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CONFLITTI ALLA FINE DEL 900 E ALLALBA DEL NUOVO MILLENNIO

Alla fine del 1'900 a seguito di molti eventi lassetto geo-politico del Mondo si andavano via via
alterando a volte a vantaggio di alcuni e a scapito di altri e viceversa. Tutto questo port dopo la
fine della II Guerra Mondiale allo scoppio della Guerra
Fredda. Durante questo conflitto si fronteggiarono due
super-potenze mondiali sfidandosi con ogni mezzo per
dimostrare luno allaltro la supremazia militare (basti
pensare alla crisi di Cuba del 62 o alle basi NATO in tutta
lEuropa). Questi colossi dopo il crollo del muro di Berlino
(9 Novembre 1989) risultarono ancora molto influenti
tuttavia non le uniche poich nel Mondo multipolare che
andava formandosi erano solo alcune del totale.

Figura 1 Questa immagine testimonia che furono


gli stessi berlinesi ad abbattere il muro

Questo confronto a distanza delle potenze economicomilitari pi forti del pianeta port a delle tensioni politiche che spesso sfociarono in guerre dalla
media/lunga durata. La maggior parte delle volte
le cause non furono territoriali (in quanto i due
stati contendenti sono anche oggi di notevoli
dimensioni geografiche) bens laffermazione del
proprio potere nel Mondo e per interessi
economici. Questo ebbe delle conseguenze
disastrose per tutti i paesi coinvolti e alcuni di
questi conflitti non cessarono con la fine della
Guerra Fredda, ma durano ancora oggi e la loro
Figura 2 In questa figura riportiamo gli schieramenti durante la
risoluzione sembra essere ben lontana.
Guerra Fredda

NUOVI CONFLITTI,VECCHI PROTAGONISTI


Ora passeremo allanalizzare i cambiamenti geo-politici che portarono alle guerre che in alcuni
Paesi si combattono ancor oggi.

Guerra in Jugoslavia
I territori della Jugoslavia furono per molti anni sotto il controllo dellURSS e sotto il suo durissimo
regime comunista. Divenne una repubblica indipendente il 28 giugno 1948 con il leader
carismatico del Maresciallo Tito. La repubblica jugoslava comprendeva Slovenia, BosniaErzegovina, Croazia, Serbia, Albania, Macedonia e le province del Kosovo e Montenegro.

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In questo territorio unificato vi erano per


molte mescolanze e diversit di etnie. Da
principio non fu un problema bench la
repubblica seguisse strettamente una dottrina
comunista, ma con il passare del tempo
questo divenne motivo delle guerre interne.
Le guerre che vi si verificarono non furono
combattute con personaggi esterni bens si
considerano conflitti interni e guerre civili.
Alla base di queste vicissitudini cerano motivi
di una certa importanza : il nazionalismo nelle
diverse repubbliche che costituivano la
Jugoslavia negli anni 80-90 , motivazioni
economiche, gli interessi e ambizioni
personali dei leader politici e contrapposizioni
tra il popolo stesso. Tutto ci port alla fine
Figura 3 In questa cartina riporto le differenti etnie all'interno del paese
delle Repubblica Socialista Federale che Tito
aveva creato. Dopo la morte di Tito (4 maggio 1980) il paese visse alcuni decenni di stabilit e
relativa tranquillit per poi sfociare in rapida successione in rivolte e guerre.
La prima fu la SLOVENIA quando nel giugno del 1980 si cominciarono a verificare le prime
manifestazioni contro lesercito federale. Dopo anni di controversie nella Costituzione slovena
venne inserito il diritto di secessione1. Questo port il 25 giugno 1991 alla proclamazione
dellindipendenza slovena della Repubblica Federale. Il governo centrale reag inviando lesercito e
cos scoppi la guerra fino alla ritirata dellesercito regolare jugoslavo nellottobre dello stesso
anno. Il 15 gennaio 1992 l Unione Europea riconobbe lo Stato di Slovenia. In CROAZIA il 30
maggio 1990 si verificarono le prime elezioni con la vittoria dellUnione Democratica Croata (HDZ)
sostenendo un forte programma nazionalista. Nel paese per una minoranza serba promosse un
plebiscito per lautodeterminazione e questo port a scontri violenti fra i Serbi e i Croati. Intanto il
governo croato approva una nuova costituzione (22 dicembre 1990) con obiettivo la costruzione di
uno Stato sovrano e indipendente. Alcuni territori interni a forte presenza serba proclamarono la
secessione dalla Croazia con un referendum che come risultato ebbe lo scoppio della guerra tra
Croati e Serbi, questi ultimi sostenuti dallesercito federale. Il 25 giugno 1991 dopo scontri
sanguinosi venne proclamata lindipendenza dello Stato croato riconosciuto dallUnione Europea il
15 gennaio 1992. Nel dicembre del 1991 si costituisce la Repubblica serba della Krajina che non
viene riconosciuta dallEuropa. Le milizie serbe occuparono i territori della Slavonia, della Banjia,
del Kordun, della Lika e della Dalmazia settentrionale e attuarono alcune operazioni di pulizia
etnica contro i Croati. Infine, si stabil un accordo nel gennaio 1992 con la prima forza di
interposizione dellONU nelle zone a pi alta presenza serba.

Diritto di secessione : quel diritto di uno stato a costituirsi su regime monoetnico;

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In BOSNIA vi fu un referendum il 1 marzo 1992 che ne sanciva lindipendenza dalla Federazione.


Il 5 aprile i Bosniaci si dichiararono indipendenti, nonostante il boicottaggio e la posizione
contraria dei Serbi. Questo trascin anche la Bosnia (dopo Slovenia e Croazia) nella guerra di
dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Il violento conflitto civile, che
interess la Bosnia fino al 1995, vide il coinvolgimento dei tre principali gruppi nazionali (serbi,
croati e musulmani), coinvolgendo sistematicamente la popolazione civile e riportando in Europa
una guerra violenta alla quale la comunit internazionale, ancora in piena euforia post-Guerra
fredda, non fu in grado di porre termine in tempi brevi. Il conflitto fu colmo di crimini contro
lumanit ( degli esempi sono la creazione di campi di
concentramento nel cuore del paese e lo sterminio da parte
dei Serbi di circa 8'000 civili bosniaci mussulmani) mettendo
cos a rischio lintera credibilit della comunit
internazionale. Altri avvenimenti chiave del conflitto furono
lassedio di Sarajevo (la citt rimase quasi completamente
isolata e sistematicamente bombardata dallartiglieria

Figura 5 Fossa comune durante il conflitto

serba) e lattacco contro le citt dichiarate protette dalle Nazioni Unite, dove si erano rifugiati i
musulmani che sfuggivano alla cosiddetta pulizia etnica perpetrata in tutto il paese. Nel corso del
conflitto furono fatti vari tentativi di mediazione da parte
dellEU, delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e, in ultimo, del
cosiddetto gruppo di contatto composto da Francia, Regno
Unito, Russia, Germania e Stati Uniti (e in seguito anche
dallItalia). Nel 1994 ci furono i primi spiragli per la fine della
guerra con la costituzione delle federazione CroatoMusulmana. Nel 1995 la NATO intervenne bombardando
Figura 4La distruzione della citt di Sarajevo

massicciamente le forze serbe e cos nello stesso anno i

presidenti di Bosnia, Croazia e Serbia firmarono laccordo di Dayton ponendo fine alle ostilit (
questo accadde il 21 novembre 1995) anche con il trattato di Pace firmato a Parigi il 14 dicembre
1995. La MACEDONIA nel 1990 grazie a un referendum si proclama indipendente, ma il governo
greco si oppone al riconoscimento internazionale del nuovo Sato e cos lONU invia i caschi blu per
controllare la situazione mantenendo la pace. Nel marzo del 1993 la Macedonia viene riconosciuta
dallONU. Il governo che si form era composto da una coalizione tra il partito nazionalista
macedone e il partito estremista nazionalista albanese, in questo modo gli albanesi ottennero il
riconoscimento della loro lingua e delle loro tradizioni. La situazione della SERBIA fu pi
complicata. La provincia del Kosovo , a maggioranza albanese, richiedeva apertamente la definitiva
indipendenza dalla Serbia la quale non la concesse. Il Paese preoccupato dalla situazione della
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provincia chiese aiuto alle Slovenia e alla Croazia ma questi ultimi glie lo negarono. Al momento
della proclamata indipendenza dei due stati le minoranze serbe diedero vita ad una vera e prorpia
guerra civile. Dalla Croazia scapparono pi di 200'000 serbi che si rifugiarono nellomonimo Stato e
in Bosnia. Dal 1992 al 2003 la Repubblica Federale di Jugoslavia divenne lUnione di Serbia e
Montenegro. Nel 2006 il Montenegro con un referendum ottenne il riconoscimento internazionale
e la piena indipendenza. Cos anche la Serbia rimase Stato indipendente ereditando il seggio della
Confederazione all'ONU, le associazioni alle organizzazioni internazionali e tutti i trattati bilaterali
stipulati con gli altri paesi.

Guerra in Kosovo
Lo scontro etnico nellarea dei Balcani and incontro a unulteriore deriva in KOSOVO, provincia della
Serbia, che gi nella ex Jugoslavia aveva goduto di una certa autonomia grazie ad alcune caratteristiche:
la maggioranza della popolazione (oltre l80%) era infatti di etnia albanese e di religione musulmana.
Gi dal 1990, mentre la federazione andava in pezzi, il Kosovo cerc di rendersi indipendente, ma la
Serbia riusc a evitare la secessione. La protesta della popolazione albanese prese due diverse direzioni:
una componente moderata intraprese forme di resistenza non violenta, mentre una componente radicale
abbracci la lotta armata creando un esercito di liberazione del Kosovo (Uck) che si distinse subito
per il ricorso al terrorismo. La risposta serba fu linvio dellesercito e una forte repressione che nel 1998
cominci a richiamare lattenzione dellopinione pubblica internazionale. Mentre migliaia di persone
lasciarono le loro case cercando scampo in Albania,
Grecia, Macedonia, la Nato cominci a minacciare
contro

un intervento

la

Serbia

per

ragioni

umanitarie. Data la rapida escalation di atti


terroristici

violenze

del

UCK

l'Alleanza

Atlantica, per la prima volta dalla Seconda Guerra


Mondiale,

avrebbe

bombardato

uno

stato

europeo. Del resto, la guerra non ebbe mai il


consenso dell'ONU. Il Consiglio di Sicurezza delle

Figura 6 Questo uno dei manifesti dell' UCK

Nazioni Unite, infatti, non autorizz l'uso della forza in Kosovo per i voti contrari di Cina e Russia. Il
24 marzo 1999, iniziarono i bombardamenti NATO sul Kosovo con lo scopo di riportare la pace e
ripopolare lo stato con le persone scappate dalle loro case per scampare alla morte. Da marzo a
giugno 1999, i caccia militari dell'Alleanza Atlantica, molti di questi partiti dalla base italiana di
Aviano, colpirono la regione, devastando non solo gli avamposti militari serbi, ma in diversi casi,
colpendo le popolazioni civili e gli stessi guerriglieri dell'UK. Nel giugno 1999 il Kosovo divenne
un protettorato delle Nazione Unite, ma rimase parte della Serbia. In seguito ai bombardamenti, le
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persecuzione contro i kosovari si inasprirono, tanto che nella conta delle vittime dei 3.368 civili
uccisi 2.500 erano albanesi mentre i cadaveri serbi ammontarono a 400 circa. Il 25 maggio 1993
con la risoluzione 827 il Consiglio di Sicurezza Onu istitu all'Aia il Tribunale Penale Internazionale
per l'ex Jugoslavia, l'organo giuridico con
il compito di perseguire i crimini
commessi nell'ex Jugoslavia a partire dal
suo scioglimento nel 1991. In base alla
Convenzione

di

Ginevra del

1949

(accordi che costituiscono la spina


dorsale del diritto internazionale, in
particolare) il Tribunale Internazionale
incrimin

161

persone

per

aver

commesso crimini contro l'umanit e


Figura 7 Tibunale internazionale dell'Aia

genocidio. Le accuse riguardavano la

guerra in Croazia (dal 1991 al 1995), quella in Bosnia Erzegovina (dal '92 al '95) e quella in Kosovo
(1998-99). La maggior parte degli imputati fu condannata e incarcerata. Nonostante tentativi
ripetuti e insistenti di negoziati e trattative da parte delle Nazioni Unite il 17 febbraio 2008 il
Kosovo ha dichiarato l'indipendenza, anche se Belgrado continua a considerarla illegale. La
comunit internazionale, invece, divisa tra le nazioni che ne riconoscono l'indipendenza (come
gli Stati Uniti e le principali nazioni europee) e la Russia, che continua a bloccare l'ingresso del
Kosovo nelle Nazioni Unite.

Guerra del Golfo (2 agosto 1990 28 febbraio 1991)


La prima guerra del Golfo dur poco pi di un mese. Sotto la guida
dell'ONU, il contingente internazionale, con a capo gli Stati Uniti,
costrinse Saddam Hussein a ritirare le truppe irachene dal Kuwait.
Il Rais2 iracheno, a capo di un regime laico, di ispirazione socialista,
rappresentava una minaccia per la stabilit di un'area geografica cos
importante come il Golfo Persico, ricco di giacimenti di petrolio. Il 2
agosto 1990, Saddam Hussein, presidente iracheno, invase il vicino
stato del Kuwait rivendicando i territori kuwaitiani come antichi
possedimenti dell'Iraq, risalenti alla caduta del Sultanato ottomano.
Subito dopo l'invasione, l'ONU riun il proprio Consiglio di

Figura 8 Saddam Hussein

Rais : figura dittatoriale a capo di uno stato arabo, in questo caso lIraq

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Sicurezza e lanci un ultimatum3 a Saddam per il ritiro delle truppe irachene. Il 27 novembre 1990
le Nazioni Unite stabilirono che l'ultimatum avrebbe avuto validit fino al 15 gennaio
1991. Nonostante una serie di sanzioni economiche contro il regime di Baghdad e il massiccio
dispiegamento di forze militari statunitensi nella regione (l'operazione inizialmente prendeva
nome di Desert Shield4 il 17 gennaio 1991, le truppe della Coalizione internazionale dichiararono
guerra a Saddam. Le forze in campo, per, erano del tutto sbilanciate in favore della Coalizione, a
cui presero parte ben 32 paesi (compresi quelli arabi e l'URSS). Il contingente internazionale era
composto di 540.000 unit , di contro le truppe del rais erano giovani, con scarse risorse e un
addestramento inadeguato. L'operazione dell'esercito USA
prese il nome di Desert Storm5. In pochi giorni, dopo una
serie di bombardamenti a tappeto sul territorio, l'avanzata
delle forze di terra conquist il suolo iracheno costringendo
il 26 febbraio 1991 il rais ad ordinare il ritiro delle truppe
dal Kuwait che fu liberato definitivamente due giorni dopo
grazie alloperazione Desert Sabre6. Durante le
operazioni di ritirata le truppe irachene incendiarono
tutti i campi petroliferi che trovarono lungo la strada. Intanto, proprio il 26 febbraio, lungo

Figura 9 Desert Storm con i pozi petroliferi dati alle


fiamme dall'esercito iracheno in ritirata

l'autostrada che congiungeva l'Iraq al Kuwait si form un lungo ingorgo composto dal contingente
iracheno in ritiro. Le milizie internazionali bombardarono pesantemente il convoglio. Il risultato fu
una vera strage. I giornalisti che andarono sul luogo dopo la battaglia, la ribattezzarono
l'Autostrada della Morte. Dopo i primi scontri, l'esercito iracheno fu accusato di aver versato in
mare 40 milioni di galloni di petrolio, per bloccare lo sbarco dei Marines. Anche se il governo di
Saddam rigett ogni accusa, la guerra nel Golfo ebbe ripercussioni devastanti per tutto
l'ecosistema dell'intera area del Golfo Persico. Le Nazioni Unite imposero a Baghdad di rinunciare
alla costruzione delle famigerate armi di distruzione di massa. Dal 1991 al 1998, infatti, furono
mandati i primi ispettori ONU per verificare il disarmo iracheno. Inoltre, i paesi del Golfo,
confinanti con lIraq, acconsentirono ad ospitare basi statunitensi in cui aerei militari avevano il
compito di sorvegliare le due no-fly zones7.Le sanzioni imposte nel 1990 subito dopo l'invasione
del Kuwait non furono abrogate. In seguito alle devastanti conseguenze si ebbero sulla
popolazione civile, per, le sanzioni furono trasformate nel programma Oil for Food8. Secondo le
3

Ultimatum: In diritto internazionale, atto giuridico unilaterale, con il quale uno stato fa conoscere a un altro le sue
ultime perentorie proposte su una determinata questione, chiedendo precisa risposta; talvolta, in relazione a un limite
di tempo concesso per la risposta, l'atto pu considerarsi una dichiarazione di guerra condizionata.
4
Deser Shield: operazione militare con cui gli americani ponevano al sicuro gli altri stati dellarea araba dallinvasione
del Rais
5
Desert Storm: campagna militare offensiva da parte della Coalizione contro il regime di Saddam
6
Desert Sabre: Sciabola del deserto campagna terrestre che vide l'avanzata delle truppe di terra della coalizione in
territorio kuwaitiano e, per qualche centinaio di chilometri, in territorio iracheno
7
no-fly zones: zona interdetta al volo militare di mezzi dello stato a cui imposto controllato da chi lo impone
8
Oil for Food: accordo economico in base al quale il popolo iracheno scambiava il greggio con dei beni di prima
necessit per la sopravvivenza

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previsioni della Casa Bianca, la guerra avrebbe rappresentato un esempio della pi avanzata
tecnologia bellica. I missili impiegati, i famigerati BGM-109 Tomahawk, le cosiddette bombe
intelligenti lanciate dagli aerei "invisibili" Lockheed F-117 Nighthawk.

ALCUNI MEZZI IMPIEGATI NEL CONFLITTO:

Figura 10Carro armato M1 Abrams

Figura 11 Portaerei statunitense

Figura 12Lockheed F-117 Nighthawk

Guerra in Iraq (20 marzo 2003 18 dicembre 2011)


Lintervento militare in Iraq aveva come obiettivo il rovesciamento del regime di Saddam Hussein
gi in ostilit durante la Guerra del Golfo. Questo per prese poi una piega inaspettata: ossia la
popolazione combatteva contro la Coalizione vedendoli come delle truppe di invasori e poi una
guerra civile scoppiata tra le varie fazioni tuttora in atto. A sostegno dellattacco furono portate le
seguenti motivazioni: 1.) la probabile ricostruzione dellarsenale di armi per la distruzione di massa
e traffico di materiali nucleari, 2.) i contatti fra lo stato iracheno e i vari gruppi terroristici tra cui alQida, 3.) il prestigio che gli Stati Uniti avrebbero ottenuto migliorando la situazione politica
internazionale, 4.) la sostituzione del regime iracheno con un governo democratico migliorando
limmagine USA nel Medio Oriente, 5.) le ripetute violazioni dei diritti umani e i crimini del regime nei
confronti della popolazione, 6.) una volta conquistato lIraq si sarebbe arrivati facilmente in Siria e Iran

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per rovesciarne i regimi e 7.) la violazione delle no-fly zone fino a poco prima dellattacco. Gli oppositori
invece sostenevano le seguenti argomentazioni: 1.) gli USA intervenivano solo per assicurarsi i propri
approvvigionamenti energetici, 2.) numerose compagnie americane intendevano sfruttare le risorse
petrolifere irachene e poi si pens che la ricostruzione dellIraq avrebbe abbassato il costo del greggio
favorendo le lobby occidentali, 3.) Israele avrebbe beneficiato delleliminazione di uno dei suoi grandi
avversari, 4.) il riarmo iracheno era molto dubbio, 5.)non vi erano seri indizi che Saddam fosse
implicato con gruppi terroristici e in oltre la possibilit che egli affittasse armi atomiche ai terroristi era
assai difficile, 6.) se gli americani avessero fallito sarebbe stato un colpo durissimo al loro prestigio, 7.)
il governo filo-occidentale in Iraq era alquanto improbabile perch non si era certi della fine rapida della
guerra e in oltre perch le stesse fazioni al governo erano spesso contraddittorie, 8.) la debolezza del
legame con la lotta ad al-Qida, e la non facile stabilizzazione dell'Iraq facevano temere un crollo della
popolarit degli USA nel mondo arabo, favorendo il "reclutamento" di nuovi terroristi, 9.) la scelta di una
guerra preventiva non approvata dallONU era illegale e molto pericolosa, 10.) le vittime della guerra
sarebbero potute essere in numero molto maggiore di quelle del regime e 11.) linstabilit nel Medio
Oriente avrebbe potuto compromettere la produzione di petrolio e produrre esiti opposti a quelli sperati
dai sostenitori della guerra. Gli oppositori e chi sosteneva il conflitto non risposero completamente ai
punti proposti dal gruppo contrario. Per esempio i governi di Francia, Germania, Russia e Cina era
contrari non per principi ma per timore di una forte instabilit nella zona e opportunit economiche per
le loro compagnie che ,una volta entrate i vigore le sanzioni al regime, avrebbero perso tutti i loro
guadagni. Nonostante le numerose controversie nell'11 ottobre 2002 Bush ottenne
dal Congresso l'autorizzazione all'uso della forza per
"difendere la sicurezza nazionale degli USA contro la
continua minaccia posta dall'Iraq; e per attuare tutte le
risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU a questo
riguardo" ossia lautorizzazione ad invadere e
conquistare lo Stato per apparire nel giusto agli occhi
dellopinione pubblica. Tuttavia ,dopo la decisione del
congresso, si offriva allIraq un'ultima possibilit di
adempiere ai propri obblighi in materia di disarmo" e
minacciava "serie conseguenze" in caso contrario,

Figura 13 Sede del Congresso degli Sati Uniti

fissando una serie di scadenze entro le quali il disarmo sarebbe dovuto procedere. Nonostante lIraq
avesse accettato le condizioni imposte il 5 febbraio il segretario di stato USA Colin Powell cerc di
convincere il Consiglio ad autorizzare l'uso della forza poich, a suo dire, l'Iraq aveva ancora una volta
dimostrato di non rispettare le risoluzioni ONU. Nel suo discorso egli espose le "prove" dell'esistenza di
WMD9 irachene. La sua tesi fu accolta freddamente e i suoi argomenti furono considerati molto deboli.
Nonostante forti pressioni statunitensi solo 4 dei 15 Stati presenti nel Consiglio (USA, Regno
Unito, Spagna e Bulgaria) erano intenzionati ad approvare la risoluzione (Francia,
Germania, Cina, Pakistan e Siria sembravano contrari, mentre
Messico, Cile, Camerun, Angola, Guinea e Russia avevano posizioni pi sfumate). La nuova
risoluzione non fu quindi sottoposta al voto e Bush dichiar che la diplomazia aveva fallito.
9

WDM:Weapons of Mass Destruction, armi di distruzione di massa ipoteticamente possedute dal governo di Saddam

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Ancora prima della controversia all'ONU, Bush e i suoi alleati avevano cercato di raccogliere una
coalizione favorevole all'invasione dell'Iraq, per ottenere una risoluzione favorevole alla guerra, o
comunque una certa copertura politica. Il 27 marzo 2003 la Casa Bianca diffuse un elenco dei membri
della coalizione, allora composta dai 49 paesi; il livello di coinvolgimento andava dalla partecipazione
militare al supporto logistico, al semplice appoggio politico. Bush defin questi come la "coalizione dei
volenterosi". Molti tuttavia fecero notare l'assenza di paesi importanti come Francia e Germania e lo
scarso contributo del mondo islamico, presente solo attraverso il Kuwait (che ricambiava l'aiuto ricevuto
12 anni prima facendo da base principale per l'attacco), la Turchia (che permise l'uso del proprio spazio
aereo). Tutte le sfere pi alte della politica americana negarono che linvasione fosse cominciata prima
del tempo bench gi nella primavera del 2002
massicce forze furono stanziate in Kuwait dotate
dei pi potenti e moderni mezzi ma questo si
sarebbe rivelato vano se lesercito iracheno fosse
gi al riparo allinterno delle citt. Come se non
bastasse le incursioni sullo spazio aereo iracheno
furono intensificate con limpiego di oltre 100
aerei, cos le truppe gi alla fine dellautunno
erano gi pronte allinvasione. La guerra inizi
ufficialmente la mattina del 20 marzo del 2003
dopo un ultimo rifiuto di addm di abbandonare
il potere e andare in esilio. La Coalizione
disponeva di un esercito di circa 260.000 uomini,
cui si aggiungevano alcune decine di migliaia di
componenti della milizia curda dei peshmerga.
L'esercito iracheno contava invece poco meno di
400.000 uomini ( di cui circa 60.000guardie

Figura 14 Cartina animata con le fasi del conflitto

repubblicane), pi circa 40.000 paramilitari


dei Fed'iyyn addm e ben 650.000 uomini ufficialmente parte della riserva. L'esercito iracheno era
male armato e poco motivato inoltre i reparti di lite della guardia repubblicana avevano mezzi
malmessi. L'attacco di terra fu quasi contemporaneo a quello aereo. Quasi tutte le forze della
Coalizione partirono dal Kuwait. Tutte le forze ostili al regime di Saddam attaccarono senza risparmiarsi
evitando di prendere dassalto le citt a meno che non fosse indispensabile. La guerra di per s fu
rapida poich il 9 aprile 2003 le difese irachene crollarono e la Coalizione conquist la capitale
Baghdad. Il 1 maggio 2003 il presidente Bush atterr sulla portaerei Abraham Lincoln accolto da uno
striscione recante la scritta Missione Compiuta. Le operazioni militari in larga scala in terra irachena
terminarono ma ci vollero tutti gli otto anni successivi per poter instaurare un vero e proprio governo
che fosse in grado di provvedere a se stesso e al controllo del paese. Fu un operazione lunga in quanto
vi fu un aumento sproporzionato di ogni genere di reato di infiltrazione terroristica. Nel dettaglio si oper
nella seguente direzione: costituzione di un organo delle Coalizione atto al controllo, fondazione di un
governo iracheno, risoluzioni da parte dellONU, lo scioglimento dellesercito, liberazione economica e

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ricostruzione del Paese. Dalla primavera del 2004 i soldati della Coalizione si trovarono a dover
sostenere una guerra contro gli insorti del posto e contro i fedelissimi del regime di Saddam e questo
conflitto si protrasse negli anni che ne seguirono. Come se non bastasse vi furono problemi riguardanti
saccheggi e disordini di vario genere, omicidi e la cattura di Saddam Hussein. Questo port ad ancora
pi caos in Iraq e molti sostenitori delle organizzazioni radicali diventarono kamikaze uccidendo nel
solo mese di maggio pi 30 soldati americani ( fino alla fine del conflitto i morti saliranno a 3'728).
Saddam Hussein viene condannato a morte per impiccagione il 5 novembre 2006 con sentenza
eseguita il 30 dicembre 2006. Da quello stesso anno lIraq versa in una situazione politica precaria e di
instabilit interna contrassegnata da molti attentati. Nel periodo durante il quale le truppe della
Coalizione occuparono il paese non
furono immuni da colpe. Il caso pi
noto quello della prigione di Abu
Ghraib, dove numerosi prigionieri
iracheni furono sottoposti a tortura da
parte di soldati americani, ma vi sono
stati numerose denunce di abusi. Un
esempio della sregolatezza degli
occupanti si ritrova anche quando la
campagnia di Fallja del
novembre 2004, distrusse 2/3 degli

Figura 15Prigione di Abu Ghraib

edifici della citt senza tener conto


dell'eventuale presenza di civili. Un caso pi recente il cosiddetto massacro di Haditha, in cui il 19
novembre 2005 una squadra di Marines avrebbe assassinato 24 civili iracheni disarmati in risposta ad
un attacco contro truppe statunitensi. Se confermato, il fatto costituirebbe un crimine di guerra. E se
cos fosse sarebbe oggetto di un processo in cui gli imputati rischiano la pena di morte. Infine, le varie
milizie irachene (siano esse sciite, sunnite, curde o persino governative) sono ritenute responsabili di
campagne di omicidi mirati o di vera e propria pulizia etnica.

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Guerra in Afghanistan (7 ottobre 2001 in corso)


La guerra in Afghanistan, iniziata il 7 ottobre 2001, ha visto
l'avvio delle ostilit con l'invasione del territorio controllato
dai talebani, da parte dei gruppi afghani loro ostili dell'Alleanza
del Nord, mentre gli USA e la NATO hanno fornito, nella fase
iniziale, supporto tattico, aereo e logistico. Nella seconda fase,
dopo la conquista di Kabul, le truppe occidentali hanno
aumentato la loro presenza anche a livello territoriale
(Operazione Enduring Freedom).L'amministrazione Bush ha
giustificato l'invasione dell'Afghanistan, nell'ambito del discorso
sulla guerra al terrorismo seguito agli attentati dell'11 settembre
2001, con lo scopo di distruggere al-Qida10 e catturare o

Figura 16 Osama Bin-Laden

uccidere Osama bin Laden, negando all'organizzazione terroristica la possibilit di circolare


liberamente all'interno dell'Afghanistan attraverso il rovesciamento del regime talebano. Le cause da
cui scatur il conflitto furono: allinterno dello stato vennero istituiti dei campi di addestramento per
terroristi e gli armamenti detenuti dallAfghanistan. Gli americani dapprima imposero sanzioni
economiche per poi giungere allultimatum lanciato il 22 settembre 2001 dal presidente USA George W.
Bush richiedendo: 1.) la consegna di tutti i leader di al-Qida in Afghanistan agli Stati Uniti, 2.)la
liberazione di tutti i prigionieri di nazioni straniere, 3.) la protezione di giornalisti/diplomatici e volontari
presenti sul territorio, 4.) la chiusura di tutti i campi terroristici e la consegna agli organi predisposti dei
militanti, 5.) la garanzia al governo americano di potervi accedere per verificarne leffettiva chiusura. Dai
Talebani non si ebbe risposta in quanto essi consideravano parlare con leader politico non musulmano
un insulto per lIslam e quindi utilizzarono la loro ambasciata in Pakistan per rifiutare tale accordo.
Quello stesso giorno i governi di Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita non riconobbero pi il potere dei
Talebani mentre loro unico alleato rimaneva il Pakistan che intratteneva ancora rapporti politici con il
regime. Il 7 ottobre 2001 il gruppo afferm che avrebbero processato Bin Laden in Afghanistan e gli
americani rifiutarono considerando la proposta una farsa e non sufficiente. La politica a favore del
conflitto port lopinione pubblica a temere una premeditazione dellintervento nello stato mediorientale.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2001 istitu la missione ISAF in Afghanistan.
Ormai fallite tutte le trattative tra governo statunitense e talebano domenica 7 ottobre 2001 alle ore
20.45 circa dell'Afghanistan le forze armate statunitensi e britanniche iniziarono un bombardamento
aereo sull'Afghanistan, con l'obiettivo di colpire le forze talebane e di al-Qida. Attacchi vennero
registrati nella capitale ,Kabul, dove i rifornimenti di elettricit furono interrotti, a Qandahar, dove
risiedeva il leader talebano e nei campi d'addestramento della citt di Jalalabad. Prima dell'attacco il
canale satellitare d'informazione in lingua araba Al Jazeera ricevette un messaggio video pre-registrato
di Osama bin Laden. In questo, il leader di al-Qida condannava qualsiasi attacco contro l'Afghanistan,
affermando che gli Stati Uniti avrebbero fallito in Afghanistan e poi sarebbero crollati, proprio come
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al-Qida: un movimento islamista paramilitare terroristico fautore di ideali riconducibili al fondamentalismo


islamico, impegnato in modo militante nell'organizzazione e nell'esecuzione di azioni violentemente ostili sia nei
confronti dei vari regimi islamici filo-occidentali

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l'Unione Sovietica lanciando una vera e propria guerra contro gli Stati Uniti. Poco prima del conflitto i
media ipotizzarono lutilizzo da parte dei Talebani di residui armamenti americani che furono utilizzati
per respingere il tentativo di conquista da parte dellURSS ma le voci furono smentite in poco tempo. In
pochi giorni di bombardamento tutti i campi di addestramento furono distrutti cos come le antiaerea del
regime. Successivamente, gli attacchi furono concentrati su obiettivi di comando, controllo e
comunicazione per indebolire le possibilit di comunicazione dei Talebani. Nonostante ci, a due
settimane dall'inizio della guerra i Talebani resistevano ancora sul fronte in cui combatteva l'Alleanza
del nord e nel frattempo migliaia di miliziani Pashtun arrivarono dal Pakistan come rinforzo ai Talebani.
Grazie ai continui bombardamenti che piegarono gli insorti l'Alleanza del nord inizi ad ottenere
importanti risultati. Aerei statunitensi arrivarono persino a bombardare una zona nel cuore di Qandahar.
Ma, nonostante tutto, fino agli inizi di novembre la guerra proseguiva a lentamente. La scarsa
preparazione talebana di fronte ad una guerra combattuta principalmente tramite i bombardamenti
esalt gli esiti di questi ultimi, soprattutto sul piano del morale. I combattenti non avevano precedenti
esperienze con la potenza di fuoco americana, e spesso stavano addirittura in cima a nude catene
montuose dove le Forze Speciali potevano facilmente individuarli e fare intervenire il supporto aereo.
Le milizie talebane vennero decimate, e combattenti americani presero il controllo della sicurezza delle
citt afghane. Intanto, l'Alleanza del Nord, con la collaborazione di membri paramilitari della C.I.A.11 e
delle Forze Speciali, inizi la sua parte dell'offensiva: conquistare Mazar-i Sharif, tagliare le linee di
rifornimento talebane provenienti dal nord, e infine avanzare verso Kabul. la citt venne conquistata il 9
novembre dopo una battaglia di alcune ore i guerriglieri
si arresero ritirandosi. La capitale Kabul cadde il 12
novembre cio quando le forze del regime durante la
notte scapparono e nel giro di 24 ore successive tutto il
confine iraniano era sotto il controllo della Coalizione.
Molti dei talebani preferirono cambiare fronte piuttosto
che morire e molti furono corrotti dalla C.I.A. e i corpi
speciali arruolarono capi di trib locali per aiutarli nella
battaglia. Il 25 novembre, mentre alcuni prigionieri della
battaglia di Konduz venivano condotti alla fortezza

Figura 17 Fortezza di Qala-i-Jangi

medievale di Qala-i-Jangi, nei pressi di Mazar-i Sharif, i talebani attaccarono la prigione e questo port
alla rivolta di 600 detenuti i quali occuparono l'ala sud della fortezza in cui era presente un deposito di
armi leggere. La rivolta venne sedata dopo sette giorni di combattimenti. La rivolta segn la fine dei
combattimenti nell'Afghanistan settentrionale, zona ormai sotto il controllo alleato.Gli attacchi aerei
continuarono a indebolire i talebani all'interno di Qandahar, dove il loro leader, il mullah Omar, si era
nascosto. I talebani verso la fine di novembre controllavano solo 4 delle 30 province afghane. Poich
erano sul punto di perdere la loro roccaforte, l'attenzione statunitense si concentr su Tora Bora. Milizie
tribali del posto, che contavano oltre 2.000 uomini sostenuti, finanziati ed organizzati dalle Forze
Speciali e dalla CIA, continuavano ad affluire per l'attacco mentre continuavano i pesanti
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C.I.A. : Central Intelligence Agency, l'agenzia di spionaggio per l'estero degli Stati Uniti d'America, responsabile
dell'ottenimento e dell'analisi delle informazioni sui governi stranieri, sulle societ, sugli individui e sulla segnalazione
di tali informazioni ai vari rami del governo degli Stati Uniti.

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bombardamenti. Il 2 dicembre un gruppo di commando statunitensi fu portato in elicottero per


supportare l'operazione. Il 5 dicembre la milizia afghana prese il controllo del bassopiano sotto le grotte
montagnose tenute dai combattenti di al-Qida e allest le postazioni dei carri per attaccare le forze
nemiche. I Talebani si ritirarono con i loro mortai e lanciagranate su posizioni pi elevate. Il 6
dicembre, il mullah Omar inizi finalmente a dare segno di essere pronto a lasciare Qandahar alle
amministrazioni tribali locali a causa delle sue truppe decimate dai pesanti bombardamenti statunitensi
e dovendo rimanere asserragliato a Qandahar per evitare di diventare un facile bersaglio, anche il
morale del Mullah Omar croll. Nella battaglia di Tora Bora gli statunitensi incontrarono poca resistenza
poich la milizia talebana si sospetta che usufru del tempo ricavato per far fuggire Osama Bin-Laden e
la sua famiglia. Dopo aver provato a evitare le forze statunitensi durante l'estate del 2002, i rimanenti
Talebani iniziarono gradualmente a riconquistare la loro sicurezza e iniziarono i preparativi per lanciare
l'insurrezione che il Mullah Muhammad Omar aveva promesso durante gli ultimi giorni di potere dei
Talebani. In settembre, le forze talebane iniziarono il reclutamento nelle aree Pashtun sia in
Afghanistan che in Pakistan per lanciare una nuova "jihad", o guerra santa, contro il governo afghano e
la coalizione a guida statunitense. I Talebani gradualmente riorganizzarono e ricostituirono le proprie
forze durante l'inverno, preparandosi per un'offensiva estiva. Stabilirono un nuovo tipo di operazione:
radunarsi in gruppi di circa 50 persone per lanciare attacchi ad avamposti isolati e a convogli di soldati
afghani, polizia o milizia e poi dividersi in gruppi di 5-10 uomini per evitare la successiva reazione. Le
forze statunitensi in questa strategia venivano attaccate indirettamente attraverso attacchi missilistici
alle basi e ordigni esplosivi improvvisati.
Le forze di al-Qida nell'est avevano la
pi audace strategia di concentrarsi
sugli americani e catturarli quando
potevano con elaborate imboscate.
Durante lestate morirono molti tra
miliziani, soldati afghani, civili e soldati
americani. Come reazione la Coalizione
organizz un offensiva senza eguali per
poter sradicare le postazioni dei
Talebani. In principio le truppe della
Coalizione occupate furono quelle
americane poi con loperazione ISAF si
aggiunsero Gran Bretagna, Francia,
Figura 18 Dispiegamento delle truppe ISAF

Italia, Canada, Australia, Olanda,


Danimarca, Norvegia, Estonia,

Germania, Nuova Zelanda, Ungheria e molti altri con lulteriore impiego della NATO. Nel gennaio e nel
febbraio del 2007, i Royal Marines britannici portarono avanti l'Operazione Vulcano per eliminare i ribelli

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dalle postazioni di fuoco nel villaggio di Barikju, a nord di Kajaki. Nel marzo fu lanciata l'operazione
"Achille" in cui parteciparono oltre a soldati americani e britannici, anche olandesi e canadesi.
L'obiettivo dell'offensiva fu quello di togliere la provincia di Helmand dalle mani dei Talebani.
Il 13 maggio viene annunciata la morte del Mullah Dadullah, uno dei pi importanti comandanti talebani,
durante uno scontro fra Talebani e truppe afghane e della coalizione. Nel
luglio 2009 le forze della coalizione lanciarono una vasta offensiva,
denominata "Colpo di Spada" nella valle roccaforte dei Talebani nel
sud del paese. Definita la pi imponente operazione aerotrasportata
dai tempi della guerra in Vietnam, l'offensiva vide sul campo 4000
militari americani e 650 tra soldati e poliziotti afghani. L'offensiva
vide una recrudescenza degli scontri tra le forze ISAF e i talebani,
che costarono nel solo mese di luglio 79 morti tra i soldati americani e
britannici. Fra i talebani si contarono pi di 400 morti. All'operazione
"Colpo di Spada" si susseguirono altre offensive militari che presero
il via alcune settimane dopo il cui obiettivo era sottrarre alla

Figura 19 Logo della missione in Medio


Oriente

guerriglia talebana il distretto di Nawzad per tagliare i rifornimenti. Nel Paese per la maggior parte
della popolazione inerme soffriva la fame e le pene della guerra e quindi furono attuate molte
campagne per la distribuzione di viveri alla popolazione anche sensibilizzando lopinione pubblica dei
paesi coinvolti; molto spesso il popolo afghano dava vita a proteste e manifestazioni per le dure
condizioni di vita. Non mancarono errori madornali da parte della Coalizione come per esempio Il 4
marzo 2007quando almeno 12 civili furono uccisi e 33 rimasero feriti da Marines statunitensi nel
distretto di Shinwar nella provincia di Nangrahar. I Marines reagirono smodatamente a un'imboscata
esplosiva, colpendo con fuoco di mitragliatrici gruppi di passanti. Fu richiesto che lunit di marine
statunitensi responsabile per l'attacco lasciasse il Paese perch l'incidente danneggiava le relazioni
dell'unit con la popolazione locale afghana. Lo stato medio-orientale commerciava in oppio per
finanziarsi e sostenersi. Anche oggi la maggior parte del PIL in Afghanistan viene ricavato dal traffico di
eroina in Europa e Russia nonostante sia un fenomeno illegale. Nella notte del 1 maggio 2011 il
presidente degli Stati Uniti dAmerica Obama annuncia la morte del terrorista pi ricercato al mondo:
Osama Bin-Laden fu ucciso da truppe di terra statunitensi ( i Navy Seal) e forze di intelligence
pakistani. Questo conflitto come tutti i precedenti non fu privo di violenze, maltrattamenti, torture e
indicibili crimini contro lumanit commessi da ambo gli schieramenti. Questa guerra purtroppo sembra
non aver fine e quindi impossibile predirne a favore di chi volger.

ALTRI CONFLITTI NEL MONDO MEDIO - ORIENTALE


Altri conflitti nella stessa area del Mediterraneo diventarono e sono tuttora di notevole rilevanza : il
conflitto nato tra Iraq e Iran dal 22 settembre 1980 al 20 agosto 1988 questo conflitto (in concomitanza
con la Guerra del Golfo) nacque per lo stesso motivo per cui lo stato iracheno invase il Kuwait:
rivendicazioni territoriali e propriet sui pozzi di petrolio; il conflitto libanese si scaten dal 1975 al 1990
per questioni razziali, cio la popolazione del libano era mista (israeliani, palestinesi, siriani) e la

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minoranza proveniente dalla Siria credette nel sogno della Grande Siria. Come se non bastasse in
questo paese la popolazione israeliana scaten una vera e propria guerriglia e rappresaglia verso i
palestinesi rifugiati in Libano per il trattamento subito
nella loro terra e questo port lo stato sul Mediterraneo
ad essere un campo di battaglia con migliaia di morti,
feriti e profughi. Il conflitto israelo-palestinese nato
come conflitto sia religioso che territoriale in quanto
,quando nel 1948 gli USA e lONU istituirono lo stato di
Israele, i secondi rivendicano la terra dei padri che gli
sarebbe stato sottratto per dare rifugio e nazione di
riferimento agli israeliani e quindi si scaten e ancor
Figura 20 Muro eretto intorno allo stato di Israele per
potersi difendere dagli attacchi continui da parte dei
palestinesi

ora dura un conflitto sanguinosissimo.

La questione di Cipro tuttora appesa ad un filo poich


lo Stato letteralmente diviso a met da un muro
sorvegliato dalle forze armate dellONU perch la
minoranza turco-cipriota cerc e vuole ottenere
lindipendenza dalla parte greco-cipriota che invece non
la concede e col passare degli anni si sono formate due
Figura 21Questo il muro di filo spinato che divide a
met l'isola di Cipro

forme di governo diverse nelle rispettive met:


Repubblica di Cipro (greco-cipriota) e Repubblica Turca

di Cipro Nord (turco-cipriota). Le forze di sicurezza servono per garantire il quieto vivere tra le due
fazioni e questo molto importante anche dal punto di vista delle diverse etnie presenti sullisola.

Fonti
Piattaforma Mosaico
306 Storia

Rai Storia

LUnit

Centri e Periferie

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