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Data 7/05/2015
Numero 37
Supplemento n. 1
Periodicit bisettimanale
Direzione Redazione ed Amministrazione presso la Presidenza della Giunta Regionale Via Cristoforo Colombo, 212 00147 ROMA
Direttore del Bollettino: Dott. Alessandro Bacci
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SOMMARIO
Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00080
IPAB per l'Assistenza all'Infanzia Opera S. Vincenzo D Paoli e Societ degli Asili d'Infanzia di Roma. Rinnovo Consiglio di
Amministrazione.
Pag. 6
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00082
Legge Regionale 8 gennaio 1986, n. 8 Decadenza della nomina del Geom. Romolo Campagna a perito demaniale per la
sistemazione delle terre di uso civico gestite dal Comune di Monte San Biagio (LT).
Pag. 10
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00084
Conferma del Dott. Marco Lombardi nell'incarico di Sindaco effettivo nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A., in
rappresentanza della Regione Lazio.
Pag. 14
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00085
Nomina del gruppo di lavoro di cui all'articolo 2 della Legge Regionale 31 dicembre 2002 n. 46 e s.m.i, finalizzato alla
predisposizione di un programma operativo di interventi nella zona dell'Area Industriale di Piedimonte S. Germano (FR).
Pag. 17
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00086
DESIGNAZIONE DEL COMPONENTE DEL COLLEGIO SINDACALE DEL CONSORZIO INDUSTRIALE DI ROMA
LATINA.
Pag. 20
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00087
Rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015 relativo alla designazione del componente
del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone.
Pag. 24
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00088
DESIGNAZIONE DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CONSORZIO INDUSTRIALE
DI ROMA LATINA.
Pag. 27
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 21 aprile 2015, n. 163
Approvazione dell'aggiornamento del "Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob. Competitivit regionale e
occupazione - Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo".
Pag. 31
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 176
IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri IRE ISG - Cofinanziamento regionale pari ad euro 2.602.000,00, esercizio finanziario
2015, e relativa assegnazione all'IRCCS IFO della quota parte a carico della Regione Lazio dei fondi per la ricerca sanitaria
disposti dal Ministero della Salute, per l'acquisto del sistema robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato
"Cyberknife"
Pag. 312
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 177
DCA U0207/2014 - "Piano di riordino dei servizi trasfusionali della Regione Lazio" - Assegnazione di fondi regionali alla ASL
di Latina per il completamento dei lavori di Riqualificazione del SIMT del P.O. S. M. Goretti di Latina - Importo euro
200.000,00 -Capitolo H22103 - esercizio finanziario 2015.
Pag. 317
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 179
Comune di Colleferro (RM). Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in "Via dei Pioppi/Via Fontana
Bracchi". Deliberazione di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014. Approvazione con prescrizioni, condizioni, disposizioni e
raccomandazioni.
Pag. 321
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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00080
IPAB per l'Assistenza all'Infanzia Opera S. Vincenzo D Paoli e Societ degli Asili d'Infanzia di Roma.
Rinnovo Consiglio di Amministrazione.
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OGGETTO: IPAB per lAssistenza allInfanzia Opera S. Vincenzo d Paoli e Societ degli
Asili dInfanzia di Roma. Rinnovo Consiglio di Amministrazione.
.
VISTA
VISTO
VISTA
VISTO
VISTO
VISTO
VISTI
gli articoli 10 e 30 della legge 8 novembre 2000, n. 328 Legge quadro per
la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.
VISTO
VISTO
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VISTO
VISTO
VISTO
VISTO
VISTA
la nota dell8 aprile 2015 prot. n. RA/24693, trasmessa via PEC l8 aprile
2015, acquisita dalla Regione Lazio il 10 aprile 2015, prot. n. 196119 con
la quale il capo di Gabinetto del Sindaco di Roma Capitale trasmette
lordinanza del Sindaco del 7 aprile 2015 n. 72 di designazione di Palombi
Silvia e Davoli Cristiano in seno al consiglio di amministrazione dellIpab
per lAssistenza allInfanzia Opera S. Vincenzo d Paoli e Societ degli
Asili dInfanzia di Roma nonch i rispettivi curriculum;
TENUTO CONTO che nella medesima ordinanza si attesta che per i soggetti designati non
sussistono cause di incompatibilit e inconferibilit di cui al decreto
legislativo n. 39/2013;
VISTA
la nota del 22 aprile 2015 prot. SP n. 393, acquisita agli atti di questa
Direzione, pari data prot. n. 221377, con la quale lAssessore alla Politiche
Sociali e Sport designa, quali rappresentanti di competenza della Regione
Lazio in seno al consiglio di amministrazione dellente: Parrucci Daniele
in qualit di Presidente, Bellisari Antonietta e Mazzarotto Antonio;
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PRESO ATTO che i designati dichiarano di essere in possesso dei requisiti previsti dalle
normative vigenti anche in materia di Ipab;
VISTI
i curriculum
DECRETA
di nominare il Consiglio di Amministrazione dell IPAB per lAssistenza allInfanzia
Opera S. Vincenzo d Paoli e Societ degli Asili dInfanzia di Roma nella seguente
composizione:
Parrucci Daniele
Bellisari Antonietta
Mazzarotto Antonio
Palombi Silvia
Davoli Cristiano
Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
I componenti del consiglio di amministrazione durano in carica dalla data del presente
decreto, per il periodo previsto dallart. 9 dello statuto dellente.
Per lo svolgimento delle funzioni ai componenti del consiglio di amministrazione spetta
una indennit di funzione il cui ammontare stabilito annualmente con deliberazione del
consiglio, qualora le condizioni finanziarie dellente ne consentano la copertura.
Per i componenti , dipendenti della Regione Lazio, si applica lart. 18 della legge regionale
del 28 giugno 2013 n. 4 incarichi dipendenti regionali.
Avverso il presente Decreto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale
Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla
comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni
120 (centoventi).
Il presente Decreto, redatto in duplice originale, uno per gli atti della Direzione Regionale
Risorse Umane e Sistemi Informativi, laltro per i successivi adempimenti della struttura
competente per materia e sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente
Nicola Zingaretti
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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00082
Legge Regionale 8 gennaio 1986, n. 8 Decadenza della nomina del Geom. Romolo Campagna a perito
demaniale per la sistemazione delle terre di uso civico gestite dal Comune di Monte San Biagio (LT).
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Oggetto: Legge Regionale 8 gennaio 1986, n. 8 Decadenza della nomina del Geom. Romolo
Campagna a perito demaniale per la sistemazione delle terre di uso civico gestite dal Comune di
Monte San Biagio (LT).
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
SU PROPOSTA dellAssessore regionale allAgricoltura, Caccia e Pesca;
VISTA la Costituzione della Repubblica Italiana;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, concernente Disciplina del Sistema
organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale;
VISTO il Regolamento 6 settembre 2002, n. 1 Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della Giunta regionale e s.m.i.;
VISTA la L. 16/06/1927, n. 1766;
VISTO il R.D. 26/02/1928, n. 332;
VISTO il D.P.R. 24/07/1977, n. 616;
VISTA la L.R. 03/01/1986, n. 1 e successive modificazioni ed integrazioni;
VISTA la L.R. 08/01/1986, n. 8 che istituisce lAlbo Regionale dei periti, degli istruttori e dei
delegati tecnici per il conferimento degli incarichi connessi ad operazioni in materia di usi civici;
VISTA la Determinazione del Direttore del Dipartimento Economico ed Occupazionale n. 1930 del
04.12.2003 avente ad oggetto Usi civici e diritti collettivi Principi e criteri per lattribuzione di
incarichi connessi ad operazioni in materia di usi civici;
VISTA la nota del Comune di Monte San Biagio prot. n. 11698 del 18/11/2014 con la quale si
chiede la sostituzione del perito demaniale Geom. Romolo Campagna per decadenza dellincarico
conferito con Determinazione del Dipartimento Sviluppo Agricolo e Mondo Rurale n. 622 del
05.06.2000;
VISTA la Determinazione del Dipartimento Sviluppo Rurale e Mondo Rurale n. 622 del 05.06.2000
con la quale il Geom. Romolo Campagna stato nominato perito demaniale per la sistemazione dei
terreni di uso civico per il Comune di Monte San Biagio nonch tecnico per la determinazione del
valore dei terreni ai sensi dellart. 8 della L. 1/1986;
VISTO il verbale di accettazione di incarico sottoscritto in data 08/06/2000 dal Geom. Romolo
Campagna e dal Dirigente dellArea F della Regione Lazio dal quale si evince che i termini per
lespletamento delle operazioni di sistemazione delle terre di uso civico venivano fissati in mesi
dodici dalla data della sottoscrizione del verbale medesimo o dalla sottoscrizione di eventuale
convenzione con il Comune interessato, salvo proroga da richiedersi prima della scadenza degli
stessi;
DATO ATTO che con nota n. 676787 del 04/12/2014 , inviata in data 05/12/2014 a mezzo di posta
elettronica certificata, la Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca ha
comunicato al Geom. Romolo Campagna lavvio del procedimento di revoca dallincarico di che
trattasi, con linvito a presentare, nel termine di dieci giorni, eventuali osservazioni in merito alle
motivazioni addotte dal Comune a sostegno della richiesta presentata;
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RITENUTO, pertanto, di dare seguito alla richiesta del Comune di Monte San Biagio e provvedere
a dichiarare decaduta la nomina del Geom. Romolo Campagna;
Per i motivi esposti in premessa,
DECRETA
1. di dichiarare decaduta la nomina del Geom. Romolo Campagna a perito demaniale per il
Comune di Monte San Biagio conferita con Determinazione del Dipartimento Sviluppo
Agricolo e Mondo Rurale n. n. 622 del 05.06.2000;
2. il presente provvedimento sar notificato alle parti interessate per la dovuta conoscenza.
Avverso il presente Decreto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio nel termine di sessanta giorni ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato
entro il termine di centoventi giorni dalla data di notifica alle parti interessate.
Il presente Decreto, redatto in due originali, uno per gli atti della Direzione regionale Risorse umane
e Sistemi informativi - Area Attivit Istituzionali laltro per i successivi adempimenti della struttura
competente per materia, sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente
Nicola Zingaretti
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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00084
Conferma del Dott. Marco Lombardi nell'incarico di Sindaco effettivo nel Collegio Sindacale del C.A.R.
S.c.p.A., in rappresentanza della Regione Lazio.
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Oggetto: Conferma del Dott. Marco Lombardi nellincarico di Sindaco effettivo nel Collegio
Sindacale del C.A.R. S.c.p.A., in rappresentanza della Regione Lazio.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
SU PROPOSTA dellAssessore alle Attivit produttive e Sviluppo economico;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 recante Disciplina del sistema organizzativo
della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale e
successive modificazioni;
VISTO il Regolamento degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale n. 1 del 6 settembre 2002 e
successive modificazioni;
VISTA la Legge Regionale 7 dicembre 1984, n. 74 recante Norme per la disciplina dei mercati
all'ingrosso, e successive modificazioni;
VISTO lart.11 della Legge 28 febbraio 1986, n. 41 recante Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1986);
VISTA la Legge Regionale 13 febbraio 1987 n.14 recante Costituzione delle societ consortili
previste nell' art. 11 della legge 28 febbraio 1986, n. 41, che ha autorizzato la Regione Lazio a
sottoscrivere quote di partecipazione alle societ consortili a maggioranza pubblica;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale 6 settembre 1988, n.8072, che ha approvato la
partecipazione azionaria della Regione Lazio alla societ Centro Agroalimentare di Roma
C.A.R. S.c.p.A.;
CONSIDERATO che nelle annualit 1996, 1998, 2002, 2004 e 2011, la Regione Lazio ha
provveduto a sottoscrivere gli aumenti di capitale, di volta in volta, deliberati dallAssemblea
Straordinaria dei Soci del Centro Agroalimentare di Roma (C.A.R.) S.c.p.A.;
CONSIDERATO che la Regione Lazio titolare di una quota azionaria del C.A.R. S.c.p.A. pari al
26,79 % del capitale sociale, unitamente a Holding Camera S.r.l. (gi CCIAA di Roma) titolare
del 33,03 % del capitale sociale, Roma Capitale (gi Comune di Roma) titolare del 28,37 %, la
Provincia di Roma titolare del 2,83 %, n. 3 Banche titolari del 7,65 % (ciascuna con il 2,55 %),
ed altri privati dell1,34 %;
VISTO lo Statuto del Centro Agroalimentare Roma (C.A.R.) S.c.p.A.;
CONSIDERATO che lattuale Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A. stato rinnovato
nellannualit 2012 e scade nel 2015 alla data dellAssemblea convocata per lapprovazione del
bilancio relativo al terzo esercizio dalla carica;
VISTO il Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00039 del 15/05/2013 recante
Designazione di un rappresentante regionale nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A. con
quale si provveduto a designare il Dott. Marco Lombardi quale Sindaco effettivo nel suddetto
Collegio Sindacale in rappresentanza della Regione Lazio;
VISTA la nota prot. n.421-U/15/VG/DG/gcs del 14/05/2015, con la quale il Presidente del C.A.R.
S.c.p.A. ha convocato lAssemblea Ordinaria dei Soci per il giorno 29 aprile 2015, ore 11.30 in
seconda convocazione, per discutere e deliberare, tra gli altri argomenti, sul seguente punto
allordine del giorno Deliberazioni ai sensi dellart. 2364, comma 1, n.2) e 3): nomina dei
membri del Collegio Sindacale e del Presidente; determinazione dei compensi spettanti al
Presidente ed ai membri del Collegio Sindacale;
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CONSIDERATO che lart. 25, comma 2, dello Statuto societario, relativo alla Composizione del
Collegio Sindacale, prevede che allazionista di maggioranza relativa spetta la designazione
del Presidente del Collegio Sindacale e di un Sindaco supplente, allazionista detentore del
pacchetto azionario immediatamente successivo (il secondo, nellordine) spetta la designazione
di un Sindaco effettivo e di un Sindaco supplente, al terzo azionista spetta la designazione di un
Sindaco effettivo;
CONSIDERATO che nellattuale composizione del capitale sociale del C.A.R. S.c.p.A. risulta
quale detentore del pacchetto azionario di maggioranza la Holding Camera S.r.l. (gi CCIAA di
Roma), quale secondo azionista Roma Capitale e quale terzo azionista la Regione Lazio;
CONSIDERATO che la Regione Lazio, per quanto sopra, ha facolt di designare un Sindaco
effettivo del Collegio Sindacale della suddetta Societ;
CONSIDERATO che lart. 25, comma 3, dello Statuto societario stabilisce che i Sindaci restano in
carica tre esercizi; sono rieleggibili e scadono alla data dellAssemblea convocata per
lapprovazione del bilancio relativo al terzo esercizio della carica;
RITENUTO di dover confermare, ai sensi dellart. 41 dello Statuto regionale, il Dr. Marco
Lombardi nellincarico di Sindaco effettivo del Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A., in
rappresentanza della Regione Lazio;
VISTO il curriculum vitae del suddetto nominativo;
TENUTO CONTO che il suddetto nominativo ha rilasciato, a norma dellarticolo 47 del Decreto
del Presidente della Repubblica 28 Dicembre 2000 n. 445, una dichiarazione attestante la propria
disponibilit alla nomina ed allo svolgimento del relativo incarico, linesistenza di cause di
incompatibilit e di divieto per lo svolgimento dellincarico e linsussistenza di una delle cause
di inconferibilit e incompatibilit previste dal Decreto Legislativo 8 aprile 2013 n. 39;
PRESO ATTO che risultano rispettati i requisiti di legge per procedere alla conferma del suddetto
nominativo nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A.;
CONSIDERATO CHE lincarico in questione deve essere concepito nellambito di un rapporto
fiduciario con lAmministrazione regionale;
DECRETA
di confermare, ai sensi dellart. 41 dello Statuto regionale, il Dr. Marco Lombardi, nato a Roma
il 24 agosto 1974, nellincarico di Sindaco effettivo nel Collegio Sindacale del C.A.R. S.c.p.A. in
rappresentanza della Regione Lazio.
Ai sensi della vigente normativa, tutte le spese inerenti a detto incarico sono a carico del C.A.R.
S.c.p.A..
Le premesse sono parte integrante e sostanziale del presente atto.
Avverso il presente Decreto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.
Il presente decreto redatto in due originali di cui uno per gli atti della Direzione Regionale Risorse
Umane e Sistemi informativi, Area Attivit Istituzionali, laltro per i successivi adempimenti della
Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico e le Attivit produttive e sar pubblicato sul
Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente
Nicola Zingaretti
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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00085
Nomina del gruppo di lavoro di cui all'articolo 2 della Legge Regionale 31 dicembre 2002 n. 46 e s.m.i,
finalizzato alla predisposizione di un programma operativo di interventi nella zona dell'Area Industriale di
Piedimonte S. Germano (FR).
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OGGETTO: Nomina del gruppo di lavoro di cui allarticolo 2 della Legge Regionale 31 dicembre
2002 n. 46 e s.m.i, finalizzato alla predisposizione di un programma operativo di
interventi nella zona dellArea Industriale di Piedimonte S. Germano (FR).
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prot. n. 698877 del 16/12/2014, con cui il Direttore Regionale pro tempore della Direzione
Regionale Lavoro designa, per le attivit relative al gruppo di lavoro in argomento, visto il
curriculum vitae, come esperto di sistemi produttivi locali la Dott.ssa Giulia Sforza;
prot. n. 0002413 del 06/02/2015, con cui il Direttore Generale di Lazio Innova S.p.A.
designa, per le attivit relative al gruppo di lavoro in argomento, il Dott. Luigi Campitelli,
Responsabile del Servizio Internazionalizzazione, Reti e Studi;
prot. n. 365 del 13/01/2015, dellUniversit di Cassino e del Lazio Meridionale, con cui il
Rettore Ciro Attaianese ha comunicato la propria disponibilit alla partecipazione al gruppo
di lavoro in argomento;
VISTO il D.lgs. 08 aprile 2013 n.39 in materia inconferibilit ed incompatibilit di incarichi presso
le pubbliche amministrazioni;
CONSIDERATO che, la partecipazione al gruppo di lavoro avviene a titolo gratuito, senza alcun
compenso a carico della Regione e rimarr in carica fino allapprovazione, da parte della Giunta
Regionale, previo parere delle Commissioni consiliari competenti, del programma operativo di
interventi diretti alla qualificazione del tessuto produttivo e di valorizzazione delle potenzialit del
territorio interessato dalla crisi dello stabilimento FIAT di Piedimonte S. Germano (FR).
DECRETA
per le motivazioni espresse in narrativa, che si richiamano integralmente di nominare quali
componenti del gruppo di lavoro Legge Regionale 31 dicembre 2002 n. 46 e s.m.i. per il sostegno
interventi dello sviluppo delloccupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento FIAT
di Piedimonte S. Germano (FR):
la Dott.ssa Daniela Cesarini Sforza come delegata del Direttore pro tempore della Direzione
Regionale per lo Sviluppo economico e le attivit produttive;
il Dott. Pietro Orazio Ferlito come delegato del Direttore pro tempore della Direzione
Regionale Lavoro;
la Dott.ssa Francesca Rosati, come Esperto di sistemi produttivi locali della Direzione
Regionale per lo Sviluppo economico e le attivit produttive;
la Dott.ssa Giulia Sforza, come esperto di sistemi produttivi locali della Direzione
Regionale Lavoro;
il Dott. Luigi Campitelli, come delegato del Direttore Generale di Lazio Innova S.p.A.;
il Rettore Ciro Attaianese dellUniversit di Cassino e del Lazio Meridionale,
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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00086
DESIGNAZIONE DEL COMPONENTE DEL COLLEGIO SINDACALE DEL CONSORZIO
INDUSTRIALE DI ROMA LATINA.
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VISTO il Decreto del Presidente n. T00042 del 17/03/2015 con il quale si provveduto a nominare
i componenti dellAssemblea generale del Consorzio Industriale Roma-Latina;
ATTESO che, ai sensi del suddetto articolo 4 della L.R. 13/1997, il Collegio sindacale nominato
dall'Assemblea generale del Consorzio ed composto da tre membri, compreso il presidente
designato dalla Regione;
CONSIDERATO che, ai sensi dellart. 4 lett. d) della legge regionale n.13/97, un componente del
Collegio sindacale con funzioni di Presidente, viene designato, dal Presidente della Regione con
decreto;
RILEVATO che lincarico in questione deve essere conferito ad un soggetto iscritto al registro dei
revisori legali di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva
2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati, che modifica le
direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE, e che abroga la direttiva 84/253/CEE) e successive modifiche;
CONSIDERATO che la durata in carica prevista dalla legge regionale e dallo Statuto dellente
espressamente riferita agli organi nel loro complesso e non agli incarichi dei singoli componenti la
cui scadenza non pu, in nessun caso, andare oltre quella stabilita per lintero organo di riferimento;
PRESO ATTO che, il compenso per lincarico di Presidente del Collegio sindacale del Consorzio
viene determinato dal Consiglio dAmministrazione del Consorzio medesimo nel rispetto di quanto
stabilito dalla normativa vigente;
VISTO il curriculum del dott. Sebastiano Gobbo;
RITENUTO pertanto, di procedere alla nomina del Dr. Sebastiano Gobbo, quale componente del
collegio sindacale del Consorzio Industriale Roma-Latina, con funzioni di Presidente, che rester in
carica per tutta la durata dellintero organo di riferimento.
DECRETA
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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00087
Rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015 relativo alla
designazione del componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale
della Provincia di Frosinone.
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OGGETTO: Rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015
relativo alla designazione del componente del Consiglio di Amministrazione del
Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Frosinone.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
SU PROPOSTA dellAssessore allo Sviluppo economico e alle Attivit produttive;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, concernente Disciplina del sistema organizzativo
della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e
successive modifiche;
VISTO il regolamento regionale di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale
n. 1 del 6 settembre 2002 e successive modifiche;
VISTA la legge regionale 29 maggio 1997, n.13 concernente Consorzi per le aree e i nuclei di
sviluppo industriale e successive modifiche;
VISTO in particolare, larticolo 4 della suddetta legge che individua, quali organi del Consorzio,
lassemblea, il Consiglio di Amministrazione, il Presidente e il Collegio sindacale, stabilendo che
gli organi stessi durano in carica tre anni e sono rinnovati entro quarantacinque giorni dalla
scadenza secondo quanto previsto dal decreto legge 16 marzo 1994, n. 293, convertito con
modificazioni dalla legge 15 luglio 1994, n. 444;
VISTO il decreto legislativo 08 aprile 2013, n. 39: Disposizioni in materia di inconferibilit e
incompatibilit di incarichi presso la pubblica amministrazione e presso gli enti privati in controllo
pubblico, a norma dellart. 1, commi 49 e 50 della legge 06 novembre 2012, n. 190;
VISTA la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica e di contenimento
della spesa, con particolare riguardo alle disposizioni contenute nel decreto legge 31 maggio 2010,
n. 78 Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivit economica
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2010, n. 122;
VISTA altres, la recente normativa regionale in materia di riduzione della spesa e di
razionalizzazione dellordinamento regionale, con particolare riguardo alle disposizioni contenute
nella legge regionale 28 giugno 2013, n. 4 Disposizioni urgenti di adeguamento allart. 2 del
decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 07 dicembre 2012,
n.213, relativo alla riduzione dei costi della politica nonch misure in materia di razionalizzazione,
controlli e trasparenza dellorganizzazione degli uffici e servizi della Regione e nella legge
regionale 14 luglio 2014, n. 7 Misure finalizzate al miglioramento della funzionalit della Regione:
Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell' ordinamento regionale nonch
interventi per lo sviluppo e la competitivit dei territori e a sostegno delle famiglie;
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VISTO il decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9 marzo 2015, con il quale si
provveduto a designare, in rappresentanza della Regione Lazio, in qualit di componente del
Consiglio di Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di
Frosinone, la Sig.ra Francesca Romiti, stabilendo la relativa durata in carica per tutta la durata
dellintero Organo di riferimento;
ATTESO che con il decreto di cui sopra stato stabilito un compenso in coerenza con le
disposizioni normative applicate ai compensi degli altri componenti del consiglio di
amministrazione in carica alla data di adozione del decreto stesso;
CONSIDERATO che la nomina della Sig.ra Francesca Romiti viene ratificata dallAssemblea
generale del Consorzio in questione successivamente allapprovazione del bilancio relativo allanno
2014, in modo da garantire un rinnovo contestuale dellintero organo;
CONSIDERATO che, stante il rinnovo contestuale dellintero organo, il compenso dovuto alla
Sig.ra Francesca Romiti deve essere uniformato al compenso degli altri componenti del nuovo
consiglio di amministrazione per i quali pu essere stabilita solo la corresponsione di un gettone di
presenza di importo non superiore a 30,00 a seduta, in attuazione delle norme statali e regionali in
materia di spending review;
RITENUTO pertanto, di procedere alla rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n.
T00034 del 9 marzo 2015 relativamente al compenso spettante alla Sig.ra Francesca Romiti in
qualit di componente del C.d.A. del Consorzio per lo Sviluppo Industriale per la Provincia di
Frosinone, con la previsione di un gettone di presenza di importo pari a 30,00 a seduta.
DECRETA
per le motivazioni espresse in narrativa, che si richiamano integralmente:
di procedere alla rettifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00034 del 9
marzo 2015, relativamente al compenso spettante alla Sig.ra Francesca Romiti in qualit di
componente del C.d.A. del Consorzio per lo Sviluppo Industriale per la Provincia di
Frosinone, stabilendo che il compenso stesso si configuri quale gettone di presenza di
importo pari a 30,00 a seduta.
Il presente decreto redatto in due originali, uno per gli atti della Direzione Regionale Risorse
Umane e Sistemi Informativi, Area Attivit Istituzionali, laltro per i successivi adempimenti della
struttura competente per materia e sar pubblicato sul sito internet www.regione.lazio.it e sul
Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio nel termine di giorni 60 (sessanta) dalla comunicazione, ovvero, ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni 120 (centoventi).
IL PRESIDENTE
Nicola Zingaretti
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Regione Lazio
Atti del Presidente della Regione Lazio
Decreto del Presidente della Regione Lazio 29 aprile 2015, n. T00088
DESIGNAZIONE DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL
CONSORZIO INDUSTRIALE DI ROMA LATINA.
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Pag. 29 di 691
DECRETA
Pag. 30 di 691
Pag. 31 di 691
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 21 aprile 2015, n. 163
Approvazione dell'aggiornamento del "Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013 Ob.
Competitivit regionale e occupazione - Documento descrittivo del sistema di gestione e di controllo".
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lart. 71 del Reg. 1083/2006 che dispone la necessit di trasmettere alla CE una
descrizione dei sistemi di gestione e controllo utilizzati dalle amministrazioni
titolari di Programmi Operativi;
la legge n.241 del 1990 e s.m.i, recante Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi;
la circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 2 del 02.02.2009,
concernente la tipologia dei soggetti promotori, ammissibilit delle spese e
massimali di costo per le attivit cofinanziate dal FSE;
la nota n. 66562 del 17/06/2009 con cui l IGRUE ha dichiarato che il sistema di
gestione e di controllo istituito per il programma operativo FSE della Regione
Lazio Obiettivo competitivit regionale e occupazione codice CCI
-1-
Pag. 33 di 691
ritenuto che i sistemi di gestione e controllo del programma operativo FSE della
Regione Lazio Obiettivo competitivit regionale e occupazione codice CCI
2007IT052PO004, periodo 2007/2013 soddisfino i criteri di conformit con il
disposto degli articoli da 58 a 62 del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
-
-2-
Pag. 34 di 691
Determinazione Dirigenziale R.U. 5337 del 30/09/2014 della Provincia di Roma Dipartimento III - Servizi per la Formazione, il Lavoro e la qualit della vita
Organizzazione dell'Organismo Intermedio della Provincia di Roma Dipartimento III "Servizi per la Formazione, il Lavoro e la qualit della vita" -
-3-
Pag. 35 di 691
CONSIDERATO che
-
il Reg. 1083/2006, art. 60, dispone che l Autorit di Gestione responsabile della
gestione e attuazione del Programma Operativo conformemente al principio della
sana gestione finanziaria;
con la citata D.G.R. n. 831 del 28 novembre 2014 stato conferito a Fabrizio
Lella lincarico di Direttore della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e
innovazione, Scuola e universit, Diritto allo studio;
con la citata D.G.R. n. 445 del 10 dicembre 2013, stata istituita la struttura
denominata Autorit di Audit dei Programmi FESR e FSE cofinanziati dallUnione
-4-
Pag. 36 di 691
europea presso il Segretariato Generale e con A.O. 00006 del 2/4/2014 stato
conferito a Valeria Raffaele l'incarico di Responsabile della Struttura;
-
CONSIDERATO necessario
-
-5-
Pag. 37 di 691
intervenute nel 2014 a seguito delle suddette disposizioni legislative e dei predetti
atti amministrativi regionali;
-
introduzione, nellambito dellAsse I - Adattabilit del POR FSE Lazio 20072013 e coerentemente con le disposizioni della nota COCOF 10-0014-04EN, dello strumento di ingegneria finanziaria Fondo per il Microcredito
di cui allart. 1, commi 20-28 della L.R. n. 10/2006 e s.m.i. con soggetto
gestore Sviluppo Lazio S.p.A. (dal 1/1/2015 Lazio Innova) (Paragrafo 1.3).
RITENUTO necessario
-
DELIBERA
Per quanto espresso in premessa,
-6-
Pag. 38 di 691
Il presente provvedimento
dellAmministrazione.
non
comporta
oneri
finanziari
carico
-7-
APRILE
2015
Pag. 39 di 691
Pag. 40 di 691
SOMMARIO
PRINCIPALI ABBREVIAZIONI ................................................................................................................. 6
LEGENDA DIAGRAMMI DI FLUSSO ........................................................................................................ 7
1
1.2
1.3
1.4
2
2.2
2/273
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2.3
Separazione delle funzioni tra Autorit di gestione e Autorit di certificazione nel caso in
cui siano rappresentate dallo stesso organismo .......................................................... 76
2.4
2.5
2.6
Irregolarit e recuperi..................................................................................................... 85
Istruzioni relative alla segnalazione e alla rettifica delle irregolarit nonch alla registrazione del debito e ai
recuperi dei pagamenti non dovuti .................................................................................................................. 85
Descrizione della procedura per conformarsi all'obbligo di segnalare le irregolarit alla Commissione.......... 85
3.2
3.3
3.4
3.5
Pag. 42 di 691
3.7
4.1
4.2
Descrizione delle procedure relative alla redazione, alla certificazione e alla presentazione
delle dichiarazioni di spesa alla Commissione Europea ...................................................244
Descrizione dei provvedimenti presi dall'Autorit di Certificazione per assicurare il rispetto
delle prescrizioni di cui all'art. 61 del Reg. (CE) n. 1083/2006 .........................................248
Disposizioni riguardanti l'accesso dell'Autorit di Certificazione alle informazioni dettagliate
sulle operazioni, sulle verifiche e sugli audit effettuati dall'Autorit di Gestione, dagli
Organismi Intermedi e dall'Autorit di Audit .....................................................................249
4.3
4.4
Importi recuperati..........................................................................................................251
Descrizione del modo per garantire un rapido recupero del sostegno comunitario ..........251
4/273
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Disposizioni prese per tenere il registro dei recuperi e per detrarre gli importi recuperati
dalla spesa da dichiarare alla Commissione Europea ......................................................252
5
AUTORIT DI AUDIT
..................................................................................................................255
5.1
Descrizione dei principali compiti e delle interconnessioni dell'Autorit di audit con gli
organismi di controllo sotto la sua responsabilit........................................................255
5.2
5.3
5.4
6.2
6.3
6.4
5/273
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PRINCIPALI ABBREVIAZIONI
AdA
Autorit di Audit
AdC
Autorit di Certificazione
AdG
Autorit di Gestione
CdS
Comitato di Sorveglianza
CE
Commissione Europea
FESR
FSE
IGRUE
MEF
O.I.
Organismo Intermedio
OLAF
POR
RGS
SG&C
SI
Sistema Informatico
PFA
PET
Area Programmazione
Area Attuazione
Area controllo
contenzioso.
6/273
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Simbolo
Significato
Imput attivit
Decisione
Verifica
Attivit
Documento
Comunicazione ufficiale
Sistema informativo
7/273
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DATI GENERALI
Data
Principali modifiche
VS 1.0
30/05/2008
Prima versione
VS 1.1
30/07/2008
Inserimento del numero della versione del documento descrittivo nel pi di pagina
Paragrafo 1.3
integrazione pag. 12
Paragrafo 2.2.1 integrazione pag. 24, 26
Paragrafo 2.2.2 integrazione pag. 28, 29
Paragrafo 2.2.3 integrazione pag. 33,34,35,36
Paragrafo 2.2.4 integrazione pag. 37 nota
Paragrafo 2.2.4.2 integrazione pag. 40
Paragrafo 2.2.4.3 integrazione pag. 42, 45, 47
Paragrafo 2.2.4.4 integrazione pag. 51
Paragrafo 2.2.4.5 integrazione pag. 53, 54
Paragrafo 2.2.5 integrazione pag. 60, 64
Paragrafo 2.2.7 integrazione pag. 69, 70
Paragrafo 2.6.2. integrazione pag. 82, 83
Paragrafo 3.1.2 integrazione pag. 90
Capitolo 3.- p. 100 e ss nota sulle domande di rimborso per tutti gli O.I.
Paragrafo 4.2.1 integrazione pag. 220, 221
Paragrafo 4.2.2.2 integrazione pag. 225
Paragrafo 4.4.2. integrazione pag. 241
Paragrafo 4.5.2. integrazione pag. 243
Paragrafo 5.2.1. integrazione pag. 246
Paragrafo 5.2.3. integrazione pag. 247, 248, 249
Paragrafo 5.3.2 integrazione pag. 251, 252
Paragrafo 5.5 integrazione pag. 252, 253
Paragrafo 5.6 integrazione pag. 254
Paragrafo 6.3.2.2 integrazione pag. 259
8/273
Pag. 47 di 691
Data
Principali modifiche
Paragrafo 6.3.3 integrazione pag. 260
Formattazione del testo e delle note con eliminazione delle integrazioni in rosso, inserite a
seguito delle osservazioni dellIGRUE
Paragrafo 1.3.3 integrazione pag. 13 e nota sullAutorit di Certificazione
Paragrafo 2.5.1 integrazione pag. 74
Paragrafo 3.1.2 integrazione pag. 84
Paragrafo 4.2.2 integrazione pag. 199
Paragrafo 1.3 integrazione pag. 13 nuovo dirigente dellAdC e dellAdA
Paragrafo 1.4 integrazione pag. 15 della Tabella Norme Nazionali
Paragrafo 2.2.7 integrazione pag. 66 e nota sul Vademecum pag. 67
Paragrafo 3.1.1 integrazione Elenco normativa nazionale pag. 81
Paragrafo 4.1.1 integrazione pag. 196 nuova denominazione dellAdC e declaratoria delle
funzioni
Paragrafo 4.2.1 integrazione pag. 200 atto di nomina del dirigente dellAdC
Paragrafo 1.3 integrazione pag. 14
Paragrafo 2.2.4 integrazioni/modifiche da pag. 38 a pag. 58
Paragrafo 2.2.5 integrazioni/modifiche da pag. 61 a pag. 67
Paragrafo 2.6 integrazioni/modifiche da pag. 77 a pag. 82
Paragrafo 3.2 integrazioni/modifiche da pag. 89 a pag. 106
Paragrafo 3.3 integrazioni/modifiche da pag. 110 a pag. 123
Paragrafo 3.4 integrazioni da pag. 128 a 150
Paragrafo 3.7 integrazioni/modifiche da pag. 191 a pag. 204
Paragrafo 4. integrazioni da pag. 231 a 256
VS 1.2
11/11/2008
VS 1.3
17/11/2008
VS 1.4
07/01/2009
(approvato
con D.G.R.
n. 850/2009)
VS 1.5
10/03/2010
VS 1.6
25/09/2011
VS 1.7
30/03/2012
(approvato
con D.G.R.
n. 221/2012)
VS 1.8
4/11/2013
(approvato
con D.G.R.
n. 471/2013)
VS 1.9
10/02/2015
9/273
Pag. 48 di 691
la definizione delle funzioni degli organismi coinvolti nella gestione e nel controllo e la
ripartizione delle funzioni all'interno di ciascun organismo;
l'osservanza del principio della separazione delle funzioni fra tali organismi e all'interno degli
stessi.
la designazione formale delle Autorit preposte alla gestione ed al controllo del Programma
Operativo, come indicato nel POR Lazio e nei capitoli 2, 4 e 5 del presente documento;
la puntuale individuazione delle funzioni assegnate alle diverse Autorit anche ai fini della
chiara separazione delle funzioni allinterno delle stesse (es: programmazione, gestione/
rendicontazione / pagamenti e controllo, laddove applicabile).
La separazione delle funzioni tra le diverse autorit e allinterno delle stesse, viene recepita nel
presente sistema, approvato tramite Deliberazione di Giunta regionale, ed inoltre formalizzata dalla
normativa regionale relativa allorganizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale e da
determinazioni dirigenziali di organizzazione interna.
La Giunta della Regione Lazio, nello svolgimento dellordinaria attivit amministrativa, articolata in
Direzioni regionali. Ogni Direzione articolata in Aree. LAssessorato Formazione, Ricerca, Scuola e
universit si avvale della struttura amministrativa della Direzione regionale Formazione, Ricerca e
innovazione, Scuola e universit, Diritto allo studio.
Tale struttura organizzativa corrisponde alla riorganizzazione istituzionale e amministrativa
intervenuta nel corso del 2013 e definita dai successivi atti amministrativi regionali, quali:
-
(Regolamento di
organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale" e successive modificazioni);
-
Pag. 49 di 691
direzioni regionali e lart. 2, che sostituisce lallegato B del R.R. n. 1/2002, nel quale sono
elencate le funzioni delle Direzioni regionali, modificandone parzialmente le competenze,
rispetto allassetto organizzativo precedente;
-
D.G.R. n. 300 del 26 settembre 2013 Modifiche al regolamento regionale 6 settembre 2002,
n.1, concernente "Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della giunta
regionale e successive modificazioni;
Determinazione n. G00411 del 15 ottobre 2013 Assegnazione del personale non dirigenziale
in servizio presso la Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e
Universit, Diritto allo Studio alle strutture organizzative di base;
la D.G.R. n. 445 del 10 dicembre 2013, Modifiche del Regolamento regionale 6 settembre
2002, n. 1, concernente Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta
regionale e successive modificazioni, che istituisce la struttura denominata Autorit di Audit
dei Programmi FESR e FSE cofinanziati dallUnione europea presso il Segretariato
Generale.
Rispetto alla precedente versione del presente documento descrittivo (D.G.R. 471 del 17/12/2013),
le principali modifiche dellassetto istituzionale e organizzativo intervenute nel 2014 del PO
sono:
lAutorit di Gestione rappresentata dal Dott. Fabrizio Lella (D.G.R. 831 del 8/11/2014);
la Citt Metropolitana di Roma Capitale, secondo quanto sancito dallarticolo 1, comma 16,
della Legge 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle citta' metropolitane, sulle province, sulle
unioni e fusioni di comuni , subentra dal 1 gennaio 2015 alla Provincia omonima e succede
ad essa in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercita le funzioni.
11/273
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coerentemente con le disposizioni della nota COCOF 10-0014-04-EN, stato attivato uno
strumento di ingegneria finanziaria individuato nel Fondo per il Microcredito di cui allart. 1,
commi 20-28 della L.R. n. 10/2006 e s.m.i. con soggetto gestore Sviluppo Lazio S.p.A. (dal
1/1/2015 Lazio Innova). In particolare, il Comitato di Sorveglianza del POR Lazio FSE
2007/2013 ha approvato lintroduzione, tra le azioni primarie previste a titolo indicativo
nellambito dellAsse I Adattabilit, della tipologia di operazione Strumenti di ingegneria
finanziaria, previo esperimento di apposita procedura scritta avviata con nota n. 4941 del
24/11/2014. La convenzione tra AdG e Sviluppo Lazio S.p.A. per lo svolgimento delle
pertinenti funzioni di soggetto gestore del Fondo stata approvata con Determinazione n.
G17456 del 3/12/ 2014 e modificata con Determinazioni n. G18677 del 23/12/2014 e n.
G03978 dell8 aprile 2015. Il contributo di partecipazione del POR FSE Lazio 2007-2013
Asse I Adattabilit interviene esclusivamente per la tipologia di azione di cui allasse di
intervento A Sostegno a microimprese, in forma giuridica di cooperative, societ di persone e
ditte individuali, costituite e gi operanti, ovvero in fase di avvio dimpresa, volti sia a
contrastare leconomia sommersa, sia a sostenere la nuova occupabilit, lautoimpiego e
linclusione di lavoratrici e lavoratori con contratti atipici. Con riferimento alle specifiche
procedure di gestione e controllo del Fondo si rimanda alle disposizioni stabilite dal
Regolamento del Fondo per il Microcredito e dalle Linee guida per loperativit del Fondo per
il Microcredito, approvate con Determinazione n. C1973 del 2/9/2008, come integrate dalle
specifiche tecniche riportate nella Relazione approvata con Determinazione n. G18677 del
23/9/2014 (Allegato A-bis);
al paragrafo 2.2 - Progetti retrospettivi, nel rispetto degli orientamenti comunitari e nazionali
dettati dal documento del Comitato di Coordinamento dei Fondi (COCOF) 12-0050-00 del
21.03.2012 e dal Quadro Strategico Nazionale (come modificato con procedura scritta chiusa
il 18.06.2013), capitoli 5 e 6.2.4, infine riportata una sezione dedicata ai progetti
retrospettivi.
12/273
Pag. 51 di 691
Si evidenzia, infine, che, con Determinazione Dirigenziale R.U. 5337 del 30/09/2014, la Provincia di
Roma - Dipartimento III "Servizi per la Formazione, il Lavoro e la qualit della vita", in qualit di
Organismo intermedio, ha approvato laggiornamento del documento descrittivo del Sistema di
Gestione e Controllo di propria competenza, come riportato al paragrafo 3.4.
Nel rispetto del principio della separazione delle funzioni di cui allart. 58, lettera b), del Regolamento
(CE) del Consiglio n. 1083/2006 e al fine di garantire lefficace e corretta attuazione del Programma
Operativo e il corretto funzionamento del sistema di gestione e controllo, sono individuate tre
Autorit: lAutorit di Gestione, lAutorit di Certificazione e lAutorit di Audit.
Lorganigramma generale del PO rappresentato come segue.
GIUNTA REGIONALE
LAZIO
Assessorato al Lavoro
O.I.
Direzione
Lavoro
OO.II.
Province/
Citt M.
Roma
Capitale
OO.I.I.
SS. GG.
O.I.
I.N.P.S.
Assessorato
Formazione, Ricerca,
Scuola e universit
Assessorato
Politiche del bilancio
Patrimonio e Demanio
AdG - Direzione
Formazione, Ricerca e
Innovazione, Scuola
Universit, Diritto allo
Studio
Affari generali e
Rapporti
istituzionali
Organizzazione
attuazione
interventi Diritto
allo Studio
Universitario
Programmazione
Offerta formativa
e Orientamento
Controllo
Rendicontazio
ne e Gestione
del
contenzioso
AdC - Direzione
Programmazione
economica,
Bilancio, Demanio e
Patrimonio
Programmazione
Offerta
dIstruzione e Dir.
Studio scolastico
Monitoraggio
fisico
finanziario e di
risultato
Segretariato
Generale
Organizzazione
attuazione
Interventi
Capitale Umano
Ricerca e
Innovazione per la
Programmazione
regionale
Organizzazione
attuazione interventi
Istruzione e Diritto
allo Studio
Net Porta Futuro
Strutture
specialistiche per
la formazione
Autorit
Raccordo di indirizzo politico
Raccordo amministrativo
Organismi Intemedi
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RTI con capofila Ernst & Young B. A. SpA, in qualit di soggetto gestore della Sovvenzione
Globale Lavoro in chiaro;
14/273
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Nel 2014 stato individuato come Organismo Intermedio lIstituto Nazionale per la Previdenza
sociale per la gestione delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo
indeterminato di
lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013. In particolare, gli incentivi per nuove assunzioni
di lavoratori giovani, come regolati dal Decreto Legge n. 76/2013, sono misure ammissibili e coerenti
con le finalit dellAsse II Occupabilit del POR Lazio FSE 2007/2013 e, rispettivamente, con nota
prot. n. 40/0015272 del 23 aprile 2014 e nota prot. n. 3150988 del 25 settembre 2014, il Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali e la Commissione Europea hanno riscontrato positivamente le
procedure avviate al fine di individuare lINPS come OI per la gestione delliniziativa. In occasione
della riunione del 17 giugno 2014, il Comitato di Sorveglianza del POR Lazio FSE 2007/2013 ha
inoltre approvato lindividuazione dellINPS in qualit di Organismo Intermedio e in data 19/11/2014
stata firmata la relativa Convenzione tra AdG e INPS per lo svolgimento delle funzioni di Organismo
intermedio.
Tutti i pertinenti accordi tra AdG e OO.II. sono formalmente registrati per iscritto.
Allinterno della struttura organizzativa di ciascun O.I. viene garantito il principio di separazione della
funzione di gestione da quella di controllo.
Autorit di gestione
LAutorit di Gestione responsabile della gestione e attuazione del Programma Operativo
conformemente al principio di buona e sana gestione amministrativa e finanziaria.
Questa funzione di competenza del direttore generale della struttura sottoindicata:
Struttura competente: Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola
Universit, Diritto allo Studio dellAssessorato Formazione, Ricerca, Scuola e universit,
Responsabile: Direttore Fabrizio Lella
Indirizzo: Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 00145 - Roma
Telefono: 06-51684949
Fax: 06-51686800
Pag. 54 di 691
allINPS per la gestione delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di
lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013;
Autorit di certificazione
LAutorit di Certificazione responsabile della corretta certificazione delle spese erogate a valere
sui fondi comunitari, statali e regionali per lattuazione del programma operativo.
Questa funzione attribuita al direttore generale della struttura sottoindicata:
Struttura competente: Direzione regionale Programmazione economica, Bilancio, Demanio e
Patrimonio dellAssessorato Politiche del bilancio, Patrimonio e demanio
Responsabile:Direttore Marco Marafini
Indirizzo: Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 - 00145 Roma
Telefono:06-51683502/ 06-51684367
Fax: 06-51684267
Posta elettronica: mmarafini@regione.lazio.it
Autorit di audit
LAutorit di Audit responsabile della verifica dellefficace funzionamento del sistema di gestione
e di controllo.
Questa funzione attribuita al dirigente della struttura sottoindicata:
Struttura competente: Segretariato generale - Autorit di Audit dei programmi FESR e FSE
cofinanziati dall'unione europea
Responsabile: Dott.ssa Valeria Raffaele
Indirizzo: Via del Serafico, 121-127, 00145 Roma
Telefono: 06/51688635
Fax: 0651683709
Posta elettronica :auditcomplazio@regione.lazio.it
16/273
Pag. 55 di 691
Al riguardo, il Quadro Strategico Nazionale 2007 2013, approvato dalla CE in data 13 luglio 2007
ha affidato allIGRUE il ruolo di coordinatore delle autorit di audit e la conseguente funzione di
organo di indirizzo e verifica dellaffidabilit dei sistemi di gestione e controllo predisposti.
La normativa comunitaria, cos come i principali documenti di lavoro, e i documenti predisposti
dallIGRUE e dalle altre istituzioni nazionali coinvolte nella gestione dei Fondi Strutturali,
rappresentano il quadro di riferimento per la definizione organizzativa e gestionale dei PO al fine di
garantire il principio della sana gestione finanziaria.
La Regione Lazio ha inoltre predisposto documenti specifici in relazione al sistema di governance e
alle attivit di programmazione e gestione del POR:
PET Piano Esecutivo Triennale 2008 2010, approvato con DGR 213/2008.
LAtto dindirizzo, di cui alla D.G.R. 1029/2007 e s.m.i., fornisce disposizioni in merito agli indirizzi di
governance e alla programmazione operativa del POR. Definisce inoltre la ripartizione delle risorse
finanziarie del POR tra Regione e Province e tra le Province stesse allinterno del Piano finanziario
attuativo (PFA) che costituisce parte integrante dellatto di indirizzo. Il PFA individua le risorse
finanziarie assegnate alle Province, in qualit di organismi intermedi, per Assi, obiettivi specifici e
annualit.
LAtto di indirizzo definisce, inoltre, le modalit attuative della riserva di premialit prevista dal POR,
relativa al trasferimento di risorse finanziarie agli Organismi Intermedi, in funzione dei risultati
raggiunti in termini di efficacia ed efficienza nella gestione del FSE.
Il Piano Esecutivo Triennale 2008 2010 (PET) costituisce uno strumento di programmazione
attuativa e finanziaria condivisa tra amministrazione regionale ed amministrazioni provinciali, in
qualit di Organismi intermedi, nel rispetto degli obblighi previsti dai Regolamenti comunitari e di
quanto assegnato a ciascun organismo nellambito del piano finanziario del POR e del PFA.
Il PET un documento strutturalmente in evoluzione in quanto fa riferimento a norme, orientamenti e
contesti socio-economici in corso di modifica, che possono comportare, dati i vincoli regolamentari,
aggiornamenti, modifiche ed integrazioni al documento stesso.
In considerazione delle suddette esigenze di flessibilit programmatica del PET, si evidenzia, infatti,
che, in seguito alla crisi economico-finanziaria che ha interessato significativamente il contesto socioeconomico della Regione Lazio, si resa necessaria una rivisitazione delle priorit strategiche di
intervento al fine di tenere conto del nuovo scenario socio-economico locale, degli effetti della crisi,
delle tipologie di interventi e dei destinatari sui quali investire le risorse finanziarie del POR1. Alla luce
In risposta alla crisi stato stipulato lAccordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 12
febbraio 2009 in materia di interventi di sostegno al reddito ed alle competenze. La Regione Lazio in data 29 dicembre
2010 ha inoltre stipulato il nuovo Accordo Quadro con le Parti Sociali per lutilizzo in via transitoria degli ammortizzatori in
1
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di una rivisitazione delle priorit di intervento, dettate dalla sopraggiunta grave crisi economica che
ha cambiato le esigenze del territorio, la Regione Lazio ha quindi approvato con DGR n. 174 del
29/04/2011 il Libro Verde Lazio 2020 che rappresenta il Piano strategico regionale per il
rafforzamento del mercato del lavoro.
Si riportano a titolo indicativo e non esaustivo, i principali documenti e atti normativi di riferimento,
includendo la documentazione di supporto alla gestione del POR gi approvata dalla Regione Lazio,
che sar integrata e aggiornata man mano che si proceder con le successive adozioni.
Fonte
UE
Documenti
CDRR 06 0002 00 Bozza di documento di lavoro relativo alle buone pratiche in materia di
verifiche di gestione che gli Stati membri devono effettuare sui progetti cofinanziati dai Fondi
Strutturali
Reg. (CE) n. 1083\2006 del Consiglio dell11 luglio 2006, che abroga il Reg. (CE) n. 1260\1999,
recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo
e sul Fondo di coesione e sm.i. (testo consolidato al 2009).
Reg (CE) n. 1828\2006 della Commissione,dell8 dicembre 2006, che stabilisce le modalit di
applicazione del Reg. (CE) n. 1083\2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del Reg (CE)
n. 1080\2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo
regionale e s.m.i. (testo consolidato al 2009).
Reg.(CE) n. 1081\2006 relativo al Fondo Sociale europeo e recante abrogazione del Reg. (CE) n.
1784\1999 e s.m.i. (testo consolidato al 2009).
STATO
REGIONE
LAZIO
Nota orientativa sullattivit di valutazione della conformit (a norma dellarticolo 71 del Reg. (CE)
n. 1083\2006 della Commissione Europea
Linee guida sui sistemi di gestione e controllo per la programmazione 2007 2013, MEF RGS
IGRUE
Manuale di conformit dei sistemi di gestione e controllo - MEF RGS IGRUE
Circolare n. 34 dell8 novembre 2007 del Ministero dellEconomia e delle Finanze Dipartimento
della Ragioneria Generale dello Stato IGRUE
Norma nazionale sullammissibilit della spesa approvata con DPR n. 196 del 3 ottobre 2008,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 17 dicembre 2008
Delibera CIPE n. 36 del 15 giugno 2007 Deliberazione dei criteri di cofinanziamento pubblico
nazionale degli interventi socio\strutturali comunitari per il periodo di programmazione 2007
2013 (Deliberazione .36\2007)
POR FSE Obiettivo Competitivit Regionale e Occupazione Regione Lazio 2007/2013 approvato
con Decisione della Commissione Europea C(2007) n. 5769 del 21.11.07, successivamente
modificato con Decisione CE n. C(2013) 1667 del 19.03.2013 e, quindi, con Decisione CE n.
C(2013) 3001 del 27.05.2013
Atto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance per lattuazione del programma
operativo del FSE, obiettivo competitivita regionale e occupazione 2007-2013 approvato con
DGR 1029/2007
PET Piano Esecutivo Triennale 2008 2010 del 06 marzo 2008 approvato con DGR 213/2008
Legge regionale 15 febbraio 1992, n.23 e successive modificazioni, relativa all Ordinamento
della formazione professionale
Legge regionale 25 luglio 1996 n.29. Disposizioni regionali per il sostegno alloccupazione e
successive modifiche ed integrazioni
Legge regionale 7 luglio 1998 n. 38. Organizzazione delle funzioni regionali e locali in materia di
deroga nel periodo 1 gennaio 2011 31 marzo 2011, esteso in via definitiva al 31/12/2011 a seguito dellAccordo quadro
con le Parti Sociali stipulato in data 31/03/2011.
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AUTORIT DI GESTIONE
2.1 LAutorit di gestione e le sue funzioni
Data e forma della designazione che autorizza l'Autorit di gestione a svolgere le proprie
funzioni
LAutorit di Gestione del POR indicata nello stesso Programma Operativo (cfr. paragrafo 5.1.1)
approvato con Decisione della Commissione delle comunit Europee C(2007) n. 5769 del 21.11.07 e
previamente approvato con DGR n. 38 del 28/03/2007. Ai sensi del Regolamento regionale del 6
settembre 2002 e s.m.i. (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta
regionale), come da ultimo modificato dal Regolamento regionale 26 giugno 2013, n. 11, la
Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola Universit, Diritto allo Studio
dellAssessorato Formazione, Ricerca,
lAutorit di gestione del POR FSE Ob. 2 ed assicura lesercizio delle funzioni previste dai
regolamenti comunitari in ordine alla programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio,
valutazione e controllo delle risorse del Fondo e dei relativi cofinanziamenti.
b) informare il Comitato di Sorveglianza sui risultati della verifica della conformit ai criteri di
selezione adottati per le operazioni avviate prima della loro adozione in sede di Comitato e
sul rispetto della normativa comunitaria in materia di informazione e pubblicit;
c) accertarsi, anche mediante verifiche in loco, dell'effettiva fornitura dei prodotti e dei servizi
cofinanziati, dell'esecuzione delle spese dichiarate dai beneficiari e della conformit delle
stesse alle norme comunitarie e nazionali;
e) garantire che i beneficiari e gli altri organismi coinvolti nell'attuazione delle operazioni
mantengano un sistema di contabilit separata o una codificazione contabile adeguata per
tutte le transazioni relative all'operazione, ferme restando le norme contabili nazionali;
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f) garantire che le valutazioni del Programma Operativo siano svolte conformemente allart. 47
del Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;
g) stabilire procedure tali che tutti i documenti relativi alle spese e agli audit necessari per
garantire una pista di controllo adeguata siano conservati, sotto forma di originali o di copie
autenticate, secondo quanto disposto dallart. 90, per i tre anni successivi alla chiusura del
programma operativo o, qualora si tratti di operazioni soggette a chiusura parziale, per i tre
anni successivi all'anno in cui ha avuto luogo la chiusura parziale;
h) garantire che lAutorit di Certificazione riceva tutte le informazioni necessarie in merito alle
procedure e verifiche eseguite in relazione alle spese ai fini della certificazione;
l) fornire informazioni per Asse sul ricorso alla complementariet tra Fondi Strutturali ai sensi
dellart. 34 del Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006;
Provincia di Frosinone ;
Provincia di Latina;
Provincia di Rieti;
Citt Metropolitana di Roma Capitale, che subentra dal 1/1/2015 alla Provincia di Roma in
tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercita le funzioni, coerentemente al combinato disposto
dei commi 16 e 103, comma 1 della Legge 56/2014;
Provincia di Viterbo.
Conformemente allart. 12 del Reg. (CE) 1828/2006, la designazione di tali Enti pubblici territoriali
cos individuati formalizzata attraverso uno specifico accordo formalmente registrato per iscritto
che tiene conto:
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delle direttive strategiche e operative definite dal Piano esecutivo triennale 2008/2010 (PET).
Le risorse finanziarie assegnate alle Province, in qualit di organismi intermedi, sono ripartite
allinterno delle convenzioni stipulate con lAdG, per Assi, obiettivi specifici e annualit.
Le funzioni delegate dallAdG alle Province relative ad azioni riconducibili agli Assi I, II, III, IV e VI come individuate dalle convenzioni sottoscritte con lAdG, sono:
la funzione di programmazione;
la funzione di gestione;
la funzione di rendicontazione/pagamento;
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gestione, controllo e monitoraggio connesse allattuazione della Sovvenzione Globale e per la cui
descrizione si rimanda al successivo paragrafo 6.4.
E stato inoltre individuato come Organismo intermedio la societ Ass.For.Seo., risultata
aggiudicataria di due gare dappalto:
Gara dappalto approvata con Determinazione Dirigenziale (DD) 15 ottobre 2009, n. D3343,
per lindividuazione di un Organismo Intermedio (O.I.) per la gestione della Sovvenzione
Globale (SG) (ex art. 42 Regolamento (Reg) (CE) 1083/2006) finalizzata allo sviluppo e al
consolidamento delle imprese cooperative del Lazio (Contratto tra Regione Lazio e
Gara dappalto approvata con Determinazione Dirigenziale (DD) 4 agosto 2009, n. D2407,
per lindividuazione di un Organismo Intermedio (O.I.) per la gestione della Sovvenzione
Globale (SG) (ex art. 42 Regolamento (Reg) (CE) 1083/2006) finalizzata al consolidamento e
trasferimento
di
competenze
degli
operatori
del
settore
audiovisivo
per
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Al riguardo si comunica che, Qualora lAdG ravvisi, nel corso della programmazione, la necessit di
individuare altri Organismi Intermedi potr:
in caso di soggetti interamente pubblici (Enti pubblici territoriali e/o Amministrazioni centrali
dello Stato, per le materie di loro competenza, soggetti aventi il carattere di enti in house),
provvedere allattribuzione delle funzioni stabilite mediante atto amministrativo di delega;
in caso di altri soggetti pubblici, anche strutturati come societ o altre forme di diritto civile,
non aventi carattere di enti in house o di soggetti privati con competenze specifiche,
adottare, per la loro selezione ed individuazione, procedure di evidenza pubblica, conformi
alla normativa comunitaria e in materia di appalti pubblici.
Nella tabella seguente si sintetizzano, per lAdG e per ciascun O.I. individuato, le funzioni delegate.
AdG/Organismi
Intermedi
Funzioni
Programmazione
Gestione/Rendicontazione/Pagamento
Controllo
Provincia di Frosinone
Provincia di Latina
Provincia di Rieti
Citt Metropolitana di
Roma Capitale
Provincia di Viterbo
ASS.FOR.SEO.
Sovvenzioni Globali
Audiovisivo e Imprese
Cooperative
Nellaccordo formalmente registrato per iscritto tra AdG e OO.II., oltre ai contenuti della delega e alle
risorse assegnate, verranno specificate altres, le funzioni reciproche, le informazioni da trasmettere
all'Autorit di Gestione / Certificazione e la relativa periodicit, gli obblighi e le modalit di
presentazione delle spese conseguite, le modalit di svolgimento della attivit di gestione e di
controllo, la descrizione dei flussi finanziari, le modalit di conservazione dei documenti, gli eventuali
compensi e le sanzioni per ritardi negligenze o inadempienze.
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In particolare ogni Organismo Intermedio, per le funzioni di propria pertinenza, dovr inviare le
seguenti principali informazioni:
Per tutti gli OO.II., lAdG assicura che sia garantita allinterno della struttura organizzativa di
ciascuno, il principio di separazione delle funzioni di gestione e controllo. A tal fine ogni Organismo
Intermedio tenuto a trasmettere allAdG e ad aggiornare i propri sistemi di gestione e controllo in
funzione delle proprie specificit organizzative (cap.3). Il presente documento viene trasmesso per le
vie ufficiali a tutti gli Organismi Intermedi.
Verifiche di sistema
Conformemente a quanto previsto dallart. 59 paragrafo 2 del Reg. (CE) n. 1083/06, lAdG mantiene
la responsabilit delloperato degli OO.II. delegati; in particolare, tenuta a controllare il rispetto di
quanto convenuto nellaccordo di delega, nel proprio sistema di gestione e controllo e nelle
disposizioni regolamentari, mediante una valutazione di conformit ed efficacia del sistema di
gestione e controllo adottato dallO.I. L'Autorit di Gestione si accerta quindi che gli organismi
intermedi siano correttamente informati delle condizioni di ammissibilit delle spese e che siano
verificate le loro capacit di assolvere gli impegni di loro competenza.
Nello svolgimento del proprio ruolo di coordinamento del Programma, lAdG provveder a verificare i
seguenti principali aspetti:
1. adeguatezza dellorganizzazione interna prevista rispetto alle disposizioni normative;
2. conformit delle procedure adottate per lo svolgimento delle funzioni delegate;
3. completezza delle informazioni e rispetto delle scadenze, come previsto nellatto di delega.
Per quanto riguarda il primo punto, lAdG procede a verificare:
lorganizzazione interna che ciascun O.I. si dato, in termini di risorse umane e strutture
gestionali, nel rispetto del principio della separazione delle funzioni;
Con riferimento al secondo punto, il controllo dellAdG mira ad accertare che le procedure adottate
dallO.I. siano:
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adeguate alla sorveglianza degli interventi nel rispetto del principio di sana gestione
finanziaria, con unattenzione particolare alle modalit con le quali la pista di controllo
adottata;
rispondenti alle procedure e agli indirizzi forniti dallAdG, mediante la verifica dei seguenti
aspetti:
-
rispetto delle norme in materia di ammissibilit della spesa nel trattamento delle domande
di rimborso,
Per quanto concerne il terzo aspetto, lAdG, in relazione alle informazioni fornite secondo quanto
previsto nellatto di delega, effettua un controllo su:
LAdG effettua le verifiche di sistema sugli OO.II. attraverso controlli sia di tipo documentale che in
loco secondo le modalit illustrate nel successivo par. 2.2.4.2
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Autorit di Gestione
Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e Innovazione,
Scuola e Universit, Diritto allo Studio
Programmazione
Area Programmazione
Offerta Formativa e di
Orientamento
Gestione
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Controllo
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Autorit di Gestione
Direzione Regionale, Formazione, Ricerca e Innovazione,
Scuola e Universit, Diritto allo Studio
Area
Programmazione
Offerta formativa e
di Orientamento
Area
Programmazione
Offerta dIstruzione e
Diritto allo Studio
scolastico
Area organizzazione e
attuazione interventi
Istruzione e Diritto allo
Studio
Area organizzazione e
attuazione interventi
Diritto allo Studio
Universitario
Area Attivit di
Monitoraggio fisico
finanziario e di risultato
Area Ricerca e
Innovazione per la
Programmazione
regionale
Area organizzazione
e attuazione
Interventi Capitale
Umano
Area Attivit di
controllo
Rendicontazione e
Gestione del
contenzioso
Area Net Porta Futuro
Strutture specialistiche
per la formazione
la rendicontazione delle spese allAdC per lelaborazione della domanda di pagamento alla
CE;
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La tabella che segue individua i compiti principali di ciascuna delle funzioni riportate nella struttura
organizzativa.
FUNZIONE
COMPITI
Programmazione
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UFFICIO
RESPONSABILE
Area
Programmazione
Offerta Formativa
e di Orientamento
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COMPITI
Gestione
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UFFICIO
RESPONSABILE
Area
Organizzazione e
Attuazione
Interventi Capitale
umano
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COMPITI
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UFFICIO
RESPONSABILE
Area Monitoraggio
fisico finanziario e
di risultato
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COMPITI
UFFICIO
RESPONSABILE
Verifiche di sistema
Comunica all'Area Organizzazione e attuazione interventi capitale
umano il calendario delle verifiche sugli Organismi Intermedi;
Effettua le verifiche di sistema nei confronti degli OO.II.
Informa lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale
umano, lAdA e lAdC in merito agli esitii delle verifiche in loco
presso gli OO.II.
Elabora strumenti metodologici relativi alle attivit di verifica
Verifiche amministrative su base documentale
Verifica lapplicazione dei criteri di selezione adottati dal CdS
Controllo
Verifiche di sistema
Controllo I livello
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Area Attivit di
controllo di
rendicontazione e
gestione del
contenzioso
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Lattribuzione di tali funzioni al personale della Direzione - AdG formalizzata mediante specifiche
determinazioni dirigenziali di organizzazione interna.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo o ne costituir un successivo atto di
integrazione/modifica.
Procedure scritte elaborate per il personale della Direzione AdG e degli Organismi intermedi
Ai fini del rispetto dei principi di cui allart. 58 del Reg. (CE) n. 1083/2006, lAdG per lo svolgimento
delle proprie funzioni, adotta, per il proprio personale un sistema di procedure atte a garantire la
sana gestione finanziaria del POR. Qualora nel corso della programmazione intervengano mutamenti
nel contesto di riferimento, sar compito dellAdG2 apportare le necessarie integrazioni e trasmetterle
a tutti i soggetti interessati alla loro applicazione. Per ogni aggiornamento riguardante le procedure
descritte sar emessa una nuova versione del presente documento, registrando le informazioni
relative alla data, al numero di revisione ed alle principali modifiche apportate.
Di seguito si riportano le principali procedure descritte nel presente documento:
Procedura per la gestione degli esiti dei controlli di secondo livello. Definisce le modalit di
gestione degli esiti dei controlli di secondo livello.
Il presente documento contiene le procedure adottate dallAdG per lattuazione del POR. Tali
procedure sono ulteriormente dettagliate allinterno di un Manuale operativo di gestione ad uso degli
uffici competenti approvato con Determinazione dirigenziale n. 1260 del 23/03/2010.
Linput alla modifica/revisione delle procedure potr pervenire da tutti i soggetti coinvolti nellattuazione del POR. Sulla
base di tali segnalazioni, lAdG valuter lopportunit di aggiornare le procedure ed emettere una nuova versione del
presente documento.
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Per quanto riguarda lattuazione degli interventi anticrisi previsti nellambito del POR FSE Lazio
2007/2013, in attuazione dellAccordo di Conferenza Stato-Regioni in materia di ammortizzatori
sociali in deroga del 12 febbraio 2009 e dei successivi accordi intervenuti, sono state inoltre definite
specifiche procedure di gestione e controllo. Tali procedure, approvate con Determinazione
dirigenziale B5920 del 20/07/2011, costituiscono una integrazione del suddetto Manuale operativo.
Si evidenzia infine che nel 2014 lAdG ha adottato, rispettivamente, con Determinazioni Dirigenziali
n. G07599 del 26/5/2014 e n. G05204 del 17/23/2013, Tabelle standard di costi unitari da applicare
ad attivit di formazione continua e ad azioni per la promozione di percorsi di mobilit transnazionale
e interregionale professionalizzante finalizzati allacquisizione e al miglioramento delle competenze di
inoccupati, disoccupati ed occupati, da utilizzare, con particolare riferimento allAvviso pubblico
Torno subito Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati.
Coerentemente con le disposizioni relative alle opzioni di semplificazione previste dal Reg. (CE) n.
396/2009 (unit di costo standard e somme forfettarie) che prevedono lutilizzo di un metodo di
calcolo giusto, equo, verificabile, definito in anticipo, conformemente a quanto stabilito allart. 11.3,
lett. b) dello stesso Reg. (CE) n. 1081/2006, ed in linea con le indicazioni contenute nella nota
COCOF/ 09/0025/04 del 28 gennaio 2010 sulle opzioni di semplificazione, per le attivit di
formazione continua il costo standard stato definito attraverso unanalisi storica dei costi di attivit
di formazione continua realizzate nel triennio 2010-2012, mentre, per i percorsi di mobilit
transnazionale e interregionale, stata condotta unindagine conoscitiva con riferimento sia al livello
regionale/nazionale che comunitario, sui Programmi/Bandi che finanziano azioni di mobilit. I
parametri di costo standard sono impiegati sia per la determinazione del contributo a preventivo, in
relazione allattivit progettata, sia per la definizione del contributo riconoscibile a consuntivo, in
relazione allattivit effettivamente realizzata. Il contributo finale riconosciuto ai beneficiari
calcolato, pertanto, in misura proporzionale, sulla base delle attivit quantificate e non sui costi
effettivamente sostenuti.
Con riferimento alle operazioni finanziate nellambito del fondo per il Microcredito di cui allart. 1,
commi 20-28 della Legge Regionale 10/2006 e ss.mm.ii., si rimanda alle procedure scritte stabilite
dal Regolamento del Fondo per il Microcredito e dalle Linee guida per loperativit del Fondo per il
Microcredito, approvate con Determinazione C1973 del 2/9/2008, come integrate dalle specifiche
tecniche riportate nella Relazione di cui alla Determinazione G18677 del 23/12/2014 (allegato A-bis)
e al documento descrittivo delle procedure operative relative allasse di intervento A Sostegno a
microimprese, a valere sul contributo di partecipazione del POR FSE Lazio 2007-2013.
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LAdG garantisce la conformit delle azioni finanziate alle norme comunitarie e nazionali applicabili
per l'intero periodo di attuazione; inoltre, garantisce che le azioni destinate a beneficiare di un
finanziamento siano selezionate conformemente ai criteri, approvati in sede di Comitato di
Sorveglianza, relativi agli appalti pubblici di servizio, agli avvisi per il finanziamento di attivit in
concessione, per lassegnazione di contributi alle persone e di incentivi alle imprese.
Sulla base delle tipologie di affidamento e delle caratteristiche proprie della programmazione
regionale sono stati redatti i criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del
FSE che sono stati approvati in via definitiva nel corso della prima riunione del Comitato di
Sorveglianza del POR 2007-2013 tenutasi in data 22/01/2008.
Rispetto agli appalti pubblici di servizio, si ribadisce quanto definito nella normativa vigente, ed in
particolare del Decreto Legislativo n. 163/2006 e s.m.i. (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), che, nello specifico,
prevede due possibili metodologie di assegnazione dellappalto: criterio del prezzo pi basso, criterio
dellofferta economicamente pi vantaggiosa.
Qualora gli affidamenti siano effettuati utilizzando il Criterio dellofferta economicamente pi
vantaggiosa, al prezzo offerto sar assegnato un valore non superiore a quello dei criteri relativi al
merito e alla qualit dellofferta. Al riguardo, i criteri che verranno utilizzati verranno indicati nel bando
e rimandano allelencazione esemplificativa indicata allart. 83 del Decreto Legislativo n. 163/2006,
tra cui: prezzo, qualit, pregio tecnico, caratteristiche estetiche e funzionali, caratteristiche
ambientali, costo di utilizzazione e manutenzione, redditivit, servizio successivo alla vendita,
assistenza tecnica, data di consegna o termine di consegna o esecuzione, impegno in materia di
pezzi di ricambio, sicurezza di approvvigionamento.
Relativamente agli avvisi pubblici stata operata una distinzione sulla base delle finalit
dellavviso; in particolare sono state individuate le seguenti tipologie:
Per quanto riguarda gli avvisi per le attivit in concessione, i criteri di selezione sono stati distinti in
criteri di carattere generale e criteri specifici. Tale scelta stata operata in considerazione del
frequente ricorso alla progettazione integrata, che richiede ladozione di un mix di criteri in grado di
valutare in maniera unitaria sia il progetto nella sua interezza (criteri generali) sia le singole azioni
che lo compongono (criteri specifici).
I criteri generali si articolano in quattro grandi gruppi:
1. qualit e coerenza progettuale;
2. innovazione;
3. soggetti coinvolti;
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4. priorit.
I criteri specifici riguardano le diverse tipologie di azione finanziabili con FSE, e in particolare:
attivit formative;
attivit di orientamento;
interventi di accompagnamento.
Per quanto concerne gli Avvisi, per lassegnazione di aiuti alle persone e incentivi alle imprese sono
stati elaborati criteri specifici utilizzabili per le diverse tipologie di intervento, quali, ad esempio:
aiuti alle persone per la formazione, lorientamento e laccompagnamento: criteri relativi alla
qualit del percorso formativo/di orientamento/di accompagnamento (caratteristiche del
percorso formativo, dellente erogatore, coerenza del percorso didattico e del monte orario
previsto, costo dellintervento, ecc.), coerenza progettuale (coerenza dellintervento con
lesperienza professionale e culturale e con le motivazioni del richiedente, ecc.) punteggi di
priorit relativi a condizioni del singolo richiedente (titolo di studio e votazione ottenuta, et,
condizione professionale, genere, dimensioni dellazienda (se pertinente), indicatori di
reddito; ecc.);
aiuti alle persone per la conciliazione: criteri relativi ad et, condizione lavorativa, reddito,
condizione familiare, numero di figli (o persone a carico), distanza dal luogo di lavoro, ecc;
incentivi alle imprese per loccupazione, che riguardano, da un lato lazienda (es.:
dimensione, partecipazione in passato ad iniziative assimilabili, esistenza di un accordo
sindacale finalizzato allassunzione ove possibile, tipologia contrattuale prevista, settore di
attivit, capacit innovativa, ecc.) e dallaltro il destinatario (appartenenza a categorie
svantaggiate, et, iscrizione al Centro per limpiego (CPI), durata del periodo di
disoccupazione, titolo di studio, ecc.);
incentivi alle imprese per linnovazione e lo sviluppo, che riguardano a un lato lazienda
(impiego di sistemi di osservazione dei cambiamenti e delle tendenze nellorganizzazione del
lavoro, capacit tecnico-scientifica del soggetto beneficiario ad assicurare la corretta
esecuzione delle attivit finanziate, capacit economico-finanziaria del soggetto beneficiario
in ordine alle modalit di realizzazione del progetto, capacit di innovare e di rapportarsi con
organismi di ricerca, ecc.), ovvero il contenuto dellattivit (es.: ricadute economico-industriali
derivanti dalla realizzazione del progetto, prioritaria attenzione alle iniziative aventi un pi
elevato profilo di rischiosit relativa e valore aggiunto - rispetto alle situazioni in assenza
dintervento - e capacit di assicurare un impatto duraturo sulla competitivit, confronto con le
parti sociali, previsione di pacchetti di politiche integrate e percorsi diversificati, ecc.).
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Procedure di selezione
LAutorit di gestione ricorre sempre a procedure aperte per la selezione dei progetti.
Al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit formative
- fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - in linea con il sistema regionale
di accreditamento e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. In particolare, la
direttiva approvata con DGR n. 968/2007 e s.m.i. che disciplina il sistema di accreditamento nella
regione Lazio stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per laccesso alle
procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti (art. 1).
Nella misura in cui le azioni finanziate danno luogo allaffidamento di appalti pubblici, si applicano le
norme in materia di appalti pubblici richiamate nel paragrafo 5.5 del POR FSE 2007-2013, nel
rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia di appalti, ivi compresa la giurisprudenza
europea in materia.
Nel rispetto delle norme e dei principi nazionali e comunitari in materia di appalti pubblici e di
concessioni, eventuali situazioni specifiche di rilevanza generale sono preventivamente esaminate e
sottoposte all'approvazione del Comitato nazionale del QSN dedicato alle risorse umane, dintesa
con la Commissione Europea. Laddove abbiano una dimensione solo regionale, sono
preventivamente esaminate e sottoposte allapprovazione del Comitato di Sorveglianza del
Programma Operativo, d'intesa con la Commissione Europea.
Per quanto riguarda gli affidamenti in regime di appalto, in base alla normativa nazionale in
materia, si procede alla richiesta di unofferta tecnica e di unofferta economica e di idonea
documentazione amministrativa anche ai fini delle verifiche del possesso dei requisiti (artt. 38 e 48
del Decreto Legislativo n. 163/2006).
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Il dettaglio dei contenuti di tale documentazione e delle modalit di svolgimento delle gare viene
esplicitato allinterno dei bandi, capitolati e disciplinari di gara.
I bandi di gara sono pubblicati sulla G.U.U.E., sulla G.U.R.I. e sul sito istituzionale dedicato. I bandi
di gara possono essere pubblicati sul B.U.R.L. e sono altres pubblicati, per estratto, su almeno due
dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a maggiore diffusione locale nel
luogo dove il contratto deve essere eseguito.
La rappresentazione grafica del processo per gli appalti pubblici di seguito riportata.
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Fase/Attivit
Processo: Gara
Appalto
Autorit di Gestione
Soggetti
proponenti
Predisposizione e
pubblicazione del
Bando e del
Capitolato di gara
Elaborazione e
presentazione
dellOfferta tecnica
ed Economica
Area
Programmazione
Area Attuazione
Bando e
Capitolato di
gara
Offerta tecnica ed
economica
Ricezione e
archiviazione
Offerte
Ricezione e
Protocollo delle
offerte ricevute
Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV
Nomina
Commissione
Valutazione
Verifica
giuridicoAmministrativa
e invio verbale
Verifica
ammissibilit
formale
dei progetti
Controllo sul
possesso requisiti
dichiarati sul 10%
delle offerte
Commissione di
Valutazione
Richiesta
documentazione per
verifica requisiti
sul 10% offerte
Trasmissione della
documentazione
richiesta
Verifica possesso
requisiti
Valutazione delle
offerte tecniche
ed economiche
Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
definitiva e
Aggiudicazione
provvisoria della
gara
Valutazione
tecnica
Determina di
aggiudicazione
provvisoria
Ricezione
comunicazione
(aggiudicatario)
Invio comunicazione
di aggiudicazione
provvisoria
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Stesura dei
verbali e
bozza di
graduatoria
Ricezione
comunicazione
(funzione
gestione)
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Richiesta
allaggiudicatario
della fidejussione
e della
documentazione
per il controllo
sul possesso
requisiti
Autorit di Gestione
Soggetti
proponenti
Area
Programmazione
Commissione di
Valutazione
Area
Attuazione
Richiesta
Documentazione
allaggiudicatario
Trasmissione della
documentazione
richiesta e
fidejussione
Controllo sul
possesso
requisiti
Aggiudicazione
definitiva della
gara
Determina di
Aggiudicazione
Definitiva
Ricezione
Determina
Aggiudicazione
definitiva
Ricezione
Aggiudicazione
definitiva
Stipula del
contratto e
impegno
contabile
Determina di impegno
e di approvazione
del contratto
Inserimento sul
sistema
informativo delle
informazioni
sulloperazione
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Gli avvisi pubblici sono pubblicati , conformemente a quanto disposto allart. 11 dal Decreto
legislativo di attuazione delle legge 4 marzo 2009 n. 15 in materia di ottimizzazione della produttivit
del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni., sul sito istituzionale
dedicato e possono essere pubblicati sul B.U.R.L.. Gli avvisi pubblici oltre alle finalit, alloggetto
specifico e alle procedure di presentazione delle operazioni, descrivono anche le modalit e le
procedure di selezione che si compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione
tecnica svolte da una commissione di valutazione nominata sempre dalla AdG (Area
Programmazione Offerta Formativa e di Orientamento).
LAdG, in conformit a quanto prescritto dallart.84 del Decreto Legislativo n. 163/2006, ha
predisposto degli elenchi di professionisti cui attingere, secondo il criterio di rotazione, gli esperti
delle commissioni di gara. Gli elenchi sono pubblicati sul B.U.R.L. e sul sito istituzionale dedicato ed
hanno durata biennale.
Al termine delle operazioni di valutazione la commissione alluopo nominata trasmette gli esiti della
selezione allAdG (Area Programmazione Offerta Formativa e di Orientamento) che approva e
pubblica le graduatorie finali sul sito istituzionale dedicato e notifica lavvenuta approvazione dei
finanziamenti ai soggetti ammessi a finanziamento mediante raccomandata AR (o mediante altra
modalit prevista dalla normativa vigente).
Successivamente lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, ricevuta da
Determina di approvazione della graduatoria dalla funzione di programmazione, formalizza latto di
impegno delle risorse ai fini dellammissione a finanziamento dei progetti in ordine di graduatoria e
sulla base delle risorse disponibili preventivamente individuate nellavviso.
La rappresentazione grafica del processo per gli avvisi pubblici di seguito riportata.
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Fase/Attivit
Processo:
Avviso
pubblico
Autorit di Gestione
Soggetti
proponenti
Predisposizione e
pubblicazione
dellAvviso
pubblico
Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali
Commissione di
Valutazione
Area Attuazione
Avviso Pubblico
Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali
Ricezione
Proposte
progettuali
Ricezione e
archiviazione
Offerte
Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV
Nomina
Commissione
Valutazione
Verifica
ammissibilit
formale delle
domande
Area
Programmazione
Presentazione
chiarimenti
Richiesta
eventuali
integrazioni/chiarimenti
Verifica di
Ammissibilit
formale
Elaborazione lista
ammessi/non
ammessi
Valutazione
tecnica
delle proposte
Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
(ammessi/non
ammessi)
Valutazione
tecnica
delle proposte
Redazione
Determina di approvazione
della graduatoria
Stesura e invio
dei verbali e
redazione della
graduatoria
Ricezione
Determina
approvazione
graduatoria
verifica contabile
sui capitoli
di bilancio
Impegno contabile
delle risorse
Determina di
impegno
delle risorse
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Progetti retrospettivi
Nel rispetto degli orientamenti comunitari e nazionali dettati dal documento del Comitato di
Coordinamento dei Fondi (COCOF) 12-0050-00 del 21.03.2012 e dal Quadro Strategico Nazionale
(come modificato con procedura scritta chiusa il 18.06.2013), capitoli 5 e 6.2.4, lAutorit di Gestione
si avvale della possibilit di certificare i progetti attuati al di fuori della programmazione 2007/2013
(c.d. progetti retrospettivi) a valere sul PO FSE Lazio 2007-2013. A tal fine lAdG assicura che tutte le
disposizioni normative in materia e le condizioni di co-finanziamento delle operazioni retrospettive
siano state rispettate. In particolare assicura:
che le spese dichiarate, relative alle operazioni selezionate per il finanziamento, siano state
sostenute nel rispetto dei contenuti del Programma e conformemente ai criteri applicabili
approvati dal Comitato di Sorveglianza, come stabilito dallarticolo 56 del Reg. (CE) n.
1083/2006;
il rispetto delle norme dellUnione europea e delle norme nazionali applicabili, ed in particolare:
normativa sugli appalti pubblici, norme sugli aiuti di Stato, norme in materia di informazione e
pubblicit;
che le spese siano effettivamente sostenute nel periodo compreso tra il primo gennaio 2007 e
il 31 dicembre 2015 e le operazioni siano state ultimate prima della data di inizio
dell'ammissibilit del Programma (art. 56, par. 1 del Reg. CE 1083/2006 e ss.mm.ii.);
che le operazioni selezionate per il finanziamento siano state attuate coerentemente con le
procedure per la gestione finanziaria ed il controllo delle operazioni e nel rispetto dei requisiti
della pista di controllo, con particolare riferimento ai controlli di I livello sulla spesa dichiarata,
compresi i controlli in loco, di cui agli art. 60 (b) del regolamento (CE) n. 1083/2006 e artt. 1317 del Regolamento (CE) n. 1828/2006;
che siano state previste procedure per evitare il doppio finanziamento della spesa con altri
strumenti comunitari o nazionali e con altri periodi di programmazione.
Ad ulteriore garanzia del sistema, si segnala che la procedura di accreditamento sancita dalla DGR 968/07 prevede una
fase di verifica ex ante degli Enti di Formazione (v. Par. 6.3.2.2.).
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Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi
Tipologia controlli
Documentali
In loco
Rischio di doppio
cofinanziamento
Avvio delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Fino al 3 anno
successivo alla
chiusura del POR
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, lAutorit di Gestione ha adottato procedure di verifica
delle operazioni aventi per oggetto lo svolgimento di:
verifiche di sistema;
verifiche amministrative su base documentale;
verifiche in loco amministrativo-contabili ex post;
verifiche in loco didattico-amministrative in itinere.
In merito alla tipologia delle operazioni da sottoporre a controllo e alla natura della documentazione
controllata, lAutorit di Gestione pu:
selezionare direttamente le operazioni (operazioni a titolarit), oppure,
selezionare un organismo intermedio che individuer le operazioni (operazioni a regia) 4.
Nella categoria operazioni di acquisizione di beni e servizi a regia considerata nel presente paragrafo sono escluse le
operazioni finanziate dagli Organismi Intermedi istituzionali (Province e Direzione Istruzione, Programmazione dellOfferta
Scolastica e Formativa, Diritto allo Studio e Politiche Giovanili), i cui controlli di primo livello, a carico dellOrganismo
medesimo, sono descritti nei paragrafi dedicati agli OO.II.. Per tale fattispecie le attivit di controllo svolte dallAdG sono
riconducibili alle Verifiche di sistema.
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Tale differenziazione coerente con quanto previsto nelle Linee Guida del MEF sui Sistemi di
Gestione e Controllo.
Le verifiche sui sistemi di controllo di I livello adottati dagli OO.II. verranno realizzati sugli OO.II. a cui sono state delegate
anche le funzioni di controllo.
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analisi della documentazione relativa al sistema di gestione e controllo dellO.I. ed alle singole
operazioni campionate;
individuazione per ciascuna delle operazioni da verificare presso lO.I. dellelenco delle spese
oggetto di controllo;
pre-compilazione della Check list/Relazione della verifica di sistema sulla base delle
informazioni gi presenti sul Sistema Informativo e della documentazione esaminata.
lesistenza di una struttura organizzativa che prevede una adeguata separazione delle
funzioni di gestione e controllo;
la conformit delle procedure adottate alla normativa ed agli indirizzi specifici forniti
dallAdG (in particolare quelle relative alle attivit di selezione ed ai controlli documentali e
in loco);
laffidabilit ed integrit dei dati finanziari e delle informazioni trasmesse relative al livello
di avanzamento delle attivit ed al grado di conseguimento degli obiettivi e risultati
previsti.
la verifica presso lO.I. delle operazioni selezionate per il controllo, tra quelle finanziate
dallOrganismo Intermedio, volta a riscontrare lefficacia delle procedure di controllo mediante
la rilevazione dei seguenti aspetti:
-
effettiva
esecuzione
delle
attivit
di
progetto
secondo
quanto
previsto
dal
contratto/convenzione;
-
Le operazioni oggetto di verifica presso lO.I. sono individuate in base allanalisi della documentazione relativa al sistema
di gestione e controllo, ed ai controlli di primo livello, disponibili presso lAdG.
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Gli esiti di tali verifiche sono oggetto di un apposito verbale (Check-list verifica di sistema) e sono
comunicati allO.I., il quale pu presentare eventuali controdeduzioni. Gli esiti di tali verifiche sono
trasmesse anche allAdC e allAdA.
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Autorit di Gestione
Fase/Attivit
Organismo Intermedio
Area Attuazione
Area Controllo
Ricezione
Documento
descrizione SG&C e
metodologia controlli
ed invio copia Area
controlli
Redazione ed invio
lettera di comunicazione
data verifica e elenco
documenti necessari
Verifica della
documentazione presente
presso lAdG e della
documentazione richiesta
allO.I.
Comunicazione in
merito alla verifica
Analisi
documentazione
Aggiornamento delle
informazioni contenute nel
Sistema Informativo
Redazione ed invio
lettera con elenco delle
spese da controllare per
ogni operazione
Ricezione Lettera e
preparazione documenti
Svolgimento verifiche
sul SG&C e verifiche in
loco delle operazioni
Compilazione verbale
con esito verifiche ed
invio allO.I.
Ricezione verbale
Formulazione eventuali
controdeduzioni
Registrazione esiti sul
sistema informativo e
stampa check list finale
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In fase di avvio le verifiche amministrative sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:
effettiva comunicazione degli obblighi del soggetto attuatore, mediante la verifica che
nella convenzione/contratto siano indicati le modalit di pagamento e gli obblighi
scaturenti dallaggiudicazione della gara o dal finanziamento del progetto;
stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto);
Tale verifica verr svolta dallArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano a seguito
della richiesta di erogazione del primo acconto. La verifica descritta, a differenza di quelle sui
pagamenti intermedi e sui saldi, non rientra nei controlli di I livello ai sensi dellart. 60, lettera b) del
Reg. (CE) 1083/2006 non costituendo domanda di rimborso di spese effettivamente sostenute da
rendicontare alla CE. Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema
informativo e registrate in apposite check list. Il modello di check list allegato al Manuale operativo
di gestione ad uso degli uffici competenti.
Le domande di rimborso, per quanto concerne gli avvisi concessori, sono rappresentate dalle certificazioni di spesa che
periodicamente (ogni tre mesi) gli enti attuatori trasmettono allAdG, corredate dalla documentazione giustificativa delle
spese effettivamente sostenute, mentre, per quanto concerne i bandi di gara, sono rappresentate dalle richieste di
pagamento corredate dai SAL. Tranne che per quanto riguarda lanticipo degli Avvisi, gli altri pagamenti sono effettuati a
seguito dellespletamento del controllo di I livello sulle certificazioni periodiche. In particolare, i pagamenti\rimborsi
avvengono, di norma, in base alle seguenti modalit:
AVVISI:
1. anticipo pari al 50% dellimporto finanziato;
2. pagamento intermedio pari al 30% dellimporto finanziato, erogato a fronte di spese effettivamente sostenute pari al
90% dellanticipo;
3. saldo pari al 20%, erogato a seguito della certificazione del rendiconto.
BANDI: rate trimestrali posticipate di pari importo.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al paragrafo 2.2.5 Trattamento delle domande di rimborso.
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Autorit di Gestione
Soggetto attuatore
Attivit
Beneficiario
Area Attuazione
Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alArea
Controlli della
documentazione relativa alla
richiesta di anticipo
Ricezione
documentazione
relativa alla richiesta di
anticipo
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Ricezione richiesta
chiarimenti
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria
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Ricezione Richiesta
chiarimenti
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limporto totale della domanda, cio che limporto dichiarato non superi quello approvato in
fase di valutazione;
lelenco dei giustificativi di spesa, cio che limporto totale delle fatture elencate (tenendo
conto della pertinente ripartizione dei costi) corrisponda a quanto dichiarato nella domanda di
rimborso;
la disponibilit dei giustificativi di spesa, cio che le fatture siano accessibili allAdG per le
opportune verifiche;
lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi in concessione),
la regolarit finanziaria della spesa su un campione dei giustificativi presentati (per le tipologie di
operazioni pertinenti, quali ad esempio avvisi concessori), ovvero lammissibilit delle spese
mediante verifica dei seguenti principali aspetti8:
-
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,
Tali controlli sono supportati dal sistema informativo che permette la scannerizzazione dei documenti giustificativi.
La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso stabilita dallAdG in
funzione delle diverse tipologie di affidamento e portata a conoscenza del beneficiario/soggetto attuatore con le modalit
pi opportune. Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di
Avanzamento Lavori (come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi in
concessione) mediante presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
10
La procedura per assicurare leffettivit del divieto prevede lacquisizione della dichiarazione ai sensi artt. 46 e 47 del
D.P.R. n.445/00 da parte del beneficiario.
9
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Con riferimento a questultima tipologia di controllo, si proceder alla formalizzazione degli esiti
mediante apposite check list sul Sistema Informativo. Il modello di check list allegato al Manuale
operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
Sulla base delle check list, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano proceder
o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi, secondo quanto stabilito nel paragrafo 2.2.5
(Trattamento delle domande di rimborso). Qualora vengano rilevate delle irregolarit, lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, sulla base della segnalazione dellArea
Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso, valuta la presenza degli elementi
necessari allapertura di una scheda OLAF e, contestualmente, ne informa lAdC a cui viene inviata
anche tutta la documentazione di supporto relativa alle verifiche effettuate (vd par. 4.2.2.3)
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Autorit di Gestione
Soggetto attuatore/
Attivit
Area Attuazione
Area Controllo
Beneficiario
Domanda di pagamento
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione allarea
Controlli della domanda
di pagamento e della
check list relativa al
pagamento intermedio
Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di pagamento e
relativa check list
Raccolta ed invio
documentazione
Verifica della
correttezza formale,
della coerenza e della
completezza
amministrativo
contabile della
domanda di pagamento
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/convenzione e
verifica della regolarit
finanziaria della
domanda di pagamento
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Convalida domanda di
pagamento e richiesta
di mandato alla
Ragioneria
Ricezione richiesta
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida domanda di
pagamento
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Ricezione richiesta
chiarimenti
Pag. 92 di 691
In fase di conclusione, per le operazioni in regime concessorio che prevedono una rendicontazione a
costi reali, le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:
certificazione da parte di un revisore nominato dallAdG (vd. par. 2.2.4.4) del rendiconto con
allegata la check list di controllo12;
verifica della certificazione e della completezza check list allegata, con registrazione esito sul
sistema informativo e stampa finale check list;
notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallAdG e, quindi, del relativo saldo;
Pertanto, per le suddette operazioni, in fase di conclusione le verifiche hanno sia natura documentale
che in loco.
La gestione della procedura descritta coinvolger sia lArea Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso, responsabile della fase di certificazione del rendiconto e di notifica
dellimporto effettivamente riconosciuto, sia lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale
umano, competente per lerogazione del saldo.
Per quanto riguarda le operazioni selezionate tramite appalto, in fase di conclusione, le verifiche
sono realizzate su base documentale sullultima domanda di rimborso (SAL) secondo la medesima
procedura prevista in fase di realizzazione. LArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale
umano, rimane sempre competente per lerogazione del saldo.
54/273
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Autorit di Gestione
Revisore
Attivit
Area Controllo
Soggetto attuatore/
Beneficiario
Elaborazione ed
invio del rendiconto
Acquisizione del
rendiconto
Ricezione
nomina
Verifica
Verifica in loco e
certificazione del
rendiconto
Check
list
Acquisizione della
certificazione
Elaborazione e
trasmissione
certificazione
Ricezione della
certificazione
Verifica della
certificazione
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Trasmissione della
certificazione ed
eventuali
controdeduzioni
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Trasmissione
della
certificazione
Ricezione della
certificazione
Ricezione controdeduzioni
Analisi delle
controdeduzioni e
definizione dellimporto
riconosciuto
Ricezione richiesta
chiarimenti
Elaborazione
controdeduzioni
Analisi
Definizione
dellimporto
riconosciuto
continua
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Autorit di Gestione
Attivit
Area Attuazione
Area Controllo
Soggetto attuatore/
Beneficiario
Redazione della
notifica dellimporto
riconosciuto e relativo
saldo
Redazione notifica
Ricezione notifica
Trasmissione notifica
Elaborazione e
trasmissione domanda
di saldo
Ricezione domanda di
saldo
Verifica
Verifica corrispondenza
della domanda di saldo
Esito
positivo
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Convalida domanda di
saldo e richiesta di
mandato alla Ragioneria
Elaborazione
domanda di saldo
Esito
negativo
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Convalida domanda di
saldo
Ricezione richiesta
chiarimenti
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Verifiche in loco13
Le verifiche in loco sono svolte sui rendiconti finali di tutte le operazioni da un revisore incaricato
dallAdG e precedono lerogazione del saldo (vd. par. 2.2.4.3), secondo la procedura di seguito
descritta14:
visita in loco;
contenzioso, verificata la conformit formale del rendiconto, provvede alla nomina del revisore
incaricato della verifica in loco e della certificazione del rendiconto, dandone comunicazione al
beneficiario.
Una volta nominato, il revisore prende contatto con il beneficiario e concorda un calendario delle
visite, in modo che lente interessato possa mettere a disposizione il personale competente e la
documentazione pertinente durante le verifiche.
Preventivamente allo svolgimento delle stesse, si procede mediante i seguenti step:
lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit; (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);
13
Le verifiche in loco sono effettuate a conclusione degli interventi a seguito della presentazione del rendiconto finale delle
spese sostenute. Tale procedura si applica nel caso di operazioni selezionate tramite avviso pubblico con rendicontazione
a costi reali.
14
Cfr. art. 28 della LR 23 del 1992.
57/273
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rendicontazione e
gestione del contenzioso. Tale struttura amministrativa, preposta alla funzione di controllo di I livello,
verifica quindi la coerenza generale ai precedenti controlli documentali e, se del caso, chiedono i
necessari chiarimenti al revisore. Successivamente, lArea Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso trasmette la certificazione al beneficiario per le eventuali controdeduzioni.
Le controdeduzioni eventualmente presentate dallente sono esaminate dalla suddetta struttura
amministrativa, che sulla base degli esiti del contraddittorio eventualmente instaurato con il soggetto
attuatore, definisce limporto totale riconosciuto e aggiorna il sistema informativo. LArea Attivit di
controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso, a seguito della definizione dellimporto totale
riconosciuto, redige una nota di chiusura che invia al beneficiario, il quale, successivamente,
trasmetter la domanda di saldo con la relativa fattura. Qualora limporto totale riconosciuto sia
inferiore ai trasferimenti gia effettuati, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano
dispone la restituzione degli eventuali importi gi erogati e d comunicazione al beneficiario dei
termini per il recupero delle somme.
LAdC e lAdA prendono visione degli esiti delle verifiche in loco mediante accesso alla sezione
specifica del Sistema informativo.
La certificazione dei rendiconti verr svolta dalla Regione anche sulle attivit finanziate dagli OO.II.
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Autorit di Gestione
Revisore
Attivit
Beneficiario
Area Controllo
Verifiche in loco
1) Acquisizione del rendiconto e
nomina del revisore
Elaborazione ed
invio del rendiconto
Acquisizione del
rendiconto
Nomina del revisore
Ricezione
nomina
Check
list
Elaborazione e
trasmissione della
certificazione
Ricezione della
certificazione
Verifica della
certificazione
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Trasmissione della
certificazione ed
eventuali
controdeduzioni
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Trasmissione
della
certificazione
Ricezione della
certificazione
Ricezione controdeduzioni
Analisi delle
controdeduzioni e
definizione dellimporto
riconosciuto
Ricezione richiesta
chiarimenti
Analisi
Definizione
dellimporto
riconosciuto
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Elaborazione
controdeduzioni
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Verifiche didattico-amministrative
LAdG prevede di realizzare verifiche in itinere a campione di carattere didattico-amministrativo al
fine di attestare landamento dei corsi di formazione finanziati. Le verifiche saranno realizzate
dallArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso.
Il campione di operazioni estratto dalluniverso dei corsi attivi in base alla metodologia di
campionamento di seguito descritta.
In linea generale, il campionamento tiene conto del grado di rischio correlato15:
al rischio di autocontrollo.
Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.
Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
effettuata su ogni annualit finanziaria del POR e porter alla stratificazione delle operazioni16.
Il campione previsto di progetti da sottoporre a verifica stimabile in almeno il 10% dei progetti di
ogni annualit finanziaria del POR.
Sulla base dellanalisi dei rischi, per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute, verr realizzata
lestrazione di un campione di operazioni da verificare attraverso un campionamento casuale
semplice, estraendo una percentuale di operazioni da controllare pi alta in relazione a valori di
rischiosit pi elevati.
Una volta provveduto alla individuazione delle operazioni, si procede alla calendarizzazione delle
visite.
15
Il rischio associato alla tipologia di macroprocesso non viene presa in considerazione in quanto le operazioni sottoposte
a verifica appartengono tutte al Macroprocesso Formazione. Un ulteriore dettaglio dellanalisi dei rischi potrebbe essere
contenuto nel manuale operativo di gestione.
16
Gli strati saranno costituiti da gruppi di operazioni omogenee per tipologia di beneficiario e rischiosit di controllo.
60/273
Pag. 99 di 691
Secondo il calendario delle visite, il personale responsabile dei controlli si reca nella sede del
beneficiario/soggetto attuatore17 ed esegue i controlli al fine di accertare, in via principale:
lavanzamento fisico-tecnico delle attivit, secondo quanto previsto dal progetto approvato;
Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo. Il modello di check
list allegato al Manuale operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
LAdC e lAdA prendono visione degli esiti delle verifiche in loco mediante accesso alla sezione
specifica del Sistema informativo.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario che ha la possibilit di presentare le proprie
controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento delle criticit
riscontrate, lArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso informa lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, che, sulla base dei rilievi mossi dispone i
necessari accertamenti e, nel caso di irregolarit di particolare gravit, dispone il recupero degli
eventuali importi gi erogati e d comunicazione al beneficiario dei termini per il recupero delle
somme.
17
LAdG pu decidere di svolgere le verifiche senza preavviso al fine di accertare la realit del progetto.
61/273
Autorit di Gestione
Beneficiario
Attivit
Area Controllo
Verifiche didattico/amministrative
Check list
3) Realizzazione delle verifiche
Svolgimento della verifica in
loco
Verifica in loco
Presentazione di eventuali
controdeduzioni
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Controdeduzioni
Elaborazione eventuali
controdeduzioni
Analisi controdeduzioni e
chiusura verifica
Chiusura verifica
acquisizione e esame della documentazione relativa agli esiti dei controlli di secondo livello e
suo eventuale inoltro agli Organismi intermedi responsabili;
trattamento degli esiti dei controlli di secondo livello da parte degli Organismi intermedi/Autorit
di Gestione nella fase di contraddittorio con lAdA;
follow up degli esiti dei controlli di secondo livello sulla base delle raccomandazioni indicate nel
rapporto definitivo del controllo.
Acquisizione della documentazione relativa agli esiti dei controlli di secondo livello e suo eventuale
inoltro agli Organismi intermedi responsabili.
Ricevuta la documentazione relativa ai controlli di secondo livello, lAdG esamina gli esiti del
controllo effettuato sul SG&C del Programma e delle verifiche condotte sulle operazioni campionate,
al fine di individuare gli aspetti riguardanti lAdG e gli OO.II..
Per le segnalazioni afferenti al SG&C dellAdG e alle operazioni di diretta competenza, lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano procede come descritto nella fase
successiva Trattamento degli esiti dei controlli di secondo livello fase di contraddittorio.
Negli altri casi, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano richiede agli OO.II.
interessati di fornire gli elementi in relazione alle criticit segnalate, di seguito elencate, entro i
termini previsti18:
riscontro puntuale in merito alle criticit rilevate e indicazione delle azioni correttive intraprese o
previste ai fini del superamento dellanomalia segnalata;
nei casi pertinenti, valutazione dellammissibilit degli importi relativi alle spese oggetto del
rilievo;
18
Conformemente alle procedure adottate dallAdA (Cfr. Strategia di audit POR FSE Lazio 2007 - 2013), eventuali
osservazioni/controdeduzioni, possono essere trasmesse allAdA entro 30 giorni dalla ricezione del Rapporto di controllo;
relativamente al follow up il termine previsto ai fini dellinvio allAdA dei conseguenti atti di 45 giorni dalla ricezione del
Rapporto definitivo del controllo.
63/273
Trattamento degli esiti dei controlli di secondo livello da parte dellAutorit di Gestione e degli
Organismi intermedi fase di contraddittorio
LAdG e gli OO.II. provvedono al trattamento degli esiti dei controlli ai fini del contraddittorio con
lAdA attraverso modalit procedurali diverse, indicate distintamente di seguito, a seconda che la
documentazione relativa ai controlli di secondo livello contenga la segnalazione di anomalie
finanziarie e/o di problematiche di altra natura.
Nel caso in cui gli esiti dei controlli non manifestino anomalie finanziarie ma altre tipologie di criticit,
lAdG/O.I. provvede ad effettuare un approfondimento specifico, al fine di acquisire eventuali
elementi integrativi a supporto del superamento delle criticit rilevate. Sulla base di tale
approfondimento, lAdG/O.I. pu formulare e inviare allAdA eventuali osservazioni per le valutazioni
di competenza, entro il termine previsto. Gli OO.II. trasmettono eventuali osservazioni anche allAdG,
in risposta alla richiesta di elementi di riscontro inviata da questultima.
In caso di presenza di anomalia finanziaria, i beneficiari/soggetti attuatori esaminano i rilievi effettuati
dal controllore di II livello ai fini di eventuali osservazioni e/o controdeduzioni. Tali comunicazioni,
corredate
di
eventuale
documentazione
integrativa
di
supporto,
sono
trasmesse
dai
beneficiari/soggetti attuatori allAdA ai fini delle valutazioni di competenza, e per conoscenza allAdG
e allO.I. responsabile delloperazione, entro il termine previsto.
Inoltre, lAdG e gli OO.II. esaminano gli esiti dei controlli di primo livello e in particolare del controllo
in loco effettuato a conclusione dellintervento, se avvenuto, al fine di trasmettere allAdA eventuali
osservazioni.
Follow up degli esiti dei controlli di secondo livello sulla base delle raccomandazioni indicate nel
rapporto definitivo del controllo
Sulla base degli esiti della valutazione delle osservazioni e delle controdeduzioni presentate dai
beneficiari/soggetti attuatori e/o dalle Amministrazioni interessate, lAdA trasmette allAdG, allO.I., al
beneficiario/soggetto attuatore e allAdC il rapporto definitivo del controllo.
LAdG e gli OO.II. per le operazioni di competenza esaminano le raccomandazioni formulate
dallAdA, indicate nel rapporto definitivo del controllo, e adottano le misure/azioni di follow up sulla
base degli esiti dei controlli di II livello (ad esempio, provvedimento di recupero delle somme
indebitamente erogate, avvio del procedimento di revoca, parziale o totale, del contributo nei
confronti del beneficiario). Gli atti relativi al follow up sono trasmessi ai beneficiari/soggetti attuatori
direttamente interessati e per conoscenza allAdA, allAdC e allAdG19, al fine di informare tutti i
soggetti coinvolti in merito al seguito dato alle raccomandazioni indicate nel rapporto definitivo del
19
Per quanto riguarda le operazioni delegate, gli OO.II. inviano gli atti del follow up allAdG in risposta alla richiesta di
elementi di riscontro inviata da questultima (Cfr. sezione 1).
64/273
20
21
65/273
Attivit
AdG
OO.II.
Beneficiari/
soggetti attuatori
AdA
Acquisizione della
documentazione
Documentazione
esiti controlli
Acquisizione e
esame della
documentazione
sugli esiti dei
controlli di II livello
Documentazione
esiti controlli
No
Aspetti riguardanti
gli OO.II.?
Si
Richiesta elementi
in merito alle
criticit segnalate
Trattamento esiti
controlli di II livello
Predisposizione e
trasmissione della
richiesta di
elementi in merito
alle criticit
Individuazione e
approfondimento
delle problematiche/
anomalie finanziarie
Richiesta elementi in
merito alle criticit
Individuazione e
approfondimento
delle problematiche/
anomalie finanziarie
Eventuale acquisizione
elementi integrativi
Eventuale acquisizione
elementi integrativi
Trattamento delle
problematiche
/spunti di
miglioramento e
delle anomalie
finanziarie
Elaborazione e
trasmissione
delle osservazioni/
controdeduzioni
allAdA e p.c. allAdG/O.I.
Osservazioni/
controdeduzioni
Osservazioni
Osservazioni
Elaborazione e
trasmissione
delle osservazioni
Elaborazione e
trasmissione
delle osservazioni
Osservazioni
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Osservazioni
Attivit
AdA
AdG
OO.II.
Beneficiari/
soggetti attuatori
Acquisizione del
rapporto definitivo
di controllo
Elaborazione e
trasmissione del rapporto
definitivo di controllo
Esame del
rapporto definitivo
del controllo e
adozione delle
misure/azioni di
follow up
Rapporto definitivo
di controllo
Rapporto definitivo
di controllo
Atti relativi al
follow up
Atti relativi al
follow up
Rapporto definitivo
di controllo
Atti relativi al
follow up
Trasmissione degli
atti di follow up
Atti relativi al
follow up
Atti relativi al
follow up
67/273
Atti relativi al
follow up
rimborso\pagamento
stabiliti
dallamministrazione
formalizzati
nellatto
stipulato
concessori
sono
rappresentate
dalle
certificazioni
di
spesa
che
periodicamente
(trimestralmente) gli enti attuatori trasmettono allAdG corredate dalla documentazione giustificativa
delle spese effettivamente sostenute. Gli enti attuatori, successivamente allanticipo, potranno
presentare una richiesta di pagamento solo nel caso in cui lentit delle spese effettivamente
sostenute e trasmesse allAdG tramite le certificazioni periodiche rispetti le condizioni espresse nelle
convenzioni. I pagamenti\rimborsi avvengono, generalmente, in base alle seguenti modalit:
Per quanto attiene alle operazioni selezionate tramite procedura di gara (Appalti di servizi), le
domande di pagamento sono rappresentate dalle istanze presentate dallappaltatore. I pagamenti
possono avvenire, a secondo della tipologia del servizio, in rate trimestrali posticipate di pari importo
o in base alla fase di realizzazione delloperazione (acconto, pagamenti intermedi).
ricevimento
verifica
della
completezza
della
documentazione
presentata
(Area
68/273
Nelle tabelle sottostanti sono indicati i documenti richiesti ai beneficiari/soggetti attuatori ai fini
dellerogazione dellanticipo/acconto, pagamento intermedio e saldo.
1. Realizzazione
(Pagamenti intermedi)
2. Conclusione
(Saldo)
Tipologia di macroprocesso
Formazione
Fase
1. Avvio
(Anticipo/acconto)
2. Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
3.
Conclusione
(Saldo)
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi
a titolarit
a regia
Richiesta di erogazione pagamento intermedio
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)
Richiesta di erogazione saldo
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)
a titolarit
Documentazione di avvio attivit
(dichiarazione di avvio, accettazione
della convenzione, registri, ecc.)
Richiesta di erogazione dellanticipo
Fideiussione
Fattura o documento equivalente
Eventuali prodotti/relazioni
intermedie previste nella
convenzione
Domanda di rimborso
Fattura o documento equivalente
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)
Eventuali prodotti/relazioni finali
previste nella convenzione
Domanda di rimborso
Fattura o documento equivalente
Rendiconto generale delle spese
sostenute
69/273
a regia
Fase
1. Avvio
(Anticipo/acconto)
2.
Realizzazione
(Pagamento
intermedio- eventuale)
3.
Conclusione
(Saldo)
a titolarit
a regia
Fase
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit
a regia
1. Avvio
(Anticipo/acconto)
2.
3.
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Conclusione
(Saldo)
- Giustificativi di spesa
intermedio
- Stato Avanzamento lavori
- Fattura
pagamento intermedio
70/273
verificare il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle successive domande di rimborso;
cofinanziata
necessaria
ai
fini
della
erogazione
del
pagamento,
stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto)24;
In fase di realizzazione, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano procede alla
verifica dei seguenti aspetti:
valutazione della correttezza formale dei documenti di spesa (verifica della data della fattura
rispetto al termine previsto, della corretta intestazione della fattura, dell'esattezza dell'importo
richiesto, dell'adeguatezza della descrizione dell'attivit cofinanziata);
conformit della polizza fidejussoria per l'erogazione del pagamento rispetto a quanto
prestabilito dalla normativa comunitaria e dalla convenzione (verifica della conformit del
modello utilizzato, della correttezza dell'importo, dei termini di scadenza);
22
Nel caso di avvisi concessori, la verifica della conformit della richiesta di pagamento consta nellaccertamento che il
soggetto attuatore abbia gi presentato certificazioni di spese effettivamente sostenute pari al 90% di quanto erogato
nellacconto precedente e sottoposte a controllo di I livello. Nel caso di bandi di gara, le richieste di pagamento stesse sono
inviate allArea Attivit di controllo di rendicontazione e gestione del contenzioso per il controllo di I livello.
23
V. Tab documenti richiesti.
24
La verifica della cauzione per gli interventi selezionati con bandi di gara effettuata allatto della firma del contratto (art.
113 del D.Lgs. 163/2006)
71/273
In fase di conclusione, con riferimento alle operazioni selezionate tramite avviso pubblico 25, il
soggetto beneficiario trasmetter direttamente allArea Attivit di controllo di rendicontazione e
gestione del contenzioso il rendiconto finale delle spese sostenute al fine della certificazione del
rendiconto (cfr. par. 2.2.4.3 e 2.2.4.4). Solo a seguito dellespletamento della fase di certificazione
del rendiconto, la competente funzione di controllo di I livello caricher a sistema limporto totale
riconosciuto e richieder, attraverso la notifica dellimporto totale riconosciuto, al soggetto
attuatore/beneficiario la trasmissione della domanda di saldo. LArea Organizzazione e Attuazione
Interventi Capitale umano, ricevuta la domanda di saldo, provveder a verificare la correttezza
dellimporto richiesto rispetto a quanto dovuto, procedendo, successivamente, alla convalida del
saldo.
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, in cui in relazione alla tipologia di
affidamento sono indicati alcuni documenti giustificativi di spesa che il beneficiario/soggetto attuatore
presenta a supporto della richiesta di rimborso/pagamento.
Tipologia di affidamento
Fattura
Ricevuta fuori campo di applicazione
26
IVA , Buste paga, altra documentazione
giustificativa di spesa a supporto della
domanda di rimborso
27
Fattura
Nota debito
A seguito delle verifiche descritte, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano,
sulla base delle condizioni e dei termini stabiliti nellatto stipulato con il beneficiario, procede alla
liquidazione dei pagamenti, trasmettendo la Richiesta di mandato di pagamento alla Direzione
regionale Programmazione economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio che, dopo una verifica
sulla disponibilit finanziaria sui capitoli di bilancio, provvede allemissione del mandato di
pagamento alla Tesoreria regionale per lerogazione del finanziamento al beneficiario/soggetto
attuatore.
In caso di esito negativo dei controlli effettuati, la procedura di pagamento sospesa per le
opportune misure correttive da intraprendere, secondo la normativa nazionale e regionale di
riferimento.
25
Per quanto concerne le operazioni selezionate tramite appalti pubblici di servizio la procedura di pagamento in fase di
conclusione coincide con quella descritta in fase di realizzazione.
26
Ai sensi delart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972
27
La richiesta di pagamento o di rimborso deve essere suffragata dalle spese effettivamente sostenute.
72/273
Per quanto attiene ai flussi dei controlli si rimanda al par. 2.2.4, mentre di seguito viene
rappresentato il flusso relativo al pagamento delle domande di rimborso\pagamento.
Attivit
Trasmissione domanda di
pagamento/rimborso
Beneficiario/
Soggetto
attuatore
Autorit di Gestione
Ufficio
Ragioneria
Area Attuazione
Ufficio
Tesoreria
Domanda di
pagamento/rimborso
Ricezione domanda
e verifica
No
Esito positivo?
Convalida della domanda di
pagamento/rimborso
Si
Ricezione richiesta e
invio chiarimenti
Richiesta
integrazioni/
chiarimenti
Predisposizione e invio
della richiesta di
integrazioni/chiarimenti
Convalida della
domanda di
pagamento/rimborso
Predisposizione
richiesta mandato di
pagamento
Richiesta mandato
di pagamento
Emissione
del mandato di
pagamento
Accertamento dellavvenuto
pagamento
Ricezione
pagamento
Mandato di
pagamento
Erogazione del
pagamento
Verifica ricezione
pagamento
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di mandato di pagamento, lArea Organizzazione e
Attuazione Interventi Capitale umano monitora attraverso il sistema informativo liter di pagamento,
dalla validazione della richiesta al trasferimento delle risorse al beneficiario, conformemente a quanto
disposto dallart. 13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel
Sistema informativo dellAdG.
Ai fini dellaggiornamento dellavanzamento finanziario del PO, inoltre, lAdG riceve dagli OO.II.
individuati direttamente nel PO, secondo le scadenze stabilite e tramite il sistema informativo
predisposto dalla Regione Lazio, le Schede di Pagamento, in cui riportato il valore cumulato della
spesa sostenuta sui diversi Assi di competenza. Limporto di cui si richiede il rimborso , pertanto, di
norma quello che risulta dallultimo monitoraggio della spesa.
73/273
Tali dati, insieme a quelli propri dellAdG, sono da questa rielaborati e trasmessi allAutorit di
Certificazione ai fini della predisposizione della Domanda di Pagamento.
Descrizione del modo in cui l'Autorit di gestione trasmetter le informazioni all'Autorit di
certificazione
La trasmissione delle informazioni relative alle spese sostenute dai beneficiari avviene attraverso
unapposita comunicazione scritta, che lAutorit di Gestione trasmette allAutorit di Certificazione.
La comunicazione concerne le spese da inserire nella dichiarazione di spesa, estratte dal sistema
informativo regionale e validate dagli Organismi Intermedi e dalla stessa Autorit di Gestione, distinte
per Asse prioritario e per anno, con allegato lelenco delle operazioni a cui sono riferite.
Nella comunicazione lAutorit di Gestione fornisce informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese, nel rispetto di
quanto previsto dallart. 60, lett.b) del Reg. (CE) n. 1083/2006 e dalle procedure descritte nel
precedente 2.2.4, in base alle quali lAutorit di Gestione accerta che le spese sono reali, i prodotti
o i servizi sono stati forniti conformemente alla decisione di approvazione, le domande di rimborso
dei beneficiari sono corrette e le operazioni e le spese sono conformi alle norme comunitarie e
nazionali.
Inoltre, attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati
contabili relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR in conformit con quanto
previsto dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Certificazione
un accesso specifico al sistema informativo, che le consente di visionare tutte le informazioni ivi
presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.
Norme di ammissibilit stabilite dallo Stato membro e applicabili al programma operativo
Conformemente allart. 56 paragrafo 4 del Reg. (CE) n. 1083/06 e coerentemente con la struttura
programmatoria del QSN stato istituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle
amministrazioni regionali e nazionali del FESR e del FSE, coordinato dal MISE e dal MLPS per la
definizione della norma in materia di ammissibilit della spesa. Il gruppo di lavoro sullammissibilit
dei costi ha definito il documento intitolato Norma generale per lammissibilit della spesa,
approvato con DPR n. 196 del 3 ottobre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n 294 del 17
dicembre 2008.
In considerazione della portata generale di tale documento stato convenuto dalle amministrazioni
responsabili del FSE di definire regole specifiche per le operazioni cofinanziate nellambito di tale
fondo.
La necessit di una interpretazione comune delle regole per il riconoscimento della spesa del FSE
risponde allesigenza di fondare la descrizione di sistemi di gestione e controllo, e specificatamente
74/273
la parte relativa allammissibilit della spesa, su elementi minimi condivisi che tengano conto delle
peculiarit degli interventi del FSE.28
A tal fine, le Regioni hanno deciso di redigere un Vademecum per la spesa FSE relativamente alla
programmazione 2007-1329. Obiettivo generale del Vademecum , pertanto, quello di fornire uno
strumento pratico di ausilio e di accompagnamento nella programmazione 2007 2013, in maniera
complementare con le altre disposizioni comunitarie (v. art. 11 del Reg. (CE) n. 1081/2006) e
nazionali. LAdG opera conformemente alle indicazioni contenute nella Norma generale di
ammissibilit della spesa e nel Vademecum per la spesa FSE.
In tale cornice di riferimento, si collocano altres gli atti elaborati dallamministrazione regionale, tra
cui in primis la nuova D.G.R. n. 6163 del 21 novembre 2002, sulle procedure per lo svolgimento e la
rendicontazione delle attivit formative finanziate dalla Regione Lazio.
Inoltre, come noto, lart. 11.3, lett b)(i) del Reg. (CE) n. 1081/2006 e s.m.i. estende i costi ammissibili
a un contributo del FSE prevedendo nel caso di sovvenzioni, tra le altre opzioni di semplificazione, la
possibilit di dichiarare i costi indiretti su base forfetaria entro il limite del 20% dei costi diretti di
unoperazione. In base a tale semplificazione, i costi indiretti sono dichiarati dai soggetti beneficiari
nella misura della percentuale di forfetizzazione stabilita in anticipo dallAmministrazione.
Nellambito del Programma prevista la possibilit di ricorrere allapplicazione della forfetizzazione
dei costi indiretti secondo le percentuali di seguito elencate per tipologia di azione/intervento:
Tali parametri sono stati calcolati sulla base dellanalisi storica di un campione di interventi afferenti
alla programmazione 2000 2006, selezionati in base alle tipologie di azione/intervento sopra
indicate coerentemente con i contenuti degli Assi prioritari del POR FSE 2007 - 2013.
Sulla base di ulteriori analisi che potranno essere condotte nel corso della programmazione, tenendo
anche conto delle risultanze della prima applicazione in via sperimentale della forfetizzazione dei
costi indiretti, lAmministrazione potr individuare percentuali di forfetizzazione differenti rispetto ai
valori attuali da applicare nellambito di nuovi dispositivi nel rispetto del principio di equit di
trattamento tra operazioni e beneficiari diversi.
28
29
75/273
Il sistema di forfetizzazione dei costi indiretti, adottato dallAdG nellambito del PO, stato valutato
positivamente dai servizi competenti della Commissione europea ai fini della sua accettazione30.
Complementariet dei fondi
Al fine di incrementare lefficacia degli interventi programmati, in un quadro di coerenza con la
strategia regionale complessiva e con le condizioni previste dal PO Lazio FESR, lAutorit di
Gestione FSE potr far ricorso al principio di complementariet tra i fondi strutturali di cui allart. 34.2
del Regolamento CE 1083/06 e finanziare azioni che rientrano nel campo di intervento del FESR, nei
limiti e alle condizioni ivi previste fino ad un massimo del 10% del contributo comunitario di ciascun
asse prioritario, purch esse siano necessarie al corretto svolgimento delloperazione e ad essa
direttamente legate. Per la realizzazione di tali azioni verranno seguite le norme di ammissibilit
enunciate dallart. 7.3 del Regolamento 1080/06 e allart.11.4 del Regolamento 1081/06. In via
indicativa, si prevede di utilizzare il principio di flessibilit per finanziare interventi a sostegno del
sistema produttivo e delle attivit di R&ST e interventi di potenziamento dei servizi di istruzione.
2.3 Separazione delle funzioni tra Autorit di gestione e Autorit di certificazione nel
caso in cui siano rappresentate dallo stesso organismo
In considerazione della struttura del sistema, come descritta nel paragrafo 1.3, conformemente al
capitolo 5 del POR, la fattispecie prevista in tale paragrafo non trova applicazione nel sistema di
gestione e controllo delineato nel presente documento.
Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici di lavori, forniture e
servizi e successive integrazioni e modifiche;
Decreto-Legge 4 luglio 2006, n. 223 (Decreto Bersani) articolo 13, convertito in Legge n.
248 del 4 agosto 2006;
30
Con nota n. 65871 del 20.01.2011, la Commissione, avendo esaminato le disposizioni presentate dallAdG in merito alla
dichiarazione dei costi indiretti su base forfetaria, ha comunicato laccettazione definitiva del sistema di forfetizzazione dei
costi indiretti.
76/273
Delibera AVCP n. 111 del 20/12/2012 Attuazione dellart. 6-bis del dlgs 163/2006 introdotto
dall'art. 20, comma 1, lettera a), legge n. 35 del 2012;
AIUTI DI STATO
Normativa Comunitaria e Nazionale
Linee interpretative per i nuovi regolamenti CE in materia di aiuti di stato, predisposte dal
Coordinamento delle Regioni e condivise con il Ministero del Lavoro (Coord. 449/01.
Protocollo 109/01 inviato in data 07 .05.01);
Regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio recante Modalit di applicazione dellart.93 del
Trattato CE;
Regolamento (CE) n. 1860/2004. Applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti
de minimis nei settori dellagricoltura e della pesca;
le Linee interpretative del Regolamento (CE) n. 1998/2006 relativo agli aiuti di importanza
minore, condivise dal Coordinamento della IX Commissione. (inviato in data 19.04.07 All. al
prot. 1300/07/coord);
Regolamento (CE) n. 1628/2006 del 24 ottobre 2006 relativo allapplicazione degli articoli 87
e 88 del trattato agli aiuti di Stato per investimenti a finalit regionale;
Regolamento (CE) n. 1998/2006, relativo allapplicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli
aiuti dimportanza minore (de minimis);
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Maggio 2007. Disciplina delle
modalit con cui effettuata la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notoriet, concernente
determinati aiuti di Stato, dichiarati incompatibili dalla Commissione europea, di cui all'articolo
1, comma 1223, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
Mappa degli aiuti di stato a finalit regionale 2007-2013 approvata dalla Commissione
europea con decisione C (2007)5618 del 28 novembre 2007;
Regolamento (CE) n. 800/2008 del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti
compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato
(Regolamento generale di esenzione) e successive integrazioni e modifiche;
Decisioni della Commissione circa le misure temporanee per far fronte alla crisi
Decisione C(2009) 4277, Aiuti temporanei di importo limitato e compatibile, Aiuto N. 248/2009
- Decisione C(2009) 4289, Aiuti temporanei concessi sotto forma di garanzie, Aiuto N.
266/2009 - Decisione C(2009) 4376, Aiuti temporanei sotto forma di tasso di interesse
agevolato, Aiuto N. 268/2009 - Decisione C(2009) 4117 del 25 maggio 2009, Misure
temporanee relative al capitale di rischio, Aiuto N 279/2009;
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 giugno 2009 - Direttiva del
Dipartimento Politiche Comunitarie rivolta alle Amministrazioni che intendono concedere Aiuti
di Stato alle imprese, in attuazione della Comunicazione della Commissione (2009/C 83/01)
Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno
dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica;
Nota del Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 21
luglio 2009 - Aiuti temporanei: applicazione dell'art.2, comma 4 del DPCM 3 giugno 2009.
Principio Deggendorf;
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 maggio 2010 Modifiche al decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 3 giugno 2009, recante: Modalita' di applicazione della
comunicazione della Commissione europea - Quadro di riferimento temporaneo comunitario
per le misure di aiuti di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione
di crisi finanziaria ed economica;
78/273
Aiuti di Stato temporanei - Linee guida per l'applicazione del Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2010;
Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 dicembre 2010 Modalit di applicazione
della comunicazione della Commissione europea Quadro temporaneo dellUnione per le
misure di aiuto di Stato a sostegno dellaccesso al finanziamento nellattuale situazione di
cirsi economica e finanziaria;
Regolamento (ue) n. 733/2013 del Consiglio del 22 luglio 2013 che modifica il regolamento
(CE) n. 994/98 sullapplicazione degli articoli 92 e 93 del trattato che istituisce la Comunit
europea a determinate categorie di aiuti di Stato orizzontali.
PARI OPPORTUNITA
Normativa Comunitaria e Nazionale
le Indicazioni operative del Dipartimento Pari Opportunit per lintegrazione della dimensione
di genere nella valutazione ex ante dei programmi operativi programmazione 2007-2013
(luglio 2006);
le Linee guida - Attuazione del principio di pari opportunit per uomini e donne e valutazione
dellimpatto equitativo di genere nella programmazione operativa. Fondi Strutturali 20002006, elaborate dal Dipartimento per le Pari Opportunit (Giugno 1999);
il documento ufficiale del Workshop "Pari Opportunit", definito dal Dipartimento per le pari
opportunit in collaborazione con le Amministrazioni Centrali capofila (Ministero Economia e
Finanze Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione e Ministero del Welfare e delle
Politiche Sociali (3 novembre 2005);
Decreto legislativo 198/2006 Codice delle pari opportunit tra uomo e donna, a norma
dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 24.
Normativa Regionale
L.R. 14 Maggio 2009, n. 16 Norme per il sostegno di azioni di prevenzione e contrasto alla
violenza alle donne;
L.R. 15 Novembre 1993, n. 64 Norme per l'istituzione di centri antiviolenza o case rifugio per
donne maltrattate nella Regione Lazio.
NORME AMBIENTALI
Normativa Comunitaria e Nazionale
le Linee guida per la valutazione ambientale strategica (Vas) Fondi strutturali 2000-2006.
Normativa Regionale
D.G.R. n. 311 del 15 giugno 2007 Promozione del Green Public Procurement (GPP) nella
Regione Lazio;
Determinazione n. B5018 del 3 dicembre 2007, recante lintroduzione delle procedure del
Green Public Procurement nel sistema delle Aree Naturali Protette, allo scopo di indirizzare
gli Enti di gestione delle stesse in maniera efficace ed efficiente verso procedure di appalto di
lavori, servizi, forniture ispirate a criteri di sostenibilit.
specifico riscontro. Le comunicazioni destinate alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dellUnione
Europea e/o sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e/o sul Bollettino Ufficiale della
Regione, specificano gli estremi dei progetti per i quali stato deciso il contributo comunitario.
AIUTI DI STATO
LAutorit di Gestione assicura la corretta applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di
stato nellambito dellattuazione del programma operativo. La citata D.G.R. n. 6163/2012 Direttiva
Regionale per lo svolgimento, la rendicontazione e il controllo delle attivit cofinanziate con il Fondo
Sociale Europeo e altri Fondi definisce gli adempimenti cui sono tenuti i beneficiari e le condizioni di
ammissibilit delle spese nellambito dei progetti che operano in regime di aiuti di stato e in funzione
di eventuali aggiornamenti del documento nazionale sulle spese ammissibili. Si segnala peraltro che
la Regione Lazio disciplina le informazioni specifiche necessarie per i progetti che possono
configurarsi come aiuti di stato a partire dalla fase di selezione delle operazioni. Nellavviso pubblico
per la realizzazione di interventi di formazione continua sar indicata la documentazione che i
soggetti attuatori devono presentare nel caso di azioni che si configurano come aiuti di stato, in
funzione della scelta operata dallimpresa tra il regime de minimis o il regime di aiuti alla formazione
(in via indicativa, domanda di finanziamento o di adesione al progetto, dichiarazione sul regime di
aiuti prescelto, dichiarazione attestante le condizioni per il rispetto della regola del de minimis).
PARI OPPORTUNITA
L'Autorit di gestione, ai sensi dell'articolo 16 del Reg. (CE) 1083/2006, assicura la parit di genere e
le pari opportunit in tutte le fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione del
Programma, anche attraverso l'autorit regionale preposta in materia di pari opportunit.
LAmministrazione regionale adotta le misure necessarie per prevenire ogni discriminazione fondata
sul sesso, la razza o lorigine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilit, let o
lorientamento sessuale durante le varie fasi di attuazione dei Fondi, ed in particolare nellaccesso
agli stessi.
La Regione nella sorveglianza dellattuazione e nel sistema di monitoraggio definisce gli indicatori
rilevabili e i criteri/modalit di verifica del rispetto del principio della pari opportunit. Il Comitato di
Sorveglianza ne sar informato periodicamente, con cadenza almeno annuale.
NORME AMBIENTALI
Data la natura del Fondo Sociale Europeo, che si concentra su operazioni di natura immateriale
legate allo sviluppo delle risorse umane, il presente Programma Operativo non costituisce un quadro
per la realizzazione di operazioni suscettibili di produrre effetti ambientali significativi, come progetti
infrastrutturali, in particolare quelli elencati negli allegati I e II della Direttiva 85/337/EEC come
modificata. Qualora nel seguito fossero previsti progetti infrastrutturali, in particolare nellambito della
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clausola di flessibilit dellarticolo 34.2 del Regolamento (CE) 1083/2006, la necessit di una
Valutazione Ambientale Strategica sarebbe rivista. Di conseguenza, lAutorit di Gestione considera
e le Autorit nazionali concordano che, al momento, non vi necessit di una Valutazione
Ambientale Strategica per il presente Programma Operativo. Tale circostanza non pregiudica
eventuali determinazioni di screening che fossero considerate necessarie in base alle leggi nazionali
o ad altre misure per lattuazione della Direttiva 2001/42/CE.
Si rileva peraltro che, con determinazione n. B5018 del 3 dicembre 2007, la Regione Lazio ha
proceduto allintroduzione delle procedure del Green Public Procurement nel sistema delle Aree
Naturali Protette, allo scopo di indirizzare gli Enti di gestione delle stesse in maniera efficace ed
efficiente verso procedure di appalto di lavori, servizi, forniture ispirate a criteri di sostenibilit. Tale
determinazione contiene le linee guida, i bandi di gara-tipo, le note tecniche ed i capitolati-tipo per
alcune forniture e servizi.
Verso gli stessi obiettivi indirizzata la proposta di legge regionale: Norme per la riforma ecologica
dellamministrazione regionale, degli enti locali e degli enti pubblici della Regione Lazio presentata il
14 marzo 2007 presso il Consiglio Regionale del Lazio. Il titolo V di tale proposta di legge definisce il
Green Public Procurement e il suo ambito di applicazione, definendo inoltre le clausole ambientali
nei bandi e capitolati pubblici e sottolineando la necessit di corsi di formazione del personale degli
enti pubblici per meglio applicare i criteri verdi.
Infine, con Deliberazione n. 311 del 15 giugno 2007, la Giunta Regionale ha approvato la
Promozione del Green Public Procurement nella Regione Lazio prevedendo la stesura di linee
guida del GPP in materia di lavori, forniture e servizi, e il monitoraggio dello stato di attuazione del
Green Public Procurement.
Tali strumenti potranno essere utilizzati nellambito del PO per la realizzazione di interventi
suscettibili di incidere sulle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile.
Confrontare gli importi globali certificati alla CE con i documenti contabili dettagliati e i
documenti giustificativi conservati dallAdG, dallAdC, dagli OO.II. e dai beneficiari.
Al fine di assicurare la tracciabilit della spesa, lAdG ha implementato il sistema informativo a
supporto della gestione e attuazione degli interventi (SIMON) che assicura la correttezza e
82/273
laffidabilit dei dati finanziari, fisici e procedurali inseriti nel sistema; il sistema si basa sui seguenti
elementi:
la verifica della qualit e della esaustivit dei dati a diversi livelli di dettaglio.
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Istruzioni date riguardo alla conservazione dei documenti giustificativi da parte dei beneficiari
Lart. 60 del Reg. (CE) n. 1086/06 tra i compiti dellAdG stabilisce la definizione di procedure atte ad
assicurare che tutti i documenti relativi alle spese ed agli audit del POR siano conservati sotto forma
di originali o di copie autenticate su supporti comunemente accettati e, come pi specificamente
previsto dallart. 90 dello stesso Regolamento, siano tenuti a disposizione della CE e della Corte dei
Conti, secondo le seguenti scadenze:
nel caso di chiusura totale del PO: tre anni successivi alla chiusura del Programma [art. 90
Reg. (CE) n. 1083/06 paragrafo 1 lettera a)];
nel caso di chiusura parziale del PO: tre anni successivi allanno in cui ha avuto luogo la
chiusura parziale del Programma [art. 90 Reg. (CE) n. 1083/06 paragrafo 1 lettera b)].
LAdG adotta la procedura relativa alla certificazione della conformit dei documenti ai documenti
originali conservati su supporti comunemente accettati, cos come stabilita dalle autorit nazionali
conformemente alle disposizioni normative nazionali ed in modo da a garantirne laffidabilit ai fini
dellaudit
34.
In conformit con quanto previsto allart. 19 comma 1, lAutorit di gestione provveder a indicare
allinterno della sezione anagrafica della pista di controllo i dati relativi allidentit ed alla ubicazione
degli organismi che conservano i documenti giustificativi relativi alle spese e agli audit, (v.
denominazione, indirizzo, referente, telefono, fax e indirizzo e-mail) a livello di tutti i soggetti coinvolti
nellattuazione del POR: propri uffici, OO.II, beneficiari/soggetti attuatori.
31
84/273
sicurezza riconosciute, atte a garantire che i documenti conservati rispettino le prescrizioni giuridiche
nazionali e siano affidabili ai fini di audit.
Descrizione
applicazione del
applicazione del
CDRR/05/0012/01
segnalazioni di irregolarit ai sensi dellart. 28 del Reg. (CE) n. 1828/2006 (schede OLAF);
Esso permette, inoltre, mediante laggregazione dei dati disponibili, di effettuare analisi relative alle
irregolarit sistemiche utili al fine di apportare interventi migliorativi al sistema di gestione e controllo
ed alla elaborazione dellanalisi dei rischi (cfr. par 2.2.4.4. Verifiche in loco).
Secondo le procedure di controllo adottate, le irregolarit possono essere accertate da soggetti
diversi:
I servizi competenti della Guardia di Finanza o di altri organi di polizia nel corso di proprie
verifiche presso enti finanziati nellambito del Programma.
Al riguardo, gli organismi deputati dal POR e dal presente SIGECO alla realizzazione dei controlli
riporteranno nel Sistema Informativo le seguenti informazioni in merito alle verifiche effettuate:
operazione controllata;
tipologia di irregolarit;
data e protocollo del verbale amministrativo o giudiziario o di analogo documento che riporta
gli esiti del controllo.
In base a quanto disposto dal Dipartimento Politiche Comunitarie Presidenza del Consiglio dei
Ministri, tutti i casi di irregolarit potenziale segnalati dai soggetti di cui sopra, non gi oggetto di una
primo verbale scritto amministrativo o giudiziario, sono valutati dallAdG. Tale valutazione mirata a
verificare che gli elementi alla base della segnalazione siano di consistenza tale da rendere, in prima
battuta, fondata lipotesi di avvenuta violazione di una norma comunitaria o nazionale anche
astrattamente idonea a provocare pregiudizio al bilancio comunitario35. Qualora da tale valutazione
emerga linsussistenza dellirregolarit, si procede alla chiusura della segnalazione mediante
specifica comunicazione di non accertamento dellirregolarit, trasmessa alle Autorit e ai soggetti
interessati.
In merito alla comunicazione delle irregolarit, la procedura adottata prevede quanto segue:
35
86/273
adottato
dallOLAF;
gli OO.II. sono responsabili della raccolta e della trasmissione allAdG delle informazioni e dei
dati relativi ai casi di irregolarit accertati per gli interventi di diretta competenza.
A tale scopo, a seguito della segnalazione dellirregolarit, la funzione interna allAdG (Area
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano) verifica, in primo luogo, la presenza dei
requisiti previsti dal Regolamento, di seguito elencati:
quota FSE relativa alla spesa irregolare superiore o uguale allimporto di 10.000,00;
non applicabilit di uno dei seguenti casi di deroga per i quali non sussiste lobbligo di
comunicazione36:
a) mancata esecuzione, totale o parziale, delloperazione cofinanziata dal FSE in seguito
al fallimento del beneficiario37,
b) casi segnalati spontaneamente dal beneficiario allautorit di gestione o allautorit di
certificazione prima che lautorit competente li scopra, prima o dopo linclusione delle
spese in questione in una dichiarazione certificata presentata alla Commissione;
c) casi rilevati e corretti dallautorit di gestione o dallautorit di certificazione prima
dellinclusione delle spese in questione in una dichiarazione di spesa presentata alla
Commissione.
Dopo aver verificato i requisiti previsti ai fini della notifica dellirregolarit accertata alla CE, lArea
Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano compila la scheda OLAF38 utilizzando le
informazioni riportate nel Sistema informativo e provvede alla trasmissione, secondo la tempistica
indicata nel Reg. (CE) 1828/200639, al DPC PCM, attraverso il nuovo sistema informativo I.M.S.
Irregularities Management System per la gestione delle irregolarit.
Qualora nel trimestre di riferimento non siano state rilevate irregolarit, lAdG ne informa il DPC
PCM, ai sensi del comma 6 dellart. 28 del Reg. (CE) n. 1828/2006.
Eventuali irregolarit sistemiche possono dare luogo a rettifiche finanziarie ossia alla soppressione
totale o parziale del contributo del POR, negli altri casi si prevedono diversi provvedimenti correttivi
36
Esclusi i casi di sospetto di frode e frode accertata che devono essere comunque segnalati alla CE OLAF.
I casi di irregolarit antecedenti al fallimento devono essere segnalati alla CE.
38
Manuale per la compilazione delle schede ex art. 3 e 5, Reg. (CE) 1681/94, Nota PCM DPC n. 3584 dell11/04/2006.
A tal fine, in presenza del segreto istruttorio, lAdG richiede lautorizzazione allautorit giudiziaria competente ai fini della
comunicazione alla CE delle informazioni relative al procedimento giudiziario.
39
Alla lettera b) dellart. 27 del citato Regolamento, per primo verbale amministrativo o giudiziario si intende una prima
valutazione scritta stilata unautorit competente, amministrativa o giudiziaria, che in base a fatti specifici accerta lesistenza
di unirregolarit.
37
87/273
che vanno da semplici richiami, al mancato riconoscimento delle spese, alla revoca, allavvio di
procedimenti giudiziari, allimmediata comunicazione alla Commissione Europea, etc.
Se lirregolarit ha un impatto finanziario e viene verificata su operazioni per le quali non stato
ancora erogato il contributo pubblico le ripercussioni potrebbero riguardare il mancato
raggiungimento della soglia di spesa funzionale allerogazione degli acconti, leventuale
rideterminazione del contributo erogabile e, nei casi gravi, comportare la revoca dellintervento. Nel
caso, invece, in cui siano stati erogati gli acconti o lintero contributo pubblico ci comporta la
rideterminazione del saldo dovuto/contributo erogabile ed eventualmente la necessit di
registrazione del debito del beneficiario ai fini della restituzione delle somme indebitamente
percepite.
In relazione allo stato attuativo delloperazione, a fronte della registrazione del debito, si adottano
procedure di compensazione con le successive domande di rimborso o si avviano le procedure di
recupero. In tal caso a seguito di una prima comunicazione indicante la tempistica entro la quale
procedere alla restituzione delle somme, pu seguire lingiunzione al pagamento e, ancora,
liscrizione al ruolo per le cartelle esattoriali.
Si evidenzia, comunque, che sia in merito alla I^ comunicazione di irregolarit che ai successivi
aggiornamenti, qualora le disposizioni nazionali prevedano il segreto istruttorio, la comunicazione
delle informazioni sempre subordinata allautorizzazione dellautorit giudiziaria che procede.
LAdG, con riferimento alle segnalazioni effettuate, tenuta ad aggiornare la Commissione in merito
alle azioni intraprese per il recupero degli importi ed agli eventuali procedimenti giudiziari avviati, con
particolare attenzione ai mancati recuperi ed alle cause connesse.
Al riguardo, la funzione competente dellAdG esamina i principali atti, quali, a titolo esemplificativo, le
reversali attestanti lavvenuto recupero delle somme non dovute, la comunicazione in merito agli
aggiornamenti sullo stato dei procedimenti giudiziari eventualmente avviati, al fine di individuare le
informazioni di aggiornamento inerenti i procedimenti amministrativi e/o giudiziari avviati. Individuate
tali informazioni, lArea Organizzazione e Attuazione Interventi Capitale umano, provvede
allaggiornamento della scheda e alla trasmissione della stessa al DPC PCM per il seguito di
competenza. I dati delle eventuali schede di aggiornamento sono caricate sul Sistema Informativo.
Inoltre su richiesta scritta della Commissione, lAdG fornisce informazioni relative a una specifica
irregolarit o a un gruppo specifico di irregolarit.
88/273
Autorit di Gestione
Attivit
Area Controlli
Area Attuazione
Organismi
Intermedi
Organismi
di
Controllo
AdA
PCM-DPC
I^ Segnalazione irregolarit
Rilevazione e segnalazione delle irregolarit potenziali
Rilevazione e segnalazione
delle irregolarit
Verifica
Verifica dei requisiti ed
accertamento delle
irregolarit
Esito
positivo
Esito negativo
Comunicazione
di non luogo a
precedere
Compilazione e trasmissione
delle schede OLAF
Trasmissione
trimestrale delle
schede OLAF
Scheda OLAF
Aggiornamento I^ segnalazione
Azioni di autotutela e recupero degli importi irregolari
Compilazione e trasmissione
dellaggiornamento delle
schede OLAF
Aggiornamento delle
schede OLAF
Trasmissione
trimestrale delle
schede OLAF
89/273
ORGANISMI INTERMEDI
3.1 LOrganismo intermedio e le sue funzioni
Premessa
Il documento illustra il sistema di gestione e controllo adottato dagli Organismi Intermedi nellambito
del POR Ob. 2 2007 2013 Regione Lazio ed elaborato sulla base della normativa comunitaria,
nazionale e regionale nonch dei documenti di riferimento che, a titolo indicativo e non esaustivo,
sono riportati di seguito.
Normativa comunitaria:
Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006, recante disposizioni
generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di
coesione e che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999 e smi;
Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione, dell'8 dicembre 2006, che stabilisce
modalit di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante
disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e
sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e smi;
Regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo e recante abrogazione del
Regolamento (CE) n. 1784/1999;
Reg. (CE) n. 284/2009 del Consiglio del 7 aprile 2009 che modifica il regolamento (CE) n.
1083/2006, per quanto riguarda alcune disposizioni relative alla gestione finanziaria;
Reg. (CE) n. 396/2009 che modifica il regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo
sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE;
D.lgs. 163/06 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione
delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e successive modifiche ed integrazioni;
Circolare n. 34 del 8 novembre 2007 del Ministero dellEconomia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato IGRUE;
Circolare IGRUE del 27.12.2007 - Valutazione di conformit dei sistemi di gestione e controllo
dei Programmi Operativi 2007-2013;
Norma sullammissibilit della spesa approvata con DPR n. 196 del 3 ottobre 2008,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 17 dicembre 2008;
Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, 2 febbraio 2009, n. 2
Tipologia dei soggetti promotori, ammissibilit delle spese e massimali di costo per le attivit
90/273
rendicontate a costi reali cofinanziate dal Fondo sociale europeo 2007-2013 nellambito dei
Programmi Operativi Nazionali (P.O.N.).
Saranno prese in considerazione altres le Linee Guida sui Sistemi di gestione e controllo per la
programmazione 2007-2013 Ministero dellEconomia e delle Finanze Dipartimento della
Ragioneria Generale dello Stato IGRUE laddove compatibili con la struttura organizzativa degli
OO.II.
Documenti e normativa regionali:
Legge regionale 25 luglio 1996 n.29. Disposizioni regionali per il sostegno alloccupazione e
successive modifiche ed integrazioni;
Legge regionale 7 luglio 1998 n. 38. Organizzazione delle funzioni regionali e locali in materia
di politiche attive del lavoro;
PET Piano Esecutivo Triennale 2008 2010 del 06 marzo 2008 approvato con DGR
213/2008;
D.G.R 968 del 29 novembre 2007, pubblicata sul Supplemento ordinario del BURL del
19/01/2008, Accreditamento dei soggetti che erogano attivit di formazione e di
orientamento nella Regione Lazio e s.m.i.;
91/273
Indicazione delle funzioni e dei compiti principali svolti dagli organismi intermedi
Nellambito del POR riveste qualifica di O.I. le strutture sotto indicate:
Struttura competente: REGIONE LAZIO DIREZIONE REGIONALE LAVORO
Referente dellOrganismo Intermedio: Marco Noccioli
Indirizzo:Via Rosa Raimondi Garibaldi 7
00143 Roma
Tel.:06 51686717
Fax.: 0651684479
Posta elettronica: mnoccioli@regione.lazio.it
Struttura competente: RTI con capofila Ernst & Young B. A. SpA soggetto gestore della SG
Lavoro in chiaro
Referente dellOrganismo Intermedio: Dario Bergamo
Indirizzo:via Po, 28/32 00198 Roma
Tel.: 06 32475632
Fax.: 06 32475632
Posta elettronica: dario.bergamo@it.ey.com
Struttura competente: Ass.For.Seo soggetto gestore delle Sovvenzioni Globali Imprese
cooperative e Audiovisivo
Referente dellOrganismo Intermedio: Paolo Luci
Indirizzo: via G.A. Badoero, 51 00154 Roma
Tel.: 06 51.43.50.86
Fax.: 06 51.23.716
Posta elettronica: paololuci@assforseo.it
Struttura competente: INPS soggetto gestore delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo
indeterminato di lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013.
Referente dellOrganismo Intermedio: Gabriella Di Michele - Direttore centrale entrate
Indirizzo: via Ciro il Grande, 21 Roma
Tel.: 0659054801
Fax: 0659054888
PEC: dc.entrate@postacert.inps.gov.it
La Regione Lazio ha individuato nel POR le Province del Lazio come Organismi Intermedi per lo
svolgimento dei compiti propri dellAdG40, riconducibili alle funzioni della programmazione, della
gestione, del controllo, del pagamento e della rendicontazione.
LAdG ha identificato nel 2013 come Organismo Intermedio la Direzione regionale Lavoro
dellAssessorato al Lavoro.
Sono individuati come Organismi intermedi il RTI con capofila Ernst & Young B. A. SpA, in qualit
di soggetto gestore della Sovvenzione Globale Lavoro in chiaro e la societ Ass.For.Seo. in
qualit di soggetto gestore della Sovvenzione Globale Audiovisivo e della Sovvenzione Globale
Imprese cooperative.
LAdG ha infine identificato nel 2014 come Organismi Intermedi lINPS soggetto gestore
delliniziativa Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori giovani, di cui al
Decreto Legge 76/2013.
40
Cfr. POR Regione Lazio 2007 2013 paragrafo 5.2.6. La Citt Metropolitana di Roma Capitale subentra dal 1/1/2015
alle funzioni della Provincia di Roma ai sensi dellart. 1. Legge 56/2014.
93/273
Nellassegnazione di tali funzioni, formalizzata per iscritto con apposito accordo, lAdG e ciascun O.I.,
assicurano che sia garantita una adeguata articolazione delle stesse e, in particolare, la separazione
della funzione di controllo da quella di gestione.
LAdG ha, finora, stipulato le seguenti convenzioni con gli OO.II.:
Ernst & Young B. A. (Contratto registrato dallufficiale rogante n. 6427 del 11 febbraio
2010);
Alla luce dellorganizzazione istituzionale e amministrativa, come definita dal Regolamento regionale
il Regolamento regionale 28 marzo 2013, n. 2, concernente: Modifiche al regolamento regionale 6
settembre 2002, n, 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale)
e s.m.i., si conferma che le competenze afferenti la struttura amministrativa riferita allorganismo
intermedio Direzione regionale Istruzione, Programmazione dellOfferta Scolastica e Formativa,
Diritto allo Studio e Politiche Giovanili, sono state integrate nella nuova struttura dellAdG - Direzione
regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola Universit, Diritto allo Studio.
La Convenzione sottoscritta tra AdG e O.I. in data 22 dicembre 2010 per listituzione dellOI
Direzione regionale Istruzione, Programmazione dellOfferta Scolastica e Formativa, Diritto allo
Studio e Politiche Giovanili (soppressa), svolger, pertanto, i suoi effetti fino al termine delle attivit
delegate sotto la responsabilit delle Aree dellAdG in materia di istruzione e diritto allo studio che ne
hanno assunto le relative competenze e funzioni.
LAdG ha identificato nel 2013 come Organismo Intermedio la Direzione regionale Lavoro
dellAssessorato al Lavoro. Lindividuazione di tale Organismo Intermedio formalizzata attraverso
un apposito accordo formalmente registrato per iscritto (Convenzione stipulata in data 19/09/2013 e
94/273
95/273
garantisce che le azioni finanziate siano conformi alle norme comunitarie, nazionali e
regionali applicabili per lintero periodo di attuazione;
procede alla programmazione degli interventi e delle risorse finanziarie secondo il quadro
delle competenze e risorse assegnate e nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale
in materia di appalti pubblici, come previsto dal punto 5.5 del POR Rispetto della normativa
comunitaria;
tiene un sistema di contabilit separata, o una codificazione contabile adeguata, per tutte le
transazioni relative all'operazione, ferme restando le norme contabili nazionali sia a livello di
O.I. che degli altri beneficiari e organismi coinvolti nell'attuazione delle azioni;
stabilisce procedure tali che tutti i documenti relativi alle spese e agli audit necessari per
garantire una pista di controllo adeguata siano conservati, sotto forma di originali o di copie
autenticate, secondo quanto disposto dallart. 90 del Regolamento generale n. 1083/2006,
per i tre anni successivi alla chiusura del Programma Operativo o, qualora si tratti di
operazioni soggette a chiusura parziale, per i tre anni successivi all'anno in cui ha avuto luogo
la chiusura parziale;
elabora una pista di controllo adeguata alla sorveglianza degli interventi al fine del rispetto del
principio di sana gestione finanziaria;
garantisce laggiornamento, anche presso i beneficiari, del sistema informativo regionale per
la registrazione e la conservazione dei dati contabili relative alle linee di attivit attribuite;
41
Cfr. I criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo, POR FSE
Regione Lazio 2007 2013 approvato dal CdS del 22.01.2008.
96/273
esegue i controlli documentali e in loco presso i beneficiari, al fine di verificare che i servizi e i
prodotti siano forniti e che le spese dichiarate siano state effettivamente sostenute e siano
giustificate da fatture quietanzate o da documenti contabili di valore probatorio equivalente;
predispone le dichiarazioni delle spese sostenute dai beneficiari e dallo stesso O.I. da inviare
allAdG;
informa gli organismi preposti circa eventuali procedimenti di carattere giudiziario, civile,
penale o amministrativo in cui sono coinvolte le operazioni cofinanziate dal POR e degli esiti
dei controlli.
indeterminato di
lavoratori giovani, di cui al Decreto Legge 76/2013, si rimanda allo specifico documento approvato
dalla competente funzione di controllo di I livello dellAdG con nota prot. n. 681357 del 19/12/2014.
Le procedure sono ulteriormente dettagliate allinterno di un manuale ad uso degli uffici competenti
degli OI, redatto sulla base degli strumenti forniti dallAdG (es.Manuale operativo dellAdG). Inoltre,
ciascun OI predispone le check list da utilizzare nelle attivit di controllo e verifica di primo livello,
sulla base dei modelli previsti dallAdG.
97/273
98/273
Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I.
deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e
per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE
COMPITI
Programmazione
(6 unit)
Gestione
(7 unit)
AREA/UFFICIO
RESPONSABILE
99/273
FUNZIONE
COMPITI
Controllo
(8 unit)
AREA/UFFICIO
RESPONSABILE
100/273
Area Controllo,
Rendicontazione
e Contenzioso
FUNZIONE
COMPITI
Pagamento
(5 unit)
Rendicontazione
(6 unit)
AREA/UFFICIO
RESPONSABILE
LO.I., per lo svolgimento delle funzioni di propria competenza, dispone quindi di 21 risorse, inclusi i
Dirigenti darea ed escluso il Direttore Regionale, che si avvale del supporto di un Ufficio di Staff della
Direzione composto da 2 unit. Lattribuzione di tali funzioni al personale della Direzione regionale
Lavoro (assegnato alle strutture di Area e di Ufficio con determina B04391 del 02.10.2013) in qualit
di O.I. sar formalizzata mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
101/273
Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese.
A prescindere dalla tipologia di procedura utilizzata, lArea Affari generali, responsabile della
funzione di programmazione, adotta come principi di indirizzo e assicura come modalit operativa:
una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di programmazione;
la trasmissione della documentazione relativa agli esiti della selezione alla funzione di
gestione.
previste, degli obblighi in materia di pubblicizzazione delle risorse FSE e della necessit di rispettare,
nellattuazione del progetto, le norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
La Direzione regionale Lavoro predispone, in allegato allavviso pubblico, uno schema di
convenzione che costituisce parte integrante dellavviso stesso, la cui accettazione da parte del
soggetto proponente rappresenta condizione per la partecipazione e solleva le parti dalla successiva
formalizzazione della convenzione medesima.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e
103/273
comunicazione
ai
soggetti
concorrenti,
provvede
alla
pubblicazione
della
comunicazione sui risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n.
163/2006 e s.m.i..
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lArea Attuazione interventi
funzione di gestione procede alla stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente,
secondo il proprio regolamento interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallArea Affari generali responsabile della funzione di
programmazione.
La Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi/progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo i punteggi. La Commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
bozza di graduatoria. Tali documenti sono trasmessi alla funzione di programmazione dellO.I. che li
trasmette alla funzione di gestione, ai fini dellapprovazione della graduatoria e della pubblicazione
dellelenco dei progetti ammissibili e della graduatoria finale.
LArea Attuazione interventi - funzione di gestione pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata
la correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e
allimpegno contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto di impegno finanziario, lArea Attuazione interventi - funzione di gestione
notifica lavvenuta approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante raccomandata A/R (o
mediante altra modalit prevista dalla normativa vigente).
.Le attivit sopra descritte sono rappresentate nel successivo diagramma.
104/273
Fase/Attivit
Processo: Gara
Appalto
Soggetti
proponenti
Area
Affari generali
Offerta tecnica ed
economica
Ricezione e
Protocollo delle
offerte ricevute
Ricezione e
archiviazione
Offerte
Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV
Nomina
Commissione
Valutazione
Verifica
giuridicoAmministrativa
e invio verbale
Verifica
ammissibilit
formale
dei progetti
Controllo sul
possesso requisiti
dichiarati sul 10%
delle offerte
Area
Attuazione
interventi
Bando e
Capitolato di
gara
Predisposizione e
pubblicazione del
Bando e del
Capitolato di gara
Elaborazione e
presentazione
dellOfferta tecnica
ed Economica
Commissione di
Valutazione
Richiesta
documentazione per
verifica requisiti
sul 10% offerte
Trasmissione della
documentazione
richiesta
Verifica possesso
requisiti
Valutazione delle
offerte tecniche
ed economiche
Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
definitiva e
Aggiudicazione
provvisoria della
gara
Valutazione
tecnica
Stesura dei
verbali e
bozza di
graduatoria
Determina di
aggiudicazione
provvisoria
Invio comunicazione
di aggiudicazione
provvisoria
Ricezione
comunicazione
(aggiudicatario)
105/273
106/273
Fase/Attivit
Processo: Gara
Appalto
Soggetti
proponenti
Area
Affari generali
Predisposizione e
pubblicazione
dellAvviso
pubblico
Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali
Area
Attuazione
interventi
Avviso Pubblico
Elaborazione e
presentazione
delle proposte
progettuali
Ricezione
Proposte
progettuali
Ricezione e
archiviazione
Offerte
Determinazione
dirigenziale
di nomina della CdV
Nomina
Commissione
Valutazione
Verifica
ammissibilit
formale delle
domande
Commissione di
Valutazione
Presentazione
chiarimenti
Richiesta
eventuali
integrazioni/chiarimenti
Verifica di
Ammissibilit
formale
Elaborazione lista
ammessi/non
ammessi
Valutazione
tecnica
delle proposte
Valutazione
tecnica
delle proposte
Stesura e invio
dei verbali e
redazione della
graduatoria
Approvazione e
pubblicazione
graduatoria
(ammessi/non
ammessi)
Redazione
Determina di approvazione
della graduatoria
Verifica contabile
sui capitoli
di bilancio
Impegno contabile
delle risorse
Determina di
impegno
delle risorse
107/273
Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Tipologia controlli
Riferimenti Normativi
In loco
Avvio delle
operazioni
Rischio di doppio
cofinanziamento
Avvio delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Fino al 3 anno
successivo alla
108/273
In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:
le spese dichiarate siano reali;
i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione;
le domande di rimborso del beneficiario siano corrette;
le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali;
le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri periodi
di programmazione.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, lArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso,
responsabile della funzione di controllo, adotta procedure di verifica delle operazioni aventi per
oggetto lo svolgimento delle:
1.
verifiche documentali/amministrative;
2.
Conformemente ai disposti normativi richiamati, lArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso funzione di controllo si avvale di propri strumenti di verifica delle operazioni, prevedendo altres la
conservazione della documentazione relativa a ciascun controllo e i conseguenti risultati, nonch gli
eventuali provvedimenti presi sulle irregolarit riscontrate conformemente alle procedure adottate e
alle indicazioni fornite dallAdG.42.
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso43
presentata dal beneficiario/aggiudicatario, sulla base della documentazione amministrativa e
contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, le verifiche amministrative sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e,
pertanto, si distinguono a seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a
conclusione di unoperazione.
42
109/273
In fase di avvio le verifiche amministrative sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:
effettiva comunicazione degli obblighi del soggetto attuatore, mediante la verifica che
nella convenzione/contratto siano indicati le modalit di pagamento e gli obblighi
scaturenti dallaggiudicazione della gara o dal finanziamento del progetto;
stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto);
Tale verifica verr svolta dallArea Attuazione interventi - funzione di gestione a seguito della
richiesta di erogazione del primo acconto. La verifica descritta, a differenza di quelle sui pagamenti
intermedi e sui saldi, non rientra nei controlli di I livello ai sensi dellart. 60, lettera b) del Reg. (CE)
1083/2006 non costituendo domanda di rimborso di spese effettivamente sostenute da rendicontare
alla CE. Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e
registrate in apposite check list. Il modello di check list allegato al Manuale operativo di gestione ad
uso degli uffici competenti.
110/273
111/273
limporto totale della domanda, cio che limporto dichiarato non superi quello approvato in
fase di valutazione,
lelenco dei giustificativi di spesa, cio che limporto totale delle fatture elencate (tenendo
conto della pertinente ripartizione dei costi) corrisponda a quanto dichiarato nella domanda di
rimborso,
la disponibilit dei giustificativi di spesa, cio che le fatture siano accessibili allO.I. per le
opportune verifiche;
lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi in concessione),
la regolarit finanziaria della spesa su un campione dei giustificativi presentati (per le tipologie di
operazioni pertinenti, quali ad esempio avvisi concessori), ovvero lammissibilit delle spese
mediante verifica dei seguenti principali aspetti44:
-
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,
il rispetto del divieto di cumulo del contributo o dei finanziamenti comunitari a valere sulla
stessa operazione46.
Con riferimento a questultima tipologia di controllo, si proceder alla formalizzazione degli esiti
mediante apposite check list sul Sistema Informativo. Il modello di check list allegato al Manuale
operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
44
Tali controlli saranno supportati dal sistema informativo che permetter la scannerizzazione dei documenti giustificativi.
La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso stabilita dallO.I. in funzione delle
diverse tipologie di affidamento e portata a conoscenza del beneficiario/soggetto attuatore con le modalit pi opportune. Essa si
differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori (come generalmente
nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi in concessione) mediante presentazione di copia dei
giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
46
La procedura per assicurare leffettivit del divieto prevede lacquisizione della dichiarazione ai sensi artt. 46 e 47 del D.P.R. n.445/00 da
parte del beneficiario.
45
112/273
Sulla base delle check list, lArea Attuazione interventi - funzione di gestione proceder o meno alla
liquidazione dei pagamenti intermedi, secondo quanto stabilito nel paragrafo successivo
(Trattamento delle domande di rimborso). Qualora vengano rilevate delle irregolarit, lArea
Attuazione interventi, sulla base della segnalazione dellArea Controllo, Rendicontazione e
Contenzioso funzione di controllo, valuta la presenza degli elementi necessari allapertura di una
scheda Olaf e, contestualmente, ne informa lAdG a cui viene inviata anche tutta la documentazione
di supporto relativa alle verifiche effettuate.
113/273
114/273
certificazione da parte di un revisore nominato dallAdG del rendiconto con allegata la check list
di controllo47;
verifica della certificazione e della completezza della check list allegata, con registrazione esito
sul sistema informativo e stampa finale check list;
notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;
Pertanto, in fase di conclusione le verifiche hanno sia natura documentale che in loco.
La gestione della procedura descritta coinvolger sia lArea Controllo, Rendicontazione e
Contenzioso funzione di controllo, competente della fase di coordinamento delle operazioni di
certificazione del rendiconto e di notifica dellimporto effettivamente riconosciuto, sia lArea
Attuazione interventi funzione di gestione competente per lerogazione del saldo.
La verifica amministrativa su base documentale in fase di conclusione quindi rappresentata
dallattivit preparatoria della verifica in loco finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da
parte di un revisore contabile (si veda il punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale
della domanda di saldo.
Per le operazioni selezionate tramite appalto pubblico, le attivit di controllo in fase di conclusione
consistono nella verifica dellultimo SAL e di eventuali relazioni/prodotti finali (se previsti),
relativamente agli aspetti gi descritti al punto precedente.
Verifiche in loco
Le verifiche in loco riguardano tutte le operazioni selezionate tramite avviso pubblico e precedono
lerogazione del saldo. Tali controlli sono svolti da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la
responsabilit della funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del
rapporto convenzionale con il beneficiario finale. Tali verifiche seguono la procedura di seguito
descritta48:
acquisizione e trasmissione del rendiconto allAdG per la nomina del revisore incaricato della
visita in loco (certificazione del rendiconto finale);
visita in loco;
47
48
Il modello di check list allegato al Manuale operativo di gestione ad uso degli uffici competenti.
Cfr art. 28 Rendicontazione, Legge Regionale n. 23 Ordinamento della Formazione professionale del 25 febbraio1992.
115/273
lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);
116/273
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sono
stabiliti
dallamministrazione
formalizzati
nellatto
stipulato
le
certificazioni
periodiche
rispetti
le
condizioni
espresse
nelle
convenzioni.
Per quanto attiene alle operazioni selezionate tramite procedura di gara (Appalti di servizi), le
domande di pagamento sono rappresentate dalle istanze presentate dallappaltatore. I pagamenti
possono avvenire, a secondo della tipologia del servizio, in rate trimestrali posticipate di pari importo
o in base alla fase di realizzazione delloperazione (acconto, pagamenti intermedi).
La procedura adottata per il trattamento delle domande di rimborso\pagamento coinvolge, per le
attivit di competenza, le funzioni di gestione e controllo interne allO.I. e i beneficiari/soggetti
attuatori e si compone di tre fasi principali:
Fase
1. Realizzazione
(Pagamenti intermedi)
2. Conclusione
(Saldo)
a titolarit
a regia
Richiesta di erogazione pagamento intermedio
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)
Richiesta di erogazione saldo
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per affidamenti di incarichi)
Nota di debito (per affidamenti di incarichi senza Partita IVA)
Tipologia di macroprocesso
Formazione
Fase
4.
Avvio
(Anticipo/acconto)
5.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
a titolarit
Documentazione di
avvio attivit (dichiarazione di
avvio, accettazione della
convenzione, registri, ecc.)
Richiesta di
erogazione dellanticipo
Fideiussione
Fattura o documento
equivalente
Eventuali
prodotti/relazioni intermedie
previste nella convenzione
Domanda di
rimborso
Fattura o documento
equivalente
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)
121/273
a regia
Richiesta di
erogazione dellacconto
Fideiussione
Fattura
Richiesta di
erogazione pagamento
intermedio
Stato
Avanzamento lavori
Fattura
Tipologia di macroprocesso
Formazione
Fase
a titolarit
Eventuali
prodotti/relazioni finali previste
nella convenzione
Domanda di
rimborso
Fattura o documento
equivalente
Rendiconto generale
delle spese sostenute
a regia
6.
(Saldo)
Conclusione
Richiesta di
erogazione saldo
Stato
Avanzamento lavori
Fattura
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
Fase
4.
Avvio
(Anticipo/acconto)
5.
Realizzazione
(Pagamento intermedioeventuale)
6.
(Saldo)
Conclusione
a titolarit
Richiesta di
erogazione dellanticipo
Domanda di
iscrizione
Eventuale
Fideiussione
Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del pagamento
intermedio
Giustificativi di
spesa (tassa di iscrizione,
eventuali rimborsi spesa, etc)
Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del saldo
Giustificativi di
spesa (tassa di iscrizione,
eventuali rimborsi spesa, etc)
a regia
Richiesta di
erogazione dellacconto
Fideiussione
Fattura
Richiesta di
erogazione pagamento
intermedio
Stato Avanzamento
lavori
Fattura
Richiesta di
erogazione saldo
Stato Avanzamento
lavori
Fattura
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone
giuridiche)
Fase
a titolarit
4.
Avvio
(Anticipo/acconto)
Richiesta di
erogazione dellanticipo
Eventuale
Fideiussione
122/273
a regia
Richiesta di
erogazione dellacconto
Fideiussione
Fattura
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone
giuridiche)
Fase
a titolarit
Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del pagamento
intermedio
Giustificativi di
spesa
a regia
5.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
Richiesta di
erogazione pagamento
intermedio
Stato Avanzamento
lavori
Fattura
6.
(Saldo)
Conclusione
Attestazione
dellattivit svolta
Richiesta di
erogazione del saldo
Giustificativi di
spesa
Richiesta di
erogazione saldo
Stato Avanzamento
lavori
Fattura
verificare il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle successive domande di rimborso;
cofinanziata
necessaria
ai
fini
della
erogazione
del
pagamento,
stipula della polizza fideiussoria per le attivit in concessione e sua adeguatezza (con
riferimento alla validit della durata e del valore dellatto)50.
In fase di realizzazione, lArea Attuazione interventi procede alla verifica dei seguenti aspetti:
49
50
La verifica della cauzione per gli interventi selezionati con bandi di gara effettuata allatto della firma del contratto (art. 113 del D.Lgs.
163/2006).
123/273
valutazione della correttezza formale dei documenti di spesa (verifica della data della fattura
rispetto al termine previsto, della corretta intestazione della fattura, dell'esattezza dell'importo
richiesto, dell'adeguatezza della descrizione dell'attivit cofinanziata);
conformit della polizza fidejussoria per l'erogazione del pagamento rispetto a quanto
prestabilito dalla normativa comunitaria e dalla convenzione (verifica della conformit del
modello utilizzato, della correttezza dell'importo, dei termini di scadenza);
avvenuta effettuazione del controllo di I livello da parte della funzione di Controllo. Per
quanto attiene gli avvisi concessori, il controllo di I livello effettuato sulle certificazioni
trimestrali delle spese effettivamente sostenute inviate dai soggetti attuatori. In tali casi, la
verifica della conformit della richiesta di pagamento consta nellaccertamento che il soggetto
attuatore abbia gi presentato certificazioni di spese effettivamente sostenute pari al 90% di
quanto erogato nellacconto precedente e sottoposte a controllo di I livello (ove previsto). Nel
caso di bandi di gara, il controllo effettuato sulla stessa richiesta di pagamento e sulla
documentazione acclusa (SAL).
In fase di conclusione, con riferimento alle operazioni selezionate tramite avviso pubblico 51, il
soggetto beneficiario trasmetter direttamente allArea Controllo, Rendicontazione e Contenzioso il
rendiconto finale delle spese sostenute al fine della certificazione del rendiconto. Solo a seguito
dellespletamento della fase di certificazione del rendiconto, lArea Controllo, Rendicontazione e
Contenzioso caricher a sistema limporto totale riconosciuto. LArea Attuazione interventi,
richieder, attraverso la notifica dellimporto totale riconosciuto, al soggetto attuatore/beneficiario la
trasmissione della domanda di saldo; ricevuta la domanda di saldo, provveder a verificare la
correttezza dellimporto richiesto rispetto a quanto dovuto, procedendo, successivamente, alla
convalida del saldo.
Di seguito si riporta una tabella, a mero titolo esemplificativo, in cui in relazione alla tipologia di
affidamento sono indicati alcuni documenti giustificativi di spesa che il beneficiario/soggetto attuatore
presenta a supporto della richiesta di rimborso/pagamento.
Tipologia di affidamento
Fattura
Ricevuta fuori campo di applicazione
52
IVA , Buste paga, altra documentazione
giustificativa di spesa a supporto della
domanda di rimborso
53
Fattura
Nota debito
51
Per quanto concerne le operazioni selezionate tramite appalti pubblici di servizio la procedura di pagamento in fase di conclusione
coincide con quella descritta in fase di realizzazione.
52
Ai sensi delart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972
53
La richiesta di pagamento o di rimborso deve essere suffragata dalle spese effettivamente sostenute.
124/273
A seguito delle verifiche descritte, lArea Attuazione interventi, sulla base delle condizioni e dei
termini stabiliti nellatto stipulato con il beneficiario, procede alla liquidazione dei pagamenti,
trasmettendo la Richiesta di mandato di pagamento alla Direzione regionale Programmazione
economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio che, dopo una verifica sulla disponibilit finanziaria sui
capitoli di bilancio, provvede allemissione del mandato di pagamento alla Tesoreria regionale per
lerogazione del finanziamento al beneficiario/soggetto attuatore.
In caso di esito negativo dei controlli effettuati, la procedura di pagamento sospesa per le
opportune misure correttive da intraprendere, secondo la normativa nazionale e regionale di
riferimento.
Per quanto attiene ai flussi dei controlli si rimanda al paragrafo precedente, mentre di seguito viene
rappresentato il flusso relativo al pagamento delle domande di rimborso\pagamento.
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di mandato di pagamento, lArea Attuazione
interventi monitora, attraverso il sistema informativo, liter di pagamento, dalla validazione della
richiesta al trasferimento delle risorse al beneficiario, conformemente a quanto disposto dallart. 13,
lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel Sistema informativo
dellAdG.
125/273
audit del SG&C verifica della struttura organizzativa, delle procedure e dei sistemi di
monitoraggio, contabili e informativi adottati ai fini dellattuazione del Programma Operativo
(PO), finalizzata alla valutazione del grado di affidabilit del sistema;
LO.I. responsabile del trattamento degli esiti dei controlli di II livello, al fine di assicurare ladozione
delle misure correttive e preventive necessarie al superamento/follow up delle eventuali criticit
riscontrate.
54
Dipartimento istituzionale Ufficio Controllo di II livello sulla gestione dei fondi strutturali comunitari.
126/273
ORGANISMO INTERMEDIO
PROVINCIA DI LATINA
PROGRAMMAZIONE
Dirigente Settore
Lavoro e Formazione
P.O. Servizio
Formazione
Professionale
GESTIONE
ATTUAZIONE
RENDICONTAZIONE CONTROLLO E
PAGAMENTO
Dirigente Settore
politiche Sociali
Ufficio Gestione
Attuazione
127/273
Referente O.I.
Dirigente Settore Politiche del
Lavoro e Formazione
Professionale
Dirigente Settore
Politiche Sociali
P.O. Sevizio
Programmazione
Ufficio Gestione e
Attuazione
Funzione Programmazione
Funzione Gestione e
Attuazione
Dirigente Settore
Bilancio e Servizi
Finanziari
Ufficio
Rendicontazione e
Controllo
Ufficio Pagamenti
Funzione Controllo e
Pagamento
Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I.
deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e
per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE
COMPITI
Programmazione
Gestione e Attuazione
UFFICIO
RESPONSABILE
128/273
COMPITI
Pagamento
Rendicontazione
Controllo
UFFICIO
RESPONSABILE
Di seguito si riporta il numero di unit assegnate, oltre la dirigenza, alle funzioni indicate:
Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Latina in qualit di O.I., verr formalizzata
mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, ciascun O.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria
in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e funzionale alle proprie specificit
organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo degli O.I., conformemente a quanto stabilito
dallAtto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance approvato con DGR 1029/2008,
non divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto prescritto dai Regolamenti
(CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre lO.I. si atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e
comunicher qualsiaisi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare ciascun organismo intermedio stabilisce, al proprio interno,
modalit organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure scritte adottate dagli O.I., conformemente a quelle
elaborate dallAdG nellambito del POR:
130/273
Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese
una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;
una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate.
, invece, compito della funzione di gestione prevedere negli atti formali di concessione del
finanziamento (convenzione, contratti, ecc.) il richiamo esplicito delle condizioni di finanziamento
previste, degli obblighi in materia di pubblicizzazione delle risorse FSE e della necessit di rispettare,
nellattuazione del progetto, le norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
LO.I. predispone, in allegato allavviso pubblico, uno schema di convenzione che costituisce parte
integrante dellavviso stesso, la cui accettazione da parte del soggetto proponente rappresenta
condizione per la partecipazione e solleva le parti dalla successiva formalizzazione della
convenzione medesima.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e
pubblicazione
del
bando
sullAlbo
Pretorio
della
Provincia
e/o
sul
sito
internet
Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lamministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui
risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit, a cura dllUfficio Gestione e Attuazione, e una di
valutazione tecnica svolta da una commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della
funzione di programmazione.
la Commissione, sulla base degli esiti della verifica dei progetti, contenuti nelle liste di ammissibilit
(progetti ammessi / progetti non ammessi), trasmessi dallUfficio Gestione e Attuazione, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
132/273
Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi
Tipologia controlli
Documentali
In loco
Avvio delle
operazioni
Avvio delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
133/273
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Fino al 3 anno
successivo alla
chiusura del POR
In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:
le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Latina, adotta procedure di verifica delle
operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:
sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;
134/273
135/273
Settore Politiche
Sociali Funzione
Gestione/Attuazione
Settore Uffici
Finanziari Funzione
Controllo e Pagamento
Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla funzione
Controlli della
documentazione relativa alla
selezione e allavvio
dellintervento
Raccolta ed invio
documentazione
Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Check
list
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
136/273
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list
lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi);
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale;
lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.
Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo.
Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento proceder o meno alla
liquidazione dei pagamenti intermedi.
Pertanto, in fase di conclusione, le verifiche hanno sia natura documentale che in loco.
La verifica amministrativa, su base documentale, in fase di conclusione quindi rappresentata
dallattivit preparatoria della verifica in loco, finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da
parte di un revisore contabile (si veda il punto sucecssivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale
della domanda di saldo.
137/273
Per le operazioni selezionate, tramite appalto pubblico, le attivit di controllo, in fase di conclusione,
consistono nella verifica dellultimo SAL e di eventuali relazioni/prodotti finali (se previsti),
relativamente agli aspetti gi descritti al punto precedente.
138/273
Area/Ufficio
Formazione
(funzione gestione)
Soggetto attuatore/
Area/Ufficio
Formazione
(funzione controlli)
Beneficiario
Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione e conclusione
Trasmissione alla
funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio/saldo
Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list
Raccolta ed invio
documentazione
Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/convenzione
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Registrazione esiti e
stampa check list
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Covalida domanda di
rimborso
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
Check
list
139/273
Richiesta chiarimenti
Verifiche in loco
Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la responsabilit della
funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del rapporto convenzionale
con il beneficiario finale.
Tali verifiche seguono le procedura di seguito descritta:
-
Visita in loco;
Lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso di bandi, tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavoro
periodicamente predisposti);
140/273
141/273
Area/UfficioFormaz
ione
(funzione gestione)
Area/Ufficio
Formazione
(funzione controlli)
Beneficiario
Domanda di rimborso
Verifiche in loco
Trasmissione alla funzione
Controlli delle domande di
rimborso relative ad un
determinato periodo
Ricezione domande di
rimborso
Comunicazione delle
operazioni campionate
Comunicazione delle
operazioni campionate
Analisi della
documentazione
Verifica in loco
Presentazione di eventuali
controdeduzioni
Controdeduzioni
Elaborazione eventuali
controdeduzioni
Analisi controdeduzioni e
chiusura verifica
Chiusura verifica
Verifiche didattico amministrative realizzate dal revisore nominato dallAdG (in itinere)
142/273
Al rischio di autocontrollo.
Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.
Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco, realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
effettuata su ogni annualit finanziaria del POR e porter alla stratificazione delle operazioni .
Sulla base dellanalisi dei rischi, per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute, verr realizzata
lestrazione di un campione di operazioni da verificare attraverso un campionamento casuale
semplice, estraendo una percentuale di operazioni da controllare pi alta in relazione a valori di
rischiosit pi elevati.
Una volta provveduto allindividuazione delle operazioni, la funzione di Controllo della Provincia di
Latina procede allinvio del campione estratto allAdG, in particolare allArea Controllo e
rendicontazione, nonch alla calendarizzazione delle visite.
Preventivamente allo svolgimento delle stesse, la funzione Controllo della Provincia di Latina
procede mediante i seguenti passaggi:
-
143/273
lautorizzazione,
lesecuzione
beneficiario/aggiudicatario.
liscrizione
nei
conti
dei
pagamenti
al
55
processo
ha,
pertanto,
inizio
con
la
presentazione
della
richiesta
da
parte
del
beneficiario/aggiudicatario che trasmette allO.I., secondo la fase del ciclo di vita del progetto:
A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari in funzione della tiplogia di macroprocesso e dello
strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)56.
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi
Fase
a titolarit
5. Avvio
(Anticipo/acconto)
6. Realizzazione
(Pagamento intermedio)
a regia
Fideiussione
Fattura
Stato Avanzamento lavori
Fattura
Relazione sullattivit svolta (per
affidamenti di incarichi)
---
7. Conclusione
(Saldo)
---
affidamenti di incarichi)
Fase
a titolarit
a regia
55
144/273
Fase
a titolarit
8. Realizzazione
(Pagamento intermedio)
- Fideiussione
- Fideiussione
9. Conclusione
(Saldo)
Fase
a regia
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit
7. Avvio
(Anticipo/acconto)
8. Realizzazione
(Pagamento intermedio)
9. Conclusione
(Saldo)
Fase
8. Realizzazione
(Pagamento intermedio)
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit
7. Avvio
(Anticipo/acconto)
a regia
a regia
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco dettagliato
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (presenti
145/273
Fase
a titolarit
a regia
- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
9. Conclusione
(Saldo)
- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute
sostenute
Tipologia di affidamento
Fattura
Avviso pubblico
58
Attivit in concessione
Tipologia di operazione
destinatari
richiesta di rimborso
Fattura
Per
ciascuna
fase
sopra
citata,
Nota debito
ai
fini
della
convalida
delle
richieste
di
erogazione
il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;
57
La procedura potrebbe essere ulteriormente aggionata e specificata a seguito della attivazione di una nuova funzione
del Sistema Informativo relativa allinserimento, da parte dei soggetti beneficiari, di copie scannerizzate dei documenti
giustificativi delle spese. Ladeguamento delle procedure sar eventualmente effettutato in funzione della tempistica
necessaria per la messa a regime di tale funzionalit.
58
Ai sensi delart. 2, terzo comma lettera a) DPR n. 633/1972
146/273
della verifica di conformit formale, allarea controllo ai fini dellespletamento delle verifiche
amministrative di competenza (cfr. paragrafo 1.3.4).
In seguito al controllo documentale e amministrativo sulle domande di rimborso:
-
in caso di esito positivo viene compilata la Nota di Liquidazione e trasmessa agli Uffici di
Ragioneria della Provincia di Latina che provvede allemissione del mandato di pagamento
alla propria Tesoreria per lerogazione del finanziamento al beneficiario/aggiudicatario;
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la funzione di pagamento monitora
attraverso il sistema, liter di pagamento, dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione
al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario, conformemente a quanto disposto dallart.
13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel Sistema
informativo.
Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I., ai fini della predisposizione della
Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese e trasmette
allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla
dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di
competenza, per la successiva trasmissione della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. - in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 - viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.
147/273
148/273
Fig. 1 Articolazione delle funzioni allinterno della Citt Metropolitana di Roma Capitale
PROGRAMMAZIONE
ATTUAZIONE
ATTIVITA DI CONTROLLO
E RENDICONTAZIONE
CONTROLLO
MONITORAGGIO
QUALITATIVO
Direzione
Dipartimento III
SERVIZIO 3
Ufficio
Direzione
Dipartimento III
SERVIZIO 1
SERVIZIO 2
PROGRAMMAZIONE
DIP. III
ATTUAZIONE
DIP. III
149/273
Fig. 2 Articolazione delle funzioni allinterno del Dipartimento III della Citt Metropolitana di
Roma Capitale
Direzione Dipartimentale
Ufficio 1
Ufficio 2
Ufficio Supporto
Dipartimentale,
Programmazione
attivit, Affari
Generali,
Comunicazione e
Segreteria
Dipartimentale
Pianificazione ed
implementazione
flussi informativi
Coordinamento e
messa a sistema
delle interrelazioni
tra i servizi
Ufficio di Direzione
Ufficio 1
Organizzazione e
tutoring attivit,
Commissioni esami
Ufficio 3
Ufficio 2
Attivit per la
formazione in
ingresso
Porta Futuro
Servizio 1
Ufficio 1
Ufficio 2
Ufficio 3
Ufficio 4
Affari Generali,
Gestione Risorse
Umane, Call Center dei
Servizi per lImpiego
Gestione Finanze,
Economato, Agente
Contabile
SILD Servizio
Inserimento Lavorativo
Disabili
Servizio 2
Ufficio 1
Ufficio 2
Ufficio 3
Servizio 3
Ufficio 1
Affari Generali, Apprendistato:
formazione per apprendisti ante e post
Testo Unico D. Lgs. 167/2011
Ufficio 2
Ufficio 3
Monitoraggio
Progetti Europei Dipartimentali
150/273
Per ciascuna funzione indicata nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che la Citt
Metropolitana di Roma Capitale svolger, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella
gestione dei rapporti con lAdG (Autorit di Gestione) e, per il tramite di questa, con lAdC (Autorit di
Certificazione) e lAdA (Autorit di Audit), con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE
Programmazione
Attuazione
COMPITI
UFFICIO
RESPONSABILE
Ufficio 1
Direzione
Dipartimentale
Ufficio 1 e 2
Direzione
Dipartimentale e
Ufficio 1 e 2
Ufficio di Direzione
Ufficio 2
Servizio 1
Ufficio 2
Servizio 2
Pagamento
Rendicontazione
Monitoraggio
Qualitativo
Ufficio 1 e 2
Ufficio di Direzione
Ufficio 2
Servizio 1
Ufficio 2
Servizio 2
Ufficio 1 e 2
Ufficio di Direzione
Ufficio 2
Servizio 1
Ufficio 2
Servizio 2
Ufficio 3
Servizio 3
Controllo
Servizio 1 Ragioneria
generale
Di seguito si riporta il numero di unit assegnate agli uffici per le funzioni indicate:
DIREZIONE - DIPARTIMENTO III FUNZIONE DI PROGRAMMAZIONE
Lattribuzione di tali funzioni al personale della Citt Metropolitana di Roma Capitale, in qualit di O.I.,
verr formalizzata mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, la Citt Metropolitana di Roma Capitale adotter un sistema di procedure atte a garantire
la sana gestione finanziaria in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e
funzionale alle proprie specificit organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo della Citt Metropolitana di Roma Capitale,
conformemente a quanto stabilito dallAtto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance
approvato con DGR 1029/2008, non divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto
prescritto dai Regolamenti (CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre la Citt Metropolitana di Roma Capitale si
atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e comunicher qualsiasi modifica o aggiornamento
adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare l organismo intermedio stabilir, al proprio interno, modalit
organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure scritte adottate dalla Citt Metropolitana di Roma
Capitale, conformemente a quelle elaborate dallAdG nellambito del POR:
Tali procedure saranno descritte in appositi documenti/manuali interni. Per ogni modifica ed
integrazione delle procedure sopra richiamate, saranno registrate le informazioni relative a: numero
della versione, data della revisione, elenco delle modifiche apportate.
Descrizione delle procedure di selezione e di approvazione delle operazioni
Le procedure di selezione ed approvazione degli interventi cofinanziati dal POR sono adottate dalla
Citt Metropolitana di Roma Capitale, Dipartimento III Servizi per la Formazione, il Lavoro e la
154/273
Qualit della vita, nel rispetto delle disposizioni normative comunitarie e nazionali e dei criteri di
selezione approvati dal CdS in data 22.01.2008.
In particolare, responsabilit della funzione di programmazione della Citt Metropolitana di Roma
Capitale assicurare la corretta applicazione della regolamentazione in materia di aiuti di stato e di
appalti pubblici e il rispetto dei principi di pari opportunit e non discriminazione, partenariato e
coordinamento.
Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:
Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese.
unadeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di programmazione;
una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate.
invece compito della funzione di attuazione prevedere, negli atti formali di concessione del
finanziamento (convenzione, contratti, ecc.), il richiamo esplicito alle condizioni di finanziamento
previste, agli obblighi in materia di pubblicizzazione delle risorse FSE e alla necessit di rispettare,
nellattuazione del progetto, le norme esistenti in materia di aiuti di stato e di appalti pubblici.
La Citt Metropolitana di Roma Capitale predispone, in allegato allavviso pubblico, uno schema di
convenzione che costituisce parte integrante dellavviso stesso, la cui accettazione da parte del
soggetto proponente rappresenta condizione per la partecipazione e solleva le parti dalla successiva
formalizzazione della convenzione medesima.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e che sono messe a disposizione delle
commissioni di valutazione nello svolgimento dei loro compiti.
La Citt Metropolitana di Roma Capitale, inoltre, in funzione delle specificit progettuali e territoriali
degli interventi, potr stabilire elementi di valutazione di dettaglio comunque coerenti con i criteri di
selezione approvati.
La Citt Metropolitana di Roma Capitale ricorre sempre a procedure aperte per la selezione dei
progetti al fine di garantire la qualit delle azioni finanziate, l'accesso ai finanziamenti per le attivit
formative - fermo restando il rispetto delle norme in materia di concorrenza - e in linea con il sistema
di accreditamento regionale e con la normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente.
155/273
In particolare, la nuova direttiva regionale, approvata con DGR 968/2007, che disciplina il sistema di
accreditamento nella regione Lazio, stabilisce che laccreditamento non costituisce un requisito per
laccesso alle procedure di selezione ma rappresenta un vincolo per lassegnazione di finanziamenti
(art. 1).
Per quanto riguarda la procedura degli appalti, anche nel rispetto di quanto previsto dal PET, la Citt
Metropolitana di Roma Capitale si conforma alle norme in materia di appalti pubblici richiamate nel
paragrafo 5.5 del POR FSE 2007-2013, nel rispetto delle direttive comunitarie e nazionali in materia
di appalti, ivi compresa la giurisprudenza europea in materia ed, in particolare al D.Lgs. n. 163/2006
Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi, forniture, e successive modifiche in attuazione delle
Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto pubblico di
servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte dellufficio responsabile della funzione di programmazione della Citt
Metropolitana di Roma Capitale e la pubblicazione del bando sullAlbo Pretorio e/o sul sito internet
www.provincia.roma.it, e su due quotidiani a tiratura nazionale, ai fini del rispetto del principio di
informazione e accessibilit ai potenziali beneficiari. Conseguentemente offerte/progetti/domande
vengono elaborate e presentate agli uffici competenti che provvedono alla loro registrazione.
La selezione delle offerte / progetti / domande demandata alla commissione di valutazione,
appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellOrganismo, che:
Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lAmministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui risultati
della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
La Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi/progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
156/273
Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del Reg.
(CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi
Tipologia controlli
Documentali
In loco
Avvio
operazioni
delle
Art. 13 par.
1828/2006
Rischio
di
cofinanziamento
Avvio
operazioni
delle
Realizzazione
conclusione
operazioni
e
delle
Realizzazione
conclusione
operazioni
Realizzazione
conclusione
operazioni
e
delle
e
delle
Reg.
doppio
Art. 13 par.
1828/2006
Reg.
Realizzazione
conclusione
operazioni
e
delle
Sistema
di
contabilit
separato e codificazione
contabile adeguata
Realizzazione
conclusione
operazioni
e
delle
157/273
f)
Reg.
Tipologia controlli
Fino al 3 anno
successivo
alla
chiusura del POR
In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:
le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri periodi
di programmazione.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Citt Metropolitana di Roma Capitale, adotta
procedure di verifica delle operazioni aventi per oggetto lo svolgimento di:
sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;
Tale verifica prender in considerazione gli esiti dei controlli sulla completezza e conformit della
richiesta di erogazione dellacconto, rispetto a quanto previsto nel contratto/concessione.
Qualora sia prevista lerogazione di un anticipo, le verifiche sopraindicate sono propedeutiche
allerogazione dellanticipo stesso da parte dellufficio responsabile del pagamento. Tutte le
informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e registrate in
apposite check list.
159/273
AREA
PROGRAMMAZIONE
AREA ATTUAZIONE
Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Raccolta
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Check
list
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
allEnte Attyatore
Covalida richiesta anticipo
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
160/273
lavanzamento delle attivit e la relativa tempistica. Tale verifica pu essere svolta sulla base
di documenti descrittivi delle attivit svolte, quali SAL (in caso di gare dappalto) o di relazioni
delle attivit svolte (nel caso di avvisi);
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,
lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.
Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di emissione del
mandato di pagamento proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.
In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:
notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dalla Citt Metropolitana di Roma Capitale
e, quindi, del relativo saldo;
161/273
Soggetto attuatore/
Attivit
AREA ATTUAZIONE
AREA CONTROLLO
Beneficiario
Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio/saldo
Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list
Raccolta ed invio
documentazione
Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/convenzione
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Registrazione esiti e
stampa check list
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Covalida domanda di
rimborso
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
Check
list
162/273
Richiesta chiarimenti
al rischio di autocontrollo.
Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.
Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
effettuata per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute in un dato periodo (trimestre) e porter
alla stratificazione delle operazioni .
Una volta provveduto allindividuazione delle operazioni, si procede alla calendarizzazione delle
visite. Preventivamente allo svolgimento delle stesse, si procede mediante i seguenti passaggi:
Secondo il calendario delle visite, il personale responsabile dei controlli si reca nella sede del
beneficiario/soggetto attuatore ed esegue i controlli al fine di accertare, in via principale:
lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);
Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate. Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in
163/273
Soggetto attuatore/
Beneficiario
2) Attivit preparatorie
Comunicazione delle
operazioni campionate
Comunicazione
operazioni campione
Analisi della
documentazione
Analisi della
documentazione presso
lO.I.
Svolgimento della
verifica in loco
Verbalizzazione degli
esiti della verifica
Verbalizzazione degli
esiti delle verifiche,
registrazione esiti nel
S.I. e trasmissione del
verbale al soggetto
attuatore
Trasmissione del
verbale
Presentazione eventuali
controdeduzioni
Controdeduzioni
Elaborazione eventuali
controdeduzioni
Analisi delle
controdeduzioni e
comunicazione di
chiusura delle verifiche
Analisi
controdeduzioni e
chiusura verifica
Chiusura verifica
164/273
visita in loco;
lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);
165/273
lautorizzazione,
lesecuzione
liscrizione
nei
conti
dei
pagamenti
al
beneficiario/aggiudicatario.
processo
ha,
pertanto,
inizio
con
la
presentazione
della
richiesta
da
parte
del
beneficiario/aggiudicatario che trasmette alla Citt Metropolitana di Roma Capitale tramite il sistema
di monitoraggio SiMon, secondo la fase del ciclo di vita del progetto:
A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
166/273
Fase
a titolarit
a regia
Avvio
(Anticipo/acconto)
8.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
9.
Conclusione
(Saldo)
---
---
---
Tipologia di macroprocesso
Formazione
Fase
a titolarit
a regia
Documentazione di avvio
attivit (dichiarazione di avvio,
accettazione della convenzione,
registri, ecc.)
Richiesta di erogazione
dellanticipo
Fideiussione
Relazione sullattivit svolta
Fideiussione
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)
10. Avvio
(Anticipo/acconto)
11.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
12.
Conclusione
(Saldo)
Documentazione di avvio
attivit (dichiarazione di avvio,
accettazione della convenzione,
registri, ecc.)
Richiesta di erogazione
dellanticipo
Fideiussione
Relazione sullattivit
svolta
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)
Relazione sullattivit
svolta
Domanda di saldo
Rendiconto generale delle
spese sostenute
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
Fase
a titolarit
10.
Avvio
(Anticipo/acconto)
Richiesta di erogazione
dellanticipo
167/273
a regia
Richiesta di erogazione
dellanticipo
Fase
a titolarit
a regia
Domanda di iscrizione
Eventuale Fideiussione
11.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
12.
Conclusione
(Saldo)
Domanda di iscrizione
Eventuale Fideiussione
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
Fase
a titolarit
a regia
Richiesta di erogazione
dellanticipo
Eventuale Fideiussione
10. Avvio
(Anticipo/acconto)
11.
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
Domanda di rimborso
Eventuale Fideiussione
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato nel
Sistema informativo gestionale)
12.
Conclusione
(Saldo)
Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa
(elenco dettagliato dei giustificativi
registrato nel Sistema informativo
gestionale)
Domanda di saldo
Rendiconto generale delle
spese sostenute
Tipologia di operazione
Fattura
Ricevuta fuori campo di applicazione
IVA, Buste paga, fatture quietanzate
e altra documentazione giustificativa
di spesa a supporto della domanda di
rimborso
Attivit in concessione
168/273
Per
ciascuna
fase
sopra
citata,
ai
fini
della
convalida
delle
richieste
di
erogazione
il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
trasmette allUfficio Ragioneria, che provvede allemissione del mandato di pagamento allUfficio
Tesoreria per lerogazione del finanziamento al beneficiario/aggiudicatario;
169/273
che consente di visionare tutte le informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le
spese da certificare.
Descrizione delle procedure relative al monitoraggio qualitativo
Il Monitoraggio Qualitativo ha il compito di valutare qualitativamente, quindi in termini di efficacia e di
risultati, gli interventi finanziati dal Dipartimento III, con particolare riguardo per quelli realizzati
tramite le risorse del FSE.
Lattivit di monitoraggio accompagna lintero ciclo di vita del progetto, sempre nellottica di poter
correggere in corso dopera gli eventuali scostamenti dagli intenti dellAmministrazione, e si declina,
in funzione della fase in cui viene effettuata, in: analisi dello start up; verifica in itinere della
realizzazione delle attivit previste da progetto; analisi finale dellefficacia e valutazione dei risultati
raggiunti.
Qualunque sia la modalit di selezione delle operazioni (Avviso Pubblico, Bando e Capitolato di
Gara, finanziamento a singoli beneficiari) o il tipo di intervento (a regia o a titolarit), la metodologia e
gli strumenti utilizzati prefigurano un monitoraggio orientato al risultato che, indirettamente, diventa
strumento del recupero del contatto tra Amministrazione e territorio attraverso lascolto, reiterato nel
corso dellintervento, dei cittadini
170/273
ORGANISMO INTERMEDIO
PROVINCIA DI FROSINONE
PROGRAMMAZIONE
GESTIONE
CONTROLLO
Ufficio
Controllo di
I livello
(Ufficio di
staff)
171/273
PAGAMENTO
Settore
Patrimonio e
Risorse
Finanziarie
Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che la
Provincia di Frosinone quale O.I. deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella
gestione dei rapporti con lAdG, e per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo
alla trasmissione delle informazioni riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE
COMPITI
Programmazione
Gestione
Pagamento
172/273
UFFICIO
RESPONSABILE
Settore
Formazione e
Lavoro Servizio Attivit
Formative
Settore
Formazione e
Lavoro Servizio Attivit
Formative
Settore
Patrimonio e
Risorse
Finanziarie
COMPITI
Rendicontazione
UFFICIO
RESPONSABILE
Ufficio di
Raccoglie la documentazione necessaria per lelaborazione della certificazione
Controllo I
delle spese allAdG;
Livello (Ufficio
Predispone la certificazione delle spese sostenute dallOI;
di Staff)
Trasmette allAdG la documentazione necessaria per il successivo inoltro da
parte dellAdC della domanda di pagamento alla CE;
Raccoglie la documentazione necessaria per leventuale controllo dellAdA.
Trasmette gli esiti della verifica in loco allUfficio responsabile della funzione di
pagamento
Controllo di
regolarit esterna
Polizia
Provinciale
Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Frosinone, in qualit di O.I., verr
formalizzata mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
quanto prescritto dai Regolamenti (CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre la Provincia di Frosinone si atterr
alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e comunicher qualsiasi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare ciascun organismo intermedio stabilisce, al proprio interno,
modalit organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure elaborate dalla Provincia di Frosinone in qualit di O.I.,
conformemente a quelle predisposte dallAdG nellambito del POR:
Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese
una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;
una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate;
174/273
la trasmissione della documentazione relativa agli esiti della selezione alla funzione di
gestione;
Di seguito si sintetizzano le principali fasi di esecuzione della selezione mediante appalto pubblico di
servizio e avviso pubblico.
La procedura di selezione delloperazione ha inizio con la predisposizione degli atti necessari
allindizione della gara da parte dellufficio responsabile della funzione di programmazione dellO.I. e
la
pubblicazione
del
bando
allAlbo
pretorio
sui
siti
internet
www.provincia.fr.it
Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lamministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui
risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
La Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi / progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
bozza di graduatoria. Tali documenti sono trasmessi alla funzione di programmazione
dellamministrazione che approva e pubblica lelenco dei progetti ammissibili e la graduatoria finale.
Lamministrazione (funzione di gestione), pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata la
correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e
allimpegno contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto di impegno finanziario la Provincia di Frosinone (funzione di gestione),
notifica lavvenuta approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante raccomandata A/R.
176/273
Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi
Fase della
verifica
Tipologia controlli
Documentali
In loco
Avvio delle
operazioni
Rischio di doppio
cofinanziamento
Avvio delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Fino al 3 anno
successivo alla
chiusura del POR
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:
le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Frosinone, adotta procedure di verifica
delle operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:
la legittimit e la coerenza della procedura adottata per la selezione delle operazioni rispetto alla
normativa di riferimento, ai documenti di programmazione (POR FSE, Atto di Indirizzo, PET) e ai
criteri di selezione approvati dal CdS del POR FSE
59
178/273
sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;
Tutte le informazioni relative ai controlli effettuati sono caricate sul Sistema informativo e registrate in
apposite check list che saranno fornite dallAdG e concordate con le Province.
Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.
179/273
Funzione
Programmazione
Funzione
Gestione
Funzione Controlli
Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla Funzione
Controlli della
documentazione relativa
alla selezione e allavvio
dellintervento
Raccolta ed invio
documentazione
Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Ricezione richiesta
chiarimenti
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Ricezione richiesta
chiarimenti
Check
list
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list
limporto totale della domanda, cio che limporto dichiarato non superi quello approvato in
fase di valutazione;
lelenco dei giustificativi di spesa, cio che limporto totale delle fatture elencate (tenendo
conto della pertinente ripartizione dei costi) corrisponda a quanto dichiarato nella domanda
di rimborso;
la disponibilit dei giustificativi di spesa, cio che le fatture siano accessibili allAdG per le
opportune verifiche;
la regolarit finanziaria della domanda di rimborso, ovvero lammissibilit delle spese mediante
verifica dei seguenti principali aspetti:
la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa61 dal punto di vista
normativo,
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,
la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,
il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,
lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.
Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento
proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.
61
La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso, stabilita dallO.I. in
funzione delle diverse tipologie di affidamento (es. avviso pubblico e gara dappalto) e portata a conoscenza del
beneficiario/aggiudicatario contestualmente alla informazione riguardante il finanziamento del progetto presentato.
Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori
(come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi per attivit in
concessione) mediante presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
181/273
notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;
Pertanto, in fase di conclusione le verifiche hanno sia natura documentale che in loco.
La verifica amministrativa su base documentale in fase di conclusione quindi rappresentata dalla
attivit preparatoria della verifica in loco finalizzata alla certificazione del rendiconto finale da parte di
un revisore contabile (si veda punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale della
domanda di saldo.
Per le operazioni selezionate tramite appalto pubblico, le attivit di controllo in fase di conclusione
consistono nella verifica dellultimo SAL e di eventuali relazioni/prodotti finali (se previsti),
relativamente agli aspetti gi descritti al punto precedente.
182/273
Soggetto attuatore/
Attivit
Funzione
gestione
Funzione Controlli
Beneficiario
Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
Funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio
Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list
Raccolta ed invio
documentazione
Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/conveznione
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
Ricezione richiesta
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
183/273
Ricezione richiesta
chiarimenti
Verifiche in loco
Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte dallUfficio di Controllo di I Livello. Tali verifiche seguono la procedura di
seguito descritta62:
visita in loco;
lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);
62
184/273
delloperazione cofinanziata.
Formalizzazione degli esiti della verifica
Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo.
Le Check list, da utilizzare per le suddette verifiche e per consentire il caricamento degli esiti sul
Sistema informativo, saranno fornite dalla ADG e concordate con gli organismi intermedi.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/aggiudicatario che ha la possibilit di presentare
le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento
delle criticit riscontrate, la struttura responsabile della funzione di controllo trasmette il fascicolo alla
funzione di gestione, che dispone il recupero degli eventuali importi gi erogati e d comunicazione
al beneficiario/aggiudicatario dei termini per il recupero delle somme.
Le irregolarit accertate vengono trasmesse allAdG dalla funzione di gestione per il successivo
inoltro delle comunicazioni trimestrali previste dalla normativa comunitaria e nazionale.
Per il diagramma relativo alla revisione dei rendiconti si rimanda al par. 2.2.4.4.
lautorizzazione,
lesecuzione
liscrizione
nei
conti
dei
pagamenti
al
63
beneficiario/aggiudicatario.
processo
ha,
pertanto,
inizio
con
la
presentazione
della
richiesta
da
parte
del
beneficiario/aggiudicatario che trasmette alla Provincia di Frosinone, secondo la fase del ciclo di vita
del progetto:
63
185/273
A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari in funzione della tipologia di macroprocesso e dello
strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)64
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi
Fase
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Conclusione
(Saldo)
a regia
Tipologia di macroprocesso
Formazione
Fase
a titolarit
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
(dichiarazione di avvio,
accettazione della convenzione,
registri, ecc.)
- Richiesta di erogazione dellanticipo
- Fideiussione
Conclusione
(Saldo)
a regia
64
Si veda anche, per la distinzione tra operazioni a regia e a titolarit, il documento Le linee guida sui sistemi di
gestione e controllo per la programmazione 2007/20013 dell IGRUE del 19/04/2007, par. 3.4.2.
186/273
Fase
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Conclusione
(Saldo)
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit
a regia
Fase
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Conclusione
(Saldo)
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit
a regia
- Domanda di rimborso
- Eventuale Fideiussione
- Giustificativi di spesa (elenco
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco
- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute
- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute
187/273
Tipologia di affidamento
Fattura
Avviso pubblico
Ricevuta fuori campo di applicazione
65
IVA , Buste paga, fatture quietanzate e
altra documentazione giustificativa di
spesa a supporto della domanda di
rimborso
Attivit in concessione
Tipologia di operazione
Assegnazione di Voucher diretto a
singoli destinatari
Fattura
Per
ciascuna
fase
sopra
citata,
ai
Nota debito
fini
della
convalida
delle
richieste
di
erogazione
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la funzione di pagamento monitora
attraverso il sistema liter di pagamento, dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione
65
188/273
189/273
ORGANISMO
INTERMEDIO
Fig. 2 Struttura organizzativa dellOrganismo
Intermedio
PROVINCIA DI RIETI
F U N Z I O N I
PROGRAMMAZ
IONE
GESTIONE
CONTROLLO
PAGAMENTO
Settore III
Formazione
Professionale
Settore III
Ufficio Formazione
Professionale
Settore II
Settore II
Settore II
Finanziario
Finanziario
Finanziario
190/273
RENDICONTAZ
IONE
Formazione Professionale
Formazione Professionale
Settore III
Settore II
Formazione
Professionale
Finanziario
191/273
Per ciascuna funzione, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I. deve
svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e per il
tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE
COMPITI
Programmazione
Gestione
UFFICIO
RESPONSABIL
E
FUNZIONE
COMPITI
UFFICIO
RESPONSABIL
E
Pagamento
Rendicontazione
Controllo
II
II
II
provinciale.
Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Rieti, in qualit di O.I., formalizzata
mediante specifici ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, lO.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria in
conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e funzionale alle proprie specificit
organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo, conformemente a quanto stabilito dallAtto
di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance approvato con DGR 1029/2008, non
divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto prescritto dai Regolamenti (CE)
1083/06 e 1828/06. Inoltre lO.I. si atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e comunicher
qualsiasi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare lOI stabilisce, al proprio interno, modalit organizzative e
procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure elaborate dallO.I., conformemente a quelle predisposte
dallAdG nellambito del POR:
Procedura di selezione ed approvazione delle operazioni;
Procedure di verifica delle operazioni (controlli di I livello);
Procedura di pagamento relativa al trattamento delle domande di rimborso e di pagamento ai
beneficiari.
194/273
Conformemente al disposto dellart. 65 lettera a) del Reg. (CE) n. 1083/06, il CdS ha approvato i
criteri di selezione distinguendoli sulla base di tre principali tipologie di procedure:
Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese.
una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;
una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate.
195/273
di
informazione
accessibilit
ai
potenziali
beneficiari.
Conseguentemente
offerte/progetti/domande vengono elaborate e presentate agli uffici competenti che provvedono alla
loro registrazione.
La selezione delle offerte / progetti / domande demandata alla Commissione di valutazione,
appositamente nominata secondo le vigenti disposizioni interne dellOrganismo, che:
Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza,
lAmministrazione procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone tempestiva
comunicazione ai soggetti concorrenti, e provvede alla pubblicazione della comunicazione sui
risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n. 163/2006.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lamministrazione procede alla
stipula del contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento
interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
la Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi / progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo i punteggi. La commissione procede quindi alla stesura del verbale e della
196/273
Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
197/273
Tipologia controlli
Riferimenti Normativi
Modalit di
operazioni
Rischio
di
cofinanziamento
delle
Avvio
operazioni
delle
doppio
Avvio
operazioni
delle
Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni
Spesa reale
progetto
Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni
Ammissibilit
della
spesa
secondo
la
normativa
comunitaria e nazionale
Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione
e
conclusione delle
operazioni
Fino al 3 anno
successivo
alla
chiusura del POR
selezione
In loco
inerente
al
In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:
le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.
198/273
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Rieti, adotta procedure di verifica delle
operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:
Conformemente ai disposti normativi richiamati, lOI, si avvale di propri strumenti di verifica delle
operazioni, prevedendo altres la conservazione della documentazione relativa a ciascun controllo e i
conseguenti risultati, nonch gli eventuali provvedimenti presi sulle irregolarit riscontrate
conformemente alle procedure adottate e alle indicazioni fornite dallAdG.66.
Verifiche amministrative su base documentale
Le verifiche amministrative sono di natura documentale e sono svolte su ogni domanda di rimborso67
presentata dal beneficiario/aggiudicatario/attuatore, sulla base della documentazione amministrativa
e contabile presentata nelle diverse fasi di attuazione delloperazione.
Inoltre, sono espletate nel corso dellintero ciclo di vita di unoperazione e, pertanto, si distinguono a
seconda che siano effettuate in fase di avvio, di realizzazione o a conclusione di unoperazione.
In fase di avvio le verifiche sono effettuate con riferimento ai seguenti aspetti:
sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte, nel caso di
bandi di gara, e delle proposte progettuali, nel caso degli avvisi;
66
199/273
200/273
Funzione
Programmazione
Funzione
Gestione
Funzione Controlli
Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla Funzione
Controlli della
documentazione relativa
alla selezione e allavvio
dellintervento
Raccolta ed invio
documentazione
Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Ricezione richiesta
chiarimenti
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Ricezione richiesta
chiarimenti
Check
list
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria
201/273
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list
lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.
Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento
proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.
In fase di conclusione le verifiche saranno caratterizzate dalle seguenti fasi:
notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;
68
La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso, stabilita dallO.I. in funzione
delle diverse tipologie di affidamento (es. avviso pubblico e gara dappalto) e portata a conoscenza del beneficiario/aggiudicatario
contestualmente alla informazione riguardante il finanziamento del progetto presentato.
Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori
(come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi per attivit in concessione) mediante
presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
69
Come previsto dallart. 28 della LR 23 del 1992.
202/273
Soggetto attuatore/
Attivit
Funzione
gestione
Funzione Controlli
Beneficiario
Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
Funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio
Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list
Raccolta ed invio
documentazione
Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/conveznione
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
Ricezione richiesta
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
203/273
Ricezione richiesta
chiarimenti
Verifiche in loco
Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la responsabilit della
funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del rapporto convenzionale
con il beneficiario finale. Tali verifiche seguono la procedura di seguito descritta70:
visita in loco;
lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);
70
204/273
delloperazione cofinanziata.
Formalizzazione degli esiti della verifica
Le attivit svolte nel corso di ciascuna verifica sono oggetto di formalizzazione in un Verbale che ne
sintetizza gli esiti e a cui allegata la check list di rilevazione delle eventuali irregolarit/anomalie
riscontrate.
Tali check list vengono compilate dal personale che ha effettuato la verifica anche in caso di
inesistenza di irregolarit e, successivamente, caricate sul Sistema informativo.
Le Check list, da utilizzare per le suddette verifiche e per consentire il caricamento degli esiti sul
Sistema informativo, saranno fornite dalla ADG e concordate con gli organismi intermedi.
Gli esiti dei controlli sono comunicati al beneficiario/aggiudicatario che ha la possibilit di presentare
le proprie controdeduzioni; qualora i chiarimenti forniti non risultino soddisfacenti al superamento
delle criticit riscontrate, la struttura responsabile della funzione di controllo trasmette il fascicolo alla
Funzione Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale), che dispone il recupero degli
eventuali importi gi erogati e d comunicazione al beneficiario/aggiudicatario dei termini per il
recupero delle somme.
Le irregolarit accertate vengono trasmesse allAdG dalla Funzione Gestione (Settore III Ufficio
Formazione Professionale) per il successivo inoltro delle comunicazioni trimestrali previste dalla
normativa comunitaria e nazionale.
lautorizzazione,
lesecuzione
beneficiario/aggiudicatario.
71
liscrizione
71
205/273
nei
conti
dei
pagamenti
al
processo
ha,
pertanto,
inizio
con
la
presentazione
della
richiesta
da
parte
del
beneficiario/aggiudicatario che trasmette allO.I., secondo la fase del ciclo di vita del progetto:
A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari/attuatori in funzione della tipologia di macroprocesso e
dello strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)72.
Fase
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Conclusione
(Saldo)
72
A regia
---
---
---
Si veda anche, per la distinzione tra operazioni a regia e a titolarit, il documento Le linee guida sui sistemi di gestione e
controllo per la programmazione 2007/20013 dell IGRUE del 19/04/2007, par. 3.4.2.
206/273
Fase
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Conclusione
(Saldo)
Fase
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Conclusione
(Saldo)
Fase
A regia
a regia
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit
A regia
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento
intermedio)
Domanda di rimborso
Eventuale Fideiussione
Giustificativi di spesa (elenco dettagliato
dei giustificativi registrato nel Sistema
informativo gestionale)
Domanda di rimborso
Giustificativi di spesa (elenco
dettagliato dei giustificativi registrato
nel Sistema informativo gestionale)
Conclusione
(Saldo)
Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute
Domanda di saldo
Rendiconto generale delle spese
sostenute
207/273
Fase
1. Avvio
(Anticipo/acconto)
2.
Realiz
zazione
(Pagamento
intermedio)
3.
Conclu
sione
(Saldo)
Fattura
Attivit in concessione
Tipologia di operazione
Assegnazione di Voucher diretto a
singoli destinatari
Affidamento incarico professionale con P. Iva
Affidamento incarico professionale senza P. Iva
Affidamento diretto a enti/organismi strumentali della Provincia
Per
ciascuna
fase
sopra
citata,
ai
fini
della
convalida
delle
richieste
di
erogazione
il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;
73
208/273
La Funzione Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale), eseguiti i controlli amministrativi
e compilata la check list, provvede quindi a trasferire la documentazione esaminata, insieme agli esiti
della verifica di conformit formale, alla Funzione Controllo (Settore II Finanziario) ai fini
dellespletamento delle verifiche amministrative di competenza.
In seguito al controllo documentale e amministrativo sulle domande di rimborso:
segnalate alla Funzione Gestione (Settore III Ufficio Formazione Professionale) per le
opportune misure correttive da intraprendere, secondo la normativa nazionale e regionale di
riferimento.
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la Funzione Controllo (Settore II
Finanziario) monitora liter di pagamento: dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione
al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario/attuatore, conformemente a quanto
disposto dallart. 13, lett. B), del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel
Sistema informativo SI_MON.
Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I., ai fini della predisposizione della
Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese e trasmette
allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla
dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di
competenza, per la successiva trasmissione della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SI_MON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.
209/273
Se
ORGANISMO INTERMEDIO
PROVINCIA DI VITERBO
PROGRAMMAZIONE
GESTIONE
Settore
Formazione Professionale
Politiche Attive
per il Lavoro e Politiche
Sociali - Gestione FSE
PAGAMENTO
Settore
Finanziario
210/273
CONTROLLO
Verifiche in fase di
avvio e in loco
CONTROLLO
Verifiche in fase di
realizzazione e
finale
RENDICONTAZIONE
Segreteria Generale
Settore
Formazione Professionale
Politiche Attive per il Lavoro e
Politiche Sociali - Gestione FSE
Settore
Finanziario
Segreteria
Generale
Per ciascuna funzione indicata, nella tabella seguente sono declinate le principali attivit che lO.I.
deve svolgere, alle quali si aggiunge il ruolo di coordinamento nella gestione dei rapporti con lAdG, e
per il tramite di questa con lAdC e lAdA, con particolare riguardo alla trasmissione delle informazioni
riguardanti lattuazione degli interventi cofinanziati.
FUNZIONE
COMPITI
Programmazione
Gestione ed
attuazione interventi
/ Gestione amm.va e
contabile
211/273
settore
RESPONSABILE
Settore
Formazione
Professionale
Politiche del
Lavoro e Politiche
Sociali Gestione
FSE
Settore
Formazione
Professionale
Politiche del
Lavoro e Politiche
Sociali Gestione
FSE
COMPITI
Controllo
Verifiche in fase di
avvio
Controllo:
Verifiche e
controlli in itinere
settore
RESPONSABILE
Verifica il
rispetto degli adempimenti giuridico-amministrativi
richiesti per lavvio delloperazione
Verifica la completezza e la coerenza della documentazione
giustificativa di spesa (comprendente fatture quietanzate o
documentazione contabile equivalente)
Verifiche in loco
Analizza la documentazione disponibile relativa alloperazione da
verificare
Verifica, per ciascuna operazione, lelenco delle spese da
sottoporre a controllo
Predispone i documenti utili alleffettuazione della verifica in loco
Acquisisce il verbale del revisore sugli esiti della verifica in loco
Segreteria
Generale
Ufficio
ispettivo
verifiche e
controlli in
itinere
Segreteria
Generale
Ufficio
ispettivo
verifiche e
controlli in
itinere
Controllo
Verifiche in fase di
realizzazione e
conclusive
Pagamento
212/273
Segreteria
Generale
Settore
Finanziario
COMPITI
Rendicontazione
settore
RESPONSABILE
Segreteria
Generale
Lattribuzione di tali funzioni al personale della Provincia di Viterbo in qualit di O.I., verr
formalizzata mediante atti di organizzazione dirigenziali ed eventuali ordini di servizio.
Qualsiasi modifica e/o integrazione intervenuta in corso dopera sar registrata in occasione
dellaggiornamento del sistema di gestione e controllo.
Procedure scritte elaborate per il personale dell'organismo intermedio
Relativamente ai principi generali sui sistemi di gestione e controllo, di cui allart. 58 del Reg. (CE) n.
1083/2006, ciascun O.I. adotta un sistema di procedure atte a garantire la sana gestione finanziaria
in conformit alla normativa comunitaria e nazionale di riferimento e funzionale alle proprie specificit
organizzative.
Le procedure di accesso, selezione, gestione e controllo degli O.I., conformemente a quanto stabilito
dallAtto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance approvato con DGR 1029/2008,
non divergono da quelle adottate dallAdG e sono in linea con quanto prescritto dai Regolamenti
(CE) 1083/06 e 1828/06. Inoltre lO.I. si atterr alle ulteriori indicazioni fornite dallAdG e
comunicher qualsiaisi modifica o aggiornamento adottato.
Nellambito di tale quadro regolamentare ciascun organismo intermedio stabilisce, al proprio interno,
modalit organizzative e procedurali per la programmazione, gestione e controllo delle operazioni.
Di seguito si riportano le principali procedure elaborate dallO.I., conformemente a quelle predisposte
dallAdG nellambito del POR:
213/273
Avvisi pubblici per lassegnazione di aiuti alle persone ed incentivi alle imprese;
una adeguata pubblicizzazione dei bandi di gara, degli avvisi pubblici e delle procedure di
selezione ad ogni titolo attivate, conformemente a quanto previsto dal Programma Operativo,
dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in vigore per tutto il periodo di
programmazione;
una tempestiva informazione ai soggetti proponenti sugli esiti positivi e negativi relativi alle
domande presentate;
la trasmissione della documentazione relativa agli esiti della selezione alla funzione di
gestione;
214/273
alla richiesta di finanziamento, sollevando il tal modo le parti da una successiva sottoscrizione. Tale
accettazione rappresenta condizione per la partecipazione alle procedure di gara.
Per ogni tipologia di procedura utilizzata sono definite specifiche griglie di valutazione che
costituiscono parte integrante dellavviso o dellappalto e
verifica lesistenza dei requisiti formali per lammissibilit alla valutazione di merito delle
offerte/progetti/domande;
Nel caso della procedura di selezione mediante appalto pubblico di servizio, la Commissione, sulla
base degli esiti della valutazione delle offerte, definisce la graduatoria definitiva, formalizzata nel
verbale di aggiudicazione provvisoria. A seguito delle verifiche di propria competenza, la Provincia di
Viterbo (funzione gestione) procede allaggiudicazione definitiva del bando di gara, dandone
tempestiva
comunicazione
ai
soggetti
concorrenti,
provvede
alla
pubblicazione
della
comunicazione sui risultati della procedura di affidamento, secondo le modalit previste dal D.Lgs. n.
163/2006 e successive rettifiche ed integrazioni.
Aggiudicato il servizio e acquisita la documentazione necessaria, lO.I. procede alla stipula del
contratto, che sar approvato dallorgano competente, secondo il proprio regolamento interno.
Nel caso della procedura di selezione mediante avviso pubblico, le procedure di selezione si
compongono di due fasi: una fase di ammissibilit e una di valutazione tecnica svolta da una
commissione di valutazione nominata dallufficio responsabile della funzione di programmazione.
la Commissione, sulla base degli esiti della verifica di ammissibilit dei progetti, elabora le liste di
ammissibilit (progetti ammessi / progetti non ammessi) e, conseguentemente, procede alla
valutazione di merito delle singole proposte progettuali ammesse, applicando i criteri di valutazione
adottati e attribuendo di punteggi in base ai criteri descritti e pubblicati nellavviso pubblico. La
commissione procede quindi alla stesura del verbale e della bozza di graduatoria. Tali documenti
sono trasmessi alla funzione di programmazione dellO.I. che approva e pubblica lelenco dei progetti
ammissibili e la graduatoria finale per un periodo minimo di 10 giorni.
Lamministrazione (funzione di gestione), pu richiedere ulteriori informazioni e, verificata la
correttezza e completezza dei dati richiesti, procede allapprovazione del finanziamento e
allimpegno contabile degli importi ammessi a finanziamento.
Contestualmente allatto di impegno finanziario lO.I. (funzione di gestione), notifica lavvenuta
approvazione dei finanziamenti ai soggetti vincitori mediante raccomandata A/R o raccomandata a
mano al responsabile legale dellEnte o suo delegato.
Verifica delle operazioni
La Provincia di Viterbo adotta un sistema di controllo delle operazioni teso alla verifica delleffettiva e
regolare esecuzione delle operazioni, alla regolarit e completezza della documentazione trasmessa
e allammissibilit della spesa, nel rispetto delle disposizioni dei Regolamenti comunitari e delle
procedure adottate dallAdG.
Al fine di garantire il principio della sana gestione finanziaria, La Provincia di Viterbo, adotta un
sistema di controllo delle operazioni finalizzato:
Come sintetizzato nella tabella seguente, la principale base normativa di riferimento per lo
svolgimento di tali controlli rappresentata dallart. 60 del Reg. (CE) 1083/2006 e dallart. 13 del
Reg. (CE) 1828/2006.
Riferimenti Normativi
Fase della
verifica
Tipologia controlli
Documentali
In loco
Avvio delle
operazioni
Rischio di doppio
cofinanziamento
Avvio delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Fino al 3 anno
successivo alla
chiusura del POR
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
Realizzazione e
conclusione delle
operazioni
In particolare, larticolo 13 del Reg. (CE) n. 1828/2006 esplicita che le verifiche devono riguardare gli
aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni e devono accertare che:
le spese non siano finanziate anche da altri programmi nazionali o comunitari o da altri
periodi di programmazione.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa, la Provincia di Viterbo, adotta procedure di verifica delle
operazioni aventi per oggetto lo svolgimento delle:
sussistenza di una procedura idonea per lacquisizione e il protocollo delle offerte (attraverso
il Settore Affari Generali- Ufficio protocollo, nel caso di bandi di gara, e delle proposte
progettuali, nel caso degli avvisi;
74
218/273
Funzione
Programmazione
Funzione
Gestione
Funzione Controlli
Richiesta anticipo
Verifiche documentali in fase di
avvio
Trasmissione alla Funzione
Controlli della
documentazione relativa
alla selezione e allavvio
dellintervento
Raccolta ed invio
documentazione
Ricezione
documentazione
relativa alla selezione
e alla richiesta di
anticipo
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Ricezione richiesta
chiarimenti
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Ricezione richiesta
chiarimenti
Check
list
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Richiesta chiarimenti
Convalida richiesta anticipo
e richiesta di mandato alla
Ragioneria
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Check
list
la regolarit finanziaria della domanda di rimborso, ovvero lammissibilit delle spese mediante
verifica dei seguenti principali aspetti:
la correttezza e la conformit della documentazione giustificativa di spesa76 dal punto di vista
normativo,
il rispetto del periodo di ammissibilit e delle tipologie di spesa consentite dalla normativa
comunitaria e nazionale,
la riferibilit della spesa al beneficiario/soggetto attuatore e alloperazione selezionata,
il rispetto dei limiti di spesa ammissibile a contributo previsti dalla normativa,
lassenza di cumulo del contributo richiesto con altri contributi non cumulabili.
Anche in tal caso si proceder alla formalizzazione degli esiti mediante apposite check list sul
Sistema Informativo. Sulla base delle check list, lufficio responsabile della funzione di pagamento
proceder o meno alla liquidazione dei pagamenti intermedi.
notifica, a seguito della certificazione del rendiconto e delleventuale contraddittorio con lente
attuatore, dellimporto effettivamente riconosciuto dallO.I. e, quindi, del relativo saldo;
76
La documentazione giustificativa della spesa da presentare a corredo della domanda di rimborso, stabilita dallO.I. in
funzione delle diverse tipologie di affidamento (es. avviso pubblico e gara dappalto) e portata a conoscenza del
beneficiario/aggiudicatario contestualmente alla informazione riguardante il finanziamento del progetto presentato.
Essa si differenzia in maniera significativa a seconda che sia prevista una rendicontazione per Stati di Avanzamento Lavori
(come generalmente nel caso delle gare dappalto) o a costi reali (generalmente nel caso di avvisi per attivit in
concessione) mediante presentazione di copia dei giustificativi di spesa oggetto di rimborso.
77
Come previsto dallart. 28 della LR 23 del 1992.
220/273
un revisore contabile (si veda punto successivo Verifiche in loco) e dalla verifica formale della
domanda di saldo.
Si riporta di seguito il diagramma della procedura adottata.
Soggetto attuatore/
Attivit
Funzione
gestione
Funzione Controlli
Beneficiario
Domanda di rimborso
Verifiche documentali in fase di
realizzazione
Trasmissione alla
Funzione Controlli della
domanda di rimborso e
della check list relativa
al pagamento
intermedio
Ricezione
documentazione
relativa alla domanda
di rimborso e relativa
check list
Raccolta ed invio
documentazione
Verifica della
conformit e regolarit
della realizzazione
delloperazione con
quanto concordato nel
contratto/conveznione
Verifica
Esito
negativo
Esito
positivo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check list
Check list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Verifica
Esito
positivo
Esito
negativo
Elaborazione e
trasmissione
chiarimenti
Registrazione esiti e
stampa check list
Check
list
Eventuale richiesta di
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
Ricezione richiesta
chiarimenti
Check
list
Elaborazione
richiesta
chiarimenti
Convalida domanda di
rimborso
Verifiche in loco
221/273
Ricezione richiesta
chiarimenti
Le verifiche in loco sono effettuate sui rendiconti finali di tutte le operazioni, precedono lerogazione
del saldo e sono svolte da un revisore incaricato dallAdG, ferma restando la responsabilit della
funzione di controllo in capo allO.I. in qualit di amministrazione titolare del rapporto convenzionale
con il beneficiario finale. Tali verifiche seguono la procedura di seguito descritta78:
visita in loco;
lavanzamento del progetto e, se pertinente, la sua tangibilit (nel caso dei bandi tale verifica
pu essere effettuata mediante riscontro di quanto indicato negli stati di avanzamento lavori
periodicamente predisposti);
78
222/273
al rischio di autocontrollo.
Nel caso del fattore di rischio riguardante la tipologia di beneficiari, la valutazione del rischio
correlata al carattere pubblico o privato del beneficiario. Le operazioni realizzate da beneficiari privati
presentano un livello di rischio pi alto delle operazioni in cui il beneficiario coincide con un ente o
unamministrazione pubblica.
79
Il rischio associato alla tipologia di macroprocesso non viene presa in considerazione in quanto le operazioni sottoposte
a verifica appartengono tutte al Macroprocesso Formazione. Un ulteriore dettaglio dellanalisi dei rischi potrebbe essere
contenuto nel manuale operativo di gestione.
223/273
Relativamente al rischio di autocontrollo, la valutazione terr conto della rilevanza delle irregolarit
rilevate nellambito delle verifiche documentali/amministrative e/o nel corso di precedenti verifiche in
loco realizzate presso lo stesso beneficiario o soggetto attuatore.
Lanalisi dei rischi per lestrazione del campione di operazioni, oggetto di verifiche in loco, sar
80
effettuata su ogni annualit finanziaria del POR e porter alla stratificazione delle operazioni .
Sulla base dellanalisi dei rischi, per ogni gruppo di domande di rimborso pervenute, verr realizzata
lestrazione di un campione di operazioni da verificare attraverso un campionamento casuale
semplice, estraendo una percentuale di operazioni da controllare pi alta in relazione a valori di
rischiosit pi elevati.
Una volta provveduto alla individuazione delle operazioni, la funzione Controllo della Provincia
procede allinvio del campione estratto allAdG, in particolare allArea Attivit di controllo di
rendicontazione e gestione del contenzioso, nonch alla calendarizzazione delle visite.
Preventivamente allo svolgimento delle stesse, la funzione Controllo della Provincia procede
mediante i seguenti passaggi:
lautorizzazione,
lesecuzione
beneficiario/aggiudicatario.
liscrizione
nei
conti
dei
pagamenti
al
81
processo
ha,
pertanto,
inizio
con
la
presentazione
della
richiesta
da
parte
del
beneficiario/aggiudicatario che trasmette allO.I., secondo la fase del ciclo di vita del progetto:
80
81
Gli strati saranno costituiti da gruppi di operazioni omogenee per tipologia di beneficiario e rischiosit di controllo.
Cfr. art. 22 lettera d Reg. (CE) n. 1828/06
224/273
A titolo esemplificativo e non esaustivo sono riportati nella tabella sottostante i documenti richiesti ai
fini della presentazione della richiesta di erogazione dellanticipo/acconto e della domanda di
rimborso da parte dei beneficiari/aggiudicatari in funzione della tipologia di macroprocesso e dello
strumento di selezione delle operazioni utilizzato (avviso ovvero a regia o appalto ovvero a
titolarit)82
Tipologia di macroprocesso
Acquisizione di beni e servizi
Fase
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
Conclusione
(Saldo)
a regia
---
---
---
Tipologia di macroprocesso
Formazione
Fase
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Conclusione
(Saldo)
a regia
82
Si veda anche, per la distinzione tra operazioni a regia e a titolarit, il documento Le linee guida sui sistami di
gestione e controllo per la programmazione 2007/20013 dell IGRUE del 19/04/2007, par. 3.4.2.
225/273
Fase
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone fisiche)
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Conclusione
(Saldo)
Fase
a regia
Tipologia di macroprocesso
Erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari (persone giuridiche)
a titolarit
Avvio
(Anticipo/acconto)
Realizzazione
(Pagamento intermedio)
Conclusione
(Saldo)
a regia
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco
- Domanda di rimborso
- Giustificativi di spesa (elenco
- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute
- Domanda di saldo
- Rendiconto generale delle spese
sostenute
226/273
Tipologia di affidamento
Fattura
Avviso pubblico
Ricevuta fuori campo di applicazione
83
IVA , Buste paga, fatture quietanzate e
altra documentazione giustificativa di
spesa a supporto della domanda di
rimborso
Attivit in concessione
Tipologia di operazione
Assegnazione di Voucher diretto a
singoli destinatari
Fattura
Per
ciascuna
fase
sopra
citata,
ai
Nota debito
fini
della
convalida
delle
richieste
di
erogazione
il rispetto dei termini previsti ai fini della presentazione della richiesta di erogazione
dellanticipo/acconto e delle domande di rimborso;
Al fine di accertare lesito positivo della richiesta di pagamento, la funzione di pagamento monitora
attraverso il sistema liter di pagamento, dalla validazione della richiesta di erogazione/anticipazione
al trasferimento delle risorse al beneficiario/aggiudicatario, conformemente a quanto disposto dallart.
13, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006. Il risultato di tale controllo registrato nel Sistema
informativo.
83
227/273
Secondo la periodicit concordata nellatto di delega, lO.I., ai fini della predisposizione della
Domanda di Pagamento alla CE, fornisce allAdG informazioni adeguate in merito alle procedure
seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle operazioni cui sono riferite le spese e trasmette
allAdG il rendiconto dettagliato delle spese sostenute a livello di singola operazione, unitamente alla
dichiarazione di spesa in cui riportato il valore cumulato della spesa sostenuta sui diversi Assi di
competenza, per la successiva trasmissione della documentazione allAutorit di Certificazione.
Attraverso il sistema informativo regionale SIMON di registrazione e conservazione dei dati contabili
relativi a ciascuna operazione svolta nell'ambito del POR dallO.I. in conformit con quanto previsto
dallart. 60, lett. c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 viene garantito allAutorit di Gestione e allAutorit
di Certificazione un accesso specifico al sistema informativo, che consente di visionare tutte le
informazioni ivi presenti relative alle operazioni a cui sono riferite le spese da certificare.
228/273
AUTORIT DI CERTIFICAZIONE
certificare che:
la dichiarazione delle spese corretta, proviene da sistemi di contabilit affidabili ed
basata su documenti giustificativi verificabili
le spese dichiarate sono conformi alle norme comunitarie e nazionali applicabili e
sono state sostenute in rapporto alle operazioni selezionate per il finanziamento
conformemente ai criteri applicabili al Programma e alle norme comunitarie e
nazionali
tener conto, ai fini della certificazione, dei risultati di tutte le verifiche svolte dallAutorit di
Audit o sotto la sua responsabilit;
mantenere una contabilit informatizzata delle spese dichiarate alla Commissione Europea;
tenere una contabilit degli importi recuperabili, e degli importi ritirati a seguito della
soppressione totale o parziale della partecipazione a un'operazione. Gli importi recuperati
sono restituiti al bilancio generale dell'Unione Europea prima della chiusura del Programma
Operativo detraendoli dalla dichiarazione di spesa successiva;
229/273
tenere la contabilit degli importi per i quali stata stabilita, da parte dellAmministrazione
competente, limpossibilit di un recupero nellanno precedente, o per i quali il recupero non
previsto84.
LAutorit di Certificazione svolge le suddette funzioni tenendo conto delle norme sullammissibilit
delle spese stabilite allart. 56 del Regolamento generale e allart. 11 del Reg. (CE) 1081/06 come
modificato ed integrato dal Reg. (CE) n. 396 e conformemente agli artt. 78, 79 e 80 del Reg. (CE)
1083/2006 come modificato ed integrato dal Reg. (CE) n. 284/09.
Ai sensi dellart. 20 punto 2 lettere da a) a c) - del Reg. (CE) 1828/06, modificato dallart. 1 comma
iii), lett. d) del Reg. (CE) n. 846/2009, lAutorit di Certificazione entro il 31 marzo di ogni anno,
dichiara alla Commissione la situazione relativa agli importi ritirati dalle dichiarazioni di spesa
dellanno precedente, agli importi recuperati detratti dalle stesse certificazioni, agli importi in attesa di
recupero e a quelli
84
230/273
Programmazione Economica,
Bilancio, Demanio e Patrimonio
Certificazione
delle spese e
Domanda di
pagamento
Controllo
231/273
Recuperi
Per ciascuna funzione su indicata, nella tabella seguente sono indicate le principali attivit previste.
Funzioni
Certificazione delle spese e
domanda di pagamento
Controllo
Attivit
-
Per lo svolgimento delle attivit di propria competenza, lAdC, individuata con Atto di organizzazione
B03072 del 17 luglio 2013 nella figura del Direttore della Direzione Regionale Programmazione
Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio del Dipartimento Programmazione Economica e
Sociale, dispone di funzionari regionali. Inoltre, lAdC potr contare sul supporto tecnico di ulteriori
risorse esterne di assistenza tecnica.
232/273
verifica della correttezza formale e della completezza delle informazioni contenute nel
rendiconto;
233/273
Infine, lAdC dopo aver trasmesso la domanda di pagamento alla CE, predispone una comunicazione
per lAdG sulle spese certificate alla Commissione Europea. Tale comunicazione contiene i seguenti
dati, dettagliati a livello di Asse e di Organismo responsabile:
totale della spesa rendicontata dalle Amministrazioni (AdG/OOII) allAdC e certificata alla
Commissione Europea;
importo della spesa certificata cumulata e dei rimborsi complessivi ricevuti dalla
Commissione Europea (FSE) e dal Ministero dellEconomia e delle Finanze (FdR);
Qualora siano presenti spese non certificate alla Commissione Europea, dovute ad anomalie o ad
irregolarit riscontrate nel corso dei controlli effettuati dallAdC, si proceder ad indicare nella
suddetta comunicazione il dettaglio di tali importi non certificati con le relative motivazioni.
234/273
Fase/Attivit
Autorit di
Certificazione
AdG
CE
MEF-IGRUE
Elaborazione ed
invio dei rendiconti e
della relativa
documentazione
allegata
Ricezione
rendiconti e doc
allegata
Verifica
Si
Importi irregolari?
No
Domanda di
pagamento
Predisposizione ed invio
informatico della domanda
di pagamento
Domanda di
pagamento
Predisposizione della
comunicazione sugli
importi certificati
Predisposizione ed invio
della comunicazione sugli
importi certificati allAdG
Comunicazione
importi certificati
norme comunitarie e nazionali. A tal fine, lAdC, prima di procedere alla certificazione delle spese alla
CE, effettua un controllo di tipo amministrativo-contabile realizzato sulla base dellestrazione di un
campione di operazioni.
Le verifiche a campione, realizzate su base documentale, sono finalizzate ad assicurare che:
gli importi di spesa a livello di ciascuna operazione siano supportati da valida documentazione
giustificativa;
la documentazione giustificativa sia corretta e conforme alla normativa comunitaria e
nazionale in vigore;
le operazioni siano state selezionate in applicazione dei criteri di selezione prestabiliti
approvati dal Comitato di Sorveglianza del POR 2007-2013 Ob. 2 Competitivit Regionale e
Occupazione.
Tali verifiche sono svolte dallAdC secondo le seguenti fasi:
selezione delle operazioni da verificare;
attuazione della verifica;
formalizzazione degli esiti della verifica.
236/273
Di seguito specificata la documentazione oggetto della verifica, distinta in base alla tipologia di
macroprocesso e di selezione delle operazioni. LAdC potr richiedere allAdG e agli OO.II. ulteriore
documentazione, rispetto a quella indicata, qualora ritenga necessario approfondire le verifiche di
competenza.
Tipologia di Macroprocesso
Procedure di Selezione
Interventi a Titolarit
Interventi a Regia
Appalti di Servizi
Avviso di concessione
Avviso
Dettaglio delle spese sostenute suddivise per voci di spesa
Giustificativi di spesa (inseriti a sistema tramite scansione elettronica) a
supporto della rendicontazione delle spese
Documentazione comprovante i pagamenti
Relazione sulle attivit svolte
Eventuale altra documentazione prevista dallavviso pubblico di riferimento
Erogazione di
finanziamenti ai singoli
beneficiari
(voucher/incentivi alle
imprese)
Affidamento diretto a
persone fisiche
Avviso
Giustificativi di spesa a supporto della richiesta di pagamento/rimborso
Mandati di pagamento quietanzati
Documentazione comprovante i pagamenti
Eventuale altra documentazione stabilita nellatto di assegnazione del
finanziamento
Fattura/Nota debito
Documentazione attestante le attivit
svolte
Mandati di pagamento quietanzati
Documentazione
comprovante
i
pagamenti
Eventuale
altra
documentazione
stabilita dallincarico
237/273
Fase/Attivit
Autorit di Certificazione
Autorit di Gestione
Ricezione dei
rendiconti
Trasmissione dei
rendiconti da
certificare
Controllo
Elaborazione del
campione
Campionamento delle spese
da sottoporre a controllo
sulla base dei dati contenuti
nel S.I.
Elenco delle
spese da
controllare
Acquisizione
documentazione
da sottoporre a
controllo
Acquisizione della
documentazione oggetto di
controllo attraverso il
supporto del S.I.
Documentazione
oggetto di
controllo
Controllo della
documentazione
Verifica
Si
No
Esito positivo
Eventuale attivazione
procedura gestione
irregolarit derivanti dal
controllo a campione
Check list
v. Par 4.2.2.3
238/273
Irregolarit e certificazioni
Attinente al processo di certificazione delle spese la gestione da parte dellAdC delle irregolarit
eventualmente riscontrate nellambito dei controlli a campione sulle operazioni, nonch delle
eventuali irregolarit accertate da altre Autorit competenti.
85
239/273
Autorit di Certificazione
AdG/OO.II.
AdA/GdF/CE/IGRUE
Analisi delle
irregolarit ed invio
eventuale richiesta
di chiarimenti
Ricezione
richiesta di
chiarimenti
Acquisizione e analisi
chiarimenti
Acquisizione e
analisi chiarimenti
Elaborazione e
invio chiarimenti
No
Si
Permane
irregolarit?
Check list
Comunicazione
importi irregolari
con eventuali
indicazioni apertura
scheda OLAF
Comunicazione importi
irregolari e con eventuali
indicazioni relative
allapertura della scheda
OLAF
Comunicazione
importi irregolari
Verifica se irregolarit
riferita ad importi gi
certificati alla
Commissione Europea
Resoconto controllo
No
Si
Importi
certificati?
Archiviazione
Acquisizione nota di
riscontro
Formulazione osservazioni
e aggiornamento dati a
sistema
Elaborazione
richiesta
Nota di riscontro
Registrazione
osservazioni nel
S.I.
240/273
Ricezione richiesta
soluzioni adottate
Elaborazione nota
di riscontro
Qualora la procedura di recupero degli importi indebitamente erogati conduca alla sospensione del
recupero per motivi giudiziari, lAutorit di Gestione o gli Organismi Intermedi dovranno informare
lAutorit di Certificazione circa gli esiti del recupero.
Al fine di poter procedere allaggiornamento del registro dei recuperi, lAdC dovr essere informata
sia nel caso in cui la sospensione conduca al recupero delle somme indebitamente erogate, sia in
caso contrario.
86
La cancellazione anche parziale di unoperazione dal programma non deve essere considerata un recupero e la spesa
irregolare non deve essere inclusa nellappendice riservata agli importi recuperati - Rif. CDRR/05/0012/01- Orientamenti in
materia di deduzione degli importi recuperati dalla successiva dichiarazione delle spese e domanda di pagamento e di
compilazione della relativa appendice ai sensi dellart. 8 e dellallegato II del Reg. (CE) 438/01.
241/273
Infine, in ottemperanza a quanto disposto dallart. 2 del Reg. (CE) n. 846/2009, lAdC riceve
dallAdG/OO.II. apposita comunicazione sullo status dei recuperi non ancora effettuati, sugli importi
per i quali lAmministrazione competente ha accertato limpossibilit di procedere ad un recupero
riferito allanno precedente o ha stabilito che un recupero non possa essere previsto. LAdC
registrer tali informazioni nel registro dei recuperi presente nel Sistema Informativo.
Di seguito, le attivit descritte sono rappresentate attraverso diagramma di flusso.
242/273
Autorit di Gestione/
Autorit di Certificazione
Fase/Attivi t
Organismi Intermedi
Elaborazione comunicazione
importi recuperabili e non
recuperabili
Acquisizione
comunicazione
Si
Verifica importi
indebitamente erogati
Importi
recuperati?
No
Comunicazione
avvenuto recupero
Sospensione per motivi
giudiziari ed esito recupero
Si
Importi
recuperati?
Verif ica
Si
Recupero
corretto?
Verifica corrispondenza
im porti restituiti e somme
indebitamente erogate
No
Elaborazione
richiesta chiarimenti
Rinvio a
successiv a
certif icazione
per recupero
importi
Ricezione richiesta
chiarimenti
Elaborazione nota di
risposta
Aggiornamento
registro
243/273
Comunicazione esito
recupero
No
Descrizione delle procedure relative alla redazione, alla certificazione e alla presentazione
delle dichiarazioni di spesa alla Commissione Europea
La procedura relativa alla certificazione delle spesa e alla domanda di pagamento alla Commissione
Europea prevede la realizzazione delle seguenti attivit87:
acquisizione dei rendiconti dettagliati delle spese e della documentazione giustificativa a
supporto;
attivit di controllo svolte sulla documentazione ricevuta (check list);
elaborazione e trasmissione della domanda di pagamento alla Commissione Europea;
comunicazione allAutorit di Gestione degli importi certificati al termine di ogni invio della
domanda di pagamento alla Commissione Europea.
Acquisizione dei rendiconti dettagliati delle spese e della documentazione giustificativa a supporto
La procedura di certificazione delle spese inizia con la ricezione da parte dellAdG per gli interventi di
propria competenza (e dagli OO.II. per il tramite dellAdG88) del rendiconto dettagliato delle spese
effettivamente sostenute dai beneficiari corredato della documentazione di supporto elencata nella
tabella successiva.
Nel caso in cui nel rendiconto siano presenti importi riferiti a spese recuperate, a spese ritirate dal
Programma Operativo o, infine a correzioni che non danno luogo ad irregolarit, lAdG dovr darne
evidenza con unapposita comunicazione da allegare al rendiconto stesso.
Fase
Fase preliminare allavvio del
processo di certificazione
87
Il processo illustrato nei suoi aspetti principali anche nel paragrafo 4.2.2.1 Certificazione delle spese e domanda di
pagamento alla CE.
88
LAdG verifica laccuratezza della sommatoria delle spese esposte nei rendiconti presentati dagli OO.II.
244/273
correttezza formale e della completezza delle informazioni contenute nei documenti pervenuti. A tal
fine, verr elaborata una apposita check list per la verifica della documentazione e dei file acquisiti.
LAutorit di Certificazione svolge i controlli assicurando il rispetto dei requisiti previsti allart. 61 del
Reg. (CE) n. 1083/2006 e s.m.i..
I suddetti controlli sono finalizzati principalmente a:
verificare la presenza e la correttezza formale della documentazione di rendicontazione
ricevuta;
verificare che gli importi di spesa a livello di ciascuna operazione, indicati nella Dichiarazione
di spesa ricevuta dallAdG, siano coerenti con le informazioni registrate nel sistema
informatizzato di cui allart. 61 lettera c) del Reg. (CE) n. 1083/2006 (importi dei singoli
documenti giustificativi di spesa, importo di spesa ammissibile risultante dal controllo di primo
livello, valore del contributo ammissibile erogato, estremi degli atti di impegno, ecc.);
accertare la corrispondenza del periodo in cui la spesa sostenuta con quello di ammissibilit
stabilito per le operazioni selezionate;
verificare la corretta ripartizione percentuale della spesa (quota comunitaria, nazionale,
regionale e, ove previsto, quota privata);
verificare le informazioni ricevute dagli AdG/OO.II. in merito ai controlli eseguiti sulle spese
sostenute;
verificare la corretta ripartizione delle risorse per Asse e per Azione secondo il piano
finanziario approvato;
verificare la corrispondenza degli importi recuperati, qualora presenti, con le somme
indebitamente erogate ai Soggetti attuatori/beneficiari.
245/273
Fase
della
rendicontazione
Fase preliminare
allavvio del
processo di
rendicontazione
Atto di impegno
Atto di impegno
Eventuali variazioni
allatto di impegno
Domanda di
rimborso/saldo
Atto di liquidazione
(nel caso di
pagamento gi
liquidato al
beneficiario/
soggetto attuatore)
Provvedimento
definitivo di
riconoscimento
della spesa (solo
nel caso di
rendicontazione
finale)
Rendicontazioni
intermedie/finali
Eventuali variazioni
allatto di impegno
Atto di liquidazione
Erogazioni di finanziamenti
ai singoli beneficiari
Eventuali variazioni
allatto di impegno
Domanda di
rimborso/saldo
Atto di liquidazione
246/273
Per quanto concerne, in particolare, le spese dei beneficiari/soggetti attuatori, lAdC avr la
possibilit di accedere agli elenchi dei giustificativi delle spese sostenute, complete degli estremi dei
documenti e di visualizzare copia di tutti i documenti giustificativi89.
Questultima funzione consentir inoltre allAdC di effettuare agevolmente delle verifiche a
campione90 scorrendo i documenti a video , per valutare:
se gli importi di spesa a livello di operazione/progetto siano adeguatamente rendicontati
attraverso documenti giustificativi di spesa completi e conformi alla normativa comunitaria e
nazionale in vigore;
se le informazioni sottostanti al rendiconto trasmesso dallAdG\OO.II. per la certificazione
della spesa, alle check list di controllo di I livello e alle registrazioni sul sistema informativo
siano convalidate dalla documentazione giustificativa della spesa.
Gli esiti di tali controlli sono oggetto di formalizzazione da parte dellAdC in apposite check list.
A conclusione di tali attivit, lAdC escluder dalla certificazione della spesa gli eventuali importi
ritenuti non certificabili e provveder a darne immediata comunicazione allAdG dettagliando gli
eventuali rilievi effettuati per le successive azioni di competenza.
Inoltre lAdC, ai fini della certificazione delle spese terr conto
dei risultati delle attivit di controllo, di verifiche e di audit eseguiti dallAutorit di Gestione,
dallAutorit di Audit e dagli altri Organismi di controllo che saranno trasmessi allAdC e
rintracciabili anche nel sistema informativo;
delle informazioni trasmesse dallAdG e dallOO.II. relativamente agli importi effettivamente
recuperati da portare in detrazione dalla certificazione delle spese.
Infine, lAutorit di Certificazione provvede alla verifica del rispetto dei requisiti previsti dallart. 86 del
Regolamento (CE) n. 1083/2006. In particolare:
la domanda di pagamento e la dichiarazione di spesa devono essere conformi allart. 78
Regolamento (CE) n. 1083/2006;
la Commissione Europea non deve aver versato nellintero periodo, per ciascun asse
prioritario, una somma superiore allimporto massimo della partecipazione dei Fondi fissato
nella Decisione della Commissione che approva il Programma Operativo;
lAutorit di Gestione deve aver trasmesso alla Commissione lultimo rapporto annuale di
esecuzione conformemente allart. 67, paragrafi 1 e 3;
lassenza di un parere motivato della Commissione per infrazione ai sensi dellart. 226 del
Trattato, in relazione ad operazioni le cui spese sono dichiarate nella domanda di pagamento
in questione.
89
90
247/273
Eseguiti i controlli e le verifiche, lAdC, conformemente allart. 78 del Reg. (CE) n. 1083/2006
predispone la dichiarazione di spesa e la domanda di pagamento e, dopo aver firmato i documenti
digitalmente, provvede allinvio, per il tramite dellAmministrazione centrale capofila di Fondo ed il
supporto del Sistema Informativo nazionale, alla Commissione Europea e al Ministero dellEconomia
e delle Finanze - I.G.R.U.E., specificando sia la quota comunitaria che la quota nazionale.
La rappresentazione delle attivit su indicate riportata nel diagramma di flusso del par. 4.2.2.1.
Descrizione dei provvedimenti presi dall'Autorit di Certificazione per assicurare il rispetto
delle prescrizioni di cui all'art. 61 del Reg. (CE) n. 1083/2006
Le Procedure descritte nel presente documento relative alle funzioni che lAdC chiamata a
svolgere, saranno ulteriormente dettagliate attraverso ladozione di un manuale trasmesso
allAdG/OO.II. coinvolti nel processo di rendicontazione delle spese.
Nella seguente tabella si riportano le procedure adottate dallAdC al fine di assicurare il rispetto delle
prescrizioni previste dallart. 61 del Reg. (CE) n. 1083/2006.
Certificare che:
la dichiarazione delle spese
corretta, proviene da sistemi di
contabilit affidabili ed basata su
documenti giustificativi verificabili;
le spese dichiarate sono conformi
alle norme comunitarie e nazionali
applicabili e sono state sostenute in
rapporto alle operazioni selezionate
per il finanziamento conformemente
ai criteri applicabili al Programma e
alle norme comunitarie e nazionali;
LAdC
riceve
periodicamente
dallAutorit
di
Audit
la
documentazione attestante gli esiti delle verifiche effettuate da
questultima. In presenza di irregolarit accertate e a seguito
dellavvenuto recupero delle somme indebitamente erogate procede
alla loro deduzione nella successiva dichiarazione di spese
aggiornando il registro dei recuperi.
248/273
Mantenere
una
contabilit
informatizzata delle spese dichiarate
alla Commissione Europea
249/273
il totale delle spese ammissibili dichiarate per loperazione e incluse nella dichiarazione di
spesa inviata alla Commissione Europea;
la data dellultima dichiarazione di spesa dellAdC contenente lelenco delle spese afferenti
alloperazione.
dati di impegno a valere sui singoli interventi finanziati (atti di impegno emessi dagli
AdG/OO.II.);
elenco dei rendiconti di spesa presentati dagli AdG/OO.II. coinvolti nella gestione degli
interventi;
LAdC valuter periodicamente, di concerto con lArea monitoraggio dellAdG, lattendibilit del
sistema informativo verificando che:
i software applicativi e i programmi informatici utilizzati siano testati ed ogni loro modifica sia
prontamente documentata;
sia assicurata la sicurezza fisica delle strutture informatiche e dei loro componenti compresi
gli accessi riservati.
91
Il sistema informativo dellAdC costituisce una parte del Sistema Informativo di Monitoraggio.
250/273
Questultima funzione consente, inoltre, di riconciliare in qualsiasi momento lentit di quanto ricevuto
(entrate del POR) con quanto gi speso (uscite del POR).
92
Il saldo viene erogato solo a seguito della certificazione del rendiconto da parte di un revisore contabile nominato
dallAdG (cfr. par. 2.2.4.3 e 2.2.4.4).
251/273
istanza. Ci, insieme ad un pi stringente sistema di controlli, dovrebbe garantire una maggiore
celerit delle procedure di recupero del sostegno comunitario.
A seguito dellavvenuto recupero, lAdG e/o gli OO.II. procedono ad informare, secondo le modalit
previste al par. 4.2.2.4 del presente documento, lAdC, la quale proceder alliscrizione della somma
nel registro dei recuperi, ed alla detrazione della somma recuperata dalla prima certificazione delle
spese utile computando gli eventuali interessi di mora maturati93.
Disposizioni prese per tenere il registro dei recuperi e per detrarre gli importi recuperati dalla
spesa da dichiarare alla Commissione Europea
Tra le funzioni dellAdC vi quella della tenuta della contabilit delle somme recuperate e soppresse,
delle somme recuperabili e non recuperabili individuate in base alle verifiche dalla stessa condotte,
ovvero effettuate dallAutorit di Gestione, dagli Organismi Intermedi, dallAutorit di Audit, dalla
Commissione Europea, dallIGRUE nonch da altro organismo di ispezione e controllo comunitario
e/o nazionale.
Il registro traccia per ogni recupero\recupero pendente\soppressione\importo non recuperabile
lorganismo che ha rilevato lirregolarit.
Il registro integrato nel Sistema Informativo e contiene tutti i dati di identificazione della somma da
recuperare, soppressa o non recuperabile. In particolare:
importo da recuperare;
importo recuperato;
importo soppresso;
indicazione se la quota comunitaria dellimporto non recuperabile deve essere finanziata dal
Bilancio Generale dellUnione Europea;
93
Cfr. CDRR/05/0012/01 Orientamenti in materia di deduzione degli importi recuperate dalla successive dichiarazione
delle spese e domanda di pagamento e di compilazione della relative appendice ai sensi dellart. 8 e dellallegato II del Reg.
(CE) 438/2001.
252/273
LAdC viene informata dagli organismi competenti circa gli esiti dei recuperi o di eventuali
soppressioni, attraverso una comunicazione nella quale indicato, per singolo progetto:
limporto soppresso.
Alla suddetta comunicazione, per ciascun progetto, deve essere allegata, per quanto riguarda i
recuperi, la seguente ulteriore documentazione:
latto di recupero;
LAdC effettua, quindi, un controllo volto ad accertare la corrispondenza degli importi restituiti o
soppressi con le somme indebitamente erogate, nonch la corretta applicazione degli interessi
maturati.
A seguito delle verifiche condotte, lAdC procede a dedurre gli importi recuperati e\o soppressi,
comprensivi della quota capitale e dei relativi interessi, dalla successiva dichiarazione delle spese e
ad aggiornare il registro dei recuperi94.
Attraverso linterrogazione del registro dei recuperi, lAdC in grado di estrarre i dati necessari alla
compilazione dellAllegato XI al Reg. (CE) n. 846/2009 al fine di poter trasmettere alla Commissione
Europea, entro il 31 marzo di ogni anno, una dichiarazione annuale relativa agli importi ritirati,
recuperati, non recuperabili e ai recuperi pendenti.
LAdC, alla fine di ogni trimestre, riceve dallAdG copia dalle comunicazioni inviate al DPC-PCM, ai
sensi degli artt. da 28 a 30 del Reg. (CE) n. 1828/06 e, se del caso, provvede allaggiornamento del
registro dei recuperi.
Le informazioni di riepilogo sui recuperi effettuati vengono trasmesse dallAdG/OO.II. alla fine di ogni
trimestre allAdC. Le note di trasmissione contengono tutti i dati necessari allidentificazione delle
procedure attuate nellultimo trimestre cos da consentire allAdC limplementazione del registro dei
recuperi.
Inoltre, lAdC riceve dallAdG/OO.II., entro il 28 febbraio di ogni anno, un prospetto riepilogativo sui
recuperi, distinti per procedimenti di recupero di somme indebitamente pagate (recuperi pendenti),
sui recuperi effettuati, sulle cancellazioni (soppressioni), sulle somme per le quali stata accertata la
94
253/273
non recuperabilit di tutto o parte del contributo a seguito della rilevazione di irregolarit. Tali
informazioni sono corredate dalle azioni intraprese per singola operazione al fine di consentire
allAdC di effettuare una verifica sulla completezza del registro dei recuperi e di compilare la
dichiarazione annuale relativa agli importi ritirati, recuperati, non recuperabili e ai recuperi pendenti ai
sensi dellart. 20, par. 2 del Reg. (CE) n. 1828/06 e s.m.i. di cui allart. 2 del Reg. (CE) n. 846/2009.
254/273
AUTORIT DI AUDIT
delle transazioni soggiacenti coperte dalla dichiarazione finale delle spese, accompagnata da
un rapporto di controllo finale.
Non ci sono altri organismi che svolgono attivit di audit a norma dellarticolo 62, paragrafo 3 del
Reg.(CE) n.1083/2006 per conto dellAutorit di audit medesima.
Dirigente
Autorit di Audit
n. 2 Funzionari regionali
n. 8 risorse di supporto Lazio Service
Alle suindicate risorse si aggiungano 3 risorse, di cui 1 risorsa regionale e 2 di supporto Lazio
Service, per le attivit trasversali di segreteria, alimentazione Sistema Informatico e gestione
archivio.
Disposizioni volte a garantire l'indipendenza
LAutorit di audit gerarchicamente e funzionalmente indipendente sia dallAutorit di gestione che
dallAutorit di certificazione.
Lindipendenza garantita dalla individuazione, nel modello organizzativo del sistema di gestione e
controllo, delle Autorit di gestione, di certificazione e di audit in strutture autonome e distinte:
256/273
lAutorit di gestione e di certificazione non dipendono dallo stesso Dipartimento del quale fa
parte lAutorit di audit;
257/273
Gli Organismi Intermedi/Uffici competenti per le operazioni dovranno informare lAutorit di audit
delle correzioni apportate e delle misure correttive adottate nel caso ci sia un rischio di sistematicit
dellerrore.
Nel caso di criticit/irregolarit isolata, lAutorit di audit attraverso il proprio sistema informativo
monitorer lazione correttiva da parte dellAutorit di gestione e terr la criticit aperta fino a
conclusione del procedimento.
Nel caso di criticit/irregolarit sistematica, o potenzialmente sistematica, lAutorit di audit chieder
allAutorit di gestione di indagare e se del caso lAutorit di audit approfondir la questione
attraverso ulteriori controlli mirati.
La struttura dellAutorit di audit curer il monitoraggio delle criticit al sistema e della totalit delle
criticit sulle operazioni campionate controllate, al fine di mantenere il costante e progressivo
aggiornamento delle criticit ancora residue rispetto a quelle superate.
Dal monitoraggio del complesso delle criticit a vario titolo riscontrate, sia rilevate dallAutorit di
audit per la propria specifica attivit ex art. 62 del Reg. (CE) 1083/06 che quelle constatate dalle altre
istituzioni nazionali e/o europee, e dallattivit di follow-up delle stesse, si trarranno le conclusioni
sullo stato delle criticit del sistema e degli impatti finanziari per operazione del programma, che
saranno utilizzati per la predisposizione del Parere e del Rapporto annuale, nonch alla chiusura
dellintervento, della Dichiarazione di chiusura.
Le attivit di controllo sono inserite in unapposita banca dati gestita dallAutorit di Audit, attraverso
la quale possibile monitorare costantemente le attivit realizzate e lavanzamento annuale del
piano di audit.
Nella medesima banca dati sono sintetizzate le principali risultanze degli audit di ogni singola
operazione e sono registrati gli esiti degli audit del sistema di gestione e controllo.
Attraverso tale sistema possibile esaminare periodicamente gli esiti dei controlli ed analizzare la
presenza e lentit/dimensione/diffusione delle potenziali anomalie registrate.
E stato predisposto un manuale delle procedure di audit nel quale sono sviluppate procedure
riguardanti: sistema di campionamento, modalit di realizzazione degli audit di sistema, modalit di
realizzazione degli audit sulle operazioni, check-list per gli audit di sistema e per gli audit sulle
operazioni, procedure per la valutazione del sistema di gestione e controllo, procedure per il
monitoraggio delle azioni correttive conseguenti ai rapporti di audit, procedure per la predisposizione
della relazione annuale, procedure per le eventuali chiusure parziali, procedure per la dichiarazione a
conclusione dellintervento.
Ci potranno essere versioni successive del manuale qualora si ravvisi la necessit di modificare o
integrare alcuni aspetti delle procedure di audit nonch i relativi allegati.
E assicurata la diffusione del manuale anche per le eventuali future versioni.
Descrizione delle procedure relative alla supervisione del lavoro degli altri organismi di
controllo sotto la responsabilit dell'autorit di audit (se pertinente)
Al momento non previsto limpiego di organismi di audit esterni allAmministrazione Regionale.
258/273
Descrizione delle procedure relative alla redazione della dichiarazione di chiusura parziale
Nel caso di chiusura parziale dellintervento, per la dichiarazione di chiusura lAutorit di Audit
seguir la stessa procedura prevista per la dichiarazione finale. Essa riassumer i risultati degli audit
sui sistemi e degli audit sulle operazioni condotti in tutto il periodo al quale si riferisce la chiusura
parziale. Per gli audit di sistema saranno riportate le informazioni riguardanti i soggetti che hanno
effettuato gli audit, lelenco degli audit realizzati e la rispondenza di tali audit rispetto alla strategia. Il
documento riporter le principali constatazioni e conclusioni in merito agli aspetti pi rilevanti del
sistema di gestione che, nel corso degli anni, sono stati verificati. Nel rapporto saranno trattate
separatamente le eventuali criticit sistematiche e verranno quantificate le spese interessate,
evidenziando le misure correttive prese e le eventuali rettifiche finanziarie apportate. Per la
dichiarazione di chiusura saranno effettuati test presso lAutorit di Certificazione per verificare che
non vi siano errori nellaggregazione dei dati di spesa relativi alle singole operazioni alla base della
dichiarazione finale di spesa.
261/273
Autorit di Audit
Attivit
Strategia di audit
Metodo di campionamento
Elaborazione della
strategia di audit
Audit di sistema
Follow up dell'audit di
sistema
Dichiarazione di chiusura
dellintervento e rapporto di
controllo finale
Dichiarazione di
chiusura parziale
Dichiarazione finale a
conclusione
dell'intervento
262/273
263/273
SISTEMA INFORMATICO
dotazione finanziaria del Programma Operativo distinta per annualit, asse e obiettivo
specifico;
95
Il sistema informativo SIMON gi operativo dalla Programmazione 2000/2006, per la Programmazione 2007/2013 sono
state implementate ulteriori funzioni descritte nel presente documento.
264/273
Dati contabili relativi alle singole operazioni (giustificativi di spesa, dichiarazioni di spesa e
domande di pagamento degli Organismi Attuatori)
Dati relativi agli esiti dei controlli eseguiti sia da soggetti del sistema di gestione e controllo
sia da soggetti esterni
Dati relativi alle irregolarit rilevate da tutti i soggetti con potere di controllo sulle operazioni e
i dati relativi al monitoraggio delle azioni correttive intraprese (recuperi).
Per ogni operazione il sistema contiene tutte le informazioni contenute nellallegato III del Reg
(CE) 1828/2006.
Acquisire le informazioni necessarie in tempo reale anche dagli Organismi Attuatori delle
azioni, i quali hanno lobbligo di informare la Direzione in merito alle attivit realizzate,
secondo precise direttive stabilite in sede di accettazione di convenzione;
Veicolare le informazioni in tempo reale da e verso gli Organismi Attuatori e gli operatori
istituzionali
Lintegrazione fra i il Sistema S.AC: e gli altri due moduli avviene attraverso luso di web-services
tramite flussi di dati Xml.
Per tutti i moduli previsto un sistema di mirroring e back-up dei dati idonei a garantire lintegrit e la
corretta conservazione dei dati.
Il grafico successivo descrive larchitettura di base del sistema
265/273
Autorit di
Certificazione
Autorit di
Audit
Organismi
Intermedi
Autorit di
Gestione
266/273
Soggetti
Attuatori
SAC
SIMON
GESTIONALE
Sistema Informativo
SIMON
CIPE
CUP
IGRUE
Monit
SFC
2007
Sistema S.AC.
Il nuovo sistema di accreditamento, approvato con Deliberazione n. 968 del 29/11/2007, si avvale del
sistema S.AC. in grado di semplificare il processo e mettere in connessione i soggetti coinvolti dalla
procedura di accreditamento.
Soggetti coinvolti
1. I soggetti che fanno domanda di accreditamento (enti di formazione).
2. Regione Lazio Direzione regionale formazione professionale, FSE e altri interventi
cofinanziati.
Procedura Accreditamento
1.
Statuto;
dati di bilancio,
267/273
Soggetti coinvolti
1. Autorit di Gestione (vedi cap. 1.3)
2. Organismi Intermedi (vedi cap. 1.3)
3. Autorit di Certificazione (vedi cap. 1.3)
4. Autorit di Audit (vedi cap. 1.3)
5. Soggetti accreditati (enti di formazione) e altri soggetti non accreditati beneficiari di
finanziamenti pubblici
Dati di Input
I dati che alimentano il sistema riguardano tutte le operazioni cofinanziate e tengono conto, oltre che
delle attivit di competenza dellAmministrazione regionale (con riferimento agli atti prodotti nelle fasi
di istruttoria e valutazione, nonch di impegno, controllo e rendicontazione della spesa), dei flussi
informativi procedenti dagli enti attuatori delle operazioni, i quali, come detto, hanno lobbligo di
informare la Direzione in merito alle attivit realizzate. In particolare, il flusso informativo preso in
considerazione da SI_MON prevede un set di informazioni ricomprese nelle seguenti sezioni:
anagrafica progetti;
piano finanziario;
attuazione finanziaria spese (domande di pagamento costituite dalle spese effettuate degli
Organismi Attuatori);
dati procedurali;
268/273
dati relativi ai controlli eseguiti sia da soggetti del sistema di gestione e controllo sia da
soggetti esterni;
dati relativi alle irregolarit rilevate da tutti i soggetti con potere di controllo sulle operazioni
96
269/273
14. inserimento delle anagrafiche degli allievi, come da protocollo di colloquio IGRUE, e periodico
aggiornamento dello stato allievi per tutto lo svolgimento del corso (Soggetti Attuatori)
15. inserimento della documentazione richiesta durante lo svolgimento delle attivit (pagamenti
intermedi, comunicazioni varie sullo svolgimento delle attivit). Tutti i documenti vengono
inseriti sul sistema tramite scansione con firma digitale (Soggetti attuatori)
16. inserimento delle check list relative alla verifica documentale con dettaglio di eventuali
richieste di chiarimenti (Area Controlli o Organismi Intermedi)
17. inserimento delle eventuali ispezioni ai Soggetti attuatori (verbalizzazione degli esiti di
verifica) con dettaglio delle eventuali controdeduzioni (Area Controlli o Organismi Intermedi)
18. inserimento delle check list relative alle verifiche di sistema agli Organismi Intermedi con
dettaglio delle eventuali richieste di chiarimenti e/o controdeduzioni (Area Controlli)
19. inserimento dei dati relativi alle irregolarit rilevate e alla gestione dei processi ad esso
collegati (irregolarit ai sensi dellart. 28 del Reg. (CE) 1828/2006 schede OLAF, procedure
di recupero delle somme indebitamente pagate recuperi, procedimenti amministrativi e
giudiziari contenzioso) (AdG/OO.II./AdC)
20. inserimento
della
documentazione
richiesta
per
la
conclusione
dellattivit
Dati di Output
LAutorit di Gestione, tramite dellarea di monitoraggio, ha a disposizione un cruscotto informatico
attraverso il quale possibile procedere allestrazione della maggior parte dei dati presenti a
sistema.
Attivit AdC
LAdC autenticandosi sul sistema SIMON accede ad un area riservata in cui pu visualizzare tutte le
informazioni relative alla dotazione finanziaria del PO, al piano di finanziamento del PO e al dettaglio
delle singole attivit finanziate. Il sistema permette linserimento delle check list di controllo su
ciascuna spesa verificata, con eventuale dettaglio delle motivazioni del mancato inserimento nella
certificazione di spesa, permette inoltre linserimento dei dati relativi ai rimborsi ricevuti dalla
Commissione Europea e dal Ministero dellEconomia e delle Finanze.
Nel Sistema sono presenti report dedicati:
1. report di sintesi Domanda di Pagamento. Il totale delle spese validate dagli Organismi
Intermedi e dalla stessa AdG, al netto delle certificazioni con esito negativo da parte dellAdC,
distinte per asse prioritario e per anno.
2. report di dettaglio Domanda di Pagamento. Elenco dettagliato delle spese validate dagli
Organismi Intermedi e dalla stessa AdG, riferito al report di sintesi Domanda di Pagamento,
al netto delle certificazioni con esito negativo da parte dellAdC. Il sistema traccia lavvenuto
inserimento delle spese presenti nel report di dettaglio nella Domanda di Pagamento.
3. report di dettaglio spese non certificate. Elenco dettagliato delle spese validate dagli
Organismi Intermedi e dalla stessa AdG con esito negativo da parte dellAdC
4. report di sintesi delle spesa certificata cumulata e dei rimborsi ricevuti dalla Commissione
Europea e dal Ministero dellEconomia e delle Finanze.
5. report di avanzamento della spesa certificata.
Il sistema permette inoltre la gestione delle irregolarit riscontrate e della contabilit dei recuperi:
irregolarit derivanti dal controllo a campione; lAdC inserisce una scheda con il resoconto
dellanalisi effettuata, il sistema la rende immediatamente disponibile allAdG per le attivit di
competenza. LAdC ha la possibilit di visualizzare la scheda e verificare i chiarimenti inseriti
dallAdG e successivamente chiudere la scheda. Qualora gli importi gravati da irregolarit
siano stati precedentemente certificati lAdC provvede a registrare a sistema limporto da
eliminare nella successiva domanda di pagamento
irregolarit riscontrate da altri soggetti; lAdC ha accesso alle schede relative alle irregolarit
riscontrate e inserite da altri soggetti e qualora gli importi gravati da irregolarit siano stati
precedentemente certificati lAdC provvede a registrare a sistema limporto da eliminare nella
successiva domanda di pagamento
contabilit dei recuperi; lAdC ha accesso nel sistema ad un apposito libro contabile, registro
dei recuperi. LAdC, sulla base delle informazioni ricevute dallAdG e dagli OO.II. su importi
271/273
Autorit di Audit
LAdA ha accesso al sistema SIMON per visualizzare le informazioni relative allattuazione del PO
utili alla predisposizione del rapporto annuale di controllo. Per ciascuna delle operazioni oggetto di
Audit inserisce una scheda descrittiva del controllo effettuato e delle eventuali criticit riscontrate.
Archivio documentale
Allinterno del sistema SIMON saranno conservati:
le dichiarazioni di spesa;
eventuale verbale della commissione desame (solo per le attivit formative daula);
Sovvenzione Globale;
costituire linterfaccia e lambiente di scambio con i beneficiari delle operazioni;
garantire il flusso dei dati di monitoraggio, delle certificazioni di spesa e delle domande di
pagamento;
permettere le attivit di controllo dellAdG, dellAdC e dellAdA.
272/273
Tale piattaforma stata implementata con tecnologia microsoft .net con database mysql e tabelle di
contesto di catalogazione delle informazioni sul modello CNIPA.
La piattaforma tra i suoi obiettivi ha quello di costituire linterfaccia e lambiente di scambio con i
beneficiari delle operazioni. I beneficiari potranno accedere al sistema informatico di Lavoro in
Chiaro mediante username e password ottenute a seguito di registrazione sul sistema regionale
S.AC.
Il sistema informatico garantisce sicurezza nel trattamento dei dati, mediante le seguenti funzionalit:
autenticazione: lutente ha la sicurezza dellidentit del soggetto fruitore del servizio in quanto
laccesso subordinato allinserimento di username e password richiesti seguendo apposita
procedura;
controlli di I Livello, consentendo la registrazione degli esiti dei controlli, la gestione delle
check list e la registrazione dei verbali dellle verifiche in loco;
viene caricato
manualmente sul Sistema SIMON ai fini del monitoraggio dei dati finanziari, fisici e
procedurali e per il successivo invio allIGRUE.
273/273
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 176
IRCCS Istituti Fisioterapici Ospitalieri IRE ISG - Cofinanziamento regionale pari ad euro 2.602.000,00,
esercizio finanziario 2015, e relativa assegnazione all'IRCCS IFO della quota parte a carico della Regione
Lazio dei fondi per la ricerca sanitaria disposti dal Ministero della Salute, per l'acquisto del sistema
robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato "Cyberknife"
LA GIUNTA REGIONALE
Regione stessa, per limporto di 2.602.000,00, come da accordi intercorsi, di cui ai punti
precedenti, acquisto che il Direttore Generale dichiara rivestire carattere prioritario per
lIstituto, al fine di potere erogare al meglio le prestazioni sanitarie specialistiche proprie
dellIstituto dei Tumori Regina Elena (IRE);
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 17 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 18 Bilancio di previsione finanziario della Regione
Lazio 2015-2017;
DATO ATTO che laccantonamento di risorse a cui non seguir un impegno proprio, nel
medesimo esercizio, dar luogo ad una economia di bilancio;
CONSIDERATO che in riferimento alla quota a carico della Regione Lazio, pari al 50%
dellimporto complessivo di 5.204.000,00, si provvede mediante listituzione di un
apposito capitolo denominato: Cofinanziamento regionale per investimenti in materia
sanitaria, da iscriversi nel programma 05 Servizio sanitario regionale investimenti
sanitari della missione 13 Tutela della Salute, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 2.03.01.02, nel quale confluiscono le risorse pari ad 2.602.000,00, a valere
sullannualit 2015, da prelevarsi dal capitolo di spesa C12109, iscritto nel programma 03
Altri fondi della missione 20 Fondi di riserva, piano dei conti finanziario fino al IV
livello 2.03.01.02;
CONSIDERATO che alle suddette operazioni contabili si provvede con specifico
provvedimento di variazione di bilancio della Direzione regionale Programmazione
economica, bilancio, demanio e patrimonio, da adottarsi nel rispetto dellarticolo 1,
commi da 16 a 19, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18;
RITENUTO OPPORTUNO, assegnare allIRCCS IFO il finanziamento di 2.602.000,00
per lacquisto del sistema robotizzato di radiochirurgia stereotassica denominato
Cyberknife, a copertura della quota parte regionale del finanziamento accordato dal
Ministero della Salute per il workflow della ricerca, a valere sul capitolo di spesa da
istituirsi nel rispetto delle modalit sopra indicate;
DELIBERA
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 177
DCA U0207/2014 - "Piano di riordino dei servizi trasfusionali della Regione Lazio" - Assegnazione di fondi
regionali alla ASL di Latina per il completamento dei lavori di Riqualificazione del SIMT del P.O. S. M.
Goretti di Latina - Importo euro 200.000,00 -Capitolo H22103 - esercizio finanziario 2015.
OGGETTO: DCA U0207/2014 Piano di riordino dei servizi trasfusionali della Regione
Lazio - Assegnazione di fondi regionali alla ASL di Latina per il completamento dei
lavori di Riqualificazione del SIMT del P.O. S. M. Goretti di Latina - Importo
200.000,00 -Capitolo H22103 - esercizio finanziario 2015.
LA GIUNTA REGIONALE
TENUTO CONTO che la differenza tra il progetto iniziale e quello rimodulato ammonta ad
375.000,00 e che con la DGR n. 740/2014 stato gi assegnato un finanziamento di
175.000,00 per i lavori in oggetto;
VISTA la nota prot. n. 2349 del 29/01/2015 con la quale il Direttore Generale della Asl di
Latina ha inoltrato richiesta formale di ulteriore finanziamento per limporto residuo, pari ad
200.000,00;
RITENUTO OPPORTUNO, pertanto, assegnare alla ASL di Latina il finanziamento di
200.000,00, per il completamento dei lavori di riqualificazione del SIMT del P.O. S. Maria
Goretti di Latina;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 17 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 18 Bilancio di previsione finanziario della Regione
Lazio 2015-2017;
DATO ATTO che laccantonamento di risorse a cui non seguir un impegno proprio, nel
medesimo esercizio, dar luogo ad una economia di bilancio;
RITENUTO OPPORTUNO, in adempimento di quanto disposto dal DCA U0207/2014
assegnare limporto di 200.000 per il completamento dei lavori di riqualificazione del SIMT
del P.O. S. M. Goretti di Latina, a valere sul capitolo di uscita H22103 Fondo Regionale per
l'Edilizia Sanitaria - Contributi agli investimenti ad Amministrazioni Locali del bilancio
regionale esercizio finanziario 2015, che presenta la necessaria disponibilit finanziaria per
lassunzione dellimpegno di spesa;
DELIBERA
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 179
Comune di Colleferro (RM). Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in "Via dei
Pioppi/Via Fontana Bracchi". Deliberazione di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014. Approvazione con
prescrizioni, condizioni, disposizioni e raccomandazioni.
verifichino ostacoli di qualsiasi natura al regolare flusso delle acque, nonch alla
manutenzione ordinaria e straordinaria dellopera realizzata (R.D. 368/04, art. 137 lett. b,c;
L.R. 53/1998 art. 3 c. 4 e art. 31);
6) Apportare modifiche parziali o totali, nonch rimuovere le opere eseguite per il
sopraggiungere di esigenze di carattere idraulico, per motivi di pubblico interesse in genere e
qualora, a giudizio di questa Amministrazione, della Regione Lazio o dello Stato, ne ricorrano
gli estremi, senza alcun diritto a titolo di rimborso di spese o di indennizzo (R.D. 368/04, art.
137 lett. c ed f);
7) Sollevare lAmministrazione Provinciale di Roma da ogni e qualsiasi responsabilit per
incidenti o danni che dovessero verificarsi durante o a seguito della esecuzione dei lavori;
8) Usare ogni accorgimento durante i lavori per non turbare il libero deflusso delle acque e per
mantenere immutate le caratteristiche idriche ed idrauliche del bene sul quale insiste
lintervento;
9) Permettere il libero esercizio delle utenze in atto, effettuare in corrispondenza dellintervento
tutti gli accorgimenti necessari ad assicurare lintegrit del bene principale e sollevare
lAmministrazione Provinciale e i propri funzionari da ogni responsabilit o reclamo da parte
di coloro che si ritenessero danneggiati;
10) Provvedere, a proprie spese, alla manutenzione, alla sorveglianza e a quantaltro risultasse
indispensabile ad assicurare lefficienza e lintegrit dellalveo del corso dacqua e dellopera
realizzata, anche qualora la necessit dellesecuzione di detti interventi venisse accertata
posteriormente alla data di acquisizione della autorizzazione ai fini idraulici;
11) Adottare nel caso di piene eccezionali non tollerate dal manufatto in questione tutti i
provvedimenti necessari ed immediati a tutela della pubblica e privata incolumit,
provvedendo altres alla successiva ristrutturazione ed al ridimensionamento dellopera,
previa richiesta ed ottenimento di nuova approvazione idraulica;
12) Allontanare gli eventuali materiali di risulta e gestirli ai sensi della vigente normativa;
13) Comunicare a questo ufficio la data di inizio e fine lavori e consentire il libero accesso in
qualsiasi momento, allarea di cantiere al personale dellAmministrazione Provinciale;
14) Trasmettere a questa Amministrazione, a fine lavori, il certificato di regolare esecuzione
firmato da tecnico abilitato;
VISTA la determinazione n. A05263 del 21.06.2013, con la quale il Dipartimento Istituzionale e
Territorio, Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, Area Valutazione
Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica, sulla scorta delle risultanze di cui alla
relazione istruttoria effettuata dallArea VIA e VAS allegata alla predetta determinazione quale
parte integrante, ha espresso, ai sensi dellart. 12 del D.Lgs. 152/2006, provvedimento di esclusione
dalla VAS dellintervento in oggetto con le prescrizioni, di seguito riportate, di cui alla citata
istruttoria dellArea VIA:
1. Per la sistemazione delle aree verdi siano messe in atto misure per mantenere connessioni
ecologiche a scala locale (siepi, filari alberati) senza utilizzare essenze vegetali appartenenti a
specie alloctone notoriamente invasive (quali robinia o ailanto) utilizzando, invece, specie
vegetali autoctone;
2. In relazione alla sostenibilit socio culturale dellintervento, sia prevista unapplicazione
attenta del DPR 503/1996 Titolo II art. 3 11 al fine di garantire una pianificazione
urbanistica che preveda la realizzazione di spazi pubblici che consenta luso dei servizi, le
relazioni sociali e la fruizione ambientale anche alle persone con ridotta o impedita capacit
motoria o sensoriale;
3. Sia previsto, nelle successive fasi di progettazione, nelle aree destinate a Verde, un idoneo
Piano manutentivo, al fine di conservare decorosamente le caratteristiche fisiche e
morfologiche dellarea stessa;
4. Dovr essere individuata la quantit minima di parcheggi privati pertinenziali nella misura
stabilita dallart. 19 lett. g della L.R. 18.11.99 n. 33 e s.m.i.;
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
Sia garantito il rispetto degli standard di cui al DM 1444/68 con particolare riferimento alle
aree destinate dal piano vigente a zone di uso pubblico e ad interesse generale verde pubblico
di cui allart. 4, ed il rispetto della dotazione minima di aree a standard relativa alle nuove
superfici commerciali previste di cui allart. 5 comma 2;
Dovr essere verificata preliminarmente la capacit di carico del sistema viario afferente gli
interventi proposti dal Piano, tenendo conto della potenzialit attrattiva degli stessi,
garantendo che i flussi derivanti rientrino nei limiti di esercizio del sistema infrastrutturale, in
modo tale da non apportare ripercussioni sulla qualit dellAria;
Il piano dovr adottare gli opportuni provvedimenti al fine di ottenere un corretto
coordinamento della viabilit interna con quella esterna al perimetro e le arterie viarie
principali, con particolare riferimento alle intersezioni, tenendo conto degli incrementi di flussi
veicolari derivanti dal Piano in oggetto e da quelli limitrofi;
Dovr essere approfondito il quadro esigenziale funzionale alla localizzazione della media
struttura di vendita nellambito interessato in relazione anche al sistema/offerta attuale,
nonch allinterferenza di una porzione dello stesso con le componenti della REP;
Dovr essere definito un piano economico finanziario degli interventi proposti in termini di
costi benefici al fine di valutare linteresse pubblico sotteso alla realizzazione del Programma
stesso;
Ai sensi della L.R. n. 6 del 27/05/2008, siano attuati interventi volti al miglioramento delle
prestazioni energetiche degli edifici in conformit a quanto stabilito dal decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192 (attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico
nelledilizia);
Siano garantite le dotazioni di aree pertinenziali nella misura prevista dalla LR 33/1999;
Sia verificata la necessit di sottoporre lintervento a verifica di assoggettabilit a Impatto
Ambientale, di cui allart. 20 del Dlgs. 4/2008;
Dovr essere certificata leventuale sussistenza di usi civici;
La realizzazione dellintervento dovr tener cura della classificazione acustica del territorio
comunale e delle disposizioni dettate nelle Norme di Attuazione del Piano per Risanamento
della Qualit dellAria Regionale (DCR n. 66 del 10/12/2009) e del Piano di Tutela delle
Acque Regionali (PTAR) (DCR n. 42 del 27/09/2007), individuando le misure di mitigazione al
fine di ridurne gli impatti;
Le nuove strutture dovranno essere realizzate adottando le migliori tecnologie di efficienza e
risparmio energetico in attuazione dellart. 5 delle Norme di Attuazione del Piano per il
risanamento della Qualit dellAria;
Dovr essere determinata, preliminarmente, lidroesigenza derivante dallattuazione del
Piano, la possibilit di approvvigionamento nonch verificata la possibilit di soddisfare i
fabbisogni previsti con la rete acquedottistica idropotabile;
Dovr essere preventivamente verificata la capacit del depuratore comunale di trattare
ulteriori reflui e la possibilit per lacquedotto di servire le nuove utenze previste. Gli scarichi
idrici dovranno essere collettati presso la pubblica fognatura ed efficacemente trattati presso il
depuratore;
La depurazione dovr essere effettuata in modo tale da garantire un efficiente abbattimento del
fosforo e dellazoto ai sensi degli artt. 15 e 21 delle Norme di Attuazione del Piano di tutela
delle Acque;
I parcheggi dovranno prevedere una pavimentazione permeabile con una percentuale non
inferiore al 50% rispetto alle aree con quella destinazione funzionale;
Dovr essere acquisito il parere della Regione Lazio Area Difesa del Suolo e Concessioni
demaniali ai sensi dellart. 89 del DPR 380/01 (ex art. 13 l. 64/74);
Si dovr tener conto delle prescrizioni contenute nelle Norma Tecniche di Attuazione del PAI;
Le opere di urbanizzazione primaria dovranno essere realizzate propedeuticamente
alledificazione;
23. Siano rispettate le disposizioni dellart. 24 della Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle
Acque e le disposizioni contenute nel documento tecnico, approvato con D.G.R. n. 219/2011, in
riferimento alla raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia e di lavaggio dei piazzali,
ove vengono svolte attivit, quali trasferimento materiali, carico e scarico merci ecc.;
24. Siano previste opere di mitigazione per la fase di cantierizzazione, rispettando, in detta fase, le
disposizioni del Piano per il Risanamento della Qualit dellAria inerenti la riduzione delle
emissioni polverose diffuse;
VISTA la determinazione n. A05734 del 11.07.2013 con la quale il Dipartimento Istituzionale e
Territorio - Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative - Area Difesa del
Suolo e Concessioni Demaniali ha espresso parere favorevole, ai soli fini dellart. 89 del D.P.R. n.
380/2001 e D.G.R.L. 2649/1999, sulla formulazione del Programma integrato di intervento in
variante al PRG in Via Fontana Bracchi-Via dei Pioppi - Riqualificazione e risanamento
ambientale Proponente: M.A.R.F. 2004 Srl, su terreno distinto in catasto del Comune di
Colleferro, al Foglio 8 mappali 1487 e 1308/p e al Foglio 12 mappali 1817/p, 1750 e 1752, a
condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni:
PRESCRIZIONI GEOLOGICHE:
1) Siano rispettate tutte le indicazioni e prescrizioni riportate nella relazione geologica a firma del
Geol. Filippo Pagliuca, che non siano in contrasto con quanto di seguito specificato; in
particolare siano rispettate la seguente indicazione sulle fondazioni: Si consiglia di eseguire
pali o micropali di opportuno diametro da attestare allinterno della formazione calcarea,
oppure di realizzare una fondazione a platea. Nel caso in cui venga realizzata una fondazione
superficiale con scavo compreso tra 4 e 5 metri (come da progetto), viste le medio-basse
caratteristiche geotecniche della pirolastite, si consiglia di eseguire una paratia di pali a
protezione dello sbancamento;
2) La progettazione esecutiva delledificio in progetto dovr essere effettuata tenendo conto delle
conclusioni dello Studio di Risposta Sismica Locale e non della categoria di suolo;
3) Siano rispettate tutte le prescrizioni contenute nel parere, emesso ai fini idraulici dalla
Provincia di Roma, con nota n. 42986 del 25/03/2013;
4) Il piano di posa delle fondazioni delle singole opere darte, onde evitare fenomeni di cedimenti
differenziali, dovr essere scelto su un terreno con caratteristiche geomeccaniche omogenee; in
ogni caso vietata lutilizzazione di terreni con scadenti caratteristiche geomeccaniche come
piano di posa delle fondazioni;
5) Dovranno essere realizzate idonee opere di drenaggio delle acque meteoriche che dovranno
essere adeguatamente canalizzate e recapitate nella rete fognaria e nelle linee di drenaggio
esistenti, evitando fenomeni di erosione o impaludamento;
6) Siano adottate opere di sostegno provvisionali, all'atto dello scavo, per profondit superiori ai
metri 1,5 dal p.c. e a fronte degli scavi, siano necessariamente realizzate adeguate opere di
sostegno;
7) Il materiale di risulta proveniente da scavi e sbancamenti sia impiegato stabilmente in loco o
smaltito secondo la normativa vigente;
8) Il Comune, prima delladozione o approvazione, dovr verificare se lintervento proposto
ricada allinterno di unArea Naturale Protetta, di una Z.P.S. o di un S.I.C. In caso affermativo
il Proponente dovr attivarsi per richiedere i necessari pareri previsti dalla normativa vigente;
9) Il Proponente dovr verificare se lintervento rientra tra quelli soggetti a Verifica o Valutazione
di Impatto Ambientale, ai sensi della Direttiva 85/377/CEE e ss. mm. e ii e del D.Lgs. 4/2008;
10) Siano adottate tutte le precauzioni necessarie ad evitare potenziali fenomeni dinquinamento
delle falde;
11) Qualora le perforazioni si spingano oltre i 30 metri dal piano di campagna, il Committente (in
solido con limpresa esecutrice dei lavori) obbligato allosservanza della legge n. 464/84 e
quindi, utilizzando esclusivamente lapposita modulistica reperibile dal sito internet
www.isprambiente.it, a trasmettere allI.S.P.R.A. Servizio Geologico dItalia Dipartimento
Difesa del Suolo Geologia Applicata ed Idrogeologia Via Vitaliano Brancati, 48 00144
Roma, comunicazioni di inizio (Mod. 1), eventuali sospensioni (Mod. 2), riprese (Mod. 3) e fine
indagine (Mod. 4 e 4 bis). Linosservanza della sopracitata legge 464/84 sanzionabile con
ammenda ai sensi dellart. 3 della citata legge;
12) La progettazione e la realizzazione di qualsiasi opera dovranno essere eseguite nel pi assoluto
rispetto delle norme tecniche vigenti in materia di costruzioni in zone sismiche, inoltre, sia
rispettato quanto previsto nellAllegato C della DGR n. 10 del 13/01/2012, relativamente alle
indagini di tipo geologico, geofisico e geotecnico minime da eseguire nella fase esecutiva.
PRESCRIZIONI VEGETAZIONALI
13) Sia salvaguardata la vegetazione ripariale del tratto a cielo aperto del fosso Valle Macerina
non interessato dallintervento, effettuando, al fine del mantenimento della potenzialit
idraulica, interventi di contenimento della vegetazione ripetuti nel tempo ma selettivi e
moderati, nel rispetto di quanto normato con L.R. n.53/98, artt. nn.31, 32 e dalla D.G.R.
n.4340/1996;
14) Negli interventi di sistemazione del verde siano messi a dimora esemplari di specie
preferenzialmente autoctone e di provenienza locale, coerenti con le caratteristiche
fitoclimatiche e fitogeografiche dellarea, con i parametri ecologici stazionali e con la
destinazione del sito di intervento;
15) Non siano utilizzate specie alloctone invasive (cfr. Inventario della flora vascolare alloctona
dItalia in Flora alloctona vascolare alloctona e delle Regioni di Italia Celesti et all. 2010
consultabile
on-line
sul
sito:
http://sweb01.dbv.uniroma1.it/cirbfep/pubblicazioni/pdf/flora_alloctona.pdf;
16) Nellimpianto ex novo del verde, siano privilegiate le specie di facile attecchimento e resistenti
alle fitopatie;
17) In via prioritaria siano utilizzati fertilizzanti naturali e non sia fatto uso di diserbanti;
18) Sia posta, durante la fase di cantiere, particolare attenzione nel prelevare e conservare il
terreno vegetale, evitando di mescolarlo con quello dello scavo e, in attesa del riutilizzo,
accumulandolo in spessori modesti in maniera tale da evitare compattamenti eccessivi e
mantenendolo, con tecniche idonee, umido e ben drenato;
19) Sia predisposto un piano operativo che recepisca quanto elencato nei punti precedenti e
definisca le specie da utilizzare, gli esemplari da espiantare e/o impiantare, la loro
disposizione, le modalit di messa a dimora, un cronoprogramma legato ai periodi di utilizzo
del materiale vegetale, le cure colturali necessarie, ecc.;
VISTA la nota n. 1736 del 26.07.2013 con la quale il Responsabile del procedimento del Corpo di
Polizia Locale Comune di Colleferro ha espresso Nulla Osta alla realizzazione di due passi
carrabili, illustrata nellelaborato grafico allegato alla proposta progettuale per il Programma
Integrato in oggetto;
VISTA la nota datata 05.08.2014 con la quale il Responsabile del Settore Area Pianificazione
Generale del Territorio del Comune di Colleferro ha dichiarato che i terreni siti nel medesimo
Comune censiti in Catasto al foglio COL/8 particelle 1308 e 1487 e al foglio COL/12 particelle
1817, 1818, 1749, 1750 e 1752 interessate dal Programma Integrato di Intervento in Via dei Pioppi
Via Fontana Bracchi, risultano Terreni di natura privata non soggetti a diritto di uso civico;
VISTA la nota n. 3866 del 30.09.2014 con la quale la ASL Roma G dipartimento di prevenzione
U.O.C. Igiene e Sanit Pubblica ha espresso nulla osta di competenza in merito allintervento di
che trattasi fermo restando quanto segue:
- Realizzazione di adeguate opere di urbanizzazione primaria ed in particolare:
a) Realizzazione di unadeguata rete idrica per la distribuzione di acqua idonea al consumo
umano;
b) Realizzazione di unadeguata rete fognaria;
- Rispetto delle distanze e dei vincoli cimiteriali;
DELIBERA
Per le motivazioni espresse in premessa, che formano parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, di approvare il Programma Integrato di Intervento, in variante al P.R.G. vigente, in
Via dei Pioppi/Via Fontana Bracchi, adottato dal Comune di Colleferro (RM) con Deliberazione
di Consiglio Comunale n.10 del 10.03.2014, secondo i motivi e con le raccomandazioni e le
prescrizioni contenuti nel parere dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di
Roma, Rieti e Viterbo della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti, reso con
relazione n.106210 del 25.02.2015, che costituisce parte integrante della presente deliberazione
quale Allegato A ed in conformit con le prescrizioni, condizioni e disposizioni di cui ai pareri in
premessa riportati nonch a quelli delle altre amministrazioni competenti per materia acquisiti nel
corso del procedimento.
Le osservazioni sono decise in conformit a quanto riportato nellAllegato A del presente
provvedimento.
Il Piano vistato dal Dirigente dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale Provincia di
Roma, Rieti e Viterbo della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti nei
seguenti elaborati:
- Tav. 1 Schema di assetto ante e post operam
- Tav. 2 Localizzazione interventi pubblici
- Tav. 3A Variante agli strumenti urbanistici ante e post operam
- Tav. 3B Variante agli strumenti urbanistici vincoli
- Tav. 3C Planovolumetrico esemplificativo
- Tav. 3D Planovolumetrico esecutivo
- Tav. 3D Atti di propriet
- Tav. 3D Documentazione delle richieste dei proprietari dei fondi interessati alla sistemazione del
fosso
- Atto dobbligo
- Impegno per integrazioni lavori contenente lelab. Allegato A schema illuminazione pubblica
su Via dei Pioppi e Allegato B schema individuazione zona di intervento aiuole e zona per
pensilina fermata autobus
- Tav. R1 Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi schema punti di
conflitto
- Tav. R2 Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi rilievo fotografico
stato attuale
- Tav. R3 Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi schema flussi
veicolari
- Norme Tecniche di Attuazione
- Relazione tecnica illustrativa del P.I.I.
- Relazione Tecnica opere di mitigazione del rischio esondazione e eliminazione del rischio
igienico-sanitario Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi
- Relazione tecnica Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi Rotatoria
- Progetto architettonico - rotatoria
- Schema di impegnativa di programma
- Quadro economico di concertazione e cronoprogramma lavori
- Computo metrico Sistemazione intersezione Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi Rotatoria
- Computo metrico opere di mitigazione del rischio esondazione e eliminazione del rischio
igienico-sanitario Via Fontana Bracchi Via dei Pioppi
- Studio geologico, geologico-tecnico e geofisico con indagini in sito finalizzato alla realizzazione
di un edificio commerciale a Colleferro (Rm) in via Pioppi/via Fontana Bracchi
- Relazione Archeologica preliminare
- Relazione agro-pedologica con uso del suolo redatta ai sensi della DGR 2649/99 ed alla L.R.
38/99 per la richiesta di edificazione su un terreno sito allincrocio tra via Fontana Bracchi e via
dei Pioppi
- Elab. 01 Relazione Tecnica
- Elab. 02 Relazione idrologica-idraulica
- Elab. 03 piano di manutenzione
- Tav. 1 Corografia
- Tav. 2 Stralcio ortofoto 1:10.000 sezioni 388080 e 389050
- Tav. 3 Stralcio ortofoto 1.10.000 Uso del suolo
- Tav. 4 Planimetria e profilo ante-operam
- Tav. 5 Planimetria e profilo post- operam
- Tav. 6 Manufatto del tratto tombato del fosso di Via dei Pini Piante e sezioni
- Tav. 7 Fognature: situazione ante-operam
- Tav. 8 Fognature: situazione post-operam
I pareri acquisiti dalle amministrazioni competenti nel corso del procedimento dovranno essere
allegati integralmente alle N.T.A. del Programma Integrato di Intervento per formarne parte
integrale e sostanziale.
Il presente provvedimento non comporta impegno di spesa.
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.
ALLEGATO A
OGGETTO: Comune di Colleferro (RM) Programma Integrato di Intervento ai sensi della L.R. n.
22/1997, per la realizzazione di un fabbricato destinato a commerciale in Via dei
Pioppi/Via Fontana Bracchi.
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 10 del 10/03/2014.
RELAZIONE ISTRUTTORIA
Con nota prot. 29402 del 21/11/2014, assunta al protocollo della scrivente Direzione al n. 657721
del 26/11/2014, il Comune di Colleferro (Rm) ha trasmesso gli atti ed elaborati inerenti il
Programma Integrato di Intervento Via dei Pioppi via Fontana Bracchi per la realizzazione di un
fabbricato da adibire a Commerciale adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del
10/03/2014 ai sensi dellart. 4 della L.R. 36/1987.
Con nota del 09/12/2014 lUfficio di Staff Tecnico-Amministrativo, a seguito della verifica sulla
completezza degli atti, ha trasmesso gli stessi alla scrivente Area Urbanistica e Copianificazione
Comunale.
TEL +39.06.5168.8831
www.regione.lazio.it
FAX +39.06.5168.5890
dcarini@regione.lazio.it
4.
5.
6.
7.
8.
RIFERIMENTI NORMATIVI
VISTA la Legge Urbanistica n. 1150 del 17/08/1942
Pag. 2 a 7
Soggetto
Liguori Emilio + 26
Tedeschi Stefano + 11
Allegato
A
B
ISTRUTTORIA TECNICA
Lart. 2 (carattere del Programma Integrato) della LR 22/1997, dispone che () il programma
integrato riguarda essenzialmente:
a) aree interne e contigue ai perimetri urbani come definiti dagli strumenti urbanistici al cui interno
siano presenti aree degradate in tutto o in parte edificate e si riscontrino carenze di strutture e di
servizi; ()
Il vigente PRG del Comune di Colleferro, approvato con DGR n. 4719 del 17/07/1984, classifica
lambito interessato dal presente Programma Integrato in zona verde pubblico disciplinato allart.
27 delle relative NTA.
Lo stesso altres ricompreso allinterno di un PEEP, con destinazione verde attrezzato,
approvato con DGR n. 6070 del 25/10/1983, e quindi decaduto in quanto trascorso il limite
temporale di 18 anni ai fini della sua attuazione.
Larea dintervento definibile interna e contigua al perimetro urbano come definito dal vigente
strumento urbanistico.
Con Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del 10/03/2014, lAmministrazione Comunale ha
valutato linteresse pubblico ed ha ritenuto di poter adottare la proposta di variante urbanistica
presentata dalla Soc. MARF 2004 srl relativa al Programma Integrato di Intervento, ai sensi della
LR 22/1997, denominato Via dei Pioppi-Via Fontana Bracchi, per la realizzazione di un edificio da
adibire a commerciale, su un terreno distinto al catasto al Foglio 8 p.lle 1487 e 1308p, e al Foglio
12 p.lle 1817p, 1750 e 1752, di estensione pari a 2.700 mq.
Pag. 3 a 7
2.700 mq
1.030 mq
997 mq
Parcheggi Pubblici
Verde Pubblico
Parcheggi Pertinenziali
416 mq
410 mq
1.222 mq
1.662 mq
E previsto, come si evince dalla tabella sopra riportata, il reperimento di aree da destinare a
standard urbanistici nella misura di mq 826, che verranno suddivisi in parcheggi pubblici (nella
misura mq 416) e di verde pubblico (nella misura di mq 410); tali aree da destinare a standard
urbanistici risultano superiori ai minimi richiesti allart. 5 del DM 1444/68.
Tale reperimento delle aree destinate a standard urbanistici, che misurano circa il 30% della
superficie territoriale dellambito interessato dal Programma, risulta comunque funzionale, oltre
allattivit prevista, anche ai limitrofi ambiti urbanizzati costituenti il PEEP nel quale inserito
lambito di cui trattasi, i quali non sono stati realizzati, nei tempi previsti dalla vigente normativa, in
sede di approvazione del medesimo PEEP, avvenuta con DGR n. 6070 del 25/10/1983.
Oltre alla realizzazione delle citate aree da destinare a standard urbanistici, e agli oneri di
urbanizzazione previsti dalla vigente normativa in materia, dallo Schema di Impegnativa di
Programma, e dal Quadro Economico di Concertazione emerge, infine, che verr corrisposta
allAmministrazione Comunale una quota superiore al 30% dellUtile del Proponente (plus valore
che scaturisce dallintervento), quantificato in opere di sistemazione dellintersezione di Via
Fontana Bracchi mediante la realizzazione di una rotatoria stradale, nonch di opere di
riqualificazione e risanamento ambientale.
Tali opere di riqualificazione sono volte ad interventi di mitigazione per rischio di esondazione ed
eliminazione del rischio igienico sanitario, relativamente alla bonifica dellinnesto del fosso a cielo
aperto delle condotte fognarie (mediante una serie dinterventi riportati negli elaborati predetti); tali
interventi sono appunto finalizzati a rimuovere le cause che hanno determinato le esondazioni del
fosso (di acque pluviane) ed il rigurgito delle fogne di Via dei Pioppi, nellambito tra Via dei Pioppi e
Via Fontana Bracchi.
Oltre agli interventi finalizzati a migliorare limmissione nel fosso e alleliminazione del trasporto
solido e del rigurgito delle griglie su Via Bracchi, prevista linstallazione di una serie di vasche di
captazione in corrispondenza dei pozzetti di ispezione, per facilitarne lo svuotamento, nonch la
sostituzione di tutte le caditoie piane e a bocca di lupo, con caditoie autopulenti.
In merito quanto sopra, gi il Consiglio Comunale con propria Delibera n. 41/2011 (Cfr. Elaborato
Relazione Tecnica pag. 2), aveva riconosciuto lelevato interesse pubblico immediato della
proposta preliminare del Programma Integrato dIntervento presentato dalla Soc. MARF 2004 srl.
Pag. 4 a 7
Lintervento, da quanto riportato nella D.C.C. di adozione, nonch negli atti prodotti con particolare
riguardo allaspetto relativo alla riqualificazione ambientale che produce effetti anche in ambiti a
monte e a valle rispetto allarea, risponde ai criteri di cui allart.2 della L.R.22/97. La destinazione a
verde pubblico, ormai in regime di caducazione da pi di dieci anni, compensata da altri ambiti
limitrofi nonch dallattrezzatura a servizi religiosi di via dei Pioppi. Inoltre, il soggetto proponente,
in aggiunta a quanto gi previsto in sede di Programma Integrato, si impegnato al miglioramento
dellilluminazione pubblica di Via dei Pioppi tramite la fornitura e posa in opera di n.10 lampioni
stradali e allinstallazione di una pensilina per fermata autobus su Via Fontana Bracchi.
Pag. 5 a 7
Pag. 6 a 7
CONCLUSIONI
Tutto ci visto, premesso e considerato, la scrivente Direzione Regionale ai sensi e per gli effetti
della legge 17 agosto 1942 n. 1150, della Legge Regionale n. 22 del 26 giugno 1997 e della Legge
Regionale del 02/07/1987 n. 36 art. 4, ritiene di poter esprimere
PARERE FAVOREVOLE
in merito al Programma Integrato di Intervento ai sensi della L.R. n. 22/1997, per la realizzazione di
un fabbricato con destinazione commerciale e delle relative aree da destinare a standard
urbanistici, in Via dei Pioppi/Via Fontana Bracchi, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n.
10 del 10/03/2014, nellambito identificato al Foglio 8 p.lle 1487 e 1308p, e al Foglio 12 p.lle 1817p,
1750 e 1752, su istanza della Soc. MARF 2004 srl, nel Comune di Colleferro.
Devono intendersi comunque fatti salvi eventuali diritti di terzi, nonch le prescrizioni di Strumenti
Urbanistici sovra comunali e di Piani Comprensoriali, Paesistici e di Settore, laddove in contrasto
con le previsioni del vigente PRG, come modificato dalla presente variante.
Prima del rilascio dei singoli titoli edilizi abilitativi, dovr essere sottoscritta la convenzione
urbanistica e di impegnativa di programma, circa gli obblighi assunti dal proponente del
Programma Integrato.
Il presente parere non costituisce in nessun caso legittimazione di eventuali edifici preesistenti
realizzati in assenza di regolare titolo autorizzativo, i quali rimangono pertanto soggetti alla
normativa di cui al Titolo IV del DPR 380/2001 e smi.
Le raccomandazioni della scrivente Direzione e le prescrizioni delle altre amministrazioni
competenti per materia, assumeranno, quando possibile, forma dobbligo negli atti convenzionali
che accompagneranno lesecuzione dellopera.
Ai competenti uffici comunali demandato il compito di vigilare sul rispetto delle prescrizioni,
indicazioni e raccomandazioni contenute nel presente parere.
Sulla allegata copia degli atti ed elaborati del Programma Integrato di Intervento fatta
annotazione del presente provvedimento.
Il Dirigente dellArea
f.to Arch. Demetrio Carini
Visto
Il Direttore Regionale
f.to Arch. Manuela Manetti
MG
Pag. 7 a 7
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 180
Attivazione poteri sostitutivi nei confronti del Comune di San Felice Circeo. Nomina Commissario ad acta
su istanza dei Sig.ri Assunta Quattrociocchi e Mario Martufi in relazione a richiesta di permesso di costruire.
Oggetto: Attivazione poteri sostitutivi nei confronti del Comune di San Felice Circeo.
Nomina Commissario ad acta su istanza dei Sig.ri Assunta Quattrociocchi e Mario
Martufi in relazione a richiesta di permesso di costruire.
LA GIUNTA REGIONALE
Su proposta dellAssessore alle Politiche del Territorio, Mobilit e Rifiuti;
VISTA la nota prot. n.U565 del 11.12.2014 con la quale lAssessore alle Politiche del
Territorio, Mobilit e Rifiuti, ha richiesto il parere al Consiglio delle Autonomie Locali,
ai sensi della Legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1, art. 49;
VISTA la nota prot. n.2156 del 12.02.2015 con la quale il Consiglio delle Autonomie
Locali ha comunicato di non esprimere un parere in merito alla proposta di
deliberazione in esame,
RITENUTO, pertanto, che nella fattispecie sussistano i presupposti di legge per far
luogo alla nomina richiesta, stante linerzia del Comune nelladozione delle
determinazioni di propria competenza
PRESO ATTO che, ai sensi della circolare prot. n. PG 9434/2007P del 2/08/2007 della
Procura Generale della Corte dei Conti, nella nomina del Commissario ad acta
configurabile la responsabilit per danno erariale dei maggiori oneri consequenziali
procurati allamministrazione;
DELIBERA
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 184
POR FESR LAZIO 2007-2013. Modifica della scheda MAPO relativa all'Attivit I.5 approvata con DGR
338/2013. Riduzione delle risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit I.5.3. e
contestuale incremento delle risorse gi assegnate dalla Regione Lazio alla "Sezione speciale del Fondo
Centrale di Garanzia" di cui all'Art. 2, comma 100, lettera a) della L. 662/96 Subattivit I.5.4.
Oggetto: POR FESR LAZIO 2007-2013. Modifica della scheda MAPO relativa allAttivit I.5 approvata
con DGR 338/2013. Riduzione delle risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit
I.5.3. e contestuale incremento delle risorse gi assegnate dalla Regione Lazio alla Sezione speciale del
Fondo Centrale di Garanzia di cui allArt. 2, comma 100, lettera a) della L. 662/96 Subattivit I.5.4.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dellAssessore per lo Sviluppo Economico e le Attivit Produttive;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO il regolamento regionale di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta 6 settembre 2002, n.
1 e successive modifiche ed integrazioni;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 17 recante la legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. 30 Dicembre 2014, n. 18 recante il Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio
2015-2017;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali
sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il
regolamento (CE) n. 1260/1999, relativamente ai Programmi operativi per gli obiettivi Convergenza e
Competitivit regionale e occupazione e ss.mm.ii.;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 e
ss.mm.ii relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n.
1783/1999 e ss.mm.ii.;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1828/2006 del Consiglio dell'8 dicembre 2006 che stabilisce modalit di
applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n.
1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo
regionale e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013 approvato dal Consiglio regionale del Lazio con D.C.R. n. 39 del 3
aprile 2007 e adottato con Decisione della Commissione n. C(2007)4584 del 2/10/2007 e successive
modifiche ed integrazioni;
VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. 632 del 7 agosto 2009 e ss.mm. ii. Approvazione delle
modalit attuative dellAttivit 5 dellAsse I Sostegno allaccesso al credito delle PMI attraverso i Confidi
ed i Fondi di garanzia ed altre forme di credito innovative, attivate dalla Regione Lazio ed in particolare
lallegato 1 Modalit Attuative del P.O. (MAPO), come modificata dalle D.G.R. n. 212 del 18 maggio
2012, che ha introdotto lattivit Fondo di garanzia a favore delle PMI interessate dai PLUS e n. 496 del 17
ottobre 2012 che ha introdotto la sub-attivit denominata Fondo di patrimonializzazione PMI;
VISTA la deliberazione di Giunta Regionale n. 360 dell8 agosto 2011- POR FESR Lazio 2007-2013 Asse I - Ricerca, Innovazione e Rafforzamento della base produttiva e Attivit 1 dell'Asse II Ambiente e
prevenzione dei rischi del POR FESR Lazio 2007-2013. Costituzione del nuovo fondo di ingegneria
finanziaria a favore delle PMI, a valere sul POR FESR Lazio 2007-2013. Approvazione del relativo schema
di Convenzione e definizione delle Politiche di Investimento;
CONSIDERATO che lart. 7 della convenzione approvata con la citata DGR 360/2011 prevede la
costituzione di un Comitato di investimento per la valutazione delle opportunit di investimento che
definisce nel dettaglio le caratteristiche degli strumenti di ingegneria finanziaria oggetto di investimento del
Fondo;
CONSIDERATO che lart. 8,comma 5 della convenzione prevede che Il Comitato di Investimento delibera
in seconda istanza lutilizzo del Fondo non assegnato in prima istanza e sullutilizzo delle risorse che a
qualsiasi titolo si rendessero disponibili durante linvestment period ovvero fino al 30 giugno 2015,
tenendo conto, oltre a quanto specificato allart. 7, della esperienza maturata nellespletamento delle
procedure gi avviate e delle eventuali modificazioni del mercato finanziario e del mercato dei finanziamenti
a m/l termine a favore delle PMI del Lazio.;
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 338 del 17/10/2013 recante POR FESR Lazio 2007-2013 Attivit I.5 "Sostegno all'accesso al credito delle PMI attraverso i Confidi ed i fondi di garanzia ed altre
forme di credito innovative, attivate dalla Regione Lazio". Modifica, ampliamento dell'attivit e costituzione
di una sezione speciale del "Fondo centrale di Garanzia", conseguenti modifiche all'Allegato 1 alla DGR
632/09 "Modalit Attuative del P.O." Integrazione della disponibilit finanziaria del "Fondo di
patrimonializzazione PMI" con le risorse stanziate sul capitolo B22527 per l'esercizio finanziario 2013, per
euro 1.750.000;
CONSIDERATO che, a seguito di detta deliberazione di Giunta e della determinazione dirigenziale G02547
del 19.11.2013, sono stati sottoscritti laccordo reg. cron. 16809 del 20.11.2013 tra Ministero dellEconomia
e Finanze (MEF), Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e Regione Lazio per la costituzione della
sezione speciale regionale del Fondo Centrale di Garanzia e la convenzione reg. cron. 16810 del 20.11.2013
tra Regione Lazio e MISE per lespletamento delle funzioni di organismo intermedio da parte di
questultimo;
CONSIDERATO che, con la determinazione dirigenziale G02547/2013 citata, sono stati impegnati euro 30
milioni al fine di attivare la sezione speciale Lazio del Fondo Centrale di Garanzia Subattivit I.5.4;
CONSIDERATO che il Comitato di Investimento nella seduta del 14.04.2015 ha rilevato che i dati di
monitoraggio dimostrano per la Subattivit I.5.3, da una parte, una sostanziale criticit nellassorbimento
delle risorse da parte del Fondo per la patrimonializzazione delle societ di capitali, in quanto le previsioni
di spesa al 31.12.2015 sono pari a 10.500.000 di euro, a fronte di risorse stanziate per euro 32.500.000, e
dallaltra un successo dellintervento per il finanziamento del capitale circolante e degli investimenti
produttivi per le PMI, intervento che presenta una cospicua riserva di progetti;
CONSIDERATO che lAutorit di Gestione, nella stessa seduta del 14.04.2015, ha segnalato che i dati di
monitoraggio documentano che landamento della sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia pi che
favorevole, come risulta dalla nota prot. 7328 del 30.1.2015 del MiSE Direzione Generale per gli incentivi
alle Imprese, e dal documento presentato brevi manu durante la riunione presso il MiSE del 1.4.2015. Tali
dati segnalano un prossimo esaurimento delle risorse messe a disposizione dal POR FESR 2007-2013,
rendendo praticamente certa la possibilit di impegnare ulteriori 10 milioni entro il 2015;
CONSIDERATO altres che il Comitato di Investimento, alla luce delle considerazioni svolte, ha ritenuto
prudente proporre allAutorit di gestione di impiegare limporto di 10.000.000 di euro in altri strumenti di
ingegneria finanziaria anche attivati per altre subattivit dellAttivit I.5;
RITENUTO opportuno, pertanto, modificare la scheda MAPO relativa allAttivit I.5, approvata con DGR
338/2013, riducendo le risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit I.5.3. di
10.000.000 di euro e contestualmente incrementando di un pari importo le risorse gi assegnate dalla
Regione Lazio alla Sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia di cui allArt. 2, comma 100, lettera a)
della L. 662/96 Subattivit I.5.4;
RITENUTO opportuno, in particolare, modificare il 5.4. Categorie di spesa dellallegato 1 alla citata
DGR 338/2013 come segue:
Le risorse finanziarie sono attribuite alle sub-attivit 1 nella misura di 10 milioni, alla sub-attivit 2
nella misura di 2,5 milioni, alla sub-attivit 3 nella misura di 72,5 milioni di cui 12,5 milioni di risorse
regionali ed alla sub-attivit 4 nella misura di 40 milioni.
CONSIDERATO che tale operazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale;
DELIBERA
In conformit con le premesse che si intendono qui integralmente richiamate,
-
di modificare la scheda MAPO relativa allAttivit I.5, approvata con DGR 338/2013, riducendo le
risorse assegnate al fondo di partecipazione IF di cui alla Subattivit I.5.3 di 10.000.000 di euro e
contestualmente incrementando di un pari importo le risorse gi assegnate dalla Regione Lazio alla
Sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia di cui allArt. 2, comma 100, lettera a) della L.
662/96 Subattivit I.5.4.
di modificare in particolare il 5.4. Categorie di spesa dellallegato 1 alla citata DGR 338/2013 come
segue:
Le risorse finanziarie sono attribuite alle sub-attivit 1 nella misura di 10 milioni, alla sub-attivit 2
nella misura di 2,5 milioni, alla sub-attivit 3 nella misura di 72,5 milioni di cui 12,5 milioni di
risorse regionali ed alla sub-attivit 4 nella misura di 40 milioni.
La presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale ed pubblicata sul Bollettino
Ufficiale della Regione Lazio e sui siti internet www.regione.lazio.it e www.lazioinnova.it.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta approvato
allunanimit.
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 185
Determinazioni da assumere nell'ambito dell'Assemblea ordinaria dei soci di Co.tra.l. S.p.A. convocata per il
giorno 2 aprile 2015, alle ore 10:30,rinviata al giorno 8 aprile 2015, alle ore 15:30 e, da ultimo, al giorno 28
aprile 2015, alle ore 15:30.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dellassessore alle politiche del bilancio, patrimonio e demanio di concerto con
lassessore alle politiche del territorio, mobilit e rifiuti;
VISTO
VISTA
VISTO
PREMESSO
che la regione Lazio socio unico di Co.tra.l. S.p.A. (di seguito Cotral), societ
che svolge il servizio di trasporto pubblico locale su gomma nel territorio della
Regione Lazio;
DATO ATTO che con la nota prot. n. 004572 del 17 marzo 2015, Cotral ha convocato i soci in
assemblea per il giorno 2 aprile 2015, alle ore 10:30, per discutere e deliberare sul
seguente ordine del giorno:
Deliberazioni:
1. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad
euro 9.590.000,00 oltre IVA in relazione allaffidamento del servizio di
manutenzione meccanica autobus, per il periodo che va dal 01.10.2014 fino al
30.06.2015 di cui alle deliberazioni di consiglio n. 3 del 19.01.2015 e n. 14 del
05.03.2015;
2. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad
euro 223.308.310,00 oltre IVA in relazione alla deliberazione C.d.A. n. 10 del
17.02.2015 avente ad oggetto Autorizzazione allindizione di una procedura
aperta telematica per laffidamento dellaccordo quadro per la fornitura di n.
415 autobus di linea;
3. Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto
societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad
euro 6.738.000,00 oltre IVA in relazione alla deliberazione C.d.A. n. 17 del
che, con la nota prot. n. 5780 del 1 aprile 2015, Cotral ha comunicato di aver
posticipato lassemblea dei soci al giorno 8 aprile 2015, alle ore 15:30, dando
seguito alla richiesta del socio unico regione Lazio e che con la successiva nota
prot. n. 6737 del 20 aprile 2015, su richiesta del socio unico, ha riconvocato
lassemblea per il giorno 28 aprile 2015, alle ore 15:30;
ATTESO
che gli argomenti posti allordine del giorno dellassemblea convocata per il giorno
28 aprile 2015, alle ore 15:30, risultano essere i medesimi dellassemblea convocata
per il giorno 2 aprile 2015 ed aggiornata all8 aprile 2015, con eccezione del punto
8 allordine del giorno che risulta essere stato espunto;
DATO ATTO che con la nota prot. n. 6202 del 9 aprile 2015 e prot. n. 6808 del 21 aprile 2015, e,
da ultimo con la nota prot. n.6975 del 23 aprile 2015, la societ Cotral ha trasmesso
la documentazione integrativa dei punti allordine del giorno;
TENUTO CONTO che, in riferimento al punto 1 allordine del giorno, la gara espletata da Cotral
per laffidamento del servizio di manutenzione meccanica degli autobus della flotta
Cotral, costituita da complessivi 12 lotti, non stata a tuttoggi aggiudicata per 4
lotti, che risultano andati deserti;
TENUTO CONTO che con le deliberazioni n. 1/2015 e n. 2/2015, il consiglio di amministrazione di
Cotral ha autorizzato lindizione di una nuova gara per laffidamento dei 4 lotti
andati deserti e, nelle more dellespletamento della gara, con le deliberazioni n. 72
del 23 settembre 2014 e n. 3 del 19 gennaio 2015 ha autorizzato, in via durgenza,
ai sensi dellart. 221, comma 1, lett. d) del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i, il
complessivo impegno di spesa di euro 7.170.000,00, con riguardo alle seguenti
forniture:
- con la deliberazione n. 72 del 23 settembre 2014 ha autorizzato la prosecuzione
dei precedenti contratti di manutenzione meccanica, per i mesi di ottobre
dicembre 2014, per la copertura di 10 lotti (4 lotti per i quali deve attivarsi la
nuova procedura di gara e 6 lotti aggiudicati rispetto ai quali occorreva completare
gli adempimenti per la verifica del possesso dei requisiti e della strumentazione
tecnica), con un impegno di spesa pari a euro 4.000.000,00;
- con la deliberazione n. 3 del 19 gennaio 2015 ha autorizzato la prosecuzione dei
precedenti contratti di manutenzione meccanica, per i mesi di gennaio - febbraio
2015, per la copertura dei 4 lotti residui sui quali e' stata nel frattempo attivata la
procedura di gara e dei 6 lotti aggiudicati per i quali occorreva completare gli
adempimenti di avvio delle commesse, con un impegno di spesa pari a euro
3.170.000,00 oltre IVA;
TENUTO CONTO che con la deliberazione n. 14 del 5 marzo 2015 il consiglio di
amministrazione di Cotral ha autorizzato in via durgenza, ai sensi dellart. 221,
comma 1, lett. d) del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., lulteriore prosecuzione dei
contratti di manutenzione meccanica, per i 4 lotti andati deserti, a copertura dei
tempi della procedura aperta europea nel frattempo bandita il cui termine di
presentazione delle offerte scaduto il 3 aprile 2015, per il periodo 01.03.2015
30.06.2015, con un impegno complessivo di euro 2.420.000,00;
ATTESO
DATO ATTO che limporto autorizzato con la deliberazione n. 14/2015, unitamente allimporto
precedentemente autorizzato con la deliberazione n. 3/2015, comprensiva
dellautorizzazione di cui alla deliberazione n. 72/2014, di complessivi euro
9.590.000 e che, ai sensi dellart. 23, comma 2, lett. e) dello statuto societario,
PRESO ATTO del nulla osta rilasciato dalla direzione regionale competente in materia di controllo
analogo, con nota prot. n. 124483 del 5/03/2015;
RILEVATO
DATO ATTO che il costo complessivo del servizio di manutenzione meccanica sopra indicato
incluso nel budget di Cotral dellanno 2015;
RITENUTO
per le motivazioni sopra indicate, con riferimento al punto 1 allordine del giorno,
di autorizzare, ai sensi dellarticolo 23, comma 2, lettera e) dello statuto societario,
limpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad euro 9.590.000,00,
oltre IVA, in relazione allaffidamento del servizio di manutenzione meccanica
autobus, in via durgenza, ai sensi dellart. 221, comma 1, lett. d) del D. Lgs. n.
163/2006 e s.m.i, per il periodo che va dal 01.10.2014 fino al 30.06.2015 di cui alle
deliberazioni di consiglio n. 3 del 19.01.2015 e n. 14 del 05.03.2015;
ATTESO
che, con riferimento al punto 2 allordine del giorno, con la deliberazione n. 10 del
17.02.2015 il consiglio di amministrazione di Cotral ha autorizzato lindizione di
una procedura aperta telematica per laffidamento dellaccordo quadro per la
fornitura di n. 415 autobus di linea, in considerazione della vetust dellattuale
flotta degli autobus;
ATTESO
che, con la nota prot. n. 86486 del 17/02/2015 la Direzione regionale competente in
materia di controllo analogo, ha rilasciato il proprio nulla osta alloperazione di
acquisto di cui sopra consentendone leventuale corso nei confronti dellassemblea
dei soci, () in particolare per quanto concerne la copertura finanziaria;
CONSIDERATO
che il collegio sindacale con i verbali n. 64 del 16/02/2015 e n. 65 del
25/02/2015, con riferimento alla predetta procedura di affidamento, ha formulato
osservazioni inerenti sostanzialmente a:
- lassenza nelloggetto sociale di Cotral, di esplicita autorizzazione allacquisto,
vendita, permuta e localizzazione finanziaria di beni mobili registrati (autobus);
- lassenza di copertura finanziaria, ad eccezione della sola spesa di
pubblicazione dellavviso di gara;
CONSIDERATO
che lo statuto societario, allarticolo 3, comma 5, dispone che la societ pu
svolgere ogni attivit, operazione e prestazione di carattere industriale,
commerciale e finanziario; mobiliare ed immobiliare, necessaria o utile per il
conseguimento delloggetto sociale ad esclusione di tutte quelle attivit vietate o
comunque riservate dalla presente o futura legislazione a societ aventi requisiti
diversi dalla presente societ;
ATTESO
DATO ATTO che, su richiesta del socio regione Lazio, lANAC ha espresso le proprie
osservazioni in ordine alla conformit degli atti di gara alla normativa di settore,
con la nota prot. n. 3582 del 25 marzo 2015;
DATO ATTO che il consiglio di amministrazione di Cotral, con la deliberazione n. 33 dell8
aprile 2015, ha preso atto delle osservazioni pervenute dallANAC ed ha
aggiornato i documenti di gara;
DATO ATTO altres che il collegio sindacale, nel verbale n. 67 del 17 aprile 2015, con
riferimento alla deliberazione del consiglio di amministrazione n. 33/2015, ha
ribadito le osservazioni gi segnalate nei precedenti verbali n. 64 e 65 sopra citati;
TENUTO CONTO che, ai sensi dellarticolo 1, commi 612 e seguenti della legge 23 dicembre
2014 n. 190, (legge di stabilit 2015) con decreto del presidente n. T00060 del
21/04/2015 stato approvato il piano operativo di razionalizzazione delle societ
partecipate dalla regione Lazio, nellambito del quale sono previste iniziative tese al
superamento delloperazione di scissione, a suo tempo effettuata, tra la Cotral
S.p.A. e la Cotral Patrimonio S.p.A.;
RITENUTO
opportuno, con riferimento al punto 2 allordine del giorno, ai sensi dellarticolo 23,
comma 2, lettera e) dello statuto societario, nel rispetto della normativa vigente
nonch degli atti regolamentari di scissione tra Cotral e Cotral Patrimonio,
autorizzare la procedura relativa al bando di gara telematico per la fornitura di
autobus di linea di cui alla deliberazione del consiglio di amministrazione di Cotral
n. 10/2015, limitatamente allimpegno di complessivi euro 25.701.919,98,
sufficiente alla copertura del primo contratto applicativo di almeno 100 autobus di
12 metri, che risulta coperto da risorse finanziarie disponibili a valere sul bilancio
regionale dellesercizio finanziario 2016, fermo restando che ogni iniziativa
inerente la gestione societaria, che rientra nella esclusiva competenza dellorgano
amministrativo, deve avvenire nel rispetto della normativa vigente in materia
nonch nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia e nellinteresse del socio
pubblico;
DATO ATTO che, con riferimento al punto 3 allordine del giorno, Cotral Patrimonio ha in essere
un contratto di locazione, per limmobile adibito a sede sociale sito in via B.
Alimena 105, Roma, con la Cardo s.r.l., con scadenza in data 31/03/2016
rinnovabile per una annualit, e che parte di detto immobile stato dato in
sublocazione a Cotral, quale sede sociale della medesima societ;
DATO ATTO che la societ proprietaria del suddetto immobile ha rappresentato la necessit di
definire un rapporto locativo direttamente con Cotral e, conseguentemente, tenuto
conto dei possibili risparmi economici derivanti dalla ridefinizione contrattuale, il
consiglio di amministrazione di Cotral, con la deliberazione n. 17 del 05.03.2015,
ha autorizzato il subentro della societ nel contratto di locazione con la Cardo s.r.l.
DATO ATTO
con riferimento al punto 4 allordine del giorno, che con la deliberazione n. 13 del
17.02.2015 il consiglio di amministrazione di Cotral ha approvato il Progetto di
Budget 2015, ai sensi dellarticolo 33 dello statuto sociale e dellarticolo 4 del
regolamento sul controllo analogo sottoscritto tra la societ e la regione Lazio;
DATO ATTO che con la nota prot. n. 6975 del 23 aprile 2015, lamministratore delegato di Cotral
ha trasmesso la relazione illustrativa al budget 2015;
ATTESO
300.248.596
298.438.798
365.048
1.444.751
-1.894.251
1.449.500
-1.000.000
0
TENUTO CONTO che la struttura esercitante il controllo analogo, con propria nota prot. n.
86486 del 17/02/2015, ha rilevato che con la presentazione del progetto di budget la
societ ha assolto i propri obblighi informativi di cui allarticolo 4 del regolamento
sul controllo analogo, fermo restando la necessit di pervenire ad una verifica del
RITENUTO
PRESO ATTO che, con riferimento al punto 5 allordine del giorno, il consiglio di
amministrazione di Cotral, con deliberazione n. 20 del 5/03/2015, ha approvato la
relazione relativa a gare deserte ed ai tempi di produzione dei capitolati di appalto,
richiesta al consiglio dallassemblea del 7 gennaio 2015 in conformit alla
deliberazione della giunta regionale Lazio n. 918 del 22 dicembre 2014;
PRESO ATTO delle motivazioni addotte dalla societ in ordine al reiterato ricorso a procedure di
affidamento dei servizi in via durgenza, ai sensi dellart. 221, comma 1, lett. d) del
D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i , che la societ riconduce alla tensione finanziaria
attraversata dalla societ, ad una situazione di cartello tra alcune imprese del
settore, nonch a ritardi nella predisposizione dei capitolati di appalto, da
ricondurre ad una non corretta programmazione interna, ad oggi in corso di
allineamento;
PRESO ATTO altres che, con riferimento alla situazione di cartello, tra le imprese del settore,
lamministratore delegato della societ, con la nota prot. n. 12611 del 20/06/2014,
ha sottoposto allattenzione dellautorit garante della concorrenza e del mercato la
tematica in oggetto, nellambito dei compiti e poteri istituzionali attribuiti al
medesimo organo;
RITENUTO
opportuno, con riferimento al punto 5 allordine del giorno, rinviare il punto agli
approfondimenti da effettuare da parte della Direzione regionale territorio,
urbanistica, mobilit e rifiuti;
DATO ATTO che, con riferimento al punto 6 allordine del giorno, (richiesta di adeguamento del
compenso formulata dal collegio sindacale), lorgano di controllo, nella propria
nota al presidente di Cotral del 20 maggio 2014, lamenta un maggiore impegno
conseguente alla recente normativa in tema di societ pubbliche, assenza di una
struttura logistica aziendale di supporto al collegio, problematiche legate agli
adempimenti di cui alla legge 231/2001 e propone un adeguamento dello stesso,
RITENUTO
ATTESO
che, con riferimento al punto 7 allordine del giorno, il contratto per il servizio di
riparazione e ripristino carrozzeria autobus scaduto il 31/12/2013 e, al fine di
garantire la continuit del servizio, sono state disposte proroghe trimestrali;
TENUTO CONTO che il ricorso alle predette proroghe la conseguenza di impugnative del
bando di gara, pubblicato nel 2013, che hanno comportato limpossibilit di
proseguire nelle operazioni di affidamento per gran parte dei lotti;
TENUTO CONTO che con la deliberazione del consiglio di amministrazione n. 82/2014, e
successiva deliberazione del socio regione Lazio di cui alla D.G.R. n. 717 del
23/10/2014, stata avviata una nuova procedura di gara per laffidamento del
servizio, ad oggi in corso di definizione;
DATO ATTO che, per le motivazioni sopra esposte, nelle more dellespletamento della suddetta
procedura di gara, il consiglio di amministrazione di Cotral, con deliberazione n.24
del 24/03/2015, ha autorizzato la prosecuzione dei contratti in essere dal
01/04/2015 fino al 30/06/2015;
TENUTO CONTO che limpegno di spesa risultante dalla predetta deliberazione, unitamente ai
precedenti impegni assunti dal consiglio di amministrazione di Cotral con la
deliberazione del C.d.A. n. 71/2014 di euro 2.000.000,00 con la deliberazione n.
104/2014, di euro 2.250.000,00 comportano il superamento della soglia di
5.000.000,00 e, conseguentemente, lautorizzazione del socio ai sensi dellarticolo
23, comma 2, lettera e) dello statuto societario;
ATTESO
PRESO ATTO del nulla osta rilasciato dalla Direzione regionale competente in materia di controllo
analogo, con nota prot. n. 162530 del 24/03/2015;
RITENUTO
ATTESO
che le risorse finanziarie necessarie alla copertura delle spese previste al punto 3
allordine del giorno sono ricomprese tra le risorse gi destinate alla societ
nellambito del contratto di servizio;
RITENUTO
Per i motivi di cui in premessa, facenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,
DELIBERA
procedura di selezione pubblica, prima della scadenza delloriginario contratto, nel rispetto dei
principi previsti agli articoli 19 e 27 del D. Lgs. n. 163/2006 e ss. mm. e ii..
- Dare mandato allorgano amministrativo di reperire le risorse finanziarie necessarie alla copertura
dellimpegno previsto al punto 3 allordine del giorno, nellambito delle risorse attribuite alla
societ in virt del contratto di servizio.
Punto 4 allordine del giorno Deliberazione C.d.A. n. 13 del 17.02.2015 avente ad oggetto
Progetto di Budget 2015. Approvazione ai sensi dellarticolo 33 dello statuto sociale:
Approvare il budget 2015, corredato dalla relazione dellamministratore delegato, la cui copertura
finanziaria afferente il contratto di servizio, pari a complessivi euro 233.000.000,00 (IVA esclusa),
rinvenibile sul capitolo di spesa D41900, in coerenza con quanto previsto nella nota preliminare
allegata al bilancio di previsione della Regione Lazio 2015.
Punto 5 allordine del giorno Relazione approvata con deliberazione C.d.A. n. 20/2015, relativa a
gare deserte ed a tempi di produzione dei capitolati di appalto richiesta al consiglio dallassemblea
del 07 gennaio 2015 in conformit alla deliberazione della giunta regionale Lazio n. 918 del 22
dicembre 2014:
Rinviare il punto agli approfondimenti da effettuare da parte della Direzione regionale territorio,
urbanistica, mobilit e rifiuti.
Punto 6 allordine del giorno Richiesta di adeguamento del compenso formulata dal collegio
sindacale.
Non autorizzare ladeguamento dei compensi dellorgano di controllo di Cotral, alla luce della
disposizione di cui allarticolo 1, comma 611, lettera e), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, l
dove prevede il contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli
organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonch attraverso la riduzione delle
relative remunerazioni e tenuto conto che non sembra riscontrarsi nellattivit del collegio
sindacale di Cotral la sussistenza dei presupposti individuati dai maggiori documenti di prassi e
dottrina in ordine alla possibilit di rimodulare i compensi in corso di mandato.
Punto 7 allordine del giorno Autorizzazione ai sensi dellarticolo 23, comma 2 lettera e) dello
Statuto societario allimpegno di spesa per un importo complessivo presunto pari ad euro
6.500.000,00 oltre IVA, in relazione allaffidamento del servizio di riparazione e ripristino
carrozzeria autobus a favore dei fornitori qualificati nella categoria merceologica di riferimento
presenti nellelenco fornitori, per il periodo che va dal 01/10/2014 fino al 30/06/2015, di cui alle
deliberazioni di consiglio n. 71/2014 e n. 104/2014 e n. 24/2015:
Autorizzare limpegno di spesa, ai sensi dellarticolo 23, comma 2 lettera e) dello statuto societario,
per un importo complessivo presunto pari ad euro 6.500.000,00 oltre IVA, in relazione
allaffidamento del servizio di riparazione e ripristino carrozzeria autobus a favore dei fornitori
qualificati nella categoria merceologica di riferimento presenti nellelenco fornitori, per il periodo
che va dal 01/10/2014 fino al 30/06/2015, di cui alle deliberazioni di consiglio n. 71/2014, n.
104/2014 e n. 24/2015;
INFORMATIVA - Deliberazione C.d.A. n. 5 del 19.01.2015 in tema di affidamento del servizio di
vigilanza delle sedi Cotral S.p.A. di Roma e della provincia di Roma. Conseguente revoca della
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.
La presente deliberazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 186
Determinazioni da assumere nell'ambito dell'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Tecnoborsa S.C.p.A.,
convocata per il giorno 30 aprile 2015 alle ore 8,00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda
convocazione per il giorno 5 maggio 2015 alle ore 11,00.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dellAssessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio di concerto con
lAssessore allo Sviluppo Economico e Attivit Produttive;
VISTO
VISTA
VISTO
VISTA
PREMESSO
che, in applicazione del suddetto articolo 80, della Legge Regionale 6 settembre
2001, n. 24, la Regione Lazio partecipa alla Tecnoborsa S.p.A. (oggi Tecnoborsa
S.C.p.A.) con una quota azionaria pari all1,875% dellintero capitale sociale e che
il capitale sociale risulta cos suddiviso:
N. AZIONI
QUOTA SOTTOSCRITTA
1.145.298
28.518
25.820
25.358
25.000
17.831
17.419
17.025
15.818
1.145.298,00
28.518,00
25.820,00
25.358,00
25.000,00
17.831,00
17.419,00
17.025,00
15.818,00
83,17%
2,07%
1,87%
1,84%
1,82%
1,29%
1,26%
1,24%
1,15%
12.000
11.890
5.831
5.000
4.519
2.583
2.581
2.500
2.500
2.500
1.300
1.290
1.000
922
516
516
516
500
258
258
1.377.067
12.000,00
11.890,00
5.831,00
5.000,00
4.519,00
2.583,00
2.581,00
2.500,00
2.500,00
2.500,00
1.300,00
1.290,00
1.000,00
922,00
516,00
516,00
516,00
500,00
258,00
258,00
1.377.067,00
0,87%
0,86%
0,42%
0,36%
0,33%
0,19%
0,19%
0,18%
0,18%
0,18%
0,09%
0,09%
0,07%
0,07%
0,04%
0,04%
0,04%
0,04%
0,02%
0,02%
100,00%
CONSIDERATO che il citato articolo 80 della Legge Regionale 6 settembre 2001, n. 24 stato
abrogato dallarticolo 2, comma 144, lettera a), della Legge Regionale 14 luglio
2014, n. 7, recante Misure finalizzate al miglioramento della funzionalit della
Regione: Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell'ordinamento
regionale nonch interventi per lo sviluppo e la competitivit dei territori e a
sostegno delle famiglie e che tale abrogazione, di natura tecnica, si resa
necessaria nellambito delle procedure di armonizzazione contabile che hanno
portato allistituzione del capitolo di spesa B25914 del bilancio di previsione della
Regione Lazio, denominato Spese per i contributi consortili alla societ
Tecnoborsa S.C.p.A., iscritto nella missione 14 sviluppo economico e
competitivit, programma 01 industria, PMI e artigianato, macroaggregato
1.04.03.01.000;
ATTESO
VISTA
la Delibera di Giunta Regionale n. 849 del 2/12/2014 con la quale, tra laltro, si
esprime il voto favorevole in ordine allapprovazione del bilancio di previsione
2015 della Tecnoborsa;
DATO ATTO che la societ Tecnoborsa ha trasmesso, tramite raccomandata A/R, con nota prot.
n. 33/15 del 31/3/2015, registrata in entrata al protocollo regionale n. 190973 del
VISTA
RITENUTO
DATO ATTO
dati in
2013
Delta
2014/2013
2014
Delta %
Stato Patrimoniale
Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
0,00%
156.978
145.148
-11.830
-8,15%
17.628
15.902
-1.726
-10,85%
471.744
14.049
541.639
9.200
69.895
-4.849
12,90%
-52,71%
Disponibilit liquide
1.334.354
1.378.784
44.430
3,22%
5.238
5.609
371
6,61%
TOTALE ATTIVO
1.999.991
2.096.282
96.291
4,59%
Patrimonio netto
1.528.132
1.590.283
62.151
3,91%
0,00%
TFR
197.999
225.875
27.876
12,34%
Debiti
Ratei e risconti passivi
267.327
6.533
235.091
45.033
-32.236
38.500
-13,71%
85,49%
1.999.991
2.096.282
96.291
4,59%
0,00%
Immobilizzazioni
Rimanenze
Crediti
Att. finanziarie che non costituiscono immobiliz.
TOTALE PASSIVO
TOTALE CONTI D'ORDINE
Conto Economico
VALORE DELLA PRODUZIONE
2013
Delta
2014/2013
2014
Delta %
1.457.118
1.403.935
1.539.649
1.471.711
82.531
67.776
5,36%
4,61%
53.183
67.938
14.755
21,72%
13.636
35.240
21.604
61,31%
25.618
-1
-25.619
100,00%
92.437
103.177
10.740
10,41%
-37.090
-41.027
-3.937
9,60%
55.347
62.150
6.803
10,95%
Imposte
Risultato desercizio
CONSIDERATO che dal bilancio di esercizio chiuso al 31/12/2014 risulta un utile desercizio pari
ad euro 62.150 e che lorgano amministrativo propone di riportare a nuovo tale utile,
ai sensi dellarticolo 2 dello statuto sociale, il quale prevede che gli utili
eventualmente realizzati non possono essere distribuiti ai soci e dovranno essere
reinvestiti;
TENUTO CONTO che, cos come si evince dalla nota integrativa al bilancio desercizio al
31/12/2014, nella voce attivit finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
sono state inserite, al costo di acquisizione, le azioni riacquistate in seguito al recesso
di alcuni azionisti. Lacquisto stato autorizzato nellassemblea dei soci del
10/11/2011, con le modalit di cui allart. 2357, comma 2, del codice civile.
Nellassemblea del 15 maggio 2012 stata costituita una riserva indisponibile di pari
importo da mantenersi finch le azioni non saranno trasferite o annullate entro i
termini indicati dal citato art. 2357, comma 2;
CONSIDERATO
che, dallesame della nota integrativa, i ricavi della societ, pari ad euro
1.539.649, sono costituiti per la maggior parte dai contributi in conto esercizio, per
un valore pari a euro 1.348.549, che rappresentano le quote annuali dovute a norma
di statuto dagli azionisti consorziati, in proporzione alla corrispondente quota di
partecipazione da ciascuno posseduta;
ATTESO
RITENUTO
CONSIDERATO
che, ai sensi dellarticolo 2434 del codice civile, lapprovazione del bilancio
non implica liberazione degli amministratori, dei direttori generali, dei dirigenti
preposti alla redazione dei documenti contabili societari e dei sindaci per le
responsabilit incorse nella gestione sociale e che, secondo giurisprudenza in
materia, l'approvazione del bilancio non libera lamministratore dalla
responsabilit per mala gestio, essa equivalendo al riconoscimento, con la
registrazione dei suoi risultati, di una compiuta informazione sulla gestione;
TENUTO CONTO che la trattazione del punto 3 allordine del giorno dellassemblea ordinaria
(Dismissione delle partecipazioni azionarie richiesta da alcuni soci), stato oggetto
di rinvio nella precedente assemblea dei soci del 4 dicembre 2014, nellambito della
quale la giunta regionale si espressa con la deliberazione n. 849 del 2/12/2014,
ritenendo di astenersi dalla votazione;
RITENUTO
DATO ATTO che, con riferimento al punto 4 all ordine del giorno (Aggiornamento del budget d
esercizio per l anno 2015), alla societ Tecnoborsa sono pervenute alcune richieste
di dismissione delle partecipazioni azionarie in applicazione dellart.3 comma 27
della Legge 24 dicembre 2007, n. 244, a far data dal 31/12/2014. In particolare tali
dismissioni si riferiscono ai seguenti soci:
Soci
N. Azioni possedute
% azioni possedute
5.831
1.290
11.890
25.000
44.011
0,423
0,094
0,863
1,815
3,195
CCIAA di Milano
CCIAA di Pescara
CCIAA di Pisa
UNIONCAMERE
totale
Contributi Consortili
2015
euro 5.598
euro 1.238
euro 11.414
euro 24.000
euro 42.250
CONSIDERATO
conseguentemente che, per lanno 2015, ai citati soci uscenti non potranno
essere richiesti i contributi consortili per un totale di euro 42.250;
ATTESO
che il contributo consortile annuo della Regione Lazio per lanno 2015, nonostante
la variazione del bilancio di previsione 2015, rester invariato e sar pari ad euro
24.787;
ATTESO
dati in euro
Previsione 2014
Consuntivo al
Previsione 2015
31/12/2014
Aggiorn.to
previsione
2015
Ricavi da attivit
191.800,00
227.7982,74
184.500,00
208.500,00
Contributi Consortili
1.334.049,00
1.348.549,00
1.296.512,00
1.254.261,00
Costi
(1.483.462,00) (1.471.444,62)
(1.441.500,00) (1.424.000,00)
Risultato di gestione
42.387,00
104.903,12
39.512,00
38.671,00
Differenze
magazzino
(1.000,00)
(1.726,04)
(2.000,00)
(2.000,00)
Imposte
(38.000,00)
(41.027,00)
(36.000,00)
(36.000,00)
Utile finale
3.387,00
62.150,08
1.512,00
761,00
CONSIDERATO
che i contributi consortili per lanno 2015 passano da euro 1.296.512 a euro
1.254.261 e che tale minore contribuzione induce la societ a perseguire un
ulteriore contenimento dei costi che andr ad incidere su alcune attivit delineate
nel piano programmatico definito dai soci per il triennio 2014-2016;
RITENUTO
RILEVATO che la presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale;
Per i motivi di cui in premessa, facenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,
DELIBERA
Di assumere, in merito ai punti allordine del giorno richiamati nelle premesse, oggetto di
discussione nellambito dellassemblea ordinaria degli azionisti di Tecnoborsa S.C.p.A., fissata per
il giorno 30 aprile 2015 alle ore 8:00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda
convocazione per il giorno 5 maggio 2015 alle ore 11,00, le seguenti determinazioni:
Punto 1 allordine del giorno Comunicazioni del Presidente: nulla da deliberare.
Punto 2 allordine del giorno Bilancio dellesercizio chiuso al 31.12.2014; nota integrativa e
relazione del collegio sindacale delibere conseguenti: Approvare il bilancio di esercizio al
31/12/2014 della Tecnoborsa S.C.p.A. e la proposta di riportare a nuovo lutile, pari ad euro
62.150, cos come proposto dal consiglio di amministrazione, fermo restando che, ai sensi
dellarticolo 2434 del codice civile, lapprovazione del bilancio non implica liberazione degli
amministratori, dei direttori generali, dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili
societari e dei sindaci per le responsabilit incorse nella gestione sociale e che, secondo
giurisprudenza in materia, l'approvazione del bilancio non libera lamministratore dalla
responsabilit per mala gestio, essa equivalendo al riconoscimento, con la registrazione dei suoi
risultati, di una compiuta informazione sulla gestione.
Punto 3 allordine del giorno Dismissione delle partecipazioni azionarie richiesta da alcuni soci:
Astenersi dalla votazione.
Punto 4 allordine del giorno Aggiornamento del budget desercizio per lanno 2015: Esprimere
voto favorevole in ordine allapprovazione dell aggiornamento del budget desercizio 2015.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta
approvato allunanimit.
La presente deliberazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 187
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, riguardante i capitoli 221119/E e B41101/U.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
la nota prot. n. 222327 del 22 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Risorse umane e sistemi informativi, Area Attivit istituzionali,
comunica che necessario provvedere allintegrazione del capitolo di entrata
221119 e del relativo capitolo di spesa B41101 per un importo pari ad euro
1.100.000,00, esercizio finanziario 2015, a seguito dellassegnazione della
Camera di Commercio di Roma, quale sovvenzione per la partecipazione
allExpo 2015;
CONSIDERATO
VISTO
VISTO
larticolo 1, comma 16, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, che
dispone in materia di variazioni di bilancio ai sensi dellarticolo 51 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche;
DELIBERA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 16, della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di apportare le
seguenti variazioni in termini di competenza e cassa:
ENTRATA
titolo e tipologia
2.101
2.01.01.02.007
capitolo
denominazione capitolo
221119
ASSEGNAZIONE SOVVENZIONE
DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI
ROMA PER EXPO 2015
competenza 2015
+ 1.100.000,00
cassa 2015
+ 1.100.000,00
SPESA
missione e programma
07.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello
capitolo
B41101
1.04.03.01
denominazione capitolo
UTILIZZAZIONE DELLA SOVVENZIONE
DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI
ROMA PER EXPO 2015 TRASFERIMENTI
CORRENTI A IMPRESE CONTROLLATE
competenza 2015
+ 1.100.000,00
cassa 2015
+ 1.100.000,00
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 188
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, riguardante i capitoli di spesa A14131, A14140 e A14141, appartenenti al programma 03
della missione 16 e prelevamento dal fondo di riserva per i cofinanziamenti regionali in conto capitale,
capitolo di spesa C12109.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
la nota prot. n. 218017 del 21 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Area Economia ittica e
gestione sostenibile delle risorse, acquisito il visto dellAssessore
competente per materia, comunica che al fine di consentire una migliore
gestione delle risorse di competenza relative alla quota regionale del Fondo
Europeo per la Pesca, in particolare al fine poter garantire il raggiungimento
dellobiettivo di spesa certificabile al 31/12/2015, necessario provvedere ad
una variazione di bilancio per complessivi euro 319.315,62, in termini di
competenza e cassa, a valere sullesercizio finanziario 2015, tra i capitoli di
spesa iscritti nel programma 03 Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i
sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca della missione 16 Agricoltura,
politiche agroalimentari e pesca;
CONSIDERATO
CONSIDERATO
che nella medesima nota prot. n. 218017 del 21 aprile 2015, la Direzione
regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Area Economia
ittica e gestione sostenibile delle risorse richiede, per le medesime finalit
sopra riportate, unulteriore integrazione del capitolo A14140, iscritto nel
programma 03 della missione 16, piano dei conti finanziario fino al IV livello
2.03.03.03, per euro 153.191,08, a valere sullannualit 2015;
CONSIDERATO
VISTO
larticolo 1, comma 17, lettera b), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione della deliberazione della Giunta regionale, su
proposta dellAssessore competente in materia di bilancio, nel caso delle
variazioni compensative fra i capitoli appartenenti ai medesimi
macroaggregati riguardanti i trasferimenti correnti, i contributi agli
investimenti e i trasferimenti in conto capitale;
VISTO
larticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso dei
prelievi dai fondi di riserva per i cofinanziamenti regionali;
RAVVISATA
DELIBERA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 17, lettera b) e comma 18, lettera c), della legge regionale 30
dicembre 2014, n. 18, di apportare le seguenti variazioni, in termini di competenza e cassa:
missione e programma
16.03
piano dei conti finanziario fino al IV livello
2.03.03.03
cap.
denominazione capitolo
A14140 F.E.P. 2007-2013 INTERVENTI IN APPLICAZIONE DEL REG. CE N. 1198/2006 RELATIVO AL
FONDO EUROPEO PER LA PESCA (QUOTA
REGIONE) CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI
A ALTRE IMPRESE
competenza 2015
+ 472.506,70
cassa 2015
+ 472.506,70
competenza 2015
73.007,39
cassa 2015
73.007,39
competenza 2015
246.308,23
cassa 2015
246.308,23
missione e programma
20.03
competenza 2015
153.191,08
cassa 2015
153.191,08
Regione Lazio
Atti della Giunta Regionale e degli Assessori
Deliberazione 28 aprile 2015, n. 189
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di cassa,
riguardante i capitoli A39141, A39144, A39148, A39171, A39173 ed A39175, appartenenti al programma 04
della missione 15.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA
VISTA
VISTA
VISTO
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
la nota prot. n. 179047 del 1 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Formazione, ricerca e innovazione, scuola e universit, diritto allo studio,
Area Attivit di monitoraggio fisico, finanziario e di risultato, acquisito il
visto dellAssessore competente per materia, comunica la necessit di
provvedere alle variazioni di bilancio, in termini di cassa, a valere
sullesercizio finanziario 2015, tra i capitoli di spesa, relativi alla quota
comunitaria, alla quota Stato ed alla quota a carico della Regione, iscritti nel
programma 04 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione
professionale della missione 15 Politiche per il lavoro e la formazione
professionale;
CONSIDERATO
CONSIDERATO
VISTO
larticolo 1, comma 17, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione della deliberazione della Giunta regionale, su
proposta dellAssessore competente in materia di bilancio, nel caso delle
variazioni compensative fra le diverse categorie delle medesime tipologie di
entrata e fra i diversi macroaggregati del medesimo programma;
DELIBERA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 17, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
apportare la seguente variazione in termini di cassa:
missione e programma
15.04
cap.
A39141
cap.
A39144
cap.
A39148
cap.
A39171
cassa 2015
+ 26.612,78
cassa 2015
+ 25.682,58
cassa 2015
+ 872,67
cassa 2015
26.612,78
STRAZIONE E DEI VARI ORGANISMI COINVOLTI NELL'ATTUAZIONE ANCHE A GARANZIA DEL RISPETTO DELLA
NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE - P.O.R.
2007/2013 ASSE VI - QUOTA U.E. PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE
cap.
A39173
cap.
A39175
cassa 2015
25.682,58
cassa 2015
872,67
Regione Lazio
DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 30 aprile 2015, n. G05333
Legge 3 febbraio 2011, n. 4. Disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della Regione
Lazio, anno 2015.
VISTO il Regolamento CE n. 1234/2007 del Consiglio recante organizzazione comune dei mercati
agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ed il
Regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione del 7 giugno 2011, recante
modalit di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 nei settori degli ortofrutticoli freschi e
degli ortofrutticoli trasformati;
VISTO il Regolamento (UE) N. 1308/2013 del 17 dicembre 2013 recante organizzazione comune
dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79,
(CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio;
VISTI i Decreti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n. 5460 del 03 agosto
2011, n. 12704 del 17 ottobre 2013 e n. 9083 del 28 agosto 2014, che in adempimento dellarticolo
103 septies, paragrafo 1 del regolamento (CE) n. 1234/2007, aggiornano la Strategia Nazionale e la
disciplina ambientale nazionale, in materia di organizzazioni di produttori ortofrutticoli e di
programmi operativi per il periodo 2009-2013, prorogandone la durata fino al 31 dicembre 2017, i
quale prevedono, come impegno, per lAzione n. 1 Produzione integrata, che Le aziende
aderenti allazione devono adottare su una definita superficie distinta per coltura le disposizioni
tecniche indicate nei Disciplinari di Produzione Integrata (DPI) per la fase della coltivazione per le
colture per le quali questi sono stati definiti ed approvati dalle Regioni territorialmente
competenti, ed inoltre, che detti disciplinari siano conformi alle Linee Guida Nazionali di
produzione integrata approvate dal Comitato Produzione Integrata, istituito con D.M. 2722 del 17
aprile 2008;
CONSIDERATO che listituzione del disciplinare regionale di produzione integrata, di cui alla
DGR n. 582 del 5 dicembre 2012, consente alle aziende interessate, limmediata applicazione dei
programmi operativi delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli, approvati ai sensi della sopra
richiamata normativa, nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati, per le
OP che hanno presentato un Programma Operativo nellanno 2015, le quali dovranno rispettare le
disposizione previste dai disciplinari di produzione integrata della Regione Lazio;
VISTO il Regolamento (CE) n. 1698/2005 del 20 settembre 2005 del Consiglio e successive
modifiche e integrazioni, relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo
Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR);
VISTO il Regolamento (CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 sul sostegno
allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) ed, in
particolare, lart. 22 comma 2 nella parte che stabilisce che la specificit del prodotto finale tutelato
da tali sistemi deriva da obblighi tassativi concernenti i metodi di ottenimento, che garantiscono
caratteristiche specifiche, compresi i processi di produzione, oppure , una qualit del prodotto finale
significativamente superiore alle norme commerciali correnti in termini di sanit pubblica, salute
delle piante e degli animali, benessere degli animali o tutela ambientale;
VISTO il Programma di Sviluppo Rurale del Lazio (PSR) per il periodo di programmazione
2007/2013 approvato dalla Commissione Europea con Decisione C(2008)708 del 15 febbraio 2008;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre
2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(FEASR);
RITENUTO di dover applicare le norme allegate alla presente determinazione nellambito del
Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per le aziende che presentano domanda di aiuto a
decorrere dallannualit 2014 nellambito della Misura 214 Misure agro ambientali - azione 214.1
Produzione Integrata;
CONSIDERATO che il disciplinare di produzione integrata costituito dalle Norme tecniche
agronomiche, che regolamenta le fasi agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta
delle colture, dalle Norme tecniche di coltura o parte speciale e dalle Norme tecniche di difesa
integrata e controllo delle infestanti;
VISTE le Norme Tecniche di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate con
Determinazione del Direttore della Direzione Regionale e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca n.
G04705 del 20 aprile 2015, avente come oggetto, Modifica delle Norme tecniche di difesa
integrata e controllo delle erbe infestanti per l'applicazione della misura 214 Pagamenti agroambientali Azione 214.1 Agricoltura Integrata- del Programma di Sviluppo Rurale per il
periodo 2007- 2013 attuativo del regolamento Ce n.1698/2005 art. 36 (a) (iv) e art. 39";
VISTA la nota, Segreteria DISR - prot. n. 0028300 del 09 dicembre 2014 Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali, con la quale viene comunicato che lOrganismo Tecnico
Scientifico, istituito con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n.
4890 del 8 maggio 2014, nella riunione del 04 dicembre 2014, ha approvato le Linee Guida
Nazionali di produzione integrata, relative allannualit 2015 e che le Regioni e le Provincie
Autonome sono invitate ad inviare i propri disciplinari di produzione integrata, per la verifica di
conformit alle Linee Guida Nazionali;
VISTA la nota prot. n. 33855/GR/O4/22 del 22 gennaio 2015 della Regione Lazio, Direzione
Regionale e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca, con la quale stato comunicato al Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali che la Regione Lazio intende recepire integralmente nel
proprio Disciplinare di Produzione Integrata (parte agronomica) le variazioni apportate alle Linee
Guida Nazionali valevoli per il 2015;
PRESO ATTO del parere favorevole in merito alla conformit alle Linee Guida Nazionali di
produzione integrata annualit 2015, espresso nella seduta del 27 gennaio 2015 dal Gruppo
Tecniche Agronomiche, prot. n. 0002817, Mipaaf DG DSR-DISR 02, del 5 febbraio 2015, per
laggiornamento del disciplinare di Produzione Integrata parte agronomica della Regione Lazio,
Allegato 1) Norme Generali, Allegato 2) Norme tecniche di coltura, Allegato 3) Norme
Generali piante aromatiche coltivate in vaso e Allegato 4) Norme tecniche di coltura piante
aromatiche coltivate in vaso per lanno 2015;
CONSIDERATO che Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio,
suddiviso in Norme Generali che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture, e Norme tecniche di coltura, che contengono le indicazioni,
vincoli e consigli specifici per ogni coltura, ed utili al raggiungimento degli obiettivi della
produzione integrata e della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche
generali;
RITENUTO necessario provvedere con il presente atto, ad aggiornare ed approvare le Norme
Generali e le Norme tecniche di coltura, ed inoltre, le Norme Generali piante aromatiche
coltivate in vaso e Norme tecniche di coltura piante aromatiche coltivate in vaso del
disciplinare di produzione integrata, norme tecniche agronomiche della Regione Lazio, per lanno
2015 , allegate alla presente determinazione, e di essa facenti parte integrante;
VISTE le norme tecniche agronomiche di produzione integrata per lanno 2015 denominate,
Allegato 1) Norme Generali, Allegato 2) Norme tecniche di coltura, Allegato 3) Norme
Generali piante aromatiche coltivate in vaso e Allegato 4) Norme tecniche di coltura piante
aromatiche coltivate in vaso costituenti parte integrale e sostanziale alla presente
determinazione;
RITENUTI gli allegati alla presente determinazione dirigenziale conformi alla normativa
sopra richiamata;
DETERMINA
Per le motivazioni espresse in premessa che fanno parte integrante della presente determinazione,
Di approvare le modifiche al disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda l Allegato 1)
Norme generali, indicate nell'allegato al presente atto, denominato Norme generali, del quale
costituisce parte integrante e sostanziale.
Di approvare le modifiche al disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda lAllegato 2)
Norme tecniche di coltura, indicate nell'allegato al presente atto, denominato Norme tecniche di
coltura, del quale costituisce parte integrante e sostanziale.
Di approvare il disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda l Allegato 3) Norme
generali piante aromatiche coltivate in vaso, indicate nell'allegato al presente atto, denominato
Norme Generali piante aromatiche coltivate in vaso, del quale costituisce parte integrante e
sostanziale.
Di approvare il disciplinare di produzione integrata per quanto riguarda l Allegato 4) Norme
tecniche di coltura piante aromatiche coltivate in vaso, indicate nell'allegato al presente atto,
denominato Norme tecniche di coltura piante aromatiche coltivate in vaso, del quale costituisce
parte integrante e sostanziale.
Il presente provvedimento non ricorre nelle casistiche di cui allart. 26 commi 1 e 2 del Decreto
Legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Lazio
e le disposizioni in essa previste entreranno in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione.
IL DIRETTORE REGIONALE
Roberto OTTAVIANI
DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA PARTE AGRONOMICA
NORME GENERALI
Indice
NORME TECNICHE GENERALI
PREMESSA .... pag. 3
MODALITA DI ADESIONE. . 4
SCELTA DELLAMBIENTE E VOCAZIONALITA.. 4
MANTENIMENTO DELLAGROECOSISTEMA NATURALE ... 5
SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE . 5
SISTEMAZIONE E PREPARAZIONE DEL SUOLO ALLIMPIANTO E ALLA SEMINA .. 6
AVVICENDAMENTO COLTURALE . 6
SEMINA, TRAPIANTO, IMPIANTO . 8
GESTIONE DEL SUOLO E PRATICHE AGRONOMICHE PER IL CONTROLLO DELLE
INFESTANTI................... 8
GESTIONE DELLALBERO E DELLA FRUTTIFICAZIONE. 10
FERTILIZZAZIONE................ 10
IRRIGAZIONE 11
RACCOLTA. 12
ALTRI METODI DI PRODUZIONE E ASPETTI PARTICOLARI .. 12
ALLEGATO A LINEE GUIDA PER LA FERTILIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE
INTEGRATA. 15
INDIVIDUAZIONE DELLAREA OMOGENEA ..... 15
ISTRUZIONI PER IL CAMPIONAMENTO DEI TERRENI E LINTERPRETAZIONE
DELLE ANALISI .. 15
ANALISI DEL TERRENO .. 16
PIANO DI CONCIMAZIONE AZIENDALE .... 22
ALLEGATO B LINEE GUIDA PER LIRRIGAZIONE DELLA PRODUZIONE INTEGRATA 41
REGISTRAZIONE DATI IRRIGUI ... 41
METODO: SCHEDE IRRIGUE (BASE) .... 42
METODO: SUPPORTI INFORMATICI (UTILIZZO DEI SERVIZI TELEMATICI) .... 46
METODO: SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI(LIVELLO ELEVATO) ....... 47
Allegato I Coefficienti di assorbimento e asportazione delle colture
per N, P2O5 e K2O in % ... 49
Allegato II Coefficienti tempo delle colture .. 53
Allegato III Quota base di Azoto per le colture arboree, kg/ha .... 54
Allegato IV ZONE SVANTAGGIATE ELENCO COMUNI LAZIO DELIMITATI
ai sensi DIR. CEE 75/268 (DGR 18 Aprile 2008, n. 289) .. 55
Allegato V CRITERI E PRINCIPI GENERALI PER LE FASI POST
RACCOLTA E DI TRASFORMAZIONE DELLE PRODUZIONI VEGETALI ... 66
PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che per
perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di innalzare
il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio stato redatto in conformit ai criteri e
principi generali e alle Linee guida nazionali previste dal DM n. 2722 del 17 aprile 2008 e DM n. 4890
del 8 maggio 2014.
La Regione provveder con propri provvedimenti e previo parere di conformit rilasciato dal Gruppo
Tecniche Agronomiche, alleventuale aggiornamento del presente disciplinare.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore Regionale Agricoltura n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in
conformit con quanto dettato dalle Linee Guida Nazionali per la Produzione Integrata Difesa
fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il rispetto delle norme post raccolta indispensabile al fine della utilizzazione da parte dei
concessionari del marchio nazionale/segno distintivo previsto per le Produzioni integrate.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:
NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;
consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.
Sono da preferire le variet resistenti e/o tolleranti alle principali fitopatie, tenendo conto delle
esigenze di mercato dei prodotti ottenibili.
Per quanto concerne la produzione di uva da vino, le variet di vite da impiegare sono quelle
elencate nel Registro regionale delle variet di vite classificate idonee alla produzione di uva da
vino (D.G.R. 30 luglio 2004, n. 676 e DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE 26 agosto 2004, n. 1454
e successive modificazioni ed integrazioni).
In generale si sconsiglia il riscorso allautoproduzione del materiale di propagazione.
Lautoproduzione ammessa nel caso in cui lazienda utilizzi variet inserite nel registro
volontario regionale istituito dalla L. R. n. 15/2000 tutela delle risorse genetiche autoctone di
interesse agrario, tenuto presso l Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del
Lazio (ARSIAL).
5. SISTEMAZIONE E PREPARAZIONE DEL SUOLO ALLIMPIANTO E ALLA SEMINA
I lavori di sistemazione e preparazione del suolo allimpianto e alla semina devono essere eseguiti
con gli obiettivi di salvaguardare e migliorare la fertilit del suolo evitando fenomeni erosivi e di
degrado e vanno definiti in funzione della tipologia del suolo, delle colture interessate, della
giacitura, dei rischi di erosione e delle condizioni climatiche dellarea.
Devono inoltre contribuire a mantenere la struttura, favorendo unelevata biodiversit della
microflora e della microfauna del suolo ed una riduzione dei fenomeni di compattamento,
consentendo lallontanamento delle acque meteoriche in eccesso. A questo scopo dovrebbero
essere utilizzati, se disponibili, gli strumenti cartografici in campo pedologico.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le condizioni ottimali per la coltura, ridurre
il compattamento del terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza, lefficacia
dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Nei casi in cui possibile dal punto di vista agronomico ammessa la tecnica della non
lavorazione.
Qualora la preparazione del suolo debba essere eseguita con tecniche di lavorazione di elevato
impatto sullagroambiente naturale quali lo scasso, il movimento terra, la macinazione di substrati
geologici, le rippature profonde, ect., necessario porre particolare attenzione a non
compromettere le propriet chimiche, fisiche e biologiche del terreno. Per mantenere la fertilit e
la vitalit del suolo, opportuno in questi casi, valutare la possibilit di ricorrere ad interventi
ammendanti e correttivi che garantiscano il miglioramento della fertilit del suolo, nel rispetto di
quanto previsto al paragrafo della Fertilizzazione.
6. AVVICENDAMENTO COLTURALE
6.1.
Colture erbacee
Una successione colturale corretta agronomicamente rappresenta uno strumento fondamentale
per preservare la fertilit dei suoli, la biodiversit, prevenire le avversit e salvaguardare o
migliorare la qualit delle produzioni.
6
6.2.
Colture arboree
Nelle aree identificate come soggette a dissesto idrogeologico, le tecniche di conservazione del
suolo si indirizzano verso interventi diversi da quelli previsti in condizioni di rischio di erosione
superficiale. , pertanto, opportuno evitare il pi possibile linfiltrazione dellacqua e favorirne la
pi rapida rimozione tracciando scoline a rittochino (non necessarie fino al 10% di pendenza) o
prevedendo il drenaggio profondo.
9. GESTIONE DELLALBERO E DELLA FRUTTIFICAZIONE
Le cure destinate alle colture arboree quali potature, piegature e altre pratiche (ad es:
limpollinazione e il diradamento) devono perseguire lobiettivo di favorire una corretta gestione
della pianta. In questo modo, oltre a migliorare lo stato sanitario della coltura, questa sar in
grado di garantire produzioni equilibrate dal punto di vista qualitativo e delle rese ottenute. Luso
delle tecniche ricordate ha come obiettivo la riduzione delluso dei fitoregolatori.
Per quanto concerne i fitoregolatori, qualora ammessi, si fa riferimento alle Norme Tecniche Di
Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti e limitatamente alle modalit di impiego
previste nelle specifiche tabelle.
10. FERTILIZZAZIONE
10.1.
Il piano di concimazione deve interessare ciascuna area omogenea definita in ambito aziendale
sulla base di caratteristiche pedologiche e agronomiche simili.
2. Il piano di concimazione redatto sulla base di analisi del terreno che permettano di stimare
la disponibilit dei macroelementi e gli altri parametri della fertilit.
Gli apporti di macroelementi, con qualsiasi sistema (fertirrigazione, concimazione fogliare, ect.)
e di qualsiasi natura (organica ed inorganica), vanno sommati tra loro, sulla base dei valori
analitici e rientrano nel fabbisogno totale indicata dal piano di concimazione.
3. Nelle zone vulnerabili ai nitrati obbligatorio il rispetto delle disposizioni derivanti dai
programmi dazione obbligatori di cui allart. 92, comma 6 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006
n. 152, in attuazione della Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991, (REGOLAMENTO
REGIONALE 23 novembre 2007, n. 14).
Per le aree omogenee (cos come definite nelle Linee Guida Fertilizzazione), che differiscono solo
per la tipologia colturale ( seminativo, orticole ed arboree) e che hanno superfici inferiori a:
1.000 mq per le colture orticole;
5.000 mq per le colture arboree;
10.000 mq per le colture erbacee;
non sono obbligatorie le analisi del suolo.
In questi casi nella predisposizione del piano di fertilizzazione si assumono come riferimento dei
livelli di dotazione in macroelementi elevati.
Prevedere limpiego preferenziale dei fertilizzanti organici, che devono essere conteggiati nel
piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione. Lutilizzo agronomico dei
fanghi di depurazione in qualit di fertilizzanti, vedi D. Lgs. 99/92, non ammesso, ad eccezione di
quelli di esclusiva provenienza agroalimentare. Sono inoltre impiegabili anche i prodotti consentiti
dal Reg. CE 834/07 relativo ai metodi di produzione biologica.
Per le specifiche riguardanti la gestione della fertilizzazione si rimanda allallegato A Linee
Guida per la fertilizzazione della produzione integrata.
11. IRRIGAZIONE
Lirrigazione deve soddisfare il fabbisogno idrico della coltura evitando di superare la capacit di
campo, allo scopo di contenere lo spreco di acqua, la lisciviazione dei nutrienti e lo sviluppo delle
avversit.
A questo proposito le aziende devono disporre dei dati termopluviometrici aziendali o messi a
disposizione dalla rete agrometeorologica regionale.
Tali obiettivi sono raggiungibili ottimizzando la risorsa acqua attraverso la predisposizione, da
parte dellazienda, di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di acqua irrigua da utilizzare,
determinati sulla base del bilancio idrico della coltura interessata. Tale bilancio dovr tenere conto
delle differenti fasi fenologiche della coltura, delle diverse tipologie di suolo e delle diverse
condizioni climatiche della zona interessata. Tali obiettivi sono raggiungibili agendo anche sulla
distribuzione dellacqua irrigua utilizzando tecniche efficienti quali la irrigazione a goccia, la
microirrigazione, la subirrigazione, lirrigazione a pioggia a bassa pressione, compatibilmente con
le caratteristiche e le modalit di distribuzione dei sistemi irrigui collettivi presenti sul territorio.
11
In ogni caso i prodotti devono essere sempre identificati al fine di permetterne la rintracciabilit,
in modo da renderli facilmente distinguibili rispetto ad altri prodotti ottenuti con metodi
produttivi diversi (rintracciabilit del prodotto).
Substrati
Al fine di consentire alla pianta di accrescersi nelle migliori condizioni i requisiti pi importanti
che devono essere valutati per la scelta di un substrato sono i seguenti:
- costituzione,
- struttura,
- capacita di ritenzione idrica,
- potere assorbente,
- pH,
- contenuto in elementi nutritivi e EC,
- potere isolante,
- sanit
- facilit di reperimento e costi
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e substrati sintetici.
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili per le varie colture.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere utilizzati come ammendanti su
altre colture presenti in azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle vigenti norme.
Fertirrigazione
Nella tecnica di produzione nel fuori suolo la fertirrigazione assolve alle funzioni di:
- soddisfacimento del fabbisogno idrico della coltura,
- apporto degli elementi fertilizzanti;
- dilavamento del substrato (percolato)
La concentrazione degli elementi fertilizzanti presenti nella soluzione nutritiva varia in funzione
della specie coltivata e della naturale presenza di sali disciolti nellacqua. Viene misurata
attraverso la conducibilit elettrica utilizzando come unit di misura il siemens (millisiemens o
microsiemens).
Per ogni coltura vi sono dei valori soglia il cui superamento pu portare a fenomeni di
fitotossicit.
Nella tabella sottostante sono riportati i valori soglia indicativi riferiti alle principali colture:
EC
Pomodoro Peperone Cetriolo Melone Zucchino Melanzana Fagiolo Fragola Vivaio
mS
2.30
2.20
2.20
2.30
2.20
2.10
1.70
1.60*
2.40
dati ricavati da Principi tecnico-agronomici della fertirrigazione e del fuorisuolo edito da Veneto Agricoltura
(*) in Trentino il valore soglia utilizzato per la fragola di 1.90 mS
Taglio
3.30
14
-potassio scambiabile;
-fosforo assimilabile;
-capacit di scambio cationico (CSC) nei suoli e per quelle situazioni dove questa conoscenza
ritenuta necessaria per una corretta interpretazione delle analisi.
Se per i terreni in oggetto sono disponibili carte pedologiche o di fertilit i parametri analitici da
valutare si possono sostituire o ridurre in parte.
Dopo cinque anni dalla data delle analisi del terreno, occorre ripetere solo quelle determinazioni
analitiche che si modificano in modo apprezzabile nel tempo (sostanza organica, azoto totale,
potassio scambiabile e fosforo assimilabile); mentre per quelle propriet del terreno che non si
modificano sostanzialmente (tessitura, pH, calcare attivo e totale, CSC) non sono richieste nuove
determinazioni. Qualora vengano posti in atto interventi di correzione del pH, questultimo valore
andr nuovamente determinato.
Nel caso in cui non siano previsti apporti di fertilizzanti non neppure richiesta lesecuzione delle
analisi. Tale eventualit deve essere riportata nelle note previste nel registro delle operazioni di
produzione, per lannata agraria in corso specificando la/le coltura/e non fertilizzata/e.
Le determinazioni e lespressione dei risultati analitici devono essere conformi a quanto stabilito
dai Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo approvati con D.M. del 13 settembre 1999 (e
pubblicati sul suppl. ord. della G.U. n. 248 del 21/10/99).
Per determinate colture, in particolare per le colture arboree sempreverdi, lanalisi fogliare o altre
tecniche equivalenti (come ad esempio luso dello SPAD per stimare il contenuto di clorofilla)
possono essere utilizzate come strumenti complementari. Tali tecniche sono utili per stabilire lo
stato nutrizionale della pianta e per evidenziare eventuali carenze o squilibri di elementi minerali.
In caso di disponibilit di indici affidabili per la loro interpretazione, i dati derivati dallanalisi delle
foglie o dalle tecniche equivalenti, possono essere utilizzati per impostare meglio il piano di
concimazione.
Tessitura o granulometria
La tessitura o granulometria del terreno fornisce unindicazione sulle dimensioni e sulla quantit
delle particelle che lo costituiscono. La struttura, cio lorganizzazione di questi aggregati nel
terreno, condiziona in maniera particolare la macro e la microporosit, quindi laerazione e la
capacit di ritenzione idrica del suolo, da cui dipendono tutte le attivit biologiche del terreno e il
grado di lisciviazione del profilo pedogenetico.
Per interpretare i risultati relativi a sabbia, limo ed argilla, si consiglia di utilizzare il triangolo
granulometrico proposto dallUSDA e di seguito riportato con le frazioni cos definite:
- sabbia: particelle con diametro tra 0,05 e 2 mm;
- limo: particelle con diametro tra 0,002 e 0,05 mm;
- argilla: particelle con diametro minore di 0,002 mm.
17
Legenda
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Codice
S
SF
L
FS
F
FL
FSA
FA
FLA
AS
AL
A
Descrizione
Sabbioso
Sabbioso Franco
Limoso
Franco Sabbioso
Franco
Franco Limoso
Franco Sabbioso Argilloso
Franco Argilloso
Franco Limoso Argilloso
Argilloso Sabbioso
Argilloso Limoso
Argilloso
Raggruppamento
Tendenzialmente Sabbioso
Franco
Tendenzialmente Sabbioso
Franco
Tendenzialmente Argilloso
18
Valori
Classificazione
< 5,4
fortemente acido
5,4-6,0
acido
6,1-6,7
leggermente acido
6,8-7,3
neutro
7,4-8,1
leggermente alcalino
8,2-8,6
> 8,6
alcalino
fortemente alcalino
Fonte: SILPA
Sostanza organica
Rappresenta circa l1-3 % della fase solida in peso e il 12-15% in volume; ci significa che essa
costituisce una grossa parte delle superfici attive del suolo e, quindi, ha un ruolo fondamentale sia
per la nutrizione delle piante (mineralizzazione e rilascio degli elementi nutritivi, sostentamento
dei microrganismi, trasporto di P e dei microelementi alle radici, formazione del complesso di
scambio dei nutrienti) e sia per la struttura del terreno (aerazione, aumento della capacit di
ritenzione idrica nei suoli sabbiosi, limitazione nella formazione di strati impermeabili nei suoli
limosi, limitazione, compattamento ed erosione nei suoli argillosi); spesso i terreni agricoli ne sono
deficitari.
Comunemente il contenuto in sostanza organica viene stimato indirettamente moltiplicando la
concentrazione di carbonio organico per un coefficiente di conversione pari a 1,724.
GIUDIZIO
basso
medio
elevato
Terreni
sabbiosi
(S-SF-FS)
< 0,8
O,8 2,0
> 2,0
19
Calcare
Si analizza come calcare totale e calcare attivo.
Per calcare totale si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di
calcio e in misura minore di magnesio e sodio.
Se presente nella giusta quantit il calcare un importante costituente del terreno, in grado di
neutralizzare leventuale acidit e di fornire calcio e magnesio. Entro certi limiti agisce
positivamente sulla struttura del terreno, sulla nutrizione dei vegetali e sulla mineralizzazione della
sostanza organica; se presente in eccesso inibisce lassorbimento del ferro e del fosforo rendendoli
insolubili e innalza il pH del suolo portandolo allalcalinizzazione.
Il calcare attivo, in particolare, la frazione del calcare totale facilmente solubile nella soluzione
circolante e, quindi, quella che maggiormente interagisce con la fisiologia dell'apparato radicale e
l'assorbimento di diversi elementi minerali. Per la maggior parte delle piante agrarie, un elevato
contenuto di calcare attivo ha l'effetto di deprimere, per insolubilizzazione, l'assorbimento di molti
macro e micro-elementi (come fosforo, ferro, boro e manganese).
< 10
10-100
101-250
251-500
>500
< 10
10-50
51-75
>75
<0,5
0,5-1,0
1,1-2,0
2,1-2,5
>2,5
Rapporto C/N
Questo parametro, ottenuto dividendo il contenuto percentuale di carbonio organico per quello
dellazoto totale, utilizzato per quantificare il grado di umificazione del materiale organico nel
terreno.
Tale rapporto generalmente elevato in presenza di notevoli quantit di residui vegetali
indecomposti (paglia, stoppie, ecc.), dato il basso contenuto in sostanze azotate, e diminuisce
20
allaumentare dei composti organici ricchi dazoto (letame, liquami), in caso di rapida
mineralizzazione della sostanza organica o di uningente presenza di azoto minerale.
I terreni con un valore compreso tra 9 e 12 hanno una buona dotazione di sostanza organica, ben
umificata ed abbastanza stabile nel tempo.
<9
9 -12
> 12
Basso
Equilibrato
Elevato
Rapporto C/N
Mineralizzazione veloce
Mineralizzazione normale
Mineralizzazione lenta
(S-SF-FS)
(F-FL-FA-FSA-L
(A-AL-FLA-AS)
basso
<80
<100
<120
medio
80-120
100-150
120-180
Elevato
> 120
>150
>180
GIUDIZIO
Valore P Olsen
molto basso
<5
Valore P Bray-Kurtz
<12,5
21
basso
5-10
12,5-25
normale
11-30
25,1-75
molto elevato
> 30
>75
Generalit
Come gi specificato, il piano di concimazione deve essere riferito a ciascuna area omogenea
individuata in ambito aziendale. Nel piano di fertilizzazione devono essere riportati i dati
identificativi degli appezzamenti.
Nella determinazione dei nutrienti occorre applicare il criterio di evitare di apportare al sistema
terreno-pianta attraverso le concimazioni, quantit di elementi nutritivi superiori alle asportazioni
delle colture, pur maggiorandoli delle possibili perdite e fatti salvi i casi di scarse dotazioni di
fosforo e potassio evidenziati dalle indagini analitiche.
Nel caso di doppia coltura (es. principale e intercalare) o di pi cicli di coltivazione della stessa
coltura ripetuti (es. orticole a ciclo breve), gli apporti di fertilizzanti devono essere calcolati per
ogni coltura/ciclo colturale. Nel calcolo occorre tenere conto delle sole asportazioni e precessioni
colturali ma non dei parametri di dilavamento o altri aspetti che hanno valenza solo per la coltura
principale.
Per le colture poliennali, o comunque in caso di carenza del terreno, il piano di fertilizzazione pu
prevedere per fosforo (P), potassio (K) e magnesio (Mg) adeguate fertilizzazioni di anticipazione o
di arricchimento in fase di impianto.
I fertilizzanti impiegabili sono quelli ammessi al commercio ai sensi del decreto legislativo n 75
del 29 aprile 2010 denominato Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti a norma
dellarticolo 13 della Legge 7 Luglio 2009 n. 88.
Si sottolinea limportanza dellutilizzo preferenziale dei fertilizzanti organici, che devono essere
conteggiati nel piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione. consentito
limpiego di tutti i concimi minerali e organici e degli ammendanti autorizzati dalla legislazione in
materia.
Gli apporti dei fertilizzanti, compresi i liquami ed i sottoprodotti agricoli, possono essere utilizzati,
purch rispettino le norme igienico-sanitarie e di tutela ambientale stabilite a livello comunitario,
nazionale e regionale.
Sono inoltre impiegabili anche i prodotti consentiti dal Reg. CE 834/2007 relativo ai metodi di
produzione biologica.
Le modalit e le epoche di distribuzione dei fertilizzanti devono essere scelte in relazione alle
dinamiche di assorbimento delle colture e allandamento meteorologico in modo tale da
massimizzare lefficienza della concimazione.
Dovranno essere rispettati i vincoli temporali e di quantit dei singoli apporti indicati nel
presente capitolo e, qualora presenti, nelle norme specifiche di coltura.
22
Nelle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola devono essere rispettate le disposizione
derivanti dal Regolamento Regionale 23/11/2007 n. 14 relativo al Programma dAzione per le
zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Lazio.
Per calcolare gli apporti di azoto da somministrare alla coltura, si applica la seguente relazione:
Concimazione azotata (N) = fabbisogni colturali (A) apporti derivanti dalla
fertilit del suolo (B) + perdite per lisciviazione (C) + perdite per immobilizzazione e
dispersione (D) - azoto da residui della coltura in precessione (E) - azoto da fertilizzazioni
organiche effettuate negli anni precedenti (F) ) apporti naturali (G).
1)
A - Fabbisogni colturali (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessit di azoto della coltura, determinato sia sulla
base degli assorbimenti colturali unitari che dalla produzione attesa, secondo quanto di seguito
indicato:
A = assorbimenti colturali unitari x produzione attesa
Gli assorbimenti unitari di riferimento sono riportati nellallegato 1.
2)
B - Apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo (kg/ha)
Gli apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo sono costituiti dallazoto immediatamente
disponibile per la coltura, definito come azoto pronto (b1) e dallazoto che deriva dalla
mineralizzazione della sostanza organica (b2).
(B) = b1+b2
a.
Azoto pronto (b1)
Si calcola sulla base della tessitura e del contenuto di azoto totale del suolo.
Tab. 1 Quantit di azoto prontamente disponibile (kg/ha)
Tessitura
Tendenzialmente
sabbioso
Franco
Tendenzialmente
argilloso
N pronto
Densit apparente
o
1,42
26 x N totale ( /oo)
1,30
1,21
b.
Azoto derivante dalla mineralizzazione della sostanza organica (b2)
Si calcola sulla base della tessitura, del contenuto di sostanza organica del suolo e del rapporto
C/N.
Tab. 2 Azoto mineralizzato (kg/ha) che si rende disponibile in un anno
Tessitura
C/N
N mineralizzato (1)
Tendenzialmente sabbioso
9-12
36 x S.O. (%)
Franco
9-12
24 x S.O. (%)
Tendenzialmente argilloso
9-12
12 x S.O. (%)
23
Tessitura
C/N
Tendenzialmente sabbioso
<9
Franco
<9
Tendenzialmente argilloso
<9
Tendenzialmente sabbioso
>12
Franco
>12
Tendenzialmente argilloso
>12
N mineralizzato (1)
42 x S.O. (%)
26 x S.O. (%)
18 x S.O. (%)
24 x S.O. (%)
20 x S.O. (%)
6 x S.O. (%)
(1) Lentit della decomposizione della sostanza organica varia dal 2 al 3% per i terreni sabbiosi, dal 1,7 al 2 % per i terreni di
medio impasto e da 0,5 al 1,5 % per i terreni argillosi. Con un rapporto C/N < di 9 stato utilizzato il valore pi alto dellintervallo,
viceversa con un rapporto C/N > di 12 ed il valore medio con C/N equilibrato. I valori riportati in tabella sono calcolati considerando
una profondit di 20 cm e che il contenuto di azoto nella sostanza organica sia del 5%. La quantit di azoto che si rende disponibile
rimane costante per tenori di S.O. superiori al 3% (Fonte: Regione Campania 2003)
Gli apporti di azoto derivanti dalla mineralizzazione della sostanza organica sono disponibili per la
coltura in relazione al periodo in cui essa si sviluppa, pertanto nel calcolo di questa quota
necessario considerare il coefficiente tempo. Per le colture pluriennali, ad esempio i prati, si
considera valido un coefficiente tempo pari a 1; mentre per altre colture con ciclo inferiore a
dodici mesi, si utilizzano, anche in relazione al regime termico e pluviometrico del periodo di
crescita della coltura, dei coefficienti inferiori allunit (ad esempio se il ciclo colturale pari a 6
mesi, il coefficiente tempo pari a 6/12). I coefficienti tempo proposti per le diverse colture sono
riportati nellallegato II.
Quindi: b2 = N liberato in un anno x coefficiente tempo.
3)
Devono essere stimate prendendo in considerazione lentit delle precipitazioni (Metodo c1)
oppure le caratteristiche del terreno e in particolare la facilit di drenaggio e la tessitura (Metodo
c2).
a.
c1 - Metodo in base alle precipitazioni
Nelle realt dove le precipitazioni sono concentrate nel periodo autunno-invernale, in genere, si
considera dilavabile quella quota di azoto che nel bilancio entra come N pronto.
Nelle situazioni con surplus pluviometrico significativo anche durante il periodo primaverile estivo
e con suoli a scarsa ritenzione idrica, oltre allazoto pronto, deve essere considerata perdibile
anche una frazione dellazoto delle fertilizzazioni e di quello derivante dalla mineralizzazione della
S.O.
Le perdite per lisciviazione nel periodo autunno - invernale sono stimate prendendo come
riferimento lentit delle precipitazioni nellintervallo di tempo compreso tra il 1 ottobre e il 31
gennaio come di seguito riportato:
con pioggia <150 mm: nessuna perdita:
con pioggia compresa fra 150 e 250 mm: perdita dellazoto pronto
progressivamente crescente;
con pioggia >250 mm: tutto lazoto pronto viene perso.
24
Per calcolare la % di N pronto che si considera dilavata in funzione delle precipitazioni si utilizza la
seguente espressione:
x = (y 150)
dove: x>0 = percentuale di azoto pronto perso;
y = pioggia in mm nel periodo ottobre - gennaio.
b.
c2 - Metodo in base alla facilit di drenaggio
Il calcolo delle perdite di azoto nel terreno per lisciviazione in base al drenaggio e alla tessitura
possono essere stimate adottando il seguente schema:
Tab. 3 Quantit di azoto (kg/ha/anno) perso per lisciviazione in funzione della facilit di drenaggio e
della tessitura del terreno
Drenaggio (*)
Tessitura
Tendenzialmente
Franco
Tendenzialmente
sabbioso
argilloso
Lento o impedito
30
20
10
Normale
40
30
20
Rapido
50
40
30
Fonte: Regione Campania 2012
(*) Lentit del drenaggio pu essere desunta da strumenti cartografici e di descrizione delle caratteristiche dei suoli ove disponibili
o determinata con un esame pedologico.
4)
D - Perdite per immobilizzazione e dispersione
Le quantit di azoto che vengono immobilizzate per processi di adsorbimento chimico-fisico e
dalla biomassa, nonch per processi di volatilizzazione e denitrificazione, sono calcolate come
percentuali degli apporti di azoto provenienti dalla fertilit del suolo (azoto pronto (b1) e azoto
derivante dalla mineralizzazione (b2)) utilizzando la seguente formula che introduce i fattori di
correzione (fc) riportati nella tabella che segue:
D = (b1+b2) x fc
Tab. 4 - Fattori di correzione da utilizzare per valutare limmobilizzazione e la dispersione dellazoto nel terreno
Tessitura
Drenaggio (*)
Tendenzialmente
Tendenzialmente
Franco
sabbioso
argilloso
Lento o impedito
0,35
0,40
0,45
Normale
0,20
0,25
0,30
Rapido
0,15
0,20
0,25
Fonte: Regione Campania 2012
(*) Lentit del drenaggio pu essere desunta da documenti cartografici e di descrizione delle caratteristiche dei suoli ove
disponibili o determinata con un esame pedologico.
5)
E - Azoto da residui della coltura in precessione
I residui delle colture precedenti una volta interrati subiscono un processo di demolizione che
porta in tempi brevi alla liberazione di azoto. Se per questi materiali risultano caratterizzati da un
rapporto C/N elevato, si verifica leffetto contrario con una temporanea riduzione della
disponibilit di azoto. Tale fenomeno causato da microrganismi che operano la demolizione dei
residui e che per svilupparsi utilizzano lazoto minerale presente nella soluzione circolante del
terreno. Pertanto il contributo della voce azoto da residui non sempre positivo. Nella tabella 5
sono indicati per alcune precessioni i valori degli effetti residui.
25
Coltura
Barbabietola
Cereali autunno-vernini
- paglia asportata
- paglia interrata
Colza
Girasole
Mais
- stocchi asportati
- stocchi interrati
Prati
- Medica in buone condizioni
- polifita con + del 15% di leguminose o medicaio diradato
- polifita con leguminose dal 5 al 15%
- polifita con meno del 5% di leguminose
di breve durata o trifoglio
Patata
Pomodoro, altre orticole (es.: cucurbitacee, crucifere e liliacee)
Orticole minori a foglia
Soia
Leguminose da granella (pisello, fagiolo, lenticchia, ecc
Sorgo
Sovescio di leguminose (in copertura autunno-invernale o estiva)
N da residui
(kg/ha)
30
-10
-30
20
0
-10
-40
80
60
40
15
30
35
30
25
10
40
-40
50
Fonte: AA Vari
6)
F - Azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti
Lazoto derivante dalla mineralizzazione dei residui di fertilizzanti organici che sono stati distribuiti
negli anni precedenti varia in funzione delle quantit e del tipo di fertilizzante impiegato e nel caso
di distribuzioni regolari nel tempo anche della frequenza (uno, due o tre anni). Il coefficiente di
recupero si applica alla quantit totale di azoto contenuto nel prodotto ammendante
abitualmente apportato nel caso di apporti regolari (Tab. 6) o alla quantit effettivamente
distribuita lanno precedente per apporti saltuari (vedi disponibilit nel 2 anno di Tab. 7).
Questo supplemento di N si rende disponibile nellarco di un intero anno e va opportunamente
ridotto in relazione al ciclo del singolo tipo di coltura.
Tale valore fornisce una stima della fertilit residua derivante dagli apporti organici effettuati gli
anni precedenti e non include lazoto che si rende disponibile in seguito ad eventuali fertilizzazioni
organiche che si fanno alla coltura per la quale si predispone il bilancio dellazoto.
In presemina/impianto delle colture erbacee pluriennali non sono ammessi apporti di azoto salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
26
Tab. 6 - Apporti regolari di fertilizzanti organici: coefficiente % di recupero annuo della quantit di elementi nutritivi
mediamente distribuita
Matrici organiche
Tutti gli
anni
Ogni 2
anni
Ogni 3
anni
Ammendanti
Liquame bovino
Liquame suino e pollina
50
30
15
30
15
10
20
10
5
7)
G - Azoto da apporti naturali
Con questa voce viene preso in considerazione il quantitativo di azoto che giunge al terreno con le
precipitazioni atmosferiche e, nel caso di colture leguminose, anche quello catturato dai batteri
simbionti azoto-fissatori.
Lentit delle deposizioni varia in relazione alle localit e alla vicinanza o meno ai centri urbani ed
industriali. Nelle zone di pianura limitrofe alle aree densamente popolate si stimano quantitativi
oscillanti intorno ai 20 kg/ha anno. Si tratta di una disponibilit annuale che deve essere
opportunamente ridotta in relazione al ciclo delle colture.
Per quanto riguarda i fenomeni di azoto-fissazione occorre che siano valutati in relazione alle
specifiche caratteristiche della specie leguminosa coltivata.
Per calcolare gli apporti di azoto da somministrare ad una coltura arborea in piena produzione si
applica la seguente relazione:
Concimazione azotata (N) =
fabbisogni colturali (A) apporti
derivanti dalla fertilit del suolo (B) + perdite per lisciviazione (C) + perdite per dispersione (D) azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti (F) apporti naturali (G).
1)
A - Fabbisogni colturali (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessit di azoto della coltura, determinato sulla base
degli assorbimenti colturali unitari e dalla produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato:
A = assorbimento colturale unitario x produzione attesa
Gli assorbimenti unitari di riferimento sono riportati nellAllegato I. Per assorbimento colturale
unitario si intende la quantit di azoto assorbita dalla pianta e che si localizza nei frutti e negli altri
organi (fusto, rami, foglie e radici) per unit di prodotto.
Il fabbisogno della coltura pu essere anche stimato calcolando solo leffettiva asportazione
operata con la raccolta dei frutti (vedi Allegato I) a cui bisogner per aggiungere una quota di
azoto necessaria a sostenere la crescita annuale (quota di base, in kg, vedi Allegato III).
27
2)
B - Apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo (kg/ha)
Gli apporti di azoto derivanti dalla fertilit del suolo sono costituiti dallazoto in forma minerale
assimilabile dalle piante che si libera in seguito ai processi di mineralizzazione della sostanza
organica. La disponibilit annuale riportata in Tab. 2 (vedi bilancio delle colture erbacee).
Si precisa che per tenori di S.O. superiori al 3% la quantit di azoto disponibile si considera
costante.
3)
C - Perdite per lisciviazione (kg/ha)
In relazione allandamento climatico e alle caratteristiche pedologiche possono determinarsi delle
perdite di azoto per lisciviazione.
Tali perdite vengono stimate prendendo come riferimento lentit delle precipitazioni in
determinati periodi dellanno, generalmente nella stagione autunno-invernale nellintervallo di
tempo compreso tra il 1 ottobre e il 31 gennaio, come di seguito riportato:
- con pioggia <150 mm: nessuna perdita;
- con pioggia compresa fra 150 e 250 mm: perdite per lisciviazione progressivamente
crescenti da 0 a 30 kg/ha;
- con pioggia >250 mm: perdite per lisciviazione pari a 30 kg/ha.
Per calcolare la perdita di N quando le precipitazioni sono comprese tra 150 e 250 mm si utilizza la
seguente espressione:
Perdite per lisciviazione (kg/ha) = (30 x (150-y)/100)
dove: y = pioggia in mm nel periodo ottobre - gennaio.
4)
D - Perdite per immobilizzazione e dispersione
Le quantit di azoto, che vengono immobilizzate per processi di adsorbimento chimico-fisico e
dalla biomassa per processi di volatilizzazione e denitrificazione, sono calcolate come percentuali
degli apporti di azoto provenienti dalla fertilit del suolo (azoto derivante dalla mineralizzazione
della sostanza organica) utilizzando la seguente formula che introduce i fattori di correzione (fc)
riportati nella Tab. 4
D = B x fc
5)
F - Azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti
Vedi punto 6) del bilancio delle colture erbacee.
6)
G - Apporti naturali
Vedi punto 7 del bilancio delle colture erbacee.
Nella fase di allevamento gli apporti di azoto devono essere localizzati in prossimit della zona di
terreno occupata dagli apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di piena
produzione.
Indicativamente non si devono superare le seguenti quantit:
Il primo anno di allevamento: 40% dei quantitativi previsti nella fase di piena produzione;
Negli anni successivi: 50% dei quantitativi previsti nella fase di piena produzione.
Per gli effluenti zootecnici non palabili e palabili non soggetti a processi di maturazione e/o
compostaggio si deve considerare che pur essendo caratterizzati da azione abbastanza pronta,
simile a quella dei concimi di sintesi, presentano rispetto a questi per quanto riguarda lazoto, una
minore efficienza.
Per determinare la quantit di azoto effettivamente disponibile per le colture, necessario
prendere in considerazione un coefficiente di efficienza che varia in relazione allepoca/modalit di
distribuzione alla coltura, al tipo di effluente e alla tessitura del terreno.
Bisogna in primo luogo individuare il livello di efficienza (bassa, media e alta) in relazione alle
modalit ed epoche di distribuzione, secondo quanto indicato nella Tab. 8.
Successivamente si sceglie in funzione del tipo di effluente e della tessitura il valore del
coefficiente da utilizzare, vedi tabella 8a, 8b e 8c.
Tenendo presente che apporti consistenti in ununica soluzione hanno per diversi motivi una
minor efficacia rispetto alle distribuzioni di minor entit e frazionate in pi interventi, volendo
essere maggiormente precisi, si potrebbe valutare, come ulteriore fattore che incide sul
coefficiente di efficienza, anche la quantit di azoto distribuita nella singola distribuzione.
In tabella 8a,8b e 8c riportata una unulteriore disaggregazione che tiene conto del fattore dose.
Tab. 8a: Coefficienti di efficienza degli effluenti suinicoli
Tessitura grossolana
Tessitura media
2
2
Dose
Dose
bassa
media
alta
bassa
media
alta
1
Efficienza
Alta
79
73
67
71
65
58
Media
57
53
48
52
48
43
Bassa
35
33
29
33
31
28
Tab. 8: Coefficienti di efficienza degli effluenti bovini
Tessitura grossolana
Tessitura media
2
2
Dose
Dose
bassa
media
alta
bassa
media
alta
1
Efficienza
Alta
67
62
57
60
55
49
Media
48
45
41
44
41
37
Bassa
30
28
25
28
26
24
bassa
63
46
29
Tessitura fine
2
Dose
media
alta
57
42
28
50
38
25
Tessitura fine
2
Dose
bassa
media
alta
54
39
25
48
36
24
43
32
21
30
Tab. 8 Livello di efficienza della fertilizzazione azotata con liquami ed altri fertilizzanti organici in funzione della
1
coltura, epoca e modalit di distribuzione
Primaverili - estive
(es. mais, sorgo,
barbabietola)
Autunno vernine
(es. grano, colza)
Secondi raccolti
Pluriennali erbacee
(es. prati, erba medica)
Arboree
Efficienza
bassa
media
alta
media
alta
alta
media
bassa
bassa
media
bassa
media
alta
alta
alta
media
bassa
bassa
media
alta
alta
media
bassa
bassa
alta
media
bassa
bassa
I livelli di efficienza riportati in tabella possono ritenersi validi anche per i materiali palabili non compostati,
ovviamente per quelle epoche e modalit che ne permettano l'incorporamento al terreno.
2
Per ottenere un'efficienza media la quantit di N non deve essere superiore ai 15 kg per t di paglia.
31
I fabbisogni colturali tengono conto della necessit di fosforo della coltura, determinato sulla base
delle asportazioni colturali unitarie e della produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato:
A = asportazione colturale unitaria x produzione attesa
Per asportazione colturale unitaria si intende la quantit di fosforo assorbita dalla pianta e che
esce dal sistema suolo/pianta con la raccolta dei prodotti
Nel caso delle colture arboree occorre tenere conto anche del fosforo che viene immobilizzato
nelle strutture permanenti dellalbero.
I coefficienti di asportazione unitari di riferimento sono riportati nellAllegato I.
2.
Le disponibilit di fosforo derivanti dalla fertilit del suolo sono stimate sulla base di quanto
indicato nel paragrafo 11.3.3 Analisi del terreno al punto Fosforo assimilabile, nella Tab.
Dotazione di P assimilabile (ppm) elaborata dal GTA su fonte SILPA.
Se la dotazione risulta:
normale (giudizio medio ed elevato), B = 0. In questo caso ammesso effettuare una
concimazione di mantenimento che copra le asportazioni delle colture;
pi bassa del limite inferiore della normalit, si calcola la quota di arricchimento (B1);
pi alta del limite superiore della dotazione considerata normale, si calcola la quota di riduzione
(B2).
Per calcolare la quota di arricchimento (B1) e la quota di riduzione (B2), si tiene conto della seguente
relazione:
32
P x Da x Q
dove:
o
P una costante che tiene conto della profondit del terreno considerata e del
rapporto dimensionale tra le grandezze (assume valore 4 per una profondit di 40 cm e 3
per una profondit di 30 cm);
o
Da la densit apparente del terreno, pari a 1,4 per un terreno
tendenzialmente sabbioso, 1,3 per un terreno franco, 1,21 per un terreno tendenzialmente
argilloso;
o
Q la differenza tra il valore del limite inferiore o superiore di normalit del
terreno e la dotazione risultante dalle analisi.
Si riportano di seguito la Tab. 10 e la Tab. 11 che descrivono i valori di normalit per il P
assimilabile espresso in P2O5 (ppm) riferiti alla tessitura del terreno e ad alcune colture.
Tab.10 Limite inferiore e superiore della classe di dotazione normale in P 2O5 (mg/kg)
Classe coltura
Tendenzialmente
Franco
Tendenzialmente argilloso
sabbioso
frumento duro, frumento tenero, sorgo, avena,
orzo
da 18 a 25
da 23 a 28
da 30 a 39
da 11 a 21
da 18 a 25
da 23 a 30
barbabietola, bietola
da 23 a 30
da 30 a 39
da 34 a 44
da 25 a 30
da 30 a 35
da 35 a 40
da 34 a 41
da 41 a 50
da 46 a 55
Arboree
da 16 a 25
da 21 a 39
da 25 a 48
Tab. 11 - Concentrazioni di fosforo assimilabile (ppm di P2O5 - metodo Olsen) nel terreno ritenute normali per le
diverse colture in relazione alla tessitura del terreno.
Colture o gruppi
Tessitura grossolana
Tessitura fine
Tessitura media
(Sabbia > 60 %)
(argilla >35 %)
Poco esigenti: cereali,
foraggere di graminacee
e prati stabili.
16 27
18 30
21 - 32
Mediamente esigenti:
medica, soia, foraggere
leguminose, orticole a foglia,
cucurbitacee, altre orticole
minori e arboree.
25 37
27 39
30 - 41
33
34 46
37 48
39 50
3.
C - Immobilizzazione
Il fattore di immobilizzazione (C) tiene conto della quantit di fosforo che viene resa indisponibile a
opera di processi chimico fisici, qualora si debba procedere ad una concimazione di arricchimento,
ed calcolato nel seguente modo :
C = a + (0,02 x calcare totale [%])
a = 1,2 per un terreno tendenzialmente sabbioso; 1,3 per un terreno franco; 1,4 per un terreno
tendenzialmente argilloso.
pi alta del limite superiore della dotazione considerata normale, si calcola la quota di
riduzione (F2).
Per calcolare la quota di arricchimento (F1) e la quota di riduzione (F2), si tiene conto della seguente
relazione:
P x Da x Q
dove:
o
P una costante che tiene conto della profondit del terreno considerata e del
rapporto dimensionale tra le grandezze (assume valore 4 per una profondit di 40 cm e 3
per una profondit di 30 cm);
o
Da la densit apparente del terreno: pari a 1,4 per un terreno
tendenzialmente sabbioso; 1,3 per un terreno franco; 1,21 per un terreno tendenzialmente
argilloso.
o
Q la differenza tra il valore del limite inferiore o superiore di normalit del
terreno e la dotazione risultante dalle analisi.
3. G - Immobilizzazione
Il fattore di immobilizzazione (G) tiene conto della quantit di potassio che viene reso indisponibile
a opera di processi chimico fisici, qualora si debba procedere a una concimazione di arricchimento,
ed calcolato nel seguente modo :
G = 1+ (0,018 x Argilla [%])
4. H - Lisciviazione
Lentit delle perdite per lisciviazione (kg/ha) possono essere stimate ponendole in relazione alla
facilit di drenaggio del terreno o al suo contenuto di argilla.
Per la stima in relazione alla facilit di drenaggio si adotta lo schema sotto riportato:
Tab. 11 Entit delle perdite di potassio scambiabile per lisciviazione relativamente alla tessitura e al drenaggio
Terreno
DRENAGGIO (**)
Tendenzialmente
Franco
Tendenzialmente
sabbioso
argilloso
Normale, lento od impedito
25
15
7
Rapido
35
25
17
Fonte Regione Campania 2012
(**) La facilit del drenaggio pu essere desunta da documenti cartografici e di descrizione delle caratteristiche
dei suoli ove disponibili o determinata con un esame pedologico
35
Per la stima in relazione al contenuto di argilla del terreno, si tiene conto dei dati riportati in Tab.
12.
Tab. 12 - Valori di lisciviazione annuale del potassio
in relazione al tenore di argilla del terreno.
K 2O
(kg/ha)
Argilla %
Da 0 a 5
Da 5 a15
Da 15 a 25
> 25
60
30
20
10
Classe coltura
Tendenzialmente
sabbioso
Franco
Tendenzialmente
argilloso
tutte le colture
da 102 a 144
da 120 a 180
Da 144 a 216
Nella fase di allevamento degli impianti frutti-viticoli lapporto di fosforo e potassio, al fine di
assicurare unadeguata formazione della struttura della pianta, pu essere effettuato anche in
assenza di produzione di frutti.
Se la dotazione del terreno scarsa e in pre-impianto non stato possibile raggiungere il livello di
dotazione normale apportando il quantitativo massimo previsto consigliato completare lapporto
iniziato in pre-impianto. Pertanto, oltre alla quota annuale prevista per la fase di allevamento,
possibile distribuire anche la parte restante di arricchimento.
36
Tab. 13 - Apporti di fosforo e potassio negli impianti in allevamento (come % dellapporto totale consentito nella fase
di produzione).
P2O5
K2O
I anno
II anno
I anno
II anno
30%
50%
20%
40%
Qualora la fase di allevamento si prolunghi non ammesso superare le dosi indicate per il
secondo anno.
In relazione alla scarsa mobilit del P e del K, e tenendo presente lesigenza di adottare
modalit di distribuzione dei fertilizzanti che ne massimizzino lefficienza, nelle colture erbacee a
ciclo annuale non sarchiate (ad es. cereali autunno-vernini) sono consentite solo le distribuzioni
durante la lavorazione del terreno. Per il fosforo si ammette la localizzazione alla semina e
limpiego fino alla fase di pre-emergenza dei concimi liquidi.
Nelle colture orticole, in relazione sia alla brevit del loro ciclo vegetativo e sia al fatto che in
genere vengono sarchiate, bench sia fortemente consigliato apportare questi elementi durante la
preparazione del terreno, ne tuttavia consentita la distribuzione in copertura.
Nelle colture pluriennali raccomandato anticipare, almeno in parte all'impianto (rispettando i
massimali annuali sopra indicati per l'arricchimento) le asportazioni relative all'intero ciclo; sono
parimenti consentiti anche gli apporti in copertura.
Concimazione Organica
Tale pratica consiste nellapportare sostanza organica (S.O.) di varia origine (letami, compost,
liquami) per migliorare la fertilit del terreno in senso lato.
Le funzioni svolte dalla sostanza organica sono principalmente due: quella nutrizionale e quella
strutturale.
La prima si esplica con la messa a disposizione nei confronti delle piante, degli elementi nutritivi in
forma pi o meno pronta e solubile (forma minerale). La seconda permette invece di migliorare la
fertilit fisica del terreno.
Le due funzioni sono in antagonismo fra loro, in quanto una facile e rapida degradabilit della
sostanza organica d origine ad una consistente disponibilit di nutrienti, mentre lazione
strutturale si esplica in maggior misura quanto pi il materiale organico apportato resistente a
37
SS
Azoto
(% t.q.)
(kg/t t.q.)
(kg/t t.q.)
(kg/t t.q.)
1-2
2
1
3-8
5
12 - 18
20 - 30
25
22 - 40
3-7
5
6 - 11
60 - 80
50 - 85
30 - 47
23 - 43
13 - 25
9 - 15
14 - 17
17 - 30
7 - 10
10 - 16
2-6
19 - 25
3-5
4-6
2-5
10 - 15
2-4
2-4
1-5
9 - 11
3 44 - 6
1-4
49
Sono pertanto fissati i quantitativi massimi utilizzabili annualmente in funzione del tenore di
sostanza organica del terreno come riportati in Tab. 15.
Tab. 15 - Apporti massimi di ammendanti organici in funzione della dotazione del terreno in sostanza organica.
Dotazione del
terreno in s.o.
(t s.s./ha)
Bassa
13
Normale
11
Elevata
60 - 80
50 - 85
30 - 47
23 - 43
13 - 25
9 - 15
14 - 17
17 - 30
Liquame
- bovini da carne
- bovini da latte
- suini
- ovaiole
7 - 10
10 - 16
2-6
19 - 25
3-5
4-6
2-5
10 - 15
2-4
2-4
1-5
9 - 11
3 44 - 6
1-4
4-9
39
Per gli ammendanti (letame, compost) importante tenere conto del primo fattore e si deve
fare riferimento a quanto detto nel capitolo Efficienza ammendanti organici. Se ad
esempio, si distribuisce del letame per un apporto ad ettaro equivalente a 200 kg di N, 120 kg
di P2O5 e 280 kg di K2O, occorre considerare che nel primo anno si renderanno disponibili il
30% di queste quantit pari rispettivamente 60 kg di N, 36 di P2O5 e 84 di K2O.
Per i concimi organici invece pi rilevante il secondo fattore e si deve fare riferimento ai
coefficienti di efficienza riportati al capitolo efficienza degli effluenti zootecnici.
Lelemento guida che determina le quantit massime di fertilizzante organico che possibile
distribuire lazoto. Una volta fissata detta quantit si passa ad esaminare gli apporti di
fosforo e potassio.
Nella pratica si possono verificare le seguenti situazioni:
x le quote di P e K apportate con la distribuzione dei fertilizzanti organici determinano il
superamento dei limiti ammessi. In questo caso il piano di fertilizzazione da ritenersi
conforme, ma non sono consentiti ulteriori apporti in forma minerale.
x le quote di P e K da fertilizzanti organici non esauriscono la domanda di elemento
nutritivo, per cui consentita lintegrazione con concimi minerali, fino a coprire il
fabbisogno della coltura.
Epoche e modalit di distribuzione
Per lutilizzo degli ammendanti organici (letame e compost) non vengono fissate indicazioni
specifiche riguardanti la distribuzione. Occorrer, comunque, operare in modo da incorporarli
adeguatamente nel terreno e dovranno essere rispettate le norme igienico sanitarie.
Limpiego di ammendanti ammesso su tutte le colture, anche su quelle nelle quali non previsto
lapporto di azoto. ad esempio possibile letamare in pre-impianto un frutteto, un medicaio o una
leguminosa annuale.
Casi particolari
Per la concimazione fosfatica e potassica si possono utilizzare i concimi organo minerali che
contengono nella loro formulazione una matrice organica umificata.
La presenza della sostanza organica, che contrasta i fenomeni di immobilizzazione e di
retrogradazione che si verificano nel terreno a carico in particolare del fosforo, determina una
buona efficienza di detti concimi.
Allazoto della frazione organica vengono aggiunte generalmente piccole quantit di azoto
minerale e quindi tali prodotti risultano caratterizzati da un titolo di azoto basso che per non
trascurabile.
Esistono situazioni in cui lapporto di azoto non previsto (stima di un fabbisogno nullo, epoca di
distribuzione lontana da quella di intenso assorbimento, specie leguminosa in simbiosi con batteri
azoto fissatori, ecc.) e quindi in questi casi limpiego degli organo minerali sarebbe precluso.
In relazione alle considerazioni relative allefficienza sopra esposte, limpiego dei fertilizzanti
organo-minerali ammesso solo nelle situazioni in cui sia necessaria la concimazione fosfatica
e/o potassica, con apporti massimi di 30 kg/ha di N.
40
per
lirrigazione
della
Millimetri
35
45
55
La gestione della irrigazione nelle aziende aderenti pu essere attuata adottando uno dei tre
metodi proposti:
- schede irrigue di bilancio
- supporti informatici
- supporti aziendali specialistici
in relazione alle proprie esigenze aziendali ed alla disponibilit di strumenti tecnologici diversi.
Tali metodi hanno in comune i seguenti principi:
- ogni azienda deve essere in possesso di strumentazione meteo o dei dati di pioggia
- ogni azienda deve irrigare in epoche precise in funzione del tipo di coltura e delle sue
esigenze idriche.
41
- ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli
previsti per ogni coltura.
- ogni azienda deve opportunamente documentare i punti precedenti
METODO: SCHEDE IRRIGUE (BASE)
Lagricoltore opera utilizzando tabelle colturali riportate nelle norme tecniche generali e/o di
coltura, supportato nelle scelte in tempo reale dai Bollettini di produzione integrata emessi su
scala, almeno, provinciale.
Gli strumenti necessari per procedere allirrigazione sono:
1. Tabelle di coltura necessarie per la definizione dellepoca e del volume irriguo di intervento
2. Indicazioni in tempo reale fornite per coltura dai bollettini di produzione integrata emessi
su scala, almeno, provinciale, relative a:
x Inizio irrigazione
x Fine irrigazione
x Eventuali interventi irrigui in fasi fenologiche in cui non sarebbe prevista lirrigazione.
Lazienda deve documentare gli interventi irrigui registrando sulle apposite schede di campo i
dati di pioggia i volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende che utilizzano impianti
microirrigui devono essere registrate le sole date del primo e dellultimo intervento e il volume
complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
Nel solo caso di irrigazione turnata, si pu prescindere dal vincolo di registrazione della data inizio
irrigazione con un anticipo massimo di cinque giorni; analogamente, sempre in caso di irrigazione
turnata, il volume distribuito potr superare il consumo cumulato della coltura a quella data
tenendo conto della impossibilit di irrigare fino al turno successivo; il volume eventualmente
distribuito in eccesso (che dovr comunque essere inferiore a quello max di intervento) dovr
essere considerato ai fini dei bilanci successivi.
Le tabelle necessarie alla gestione del vincolo riportano le restituzioni idriche giornaliere espresse
in millimetri al giorno, che la quantit dacqua necessaria giornalmente per un ottimale sviluppo
della pianta e variano in relazione alle fasi di sviluppo. Inoltre, per ogni fase vengono indicate le
condizioni di ammissibilit dellintervento irriguo.
Colture Erbacee
Lirrigazione delle colture erbacee mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi
che garantiscano il miglior rapporto costi/benefici, in presenza di una riduzione di acqua
distribuita.
Tabella Soia - esempio
Semina
1,0
4.a foglia
2,4
3,6
4,7
3,4
Non ammessa
42
La determinazione del volume pi appropriato per ciascuna azienda verr effettuata mediante
linterpolazione dei valori percentuali di sabbia ed argilla come da esempio:
argilla = 35%
sabbia = 25%
volume di intervento ottenuto = 36 mm oppure 360 metri cubi/ha
Volume mm
0
S 5
A 10
B 15
B 20
I 25
A 30
35
% 40
45
10
42
41
40
39
38
36
35
33
32
30
A
15
42
41
40
39
38
36
35
33
32
30
R
20
42
41
40
39
37
36
35
33
32
34
G
25
42
41
40
38
37
36
35
34
32
31
I
30
41
40
39
38
37
36
35
34
32
31
L
35
41
40
39
38
37
36
35
34
32
31
L
40
40
40
39
38
37
36
35
33
32
31
A
45
40
39
39
38
37
36
35
33
32
31
50
40
39
38
37
36
35
34
33
32
31
%
55
39
38
37
37
36
35
34
33
32
-
60
39
38
37
37
36
35
34
33
32
-
Dopo un intervento irriguo, per stabilire la data per lintervento successivo necessario dividere il
volume distribuito, per la restituzione idrica giornaliera
Es: terreno sciolto Volume 35 mm
mese giugno
turno 35/4.7 = 7,5 giorni tra una irrigazione e laltra
Per quanto riguarda le valutazione delle piogge, il dato espresso in millimetri va diviso per la
restituzione idrica giornaliera del periodo in questione. Si ottengono in questo modo i giorni in cui
sospendere lirrigazione.
Es: pioggia 12 mm
Colture ortive
Lirrigazione delle colture orticole mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi
che garantiscano il miglior rapporto costi/benefici.
La gestione irrigua in questo particolare comparto stata fatta tenendo in debito conto la
necessit di esaltare, o comunque conservare invariate, le caratteristiche qualitative del prodotto
in relazione alla sua destinazione prevalente (consumo fresco o trasformazione industriale).
La determinazione del volume caratteristico di ciascuna azienda verr effettuata come per le
colture erbacee.
Tabella Orticole - esempio restituzioni idriche per colture ortive
Fase Fenologica
Data
1. Semina
2. Emergenza
3. Inizio tuberizzazione
4.Massimo sviluppo
vegetativo
5. Ingiallimento fogliare
01/3 - 14/4
15/4 - 30/4
01/5 - 22/5
23/5 - 01/7
02/7
Restituzione Idrica
(mm/g)
0.6
1.1
2.4
4.3
0.4
0.6
0.8
1.1
--
-43
Kc
Per quanto riguarda le colture protette si potr fare riferimento allapposita scheda che riporta i
valori di intervento irriguo espressi in l/h/m di manichetta per ogni fase di sviluppo della coltura.
Lirrigazione ammessa solo a condizione che i volumi erogati non eccedano i valori riportati nella
tabella di esempio che segue:
Tabella esempio - irrigazione del pomodoro da mensa in serra fredda: quantit d'acqua
Periodo
Quantit acqua in litri/metro di manichetta
Marzo (pretrapianto)
5-10
Aprile (sino ad attecchimento) 5-10
Aprile (fioritura 1 e 2 palco) 13,5
Maggio (pre-raccolta)
11,6
Maggio (inizio produzione)
15,5
Giugno (produzione)
19,8
Luglio (produzione)
22
Es.: Tunnel m 70x4 pacciamature = m 280 di manichetta
fase 5(15.5 l/m), 280x15.5 = 4340 litri di acqua, 2 volte alla settimana (pi l'eventuale volume di
riempimento delle linee).
Colture foraggere
Lirrigazione delle colture foraggere mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi
che garantiscano il miglior rapporto costi benefici, la salvaguardia della qualit dei foraggi ed
evitino limpoverimento del prato o linfestazione del medicaio.
Per quanto riguarda lirrigazione per aspersione, la determinazione del volume caratteristico di
ciascuna azienda verr effettuata mediante linterpolazione dei valori percentuali di sabbia ed
argilla come da esempio riportato per le colture erbacee.
Le piogge e le irrigazioni vanno valutate ai fini degli interventi irrigui successivi, cos come sono
illustrate nel capitolo delle colture erbacee,
Tabella esempio - Erba medica Restituzione idrica giornaliera
1
2
3
4
1,5
1,7
1,7
-
Ammessa
Ammessa
Ammessa
Non ammessa
44
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Agosto post-raccolta
Settembre
Restituzione idrica
giornaliera interfilare
inerbito (*)
mm/giorno
0.8
Restituzione idrica
giornaliera interfilare
lavorato (*)
mm/giorno
0.7
2.1
4.2
5.1
4.6
2.5
3.4
1.6
3.1
4.0
3.6
2.0
2.5
Irrigazione
* Si intende il quantitativo di acqua da restituire alla coltura in base al suo fabbisogno idrico. In
presenza di pioggia, devono essere considerate nulle le piogge inferiori al consumo giornaliero;
allo stesso modo sono nulli i mm di pioggia eccedenti il volume di adacquamento prescelto
Es. mese di luglio:
1. pioggia 3,5 mm < 4,0 mm (la pioggia considerata nulla);
2. terreno sciolto e pioggia 40 mm > 35 mm (40 - 35 = 5 mm andati perduti).
Note generali:
- Impianti in allevamento: fino al terzo anno ridurre il consumo del 20%.
- Sospensione dell'irrigazione: in post-raccolta da settembre.
- Con impianto a goccia preferibile non superare per ogni intervento i 6 - 7 mm.
I volumi irrigui massimi per intervento, sono vincolanti solo per gli impianti irrigui per aspersione e
per le manichette ad alta portata; viceversa non ci sono limitazioni per gli impianti microirrigui
(goccia, spruzzo, ali gocciolanti e manichette di bassa portata).
Non ammessa lirrigazione a scorrimento.
I valori limite sono i seguenti:
Tabella Volumi massimi di intervento con impianti per aspersione (mm).
tipo di terreno
Millimetri
Metri cubi ad ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
Per la gestione degli interventi si consiglia un intervento irriguo ogni 23 giorni per gli impianti
microirrigui, invece per gli impianti per aspersione, per stabilire la data per lintervento successivo
necessario dividere il volume distribuito, per la restituzione idrica giornaliera
Es.: terreno sciolto Volume 35 mm
mese giugno
turno 35/4.2 = 8 giorni tra una irrigazione e laltra
Per quanto riguarda le valutazione delle piogge, il dato espresso in millimetri va diviso per la
restituzione idrica giornaliera del periodo in questione. Si ottengono in questo modo i giorni in cui
sospendere lirrigazione.
Es.: pioggia 12 mm
Mese giugno
12/4.2 = 3 giorni di sospensione dellirrigazione
45
Non devono essere distribuiti, per ogni intervento irriguo, volumi di adacquamento superiori
a quelli indicati nella pagina di risposta del servizio.
Lazienda tenuta a documentare gli interventi irrigui, predisponendo e conservando per i
successivi controlli la seguente documentazione:
Per lutente anonimo: stampa della pagina di risposta che indica la data e il volume
consigliato, ogni volta che la coltura in oggetto risulti da irrigare. Oppure
- irrigazione per aspersione e per scorrimento: data e volume di irrigazione utilizzato per ogni
intervento; per le sole aziende di superficie aziendale inferiore ad un ettaro pu essere indicato il
volume di irrigazione distribuito per lintero ciclo colturale indicando le sole date di inizio e fine
irrigazione.
- microirrigazione: volume di irrigazione per lintero ciclo colturale (o per intervalli inferiori)
prevedendo lindicazione delle sole date di inizio e fine irrigazione;
- in caso di gestione consortile o collettiva dei volumi di adacquamento i dati sopra indicati
possono essere forniti a cura della struttura che gestisce la risorsa idrica.
Lazienda che applica questa metodologia, non tenuta alla registrazione e al possesso del dato di
pioggia poich il servizio basato sui dati di pioggia del Servizio Meteorologico Regionale.
Tipologie impiantistiche:
Aspersione: impianti irrigui a pioggia, semoventi, pivot, rainger. Sono parificati ad essi anche le
manichette forate ad alta portata (> 20 litri/ora/metro)
Microirrigazione: goccia, spruzzo, ali gocciolanti, manichette forate a bassa portata
Scorrimento: sistemi irrigui gravimetrici, dove lacqua viene distribuita senza lausilio di erogatori
ed avanza sul terreno per gravit.
In questo caso non previsto alcun adempimento. Nel caso di stagioni particolarmente siccitose
che rendano necessario ricorrere allirrigazione di soccorso, pena la perdita o la pesante riduzione
del reddito, necessario comunque registrare lintervento irriguo e giustificare lo stesso
attraverso bollettini agrometeorologici o altre evidenze oggettive.
METODO: SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI (LIVELLO ELEVATO)
Lagricoltore opera utilizzando, come supporto, appositi strumenti per il monitoraggio delle
condizioni di umidit del terreno. Indirettamente lagricoltore conosce la quantit di acqua a
disposizione delle proprie colture ed il momento in cui necessario intervenire per ripristinare
condizioni idriche ottimali.
Gli strumenti necessari per procedere allirrigazione (in alternativa):
1. Tensiometro limitatamente agli impianti microirrigui: goccia e spruzzo;
2. Watermark anche per impianti a pioggia;
3. Altri sensori per il rilievo dellumidit in campo, purch adeguati alla tipologia di suolo
presente in azienda.
In tutti i casi lazienda deve seguire le indicazioni dei bollettini di produzione integrata emessi su
scala, almeno, provinciale, relative a:
x inizio irrigazione;
x fine irrigazione;
x eventuali interventi irrigui in fasi fenologiche in cui non sarebbe prevista lirrigazione;
x ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli
previsti per ogni coltura.
47
Lazienda deve documentare gli interventi irrigui registrando sulle apposite schede di campo i dati
di pioggia (se richiesti), i volumi, le date dintervento e i rispettivi valori rilevati dagli strumenti
Nel solo caso di impiego di impianti microirrigui devono essere registrate le sole date del primo e
dellultimo intervento e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale. Per quanto
riguarda la registrazione dei valori rilevati dagli strumenti sufficiente registrare il solo valore del
giorno in cui si effettua la prima irrigazione
In questo caso non richiesta la documentazione del dato di pioggia.
48
Allegato I
Coefficienti di assorbimento e asportazione delle colture per N, P2O5 e K2O in % (*)
Gruppo
colturale
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
arboree
Coltura
Actinidia solo frutti
Actinidia frutti, legno e foglie
Albicocco solo frutti
Albicocco frutti, legno e foglie
Arancio solo frutti
Arancio frutti, legno e foglie
Castagno solo frutti
Ciliegio solo frutti
Ciliegio frutti, legno e foglie
Clementine solo frutti
Clementine frutti, legno e foglie
Fico solo frutti
Fico frutti, legno e foglie
Kaki solo frutti
Kaki frutti, legno e foglie
Limone solo frutti
Limone frutti, legno e foglie
Mandarino solo frutti
Mandarino frutti, legno e foglie
Mandorlo solo frutti
Mandorlo frutti, legno e foglie
Melo solo frutti
Melo frutti, legno e foglie
Nespolo solo frutti
Nespolo frutti, legno e foglie
Nettarine solo frutti
Nettarine frutti, legno e foglie
Nocciolo solo frutti
Nocciolo frutti, legno e foglie
Noce da frutto solo frutti
Noce da frutto frutti, legno e foglie
Olivo solo olive
Olivo olive, legno e foglie
Pero solo frutti
Pero frutti, legno e foglie
Pesco solo frutti
Pesco frutti, legno e foglie
Pioppo
Pioppo da energia
Susino solo frutti
Susino frutti, legno e foglie
Uva da tavola solo grappoli
Uva da tavola grappoli, tralci e foglie
Vite per uva da vino (collina e montagna) solo grappoli
49
N
0,15
0,59
0,09
0,55
0,13
0,28
0,84
0,13
0,67
0,15
0,28
0,10
1,14
0,07
0,58
0,12
0,25
0,10
0,28
2,97
0,45
0,06
0,29
0,06
0,80
0,14
0,64
2,82
3,10
1,48
3,20
1,00
2,48
0,06
0,33
0,13
0,58
0,55
0,60
0,09
0,49
0,05
0,51
0,27
P2O5
0,04
0,16
0,05
0,13
0,05
0,13
0,33
0,04
0,22
0,04
0,13
0,04
0,75
0,03
0,20
0,03
0,10
0,03
0,13
1,06
0,35
0,03
0,08
0,02
K2O
0,34
0,59
0,36
0,53
0,22
0,39
0,86
0,23
0,59
0,16
0,43
0,23
1,00
0,15
0,60
0,21
0,35
0,18
0,94
0,79
0,70
0,17
0,31
0,27
0,06
0,14
0,43
1,35
0,50
1,00
0,23
0,48
0,03
0,08
0,06
0,17
0,34
0,53
1,25
2,90
0,47
1,30
0,44
2,00
0,17
0,33
0,16
0,58
0,03
0,10
0,01
0,06
0,07
0,22
0,49
0,15
0,48
0,30
Tipo
coeff.
(**)
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
asp.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
arboree
arboree
arboree
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
0,57
0,20
0,62
1,91
2,12
0,31
0,22
0,43
6,91
3,68
3,39
6,21
2,57
2,70
4,30
2,80
4,31
2,28
2,94
2,10
2,59
1,70
2,30
2,41
2,96
4,21
2,59
3,63
4,30
1,56
2,27
0,85
1,42
0,39
1,81
2,24
1,49
3,42
4,55
0,13
1,38
2,03
1,93
2,78
5,82
6,30
0,30
1,59
2,47
2,00
0,26
0,07
0,28
0,67
0,93
0,14
0,14
0,20
0,67
0,30
0,74
0,51
2,19
0,33
0,21
0,60
1,08
1,28
2,66
0,87
0,98
1,00
1,24
1,90
0,83
1,04
0,80
1,01
0,80
0,97
0,80
0,98
0,95
1,80
1,40
1,00
0,69
1,00
0,42
0,54
0,15
0,80
0,98
0,39
0,88
1,16
0,09
0,70
0,92
0,70
1,23
1,36
1,76
0,10
0,73
0,95
0,60
1,74
0,99
7,86
0,52
1,53
4,40
1,15
8,51
0,56
1,90
0,50
1,88
0,50
1,87
0,50
1,87
1,22
3,20
1,30
4,40
0,38
2,23
0,23
0,98
0,33
0,52
1,89
4,79
1,28
4,23
0,44
0,55
2,07
0,50
3,11
2,01
3,05
0,35
0,43
1,57
3,50
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
ass.
asp.
ass.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
ass.
ass.
ass.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
asp.
ass.
ass.
asp.
ass.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
ass.
asp.
ass.
asp.
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
erbacee
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
foraggere
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
2,62
3,37
3,71
1,81
2,54
1,89
2,06
2,07
1,79
2,04
0,90
1,53
2,07
2,27
2,48
2,25
1,83
1,08
1,41
2,56
0,37
0,27
0,54
0,41
0,52
0,53
0,81
0,59
0,41
0,47
0,44
0,18
0,44
0,31
0,19
0,47
0,75
0,75
0,75
6,60
0,74
0,58
0,45
0,31
0,31
0,52
0,39
0,42
0,38
0,38
1,04
0,30
0,62
0,70
1,10
0,47
0,53
0,55
0,75
0,65
0,40
0,69
0,60
0,39
0,47
0,51
0,72
0,27
0,32
0,66
0,13
0,19
0,30
0,16
0,17
0,19
0,21
0,11
0,16
0,15
0,19
0,09
0,32
0,12
0,12
0,32
0,25
0,20
0,27
3,55
0,21
0,11
0,23
0,09
0,09
0,19
0,17
0,16
0,10
0,14
4,09
3,70
5,11
0,50
3,00
2,81
2,03
2,45
2,70
1,22
0,80
2,25
2,45
2,30
2,30
2,04
1,81
0,95
0,83
2,24
0,39
0,51
0,55
0,49
0,57
0,53
1,08
0,53
0,69
0,56
0,41
0,25
0,88
0,32
0,29
0,85
0,75
0,68
0,75
5,95
0,42
0,81
0,71
0,50
0,50
0,62
0,57
0,70
0,46
0,50
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
ass.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
orticole
baby leaf
baby leaf
baby leaf
baby leaf
baby leaf
baby leaf
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
frutti minori
0,73
4,75
0,26
0,26
0,26
0,38
0,24
0,46
0,31
0,46
0,27
0,54
0,61
0,59
0,55
0,41
0,39
0,49
0,44
0,27
0,43
0,54
0,34
0,49
0,39
0,16
0,30
0,14
0,30
0,14
0,40
0,30
0,21
0,40
0,27
0,79
0,13
0,12
0,10
0,14
0,14
0,30
0,26
0,19
0,13
0,20
0,18
0,17
0,20
0,21
0,10
0,17
0,16
0,08
0,13
0,15
0,13
0,15
0,12
0,12
0,30
0,07
0,20
0,10
0,40
0,30
0,11
0,40
0,44
2,25
0,37
0,41
0,40
0,36
0,45
0,45
1,20
0,36
0,27
0,75
0,70
0,69
0,57
0,55
0,70
0,85
0,78
0,47
0,45
0,60
0,71
0,58
0,57
0,26
0,70
0,19
0,50
0,44
1,00
0,60
0,31
0,70
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
asp.
ass.
asp.
ass.
asp.
ass.
ass.
asp.
ass.
*) I coefficienti di asportazione sono quelli che considerano le quantit di elemento che escono dal campo
con la raccolta della parte utile della pianta; mentre sono considerati di assorbimento quando
comprendono anche le quantit di elemento che si localizzano nelle parti della pianta non raccolte e che
rimangono in campo.
**) la classificazione proposta puramente indicativa ma pu variare perch dipende da quali sono le parti
di pianta effettivamente raccolte e allontanate dal campo.
52
Allegato II
53
tempo
1
0,6
0,67
0,75
0,75
0,67
0,5
0,75
0,67
0,75
0,75
0,75
0,75
1
0,5
1
0,3
Allegato III
54
COMUNE
SUPERFICIE
Superficie Montana
Superficie Svantaggiata
COMUNE
Ha
TOTALE Ha PARZIALE Ha
TOTALE Ha
PARZIALE Ha
INTERI
ACQUAFONDATA
2.525
2.525
ACUTO
1.340
1.340
ALATRI
9.684
9.684
ALVITO
5.201
5.201
AMASENO
7.718
7.718
11.315
AQUINO
1.923
ARCE
3.950
520
ARNARA
1.233
ARPINO
5.597
5.597
ATINA
2.980
2.980
AUSONIA
1.951
BELMONTE CASTELLO
1.425
BOVILLE ERNICA
2.813
BROCCOSTELLA
1.194
CAMPOLI APPENNINO
3.337
3.337
CASALATTICO
2.834
2.834
CASALVIERI
2.709
2.709
CASSINO
CASTELLIRI
8.285
1.530
10-11-12-19-20-21-22-2930-31-38 -39-40-41-42-4354-55
ANAGNI
1-2-3-4-7-14
-
1.951
1.425
943
3-4-5-6-11-12-15-20-21-2731-32
1.194
2.039
1-5-6-7-8-15-17-18-19-2627-30-31
1.551
1.551
995
995
5.824
2.789
5.824
-
CECCANO
6.043
CEPRANO
3.793
CERVARO
3.917
2.617
COLFELICE
1.421
200
4.466
4.466
COLLEPARDO
2.507
2.507
CORENO AUSONIO
2.604
2.604
10.875
10.875
1.277
CASTELNUOVO PARANO
ESPERIA
670
1.376
-
1-2-3-4-5-7-8-9-15
1-2-3-5
-
FALVATERRA
1.277
FERENTINO
8.052
FILETTINO
7.766
7.766
FIUGGI
3.310
3.310
FONTANA LIRI
1.598
1.598
FONTECHIARI
1.621
1.621
1.825
55
1-2-7-12-13-14-21-22
45-46-53-56-57-58-59-6061-62-63
1-2-4-5-6-7-8-14-15-78-7980-81-82-83-84-85-86-87
FROSINONE
4.701
FUMONE
1.476
1.476
GALLINARO
1.784
1.784
GIULIANO DI ROMA
3.399
3.399
GUARCINO
4.226
4.226
1.598
1.598
1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-204.245 21-22-23-24-25-26-27-2829-30-31-32-33-34-35-3637-38-39-40-41-42-43-44-48
4.851
MOROLO
2.648
PALIANO
7.012
PASTENA
4.202
4.202
PATRICA
2.699
2.699
PESCOSOLIDO
4.455
4.455
PICINISCO
6.202
6.202
PICO
3.264
3.264
1.736
PIGLIO
3.512
PIGNATARA INTERAMNA
2.456
POFI
3.071
PONTECORVO
8.821
POSTA FIBRENO
2.648
785
3.512
1-2-3-4-5-6-7
-
21-22-30-31-32-33-34-442.770 45-46-47-48-55-56-57-5866-67-68-69-70-71-72-73-
911
911
RIPI
3.143
ROCCA D'ARCE
1.179
ROCCASECCA
4.295
3.106
3.106
3.577
3.577
1.547
2.484
2.712
895
1.686
SANT'APOLLINARE
1.702
1.179
850
2.712
3.425
1-2-3-4-5-6-9-10-15-21
-
1.686
-
1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-2021-22-23-26-27-28-29-30
SANT'ELIA FIUMERAPIDO
4.084
SANTOPADRE
2.148
2.148
SERRONE
1.543
1.543
SETTEFRATI
5.056
5.056
SGURGOLA
1.932
1.932
SORA
7.184
7.184
STRANGOLAGALLI
1.047
SUPINO
3.524
3.524
TERELLE
3.167
3.167
TORRE CAJETANI
1.159
1.159
TORRICE
1.817
5.444
5.444
TRIVIGLIANO
1.271
1.271
VALLECORSA
3.971
3.971
VALLEMAIO
1.953
VALLEROTONDA
5.965
5.965
56
1.953
VEROLI
11.891
11.891
VICALVI
824
824
4.575
VILLA LATINA
1.702
4.575
1.702
1.770
2.027
2.027
VITICUSO
2.105
2.105
814
1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213
COMUNE
SUPERFICIE
Superficie Montana
Superficie Svantaggiata
COMUNE
Ha
APRILIA
TOTALE Ha
17.770
PARZIALE Ha
-
TOTALE Ha
-
PARZIALE Ha
-
BASSIANO
3.163
CAMPODIMELE
3.824
CASTELFORTE
3.142
14.282
8.601
14.226
7.350
CISTERNA DI LATINA
CORI
FONDI
3.163
2.910
FORMIA
GAETA
2.847
ITRI
10.115
LATINA
27.778
LENOLA
4.570
MAENZA
4.257
4.257
6.643
NORMA
3.082
PONTINIA
PONZA
4.570
6.643
11.224
985
1-2-3-4-5-6-8-9-10-11-1521-22-29-30-32-35-36-372.000
38-41-42
-
985 (par. 5)
5.681
PRIVERNO
10-12-13-14-15-19-20-2122-29-27-28-29-30-35-3637-38-39-46-47-48-54-5563-64
1-2-3-4-5-6-9-10-11-124.350 13-17-18-19-23-24-31-4054-67-73
Sez. C - MARANOLA tutti i
Fogli : Sez. B 6.604 CASTELLONORATO tutti i
Fogli : Sez. A - FORMIA
Fogli, 1-2-3-7-8
1-2-3-4-5-7-8-9-10-13-141.383
15-16-17-18-20
1-2-3-4-5-6-7-16-28-2930-31-32-33-34-35-36-372.000
38-39-40-43-44
PROSSEDI
3.608
ROCCA MASSIMA
1.807
1.807
ROCCAGORGA
2.398
2.398
2.362
3.608
2.362
14.429
3.209
57
1-2-3-4-5-6-7-8-10-11-1213-14-15-16
3.082
1.375
10.115
4.207
MINTURNO
INTERI
-
3.824
-
3.020
4.493
850
10.138
1.900
1.021
9-10-17-18-19-21-27-2829-30-31-32-46-47-48-491.800
50-51-53-54-58-63-64-6566-68-69-71-72-73
11-12-14-15-27-28-30-3132-33
6.379
SPERLONGA
1.800
SPIGNO SATURNIA
3.868
6.379
-
13.640
154
1-2-3-4-5-6-12-13-16-1823-24-26-27-29-31-39-40
2-3-7-8-9-10-12-13-14
3.868
3.540
1-19-20-21-22-23-24-2539-40-41-42-43-44-45-4647-54-55-56-57-58-59-6061-69-70-71-72-74-75-7677-78-79-87-88-92-93-9498
TERRACINA
VENTOTENE
154 (par. 5)
SUPERFICIE
Superficie Montana
Superficie Svantaggiata
COMUNE
Ha
TOTALE Ha
PARZIALE Ha
TOTALE Ha PARZIALE Ha
ACCUMOLI
8.689
8.689
AMATRICE
17.443
17.443
ANTRODOCO
6.400
6.400
ASCREA
1.441
1.441
BELMONTE IN SABINA
2.361
2.361
BORBONA
4.634
4.634
BORGO VELINO
1.733
1.733
14.893
14.893
CANTALICE
3.771
3.771
CANTALUPO IN SABINA
1.053
CASAPROTA
1.455
610
CASPERIA
2.535
2.535
CASTEL DI TORA
1.566
1.566
CASTEL SANT'ANGELO
3.131
3.131
BORGOROSE
CASTELNUOVO DI FARFA
903
7.095
7.095
CITTAREALE
5.897
5.897
COLLALTO SABINO
2.218
2.218
COLLE DI TORA
1.416
1.416
COLLEGIOVE
1.076
1.076
COLLEVECCHIO
2.721
1.308
748
CONCERVIANO
2.147
2.147
CONFIGNI
2.269
2.269
3.396
5.351
COTTANELLO
3.653
FARA SABINA
5.488
3.653
-
58
INTERI
1-2-3-4-5-6-7-10-11
CITTADUCALE
CONTIGLIANO
1-2-3-4-5-7-8-9
1-2-7-8-9-16-17-18-21-2223-24-27-28-29-32-33-3435-38-39-40-41-43-44-4546-47-48
FIAMIGNANO
FORANO
FRASSO SABINO
10.070
441
GRECCIO
1.788
LABRO
1.141
LEONESSA
10.070
1.755
1.788
-
1.141
20.485
20.485
3.405
1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-12
LONGONE SABINO
3.405
MAGLIANO SABINA
4.369
MARCETELLI
1.102
1.102
MICIGLIANO
3.744
3.744
MOMPEO
1.089
MONTASOLA
1.264
1.264
3.070
3.070
MONTEBUONO
1.962
MONTELEONE SABINO
1.886
MONTENERO SABINO
2.263
MONTOPOLI DI SABINA
3.760
MORRO REATINO
1.582
1.582
NESPOLO
866
866
ORVINIO
2.455
2.455
PAGANICO SABINO
920
920
PESCOROCCHIANO
9.458
9.458
10.216
10.216
POGGIO BUSTONE
2.233
2.233
POGGIO CATINO
1.500
670
1-2-3-5-6-10-11
POGGIO MIRTETO
2.645
258
1,7,8
POGGIO MOIANO
2.681
POGGIO NATIVO
1.639
867
PETRELLA SALTO
615
-
650
730
2.263
-
2.681
6.620
6.620
POZZAGLIA SABINO
2.522
2.522
14.012
20.652
RIVODUTRI
2.685
2.685
ROCCA SINIBALDA
4.941
4.941
ROCCANTICA
1.669
1.669
SALISANO
1.748
1.748
SCANDRIGLIA
6.306
6.306
SELCI
776
STIMIGLIANO
1.137
TARANO
2.008
TOFFIA
1.118
TORRI IN SABINA
2.615
732
TORRICELLA IN SABINA
2.578
2.578
TURANIA
860
860
VACONE
914
914
2.464
2.464
VARCO SABINO
59
1-4-5-6-11-12-13-19-20
1-2-6-7-8-9-12-13-14-1920
POSTA
RIETI
1-2-3-4-5-6-8
1-2-3-4-5-6-8-9-16-17-1845-46-47-54-55-56-57-5967-69-78-80-88-89-90-9699-100,101 da F.102 a
F.130, da F. 132 a F.178 RIETI SEZ. VAZIA da F. 1 a
F. 30
1-2-3-4-5-6-7-8-10
AFFILE
AGOSTA
SUPERFICIE
Superficie Montana
Superficie Svantaggiata
COMUNE
Ha
TOTALE Ha
TOTALE Ha
PARZIALE Ha
PARZIALE Ha
1.503
1.503 -
948
948 -
ALBANO LAZIALE
2.380
ALLUMIERE
9.230
ANGUILLARA SABAZIA
7.491
ANTICOLI CORRADO
1.628
1.628 -
ANZIO
4.343
ARCINAZZO ROMANO
2.827
2.827 -
ARDEA
5.090
ARICCIA
1.836
ARSOLI
1.213
1.213 -
ARTENA
5.435
BELLEGRA
1.877
BRACCIANO
9.230
1.877
14.252
CAMERATA NUOVA
4.019
4.019 -
CAMPAGNANO DI ROMA
4.607
CANALE MONTERANO
3.689
CANTERANO
732
732 -
CAPENA
2.945
CAPRANICA PRENESTINA
2.020
2.020 -
CARPINETO ROMANO
8.448
8.448 -
533
533
CASTEL GANDOLFO
1.471
CASTEL MADAMA
2.846
2.846 -
3.084
1.506
1.506 -
CAVE
1.775
CERRETO LAZIALE
1.177
1.177 -
CERVARA DI ROMA
3.163
3.163 -
CASAPE
60
INTERI
CERVETERI
12.557
CIAMPINO
1.100
CICILIANO
1.903
1.903 -
CINETO ROMANO
1.054
1.054 -
CIVITAVECCHIA
7.195
2.052
COLLEFERRO
2.748
COLONNA
FIANO ROMANO
350
350 -
4.141
574
FIUMICINO
22.517
FORMELLO
3.111
FRASCATI
2.241
970
2.603
2.220
GAVIGNANO
1.489
1.489
GENAZZANO
3.204
GENZANO DI ROMA
1.815
GERANO
1.009
1.009 -
GORGA
2.638
2.638 -
GROTTAFERRATA
1.836
GUIDONIA MONTECELIO
8.104
JENNE
3.152
3.152 -
LABICO
1.179
LADISPOLI
2.600
LANUVIO
4.391
LARIANO
2.700
LICENZA
1.766
1.766 -
MAGLIANO ROMANO
2.114
MANDELA
1.326
1.326 -
MANZIANA
2.379
FILACCIANO
MARANO EQUO
1.585
1.490
3-7-8-12-13-14-15-19-2022-23-24-25-26
1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-2021-22-23
1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-1213-14-15-16-17-18-19-2021
SEZ. C - MONTECELIO F. 1-23-4-5-6-8-9-10-11-12-13-1415-16-17-18-20-21-22-26 SEZ. A - LE FOSSE F. 4-1011-12
-
765
765 -
MARCELLINA
1.527
1.527 -
MARINO
2.610
61
MAZZANO ROMANO
MENTANA
MONTE PORZIO CATONE
2.884
4.226
936
210
936 -
1.688
8-10-11-12-13-14-15-16-1718-19-20-21-22-23-24-2526-27-28-29-30
MONTECOMPATRI
2.348
MONTEFLAVIO
1.720
1.720 -
MONTELANICO
3.499
3.499 -
MONTELIBRETTI
4.403
MONTEROTONDO
4.054
MONTORIO ROMANO
2.303
MORICONE
2.014
MORLUPO
2.386
NAZZANO
1.224
736
NEROLA
1.864
1.864 -
NETTUNO
7.146
OLEVANO ROMANO
2.612
67
PALESTRINA
4.685
1.630
PALOMBARA SABINA
7.519
4.025
PERCILE
1.762
1.762 -
PISONIANO
1.320
1.320 -
POLI
2.139
2.139
NEMI
POMEZIA
2.303
16
1-2-1-3-4-5-6-7-8-9-10-1112-13-14-15-20-21-27-2832-41-44
9-10-11-12-13-14-15-21-2223-24-25-28-29-30-31-3233-34-35-36-37-38-39-4045 dal F.46 al F. 67
10.734
PONZANO ROMANO
1.934
RIANO
2.535
RIGNANO FLAMINIO
3.877
RIOFREDDO
1.246
1.246 -
ROCCA CANTERANO
1.579
1.579 -
ROCCA DI CAVE
1.111
1.111 -
ROCCA DI PAPA
4.018
1.200
ROCCA PRIORA
2.807
1.200
971
971 -
ROCCAGIOVINE
882
882 -
1-2-3-4-5-6-7-8-11-12-13-14
2-8-9-15-16-17-18-19-2122-23-24-25-27-28-29-3031-32-33
-
62
ROIATE
1.038
ROMA
1.038 -
128.243
ROVIANO
SACROFANO
SAMBUCI
SAN CESAREO
838
838
2.849
823
823
2.450
1.490
679-681-682-683-684-685686-910-1016-1046-10471048-1049-1050-10511053-1054-1055-1056-1057
2.450
-
3.525
3.525 -
4.273
4.273 -
1.272
1.272
SANTA MARINELLA
4.920
SANT'ANGELO ROMANO
2.145
SANT'ORESTE
4.396
SARACINESCO
1.101
1.101 -
SEGNI
6.103
6.103 -
SUBIACO
6.344
6.344 -
1.950
1-2-5-6-7-8-10-11-12-13-1415-16-17-18-19-20-21-2223-24
-
TIVOLI
6.850
TOLFA
16.776
TORRITA TIBERINA
1.080
TREVIGNANO ROMANO
3.944
VALLEPIETRA
5.173
5.173 -
VALLINFREDA
1.682
1.682 -
VALMONTONE
4.087
11.321
VICOVARO
3.612
3.612 -
VIVARO ROMANO
1.250
1.250
VELLETRI
ZAGAROLO
2704
4.660
8-14-15-16-17-19-20-21-2232-33-54-55-56-60-61-6263-64-65-66-67-68-69-7273-74-75-76-77-
4.580
da F. 1 a F. 17, da F. 21 a F.
31, da F. 34 a F.48, da F. 51
a F. 56, 58-59-63-64-71-7273-74-75-76-77-78-79-8586
5-9-10-13-14-15-16-18-1920-21-22-23-24-25-26-2728-29-30-31-37-38-39-4748-49-50-51-54-56-57-6364-65-
dato da
confermare
-
63
1-2-3-4-5-6-7-9-10-11-1213-18-23-24-25-26-27-2829-30-31-34-35-36-37-3839-40-41-42-43-44-45-4647-48-49-50-51-52-53-5758-59-60-70-71
COMUNE
SUPERFICIE
Superficie Montana
Superficie Svantaggiata
COMUNE
Ha
TOTALE Ha PARZIALE Ha
TOTALE Ha
PARZIALE Ha
ACQUAPENDENTE
13.028
ARLENA DI CASTRO
2.232
BAGNOREGIO
7.262
BARBARANO ROMANO
3.734
BASSANO IN TEVERINA
1.210
BASSANO ROMANO
3.746
BLERA
9.279
BOLSENA
6.392
BOMARZO
3.989
CALCATA
767
CANEPINA
2.096
CANINO
INTERI
da F. 1 a F. 18 da F. 20 al
F.38-40-41-42-43-46-477.300
48-49-50-58-59-62-63-6465-
2.096
12.349
CAPODIMONTE
6.125
CAPRANICA
4.074
CAPRAROLA
5.747
CARBOGNANO
1.725
CASTEL SANT'ELIA
2.398
CASTIGLIONE IN TEVERINA
1.996
CELLENO
2.459
CELLERE
4.680
3.716
CIVITACASTELLANA
8.328
CIVITELLA D'AGLIANO
3.289
CORCHIANO
3.290
FABRICA DI ROMA
3.473
FALERIA
2.570
FARNESE
5.295
GALLESE
3.730
GRADOLI
3.751
GRAFFIGNANO
2.912
GROTTE DI CASTRO
3.929
ISCHIA DI CASTRO
10.473
LATERA
2.265
LUBRIANO
1.656
MARTA
3.334
18.967
MONTE ROMANO
8.600
MONTEFIASCONE
10.475
MONTEROSI
1.075
NEPI
8.402
ONANO
2.463
ORIOLO ROMANO
1.923
ORTE
7.019
PIANSANO
2.645
MONTALTO DI CASTRO
64
3.716
5.295
3.751
3.929
2.266
2.463
da F. 1 a F. 36-39-44
PROCENO
4.187
RONCIGLIONE
5.228
2.800
7.848
SUTRI
4.187
-
2.805
1.550
6.085
27.950
1.465
20.804
VALENTANO
4.329
309
VALLERANO
1.548
VASANELLO
2.858
VEJANO
4.433
11.301
2.053
525
TARQUINIA
TESSENNANO
TUSCANIA
VETRALLA
VIGNANELLO
VILLA SAN GIOVANNI IN TUSCIA
VITERBO
VITORCHIANO
1.465
1-2-3-4-5-6-7-8-9-13-1415-16-17-18-23-24-26
21-22-23-32-33-34-35-3643-44-45-53-54-55-61
1,2,3
2.170
15-16-25-26-27-50-51-5260-61-65
40.627
4.550
179-180-181-182-198200-201-202-203-204205-213-214-215-216217-218-219-229-230231-232-233-234-248249-250-251-252-253254-257-258-259-260261-266-267-268-269-
2.983
246
21-22-23-24
65
ALLEGATO V
CRITERI E PRINCIPI GENERALI PER LE FASI POST RACCOLTA E DI TRASFORMAZIONE DELLE
PRODUZIONI VEGETALI
Comunit Economica Europea ed apposto sotto la responsabilit degli stessi (art.13, Decreto
Legislativo 109/92 e s.m.i.).
Qualora al momento del conferimento o durante le fasi successive, inclusa la trasformazione, i lotti
vengano miscelati dovr essere tenuta traccia di quelli di origine.
Epoca di raccolta
E possibile adottare, dove disponibili, gli indici di maturazione e i parametri di qualit per la
raccolta dei lotti destinati o meno alla lunga conservazione. In alternativa i parametri qualitativi
possono essere fissati per il prodotto al termine della conservazione.
Modalit di raccolta
La modalit di raccolta deve garantire le migliori caratteristiche organolettiche ottenibili (es.
tenuto conto della scalarit di maturazione, valutare lopportunit di effettuare pi di una
raccolta).
Devono essere usate le necessarie precauzioni da adottare in fase di distacco dei frutti per non
provocare contusioni e lesioni durante la fase di deposizione nei contenitori di raccolta e nel
successivo trasferimento negli imballaggi.
Inoltre, dove necessario, devono essere possibilmente ridotti i tempi per il trasferimento alla
centrale di lavorazione e di conservazione.
Pre pulitura e cernita
I lotti ottenuti nel rispetto dei disciplinari regionali di produzione integrata, prima dello stoccaggio
o del trasporto ai centri di lavorazione, se necessario, devono essere sottoposti a trattamenti di
pre pulitura al fine di allontanare residui di terra o altre impurit.
Leventuale operazione di cernita ha lo scopo di separare prodotti non idonei a una lavorazione o
alla conservazione per alterazioni di varia natura, inclusa la prevenzione della contaminazione da
tossine.
Trasporto dallazienda ai centri di lavorazione
I mezzi destinati al trasporto dei lotti prodotti nel rispetto del marchio nazionale di produzione
integrata devono essere puliti da residui di lotti precedentemente trasportati. Per lotti deperibili
necessario ridurre il tempo che intercorre dal momento della raccolta a quello di lavorazione e/o
condizionamento.
La scelta dei contenitori deve ricadere o su materiali lavabili o su materiali che non creino
problemi di contaminazione del prodotto.
E auspicabile la adozione di modalit di trasporto che prevengano innalzamenti di temperatura o
altre condizioni anomale che potrebbero pregiudicare la conservazione dei prodotti.
67
Conservazione
I lotti di prodotto da produzione integrata devono essere idoneamente identificati in ogni fase del
processo di stoccaggio e condizionamento in modo tale da potere garantire la corretta
separazione da altre produzioni.
Di seguito sono riportate alcuni indicazioni specifiche per alcuni gruppi di prodotti.
Prodotti ortofrutticoli
Quando necessaria, la conservazione dei prodotti ortofrutticoli consentita in apposite celle
frigorifere, utilizzando prioritariamente mezzi fisici (es. atmosfera controllata, tradizionale e basso
livello di O2, atmosfera dinamica, ecc.) in alternativa o abbinati a quelli chimici. E possibile
adottare formule di conservazione relative a ciascun prodotto e per le principali tipologie di
conservazione.
I trattamenti chimici post raccolta in generale non sono permessi e vanno utilizzati, per quanto
possibile e sinergicamente, i metodi preventivi in campo e quelli fisici post raccolta.
Tuttavia, su pomacee, actinidia e susino ammessa l'esecuzione di interventi chimici post raccolta
con fungicidi e/o antiriscaldo previsti dalla normativa vigente, con preferenza per i lotti destinati a
medio/lunga conservazione.
E possibile adottare, nella fase finale di conservazione, condizioni che inducano, ove necessario,
leventuale innesco della maturazione prima della commercializzazione in rapporto allo stato dei
frutti e al periodo di distribuzione commerciale; tale intervento deve portare a un grado di durezza
e RSR idonei a soddisfare i requisiti richiesti dallo standard organolettico.
Prodotti cerealicoli e proteoleaginose
I prodotti destinati ad essere stoccati per pi mesi possono essere sottoposti a tecniche di
conservazione che sfruttano sistemi fisici (refrigerazione forzata o ventilazione naturale e
atmosfera controllata) o sistemi chimici:
x refrigerazione forzata con insufflaggio di aria fredda al fine di rallentare o bloccare lattivit
dei parassiti;
x atmosfera controllata attraverso limmissione di anidride carbonica o azoto per il
contenimento o leliminazione dei parassiti;
x prodotti chimici quali fumiganti col limite di un trattamento lanno e quando le trappole o
altri sistemi di monitoraggio giustificano tali interventi.
Queste tecniche di conservazione sono fondamentali per preservare la qualit e le caratteristiche
igienico sanitarie del prodotto.
Gli interventi nei centri di stoccaggio riguardano il controllo al ricevimento della granella
proveniente dal campo per la verifica della qualit e del suo stato sanitario.
Successivamente vengono effettuate operazioni preventive di pulitura, operazione preventiva per
allontanare polvere e granella facilmente alterabile (danneggiata da insetti o chicchi ammuffiti).
Qualora necessario occorre poi intervenire con lessicazione per portare lumidit al livello
ottimale di conservazione.
Per lo stoccaggio nei magazzini, il prodotto viene sottoposto a controlli periodici della
temperatura e umidit e viene monitorata la presenza di insetti, roditori e la possibile evoluzione
delle micotossine.
68
Altre produzioni
Per altri prodotti le linee guida nazionali possono stabilire ulteriori requisiti da rispettare per
garantire lottenimento di una elevata qualit dei prodotti conservati o trasformati.
Condizionamento e confezionamento
Anche durante queste fasi occorre mantenere la tracciabilit dei prodotti in modo da potere
identificare i lotti di partenza del prodotto destinato al consumo e quindi verificare se nei vari
passaggi dellintera filiera ci sia stato il rispetto dei disciplinari di produzione integrata di
riferimento.
Pertanto, il prodotto deve essere lavorato o su linee separate oppure sulla stessa linea in tempi
diversi previa eliminazione di eventuali residui di lavorazione di lotti derivanti da produzione
convenzionale.
Possono essere adottate specifiche tipologie di confezioni per il prodotto fresco.
Standard di qualit
Gli standard di qualit devono tenere conto di quanto disposto dalla normativa di riferimento
come di seguito riportato:
Standard igienico-sanitari: devono essere rispettati quelli stabiliti per le sostanze attive
impiegabili, i residui massimi ammessi, le micotossine e i metalli pesanti.
Trasporto del prodotto finito o pre trasformazione
E necessario adottare modalit di trasporto che mantengano la serbevolezza dei frutti sia in
condizioni di elevata temperatura (estate) che di basse temperature (inverno) in particolare sui
lunghi percorsi. Inoltre il prodotto deve essere posto nei mezzi di trasporto in modo da garantire
la buona circolazione dellaria e la sua stabilit.
Trasformazione
I processi che afferiscono a questa fase possono essere molteplici in funzione delle numerose
tipologie di prodotti che derivano dalla trasformazione delle diverse materie prime vegetali.
Negli areali regionali dove sono disponibili regole di post-raccolta riferite a produzioni con marchi
DOP o IGP, tali regole possono essere adottate, quando compatibili con le vigenti norme della
produzione integrata.
Nelle varie fasi di lavorazione devono essere rispettati i seguenti requisiti minimi:
x tracciabilit del processo, in ogni fase di lavorazione le produzioni destinate al marchio
nazionale di produzione integrata devono essere separate dalle altre di diversa
provenienza e devono risultare facilmente identificabili; nei casi in cui si effettua una
separazione temporale delle linee di lavorazione occorre provvedere alla loro pulizia
prima di lavorare il prodotto oggetto della valorizzazione con i marchio nazionale;
69
70
DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA
PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che per
perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di innalzare
il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio stato redatto in conformit ai criteri e
principi generali e alle Linee guida nazionali previste dal DM n. 2722 del 17 aprile 2008 e DM n. 4890
del 8 maggio 2014.
La Regione provveder con propri provvedimenti e previo parere di conformit rilasciato dal Gruppo
Tecniche Agronomiche, alleventuale aggiornamento del presente disciplinare.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore Regionale Agricoltura n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in
conformit con quanto dettato dalle Linee Guida Nazionali per la Produzione Integrata Difesa
fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:
NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;
consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.
Indice
NORME TECNICHE DI COLTURA
PREMESSA .... pag. 2
ACTINIDIA .. . 4
CASTAGNO DA FRUTTO ... 9
NOCCIOLO ..... 15
OLIVO .. 20
PESCO ..... 26
SUSINO .. 31
VITE DA VINO .... 36
CARCIOFO .... 41
COCOMERO .... 45
FRAGOLA .... 48
MELONE ..... 52
PATATA ....... 55
PEPERONE ..... 59
POMODORO DA INDUSTRIA ..... 63
ZUCCHINO ..... 67
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Lactinidia predilige terreni sciolti, ben drenati, con pH da neutro
a sub acido.
Limiti pedoclimatici:
Teme i danni da freddo, ed i ristagni idrici, inoltre pu presentare
problemi con terreni ad elevato calcare attivo (fenomeni di
clorosi sulle piante) e pH superiore a 7,5.
Nel Lazio, lactinidia viene coltivata principalmente nelle provincie
di Roma e Latina, la quale stata tra le prime in Italia ad ospitare
impianti specializzati di actinidia, a partire dalla met degli anni
settanta.
Le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli alla
specie, lassenza di gelate precoci e tardive, la elevata radiazione
luminosa globale che caratterizza gli ambienti di coltivazione
laziali, consentono di ottenere produzioni di eccellente qualit
organolettica (I.G.P. Kiwi Latina).
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM), cos come previsto
dalla L. R. n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati
sul territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005 e in possesso dei
requisiti di cui allallegato II del Decreto MiPAAF 07/02/2011.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Si consiglia limpiego di materiale di propagazione ottenuto da
talee autoradicate o innestate su Franco, privilegiando le variet
resistenti e/o tolleranti alle principali fitopatie.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura, ridurre il compattamento del
terreno, conservare la sostanza organica, migliorare lefficienza,
lefficacia dellapplicazione dei prodotti fitosanitari e ridurre i
4
Avvicendamento colturale
consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Non si consiglia il reimpianto dellactinidia.
Qualora venga eseguito obbligatorio adottare i seguenti
provvedimenti:
lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo, durante il
quale praticare una coltura estensiva oppure il sovescio.
asportare i residui radicali della coltura precedente.
sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella
occupata dalle precedenti.
Si consiglia di utilizzare portinnesti adatti allo specifico ambiente
di coltivazione.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E consigliabile: che gli impianti siano realizzati con sesti
dimpianto che consentano, in relazione alla fertilit del terreno e
alle caratteristiche dei portainnesti, di raggiungere rese
qualitativamente adeguate, di mantenere le piante in un buon
stato fitosanitario, di elevare lefficienza dei fertilizzanti, di
ottenere una buona illuminazione ed un ottimale arieggiamento
anche delle parti interne della chioma.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
mantenere il terreno in buone condizioni strutturali, prevenendo
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
E consigliabile:
Nella fase di allevamento, curare la formazione del fusto e dei
cordoni permanenti, in modo da evitare negli anni successivi
continue emissioni di germogli dalle curvature.
Nelle piante in produzione, con la potatura invernale, prevedere
una corretta carica di gemme per ottenere una produzione
ottimale, in funzione dell'et della pianta, della variet, della
densit d'impianto e delle condizioni pedoclimatiche della zona di
coltura.
Limpollinazione un fattore da tenere in grande considerazione
per lactinidia, per lottenimento di frutti con buona pezzatura.
5
Fertilizzazione
Irrigazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
comprende numerose specie, la pi
il genere Castanea
importante e diffusa in Italia il castagno europeo (Castanea
sativa Mill.).
La specie esigente in fatto di terreni, adattandosi da quelli acidi,
leggermente acidi o neutri, freschi, leggeri, profondi e ben
drenati.
Generalmente i suoli sabbiosi o sabbioso-limosi sono ideali poich
garantiscono un buon arieggiamento dellapparato radicale e
garantiscono un buon deflusso delle acque evitando dannosi
ristagni idrici. Per un buon sviluppo della pianta sono necessari
apporti di sostanze azotate, minerali e di humus che per il
castagno si riscontrano in terreni neutri o subacidi, o nei suoli
vulcanici. Nei terreni pi acidi, gli accrescimenti sono ridotti.
Rifugge tutti i terreni con presenza di calcare attivo e
scarsamente drenanti dove pi frequenti sono i problemi
fitosanitari.
Le temperature possono influenzare notevolmente il suo
sviluppo. Il limite freddo si ha con una temperatura media annua
di 8C (al di sotto di tale limite le fruttificazioni diventano
irregolari); i danni da freddo si verificano al di sotto dei -25C;
infine per una buona attivit vegetativa sono necessari non meno
di sei mesi con una temperatura media maggiore di 10C.
Nel Lazio, le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli
alla specie, consentono di ottenere produzioni di eccellente
qualit organolettica (D.O.P. Castagna di Vallerano).
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria CAC, prodotto secondo le norme tecniche nazionali
previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Per quando riguarda la scelta del portainnesto, l pi
comunemente usato il franco di Castanea Sativa (castagno
europeo) per le cultivar europee e di Castanea Crenata (castagno
giapponese) per le cultivar orientali.
La scelta del portinnesto clonale rispetto al franco, se reperibile,
preferibile per lottenimento di piante di pari vigoria,
9
Avvicendamento colturale
Fertilizzazione
Irrigazione
Irrigazione
Irrigazione
Raccolta
14
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il nocciolo caratterizzato da una notevole adattabilit alle
diverse
condizioni
pedoclimatiche;
preferisce
terreni
tendenzialmente sciolti, permeabili con pH neutro, con buona
disponibilit idrica, ma si adatta anche a terreni acidi ed alcalini;
al fine di evitare fenomeni di clorosi, il valore del calcare attivo
del terreno non deve superare l8%.
Soffre particolarmente i terreni troppo compatti e i ristagni
dacqua che provocano asfissia e marciumi radicali, ed sensibile,
nei mesi di gennaio/febbraio, ai ritorni di freddo associati ad un
alto tasso di umidit che possono ostacolare limpollinazione.
Il Lazio al secondo posto in Italia per la produzione di nocciole.
Il 92% della superficie corilicola ubicata in provincia di Viterbo,
nella zona dei Monti Cimini (fonte Mipaf Piano Settore
Corilicolo), risultando essere la provincia italiana pi importante
per la produzione e la valorizzazione delle nocciole.
Nel Lazio, le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli
alla specie, consentono di ottenere produzioni di eccellente
qualit organolettica (D.O.P. Nocciola Romana).
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005, accompagnato
da documento di commercializzazione rilasciato ai sensi del
Decreto MiPAAF 14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Lutilizzo di polloni autoradicati provenienti da ceppaie di impianti
esistenti condiziona spesso negativamente lesito dei nuovi
impianti, per lassenza di garanzie sanitarie e lincertezza sui
caratteri genetici, morfologici e qualitativi.
Per realizzare un impianto uniforme, con buone garanzie di
attecchimento, necessario scegliere piante sane, dotate di un
buon apparato radicale, possibilmente di due anni, esenti da
attacchi parassitari e garantite dal punto di vista varietale.
Il nocciolo una specie monoica autoincompatibile.
15
Avvicendamento colturale
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
19
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Lolivo trova condizioni ideali in terreni profondi, a tessitura
prevalentemente franca, ben drenati, con calcare attivo
compreso tra l8 e il 15% e valori di pH compresi tra 6 e 8,5.
Si adatta bene anche in terreni ricchi di scheletro e rocciosi,
mentre rifugge i terreni eccessivamente argillosi (lapparato
radicale molto sensibile ai ristagni idrici e soffre di asfissia
radicale).
La specie esigente nei riguardi di alcune condizioni ambientali,
essendo specie eliofila consigliabile una esposizioni a Sud e a
Sud / Ovest ed una forma di allevamento tale da consentire una
buona intercettazione della luce.
Le condizioni climatiche, soprattutto le temperature minime
invernali, rappresentano il fattore limitante pi importante, visto
che circa il 80% dellintera superficie olivicola regionale ricade in
zone collinari, il 15% in zone di montagna e solo il 5% in pianura.
L'entit dei danni provocati dalle basse temperature varia in
relazione alla durata dell'abbassamento termico, alla fase
fenologica in atto ed alla zona altimetrica di coltivazione.
Temperature di -2/-3 C risultano dannose in primavera, durante
la fase fenologica nuova fogliazione fioritura e mignolatura.
Durante l'inverno risultano deleterie, temperature inferiori ai -6/7 C, con danni a foglie, rami , branche e tronco.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005, accompagnato
da documento di commercializzazione rilasciato ai sensi del
Decreto MiPAAF 14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Per la realizzazione di nuovi impianti preferibile limpiego di
materiale ottenuto da talee autoradicate, le quali offrono il
vantaggio di offrire una considerevole riduzione della percentuale
di fallanze, precocit di entrata in produzione ed elevata e
costante produttivit.
20
Avvicendamento colturale
erosione e smottamenti.
preservare il contenuto di sostanza organica.
favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di irrigazione.
migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite per
lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
favorire il controllo delle infestanti.
Obblighi: Vincolo per le lavorazioni, linerbimento degli
interfilari e le sistemazioni negli appezzamenti.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
La potatura in fase di allevamento ha lobiettivo di conferire alla
pianta la forma scelta e di ottenere, nel pi breve tempo
possibile, linizio della fruttificazione ed il completamento di una
robusta struttura della pianta, riducendo al minimo i tagli cesori.
L' obiettivo della potatura di produzione il mantenimento della
dimensione della pianta, di equilibrare e regolare la
fruttificazione, consentendo una buona esposizione alla luce
della chioma e l'adeguamento delle piante alle disponibilit
idriche e nutrizionali del terreno.
La potatura insieme alle altre tecniche colturali deve promuovere
la formazione di germogli fruttiferi di 20-40 cm ed adattare la
pianta per una economica gestione.
Gli interventi di potatura consistono nell' accertamento e nella
correzione della regolarit della forma con tagli sulle branche
principali e secondarie, nella eliminazione dei succhioni o la loro
eventuale utilizzazione per sostituire eventuali branche deperite,
nel diradamento e nel contenimento della cima con eventuali
tagli di ritorno, nel diradamento delle branche secondarie e
terziarie, nella eliminazione di quelle esaurite, nel raccorciamento
di quelle troppo lunghe, e nello sfoltimento dei rami e delle
branche troppo dense.
Aspetto fondamentale della potatura di produzione, quello di
applicare la giusta intensit dei tagli, visto che una potatura
eccessiva determina una riduzione della capacit produttiva delle
piante, ma anche una potatura troppo leggera pu essere
dannosa, perch pu determinare eccessivi ombreggiamenti nelle
parti interne della chioma ed un forte consumo di acqua, creando
condizioni favorevoli allo sviluppo di patogeni e fitofagi e alla
possibile insorgenza di stress idrico.
La potatura di produzione andrebbe eseguita tutti gli anni.
E consigliabile:
Di norma la potatura dell'olivo si esegue durante l'inverno o
all'inizio della primavera, preferibilmente dopo il periodo delle
gelate.
Le basse temperature determinano la morte dei tessuti preposti
alla cicatrizzazione, messi a nudo con il taglio, oppure ne
ritardano la cicatrizzazione stessa determinando l'allargamento
delle ferite.
Nelle zone dove esiste il pericolo di gelate tardive, conveniente
ritardare la potatura per consentire alla pianta una maggiore
difesa dalle basse temperature e favorire una pi rapida
22
Fertilizzazione
Irrigazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
25
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il pesco predilige terreni fertili, di medio impasto, profondi e ben
drenati, con pH da 6,5 a 7,2, calcare attivo inferiore al 5% (con
valori di circa il 3 % di calcare attivo nel terreno si possono
manifestare sintomi di clorosi).
Limiti pedoclimatici: In linea generale il pesco risulta essere
particolarmente sensibile ad elevati livelli di umidit durante la
fioritura e alla maturazione dei frutti.
Danni da freddo possono verificarsi nel periodo della fioritura con
temperature Inferiori a C -2, e sui frutticini con temperature
Inferiori a C -1.
Per questi motivi, nella scelta degli ambienti di coltivazione,
preferibile evitare limpianto nelle zone soggette a gelate tardive
ed in quelle con problemi di ristagni idrici.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali e accompagnato da passaporto delle piante UE ai sensi
degli artt. 19 e 25 del D.Lgs 214/2005, nonch da documento di
commercializzazione rilasciato ai sensi del Decreto MiPAAF
14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Le cultivar di pesco, vengono distinte in cultivar da consumo
fresco, nettarine e percoche.
Al momento dellimpianto, la scelta del portinnesto di
fondamentale importanza per ladattamento della coltura alle
diverse condizioni pedologiche, ambientali ed agronomiche.
Tale scelta dovrebbe effettuata considerando alcuni elementi
fondamentali:
il terreno: importante valutare la fertilit e la composizione del
terreno; in suoli molto fertili consigliabile un portainnesto che
induce un vigore contenuto della produzione; viceversa, in
terreni poco fertili sono da privilegiare portinnesti che inducono
vigoria.
26
Avvicendamento colturale
Fertilizzazione
Irrigazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
30
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il susino ha una buona capacit di adattamento pedoclimatico e
pu essere coltivato anche in terreni compatti ed argillosi, meno
idonei i suoli tendenzialmente sabbiosi.
I terreni pi idonei sono quelli profondi, franchi, ben drenati.
Tollera fino a circa il 10% di calcare attivo e si adatta ad un
ampio range di valori di pH.
Il susino europeo (Prunus domestica) caratterizzato da un
portamento assurgente, fiorisce dopo il pesco ed una specie
autofertile, per cui non necessit, generalmente, di variet
impollinanti; ha una buona resistenza ai freddi invernali.
Il susino cino-giapponese (Prunus salicina) ha un portamento
ombrelliforme con rami pendenti, fiorisce prima del pesco,
molto sensibile alle gelate primaverili; vanno evitate le zone
troppo umide o soggette a piogge prolungate. una specie
autosterile, per cui necessita di un adeguato numero di
impollinatori.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali e accompagnato da passaporto delle piante UE ai sensi
degli artt. 19 e 25 del D.Lgs 214/2005, nonch da documento di
commercializzazione rilasciato ai sensi del Decreto MiPAAF
14/04/1997.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Al momento dellimpianto, la scelta del portainnesto di
fondamentale importanza per ladattamento della coltura alle
diverse condizioni pedologiche, ambientali ed agronomiche.
Prestare attenzione a tale scelta, generalmente le variet cinogiapponesi presentano problemi di disaffinit di innesto ed il
materiale di propagazione tende ad essere eterogeneo.
La scelta del materiale da impiantare pu essere orientata verso
astoni eretti, di dimensioni regolari, ben radicati e perfettamente
integri.
31
Avvicendamento colturale
Fertilizzazione
Irrigazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
35
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
I territori a vocazione viticola laziali, definiti principalmente dalle
DOC riconosciute, possono essere considerati, da un punto di
vista pedoclimatico, tradizionalmente vocati per la coltura della
vite, la cui apparizione si fa risalire al periodo Etrusco (VII sec.
a.C.).
Comunemente si ritiene che la vite sia pi esigente in fatto di
clima che di suolo, in realt, la vite pur adattandosi a condizioni
pedologiche assai diverse, risente del fattore suolo, il quale
influenza fortemente la qualit e la quantit delle produzioni.
In linea generale si ritiene opportuno evitare di impiantare la vite
in terreni con calcare attivo, pH e argilla molto elevati, in quelli
soggetti a ristagni idrici e nelle zone soggette a gelate tardive.
Limiti pedoclimatici:
La vite una pianta eliofila e richiede buona luminosit ed
insolazione, poich la radiazione solare in grado di influenzare
sensibilmente laccumulo degli zuccheri dell'uva ed anche l'epoca
di maturazione, mentre la temperatura determina la durata delle
fasi fenologiche della pianta.
La vite non molto sensibile ai freddi invernali in fase di riposo, e
la maggior parte delle cultivar in grado di resistere a
temperature inferiori a -15C e -5C in caso di gelate tardive.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi
geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla L. R.
n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi
titolo di organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
vivaio regolarmente autorizzato alla produzione e commercio di
vegetali e accompagnato da passaporto delle piante UE ai sensi
degli artt. 19 e 25 del D.Lgs 214/2005, nonch da etichetta
identificativa della combinazione dinnesto, rilasciata ai sensi
del Decreto MiPAAF 08/02/2005.
E consigliabile:
Se disponibile, il materiale di moltiplicazione deve essere di
categoria Certificato (virus esente - virus controllato) ai sensi
del D. M. 20/11/2006. In assenza di tale materiale, dovr essere
impiegato materiale di categoria CAC, prodotto secondo le norme
tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
Al momento dellimpianto, la scelta del portinnesto di
fondamentale importanza per ladattamento della coltura alle
diverse condizioni pedologiche, ambientali ed agronomiche, quali,
lefficienza nellassorbimento dei nutrienti, la resistenza alla
siccit, allasfissia radicale, al calcare attivo e alla regolazione
36
Avvicendamento colturale
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
generali e consigli.
I vincoli riguardano la fase di impianto e allevamento e le
modalit di impiego e distribuzione dei fertilizzanti.
In pre-impianto non sono ammessi apporti di AZOTO salvo
quelli derivanti dallimpiego di ammendanti.
Nella fase di allevamento gli apporti di AZOTO devono essere
localizzati in prossimit della zona di terreno occupata dagli
apparati radicali e devono venire ridotti rispetto alla quantit di
piena produzione.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 60 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
In termini di consumi idrici, la vite stata sempre considerata
poco esigente.
Tuttavia carenza idriche, a seconda degli ambienti di coltivazione
e dellandamento stagionale possono provocare gravi danni
durante le fasi fenologiche di allegagione e soprattutto nel
periodo tra la chiusura del grappolo e linvaiatura.
Periodi di prolungata siccit o stress idrici nei periodi citati
possono provocare dannosi arresti della vegetazione,
accompagnati da riduzione dellattivit fotosintetica che pu
incidere sulla maturazione, con conseguente riduzione del grado
zuccherino e della qualit complessiva delle uve.
Lirrigazione della vite ritenuta comunemente una pratica di
forzatura e pertanto da ritenersi vietata o sconsigliata.
E consigliabile:
In caso di disponibilit idrica sufficiente potranno essere
effettuate irrigazioni di soccorso nei periodi di maggiore stress
idrico, facendo attenzione a non provocare fenomeni di erosione,
dilavamento e ristagno idrico.
Obblighi:
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi
sono:
39
Tipo di terreno
Irrigazione
Raccolta
Millimetri
Metri cubi a
ettaro
Terreno sciolto
35
350
Terreno medio impasto
45
450
Terreno argilloso
55
550
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedi anche, in "Norme Generali - Capitolo 11".
La definizione dellepoca ottimale di vendemmia tenuto conto
del decorso climatico stagionale, della zona di produzione, di
eventuali problematiche fitosanitarie, della diversit di epoca di
maturazione tra le diverse cultivar impiantate, generalmente
problematica.
E consigliabile:
Il controllo delle uve durante la maturazione consiste nel
monitorare, settimanalmente, dallinvaiatura alla raccolta, anche
in funzione della tipologia di vino da produrre, levoluzione dei
parametri quali acidit totale, pH e zuccheri (Grado rifratto
metrico -Bx), il cosiddetto indice di maturazione, in maniera tale
da poter eseguire quelle che vengono comunemente chiamate
curve di maturazione, le quali permettono di individuare il
periodo migliore di raccolta.
Nelle uve a bacca nera dovrebbero essere rilevati anche i
parametri della maturit fenolica (antociani, tannini, polifenoli
totali).
Poich non esiste una correlazione biochimica diretta tra
laccumulo degli zuccheri e la diminuzione dellacidit, questo
indice deve essere usato tenendo presente che allincremento
degli zuccheri non sempre corrisponde una pari diminuzione
dellacidit, rappresentando comunque in un determinato
ambiente pedoclimatico, un parametro di riferimento varietale
per lindividuazione della giusta epoca di vendemmia.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 12".
40
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
Avvicendamento colturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il carciofo predilige terreni profondi, permeabili con buona
esposizione (sud e sud est), con pH compreso tra 6,5 e 7,0.
I terreni devono essere lavorati bene in quanto una coltura che
teme i ristagni idrici.
Nel Lazio, il carciofo viene coltivato principalmente nelle
provincie di Roma e Latina e in quest ultime assieme ad alcune
aree del viterbese coltivato IGP carciofo romanesco del Lazio
Le condizioni climatiche vanno tra valori di temperatura di 8-25
C, temperature al di fuori di tale intervallo possono risultare
critiche per la produzione.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Per la coltivazione del carciofo necessario un intervallo minimo
di almeno due anni prima che la carciofaia ritorni sullo stesso
appezzamento , ma negli impianti dove sono stati evidenziati
problemi fitosanitari necessario adottare un intervallo
superiore; in tale rotazione consigliato inserire una colture da
sovescio.
Per il Carciofo romanesco del Lazio IGP la permanenza della
carciofaia in campo non deve superare i quattro anni, ed
effettuare un avvicendamento triennale.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
La produzione del carciofo rifiorente si estende per un periodo
che va da ottobre ad aprile, quella del carciofo romanesco
limitata al periodo fine gennaio - inizio maggio; il materiale di
propagazione per ovolo e per carducci, in funzione dellepoca di
41
Operazioni colturali
impianto. La distanza minima e massima da adottare di m 1 1,6 0 tra le file, m.0,80-1,20 sulla fila . Si consiglia di non superare
le 8.000 piante per ettaro. Indirizzi generali e consigli in "Norme
Generali - Capitolo 7".
La gestione del suolo, attraverso le tecniche di lavorazione, deve
garantire un ottimale adattamento della coltura, perseguendo i
seguenti obiettivi:
x mantenere il terreno in buone condizioni strutturali,
prevenendo erosione e smottamenti.
x preservare il contenuto di sostanza organica.
x favorire la penetrazione delle acque meteoriche e di
irrigazione.
x migliorare lefficienza dei nutrienti riducendo le perdite
per lisciviazione, ruscellamento ed erosione.
x favorire il controllo delle infestanti.
La lavorazione principale consigliata a 50-60 cm con aratura o
rippatura seguita da una lavorazione superficiale.
Opzioni adottabili in Norme generali - Capitolo 8".
Per le pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti,
vedi lallegato Controllo Integrato delle infestanti.
La dicioccatura pu essere manuale o meccanica.
Al fine di reintegrare la s.o nel terreno e consigliabile lasciare i
residui colturali sul terreno previo sminuzzamento e
interramento. Le piante affette da patogeni devono essere
allontanate dal campo e bruciate. La scarducciatura si effetua
solitamente tra la seconda e la terza decade di settembre e tra
novembre e dicembre. Per il Carciofo Romanesco del Lazio
viene allevato un solo carduccio.
Il Carciofo romanesco del Lazio ad indicazione geografica
protetta, allatto dellemissione al consumo fresco deve
rispondere alle seguenti caratteristiche:
x diametro dei cimaroli non inferiore ai 10 cm;
x diametro dei capolini di primo e secondo ordine non
inferiore a 7cm;
x colore da verde a violetto
x forma di tipo sferico
Per il consumo locale tradizionale consentita , esclusivamente
allinterno della Regione Lazio, la vendita dei cimaroli del
Carciofo romanesco del Lazio in mazzi da dieci, provvisti di
foglie e gambo (Reg. CEE n. 448/97 e s.m.i)oppure in mazzi non
definito a forma di pigna e senza foglie.
Non ammesso lutilizzo di fitoregolatori.
42
Fertilizzazione
Irrigazione
Irrigazione
Raccolta
44
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
Avvicendamento colturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il cocomero ha esigenze termiche assai elevate e per avere un
raccolto con produzioni precoci si coltiva in semiforzatura; la pi
semplice semiforzatura la pacciamatura e la copertura delle file
con semiarchetti in film plastico.
Il cocomero preferisce terreni sabbiosi o al massimo terreni di
medio impasto e ricchi di sostanze nutritive.
Nella regione Lazio larea di maggior coltivazione quella
dellagropontino con Sabaudia, Terracina, San Felice Circeo e
Cisterna dove viene coltivata l anguria baby, ma coltivato anche
nella provincia di Roma e Viterbo.
Le temperature ottimali non devono mai scendere al di sotto dei
18 gradi di sera e non superiori ai 30 gradi di giorno.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Il cocomero una coltura da rinnovo a ciclo primaverile- estivo
va inserita in una idonea rotazione al fine di mantenere una
buona fertilit del suolo. Per le aziende i cui terreni ricadono nelle
zone montane e svantaggiate, cos come classificate ai sensi della
direttiva 75/268/CEE, o che adottano indirizzi colturali
specializzati, nel quinquennio il cocomero entra in rotazione con
almeno unaltra coltura. Non ammesso il ristoppio.
Negli altri casi ammesso il ritorno del cocomero sullo stesso
appezzamento, dopo un periodo di tre anni. Nellambito di
questo intervallo non ammessa la successione di altre
cucurbitacee per problemi fitosanitari. Per il cocomero in coltura
protetta (cio prodotto allinterno di strutture fisse che
permangono almeno cinque anni sul medesimo appezzamento)
45
Avvicendamento colturale
Operazioni colturali
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
Avvicendamento colturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
La fragola si adatta a vari tipi di terreno ,anche se preferisce
terreni di medio impasto o sciolti, fertili con un ph di 5,6-6,6. La
presenza di calcare attivo pu provocare clorosi ferrica e non
deve superare il 4-5 %
La fragola una coltura abbastanza esigente e il numero dei
bouquet fiorali e il numero dei fiori per bouquets, la pezzatura dei
frutti dipendano dalle condizioni generali di nutrizione durante il
ciclo produttivo.
Nel Lazio celebre la tradizionale coltivazione delle fragoline di
Nemi (Roma), ma anche a Terracina e nella pianura Pontina la
coltivazione delle fragole produce ottimi risultati per qualit e per
quantit.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
La fragola ha un apparato radicale superficiale , il 90% delle radici
sono situate nei primi 15 cm di terreno, se ne deduce che le
lavorazioni , generalmente ripuntatura ed aratura , hanno lo
scopo di affinare bene il terreno con riduzione dei possibili
ristagni idrici.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici. Si
consigliano film plastici termici di PVC ed EVA , ad alta
trasparenza .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Una corretta impostazione della rotazione deve anzitutto evitare
di porre in stretta successione colture sensibili al medesimo
parassita e per quanto riguarda la fragola, il complesso di
patogeni agenti del collasso delle piante.
Per tale motivo bene che la coltura della fragola in pieno campo
non ritorni sullo stesso appezzamento prima dei tre anni e che
non sia coltivata in successione a specie appartenenti alla famiglia
delle Liliacee (cipolla, aglio, ecc.) o delle Solanacee (pomodoro,
48
Avvicendamento colturale
Operazioni colturali
49
Fertilizzazione
Irrigazione
.
E obbligatorio predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
10".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Le analisi dei terreni sono obbligatorie per i nuovi impianti.
L'apporto degli elementi minerali alla coltura unitamente
all'acqua d'irrigazione una operazione di estremo interesse e
grande attualit. La fertirrigazione, cos si chiama questa
operazione, si effettua prevalentemente tramite gli impianti
microirrigui, e mira ad realizzare una notevole precisione nella
distribuzione del concime, sia in termini di tempestivit di
intervento che di quantit erogata. Ci consente alla coltura di
esprimere al meglio le proprie potenzialit, riuscendo quasi a
pilotarne lo sviluppo e la qualit delle produzioni, soprattutto in
terreni facilmente dilavabili nei quali per effetto dell'irrigazione
viene ad essere rapidamente alterata la fertilit.
La distribuzione dei concimi fosfo-potassici ed eventualmente
del
fertilizzante organico,del deve avvenire prima delle
lavorazioni di aratura .
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 100 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del
FOSFORO e POTASSIO specificata
nellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata.
In generale per il fabbisogno idrico della coltura si ricorre a
volume di adacquamento crescenti in base allo stadio fenologico
della coltura con una frequenza che tiene conto del tipo di
terreno e dallandamento meteorologico, tenendo in
considerazione gli stadi fenologici .
Non ammessa l'irrigazione per scorrimento.
Predisposizione di un Piano di Irrigazione che indichi i volumi di
acqua irrigua da utilizzare, determinati sulla base del bilancio
idrico della coltura.
L'azienda deve registrare, data e volume di irrigazione, dato di
pioggia e volume di adacquamento.
E obbligatoria ladozione di almeno uno dei tre metodi
proposti, (registrando e conservando idonea documentazione o
dimostrando di avere laccesso ai dati):
- schede irrigue di bilancio.
- supporti informatici, (sistema telematico IRRILazio).
- supporti aziendali specialistici.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
50
Irrigazione
Raccolta
51
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
Avvicendamento colturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il melone predilige un clima temperato-caldo, soleggiato e poco
ventoso; coltura con esigenze termiche assai elevate.
I terreni devono essere di medio impasto e ricchi di sostanze
nutritive, lavorati bene in quanto una coltura che teme i
ristagni idrici
Nella regione Lazio larea di maggior coltivazione si trova nel
viterbese(Montalto di Castro, Tarquinia) e nellarea della
provincia di Latina .
Le temperature ottimali non devono mai scendere al di sotto dei
18 gradi di sera e non superiori ai 30 gradi di giorno.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici. Si consigliano terreni fertili , ricchi di
azoto,fosforo, calcio, magnesio e potassio.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Il melone una coltura da rinnovo a ciclo primaverile- estivo, va
inserita in una idonea rotazione al fine di mantenere una buona
fertilit del suolo. Per le aziende i cui terreni ricadono nelle zone
montane e svantaggiate, cos come classificate ai sensi della
direttiva 75/268/CEE, o che adottano indirizzi colturali
specializzati, nel quinquennio il melone entra in rotazione con
almeno unaltra coltura. Non ammesso il ristoppio.
Negli altri casi ammesso il ritorno del melone sullo stesso
appezzamento, dopo un periodo di tre anni . Nellambito di
questo intervallo non ammessa la successione di altre
cucurbitacee per problemi fitosanitari. Per il melone in coltura
protetta (cio prodotto allinterno di strutture fisse che
permangono almeno cinque anni sul medesimo appezzamento)
non sussiste il vincolo della successione, a condizione che
52
Avvicendamento colturale
Operazioni colturali
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
54
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
Avvicendamento colturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
La patata predilige terreni sciolti molto permeabili e ben
drenati, con pH compreso tra 6 e 7,0.
I terreni devono essere lavorati bene in quanto una coltura che
teme i ristagni idrici.
Nella regione Lazio larea che presenta unelevata vocazione per
la coltura della patata comune situata nella provincia di Viterbo.
Le coltivazioni sono prevalentemente concentrate nella zona a
nord del lago di Bolsena nei comuni di Grotte di Castro, San
Lorenzo Nuovo, Gradoli, Latera, Bolsena, Onano, Acquapendente
e Valentano. Da tale distribuzione territoriale deriva il nome di
Patata dellAlto Lazio.
Lampia diffusione della coltura della patata in tale area
giustificata dalle caratteristiche del terreno che, come nel resto
della provincia viterbese, di origine vulcanica con bassa
concentrazione di calcare, elevata permeabilit e unidonea
concentrazione di potassio. Non meno importante la patata di
Leonessadel reatino.
Le temperature ottimali per la germogliazione sono tra i 14-16 C
temperature prolungate superiori a 30C impediscono laccumulo
di carboidrati nel tubero.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici.
Vanno evitati i terreni con struttura molto compatta , acidi o
eccessivamente alcalini : la patata tollera una salinit espressa
come conducibilit dellestratto saturo fino a 4 dS/m.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
La patata una coltura da rinnovo e va inserita in una idonea
rotazione al fine di mantenere una buona fertilit del suolo.
55
Avvicendamento colturale
Operazioni colturali
Operazioni colturali
Fertilizzazione
Irrigazione
Epoca
Volume di
fenologica
media
adacquamento
Turni
(giorni)
(m/ha)
semina
1/315/4
emergenza
16/457
Terreni
Terreni
Terreni
Terreni
sciolti
compatti
sciolti
compatti
30/04/
Inizio
1/5-
tuberificazione
22/5
Mass. sviluppo
23/5-
240
350
10
20
240
350
12
10/8
Irrigazione
Inizio
11/8
ingiallimento
Raccolta
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
Avvicendamento colturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il peperone predilige terreni franchi o sciolti, profondi e con
una buona fertilit .
I terreni devono essere ben drenati per evitare i ristagni dacqua.
Dal punto di vista climatico necessita di una temperatura ottimale
per la germinazione non inferiore ai 25 C, mentre ad una
temperatura al di sotto dei 10-13 C cessa lattivit fisiologica,
oltre i 30C si ha la cascola fiorale , cascola dei frutticini e
deformazione. Il peperone una coltura molto sensibile alla
bassa intensit luminosa(< 6000 lux).
Il Lazio una tra le regione che incide maggiormente sulla
produzione italiana di questo ortaggio.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Tra le specie pi coltivate nel Lazio ritroviamo il peperone
rosso,giallo,verde quadrato, corno di bue, peperone sigaretta o
friggiarello e peperoncino piccante.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Il peperone una coltura da rinnovo che apre la rotazione. Per le
aziende i cui terreni ricadono nelle zone montane e svantaggiate,
cos come classificate ai sensi della direttiva 75/268/CEE, o che
adottano indirizzi colturali specializzati, nel quinquennio il
peperone entra in rotazione con almeno unaltra coltura. Non
ammesso il ristoppio. Negli altri casi ammesso il ritorno del
59
Avvicendamento colturale
Operazioni colturali
60
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
62
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il pomodoro una coltura che si adatto bene ad ogni tipo di
terreno ma preferisce terreni franchi, ben strutturati e profondi.
Predilige climi temperati e risulta particolarmente sensibile al
freddo.La temperatura ottimale di sviluppo di 25C di giorno e
14-16 C di notte, temperature sopra i 32 C creano difficolt
nellallegagione del frutto.
Nel Lazio coltivato nella provincia di Viterbo, Roma, Latina.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
La scelta della cultivar rappresenta un aspetto fondamentale per
la buona riuscita della coltura dovendo soddisfare le esigenze sia
dei produttori sia dell industria di trasformazione. Per la scelta
delle cultivar si raccomanda di considerare le seguenti
caratteristiche:
- resistenza alle pi importanti e diffuse malattie
-idoneit alla raccolta meccanica: cultivar a sviluppo determinato,
a portamento cespuglioso, con internodi brevi, maturazione
quanto pi contemporanea possibile, distacco della bacca facile e
senza picciolo, bacche con elevata resistenza agli urti e alla
sovramaturazione
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
Le sistemazioni e le lavorazioni del suolo sono estremamente
importanti al fine di creare le migliori condizioni di sviluppo
dellapparato radicale della coltura.
La preparazione del suolo prevede unaratura profonda a 40-50
cm da effettuarsi nel periodo estivo- autunnale precedente
limpianto, con terreni in tempera, e 2- 3 erpicature da effettuarsi
almeno 2-3 settimane prima del trapianto, evitando leccessivo
amminutamento del suolo.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
63
Avvicendamento colturale
Operazioni colturali
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
66
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
Avvicendamento colturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Lo zucchino una coltura che preferisce dei terreni leggeri,
freschi con sostanza organica ben unificata. E caratterizzato da
una crescita rapida, con un notevole sviluppo fogliare ed ha un
ciclo corto (90gg). E una coltura molto sensibile agli eccessi di
boro e alla salinit e al contrario teme le carenze di magnesio e di
manganese.
Le sue esigenze dal punto di vista del pH del terreno si collocano
tra pH 5,6 e 7,5, quello ottimale attorno a 6,5.
Coltura con elevate esigenze termiche, ma fra le altre
cucurbitacee la meno esigente. Predilige ambienti temperati
ma devono essere evitate zone di coltivazione ventose.
I valori ottimali di temperatura sono di 15-18C la notte e 24-30C
il giorno.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la colture si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Tra le specie pi coltivate nel Lazio ritroviamo la zucchina verde o
scura, gradita nei mercati dellItalia centrale e nord-est, la
zucchina bianca ,chiara, gradita nei mercati del nord-ovest.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Non ammessa la sterilizzazione chimica del suolo.
La preparazione del terreno va fatta con una lavorazione
principale a media profondit (30-40 cm) eventualmente
associata ad una ripuntatura a 50-60 cm .
E consigliabile creare una baulatura in corrispondenza della fila
dello zucchino per facilitare lo sgrondo dellacqua.
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile.
In ogni caso le lavorazioni meccaniche devono creare le
condizioni ottimali per la coltura , ridurre il compattamento del
terreno, conservare la s.o, migliorare lefficacia dellapplicazione
dei prodotti fitosanitari e ridurre i consumi energetici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Lo zucchino una tipica coltura da rinnovo che apre la rotazione,
la sua coltivazione richiede la stessa precauzione come per le
altre cucurbitacee.
La coltivazione dello zucchino in coltura protetta all interno di
67
Avvicendamento colturale
Operazioni colturali
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
70
DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA PARTE AGRONOMICA
NORME GENERALI
PIANTE AROMATICHE COLTIVATE
IN VASO A SCOPO ALIMENTARE
Indice
NORME TECNICHE GENERALI
PREMESSA ........ pag. 3
1) MODALITA DI ADESIONE.. 4
2) SCELTA DELLAMBIENTE E VOCAZIONALITA.. 4
3) MANTENIMENTO DELLAGROECOSISTEMA NATURALE ... 4
4) SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE . 5
5) SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE ........................................................................... 6
5 - 1) DEFINIZIONE DI SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE .................................................... 6
5 - 2) DENOMINAZIONE E TIPOLOGIA SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE .... 8
5 - 3) SUBSTRATO - PARAMETRI BIOLOGICI E METALLI PESANTI .................................. 9
5 - 4) ADDIZIONE DI CONCIMI E AMMENDANTI AI SUBSTRATI ............................. 10
6) SEMINA TRAPIANTO E IMPIANTO ............................................................. 10
7) GESTIONE DELLA SUPERFICIE DEL SUOLO PACCIAMATURA ................................... 11
8) FERTILIZZAZIONE ...... 11
9) IRRIGAZIONE ............. 12
10) RACCOLTA .................... 13
11) CONTENITORI PER LA COLTIVAZIONE (VASI, CONTENITORI ALVEOLATI) ................ 14
12) RISCALDAMENTO DELLE COLTURE PROTETTE ..... 15
ALLEGATO A LINEE GUIDA PER LA FERTILIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE
INTEGRATA...... 16
PREMESSA ...... 16
A) FERTILIZZANTI ...... 16
B) GESTIONE DELLA FERTILIZZAZIONE ... 16
C) VALUTAZIONE DEI FERTILIZZANTI .... 17
D ) DIRETTIVA NITRATI ........ 18
E) ISTRUZIONI PER IL CAMPIONAMENTO DEI SUBSTRATI ............................. 19
E 1) MODALITA' DI CAMPIONAMENTO ..... 19
E 2) ANALISI CHIMICO - FISICHE .......19
E 3) PIANO DI CONCIMAZIONE ..... 22
ALLEGATO B LINEE GUIDA PER LIRRIGAZIONE DELLA PRODUZIONE INTEGRATA ...... 24
A) REGISTRAZIONE DATI IRRIGUI .... 24
B) METODO: SCHEDE IRRIGUE (BASE) ..... 24
C) METODO SUPPORTI INFORMATICI ...... 25
D) METODO: SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI (LIVELLO ELEVATO) ......... 25
PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che
per perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di
innalzare il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio 2015 stato redatto in conformit ai
criteri e principi generali e alle Linee guida nazionali approvate dallOrganismo Tecnico Scientifico
della seduta del 4 dicembre 2014.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore della Direzione Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca
n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in conformit con quanto dettato dalle Linee Guida
Nazionali per la Produzione Integrata Difesa fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:
NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;
consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.
La conservazione della biodiversit negli ambienti agricoli presupposto per la tutela delle risorse
ambientali e per una corretta gestione ecosostenibile degli input utilizzati; pertanto auspicabile
che le aziende che adottino il metodo di produzione integrata:
x
mantengano le siepi, le alberature, le aree naturali gi presenti nei propri
appezzamenti attraverso lesecuzione regolare delle operazioni di manutenzione. In queste
formazioni vietato luso di prodotti antiparassitari e diserbanti;
x
mettano in atto, compatibilmente con le specifiche caratteristiche produttive
aziendali, tutte quelle strategie che permettano laumento della biodiversit. Tra queste si
annoverano a titolo di esempio:
o
il ripristino e/o la realizzazione ex-novo di siepi, di boschetti, di alberature
utilizzando esclusivamente essenze autoctone;
o
lapposizione di nidi artificiali;
o
la realizzazione di invasi dacqua;
o
la realizzazione e/o il ripristino di muretti a secco; ecc.
4. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
Le erbe fresche si riproducono per seme o per talea e anche per micropropagazione.
La talea, il metodo pi usato per ottenere in breve tempo, piante identiche al genitore,
omogenee e con apparato radicale ben sviluppato. Le talee prelevate nel periodo idoneo per
ciascuna specie da piante madri sane, vengono interrate per 2/3 della loro lunghezza in un
substrato permeabile. La radicazione ottenuta ponendo le talee in ambienti a temperatura e
umidit controllate in modo da favorire l'emissione delle radici. In caso di riproduzione da seme o
di acquisto di materiali di riproduzione da ditte esterne all'azienda, questi dovranno essere
provvisti di adeguata certificazione fitosanitaria. La scelta di specie e variet, legata
principalmente alle esigenze del mercato, deve tenere presente gli aspetti di adattabilit
all'ambiente di coltivazione e la resistenza nei confronti dei parassiti animali e vegetali.
E consigliabile che:
il materiale di moltiplicazione non riprodotto direttamente in azienda sia di categoria CAC,
prodotto secondo le norme tecniche nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
limpiego di materiale di propagazione sia garantito dal punto di vista genetico e ottenuto da
variet resistenti e/o tolleranti alle principali fitopatie.
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso aziende regolarmente autorizzate
alla produzione e commercio di vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005.
Non consentito il ricorso a materiale proveniente da organismi geneticamente modificati
(OGM), cos come previsto dalla L. R. n. 15 del 06/11/2006, che allart. 2 cita: Sono vietati sul
territorio regionale la coltivazione e lallevamento a qualsiasi titolo di organismi geneticamente
modificati (OGM).
5. SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE
Substrati
Al fine di consentire alla pianta di accrescersi nelle migliori condizioni i requisiti pi importanti che
devono essere valutati per la scelta di un substrato sono i seguenti:
- costituzione,
- struttura,
- capacita di ritenzione idrica,
- potere assorbente,
- pH,
- contenuto in elementi nutritivi e EC,
- potere isolante,
- sanit
- facilit di reperimento e costi
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e substrati sintetici.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere utilizzati come ammendanti su
altre colture presenti in azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle vigenti norme.
Di seguito si descrivono le caratteristiche e tipologie dei substrati secondo la specifica normativa
vigente.
5 - 1) DEFINIZIONE DI SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE
Per substrati di coltivazione si intendono i materiali diversi dai suoli in situ, dove sono coltivati
vegetali,
Il substrato di coltivazione base definito come un prodotto solido costituito dalle seguenti
matrici: Ammendante vegetale semplice non compostato, Ammendante compostato verde,
Torba acida, Torba neutra, Torba umificata, da sole, miscelate tra loro e/o con: Letame, Letame
artificiale, Leonardite, Lignite e con: Argilla, Argilla espansa,Lapillo, Lana di roccia, Perlite
espansa, Pomice, Sabbia, Tufo, Vermiculite espansa, Zeolititi, prodotti ad azione specifica,
correttivi, concimi.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da ditte specializzate possono essere
preparati esclusivamente utilizzando le matrici elencate nella tabella seguente le cui tipologie e
caratteristiche sono riportati nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
per l'ammendante compostato verde. Per "fanghi" si intendono quelli definiti dal decreto
legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, di attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la
protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di
depurazione in agricoltura. I fanghi, tranne quelli agroindustriali, non possono superare il
35% (P/P) della miscela iniziale.
Torba acida: residui vegetali fossilizzati contenenti originariamente una certa quantit di
materiale terroso. pH inferiore a 5 (in H2O) Carbonio organico sul secco 40%.
Torba neutra: residui vegetali fossilizzati contenenti originariamente una certa quantit di
materiale terroso. pH superiore a 5 (in H2O) C organico sul secco 20%.
5 - 2) DENOMINAZIONE E TIPOLOGIA SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE
Vengono distinti due tipi che si differenziano per matrici ammesse alla costituzione e per i
requisiti richiesti, in termini di Carbonio organico, pH, Conducibilit elettrica, Densit apparente
secca.
2 a )Denominazione del tipo substrato di coltivazione base;
2 b) Denominazione del tipo substrato di coltivazione misto.
2 a ) Il substrato di coltivazione base
Il substrato di coltivazione base definito come un prodotto solido costituito dalle
seguenti matrici: Ammendante vegetale semplice non compostato, Ammendante
compostato verde, Torba acida, Torba neutra, Torba umificata, da sole, miscelate tra loro
e/o con: Letame, Letame artificiale, Leonardite, Lignite e con: Argilla, Argilla
espansa,Lapillo, Lana di roccia, Perlite espansa, Pomice, Sabbia, Tufo, Vermiculite espansa,
Zeolititi, prodotti ad azione specifica, correttivi, concimi.
Criteri concernenti la valutazione. Altri requisiti richiesti:
x pH (in H2O) compreso tra 3,5 e 7,5
x Conducibilit elettrica: massima 0,70 dS/m
x C organico minimo 8% sul secco
x Densit apparente secca massima 450 kg/m3
2 b) ) Il substrato di coltivazione misto
Il substrato di coltivazione misto definito come un prodotto solido costituito dalle
seguenti matrici: Ammendante vegetale semplice non compostato, Ammendante
compostato verde, Ammendante compostato misto, Torba acida, Torba neutra, Torba
umificata, da sole, miscelate tra loro e/o con: Letame, Letame artificiale, Leonardite,
Lignite e con: Argilla, Argilla espansa, Lapillo, Lana di roccia, Perlite espansa, Pomice,
Sabbia, Tufo, Vermiculite espansa, Zeolititi, prodotti ad azione specifica, correttivi, concimi.
Criteri concernenti la valutazione. Altri requisiti richiesti:
x pH (H2O) compreso tra 4,5 e 8,5
x Conducibilit elettrica: massima 1,0 dS/m
x C organico minimo 4% sul secco
x Densit apparente secca massima 950 kg/m3
8
Parametri biologici
Salmonella: assenza in 25 g di campione t.q.:
n(1)=5; c(2)=0;
m(3)=0 ;
M(4)=0 ;
Ammendante vegetale
semplice non
compostato
Ammendante
compostato verde
Ammendante
compostato misto
termiche e del periodo di coltivazione. Successivamente, se previsto nel piano coltivazione i vasi
potranno subire un distanziamento per dare spazio alla crescita della chioma.
I contenitori e i vasi preferibile siano scelti tra quelli fabbricati con materie plastiche
biodegradabili o pi facilmente smaltibili indicate dai codici di riciclaggio 1, 2, 4 e 5, indicati nella
direttiva europea 94/62/CE.
Dette modalit, insieme alle altre pratiche agronomiche sostenibili, hanno lobiettivo di limitare
lutilizzo di fitoregolatori di sintesi, qualora ammessi, in particolare dei prodotti che
contribuiscono ad anticipare, ritardare e/o pigmentare le produzioni vegetali. In ogni caso, fare
riferimento alle Norme Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti e
limitatamente alle modalit di impiego previste nelle specifiche tabelle.
7. GESTIONE DELLA SUPERFICIE DEL SUOLO SUL QUALE VENGONO APPOGGIATI I VASI DI
AROMATICHE PER LA COLTIVAZIONE - CONTROLLO DELLE INFESTANTI
La gestione della superficie del suolo deve garantire un ottimale appoggio dei vasi perseguendo i
seguenti obiettivi:
Nelle zone vulnerabili ai nitrati obbligatorio il rispetto delle disposizioni derivanti dai
programmi dazione obbligatori di cui allart. 92, comma 6 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006
n. 152, in attuazione della Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991, (REGOLAMENTO
REGIONALE 23 novembre 2007, n. 14).
9. IRRIGAZIONE
Lirrigazione deve soddisfare il fabbisogno idrico della coltura evitando di superare la capacit di
ritenzione del substrato del vaso , allo scopo di contenere lo spreco di acqua, la lisciviazione dei
nutrienti e lo sviluppo delle avversit.
Tali obiettivi sono raggiungibili ottimizzando la risorsa acqua attraverso la predisposizione, da
parte dellazienda, di regimi d'irrigazione basati sul rilievo strumentale dell'umidit del substrato
del vaso attraverso la quale predisporre i volumi di acqua irrigua da utilizzare.
I sistemi di irrigazione utilizzati per lapporto idrico delle coltivazioni in contenitore dovranno
essere il meno dispersivi possibili, ovvero si dovranno prediligere metodi che prevedono apporti
localizzati e/o a ciclo chiuso o con recupero dellacqua.
Gli impianti di irrigazione possono essere utilizzati per lapporto contemporaneo di fertilizzanti
(fertirrigazione), in questo caso la scelta da privilegiare quella di un metodo di distribuzione
della soluzione nutritiva che preveda una minore dispersione nellambiente, oppure il suo
recupero per poter essere riciclata. Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche dei
singoli sistemi classificandone l'adeguatezza con tre colori : rosso poco adeguato, giallo
adeguato; verde ottimamente adeguato.
12
Apporto di
acqua
A GOCCIA
localizzato
BARRE MOBILI
semi-localizzato
FLUSSO/
RIFLUSSO
esteso
Vantaggi
Svantaggi
-minimo runoff
-riduzione delle malattie fogliari
-permette un ottimale controllo del
bilancio aria-acqua nel substrato
-pu essere usata per irrigare pi specie
di piante anche di dimensioni diverse
-lirrigazione e la fertirrigazione sono
accurate
-lutilizzo di diversi tipi di ugelli sulla
stessa barra permette pi utilizzi
-utilizza minori quantit di acqua rispetto
agli altri sistemi
-adatto per la coltivazione
di grossi gruppi di piante
- possibile incorporare nel pavimento
sistemi di riscaldamento
-minori richieste di fertilizzanti rispetto ai
sistemi dallalto
-il ricircolo dacqua minimizza le perdite
per lisciviazione
Giudizio
positivo
positivo
positivo
-accumulo sali
-adatto per specie a ciclo
breve
-il ristagno di soluzione
nutritiva pu creare la
diffusione di alghe
esteso
esteso
sufficiente
ASPERSIONE
esteso
negativo
MANUALE
localizzato
-irrigazione irregolare
-alti costi di manodopera
-uso eccessivo di acqua
-ridotta qualit delle piante
TAPPETO
CAPILLARE
LETTI
A RISALITA
CAPILLARE
sufficiente
negativo
Sono consigliate, salvo eventuali vincoli riportati nei paragrafi specifici tutte le soluzioni
tecniche finalizzate alla riduzione dei volumi irrigui, al recupero e riutilizzo delle acque (es.
irrigazione localizzata, bancali flusso e riflusso, sistemi di recupero degli scarichi) e al recupero e
utilizzo delle acque piovane che rappresentano una fonte aggiuntiva di acqua di alta qualit
irrigua che pu essere utilizzata per miscelare acque poco idonee o far fronte a deficit stagionali.
10. RACCOLTA
La "maturazione" di una pianta aromatica coltivata in vaso data dal momento in cui la chioma
raggiunge un giusto sviluppo dimensionale (I disciplinari delle singole colture possono stabilire dei
parametri per dare inizio alle operazioni di raccolta dei vasi in funzione di ogni specie, ed
eventualmente variet) . In linea generale la chioma delle piante aromatiche coltivate in vaso deve
presentarsi con uno sviluppo vegetativo compatto e la dimensione dovrebbe essere uguale o
superare quella del vaso . La parte distale dei rami della chioma delle specie arbustive all'atto della
"raccolta" dovrebbe essere costituita da rametti di consistenza erbacea. All'atto della "raccolta" la
13
chioma deve presentarsi asciutta, mentre il substrato del vaso deve avere un giusto grado di
umidit, per garantire la massima durata della shelf life. Alla "raccolta" o comunque prima del
confezionamento i vasi devono essere puliti .
Le modalit di raccolta e di conferimento ai centri di stoccaggio/lavorazione possono essere
definite nellottica di privilegiare il mantenimento delle migliori caratteristiche dei prodotti.
In ogni caso i prodotti devono essere sempre identificati al fine di permetterne la rintracciabilit,
in modo da renderli facilmente distinguibili rispetto ad altri prodotti ottenuti con metodi
produttivi diversi (rintracciabilit del prodotto).
11. CONTENITORI PER LA COLTIVAZIONE (VASI, CONTENITORI ALVEOLATI)
I contenitori, o vasi, che si utilizzano per la coltivazione delle piante aromatiche sono
principalmente composti di materiale plastico polimerizzato, soprattutto polietilene.
La scelta dellagricoltore deve seguire alcune semplici indicazioni nella prospettiva di salubrit
del prodotto coltivato e di riduzione del materiale plastico, il quale si pu assimilare ad un
imballaggio, quindi alla fine del suo utilizzo diventa un rifiuto.
Il produttore deve verificare che il materiale costituente i contenitori utilizzati durante la
coltivazione sia del tipo 1,2,4 e 5,cio quelli pi sicuri, mentre sono da evitare gli altri.
Sono inoltre da favorire i nuovi prodotti bioplastici biodegradabili come quelli a base di scarti del
riso o del mais, nonch altri materiali a base di fibra di cocco o altri materie naturali, tutte
materie riciclabili e compostabili. Nella tabella sono indicati i simboli che classificano le materie
plastiche:
Ai fini del presente disciplinare, per serre e colture protette si intende quanto definito al
comma 27 dell'articolo 3 del "L 309/8 IT Gazzetta ufficiale dellUnione europea 24.11.2009":
Serra: ambiente chiuso, statico e accessibile, adibito alla produzione di colture, recante un
rivestimento esterno solitamente translucido, che consente uno scambio controllato di
materia ed energia con lambiente circostante e impedisce il rilascio di prodotti fitosanitari
nellambiente. Sono quindi considerati come serre anche gli ambienti chiusi, adibiti alla
produzione di vegetali, il cui rivestimento esterno non translucido (per esempio per la
produzione di funghi o di indivia).
Non rientrano nella tipologia di serre/coltura protetta:
le colture coperte, ma non chiuse, come ad esempio quelle con coperture antipioggia.
Per le colture di aromatiche in vaso a scopo alimentare realizzate in ambiente protetto da
serre dotate di impianti di riscaldamento si sottolinea che:
i combustibili ammessi sono esclusivamente il metano, olio e gasolio a basso contenuto di
zolfo, i combustibili di origine vegetale (pigne, pinoli, altri scarti di lavorazione del legno) e
tutti i combustibili a basso impatto ambientale. Sono ammessi inoltre tutti i sistemi di
riscaldamento che impiegano energie alternative (geotermia, energia solare, reflui di centrali
elettriche).
15
substrato:
Il metodo di irrigazione.
Formulato
Concimi minerali
semplici
polvere,
granulare,
liquido
Concimi
composti NK
Concimi
composti NP
Concimi
composti PK
Concimi
composti NPK
Concimi
composti NPK a
lento rilascio
Concimi
composti NPK a
polvere,
granulare,
liquido
polvere,
granulare,
liquido
polvere,
granulare,
liquido
polvere,
granulare,
liquido
Cessione
pronta
pronta
pronta
pronta
pronta
granulare
lenta
granulare
lenta
Applicazione
fertirrigazione
fertirrigazione
fertirrigazione
fertirrigazione
fertirrigazione
miscelazione al
substrato o in
copertura
miscelazione al
substrato o in
17
Distribuzione
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
irrigazione a
goccia
irrigazione
aspersione
irrigazione
capillare
Giudizio
impatto
sull'ambiente
basso
elevato
medio
basso
elevato
medio
basso
elevato
medio
basso
elevato
medio
basso
elevato
medio
meccanica o
manuale
basso
meccanica o
manuale
basso
cessione
controllata
Concimi
composti NPK a
cessione
programmata
Concimi organici
e organominerali
Concimi minerali
fogliari
Concimi organici
fogliari
Concimi organominerali fogliari
copertura
granulare
lenta
miscelazione al
substrato o
in copertura
meccanica o
manuale
basso
granulare,
liquido,
altre forme
lenta
miscelazione al
substrato,
in copertura,
fertirrigazione
meccanica o
manuale
basso
polvere,
liquido
pronta,
lenta
sulla
vegetazione
irrorazione
fogliare
basso
polvere,
liquido
pronta,
lenta
sulla
vegetazione
irrorazione
fogliare
basso
polvere,
liquido
Pronta,
lenta
sulla
vegetazione
irrorazione
fogliare
basso
D) DIRETTIVA NITRATI
La coltivazione delle piante aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare deve sottostare
alle norme previste dalla a direttiva 91/676/CEE "Direttiva Nitrati" che di seguito viene
riportata nei suoi tratti essenziali :
1. la designazione di Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN) se la
concentrazione di nitrati superi i 50 mg/l nelle acque dolci superficiali o sotterranee o si
manifestino condizioni di eutrofizzazione delle acque;
2. la regolamentazione dellutilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei
reflui aziendali, nonch dei concimi azotati e degli ammendanti organici con la
predisposizione ed applicazione di specifici Programmi di azione, che stabiliscono le
modalit con cui possono essere effettuate le fertilizzazioni.
Le aziende devono fare riferimento alla normativa regionale riguardante lattuazione della
Direttiva comunitaria, valutare se il sito di produzione rientra in Zona Vulnerabile Nitrati (ZVN)
e di conseguenza seguire le relative indicazioni contenute nei Programmi di azione.
Il Programma di azione, che le aziende agricole ricadenti nelle Zone vulnerabili da nitrati
devono osservare, finalizzato a:
1. proteggere e risanare le zone vulnerabili dallinquinamento provocato da nitrati di origine
agricola per il raggiungimento degli obiettivi di qualit previsti dal d.lgs. 152/2006;
2. limitare lapplicazione al substrato dei fertilizzanti azotati sulla base dellequilibrio tra il
fabbisogno prevedibile di azoto delle colture e lapporto alle colture di azoto proveniente dal
substrato e dalla fertilizzazione;
3. promuovere strategie di gestione integrata degli effluenti zootecnici con ladozione di
modalit di allevamento, di alimentazione e di trattamento degli effluenti finalizzate a
contenere i quantitativi di azoto al campo
18
4. E' in ogni caso fatto divieto di utilizzo di reflui e di fanghi di depurazione derivanti da
insediamenti civili o produttivi.
E) ISTRUZIONI PER IL CAMPIONAMENTO DEI SUBSTRATI E LINTERPRETAZIONE DELLE ANALISI
Le analisi chimiche del substrato potranno essere eseguite secondo le metodiche stabilite dal
D.M. 13 settembre 1999 n185 Approvazione dei Metodi ufficiali di analisi chimica del
suolo.
E 1) MODALIT DI CAMPIONAMENTO
19
In caso di disponibilit di indici affidabili per la loro interpretazione, i dati derivati dallanalisi delle
foglie o dalle tecniche equivalenti, possono essere utilizzati per impostare meglio il piano di
concimazione.
Tessitura o granulometria
La tessitura o granulometria del substrato fornisce unindicazione sulle dimensioni e sulla quantit
delle particelle che lo costituiscono. La struttura, cio lorganizzazione di questi aggregati nel
terreno, condiziona in maniera particolare la macro e la microporosit, quindi laerazione e la
capacit di ritenzione idrica del substrato, da cui dipendono tutte le attivit biologiche del
substrato.
Reazione del terreno (pH in acqua)
Indica la concentrazione di ioni idrogeno nella soluzione circolante nel substrato; il suo valore d
unindicazione sulla disponibilit ad essere assorbiti di molti macro e microelementi. Il pH influisce
sullattivit microbiologica (ad es. i batteri azotofissatori e nitrificanti prediligono pH subacidisubalcalini, gli attinomiceti prediligono pH neutri-subalcalini) e sulla disponibilit di elementi
minerali, in quanto ne condiziona la solubilit e quindi laccumulo o la lisciviazione.
Valori
Classificazione
< 5,4
fortemente acido
5,4-6,0
acido
6,1-6,7
leggermente acido
6,8-7,3
neutro
7,4-8,1
leggermente alcalino
8,2-8,6
> 8,6
alcalino
fortemente alcalino
Fonte: SILPA
20
Sostanza organica
Rappresenta circa l1-3 % della fase solida in peso e il 12-15% in volume; ci significa che essa
costituisce una grossa parte delle superfici attive del substrato e, quindi, ha un ruolo
fondamentale sia per la nutrizione delle piante (mineralizzazione e rilascio degli elementi nutritivi,
sostentamento dei microrganismi, trasporto di P e dei microelementi alle radici, formazione del
complesso di scambio dei nutrienti) e sia per la struttura del substrato (aerazione, aumento della
capacit di ritenzione idrica nei substrati sabbiosi);
Calcare
Si analizza come calcare totale e calcare attivo.
Per calcare totale si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di
calcio e in misura minore di magnesio e sodio.
Se presente nella giusta quantit il calcare un importante costituente dei substrati, in grado di
neutralizzare leventuale acidit e di fornire calcio e magnesio. Entro certi limiti agisce
positivamente sulla struttura del substrato, sulla nutrizione dei vegetali e sulla mineralizzazione
della sostanza organica; se presente in eccesso inibisce lassorbimento del ferro e del fosforo
rendendoli insolubili e innalza il pH del substrato portandolo allalcalinizzazione.
Il calcare attivo, in particolare, la frazione del calcare totale facilmente solubile nella soluzione
circolante e, quindi, quella che maggiormente interagisce con la fisiologia dell'apparato radicale e
l'assorbimento di diversi elementi minerali. Per la maggior parte delle piante agrarie, un elevato
contenuto di calcare attivo ha l'effetto di deprimere, per insolubilizzazione, l'assorbimento di molti
macro e micro-elementi (come fosforo, ferro, boro e manganese).
< 10
10-100
101-250
251-500
>500
< 10
10-50
51-75
>75
21
Rapporto C/N
Questo parametro, ottenuto dividendo il contenuto percentuale di carbonio organico per quello
dellazoto totale, utilizzato per quantificare il grado di umificazione del materiale organico nel
substrato.
Tale rapporto generalmente elevato in presenza di notevoli quantit di residui vegetali
indecomposti (paglia, stoppie, ecc.), dato il basso contenuto in sostanze azotate, e diminuisce
allaumentare dei composti organici ricchi dazoto (letame, liquami), in caso di rapida
mineralizzazione della sostanza organica o di uningente presenza di azoto minerale.
Potassio scambiabile (K)
Il K presente nel substrato in diverse forme: non disponibile (allinterno di minerali primari),
poco disponibile (negli interstrati dei minerali argillosi) e disponibile (sotto forma di ioni
scambiabili o disciolto nella soluzione del substrato); la sua disponibilit per le piante dipende dal
grado di alterazione dei minerali e dal contenuto di argilla. La forma utile ai fini analitici quella
scambiabile, ossia quella quota di K presente nel substrato cedibile dal complesso di scambio alla
soluzione circolante o da questa restituita e quindi pi disponibile all'assorbimento.
Il K nella pianta regola la permeabilit cellulare, la sintesi di zuccheri, proteine e grassi, la
resistenza al freddo e alle patologie, il contenuto di zuccheri nei frutti.
Spesso la carenza di K solo relativa, nel senso che la pianta manifesta sintomi da carenza di K, ma
in realt la causa non la bassa dotazione di tale elemento nel substrato, ma lantagonismo con il
Mg (che se presente ad alte concentrazioni viene assorbito in grande quantit a discapito del K).
Fosforo assimilabile (P)
Questo elemento si trova nel substrato in forme molto stabili e quindi difficilmente solubili (la
velocit con cui il fosforo viene immobilizzato in forme insolubili dipende da pH, contenuto in Ca,
Fe e Al, quantit e tipo di argilla e di sostanza organica).
Il fosforo presente sia in forma inorganica (fosfati minerali), sia in forma di fosforo organico (in
residui animali e vegetali); la mineralizzazione del fosforo organico aumenta allaumentare del pH.
Agevola la fioritura, laccrescimento e la maturazione dei frutti oltre che un miglior sviluppo
dellapparato radicale.
Si propone di utilizzare le classi di dotazione proposte dalla SILPA e riportate nella tabella
sottostante:
Dotazioni di P assimilabile (ppm)
GIUDIZIO
Valore P Olsen
Valore P Bray-Kurtz
molto basso
<5
basso
5-10
12,5-25
normale
11-30
25,1-75
molto elevato
> 30
>75
<12,5
asportazioni delle colture, pur maggiorandoli delle possibili perdite e fatti salvi i casi di scarse
dotazioni di fosforo e potassio evidenziati dalle indagini analitiche.
I fertilizzanti impiegabili sono quelli ammessi al commercio ai sensi del decreto legislativo n 75
del 29 aprile 2010 denominato Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti a norma
dellarticolo 13 della Legge 7 Luglio 2009 n. 88.
Si sottolinea limportanza dellutilizzo preferenziale dei fertilizzanti organici, che devono essere
conteggiati nel piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione. consentito
limpiego di tutti i concimi minerali e organici e degli ammendanti autorizzati dalla legislazione in
materia. Gli apporti dei fertilizzanti, possono essere utilizzati, purch rispettino le norme igienicosanitarie e di tutela ambientale stabilite a livello comunitario, nazionale e regionale.
Sono inoltre impiegabili anche i prodotti consentiti dal Reg. CE 834/2007 relativo ai metodi di
produzione biologica.
Le modalit e le epoche di distribuzione dei fertilizzanti devono essere scelte in relazione alle
dinamiche di assorbimento delle colture e allandamento meteorologico in modo tale da
massimizzare lefficienza della concimazione.
Nelle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola devono essere rispettate le disposizione
derivanti dal Regolamento Regionale 23/11/2007 n. 14 relativo al Programma dAzione per le
zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Lazio.
23
25
DISCIPLINARE DI
PRODUZIONE INTEGRATA
PARTE SPECIALE
NORME TECNICHE DI COLTURA
PIANTE AROMATICHE COLTIVATE
IN VASO A SCOPO ALIMENTARE
Indice
NORME TECNICHE DI COLTURA
PREMESSA ...
ERBE FRESCHE .
PEPERONCINO ....
BASILICO .......
PREZZEMOLO............... ..
RUCOLA - VALERIANA..
CAPPERO ..
ALLEGATO 1) DEFINIZIONE ERBE FRESCHE
pag. 3
pag. 4
pag. 7
pag. 10
pag. 13
pag. 16
pag. 19
pag. 22
Tutti gli Indirizzi generali i consigli e gli eventuali vincoli sono quelli specificati
nellallegato NORME GENERALI riferite alle PIANTE AROMATICHE COLTIVATE IN VASO
SCOPI ALIMENTARI
PREMESSA
La produzione integrata rappresenta un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza metodi,
mezzi produttivi e di difesa dalle avversit delle produzioni agricole volti a ridurre al minimo luso
delle sostanze chimiche di sintesi, a razionalizzare le tecniche agronomiche, nel rispetto dei principi
ecologici, economici e tossicologici.
Le finalit della produzione integrata vanno ricercate, da un lato nella necessit di coniugare la
tutela dellambiente naturale con le esigenze tecnico-economiche della moderna agricoltura che per
perseguire questo scopo adotta tecniche produttive compatibili, dallaltro nellobiettivo di innalzare
il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori.
Il disciplinare di produzione integrata della Regione Lazio 2015 stato redatto in conformit ai
criteri e principi generali e alle Linee guida nazionali approvate dallOrganismo tecnico scientifico
della seduta del 4 dicembre 2014.
Il disciplinare di produzione integrata parte agronomica della Regione Lazio regolamenta le fasi
agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture ed integra le Norme
Tecniche Di Difesa Integrata e Controllo Delle Erbe Infestanti, approvate per lanno 2015 con
Determinazione del Direttore della Direzione Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca
n. G04705 del 20 aprile 2015, redatte in conformit con quanto dettato dalle Linee Guida
Nazionali per la Produzione Integrata Difesa fitosanitaria e controllo delle erbe infestanti.
Il disciplinare di produzione integrata, parte agronomica della Regione Lazio cos suddiviso:
NORME TECNICHE GENERALI che contengono, sotto forma di obblighi e consigli, le norme di
coltivazione comuni a tutte le colture;
consigli) specifiche per ogni coltura, ed utili, al raggiungimento degli obiettivi della produzione integrata e
della tutela ambientale, nel rispetto delle norme tecniche agronomiche generali.
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento
dell'agroecosistema
naturale
Preparazione del
substrato
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Alla categoria erbe fresche appartengono numerose specie di piante
aromatiche con habitus ed esigenze climatiche diverse.
Al fine della coltivazione in vaso a scopo alimentare ciascuna specie
sar posta nelle condizioni di crescita consone alle proprie esigenze in
modo da favorirne lo sviluppo armonico e prevenire l'insorgere di
fitopatie di origine fisiologica o parassitaria con la conseguente
necessit di interventi con fitoterapici.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Le erbe fresche si riproducono per seme o per talea e anche per
micropropagazione.
La talea, il metodo pi usato per ottenere in breve tempo, piante
identiche al genitore, omogenee e con apparato radicale ben
sviluppato. Le talee prelevate nel periodo idoneo per ciascuna specie
da piante madri sane, vengono interrate per 2/3 della loro lunghezza
in un substrato permeabile. La radicazione ottenuta ponendo le
talee in ambienti a temperatura e umidit controllate in modo da
favorire l'emissione delle radici. In caso di riproduzione da seme o di
acquisto di materiali di riproduzione da ditte esterne all'azienda,
questi dovranno essere provvisti di adeguata certificazione
fitosanitaria. La scelta di specie e variet, legata principalmente alle
esigenze del mercato, deve tenere presente gli aspetti di adattabilit
all'ambiente di coltivazione e la resistenza nei confronti dei parassiti
animali e vegetali.
E consigliabile:
che il materiale di moltiplicazione non riprodotto direttamente in
azienda sia di categoria CAC, prodotto secondo le norme tecniche
nazionali previste dal D.M. 14 aprile 1997.
-limpiego di materiale di propagazione ottenuto da variet resistenti
e/o tolleranti alle principali fitopatie.
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM), cos come previsto dalla
L. R. n. 15 del 06/11/2006.
Il materiale di moltiplicazione deve essere acquistato presso un
aziende regolarmente autorizzate alla produzione e commercio di
vegetali ai sensi dellart. 19 del D.Lgs 214/2005.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico;
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e
substrati sintetici.
Il disciplinare regionale indica i substrati impiegabili per le varie
colture.
4
Fertilizzazione
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Il peperoncino
predilige substrati leggeri e ben drenati per
evitare i ristagni dacqua nel vaso.
Dal punto di vista climatico necessita di una temperatura ottimale
per la germinazione non inferiore ai 25 C, mentre ad una
temperatura al di sotto dei 10-13 C cessa lattivit fisiologica,
oltre i 30C si ha la cascola fiorale , cascola dei frutticini e
deformazione. Il peperone una coltura molto sensibile alla
bassa intensit luminosa(< 6000 lux).
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2.
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni caso
il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli attacchi
parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la necessit
d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Il peperoncino , viene seminato in contenitori alveolari con
diametri molto piccoli (1cm circa) e viene trapiantato nel vaso
definitivo dopo circa 25 -30 giorni. I vasi definitivi vengono quindi
ospitati in serra o in pien'aria quando la temperatura minima
esterna superi i 10 C.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare una
accurata sistemazione della superficie al fine di creare un buon
piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del terreno un
tessuto plastico pacciamante che impedir la crescita di erbe
infestanti ed allo stesso tempo consentir il drenaggio delle acque
meteoriche
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nessun vincolo specifico;
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e
7
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
substrati sintetici.
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili per
le varie colture.
Esaurita la propria funzione i substrati naturali possono essere
utilizzati come ammendanti su altre colture presenti in azienda.
I substrati sintetici devono essere smaltiti nel rispetto delle
vigenti norme.
I substrati di coltivazione preparati in azienda o acquistati da
ditte specializzate possono essere preparati esclusivamente
utilizzando le matrici elencate nell'allegato 4 DLgs 75/2010.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
E consigliabile predisporre un piano di fertilizzazione aziendale
conforme a quanto previsto dalle "Norme Generali Capitolo
8".
NellAllegato A delle Norme Generali denominato Linee Guida
per la fertilizzazione della produzione integrata delle piante
aromatiche coltivate in vaso a scopo alimentare sono indicate
tutte le opzioni adottabili, le specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi
generali e consigli.
Nella fase di produzione il frazionamento delle dosi di AZOTO
obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo
intervento supera i 50 Kg/ha; questo vincolo non si applica ai
concimi a lenta cessione di azoto.
La metodologia per il calcolo, le modalit di impiego e la
distribuzione del FOSFORO e POTASSIO specificata nellAllegato
A delle Norme Generali denominato Linee Guida per la
fertilizzazione della produzione integrata delle piante aromatiche
coltivate in vaso a scopo alimentare .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 8" e
allegato A.
E consigliabile:
La pratica dellirrigazione deve essere eseguita adottando sistemi
di irrigazione e modalit di gestione degli interventi irrigui
efficienti, che ottimizzino limpiego delle risorse idriche.
Gli apporti idrici devono tenere conto degli specifici fabbisogni
della coltura, e delle caratteristiche pedoclimatiche dellarea di
produzione.
Le aziende che adottano il sistema d'irrigazione a pioggia senza
barre mobili devono documentare gli interventi irrigui
registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i
volumi e le date dintervento. Nel caso di aziende la cui
superficie sia inferiore a un ettaro o che utilizzano impianti
microirrigui, flusso e riflusso, risalita capillare o barre mobili
devono registrare le sole date del primo e dellultimo intervento
e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
NellAllegato B delle Norme Generali denominato Linee Guida
per lirrigazione della produzione integrata sono indicate tutte le
specifiche tecniche, i vincoli, indirizzi generali e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.
Le piante si riterranno pronte alla vendita quando avranno
raggiunto una adeguato sviluppo vegetativo, con o senza la
presenza di frutti maturi. La massa verde dovr comunque
8
Raccolta
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Pianta erbacea annuale della famiglia delle Lamiaceae,
originaria dellAsia e Africa tropicale, viene coltivata
annualmente. Radice fittonante, predilige terreni leggeri
dotati di sostanza organica con pH=7; particolarmente
sensibile ai ristagni di umidit che favoriscono linsorgenza di
malattie fungine, Fusarium in particolare modo. Richiede un
clima temperato caldo con un optimum tra i 20 e 25 C.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente
da organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto
di vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire
garanzie fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si
deve ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni
caso il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli
attacchi parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la
necessit d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
Il basilico, viene seminato direttamente in vaso definitivo.
I vasi definitivi vengono quindi ospitati in serra e mantenuti
alla temperatura ottimale di 16 - 20 C.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare
una accurata sistemazione della superficie al fine di creare un
buon piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del
terreno un tessuto plastico pacciamante che impedir la
crescita di erbe infestanti ed allo stesso tempo consentir il
drenaggio delle acque meteoriche.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nessun vincolo specifico, tranne:
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o
inorganici) e substrati sintetici.
I disciplinari regionali possono indicare i substrati impiegabili
per le varie colture.
10
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
12
NORMA REGIONALE
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
15
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Limiti pedoclimatici:
Eruca vesicaria (L.) Cav. o rucola una pianta erbacea annuale,
alta 20-80 cm, molto aromatica e di sapore piccante. La pianta
capace di sopportare anche leggere gelate. Quando la
temperatura alta le foglie sviluppano un gusto
eccessivamente piccante e la pianta va rapidamente a fiore. Il
ciclo colturale piuttosto breve. Le piante della rucola rustica
sono pronte a 30-50 giorni dalla semina.
La Valerianella locusta (Linnaeus) o Valerianella una pianta
erbacea edibile. E' spontanea dell'area mediterranea, rustica
adattabile a diversi tipi di terreno. Il clima pi adatto quello
temperato. Durante l'inverno, nelle regioni del Nord deve
essere protetta dal gelo. Le esigenze nutritive sono limitate.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente
da organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto
di vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire
garanzie fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si
deve ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni
caso il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli
attacchi parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la
necessit d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
La Valeriana e la rucola vengono seminate direttamente in
vaso definitivo e questi vengono quindi ospitati in serra o in
pien'aria quando la temperatura lo consenta.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico, tranne:
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare
una accurata sistemazione della superficie al fine di creare un
buon piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del
terreno un tessuto plastico pacciamante che impedir la
crescita di erbe infestanti ed allo stesso tempo consentir il
drenaggio delle acque meteoriche.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
16
Fertilizzazione
Irrigazione
Irrigazione
Raccolta
e consigli.
Vedere anche "Norme Generali - Capitolo 9 e allegato B.
Nessun vincolo specifico, tranne:
Le piante si riterranno pronte alla vendita quando avranno
raggiunto una adeguato sviluppo vegetativo, con o senza la
presenza di frutti maturi. La massa verde dovr comunque
superare in volume le dimensioni del vaso e dovr aver
assunto l'aspetto vegetativo caratteristico della variet di
appartenenza.
all'atto della vendita i vasi compatibilmente con le condizioni
di coltura dovranno risultare puliti da residui al fine garantire
la sicurezza igienico-sanitaria.
Obblighi:
Ciascun lotto dovr essere identificato in tutte le fasi, dalla
raccolta alla commercializzazione, per permetterne la
tracciabilit.
Indirizzi generali in "Norme Generali - Capitolo 10".
18
Scelta dell'ambiente di
coltivazione e vocazionalit
Mantenimento dell'agroecosistema
naturale
NORMA REGIONALE
Nessun vincolo specifico;
Il Cappero (Capparis spinosa L) una pianta che appartiene alla
Famiglia delle Capparidacee, un piccolo arbusto o suffrutice
ramificato a portamento prostrato-ricadente. Della pianta si
consumano i boccioli, detti capperi, e pi raramente i frutti, noti
come cucunci.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 2".
Nessun vincolo specifico;
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Obblighi: Non consentito il ricorso a materiale proveniente da
organismi geneticamente modificati (OGM).
Il materiale di moltiplicazione deve essere garantito dal punto di
vista genetico; deve inoltre essere in grado di offrire garanzie
fitosanitarie e di qualit agronomica. Per la coltura si deve
ricorrere a materiale di categoria Qualit CE.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 4".
Nessun vincolo specifico:
E buona norma prima dellimpianto effettuare una accurata
preparazione del substrato per ottenere una buona ritenzione
idrica e allo stesso tempo facilitare lo sgrondo delle acque ed
evitare ristagni idrici, a cui la coltura assai sensibile. In ogni caso
il substrato dovr essere tale da ridurre al minimo gli attacchi
parassitari all'apparato radicale e ridurre quindi la necessit
d'intervento con prodotti fitosanitari.
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 5".
Nessun vincolo specifico;
La propagazione di questa pianta pu avvenire tramite semina o
talea. Le talee si eseguono in estate prelevando un pezzo di ramo
legnoso, lungo 7-10 cm, e si posizionano in contenitori alveolari
riempiti di torba e sabbia. Quando le talee hanno formato le
radici, si invasano una a una nei vasi definitivi. La semina si
esegue in primavera posizionando il seme in contenitori alveolari.
Nella primavera successiva si possono trapiantare le nuove
piantine nei vasi definitivi .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 6".
Nessun vincolo specifico;
E buona norma prima di porre i vasi sul terreno effettuare una
accurata sistemazione della superficie al fine di creare un buon
piano di appoggio. E' consigliabile porre al di sopra del terreno un
tessuto plastico pacciamante che impedir la crescita di erbe
infestanti ed allo stesso tempo consentir il drenaggio delle acque
meteoriche .
Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7".
Nessun vincolo specifico:
Possono essere utilizzati substrati naturali (organici o inorganici) e
substrati sintetici.
19
Fertilizzazione
Irrigazione
Raccolta
Raccolta
21
ALLEGATO 1)
Piante aromatiche: possono essere considerate tali, le erbe fresche (tutte le specie indicate in
tabella) con la sola esclusione di: Erba Luigia (aloysia triphylla o Lippia triphylla), Erba San Pietro
(Crysantenum balsamica) e Santoreggia (Sartoreja hortensis).
Riferimento: Nota Mipaaf DG DISR - DISR 02 - Prot. Uscita N.0001626 del 23/01/2015, relativo al GDI
parere di conformit della Regione Lazio al disciplinare PI alle LGNPI 2015.
Specie
Erba cipollina
Aneto
Dragoncello
Borragine
Cumino
Coriandolo
Erba limone
Finocchiello
Elicriso
Issopo
Alloro
Levistico
Melissa
Menta
Menta (*)
Menta
Crescione
Maggiorana
Origano
Rosmarino
Ruta
Salvia melone (*)
Salvia
Salvia ananas (*)
Bibinella
Santoreggia
Stevia
Timo comune
Timo limone
Timo serpillo
Nome scientifico
Allium schoenoprasum
Anethum graveolens
Artemisia dracunculus
Borago officinalis
Carum carvi
Coriandrum sativum
Cymbopogon citratus
Foeniculum vulgare
Helichrysum italicum
Hyssopus officinalis
Laurus nobilis
Levisticum officinale
Melissa officinalis
Mentha x piperita
Mentha x rotundifolia
Mentha spicata
Nasturtium officinale
Origanum majorana
Origanum volgare
Rosmarinum officinalis
Ruta graveolens
Salvia elegans
Salvia officinalis
Salvia rutilans
Sanguisorba minor
Santoreja montana
Stevia Rebaudiana
Thymus vulgaris
Thymus x citriodorus
Thymus serpyllum
Gruppo
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
(*) Sinonimo di Menta
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
(*) Sinonimo di Salvia
Erbe fresche
(*)Sinonimo di Salvia
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
Erbe fresche
22
Regione Lazio
DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 28 aprile 2015, n. G05191
Affidamento a Laziodisu della gestione del Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati
"Torno Subito" - POR Lazio n. CCI2014IT05SFOP005 - euro 15.000.000,00 Asse III Fondo Sociale Europeo
2014-2020 - Obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione". Codice CUP:
J86G14001210006
OGGETTO: Affidamento a Laziodisu della gestione del Programma di interventi rivolto agli
studenti universitari o laureati Torno Subito - POR Lazio n CCI2014IT05SFOP005 .
15.000.000,00 Asse III Fondo Sociale Europeo 2014-2020 - Obiettivo Investimenti a favore della
crescita e delloccupazione. Codice CUP: J86G14001210006
IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE FORMAZIONE, RICERCA E
INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA, DIRITTO ALLO STUDIO
su proposta dellArea Programmazione dell'Offerta Formativa e di Orientamento
VISTO lo Statuto della Regione Lazio, in particolare larticolo 55, Enti pubblici dipendenti;
VISTA La Legge regionale del 18/02/2002, n. 6 e s.m.i. recante Disciplina del sistema
organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale;
VISTO il Regolamento 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i.: Regolamento di organizzazione degli uffici
e dei servizi della Giunta Regionale e sue modificazioni e integrazioni ed in particolare il Capo I del
Titolo III, relativo alle strutture organizzative per la gestione;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 831 del 28 novembre 2014 con la quale stato
conferito al Dr. Fabrizio Lella lincarico di Direttore della Direzione Regionale Formazione,
Ricerca e Innovazione, Scuola e Universit, Diritto allo Studio;
VISTA la Determinazione n. G03853 del 27/03/2014 concernente: Riorganizzazione delle Aree e
degli Uffici della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Universit,
Diritto allo Studio;
VISTA la legge 20 Novembre 2001, n. 25 Norme in materia di programmazione, bilancio e
contabilit della Regione e s.m.i.;
VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2014, n. 17 - Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2014, n. 18 - Bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 942 del 30 dicembre 2014 Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017. Approvazione del Documento tecnico di
accompagnamento, ripartito in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi
e macro aggregati per le spese;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 943 del 30 dicembre 2014 Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017. Approvazione del Bilancio finanziario gestionale,
ripartito in capitoli di entrata e di spesa;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2015, n. 24, recante: Applicazione delle
disposizioni di cui allarticolo 39, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e
successive modifiche, e ulteriori disposizioni per la gestione del bilancio di previsione finanziario
della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 70 del 24 febbraio 2015: Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017. Assegnazione dei capitoli di spesa alle strutture
regionali competenti, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera c), della legge regionale 30 dicembre
2014, n. 18;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n 159 del 14 aprile 2015: Bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017 Variazione di bilancio, in termini di competenza e
cassa, riguardante i capitoli: per l'entrata, 225257 e 225258, per la spesa, vari capitoli da iscriversi
nel programma 12 della missione 01, nel programma 10 della missione 12 e nel programma 04 della
missione 15 e il capitolo A39504, iscritto nel programma 04 della missione 15.
VISTO il Regolamento (UE-EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013, che
stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17
dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo
Sociale Europeo, sul Fondo di Coesione, sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e sul
Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, e disposizioni generali sul Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo, sul Fondo di Coesione e sul Fondo Europeo per gli
Affari Marittimi e la Pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17
dicembre 2013, relativo al Fondo Sociale Europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006
del Consiglio;
VISTO il Regolamento n. 1011/2014 della Commissione Europea, del 22 settembre 2014, recante
modalit di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio
per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e
le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorit di gestione,
autorit di certificazione, autorit di audit e organismi intermedi;
VISTA la Deliberazione n. 660 del 14 ottobre 2014 con cui la Giunta regionale ha designato
lAutorit di Audit, lAutorit di Certificazione, lAutorit di gestione del Fondo europeo di
sviluppo regionale (FESR) e lAutorit di gestione del Fondo Sociale Europeo (FSE) per il ciclo di
programmazione 2014-2020;
VISTA la decisione di esecuzione della Commissione Europea n. C(2014) 8021 del 29.10.2014,
che ha approvato determinati elementi dellAccordo di partenariato con lItalia;
VISTA la Decisione n C(2014) 9799 del 12 dicembre 2014 con cui la Commissione Europea, ha
approvato il Programma Operativo Regione Lazio Fondo Sociale Europeo 2014-2020 nellambito
dellObiettivo Investimenti a favore della crescita e delloccupazione, contrassegnato con il
nCCI2014IT05SFOP005;
VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n. 55 del 17 febbraio 2015 recante: Presa datto del
Programma Operativo della Regione Lazio FSE nCCI2014IT05SFOP005- Programmazione 20142020, nellambito dellObiettivo Investimenti a favore della crescita e delloccupazione;
VISTA la Legge 241/90 sul procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti
amministrativi e ss.mm.ii.;
VISTA la Legge regionale n. 7 del 18 giugno 2008 Nuove disposizioni in materia di diritto agli
studi universitari che, allart.11 configura Laziodisu quale Ente Pubblico Dipendente della
Regione Lazio per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio;
VISTA la Delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 851 del 13 novembre 2009 con cui stato
approvato lo Statuto di LAZIODISU;
RICHIAMATI inoltre, nelle more delladozione del nuovo sistema di gestione e controllo del POR
Lazio FSE 2014-2020 e dellapprovazione da parte del Comitato di Sorveglianza 2014-2020 dei
nuovi criteri di selezione delle operazioni relative alle operazioni cofinanziate con il Fondo sociale
europeo:
-
CONSIDERATO che:
1. Laziodisu un ente pubblico dipendente della Regione, ai sensi dellarticolo 55 dello Statuto,
per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio, dotato di autonomia amministrativa, contabile,
finanziaria e patrimoniale (art. 11, comma 2, della l.r. n. 7 del 18 giugno 2008);
2. ai sensi dellart. 55, comma 7, dello Statuto, la Giunta regionale esercita i poteri di direttiva,
vigilanza e controllo su Laziodisu (art. 26, comma 1, della l.r. n. 7/2008);
3. Laziodisu, ai sensi degli artt. 5 e 6 della l.r. n. 7/2008, assicura lattuazione di interventi, servizi
e prestazioni tra i quali figurano:
contributi per la mobilit internazionale;
informazione e orientamento formativo e al lavoro, promossi in collaborazione con le
universit e le altre istituzioni nonch con gli enti pubblici competenti in materia;
4.
nellambito del POR-FSE Lazio 2007-2013 Laziodisu stato incaricato delle operazioni di
supporto tecnico specialistico e di accompagnamento al programma di interventi denominato
Torno Subito ed ha quindi maturato una significativa esperienza, anche gestionale, in merito
alla realizzazione dei progetti approvati;
approvare lo schema di convenzione tra lAutorit di gestione del POR FSE e Laziodisu
(all.2), che forma parte integrante e sostanziale della presente Determinazione;
procedere allimpegno delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto cos ripartite:
Il Direttore
Dr. Fabrizio Lella
Allegato 1
REGIONE LAZIO
Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Universit
Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione
Scuola e Universit, Diritto allo Studio
Attuazione del
Programma Operativo della Regione Lazio Fondo Sociale Europeo
Programmazione 20142020
Asse III- Istruzione e formazione
Priorit di investimento 10.ii- Obiettivo specifico 10.5
PROGETTO
TORNO SUBITO 2015
Programma di interventi rivolto a studenti universitari e laureati
Soggetto Attuatore:
LAZIODISU Ente per il Diritto agli Studi Universitari nel Lazio
_____________________________________
TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Asse/Priorit di investimento
Obiettivo specifico
Annualit
2015-2016-2017
Beneficiario/attuatore
Durata
15.000.000,00
Il budget relativo allorganizzazione e gestione del progetto per 30 mesi per
consentire lintera gestione delledizione 2015.
Importo
Deleghe
Referente
di
Beneficiario/Attuatore
progetto
del
2/31
POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
INDICE
1
4.1 PREPARAZIONE............................................................................................................................................................ 18
4.2 REALIZZAZIONE ........................................................................................................................................................... 19
4.3 DIFFUSIONE/COMUNICAZIONE ................................................................................................................................... 21
4.4 DELEGA DI ATTIVITA .................................................................................................................................................. 22
5
5.2
5.3
CRONOPROGRAMMA-MILESTONE ............................................................................................................................ 27
INDICATORI ................................................................................................................................................................... 29
BUDGET ......................................................................................................................................................................... 30
3/31
POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
OBIETTIVI
SPECIFICI
SCOPO DEL
PROGETTO
Registri presenze
Documentazione amministrativa
Documentazione amministrativa
Registri presenze
Questionari di rilevazione
Check List valutative (autovalutative)
4/31
2.Avvicinare e far conoscere ai destinatari, in N..di destinatari che concludono il percorso della
Fase 2
maniera diretta, il mondo del lavoro.
Obiettivi e risultati
REALIZZAZIONE
PREPARAZIONE
FASI
5/31
Aggiornamento strumenti
(software, piattaforme ecc.)
Redazione progetto
Individuazione e Organizzazione
gruppo lavoro
Progettazione software
Creazione rete partner
MODALITA
Indicare le modalit dintervento necessarie
per realizzare le attivit (es. personale,
attrezzature, formazione, studi, materiali,
strutture operative, ecc.)
ATTIVITA'
Laziodisu
ATTUAZIONE
Allegato 1
COMUNICAZIONE
DIREZIONE
COORDINAMENTO
MONITORAGGIO
FASI
6/31
Personale
Definizione di procedure di project
management
Rapporti di monitoraggio e
valutazione
Attivit trasversale
c.
a.
b.
ATTIVITA'
MODALITA
Indicare le modalit dintervento necessarie
per realizzare le attivit (es. personale,
attrezzature, formazione, studi, materiali,
strutture operative, ecc.)
Laziodisu
Allegato 1
ATTUAZIONE
PREVISIONE DI SPESA
2016
7.000.000,00
IMPORTO
PROGETTO
15.000.000,00
PROFILO DI SPESA
6.000.000,00
PREVISIONE DI SPESA
2017
7/31
Le previsioni di spesa rappresentano una stima di massima che dovr essere aggiornata a valle dellapprovazione delle graduatorie dellavviso di selezione, quando
si conosceranno i tempi di realizzazione dei singoli progetti.
IMPORTO
COMPLESSIVO
DEL
PROGETTO
Allegato 1
A cinque anni dal lancio della nuova strategia per la crescita, Europa 2020, risulta sempre pi urgente per i governi dellUE
mettere in campo misure idonee a far fronte alle minacce crescenti su una delle priorit centrali della strategia stessa: promuovere
un'economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale. Gli ultimi tre anni hanno
visto i governi degli Stati Membri impegnati nelladozione dei piani strategici per la ripresa che sono stati continuamente messi in
discussione dalle dinamiche scaturenti dal cambiamento strutturala che caratterizza leconomia globalizzata.
Nel quadro di Europa 2020, limpegno per lItalia di raggiungere un livello di occupazione del 68% nel 2020 e a far si che si tratti di
unoccupazione inclusiva, con maggiori possibilit soprattutto per i giovani, le donne, gli svantaggiati. La prospettiva di un periodo
prolungato di crisi, obbliga tutti i livelli di governo e tutti gli attori interessati, allelaborazione di politiche che considerino in maniera
rafforzata la dimensione sociale degli interventi, prevedendo delle misure e dei servizi idonei a supportare lintegrazione nel mercato
del lavoro dei soggetti a maggiore rischio di esclusione ed in particolare i giovani.
Linvestimento sul capitale umano ed in particolare sullalta formazione rappresenta un fattore strategico di sviluppo nel medio lungo
periodo che deve consentire al tessuto sociale ed economico imprenditoriale di poter puntare su un bacino di conoscenze capace di
supportare una crescita in maniera strutturata, soprattutto puntando sullinnovazione e sulla valorizzazione delle migliori risorse
umane disponibili.
Per lEuropa, e ancor di pi per lItalia, il 2013 stato un anno difficile sul piano economico e su quello occupazionale. Col
perdurare della crisi, nei Paesi dellUnione europea la disoccupazione salita al 10,9% e in Italia si sfiorata la quota del 13 ed in
particolare un disoccupazione giovanile in Italia al di sopra del 42%. In questo scenario sono i giovani che continuano a pagare il
prezzo pi alto.
Una timida inversione di tendenza si registrata nellultimo trimestre 2014 e nei primi mesi del 2015 grazie anche alle misure di
incentivazione messe in atto a livello centrale.
Il Rapporto Almalaurea 2013 conferma che, per quanto riguarda la disoccupazione per et e titolo di studio nella fase di ingresso,
tutti i giovani italiani, laureati inclusi, incontrano difficolt maggiori che in altri paesi. Per altro verso per, nellarco della vita
lavorativa, la laurea continua a rappresentare anche in Italia un forte investimento contro la disoccupazione.
I laureati godono di vantaggi occupazionali rispetto ai diplomati sia nellarco della vita lavorativa sia nelle fasi
congiunturali negative come quella che stiamo vivendo. Se si prescinde dai lavoratori con la scuola dellobbligo, i pi colpiti
dalla crisi, il tasso di disoccupazione a cavallo della recessione cresciuto di 2,9 punti per i laureati e di 5,8 punti per i diplomati. A
cinque anni dalla laurea, loccupazione indipendentemente dal tipo di laurea, prossima a ben il 90%: nel dettaglio per i laureati
triennali l89%; per i laureati magistrali dell87%; per i magistrali a ciclo unico il 90%.
La condizione occupazionale e retributiva dei laureati resta migliore di quella dei diplomati di scuola secondaria superiore.
Fonti ufficiali (ISTAT e OECD) evidenziano che, fino ad oggi, nellintero arco della vita lavorativa, in Italia, i laureati hanno
presentato un tasso di occupazione di 13 punti percentuali maggiore rispetto ai diplomati (75,7 contro 62,6%). Le medesime fonti
confermano che anche la retribuzione ha premiato i titoli di studio superiori: fra i 25-64enni risulta pi elevata del 48% rispetto a
quella percepita dai diplomati di scuola secondaria superiore.
Nel 2012, sulla base dei dati dellIndagine sulle forze di lavoro dellIstat le persone con un titolo di studio terziario costituivano il 13,8
per cento della popolazione in et da lavoro (15-64) e il 17,9 per cento delle forze di lavoro. Per i giovani in et compresa tra i 25 e i
34 anni (di seguito giovani) lincidenza dei laureati era pari al 22,2 per cento (23,0 tra le forze di lavoro).
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020 -PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Grafico 1 - Popolazione 25-34 anni in possesso di un diploma di istruzione terziaria. Anno 2012 (valori percentuali) Fonte:
Rapporto Anvur 2013
L'OCSE indica che nel 2012 lItalia si trovava agli ultimi posti per la quota di laureati sia per la fascia det 55-64 anni sia per quella
25-34 anni. Considerando la popolazione pi giovane (25-34 anni), nonostante i significativi incrementi registrati tra il 2000 e il
2012, per questa fascia della popolazione non si registra un avvicinamento alla media europea. In questa fascia det lItalia con il
22,2% di laureati si colloca al penultimo posto tra i paesi considerati.
L'obiettivo iniziale fissato dalla Commissione Europea per il 2020 (40% di laureati nella popolazione di et 30-34 anni), stato
rivisto e si fissato l'obiettivo pi realistico per l'Italia di raggiungere il 26-27% di istruzione terziaria (cos come stabilito dagli
Stati membri nei Programmi nazionali di riforma dellaprile 2011). Tali percentuali sono ben al di sotto della stima dell'obiettivo da
raggiungere per il 2020 per la media dei paesi europei (38%) e quindi questi dati devono ancora di pi deve impegnare lo Stato
italiano e le Regioni a perseguire con tutti i mezzi a disposizione la crescita della percentuale di istruzione terziaria.
La percentuale di giovani diciannovenni che nel nostro Paese si iscrive a un programma di studi di livello universitario pari solo al
30%. Il rischio perdere ulteriore terreno ed energie straordinarie e per questo necessario invertire la rotta.
La spesa in Istruzione universitaria, inoltre, cos come evidenziato dal Rapporto Ocse Education at a Glance 2013
sottofinanziata rispetto agli standard internazionali (la spesa pubblica e privata in questo settore per lItalia l1% del PIL, in Francia
1,5%, nel Regno Unito 1,4%,in Germania 1,3%, negli Stati Uniti 2,8%.
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Grafico 2 - Tasso di completamento degli studi universitari Fonte: Rapporto Anvur 2013
Il principale intervento a favore degli studenti privi di mezzi costituito dalla borsa di studio, che viene erogata a livello
regionale sulla base di risorse in parte raccolte localmente, tramite le tasse universitarie e gli importi stanziati dalle Regioni, e in
parte provenienti da un apposito fondo del MIUR. Le risorse non sono sufficienti a garantire a tutti gli idonei laccesso alla
borsa, con una quota di copertura che varia nel tempo e tra regioni. Data la riduzione delle risorse, tra la.a. 2009/2010 e il
2011/2012 si passati da un tasso di copertura dell86% a un tasso del 69%. Dalla lettura di questi dati emerge ancora di pi la
necessit di strumenti aggiuntivi e innovativi per garantire un reale accesso all'istruzione universitaria per chi si trova in
situazioni di difficolt economica.
Va evidenziato, inoltre, che il 43% dei laureati di primo livello non proseguono la propria formazione universitaria. Le ragioni
della non prosecuzione, quale che sia il percorso formativo concluso, dovuta per il 39% degli intervistati da Almalurea alla
difficolt di conciliare studio e lavoro; il 17% dichiara di non essere interessato a proseguire ulteriormente la formazione; un
ulteriore 13% lamenta motivi economici. Questultimo aspetto negli ultimi anni ha assunto un peso maggiore che quindi va
presidiato ed affrontato con grande attenzione.
Il dato degli abbandoni del percorso universitario nel sistema universitario italiano abbastanza alto. Gli ultimi dati
disponibili in tal senso ci dicono che nel 2003-2004 a 9 anni accademici di distanza dall'immatricolazione, i laureati sono il 55,1%;
gli abbandoni sono il 38,3% e ancora iscritti sono il 6,6%; nel 2004-2005 a 8 anni accademici dall'immatricolazione, i laureati sono il
53,6%, gli abbandoni sono il 37,5% e ancora iscritti sono l' 8,9% (Rapporto Anvur, 2013).
Altro dato da segnalare quello del numero di iscritti. Dopo un aumento progressivo degli iscritti, passati da 1.673.960 nel 19992000 a 1.823.748 nel 2005/06, su cui aveva inciso leffetto delle riforma del cosiddetto 3+2, nella.a. 2011/2012 risultavano iscritti
alluniversit in Italia 1.751.192 studenti.
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Allegato 1
Grafico 3 Esito ad inizio a.a. 2012-2013 per coorte di immatricolati. Corsi di primo livello triennali (valori percentuali)- Fonte:
Rapporto Anvur 2013
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Grafico 4 Esito ad inizio a.a. 2012-2013 per coorte di immatricolati. Corsi magistrali di secondo livello biennali (valori percentuali)Fonte: Rapporto Anvur 2013
Gli indicatori relativi allistruzione della popolazione residente nel Lazio rispecchiano sia le peculiarit della struttura produttiva e
socio-economica regionale rispetto al resto dItalia sia gli effetti della prolungata recessione sulla pianificazione di
istruzione/formazione, sulle aspettative di occupazione nel mercato del lavoro, sulle disponibilit finanziarie dei famiglie e delle
imprese.
Cos come evidenziato all'interno del documento Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo
sviluppo 2014-2020, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio il 10 Aprile 2014, oltre il 50 per cento della popolazione del Lazio
possiede un titolo di istruzione superiore, con unincidenza del 15,5 per cento di laureati, a fronte di una media nazionale di poco pi
del 40 per cento. Se il livello medio elevato dellistruzione si lega alla presenza di una domanda di lavoro nel terziario qualificato
soprattutto a Roma, la minore incidenza di qualifiche professionali si deve al peso minoritario (rispetto alle altre regioni del Centro
Nord) delle branche tradizionali della manifattura; nel corso degli ultimi 3 anni, tuttavia, la quota di diplomi professionali risultata in
notevole aumento nel Lazio.
Elementi di analisi interessanti per le politiche di istruzione e formazione regionale riguardano le tendenze dellistruzione/formazione
degli adulti e le dinamiche che collegano listruzione e la formazione al mercato del lavoro. Il livello di istruzione degli adulti
registra nel Lazio, nel medio periodo, un progressivo abbassamento, sia come conseguenza dei flussi migratori sia per
effetto di un generale calo della partecipazione ad attivit formative e di apprendimento dovuta alla contrazione delle
misure formative offerte dal sistema pubblico.
Il deteriorarsi del quadro formativo regionale, accompagnato ai fenomeni di scoraggiamento, hanno colpito le classi det in entrata
nel mercato del lavoro. Una riduzione della partecipazione ad attivit di istruzione e formazione in modo continuativo
(dall8,3 per cento del 2007 al 6,4 per cento del 2011) ha riguardato anche le persone di et compresa tra 25 e 64 anni.
Oltre allincremento dello scoraggiamento, in questultimo quinquennio, risultata in aumento dal 15 per cento del 2008
al 21,6 per cento del 2011 (sostanzialmente identico nel 2012) la quota di giovani in et compresa tra 15 e 29 anni che
non lavorano e non studiano.
Molto particolare la condizione dei circa 18mila lavoratori studenti, vale a dire, stando alla definizione della stessa
AlmaLaurea,i laureati che hanno dichiarato di aver svolto attivit lavorative continuative a tempo pieno per almeno la met della
durata degli studi, sia nel periodo delle lezioni universitarie sia al di fuori delle lezioni.
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Lindice di ritardo (cio il rapporto tra il ritardo alla laurea e la durata legale del corso di laurea) piuttosto eloquente: per gli studenti
senza alcuna esperienza di lavoro raggiunge lo 0,24%, mentre si attesta intorno allo 0,44% per gli studenti lavoratori che diversamente dai lavoratori studenti - hanno compiuto esperienze di lavoro nel corso degli studi universitari (ad esempio la sera, la
domenica o destate) ma che frequentano regolarmente le lezioni. Invece il lavoratore studente ci impiega molto di pi rispetto
agli altri, con un indice di ritardo dello 0,94%; un bilancio questo che comunque deve tener presente che molte persone si
immatricolano dopo i 19 anni, in misura sensibilmente maggiore rispetto a qualche tempo fa.
Gli indirizzi strategici regionali, quindi, proprio in funzione dellottimizzazione dellimpiego delle risorse finanziarie per le politiche di
istruzione, formazione e per loccupazione, vanno nella direzione di concentrare gli interventi soprattutto per sviluppare le
conoscenze funzionali allesercizio di una cittadinanza attiva, allinclusione sociale, nonch al raggiungimento di obiettivi di tipo
occupazionale o professionalizzante.
Sulla base dell'obiettivo generale e degli elementi di analisi individuati evidente, quindi, la forte coerenza tra liniziativa torno subito
e gli orientamenti regionali, nazionali e comunitari in materia di innalzamento dei livelli di conoscenza e di istruzione, soprattutto
nell'ambito dell'alta formazione, e di effettiva realizzazione del diritto allo studio.
La strategia di Lisbona prima e come gi anticipato, la strategia Europa 2020 poi hanno posto, infatti, la conoscenza e
linnalzamento dei livelli di istruzione al centro della strategia di sviluppo europea. Nel programma Istruzione e formazione
2020 (ET 2020) stato delineato un quadro strategico aggiornato per la cooperazione europea nel settore dellistruzione e della
formazione, con lobiettivo di affrontare le sfide sostanziali che lEuropa deve superare per diventare uneconomia basata sulla
conoscenza e rendere lapprendimento permanente una realt per tutti (Consiglio dellUnione Europea, 2009).
Nello specifico, gli obiettivi della Strategia Europa 2020 e la situazione dalla quale parte il Lazio, indicano proprio la
necessit di incrementare fortemente leducazione terziaria e loccupazione e di dare piena attuazione all'Obiettivo 10 della
suddetta Strategia.
Infatti, l'Obiettivo 10, in coerenza con la proposta qui presentata, sottolinea la necessit di azioni di innalzamento dei livelli di
competenza nei diversi gradi del sistema dellistruzione e della formazione, nonch lo sviluppo e il potenziamento dellofferta
formativa a tutti i livelli e lungo tutto larco della vita degli individui.
L'Obiettivo 10, inoltre, individua la formazione come investimento che cautela gli individui rispetto alla crescente instabilit
del mercato del lavoro e li rafforza rispetto ai rischi del cambiamento, mettendoli nella condizione di affrontare la mobilit
attraverso laggiornamento continuo delle capacit e competenze.
L'area dell'istruzione, della formazione e dell'adeguamento professionale, infatti, rientra nelle priorit di finanziamento per il Lazio
introdotte dal DEFR 2014-2016.
Si riportano di seguito i dati relativi agli iscritti ed immatricolazioni della Regione Lazio.
Tabella 1- Dati iscritti universit 2013-2014
Numero di Studenti iscritti e immatricolati nell'anno accademico 2013/2014 distinti per Ateneo
ATENEO (codice)
05601
05801
05802
05803
05805
05806
05807
05808
05809
05810
05811
05812
05813
05814
05815
05816
05817
06001
Totale
ATENEO
Universit degli Studi della Tuscia
Universit degli studi di Roma La Sapienza
Universit degli studi di Roma Tor Vergata
Libera Universit Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma
Libera Universit internazionale degli studi sociali Guido Carli (LUISS) di Roma
Universit degli studi di Roma "Foro Italico"
Universit degli studi Roma Tre
Universit Campus Bio-Medico di Roma
Libera Universit degli Studi Internazionali di Roma
Universit telematica Guglielmo Marconi di Roma
Universit telematica Unitelma Sapienza di Roma
Universit Europea di Roma
Universit telematica internazionale UNINETTUNO di Roma
Universitas Mercatorum di Roma
Universit telematica Niccol Cusano di Roma
Universit telematica "San Raffaele" di Roma - gi "UNITEL"
Link Campus University di Roma
Universit degli studi di Cassino
ISCRITTI
7.250
104.344
30.486
6.020
di cui IMMATRICOLATI
1.435
13.656
4.876
834
7.615
2.193
34.937
1.568
1.195
14.323
1.645
880
8.710
247
11.790
968
291
8.407
242.869
1.342
319
5.417
263
182
700
74
136
414
48
772
178
101
1.236
31.983
FONTE DATI: Ministero dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca. Ufficio di Statistica settore
ULTIMO AGGIORNAMENTO DATI: 13 febbraio 2015
13/31
POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
ISCRITTI
di cui
IMMA TRICOLA TI
7.131
109.510
31.096
6.340
1.366
14.154
4.966
882
7.738
2.145
35.326
1.527
1.207
14.809
1.671
932
1.308
322
5.539
268
128
648
73
140
8.141
186
11.309
816
9.336
249.220
419
25
759
245
1.321
32.563
E in tale contesto che la Regione Lazio, nello sviluppare la strategia ed i contenuti del POR FSE 2014-2020, ha esplicitamente
previsto la possibilit di interventi capaci di integrare lesigenza del miglioramento delle competenze di studenti e laureati e
dellinserimento pi agevole e qualificato nel mondo del lavoro. In particolare, nella priorit di investimento 10.ii Miglioramento
della qualit e dell'efficacia dell'istruzione superiore e di livello equivalente e l'accesso alla stessa, al fine di aumentare la
partecipazione e i tassi di riuscita, specie per i gruppi svantaggiati, obiettivo specifico, 10.5 Innalzamento dei livelli di competenze,
di partecipazione e di successo formativo nellistruzione universitaria e/o equivalente.
La declinazione nel POR FSE delle azioni dellAccordo di Partenariato prevede la realizzazione di interventi per linserimento
lavorativo dei giovani attraverso azioni di formazione/lavoro in Italia e all'estero che prevedano anche l'ampliamento di reti di
cooperazione con organismi e istituzioni dei Paesi europei ed extraeuropei e rafforzamento del raccordo con il tessuto produttivo
locale nonch azioni di potenziamento del raccordo fra Universit e imprese.
Liniziativa torno subito, lanciata in via sperimentale nel 2013 con i fondi residui del POR FSE Lazio 2007-2013, prevista nel POR
FSE 2014-2020 come intervento principale per permettere unazione strutturata pluriennale per il raggiungimento del risultato atteso
correlato alla priorit di investimento 10.ii, obiettivo specifico 10.5 sopra sinteticamente descritti.
Liniziativa torno subito quindi pensata come strumento pluriennale e sistemico da attuare attraverso successive edizioni
annuali, dal 2015 al 2020 e necessita di un reale ed efficace partenariato, chiamato ad accompagnare nel tempo il processo di
investimento sulle competenze e lincontro sempre pi rafforzato tra la domanda e lofferta di lavoro qualificato.
Nellambito delledizione 2015 di torno subito, sar sperimentata anche la promozione di competenze tecniche nel settore
cinematografico. Tale sperimentazione ha lo scopo di rispondere ad esigenze di settore emerse negli ultimi anni a valle di un
importante investimento regionale per il rilancio delle professioni cinematografiche che negli ultimi anni hanno visto per lItalia
perdere una leadership storica come conseguenza dellinnovazione tecnologica che ha caratterizzato il settore.
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Le necessit da soddisfare
La formazione, a supporto dellinnovazione ha acquistato un valore crescente e necessita di essere ulteriormente rivalutata e
migliorata nei sui strumenti, nel quadro di una strategia finalizzata ad accrescere il valore delle risorse invisibili (capitale umano)
come supporto ai processi di cambiamento.
Alla base dei nuovi processi di elaborazione strategica dei Fondi strutturali nel quadro di Europa 2020 richiesto un impegno di tutti
gli stakeholders istituzionali e non, attraverso la promozione ed il rafforzamento dei meccanismi di dialogo e di scambio idonei a
generare i necessari raccordi utili allo sviluppo delle competenze dei giovani ad alto potenziale.
Il partenariato parola chiave di tali processi, principio che trova istituzionalizzazione nel nuovo pacchetto normativo proposto dalla
Commissione Europea per la gestione dei Fondi stanziati a supporto della Politica di Coesione per il settennio 2014-2020.
Secondo i pi recenti indirizzi della Commissione Europea1 indispensabile promuovere un idoneo processo di miglioramento del
capitale umano capace di rappresentare il maggiore stimolo allinnovazione. Lalta formazione assume quindi particolare rilievo
quale strumento e leva per una ripresa efficace della crescita, e principale fattore per i diversi settori produttivi.
Il sistema degli incentivi alloccupazione, se non accompagnato da interventi strutturati e ben elaborati in una cornice strategica,
non in grado di stimolare, in maniera efficace, una seria inversione del trend negativo del mercato del lavoro e di riflesso della
crescita economica e produttiva. Ai fini dellinserimento nel mondo del lavoro dei giovani laureati ad alto potenziale il coinvolgimento
attivo della collettivit degli stakeholders rappresentativi dei settori produttivi, aumenta di fatto lefficacia della conoscenza
disponibile, il migliore utilizzo delle competenze e le prospettive alla base delle strategie di crescita.
La complessa elaborazione delle nuove strategie di crescita deve quindi integrare tutti gli elementi utili a garantire il massimo
apporto di competenze, lespressione capillare dei fabbisogni e la valorizzazione piena di tutte le potenzialit offerte dal sistema.
Tali elementi rappresentano la base dellanalisi strategica che ha condotto la Regione Lazio alla definizione delliniziativa torno
subito.
Con tale iniziativa si intende rispondere, in maniera strutturata e con unelevata concentrazione di risorse finanziarie, alle necessit
di investimento continuo sul capitale umano, allintegrazione delle competenze formative con quelle lavorative, anche in contesti
internazionali, alla sperimentazione di esperienze dirette allinterno di contesti lavorativi.
Il bisogno principale espresso dalle imprese pubbliche e private, profit e non profit, va infatti nella direzione di stimolare il
rafforzamento delle competenze e le possibilit di contatto ed interazione tra mondo della formazione, della ricerca e del lavoro.
In particolare, occorre insistere sullo sviluppo di competenze innovative e sempre pi rispondenti alle esigenze reali dei sistemi
produttivi globalizzati in un economia soprattutto come quella italiana che deve puntare su fattori strategici di sviluppo in un ottica di
inclusivit e sostenibilit.
Cfr.COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENTThe partnership principle in the implementation of the Common Strategic FrameworkFunds - elements for a European Code of
Conduct on Partnership 24 aprile 2012
1
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Allegato 1
Scopo
Innalzare il livello delle competenze di diplomati, studenti e laureati e consentire percorsi
pi agevoli di inserimento nel mondo del lavoro
Obiettivi specifici
Migliorare le competenze specifiche nellarea dellalta formazione.
Favorire percorsi di apprendimento nazionali e transnazionali.
Coinvolgere in maniera diretta partner pubblici e privati, profit e non profit in percorsi di
inserimento lavorativo
Articolazione
attivit/ambiti
in
linee
di
4 linee di attivit
Milestones
Destinatari
Diplomati (per la sola linea 4); studenti universitari, studenti e diplomati ITS e laureati,
residenti e domiciliati in Regione Lazio
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
j.
k.
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
di
informazione-
Allegato 1
Coerentemente con gli obiettivi generali e specifici, si descrive sinteticamente il progetto per ogni fase e secondo unarticolazione
in linee di attivit/ambiti.
4.1
PREPARAZIONE
a) Obiettivo
Lattivit di preparazione del progetto finalizzata alla predisposizione e lancio dellavviso di selezione ed alla preparazione delle
attivit tecniche ed operative che devono permettere la gestione del progetto in coerenza con gli obiettivi e le attivit previste
b) attivit/azioni
Attivit 0-progettazione esecutiva ed organizzazione interna
Si tratta dellattivit di definizione del progetto esecutivo in risposta alla richiesta della Regione Lazio.
Attivit 1- predisposizione avviso di selezione in raccordo con la Regione Lazio
Tale attivit svolta in stretto raccordo con il livello politico ed amministrativo della Regione Lazio finalizzata alla definizione
dellavviso, sua pubblicazione.
Attivit 2 predisposizione degli strumenti gestionali: piattaforma web, formulario elettronico, procedure di gestione amministrativo
contabili.
Questa attivit prevede la definizione delle procedure interne di gestione del progetto ed in particolare la predisposizione degli
strumenti informatici di supporto tra i quali il pi importante il formulario elettronico pe rla gestione delle candidature.
Attivit 3 Costruzione del partenariato (avvio)
La costruzione del partenariato rappresenta lattivit pi importante delledizione 2015 di torno subito in quanto finalizzata a
formalizzare, attraverso protocolli e accordi diretti, la partecipazione di rappresentanze e singoli operatori.
Tale attivit avviata gi a marzo 2015 proseguir per tutta la durata dellintervento.
Le rappresentanze che alla data del 31 marzo hanno gi formalmente sottoscritto un protocollo sono 20 mentre sono 40 i singoli
operatori che hanno aderito al progetto.
Attivit 4 Eventi di accompagnamento ed evento politico istituzionale di presentazione e condivisione del progetto
In accompagnamento al lancio e gestione dellavviso pubblico dio selezione saranno organizzati una serie di eventi in stretto
raccordo con i livelli politico e amministrativo della Regione. In particolare:
1. Conferenza stampa di presentazione dellavviso.
2. Evento di lancio (entro maggio 2015) per a promozione verso i partner e verso i destinatari.
3. Eventi di promozione territoriale (Maggio luglio 2015).
Le attivit di preparazione si ripetono per lavvio delle edizioni 2016 e 2017.
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Allegato 1
b.2) Destinatari
Studenti universitari e laureati, studenti e diplomati ITS, residenti o domiciliati in Regione Lazio. Per la sola linea 4 la platea dei
destinatari prevede la categoria diplomati.
b.3) Risultati
Lancio dellavviso, organizzazione degli eventi collegati.
b.4) Tempi
Aprile 2015- luglio 2015.
4.2
REALIZZAZIONE
a) Obiettivo
Lattivit di realizzazione e direttamente connessa al raggiungimento degli obiettivi di progetto ossia:
Migliorare le competenze di giovani studenti universitari, studenti e diplomati ITS e laureati attraverso percorsi di alta formazione ed
esperienze in ambito lavorativo nazionali ed internazionali
Aumentare la mobilit nazionale ed internazionale dei destinatari attraverso percorsi di alta formazione e di esperienze in ambito
lavorativo
Avvicinare e far conoscere ai destinatari, in maniera diretta, il mondo del lavoro.
Mettere a disposizione degli attori sociali economici ed imprenditoriali della regione, giovani studenti e laureati con elevate
competenze e conoscenze
b) attivit/azioni
b.1) Attivit di supporto e trasversali
a. Evento formativo informativo con tutti i destinatari- prima della partenza.
Una volta definite le graduatorie definitive, sar organizzato un incontro tecnico con tutti i vincitori allo scopo di informare
tutti i destinatari sugli aspetti tecnici, burocratici e di realizzazione del progetto. In particolare sar fornito un toolkit
informativo e saranno fornite informazioni di dettaglio per mettere in condizione i singoli ragazzi di gestire al meglio i loro
progetti in tutte le fasi previste. Come per la prima edizione prevista unattivit informativa e di comunicazione attraverso
il portale del progetto e forum dedicato.
b. Stipula convenzioni con i destinatari e definizioni atti amministrativi correlati
Entro 45 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie ufficiali saranno stipulate tutte le convenzioni tra Laziodisu ed i singoli
vincitori. Laziodisu definir e pubblicizzer la procedura per la stipula delle convenzioni.
c. Supporto front office destinatari
A partire dalla data di pubblicazione dellavviso e per tutta la durata del progetto, Laziodisu organizzer le attivit di front
office e back office del progetto in considerazione delle diverse esigenze da soddisfare nelle varie fasi di progetto. In
particolare sar definito un orario giornaliero per la gestione del front office e back office.
b.2) Linee di attivit
Come per ledizione del 2014, anche ledizione 2015 prevede una macrostruttura del progetto articolata in due fasi:
-Fase 1 dedicata allesperienza di studio e/o apprendimento in ambito lavorativo, fuori dalla Regione Lazio.
-Fase 2 dedicata allo svolgimento di tirocini o altre forme di svolgimento di esperienze in ambito lavorativo, come previste dalla
normativa regionale, presso partner identificati nel territorio della regione Lazio.
Vengono invece introdotti 4 specifici percorsi progettuali caratterizzati da specificit tecnico amministrative e di durata. Ciascun
candidato potr orientarsi nella scelta della tipologia pi attinente tenendo conto di diversi fattori:
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Allegato 1
una linea progettuale definita Torno subito Italia-TSI caratterizzata dalla fase (1) fuori regione, svolta in altre regioni
italiane per un periodo da 3 a 6 mesi
una linea progettuale definita Torno Subito Estero-TSE caratterizzata nella fase (1) fuori regione da un periodo di
permanenza, fuori Italia, da 3 a 6 mesi
una linea progettuale definita Torno Subito Formazione Lunga - TSFL caratterizzata nella fase (1) fuori regione, da un
periodo di permanenza in Italia o allestero, soltanto per studio e formazione, da 7a 12 mesi
Una linea progettuale, sperimentale, definita Torno Subito Professioni cinamatografiche - TSP dedicata alla
valorizzazione di competenze tecniche del settore dellindustria del cinema, caratterizzata nella fase (1) fuori regione da un
periodo di permanenza, fuori Italia, da 1 a 6 mesi
b.3) Destinatari
Studenti universitari e laureati residenti o domiciliati in Regione Lazio. Per la sola linea 4 la platea dei destinatari prevede la
categoria diplomati.
b.4) Risultati
Nella fase di realizzazione si stima di coinvolgere una platea compresa tra 800 e 1000 destinatari nel quadro di un finanziamento
disponibile di Euro 11.000.000,00 dedicato alle Linee progettuali 1,2 e 3 ed 1.000.000,00 dedicato alla linea progettuale n4
professioni cinematografiche.
b.5) Tempi
La fase di realizzazione del progetto va da settembre 2015 a settembre 2017.
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Allegato 1
DIFFUSIONE/COMUNICAZIONE
4.3
Liniziativa torno subito prevede la realizzazione di un piano di comunicazione soggetto ad approvazione da parte della cabina di
regia della Regione Lazio nel quadro di quanto previsto per i progetti cofinanziati dai Fondi strutturali.
a) Obiettivo
Obiettivo del Piano di comunicazione definire ed attuare le attivit di comunicazione ed informazione che accompagneranno
lintero intervento.
b) attivit/azioni
Si prevede la realizzazione dei seguenti eventi di promozione
- 28 - 30 aprile 2015: conferenza stampa di presentazione nuovo bando
c/o sede istituzionale Regione Lazio
-
22 maggio - 30 giugno: incontri territoriali di presentazione/approfondimento e supporto alla presentazione dei progetti
26 maggio: incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit
28 maggio: incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit
03 giugno: incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit
09 giugno : incontro territoriale regionale provinciale (Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo) con la partecipazione di comune,
universit (tutti i dip.) camera di commercio, unione industriali, GAL, CPI, forum terzo settore, CSV sportelli territoriali, etc..
c/o universit
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
- un area dedicata alla presentazione del nuovo bando da parte delle cariche istituzionali e ai contributi dei testimonial e dei
partner invitati a parlare (allestita stile talk televisivo)
- vari corner differenziati per aree tematiche predisposti per lincontro tra i beneficiari tornati e gli interessati a partecipare
contenenti anche i supporti ai contatti con i partner della specifica area tematica (Cultura Arte Sport, Ambiente e Territorio,
Tecnico Scientifica, Diritto ed Economia, Sociale)
- un area di supporto e di assistenza tecnica pi specifica
- supporti per la trasmissione dei contributi video prodotti dallo staff e dai beneficiari coinvolti
-una zona BAR, gi presente ed operativa allinterno della struttura (zona ristorante, area musica live)
b.2) Destinatari
Destinatari diretti dellintervento torno subito, partner, cittadini, stakeholder.
b.3) Risultati
Realizzazione eventi di promozione e d accompagnamento alliniziativa, attivazione gestione dei canali di comunicazione (internet,
forum, blog, ecc.)
b.4) Tempi
Per tutta la durata dellintervento
DELEGA DI ATTIVITA
4.4
In relazione allattuazione della linea di progetto n 4 sperimentazione nellambito delle professioni cinematografiche prevista
una delega di attivit per lo svolgimento delle attivit specialistiche correlate alla promozione, informazione e accompagnamento ai
progetti presentati nellambito della suddetta linea progettuale con particolare riferimento al "Protocollo d' intesa siglato in data 18
marzo 2015 a Rabat tra la Regione Lazio ed il Regno del Marocco per lo sviluppo di una di collaborazione strategica nell'ambito
della formazione e dello sviluppo occupazionale nonch del consolidamento e rafforzamento delle competenze degli operatori nel
settore cinematografico ed audiovisivo"
Tra le attivit che si prevede di delegare sono comprese la:
Promozione e informazione nazionale ed internazionale per la partecipazione allavviso pubblico
Ricerca ed informazione per lindividuazione dei partner in sede di definizione dei progetti
Supporto per eventuali gestioni di cambio partner in corso di realizzazione dei progetti
Allegato 1
Le attivit delegate saranno rendicontate sulla base della normativa regionale sulla rendicontazione delle spese.
DIREZIONE E COORDINAMENTO
Nel quadro delle attivit di attuazione dellintervento Torno subito, Laziodisu sar responsabile delle attivit di direzione,
coordinamento operativo, monitoraggio e controllo.
A tale scopo, in continuit con lintervento avviato nel 2014, sar coinvolto un gruppo di lavoro gi appositamente selezionato e che
in funzione delle necessit operative, potr essere integrato e/o modificato in corso di attuazione.
5.1
Dal punto di vista organizzativo, si conferma il gruppo di lavoro articolato al suo interno come segue:
un Capo progetto-, che costituir il referente dellAmministrazione durante lo svolgimento dellincarico e sar il responsabile
dellattuazione dellintera attivit, assicurando la funzionalit e la qualit complessiva del lavoro svolto;
un supporto specialistico al capo progetto, rappresentato da esperti senior che individuati dal capo progetto, affiancano
questultimo nellazione di coordinamento e di interfaccia interna, garantendo competenze specialistiche e settoriali in:
Gestione dellintervento nel suo complesso;
Monitoraggio e controllo interno e rendicontazione;
Gestione del front office e back office;
Informazione e comunicazione.
Esperti senior e junior operativi presso la struttura di Laziodisu per le attivit operative di progetto secondo lorganizzazione
interna definita dal capo progetto.
SCHEMA N. 1 - FUNZIONIGRAMMA DEL GRUPPO DI LAVORO
CAPO PROGETTO
Ambito
direzionale
Ambito
gestionale
Area attuazione
rendicontazione e
controllo internoraccordo ragioneria e
personale
Area
Comunicazione
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Allegato 1
Ruolo
Profilo
N risorse
Dirigente/personale
interno
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
1
1
1
3
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
Senior personale
interno
Senior personale
interno
1
1
1
1
1
1
1
Il gruppo di lavoro potr essere integrato con ulteriori profili in funzione delle esigenze gestionali.
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Allegato 1
5.2
La programmazione, il controllo operativo, il monitoraggio e la valutazione interna dellintervento, dipendono direttamente dal Capo
progetto, responsabile per il funzionamento del gruppo di lavoro.
Il capo progetto operer in stretto raccordo con il Dirigente responsabile per Laziodisu (Monika Ceccherini) della realizzazione dei
progetti comunitari.
Il progetto si caratterizzer per il forte presidio delle attivit da svolgere, attraverso un sistema di programmazione e controllo che
prevede di monitorare costantemente quanto realizzato e quindi di verificare lo stato di avanzamento ed anticipare possibili criticit.
La programmazione, il controllo operativo e la valutazione interna prevedono:
5.3
Un organizzazione del gruppo di lavoro tarata sulle specifiche esigenze che caratterizzeranno la realizzazione dellintervento
nelle diverse fasi previste;
Una chiara attribuzione di ruoli e responsabilit interne;
Una forte interazione con la struttura amministrativa di Laziodisu;
Una forte relazione con i referenti regionali per condividere le principali scelte tecniche e risolvere eventuali problemi e criticit;
una consuntivazione interna mensile delle attivit svolte dal gruppo di lavoro. In particolare, gli esperti provvederanno a fine
mese a consuntivare le attivit svolte e le ore lavorative/consumate in relazione alle attivit alle quali sono state destinate
(timesheet e relazioni di attivit).
Una consuntivazione, nei confronti della regione Lazio, delle attivit svolte dal progetto attraverso la redazione di una relazione
periodica a cadenza trimestrale.
Rendicontazione delle spese
Il qualit di soggetto Beneficiario/attuatore, Laziodisu responsabile della rendicontazione nei confronti dellAdG, delle spese
sostenute, ai fini della predisposizione della domanda di pagamento.
La rendicontazione delle spese avverr sulla base delle procedure comunicate dallAdG in relazione al SIGECO 2014-2020 in corso
di definizione.
Laziodisu predisporr una procedura di rendicontazione interna, basata su una gestione informatizzata dei dati utili ai fini della
rendicontazione. Al fine di semplificare il processo di rendicontazione, in raccordo con lAdG, e con i responsabili del sistema
informativo di rendicontazione regionale 2014-2020, Laziodisu proporr ladozione di procedure di trasmissione dei dati di
rendicontazione con protocollo informatico.
5.4
Laziodisu predisporr una procedura di monitoraggio dei singoli progetti e dellintervento nel suo complesso al fine di consentire
una gestione dei dati di monitoraggio utile sia ai fini della rendicontazione (dati amministrativo contabili) che dellavanzamento delle
attivit. Il monitoraggio delle attivit sar consuntivato trimestralmente nellambito della relazione trimestrale prevista nei dispositivi
di pianificazione e controllo.
5.5
VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE
Laziodisu per le attivit di valutazione/autovalutazione del progetto prevede di implementare una procedura parallela a quella di
monitoraggio al fine di:
Verificare il contenuto dei progetti realizzati ed evidenziare i casi di successo
Assicurare il rispetto delle scadenze temporali previste per i singoli progetti
Verificare e valutare la coerenza delle attivit realizzate con il progetto originale
Valutare lefficienza del progetto (in termini di risorse utilizzate e risultati raggiunti) per identificare azioni migliorative per le
successive edizioni delliniziativa
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POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 1
Valutare l efficacia in termini di conseguimento dei risultati attesi e soprattutto impatti occupazionali di breve e medio
periodo
Valutare leconomicit delliniziativa in relazione alle metodologie e alle tecnologie impiegate, nonch alla replicabilit
degli interventi
Valutare la sostenibilit/replicabilit delliniziativa nel tempo in relazione alla permanenza, oltre lintervento, degli effetti,
delle conoscenze acquisite e delle competenze create e della rete partenariale
Valutare il rischio di gestione.
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PIANO DI COMUNICAZIONE
1 Definizione del Piano e strumenti
Pubblicizzazione avviso (eventi lancio e comunicazione 2 incontri, media, ecc.)
IncontrI per informativa destinatari prima delle parenze
(kit +formazione breve) da ripetere in relazione alle
3 partenze
COSTRTUZIONE PARTENARIATO
Accordi ass. categoria, rappresentanze aziende, terzo
settore, reti
Protocolli con i CPI/Regione
Protocolli Universit
Accordi di rete estero/universit
1
2
3
4
1
2
3
DEFINIZIONE DELL'AVVISO
Stesura del documento e allegati
Validazione
Pubblicazione AVVISO
Definizione delle procedure interne e strumenti/criteri
valutazione -Definizione criteri e modalit di valutazione
FASI DI LAVORO
CHI FA COSA
CRONOPROGRAMMA-MILESTONE
6
giu-15
lug-15 ago-15
set-15
ott-15 nov-15
27/31
dic-15 gen-16
6
giu-16
10
12
lug-16 ago-16
11
ott-16 nov-16
17
dic-16 gen-17
FASE DI REALIZZAZIONE
13
14
15
16
set-16
FASE DI PREPARAZIONE
18
19
20
21
22
giu-17
23
24
lug-17 ago-17
25
set-17
26
27
ott-17 nov-17
28
dic-17
FASSE /ATTIVITA
PERIODICITA
-DATA RILASCIO
(gg/mm/aaaa)
PREPARAZIONE
(1) Avviso pubblico
(2) Formulario on line per la presentazione candidature
(3) Conferenza stampa di lancio avviso (Regione Lazio)
(4) Evento di comunicazione lancio avviso
REALIZZAZIONE
Attivit 1
Attivit 2
(1)Entro il 28 aprile
2015
(2) Entro 20 aprile 2015
(3) Giorno
pubblicazione Avviso
(4) 21 maggio presso
Macro
(5)Entro agosto 2015
(6)a cadenza trimestrale
(7) consuntivati nelle
relazioni periodiche
DIFFUSIONE
(8) Piano di comunicazione
(9) Eventi come da piano di comunicazione- rassegna stampa
attivit di media relation
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Allegato 1
INDICATORI
INDICATORI DI RISULTATO
OBIETTIVO SPECIFICO DI
RIFERIMENTO
LINEA ATTIVITA/AMBITO
DESCRIZIONE
INDICATORE
VALORIZZAZIONE
Quantitativo
22%
INDICATORI DI OUTPUT
OBIETTIVO SPECIFICO DI
RIFERIMENTO
LINEA ATTIVITA/AMBITO
DESCRIZIONE
INDICATORE
VALORIZZAZIONE
Protocolli di rete
Fase 1 e 2
Quantitativo
40
Quantitativo
80
Progetti
fase 1
che
concludono Fase 1
Quantitativo
90%
Progetti
fase 2
che
concludono Fase 2
Quantitativo
80%
progetti Fase 1 e 2
Quantitativo
12.000,00
Fase 1 e 2
Quantitativo
1000 destinatari
Importo medio
finanziati
Destinatari raggiunti
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BUDGET
TABELLA 1- COSTI PER LA REALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO
VOCI DI COSTO
IMPORTO LORDO
12.000.000,00
A1
11.000.000,00
A2
1.000.000,00
2.592.200,00
B1
1.912.200,00
B2
580.000,00
B3
SISTEMI INFORMATIVI
80.000,00
B4
20.000,00
*B2
14.592.200,00
407.800,00
15.000.000,000
30/31
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Allegato 1
Ruolo
Profilo
Dirigente/personale
interno
Senior /personale
Capo progetto
esterno
Senior /personale
Supporto coordinamento operativo
esterno
Rendicontazione e Gestione progetti Senior /personale
FSE
esterno
Direzione interna laziodisu
Tempo
di
Importo
impiego costo lordo
Numero imputato al
N
sul
mensile*(tariffe mesi di progetto (per
risorse progetto FSE)
impiego 30 mesi)
1
10%
8.000,00
30
24.000,00
100%
6.000,00
30
180.000,00
100%
4.300,00
30
129.000,00
100%
4.300,00
30
387.000,00
Senior /personale
esterno
100%
4.300,00
30
258.000,00
Senior /personale
esterno
100%
4.300,00
30
129.000,00
Senior /personale
esterno
100%
4.300,00
30
129.000,00
100%
4.300,00
30
129.000,00
100%
4.300,00
30
129.000,00
100%
3.500,00
30
105.000,00
100%
3.500,00
30
105.000,00
100%
3.500,00
30
105.000,00
40%
4.300,00
30
51.600,00
40%
4.300,00
30
51.600,00
1.912.200,00
Senior /personale
esterno
Senior /personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
junior/personale
esterno
Senior personale
interno
Senior personale
interno
I parametri di costo mensile tengono conto dei massimali previsti per il POR FSE regione Lazio a lordo di oneri e contribuiti.
31/31
POR FSE REGIONE LAZIO 2014-2020-PROGETTO TORNO SUBITO 2015
Allegato 2
Bozza di CONVENZIONE
TRA
Regione Lazio - Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e
Universit, Diritto allo Studio, rappresentata dal Dr. Fabrizio Lella, Direttore della
suddetta Direzione, nella qualit di Autorit di Gestione (di seguito Autorit di gestione
del POR FSE) del Programma Operativo Regionale FSE Lazio 2014-2020, domiciliato
presso la Regione Lazio Via Rosa Raimondi Garibaldi 7 00145 Roma
E
LAZIODISU, con sede legale in Roma, via Cesare De Lollis n. 24/b cap 00185
rappresentato dal Prof. Carmelo Ursino
PREMESSO CHE:
- Il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del
17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20.12.2013 reca disposizioni
comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul
Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo
europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul
Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di
coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il
Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
- il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del
17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013 reca disposizioni
sul Fondo sociale europeo e abroga il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del
Consiglio;
- il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre
2013 stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
- la Commissione Europea ha approvato con decisione di esecuzione n. C(2014)
8021 del 29.10.2014 determinati elementi dellAccordo di partenariato con
lItalia;
- la Commissione Europea ha approvato con Decisione n C(2014) 9799 del
12.12.2014 il Programma Operativo Regione Lazio Fondo Sociale Europeo
2014-2020 nellambito dellObiettivo Investimenti a favore della crescita e
delloccupazione, contrassegnato con il nCCI2014IT05SFOP005;
Allegato 2
Allegato 2
Allegato 2
Allegato 2
Allegato 2
Roma l
REGIONE LAZIO
Autorit di gestione del POR FSE
LAZIODISU
Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05072
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0040 CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE18 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1051. Nomina della
Commissione giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento energetico nella scuola
elementare in Via Campolimpido nel Comune di Guidonia Montecelio (RM)". CUP F94H13000450006 - CIG
61377328AB
OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0040 CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE18 - Intervento
SVLAZ-ES-2013-1051. Nomina della Commissione giudicatrice della gara per laffidamento dei
lavori per lefficientamento energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune
di Guidonia Montecelio (RM). CUP F94H13000450006 CIG 61377328AB
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto: Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015 Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo;
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati;
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1
Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili. Approvazione delle
Modalit Attuative del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile
- Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili;
PRESO ATTO che le predette Modalit Attuative del Programma Operativo stabiliscono che la
Regione Lazio ha provveduto con Determinazione Dirigenziale G04051 del 31/03/2014 alla
costituzione di un elenco di operatori economici (long list) da interpellare per laffidamento dei
lavori di importo complessivo inferiore a un milione di Euro, con il sistema della procedura
negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, con riferimento allart. 57, comma 6 e dellart.
122, comma 7, del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i. ovvero per laffidamento mediante cottimo fiduciario
ai sensi dellart. 125, comma 8, del D.Lgs n. 163/2006, qualora ricorrano le condizioni di cui al
comma 6 del medesimo articolo;
PRESO ATTO che al punto 8 dellallegato 1 della DGR n. 299/2014 individuata la Direzione
Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative quale Struttura organizzativa responsabile
della gestione e che la Regione Lazio la Stazione appaltante di tutti gli interventi ammessi ad
eccezione di quelli a titolarit delle ATER;
VISTA la determinazione dirigenziale n G09866 del 08/07/2014 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata: Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili. Autorizzazione a
contrarre e approvazione degli allegati nn. 1, 2 e 3. Nomina R.U.P. geom. Roberto RENZI, Gruppo
di Dossier Codice LSE18;
VISTA la disposizione del Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative n
674181 del 03/12/2014 che individua nellArea Genio Civile Lazio Nord la Struttura organizzativa
responsabile della formalizzazione di tutti gli atti e determinazioni necessarie e propedeutiche alla
attuazione degli interventi, dalla approvazione del progetto fino alla approvazione della spesa
finale, secondo le indicazioni dellArea Infrastrutture energetiche;
VISTA la determinazione dirigenziale n G00767 del 03/02/2015 Progetto A0070P0040 CALL
FOR PROPOSAL relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice
LSE18. Intervento SVLAZ-ES-2013-1051 - Approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori
per lefficientamento energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune di
Guidonia Montecelio (RM) - CUP F94H130004500062 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della
Regione Lazio n 13 del 12/02/2015 supplemento n 2;
VISTA la determinazione dirigenziale n G01289 del 13/02/2015 Determina a contrarre per
laffidamento dei lavori ed approvazione dello schema di lettera dinvito relativo ai lavori per
lefficientamento energetico nella scuola elementare in Via Campolimpido nel Comune di
Guidonia Montecelio (RM) pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n 18 del
03/03/2015 supplemento n 1;
VISTO lart. 84 del D.Lgs n 163 del 2006;
PRESO ATTO
che in data 30/03/2015.e stata inviata la lettera di invito per la partecipazione alla gara a n 05
operatori individuati ai sensi della succitata deliberazione n 299/2014;
che il termine per la presentazione delle offerte scaduto il 17/03/2015alle ore 12:00;
che risulta pervenuto allArea Genio Civile Lazio Nord n 01 plico contenente l offerta;
che necessario procedere alla nomina della commissione giudicatrice ai sensi dellart. 84 del
D.Lgs. 163 del 2006.
CONSIDERATO CHE
lart. 84 del D.Lgs. 163 del 2006 prevede che quando la scelta della migliore offerta avviene
con il criterio dell'offerta economicamente pi vantaggiosa, la valutazione demandata ad una
commissione giudicatrice, e che il Presidente della Commissione di gara sia individuato di norma
fra i Dirigenti della stazione appaltante e in caso di mancanza in organico, da un funzionario della
stazione appaltante incaricato di funzioni apicali;
lart. 84 del d.lgs. 163/2006 prevede altres che gli altri commissari siano nominati tra i
Funzionari della stazione appaltante.
RITENUTO, per tutto quanto premesso:
2.
Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05073
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0033. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE12 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1044. Approvazione del
progetto esecutivo relativo ai lavori per "l'efficientamento energetico nell'Istituto Comprensivo A. Malfatti
Comune di Contigliano (RI)". - CUP F34H13000990006
OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0033. CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier Codice LSE12 - Intervento
SVLAZ-ES-2013-1044. Approvazione del progetto esecutivo relativo ai lavori per
lefficientamento energetico nellIstituto Comprensivo A. Malfatti Comune di Contigliano (RI). CUP F34H13000990006
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015: Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo.
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati.
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1
Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili. Approvazione delle
Modalit Attuative del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile
- Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso
interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili;
PRESO ATTO che la citata Deliberazione di G.R. n. 299/2014 individua le procedure relative alla
selezione dei professionisti esterni qualificati ai quali affidare incarichi di progettazione
architettonica - strutturale impiantistica;
PRESO ATTO che al punto 8 dellallegato 1 della DGR n. 299/2014 individuata la Direzione
Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative quale Struttura organizzativa responsabile
della gestione e che la Regione Lazio la Stazione appaltante di tutti gli interventi ammessi ad
eccezione di quelli a titolarit delle ATER;
VISTA la Deliberazione di G.R. 10 giugno 2014, n. 336 Approvazione delle Linee guida per
lacquisizione di servizi e forniture in economia della Regione Lazio;
VISTA la determinazione dirigenziale n G09911 del 08/07/2014 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata: Energia sostenibile - Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili. Autorizzazione a contrarre
e approvazione degli allegati nn. 1, 2 e 3. Nomina R.U.P. dott. Maurizio SCACCHI Gruppo di
Dossier Codice LSE12;
VISTA la disposizione del Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative n
674181 del 03/12/2014 che individua nellArea Genio Civile Lazio Nord la Struttura organizzativa
responsabile della formalizzazione di tutti gli atti e determinazioni necessarie e propedeutiche
alla attuazione degli interventi, dalla approvazione del progetto fino alla approvazione della spesa
finale, secondo le indicazioni dellArea Infrastrutture energetiche.
PRESO ATTO che con la suddetta determinazione n G09911 del 08/07/2014 stato disposto, tra
laltro, di:
avvalersi, per laffidamento dei servizi di progettazione degli interventi, delle procedure
contenute nelle Modalit Attuative del Programma Operativo approvate con la
Deliberazione di G.R. n. 299 del 27 maggio 2014;
nominare il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) nella persona dott. Maurizio
SCACCHI, in servizio presso lArea Genio Civile Lazio Nord, per il seguente Gruppo di
Dossier LSE12;
procedere allaffidamento del servizio di Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva e,
laddove prevista, relazione paesaggistica Gruppo di Dossier Codice LSE12. Intervento
SVLAZ-ES-2013-1044 mediante acquisizione in economia, con affidamento diretto ad un
unico operatore economico in applicazione dellart. 15, punto 15.2. delle citate linee guida
regionali;
ATTESO che il R.U.P., dott. Maurizio SCACCHI, a seguito della notifica della determinazione n.
G09911/2014 e del nominativo del professionista esterno selezionato per il Gruppo di Dossier
Codice LSE12, ha provveduto, in data 24/07/2014 con prot. n. 427969 alla trasmissione della lettera
di invito alling. Andrea DE MAIO e contestualmente all invio degli allegati tecnici descrittivi
relativi allintervento da progettare;
PRESO ATTO altres che:
- il RUP ha ricevuto tramite posta PEC in data 29/07/2014, lofferta redatta dalling. Andrea DE
MAIO relativa alle prestazioni professionali per la predisposizione degli elaborati progettuali
relativi agli interventi facenti parte del Gruppo di Dossier Codice LSE12;
- il RUP ha RITENUTO, di individuare nelling. Andrea DE MAIO il tecnico incaricato della
redazione della progettazione preliminare, definitiva, esecutiva e, laddove prevista relazione
paesaggistica, comprensiva di tutti gli adempimenti connessi per gli interventi facenti parte del
Gruppo di Dossier Codice LSE12 Intervento 1044;
VISTA la Determinazione n G11979 del 21/08/2014 con la quale si provveduto ad affidare il
servizio di progettazione alling. Andrea DE MAIO e a fissare i termini per lespletamento del
servizio;
VISTO il progetto esecutivo redatto dal professionista incaricato in formato elettronico, pervenuto
in data 23/12/2014 prot. n 715494, e depositato agli atti dellArea Genio Civile Lazio Nord, che si
compone dai seguenti elaborati:
Relazione generale;
Relazione tecnica impianti;
Relazione tecnica-strutture;
Relazione specialistica-paesaggistica;
Inquadramento urbanistico-territoriale;
Carte dei vincoli e livelli di tutela paesaggistica;
Planimetrie piano terra e piano primo;
Planimetrie piano secondo e pianta copertura;
Prospetti e sezioni;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 1 di 2;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 2 di 2;
Impianto riscaldamento;
Schema centrale termica;
Schemi regolazione impianto termico;
Particolari costruttivi tav. 1 di 2;
Particolari costruttivi tav. 2 di 2;
Computo metrico estimativo;
Elenco dei prezzi unitari ed analisi nuovi prezzi;
Quadro economico;
Schema di contratto e capitolato speciale dappalto;
Piano di sicurezza e coordinamento;
Piano di manutenzione dellopera;
Cronoprogramma;
VISTO il verbale di Validazione del progetto redatto in data 22/04/2015 prot. n. 221177 del
22/04/2015 e sottoscritto dal Responsabile Unico del Procedimento, con la quale si attesta che il
progetto esecutivo pu ritenersi valido in rapporto alla tipologia, categoria, entit ed importanza
dellintervento;
VISTA la tabella di ripartizione degli incentivi di cui allart. 92 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. che
individua altres i soggetti costituenti il gruppo di lavoro per la attuazione del presente intervento tra
i funzionari dellArea Genio Civile Lazio Nord e nello specifico:
INCARICO
Responsabile del Procedimento
Direttore dei lavori
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
Collaboratore tecnico-amministrativo
NOMINATIVO
Scacchi Maurizio
Scacchi Maurizio
Chiarinelli Bruno
Petroni Antonella
Chiuppi Daniela
Lutta Irene
Mancini Graziella
Dionisi Simonetta
VISTA la suddetta tabella di ripartizione degli incentivi e che individua inoltre il contributo pari a
225,00 (euro duecentoventicinque/00) da versare allANAC ai sensi della Deliberazione
dellANAC del 5 marzo 2014.
Per le motivazione espresse in premessa, parti integranti del presente provvedimento:
DETERMINA
1.
di approvare quanto espresso nelle premesse e negli atti allegati che fanno parte integrante della
presente determinazione;
2. di approvare il progetto esecutivo relativo ai lavori di relativo ai lavori di efficientamento
energetico nellIstituto Comprensivo A. Malfatti Comune di Contigliano (RI) - CUP
F34H13000990006. POR FESR LAZIO 2007-2013 Gruppo di Dossier Codice LSE12 Intervento SVLAZ-ES-2013-1044, validato dal R.U.P dott. Maurizio SCACCHI, che si
compone dei seguenti elaborati:
Relazione generale;
Relazione tecnica impianti;
Relazione tecnica-strutture;
Relazione specialistica-paesaggistica;
Inquadramento urbanistico-territoriale;
Carte dei vincoli e livelli di tutela paesaggistica;
Planimetrie piano terra e piano primo;
Planimetrie piano secondo e pianta copertura;
Prospetti e sezioni;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 1 di 2;
Impianto fotovoltaico e solare termico tav. 2 di 2;
Impianto riscaldamento;
Schema centrale termica;
Schemi regolazione impianto termico;
Particolari costruttivi tav. 1 di 2;
Particolari costruttivi tav. 2 di 2;
Computo metrico estimativo;
3.
4.
5.
6.
7.
NOMINATIVO
Scacchi Maurizio
Scacchi Maurizio
Chiarinelli Bruno
Petroni Antonella
Chiuppi Daniela
Lutta Irene
Mancini Graziella
Dionisi Simonetta
il
Sig.
.,
,C.F.
nato
.e
.,
residente
il
in
che con Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 20072013. Obiettivo Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e
prevenzione dei rischi - Attivit 1 Promozione dell'efficienza energetica e della
produzione di energie rinnovabili, sono state approvate le Modalit Attuative
del Programma Operativo relative alla Linea di intervento Energia sostenibile
Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed
ambientale attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento
delluso delle energie rinnovabili;
che il POR FESR Lazio 2007-2013 stato approvato dal Consiglio Regionale
del Lazio con D.C.R. n. 39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione
originaria, con Decisione della Commissione n. C (2007) 4584 del 2 ottobre
2007;
Che limporto dei lavori previsto dal suddetto progetto esecutivo ammonta a
404.154,14= comprensivo di 12.317,50= per oneri per la sicurezza non
soggetti a ribasso.
complessiva
di
necessaria
per
la
realizzazione
dellintervento in questione;
Tutto ci premesso, le parti, come sopra rappresentate, convengono e
stipulano quanto segue:
Art. l Oggetto e ammontare dellappalto
Il sottoscritto ... nella qualit sopra menzionata, affida allImpresa
.. con sede in Via .. .. .
(..), Codice Fiscale e Partita I.V.A. ., che accetta e si
obbliga ad effettuare, i lavori di per
limporto complessivo di . .. (), inclusi
oneri della sicurezza pari a , IVA esclusa.
Il corrispettivo dellappalto determinato a corpo ai sensi dellart. 53 co. 4 del
D.Lgs 163/2006 e s.m.i.
Lappaltatore si impegna ad eseguire i lavori di che trattasi alle condizioni di
cui al presente contratto e secondo le indicazioni e prescrizioni degli atti a
questo allegati o da questo richiamati.
Le specifiche tecniche in base alle quali devono essere realizzati i lavori di cui
al presente contratto sono contenute negli elaborati posti a base di gara
nonch nellofferta tecnica e nellofferta economica presentate in sede di gara
dallaggiudicatario dellappalto in oggetto, che costituiscono parte integrante e
sostanziale di questo contratto, anche se non materialmente allegati.
LImpresa esecutrice garantisce che quanto oggetto del presente contratto
sar realizzato in conformit alle norme ufficiali in vigore ed alle caratteristiche
riportate nel Capitolato Speciale dAppalto.
Art. 2 Norme e condizioni che regolano il rapporto contrattuale
Leffettuazione del lavoro viene concessa ed accettata sotto losservanza
piena, assoluta, inderogabile e inscindibile delle norme, condizioni, patti,
obblighi, oneri e modalit dedotti e risultanti dai seguenti atti e documenti che
formano parte integrante e sostanziale del presente contratto:
- Progetto esecutivo approvato con determinazione n. del:
Capitolato Speciale dAppalto, Piano di Sicurezza e Coordinamento, Elenco
prezzi unitari; Cronoprogramma, Elaborati grafici progettuali a base di gara- Offerta tecnica completa degli elaborati grafici ed analitici presentata in
sede di gara che con la sottoscrizione del presente contratto si intende qui
confermata;
- Offerta economica presentata in sede di gara, che con la sottoscrizione del
presente contratto si intende qui confermata;
- Offerta tempo presentata in sede di gara che con la sottoscrizione del
presente contratto si intende qui confermata;
Le modalit tecniche e amministrative per lesecuzione, le misurazioni, le
garanzie e quanto altro sono quelle specificate nei suddetti documenti, ovvero
nel presente contratto.
I suddetti documenti contrattuali, controfirmati dalla Stazione Appaltante e
dallImpresa, anche se non materialmente allegati - ad eccezione del Capitolato
speciale e dellElenco prezzi che, come previsto dallart. 137 del D.P.R.
207/2010 sono invece allegati - formano parte integrante e sostanziale del
presente contratto. LImpresa dichiara di ben conoscere i documenti di cui
sopra. Resta in ogni caso inteso che, per quanto non espressamente regolato
dai documenti di cui sopra, valgono le disposizioni vigenti in materia di Lavori
Pubblici -(D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii., D.P.R.207/2010, D.L.gs 81/2008 e
ss.mm.ii.).
L'Appaltatore inoltre tenuto alla piena e completa osservanza di tutte le
condizioni stabilite dal Capitolato Generale per gli appalti delle OO.PP.
approvato con D.M. 16/04/2000 n. 145, salvo le deroghe che fossero
contenute nel Capitolato Speciale dAppalto.
limporto di
L'Impresa,
nel
suo
esclusivo
interesse,
si
obbliga
comunicare
identificato
..
dal
seguente
sul
quale
codice
lAmministrazione
IBAN:
Regionale
arbitrale di cui agli artt. 241 e 242 del predetto decreto. Trova in ogni caso
applicazione lart. 244 del citato decreto.
Art. 12 - Trattamento dei dati personali
Ai sensi dellart. 10 della Legge n. 675 del 31.12.1996, riguardante la tutela
delle persone e degli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, la
Stazione Appaltante dichiara che i dati dellImpresa saranno inseriti ed
elaborati nelle proprie banche dati, al fine di gestire i reciproci rapporti
contrattuali, comprese le istanze ai fini antimafia e la liquidazione effettuata da
parte dellAmministrazione delle eventuali fatture presso gli istituti bancari
segnalati dallImpresa stessa.
LImpresa ha il diritto di conservazione, cancellazione, rettifica, aggiornamento,
integrazione ed opposizione al trattamento dei dati stessi, secondo quanto
previsto allart. 13 della suddetta Legge.
Resta espressamente inteso che lImpresa, con la sottoscrizione del presente
atto, dichiara di aver preso visione di quanto sopra esposto.
Titolare delle banche dati di rilievo ai fini del presente atto la REGIONE
LAZIO cos come costituita in testa del presente atto e Responsabile del
Trattamento
il
Dirigente
dellArea
Ing.
Il Direttore Regionale
Infrastrutture Ambiente e Politiche abitative
Ing. Bruno Placidi
Le parti, ai sensi e per gli effetti degli art. 1341 e 1342 del C.C., dichiarano di
avere preso conoscenza, approvandoli espressamente, gli articoli nn: 1, 2, 3,
4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, e 13 del presente contratto.
LImpresa
Il Direttore Regionale
10
Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 27 aprile 2015, n. G05074
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0448. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE2 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1503.- Nomina della Commissione
giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento energetico nella Scuola Elementare
Via Motta Camastra, 155- nel COMUNE DI ROMA (RM)". CUP F84H13000880006
OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0448. CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE2 - Intervento SVLAZ-ES2013-1503.- Nomina della Commissione giudicatrice della gara per laffidamento dei lavori per
lefficientamento energetico nella Scuola Elementare Via Motta Camastra, 155- nel COMUNE
DI ROMA (RM).
CUP F84H13000880006
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto: Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015 Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo;
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati;
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1
PRESO ATTO
che in data 03/04/2015 stata inviata la lettera di invito per la partecipazione alla gara a n 10
operatori individuati ai sensi della succitata deliberazione n 299/2014;
che il termine per la presentazione delle offerte scaduto alle ore 12:00 del 21/04/2015;
che necessario procedere alla nomina della commissione giudicatrice ai sensi dellart. 84 .
CONSIDERATO CHE
lart. 84 del D.Lgs. 163 del 2006 prevede che quando la scelta della migliore offerta avviene
con il criterio dell'offerta economicamente pi vantaggiosa, la valutazione demandata ad una
commissione giudicatrice, e che il Presidente della Commissione di gara sia individuato di
norma fra i dirigenti della stazione appaltante e in caso di mancanza in organico, da un
funzionario della stazione appaltante incaricato di funzioni apicali;
lart. 84 del D.Lgs. 163/2006 prevede altres che gli altri commissari siano nominati tra i
funzionari della stazione appaltante;
di nominare Presidente della Commissione di gara Massimo Paoluzi, funzionario dellArea Reti
Infrastrutturali;
RITENUTO altres di nominare Segretario verbalizzante il Sig. Fernando Urciuolo, dellArea Reti
Infrastrutturali;
DETERMINA
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, in
alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla
pubblicazione.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sui siti
www.regione.lazio.it e www.porfesr.lazio.it.
Il Direttore Vicario
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Ing. Luca Marta
Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 28 aprile 2015, n. G05131
POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0483. CALL FOR PROPOSAL relativa alla linea di
intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit
economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie
rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE4 - Intervento SVLAZ-ES-2013-1543.- Nomina della Commissione
giudicatrice della gara per l'affidamento dei lavori per "l'efficientamento energetico nella Scuola Elementare Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16, nel COMUNE DI ROMA (RM)". CUP F84H13000890006
OGGETTO: POR FESR LAZIO 2007-2013. Progetto A0070P0483. CALL FOR PROPOSAL
relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per
migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per l'efficienza energetica e
l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili". Gruppo di Dossier RSE4 - Intervento SVLAZ-ES2013-1543.- Nomina della Commissione giudicatrice della gara per laffidamento dei lavori per
lefficientamento energetico nella Scuola Elementare - Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16,
nel COMUNE DI ROMA (RM).
CUP F84H13000890006
IL DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE REGIONALE INFRASTRUTTURE,
AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e
locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e ss.mm.ii.;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 Disciplina del sistema organizzativo della Giunta
e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale, e successive
modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n.1 concernente lorganizzazione degli uffici e
dei servizi della Giunta regionale, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il D.Lgs n. 118 del 23 giugno 2011 avente per oggetto: Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42;
VISTA la L.R. n. 17 del 30/12/2014 Legge di stabilit regionale 2015;
VISTA la L.R. n. 18 del 30/12/2014 Bilancio di Previsione della Regione Lazio per gli esercizi
finanziari 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. n. 24 del 27 gennaio 2015 Applicazione delle disposizioni di cui
allart. 39, comma 4, del D.Lgs 23/06/11, n. 118 e successive modifiche, e ulteriori disposizioni per
la gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017;
VISTA la Deliberazione di G.R. 4 febbraio 2014, n. 51, con la quale stato conferito lincarico di
Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative alling. Bruno
Placidi;
VISTO lAtto di organizzazione n. G17500 del 04/12/2014 con il quale stato affidato lincarico per
lo svolgimento delle funzioni vicarie del Direttore della Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative allIng. Luca Marta;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e ss.mm.ii. ed in
particolare lart. 11, comma 2;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di
esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
e ss.mm.ii.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con D.C.R. n.
39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C
(2007) 4584 del 2 ottobre 2007;
VISTA la revisione al POR FESR Lazio 2007-2013, approvata dal Consiglio Regionale del Lazio
con D.C.R. n.15 del 28 marzo 2012 e adottata, nella versione vigente, con Decisione della
Commissione n. C (2012) 1659 del 28 marzo 2012;
VISTA la determinazione dirigenziale 16 febbraio 2009, n. C0270 POR FESR Lazio 2007-2013.
Obiettivo competitivit e occupazione. Approvazione del documento relativo alla descrizione del
Sistema di Gestione e Controllo e relativa documentazione di riferimento, in particolare il capitolo
3. Gestione degli interventi del Manuale delle procedure di gestione e controllo;
VISTA la Deliberazione di G.R. 1 agosto 2013 n. 223 POR FESR Lazio 2007-13 Approvazione
degli indirizzi programmatici relativi alle modalit di selezione e attuazione delle operazioni
destinate al sistema pubblico territoriale per lefficientamento degli edifici pubblici nellambito
dellAsse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit II.1 Promozione dell'efficienza energetica e
della produzione di energie rinnovabili - Energia sostenibile;
CONSIDERATO che nella predetta D.G.R. 223/2013 si dispone di destinare alla suddetta linea di
intervento 25 milioni di euro, salvo economie e disponibilit accertate successivamente nellambito
del POR FESR e/o attraverso ulteriori disponibilit comunitarie, nazionali e regionali che potranno,
in relazione agli interventi che saranno selezionati, essere ulteriormente incrementati;
VISTA la determinazione dirigenziale 6 agosto 2013, n. A06395 POR FESR Lazio 2007-2013
Approvazione della Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata Energia
sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale
attraverso interventi per lefficienza energetica e lincremento delluso delle energie rinnovabili e
degli allegati. Definizione degli indirizzi operativi per limplementazione della linea di intervento e
dello Schema di Atto di impegno;
CONSIDERATO che gli interventi previsti dalla suddetta Call for proposal risultano incentrati sulla
riqualificazione edilizia ed il miglioramento dellefficienza energetica degli immobili di propriet
delle pubbliche amministrazioni nellambito territoriale del Lazio, contribuendo cos allincremento
del valore degli edifici sui quali verranno realizzate le opere;
VISTA la determinazione dirigenziale 14 marzo 2014 n. G03109 POR FESR Lazio 2007-2013.
Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata "Energia sostenibile Investire sugli
edifici pubblici per migliorare la sostenibilit economica ed ambientale attraverso interventi per
l'efficienza energetica e l'incremento dell'uso delle energie rinnovabili" di cui alla determinazione 6
agosto 2013 n. A06395. Presa d'atto degli esiti della procedura di valutazione ed approvazione
della graduatoria definitiva delle proposte ammesse e di quelle non ammesse;
VISTA la Deliberazione di G.R. 27 maggio 2014, n. 299 POR FESR Lazio 2007-2013. Obiettivo
Competitivit regionale e Occupazione. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi - Attivit 1
PRESO ATTO
che in data 02/04/2015 stata inviata la lettera di invito per la partecipazione alla gara a n 10
operatori individuati ai sensi della succitata deliberazione n 299/2014;
che il termine per la presentazione delle offerte scaduto alle ore 12:00 del 22/04/2015;
che necessario procedere alla nomina della Commissione giudicatrice ai sensi dellart. 84 .
CONSIDERATO CHE
lart. 84 del D.Lgs. 163 del 2006 prevede che quando la scelta della migliore offerta avviene
con il criterio dell'offerta economicamente pi vantaggiosa, la valutazione demandata ad una
commissione giudicatrice, e che il Presidente della Commissione di gara sia individuato di
norma fra i dirigenti della stazione appaltante e in caso di mancanza in organico, da un
funzionario della stazione appaltante incaricato di funzioni apicali;
lart. 84 del D.Lgs. 163/2006 prevede altres che gli altri commissari siano nominati tra i
funzionari della stazione appaltante;
RITENUTO altres di nominare Segretario verbalizzante il Sig. Fernando Urciuolo, dellArea Reti
Infrastrutturali;.
DETERMINA
Per le motivazioni espresse in premessa che si intendono integralmente richiamate e riportate:
di nominare la Commissione giudicatrice per laffidamento dei lavori per lefficientamento
energetico nella Scuola Elementare - Alessandro Manzoni- Via Lusitania n. 16, nel COMUNE DI
ROMA (RM)come segue:
- ing. Massimo Paoluzi in qualit di Presidente;
- ing. Riccardo Giudice in qualit di Commissario;
- arch. Danilo De Santo in qualit di Commissario;
2. di nominare Segretario verbalizzante il Sig. Fernando Urciuolo, dellArea Reti Infrastrutturali;
3. di notificare a tutti i membri la presente determinazione.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. entro sessanta giorni o, in
alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla
pubblicazione.
La presente determinazione sar pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sui siti
www.regione.lazio.it e www.porfesr.lazio.it.
Il Direttore Vicario
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Ing. Luca Marta
Regione Lazio
DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE
ABITATIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05255
Approvazione graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento per l'attuazione di interventi
straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al D.M. 23 gennaio 2015-
Fabbisogno 2015/2017.
VISTO il comma 2 del medesimo art. 10 che prevede che i pagamenti effettuati dalle Regioni e
finanziati con lattivazione dei mutui siano esclusi dai limiti del patto di stabilit interno delle
Regioni per limporto erogato annualmente dagli istituti di credito;
VISTO il decreto interministeriale del 23/1/2015 pubblicato nella G.U. n. 51 del 3/3/2015, adottato
ai sensi del comma 1 dellart. 10 del D.L. 104/2013, che definisce le tipologie di interventi, le
modalit e i criteri per la definizione di piani triennali di edilizia scolastica, articolati in piani
annuali e rimanda a successivi decreti per lautorizzazione alla stipula dei mutui da parte delle
Regioni;
VISTO lArt. 2, comma 1, del citato D.M. 23 gennaio 2015, in base al quale le Regioni devono
trasmettere entro il 31 marzo 2015 i piani regionali triennali di edilizia scolastica redatti sulla base
delle richieste presentate dagli enti locali e i piani annuali, soggetti a conferma annuale circa
lattualit degli interventi ivi inseriti;
VISTA la nota n. 874/DPPR del 03 marzo 2015 con la quale il Ministero dellIstruzione,
dellUniversit e della Ricerca comunica che, al fine di consentire alle Regioni di definire i piani
regionali in tempi adeguati, stato avviato liter per ladozione di un ulteriore Decreto
Interministeriale di proroga di 30 giorni dei termini previsti nel Decreto Ministeriale del 23 gennaio
2015, differendo in via definitiva al 30 aprile 2015 il termine per la trasmissione da parte delle
Regioni dei piani triennali al suddetto Ministero;
CONSIDERATA lassoluta urgenza di procedere alla formazione della graduatoria regionale
affinch le risorse siano assegnate in favore degli enti locali del territorio regionale e tenuto conto
dellavvio delliter per ladozione di un ulteriore Decreto Interministeriale di proroga di cui sopra,
la Regione Lazio ha dato avvio alle attivit di programmazione richieste;
VISTA la deliberazione n. 113 del 17 marzo 2015 con la quale la Giunta regionale del Lazio ha
approvato lAvviso per la formazione della graduatoria regionale per lattuazione di interventi
straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al D.M. 23 gennaio
2015 ed ha, altres, dato mandato al Direttore Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche
Abitative di procedere alladozione di tutti gli atti e provvedimenti successivi e necessari ai fini
della formazione della graduatoria, della sua approvazione e della sua presentazione nei termini
richiesti dal D.M. medesimo;
CONSIDERATO che ai sensi del suddetto avviso sono finanziabili, prioritariamente, interventi di
messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di immobili adibiti ad
edilizia scolastica nonch la costruzione di nuovi edifici, in coerenza con quanto statuito dallart. 3
del D.M. 23 gennaio 2015 ;
PRESO ATTO che entro le ore 12.00 di venerd 10 aprile 2015, sono state presentate
complessivamente n. 373 domande di finanziamento, tramite invio di posta elettronica certificata
(PEC) allindirizzo: bandomutuiscuole@regione.lazio.legalmail.it., delle quali:
1. ritenute ammissibili: n. 282 per un importo richiesto di 182.065.885,95 (allegato 1);
2. ritenute non ammissibili: n. 54 (allegato 2) in quanto carenti della documentazione
richiesta dal bando, tenuto conto delle vigenti norme in materia di opere e lavori pubblici;
3. ritenute irricevibili n. 37 (allegato 3) in quanto presentate oltre i termini di scadenza
previsti;
RITENUTO, pertanto, di procedere alla redazione della graduatoria in coerenza con i criteri, e
relativi pesi, definiti nella DGR n. 113/2015 e tenuto conto degli indirizzi generali per listruttoria
delle domande ricevute impartite al personale tecnico della Struttura proponente;
ATTESO che la graduatoria costituir la base per la redazione del piano regionale triennale
2015/2017 di edilizia scolastica e dei piani annuali, soggetti a conferma annuale circa lattualit
degli interventi ivi inseriti;
PRESO ATTO che dallapplicazione dei suddetti criteri scaturiscono gli interventi da ammettere a
finanziamento, fino a concorrenza delle risorse che verranno effettivamente assegnate alla Regione
Lazio con successivo decreto del Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca;
DATO ATTO che il Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca non ha ancora
provveduto a ripartire su base regionale le risorse previste come attivabili in termini di volume di
investimento derivanti dallutilizzo dei contributi trentennali autorizzati dal citato art. 10 del D.L. n.
104/2013, bench il termine per ladozione del relativo provvedimento fosse previsto il 15 febbraio
2015, secondo quanto disposto dallart. 3, comma 2, del citato D.M. 23 gennaio 2015;
CONSIDERATO che in assenza del dato delle risorse disponibili, la programmazione del
fabbisogno si svolta prendendo a riferimento unicamente valori ricavati dal sito istituzionale della
Struttura di missione per ledilizia scolastica istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
nel quale riportata la ripartizione regionale delle risorse BEI a valere sul Decreto Mutui;
RILEVATO che il Decreto di proroga dei termini del Decreto mutui per l'edilizia scolastica ha
ottenuto le firme dei Ministeri competenti in data 24 aprile 2015;
RITENUTO, pertanto, opportuno approvare la graduatoria degli interventi ammissibili a
finanziamento per lattuazione di interventi straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici
scolastici pubblici di cui al D.M. 23 gennaio 2015, da cui scaturisce il fabbisogno per il triennio
2015/2017 sulla base delle richieste presentate dagli Enti;
DETERMINA
1) di prendere atto che sono pervenute, ai sensi dellAvviso per la formazione della graduatoria
regionale di cui al D.M. 23 gennaio 2015, approvato con deliberazione n. 113 del 17 marzo
2015, n. 373 domande di finanziamento relative allattuazione di interventi straordinari in
materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici;
2) di approvare la graduatoria degli interventi ammissibili a finanziamento per lattuazione di
interventi straordinari in materia di edilizia scolastica su edifici scolastici pubblici di cui al
D.M. 23 gennaio 2015, da cui scaturisce il fabbisogno per il triennio 2015/2017 sulla base
delle richieste presentate dagli Enti, riportata nellallegato 1) al presente provvedimento;
3) di ritenere non ammissibili le domande elencate nellallegato 2), in quanto non rispondenti
ai requisiti richiesti dallAvviso di cui al punto 1) e/o, comunque, per carenza della
documentazione tecnico-amministrativa richiesta dalle vigenti norme in materia di opere e
lavori pubblici;
4) di ritenere irricevibili le domande elencate nellallegato 3) in quanto presentate oltre i
termini di scadenza previsti;
5) di rinviare a provvedimento successivo la definizione delle singole annualit non appena il
Ministero dellIstruzione, dellUniversit e della Ricerca avr provveduto a ripartire su base
regionale le risorse previste come attivabili in termini di volume di investimento derivanti
dallutilizzo dei contributi trentennali autorizzati dal citato art. 10 del D.L. n. 104/2013;
6) di trasmettere il presente provvedimento, comprensivo degli allegati 1), 2) e 3) al M.I.U.R.,
e per conoscenza, al M.E.F. e al M.I.T., per gli adempimenti di competenza.
________________
Ing. Bruno Placidi
AMASENO
ALVITO
CERVARO
FIANO ROMANO
ROMA CAPITALE
MONTEFLAVIO
GAETA
AQUINO
CASTROCIELO
CASTELNUOVO PARANO
MENTANA
PROV. FROSINONE
PROV. RIETI
SANT'ELIA FIUMERAPIDO
SORA
TERRACINA
ISCHIA DI CASTRO
PROV. RIETI
GENAZZANO
FRASCATI
VIGNANELLO
AGOSTA
VALLEMAIO
POFI
ACQUAPENDENTE
ALBANO LAZIALE
CASTRO DEI VOLSCI
CAVE
FIAMIGNANO
ITRI
MAGLIANO ROMANO
ROCCA SANTO STEFANO
SS. COSMA E DAMIANO
VALMONTONE
TORRICE
VEROLI
PALOMBARA SABINA
VEROLI
GUIDONIA MONTECELIO
SAN VITO ROMANO
ATINA
CERRETO LAZIALE
PONTINIA
ROMA CAPITALE
RM
RM
RM
LT
FR
FR
FR
RM
FR
RI
FR
FR
LT
VT
RI
RM
RM
VT
FR
FR
FR
VT
RM
FR
RM
RI
LT
RM
RM
LT
RM
FR
FR
RM
FR
RM
RM
FR
RM
LT
RM
Richiedente
FR
FR
FR
Pr.
ALLEGATO 1
MUNICIPIO XIV
MONTEFLAVIO
GAETA
AQUINO
VIA LATINA
CASTELNUOVO PARANO
VIA SAN GIORGIO 25
PIAZZA VITTORIO VENETO
VIA MARAINI,54
VIA ETTORE FERRARA
VIA VINCENZO SIMONCELLI
VIA ROMA 117
NEL COMUNE
VIALE FASSINI,1
NEL COMUNE
VIA RISORGIMENTO, 3
VIA PRATI
VIA CASE GIAMOSCA
CORSO DELLA REPUBBLICA,23
Ubicazione
ELEMENTARE
PALESTRA VIA CORSO REPUBBLICA
SCUOLA MEDIA V VATTANI
ELEMENTARE "S. AGOSTINO"
COSTRUZIONE PALESTRA
ELEMENTARE
ISTITUTO COMPRENSIVO MATTEOTTI
ELEMENTARE - VIA MATTEOTTI
SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO GIOVANNI
XXIII
ELEMENTARE RODARI
IST COMPR. PADRE PIO
ELEM. MEDIA F. D 'ASSISI
ELEM. LOC. GRUNUOVO
ELEM. E MATERNA MADRE TERESA DI
CALCUTTA
MEDIA G. MARINI
ELEM. E MATERNA A. VALENTE
ISTITUTO STATALE BUCCIANTE
MEDIA CAIO MARIO
ELEM. MATERNA E. DE FILIPPO
PLESSO SCOLATSTICO A. DE GASPERI
POLO SCOLASTICO VIALE CARTIERA
ELEM. E MEDIA CERRETO LAZIALE
IST. COMPRENSIVO PADRE MANFREDINI LOC.
QUARTACCIO
SCUOLA CARLO PISACANE
MUNICIPIO V
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA ROMANA 29
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
PIAZZA S. NICOLA
NEL COMUNE
VIA MONS. LUCA CAPOZI 16
PIAZZA DELLA COSTITUENTE
LOC. CECCHINA
VIA FRASSO
MEDIA "VIRGILIO"
SCUOLA MEDIA
ELEM. CAPOLUOGO
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN FRANCESCO DA
FIANO
SCUOLA TAGGIA - ALBERTO SORDI
SCUOLA ELEMENTARE MEDIA GIACOMELLI
MEDIA G. CARDUCCI
MEDIA 2^ S.TOMMASO D'AQUINO
MATERNA CASE DIANA
ELEM. CAPOLUOGO
ISTITUTO COMPRENSIVO CITT DEI BAMBINI
LICEO SCIENTIFICO "G. SULPICIO"
I.T.C. LUIGI DI SAVOIA
PRIMARIA "CAPOLUOGO"
PALAZZO DEGLI STUDI "SIMONCELLI"
ELEM. E MATERNA E. FIORINI
SCUOLA MEDIA VIA S.ROCCO
I.T.I.S. CELESTINO ROSATELLI
ELEM. G. GARIBALDI
I.C. FRASCATI 1
Struttura
1.200.000,00
668.699,03
447.441,42
1.198.661,20
1.126.554,47
772.250,96
1.199.998,02
566.816,77
1.200.000,00
579.506,06
1.197.575,40
1.000.445,00
700.820,00
880.000,00
1.007.945,53
160.000,00
1.169.524,65
1.270.000,00
1.000.000,00
250.583,32
1.035.918,46
1.200.000,00
257.558,00
600.000,00
1.200.000,00
405.000,00
1.400.000,00
705.664,20
600.000,00
817.938,13
4.000.000,00
1.286.140,59
330.000,00
1.194.402,00
1.193.883,04
1.200.000,00
600.000,00
330.000,00
320.000,00
760.000,00
275.000,00
592.000,00
440.130,65
830.801,50
1.200.000,00
668.699,03
447.441,42
1.198.661,20
1.126.554,47
772.250,96
1.199.998,02
510.135,09
1.100.000,00
579.506,06
1.197.575,40
1.000.445,00
700.820,00
880.000,00
1.007.945,53
160.000,00
1.169.524,65
1.200.000,00
1.000.000,00
250.583,32
932.326,61
600.000,00
257.558,00
600.000,00
1.200.000,00
405.000,00
1.200.000,00
705.664,20
510.000,00
817.938,13
1.200.000,00
636.140,59
330.000,00
1.194.402,00
1.193.883,04
1.200.000,00
600.000,00
330.000,00
288.000,00
608.000,00
135.000,00
592.000,00
440.130,65
830.801,50
10
10
0
10
0
0
0
0
10
10
10
0
0
10
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0
10
10
10
10
10
0
10
10
10
10
0
1.200.000,00
642.991,97 10
436.229,08
1.167.891,48
1.101.289,41
748.596,98
1.176.168,90
495.930,54
1.094.235,70
561.296,82
1.192.795,68 10
969.175,00 0
632.796,03 10
848.682,63 0
1.007.945,53 0
160.000,00 10
1.153.524,20 10
1.200.000,00 10
972.487,59 0
244.609,73 0
928.282,99 10
594.720,00 0
248.970,00 10
582.803,70 10
1.200.000,00
405.000,00
1.200.000,00
705.664,20
496.272,56
817.938,13
1.200.000,00
583.916,19
330.000,00
1.180.050,00
1.166.004,73
1.198.952,28
600.000,00
315.524,67
284.083,00
608.000,00
135.000,00
Imp. Max
Riconoscibile
576.367,25
430.455,69
799.189,62
B
20
10
15
15
20
15
15
5
20
20
15
15
15
20
15
10
10
15
15
20
20
10
10
15
20
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20
10
10
20
20
20
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20
20
15
15
15
10
20
15
20
10
15
10
15
20
20
20
15
20
15
15
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15
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0
10
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20
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20
15
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15
20
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20
20
20
20
15
20
15
20
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10
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10
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43
43
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43
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47
47
45
45
45
45
48
55
53
52
51
51
50
50
50
50
50
50
50
50
50
49
48
55
58
55
55
TOT
S. FELICE CIRCEO
PONTECORVO
SGURGOLA
VALLERANO
COLLE SAN MAGNO
UNIONE DEI COMUNI "VALLE
DEL GIOVENZANO"
S. ANDREA DEL GARIGLIANO
VEJANO
ROCCAGORGA
LT
FR
FR
VT
FR
CASTELNUOVO DI PORTO
CELLENO
COLONNA
ESPERIA
FORANO
GALLINARO
GERANO
GIULIANO DI ROMA
GUARCINO
MAGLIANO SABINA
MAZZANO ROMANO
S. GIORGIO A LIRI
SANT'APOLLINARE
SEGNI
TOLFA
VALLECORSA
VENTOTENE
ALBANO LAZIALE
ISOLA DEL LIRI
ARSOLI
CORCHIANO
PONZA
SERRONE
FONTECHIARI
RIGNANO FLAMINIO
RM
VT
RM
FR
RI
FR
RM
FR
FR
RI
RM
FR
FR
RM
RM
FR
RM
FR
LT
RM
FR
FR
RM
VT
LT
FR
FR
RM
RM
VIA G. GARIBALDI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA DEL PASSEGGIO N. 94
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA PADRE G. LUCIDI
VIA C. COLOMBO 262
VIALE PARCO DELLE
RIMEMBRANZE
P.ZA MUNICIPIO, 49
NEL COMUNE
VIALE GLORIOSO
NEL COMUNE
NEL COMUNE
PROV.LE CAPENA BIVIO
NEL COMUNE
VIA EMPOLITANA
NEL COMUNE
VIA CADUTI DEL LAVORO
NEL COMUNE
CORSO GARIBALDI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
MEDIA ROSATELLI
MEDIA STATALE CARLO URBANI
ELEM. E MAT. S.MARIA
PRIMARIA VIA PRENESTINA
ELEM. E MATERNA FILOMENO FERRANTE
SCUOLA DELL'INFANZIA "SUOR GIOVANNA
ROMANO"
SCUOLA INFANZIA O. ROVERE
LARGO STEFANINI
NEL COMUNE
LOC. PAVONA
NEL COMUNE
VIA OLIVI N. 62
VIA LAURENTI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA XXV APRILE
VIA GARIBALDI
NEL COMUNE
VIA G. MARCONI, 15
ARPINO
BELMONTE SABINO
CAMPODIMELE
CANINO
CAPENA
CAPENA
CASTELLIRI
FR
RI
LT
VT
RM
RM
FR
VILLA LATINA
ELEM. E MEDIA
MEDIA ELEM. DANTE ALIGHIERI
MEDIA A FRANK
FR
FR
VT
LT
RM
FR
448.640,24
1.410.000,00
1.300.000,00
230.000,00
787.056,22
815.452,74
525.389,82
500.000,00
1.300.000,00
1.200.000,00
650.000,00
1.088.400,00
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1.200.000,00
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491.169,88
934.264,73
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270.000,00
842.000,00
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41
40
41
42
42
42
41
43
43
MONTE S. BIAGIO
PASTENA
POGGIO MIRTETO
POGGIO MOIANO
ROMA CAPITALE
SPERLONGA
TARQUINIA
VICO NEL LAZIO
BROCCOSTELLA
FONTENUOVA
CASTEL S. ELIA
FONTANA LIRI
CIVITELLA D'AGLIANO
CORI
PROV. FROSINONE
TORRE CAJETANI
ROCCASECCA DEI VOLSCI
TIVOLI
VALENTANO
MARINO
MONTELANICO
ROCCASECCA
SANT'AMBROGIO SUL
GARIGLIANO
ACUTO
ARCINAZZO ROMANO
AUSONIA
CANEPINA
CAPRAROLA
CASSINO
CITTADUCALE
CIVITAVECCHIA
FROSINONE
GALLESE
GORGA
LANUVIO
RM
FR
VT
LT
FR
FR
LT
RM
VT
RM
RM
FR
FR
RM
FR
VT
VT
FR
RI
RM
RI
FR
VT
RM
RM
FR
LEONESSA
LT
FR
RI
RI
RM
LT
VT
FR
FR
RM
ARNARA
CASTELFORTE
CITT METROPOLITANA ROMA
CAPITALE
CITT METROPOLITANA ROMA
CAPITALE
CITT METROPOLITANA ROMA
CAPITALE
FONDI
FORMIA
FORMIA
RI
LT
LT
LT
RM
RM
RM
FR
LT
I.T.C. BATTISTI
NEL COMUNE
VIALE TEVERE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
PZZA 8 MARZO
VIA APOLLODORO 88
VIA BELLINI
CONTRADA MARTINI
NEL COMUNE
VIA REPUBBLICA SNC
NEL COMUNE
VIA G. GERMINI, 1
VIA ROMA N. 39
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
FROSINONE
VIA SPIUGHE
NEL COMUNE
VIA DEL COLLEGIO N. 2
VIA DEL POGGIO, 30
VIA DON MOROSINI - LOC SANTA
MARIA DELLE MOLE
VIA SAN MICHELE 18
VIA ROMA 7
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
MUNICIPIO VI
NEL COMUNE
VIALE BRUSCHI FALGARI
VIA ROMA
NEL COMUNE
VIA BRENNERO
NEL COMUNE
ROMA
VELLETRI
ROMA
NEL COMUNE
VIA S. MARTINO
1.183.419,50
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35
35
35
35
35
35
35
35
35
35
35
35
PROV. VITERBO
RIETI
ROCCA PRIORA
ROMA CAPITALE
SANTOPADRE
SUPINO
TERELLE
TORRITA TIBERINA
VITERBO
CAMPOLI APPENNINO
APRILIA
MAENZA
SACROFANO
STIMIGLIANO
CAPRANICA
PONTINIA
PROV. RIETI
VT
RI
RM
RM
FR
FR
FR
RM
VT
FR
LT
LT
RM
RI
VT
LT
RI
FR
RI
LT
RI
FR
RM
FR
RI
FR
RM
RI
FR
FR
VT
RM
RM
RI
FR
FR
RI
PROV. VITERBO
VT
PIAZZA V. CROLLA
VIA CAVOUR N. 4
NEL COMUNE
VIA S. MARIA
NEL COMUNE
VIA CASILINA SUD - FERENTINO
VIA PRINCIPESSA AUGUSTA
GABRIELLI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
LOC. VESCOVIO
I.I.S. P. CANONICA
LENOLA
MINTURNO
MONTALTO DI CASTRO
MONTE COMPATRI
MONTE PORZIO CATONE
MONTELIBRETTI
MONTEROTONDO
POGGIO CATINO
POSTA FIBRENO
PROV. VITERBO
LT
LT
VT
RM
RM
RM
RM
RI
FR
VT
455.111,00
657.633,94
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1.090.000,00
1.200.000,00
370.000,00
281.208,54
675.000,00
500.000,00
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664.116,51
702.856,20
1.104.000,96
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540.000,00
1.159.039,06
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28
28
28
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29
29
29
29
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30
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30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
ROCCA D'ARCE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
RONCIGLIONE
SABAUDIA
SONNINO
SUTRI
TARANO
VICALVI
CASTIGLIONE IN TEVERINA
BOVILLE ERNICA
NEPI
ACCUMOLI
APRILIA
ARCE
ARTENA
CASPERIA
CASTELNUOVO DI FARFA
CITTADUCALE
COLLALTO SABINO
FIUGGI
FRASCATI
GRADOLI
LARIANO
MARINO
MOMPEO
MONTALTO DI CASTRO
NEMI
OLEVANO ROMANO
PICO
ROCCA SINIBALDA
ROMA CAPITALE
SAN CESAREO
SPIGNO SATURNIA
VITERBO
BOVILLE ERNICA
CAVE
ROMA CAPITALE
TORRICELLA IN SABINA
ROMA CAPITALE
ARDEA
CAMPAGNANO DI ROMA
CASTELGANDOLFO
COLLEFERRO
COLLEFERRO
GAVIGNANO
FR
RM
RM
VT
LT
LT
VT
RI
FR
VT
FR
VT
RI
LT
FR
RM
RI
RI
RI
RI
FR
RM
VT
RM
RM
RI
VT
RM
RM
FR
RI
RM
RM
LT
FR
FR
VT
FR
RM
RM
RI
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA G. MARCONI
MUNICIPIO V
MUNICIPIO VI
VIA DELLE VIGNE
VIA MIGLIARA 47
VIA CONSOLARE II, LOC.
CAPOCROCE
VIA G.MARCONI 5
LOC BORGONUOVO
NEL COMUNE
VIA R.VASELLI
VIALE C. BATTISTI
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450.000,00
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139.110,00
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25
25
25
25
MARCELLINA
MONTE ROMANO
MOROLO
POGGIO NATIVO
SEZZE
TARQUINIA
TRIVIGLIANO
TUSCANIA
VALLEROTONDA
VITORCHIANO
FABRICA DI ROMA
FABRICA DI ROMA
RONCIGLIONE
ANTRODOCO
BOLSENA
CAPRAROLA
MARANO EQUO
NEPI
NEROLA
PONZANO ROMANO
PROV. FROSINONE
PROV. LATINA
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
SABAUDIA
SERMONETA
TIVOLI
TIVOLI
TIVOLI
ANZIO
CASTEL MADAMA
CASTEL MADAMA
CIAMPINO
FRASSO SABINO
GENZANO DI ROMA
GENZANO DI ROMA
MONTEROSI
NETTUNO
POMEZIA
POMEZIA
POMEZIA
POMEZIA
ROCCA DI PAPA
ROCCA MASSIMA
ROMA CAPITALE
RM
VT
FR
RI
LT
VT
FR
VT
FR
VT
VT
VT
VT
RI
VT
VT
RM
VT
RM
RM
FR
LT
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
LT
LT
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RI
RM
RM
VT
RM
RM
RM
RM
RM
RM
LT
RM
ELEMENTARE DIAZ
124.000,00
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1.200.000,00
650.000,00
629.674,62
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1.197.430,00
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1.001.112,53
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300.000,00
1.173.140,69
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1.000.000,00
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810.000,00
600.000,00
375.000,00
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115.000,00
262.845,11
800.000,00
NEL COMUNE
VIA GOLDONI
VIA DELLA LIBERT
VIA DELLA LIBERT
1.200.000,00
355.000,00
322.200,00
35.828,82
167.858,71
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1.000.000,00
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285.000,00
235.000,00
300.000,00
LOC. ACQUAVIVA
NEL COMUNE
VIA PIRANDELLO - ISOLA DEL LIRI
LATINA
MUNICIPIO I
MUNICIPIO II
MUNICIPIO IV
MUNICIPIO IV
MUNICIPIO IV
MUNICIPIO I
MUNICIPIO IV
VIA CONTE VERDE
VIA SERMONETANA
VIA ROSOLINA
NEL COMUNE
VIA GIOV. XXIII
VIA DEI POZZI
NEL COMUNE
VIA BARI - LOC. SEZZE SCALO
VIA UMBERTO I 7
VIA CERRETA
VIALE TRIESTE
CIRCONVALLAZIONE - FRAZIONE
VALVORI
VIA DELLA STAZIONE
VIA PIAN DI CAVA SNC
VIA DELLA REPUBBLICA
NEL COMUNE
VIA MANNETTI, 1
VIA A. DE GASPERI
VIA REGINA MARGHERITA 2
VIA MAZZINI SNC
1.200.000,00
355.000,00
322.200,00
35.828,82
167.858,71
593.692,49
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840.000,00
1.000.000,00
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285.000,00
235.000,00
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300.000,00
124.000,00
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375.000,00
535.090,00
285.000,00
387.287,17
545.085,02
304.000,00
115.000,00
262.845,11
800.000,00
1.200.000,00
355.000,00
293.500,01
35.828,82
167.858,71
572.738,99
220.000,00
840.000,00
1.000.000,00
450.000,00
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562.262,32
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630.000,00
280.580,00
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300.000,00
300.000,00
117.860,82
578.463,47
1.200.000,00
615.850,94
629.674,62
667.395,40
756.614,01
1.196.210,00
1.197.430,00
375.132,29
1.001.112,53
237.662,05
706.037,21
300.000,00
1.122.018,71
390.096,67
988.701,31
393.224,71
312.442,77
0,00
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790.428,67
567.170,00
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273.483,76
379.510,88
509.561,76
274.766,90
115.000,00
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PR.
RM
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RI
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LT
LT
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RM
RM
RM
RM
RM
RM
FR
RM
RI
FR
RM
VT
ALLEGATO 2
Richiedente
AFFILE
ANAGNI
ANZIO
ARDEA
BASSIANO
BLERA
BORGOVELINO
CASALVIERI
CASTELGANDOLFO
CITT METROPOLITANA ROMA CAPITALE
CIVITAVECCHIA
FERENTINO
FORMELLO
FROSINONE
GROTTAFERRATA
GROTTE DI CASTRO
LABICO
LANUVIO
LATINA
LATINA
LATINA
LATINA
MANZIANA
MANZIANA
MINTURNO
MORICONE
MORLUPO
NETTUNO
ORTE
PALESTRINA
PALIANO
PESCOSOLIDO
POGGIO MIRTETO
POSTA
PROV. LATINA
PROV. LATINA
RIOFREDDO
ISTITUTO STATALE PER SORDI DI ROMA
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
S. ELIA FIUMERAPIDO
SANT'ANGELO ROMANO
SCANDRIGLIA
SETTEFRATI
TOLFA
VASANELLO
Ubicazione
LOC. PRATIGLIO
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA LAURENTINA
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA A. MORO
LOC. SANTA MARIA
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA DEI PLATANI
NEL COMUNE
VIA G. PUCCINI
VIA GARIBALDI - VIA QUATTRUCCI
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA DELLO SPORT
NEL COMUNE
VIA ACITREZZA E VIA GRUGNOLE
VIA DEL CAMPO SPORTIVO
NEL COMUNE
NEL COMUNE
NEL COMUNE
VIA BRODOLINI
VIA ROMA
APRILIA
NELLA PROVINCIA
PIAZZA DEL MERCATO
ROMA - VIA NOMENTANA, 54-56
MUNICIPIO VIII
MUNICIPIO XIV
MUNICIPIO VIII
MUNICIPIO X
MUNICIPIO I
MUNICIPIO II
VIA GUADO OLIVETO
VIA G. MICOLONGHI
SCANDRIGLIA
NEL COMUNE
VIA ANNIBAL CARO
VIA I. SILONE
Struttura
SCUOLA INFANZIA
SCUOLA CONVITTO REGINA MARGHERITA
ISTITUTO COMPRENSIVO
MEDIA VIRGILIO
ISTITUTO PACIFICI SEZZE MANUZIO
MEDIA "M. E G. ALBERTI"
MATERNA PAPA GIOV XIII
ASILO NIDO
COMPLESSO LOCALIT IBERNESI
ISTITUTO MAJORANA
PRIMARIA "RODARI" MATERNA
PLESSO SCOLASTICO RIZZO
MEDIA PIETROBONO
SCUOLA G. FALCONE - SCUOLA ROSA DE FEO
ELEM. E MEDIA A.RUSPANTINI
MATERNA PASTORE
MATERNA ELEM. GIANNI RODARI E ITALO CALVINO
ELEM. MAZZINI
SCUOLA PRIMO GRADO GIULIANO
MEDIA CORRADINI
SCUOLA PRIMO GRADO PRAMPOLINI
MEDIA C.SO VITTORIO EMANUELE E SCUOLE VIA PISA
PLESSO SCOLASTICO VIA PISA - PAD. A
COMPLESSO SCOLASTICO AREA SIECI
SCUOLA MEDIA
ELEM. LOC.T ASSURA
ELEM. E MATERNA " PISCINA CARDILLO E TRE CANCELLI"
MEDIA ANTONIO DECI
ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO G. MAMELI -LOC. CARCHITTI
ISTITUTO COMPRENSIVO PALIANO
ASILO NIDO
MAT ELEM. LOC. SCALO
ELEMENTARE CAPOLUOGO
SCUOLA ROSSELLI
ISISST PRIVERNO - SCUOLA SABAUDIA - ISTITUTO DI SEZZE
I.C. COSTANZA GARIBALDI
ISTITUTO STATALE PER SORDI DI ROMA
ELEM. LEONORI
SCUOLA SAN NICOLA II
ISTITUTO PRINCIPE DI PIEMONTE
MEDIA MOLAJOLI
EX ISTITUTO ANGELO MAI
ISTITUTO ALFIERI DELLA ROVERE
SCUOLA DELL'INFANZIA LOC. QUARTIERE 2000
I.C. MONTECELIO
ELEM. MATERNA E MEDIA
ELEM. MATERNA "G. TERENZIO"
MEDIA SALVO D'ACQUISTO
I.C. "CADUTI DI NASSARIJA" - CAMPUS SCOLASTICO LOC. PALOMBARA
2.000.000,00
1.200.000,00
1.062.000,00
400.000,00
1.150.000,00
490.000,00
912.888,00
1.141.900,00
1.144.727,00
1.145.610,00
43.000,00
462.000,00
1.200.000,00
899.383,20
1.200.000,00
150.000,00
1.200.000,00
1.070.869,04
1.150.000,00
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1.200.000,00
1.194.170,00
400.000,00
489.000,00
546.490,25
106.498,69
514.388,20
679.389,66
1.036.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.387.700,00
315.000,00
344.730,31
415.000,00
1.200.000,00
1.017.450,00
2.000.000,00
1.200.000,00
1.180.000,00
400.000,00
1.150.000,00
525.000,00
912.888,00
1.141.900,00
1.144.727,00
1.145.610,00
45.769,00
492.839,36
1.400.000,00
899.383,20
1.200.000,00
150.000,00
1.200.000,00
1.070.869,04
1.150.000,00
390.030,69
1.200.000,00
1.194.170,00
400.000,00
489.000,00
546.490,25
118.331,87
514.388,20
679.389,66
1.036.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.200.000,00
1.387.700,00
350.000,00
344.730,31
415.000,00
1.200.000,00
1.197.000,00
Imp. Progetto
Imp. Richiesto
55.224,78
49.702,30
1.016.717,56
1.016.717,56
7.800.075,23
3.187.694,81
963.607,71
963.607,71
283.705,11
283.705,11
902.000,00
802.780,00
550.000,00
550.000,00
958.278,50
958.278,50
4.800.000,00
4.800.000,00
1.100.000,00
1.100.000,00
1.132.000,00
1.132.000,00
ALLEGATI NON LEGGIBILI
VT
VT
VT
VT
VETRALLA
VETRALLA
VITERBO
VITERBO
MEDIA A. SCRIATTOLI
MEDIA A. SCRIATTOLI -1STRALCIO-1 LOTTO
SCUOLA DELL'INFANZIA "S. BARBARA"
ELEM. "CONCETTI" E MEDIA "FANTAPPIE'"
1.188.000,00
1.980.000,00
825.382,00
881.554,07
1.188.000,00
1.980.000,00
825.382,00
881.554,07
PR.
RM
RM
RI
RM
FR
FR
VT
VT
RI
VT
RM
RM
RI
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
RM
VT
LT
VT
VT
RM
RM
Richiedente
ANGUILLARA SABAZIA
CAMPAGNANO DI ROMA
CANTALICE
CASAPE
CEPRANO
CEPRANO
CIVITA CASTELLANA
CIVITA CASTELLANA
CONFIGNI
GRAFFIGNANO
MARCELLINA
MONTORIO ROMANO
POGGIO BUSTONE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
ROMA CAPITALE
SAN LORENZO NUOVO
SEZZE
SORIANO NEL CIMINO
SORIANO NEL CIMINO
SUBIACO
SUBIACO
Ubicazione
VIA SAN FRANCESCO
VIA B. LESEN, 2
VIA ANDREA COSTA
VIA PIETRO TESTI
VIA ALFIERI
VIA COLLE TASSETANO
COMUNE
COMUNE
COMUNE
VIA A. MANZONI, 3
VIA PADRE AGOSTINO FIORAVANTI, 1
NEL COMUNE
ROMA MUN. VI
ROMA MUN. VII
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. IX
ROMA MUN. XI
ROMA MUN. XI
ROMA MUN. XI
ROMA MUN. XII
ROMA MUN. XII
ROMA MUN. XII
ROMA MUN. XIII
ROMA MUN. XIII
ROMA MUN. XIV
ROMA MUN. XV
ROMA MUN. XV
ROMA MUN. XV
VIA DELL'OSPEDALE, 1
VIA PIAGGE MARINE
VIA ERNESTO MONACI, 33
VIA S. DAVID
COMUNE
PIAZZA ROMA
Struttura
MEDIA SAN FRANCESCO
ISTITUTO COMPRENSIVO CAMPAGNANO
IST.TO COMPRENSIVO D'ANGELI ANTONIO
ELEMENTARE PIETRO TESTI
ELEMENTARE CAPOLUOGO G. COLASANTI
MATERNA DI COLLE TASSETANO
MEDIA DANTE ALIGHIERI
ELEMENTARE GIANNI RODARI
ALLEGATO 3
Imp. Progetto Imp. Richiesto
1.780.000,00 1.780.000,00
288.710,88
288.710,88
245.000,00
245.000,00
851.939,00
809.342,05
1.197.500,00 1.197.500,00
750.000,00
750.000,00
497.000,00
497.000,00
685.085,14
685.085,14
ALLEGATI MANCANTI
648.465,83
648.465,83
696.722,75
696.722,75
590.000,00
590.000,00
550.701,94
550.701,94
1.199.995,34 1.199.995,34
553.000,00
553.000,00
867.250,00
867.250,00
850.000,00
850.000,00
306.374,38
306.374,38
575.000,00
575.000,00
1.130.775,00 1.130.775,00
1.192.875,00 1.192.875,00
1.161.875,00 1.161.875,00
335.000,00
335.000,00
1.155.975,00 1.155.975,00
948.824,22
948.824,22
483.037,50
483.037,50
726.773,84
726.773,84
942.399,69
942.399,69
492.603,20
492.603,20
1.200.000,00 1.200.000,00
337.825,00
337.825,00
545.000,00
545.000,00
199.538,35
199.538,35
250.000,00
250.000,00
435.000,00
435.000,00
463.036,46
463.036,46
161.000,00
161.000,00
Regione Lazio
DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E
PATRIMONIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05201
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, riguardante i capitoli di spesa R31902 e R31922, appartenenti al programma 11 della
missione 01.
VISTA
VISTO
VISTA
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
CONSIDERATO
VISTA
la nota prot. n. 224819 del 23 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Centrale acquisti, richiede la variazione di bilancio compensativa per euro
15.000,00, in termini di competenza e cassa, a valere sullannualit 2015, tra i
capitoli di spesa iscritti nel programma 11 Altri servizi generali della
missione 01 Servizi istituzionali, generali e di gestione, al fine di consentire
una migliore gestione delle risorse di propria competenza;
CONSIDERATO
VISTO
larticolo 1, comma 18, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso delle
variazioni compensative fra i capitoli di spesa appartenenti ai medesimi
macroaggregati;
DETERMINA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 18, lettera a), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
provvedere alle seguenti variazioni di bilancio, in termini di competenza e cassa, a valere
sullannualit 2015:
missione e programma
01.11
piano dei conti finanziario fino al IV livello
competenza 2015
cassa 2015
1.03.02.16
denominazione capitolo
(nuova istituzione)
ARMO - SPESE PER LA COMUNICAZIONE, L'INFORMAZIONE E LA PROMOZIONE (PARTE CORRENTE) SERVIZI
AMMINISTRATIVI
+ 15.000,00
+ 15.000,00
competenza 2015
15.000,00
cassa 2015
15.000,00
cap.
R31922
IL DIRETTORE
(Dott. Marco Marafini)
Regione Lazio
DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E
PATRIMONIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05204
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, mediante prelevamento dal fondo di riserva per i cofinanziamenti regionali di parte
corrente, capitoli di spesa: F31930 e C11103.
VISTA
VISTO
VISTA
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
CONSIDERATO
VISTA
la nota prot. n. 219313 del 21 aprile 2015, con cui la Direzione regionale
Lavoro, Area Attuazione interventi comunica che, al fine di consentire
lerogazione delle risorse regionali relative alle attivit di assistenza tecnica di
cui alla domanda di aiuto FEG EGF/2001/016 IT/Agile, necessario
provvedere allintegrazione per euro 6.656,93, in termini di competenza e
cassa, a valere sullannualit 2015, del capitolo di spesa di cofinanziamento
regionale F31930 iscritto nel programma 04 Politica regionale unitaria per il
lavoro e la formazione professionale della missione 15 Politiche per il
lavoro e la formazione professionale;
CONSIDERATO
VISTO
larticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso delle
variazioni di bilancio con prelievo dai fondi di riserva relativi ai
cofinanziamenti regionali;
DETERMINA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
provvedere alla seguente variazione di bilancio, in termini di competenza e di cassa, a valere
sullannualit 2015:
SPESA
missione e programma
15.04
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.03.02.11
cap.
denominazione capitolo
F31930 ARMO - COFINANZIAMENTO REGIONALE
DELLA DOMANDA DI AIUTO EGF/2001/016
IT/AGILE A VALERE SUL FONDO EUROPEO
DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE - FEG PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE
competenza 2015
+ 6.656,93
cassa 2015
+ 6.656,93
competenza 2015
6.656,93
cassa 2015
6.656,93
missione e programma
20.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.04.01.02
cap.
denominazione capitolo
C11103 COFINANZIAMENTO REGIONALE DI PROGRAMMI AMMISSIBILI A FINANZIAMENTI
COMUNITARI E NAZIONALI (PARTE CORRENTE) TRASFERIMENTI CORRENTI A
AMMINI-STRAZIONI LOCALI
IL DIRETTORE
(Dott. Marco Marafini)
Regione Lazio
DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E
PATRIMONIO
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 29 aprile 2015, n. G05207
Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017 - Variazione di bilancio, in termini di
competenza e cassa, con prelievo dal fondo di riserva per il pagamento delle somme andate in perenzione
relative a spese di parte corrente a carico della Regione. Capitoli: T91730 e T21501.
VISTA
VISTO
VISTA
VISTO
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
VISTA
CONSIDERATO
VISTA
la nota prot. n. 67169 del 9 febbraio 2015, con cui la Direzione regionale
Politiche sociali, autonomie, sicurezza e sport, Area Attivit elettorali,
supporto tecnico legislativo e modifiche territoriali comunica che
necessario provvedere alla reiscrizione in bilancio, a valere sullesercizio
finanziario 2015, delle somme andate in perenzione e ricognite con decreto
del Presidente della Regione n. T00187/2013, pari, rispettivamente, ad euro
19.944,00, in riferimento allimpegno di spesa n. 25160/2010 ed euro
18.946,80, in riferimento allimpegno di spesa n. 25161/2010;
CONSIDERATO
CONSIDERATO
VISTO
larticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n.
18, che dispone ladozione del provvedimento amministrativo nel caso delle
DETERMINA
1. ai sensi dellarticolo 1, comma 18, lettera c), della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 18, di
provvedere alle seguenti variazioni di bilancio, in termini di competenza e cassa, a valere sul
bilancio 2015:
SPESA
missione e programma
01.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.03.02.11
cap.
denominazione capitolo
T91730 (nuova istituzione)
RESIDUI PASSIVI PERENTI AGLI EFFETTI
AMMINISTRATIVI (FONDI REGIONALI
CORRENTI) PRESTAZIONI PROFESSIONALI E SPECIALISTICHE
competenza 2015
+ 38.890,80
cassa 2015
+ 38.890,80
competenza 2015
38.890,80
cassa 2015
38.890,80
missione e programma
20.01
piano dei conti finanziario fino al IV livello
1.10.01.01
cap.
denominazione capitolo
T21501 FONDO DI RISERVA RELATIVO A RESIDUI
PERENTI PER SPESE CORRENTI A CARICO
DELLA REGIONE - FONDO DI RISERVA
FONDO DI RISERVA
IL DIRETTORE
(Dott. Marco Marafini)
Regione Lazio
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
Atti dirigenziali di Gestione
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05259
Conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e
Progetti Speciali" della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilit e Rifiuti al dott. Paolo Menna.
PRESO ATTO che, con nota prot. n. 190949 del 24 aprile 2015, il Direttore della Direzione
Regionale Territorio Urbanistica Mobilit e Rifiuti, a seguito della valutazione delle domande
pervenute, ha ritenuto opportuno individuare nel dott. Paolo Menna il dirigente cui conferire
lincarico di direzione dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e
Progetti Speciali;
RITENUTO, per quanto sopra, di conferire al dott. Paolo Menna, nato a Roma il 9 settembre 1964,
lincarico di dirigente dellArea Urbanistica e Copianificazione Comunale: Roma Capitale e
Progetti Speciali della Direzione Regionale Territorio Urbanistica Mobilit e Rifiuti, a decorrere
dalla sottoscrizione del relativo contratto individuale di lavoro;
DISPONE
Regione Lazio
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
Atti dirigenziali di Gestione
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05260
Novazione oggettiva del contratto n. 16624 del 1.10.2013, concernente: "Contratto a tempo pieno e
determinato per il conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Attuazione beni e servizi generali" della
Direzione Regionale Centrale Acquisti" al dott. Giovanni FRANCO.
Oggetto:
RITENUTO, alla luce delle suddette modifiche, di procedere dal 4 maggio 2015 alla
novazione oggettiva del titolo del contratto n. 16624 del 1.10.2013;
DISPONE
di procedere, a decorrere dal 4 maggio 2015, alla novazione oggettiva del titolo del contratto n.
16624 del 1.10.2013, concernente: Contratto a tempo pieno e determinato per il conferimento
dellincarico di dirigente dellArea Attuazione beni e servizi generali della Direzione
regionale Centrale Acquisti, conferito al dott. Giovanni FRANCO, nato a Milano il 1/06/1952,
da dirigente dellArea denominata Attuazione beni e servizi generali a dirigente dellArea
Esecuzione contratti, servizi e forniture della Direzione regionale Centrale Acquisti.
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Civile Sezione Lavoro
entro cinque anni dalla pubblicazione.
IL DIRETTORE
Alessandro Bacci
Regione Lazio
DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
Atti dirigenziali di Gestione
Atto di Organizzazione 29 aprile 2015, n. G05261
Novazione oggettiva del contratto n. 16696 del 17.10.2013, concernente: "Contratto a tempo pieno e
determinato per il conferimento dell'incarico di dirigente dell'Area "Pianificazione e programmazione" della
Direzione Regionale Centrale Acquisti" alla dott.ssa Giovanna AGOSTINELLI.
Oggetto:
DISPONE
di procedere, dal 4 maggio 2015, alla novazione oggettiva del titolo del contratto reg. cron.
n. 16696 del 17.10.2013, concernente: Contratto a tempo pieno e determinato per il
conferimento dellincarico di dirigente dellArea Pianificazione e programmazione della
Direzione regionale Centrale Acquisti, conferito alla dott.ssa Giovanna AGOSTINELLI,
nata a Roma il 5/04/1953, da dirigente dellArea denominata Pianificazione e
programmazione a dirigente dellArea Pianificazione e programmazione delle iniziative di
acquisto della Direzione regionale Centrale Acquisti.
Il presente provvedimento sar pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Avverso il presente atto ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Civile Sezione Lavoro
entro cinque anni dalla pubblicazione.
IL DIRETTORE
Alessandro Bacci
Regione Lazio
DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
Atti dirigenziali di Gestione
Determinazione 6 maggio 2015, n. G05460
POR FESR Lazio 2007-2013 Attivit I.6 "Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi
dell'ambiente" di cui all'Avviso pubblico approvato con determinazione dirigenziale n. C0850 del 20 aprile
2009 recepimento delle decisioni del Nucleo di valutazione assunte nella riunione del 24 marzo 2015.
OGGETTO: POR FESR Lazio 2007-2013 Attivit I.6 "Promozione di prodotti e processi
produttivi rispettosi dell'ambiente" di cui allAvviso pubblico approvato con
determinazione dirigenziale n. C0850 del 20 aprile 2009 recepimento delle decisioni
del Nucleo di valutazione assunte nella riunione del 24 marzo 2015.
IL DIRETTORE REGIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E LE ATTIVIT
PRODUTTIVE,
ANCHE IN QUALIT DI AUTORIT DI GESTIONE DEL POR FESR 2007-2013
Su proposta del Dirigente dellArea Credito, Incentivi alle Imprese, Artigianato e Cooperazione;
VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, concernente Disciplina del Sistema
organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale;
VISTO il Regolamento 6 settembre 2002, n. 1 Regolamento di organizzazione degli uffici e dei
servizi della Giunta regionale e s.m.i.;
VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013 approvato dal Consiglio regionale del Lazio con
deliberazione n. 39 del 3 aprile 2007 e adottato con Decisione della Commissione n. C(2007) 4584
del 2/10/2007 e sue modifiche ed integrazioni;
VISTA la convenzione sottoscritta tra la Regione Lazio e Sviluppo Lazio S.p.A. (oggi Lazio Innova
S.p.A) in data 17 luglio 2009, repertoriata con reg. cron.11293 del 3.08.2009, disciplinante le
funzioni che Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova S.p.A) svolge in qualit di Organismo Intermedio
relativamente alle attivit I.2, I.4, I.6 e II.1 del POR FESR Lazio 2007/2013;
VISTA la convenzione sottoscritta tra la Regione Lazio e Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova
S.p.A.) in data 14.04.2011, repertoriata con reg. cron. 13994 del 29.04.2011, che include tra le
funzioni svolte da Sviluppo Lazio in qualit di Organismo Intermedio disciplinate dalla citata
convenzione reg. cron. 11293/2009 anche quelle relative allattuazione dellattivit I.1 del POR
FESR Lazio 2007/20013;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 90 del 30/04/2013: Conferimento dell'incarico di
Direttore della Direzione Regionale Attivit produttive del Dipartimento "Programmazione
Economica e Sociale", ai sensi del combinato disposto dell'art. 162 e dell'allegato "H" del
Regolamento di organizzazione 6 settembre 2002 n. 1. Approvazione schema di contratto di diritto
privato a tempo pieno e determinato;
VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 98 dell8/5/2013, concernente Assegnazione alla
Direzione Regionale Attivit Produttive della funzione di Autorit di Gestione del PO FESR Lazio
2007-2013 in ordine alla programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio, valutazione e
controllo delle risorse del fondo;
VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 611 del 5 agosto 2008 Politica di sviluppo
unitaria regionale 2007-13 - Approvazione degli indirizzi programmatici relativi alla individuazione
dei settori strategici sui quali avviare la selezione delle operazioni, delle modalit attuative
dellAsse I Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva e dellAttivit 1 dellAsse II
Ambiente e prevenzione dei rischi del POR FESR Lazio 2007-2013 e delle Procedure di accesso
alle agevolazioni;
VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 644 del 7 agosto 2009 POR FESR Lazio 20072013. Modifica e integrazioni della DGR n. 611 del 5 agosto 2008 e riapprovazione integrale degli
allegati 3), 6) e 8) nella versione modificata.;
CONSIDERATO che con la suddetta DGR n. 611/2008, come modificata dalla DGR n. 644/2009,
sono state approvate le Modalit Attuative relative alle Attivit I.1 Potenziamento e messa in rete
delle attivit di ricerca e trasferimento tecnologico, I.2 Sostegno agli investimenti innovativi delle
PMI, I.4 Acquisizione di servizi avanzati per le PMI, I.6 Promozione di prodotti e processi
produttivi rispettosi dellambiente e II.1 Promozione dell'efficienza energetica e della produzione
di energie rinnovabili;
CONSIDERATO inoltre che nellallegato 8 alla citata DGR n. 611/2008 e successive modifiche
sono stati individuati i sistemi e le filiere produttive regionali come ambiti di intervento prioritario
per i quali, in prima fase di attuazione, possibile avviare direttamente le fasi di selezione definite
nellambito della Procedura di Accesso Integrato;
RILEVATO che con determinazione dirigenziale n. C0850 del 20 aprile 2009, in attuazione della
citata DGR 611/2008, stato approvato lavviso pubblico per la presentazione di richieste di
contributo relative allAttivit I.6 "Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi
dell'ambiente" prevedendo uno stanziamento di risorse finanziarie pari ad euro 10 milioni;
CONSIDERATO che per lattuazione degli interventi previsti dal suddetto avviso pubblico la
Regione Lazio si avvale della collaborazione di Lazio Innova SpA in qualit di Organismo
Intermedio;
CONSIDERATO, inoltre, che con determinazione dirigenziale n. C1727 del 7 luglio 2009 stato
approvato il Piano Operativo di Gestione delle Attivit I.2, I.4, I.6 e II.1 del POR FESR Lazio
2007-2013 nel quale, in particolare, sono definite le attivit di gestione, monitoraggio e controllo di
I livello affidate a Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova S.p.A) in qualit di Organismo intermedio;
CONSIDERATO che con Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0534 del 4 agosto 2009
modificato con Decreto del Presidente della Giunta T00183 del 18 luglio 2013 e con Decreto
T00255 del 13 settembre 2013 stato costituito il Nucleo di Valutazione delle richieste di
contributo relative allAttivit I.6, in attuazione del POR FESR Lazio 2007-2013, della DGR n.
611/2008 e della determinazione dirigenziale n. C0850/2009;
VISTA la determinazione n. C0867 dell08/04/2010 con la quale stata approvata la graduatoria
delle n. 136 domande ammissibili, a valere sullavviso pubblico POR Lazio 2007-2013 Attivit
I.6 di cui le prime 62 domande ammesse a finanziamento, e la n. 63 ammessa solo parzialmente a
finanziamento, per un importo complessivo pari ad euro 10.000.000,00;
PRESO ATTO del verbale della riunione del Nucleo di Valutazione tenutasi in data 24.03.2015,
acquisito al prot. regionale n. 171305/GR/09/02 del 27.03.2015 ed in particolare di quanto di seguito
riportato:
1. Al primo punto allordine del giorno si sottopone allesame la revoca del contributo
concesso per mancanza di una delle condizioni per liniziale ammissibilit, consistente
nella regolare disponibilit dellimmobile al momento della presentazione della
domanda:
materie plastiche. Le spese per la realizzazione di tale impianto ammesse in sede istruttoria, per un
importo complessivo di euro 1.712.200, sono state rendicontate per un importo significativamente
inferiore, euro 174.027,00, in quanto rispetto allinvestimento originariamente ammesso sono state
rendicontate unicamente spese relativamente a un nastro trasportatore, al mulino di macinazione
delle materie plastiche, rinviando gli investimenti relativi all'impianto di lavaggio e di granulazione,
riducendo quindi in modo significativo la spesa complessiva dell'investimento. L'impianto trattamento
acque ammesso in sede istruttoria non stato acquisito n rendicontato stato invece rendicontato
lacquisto del capannone non ammesso in sede di istruttoria di domanda, in quanto lamministratore
unico della societ fornitrice MGM risultato essere il padre dellamministratore unico della societ
richiedente.
In sede di controllo stata verificata la validit del titolo di disponibilit dellunit operativa
oggetto dellinvestimento e da tale controllo riscontrando quanto segue:
07/07/2000 atto di acquisto dellimmobile da parte della societ MGM;
30/01/2008 atto di pignoramento a carico di MGM da parte del Tribunale di Frosinone a
favore della Banca Popolare di Bergamo;
01/01/2009 contratto di locazione tra la societ MGM srl e la societ beneficiaria
Tecnopolimeri srl (titolo di disponibilit presentato in sede di domanda);
20/03/2009 concessione da parte del Tribunale per utilizzo temporaneo del complesso
immobiliare al debitore esecutato MGM srl;
29/06/2009 presentazione della domanda di partecipazione al bando in oggetto;
31/03/2011 concessione da parte del Tribunale dellutilizzo temporaneo del complesso
immobiliare al debitore esecutato MGM srl;
31/05/2012 aggiudicazione alla Tecnopolimeri s.r.l. dellimmobile nellasta del Tribunale di
Frosinone;
24/07/2012 concessione da parte del Tribunale dellutilizzo temporaneo del complesso
immobiliare Tecnopolimeri srl quale aggiudicatario dellasta del 31/05/2012;
29/01/2013 trasferimento della propriet a favore della Tecnopolimeri srl.
A seguito di tale verifica emerso che alla data di stipula del contratto di locazione del
01/01/2009 la societ MGM proprietaria allepoca dellimmobile non ne esercitava il possesso, in
quanto in data 30/01/2008 stato oggetto di pignoramento da parte del tribunale di Frosinone. In
seguito a tale procedura emersa la necessit di verificare la validit del titolo di disponibilit
presentato in sede di domanda ai sensi dellart. 7 comma 6 lettera j dellAvviso Pubblico, ovvero del
contratto di locazione immobiliare tra la societ MGM s.r.l. in qualit di locatrice e la beneficiaria
TECNOPOLIMERI s.r.l quale conduttrice, e la permanenza di tale validit durante tutto larco
temporale di realizzazione del programma secondo quanto previsto allart. 13 dellAvviso Pubblico.
A seguito di una richiesta effettuata alla Struttura interna competente in materia legale, al fine di
verificare lammissibilit della domanda presentata dalla Tecnopolimeri, con riferimento al requisito
oggettivo della validit del titolo di disponibilit dellunit operativa oggetto dellinvestimento, Lazio
Innova S.p.A. (gi Sviluppo Lazio S.p.A.) in data 30/05/2014 (prot. 09208) ha inviato tramite posta
certificata una comunicazione resa ai sensi della L. 241/90, ricevuta dalla societ in data 03/06/2014,
informando la stessa che la domanda sarebbe stata presentata al Nucleo di Valutazione con lo status
di revoca. In data 12/06/2014 prot n. 09792 la societ, a firma dellavvocato Bonoli, ha inviato le
controdeduzioni che vengono sottoposte allesame del Nucleo di Valutazione.
Il Nucleo di Valutazione, esaminata la documentazione presentata al fine di
deliberare sullargomento posto allordine del giorno, d mandato a Lazio Innova S.p.A.
di richiedere alla Tecnopolimeri SRL di acquisire e depositare, entro 30 giorni dalla data
della richiesta, i seguenti documenti:
1. autorizzazioni concesse alla MGM SRL dal Giudice dellEsecuzione in data 9
marzo 2009 e in data 18 marzo 2011 citate dal dott. Antonello Brighindi nella nota del
19 febbraio 2014;
2. autorizzazione rilasciata dal Giudice dellEsecuzione alla MGM SRL ai sensi
dellart. 560 c.p.c. a dare in locazione limmobile pignorato in data 30 gennaio 2008;
N. prot.
Soggetto Beneficiario
059/2009
048/2009
Investimento
ammesso
Contributo
concesso
Contributo
finanziabile
Nucleo di
Valutazione
2.339.500,00
827.450,00
827.450,00
17/07/2012
397.317,00
198.659,00
198.659,00
17/07/2012
042/2009
321.425,00
160.712,00
160.712,00
17/07/2012
067/2009
488.463,00
244.232,00
200.000,00
12/09/2013
025/2009
805.000,00
402.500,00
200.000,00
12/09/2013
030/2009
156.283,00
78.142,00
78.142,00
12/09/2013
146/2009
333.410,00
166.705,00
166.705,00
12/09/2013
162/2009
ARCHA S.N.C.
375.617,00
187.808,00
187.808,00
12/09/2013
081/2009
127.820,00
63.910,00
63.910,00
12/09/2013
109/2009
149/2009
PUBLIESSE DI SALVATICCHIO
SALVATORE SNC
2.150.500,00
200.000,00
71.296,00
12/09/2013
. 28.750,00
.14.375,00
14.375,00
12/09/2013
2.169.057,00
ECONOMIE DA SALDO
Contributo
finanziabile
N. prot.
Soggetto Beneficiario
003/2009
73.920,00
007/2009
DOMINIJANNI S.N.C.
74.945,00
008/2009
SOCIET TERMO
ELETTRICA AERO
MECCANICA - S.T.E.A.M.
SRL
111.904,88
Contributo
effettivamente
erogato
68.447,50
Motivazione riduzioni
Economie
5.472,50
74.944,45
Riparametrazione
dovuta ad
arrotondamento
106.295,72
Minor investimento
rendicontato, riduzione
per motivi contabili e
spese non ammissibili
da bando
Minor investimento
rendicontato, riduzione
per motivi contabili e di
merito e spese non
ammissibili da bando
Minor investimento
rendicontato, riduzione
per motivi contabili e
spese non ammissibili
da bando
Minor investimento
rendicontato e
riduzione per motivi
contabili relativamente
ai costi generali
Riduzione per motivi
contabili, non
rispondenza delle
fatture al programma
approvato.
Minor investimento
rendicontato, e spese
non ammissibili da
bando relativamente ai
costi generali
0,55
5.609,16
009/2009
PHENOFARM S.R.L.
275.325,00
270.371,44
4.953,56
012/2009
FALEGNAMERIA DI SILVIO
COIS & C. SNC
80.862,50
66.982,62
013/2009
CARTONI S.P.A.
23.197,50
22.189,00
029/2009
INDUSTRIA DOLCIARIA
S.R.L.
207.500,00
202.500,00
036/2009
ISOLTERMICA GROUP
S.R.L.
204.590,00
204.000,00
043/2009
I.B. S.R.L.
209.000,00
208.000,00
Minor investimento
rendicontato
1.000,00
050/2009
CREUROS S.R.L.
186.456,00
165.573,55
20.882,45
13.879,88
1.008,50
5.000,00
590,00
051/2009
180.340,00
164.070,91
Minor investimento
rendicontato, non
rispondenza delle
fatture al programma
approvato.
052/2009
ATG S.R.L.
64.285,00
61.890,00
Minor investimento
rendicontato
2.395,00
N. prot.
Soggetto Beneficiario
Motivazione riduzioni
Economie
062/2009
DUEFFE S.R.L.
122.185,00
115.000,00
Minor investimento
rendicontato, spese non
ammissibili da bando
7.185,00
069/2009
ARPINO GIUSEPPE
23.000,00
22.500,00
076/2009
SIECO S.R.L.
87.233,00
83.439,50
Minor investimento
rendicontato
3.793,50
077/2009
217.250,00
165.289,14
Minor investimento
rendicontato, spese non
ammissibili da bando,
riduzione per motivi
contabili
51.960,86
088/2009
MOROLENSE
PREFABBRICATI S.R.L.
201.000,00
185.100,00
Minor investimento
rendicontato, spese non
ammissibili da bando
15.900,00
091/2009
REFECTA S.R.L.
333.473,00
330.229,92
Minor investimento
rendicontato
3.243,08
132/2009
CASILINA PRESAGOMATI
SPA
209.250,00
199.049,40
Minor investimento
rendicontato,
riparametrazione costi
generali
10.200,60
135/2009
TIPOLITOGRAFIA FABRI DI
FABRI DONATO
53.837,00
51.413,00
Minor investimento
rendicontato
2.424,00
142/2009
CENTRO MARMI
D'ARCANGELI SRL
120.489,00
118.845,68
1.643,32
Contributo
finanziabile
Contributo
effettivamente
erogato
143/2009
MORRA S.R.L.
97.556,00
76.826,34
144/2009
MAD S.R.L.
190.922,00
158.130,26
148/2009
SOL.PRE.A S.R.L.
183.642,00
73.600,00
Minor investimento
rendicontato,
riparametrazione costi
nei limiti previsti da
bando
Minor investimento
rendicontato,
riparametrazione costi
accessori nei limiti
previsti da bando
Minor investimento
rendicontato, beni non
installati e non inseriti
nel ciclo produttivo
16.269,09
500,00
20.729,66
32.791,74
110.042,00
153/2009
REFAS S.R.L.
121.469,00
82.656,25
Minor investimento
rendicontato,
riduzione per motivi
contabili e
riparametrazione
costi generali nei
limiti previsti da
bando
158/2009
AUTODEMOLIZIONI
MARCHIONI SONIA
116.552,95
116.552,95
164/2009
QUATTROCIOCCHI
AMERICO D.I.
74.475,00
35.000,00
Minor investimento
rendicontato
39.475,00
049/2009
CASTORI SANDRO
PERFORAZIONI S.R.L.
174.000,00
45.000,00
Minor investimento
rendicontato e
riduzione per motivi
contabili
129.000,00
068/2009
SANTAFIORA S.R.L.
072/2009
096/2009
0,00
110.149,50
100.216,50
201.500,00
200.000,00
200.000,00
4.530.309,33
42.537,50
Minor investimento
rendicontato
riduzione per
riportare
investimento a quanto
approvato in
istruttoria, costi
generali nei limiti
previsti da bando
Minor investimento
rendicontato,
riduzione per motivi
contabili
Minor investimento
rendicontato,
riduzione per motivi
contabili
3.700.098,68
38.812,75
9.933,00
1.500,00
157.462,50
830.210,65
MAPO I.6
2.169.057,00
830.210,65
2.999.267,65
Si precisa che le economie gi deliberate con i nuclei del 26/11/2010, del 23/02/2011, del 26/05/2011, del
07/10/2011 e del 24/02/2012 sono state utilizzate per operare gli scorrimenti della graduatoria del 14/06/2011 e
del 07/05/2012.
Il Nucleo di Valutazione prende atto dellindicazione delle economie alla data del presente
verbale e della comunicazione inviata da Sviluppo Lazio (oggi Lazio Innova) il 29/10/2014,
dichiarando,infine, conclusa la seduta.
RITENUTO opportuno recepire le decisioni del Nucleo di Valutazione assunte nella citata seduta
del 24 marzo 2015, in merito alle richieste di contributo per lattivit I.6 "Promozione di prodotti e
processi produttivi rispettosi dell'ambiente" ed in particolare:
A. il conferimento di mandato a Lazio Innova S.p.A. di richiedere alla Tecnopolimeri SRL di
acquisire e depositare, entro 30 giorni dalla data della richiesta, i seguenti documenti:
autorizzazioni concesse alla MGM SRL dal Giudice dellEsecuzione in data 9 marzo
2009 e in data 18 marzo 2011 citate dal dott. Antonello Brighindi nella nota del 19
febbraio 2014;
autorizzazione rilasciata dal Giudice dellEsecuzione alla MGM SRL ai sensi
dellart. 560 c.p.c. a dare in locazione limmobile pignorato in data 30 gennaio
2008;
rendiconto finale del debitore/custode ai sensi dellart. 593 c.p.c. debitamente
approvato dal Giudice dellEsecuzione relativo allunit immobiliare oggetto
dellinvestimento;
documentazione contabile probante dei pagamenti dei canoni di locazione da giugno
2009 a tutto giugno 2010 relativo allunit immobiliare oggetto dellinvestimento.
B. la presa datto dellerogazione diretta del saldo alla Santafiora s.r.l. prot. n. 068/2009 senza la
previa erogazione dellacconto;
C. la presa datto della definizione delle economie utilizzabili a gennaio 2015, calcolata tenuto conto
delle revoche, delle rinunce e delle economie derivanti dal minor saldo erogato ad oggi, per
un totale complessivo di economie utilizzabili ammontanti ad 2.999.267,65 come precisato
da tabella riportata nelle premesse ed esaminata al terzo punto dellordine del giorno delle
decisioni assunte nella seduta medesima.
ASSUME LA DETERMINAZIONE
le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto,
di recepire le decisioni del Nucleo di Valutazione, in merito alle richieste di contributo per lattivit
I.6 "Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell'ambiente", assunte nella seduta del
24.03.2015 ed in particolare:
A.
B.
C.