obblighi di informazione previsti dalla normativa.

Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate. Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in

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caso di inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo. Il modello di


check list allegato al Manuale operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/soggetto attuatore che ha la possibilit di
presentare le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al
superamento delle criticit riscontrate, lArea Controlli trasmette il fascicolo allArea Gestione, che,
sulla base dei rilievi mossi dispone ulteriori accertamenti anche di natura contabile\amministrativo o,
nel caso di irregolarit di particolare gravit, dispone il recupero degli eventuali importi gi erogati e
d comunicazione al beneficiario/soggetto attuatore dei termini per il recupero delle somme.

Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.


O.I. Provincia di Roma
Attivit
AREA CONTROLLO

Soggetto attuatore/
Beneficiario

Verifiche didattico- amministrative

1) Selezione delle operazioni


Svolgimento analisi dei
rischi
Estrazione del
campione

Analisi dei rischi

Estrazione del campione

2) Attivit preparatorie

Predisp. Elenco del


campione

Comunicazione delle
operazioni campionate

Comunicazione
operazioni campione

Analisi della
documentazione

Analisi della
documentazione presso
lO.I.

Stampa dal S.I. della


Check list per le
verifiche in loco
Check
list

3) Realizzazione delle Verifiche


Verifica in loco

Svolgimento della
verifica in loco

4)Formalizzazione degli esiti


delle Verifiche

Verbalizzazione degli
esiti della verifica

Verbalizzazione degli
esiti delle verifiche,
registrazione esiti nel
S.I. e trasmissione del
verbale al soggetto
attuatore

Trasmissione del
verbale

Presentazione eventuali
controdeduzioni

Controdeduzioni

Elaborazione eventuali
controdeduzioni

Analisi delle
controdeduzioni e
comunicazione di
chiusura delle verifiche

Analisi
controdeduzioni e
chiusura verifica

Chiusura verifica

Registrazione sul S.I.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Verifiche in loco realizzate dal revisore nominato dallAdG (finali)


Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la responsabilit della
funzione di controllo in capo alla Citt Metropolitana di Roma Capitale in qualit di amministrazione
titolare del rapporto convenzionale con il beneficiario finale. Tali verifiche seguono la procedura di
seguito descritta:

acquisizione del rendiconto e nomina del revisore

visita in loco;

formalizzazione degli esiti della verifica.

Svolgimento di attivit propedeutiche alla visita in loco


Al termine delle attivit progettuali ed entro i termini fissati dalla normativa regionale, il
beneficiario/soggetto attuatore trasmetter il rendiconto finale delle spese sostenute tramite il sistema
di monitoraggio SiMon. La funzione Controllo, verificata la conformit formale del rendiconto, procede
allinvio dei dati del rendiconto allAdG. LAdG, in funzione dellordine cronologico dei rendiconti
pervenuti, provvede quindi alla nomina del revisore incaricato della verifica in loco e della
certificazione del rendiconto e d comunicazione alla Citt Metropolitana di Roma Capitale e al
beneficiario/soggetto attuatore relativamente alla visita per la verifica e la certificazione del rendiconto
di spesa.

Realizzazione della visita in loco


Secondo il calendario degli incontri preventivamente concordato, il personale responsabile dei
controlli (revisore incaricato dallAdG) si reca nella sede del beneficiario/aggiudicatario ed esegue i
controlli al fine di accertare, in via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario/aggiudicatario selezionato;

la fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento / concessione;

lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);

la sussistenza e corretta archiviazione presso la sede del beneficiario/aggiudicatario di tutta la


documentazione amministrativo-contabile che, in caso di avvisi, deve essere disponibile in
originale;

la verifica di conformit e ammissibilit dei giustificativi di spesa a supporto delle


rendicontazioni di spesa elaborate e trasmesse alla Citt Metropolitana di Roma Capitale (nel
caso degli avvisi);

la sussistenza di una contabilit separata relativa alle spese sostenute nellambito


delloperazione cofinanziata.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Formalizzazione degli esiti della verifica


Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegato un elenco contenente le eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tale elenco viene compilata dal personale che ha effettuato la verifica (revisore incaricato dallAdG)
anche in caso di inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricato nel Sistema informativo dallo
stesso revisore.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/soggetto attuatore che ha la possibilit di
presentare le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al
superamento delle criticit riscontrate, la struttura responsabile della funzione di controllo approva
lesito della certificazione del rendiconto effettuata dal revisore e la trasmetto alla struttura
responsabile della funzione di attuazione.
Questultima dispone la somma da erogare come saldo o il recupero degli eventuali importi gi
erogati, ne d comunicazione al beneficiario/soggetto attuatore ed indica altres i termini per la
presentazione della documentazione per il saldo o per il recupero.
Le irregolarit accertate vengono trasmesse allAdG dalla funzione di attuazione per il successivo
inoltro delle comunicazioni trimestrali previste dalla normativa comunitaria e nazionale.

Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso


Il trattamento delle domande di rimborso presentate dal beneficiario/aggiudicatario prevede due fasi
principali:

il ricevimento, la verifica e la convalida delle domande di rimborso;

lautorizzazione,

lesecuzione

liscrizione

nei

conti

dei

pagamenti

al

beneficiario/aggiudicatario.

Le modalit di rendicontazione e rimborso delle spese e i termini di trasmissione delle domande di


rimborso sono stabiliti dalla Citt Metropolitana di Roma Capitale, nel rispetto delle indicazioni fornite
dallAdG, e formalizzati nellaccordo stipulato con il beneficiario/aggiudicatario.
Il

processo

ha,

pertanto,

inizio

con

la

presentazione

della

richiesta

da

parte

del

beneficiario/aggiudicatario che trasmette alla Citt Metropolitana di Roma Capitale tramite il sistema
di monitoraggio SiMon, secondo la fase del ciclo di vita del progetto:

In fase di avvio, la richiesta di un acconto/anticipo;

In fase di realizzazione, la domanda di rimborso delle spese sostenute per la realizzazione

dellintervento, ai fini dellerogazione dei pagamenti intermedi;

In fase di conclusione, la domanda di erogazione del saldo.

A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari, in funzione della tiplogia di macroprocesso e dello


strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit).
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi

Fase

a titolarit

a regia

Richiesta di erogazione dellacconto


Fideiussione
Fattura
Stato Avanzamento lavori
Fideiussione
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)

Avvio
(Anticipo/acconto)

8.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)

9.
Conclusione
(Saldo)

---

---

---

Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase

a titolarit

a regia

Documentazione di avvio
attivit (dichiarazione di avvio,
accettazione della convenzione,
registri, ecc.)
Richiesta di erogazione
dellanticipo
Fideiussione
Relazione sullattivit svolta
Fideiussione
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)

10. Avvio
(Anticipo/acconto)

11.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)

Relazione sullattivit svolta


Domanda di saldo
Rendiconto generale delle
spese sostenute

12.
Conclusione
(Saldo)

Documentazione di avvio
attivit (dichiarazione di avvio,
accettazione della convenzione,
registri, ecc.)
Richiesta di erogazione
dellanticipo
Fideiussione

Relazione sullattivit

svolta

Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)

Relazione sullattivit

svolta

Domanda di saldo
Rendiconto generale delle
spese sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)

Fase

a titolarit
10.
Avvio
(Anticipo/acconto)

Richiesta di erogazione
dellanticipo
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a regia

Richiesta di erogazione
dellanticipo

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)

Fase

a titolarit

a regia

Domanda di iscrizione
Eventuale Fideiussione

11.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)

Relazione sullattivit svolta


Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato nel
Sistema informativo gestionale)

12.
Conclusione
(Saldo)

Relazione sullattivit svolta


Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

Domanda di iscrizione
Eventuale Fideiussione

Relazione sullattivit svolta


Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)
Relazione sullattivit svolta
Domanda di saldo
Rendiconto generale delle
spese sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)

Fase

a titolarit

a regia

Richiesta di erogazione
dellanticipo
Eventuale Fideiussione

10. Avvio
(Anticipo/acconto)

11.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)

Domanda di rimborso
Eventuale Fideiussione
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato nel
Sistema informativo gestionale)

12.
Conclusione
(Saldo)

Richiesta di erogazione dellanticipo


Eventuale Fideiussione

Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)

Domanda di saldo
Rendiconto generale delle
spese sostenute

Pervenuta alla Citt Metropolitana di Roma Capitale la richiesta di acconto/anticipo o la domanda di


rimborso, vengono svolte, preventivamente allerogazione del finanziamento, le opportune verifiche
sia da parte della funzione di attuazione, che da parte della funzione di controllo.
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, che sulla base della tipologia di
affidamento e di alcune specifiche tipologie di operazione identifica alcuni documenti giustificativi di
spesa che il beneficiario/aggiudicatario presenta a supporto della richiesta di rimborso.
Tipologia di affidamento

Documento giustificativo di spesa

Appalto pubblico di servizio


Avviso pubblico

Tipologia di operazione

Fattura
Ricevuta fuori campo di applicazione
IVA, Buste paga, fatture quietanzate
e altra documentazione giustificativa
di spesa a supporto della domanda di
rimborso

Attivit in concessione

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Assegnazione di Voucher diretto a singoli
destinatari
Affidamento incarico professionale con P. Iva
Affidamento incarico professionale senza P. Iva

Per

ciascuna

fase

sopra

citata,

ai

fini

della

convalida

Tasse di iscrizione, ricevute di


pagamento, richiesta di rimborso
Fattura
Nota debito

delle

richieste

di

erogazione

dellacconto/anticipo e delle domande di rimborso, la funzione di attuazione provvede alla verifica


formale della domanda di rimborso in relazione a:

il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione

dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;

la completezza e la correttezza formale della documentazione presentata rispetto a quanto

previsto dal contratto e dallofferta tecnica ed economica/dal Piano di attivit;


La struttura amministrativa responsabile della funzione di attuazione esegue i controlli amministrativi
e compila la check list nel sistema Simon per la validazione della documentazione presentata dal
soggetto attuatore.
In seguito al controllo documentale e amministrativo sulla documentazione per la richiesta di
pagamento:

in caso di esito positivo, lufficio di gestione compila la richiesta di mandato di pagamento e la

trasmette allUfficio Ragioneria, che provvede allemissione del mandato di pagamento allUfficio
Tesoreria per lerogazione del finanziamento al beneficiario/aggiudicatario;

in caso di esito negativo, la procedura di pagamento sospesa e le anomalie segnalate alla

funzione di attuazione per le opportune misure correttive da intraprendere, secondo la normativa


nazionale e regionale di riferimento.
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la funzione di pagamento monitora
attraverso il sistema informativo SIL liter di pagamento, dalla validazione della richiesta di
erogazione/anticipazione al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario, conformemente
a quanto disposto dallart. 13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo
registrato nel Sistema informativo.
Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, la Citt Metropolitana di Roma Capitale, ai fini
della predisposizione della Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate
in merito alle procedure seguite e alle verifiche effettuate, in relazione alle operazioni cui sono riferite
le spese e trasmette allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola
operazione, unitamente alla dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa
sostenuta sui diversi Assi di competenza, per la successiva trasmissione della documentazione
allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dalla Citt Metropolitana di Roma Capitale
in conformit con quanto previsto dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito
allAutorit di Gestione e allAutorit di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo,

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che consente di visionare tutte le informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le
spese da certificare.
Descrizione delle procedure relative al monitoraggio qualitativo
Il Monitoraggio Qualitativo ha il compito di valutare qualitativamente, quindi in termini di efficacia e di
risultati, gli interventi finanziati dal Dipartimento III, con particolare riguardo per quelli realizzati
tramite le risorse del FSE.
Lattivit di monitoraggio accompagna lintero ciclo di vita del progetto, sempre nellottica di poter
correggere in corso dopera gli eventuali scostamenti dagli intenti dellAmministrazione, e si declina,
in funzione della fase in cui viene effettuata, in: analisi dello start up; verifica in itinere della
realizzazione delle attivit previste da progetto; analisi finale dellefficacia e valutazione dei risultati
raggiunti.
Qualunque sia la modalit di selezione delle operazioni (Avviso Pubblico, Bando e Capitolato di
Gara, finanziamento a singoli beneficiari) o il tipo di intervento (a regia o a titolarit), la metodologia e
gli strumenti utilizzati prefigurano un monitoraggio orientato al risultato che, indirettamente, diventa
strumento del recupero del contatto tra Amministrazione e territorio attraverso lascolto, reiterato nel
corso dellintervento, dei cittadini

che, a vario titolo, partecipano allintervento stesso (enti di

formazione, aziende, singoli individui).


Le procedure di Monitoraggio Qualitativo si differenziano, piuttosto, rispetto alla complessit degli
interventi da finanziare, intesa come la compresenza delle diverse azioni da realizzare (formative,
non formative) e vengono organizzate e gestite tramite lattivit del personale in organico allUfficio
Monitoraggio.
Il dettaglio delle procedure descritte nel capitolo seguente prende in esame le attivit di monitoraggio
qualitativo utilizzate nel caso di interventi complessi, articolati

in diverse azioni (orientamento,

formazione e accompagnamento al lavoro). Naturalmente, nel caso di interventi semplici, si


utilizzeranno, di volta in volta, le sole procedure inerenti lazione specifica.
Questo tipo di Monitoraggio (di supporto pi che sanzionatorio) che, tramite lanalisi dei processi, la
verifica degli obiettivi, la rilevazione delle eventuali criticit e lipotesi di possibili soluzioni porta alla
rimodulazione delle attivit stesse avvicinandole sempre pi alle concrete esigenze dei
cittadini/utenti, si avvicina alle raccomandazioni della Commissione Europea che disegna un ruolo
meno asettico per i valutatori, chiamandoli a collaborare ex ante con la programmazione per i
metodi da applicare alle valutazioni previste, per verificare la disponibilit dei dati necessari e,
eventualmente, per aiutare a reperire le fonti da cui raccoglierli.
Con riferimento alla disponibilit della documentazione relativa al monitoraggio, si comunica che la
stessa disponibile presso gli Uffici della Citt Metropolitana di Roma Capitale nel fascicolo di
progetto detenuto presso lUfficio Monitoraggio.

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3.5 Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Frosinone


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit
La Provincia di Frosinone dotata di una struttura organizzativa interna sulla base di quanto previsto
dallart. 58 lettera b) del Reg. (CE) n. 1083/06.
Le funzioni attribuite allO.I. sono individuate nelle funzioni di programmazione, gestione, controllo di
I livello, di pagamento e di rendicontazione allAdG ai fini della successiva raccolta e trasmissione
delle spese allAdC responsabile della certificazione di spesa alla CE.
Il processo organizzativo ha, pertanto, seguito i seguenti step principali:

definizione delle funzioni;

identificazione delle attivit facenti capo alle funzioni identificate;

attribuzione delle funzioni a uffici e/o soggetti funzionalmente indipendenti.

Di seguito si rappresenta una sintesi dellarticolazione organizzativa adottata.

Fig. 1 Articolazione delle funzioni allinterno dellOrganismo Intermedio

ORGANISMO INTERMEDIO
PROVINCIA DI FROSINONE

PROGRAMMAZIONE

GESTIONE

CONTROLLO

Settore Formazione e Lavoro

Ufficio
Controllo di
I livello
(Ufficio di
staff)

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PAGAMENTO

Settore
Patrimonio e
Risorse
Finanziarie

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Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che la
Provincia di Frosinone quale O.I. deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella
gestione dei rapporti con lAdG, e per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo
alla trasmissione delle informazioni riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE

COMPITI

Programmazione

Gestione

Pagamento

Definisce le linee programmatiche ed attuative per gli interventi di propria


competenza;
Stabilisce la programmazione operativa degli interventi attraverso la
definizione dei contributi e degli aggiornamenti del PET;
Informa il CdS degli esiti della verifica sulla conformit delle operazioni avviate
prima dell'approvazione dei criteri di selezione;
Predispone gli avvisi pubblici e i bandi di gara e provvede alla loro
pubblicizzazione;
Nomina le commissioni di valutazione dellammissibilit dei progetti;
Elabora le griglie di valutazione, secondo la tipologia di selezione e
conformemente ai criteri di selezione approvati dal CdS;
Gestisce il procedimento di selezione delle operazioni;
Predispone gli atti di approvazione della graduatoria a seguito di avvisi
pubblici;
Trasmette la documentazione relativa agli esiti della selezione alla funzione di
gestione.
Predispone e aggiorna il documento descrittivo del sistema di gestione e
controllo per gli interventi di propria competenza;
Elabora una pista di controllo adeguata alla sorveglianza degli interventi di
propria competenza nel rispetto del principio di sana gestione finanziaria;
Gestisce i rapporti con lAdG, con particolare riguardo alla trasmissione delle
informazioni previste dalla normativa
Predispone e aggiorna gli atti di approvazione della graduatoria a seguito di
avvisi pubblici o di aggiudicazione della gara a seguito di bando di gara
Predispone gli atti di impegno delle risorse
Predispone e stipula contratti/convenzioni con i beneficiari e i soggetti
attuatori;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni;
Elabora e trasmette alllAdG i dati monitoraggio finanziario, procedurale e
fisico secondo le scadenze istituzionali;
Verifica che i dati inseriti dai beneficiari nel sistema informatizzato di
registrazione siano completi e aggiornati e assicura la tracciabilit dei dati
contabili relativi a ciascuna operazione
Elabora e trasmette allAdG i dati di monitoraggio finanziario, procedurale e
fisico secondo e scadenze istituzionali
Verifica la completezza delle domande di rimborso
Trasmette le domande di rimborso alla funzione di controllo
Trasmette ai beneficiari le eventuali richieste di documentazione integrativa
derivanti dallesito delle verifiche della funzione di controllo
Trasmette i dati di progetto alla funzione di rendicontazione
Alimenta il registro dei recuperi effettuati e degli importi in attesa di recupero
Comunica allAdG gli importi recuperati o in attesa di recupero o revocati.
Trasmette allAdG le comunicazioni trimestrali sulle irregolarit
Verifica lo stato di attuazione degli interventi relativamente allavanzamento
fisico, finanziario e procedurale e rileva le eventuali incongruenze
Verifica la completezza e coerenza dei dati inseriti nel sistema
Elabora e trasmette allAdG il Rapporto annuale/finale di esecuzione per gli
interventi di propria competenza
Effettua la verifica di legittimit formale delle domande di rimborso;
Trasmette le domande di rimborso alla funzione di controllo
Predispone le richieste di mandato di pagamento di acconti, pagamenti
intermedi e saldo sulla base degli esiti delle verifiche dellufficio responsabile
della funzione di controllo
Procede alleffettivo pagamento delle domande di rimborso verificate
Verifica la regolarit finanziaria delle domande di rimborso
Trasmette la comunicazione dellavvenuto pagamento alla funzione di gestione
Alimenta e aggiorna il sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni( per la parte
di competenza

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UFFICIO
RESPONSABILE

Settore
Formazione e
Lavoro Servizio Attivit
Formative

Settore
Formazione e
Lavoro Servizio Attivit
Formative

Settore
Patrimonio e
Risorse
Finanziarie

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FUNZIONE

COMPITI

Rendicontazione

UFFICIO
RESPONSABILE
Ufficio di
Raccoglie la documentazione necessaria per lelaborazione della certificazione
Controllo I
delle spese allAdG;
Livello (Ufficio
Predispone la certificazione delle spese sostenute dallOI;
di Staff)
Trasmette allAdG la documentazione necessaria per il successivo inoltro da
parte dellAdC della domanda di pagamento alla CE;
Raccoglie la documentazione necessaria per leventuale controllo dellAdA.

Verifiche amministrative su base documentale


Verifica la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la selezione
del soggetto attuatore o del beneficiario

Verifica il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti per


lavvio delloperazione
Verifica la completezza e la coerenza della documentazione giustificativa di
Controllo di
spesa (comprendente fatture quietanzate o documentazione contabile
regolarit interno
equivalente)

Verifica la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con


Ufficio di
quanto concordato nel contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o
Controllo I
di pianificazione delle attivit
Livello (Ufficio

Verifica la regolarit finanziaria delle domande di rimborso


di Staff)

Redige la ceck-list sugli esiti della verifica documentale

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e agli esiti delle


verifiche documentali

Trasmette gli esiti della verifica documentale allUfficio responsabile della


funzione di pagamento
Verifiche in loco
Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare
Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle spese da sottoporre a
controllo
Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica in loco
Acquisisce il verbale del revisore sugli esiti della verifica in loco

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e agli esiti delle


verifiche in loco

Trasmette gli esiti della verifica in loco allUfficio responsabile della funzione di
pagamento
Controllo di
regolarit esterna

Verifiche in loco didattico-amministrative


Effettua la verifica in loco
Trasmette gli esiti della verifica in loco a:

Ufficio responsabile della funzione di pagamento

Ufficio responsabile della funzione di gestione

Polizia
Provinciale

Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Frosinone, in qualit di O.I., verr
formalizzata mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.

Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio


Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, la Provincia di Frosinone in qualit di O.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire
la sana gestione finanziaria in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e
funzionale alle proprie specificit organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo della Provincia di Frosinone,
conformemente a quanto stabilito dallAtto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance
approvato con DGR 1029/2008, non divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con
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quanto prescritto dai Regolamenti (CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre la Provincia di Frosinone si atterr
alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e comunicher qualsiasi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare ciascun organismo intermedio stabilisce, al proprio interno,
modalit organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.

Di seguito si riportano le principali procedure elaborate dalla Provincia di Frosinone in qualit di O.I.,
conformemente a quelle predisposte dallAdG nellambito del POR:

Procedura di selezione ed approvazione delle operazioni;

Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello);

Procedura di pagamento. relativa al trattamento delle domande di rimborso e di pagamento ai


beneficiari.

Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni


Le procedure di selezione ed approvazione degli interventi cofinanziati dal POR, sono adottate dalla
Provincia di Frosinone, nel rispetto delle disposizioni normative comunitarie e nazionali e dei criteri di
selezione approvati dal CdS in data 22.01.2008.
In particolare, responsabilit della funzione di programmazione dellO.I. assicurare la corretta
applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di stato, di appalti pubblici e il rispetto dei
principi di pari opportunit e non discriminazione, partenariato e coordinamento.
Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:

Appalti pubblici di servizio;

Avvisi pubblici per il finanziamento di attivit in concessione,

Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese

A prescindere dalla tipologia di procedura utilizzata, la struttura amministrativa responsabile della


funzione programmazione della Provincia di Frosinone adotta come principi di indirizzo e assicura
come modalit operativa:

una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;

lo svolgimento di un attento processo di istruttoria amministrativa e tecnica;

una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate;

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la trasmissione della documentazione relativa agli esiti della selezione alla funzione di
gestione;

Lassistenza tecnica allavvio delle attivit in house

, inoltre, compito della funzione di gestione assicurare la predisposizione degli atti di


approvazione della graduatoria (in caso di avviso pubblico) o di aggiudicazione della gara (in caso di
appalto pubblico) e la tempestiva comunicazione ai soggetti proponenti degli esiti positivi e negativi,
e prevedere negli atti formali di concessione del finanziamento (convenzione, contratti, ecc.) il
richiamo esplicito delle condizioni di finanziamento previste, degli obblighi in materia di
pubblicizzazione delle risorse FSE e della necessit di rispettare, nellattuazione del progetto, le
norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
La Provincia di Frosinone predispone, in allegato e parte integrante di ogni avviso pubblico, uno
schema di convenzione tipo che lEnte affidatario deve accettare preventivamente attraverso
dichiarazione specifica allegata alla richiesta di finanziamento, sollevando il tal modo le parti da una
successiva sottoscrizione. Tale accettazione rappresenta condizione per la partecipazione alle
procedure di gara.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e

che sono messe a disposizione delle

commissioni di valutazione nello svolgimento dei loro compiti.


La Provincia di Frosinone inoltre in funzione delle specificit progettuali e territoriali degli interventi,
potr stabilire elementi di valutazione di dettaglio comunque coerenti con i criteri di selezione
approvati.
La Provincia di Frosinone ricorre sempre a procedure aperte per la selezione dei progetti.
Al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit formative
- fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - in linea con il sistema di
accreditamento regionale e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. In
particolare, la nuova direttiva regionale, approvata con DGR 968/2007, che disciplina il sistema di
accreditamento nella regione Lazio, stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per
laccesso alle procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti
(art. 1).
Per quanto rigrarda la procedura degli appalti, anche nel rispetto di quanto previsto dal PET, lO.I. si
conforma alle norme in materia di appalti pubblici richiamate nel paragrafo 5.5 del POR FSE 20072013, nel rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia di appalti, ivi compresa la
giurisprudenza europea in materia ed, in particolare al D.Lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti
pubblici di lavori, servizi, forniture, e successive modifiche in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto pubblico di
servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte dellufficio responsabile della funzione di programmazione dellO.I. e
la

pubblicazione

del

bando

allAlbo

pretorio

sui

siti

internet

www.provincia.fr.it

http://formazione.provincia.fr.it ai fini del rispetto del principio di informazione e accessibilit ai


potenziali beneficiari. Conseguentemente offerte/progetti/domande vengono elaborate e presentate
agli uffici competenti che provvedono alla loro registrazione.
La selezione delle offerte / progetti / domande demandata alla commissione di valutazione,
appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellOrganismo, che:

verifica lesistenza dei requisiti formali per lammissibilit delle offerte/progetti/domande;

procede alla valutazione secondo i criteri specificati nel capitolato doneri/avviso.

Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lamministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui
risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.

Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
La Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi / progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
bozza di graduatoria. Tali documenti sono trasmessi alla funzione di programmazione
dellamministrazione che approva e pubblica lelenco dei progetti ammissibili e la graduatoria finale.
Lamministrazione (funzione di gestione), pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata la
correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e
allimpegno contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto di impegno finanziario la Provincia di Frosinone (funzione di gestione),
notifica lavvenuta approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante raccomandata A/R.
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Verifica delle operazioni


La Provincia di Frosinone adotta un sistema di controllo delle operazioni teso alla verifica
delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni, alla regolarit e completezza della
documentazione trasmessa e allammissibilit della spesa, nel rispetto delle disposizioni dei
Regolamenti comunitari e delle procedure adottate dallAdG.
Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, La Provincia di Frosinone, adotta un
sistema di controllo delle operazioni finalizzato:

alla verifica delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni;

alla completezza della documentazione trasmessa;

allammissibilit della spesa.

Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi

Oggetto della verifica

Fase della
verifica

Tipologia controlli
Documentali

In loco

Art. 60, lett. a) Reg.


(CE) 1083/2006

Modalit di selezione delle


operazioni

Avvio delle
operazioni

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Rischio di doppio
cofinanziamento

Avvio delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Fornitura di beni e/o servizi


secondo la decisione di
approvazione del progetto

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006

Spesa reale e inerente al


progetto

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Correttezza della domanda di


rimborso

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Ammissibilit della spesa


secondo la normativa
comunitaria e nazionale

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Sistema di contabilit separato


e codificazione contabile
adeguata
Conservazione dei documenti
contabili secondo quanto
previsto dallart. 90 del Reg.
1083/2006

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Fino al 3 anno
successivo alla
chiusura del POR

Art. 60, lett. d) Reg.


1083/2006
Art. 60, lett. f) Reg.
1083/2006

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:

le spese dichiarate siano reali;


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i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione;

le domande di rimborso del beneficiario siano corrette;

le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali;

le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.

Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Frosinone, adotta procedure di verifica
delle operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:

verifiche documentali/amministrative su tutte le richieste di erogazione dellacconto e sulle


domande di rimborso. Per domanda di rimborso si intende linsieme della documentazione
presentata, secondo quanto previsto dal contratto o dalla concessione, dai beneficiari e dai
soggetti attuatori al fine dellottenimento del pagamento intermedio o del saldo del progetto;

verifiche in loco di singole operazioni.

Conformemente ai disposti normativi richiamati, la Provincia di Frosinone, si avvale di propri


strumenti di verifica delle operazioni, prevedendo altres la conservazione della documentazione
relativa a ciascun controllo e i conseguenti risultati, nonch gli eventuali provvedimenti presi sulle
irregolarit riscontrate conformemente alle procedure adottate e alle indicazioni fornite dallAdG.59.
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso60
presentata dal beneficiario/aggiudicatario, sulla base della documentazione amministrativa e
contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e, pertanto, si distinguono a
seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a conclusione di unoperazione.

In fase di avvio le verifiche sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:

la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la selezione delle operazioni rispetto alla
normativa di riferimento, ai documenti di programmazione (POR FSE, Atto di Indirizzo, PET) e ai
criteri di selezione approvati dal CdS del POR FSE

la corretta applicazione della procedura di selezione utilizzata, con attenzione particolare ai


seguenti aspetti:
-

rispetto della normativa in materia di informazione, pubblicit e trasparenza, soprattutto


mediante la verifica, rispettivamente, degli atti di gara per la selezione dei soggetti
aggiudicatario, e degli avvisi pubblici per la selezione dei beneficiari;

59

Cfr. Reg. (CE) n. 1828/06 art. 13 par. 4


Le domande di rimborso sono rappresentate dalle certificazioni di spesa che periodicamente gli enti attuatori trasmettono
allO.I. corredate dalla documentazione giustificativa delle spese effettivamente sostenute.
60

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sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;

idonea organizzazione delle attivit di valutazione e corretta applicazione dei criteri di


selezione adottati dal CdS;

il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi previsti nel contratto/concessione per lavvio


delloperazione. Tale controllo prender in considerazione gli esiti della verifica formale della
richiesta di erogazione dellacconto/anticipo effettuata dalla funzione di gestione.

Qualora sia prevista lerogazione di un anticipo, le verifiche sopraindicate sono propedeutiche


allerogazione dellanticipo stesso da parte dellufficio responsabile del pagamento.

Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e registrate in
apposite check list che saranno fornite dallAdG e concordate con le Province.
Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.

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O.I. Provincia di Frosinone
Attivit

Funzione
Programmazione

Funzione
Gestione

Funzione Controlli

Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla Funzione
Controlli della
documentazione relativa
alla selezione e allavvio
dellintervento

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della legittimit


della procedura adottata per
la selezione del soggetto
attautore.

Registrazione esiti e stampa


check list

Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Ricezione richiesta
chiarimenti

Verifica della corretta


applicazione della
procedura di selezione
prescelta e del rispetto delle
normativa sulla pubblicit
Registrazione esiti e stampa
check list

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Ricezione richiesta
chiarimenti

Verifica del rispetto degli


adempimenti per lavvio
delle attivit

Check
list

Verifica
Esito
negativo

Registrazione esiti e stampa


check list

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria

Convalida richiesta anticipo

Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list

In fase di realizzazione, le verifiche amministrative hanno ad oggetto la domanda di rimborso del


beneficiario/soggetto attuatore e le rendicontazioni di spesa che la accompagnano e riguardano:
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la correttezza formale della domanda;

la coerenza e la completezza amministrativo-contabile, sulla base dei seguenti aspetti:

limporto totale della domanda, cio che limporto dichiarato non superi quello approvato in
fase di valutazione;

lelenco dei giustificativi di spesa, cio che limporto totale delle fatture elencate (tenendo
conto della pertinente ripartizione dei costi) corrisponda a quanto dichiarato nella domanda
di rimborso;

la disponibilit dei giustificativi di spesa, cio che le fatture siano accessibili allAdG per le
opportune verifiche;

la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con quanto concordato nel


contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit rispetto a:
lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di
relazioni delle attivit svolte (nel caso di avvisi),
ladeguatezza degli output/prodotti/servizi forniti;

la regolarit finanziaria della domanda di rimborso, ovvero lammissibilit delle spese mediante
verifica dei seguenti principali aspetti:
la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa61 dal punto di vista
normativo,
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,
la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,
il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,
lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.

Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento
proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.

In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:

presentazione del rendiconto da parte dellente attuatore;

certificazione del rendiconto da parte dellUfficio Controllo I Livello;

61

La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso, stabilita dallO.I. in
funzione delle diverse tipologie di affidamento (es. avviso pubblico e gara dappalto) e portata a conoscenza del
beneficiario/aggiudicatario contestualmente alla informazione riguardante il finanziamento del progetto presentato.
Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori
(come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi per attivit in
concessione) mediante presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.

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notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;

presentazione della domanda di saldo da parte dellente attuatore;

erogazione del saldo finale.

Pertanto, in fase di conclusione le verifiche hanno sia natura documentale che in loco.
La verifica amministrativa su base documentale in fase di conclusione quindi rappresentata dalla
attivit preparatoria della verifica in loco finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da parte di
un revisore contabile (si veda punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale della
domanda di saldo.
Per le operazioni selezionate tramite appalto pubblico, le attivit di controllo in fase di conclusione
consistono nella verifica dellultimo SAL e di eventuali relazioni/prodotti finali (se previsti),
relativamente agli aspetti gi descritti al punto precedente.

Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.

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O.I. Provincia di Frosinone

Soggetto attuatore/

Attivit
Funzione
gestione

Funzione Controlli

Beneficiario

Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
Funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio

Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/conveznione

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check list

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Verifica

Verifica della della


regolarit finanziaria
della domanda di
rimborso

Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

Ricezione richiesta
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

183/273

Ricezione richiesta
chiarimenti

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Verifiche in loco
Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte dallUfficio di Controllo di I Livello. Tali verifiche seguono la procedura di
seguito descritta62:

acquisizione del rendiconto;

visita in loco;

formalizzazione degli esiti della verifica.

Svolgimento di attivit propedeutiche alla visita in loco


Al termine delle attivit progettuali ed entro i termini fissati dalla normativa regionale, il
beneficiario/soggetto attuatore trasmetter il rendiconto finale delle spese sostenute alla Provincia di
Frosinone. La funzione Controllo, verificata la conformit formale del rendiconto, provveder al
caricamento del rendiconto finale sul sistema informativo. La Provincia di Frosinone , in funzione
dellordine cronologico dei rendiconti pervenuti, provvede allavvio della verifica in loco e della
certificazione del rendiconto, dandone comunicazione al beneficiario/soggetto attuatore.
Preventivamente allo svolgimento delle verifiche, lO.I. procede mediante i seguenti step:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

individuazione, per ciascuna operazione, dellelenco delle spese da sottoporre a controllo;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Realizzazione della visita in loco


Secondo il calendario degli incontri preventivamente concordato, il personale responsabile dei
controlli si reca nella sede del beneficiario/aggiudicatario ed esegue i controlli al fine di accertare, in
via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario/aggiudicatario selezionato;

la fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento / concessione;

lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);

la sussistenza e corretta archiviazione presso la sede del beneficiario/aggiudicatario di tutta la


documentazione amministrativo-contabile che, in caso di avvisi, deve essere disponibile in
originale;

la verifica di conformit e ammissibilit dei giustificativi di spesa a supporto delle


rendicontazioni di spesa elaborate e trasmesse allO.I. (nel caso degli avvisi);

62

Cfr. art. 28 della LR 23 del 1992.

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la sussistenza di una contabilit separata relativa alle spese sostenute nellambito

delloperazione cofinanziata.
Formalizzazione degli esiti della verifica
Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo.
Le Check list, da utilizzare per le suddette verifiche e per consentire il caricamento degli esiti sul
Sistema informativo, saranno fornite dalla ADG e concordate con gli organismi intermedi.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/aggiudicatario che ha la possibilit di presentare
le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento
delle criticit riscontrate, la struttura responsabile della funzione di controllo trasmette il fascicolo alla
funzione di gestione, che dispone il recupero degli eventuali importi gi erogati e d comunicazione
al beneficiario/aggiudicatario dei termini per il recupero delle somme.
Le irregolarit accertate vengono trasmesse allAdG dalla funzione di gestione per il successivo
inoltro delle comunicazioni trimestrali previste dalla normativa comunitaria e nazionale.
Per il diagramma relativo alla revisione dei rendiconti si rimanda al par. 2.2.4.4.

Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso


Il trattamento delle domande di rimborso presentate dal beneficiario/aggiudicatario prevede due fasi
principali:

il ricevimento, la verifica e la convalida delle domande di rimborso;

lautorizzazione,

lesecuzione

liscrizione

nei

conti

dei

pagamenti

al

63

beneficiario/aggiudicatario.

Le modalit di rendicontazione e rimborso delle spese e i termini di trasmissione delle domande di


rimborso sono stabiliti dallO.I., nel rispetto delle indicazioni fornite dallAdG, e formalizzati
nellaccordo stipulato con il beneficiario/aggiudicatario.
Il

processo

ha,

pertanto,

inizio

con

la

presentazione

della

richiesta

da

parte

del

beneficiario/aggiudicatario che trasmette alla Provincia di Frosinone, secondo la fase del ciclo di vita
del progetto:

In fase di avvio, la richiesta di un acconto/anticipo;

In fase di realizzazione, la domanda di rimborso delle spese sostenute per la realizzazione


dellintervento, ai fini dellerogazione dei pagamenti intermedi;

63

In fase di conclusione, la domanda di erogazione del saldo.

Cfr. art. 22 lettera d Reg. (CE) n. 1828/06

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A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari in funzione della tipologia di macroprocesso e dello
strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)64
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi

Fase

a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)

Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Conclusione
(Saldo)

a regia

Richiesta di erogazione dellacconto


Fideiussione
Fattura
Stato Avanzamento lavori
Fideiussione
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)

Richiesta di erogazione dellacconto


Fideiussione
Fattura
Stato Avanzamento lavori
Fideiussione
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)

Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase
a titolarit

- Documentazione di avvio attivit


Avvio
(Anticipo/acconto)

Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

- Documentazione di avvio attivit

(dichiarazione di avvio, accettazione


della convenzione, registri, ecc.)
- Richiesta di erogazione dellanticipo
- Fideiussione

(dichiarazione di avvio,
accettazione della convenzione,
registri, ecc.)
- Richiesta di erogazione dellanticipo
- Fideiussione

- Relazione sullattivit svolta


- Fideiussione
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

Conclusione
(Saldo)

a regia

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

64

Si veda anche, per la distinzione tra operazioni a regia e a titolarit, il documento Le linee guida sui sistemi di
gestione e controllo per la programmazione 2007/20013 dell IGRUE del 19/04/2007, par. 3.4.2.

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Fase

Avvio
(Anticipo/acconto)

Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Conclusione
(Saldo)

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit

a regia

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Domanda di iscrizione
- Eventuale Fideiussione

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Domanda di iscrizione
- Eventuale Fideiussione

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Fase
Avvio
(Anticipo/acconto)

Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Conclusione
(Saldo)

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit

a regia

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Eventuale Fideiussione

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Eventuale Fideiussione

- Domanda di rimborso
- Eventuale Fideiussione
- Giustificativi di spesa (elenco

- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Pervenuta alla Provincia di Frosinone la richiesta di acconto/anticipo o la domanda di rimborso,


vengono svolte, preventivamente allerogazione del finanziamento, le opportune verifiche sia da
parte della funzione di gestione, che da parte della funzione di controllo.
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, che sulla base della tipologia di
affidamento e di alcune specifiche tipologie di operazione identifica alcuni documenti giustificativi di
spesa che il beneficiario/aggiudicatario presenta a supporto della richiesta di rimborso.

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Tipologia di affidamento

Documento giustificativo di spesa

Appalto pubblico di servizio

Fattura

Avviso pubblico
Ricevuta fuori campo di applicazione
65
IVA , Buste paga, fatture quietanzate e
altra documentazione giustificativa di
spesa a supporto della domanda di
rimborso

Attivit in concessione
Tipologia di operazione
Assegnazione di Voucher diretto a
singoli destinatari

Tasse di iscrizione, ricevute di


pagamento, richiesta di rimborso

Affidamento incarico professionale con P. Iva

Fattura

Affidamento incarico professionale senza P. Iva

Per

ciascuna

fase

sopra

citata,

ai

Nota debito

fini

della

convalida

delle

richieste

di

erogazione

dellacconto/anticipo e delle domande di rimborso, la funzione di gestione provvede alla verifica


formale della domanda di rimborso in relazione a:
il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;
la completezza e la correttezza formale della documentazione presentata rispetto a quanto
previsto dal contratto e dallofferta tecnica ed economica/dal Piano di attivit;

La struttura amministrativa responsabile della funzione di gestione, eseguiti i controlli amministrativi e


compilata la check list, provvede quindi a trasferire la documentazione esaminata, insieme agli esiti
della verifica di conformit formale, allArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del
contenzioso ai fini dellespletamento delle verifiche amministrative di competenza.
In seguito al controllo documentale e amministrativo sulle domande di rimborso:

in caso di esito positivo viene compilata la Nota di Liquidazione e trasmessa allUfficio


Ragioneria che provvede allemissione del mandato di pagamento allUfficio Tesoreria per
lerogazione del finanziamento al beneficiario/aggiudicatario;

in caso di esito negativo, la procedura di pagamento sospesa e le anomalie segnalate alle


funzione di gestione per le opportune misure correttive da intraprendere, secondo la
normativa nazionale e regionale di riferimento.

Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la funzione di pagamento monitora
attraverso il sistema liter di pagamento, dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione

65

Ai sensi dellart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972

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al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario, conformemente a quanto disposto dallart.


13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel Sistema
informativo.
Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I., ai fini della predisposizione della
Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese e trasmette
allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla
dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di
competenza, per la successiva trasmissione della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.

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3.6 Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Rieti


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit
La Provincia di Rieti dotata di una struttura organizzativa interna sulla base di quanto previsto
allart. 58 lettera b) del Reg. (CE) n. 1083/06.
Le funzioni attribuite allO.I. sono individuate nelle funzioni di programmazione, gestione, controllo di
I livello, di pagamento e di rendicontazione allAdG ai fini della successiva raccolta e trasmissione
delle spese allAdC responsabile della certificazione di spesa alla CE.
Il processo organizzativo ha, pertanto, seguito i seguenti step principali:

definizione delle funzioni;

identificazione delle attivit facenti capo alle funzioni identificate;

attribuzione delle funzioni a uffici e/o soggetti funzionalmente indipendenti.

Le figure 1 e 2, rappresentano una sintesi dellarticolazione organizzativa adottata.


Fig. 1 Articolazione delle funzioni allinterno dellOrganismo Intermedio

ORGANISMO
INTERMEDIO
Fig. 2 Struttura organizzativa dellOrganismo
Intermedio
PROVINCIA DI RIETI

F U N Z I O N I

PROGRAMMAZ
IONE

GESTIONE

CONTROLLO

PAGAMENTO

Settore III
Formazione
Professionale

Settore III
Ufficio Formazione
Professionale

Settore II

Settore II

Settore II

Finanziario

Finanziario

Finanziario

190/273

RENDICONTAZ
IONE

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Fig. 2 Struttura organizzativa dellOrganismo Intermedio

Per ciascuna funzione,


nella
tabella seguente
sono Assessorato
declinate le principali
Giunta
Provinciale
di Rieti
alla attivit che lO.I.

Formazione Professionale
Formazione Professionale

Settore III

Settore II

Formazione
Professionale

Finanziario

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Per ciascuna funzione, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I. deve
svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e per il
tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.

FUNZIONE

COMPITI

Programmazione

Gestione

UFFICIO
RESPONSABIL
E

Definisce le linee programmatiche ed attuative per gli interventi di


propria competenza;
Stabilisce la programmazione operativa degli interventi attraverso
la definizione dei contributi e degli aggiornamenti del PET;
Settore
III
Informa il CdS degli esiti della verifica sulla conformit delle Formazione
operazioni avviate prima dell'approvazione dei criteri di selezione; Professionale
Predispone gli avvisi pubblici e i bandi di gara e provvede alla loro
pubblicizzazione;
Nomina le Commissioni di valutazione dellammissibilit dei
progetti;
Elabora le griglie di valutazione, secondo la tipologia di selezione
e conformemente ai criteri di selezione approvati dal CdS;
Gestisce il procedimento di selezione delle operazioni;
Predispone gli atti di approvazione della graduatoria a seguito di
avvisi pubblici;
Trasmette la documentazione relativa agli esiti della selezione
alla funzione di gestione.
Predispone e aggiorna il documento descrittivo del sistema di
gestione e controllo per gli interventi di propria competenza;
Elabora una pista di controllo adeguata alla sorveglianza degli
interventi di propria competenza nel rispetto del principio di sana
gestione finanziaria;
Gestisce i rapporti con lAdG, con particolare riguardo alla
trasmissione delle informazioni previste dalla normativa;
Predispone e aggiorna gli atti di approvazione della graduatoria a Settore III
seguito di avvisi pubblici o di aggiudicazione della gara a seguito Ufficio
di bando di gara;
Formazione
Predispone gli atti di impegno delle risorse;
Professionale
Predispone e stipula contratti/convenzioni con i beneficiari e i
soggetti attuatori;
Verifica che i dati inseriti dai beneficiari nel sistema informatizzato
di registrazione siano completi e aggiornati e assicura la
tracciabilit dei dati contabili relativi a ciascuna operazione;
Trasmette allAdG i dati monitoraggio finanziario, procedurale e
fisico secondo le scadenze istituzionali;
Verifica la completezza delle domande di rimborso;
Trasmette le domande di rimborso alla funzione di controllo;
Trasmette ai beneficiari le eventuali richieste di documentazione
integrativa derivanti dallesito delle verifiche della funzione di
controllo;
Trasmette i dati di progetto alla funzione di rendicontazione;
Alimenta il registro dei recuperi effettuati e degli importi in attesa
di recupero;
Comunica allAdG gli importi recuperati o in attesa di recupero o
revocati;
Trasmette allAdG le comunicazioni trimestrali sulle irregolarit
Verifica lo stato di attuazione degli interventi relativamente
allavanzamento fisico, finanziario e procedurale e rileva le
eventuali incongruenze;
Verifica la completezza e coerenza dei dati inseriti nel sistema;
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FUNZIONE

COMPITI

UFFICIO
RESPONSABIL
E

Elabora e trasmette allAdG il Rapporto annuale/finale di


esecuzione per gli interventi di propria competenza.
Effettua la verifica di legittimit formale delle domande di
rimborso;
Settore
Trasmette le domande di rimborso alla funzione di controllo;
Finanziario
Predispone le richieste di mandato di pagamento di acconti,
pagamenti intermedi e saldo sulla base degli esiti delle verifiche
dellufficio responsabile della funzione di controllo.
Raccoglie la documentazione necessaria per lelaborazione della Settore
certificazione delle spese allAdG;
Finanziario
Predispone la certificazione delle spese sostenute dallOI;
Trasmette allAdG la documentazione necessaria per il
successivo inoltro da parte dellAdC
della domanda di
pagamento alla CE;
Raccoglie la documentazione necessaria per leventuale controllo
dellAdA.
Verifiche amministrative su base documentale
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle
operazioni;
Elabora i dati monitoraggio finanziario, procedurale e fisico
secondo le scadenze istituzionali;
Verifica la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la
selezione del soggetto attuatore o del beneficiario;
Verifica il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi
richiesti per lavvio delloperazione;
Verifica la completezza e la coerenza della documentazione
giustificativa di spesa (comprendente fatture quietanzate o
documentazione contabile equivalente);
Verifica la conformit e la regolarit della realizzazione
delloperazione con quanto concordato nel contratto/convenzione
o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit;
Verifica la regolarit finanziaria delle domande di rimborso;
Redige la ceck-list sugli esiti della verifica documentale;
Trasmette la comunicazione dellavvenuto pagamento alla Settore
funzione di gestione;
Finanziario
Alimenta e aggiorna il sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle
operazioni( per la parte di competenza;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e
agli esiti delle verifiche documentali;
Trasmette gli esiti della verifica documentale allUfficio
responsabile della funzione di pagamento.
Verifiche in loco
Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da
verificare;
Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle spese da
sottoporre a controllo;
Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica;
Acquisisce il verbale del revisore sugli esiti della verifica in loco;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e
agli esiti delle verifiche in loco;
Trasmette gli esiti della verifica in loco allUfficio responsabile
della funzione di pagamento.

Pagamento

Rendicontazione

Controllo

Di seguito si riporta il numero di unit assegnate alle funzioni indicate:

N. 2 unit per la Funzione Programmazione;


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II

II

II

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N. 2 unit per la Funzione Gestione;

N. 1 unit per la Funzione Pagamento;

N. 2 unit per la Funzione Rendicontazione;

N. 2 unit per la Funzione Controllo e, su specifico incarico, personale della Polizia

provinciale.
Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Rieti, in qualit di O.I., formalizzata
mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, lO.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria in
conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e funzionale alle proprie specificit
organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo, conformemente a quanto stabilito dallAtto
di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance approvato con DGR 1029/2008, non
divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto prescritto dai Regolamenti (CE)
1083/06 e 1828/06. Inoltre lO.I. si atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e comunicher
qualsiasi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare lOI stabilisce, al proprio interno, modalit organizzative e
procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure elaborate dallO.I., conformemente a quelle predisposte
dallAdG nellambito del POR:
Procedura di selezione ed approvazione delle operazioni;
Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello);
Procedura di pagamento relativa al trattamento delle domande di rimborso e di pagamento ai
beneficiari.

Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni


Le procedure di selezione ed approvazione degli interventi cofinanziati dal POR, sono adottate dalla
Provincia di Rieti, nel rispetto delle disposizioni normative comunitarie e nazionali e dei criteri di
selezione approvati dal CdS in data 22.01.2008.
In particolare, responsabilit della Funzione Programmazione, facente capo al Settore III
Formazione Professionale, assicurare la corretta applicazione della regolamentazione in materia di
aiuti di stato, di appalti pubblici e il rispetto dei principi di pari opportunit e non discriminazione,
partenariato e coordinamento.

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Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:

Appalti pubblici di servizio;

Avvisi pubblici per il finanziamento di attivit in concessione;

Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese.

A prescindere dalla tipologia di procedura utilizzata, la struttura amministrativa responsabile della


Funzione Programmazione (Settore III Formazione Professionale) adotta come principi di indirizzo e
assicura come modalit operativa:

una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;

lo svolgimento di un attento processo di istruttoria amministrativa e tecnica;

una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate.

La Funzione Programmazione (Settore III Formazione Professionale), assicura la predisposizione


degli atti di approvazione della graduatoria (in caso di avviso pubblico) o di aggiudicazione della gara
(in caso di appalto pubblico) e la tempestiva comunicazione ai soggetti proponenti degli esiti positivi
e negativi, e provvede agli atti formali di concessione del finanziamento (convenzione, contratti, ecc.)
che devono prevedere il richiamo esplicito delle condizioni di finanziamento previste, degli obblighi in
materia di pubblicizzazione delle risorse FSE e della necessit di rispettare, nellattuazione del
progetto, le norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.

La Funzione Programmazione (Settore III Formazione Professionale) predispone, in allegato


allavviso pubblico, uno schema di convenzione che costituisce parte integrante dellavviso stesso, la
cui accettazione da parte del soggetto proponente rappresenta condizione per la partecipazione e
solleva le parti dalla successiva formalizzazione della convenzione medesima.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e che sono messe a disposizione delle
commissioni di valutazione nello svolgimento dei loro compiti.
LOI inoltre in funzione delle specificit progettuali e territoriali degli interventi, potr stabilire elementi
di valutazione di dettaglio comunque coerenti con i criteri di selezione approvati.
Al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit formative
- fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - in linea con il sistema di
accreditamento regionale e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. In
particolare, la nuova direttiva regionale, approvata con DGR 968/2007, che disciplina il sistema di
accreditamento nella regione Lazio, stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per

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laccesso alle procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti


(art. 1).
Per quanto riguarda la procedura degli appalti, anche nel rispetto di quanto previsto dal PET, lO.I. si
conforma alle norme in materia di appalti pubblici richiamate nel paragrafo 5.5 del POR FSE 20072013, nel rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia di appalti, ivi compresa la
giurisprudenza europea in materia ed, in particolare al D.Lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti
pubblici di lavori, servizi, forniture, e successive modifiche in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto pubblico di
servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte della Funzione Programmazione (Settore III Formazione
Professionale) e la pubblicazione del bando presso lAlbo Pretorio, su un quotidiano a tiratura
nazionale e sui siti internet www.formazione.rieti.it e www.provincia.rieti.it, ai fini del rispetto del
principio

di

informazione

accessibilit

ai

potenziali

beneficiari.

Conseguentemente

offerte/progetti/domande vengono elaborate e presentate agli uffici competenti che provvedono alla
loro registrazione.
La selezione delle offerte / progetti / domande demandata alla Commissione di valutazione,
appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellOrganismo, che:

verifica lesistenza dei requisiti formali per lammissibilit delle offerte/progetti/domande;

procede alla valutazione secondo i criteri specificati nel capitolato doneri/avviso.

Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lAmministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui
risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.

Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
la Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi / progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo i punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
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bozza di graduatoria. Tali documenti sono trasmessi alla funzione di programmazione


dellamministrazione che approva e pubblica lelenco dei progetti ammissibili e la graduatoria finale.

La Funzione Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale), pu richiedere ulteriori


informazioni e, verificata la correttezza e completezza dei dati richiesti, procede alla predisposizione
della determinazione di assegnazione del finanziamento e dellimpegno contabile degli importi
ammessi a finanziamento.
Ad intervenuto perfezionamento dellatto di impegno, la Funzione Gestione (Settore III Ufficio
Formazione Professionale), notifica lavvenuta approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori
mediante raccomandata A/R.
Nel caso di affidamenti diretti a enti/organismi strumentali della Provincia, la Funzione
Programmazione (Settore III Formazione Professionale) provvede, sulla base delle esigenze
rappresentate, ad elaborare documenti progettuali coerenti con gli obiettivi specifici previsti dal PET
e articolati con gli indicatori di fisici e finanziari nonch la definizione della convenzione specifica
necessaria per la regolazione dei rapporti tra lOI e lente/organismo strumentale.

Verifica delle operazioni


LOI adotta un sistema di controllo delle operazioni teso alla verifica delleffettiva e regolare
esecuzione delle operazioni, alla regolarit e completezza della documentazione trasmessa e
allammissibilit della spesa, nel rispetto delle disposizioni dei Regolamenti comunitari e delle
procedure adottate dallAdG.
Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, La Provincia di Rieti, adotta un sistema
di controllo delle operazioni finalizzato:

alla verifica delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni;

alla completezza della documentazione trasmessa;

allammissibilit della spesa.

Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.

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Tipologia controlli
Riferimenti Normativi

Oggetto della verifica

Fase della verifica


Documentali

Art. 60, lett. a) Reg.


(CE) 1083/2006

Modalit di
operazioni

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Rischio
di
cofinanziamento

delle

Avvio
operazioni

delle

doppio

Avvio
operazioni

delle

Fornitura di beni e/o servizi


secondo
la
decisione
di
approvazione del progetto

Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006

Spesa reale
progetto

Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Correttezza della domanda di


rimborso

Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni

Ammissibilit
della
spesa
secondo
la
normativa
comunitaria e nazionale

Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. d) Reg.


1083/2006

Sistema di contabilit separato e


codificazione contabile adeguata

Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. f) Reg.


1083/2006

Conservazione dei documenti


contabili
secondo
quanto
previsto dallart. 90 del Reg.
1083/2006

Fino al 3 anno
successivo
alla
chiusura del POR

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

selezione

In loco

inerente

al

In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:

le spese dichiarate siano reali;

i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione;

le domande di rimborso del beneficiario siano corrette;

le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali;

le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.

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Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Rieti, adotta procedure di verifica delle
operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:

verifiche documentali/amministrative su tutte le richieste di erogazione dellacconto e sulle


domande di rimborso. Per domanda di rimborso si intende linsieme della documentazione
presentata, secondo quanto previsto dal contratto, dalla concessione, dalla convenzione, dai
beneficiari e dai soggetti attuatori al fine dellottenimento del pagamento intermedio o del saldo
del progetto;

verifiche in loco di singole operazioni.

Conformemente ai disposti normativi richiamati, lOI, si avvale di propri strumenti di verifica delle
operazioni, prevedendo altres la conservazione della documentazione relativa a ciascun controllo e i
conseguenti risultati, nonch gli eventuali provvedimenti presi sulle irregolarit riscontrate
conformemente alle procedure adottate e alle indicazioni fornite dallAdG.66.
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso67
presentata dal beneficiario/aggiudicatario/attuatore, sulla base della documentazione amministrativa
e contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e, pertanto, si distinguono a
seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a conclusione di unoperazione.
In fase di avvio le verifiche sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:

la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la selezione del beneficiario;

la corretta applicazione della procedura di selezione utilizzata, con attenzione particolare ai


seguenti aspetti:

rispetto della normativa in materia di informazione, pubblicit e trasparenza, soprattutto


mediante la verifica, rispettivamente, degli atti di gara per la selezione dei soggetti
aggiudicatario, e degli avvisi pubblici per la selezione dei beneficiari;

sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;

idonea organizzazione delle attivit di valutazione e corretta applicazione dei criteri di


selezione adottati dal CdS;

66

Cfr. Reg. (CE) n. 1828/06 art. 13 par. 4


Le domande di rimborso sono rappresentate dalle certificazioni di spesa che periodicamente gli enti attuatori trasmettono allO.I.
corredate dalla documentazione giustificativa delle spese effettivamente sostenute.
67

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il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti per lavvio delloperazione. Tale


verifica prender in considerazione gli esiti dei controlli sulla completezza e conformit della
richiesta di erogazione dellacconto, rispetto a quanto previsto nel contratto/concessione.

Qualora sia prevista lerogazione di un anticipo, le verifiche sopraindicate sono propedeutiche


allerogazione dellanticipo stesso da parte dellufficio responsabile del pagamento.
Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e registrate in
apposite check list che saranno fornite dallAdG e concordate con le Province.
Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.

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O.I. Provincia di Rieti
Attivit

Funzione
Programmazione

Funzione
Gestione

Funzione Controlli

Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla Funzione
Controlli della
documentazione relativa
alla selezione e allavvio
dellintervento

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della legittimit


della procedura adottata per
la selezione del soggetto
attautore.

Registrazione esiti e stampa


check list

Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Ricezione richiesta
chiarimenti

Verifica della corretta


applicazione della
procedura di selezione
prescelta e del rispetto delle
normativa sulla pubblicit
Registrazione esiti e stampa
check list

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Ricezione richiesta
chiarimenti

Verifica del rispetto degli


adempimenti per lavvio
delle attivit

Check
list

Verifica
Esito
negativo

Registrazione esiti e stampa


check list

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria

Convalida richiesta anticipo

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Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list

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In fase di realizzazione, le verifiche amministrative hanno ad oggetto la domanda di rimborso del


beneficiario/soggetto attuatore e le rendicontazioni di spesa che la accompagnano e riguardano:

la completezza e la coerenza della documentazione giustificativa di spesa (comprendente


fatture quietanzate o documentazione contabile equivalente);

la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con quanto concordato nel


contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit rispetto
a:
-

lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta


sulla base di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare
dappalto) o di relazioni delle attivit svolte (nel caso di avvisi),

ladeguatezza degli output/prodotti/servizi forniti;

la regolarit finanziaria della domanda di rimborso, ovvero lammissibilit delle spese


mediante verifica dei seguenti principali aspetti:
-

la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa68 dal punto


di vista normativo,

il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla


normativa comunitaria e nazionale,

la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,

il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,

lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.

Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento
proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.
In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:

presentazione del rendiconto da parte dellente attuatore;

certificazione del rendiconto da parte di un revisore nominato dallAdG 69;

notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;

presentazione della domanda di saldo da parte dellente attuatore;

erogazione del saldo finale.

68

La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso, stabilita dallO.I. in funzione
delle diverse tipologie di affidamento (es. avviso pubblico e gara dappalto) e portata a conoscenza del beneficiario/aggiudicatario
contestualmente alla informazione riguardante il finanziamento del progetto presentato.
Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori
(come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi per attivit in concessione) mediante
presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
69
Come previsto dallart. 28 della LR 23 del 1992.

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La verifica amministrativa su base documentale in fase di conclusione quindi rappresentata dalla


attivit preparatoria della verifica in loco finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da parte di
un revisore contabile (si veda punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale della
domanda di saldo.
Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.

O.I. Provincia di Rieti

Soggetto attuatore/

Attivit
Funzione
gestione

Funzione Controlli

Beneficiario

Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
Funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio

Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/conveznione

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check list

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Verifica

Verifica della della


regolarit finanziaria
della domanda di
rimborso

Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

Ricezione richiesta
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

203/273

Ricezione richiesta
chiarimenti

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Verifiche in loco
Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la responsabilit della
funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del rapporto convenzionale
con il beneficiario finale. Tali verifiche seguono la procedura di seguito descritta70:

acquisizione del rendiconto e nomina del revisore;

visita in loco;

formalizzazione degli esiti della verifica.

Svolgimento di attivit propedeutiche alla visita in loco


Al termine delle attivit progettuali ed entro i termini fissati dalla normativa regionale, il
beneficiario/soggetto attuatore trasmetter il rendiconto finale delle spese sostenute. La funzione
Controllo, verificata la conformit formale del rendiconto, provveder al caricamento del rendiconto
finale sul sistema informativo. LAdG, in funzione dellordine cronologico dei rendiconti pervenuti,
provvede quindi alla nomina del revisore incaricato della verifica in loco e della certificazione del
rendiconto, dandone comunicazione allO.I. e, per il tramite di questo, al beneficiario/soggetto
attuatore.
Preventivamente allo svolgimento delle verifiche, lO.I. procede mediante i seguenti step:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

individuazione, per ciascuna operazione, dellelenco delle spese da sottoporre a controllo;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Realizzazione della visita in loco


Secondo il calendario degli incontri preventivamente concordato, il personale responsabile dei
controlli si reca nella sede del beneficiario/aggiudicatario ed esegue i controlli al fine di accertare, in
via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario/aggiudicatario selezionato;

la fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento / concessione;

lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);

70

Cfr. art. 28 della LR 23 del 1992.

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la sussistenza e corretta archiviazione presso la sede del beneficiario/aggiudicatario di tutta la


documentazione amministrativo-contabile che, in caso di avvisi, deve essere disponibile in
originale;

la verifica di conformit e ammissibilit dei giustificativi di spesa a supporto delle


rendicontazioni di spesa elaborate e trasmesse allO.I. (nel caso degli avvisi);
la sussistenza di una contabilit separata relativa alle spese sostenute nellambito

delloperazione cofinanziata.
Formalizzazione degli esiti della verifica
Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo.
Le Check list, da utilizzare per le suddette verifiche e per consentire il caricamento degli esiti sul
Sistema informativo, saranno fornite dalla ADG e concordate con gli organismi intermedi.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/aggiudicatario che ha la possibilit di presentare
le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento
delle criticit riscontrate, la struttura responsabile della funzione di controllo trasmette il fascicolo alla
Funzione Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale), che dispone il recupero degli
eventuali importi gi erogati e d comunicazione al beneficiario/aggiudicatario dei termini per il
recupero delle somme.
Le irregolarit accertate vengono trasmesse allAdG dalla Funzione Gestione (Settore III Ufficio
Formazione Professionale) per il successivo inoltro delle comunicazioni trimestrali previste dalla
normativa comunitaria e nazionale.

Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso


Il trattamento delle domande di rimborso presentate dal beneficiario/aggiudicatario/attuatore prevede
due fasi principali:

il ricevimento, la verifica e la convalida delle domande di rimborso;

lautorizzazione,

lesecuzione

beneficiario/aggiudicatario.

71

liscrizione

71

Cfr. art. 22 lettera d Reg. (CE) n. 1828/06

205/273

nei

conti

dei

pagamenti

al

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Le modalit di rendicontazione e rimborso delle spese e i termini di trasmissione delle domande di


rimborso sono stabiliti dallO.I., nel rispetto delle indicazioni fornite dallAdG, e formalizzati
nellaccordo stipulato con il beneficiario/aggiudicatario/attuatore.
Il

processo

ha,

pertanto,

inizio

con

la

presentazione

della

richiesta

da

parte

del

beneficiario/aggiudicatario che trasmette allO.I., secondo la fase del ciclo di vita del progetto:

In fase di avvio, la richiesta di un acconto/anticipo;

In fase di realizzazione, la domanda di rimborso delle spese sostenute per la realizzazione


dellintervento, ai fini dellerogazione dei pagamenti intermedi;

In fase di conclusione, la domanda di erogazione del saldo.

A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari/attuatori in funzione della tipologia di macroprocesso e
dello strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)72.

Fase

Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi
a titolarit

Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Conclusione
(Saldo)

Richiesta di erogazione dellacconto


Fideiussione
Fattura
Stato Avanzamento lavori
Fideiussione
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)

72

A regia
---

---

---

Si veda anche, per la distinzione tra operazioni a regia e a titolarit, il documento Le linee guida sui sistemi di gestione e
controllo per la programmazione 2007/20013 dell IGRUE del 19/04/2007, par. 3.4.2.

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Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)

Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Conclusione
(Saldo)

Fase

Documentazione di avvio attivit


(dichiarazione di avvio, accettazione
della convenzione, registri, ecc.)
Richiesta di erogazione dellanticipo
Fideiussione
Relazione sullattivit svolta
Fideiussione
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco dettagliato
dei giustificativi registrato nel Sistema
informativo gestionale)

Documentazione di avvio attivit


(dichiarazione di avvio, accettazione
della convenzione, registri, ecc.)
Richiesta di erogazione dellanticipo
Fideiussione
Relazione sullattivit svolta
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)

Relazione sullattivit svolta


Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

Relazione sullattivit svolta


Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit

Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Conclusione
(Saldo)

Fase

A regia

a regia

Richiesta di erogazione dellanticipo


Domanda di iscrizione
Eventuale Fideiussione
Relazione sullattivit svolta
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco dettagliato
dei giustificativi registrato nel Sistema
informativo gestionale)

Richiesta di erogazione dellanticipo


Domanda di iscrizione
Eventuale Fideiussione
Relazione sullattivit svolta
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)

Relazione sullattivit svolta


Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

Relazione sullattivit svolta


Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit

A regia

Avvio
(Anticipo/acconto)

Richiesta di erogazione dellanticipo


Eventuale Fideiussione

Richiesta di erogazione dellanticipo


Eventuale Fideiussione

Realizzazione
(Pagamento
intermedio)

Domanda di rimborso
Eventuale Fideiussione
Giustificativi di spesa (elenco dettagliato
dei giustificativi registrato nel Sistema
informativo gestionale)

Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)

Conclusione
(Saldo)

Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute

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Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti in presenza affidamenti diretti enti/organismi
strumentali della Provincia

Fase
1. Avvio
(Anticipo/acconto)

Richiesta di erogazione dellanticipo


Fattura o documento equivalente

2.

Attestazione dellattivit svolta


Richiesta di erogazione del pagamento intermedio
Stato Avanzamento lavori
Giustificativi di spesa
Fattura o documento equivalente
Attestazione dellattivit svolta
Richiesta di erogazione del saldo
Stato Avanzamento lavori
Giustificativi di spesa
Fattura o documento equivalente

Realiz

zazione
(Pagamento
intermedio)
3.

Conclu

sione
(Saldo)

Pervenuta allO.I. la richiesta di acconto/anticipo o la domanda di rimborso, vengono svolte,


preventivamente allerogazione del finanziamento, le opportune verifiche sia da parte della Funzione
Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale), che da parte della Funzione Controllo
(Settore II Finanziario).
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, che sulla base della tipologia di
affidamento e di alcune specifiche tipologie di operazione identifica alcuni documenti giustificativi di
spesa che il beneficiario/aggiudicatario/attuatore presenta a supporto della richiesta di rimborso.
Tipologia di affidamento

Documento giustificativo di spesa

Appalto pubblico di servizio


Avviso pubblico

Fattura

Attivit in concessione
Tipologia di operazione
Assegnazione di Voucher diretto a
singoli destinatari
Affidamento incarico professionale con P. Iva
Affidamento incarico professionale senza P. Iva
Affidamento diretto a enti/organismi strumentali della Provincia

Per

ciascuna

fase

sopra

citata,

ai

fini

della

Ricevuta fuori campo di applicazione


73
IVA , Buste paga, fatture quietanzate e
altra documentazione giustificativa di
spesa a supporto della domanda di
rimborso
Tasse di iscrizione, ricevute di
pagamento, richiesta di rimborso
Fattura
Nota debito
Buste paga, fatture quietanzate e altra
documentazione giustificativa di spesa a
supporto della domanda di rimborso
Nota debito

convalida

delle

richieste

di

erogazione

dellacconto/anticipo e delle domande di rimborso, la Funzione Gestione (Settore III Ufficio


Formazione Professionale) provvede alla verifica formale della domanda di rimborso in relazione a:

il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;

73

Ai sensi dellart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972

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la completezza e la correttezza formale della documentazione presentata rispetto a quanto


previsto dal contratto e dallofferta tecnica ed economica/dal Piano di attivit.

La Funzione Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale), eseguiti i controlli amministrativi
e compilata la check list, provvede quindi a trasferire la documentazione esaminata, insieme agli esiti
della verifica di conformit formale, alla Funzione Controllo (Settore II Finanziario) ai fini
dellespletamento delle verifiche amministrative di competenza.
In seguito al controllo documentale e amministrativo sulle domande di rimborso:

in caso di esito positivo viene compilata la Nota di Liquidazione e trasmessa allUfficio


Ragioneria che provvede allemissione del mandato di pagamento allUfficio Tesoreria della
Provincia per lerogazione del finanziamento al beneficiario/aggiudicatario/attuatore;

in caso di esito negativo, la procedura di pagamento sospesa e le anomalie

segnalate alla Funzione Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale) per le
opportune misure correttive da intraprendere, secondo la normativa nazionale e regionale di
riferimento.
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la Funzione Controllo (Settore II
Finanziario) monitora liter di pagamento: dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione
al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario/attuatore, conformemente a quanto
disposto dallart. 13, lett. B), del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel
Sistema informativo SI_MON.
Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I., ai fini della predisposizione della
Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese e trasmette
allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla
dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di
competenza, per la successiva trasmissione della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SI_MON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.

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3.7 Organizzazione dellOrganismo intermedio Provincia di Viterbo


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit
La Provincia di Viterbo dotata di una struttura organizzativa interna sulla base di quanto previsto
dallart. 58 lettera b) del Reg. (CE) n. 1083/06 approvata con deliberazione della G.P. 187 del 6
giugno 2008 e s.m.i.
Le funzioni attribuite allO.I. sono individuate nelle funzioni di programmazione, gestione, controllo di
I livello, di pagamento e di rendicontazione allAdG ai fini della successiva raccolta e trasmissione
delle spese allAdC responsabile della certificazione di spesa alla CE.
Il processo organizzativo ha, pertanto, seguito i seguenti step principali:

definizione delle funzioni;

identificazione delle attivit facenti capo alle funzioni identificate;

attribuzione delle funzioni a uffici e/o soggetti funzionalmente indipendenti.

Di seguito si rappresenta una sintesi dellarticolazione organizzativa adottata.


Fig. 1 Articolazione delle funzioni allinterno della Provincia di Viterbo

Se

ORGANISMO INTERMEDIO
PROVINCIA DI VITERBO

PROGRAMMAZIONE

GESTIONE

Settore
Formazione Professionale
Politiche Attive
per il Lavoro e Politiche
Sociali - Gestione FSE

PAGAMENTO

Settore
Finanziario

210/273

CONTROLLO
Verifiche in fase di
avvio e in loco

CONTROLLO
Verifiche in fase di
realizzazione e
finale

RENDICONTAZIONE

Segreteria Generale

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Fig. 2 Struttura organizzativa dellOrganismo Intermedio


GIUNTA PROVINCIALE DI VITERBO
(Presidenza)

Settore
Formazione Professionale
Politiche Attive per il Lavoro e
Politiche Sociali - Gestione FSE

Settore
Finanziario

Segreteria
Generale

Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I.
deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e
per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.

FUNZIONE

COMPITI

Programmazione

Gestione ed
attuazione interventi
/ Gestione amm.va e
contabile

Definisce le linee programmatiche ed attuative per gli interventi di


propria competenza;
Stabilisce la programmazione operativa degli interventi attraverso
la definizione dei contributi e degli aggiornamenti del PET;
Informa il CdS degli esiti della verifica sulla conformit delle
operazioni avviate prima dell'approvazione dei criteri di selezione;
Predispone gli avvisi pubblici e i bandi di gara e provvede alla loro
pubblicizzazione;
Nomina le commissioni di valutazione dellammissibilit dei
progetti ;
Elabora le griglie di valutazione, secondo la tipologia di selezione e
conformemente ai criteri di selezione approvati dal CdS;
Gestisce il procedimento di selezione delle operazioni;
Trasmette la documentazione relativa agli esiti della selezione alla
funzione di gestione
Programma le attivit in house
Predispone e aggiorna il documento descrittivo del sistema di
gestione e controllo per gli interventi di propria competenza
Elabora una pista di controllo adeguata alla sorveglianza degli
interventi di propria competenza nel rispetto del principio di sana
gestione finanziaria;
Gestisce i rapporti con lAdG, con particolare riguardo alla
trasmissione delle informazioni previste dalla normativa
Predispone e aggiorna gli atti di approvazione della graduatoria a
seguito di avvisi pubblici o di aggiudicazione della gara a seguito di
bando di gara
Predispone gli atti di impegno delle risorse
Predispone e stipula contratti/convenzioni con i beneficiari e i
soggetti attuatori;
Alimenta e aggiorna il Sistema informativo ai fini del monitoraggio
dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni
Verifica che i dati inseriti dai beneficiari nel sistema informatizzato
di registrazione siano completi e aggiornati e assicura la
tracciabilit dei dati contabili relativi a ciascuna operazione
Elabora e trasmette allAdG i dati di monitoraggio finanziario,
procedurale e fisico secondo e scadenze istituzionali
Verifica la completezza formale/ documentale delle domande di
rimborso
Trasmette le domande di rimborso alla funzione di
controllo/pagamento

211/273

settore
RESPONSABILE

Settore
Formazione
Professionale
Politiche del
Lavoro e Politiche
Sociali Gestione
FSE

Settore
Formazione
Professionale
Politiche del
Lavoro e Politiche
Sociali Gestione
FSE

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Documento descrittivo del Sistema di Gestione e Controllo


POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
FUNZIONE

COMPITI

Controllo
Verifiche in fase di
avvio

Controllo:
Verifiche e
controlli in itinere

settore
RESPONSABILE

Trasmette ai beneficiari le eventuali richieste di documentazione


integrativa derivanti dallesito delle verifiche della funzione di
controllo
Trasmette i dati di progetto alla funzione di rendicontazione
Alimenta il registro dei recuperi effettuati e degli importi in attesa di
recupero
Comunica allAdG gli importi recuperati o in attesa di recupero o
revocati.
Trasmette allAdG le comunicazioni trimestrali sulle irregolarit
Verifica lo stato di attuazione degli interventi relativamente
allavanzamento fisico, finanziario e procedurale e rileva le
eventuali incongruenze
Verifica la completezza e coerenza dei dati inseriti nel sistema
Elabora e trasmette allAdG il Rapporto annuale/finale di
esecuzione per gli interventi di propria competenza
Verifica lo stato di attuazione delle attivit a bando ed in house
Avvia lattuazione e monitora le attivit a gestione in house;

Verifiche amministrative su base documentale


Verifica la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la
selezione del soggetto attuatore o del beneficiario

Verifica il
rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi
richiesti per lavvio delloperazione
Verifica la completezza e la coerenza della documentazione
giustificativa di spesa (comprendente fatture quietanzate o
documentazione contabile equivalente)

Verifica la conformit e la regolarit della realizzazione


delloperazione con quanto concordato nel contratto/convenzione o
altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit

Redige la check-list sugli esiti della verifica documentale

Trasmette gli esiti della verifica documentale allUfficio responsabile


della funzione di gestione ed attuazione interventi e di pagamento

Verifiche in loco
Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da
verificare
Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle spese da
sottoporre a controllo
Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica in loco
Acquisisce il verbale del revisore sugli esiti della verifica in loco

Alimenta e aggiorna il Sistema informativo in merito alloggetto e


agli esiti delle verifiche in loco

Trasmette gli esiti della verifica in loco allUfficio responsabile della


funzione di gestione ed attuazione interventi e di pagamento

Segreteria
Generale
Ufficio
ispettivo
verifiche e
controlli in
itinere

Segreteria
Generale
Ufficio
ispettivo
verifiche e
controlli in
itinere

Controllo
Verifiche in fase di
realizzazione e
conclusive

Pagamento

Effettua la verifica di legittimit contabile/finanziaria/amministrativa


delle domande di rimborso;

Trasmette le domande di rimborso, verificate attraverso apposita


Check list alla funzione di gestione per la definitiva predisposizione
delle richieste di mandato di pagamento di acconti, pagamenti
intermedi e saldo.

Verifica la regolarit finanziaria delle domande di rimborso

Trasmette la comunicazione dellavvenuto pagamento alla funzione


di gestione

Alimenta e aggiorna il sistema informativo ai fini del monitoraggio


dellavanzamento finanziario, procedurale e fisico delle operazioni
(per la parte di competenza)

Procede alleffettivo pagamento delle domande di rimborso dopo


lavvenuta verifica e controllo amministrativo contabile con esito
positivo effettuata dal Servizio di controllo di primo livello.

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Segreteria
Generale

Settore
Finanziario

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
FUNZIONE

COMPITI

Rendicontazione

Raccoglie la documentazione necessaria per lelaborazione della


certificazione delle spese allAdG;
Predispone la certificazione delle spese sostenute dallOI;
Trasmette allAdG la documentazione necessaria per il successivo
inoltro da parte dellAdC della domanda di pagamento alla CE;
Raccoglie la documentazione necessaria per leventuale controllo
dellAdA.

settore
RESPONSABILE

Segreteria
Generale

Di seguito si riporta il numero di unit assegnate alle funzioni indicate:

N. 20 unit per la funzione di programmazione e gestione


N. 2 unit per la funzione di pagamento e rendicontazione;
N. 2 unit per la funzione di controllo;

Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Viterbo in qualit di O.I., verr
formalizzata mediante atti di organizzazione dirigenziali ed eventuali ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, ciascun O.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria
in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e funzionale alle proprie specificit
organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo degli O.I., conformemente a quanto stabilito
dallAtto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance approvato con DGR 1029/2008,
non divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto prescritto dai Regolamenti
(CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre lO.I. si atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e
comunicher qualsiaisi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare ciascun organismo intermedio stabilisce, al proprio interno,
modalit organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure elaborate dallO.I., conformemente a quelle predisposte
dallAdG nellambito del POR:

Procedura di selezione ed approvazione delle operazioni;

Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello);

Procedura di pagamento. relativa al trattamento delle domande di rimborso e di pagamento ai


beneficiari.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni


Le procedure di selezione ed approvazione degli interventi cofinanziati dal POR, sono adottate dalla
Provincia di Viterbo nel rispetto delle disposizioni normative comunitarie e nazionali e dei criteri di
selezione approvati dal CdS in data 22.01.2008.
In particolare, responsabilit della funzione di programmazione dellO.I. assicurare la corretta
applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di stato, di appalti pubblici e il rispetto dei
principi di pari opportunit e non discriminazione, partenariato e coordinamento.
Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:

Appalti pubblici di servizio;

Avvisi pubblici per il finanziamento di attivit in concessione;

Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese;

Programmazione ed assegnazione di attivit in house.

A prescindere dalla tipologia di procedura utilizzata, la struttura amministrativa responsabile della


funzione programmazione della Provincia di Viterbo adotta come principi di indirizzo e assicura come
modalit operativa:

una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;

lo svolgimento di un attento processo di istruttoria amministrativa e tecnica;

una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate;

la trasmissione della documentazione relativa agli esiti della selezione alla funzione di
gestione;

Lassistenza tecnica allavvio delle attivit in house

, inoltre, compito della funzione di gestione assicurare la predisposizione degli atti di


approvazione della graduatoria (in caso di avviso pubblico) o di aggiudicazione della gara (in caso di
appalto pubblico) e la tempestiva comunicazione ai soggetti proponenti degli esiti positivi e negativi,
e prevedere negli atti formali di concessione del finanziamento (convenzione, contratti, ecc.) il
richiamo esplicito delle condizioni di finanziamento previste, degli obblighi in materia di
pubblicizzazione delle risorse FSE e della necessit di rispettare, nellattuazione del progetto, le
norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
LO.I. predispone, in allegato e parte integrante di ogni avviso pubblico, uno schema di convenzione
tipo che lEnte affidatario deve accettare preventivamente attraverso dichiarazione specifica allegata

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

alla richiesta di finanziamento, sollevando il tal modo le parti da una successiva sottoscrizione. Tale
accettazione rappresenta condizione per la partecipazione alle procedure di gara.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e

che sono messe a disposizione delle

commissioni di valutazione nello svolgimento dei loro compiti.


La Provincia di Viterbo inoltre, in funzione delle specificit progettuali e territoriali degli interventi,
potr stabilire elementi di valutazione di dettaglio comunque coerenti con i criteri di selezione
approvati.
La Provincia di Viterbo ricorre, al fine anche di garantire la trasparenza e chiarire le disposizioni
applicabili alla gestione dei programmi operativi, sempre a procedure aperte per la selezione dei
progetti fatta eccezione per la gestione diretta attraverso le proprie sedi formative/ gestionali.
Al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit formative
- fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - in linea con il sistema di
accreditamento regionale e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. In
particolare, la nuova direttiva regionale, approvata con DGR 968/2007, che disciplina il sistema di
accreditamento nella regione Lazio, stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per
laccesso alle procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti
(art. 1).
Per quanto riguarda la procedura degli appalti, anche nel rispetto di quanto previsto dal PET, lO.I. si
conforma alle norme in materia di appalti pubblici richiamate nel paragrafo 5.5 del POR FSE 20072013, nel rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia di appalti, ivi compresa la
giurisprudenza europea in materia ed, in particolare al D.Lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti
pubblici di lavori, servizi, forniture, e successive modifiche in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto
pubblico di servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte dellufficio responsabile della funzione di programmazione dellO.I. e
la pubblicazione del bando allalbo pretorio o sul sito internet della Provincia di Viterbo (
www.provincia.vt.it ) ai fini del rispetto del principio di informazione e accessibilit ai potenziali
beneficiari. Conseguentemente offerte/progetti/domande vengono elaborate e presentate agli uffici
competenti che provvedono alla loro registrazione.
La selezione delle offerte / progetti / domande demandata alla commissione di valutazione,
appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellO.I., che:

verifica lesistenza dei requisiti formali per lammissibilit alla valutazione di merito delle
offerte/progetti/domande;

procede alla valutazione secondo i criteri specificati nel capitolato doneri/avviso.


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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza, la Provincia di
Viterbo (funzione gestione) procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone
tempestiva

comunicazione

ai

soggetti

concorrenti,

provvede

alla

pubblicazione

della

comunicazione sui risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n.
163/2006 e successive rettifiche ed integrazioni.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lO.I. procede alla stipula del
contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento interno.

Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
la Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi / progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi in base ai criteri descritti e pubblicati nellavviso pubblico. La
commissione procede quindi alla stesura del verbale e della bozza di graduatoria. Tali documenti
sono trasmessi alla funzione di programmazione dellO.I. che approva e pubblica lelenco dei progetti
ammissibili e la graduatoria finale per un periodo minimo di 10 giorni.
Lamministrazione (funzione di gestione), pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata la
correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e
allimpegno contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto di impegno finanziario lO.I. (funzione di gestione), notifica lavvenuta
approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante raccomandata A/R o raccomandata a
mano al responsabile legale dellEnte o suo delegato.
Verifica delle operazioni
La Provincia di Viterbo adotta un sistema di controllo delle operazioni teso alla verifica delleffettiva e
regolare esecuzione delle operazioni, alla regolarit e completezza della documentazione trasmessa
e allammissibilit della spesa, nel rispetto delle disposizioni dei Regolamenti comunitari e delle
procedure adottate dallAdG.
Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, La Provincia di Viterbo, adotta un
sistema di controllo delle operazioni finalizzato:

alla verifica delleffettiva e regolare esecuzione delle operazioni;

alla completezza della documentazione trasmessa;


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allammissibilit della spesa.

Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi

Oggetto della verifica

Fase della
verifica

Tipologia controlli
Documentali

In loco

Art. 60, lett. a) Reg.


(CE) 1083/2006

Modalit di selezione delle


operazioni

Avvio delle
operazioni

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Rischio di doppio
cofinanziamento

Avvio delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Fornitura di beni e/o servizi


secondo la decisione di
approvazione del progetto

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006

Spesa reale e inerente al


progetto

Art. 13 par. 2 Reg.


1828/2006

Correttezza della domanda di


rimborso

Art. 60, lett. b) Reg.


1083/2006
Art. 13 par. 2 Reg.
1828/2006

Ammissibilit della spesa


secondo la normativa
comunitaria e nazionale

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Sistema di contabilit separato


e codificazione contabile
adeguata
Conservazione dei documenti
contabili secondo quanto
previsto dallart. 90 del Reg.
1083/2006

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

Fino al 3 anno
successivo alla
chiusura del POR

Art. 60, lett. d) Reg.


1083/2006
Art. 60, lett. f) Reg.
1083/2006

Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni

In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:

le spese dichiarate siano reali;

i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione;

le domande di rimborso del beneficiario siano corrette;

le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali;

le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.

Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Viterbo, adotta procedure di verifica delle
operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:

verifiche documentali/amministrative su tutte le richieste di erogazione dellacconto e sulle


domande di rimborso. Per domanda di rimborso si intende linsieme della documentazione
presentata, secondo quanto previsto dal contratto o dalla concessione, dai beneficiari e dai
soggetti attuatori al fine dellottenimento del pagamento intermedio o del saldo del progetto;
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

verifiche in loco di singole operazioni.

Conformemente ai disposti normativi richiamati, la Provincia di Viterbo, si avvale di propri strumenti


di verifica delle operazioni, prevedendo altres la conservazione della documentazione relativa a
ciascun controllo e i conseguenti risultati, nonch gli eventuali provvedimenti presi sulle irregolarit
riscontrate conformemente alle procedure adottate e alle indicazioni fornite dallAdG.74.
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso75
presentata dal beneficiario/aggiudicatario, sulla base della documentazione amministrativa e
contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e, pertanto, si distinguono a
seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a conclusione di unoperazione.

In fase di avvio le verifiche sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:

la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la selezione del beneficiario;

la corretta applicazione della procedura di selezione utilizzata, con attenzione particolare ai


seguenti aspetti:
-

rispetto della normativa in materia di informazione, pubblicit e trasparenza, soprattutto


mediante la verifica, rispettivamente, degli atti di gara per la selezione dei soggetti
aggiudicatario, e degli avvisi pubblici per la selezione dei beneficiari;

sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte (attraverso
il Settore Affari Generali- Ufficio protocollo, nel caso di bandi di gara, e delle proposte
progettuali, nel caso degli avvisi;

idonea organizzazione delle attivit di valutazione e corretta applicazione dei criteri di


selezione adottati dal CdS;

il rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi richiesti per lavvio delloperazione. Tale


verifica prender in considerazione gli esiti dei controlli sulla completezza e conformit della
richiesta di erogazione dellacconto, rispetto a quanto previsto nel contratto/concessione

Qualora sia prevista lerogazione di un anticipo, le verifiche sopraindicate sono propedeutiche


allerogazione dellanticipo stesso da parte dellufficio responsabile del pagamento.
Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e registrate in
apposite check list che saranno fornite dallAdG e concordate con le Province.
Si riporta di seguito il digramma della procedura adottata

74

Cfr. Reg. (CE) n. 1828/06 art. 13 par. 4


Le domande di rimborso sono rappresentate dalle certificazioni di spesa che periodicamente gli enti attuatori trasmettono
allO.I. corredate dalla documentazione giustificativa delle spese effettivamente sostenute.
75

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione
O.I. Provincia di Viterbo
Attivit

Funzione
Programmazione

Funzione
Gestione

Funzione Controlli

Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla Funzione
Controlli della
documentazione relativa
alla selezione e allavvio
dellintervento

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della legittimit


della procedura adottata per
la selezione del soggetto
attautore.

Registrazione esiti e stampa


check list

Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Ricezione richiesta
chiarimenti

Verifica della corretta


applicazione della
procedura di selezione
prescelta e del rispetto delle
normativa sulla pubblicit
Registrazione esiti e stampa
check list

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Ricezione richiesta
chiarimenti

Verifica del rispetto degli


adempimenti per lavvio
delle attivit

Check
list

Verifica
Esito
negativo

Registrazione esiti e stampa


check list

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria

Convalida richiesta anticipo

Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list

In fase di realizzazione, le verifiche amministrative hanno ad oggetto la domanda di rimborso del


beneficiario/soggetto attuatore e le rendicontazioni di spesa che la accompagnano e riguardano:
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

la completezza e la coerenza della documentazione giustificativa di spesa (comprendente fatture


quietanzate o documentazione contabile equivalente);

la conformit e la regolarit della realizzazione delloperazione con quanto concordato nel


contratto/convenzione o altro documento negoziale e/o di pianificazione delle attivit rispetto a:
lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di
relazioni delle attivit svolte (nel caso di avvisi),
ladeguatezza degli output/prodotti/servizi forniti;

la regolarit finanziaria della domanda di rimborso, ovvero lammissibilit delle spese mediante
verifica dei seguenti principali aspetti:
la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa76 dal punto di vista
normativo,
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,
la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,
il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,
lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.

Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento
proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.

In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:

presentazione del rendiconto da parte dellente attuatore;

certificazione del rendiconto da parte di un revisore nominato dallAdG 77;

notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;

presentazione della domanda di saldo da parte dellente attuatore;

erogazione del saldo finale.

La verifica amministrativa su base documentale in fase di conclusione quindi rappresentata dalla


attivit preparatoria della verifica in loco finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da parte di

76

La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso, stabilita dallO.I. in
funzione delle diverse tipologie di affidamento (es. avviso pubblico e gara dappalto) e portata a conoscenza del
beneficiario/aggiudicatario contestualmente alla informazione riguardante il finanziamento del progetto presentato.
Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori
(come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi per attivit in
concessione) mediante presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
77
Come previsto dallart. 28 della LR 23 del 1992.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

un revisore contabile (si veda punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale della
domanda di saldo.
Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.

O.I. Provincia di Viterbo

Soggetto attuatore/

Attivit
Funzione
gestione

Funzione Controlli

Beneficiario

Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
Funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio

Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list

Raccolta ed invio
documentazione

Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/conveznione

Verifica
Esito
negativo

Esito
positivo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check list

Check list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Verifica

Verifica della della


regolarit finanziaria
della domanda di
rimborso

Esito
positivo

Esito
negativo

Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti

Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list

Eventuale richiesta di
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

Ricezione richiesta
chiarimenti

Check
list

Elaborazione
richiesta
chiarimenti

Convalida domanda di
rimborso

Verifiche in loco

221/273

Ricezione richiesta
chiarimenti

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la responsabilit della
funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del rapporto convenzionale
con il beneficiario finale. Tali verifiche seguono la procedura di seguito descritta78:

acquisizione del rendiconto e nomina del revisore

visita in loco;

formalizzazione degli esiti della verifica.

Svolgimento di attivit propedeutiche alla visita in loco


Al termine delle attivit progettuali ed entro i termini fissati dalla normativa regionale, il
beneficiario/soggetto attuatore trasmetter il rendiconto finale delle spese sostenute. La funzione
Controllo, verificata la conformit formale del rendiconto, provveder al caricamento del rendiconto
finale sul sistema informativo. LAdG, in funzione dellordine cronologico dei rendiconti pervenuti,
provvede quindi alla nomina del revisore incaricato della verifica in loco e della certificazione del
rendiconto, dandone comunicazione allO.I. e, per il tramite di questo, al beneficiario/soggetto
attuatore.
Preventivamente allo svolgimento delle verifiche, lO.I. procede mediante i seguenti step:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

individuazione, per ciascuna operazione, dellelenco delle spese da sottoporre a controllo;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Realizzazione della visita in loco


Secondo il calendario degli incontri preventivamente concordato, il personale responsabile dei
controlli si reca nella sede del beneficiario/aggiudicatario ed esegue i controlli al fine di accertare, in
via principale:

lesistenza e operativit del beneficiario/aggiudicatario selezionato;

la fornitura del prodotto/servizio reso rispetto agli atti di affidamento / concessione;

lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);

la sussistenza e corretta archiviazione presso la sede del beneficiario/aggiudicatario di tutta la


documentazione amministrativo-contabile che, in caso di avvisi, deve essere disponibile in
originale;

78

Cfr. art. 28 della LR 23 del 1992.

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la verifica di conformit e ammissibilit dei giustificativi di spesa a supporto delle


rendicontazioni di spesa elaborate e trasmesse allO.I. (nel caso degli avvisi);

la sussistenza di una contabilit separata relativa alle spese sostenute nellambito


delloperazione cofinanziata.

Formalizzazione degli esiti della verifica


Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo.
Le Check list, da utilizzare per le suddette verifiche e per consentire il caricamento degli esiti sul
Sistema informativo, saranno fornite dalla ADG e concordate con gli organismi intermedi.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/aggiudicatario che ha la possibilit di presentare
le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento
delle criticit riscontrate, la struttura responsabile della funzione di controllo trasmette il fascicolo alla
funzione di gestione, che dispone il recupero degli eventuali importi gi erogati e d comunicazione
al beneficiario/aggiudicatario dei termini per il recupero delle somme.
Le irregolarit accertate vengono trasmesse allAdG dalla funzione di gestione per il successivo
inoltro delle comunicazioni trimestrali previste dalla normativa comunitaria e nazionale.
Per il diagramma relativo alla revisione dei rendiconti si rimanda al par. 2.2.4.4.
Verifiche didattico amministrative realizzate dal revisore nominato dallAdG (in itinere)
Le verifiche in itinere a campione di carattere didattico-amministrativo, anche per le operazioni
attuate dalla Provincia, vengono realizzate da parte di un revisore incaricato dallAdG, ferma
restando la responsabilit della funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione
titolare del rapporto convenzionale con il beneficiario finale. Le verifiche vengono realizzate sul
campione di operazioni estratte dalla struttura amministrativa provinciale responsabile della funzione
di Controllo in base alla metodologia di campionamento stabilita dalla AdG di seguito descritta.
In linea generale, il campionamento tiene conto del grado di rischio correlato79:

alla tipologia di beneficiario;

al rischio di autocontrollo.

Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.

79

Il rischio associato alla tipologia di macroprocesso non viene presa in considerazione in quanto le operazioni sottoposte
a verifica appartengono tutte al Macroprocesso Formazione. Un ulteriore dettaglio dellanalisi dei rischi potrebbe essere
contenuto nel manuale operativo di gestione.

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Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
80

effettuata su ogni annualit finanziaria del POR e porter alla stratificazione delle operazioni .
Sulla base dellanalisi dei rischi, per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute, verr realizzata
lestrazione di un campione di operazioni da verificare attraverso un campionamento casuale
semplice, estraendo una percentuale di operazioni da controllare pi alta in relazione a valori di
rischiosit pi elevati.
Una volta provveduto alla individuazione delle operazioni, la funzione Controllo della Provincia
procede allinvio del campione estratto allAdG, in particolare allArea Attivit di controllo di
rendicontazione e gestione del contenzioso, nonch alla calendarizzazione delle visite.
Preventivamente allo svolgimento delle stesse, la funzione Controllo della Provincia procede
mediante i seguenti passaggi:

analisi della documentazione disponibile relativa alloperazione da verificare;

predisposizione dei documenti utili alleffettuazione della verifica.

Descrizione delle procedure relative al trattamento delle domande di rimborso


Il trattamento delle domande di rimborso presentate dal beneficiario/aggiudicatario prevede due fasi
principali:

il ricevimento, la verifica e la convalida delle domande di rimborso;

lautorizzazione,

lesecuzione

beneficiario/aggiudicatario.

liscrizione

nei

conti

dei

pagamenti

al

81

Le modalit di rendicontazione e rimborso delle spese e i termini di trasmissione delle domande di


rimborso sono stabiliti dallO.I., nel rispetto delle indicazioni fornite dallAdG, e formalizzati
nellaccordo stipulato con il beneficiario/aggiudicatario.
Il

processo

ha,

pertanto,

inizio

con

la

presentazione

della

richiesta

da

parte

del

beneficiario/aggiudicatario che trasmette allO.I., secondo la fase del ciclo di vita del progetto:

In fase di avvio, la richiesta di un acconto/anticipo;

In fase di realizzazione, la domanda di rimborso delle spese sostenute per la realizzazione


dellintervento, ai fini dellerogazione dei pagamenti intermedi;

80
81

Gli strati saranno costituiti da gruppi di operazioni omogenee per tipologia di beneficiario e rischiosit di controllo.
Cfr. art. 22 lettera d Reg. (CE) n. 1828/06

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In fase di conclusione, la domanda di erogazione del saldo.

A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari in funzione della tipologia di macroprocesso e dello
strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)82
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi

Fase

a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)

Realizzazione
(Pagamento intermedio)

Conclusione
(Saldo)

a regia

Richiesta di erogazione dellacconto


Fideiussione
Fattura
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di
incarichi senza Partita IVA)

---

---

---

Tipologia di macroprocesso
Formazione

Fase
a titolarit

Avvio
(Anticipo/acconto)

- Documentazione di avvio attivit

- Documentazione di avvio attivit

(dichiarazione di avvio, accettazione


della convenzione, registri, ecc.)
- Richiesta di erogazione dellanticipo
- Fideiussione

(dichiarazione di avvio, accettazione


della convenzione, registri, ecc.)
- Richiesta di erogazione dellanticipo
- Fideiussione

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
Realizzazione
(Pagamento intermedio) - Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)

Conclusione
(Saldo)

a regia

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

82

Si veda anche, per la distinzione tra operazioni a regia e a titolarit, il documento Le linee guida sui sistami di
gestione e controllo per la programmazione 2007/20013 dell IGRUE del 19/04/2007, par. 3.4.2.

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Fase

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit

Avvio
(Anticipo/acconto)

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Domanda di iscrizione
- Eventuale Fideiussione

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di rimborso
Realizzazione
(Pagamento intermedio) - Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)

Conclusione
(Saldo)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Fase

a regia

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Domanda di iscrizione
- Eventuale Fideiussione
- Relazione sullattivit svolta
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)

- Relazione sullattivit svolta


- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit

Avvio
(Anticipo/acconto)

Realizzazione
(Pagamento intermedio)

Conclusione
(Saldo)

a regia

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Eventuale Fideiussione

- Richiesta di erogazione dellanticipo


- Eventuale Fideiussione

- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco

- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

dettagliato dei giustificativi registrato


nel Sistema informativo gestionale)

- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute

Pervenuta allO.I. la richiesta di acconto/anticipo o la domanda di rimborso, vengono svolte,


preventivamente allerogazione del finanziamento, le opportune verifiche sia da parte della funzione
di gestione, che da parte della funzione di controllo.
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, che sulla base della tipologia di
affidamento e di alcune specifiche tipologie di operazione identifica alcuni documenti giustificativi di
spesa che il beneficiario/aggiudicatario presenta a supporto della richiesta di rimborso.

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Tipologia di affidamento

Documento giustificativo di spesa

Appalto pubblico di servizio

Fattura

Avviso pubblico
Ricevuta fuori campo di applicazione
83
IVA , Buste paga, fatture quietanzate e
altra documentazione giustificativa di
spesa a supporto della domanda di
rimborso

Attivit in concessione
Tipologia di operazione
Assegnazione di Voucher diretto a
singoli destinatari

Tasse di iscrizione, ricevute di


pagamento, richiesta di rimborso

Affidamento incarico professionale con P. Iva

Fattura

Affidamento incarico professionale senza P. Iva

Per

ciascuna

fase

sopra

citata,

ai

Nota debito

fini

della

convalida

delle

richieste

di

erogazione

dellacconto/anticipo e delle domande di rimborso, la funzione di gestione provvede alla verifica


formale della domanda di rimborso in relazione a:

il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;

la completezza e la correttezza formale della documentazione presentata rispetto a quanto


previsto dal contratto e dallofferta tecnica ed economica/dal Piano di attivit;

La struttura amministrativa responsabile della funzione di gestione, eseguiti i controlli amministrativi e


compilata la check list, provvede quindi a trasferire la documentazione esaminata, insieme agli esiti
della verifica di conformit formale, allArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del
contenzioso ai fini dellespletamento delle verifiche amministrative di competenza.
In seguito al controllo documentale e amministrativo sulle domande di rimborso:

in caso di esito positivo viene compilata la Nota di Liquidazione e trasmessa allUfficio


Ragioneria che provvede allemissione del mandato di pagamento allUfficio Tesoreria per
lerogazione del finanziamento al beneficiario/aggiudicatario;

in caso di esito negativo, la procedura di pagamento sospesa e le anomalie segnalate alle


funzione di gestione per le opportune misure correttive da intraprendere, secondo la
normativa nazionale e regionale di riferimento.

Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la funzione di pagamento monitora
attraverso il sistema liter di pagamento, dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione
al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario, conformemente a quanto disposto dallart.
13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel Sistema
informativo.

83

Ai sensi dellart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972

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Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I., ai fini della predisposizione della
Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese e trasmette
allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla
dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di
competenza, per la successiva trasmissione della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.

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AUTORIT DI CERTIFICAZIONE

4.1 L'Autorit di certificazione e le sue funzioni principali


Data e forma della designazione formale che autorizza l'Autorit di Certificazione a svolgere le
proprie funzioni
LAutorit di Certificazione designata per il POR Lazio Ob. 2 Competitivit Regionale e
Occupazione, individuata nella Direzione Regionale Programmazione Economica, Bilancio,
Demanio e Patrimonio del Dipartimento Programmazione Economica e Sociale, secondo quanto
disposto dalla Determina B03072 del 17 luglio 2013.

Indicazioni delle funzioni svolte dall'Autorit di Certificazione


LAutorit di Certificazione adempie a tutte le funzioni corrispondenti a quanto definito dallarticolo 61
del Regolamento (CE) 1083/2006 come modificato ed integrato dal Reg. (CE) n. 284/09, secondo le
modalit attuative definite dal Regolamento (CE) 1828/2006 come modificato ed integrato dal Reg.
(CE) n. 846/09.
In particolare, svolge principalmente i seguenti compiti:

elaborare e trasmettere alla Commissione Europea le dichiarazioni certificate delle spese e le


domande di pagamento;

certificare che:
la dichiarazione delle spese corretta, proviene da sistemi di contabilit affidabili ed
basata su documenti giustificativi verificabili
le spese dichiarate sono conformi alle norme comunitarie e nazionali applicabili e
sono state sostenute in rapporto alle operazioni selezionate per il finanziamento
conformemente ai criteri applicabili al Programma e alle norme comunitarie e
nazionali

garantire ai fini della certificazione di aver ricevuto dallAutorit di Gestione informazioni


adeguate in merito alle procedure seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle spese
figuranti nelle dichiarazioni di spesa;

tener conto, ai fini della certificazione, dei risultati di tutte le verifiche svolte dallAutorit di
Audit o sotto la sua responsabilit;

mantenere una contabilit informatizzata delle spese dichiarate alla Commissione Europea;

tenere una contabilit degli importi recuperabili, e degli importi ritirati a seguito della
soppressione totale o parziale della partecipazione a un'operazione. Gli importi recuperati
sono restituiti al bilancio generale dell'Unione Europea prima della chiusura del Programma
Operativo detraendoli dalla dichiarazione di spesa successiva;

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tenere la contabilit degli importi per i quali stata stabilita, da parte dellAmministrazione
competente, limpossibilit di un recupero nellanno precedente, o per i quali il recupero non
previsto84.

LAutorit di Certificazione svolge le suddette funzioni tenendo conto delle norme sullammissibilit
delle spese stabilite allart. 56 del Regolamento generale e allart. 11 del Reg. (CE) 1081/06 come
modificato ed integrato dal Reg. (CE) n. 396 e conformemente agli artt. 78, 79 e 80 del Reg. (CE)
1083/2006 come modificato ed integrato dal Reg. (CE) n. 284/09.
Ai sensi dellart. 20 punto 2 lettere da a) a c) - del Reg. (CE) 1828/06, modificato dallart. 1 comma
iii), lett. d) del Reg. (CE) n. 846/2009, lAutorit di Certificazione entro il 31 marzo di ogni anno,
dichiara alla Commissione la situazione relativa agli importi ritirati dalle dichiarazioni di spesa
dellanno precedente, agli importi recuperati detratti dalle stesse certificazioni, agli importi in attesa di
recupero e a quelli

non recuperabili, utilizzando il format indicato allallegato XI previsto dal

sopracitato Reg. (CE) n. 846/2009.


In caso di irricevibilit delle domande di pagamento, lAutorit di Certificazione provvede, ai sensi di
quanto previsto al punto 2 dellart. 86 del Reg. (CE) n. 1083/06, a rettificare la precedente
certificazione di spesa, o in alternativa a riproporla, accertandosi che risultino soddisfatti i requisiti di
cui alle lettere da a) a d) del punto 1 del medesimo articolo 86.
Inoltre, lAutorit di Certificazione trasmette alla Commissione Europea, per il tramite dellOrganismo
nazionale di coordinamento per la trasmissione delle domande di pagamento, entro il 30 aprile di
ogni anno, una previsione estimativa degli importi inerenti le domande di pagamento per lesercizio
finanziario in corso e per quello successivo, secondo quanto previsto al punto 3 dellart. 76 del Reg.
(CE) n. 1083/06.
LAutorit di Certificazione svolge le proprie attivit garantendo che le domande di pagamento siano
inoltrate, per il tramite dellAmministrazione Capofila di Fondo, alla Commissione Europea con
cadenza periodica, nella misura del possibile tre volte lanno, cos come previsto dal punto 1 dellart.
87 del Regolamento Generale. Affinch la Commissione Europea possa procedere a un pagamento
entro lanno in corso, come indicato sempre al punto 1 dellart. 87 del Regolamento Generale, la
domanda di pagamento presentata al pi tardi entro il 31 ottobre, con la possibilit di presentare
una ulteriore domanda di pagamento, solo ove necessaria, entro il 31 dicembre di ogni anno per
evitare il disimpegno automatico delle risorse.
Funzioni formalmente delegate dall'Autorit di Certificazione
Non sono previste attivit delegate dallAutorit di Certificazione ad altri organismi nellambito della
gestione del POR Lazio FSE 2007-2013.

84

Cfr. art. 2, comma d) del Reg. (CE) n. 846/2009

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4.2 Organizzazione dell'Autorit di Certificazione


Organigramma e indicazione precisa delle funzioni delle unit (compreso il numero
approssimativo dei posti assegnati)
Per lattuazione dei propri adempimenti, lAdC garantisce il presidio delle diverse funzioni previste
per la certificazione delle spese e le relative responsabilit ad esse associate (certificazione delle
spese ed elaborazione della domanda di pagamento alla Commissione Europea, controllo delle
operazioni e gestione delle eventuali irregolarit riscontrate nel corso delle verifiche o segnalate da
altri soggetti ai quali sono demandate funzioni di controllo nonch gestione dei recuperi).
Nel rispetto dei principi generali dei sistemi di gestione e controllo, lAutorit di Certificazione adotta
un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria. Nel corso del periodo di
programmazione, tali procedure potranno essere modificate in rispondenza a mutamenti del contesto
di riferimento, al fine di assicurarne la conformit alla normativa comunitaria e nazionale di
riferimento.
La struttura dellAutorit di Certificazione rappresentata dallorganigramma di seguito riportata:

Programmazione Economica,
Bilancio, Demanio e Patrimonio

Certificazione
delle spese e
Domanda di
pagamento

Controllo

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Recuperi

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Per ciascuna funzione su indicata, nella tabella seguente sono indicate le principali attivit previste.

Funzioni
Certificazione delle spese e
domanda di pagamento

Controllo

Gestione dei recuperi

Attivit
-

Acquisire, verificare ed archiviare i rendiconti dettagliati delle spese


trasmessi dallAdG, le check list relative alle verifiche condotte e la
documentazione presentata a supporto della certificazione delle spese
e allelaborazione della domanda di pagamento;

Verificare che le dichiarazioni di spesa sono corrette, provengono da


sistemi di contabilit affidabili, sono basate su documenti giustificativi
verificabili, sono state sottoposte a un controllo di ammissibilit
secondo la normativa regionale, nazionale e comunitaria e sono state
selezionate in base a criteri di selezione prestabiliti;

Mantenere una contabilit informatizzata delle spese dichiarate alla


Commissione Europea;

Gestire le anomalie derivanti dalle verifiche condotte sui rendiconti


dettagliati delle spese ricevuti dallAdG e sulla documentazione
allegata;

Elaborare le domande di pagamento da trasmettere alla CE;

Elaborare e trasmettere allAdG le comunicazioni in merito agli importi


certificati alla CE.

Aggiornare la metodologia di campionamento delle operazioni per lo


svolgimento dei controlli e provvedere al suo riesame annuale (ove
necessario);

Svolgere e documentare, tramite la redazione delle check list, i


controlli a campione sulle operazioni;

Supportare la gestione dei casi di irregolarit derivanti dal controllo a


campione delle operazioni;

Aggiornare le procedure per le verifiche a campione e i controlli delle


operazioni (ove necessario);

Gestire e monitorare eventuali irregolarit riscontrate dallAdA o da


altri organismi a cui sono attribuite funzioni di controllo.

Garantire la regolare tenuta della contabilit delle somme ritirate,


recuperate, non recuperabili e dei recuperi pendenti individuate in
base alle verifiche condotte dagli organismi preposti;

Elaborare e trasmettere annualmente alla CE la dichiarazione annuale


relativa agli importi ritirati, recuperati, non recuperabili e ai recuperi
pendenti;

Per lo svolgimento delle attivit di propria competenza, lAdC, individuata con Atto di organizzazione
B03072 del 17 luglio 2013 nella figura del Direttore della Direzione Regionale Programmazione
Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio del Dipartimento Programmazione Economica e
Sociale, dispone di funzionari regionali. Inoltre, lAdC potr contare sul supporto tecnico di ulteriori
risorse esterne di assistenza tecnica.

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Procedure scritte elaborate per il personale dell'Autorit di Certificazione


LAdC operer secondo procedure specifiche cui il personale impiegato deve attenersi per
adempiere allo svolgimento delle funzioni attribuite allAdC dalla normativa vigente.
Di seguito si sintetizzano i principali processi che lAdC gestisce nellambito del POR.

Certificazione delle spese e domanda di pagamento alla Commissione Europea


Preliminarmente allavvio delle attivit di certificazione delle spese alla CE, ai sensi dellart. 61, lett. c.
del Reg. (CE) n. 1083/2006, lAdC, al fine di assicurare che le spese rendicontate dallAdG e dagli
OO.II. provengano da sistemi contabili affidabili, valuter se procedere ad effettuare presso tali
organismi una verifica sulla corretta attuazione delle procedure per la realizzazione degli interventi di
propria competenza previste dalle Piste di controllo adottate dallAdG e dagli OO.II..
Il processo di certificazione delle spese prende avvio dalla ricezione da parte dellAdC del rendiconto
dettagliato delle spese effettivamente sostenute corredato dalla dichiarazione di ricevibilit delle
spese, dalle check list che documentano leffettuazione dei controlli di I livello (cfr. par. 2.2.4 e 2.2.5
e i relativi paragrafi sulle verifiche e il trattamento delle domanda di rimborso riguardanti gli OO.II) e
dalle eventuali comunicazioni attestanti la presenza tra le spese rendicontate di importi recuperati o
correzioni che non danno luogo ad irregolarit. La documentazione viene trasmessa dallAdG allAdC
principalmente su supporto informatico, secondo le modalit indicate al paragrafo 2.2.6 del presente
documento.
Ricevuta la documentazione, la funzione Certificazione e la funzione Controllo procedono,
ciascuna per la parte di propria competenza, ad effettuare le seguenti tipologie di controllo:

verifica della correttezza formale e della completezza delle informazioni contenute nel
rendiconto;

controlli amministrativo-contabili a campione su base documentale.

In tale fase, la funzione Certificazione e la funzione Controllo gestiscono le eventuali anomalie ed


irregolarit riscontrate nel corso delle verifiche sulla documentazione acquisita. Le risultanze delle
verifiche condotte vengono registrate su apposite check list e successivamente trasmesse al
Direttore dellAdC, il quale valuter, in base allentit delle irregolarit riscontrate, la possibilit di
poter procedere o meno alla certificazione delle spese gravate da irregolarit.
Al termine delle verifiche lAdC predispone la domanda di pagamento che, firmata digitalmente, viene
trasmessa, per il tramite dellAmministrazione centrale capofila di Fondo ed il supporto del Sistema
Informativo Nazionale (SF-IGRUE), alla Commissione Europea e al Ministero dellEconomia e delle
Finanze (RGS - IGRUE).

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Infine, lAdC dopo aver trasmesso la domanda di pagamento alla CE, predispone una comunicazione
per lAdG sulle spese certificate alla Commissione Europea. Tale comunicazione contiene i seguenti
dati, dettagliati a livello di Asse e di Organismo responsabile:

totale della spesa rendicontata dalle Amministrazioni (AdG/OOII) allAdC e certificata alla
Commissione Europea;

totale della spesa certificata dallAdC alla Commissione Europea;

importo della spesa certificata cumulata e dei rimborsi complessivi ricevuti dalla
Commissione Europea (FSE) e dal Ministero dellEconomia e delle Finanze (FdR);

stato di avanzamento complessivo della spesa certificata.

Qualora siano presenti spese non certificate alla Commissione Europea, dovute ad anomalie o ad
irregolarit riscontrate nel corso dei controlli effettuati dallAdC, si proceder ad indicare nella
suddetta comunicazione il dettaglio di tali importi non certificati con le relative motivazioni.

Le attivit sopra descritte sono di seguito rappresentate mediante diagramma di flusso.

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Fase/Attivit

Autorit di
Certificazione

AdG

CE

MEF-IGRUE

Certificazione della spesa


Trasmissione cartacea dei
rendiconti e della
documentazione allegata
(check list)

Elaborazione ed
invio dei rendiconti e
della relativa
documentazione
allegata

Ricezione
rendiconti e doc
allegata

Trasmissione dei dati


tramite il Sistema
Informativo

Verifica della correttezza


formale delle informazioni
contenute nei rendiconti e
avvio dei controlli
amministrativo-contabili a
campione su base
documentale

Verifica

Registrazione degli esiti


delle verifiche nelle apposite
check list di controllo
Check list

Si

Validazione dei dati a


sistema e gestione delle
eventuali
anomalie/irregolarit
riscontrate

Importi irregolari?

No

Domanda di
pagamento

Predisposizione ed invio
informatico della domanda
di pagamento

Domanda di
pagamento

Predisposizione della
comunicazione sugli
importi certificati
Predisposizione ed invio
della comunicazione sugli
importi certificati allAdG
Comunicazione
importi certificati

Controllo a campione delle operazioni


Secondo quanto previsto dai regolamenti comunitari, lAdC deve assicurare che le dichiarazioni di
spesa trasmesse dallAdG e dagli OO.II. siano corrette e che le spese dichiarate siano conformi alle
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norme comunitarie e nazionali. A tal fine, lAdC, prima di procedere alla certificazione delle spese alla
CE, effettua un controllo di tipo amministrativo-contabile realizzato sulla base dellestrazione di un
campione di operazioni.
Le verifiche a campione, realizzate su base documentale, sono finalizzate ad assicurare che:
gli importi di spesa a livello di ciascuna operazione siano supportati da valida documentazione
giustificativa;
la documentazione giustificativa sia corretta e conforme alla normativa comunitaria e
nazionale in vigore;
le operazioni siano state selezionate in applicazione dei criteri di selezione prestabiliti
approvati dal Comitato di Sorveglianza del POR 2007-2013 Ob. 2 Competitivit Regionale e
Occupazione.
Tali verifiche sono svolte dallAdC secondo le seguenti fasi:
selezione delle operazioni da verificare;
attuazione della verifica;
formalizzazione degli esiti della verifica.

Selezione delle operazioni da verificare


Il campione di operazioni oggetto di verifica documentale e amministrativo/contabile viene estratto
utilizzando la metodologia del campionamento statistico stratificato su estrazione casuale senza
ripetizione. Luniverso delle spese suddiviso in due strati, nel caso specifico rappresentati dalla due
tipologie di macroprocesso (interventi a regia e interventi a titolarit).
Per ogni strato verr eseguita unestrazione random del campione; lestrazione dai singoli strati verr
effettuata sulla base di un indice percentuale, scelto preliminarmente ad ogni estrazione.

Attuazione della verifica


Sulla base del campione estratto, lAdC inizier le proprie verifiche finalizzate principalmente ad
accertare:
che loperazione sia stata selezionata in applicazione dei criteri di selezione approvati dal
Comitato di Sorveglianza;
che gli importi di spesa spesa sottoposti a controllo siano supportati dai relativi giustificativi di
spesa.
la completezza di ogni documento giustificativo di spesa presentato dal Beneficiario e la sua
correttezza rispetto alla normativa civilistica e fiscale;
lammissibilit delle spese sostenute in termini di pertinenza della stessa al progetto e di
conformit rispetto alla normativa comunitaria e nazionale;
che le irregolarit rilevate durante i controlli di I livello siano state inserite nel Sistema
Informativo e comunicate alle Autorit competenti.

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Di seguito specificata la documentazione oggetto della verifica, distinta in base alla tipologia di
macroprocesso e di selezione delle operazioni. LAdC potr richiedere allAdG e agli OO.II. ulteriore
documentazione, rispetto a quella indicata, qualora ritenga necessario approfondire le verifiche di
competenza.

Tipologia di Macroprocesso
Procedure di Selezione
Interventi a Titolarit

Interventi a Regia

Bando di gara e capitolato doneri


Offerta tecnica
Piano di lavoro generale e semestrale (solo se richiesti)
SAL/output
Fatture
Mandati di pagamento quietanzati
Documentazione comprovante i pagamenti
Eventuale altra documentazione prevista dal contratto

Appalti di Servizi

Avviso di concessione

Avviso
Dettaglio delle spese sostenute suddivise per voci di spesa
Giustificativi di spesa (inseriti a sistema tramite scansione elettronica) a
supporto della rendicontazione delle spese
Documentazione comprovante i pagamenti
Relazione sulle attivit svolte
Eventuale altra documentazione prevista dallavviso pubblico di riferimento

Erogazione di
finanziamenti ai singoli
beneficiari
(voucher/incentivi alle
imprese)

Affidamento diretto a
persone fisiche

Avviso
Giustificativi di spesa a supporto della richiesta di pagamento/rimborso
Mandati di pagamento quietanzati
Documentazione comprovante i pagamenti
Eventuale altra documentazione stabilita nellatto di assegnazione del
finanziamento

Fattura/Nota debito
Documentazione attestante le attivit
svolte
Mandati di pagamento quietanzati
Documentazione
comprovante
i
pagamenti
Eventuale
altra
documentazione
stabilita dallincarico

Formalizzazione degli esiti della verifica


Lattivit di verifica, gli esiti e le eventuali osservazioni, sulle anomalie e irregolarit riscontrate, sono
formalizzate dallAdC nel Sistema Informativo attraverso apposite check list di controllo.

Di seguito, vengono rappresentate le attivit sopra descritte mediante il diagramma di flusso.

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Fase/Attivit

Autorit di Certificazione

Autorit di Gestione

Ricezione dei
rendiconti

Trasmissione dei
rendiconti da
certificare

Controllo

Ricezione dei Rendiconti


trasmessi dallAdG/OO.II.

Elaborazione del
campione
Campionamento delle spese
da sottoporre a controllo
sulla base dei dati contenuti
nel S.I.
Elenco delle
spese da
controllare

Acquisizione
documentazione
da sottoporre a
controllo
Acquisizione della
documentazione oggetto di
controllo attraverso il
supporto del S.I.
Documentazione
oggetto di
controllo

Controllo della
documentazione

Verifica

Si

No
Esito positivo

Registrazione degli esiti del


controllo nel Sistema
Informativo e gestione delle
eventuali irregolarit
riscontrate

Stampa delle check list


Check list

Eventuale attivazione
procedura gestione
irregolarit derivanti dal
controllo a campione

Check list

v. Par 4.2.2.3

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Irregolarit e certificazioni
Attinente al processo di certificazione delle spese la gestione da parte dellAdC delle irregolarit
eventualmente riscontrate nellambito dei controlli a campione sulle operazioni, nonch delle
eventuali irregolarit accertate da altre Autorit competenti.

Irregolarit derivanti dal controllo a campione delle operazioni


Qualora durante il controllo a campione delle operazioni emerga la presenza di importi gravati da
irregolarit, tali da rendere non ammissibile una parte o lintera spesa rendicontata sottoposta a
controllo, lAdC procede a valutarne lentit e a redigere un resoconto dellanalisi effettuata da
inoltrare allAdG e/o agli OO.II., e per conoscenza allAdA, con lobiettivo di acquisire dagli organismi
interessati una nota di risposta in merito alle irregolarit riscontrate.
Nel caso in cui la nota di riscontro ricevuta rilevi il permanere dellirregolarit, lAdC segnala allAdG
lindicazione sulla eventuale apertura di una scheda OLAF85 da parte dellAdG/OO.II., qualora
sussistano i presupposti previsti dagli artt. 27 e segg. del Reg. (CE) n. 1828/2006.

Irregolarit riscontrate da altri Soggetti/Autorit


Le altre Autorit preposte al controllo degli interventi cofinanziati dal FSE sono tenute ad informare
lAutorit di Certificazione circa gli esiti dei controlli di propria competenza.
LAdC si avvale anche della possibilit di consultare gli esiti dei suddetti controlli attraverso il Sistema
Informativo. Infatti, ogni organismo deputato alleffettuazione di verifiche sugli interventi realizzati dai
soggetti attuatori\beneficiari tenuto a riportare i dati rilevanti dellattivit svolta sul Sistema
Informativo.
Ci consente ai diversi attori del POR, ed in particolare allAdC, di monitorare costantemente le
risultanze di tali controlli e di tenerne conto nello svolgimento della funzione di certificazione delle
spese alla Commissione Europea.
A seguito della segnalazione o dellacquisizione delle irregolarit, lAdC verifica preliminarmente se
tali irregolarit si riferiscono a spese gi certificate alla Commissione Europea.
Nel caso in cui gli importi in questione siano stati precedentemente certificati alla CE, lAdC, con
apposita comunicazione, richiede allAdG/OO.II. una nota di riscontro che illustri le attivit intraprese
a fronte delle segnalazioni pervenute in sede di controllo e le eventuali soluzioni adottate. Ricevuta la
nota di riscontro con la quale lAdG/OO.II. esprime le proprie indicazioni in merito al trattamento da
riservare allirregolarit in questione, lAdC valuta ed elabora le proprie osservazioni, aggiornando i
dati nel Sistema Informativo.
Di seguito, sono illustrate le attivit sopra descritte mediante diagramma di flusso.

85

Cfr. Par. 2.6.

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Altri Soggetti
Fase/Attivit

Autorit di Certificazione
AdG/OO.II.

AdA/GdF/CE/IGRUE

Gestione irregolarit derivanti


dai controlli a campione
Analisi delle irregolarit ed
invio del resoconto del
controllo

Analisi delle
irregolarit ed invio
eventuale richiesta
di chiarimenti

Ricezione
richiesta di
chiarimenti

Acquisizione e analisi
chiarimenti

Acquisizione e
analisi chiarimenti

Elaborazione e
invio chiarimenti

Analisi nota di risposta

No

Si

Permane
irregolarit?

Registrazione esiti nella


check list di controllo
Check list

Check list

Comunicazione
importi irregolari
con eventuali
indicazioni apertura
scheda OLAF

Comunicazione importi
irregolari e con eventuali
indicazioni relative
allapertura della scheda
OLAF

Comunicazione
importi irregolari

Gestione irregolarit riscontrate


da altri soggetti
Acquisizione del
resoconto controllo
dallAdC

Verifica se irregolarit
riferita ad importi gi
certificati alla
Commissione Europea

Resoconto controllo

No

Elaborazione resoconto controllo

Si

Importi
certificati?

Archiviazione

Richiesta delle soluzioni


adottate

Acquisizione nota di
riscontro

Formulazione osservazioni
e aggiornamento dati a
sistema

Elaborazione
richiesta

Nota di riscontro

Registrazione
osservazioni nel
S.I.

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Ricezione richiesta
soluzioni adottate

Elaborazione nota
di riscontro

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Contabilit dei recuperi


Come previsto dallart. 61, lett. f, del Reg. (CE) n. 1083/2006, lAdC cura la tenuta e laggiornamento
della contabilit dei recuperi delle somme indebitamente percepite dai Beneficiari/Soggetti attuatori,
e la contabilit degli importi ritirati a seguito della soppressione parziale o totale del contributo
effettuando la detrazione degli importi recuperati o ritirati dalla prima dichiarazione di spesa
disponibile, comunque prima della chiusura del Programma Operativo.
In aggiunta, conformemente a quanto disposto dallart. 1 comma iii), lett. d) del Reg. (CE) n.
846/2009, che modifica il sopracitato Reg. (CE) n. 1083/2006, lAdC tiene altres la contabilit degli
importi per i quali stata stabilita limpossibilit di un recupero nellanno precedente o per i quali il
recupero non previsto, classificati in base allanno in cui sono stati emessi gli ordini di riscossione.
LAdC riceve dallAdG e dagli OO.II., attraverso lo scambio dei dati tramite il Sistema Informativo,
una comunicazione in merito sia alla presenza o meno di importi recuperabili con indicazione delle
irregolarit che hanno generato gli accertamenti amministrativo-giudiziari, sia alla presenza di importi
per i quali non stato possibile effetuare il recupero nellanno precedente o per i quali la procedura
di recupero non prevista, registrando le informazioni ricevute in un apposito libro contabile,
denominato registro dei recuperi, presente sul Sistema Informativo.
LAdC, ricevuta comunicazione sulleffettuazione di un recupero o di una soppressione86, accerta la
corrispondenza degli importi restituiti o soppressi con le somme indebitamente erogate, nonch la
corretta applicazione degli interessi, legali e di mora, maturati.
A seguito delle verifiche condotte, lAdC procede a dedurre gli importi recuperati e\o soppressi,
comprensivi della quota capitale e degli eventualli interessi di mora, dalla successiva dichiarazione
delle spese disponibile e ad aggiornare il registro dei recuperi (cfr. par. 4.3).
Nel caso in cui le verifiche sulla corrispondenza degli importi restituiti con le somme indebitamente
erogate conducano ad un esito negativo, lAdC elabora e trasmette allAdG e/o agli OO.II. interessati
una richiesta di chiarimenti.

Qualora la procedura di recupero degli importi indebitamente erogati conduca alla sospensione del
recupero per motivi giudiziari, lAutorit di Gestione o gli Organismi Intermedi dovranno informare
lAutorit di Certificazione circa gli esiti del recupero.
Al fine di poter procedere allaggiornamento del registro dei recuperi, lAdC dovr essere informata
sia nel caso in cui la sospensione conduca al recupero delle somme indebitamente erogate, sia in
caso contrario.

86

La cancellazione anche parziale di unoperazione dal programma non deve essere considerata un recupero e la spesa
irregolare non deve essere inclusa nellappendice riservata agli importi recuperati - Rif. CDRR/05/0012/01- Orientamenti in
materia di deduzione degli importi recuperati dalla successiva dichiarazione delle spese e domanda di pagamento e di
compilazione della relativa appendice ai sensi dellart. 8 e dellallegato II del Reg. (CE) 438/01.

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Infine, in ottemperanza a quanto disposto dallart. 2 del Reg. (CE) n. 846/2009, lAdC riceve
dallAdG/OO.II. apposita comunicazione sullo status dei recuperi non ancora effettuati, sugli importi
per i quali lAmministrazione competente ha accertato limpossibilit di procedere ad un recupero
riferito allanno precedente o ha stabilito che un recupero non possa essere previsto. LAdC
registrer tali informazioni nel registro dei recuperi presente nel Sistema Informativo.
Di seguito, le attivit descritte sono rappresentate attraverso diagramma di flusso.

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Autorit di Gestione/

Autorit di Certificazione

Fase/Attivi t

Organismi Intermedi

Contablit dei recuperi


Acquisizione
comunicazione importi
recuperabili e non
recuperabili

Elaborazione comunicazione
importi recuperabili e non
recuperabili

Acquisizione
comunicazione

Aggiornamento Registro dei


recuperi nel Sistem a
Informativo
Analisi
importi

Si

Verifica importi
indebitamente erogati

Importi
recuperati?

No

Comunicazione
avvenuto recupero
Sospensione per motivi
giudiziari ed esito recupero

Si

Importi
recuperati?

Verif ica

Si

Recupero
corretto?

Verifica corrispondenza
im porti restituiti e somme
indebitamente erogate

No

Elaborazione
richiesta chiarimenti

Rinvio a
successiv a
certif icazione
per recupero
importi

Aggiornamento Registro dei


recuperi nel Sistem a
Informativo

Ricezione richiesta
chiarimenti

Elaborazione nota di
risposta

Aggiornamento
registro

Certificazione delle dichiarazioni di spesa

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Comunicazione esito
recupero

No

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Descrizione delle procedure relative alla redazione, alla certificazione e alla presentazione
delle dichiarazioni di spesa alla Commissione Europea
La procedura relativa alla certificazione delle spesa e alla domanda di pagamento alla Commissione
Europea prevede la realizzazione delle seguenti attivit87:
acquisizione dei rendiconti dettagliati delle spese e della documentazione giustificativa a
supporto;
attivit di controllo svolte sulla documentazione ricevuta (check list);
elaborazione e trasmissione della domanda di pagamento alla Commissione Europea;
comunicazione allAutorit di Gestione degli importi certificati al termine di ogni invio della
domanda di pagamento alla Commissione Europea.

Acquisizione dei rendiconti dettagliati delle spese e della documentazione giustificativa a supporto
La procedura di certificazione delle spese inizia con la ricezione da parte dellAdG per gli interventi di
propria competenza (e dagli OO.II. per il tramite dellAdG88) del rendiconto dettagliato delle spese
effettivamente sostenute dai beneficiari corredato della documentazione di supporto elencata nella
tabella successiva.
Nel caso in cui nel rendiconto siano presenti importi riferiti a spese recuperate, a spese ritirate dal
Programma Operativo o, infine a correzioni che non danno luogo ad irregolarit, lAdG dovr darne
evidenza con unapposita comunicazione da allegare al rendiconto stesso.

Fase
Fase preliminare allavvio del
processo di certificazione

Documentazione da trasmettere allAdC


Piste di controllo dellAdG e degli OO.II.
(e successivi aggiornamenti)

Dichiarazione di ricevibilit delle spese

Rendiconto dettagliato delle spese effettivamente


sostenute dai beneficiari /soggetti attuatori

Documentazione attestante gli esiti dei controlli di I


livello (check list)

Eventuali comunicazioni attestanti la presenza di


importi recuperati o di spese oggetto di rettifica

Eventuali comunicazioni sulle irregolarit riscontrate


nellambito di controlli effettuati dallAdG/OO.II. o da
altre Autorit competenti

Rendicontazioni intermedie/ finali

Attivit di controllo svolte sulla documentazione ricevuta


Successivamente allacquisizione del rendiconto di spesa, lAutorit di Certificazione provvede ad
effettuare un primo riscontro sulla ricevibilit della documentazione, ossia procede alla verifica della

87

Il processo illustrato nei suoi aspetti principali anche nel paragrafo 4.2.2.1 Certificazione delle spese e domanda di
pagamento alla CE.
88
LAdG verifica laccuratezza della sommatoria delle spese esposte nei rendiconti presentati dagli OO.II.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

correttezza formale e della completezza delle informazioni contenute nei documenti pervenuti. A tal
fine, verr elaborata una apposita check list per la verifica della documentazione e dei file acquisiti.
LAutorit di Certificazione svolge i controlli assicurando il rispetto dei requisiti previsti allart. 61 del
Reg. (CE) n. 1083/2006 e s.m.i..
I suddetti controlli sono finalizzati principalmente a:
verificare la presenza e la correttezza formale della documentazione di rendicontazione
ricevuta;
verificare che gli importi di spesa a livello di ciascuna operazione, indicati nella Dichiarazione
di spesa ricevuta dallAdG, siano coerenti con le informazioni registrate nel sistema
informatizzato di cui allart. 61 lettera c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 (importi dei singoli
documenti giustificativi di spesa, importo di spesa ammissibile risultante dal controllo di primo
livello, valore del contributo ammissibile erogato, estremi degli atti di impegno, ecc.);
accertare la corrispondenza del periodo in cui la spesa sostenuta con quello di ammissibilit
stabilito per le operazioni selezionate;
verificare la corretta ripartizione percentuale della spesa (quota comunitaria, nazionale,
regionale e, ove previsto, quota privata);
verificare le informazioni ricevute dagli AdG/OO.II. in merito ai controlli eseguiti sulle spese
sostenute;
verificare la corretta ripartizione delle risorse per Asse e per Azione secondo il piano
finanziario approvato;
verificare la corrispondenza degli importi recuperati, qualora presenti, con le somme
indebitamente erogate ai Soggetti attuatori/beneficiari.

Tali verifiche vengono effettuate anche mediante la consultazione della documentazione di


riferimento presente nel sistema informativo.
Nella tabella sottostante, per ogni tipologia di selezione degli interventi, sono indicati i documenti che
lAdC deve consultare ai fini dello svolgimento delle proprie attivit di controllo sul rendiconto
dettagliato delle spese trasmesso dallAdG (OO.II. per il tramite di AdG).

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Fase
della
rendicontazione
Fase preliminare
allavvio del
processo di
rendicontazione

Appalto pubblico/ Affidamenti


diretti assimilabili ad appalti

Atto di impegno

Avvisi Pubblici in regime


concessorio/ affidamenti
in house

Atto di impegno

Eventuali variazioni
allatto di impegno
Domanda di
rimborso/saldo
Atto di liquidazione
(nel caso di
pagamento gi
liquidato al
beneficiario/
soggetto attuatore)
Provvedimento
definitivo di
riconoscimento
della spesa (solo
nel caso di
rendicontazione
finale)

Rendicontazioni
intermedie/finali

Eventuali variazioni
allatto di impegno
Atto di liquidazione

Erogazioni di finanziamenti
ai singoli beneficiari

Eventuali variazioni
allatto di impegno
Domanda di
rimborso/saldo
Atto di liquidazione

Nel caso in cui gli importi rendicontati prevedano


aiuti di stato, lAdC, ai sensi dellart. 78 del Reg.
(CE) n. 1083/2006, deve acquisire in aggiunta alla
documentazione di cui sopra:

Atto di liquidazione dellorganismo che


concede laiuto

Garanzia bancaria/assicurativa presentata dal


beneficiario qualora la spesa rendicontata
rappresenti lanticipo

Fatture o documenti contabili aventi valore


probatorio a copertura delleventuale anticipo
erogato (da acquisire entro tre anni dal
versamento dellanticipo)
Importi recuperati

Ordinativo di recupero dellAmministrazione


Contabili bancarie o altro documento probante lavvenuta restituzione delle
somme indebitamente percepite dal beneficiario/soggetto attuatore

Laccesso al sistema informativo permetter, inoltre, lidentificabilit e la rintracciabilit dei pagamenti


ai diversi livelli (beneficiario, Organismo Intermedio, Autorit di Gestione). Nel sistema informativo a
regime saranno registrate tutte le operazioni finanziate dal POR, con i relativi dati di carattere
procedurale, fisico e finanziario di dettaglio.

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Per quanto concerne, in particolare, le spese dei beneficiari/soggetti attuatori, lAdC avr la
possibilit di accedere agli elenchi dei giustificativi delle spese sostenute, complete degli estremi dei
documenti e di visualizzare copia di tutti i documenti giustificativi89.
Questultima funzione consentir inoltre allAdC di effettuare agevolmente delle verifiche a
campione90 scorrendo i documenti a video , per valutare:
se gli importi di spesa a livello di operazione/progetto siano adeguatamente rendicontati
attraverso documenti giustificativi di spesa completi e conformi alla normativa comunitaria e
nazionale in vigore;
se le informazioni sottostanti al rendiconto trasmesso dallAdG\OO.II. per la certificazione
della spesa, alle check list di controllo di I livello e alle registrazioni sul sistema informativo
siano convalidate dalla documentazione giustificativa della spesa.
Gli esiti di tali controlli sono oggetto di formalizzazione da parte dellAdC in apposite check list.
A conclusione di tali attivit, lAdC escluder dalla certificazione della spesa gli eventuali importi
ritenuti non certificabili e provveder a darne immediata comunicazione allAdG dettagliando gli
eventuali rilievi effettuati per le successive azioni di competenza.
Inoltre lAdC, ai fini della certificazione delle spese terr conto
dei risultati delle attivit di controllo, di verifiche e di audit eseguiti dallAutorit di Gestione,
dallAutorit di Audit e dagli altri Organismi di controllo che saranno trasmessi allAdC e
rintracciabili anche nel sistema informativo;
delle informazioni trasmesse dallAdG e dallOO.II. relativamente agli importi effettivamente
recuperati da portare in detrazione dalla certificazione delle spese.
Infine, lAutorit di Certificazione provvede alla verifica del rispetto dei requisiti previsti dallart. 86 del
Regolamento (CE) n. 1083/2006. In particolare:
la domanda di pagamento e la dichiarazione di spesa devono essere conformi allart. 78
Regolamento (CE) n. 1083/2006;
la Commissione Europea non deve aver versato nellintero periodo, per ciascun asse
prioritario, una somma superiore allimporto massimo della partecipazione dei Fondi fissato
nella Decisione della Commissione che approva il Programma Operativo;
lAutorit di Gestione deve aver trasmesso alla Commissione lultimo rapporto annuale di
esecuzione conformemente allart. 67, paragrafi 1 e 3;
lassenza di un parere motivato della Commissione per infrazione ai sensi dellart. 226 del
Trattato, in relazione ad operazioni le cui spese sono dichiarate nella domanda di pagamento
in questione.

89
90

Tale funzionalit in corso di realizzazione.


Cfr. par. 4.2.2.2.

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Eseguiti i controlli e le verifiche, lAdC, conformemente allart. 78 del Reg. (CE) n. 1083/2006
predispone la dichiarazione di spesa e la domanda di pagamento e, dopo aver firmato i documenti
digitalmente, provvede allinvio, per il tramite dellAmministrazione centrale capofila di Fondo ed il
supporto del Sistema Informativo nazionale, alla Commissione Europea e al Ministero dellEconomia
e delle Finanze - I.G.R.U.E., specificando sia la quota comunitaria che la quota nazionale.
La rappresentazione delle attivit su indicate riportata nel diagramma di flusso del par. 4.2.2.1.
Descrizione dei provvedimenti presi dall'Autorit di Certificazione per assicurare il rispetto
delle prescrizioni di cui all'art. 61 del Reg. (CE) n. 1083/2006
Le Procedure descritte nel presente documento relative alle funzioni che lAdC chiamata a
svolgere, saranno ulteriormente dettagliate attraverso ladozione di un manuale trasmesso
allAdG/OO.II. coinvolti nel processo di rendicontazione delle spese.
Nella seguente tabella si riportano le procedure adottate dallAdC al fine di assicurare il rispetto delle
prescrizioni previste dallart. 61 del Reg. (CE) n. 1083/2006.

Adempimenti dellAdC previsti al par.


5.1.2 del POR CRO

Procedure adottate dallAdC

Certificare che:
la dichiarazione delle spese
corretta, proviene da sistemi di
contabilit affidabili ed basata su
documenti giustificativi verificabili;
le spese dichiarate sono conformi
alle norme comunitarie e nazionali
applicabili e sono state sostenute in
rapporto alle operazioni selezionate
per il finanziamento conformemente
ai criteri applicabili al Programma e
alle norme comunitarie e nazionali;

LAutorit di Certificazione si assicura che le spese dichiarate siano


completamente e correttamente documentate e che, al contempo,
esse rispettino sia le norme sia le indicazioni e i criteri stabiliti per il
finanziamento delle singole categorie di operazioni. (cfr.paragrafi
4.2.2 e 4.3.1 del presente documento)

Garantire di aver ricevuto dallAutorit di


Gestione informazioni adeguate in
merito alle procedure seguite e alle
verifiche effettuate in relazione alle
spese figuranti nelle dichiarazioni di
spesa

LAdC riceve in allegato al rendiconto delle spese sostenute la


documentazione attestante la realizzazione dei controlli di primo
livello sulla corretta esecuzione delle procedure gestionali nonch
sullammissibilit della spesa in relazione a ciascuna operazione
presente nel rendiconto. LAdC effettua le verifiche descritte ai
paragrafi 4.2.2 e 4.3.1 del presente documento.
Inoltre, preliminarmente allavvio del processo di certificazione delle
spese, lAutorit di certificazione analizza le Piste di controllo
trasmesse dagli AdG/OO.II. verificandone le modalit di
rappresentazione e ladeguatezza delle procedure di controllo
adottate.

Tener conto ai fini della certificazione


dei risultati di tutte le attivit di audit
svolte dallAutorit di Audit o sotto la
sua responsabilit

LAdC
riceve
periodicamente
dallAutorit
di
Audit
la
documentazione attestante gli esiti delle verifiche effettuate da
questultima. In presenza di irregolarit accertate e a seguito
dellavvenuto recupero delle somme indebitamente erogate procede
alla loro deduzione nella successiva dichiarazione di spese
aggiornando il registro dei recuperi.

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Adempimenti dellAdC previsti al par.
5.1.2 del POR CRO

Mantenere
una
contabilit
informatizzata delle spese dichiarate
alla Commissione Europea

Tenere una contabilit degli importi


recuperabili, non recuperabili e degli
importi
ritirati
a
seguito
della
soppressione totale o parziale della
partecipazione a un'operazione. Gli
importi recuperati sono restituiti al
bilancio generale dell'Unione Europea
prima della chiusura del Programma
Operativo
detraendoli
dalla
dichiarazione di spesa successiva.

Procedure adottate dallAdC


LAdC gestisce la contabilit delle spese dichiarate attraverso il
Sistema Informativo (cfr. par. 4.4.1).
Il sistema prevede:
- lidentificazione univoca dei progetti/operazioni del Programma
Operativo;
- un esauriente corredo informativo delle operazioni cofinanziate
di tipo finanziario e amministrativo.
LAdC tiene la contabilit dei recuperi delle somme indebitamente
erogate, effettuati sotto la responsabilit dellAutorit di Gestione e
degli Organismi Intermedi,la contabilit degli importi ritirati a seguito
della soppressione parziale o totale del contributo e la contabilit
degli importi per i quali stata stabilita, da parte
dellAmministrazione competente, limpossibilit di un recupero
nellanno precedente o per i quali il recupero non previsto. LAdC,
infine, effettua la detrazione degli importi recuperati o ritirati dalla
prima dichiarazione di spesa disponibile, comunque prima della
chiusura del Programma Operativo. (cfr. par. 4.4.1 e 4.4.2).

Disposizioni riguardanti l'accesso dell'Autorit di Certificazione alle informazioni dettagliate


sulle operazioni, sulle verifiche e sugli audit effettuati dall'Autorit di Gestione, dagli
Organismi Intermedi e dall'Autorit di Audit
LAdC oltre a ricevere dagli AdG/OO.II., in corrispondenza della trasmissione del rendiconto delle
spese sostenute, le check list attestanti i controlli effettuati, pu avvalersi della consultazione della
documentazione attestante le verifiche condotte dagli AdG/OO.II. e dallAdA attraverso laccesso al
Sistema Informativo. LAdC, tramite linterrogazione del Sistema Informativo, pu ottenere
informazioni sui controlli condotti dalle suddette Autorit che le consentono di procedere allattivit di
certificazione delle spese e di aggiornamento del registro dei recuperi. Il Sistema Informativo
strutturato in maniera tale da consentire in qualsiasi momento allAdC di effettuare un riscontro sulle
attivit di controllo condotte dagli Organismi/Autorit competenti, i quali sono, a loro volta, tenuti ad
implementare il sistema con tutte le informazioni e i dati sulle verifiche.
LAdG invia rapporti periodici semestrali allAdC e allAdA contenenti lesplicitazione della tipologia
dei controlli condotti e lesito degli stessi, e la misurazione di indicatori chiave che dimostrano il
funzionamento dei sistemi (elenco controlli, tasso di copertura, tipologia e numero irregolarit
identificate, azioni correttive e tasso di errore).

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4.3 Sistema Informativo dellAdC


Descrizione del sistema informatico che va istituito e utilizzato come base per la
certificazione delle spese alla Commissione Europea
LAdC, nello svolgimento delle funzioni relative alla certificazione delle spese alla Commissione
Europea, valider sul sistema informativo centralizzato91 le spese indicate nelle domande di
pagamento. In particolare, il sistema informativo fornir informazioni in grado di rispondere a quanto
previsto nellAllegato III del Reg. (CE) n.846/2009, parte B, campi 35, 36 e 37. In particolare:

il totale delle spese ammissibili dichiarate per loperazione e incluse nella dichiarazione di
spesa inviata alla Commissione Europea;

la data dellultima dichiarazione di spesa dellAdC contenente lelenco delle spese afferenti
alloperazione.

Il Sistema informativo consentir, inoltre, di gestire le seguenti informazioni di carattere


amministrativo/finanziario:

dati di impegno a valere sui singoli interventi finanziati (atti di impegno emessi dagli
AdG/OO.II.);

elenco dei rendiconti di spesa presentati dagli AdG/OO.II. coinvolti nella gestione degli
interventi;

certificazioni di spesa e domande di pagamento;

avanzamento finanziario dei singoli progetti (impegnato/rendicontato/certificato);

pagamenti a favore dei beneficiari\enti attuatori;

rimborsi ricevuti dalla Commissione Europea;

registrazione degli esiti dei controlli svolti dagli organi preposti;

aggiornamento del registro dei recuperi.

LAdC valuter periodicamente, di concerto con lArea monitoraggio dellAdG, lattendibilit del
sistema informativo verificando che:

i manuali operativi descrivano in maniera esaustiva lutilizzo del Sistema Informativo;

i software applicativi e i programmi informatici utilizzati siano testati ed ogni loro modifica sia
prontamente documentata;

la revisione, lapprovazione, il controllo e lediting delle transazioni assicurino completezza e


prevengano errori;

le registrazioni dei dati in uscita siano compatibili con quelli in entrata;

sia assicurata la sicurezza fisica delle strutture informatiche e dei loro componenti compresi
gli accessi riservati.

91

Il sistema informativo dellAdC costituisce una parte del Sistema Informativo di Monitoraggio.

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Grado di dettaglio del sistema informativo dellAdC


Il sistema contiene la registrazione delle singole spese effettivamente sostenute dai beneficiari per le
operazioni finanziate nellambito del POR. A partire da tale livello elementare, il sistema consente di
procedere per aggregazioni successive, a rilevare in qualsiasi momento della vita del POR, i
seguenti dati utili per linvio della certificazione delle spese e della domanda di pagamento alla CE:

spesa totale per singola operazione;

spesa totale per le operazioni riconducibili ad un medesimo obiettivo specifico;

spesa totale per Asse prioritario;

spesa totale per AdG/OO.II.;

spesa totale per il POR.

Il sistema, a livello di singola operazione, consente, inoltre, di identificare la tipologia di domanda di


pagamento presentata ed, eventualmente, liquidata (acconto, pagamento intermedio, saldo). Il
sistema, inoltre, consente di effettuare estrapolazioni della spesa aggregata per anno e di identificare
la causale dei pagamenti.

Inoltre, il sistema consente di registrare e di monitorare i seguenti dati finanziari:

le entrate relative alle risorse, FSE e nazionali, accreditate a titolo di prefinanziamento e di


pagamenti intermedi a fronte delle certificazioni di spesa del POR;

le uscite relative ai singoli pagamenti effettuati ai beneficiari, a titolo di acconto e di rimborsi


delle spese da questi effettivamente sostenute.

Questultima funzione consente, inoltre, di riconciliare in qualsiasi momento lentit di quanto ricevuto
(entrate del POR) con quanto gi speso (uscite del POR).

4.4 Importi recuperati


Descrizione del modo per garantire un rapido recupero del sostegno comunitario
La gestione delle irregolarit, il recupero degli importi indebitamente versati a carico del POR ed,
eventualmente, il provvedimento di revoca totale o parziale dellimpegno e/o della liquidazione del
pagamento sono disposti dagli uffici competenti dellAdG e/o degli OO.II. (cfr. par. 2.6.2). In
particolare, si evidenzia che tutti gli attori coinvolti nella gestione del POR (AdG/OO.II.)
provvederanno a chiedere per ogni domanda di pagamento (tranne per il saldo92) ai soggetti
attuatori/beneficiari lemissione di una fidejussione contenente la clausola di escussione a prima

92

Il saldo viene erogato solo a seguito della certificazione del rendiconto da parte di un revisore contabile nominato
dallAdG (cfr. par. 2.2.4.3 e 2.2.4.4).

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istanza. Ci, insieme ad un pi stringente sistema di controlli, dovrebbe garantire una maggiore
celerit delle procedure di recupero del sostegno comunitario.
A seguito dellavvenuto recupero, lAdG e/o gli OO.II. procedono ad informare, secondo le modalit
previste al par. 4.2.2.4 del presente documento, lAdC, la quale proceder alliscrizione della somma
nel registro dei recuperi, ed alla detrazione della somma recuperata dalla prima certificazione delle
spese utile computando gli eventuali interessi di mora maturati93.

Disposizioni prese per tenere il registro dei recuperi e per detrarre gli importi recuperati dalla
spesa da dichiarare alla Commissione Europea

Tra le funzioni dellAdC vi quella della tenuta della contabilit delle somme recuperate e soppresse,
delle somme recuperabili e non recuperabili individuate in base alle verifiche dalla stessa condotte,
ovvero effettuate dallAutorit di Gestione, dagli Organismi Intermedi, dallAutorit di Audit, dalla
Commissione Europea, dallIGRUE nonch da altro organismo di ispezione e controllo comunitario
e/o nazionale.
Il registro traccia per ogni recupero\recupero pendente\soppressione\importo non recuperabile
lorganismo che ha rilevato lirregolarit.
Il registro integrato nel Sistema Informativo e contiene tutti i dati di identificazione della somma da
recuperare, soppressa o non recuperabile. In particolare:

data dellordine di recupero\soppressione;

data di scadenza dellordine di recupero;

importo da recuperare;

importo recuperato;

importi relativi agli interessi legali e di mora;

importo soppresso;

importo non recuperabile;

soggetto che ha emesso lordine di recupero\soppressione;

motivo per cui limporto stato revocato\soppresso;

estremi identificativi della scheda di segnalazione trasmessa allOLAF (solo se prevista);

elenco delle azioni intraprese da parte dellAdG/OO.II.;

motivo per cui leventuale importo non stato recuperato;

indicazione se la quota comunitaria dellimporto non recuperabile deve essere finanziata dal
Bilancio Generale dellUnione Europea;

data della decertificazione.

93

Cfr. CDRR/05/0012/01 Orientamenti in materia di deduzione degli importi recuperate dalla successive dichiarazione
delle spese e domanda di pagamento e di compilazione della relative appendice ai sensi dellart. 8 e dellallegato II del Reg.
(CE) 438/2001.

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LAdC viene informata dagli organismi competenti circa gli esiti dei recuperi o di eventuali
soppressioni, attraverso una comunicazione nella quale indicato, per singolo progetto:

la quota capitale recuperata e

gli interessi applicati

oppure, nel caso di soppressione:

limporto soppresso.

Alla suddetta comunicazione, per ciascun progetto, deve essere allegata, per quanto riguarda i
recuperi, la seguente ulteriore documentazione:

latto di recupero;

le contabili bancarie contenenti la causale del versamento o altro documento probante.

Per quanto riguarda le soppressioni:

latto di revoca (soppressione).

LAdC effettua, quindi, un controllo volto ad accertare la corrispondenza degli importi restituiti o
soppressi con le somme indebitamente erogate, nonch la corretta applicazione degli interessi
maturati.
A seguito delle verifiche condotte, lAdC procede a dedurre gli importi recuperati e\o soppressi,
comprensivi della quota capitale e dei relativi interessi, dalla successiva dichiarazione delle spese e
ad aggiornare il registro dei recuperi94.
Attraverso linterrogazione del registro dei recuperi, lAdC in grado di estrarre i dati necessari alla
compilazione dellAllegato XI al Reg. (CE) n. 846/2009 al fine di poter trasmettere alla Commissione
Europea, entro il 31 marzo di ogni anno, una dichiarazione annuale relativa agli importi ritirati,
recuperati, non recuperabili e ai recuperi pendenti.
LAdC, alla fine di ogni trimestre, riceve dallAdG copia dalle comunicazioni inviate al DPC-PCM, ai
sensi degli artt. da 28 a 30 del Reg. (CE) n. 1828/06 e, se del caso, provvede allaggiornamento del
registro dei recuperi.
Le informazioni di riepilogo sui recuperi effettuati vengono trasmesse dallAdG/OO.II. alla fine di ogni
trimestre allAdC. Le note di trasmissione contengono tutti i dati necessari allidentificazione delle
procedure attuate nellultimo trimestre cos da consentire allAdC limplementazione del registro dei
recuperi.
Inoltre, lAdC riceve dallAdG/OO.II., entro il 28 febbraio di ogni anno, un prospetto riepilogativo sui
recuperi, distinti per procedimenti di recupero di somme indebitamente pagate (recuperi pendenti),
sui recuperi effettuati, sulle cancellazioni (soppressioni), sulle somme per le quali stata accertata la

94

Per il relativo diagramma di flusso si rimanda al par. 4.2.2.4.

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non recuperabilit di tutto o parte del contributo a seguito della rilevazione di irregolarit. Tali
informazioni sono corredate dalle azioni intraprese per singola operazione al fine di consentire
allAdC di effettuare una verifica sulla completezza del registro dei recuperi e di compilare la
dichiarazione annuale relativa agli importi ritirati, recuperati, non recuperabili e ai recuperi pendenti ai
sensi dellart. 20, par. 2 del Reg. (CE) n. 1828/06 e s.m.i. di cui allart. 2 del Reg. (CE) n. 846/2009.

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AUTORIT DI AUDIT

5.1 Descrizione dei principali compiti e delle interconnessioni dell'Autorit di audit


con gli organismi di controllo sotto la sua responsabilit
LAutorit di audit responsabile della verifica dellefficace funzionamento del sistema di gestione e
controllo. Questa funzione attribuita al dirigente pro-tempore della struttura direzionale di staff del
Dipartimento Istituzionale e Territorio Controllo di II livello sulla gestione dei fondi strutturali
comunitari.
LAutorit di audit incaricata in particolare dei seguenti compiti stabiliti dallart. 62 del Reg.(CE)
1083/2006:
a) garantire che le attivit di audit siano svolte per accertare l'efficace funzionamento del
sistema di gestione e di controllo del programma operativo;
b) garantire che le attivit di audit siano svolte su un campione di operazioni adeguato per la
verifica delle spese dichiarate;
c) presentare alla Commissione, entro nove mesi dall'approvazione del programma operativo,
una strategia di audit riguardante gli organismi preposti alle attivit di audit di cui alle lettere
a) e b), la metodologia utilizzata, il metodo di campionamento per le attivit di audit sulle
operazioni e la pianificazione indicativa delle attivit di audit al fine di garantire che i principali
organismi siano soggetti ad audit e che tali attivit siano ripartite uniformemente sull'intero
periodo di programmazione.
d) entro il 31 dicembre di ogni anno, dal 2008 al 2015:
I. presentare alla Commissione un rapporto annuale di controllo che evidenzi le risultanze
delle attivit di audit effettuate nel corso del periodo precedente di 12 mesi che termina
il 30 giugno dell'anno in questione conformemente alla strategia di audit del programma
operativo e le carenze riscontrate nei sistemi di gestione e di controllo del programma. Il
primo rapporto, che deve essere presentato entro il 31 dicembre 2008, copre il periodo
dal 1 gennaio 2007 al 30 giugno 2008. Le informazioni relative alle attivit di audit
effettuate dopo il 1 luglio 2015 sono incluse nel rapporto finale di controllo a sostegno
della dichiarazione di chiusura di cui alla lettera e);
II. formulare un parere, in base ai controlli ed alle attivit di audit effettuati sotto la propria
responsabilit, in merito all'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo,
indicando se questo fornisce ragionevoli garanzie circa la correttezza delle dichiarazioni
di spesa presentate alla Commissione e circa la legittimit e regolarit delle transazioni
soggiacenti;
III. presentare, nei casi previsti dall'articolo 88, una dichiarazione di chiusura parziale in cui
si attesti la legittimit e la regolarit della spesa in questione.
e) presentare alla Commissione, entro il 31 marzo 2017, una dichiarazione di chiusura che
attesti la validit della domanda di pagamento del saldo finale e la legittimit e la regolarit
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delle transazioni soggiacenti coperte dalla dichiarazione finale delle spese, accompagnata da
un rapporto di controllo finale.
Non ci sono altri organismi che svolgono attivit di audit a norma dellarticolo 62, paragrafo 3 del
Reg.(CE) n.1083/2006 per conto dellAutorit di audit medesima.

5.2 Organizzazione dell'Autorit di audit e degli organismi di controllo sotto la sua


responsabilit
Organigrammi (compreso il numero di posti assegnati)
Allinterno dellAutorit di Audit vi unarticolazione di competenze che vede una sezione dellufficio
dedicata allaudit dei sistemi ed una sezione dedicata allaudit sulle operazioni. Le attivit sono svolte
da personale regionale e personale della societ in house Lazio Service SpA che fornisce il supporto
tecnico e amministrativo a tutte le attivit di competenza della Struttura. Le risorse umane impegnate
nellattivit di verifica dei sistemi e di verifica sulle operazioni sono indicate nel seguente
organigramma senza una suddivisione specifica delle attivit cui sono adibite, mentre
fondamentale la possibilit di intercambiabilit dei ruoli e diversa distribuzione delle risorse stesse in
funzione delle necessit:

Dirigente
Autorit di Audit

Audit dei sistemi

Audit sulle operazioni

n. 2 Funzionari regionali
n. 8 risorse di supporto Lazio Service

Alle suindicate risorse si aggiungano 3 risorse, di cui 1 risorsa regionale e 2 di supporto Lazio
Service, per le attivit trasversali di segreteria, alimentazione Sistema Informatico e gestione
archivio.
Disposizioni volte a garantire l'indipendenza
LAutorit di audit gerarchicamente e funzionalmente indipendente sia dallAutorit di gestione che
dallAutorit di certificazione.
Lindipendenza garantita dalla individuazione, nel modello organizzativo del sistema di gestione e
controllo, delle Autorit di gestione, di certificazione e di audit in strutture autonome e distinte:

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lAutorit di gestione e di certificazione non dipendono dallo stesso Dipartimento del quale fa
parte lAutorit di audit;

lAutorit di gestione e di certificazione, pur afferendo entrambe al Dipartimento


Programmazione Economica e Sociale, sono collocate in Direzioni diverse: lAutorit di
gestione nella Direzione politiche per il lavoro e sistemi per lorientamento e la formazione,
lAutorit di certificazione nella Direzione Bilancio, Ragioneria, Finanza e Tributi. Ciascuna di
tali Direzioni svolge la proprie funzioni in autonomia sulla base delle rispettive competenze;

lAutorit di audit collocata nella struttura dipartimentale di staff del Dipartimento


Istituzionale e Territorio denominata Controllo di II livello sulla gestione dei fondi strutturali
comunitari.

Qualifiche o esperienze richieste


Le risorse della struttura Controllo di II livello sulla gestione dei fondi strutturali comunitari
assegnato ai controlli per la programmazione 2007-2013 sono costituite, in parte, dal medesimo
personale impiegato nello svolgimento dellattivit di audit per il periodo di programmazione 20002006, ed in parte da personale in aggiunta per le attivit occorrenti nella nuova programmazione.
Gli specifici titoli di studio posseduti dal personale, lesperienza di audit acquisita nella precedente
programmazione e la conoscenza dei sistemi di gestione e controllo, costituiscono la garanzia di
preparazione e professionalit per lo svolgimento dellattivit di audit nel periodo di programmazione
2007-2013.
Inoltre, il personale ha partecipato nel tempo a seminari e tavoli di lavoro finalizzati allanalisi dei
compiti assegnati allAutorit di audit dai nuovi regolamenti comunitari.
Descrizione delle procedure per controllare l'attuazione delle raccomandazioni e dei
provvedimenti correttivi indicati nei rapporti di audit
Nel caso in cui il controllo abbia evidenziato errori o irregolarit, e le stesse non siano state sanate
mediante il processo di contraddittorio, si proceder a formalizzare con il rapporto finale di controllo
lirregolarit/errore riscontrato, allAutorit di Gestione e, a secondo dei casi, agli Organismi Intermedi
o agli Uffici competenti per le operazioni al fine di far adottare i dovuti provvedimenti correttivi.
In caso di errore formale gli Organismi Intermedi/Uffici competenti per le operazioni dovranno dar
seguito alle raccomandazioni e suggerimenti formulati nel rapporto di controllo quali buone prassi da
tenere in considerazione.
In caso di errore sostanziale gli Organismi Intermedi/Uffici competenti per le operazioni, trattandosi di
importi gi certificati alla Commissione (il campione dellAutorit di audit viene fatto su tali importi)
dovranno procedere alla rettifica finanziaria e al recupero dellimporto.

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Gli Organismi Intermedi/Uffici competenti per le operazioni dovranno informare lAutorit di audit
delle correzioni apportate e delle misure correttive adottate nel caso ci sia un rischio di sistematicit
dellerrore.
Nel caso di criticit/irregolarit isolata, lAutorit di audit attraverso il proprio sistema informativo
monitorer lazione correttiva da parte dellAutorit di gestione e terr la criticit aperta fino a
conclusione del procedimento.
Nel caso di criticit/irregolarit sistematica, o potenzialmente sistematica, lAutorit di audit chieder
allAutorit di gestione di indagare e se del caso lAutorit di audit approfondir la questione
attraverso ulteriori controlli mirati.
La struttura dellAutorit di audit curer il monitoraggio delle criticit al sistema e della totalit delle
criticit sulle operazioni campionate controllate, al fine di mantenere il costante e progressivo
aggiornamento delle criticit ancora residue rispetto a quelle superate.
Dal monitoraggio del complesso delle criticit a vario titolo riscontrate, sia rilevate dallAutorit di
audit per la propria specifica attivit ex art. 62 del Reg. (CE) 1083/06 che quelle constatate dalle altre
istituzioni nazionali e/o europee, e dallattivit di follow-up delle stesse, si trarranno le conclusioni
sullo stato delle criticit del sistema e degli impatti finanziari per operazione del programma, che
saranno utilizzati per la predisposizione del Parere e del Rapporto annuale, nonch alla chiusura
dellintervento, della Dichiarazione di chiusura.
Le attivit di controllo sono inserite in unapposita banca dati gestita dallAutorit di Audit, attraverso
la quale possibile monitorare costantemente le attivit realizzate e lavanzamento annuale del
piano di audit.
Nella medesima banca dati sono sintetizzate le principali risultanze degli audit di ogni singola
operazione e sono registrati gli esiti degli audit del sistema di gestione e controllo.
Attraverso tale sistema possibile esaminare periodicamente gli esiti dei controlli ed analizzare la
presenza e lentit/dimensione/diffusione delle potenziali anomalie registrate.
E stato predisposto un manuale delle procedure di audit nel quale sono sviluppate procedure
riguardanti: sistema di campionamento, modalit di realizzazione degli audit di sistema, modalit di
realizzazione degli audit sulle operazioni, check-list per gli audit di sistema e per gli audit sulle
operazioni, procedure per la valutazione del sistema di gestione e controllo, procedure per il
monitoraggio delle azioni correttive conseguenti ai rapporti di audit, procedure per la predisposizione
della relazione annuale, procedure per le eventuali chiusure parziali, procedure per la dichiarazione a
conclusione dellintervento.
Ci potranno essere versioni successive del manuale qualora si ravvisi la necessit di modificare o
integrare alcuni aspetti delle procedure di audit nonch i relativi allegati.
E assicurata la diffusione del manuale anche per le eventuali future versioni.
Descrizione delle procedure relative alla supervisione del lavoro degli altri organismi di
controllo sotto la responsabilit dell'autorit di audit (se pertinente)
Al momento non previsto limpiego di organismi di audit esterni allAmministrazione Regionale.
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5.3 Rapporto annuale di controllo e dichiarazioni di chiusura


Descrizione delle procedure relativa alla redazione del rapporto annuale di controllo e delle
dichiarazioni di chiusura
Il rapporto annuale di controllo, da presentare entro il 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 2008,
descrive i risultati degli audit del sistema di gestione e controllo e degli audit sulle operazioni
effettuati nel corso del periodo di 12 mesi, che inizia il 1 luglio dellanno precedente e termina il 30
giugno dellanno in cui viene presentato il rapporto.
Gli audit sulle operazioni vengono svolti su un campione di operazioni le cui spese sono state
dichiarate alla Commissione nel corso dellanno solare precedente a quello in cui viene presentato il
rapporto.
Il rapporto descrive le modifiche intervenute nei sistemi di gestione e controllo delle Autorit di
gestione, di certificazione e di audit, unitamente alle modifiche eventualmente apportate alla strategia
di audit.
Il documento riporta le principali constatazioni e conclusioni in merito allorganizzazione del sistema
di gestione e controllo, alle procedure di selezione e attuazione delle operazioni, alle procedure di
rendicontazione e certificazione della spesa, alle verifiche ex art.13 del Reg.(CE) 1828/2006, nonch
alla conformit in generale alle prescrizioni comunitarie.
Nel rapporto saranno trattate separatamente le eventuali criticit che presentano carattere di
sistematicit, evidenziando le misure prese per mitigarne limpatto, la quantificazione delle spese
irregolari e le eventuali rettifiche finanziarie apportate.
Per quanto concerne il controllo sulle operazioni, oltre alle informazioni esposte in precedenza, sar
descritta la base per la selezione del campione, la soglia di rilevanza e il livello di certezza applicati.
In una tabella riepilogativa, redatta secondo il modello di cui allallegato VI del regolamento (CE) n.
1828/2006, verranno riportate le spese dichiarate alla Commissione, le spese sottoposte ad audit in
termini di importo e di percentuale sul totale delle spese dichiarate e il tasso di errore risultante dal
campione casuale sottoposto ad audit. Saranno riportati i principali risultati degli audit condotti, con
evidenza delle irregolarit riscontrate e se ad esse debba essere o meno attribuito carattere
sistematico. Sar, inoltre, trattato il seguito dato agli audit degli anni precedenti.
Ulteriori informazioni potranno riguardare gli aspetti organizzativi della struttura di audit, il
coordinamento delle attivit tra i diversi organismi di controllo a livello nazionale e le procedure
adottate per i controlli.
Allegato al rapporto di controllo verr prodotto, ai sensi dellart. 62, paragrafo 1, lettera d), punto ii)
del Reg.(CE) 1083/2006, un parere in merito al funzionamento dei sistemi di gestione e controllo e
alla completezza e veridicit della documentazione a corredo delle operazioni effettuate, al fine di
fornire ragionevoli garanzie riguardo la correttezza delle dichiarazioni di spesa dellAutorit di
certificazione e la legittimit/regolarit delle transazioni a queste collegate. Nella stesura del parere
verr indicata lesistenza e la portata di eventuali limiti al controllo, dovuti ad esempio a problemi
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sistematici, disponibilit della documentazione probatoria di spesa, esistenza di procedimenti


giudiziari o amministrativi in corso.
Nel chiarire la portata dellesame, lAutorit di audit indicher e quantificher limpatto che eventuali
limiti al controllo hanno avuto sulla spesa, o dichiarer la mancanza di incidenza sulla correttezza
delle spese definitive dichiarate.
Il parere, cos come previsto dallallegato VII del Reg.(CE) n.1828/2006, potr assumere le seguenti
forme: senza riserve, con riserva, negativo. Nel caso venisse espresso un parere con riserva
verranno indicati gli aspetti dei sistemi ritenuti non conformi rispetto alle prescrizioni normative e le
relative motivazioni, fornendo una quantificazione dellimpatto sul totale delle spese dichiarate in
termini di contributo comunitario. Allo stesso modo saranno esplicitate le motivazioni alla base di un
parere negativo.
La dichiarazione di chiusura
La dichiarazione sar redatta dallAutorit di audit e presentata alla Commissione entro il 31 marzo
2017. Essa riassumer e prender a riferimento tutto il periodo di programmazione ed in essa
confluiranno i risultati di tutti gli audit dei sistemi e sulle operazioni condotti negli anni 2007-2016.
Per gli audit di sistema saranno riportate le informazioni riguardanti i soggetti che hanno effettuato
gli audit, lelenco riepilogativo degli audit condotti in tutto il periodo di programmazione e la
rispondenza rispetto alla strategia di audit. Il documento riporter le principali constatazioni e
conclusioni in merito agli aspetti pi rilevanti del sistema di gestione e controllo che, nel corso degli
anni, sono stati oggetto di audit.
Nel rapporto saranno trattate separatamente le eventuali criticit sistematiche e la quantificazione
delle spese interessate, evidenziando le misure correttive prese e le eventuali rettifiche finanziarie
apportate.
La dichiarazione di chiusura, in conformit allart. 62, paragrafo 1, lettera e) del Reg.(CE)
n.1083/2006, attester la validit della domanda di pagamento del saldo finale, la legittimit e
regolarit delle transazioni soggiacenti la dichiarazione finale delle spese e verr accompagnata dal
rapporto di controllo finale. Essa sar redatta conformemente al modello in allegato VIII, parte B del
Reg.(CE) n. 1083/2006.
In particolare, tale dichiarazione, dopo aver riportato le indicazioni relative allAutorit di audit, ad
eventuali limiti nel controllo nonch ad eventuali irregolarit, esprimer un parere che potr essere:
- senza riserve, per cui vengono attestate la validit della domanda di pagamento, la legittimit e la
regolarit delle transazioni soggiacenti;
- con riserva, per cui si attesta la validit della domanda di pagamento e la legittimit e la regolarit
delle transazioni soggiacenti, pur con i limiti al controllo e le irregolarit riscontrate, che hanno
eventualmente portato a rettifiche finanziarie o alla quantificazione dellimporto di spesa interessato;
- negativo, per cui non possibile attestare la validit della domanda di pagamento nonch la
legittimit e la regolarit delle transazioni soggiacenti, in presenza di limiti allattivit di controllo e di
errori/irregolarit impeditivi e oppostamente precisati.
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Descrizione delle procedure relative alla redazione della dichiarazione di chiusura parziale
Nel caso di chiusura parziale dellintervento, per la dichiarazione di chiusura lAutorit di Audit
seguir la stessa procedura prevista per la dichiarazione finale. Essa riassumer i risultati degli audit
sui sistemi e degli audit sulle operazioni condotti in tutto il periodo al quale si riferisce la chiusura
parziale. Per gli audit di sistema saranno riportate le informazioni riguardanti i soggetti che hanno
effettuato gli audit, lelenco degli audit realizzati e la rispondenza di tali audit rispetto alla strategia. Il
documento riporter le principali constatazioni e conclusioni in merito agli aspetti pi rilevanti del
sistema di gestione che, nel corso degli anni, sono stati verificati. Nel rapporto saranno trattate
separatamente le eventuali criticit sistematiche e verranno quantificate le spese interessate,
evidenziando le misure correttive prese e le eventuali rettifiche finanziarie apportate. Per la
dichiarazione di chiusura saranno effettuati test presso lAutorit di Certificazione per verificare che
non vi siano errori nellaggregazione dei dati di spesa relativi alle singole operazioni alla base della
dichiarazione finale di spesa.

5.4 Designazione dell'organismo di controllo coordinatore


Descrizione del ruolo dell'organismo di controllo coordinatore
Conformemente a quanto stabilito nel Quadro strategico nazionale e nel Programma Operativo, il
Ministero dellEconomia e delle Finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato
Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con lUnione Europea (IGRUE) designato quale
Organismo nazionale di coordinamento delle Autorit di audit.
Tale Organismo esercita il proprio ruolo attraverso unazione di orientamento e di impulso finalizzata
ad assicurare la corretta attivazione dei sistemi di gestione e controllo previsti dalla normativa
comunitaria.
A tale proposito ha elaborato apposite linee guida, a carattere orientativo e non vincolante,
sullorganizzazione, le procedure e le metodologie di riferimento per i sistemi di gestione e controllo.
Nellambito della funzione di coordinamento lIGRUE redige, ai sensi dellart. 71, paragrafo 2 del
Regolamento (CE) n. 1083/2006, la relazione con i risultati della valutazione dei sistemi di gestione e
di controllo istituiti ed esprime il parere in merito alla loro conformit con il disposto degli articoli da
58 a 62 dello stesso Regolamento.

5.5. Flowchart delle attivit da svolgere ai sensi dellart.62 Reg.(CE)1083/2006


Di seguto viene presentato un diagramma di flusso che illustra le attivit da svolgere ai sensi
dellart.62 Reg.(CE)1083/2006 ed i soggetti che hanno le funzioni per lesecuzione di tali attivit.

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FUNZIONI DELL'AUTORITA' DI AUDIT


Soggetti

Autorit di Audit

Attivit

Strategia di audit

Metodo di campionamento

Parametri tecnici per il


campionamento

Selezione delle operazioni da


controllare a campione

Struttura Controllo II livello

Struttura Controllo II livello

Sezione audit di sistema

Sezione audit su operazioni

Elaborazione della
strategia di audit

Scelta del metodo di


campionamento

Determinazione del livello di


affidabilit del sistema ai fini
del campionamento

Estrazione del campione


delle operazioni da
controllare

Effettuazione controlli sulle


operazioni

Audit sulle operazioni

Effettuazione dei controlli di


sistema

Audit di sistema

Follow up dell'audit di
sistema

Monitoraggio delle azioni correttive


risultanti dai rapporti di controllo

Rapporto annuale di controllo e


parere sullefficace funzionamento
del sistema di gestione

Eventuali dichiarazioni di chiusura


parziale dellintervento

Dichiarazione di chiusura
dellintervento e rapporto di
controllo finale

Sintesi degli audit sulle


operazioni e degli audit
di sistema

Dichiarazione di
chiusura parziale

Dichiarazione finale a
conclusione
dell'intervento

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Follow up dell'audit sulle


operazioni

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5.6. Strategia di audit e sua conformit allallegato V Reg.(CE)1828/2006


Per quanto riguarda la strategia di audit, si rinvia al documento presentato alla Conmmissione
Europea ai sensi dellart.62 del Reg.(CE)1083/2006.

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SISTEMA INFORMATICO

6.1 Descrizione del sistema informatico


La Regione Lazio Direzione politiche per il lavoro e sistemi per lorientamento e la formazione
utilizza il Sistema Informatizzato denominato SIMON95(Sistema Informativo di MONitoraggio), al fine
di monitorare lattuazione e lavanzamento del PO e in adempimento a quanto previsto dal Reg. CE
1083/2006 e le modalit attuative definite dal Reg. Ce 1828/2006 e s.m.i., al fine di consentire gli
scambi di informazioni con lIGRUE esclusivamente per via telematica.
Il sistema sviluppato su piattaforma web-based per garantire la fruibilit attraverso i pi comuni
browser per internet, il linguaggio di sviluppo PHP 5.2.X su database MYSQL versione 5.0.X.
Lutilizzo di una piattaforma operante sui browser pi comuni permette laccesso sia al personale
regionale sia a quello degli organismi intermedi, per la parte di loro competenza ai Soggetti attuatori
e qualora se ne verifichi la necessit a soggetti terzi autorizzati dallAdG. Gli accessi avvengono
sempre attraverso rigide policy di sicurezza. Ogni utente autorizzato e abilitato allaccesso effettua il
login attraverso una utenza e una password personale. Ogni utenza caratterizzata
dallappartenenza al gruppo di competenza (AdG, Regione, Organismi Intermedi, Soggetti attuatori,
AdC, AdA), individuabile e abilitata a visualizzare gestire e/o modificare esclusivamente le
informazioni di propria competenza. Il sistema traccia tutti gli accessi, le modifiche e/o le variazioni in
file di log. LAdg gestisce un registro in cui vengono individuate le utenze abilitate, per ciascuna
utenza sono declinate le abilitazioni i permessi di accesso al sistema e ai dati, anche per consentire
di individuare e assegnare le responsabilit a tutti gli operatori che operano sul sistema.
Relativamente alla sovvenzione globale Lavoro in chiaro lAdG, data la particolarit dellintervento,
ha deciso di adottare come strumento di monitoraggio il software realizzato dal sovventore. Per i
dettagli sulle modalit di integrazione tra SIMON e il software della sovvenzione si rimanda al punto
6.4.

6.2 Obiettivi del Sistema


Gli obiettivi dellAmministrazione sono quelli di realizzare un Sistema Informativo che gestisca:

Dati di interesse comune quali:


-

dotazione finanziaria del Programma Operativo distinta per annualit, asse e obiettivo
specifico;

piano di finanziamento del PO;

dichiarazioni certificate di spesa e domande di pagamento;

previsioni annuali di spesa.

Dati relativi al monitoraggio e alla sorveglianza del PO

95

Il sistema informativo SIMON gi operativo dalla Programmazione 2000/2006, per la Programmazione 2007/2013 sono
state implementate ulteriori funzioni descritte nel presente documento.

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Dati relativi alle transazioni finanziarie del PO (trasferimenti)

Dati contabili relativi alle singole operazioni (giustificativi di spesa, dichiarazioni di spesa e
domande di pagamento degli Organismi Attuatori)

Dati relativi agli esiti dei controlli eseguiti sia da soggetti del sistema di gestione e controllo
sia da soggetti esterni

Dati relativi alle irregolarit rilevate da tutti i soggetti con potere di controllo sulle operazioni e
i dati relativi al monitoraggio delle azioni correttive intraprese (recuperi).

Per ogni operazione il sistema contiene tutte le informazioni contenute nellallegato III del Reg
(CE) 1828/2006.

Ulteriori obiettivi sono:

Garantire adeguate policy di sicurezza

Consentire laccesso e la consultazione delle informazioni alle varie Autorit

Consentire la rapida e facile estrazione delle informazioni

Acquisire le informazioni necessarie in tempo reale anche dagli Organismi Attuatori delle
azioni, i quali hanno lobbligo di informare la Direzione in merito alle attivit realizzate,
secondo precise direttive stabilite in sede di accettazione di convenzione;

Misurare gli indicatori

Veicolare le informazioni in tempo reale da e verso gli Organismi Attuatori e gli operatori
istituzionali

Ridurre i processi non automatizzati che richiedono la compilazione di moduli cartacei,


sostituendoli con trasmissioni telematiche di documenti firmati digitalmente da parte degli
Organismi Attuatori.

6.3 Architettura del Sistema Informatico


Moduli del Sistema Informatico
I moduli base su cui fondato il sistema SIMON sono:

Sistema S.AC. (Sistema ACcreditamento)

Sistema SIMON (Sistema Informativo di MONitoraggio) di gestione

Lintegrazione fra i il Sistema S.AC: e gli altri due moduli avviene attraverso luso di web-services
tramite flussi di dati Xml.
Per tutti i moduli previsto un sistema di mirroring e back-up dei dati idonei a garantire lintegrit e la
corretta conservazione dei dati.
Il grafico successivo descrive larchitettura di base del sistema

265/273

Autorit di
Certificazione

Autorit di
Audit

Organismi
Intermedi

Autorit di
Gestione

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Soggetti
Attuatori

SAC

SIMON
GESTIONALE

Sistema Informativo
SIMON

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CIPE
CUP

IGRUE
Monit

SFC
2007

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Sistema S.AC.
Il nuovo sistema di accreditamento, approvato con Deliberazione n. 968 del 29/11/2007, si avvale del
sistema S.AC. in grado di semplificare il processo e mettere in connessione i soggetti coinvolti dalla
procedura di accreditamento.

Soggetti coinvolti
1. I soggetti che fanno domanda di accreditamento (enti di formazione).
2. Regione Lazio Direzione regionale formazione professionale, FSE e altri interventi
cofinanziati.

Procedura Accreditamento
1.

Registrazione informatizzata: lOrganismo si registra on-line inserendo i dati relativi alla


ragione sociale e al legale rappresentante, con sottoscrizione digitale.

2. Il sistema genera in automatico lutenza e la password per laccesso allarea riservata e la


comunica allOrganismo richiedente.
3. Compilazione formulario on-line: lOrganismo accede allarea riservata con la propria utenza
e password compila il formulario allegando la documentazione necessaria firmata
digitalmente, come da direttiva. Documentazione necessaria

Statuto;

dati di bilancio,

dotazione infrastrutturale e logistica

documentazione sullaffidabilit economica e finanziaria

documentazione attestante le capacit gestionali e le risorse professionali utilizzate

documentazione attestante lefficacia e lefficienza delle attivit precedentemente


realizzate

documentazione attestante le interrelazioni maturate con il sistema sociale e produttivo


del territorio.

4. Invio della richiesta di accreditamento.


5. Verifica della documentazione trasmessa, se la documentazione non risulta coerente e
completa il sistema rigetta la richiesta comunicando le difformit/carenze riscontrate
allOrganismo che dovr ricompilare il formulario on-line (punto 3).
6. Audit in loco: la Direzione Regionale provvede alla verifica in loco di quanto dichiarato
dallOrganismo, compilando delle check list sul sistema. Il modello di check list allegato al
manuale auditors dellaccreditamento.
7. decisione della Direzione regionale: sulla base dei rapporti di audit la Direzione Regionale
provvede in caso di esito positivo al provvedimento di accoglimento della domanda di
accreditamento, in caso di esito negativo al provvedimento di diniego.

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Sistema SI_MON di gestione


Il nuovo sistema SI_MON stato sviluppato implementando le funzionalit del sistema utilizzato per
la programmazione precedente adeguandolo alle nuove direttive comunitarie e nazionali
(regolamenti comunitari con relative linee guida e protocollo di colloquio IGRUE). Di seguito sono
illustrate le principali funzionalit del Sistema. Per ulteriori approfondimenti si rinvia al Documento di
analisi funzionale del sistema SIMON vs 1.0 di Luglio 2008. Per ogni aggiornamento riguardante le
funzionalit del sistema sar emessa una nuova versione del Documento di analisi funzionale del
sistema SIMON, registrando le informazioni relative alla data, al numero di revisione ed alle
principali modifiche apportate

Soggetti coinvolti
1. Autorit di Gestione (vedi cap. 1.3)
2. Organismi Intermedi (vedi cap. 1.3)
3. Autorit di Certificazione (vedi cap. 1.3)
4. Autorit di Audit (vedi cap. 1.3)
5. Soggetti accreditati (enti di formazione) e altri soggetti non accreditati beneficiari di
finanziamenti pubblici

Dati di Input
I dati che alimentano il sistema riguardano tutte le operazioni cofinanziate e tengono conto, oltre che
delle attivit di competenza dellAmministrazione regionale (con riferimento agli atti prodotti nelle fasi
di istruttoria e valutazione, nonch di impegno, controllo e rendicontazione della spesa), dei flussi
informativi procedenti dagli enti attuatori delle operazioni, i quali, come detto, hanno lobbligo di
informare la Direzione in merito alle attivit realizzate. In particolare, il flusso informativo preso in
considerazione da SI_MON prevede un set di informazioni ricomprese nelle seguenti sezioni:

anagrafica progetti;

piano finanziario;

attuazione finanziaria impegni;

attuazione finanziaria trasferimenti;

attuazione finanziaria spese (domande di pagamento costituite dalle spese effettuate degli
Organismi Attuatori);

pianificazione fisica valori previsti;

anagrafiche destinatari diretti FSE;

anagrafiche imprese FSE;

anagrafiche organismi FSE;

anagrafiche soggetti privati FSE;

dati procedurali;

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dati relativi ai controlli eseguiti sia da soggetti del sistema di gestione e controllo sia da
soggetti esterni;

dati relativi alle irregolarit rilevate da tutti i soggetti con potere di controllo sulle operazioni

dati relativi al monitoraggio delle azioni correttive intraprese (registro recuperi);

dati dei rendiconti

Processi del sistema SIMON


1. Inserimento dellAvviso pubblico o Bando di gara (Area Programmazione)
2. Inserimento delle scansioni dei verbali e della graduatoria della Commissione di Valutazione
(Area Programmazione)
3. inserimento delle anagrafiche dei progetti e relativi piani finanziari, approvati con la
graduatoria definitiva. Il sistema provvede allattribuzione di un codice univoco di progetto
codice SIMON (Area Programmazione)
4. inserimento dei dati relativi allimpegno per ogni progetto ammesso a finanziamento (Area
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano o Organismi Intermedi)
5. il sistema richiede, via web services, al CIPE lattribuzione del CUP (Codice Unico di
Progetto)
6. inserimento della data di notifica dellavvenuto finanziamento (Area Organizzazione e
Attuazione Interventi Capitale umano)
7. inserimento della documentazione richiesta per lavvio delle attivit (dichiarazione avvio
attivit, fidejussione, richiesta erogazione acconto, fattura). Tutti i documenti vengono inseriti
sul sistema tramite scansione con firma digitale (Soggetti attuatori)
8. inserimento delle check list relative alla verifica documentale con dettaglio di eventuali
richieste di chiarimenti (Area Controlli o Organismi Intermedi)
9. inserimento della convalida della richiesta di anticipo (Area Organizzazione e Attuazione
Interventi Capitale umano o Organismi Intermedi)
10. inserimento dei dati relativi allerogazione dellanticipo (trasferimenti) (Area Organizzazione e
Attuazione Interventi Capitale umano o Organismi Intermedi)
11. inserimento delle date di monitoraggio procedurale (avvio attivit, fine attivit prevista, inizio e
fine corso per attivit formative) con dettaglio di eventuali richieste di proroga (Area
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano o Organismi Intermedi)
12. inserimento delle domande di rimborso\pagamento con relativi giustificativi di spesa tramite
trasmissione di scansione con firma digitale (Soggetti attuatori)
13. inserimento delle check list relative alla verifica della totalit delle domande di
rimborso\pagamento presentate (Area Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del
contenzioso o Organismi Intermedi)96.

96

Il sistema registra lesito di tutti i controlli realizzati.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

14. inserimento delle anagrafiche degli allievi, come da protocollo di colloquio IGRUE, e periodico
aggiornamento dello stato allievi per tutto lo svolgimento del corso (Soggetti Attuatori)
15. inserimento della documentazione richiesta durante lo svolgimento delle attivit (pagamenti
intermedi, comunicazioni varie sullo svolgimento delle attivit). Tutti i documenti vengono
inseriti sul sistema tramite scansione con firma digitale (Soggetti attuatori)
16. inserimento delle check list relative alla verifica documentale con dettaglio di eventuali
richieste di chiarimenti (Area Controlli o Organismi Intermedi)
17. inserimento delle eventuali ispezioni ai Soggetti attuatori (verbalizzazione degli esiti di
verifica) con dettaglio delle eventuali controdeduzioni (Area Controlli o Organismi Intermedi)
18. inserimento delle check list relative alle verifiche di sistema agli Organismi Intermedi con
dettaglio delle eventuali richieste di chiarimenti e/o controdeduzioni (Area Controlli)
19. inserimento dei dati relativi alle irregolarit rilevate e alla gestione dei processi ad esso
collegati (irregolarit ai sensi dellart. 28 del Reg. (CE) 1828/2006 schede OLAF, procedure
di recupero delle somme indebitamente pagate recuperi, procedimenti amministrativi e
giudiziari contenzioso) (AdG/OO.II./AdC)
20. inserimento

della

documentazione

richiesta

per

la

conclusione

dellattivit

(attestazione/relazione sullattivit svolta, domanda di rimborso, fattura o documento


equivalente, rendiconto generale delle spese sostenute o giustificativi di spesa nel caso di
singoli beneficiari) (Soggetti Attuatori)
21. inserimento delle check list relative alla verifica documentale con dettaglio di eventuali
richieste di chiarimenti (Area Controlli o Organismi Intermedi)
22. inserimento dei dati relativi allerogazione del saldo o delleventuale recupero legato alla
chiusura dellattivit finanziata (Area Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano
o Organismi Intermedi)

Dati di Output
LAutorit di Gestione, tramite dellarea di monitoraggio, ha a disposizione un cruscotto informatico
attraverso il quale possibile procedere allestrazione della maggior parte dei dati presenti a
sistema.

Trasmissione informazioni dallAdG allAdC


Attraverso il sistema informativo gli OO.II. possono inoltrare allAdG le domande di rimborso, validate
dal controllo di I Livello, presenti a sistema che non risultino gi inserite in un rendiconto
precedentemente inviato. LOO.II. pu confermare le domande di rimborso proposte dal sistema o
escludere alcune, quindi, dopo aver allegato la dichiarazione di ricevibilit delle spese, pu inoltrare il
rendiconto allAdG.
LAdG, a sua volta pu compiere le medesime operazioni gi esplicitate per gli OO.II., inoltre pu
eseguire, in aggiunta, le seguenti operazioni:
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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

ammettere o escludere un intero rendiconto dellOO.II. dalla certificazione alla AdC;

escludere singole domande di rimborso dai rendiconti degli OO.II.

Attivit AdC
LAdC autenticandosi sul sistema SIMON accede ad un area riservata in cui pu visualizzare tutte le
informazioni relative alla dotazione finanziaria del PO, al piano di finanziamento del PO e al dettaglio
delle singole attivit finanziate. Il sistema permette linserimento delle check list di controllo su
ciascuna spesa verificata, con eventuale dettaglio delle motivazioni del mancato inserimento nella
certificazione di spesa, permette inoltre linserimento dei dati relativi ai rimborsi ricevuti dalla
Commissione Europea e dal Ministero dellEconomia e delle Finanze.
Nel Sistema sono presenti report dedicati:
1. report di sintesi Domanda di Pagamento. Il totale delle spese validate dagli Organismi
Intermedi e dalla stessa AdG, al netto delle certificazioni con esito negativo da parte dellAdC,
distinte per asse prioritario e per anno.
2. report di dettaglio Domanda di Pagamento. Elenco dettagliato delle spese validate dagli
Organismi Intermedi e dalla stessa AdG, riferito al report di sintesi Domanda di Pagamento,
al netto delle certificazioni con esito negativo da parte dellAdC. Il sistema traccia lavvenuto
inserimento delle spese presenti nel report di dettaglio nella Domanda di Pagamento.
3. report di dettaglio spese non certificate. Elenco dettagliato delle spese validate dagli
Organismi Intermedi e dalla stessa AdG con esito negativo da parte dellAdC
4. report di sintesi delle spesa certificata cumulata e dei rimborsi ricevuti dalla Commissione
Europea e dal Ministero dellEconomia e delle Finanze.
5. report di avanzamento della spesa certificata.

Il sistema permette inoltre la gestione delle irregolarit riscontrate e della contabilit dei recuperi:

irregolarit derivanti dal controllo a campione; lAdC inserisce una scheda con il resoconto
dellanalisi effettuata, il sistema la rende immediatamente disponibile allAdG per le attivit di
competenza. LAdC ha la possibilit di visualizzare la scheda e verificare i chiarimenti inseriti
dallAdG e successivamente chiudere la scheda. Qualora gli importi gravati da irregolarit
siano stati precedentemente certificati lAdC provvede a registrare a sistema limporto da
eliminare nella successiva domanda di pagamento

irregolarit riscontrate da altri soggetti; lAdC ha accesso alle schede relative alle irregolarit
riscontrate e inserite da altri soggetti e qualora gli importi gravati da irregolarit siano stati
precedentemente certificati lAdC provvede a registrare a sistema limporto da eliminare nella
successiva domanda di pagamento

contabilit dei recuperi; lAdC ha accesso nel sistema ad un apposito libro contabile, registro
dei recuperi. LAdC, sulla base delle informazioni ricevute dallAdG e dagli OO.II. su importi

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

recuperati, recuperabili e soppressi, aggiorna il registro e provvede a detrarli dalla domanda


di pagamento.

Autorit di Audit
LAdA ha accesso al sistema SIMON per visualizzare le informazioni relative allattuazione del PO
utili alla predisposizione del rapporto annuale di controllo. Per ciascuna delle operazioni oggetto di
Audit inserisce una scheda descrittiva del controllo effettuato e delle eventuali criticit riscontrate.

Archivio documentale
Allinterno del sistema SIMON saranno conservati:

la notifica di finanziamento o una sua bozza;

le dichiarazioni di spesa;

le dichiarazioni annuali sugli importi ritirati e recuperati e sui recuperi pendenti;

I documenti contabili relativi alle domande di rimborso;

gli estratti conto relativi alle domande di rimborso;

i contratti del personale impiegato o le lettere di incarico per il personale dipendente;

il curriculum del personale impiegato;

la dichiarazione di inizio attivit e leventuale dichiarazione di inizio corso;

la richiesta di erogazione delleventuale acconto comprensiva del documento contabile,


generalmente fattura, e delleventuale fidejussione (laddove richiesta);

eventuale verbale della commissione desame (solo per le attivit formative daula);

dichiarazione di fine attivit e relazione finale;

sal del periodo di riferimento (solo per gli appalti);

certificazione finale del rendiconto;

rendiconto e dichiarazione di ammissibilit delle spese.

6.4 Sistema informativo Sovvenzione Globale Lavoro in Chiaro


Come previsto dagli artt. 66 e 76 del Regolamento (CE) 1083/2006, lOrganismo Intermedio ha
previsto, listituzione di un Sistema Informatico per svolgere le seguenti principali funzioni:
supportare le attivit di gestione, controllo e monitoraggio connesse allattuazione della

Sovvenzione Globale;
costituire linterfaccia e lambiente di scambio con i beneficiari delle operazioni;
garantire il flusso dei dati di monitoraggio, delle certificazioni di spesa e delle domande di

pagamento;
permettere le attivit di controllo dellAdG, dellAdC e dellAdA.

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POR FSE 2007-2013 - Competitivit regionale e occupazione

Tale piattaforma stata implementata con tecnologia microsoft .net con database mysql e tabelle di
contesto di catalogazione delle informazioni sul modello CNIPA.
La piattaforma tra i suoi obiettivi ha quello di costituire linterfaccia e lambiente di scambio con i
beneficiari delle operazioni. I beneficiari potranno accedere al sistema informatico di Lavoro in
Chiaro mediante username e password ottenute a seguito di registrazione sul sistema regionale
S.AC.
Il sistema informatico garantisce sicurezza nel trattamento dei dati, mediante le seguenti funzionalit:

autenticazione: lutente ha la sicurezza dellidentit del soggetto fruitore del servizio in quanto
laccesso subordinato allinserimento di username e password richiesti seguendo apposita
procedura;

integrit: i dati non sono suscettibili di modifica in seguito al loro invio.

Il sistema informatico di Lavoro in Chiaro consente allimpresa beneficiaria il caricamento di tutta la


documentazione prevista in copia autentica, permettendo di predisporre un archivio digitale ed
ottenendo un vero e proprio fascicolo virtuale di tutti i progetti.
Il sistema permette di effettuare le seguenti attivit:

controlli di I Livello, consentendo la registrazione degli esiti dei controlli, la gestione delle
check list e la registrazione dei verbali dellle verifiche in loco;

trattamento delle domande di rimborso e pagamento, consentendo la registrazione dei


pagamenti effettuati dallOrganismo Intermedio a favore dei Beneficiari attuatori dei progetti;

rendicontazione allAdG delle spese sostenute dallOrganismo Intermedio a valere sulla


Sovvenzione Globale, mediante la predisposizione dello schema di rendiconto per la
trasmissione periodica allautorit stessa. Tale rendiconto, unitamente alle informazioni
inerenti lo stato di attuazione fisico e procedurale della sovvenzione,

viene caricato

manualmente sul Sistema SIMON ai fini del monitoraggio dei dati finanziari, fisici e
procedurali e per il successivo invio allIGRUE.

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 176
IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri IRE ISG - Cofinanziamento regionale pari ad euro 2.602.000,00,
esercizio finanziario 2015, e relativa assegnazione all'IRCCS IFO della quota parte a carico della Regione
Lazio dei fondi per la ricerca sanitaria disposti dal Ministero della Salute, per l'acquisto del sistema
robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato "Cyberknife"

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OGGETTO: IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri IRE ISG Cofinanziamento


regionale pari ad 2.602.000,00, esercizio finanziario 2015, e relativa assegnazione
allIRCCS IFO della quota parte a carico della Regione Lazio dei fondi per la ricerca
sanitaria disposti dal Ministero della Salute, per lacquisto del sistema robotizzato di
radiochirurgia stereotassica denominato Cyberknife

LA GIUNTA REGIONALE

SU proposta del Presidente della Regione Lazio;


VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;
VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni, concernente
la disciplina del sistema organizzativo della Giunta regionale e del Consiglio;
VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1, concernente lorganizzazione
degli uffici e dei servizi della Giunta regionale e smi;
VISTA la Legge Regionale 3 marzo 2003, n. 4 Norme in materia di autorizzazione alla
realizzazione di strutture e all'esercizio di attivit sanitarie e socio-sanitarie, di
accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali;
VISTO il D.lgs. 163/06 e s.m.i.;
VISTO il D.P.R. 207/10;
VISTO lart. 20 della legge 67/88 recante norme per il piano di investimenti in materia di
edilizia ospedaliera e il D.M. 20.08.1989 n. 321 riguardante i criteri generali per
lattuazione del medesimo piano inclusa la prescrizione di sottoporre i progetti proposti al
parere del Nucleo di Valutazione Regionale per gli Investimenti in Edilizia Sanitaria;
VISTO il DCA n. U0080/2010 Riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale, ed in
particolare lAllegato A, che individua le funzioni territoriali delle strutture ospedaliere
oggetto di riconversione;
VISTO il DCA n. U0082/2010 Chiarimenti, integrazioni e modifiche al Piano Sanitario
Regionale 2010 2012 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. 87/2009;
VISTO il DCA n. U0111/2010 Decreto
del Commissario ad Acta n. 87/2009 recante
Approvazione Piano Sanitario Regionale (PSR) 2010 2012 - Integrazioni e
modifiche.;

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VISTO il DCA U0008/2011 Modifica dell'Allegato 1 al Decreto del Commissario ad


Acta U0090/2010 per: a) attivit di riabilitazione (cod. 56), b) attivit di lungodegenza
(cod. 60); c) attivit erogate nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) per i livelli
prestazionali: R1, R2, R2D e R3 - Approvazione Testo Integrato e Coordinato denominato
"Requisiti minimi autorizzativi per l'esercizio delle attivit sanitarie e socio sanitarie" e
successive integrazioni e modificazioni;
VISTO il d.lgs. n. 118 del 23/06/2011, recante: Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e
relativi principi applicativi, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n.
126;
DATO ATTO che con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 Marzo 2013 il
Presidente pro - tempore della Regione Lazio dott. Nicola Zingaretti stato nominato
Commissario ad Acta per la prosecuzione del vigente Piano di Rientro dai disavanzi nel
Settore Sanitario della Regione Lazio, secondo i Programmi Operativi di cui lart.2, c.88,
L.191/2009 e s.m.i.;
VISTO il DCA n. U00247 del 25/07/2014, avente ad oggetto: Adozione della nuova
edizione dei Programmi Operativi 2013 - 2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di
Rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio;
TENUTO CONTO che lIFO in qualit di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico
fruisce di finanziamenti da parte del Ministero della Salute per progetti finalizzati
allacquisto di apparecchiature e strumenti per la ricerca sanitaria, accedendo ai
finanziamenti appositamente disposti dal Ministero della Salute, secondo le normative
vigenti in materia;
PRESO ATTO che, con nota n. 898/DG del 26/09/2011, il Direttore Generale dellIFO ha
trasmesso al Ministero della Salute la proposta di ripartizione delle risorse destinate alle
strumentazioni di cui al punto precedente, nella quale, tra le apparecchiature ritenute
indispensabili per la ricerca portata avanti dallIstituto lacquisizione del sistema
robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato Cyberknife
TENUTO CONTO che, con nota n. 172784/07/07 del 30/09/2011 la Regione Lazio ha
espresso il proprio impegno a finanziare la quota residua del finanziamento necessario
allacquisto della suddetta apparecchiatura fino alla concorrenza del 50% dellimporto
complessivo, di cui il restante 50% a carico del Ministero della Salute;
DATO ATTO che, con convenzione del 04/04/2012, il Ministero della Salute stanzia fondi
da destinare alla realizzazione allo sviluppo di modelli radio biologici basati su indicatori
clinici, molecolari e di bioimaging idonei a descrivere le relazioni dose effetto a seguito di
trattamento stereotassico con Cyberknife, provvedendo alla copertura di una quota parte
pari al 50% dellimporto complessivo da sostenere per lacquisizione dellapparecchiatura,
invitando la Regione Lazio ad impegnarsi al finanziamento del restante 50%;
VISTA la nota n. 1402 del 13/04/2015 con la quale lIRCCS IFO richiede lo stanziamento
dei fondi a carico della Regione Lazio per lacquisto del sistema robotizzato di
radiochirurgia stereotassica denominato Cyberknife, nella misura del 50% a carico della

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Regione stessa, per limporto di 2.602.000,00, come da accordi intercorsi, di cui ai punti
precedenti, acquisto che il Direttore Generale dichiara rivestire carattere prioritario per
lIstituto, al fine di potere erogare al meglio le prestazioni sanitarie specialistiche proprie
dellIstituto dei Tumori Regina Elena (IRE);
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 17 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 18 Bilancio di previsione finanziario della Regione
Lazio 2015-2017;
DATO ATTO che laccantonamento di risorse a cui non seguir un impegno proprio, nel
medesimo esercizio, dar luogo ad una economia di bilancio;
CONSIDERATO che in riferimento alla quota a carico della Regione Lazio, pari al 50%
dellimporto complessivo di 5.204.000,00, si provvede mediante listituzione di un
apposito capitolo denominato: Cofinanziamento regionale per investimenti in materia
sanitaria, da iscriversi nel programma 05 Servizio sanitario regionale investimenti
sanitari della missione 13 Tutela della Salute, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 2.03.01.02, nel quale confluiscono le risorse pari ad 2.602.000,00, a valere
sullannualit 2015, da prelevarsi dal capitolo di spesa C12109, iscritto nel programma 03
Altri fondi della missione 20 Fondi di riserva, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 2.03.01.02;
CONSIDERATO che alle suddette operazioni contabili si provvede con specifico
provvedimento di variazione di bilancio della Direzione regionale Programmazione
economica, bilancio, demanio e patrimonio, da adottarsi nel rispetto dellarticolo 1,
commi da 16 a 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18;
RITENUTO OPPORTUNO, assegnare allIRCCS IFO il finanziamento di 2.602.000,00
per lacquisto del sistema robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato
Cyberknife, a copertura della quota parte regionale del finanziamento accordato dal
Ministero della Salute per il workflow della ricerca, a valere sul capitolo di spesa da
istituirsi nel rispetto delle modalit sopra indicate;

DELIBERA

per le motivazioni di cui in premessa, che integralmente si richiamano:


1. di provvedere alla copertura del cofinanziamento regionale pari al 50% dellimporto
complessivo di 5.204.000,00 destinato allacquisto del sistema robotizzato di
radiochirurgia stereotassica denominato Cyberknife, mediante listituzione di un apposito
capitolo denominato: Cofinanziamento regionale per investimenti in materia sanitaria, da
iscriversi nel programma 05 Servizio sanitario regionale investimenti sanitari della
missione 13 Tutela della Salute, piano dei conti finanziario fino al IV livello 2.03.01.02,
nel quale confluiscono le risorse pari ad 2.602.000,00, a valere sullannualit 2015, da
prelevarsi dal capitolo di spesa C12109, iscritto nel programma 03 Altri fondi della
missione 20 Fondi di riserva, piano dei conti finanziario fino al IV livello 2.03.01.02

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2. di dare mandato alla Direzione regionale Programmazione economica, bilancio,


demanio e patrimonio di adottare, nel rispetto dellarticolo 1, commi da 16 a 19, della
legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, lo specifico provvedimento di variazione di
bilancio per listituzione del capitolo di spesa di cui al punto n. 1;
3. di assegnare allIRCCS IFO il finanziamento di 2.602.000,00 per lacquisto del
sistema robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato Cyberknife, a copertura
della quota parte regionale del finanziamento accordato dal Ministero della Salute per il
workflow della ricerca, a valere sul capitolo di spesa da istituirsi nel rispetto delle modalit
di cui ai precedenti punti;
Con successivi provvedimenti adottati dalla Direzione Regionale Salute ed Integrazione
Sociosanitaria si provveder allimpegno del finanziamento suddetto.
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta
approvato allunanimit.

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 177
DCA U0207/2014 - "Piano di riordino dei servizi trasfusionali della Regione Lazio" - Assegnazione di fondi
regionali alla ASL di Latina per il completamento dei lavori di Riqualificazione del SIMT del P.O. S. M.
Goretti di Latina - Importo euro 200.000,00 -Capitolo H22103 - esercizio finanziario 2015.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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OGGETTO: DCA U0207/2014 Piano di riordino dei servizi trasfusionali della Regione
Lazio - Assegnazione di fondi regionali alla ASL di Latina per il completamento dei
lavori di Riqualificazione del SIMT del P.O. S. M. Goretti di Latina - Importo
200.000,00 -Capitolo H22103 - esercizio finanziario 2015.

LA GIUNTA REGIONALE

SU proposta del Presidente della Regione Lazio;


VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;
VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni, concernente
la disciplina del sistema organizzativo della Giunta regionale e del Consiglio;
VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1, concernente lorganizzazione
degli uffici e dei servizi della Giunta regionale e smi;
VISTA la Legge Regionale 20 novembre 2001, n. 25 Norme in materia di Programmazione
Bilancio e Contabilit della Regione e smi;
VISTA la Legge Regionale 3 marzo 2003, n. 4 Norme in materia di autorizzazione alla
realizzazione di strutture e all'esercizio di attivit sanitarie e socio-sanitarie, di
accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali;
VISTE la Legge Regionale di stabilit 30 dicembre 2013, n. 13 e la Legge Regionale 30
dicembre 2013, n. 14 Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014 - 2016;
VISTO il D.lgs. 163/06 e s.m.i.;
VISTO il D.P.R. 207/10;
VISTO lart. 20 della legge 67/88 recante norme per il piano di investimenti in materia di
edilizia ospedaliera e il D.M. 20.08.1989 n. 321 riguardante i criteri generali per lattuazione
del medesimo piano inclusa la prescrizione di sottoporre i progetti proposti al parere del
Nucleo di Valutazione Regionale per gli Investimenti in Edilizia Sanitaria;
VISTO il DCA n. U0080/2010 Riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale, ed in
particolare lAllegato A, che individua le funzioni territoriali delle strutture ospedaliere
oggetto di riconversione;
VISTO il DCA n. U0082/2010 Chiarimenti, integrazioni e modifiche al Piano Sanitario
Regionale 2010 2012 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. 87/2009;

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VISTO il DCA n. U0111/2010 Decreto


del Commissario ad Acta n. 87/2009 recante
Approvazione Piano Sanitario Regionale (PSR) 2010 2012 - Integrazioni e modifiche.;
VISTO il DCA U0008/2011 Modifica dell'Allegato 1 al Decreto del Commissario ad Acta
U0090/2010 per: a) attivit di riabilitazione (cod. 56), b) attivit di lungodegenza (cod. 60);
c) attivit erogate nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) per i livelli prestazionali:
R1, R2, R2D e R3 - Approvazione Testo Integrato e Coordinato denominato "Requisiti
minimi autorizzativi per l'esercizio delle attivit sanitarie e socio sanitarie".
VISTO il D. Lgs. 118 del 23/06/2011 Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a
norma degli articoli 1 e 2 della legge n. 42/2009;
DATO ATTO che con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 Marzo 2013 il
Presidente pro - tempore della Regione Lazio dott. Nicola Zingaretti stato nominato
Commissario ad Acta per la prosecuzione del vigente Piano di Rientro dai disavanzi nel
Settore Sanitario della Regione Lazio, secondo i Programmi Operativi di cui lart.2, c.88,
L.191/2009 e s.m.i.;
CONSIDERATO che con nota prot. 12625 del 29/04/2014 il Direttore Generale Asl di
Latina ha inoltrato richiesta di un finanziamento di 175.000,00, per la ristrutturazione e
ladeguamento del Servizio Immunotrasfusionale del Presidio Ospedaliero S. M. Goretti di
Latina, a completamento del progetto avviato attraverso la procedura di utilizzo dei fondi di
retrocessione di cui al punto 13b dellallegato 7 del capitolato tecnico della convenzione
regionale sul Multiservizio Tecnologico e fornitura dei vettori energetici, ex DGR 653 del
2003, per un importo complessivo di intervento pari ad 580.000,00;
VISTO il DCA n. U0207 del 20/06/2014 avente ad oggetto: Piano di riordino dei servizi
trasfusionali della Regione Lazio;
DATO ATTO che con il citato Decreto U0207/2014 il SIMT del P.O. S. M. Goretti di
Latina stato individuato tra le cinque Aree di produzione della Regione Lazio;
VISTO il DCA n. U00247 del 25/07/2014, avente ad oggetto: Adozione della nuova
edizione dei Programmi Operativi 2013 - 2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di
Rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio;
CONSIDERATO che con DGR n. 740 del 04/11/2014, stato assegnato alla Asl di Latina
limporto di 175.000,00 per i lavori di completamento del SIMT del P.O. S. M. Goretti di
Latina;
VISTA la nota prot. n. 37879 del 16/12/2014 con la quale il Direttore Generale Asl di Latina
ha trasmesso la rimodulazione del progetto a seguito del DCA U0207/2014, la quale ha
comportato un ampliamento degli spazi, per lintroduzione dellarea di produzione, con un
conseguente aumento di spesa rispetto al progetto iniziale, per un importo complessivo di
780.000,00;

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TENUTO CONTO che la differenza tra il progetto iniziale e quello rimodulato ammonta ad
375.000,00 e che con la DGR n. 740/2014 stato gi assegnato un finanziamento di
175.000,00 per i lavori in oggetto;
VISTA la nota prot. n. 2349 del 29/01/2015 con la quale il Direttore Generale della Asl di
Latina ha inoltrato richiesta formale di ulteriore finanziamento per limporto residuo, pari ad
200.000,00;
RITENUTO OPPORTUNO, pertanto, assegnare alla ASL di Latina il finanziamento di
200.000,00, per il completamento dei lavori di riqualificazione del SIMT del P.O. S. Maria
Goretti di Latina;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 17 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 18 Bilancio di previsione finanziario della Regione
Lazio 2015-2017;
DATO ATTO che laccantonamento di risorse a cui non seguir un impegno proprio, nel
medesimo esercizio, dar luogo ad una economia di bilancio;
RITENUTO OPPORTUNO, in adempimento di quanto disposto dal DCA U0207/2014
assegnare limporto di 200.000 per il completamento dei lavori di riqualificazione del SIMT
del P.O. S. M. Goretti di Latina, a valere sul capitolo di uscita H22103 Fondo Regionale per
l'Edilizia Sanitaria - Contributi agli investimenti ad Amministrazioni Locali del bilancio
regionale esercizio finanziario 2015, che presenta la necessaria disponibilit finanziaria per
lassunzione dellimpegno di spesa;

DELIBERA

per le motivazioni di cui in premessa, che integralmente si richiamano:


di assegnare alla Asl di Latina, per il completamento dei lavori di Riqualificazione del
Servizio Immunotrasfusionale del P.O. S. M. Goretti di Latina, il finanziamento di
200.000,00 a valere sul capitolo H22103 del bilancio regionale esercizio finanziario 2015

Con successivi provvedimenti adottati dalla Direzione Regionale Salute ed Integrazione


Sociosanitaria si provveder allimpegno del finanziamento suddetto, pari a 200.000,00 sul
capitolo H22103 - esercizio finanziario 2015 del bilancio regionale;
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta
approvato allunanimit.

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 179
Comune di Colleferro (RM). Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in "Via dei
Pioppi/Via Fontana Bracchi". Deliberazione di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014. Approvazione con
prescrizioni, condizioni, disposizioni e raccomandazioni.

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OGGETTO: Comune di Colleferro (RM).


Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in Via dei
Pioppi/Via Fontana Bracchi.
Deliberazione di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014.
Approvazione con prescrizioni, condizioni, disposizioni e raccomandazioni.
LA GIUNTA REGIONALE
SU proposta dellAssessore alle Politiche del Territorio, della Mobilit e dei Rifiuti
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modificazioni;
VISTA il decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 8;
VISTA la legge regionale 5 settembre 1972, n. 8 recante Norme per lesercizio delle funzioni di
competenza della Regione Lazio in materia di urbanistica e di assetto del territorio e successive
modificazioni;
VISTA la legge regionale 12 giugno 1975, n. 72 e successive modificazioni;
VISTA la legge regionale 2 luglio 1987, n. 36 e successive modificazioni;
VISTA la legge regionale 26 giugno 1997, n. 22 e successive modificazioni;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale e successive
modificazioni;
VISTO il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta Regionale del 6
settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni;
PREMESSO che il Comune di Colleferro (RM) dotato di un Piano Regolatore Generale approvato
con D.P.R. n. 998 del 18.03.1963 e di successiva Variante Generale approvata con D.G.R.L. n.
4719 del 17.07.1984;
VISTA la deliberazione di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014 con la quale il Comune di
Colleferro ha adottato, ai sensi della L.R. n. 22/1997, il Programma Integrato di Intervento di che
trattasi, in variante al P.R.G. vigente;
CONSIDERATO che a seguito della pubblicazione degli atti ed elaborati, avvenuta ai sensi e forme
di legge, sono state presentate n. 2 osservazioni in ordine alle quali lAmministrazione Comunale ha
formulato le proprie controdeduzioni con deliberazione consiliare n. 30 del 26.07.2014;
VISTA la nota n. 42986 del 25.03.2013 con la quale la Provincia di Roma Dip. IV Servizi di
Tutela Ambientale Servizio 2 Tutela delle acque, suolo e risorse idriche ha espresso, in merito
allintervento in argomento, parere favorevole, ai soli fini idraulici indicati nel R.D. 523/1904 e
R.D. 368/1904, con lobbligo dellosservanza delle seguenti disposizioni:
1) Realizzare lopera in conformit degli elaborati progettuali trasmessi con prot. n. 121081 del
04.02.2013 a firma del progettista Dott. Ing. Giancarlo Carlone iscritto allordine degli
ingegneri della provincia di Roma al n. 14581 nellosservanza delle vigenti norme di sicurezza
di cui al R.D. 368/1904 e R.D. 523/1904;
2) Provvedere al propria cura e spesa a tutti gli oneri per le procedure derivanti dal riporto
esatto del tracciato catastale del fosso presso lAgenzia del Demanio dandone preavviso a
questo Servizio che ha rilasciato il N.O. idraulico ai sensi del R.D. 368/1904 e R.D. 523/1904;
3) Trasmettere a questa Amministrazione la data di inizio lavori;
4) Assumersi la responsabilit di tutti i danni, nessuno escluso, che possono essere comunque
arrecati a persone e a cose sia in conseguenza dellesecuzione che dellesercizio delle opere
cui autorizzata e che pertanto tenuta ad indennizzare in proprio (R.D. 368/04, art. 137 lett.
b);
5) Provvedere, a propria cura e spese, al ripristino a regola darte dei sedimi e di ogni altra
opera che venisse manomessa o danneggiata durante il corso dei lavori, per impedire che si

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verifichino ostacoli di qualsiasi natura al regolare flusso delle acque, nonch alla
manutenzione ordinaria e straordinaria dellopera realizzata (R.D. 368/04, art. 137 lett. b,c;
L.R. 53/1998 art. 3 c. 4 e art. 31);
6) Apportare modifiche parziali o totali, nonch rimuovere le opere eseguite per il
sopraggiungere di esigenze di carattere idraulico, per motivi di pubblico interesse in genere e
qualora, a giudizio di questa Amministrazione, della Regione Lazio o dello Stato, ne ricorrano
gli estremi, senza alcun diritto a titolo di rimborso di spese o di indennizzo (R.D. 368/04, art.
137 lett. c ed f);
7) Sollevare lAmministrazione Provinciale di Roma da ogni e qualsiasi responsabilit per
incidenti o danni che dovessero verificarsi durante o a seguito della esecuzione dei lavori;
8) Usare ogni accorgimento durante i lavori per non turbare il libero deflusso delle acque e per
mantenere immutate le caratteristiche idriche ed idrauliche del bene sul quale insiste
lintervento;
9) Permettere il libero esercizio delle utenze in atto, effettuare in corrispondenza dellintervento
tutti gli accorgimenti necessari ad assicurare lintegrit del bene principale e sollevare
lAmministrazione Provinciale e i propri funzionari da ogni responsabilit o reclamo da parte
di coloro che si ritenessero danneggiati;
10) Provvedere, a proprie spese, alla manutenzione, alla sorveglianza e a quantaltro risultasse
indispensabile ad assicurare lefficienza e lintegrit dellalveo del corso dacqua e dellopera
realizzata, anche qualora la necessit dellesecuzione di detti interventi venisse accertata
posteriormente alla data di acquisizione della autorizzazione ai fini idraulici;
11) Adottare nel caso di piene eccezionali non tollerate dal manufatto in questione tutti i
provvedimenti necessari ed immediati a tutela della pubblica e privata incolumit,
provvedendo altres alla successiva ristrutturazione ed al ridimensionamento dellopera,
previa richiesta ed ottenimento di nuova approvazione idraulica;
12) Allontanare gli eventuali materiali di risulta e gestirli ai sensi della vigente normativa;
13) Comunicare a questo ufficio la data di inizio e fine lavori e consentire il libero accesso in
qualsiasi momento, allarea di cantiere al personale dellAmministrazione Provinciale;
14) Trasmettere a questa Amministrazione, a fine lavori, il certificato di regolare esecuzione
firmato da tecnico abilitato;
VISTA la determinazione n. A05263 del 21.06.2013, con la quale il Dipartimento Istituzionale e
Territorio, Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, Area Valutazione
Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica, sulla scorta delle risultanze di cui alla
relazione istruttoria effettuata dallArea VIA e VAS allegata alla predetta determinazione quale
parte integrante, ha espresso, ai sensi dellart. 12 del D.Lgs. 152/2006, provvedimento di esclusione
dalla VAS dellintervento in oggetto con le prescrizioni, di seguito riportate, di cui alla citata
istruttoria dellArea VIA:
1. Per la sistemazione delle aree verdi siano messe in atto misure per mantenere connessioni
ecologiche a scala locale (siepi, filari alberati) senza utilizzare essenze vegetali appartenenti a
specie alloctone notoriamente invasive (quali robinia o ailanto) utilizzando, invece, specie
vegetali autoctone;
2. In relazione alla sostenibilit socio culturale dellintervento, sia prevista unapplicazione
attenta del DPR 503/1996 Titolo II art. 3 11 al fine di garantire una pianificazione
urbanistica che preveda la realizzazione di spazi pubblici che consenta luso dei servizi, le
relazioni sociali e la fruizione ambientale anche alle persone con ridotta o impedita capacit
motoria o sensoriale;
3. Sia previsto, nelle successive fasi di progettazione, nelle aree destinate a Verde, un idoneo
Piano manutentivo, al fine di conservare decorosamente le caratteristiche fisiche e
morfologiche dellarea stessa;
4. Dovr essere individuata la quantit minima di parcheggi privati pertinenziali nella misura
stabilita dallart. 19 lett. g della L.R. 18.11.99 n. 33 e s.m.i.;

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Sia garantito il rispetto degli standard di cui al DM 1444/68 con particolare riferimento alle
aree destinate dal piano vigente a zone di uso pubblico e ad interesse generale verde pubblico
di cui allart. 4, ed il rispetto della dotazione minima di aree a standard relativa alle nuove
superfici commerciali previste di cui allart. 5 comma 2;
Dovr essere verificata preliminarmente la capacit di carico del sistema viario afferente gli
interventi proposti dal Piano, tenendo conto della potenzialit attrattiva degli stessi,
garantendo che i flussi derivanti rientrino nei limiti di esercizio del sistema infrastrutturale, in
modo tale da non apportare ripercussioni sulla qualit dellAria;
Il piano dovr adottare gli opportuni provvedimenti al fine di ottenere un corretto
coordinamento della viabilit interna con quella esterna al perimetro e le arterie viarie
principali, con particolare riferimento alle intersezioni, tenendo conto degli incrementi di flussi
veicolari derivanti dal Piano in oggetto e da quelli limitrofi;
Dovr essere approfondito il quadro esigenziale funzionale alla localizzazione della media
struttura di vendita nellambito interessato in relazione anche al sistema/offerta attuale,
nonch allinterferenza di una porzione dello stesso con le componenti della REP;
Dovr essere definito un piano economico finanziario degli interventi proposti in termini di
costi benefici al fine di valutare linteresse pubblico sotteso alla realizzazione del Programma
stesso;
Ai sensi della L.R. n. 6 del 27/05/2008, siano attuati interventi volti al miglioramento delle
prestazioni energetiche degli edifici in conformit a quanto stabilito dal decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192 (attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico
nelledilizia);
Siano garantite le dotazioni di aree pertinenziali nella misura prevista dalla LR 33/1999;
Sia verificata la necessit di sottoporre lintervento a verifica di assoggettabilit a Impatto
Ambientale, di cui allart. 20 del Dlgs. 4/2008;
Dovr essere certificata leventuale sussistenza di usi civici;
La realizzazione dellintervento dovr tener cura della classificazione acustica del territorio
comunale e delle disposizioni dettate nelle Norme di Attuazione del Piano per Risanamento
della Qualit dellAria Regionale (DCR n. 66 del 10/12/2009) e del Piano di Tutela delle
Acque Regionali (PTAR) (DCR n. 42 del 27/09/2007), individuando le misure di mitigazione al
fine di ridurne gli impatti;
Le nuove strutture dovranno essere realizzate adottando le migliori tecnologie di efficienza e
risparmio energetico in attuazione dellart. 5 delle Norme di Attuazione del Piano per il
risanamento della Qualit dellAria;
Dovr essere determinata, preliminarmente, lidroesigenza derivante dallattuazione del
Piano, la possibilit di approvvigionamento nonch verificata la possibilit di soddisfare i
fabbisogni previsti con la rete acquedottistica idropotabile;
Dovr essere preventivamente verificata la capacit del depuratore comunale di trattare
ulteriori reflui e la possibilit per lacquedotto di servire le nuove utenze previste. Gli scarichi
idrici dovranno essere collettati presso la pubblica fognatura ed efficacemente trattati presso il
depuratore;
La depurazione dovr essere effettuata in modo tale da garantire un efficiente abbattimento del
fosforo e dellazoto ai sensi degli artt. 15 e 21 delle Norme di Attuazione del Piano di tutela
delle Acque;
I parcheggi dovranno prevedere una pavimentazione permeabile con una percentuale non
inferiore al 50% rispetto alle aree con quella destinazione funzionale;
Dovr essere acquisito il parere della Regione Lazio Area Difesa del Suolo e Concessioni
demaniali ai sensi dellart. 89 del DPR 380/01 (ex art. 13 l. 64/74);
Si dovr tener conto delle prescrizioni contenute nelle Norma Tecniche di Attuazione del PAI;
Le opere di urbanizzazione primaria dovranno essere realizzate propedeuticamente
alledificazione;

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23. Siano rispettate le disposizioni dellart. 24 della Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle
Acque e le disposizioni contenute nel documento tecnico, approvato con D.G.R. n. 219/2011, in
riferimento alla raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia e di lavaggio dei piazzali,
ove vengono svolte attivit, quali trasferimento materiali, carico e scarico merci ecc.;
24. Siano previste opere di mitigazione per la fase di cantierizzazione, rispettando, in detta fase, le
disposizioni del Piano per il Risanamento della Qualit dellAria inerenti la riduzione delle
emissioni polverose diffuse;
VISTA la determinazione n. A05734 del 11.07.2013 con la quale il Dipartimento Istituzionale e
Territorio - Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative - Area Difesa del
Suolo e Concessioni Demaniali ha espresso parere favorevole, ai soli fini dellart. 89 del D.P.R. n.
380/2001 e D.G.R.L. 2649/1999, sulla formulazione del Programma integrato di intervento in
variante al PRG in Via Fontana Bracchi-Via dei Pioppi - Riqualificazione e risanamento
ambientale Proponente: M.A.R.F. 2004 Srl, su terreno distinto in catasto del Comune di
Colleferro, al Foglio 8 mappali 1487 e 1308/p e al Foglio 12 mappali 1817/p, 1750 e 1752, a
condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni:
PRESCRIZIONI GEOLOGICHE:
1) Siano rispettate tutte le indicazioni e prescrizioni riportate nella relazione geologica a firma del
Geol. Filippo Pagliuca, che non siano in contrasto con quanto di seguito specificato; in
particolare siano rispettate la seguente indicazione sulle fondazioni: Si consiglia di eseguire
pali o micropali di opportuno diametro da attestare allinterno della formazione calcarea,
oppure di realizzare una fondazione a platea. Nel caso in cui venga realizzata una fondazione
superficiale con scavo compreso tra 4 e 5 metri (come da progetto), viste le medio-basse
caratteristiche geotecniche della pirolastite, si consiglia di eseguire una paratia di pali a
protezione dello sbancamento;
2) La progettazione esecutiva delledificio in progetto dovr essere effettuata tenendo conto delle
conclusioni dello Studio di Risposta Sismica Locale e non della categoria di suolo;
3) Siano rispettate tutte le prescrizioni contenute nel parere, emesso ai fini idraulici dalla
Provincia di Roma, con nota n. 42986 del 25/03/2013;
4) Il piano di posa delle fondazioni delle singole opere darte, onde evitare fenomeni di cedimenti
differenziali, dovr essere scelto su un terreno con caratteristiche geomeccaniche omogenee; in
ogni caso vietata lutilizzazione di terreni con scadenti caratteristiche geomeccaniche come
piano di posa delle fondazioni;
5) Dovranno essere realizzate idonee opere di drenaggio delle acque meteoriche che dovranno
essere adeguatamente canalizzate e recapitate nella rete fognaria e nelle linee di drenaggio
esistenti, evitando fenomeni di erosione o impaludamento;
6) Siano adottate opere di sostegno provvisionali, all'atto dello scavo, per profondit superiori ai
metri 1,5 dal p.c. e a fronte degli scavi, siano necessariamente realizzate adeguate opere di
sostegno;
7) Il materiale di risulta proveniente da scavi e sbancamenti sia impiegato stabilmente in loco o
smaltito secondo la normativa vigente;
8) Il Comune, prima delladozione o approvazione, dovr verificare se lintervento proposto
ricada allinterno di unArea Naturale Protetta, di una Z.P.S. o di un S.I.C. In caso affermativo
il Proponente dovr attivarsi per richiedere i necessari pareri previsti dalla normativa vigente;
9) Il Proponente dovr verificare se lintervento rientra tra quelli soggetti a Verifica o Valutazione
di Impatto Ambientale, ai sensi della Direttiva 85/377/CEE e ss. mm. e ii e del D.Lgs. 4/2008;
10) Siano adottate tutte le precauzioni necessarie ad evitare potenziali fenomeni dinquinamento
delle falde;
11) Qualora le perforazioni si spingano oltre i 30 metri dal piano di campagna, il Committente (in
solido con limpresa esecutrice dei lavori) obbligato allosservanza della legge n. 464/84 e
quindi, utilizzando esclusivamente lapposita modulistica reperibile dal sito internet
www.isprambiente.it, a trasmettere allI.S.P.R.A. Servizio Geologico dItalia Dipartimento

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Difesa del Suolo Geologia Applicata ed Idrogeologia Via Vitaliano Brancati, 48 00144
Roma, comunicazioni di inizio (Mod. 1), eventuali sospensioni (Mod. 2), riprese (Mod. 3) e fine
indagine (Mod. 4 e 4 bis). Linosservanza della sopracitata legge 464/84 sanzionabile con
ammenda ai sensi dellart. 3 della citata legge;
12) La progettazione e la realizzazione di qualsiasi opera dovranno essere eseguite nel pi assoluto
rispetto delle norme tecniche vigenti in materia di costruzioni in zone sismiche, inoltre, sia
rispettato quanto previsto nellAllegato C della DGR n. 10 del 13/01/2012, relativamente alle
indagini di tipo geologico, geofisico e geotecnico minime da eseguire nella fase esecutiva.
PRESCRIZIONI VEGETAZIONALI
13) Sia salvaguardata la vegetazione ripariale del tratto a cielo aperto del fosso Valle Macerina
non interessato dallintervento, effettuando, al fine del mantenimento della potenzialit
idraulica, interventi di contenimento della vegetazione ripetuti nel tempo ma selettivi e
moderati, nel rispetto di quanto normato con L.R. n.53/98, artt. nn.31, 32 e dalla D.G.R.
n.4340/1996;
14) Negli interventi di sistemazione del verde siano messi a dimora esemplari di specie
preferenzialmente autoctone e di provenienza locale, coerenti con le caratteristiche
fitoclimatiche e fitogeografiche dellarea, con i parametri ecologici stazionali e con la
destinazione del sito di intervento;
15) Non siano utilizzate specie alloctone invasive (cfr. Inventario della flora vascolare alloctona
dItalia in Flora alloctona vascolare alloctona e delle Regioni di Italia Celesti et all. 2010

consultabile
on-line
sul
sito:
http://sweb01.dbv.uniroma1.it/cirbfep/pubblicazioni/pdf/flora_alloctona.pdf;
16) Nellimpianto ex novo del verde, siano privilegiate le specie di facile attecchimento e resistenti
alle fitopatie;
17) In via prioritaria siano utilizzati fertilizzanti naturali e non sia fatto uso di diserbanti;
18) Sia posta, durante la fase di cantiere, particolare attenzione nel prelevare e conservare il
terreno vegetale, evitando di mescolarlo con quello dello scavo e, in attesa del riutilizzo,
accumulandolo in spessori modesti in maniera tale da evitare compattamenti eccessivi e
mantenendolo, con tecniche idonee, umido e ben drenato;
19) Sia predisposto un piano operativo che recepisca quanto elencato nei punti precedenti e
definisca le specie da utilizzare, gli esemplari da espiantare e/o impiantare, la loro
disposizione, le modalit di messa a dimora, un cronoprogramma legato ai periodi di utilizzo
del materiale vegetale, le cure colturali necessarie, ecc.;
VISTA la nota n. 1736 del 26.07.2013 con la quale il Responsabile del procedimento del Corpo di
Polizia Locale Comune di Colleferro ha espresso Nulla Osta alla realizzazione di due passi
carrabili, illustrata nellelaborato grafico allegato alla proposta progettuale per il Programma
Integrato in oggetto;
VISTA la nota datata 05.08.2014 con la quale il Responsabile del Settore Area Pianificazione
Generale del Territorio del Comune di Colleferro ha dichiarato che i terreni siti nel medesimo
Comune censiti in Catasto al foglio COL/8 particelle 1308 e 1487 e al foglio COL/12 particelle
1817, 1818, 1749, 1750 e 1752 interessate dal Programma Integrato di Intervento in Via dei Pioppi
Via Fontana Bracchi, risultano Terreni di natura privata non soggetti a diritto di uso civico;
VISTA la nota n. 3866 del 30.09.2014 con la quale la ASL Roma G dipartimento di prevenzione
U.O.C. Igiene e Sanit Pubblica ha espresso nulla osta di competenza in merito allintervento di
che trattasi fermo restando quanto segue:
- Realizzazione di adeguate opere di urbanizzazione primaria ed in particolare:
a) Realizzazione di unadeguata rete idrica per la distribuzione di acqua idonea al consumo
umano;
b) Realizzazione di unadeguata rete fognaria;
- Rispetto delle distanze e dei vincoli cimiteriali;

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- Essendo prevista la realizzazione di parcheggi, qualora non vengano adottate pavimentazioni


drenanti, dovr essere previsto un adeguato trattamento delle acque meteoriche;
- Essendo prevista una modifica della viabilit e la realizzazione di edifici destinati ad attivit
produttive/commerciali dovr essere eseguita una valutazione previsionale di impatto acustico e
vengano adottati i provvedimenti preventivi, qualora necessari, affinch sia garantito il rispetto
dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico;
- Essendo prevista una modifica della viabilit opportuno che venga eseguita una valutazione
previsionale dellinquinamento da polveri sottili, di emissioni dei gas di scarico e di tutti gli altri
possibili inquinanti legati al traffico veicolare e vengano adottati i provvedimenti preventivi
affinch siano rispettati i limiti previsti dalla legislazione vigente;
- Venga garantito il rispetto delle aree di tutela dei bacini imbriferi e dei pozzi esistenti;
VISTA la nota n. 149063 del 07.11.2014 con la quale la Provincia di Rona Dipartimento VI
Governo del Territorio e della Mobilit Servizio 2 Urbanistica ed Attuazione del PTPG ha
espresso, per quanto di specifica competenza e limitatamente alla compatibilit con il PTPG, di
ritenere la trasformazione urbanistica adottata dal Comune di Colleferro con D.C.C. n. 10 del
10.03.2014 non in contrasto con gli obiettivi e le strategie del PTPG, a condizione che:
- Ai fini della salvaguardia dei residui valori ambientali presenti in loco ed al fine di incrementare
lefficienza ecologica dellambito locale, siano attuate le prescrizioni contenute nel
provvedimento regionale di esclusione dalla VAS, con particolare riferimento a quanto riportato
ai nn. 1 e 3;
- Siano, altres, messe in atto le indicazioni contenute nella nota tecnica del Dott. Agr. Giuseppe
Sanna laddove si asserisce che Quale misura mitigatrice dellimpatto ambientale si dovr, per
quanto possibile, attivarsi per avere un uso equilibrato del territorio limitrofo, conservando i
collegamenti naturali e lasciando spazio a corridoi e aree verdi, in accordo con la richiamata
Direttiva del PTPG per lUTA in esame;
- Sia garantito il rispetto degli standard con particolare riferimento alle aree destinate dal vigente
PRG a zone di uso pubblico e di interesse generale Verde Pubblico di cui allart. 4 del D.M.
1444/68;
VISTA la nota n. 30804 del 05.12.2014 con la quale il Responsabile del Settore Area Pianificazione
Generale del Territorio Settore Edilizia Sportelli e Urbanistica Servizio Edilizia del Comune
di Colleferro ha dichiarato che in riferimento alla prescrizione n. 12 della Determinazione
Regionale n. A05263, lintervento in oggetto non necessita di richiesta di assoggettabilit a
Valutazione di Impatto Ambientale, di cui allart. 20 del D.Lgs. n. 4/2008, poich la struttura di
vendita unitaria non rientra nella fattispecie del comma 1 lett. g) dellart. 4 del D.Lgs n. 114/1998;
CONSIDERATO che gli atti relativi alla variante in questione, presentati alla Direzione Regionale
Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti, sono stati sottoposti allesame dellArea Urbanistica e
Copianificazione Comunale Provincia di Roma, Rieti e Viterbo;
VISTA la relazione n. 106210 del 25.02.2015, allegata alla presente delibera quale parte integrante
(Allegato A), con la quale lArea Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di Roma,
Rieti e Viterbo della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti ha ritenuto il
Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in Via dei Pioppi/Via Fontana
Bracchi adottato dal Comune di Colleferro con Deliberazione di Consiglio Comunale n.10 del
10.03.2014 meritevole di approvazione per i motivi e con le raccomandazioni, nella relazione stessa
riportati, nonch nel rispetto delle prescrizioni contenute nei pareri delle altre Amministrazioni
competenti per materia;
RITENUTO di condividere e fare propria la predetta relazione tecnica n. 106210/2015 che forma
parte integrante della presente delibera alla quale si allega sotto la lettera A;

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DELIBERA
Per le motivazioni espresse in premessa, che formano parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, di approvare il Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in
Via dei Pioppi/Via Fontana Bracchi, adottato dal Comune di Colleferro (RM) con Deliberazione
di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014, secondo i motivi e con le raccomandazioni e le
prescrizioni contenuti nel parere dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di
Roma, Rieti e Viterbo della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti, reso con
relazione n.106210 del 25.02.2015, che costituisce parte integrante della presente deliberazione
quale Allegato A ed in conformit con le prescrizioni, condizioni e disposizioni di cui ai pareri in
premessa riportati nonch a quelli delle altre amministrazioni competenti per materia acquisiti nel
corso del procedimento.
Le osservazioni sono decise in conformit a quanto riportato nellAllegato A del presente
provvedimento.
Il Piano vistato dal Dirigente dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di
Roma, Rieti e Viterbo della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti nei
seguenti elaborati:
- Tav. 1 Schema di assetto ante e post operam
- Tav. 2 Localizzazione interventi pubblici
- Tav. 3A Variante agli strumenti urbanistici ante e post operam
- Tav. 3B Variante agli strumenti urbanistici vincoli
- Tav. 3C Planovolumetrico esemplificativo
- Tav. 3D Planovolumetrico esecutivo
- Tav. 3D Atti di propriet
- Tav. 3D Documentazione delle richieste dei proprietari dei fondi interessati alla sistemazione del
fosso
- Atto dobbligo
- Impegno per integrazioni lavori contenente lelab. Allegato A schema illuminazione pubblica
su Via dei Pioppi e Allegato B schema individuazione zona di intervento aiuole e zona per
pensilina fermata autobus
- Tav. R1 Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi schema punti di
conflitto
- Tav. R2 Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi rilievo fotografico
stato attuale
- Tav. R3 Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi schema flussi
veicolari
- Norme Tecniche di Attuazione
- Relazione tecnica illustrativa del P.I.I.
- Relazione Tecnica opere di mitigazione del rischio esondazione e eliminazione del rischio
igienico-sanitario Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi
- Relazione tecnica Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi Rotatoria
- Progetto architettonico - rotatoria
- Schema di impegnativa di programma
- Quadro economico di concertazione e cronoprogramma lavori
- Computo metrico Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi Rotatoria
- Computo metrico opere di mitigazione del rischio esondazione e eliminazione del rischio
igienico-sanitario Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi

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- Studio geologico, geologico-tecnico e geofisico con indagini in sito finalizzato alla realizzazione
di un edificio commerciale a Colleferro (Rm) in via Pioppi/via Fontana Bracchi
- Relazione Archeologica preliminare
- Relazione agro-pedologica con uso del suolo redatta ai sensi della DGR 2649/99 ed alla L.R.
38/99 per la richiesta di edificazione su un terreno sito allincrocio tra via Fontana Bracchi e via
dei Pioppi
- Elab. 01 Relazione Tecnica
- Elab. 02 Relazione idrologica-idraulica
- Elab. 03 piano di manutenzione
- Tav. 1 Corografia
- Tav. 2 Stralcio ortofoto 1:10.000 sezioni 388080 e 389050
- Tav. 3 Stralcio ortofoto 1.10.000 Uso del suolo
- Tav. 4 Planimetria e profilo ante-operam
- Tav. 5 Planimetria e profilo post- operam
- Tav. 6 Manufatto del tratto tombato del fosso di Via dei Pini Piante e sezioni
- Tav. 7 Fognature: situazione ante-operam
- Tav. 8 Fognature: situazione post-operam
I pareri acquisiti dalle amministrazioni competenti nel corso del procedimento dovranno essere
allegati integralmente alle N.T.A. del Programma Integrato di Intervento per formarne parte
integrale e sostanziale.
Il presente provvedimento non comporta impegno di spesa.
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.

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DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI


AREA URBANISTICA E COPIANFICAZIONE COMUNALE PROVINCE DI ROMA, RIETI E VITERBO

Prot. 106210 del 25.02.2015

ALLEGATO A

OGGETTO: Comune di Colleferro (RM) Programma Integrato di Intervento ai sensi della L.R. n.
22/1997, per la realizzazione di un fabbricato destinato a commerciale in Via dei
Pioppi/Via Fontana Bracchi.
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 10 del 10/03/2014.

RELAZIONE ISTRUTTORIA

Con nota prot. 29402 del 21/11/2014, assunta al protocollo della scrivente Direzione al n. 657721
del 26/11/2014, il Comune di Colleferro (Rm) ha trasmesso gli atti ed elaborati inerenti il
Programma Integrato di Intervento Via dei Pioppi via Fontana Bracchi per la realizzazione di un
fabbricato da adibire a Commerciale adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del
10/03/2014 ai sensi dellart. 4 della L.R. 36/1987.
Con nota del 09/12/2014 lUfficio di Staff Tecnico-Amministrativo, a seguito della verifica sulla
completezza degli atti, ha trasmesso gli stessi alla scrivente Area Urbanistica e Copianificazione
Comunale.

DOCUMENTAZIONE TRASMESSA ALLA REGIONE


-

D.C.C. di adozione n. 10 del 10/03/2014 avente ad oggetto: Esame ed approvazione


Programma Integrato Via dei Pioppi Via Fontana Bracchi. Riqualificazione e risanamento
ambientale. Adozione variante urbanistica.
Avviso di deposito presso la segreteria comunale (nota n. 9930 del 07/04/2014).
Impegno di Spesa per pubblicit (Determina Dirigenziale n. 175 del 01/04/2014).
Copia n. 2 Osservazioni.
D.C.C. n. 30 del 26/07/2014 avente ad oggetto: Programma Integrato Via dei Pioppi Via
Fontana Bracchi. Riqualificazione e risanamento ambientale. Ditta MARF 2004 srl
Controdeduzioni alle osservazioni presentate.
Dichiarazione del Comune in merito di verifica di assoggettabilit a VIA (nota n. 30804 del
05/12/2014).
Determina n. A0563 del 21/06/2013 dellArea Val. Impatto Ambientale e Val. Ambient.
Strategica della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative.
Attestazione Comunale inesistenza usi civici del 05/08/2014.
Parere Area Difesa del Suolo e Concessioni Demaniali della Direzione Regionale
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative (Determina n. A05734 del 11/07/2014).
Parere igienico sanitario (nota n. 3866/b1 del 30/09/2014).
Parere Polizia Locale (prot. 1736/PL/2013 del 26/07/2013).
Parere Dipartimento IV della Provincia di Roma (nota n. 42986 del 25/03/2013).
Parere Dipartimento VI della Provincia di Roma (nota n. 149063 del 07/11/2014).
Elaborati Progettuali allegati alla DCC 10/2014:
1. Tavola 1 schema di assetto ante e post operam.
2. Tavola 2 localizzazione interventi pubblici.
3. Tavola Tav. 3A - variante agli strumenti urbanistici.

VIA DEL GIORGIONE, 129


00147 ROMA

TEL +39.06.5168.8831

www.regione.lazio.it

FAX +39.06.5168.5890

dcarini@regione.lazio.it

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4.
5.
6.
7.
8.

Tavola Tav. 3B variante agli strumenti urbanistici vincoli.


Tavola Tav. 3C planivolumetrico esemplificativo.
Tavola Tav. 3D planivolumetrico esecutivo.
Tavola Tav. 3D atti di propriet.
Tavola Tav. 3D documentazione delle richieste dei proprietari dei fondi
interessati alla sistemazione fosso.
9. Atto dobbligo (prot. 20594 del 07/08/2013) con Allegato tavola 2 localizzazione
interventi pubblici.
10. Lettera di impegno per integrazione lavori (prot. 5742 del 25/0272014) con
Allegato A schema illuminazione pubblica su via dei Pioppi.
11. Tavola R1: sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi,
schema punti di conflitto.
12. Tavola R2: sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi,
rilievo fotografico.
13. Tavola R3: sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi,
schema flussi veicolari.
14. Progetto Architettonico Rotatoria (elaborato grafico).
15. Norme Tecniche di Attuazione.
16. Relazione Tecnica Illustrativa del PII.
17. Relazione Tecnica opere di mitigazione del rischio esondazione e eliminazione
del rischio igienico sanitario Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi.
18. Relazione Tecnica sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei
Pioppi Rotatoria.
19. Schema impegnativa di programma.
20. Quadro Economico di concertazione e cronoprogramma lavori.
21. Computo Metrico sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei
Pioppi.
22. Computo Metrico opere di mitigazione del rischio esondazione e eliminazione
del rischio igienico sanitario Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi.
23. Studio geologico, geologico-fisico e geofisico.
24. Relazione Archeologica preliminare.
25. Relazione Agro-pedologica con uso del suolo
26. Elaborato Elab. 01 Relazione Tecnica.
27. Elaborato Elab. 02 Relazione Idrologica Idraulica.
28. Elaborato Elab. 03 Piano di Manutenzione.
29. Elaborato Tav. 1 Corografia.
30. Elaborato Tav. 2 Stralcio ortofoto.
31. Elaborato Tav. 3 Stralcio ortofoto Uso del Suolo.
32. Elaborato Tav. 4 Planimetria e Profilo ante-operam.
33. Elaborato Tav. 5 Planimetria e Profilo post-operam.
34. Elaborato Tav. 6 Manufatto del tratto tombato del fosso di via dei Pini_Piante e
Sezioni.
35. Elaborato Tav. 7 Fognature: Situazione ante-operam.
36. Elaborato Tav. 8 Fognature: Situazione post-operam.

RIFERIMENTI NORMATIVI
VISTA la Legge Urbanistica n. 1150 del 17/08/1942

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VISTA la Legge Regionale n. 36/1987 e smi.


VISTA la Legge Regionale n. 22/1997 e smi.

OSSERVAZIONI / OPPOSIZIONI al Programma Integrato


A seguito della pubblicazione in libera visione al pubblico degli atti e degli elaborati costituenti il
Programma Integrato, risultano pervenute Osservazione allAmministrazione Comunale, come si
riscontra dal Registro delle Osservazioni agli atti, n. 2 osservazioni:
N. protocollo
1
14705
2
14832

Soggetto
Liguori Emilio + 26
Tedeschi Stefano + 11

Allegato
A
B

Il Comune di Colleferro, con Delibera di Consiglio Comunale n. 30 del 26/07/2014 ha


controdedotto alle suddette osservazioni, non accogliento la n. 1 presentata da Liguori Stefano +
26 (prot. 14705/14), mentre ha accolto losservazione n. 2 (Tedeschi Stefano + 11) in merito a
migliorare il livello della pubblica illuminazione e di completare lopera di risanamento igienicoambientale.
Tale accoglimento da ritenersi condiviso dalla scrivente Direzione, alla cui sede non risultano
pervenute osservazioni in merito al Piano in esame.

ISTRUTTORIA TECNICA
Lart. 2 (carattere del Programma Integrato) della LR 22/1997, dispone che () il programma
integrato riguarda essenzialmente:
a) aree interne e contigue ai perimetri urbani come definiti dagli strumenti urbanistici al cui interno
siano presenti aree degradate in tutto o in parte edificate e si riscontrino carenze di strutture e di
servizi; ()
Il vigente PRG del Comune di Colleferro, approvato con DGR n. 4719 del 17/07/1984, classifica
lambito interessato dal presente Programma Integrato in zona verde pubblico disciplinato allart.
27 delle relative NTA.
Lo stesso altres ricompreso allinterno di un PEEP, con destinazione verde attrezzato,
approvato con DGR n. 6070 del 25/10/1983, e quindi decaduto in quanto trascorso il limite
temporale di 18 anni ai fini della sua attuazione.
Larea dintervento definibile interna e contigua al perimetro urbano come definito dal vigente
strumento urbanistico.
Con Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del 10/03/2014, lAmministrazione Comunale ha
valutato linteresse pubblico ed ha ritenuto di poter adottare la proposta di variante urbanistica
presentata dalla Soc. MARF 2004 srl relativa al Programma Integrato di Intervento, ai sensi della
LR 22/1997, denominato Via dei Pioppi-Via Fontana Bracchi, per la realizzazione di un edificio da
adibire a commerciale, su un terreno distinto al catasto al Foglio 8 p.lle 1487 e 1308p, e al Foglio
12 p.lle 1817p, 1750 e 1752, di estensione pari a 2.700 mq.
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Lintervento prevede, come predetto, la realizzazione di un edificio da adibire a struttura


commerciale composto da un piano terra, destinato ad ospitare gli spazi di vendita e le aree ad
essi funzionali, ed un piano interrato nel quale prevista la realizzazione dei parcheggi
pertinenziali. Tale intervento pu riassumersi:
Superficie territoriale
Superficie lorda piano terra
(di cui superficie di
vendita)
Superficie piano -1

2.700 mq
1.030 mq
997 mq

Parcheggi Pubblici
Verde Pubblico
Parcheggi Pertinenziali

416 mq
410 mq
1.222 mq

1.662 mq

E previsto, come si evince dalla tabella sopra riportata, il reperimento di aree da destinare a
standard urbanistici nella misura di mq 826, che verranno suddivisi in parcheggi pubblici (nella
misura mq 416) e di verde pubblico (nella misura di mq 410); tali aree da destinare a standard
urbanistici risultano superiori ai minimi richiesti allart. 5 del DM 1444/68.
Tale reperimento delle aree destinate a standard urbanistici, che misurano circa il 30% della
superficie territoriale dellambito interessato dal Programma, risulta comunque funzionale, oltre
allattivit prevista, anche ai limitrofi ambiti urbanizzati costituenti il PEEP nel quale inserito
lambito di cui trattasi, i quali non sono stati realizzati, nei tempi previsti dalla vigente normativa, in
sede di approvazione del medesimo PEEP, avvenuta con DGR n. 6070 del 25/10/1983.
Oltre alla realizzazione delle citate aree da destinare a standard urbanistici, e agli oneri di
urbanizzazione previsti dalla vigente normativa in materia, dallo Schema di Impegnativa di
Programma, e dal Quadro Economico di Concertazione emerge, infine, che verr corrisposta
allAmministrazione Comunale una quota superiore al 30% dellUtile del Proponente (plus valore
che scaturisce dallintervento), quantificato in opere di sistemazione dellintersezione di Via
Fontana Bracchi mediante la realizzazione di una rotatoria stradale, nonch di opere di
riqualificazione e risanamento ambientale.
Tali opere di riqualificazione sono volte ad interventi di mitigazione per rischio di esondazione ed
eliminazione del rischio igienico sanitario, relativamente alla bonifica dellinnesto del fosso a cielo
aperto delle condotte fognarie (mediante una serie dinterventi riportati negli elaborati predetti); tali
interventi sono appunto finalizzati a rimuovere le cause che hanno determinato le esondazioni del
fosso (di acque pluviane) ed il rigurgito delle fogne di Via dei Pioppi, nellambito tra Via dei Pioppi e
Via Fontana Bracchi.
Oltre agli interventi finalizzati a migliorare limmissione nel fosso e alleliminazione del trasporto
solido e del rigurgito delle griglie su Via Bracchi, prevista linstallazione di una serie di vasche di
captazione in corrispondenza dei pozzetti di ispezione, per facilitarne lo svuotamento, nonch la
sostituzione di tutte le caditoie piane e a bocca di lupo, con caditoie autopulenti.
In merito quanto sopra, gi il Consiglio Comunale con propria Delibera n. 41/2011 (Cfr. Elaborato
Relazione Tecnica pag. 2), aveva riconosciuto lelevato interesse pubblico immediato della
proposta preliminare del Programma Integrato dIntervento presentato dalla Soc. MARF 2004 srl.

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Lintervento, da quanto riportato nella D.C.C. di adozione, nonch negli atti prodotti con particolare
riguardo allaspetto relativo alla riqualificazione ambientale che produce effetti anche in ambiti a
monte e a valle rispetto allarea, risponde ai criteri di cui allart.2 della L.R.22/97. La destinazione a
verde pubblico, ormai in regime di caducazione da pi di dieci anni, compensata da altri ambiti
limitrofi nonch dallattrezzatura a servizi religiosi di via dei Pioppi. Inoltre, il soggetto proponente,
in aggiunta a quanto gi previsto in sede di Programma Integrato, si impegnato al miglioramento
dellilluminazione pubblica di Via dei Pioppi tramite la fornitura e posa in opera di n.10 lampioni
stradali e allinstallazione di una pensilina per fermata autobus su Via Fontana Bracchi.

CONFORMITA CON LA PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA VIGENTE E ADOTTATA


(D.Lgs. 42/04 - L.R. 24/98 - NTA del PTPR)
Larea oggetto di intervento non risulta sottoposta a vincolo paesaggistico e non risulta interessata
dalla presenza di beni paesaggistici di cui allart. 134 comma 1 del DLgs 42/2004 e smi.
Tuttavia, al fine di conseguire un miglior inserimento nel contesto paesaggistico, si raccomanda
che:
1. Sulle facciate del fabbricato dovr essere evitata linstallazione di qualunque tipo di
antenna, o impianto tecnologico, che potr essere installata sul tetto in posizione non
visibile dal prospetto principale del fabbricato stesso;
2. Per gli infissi esterni dovr essere evitato luso dellalluminio nel colore proprio o dorato;
3. E vietata linstallazione di condizionatori sulle facciate delledificio con particolare
riferimento alle facciate prospicienti vie e piazze.
4. Siano eseguiti solo gli sbancamenti strettamente necessari per le trasformazioni previste, al
riguardo occorre prevedere adeguate opere di sistemazione paesaggistica dei luoghi;
5. Le recinzioni dovranno essere realizzate in modo da non eliminare le relazioni visive
allinterno del paesaggio urbano.
6. Il nuovo edificio dovr essere generalmente schermato con essenze arboree o arbustive
tipiche della zona.
7. Le pavimentazioni delle aree destinate a percorsi pedonali, dovranno essere realizzate con
elementi prefabbricati idonei alla piantumazione del manto erboso, riducendo quanto pi
possibile limpermeabilizzazione del terreno mediante lastricati esterni.
8. Le aree destinate a parcheggio pubblico siano dotate di idonei impianti per il trattamento
delle acque di prima pioggia.
9. Sia previsto nellarea destinata a Verde Pubblico, un sistema di irrigazione automatico e
comunque sia garantito un idoneo piano manutentivo, al fine di conservare decorosamente
le caratteristiche fisiche e morfologiche dellarea.
10. Siano previste opere di mitigazione per la fase di cantierizzazione.
11. Siano verificate le ulteriori indicazioni e prescrizioni riportate nella L.R. 33/1999 (Disciplina
relativa al settore del commercio) a riguardo della viabilit e delle aree a parcheggio.
12. In riferimento al computo dei volumi realizzabili, si richiamano sia la Circolare Ministeriale n.
1501 del 14/04/1969, sia la Circolare Regionale n. 148 S/P del 08/03/1993;
13. Ai sensi della L.R. n. 6 del 27/05/2008, siano attuati interventi volti al miglioramento delle
prestazioni energetiche degli edifici in conformit a quanto stabilito dal decreto legislativo
19 agosto 2005, n. 192 (Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento
energetico nelledilizia).

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14. Eventuali ritrovamenti di natura archeologica comporteranno la sospensione dei lavori ai


fini dellacquisizione del nuovo parere paesistico da parte della scrivente Direzione, previa
comunicazione alla competente Soprintendenza.

AMMISSIBILITA DELLE PREVISIONI PROGETTUALI CON I PARERI ACQUISITI


Con Determina n. AO5263 del 21/06/2013, lArea Valutazione Impatto Ambientale e Valutazione
Ambientale Strategica della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative ha
ritenuto, ai sensi dellart.12 del DLgs 152/2006, di esprimere () provvedimento di esclusione
dalla VAS secondo le risultanze di cui alla relazione istruttoria effettuata dallArea VIA e VAS ().
Con nota del 05/08/2014, il Responsabile del Settore Edilizia del Comune di Colleferro ha
certificato che le particelle () interessate dal Programma Integrato di Intervento in Via dei Pioppi
Via Fontana Bracchi, risultano terreni di natura privata non soggetti a diritto di uso civico ().
Con Determina n. AO5734 del 11/07/2013, lArea Difesa del Suolo e Concessioni Demaniali della
Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, ha espresso il proprio parere
favorevole ai sensi dellart. 89 del DPR 380/01 e della DGRL n. 2649/99.
Con nota n. 3866/b1 del 30/09/2014, lASL RMG Dipartimento di Prevenzione ha espresso il
proprio nulla osta alladozione della variante al PRG.
Con nota n. 1736/PL del 26/07/2013, il Corpo di Polizia Locale del Comune di Colleferro ha
espresso il proprio nulla osta alla proposta progettuale, in merito alla realizzazione di n. 2 passi
carrabili.
Con nota n. 42986 del 25/03/2013, il Dipartimento IV Servizi e Tutela Ambientale della Provincia
di Roma ha espresso il proprio parere favorevole allintervento.
Con nota n. 149063 del 07/11/2014, il Dipartimento VI Governo del Territorio e della Mobilit
della Provincia di Roma ha ritenuto () la trasformazione urbanistica adottata dal Comune di
Colleferro con DCC n. 10 del 10.03.2014 non in contrasto con gli obiettivi e le strategie del PTPG
().
Con nota 30804 del 05/12/2014, il Comune di Colleferro ha dichiarato che () lintervento in
oggetto non necessita di richiesta di assoggettabilit a valutazione dImpatto Ambientale, di cui
allart. 20 del DLgs 4/2008 ().
Resta sottinteso lobbligo per il proponente di acquisire eventuali ulteriori pareri, propedeutici
allesecuzione delle opere ricomprese del Programma Integrato, ovvero uniformarsi e porre in atto
opere e/o interventi prescritti prima della definitiva attuazione del Programma stesso.

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CONCLUSIONI
Tutto ci visto, premesso e considerato, la scrivente Direzione Regionale ai sensi e per gli effetti
della legge 17 agosto 1942 n. 1150, della Legge Regionale n. 22 del 26 giugno 1997 e della Legge
Regionale del 02/07/1987 n. 36 art. 4, ritiene di poter esprimere
PARERE FAVOREVOLE
in merito al Programma Integrato di Intervento ai sensi della L.R. n. 22/1997, per la realizzazione di
un fabbricato con destinazione commerciale e delle relative aree da destinare a standard
urbanistici, in Via dei Pioppi/Via Fontana Bracchi, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n.
10 del 10/03/2014, nellambito identificato al Foglio 8 p.lle 1487 e 1308p, e al Foglio 12 p.lle 1817p,
1750 e 1752, su istanza della Soc. MARF 2004 srl, nel Comune di Colleferro.
Devono intendersi comunque fatti salvi eventuali diritti di terzi, nonch le prescrizioni di Strumenti
Urbanistici sovra comunali e di Piani Comprensoriali, Paesistici e di Settore, laddove in contrasto
con le previsioni del vigente PRG, come modificato dalla presente variante.
Prima del rilascio dei singoli titoli edilizi abilitativi, dovr essere sottoscritta la convenzione
urbanistica e di impegnativa di programma, circa gli obblighi assunti dal proponente del
Programma Integrato.
Il presente parere non costituisce in nessun caso legittimazione di eventuali edifici preesistenti
realizzati in assenza di regolare titolo autorizzativo, i quali rimangono pertanto soggetti alla
normativa di cui al Titolo IV del DPR 380/2001 e smi.
Le raccomandazioni della scrivente Direzione e le prescrizioni delle altre amministrazioni
competenti per materia, assumeranno, quando possibile, forma dobbligo negli atti convenzionali
che accompagneranno lesecuzione dellopera.
Ai competenti uffici comunali demandato il compito di vigilare sul rispetto delle prescrizioni,
indicazioni e raccomandazioni contenute nel presente parere.
Sulla allegata copia degli atti ed elaborati del Programma Integrato di Intervento fatta
annotazione del presente provvedimento.

Il Responsabile della P.O.


f.to Arch. Marco Rocchi

Il Dirigente dellArea
f.to Arch. Demetrio Carini

Visto
Il Direttore Regionale
f.to Arch. Manuela Manetti

MG

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 180
Attivazione poteri sostitutivi nei confronti del Comune di San Felice Circeo. Nomina Commissario ad acta
su istanza dei Sig.ri Assunta Quattrociocchi e Mario Martufi in relazione a richiesta di permesso di costruire.

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Oggetto: Attivazione poteri sostitutivi nei confronti del Comune di San Felice Circeo.
Nomina Commissario ad acta su istanza dei Sig.ri Assunta Quattrociocchi e Mario
Martufi in relazione a richiesta di permesso di costruire.

LA GIUNTA REGIONALE
Su proposta dellAssessore alle Politiche del Territorio, Mobilit e Rifiuti;

VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;


VISTO il D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, art. 21;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio, in particolare lart. 49;
VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni;
VISTO il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta
Regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni;
PREMESSO che in data 25.05.2006 i Sig.ri Assunta Quattrociocchi e Mario Martufi
hanno presentato al Comune di San Felice Circeo istanza per il rilascio del permesso di
costruire per la costruzione di un villino bifamiliare e in data 13.01.2012 ha sollecitato
lamministrazione comunale a pronunciarsi in merito allistanza stessa;
VISTA listanza pervenuta in data 23/07/2014 con la quale lAvv. Francesco Altieri,
quale legale rappresentante dei Sig.ri Assunta Quattrociocchi e Mario Martufi, ha
richiesto lattivazione dei poteri sostitutivi affinch si proceda, mediante la nomina di
un Commissario ad acta, alle definitive determinazioni in merito al rilascio del richiesto
permesso di costruire;
VISTA la nota n. 440450 del 5/09/2014 con la quale la Regione ha domandato al
Comune competente di far conoscere se siano stati emanati provvedimenti definitivi o
sospensivi, in merito alla richiesta in esame, dando comunicazione nel contempo della
possibilit di attivazione della procedura sostitutiva;
CONSIDERATO che il Comune di San Felice Circeo non ha provveduto a comunicare
quanto richiesto;
CONSIDERATO che nonostante il lungo periodo trascorso il Comune di San Felice
Circeo non risulta aver provveduto sullistanza del richiedente, non avendo fatto
pervenire al riguardo alcun provvedimento definitivo;
CONSIDERATO quindi che ricorrono le condizioni dinerzia del Comune per
procedere alla nomina di un commissario ad acta;
ATTESO che lesercizio del potere sostitutivo richiede il parere obbligatorio del
Consiglio delle Autonomie locali, ai sensi della Legge statutaria 11 novembre 2004, n.
1, art. 49;

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VISTA la nota prot. n.U565 del 11.12.2014 con la quale lAssessore alle Politiche del
Territorio, Mobilit e Rifiuti, ha richiesto il parere al Consiglio delle Autonomie Locali,
ai sensi della Legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1, art. 49;
VISTA la nota prot. n.2156 del 12.02.2015 con la quale il Consiglio delle Autonomie
Locali ha comunicato di non esprimere un parere in merito alla proposta di
deliberazione in esame,
RITENUTO, pertanto, che nella fattispecie sussistano i presupposti di legge per far
luogo alla nomina richiesta, stante linerzia del Comune nelladozione delle
determinazioni di propria competenza
PRESO ATTO che, ai sensi della circolare prot. n. PG 9434/2007P del 2/08/2007 della
Procura Generale della Corte dei Conti, nella nomina del Commissario ad acta
configurabile la responsabilit per danno erariale dei maggiori oneri consequenziali
procurati allamministrazione;

DELIBERA

di disporre la nomina di un Commissario ad acta, con il compito di provvedere


allassunzione delle definitive determinazioni in merito allistanza presentata dai Sig.ri.
Assunta Quattrociocchi e Mario Martufi, di cui nelle premesse, finalizzata al permesso
di costruire.
Con successivo Decreto del Presidente della Regione Lazio, su proposta dellAssessore
competente, il suddetto incarico verr conferito ad un funzionario regionale dotato di
adeguata capacit e competenza in materia di edilizia ed urbanistica, con indicazione dei
tempi e delle modalit di svolgimento del mandato.
Il presente atto non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
La presente Deliberazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suo esteso schema di deliberazione che
risulta approvato allunanimit.

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 184
POR FESR LAZIO 2007-2013. Modifica della scheda MAPO relativa all'Attivit I.5 approvata con DGR
338/2013. Riduzione delle risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit I.5.3. e
contestuale incremento delle risorse gi assegnate dalla Regione Lazio alla "Sezione speciale del Fondo
Centrale di Garanzia" di cui all'Art. 2, comma 100, lettera a) della L. 662/96 Subattivit I.5.4.

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Oggetto: POR FESR LAZIO 2007-2013. Modifica della scheda MAPO relativa allAttivit I.5 approvata
con DGR 338/2013. Riduzione delle risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit
I.5.3. e contestuale incremento delle risorse gi assegnate dalla Regione Lazio alla Sezione speciale del
Fondo Centrale di Garanzia di cui allArt. 2, comma 100, lettera a) della L. 662/96 Subattivit I.5.4.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dellAssessore per lo Sviluppo Economico e le Attivit Produttive;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO il regolamento regionale di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta 6 settembre 2002, n.
1 e successive modifiche ed integrazioni;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 17 recante la legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 18 recante il Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio
2015-2017;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali
sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il
regolamento (CE) n. 1260/1999, relativamente ai Programmi operativi per gli obiettivi Convergenza e
Competitivit regionale e occupazione e ss.mm.ii.;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 e
ss.mm.ii relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n.
1783/1999 e ss.mm.ii.;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1828/2006 del Consiglio dell'8 dicembre 2006 che stabilisce modalit di
applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n.
1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo
regionale e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013 approvato dal Consiglio regionale del Lazio con D.C.R. n. 39 del 3
aprile 2007 e adottato con Decisione della Commissione n. C(2007)4584 del 2/10/2007 e successive
modifiche ed integrazioni;
VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. 632 del 7 agosto 2009 e ss.mm. ii. Approvazione delle
modalit attuative dellAttivit 5 dellAsse I Sostegno allaccesso al credito delle PMI attraverso i Confidi
ed i Fondi di garanzia ed altre forme di credito innovative, attivate dalla Regione Lazio ed in particolare
lallegato 1 Modalit Attuative del P.O. (MAPO), come modificata dalle D.G.R. n. 212 del 18 maggio
2012, che ha introdotto lattivit Fondo di garanzia a favore delle PMI interessate dai PLUS e n. 496 del 17
ottobre 2012 che ha introdotto la sub-attivit denominata Fondo di patrimonializzazione PMI;
VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. 360 dell8 agosto 2011- POR FESR Lazio 2007-2013 Asse I - Ricerca, Innovazione e Rafforzamento della base produttiva e Attivit 1 dell'Asse II Ambiente e
prevenzione dei rischi del POR FESR Lazio 2007-2013. Costituzione del nuovo fondo di ingegneria
finanziaria a favore delle PMI, a valere sul POR FESR Lazio 2007-2013. Approvazione del relativo schema
di Convenzione e definizione delle Politiche di Investimento;

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CONSIDERATO che lart. 7 della convenzione approvata con la citata DGR 360/2011 prevede la
costituzione di un Comitato di investimento per la valutazione delle opportunit di investimento che
definisce nel dettaglio le caratteristiche degli strumenti di ingegneria finanziaria oggetto di investimento del
Fondo;
CONSIDERATO che lart. 8,comma 5 della convenzione prevede che Il Comitato di Investimento delibera
in seconda istanza lutilizzo del Fondo non assegnato in prima istanza e sullutilizzo delle risorse che a
qualsiasi titolo si rendessero disponibili durante linvestment period ovvero fino al 30 giugno 2015,
tenendo conto, oltre a quanto specificato allart. 7, della esperienza maturata nellespletamento delle
procedure gi avviate e delle eventuali modificazioni del mercato finanziario e del mercato dei finanziamenti
a m/l termine a favore delle PMI del Lazio.;
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 338 del 17/10/2013 recante POR FESR Lazio 2007-2013 Attivit I.5 "Sostegno all'accesso al credito delle PMI attraverso i Confidi ed i fondi di garanzia ed altre
forme di credito innovative, attivate dalla Regione Lazio". Modifica, ampliamento dell'attivit e costituzione
di una sezione speciale del "Fondo centrale di Garanzia", conseguenti modifiche all'Allegato 1 alla DGR
632/09 "Modalit Attuative del P.O." Integrazione della disponibilit finanziaria del "Fondo di
patrimonializzazione PMI" con le risorse stanziate sul capitolo B22527 per l'esercizio finanziario 2013, per
euro 1.750.000;
CONSIDERATO che, a seguito di detta deliberazione di Giunta e della determinazione dirigenziale G02547
del 19.11.2013, sono stati sottoscritti laccordo reg. cron. 16809 del 20.11.2013 tra Ministero dellEconomia
e Finanze (MEF), Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e Regione Lazio per la costituzione della
sezione speciale regionale del Fondo Centrale di Garanzia e la convenzione reg. cron. 16810 del 20.11.2013
tra Regione Lazio e MISE per lespletamento delle funzioni di organismo intermedio da parte di
questultimo;
CONSIDERATO che, con la determinazione dirigenziale G02547/2013 citata, sono stati impegnati euro 30
milioni al fine di attivare la sezione speciale Lazio del Fondo Centrale di Garanzia Subattivit I.5.4;
CONSIDERATO che il Comitato di Investimento nella seduta del 14.04.2015 ha rilevato che i dati di
monitoraggio dimostrano per la Subattivit I.5.3, da una parte, una sostanziale criticit nellassorbimento
delle risorse da parte del Fondo per la patrimonializzazione delle societ di capitali, in quanto le previsioni
di spesa al 31.12.2015 sono pari a 10.500.000 di euro, a fronte di risorse stanziate per euro 32.500.000, e
dallaltra un successo dellintervento per il finanziamento del capitale circolante e degli investimenti
produttivi per le PMI, intervento che presenta una cospicua riserva di progetti;
CONSIDERATO che lAutorit di Gestione, nella stessa seduta del 14.04.2015, ha segnalato che i dati di
monitoraggio documentano che landamento della sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia pi che
favorevole, come risulta dalla nota prot. 7328 del 30.1.2015 del MiSE Direzione Generale per gli incentivi
alle Imprese, e dal documento presentato brevi manu durante la riunione presso il MiSE del 1.4.2015. Tali
dati segnalano un prossimo esaurimento delle risorse messe a disposizione dal POR FESR 2007-2013,
rendendo praticamente certa la possibilit di impegnare ulteriori 10 milioni entro il 2015;
CONSIDERATO altres che il Comitato di Investimento, alla luce delle considerazioni svolte, ha ritenuto
prudente proporre allAutorit di gestione di impiegare limporto di 10.000.000 di euro in altri strumenti di
ingegneria finanziaria anche attivati per altre subattivit dellAttivit I.5;
RITENUTO opportuno, pertanto, modificare la scheda MAPO relativa allAttivit I.5, approvata con DGR
338/2013, riducendo le risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit I.5.3. di
10.000.000 di euro e contestualmente incrementando di un pari importo le risorse gi assegnate dalla
Regione Lazio alla Sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia di cui allArt. 2, comma 100, lettera a)
della L. 662/96 Subattivit I.5.4;
RITENUTO opportuno, in particolare, modificare il 5.4. Categorie di spesa dellallegato 1 alla citata
DGR 338/2013 come segue:

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Le risorse finanziarie sono attribuite alle sub-attivit 1 nella misura di 10 milioni, alla sub-attivit 2
nella misura di 2,5 milioni, alla sub-attivit 3 nella misura di 72,5 milioni di cui 12,5 milioni di risorse
regionali ed alla sub-attivit 4 nella misura di 40 milioni.
CONSIDERATO che tale operazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale;

DELIBERA
In conformit con le premesse che si intendono qui integralmente richiamate,
-

di modificare la scheda MAPO relativa allAttivit I.5, approvata con DGR 338/2013, riducendo le
risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit I.5.3 di 10.000.000 di euro e
contestualmente incrementando di un pari importo le risorse gi assegnate dalla Regione Lazio alla
Sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia di cui allArt. 2, comma 100, lettera a) della L.
662/96 Subattivit I.5.4.

di modificare in particolare il 5.4. Categorie di spesa dellallegato 1 alla citata DGR 338/2013 come
segue:
Le risorse finanziarie sono attribuite alle sub-attivit 1 nella misura di 10 milioni, alla sub-attivit 2
nella misura di 2,5 milioni, alla sub-attivit 3 nella misura di 72,5 milioni di cui 12,5 milioni di
risorse regionali ed alla sub-attivit 4 nella misura di 40 milioni.

La presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale ed pubblicata sul Bollettino
Ufficiale della Regione Lazio e sui siti internet www.regione.lazio.it e www.lazioinnova.it.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta approvato
allunanimit.

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 185
Determinazioni da assumere nell'ambito dell'Assemblea ordinaria dei soci di Co.tra.l. S.p.A. convocata per il
giorno 2 aprile 2015, alle ore 10:30,rinviata al giorno 8 aprile 2015, alle ore 15:30 e, da ultimo, al giorno 28
aprile 2015, alle ore 15:30.

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OGGETTO: Determinazioni da assumere nellambito dellAssemblea ordinaria dei soci di Co.tra.l.


S.p.A. convocata per il giorno 2 aprile 2015, alle ore 10:30, rinviata al giorno 8 aprile 2015, alle ore
15:30 e, da ultimo, al giorno 28 aprile 2015, alle ore 15:30.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA dellassessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio di concerto con
lassessore alle politiche del territorio, mobilit e rifiuti;
VISTO

lo statuto della regione Lazio ed in particolare:


- larticolo 48, comma 3, lett. f), il quale attribuisce alla Giunta regionale la
competenza a definire gli indirizzi per la gestione finanziaria, tecnica e
amministrativa degli organismi, agenzie e enti pubblici dipendenti dalla
Regione;
- larticolo 56 comma 3, il quale attribuisce al Presidente o allassessore
competente per materia da lui delegato, il potere di rappresentanza dellente
nelle assemblee delle societ dalla stessa partecipate;

VISTA

la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, recante la


Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni
relative alla dirigenza ed al personale regionale;

VISTO

il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche ed


integrazioni, denominato Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi
della Giunta Regionale;

PREMESSO

che la regione Lazio socio unico di Co.tra.l. S.p.A. (di seguito Cotral), societ
che svolge il servizio di trasporto pubblico locale su gomma nel territorio della
Regione Lazio;

DATO ATTO che con la nota prot. n. 004572 del 17 marzo 2015, Cotral ha convocato i soci in
assemblea per il giorno 2 aprile 2015, alle ore 10:30, per discutere e deliberare sul
seguente ordine del giorno:
Deliberazioni:
1. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad
euro 9.590.000,00 oltre IVA in relazione allaffidamento del servizio di
manutenzione meccanica autobus, per il periodo che va dal 01.10.2014 fino al
30.06.2015 di cui alle deliberazioni di consiglio n. 3 del 19.01.2015 e n. 14 del
05.03.2015;
2. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad
euro 223.308.310,00 oltre IVA in relazione alla deliberazione C.d.A. n. 10 del
17.02.2015 avente ad oggetto Autorizzazione allindizione di una procedura
aperta telematica per laffidamento dellaccordo quadro per la fornitura di n.
415 autobus di linea;
3. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad
euro 6.738.000,00 oltre IVA in relazione alla deliberazione C.d.A. n. 17 del

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05.03.2015 avente ad oggetto: Autorizzazione al subentro da parte di Cotral


S.p.A. a Cotral Patrimonio S.p.A. nel contratto di locazione con la Cardo s.r.l.
per la sede di via Alimena 105, Roma, e contestuale autorizzazione alla
rinegoziazione e sottoscrizione di un nuovo contratto di locazione con la Cardo
s.r.l. per la sede di via Alimena 105;
4. Deliberazione C.d.A. n. 13 del 17.02.2015 avente ad oggetto Progetto di
Budget 2015. Approvazione ai sensi dellarticolo 33 dello statuto sociale;
5. Relazione approvata con deliberazione C.d.A. n. 20/2015, relativa a gare
deserte ed a tempi di produzione dei capitolati di appalto richiesta al consiglio
dallassemblea del 07 gennaio 2015 in conformit alla deliberazione della
giunta regionale Lazio n. 918 del 22 dicembre 2014;
6. Richiesta di adeguamento del compenso formulata dal collegio sindacale.
Informativa:
Deliberazione C.d.A. n. 5 del 19.01.2015 in tema di affidamento del servizio di
vigilanza delle sedi Cotral S.p.A. di Roma e della provincia di Roma.
Conseguente revoca della deliberazione n. 84 del 20.10.2014 di cui
allautorizzazione al relativo impegno di spesa rilasciata dallassemblea del
27.10.2014;
DATO ATTO che con la nota prot. n. 5149 del 24 marzo 2015, Cotral ha integrato lordine del
giorno della predetta assemblea, con i seguenti punti:
7. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2 lettera e) dello Statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad
euro 6.500.000,00 oltre IVA, in relazione allaffidamento del servizio di
riparazione e ripristino carrozzeria autobus a favore dei fornitori qualificati
nella categoria merceologica di riferimento presenti nellelenco fornitori, per il
periodo che va dal 01/10/2014 fino al 30/06/2015, di cui alle deliberazioni di
consiglio n. 71/2014 e n. 104/2014 e n. 24/2015;
8. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23 comma 2 lettera e) dello statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto non
superiore ad euro 6.000.000,00 oltre IVA, per lacquisizione in propriet degli
autobus facenti parte della flotta bus di propriet Cotral Patrimonio S.p.A., a
seguito della deliberazione C.d.A. n. 28 del 24.03.2015;
DATO ATTO che con le note prot. n. 4736 del 18 marzo 2015 e prot. n. 5177 del 25/03/2015, la
societ Cotral ha trasmesso le schede informative relative ai predetti punti
allordine del giorno;
DATO ATTO che con le note prot. n. 4738 del 18 marzo 2015 e prot. n. 5175 del 25/03/2015 la
societ Cotral ha trasmesso la documentazione richiamata nelle predette schede
informative;
ATTESO

che, con la nota prot. n. 5780 del 1 aprile 2015, Cotral ha comunicato di aver
posticipato lassemblea dei soci al giorno 8 aprile 2015, alle ore 15:30, dando
seguito alla richiesta del socio unico regione Lazio e che con la successiva nota
prot. n. 6737 del 20 aprile 2015, su richiesta del socio unico, ha riconvocato
lassemblea per il giorno 28 aprile 2015, alle ore 15:30;

ATTESO

che gli argomenti posti allordine del giorno dellassemblea convocata per il giorno
28 aprile 2015, alle ore 15:30, risultano essere i medesimi dellassemblea convocata

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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per il giorno 2 aprile 2015 ed aggiornata all8 aprile 2015, con eccezione del punto
8 allordine del giorno che risulta essere stato espunto;
DATO ATTO che con la nota prot. n. 6202 del 9 aprile 2015 e prot. n. 6808 del 21 aprile 2015, e,
da ultimo con la nota prot. n.6975 del 23 aprile 2015, la societ Cotral ha trasmesso
la documentazione integrativa dei punti allordine del giorno;
TENUTO CONTO che, in riferimento al punto 1 allordine del giorno, la gara espletata da Cotral
per laffidamento del servizio di manutenzione meccanica degli autobus della flotta
Cotral, costituita da complessivi 12 lotti, non stata a tuttoggi aggiudicata per 4
lotti, che risultano andati deserti;
TENUTO CONTO che con le deliberazioni n. 1/2015 e n. 2/2015, il consiglio di amministrazione di
Cotral ha autorizzato lindizione di una nuova gara per laffidamento dei 4 lotti
andati deserti e, nelle more dellespletamento della gara, con le deliberazioni n. 72
del 23 settembre 2014 e n. 3 del 19 gennaio 2015 ha autorizzato, in via durgenza,
ai sensi dellart. 221, comma 1, lett. d) del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i, il
complessivo impegno di spesa di euro 7.170.000,00, con riguardo alle seguenti
forniture:
- con la deliberazione n. 72 del 23 settembre 2014 ha autorizzato la prosecuzione
dei precedenti contratti di manutenzione meccanica, per i mesi di ottobre
dicembre 2014, per la copertura di 10 lotti (4 lotti per i quali deve attivarsi la
nuova procedura di gara e 6 lotti aggiudicati rispetto ai quali occorreva completare
gli adempimenti per la verifica del possesso dei requisiti e della strumentazione
tecnica), con un impegno di spesa pari a euro 4.000.000,00;
- con la deliberazione n. 3 del 19 gennaio 2015 ha autorizzato la prosecuzione dei
precedenti contratti di manutenzione meccanica, per i mesi di gennaio - febbraio
2015, per la copertura dei 4 lotti residui sui quali e' stata nel frattempo attivata la
procedura di gara e dei 6 lotti aggiudicati per i quali occorreva completare gli
adempimenti di avvio delle commesse, con un impegno di spesa pari a euro
3.170.000,00 oltre IVA;
TENUTO CONTO che con la deliberazione n. 14 del 5 marzo 2015 il consiglio di
amministrazione di Cotral ha autorizzato in via durgenza, ai sensi dellart. 221,
comma 1, lett. d) del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., lulteriore prosecuzione dei
contratti di manutenzione meccanica, per i 4 lotti andati deserti, a copertura dei
tempi della procedura aperta europea nel frattempo bandita il cui termine di
presentazione delle offerte scaduto il 3 aprile 2015, per il periodo 01.03.2015
30.06.2015, con un impegno complessivo di euro 2.420.000,00;
ATTESO

che la variazione, in diminuzione, dellimpegno di spesa del periodo 01.03.2015


30.06.2015, giustificato dalla progressiva aggiudicazione dei 12 lotti della gara
per laffidamento dei servizi di manutenzione meccanica, residuando allo stato n. 4
lotti deserti per i quali stata autorizzata la nuova procedura di gara con termine di
adenza per la presentazione delle offerte fissato al 03.04.2015;

DATO ATTO che limporto autorizzato con la deliberazione n. 14/2015, unitamente allimporto
precedentemente autorizzato con la deliberazione n. 3/2015, comprensiva
dellautorizzazione di cui alla deliberazione n. 72/2014, di complessivi euro
9.590.000 e che, ai sensi dellart. 23, comma 2, lett. e) dello statuto societario,

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lorgano amministrativo di Cotral tenuto a richiedere lautorizzazione


dellassemblea ordinaria;
ATTESO

che il servizio di manutenzione meccanica sugli autobus di Cotral si rende


necessario al fine di garantire luscita dei mezzi ed il regolare esercizio del
trasporto pubblico;

PRESO ATTO del nulla osta rilasciato dalla direzione regionale competente in materia di controllo
analogo, con nota prot. n. 124483 del 5/03/2015;
RILEVATO

che la societ Cotral ha trasmesso una segnalazione allautorit garante della


concorrenza e del mercato, concernenti procedure di evidenza pubblica andate
deserte, per la verifica della sussistenza di una possibile alterazione dei meccanismi
della libera concorrenza tra le imprese;

DATO ATTO che il costo complessivo del servizio di manutenzione meccanica sopra indicato
incluso nel budget di Cotral dellanno 2015;
RITENUTO

per le motivazioni sopra indicate, con riferimento al punto 1 allordine del giorno,
di autorizzare, ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto societario,
limpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad euro 9.590.000,00,
oltre IVA, in relazione allaffidamento del servizio di manutenzione meccanica
autobus, in via durgenza, ai sensi dellart. 221, comma 1, lett. d) del D. Lgs. n.
163/2006 e s.m.i, per il periodo che va dal 01.10.2014 fino al 30.06.2015 di cui alle
deliberazioni di consiglio n. 3 del 19.01.2015 e n. 14 del 05.03.2015;

ATTESO

che, con riferimento al punto 2 allordine del giorno, con la deliberazione n. 10 del
17.02.2015 il consiglio di amministrazione di Cotral ha autorizzato lindizione di
una procedura aperta telematica per laffidamento dellaccordo quadro per la
fornitura di n. 415 autobus di linea, in considerazione della vetust dellattuale
flotta degli autobus;

ATTESO

che, con la nota prot. n. 86486 del 17/02/2015 la Direzione regionale competente in
materia di controllo analogo, ha rilasciato il proprio nulla osta alloperazione di
acquisto di cui sopra consentendone leventuale corso nei confronti dellassemblea
dei soci, () in particolare per quanto concerne la copertura finanziaria;

CONSIDERATO
che il collegio sindacale con i verbali n. 64 del 16/02/2015 e n. 65 del
25/02/2015, con riferimento alla predetta procedura di affidamento, ha formulato
osservazioni inerenti sostanzialmente a:
- lassenza nelloggetto sociale di Cotral, di esplicita autorizzazione allacquisto,
vendita, permuta e localizzazione finanziaria di beni mobili registrati (autobus);
- lassenza di copertura finanziaria, ad eccezione della sola spesa di
pubblicazione dellavviso di gara;
CONSIDERATO
che lo statuto societario, allarticolo 3, comma 5, dispone che la societ pu
svolgere ogni attivit, operazione e prestazione di carattere industriale,
commerciale e finanziario; mobiliare ed immobiliare, necessaria o utile per il
conseguimento delloggetto sociale ad esclusione di tutte quelle attivit vietate o
comunque riservate dalla presente o futura legislazione a societ aventi requisiti
diversi dalla presente societ;

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ATTESO

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che le risorse finanziarie da destinare alle finalit individuate al punto 2 allordine


del giorno sono rinvenibili nel bilancio regionale approvato con la legge regionale
30 dicembre 2014, n. 18, esercizio finanziario 2016, capitolo di spesa D44537,
nonch nel capitolo di spesa D44108, per un importo rispettivamente pari a euro
16.935.546,60 ed euro 8.766.373,38;

DATO ATTO che, su richiesta del socio regione Lazio, lANAC ha espresso le proprie
osservazioni in ordine alla conformit degli atti di gara alla normativa di settore,
con la nota prot. n. 3582 del 25 marzo 2015;
DATO ATTO che il consiglio di amministrazione di Cotral, con la deliberazione n. 33 dell8
aprile 2015, ha preso atto delle osservazioni pervenute dallANAC ed ha
aggiornato i documenti di gara;
DATO ATTO altres che il collegio sindacale, nel verbale n. 67 del 17 aprile 2015, con
riferimento alla deliberazione del consiglio di amministrazione n. 33/2015, ha
ribadito le osservazioni gi segnalate nei precedenti verbali n. 64 e 65 sopra citati;
TENUTO CONTO che, ai sensi dellarticolo 1, commi 612 e seguenti della legge 23 dicembre
2014 n. 190, (legge di stabilit 2015) con decreto del presidente n. T00060 del
21/04/2015 stato approvato il piano operativo di razionalizzazione delle societ
partecipate dalla regione Lazio, nellambito del quale sono previste iniziative tese al
superamento delloperazione di scissione, a suo tempo effettuata, tra la Cotral
S.p.A. e la Cotral Patrimonio S.p.A.;
RITENUTO

opportuno, con riferimento al punto 2 allordine del giorno, ai sensi dellarticolo 23,
comma 2, lettera e) dello statuto societario, nel rispetto della normativa vigente
nonch degli atti regolamentari di scissione tra Cotral e Cotral Patrimonio,
autorizzare la procedura relativa al bando di gara telematico per la fornitura di
autobus di linea di cui alla deliberazione del consiglio di amministrazione di Cotral
n. 10/2015, limitatamente allimpegno di complessivi euro 25.701.919,98,
sufficiente alla copertura del primo contratto applicativo di almeno 100 autobus di
12 metri, che risulta coperto da risorse finanziarie disponibili a valere sul bilancio
regionale dellesercizio finanziario 2016, fermo restando che ogni iniziativa
inerente la gestione societaria, che rientra nella esclusiva competenza dellorgano
amministrativo, deve avvenire nel rispetto della normativa vigente in materia
nonch nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia e nellinteresse del socio
pubblico;

DATO ATTO che, con riferimento al punto 3 allordine del giorno, Cotral Patrimonio ha in essere
un contratto di locazione, per limmobile adibito a sede sociale sito in via B.
Alimena 105, Roma, con la Cardo s.r.l., con scadenza in data 31/03/2016
rinnovabile per una annualit, e che parte di detto immobile stato dato in
sublocazione a Cotral, quale sede sociale della medesima societ;
DATO ATTO che la societ proprietaria del suddetto immobile ha rappresentato la necessit di
definire un rapporto locativo direttamente con Cotral e, conseguentemente, tenuto
conto dei possibili risparmi economici derivanti dalla ridefinizione contrattuale, il
consiglio di amministrazione di Cotral, con la deliberazione n. 17 del 05.03.2015,
ha autorizzato il subentro della societ nel contratto di locazione con la Cardo s.r.l.

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con contestuale rinegoziazione e sottoscrizione di un nuovo contratto di locazione


con la Cardo s.r.l. per la medesima sede di via Alimena 105;
TENUTO CONTO che il rinnovo del contratto di locazione sopra citato di durata pari a 6 anni e
prevede il diritto di recesso da adottare da parte di Cotral, senza penalit, a
decorrere dal 31/03/2017, previo preavviso di un anno;
TENUTO CONTO che, in applicazione dellarticolo 19 e 27, del D. Lgs. n. 163/2006 e ss. mm.
la societ tenuta ad esplicare, prima della scadenza dellattuale contratto, ogni
azione utile per rispettare i principi previsti dal codice dei contratti medesimo;
TENUTO CONTO che, ai sensi dellarticolo 1, commi 612 e seguenti della legge 23 dicembre n.
190, (legge di stabilit 2015) con decreto del presidente n. T00060 del 21/04/2015
stato approvato il piano operativo di razionalizzazione delle societ partecipate
dalla regione Lazio, nellambito del quale sono previste iniziative tese al
superamento delloperazione di scissione, a suo tempo effettuata, tra la Cotral
S.p.A. e la Cotral Patrimonio S.p.A.;
RITENUTO

pertanto, con riferimento al punto 3 allordine del giorno, autorizzare il subentro di


Cotral S.p.A. a Cotral Patrimonio S.p.A. nel contratto di locazione con la Cardo
s.r.l. e la rinegoziazione del contratto, tenuto conto della necessit di esplicare una
procedura di selezione pubblica, prima della scadenza delloriginario contratto, nel
rispetto dei principi previsti agli articoli 19 e 27 del D.Lgs. n. 163/2006 e ss. mm. e
ii.;

DATO ATTO

con riferimento al punto 4 allordine del giorno, che con la deliberazione n. 13 del
17.02.2015 il consiglio di amministrazione di Cotral ha approvato il Progetto di
Budget 2015, ai sensi dellarticolo 33 dello statuto sociale e dellarticolo 4 del
regolamento sul controllo analogo sottoscritto tra la societ e la regione Lazio;

DATO ATTO che con la nota prot. n. 6975 del 23 aprile 2015, lamministratore delegato di Cotral
ha trasmesso la relazione illustrativa al budget 2015;
ATTESO

che i principali dati del budget 2015 risultano essere i seguenti:


BUDGET 2015 COTRAL S.p.A.
dati in Euro

Valore della produzione


Costi della produzione
Ammortamenti
Risultato operativo
Gestione accessoria
Gestione extra - caratteristica
Imposte
Risultato desercizio

300.248.596
298.438.798
365.048
1.444.751
-1.894.251
1.449.500
-1.000.000
0

TENUTO CONTO che la struttura esercitante il controllo analogo, con propria nota prot. n.
86486 del 17/02/2015, ha rilevato che con la presentazione del progetto di budget la
societ ha assolto i propri obblighi informativi di cui allarticolo 4 del regolamento
sul controllo analogo, fermo restando la necessit di pervenire ad una verifica del

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servizio affidato, come previsto dallarticolo 2 del contratto di servizio, () e


pertanto detto progetto di budget dovr eventualmente essere successivamente
riparametrato;
TENUTO CONTO che, nelle more della predisposizione di un piano industriale triennale, il
management aziendale ha ritenuto opportuno elaborare esclusivamente le previsioni
concernenti la gestione dellanno 2015;
RITENUTO

di condividere la decisione del management in ordine alla elaborazione del solo


documento annuale della gestione, tenuto conto anche della riorganizzazione
societaria ancora in atto;

RITENUTO

con riferimento al punto 4 allordine del giorno, di approvare il budget 2015,


corredato dalla relazione dellamministratore delegato, la cui copertura finanziaria
afferente il contratto di servizio, pari a complessivi euro 233.000.000,00 (IVA
esclusa), rinvenibile sul capitolo di spesa D41900, in coerenza con quanto
previsto nella nota preliminare allegata al bilancio di previsione della Regione
Lazio 2015;

PRESO ATTO che, con riferimento al punto 5 allordine del giorno, il consiglio di
amministrazione di Cotral, con deliberazione n. 20 del 5/03/2015, ha approvato la
relazione relativa a gare deserte ed ai tempi di produzione dei capitolati di appalto,
richiesta al consiglio dallassemblea del 7 gennaio 2015 in conformit alla
deliberazione della giunta regionale Lazio n. 918 del 22 dicembre 2014;
PRESO ATTO delle motivazioni addotte dalla societ in ordine al reiterato ricorso a procedure di
affidamento dei servizi in via durgenza, ai sensi dellart. 221, comma 1, lett. d) del
D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i , che la societ riconduce alla tensione finanziaria
attraversata dalla societ, ad una situazione di cartello tra alcune imprese del
settore, nonch a ritardi nella predisposizione dei capitolati di appalto, da
ricondurre ad una non corretta programmazione interna, ad oggi in corso di
allineamento;
PRESO ATTO altres che, con riferimento alla situazione di cartello, tra le imprese del settore,
lamministratore delegato della societ, con la nota prot. n. 12611 del 20/06/2014,
ha sottoposto allattenzione dellautorit garante della concorrenza e del mercato la
tematica in oggetto, nellambito dei compiti e poteri istituzionali attribuiti al
medesimo organo;
RITENUTO

opportuno, con riferimento al punto 5 allordine del giorno, rinviare il punto agli
approfondimenti da effettuare da parte della Direzione regionale territorio,
urbanistica, mobilit e rifiuti;

DATO ATTO che, con riferimento al punto 6 allordine del giorno, (richiesta di adeguamento del
compenso formulata dal collegio sindacale), lorgano di controllo, nella propria
nota al presidente di Cotral del 20 maggio 2014, lamenta un maggiore impegno
conseguente alla recente normativa in tema di societ pubbliche, assenza di una
struttura logistica aziendale di supporto al collegio, problematiche legate agli
adempimenti di cui alla legge 231/2001 e propone un adeguamento dello stesso,

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 352 di 691

con applicazione per lintero periodo della carica, lasciandone la quantificazione


alla decisione del socio;
DATO ATTO che i maggiori documenti di prassi e dottrina individuano quali presupposti per
ladeguamento dei compensi dellorgano di controllo societario, sostanzialmente, la
modifica di attivit previste dalla legge, dallo statuto o dalle autorit di vigilanza
ovvero la significativa modifica del perimetro aziendale;
TENUTO CONTO che, nel caso in argomento, non sembra riscontrarsi la sussistenza dei
presupposti individuati dalla suddetta prassi e dottrina;
RITENUTO

opportuno richiamare le disposizioni di cui allarticolo 1, comma 611, lettera e),


della legge 23 dicembre 2014, n. 190, laddove prevede che il contenimento dei
costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi
amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonch attraverso la
riduzione delle relative remunerazioni;

RITENUTO

opportuno con riferimento al punto 6 allordine del giorno, di non autorizzare


ladeguamento dei compensi dellorgano di controllo di Cotral, alla luce della
disposizione di cui allarticolo 1, comma 611, lettera e), della legge 23 dicembre
2014, n. 190, l dove prevede il contenimento dei costi di funzionamento, anche
mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle
strutture aziendali, nonch attraverso la riduzione delle relative remunerazioni e
tenuto conto che non sembra riscontrarsi nellattivit del collegio sindacale di
Cotral la sussistenza dei presupposti individuati dai maggiori documenti di prassi e
dottrina in ordine alla possibilit di rimodulare i compensi in corso di mandato;

ATTESO

che, con riferimento al punto 7 allordine del giorno, il contratto per il servizio di
riparazione e ripristino carrozzeria autobus scaduto il 31/12/2013 e, al fine di
garantire la continuit del servizio, sono state disposte proroghe trimestrali;

TENUTO CONTO che il ricorso alle predette proroghe la conseguenza di impugnative del
bando di gara, pubblicato nel 2013, che hanno comportato limpossibilit di
proseguire nelle operazioni di affidamento per gran parte dei lotti;
TENUTO CONTO che con la deliberazione del consiglio di amministrazione n. 82/2014, e
successiva deliberazione del socio regione Lazio di cui alla D.G.R. n. 717 del
23/10/2014, stata avviata una nuova procedura di gara per laffidamento del
servizio, ad oggi in corso di definizione;
DATO ATTO che, per le motivazioni sopra esposte, nelle more dellespletamento della suddetta
procedura di gara, il consiglio di amministrazione di Cotral, con deliberazione n.24
del 24/03/2015, ha autorizzato la prosecuzione dei contratti in essere dal
01/04/2015 fino al 30/06/2015;
TENUTO CONTO che limpegno di spesa risultante dalla predetta deliberazione, unitamente ai
precedenti impegni assunti dal consiglio di amministrazione di Cotral con la
deliberazione del C.d.A. n. 71/2014 di euro 2.000.000,00 con la deliberazione n.
104/2014, di euro 2.250.000,00 comportano il superamento della soglia di
5.000.000,00 e, conseguentemente, lautorizzazione del socio ai sensi dellarticolo
23, comma 2, lettera e) dello statuto societario;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

ATTESO

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che il servizio di riparazione e ripristino carrozzeria autobus si rende necessario al


fine di garantire luscita dei mezzi ed il regolare esercizio del trasporto pubblico;

PRESO ATTO del nulla osta rilasciato dalla Direzione regionale competente in materia di controllo
analogo, con nota prot. n. 162530 del 24/03/2015;
RITENUTO

con riferimento al punto 7 allordine del giorno, di autorizzare, ai sensi dellarticolo


23, comma 2 lettera e) dello statuto societario, limpegno di spesa per un importo
complessivo presunto pari ad euro 6.500.000,00 oltre IVA, in relazione
allaffidamento del servizio di riparazione e ripristino carrozzeria autobus a favore
dei fornitori qualificati nella categoria merceologica di riferimento presenti
nellelenco fornitori, per il periodo che va dal 01/10/2014 fino al 30/06/2015, di cui
alle deliberazioni di consiglio n. 71/2014, n. 104/2014 e n. 24/2015;

PRESO ATTO dellinformativa concernente Deliberazione C.d.A. n. 5 del 19.01.2015 in tema di


affidamento del servizio di vigilanza delle sedi Cotral S.p.A. di Roma e della
provincia di Roma. Conseguente revoca della deliberazione n. 84 del 20.10.2014 di
cui allautorizzazione al relativo impegno di spesa rilasciata dallassemblea del
27.10.2014, concernente il mancato avvio del bando di gara per laffidamento del
servizio di vigilanza presso le sedi Cotral di Roma e della provincia di Roma,
autorizzato con la deliberazione del consiglio di amministrazione n. 84/2014, alla
luce della rimodulazione del quadro economico della medesima procedura, con
conseguente rideterminazione dellimporto da mettere a gara inferiore ai limiti
previsti allarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto;
ATTESO

che le risorse finanziarie da destinare alle finalit individuate al punto 2 allordine


del giorno sono rinvenibili nel bilancio regionale approvato con la legge regionale
30 dicembre 2014, n. 18, esercizio finanziario 2016, capitolo di spesa D44537,
missione 10, programma 02, macroaggregato 2.03.03.01.000, nonch nel capitolo
di spesa D44108, missione 10, programma 02, macroaggregato 2.03.03.03.000, per
un importo rispettivamente pari a euro 16.935.546,60 ed euro 8.766.373,38, tenuto
conto che detto ultimo importo vincolato allacquisizione di autobus destinati al
trasporto pubblico locale nonch all'acquisto di mezzi di trasporto di persone a
trazione elettrica ai sensi della legge n. 194/98 e della legge n. 166/2002;

ATTESO

che le risorse finanziarie necessarie alla copertura delle spese previste al punto 3
allordine del giorno sono ricomprese tra le risorse gi destinate alla societ
nellambito del contratto di servizio;

RITENUTO

di dare mandato allorgano amministrativo di reperire le risorse necessarie


necessarie alla copertura finanziaria dellimpegno previsto al punto 3 allordine del
giorno, nellambito delle risorse attribuite alla socit in virt del contratto di
servizio;

Per i motivi di cui in premessa, facenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,

DELIBERA

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 354 di 691

di assumere in merito ai punti allordine del giorno, oggetto di discussione nellambito


dellassemblea ordinaria dei soci di Co.tra.l. S.p.A. convocata per il giorno 2 aprile 2015, alle ore
10:30 e rinviata al giorno 8 aprile 2015, alle ore 15:30, le seguenti determinazioni:
Punto 1 allordine del giorno Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello
statuto societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad euro
9.590.000,00 oltre IVA in relazione allaffidamento del servizio di manutenzione meccanica
autobus, per il periodo che va dal 01.10.2014 fino al 30.06.2015 di cui alle deliberazioni di
consiglio n. 3 del 19.01.2015 e n. 14 del 05.03.2015:
Autorizzare, ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto societario, limpegno di spesa
per un importo complessivo presunto pari ad euro 9.590.000,00, oltre IVA, in relazione
allaffidamento del servizio di manutenzione meccanica autobus, in via durgenza, ai sensi dellart.
221, comma 1, lett. d) del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i, per il periodo che va dal 01.10.2014 fino al
30.06.2015 di cui alle deliberazioni di consiglio n. 3 del 19.01.2015 e n. 14 del 05.03.2015.
Punto 2 allordine del giorno Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello
statuto societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad euro
223.308.310,00 oltre IVA in relazione alla deliberazione C.d.A. n. 10 del 17.02.2015 avente ad
oggetto Autorizzazione allindizione di una procedura aperta telematica per laffidamento
dellaccordo quadro per la fornitura di n. 415 autobus di linea:
- Autorizzare la procedura relativa al bando di gara telematico per la fornitura di autobus di linea
di cui alla deliberazione del consiglio di amministrazione di Cotral n. 10/2015, limitatamente
allimpegno di complessivi euro 25.701.919,98, sufficiente alla copertura del primo contratto
applicativo di almeno 100 autobus di 12 metri, che risulta coperto da risorse finanziarie
disponibili a valere sul bilancio regionale dellesercizio finanziario 2016, fermo restando che
ogni iniziativa inerente la gestione societaria, che rientra nella esclusiva competenza dellorgano
amministrativo, deve avvenire nel rispetto della normativa vigente in materia nonch nel rispetto
dei principi di efficienza ed efficacia e nellinteresse del socio pubblico.
- Le risorse finanziarie da destinare alle finalit individuate al presente punto allordine del giorno
sono rinvenibili nel bilancio regionale approvato con la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18,
esercizio finanziario 2016, capitolo di spesa D44537, missione 10, programma 02,
macroaggregato 2.03.03.01.000, nonch nel capitolo di spesa D44108, missione 10, programma
02, macroaggregato 2.03.03.03.000, per un importo rispettivamente pari a euro 16.935.546,60 ed
euro 8.766.373,38, tenuto conto che detto ultimo importo vincolato allacquisizione di autobus
destinati al trasporto pubblico locale nonch all'acquisto di mezzi di trasporto di persone a
trazione elettrica ai sensi della legge n. 194/98 e della legge n. 166/2002.
Punto 3 allordine del giorno - Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello
statuto societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad euro
6.738.000,00 oltre IVA in relazione alla deliberazione C.d.A. n. 17 del 05.03.2015 avente ad
oggetto: Autorizzazione al subentro da parte di Cotral S.p.A. a Cotral Patrimonio S.p.A. nel
contratto di locazione con la Cardo s.r.l. per la sede di via Alimena 105, Roma, e contestuale
autorizzazione alla rinegoziazione e sottoscrizione di un nuovo contratto di locazione con la Cardo
s.r.l. per la sede di via Alimena 105:
- Autorizzare il subentro di Cotral S.p.A. a Cotral Patrimonio S.p.A. nel contratto di locazione con
la Cardo s.r.l. e la rinegoziazione del contratto, tenuto conto della necessit di esplicare una

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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procedura di selezione pubblica, prima della scadenza delloriginario contratto, nel rispetto dei
principi previsti agli articoli 19 e 27 del D. Lgs. n. 163/2006 e ss. mm. e ii..
- Dare mandato allorgano amministrativo di reperire le risorse finanziarie necessarie alla copertura
dellimpegno previsto al punto 3 allordine del giorno, nellambito delle risorse attribuite alla
societ in virt del contratto di servizio.
Punto 4 allordine del giorno Deliberazione C.d.A. n. 13 del 17.02.2015 avente ad oggetto
Progetto di Budget 2015. Approvazione ai sensi dellarticolo 33 dello statuto sociale:
Approvare il budget 2015, corredato dalla relazione dellamministratore delegato, la cui copertura
finanziaria afferente il contratto di servizio, pari a complessivi euro 233.000.000,00 (IVA esclusa),
rinvenibile sul capitolo di spesa D41900, in coerenza con quanto previsto nella nota preliminare
allegata al bilancio di previsione della Regione Lazio 2015.
Punto 5 allordine del giorno Relazione approvata con deliberazione C.d.A. n. 20/2015, relativa a
gare deserte ed a tempi di produzione dei capitolati di appalto richiesta al consiglio dallassemblea
del 07 gennaio 2015 in conformit alla deliberazione della giunta regionale Lazio n. 918 del 22
dicembre 2014:
Rinviare il punto agli approfondimenti da effettuare da parte della Direzione regionale territorio,
urbanistica, mobilit e rifiuti.
Punto 6 allordine del giorno Richiesta di adeguamento del compenso formulata dal collegio
sindacale.
Non autorizzare ladeguamento dei compensi dellorgano di controllo di Cotral, alla luce della
disposizione di cui allarticolo 1, comma 611, lettera e), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, l
dove prevede il contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli
organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonch attraverso la riduzione delle
relative remunerazioni e tenuto conto che non sembra riscontrarsi nellattivit del collegio
sindacale di Cotral la sussistenza dei presupposti individuati dai maggiori documenti di prassi e
dottrina in ordine alla possibilit di rimodulare i compensi in corso di mandato.
Punto 7 allordine del giorno Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2 lettera e) dello
Statuto societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad euro
6.500.000,00 oltre IVA, in relazione allaffidamento del servizio di riparazione e ripristino
carrozzeria autobus a favore dei fornitori qualificati nella categoria merceologica di riferimento
presenti nellelenco fornitori, per il periodo che va dal 01/10/2014 fino al 30/06/2015, di cui alle
deliberazioni di consiglio n. 71/2014 e n. 104/2014 e n. 24/2015:
Autorizzare limpegno di spesa, ai sensi dellarticolo 23, comma 2 lettera e) dello statuto societario,
per un importo complessivo presunto pari ad euro 6.500.000,00 oltre IVA, in relazione
allaffidamento del servizio di riparazione e ripristino carrozzeria autobus a favore dei fornitori
qualificati nella categoria merceologica di riferimento presenti nellelenco fornitori, per il periodo
che va dal 01/10/2014 fino al 30/06/2015, di cui alle deliberazioni di consiglio n. 71/2014, n.
104/2014 e n. 24/2015;
INFORMATIVA - Deliberazione C.d.A. n. 5 del 19.01.2015 in tema di affidamento del servizio di
vigilanza delle sedi Cotral S.p.A. di Roma e della provincia di Roma. Conseguente revoca della

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deliberazione n. 84 del 20.10.2014 di cui allautorizzazione al relativo impegno di spesa rilasciata


dallassemblea del 27.10.2014.
Prendere atto dellinformativa concernente il mancato avvio del bando di gara per laffidamento del
servizio di vigilanza presso le sedi Cotral di Roma e della provincia di Roma, autorizzato con la
deliberazione del consiglio di amministrazione n. 84/2014, alla luce della rimodulazione del quadro
economico della medesima procedura, con conseguente rideterminazione dellimporto da mettere a
gara inferiore ai limiti previsti allarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.
La presente deliberazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 186
Determinazioni da assumere nell'ambito dell'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Tecnoborsa S.C.p.A.,
convocata per il giorno 30 aprile 2015 alle ore 8,00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda
convocazione per il giorno 5 maggio 2015 alle ore 11,00.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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OGGETTO: Determinazioni da assumere nellambito dellAssemblea Ordinaria degli Azionisti di


Tecnoborsa S.C.p.A., convocata per il giorno 30 aprile 2015 alle ore 8,00 in prima convocazione e,
occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 5 maggio 2015 alle ore 11,00.

LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dellAssessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio di concerto con
lAssessore allo Sviluppo Economico e Attivit Produttive;
VISTO

lo Statuto della Regione Lazio ed in particolare:


- larticolo 48, comma 3, lett. f), il quale attribuisce alla Giunta regionale la
competenza a definire gli indirizzi per la gestione finanziaria, tecnica e
amministrativa degli organismi, agenzie e enti pubblici dipendenti dalla
Regione;
- larticolo 56, comma 3, il quale attribuisce al Presidente o allassessore
competente per materia da lui delegato, il potere di rappresentanza dellente
nelle assemblee delle societ dalla stessa partecipate;

VISTA

la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, recante:


Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni
relative alla dirigenza ed al personale regionale;

VISTO

il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche ed


integrazioni, denominato Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi
della Giunta Regionale, ed in particolare lart. 65, comma 1, lett. b);

VISTA

la Legge Regionale 6 settembre 2001, n. 24, recante Assestamento del bilancio di


previsione della Regione Lazio per lesercizio finanziario 2001, ed in particolare
larticolo 80, recante Partecipazione della Regione a Tecnoborsa S.p.A.;

PREMESSO

che, in applicazione del suddetto articolo 80, della Legge Regionale 6 settembre
2001, n. 24, la Regione Lazio partecipa alla Tecnoborsa S.p.A. (oggi Tecnoborsa
S.C.p.A.) con una quota azionaria pari all1,875% dellintero capitale sociale e che
il capitale sociale risulta cos suddiviso:

TECNOBORSA - CONSORZIO PER LO SVILUPPO DEL MERCATO IMMOBILIARE . S.C.P.A. - Capitale


Sociale . 1.377067,00
PROPRIETA'

N. AZIONI

QUOTA SOTTOSCRITTA

Camera di Commercio IAA di Roma


Tecnoborsa S.c.p.A.
Regione Lazio
Unione Regionale CCIAA del Lazio
Unione Italiana C.C.I.A.A.
Camera di Commercio IAA di Perugia
Camera di Commercio IAA di Ascoli Piceno
Federazione Italiana Agenti Immobiliari Prof.li
Camera di Commercio IAA di Brescia

1.145.298
28.518
25.820
25.358
25.000
17.831
17.419
17.025
15.818

1.145.298,00
28.518,00
25.820,00
25.358,00
25.000,00
17.831,00
17.419,00
17.025,00
15.818,00

83,17%
2,07%
1,87%
1,84%
1,82%
1,29%
1,26%
1,24%
1,15%

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Camera di Commercio IAA di Taranto


Camera di Commercio IAA di Pisa
Camera di Commercio IAA di Milano
Borsa Immobiliare di Napoli S.r.L.
Camera di Commercio IAA di Bari
Confederazione Italiana della Propriet Edilizia
Camera di Commercio di Brindisi
Camera di Commercio IAA di Matera
Camera di Commercio IAA di Parma
Camera di Commercio IAA di Torino
European Real Estate Insitute
C.C.I.A.A. di Pescara
Associazioni Geo.Val.Esperti
Camera di Commercio IAA di Rimini
Camera di Commercio IAA di Ravenna
Camera di Commercio IAA di Terni
Camera di Commercio IAA di Rieti
Unione Regionale CCIAA del Molise
Camera di Commercio IAA di Cosenza
Camera di Commercio IAA di Novara
TOTALE

12.000
11.890
5.831
5.000
4.519
2.583
2.581
2.500
2.500
2.500
1.300
1.290
1.000
922
516
516
516
500
258
258
1.377.067

12.000,00
11.890,00
5.831,00
5.000,00
4.519,00
2.583,00
2.581,00
2.500,00
2.500,00
2.500,00
1.300,00
1.290,00
1.000,00
922,00
516,00
516,00
516,00
500,00
258,00
258,00
1.377.067,00

Pag. 359 di 691

0,87%
0,86%
0,42%
0,36%
0,33%
0,19%
0,19%
0,18%
0,18%
0,18%
0,09%
0,09%
0,07%
0,07%
0,04%
0,04%
0,04%
0,04%
0,02%
0,02%
100,00%

CONSIDERATO che il citato articolo 80 della Legge Regionale 6 settembre 2001, n. 24 stato
abrogato dallarticolo 2, comma 144, lettera a), della Legge Regionale 14 luglio
2014, n. 7, recante Misure finalizzate al miglioramento della funzionalit della
Regione: Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell'ordinamento
regionale nonch interventi per lo sviluppo e la competitivit dei territori e a
sostegno delle famiglie e che tale abrogazione, di natura tecnica, si resa
necessaria nellambito delle procedure di armonizzazione contabile che hanno
portato allistituzione del capitolo di spesa B25914 del bilancio di previsione della
Regione Lazio, denominato Spese per i contributi consortili alla societ
Tecnoborsa S.C.p.A., iscritto nella missione 14 sviluppo economico e
competitivit, programma 01 industria, PMI e artigianato, macroaggregato
1.04.03.01.000;
ATTESO

che la societ consortile Tecnoborsa S.C.p.A. (di seguito Tecnoborsa)


partecipata da soci pubblici e privati e che la stessa si occupa di favorire lo sviluppo
e la crescita regolata e trasparente delleconomia immobiliare;

VISTA

la Delibera di Giunta Regionale n. 849 del 2/12/2014 con la quale, tra laltro, si
esprime il voto favorevole in ordine allapprovazione del bilancio di previsione
2015 della Tecnoborsa;

DATO ATTO che la societ Tecnoborsa ha trasmesso, tramite raccomandata A/R, con nota prot.
n. 33/15 del 31/3/2015, registrata in entrata al protocollo regionale n. 190973 del

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 360 di 691

8/04/2015, la seguente documentazione relativa allassemblea ordinaria degli


azionisti:
bilancio dellesercizio al 31/12/2014, nota integrativa e relazione del
consiglio di amministrazione;
aggiornamento del budget desercizio per lanno 2015, relazione del
consiglio di amministrazione e prospetto aggiornato dei contributi
consortili;
CONSIDERATO che con successiva comunicazione elettronica del 16/4/2015 la societ
Tecnoborsa ha trasmesso la relazione del collegio sindacale;
la convocazione dellassemblea ordinaria degli azionisti, fissata per il giorno 30
aprile 2015 alle ore 8:00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda
convocazione per il giorno marted 5 maggio 2015 alle ore 11,00, ed avente ad
oggetto il seguente ordine del giorno:
1. Comunicazioni del Presidente;
2. Bilancio dellesercizio chiuso al 31/12/2014; nota integrativa e relazione del
Collegio sindacale Delibere conseguenti;
3. Dismissione delle partecipazioni azionarie richiesta da alcuni Soci;
4. Aggiornamento del Budget d esercizio per l anno 2015;

VISTA

RITENUTO

con riferimento al punto 1 posto allordine del giorno (Comunicazioni del


Presidente), di non avere nulla da deliberare;
che, con riferimento al punto 2 posto allordine del giorno (Bilancio dellesercizio
chiuso al 31.12.2014; nota integrativa e relazione del collegio sindacale delibere
conseguenti), i principali dati di bilancio di Tecnoborsa degli ultimi due esercizi
presentano i seguenti valori:

DATO ATTO

dati in

2013

Delta
2014/2013

2014

Delta %

Stato Patrimoniale
Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti

0,00%

156.978

145.148

-11.830

-8,15%

17.628

15.902

-1.726

-10,85%

471.744
14.049

541.639
9.200

69.895
-4.849

12,90%
-52,71%

Disponibilit liquide

1.334.354

1.378.784

44.430

3,22%

Ratei e risconti attivi

5.238

5.609

371

6,61%

TOTALE ATTIVO

1.999.991

2.096.282

96.291

4,59%

Patrimonio netto

1.528.132

1.590.283

62.151

3,91%

0,00%

TFR

197.999

225.875

27.876

12,34%

Debiti
Ratei e risconti passivi

267.327
6.533

235.091
45.033

-32.236
38.500

-13,71%
85,49%

1.999.991

2.096.282

96.291

4,59%

0,00%

Immobilizzazioni
Rimanenze
Crediti
Att. finanziarie che non costituiscono immobiliz.

Fondo rischi e oneri

TOTALE PASSIVO
TOTALE CONTI D'ORDINE

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Conto Economico
VALORE DELLA PRODUZIONE

2013

Delta
2014/2013

2014

Pag. 361 di 691

Delta %

1.457.118
1.403.935

1.539.649
1.471.711

82.531
67.776

5,36%
4,61%

DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA


PRODUZIONE

53.183

67.938

14.755

21,72%

Proventi e oneri finanziari

13.636

35.240

21.604

61,31%

Proventi e oneri straordinari

25.618

-1

-25.619

100,00%

Risultato ante imposte

92.437

103.177

10.740

10,41%

-37.090

-41.027

-3.937

9,60%

55.347

62.150

6.803

10,95%

COSTI DELLA PRODUZIONE

Imposte
Risultato desercizio

CONSIDERATO che dal bilancio di esercizio chiuso al 31/12/2014 risulta un utile desercizio pari
ad euro 62.150 e che lorgano amministrativo propone di riportare a nuovo tale utile,
ai sensi dellarticolo 2 dello statuto sociale, il quale prevede che gli utili
eventualmente realizzati non possono essere distribuiti ai soci e dovranno essere
reinvestiti;
TENUTO CONTO che, cos come si evince dalla nota integrativa al bilancio desercizio al
31/12/2014, nella voce attivit finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
sono state inserite, al costo di acquisizione, le azioni riacquistate in seguito al recesso
di alcuni azionisti. Lacquisto stato autorizzato nellassemblea dei soci del
10/11/2011, con le modalit di cui allart. 2357, comma 2, del codice civile.
Nellassemblea del 15 maggio 2012 stata costituita una riserva indisponibile di pari
importo da mantenersi finch le azioni non saranno trasferite o annullate entro i
termini indicati dal citato art. 2357, comma 2;
CONSIDERATO
che, dallesame della nota integrativa, i ricavi della societ, pari ad euro
1.539.649, sono costituiti per la maggior parte dai contributi in conto esercizio, per
un valore pari a euro 1.348.549, che rappresentano le quote annuali dovute a norma
di statuto dagli azionisti consorziati, in proporzione alla corrispondente quota di
partecipazione da ciascuno posseduta;
ATTESO

che il collegio sindacale, nella propria relazione al bilancio desercizio 2014,


esprime parere favorevole allapprovazione del bilancio di esercizio al 31/12/2014,
condividendo la proposta di destinazione degli utili formulata dagli Amministratori;

RITENUTO

di approvare il bilancio desercizio al 31/12/2014 di Tecnoborsa, corredato dai


documenti redatti dai competenti organi di amministrazione e di controllo e di
approvare la proposta del consiglio di amministrazione di riportare a nuovo lutile,
pari ad euro 62.150;

CONSIDERATO
che, ai sensi dellarticolo 2434 del codice civile, lapprovazione del bilancio
non implica liberazione degli amministratori, dei direttori generali, dei dirigenti
preposti alla redazione dei documenti contabili societari e dei sindaci per le
responsabilit incorse nella gestione sociale e che, secondo giurisprudenza in
materia, l'approvazione del bilancio non libera lamministratore dalla
responsabilit per mala gestio, essa equivalendo al riconoscimento, con la
registrazione dei suoi risultati, di una compiuta informazione sulla gestione;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 362 di 691

TENUTO CONTO che la trattazione del punto 3 allordine del giorno dellassemblea ordinaria
(Dismissione delle partecipazioni azionarie richiesta da alcuni soci), stato oggetto
di rinvio nella precedente assemblea dei soci del 4 dicembre 2014, nellambito della
quale la giunta regionale si espressa con la deliberazione n. 849 del 2/12/2014,
ritenendo di astenersi dalla votazione;
RITENUTO

con riferimento al punto 3 allordine del giorno (Dismissione delle partecipazioni


azionarie richieste da alcuni soci), di astenersi dalla votazione;

DATO ATTO che, con riferimento al punto 4 all ordine del giorno (Aggiornamento del budget d
esercizio per l anno 2015), alla societ Tecnoborsa sono pervenute alcune richieste
di dismissione delle partecipazioni azionarie in applicazione dellart.3 comma 27
della Legge 24 dicembre 2007, n. 244, a far data dal 31/12/2014. In particolare tali
dismissioni si riferiscono ai seguenti soci:
Soci

N. Azioni possedute

% azioni possedute

5.831
1.290
11.890
25.000
44.011

0,423
0,094
0,863
1,815
3,195

CCIAA di Milano
CCIAA di Pescara
CCIAA di Pisa
UNIONCAMERE
totale

Contributi Consortili
2015
euro 5.598
euro 1.238
euro 11.414
euro 24.000
euro 42.250

CONSIDERATO
conseguentemente che, per lanno 2015, ai citati soci uscenti non potranno
essere richiesti i contributi consortili per un totale di euro 42.250;
ATTESO

che il contributo consortile annuo della Regione Lazio per lanno 2015, nonostante
la variazione del bilancio di previsione 2015, rester invariato e sar pari ad euro
24.787;

ATTESO

che, secondo quanto esposto nella relazione del consiglio di amministrazione


sullaggiornamento del bilancio di previsione 2015, il bilancio aggiornato presenta
in sintesi i seguenti dati:

dati in euro

Previsione 2014

Consuntivo al
Previsione 2015
31/12/2014

Aggiorn.to
previsione
2015

Ricavi da attivit

191.800,00

227.7982,74

184.500,00

208.500,00

Contributi Consortili

1.334.049,00

1.348.549,00

1.296.512,00

1.254.261,00

Costi

(1.483.462,00) (1.471.444,62)

(1.441.500,00) (1.424.000,00)

Risultato di gestione

42.387,00

104.903,12

39.512,00

38.671,00

Differenze
magazzino

(1.000,00)

(1.726,04)

(2.000,00)

(2.000,00)

Imposte

(38.000,00)

(41.027,00)

(36.000,00)

(36.000,00)

Utile finale

3.387,00

62.150,08

1.512,00

761,00

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 363 di 691

CONSIDERATO
che i contributi consortili per lanno 2015 passano da euro 1.296.512 a euro
1.254.261 e che tale minore contribuzione induce la societ a perseguire un
ulteriore contenimento dei costi che andr ad incidere su alcune attivit delineate
nel piano programmatico definito dai soci per il triennio 2014-2016;
RITENUTO

con riferimento al punto 4 allordine del giorno (Aggiornamento del budget


desercizio per lanno 2015), di esprimere voto favorevole in ordine allapprovazione
dell aggiornamento del budget desercizio 2015;

RILEVATO che la presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale;
Per i motivi di cui in premessa, facenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,

DELIBERA

Di assumere, in merito ai punti allordine del giorno richiamati nelle premesse, oggetto di
discussione nellambito dellassemblea ordinaria degli azionisti di Tecnoborsa S.C.p.A., fissata per
il giorno 30 aprile 2015 alle ore 8:00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda
convocazione per il giorno 5 maggio 2015 alle ore 11,00, le seguenti determinazioni:
Punto 1 allordine del giorno Comunicazioni del Presidente: nulla da deliberare.
Punto 2 allordine del giorno Bilancio dellesercizio chiuso al 31.12.2014; nota integrativa e
relazione del collegio sindacale delibere conseguenti: Approvare il bilancio di esercizio al
31/12/2014 della Tecnoborsa S.C.p.A. e la proposta di riportare a nuovo lutile, pari ad euro
62.150, cos come proposto dal consiglio di amministrazione, fermo restando che, ai sensi
dellarticolo 2434 del codice civile, lapprovazione del bilancio non implica liberazione degli
amministratori, dei direttori generali, dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili
societari e dei sindaci per le responsabilit incorse nella gestione sociale e che, secondo
giurisprudenza in materia, l'approvazione del bilancio non libera lamministratore dalla
responsabilit per mala gestio, essa equivalendo al riconoscimento, con la registrazione dei suoi
risultati, di una compiuta informazione sulla gestione.
Punto 3 allordine del giorno Dismissione delle partecipazioni azionarie richiesta da alcuni soci:
Astenersi dalla votazione.
Punto 4 allordine del giorno Aggiornamento del budget desercizio per lanno 2015: Esprimere
voto favorevole in ordine allapprovazione dell aggiornamento del budget desercizio 2015.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.
La presente deliberazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 364 di 691

Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 187
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, riguardante i capitoli 221119/E e B41101/U.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 365 di 691

OGGETTO: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 Variazione di


bilancio, in termini di competenza e cassa, riguardante i capitoli 221119/E e B41101/U.

LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA

dellAssessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio;

VISTA

la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V,


parte seconda, della Costituzione;

VISTA

la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni


concernente la disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del
Consiglio regionale;

VISTO

il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni,


concernente lorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale;

VISTO

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: Disposizioni in


materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e
2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e relativi principi applicativi, come
modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17, concernente: Legge di stabilit


regionale 2015;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, concernente: Bilancio di


previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 942,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito
in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e
macroaggregati per le spese;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 943,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Bilancio finanziario gestionale", ripartito in capitoli
di entrata e di spesa;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 24 febbraio 2015, n. 70, recante:


Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017.
Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture regionali competenti, ai sensi
dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 366 di 691

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante:


Applicazione delle disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori
disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la nota prot. n. 222327 del 22 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Risorse umane e sistemi informativi, Area Attivit istituzionali,
comunica che necessario provvedere allintegrazione del capitolo di entrata
221119 e del relativo capitolo di spesa B41101 per un importo pari ad euro
1.100.000,00, esercizio finanziario 2015, a seguito dellassegnazione della
Camera di Commercio di Roma, quale sovvenzione per la partecipazione
allExpo 2015;

CONSIDERATO

necessario provvedere allintegrazione, in termini di competenza e cassa, per


un importo pari ad euro 1.100.000,00, esercizio finanziario 2015, del capitolo
di entrata 221119, iscritto nella tipologia 101 Trasferimenti correnti da
amministrazioni pubbliche del titolo 2 Trasferimenti correnti, piano dei
conti finanziario fino al V livello 2.01.01.02.007 e del relativo capitolo di
spesa B41101, iscritto nel programma 01 Sviluppo e valorizzazione del
turismo della missione 07 Turismo, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 1.04.03.01;

VISTO

larticolo 51, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.


118 e successive modifiche, che dispone ladozione della deliberazione della
Giunta regionale per le variazioni di bilancio riguardanti lutilizzo di risorse
vincolate;

VISTO

larticolo 1, comma 16, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, che
dispone in materia di variazioni di bilancio ai sensi dellarticolo 51 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche;

DELIBERA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 16, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di apportare le
seguenti variazioni in termini di competenza e cassa:
ENTRATA
titolo e tipologia

piano dei conti finanziario fino al V livello

2.101
2.01.01.02.007
capitolo
denominazione capitolo
221119
ASSEGNAZIONE SOVVENZIONE
DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI
ROMA PER EXPO 2015

competenza 2015
+ 1.100.000,00

cassa 2015
+ 1.100.000,00

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 367 di 691

SPESA
missione e programma

07.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello

capitolo
B41101

1.04.03.01
denominazione capitolo
UTILIZZAZIONE DELLA SOVVENZIONE
DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI
ROMA PER EXPO 2015 TRASFERIMENTI
CORRENTI A IMPRESE CONTROLLATE

competenza 2015
+ 1.100.000,00

cassa 2015
+ 1.100.000,00

La presente deliberazione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione ed trasmessa,


corredata di relativa relazione di accompagnamento, al Consiglio regionale, ai sensi dellarticolo 1,
comma 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 368 di 691

Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 188
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, riguardante i capitoli di spesa A14131, A14140 e A14141, appartenenti al programma 03
della missione 16 e prelevamento dal fondo di riserva per i cofinanziamenti regionali in conto capitale,
capitolo di spesa C12109.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 369 di 691

OGGETTO: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 Variazione di


bilancio, in termini di competenza e cassa, riguardante i capitoli di spesa A14131, A14140 e
A14141, appartenenti al programma 03 della missione 16 e prelevamento dal fondo di riserva per i
cofinanziamenti regionali in conto capitale, capitolo di spesa C12109.

LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA

dellAssessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio;

VISTA

la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V,


parte seconda, della Costituzione;

VISTA

la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni


concernente la disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del
Consiglio regionale;

VISTO

il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni,


concernente lorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale;

VISTO

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: Disposizioni in


materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e
2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e relativi principi applicativi, e
successive modificazioni;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17, concernente: Legge di stabilit


regionale 2015;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, concernente: Bilancio di


previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 942,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito
in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e
macroaggregati per le spese;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 943,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Bilancio finanziario gestionale", ripartito in capitoli
di entrata e di spesa;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 24 febbraio 2015, n. 70, recante:


Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017.
Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture regionali competenti, ai sensi
dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante:


Applicazione delle disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori
disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la nota prot. n. 218017 del 21 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Area Economia ittica e
gestione sostenibile delle risorse, acquisito il visto dellAssessore
competente per materia, comunica che al fine di consentire una migliore
gestione delle risorse di competenza relative alla quota regionale del Fondo
Europeo per la Pesca, in particolare al fine poter garantire il raggiungimento
dellobiettivo di spesa certificabile al 31/12/2015, necessario provvedere ad
una variazione di bilancio per complessivi euro 319.315,62, in termini di
competenza e cassa, a valere sullesercizio finanziario 2015, tra i capitoli di
spesa iscritti nel programma 03 Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i
sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca della missione 16 Agricoltura,
politiche agroalimentari e pesca;

CONSIDERATO

necessario provvedere, allinterno del programma 03 della missione 16, alla


variazione di bilancio, in termini di competenza e cassa, a valere
sullannualit 2015, tra il capitolo A14140, piano dei conti finanziario fino al
IV livello 2.03.03.03, in aumento per euro 319.315,62 ed i capitoli A14131,
piano dei conti finanziario fino al IV livello 2.03.01.03, in diminuzione per
euro 73.007,39 e A14141, piano dei conti finanziario fino al IV livello
2.03.01.02, in diminuzione per euro 246.308,23;

CONSIDERATO

che nella medesima nota prot. n. 218017 del 21 aprile 2015, la Direzione
regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Area Economia
ittica e gestione sostenibile delle risorse richiede, per le medesime finalit
sopra riportate, unulteriore integrazione del capitolo A14140, iscritto nel
programma 03 della missione 16, piano dei conti finanziario fino al IV livello
2.03.03.03, per euro 153.191,08, a valere sullannualit 2015;

CONSIDERATO

che allintegrazione per euro 153.191,08, a valere sullannualit 2015, del


capitolo A14140, si provvede mediante il prelevamento del medesimo
importo, a valere sulla medesima annualit, dal capitolo C12109, iscritto nel
programma 03 Altri fondi della missione 20 Fondi ed accantonamenti,
piano dei conti finanziario fino al IV livello 2.03.01.02;

VISTO

larticolo 1, comma 17, lettera b), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione della deliberazione della Giunta regionale, su
proposta dellAssessore competente in materia di bilancio, nel caso delle
variazioni compensative fra i capitoli appartenenti ai medesimi
macroaggregati riguardanti i trasferimenti correnti, i contributi agli
investimenti e i trasferimenti in conto capitale;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 371 di 691

VISTO

larticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso dei
prelievi dai fondi di riserva per i cofinanziamenti regionali;

RAVVISATA

lopportunit di procedere con un unico atto alle variazioni di bilancio sopra


indicate;

DELIBERA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 17, lettera b) e comma 18, lettera c), della legge regionale 30
dicembre 2014, n. 18, di apportare le seguenti variazioni, in termini di competenza e cassa:
missione e programma
16.03
piano dei conti finanziario fino al IV livello
2.03.03.03
cap.
denominazione capitolo
A14140 F.E.P. 2007-2013 INTERVENTI IN APPLICAZIONE DEL REG. CE N. 1198/2006 RELATIVO AL
FONDO EUROPEO PER LA PESCA (QUOTA
REGIONE) CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI
A ALTRE IMPRESE

competenza 2015
+ 472.506,70

cassa 2015
+ 472.506,70

piano dei conti finanziario fino al IV livello


2.03.01.03
cap.
denominazione capitolo
A14131 F.E.P. 2007-2013 INTERVENTI IN APPLICAZIONE DEL REG. CE N. 1198/2006 RELATIVO AL
FONDO EUROPEO PER LA PESCA (QUOTA
REGIONE) CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI
A ENTI DI PREVIDENZA

competenza 2015
73.007,39

cassa 2015
73.007,39

piano dei conti finanziario fino al IV livello


2.03.01.02
cap.
denominazione capitolo
A14141 F.E.P. 2007-2013 INTERVENTI IN APPLICAZIONE DEL REG. CE N. 1198/2006 RELATIVO AL
FONDO EUROPEO PER LA PESCA (QUOTA
REGIONE) CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI
A AMMINISTRAZIONI LOCALI

competenza 2015
246.308,23

cassa 2015
246.308,23

missione e programma
20.03

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

piano dei conti finanziario fino al IV livello


2.03.01.02
cap.
denominazione capitolo
C12109 COFINANZIAMENTO REGIONALE DI PROGETTI AMMISSIBILI A FINANZIAMENTI COMUNITARI E NAZIONALI (PARTE CAPITALE) CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A AMMINISTRAZIONI LOCALI

competenza 2015
153.191,08

Pag. 372 di 691

cassa 2015
153.191,08

La presente deliberazione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione ed trasmessa,


corredata di relativa relazione di accompagnamento, al Consiglio regionale, ai sensi dellarticolo 1,
comma 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 373 di 691

Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 189
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di cassa,
riguardante i capitoli A39141, A39144, A39148, A39171, A39173 ed A39175, appartenenti al programma 04
della missione 15.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 374 di 691

OGGETTO: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di


bilancio, in termini di cassa, riguardante i capitoli A39141, A39144, A39148, A39171, A39173 ed
A39175, appartenenti al programma 04 della missione 15.

LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA

dellAssessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio;

VISTA

la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V,


parte seconda, della Costituzione;

VISTA

la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni


concernente la disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del
Consiglio regionale;

VISTO

il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni,


concernente lorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale;

VISTO

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: Disposizioni in


materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e
2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e relativi principi applicativi, e
successive modificazioni;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17, concernente: Legge di stabilit


regionale 2015;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, concernente: Bilancio di


previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 942,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito
in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e
macroaggregati per le spese;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 943,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Bilancio finanziario gestionale", ripartito in capitoli
di entrata e di spesa;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale del 24 febbraio 2015, n. 70, recante:


Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017.
Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture regionali competenti, ai sensi
dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 375 di 691

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante


Applicazione delle disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori
disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la nota prot. n. 179047 del 1 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Formazione, ricerca e innovazione, scuola e universit, diritto allo studio,
Area Attivit di monitoraggio fisico, finanziario e di risultato, acquisito il
visto dellAssessore competente per materia, comunica la necessit di
provvedere alle variazioni di bilancio, in termini di cassa, a valere
sullesercizio finanziario 2015, tra i capitoli di spesa, relativi alla quota
comunitaria, alla quota Stato ed alla quota a carico della Regione, iscritti nel
programma 04 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione
professionale della missione 15 Politiche per il lavoro e la formazione
professionale;

CONSIDERATO

che le variazioni di bilancio suddette sono necessarie al fine di procedere


allimpegno delle risorse necessarie allattuazione degli interventi di cui al
POR FSE 2007/2013 ed al fine di garantire il rispetto dei target di attuazione
imposti dalla normativa comunitaria e nazionale;

CONSIDERATO

necessario provvedere alle seguenti variazioni compensative, in termini di


cassa, a valere sullannualit 2015, allinterno del programma 04 della
missione 15:
a) in riferimento alla quota comunitaria, per euro 26.612,78, tra il capitolo
A39171, piano dei conti finanziario fino al IV livello 1.03.02.11, in
diminuzione, e il capitolo A39141, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 1.04.01.01, in aumento;
b) in riferimento alla quota a carico dello Stato, per euro 25.682,58, tra il
capitolo A39173, piano dei conti finanziario fino al IV livello 1.03.02.11,
in diminuzione, e il capitolo A39144, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 1.04.01.01, in aumento;
c) in riferimento alla quota a carico della Regione, per euro 872,67, tra il
capitolo A39175, piano dei conti finanziario fino al IV livello 1.03.02.11,
in diminuzione, e il capitolo A39148, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 1.04.01.01, in aumento;

VISTO

larticolo 1, comma 17, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione della deliberazione della Giunta regionale, su
proposta dellAssessore competente in materia di bilancio, nel caso delle
variazioni compensative fra le diverse categorie delle medesime tipologie di
entrata e fra i diversi macroaggregati del medesimo programma;

DELIBERA

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 376 di 691

1. ai sensi dellarticolo 1, comma 17, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
apportare la seguente variazione in termini di cassa:

missione e programma
15.04

cap.
A39141

cap.
A39144

cap.
A39148

cap.
A39171

piano dei conti finanziario fino al IV livello


1.04.01.01
denominazione capitolo
ARMO - UTILIZZAZIONE FONDI PER PROMUOVERE L'INSE-RIMENTO, IL REINSERIMENTO, LA PERMANENZA NEL
MERCATO DEL LAVORO E RAFFORZARE LA COESIONE E
L'INTEGRAZIONE SOCIALE DELLA POPOLAZIONE IN
CONDIZIONI DI RELATIVO SVANTAGGIO - P.O.R. 2007/2013
ASSE III - QUOTA U.E. TRASFERIMENTI CORRENTI A
AMMINISTRAZIONI CENTRALI

cassa 2015
+ 26.612,78

piano dei conti finanziario fino al IV livello


1.04.01.01
denominazione capitolo
ARMO - UTILIZZAZIONE FONDI PER PROMUOVERE L'INSERIMENTO, IL REINSERIMENTO, LA PERMANENZA NEL
MERCATO DEL LAVORO E RAFFORZARE LA COESIONE E
L'INTEGRAZIONE SOCIALE DELLA POPOLAZIONE IN
CONDIZIONI DI RELATIVO SVANTAGGIO - P.O.R. 2007/2013
ASSE III - QUOTA STATO TRASFERIMENTI CORRENTI A
AMMINISTRAZIONI CENTRALI

cassa 2015
+ 25.682,58

piano dei conti finanziario fino al IV livello


1.04.01.01
denominazione capitolo
ARMO - UTILIZZAZIONE FONDI PER PROMUOVERE L'INSERIMENTO, IL REINSERIMENTO, LA PERMANENZA NEL
MERCATO DEL LAVORO E RAFFORZARE LA COESIONE E
L'INTEGRAZIONE SOCIALE DELLA POPOLAZIONE IN
CONDIZIONI DI RELATIVO SVANTAGGIO - P.O.R. 2007/2013
ASSE III - QUOTA REGIONE TRASFERIMENTI CORRENTI A
AMMINISTRAZIONI CENTRALI

cassa 2015
+ 872,67

piano dei conti finanziario fino al IV livello


1.03.02.11
denominazione capitolo
ARMO - UTILIZZAZIONE FONDI PER MIGLIORARE LA GOVERNANCE E L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELLA CAPACITA' DI GESTIONE DEI FONDI DA PARTE DELL'AMMINI-

cassa 2015
26.612,78

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 377 di 691

STRAZIONE E DEI VARI ORGANISMI COINVOLTI NELL'ATTUAZIONE ANCHE A GARANZIA DEL RISPETTO DELLA
NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE - P.O.R.
2007/2013 ASSE VI - QUOTA U.E. PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE

cap.
A39173

cap.
A39175

piano dei conti finanziario fino al IV livello


1.03.02.11
denominazione capitolo
ARMO - UTILIZZAZIONE FONDI PER MIGLIORARE LA GOVERNANCE E L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELLA CAPACITA' DI GESTIONE DEI FONDI DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE E DEI VARI ORGANISMI COINVOLTI NELL'ATTUAZIONE ANCHE A GARANZIA DEL RISPETTO DELLA
NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE - P.O.R.
2007/2013 ASSE VI - QUOTA STATO PRESTAZIONI
PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE

cassa 2015
25.682,58

piano dei conti finanziario fino al IV livello


1.03.02.11
denominazione capitolo
ARMO - UTILIZZAZIONE FONDI PER MIGLIORARE LA GOVERNANCE E L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELLA CAPACITA' DI GESTIONE DEI FONDI DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE E DEI VARI ORGANISMI COINVOLTI NELL'ATTUAZIONE ANCHE A GARANZIA DEL RISPETTO DELLA
NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE - P.O.R.
2007/2013 ASSE VI - QUOTA REGIONE PRESTAZIONI
PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE

cassa 2015
872,67

La presente deliberazione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione ed trasmessa,


corredata di relativa relazione di accompagnamento, al Consiglio regionale, ai sensi dellarticolo 1,
comma 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 378 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 30 aprile 2015, n. G05333
Legge 3 febbraio 2011, n. 4. Disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della Regione
Lazio, anno 2015.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 379 di 691

Legge 3 febbraio 2011, n. 4. Disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della


Regione Lazio, anno 2015.
IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA E SVILUPPO
RURALE, CACCIA E PESCA
VISTA la Legge Statutaria 11 novembre 2004, n.1, "Nuovo Statuto della Regione Lazio";
VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002 n. 6 e successive modificazioni recante Disciplina
del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla Dirigenza ed al
personale regionale;
VISTO il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei servizi della Giunta regionale n. 1 del 6
settembre 2002 e ss.mm.ii.;
VISTO il Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 recante Riordino della disciplina riguardante gli
obblighi di pubblicit, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni;
ATTESO che la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
Autonome di Trento e Bolzano, ha sancito, in data 20 marzo 2008, laccordo sulle procedure per
listituzione del Sistema di Qualit Nazionale di Produzione Integrata, prevedendo specifiche
competenze del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nonch delle Regioni e
delle Province autonome in tema di produzione integrata;
VISTO il decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali n. 2722 del 17 aprile
2008, con il quale, in esecuzione del suddetto Accordo, sono stati istituiti il Comitato Produzione
Integrata, avente il compito di esprimere il parere di conformit ai criteri e principi generali ed alle
Linee Guida nazionali delle norme tecniche regionali agronomiche e di difesa fitosanitaria e
controllo delle infestanti, ed i Gruppi tecnici specialistici che operano con funzioni di supporto al
Comitato Produzione Integrata;
CONSIDERATO che larticolo 3 del citato Accordo prevede che sia di competenza esclusiva delle
Regioni e delle Province Autonome la predisposizione, per ogni tipologia di prodotto, di disciplinari
regionali di produzione integrata, in conformit ai criteri e principi generali ed alle rispettive linee
guida nazionali, da sottoporre ad approvazione da parte del Comitato Produzione Integrata;
VISTA la Legge 3 febbraio 2011, n. 4, recante "Disposizioni in materia di etichettatura e di qualit
dei prodotti alimentari", in particolare l'articolo 2 che istituisce il Sistema di qualit nazionale di
produzione integrata (SQNPI);
VISTA la DGR n. 582 del 5 dicembre 2012, Istituzione Disciplinare di produzione integrata della
Regione Lazio che stabilisce le Norme Generali e le Norme tecniche di coltura del
disciplinare di produzione integrata, norme tecniche agronomiche della Regione Lazio;
VISTO il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n. 4890 del 8
maggio 2014 Attuazione dellarticolo 2, comma 6, della legge 3 febbraio 2011, n. 4 recante
Disposizioni in materia di etichettatura e di qualit dei prodotti alimentari, che disciplina il
Sistema di qualit nazionale di produzione integrata (SQNPI);

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 380 di 691

VISTO il Regolamento CE n. 1234/2007 del Consiglio recante organizzazione comune dei mercati
agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ed il
Regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione del 7 giugno 2011, recante
modalit di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 nei settori degli ortofrutticoli freschi e
degli ortofrutticoli trasformati;
VISTO il Regolamento (UE) N. 1308/2013 del 17 dicembre 2013 recante organizzazione comune
dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79,
(CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio;
VISTI i Decreti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n. 5460 del 03 agosto
2011, n. 12704 del 17 ottobre 2013 e n. 9083 del 28 agosto 2014, che in adempimento dellarticolo
103 septies, paragrafo 1 del regolamento (CE) n. 1234/2007, aggiornano la Strategia Nazionale e la
disciplina ambientale nazionale, in materia di organizzazioni di produttori ortofrutticoli e di
programmi operativi per il periodo 2009-2013, prorogandone la durata fino al 31 dicembre 2017, i
quale prevedono, come impegno, per lAzione n. 1 Produzione integrata, che Le aziende
aderenti allazione devono adottare su una definita superficie distinta per coltura le disposizioni
tecniche indicate nei Disciplinari di Produzione Integrata (DPI) per la fase della coltivazione per le
colture per le quali questi sono stati definiti ed approvati dalle Regioni territorialmente
competenti, ed inoltre, che detti disciplinari siano conformi alle Linee Guida Nazionali di
produzione integrata approvate dal Comitato Produzione Integrata, istituito con D.M. 2722 del 17
aprile 2008;
CONSIDERATO che listituzione del disciplinare regionale di produzione integrata, di cui alla
DGR n. 582 del 5 dicembre 2012, consente alle aziende interessate, limmediata applicazione dei
programmi operativi delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli, approvati ai sensi della sopra
richiamata normativa, nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati, per le
OP che hanno presentato un Programma Operativo nellanno 2015, le quali dovranno rispettare le
disposizione previste dai disciplinari di produzione integrata della Regione Lazio;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1698/2005 del 20 settembre 2005 del Consiglio e successive
modifiche e integrazioni, relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo
Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR);
VISTO il Regolamento (CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 sul sostegno
allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) ed, in
particolare, lart. 22 comma 2 nella parte che stabilisce che la specificit del prodotto finale tutelato
da tali sistemi deriva da obblighi tassativi concernenti i metodi di ottenimento, che garantiscono
caratteristiche specifiche, compresi i processi di produzione, oppure , una qualit del prodotto finale
significativamente superiore alle norme commerciali correnti in termini di sanit pubblica, salute
delle piante e degli animali, benessere degli animali o tutela ambientale;
VISTO il Programma di Sviluppo Rurale del Lazio (PSR) per il periodo di programmazione
2007/2013 approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2008)708 del 15 febbraio 2008;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre
2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(FEASR);
RITENUTO di dover applicare le norme allegate alla presente determinazione nellambito del
Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per le aziende che presentano domanda di aiuto a

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decorrere dallannualit 2014 nellambito della Misura 214 Misure agro ambientali - azione 214.1
Produzione Integrata;
CONSIDERATO che il disciplinare di produzione integrata costituito dalle Norme tecniche
agronomiche, che regolamenta le fasi agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta
delle colture, dalle Norme tecniche di coltura o parte speciale e dalle Norme tecniche di difesa
integrata e controllo delle infestanti;
VISTE le Norme Tecniche di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate con
Determinazione del Direttore della Direzione Regionale e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca n.
G04705 del 20 aprile 2015, avente come oggetto, Modifica delle Norme tecniche di difesa
integrata e controllo delle erbe infestanti per l'applicazione della misura 214 Pagamenti agroambientali Azione 214.1 Agricoltura Integrata- del Programma di Sviluppo Rurale per il
periodo 2007- 2013 attuativo del regolamento Ce n.1698/2005 art. 36 (a) (iv) e art. 39";
VISTA la nota, Segreteria DISR - prot. n. 0028300 del 09 dicembre 2014 Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali, con la quale viene comunicato che lOrganismo Tecnico
Scientifico, istituito con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n.
4890 del 8 maggio 2014, nella riunione del 04 dicembre 2014, ha approvato le Linee Guida
Nazionali di produzione integrata, relative allannualit 2015 e che le Regioni e le Provincie
Autonome sono invitate ad inviare i propri disciplinari di produzione integrata, per la verifica di
conformit alle Linee Guida Nazionali;
VISTA la nota prot. n. 33855/GR/O4/22 del 22 gennaio 2015 della Regione Lazio, Direzione
Regionale e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca, con la quale stato comunicato al Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali che la Regione Lazio intende recepire integralmente nel
proprio Disciplinare di Produzione Integrata (parte agronomica) le variazioni apportate alle Linee
Guida Nazionali valevoli per il 2015;
PRESO ATTO del parere favorevole in merito alla conformit alle Linee Guida Nazionali di
produzione integrata annualit 2015, espresso nella seduta del 27 gennaio 2015 dal Gruppo
Tecniche Agronomiche, prot. n. 0002817, Mipaaf DG DSR-DISR 02, del 5 febbraio 2015, per
laggiornamento del disciplinare di Produzione Integrata parte agronomica della Regione Lazio,
Allegato 1) Norme Generali, Allegato 2) Norme tecniche di coltura, Allegato 3) Norme
Generali piante aromatiche coltivate in vaso e Allegato 4) Norme tecniche di coltura piante
aromatiche coltivate in vaso per lanno 2015;
CONSIDERATO che Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio,
suddiviso in Norme Generali che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture, e Norme tecniche di coltura, che contengono le indicazioni,
vincoli e consigli specifici per ogni coltura, ed utili al raggiungimento degli obiettivi della
produzione integrata e della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche
generali;
RITENUTO necessario provvedere con il presente atto, ad aggiornare ed approvare le Norme
Generali e le Norme tecniche di coltura, ed inoltre, le Norme Generali piante aromatiche
coltivate in vaso e Norme tecniche di coltura piante aromatiche coltivate in vaso del
disciplinare di produzione integrata, norme tecniche agronomiche della Regione Lazio, per lanno
2015 , allegate alla presente determinazione, e di essa facenti parte integrante;

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VISTE le norme tecniche agronomiche di produzione integrata per lanno 2015 denominate,
Allegato 1) Norme Generali, Allegato 2) Norme tecniche di coltura, Allegato 3) Norme
Generali piante aromatiche coltivate in vaso e Allegato 4) Norme tecniche di coltura piante
aromatiche coltivate in vaso costituenti parte integrale e sostanziale alla presente
determinazione;
RITENUTI gli allegati alla presente determinazione dirigenziale conformi alla normativa
sopra richiamata;
DETERMINA
Per le motivazioni espresse in premessa che fanno parte integrante della presente determinazione,
Di approvare le modifiche al disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda l Allegato 1)
Norme generali, indicate nell'allegato al presente atto, denominato Norme generali, del quale
costituisce parte integrante e sostanziale.
Di approvare le modifiche al disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda lAllegato 2)
Norme tecniche di coltura, indicate nell'allegato al presente atto, denominato Norme tecniche di
coltura, del quale costituisce parte integrante e sostanziale.
Di approvare il disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda l Allegato 3) Norme
generali piante aromatiche coltivate in vaso, indicate nell'allegato al presente atto, denominato
Norme Generali piante aromatiche coltivate in vaso, del quale costituisce parte integrante e
sostanziale.
Di approvare il disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda l Allegato 4) Norme
tecniche di coltura piante aromatiche coltivate in vaso, indicate nell'allegato al presente atto,
denominato Norme tecniche di coltura piante aromatiche coltivate in vaso, del quale costituisce
parte integrante e sostanziale.

Il presente provvedimento non ricorre nelle casistiche di cui allart. 26 commi 1 e 2 del Decreto
Legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Lazio
e le disposizioni in essa previste entreranno in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione.

IL DIRETTORE REGIONALE
Roberto OTTAVIANI

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Assessorato Agricoltura Caccia e Pesca


Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale,
Caccia e Pesca

DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA PARTE AGRONOMICA

NORME GENERALI

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Indice
NORME TECNICHE GENERALI
PREMESSA .... pag. 3
MODALITA DI ADESIONE. . 4
SCELTA DELLAMBIENTE E VOCAZIONALITA.. 4
MANTENIMENTO DELLAGROECOSISTEMA NATURALE ... 5
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE . 5
SISTEMAZIONE E PREPARAZIONE DEL SUOLO ALLIMPIANTO E ALLA SEMINA .. 6
AVVICENDAMENTO COLTURALE . 6
SEMINA, TRAPIANTO, IMPIANTO . 8
GESTIONE DEL SUOLO E PRATICHE AGRONOMICHE PER IL CONTROLLO DELLE
INFESTANTI................... 8
GESTIONE DELLALBERO E DELLA FRUTTIFICAZIONE. 10
FERTILIZZAZIONE................ 10
IRRIGAZIONE 11
RACCOLTA. 12
ALTRI METODI DI PRODUZIONE E ASPETTI PARTICOLARI .. 12
ALLEGATO A LINEE GUIDA PER LA FERTILIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE
INTEGRATA. 15
INDIVIDUAZIONE DELLAREA OMOGENEA ..... 15
ISTRUZIONI PER IL CAMPIONAMENTO DEI TERRENI E LINTERPRETAZIONE
DELLE ANALISI .. 15
ANALISI DEL TERRENO .. 16
PIANO DI CONCIMAZIONE AZIENDALE .... 22
ALLEGATO B LINEE GUIDA PER LIRRIGAZIONE DELLA PRODUZIONE INTEGRATA 41
REGISTRAZIONE DATI IRRIGUI ... 41
METODO: SCHEDE IRRIGUE (BASE) .... 42
METODO: SUPPORTI INFORMATICI (UTILIZZO DEI SERVIZI TELEMATICI) .... 46
METODO: SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI(LIVELLO ELEVATO) ....... 47
Allegato I Coefficienti di assorbimento e asportazione delle colture
per N, P2O5 e K2O in % ... 49
Allegato II Coefficienti tempo delle colture .. 53
Allegato III Quota base di Azoto per le colture arboree, kg/ha .... 54
Allegato IV ZONE SVANTAGGIATE ELENCO COMUNI LAZIO DELIMITATI
ai sensi DIR. CEE 75/268 (DGR 18 Aprile 2008, n. 289) .. 55
Allegato V CRITERI E PRINCIPI GENERALI PER LE FASI POST
RACCOLTA E DI TRASFORMAZIONE DELLE PRODUZIONI VEGETALI ... 66

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che per
perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di innalzare
il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio stato redatto in conformit ai criteri e
principi generali e alle Linee guida nazionali previste dal DM n. 2722 del 17 aprile 2008 e DM n. 4890
del 8 maggio 2014.
La Regione provveder con propri provvedimenti e previo parere di conformit rilasciato dal Gruppo
Tecniche Agronomiche, alleventuale aggiornamento del presente disciplinare.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore Regionale Agricoltura n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in
conformit con quanto dettato dalle Linee Guida Nazionali per la Produzione Integrata Difesa
fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il rispetto delle norme post raccolta indispensabile al fine della utilizzazione da parte dei
concessionari del marchio nazionale/segno distintivo previsto per le Produzioni integrate.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:

NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;

NORME TECNICHE DI COLTURA O PARTE SPECIALE che contengono le indicazioni (vincoli e

consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.

Si sottolinea limportanza di considerare le indicazioni contenute nelle NORME GENERALI , ritenute


propedeutiche alle informazioni riportate nelle NORME SPECIALI.
Gli obblighi - vincoli e divieti - cui sono tenute le aziende che aderiscono al presente disciplinare,
sia nella PARTE GENERALE sia nella PARTE SPECIALE, verranno evidenziati adottando lo stile
grassetto e inseriti allinterno di un apposito riquadro retinato.
Le indicazioni circa le pratiche agronomiche consigliate non devono essere intese come vincolanti;
tuttavia si sottolinea la loro importanza ai fini di una corretta gestione aziendale integrata.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica costituisce il riferimento normativo per
le aziende che aderiscono volontariamente al Sistema Nazionale Qualit della Produzione
Integrata (SNQPI) utilizzandone il marchio.

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Le OP che hanno presentato un programma operativo nellanno 2015, relativamente ai


programmi operativi delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli, approvati ai sensi del
regolamento CE n. 1234/2007 del Consiglio e del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011
della Commissione del 7 giugno 2011, e ai sensi del Regolamento UE 1308/2013 nei settori
degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati, dovranno rispettare le disposizione
previste dai disciplinari di produzione integrata della Regione Lazio.
Inoltre, tali disposizioni, si applicano , nellambito del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per
le aziende che presentano domanda di aiuto a decorrere dallannualit 2014 nellambito della
Misura 214 Misure agro ambientali - azione 214.1 Produzione Integrata.
Nell'applicazione dei Disciplinari di Produzione Integrata devono comunque essere sempre
rispettati, sullintera superficie aziendale, gli impegni e le norme prescritte dal Programma
dAzione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (REGOLAMENTO REGIONALE 23
novembre 2007, n. 14), ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in attuazione della
Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991.
Le indicazioni obbligatorie presenti nei Disciplinari di Produzione Integrata Parte Agronomica
sono pi condizionanti di quelle riportate dalla succitata norma; comunque, in caso di
contraddizione, devono essere rispettate le indicazioni pi restrittive.
Nel caso in cui si verifichino eventi calamitosi che rendano impossibile il rispetto degli impegni
previsti dal disciplinare di produzione integrata parte agronomica, le aziende interessate o loro
delegati potranno inoltrare richiesta di deroga alla Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo
Rurale, Caccia e Pesca.
Le richieste devono essere formulate per iscritto e devono contenere:
x l'intestazione e l'ubicazione dell'azienda;
x la coltura e la variet per la quale si richiede la deroga;
x la tecnica alla quale si intende derogare e quella che si propone di adottare in alternativa;
x le motivazioni tecniche che giustifichino la proposta alternativa.
Si sottolinea che la deroga eventualmente concessa, avr carattere temporaneo. La Regione
comunicher al Gruppo Tecniche Agronomiche le eventuali deroghe concesse nel corso dellanno.
Ai fini dellevidenza dellapplicazione delle norme obbligatoria una tenuta documentale in
appositi registri.
In tal caso devono essere registrate tutte le operazioni colturali effettuate in azienda nel
Registro aziendale delle operazioni colturali e di magazzino.
1. MODALIT DI ADESIONE
Il presente disciplinare di produzione integrata prevede per le aziende la possibilit di adesione
x
x

con lintera superficie aziendale;


per singole colture.

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

2. SCELTA DELLAMBIENTE E VOCAZIONALIT


Le caratteristiche pedoclimatiche dellarea di coltivazione devono essere prese in considerazione
in riferimento alle esigenze delle colture interessate.
La scelta dovr essere particolarmente accurata in caso di nuova introduzione della coltura e/o
variet nellambiente di coltivazione.
3. MANTENIMENTO DELLAGROECOSISTEMA NATURALE
La biodiversit costituisce una risorsa indispensabile per il mantenimento degli equilibri tra i
diversi organismi viventi allinterno degli agro ecosistemi e contribuisce a ridurre luso delle
sostanze chimiche di sintesi salvaguardando i principali organismi utili e, quindi, favorendo il
contenimento naturale delle avversit.
La conservazione della biodiversit negli ambienti agricoli presupposto per la tutela delle risorse
ambientali e per una corretta gestione ecosostenibile degli input utilizzati; pertanto auspicabile
che le aziende che adottino il metodo di produzione integrata:
x
mantengano le siepi, le alberature, le aree naturali gi presenti nei propri
appezzamenti attraverso lesecuzione regolare delle operazioni di manutenzione. In queste
formazioni vietato luso di prodotti antiparassitari e diserbanti;
x
mettano in atto, compatibilmente con le specifiche caratteristiche produttive
aziendali, tutte quelle strategie che permettano laumento della biodiversit. Tra queste si
annoverano a titolo di esempio:
o
il ripristino e/o la realizzazione ex-novo di siepi, di boschetti, di alberature
utilizzando esclusivamente essenze autoctone;
o
lapposizione di nidi artificiali;
o
la realizzazione di invasi dacqua;
o
la realizzazione e/o il ripristino di muretti a secco; ecc.
4. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi geneticamente modificati
(OGM), cos come previsto dalla L. R. n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi titolo di organismi geneticamente
modificati (OGM).
Il materiale di propagazione deve essere sano e garantito dal punto di vista genetico; deve
inoltre essere in grado di offrire garanzie fitosanitarie e di qualit agronomica. Per le colture
ortive si deve ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Per le colture arboree se disponibile, si deve ricorrere a materiale di categoria certificato ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale dovr essere impiegato materiale di categoria
CAC.
Variet, ecotipi, piante intere e portinnesti devono essere scelti in funzione delle specifiche
condizioni pedoclimatiche di coltivazione, facendo riferimento, qualora presenti, alle Liste di
orientamento varietale che sono state formulate in modo specifico per il nostro territorio e
consultabili sul sito regionale www.regione.lazio.it e sul sito dellAgenzia Regionale per lo Sviluppo
e lInnovazione in Agricoltura www.arsial.it.
5

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Sono da preferire le variet resistenti e/o tolleranti alle principali fitopatie, tenendo conto delle
esigenze di mercato dei prodotti ottenibili.
Per quanto concerne la produzione di uva da vino, le variet di vite da impiegare sono quelle
elencate nel Registro regionale delle variet di vite classificate idonee alla produzione di uva da
vino (D.G.R. 30 luglio 2004, n. 676 e DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE 26 agosto 2004, n. 1454
e successive modificazioni ed integrazioni).
In generale si sconsiglia il riscorso allautoproduzione del materiale di propagazione.
Lautoproduzione ammessa nel caso in cui lazienda utilizzi variet inserite nel registro
volontario regionale istituito dalla L. R. n. 15/2000 tutela delle risorse genetiche autoctone di
interesse agrario, tenuto presso l Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del
Lazio (ARSIAL).
5. SISTEMAZIONE E PREPARAZIONE DEL SUOLO ALLIMPIANTO E ALLA SEMINA
I lavori di sistemazione e preparazione del suolo allimpianto e alla semina devono essere eseguiti
con gli obiettivi di salvaguardare e migliorare la fertilit del suolo evitando fenomeni erosivi e di
degrado e vanno definiti in funzione della tipologia del suolo, delle colture interessate, della
giacitura, dei rischi di erosione e delle condizioni climatiche dellarea.
Devono inoltre contribuire a mantenere la struttura, favorendo unelevata biodiversit della
microflora e della microfauna del suolo ed una riduzione dei fenomeni di compattamento,
consentendo lallontanamento delle acque meteoriche in eccesso. A questo scopo dovrebbero
essere utilizzati, se disponibili, gli strumenti cartografici in campo pedologico.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le condizioni ottimali per la coltura, ridurre
il compattamento del terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza, lefficacia
dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Nei casi in cui possibile dal punto di vista agronomico ammessa la tecnica della non
lavorazione.
Qualora la preparazione del suolo debba essere eseguita con tecniche di lavorazione di elevato
impatto sullagroambiente naturale quali lo scasso, il movimento terra, la macinazione di substrati
geologici, le rippature profonde, ect., necessario porre particolare attenzione a non
compromettere le propriet chimiche, fisiche e biologiche del terreno. Per mantenere la fertilit e
la vitalit del suolo, opportuno in questi casi, valutare la possibilit di ricorrere ad interventi
ammendanti e correttivi che garantiscano il miglioramento della fertilit del suolo, nel rispetto di
quanto previsto al paragrafo della Fertilizzazione.

6. AVVICENDAMENTO COLTURALE
6.1.
Colture erbacee
Una successione colturale corretta agronomicamente rappresenta uno strumento fondamentale
per preservare la fertilit dei suoli, la biodiversit, prevenire le avversit e salvaguardare o
migliorare la qualit delle produzioni.
6

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

La regola generale prevede che in caso di programmi che prevedono ladesione:


1) dellintera azienda o di unit di produzione omogenee per tipologie di colture, le aziende
adottino una rotazione quinquennale che comprenda almeno tre colture e preveda al
massimo un ristoppio per ogni coltura.
2) per singole colture devono essere rispettati solo i vincoli relativi al ristoppio, all'intervallo
minimo di rientro della stessa coltura e alle eventuali ulteriori restrizioni alle colture inserite
nellintervallo.
In quelle situazioni in cui il criterio generale di rotazione risulti incompatibile con gli assetti
colturali e/o organizzativi aziendali, sia perch i terreni ricadono in aree particolarmente
svantaggiate (ad es. collinari o montane, delimitate ai sensi della Direttiva 75/268/CEE (vedi
allegato IV), oppure per la limitante natura pedologica del suolo, sia di fronte a indirizzi
colturali specializzati (es. aziende ad indirizzo colturale orticolo intensivo, od aziende viticole
o frutticole ove non economicamente accettabile una modifica dellassetto organizzativo
aziendale, individuate come aziende la cui superficie a seminativo non supera il doppio di
quella a frutta o vite), consentito ricorrere a un modello di successione che nel quinquennio
preveda due colture e consenta al massimo un ristoppio.
E consentito avere due ristoppi della stessa coltura, a condizione che la coltura inserita fra i
due ristoppi appartenga a una diversa famiglia botanica.
Ad integrazione di quanto indicato si precisa inoltre che:
- i cereali autunno-vernini (frumento tenero e duro, orzo ecc.) sono considerati colture analoghe
ai fini del ristoppio;
- le colture erbacee poliennali tecnicamente non avvicendabili non sono soggetta ai vincoli
rotazionali;
- gli erbai sono considerati agli effetti dellavvicendamento colture di durata annuale;
- le colture erbacee poliennali avvicendate e il maggese vengono considerati ai fini del conteggio
come una singola coltura;
- le colture erbacee tecnicamente non avvicendabili non sono soggette ai vincoli rotazionali;
- le colture erbacee foraggere di durata almeno triennale devono essere seguite da una coltura
diversa: in loro presenza possibile avere una rotazione con solo 2 colture nei 5 anni ed
comunque ammesso un unico ristoppio per coltura;
- le colture protette prodotte allinterno di strutture fisse (che permangono almeno cinque anni
sulla medesima porzione di appezzamento) sono svincolate dallobbligo della successione a
condizione che vengano eseguiti interventi di solarizzazione (di durata minima di 60 giorni)
almeno ad anni alterni o di altri sistemi non chimici di contenimento delle avversit;
- per le colture orticole pluriennali (es. carciofo, asparago) necessario un intervallo minimo di
almeno due anni, ma negli impianti dove sono stati evidenziati problemi fitosanitari necessario
adottare un intervallo superiore;
- per le colture orticole a ciclo breve ammissibile la ripetizione di pi cicli nello stesso anno e
ciascun anno con cicli ripetuti viene considerato come un anno di coltura; nellambito della
stessa annata agraria, la successione fra colture orticole a ciclo breve appartenenti a famiglie
botaniche diverse o un intervallo di almeno sessanta giorni senza coltura tra due cicli della
stessa ortiva, sono considerati sufficienti al rispetto dei vincoli di avvicendamento;
- ammessa la possibilit di praticare colture da sovescio che non possono essere oggetto di
raccolta e non vengono considerate ai fini della successione colturale. Di tali colture si tiene
conto, nel caso delle leguminose, ai soli fini del piano di fertilizzazione (vedi capitolo
Fertilizzazione).
7

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6.2.

Colture arboree

Per quanto concerne le colture arboree, generalmente, viene sconsigliato il reimpianto.


Qualora venga eseguito obbligatorio adottare almeno uno dei provvedimenti elencati:
- lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo, durante il quale praticare una coltura
estensiva oppure il sovescio;
-asportare i residui radicali della coltura precedente;
-sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella occupata dalle precedenti;
- eseguire una concimazione con sostanza organica sulla base dei risultati delle analisi chimicofisiche del terreno;
- utilizzare portainnesti adatti allo specifico ambiente di coltivazione.

7. SEMINA, TRAPIANTO E IMPIANTO


Le modalit di semina e trapianto (per esempio epoca, distanze, densit) per le colture annuali
devono consentire di raggiungere rese produttive adeguate, nel rispetto dello stato fitosanitario
delle colture, limitando limpatto negativo delle malerbe, delle malattie e dei fitofagi, ottimizzando
luso dei nutrienti e consentendo il risparmio idrico.
Nel perseguire le medesime finalit, anche nel caso delle colture perenni devono essere rispettate
le esigenze fisiologiche della specie e della variet considerate.
Dette modalit, insieme alle altre pratiche agronomiche sostenibili, hanno lobiettivo di limitare
lutilizzo di fitoregolatori di sintesi, qualora ammessi, in particolare dei prodotti che
contribuiscono ad anticipare, ritardare e/o pigmentare le produzioni vegetali.

8. GESTIONE DEL SUOLO E PRATICHE AGRONOMICHE PER IL CONTROLLO DELLE INFESTANTI


La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve garantire un ottimale
adattamento delle colture, perseguendo i seguenti obiettivi:

mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo erosione e


smottamenti;

preservare il contenuto di sostanza organica;

favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione;

migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per lisciviazione,


ruscellamento ed erosione;

favorire il controllo delle infestanti.


Nelle colture dove sia possibile agronomicamente, si consiglia di effettuare la pacciamatura.
Questa tecnica impedisce lo sviluppo di erbe infestanti e riduce gli attacchi di marciumi ai frutti.

Si possono utilizzare teli di polietilene nero, fum o fotoselettivi e film di


pacciamatura biodegradabili a base amido e cellulosici conformi alla norma alla norma UNI
10785 (1999).
Per questi ultimi, tenuto conto che esistono diverse tipologie in funzione della durata (da 1
a 6 mesi), si rimanda per maggiori dettagli alle norme specifiche per ogni coltura.
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

A tal fine, vengono adottate le seguenti prescrizioni:


1. Aree di collina e di montagna con pendenza media superiore al 30%:
a) Colture erbacee
Sono consentite esclusivamente
- la minima lavorazione;
- la semina su sodo;
- la scarificatura.
b) Colture arboree
- allimpianto: sono consentite soltanto le lavorazioni puntuali o altre finalizzate alla sola
asportazione dei residui dellimpianto arboreo precedente;
- nella gestione ordinaria: obbligatorio linerbimento anche come vegetazione spontanea
gestita con sfalci. Sono ammessi interventi localizzati di interramento dei concimi.
2. Aree con pendenza media compresa tra il 10% e il 30%.
a) Colture erbacee
Sono consentite, le tecniche sopra descritte, unitamente a:
- lavorazioni ad una profondit massima di 30 centimetri;
- rippatura realizzata a qualsiasi profondit.
- realizzazione di solchi acquai temporanei al massimo ogni 60 metri. Tale distanza deve essere
misurata lungo la linea di massima pendenza. In situazioni geopedologiche particolari e di
frammentazione fondiaria necessario individuare idonei sistemi alternativi di protezione del
suolo dallerosione.
b) Colture arboree
obbligatorio:
- inerbimento nellinterfila anche con essenze spontanee gestite con sfalci. In condizioni di
piovosit inferiore a 500 mm/anno tale vincolo non si applica su terreni a tessitura argillosa,
argillosa-limosa, argillosa-sabbiosa, franco-limosa-argillosa, franco-argillosa e franco-sabbiosaargillosa (classificazione USDA). Sono ammessi interventi localizzati di interramento dei concimi.
Nel periodo primaverile-estivo in alternativa allinerbimento consentita lerpicatura a una
profondit massima di 10 cm o la scarificatura.
3. Aree di pianura
a) Colture arboree
obbligatorio:
- inerbimento dellinterfila nel periodo autunno-invernale per contenere la perdita di elementi
nutritivi. Sono ammessi interventi localizzati di interramento dei concimi. Nelle aree con
piovosit inferiore a 500 mm/anno le lavorazioni possono essere anticipate.
Per quanto concerne gli interventi di sterilizzazione chimica del suolo, qualora ammessi, si fa
riferimento alle Norme Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti e
limitatamente alle modalit di impiego previste nelle specifiche tabelle.
Per pendenza media si intende il rapporto percentuale tra variazione di altitudine e distanza tra i
due vertici dellappezzamento considerato.
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Nelle aree identificate come soggette a dissesto idrogeologico, le tecniche di conservazione del
suolo si indirizzano verso interventi diversi da quelli previsti in condizioni di rischio di erosione
superficiale. , pertanto, opportuno evitare il pi possibile linfiltrazione dellacqua e favorirne la
pi rapida rimozione tracciando scoline a rittochino (non necessarie fino al 10% di pendenza) o
prevedendo il drenaggio profondo.
9. GESTIONE DELLALBERO E DELLA FRUTTIFICAZIONE
Le cure destinate alle colture arboree quali potature, piegature e altre pratiche (ad es:
limpollinazione e il diradamento) devono perseguire lobiettivo di favorire una corretta gestione
della pianta. In questo modo, oltre a migliorare lo stato sanitario della coltura, questa sar in
grado di garantire produzioni equilibrate dal punto di vista qualitativo e delle rese ottenute. Luso
delle tecniche ricordate ha come obiettivo la riduzione delluso dei fitoregolatori.
Per quanto concerne i fitoregolatori, qualora ammessi, si fa riferimento alle Norme Tecniche Di
Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti e limitatamente alle modalit di impiego
previste nelle specifiche tabelle.

10. FERTILIZZAZIONE
10.1.

Norme ed indicazioni di carattere generale

La fertilizzazione delle colture ha lobiettivo di garantire produzioni di elevata qualit e in quantit


economicamente sostenibili, nel rispetto delle esigenze di salvaguardia ambientale, del
mantenimento della fertilit e della prevenzione delle avversit.
La conduzione degli interventi di fertilizzazione secondo i criteri sotto indicati, coerentemente con
la gestione delle successioni secondo quanto stabilito nel paragrafo 6. dedicato
allavvicendamento colturale, consente di razionalizzare e ridurre complessivamente gli input dei
fertilizzanti.
I fabbisogni dei macroelementi (azoto, fosforo e potassio) vanno determinati sulla base della
produzione ordinaria attesa o stimata (dati ISTAT o medie delle annate precedenti per la zona in
esame o per zone analoghe) e devono essere calcolati adottando il metodo del bilancio. Nella
determinazione dei nutrienti occorre applicare il criterio di evitare di apportare al sistema terrenopianta attraverso le concimazioni, quantit di elementi nutritivi superiori alle asportazioni delle
colture, pur maggiorandoli delle possibili perdite e fatti salvi i casi di scarse dotazioni di fosforo e
potassio evidenziati dalle indagini analitiche.
A tale proposito necessario applicare quanto di seguito specificato.
1. Le aziende che aderiscono al presente disciplinare devono redigere un piano di concimazione
sulla base del quale stabilire i quantitativi massimi di macro elementi da distribuire
annualmente per coltura o per ciclo colturale. Il piano di concimazione deve essere formulato
sulla base di un bilancio che tenga conto della disponibilit di macroelementi nel terreno, delle
asportazioni, delle perdite tecnicamente inevitabili dovute a percolazione ed evaporazione,
dellavvicendamento colturale e delle tecniche di coltivazione adottate compresa la
fertirrigazione.
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Il piano di concimazione deve interessare ciascuna area omogenea definita in ambito aziendale
sulla base di caratteristiche pedologiche e agronomiche simili.
2. Il piano di concimazione redatto sulla base di analisi del terreno che permettano di stimare
la disponibilit dei macroelementi e gli altri parametri della fertilit.
Gli apporti di macroelementi, con qualsiasi sistema (fertirrigazione, concimazione fogliare, ect.)
e di qualsiasi natura (organica ed inorganica), vanno sommati tra loro, sulla base dei valori
analitici e rientrano nel fabbisogno totale indicata dal piano di concimazione.
3. Nelle zone vulnerabili ai nitrati obbligatorio il rispetto delle disposizioni derivanti dai
programmi dazione obbligatori di cui allart. 92, comma 6 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006
n. 152, in attuazione della Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991, (REGOLAMENTO
REGIONALE 23 novembre 2007, n. 14).
Per le aree omogenee (cos come definite nelle Linee Guida Fertilizzazione), che differiscono solo
per la tipologia colturale ( seminativo, orticole ed arboree) e che hanno superfici inferiori a:
1.000 mq per le colture orticole;
5.000 mq per le colture arboree;
10.000 mq per le colture erbacee;
non sono obbligatorie le analisi del suolo.
In questi casi nella predisposizione del piano di fertilizzazione si assumono come riferimento dei
livelli di dotazione in macroelementi elevati.
Prevedere limpiego preferenziale dei fertilizzanti organici, che devono essere conteggiati nel
piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione. Lutilizzo agronomico dei
fanghi di depurazione in qualit di fertilizzanti, vedi D. Lgs. 99/92, non ammesso, ad eccezione di
quelli di esclusiva provenienza agroalimentare. Sono inoltre impiegabili anche i prodotti consentiti
dal Reg. CE 834/07 relativo ai metodi di produzione biologica.
Per le specifiche riguardanti la gestione della fertilizzazione si rimanda allallegato A Linee
Guida per la fertilizzazione della produzione integrata.
11. IRRIGAZIONE
Lirrigazione deve soddisfare il fabbisogno idrico della coltura evitando di superare la capacit di
campo, allo scopo di contenere lo spreco di acqua, la lisciviazione dei nutrienti e lo sviluppo delle
avversit.
A questo proposito le aziende devono disporre dei dati termopluviometrici aziendali o messi a
disposizione dalla rete agrometeorologica regionale.
Tali obiettivi sono raggiungibili ottimizzando la risorsa acqua attraverso la predisposizione, da
parte dellazienda, di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di acqua irrigua da utilizzare,
determinati sulla base del bilancio idrico della coltura interessata. Tale bilancio dovr tenere conto
delle differenti fasi fenologiche della coltura, delle diverse tipologie di suolo e delle diverse
condizioni climatiche della zona interessata. Tali obiettivi sono raggiungibili agendo anche sulla
distribuzione dellacqua irrigua utilizzando tecniche efficienti quali la irrigazione a goccia, la
microirrigazione, la subirrigazione, lirrigazione a pioggia a bassa pressione, compatibilmente con
le caratteristiche e le modalit di distribuzione dei sistemi irrigui collettivi presenti sul territorio.
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Si consiglia di adottare, quando tecnicamente realizzabile, la pratica della fertirrigazione al fine di


migliorare lefficienza dei fertilizzanti e dellacqua distribuita e ridurre i fenomeni di lisciviazione.
In generale vietato il ricorso alla irrigazione per scorrimento. Per i nuovi impianti di colture
arboree vietato il ricorso a questo tipo di irrigazione ad eccezione di quelli alimentati da
consorzi di bonifica che non garantiscono continuit di fornitura. Negli impianti arborei gi in
essere e nelle colture erbacee lirrigazione per scorrimento ammissibile solo se vengono
adottate le seguenti precauzioni al fine di ridurre al massimo gli sprechi:
- il volume massimo per intervento quello necessario a fare s che la lama dacqua raggiunga i
di un appezzamento, dopodich si dovr sospendere lerogazione dellacqua poich la
restante parte del campo sar bagnata per scorrimento della lama dacqua;
- il tempo intercorrente tra una irrigazione e laltra verr calcolato tenendo conto del valore di
restituzione idrica del periodo e delle piogge.
Per quanto riguarda la qualit delle acque irrigue, opportuno eseguire controlli che evitino luso
di acque saline, batteriologicamente contaminate o contenenti elementi inquinanti.
Per le specifiche riguardanti la gestione della irrigazione si rimanda allallegato B Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata.
12. RACCOLTA
I disciplinari delle singole colture possono stabilire dei parametri per dare inizio alle operazioni di
raccolta in funzione di ogni specie, ed eventualmente variet, e in riferimento alla destinazione
finale dei prodotti.
Le modalit di raccolta e di conferimento ai centri di stoccaggio/lavorazione possono essere
definite nellottica di privilegiare il mantenimento delle migliori caratteristiche dei prodotti.

In ogni caso i prodotti devono essere sempre identificati al fine di permetterne la rintracciabilit,
in modo da renderli facilmente distinguibili rispetto ad altri prodotti ottenuti con metodi
produttivi diversi (rintracciabilit del prodotto).

13. ALTRI METODI DI PRODUZIONE E ASPETTI PARTICOLARI


Colture fuori suolo:
E ammessa lapplicazione del sistema di produzione integrata alla tecnica di produzione fuori
suolo ponendo particolare attenzione alla completa riciclabilit dei substrati e alla
riutilizzazione agronomica delle acque reflue.
Nella predisposizione dei disciplinari di produzione integrata applicati alla tecnica del fuori
suolo devono essere considerati gli aspetti relativi a :
- scelta dei substrati e loro riutilizzo o smaltimento
- gestione della fertirrigazione;
- gestione delle acque reflue (percolato)
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Substrati
Al fine di consentire alla pianta di accrescersi nelle migliori condizioni i requisiti pi importanti
che devono essere valutati per la scelta di un substrato sono i seguenti:
- costituzione,
- struttura,
- capacita di ritenzione idrica,
- potere assorbente,
- pH,
- contenuto in elementi nutritivi e EC,
- potere isolante,
- sanit
- facilit di reperimento e costi
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e substrati sintetici.
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili per le varie colture.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere utilizzati come ammendanti su
altre colture presenti in azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle vigenti norme.
Fertirrigazione
Nella tecnica di produzione nel fuori suolo la fertirrigazione assolve alle funzioni di:
- soddisfacimento del fabbisogno idrico della coltura,
- apporto degli elementi fertilizzanti;
- dilavamento del substrato (percolato)
La concentrazione degli elementi fertilizzanti presenti nella soluzione nutritiva varia in funzione
della specie coltivata e della naturale presenza di sali disciolti nellacqua. Viene misurata
attraverso la conducibilit elettrica utilizzando come unit di misura il siemens (millisiemens o
microsiemens).
Per ogni coltura vi sono dei valori soglia il cui superamento pu portare a fenomeni di
fitotossicit.
Nella tabella sottostante sono riportati i valori soglia indicativi riferiti alle principali colture:
EC
Pomodoro Peperone Cetriolo Melone Zucchino Melanzana Fagiolo Fragola Vivaio
mS
2.30
2.20
2.20
2.30
2.20
2.10
1.70
1.60*
2.40
dati ricavati da Principi tecnico-agronomici della fertirrigazione e del fuorisuolo edito da Veneto Agricoltura
(*) in Trentino il valore soglia utilizzato per la fragola di 1.90 mS

Taglio
3.30

Gestione delle acque reflue (percolato)


Le acque reflue derivanti dal percolato durante il periodo di coltivazione normale e dal
dilavamento del substrato, qualora si riutilizzino lanno successivo, ed esse abbiano ancora un
contenuto in elementi fertilizzanti significativo rispetto alla soluzione nutritiva distribuita,
possono essere ancora utilizzate ai fini nutrizionali:
- nel riciclaggio interno sulla coltura previa verifica della idoneit dal punto di vista
fitosanitario, sottoponendole se necessario a filtrazione, clorazione, trattamento con
UV;
- mediante distribuzione dellacqua di drenaggio per il mantenimento del tappeto erboso
della serra, se presente. La presenza del tappeto erboso sotto la coltura fuori suolo
garantisce una azione climatizzante sottochioma e favorisce lo sviluppo di insetti/acari
antagonisti;
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per la fertilizzazione di altre colture.

Colture di IV gamma e colture in vaso


Per le coltivazioni di IV gamma ed in vaso le Regioni e Province autonome possono adottare
specifici disciplinari coerenti con i principi generali della produzione integrata e conformi ai
punti applicabili delle Linee guida.
Nel caso in cui venisse praticata la solarizzazione, evitare le concimazioni azotate e la
coltivazione di colture avide di azoto capaci di accumularne grosse quantit nei tessuti in
considerazione della avvenuta degradazione di consistenti quantit di sostanza organica.
Riscaldamento colture protette
I combustibili ammessi sono esclusivamente il metano, olio e gasolio a basso contenuto di
zolfo, i combustibili di origine vegetale (pigne, pinoli, altri scarti di lavorazione del legno) e tutti
i combustibili a basso impatto ambientale. Sono ammessi inoltre tutti i sistemi di
riscaldamento che impiegano energie alternative (geotermia, energia solare, reflui di centrali
elettriche).

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Allegato A Linee Guida per la fertilizzazione della


produzione integrata
1. Individuazione dellarea omogenea
Le aree omogenee in ambito aziendale possono essere costituite da uno o pi appezzamenti e
devono essere caratterizzate dal medesimo ordinamento colturale (erbaceo o arboreo) e da un
suolo con medesimo aspetto (colore, presenza di scheletro ecc.), esposizione e giacitura
prevalente.
I confini delle aree omogenee vanno riportati su mappa di scala adeguata (1:5.000 0 1:10.000)
per poter individuare anche i singoli appezzamenti.
Si consiglia di utilizzare le copie dei fogli di mappa catastali o, se disponibili, la Carta Tecnica
Regionale. necessario redigere una breve relazione descrittiva della procedura seguita per
definire gli appezzamenti omogenei.
2. Istruzioni per il campionamento dei terreni e linterpretazione delle analisi
2.1 Epoca di campionamento
Deve essere scelta in funzione dello stato del terreno, che non dovr essere n troppo secco n
troppo umido. opportuno intervenire in un momento sufficientemente lontano dagli interventi
di lavorazione e di fertilizzazione; per le colture erbacee lepoca ottimale coincide con i giorni
successivi alla raccolta, oppure almeno due mesi dopo lultimo apporto di concime.
2.2. Modalit di campionamento

Individuazione dellunit di campionamento


La corrispondenza dei risultati analitici con la reale composizione chimico-fisica del terreno
dipende da un corretto campionamento. Il primo requisito di un campione di terreno senzaltro
la sua omogeneit dal punto di vista pedologico e agronomico, intesa sia in termini di
avvicendamento che di pratiche colturali di rilievo. necessario pertanto individuare
correttamente lunit di campionamento che coincide con larea omogenea, ossia quella parte
della superficie aziendale per la quale si ritiene che per elementi ambientali (tessitura, morfologia,
colore, struttura) e per pratiche colturali comuni (irrigazione, lavorazioni profonde, fertilizzazioni
ricevute e avvicendamenti) i terreni abbiano caratteristiche chimiche e fisiche simili.
Qualora si disponga della cartografia pedologica, la zona di campionamento deve comunque
ricadere allinterno di una sola unit pedologica.
Per ciascuna area omogenea individuata deve essere effettuato almeno un campionamento.

Prelievo del campione Colture erbacee


Al fine di ottenere un campione rappresentativo, il prelevamento per le colture erbacee deve
essere eseguito come segue:
1. procedendo a zig zag nellappezzamento, si devono individuare, a seconda dellestensione,
fino a 20 punti di prelievo di campioni elementari;
2. nei punti segnati, dopo aver asportato e allontanato i primi 5 cm al fine di eliminare la
cotica erbosa e gli eventuali detriti superficiali presenti, si effettua il prelievo fino ad una
profondit di 30 cm;
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3. si sminuzza e si mescola accuratamente la terra proveniente dai prelievi eseguiti e dopo


aver rimosso e allontanato pietre e materie organiche grossolane (radici, stoppie e residui
colturali in genere, ecc.), si prende dal miscuglio circa 1 kg di terra da portare al laboratorio di
analisi.

Prelievo del campione Colture arborea


Nei casi di terreni investiti a colture arboree o destinati allo scasso per limpianto di tali colture, si
consiglia di prelevare separatamente il campione di soprassuolo (topsoil) e quello di
sottosuolo (subsoil). Il soprassuolo si preleva secondo le norme gi descritte per le colture
erbacee (cio fino a 30 cm), il sottosuolo si preleva scendendo fino a 60 cm di profondit. Se il
campione viene effettuato con coltura arborea in atto possibile preparare un unico campione tra
0 e 50 cm.
In entrambi i casi (colture erbacee e colture arboree) i campioni di terreno prelevati devono:
x
essere posti in sacchetti impermeabili mai usati;
x
essere muniti di etichetta di identificazione posta allesterno dellinvolucro, con
lindicazione per le colture arboree se trattasi di campioni da 0 a 30 cm o da 30 a 60 cm di
profondit (i due campioni vanno posti in due sacchetti separati).
3. Analisi del terreno
Le analisi fisico-chimiche costituiscono un importante strumento per una migliore conoscenza
delle caratteristiche del terreno e bisogna quindi effettuare opportune analisi di laboratorio
valutando i parametri e seguendo le metodologie pi avanti specificate.
Le analisi del terreno, effettuate su campioni rappresentativi e correttamente interpretate, sono
funzionali alla stesura del piano di fertilizzazione, pertanto necessario averle disponibili prima
della stesura del piano stesso.
In generale, si valuta che le analisi possano conservare la loro validit per un periodo massimo di
5 anni scaduto il quale occorre procedere, per la formulazione del piano di fertilizzazione, a
nuove determinazioni.
Basandosi su questo principio ammesso, quando si aderisce ai disciplinari di produzione
integrata, di utilizzare le analisi eseguite in un periodo antecedente purch non superiore a 5 anni.
Per le colture arboree occorre effettuare le analisi prima dellimpianto o, nel caso di impianti gi
in essere, allinizio del periodo di adesione alla produzione integrata. In entrambi i casi (analisi in
pre-impianto o con impianto in essere) e analogamente a quanto indicato per le colture erbacee,
possibile utilizzare analisi eseguite in un periodo precedente purch non superiore ai 5 anni.
Successivamente a tale prima verifica i risultati analitici possono conservare la loro validit per
lintera durata dellimpianto arboreo.
I parametri richiesti nellanalisi sono almeno:
-granulometria (tessitura);
-pH in acqua;
-sostanza organica;
-calcare totale e calcare attivo;
-azoto totale;
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-potassio scambiabile;
-fosforo assimilabile;
-capacit di scambio cationico (CSC) nei suoli e per quelle situazioni dove questa conoscenza
ritenuta necessaria per una corretta interpretazione delle analisi.
Se per i terreni in oggetto sono disponibili carte pedologiche o di fertilit i parametri analitici da
valutare si possono sostituire o ridurre in parte.
Dopo cinque anni dalla data delle analisi del terreno, occorre ripetere solo quelle determinazioni
analitiche che si modificano in modo apprezzabile nel tempo (sostanza organica, azoto totale,
potassio scambiabile e fosforo assimilabile); mentre per quelle propriet del terreno che non si
modificano sostanzialmente (tessitura, pH, calcare attivo e totale, CSC) non sono richieste nuove
determinazioni. Qualora vengano posti in atto interventi di correzione del pH, questultimo valore
andr nuovamente determinato.
Nel caso in cui non siano previsti apporti di fertilizzanti non neppure richiesta lesecuzione delle
analisi. Tale eventualit deve essere riportata nelle note previste nel registro delle operazioni di
produzione, per lannata agraria in corso specificando la/le coltura/e non fertilizzata/e.
Le determinazioni e lespressione dei risultati analitici devono essere conformi a quanto stabilito
dai Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo approvati con D.M. del 13 settembre 1999 (e
pubblicati sul suppl. ord. della G.U. n. 248 del 21/10/99).
Per determinate colture, in particolare per le colture arboree sempreverdi, lanalisi fogliare o altre
tecniche equivalenti (come ad esempio luso dello SPAD per stimare il contenuto di clorofilla)
possono essere utilizzate come strumenti complementari. Tali tecniche sono utili per stabilire lo
stato nutrizionale della pianta e per evidenziare eventuali carenze o squilibri di elementi minerali.
In caso di disponibilit di indici affidabili per la loro interpretazione, i dati derivati dallanalisi delle
foglie o dalle tecniche equivalenti, possono essere utilizzati per impostare meglio il piano di
concimazione.
Tessitura o granulometria
La tessitura o granulometria del terreno fornisce unindicazione sulle dimensioni e sulla quantit
delle particelle che lo costituiscono. La struttura, cio lorganizzazione di questi aggregati nel
terreno, condiziona in maniera particolare la macro e la microporosit, quindi laerazione e la
capacit di ritenzione idrica del suolo, da cui dipendono tutte le attivit biologiche del terreno e il
grado di lisciviazione del profilo pedogenetico.
Per interpretare i risultati relativi a sabbia, limo ed argilla, si consiglia di utilizzare il triangolo
granulometrico proposto dallUSDA e di seguito riportato con le frazioni cos definite:
- sabbia: particelle con diametro tra 0,05 e 2 mm;
- limo: particelle con diametro tra 0,002 e 0,05 mm;
- argilla: particelle con diametro minore di 0,002 mm.

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Legenda
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12

Codice
S
SF
L
FS
F
FL
FSA
FA
FLA
AS
AL
A

Descrizione
Sabbioso
Sabbioso Franco
Limoso
Franco Sabbioso
Franco
Franco Limoso
Franco Sabbioso Argilloso
Franco Argilloso
Franco Limoso Argilloso
Argilloso Sabbioso
Argilloso Limoso
Argilloso

Raggruppamento
Tendenzialmente Sabbioso
Franco
Tendenzialmente Sabbioso
Franco

Tendenzialmente Argilloso

Reazione del terreno (pH in acqua)


Indica la concentrazione di ioni idrogeno nella soluzione circolante nel terreno; il suo valore d
unindicazione sulla disponibilit ad essere assorbiti di molti macro e microelementi. Il pH influisce
sullattivit microbiologica (ad es. i batteri azotofissatori e nitrificanti prediligono pH subacidisubalcalini, gli attinomiceti prediligono pH neutri-subalcalini) e sulla disponibilit di elementi
minerali, in quanto ne condiziona la solubilit e quindi laccumulo o la lisciviazione.

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Valori

Classificazione

< 5,4

fortemente acido

5,4-6,0

acido

6,1-6,7

leggermente acido

6,8-7,3

neutro

7,4-8,1

leggermente alcalino

8,2-8,6
> 8,6

alcalino
fortemente alcalino

Fonte: SILPA

Capacit di scambio cationico (CSC)


Esprime la capacit del suolo di trattenere sulle fasi solide, ed in forma reversibile, una certa
quantit di cationi, in modo particolare calcio, magnesio, potassio e sodio.
La CSC correlata al contenuto di argilla e di sostanza organica, per cui pi risultano elevati questi
parametri e maggiore sar il valore della CSC. Un valore troppo elevato della CSC pu evidenziare
condizioni che rendono non disponibili per le colture alcuni elementi quali potassio, calcio,
magnesio. Viceversa un valore troppo basso indice di condizioni che rendono possibili perdite
per dilavamento degli elementi nutritivi. E necessario quindi tenere conto di questo parametro
nella formulazione dei piani di concimazione, ad esempio prevedendo apporti frazionati di
fertilizzanti nei suoli con una bassa CSC.
Pertanto una buona CSC garantisce la presenza nel suolo di un pool di elementi nutritivi conservati
in forma labile e dunque disponibile per la nutrizione vegetale.
Capacit Scambio Cationico (meq/100 g)
< 10
Bassa
10 20
Media
> 20
Elevata
Fonte: SILPA

Sostanza organica
Rappresenta circa l1-3 % della fase solida in peso e il 12-15% in volume; ci significa che essa
costituisce una grossa parte delle superfici attive del suolo e, quindi, ha un ruolo fondamentale sia
per la nutrizione delle piante (mineralizzazione e rilascio degli elementi nutritivi, sostentamento
dei microrganismi, trasporto di P e dei microelementi alle radici, formazione del complesso di
scambio dei nutrienti) e sia per la struttura del terreno (aerazione, aumento della capacit di
ritenzione idrica nei suoli sabbiosi, limitazione nella formazione di strati impermeabili nei suoli
limosi, limitazione, compattamento ed erosione nei suoli argillosi); spesso i terreni agricoli ne sono
deficitari.
Comunemente il contenuto in sostanza organica viene stimato indirettamente moltiplicando la
concentrazione di carbonio organico per un coefficiente di conversione pari a 1,724.
GIUDIZIO

basso
medio
elevato

Terreni
sabbiosi
(S-SF-FS)
< 0,8
O,8 2,0
> 2,0

Dotazione di Sostanza organica (%)


Terreni medio impasto
Terreni argillosi e
(F-FL-FA-FSA)
limosi
(A-AL-FLA-AS-L)
< 1,0
< 1,2
1,0 2,5
1,2 3,0
> 2,5
> 3,0

Fonte: elaborazione GTA

19

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Calcare
Si analizza come calcare totale e calcare attivo.
Per calcare totale si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di
calcio e in misura minore di magnesio e sodio.
Se presente nella giusta quantit il calcare un importante costituente del terreno, in grado di
neutralizzare leventuale acidit e di fornire calcio e magnesio. Entro certi limiti agisce
positivamente sulla struttura del terreno, sulla nutrizione dei vegetali e sulla mineralizzazione della
sostanza organica; se presente in eccesso inibisce lassorbimento del ferro e del fosforo rendendoli
insolubili e innalza il pH del suolo portandolo allalcalinizzazione.
Il calcare attivo, in particolare, la frazione del calcare totale facilmente solubile nella soluzione
circolante e, quindi, quella che maggiormente interagisce con la fisiologia dell'apparato radicale e
l'assorbimento di diversi elementi minerali. Per la maggior parte delle piante agrarie, un elevato
contenuto di calcare attivo ha l'effetto di deprimere, per insolubilizzazione, l'assorbimento di molti
macro e micro-elementi (come fosforo, ferro, boro e manganese).

< 10
10-100
101-250
251-500
>500

Calcare totale (g/Kg)


Non calcareo
Poco calcareo
Mediamente calcareo
Calcareo
Molto calcareo

< 10
10-50
51-75
>75

Calcare attivo (g/Kg)


Bassa
Media
Elevata
Molto elevata

Fonte: SILPA modificata dal GTA

Azoto totale (N)


Esprime la dotazione nel suolo delle frazioni di azoto organico. Il valore di azoto totale pu essere
considerato un indice di dotazione azotata del terreno, comunque non strettamente correlato alla
disponibilit dellazoto per le piante ed ha quindi di per s un limitato valore pratico nella
pianificazione degli apporti azotati.
Uneccessiva disponibilit di N nel suolo provoca un ritardo di fioritura, fruttificazione e
maturazione, una minor resistenza al freddo e ai parassiti, un aumento dei consumi idrici e un
accumulo di nitrati nella pianta.

<0,5
0,5-1,0
1,1-2,0
2,1-2,5
>2,5

Azoto totale (g/Kg)


Molto bassa
Bassa
Media
Elevata
Molto elevata

Fonte: Universit di Torino

Rapporto C/N
Questo parametro, ottenuto dividendo il contenuto percentuale di carbonio organico per quello
dellazoto totale, utilizzato per quantificare il grado di umificazione del materiale organico nel
terreno.
Tale rapporto generalmente elevato in presenza di notevoli quantit di residui vegetali
indecomposti (paglia, stoppie, ecc.), dato il basso contenuto in sostanze azotate, e diminuisce
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

allaumentare dei composti organici ricchi dazoto (letame, liquami), in caso di rapida
mineralizzazione della sostanza organica o di uningente presenza di azoto minerale.
I terreni con un valore compreso tra 9 e 12 hanno una buona dotazione di sostanza organica, ben
umificata ed abbastanza stabile nel tempo.

<9
9 -12
> 12

Basso
Equilibrato
Elevato

Rapporto C/N
Mineralizzazione veloce
Mineralizzazione normale
Mineralizzazione lenta

Fonte: Regione Campania 2003

Potassio scambiabile (K)


Il K presente nel suolo in diverse forme: non disponibile (allinterno di minerali primari), poco
disponibile (negli interstrati dei minerali argillosi) e disponibile (sotto forma di ioni scambiabili o
disciolto nella soluzione del suolo); la sua disponibilit per le piante dipende dal grado di
alterazione dei minerali e dal contenuto di argilla. La forma utile ai fini analitici quella
scambiabile, ossia quella quota di K presente nel suolo cedibile dal complesso di scambio alla
soluzione circolante o da questa restituita e quindi pi disponibile all'assorbimento.
Il K nella pianta regola la permeabilit cellulare, la sintesi di zuccheri, proteine e grassi, la
resistenza al freddo e alle patologie, il contenuto di zuccheri nei frutti.
Spesso la carenza di K solo relativa, nel senso che la pianta manifesta sintomi da carenza di K, ma
in realt la causa non la bassa dotazione di tale elemento nel terreno, bens lantagonismo con il
Mg (che se presente ad alte concentrazioni viene assorbito in grande quantit a discapito del K).
Dotazione di K scambiabile (ppm)
Terreni sabbiosi

Terreni medio impasto

Terreni argillosi e limosi

(S-SF-FS)

(F-FL-FA-FSA-L

(A-AL-FLA-AS)

basso

<80

<100

<120

medio

80-120

100-150

120-180

Elevato

> 120

>150

>180

GIUDIZIO

Fonte: Elaborazione GTA

Fosforo assimilabile (P)


Questo elemento si trova nel suolo in forme molto stabili e quindi difficilmente solubili (la velocit
con cui il fosforo viene immobilizzato in forme insolubili dipende da pH, contenuto in Ca, Fe e Al,
quantit e tipo di argilla e di sostanza organica).
Il fosforo presente sia in forma inorganica (fosfati minerali), sia in forma di fosforo organico (in
residui animali e vegetali); la mineralizzazione del fosforo organico aumenta allaumentare del pH.
Agevola la fioritura, laccrescimento e la maturazione dei frutti oltre che un miglior sviluppo
dellapparato radicale.
Si propone di utilizzare le classi di dotazione proposte dalla SILPA e riportate nella tabella
sottostante:
Dotazioni di P assimilabile (ppm)
GIUDIZIO

Valore P Olsen

molto basso

<5

Valore P Bray-Kurtz

<12,5
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

basso

5-10

12,5-25

normale

11-30

25,1-75

molto elevato

> 30

>75

Fonte: Elaborazione GTA

4. Piano di Concimazione Aziendale

Generalit

Come gi specificato, il piano di concimazione deve essere riferito a ciascuna area omogenea
individuata in ambito aziendale. Nel piano di fertilizzazione devono essere riportati i dati
identificativi degli appezzamenti.
Nella determinazione dei nutrienti occorre applicare il criterio di evitare di apportare al sistema
terreno-pianta attraverso le concimazioni, quantit di elementi nutritivi superiori alle asportazioni
delle colture, pur maggiorandoli delle possibili perdite e fatti salvi i casi di scarse dotazioni di
fosforo e potassio evidenziati dalle indagini analitiche.
Nel caso di doppia coltura (es. principale e intercalare) o di pi cicli di coltivazione della stessa
coltura ripetuti (es. orticole a ciclo breve), gli apporti di fertilizzanti devono essere calcolati per
ogni coltura/ciclo colturale. Nel calcolo occorre tenere conto delle sole asportazioni e precessioni
colturali ma non dei parametri di dilavamento o altri aspetti che hanno valenza solo per la coltura
principale.
Per le colture poliennali, o comunque in caso di carenza del terreno, il piano di fertilizzazione pu
prevedere per fosforo (P), potassio (K) e magnesio (Mg) adeguate fertilizzazioni di anticipazione o
di arricchimento in fase di impianto.
I fertilizzanti impiegabili sono quelli ammessi al commercio ai sensi del decreto legislativo n 75
del 29 aprile 2010 denominato Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti a norma
dellarticolo 13 della Legge 7 Luglio 2009 n. 88.
Si sottolinea limportanza dellutilizzo preferenziale dei fertilizzanti organici, che devono essere
conteggiati nel piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione. consentito
limpiego di tutti i concimi minerali e organici e degli ammendanti autorizzati dalla legislazione in
materia.
Gli apporti dei fertilizzanti, compresi i liquami ed i sottoprodotti agricoli, possono essere utilizzati,
purch rispettino le norme igienico-sanitarie e di tutela ambientale stabilite a livello comunitario,
nazionale e regionale.
Sono inoltre impiegabili anche i prodotti consentiti dal Reg. CE 834/2007 relativo ai metodi di
produzione biologica.
Le modalit e le epoche di distribuzione dei fertilizzanti devono essere scelte in relazione alle
dinamiche di assorbimento delle colture e allandamento meteorologico in modo tale da
massimizzare lefficienza della concimazione.
Dovranno essere rispettati i vincoli temporali e di quantit dei singoli apporti indicati nel
presente capitolo e, qualora presenti, nelle norme specifiche di coltura.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 405 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Nelle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola devono essere rispettate le disposizione
derivanti dal Regolamento Regionale 23/11/2007 n. 14 relativo al Programma dAzione per le
zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Lazio.

Concimazione azotata delle colture erbacee

Per calcolare gli apporti di azoto da somministrare alla coltura, si applica la seguente relazione:
Concimazione azotata (N) = fabbisogni colturali (A) apporti derivanti dalla
fertilit del suolo (B) + perdite per lisciviazione (C) + perdite per immobilizzazione e
dispersione (D) - azoto da residui della coltura in precessione (E) - azoto da fertilizzazioni
organiche effettuate negli anni precedenti (F) ) apporti naturali (G).
1)
A - Fabbisogni colturali (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessit di azoto della coltura, determinato sia sulla
base degli assorbimenti colturali unitari che dalla produzione attesa, secondo quanto di seguito
indicato:
A = assorbimenti colturali unitari x produzione attesa
Gli assorbimenti unitari di riferimento sono riportati nellallegato 1.
2)
B - Apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo (kg/ha)
Gli apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo sono costituiti dallazoto immediatamente
disponibile per la coltura, definito come azoto pronto (b1) e dallazoto che deriva dalla
mineralizzazione della sostanza organica (b2).
(B) = b1+b2
a.
Azoto pronto (b1)
Si calcola sulla base della tessitura e del contenuto di azoto totale del suolo.
Tab. 1 Quantit di azoto prontamente disponibile (kg/ha)
Tessitura
Tendenzialmente
sabbioso
Franco
Tendenzialmente
argilloso

N pronto

Densit apparente
o

28,4 x N totale ( /oo)

1,42

26 x N totale ( /oo)

1,30

24,3 x N totale ( /oo)

1,21

Fonte Regione Campania 2012

b.
Azoto derivante dalla mineralizzazione della sostanza organica (b2)
Si calcola sulla base della tessitura, del contenuto di sostanza organica del suolo e del rapporto
C/N.
Tab. 2 Azoto mineralizzato (kg/ha) che si rende disponibile in un anno
Tessitura

C/N

N mineralizzato (1)

Tendenzialmente sabbioso

9-12

36 x S.O. (%)

Franco

9-12

24 x S.O. (%)

Tendenzialmente argilloso

9-12

12 x S.O. (%)

23

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 406 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Tessitura

C/N

Tendenzialmente sabbioso

<9

Franco

<9

Tendenzialmente argilloso

<9

Tendenzialmente sabbioso

>12

Franco

>12

Tendenzialmente argilloso

>12

N mineralizzato (1)

42 x S.O. (%)
26 x S.O. (%)
18 x S.O. (%)
24 x S.O. (%)
20 x S.O. (%)
6 x S.O. (%)

(1) Lentit della decomposizione della sostanza organica varia dal 2 al 3% per i terreni sabbiosi, dal 1,7 al 2 % per i terreni di
medio impasto e da 0,5 al 1,5 % per i terreni argillosi. Con un rapporto C/N < di 9 stato utilizzato il valore pi alto dellintervallo,
viceversa con un rapporto C/N > di 12 ed il valore medio con C/N equilibrato. I valori riportati in tabella sono calcolati considerando
una profondit di 20 cm e che il contenuto di azoto nella sostanza organica sia del 5%. La quantit di azoto che si rende disponibile
rimane costante per tenori di S.O. superiori al 3% (Fonte: Regione Campania 2003)

Gli apporti di azoto derivanti dalla mineralizzazione della sostanza organica sono disponibili per la
coltura in relazione al periodo in cui essa si sviluppa, pertanto nel calcolo di questa quota
necessario considerare il coefficiente tempo. Per le colture pluriennali, ad esempio i prati, si
considera valido un coefficiente tempo pari a 1; mentre per altre colture con ciclo inferiore a
dodici mesi, si utilizzano, anche in relazione al regime termico e pluviometrico del periodo di
crescita della coltura, dei coefficienti inferiori allunit (ad esempio se il ciclo colturale pari a 6
mesi, il coefficiente tempo pari a 6/12). I coefficienti tempo proposti per le diverse colture sono
riportati nellallegato II.
Quindi: b2 = N liberato in un anno x coefficiente tempo.
3)

C - Perdite per lisciviazione

Devono essere stimate prendendo in considerazione lentit delle precipitazioni (Metodo c1)
oppure le caratteristiche del terreno e in particolare la facilit di drenaggio e la tessitura (Metodo
c2).
a.
c1 - Metodo in base alle precipitazioni
Nelle realt dove le precipitazioni sono concentrate nel periodo autunno-invernale, in genere, si
considera dilavabile quella quota di azoto che nel bilancio entra come N pronto.
Nelle situazioni con surplus pluviometrico significativo anche durante il periodo primaverile estivo
e con suoli a scarsa ritenzione idrica, oltre allazoto pronto, deve essere considerata perdibile
anche una frazione dellazoto delle fertilizzazioni e di quello derivante dalla mineralizzazione della
S.O.
Le perdite per lisciviazione nel periodo autunno - invernale sono stimate prendendo come
riferimento lentit delle precipitazioni nellintervallo di tempo compreso tra il 1 ottobre e il 31
gennaio come di seguito riportato:
con pioggia <150 mm: nessuna perdita:
con pioggia compresa fra 150 e 250 mm: perdita dellazoto pronto
progressivamente crescente;
con pioggia >250 mm: tutto lazoto pronto viene perso.
24

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Per calcolare la % di N pronto che si considera dilavata in funzione delle precipitazioni si utilizza la
seguente espressione:
x = (y 150)
dove: x>0 = percentuale di azoto pronto perso;
y = pioggia in mm nel periodo ottobre - gennaio.
b.
c2 - Metodo in base alla facilit di drenaggio
Il calcolo delle perdite di azoto nel terreno per lisciviazione in base al drenaggio e alla tessitura
possono essere stimate adottando il seguente schema:
Tab. 3 Quantit di azoto (kg/ha/anno) perso per lisciviazione in funzione della facilit di drenaggio e
della tessitura del terreno
Drenaggio (*)
Tessitura
Tendenzialmente
Franco
Tendenzialmente
sabbioso
argilloso
Lento o impedito
30
20
10
Normale
40
30
20
Rapido
50
40
30
Fonte: Regione Campania 2012

(*) Lentit del drenaggio pu essere desunta da strumenti cartografici e di descrizione delle caratteristiche dei suoli ove disponibili
o determinata con un esame pedologico.

4)
D - Perdite per immobilizzazione e dispersione
Le quantit di azoto che vengono immobilizzate per processi di adsorbimento chimico-fisico e
dalla biomassa, nonch per processi di volatilizzazione e denitrificazione, sono calcolate come
percentuali degli apporti di azoto provenienti dalla fertilit del suolo (azoto pronto (b1) e azoto
derivante dalla mineralizzazione (b2)) utilizzando la seguente formula che introduce i fattori di
correzione (fc) riportati nella tabella che segue:
D = (b1+b2) x fc
Tab. 4 - Fattori di correzione da utilizzare per valutare limmobilizzazione e la dispersione dellazoto nel terreno
Tessitura
Drenaggio (*)
Tendenzialmente
Tendenzialmente
Franco
sabbioso
argilloso
Lento o impedito
0,35
0,40
0,45
Normale
0,20
0,25
0,30
Rapido
0,15
0,20
0,25
Fonte: Regione Campania 2012

(*) Lentit del drenaggio pu essere desunta da documenti cartografici e di descrizione delle caratteristiche dei suoli ove
disponibili o determinata con un esame pedologico.

5)
E - Azoto da residui della coltura in precessione
I residui delle colture precedenti una volta interrati subiscono un processo di demolizione che
porta in tempi brevi alla liberazione di azoto. Se per questi materiali risultano caratterizzati da un
rapporto C/N elevato, si verifica leffetto contrario con una temporanea riduzione della
disponibilit di azoto. Tale fenomeno causato da microrganismi che operano la demolizione dei
residui e che per svilupparsi utilizzano lazoto minerale presente nella soluzione circolante del
terreno. Pertanto il contributo della voce azoto da residui non sempre positivo. Nella tabella 5
sono indicati per alcune precessioni i valori degli effetti residui.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 408 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Tab. 5 - Azoto disponibile in funzione della coltura in precessione (kg/ha)

Coltura
Barbabietola
Cereali autunno-vernini
- paglia asportata
- paglia interrata
Colza
Girasole
Mais
- stocchi asportati
- stocchi interrati
Prati
- Medica in buone condizioni
- polifita con + del 15% di leguminose o medicaio diradato
- polifita con leguminose dal 5 al 15%
- polifita con meno del 5% di leguminose
di breve durata o trifoglio
Patata
Pomodoro, altre orticole (es.: cucurbitacee, crucifere e liliacee)
Orticole minori a foglia
Soia
Leguminose da granella (pisello, fagiolo, lenticchia, ecc
Sorgo
Sovescio di leguminose (in copertura autunno-invernale o estiva)

N da residui
(kg/ha)
30
-10
-30
20
0
-10
-40
80
60
40
15
30
35
30
25
10
40
-40
50

Fonte: AA Vari

6)
F - Azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti
Lazoto derivante dalla mineralizzazione dei residui di fertilizzanti organici che sono stati distribuiti
negli anni precedenti varia in funzione delle quantit e del tipo di fertilizzante impiegato e nel caso
di distribuzioni regolari nel tempo anche della frequenza (uno, due o tre anni). Il coefficiente di
recupero si applica alla quantit totale di azoto contenuto nel prodotto ammendante
abitualmente apportato nel caso di apporti regolari (Tab. 6) o alla quantit effettivamente
distribuita lanno precedente per apporti saltuari (vedi disponibilit nel 2 anno di Tab. 7).
Questo supplemento di N si rende disponibile nellarco di un intero anno e va opportunamente
ridotto in relazione al ciclo del singolo tipo di coltura.
Tale valore fornisce una stima della fertilit residua derivante dagli apporti organici effettuati gli
anni precedenti e non include lazoto che si rende disponibile in seguito ad eventuali fertilizzazioni
organiche che si fanno alla coltura per la quale si predispone il bilancio dellazoto.
In presemina/impianto delle colture erbacee pluriennali non sono ammessi apporti di azoto salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 409 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Tab. 6 - Apporti regolari di fertilizzanti organici: coefficiente % di recupero annuo della quantit di elementi nutritivi
mediamente distribuita

Matrici organiche

Tutti gli
anni

Ogni 2
anni

Ogni 3
anni

Ammendanti
Liquame bovino
Liquame suino e pollina

50
30
15

30
15
10

20
10
5

Fonte: Regione Emilia Romagna

Tab. 7 Apporti saltuari di ammendanti: coefficiente % di mineralizzazione

Disponibilit nel 2 anno


20
Fonte: Regione Emilia Romagna

7)
G - Azoto da apporti naturali
Con questa voce viene preso in considerazione il quantitativo di azoto che giunge al terreno con le
precipitazioni atmosferiche e, nel caso di colture leguminose, anche quello catturato dai batteri
simbionti azoto-fissatori.
Lentit delle deposizioni varia in relazione alle localit e alla vicinanza o meno ai centri urbani ed
industriali. Nelle zone di pianura limitrofe alle aree densamente popolate si stimano quantitativi
oscillanti intorno ai 20 kg/ha anno. Si tratta di una disponibilit annuale che deve essere
opportunamente ridotta in relazione al ciclo delle colture.
Per quanto riguarda i fenomeni di azoto-fissazione occorre che siano valutati in relazione alle
specifiche caratteristiche della specie leguminosa coltivata.

Concimazione azotata delle colture arboree


o Fase di piena produzione

Per calcolare gli apporti di azoto da somministrare ad una coltura arborea in piena produzione si
applica la seguente relazione:
Concimazione azotata (N) =
fabbisogni colturali (A) apporti
derivanti dalla fertilit del suolo (B) + perdite per lisciviazione (C) + perdite per dispersione (D) azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti (F) apporti naturali (G).
1)
A - Fabbisogni colturali (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessit di azoto della coltura, determinato sulla base
degli assorbimenti colturali unitari e dalla produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato:
A = assorbimento colturale unitario x produzione attesa
Gli assorbimenti unitari di riferimento sono riportati nellAllegato I. Per assorbimento colturale
unitario si intende la quantit di azoto assorbita dalla pianta e che si localizza nei frutti e negli altri
organi (fusto, rami, foglie e radici) per unit di prodotto.
Il fabbisogno della coltura pu essere anche stimato calcolando solo leffettiva asportazione
operata con la raccolta dei frutti (vedi Allegato I) a cui bisogner per aggiungere una quota di
azoto necessaria a sostenere la crescita annuale (quota di base, in kg, vedi Allegato III).
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 410 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

2)
B - Apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo (kg/ha)
Gli apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo sono costituiti dallazoto in forma minerale
assimilabile dalle piante che si libera in seguito ai processi di mineralizzazione della sostanza
organica. La disponibilit annuale riportata in Tab. 2 (vedi bilancio delle colture erbacee).
Si precisa che per tenori di S.O. superiori al 3% la quantit di azoto disponibile si considera
costante.
3)
C - Perdite per lisciviazione (kg/ha)
In relazione allandamento climatico e alle caratteristiche pedologiche possono determinarsi delle
perdite di azoto per lisciviazione.
Tali perdite vengono stimate prendendo come riferimento lentit delle precipitazioni in
determinati periodi dellanno, generalmente nella stagione autunno-invernale nellintervallo di
tempo compreso tra il 1 ottobre e il 31 gennaio, come di seguito riportato:
- con pioggia <150 mm: nessuna perdita;
- con pioggia compresa fra 150 e 250 mm: perdite per lisciviazione progressivamente
crescenti da 0 a 30 kg/ha;
- con pioggia >250 mm: perdite per lisciviazione pari a 30 kg/ha.
Per calcolare la perdita di N quando le precipitazioni sono comprese tra 150 e 250 mm si utilizza la
seguente espressione:
Perdite per lisciviazione (kg/ha) = (30 x (150-y)/100)
dove: y = pioggia in mm nel periodo ottobre - gennaio.
4)
D - Perdite per immobilizzazione e dispersione
Le quantit di azoto, che vengono immobilizzate per processi di adsorbimento chimico-fisico e
dalla biomassa per processi di volatilizzazione e denitrificazione, sono calcolate come percentuali
degli apporti di azoto provenienti dalla fertilit del suolo (azoto derivante dalla mineralizzazione
della sostanza organica) utilizzando la seguente formula che introduce i fattori di correzione (fc)
riportati nella Tab. 4
D = B x fc
5)
F - Azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti
Vedi punto 6) del bilancio delle colture erbacee.
6)
G - Apporti naturali
Vedi punto 7 del bilancio delle colture erbacee.

o Fase di impianto e allevamento


In pre-impianto non sono ammessi apporti di azoto salvo quelli derivanti dallimpiego di
ammendanti.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 411 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Nella fase di allevamento gli apporti di azoto devono essere localizzati in prossimit della zona di
terreno occupata dagli apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di piena
produzione.
Indicativamente non si devono superare le seguenti quantit:
Il primo anno di allevamento: 40% dei quantitativi previsti nella fase di piena produzione;
Negli anni successivi: 50% dei quantitativi previsti nella fase di piena produzione.

Impiego di fertilizzanti contenenti azoto

I) Epoche e modalit di distribuzione


Una volta stimato il fabbisogno di azoto della coltura in esame occorre decidere come e quando
soddisfarlo. Per ridurre al minimo le perdite per lisciviazione e massimizzare lefficienza della
concimazione occorre distribuire lazoto nelle fasi di maggior necessit delle colture e frazionarlo
in pi distribuzioni se i quantitativi sono elevati.
Il frazionamento delle dosi di azoto obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per
singolo intervento supera i 100 Kg/ha per le colture erbacee ed orticole e i 60 Kg/ha per le
colture arboree; questo vincolo non si applica ai concimi a lenta cessione di azoto.
Le concimazioni azotate sono consentite solo in presenza della coltura o al momento della
semina in quantit contenute. In particolare sono ammissibili distribuzioni di azoto in presemina/pre-trapianto nei seguenti casi:
- colture annuali a ciclo primaverile-estivo, purch la distribuzione avvenga in tempi prossimi
alla semina;
- uso di concimi organo-minerali o organici qualora sussista la necessit di apportare fosforo o
potassio in forme meglio utilizzabili dalle piante; in questi casi la somministrazione di N in
presemina non pu comunque essere superiore a 30 kg/ha;
- colture a ciclo autunno-vernino in ambienti dove non sussistono rischi di perdite per
lisciviazione e comunque con apporti inferiori a 30 kg/ha.
- Nelle colture di IV gamma non si deve effettuare nessuna applicazione azotata per due cicli
dopo leventuale letamazione.
- Nelle colture di IV gamma consigliabile evitare concimazioni azotate dopo solarizzazione o
geodisinfestazione
Per lutilizzo di ammendanti organici (letame e compost) non vengono fissati vincoli specifici
relativi allepoca della loro distribuzione e al frazionamento. Occorre, comunque, operare in modo
da incorporarli al terreno e devono comunque essere rispettate le norme igienico-sanitarie.
Eventuali ulteriori specifiche sullimpiego dei fertilizzanti azotati possono venire indicate nelle
norme definite per i diversi gruppi di colture.
II) Efficienza dellazoto apportato coi fertilizzanti
Efficienza dei concimi di sintesi
Per i concimi minerali di sintesi si assume un valore di efficienza del 100%.

Efficienza degli effluenti zootecnici


29

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Per gli effluenti zootecnici non palabili e palabili non soggetti a processi di maturazione e/o
compostaggio si deve considerare che pur essendo caratterizzati da azione abbastanza pronta,
simile a quella dei concimi di sintesi, presentano rispetto a questi per quanto riguarda lazoto, una
minore efficienza.
Per determinare la quantit di azoto effettivamente disponibile per le colture, necessario
prendere in considerazione un coefficiente di efficienza che varia in relazione allepoca/modalit di
distribuzione alla coltura, al tipo di effluente e alla tessitura del terreno.
Bisogna in primo luogo individuare il livello di efficienza (bassa, media e alta) in relazione alle
modalit ed epoche di distribuzione, secondo quanto indicato nella Tab. 8.
Successivamente si sceglie in funzione del tipo di effluente e della tessitura il valore del
coefficiente da utilizzare, vedi tabella 8a, 8b e 8c.
Tenendo presente che apporti consistenti in ununica soluzione hanno per diversi motivi una
minor efficacia rispetto alle distribuzioni di minor entit e frazionate in pi interventi, volendo
essere maggiormente precisi, si potrebbe valutare, come ulteriore fattore che incide sul
coefficiente di efficienza, anche la quantit di azoto distribuita nella singola distribuzione.
In tabella 8a,8b e 8c riportata una unulteriore disaggregazione che tiene conto del fattore dose.
Tab. 8a: Coefficienti di efficienza degli effluenti suinicoli
Tessitura grossolana
Tessitura media
2
2
Dose
Dose
bassa
media
alta
bassa
media
alta
1
Efficienza
Alta
79
73
67
71
65
58
Media
57
53
48
52
48
43
Bassa
35
33
29
33
31
28
Tab. 8: Coefficienti di efficienza degli effluenti bovini
Tessitura grossolana
Tessitura media
2
2
Dose
Dose
bassa
media
alta
bassa
media
alta
1
Efficienza
Alta
67
62
57
60
55
49
Media
48
45
41
44
41
37
Bassa
30
28
25
28
26
24

bassa
63
46
29

Tessitura fine
2
Dose
media
alta
57
42
28

50
38
25

Tessitura fine
2
Dose
bassa
media
alta
54
39
25

48
36
24

43
32
21

Tab. 8c: Coefficienti di efficienza degli effluenti avicoli


Tessitura grossolana
Tessitura media
Tessitura fine
2
2
2
Dose
Dose
Dose
bassa
media
alta
bassa media
alta
bassa
media
alta
1
Efficienza
Alta
91
84
77
82
75
67
72
66
58
Media
66
61
55
60
55
49
53
48
44
Bassa
40
38
33
38
36
32
33
32
29
1) La scelta del livello di efficienza (Alta, Media o Bassa) deve avvenire in relazione alle epoche/modalit di
distribuzione (vedi tab. 9 Linee guida per la fertilizzazione della produzione integrata).
2) La dose (kg/ha di N) da considerarsi: bassa < 125; media tra 250 e 125; alta > 250.
Fonte Decreto Ministeriale 7 Aprile 2006

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Tab. 8 Livello di efficienza della fertilizzazione azotata con liquami ed altri fertilizzanti organici in funzione della
1
coltura, epoca e modalit di distribuzione

Gruppo colturale e ciclo

Primaverili - estive
(es. mais, sorgo,
barbabietola)

Autunno vernine
(es. grano, colza)

Secondi raccolti

Pluriennali erbacee
(es. prati, erba medica)

Arboree

Modalit di distribuzione in relazione alla coltura


e allepoca
Su terreno nudo o stoppie prima della preparazione
del terreno e semina nell'anno successivo
Sui residui pagliosi prima della preparazione
del terreno e semina nell'anno successivo2
Prima della preparazione del terreno e semina
nel medesimo anno
In copertura con fertirrigazione
Fertirrigazione a bassa pressione
In copertura con interramento
In copertura in primavera senza interramento
In copertura in estate senza interramento
Su terreno nudo o stoppie prima della preparazione del
terreno
Sui residui pagliosi prima della preparazione del terreno2
Presemina
In copertura nella fase di pieno accestimento
(fine inverno)
In copertura nella fase di levata
Presemina
In copertura con interramento
In copertura con fertirrigazione
In copertura senza interramento
Su terreno nudo o stoppie prima della
preparazione del terreno e semina nell'anno successivo
Sui residui pagliosi prima della preparazione del terreno e
impianto nell'anno successivo2
Prima della preparazione del terreno e semina
nel medesimo anno
Ripresa vegetativa e tagli primaverili
Taglie estivi o autunnali precoci
Tardo autunno (> 15/10)
Preimpianto
In copertura in primavera su frutteto inerbito
o con interramento
In copertura in estate su frutteto inerbito
o con interramento
In copertura nel tardo autunno (>15/10)
In copertura su frutteto lavorato senza interramento

Efficienza
bassa
media
alta
media
alta
alta
media
bassa
bassa
media
bassa
media
alta
alta
alta
media
bassa
bassa
media
alta
alta
media
bassa
bassa
alta
media
bassa
bassa

Fonte: Decreto 7 Aprile 2006


1

I livelli di efficienza riportati in tabella possono ritenersi validi anche per i materiali palabili non compostati,
ovviamente per quelle epoche e modalit che ne permettano l'incorporamento al terreno.
2
Per ottenere un'efficienza media la quantit di N non deve essere superiore ai 15 kg per t di paglia.
31

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Efficienza degli ammendanti organici


Ai fini dellutilizzazione agronomica si considerano ammendanti quei fertilizzanti, come ad
esempio il letame bovino maturo, in grado di migliorare le caratteristiche del terreno e che
diversamente da altri effluenti zootecnici come i liquami e le polline rilasciano lentamente ed in
misura parziale lazoto in essi contenuto. Come caratteristiche minime di riferimento si pu
assumere che detti materiali debbano avere un contenuto di sostanza secca > al 20% ed un
rapporto C/N maggiore di 11.
Mediamente si considera che nellanno di distribuzione circa il 40 % dellammendante incorporato
nel suolo subisca un processo di completa mineralizzazione.

Concimazione fosfatica delle colture erbacee annuali, pluriennali e delle colture


arboree in produzione
Per calcolare gli apporti di fosforo da somministrare alla coltura, si applica la seguente relazione:
Concimazione fosfatica = fabbisogni colturali (A) +/- [apporti derivanti dalla fertilit del suolo
(B) x immobilizzazione (C)]
1.

A - Fabbisogni colturali (kg/ha)

I fabbisogni colturali tengono conto della necessit di fosforo della coltura, determinato sulla base
delle asportazioni colturali unitarie e della produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato:
A = asportazione colturale unitaria x produzione attesa
Per asportazione colturale unitaria si intende la quantit di fosforo assorbita dalla pianta e che
esce dal sistema suolo/pianta con la raccolta dei prodotti
Nel caso delle colture arboree occorre tenere conto anche del fosforo che viene immobilizzato
nelle strutture permanenti dellalbero.
I coefficienti di asportazione unitari di riferimento sono riportati nellAllegato I.
2.

B - Apporti di fosforo derivanti dalla fertilit del suolo (kg/ha)

Le disponibilit di fosforo derivanti dalla fertilit del suolo sono stimate sulla base di quanto
indicato nel paragrafo 11.3.3 Analisi del terreno al punto Fosforo assimilabile, nella Tab.
Dotazione di P assimilabile (ppm) elaborata dal GTA su fonte SILPA.
Se la dotazione risulta:
normale (giudizio medio ed elevato), B = 0. In questo caso ammesso effettuare una
concimazione di mantenimento che copra le asportazioni delle colture;
pi bassa del limite inferiore della normalit, si calcola la quota di arricchimento (B1);
pi alta del limite superiore della dotazione considerata normale, si calcola la quota di riduzione
(B2).
Per calcolare la quota di arricchimento (B1) e la quota di riduzione (B2), si tiene conto della seguente
relazione:
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

P x Da x Q
dove:
o
P una costante che tiene conto della profondit del terreno considerata e del
rapporto dimensionale tra le grandezze (assume valore 4 per una profondit di 40 cm e 3
per una profondit di 30 cm);
o
Da la densit apparente del terreno, pari a 1,4 per un terreno
tendenzialmente sabbioso, 1,3 per un terreno franco, 1,21 per un terreno tendenzialmente
argilloso;
o
Q la differenza tra il valore del limite inferiore o superiore di normalit del
terreno e la dotazione risultante dalle analisi.
Si riportano di seguito la Tab. 10 e la Tab. 11 che descrivono i valori di normalit per il P
assimilabile espresso in P2O5 (ppm) riferiti alla tessitura del terreno e ad alcune colture.
Tab.10 Limite inferiore e superiore della classe di dotazione normale in P 2O5 (mg/kg)
Classe coltura
Tendenzialmente
Franco

Tendenzialmente argilloso

sabbioso
frumento duro, frumento tenero, sorgo, avena,
orzo

da 18 a 25

da 23 a 28

da 30 a 39

mais ceroso, mais da granella, soia, girasole

da 11 a 21

da 18 a 25

da 23 a 30

barbabietola, bietola

da 23 a 30

da 30 a 39

da 34 a 44

tabacco, patata, pomodoro da industria, pisello


fresco, pisello da industria, asparago, carciofo,
cipolla, aglio, spinacio, lattuga, cocomero,
melone, fagiolino da industria, fagiolo da
industria, fragola, melanzana, peperone,
cavolfiore

da 25 a 30

da 30 a 35

da 35 a 40

medica e altri erbai

da 34 a 41

da 41 a 50

da 46 a 55

Arboree

da 16 a 25

da 21 a 39

da 25 a 48

Fonte: Regione Campania 2012

Tab. 11 - Concentrazioni di fosforo assimilabile (ppm di P2O5 - metodo Olsen) nel terreno ritenute normali per le
diverse colture in relazione alla tessitura del terreno.
Colture o gruppi
Tessitura grossolana
Tessitura fine
Tessitura media
(Sabbia > 60 %)
(argilla >35 %)
Poco esigenti: cereali,
foraggere di graminacee
e prati stabili.

16 27

18 30

21 - 32

Mediamente esigenti:
medica, soia, foraggere
leguminose, orticole a foglia,
cucurbitacee, altre orticole
minori e arboree.

25 37

27 39

30 - 41

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Molto esigenti: barbabietola,


cipolla, patata, pomodoro e
sedano.

34 46

37 48

39 50

Fonte: Regione Emilia Romagna

3.

C - Immobilizzazione

Il fattore di immobilizzazione (C) tiene conto della quantit di fosforo che viene resa indisponibile a
opera di processi chimico fisici, qualora si debba procedere ad una concimazione di arricchimento,
ed calcolato nel seguente modo :
C = a + (0,02 x calcare totale [%])
a = 1,2 per un terreno tendenzialmente sabbioso; 1,3 per un terreno franco; 1,4 per un terreno
tendenzialmente argilloso.

Concimazione potassica delle colture erbacee annuali, pluriennali e delle colture


arboree in produzione
Per calcolare gli apporti di potassio da somministrare alla coltura, si applica la seguente relazione:
Concimazione potassica = fabbisogni colturali (E) + [apporti derivanti dalla fertilit del suolo
(F) x immobilizzazione (G)] + lisciviazione (H)
1. E - Fabbisogni colturali (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessit di potassio della coltura, determinato sulla
base degli assorbimenti colturali unitari e della produzione attesa, secondo quanto di seguito
indicato:
A = asportazione colturale unitaria x produzione attesa
Per asportazione colturale si intende la quantit di potassio assorbita dalla pianta e che esce dal
sistema suolo-pianta con la raccolta dei prodotti.
Nel caso delle colture arboree occorre tenere conto anche del potassio che viene immobilizzato
nelle strutture permanenti dellalbero e che non ritorna nel terreno.
Le asportazioni unitarie di riferimento sono riportate nellAllegato I.
2. F - Disponibilit di potassio derivanti dalla fertilit del suolo (kg/ha)
. Sono stimate sulla base della griglia riportata nel paragrafo 11.3.3 Analisi del terreno al punto
Potassio scambiabile, nella Tab. Dotazione di K scambiabile (ppm) elaborata dal GTA su fonte
SILPA.
Se la dotazione risulta
normale (giudizio = medio), F = 0. In questo caso ammesso effettuare una
concimazione di mantenimento che copra le asportazioni delle colture;
pi bassa del limite inferiore della normalit, si calcola la quota di arricchimento (F1);
34

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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pi alta del limite superiore della dotazione considerata normale, si calcola la quota di
riduzione (F2).
Per calcolare la quota di arricchimento (F1) e la quota di riduzione (F2), si tiene conto della seguente
relazione:
P x Da x Q
dove:
o
P una costante che tiene conto della profondit del terreno considerata e del
rapporto dimensionale tra le grandezze (assume valore 4 per una profondit di 40 cm e 3
per una profondit di 30 cm);
o
Da la densit apparente del terreno: pari a 1,4 per un terreno
tendenzialmente sabbioso; 1,3 per un terreno franco; 1,21 per un terreno tendenzialmente
argilloso.
o
Q la differenza tra il valore del limite inferiore o superiore di normalit del
terreno e la dotazione risultante dalle analisi.
3. G - Immobilizzazione
Il fattore di immobilizzazione (G) tiene conto della quantit di potassio che viene reso indisponibile
a opera di processi chimico fisici, qualora si debba procedere a una concimazione di arricchimento,
ed calcolato nel seguente modo :
G = 1+ (0,018 x Argilla [%])
4. H - Lisciviazione
Lentit delle perdite per lisciviazione (kg/ha) possono essere stimate ponendole in relazione alla
facilit di drenaggio del terreno o al suo contenuto di argilla.
Per la stima in relazione alla facilit di drenaggio si adotta lo schema sotto riportato:
Tab. 11 Entit delle perdite di potassio scambiabile per lisciviazione relativamente alla tessitura e al drenaggio
Terreno
DRENAGGIO (**)
Tendenzialmente
Franco
Tendenzialmente
sabbioso
argilloso
Normale, lento od impedito
25
15
7
Rapido
35
25
17
Fonte Regione Campania 2012

(**) La facilit del drenaggio pu essere desunta da documenti cartografici e di descrizione delle caratteristiche
dei suoli ove disponibili o determinata con un esame pedologico

35

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Per la stima in relazione al contenuto di argilla del terreno, si tiene conto dei dati riportati in Tab.
12.
Tab. 12 - Valori di lisciviazione annuale del potassio
in relazione al tenore di argilla del terreno.

K 2O
(kg/ha)

Argilla %
Da 0 a 5
Da 5 a15
Da 15 a 25
> 25

60
30
20
10

tab.12b Limite inferiore e superiore della classe di dotazione normale in K 2O (mg/kg)

Classe coltura

Tendenzialmente
sabbioso

Franco

Tendenzialmente
argilloso

tutte le colture

da 102 a 144

da 120 a 180

Da 144 a 216

Fonte Regione Campania e Regione Emilia-Romagna.

Concimazione di fondo con Fosforo e Potassio per colture pluriennali in pre-impianto


Considerata la scarsa mobilit di questi elementi, occorre garantirne la localizzazione nel volume di
suolo esplorato dalle radici. Per questo motivo nelle colture pluriennali (es. arboree, prati, ecc.) in
pre-impianto, in terreni con dotazioni scarse o normali, possibile anticipare totalmente o in parte
le asportazioni future della coltura.
Se la dotazione elevata le anticipazioni con P e K non sono, in genere, da ammettere; fanno
eccezione quei casi in cui lesubero di detti elementi nel terreno non particolarmente
consistente e risulta inferiore alle probabili asportazioni future che si realizzeranno durante
lintero ciclo dellimpianto.
Le anticipazioni effettuate in pre-impianto devono essere opportunamente conteggiate (in
detrazione) agli apporti che si effettueranno in copertura.
In ogni caso, anche quando si facciano concimazioni di arricchimento e/o anticipazioni, non
consentito effettuare apporti annuali superiori ai 250 kg/ha di P2O5 e a 300 kg/ha di K2O.

Concimazione con Fosforo e Potassio in allevamento (colture arboree)

Nella fase di allevamento degli impianti frutti-viticoli lapporto di fosforo e potassio, al fine di
assicurare unadeguata formazione della struttura della pianta, pu essere effettuato anche in
assenza di produzione di frutti.
Se la dotazione del terreno scarsa e in pre-impianto non stato possibile raggiungere il livello di
dotazione normale apportando il quantitativo massimo previsto consigliato completare lapporto
iniziato in pre-impianto. Pertanto, oltre alla quota annuale prevista per la fase di allevamento,
possibile distribuire anche la parte restante di arricchimento.
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

In condizioni di normale dotazione del terreno, devono essere apportati indicativamente i


quantitativi riportati nella seguente tabella.

Tab. 13 - Apporti di fosforo e potassio negli impianti in allevamento (come % dellapporto totale consentito nella fase
di produzione).
P2O5
K2O
I anno
II anno
I anno
II anno
30%
50%
20%
40%

Qualora la fase di allevamento si prolunghi non ammesso superare le dosi indicate per il
secondo anno.

Impiego dei fertilizzanti contenenti Fosforo e Potassio

Epoche e modalit di distribuzione

In relazione alla scarsa mobilit del P e del K, e tenendo presente lesigenza di adottare
modalit di distribuzione dei fertilizzanti che ne massimizzino lefficienza, nelle colture erbacee a
ciclo annuale non sarchiate (ad es. cereali autunno-vernini) sono consentite solo le distribuzioni
durante la lavorazione del terreno. Per il fosforo si ammette la localizzazione alla semina e
limpiego fino alla fase di pre-emergenza dei concimi liquidi.
Nelle colture orticole, in relazione sia alla brevit del loro ciclo vegetativo e sia al fatto che in
genere vengono sarchiate, bench sia fortemente consigliato apportare questi elementi durante la
preparazione del terreno, ne tuttavia consentita la distribuzione in copertura.
Nelle colture pluriennali raccomandato anticipare, almeno in parte all'impianto (rispettando i
massimali annuali sopra indicati per l'arricchimento) le asportazioni relative all'intero ciclo; sono
parimenti consentiti anche gli apporti in copertura.

Concimazione Organica

Tale pratica consiste nellapportare sostanza organica (S.O.) di varia origine (letami, compost,
liquami) per migliorare la fertilit del terreno in senso lato.
Le funzioni svolte dalla sostanza organica sono principalmente due: quella nutrizionale e quella
strutturale.
La prima si esplica con la messa a disposizione nei confronti delle piante, degli elementi nutritivi in
forma pi o meno pronta e solubile (forma minerale). La seconda permette invece di migliorare la
fertilit fisica del terreno.
Le due funzioni sono in antagonismo fra loro, in quanto una facile e rapida degradabilit della
sostanza organica d origine ad una consistente disponibilit di nutrienti, mentre lazione
strutturale si esplica in maggior misura quanto pi il materiale organico apportato resistente a
37

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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questa demolizione. I liquami sviluppano principalmente la funzione nutrizionale mentre i letami


quella strutturale.
Funzione nutrizionale della materia organica
I fertilizzanti organici maggiormente impiegati sono i reflui di origine zootecnica (letame, liquami e
i materiali palabili) e i compost. Questi contengono, in varia misura, tutti i principali elementi
nutritivi necessari alla crescita delle piante. In Tab. 14 sono riportati i valori indicativi riferiti al
contenuto in S.S., N, P e K dei diversi fertilizzanti organici, utilizzabili qualora non si disponga di
valori analitici.
Tab. 14 - Caratteristiche chimiche medie di letami, materiali palabili e liquami prodotti da diverse specie zootecniche.
Residui organici
Letame
- bovino
- suino
- ovino
Materiali palabili
- lettiera esausta polli da carne
- pollina pre-essiccata
Liquame
- bovini da carne
- bovini da latte
- suini
- ovaiole

SS

Azoto

(% t.q.)

(kg/t t.q.)

(kg/t t.q.)

(kg/t t.q.)

1-2
2
1

3-8
5
12 - 18

20 - 30
25
22 - 40

3-7
5
6 - 11

60 - 80
50 - 85

30 - 47
23 - 43

13 - 25
9 - 15

14 - 17
17 - 30

7 - 10
10 - 16
2-6
19 - 25

3-5
4-6
2-5
10 - 15

2-4
2-4
1-5
9 - 11

3 44 - 6
1-4
49

Leffettiva disponibilit di nutrienti per le colture per condizionata da due fattori:


1) i processi di mineralizzazione a cui deve sottostare la sostanza organica;
2) lentit anche consistente che possono assumere le perdite di azoto (es. volatilizzazione)
durante e dopo gli interventi di distribuzione.
Per gli ammendanti (letame, compost) importante tenere conto del primo fattore e si deve fare
riferimento a quanto detto nel paragrafo Efficienza ammendanti organici. Se ad esempio, si
distribuisce del letame per un apporto ad ettaro equivalente a 200 kg di N, 120 kg di P 2O5 e 280 kg
di K2O, occorre considerare che nel primo anno si renderanno disponibili il 30% di queste quantit
pari rispettivamente 60 kg di N, 36 di P2O5 e 84 di K2O.
Per i concimi organici invece pi rilevante il secondo fattore e si deve fare riferimento ai
coefficienti di efficienza riportati al paragrafo Efficienza degli effluenti zootecnici.
Lelemento guida che determina le quantit massime di fertilizzante organico che possibile
distribuire lazoto. Una volta fissata detta quantit si passa ad esaminare gli apporti di fosforo
e potassio.
Nella pratica si possono verificare le seguenti situazioni:
- le quote di P e K apportate con la distribuzione dei fertilizzanti organici determinano il
superamento dei limiti ammessi. In questo caso il piano di fertilizzazione da ritenersi
conforme, ma non sono consentiti ulteriori apporti in forma minerale.
- le quote di P e K da fertilizzanti organici non esauriscono la domanda di elemento nutritivo, per
cui consentita lintegrazione con concimi minerali, fino a coprire il fabbisogno della coltura.
38

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Funzione strutturale della materia organica


Lapporto di ammendanti con lo scopo di mantenere e/o accrescere il contenuto di sostanza
organica nei terreni una pratica da favorire. Daltra parte apporti eccessivi effettuati con una
logica di smaltimento aumentano i rischio di perdite di azoto e di inquinamento ambientale.

Sono pertanto fissati i quantitativi massimi utilizzabili annualmente in funzione del tenore di
sostanza organica del terreno come riportati in Tab. 15.
Tab. 15 - Apporti massimi di ammendanti organici in funzione della dotazione del terreno in sostanza organica.
Dotazione del

Apporti massimi annuali

terreno in s.o.

(t s.s./ha)

Bassa

13

Normale

11

Elevata

Funzione nutrizionale della materia organica


I fertilizzanti organici maggiormente impiegati sono i reflui di origine zootecnica (letame,
liquami e i materiali palabili) e i compost. Questi contengono, in varia misura, tutti i principali
elementi nutritivi necessari alla crescita delle piante. In tabella 16 sono riportati valori
indicativi dei diversi fertilizzanti organici, utilizzabili qualora non si disponga di valori analitici.
Tab. 16 - Caratteristiche chimiche medie di letami, materiali palabili e liquami prodotti da diverse specie zootecniche.
SS
Azoto
P
K
Residui organici
(% t.q.)
(kg/t t.q.)
(kg/t t.q.)
(kg/t t.q.)
Letame
- bovino
20 - 30
3-7
1-2
3-8
- suino
25
5
2
5
- ovino
22 - 40
6 - 11
1
12 - 18
Materiali palabili
- lettiera esausta polli da carne
- pollina pre-essiccata

60 - 80
50 - 85

30 - 47
23 - 43

13 - 25
9 - 15

14 - 17
17 - 30

Liquame
- bovini da carne
- bovini da latte
- suini
- ovaiole

7 - 10
10 - 16
2-6
19 - 25

3-5
4-6
2-5
10 - 15

2-4
2-4
1-5
9 - 11

3 44 - 6
1-4
4-9

Leffettiva disponibilit di nutrienti per le colture per condizionata da due fattori:


3) i processi di mineralizzazione a cui deve sottostare la sostanza organica;
4) lentit anche consistente che possono assumere le perdite di azoto (es. volatilizzazione)
durante e dopo gli interventi di distribuzione.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Per gli ammendanti (letame, compost) importante tenere conto del primo fattore e si deve
fare riferimento a quanto detto nel capitolo Efficienza ammendanti organici. Se ad
esempio, si distribuisce del letame per un apporto ad ettaro equivalente a 200 kg di N, 120 kg
di P2O5 e 280 kg di K2O, occorre considerare che nel primo anno si renderanno disponibili il
30% di queste quantit pari rispettivamente 60 kg di N, 36 di P2O5 e 84 di K2O.
Per i concimi organici invece pi rilevante il secondo fattore e si deve fare riferimento ai
coefficienti di efficienza riportati al capitolo efficienza degli effluenti zootecnici.
Lelemento guida che determina le quantit massime di fertilizzante organico che possibile
distribuire lazoto. Una volta fissata detta quantit si passa ad esaminare gli apporti di
fosforo e potassio.
Nella pratica si possono verificare le seguenti situazioni:
x le quote di P e K apportate con la distribuzione dei fertilizzanti organici determinano il
superamento dei limiti ammessi. In questo caso il piano di fertilizzazione da ritenersi
conforme, ma non sono consentiti ulteriori apporti in forma minerale.
x le quote di P e K da fertilizzanti organici non esauriscono la domanda di elemento
nutritivo, per cui consentita lintegrazione con concimi minerali, fino a coprire il
fabbisogno della coltura.
Epoche e modalit di distribuzione
Per lutilizzo degli ammendanti organici (letame e compost) non vengono fissate indicazioni
specifiche riguardanti la distribuzione. Occorrer, comunque, operare in modo da incorporarli
adeguatamente nel terreno e dovranno essere rispettate le norme igienico sanitarie.
Limpiego di ammendanti ammesso su tutte le colture, anche su quelle nelle quali non previsto
lapporto di azoto. ad esempio possibile letamare in pre-impianto un frutteto, un medicaio o una
leguminosa annuale.

Casi particolari
Per la concimazione fosfatica e potassica si possono utilizzare i concimi organo minerali che
contengono nella loro formulazione una matrice organica umificata.
La presenza della sostanza organica, che contrasta i fenomeni di immobilizzazione e di
retrogradazione che si verificano nel terreno a carico in particolare del fosforo, determina una
buona efficienza di detti concimi.
Allazoto della frazione organica vengono aggiunte generalmente piccole quantit di azoto
minerale e quindi tali prodotti risultano caratterizzati da un titolo di azoto basso che per non
trascurabile.
Esistono situazioni in cui lapporto di azoto non previsto (stima di un fabbisogno nullo, epoca di
distribuzione lontana da quella di intenso assorbimento, specie leguminosa in simbiosi con batteri
azoto fissatori, ecc.) e quindi in questi casi limpiego degli organo minerali sarebbe precluso.

In relazione alle considerazioni relative allefficienza sopra esposte, limpiego dei fertilizzanti
organo-minerali ammesso solo nelle situazioni in cui sia necessaria la concimazione fosfatica
e/o potassica, con apporti massimi di 30 kg/ha di N.

40

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Allegato B Linee Guida


produzione integrata

per

lirrigazione

della

Registrazione dei dati irrigui

Per ciascuna coltura lazienda deve registrare su schede appositamente predisposte:


1 ) Data e Volume di Irrigazione
Nel caso lazienda adotti irrigazione per aspersione o per scorrimento (nei casi previsti) le
registrazioni dovranno riguardare la data e il volume di irrigazione utilizzato per ogni
intervento. Le sole aziende di superficie inferiore ad un ettaro possono indicare il volume di
irrigazione distribuito per lintero ciclo colturale prevedendo in questo caso lindicazione
delle date di inizio e fine irrigazione.
In caso di gestione consortile o collettiva dei volumi di adacquamento i dati sopra indicati
possono essere forniti a cura della struttura che gestisce la risorsa idrica.
Le registrazione di data e volume di irrigazione non sono obbligatorie per le colture non
irrigate; mentre per i casi di irrigazione di soccorso, giustificati dalle condizioni climatiche,
dovr essere indicato il volume impiegato.
2) Dato Di Pioggia
ricavabile da pluviometro o da capannina meteorologica, oppure possono essere utilizzati i
dati forniti da Servizi Meteo ufficiali o presenti nella Regione Lazio.
Sono esentate dalla registrazione del dato di pioggia le aziende che utilizzano impianti
microirrigui o di superficie aziendale inferiore a un ettaro.
Le registrazione del dato di pioggia non obbligatoria per le colture non irrigate; mentre per
i casi di irrigazione di soccorso, giustificati dalle condizioni climatiche, dovr essere indicato il
volume impiegato.
3) Volume di Adacquamento
Lazienda deve rispettare per ciascun intervento irriguo il volume massimo previsto in
funzione del tipo di terreno desunto dalla tabella contenuta nelle note tecniche di coltura. In
assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi sono:
Tipo di terreno
Terreno sciolto
Terreno medio impasto
Terreno argilloso

Millimetri
35
45
55

Metri cubi a ettaro


350
450
550

La gestione della irrigazione nelle aziende aderenti pu essere attuata adottando uno dei tre
metodi proposti:
- schede irrigue di bilancio
- supporti informatici
- supporti aziendali specialistici
in relazione alle proprie esigenze aziendali ed alla disponibilit di strumenti tecnologici diversi.
Tali metodi hanno in comune i seguenti principi:
- ogni azienda deve essere in possesso di strumentazione meteo o dei dati di pioggia
- ogni azienda deve irrigare in epoche precise in funzione del tipo di coltura e delle sue
esigenze idriche.
41

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

- ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli
previsti per ogni coltura.
- ogni azienda deve opportunamente documentare i punti precedenti
METODO: SCHEDE IRRIGUE (BASE)
Lagricoltore opera utilizzando tabelle colturali riportate nelle norme tecniche generali e/o di
coltura, supportato nelle scelte in tempo reale dai Bollettini di produzione integrata emessi su
scala, almeno, provinciale.
Gli strumenti necessari per procedere allirrigazione sono:
1. Tabelle di coltura necessarie per la definizione dellepoca e del volume irriguo di intervento
2. Indicazioni in tempo reale fornite per coltura dai bollettini di produzione integrata emessi
su scala, almeno, provinciale, relative a:
x Inizio irrigazione
x Fine irrigazione
x Eventuali interventi irrigui in fasi fenologiche in cui non sarebbe prevista lirrigazione.
Lazienda deve documentare gli interventi irrigui registrando sulle apposite schede di campo i
dati di pioggia i volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende che utilizzano impianti
microirrigui devono essere registrate le sole date del primo e dellultimo intervento e il volume
complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
Nel solo caso di irrigazione turnata, si pu prescindere dal vincolo di registrazione della data inizio
irrigazione con un anticipo massimo di cinque giorni; analogamente, sempre in caso di irrigazione
turnata, il volume distribuito potr superare il consumo cumulato della coltura a quella data
tenendo conto della impossibilit di irrigare fino al turno successivo; il volume eventualmente
distribuito in eccesso (che dovr comunque essere inferiore a quello max di intervento) dovr
essere considerato ai fini dei bilanci successivi.
Le tabelle necessarie alla gestione del vincolo riportano le restituzioni idriche giornaliere espresse
in millimetri al giorno, che la quantit dacqua necessaria giornalmente per un ottimale sviluppo
della pianta e variano in relazione alle fasi di sviluppo. Inoltre, per ogni fase vengono indicate le
condizioni di ammissibilit dellintervento irriguo.
Colture Erbacee
Lirrigazione delle colture erbacee mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi
che garantiscano il miglior rapporto costi/benefici, in presenza di una riduzione di acqua
distribuita.
Tabella Soia - esempio
Semina

1,0

4.a foglia

2,4

Fioritura 1.o palco


Riempimento baccelli 5.o palco
Completamento ingrossamento
semi
Inizio maturazione

3,6
4,7
3,4

Non ammessa salvo espressa


indicazione dei bollettini
Non ammessa salvo espressa
indicazione dei bollettini
Ammessa
Ammessa
Ammessa

Non ammessa

42

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

La determinazione del volume pi appropriato per ciascuna azienda verr effettuata mediante
linterpolazione dei valori percentuali di sabbia ed argilla come da esempio:
argilla = 35%
sabbia = 25%
volume di intervento ottenuto = 36 mm oppure 360 metri cubi/ha
Volume mm

0
S 5
A 10
B 15
B 20
I 25
A 30
35
% 40
45

10
42
41
40
39
38
36
35
33
32
30

A
15
42
41
40
39
38
36
35
33
32
30

R
20
42
41
40
39
37
36
35
33
32
34

G
25
42
41
40
38
37
36
35
34
32
31

I
30
41
40
39
38
37
36
35
34
32
31

L
35
41
40
39
38
37
36
35
34
32
31

L
40
40
40
39
38
37
36
35
33
32
31

A
45
40
39
39
38
37
36
35
33
32
31

50
40
39
38
37
36
35
34
33
32
31

%
55
39
38
37
37
36
35
34
33
32
-

60
39
38
37
37
36
35
34
33
32
-

Dopo un intervento irriguo, per stabilire la data per lintervento successivo necessario dividere il
volume distribuito, per la restituzione idrica giornaliera
Es: terreno sciolto Volume 35 mm
mese giugno
turno 35/4.7 = 7,5 giorni tra una irrigazione e laltra
Per quanto riguarda le valutazione delle piogge, il dato espresso in millimetri va diviso per la
restituzione idrica giornaliera del periodo in questione. Si ottengono in questo modo i giorni in cui
sospendere lirrigazione.
Es: pioggia 12 mm

Colture ortive
Lirrigazione delle colture orticole mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi
che garantiscano il miglior rapporto costi/benefici.
La gestione irrigua in questo particolare comparto stata fatta tenendo in debito conto la
necessit di esaltare, o comunque conservare invariate, le caratteristiche qualitative del prodotto
in relazione alla sua destinazione prevalente (consumo fresco o trasformazione industriale).
La determinazione del volume caratteristico di ciascuna azienda verr effettuata come per le
colture erbacee.
Tabella Orticole - esempio restituzioni idriche per colture ortive
Fase Fenologica

Data

1. Semina
2. Emergenza
3. Inizio tuberizzazione
4.Massimo sviluppo
vegetativo
5. Ingiallimento fogliare

01/3 - 14/4
15/4 - 30/4
01/5 - 22/5
23/5 - 01/7
02/7

Restituzione Idrica
(mm/g)
0.6
1.1
2.4
4.3

0.4
0.6
0.8
1.1

--

-43

Kc

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Per quanto riguarda le colture protette si potr fare riferimento allapposita scheda che riporta i
valori di intervento irriguo espressi in l/h/m di manichetta per ogni fase di sviluppo della coltura.
Lirrigazione ammessa solo a condizione che i volumi erogati non eccedano i valori riportati nella
tabella di esempio che segue:
Tabella esempio - irrigazione del pomodoro da mensa in serra fredda: quantit d'acqua
Periodo
Quantit acqua in litri/metro di manichetta
Marzo (pretrapianto)
5-10
Aprile (sino ad attecchimento) 5-10
Aprile (fioritura 1 e 2 palco) 13,5
Maggio (pre-raccolta)
11,6
Maggio (inizio produzione)
15,5
Giugno (produzione)
19,8
Luglio (produzione)
22
Es.: Tunnel m 70x4 pacciamature = m 280 di manichetta
fase 5(15.5 l/m), 280x15.5 = 4340 litri di acqua, 2 volte alla settimana (pi l'eventuale volume di
riempimento delle linee).
Colture foraggere
Lirrigazione delle colture foraggere mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi
che garantiscano il miglior rapporto costi benefici, la salvaguardia della qualit dei foraggi ed
evitino limpoverimento del prato o linfestazione del medicaio.
Per quanto riguarda lirrigazione per aspersione, la determinazione del volume caratteristico di
ciascuna azienda verr effettuata mediante linterpolazione dei valori percentuali di sabbia ed
argilla come da esempio riportato per le colture erbacee.
Le piogge e le irrigazioni vanno valutate ai fini degli interventi irrigui successivi, cos come sono
illustrate nel capitolo delle colture erbacee,
Tabella esempio - Erba medica Restituzione idrica giornaliera
1
2
3
4

1,5
1,7
1,7
-

Ammessa
Ammessa
Ammessa
Non ammessa

Colture arboree e vite


Le tabelle necessarie alla gestione del vincolo riportano le restituzioni idriche giornaliere espresse
in millimetri al giorno relativi alla durata della stagione irrigua, indicando per ogni coltura i mesi
distinti a seconda che linterfilare sia inerbito o lavorato. Inoltre, per ogni mese vengono indicate
le condizioni di ammissibilit dellintervento irriguo.

44

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Tabella esempio - Pomacee - Restituzione idrica giornaliera


mese

Aprile

Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Agosto post-raccolta
Settembre

Restituzione idrica
giornaliera interfilare
inerbito (*)
mm/giorno
0.8

Restituzione idrica
giornaliera interfilare
lavorato (*)
mm/giorno
0.7

2.1
4.2
5.1
4.6
2.5
3.4

1.6
3.1
4.0
3.6
2.0
2.5

Irrigazione

Non ammessa salvo


espressa indicazione dei
bollettini
Ammessa
Ammessa
Ammessa
Ammessa
Ammessa
Ammessa

* Si intende il quantitativo di acqua da restituire alla coltura in base al suo fabbisogno idrico. In
presenza di pioggia, devono essere considerate nulle le piogge inferiori al consumo giornaliero;
allo stesso modo sono nulli i mm di pioggia eccedenti il volume di adacquamento prescelto
Es. mese di luglio:
1. pioggia 3,5 mm < 4,0 mm (la pioggia considerata nulla);
2. terreno sciolto e pioggia 40 mm > 35 mm (40 - 35 = 5 mm andati perduti).
Note generali:
- Impianti in allevamento: fino al terzo anno ridurre il consumo del 20%.
- Sospensione dell'irrigazione: in post-raccolta da settembre.
- Con impianto a goccia preferibile non superare per ogni intervento i 6 - 7 mm.
I volumi irrigui massimi per intervento, sono vincolanti solo per gli impianti irrigui per aspersione e
per le manichette ad alta portata; viceversa non ci sono limitazioni per gli impianti microirrigui
(goccia, spruzzo, ali gocciolanti e manichette di bassa portata).
Non ammessa lirrigazione a scorrimento.
I valori limite sono i seguenti:
Tabella Volumi massimi di intervento con impianti per aspersione (mm).
tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi ad ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
Per la gestione degli interventi si consiglia un intervento irriguo ogni 23 giorni per gli impianti
microirrigui, invece per gli impianti per aspersione, per stabilire la data per lintervento successivo
necessario dividere il volume distribuito, per la restituzione idrica giornaliera
Es.: terreno sciolto Volume 35 mm
mese giugno
turno 35/4.2 = 8 giorni tra una irrigazione e laltra
Per quanto riguarda le valutazione delle piogge, il dato espresso in millimetri va diviso per la
restituzione idrica giornaliera del periodo in questione. Si ottengono in questo modo i giorni in cui
sospendere lirrigazione.
Es.: pioggia 12 mm
Mese giugno
12/4.2 = 3 giorni di sospensione dellirrigazione
45

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Lirrigazione post-raccolta ammessa sempre durante la fase di allevamento ed in piena


produzione non oltre la fine della stagione produttiva; in seguito ammissibile solo su esplicita
indicazione dei bollettini.
Note per luso delle tabelle di determinazione del turno e del volume irriguo
Restituzione idrica:
Rappresenta la quantit dacqua necessaria giornalmente, stimata per le varie fasi fenologiche, per
un ottimale sviluppo della pianta. La restituzione idrica giornaliera utilizzata per determinare il
turno irriguo.
Tabella del volume irriguo ottimale:
Per ciascun tipo di terreno possibile determinare, interpolando i valori percentuali di sabbia e
argilla, il volume irriguo ottimale da distribuirsi alla coltura oggetto del disciplinare di produzione.
Il volume stato calcolato ipotizzando una distribuzione per aspersione con ali mobili o con
semoventi muniti di aspersori o barre nebulizzatrici.
Tipologie impiantistiche:
Aspersione: impianti irrigui a pioggia, semoventi, pivot, rainger. Sono parificati ad essi anche le
manichette forate ad alta portata (> 20 litri/ora/metro).
Microirrigazione: goccia, spruzzo, ali gocciolanti, manichette forate a bassa portata).
Scorrimento: sistemi irrigui gravimetrici, dove lacqua viene distribuita senza lausilio di erogatori
ed avanza sul terreno per gravit).
METODO SUPPORTI INFORMATICI (Utilizzo dei servizi telematici)
Nel caso in cui ricada nel territorio interessato dalla rete di rilevamento dei dati meteorologici
gestita dallAgenzia Regionale per lo Sviluppo e lInnovazione in Agricoltura (ARSIAL) che gestisce il
sistema telematico IRRILazio e solo per le colture previste nel menu del servizio, lazienda pu
avvalersi delle indicazioni relativamente ai volumi di adacquamento e alla tempistica dello stesso,
fornite direttamente dal servizio telematico.
Il servizio prevede due modalit di accesso:
1) Utente registrato
2) Utente anonimo
Per entrambe le modalit richiesto quanto segue:
Le irrigazioni devono essere eseguite nelle epoche indicate nella pagina di risposta del servizio;

Non devono essere distribuiti, per ogni intervento irriguo, volumi di adacquamento superiori
a quelli indicati nella pagina di risposta del servizio.
Lazienda tenuta a documentare gli interventi irrigui, predisponendo e conservando per i
successivi controlli la seguente documentazione:

Per lutente anonimo: stampa della pagina di risposta che indica la data e il volume
consigliato, ogni volta che la coltura in oggetto risulti da irrigare. Oppure

Per lutente registrato: corretta e completa registrazione di dati e volumi di irrigazione in un


apposito registro.
Nel caso di aziende che utilizzano:
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

- irrigazione per aspersione e per scorrimento: data e volume di irrigazione utilizzato per ogni
intervento; per le sole aziende di superficie aziendale inferiore ad un ettaro pu essere indicato il
volume di irrigazione distribuito per lintero ciclo colturale indicando le sole date di inizio e fine
irrigazione.
- microirrigazione: volume di irrigazione per lintero ciclo colturale (o per intervalli inferiori)
prevedendo lindicazione delle sole date di inizio e fine irrigazione;
- in caso di gestione consortile o collettiva dei volumi di adacquamento i dati sopra indicati
possono essere forniti a cura della struttura che gestisce la risorsa idrica.
Lazienda che applica questa metodologia, non tenuta alla registrazione e al possesso del dato di
pioggia poich il servizio basato sui dati di pioggia del Servizio Meteorologico Regionale.
Tipologie impiantistiche:
Aspersione: impianti irrigui a pioggia, semoventi, pivot, rainger. Sono parificati ad essi anche le
manichette forate ad alta portata (> 20 litri/ora/metro)
Microirrigazione: goccia, spruzzo, ali gocciolanti, manichette forate a bassa portata
Scorrimento: sistemi irrigui gravimetrici, dove lacqua viene distribuita senza lausilio di erogatori
ed avanza sul terreno per gravit.

Assenza di irrigazione aziendale

In questo caso non previsto alcun adempimento. Nel caso di stagioni particolarmente siccitose
che rendano necessario ricorrere allirrigazione di soccorso, pena la perdita o la pesante riduzione
del reddito, necessario comunque registrare lintervento irriguo e giustificare lo stesso
attraverso bollettini agrometeorologici o altre evidenze oggettive.
METODO: SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI (LIVELLO ELEVATO)
Lagricoltore opera utilizzando, come supporto, appositi strumenti per il monitoraggio delle
condizioni di umidit del terreno. Indirettamente lagricoltore conosce la quantit di acqua a
disposizione delle proprie colture ed il momento in cui necessario intervenire per ripristinare
condizioni idriche ottimali.
Gli strumenti necessari per procedere allirrigazione (in alternativa):
1. Tensiometro limitatamente agli impianti microirrigui: goccia e spruzzo;
2. Watermark anche per impianti a pioggia;
3. Altri sensori per il rilievo dellumidit in campo, purch adeguati alla tipologia di suolo
presente in azienda.
In tutti i casi lazienda deve seguire le indicazioni dei bollettini di produzione integrata emessi su
scala, almeno, provinciale, relative a:
x inizio irrigazione;
x fine irrigazione;
x eventuali interventi irrigui in fasi fenologiche in cui non sarebbe prevista lirrigazione;
x ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli
previsti per ogni coltura.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Lazienda deve documentare gli interventi irrigui registrando sulle apposite schede di campo i dati
di pioggia (se richiesti), i volumi, le date dintervento e i rispettivi valori rilevati dagli strumenti
Nel solo caso di impiego di impianti microirrigui devono essere registrate le sole date del primo e
dellultimo intervento e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale. Per quanto
riguarda la registrazione dei valori rilevati dagli strumenti sufficiente registrare il solo valore del
giorno in cui si effettua la prima irrigazione
In questo caso non richiesta la documentazione del dato di pioggia.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Allegato I
Coefficienti di assorbimento e asportazione delle colture per N, P2O5 e K2O in % (*)
Gruppo
colturale
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree

Coltura
Actinidia solo frutti
Actinidia frutti, legno e foglie
Albicocco solo frutti
Albicocco frutti, legno e foglie
Arancio solo frutti
Arancio frutti, legno e foglie
Castagno solo frutti
Ciliegio solo frutti
Ciliegio frutti, legno e foglie
Clementine solo frutti
Clementine frutti, legno e foglie
Fico solo frutti
Fico frutti, legno e foglie
Kaki solo frutti
Kaki frutti, legno e foglie
Limone solo frutti
Limone frutti, legno e foglie
Mandarino solo frutti
Mandarino frutti, legno e foglie
Mandorlo solo frutti
Mandorlo frutti, legno e foglie
Melo solo frutti
Melo frutti, legno e foglie
Nespolo solo frutti
Nespolo frutti, legno e foglie
Nettarine solo frutti
Nettarine frutti, legno e foglie
Nocciolo solo frutti
Nocciolo frutti, legno e foglie
Noce da frutto solo frutti
Noce da frutto frutti, legno e foglie
Olivo solo olive
Olivo olive, legno e foglie
Pero solo frutti
Pero frutti, legno e foglie
Pesco solo frutti
Pesco frutti, legno e foglie
Pioppo
Pioppo da energia
Susino solo frutti
Susino frutti, legno e foglie
Uva da tavola solo grappoli
Uva da tavola grappoli, tralci e foglie
Vite per uva da vino (collina e montagna) solo grappoli
49

N
0,15
0,59
0,09
0,55
0,13
0,28
0,84
0,13
0,67
0,15
0,28
0,10
1,14
0,07
0,58
0,12
0,25
0,10
0,28
2,97
0,45
0,06
0,29
0,06
0,80
0,14
0,64
2,82
3,10
1,48
3,20
1,00
2,48
0,06
0,33
0,13
0,58
0,55
0,60
0,09
0,49
0,05
0,51
0,27

P2O5
0,04
0,16
0,05
0,13
0,05
0,13
0,33
0,04
0,22
0,04
0,13
0,04
0,75
0,03
0,20
0,03
0,10
0,03
0,13
1,06
0,35
0,03
0,08
0,02

K2O
0,34
0,59
0,36
0,53
0,22
0,39
0,86
0,23
0,59
0,16
0,43
0,23
1,00
0,15
0,60
0,21
0,35
0,18
0,94
0,79
0,70
0,17
0,31
0,27

0,06
0,14
0,43
1,35
0,50
1,00
0,23
0,48
0,03
0,08
0,06
0,17

0,34
0,53
1,25
2,90
0,47
1,30
0,44
2,00
0,17
0,33
0,16
0,58

0,03
0,10
0,01
0,06
0,07

0,22
0,49
0,15
0,48
0,30

Tipo
coeff.
(**)
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

arboree
arboree
arboree
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee

Vite per uva da vino (collina e montagna) grappoli, tralci e foglie


Vite per uva da vino (pianura) solo grappoli
Vite per uva da vino (pianura) grappoli, legno e foglie
Avena
Avena pianta intera
Barbababietola da zucchero (pianta intera)
Barbabietola da zucchero (radici)
Canapa da fibra
Cavolo abissino
Cece
Colza
Colza pianta intera
Farro
Farro (pianta intera)
Favino
Girasole (acheni)
Girasole (pianta intera)
Grano duro (granella)
Grano duro (pianta intera)
Grano tenero (granella)
Grano tenero (pianta intera)
Grano tenero biscottiero (granella)
Grano tenero biscottiero pianta intera
Grano tenero FF/FPS (granella)
Grano tenero FF/FPS (pianta intera)
Lenticchia (granella)
Lino fibra
Lino granella
Lupino
Mais da granella (granella)
Mais da granella (pianta intera)
Mais dolce (spighe)
Mais dolce (pianta intera)
Mais trinciato
Orzo (granella)
Orzo (pianta intera)
Panico
Pisello proteico
Pisello proteico + paglia
Rafano (da sovescio)
Riso (granella)
Riso (granella+paglia)
Segale
Segale pianta intera
Soia (granella)
Soia (pianta intera)
Sorgo da foraggio
Sorgo da granella (solo granella)
Sorgo da granella (pianta intera)
Tabacco Bright
50

0,57
0,20
0,62
1,91
2,12
0,31
0,22
0,43
6,91
3,68
3,39
6,21
2,57
2,70
4,30
2,80
4,31
2,28
2,94
2,10
2,59
1,70
2,30
2,41
2,96
4,21
2,59
3,63
4,30
1,56
2,27
0,85
1,42
0,39
1,81
2,24
1,49
3,42
4,55
0,13
1,38
2,03
1,93
2,78
5,82
6,30
0,30
1,59
2,47
2,00

0,26
0,07
0,28
0,67
0,93
0,14
0,14
0,20

0,67
0,30
0,74
0,51
2,19
0,33
0,21
0,60

1,08
1,28
2,66
0,87
0,98
1,00
1,24
1,90
0,83
1,04
0,80
1,01
0,80
0,97
0,80
0,98
0,95
1,80
1,40
1,00
0,69
1,00
0,42
0,54
0,15
0,80
0,98
0,39
0,88
1,16
0,09
0,70
0,92
0,70
1,23
1,36
1,76
0,10
0,73
0,95
0,60

1,74
0,99
7,86
0,52
1,53
4,40
1,15
8,51
0,56
1,90
0,50
1,88
0,50
1,87
0,50
1,87
1,22
3,20
1,30
4,40
0,38
2,23
0,23
0,98
0,33
0,52
1,89
4,79
1,28
4,23
0,44
0,55
2,07
0,50
3,11
2,01
3,05
0,35
0,43
1,57
3,50

ass.
asp.
ass.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole

Tabacco Bright pianta intera


Tabacco Burley
Tabacco Burley pianta intera
Triticale
Triticale pianta intera
Erba mazzolina
Erba medica
Erbai aut. Prim. Estivi o Prato avv. Graminacee
Erbai aut. Prim. Misti o Prato avv. Polifita
Festuca arundinacea
Loglio da insilare
Loiessa
Prati di trifoglio
Prati pascoli in collina
Prati polifiti >50% leguminose
Prati polifiti artificiali_collina
Prati stabili in pianura
Aglio
Asparago verde (turioni)
Asparago verde (pianta intera)
Basilico
Bietola da coste
Bietola da foglie
Broccoletto di rapa (cime di rapa)
Broccolo
Cappuccio
Carciofo
Cardo
Carota
Cavolfiore
Cavolo Rapa
Cetriolo
Cicoria
Cipolla
Cocomero
Endivie (indivie riccia e scarola)
Fagiolino da industria
Fagiolino da mercato fresco
Fagiolo
Fagiolo secco
Fava
Finocchio
Fragola
Lattuga
Lattuga coltura protetta
Melanzana
Melone
Patata
Peperone
Peperone in pieno campo
51

2,62
3,37
3,71
1,81
2,54
1,89
2,06
2,07
1,79
2,04
0,90
1,53
2,07
2,27
2,48
2,25
1,83
1,08
1,41
2,56
0,37
0,27
0,54
0,41
0,52
0,53
0,81
0,59
0,41
0,47
0,44
0,18
0,44
0,31
0,19
0,47
0,75
0,75
0,75
6,60
0,74
0,58
0,45
0,31
0,31
0,52
0,39
0,42
0,38
0,38

1,04
0,30
0,62
0,70
1,10
0,47
0,53
0,55
0,75
0,65
0,40
0,69
0,60
0,39
0,47
0,51
0,72
0,27
0,32
0,66
0,13
0,19
0,30
0,16
0,17
0,19
0,21
0,11
0,16
0,15
0,19
0,09
0,32
0,12
0,12
0,32
0,25
0,20
0,27
3,55
0,21
0,11
0,23
0,09
0,09
0,19
0,17
0,16
0,10
0,14

4,09
3,70
5,11
0,50
3,00
2,81
2,03
2,45
2,70
1,22
0,80
2,25
2,45
2,30
2,30
2,04
1,81
0,95
0,83
2,24
0,39
0,51
0,55
0,49
0,57
0,53
1,08
0,53
0,69
0,56
0,41
0,25
0,88
0,32
0,29
0,85
0,75
0,68
0,75
5,95
0,42
0,81
0,71
0,50
0,50
0,62
0,57
0,70
0,46
0,50

ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
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asp.
asp.
asp.
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asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
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asp.

Pag. 433 di 691

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 434 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
baby leaf
baby leaf
baby leaf
baby leaf
baby leaf
baby leaf
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori

Pisello da industria (grani)


Pisello mercato fresco
Pomodoro da industria
Pomodoro da mensa a pieno campo
Pomodoro da mensa in serra
Porro
Prezzemolo
Radicchio
Rapa
Ravanello
Scalogno
Sedano
Spinacio da industria
Spinacio da mercato fresco
Verza
Verza da industria
Zucca
Zucchino da industria
Zucchino da mercato fresco
Lattuga
Rucola 1 taglio
Rucola 2 taglio
Spinacio
Valerianella
baby leaf generica
Lampone
Lampone biomassa epigea
Mirtillo
Mirtillo biomassa epigea
Ribes
Ribes biomassa epigea
uva spina biomassa epigea
Rovo inerme
Rovo inerme biomassa epigea

0,73
4,75
0,26
0,26
0,26
0,38
0,24
0,46
0,31
0,46
0,27
0,54
0,61
0,59
0,55
0,41
0,39
0,49
0,44
0,27
0,43
0,54
0,34
0,49
0,39
0,16
0,30
0,14
0,30
0,14
0,40
0,30
0,21
0,40

0,27
0,79
0,13
0,12
0,10
0,14
0,14
0,30
0,26
0,19
0,13
0,20
0,18
0,17
0,20
0,21
0,10
0,17
0,16
0,08
0,13
0,15
0,13
0,15
0,12
0,12
0,30
0,07
0,20
0,10
0,40
0,30
0,11
0,40

0,44
2,25
0,37
0,41
0,40
0,36
0,45
0,45
1,20
0,36
0,27
0,75
0,70
0,69
0,57
0,55
0,70
0,85
0,78
0,47
0,45
0,60
0,71
0,58
0,57
0,26
0,70
0,19
0,50
0,44
1,00
0,60
0,31
0,70

asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
ass.
asp.
ass.

*) I coefficienti di asportazione sono quelli che considerano le quantit di elemento che escono dal campo
con la raccolta della parte utile della pianta; mentre sono considerati di assorbimento quando
comprendono anche le quantit di elemento che si localizzano nelle parti della pianta non raccolte e che
rimangono in campo.
**) la classificazione proposta puramente indicativa ma pu variare perch dipende da quali sono le parti
di pianta effettivamente raccolte e allontanate dal campo.

52

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 435 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Allegato II

Coefficienti tempo delle colture


Coltura
Arboree in produzione
Colture a ciclo autunno vernino
Barbabietola
Canapa
Girasole
Lino
Lupino
Mais
Riso (granella)
Soia
Sorgo
Tabacco
Erba mazzolina
Prati
Orticole
Orticole con ciclo > di 1 anno
Orticole a ciclo breve (< 3 mesi)

53

tempo
1
0,6
0,67
0,75
0,75
0,67
0,5
0,75
0,67
0,75
0,75
0,75
0,75
1
0,5
1
0,3

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 436 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Allegato III

Quota base di Azoto per le colture arboree, kg/ha


Coltura
Quota base
Actinidia
80
Agrumi produzione medio/bassa
45
Agrumi produzione alta
80
Albicocco produzione medio/bassa
40
Albicocco produzione alta
65
Castagno
0
Ciliegio produzione medio/bassa
35
Ciliegio produzione alta
50
Kaki
40
Melo
60
Nettarine
75
Nocciolo
30
Noce da frutto
30
Olivo produzione medio/bassa
40
Olivo produzione alta
80
Pero produzione alta
60
Pero produzione media
45
Pesco
75
Susino
60
Vite ad uva da vino produzione medio/bassa
15
Vite ad uva da vino produzione alta
25

54

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 437 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

(ALLEGATO IV) ZONE SVANTAGGIATE ELENCO COMUNI LAZIO DELIMITATI


ai sensi DIR. CEE 75/268 (DGR 18 Aprile 2008, n. 289)
PROVINCIA di FROSINONE

COMUNE

SUPERFICIE

Superficie Montana

Superficie Svantaggiata

COMUNE

DIR CEE 75/268 art.3 par.3

DIR CEE 75/268 art. 3 par. 4

Ha

TOTALE Ha PARZIALE Ha

TOTALE Ha

ELENCO FOGLI CATASTALI

PARZIALE Ha

INTERI

ACQUAFONDATA

2.525

2.525

ACUTO

1.340

1.340

ALATRI

9.684

9.684

ALVITO

5.201

5.201

AMASENO

7.718

7.718

11.315

AQUINO

1.923

ARCE

3.950

520

ARNARA

1.233

ARPINO

5.597

5.597

ATINA

2.980

2.980

AUSONIA

1.951

BELMONTE CASTELLO

1.425

BOVILLE ERNICA

2.813

BROCCOSTELLA

1.194

CAMPOLI APPENNINO

3.337

3.337

CASALATTICO

2.834

2.834

CASALVIERI

2.709

2.709

CASSINO
CASTELLIRI

8.285

1.530

10-11-12-19-20-21-22-2930-31-38 -39-40-41-42-4354-55

ANAGNI

1-2-3-4-7-14
-

1.951

1.425

943

3-4-5-6-11-12-15-20-21-2731-32

1.194

2.039

1-5-6-7-8-15-17-18-19-2627-30-31

1.551

1.551

995

995

CASTRO DEI VOLSCI


CASTROCIELO

5.824
2.789

5.824
-

CECCANO

6.043

CEPRANO

3.793

CERVARO

3.917

2.617

COLFELICE

1.421

200

COLLE SAN MAGNO

4.466

4.466

COLLEPARDO

2.507

2.507

CORENO AUSONIO

2.604

2.604

10.875

10.875

1.277

CASTELNUOVO PARANO

ESPERIA

670

1.376
-

1-2-3-4-5-7-8-9-15
1-2-3-5
-

FALVATERRA

1.277

FERENTINO

8.052

FILETTINO

7.766

7.766

FIUGGI

3.310

3.310

FONTANA LIRI

1.598

1.598

FONTECHIARI

1.621

1.621

1.825

55

1-2-7-12-13-14-21-22
45-46-53-56-57-58-59-6061-62-63

1-2-4-5-6-7-8-14-15-78-7980-81-82-83-84-85-86-87

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 438 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

FROSINONE

4.701

FUMONE

1.476

1.476

GALLINARO

1.784

1.784

GIULIANO DI ROMA

3.399

3.399

GUARCINO

4.226

4.226

ISOLA DEL LIRI

1.598

1.598

1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-204.245 21-22-23-24-25-26-27-2829-30-31-32-33-34-35-3637-38-39-40-41-42-43-44-48

MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO

4.851

MOROLO

2.648

PALIANO

7.012

PASTENA

4.202

4.202

PATRICA

2.699

2.699

PESCOSOLIDO

4.455

4.455

PICINISCO

6.202

6.202

PICO

3.264

3.264

PIEDIMONTE SAN GERMANO

1.736

PIGLIO

3.512

PIGNATARA INTERAMNA

2.456

POFI

3.071

PONTECORVO

8.821

POSTA FIBRENO

2.648

785

3.512

1-2-3-4-5-6-7
-

21-22-30-31-32-33-34-442.770 45-46-47-48-55-56-57-5866-67-68-69-70-71-72-73-

911

911

RIPI

3.143

ROCCA D'ARCE

1.179

ROCCASECCA

4.295

SAN BIAGIO SARACINISCO

3.106

3.106

SAN DONATO VAL COMINO

3.577

3.577

SAN GIORGIO A LIRI

1.547

SAN GIOVANNI IN CARICO

2.484

SAN VITTORE DEL LAZIO

2.712

SANT'AMBROGIO SUL GARIGLIANO

895

SANT'ANDREA DEL GARIGLIANO

1.686

SANT'APOLLINARE

1.702

1.179

850

2.712

3.425

1-2-3-4-5-6-9-10-15-21
-

1.686
-

1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-2021-22-23-26-27-28-29-30

SANT'ELIA FIUMERAPIDO

4.084

SANTOPADRE

2.148

2.148

SERRONE

1.543

1.543

SETTEFRATI

5.056

5.056

SGURGOLA

1.932

1.932

SORA

7.184

7.184

STRANGOLAGALLI

1.047

SUPINO

3.524

3.524

TERELLE

3.167

3.167

TORRE CAJETANI

1.159

1.159

TORRICE

1.817

TREVI NEL LAZIO

5.444

5.444

TRIVIGLIANO

1.271

1.271

VALLECORSA

3.971

3.971

VALLEMAIO

1.953

VALLEROTONDA

5.965

5.965

56

1.953

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 439 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

VEROLI

11.891

11.891

VICALVI

824

824

VICO NEL LAZIO

4.575

VILLA LATINA

1.702

4.575

1.702

VILLA SANTA LUCIA

1.770

VILLA SANTO STEFANO

2.027

2.027

VITICUSO

2.105

2.105

814

1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213

PROVINCIA di LATINA ELENCO COMUNI DELIMITATI sensi DIR. CEE 75/268

COMUNE

SUPERFICIE

Superficie Montana

Superficie Svantaggiata

COMUNE

DIR CEE 75/268 art.3 par.3

DIR CEE 75/268 art. 3 par. 4

Ha
APRILIA

TOTALE Ha

17.770

PARZIALE Ha
-

TOTALE Ha
-

PARZIALE Ha
-

BASSIANO

3.163

CAMPODIMELE

3.824

CASTELFORTE

3.142

14.282

8.601

14.226

7.350

CISTERNA DI LATINA
CORI

FONDI

3.163

2.910

FORMIA
GAETA

2.847

ITRI

10.115

LATINA

27.778

LENOLA

4.570

MAENZA

4.257

4.257

6.643

NORMA

3.082

PONTINIA
PONZA

4.570

6.643

11.224

985

1-2-3-4-5-6-8-9-10-11-1521-22-29-30-32-35-36-372.000
38-41-42
-

985 (par. 5)

5.681
PRIVERNO

10-12-13-14-15-19-20-2122-29-27-28-29-30-35-3637-38-39-46-47-48-54-5563-64
1-2-3-4-5-6-9-10-11-124.350 13-17-18-19-23-24-31-4054-67-73
Sez. C - MARANOLA tutti i
Fogli : Sez. B 6.604 CASTELLONORATO tutti i
Fogli : Sez. A - FORMIA
Fogli, 1-2-3-7-8
1-2-3-4-5-7-8-9-10-13-141.383
15-16-17-18-20

1-2-3-4-5-6-7-16-28-2930-31-32-33-34-35-36-372.000
38-39-40-43-44

PROSSEDI

3.608

ROCCA MASSIMA

1.807

1.807

ROCCAGORGA

2.398

2.398

ROCCASECCA DEI VOLSCI


SABAUDIA
SAN FELICE CIRCEO

2.362

3.608

2.362

14.429

3.209

57

1-2-3-4-5-6-7-8-10-11-1213-14-15-16

3.082

1.375

10.115

MONTE SAN BIAGIO

4.207
MINTURNO

INTERI
-

3.824
-

ELENCO FOGLI CATASTALI

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 440 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

3.020

4.493

850

10.138

1.900

1.021

9-10-17-18-19-21-27-2829-30-31-32-46-47-48-491.800
50-51-53-54-58-63-64-6566-68-69-71-72-73
11-12-14-15-27-28-30-3132-33

SANTI COSMA E DAMIANO


SERMONETA
SEZZE
SONNINO

6.379

SPERLONGA

1.800

SPIGNO SATURNIA

3.868

6.379
-

13.640

154

1-2-3-4-5-6-12-13-16-1823-24-26-27-29-31-39-40

2-3-7-8-9-10-12-13-14

3.868

3.540

1-19-20-21-22-23-24-2539-40-41-42-43-44-45-4647-54-55-56-57-58-59-6061-69-70-71-72-74-75-7677-78-79-87-88-92-93-9498

TERRACINA
VENTOTENE

154 (par. 5)

PROVINCIA di RIETI ELENCO COMUNI DELIMITATI sensi DIR. CEE 75/268


COMUNE

SUPERFICIE

Superficie Montana

Superficie Svantaggiata

COMUNE

DIR CEE 75/268 art.3 par.3

DIR CEE 75/268 art. 3 par. 4

Ha

TOTALE Ha

PARZIALE Ha

TOTALE Ha PARZIALE Ha

ACCUMOLI

8.689

8.689

AMATRICE

17.443

17.443

ANTRODOCO

6.400

6.400

ASCREA

1.441

1.441

BELMONTE IN SABINA

2.361

2.361

BORBONA

4.634

4.634

BORGO VELINO

1.733

1.733

14.893

14.893

CANTALICE

3.771

3.771

CANTALUPO IN SABINA

1.053

CASAPROTA

1.455

610

CASPERIA

2.535

2.535

CASTEL DI TORA

1.566

1.566

CASTEL SANT'ANGELO

3.131

3.131

BORGOROSE

CASTELNUOVO DI FARFA

903

7.095

7.095

CITTAREALE

5.897

5.897

COLLALTO SABINO

2.218

2.218

COLLE DI TORA

1.416

1.416

COLLEGIOVE

1.076

1.076

COLLEVECCHIO

2.721

COLLI SUL VELINO

1.308

748

CONCERVIANO

2.147

2.147

CONFIGNI

2.269

2.269

3.396

5.351

COTTANELLO

3.653

FARA SABINA

5.488

3.653
-

58

INTERI

1-2-3-4-5-6-7-10-11

CITTADUCALE

CONTIGLIANO

ELENCO FOGLI CATASTALI

1-2-3-4-5-7-8-9

1-2-7-8-9-16-17-18-21-2223-24-27-28-29-32-33-3435-38-39-40-41-43-44-4546-47-48

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 441 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

FIAMIGNANO
FORANO
FRASSO SABINO

10.070

441

GRECCIO

1.788

LABRO

1.141

LEONESSA

10.070

1.755

1.788
-

1.141

20.485

20.485

3.405

1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-12

LONGONE SABINO

3.405

MAGLIANO SABINA

4.369

MARCETELLI

1.102

1.102

MICIGLIANO

3.744

3.744

MOMPEO

1.089

MONTASOLA

1.264

1.264

MONTE SAN GIOVANNI IN SABINA

3.070

3.070

MONTEBUONO

1.962

MONTELEONE SABINO

1.886

MONTENERO SABINO

2.263

MONTOPOLI DI SABINA

3.760

MORRO REATINO

1.582

1.582

NESPOLO

866

866

ORVINIO

2.455

2.455

PAGANICO SABINO

920

920

PESCOROCCHIANO

9.458

9.458

10.216

10.216

POGGIO BUSTONE

2.233

2.233

POGGIO CATINO

1.500

670

1-2-3-5-6-10-11

POGGIO MIRTETO

2.645

258

1,7,8

POGGIO MOIANO

2.681

POGGIO NATIVO

1.639

867

PETRELLA SALTO

POGGIO SAN LORENZO

615
-

650

730

2.263
-

2.681

6.620

6.620

POZZAGLIA SABINO

2.522

2.522

14.012

20.652

RIVODUTRI

2.685

2.685

ROCCA SINIBALDA

4.941

4.941

ROCCANTICA

1.669

1.669

SALISANO

1.748

1.748

SCANDRIGLIA

6.306

6.306

SELCI

776

STIMIGLIANO

1.137

TARANO

2.008

TOFFIA

1.118

TORRI IN SABINA

2.615

732

TORRICELLA IN SABINA

2.578

2.578

TURANIA

860

860

VACONE

914

914

2.464

2.464

VARCO SABINO

59

1-4-5-6-11-12-13-19-20
1-2-6-7-8-9-12-13-14-1920

POSTA

RIETI

1-2-3-4-5-6-8

1-2-3-4-5-6-8-9-16-17-1845-46-47-54-55-56-57-5967-69-78-80-88-89-90-9699-100,101 da F.102 a
F.130, da F. 132 a F.178 RIETI SEZ. VAZIA da F. 1 a
F. 30

1-2-3-4-5-6-7-8-10

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 442 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

PROVINCIA di ROMA ELENCO COMUNI DELIMITATI sensi DIR. CEE 75/268


COMUNE

AFFILE
AGOSTA

SUPERFICIE

Superficie Montana

Superficie Svantaggiata

COMUNE

DIR CEE 75/268 art.3 par.3

DIR CEE 75/268 art. 3 par. 4

Ha

TOTALE Ha

TOTALE Ha

PARZIALE Ha

PARZIALE Ha

1.503

1.503 -

948

948 -

ALBANO LAZIALE

2.380

ALLUMIERE

9.230

ANGUILLARA SABAZIA

7.491

ANTICOLI CORRADO

1.628

1.628 -

ANZIO

4.343

ARCINAZZO ROMANO

2.827

2.827 -

ARDEA

5.090

ARICCIA

1.836

ARSOLI

1.213

1.213 -

ARTENA

5.435

BELLEGRA

1.877

BRACCIANO

9.230

1.877

14.252

CAMERATA NUOVA

4.019

4.019 -

CAMPAGNANO DI ROMA

4.607

CANALE MONTERANO

3.689

CANTERANO

732

732 -

CAPENA

2.945

CAPRANICA PRENESTINA

2.020

2.020 -

CARPINETO ROMANO

8.448

8.448 -

533

533

CASTEL GANDOLFO

1.471

CASTEL MADAMA

2.846

2.846 -

CASTEL NUOVO DI PORTO

3.084

CASTEL SAN PIETRO ROMANO

1.506

1.506 -

CAVE

1.775

CERRETO LAZIALE

1.177

1.177 -

CERVARA DI ROMA

3.163

3.163 -

CASAPE

60

ELENCO FOGLI CATASTALI

INTERI

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 443 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

CERVETERI

12.557

CIAMPINO

1.100

CICILIANO

1.903

1.903 -

CINETO ROMANO

1.054

1.054 -

CIVITAVECCHIA

7.195

CIVITELLA SAN PAOLO

2.052

COLLEFERRO

2.748

COLONNA
FIANO ROMANO

350

350 -

4.141

574

FIUMICINO

22.517

FORMELLO

3.111

FRASCATI

2.241

970

GALLICANO NEL LAZIO

2.603

2.220

GAVIGNANO

1.489

1.489

GENAZZANO

3.204

GENZANO DI ROMA

1.815

GERANO

1.009

1.009 -

GORGA

2.638

2.638 -

GROTTAFERRATA

1.836

GUIDONIA MONTECELIO

8.104

JENNE

3.152

3.152 -

LABICO

1.179

LADISPOLI

2.600

LANUVIO

4.391

LARIANO

2.700

LICENZA

1.766

1.766 -

MAGLIANO ROMANO

2.114

MANDELA

1.326

1.326 -

MANZIANA

2.379

FILACCIANO

MARANO EQUO

1.585

1.490

3-7-8-12-13-14-15-19-2022-23-24-25-26
1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-2021-22-23

1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-2021
SEZ. C - MONTECELIO F. 1-23-4-5-6-8-9-10-11-12-13-1415-16-17-18-20-21-22-26 SEZ. A - LE FOSSE F. 4-1011-12
-

765

765 -

MARCELLINA

1.527

1.527 -

MARINO

2.610

61

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 444 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

MAZZANO ROMANO
MENTANA
MONTE PORZIO CATONE

2.884
4.226
936

210

936 -

1.688

8-10-11-12-13-14-15-16-1718-19-20-21-22-23-24-2526-27-28-29-30

MONTECOMPATRI

2.348

MONTEFLAVIO

1.720

1.720 -

MONTELANICO

3.499

3.499 -

MONTELIBRETTI

4.403

MONTEROTONDO

4.054

MONTORIO ROMANO

2.303

MORICONE

2.014

MORLUPO

2.386

NAZZANO

1.224

736

NEROLA

1.864

1.864 -

NETTUNO

7.146

OLEVANO ROMANO

2.612

67

PALESTRINA

4.685

1.630

PALOMBARA SABINA

7.519

4.025

PERCILE

1.762

1.762 -

PISONIANO

1.320

1.320 -

POLI

2.139

2.139

NEMI

POMEZIA

2.303

16
1-2-1-3-4-5-6-7-8-9-10-1112-13-14-15-20-21-27-2832-41-44
9-10-11-12-13-14-15-21-2223-24-25-28-29-30-31-3233-34-35-36-37-38-39-4045 dal F.46 al F. 67

10.734

PONZANO ROMANO

1.934

RIANO

2.535

RIGNANO FLAMINIO

3.877

RIOFREDDO

1.246

1.246 -

ROCCA CANTERANO

1.579

1.579 -

ROCCA DI CAVE

1.111

1.111 -

ROCCA DI PAPA

4.018

1.200

ROCCA PRIORA

2.807

1.200

ROCCA SANTO STEFANO

971

971 -

ROCCAGIOVINE

882

882 -

1-2-3-4-5-6-7-8-11-12-13-14
2-8-9-15-16-17-18-19-2122-23-24-25-27-28-29-3031-32-33
-

62

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 445 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

ROIATE

1.038

ROMA

1.038 -

128.243

ROVIANO
SACROFANO
SAMBUCI
SAN CESAREO

838

838

2.849

823

823

2.450

1.490

679-681-682-683-684-685686-910-1016-1046-10471048-1049-1050-10511053-1054-1055-1056-1057

2.450
-

SAN GREGORIO DA SASS.

3.525

3.525 -

SAN POLO DEI CAVALIERI

4.273

4.273 -

SAN VITO ROMANO

1.272

1.272

SANTA MARINELLA

4.920

SANT'ANGELO ROMANO

2.145

SANT'ORESTE

4.396

SARACINESCO

1.101

1.101 -

SEGNI

6.103

6.103 -

SUBIACO

6.344

6.344 -

1.950

1-2-5-6-7-8-10-11-12-13-1415-16-17-18-19-20-21-2223-24
-

TIVOLI

6.850

TOLFA

16.776

TORRITA TIBERINA

1.080

TREVIGNANO ROMANO

3.944

VALLEPIETRA

5.173

5.173 -

VALLINFREDA

1.682

1.682 -

VALMONTONE

4.087

11.321

VICOVARO

3.612

3.612 -

VIVARO ROMANO

1.250

1.250

VELLETRI

ZAGAROLO

2704

4.660

8-14-15-16-17-19-20-21-2232-33-54-55-56-60-61-6263-64-65-66-67-68-69-7273-74-75-76-77-

4.580

da F. 1 a F. 17, da F. 21 a F.
31, da F. 34 a F.48, da F. 51
a F. 56, 58-59-63-64-71-7273-74-75-76-77-78-79-8586
5-9-10-13-14-15-16-18-1920-21-22-23-24-25-26-2728-29-30-31-37-38-39-4748-49-50-51-54-56-57-6364-65-

dato da
confermare
-

63

1-2-3-4-5-6-7-9-10-11-1213-18-23-24-25-26-27-2829-30-31-34-35-36-37-3839-40-41-42-43-44-45-4647-48-49-50-51-52-53-5758-59-60-70-71

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

PROVINCIA di VITERBO ELENCO COMUNI DELIMITATI sensi DIR. CEE 75/268

COMUNE

SUPERFICIE

Superficie Montana

Superficie Svantaggiata

COMUNE

DIR CEE 75/268 art.3 par.3

DIR CEE 75/268 art. 3 par. 4

Ha

TOTALE Ha PARZIALE Ha

TOTALE Ha

ELENCO FOGLI CATASTALI

PARZIALE Ha

ACQUAPENDENTE

13.028

ARLENA DI CASTRO

2.232

BAGNOREGIO

7.262

BARBARANO ROMANO

3.734

BASSANO IN TEVERINA

1.210

BASSANO ROMANO

3.746

BLERA

9.279

BOLSENA

6.392

BOMARZO

3.989

CALCATA

767

CANEPINA

2.096

CANINO

INTERI
da F. 1 a F. 18 da F. 20 al
F.38-40-41-42-43-46-477.300
48-49-50-58-59-62-63-6465-

2.096

12.349

CAPODIMONTE

6.125

CAPRANICA

4.074

CAPRAROLA

5.747

CARBOGNANO

1.725

CASTEL SANT'ELIA

2.398

CASTIGLIONE IN TEVERINA

1.996

CELLENO

2.459

CELLERE

4.680

3.716

CIVITACASTELLANA

8.328

CIVITELLA D'AGLIANO

3.289

CORCHIANO

3.290

FABRICA DI ROMA

3.473

FALERIA

2.570

FARNESE

5.295

GALLESE

3.730

GRADOLI

3.751

GRAFFIGNANO

2.912

GROTTE DI CASTRO

3.929

ISCHIA DI CASTRO

10.473

LATERA

2.265

LUBRIANO

1.656

MARTA

3.334

18.967

MONTE ROMANO

8.600

MONTEFIASCONE

10.475

MONTEROSI

1.075

NEPI

8.402

ONANO

2.463

ORIOLO ROMANO

1.923

ORTE

7.019

PIANSANO

2.645

MONTALTO DI CASTRO

64

3.716

5.295
3.751
3.929
2.266

2.463

da F. 1 a F. 36-39-44

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

PROCENO

4.187

RONCIGLIONE

5.228

SAN LORENZO NUOVO

2.800

SORIANO NEL CIMINO

7.848

SUTRI

4.187
-

2.805
1.550

6.085

27.950

1.465

20.804

VALENTANO

4.329

309

VALLERANO

1.548

VASANELLO

2.858

VEJANO

4.433

11.301

2.053

525

TARQUINIA
TESSENNANO
TUSCANIA

VETRALLA
VIGNANELLO
VILLA SAN GIOVANNI IN TUSCIA

VITERBO

VITORCHIANO

1.465

1-2-3-4-5-6-7-8-9-13-1415-16-17-18-23-24-26

21-22-23-32-33-34-35-3643-44-45-53-54-55-61

1,2,3

2.170

15-16-25-26-27-50-51-5260-61-65

40.627

4.550

179-180-181-182-198200-201-202-203-204205-213-214-215-216217-218-219-229-230231-232-233-234-248249-250-251-252-253254-257-258-259-260261-266-267-268-269-

2.983

246

21-22-23-24

65

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

ALLEGATO V
CRITERI E PRINCIPI GENERALI PER LE FASI POST RACCOLTA E DI TRASFORMAZIONE DELLE
PRODUZIONI VEGETALI

Scopo e campo di applicazione


Il campo di applicazione dei presenti principi e criteri riguarda le fasi post raccolta delle diverse
colture e produzioni vegetali.
Il rispetto delle norme post raccolta indispensabile al fine della utilizzazione da parte dei
concessionari del marchio nazionale/segno distintivo previsto per le Produzioni integrate (Legge n.
4 del 3 febbraio 2011 e Decreto Mipaaf n. 4890 del 8 maggio 2014).
Questi criteri e principi generali integrano le Linee Guida Nazionali della difesa e controllo delle
infestanti e delle pratiche agronomiche per la fase di coltivazione al fine di disporre di un unico
documento di riferimento per la Regione Lazio.
Questo testo genericamente riferito a tutte le colture e ai loro prodotti trasformati e riporta
per alcune indicazioni specifiche per gruppi di colture (es. frutticole, orticole, ecc.) e/o
destinazioni del prodotto (fresco, trasformato, ecc.).
La fase di post raccolta rappresenta il proseguimento della fase di produzione delle colture;
comprende le fasi di pre pulitura del prodotto e una eventuale cernita, il trasporto dallazienda ai
centri di lavorazione, la calibrazione, la conservazione, il condizionamento e il confezionamento
fino allimmissione al consumo dei prodotti freschi o non trasformati finalizzati allutilizzazione del
marchio di qualit nazionale di produzione integrata.
Laddove si volesse applicare il marchio di qualit nazionale anche ai prodotti trasformati
necessario rispettare anche gli elementi critici riguardanti la fase di trasformazione.
Negli areali regionali dove sono disponibili regole di post raccolta riferite a produzioni con marchi
DOP o IGP tali regole possono essere adottate, quando compatibili con le presenti linee guida
anche ai fini della produzione integrata.
Le operazioni successive alla raccolta devono essere condotte al fine di prevenire potenziali rischi
per la salute dei consumatori, che derivino da errati processi di lavorazione, di condizionamento
e/o di conservazione.
I prodotti che possono fregiarsi del marchio di Qualit Nazionale di Produzione integrata devono
essere separati da lotti non provenienti da produzione integrata al fine di consentirne
lidentificazione e la rintracciabilit.
Definizione di lotto
Il lotto definito come insieme di unit di una derrata alimentare, prodotta, fabbricata o
confezionata in circostanze praticamente identiche. Il lotto determinato dal produttore, dal
confezionatore o dal trasformatore del prodotto alimentare o dal primo venditore stabilito nella
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Comunit Economica Europea ed apposto sotto la responsabilit degli stessi (art.13, Decreto
Legislativo 109/92 e s.m.i.).
Qualora al momento del conferimento o durante le fasi successive, inclusa la trasformazione, i lotti
vengano miscelati dovr essere tenuta traccia di quelli di origine.
Epoca di raccolta
E possibile adottare, dove disponibili, gli indici di maturazione e i parametri di qualit per la
raccolta dei lotti destinati o meno alla lunga conservazione. In alternativa i parametri qualitativi
possono essere fissati per il prodotto al termine della conservazione.
Modalit di raccolta
La modalit di raccolta deve garantire le migliori caratteristiche organolettiche ottenibili (es.
tenuto conto della scalarit di maturazione, valutare lopportunit di effettuare pi di una
raccolta).
Devono essere usate le necessarie precauzioni da adottare in fase di distacco dei frutti per non
provocare contusioni e lesioni durante la fase di deposizione nei contenitori di raccolta e nel
successivo trasferimento negli imballaggi.
Inoltre, dove necessario, devono essere possibilmente ridotti i tempi per il trasferimento alla
centrale di lavorazione e di conservazione.
Pre pulitura e cernita
I lotti ottenuti nel rispetto dei disciplinari regionali di produzione integrata, prima dello stoccaggio
o del trasporto ai centri di lavorazione, se necessario, devono essere sottoposti a trattamenti di
pre pulitura al fine di allontanare residui di terra o altre impurit.
Leventuale operazione di cernita ha lo scopo di separare prodotti non idonei a una lavorazione o
alla conservazione per alterazioni di varia natura, inclusa la prevenzione della contaminazione da
tossine.
Trasporto dallazienda ai centri di lavorazione
I mezzi destinati al trasporto dei lotti prodotti nel rispetto del marchio nazionale di produzione
integrata devono essere puliti da residui di lotti precedentemente trasportati. Per lotti deperibili
necessario ridurre il tempo che intercorre dal momento della raccolta a quello di lavorazione e/o
condizionamento.
La scelta dei contenitori deve ricadere o su materiali lavabili o su materiali che non creino
problemi di contaminazione del prodotto.
E auspicabile la adozione di modalit di trasporto che prevengano innalzamenti di temperatura o
altre condizioni anomale che potrebbero pregiudicare la conservazione dei prodotti.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

Conservazione
I lotti di prodotto da produzione integrata devono essere idoneamente identificati in ogni fase del
processo di stoccaggio e condizionamento in modo tale da potere garantire la corretta
separazione da altre produzioni.
Di seguito sono riportate alcuni indicazioni specifiche per alcuni gruppi di prodotti.
Prodotti ortofrutticoli
Quando necessaria, la conservazione dei prodotti ortofrutticoli consentita in apposite celle
frigorifere, utilizzando prioritariamente mezzi fisici (es. atmosfera controllata, tradizionale e basso
livello di O2, atmosfera dinamica, ecc.) in alternativa o abbinati a quelli chimici. E possibile
adottare formule di conservazione relative a ciascun prodotto e per le principali tipologie di
conservazione.
I trattamenti chimici post raccolta in generale non sono permessi e vanno utilizzati, per quanto
possibile e sinergicamente, i metodi preventivi in campo e quelli fisici post raccolta.
Tuttavia, su pomacee, actinidia e susino ammessa l'esecuzione di interventi chimici post raccolta
con fungicidi e/o antiriscaldo previsti dalla normativa vigente, con preferenza per i lotti destinati a
medio/lunga conservazione.
E possibile adottare, nella fase finale di conservazione, condizioni che inducano, ove necessario,
leventuale innesco della maturazione prima della commercializzazione in rapporto allo stato dei
frutti e al periodo di distribuzione commerciale; tale intervento deve portare a un grado di durezza
e RSR idonei a soddisfare i requisiti richiesti dallo standard organolettico.
Prodotti cerealicoli e proteoleaginose
I prodotti destinati ad essere stoccati per pi mesi possono essere sottoposti a tecniche di
conservazione che sfruttano sistemi fisici (refrigerazione forzata o ventilazione naturale e
atmosfera controllata) o sistemi chimici:
x refrigerazione forzata con insufflaggio di aria fredda al fine di rallentare o bloccare lattivit
dei parassiti;
x atmosfera controllata attraverso limmissione di anidride carbonica o azoto per il
contenimento o leliminazione dei parassiti;
x prodotti chimici quali fumiganti col limite di un trattamento lanno e quando le trappole o
altri sistemi di monitoraggio giustificano tali interventi.
Queste tecniche di conservazione sono fondamentali per preservare la qualit e le caratteristiche
igienico sanitarie del prodotto.
Gli interventi nei centri di stoccaggio riguardano il controllo al ricevimento della granella
proveniente dal campo per la verifica della qualit e del suo stato sanitario.
Successivamente vengono effettuate operazioni preventive di pulitura, operazione preventiva per
allontanare polvere e granella facilmente alterabile (danneggiata da insetti o chicchi ammuffiti).
Qualora necessario occorre poi intervenire con lessicazione per portare lumidit al livello
ottimale di conservazione.
Per lo stoccaggio nei magazzini, il prodotto viene sottoposto a controlli periodici della
temperatura e umidit e viene monitorata la presenza di insetti, roditori e la possibile evoluzione
delle micotossine.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme generali

Altre produzioni
Per altri prodotti le linee guida nazionali possono stabilire ulteriori requisiti da rispettare per
garantire lottenimento di una elevata qualit dei prodotti conservati o trasformati.
Condizionamento e confezionamento
Anche durante queste fasi occorre mantenere la tracciabilit dei prodotti in modo da potere
identificare i lotti di partenza del prodotto destinato al consumo e quindi verificare se nei vari
passaggi dellintera filiera ci sia stato il rispetto dei disciplinari di produzione integrata di
riferimento.
Pertanto, il prodotto deve essere lavorato o su linee separate oppure sulla stessa linea in tempi
diversi previa eliminazione di eventuali residui di lavorazione di lotti derivanti da produzione
convenzionale.
Possono essere adottate specifiche tipologie di confezioni per il prodotto fresco.
Standard di qualit
Gli standard di qualit devono tenere conto di quanto disposto dalla normativa di riferimento
come di seguito riportato:

Norme di commercializzazione: il Regolamento (UE) N. 543/2011 del 7 giugno 2011 recante


modalit di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 nei settori degli ortofrutticoli freschi e
degli ortofrutticoli trasformati che fissa le norme nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli
ortofrutticoli trasformati.
Per i prodotti non compresi dal sopra richiamato Regolamento (UE) dovranno essere osservate le
norme di commercializzazione generali oppure una delle qualsiasi norme UNECE.

Standard igienico-sanitari: devono essere rispettati quelli stabiliti per le sostanze attive
impiegabili, i residui massimi ammessi, le micotossine e i metalli pesanti.
Trasporto del prodotto finito o pre trasformazione
E necessario adottare modalit di trasporto che mantengano la serbevolezza dei frutti sia in
condizioni di elevata temperatura (estate) che di basse temperature (inverno) in particolare sui
lunghi percorsi. Inoltre il prodotto deve essere posto nei mezzi di trasporto in modo da garantire
la buona circolazione dellaria e la sua stabilit.
Trasformazione
I processi che afferiscono a questa fase possono essere molteplici in funzione delle numerose
tipologie di prodotti che derivano dalla trasformazione delle diverse materie prime vegetali.
Negli areali regionali dove sono disponibili regole di post-raccolta riferite a produzioni con marchi
DOP o IGP, tali regole possono essere adottate, quando compatibili con le vigenti norme della
produzione integrata.
Nelle varie fasi di lavorazione devono essere rispettati i seguenti requisiti minimi:
x tracciabilit del processo, in ogni fase di lavorazione le produzioni destinate al marchio
nazionale di produzione integrata devono essere separate dalle altre di diversa
provenienza e devono risultare facilmente identificabili; nei casi in cui si effettua una
separazione temporale delle linee di lavorazione occorre provvedere alla loro pulizia
prima di lavorare il prodotto oggetto della valorizzazione con i marchio nazionale;
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme generali

lavorazione, opportuno privilegiare gli additivi naturali rispetto a quelli chimici di


sintesi;
x commercializzazione, nel caso di prodotto sfuso, occorre mantenere la separazione
delle produzioni a marchio nazionale e garantirne la tracciabilit anche nella fase di
immissione al consumo.
E infine auspicabile promuovere il ricorso a tipologie di confezioni in materiale
riciclabile/riutilizzabile.
Uso del marchio/segno distintivo sui prodotti finiti
Per potere essere definito Prodotto trasformato da produzione integrata le materie prime che lo
compongono devono provenire per almeno il 95% da ingredienti di origine agricola, riferiti al peso
del prodotto finito, conformi ai disciplinari di produzione integrata di riferimento.
Possono essere presenti alcuni ingredienti o conservanti impiegabili, non ottenuti nel rispetto dei
disciplinari di produzione integrata, alle seguenti condizioni:
- che senza tali prodotti e sostanze sarebbe impossibile produrre o conservare alimenti o
rispettare determinati requisiti dietetici previsti sulla base della normativa comunitaria;
- che tali ingredienti o sostanze non siano disponibili sul mercato nazionale da prodotti
ottenuti da agricoltura integrata.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Assessorato alle Politiche Agricole e


Valorizzazione dei Prodotti Locali
Direzione Regionale Agricoltura

DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA

NORME TECNICHE DI COLTURA

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 454 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che per
perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di innalzare
il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio stato redatto in conformit ai criteri e
principi generali e alle Linee guida nazionali previste dal DM n. 2722 del 17 aprile 2008 e DM n. 4890
del 8 maggio 2014.
La Regione provveder con propri provvedimenti e previo parere di conformit rilasciato dal Gruppo
Tecniche Agronomiche, alleventuale aggiornamento del presente disciplinare.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore Regionale Agricoltura n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in
conformit con quanto dettato dalle Linee Guida Nazionali per la Produzione Integrata Difesa
fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:
NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;

NORME TECNICHE DI COLTURA O PARTE SPECIALE che contengono le indicazioni (vincoli e

consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.

Si sottolinea limportanza di considerare le indicazioni contenute nelle NORME GENERALI , ritenute


propedeutiche alle informazioni riportate nelle NORME SPECIALI.
Gli obblighi - vincoli e divieti - cui sono tenute le aziende che aderiscono al presente disciplinare,
sia nella PARTE GENERALE sia nella PARTE SPECIALE, verranno evidenziati adottando lo stile
grassetto e inseriti allinterno di un apposito riquadro retinato.
Le indicazioni circa le pratiche agronomiche consigliate non devono essere intese come vincolanti;
tuttavia si sottolinea la loro importanza ai fini di una corretta gestione aziendale integrata.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Indice
NORME TECNICHE DI COLTURA
PREMESSA .... pag. 2
ACTINIDIA .. . 4
CASTAGNO DA FRUTTO ... 9
NOCCIOLO ..... 15
OLIVO .. 20
PESCO ..... 26
SUSINO .. 31
VITE DA VINO .... 36
CARCIOFO .... 41
COCOMERO .... 45
FRAGOLA .... 48
MELONE ..... 52
PATATA ....... 55
PEPERONE ..... 59
POMODORO DA INDUSTRIA ..... 63
ZUCCHINO ..... 67

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 456 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: ACTINIDIA
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Lactinidia predilige terreni sciolti, ben drenati, con pH da neutro
a sub acido.
Limiti pedoclimatici:
Teme i danni da freddo, ed i ristagni idrici, inoltre pu presentare
problemi con terreni ad elevato calcare attivo (fenomeni di
clorosi sulle piante) e pH superiore a 7,5.
Nel Lazio, lactinidia viene coltivata principalmente nelle provincie
di Roma e Latina, la quale stata tra le prime in Italia ad ospitare
impianti specializzati di actinidia, a partire dalla met degli anni
settanta.
Le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli alla
specie, lassenza di gelate precoci e tardive, la elevata radiazione
luminosa globale che caratterizza gli ambienti di coltivazione
laziali, consentono di ottenere produzioni di eccellente qualit
organolettica (I.G.P. Kiwi Latina).
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM), cos come previsto
dalla L. R. n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati
sul territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005 e in possesso dei
requisiti di cui allallegato II del Decreto MiPAAF 07/02/2011.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Si consiglia limpiego di materiale di propagazione ottenuto da
talee autoradicate o innestate su Franco, privilegiando le variet
resistenti e/o tolleranti alle principali fitopatie.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
4

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 457 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Gestione dell'albero e della


Fruttificazione

consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Non si consiglia il reimpianto dellactinidia.
Qualora venga eseguito obbligatorio adottare i seguenti
provvedimenti:
lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo, durante il
quale praticare una coltura estensiva oppure il sovescio.
asportare i residui radicali della coltura precedente.
sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella
occupata dalle precedenti.
Si consiglia di utilizzare portinnesti adatti allo specifico ambiente
di coltivazione.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile: che gli impianti siano realizzati con sesti
dimpianto che consentano, in relazione alla fertilit del terreno e
alle caratteristiche dei portainnesti, di raggiungere rese
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
E consigliabile:
Nella fase di allevamento, curare la formazione del fusto e dei
cordoni permanenti, in modo da evitare negli anni successivi
continue emissioni di germogli dalle curvature.
Nelle piante in produzione, con la potatura invernale, prevedere
una corretta carica di gemme per ottenere una produzione
ottimale, in funzione dell'et della pianta, della variet, della
densit d'impianto e delle condizioni pedoclimatiche della zona di
coltura.
Limpollinazione un fattore da tenere in grande considerazione
per lactinidia, per lottenimento di frutti con buona pezzatura.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Gestione dell'albero e della


fruttificazione

Fertilizzazione

Irrigazione

Il rapporto maschi/femmine consigliato compreso fra 1:6 e 1:8.


Prevedere un adeguato numero di gemme per ettaro (comunque
non superiore alle 150.00-180.000 gemme/ha).
Si raccomanda una gestione razionale degli interventi di potatura
verde rapportati alla densit dellimpianto, alla vigoria, ed alla
carica di gemme, prestare attenzione e gestire coerentemente
anche il diradamento manuale, allo scopo di ottenere produzioni
di elevata qualit e conservabilit.
Si consiglia di eseguire l'operazione prima della fioritura o
durante i primi stadi di sviluppo dei frutticini eliminando i frutti
laterali.
Nella fase di accrescimento occorre effettuare un secondo
intervento, eliminando i frutti deformi derivati da una
insufficiente impollinazione, oppure quelli a ventaglio o troppo
piatti e quelli secondari se in eccesso.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 9.

E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale


conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento gli apporti di AZOTO devono essere
localizzati in prossimit della zona di terreno occupata dagli
apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di
piena produzione.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
E consigliabile:
Lactinidia una specie ad elevato fabbisogno idrico.
La maggior richiesta irrigua compresa tra le fasi fenologiche di
fioritura, allegagione e sviluppo del frutto.
Da Agosto, lapporto idrico deve essere ridotto per non
pregiudicare la qualit e la conservabilit post raccolta dei frutti.
Interventi irrigui non razionali possono provocare un eccessivo
sviluppo vegetativo che favorisce gli attacchi di patogeni.
In rapporto allapparato radicale piuttosto superficiale e alla
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

Raccolta

scarsa adattabilit della coltura ai ristagni idrici bene irrigare


con bassi volumi dacqua e turni frequenti.
Evitare se possibile, lutilizzo di acqua dirrigazione con salinit
superiore a 2 dS/m.
Eccessi di sodio e cloro non permettono al frutto uno sviluppo
ottimale, causando decolorazioni, necrotizzazioni e arrotolamenti
fogliari.
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui
efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammissibili
sono:
Tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Il momento della raccolta determinante per mantenere la
qualit del prodotto anche durante la fase di conservazione.
I due parametri fondamentali che vengono utilizzati per
determinare l'epoca ottimale di raccolta sono, il residuo secco
rifrattometrico e la durezza della polpa.
In particolare l'entit del residuo secco risulta essere
determinante sulla perdita di consistenza durante la
conservazione.
I frutti vanno raccolti quando il residuo secco superiore al valore
di 6,2 Brix.
Per quanto riguarda la durezza della polpa preferibile che i
valori siano superiori a 6 Kg/cm2 (con puntale di 8 mm di
diametro).
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

Il prodotto viene raccolto in una unica volta mediante distacco del


picciolo, la cui presenza o meno non compromette la
conservabilit del frutto.
Il prodotto va raccolto preferibilmente asciutto.
Utilizzare imballaggi primari nuovi o, se gi usati, adeguatamente
puliti per garantire la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: CASTAGNO DA FRUTTO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
comprende numerose specie, la pi
il genere Castanea
importante e diffusa in Italia il castagno europeo (Castanea
sativa Mill.).
La specie esigente in fatto di terreni, adattandosi da quelli acidi,
leggermente acidi o neutri, freschi, leggeri, profondi e ben
drenati.
Generalmente i suoli sabbiosi o sabbioso-limosi sono ideali poich
garantiscono un buon arieggiamento dellapparato radicale e
garantiscono un buon deflusso delle acque evitando dannosi
ristagni idrici. Per un buon sviluppo della pianta sono necessari
apporti di sostanze azotate, minerali e di humus che per il
castagno si riscontrano in terreni neutri o subacidi, o nei suoli
vulcanici. Nei terreni pi acidi, gli accrescimenti sono ridotti.
Rifugge tutti i terreni con presenza di calcare attivo e
scarsamente drenanti dove pi frequenti sono i problemi
fitosanitari.
Le temperature possono influenzare notevolmente il suo
sviluppo. Il limite freddo si ha con una temperatura media annua
di 8C (al di sotto di tale limite le fruttificazioni diventano
irregolari); i danni da freddo si verificano al di sotto dei -25C;
infine per una buona attivit vegetativa sono necessari non meno
di sei mesi con una temperatura media maggiore di 10C.
Nel Lazio, le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli
alla specie, consentono di ottenere produzioni di eccellente
qualit organolettica (D.O.P. Castagna di Vallerano).
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria CAC, prodotto secondo le norme tecniche nazionali
previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Per quando riguarda la scelta del portainnesto, l pi
comunemente usato il franco di Castanea Sativa (castagno
europeo) per le cultivar europee e di Castanea Crenata (castagno
giapponese) per le cultivar orientali.
La scelta del portinnesto clonale rispetto al franco, se reperibile,
preferibile per lottenimento di piante di pari vigoria,
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

uniformit di taglia e resistenza/tolleranza ai patogeni.


Tenere in considerazione, sia nel caso di recupero dei castagneti
tradizionali, sia nella realizzazione di nuovi impianti, lutilizzo di
cultivar impollinatrici, di adeguato numero, posizionati ad
appropriata distanza e che presentino compatibilit genetica e
fenologica con la cultivar principale.
La piattaforma varietale del castagno nel Lazio il risultato di un
processo di selezione su popolazioni spontanee durato secoli.
Nel Viterbese il patrimonio varietale rappresentato da
pochissime cultivar, di cui due, Castagna e Marrone Fiorentino,
rappresentano oltre il 90% degli impianti. Una terza cultivar, il
Marrone primaticcio, o Premutico, Primotico, Pelusiello,
tradizionalmente coltivata e apprezzata per qualit e precocit di
maturazione, ma la sua presenza si consistentemente ridotta, a
favore del Marrone Fiorentino, a causa dei problemi agronomici
di conservabilit del frutto.
Nel Reatino, Marrone di Antrodoco e di Borgovelino,
appartenenti alla tipologia del Marrone Fiorentino o Casentinese,
costituiscono la dominate varietale della produzione locale.
Realt castanicole di limitata estensione, ma comunque
importanti per leconomia locale, sono presenti in provincia di
Roma (Cave e Segni, Allumiere e Tolfa) e nel Frusinate (Terelle).
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Il castagno non presenta particolari problemi di stanchezza del
terreno.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile:
Tradizionalmente gli impianti di castagno europeo hanno sesti
piuttosto ampi in relazione alla vigoria della cultivar e fertilit del
suolo, alla possibilit di meccanizzazione delle operazioni e
considerando che i castagneti si trovano spesso su superfici in
pendio.
I nuovi impianti di castagno ibrido eurogiapponese o di castagno
giapponese utilizzano sesti di impianto pi densi e richiedono,
rispetto al castagno europeo, tecniche colturali pi attente
(concimazione, potatura, irrigazione).
E auspicabile, con lobiettivo di raggiungere produzioni
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Gestione dell'albero e della


Fruttificazione

La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve


garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti:
Non ammesso il diserbo chimico.
Per il castagno da frutto, la potatura assume una rilevanza
strategica visto che insieme alla raccolta, loperazione colturale
che incide maggiormente sui costi di produzione.
La potatura in fase di allevamento ha lobiettivo di ridurre al
minimo il periodo improduttivo anticipando lentrata in
produzione delle piante e dovr e essere ridotta al minimo per
consentire un pi rapido sviluppo della chioma e delle radici.
La forma di allevamento a vaso (a 3-4 branche) particolarmente
adatta alle cultivar europee ed alla fine del quarto anno le piante
hanno solitamente assunto una buona forma e sviluppo.
Le operazioni di potatura si limitano a diradamenti per favorire la
penetrazione della luce nella chioma, eliminare branche e rami
secchi, rotti o danneggiati e stimolare il rinnovo della
vegetazione, considerando che i rami pi lunghi, di diametro
maggiore e pi vigorosi sono i pi produttivi e portano frutti di
maggiore pezzatura.
La potatura di produzione finalizzata a garantire leliminazione
delle branche colpite da patogeni ed il rinnovo vegetativo e
riproduttivo, soprattutto su alberi vecchi, avendo cura di favorire
la penetrazione della luce nella chioma ed il rinnovo delle parti
interne.
Assicurare alla chioma una buona illuminazione e il massimo
arieggiamento interno comporta una pi elevata funzionalit
fotosintetica, che, per il castagno, specie eliofila, comporta anche
maggiore differenziazione a frutto delle gemme.
La capacit riproduttiva dipende dalla presenza di rami dellanno
di adeguato vigore, per cui raccomandabile rinnovare la
vegetazione rimuovendo ogni anno, o almeno ad anni alterni, le
branchette infruttifere invecchiate o in via di esaurimento
stimolando la formazione di germogli vigorosi.
Nel castagno da frutto la potatura assume rilievo fondamentale
anche nel recupero vegeto produttivo delle piante in situazioni di
degrado.
Per giungere tale obiettivo necessario mettere in cantiere un
intervento che preveda una potatura di rimonda ed uno
successivo (dopo circa due anni) di riforma.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Gestione dell'albero e della


fruttificazione

Fertilizzazione

Irrigazione

Con la potatura di rimonda vendono eliminate le parti secche e


debilitate da attacchi vecchi e nuovi di cancro corticale e, nel
contempo, si effettua un riequilibrio dellimpalcatura primaria.
Il materiale di risulta dovr essere allontanato e distrutto,
soprattutto se interessato da infezioni di Cancro corticale e vale
anche per le parti disseccate, visto che molti funghi patogeni
riescono a vivere e riprodursi anche su legno morto.
Con la potatura di riforma, privilegiando o eliminando la
vegetazione/ricacci emessi dalla pianta a seguito della potatura,
forzatamente drastica effettuata durante la rimonda, si ristruttura
la chioma alla forma pi corretta per una produzione a frutto.
Per quanto riguarda la potatura di produzione, il passaggio da
una fase di completo abbandono ad una fase di coltivazione
razionale che preveda la normale potatura annuale,

generalmente lento, oneroso e difficilmente gestibile.


Si ritiene che un ottimo strumento di valutazione sulla necessit
di un intervento di potatura o sia la consistenza degli
accrescimenti annui che in moltissime situazioni sono pressoch
inesistenti.
Viene considerato utile intervenire con la potatura quando i getti
dellanno non superano i quindici venti centimetri di lunghezza.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 9.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento (fino al sesto anno) gli apporti di
AZOTO devono essere localizzati in prossimit della zona di
terreno occupata dagli apparati radicali e devono venire ridotti
rispetto alla quantit di piena produzione.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
Il castagno tradizionalmente considerato una coltura asciutta,
tuttavia esistono evidenze scientifiche che condizioni prolungate
di siccit, come quelle che si verificano nelle aree a scarsa
disponibilit idrica, ne influenzano negativamente lo sviluppo
vegetativo e la produzione.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

La diminuzione delle precipitazioni, la irregolarit della loro


distribuzione, in particolare nelle annate in cui i valori annui sono
scesi al di sotto dei 500 mm non supportano adeguatamente i
fabbisogni idrici del castagno.
Si ritiene necessaria una piovosit superiore a 800-900 mm/anno,
ben distribuita, per le variet europee; gli ibridi eurogiapponesi,
pi esigenti, richiedono 1200-1300 mm/anno.
Lirrigazione esercita unazione favorevole sia nei primi anni di
impianto (occorrono almeno 4- 5 anni prima che lapparato
radicale della pianta sia in grado di soddisfare autonomamente le
necessit idriche) sia nei castagneti adulti. Lapporto irriguo
consente una pi rapida crescita delle giovani piante, con
apparato radicale poco esteso e poco approfondito, e, nelle
piante in produzione, un miglioramento delle rese produttive.
Lapporto idrico molto importante nel periodo tra la fine della
primavera e la raccolta. In particolare, stata rilevata linfluenza
sulla produzione della disponibilit idrica del mese di agosto,
quando avviene il riempimento del seme, con andamenti di
produzioni e piogge che corrispondono tra picchi produttivi e di
precipitazioni.
Particolare attenzione va riservata al fatto di non usare acqua
irrigua calcarea il cui uso pu portare a fenomeni di clorosi ferrica
con relativo disseccamento delle foglie e blocco di crescita.
E consigliabile:
In caso di disponibilit idrica sufficiente potranno essere
effettuate irrigazioni di soccorso nei periodi di maggiore stress
idrico, facendo attenzione a non provocare fenomeni di erosione,
dilavamento e ristagno idrico.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Nelle aziende dotate di impianto di irrigazione:
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi
sono:
Tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
In caso di assenza di irrigazione non previsto alcun
adempimento.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

Raccolta

NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida


per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E raccomandabile lasciare maturare naturalmente il frutto,
evitando di forzare la cascola attraverso la bacchiatura degli
alberi.
Le castagne giungono a maturazione in modo scalare, sia
all'interno dell'albero, sia tra alberi della stessa variet che
all'interno del castagneto, anche in relazione alla zona
pedoclimatica di produzione.
Il periodo di cascola dei frutti si protrae per pi settimane.
Una raccolta rispettosa della sanit dei frutti deve essere
impostata secondo i seguenti principi generali:
curare e pulire preventivamente il terreno all'interno del
castagneto, onde migliorare la reperibilit dei frutti e dei ricci
caduti a terra (soprattutto in caso di raccolta a mano);
procedere a una raccolta tempestiva ( giornaliera se possibile),
dopo la cascola. Per le castagne esiste un alto rischio di infezione
fungina o di progressivo disseccamento, soprattutto in caso di
temperature elevate e bassa umidit relativa;
evitare ferite ai frutti durante la raccolta, in certi casi anche un
minimo danno, come la rottura della torcia, pu costituire una via
di penetrazione privilegiata per le infezioni fungine;
allontanare anche i frutti non utilizzabili ( frutti immaturi, bacati
di piccolo calibro), i ricci e la lettiera. Questa misura profilattica
contribuisce a minimizzare la presenza di inoculo fungino e di
larve di insetti carpofagi nel castagneto.
Trattamenti post raccolta, principi generali
Il trattamento dei frutti deve iniziare al pi presto dopo la
raccolta, onde evitare che l'elevata attivit metabolica delle
castagne abbinata a eventuali precarie condizioni di stoccaggio
favoriscano processi di alterazione quali l'eccessivo riscaldo
(fermentazione) o il disseccamento.
Tutti
i
trattamenti
post
raccolta
(schiumatura,
termizzazione/termoidroterapia oppure curatura/idroterapia a
freddo, fermentazione selettiva ed asciugatura) hanno lo scopo
di protrarre nel tempo le propriet organolettiche e alimentari
del frutto, rallentando l'attivit metabolica e creando al loro
interno condizioni ostili allo sviluppo degli agenti patogeni.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: NOCCIOLO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il nocciolo caratterizzato da una notevole adattabilit alle
diverse
condizioni
pedoclimatiche;
preferisce
terreni
tendenzialmente sciolti, permeabili con pH neutro, con buona
disponibilit idrica, ma si adatta anche a terreni acidi ed alcalini;
al fine di evitare fenomeni di clorosi, il valore del calcare attivo
del terreno non deve superare l8%.
Soffre particolarmente i terreni troppo compatti e i ristagni
dacqua che provocano asfissia e marciumi radicali, ed sensibile,
nei mesi di gennaio/febbraio, ai ritorni di freddo associati ad un
alto tasso di umidit che possono ostacolare limpollinazione.
Il Lazio al secondo posto in Italia per la produzione di nocciole.
Il 92% della superficie corilicola ubicata in provincia di Viterbo,
nella zona dei Monti Cimini (fonte Mipaf Piano Settore
Corilicolo), risultando essere la provincia italiana pi importante
per la produzione e la valorizzazione delle nocciole.
Nel Lazio, le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli
alla specie, consentono di ottenere produzioni di eccellente
qualit organolettica (D.O.P. Nocciola Romana).
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005, accompagnato
da documento di commercializzazione rilasciato ai sensi del
Decreto MiPAAF 14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Lutilizzo di polloni autoradicati provenienti da ceppaie di impianti
esistenti condiziona spesso negativamente lesito dei nuovi
impianti, per lassenza di garanzie sanitarie e lincertezza sui
caratteri genetici, morfologici e qualitativi.
Per realizzare un impianto uniforme, con buone garanzie di
attecchimento, necessario scegliere piante sane, dotate di un
buon apparato radicale, possibilmente di due anni, esenti da
attacchi parassitari e garantite dal punto di vista varietale.
Il nocciolo una specie monoica autoincompatibile.
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Limpianto di un noccioleto razionale dovr pertanto prevedere,


oltre alla cultivar principale, almeno una variet impollinatrice, in
adeguate proporzioni, e che presenti compatibilit genetica e
fenologica.
La Tonda Gentile Romana la principale cultivar coltivata nel
Lazio (85%), segue il Nocchione (15%) utilizzato generalmente
come impollinatore di buone caratteristiche organolettiche.
Nei nuovi impianti va lentamente diffondendosi la cultivar Tonda
di Giffoni sia come impollinatore, sia come cultivar principale in
impianti polivarietali, data la buona idoneit alluso industriale e
la ottima qualit del frutto.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Il nocciolo non presenta particolari problemi di stanchezza del
terreno.
Non si consiglia il reimpianto del nocciolo.
Qualora venga eseguito consigliabile adottare i seguenti
provvedimenti:
lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo, durante il
quale praticare una coltura estensiva oppure il sovescio.
asportare i residui radicali della coltura precedente.
sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella occupata
dalle precedenti.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile:
Per il nocciolo, la scelta del sesto dimpianto legata a molti
fattori, quali la fertilit del suolo, la forma di allevamento scelta,
la possibilit di effettuare irrigazioni e la necessit dimpiego di
macchinari, come per esempio le semoventi per la raccolta
meccanizzata delle nocciole.
E auspicabile, con lobiettivo di raggiungere rese
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Gestione dell'albero e della


fruttificazione

Fertilizzazione

migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per


lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
La forma di allevamento tradizionale del nocciolo il cespuglio
(policaule) che asseconda il modo naturale di vegetazione della
specie. Nei nuovi impianti si sono diffusi anche l'alberello o vaso
(monocaule) ed il vaso cespugliato, che ha caratteristiche
intermedie fra cespuglio ed alberello.
E raccomandabile:
Il nocciolo, non mai stato oggetto, nella pratica comune, di
interventi razionali e mirati di potatura annuale della chioma.
La potatura degli impianti adulti solitamente limitata alla
rimozione di succhioni, di legno secco e malato e di branche
danneggiate.
Le conseguenze di lungo termine dovute ad una approssimativa
conduzione della potatura di produzione, possono essere,
riduzione della vigoria dei germogli, aumento dei rami secchi,
scarsa penetrazione della luce allinterno della chioma, con
conseguente eccessiva densit fogliare e Intrecciamento delle
chiome.
Trascurare la potatura pu causare la formazione di un minor
numero di gemme a fiore, lo spostamento della fascia produttiva
verso lesterno, laccentuazione dellalternanza di produzione,
contrazione delle potenzialit produttive della pianta (declino
della produttivit).
Si consiglia di potare, con interventi annuali e di asportare circa il
20% di legno/pianta, poich il nocciolo fruttifica sui rami di un
anno, ed occorre stimolare la pianta ad emettere un buon
numero di rami adatti alla fruttificazione, tenendo presente che i
rami dovrebbero avere una lunghezza di almeno 15 - 20 cm.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 9.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento gli apporti di AZOTO devono essere
localizzati in prossimit della zona di terreno occupata dagli
apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di
piena produzione.
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO


obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui
efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
E consigliabile:
Il nocciolo, in grado di resistere alle carenze idriche, ma in caso
di stress idrico, reagisce riducendo la propria traspirazione con
effetti negativi sulla produzione.
La carenza di acqua riduce inoltre lo sviluppo dellapparato
fogliare e limita di conseguenza lassimilazione dei fertilizzanti;
tali fenomeni, si verificano in particolare nel periodo compreso
da giugno ad agosto ed inducono effetti negativi sulla
produzione attesa (cascola dei frutti prima della maturazione) e
sulla resa alla sgusciatura.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi
sono:
Tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Lepoca ottimale per la raccolta corrisponde allo stadio di piena
maturazione dei frutti, coincidente con la loro naturale caduta, ed
inizia generalmente nella seconda met del mese di agosto per
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

procedere poi scalarmente.


La raccolta oltre a quella manuale tradizionale, prevede l'impiego
di macchine agevolatrici trainate e/o semoventi.
La esigenza di riduzione dei costi di produzione legati alla
raccolta delle nocciole, che solitamente viene effettuata in un
unico passaggio al termine della caduta dei frutti, contrasta con
le esigenze di tutela del prodotto che soggetto ad alterazioni
delle caratteristiche organolettiche e ad un peggioramento della
conservabilit se la permanenza sul terreno si prolunga.
E raccomandabile, dove possibile, eseguire le operazioni di
raccolta in almeno due passaggi.
Lo stoccaggio delle nocciole deve essere effettuato in locali ben
areati nei quali deve essere garantita la conservazione del
prodotto con una umidit non superiore al 6%.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: OLIVO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Lolivo trova condizioni ideali in terreni profondi, a tessitura
prevalentemente franca, ben drenati, con calcare attivo
compreso tra l8 e il 15% e valori di pH compresi tra 6 e 8,5.
Si adatta bene anche in terreni ricchi di scheletro e rocciosi,
mentre rifugge i terreni eccessivamente argillosi (lapparato
radicale molto sensibile ai ristagni idrici e soffre di asfissia
radicale).
La specie esigente nei riguardi di alcune condizioni ambientali,
essendo specie eliofila consigliabile una esposizioni a Sud e a
Sud / Ovest ed una forma di allevamento tale da consentire una
buona intercettazione della luce.
Le condizioni climatiche, soprattutto le temperature minime
invernali, rappresentano il fattore limitante pi importante, visto
che circa il 80% dellintera superficie olivicola regionale ricade in
zone collinari, il 15% in zone di montagna e solo il 5% in pianura.
L'entit dei danni provocati dalle basse temperature varia in
relazione alla durata dell'abbassamento termico, alla fase
fenologica in atto ed alla zona altimetrica di coltivazione.
Temperature di -2/-3 C risultano dannose in primavera, durante
la fase fenologica nuova fogliazione fioritura e mignolatura.
Durante l'inverno risultano deleterie, temperature inferiori ai -6/7 C, con danni a foglie, rami , branche e tronco.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005, accompagnato
da documento di commercializzazione rilasciato ai sensi del
Decreto MiPAAF 14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Per la realizzazione di nuovi impianti preferibile limpiego di
materiale ottenuto da talee autoradicate, le quali offrono il
vantaggio di offrire una considerevole riduzione della percentuale
di fallanze, precocit di entrata in produzione ed elevata e
costante produttivit.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Nel caso di impianti monovarietali si raccomanda di inserire un


congruo numero di piante impollinatrici, in funzione dei caratteri
bio agronomici e morfologici della cultivar da impiantare.
Limportanza della produzione olearia laziale, fortemente
determinata dal suo stretto legame con il territorio.
Tipicit e radicamento con il territorio si rispecchiano nella
presenza di un grande numero di cultivar di olivo.
Il criterio generale nella scelta varietale quello di utilizzare le
cultivar tipiche dellambiente di coltivazione e quindi di accertata
validit agronomica e rispondenti alla qualit del prodotto.
Nel caso di oliveti finalizzati alla produzione di olio a
denominazione di origine controllata, le variet ammesse sono
specificate nei singoli disciplinari di produzione.
Sono disponibili sul sito dellARSIAL le schede elaiografiche del
Catalogo delle principali variet di olivo selezionate del Lazio ,
nel quale vengono descritte in maniera chiara ed analitica le
caratteristiche delle variet pi diffuse nel territorio regionale.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Lolivo non presenta particolari problemi di stanchezza del
terreno.
E consigliabile sistemare le nuove piante in posizione diversa da
quella occupata dalle precedenti.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile:
Gli impianti vanno realizzati con sesti dimpianto che consentano,
in relazione alle condizioni pedoclimatiche della zona ed alle
caratteristiche delle cultivar impiegate, di raggiungere produzioni
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
La forma di allevamento deve assecondare il pi possibile
l'accrescimento naturale della pianta per limitare al massimo gli
interventi di potatura ed in funzione della gestione aziendale
relativa al modello olivicolo adottato, e dalla finalit dellimpianto
(meccanizzazione delle operazioni colturali, della potatura e della
raccolta).
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Gestione dell'albero e della


Fruttificazione

erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
La potatura in fase di allevamento ha lobiettivo di conferire alla
pianta la forma scelta e di ottenere, nel pi breve tempo
possibile, linizio della fruttificazione ed il completamento di una
robusta struttura della pianta, riducendo al minimo i tagli cesori.
L' obiettivo della potatura di produzione il mantenimento della
dimensione della pianta, di equilibrare e regolare la
fruttificazione, consentendo una buona esposizione alla luce
della chioma e l'adeguamento delle piante alle disponibilit
idriche e nutrizionali del terreno.
La potatura insieme alle altre tecniche colturali deve promuovere
la formazione di germogli fruttiferi di 20-40 cm ed adattare la
pianta per una economica gestione.
Gli interventi di potatura consistono nell' accertamento e nella
correzione della regolarit della forma con tagli sulle branche
principali e secondarie, nella eliminazione dei succhioni o la loro
eventuale utilizzazione per sostituire eventuali branche deperite,
nel diradamento e nel contenimento della cima con eventuali
tagli di ritorno, nel diradamento delle branche secondarie e
terziarie, nella eliminazione di quelle esaurite, nel raccorciamento
di quelle troppo lunghe, e nello sfoltimento dei rami e delle
branche troppo dense.
Aspetto fondamentale della potatura di produzione, quello di
applicare la giusta intensit dei tagli, visto che una potatura
eccessiva determina una riduzione della capacit produttiva delle
piante, ma anche una potatura troppo leggera pu essere
dannosa, perch pu determinare eccessivi ombreggiamenti nelle
parti interne della chioma ed un forte consumo di acqua, creando
condizioni favorevoli allo sviluppo di patogeni e fitofagi e alla
possibile insorgenza di stress idrico.
La potatura di produzione andrebbe eseguita tutti gli anni.
E consigliabile:
Di norma la potatura dell'olivo si esegue durante l'inverno o
all'inizio della primavera, preferibilmente dopo il periodo delle
gelate.
Le basse temperature determinano la morte dei tessuti preposti
alla cicatrizzazione, messi a nudo con il taglio, oppure ne
ritardano la cicatrizzazione stessa determinando l'allargamento
delle ferite.
Nelle zone dove esiste il pericolo di gelate tardive, conveniente
ritardare la potatura per consentire alla pianta una maggiore
difesa dalle basse temperature e favorire una pi rapida
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Gestione dell'albero e della


Fruttificazione

Fertilizzazione

Irrigazione

cicatrizzazione delle ferite conseguenti ai tagli.


Poich la potatura influisce anche sulla induzione e sulla
differenziazione delle gemme a fiore, bene che nelle piante
vigorose essa sia ritardata sino all'epoca in cui le mignole sono
bene evidenti, mentre in quelle poco vigorose o deboli
opportuno eseguire i tagli prima dell'induzione.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 9.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento (fino al sesto anno) gli apporti di
AZOTO devono essere localizzati in prossimit della zona di
terreno occupata dagli apparati radicali e devono venire ridotti
rispetto alla quantit di piena produzione.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
Lolivo tradizionalmente condotto il coltura asciutta, avendo
meccanismi biologici e fisiologici idonei al risparmio di acqua;
foglie piccole a cuticola spessa e poco permeabile, stomi piccoli
ed infossati protetti da peli, ridotta intensit di traspirazione e
maggiore efficienza, rispetto ad altre specie, nell'assorbire acqua
dal terreno.
Tuttavia carenza idriche possono provocare gravi danni durante le
fasi fenologiche di differenziazione delle gemme, fioritura ed
allegagione con conseguenti anomalie nella formazione del fiore
(aborto dell'ovario), riduzione del numero dei fiori e minore
allegagione;
nella prima fase di ingrossamento del frutto, la carenza di acqua
aumenta la cascola;
dopo l'indurimento del nocciolo, si ha un ridotto sviluppo del
frutto, con sfavorevole rapporto polpa/nocciolo, diminuzione
della resa in olio ed anticipo o ritardo dell'epoca di maturazione.
Un razionale apporto idrico, presenta invece i seguenti benefici:
accelera la formazione della pianta, consentendo una precoce
entrata in produzione, permette di ottenere produzioni pi
elevate soprattutto in annate siccitose;
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Irrigazione

Raccolta

migliora la costanza produttiva, ostacolando l'alternanza.


E consigliabile:
In caso di disponibilit idrica sufficiente potranno essere
effettuate irrigazioni di soccorso nei periodi di maggiore stress
idrico, facendo attenzione a non provocare fenomeni di erosione,
dilavamento e ristagno idrico.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Nelle aziende dotate di impianto di irrigazione:
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi
sono:
Tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
In caso di assenza di irrigazione non previsto alcun
adempimento.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
Per ottenere un buon rendimento di raccolta occorre tenere
presente che esso dipende dallo stato di maturazione del frutto,
che condiziona sia la resa che la qualit dell'olio e dall'integrit
del frutto, che condizione indispensabile per la qualit dell'olio.
L'accumulo di olio nella drupa aumenta con l'aumentare della
maturazione fino a raggiungere un determinato livello in
corrispondenza della fase di piena invaiatura, dopodich rimane
pressoch costante.
Tale stadio non corrisponde alla fase pi avanzata dell'evoluzione
del frutto, in questa fase, l'aumento della resa solo apparente,
ed dovuto alla progressiva perdita di acqua da parte della polpa
e non ad ulteriore accumulo di lipidi.
L'epoca ottimale di raccolta, generalmente si fa coincidere
quando lo stadio di invaiatura (viraggio del colore dal verde al
rosso violaceo) superficiale (maturazione tecnica), prima che il
colore entri nella polpa.
Di fronte a maturazioni scalari, come spesso accade, la raccolta va
effettuata quando poco pi della met delle drupe invaiata.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Raccolta

La raccolta in questo stadio oltre a garantire la massima quantit


di olio per pianta, permette di ottenere un prodotto di alta
qualit, grazie alla presenza di tutti i componenti che favoriscono
la conservazione (sostanze fenoliche) e quelle organolettiche
(fruttato).
La raccolta tardiva delle olive non mai raccomandabile, sia per
la perdita di qualit sia per la comparsa di vistosi difetti nellolio.
La persistenza prolungata dei frutti accentua il fenomeno
dellalternanza produttiva visto che la pianta costretta a nutrire
i frutti fino alla loro maturazione fisiologica a scapito della
produzione dellanno successivo.
Durante la fase di invaiatura il distacco della drupa facilitato sia
dalla diminuzione della forza di attacco, sia dal turgore che ne
aumenta la massa.
Infine, in questo stadio la pianta ancora in grado di produrre e
di mobilizzare sostanze di riserva verso altri organi, quali i rami a
frutto, le gemme ascellari, ed a favorire la differenzazione a fiore
riducendo il fenomeno dell'alternanza di produzione, poich se i
frutti persistono queste sostanze vanno a nutrire i frutti fino alla
maturazione.
La raccolta delle olive deve essere effettuata manualmente o
meccanicamente a condizione che durante l'operazione sia
evitata la permanenza delle drupe sul terreno.
In ogni caso devono essere utilizzate le reti, mentre e sconsigliata
la raccolta delle olive cadute a terra.
Si ritiene che momento e modalit di raccolta, stoccaggio e
tempo di attesa prima della lavorazione, influenzino la qualit
dellolio per oltre l80% .
Le olive per conservare le caratteristiche qualitative che hanno al
momento della raccolta devono essere immediatamente molite.
Se questo per qualsiasi ragione non fosse possibile e si rendesse
necessaria la loro conservazione, si raccomanda, di non superare
mai lintervallo di 24/36 ore.
La conservazione deve avvenire solo in imballaggi rigidi e aerati,
cassette o bins, disponendo le olive in strato sottile max 25/30
cm, sempre in locali freschi e aerati e comunque coperti.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: PESCO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il pesco predilige terreni fertili, di medio impasto, profondi e ben
drenati, con pH da 6,5 a 7,2, calcare attivo inferiore al 5% (con
valori di circa il 3 % di calcare attivo nel terreno si possono
manifestare sintomi di clorosi).
Limiti pedoclimatici: In linea generale il pesco risulta essere
particolarmente sensibile ad elevati livelli di umidit durante la
fioritura e alla maturazione dei frutti.
Danni da freddo possono verificarsi nel periodo della fioritura con
temperature Inferiori a C -2, e sui frutticini con temperature
Inferiori a C -1.
Per questi motivi, nella scelta degli ambienti di coltivazione,
preferibile evitare limpianto nelle zone soggette a gelate tardive
ed in quelle con problemi di ristagni idrici.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali e accompagnato da passaporto delle piante UE ai sensi
degli artt. 19 e 25 del D.Lgs 214/2005, nonch da documento di
commercializzazione rilasciato ai sensi del Decreto MiPAAF
14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Le cultivar di pesco, vengono distinte in cultivar da consumo
fresco, nettarine e percoche.
Al momento dellimpianto, la scelta del portinnesto di
fondamentale importanza per ladattamento della coltura alle
diverse condizioni pedologiche, ambientali ed agronomiche.
Tale scelta dovrebbe effettuata considerando alcuni elementi
fondamentali:
il terreno: importante valutare la fertilit e la composizione del
terreno; in suoli molto fertili consigliabile un portainnesto che
induce un vigore contenuto della produzione; viceversa, in
terreni poco fertili sono da privilegiare portinnesti che inducono
vigoria.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

la tecnica colturale: la densit di impianto deve essere


inversamente proporzionale alla vigoria della pianta.
la cultivar: ad una cultivar vigorosa segue la scelta di un
portainnesto debole e viceversa.
La scelta del materiale da impiantare pu essere orientata verso
astoni innestati da vivaio, piante innestate a gemma dormiente
(1-2 gemme) con portinnesti di un anno da innestare in campo e
anche con piante in vaso innestate e in vegetazione.
Privilegiare le variet resistenti e/o tolleranti alle principali
fitopatie.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Non si consiglia il reimpianto del pesco.
Qualora venga eseguito obbligatorio adottare i seguenti
provvedimenti:
lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo, durante il
quale praticare una coltura estensiva oppure il sovescio.
asportare i residui radicali della coltura precedente.
sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella
occupata dalle precedenti.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile: che gli impianti siano realizzati con sesti
dimpianto che consentano, in relazione alla fertilit del terreno,
alla variet utilizzata, alla forma di allevamento e alle
caratteristiche dei portainnesti di raggiungere rese
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.

Gestione dell'albero e della


Fruttificazione

Fertilizzazione

Il pesco una specie estremamente plastica e si presta ad essere


allevata con diverse forme.
Le forme in parete consentono uno sviluppo in verticale del
frutteto, riducendo la sensibilit alle gelate tardive, sono
facilmente meccanizzabili, ma presentano, generalmente, costi
pi elevati di impianto.
Le forme in volume sono completamente gestibili da terra, non
presentano strutture di sostegno e consentono una riduzione dei
costi di produzione.
Le dimensioni contenute in altezza le rendono pi suscettibili alle
gelate primaverili.
E consigliabile:
Nelle operazioni di potatura di produzione occorrerebbe
considerare la vigoria e produttivit della pianta, lo stato sanitario
e le caratteristiche di fruttificazione della cultivar impiantata.
Il diradamento dei frutti la pi importante operazione per
ottenere frutti di elevata qualit commerciale.
Tale tecnica dovrebbe essere eseguita alla quarta-sesta settimana
dopo la piena fioritura; iniziata precocemente assicura una
miglior pezzatura dei frutti, un anticipo della maturazione, un
miglior colore e maggiore differenziazione di gemme per lanno
successivo ma, nelle variet soggette a spaccatura del nocciolo,
ne accentua il difetto.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 9.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento gli apporti di AZOTO devono essere
localizzati in prossimit della zona di terreno occupata dagli
apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di
piena produzione.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

Irrigazione

Raccolta

di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui


efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
E consigliabile:
Nel pesco lampio calendario di maturazione delle cultivar pu
condizionare sensibilmente la resa produttiva e qualitativa in
funzione di un razionale utilizzo dellintervento irriguo,
considerando lequilibrio vegeto-produttivo della pianta.
La maggior richiesta irrigua compresa tra le fasi fenologiche di
fioritura ed ingrossamento del frutto, mentre si consiglia di
limitare gli apporti idrici nella fase di indurimento del nocciolo.
In post raccolta, si rendono necessari apporti idrici per favorire la
differenziazione delle gemme e l'accumulo di sostanze di riserva.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi
sono:
Tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
La definizione dellepoca di raccolta tenuto conto della scalarit
della maturazione dei frutti, della variabilit tra le diverse cultivar
in relazione ai fattori pedoclimatici della zona di produzione,
alquanto problematica.
A tali fini di estrema utilit e di sufficiente rispondenza
fisiologica, valutare lo stato di maturazione mediante lutilizzo dei
seguenti parametri:
- viraggio del colore di fondo della buccia: viraggio da verde chiaro
a biancastro per le cultivar a polpa bianca, e da verde a giallo pi
o meno intenso per quelle a polpa gialla, utilizzando carte
colorimetriche;
- consistenza della polpa: dovrebbe essere almeno tra i 3,5 e i 6
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

kg, con penetrometro con puntale da 8 mm; tali valori sono in


funzione delle cultivar (a polpa bianca o gialla), delle modalit di
commercializzazione (per la commercializzazione immediata la
consistenza/durezza dovrebbe essere rapportata alle esigenze di
distribuzione) e dei mercati di destinazione del prodotto.
- residuo secco rifrattometrico: non dovrebbe essere inferiore ai
9 Brix per le precocissime e precoci, e ad 11 Brix per le medie e
tardive.
Per le percoche, il colore della polpa e quella di fondo della buccia
rappresentano indici di primaria importanza.
Durante le fasi di raccolta opportuno prestare particolare cura
a tutte le operazioni utili a limitare gli stress meccanici dei frutti
come urti, frizioni, compressioni e trasportare i frutti rapidamente
ai magazzini di lavorazione.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 483 di 691

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Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: SUSINO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il susino ha una buona capacit di adattamento pedoclimatico e
pu essere coltivato anche in terreni compatti ed argillosi, meno
idonei i suoli tendenzialmente sabbiosi.
I terreni pi idonei sono quelli profondi, franchi, ben drenati.
Tollera fino a circa il 10% di calcare attivo e si adatta ad un
ampio range di valori di pH.
Il susino europeo (Prunus domestica) caratterizzato da un
portamento assurgente, fiorisce dopo il pesco ed una specie
autofertile, per cui non necessit, generalmente, di variet
impollinanti; ha una buona resistenza ai freddi invernali.
Il susino cino-giapponese (Prunus salicina) ha un portamento
ombrelliforme con rami pendenti, fiorisce prima del pesco,
molto sensibile alle gelate primaverili; vanno evitate le zone
troppo umide o soggette a piogge prolungate. una specie
autosterile, per cui necessita di un adeguato numero di
impollinatori.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali e accompagnato da passaporto delle piante UE ai sensi
degli artt. 19 e 25 del D.Lgs 214/2005, nonch da documento di
commercializzazione rilasciato ai sensi del Decreto MiPAAF
14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Al momento dellimpianto, la scelta del portainnesto di
fondamentale importanza per ladattamento della coltura alle
diverse condizioni pedologiche, ambientali ed agronomiche.
Prestare attenzione a tale scelta, generalmente le variet cinogiapponesi presentano problemi di disaffinit di innesto ed il
materiale di propagazione tende ad essere eterogeneo.
La scelta del materiale da impiantare pu essere orientata verso
astoni eretti, di dimensioni regolari, ben radicati e perfettamente
integri.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 484 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Gestione dell'albero e della


Fruttificazione

Privilegiare le variet resistenti e/o tolleranti alle principali


fitopatie.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Non si consiglia il reimpianto del susino.
Qualora venga eseguito obbligatorio adottare i seguenti
provvedimenti:
lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo, durante il
quale praticare una coltura estensiva oppure il sovescio.
asportare i residui radicali della coltura precedente.
sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella
occupata dalle precedenti.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile: che gli impianti siano realizzati con sesti
dimpianto che consentano, in relazione alla fertilit del terreno,
alla variet utilizzata, alla forma di allevamento e alle
caratteristiche dei portainnesti di raggiungere rese
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
Per il susino il vaso la forma dallevamento pi diffusa ed
particolarmente consigliata per le variet che presentano un
portamento aperto ed inoltre consente una riduzione dei costi di
impianto.
In alternativa, per la gestione di frutteti in parete e per variet a
portamento assurgente, pu essere adottata la palmetta.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 485 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Gestione dell'albero e della


fruttificazione

Fertilizzazione

Irrigazione

Le forme di allevamento sviluppate in altezza riducono le perdite


di produzione dovute a gelate tardive.
E consigliabile:
Nelle operazioni di potatura di produzione occorrerebbe
considerare le caratteristiche di fruttificazione della cultivar
impiantata.
Le cultivar cino-giapponesi fruttificano sia sui rami misti sia sui
dardi e tendono ad allegare un eccessivo numero di frutti, per cui
la potatura (diradamento dei rami misti e asportazione di parte
delle branchette con dardi) dovrebbe essere piuttosto intensa per
stimolare un buon rinnovamento della vegetazione.
Le cultivar di susino europeo richiedono generalmente potature
meno intense di quelle cino-giapponesi, presentano una pi
bassa carica di gemme a fiore e producono prevalentemente sui
dardi.
Il diradamento dei frutti la pi importante operazione per
ottenere frutti di elevata qualit commerciale.
Il diradamento sempre consigliabile per le cultivar cinogiapponesi in quanto queste producono un eccessivo numero di
frutti. Per le cultivar europee il diradamento meno intenso.
Tale tecnica dovrebbe essere eseguita dopo la cascola post
allegagione e prima dellindurimento del nocciolo al fine di
ottenere una miglior pezzatura dei frutti ed una adeguata carica
di gemme a fiore per lanno successivo.
Per le cultivar di susino giapponese indispensabile disporre negli
impianti un numero adeguato di impollinatori.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 9.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento gli apporti di AZOTO devono essere
localizzati in prossimit della zona di terreno occupata dagli
apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di
piena produzione.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 486 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

Raccolta

di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui


efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
E consigliabile:
Nel susino, pur essendo specie resistente alla siccit, il razionale
utilizzo dellintervento irriguo pu condizionare sensibilmente la
resa produttiva e qualitativa in funzione anche dellequilibrio
vegeto-produttivo della pianta e visto anche lampio calendario di
maturazione delle cultivar (precoci, intermedie, tardive).
La maggior richiesta irrigua compresa tra le fasi fenologiche di
fioritura, allegagione e accrescimento del frutto.
importante mantenere unattivit vegetativa continua, senza
indurre stress idrici che possano provocare cattiva allegagione,
cascola pre-raccolta e spaccatura dei frutti.
In post raccolta, sono utili apporti irrigui per favorire la
differenziazione delle gemme e l'accumulo di sostanze di riserva.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi
sono:
Tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
La definizione dellepoca di raccolta tenuto conto della scalarit
della maturazione dei frutti, della variabilit tra le diverse cultivar
in relazione ai fattori pedoclimatici della zona di produzione,
alquanto problematica.
A tali fini di estrema utilit e di sufficiente rispondenza
fisiologica, valutare lo stato di maturazione mediante lutilizzo del
parametro residuo secco rifrattometrico: non dovrebbe essere
inferiore ai 13 Brix per le precoci, 14 Brix per le intermedie e
15 Brix per le tardive.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 487 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

Il colore di fondo della buccia per le cultivar con epidermide


molto scura e per alcune cultivar cino-giapponesi che assumono
precocemente la colorazione definitiva poco attendibile, in
quanto pu indurre a raccolte molto anticipate.
Poco attendibile risulta essere anche lindice penetrometrico,
non utilizzabile per tutte le cultivar, visto che la resistenza
opposta dalla polpa alla penetrazione si mantiene costante
durante tutta fase di maturazione.
Durante le fasi di raccolta opportuno prestare particolare cura
a tutte le operazioni utili a limitare gli stress meccanici dei frutti
come urti, frizioni, compressioni e trasportare i frutti rapidamente
ai magazzini di lavorazione.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 488 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: VITE DA VINO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
I territori a vocazione viticola laziali, definiti principalmente dalle
DOC riconosciute, possono essere considerati, da un punto di
vista pedoclimatico, tradizionalmente vocati per la coltura della
vite, la cui apparizione si fa risalire al periodo Etrusco (VII sec.
a.C.).
Comunemente si ritiene che la vite sia pi esigente in fatto di
clima che di suolo, in realt, la vite pur adattandosi a condizioni
pedologiche assai diverse, risente del fattore suolo, il quale
influenza fortemente la qualit e la quantit delle produzioni.
In linea generale si ritiene opportuno evitare di impiantare la vite
in terreni con calcare attivo, pH e argilla molto elevati, in quelli
soggetti a ristagni idrici e nelle zone soggette a gelate tardive.
Limiti pedoclimatici:
La vite una pianta eliofila e richiede buona luminosit ed
insolazione, poich la radiazione solare in grado di influenzare
sensibilmente laccumulo degli zuccheri dell'uva ed anche l'epoca
di maturazione, mentre la temperatura determina la durata delle
fasi fenologiche della pianta.
La vite non molto sensibile ai freddi invernali in fase di riposo, e
la maggior parte delle cultivar in grado di resistere a
temperature inferiori a -15C e -5C in caso di gelate tardive.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali e accompagnato da passaporto delle piante UE ai sensi
degli artt. 19 e 25 del D.Lgs 214/2005, nonch da etichetta
identificativa della combinazione dinnesto, rilasciata ai sensi
del Decreto MiPAAF 08/02/2005.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Al momento dellimpianto, la scelta del portinnesto di
fondamentale importanza per ladattamento della coltura alle
diverse condizioni pedologiche, ambientali ed agronomiche, quali,
lefficienza nellassorbimento dei nutrienti, la resistenza alla
siccit, allasfissia radicale, al calcare attivo e alla regolazione
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Scelta varietale e materiale di


Moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

della vigoria, visto che in molti casi i portinnesti americani


inducono una vigoria molto accentuata.
Le variet di vite da vino coltivate nella Regione Lazio, sono
variet appartenenti alla specie Vitis vinifera, iscritte al Registro
Nazionale delle variet di vite da vino ed al Registro regionale
delle variet di vite classificate idonee alla produzione di uve da
vino.
La specifica normativa del settore vite da vino quella prevista
dalla DGR n. 155 del 04.03.2010 Approvazione delle disposizioni
applicative dei regolamenti (CE) n. 1234/2007 del Consiglio del 22
ottobre 2007, cos come modificato dal Reg. (CE) n. 491/2009, e
n. 555/2008 della Commissione del 28 giugno 2008 relative alle
norme tecniche e alle procedure per la gestione del Potenziale
viticolo regionale.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Non si consiglia il reimpianto della vite.
Qualora venga eseguito obbligatorio adottare i seguenti
provvedimenti:
lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo, durante il
quale praticare una coltura estensiva oppure il sovescio.
asportare i residui radicali della coltura precedente.
sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella
occupata dalle precedenti.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile: che gli impianti siano realizzati con sesti
dimpianto che consentano, in relazione alla fertilit del terreno,
alla variet utilizzata, alla forma di allevamento adottata e alle
caratteristiche dei portainnesti di raggiungere rese
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Gestione del suolo e pratiche


agronomiche per il controllo delle
infestanti

Gestione dell'albero e della


Fruttificazione

Fertilizzazione

Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli


interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
Nella fase di allevamento si consiglia di limitare gli interventi di
potatura a quelli strettamente necessari allimpostazione della
forma di allevamento prescelta per favorire una precoce entrata
in produzione e creare il giusto equilibrio vegeto-produttivo.
Ultimata la fase allevamento viene svolta la potatura di
produzione.
La potatura invernale (potatura secca), eseguita annualmente
durante il periodo di riposo vegetativo della vite ha come
obiettivi quelli di assicurare il mantenimento della forma e delle
dimensioni delle singole viti per agevolare tutte le operazioni
colturali, regolare il carico di gemme per ceppo, scegliere le
gemme in rapporto alla loro capacit produttiva, distribuire le
gemme in maniera ottimale su ciascuna vite, ottenere la
vegetazione di rinnovo nei punti desiderati, raggiungimento di
equilibrio tra fase produttiva e vegetativa.
E consigliabile:
Determinare le condizioni di sviluppo dei tralci valutando un
adeguato livello di lignificazione, la lunghezza dellinternodo
tipica della variet prescelta, il diametro medio e la idonea
posizione del tralcio.
La potatura invernale va eseguita nel periodo che intercorre tra la
caduta delle foglie e linizio della ripresa vegetativa considerando
che potature precoci inducono un leggero anticipo del
germogliamento, mentre potature tardive lo ritardano.
E buona prassi agronomica potare prima i vitigni tardivi e poi
quelli precoci, soprattutto in zone soggette alle gelate tardive.
Per l'esecuzione della corretta potatura, occorre, inoltre ricordare
alcuni principi fondamentali di fisiologia vegetale:
i diversi vitigni hanno differente fertilit delle gemme che
peraltro variabile lungo il tralcio (fertilit basale e apicale che
presuppone quindi potatura corta o lunga).
La vigoria vegetativa direttamente proporzionale alla quantit
dei germogli.
in generale, un basso numero di gemme lasciate con la potatura
invernale consente un migliore sviluppo dei futuri tralci;
La quantit di gemme che resta dopo la potatura deve essere in
funzione della fertilit del vitigno, della vigoria e della densit
d'impianto.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 9.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento gli apporti di AZOTO devono essere
localizzati in prossimit della zona di terreno occupata dagli
apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di
piena produzione.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
In termini di consumi idrici, la vite stata sempre considerata
poco esigente.
Tuttavia carenza idriche, a seconda degli ambienti di coltivazione
e dellandamento stagionale possono provocare gravi danni
durante le fasi fenologiche di allegagione e soprattutto nel
periodo tra la chiusura del grappolo e linvaiatura.
Periodi di prolungata siccit o stress idrici nei periodi citati
possono provocare dannosi arresti della vegetazione,
accompagnati da riduzione dellattivit fotosintetica che pu
incidere sulla maturazione, con conseguente riduzione del grado
zuccherino e della qualit complessiva delle uve.
Lirrigazione della vite ritenuta comunemente una pratica di
forzatura e pertanto da ritenersi vietata o sconsigliata.
E consigliabile:
In caso di disponibilit idrica sufficiente potranno essere
effettuate irrigazioni di soccorso nei periodi di maggiore stress
idrico, facendo attenzione a non provocare fenomeni di erosione,
dilavamento e ristagno idrico.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi
sono:
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Tipo di terreno

Irrigazione

Raccolta

Millimetri

Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
La definizione dellepoca ottimale di vendemmia tenuto conto
del decorso climatico stagionale, della zona di produzione, di
eventuali problematiche fitosanitarie, della diversit di epoca di
maturazione tra le diverse cultivar impiantate, generalmente
problematica.
E consigliabile:
Il controllo delle uve durante la maturazione consiste nel
monitorare, settimanalmente, dallinvaiatura alla raccolta, anche
in funzione della tipologia di vino da produrre, levoluzione dei
parametri quali acidit totale, pH e zuccheri (Grado rifratto
metrico -Bx), il cosiddetto indice di maturazione, in maniera tale
da poter eseguire quelle che vengono comunemente chiamate
curve di maturazione, le quali permettono di individuare il
periodo migliore di raccolta.
Nelle uve a bacca nera dovrebbero essere rilevati anche i
parametri della maturit fenolica (antociani, tannini, polifenoli
totali).
Poich non esiste una correlazione biochimica diretta tra
laccumulo degli zuccheri e la diminuzione dellacidit, questo
indice deve essere usato tenendo presente che allincremento
degli zuccheri non sempre corrisponde una pari diminuzione
dellacidit, rappresentando comunque in un determinato
ambiente pedoclimatico, un parametro di riferimento varietale
per lindividuazione della giusta epoca di vendemmia.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: CARCIOFO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il carciofo predilige terreni profondi, permeabili con buona
esposizione (sud e sud est), con pH compreso tra 6,5 e 7,0.
I terreni devono essere lavorati bene in quanto una coltura che
teme i ristagni idrici.
Nel Lazio, il carciofo viene coltivato principalmente nelle
provincie di Roma e Latina e in quest ultime assieme ad alcune
aree del viterbese coltivato IGP carciofo romanesco del Lazio
Le condizioni climatiche vanno tra valori di temperatura di 8-25
C, temperature al di fuori di tale intervallo possono risultare
critiche per la produzione.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Per la coltivazione del carciofo necessario un intervallo minimo
di almeno due anni prima che la carciofaia ritorni sullo stesso
appezzamento , ma negli impianti dove sono stati evidenziati
problemi fitosanitari necessario adottare un intervallo
superiore; in tale rotazione consigliato inserire una colture da
sovescio.
Per il Carciofo romanesco del Lazio IGP la permanenza della
carciofaia in campo non deve superare i quattro anni, ed
effettuare un avvicendamento triennale.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
La produzione del carciofo rifiorente si estende per un periodo
che va da ottobre ad aprile, quella del carciofo romanesco
limitata al periodo fine gennaio - inizio maggio; il materiale di
propagazione per ovolo e per carducci, in funzione dellepoca di
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 494 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

impianto. La distanza minima e massima da adottare di m 1 1,6 0 tra le file, m.0,80-1,20 sulla fila . Si consiglia di non superare
le 8.000 piante per ettaro. Indirizzi generali e consigli in "Norme
Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
La lavorazione principale consigliata a 50-60 cm con aratura o
rippatura seguita da una lavorazione superficiale.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
La dicioccatura pu essere manuale o meccanica.
Al fine di reintegrare la s.o nel terreno e consigliabile lasciare i
residui colturali sul terreno previo sminuzzamento e
interramento. Le piante affette da patogeni devono essere
allontanate dal campo e bruciate. La scarducciatura si effetua
solitamente tra la seconda e la terza decade di settembre e tra
novembre e dicembre. Per il Carciofo Romanesco del Lazio
viene allevato un solo carduccio.
Il Carciofo romanesco del Lazio ad indicazione geografica
protetta, allatto dellemissione al consumo fresco deve
rispondere alle seguenti caratteristiche:
x diametro dei cimaroli non inferiore ai 10 cm;
x diametro dei capolini di primo e secondo ordine non
inferiore a 7cm;
x colore da verde a violetto
x forma di tipo sferico
Per il consumo locale tradizionale consentita , esclusivamente
allinterno della Regione Lazio, la vendita dei cimaroli del
Carciofo romanesco del Lazio in mazzi da dieci, provvisti di
foglie e gambo (Reg. CEE n. 448/97 e s.m.i)oppure in mazzi non
definito a forma di pigna e senza foglie.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale


conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti,
lapporto dei fertilizzanti di fondamentale importanza per la
produttivit della carciofaia in quanto ha una produzione
frazionata nel tempo e un cospicuo numero di capolini per
pianta.
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del
fertilizzante organico,del deve avvenire prima delle
lavorazioni di aratura o rippatura .
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
Coltura che teme i ristagni idrici, le radici del carciofo si
accrescono rapidamente sia in profondit che in diametro
raggiungendo una profondit di 60 cm in pieno sviluppo, con una
capacit di utilizzare dal terreno fino al 40% dellacqua
disponibile. La maggiore richiesta di acqua si verifica nel periodo
fioritura-ingrossamento dei frutti.
La stagione irrigua inizia a luglio e si protrae fino a novembre; per
il Carciofo romanesco del Lazio si possono effettuare interventi
irrigui a partire da agosto , al fine di anticipare il risveglio
vegetativo. A fine inverno sono consentiti interventi di soccorso
solo in concomitanza di condizioni climatiche particolarmente
asciutte; in generale sono sufficienti dai tre ai cinque interventi
irrigui di 300-350 mc/ha/turno.
Lacqua utilizzata deve avere una conducibilit elettrica massima
di 2.7 dS/m. L'irrigazione con acqua salmastra comporta una
riduzione del numero di capolini per pianta ed una maggiore
incidenza dell'atrofia dei capolini.
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui
efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 496 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

Raccolta

L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di


pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Il momento della raccolta determinante per mantenere la
qualit del prodotto anche durante la fase di conservazione.
In generale la raccolta ha inizio quando pezzatura, forma, colore e
consistenza sono quelli propri della variet utilizzata, nel caso del
Carciofo romanesco del lazio inizia in gennaio e potr protrarsi
fino a maggio
Utilizzare imballaggi primari nuovi o, se gi usati, adeguatamente
puliti per garantire la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 497 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: COCOMERO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Avvicendamento colturale

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il cocomero ha esigenze termiche assai elevate e per avere un
raccolto con produzioni precoci si coltiva in semiforzatura; la pi
semplice semiforzatura la pacciamatura e la copertura delle file
con semiarchetti in film plastico.
Il cocomero preferisce terreni sabbiosi o al massimo terreni di
medio impasto e ricchi di sostanze nutritive.
Nella regione Lazio larea di maggior coltivazione quella
dellagropontino con Sabaudia, Terracina, San Felice Circeo e
Cisterna dove viene coltivata l anguria baby, ma coltivato anche
nella provincia di Roma e Viterbo.
Le temperature ottimali non devono mai scendere al di sotto dei
18 gradi di sera e non superiori ai 30 gradi di giorno.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Il cocomero una coltura da rinnovo a ciclo primaverile- estivo
va inserita in una idonea rotazione al fine di mantenere una
buona fertilit del suolo. Per le aziende i cui terreni ricadono nelle
zone montane e svantaggiate, cos come classificate ai sensi della
direttiva 75/268/CEE, o che adottano indirizzi colturali
specializzati, nel quinquennio il cocomero entra in rotazione con
almeno unaltra coltura. Non ammesso il ristoppio.
Negli altri casi ammesso il ritorno del cocomero sullo stesso
appezzamento, dopo un periodo di tre anni. Nellambito di
questo intervallo non ammessa la successione di altre
cucurbitacee per problemi fitosanitari. Per il cocomero in coltura
protetta (cio prodotto allinterno di strutture fisse che
permangono almeno cinque anni sul medesimo appezzamento)
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 498 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

Fertilizzazione

non sussiste il vincolo della successione, a condizione che


vengano eseguiti interventi di solarizzazione (di durata minima di
60 giorni), almeno ad anni alterni o altri sistemi non chimici di
contenimento delle avversit.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
Limpianto si fa con semina diretta in campo o con trapianto di
piantine e si coltiva in piena aria o in coltura forzata , questultima
al fine di anticipare la raccolta. Limpianto normalmente avviene
effettuato da aprile a maggio , ma in atto la tendenza di
allungare lepoca di impianto (solo per il trapianto) in modo da
poter ottenere produzioni tardive.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
Le lavorazioni del terreno hanno lo scopo di creare un buon letto
di semina che consenta un ottimo sviluppo radicale e
laccrescimento regolare dei frutti. Laratura consigliata a 40cm
seguita da 4-5 lavorazioni superficiali.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
Nei terreni soggetti a incrostamento, in relazione all'andamento
climatico, utile una sarchiatura per eliminare le erbacce.
Loperazione pi delicata la cimatura che si effettua
allemissione della quarta-quinta foglia. I frutti non dovrebbero
essere pi di tre-quattro per pianta.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti.
La concimazione minerale di base integrata con interventi di
fertirrigazione.
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del fertilizzante organico, deve avvenire contestualmente alla
lavorazione del terreno in modo da consentire il perfetto
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

accorpamento nel terreno.


Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
La pratica dellirrigazione se effettuata correttamente, ne
condiziona maggiormente lo sviluppo e la produzione; necessita
di elevati fabbisogni idrici ed fortemente consigliato luso di
sistemi di irrigazione localizzata. Nel caso di coltura pacciamata ,
lirrigazione si attua con manichette forate. Il massimo fabbisogno
si verifica dallallegagione dei fiori allingrossamento dei frutti.
Lirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi di irrigazione
e modalit di gestione degli interventi irrigui efficienti, che
ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Per un prodotto di elevata qualit necessario individuare
lepoca ottimale di raccolta tenendo presente che entro certi
limiti da cultivar a cultivar, il progredire della maturazione
aumenta la resa zuccherina; la raccolta viene effettuata
manualmente quando i frutti hanno raggiunto la giusta
maturazione commerciale e sono pronti circa quattro mesi dopo
la semina .
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: FRAGOLA
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Avvicendamento colturale

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
La fragola si adatta a vari tipi di terreno ,anche se preferisce
terreni di medio impasto o sciolti, fertili con un ph di 5,6-6,6. La
presenza di calcare attivo pu provocare clorosi ferrica e non
deve superare il 4-5 %
La fragola una coltura abbastanza esigente e il numero dei
bouquet fiorali e il numero dei fiori per bouquets, la pezzatura dei
frutti dipendano dalle condizioni generali di nutrizione durante il
ciclo produttivo.
Nel Lazio celebre la tradizionale coltivazione delle fragoline di
Nemi (Roma), ma anche a Terracina e nella pianura Pontina la
coltivazione delle fragole produce ottimi risultati per qualit e per
quantit.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
La fragola ha un apparato radicale superficiale , il 90% delle radici
sono situate nei primi 15 cm di terreno, se ne deduce che le
lavorazioni , generalmente ripuntatura ed aratura , hanno lo
scopo di affinare bene il terreno con riduzione dei possibili
ristagni idrici.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici. Si
consigliano film plastici termici di PVC ed EVA , ad alta
trasparenza .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Una corretta impostazione della rotazione deve anzitutto evitare
di porre in stretta successione colture sensibili al medesimo
parassita e per quanto riguarda la fragola, il complesso di
patogeni agenti del collasso delle piante.
Per tale motivo bene che la coltura della fragola in pieno campo
non ritorni sullo stesso appezzamento prima dei tre anni e che
non sia coltivata in successione a specie appartenenti alla famiglia
delle Liliacee (cipolla, aglio, ecc.) o delle Solanacee (pomodoro,
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

patata, ecc.), suscettibili agli stessi patogeni. Per la fragola in


coltura protetta (cio prodotta allinterno di strutture fisse che
permangono almeno cinque anni sul medesimo appezzamento)
non sussiste il vincolo della successione, a condizione che
vengano eseguiti interventi di solarizzazione (di durata minima di
60 giorni), almeno ad anni alterni o altri sistemi non chimici di
contenimento delle avversit.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
Limpianto della fragola influenza in maniera determinante lo
sviluppo, lo stato fitosanitario e, in ultima analisi, il risultato
produttivo della coltura. Il trapianto deve essere effettuato
impiegando piantine sane e certificate, oltre che robuste e con
apparato radicale integro. La distanza e lepoca dimpianto
ottimali dipendono dal tipo di coltura (tunnel o pieno campo),
dalla cultivar, dal tipo di pianta (cima radicata o
frigoconservata) e dalla fertilit del terreno.
Limpianto, effettuato generalmente su telo pacciamante, pu
essere realizzato a file binate o semplici.
Limpiego delle file semplici, se da un lato agevola la raccolta e
permette un certo contenimento del marciume dei frutti grazie
ad un migliore arieggiamento delle piante, comporta un maggiore
rischio di scottature dei frutti nelle coltivazioni in pieno campo.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
E consigliata la pacciamatura preferibilmente con materiale
biodegradabile.
Unoperazione colturale di particolare
importanza

lasportazione delle foglie senescenti alla ripresa vegetativa per


allontanare eventuali fonti dinfezione fungina.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti.
L'apporto degli elementi minerali alla coltura unitamente
all'acqua d'irrigazione una operazione di estremo interesse e
grande attualit. La fertirrigazione, cos si chiama questa
operazione, si effettua prevalentemente tramite gli impianti
microirrigui, e mira ad realizzare una notevole precisione nella
distribuzione del concime, sia in termini di tempestivit di
intervento che di quantit erogata. Ci consente alla coltura di
esprimere al meglio le proprie potenzialit, riuscendo quasi a
pilotarne lo sviluppo e la qualit delle produzioni, soprattutto in
terreni facilmente dilavabili nei quali per effetto dell'irrigazione
viene ad essere rapidamente alterata la fertilit.
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del
fertilizzante organico,del deve avvenire prima delle
lavorazioni di aratura .
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
In generale per il fabbisogno idrico della coltura si ricorre a
volume di adacquamento crescenti in base allo stadio fenologico
della coltura con una frequenza che tiene conto del tipo di
terreno e dallandamento meteorologico, tenendo in
considerazione gli stadi fenologici .
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 503 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

Raccolta

Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".


E consigliabile:
La fragola uno di quei frutti aventi la shef-live pi breve, quindi
Il momento della raccolta determinante per mantenere la
qualit del prodotto. Viene raccolta in funzione dello sviluppo del
colore, il viraggio progressivo dal verde al rosso procede dal basso
verso la punta del frutto ed influenzato dalla temperatura.
La raccolta manuale con il calice(rosetta) e peduncolo per il
consumo fresco,
priva di calice e peduncolo per la
trasformazione.
Si consiglia di utilizzare imballaggi primari nuovi o, se gi usati,
adeguatamente puliti per garantire la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 504 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: MELONE
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Avvicendamento colturale

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il melone predilige un clima temperato-caldo, soleggiato e poco
ventoso; coltura con esigenze termiche assai elevate.
I terreni devono essere di medio impasto e ricchi di sostanze
nutritive, lavorati bene in quanto una coltura che teme i
ristagni idrici
Nella regione Lazio larea di maggior coltivazione si trova nel
viterbese(Montalto di Castro, Tarquinia) e nellarea della
provincia di Latina .
Le temperature ottimali non devono mai scendere al di sotto dei
18 gradi di sera e non superiori ai 30 gradi di giorno.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici. Si consigliano terreni fertili , ricchi di
azoto,fosforo, calcio, magnesio e potassio.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Il melone una coltura da rinnovo a ciclo primaverile- estivo, va
inserita in una idonea rotazione al fine di mantenere una buona
fertilit del suolo. Per le aziende i cui terreni ricadono nelle zone
montane e svantaggiate, cos come classificate ai sensi della
direttiva 75/268/CEE, o che adottano indirizzi colturali
specializzati, nel quinquennio il melone entra in rotazione con
almeno unaltra coltura. Non ammesso il ristoppio.
Negli altri casi ammesso il ritorno del melone sullo stesso
appezzamento, dopo un periodo di tre anni . Nellambito di
questo intervallo non ammessa la successione di altre
cucurbitacee per problemi fitosanitari. Per il melone in coltura
protetta (cio prodotto allinterno di strutture fisse che
permangono almeno cinque anni sul medesimo appezzamento)
non sussiste il vincolo della successione, a condizione che
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 505 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

Fertilizzazione

vengano eseguiti interventi di solarizzazione (di durata minima di


60 giorni), almeno ad anni alterni o altri sistemi non chimici di
contenimento delle avversit.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
Limpianto viene effettuato con semina diretta su terreno nudo o
pi frequentemente, su terreno pacciamato. La tecnica della
pacciamatura consente un anticipo della raccolta di circa 15-20
giorni ed un miglioramento quanti-qualitativo della produzione.
Limpianto normalmente avviene da aprile a maggio , ma in atto
la tendenza di allungare lepoca di impianto (solo per il trapianto)
in modo da poter ottenere produzioni tardive.
L investimento unitario varia da 2.800 a 3.700 piante/ha.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
Le lavorazioni del terreno hanno lo scopo di creare un buon letto
di semina che consenta un ottimo sviluppo radicale. Laratura
consigliata a 40cm e seguita da 4-5 lavorazioni superficiali.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
Nei terreni soggetti a incrostamento, in relazione all'andamento
climatico, utile una sarchiatura per eliminare le erbacce.
Loperazione pi delicata la cimatura che si effettua
allemissione della quarta foglia.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti.
La concimazione minerale di base integrata con interventi di
fertirrigazione.
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del fertilizzante organico, deve avvenire contestualmente alla
lavorazione del terreno in modo da consentire il perfetto
accorpamento nel terreno.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 506 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo


intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.

La pratica dellirrigazione se effettuata correttamente, ne


condiziona maggiormente lo sviluppo e la produzione; necessita
di elevati fabbisogni idrici ed fortemente consigliato luso di
sistemi di irrigazione localizzata.
Lirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi di irrigazione
e modalit di gestione degli interventi irrigui efficienti, che
ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Per un prodotto di elevata qualit necessario individuare
lepoca ottimale di raccolta tenendo presente che entro certi
limiti da cultivar a cultivar, il progredire della maturazione
aumenta la resa zuccherina; la raccolta viene effettuata
manualmente quando i frutti hanno raggiunto la giusta
maturazione commerciale .
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 507 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: PATATA
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Avvicendamento colturale

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
La patata predilige terreni sciolti molto permeabili e ben
drenati, con pH compreso tra 6 e 7,0.
I terreni devono essere lavorati bene in quanto una coltura che
teme i ristagni idrici.
Nella regione Lazio larea che presenta unelevata vocazione per
la coltura della patata comune situata nella provincia di Viterbo.
Le coltivazioni sono prevalentemente concentrate nella zona a
nord del lago di Bolsena nei comuni di Grotte di Castro, San
Lorenzo Nuovo, Gradoli, Latera, Bolsena, Onano, Acquapendente
e Valentano. Da tale distribuzione territoriale deriva il nome di
Patata dellAlto Lazio.
Lampia diffusione della coltura della patata in tale area
giustificata dalle caratteristiche del terreno che, come nel resto
della provincia viterbese, di origine vulcanica con bassa
concentrazione di calcare, elevata permeabilit e unidonea
concentrazione di potassio. Non meno importante la patata di
Leonessadel reatino.
Le temperature ottimali per la germogliazione sono tra i 14-16 C
temperature prolungate superiori a 30C impediscono laccumulo
di carboidrati nel tubero.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici.
Vanno evitati i terreni con struttura molto compatta , acidi o
eccessivamente alcalini : la patata tollera una salinit espressa
come conducibilit dellestratto saturo fino a 4 dS/m.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
La patata una coltura da rinnovo e va inserita in una idonea
rotazione al fine di mantenere una buona fertilit del suolo.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 508 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

Per le aziende i cui terreni ricadono nelle zone montane e


svantaggiate, cos come classificate ai sensi della direttiva
75/268/CEE, o che adottano indirizzi colturali specializzati, nel
quinquennio la patata entra in rotazione con almeno unaltra
coltura. Non ammesso il ristoppio. Negli altri casi ammesso il
ritorno della patata sullo stesso appezzamento dopo due anni di
altre colture.
Nellambito di questo intervallo non ammessa la successione di
altre solanacee per problemi fitosanitari; consigliato far
precedere la patata da cereali autunno-vernini.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
Lepoca ottimale della semina in relazione alle condizioni
climatiche dellarea di produzione , per lAlto Viterbese il periodo
va dal 10 marzo al 20 aprile , in modo di evitare allemergenza
delle piante il pericolo di brinate o gelate tardive.
La semina si pu effettuare manualmente o con macchine
piantatrici. La quantit di seme per ettaro consigliata tra i 10001200 kg per il seme tagliato, tra i 1800-2000 kg per il seme intero.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
Le lavorazioni del terreno hanno lo scopo di creare un buon letto
di semina che consenta un ottimo sviluppo radicale e
laccrescimento regolare dei tuberi. Laratura consigliata a 40-50
cm e laddove esistono terreni superficiali consigliata anche la
rippatura; lavori di aratura dovranno essere effettuati durante
lestate o lautunno mentre lerpicatura nel periodo invernale.
Prima della semina consigliabile una fresatura per affinare e
pareggiare il terreno e renderlo il pi soffice possibile.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
E consigliata la rincalzatura, che consiste nell'addossare terra
dallinterfila alla fila di piante in modo da favorire l'emissione di
rizomi e di radici dalla parte interrata degli steli. Si fa in uno o due
passaggi nelle 2-3 settimane successive alla semina, con i
germogli allo stadio di 2-3 foglie formando una "porca" di 20 cm
di altezza sul piano di campagna: questo assicura condizioni
ottimali di sviluppo alle radici, ai rizomi e ai tuberi-figli. La
rincalzatura favorisce il radicamento, la tuberizzazione e la
nutrizione, evita linverdimento dei tuberi e protegge questi, sia
56

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 509 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Operazioni colturali

Fertilizzazione

Irrigazione

pur parzialmente, dall'infezione delle spore di peronospora


cadute sul terreno.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Gen. Capitolo 10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti.
Lelemento che influenza di pi lo sviluppo e la tuberificazione
lazoto .Un suo eccesso provoca un aumento della parte aerea
con maggiore suscettibilit della pianta a contrarre malattie e
ritardare la suberificazione. Il potassio lelemento fondamentale
per la patata e agisce positivamente sulla qualit e sulla
resistenza della stessa sugli stress dovuti al freddo, alle gelate e
alla raccolta meccanizzata. Il fosforo migliora la struttura
meccanica della pianta e lo spessore della buccia dei tuberi.
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del fertilizzante organico, deve avvenire contestualmente alla
lavorazione del terreno in modo da consentire il perfetto
accorpamento nel terreno.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
La pratica dellirrigazione se effettuata correttamente, ne
condiziona maggiormente lo sviluppo e la produzione; apporti
idrici supplementari oltre a migliorare la produttivit , ne
migliorano la pezzatura e luniformit dei tuberi. Necessita di
elevati fabbisogni idrici. Un razionale programma di irrigazione
deve essere impostato facendo riferimento alle principali fasi
fenologiche, come descrive indicativamente, per la zona dellAlto
Viterbese la tabella sotto.
Fase

Epoca

Volume di

fenologica

media

adacquamento

Turni
(giorni)

(m/ha)

semina

1/315/4

emergenza

16/457

Terreni

Terreni

Terreni

Terreni

sciolti

compatti

sciolti

compatti

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

30/04/
Inizio

1/5-

tuberificazione

22/5

Mass. sviluppo

23/5-

240

350

10

20

240

350

12

10/8

Irrigazione

Inizio

11/8

ingiallimento

Raccolta

Lirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi di irrigazione


e modalit di gestione degli interventi irrigui efficienti, che
ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Per un prodotto di elevata qualit necessario individuare
lepoca ottimale di raccolta tenendo presente che entro certi
limiti da cultivar a cultivar, il progredire della maturazione
aumenta la resa unitaria, la quantit di prodotto e una migliore
possibilit di conservazione. Per lepoca di raccolta si devono
tenere in considerazione diversi parametri di valutazione:
contenuto di sostanza secca, consistenza del periderma,
senescenza delle foglie e degli steli, dimensione dei tuberi e
contenuto dei zuccheri riduttori. La raccolta deve essere
effettuata a completa maturazione ed il terreno non deve essere
umido , sia perch loperazione sia pi agevole, sia perch i
tuberi siano asciutti e puliti. Si consiglia di asportare dal terreno lo
scarto, immediatamente dopo loperazione di raccolta .
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: PEPERONE
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Avvicendamento colturale

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il peperone predilige terreni franchi o sciolti, profondi e con
una buona fertilit .
I terreni devono essere ben drenati per evitare i ristagni dacqua.
Dal punto di vista climatico necessita di una temperatura ottimale
per la germinazione non inferiore ai 25 C, mentre ad una
temperatura al di sotto dei 10-13 C cessa lattivit fisiologica,
oltre i 30C si ha la cascola fiorale , cascola dei frutticini e
deformazione. Il peperone una coltura molto sensibile alla
bassa intensit luminosa(< 6000 lux).
Il Lazio una tra le regione che incide maggiormente sulla
produzione italiana di questo ortaggio.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Tra le specie pi coltivate nel Lazio ritroviamo il peperone
rosso,giallo,verde quadrato, corno di bue, peperone sigaretta o
friggiarello e peperoncino piccante.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Il peperone una coltura da rinnovo che apre la rotazione. Per le
aziende i cui terreni ricadono nelle zone montane e svantaggiate,
cos come classificate ai sensi della direttiva 75/268/CEE, o che
adottano indirizzi colturali specializzati, nel quinquennio il
peperone entra in rotazione con almeno unaltra coltura. Non
ammesso il ristoppio. Negli altri casi ammesso il ritorno del
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

peperone sullo stesso appezzamento, dopo un periodo di due


anni. Nellambito di questo intervallo non ammessa la
successione di altre solanacee per problemi fitosanitari.
Per il peperone in coltura protetta (cio prodotto allinterno di
strutture fisse che permangono almeno cinque anni sul
medesimo appezzamento) non sussiste il vincolo della
successione, a condizione che vengano eseguiti interventi di
solarizzazione (di durata minima di 60 giorni), almeno ad anni
alterni o altri sistemi non chimici di contenimento delle avversit.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
Il peperone viene di norma trapiantato con piantine provenienti
dal vivaio di almeno 50 giorni messe a dimora con pane di terra,
la densit della coltura varia con il tipo di impianto ( a fila
semplice o binata) e con la cultivar.
Si consiglia per le colture in serra la prima decade del mese di
marzo , per quelle in pieno campo entro la prima decade del
mese di maggio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
La lavorazione principale consigliata a 3o-40 cm con aratura
associata a ripuntatura a 50-60 cm, la sistemazione idraulica
deve essere accurata in quanto il peperone teme i ristagni
dacqua .
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
E consigliata la pacciamatura preferibilmente con materiale
biodegradabile , per la coltura in pieno campo che non attua la
pacciamatura si consiglia di effettuare una sarchiatura e
rincalzatura delle piante.
Non ammesso luso di fitoregolatori.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Fertilizzazione

Irrigazione

E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale


conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti,
lapporto dei fertilizzanti di fondamentale importanza per la
produttivit in quanto la coltivazione del peperone ha una
produzione frazionata nel tempo .
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del
fertilizzante organico,del deve avvenire prima delle
lavorazioni di aratura .
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
Coltura con elevate esigenze idriche in particolare nella fase di
ingrossamento dei frutti ; in situazione di stress idrico i frutti sono
pi soggetti al marciume apicale.
In generale per il fabbisogno idrico della coltura si ricorre a
volume di adacquamento crescenti in base allo stadio fenologico
della coltura con una frequenza che tiene conto del tipo di
terreno e dallandamento meteorologico, tenendo in
considerazione i tre stadi fenologici principali:
Emergenza-fioritura
Fioritura- allegagione
Allegagione-raccolta
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Il momento della raccolta determinante per mantenere la
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

qualit del prodotto anche durante la fase di conservazione.


In generale la raccolta ha inizio quando pezzatura, forma, colore e
consistenza sono quelli propri della variet utilizzata.
Utilizzare imballaggi primari nuovi o, se gi usati, adeguatamente
puliti per garantire la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: POMODORO DA INDUSTRIA
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il pomodoro una coltura che si adatto bene ad ogni tipo di
terreno ma preferisce terreni franchi, ben strutturati e profondi.
Predilige climi temperati e risulta particolarmente sensibile al
freddo.La temperatura ottimale di sviluppo di 25C di giorno e
14-16 C di notte, temperature sopra i 32 C creano difficolt
nellallegagione del frutto.
Nel Lazio coltivato nella provincia di Viterbo, Roma, Latina.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
La scelta della cultivar rappresenta un aspetto fondamentale per
la buona riuscita della coltura dovendo soddisfare le esigenze sia
dei produttori sia dell industria di trasformazione. Per la scelta
delle cultivar si raccomanda di considerare le seguenti
caratteristiche:
- resistenza alle pi importanti e diffuse malattie
-idoneit alla raccolta meccanica: cultivar a sviluppo determinato,
a portamento cespuglioso, con internodi brevi, maturazione
quanto pi contemporanea possibile, distacco della bacca facile e
senza picciolo, bacche con elevata resistenza agli urti e alla
sovramaturazione
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
Le sistemazioni e le lavorazioni del suolo sono estremamente
importanti al fine di creare le migliori condizioni di sviluppo
dellapparato radicale della coltura.
La preparazione del suolo prevede unaratura profonda a 40-50
cm da effettuarsi nel periodo estivo- autunnale precedente
limpianto, con terreni in tempera, e 2- 3 erpicature da effettuarsi
almeno 2-3 settimane prima del trapianto, evitando leccessivo
amminutamento del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

Fertilizzazione

Tipica coltura che apre la rotazione ed bene che la coltura del


pomodoro ritorni sullo stesso appezzamento dopo che sono
succedute almeno due colture annuali e che siano di una famiglia
botanica diversa dalle solanacee al fine di prevenire problemi
fitosanitari in particolare attacchi di parassiti fungini, nematodi,
insetti. Non ammesso il ristoppio.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
Il pomodoro pu essere seminato direttamente in campo o
trapiantato. E consigliabile quando si attui la semina utilizzare
seminatrici di precisione e lepoca compresa tra marzo ed aprile
in considerazione dellaltitudine. Lepoca consigliata per il
trapianto tra met aprile e met maggio.
La densit varia da 25.000 a 45.000 piante/ettaro in relazione ai
sesti adottati, dalla variet e fertilit del suolo.
consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
E consigliato il diradamento nel caso del pomodoro seminato,
quando la piantina si trova allo stadio di 3-4 foglie.
Unoperazione colturale di particolare
importanza
la
sarchiatura del terreno, 1-2 in funzione delle necessit.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del
fertilizzante organico,del deve avvenire prima delle
lavorazioni di aratura .
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 517 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la


distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.

Il pomodoro da industria, come altre solanacee, molto sensibile


sia alla carenza idrica, sia al ristagno. I principali parametri da
considerare per una corretta irrigazione sono:
Fase fenologica. E indispensabile intervenire appena dopo il
trapianto con un intervento (20 mm) per favorire lattecchimento
delle piantine. Un secondo momento critico si manifesta nel
periodo
dellespansione
dellapparato
fogliare
con
contemporanea emissione dei fiori (una carenza idrica pu
provocare cascola di fiori). Indispensabile inoltre la disponibilit
idrica nella fase che va dallallegagione alla invaiatura per
sostenere lingrossamento dei frutti
Metodo di irrigazione. Il metodo consigliato quello per
aspersione.
Turno irriguo. Si consiglia lesecuzione delle bagnature nelle ore
pi fresche del giorno, o la notte.
In generale per il fabbisogno idrico della coltura si ricorre a
volume di adacquamento crescenti in base allo stadio fenologico
della coltura con una frequenza che tiene conto del tipo di
terreno e dallandamento meteorologico.
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Il pomodoro da industria si raccoglie in una unica soluzione; la
selezione del prodotto deve avvenire in campo al momento della
raccolta, eliminando il prodotto verde,spaccato, con marciume e
quello assolato.
La raccolta meccanica non deve provocare lesioni alle bacche.
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Pag. 518 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

Si consiglia di non lasciare il prodotto in sosta in luoghi


soleggiati.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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Pag. 519 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: ZUCCHINO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Avvicendamento colturale

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Lo zucchino una coltura che preferisce dei terreni leggeri,
freschi con sostanza organica ben unificata. E caratterizzato da
una crescita rapida, con un notevole sviluppo fogliare ed ha un
ciclo corto (90gg). E una coltura molto sensibile agli eccessi di
boro e alla salinit e al contrario teme le carenze di magnesio e di
manganese.
Le sue esigenze dal punto di vista del pH del terreno si collocano
tra pH 5,6 e 7,5, quello ottimale attorno a 6,5.
Coltura con elevate esigenze termiche, ma fra le altre
cucurbitacee la meno esigente. Predilige ambienti temperati
ma devono essere evitate zone di coltivazione ventose.
I valori ottimali di temperatura sono di 15-18C la notte e 24-30C
il giorno.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Tra le specie pi coltivate nel Lazio ritroviamo la zucchina verde o
scura, gradita nei mercati dellItalia centrale e nord-est, la
zucchina bianca ,chiara, gradita nei mercati del nord-ovest.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
La preparazione del terreno va fatta con una lavorazione
principale a media profondit (30-40 cm) eventualmente
associata ad una ripuntatura a 50-60 cm .
E consigliabile creare una baulatura in corrispondenza della fila
dello zucchino per facilitare lo sgrondo dellacqua.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Lo zucchino una tipica coltura da rinnovo che apre la rotazione,
la sua coltivazione richiede la stessa precauzione come per le
altre cucurbitacee.
La coltivazione dello zucchino in coltura protetta all interno di
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 520 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Avvicendamento colturale

Semina, trapianto, impianto

Gestione del suolo , metodo di


produzione e controllo delle
infestanti.

Operazioni colturali

Fertilizzazione

strutture fisse che permangono almeno cinque anni sul


medesimo appezzamento di terreno, svincolata dallobbligo
della successione a condizione che vengono eseguiti intervalli di
solarizzazione ( di durata minima di 60 giorni) almeno ad anni
alterni o di altri sistemi non chimici di contenimento delle
avversit. Negli altri casi non ammessa la coltivazione dello
zucchino sullo stesso appezzamento prima di due anni. Non
ammesso il ristoppio.
Non ammessa la successione di altre cucurbitacee per
problemi fitosanitari;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
In pieno campo la semina dello zucchino inizia in primavera e si
protrae
scalarmene
fino
ad
agosto.
La coltura semiforzata in piccoli tunnel una coltura in pieno
campo, con la possibilit di anticipare il trapianto.
I sesti di impianti sono in relazione con la cultivar e il tipo di
allevamento.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
E consigliata la pacciamatura preferibilmente con materiale
biodegradabile .
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.

E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale


conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
Lo zucchino ha esigenze nutritive notevoli ed considerata una
coltura potassofila. Il fabbisogno in fosforo relativamente
costante durante laccrescimento e nella fase produttiva, ma in
misura minore rispetto allazoto ed al potassio.
Aumentando la quantit di potassio nel terreno, aumenta lo
spessore della buccia dei frutti e ci rende gli stessi pi resistenti
alle lesioni e migliora la qualit del prodotto.
Un eccesso dazoto nella fase iniziale della crescita influenza
negativamente lallegagione.
Tra gli oligo-elementi si avvantaggia dellapporto del magnesio.
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida


per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti,
lapporto dei fertilizzanti di fondamentale importanza per la
produttivit in quanto la coltivazione dello zucchino ha una
produzione frazionata nel tempo .
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del fertilizzante organico, deve avvenire prima delle lavorazioni
di aratura .
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
Lo zucchino richiede quantitativi crescenti di acqua durante il
ciclo colturale. Il sistema irriguo a manichetta consigliato per
limitare la diffusione di malattie fungine sia allapparato aereo
che a quello radicale.
In generale per il fabbisogno idrico della coltura si ricorre a
volume di adacquamento crescenti in base allo stadio fenologico
della coltura con una frequenza che tiene conto del tipo di
terreno e dallandamento meteorologico tenendo in
considerazioni i due momenti di coltivazione
principali,
dallemergenza alla prefioritura e dalla fioritura al termine del
ciclo .
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
E consigliabile:
Il momento della raccolta determinante per mantenere la
qualit del prodotto anche durante la fase di conservazione.
In generale la raccolta viene stabilita in rapporto al colore e in
base allo sviluppo del frutto.
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

Post Raccolta e Trasformazione delle


Produzioni Vegetali

Una raccolta ritardata comporta una riduzione della brillantezza


del colore , spugnosit della polpa che possono squalificare
commercialmente il prodotto.
Utilizzare imballaggi primari nuovi o, se gi usati, adeguatamente
puliti per garantire la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".
Criteri e Indirizzi generali in Norme Generali - allegato V.

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

Assessorato Agricoltura Caccia e Pesca


Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale,
Caccia e Pesca

DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA PARTE AGRONOMICA

NORME GENERALI
PIANTE AROMATICHE COLTIVATE
IN VASO A SCOPO ALIMENTARE

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

Indice
NORME TECNICHE GENERALI
PREMESSA ........ pag. 3
1) MODALITA DI ADESIONE.. 4
2) SCELTA DELLAMBIENTE E VOCAZIONALITA.. 4
3) MANTENIMENTO DELLAGROECOSISTEMA NATURALE ... 4
4) SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE . 5
5) SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE ........................................................................... 6
5 - 1) DEFINIZIONE DI SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE .................................................... 6
5 - 2) DENOMINAZIONE E TIPOLOGIA SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE .... 8
5 - 3) SUBSTRATO - PARAMETRI BIOLOGICI E METALLI PESANTI .................................. 9
5 - 4) ADDIZIONE DI CONCIMI E AMMENDANTI AI SUBSTRATI ............................. 10
6) SEMINA TRAPIANTO E IMPIANTO ............................................................. 10
7) GESTIONE DELLA SUPERFICIE DEL SUOLO PACCIAMATURA ................................... 11
8) FERTILIZZAZIONE ...... 11
9) IRRIGAZIONE ............. 12
10) RACCOLTA .................... 13
11) CONTENITORI PER LA COLTIVAZIONE (VASI, CONTENITORI ALVEOLATI) ................ 14
12) RISCALDAMENTO DELLE COLTURE PROTETTE ..... 15
ALLEGATO A LINEE GUIDA PER LA FERTILIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE
INTEGRATA...... 16
PREMESSA ...... 16
A) FERTILIZZANTI ...... 16
B) GESTIONE DELLA FERTILIZZAZIONE ... 16
C) VALUTAZIONE DEI FERTILIZZANTI .... 17
D ) DIRETTIVA NITRATI ........ 18
E) ISTRUZIONI PER IL CAMPIONAMENTO DEI SUBSTRATI ............................. 19
E 1) MODALITA' DI CAMPIONAMENTO ..... 19
E 2) ANALISI CHIMICO - FISICHE .......19
E 3) PIANO DI CONCIMAZIONE ..... 22
ALLEGATO B LINEE GUIDA PER LIRRIGAZIONE DELLA PRODUZIONE INTEGRATA ...... 24
A) REGISTRAZIONE DATI IRRIGUI .... 24
B) METODO: SCHEDE IRRIGUE (BASE) ..... 24
C) METODO SUPPORTI INFORMATICI ...... 25
D) METODO: SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI (LIVELLO ELEVATO) ......... 25

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che
per perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di
innalzare il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio 2015 stato redatto in conformit ai
criteri e principi generali e alle Linee guida nazionali approvate dallOrganismo Tecnico Scientifico
della seduta del 4 dicembre 2014.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore della Direzione Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca
n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in conformit con quanto dettato dalle Linee Guida
Nazionali per la Produzione Integrata Difesa fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:

NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;

NORME TECNICHE DI COLTURA O PARTE SPECIALE che contengono le indicazioni (vincoli e

consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.

Si sottolinea limportanza di considerare le indicazioni contenute nelle NORME GENERALI, ritenute


propedeutiche alle informazioni riportate nelle NORME SPECIALI.
Gli obblighi - vincoli e divieti - cui sono tenute le aziende che aderiscono al presente disciplinare,
sia nella PARTE GENERALE sia nella PARTE SPECIALE, verranno evidenziati adottando lo stile
grassetto e inseriti allinterno di un apposito riquadro retinato.
Le indicazioni circa le pratiche agronomiche consigliate non devono essere intese come vincolanti;
tuttavia si sottolinea la loro importanza ai fini di una corretta gestione aziendale integrata.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica costituisce il riferimento normativo per
le aziende che aderiscono volontariamente al Sistema Nazionale Qualit della Produzione
Integrata (SNQPI) utilizzandone il marchio.
Le OP che hanno presentato un programma operativo nellanno 2015, relativamente ai
programmi operativi delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli, approvati ai sensi del
regolamento CE n. 1234/2007 del Consiglio e del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011
della Commissione del 7 giugno 2011, e ai sensi del Regolamento UE 1308/2013 nei settori
degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati, dovranno rispettare le disposizione
previste dai disciplinari di produzione integrata della Regione Lazio.
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

Nell'applicazione dei Disciplinari di Produzione Integrata devono comunque essere sempre


rispettati, sullintera superficie aziendale, gli impegni e le norme prescritte dal Programma
dAzione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (REGOLAMENTO REGIONALE 23
novembre 2007, n. 14), ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in attuazione della
Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991.
Le indicazioni obbligatorie presenti nei Disciplinari di Produzione Integrata Parte Agronomica
sono pi condizionanti di quelle riportate dalla succitata norma; comunque, in caso di
contraddizione, devono essere rispettate le indicazioni pi restrittive.
Nel caso in cui si verifichino eventi calamitosi che rendano impossibile il rispetto degli impegni
previsti dal disciplinare di produzione integrata parte agronomica, le aziende interessate o loro
delegati potranno inoltrare richiesta di deroga alla Direzione Regionale Agricoltura, Sviluppo
Rurale, Caccia e Pesca.
Le richieste devono essere formulate per iscritto e devono contenere:
x l'intestazione e l'ubicazione dell'azienda;
x la coltura e la variet per la quale si richiede la deroga;
x la tecnica alla quale si intende derogare e quella che si propone di adottare in alternativa;
x le motivazioni tecniche che giustifichino la proposta alternativa.
Si sottolinea che la deroga eventualmente concessa, avr carattere temporaneo. La Regione
comunicher al Gruppo Tecniche Agronomiche le eventuali deroghe concesse nel corso dellanno.
Ai fini dellevidenza dellapplicazione delle norme obbligatoria una tenuta documentale in
appositi registri.
In tal caso devono essere registrate tutte le operazioni colturali effettuate in azienda nel
Registro aziendale delle operazioni colturali e di magazzino.
1. MODALIT DI ADESIONE
Il presente disciplinare di produzione integrata prevede per le aziende la possibilit di adesione
x con lintera superficie aziendale;
x per singole colture.
2. SCELTA DELLAMBIENTE E VOCAZIONALIT
Le caratteristiche pedoclimatiche dellarea di coltivazione devono essere prese in considerazione
in riferimento alle esigenze delle colture interessate.
La scelta dovr essere particolarmente accurata in caso di nuova introduzione della coltura e/o
variet nellambiente di coltivazione.
3. MANTENIMENTO DELLAGROECOSISTEMA NATURALE
La biodiversit costituisce una risorsa indispensabile per il mantenimento degli equilibri tra i
diversi organismi viventi allinterno degli agro ecosistemi e contribuisce a ridurre luso delle
sostanze chimiche di sintesi salvaguardando i principali organismi utili e, quindi, favorendo il
contenimento naturale delle avversit.
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

La conservazione della biodiversit negli ambienti agricoli presupposto per la tutela delle risorse
ambientali e per una corretta gestione ecosostenibile degli input utilizzati; pertanto auspicabile
che le aziende che adottino il metodo di produzione integrata:
x
mantengano le siepi, le alberature, le aree naturali gi presenti nei propri
appezzamenti attraverso lesecuzione regolare delle operazioni di manutenzione. In queste
formazioni vietato luso di prodotti antiparassitari e diserbanti;
x
mettano in atto, compatibilmente con le specifiche caratteristiche produttive
aziendali, tutte quelle strategie che permettano laumento della biodiversit. Tra queste si
annoverano a titolo di esempio:
o
il ripristino e/o la realizzazione ex-novo di siepi, di boschetti, di alberature
utilizzando esclusivamente essenze autoctone;
o
lapposizione di nidi artificiali;
o
la realizzazione di invasi dacqua;
o
la realizzazione e/o il ripristino di muretti a secco; ecc.
4. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
Le erbe fresche si riproducono per seme o per talea e anche per micropropagazione.
La talea, il metodo pi usato per ottenere in breve tempo, piante identiche al genitore,
omogenee e con apparato radicale ben sviluppato. Le talee prelevate nel periodo idoneo per
ciascuna specie da piante madri sane, vengono interrate per 2/3 della loro lunghezza in un
substrato permeabile. La radicazione ottenuta ponendo le talee in ambienti a temperatura e
umidit controllate in modo da favorire l'emissione delle radici. In caso di riproduzione da seme o
di acquisto di materiali di riproduzione da ditte esterne all'azienda, questi dovranno essere
provvisti di adeguata certificazione fitosanitaria. La scelta di specie e variet, legata
principalmente alle esigenze del mercato, deve tenere presente gli aspetti di adattabilit
all'ambiente di coltivazione e la resistenza nei confronti dei parassiti animali e vegetali.
E consigliabile che:
il materiale di moltiplicazione non riprodotto direttamente in azienda sia di categoria CAC,
prodotto secondo le norme tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
limpiego di materiale di propagazione sia garantito dal punto di vista genetico e ottenuto da
variet resistenti e/o tolleranti alle principali fitopatie.
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso aziende regolarmente autorizzate
alla produzione e commercio di vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005.
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi geneticamente modificati
(OGM), cos come previsto dalla L. R. n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi titolo di organismi geneticamente
modificati (OGM).

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

5. SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE
Substrati
Al fine di consentire alla pianta di accrescersi nelle migliori condizioni i requisiti pi importanti che
devono essere valutati per la scelta di un substrato sono i seguenti:
- costituzione,
- struttura,
- capacita di ritenzione idrica,
- potere assorbente,
- pH,
- contenuto in elementi nutritivi e EC,
- potere isolante,
- sanit
- facilit di reperimento e costi
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e substrati sintetici.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere utilizzati come ammendanti su
altre colture presenti in azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle vigenti norme.
Di seguito si descrivono le caratteristiche e tipologie dei substrati secondo la specifica normativa
vigente.
5 - 1) DEFINIZIONE DI SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE
Per substrati di coltivazione si intendono i materiali diversi dai suoli in situ, dove sono coltivati
vegetali,
Il substrato di coltivazione base definito come un prodotto solido costituito dalle seguenti
matrici: Ammendante vegetale semplice non compostato, Ammendante compostato verde,
Torba acida, Torba neutra, Torba umificata, da sole, miscelate tra loro e/o con: Letame, Letame
artificiale, Leonardite, Lignite e con: Argilla, Argilla espansa,Lapillo, Lana di roccia, Perlite
espansa, Pomice, Sabbia, Tufo, Vermiculite espansa, Zeolititi, prodotti ad azione specifica,
correttivi, concimi.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da ditte specializzate possono essere
preparati esclusivamente utilizzando le matrici elencate nella tabella seguente le cui tipologie e
caratteristiche sono riportati nell'allegato 4 DLgs 75/2010.

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

Note su requisiti materie prime substrato


Di seguito si riportano le definizioni e i requisiti per le principali matrici organiche
classificate nella tipologia degli ammendanti, DLgs 75/2010, allegato 2, capitolo 2.
Ammendante vegetale semplice non compostato: prodotto non fermentato a base di
cortecce e/o di altri materiali vegetali, come sanse, pule, bucce con esclusione di alghe e
dialtre piante marine. Rientrano in questa categoria le matrici, comunemente denominate:
midollo e fibra di cocco, cortecce, pula e lolla di riso, paglie, fibra di juta.
Ammendante compostato verde: prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di
trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici che possono essere costituiti da scarti di
manutenzione del verde ornamentale, altri materiali come sanse vergini (disoleate o
meno) od esauste, residui delle colture, altri rifiuti di origine vegetale.
Ammendante compostato misto: prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di
trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici che possono essere costituiti dalla
frazione organica degli RSU proveniente da raccolta differenziata, da rifiuti di origine
animale compresi liquami zootecnici, da rifiuti di attivit agroindustriali e da lavorazione
del legno e del tessile naturale non trattati, da reflui e fanghi, nonch dalle matrici previste
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

per l'ammendante compostato verde. Per "fanghi" si intendono quelli definiti dal decreto
legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, di attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la
protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di
depurazione in agricoltura. I fanghi, tranne quelli agroindustriali, non possono superare il
35% (P/P) della miscela iniziale.
Torba acida: residui vegetali fossilizzati contenenti originariamente una certa quantit di
materiale terroso. pH inferiore a 5 (in H2O) Carbonio organico sul secco 40%.
Torba neutra: residui vegetali fossilizzati contenenti originariamente una certa quantit di
materiale terroso. pH superiore a 5 (in H2O) C organico sul secco 20%.
5 - 2) DENOMINAZIONE E TIPOLOGIA SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE
Vengono distinti due tipi che si differenziano per matrici ammesse alla costituzione e per i
requisiti richiesti, in termini di Carbonio organico, pH, Conducibilit elettrica, Densit apparente
secca.
2 a )Denominazione del tipo substrato di coltivazione base;
2 b) Denominazione del tipo substrato di coltivazione misto.
2 a ) Il substrato di coltivazione base
Il substrato di coltivazione base definito come un prodotto solido costituito dalle
seguenti matrici: Ammendante vegetale semplice non compostato, Ammendante
compostato verde, Torba acida, Torba neutra, Torba umificata, da sole, miscelate tra loro
e/o con: Letame, Letame artificiale, Leonardite, Lignite e con: Argilla, Argilla
espansa,Lapillo, Lana di roccia, Perlite espansa, Pomice, Sabbia, Tufo, Vermiculite espansa,
Zeolititi, prodotti ad azione specifica, correttivi, concimi.
Criteri concernenti la valutazione. Altri requisiti richiesti:
x pH (in H2O) compreso tra 3,5 e 7,5
x Conducibilit elettrica: massima 0,70 dS/m
x C organico minimo 8% sul secco
x Densit apparente secca massima 450 kg/m3
2 b) ) Il substrato di coltivazione misto
Il substrato di coltivazione misto definito come un prodotto solido costituito dalle
seguenti matrici: Ammendante vegetale semplice non compostato, Ammendante
compostato verde, Ammendante compostato misto, Torba acida, Torba neutra, Torba
umificata, da sole, miscelate tra loro e/o con: Letame, Letame artificiale, Leonardite,
Lignite e con: Argilla, Argilla espansa, Lapillo, Lana di roccia, Perlite espansa, Pomice,
Sabbia, Tufo, Vermiculite espansa, Zeolititi, prodotti ad azione specifica, correttivi, concimi.
Criteri concernenti la valutazione. Altri requisiti richiesti:
x pH (H2O) compreso tra 4,5 e 8,5
x Conducibilit elettrica: massima 1,0 dS/m
x C organico minimo 4% sul secco
x Densit apparente secca massima 950 kg/m3
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

5 - 3) SUBSTRATO - PARAMETRI BIOLOGICI E METALLI PESANTI


Come previsto nelle premesse in Allegato 4 del D.Lgs 17/2006 le matrici impiegate nella
costituzione dei substrati devono rispettare gli specifici limiti prescritti nel DLgs 75/2010
relativamente a parametri biologici nonch ai metalli pesanti. Nelle tabelle seguenti si riportano
i limiti indicati nella normativa di cui all'allegato 4 del D.Lgs 17/2006
Tabella parametri biologici
Matrice

Parametri biologici
Salmonella: assenza in 25 g di campione t.q.:
n(1)=5; c(2)=0;
m(3)=0 ;
M(4)=0 ;

Ammendante vegetale
semplice non
compostato

Escherichia coli in 1 g di campione t.q.;


n(1)=5; c(2)=1;
m(3)=1000 CFU/g;
M(4)=5000 CFU/g;
Indice di germinazione (diluizione al 30%)
deve essere 60%
Salmonella: assenza in 25 g di campione t.q.:
n(1)=5; c(2)=0;
m(3)=0 ;
M(4)=0 ;

Ammendante
compostato verde

Escherichia coli in 1 g di campione t.q.;


n(1)=5; c(2)=1;
m(3)=1000 CFU/g;
M(4)=5000 CFU/g;
Indice di germinazione (diluizione al 30%)
deve essere 60%
Salmonella: assenza in 25 g di campione t.q.:
n(1)=5; c(2)=0;
m(3)=0 ;
M(4)=0 ;

Ammendante
compostato misto

Escherichia coli in 1 g di campione t.q.;


n(1)=5; c(2)=1;
m(3)=1000 CFU/g;
M(4)=5000 CFU/g;
Indice di germinazione (diluizione al 30%)
deve essere 60%

(1) n = numero di campioni da esaminare; (2) c =numero di campioni la cui carica


batterica pu essere compresa fra m ed
M; (3)m =valore di soglia per quanto riguarda il numero di batteri; il risultato
considerato insoddisfacente se uno o pi
campioni hanno un numero di batteri uguale o superiore a m; (4)M =valore massimo per
quanto riguarda il numero di
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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

batteri; il risultato considerato insoddisfacente se uno o pi campioni hanno un numero


di batteri uguale o superiore a M;
d) METALLI PESANTI - Ciascuna matrice impiegata deve rispettare gli specifici limiti
prescritti nel DLgs 75/2010 relativamente ai parametri biologici nonch ai metalli pesanti.
Per gli ammendanti, ove non diversamente previsto, i tenori massimi consentiti in metalli
pesanti espressi in mg/kg e riferiti alla sostanza secca sono i seguenti:

e) FANGHI e REFLUI fatto divieto di utilizzo di reflui e di fanghi di depurazione


derivanti da insediamenti civili o produttivi.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle vigenti norme.

5 - 4 ) ADDIZIONE DI CONCIMI E AMMENDANTI AI SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE


a) ADDIZIONE DI CONCIMI - E consentito addizionare ai substrati di coltivazione i concimi CE
inseriti nel Regolamento CE n. 2003/2003, i concimi minerali, i concimi organici ed i concimi
organo-minerali inseriti nellallegato 1 del DLgs 75/2010, nel rispetto del contenuto massimo
di elementi totali nel substrato pari a N 2,5 % s.s., P2O5 1,5 % s.s., K2O 1,5 % s.s. , e nel
rispetto dei limiti dichiarati di conducibilit elettrica del prodotto finale.
b) ADDIZIONE DI CORRETTIVI - E consentito addizionare ai substrati di coltivazione i
correttivi inseriti nellallegato 3 DLgs 75/2010.
(**)Nota: documentazione estratta dal protocollo Aipsa (associazione italiana produttori
substrati di coltivazione ed ammendanti)
6. SEMINA, TRAPIANTO E IMPIANTO
Le modalit di semina e trapianto devono consentire di raggiungere uno sviluppo adeguato delle
piante, nel rispetto dello stato fitosanitario delle colture, limitando limpatto negativo delle
malattie e dei fitofagi, ottimizzando luso dei nutrienti e consentendo il risparmio idrico.
Le erbe fresche vengono in genere seminate o fatte radicare in contenitori alveolari con fori di
diametro piccolo (1cm circa) e dopo circa 25 -30 giorni sono trapiantate nel vaso del diametro
definitivo. I vasi vengono quindi ospitati in serra o in piena aria a seconda delle specifiche esigenze
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

termiche e del periodo di coltivazione. Successivamente, se previsto nel piano coltivazione i vasi
potranno subire un distanziamento per dare spazio alla crescita della chioma.
I contenitori e i vasi preferibile siano scelti tra quelli fabbricati con materie plastiche
biodegradabili o pi facilmente smaltibili indicate dai codici di riciclaggio 1, 2, 4 e 5, indicati nella
direttiva europea 94/62/CE.
Dette modalit, insieme alle altre pratiche agronomiche sostenibili, hanno lobiettivo di limitare
lutilizzo di fitoregolatori di sintesi, qualora ammessi, in particolare dei prodotti che
contribuiscono ad anticipare, ritardare e/o pigmentare le produzioni vegetali. In ogni caso, fare
riferimento alle Norme Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti e
limitatamente alle modalit di impiego previste nelle specifiche tabelle.
7. GESTIONE DELLA SUPERFICIE DEL SUOLO SUL QUALE VENGONO APPOGGIATI I VASI DI
AROMATICHE PER LA COLTIVAZIONE - CONTROLLO DELLE INFESTANTI
La gestione della superficie del suolo deve garantire un ottimale appoggio dei vasi perseguendo i
seguenti obiettivi:

offrire un perfetto appoggio ai vasi ;

essere sistemato in piano o leggera pendenza con la predisposizione di opportune


scoline al fine di evitare il rischio di erosione superficiale;

impedire l'affrancamento delle radici che possono fuoriuscire dai vasi

garantire lo sgrondo delle acque meteoriche

limitare l'uso di erbicidi.


Gli obiettivi potranno essere perseguiti ricorrendo, dopo il livellamento del terreno, alla
pacciamatura del terreno con tessuto plastico in polipropilene stabilizzati agli UV atto ad
evitare la crescita di vegetazioni indesiderate. Il tessuto deve avere una buona permeabilit
all'acqua e impedire il passaggio dei raggi solari ed avere una consistenza tale da impedire
l'attraversamento delle radici.
8. FERTILIZZAZIONE
La fertilizzazione delle colture ha lobiettivo di garantire produzioni di elevata qualit e in quantit
economicamente sostenibili, nel rispetto delle esigenze di salvaguardia ambientale, del
mantenimento della fertilit e della prevenzione delle avversit.
Per le peculiarit del metodo di coltivazione in vaso, non si fa obbligo di definire i quantitativi
massimi di elementi nutritivi attraverso un piano di coltivazione, cos come previsto per le
coltivazioni in piena terra.
Devono essere utilizzati substrati di cui siano note le principali caratteristiche fisico-chimiche,
registrando la denominazione commerciale e i dati analitici riportati in etichetta, oppure facendo
eseguire e lanalisi chimico-fisica del substrato/terriccio, al fine di verificarne lidoneit alla coltura
e minimizzare limpiego e la perdita di nutrienti nellacqua di drenaggio.
La fertirrigazione consentita se praticata mediante sistemi irrigui che prevedono la
distribuzione localizzata. La fertirrigazione per aspersione a pioggia consentita soltanto se
attuata con barre mobili di irrigazione.
La distribuzione localizzata e frazionata di concime a cessione controllata deve avvenire con i
seguenti accorgimenti duso:
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- distribuire il prodotto ad una dose non superiore a quanto riportato in etichetta;


- utilizzare, in autunno e in inverno, dosi dimezzate rispetto a quelle applicabili nel periodo
estivo;
- non utilizzare i concimi sulla superficie del vaso nel caso di contenitori soggetti al rovesciamento;
- nel caso di fertilizzazione di fondo pre-trapianto miscelare uniformemente il concime con il
substrato;
- non distribuire a spaglio il concime sopra i vasi gi posizionati;
- tenere presente che possono esserci perdite di nutrienti in relazione al sistema irriguo utilizzato.
E consigliabile lutilizzo di vasi in materiali plastici biodegradabili derivanti da risorse naturali
rinnovabili in quanto contribuisce alla sostenibilit ambientale e pu essere opportunamente
valorizzato in determinati mercati particolarmente sensibili a questa tematica.
Limpiego di fertilizzanti a lenta cessione o cessione controllata raccomandata cos come una
concimazione di fondo al momento della preparazione del substrato poich contribuisce a
diminuire considerevolmente limpiego di concimi idrosolubili nei periodi successivi. E sempre
consigliato, al fine di ottimizzare gli interventi, di raggruppare le colture in gruppi omogenei di
esigenze nutrizionali (specie, et, ecc.).
Si raccomanda, ove applicabile, luso di un sistema di fertirrigazione localizzato a basso volume
direttamente in vaso, verificando il volume irriguo in modo tale da limitare il drenaggio e la perdita
di nutrienti.
E vietata la coltivazione idroponica o fuori suolo con tecniche che non prevedono il recupero e
il riutilizzo della soluzione nutritiva.

Nelle zone vulnerabili ai nitrati obbligatorio il rispetto delle disposizioni derivanti dai
programmi dazione obbligatori di cui allart. 92, comma 6 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006
n. 152, in attuazione della Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991, (REGOLAMENTO
REGIONALE 23 novembre 2007, n. 14).
9. IRRIGAZIONE
Lirrigazione deve soddisfare il fabbisogno idrico della coltura evitando di superare la capacit di
ritenzione del substrato del vaso , allo scopo di contenere lo spreco di acqua, la lisciviazione dei
nutrienti e lo sviluppo delle avversit.
Tali obiettivi sono raggiungibili ottimizzando la risorsa acqua attraverso la predisposizione, da
parte dellazienda, di regimi d'irrigazione basati sul rilievo strumentale dell'umidit del substrato
del vaso attraverso la quale predisporre i volumi di acqua irrigua da utilizzare.
I sistemi di irrigazione utilizzati per lapporto idrico delle coltivazioni in contenitore dovranno
essere il meno dispersivi possibili, ovvero si dovranno prediligere metodi che prevedono apporti
localizzati e/o a ciclo chiuso o con recupero dellacqua.
Gli impianti di irrigazione possono essere utilizzati per lapporto contemporaneo di fertilizzanti
(fertirrigazione), in questo caso la scelta da privilegiare quella di un metodo di distribuzione
della soluzione nutritiva che preveda una minore dispersione nellambiente, oppure il suo
recupero per poter essere riciclata. Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche dei
singoli sistemi classificandone l'adeguatezza con tre colori : rosso poco adeguato, giallo
adeguato; verde ottimamente adeguato.
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Tabella Valutazione sistemi irrigui


Metodo di
irrigazione

Apporto di
acqua

A GOCCIA

localizzato

BARRE MOBILI

semi-localizzato

FLUSSO/
RIFLUSSO

esteso

Vantaggi

Svantaggi

-minimo runoff
-riduzione delle malattie fogliari
-permette un ottimale controllo del
bilancio aria-acqua nel substrato
-pu essere usata per irrigare pi specie
di piante anche di dimensioni diverse
-lirrigazione e la fertirrigazione sono
accurate
-lutilizzo di diversi tipi di ugelli sulla
stessa barra permette pi utilizzi
-utilizza minori quantit di acqua rispetto
agli altri sistemi
-adatto per la coltivazione
di grossi gruppi di piante
- possibile incorporare nel pavimento
sistemi di riscaldamento
-minori richieste di fertilizzanti rispetto ai
sistemi dallalto
-il ricircolo dacqua minimizza le perdite
per lisciviazione

Giudizio

-costi alti di impianto


-frequente manutenzione

positivo

-costi elevati per piccole


aziende

positivo

-alti costi dinstallazione


-insetticidi, fungicidi e erbicidi
devono essere somministrati
con molta cura per evitare un
aumento della tossicit
nellacqua di irrigazione
-accumulo eccessivo di sali se
lacqua utilizzata di scarsa
qualit

positivo

-accumulo sali
-adatto per specie a ciclo
breve
-il ristagno di soluzione
nutritiva pu creare la
diffusione di alghe

esteso

-per ambienti caratterizzati da UR elevata


-il livello dellacqua nel contenitore
rimane costante
-sullo stesso tappeto possono essere
sistemati piante e vasi di diverse
dimensioni

esteso

-sistema di subirrigazione pi economico


-caratteristiche simili ai tappeti capillari

-vasi pi grandi di 9 litri non


sono adacquati in modo
efficiente
-crescita delle radici sopra i
letti di sabbia

sufficiente

ASPERSIONE

esteso

-costi di impianto relativamente


contenuti
-basso fabbisogno di manodopera
-pu essere usata per rinfrescare le
piante e mantenere lumidit dellaria

-irrigazione non uniforme


-consumo eccessivo di acqua
e dilavamento dei fertlizzanti

negativo

MANUALE

localizzato

-costi bassi di impianto


-flessibile per tutte le specie

-irrigazione irregolare
-alti costi di manodopera
-uso eccessivo di acqua
-ridotta qualit delle piante

TAPPETO
CAPILLARE

LETTI
A RISALITA
CAPILLARE

sufficiente

negativo

Sono consigliate, salvo eventuali vincoli riportati nei paragrafi specifici tutte le soluzioni
tecniche finalizzate alla riduzione dei volumi irrigui, al recupero e riutilizzo delle acque (es.
irrigazione localizzata, bancali flusso e riflusso, sistemi di recupero degli scarichi) e al recupero e
utilizzo delle acque piovane che rappresentano una fonte aggiuntiva di acqua di alta qualit
irrigua che pu essere utilizzata per miscelare acque poco idonee o far fronte a deficit stagionali.
10. RACCOLTA
La "maturazione" di una pianta aromatica coltivata in vaso data dal momento in cui la chioma
raggiunge un giusto sviluppo dimensionale (I disciplinari delle singole colture possono stabilire dei
parametri per dare inizio alle operazioni di raccolta dei vasi in funzione di ogni specie, ed
eventualmente variet) . In linea generale la chioma delle piante aromatiche coltivate in vaso deve
presentarsi con uno sviluppo vegetativo compatto e la dimensione dovrebbe essere uguale o
superare quella del vaso . La parte distale dei rami della chioma delle specie arbustive all'atto della
"raccolta" dovrebbe essere costituita da rametti di consistenza erbacea. All'atto della "raccolta" la
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chioma deve presentarsi asciutta, mentre il substrato del vaso deve avere un giusto grado di
umidit, per garantire la massima durata della shelf life. Alla "raccolta" o comunque prima del
confezionamento i vasi devono essere puliti .
Le modalit di raccolta e di conferimento ai centri di stoccaggio/lavorazione possono essere
definite nellottica di privilegiare il mantenimento delle migliori caratteristiche dei prodotti.
In ogni caso i prodotti devono essere sempre identificati al fine di permetterne la rintracciabilit,
in modo da renderli facilmente distinguibili rispetto ad altri prodotti ottenuti con metodi
produttivi diversi (rintracciabilit del prodotto).
11. CONTENITORI PER LA COLTIVAZIONE (VASI, CONTENITORI ALVEOLATI)
I contenitori, o vasi, che si utilizzano per la coltivazione delle piante aromatiche sono
principalmente composti di materiale plastico polimerizzato, soprattutto polietilene.
La scelta dellagricoltore deve seguire alcune semplici indicazioni nella prospettiva di salubrit
del prodotto coltivato e di riduzione del materiale plastico, il quale si pu assimilare ad un
imballaggio, quindi alla fine del suo utilizzo diventa un rifiuto.
Il produttore deve verificare che il materiale costituente i contenitori utilizzati durante la
coltivazione sia del tipo 1,2,4 e 5,cio quelli pi sicuri, mentre sono da evitare gli altri.
Sono inoltre da favorire i nuovi prodotti bioplastici biodegradabili come quelli a base di scarti del
riso o del mais, nonch altri materiali a base di fibra di cocco o altri materie naturali, tutte
materie riciclabili e compostabili. Nella tabella sono indicati i simboli che classificano le materie
plastiche:

12. RISCALDAMENTO DELLE COLTURE PROTETTE


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Ai fini del presente disciplinare, per serre e colture protette si intende quanto definito al
comma 27 dell'articolo 3 del "L 309/8 IT Gazzetta ufficiale dellUnione europea 24.11.2009":
Serra: ambiente chiuso, statico e accessibile, adibito alla produzione di colture, recante un
rivestimento esterno solitamente translucido, che consente uno scambio controllato di
materia ed energia con lambiente circostante e impedisce il rilascio di prodotti fitosanitari
nellambiente. Sono quindi considerati come serre anche gli ambienti chiusi, adibiti alla
produzione di vegetali, il cui rivestimento esterno non translucido (per esempio per la
produzione di funghi o di indivia).
Non rientrano nella tipologia di serre/coltura protetta:
le colture coperte, ma non chiuse, come ad esempio quelle con coperture antipioggia.
Per le colture di aromatiche in vaso a scopo alimentare realizzate in ambiente protetto da
serre dotate di impianti di riscaldamento si sottolinea che:
i combustibili ammessi sono esclusivamente il metano, olio e gasolio a basso contenuto di
zolfo, i combustibili di origine vegetale (pigne, pinoli, altri scarti di lavorazione del legno) e
tutti i combustibili a basso impatto ambientale. Sono ammessi inoltre tutti i sistemi di
riscaldamento che impiegano energie alternative (geotermia, energia solare, reflui di centrali
elettriche).

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Allegato A) Linee Guida per la fertilizzazione della produzione integrata


delle piante aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare
PREMESSA Le aziende che producono piante in vaso sono escluse dall'obbligo di effettuare, nei
cinque anni di impegno, analisi chimiche del terreno eseguite secondo le metodiche stabilite dal
D.M. 13 settembre 1999 n185; devono comunque seguire criteri di fertilizzazione che riducano al
minimo l'impatto sull'ambiente.
A) FERTILIZZANTI
Nellottica della produzione integrata delle colture in genere e in particolare delle aromatiche
coltivate in vaso a scopo alimentare, risulta di estrema importanza la tipologia e la modalit di
utilizzo dei fertilizzanti.
L'attenta e oculata gestione dei prodotti fertilizzanti in funzione di una riduzione della quantit
impiegata e di una minore dispersione nellambiente. Particolare attenzione sar posta nei
confronti di quei composti minerali che possono creare problematiche di inquinamento e
tossicit per lambiente, la fauna e flora spontanea e per luomo.
Elementi quali i nitrati e di fosfati ad esempio a causa della percolazione e lisciviazione sia in
falde di profondit che in corsi idrici superficiali provocano sostanziali alterazioni nellambiente e
nella catena alimentare provocando potenziali intossicazioni ad esseri viventi, sia vegetali che
animali. Una corretta gestione della fertilizzazione delle coltivazioni in vaso diventa quindi
essenziale nel concetto di produzione integrata.
L'attenzione sar posta sia nella determinazione delle giuste quantit da impiegare sia nella
qualit dei composti con la scelta di tipologie di fertilizzanti meno inquinanti rispetto ad altri e
sistemi di apporto degli stessi con minore possibilit di dispersione.
Come si evidenzia nella tabella seguente da prediligere la concimazione incorporata al
substrato in sostituzione di quella apportata tramite irrigazione non applicabile con sistemi
localizzati o a ciclo chiuso.
La fertirrigazione sar applicata tramite sistemi d'irrigazione a goccia o a pioggia localizzata
(barre mobili) , risalita capillare, ecc. nei quali la dispersione idrica ridotta al minimo.
La concimazione fogliare con prodotti minerali o organici ammessa avendo cura che la
distribuzione avvenga con minime dispersioni nellambiente.
B) GESTIONE DELLA FERTILIZZAZIONE
Per una corretta gestione della fertlizzazione delle piante aromatiche coltivate in vaso a scopo
alimentare minimizzando l'impatto sull'ambientre, bisogna considerare tutti i fattori che la
influenzano strutturali, operativi, e fisiologici. Nella tabella seguente si riassumono i principali
fattori da valutare:
La specie coltivata:

Il monitoraggio della fertilit


e dei parametri chimici del substrato:

Conoscere le propriet fisiche del

Data la grande eterogeneit delle colture assimilabili alle


aromatiche bisogna determinare la concimazione in funzione
della specie e del ciclo colturale.
Data la grande variabilit nel rapporto tra substrato ed elementi
minerali necessario ,per ottimizare la fertilizzazione, monitorare
costantemente i parametri chimici quali pH e conducibilit
elettrica,nonch per i cicli colturali pi lunghi anche i valori
specifici tramite analisi complete.
Il monitoraggio pu essere effettauto sul substarto tal quale, o con
lanalisi fogliare.
Substrati con propriet fisiche diverse hanno comportamenti
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substrato:

conseguenti con differenze a volte importanti.

Ridurre la frazione di lisciviazione:

Il metodo di irrigazione.

La frazione di lisciviazione la quantit di acqua che sgronda dal


contenitore, comparata alla quantit di acqua somministrata al
contenitore stesso. Se si diminuisce la frazione di lisciviazione,
diminuiscono anche gli elementi nutritivi dilavati.
Le erogazioni cicliche dell'irrigazione, ossia la divisione della
quantit totale di acqua irrigua in diverse applicazioni scaglionate
durante il giorno, ridurranno la lisciviazione dei fertilizzanti.

Le temperature raggiunte del contenitore:

La cessione degli elementi nutritivi da parte di alcuni fertilizzanti


influenzato dalla temperatura. Il rilascio degli elementi nutritivi
aumenta al crescere della temperatura.

C) VALUTAZIONE DEI FERTILIZZANTI


In riferimento alla natura chimica e del metodo di utilizzo l' impatto ambientale dei fertilizzanti
puo' avere un giudizio di merito differente. Nella seguente tabella il giudizio viene evidenziato
con i colori : rosso: elevato , giallo: medio, verde. basso.
Tabella 8 Valutazione fertilizzanti
Tipologia
fertilizzante

Formulato

Concimi minerali
semplici

polvere,
granulare,
liquido

Concimi
composti NK

Concimi
composti NP

Concimi
composti PK

Concimi
composti NPK

Concimi
composti NPK a
lento rilascio
Concimi
composti NPK a

polvere,
granulare,
liquido

polvere,
granulare,
liquido

polvere,
granulare,
liquido

polvere,
granulare,
liquido

Cessione

pronta

pronta

pronta

pronta

pronta

granulare

lenta

granulare

lenta

Applicazione

fertirrigazione

fertirrigazione

fertirrigazione

fertirrigazione

fertirrigazione

miscelazione al
substrato o in
copertura
miscelazione al
substrato o in

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Distribuzione
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare

Giudizio
impatto
sull'ambiente

basso
elevato
medio
basso
elevato
medio
basso
elevato
medio
basso
elevato
medio
basso
elevato
medio

meccanica o
manuale

basso

meccanica o
manuale

basso

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cessione
controllata
Concimi
composti NPK a
cessione
programmata
Concimi organici
e organominerali
Concimi minerali
fogliari
Concimi organici
fogliari
Concimi organominerali fogliari

copertura

granulare

lenta

miscelazione al
substrato o
in copertura

meccanica o
manuale

basso

granulare,
liquido,
altre forme

lenta

miscelazione al
substrato,
in copertura,
fertirrigazione

meccanica o
manuale

basso

polvere,
liquido

pronta,
lenta

sulla
vegetazione

irrorazione
fogliare

basso

polvere,
liquido

pronta,
lenta

sulla
vegetazione

irrorazione
fogliare

basso

polvere,
liquido

Pronta,
lenta

sulla
vegetazione

irrorazione
fogliare

basso

D) DIRETTIVA NITRATI
La coltivazione delle piante aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare deve sottostare
alle norme previste dalla a direttiva 91/676/CEE "Direttiva Nitrati" che di seguito viene
riportata nei suoi tratti essenziali :
1. la designazione di Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN) se la
concentrazione di nitrati superi i 50 mg/l nelle acque dolci superficiali o sotterranee o si
manifestino condizioni di eutrofizzazione delle acque;
2. la regolamentazione dellutilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei
reflui aziendali, nonch dei concimi azotati e degli ammendanti organici con la
predisposizione ed applicazione di specifici Programmi di azione, che stabiliscono le
modalit con cui possono essere effettuate le fertilizzazioni.
Le aziende devono fare riferimento alla normativa regionale riguardante lattuazione della
Direttiva comunitaria, valutare se il sito di produzione rientra in Zona Vulnerabile Nitrati (ZVN)
e di conseguenza seguire le relative indicazioni contenute nei Programmi di azione.
Il Programma di azione, che le aziende agricole ricadenti nelle Zone vulnerabili da nitrati
devono osservare, finalizzato a:
1. proteggere e risanare le zone vulnerabili dallinquinamento provocato da nitrati di origine
agricola per il raggiungimento degli obiettivi di qualit previsti dal d.lgs. 152/2006;
2. limitare lapplicazione al substrato dei fertilizzanti azotati sulla base dellequilibrio tra il
fabbisogno prevedibile di azoto delle colture e lapporto alle colture di azoto proveniente dal
substrato e dalla fertilizzazione;
3. promuovere strategie di gestione integrata degli effluenti zootecnici con ladozione di
modalit di allevamento, di alimentazione e di trattamento degli effluenti finalizzate a
contenere i quantitativi di azoto al campo
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

4. E' in ogni caso fatto divieto di utilizzo di reflui e di fanghi di depurazione derivanti da
insediamenti civili o produttivi.
E) ISTRUZIONI PER IL CAMPIONAMENTO DEI SUBSTRATI E LINTERPRETAZIONE DELLE ANALISI
Le analisi chimiche del substrato potranno essere eseguite secondo le metodiche stabilite dal
D.M. 13 settembre 1999 n185 Approvazione dei Metodi ufficiali di analisi chimica del
suolo.
E 1) MODALIT DI CAMPIONAMENTO

Individuazione dellunit di campionamento


La corrispondenza dei risultati analitici con la reale composizione chimico-fisica del substrato
dipende da un corretto campionamento. Il primo requisito di un campione di substrato
senzaltro la sua omogeneit necessario pertanto individuare correttamente lunit di
campionamento che coincide con un lotto omogeneo di substrato.
E 2) ANALISI CHIMICO- FISICHE
Le analisi fisico-chimiche costituiscono un importante strumento per una migliore conoscenza
delle caratteristiche del substrato e bisogna quindi effettuare opportune analisi di laboratorio
valutando i parametri e seguendo le metodologie pi avanti specificate.
Le analisi del substrato, effettuate su campioni rappresentativi e correttamente interpretate, sono
funzionali alla stesura del piano di fertilizzazione, pertanto necessario averle disponibili prima
della stesura del piano stesso.
I parametri richiesti nellanalisi sono almeno:
-granulometria (tessitura);
-pH in acqua;
-sostanza organica;
-calcare totale e calcare attivo;
-azoto totale;
-potassio scambiabile;
-fosforo assimilabile;
-capacit di scambio cationico (CSC) nei suoli e per quelle situazioni dove questa conoscenza
ritenuta necessaria per una corretta interpretazione delle analisi.
Le determinazioni e lespressione dei risultati analitici devono essere conformi a quanto stabilito
dai Metodi ufficiali di analisi chimica del substrato approvati con D.M. del 13 settembre 1999
(e pubblicati sul suppl. ord. della G.U. n. 248 del 21/10/99).
Per determinate colture, in particolare per le colture arbustive sempreverdi in vaso, lanalisi
fogliare o altre tecniche equivalenti (come ad esempio luso dello SPAD per stimare il contenuto
di clorofilla) possono essere utilizzate come strumenti complementari. Tali tecniche sono utili per
stabilire lo stato nutrizionale della pianta e per evidenziare eventuali carenze o squilibri di
elementi minerali.

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

In caso di disponibilit di indici affidabili per la loro interpretazione, i dati derivati dallanalisi delle
foglie o dalle tecniche equivalenti, possono essere utilizzati per impostare meglio il piano di
concimazione.
Tessitura o granulometria
La tessitura o granulometria del substrato fornisce unindicazione sulle dimensioni e sulla quantit
delle particelle che lo costituiscono. La struttura, cio lorganizzazione di questi aggregati nel
terreno, condiziona in maniera particolare la macro e la microporosit, quindi laerazione e la
capacit di ritenzione idrica del substrato, da cui dipendono tutte le attivit biologiche del
substrato.
Reazione del terreno (pH in acqua)
Indica la concentrazione di ioni idrogeno nella soluzione circolante nel substrato; il suo valore d
unindicazione sulla disponibilit ad essere assorbiti di molti macro e microelementi. Il pH influisce
sullattivit microbiologica (ad es. i batteri azotofissatori e nitrificanti prediligono pH subacidisubalcalini, gli attinomiceti prediligono pH neutri-subalcalini) e sulla disponibilit di elementi
minerali, in quanto ne condiziona la solubilit e quindi laccumulo o la lisciviazione.
Valori

Classificazione

< 5,4

fortemente acido

5,4-6,0

acido

6,1-6,7

leggermente acido

6,8-7,3

neutro

7,4-8,1

leggermente alcalino

8,2-8,6
> 8,6

alcalino
fortemente alcalino

Fonte: SILPA

Capacit di scambio cationico (CSC)


Esprime la capacit del substrato di trattenere sulle fasi solide, ed in forma reversibile, una certa
quantit di cationi, in modo particolare calcio, magnesio, potassio e sodio.
La CSC correlata al contenuto di argilla e di sostanza organica, per cui pi risultano elevati questi
parametri e maggiore sar il valore della CSC. Un valore troppo elevato della CSC pu evidenziare
condizioni che rendono non disponibili per le colture alcuni elementi quali potassio, calcio,
magnesio. Viceversa un valore troppo basso indice di condizioni che rendono possibili perdite
per dilavamento degli elementi nutritivi. E necessario quindi tenere conto di questo parametro
nella formulazione dei piani di concimazione, ad esempio prevedendo apporti frazionati di
fertilizzanti nei substrati con una bassa CSC.
Pertanto una buona CSC garantisce la presenza nel substrato di un pool di elementi nutritivi
conservati in forma labile e dunque disponibile per la nutrizione vegetale.
Capacit Scambio Cationico (meq/100 g)
< 10
Bassa
10 20
Media
> 20
Elevata
Fonte: SILPA

20

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

Sostanza organica
Rappresenta circa l1-3 % della fase solida in peso e il 12-15% in volume; ci significa che essa
costituisce una grossa parte delle superfici attive del substrato e, quindi, ha un ruolo
fondamentale sia per la nutrizione delle piante (mineralizzazione e rilascio degli elementi nutritivi,
sostentamento dei microrganismi, trasporto di P e dei microelementi alle radici, formazione del
complesso di scambio dei nutrienti) e sia per la struttura del substrato (aerazione, aumento della
capacit di ritenzione idrica nei substrati sabbiosi);
Calcare
Si analizza come calcare totale e calcare attivo.
Per calcare totale si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di
calcio e in misura minore di magnesio e sodio.
Se presente nella giusta quantit il calcare un importante costituente dei substrati, in grado di
neutralizzare leventuale acidit e di fornire calcio e magnesio. Entro certi limiti agisce
positivamente sulla struttura del substrato, sulla nutrizione dei vegetali e sulla mineralizzazione
della sostanza organica; se presente in eccesso inibisce lassorbimento del ferro e del fosforo
rendendoli insolubili e innalza il pH del substrato portandolo allalcalinizzazione.
Il calcare attivo, in particolare, la frazione del calcare totale facilmente solubile nella soluzione
circolante e, quindi, quella che maggiormente interagisce con la fisiologia dell'apparato radicale e
l'assorbimento di diversi elementi minerali. Per la maggior parte delle piante agrarie, un elevato
contenuto di calcare attivo ha l'effetto di deprimere, per insolubilizzazione, l'assorbimento di molti
macro e micro-elementi (come fosforo, ferro, boro e manganese).

< 10
10-100
101-250
251-500
>500

Calcare totale (g/Kg)


Non calcareo
Poco calcareo
Mediamente calcareo
Calcareo
Molto calcareo

< 10
10-50
51-75
>75

Calcare attivo (g/Kg)


Bassa
Media
Elevata
Molto elevata

Fonte: SILPA modificata dal GTA

Azoto totale (N)


Esprime la dotazione nel substrato delle frazioni di azoto organico. Il valore di azoto totale pu
essere considerato un indice di dotazione azotata del substrato, comunque non strettamente
correlato alla disponibilit dellazoto per le piante ed ha quindi di per s un limitato valore pratico
nella pianificazione degli apporti azotati.
Uneccessiva disponibilit di N nel substrato provoca un ritardo di fioritura, fruttificazione e
maturazione, una minor resistenza al freddo e ai parassiti, un aumento dei consumi idrici e un
accumulo di nitrati nella pianta.
<0,5
0,5-1,0
1,1-2,0
2,1-2,5
>2,5

Azoto totale (g/Kg)


Molto bassa
Bassa
Media
Elevata
Molto elevata

Fonte: Universit di Torino

21

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

Rapporto C/N
Questo parametro, ottenuto dividendo il contenuto percentuale di carbonio organico per quello
dellazoto totale, utilizzato per quantificare il grado di umificazione del materiale organico nel
substrato.
Tale rapporto generalmente elevato in presenza di notevoli quantit di residui vegetali
indecomposti (paglia, stoppie, ecc.), dato il basso contenuto in sostanze azotate, e diminuisce
allaumentare dei composti organici ricchi dazoto (letame, liquami), in caso di rapida
mineralizzazione della sostanza organica o di uningente presenza di azoto minerale.
Potassio scambiabile (K)
Il K presente nel substrato in diverse forme: non disponibile (allinterno di minerali primari),
poco disponibile (negli interstrati dei minerali argillosi) e disponibile (sotto forma di ioni
scambiabili o disciolto nella soluzione del substrato); la sua disponibilit per le piante dipende dal
grado di alterazione dei minerali e dal contenuto di argilla. La forma utile ai fini analitici quella
scambiabile, ossia quella quota di K presente nel substrato cedibile dal complesso di scambio alla
soluzione circolante o da questa restituita e quindi pi disponibile all'assorbimento.
Il K nella pianta regola la permeabilit cellulare, la sintesi di zuccheri, proteine e grassi, la
resistenza al freddo e alle patologie, il contenuto di zuccheri nei frutti.
Spesso la carenza di K solo relativa, nel senso che la pianta manifesta sintomi da carenza di K, ma
in realt la causa non la bassa dotazione di tale elemento nel substrato, ma lantagonismo con il
Mg (che se presente ad alte concentrazioni viene assorbito in grande quantit a discapito del K).
Fosforo assimilabile (P)
Questo elemento si trova nel substrato in forme molto stabili e quindi difficilmente solubili (la
velocit con cui il fosforo viene immobilizzato in forme insolubili dipende da pH, contenuto in Ca,
Fe e Al, quantit e tipo di argilla e di sostanza organica).
Il fosforo presente sia in forma inorganica (fosfati minerali), sia in forma di fosforo organico (in
residui animali e vegetali); la mineralizzazione del fosforo organico aumenta allaumentare del pH.
Agevola la fioritura, laccrescimento e la maturazione dei frutti oltre che un miglior sviluppo
dellapparato radicale.
Si propone di utilizzare le classi di dotazione proposte dalla SILPA e riportate nella tabella
sottostante:
Dotazioni di P assimilabile (ppm)
GIUDIZIO

Valore P Olsen

Valore P Bray-Kurtz

molto basso

<5

basso

5-10

12,5-25

normale

11-30

25,1-75

molto elevato

> 30

>75

<12,5

Fonte: Elaborazione GTA

E 3) PIANO DI CONCIMAZIONE DELLE PIANTE AROMATICHE IN VASO


Nella determinazione dei nutrienti occorre applicare il criterio di evitare di apportare al sistema
substrato-pianta attraverso le concimazioni, quantit di elementi nutritivi superiori alle
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

asportazioni delle colture, pur maggiorandoli delle possibili perdite e fatti salvi i casi di scarse
dotazioni di fosforo e potassio evidenziati dalle indagini analitiche.
I fertilizzanti impiegabili sono quelli ammessi al commercio ai sensi del decreto legislativo n 75
del 29 aprile 2010 denominato Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti a norma
dellarticolo 13 della Legge 7 Luglio 2009 n. 88.
Si sottolinea limportanza dellutilizzo preferenziale dei fertilizzanti organici, che devono essere
conteggiati nel piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione. consentito
limpiego di tutti i concimi minerali e organici e degli ammendanti autorizzati dalla legislazione in
materia. Gli apporti dei fertilizzanti, possono essere utilizzati, purch rispettino le norme igienicosanitarie e di tutela ambientale stabilite a livello comunitario, nazionale e regionale.
Sono inoltre impiegabili anche i prodotti consentiti dal Reg. CE 834/2007 relativo ai metodi di
produzione biologica.
Le modalit e le epoche di distribuzione dei fertilizzanti devono essere scelte in relazione alle
dinamiche di assorbimento delle colture e allandamento meteorologico in modo tale da
massimizzare lefficienza della concimazione.
Nelle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola devono essere rispettate le disposizione
derivanti dal Regolamento Regionale 23/11/2007 n. 14 relativo al Programma dAzione per le
zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Lazio.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme Generali

Allegato B) Linee Guida per lirrigazione della produzione integrata


A) REGISTRAZIONE DEI DATI IRRIGUI
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia senza barre mobili devono
documentare gli interventi irrigui registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i
volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende la cui superficie sia inferiore a un ettaro o che
utilizzano impianti microirrigui, flusso e riflusso, risalita capillare o barre mobili devono
registrare le sole date del primo e dellultimo intervento e il volume complessivo distribuito per
ogni ciclo colturale.
1 ) DATA E VOLUME DI IRRIGAZIONE
Nel caso lazienda adotti irrigazione per aspersione senza l'utilizzo di barre mobili, le
registrazioni dovranno riguardare la data e il volume di irrigazione utilizzato per ogni
intervento. Le sole aziende di superficie inferiore ad un ettaro possono indicare il volume di
irrigazione distribuito per lintero ciclo colturale prevedendo in questo caso lindicazione
delle date di inizio e fine irrigazione.
In caso di gestione consortile o collettiva dei volumi di adacquamento i dati sopra indicati
possono essere forniti a cura della struttura che gestisce la risorsa idrica.
2) DATO DI PIOGGIA
ricavabile da pluviometro o da capannina meteorologica, oppure possono essere utilizzati i
dati forniti da Servizi Meteo ufficiali o presenti nella Regione Lazio.
3) VOLUME DI ADACQUAMENTO
Lazienda deve rispettare per ciascun intervento irriguo il volume massimo di acqua
recepibile dalla coltura in funzione del tipo di substrato e del tipo di vaso
La gestione della irrigazione nelle aziende deve essere attuata adottando uno dei tre metodi
proposti:
schede irrigue di bilancio
supporti informatici
supporti aziendali specialistici
B) METODO: SCHEDE IRRIGUE (BASE)
Lagricoltore opera utilizzando tabelle colturali riportate nelle norme tecniche generali e/o di
coltura, supportato nelle scelte in tempo reale dai Bollettini di produzione integrata emessi su
scala, almeno, provinciale.
Gli strumenti necessari per procedere allirrigazione sono:
1. Tabelle di coltura necessarie per la definizione dellepoca e del volume irriguo di intervento
2. Indicazioni in tempo reale fornite per coltura dai bollettini di produzione integrata emessi
su scala, almeno, provinciale, relative a:
x Inizio irrigazione
x Fine irrigazione
x Eventuali interventi irrigui in fasi fenologiche in cui non sarebbe prevista lirrigazione.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 Norme Generali

C) METODO SUPPORTI INFORMATICI (Utilizzo dei servizi telematici)


Nel caso in cui ricada nel territorio interessato dalla rete di rilevamento dei dati meteorologici
gestita dallAgenzia Regionale per lo Sviluppo e lInnovazione in Agricoltura (ARSIAL) che gestisce il
sistema telematico IRRILazio e solo per le colture previste nel menu del servizio, lazienda pu
avvalersi delle indicazioni relativamente ai volumi di adacquamento e alla tempistica dello stesso,
fornite direttamente dal servizio telematico.
Lazienda che applica questa metodologia, non tenuta alla registrazione e al possesso del dato di
pioggia poich il servizio basato sui dati di pioggia del Servizio Meteorologico Regionale.
D) METODO: SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI (LIVELLO ELEVATO)
Lazienda opera utilizzando, come supporto, appositi strumenti per il monitoraggio delle
condizioni di umidit del terreno. Indirettamente lagricoltore conosce la quantit di acqua a
disposizione delle proprie colture ed il momento in cui necessario intervenire per ripristinare
condizioni idriche ottimali.
Gli strumenti necessari per procedere allirrigazione (in alternativa):
1. Tensiometro limitatamente agli impianti microirrigui: goccia e spruzzo;
2. Watermark anche per impianti a pioggia;
3. Altri sensori per il rilievo dellumidit in campo, purch adeguati alla tipologia di suolo
presente in azienda.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Assessorato alle Politiche Agricole e


Valorizzazione dei Prodotti Locali
Direzione Regionale Agricoltura

DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA
PARTE SPECIALE
NORME TECNICHE DI COLTURA
PIANTE AROMATICHE COLTIVATE
IN VASO A SCOPO ALIMENTARE

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Indice
NORME TECNICHE DI COLTURA
PREMESSA ...
ERBE FRESCHE .
PEPERONCINO ....
BASILICO .......
PREZZEMOLO............... ..
RUCOLA - VALERIANA..
CAPPERO ..
ALLEGATO 1) DEFINIZIONE ERBE FRESCHE

pag. 3
pag. 4
pag. 7
pag. 10
pag. 13
pag. 16
pag. 19
pag. 22

Tutti gli Indirizzi generali i consigli e gli eventuali vincoli sono quelli specificati
nellallegato NORME GENERALI riferite alle PIANTE AROMATICHE COLTIVATE IN VASO
SCOPI ALIMENTARI

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che per
perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di innalzare
il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio 2015 stato redatto in conformit ai
criteri e principi generali e alle Linee guida nazionali approvate dallOrganismo tecnico scientifico
della seduta del 4 dicembre 2014.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore della Direzione Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca
n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in conformit con quanto dettato dalle Linee Guida
Nazionali per la Produzione Integrata Difesa fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:

NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;

NORME TECNICHE DI COLTURA O PARTE SPECIALE che contengono le indicazioni (vincoli e

consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.

Si sottolinea limportanza di considerare le indicazioni contenute nelle NORME GENERALI, ritenute


propedeutiche alle informazioni riportate nelle NORME SPECIALI.
Gli obblighi - vincoli e divieti - cui sono tenute le aziende che aderiscono al presente disciplinare,
sia nella PARTE GENERALE sia nella PARTE SPECIALE, verranno evidenziati adottando lo stile
grassetto e inseriti allinterno di un apposito riquadro retinato.
Le indicazioni circa le pratiche agronomiche consigliate non devono essere intese come vincolanti;
tuttavia si sottolinea la loro importanza ai fini di una corretta gestione aziendale integrata.
Le OP che hanno presentato un programma operativo nellanno 2015, relativamente ai
programmi operativi delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli, approvati ai sensi del
regolamento CE n. 1234/2007 del Consiglio e del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011
della Commissione del 7 giugno 2011, e ai sensi del Regolamento UE 1308/2013 nei settori
degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati, dovranno rispettare le disposizione
previste dai disciplinari di produzione integrata della Regione Lazio.
Nell'applicazione dei Disciplinari di Produzione Integrata devono comunque essere sempre
rispettati, sullintera superficie aziendale, gli impegni e le norme prescritte dal Programma
dAzione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (REGOLAMENTO REGIONALE 23
novembre 2007, n. 14), ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, in attuazione della
Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991.
3

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2015


Norme tecniche di coltura: erbe fresche (definizione in allegato 1)
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento
dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Preparazione del
substrato

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Alla categoria erbe fresche appartengono numerose specie di piante
aromatiche con habitus ed esigenze climatiche diverse.
Al fine della coltivazione in vaso a scopo alimentare ciascuna specie
sar posta nelle condizioni di crescita consone alle proprie esigenze in
modo da favorirne lo sviluppo armonico e prevenire l'insorgere di
fitopatie di origine fisiologica o parassitaria con la conseguente
necessit di interventi con fitoterapici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Le erbe fresche si riproducono per seme o per talea e anche per
micropropagazione.
La talea, il metodo pi usato per ottenere in breve tempo, piante
identiche al genitore, omogenee e con apparato radicale ben
sviluppato. Le talee prelevate nel periodo idoneo per ciascuna specie
da piante madri sane, vengono interrate per 2/3 della loro lunghezza
in un substrato permeabile. La radicazione ottenuta ponendo le
talee in ambienti a temperatura e umidit controllate in modo da
favorire l'emissione delle radici. In caso di riproduzione da seme o di
acquisto di materiali di riproduzione da ditte esterne all'azienda,
questi dovranno essere provvisti di adeguata certificazione
fitosanitaria. La scelta di specie e variet, legata principalmente alle
esigenze del mercato, deve tenere presente gli aspetti di adattabilit
all'ambiente di coltivazione e la resistenza nei confronti dei parassiti
animali e vegetali.
E consigliabile:
che il materiale di moltiplicazione non riprodotto direttamente in
azienda sia di categoria CAC, prodotto secondo le norme tecniche
nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
-limpiego di materiale di propagazione ottenuto da variet resistenti
e/o tolleranti alle principali fitopatie.
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla
L. R. n. 15 del 06/11/2006.
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
aziende regolarmente autorizzate alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico;
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e
substrati sintetici.
Il disciplinare regionale indica i substrati impiegabili per le varie
colture.
4

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere


utilizzati come ammendanti su altre colture presenti in azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle vigenti
norme.
Preparazione del
substrato
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da ditte
specializzate possono essere preparati esclusivamente utilizzando le
matrici elencate nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Le erbe fresche vengono in genere seminate o fatte radicare in
contenitori alveolari con fori di diametro piccolo (1cm circa) e dopo
circa 25 -30 giorni sono trapiantate nel vaso del diametro definitivo. I
vasi vengono quindi ospitati in serra o in pien'aria a seconda delle
specifiche esigenze termiche e del periodo di coltivazione.
Successivamente, se previsto nel piano coltivazione i vasi potranno
subire un distanziamento per dare spazio alla crescita della chioma.
Semina, trapianto, impianto
I contenitori e i vasi preferibile siano scelti tra quelli fabbricati con
materie plastiche biodegradabili o pi facilmente smaltibili indicate dai
codici di riciclaggio 1, 2, 4 e 5, indicati nella direttiva europea
94/62/CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare una
Sistemazione e preparazione accurata sistemazione della superficie al fine di creare un buon piano
della superficie del suolo per la di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del terreno un tessuto
deposizione dei vasi
plastico pacciamante che impedir la crescita di erbe infestanti ed allo
stesso tempo consentir il drenaggio delle acque meteoriche
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nella fase di coltivazione molte delle specie indicate come "Erbe
Fresche" hanno la necessit di essere potate al fine di favorire
l'accestimento e l'omogeneit di accrescimento delle chiome.
Lo sviluppo dell'apparato vegetativo dovr altres essere
opportunamente valutato per disporre i vasi ad una idonea distanza
tra loro che eviti il contatto tra le chiome e l'eccessivo ristagno di
Gestione delle piante
umidit. Nel caso di necessit si potr intervenire con operazioni di
allargamento dei vasi. La giusta distanza tra i vasi evita l'istaurarsi di
fitopatie parassitarie o fisiologiche e la conseguente necessit di
interventi curativi.
Si raccomanda una gestione razionale degli interventi di potatura
verde rapportati alla densit dellimpianto, alla vigoria della crescita.

Fertilizzazione

E consigliabile predisporre un piano di fertilizzazione aziendale


conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo 8".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida per la
fertilizzazione della produzione integrata delle piante aromatiche
coltivate in vaso a scopo alimentare sono indicate tutte le opzioni
adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 50 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la distribuzione
5

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

del FOSFORO e POTASSIO specificata nellAllegato A delle Norme


Generali denominato Linee Guida per la fertilizzazione della
produzione integrata delle piante aromatiche coltivate in vaso a scopo
alimentare.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 8" e
allegato A.
E consigliabile:
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi di
irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui efficienti, che
ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni della
coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di produzione.
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia senza barre
mobili devono documentare gli interventi irrigui registrando sulle
apposite schede di campo i dati di pioggia i volumi e le date
dintervento. Nel caso di aziende la cui superficie sia inferiore a un
ettaro o che utilizzano impianti microirrigui, flusso e riflusso, risalita
capillare o barre mobili devono registrare le sole date del primo e
dellultimo intervento e il volume complessivo distribuito per ogni
ciclo colturale.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida per
lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.

La "maturazione" di una pianta aromatica coltivata in vaso


data dal momento in cui la chioma raggiunge un giusto sviluppo
dimensionale (I disciplinari delle singole colture possono stabilire
dei parametri per dare inizio alle operazioni di raccolta dei vasi
in funzione di ogni specie, ed eventualmente variet). In linea
generale la chioma delle piante aromatiche coltivate in vaso
deve presentarsi con uno sviluppo vegetativo compatto e la
dimensione dovrebbe essere uguale o superare quella del vaso.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla raccolta
alla commercializzazione, per permetterne la tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 10".

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 554 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2014


Norme tecniche di coltura: PEPERONCINO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Semina, trapianto, impianto

Sistemazione e preparazione del


suolo per la deposizione dei vasi

Preparazione del substrato

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il peperoncino
predilige substrati leggeri e ben drenati per
evitare i ristagni dacqua nel vaso.
Dal punto di vista climatico necessita di una temperatura ottimale
per la germinazione non inferiore ai 25 C, mentre ad una
temperatura al di sotto dei 10-13 C cessa lattivit fisiologica,
oltre i 30C si ha la cascola fiorale , cascola dei frutticini e
deformazione. Il peperone una coltura molto sensibile alla
bassa intensit luminosa(< 6000 lux).
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni caso
il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli attacchi
parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la necessit
d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Il peperoncino , viene seminato in contenitori alveolari con
diametri molto piccoli (1cm circa) e viene trapiantato nel vaso
definitivo dopo circa 25 -30 giorni. I vasi definitivi vengono quindi
ospitati in serra o in pien'aria quando la temperatura minima
esterna superi i 10 C.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare una
accurata sistemazione della superficie al fine di creare un buon
piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del terreno un
tessuto plastico pacciamante che impedir la crescita di erbe
infestanti ed allo stesso tempo consentir il drenaggio delle acque
meteoriche
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nessun vincolo specifico;
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Preparazione del substrato

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

substrati sintetici.
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili per
le varie colture.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere
utilizzati come ammendanti su altre colture presenti in azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle
vigenti norme.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da
ditte specializzate possono essere preparati esclusivamente
utilizzando le matrici elencate nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
E consigliabile predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
8".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata delle piante
aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 50 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del FOSFORO e POTASSIO specificata nellAllegato
A delle Norme Generali denominato Linee Guida per la
fertilizzazione della produzione integrata delle piante aromatiche
coltivate in vaso a scopo alimentare .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 8" e
allegato A.
E consigliabile:
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui
efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia senza
barre mobili devono documentare gli interventi irrigui
registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i
volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende la cui
superficie sia inferiore a un ettaro o che utilizzano impianti
microirrigui, flusso e riflusso, risalita capillare o barre mobili
devono registrare le sole date del primo e dellultimo intervento
e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.
Le piante si riterranno pronte alla vendita quando avranno
raggiunto una adeguato sviluppo vegetativo, con o senza la
presenza di frutti maturi. La massa verde dovr comunque
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

superare in volume le dimensioni del vaso e dovr aver assunto


l'aspetto vegetativo caratteristico della variet di appartenenza.
all'atto della vendita i vasi compatibilmente con le condizioni di
coltura dovranno risultare puliti da residui al fine garantire la
sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 10".

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Norme tecniche di coltura: BASILICO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Semina, trapianto, impianto

Sistemazione e preparazione del


suolo per la deposizione dei vasi

Preparazione del substrato

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Pianta erbacea annuale della famiglia delle Lamiaceae,
originaria dellAsia e Africa tropicale, viene coltivata
annualmente. Radice fittonante, predilige terreni leggeri
dotati di sostanza organica con pH=7; particolarmente
sensibile ai ristagni di umidit che favoriscono linsorgenza di
malattie fungine, Fusarium in particolare modo. Richiede un
clima temperato caldo con un optimum tra i 20 e 25 C.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente
da organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto
di vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire
garanzie fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si
deve ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni
caso il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli
attacchi parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la
necessit d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Il basilico, viene seminato direttamente in vaso definitivo.
I vasi definitivi vengono quindi ospitati in serra e mantenuti
alla temperatura ottimale di 16 - 20 C.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare
una accurata sistemazione della superficie al fine di creare un
buon piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del
terreno un tessuto plastico pacciamante che impedir la
crescita di erbe infestanti ed allo stesso tempo consentir il
drenaggio delle acque meteoriche.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o
inorganici) e substrati sintetici.
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili
per le varie colture.
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Preparazione del substrato

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere


utilizzati come ammendanti su altre colture presenti in
azienda. I substrati sintetici devono essere smaltiti nel
rispetto delle vigenti norme.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da
ditte specializzate possono essere preparati esclusivamente
utilizzando le matrici elencate nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
E consigliabile predisporre un piano di fertilizzazione
aziendale conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali
Capitolo 8.
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee
Guida per la fertilizzazione della produzione integrata delle
piante aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare sono
indicate tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i
vincoli, indirizzi generali e consigli.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di
AZOTO obbligatorio quando il quantitativo da distribuire
per singolo intervento supera i 50 Kg/ha; questo vincolo non
si applica ai concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee
Guida per la fertilizzazione della produzione integrata delle
piante aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 8" e
allegato A.
E consigliabile:
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando
sistemi di irrigazione e modalit di gestione degli interventi
irrigui efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici
fabbisogni della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche
dellarea di produzione.
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia
senza barre mobili devono documentare gli interventi irrigui
registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i
volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende la cui
superficie sia inferiore a un ettaro o che utilizzano impianti
microirrigui, flusso e riflusso, risalita capillare o barre mobili
devono registrare le sole date del primo e dellultimo
intervento e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo
colturale.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee
Guida per lirrigazione della produzione integrata sono
indicate tutte le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali
e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.
Le piante si riterranno pronte alla vendita quando avranno
raggiunto una adeguato sviluppo vegetativo, con o senza la
presenza di frutti maturi. La massa verde dovr comunque
superare in volume le dimensioni del vaso e dovr aver
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Raccolta

assunto l'aspetto vegetativo caratteristico della variet di


appartenenza.
all'atto della vendita i vasi compatibilmente con le condizioni
di coltura dovranno risultare puliti da residui al fine garantire
la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 10".

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Norme tecniche di coltura: PREZZEMOLO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

NORMA REGIONALE

Nessun vincolo specifico;


Limiti pedoclimatici:
Pianta originaria del bacino del Mediterraneo, predilige climi caldi
con temperature ottimale attorno ai 20 C. Sotto i 5 gradi lo
Scelta dell'ambiente di
sviluppo si blocca e si favorisce la pre fioritura. Preferisce terreni
coltivazione e vocazionalit
di medio impasto ben drenati, ricchi di sostanza organica con pH
ottimale da 5.5 a 7.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Mantenimento dell'agroecosistema Nessun vincolo specifico;
naturale
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
Scelta varietale e materiale di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
moltiplicazione
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
Sistemazione e preparazione del
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni caso
suolo all'impianto e alla semina
il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli attacchi
parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la necessit
d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Il prezzemolo , viene seminato direttamente in vaso definitivo. I
Semina, trapianto, impianto
vasi definitivi vengono quindi ospitati in serra o in pien'aria
quando la temperatura lo consenta.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare una
accurata sistemazione della superficie al fine di creare un buon
piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del terreno un
Sistemazione e preparazione del
tessuto plastico pacciamante che impedir la crescita di erbe
suolo per la deposizione dei vasi
infestanti ed allo stesso tempo consentir il drenaggio delle acque
meteoriche .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e
substrati sintetici.
Preparazione del substrato
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili per
le varie colture.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere
utilizzati come ammendanti su altre colture presenti in azienda.
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Preparazione del substrato

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle


vigenti norme.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da
ditte specializzate possono essere preparati esclusivamente
utilizzando le matrici elencate nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata delle piante
aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 50 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del FOSFORO e POTASSIO specificata nellAllegato
A delle Norme Generali denominato Linee Guida per la
fertilizzazione della produzione integrata delle piante aromatiche
coltivate in vaso a scopo alimentare.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 8" e
allegato A.
E consigliabile:
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui
efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia senza
barre mobili devono documentare gli interventi irrigui
registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i
volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende la cui
superficie sia inferiore a un ettaro o che utilizzano impianti
microirrigui, flusso e riflusso, risalita capillare o barre mobili
devono registrare le sole date del primo e dellultimo intervento
e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.
Nessun vincolo specifico;
Le piante si riterranno pronte alla vendita quando avranno
raggiunto una adeguato sviluppo vegetativo, con o senza la
presenza di frutti maturi. La massa verde dovr comunque
superare in volume le dimensioni del vaso e dovr aver assunto
l'aspetto vegetativo caratteristico della variet di appartenenza.
all'atto della vendita i vasi compatibilmente con le condizioni di
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Pag. 562 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

coltura dovranno risultare puliti da residui al fine garantire la


sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 10".

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Pag. 563 di 691

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Norme tecniche di coltura: RUCOLA - VALERIANA
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Semina, trapianto, impianto

Sistemazione e preparazione del


suolo per la deposizione dei vasi

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Eruca vesicaria (L.) Cav. o rucola una pianta erbacea annuale,
alta 20-80 cm, molto aromatica e di sapore piccante. La pianta
capace di sopportare anche leggere gelate. Quando la
temperatura alta le foglie sviluppano un gusto
eccessivamente piccante e la pianta va rapidamente a fiore. Il
ciclo colturale piuttosto breve. Le piante della rucola rustica
sono pronte a 30-50 giorni dalla semina.
La Valerianella locusta (Linnaeus) o Valerianella una pianta
erbacea edibile. E' spontanea dell'area mediterranea, rustica
adattabile a diversi tipi di terreno. Il clima pi adatto quello
temperato. Durante l'inverno, nelle regioni del Nord deve
essere protetta dal gelo. Le esigenze nutritive sono limitate.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente
da organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto
di vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire
garanzie fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si
deve ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni
caso il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli
attacchi parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la
necessit d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
La Valeriana e la rucola vengono seminate direttamente in
vaso definitivo e questi vengono quindi ospitati in serra o in
pien'aria quando la temperatura lo consenta.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare
una accurata sistemazione della superficie al fine di creare un
buon piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del
terreno un tessuto plastico pacciamante che impedir la
crescita di erbe infestanti ed allo stesso tempo consentir il
drenaggio delle acque meteoriche.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
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Pag. 564 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Preparazione del substrato

Fertilizzazione

Irrigazione

Nessun vincolo specifico, tranne:


Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o
inorganici) e substrati sintetici.
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili
per le varie colture.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere
utilizzati come ammendanti su altre colture presenti in
azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle
vigenti norme.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da
ditte specializzate possono essere preparati esclusivamente
utilizzando le matrici elencate nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile predisporre un piano di fertilizzazione
aziendale conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali
- Capitolo 10". NellAllegato A delle Norme Generali
denominato Linee Guida per la fertilizzazione della
produzione integrata delle piante aromatiche coltivate in vaso
a scopo alimentare sono indicate tutte le opzioni adottabili,
le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di
AZOTO obbligatorio quando il quantitativo da distribuire
per singolo intervento supera i 50 Kg/ha; questo vincolo non
si applica ai concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee
Guida per la fertilizzazione della produzione integrata delle
piante aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 8" e
allegato A.
E consigliabile:
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando
sistemi di irrigazione e modalit di gestione degli interventi
irrigui efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici
fabbisogni della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche
dellarea di produzione.
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia
senza barre mobili devono documentare gli interventi irrigui
registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i
volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende la cui
superficie sia inferiore a un ettaro o che utilizzano impianti
microirrigui, flusso e riflusso, risalita capillare o barre mobili
devono registrare le sole date del primo e dellultimo
intervento e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo
colturale.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee
Guida per lirrigazione della produzione integrata sono
indicate tutte le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 565 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Irrigazione

Raccolta

e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.
Nessun vincolo specifico, tranne:
Le piante si riterranno pronte alla vendita quando avranno
raggiunto una adeguato sviluppo vegetativo, con o senza la
presenza di frutti maturi. La massa verde dovr comunque
superare in volume le dimensioni del vaso e dovr aver
assunto l'aspetto vegetativo caratteristico della variet di
appartenenza.
all'atto della vendita i vasi compatibilmente con le condizioni
di coltura dovranno risultare puliti da residui al fine garantire
la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 10".

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Pag. 566 di 691

Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Regione Lazio - Disciplinari di produzione integrata 2014


Norme tecniche di coltura: CAPPERO
CAPITOLO DELLE NORME
GENERALI

Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit

Mantenimento dell'agroecosistema
naturale

Scelta varietale e materiale di


moltiplicazione

Sistemazione e preparazione del


suolo all'impianto e alla semina

Semina, trapianto, impianto

Sistemazione e preparazione del


suolo per la deposizione dei vasi

Preparazione del substrato

NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il Cappero (Capparis spinosa L) una pianta che appartiene alla
Famiglia delle Capparidacee, un piccolo arbusto o suffrutice
ramificato a portamento prostrato-ricadente. Della pianta si
consumano i boccioli, detti capperi, e pi raramente i frutti, noti
come cucunci.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico:
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni caso
il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli attacchi
parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la necessit
d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
La propagazione di questa pianta pu avvenire tramite semina o
talea. Le talee si eseguono in estate prelevando un pezzo di ramo
legnoso, lungo 7-10 cm, e si posizionano in contenitori alveolari
riempiti di torba e sabbia. Quando le talee hanno formato le
radici, si invasano una a una nei vasi definitivi. La semina si
esegue in primavera posizionando il seme in contenitori alveolari.
Nella primavera successiva si possono trapiantare le nuove
piantine nei vasi definitivi .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare una
accurata sistemazione della superficie al fine di creare un buon
piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del terreno un
tessuto plastico pacciamante che impedir la crescita di erbe
infestanti ed allo stesso tempo consentir il drenaggio delle acque
meteoriche .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nessun vincolo specifico:
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e
substrati sintetici.
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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 567 di 691

Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Preparazione del substrato

Fertilizzazione

Irrigazione

Raccolta

I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili per


le varie colture.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere
utilizzati come ammendanti su altre colture presenti in azienda. I
substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle
vigenti norme.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da
ditte specializzate possono essere preparati esclusivamente
utilizzando le matrici elencate nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico:
E consigliabile predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
8". NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee
Guida per la fertilizzazione della produzione integrata delle
piante aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare sono
indicate tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli,
indirizzi generali e consigli.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 50 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del FOSFORO e POTASSIO specificata nellAllegato
A delle Norme Generali denominato Linee Guida per la
fertilizzazione della produzione integrata delle piante aromatiche
coltivate in vaso a scopo alimentare.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 8" e
allegato A.
E consigliabile:
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui
efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia senza
barre mobili devono documentare gli interventi irrigui
registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i
volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende la cui
superficie sia inferiore a un ettaro o che utilizzano impianti
microirrigui, flusso e riflusso, risalita capillare o barre mobili
devono registrare le sole date del primo e dellultimo intervento
e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.
Nessun vincolo specifico, tranne:
Le piante si riterranno pronte alla vendita quando avranno
raggiunto una adeguato sviluppo vegetativo, con o senza la
presenza di frutti maturi. La massa verde dovr comunque
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Regione Lazio Disciplinare di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

Raccolta

superare in volume le dimensioni del vaso e dovr aver assunto


l'aspetto vegetativo caratteristico della variet di appartenenza.
all'atto della vendita i vasi compatibilmente con le condizioni di
coltura dovranno risultare puliti da residui al fine garantire la
sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 10".

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Regione Lazio Disciplinari di produzione integrata 2015 NORME TECNICHE DI COLTURA

ALLEGATO 1)
Piante aromatiche: possono essere considerate tali, le erbe fresche (tutte le specie indicate in
tabella) con la sola esclusione di: Erba Luigia (aloysia triphylla o Lippia triphylla), Erba San Pietro
(Crysantenum balsamica) e Santoreggia (Sartoreja hortensis).
Riferimento: Nota Mipaaf DG DISR - DISR 02 - Prot. Uscita N.0001626 del 23/01/2015, relativo al GDI
parere di conformit della Regione Lazio al disciplinare PI alle LGNPI 2015.
Specie
Erba cipollina
Aneto
Dragoncello
Borragine
Cumino
Coriandolo
Erba limone
Finocchiello
Elicriso
Issopo
Alloro
Levistico
Melissa
Menta
Menta (*)
Menta
Crescione
Maggiorana
Origano
Rosmarino
Ruta
Salvia melone (*)
Salvia
Salvia ananas (*)
Bibinella
Santoreggia
Stevia
Timo comune
Timo limone
Timo serpillo

Nome scientifico
Allium schoenoprasum
Anethum graveolens
Artemisia dracunculus
Borago officinalis
Carum carvi
Coriandrum sativum
Cymbopogon citratus
Foeniculum vulgare
Helichrysum italicum
Hyssopus officinalis
Laurus nobilis
Levisticum officinale
Melissa officinalis
Mentha x piperita
Mentha x rotundifolia
Mentha spicata
Nasturtium officinale
Origanum majorana
Origanum volgare
Rosmarinum officinalis
Ruta graveolens
Salvia elegans
Salvia officinalis
Salvia rutilans
Sanguisorba minor
Santoreja montana
Stevia Rebaudiana
Thymus vulgaris
Thymus x citriodorus
Thymus serpyllum

Gruppo
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
(*) Sinonimo di Menta
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
(*) Sinonimo di Salvia
Erbe fresche
(*)Sinonimo di Salvia
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche

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Regione Lazio
DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 28 aprile 2015, n. G05191
Affidamento a Laziodisu della gestione del Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati
"Torno Subito" - POR Lazio n. CCI2014IT05SFOP005 - euro 15.000.000,00 Asse III Fondo Sociale Europeo
2014-2020 - Obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione". Codice CUP:
J86G14001210006

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OGGETTO: Affidamento a Laziodisu della gestione del Programma di interventi rivolto agli
studenti universitari o laureati Torno Subito - POR Lazio n CCI2014IT05SFOP005 .
15.000.000,00 Asse III Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Obiettivo Investimenti a favore della
crescita e delloccupazione. Codice CUP: J86G14001210006
IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE FORMAZIONE, RICERCA E
INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA, DIRITTO ALLO STUDIO
su proposta dellArea Programmazione dell'Offerta Formativa e di Orientamento
VISTO lo Statuto della Regione Lazio, in particolare larticolo 55, Enti pubblici dipendenti;
VISTA La Legge regionale del 18/02/2002, n. 6 e s.m.i. recante Disciplina del sistema
organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale;
VISTO il Regolamento 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i.: Regolamento di organizzazione degli uffici
e dei servizi della Giunta Regionale e sue modificazioni e integrazioni ed in particolare il Capo I del
Titolo III, relativo alle strutture organizzative per la gestione;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 831 del 28 novembre 2014 con la quale stato
conferito al Dr. Fabrizio Lella lincarico di Direttore della Direzione Regionale Formazione,
Ricerca e Innovazione, Scuola e Universit, Diritto allo Studio;
VISTA la Determinazione n. G03853 del 27/03/2014 concernente: Riorganizzazione delle Aree e
degli Uffici della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Universit,
Diritto allo Studio;
VISTA la legge 20 Novembre 2001, n. 25 Norme in materia di programmazione, bilancio e
contabilit della Regione e s.m.i.;
VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2014, n. 17 - Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2014, n. 18 - Bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 942 del 30 dicembre 2014 Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017. Approvazione del Documento tecnico di
accompagnamento, ripartito in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi
e macro aggregati per le spese;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 943 del 30 dicembre 2014 Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017. Approvazione del Bilancio finanziario gestionale,
ripartito in capitoli di entrata e di spesa;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante: Applicazione delle
disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e
successive modifiche, e ulteriori disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario
della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 70 del 24 febbraio 2015: Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017. Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture

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regionali competenti, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre
2014, n. 18;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 159 del 14 aprile 2015: Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017 Variazione di bilancio, in termini di competenza e
cassa, riguardante i capitoli: per l'entrata, 225257 e 225258, per la spesa, vari capitoli da iscriversi
nel programma 12 della missione 01, nel programma 10 della missione 12 e nel programma 04 della
missione 15 e il capitolo A39504, iscritto nel programma 04 della missione 15.
VISTO il Regolamento (UE-EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013, che
stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17
dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo
Sociale Europeo, sul Fondo di Coesione, sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e sul
Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, e disposizioni generali sul Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo, sul Fondo di Coesione e sul Fondo Europeo per gli
Affari Marittimi e la Pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17
dicembre 2013, relativo al Fondo Sociale Europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006
del Consiglio;
VISTO il Regolamento n. 1011/2014 della Commissione Europea, del 22 settembre 2014, recante
modalit di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio
per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e
le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorit di gestione,
autorit di certificazione, autorit di audit e organismi intermedi;
VISTA la Deliberazione n. 660 del 14 ottobre 2014 con cui la Giunta regionale ha designato
lAutorit di Audit, lAutorit di Certificazione, lAutorit di gestione del Fondo europeo di
sviluppo regionale (FESR) e lAutorit di gestione del Fondo Sociale Europeo (FSE) per il ciclo di
programmazione 2014-2020;
VISTA la decisione di esecuzione della Commissione Europea n. C(2014) 8021 del 29.10.2014,
che ha approvato determinati elementi dellAccordo di partenariato con lItalia;
VISTA la Decisione n C(2014) 9799 del 12 dicembre 2014 con cui la Commissione Europea, ha
approvato il Programma Operativo Regione Lazio Fondo Sociale Europeo 2014-2020 nellambito
dellObiettivo Investimenti a favore della crescita e delloccupazione, contrassegnato con il
nCCI2014IT05SFOP005;
VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n. 55 del 17 febbraio 2015 recante: Presa datto del
Programma Operativo della Regione Lazio FSE nCCI2014IT05SFOP005- Programmazione 20142020, nellambito dellObiettivo Investimenti a favore della crescita e delloccupazione;
VISTA la Legge 241/90 sul procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti
amministrativi e ss.mm.ii.;

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VISTA la Legge regionale n. 7 del 18 giugno 2008 Nuove disposizioni in materia di diritto agli
studi universitari che, allart.11 configura Laziodisu quale Ente Pubblico Dipendente della
Regione Lazio per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio;
VISTA la Delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 851 del 13 novembre 2009 con cui stato
approvato lo Statuto di LAZIODISU;
RICHIAMATI inoltre, nelle more delladozione del nuovo sistema di gestione e controllo del POR
Lazio FSE 2014-2020 e dellapprovazione da parte del Comitato di Sorveglianza 2014-2020 dei
nuovi criteri di selezione delle operazioni relative alle operazioni cofinanziate con il Fondo sociale
europeo:
-

la Determinazione Dirigenziale n. B06163 del 17/09/2012 "Direttiva Regionale per lo


svolgimento, la rendicontazione e il controllo delle attivit cofinanziate con il Fondo Sociale
Europeo e altri Fondi" e relativi Allegati A e B;

i criteri di selezione delle operazioni adottati per la programmazione 2007-2013, come da


decisione del Comitato di sorveglianza 2014-2020 nella riunione del 17 giugno 2014;

TENUTO CONTO CHE:


-

il POR LAZIO FSE 2014-2020 ha previsto, nellambito dellASSE III Istruzione e


Formazione priorit di investimento 10 ii) obiettivo specifico 10.5 il rafforzamento dei
percorsi di istruzione universitaria o equivalente, come orientamento, tirocini, work
experience e azioni di mobilit nazionale e transnazionale volti a promuovere il raccordo fra
listruzione terziaria e il sistema produttivo;

previsto in particolare il finanziamento di interventi per linserimento lavorativo dei


giovani attraverso azioni di formazione/lavoro in Italia e all'estero che prevedano anche
l'ampliamento di reti di cooperazione con organismi e istituzioni dei Paesi europei ed
extraeuropei e il rafforzamento del raccordo con il tessuto produttivo locale nonch azioni di
potenziamento del raccordo fra Universit e imprese.

CONSIDERATO che:
1. Laziodisu un ente pubblico dipendente della Regione, ai sensi dellarticolo 55 dello Statuto,
per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio, dotato di autonomia amministrativa, contabile,
finanziaria e patrimoniale (art. 11, comma 2, della l.r. n. 7 del 18 giugno 2008);
2. ai sensi dellart. 55, comma 7, dello Statuto, la Giunta regionale esercita i poteri di direttiva,
vigilanza e controllo su Laziodisu (art. 26, comma 1, della l.r. n. 7/2008);
3. Laziodisu, ai sensi degli artt. 5 e 6 della l.r. n. 7/2008, assicura lattuazione di interventi, servizi
e prestazioni tra i quali figurano:
contributi per la mobilit internazionale;
informazione e orientamento formativo e al lavoro, promossi in collaborazione con le
universit e le altre istituzioni nonch con gli enti pubblici competenti in materia;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

4.

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nellambito del POR-FSE Lazio 2007-2013 Laziodisu stato incaricato delle operazioni di
supporto tecnico specialistico e di accompagnamento al programma di interventi denominato
Torno Subito ed ha quindi maturato una significativa esperienza, anche gestionale, in merito
alla realizzazione dei progetti approvati;

5. nellambito della programmazione 2014-2020, Laziodisu pu rivestire la qualifica di soggetto


affidatario di risorse del Fondo sociale europeo, da gestire per conto della Regione e sulla base
delle direttive, anche di natura operativa, da questa impartite, per la realizzazione di progetti
specifici dedicati alla formazione e allinserimento nel mondo del lavoro sia di laureati che di
studenti che si trovano nella fase conclusiva degli studi universitari;
RITENUTO OPPORTUNO, sulla base dellesperienza effettuata e al fine di incrementare
lefficacia e la razionalizzazione delle attivit, affidare a Laziodisu la gestione esecutiva
complessiva delle nuove edizioni del Programma Torno subito, comprensiva della fase di
predisposizione e pubblicazione dellAVVISO PUBBLICO, dellacquisizione, selezione e
approvazione delle candidature;
VISTA la nota n 200912 del 13 aprile 2015, con cui lAutorit di gestione del POR FSE della
Regione Lazio ha richiesto a Laziodisu la presentazione di una proposta esecutiva per la gestione
dei progetti relativi alledizione 2015 del Programma Torno Subito e delle attivit propedeutiche,
di accompagnamento e di supporto tecnico, funzionali anche alla realizzazione delle successive
edizioni del Programma.
VISTO il progetto definitivo elaborato da Laziodisu sulla base delle indicazioni fornite dalla
Regione e trasmesso con messaggio PEC protocollato in entrata in data 23 aprile 2015 n 224795
(all.1), parte integrante e sostanziale della presente Determinazione, del costo complessivo di .
15.000.000,00, a valere sul POR FSE Lazio 2014-2020 Asse III, priorit di investimento 10 ii)
obiettivo specifico 10.5, di cui . 7.500.000,00 a carico del Fondo sociale europeo, . 5.250.000,00
a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987 n. 183 e . 2.250.000,00 a carico del
bilancio regionale;
FERMO RESTANDO che a fronte dellacquisizione di un numero di candidature ammissibili
superiore agli importi previsti nel progetto richiamato, la Regione si riserva di verificare la
disponibilit di risorse aggiuntive, stante lobiettivo prioritario di consentire la partecipazione pi
ampia possibile di studenti e laureati;
VERIFICATA lattuale disponibilit in termini di cassa e competenza per lannualit 2015
relativamente alla Missione e Programma n. 15-04/1.04.01.02.000, capitoli di bilancio A 41122, A
41123 e A41124;
RITENUTO pertanto di:
-

approvare il progetto definitivo trasmesso da Laziodisu e trasmesso con messaggio PEC


protocollato in entrata in data 23 aprile 2015 n 224795, che forma parte integrante e
sostanziale della presente Determinazione;

approvare lo schema di convenzione tra lAutorit di gestione del POR FSE e Laziodisu
(all.2), che forma parte integrante e sostanziale della presente Determinazione;

procedere allimpegno delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto cos ripartite:

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 575 di 691

quanto a . 6.000.000,00, sullesercizio finanziario 2015, di cui . 3.000.000,00 sul


capitolo A 41122, . 2.100.000,00 sul capitolo A 41123 e . 900.000,00 sul capitolo A
41124;
quanto a . 7.500.000,00 sul bilancio pluriennale 2016 di cui . 3.750.000,00 sul
capitolo A 41122, . 2.625.000,00 sul capitolo A 41123 e . 1.125.000,00 sul capitolo A
41124;
quanto a . 1.500.000,00 sul bilancio pluriennale 2017 di cui . 750.000,00 sul capitolo
A 41122, . 525.000,00 sul capitolo A 41123 e . 225.000,00 sul capitolo A 41124
DETERMINA
Per quanto indicato in premessa, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente
determinazione:
1. di approvare il progetto definitivo trasmesso da Laziodisu e trasmesso con messaggio PEC
protocollato in entrata in data 23 aprile 2015 n 224795 (all.1), che forma parte integrante e
sostanziale della presente Determinazione;
2. di approvare lo schema di convenzione tra lAutorit di gestione del POR FSE e Laziodisu
(all.2), che forma parte integrante e sostanziale della presente Determinazione;
3. di procedere allimpegno delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto cos
ripartite:
. 6.000.000,00 sullesercizio finanziario 2015, di cui . 3.000.000,00 sul
capitolo A 41122, . 2.100.000,00 sul capitolo A 41123 e . 900.000,00 sul
capitolo A 41124;
. 7.500.000 sul bilancio pluriennale 2016 di cui . 3.750.000,00 sul capitolo
A 41122, . 2.625.000,00 sul capitolo A 41123 e . 1.125.000,00 sul capitolo
A 41124;
. 1.500.000 sul bilancio pluriennale 2017 di cui . 750.000,00 sul capitolo A
41122, . 525.000,00 sul capitolo A 41123 e . 225.000,00 sul capitolo A
41124;
4. di pubblicare la presente Determinazione con i relativi allegati sul sito istituzionale della
Regione Lazio, allindirizzo http://www.regione.lazio.it/rl_formazione, nonch nella sezione
Trasparenza del sito medesimo, oltre che sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. La
pubblicazione sul BURL ha valore di notifica per gli interessati a tutti gli effetti di legge.
Avverso la presente determinazione ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al TAR del Lazio nel
termine di giorni 60 (sessanta) dalla notifica, ovvero, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro
il termine di giorni 120 (centoventi).

Il Direttore
Dr. Fabrizio Lella

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Allegato 1

REGIONE LAZIO
Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Universit
Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione
Scuola e Universit, Diritto allo Studio

Attuazione del
Programma Operativo della Regione Lazio Fondo Sociale Europeo
Programmazione 20142020
Asse III- Istruzione e formazione
Priorit di investimento 10.ii- Obiettivo specifico 10.5

PROGETTO
TORNO SUBITO 2015
Programma di interventi rivolto a studenti universitari e laureati
Soggetto Attuatore:
LAZIODISU Ente per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio

VERSIONE 23 APRILE 2015

_____________________________________
TORNO SUBITO 2015

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Allegato 1

SCHEDA ANAGRAFICA OPERAZIONE


Denominazione del Programma

Programma Operativo FSE Regione Lazio 2014-2020

Asse/Priorit di investimento

Asse III Istruzione e Formazione/ Priorit di investimento 10.ii-

Obiettivo specifico

Obiettivo specifico 10.5

Annualit

2015-2016-2017

Titolo del progetto

TORNO SUBITO 2015Programma di interventi rivolto a studenti universitari e laureati

Beneficiario/attuatore

Laziodisu- Ente per il diritto allo studio nel Lazio

Destinatari del progetto

Diplomati (per la sola linea sperimentale professioni cinematografiche),


studenti e diplomati scuole di alta specializzazione tecnologica Istituti
Tecnici Superiori, studenti universitari e laureati residenti e domiciliati in
Regione Lazio.
Disoccupati e inoccupati
30 mesi
Data avvio: fine aprile 2015 - Data fine: 30 settembre 2017 (oltre 60 giorni per
la rendicontazione finale)

Durata

15.000.000,00
Il budget relativo allorganizzazione e gestione del progetto per 30 mesi per
consentire lintera gestione delledizione 2015.

Importo

Finalizzate alla promozione ed accompagnamento alla linea 4 sulle professioni


cinematografiche in particolare in relazione al "Protocollo d' intesa tra la Regione

Lazio ed il Regno del Marocco per lo sviluppo di una di collaborazione strategica


nell'ambito della formazione e dello sviluppo occupazionale nonch del consolidamento e
rafforzamento delle competenze degli operatori nel settore cinematografico ed
audiovisivo".

Deleghe

Referente

di

Beneficiario/Attuatore

progetto

del

Dott.ssa Monika Ceccherini

2/31
POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Allegato 1

INDICE
1

QUADRO LOGICO- OBIETTIVI, INDICATORI E ARTICOLAZIONE GENERALE DEL PROGETTO ........................... 4

DESCRIZIONE DEL CONTESTO DINTERVENTO ......................................................................................................... 8

SINTESI DEL PROGETTO ............................................................................................................................................. 15

DESCRIZIONE DELLE FASI E ATTIVITA/AMBITI ....................................................................................................... 18

4.1 PREPARAZIONE............................................................................................................................................................ 18
4.2 REALIZZAZIONE ........................................................................................................................................................... 19
4.3 DIFFUSIONE/COMUNICAZIONE ................................................................................................................................... 21
4.4 DELEGA DI ATTIVITA .................................................................................................................................................. 22
5

DIREZIONE E COORDINAMENTO ................................................................................................................................ 23


5.1

Organizzazione del Gruppo di lavoro ................................................................................................................... 23

5.2

Dispositivi di pianificazione e organizzazione interna........................................................................................... 25

5.3

Rendicontazione delle spese ............................................................................................................................... 25

5.4 MONITORAGGIO DELLAVANZAMENTO DEL PROGETTO ....................................................................................... 25


5.5 VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE .......................................................................................................................... 25
6

CRONOPROGRAMMA-MILESTONE ............................................................................................................................ 27

DELIVERABLE* DI PROGETTO-TEMPI DI RILASCIO ................................................................................................. 28

INDICATORI ................................................................................................................................................................... 29

BUDGET ......................................................................................................................................................................... 30

3/31
POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

OBIETTIVI
SPECIFICI

SCOPO DEL
PROGETTO

Indicatori del progetto oggettivamente


verificabili

Quali indicatori sono chiaramente riferibili


agli obiettivi specifici?:
N..di destinatari che concludono il percorso della
Fase 1

Registri presenze
Documentazione amministrativa

Documentazione amministrativa

Registri presenze, certificati di frequenza

Registri presenze

Questionari di rilevazione
Check List valutative (autovalutative)

Strumenti e fonti di verifica

POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020 -PROGETTO TORNO SUBITO 2015

4/31

3.Mettere a disposizione degli attori sociali


economici ed imprenditoriali della regione, N Partner del progetto: Soggetti pubblici e privati Partner coinvolti/tirocini attivati nella seconda
fase
giovani studenti e laureati con elevate profit e non profit della Regione Lazio.
competenze e conoscenze

2.Avvicinare e far conoscere ai destinatari, in N..di destinatari che concludono il percorso della
Fase 2
maniera diretta, il mondo del lavoro.

1.Aumentare la mobilit nazionale ed


internazionale dei destinatari attraverso
percorsi di alta formazione e di esperienze in
ambito lavorativo

Quali sono gli indicatori correlati all'obiettivo


generale?
(gli indicatori devono consentire una
esaustiva misurazione del raggiungimento
dello scopo del progetto):
-Qualitativo: miglioramento delle conoscenze e
Migliorare le competenze di giovani studenti delle capacit dei giovani di inserirsi in contesti di
universitari e laureati attraverso percorsi di alta lavoro
formazione ed esperienze in ambito lavorativo -Quantitativo:1000 destinatari coinvolti a
conclusione intervento
nazionali ed internazionali
-Quantitativo: Partecipanti che hanno un lavoro,
anche autonomo, entro i 6 mesi successivi alla
fine della loro partecipazione all'intervento
- Indicatore POR: importo medio progetto:
12.000 euro

Obiettivi e risultati

OBIETTIVI RISULTATI ATTESI E INDICATORI


Ipotesi/condizioni da soddisfare

Disponibilit dei partner in regione Lazio

Disponibilit dei partner in regione Lazio

Capacit dei destinatari ad articolare il progetto rispetto ai tempi


dellavviso pubblico

Qualit ed efficacia dei percorsi formativi prescelti


e di esperienza in ambito lavorativo

Numero di candidature allavviso pubblico


Aspetti burocratici che possono compromettere
la capacit dei ragazzi a concludere il progetto
Disponibilit dei partner regionali ad ospitare
Tirocinanti (anche per cause esterne vedi
situazioni di crisi aziendale ecc.)

Quali sono i fattori e le condizioni, esterne


al Beneficiario che possono compromettere
il raggiungimento degli obiettivi del progetto?
Quali criticit devono essere considerate?

QUADRO LOGICO- OBIETTIVI, INDICATORI E ARTICOLAZIONE GENERALE DEL PROGETTO

Schema 1- matrice degli obiettivi

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REALIZZAZIONE

PREPARAZIONE

FASI

Attivit 2- Realizzazione progetto

Attivit 1 gestione avviso- selezione


(graduatorie)

Lancio annualit successive


Febbraio aprile 2016
Febbraio aprile 2017

Attivit 4 maggio 2015

Attivit 3 - aprile 2015

Attivit 2- aprile 2015

Attivit 1- aprile 2015

TEMPI STIMATI DI REALIZZAZIONE


E MILESTONES

5/31

Attivit 1- aprile-agosto 2015


Personale
Seminari, workshop e laboratori
Attivit 2- settembre 2015-settembre 2017
Utilizzo di piattaforma web
Scambio e valorizzazione di buone

Aggiornamento strumenti
(software, piattaforme ecc.)

Redazione progetto
Individuazione e Organizzazione
gruppo lavoro
Progettazione software
Creazione rete partner

MODALITA
Indicare le modalit dintervento necessarie
per realizzare le attivit (es. personale,
attrezzature, formazione, studi, materiali,
strutture operative, ecc.)

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO

POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

Le attivit di preparazione si ripetono per


lavvio delle edizioni 2016 e 2017

Attivit 4 evento politico istituzionale di


presentazione e condivisione del progetto

Attivit 3 Costruzione del partenariato


(avvio)

Attivit 2 predisposizione degli strumenti


gestionali: piattaforma web, formulario
elettronico, procedure di gestione
amministrativo contabili

Attivit 1- predisposizione avviso di


selezione in raccordo con la Regione Lazio

Attivit 0-progettazione esecutiva (include


piano di comunicazione) ed organizzazione
interna (gruppo di lavoro, avvio)

ATTIVITA'

Schema 2- Articolazione del progetto

Laziodisu

ATTUAZIONE

Laziodisu in raccordo con Regione


Lazio

Allegato 1

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COMUNICAZIONE

DIREZIONE
COORDINAMENTO
MONITORAGGIO

FASI

Attivit 1- project management


Attivit 2- controllo e
monitoraggio/valutazione
Attivit 1-Piano di comunicazione

6/31

Personale
Definizione di procedure di project
management
Rapporti di monitoraggio e
valutazione

Attivit trasversale

Attivit 2.3a) febbraio 2016 febbraio 2017


b) febbraio 2016 febbraio2017
c) maggio 2016 settembre 2017
d) novembre 2015-febbraio 2017

POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

c.

a.
b.

Attivit 2.2a) settembre 2015 luglio 2016


b) settembre 2015 luglio 2016
c) settembre 2015 -marzo 2017
d) settembre 2015-luglio 2016

Attivit 2.2 Realizzazione fase 1


a. Percorso Italia
b. Percorso Europa
c. Percorso formazione lunga
d. Professioni cinematografiche

Attivit 2.3 - Realizzazione fase 2


a. Percorso Italia
b. Percorso Europa
c. Percorso formazione lunga
d. Professioni cinematografiche

Attivit 2.1c)- settembre-dicembre-2015

Attivit 2.1b)- ottobre-dicembre-2015

Attivit 2.1a)- maggio-2015 (evento)

TEMPI STIMATI DI REALIZZAZIONE


E MILESTONES

2.1 Avvio attivit


a. Evento formativo informativo con tutti i
destinatari
b. Stipula convenzioni con i destinatari e
definizioni atti amministrativi correlati
c. Supporto front office destinatari

ATTIVITA'

MODALITA
Indicare le modalit dintervento necessarie
per realizzare le attivit (es. personale,
attrezzature, formazione, studi, materiali,
strutture operative, ecc.)

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO

Laziodisu

Allegato 1

ATTUAZIONE

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PREVISIONE DI SPESA
2016
7.000.000,00

PREVISIONE DI SPESA 2015


2.000.000

IMPORTO
PROGETTO

15.000.000,00

PROFILO DI SPESA

6.000.000,00

PREVISIONE DI SPESA
2017

POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

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Le previsioni di spesa rappresentano una stima di massima che dovr essere aggiornata a valle dellapprovazione delle graduatorie dellavviso di selezione, quando
si conosceranno i tempi di realizzazione dei singoli progetti.

IMPORTO
COMPLESSIVO
DEL
PROGETTO

Schema 3- Profilo di spesa stimato

Allegato 1

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DESCRIZIONE DEL CONTESTO DINTERVENTO

A cinque anni dal lancio della nuova strategia per la crescita, Europa 2020, risulta sempre pi urgente per i governi dellUE
mettere in campo misure idonee a far fronte alle minacce crescenti su una delle priorit centrali della strategia stessa: promuovere
un'economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale. Gli ultimi tre anni hanno
visto i governi degli Stati Membri impegnati nelladozione dei piani strategici per la ripresa che sono stati continuamente messi in
discussione dalle dinamiche scaturenti dal cambiamento strutturala che caratterizza leconomia globalizzata.
Nel quadro di Europa 2020, limpegno per lItalia di raggiungere un livello di occupazione del 68% nel 2020 e a far si che si tratti di
unoccupazione inclusiva, con maggiori possibilit soprattutto per i giovani, le donne, gli svantaggiati. La prospettiva di un periodo
prolungato di crisi, obbliga tutti i livelli di governo e tutti gli attori interessati, allelaborazione di politiche che considerino in maniera
rafforzata la dimensione sociale degli interventi, prevedendo delle misure e dei servizi idonei a supportare lintegrazione nel mercato
del lavoro dei soggetti a maggiore rischio di esclusione ed in particolare i giovani.
Linvestimento sul capitale umano ed in particolare sullalta formazione rappresenta un fattore strategico di sviluppo nel medio lungo
periodo che deve consentire al tessuto sociale ed economico imprenditoriale di poter puntare su un bacino di conoscenze capace di
supportare una crescita in maniera strutturata, soprattutto puntando sullinnovazione e sulla valorizzazione delle migliori risorse
umane disponibili.
Per lEuropa, e ancor di pi per lItalia, il 2013 stato un anno difficile sul piano economico e su quello occupazionale. Col
perdurare della crisi, nei Paesi dellUnione europea la disoccupazione salita al 10,9% e in Italia si sfiorata la quota del 13 ed in
particolare un disoccupazione giovanile in Italia al di sopra del 42%. In questo scenario sono i giovani che continuano a pagare il
prezzo pi alto.
Una timida inversione di tendenza si registrata nellultimo trimestre 2014 e nei primi mesi del 2015 grazie anche alle misure di
incentivazione messe in atto a livello centrale.
Il Rapporto Almalaurea 2013 conferma che, per quanto riguarda la disoccupazione per et e titolo di studio nella fase di ingresso,
tutti i giovani italiani, laureati inclusi, incontrano difficolt maggiori che in altri paesi. Per altro verso per, nellarco della vita
lavorativa, la laurea continua a rappresentare anche in Italia un forte investimento contro la disoccupazione.
I laureati godono di vantaggi occupazionali rispetto ai diplomati sia nellarco della vita lavorativa sia nelle fasi
congiunturali negative come quella che stiamo vivendo. Se si prescinde dai lavoratori con la scuola dellobbligo, i pi colpiti
dalla crisi, il tasso di disoccupazione a cavallo della recessione cresciuto di 2,9 punti per i laureati e di 5,8 punti per i diplomati. A
cinque anni dalla laurea, loccupazione indipendentemente dal tipo di laurea, prossima a ben il 90%: nel dettaglio per i laureati
triennali l89%; per i laureati magistrali dell87%; per i magistrali a ciclo unico il 90%.
La condizione occupazionale e retributiva dei laureati resta migliore di quella dei diplomati di scuola secondaria superiore.
Fonti ufficiali (ISTAT e OECD) evidenziano che, fino ad oggi, nellintero arco della vita lavorativa, in Italia, i laureati hanno
presentato un tasso di occupazione di 13 punti percentuali maggiore rispetto ai diplomati (75,7 contro 62,6%). Le medesime fonti
confermano che anche la retribuzione ha premiato i titoli di studio superiori: fra i 25-64enni risulta pi elevata del 48% rispetto a
quella percepita dai diplomati di scuola secondaria superiore.
Nel 2012, sulla base dei dati dellIndagine sulle forze di lavoro dellIstat le persone con un titolo di studio terziario costituivano il 13,8
per cento della popolazione in et da lavoro (15-64) e il 17,9 per cento delle forze di lavoro. Per i giovani in et compresa tra i 25 e i
34 anni (di seguito giovani) lincidenza dei laureati era pari al 22,2 per cento (23,0 tra le forze di lavoro).

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Allegato 1

Grafico 1 - Popolazione 25-34 anni in possesso di un diploma di istruzione terziaria. Anno 2012 (valori percentuali) Fonte:
Rapporto Anvur 2013

L'OCSE indica che nel 2012 lItalia si trovava agli ultimi posti per la quota di laureati sia per la fascia det 55-64 anni sia per quella
25-34 anni. Considerando la popolazione pi giovane (25-34 anni), nonostante i significativi incrementi registrati tra il 2000 e il
2012, per questa fascia della popolazione non si registra un avvicinamento alla media europea. In questa fascia det lItalia con il
22,2% di laureati si colloca al penultimo posto tra i paesi considerati.
L'obiettivo iniziale fissato dalla Commissione Europea per il 2020 (40% di laureati nella popolazione di et 30-34 anni), stato
rivisto e si fissato l'obiettivo pi realistico per l'Italia di raggiungere il 26-27% di istruzione terziaria (cos come stabilito dagli
Stati membri nei Programmi nazionali di riforma dellaprile 2011). Tali percentuali sono ben al di sotto della stima dell'obiettivo da
raggiungere per il 2020 per la media dei paesi europei (38%) e quindi questi dati devono ancora di pi deve impegnare lo Stato
italiano e le Regioni a perseguire con tutti i mezzi a disposizione la crescita della percentuale di istruzione terziaria.
La percentuale di giovani diciannovenni che nel nostro Paese si iscrive a un programma di studi di livello universitario pari solo al
30%. Il rischio perdere ulteriore terreno ed energie straordinarie e per questo necessario invertire la rotta.
La spesa in Istruzione universitaria, inoltre, cos come evidenziato dal Rapporto Ocse Education at a Glance 2013
sottofinanziata rispetto agli standard internazionali (la spesa pubblica e privata in questo settore per lItalia l1% del PIL, in Francia
1,5%, nel Regno Unito 1,4%,in Germania 1,3%, negli Stati Uniti 2,8%.

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Allegato 1

Grafico 2 - Tasso di completamento degli studi universitari Fonte: Rapporto Anvur 2013

Il principale intervento a favore degli studenti privi di mezzi costituito dalla borsa di studio, che viene erogata a livello
regionale sulla base di risorse in parte raccolte localmente, tramite le tasse universitarie e gli importi stanziati dalle Regioni, e in
parte provenienti da un apposito fondo del MIUR. Le risorse non sono sufficienti a garantire a tutti gli idonei laccesso alla
borsa, con una quota di copertura che varia nel tempo e tra regioni. Data la riduzione delle risorse, tra la.a. 2009/2010 e il
2011/2012 si passati da un tasso di copertura dell86% a un tasso del 69%. Dalla lettura di questi dati emerge ancora di pi la
necessit di strumenti aggiuntivi e innovativi per garantire un reale accesso all'istruzione universitaria per chi si trova in
situazioni di difficolt economica.
Va evidenziato, inoltre, che il 43% dei laureati di primo livello non proseguono la propria formazione universitaria. Le ragioni
della non prosecuzione, quale che sia il percorso formativo concluso, dovuta per il 39% degli intervistati da Almalurea alla
difficolt di conciliare studio e lavoro; il 17% dichiara di non essere interessato a proseguire ulteriormente la formazione; un
ulteriore 13% lamenta motivi economici. Questultimo aspetto negli ultimi anni ha assunto un peso maggiore che quindi va
presidiato ed affrontato con grande attenzione.
Il dato degli abbandoni del percorso universitario nel sistema universitario italiano abbastanza alto. Gli ultimi dati
disponibili in tal senso ci dicono che nel 2003-2004 a 9 anni accademici di distanza dall'immatricolazione, i laureati sono il 55,1%;
gli abbandoni sono il 38,3% e ancora iscritti sono il 6,6%; nel 2004-2005 a 8 anni accademici dall'immatricolazione, i laureati sono il
53,6%, gli abbandoni sono il 37,5% e ancora iscritti sono l' 8,9% (Rapporto Anvur, 2013).
Altro dato da segnalare quello del numero di iscritti. Dopo un aumento progressivo degli iscritti, passati da 1.673.960 nel 19992000 a 1.823.748 nel 2005/06, su cui aveva inciso leffetto delle riforma del cosiddetto 3+2, nella.a. 2011/2012 risultavano iscritti
alluniversit in Italia 1.751.192 studenti.

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Allegato 1

Grafico 3 Esito ad inizio a.a. 2012-2013 per coorte di immatricolati. Corsi di primo livello triennali (valori percentuali)- Fonte:
Rapporto Anvur 2013

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Allegato 1

Grafico 4 Esito ad inizio a.a. 2012-2013 per coorte di immatricolati. Corsi magistrali di secondo livello biennali (valori percentuali)Fonte: Rapporto Anvur 2013

Gli indicatori relativi allistruzione della popolazione residente nel Lazio rispecchiano sia le peculiarit della struttura produttiva e
socio-economica regionale rispetto al resto dItalia sia gli effetti della prolungata recessione sulla pianificazione di
istruzione/formazione, sulle aspettative di occupazione nel mercato del lavoro, sulle disponibilit finanziarie dei famiglie e delle
imprese.
Cos come evidenziato all'interno del documento Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo
sviluppo 2014-2020, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio il 10 Aprile 2014, oltre il 50 per cento della popolazione del Lazio
possiede un titolo di istruzione superiore, con unincidenza del 15,5 per cento di laureati, a fronte di una media nazionale di poco pi
del 40 per cento. Se il livello medio elevato dellistruzione si lega alla presenza di una domanda di lavoro nel terziario qualificato
soprattutto a Roma, la minore incidenza di qualifiche professionali si deve al peso minoritario (rispetto alle altre regioni del Centro
Nord) delle branche tradizionali della manifattura; nel corso degli ultimi 3 anni, tuttavia, la quota di diplomi professionali risultata in
notevole aumento nel Lazio.
Elementi di analisi interessanti per le politiche di istruzione e formazione regionale riguardano le tendenze dellistruzione/formazione
degli adulti e le dinamiche che collegano listruzione e la formazione al mercato del lavoro. Il livello di istruzione degli adulti
registra nel Lazio, nel medio periodo, un progressivo abbassamento, sia come conseguenza dei flussi migratori sia per
effetto di un generale calo della partecipazione ad attivit formative e di apprendimento dovuta alla contrazione delle
misure formative offerte dal sistema pubblico.
Il deteriorarsi del quadro formativo regionale, accompagnato ai fenomeni di scoraggiamento, hanno colpito le classi det in entrata
nel mercato del lavoro. Una riduzione della partecipazione ad attivit di istruzione e formazione in modo continuativo
(dall8,3 per cento del 2007 al 6,4 per cento del 2011) ha riguardato anche le persone di et compresa tra 25 e 64 anni.
Oltre allincremento dello scoraggiamento, in questultimo quinquennio, risultata in aumento dal 15 per cento del 2008
al 21,6 per cento del 2011 (sostanzialmente identico nel 2012) la quota di giovani in et compresa tra 15 e 29 anni che
non lavorano e non studiano.
Molto particolare la condizione dei circa 18mila lavoratori studenti, vale a dire, stando alla definizione della stessa
AlmaLaurea,i laureati che hanno dichiarato di aver svolto attivit lavorative continuative a tempo pieno per almeno la met della
durata degli studi, sia nel periodo delle lezioni universitarie sia al di fuori delle lezioni.
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Allegato 1

Lindice di ritardo (cio il rapporto tra il ritardo alla laurea e la durata legale del corso di laurea) piuttosto eloquente: per gli studenti
senza alcuna esperienza di lavoro raggiunge lo 0,24%, mentre si attesta intorno allo 0,44% per gli studenti lavoratori che diversamente dai lavoratori studenti - hanno compiuto esperienze di lavoro nel corso degli studi universitari (ad esempio la sera, la
domenica o destate) ma che frequentano regolarmente le lezioni. Invece il lavoratore studente ci impiega molto di pi rispetto
agli altri, con un indice di ritardo dello 0,94%; un bilancio questo che comunque deve tener presente che molte persone si
immatricolano dopo i 19 anni, in misura sensibilmente maggiore rispetto a qualche tempo fa.
Gli indirizzi strategici regionali, quindi, proprio in funzione dellottimizzazione dellimpiego delle risorse finanziarie per le politiche di
istruzione, formazione e per loccupazione, vanno nella direzione di concentrare gli interventi soprattutto per sviluppare le
conoscenze funzionali allesercizio di una cittadinanza attiva, allinclusione sociale, nonch al raggiungimento di obiettivi di tipo
occupazionale o professionalizzante.
Sulla base dell'obiettivo generale e degli elementi di analisi individuati evidente, quindi, la forte coerenza tra liniziativa torno subito
e gli orientamenti regionali, nazionali e comunitari in materia di innalzamento dei livelli di conoscenza e di istruzione, soprattutto
nell'ambito dell'alta formazione, e di effettiva realizzazione del diritto allo studio.
La strategia di Lisbona prima e come gi anticipato, la strategia Europa 2020 poi hanno posto, infatti, la conoscenza e
linnalzamento dei livelli di istruzione al centro della strategia di sviluppo europea. Nel programma Istruzione e formazione
2020 (ET 2020) stato delineato un quadro strategico aggiornato per la cooperazione europea nel settore dellistruzione e della
formazione, con lobiettivo di affrontare le sfide sostanziali che lEuropa deve superare per diventare uneconomia basata sulla
conoscenza e rendere lapprendimento permanente una realt per tutti (Consiglio dellUnione Europea, 2009).
Nello specifico, gli obiettivi della Strategia Europa 2020 e la situazione dalla quale parte il Lazio, indicano proprio la
necessit di incrementare fortemente leducazione terziaria e loccupazione e di dare piena attuazione all'Obiettivo 10 della
suddetta Strategia.
Infatti, l'Obiettivo 10, in coerenza con la proposta qui presentata, sottolinea la necessit di azioni di innalzamento dei livelli di
competenza nei diversi gradi del sistema dellistruzione e della formazione, nonch lo sviluppo e il potenziamento dellofferta
formativa a tutti i livelli e lungo tutto larco della vita degli individui.
L'Obiettivo 10, inoltre, individua la formazione come investimento che cautela gli individui rispetto alla crescente instabilit
del mercato del lavoro e li rafforza rispetto ai rischi del cambiamento, mettendoli nella condizione di affrontare la mobilit
attraverso laggiornamento continuo delle capacit e competenze.
L'area dell'istruzione, della formazione e dell'adeguamento professionale, infatti, rientra nelle priorit di finanziamento per il Lazio
introdotte dal DEFR 2014-2016.
Si riportano di seguito i dati relativi agli iscritti ed immatricolazioni della Regione Lazio.
Tabella 1- Dati iscritti universit 2013-2014
Numero di Studenti iscritti e immatricolati nell'anno accademico 2013/2014 distinti per Ateneo
ATENEO (codice)
05601
05801
05802
05803
05805
05806
05807
05808
05809
05810
05811
05812
05813
05814
05815
05816
05817
06001
Totale

ATENEO
Universit degli Studi della Tuscia
Universit degli studi di Roma La Sapienza
Universit degli studi di Roma Tor Vergata
Libera Universit Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma
Libera Universit internazionale degli studi sociali Guido Carli (LUISS) di Roma
Universit degli studi di Roma "Foro Italico"
Universit degli studi Roma Tre
Universit Campus Bio-Medico di Roma
Libera Universit degli Studi Internazionali di Roma
Universit telematica Guglielmo Marconi di Roma
Universit telematica Unitelma Sapienza di Roma
Universit Europea di Roma
Universit telematica internazionale UNINETTUNO di Roma
Universitas Mercatorum di Roma
Universit telematica Niccol Cusano di Roma
Universit telematica "San Raffaele" di Roma - gi "UNITEL"
Link Campus University di Roma
Universit degli studi di Cassino

ISCRITTI
7.250
104.344
30.486
6.020

di cui IMMATRICOLATI
1.435
13.656
4.876
834

7.615
2.193
34.937
1.568
1.195
14.323
1.645
880
8.710
247
11.790
968
291
8.407
242.869

1.342
319
5.417
263
182
700
74
136
414
48
772
178
101
1.236
31.983

FONTE DATI: Ministero dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca. Ufficio di Statistica settore
ULTIMO AGGIORNAMENTO DATI: 13 febbraio 2015

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Allegato 1

Tabella 1- Dati iscritti universit 2012-2013


Numero di Studenti iscritti e immatricolati nell'anno accademico 201 2/201 3 per Ateneo
A TENEO (codice) A TENEO
05601
05801
05802
05803
05805
05806
05807
05808
05809
05810
05811
05812
05813
05814
05815
05816
06001
Totale

ISCRITTI

di cui
IMMA TRICOLA TI

Universit degli Studi della Tuscia


Universit degli studi di Roma La Sapienza
Universit degli studi di Roma Tor Vergata
Libera Universit Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma
Libera Universit internazionale degli studi sociali Guido Carli (LUISS) di Roma
Universit degli studi di Roma "Foro Italico"
Universit degli studi Roma Tre
Universit Campus Bio-Medico di Roma
Libera Universit degli Studi Internazionali di Roma
Universit telematica Guglielmo Marconi di Roma
Universit telematica Unitelma Sapienza di Roma
Universit Europea di Roma

7.131
109.510
31.096
6.340

1.366
14.154
4.966
882

7.738
2.145
35.326
1.527
1.207
14.809
1.671
932

1.308
322
5.539
268
128
648
73
140

Universit telematica internazionale UNINETTUNO di Roma


Universitas Mercatorum di Roma
Universit telematica Niccol Cusano di Roma
Universit telematica "San Raffaele" di Roma - gi "UNITEL"
Universit degli studi di Cassino

8.141
186
11.309
816
9.336
249.220

419
25
759
245
1.321
32.563

FONTE DATI: Ministero dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca. Ufficio di Statistica


ULTIMO AGGIORNAMENTO DATI: 28 marzo 2014

E in tale contesto che la Regione Lazio, nello sviluppare la strategia ed i contenuti del POR FSE 2014-2020, ha esplicitamente
previsto la possibilit di interventi capaci di integrare lesigenza del miglioramento delle competenze di studenti e laureati e
dellinserimento pi agevole e qualificato nel mondo del lavoro. In particolare, nella priorit di investimento 10.ii Miglioramento
della qualit e dell'efficacia dell'istruzione superiore e di livello equivalente e l'accesso alla stessa, al fine di aumentare la
partecipazione e i tassi di riuscita, specie per i gruppi svantaggiati, obiettivo specifico, 10.5 Innalzamento dei livelli di competenze,
di partecipazione e di successo formativo nellistruzione universitaria e/o equivalente.
La declinazione nel POR FSE delle azioni dellAccordo di Partenariato prevede la realizzazione di interventi per linserimento
lavorativo dei giovani attraverso azioni di formazione/lavoro in Italia e all'estero che prevedano anche l'ampliamento di reti di
cooperazione con organismi e istituzioni dei Paesi europei ed extraeuropei e rafforzamento del raccordo con il tessuto produttivo
locale nonch azioni di potenziamento del raccordo fra Universit e imprese.
Liniziativa torno subito, lanciata in via sperimentale nel 2013 con i fondi residui del POR FSE Lazio 2007-2013, prevista nel POR
FSE 2014-2020 come intervento principale per permettere unazione strutturata pluriennale per il raggiungimento del risultato atteso
correlato alla priorit di investimento 10.ii, obiettivo specifico 10.5 sopra sinteticamente descritti.
Liniziativa torno subito quindi pensata come strumento pluriennale e sistemico da attuare attraverso successive edizioni
annuali, dal 2015 al 2020 e necessita di un reale ed efficace partenariato, chiamato ad accompagnare nel tempo il processo di
investimento sulle competenze e lincontro sempre pi rafforzato tra la domanda e lofferta di lavoro qualificato.
Nellambito delledizione 2015 di torno subito, sar sperimentata anche la promozione di competenze tecniche nel settore
cinematografico. Tale sperimentazione ha lo scopo di rispondere ad esigenze di settore emerse negli ultimi anni a valle di un
importante investimento regionale per il rilancio delle professioni cinematografiche che negli ultimi anni hanno visto per lItalia
perdere una leadership storica come conseguenza dellinnovazione tecnologica che ha caratterizzato il settore.

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Allegato 1

SINTESI DEL PROGETTO

Le necessit da soddisfare
La formazione, a supporto dellinnovazione ha acquistato un valore crescente e necessita di essere ulteriormente rivalutata e
migliorata nei sui strumenti, nel quadro di una strategia finalizzata ad accrescere il valore delle risorse invisibili (capitale umano)
come supporto ai processi di cambiamento.
Alla base dei nuovi processi di elaborazione strategica dei Fondi strutturali nel quadro di Europa 2020 richiesto un impegno di tutti
gli stakeholders istituzionali e non, attraverso la promozione ed il rafforzamento dei meccanismi di dialogo e di scambio idonei a
generare i necessari raccordi utili allo sviluppo delle competenze dei giovani ad alto potenziale.
Il partenariato parola chiave di tali processi, principio che trova istituzionalizzazione nel nuovo pacchetto normativo proposto dalla
Commissione Europea per la gestione dei Fondi stanziati a supporto della Politica di Coesione per il settennio 2014-2020.
Secondo i pi recenti indirizzi della Commissione Europea1 indispensabile promuovere un idoneo processo di miglioramento del
capitale umano capace di rappresentare il maggiore stimolo allinnovazione. Lalta formazione assume quindi particolare rilievo
quale strumento e leva per una ripresa efficace della crescita, e principale fattore per i diversi settori produttivi.
Il sistema degli incentivi alloccupazione, se non accompagnato da interventi strutturati e ben elaborati in una cornice strategica,
non in grado di stimolare, in maniera efficace, una seria inversione del trend negativo del mercato del lavoro e di riflesso della
crescita economica e produttiva. Ai fini dellinserimento nel mondo del lavoro dei giovani laureati ad alto potenziale il coinvolgimento
attivo della collettivit degli stakeholders rappresentativi dei settori produttivi, aumenta di fatto lefficacia della conoscenza
disponibile, il migliore utilizzo delle competenze e le prospettive alla base delle strategie di crescita.
La complessa elaborazione delle nuove strategie di crescita deve quindi integrare tutti gli elementi utili a garantire il massimo
apporto di competenze, lespressione capillare dei fabbisogni e la valorizzazione piena di tutte le potenzialit offerte dal sistema.
Tali elementi rappresentano la base dellanalisi strategica che ha condotto la Regione Lazio alla definizione delliniziativa torno
subito.
Con tale iniziativa si intende rispondere, in maniera strutturata e con unelevata concentrazione di risorse finanziarie, alle necessit
di investimento continuo sul capitale umano, allintegrazione delle competenze formative con quelle lavorative, anche in contesti
internazionali, alla sperimentazione di esperienze dirette allinterno di contesti lavorativi.
Il bisogno principale espresso dalle imprese pubbliche e private, profit e non profit, va infatti nella direzione di stimolare il
rafforzamento delle competenze e le possibilit di contatto ed interazione tra mondo della formazione, della ricerca e del lavoro.
In particolare, occorre insistere sullo sviluppo di competenze innovative e sempre pi rispondenti alle esigenze reali dei sistemi
produttivi globalizzati in un economia soprattutto come quella italiana che deve puntare su fattori strategici di sviluppo in un ottica di
inclusivit e sostenibilit.

Cfr.COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENTThe partnership principle in the implementation of the Common Strategic FrameworkFunds - elements for a European Code of
Conduct on Partnership 24 aprile 2012
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Allegato 1

Descrizione delliniziativa Torno subito


Torno subito uniniziativa ideata dalla Regione Lazio nel 2014, con lo scopo di indirizzare le risorse del FSE verso il
potenziamento del capitale umano consentendo a studenti e laureati, residenti o domiciliati nella Regione Lazio, di migliorare i loro
percorsi di apprendimento, attraverso importanti esperienze integrate di studio e di lavoro fuori dalla Regione Lazio, sia in Italia che
allestero. Lobiettivo quello di creare un legame diretto con il mondo del lavoro con il coinvolgimento attivo di imprese, realt del
terzo settore, mondo universitario e della ricerca.
Con lAvviso Torno subito, del 3 marzo 2014, lAssessorato alla Formazione, Ricerca, Scuola, Universit della Regione Lazio ha
lanciato, in via sperimentale, un piano di sviluppo dei percorsi di alta formazione e di sperimentazione di esperienze professionali
a valenza formativa. In questa prima edizione sono stati avviati e gestiti a regime 447 progetti la cui conclusione prevista per
settembre 2015. Si tratta di progetti formativi svolti in altre realt nazionali e allestero che rappresentano uno strumento innovativo
per favorire la creazione di migliori opportunit per un qualificato e duraturo inserimento occupazionale allinterno del tessuto
produttivo regionale.
La positiva esperienza delliniziativa, cofinanziata nel 2013 con il POR FSE 2007-2013 ha indotto la Regione Lazio a prevedere nel
POR FSE 2014-2020, la possibilit di cofinanziare torno subito quale modello di intervento strutturato per il miglioramento e la
promozione sistematica delle competenze di studenti e laureati verso il mondo del lavoro.
I destinatari finali dellintervento sono gli studenti universitari e i laureati che potranno indirizzare il proprio percorso formativo
secondo unarticolazione del progetto in due fasi:
- la prima destinata ad un percorso di studio o esperienza lavorativa fuori regione,
- la seconda destinata al reimpiego delle competenze allinterno della regione con lo svolgimento di tirocini.
Inoltre, nelledizione 2015, interesse della Regione sperimentare percorsi di miglioramento delle competenze legate al mondo
della cinematografia al fine di permettere una ripresa delle professioni legate alla produzione e post produzione cinematografica nel
quadro di importanti investimenti nel settore. Nellambito di tale sperimentazione i destinatari saranno anche giovani diplomati.
In considerazione della tipologia dei percorsi formativi, nelledizione 2015, sono previste quattro linee progettuali:
a) una definita, Torno Subito Italia (TSI) caratterizzata da unesperienza fuori regione, svolta in altre regioni italiane per
un periodo da 3 a 6 mesi;
b) una definita Torno Subito estero (TSE) caratterizzata da un periodo di permanenza fuori Italia, da 3 a 6 mesi;
c) una definita Torno Subito formazione lunga (TSFL) caratterizzata da un periodo di permanenza fuori Regione, in Italia
o allestero, da 7a 12 mesi;
d) una sperimentale, definita Torno Subito professioni cinematografiche (TSP) caratterizzata da un periodo di
permanenza fuori Italia, da 1 a 6 mesi e destinata anche a giovani diplomati.
Per tutte e quattro le linee progettuali sopra descritte, nella seconda fase quella di reimpiego delle competenze allinterno
del territorio della Regione Lazio- previsto lo svolgimento di un tirocinio per un periodo di minimo di 3 e massimo 6
mesi.
Il modello Torno Subito nelle edizioni previste con il cofinanziamento FSE nella programmazione 2014-2020, prevede un sistema
di governance che identifica quale Soggetto Attuatore delloperazione, Laziodisu - Ente per il diritto agli Studi Universitari nel Lazio
che dovr attuare il progetto nelle annualit 2015-2018 attraverso un processo selettivo che prevede un Avviso pubblico, gestito in
raccordo con la Regione Lazio per ciascuna delle annualit previste
Si rafforza inoltre la rete partenariale di soggetti pubblici e privati coinvolti nel quadro di specifici protocolli di intesa- stipulati per
agevolare lo svolgimento dellesperienza lavorativa nel Lazio.
La declinazione di dettaglio dellobiettivo generale negli obiettivi specifici e nelle attivit, nelle azioni e risultati ed essi correlati
illustrata nella Tabella di sintesi del progetto e nel capitolo descrittivo delle attivit (cfr. Cap. 4).
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Allegato 1
Scopo
Innalzare il livello delle competenze di diplomati, studenti e laureati e consentire percorsi
pi agevoli di inserimento nel mondo del lavoro
Obiettivi specifici
Migliorare le competenze specifiche nellarea dellalta formazione.
Favorire percorsi di apprendimento nazionali e transnazionali.
Coinvolgere in maniera diretta partner pubblici e privati, profit e non profit in percorsi di
inserimento lavorativo
Articolazione
attivit/ambiti

in

linee

di
4 linee di attivit

Milestones

Vedi schema 2- articolazione del progetto in Capitolo 1.

Destinatari

Diplomati (per la sola linea 4); studenti universitari, studenti e diplomati ITS e laureati,
residenti e domiciliati in Regione Lazio

Iter di attivazione dei progetti

A partire dalla pubblicazione dellAvviso pubblico liter procedurale dellintervento torno


subito prevede i seguenti passaggi logici:
a.

(candidato) Predisposizione del proprio progetto seguendo le indicazione dellavviso


pubblico;

b.

(candidato) Presentazione della propria candidature attraverso la procedura telematica


del formulario on line

c.

(Laziodisu) Gestione dellavviso e valutazione con pubblicazione graduatorie degli


ammessi a finanziamento

d.

(Laziodisu) Organizzazione eventi di accompagnamento


organizzazione del front office e back office

e.

(candidtato) Stipula della convenzione

f.

(Laziodisu) Erogazione acconto e gestione amministrativo contabile dei singoli progetti

g.

(candidato) Avvio Fase 1 secondo progetto approvato

h.

(Laziodisu) Consuntivazione Fase 1 e rendicontazione

i.

(candidato) Avvio Fase 2 secondo progetto approvato

j.

(Laziodisu) Gestione pagamenti a rimborso fase 2, rendicontazione

k.

(Laziodisu) Direzione, monitoraggio, controllo e rendicontazione dei singoli progetti

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di

informazione-

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Allegato 1

DESCRIZIONE DELLE FASI E ATTIVITA/AMBITI

Coerentemente con gli obiettivi generali e specifici, si descrive sinteticamente il progetto per ogni fase e secondo unarticolazione
in linee di attivit/ambiti.

4.1

PREPARAZIONE

a) Obiettivo
Lattivit di preparazione del progetto finalizzata alla predisposizione e lancio dellavviso di selezione ed alla preparazione delle
attivit tecniche ed operative che devono permettere la gestione del progetto in coerenza con gli obiettivi e le attivit previste
b) attivit/azioni
Attivit 0-progettazione esecutiva ed organizzazione interna
Si tratta dellattivit di definizione del progetto esecutivo in risposta alla richiesta della Regione Lazio.
Attivit 1- predisposizione avviso di selezione in raccordo con la Regione Lazio
Tale attivit svolta in stretto raccordo con il livello politico ed amministrativo della Regione Lazio finalizzata alla definizione
dellavviso, sua pubblicazione.
Attivit 2 predisposizione degli strumenti gestionali: piattaforma web, formulario elettronico, procedure di gestione amministrativo
contabili.
Questa attivit prevede la definizione delle procedure interne di gestione del progetto ed in particolare la predisposizione degli
strumenti informatici di supporto tra i quali il pi importante il formulario elettronico pe rla gestione delle candidature.
Attivit 3 Costruzione del partenariato (avvio)
La costruzione del partenariato rappresenta lattivit pi importante delledizione 2015 di torno subito in quanto finalizzata a
formalizzare, attraverso protocolli e accordi diretti, la partecipazione di rappresentanze e singoli operatori.
Tale attivit avviata gi a marzo 2015 proseguir per tutta la durata dellintervento.
Le rappresentanze che alla data del 31 marzo hanno gi formalmente sottoscritto un protocollo sono 20 mentre sono 40 i singoli
operatori che hanno aderito al progetto.
Attivit 4 Eventi di accompagnamento ed evento politico istituzionale di presentazione e condivisione del progetto
In accompagnamento al lancio e gestione dellavviso pubblico dio selezione saranno organizzati una serie di eventi in stretto
raccordo con i livelli politico e amministrativo della Regione. In particolare:
1. Conferenza stampa di presentazione dellavviso.
2. Evento di lancio (entro maggio 2015) per a promozione verso i partner e verso i destinatari.
3. Eventi di promozione territoriale (Maggio luglio 2015).
Le attivit di preparazione si ripetono per lavvio delle edizioni 2016 e 2017.

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Allegato 1

b.2) Destinatari
Studenti universitari e laureati, studenti e diplomati ITS, residenti o domiciliati in Regione Lazio. Per la sola linea 4 la platea dei
destinatari prevede la categoria diplomati.
b.3) Risultati
Lancio dellavviso, organizzazione degli eventi collegati.
b.4) Tempi
Aprile 2015- luglio 2015.

4.2

REALIZZAZIONE

a) Obiettivo
Lattivit di realizzazione e direttamente connessa al raggiungimento degli obiettivi di progetto ossia:
Migliorare le competenze di giovani studenti universitari, studenti e diplomati ITS e laureati attraverso percorsi di alta formazione ed
esperienze in ambito lavorativo nazionali ed internazionali
Aumentare la mobilit nazionale ed internazionale dei destinatari attraverso percorsi di alta formazione e di esperienze in ambito
lavorativo
Avvicinare e far conoscere ai destinatari, in maniera diretta, il mondo del lavoro.
Mettere a disposizione degli attori sociali economici ed imprenditoriali della regione, giovani studenti e laureati con elevate
competenze e conoscenze
b) attivit/azioni
b.1) Attivit di supporto e trasversali
a. Evento formativo informativo con tutti i destinatari- prima della partenza.
Una volta definite le graduatorie definitive, sar organizzato un incontro tecnico con tutti i vincitori allo scopo di informare
tutti i destinatari sugli aspetti tecnici, burocratici e di realizzazione del progetto. In particolare sar fornito un toolkit
informativo e saranno fornite informazioni di dettaglio per mettere in condizione i singoli ragazzi di gestire al meglio i loro
progetti in tutte le fasi previste. Come per la prima edizione prevista unattivit informativa e di comunicazione attraverso
il portale del progetto e forum dedicato.
b. Stipula convenzioni con i destinatari e definizioni atti amministrativi correlati
Entro 45 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie ufficiali saranno stipulate tutte le convenzioni tra Laziodisu ed i singoli
vincitori. Laziodisu definir e pubblicizzer la procedura per la stipula delle convenzioni.
c. Supporto front office destinatari
A partire dalla data di pubblicazione dellavviso e per tutta la durata del progetto, Laziodisu organizzer le attivit di front
office e back office del progetto in considerazione delle diverse esigenze da soddisfare nelle varie fasi di progetto. In
particolare sar definito un orario giornaliero per la gestione del front office e back office.
b.2) Linee di attivit
Come per ledizione del 2014, anche ledizione 2015 prevede una macrostruttura del progetto articolata in due fasi:
-Fase 1 dedicata allesperienza di studio e/o apprendimento in ambito lavorativo, fuori dalla Regione Lazio.
-Fase 2 dedicata allo svolgimento di tirocini o altre forme di svolgimento di esperienze in ambito lavorativo, come previste dalla
normativa regionale, presso partner identificati nel territorio della regione Lazio.
Vengono invece introdotti 4 specifici percorsi progettuali caratterizzati da specificit tecnico amministrative e di durata. Ciascun
candidato potr orientarsi nella scelta della tipologia pi attinente tenendo conto di diversi fattori:
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Allegato 1

Percorsi definiti brevi, fino a 6 mesi o lunghi, fino a 12 mesi


Percorsi realizzati interamente in Italia
Percorsi reralizzati allestero (Fase 1)
Percorsi sperimentali dedicati, nelledizione 2015, alle professioni cinematografiche. Per questo percorso sar definita una
graduatoria specifica nellambito del budget assegnato di Euro 1.000.000,00

Si illustra di seguito larticolazione di dettaglio dellintervento.


Attivit 1 Realizzazione fase 1- fuori dalla Regione Lazio
Al fine di ottimizzare lo svolgimento dei progetti e semplificarne la gestione amministrativa, vengono identificate quattro linee
progettuali cos articolate:

una linea progettuale definita Torno subito Italia-TSI caratterizzata dalla fase (1) fuori regione, svolta in altre regioni
italiane per un periodo da 3 a 6 mesi
una linea progettuale definita Torno Subito Estero-TSE caratterizzata nella fase (1) fuori regione da un periodo di
permanenza, fuori Italia, da 3 a 6 mesi
una linea progettuale definita Torno Subito Formazione Lunga - TSFL caratterizzata nella fase (1) fuori regione, da un
periodo di permanenza in Italia o allestero, soltanto per studio e formazione, da 7a 12 mesi
Una linea progettuale, sperimentale, definita Torno Subito Professioni cinamatografiche - TSP dedicata alla
valorizzazione di competenze tecniche del settore dellindustria del cinema, caratterizzata nella fase (1) fuori regione da un
periodo di permanenza, fuori Italia, da 1 a 6 mesi

Attivit 2 - Realizzazione fase 2- allinterno della Regione Lazio


la linea progettuale definita Torno subito Italia-TSI caratterizzata della fase (2) allinterno della regione Lazio, da tirocini
per un periodo da 3 a 6 mesi;
una linea progettuale definita Torno Subito Estero-TSE caratterizzata dalla fase (2) allinterno della regione Lazio, da
tirocini per un periodo da 3 a 6 mesi;
una linea progettuale definita Torno Subito Formazione Lunga - TSFL caratterizzata da unesperienza della fase (2)
allinterno della regione Lazio, attraverso tirocini per un periodo da 3 a 6 mesi.
Una linea progettuale, sperimentale, definita Torno Subito Professioni cinamatografiche - TSP caratterizzata nella fase
(2) allinterno della regione Lazio, da tirocini per un periodo da 3 a 6 mesi;

b.3) Destinatari
Studenti universitari e laureati residenti o domiciliati in Regione Lazio. Per la sola linea 4 la platea dei destinatari prevede la
categoria diplomati.
b.4) Risultati
Nella fase di realizzazione si stima di coinvolgere una platea compresa tra 800 e 1000 destinatari nel quadro di un finanziamento
disponibile di Euro 11.000.000,00 dedicato alle Linee progettuali 1,2 e 3 ed 1.000.000,00 dedicato alla linea progettuale n4
professioni cinematografiche.
b.5) Tempi
La fase di realizzazione del progetto va da settembre 2015 a settembre 2017.
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Allegato 1

DIFFUSIONE/COMUNICAZIONE

4.3

Liniziativa torno subito prevede la realizzazione di un piano di comunicazione soggetto ad approvazione da parte della cabina di
regia della Regione Lazio nel quadro di quanto previsto per i progetti cofinanziati dai Fondi strutturali.
a) Obiettivo
Obiettivo del Piano di comunicazione definire ed attuare le attivit di comunicazione ed informazione che accompagneranno
lintero intervento.
b) attivit/azioni
Si prevede la realizzazione dei seguenti eventi di promozione
- 28 - 30 aprile 2015: conferenza stampa di presentazione nuovo bando
c/o sede istituzionale Regione Lazio
-

28 aprile - 30 giugno: supporto ufficio stampa assessorato


1 maggio: avvio campagna promozionale su tutte le piattaforme (tab.1)
21 maggio: evento Torno Subito al MACRO, incontro con i ragazzi tornati, gli interessati a partecipare al nuovo bando,
le aziende partner, i testimonial e lo staff dellassistenza tecnica
c/o MACRO (vedi descrizione)

22 maggio - 30 giugno: incontri territoriali di presentazione/approfondimento e supporto alla presentazione dei progetti
26 maggio: incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit
28 maggio: incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit
03 giugno: incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit
09 giugno : incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit

b.1) Descrizione dellevento di lancio del 21 maggio 2015


Levento verr organizzato presso il MACRO di via Nizza, verranno invitati tutti i beneficiari tornati in regione per quella data e
avr come target tutti i potenziali beneficiari interessati a partecipare al nuovo bando e tutti i soggetti incontrati nei precedenti
eventi di promozione territoriale, verranno inoltre invitati tutti gli enti partner della campagna adesioni 2015 e i giornalisti.
La location del MACRO verr allestita prevedendo:
-un area accoglienza e registrazione dei partecipanti dove verranno distribuiti dei badge differenziati per grafica e colore:
Tornati, Staff, Partner, Ospiti
Esempio:

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Allegato 1

- un area dedicata alla presentazione del nuovo bando da parte delle cariche istituzionali e ai contributi dei testimonial e dei
partner invitati a parlare (allestita stile talk televisivo)
- vari corner differenziati per aree tematiche predisposti per lincontro tra i beneficiari tornati e gli interessati a partecipare
contenenti anche i supporti ai contatti con i partner della specifica area tematica (Cultura Arte Sport, Ambiente e Territorio,
Tecnico Scientifica, Diritto ed Economia, Sociale)
- un area di supporto e di assistenza tecnica pi specifica
- supporti per la trasmissione dei contributi video prodotti dallo staff e dai beneficiari coinvolti
-una zona BAR, gi presente ed operativa allinterno della struttura (zona ristorante, area musica live)
b.2) Destinatari
Destinatari diretti dellintervento torno subito, partner, cittadini, stakeholder.
b.3) Risultati
Realizzazione eventi di promozione e d accompagnamento alliniziativa, attivazione gestione dei canali di comunicazione (internet,
forum, blog, ecc.)
b.4) Tempi
Per tutta la durata dellintervento
DELEGA DI ATTIVITA

4.4

In relazione allattuazione della linea di progetto n 4 sperimentazione nellambito delle professioni cinematografiche prevista
una delega di attivit per lo svolgimento delle attivit specialistiche correlate alla promozione, informazione e accompagnamento ai
progetti presentati nellambito della suddetta linea progettuale con particolare riferimento al "Protocollo d' intesa siglato in data 18
marzo 2015 a Rabat tra la Regione Lazio ed il Regno del Marocco per lo sviluppo di una di collaborazione strategica nell'ambito
della formazione e dello sviluppo occupazionale nonch del consolidamento e rafforzamento delle competenze degli operatori nel
settore cinematografico ed audiovisivo"
Tra le attivit che si prevede di delegare sono comprese la:
Promozione e informazione nazionale ed internazionale per la partecipazione allavviso pubblico

Promozione e orientamento alla predisposizione di progetti nellambito della linea 4

Ricerca ed informazione per lindividuazione dei partner in sede di definizione dei progetti

Supporto per eventuali gestioni di cambio partner in corso di realizzazione dei progetti

Diffusione e comunicazione nellambito degli stakeolders di settore


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Allegato 1

Accompagnamento mirato per la realizzazione di progetti sperimentali.

Le attivit delegate saranno rendicontate sulla base della normativa regionale sulla rendicontazione delle spese.

DIREZIONE E COORDINAMENTO

Nel quadro delle attivit di attuazione dellintervento Torno subito, Laziodisu sar responsabile delle attivit di direzione,
coordinamento operativo, monitoraggio e controllo.
A tale scopo, in continuit con lintervento avviato nel 2014, sar coinvolto un gruppo di lavoro gi appositamente selezionato e che
in funzione delle necessit operative, potr essere integrato e/o modificato in corso di attuazione.

5.1

Organizzazione del Gruppo di lavoro

Dal punto di vista organizzativo, si conferma il gruppo di lavoro articolato al suo interno come segue:
un Capo progetto-, che costituir il referente dellAmministrazione durante lo svolgimento dellincarico e sar il responsabile
dellattuazione dellintera attivit, assicurando la funzionalit e la qualit complessiva del lavoro svolto;
un supporto specialistico al capo progetto, rappresentato da esperti senior che individuati dal capo progetto, affiancano
questultimo nellazione di coordinamento e di interfaccia interna, garantendo competenze specialistiche e settoriali in:
Gestione dellintervento nel suo complesso;
Monitoraggio e controllo interno e rendicontazione;
Gestione del front office e back office;
Informazione e comunicazione.
Esperti senior e junior operativi presso la struttura di Laziodisu per le attivit operative di progetto secondo lorganizzazione
interna definita dal capo progetto.
SCHEMA N. 1 - FUNZIONIGRAMMA DEL GRUPPO DI LAVORO

CAPO PROGETTO

Ambito
direzionale

Ambito
gestionale

Area attuazione
rendicontazione e
controllo internoraccordo ragioneria e
personale

Gestione intervento Area Front office e back


office-gestione rete
partenariale

Area
Comunicazione

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Allegato 1

Schema 2- Composizione del gruppo di lavoro-descrizione ruoli e profili


Tabella 2- costi del personale interno ed esterno

Ruolo

Profilo

Direzione interna Laziodisu


Capo progetto
Supporto coordinamento operativo
Rendicontazione e Gestione progetti FSE

N risorse

Dirigente/personale
interno
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno

1
1
1
3

Gestione front office e back office supporto


destinatari

Senior /personale
esterno

Gestione rete partenariale

Senior /personale
esterno

Comunicazione e media relation

Senior /personale
esterno

Web master e comunicazione internet


Animazione social network
Gestione amministrativa e protocollo
Comunicazione e media relation
Gestione procedure pagamento
Supporto buste paga e adempimenti
Supporto raccordo contabile e
rendicontazione

Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
Senior personale
interno
Senior personale
interno

1
1
1
1
1
1

1
Il gruppo di lavoro potr essere integrato con ulteriori profili in funzione delle esigenze gestionali.

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Allegato 1

5.2

Dispositivi di pianificazione e organizzazione interna

La programmazione, il controllo operativo, il monitoraggio e la valutazione interna dellintervento, dipendono direttamente dal Capo
progetto, responsabile per il funzionamento del gruppo di lavoro.
Il capo progetto operer in stretto raccordo con il Dirigente responsabile per Laziodisu (Monika Ceccherini) della realizzazione dei
progetti comunitari.
Il progetto si caratterizzer per il forte presidio delle attivit da svolgere, attraverso un sistema di programmazione e controllo che
prevede di monitorare costantemente quanto realizzato e quindi di verificare lo stato di avanzamento ed anticipare possibili criticit.
La programmazione, il controllo operativo e la valutazione interna prevedono:

5.3

Un organizzazione del gruppo di lavoro tarata sulle specifiche esigenze che caratterizzeranno la realizzazione dellintervento
nelle diverse fasi previste;
Una chiara attribuzione di ruoli e responsabilit interne;
Una forte interazione con la struttura amministrativa di Laziodisu;
Una forte relazione con i referenti regionali per condividere le principali scelte tecniche e risolvere eventuali problemi e criticit;
una consuntivazione interna mensile delle attivit svolte dal gruppo di lavoro. In particolare, gli esperti provvederanno a fine
mese a consuntivare le attivit svolte e le ore lavorative/consumate in relazione alle attivit alle quali sono state destinate
(timesheet e relazioni di attivit).
Una consuntivazione, nei confronti della regione Lazio, delle attivit svolte dal progetto attraverso la redazione di una relazione
periodica a cadenza trimestrale.
Rendicontazione delle spese

Il qualit di soggetto Beneficiario/attuatore, Laziodisu responsabile della rendicontazione nei confronti dellAdG, delle spese
sostenute, ai fini della predisposizione della domanda di pagamento.
La rendicontazione delle spese avverr sulla base delle procedure comunicate dallAdG in relazione al SIGECO 2014-2020 in corso
di definizione.
Laziodisu predisporr una procedura di rendicontazione interna, basata su una gestione informatizzata dei dati utili ai fini della
rendicontazione. Al fine di semplificare il processo di rendicontazione, in raccordo con lAdG, e con i responsabili del sistema
informativo di rendicontazione regionale 2014-2020, Laziodisu proporr ladozione di procedure di trasmissione dei dati di
rendicontazione con protocollo informatico.

5.4

MONITORAGGIO DELLAVANZAMENTO DEL PROGETTO

Laziodisu predisporr una procedura di monitoraggio dei singoli progetti e dellintervento nel suo complesso al fine di consentire
una gestione dei dati di monitoraggio utile sia ai fini della rendicontazione (dati amministrativo contabili) che dellavanzamento delle
attivit. Il monitoraggio delle attivit sar consuntivato trimestralmente nellambito della relazione trimestrale prevista nei dispositivi
di pianificazione e controllo.

5.5

VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE

Laziodisu per le attivit di valutazione/autovalutazione del progetto prevede di implementare una procedura parallela a quella di
monitoraggio al fine di:
Verificare il contenuto dei progetti realizzati ed evidenziare i casi di successo
Assicurare il rispetto delle scadenze temporali previste per i singoli progetti
Verificare e valutare la coerenza delle attivit realizzate con il progetto originale
Valutare lefficienza del progetto (in termini di risorse utilizzate e risultati raggiunti) per identificare azioni migliorative per le
successive edizioni delliniziativa
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

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Allegato 1

Valutare l efficacia in termini di conseguimento dei risultati attesi e soprattutto impatti occupazionali di breve e medio
periodo
Valutare leconomicit delliniziativa in relazione alle metodologie e alle tecnologie impiegate, nonch alla replicabilit
degli interventi
Valutare la sostenibilit/replicabilit delliniziativa nel tempo in relazione alla permanenza, oltre lintervento, degli effetti,
delle conoscenze acquisite e delle competenze create e della rete partenariale
Valutare il rischio di gestione.

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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

VALUTAZIONE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE


1 Nomina commissione di valutazione
2 Valutazione progetti
3 Pubblicazione graduatorie

PIANO DI COMUNICAZIONE
1 Definizione del Piano e strumenti
Pubblicizzazione avviso (eventi lancio e comunicazione 2 incontri, media, ecc.)
IncontrI per informativa destinatari prima delle parenze
(kit +formazione breve) da ripetere in relazione alle
3 partenze

PRIMA FASE DEL PROGETTO


1 Esperienza allestero
Breve italia
Breve estero
Cinema
Formazione lunga

SECONDA FASE DEL PROGETTO


1 Esperienza di lavoro nel Lazio

GESTIONE DEL PROGETTO


1 Gestione e monitoraggio intervento
2 valutazione ex ante, in itinere ed ex post

COSTRTUZIONE PARTENARIATO
Accordi ass. categoria, rappresentanze aziende, terzo
settore, reti
Protocolli con i CPI/Regione
Protocolli Universit
Accordi di rete estero/universit

PERIODO APERTURA DELL'AVVISO


1 Ricezione progetti
2 Risposta a quesiti

1
2
3
4

1
2
3

DEFINIZIONE DELL'AVVISO
Stesura del documento e allegati
Validazione
Pubblicazione AVVISO
Definizione delle procedure interne e strumenti/criteri
valutazione -Definizione criteri e modalit di valutazione

FASI DI LAVORO

CHI FA COSA

CRONOPROGRAMMA-MILESTONE

6
giu-15

lug-15 ago-15

set-15

ott-15 nov-15

27/31

dic-15 gen-16

feb-16 mar-16 apr-16 mag-16

6
giu-16

10

12

lug-16 ago-16

11
ott-16 nov-16

17

dic-16 gen-17

FASE DI REALIZZAZIONE
13
14
15
16
set-16

POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020 -PROGETTO TORNO SUBITO 2015

feb-15 mar-15 apr-15 mag-15

FASE DI PREPARAZIONE

18

19

20

21

feb-17 mar-17 apr-17 mag-17

22
giu-17

23

24

lug-17 ago-17

25
set-17

26

27

ott-17 nov-17

28
dic-17

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DELIVERABLE* DI PROGETTO-TEMPI DI RILASCIO

FASSE /ATTIVITA

DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI PRODOTTI

PERIODICITA
-DATA RILASCIO
(gg/mm/aaaa)

PREPARAZIONE
(1) Avviso pubblico
(2) Formulario on line per la presentazione candidature
(3) Conferenza stampa di lancio avviso (Regione Lazio)
(4) Evento di comunicazione lancio avviso
REALIZZAZIONE
Attivit 1
Attivit 2

(5) Selezione candidature


(6) Report trimestrali stato avanzamento
(7) Protocolli ed accordi rete partner

(1)Entro il 28 aprile
2015
(2) Entro 20 aprile 2015
(3) Giorno
pubblicazione Avviso
(4) 21 maggio presso
Macro
(5)Entro agosto 2015
(6)a cadenza trimestrale
(7) consuntivati nelle
relazioni periodiche

DIFFUSIONE
(8) Piano di comunicazione
(9) Eventi come da piano di comunicazione- rassegna stampa
attivit di media relation

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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020 -PROGETTO TORNO SUBITO 2015

(8) Entro il 30 aprile


2015
(9) come da piano
comunicazione

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Allegato 1

INDICATORI

INDICATORI DI RISULTATO
OBIETTIVO SPECIFICO DI
RIFERIMENTO

LINEA ATTIVITA/AMBITO

Destinatari che trovano un Fase 1 e 2


impiego stabile a 6 mesi
dalla chiusura dellintervento

DESCRIZIONE
INDICATORE

VALORIZZAZIONE

Quantitativo

22%

INDICATORI DI OUTPUT
OBIETTIVO SPECIFICO DI
RIFERIMENTO

LINEA ATTIVITA/AMBITO

DESCRIZIONE
INDICATORE

VALORIZZAZIONE

Protocolli di rete

Fase 1 e 2

Quantitativo

40

Accordi di partenariato Fase 1 e 2


singoli soggetti

Quantitativo

80

Progetti
fase 1

che

concludono Fase 1

Quantitativo

90%

Progetti
fase 2

che

concludono Fase 2

Quantitativo

80%

progetti Fase 1 e 2

Quantitativo

12.000,00

Fase 1 e 2

Quantitativo

1000 destinatari

Importo medio
finanziati
Destinatari raggiunti

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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015

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BUDGET
TABELLA 1- COSTI PER LA REALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO
VOCI DI COSTO

IMPORTO LORDO

SOVVENZIONI AI DESTINATARI (SOMMA A1+A2)

12.000.000,00

A1

CONTRIBUTI PER I PROGETTI DI CUI ALLE LINEE 1,2,3

11.000.000,00

A2

CONTRIBUTI PER I PROGETTI DI CUI ALLE LINEEA 4 (sperimentazione


professioni cinematografiche)

1.000.000,00

COSTI DIRETTI IMPUTATI ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO


(SOMMA B1+B2+B3+B4)

2.592.200,00

B1

COSTI PER IL PERSONALE DIRETTAMENTE IMPUTATO AL PROGETTO


PER 30 MESI (COME DA DETTAGLIO DI CUI ALLA TABELLA 2 COSTI
DEL PERSONALE)

1.912.200,00

B2

COSTI PER L'ATTUAZIONE PIANO DI COMUNICAZIONE INFORMAZIONE


DIFFUSIONE EVENTI E RELATIVI MATERIALI

580.000,00

B3

SISTEMI INFORMATIVI

80.000,00

B4

SPESE DI VIAGGIO E TRASFERTA (PER LE AZIONI DI DIFFUSIONE


TERRITORIALE,EVENTI, MONITORAGGIO ANCHE TRANSNAZIONALE)

20.000,00

TOTALE SOVVENZIONI AI DESTINATARI E COSTI DIRETTI (A+B)

SPESE GENERALI SU BASE FORFETTARIA (15,73% DEI COSTI


DIRETTI DI CUAI ALLA VOCE B)

TOTALE COSTO DEL PROGETTO (C+D)

*B2

INCLUDE ANCHE L'AZIONE DI DIFFUSIONE SUL PROTOCOLLO CINEMA

14.592.200,00

407.800,00

15.000.000,000

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Allegato 1

Tabella 2 dettaglio relativo alla voce di costo B1-personale

Ruolo

Profilo

Dirigente/personale
interno
Senior /personale
Capo progetto
esterno
Senior /personale
Supporto coordinamento operativo
esterno
Rendicontazione e Gestione progetti Senior /personale
FSE
esterno
Direzione interna laziodisu

Tempo
di
Importo
impiego costo lordo
Numero imputato al
N
sul
mensile*(tariffe mesi di progetto (per
risorse progetto FSE)
impiego 30 mesi)
1

10%

8.000,00

30

24.000,00

100%

6.000,00

30

180.000,00

100%

4.300,00

30

129.000,00

100%

4.300,00

30

387.000,00

Gestione front office e back office


supporto destinatari

Senior /personale
esterno

100%

4.300,00

30

258.000,00

Gestione rete partenariale

Senior /personale
esterno

100%

4.300,00

30

129.000,00

Comunicazione e media relation

Senior /personale
esterno

100%

4.300,00

30

129.000,00

100%

4.300,00

30

129.000,00

100%

4.300,00

30

129.000,00

100%

3.500,00

30

105.000,00

100%

3.500,00

30

105.000,00

100%

3.500,00

30

105.000,00

40%

4.300,00

30

51.600,00

40%

4.300,00

30

51.600,00
1.912.200,00

Web master e comunicazione


internet
Animazione social network
Gestione amministrativa e
protocollo
Comunicazione e media relation
Gestione procedure pagamento
Supporto buste paga e adempimenti
Supporto raccordo contabile e
rendicontazione

Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
Senior personale
interno
Senior personale
interno

Totale costo del personale

I parametri di costo mensile tengono conto dei massimali previsti per il POR FSE regione Lazio a lordo di oneri e contribuiti.

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Allegato 2

Bozza di CONVENZIONE
TRA
Regione Lazio - Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e
Universit, Diritto allo Studio, rappresentata dal Dr. Fabrizio Lella, Direttore della
suddetta Direzione, nella qualit di Autorit di Gestione (di seguito Autorit di gestione
del POR FSE) del Programma Operativo Regionale FSE Lazio 2014-2020, domiciliato
presso la Regione Lazio Via Rosa Raimondi Garibaldi 7 00145 Roma
E
LAZIODISU, con sede legale in Roma, via Cesare De Lollis n. 24/b cap 00185
rappresentato dal Prof. Carmelo Ursino
PREMESSO CHE:
- Il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del
17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20.12.2013 reca disposizioni
comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul
Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo
europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul
Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di
coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il
Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
- il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del
17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013 reca disposizioni
sul Fondo sociale europeo e abroga il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del
Consiglio;
- il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre
2013 stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
- la Commissione Europea ha approvato con decisione di esecuzione n. C(2014)
8021 del 29.10.2014 determinati elementi dellAccordo di partenariato con
lItalia;
- la Commissione Europea ha approvato con Decisione n C(2014) 9799 del
12.12.2014 il Programma Operativo Regione Lazio Fondo Sociale Europeo
2014-2020 nellambito dellObiettivo Investimenti a favore della crescita e
delloccupazione, contrassegnato con il nCCI2014IT05SFOP005;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Allegato 2

- la Legge regionale n. 7 del 18 giugno 2008 Nuove disposizioni in materia di


diritto agli studi universitari allart.11 configura Laziodisu quale Ente Pubblico
Dipendente della Regione Lazio per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio;
- la Delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 851 del 13 novembre 2009 ha
approvato lo Statuto di LAZIODISU;
- la Determinazione dirigenziale n del ha
approvato il progetto presentato da Laziodisu e trasmesso con messaggio PEC
protocollato in entrata in data 23 aprile 2015 n 224795;

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:


Art. 1 Oggetto della convenzione
La presente convenzione concerne la realizzazione del progetto approvato con
determinazione dirigenziale n. . del., i cui contenuti sono
integralmente richiamati.
Art. 2 Durata del progetto
Il progetto ha inizio dalla data della determinazione dirigenziale di cui allart.1 e
termina il 30.09.2017, salvo proroghe autorizzate dallAutorit di gestione del POR
FSE sulla base di richieste debitamente motivate.
Il rendiconto finale delle spese e delle attivit trasmesso entro 60 giorni dalla
conclusione del progetto.
Art. 3 Affidamento delle attivit
Ai fini della realizzazione del progetto di cui allart.1 sono affidate a Laziodisu risorse
complessive pari a . 15.000.000 a valere sul POR FSE Lazio 2014-2020 Asse III,
priorit di investimento 10 ii) obiettivo specifico 10.5, di cui . 7.500.000 a carico del
Fondo sociale europeo, . 5.250.000 a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge
16 aprile 1987 n. 183 e . 2.250.000 a carico del bilancio regionale;
Art. 4 Erogazione dei fondi
Limporto complessivo di . 15.000.000 impegnato sugli esercizi finanziari 20152016 e 2017 ed ripartito nel seguente modo: . 6.000.000 sullesercizio finanziario
2015; . 7.500.000 sullesercizio finanziario 2016 e . 1.500.000 sullesercizio
finanziario 2017.

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Pag. 609 di 691

Allegato 2

Lammontare relativo allesercizio 2015 corrisposto in due tranche: la prima, pari a


. 3.000.000, entro 30 giorni dalla stipula della convenzione; la seconda, pari a
.3.000.000, a seguito dellinvio dellatto di approvazione della graduatoria dei progetti
finanziabili.
I pagamenti riguardanti gli esercizi successivi sono effettuati a seguito dellesito
positivo dei controlli effettuati dallAutorit di Gestione del POR FSE: a) previa
presentazione di apposite relazioni concernenti lo stato di avanzamento del progetto
complessivo, ivi compresi gli esiti dei controlli effettuati da Laziodisu sugli interventi
approvati agli studenti e b) a fronte dellavvenuto conferimento dei dati di
monitoraggio fisico, finanziario e procedurale, secondo le modalit e la tempistica
definite dallAutorit di gestione del POR FSE.
Il pagamento del saldo effettuato a seguito dellesito positivo dei controlli effettuati
dallAutorit di gestione, previa presentazione del rendiconto finale delle attivit,
comprensivo della relazione sullandamento del progetto complessivo e sugli esiti dei
controlli finali da parte di Laziodisu sugli interventi approvati agli studenti e a fronte
dellavvenuto conferimento dei dati di monitoraggio fisico, finanziario e procedurale,
secondo le modalit e la tempistica definita dallAutorit di gestione del POR FSE.
Art. 5 Gestione e controllo
Laziodisu si impegna a gestire le attivit secondo la normativa comunitaria, nazionale
e regionale vigente in materia di fondi strutturali e di procedure amministrative.
In particolare Laziodisu:
- utilizza i criteri di selezione approvati dal Comitato di sorveglianza del POR
FSE 2014-2020 e, nelle more, i criteri di selezione vigenti per la
programmazione 2007-2013;
- fa ricorso alle opzioni di costi semplificati secondo le specifiche disposizioni di
cui allart. 67 comma 1 (b) del Regolamento (UE) n. 1303/2013 e allart. 14 del
Regolamento (UE) n. 1304/2013;
- effettua le attivit di informazione e comunicazione previste dal Regolamento
(UE) n. 1303/2013 (all. XII), rispettando le specifiche tecniche di cui al
Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio
2014;
- si adegua, nella progettazione e realizzazione delle azioni di comunicazione, a
quanto previsto dalla strategia regionale per la comunicazione nellambito di
apposite Linee guida;
- si impegna a fornire allAutorit di gestione del POR FSE, ai fini
dellaggiornamento del Comitato di Sorveglianza, gli elementi relativi ai
progressi nell'esecuzione del Progetto ai sensi dellart. 111 comma 4 lett. h) del
Regolamento (UE) n. 1303/2013 e ai sensi dellart. 19 comma 4 del
Regolamento (UE) n. 1304/2013. Con apposita richiesta e per particolari
esigenze informative del Comitato di Sorveglianza, lAdG pu richiedere a

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Pag. 610 di 691

Allegato 2

Laziodisu ulteriori elementi a scadenze diverse che saranno preventivamente


comunicate;
Laziodisu assicura il collegamento del proprio sistema informativo con il
sistema informativo dallAutorit di gestione del POR FSE, secondo il
protocollo di colloquio che sar definito;
si impegna ad assicurare, anche presso i destinatari e gli enti ed organismi
coinvolti nellattuazione degli interventi, una raccolta adeguata delle
informazioni e della documentazione relative alle attivit approvate, necessarie
alla gestione finanziaria, alla sorveglianza, ai controlli di primo livello, al
monitoraggio, alla valutazione delle attivit, agli audit e a garantire il rispetto
della pista di controllo del Progetto, secondo quanto disposto dallart. 140 del
Regolamento (UE) n. 1303/2013;
si impegna a fornire allAutorit di gestione del POR FSE tutta la
documentazione relativa allo stato di avanzamento degli interventi, necessaria in
particolare per lelaborazione della Relazione annuale di attuazione e della
Relazione finale di attuazione del Progetto;
fornisce allAutorit di gestione del POR FSE i dati utili a elaborare le previsioni
di impegno e le previsioni di spesa con cadenza semestrale, al fine di contribuire
al perseguimento di ottimali livelli di spesa, fatte salve eventuali richieste con
periodicit diverse;
si impegna a tenere un sistema di contabilit separata o una codificazione
contabile adeguata nellattuazione degli interventi;
esegue i controlli, anche in loco, presso i destinatari delle operazioni, al fine di
verificare la corretta applicazione del metodo di rendicontazione stabilito
attraverso lesame del processo o dei risultati del progetto;
esamina eventuali controdeduzioni presentate dai destinatari ed emana i
provvedimenti relativi al definitivo riconoscimento delle spese, sentita
lAutorit di gestione del POR FSE;
informa lAutorit di Gestione in merito alle attivit e agli esiti dei controlli
effettuati, di cui al punto precedente, assicurando la registrazione degli stessi
allinterno del sistema informatico che sar messo a disposizione dallAutorit
di gestione del POR FSE, anche per tramite dei propri sistemi informativi;
comunica entro il mese successivo alla fine di ogni trimestre allAutorit di
gestione del POR FSE tutte le irregolarit che sono state oggetto di un primo
accertamento, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1303/2013;
informa lAutorit di Gestione in merito a eventuali procedimenti di recupero,
secondo la periodicit e i termini stabiliti e tenere una registrazione dei dati e
delle informazioni relativi agli stessi;
fornisce, sulla base delle richieste avanzate dallAutorit di gestione del POR
FSE, la necessaria collaborazione alle Autorit di Certificazione e di Audit per
lo svolgimento dei compiti a queste assegnati dai regolamenti comunitari;
collabora con lAutorit di gestione del POR FSE per lesame delle risultanze
dei controlli effettuati dallAutorit di Audit e dallAutorit di Certificazione e

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Allegato 2

fornisce tutte le informazioni e la documentazione necessarie a consentire un


adeguato riscontro da parte dellAutorit di gestione del POR FSE;
LAutorit di gestione del POR FSE provvede in particolare:
- ad effettuare i pagamenti secondo le cadenze e le modalit previste al precedente
art. 4;
- ad effettuare i controlli di primo livello sulle attivit e le spese concernenti il
progetto approvato;
- ad integrare lammontare delle risorse assegnate a fronte della presentazione di
un numero di candidature superiore ai fondi gi assegnati, previa verifica della
disponibilit di competenza e di cassa delle stesse nel bilancio della Regione:
- a fornire a Laziodisu tutte le informazioni e i dati utili alla corretta esecuzione
dei compiti ad esso affidati;
- a fornire tempestivamente il SI.GE.CO e le specifiche concernenti il sistema di
monitoraggio del POR FSE, non appena formalizzati.
Art. 6 Monitoraggio e valutazione
Laziodisu si impegna ad adottare la manualistica per laccesso e il caricamento dei
dati sul sistema regionale forniti dallAutorit di gestione del POR FSE
LAutorit di gestione del POR FSE mette a disposizione di Laziodisu strumenti di
monitoraggio quantitativo, fisico e finanziario.
Laziodisu si impegna a predisporre un monitoraggio sullo stato di avanzamento
delle attivit, contenenti anche informazioni qualitative nel primo anno di
attuazione ovvero fino al 31 dicembre 2015. A partire dal 1 gennaio 2016 e fino al
31 dicembre 2017 Laziodisu si impegna a predisporre monitoraggi trimestrali sugli
stati di avanzamento delle attivit.
In attuazione allart. 19 comma 6 del Regolamento (UE) n. 1304/2013, lAutorit
di gestione del POR FSE e Laziodisu provvedono a porre in essere le attivit di
rispettiva competenza, finalizzate a valutare l'efficacia, l'efficienza e l'impatto del
sostegno del FSE.
Art. 7 Risoluzione
In caso di inosservanza degli obblighi derivanti dalla presente convenzione la Regione
si riserva la facolt di procedere alla risoluzione unilaterale per inadempimento (art.
1453 c.c.).
Art. 8 Divieto di cumulo
Laziodisu dichiara di non percepire contributi, finanziamenti, o altre sovvenzioni,
comunque denominati, da organismi pubblici per le azioni oggetto della presente
convenzione.

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Pag. 612 di 691

Allegato 2

Art. 9 Tutela della privacy


Laziodisu si impegna ad osservare le disposizioni in materia di trattamento dei dati e
di tutela della riservatezza nei confronti delle notizie di qualsiasi natura comunque
acquisite nello svolgimento delle attivit oggetto della presente Convenzione e.
Art. 10 Foro competente
Foro competente per qualsivoglia controversia che dovesse originarsi
nell'interpretazione o nell'esecuzione del presente atto esclusivamente quello di
Roma.
Art. 11 Disposizioni finali
Per tutto quanto non disciplinato dalla presente Convenzione, si fa riferimento a quanto
disposto nella normativa comunitaria, nazionale e regionale.

Roma l
REGIONE LAZIO
Autorit di gestione del POR FSE

Dr. Fabrizio Lella

LAZIODISU

Prof. Carmelo Ursino

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Pag. 613 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05072
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0040 CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE18 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1051. Nomina della
Commissione giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento energetico nella scuola
elementare in Via Campolimpido nel Comune di Guidonia Montecelio (RM)". CUP F94H13000450006 - CIG
61377328AB

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OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0040 CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE18 - Intervento
SVLAZ-ES-2013-1051. Nomina della Commissione giudicatrice della gara per laffidamento dei
lavori per lefficientamento energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune
di Guidonia Montecelio (RM). CUP F94H13000450006 CIG 61377328AB
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto: Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015 Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti

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pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo;
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati;
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1
Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili. Approvazione delle
Modalit Attuative del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile

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- Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili;
PRESO ATTO che le predette Modalit Attuative del Programma Operativo stabiliscono che la
Regione Lazio ha provveduto con Determinazione Dirigenziale G04051 del 31/03/2014 alla
costituzione di un elenco di operatori economici (long list) da interpellare per laffidamento dei
lavori di importo complessivo inferiore a un milione di Euro, con il sistema della procedura
negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, con riferimento allart. 57, comma 6 e dellart.
122, comma 7, del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i. ovvero per laffidamento mediante cottimo fiduciario
ai sensi dellart. 125, comma 8, del D.Lgs n. 163/2006, qualora ricorrano le condizioni di cui al
comma 6 del medesimo articolo;
PRESO ATTO che al punto 8 dellallegato 1 della DGR n. 299/2014 individuata la Direzione
Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative quale Struttura organizzativa responsabile
della gestione e che la Regione Lazio la Stazione appaltante di tutti gli interventi ammessi ad
eccezione di quelli a titolarit delle ATER;
VISTA la determinazione dirigenziale n G09866 del 08/07/2014 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata: Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili. Autorizzazione a
contrarre e approvazione degli allegati nn. 1, 2 e 3. Nomina R.U.P. geom. Roberto RENZI, Gruppo
di Dossier Codice LSE18;
VISTA la disposizione del Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative n
674181 del 03/12/2014 che individua nellArea Genio Civile Lazio Nord la Struttura organizzativa
responsabile della formalizzazione di tutti gli atti e determinazioni necessarie e propedeutiche alla
attuazione degli interventi, dalla approvazione del progetto fino alla approvazione della spesa
finale, secondo le indicazioni dellArea Infrastrutture energetiche;
VISTA la determinazione dirigenziale n G00767 del 03/02/2015 Progetto A0070P0040 CALL
FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice
LSE18. Intervento SVLAZ-ES-2013-1051 - Approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori
per lefficientamento energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune di
Guidonia Montecelio (RM) - CUP F94H130004500062 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della
Regione Lazio n 13 del 12/02/2015 supplemento n 2;
VISTA la determinazione dirigenziale n G01289 del 13/02/2015 Determina a contrarre per
laffidamento dei lavori ed approvazione dello schema di lettera dinvito relativo ai lavori per
lefficientamento energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune di
Guidonia Montecelio (RM) pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n 18 del
03/03/2015 supplemento n 1;
VISTO lart. 84 del D.Lgs n 163 del 2006;
PRESO ATTO

che in data 30/03/2015.e stata inviata la lettera di invito per la partecipazione alla gara a n 05
operatori individuati ai sensi della succitata deliberazione n 299/2014;

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che il termine per la presentazione delle offerte scaduto il 17/03/2015alle ore 12:00;

che risulta pervenuto allArea Genio Civile Lazio Nord n 01 plico contenente l offerta;

che necessario procedere alla nomina della commissione giudicatrice ai sensi dellart. 84 del
D.Lgs. 163 del 2006.

CONSIDERATO CHE
lart. 84 del D.Lgs. 163 del 2006 prevede che quando la scelta della migliore offerta avviene
con il criterio dell'offerta economicamente pi vantaggiosa, la valutazione demandata ad una
commissione giudicatrice, e che il Presidente della Commissione di gara sia individuato di norma
fra i Dirigenti della stazione appaltante e in caso di mancanza in organico, da un funzionario della
stazione appaltante incaricato di funzioni apicali;
lart. 84 del d.lgs. 163/2006 prevede altres che gli altri commissari siano nominati tra i
Funzionari della stazione appaltante.
RITENUTO, per tutto quanto premesso:

di nominare Presidente della Commissione di gara la Dott.ssa Graziella Mancini, Funzionario


dellArea Genio Civile Lazio Nord;

di nominare quale commissari, in quanto dotati della necessaria esperienza e professionalit:


il Geom. Enrico Iacobelli Funzionario dellArea Genio Civile Lazio Nord;
il Geom. Bruno Chiarinelli Funzionario dellArea Genio Civile Lazio Nord;

RITENUTO altres di nominare Segretario verbalizzante la Sig.ra Daniela Chiuppi, funzionario


dellArea Genio Civile Lazio Nord.
DETERMINA
Per le motivazioni espresse in premessa che si intendono integralmente richiamate e riportate:
1.

di nominare la Commissione giudicatrice per laffidamento dei lavori per lefficientamento


energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune di Guidonia Montecelio
(RM) come segue:
Dott.ssa Graziella Mancini in qualit di Presidente;
Geom. Enrico Iacobelli Commissario;
Geom Bruno Chiarinelli Commissario;

2.

di nominare Segretario verbalizzante la Sig. Daniela Chiuppi.

3. di notificare a tutti i membri la presente determinazione;


Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, in
alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla
pubblicazione.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sui siti
www.regione.lazio.it e www.porfesr.lazio.it.
Il Direttore Vicario
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Ing. Luca Marta

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Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05073
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0033. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE12 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1044. Approvazione del
progetto esecutivo relativo ai lavori per "l'efficientamento energetico nell'Istituto Comprensivo A. Malfatti
Comune di Contigliano (RI)". - CUP F34H13000990006

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OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0033. CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE12 - Intervento
SVLAZ-ES-2013-1044. Approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori per
lefficientamento energetico nellIstituto Comprensivo A. Malfatti Comune di Contigliano (RI). CUP F34H13000990006
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015: Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;

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VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo.
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati.
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1
Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili. Approvazione delle
Modalit Attuative del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile
- Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili;

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PRESO ATTO che la citata Deliberazione di G.R. n. 299/2014 individua le procedure relative alla
selezione dei professionisti esterni qualificati ai quali affidare incarichi di progettazione
architettonica - strutturale impiantistica;
PRESO ATTO che al punto 8 dellallegato 1 della DGR n. 299/2014 individuata la Direzione
Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative quale Struttura organizzativa responsabile
della gestione e che la Regione Lazio la Stazione appaltante di tutti gli interventi ammessi ad
eccezione di quelli a titolarit delle ATER;
VISTA la Deliberazione di G.R. 10 giugno 2014, n. 336 Approvazione delle Linee guida per
lacquisizione di servizi e forniture in economia della Regione Lazio;
VISTA la determinazione dirigenziale n G09911 del 08/07/2014 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata: Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili. Autorizzazione a contrarre
e approvazione degli allegati nn. 1, 2 e 3. Nomina R.U.P. dott. Maurizio SCACCHI Gruppo di
Dossier Codice LSE12;
VISTA la disposizione del Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative n
674181 del 03/12/2014 che individua nellArea Genio Civile Lazio Nord la Struttura organizzativa
responsabile della formalizzazione di tutti gli atti e determinazioni necessarie e propedeutiche
alla attuazione degli interventi, dalla approvazione del progetto fino alla approvazione della spesa
finale, secondo le indicazioni dellArea Infrastrutture energetiche.
PRESO ATTO che con la suddetta determinazione n G09911 del 08/07/2014 stato disposto, tra
laltro, di:
avvalersi, per laffidamento dei servizi di progettazione degli interventi, delle procedure
contenute nelle Modalit Attuative del Programma Operativo approvate con la
Deliberazione di G.R. n. 299 del 27 maggio 2014;
nominare il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) nella persona dott. Maurizio
SCACCHI, in servizio presso lArea Genio Civile Lazio Nord, per il seguente Gruppo di
Dossier LSE12;
procedere allaffidamento del servizio di Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva e,
laddove prevista, relazione paesaggistica Gruppo di Dossier Codice LSE12. Intervento
SVLAZ-ES-2013-1044 mediante acquisizione in economia, con affidamento diretto ad un
unico operatore economico in applicazione dellart. 15, punto 15.2. delle citate linee guida
regionali;
ATTESO che il R.U.P., dott. Maurizio SCACCHI, a seguito della notifica della determinazione n.
G09911/2014 e del nominativo del professionista esterno selezionato per il Gruppo di Dossier
Codice LSE12, ha provveduto, in data 24/07/2014 con prot. n. 427969 alla trasmissione della lettera
di invito alling. Andrea DE MAIO e contestualmente all invio degli allegati tecnici descrittivi
relativi allintervento da progettare;
PRESO ATTO altres che:

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- il RUP ha ricevuto tramite posta PEC in data 29/07/2014, lofferta redatta dalling. Andrea DE
MAIO relativa alle prestazioni professionali per la predisposizione degli elaborati progettuali
relativi agli interventi facenti parte del Gruppo di Dossier Codice LSE12;
- il RUP ha RITENUTO, di individuare nelling. Andrea DE MAIO il tecnico incaricato della
redazione della progettazione preliminare, definitiva, esecutiva e, laddove prevista relazione
paesaggistica, comprensiva di tutti gli adempimenti connessi per gli interventi facenti parte del
Gruppo di Dossier Codice LSE12 Intervento 1044;
VISTA la Determinazione n G11979 del 21/08/2014 con la quale si provveduto ad affidare il
servizio di progettazione alling. Andrea DE MAIO e a fissare i termini per lespletamento del
servizio;
VISTO il progetto esecutivo redatto dal professionista incaricato in formato elettronico, pervenuto
in data 23/12/2014 prot. n 715494, e depositato agli atti dellArea Genio Civile Lazio Nord, che si
compone dai seguenti elaborati:
Relazione generale;
Relazione tecnica impianti;
Relazione tecnica-strutture;
Relazione specialistica-paesaggistica;
Inquadramento urbanistico-territoriale;
Carte dei vincoli e livelli di tutela paesaggistica;
Planimetrie piano terra e piano primo;
Planimetrie piano secondo e pianta copertura;
Prospetti e sezioni;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 1 di 2;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 2 di 2;
Impianto riscaldamento;
Schema centrale termica;
Schemi regolazione impianto termico;
Particolari costruttivi tav. 1 di 2;
Particolari costruttivi tav. 2 di 2;
Computo metrico estimativo;
Elenco dei prezzi unitari ed analisi nuovi prezzi;
Quadro economico;
Schema di contratto e capitolato speciale dappalto;
Piano di sicurezza e coordinamento;
Piano di manutenzione dellopera;
Cronoprogramma;
VISTO il verbale di Validazione del progetto redatto in data 22/04/2015 prot. n. 221177 del
22/04/2015 e sottoscritto dal Responsabile Unico del Procedimento, con la quale si attesta che il
progetto esecutivo pu ritenersi valido in rapporto alla tipologia, categoria, entit ed importanza
dellintervento;

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VISTA la tabella di ripartizione degli incentivi di cui allart. 92 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. che
individua altres i soggetti costituenti il gruppo di lavoro per la attuazione del presente intervento tra
i funzionari dellArea Genio Civile Lazio Nord e nello specifico:
INCARICO
Responsabile del Procedimento
Direttore dei lavori
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo

NOMINATIVO
Scacchi Maurizio
Scacchi Maurizio
Chiarinelli Bruno
Petroni Antonella
Chiuppi Daniela
Lutta Irene
Mancini Graziella
Dionisi Simonetta

VISTA la suddetta tabella di ripartizione degli incentivi e che individua inoltre il contributo pari a
225,00 (euro duecentoventicinque/00) da versare allANAC ai sensi della Deliberazione
dellANAC del 5 marzo 2014.
Per le motivazione espresse in premessa, parti integranti del presente provvedimento:
DETERMINA
1.

di approvare quanto espresso nelle premesse e negli atti allegati che fanno parte integrante della
presente determinazione;
2. di approvare il progetto esecutivo relativo ai lavori di relativo ai lavori di efficientamento
energetico nellIstituto Comprensivo A. Malfatti Comune di Contigliano (RI) - CUP
F34H13000990006. POR FESR LAZIO 2007-2013 Gruppo di Dossier Codice LSE12 Intervento SVLAZ-ES-2013-1044, validato dal R.U.P dott. Maurizio SCACCHI, che si
compone dei seguenti elaborati:
Relazione generale;
Relazione tecnica impianti;
Relazione tecnica-strutture;
Relazione specialistica-paesaggistica;
Inquadramento urbanistico-territoriale;
Carte dei vincoli e livelli di tutela paesaggistica;
Planimetrie piano terra e piano primo;
Planimetrie piano secondo e pianta copertura;
Prospetti e sezioni;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 1 di 2;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 2 di 2;
Impianto riscaldamento;
Schema centrale termica;
Schemi regolazione impianto termico;
Particolari costruttivi tav. 1 di 2;
Particolari costruttivi tav. 2 di 2;
Computo metrico estimativo;

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3.
4.
5.
6.

7.

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Elenco dei prezzi unitari ed analisi nuovi prezzi;


Quadro economico;
Schema di contratto e capitolato speciale dappalto;
Piano di sicurezza e coordinamento;
Piano di manutenzione dellopera;
Cronoprogramma;
di approvare latto di validazione n221177 del 22/04/2015, sottoscritto dal Responsabile
Unico del Procedimento;
di approvare la tabella di ripartizione degli incentivi;
di approvare lo schema di contratto (allegato a)
di nominare, per il presente intervento:
- il dott. SCACCHI MAURIZIO Direttore dei Lavori
- il geom. CHIARINELLI BRUNO Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione ex art.
92 del D.lgs. 81/2008,
entrambi in possesso dei requisiti di legge necessari;
di dare atto che il gruppo di lavoro costituito dai seguenti funzionari ciascuno per il ruolo in
tabella indicato:
INCARICO
Responsabile del Procedimento
Direttore dei lavori
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo

NOMINATIVO
Scacchi Maurizio
Scacchi Maurizio
Chiarinelli Bruno
Petroni Antonella
Chiuppi Daniela
Lutta Irene
Mancini Graziella
Dionisi Simonetta

di dare atto che limporto da versare allANAC pari a 225,00 (euro


duecentoventicinque/00);
9. di dare atto che la suddetta documentazione approvata risulta depositata agli atti dellArea
Genio Civile Lazio Nord.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, in
alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla
pubblicazione.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sui siti
www.regione.lazio.it e www.porfesr.lazio.it.
Il Direttore Vicario
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Ing. Luca Marta
8.

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SCHEMA CONTRATTO DAPPALTO


Per lesecuzione dei lavori POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto
A0070P0033 CALL FOR PROPOSAL- GRUPPO DOSSIER Codice LSE12
Intervento - 1044 per lefficientamento energetico nellIstituto Comprensivo
A. Malfatti nel Comune di Contigliano (RI).
CIG.. CUP F34H13000990006
Lanno ..

il giorno .. del mese di

..., in ., nella Sede della della


Regione Lazio
sono convenuti
-

il sottoscritto Ing. Bruno Placidi, nato a Roma il 26/01/1949 C.F.

PLCBRN49A26H501T, in qualit di Direttore della Direzione Regionale


Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative, nominato con Deliberazione
della Giunta Regionale del Lazio n 51 del 04/02/2014, in nome, per conto e
nellinteresse della Regione Lazio;
e
-

il

Sig.

.,

,C.F.

nato

.e

.,
residente

il
in

il quale interviene al presente atto non in proprio, ma


in nome, conto e interesse dellImpresa C.F./P.
I.V.A. . - con sede legale in .., via
., nella qualit di ;
PREMESSO

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

che con Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 20072013. Obiettivo Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e
prevenzione dei rischi - Attivit 1 Promozione dell'efficienza energetica e della
produzione di energie rinnovabili, sono state approvate le Modalit Attuative
del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile
Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed
ambientale attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento
delluso delle energie rinnovabili;

che il POR FESR Lazio 2007-2013 stato approvato dal Consiglio Regionale
del Lazio con D.C.R. n. 39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione
originaria, con Decisione della Commissione n. C (2007) 4584 del 2 ottobre
2007;

Che con Determinazione n........ del stato approvato il progetto


esecutivo dei lavori denominati "........................" nonch lo schema di contratto;

Che con Determinazione a contrarre n........ del stato approvato lo


schema di lettera di invito;

Che limporto dei lavori previsto dal suddetto progetto esecutivo ammonta a
404.154,14= comprensivo di 12.317,50= per oneri per la sicurezza non
soggetti a ribasso.

Che a seguito dellespletamento delle procedure di gara risultata


aggiudicataria dellappalto in oggetto lImpresa ..., con sede in
Via .. ... (..), Codice Fiscale e Partita I.V.A.
.., con un ribasso del..%, per un importo complessivo di
, inclusi oneri della sicurezza pari a non
soggetti a ribasso, oltre IVA;

che con Determinazione n........ del stato approvato il verbale di gara e


quindi stabilita laggiudicazione definitiva;

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

che con la citata Determinazione n........ del, stato assunto limpegno di


spesa

complessiva

di

necessaria

per

la

realizzazione

dellintervento in questione;
Tutto ci premesso, le parti, come sopra rappresentate, convengono e
stipulano quanto segue:
Art. l Oggetto e ammontare dellappalto
Il sottoscritto ... nella qualit sopra menzionata, affida allImpresa
.. con sede in Via .. .. .
(..), Codice Fiscale e Partita I.V.A. ., che accetta e si
obbliga ad effettuare, i lavori di per
limporto complessivo di . .. (), inclusi
oneri della sicurezza pari a , IVA esclusa.
Il corrispettivo dellappalto determinato a corpo ai sensi dellart. 53 co. 4 del
D.Lgs 163/2006 e s.m.i.
Lappaltatore si impegna ad eseguire i lavori di che trattasi alle condizioni di
cui al presente contratto e secondo le indicazioni e prescrizioni degli atti a
questo allegati o da questo richiamati.
Le specifiche tecniche in base alle quali devono essere realizzati i lavori di cui
al presente contratto sono contenute negli elaborati posti a base di gara
nonch nellofferta tecnica e nellofferta economica presentate in sede di gara
dallaggiudicatario dellappalto in oggetto, che costituiscono parte integrante e
sostanziale di questo contratto, anche se non materialmente allegati.
LImpresa esecutrice garantisce che quanto oggetto del presente contratto
sar realizzato in conformit alle norme ufficiali in vigore ed alle caratteristiche
riportate nel Capitolato Speciale dAppalto.
Art. 2 Norme e condizioni che regolano il rapporto contrattuale
Leffettuazione del lavoro viene concessa ed accettata sotto losservanza
piena, assoluta, inderogabile e inscindibile delle norme, condizioni, patti,

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

obblighi, oneri e modalit dedotti e risultanti dai seguenti atti e documenti che
formano parte integrante e sostanziale del presente contratto:
- Progetto esecutivo approvato con determinazione n. del:
Capitolato Speciale dAppalto, Piano di Sicurezza e Coordinamento, Elenco
prezzi unitari; Cronoprogramma, Elaborati grafici progettuali a base di gara- Offerta tecnica completa degli elaborati grafici ed analitici presentata in
sede di gara che con la sottoscrizione del presente contratto si intende qui
confermata;
- Offerta economica presentata in sede di gara, che con la sottoscrizione del
presente contratto si intende qui confermata;
- Offerta tempo presentata in sede di gara che con la sottoscrizione del
presente contratto si intende qui confermata;
Le modalit tecniche e amministrative per lesecuzione, le misurazioni, le
garanzie e quanto altro sono quelle specificate nei suddetti documenti, ovvero
nel presente contratto.
I suddetti documenti contrattuali, controfirmati dalla Stazione Appaltante e
dallImpresa, anche se non materialmente allegati - ad eccezione del Capitolato
speciale e dellElenco prezzi che, come previsto dallart. 137 del D.P.R.
207/2010 sono invece allegati - formano parte integrante e sostanziale del
presente contratto. LImpresa dichiara di ben conoscere i documenti di cui
sopra. Resta in ogni caso inteso che, per quanto non espressamente regolato
dai documenti di cui sopra, valgono le disposizioni vigenti in materia di Lavori
Pubblici -(D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii., D.P.R.207/2010, D.L.gs 81/2008 e
ss.mm.ii.).
L'Appaltatore inoltre tenuto alla piena e completa osservanza di tutte le
condizioni stabilite dal Capitolato Generale per gli appalti delle OO.PP.
approvato con D.M. 16/04/2000 n. 145, salvo le deroghe che fossero
contenute nel Capitolato Speciale dAppalto.

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Tutte le prescrizioni tecniche e la descrizione delle lavorazioni formanti


oggetto dellaffidamento risultano nei documenti, parte integrante e
sostanziale del presente contratto, di cui allart.2, che lImpresa dichiara di ben
conoscere ed accettare senza riserva alcuna.
Art. 3 - Cauzione definitiva e Polizza assicurativa
A garanzia degli obblighi assunti col presente contratto lImpresa, ai sensi
dellart. 113 del D. Lgs 163/2006 e ss.mm.ii., nonch dellart. 123 del D.P.R.
207/2010, ha provveduto a costituire la relativa polizza fdejussoria rilasciata
dalla Societ .. P. I.V.A. n. . con sede
legale in - Agenzia n. .. di
per limporto di ,..= dellimporto di
.=.
Ai sensi dellart. 129 del D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii., nonch dellart. 125 del
D.P.R. 207/2010, lImpresa esecutrice ha provveduto a stipulare apposita
polizza assicurativa rilasciata dalla societ .. P. I.V.A. n.
. con sede legale in -
Agenzia n. .. di per

limporto di

,..=, e per un massimale pari a ,..=, che rende indenne la


Stazione Appaltante da danni subiti a causa del danneggiamento o della
distruzione totale o parziale di impianti ed opere anche preesistenti verificatisi
nel corso dellesecuzione dei lavori. La polizza copre inoltre i danni causati a
terzi nel corso dellesecuzione dei lavori.
Tali polizze, emesse a favore della stazione appaltante agli effetti e per lesatto
adempimento degli obblighi assunti dallImpresa in dipendenza dellesecuzione
dei lavori di che trattasi, sono custodite agli atti dellArea .. .
Art. 4 Termini di esecuzione e penali

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

LAppaltatore deve dare ultimate tutte le opere appaltate, entro il termine di


giorni (..) naturali e consecutivi dalla data del verbale di
consegna.
In caso di ritardo sar applicata una penale giornaliera di ..,00
(../00), pari alluno per mille dellammontare netto contrattuale, ai
sensi dellart. 145 del D.P.R. 207/2010.
La Stazione Appaltante si riserva la facolt di procedere alla consegna dei
lavori anche in pi tempi successivi, con verbali parziali, senza che per questo
lAppaltatore possa sollevare eccezioni o trarre motivi per richiedere maggiori
compensi o indennizzi.
La data di consegna a tutti gli effetti di legge quella dell'ultimo verbale di
consegna
LImpresa tenuta ad iniziare i lavori subito dopo che ne avr ricevuto la
consegna e dovr svilupparli con regolarit ed attivit, in modo che il
progresso di essi sia proporzionale al tempo disponibile per completarli
Art. 5 Pagamenti
All'Appaltatore, ai sensi dell'art. 205 del D.P.R. n. 207/2010, verranno
corrisposti i pagamenti in acconto al maturare di stato di avanzamento dei
lavori di importo netto non inferiore a ................... (euro ..............).
Il pagamento dell'ultima rata di acconto, qualunque sia l'ammontare, verr
effettuato dopo l'ultimazione dei lavori e la redazione del conto finale.
Ai sensi dellart 26ter del D.L. 69/2013, inoltre prevista la corresponsione
in favore dellappaltatore di unanticipazione pari al 10 per cento dellimporto
contrattuale. L'erogazione dell'anticipazione, subordinata alla costituzione di
garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa di importo pari all'anticipazione
maggiorato del tasso di interesse legale applicato al periodo necessario al
recupero dell'anticipazione stessa secondo il cronoprogramma dei lavori

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

L'Impresa,

nel

suo

esclusivo

interesse,

si

obbliga

comunicare

tempestivamente alla Stazione Appaltante la cessazione o la decadenza


dell'incarico delle persone indicate allart. 10 del

presente contratto, per

qualsiasi causa intervenuta e anche se ci sia stato pubblicato nei modi di


legge, esonerando l'Amministrazione da ogni responsabilit per pagamenti a
persone non pi autorizzate a riscuotere.
Art. 6 Conto finale e certificato di regolare esecuzione
II conto finale dei lavori e il certificato di regolare esecuzione saranno redatti
in conformit a quanto stabilito dagli artt. 200 e 202 del D.P.R. n. 207/2010.
Si proceder allemissione del titolo di spesa per la liquidazione della rata di
saldo successivamente all'approvazione degli atti di contabilit finale e del
certificato di regolare esecuzione da parte della Stazione Appaltante, ove nulla
osti nei riguardi di eventuali atti impeditivi.
Fino alla data di detto rilascio, l'Impresa sar responsabile della conservazione
delle opere eseguite affinch le stesse non siano danneggiate da terzi.
Art. 7 - Responsabilit verso terzi
LAppaltatore assume la responsabilit di danni a persone e cose, sia per
quanto riguarda i dipendenti e i materiali di sua propriet, sia quelli che essa
dovesse arrecare a terzi in conseguenza dellesecuzione dellappalto e delle
attivit connesse, sollevando la stazione appaltante da ogni responsabilit al
riguardo.
Art. 8 - Domicilio legale
Agli effetti del presente contratto l'Impresa ..., Codice
Fiscale e Partita I.V.A. , elegge il proprio
domicilio legale in Via ...
Art. 9 - Spese di contratto, imposte e tasse
Tutte le spese contrattuali, di bollo, di registro, tasse e conseguenti, sono a
carico dellImpresa appaltatrice, nessuna esclusa, comprese quelle per la sua

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

eventuale registrazione in caso duso ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. 26 aprile


1986 n. 131, in quanto i lavori appaltati sono soggetti all'imposta sul valore
aggiunto ai sensi del D.P.R. 26/10/1972 n. 633, che resta a carico della stazione
appaltante.
Art 10 - Tracciabilit dei flussi finanziari
Il contraente assume lobbligo di adempiere a tutti gli oneri di tracciabilit dei
flussi finanziari espressamente indicati nella L. 136/2010. A tal fine, per le
movimentazioni finanziarie attinenti al presente contratto, utilizzer il conto
corrente

identificato

..

dal

seguente

sul

quale

codice

lAmministrazione

IBAN:
Regionale

accrediter il corrispettivo previsto del presente atto.


Ai sensi dellart. 3 c. 7, L. 136/2010, il contraente individua il sig. ..
nato a . (.) in data //.. C.F. la
persona delegata ad operare sul sopra indicato conto.
Nel caso in cui le transazioni siano eseguite senza avvalersi degli istituti bancari
o delle poste, ovvero i movimenti finanziari relativi al presente contratto non
vengono effettuati secondo gli strumenti ivi previsti, il contratto si risolve
automaticamente, secondo quanto disposto dallart. 3 co. 8 L. 136/2010.
In caso di mancato inserimento delle clausole concernenti gli adempimenti
sulla tracciabilit dei flussi finanziari, il contratto di subappalto, laddove
previsto, viziato da nullit assoluta; in caso di violazione degli obblighi ivi
contenuti, detto contratto si risolve automaticamente e il contraente non
inadempiente ne d immediata comunicazione alla stazione appaltante e
allUfficio territoriale del governo ai sensi dellart. 3 co. 8 L. 136/2010.
Art. 11 - Controversie
Per le controversie che dovessero sorgere, quale che sia la loro natura
tecnica, amministrativa o giuridica, si potr procedere ai sensi degli artt. 239 e
240 del D.Lgs. 163/2006. La stazione appaltante esclude la competenza

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

arbitrale di cui agli artt. 241 e 242 del predetto decreto. Trova in ogni caso
applicazione lart. 244 del citato decreto.
Art. 12 - Trattamento dei dati personali
Ai sensi dellart. 10 della Legge n. 675 del 31.12.1996, riguardante la tutela
delle persone e degli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, la
Stazione Appaltante dichiara che i dati dellImpresa saranno inseriti ed
elaborati nelle proprie banche dati, al fine di gestire i reciproci rapporti
contrattuali, comprese le istanze ai fini antimafia e la liquidazione effettuata da
parte dellAmministrazione delle eventuali fatture presso gli istituti bancari
segnalati dallImpresa stessa.
LImpresa ha il diritto di conservazione, cancellazione, rettifica, aggiornamento,
integrazione ed opposizione al trattamento dei dati stessi, secondo quanto
previsto allart. 13 della suddetta Legge.
Resta espressamente inteso che lImpresa, con la sottoscrizione del presente
atto, dichiara di aver preso visione di quanto sopra esposto.
Titolare delle banche dati di rilievo ai fini del presente atto la REGIONE
LAZIO cos come costituita in testa del presente atto e Responsabile del
Trattamento

il

Dirigente

dellArea

Ing.

. della stessa REGIONE.


Art. 13 Disposizioni finali

Tabella informativa del cantiere di lavoro.


Nel cantiere dovr essere installata e mantenuta, durante tutto il periodo
desecuzione dei lavori, apposita tabella di dimensioni non inferiori a m.
(larghezza) per m. (altezza), collocata in sito ben
visibile indicato dal Direttore dei Lavori, secondo prescrizioni. Detto
adempimento dovr essere compiuto entro giorni dalla
consegna dei lavori; decorso tale termine, sar applicata una penale
giornaliera di .. (euro ).

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Tutti gli oneri relativi alla fornitura, installazione o mantenimento della


tabella sono a carico dellappaltatore.
Il presente Contratto, composto di n . pagine numerate, viene letto
unitamente agli atti richiamati, ed confermato e sottoscritto in calce su
ciascun foglio, per accettazione, dalle Parti.
LImpresa

Il Direttore Regionale
Infrastrutture Ambiente e Politiche abitative
Ing. Bruno Placidi

Le parti, ai sensi e per gli effetti degli art. 1341 e 1342 del C.C., dichiarano di
avere preso conoscenza, approvandoli espressamente, gli articoli nn: 1, 2, 3,
4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, e 13 del presente contratto.
LImpresa

Il Direttore Regionale

Infrastrutture Ambiente e Politiche abitative


Ing. Bruno Placidi

10

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05074
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0448. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE2 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1503.- Nomina della Commissione
giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento energetico nella Scuola Elementare
Via Motta Camastra, 155- nel COMUNE DI ROMA (RM)". CUP F84H13000880006

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OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0448. CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE2 - Intervento SVLAZ-ES2013-1503.- Nomina della Commissione giudicatrice della gara per laffidamento dei lavori per
lefficientamento energetico nella Scuola Elementare Via Motta Camastra, 155- nel COMUNE
DI ROMA (RM).
CUP F84H13000880006
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto: Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015 Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo;
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati;
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1

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Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili. Approvazione delle


Modalit Attuative del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile
- Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili;
PRESO ATTO che le predette Modalit Attuative del Programma Operativo stabiliscono che la
Regione Lazio ha provveduto con Determinazione Dirigenziale G04051 del 31/03/2014 alla
costituzione di un elenco di operatori economici (long list) da interpellare per laffidamento dei
lavori di importo complessivo inferiore a un milione di Euro, con il sistema della procedura
negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, con riferimento allart. 57, comma 6 e dellart.
122, comma 7, del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i. ovvero per laffidamento mediante cottimo fiduciario
ai sensi dellart. 125, comma 8, del D.Lgs n. 163/2006, qualora ricorrano le condizioni di cui al
comma 6 del medesimo articolo;
PRESO ATTO che al punto 8 dellallegato 1 della DGR n. 299/2014 individuata la Direzione
Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative quale Struttura organizzativa responsabile
della gestione e che la Regione Lazio la Stazione appaltante di tutti gli interventi ammessi ad
eccezione di quelli a titolarit delle ATER;
VISTA la determinazione dirigenziale n G09903 dell08/07/2014 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata: Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili. Autorizzazione a contrarre
e approvazione degli allegati nn. 1, 2 e 3. Nomina R.U.P. Massimo PAOLUZI Gruppo di Dossier
Codice RSE2;
VISTA la disposizione del Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative n
674181 del 03/12/2014 che individua nellArea Genio Civile Lazio Nord la Struttura organizzativa
responsabile della formalizzazione di tutti gli atti e determinazioni necessarie e propedeutiche alla
attuazione degli interventi, dalla approvazione del progetto fino alla approvazione della spesa
finale, secondo le indicazioni dellArea Infrastrutture energetiche;
VISTA la determinazione dirigenziale n G01303 del 13/02/2015 Progetto A0070P0448 CALL
FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice
RSE2. Intervento SVLAZ-ES-2013-1503 Approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori
per lefficientamento energetico nella Scuola Elementare Via Motta Camastra, 155 - nel
COMUNE DI ROMA (RM), pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n 16 del
24/02/2015;
VISTA la determinazione dirigenziale n G01869 del 25/02/2015 Determina a contrarre per
laffidamento dei lavori ed approvazione dello schema di lettera dinvito relativo ai lavori per
lefficientamento energetico nella Scuola Elementare Via Motta Camastra, 155- nel COMUNE
DI ROMA (RM), pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n 28 del 07/04/2015;
VISTO lart. 84 del D.Lgs n 163 del 2006;

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PRESO ATTO

che in data 03/04/2015 stata inviata la lettera di invito per la partecipazione alla gara a n 10
operatori individuati ai sensi della succitata deliberazione n 299/2014;

che il termine per la presentazione delle offerte scaduto alle ore 12:00 del 21/04/2015;

che risultano pervenuti allArea Reti Infrastrutturali, n 07 plichi contenenti le offerte;

che necessario procedere alla nomina della commissione giudicatrice ai sensi dellart. 84 .

CONSIDERATO CHE

lart. 84 del D.Lgs. 163 del 2006 prevede che quando la scelta della migliore offerta avviene
con il criterio dell'offerta economicamente pi vantaggiosa, la valutazione demandata ad una
commissione giudicatrice, e che il Presidente della Commissione di gara sia individuato di
norma fra i dirigenti della stazione appaltante e in caso di mancanza in organico, da un
funzionario della stazione appaltante incaricato di funzioni apicali;

lart. 84 del D.Lgs. 163/2006 prevede altres che gli altri commissari siano nominati tra i
funzionari della stazione appaltante;

RITENUTO, per tutto quanto premesso:

di nominare Presidente della Commissione di gara Massimo Paoluzi, funzionario dellArea Reti
Infrastrutturali;

di nominare quali Commissari, in quanto dotati della necessaria esperienza e professionalit:


o Riccardo Giudice, funzionario dellArea Reti Infrastrutturali;
o Ersilio Spinilli, funzionario dellArea Reti Infrastrutturali.

RITENUTO altres di nominare Segretario verbalizzante il Sig. Fernando Urciuolo, dellArea Reti
Infrastrutturali;
DETERMINA

Per le motivazioni espresse in premessa che si intendono integralmente richiamate e riportate:


di nominare la Commissione giudicatrice per laffidamento dei lavori per lefficientamento
energetico nella Scuola Elementare Via Motta Camastra, 155 - nel COMUNE DI ROMA (RM),
come segue:
- Massimo Paoluzi in qualit di Presidente;
- Riccardo Giudice in qualit di Commissario;
- Ersilio Spinilli in qualit di Commissario;
2. di nominare Segretario verbalizzante il Sig. Fernando Urciuolo, dellArea Reti Infrastrutturali;
3. di notificare a tutti i membri la presente determinazione.

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Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, in
alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla
pubblicazione.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sui siti
www.regione.lazio.it e www.porfesr.lazio.it.
Il Direttore Vicario
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Ing. Luca Marta

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Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 28 aprile 2015, n. G05131
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0483. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE4 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1543.- Nomina della Commissione
giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento energetico nella Scuola Elementare Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16, nel COMUNE DI ROMA (RM)". CUP F84H13000890006

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OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0483. CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE4 - Intervento SVLAZ-ES2013-1543.- Nomina della Commissione giudicatrice della gara per laffidamento dei lavori per
lefficientamento energetico nella Scuola Elementare - Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16,
nel COMUNE DI ROMA (RM).
CUP F84H13000890006
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto: Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015 Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;

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VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo;
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati;
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1

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Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili. Approvazione delle


Modalit Attuative del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile
- Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili;
PRESO ATTO che le predette Modalit Attuative del Programma Operativo stabiliscono che la
Regione Lazio ha provveduto con Determinazione Dirigenziale G04051 del 31/03/2014 alla
costituzione di un elenco di operatori economici (long list) da interpellare per laffidamento dei
lavori di importo complessivo inferiore a un milione di Euro, con il sistema della procedura
negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, con riferimento allart. 57, comma 6 e dellart.
122, comma 7, del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i. ovvero per laffidamento mediante cottimo fiduciario
ai sensi dellart. 125, comma 8, del D.Lgs n. 163/2006, qualora ricorrano le condizioni di cui al
comma 6 del medesimo articolo;
PRESO ATTO che al punto 8 dellallegato 1 della DGR n. 299/2014 individuata la Direzione
Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative quale Struttura organizzativa responsabile
della gestione e che la Regione Lazio la Stazione appaltante di tutti gli interventi ammessi ad
eccezione di quelli a titolarit delle ATER;
VISTA la determinazione dirigenziale n G09901 dell08/07/2014 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata: Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili. Autorizzazione a contrarre
e approvazione degli allegati nn. 1, 2 e 3. Nomina R.U.P. ing. Massimo PAOLUZI Gruppo di
Dossier Codice RSE4;
VISTA la disposizione del Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative n
674181 del 03/12/2014 che individua nellArea Genio Civile Lazio Nord la Struttura organizzativa
responsabile della formalizzazione di tutti gli atti e determinazioni necessarie e propedeutiche alla
attuazione degli interventi, dalla approvazione del progetto fino alla approvazione della spesa
finale, secondo le indicazioni dellArea Infrastrutture energetiche;
VISTA la determinazione dirigenziale n G02470 dell11/03/2015 Progetto A0070P0483 CALL
FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice
RSE4. Intervento SVLAZ-ES-2013-1543 Approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori
per lefficientamento energetico nella Scuola Elementare - Alessandro Manzoni- Via Lusitania n.
16, nel COMUNE DI ROMA (RM), pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n 23
del 19/03/2015;
VISTA la determinazione dirigenziale n G03001 del 19/03/2015 Determina a contrarre per
laffidamento dei lavori ed approvazione dello schema di lettera dinvito relativo ai lavori per
lefficientamento energetico nella Scuola Elementare - Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16,
nel COMUNE DI ROMA (RM), pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n 29 del
09/04/2015;
VISTO lart. 84 del D.Lgs n 163 del 2006;

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PRESO ATTO

che in data 02/04/2015 stata inviata la lettera di invito per la partecipazione alla gara a n 10
operatori individuati ai sensi della succitata deliberazione n 299/2014;

che il termine per la presentazione delle offerte scaduto alle ore 12:00 del 22/04/2015;

che risultano pervenuti allArea Reti Infrastrutturali, n 03 plichi contenenti le offerte;

che necessario procedere alla nomina della Commissione giudicatrice ai sensi dellart. 84 .

CONSIDERATO CHE

lart. 84 del D.Lgs. 163 del 2006 prevede che quando la scelta della migliore offerta avviene
con il criterio dell'offerta economicamente pi vantaggiosa, la valutazione demandata ad una
commissione giudicatrice, e che il Presidente della Commissione di gara sia individuato di
norma fra i dirigenti della stazione appaltante e in caso di mancanza in organico, da un
funzionario della stazione appaltante incaricato di funzioni apicali;

lart. 84 del D.Lgs. 163/2006 prevede altres che gli altri commissari siano nominati tra i
funzionari della stazione appaltante;

RITENUTO, per tutto quanto premesso:

di nominare Presidente della Commissione di gara ling. Massimo Paoluzi, funzionario


dellArea Reti Infrastrutturali;

di nominare quali Commissari, in quanto dotati della necessaria esperienza e professionalit:


o ling. Riccardo Giudice, funzionario dellArea Reti Infrastrutturali;
o larch. Danilo De Santo, funzionario dellArea Reti Infrastrutturali.

RITENUTO altres di nominare Segretario verbalizzante il Sig. Fernando Urciuolo, dellArea Reti
Infrastrutturali;.

DETERMINA
Per le motivazioni espresse in premessa che si intendono integralmente richiamate e riportate:
di nominare la Commissione giudicatrice per laffidamento dei lavori per lefficientamento
energetico nella Scuola Elementare - Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16, nel COMUNE DI
ROMA (RM)come segue:
- ing. Massimo Paoluzi in qualit di Presidente;
- ing. Riccardo Giudice in qualit di Commissario;
- arch. Danilo De Santo in qualit di Commissario;
2. di nominare Segretario verbalizzante il Sig. Fernando Urciuolo, dellArea Reti Infrastrutturali;
3. di notificare a tutti i membri la presente determinazione.

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Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, in
alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla
pubblicazione.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sui siti
www.regione.lazio.it e www.porfesr.lazio.it.
Il Direttore Vicario
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Ing. Luca Marta

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 647 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05255
Approvazione graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento per l'attuazione di interventi
straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al D.M. 23 gennaio 2015-
Fabbisogno 2015/2017.

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Oggetto: Approvazione graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento per lattuazione di


interventi straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al D.M. 23
gennaio 2015 Fabbisogno 2015/2017.

IL DIRETTORE REGIONALE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE


ABITATIVE

SU PROPOSTA del Dirigente dellArea Infrastrutture Sociali;


VISTA la L.R. n. 12 del 16/2/1981 recante Norme in materia di edilizia scolastica;
VISTA la legge 11 gennaio 1996, n. 23, recante Norme per ledilizia scolastica;
VISTO il Nuovo Statuto della Regione Lazio Legge Statutaria n. 1/2004;
VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002 n. 6 e successive modificazioni, concernente la
disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio regionale;
VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni, concernente
lorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale;
VISTA la DGR n. 51 del 4/2/2014 con la quale stato conferito lincarico di Direttore Regionale
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative allIng. Bruno Placidi;
VISTO latto di organizzazione n. G10726 del 25/07/2014 con la quale stato conferito lincarico
di Dirigente dellArea Infrastrutture Sociale della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente
Politiche Abitative allArch. Mauro Antonelli;
VISTO latto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 concernente laffidamento dellincarico
per lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore Regionale Infrastrutture Ambiente e
Politiche Abitative allIng. Luca Marta, Dirigente dellArea Reti Infrastrutturali;
VISTO il decreto legge 104/2013, convertito con L. 128/13 ed in particolare lart. 10 che prevede
che, al fine di favorire interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza,
adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili di propriet pubblica adibiti
allistruzione scolastica e allalta formazione artistica musicale e coreutica, e immobili adibiti ad
alloggi e residenza per studenti universitari, di propriet degli enti locali, nonch la costruzione di
nuovi edifici scolastici pubblici e la realizzazione di palestre scolastiche nelle scuole o di interventi
volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti per la programmazione triennale 20132015, le Regioni interessate possano essere autorizzate dal MEF, dintesa col MIUR e MIT a
stipulare appositi mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato con la
BEI, con la Banca di sviluppo del Consiglio dEuropa, con la Cassa depositi e prestiti SpA e con i
soggetti autorizzati allesercizio dellattivit bancaria ai sensi del D.Lgs. 1/9/1993, n. 385;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 649 di 691

VISTO il comma 2 del medesimo art. 10 che prevede che i pagamenti effettuati dalle Regioni e
finanziati con lattivazione dei mutui siano esclusi dai limiti del patto di stabilit interno delle
Regioni per limporto erogato annualmente dagli istituti di credito;

VISTO il decreto interministeriale del 23/1/2015 pubblicato nella G.U. n. 51 del 3/3/2015, adottato
ai sensi del comma 1 dellart. 10 del D.L. 104/2013, che definisce le tipologie di interventi, le
modalit e i criteri per la definizione di piani triennali di edilizia scolastica, articolati in piani
annuali e rimanda a successivi decreti per lautorizzazione alla stipula dei mutui da parte delle
Regioni;
VISTO lArt. 2, comma 1, del citato D.M. 23 gennaio 2015, in base al quale le Regioni devono
trasmettere entro il 31 marzo 2015 i piani regionali triennali di edilizia scolastica redatti sulla base
delle richieste presentate dagli enti locali e i piani annuali, soggetti a conferma annuale circa
lattualit degli interventi ivi inseriti;
VISTA la nota n. 874/DPPR del 03 marzo 2015 con la quale il Ministero dellIstruzione,
dellUniversit e della Ricerca comunica che, al fine di consentire alle Regioni di definire i piani
regionali in tempi adeguati, stato avviato liter per ladozione di un ulteriore Decreto
Interministeriale di proroga di 30 giorni dei termini previsti nel Decreto Ministeriale del 23 gennaio
2015, differendo in via definitiva al 30 aprile 2015 il termine per la trasmissione da parte delle
Regioni dei piani triennali al suddetto Ministero;
CONSIDERATA lassoluta urgenza di procedere alla formazione della graduatoria regionale
affinch le risorse siano assegnate in favore degli enti locali del territorio regionale e tenuto conto
dellavvio delliter per ladozione di un ulteriore Decreto Interministeriale di proroga di cui sopra,
la Regione Lazio ha dato avvio alle attivit di programmazione richieste;

VISTA la deliberazione n. 113 del 17 marzo 2015 con la quale la Giunta regionale del Lazio ha
approvato lAvviso per la formazione della graduatoria regionale per lattuazione di interventi
straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al D.M. 23 gennaio
2015 ed ha, altres, dato mandato al Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche
Abitative di procedere alladozione di tutti gli atti e provvedimenti successivi e necessari ai fini
della formazione della graduatoria, della sua approvazione e della sua presentazione nei termini
richiesti dal D.M. medesimo;

CONSIDERATO che ai sensi del suddetto avviso sono finanziabili, prioritariamente, interventi di
messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di immobili adibiti ad
edilizia scolastica nonch la costruzione di nuovi edifici, in coerenza con quanto statuito dallart. 3
del D.M. 23 gennaio 2015 ;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 650 di 691

PRESO ATTO che entro le ore 12.00 di venerd 10 aprile 2015, sono state presentate
complessivamente n. 373 domande di finanziamento, tramite invio di posta elettronica certificata
(PEC) allindirizzo: bandomutuiscuole@regione.lazio.legalmail.it., delle quali:
1. ritenute ammissibili: n. 282 per un importo richiesto di 182.065.885,95 (allegato 1);
2. ritenute non ammissibili: n. 54 (allegato 2) in quanto carenti della documentazione
richiesta dal bando, tenuto conto delle vigenti norme in materia di opere e lavori pubblici;
3. ritenute irricevibili n. 37 (allegato 3) in quanto presentate oltre i termini di scadenza
previsti;

RITENUTO, pertanto, di procedere alla redazione della graduatoria in coerenza con i criteri, e
relativi pesi, definiti nella DGR n. 113/2015 e tenuto conto degli indirizzi generali per listruttoria
delle domande ricevute impartite al personale tecnico della Struttura proponente;

ATTESO che la graduatoria costituir la base per la redazione del piano regionale triennale
2015/2017 di edilizia scolastica e dei piani annuali, soggetti a conferma annuale circa lattualit
degli interventi ivi inseriti;
PRESO ATTO che dallapplicazione dei suddetti criteri scaturiscono gli interventi da ammettere a
finanziamento, fino a concorrenza delle risorse che verranno effettivamente assegnate alla Regione
Lazio con successivo decreto del Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca;
DATO ATTO che il Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca non ha ancora
provveduto a ripartire su base regionale le risorse previste come attivabili in termini di volume di
investimento derivanti dallutilizzo dei contributi trentennali autorizzati dal citato art. 10 del D.L. n.
104/2013, bench il termine per ladozione del relativo provvedimento fosse previsto il 15 febbraio
2015, secondo quanto disposto dallart. 3, comma 2, del citato D.M. 23 gennaio 2015;
CONSIDERATO che in assenza del dato delle risorse disponibili, la programmazione del
fabbisogno si svolta prendendo a riferimento unicamente valori ricavati dal sito istituzionale della
Struttura di missione per ledilizia scolastica istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
nel quale riportata la ripartizione regionale delle risorse BEI a valere sul Decreto Mutui;
RILEVATO che il Decreto di proroga dei termini del Decreto mutui per l'edilizia scolastica ha
ottenuto le firme dei Ministeri competenti in data 24 aprile 2015;
RITENUTO, pertanto, opportuno approvare la graduatoria degli interventi ammissibili a
finanziamento per lattuazione di interventi straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici
scolastici pubblici di cui al D.M. 23 gennaio 2015, da cui scaturisce il fabbisogno per il triennio
2015/2017 sulla base delle richieste presentate dagli Enti;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 651 di 691

RITENUTO, altres, di rinviare a provvedimento successivo la definizione delle singole annualit


non appena il Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca avr provveduto a ripartire
su base regionale le risorse previste come attivabili in termini di volume di investimento derivanti
dallutilizzo dei contributi trentennali autorizzati dal citato art. 10 del D.L. n. 104/2013;
ATTESO che gli interventi graduati rispondono ai requisiti e alle finalit richiesti dalla normativa
di riferimento, nel rispetto dei principi di parit di trattamento, non discriminazione, trasparenza,
proporzionalit, nellottica di efficienza economica dellinvestimento;

DETERMINA
1) di prendere atto che sono pervenute, ai sensi dellAvviso per la formazione della graduatoria
regionale di cui al D.M. 23 gennaio 2015, approvato con deliberazione n. 113 del 17 marzo
2015, n. 373 domande di finanziamento relative allattuazione di interventi straordinari in
materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici;
2) di approvare la graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento per lattuazione di
interventi straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al
D.M. 23 gennaio 2015, da cui scaturisce il fabbisogno per il triennio 2015/2017 sulla base
delle richieste presentate dagli Enti, riportata nellallegato 1) al presente provvedimento;
3) di ritenere non ammissibili le domande elencate nellallegato 2), in quanto non rispondenti
ai requisiti richiesti dallAvviso di cui al punto 1) e/o, comunque, per carenza della
documentazione tecnico-amministrativa richiesta dalle vigenti norme in materia di opere e
lavori pubblici;
4) di ritenere irricevibili le domande elencate nellallegato 3) in quanto presentate oltre i
termini di scadenza previsti;
5) di rinviare a provvedimento successivo la definizione delle singole annualit non appena il
Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca avr provveduto a ripartire su base
regionale le risorse previste come attivabili in termini di volume di investimento derivanti
dallutilizzo dei contributi trentennali autorizzati dal citato art. 10 del D.L. n. 104/2013;
6) di trasmettere il presente provvedimento, comprensivo degli allegati 1), 2) e 3) al M.I.U.R.,
e per conoscenza, al M.E.F. e al M.I.T., per gli adempimenti di competenza.

________________
Ing. Bruno Placidi

Avverso il presente provvedimento ammesso ricorso giurisdizionale al TAR Lazio entro 60


(sessanta) giorni dalla pubblicazione ovvero ricorso giustiziale al Presidente della Repubblica entro
il termine di 120 (centoventi) giorni.
Il presente atto pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio e sul sito istituzionale della
Regione Lazio.

AMASENO
ALVITO
CERVARO

FIANO ROMANO

ROMA CAPITALE
MONTEFLAVIO
GAETA
AQUINO
CASTROCIELO
CASTELNUOVO PARANO
MENTANA
PROV. FROSINONE
PROV. RIETI
SANT'ELIA FIUMERAPIDO
SORA
TERRACINA
ISCHIA DI CASTRO
PROV. RIETI
GENAZZANO
FRASCATI

VIGNANELLO

AGOSTA
VALLEMAIO
POFI
ACQUAPENDENTE
ALBANO LAZIALE
CASTRO DEI VOLSCI

CAVE

FIAMIGNANO

ITRI
MAGLIANO ROMANO
ROCCA SANTO STEFANO
SS. COSMA E DAMIANO

VALMONTONE

TORRICE
VEROLI
PALOMBARA SABINA
VEROLI
GUIDONIA MONTECELIO
SAN VITO ROMANO
ATINA
CERRETO LAZIALE

PONTINIA

ROMA CAPITALE

RM

RM
RM
LT
FR
FR
FR
RM
FR
RI
FR
FR
LT
VT
RI
RM
RM

VT

FR
FR
FR
VT
RM
FR

RM

RI

LT
RM
RM
LT

RM

FR
FR
RM
FR
RM
RM
FR
RM

LT

RM

Richiedente

FR
FR
FR

Pr.

ALLEGATO 1

MUNICIPIO XIV
MONTEFLAVIO
GAETA
AQUINO
VIA LATINA
CASTELNUOVO PARANO
VIA SAN GIORGIO 25
PIAZZA VITTORIO VENETO
VIA MARAINI,54
VIA ETTORE FERRARA
VIA VINCENZO SIMONCELLI
VIA ROMA 117
NEL COMUNE
VIALE FASSINI,1
NEL COMUNE
VIA RISORGIMENTO, 3

VIA LUIGI GIUSTINIANI N. 18

VIA PRATI
VIA CASE GIAMOSCA
CORSO DELLA REPUBBLICA,23

Ubicazione

ELEMENTARE
PALESTRA VIA CORSO REPUBBLICA
SCUOLA MEDIA V VATTANI
ELEMENTARE "S. AGOSTINO"
COSTRUZIONE PALESTRA
ELEMENTARE
ISTITUTO COMPRENSIVO MATTEOTTI
ELEMENTARE - VIA MATTEOTTI
SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO GIOVANNI
XXIII
ELEMENTARE RODARI
IST COMPR. PADRE PIO
ELEM. MEDIA F. D 'ASSISI
ELEM. LOC. GRUNUOVO
ELEM. E MATERNA MADRE TERESA DI
CALCUTTA
MEDIA G. MARINI
ELEM. E MATERNA A. VALENTE
ISTITUTO STATALE BUCCIANTE
MEDIA CAIO MARIO
ELEM. MATERNA E. DE FILIPPO
PLESSO SCOLATSTICO A. DE GASPERI
POLO SCOLASTICO VIALE CARTIERA
ELEM. E MEDIA CERRETO LAZIALE
IST. COMPRENSIVO PADRE MANFREDINI LOC.
QUARTACCIO
SCUOLA CARLO PISACANE
MUNICIPIO V

NEL COMUNE

VIA UMBERTO PRIMO


NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE

VIA CORSO GARIBALDI

NEL COMUNE
VIA ROMANA 29
NEL COMUNE
NEL COMUNE

NEL COMUNE

NEL COMUNE

PIAZZA S. NICOLA
NEL COMUNE
VIA MONS. LUCA CAPOZI 16
PIAZZA DELLA COSTITUENTE
LOC. CECCHINA
VIA FRASSO

PLESSO SCOLASTICO IN VIA VIGNOLA SCUOLA


VIA VIGNOLA
ELEMENTARE + LICEO ARTISTICO MIDOSSI

MEDIA "VIRGILIO"
SCUOLA MEDIA
ELEM. CAPOLUOGO
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN FRANCESCO DA
FIANO
SCUOLA TAGGIA - ALBERTO SORDI
SCUOLA ELEMENTARE MEDIA GIACOMELLI
MEDIA G. CARDUCCI
MEDIA 2^ S.TOMMASO D'AQUINO
MATERNA CASE DIANA
ELEM. CAPOLUOGO
ISTITUTO COMPRENSIVO CITT DEI BAMBINI
LICEO SCIENTIFICO "G. SULPICIO"
I.T.C. LUIGI DI SAVOIA
PRIMARIA "CAPOLUOGO"
PALAZZO DEGLI STUDI "SIMONCELLI"
ELEM. E MATERNA E. FIORINI
SCUOLA MEDIA VIA S.ROCCO
I.T.I.S. CELESTINO ROSATELLI
ELEM. G. GARIBALDI
I.C. FRASCATI 1

Struttura

1.200.000,00

668.699,03

447.441,42
1.198.661,20
1.126.554,47
772.250,96
1.199.998,02
566.816,77
1.200.000,00
579.506,06

1.197.575,40

1.000.445,00
700.820,00
880.000,00
1.007.945,53

160.000,00

1.169.524,65

1.270.000,00
1.000.000,00
250.583,32
1.035.918,46
1.200.000,00
257.558,00

600.000,00

1.200.000,00
405.000,00
1.400.000,00
705.664,20
600.000,00
817.938,13
4.000.000,00
1.286.140,59
330.000,00
1.194.402,00
1.193.883,04
1.200.000,00
600.000,00
330.000,00
320.000,00
760.000,00

275.000,00

592.000,00
440.130,65
830.801,50

1.200.000,00

668.699,03

447.441,42
1.198.661,20
1.126.554,47
772.250,96
1.199.998,02
510.135,09
1.100.000,00
579.506,06

1.197.575,40

1.000.445,00
700.820,00
880.000,00
1.007.945,53

160.000,00

1.169.524,65

1.200.000,00
1.000.000,00
250.583,32
932.326,61
600.000,00
257.558,00

600.000,00

1.200.000,00
405.000,00
1.200.000,00
705.664,20
510.000,00
817.938,13
1.200.000,00
636.140,59
330.000,00
1.194.402,00
1.193.883,04
1.200.000,00
600.000,00
330.000,00
288.000,00
608.000,00

135.000,00

592.000,00
440.130,65
830.801,50

Imp. Progetto Imp. Richiesto

10
10
0
10
0
0
0
0
10
10
10
0
0
10
10
0

10
10
10

10
10
0
10
10
10
10
0

1.200.000,00

642.991,97 10

436.229,08
1.167.891,48
1.101.289,41
748.596,98
1.176.168,90
495.930,54
1.094.235,70
561.296,82

1.192.795,68 10

969.175,00 0
632.796,03 10
848.682,63 0
1.007.945,53 0

160.000,00 10

1.153.524,20 10

1.200.000,00 10
972.487,59 0
244.609,73 0
928.282,99 10
594.720,00 0
248.970,00 10

582.803,70 10

1.200.000,00
405.000,00
1.200.000,00
705.664,20
496.272,56
817.938,13
1.200.000,00
583.916,19
330.000,00
1.180.050,00
1.166.004,73
1.198.952,28
600.000,00
315.524,67
284.083,00
608.000,00

135.000,00

Imp. Max
Riconoscibile
576.367,25
430.455,69
799.189,62
B

20

10

15
15
20
15
15
5
20
20

15

15
15
20
15

10

10

15
15
20
20
10
10

15

20
20
20
20
20
20
10
15
20
10
10
20
20
20
20
20

20

20
20
15

15

15

10
20
15
20
10
15
10
15

20

20
20
15
20

15

15

20
15
15
0
10
15

15

20
15
20
15
15
20
10
15
20
20
20
20
20
20
15
20

15

20
15
20

10
0
10
0
10
10
0
8

10
0
10
10

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10
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0
10

0
8
6
6
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0
10
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10
10
0
0
0

0
10
10

0
0
0
0
0
4
3
0

0
0
0
0

2
0
0
4
20
0

0
0
6
0
6
0
20
20
0
0
0
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0
0
4
8

20

0
0
0

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0

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0

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0
0
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2
0
6
0
0

0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0

8
0
0

0
0
0
0
0
0
0
0

0
0
0
0

0
5
0
5
5
0

5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0

0
0
0

43

43

45
45
45
45
45
44
43
43

45

45
45
45
45

45

45

47
47
45
45
45
45

48

55
53
52
51
51
50
50
50
50
50
50
50
50
50
49
48

55

58
55
55

TOT

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


Pag. 652 di 691

S. FELICE CIRCEO

PONTECORVO
SGURGOLA
VALLERANO
COLLE SAN MAGNO
UNIONE DEI COMUNI "VALLE
DEL GIOVENZANO"
S. ANDREA DEL GARIGLIANO
VEJANO
ROCCAGORGA

LT

FR
FR
VT
FR

CASTELNUOVO DI PORTO

CELLENO
COLONNA
ESPERIA
FORANO
GALLINARO

GERANO

GIULIANO DI ROMA
GUARCINO
MAGLIANO SABINA
MAZZANO ROMANO
S. GIORGIO A LIRI
SANT'APOLLINARE
SEGNI

TOLFA

VILLA SANTA LUCIA


ZAGAROLO

VALLECORSA

VENTOTENE

ALBANO LAZIALE
ISOLA DEL LIRI

MONTE S. GIOVANNI CAMPANO PRIMARIA COLLI

ARSOLI
CORCHIANO
PONZA
SERRONE
FONTECHIARI

GALLICANO NEL LAZIO

RIGNANO FLAMINIO

RM

VT
RM
FR
RI
FR

RM

FR
FR
RI
RM
FR
FR
RM

RM

FR
RM

FR

LT

RM
FR

FR

RM
VT
LT
FR
FR

RM

RM

VIA G. GARIBALDI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA DEL PASSEGGIO N. 94
NEL COMUNE

NEL COMUNE

NEL COMUNE
VIA PADRE G. LUCIDI
VIA C. COLOMBO 262
VIALE PARCO DELLE
RIMEMBRANZE
P.ZA MUNICIPIO, 49
NEL COMUNE
VIALE GLORIOSO
NEL COMUNE
NEL COMUNE
PROV.LE CAPENA BIVIO
NEL COMUNE

VIA EMPOLITANA

NEL COMUNE
VIA CADUTI DEL LAVORO
NEL COMUNE
CORSO GARIBALDI

NEL COMUNE

NEL COMUNE

MEDIA ROSATELLI
MEDIA STATALE CARLO URBANI
ELEM. E MAT. S.MARIA
PRIMARIA VIA PRENESTINA
ELEM. E MATERNA FILOMENO FERRANTE
SCUOLA DELL'INFANZIA "SUOR GIOVANNA
ROMANO"
SCUOLA INFANZIA O. ROVERE

EDIFICI SCOLASTICI VIA XXII MAGGIO


ELEM. S. FRANCESCO
ISTITUO OMNICOMPRENSIVO PERTINI
EDIFICIO SCOLASTICO "XXV APRILE"
SCUOLA SAN BENEDETTO
SCUOLA DON BOSCO
IST. COMPRENSIVO "T. FALASCA"
ELEM. E MATERNA DI PIAZZA DELLA
REPUBBLICA
MEDIA SANTA SCOLASTICA
IST. COMP. A. TIBULLO
MATERNA ELEM. E MEDIA "S. MARIA DE
MATTIAS"
SCUOLA MAT. ELEM. E MEDIA ALTIERO
SPINELLI
SCUOLA VIA TORINO
MATERNA ELEM. VALCATOIO

LARGO STEFANINI

VIA ALDO MORO

VIA DON MINZONI, 1


NEL COMUNE
VIA DELLE PEZZE
VIA PRENESTINA
VIALE REGINA MARGHERITA

NEL COMUNE

LOC. PAVONA
NEL COMUNE

VIA OLIVI N. 62

VIA LAURENTI

VIA SANTA SCOLASTICA


NEL COMUNE

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA XXV APRILE
VIA GARIBALDI
NEL COMUNE
VIA G. MARCONI, 15

EDIFICIO SCOLASTICO IN PIAZZA REPUBBLICA NEL COMUNE

LICEO CONVITTO "TULLIANO"


MATERNA SECONDE VILLE
SC. INF. CAMPODIMELE
IST. COMPR. PAOLO III
PRIMARIA "S. D'ACQUISTO"
INFANZIA E PRIMARIA "S. MARTA"
MEDIA PADRE RODRIGO DI ROCCO
SECONDARIA E PRIMARIA DI I GRADO VIA DE
GASPERI
INFANZIA E PRIMARIA "PIO FEDI"
IST. COMPR. T. GULLINI
PALESTRA LOC. SAN ROCCO
MEDIA E SCUOLA INFANZIA DANTE ALIGHIERI
MATERNA ED ELEM. VIA S.GERARDO

ARPINO
BELMONTE SABINO
CAMPODIMELE
CANINO
CAPENA
CAPENA
CASTELLIRI

FR
RI
LT
VT
RM
RM
FR

ELEM E MEDIA A. TESTA

VILLA LATINA

ELEM. E MEDIA
MEDIA ELEM. DANTE ALIGHIERI
MEDIA A FRANK

ELEM. INTERCOMUNALE "SASSA"

IST. COMP. G. MARCONI


MEDIA ELEM. E MATERNA DON G.CAPITANO E
S.GIUSEPPE IN VIA MATTEOTTI - LOC. BORGO
MONTENERO
SCUOLA SALVO D'ACQUISTO
MATERNA NUOVA COSTRUZIONE
MEDIA STATALE DI VALLERANO S.GIUSEPPE
ELEM. E MATERNA

FR

FR
VT
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RM

S. DONATO IN VAL COMINO

FR

448.640,24

1.410.000,00

1.300.000,00
230.000,00
787.056,22
815.452,74
525.389,82

500.000,00

1.300.000,00
1.200.000,00

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670.000,00
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1.100.000,00

1.100.000,00

448.640,24

1.198.500,00

1.200.000,00
230.000,00
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774.680,10
525.389,82

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1.200.000,00
1.200.000,00

650.000,00

1.088.400,00

361.682,70
1.200.000,00

385.480,01

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354.553,39
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536.932,90
670.000,00
491.169,88
934.264,73

340.000,00

270.000,00
842.000,00
250.000,00
729.000,00
300.000,00

871.231,59

1.199.959,01
381.739,20
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700.000,00
467.000,00
334.000,00

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670.000,00
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984.008,00

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530.112,00
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300.000,00 10

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334.000,00 0

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609.972,00 0

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43

43

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


Pag. 653 di 691

MONTE S. BIAGIO
PASTENA
POGGIO MIRTETO
POGGIO MOIANO
ROMA CAPITALE
SPERLONGA
TARQUINIA
VICO NEL LAZIO
BROCCOSTELLA
FONTENUOVA

CASTEL S. ELIA

FONTANA LIRI
CIVITELLA D'AGLIANO
CORI
PROV. FROSINONE
TORRE CAJETANI
ROCCASECCA DEI VOLSCI
TIVOLI
VALENTANO

MARINO

MONTELANICO
ROCCASECCA
SANT'AMBROGIO SUL
GARIGLIANO

ACUTO

ARCINAZZO ROMANO

AUSONIA
CANEPINA
CAPRAROLA

CASSINO

CITTADUCALE
CIVITAVECCHIA

COLLI SUL VELINO

FROSINONE
GALLESE

GORGA

LANUVIO

RM

FR
VT
LT
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RM

RI

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RM

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LEONESSA

LT
FR
RI
RI
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LT
VT
FR
FR
RM

ARNARA
CASTELFORTE
CITT METROPOLITANA ROMA
CAPITALE
CITT METROPOLITANA ROMA
CAPITALE
CITT METROPOLITANA ROMA
CAPITALE
FONDI
FORMIA
FORMIA

RI

LT
LT
LT

RM

RM

RM

FR
LT

ELEMENTARE E MEDIA SAN MICHELE


ELEMENTARE CAPOLUOGO
SCUOLA DELL'INFANZIA E PRIMARIA
CAPOLUOGO
PRIMARIA E SECONDARIA "S. MARIA DE
MATTIAS"
ELEMENTARE MEDIA E MATERNA "S.
GIOVANNI BOSCO"
MEDIA "E. CALENZIO"
SCUOLA MATERNA PER L'INFANZIA BRACCINI
IST. COMPR. R.MARCHINI
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO "GAETANO
DI BIASIO"
ELEM. GROTTI (PALESTRA)
PRIMARIA "RODARI"
SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE A.DE
STEFANIS
SCUOLA PRIMARIA PLESSO MAIURI
SCUOLA MATERNA MARIELLA FELINI
SCUOLA DELL'INFANZIA PRIMARIA "SAN
GIOVANNI BOSCO"
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
CAMPOLEONE - CAMPUS SCOLASTICO II
LOTTO

SCUOLA MATERNA DON MOROSINI

PLES SCOLASTICO GARIBALDI E PURIFICATO


ELEM. E INFANZIA CASTELLONE
ELEM. MATERNA E. DE AMICIS
PLESSO SCOLASTICO COMUNALE DI
LEONESSA
ISTITUTO COMPRENSIVO GIOVANNI XXIII
ELEM. PASQUALINA BRUNO
ELEM. LUIGI VOLPICELLI
ELEM. E MATERNA FERRUCCIO ULIVI
SCUOLA MOTTA CAMASTRA
SCUOLA ALFREDO ASPRI
SCUOLA ELEM. C. E M. NARDI
SCUOLA MEDIA
SCUOLA EVAN GORGA
IST. COMP. DE FILIPPO
SCUOLA SECONDARIA ALESSANDRO
STRADELLA
MEDIA STATALE CAPOLUOGO
IST. COMP. F.LLI AGOSTI
SCUOLA DON RADICCHI
ISTITUTO BRUNELLESCHI
SCUOLA ELEM. GUARCINO
SCUOLA MATERNA
SCUOLA ELEM. DEL GES
PRIMARIA E SECONDARIA "PAOLO RUFFINI"

LICEO CLASSICO SENECA

I.T.C. BATTISTI

MATTEUCCI - SARANDI - SISTO V

MEDIA "LINO MINGARELLI"


SC. ELEM S. MARTINO

NEL COMUNE

VIA GUGLIELMO MARCONI

VIALE TEVERE
NEL COMUNE

NEL COMUNE

PZZA 8 MARZO
VIA APOLLODORO 88

VIA BELLINI

CONTRADA MARTINI
NEL COMUNE
VIA REPUBBLICA SNC

NEL COMUNE

VIA G. GERMINI, 1

VIA ROMA N. 39

NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
FROSINONE
VIA SPIUGHE
NEL COMUNE
VIA DEL COLLEGIO N. 2
VIA DEL POGGIO, 30
VIA DON MOROSINI - LOC SANTA
MARIA DELLE MOLE
VIA SAN MICHELE 18
VIA ROMA 7

NEL COMUNE

NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
MUNICIPIO VI
NEL COMUNE
VIALE BRUSCHI FALGARI
VIA ROMA
NEL COMUNE
VIA BRENNERO

NEL COMUNE

VIA MOLA S MARIA


NEL COMUNE
NEL COMUNE

ROMA

VELLETRI

ROMA

NEL COMUNE
VIA S. MARTINO

1.183.419,50

310.000,00

1.200.000,00
240.000,00

263.000,00

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1.200.000,00

1.200.000,00
360.000,00
410.000,00

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360.000,00

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676.379,88

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1.200.000,00
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185.080,71
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980.000,00

1.183.419,50

310.000,00

1.200.000,00
240.000,00

263.000,00

380.000,00
652.000,00

1.200.000,00

1.200.000,00
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410.000,00

450.000,00

1.060.345,00

360.000,00

369.014,52
426.375,99

1.197.304,80

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500.000,00
642.560,89

220.000,00

1.200.000,00
254.858,00
1.044.000,00
189.811,67
185.080,71
1.200.000,00
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520.037,34
395.000,00
1.200.000,00

1.200.000,00

538.030,00
890.000,00
1.200.000,00

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1.200.000,00 0
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441.535,70

1.031.629,49 10

349.229,20

345.079,74
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1.197.304,80

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220.000,00 10

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1.044.000,00
184.467,35
185.080,71
1.163.436,10
800.000,00
513.611,61
277.565,68
1.200.000,00

1.196.337,81

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680.000,00

700.000,00

293.072,80
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10

20

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


Pag. 654 di 691

PROV. VITERBO
RIETI
ROCCA PRIORA
ROMA CAPITALE
SANTOPADRE

SUPINO

TERELLE
TORRITA TIBERINA

VITERBO

CAMPOLI APPENNINO
APRILIA
MAENZA
SACROFANO
STIMIGLIANO
CAPRANICA
PONTINIA

PROV. RIETI

S. VITTORE DEL LAZIO

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RM
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PROV. VITERBO

VT

VIA DEL MARE


NEL COMUNE
VIA G. CESARE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIALE BUOZZI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA VILLANOVA
VIA DONATORI DEL SANGUEVETRALLA
VIA A. VOLTA - VITERBO
NEL COMUNE
VIA DELLA PINETA 2
MUNICIPIO I
VIA E. NOTARGIACOMO

PIAZZA V. CROLLA
VIA CAVOUR N. 4

I.T.I. ALDO MORO

MEDIA GASPARE DEL BUFALO


SCUOLA MENOTTI GARIBALDI
SCUOLA ELEM. E MEDIA LEONE XIII
SCUOLA DELL'INFANZIA I.C. PADRE PIO
SCUOLA ELEMENTARE CARLO COLLODI
SC. PRIMARIA F.PETRARCA
SCUOLA MEDIA "GIOVANNI VERGA"

NEL COMUNE
VIA S. MARIA
NEL COMUNE
VIA CASILINA SUD - FERENTINO
VIA PRINCIPESSA AUGUSTA
GABRIELLI
NEL COMUNE

LOC. GALLO MONTE CAVALLO

NEL COMUNE

VIA TIBERINA KM 23.000

NEL COMUNE

NEL COMUNE

PIAZZALE EDIFICIO SCOLASTICO


VIA MARTIRI FANI 8
VIA DELL'ORATORIO S. RITA
VIA OMOBONO SNC
VIA FUORI LE MURA
VIA G. MATTEOTTI 98
VIA GAETA 123

LOC. VESCOVIO

VIA S GASPARE DEL BUFALO


NEL COMUNE
VIA SAN SEBASTIANO
VIA FABRIZIO QUATTROCCHI
VIA NEGHELLI
VIALE NARDINI, 2
VIA G. MARCONI
LOC. COLLE DELLA FELCE FARA
SABINA
VIA G. MARCONI

SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO PIO FEDI VIA PUGLIA

EDIFICIO SCOLASTICO COMUNALE


SCUOLA MATERNA E MEDIA A. MORO

SCUOLA ELEMENTARE "DOMENICO ZUCCARO" VIA DEI NOTARI

I.T.I.S. LEONARDO DA VINCI


SCUOLA ELEMENTARE " L. RADICE" P1
SCUOLA MEDIA DUILIO CAMBELLOTTI
ISTITUTO ELSA MORANTE
SCUOLA ELEMENTARE E. NOTARGIACOMO

I.I.S. P. CANONICA

SCUOLA MEDIA " L. DA VINCI"


SCUOLA SECONDARIA FEDELE DI SCAURI
MEDIA GAIETTA GRADOLI
PLESSO PRIMARIO PAOLO BORSELLINO
PRIMARIA "G. CARDUCCI"
ELEM. MEDIA PETROCCHI
IST. COMPR. B.BUOZZI
SCUOLA MATERNA VIA TERNANA
SCUOLA ELEMENTARE - INFANZIA CARBONE
I.I.S. F. ORIOLI

SCUOLA ELEM. E MEDIA G. MARCONI


SCUOLA MEDIA ED ELEMENTARE FORUM
TORRI IN SABINA
NOVUM
PIGLIO
SCUOLA ELEMENTARE E MEDIA "O. BOTTINI"
SUTRI
MEDIA ALDO MORO
ANZIO
ELEMENTARE "G. SARAGAT"
CANALE MONTERANO
SCUOLA MEDIA TOMMASO TITTONI
CANTALUPO IN SABINA
ELEMENTARE CASSIO SGRIGNANI
CECCANO
I.C. "L. MASTROGIACOMO"
CECCANO
I.C. "SINDICI"
SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE IN VIA
COLLEPARDO
PER ALATRI
COSTRUZIONE NUOVA SCUOLA PRIMARIA IN
FARA IN SABINA
FRAZIONE PASSO CORESE
FIANO ROMANO
SCUOLA MEDIA FRANCESCO DA FIANO
SCUOLA PRIMARIA E DELL'INFANZIA
MONTE S. GIOVANNI CAMPANO
S.FRANCESCO D'ASSISI
MONTE SAN GIOVANNI IN
SCUOLA MATERNA "GALLO"
SABINA
MONTOPOLI IN SABINA
ISTITUTO COMPRENSIVO BASSA SABINA
PIGNATARO INTERAMNA
SCUOLA MEDIA E PALESTRA
POLI
MEDIA DI VIA TIVOLI
PROV. FROSINONE
I.T.I.S. M.O.V.M. "DON MOROSINI"
SCUOLA COMUNALE PRINCIPESSA AUGUSTA
PROSSEDI
GABRIELLI
RIETI
SCUOLA ELEMENTARE "BASILIO SISTI" P.2

LENOLA
MINTURNO
MONTALTO DI CASTRO
MONTE COMPATRI
MONTE PORZIO CATONE
MONTELIBRETTI
MONTEROTONDO
POGGIO CATINO
POSTA FIBRENO
PROV. VITERBO

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455.111,00

657.633,94

900.000,00
395.000,00
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698.000,00

305.704,09

294.332,73

1.090.000,00

1.200.000,00

370.000,00

281.208,54
675.000,00
500.000,00
474.886,29
664.116,51
702.856,20
1.104.000,96

1.112.483,09

599.683,20

1.175.258,26

397.044,48
900.000,00
660.000,00
750.000,00
600.000,00
1.159.039,06
1.193.521,28

365.000,00

270.934,76
250.000,00

599.000,00

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683.400,00
988.596,86
1.400.000,00
258.408,50

175.781,63

600.000,00
800.000,00
1.164.200,95
636.074,66
672.018,45
1.092.573,65
237.000,00
308.000,00
311.596,20
269.890,11

455.111,00

657.633,94

900.000,00
395.000,00
518.545,00
698.000,00

305.704,09

294.332,73

1.090.000,00

1.200.000,00

370.000,00

241.017,16
675.000,00
500.000,00
474.886,29
664.116,51
702.856,20
1.104.000,96

1.112.483,09

599.683,20

1.175.258,26

198.522,24
800.000,00
594.000,00
675.000,00
540.000,00
1.159.039,06
1.193.521,28

365.000,00

270.934,76
250.000,00

599.000,00

408.648,94
683.400,00
988.596,86
700.000,00
258.408,50

175.781,63

600.000,00
800.000,00
1.164.200,95
636.074,66
672.018,45
1.092.573,65
237.000,00
308.000,00
311.596,20
269.890,11

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383.921,28
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698.000,00

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291.041,79

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0
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0

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470.043,58 0
637.083,46 0
682.739,80 0
1.076.350,00 0

1.112.483,09

599.683,20

1.175.258,26

193.850,00 0
800.000,00 0
575.425,43 0
675.000,00 10
481.443,84 0
1.129.954,80 10
1.193.521,28 0

365.000,00 10

264.316,44
245.337,38

587.562,89

403.258,74
683.400,00
988.596,86
700.000,00
252.230,64

175.506,09

565.252,00 0
765.154,54 10
1.044.052,02 0
612.149,65 0
654.626,84 0
1.060.837,36 0
237.000,00 0
308.000,00 0
303.911,14 0
261.742,85 0

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


Pag. 655 di 691

ROCCA D'ARCE

ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
RONCIGLIONE
SABAUDIA

SONNINO

SUTRI
TARANO
VICALVI
CASTIGLIONE IN TEVERINA
BOVILLE ERNICA

NEPI

ACCUMOLI
APRILIA
ARCE
ARTENA

CASPERIA

CASTELNUOVO DI FARFA
CITTADUCALE

COLLALTO SABINO

FIUGGI
FRASCATI
GRADOLI
LARIANO
MARINO
MOMPEO
MONTALTO DI CASTRO
NEMI
OLEVANO ROMANO
PICO
ROCCA SINIBALDA
ROMA CAPITALE
SAN CESAREO

SPIGNO SATURNIA

TREVI NEL LAZIO


VILLA S. STEFANO

VITERBO

BOVILLE ERNICA

CAVE

ROMA CAPITALE
TORRICELLA IN SABINA
ROMA CAPITALE
ARDEA
CAMPAGNANO DI ROMA
CASTELGANDOLFO
COLLEFERRO
COLLEFERRO

GAVIGNANO

FR

RM
RM
VT
LT

LT

VT
RI
FR
VT
FR

VT

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FR
RM

RI

RI
RI

RI

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RM
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RM
RM
RI
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RM
RM
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RI
RM
RM

LT

FR
FR

VT

FR

RM

RM
RI
RM
RM
RM
RM
RM
RM

RM

NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA G. MARCONI

VIA ALDO MORO

MUNICIPIO V
MUNICIPIO VI
VIA DELLE VIGNE
VIA MIGLIARA 47
VIA CONSOLARE II, LOC.
CAPOCROCE
VIA G.MARCONI 5
LOC BORGONUOVO
NEL COMUNE
VIA R.VASELLI
VIALE C. BATTISTI

SCUOLA ELEM. E MATERNA S.MARIA


VIA S. MARIA
SCUOLA MEDIA S RUFINA
PZZA P. NENNI
SCUOLA PRIMARIA STATALE VIA IV
NEL COMUNE
NOVEMBRE
ISTITUTO COMPRENSIVO
VIA VALMADONNA
SCUOLA INFANZIA "COCCIANO"
VIA PALMIRO TOGLIATTI
SCUOLA COMUNALE
NEL COMUNE
SCUOLA ELEMENTARE DA VINCI
NEL COMUNE
PALESTRA SCUOLA G. CARISSIMI
NEL COMUNE
SCUOLA DI MUSICA "SAN NICOLA"
VIA ROMA 41
SCUOLA MATERNA ALDO MORELLI
VIALE G. CESARE SNC
SCUOLA MEDIA DE SANTIS
VIA S.MICHELE
PLESSO SCOLASTICO WOJTYLA
NEL COMUNE
SCUOLA MEDIA G.GROSSI
NEL COMUNE
SCUOLA MEDIA MARCO POLO
VIA ROMA
ISTITUTO TOSCANINI
MUNICIPIO III
SCUOLA MEDIA C. PAVESE
LOC. LA VILLETTA
SCUOLA MATERNA POLO DIDATTICO
VIA ARGENTARA
ARGENTARA
SCUOLA ELEM. E MEDIA
VIA CAV.VITTORIO VEN
ELEM. MEDIA GIOVANNI PAOLO 2
NEL COMUNE
SCUOLA PRIMARIA DELL'INFANZIA "E. DE
VIA E. BIANCHI
AMICIS"
MATERNA SAN LUCIO
VIA SAN LUCIO
ISTITUTO COMPRENSIVO MATTEOTTI II GRADO
NEL COMUNE
- VIA VENZI
SCUOLA I.C. LAPARELLI
MUNICIPIO V
ISTITUTO COMPRENSIVO MARCO POLO
LOC. PESCHIERA
SCUOLA PRIMARIA GESMUNDO
MUNICIPIO V
SCUOLA PRIMARIA DI VIA VERONA
VIA VERONA
ISTITUTO COMPRENSIVO
VIA B. LESEN, 2
SCUOLA ELEMENTARE MOLE
NEL COMUNE
MEDIA "L. DA VINCI"
VIA XXV APRILE
ELEMENTARE "D. ALIGHIERI"
VIA SILVIO PELLICO
SCUOLA MATERNA ELEMENTARE E MEDIA
VIA ROMA 73
"INNOCENZO III"

ISTITUTO COMPRENSIVO AMERIGO VESPUCCI NEL COMUNE

SCUOLA PRIMARIA MARCO POLO


SCUOLA ELEMENTARE PADRE KOLBE
MATERNA ELEMENTARE "M. VIRGILI"
SCUOLA ELEMENTARE SAN DONATO
SCUOLA ELEMENTARE E MATERNA
MADONNELLE
SCUOLA ELEMENTARE G.PASCOLI
SCUOLA ELEM. E MATERNA
ELEMENTARE DELICATA
SCUOLA MEDIA FRATELLI AGOSTI
SCUOLA "A. DI COSIMO"
I.C. ALESSANDRO STRADELLA SCUOLA
DELL'INFANZIA
SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
SCUOLA ZONA LEDA
MEDIA G. MARCONI
I.C. "S. SERANGELI"

LABORATORIO ARTISTICO MULTIDISCIPLINARE


VIA CONTE DIOPOLDO
PER L'ALTA FORMAZIONE ARTISTICA

450.010,89

635.000,00
450.000,00
680.000,00
139.110,00
287.976,60
750.000,00
96.500,00
163.663,07

1.053.110,66

200.000,00

725.000,00

170.138,80
1.087.982,34

203.832,43

257.558,00
300.000,00
645.000,00
1.199.116,87
1.035.587,60
82.500,00
307.800,00
523.400,00
230.493,00
499.292,36
310.021,32
1.199.999,19
1.200.000,00

160.502,48

585.000,00
181.500,00

1.188.431,89

320.000,00
390.000,00
824.705,00
1.199.732,00

337.000,00

690.000,00
939.464,62
559.942,52
700.000,00
396.182,37

630.783,12

450.000,00
1.141.732,65
917.000,00
495.000,00

585.000,00

450.010,89

635.000,00
300.000,00
680.000,00
139.110,00
287.976,60
750.000,00
96.500,00
163.663,07

1.053.110,66

160.000,00

725.000,00

170.138,80
1.077.102,52

203.832,43

257.558,00
300.000,00
645.000,00
1.199.116,87
1.035.587,60
82.500,00
307.800,00
523.400,00
230.493,00
499.292,36
310.021,32
1.199.999,19
1.200.000,00

160.502,48

585.000,00
181.500,00

1.188.431,89

304.000,00
390.000,00
824.705,00
1.199.732,00

337.000,00

690.000,00
939.464,62
559.942,52
630.000,00
316.945,90

630.783,12

450.000,00
1.141.732,65
917.000,00
495.000,00

585.000,00

0
0
0
0

0
0
0
0

450.010,89

635.000,00
298.314,55
680.000,00
139.110,00
281.708,04
641.554,93
96.500,00
163.663,07

1.030.676,08

160.000,00

696.767,76

162.500,00
1.037.758,95

202.225,09

0
0
0
0
0
0
0
0

0
0

248.970,00 0
295.268,02 0
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1.168.248,87 0
998.215,00 0
78.835,28 0
299.003,67 0
509.745,51 10
220.052,18 0
449.792,91 0
302.150,81 0
1.199.999,19 0
1.200.000,00 10

159.659,36

566.236,70 10
157.921,81 0

1.151.812,50

304.000,00
390.000,00
799.274,33
1.195.531,82

309.061,51

690.000,00 10
921.733,62 0
542.274,03 0
620.596,02 0
308.874,03 10

630.783,12

450.000,00
1.141.732,65
858.356,18
495.000,00

585.000,00

15

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


Pag. 656 di 691

MARCELLINA
MONTE ROMANO
MOROLO
POGGIO NATIVO
SEZZE
TARQUINIA
TRIVIGLIANO
TUSCANIA

VALLEROTONDA

VITORCHIANO
FABRICA DI ROMA
FABRICA DI ROMA
RONCIGLIONE
ANTRODOCO
BOLSENA
CAPRAROLA
MARANO EQUO

NEPI

NEROLA
PONZANO ROMANO
PROV. FROSINONE
PROV. LATINA
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
SABAUDIA
SERMONETA
TIVOLI

TIVOLI

TIVOLI

ANZIO
CASTEL MADAMA
CASTEL MADAMA

CIAMPINO

FRASSO SABINO
GENZANO DI ROMA
GENZANO DI ROMA
MONTEROSI
NETTUNO
POMEZIA
POMEZIA
POMEZIA
POMEZIA
ROCCA DI PAPA

ROCCA MASSIMA

ROMA CAPITALE

RM
VT
FR
RI
LT
VT
FR
VT

FR

VT
VT
VT
VT
RI
VT
VT
RM

VT

RM
RM
FR
LT
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RM
RM
RM
RM
RM
RM
LT
LT
RM

RM

RM

RM
RM
RM

RM

RI
RM
RM
VT
RM
RM
RM
RM
RM
RM

LT

RM

ELEMENTARE DIAZ

SCUOLA DELL'INFANZIA "R. MARCHETTI"

SECONDARIA "VIRGILIO ANZIO LAVINIO"


PRIMARIA "E. VULPIANI"
PRIMARIA "E. VULPIANI"
SCUOLA ELEMENTARE E MATERNA PAOLA
SARRO
SCUOLA INFANZIA LOC. CASALI DI FRASSO
SCUOLA G. GARIBALDI (I.C. GENZANO)
I.C. "FRANCESCO DE SANCTIS"
PRIMARIA E SECONDARIA "E. ROSSO"
SCUOLA " DE FRANCESCHI"
MEDIA MARONE
ELEMENTARE S.G. BOSCO
MEDIA ENEA
MEDIA SANTA PALOMBA
SCUOLA PRIMARIA CAMPI D'ANNIBALE

124.000,00
593.928,85
1.200.000,00
650.000,00
629.674,62
667.395,40
756.614,01
1.196.210,00
1.197.430,00
375.132,29
1.001.112,53
239.469,00
706.037,21
300.000,00

1.173.140,69

400.000,00
1.000.000,00
396.192,84
355.000,00
148.335,00
780.000,00
810.000,00
600.000,00

375.000,00

535.090,00
285.000,00
387.287,17
545.085,02
304.000,00
115.000,00
262.845,11
800.000,00

VIA MIRTENSE SNC


VIA E. DE AMICIS
VIALE VITTORIO VENETO 2
NEL COMUNE
VIA ROMANA
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA CAMPI D'ANNIBALE
VIA ROCCA MASSIMA LOC.
BOSCHETTO
MUNICIPIO VII

NEL COMUNE

VIA GOLDONI
VIA DELLA LIBERT
VIA DELLA LIBERT

1.200.000,00

355.000,00

322.200,00
35.828,82
167.858,71
593.692,49
220.000,00
840.000,00
1.000.000,00
450.000,00
530.000,00
614.368,97

120.000,00

630.000,00
285.000,00
235.000,00

300.000,00

P.ZZA BARTOLOMEO DE LA QUEVA 300.000,00

LOC. ACQUAVIVA
NEL COMUNE
VIA PIRANDELLO - ISOLA DEL LIRI
LATINA
MUNICIPIO I
MUNICIPIO II
MUNICIPIO IV
MUNICIPIO IV
MUNICIPIO IV
MUNICIPIO I
MUNICIPIO IV
VIA CONTE VERDE
VIA SERMONETANA
VIA ROSOLINA

VIA ALDO MORO

NEL COMUNE
VIA GIOV. XXIII
VIA DEI POZZI
NEL COMUNE
VIA BARI - LOC. SEZZE SCALO
VIA UMBERTO I 7
VIA CERRETA
VIALE TRIESTE
CIRCONVALLAZIONE - FRAZIONE
VALVORI
VIA DELLA STAZIONE
VIA PIAN DI CAVA SNC
VIA DELLA REPUBBLICA
NEL COMUNE
VIA MANNETTI, 1
VIA A. DE GASPERI
VIA REGINA MARGHERITA 2
VIA MAZZINI SNC

SCUOLA ELEMENTARE DON NELLO DEL RASO VIA FRANCESCO BULGARINI

SCUOLA MEDIA ORAZIO

I.C. PIO FEDI


SCUOLA ELEMENTARE DI FALERI
SCUOLA ELEMENTARE DANTE ALIGHIERI
MATERNA ELEMENTARE "M. VIRGILI"
PRIMARIA "L. MANNETTI"
INFANZIA E MEDIA "S. CRISTINA"
IST. PROFESS. I.P.S.E.O.A
SCUOLA ELEMENTARE
I.C. ALESSANDRO STRADELLA PRIMARIA E
SECONDARIA
SCUOLA MEDIA G.GIORGI
SCUOLA MATERNA ELEMENTARE STORANI
I.I.S. NICOLUCCI - REGGIO
ITC VITTORIO VENETO SALVEMINI
SCUOLA ELEMENTARE GIARDINIERI
SCUOLA COTTARDO FERRINI
ISTITUTO GROTTE DI GREGNA
SCUOLA MATERNA SAN CLETO
MEDIA DI LIEGRO
SCUOLA BANDINI
SCUOLA MATERNA PUCCINI
SCUOLA MEDIA GIULIO CESARE
SCUOLA MATERNA SERMONETA SCALO
SCUOLA ELEMENTARE DI VIA ROSOLINA

SCUOLA ELEMENTARE DI VALVORI

SCUOLA CASAL CRISTOFORO


IST. COMPRENSIVO ETTORE SACCONI
ELEMENTARE NAZARENO VORI
MEDIA FRANCESCO FLORIDO
ISTITUTO COMPRENSIVO VALERIO FLACCO
ISTITUTO COMPRENSIVO ETTORE SACCONI
SCUOLA ELEMENTARE CERRETA
SCUOLA ELEMENTARE I.C. "I. RIDOLFI"

1.200.000,00

355.000,00

322.200,00
35.828,82
167.858,71
593.692,49
220.000,00
840.000,00
1.000.000,00
450.000,00
530.000,00
614.368,97

120.000,00

630.000,00
285.000,00
235.000,00

300.000,00

300.000,00

124.000,00
593.928,85
1.200.000,00
650.000,00
629.674,62
667.395,40
756.614,01
1.196.210,00
1.197.430,00
375.132,29
1.001.112,53
239.469,00
706.037,21
300.000,00

1.173.140,69

400.000,00
1.000.000,00
396.192,84
319.500,00
148.335,00
780.000,00
810.000,00
600.000,00

375.000,00

535.090,00
285.000,00
387.287,17
545.085,02
304.000,00
115.000,00
262.845,11
800.000,00

1.200.000,00

355.000,00

293.500,01
35.828,82
167.858,71
572.738,99
220.000,00
840.000,00
1.000.000,00
450.000,00
530.000,00
562.262,32

120.000,00

630.000,00
280.580,00
216.467,20

300.000,00

300.000,00

117.860,82
578.463,47
1.200.000,00
615.850,94
629.674,62
667.395,40
756.614,01
1.196.210,00
1.197.430,00
375.132,29
1.001.112,53
237.662,05
706.037,21
300.000,00

1.122.018,71

390.096,67
988.701,31
393.224,71
312.442,77
0,00
771.401,36
790.428,67
567.170,00

369.354,53

523.350,00
273.483,76
379.510,88
509.561,76
274.766,90
115.000,00
262.174,70
753.050,10

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07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


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PR.
RM
FR
RM
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RI
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RI
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VT

ALLEGATO 2

Richiedente
AFFILE
ANAGNI
ANZIO
ARDEA
BASSIANO
BLERA
BORGOVELINO
CASALVIERI
CASTELGANDOLFO
CITT METROPOLITANA ROMA CAPITALE
CIVITAVECCHIA
FERENTINO
FORMELLO
FROSINONE
GROTTAFERRATA
GROTTE DI CASTRO
LABICO
LANUVIO
LATINA
LATINA
LATINA
LATINA
MANZIANA
MANZIANA
MINTURNO
MORICONE
MORLUPO
NETTUNO
ORTE
PALESTRINA
PALIANO
PESCOSOLIDO
POGGIO MIRTETO
POSTA
PROV. LATINA
PROV. LATINA
RIOFREDDO
ISTITUTO STATALE PER SORDI DI ROMA
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
S. ELIA FIUMERAPIDO
SANT'ANGELO ROMANO
SCANDRIGLIA
SETTEFRATI
TOLFA
VASANELLO

Ubicazione
LOC. PRATIGLIO
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA LAURENTINA
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA A. MORO
LOC. SANTA MARIA
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA DEI PLATANI
NEL COMUNE
VIA G. PUCCINI
VIA GARIBALDI - VIA QUATTRUCCI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA DELLO SPORT
NEL COMUNE
VIA ACITREZZA E VIA GRUGNOLE
VIA DEL CAMPO SPORTIVO
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA BRODOLINI
VIA ROMA
APRILIA
NELLA PROVINCIA
PIAZZA DEL MERCATO
ROMA - VIA NOMENTANA, 54-56
MUNICIPIO VIII
MUNICIPIO XIV
MUNICIPIO VIII
MUNICIPIO X
MUNICIPIO I
MUNICIPIO II
VIA GUADO OLIVETO
VIA G. MICOLONGHI
SCANDRIGLIA
NEL COMUNE
VIA ANNIBAL CARO
VIA I. SILONE

Struttura
SCUOLA INFANZIA
SCUOLA CONVITTO REGINA MARGHERITA
ISTITUTO COMPRENSIVO
MEDIA VIRGILIO
ISTITUTO PACIFICI SEZZE MANUZIO
MEDIA "M. E G. ALBERTI"
MATERNA PAPA GIOV XIII
ASILO NIDO
COMPLESSO LOCALIT IBERNESI
ISTITUTO MAJORANA
PRIMARIA "RODARI" MATERNA
PLESSO SCOLASTICO RIZZO
MEDIA PIETROBONO
SCUOLA G. FALCONE - SCUOLA ROSA DE FEO
ELEM. E MEDIA A.RUSPANTINI
MATERNA PASTORE
MATERNA ELEM. GIANNI RODARI E ITALO CALVINO
ELEM. MAZZINI
SCUOLA PRIMO GRADO GIULIANO
MEDIA CORRADINI
SCUOLA PRIMO GRADO PRAMPOLINI
MEDIA C.SO VITTORIO EMANUELE E SCUOLE VIA PISA
PLESSO SCOLASTICO VIA PISA - PAD. A
COMPLESSO SCOLASTICO AREA SIECI
SCUOLA MEDIA
ELEM. LOC.T ASSURA
ELEM. E MATERNA " PISCINA CARDILLO E TRE CANCELLI"
MEDIA ANTONIO DECI
ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO G. MAMELI -LOC. CARCHITTI
ISTITUTO COMPRENSIVO PALIANO
ASILO NIDO
MAT ELEM. LOC. SCALO
ELEMENTARE CAPOLUOGO
SCUOLA ROSSELLI
ISISST PRIVERNO - SCUOLA SABAUDIA - ISTITUTO DI SEZZE
I.C. COSTANZA GARIBALDI
ISTITUTO STATALE PER SORDI DI ROMA
ELEM. LEONORI
SCUOLA SAN NICOLA II
ISTITUTO PRINCIPE DI PIEMONTE
MEDIA MOLAJOLI
EX ISTITUTO ANGELO MAI
ISTITUTO ALFIERI DELLA ROVERE
SCUOLA DELL'INFANZIA LOC. QUARTIERE 2000
I.C. MONTECELIO
ELEM. MATERNA E MEDIA
ELEM. MATERNA "G. TERENZIO"
MEDIA SALVO D'ACQUISTO
I.C. "CADUTI DI NASSARIJA" - CAMPUS SCOLASTICO LOC. PALOMBARA

2.000.000,00
1.200.000,00
1.062.000,00
400.000,00
1.150.000,00
490.000,00
912.888,00
1.141.900,00
1.144.727,00
1.145.610,00
43.000,00
462.000,00
1.200.000,00
899.383,20
1.200.000,00
150.000,00
1.200.000,00
1.070.869,04
1.150.000,00

390.030,69
1.200.000,00
1.194.170,00
400.000,00
489.000,00
546.490,25
106.498,69
514.388,20
679.389,66
1.036.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.387.700,00
315.000,00
344.730,31
415.000,00

1.200.000,00
1.017.450,00

2.000.000,00
1.200.000,00
1.180.000,00
400.000,00
1.150.000,00
525.000,00
912.888,00
1.141.900,00
1.144.727,00
1.145.610,00
45.769,00
492.839,36
1.400.000,00
899.383,20
1.200.000,00
150.000,00
1.200.000,00
1.070.869,04
1.150.000,00

390.030,69
1.200.000,00
1.194.170,00
400.000,00
489.000,00
546.490,25
118.331,87
514.388,20
679.389,66
1.036.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.387.700,00
350.000,00
344.730,31
415.000,00

1.200.000,00
1.197.000,00

Imp. Progetto
Imp. Richiesto
55.224,78
49.702,30
1.016.717,56
1.016.717,56
7.800.075,23
3.187.694,81
963.607,71
963.607,71
283.705,11
283.705,11
902.000,00
802.780,00
550.000,00
550.000,00
958.278,50
958.278,50
4.800.000,00
4.800.000,00
1.100.000,00
1.100.000,00
1.132.000,00
1.132.000,00
ALLEGATI NON LEGGIBILI

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


Pag. 658 di 691

VT
VT
VT
VT

VETRALLA
VETRALLA
VITERBO
VITERBO

MEDIA A. SCRIATTOLI
MEDIA A. SCRIATTOLI -1STRALCIO-1 LOTTO
SCUOLA DELL'INFANZIA "S. BARBARA"
ELEM. "CONCETTI" E MEDIA "FANTAPPIE'"

VIA CASSIA SUTRINA N. 2


VIA CASSIA SUTRINA N. 2
PIAZZA GUSTAVO IV ADOLFO, 1
VIA VETULONIA

1.188.000,00
1.980.000,00
825.382,00
881.554,07

1.188.000,00
1.980.000,00
825.382,00
881.554,07

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


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PR.
RM
RM
RI
RM
FR
FR
VT
VT
RI
VT
RM
RM
RI
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
VT
LT
VT
VT
RM
RM

Richiedente
ANGUILLARA SABAZIA
CAMPAGNANO DI ROMA
CANTALICE
CASAPE
CEPRANO
CEPRANO
CIVITA CASTELLANA
CIVITA CASTELLANA
CONFIGNI
GRAFFIGNANO
MARCELLINA
MONTORIO ROMANO
POGGIO BUSTONE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
SAN LORENZO NUOVO
SEZZE
SORIANO NEL CIMINO
SORIANO NEL CIMINO
SUBIACO
SUBIACO

Ubicazione
VIA SAN FRANCESCO
VIA B. LESEN, 2
VIA ANDREA COSTA
VIA PIETRO TESTI
VIA ALFIERI
VIA COLLE TASSETANO
COMUNE
COMUNE
COMUNE
VIA A. MANZONI, 3
VIA PADRE AGOSTINO FIORAVANTI, 1
NEL COMUNE
ROMA MUN. VI
ROMA MUN. VII
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. XI
ROMA MUN. XI
ROMA MUN. XI
ROMA MUN. XII
ROMA MUN. XII
ROMA MUN. XII
ROMA MUN. XIII
ROMA MUN. XIII
ROMA MUN. XIV
ROMA MUN. XV
ROMA MUN. XV
ROMA MUN. XV
VIA DELL'OSPEDALE, 1
VIA PIAGGE MARINE
VIA ERNESTO MONACI, 33
VIA S. DAVID
COMUNE
PIAZZA ROMA

Struttura
MEDIA SAN FRANCESCO
ISTITUTO COMPRENSIVO CAMPAGNANO
IST.TO COMPRENSIVO D'ANGELI ANTONIO
ELEMENTARE PIETRO TESTI
ELEMENTARE CAPOLUOGO G. COLASANTI
MATERNA DI COLLE TASSETANO
MEDIA DANTE ALIGHIERI
ELEMENTARE GIANNI RODARI

ELEMENTARE DANTE ALIGHIERI


MEDIA GUGLIELMO NERI
ISTITUTO COMPRENSIVO
PALESTRA CAPOLUOGO E MATERNA BORGO S.PIETRO
MEDIA CORCOLLE (NUOVA COST.)
ELEMENTARE DON PAOLO ALBERA
MATERNA ELEMENTARE MEDIA I.C. FORMATO
MEDIA UMBERTO NISTRI
MEDIA GRAZIA DELEDDA
ELEMENTARE PAOLO RENZI
MATERNA ELEMENTARE PERLASCA
MEDIA CARDARELLI
MATERNA ELEMENTARE VACCARI
ELEMENTARE MATERNA LOLA DI STEFANO
MATERNA ELEMENTARE PLACIDO MARTINI
PALESTRA MEDIA MANZONI
MATERNA ELEMENTARE PANTAN MONASTERO
MATERNA ED ELEMENTARE ENRICO BONDI
ISTITUTO COMPRENSIVO D.R. CHIODI
I.C. LA GIUSTINIANA
EDIFICIO SCOLASTICO GOFFREDO PETRASSI
170 CIRCOLO DIDATTICO G. SOGLIAN
ELEMENTARE MEDIA A. BRESCIANI E G. FABRIZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO PACIFICI
MEDIA ENESTO MONACI
MATERNA D. PATRIZI
COMPLESSO SCOLASTICO DI PIAZZA ROMA
MEDIA ARNALDO ANGELUCCI

ALLEGATO 3
Imp. Progetto Imp. Richiesto
1.780.000,00 1.780.000,00
288.710,88
288.710,88
245.000,00
245.000,00
851.939,00
809.342,05
1.197.500,00 1.197.500,00
750.000,00
750.000,00
497.000,00
497.000,00
685.085,14
685.085,14
ALLEGATI MANCANTI
648.465,83
648.465,83
696.722,75
696.722,75
590.000,00
590.000,00
550.701,94
550.701,94
1.199.995,34 1.199.995,34
553.000,00
553.000,00
867.250,00
867.250,00
850.000,00
850.000,00
306.374,38
306.374,38
575.000,00
575.000,00
1.130.775,00 1.130.775,00
1.192.875,00 1.192.875,00
1.161.875,00 1.161.875,00
335.000,00
335.000,00
1.155.975,00 1.155.975,00
948.824,22
948.824,22
483.037,50
483.037,50
726.773,84
726.773,84
942.399,69
942.399,69
492.603,20
492.603,20
1.200.000,00 1.200.000,00
337.825,00
337.825,00
545.000,00
545.000,00
199.538,35
199.538,35
250.000,00
250.000,00
435.000,00
435.000,00
463.036,46
463.036,46
161.000,00
161.000,00

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1


Pag. 660 di 691

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 661 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E
PATRIMONIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05201
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, riguardante i capitoli di spesa R31902 e R31922, appartenenti al programma 11 della
missione 01.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 662 di 691

OGGETTO: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 Variazione di


bilancio, in termini di competenza e cassa, riguardante i capitoli di spesa R31902 e R31922,
appartenenti al programma 11 della missione 01.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE PROGRAMMAZIONE


ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
VISTA

la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V,


parte seconda, della Costituzione;

VISTA

la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni


concernente la disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del
Consiglio regionale;

VISTO

il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni,


concernente lorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 aprile 2013, n. 86, con la quale


stato conferito lincarico di Direttore della Direzione Programmazione
Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio al Dott. Marco Marafini;

VISTO

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: Disposizioni in


materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e
2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e relativi principi applicativi, e
successive modiche;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17, concernente: Legge di stabilit


regionale 2015;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, concernente: Bilancio di


previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 942,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito
in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e
macroaggregati per le spese;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 943,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Bilancio finanziario gestionale", ripartito in capitoli
di entrata e di spesa;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 24 febbraio 2015, n. 70, recante:


Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017.
Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture regionali competenti, ai sensi

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 663 di 691

dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.


18;
VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante:


Applicazione delle disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori
disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;

CONSIDERATO

che, ai sensi della gi citata deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio


2015, n. 24, le variazioni di bilancio con provvedimento amministrativo, da
adottarsi ai sensi dellarticolo 1, comma 18, della legge regionale 30
dicembre 2014, n. 18, ivi comprese le variazioni con prelievo dal fondo di
riserva per le autorizzazioni di cassa, sono di competenza del Direttore della
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e
patrimonio;

VISTA

la nota prot. n. 224819 del 23 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Centrale acquisti, richiede la variazione di bilancio compensativa per euro
15.000,00, in termini di competenza e cassa, a valere sullannualit 2015, tra i
capitoli di spesa iscritti nel programma 11 Altri servizi generali della
missione 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione, al fine di consentire
una migliore gestione delle risorse di propria competenza;

CONSIDERATO

necessario provvedere alla variazione di bilancio per euro 15.000,00, in


termini di competenza e cassa, a valere sullannualit 2015, tra il capitolo di
spesa R31902, piano dei conti finanziario fino al IV livello 1.03.02.02, in
diminuzione, ed il derivato capitolo di spesa di nuova istituzione R31922,
piano dei conti finanziario fino al IV livello 1.03.02.16, in aumento, entrambi
iscritti nel programma 11 della missione 01;

VISTO

larticolo 1, comma 18, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso delle
variazioni compensative fra i capitoli di spesa appartenenti ai medesimi
macroaggregati;

DETERMINA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 18, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
provvedere alle seguenti variazioni di bilancio, in termini di competenza e cassa, a valere
sullannualit 2015:

missione e programma
01.11
piano dei conti finanziario fino al IV livello

competenza 2015

cassa 2015

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 664 di 691

1.03.02.16
denominazione capitolo
(nuova istituzione)
ARMO - SPESE PER LA COMUNICAZIONE, L'INFORMAZIONE E LA PROMOZIONE (PARTE CORRENTE) SERVIZI
AMMINISTRATIVI

+ 15.000,00

+ 15.000,00

piano dei conti finanziario fino al IV livello


1.03.02.02
cap.
denominazione capitolo
R31902 SPESE PER LA COMUNICAZIONE, L'INFORMAZIONE E LA PROMOZIONE
(PARTE CORRENTE) RAPPRESENTANZA, ORGANIZZAZIONE EVENTI,
PUBBLICIT E SERVIZI PER TRASFERTA

competenza 2015
15.000,00

cassa 2015
15.000,00

cap.
R31922

La presente determinazione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione ed trasmessa,


corredata di relativa relazione di accompagnamento, al Consiglio regionale, ai sensi dellarticolo 1,
comma 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18.

IL DIRETTORE
(Dott. Marco Marafini)

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 665 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E
PATRIMONIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05204
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, mediante prelevamento dal fondo di riserva per i cofinanziamenti regionali di parte
corrente, capitoli di spesa: F31930 e C11103.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 666 di 691

OGGETTO: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di


bilancio, in termini di competenza e cassa, mediante prelevamento dal fondo di riserva per i
cofinanziamenti regionali di parte corrente, capitoli di spesa: F31930 e C11103.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE PROGRAMMAZIONE


ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
VISTA

la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V,


parte seconda, della Costituzione;

VISTA

la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni


concernente la disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del
Consiglio regionale;

VISTO

il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni,


concernente lorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 aprile 2013, n. 86, con la quale


stato conferito lincarico di Direttore della Direzione Programmazione
Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio al Dott. Marco Marafini;

VISTO

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: Disposizioni in


materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e
2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e relativi principi applicativi, e
successive modiche;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17, concernente: Legge di stabilit


regionale 2015;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, concernente: Bilancio di


previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 942,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito
in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e
macroaggregati per le spese;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 943,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Bilancio finanziario gestionale", ripartito in capitoli
di entrata e di spesa;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 667 di 691

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 24 febbraio 2015, n. 70, recante:


Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017.
Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture regionali competenti, ai sensi
dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante:


Applicazione delle disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori
disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;

CONSIDERATO

che, ai sensi della gi citata deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio


2015, n. 24, le variazioni di bilancio con provvedimento amministrativo, da
adottarsi ai sensi dellarticolo 1, comma 18, della legge regionale 30
dicembre 2014, n. 18, ivi comprese le variazioni con prelievo dal fondo di
riserva per le autorizzazioni di cassa, sono di competenza del Direttore della
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e
patrimonio;

VISTA

la nota prot. n. 219313 del 21 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Lavoro, Area Attuazione interventi comunica che, al fine di consentire
lerogazione delle risorse regionali relative alle attivit di assistenza tecnica di
cui alla domanda di aiuto FEG EGF/2001/016 IT/Agile, necessario
provvedere allintegrazione per euro 6.656,93, in termini di competenza e
cassa, a valere sullannualit 2015, del capitolo di spesa di cofinanziamento
regionale F31930 iscritto nel programma 04 Politica regionale unitaria per il
lavoro e la formazione professionale della missione 15 Politiche per il
lavoro e la formazione professionale;

CONSIDERATO

necessario provvedere allintegrazione per euro 6.656,93, in termini di


competenza e cassa, a valere sullannualit 2015, del capitolo di spesa
F31930, iscritto nel programma 04 della missione 15, piano dei conti
finanziario fino al IV livello 1.03.02.11, mediante la corrispondente riduzione
del capitolo di spesa C11103, relativo ai cofinanziamenti regionali per
interventi di parte corrente, iscritto nel programma 03 Altri Fondi della
missione 20 Fondi ed accantonamenti, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 1.04.01.02;

VISTO

larticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso delle
variazioni di bilancio con prelievo dai fondi di riserva relativi ai
cofinanziamenti regionali;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 668 di 691

DETERMINA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
provvedere alla seguente variazione di bilancio, in termini di competenza e di cassa, a valere
sullannualit 2015:

SPESA
missione e programma
15.04
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.03.02.11
cap.
denominazione capitolo
F31930 ARMO - COFINANZIAMENTO REGIONALE
DELLA DOMANDA DI AIUTO EGF/2001/016
IT/AGILE A VALERE SUL FONDO EUROPEO
DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE - FEG PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE

competenza 2015
+ 6.656,93

cassa 2015
+ 6.656,93

competenza 2015
6.656,93

cassa 2015
6.656,93

missione e programma
20.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.04.01.02
cap.
denominazione capitolo
C11103 COFINANZIAMENTO REGIONALE DI PROGRAMMI AMMISSIBILI A FINANZIAMENTI
COMUNITARI E NAZIONALI (PARTE CORRENTE) TRASFERIMENTI CORRENTI A
AMMINI-STRAZIONI LOCALI

La presente determinazione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione ed trasmessa,


corredata di relativa relazione di accompagnamento, al Consiglio regionale, ai sensi dellarticolo 1,
comma 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18.

IL DIRETTORE
(Dott. Marco Marafini)

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 669 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E
PATRIMONIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05207
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, con prelievo dal fondo di riserva per il pagamento delle somme andate in perenzione
relative a spese di parte corrente a carico della Regione. Capitoli: T91730 e T21501.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 670 di 691

OGGETTO: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 Variazione di


bilancio, in termini di competenza e cassa, con prelievo dal fondo di riserva per il pagamento delle
somme andate in perenzione relative a spese di parte corrente a carico della Regione. Capitoli:
T91730 e T21501.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE PROGRAMMAZIONE


ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
VISTA

la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al Titolo V,


parte seconda, della Costituzione;

VISTA

la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni


concernente la disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del
Consiglio regionale;

VISTO

il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni,


concernente lorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 aprile 2013, n. 86, con la quale


stato conferito lincarico di Direttore della Direzione Programmazione
Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio al Dott. Marco Marafini;

VISTO

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante: Disposizioni in


materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e
2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e relativi principi applicativi, e
successive modiche;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17, concernente: Legge di stabilit


regionale 2015;

VISTA

la legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, concernente: Bilancio di


previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 942,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito
in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e
macroaggregati per le spese;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2014, n. 943,


concernente: Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 20152017. Approvazione del "Bilancio finanziario gestionale", ripartito in capitoli
di entrata e di spesa;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 671 di 691

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 24 febbraio 2015, n. 70, recante:


Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017.
Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture regionali competenti, ai sensi
dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18;

VISTA

la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante


Applicazione delle disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori
disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;

CONSIDERATO

che, ai sensi della gi citata deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio


2015, n. 24, le variazioni di bilancio con provvedimento amministrativo, da
adottarsi ai sensi dellarticolo 1, comma 18, della legge regionale 30
dicembre 2014, n. 18, ivi comprese le variazioni con prelievo dal fondo di
riserva per le autorizzazioni di cassa, sono di competenza del Direttore della
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e
patrimonio;

VISTA

la nota prot. n. 67169 del 9 febbraio 2015, con cui la Direzione regionale
Politiche sociali, autonomie, sicurezza e sport, Area Attivit elettorali,
supporto tecnico legislativo e modifiche territoriali comunica che
necessario provvedere alla reiscrizione in bilancio, a valere sullesercizio
finanziario 2015, delle somme andate in perenzione e ricognite con decreto
del Presidente della Regione n. T00187/2013, pari, rispettivamente, ad euro
19.944,00, in riferimento allimpegno di spesa n. 25160/2010 ed euro
18.946,80, in riferimento allimpegno di spesa n. 25161/2010;

CONSIDERATO

necessario provvedere alla reiscrizione, a valere sullesercizio finanziario


2015, del totale complessivo pari ad euro 38.890,80, in termini di competenza
e cassa, sul capitolo di spesa di nuova istituzione T91730, da iscriversi nel
programma 01 Organi istituzionali della missione 01 Servizi istituzionali,
generali e di gestione, piano dei conti finanziario fino al I livello 1.03.02.11;

CONSIDERATO

che al fine di consentire la resicrizione in bilancio delle somme di cui sopra si


provvede, ai sensi dellarticolo 1, comma 8, della legge regionale 30
dicembre 2014, n. 18, mediante la corrispondente riduzione, a valere
sullesercizio finanziario 2015 dellimporto pari ad euro 38.890,80 dal fondo
di riserva per il pagamento delle somme andate in perenzione relative a spese
correnti a carico della Regione, capitolo di spesa T21501, iscritto nel
programma 01 Fondo di riserva della missione 20 Fondi ed
accantonamenti, piano dei conti finanziario fino al IV livello 1.10.01.01;

VISTO

larticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso delle

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 672 di 691

variazioni derivanti da prelievi dal fondo di riserva per il pagamento della


perenzione amministrativa;

DETERMINA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
provvedere alle seguenti variazioni di bilancio, in termini di competenza e cassa, a valere sul
bilancio 2015:

SPESA
missione e programma
01.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.03.02.11
cap.
denominazione capitolo
T91730 (nuova istituzione)
RESIDUI PASSIVI PERENTI AGLI EFFETTI
AMMINISTRATIVI (FONDI REGIONALI
CORRENTI) PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE

competenza 2015
+ 38.890,80

cassa 2015
+ 38.890,80

competenza 2015
38.890,80

cassa 2015
38.890,80

missione e programma
20.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.10.01.01
cap.
denominazione capitolo
T21501 FONDO DI RISERVA RELATIVO A RESIDUI
PERENTI PER SPESE CORRENTI A CARICO
DELLA REGIONE - FONDO DI RISERVA
FONDO DI RISERVA

La presente determinazione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione ed trasmessa,


corredata di relativa relazione di accompagnamento, al Consiglio regionale, ai sensi dellarticolo 1,
comma 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18.

IL DIRETTORE
(Dott. Marco Marafini)

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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Regione Lazio
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
Atti dirigenziali di Gestione
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05259
Conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e
Progetti Speciali" della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti al dott. Paolo Menna.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 674 di 691

OGGETTO: Conferimento dellincarico di dirigente dellArea Urbanistica e Copianificazione


Comunale: Roma Capitale e Progetti Speciali della Direzione Regionale Territorio,
Urbanistica, Mobilit e Rifiuti al dott. Paolo Menna.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE


RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;


VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modifiche, recante norme sulla
disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio regionale e disposizioni relative
alla dirigenza ed al personale regionale;
VISTO il Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta regionale n.
1/2002 e successive modificazioni;
VISTA la legge regionale 28 giugno 2013, n. 4, concernente: Disposizioni urgenti di adeguamento
all'articolo 2 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni, dalla legge 7
dicembre 2012, n. 213, relativo alla riduzione dei costi della politica, nonch misure in materia di
razionalizzazione, controlli e trasparenza dell'organizzazione degli uffici e dei servizi della
Regione;
VISTO il R.R. n. 16 del 30 settembre 2013 Modifiche al regolamento regionale 6 settembre 2002,
n. 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale) e successive
modificazioni, che nelle more dellattuazione di cui al comma 2, dellart. 14 della legge regionale
n. 4 del 2013, assegna le funzioni in materia di organizzazione, di gestione del personale e delle
relazioni sindacali e quelle relative al protocollo gi attribuite ai direttori dei Dipartimenti al
Direttore della Direzione Regionale Risorse Umane e Sistemi Informativi;
VISTA la determinazione n. A05888 del 17 luglio 2013, con cui stato definito lassetto
organizzativo della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti e approvate le
declaratorie delle competenze delle Aree e degli Uffici;
PREMESSO che:
- con nota prot. n. 135039 del 11 marzo 2015 del Direttore della Direzione Regionale Territorio,
Urbanistica, Mobilit e Rifiuti pervenuta la richiesta finalizzata alla copertura dellincarico di
direzione dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e Progetti
Speciali allinterno del Ruolo Dirigenziale della Regione Lazio;
- con nota prot. n. 160586 del 24 marzo 2015, stato pubblicato sullintranet regionale lavviso di
conferimento dellincarico di Dirigente della suddetta Area;
- con nota n. 185384 del 3 aprile 2015, sono state trasmesse le istanze, complete dei curricula
vitae, pervenute alla Direzione Risorse Umane e Sistemi Informativi a seguito della
pubblicazione del predetto avviso;
CONSIDERATO che, lo schema A allegato alla citata determinazione n. A05888/2013, descrive i
titoli, i requisiti, le esperienze e le capacit professionali richieste per ricoprire il posto di dirigente
dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e Progetti Speciali;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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PRESO ATTO che, con nota prot. n. 190949 del 24 aprile 2015, il Direttore della Direzione
Regionale Territorio Urbanistica Mobilit e Rifiuti, a seguito della valutazione delle domande
pervenute, ha ritenuto opportuno individuare nel dott. Paolo Menna il dirigente cui conferire
lincarico di direzione dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e
Progetti Speciali;
RITENUTO, per quanto sopra, di conferire al dott. Paolo Menna, nato a Roma il 9 settembre 1964,
lincarico di dirigente dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e
Progetti Speciali della Direzione Regionale Territorio Urbanistica Mobilit e Rifiuti, a decorrere
dalla sottoscrizione del relativo contratto individuale di lavoro;

DISPONE

Per le motivazioni di cui in premessa, che qui si intendono integralmente richiamate:


- di conferire lincarico di dirigente dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma
Capitale e Progetti Speciali della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti
al dott. Paolo Menna, nato a Roma il 9 settembre 1964, a decorrere dalla sottoscrizione del
relativo contratto individuale di lavoro, per la durata di tre anni e, comunque, non oltre la data di
collocamento a riposo per raggiunti limiti di et;
- di dare atto, altres, che il trattamento economico sar definito con la sottoscrizione del contratto
individuale di lavoro secondo i parametri giuridici ed economici previsti dal C.C.N.L. del
Comparto Regioni ed Enti Locali - separata area dirigenziale e dal C.C.D.I. della Regione
Lazio vigente nel tempo.
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente provvedimento ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Civile Sezione
Lavoro - entro 5 anni dalla pubblicazione.
IL DIRETTORE
Alessandro Bacci

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 676 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
Atti dirigenziali di Gestione
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05260
Novazione oggettiva del contratto n. 16624 del 1.10.2013, concernente: "Contratto a tempo pieno e
determinato per il conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Attuazione beni e servizi generali" della
Direzione Regionale Centrale Acquisti" al dott. Giovanni FRANCO.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Oggetto:

Pag. 677 di 691

Novazione oggettiva del contratto n. 16624 del 1.10.2013, concernente: Contratto a


tempo pieno e determinato per il conferimento dellincarico di dirigente dellArea
Attuazione beni e servizi generali della Direzione Regionale Centrale Acquisti al
dott. Giovanni FRANCO.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE


RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni, recante


Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla
dirigenza ed al personale regionale;
VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 concernente: Regolamento di
organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta regionale e successive modificazioni;
VISTA la legge regionale 28 giugno 2013, n. 4, concernente: Disposizioni urgenti di
adeguamento all'articolo 2 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni,
dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, relativo alla riduzione dei costi della politica, nonch misure in
materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza dell'organizzazione degli uffici e dei servizi
della Regione;
VISTO il regolamento regionale 30 settembre 2013, n. 16, concernente: Modifiche al
regolamento regionale 6 settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della Giunta regionale) ed in particolare lart. 1, che inserisce lart. 558 bis in base al quale
le funzioni in materia di organizzazione, di gestione del personale e delle relazioni sindacali e quelle
relative al protocollo gi attribuite ai direttori dei Dipartimenti sono assegnate al direttore della
Direzione regionale Risorse umane e sistemi informativi;
VISTA la determinazione n. B03054 del 17/07/2013, modificata e integrata dalle
Determinazioni n. B03910 del 10/09/2013, n. G01553 del 5/11/2013, n. G01292 del 7/02/2014, n.
G03846 del 27/03/2014, n. G04750 del 11/04/2014, n. G03407 del 25/03/2015 e n. G04399 del
15/04/2015, con le quali stato definito lassetto organizzativo della Direzione Regionale Centrale
Acquisti e approvate le declaratorie delle competenze delle Aree e degli Uffici;
CONSIDERATO che, con determinazione n. G03407 del 25/03/2015, si provveduto ad
una complessiva riorganizzazione delle strutture organizzative di base e delle funzioni della
Direzione regionale Centrale Acquisti, procedendo, tra laltro, alla modifica della denominazione
dellArea Attuazione beni e servizi generali con la nuova denominazione Area Esecuzione
contratti, servizi e forniture e, con determinazione n. G04399 del 15/04/2015, stata fissata la data
di decorrenza dellefficacia della predetta determinazione al 4 maggio 2015;
VISTO latto di organizzazione n. B03573 del 8/08/2013, con cui stato conferito al dott.
Giovanni Franco lincarico di dirigente dellArea Attuazione beni e servizi generali della
Direzione Regionale Centrale Acquisti del Dipartimento Programmazione economica e sociale;
VISTO il contratto a tempo pieno e determinato, reg. cron. n. 16624 del 1.10.2013,
concernente: Contratto a tempo pieno e determinato per il conferimento dellincarico di dirigente
dellArea Attuazione beni e servizi generali della Direzione regionale Centrale Acquisti, con il
quale il dott. Giovanni Franco ha assunto la formale titolarit della suddetta Struttura;

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 678 di 691

RITENUTO, alla luce delle suddette modifiche, di procedere dal 4 maggio 2015 alla
novazione oggettiva del titolo del contratto n. 16624 del 1.10.2013;

DISPONE

per le motivazioni di cui in narrativa, che qui si intendono integralmente richiamate,


-

di procedere, a decorrere dal 4 maggio 2015, alla novazione oggettiva del titolo del contratto n.
16624 del 1.10.2013, concernente: Contratto a tempo pieno e determinato per il conferimento
dellincarico di dirigente dellArea Attuazione beni e servizi generali della Direzione
regionale Centrale Acquisti, conferito al dott. Giovanni FRANCO, nato a Milano il 1/06/1952,
da dirigente dellArea denominata Attuazione beni e servizi generali a dirigente dellArea
Esecuzione contratti, servizi e forniture della Direzione regionale Centrale Acquisti.
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Civile Sezione Lavoro
entro cinque anni dalla pubblicazione.

IL DIRETTORE
Alessandro Bacci

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 679 di 691

Regione Lazio
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
Atti dirigenziali di Gestione
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05261
Novazione oggettiva del contratto n. 16696 del 17.10.2013, concernente: "Contratto a tempo pieno e
determinato per il conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Pianificazione e programmazione" della
Direzione Regionale Centrale Acquisti" alla dott.ssa Giovanna AGOSTINELLI.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Oggetto:

Pag. 680 di 691

Novazione oggettiva del contratto n. 16696 del 17.10.2013, concernente: Contratto a


tempo pieno e determinato per il conferimento dellincarico di dirigente dellArea
Pianificazione e programmazione della Direzione Regionale Centrale Acquisti alla
dott.ssa Giovanna AGOSTINELLI.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE


RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI

VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni, recante


Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla
dirigenza ed al personale regionale;
VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 concernente: Regolamento di
organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta regionale e successive modificazioni;
VISTA la legge regionale 28 giugno 2013, n. 4, concernente: Disposizioni urgenti di
adeguamento all'articolo 2 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni,
dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, relativo alla riduzione dei costi della politica, nonch misure in
materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza dell'organizzazione degli uffici e dei servizi
della Regione;
VISTO il regolamento regionale 30 settembre 2013, n. 16, concernente: Modifiche al
regolamento regionale 6 settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della Giunta regionale) ed in particolare lart. 1, che inserisce lart. 558 bis in base al quale
le funzioni in materia di organizzazione, di gestione del personale e delle relazioni sindacali e quelle
relative al protocollo gi attribuite ai direttori dei Dipartimenti sono assegnate al direttore della
Direzione regionale Risorse umane e sistemi informativi;
VISTA la determinazione n. B03054 del 17/07/2013, modificata e integrata dalle
determinazioni n. B03910 del 10/09/2013, n. G01553 del 5/11/2013, n. G01292 del 7/02/2014, n.
G03846 del 27/03/2014, n. G04750 del 11/04/2014, n. G03407 del 25/03/2015 e n. G04399 del
15/04/2015, con le quali stato definito lassetto organizzativo della Direzione Regionale Centrale
Acquisti e approvate le declaratorie delle competenze delle Aree e degli Uffici;
CONSIDERATO che, con determinazione n. G03407 del 25/03/2015, si provveduto ad
una complessiva riorganizzazione delle strutture organizzative di base e delle funzioni della
Direzione regionale Centrale Acquisti, procedendo, tra laltro, alla modifica della denominazione
dellArea Pianificazione e programmazione con la nuova denominazione Area Pianificazione e
programmazione delle iniziative di acquisto e, con determinazione n. G04399 del 15/04/2015,
stata fissata la data di decorrenza dellefficacia della predetta determinazione al 4 maggio 2015;
VISTO latto di organizzazione n. B04230 del 25/09/2013, con cui stato conferito alla
dott.ssa Giovanna Agostinelli lincarico di dirigente dellArea Pianificazione e programmazione
della Direzione Regionale Centrale Acquisti del Dipartimento Programmazione economica e
sociale;
VISTO il contratto a tempo pieno e determinato, reg. cron. n. 16696 del 17.10.2013,
concernente: Contratto a tempo pieno e determinato per il conferimento dellincarico di dirigente

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dellArea Pianificazione e programmazione della Direzione regionale Centrale Acquisti, con il


quale la dott.ssa Giovanna Agostinelli ha assunto la formale titolarit della suddetta Struttura;
RITENUTO, alla luce delle suddette modifiche, di procedere dal 4 maggio 2015 alla
novazione oggettiva del titolo del contratto reg. cron. n. 16696 del 17.10.2013;

DISPONE

per le motivazioni di cui in narrativa, che qui si intendono integralmente richiamate,


-

di procedere, dal 4 maggio 2015, alla novazione oggettiva del titolo del contratto reg. cron.
n. 16696 del 17.10.2013, concernente: Contratto a tempo pieno e determinato per il
conferimento dellincarico di dirigente dellArea Pianificazione e programmazione della
Direzione regionale Centrale Acquisti, conferito alla dott.ssa Giovanna AGOSTINELLI,
nata a Roma il 5/04/1953, da dirigente dellArea denominata Pianificazione e
programmazione a dirigente dellArea Pianificazione e programmazione delle iniziative di
acquisto della Direzione regionale Centrale Acquisti.

Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Civile Sezione Lavoro
entro cinque anni dalla pubblicazione.

IL DIRETTORE
Alessandro Bacci

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Regione Lazio
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 6 maggio 2015, n. G05460
POR FESR Lazio 2007-2013 Attivit I.6 "Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi
dell'ambiente" di cui all'Avviso pubblico approvato con determinazione dirigenziale n. C0850 del 20 aprile
2009 recepimento delle decisioni del Nucleo di valutazione assunte nella riunione del 24 marzo 2015.

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OGGETTO: POR FESR Lazio 2007-2013 Attivit I.6 "Promozione di prodotti e processi
produttivi rispettosi dell'ambiente" di cui allAvviso pubblico approvato con
determinazione dirigenziale n. C0850 del 20 aprile 2009 recepimento delle decisioni
del Nucleo di valutazione assunte nella riunione del 24 marzo 2015.
IL DIRETTORE REGIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E LE ATTIVIT
PRODUTTIVE,
ANCHE IN QUALIT DI AUTORIT DI GESTIONE DEL POR FESR 2007-2013
Su proposta del Dirigente dellArea Credito, Incentivi alle Imprese, Artigianato e Cooperazione;
VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, concernente Disciplina del Sistema
organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale;
VISTO il Regolamento 6 settembre 2002, n. 1 Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della Giunta regionale e s.m.i.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013 approvato dal Consiglio regionale del Lazio con
deliberazione n. 39 del 3 aprile 2007 e adottato con Decisione della Commissione n. C(2007) 4584
del 2/10/2007 e sue modifiche ed integrazioni;
VISTA la convenzione sottoscritta tra la Regione Lazio e Sviluppo Lazio S.p.A. (oggi Lazio Innova
S.p.A) in data 17 luglio 2009, repertoriata con reg. cron.11293 del 3.08.2009, disciplinante le
funzioni che Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova S.p.A) svolge in qualit di Organismo Intermedio
relativamente alle attivit I.2, I.4, I.6 e II.1 del POR FESR Lazio 2007/2013;
VISTA la convenzione sottoscritta tra la Regione Lazio e Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova
S.p.A.) in data 14.04.2011, repertoriata con reg. cron. 13994 del 29.04.2011, che include tra le
funzioni svolte da Sviluppo Lazio in qualit di Organismo Intermedio disciplinate dalla citata
convenzione reg. cron. 11293/2009 anche quelle relative allattuazione dellattivit I.1 del POR
FESR Lazio 2007/20013;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 90 del 30/04/2013: Conferimento dell'incarico di
Direttore della Direzione Regionale Attivit produttive del Dipartimento "Programmazione
Economica e Sociale", ai sensi del combinato disposto dell'art. 162 e dell'allegato "H" del
Regolamento di organizzazione 6 settembre 2002 n. 1. Approvazione schema di contratto di diritto
privato a tempo pieno e determinato;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 98 dell8/5/2013, concernente Assegnazione alla
Direzione Regionale Attivit Produttive della funzione di Autorit di Gestione del PO FESR Lazio
2007-2013 in ordine alla programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio, valutazione e
controllo delle risorse del fondo;
VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 611 del 5 agosto 2008 Politica di sviluppo
unitaria regionale 2007-13 - Approvazione degli indirizzi programmatici relativi alla individuazione
dei settori strategici sui quali avviare la selezione delle operazioni, delle modalit attuative
dellAsse I Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva e dellAttivit 1 dellAsse II
Ambiente e prevenzione dei rischi del POR FESR Lazio 2007-2013 e delle Procedure di accesso
alle agevolazioni;

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VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 644 del 7 agosto 2009 POR FESR Lazio 20072013. Modifica e integrazioni della DGR n. 611 del 5 agosto 2008 e riapprovazione integrale degli
allegati 3), 6) e 8) nella versione modificata.;
CONSIDERATO che con la suddetta DGR n. 611/2008, come modificata dalla DGR n. 644/2009,
sono state approvate le Modalit Attuative relative alle Attivit I.1 Potenziamento e messa in rete
delle attivit di ricerca e trasferimento tecnologico, I.2 Sostegno agli investimenti innovativi delle
PMI, I.4 Acquisizione di servizi avanzati per le PMI, I.6 Promozione di prodotti e processi
produttivi rispettosi dellambiente e II.1 Promozione dell'efficienza energetica e della produzione
di energie rinnovabili;
CONSIDERATO inoltre che nellallegato 8 alla citata DGR n. 611/2008 e successive modifiche
sono stati individuati i sistemi e le filiere produttive regionali come ambiti di intervento prioritario
per i quali, in prima fase di attuazione, possibile avviare direttamente le fasi di selezione definite
nellambito della Procedura di Accesso Integrato;
RILEVATO che con determinazione dirigenziale n. C0850 del 20 aprile 2009, in attuazione della
citata DGR 611/2008, stato approvato lavviso pubblico per la presentazione di richieste di
contributo relative allAttivit I.6 "Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi
dell'ambiente" prevedendo uno stanziamento di risorse finanziarie pari ad euro 10 milioni;
CONSIDERATO che per lattuazione degli interventi previsti dal suddetto avviso pubblico la
Regione Lazio si avvale della collaborazione di Lazio Innova SpA in qualit di Organismo
Intermedio;
CONSIDERATO, inoltre, che con determinazione dirigenziale n. C1727 del 7 luglio 2009 stato
approvato il Piano Operativo di Gestione delle Attivit I.2, I.4, I.6 e II.1 del POR FESR Lazio
2007-2013 nel quale, in particolare, sono definite le attivit di gestione, monitoraggio e controllo di
I livello affidate a Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova S.p.A) in qualit di Organismo intermedio;
CONSIDERATO che con Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0534 del 4 agosto 2009
modificato con Decreto del Presidente della Giunta T00183 del 18 luglio 2013 e con Decreto
T00255 del 13 settembre 2013 stato costituito il Nucleo di Valutazione delle richieste di
contributo relative allAttivit I.6, in attuazione del POR FESR Lazio 2007-2013, della DGR n.
611/2008 e della determinazione dirigenziale n. C0850/2009;
VISTA la determinazione n. C0867 dell08/04/2010 con la quale stata approvata la graduatoria
delle n. 136 domande ammissibili, a valere sullavviso pubblico POR Lazio 2007-2013 Attivit
I.6 di cui le prime 62 domande ammesse a finanziamento, e la n. 63 ammessa solo parzialmente a
finanziamento, per un importo complessivo pari ad euro 10.000.000,00;
PRESO ATTO del verbale della riunione del Nucleo di Valutazione tenutasi in data 24.03.2015,
acquisito al prot. regionale n. 171305/GR/09/02 del 27.03.2015 ed in particolare di quanto di seguito
riportato:
1. Al primo punto allordine del giorno si sottopone allesame la revoca del contributo
concesso per mancanza di una delle condizioni per liniziale ammissibilit, consistente
nella regolare disponibilit dellimmobile al momento della presentazione della
domanda:

Tecnopolimeri s.r.l. prot. n. 010/2009: il programma degli investimenti approvato


prevedeva l'installazione di un impianto di rifiuti completo di recupero, riciclaggio e granulazione di

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materie plastiche. Le spese per la realizzazione di tale impianto ammesse in sede istruttoria, per un
importo complessivo di euro 1.712.200, sono state rendicontate per un importo significativamente
inferiore, euro 174.027,00, in quanto rispetto allinvestimento originariamente ammesso sono state
rendicontate unicamente spese relativamente a un nastro trasportatore, al mulino di macinazione
delle materie plastiche, rinviando gli investimenti relativi all'impianto di lavaggio e di granulazione,
riducendo quindi in modo significativo la spesa complessiva dell'investimento. L'impianto trattamento
acque ammesso in sede istruttoria non stato acquisito n rendicontato stato invece rendicontato
lacquisto del capannone non ammesso in sede di istruttoria di domanda, in quanto lamministratore
unico della societ fornitrice MGM risultato essere il padre dellamministratore unico della societ
richiedente.
In sede di controllo stata verificata la validit del titolo di disponibilit dellunit operativa
oggetto dellinvestimento e da tale controllo riscontrando quanto segue:
07/07/2000 atto di acquisto dellimmobile da parte della societ MGM;
30/01/2008 atto di pignoramento a carico di MGM da parte del Tribunale di Frosinone a
favore della Banca Popolare di Bergamo;
01/01/2009 contratto di locazione tra la societ MGM srl e la societ beneficiaria
Tecnopolimeri srl (titolo di disponibilit presentato in sede di domanda);
20/03/2009 concessione da parte del Tribunale per utilizzo temporaneo del complesso
immobiliare al debitore esecutato MGM srl;
29/06/2009 presentazione della domanda di partecipazione al bando in oggetto;
31/03/2011 concessione da parte del Tribunale dellutilizzo temporaneo del complesso
immobiliare al debitore esecutato MGM srl;
31/05/2012 aggiudicazione alla Tecnopolimeri s.r.l. dellimmobile nellasta del Tribunale di
Frosinone;
24/07/2012 concessione da parte del Tribunale dellutilizzo temporaneo del complesso
immobiliare Tecnopolimeri srl quale aggiudicatario dellasta del 31/05/2012;
29/01/2013 trasferimento della propriet a favore della Tecnopolimeri srl.
A seguito di tale verifica emerso che alla data di stipula del contratto di locazione del
01/01/2009 la societ MGM proprietaria allepoca dellimmobile non ne esercitava il possesso, in
quanto in data 30/01/2008 stato oggetto di pignoramento da parte del tribunale di Frosinone. In
seguito a tale procedura emersa la necessit di verificare la validit del titolo di disponibilit
presentato in sede di domanda ai sensi dellart. 7 comma 6 lettera j dellAvviso Pubblico, ovvero del
contratto di locazione immobiliare tra la societ MGM s.r.l. in qualit di locatrice e la beneficiaria
TECNOPOLIMERI s.r.l quale conduttrice, e la permanenza di tale validit durante tutto larco
temporale di realizzazione del programma secondo quanto previsto allart. 13 dellAvviso Pubblico.
A seguito di una richiesta effettuata alla Struttura interna competente in materia legale, al fine di
verificare lammissibilit della domanda presentata dalla Tecnopolimeri, con riferimento al requisito
oggettivo della validit del titolo di disponibilit dellunit operativa oggetto dellinvestimento, Lazio
Innova S.p.A. (gi Sviluppo Lazio S.p.A.) in data 30/05/2014 (prot. 09208) ha inviato tramite posta
certificata una comunicazione resa ai sensi della L. 241/90, ricevuta dalla societ in data 03/06/2014,
informando la stessa che la domanda sarebbe stata presentata al Nucleo di Valutazione con lo status
di revoca. In data 12/06/2014 prot n. 09792 la societ, a firma dellavvocato Bonoli, ha inviato le
controdeduzioni che vengono sottoposte allesame del Nucleo di Valutazione.
Il Nucleo di Valutazione, esaminata la documentazione presentata al fine di
deliberare sullargomento posto allordine del giorno, d mandato a Lazio Innova S.p.A.
di richiedere alla Tecnopolimeri SRL di acquisire e depositare, entro 30 giorni dalla data
della richiesta, i seguenti documenti:
1. autorizzazioni concesse alla MGM SRL dal Giudice dellEsecuzione in data 9
marzo 2009 e in data 18 marzo 2011 citate dal dott. Antonello Brighindi nella nota del
19 febbraio 2014;
2. autorizzazione rilasciata dal Giudice dellEsecuzione alla MGM SRL ai sensi
dellart. 560 c.p.c. a dare in locazione limmobile pignorato in data 30 gennaio 2008;

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3. rendiconto finale del debitore/custode ai sensi dellart. 593 c.p.c. debitamente


approvato dal Giudice dellEsecuzione relativo allunit immobiliare oggetto
dellinvestimento;
4. documentazione contabile probante dei pagamenti dei canoni di locazione da
giugno 2009 a tutto giugno 2010 relativo allunit immobiliare oggetto dellinvestimento.
2. Al secondo punto allordine del giorno si sottopone allesame la ratifica dellerogazione
diretta del saldo senza la previa erogazione dellacconto
Santafiora s.r.l. prot. n. 068/2009: la societ a seguito della determinazione n. B4302 nel 12
luglio 2011 ha prodotto documentazione richiesta per il perfezionamento dellanticipo entro i termini
ivi richiamati (08 luglio 2011) e in data 03 agosto 2011 ha inviato la documentazione finale di spesa a
saldo. In considerazione della contestualit del perfezionamento della documentazione utile per
lerogazione dellanticipo e della ultimazione del programma di investimenti, si provveduto ad
esaminare direttamente le spese rendicontate a saldo, procedendo in data 30 ottobre 2013
allerogazione dello stesso.
Il Nucleo di Valutazione sentite le motivazioni che hanno determinato il pagamento del
saldo nel 2013, non ritiene necessario procedere ad una ratifica ritenendo opportuno
una mera presa datto dellerogazione diretta del saldo.
3. Al terzo punto allordine del giorno si esamina la definizione delle economie utilizzabili
a gennaio 2015
Considerando le revoche e le rinunce e le economie derivanti dal minor saldo erogato ad oggi le
economie complessive utilizzabili ammontano ad 2.999.267,65 come di seguito riportato:

ECONOMIE DA REVOCHE E RINUNCE

N. prot.

Soggetto Beneficiario

059/2009

TRIVEL SUD SRL

048/2009

Investimento
ammesso

Contributo
concesso

Contributo
finanziabile

Nucleo di
Valutazione

2.339.500,00

827.450,00

827.450,00

17/07/2012

ECOLOGIC SYSTEM COMPANY Srl

397.317,00

198.659,00

198.659,00

17/07/2012

042/2009

BOLLANTI VEICOLI SANITARI S.R.L.

321.425,00

160.712,00

160.712,00

17/07/2012

067/2009

ECO LOGICA 2000 S.R.L.

488.463,00

244.232,00

200.000,00

12/09/2013

025/2009

DEMOLIZIONI INDUSTRIALI SRL

805.000,00

402.500,00

200.000,00

12/09/2013

030/2009

PANICCIA LAMELLARE S.R.L.

156.283,00

78.142,00

78.142,00

12/09/2013

146/2009

ELLEQ COSTRUZIONI SRL

333.410,00

166.705,00

166.705,00

12/09/2013

162/2009

ARCHA S.N.C.

375.617,00

187.808,00

187.808,00

12/09/2013

081/2009

TRIPOLI LAVORAZIONI DEL LEGNO DI


S. TRIPOLI & C.

127.820,00

63.910,00

63.910,00

12/09/2013

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

109/2009

ECO RUBBER LAZIO SRL

149/2009

PUBLIESSE DI SALVATICCHIO
SALVATORE SNC

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2.150.500,00

200.000,00

71.296,00

12/09/2013

. 28.750,00

.14.375,00

14.375,00

12/09/2013

Totale economie da revoche e rinunce

2.169.057,00

ECONOMIE DA SALDO

Contributo
finanziabile

N. prot.

Soggetto Beneficiario

003/2009

DE GENNARO S.R.L. CON


UNICO SOCIO

73.920,00

007/2009

DOMINIJANNI S.N.C.

74.945,00

008/2009

SOCIET TERMO
ELETTRICA AERO
MECCANICA - S.T.E.A.M.
SRL

111.904,88

Contributo
effettivamente
erogato

68.447,50

Motivazione riduzioni

Economie

Riduzione per motivi


contabili

5.472,50

74.944,45

Riparametrazione
dovuta ad
arrotondamento

106.295,72

Minor investimento
rendicontato, riduzione
per motivi contabili e
spese non ammissibili
da bando
Minor investimento
rendicontato, riduzione
per motivi contabili e di
merito e spese non
ammissibili da bando
Minor investimento
rendicontato, riduzione
per motivi contabili e
spese non ammissibili
da bando
Minor investimento
rendicontato e
riduzione per motivi
contabili relativamente
ai costi generali
Riduzione per motivi
contabili, non
rispondenza delle
fatture al programma
approvato.
Minor investimento
rendicontato, e spese
non ammissibili da
bando relativamente ai
costi generali

0,55

5.609,16

009/2009

PHENOFARM S.R.L.

275.325,00

270.371,44

4.953,56

012/2009

FALEGNAMERIA DI SILVIO
COIS & C. SNC

80.862,50

66.982,62

013/2009

CARTONI S.P.A.

23.197,50

22.189,00

029/2009

INDUSTRIA DOLCIARIA
S.R.L.

207.500,00

202.500,00

036/2009

ISOLTERMICA GROUP
S.R.L.

204.590,00

204.000,00

043/2009

I.B. S.R.L.

209.000,00

208.000,00

Minor investimento
rendicontato

1.000,00

050/2009

CREUROS S.R.L.

186.456,00

165.573,55

Riduzione per motivi


contabili, spese non
ammissibili da bando

20.882,45

13.879,88

1.008,50

5.000,00

590,00

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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051/2009

ECO SERVICE ITALIA S.A.S.

180.340,00

164.070,91

Minor investimento
rendicontato, non
rispondenza delle
fatture al programma
approvato.

052/2009

ATG S.R.L.

64.285,00

61.890,00

Minor investimento
rendicontato

2.395,00

N. prot.

Soggetto Beneficiario

Motivazione riduzioni

Economie

062/2009

DUEFFE S.R.L.

122.185,00

115.000,00

Minor investimento
rendicontato, spese non
ammissibili da bando

7.185,00

069/2009

ARPINO GIUSEPPE

23.000,00

22.500,00

Spese non ammissibili


da bando

076/2009

SIECO S.R.L.

87.233,00

83.439,50

Minor investimento
rendicontato

3.793,50

077/2009

G&A S.R.L. CON UNICO


SOCIO

217.250,00

165.289,14

Minor investimento
rendicontato, spese non
ammissibili da bando,
riduzione per motivi
contabili

51.960,86

088/2009

MOROLENSE
PREFABBRICATI S.R.L.

201.000,00

185.100,00

Minor investimento
rendicontato, spese non
ammissibili da bando

15.900,00

091/2009

REFECTA S.R.L.

333.473,00

330.229,92

Minor investimento
rendicontato

3.243,08

132/2009

CASILINA PRESAGOMATI
SPA

209.250,00

199.049,40

Minor investimento
rendicontato,
riparametrazione costi
generali

10.200,60

135/2009

TIPOLITOGRAFIA FABRI DI
FABRI DONATO

53.837,00

51.413,00

Minor investimento
rendicontato

2.424,00

142/2009

CENTRO MARMI
D'ARCANGELI SRL

120.489,00

118.845,68

Riduzione per motivi


contabili

1.643,32

Contributo
finanziabile

Contributo
effettivamente
erogato

143/2009

MORRA S.R.L.

97.556,00

76.826,34

144/2009

MAD S.R.L.

190.922,00

158.130,26

148/2009

SOL.PRE.A S.R.L.

183.642,00

73.600,00

Minor investimento
rendicontato,
riparametrazione costi
nei limiti previsti da
bando
Minor investimento
rendicontato,
riparametrazione costi
accessori nei limiti
previsti da bando
Minor investimento
rendicontato, beni non
installati e non inseriti
nel ciclo produttivo

16.269,09

500,00

20.729,66

32.791,74

110.042,00

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

Pag. 689 di 691

153/2009

REFAS S.R.L.

121.469,00

82.656,25

Minor investimento
rendicontato,
riduzione per motivi
contabili e
riparametrazione
costi generali nei
limiti previsti da
bando

158/2009

AUTODEMOLIZIONI
MARCHIONI SONIA

116.552,95

Riduzione per motivi


contabili

116.552,95

164/2009

QUATTROCIOCCHI
AMERICO D.I.

74.475,00

35.000,00

Minor investimento
rendicontato

39.475,00

049/2009

CASTORI SANDRO
PERFORAZIONI S.R.L.

174.000,00

45.000,00

Minor investimento
rendicontato e
riduzione per motivi
contabili

129.000,00

068/2009

SANTAFIORA S.R.L.

072/2009

PALLINI SPA (GI I.L.A.R.


SPA)

096/2009

BIO POWERED S.R.L.

Totale economie da saldo

0,00

110.149,50

100.216,50

201.500,00

200.000,00

200.000,00

4.530.309,33

42.537,50

Minor investimento
rendicontato
riduzione per
riportare
investimento a quanto
approvato in
istruttoria, costi
generali nei limiti
previsti da bando
Minor investimento
rendicontato,
riduzione per motivi
contabili
Minor investimento
rendicontato,
riduzione per motivi
contabili

3.700.098,68

38.812,75

9.933,00

1.500,00

157.462,50

830.210,65

MAPO I.6

Totale economie da revoche rinunce

Totale economie da saldo

TOTALE COMPLESSIVO ECONOMIE

2.169.057,00

830.210,65

2.999.267,65

Si precisa che le economie gi deliberate con i nuclei del 26/11/2010, del 23/02/2011, del 26/05/2011, del
07/10/2011 e del 24/02/2012 sono state utilizzate per operare gli scorrimenti della graduatoria del 14/06/2011 e
del 07/05/2012.
Il Nucleo di Valutazione prende atto dellindicazione delle economie alla data del presente
verbale e della comunicazione inviata da Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova) il 29/10/2014,
dichiarando,infine, conclusa la seduta.

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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RITENUTO opportuno recepire le decisioni del Nucleo di Valutazione assunte nella citata seduta
del 24 marzo 2015, in merito alle richieste di contributo per lattivit I.6 "Promozione di prodotti e
processi produttivi rispettosi dell'ambiente" ed in particolare:
A. il conferimento di mandato a Lazio Innova S.p.A. di richiedere alla Tecnopolimeri SRL di
acquisire e depositare, entro 30 giorni dalla data della richiesta, i seguenti documenti:
autorizzazioni concesse alla MGM SRL dal Giudice dellEsecuzione in data 9 marzo
2009 e in data 18 marzo 2011 citate dal dott. Antonello Brighindi nella nota del 19
febbraio 2014;
autorizzazione rilasciata dal Giudice dellEsecuzione alla MGM SRL ai sensi
dellart. 560 c.p.c. a dare in locazione limmobile pignorato in data 30 gennaio
2008;
rendiconto finale del debitore/custode ai sensi dellart. 593 c.p.c. debitamente
approvato dal Giudice dellEsecuzione relativo allunit immobiliare oggetto
dellinvestimento;
documentazione contabile probante dei pagamenti dei canoni di locazione da giugno
2009 a tutto giugno 2010 relativo allunit immobiliare oggetto dellinvestimento.
B. la presa datto dellerogazione diretta del saldo alla Santafiora s.r.l. prot. n. 068/2009 senza la
previa erogazione dellacconto;
C. la presa datto della definizione delle economie utilizzabili a gennaio 2015, calcolata tenuto conto
delle revoche, delle rinunce e delle economie derivanti dal minor saldo erogato ad oggi, per
un totale complessivo di economie utilizzabili ammontanti ad 2.999.267,65 come precisato
da tabella riportata nelle premesse ed esaminata al terzo punto dellordine del giorno delle
decisioni assunte nella seduta medesima.
ASSUME LA DETERMINAZIONE
le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto,
di recepire le decisioni del Nucleo di Valutazione, in merito alle richieste di contributo per lattivit
I.6 "Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell'ambiente", assunte nella seduta del
24.03.2015 ed in particolare:
A.

B.
C.

il conferimento di mandato a Lazio Innova S.p.A. di richiedere alla Tecnopolimeri SRL di


acquisire e depositare, entro 30 giorni dalla data della richiesta, i seguenti documenti:
autorizzazioni concesse alla MGM SRL dal Giudice dellEsecuzione in data 9 marzo
2009 e in data 18 marzo 2011 citate dal dott. Antonello Brighindi nella nota del 19
febbraio 2014;
autorizzazione rilasciata dal Giudice dellEsecuzione alla MGM SRL ai sensi
dellart. 560 c.p.c. a dare in locazione limmobile pignorato in data 30 gennaio
2008;
rendiconto finale del debitore/custode ai sensi dellart. 593 c.p.c. debitamente
approvato dal Giudice dellEsecuzione relativo allunit immobiliare oggetto
dellinvestimento;
documentazione contabile probante dei pagamenti dei canoni di locazione da giugno
2009 a tutto giugno 2010 relativo allunit immobiliare oggetto dellinvestimento.
la presa datto dellerogazione diretta del saldo alla Santafiora s.r.l. prot. n. 068/2009 senza la
previa erogazione dellacconto;
la presa datto della definizione delle economie utilizzabili a gennaio 2015, calcolata tenuto conto
delle revoche, delle rinunce e delle economie derivanti dal minor saldo erogato ad oggi, per

07/05/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 37 - Supplemento n. 1

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un totale complessivo di economie utilizzabili ammontanti ad 2.999.267,65 come precisato


da tabella riportata nelle premesse ed esaminata al terzo punto dellordine del giorno delle
decisioni assunte nella seduta medesima.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito
internet http://www.porfesr.lazio.it.
Avverso il presente provvedimento ammesso ricorso giurisdizionale davanti al TAR Lazio entro
60 (sessanta) giorni dalla sua comunicazione o ricorso giustiziale al Presidente della Repubblica
entro 120 (centoventi) giorni.
IL DIRETTORE
Rosanna Bellotti

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