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Classificazione delle fallacie

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Le fallacie sono errori nascosti nel ragionamento che comportano la violazione delle regole di un confronto
argomentativo corretto. I ragionamenti fallaci appaiono come rigorosi e logici, ma in realt non
sono validi (da non confondere con "veri"):

valido riferito alla correttezza logica degli argomenti (come le premesse implicano le conclusioni);
vero riguarda invece la verit delle proposizioni con cui si enunciano gli argomenti.
Il termine fallacia deriva dal latino fallere che significa ingannare. Il pi delle volte tali ragionamenti
vengono costruiti ad hoc da colui o coloro che li propongono, con l'intento di ingannare o anche persuadere
l'interlocutore. Diverse definizioni di fallacia sono state proposte da vari autori. Tutte le definizioni
comunque le descrivono come un problema logico linguistico caratterizzato da un paio di aspetti:
sembrare qualcosa che non
avere una forma di erroneit, invalidit o scorrettezza.[1]
Per approfondire, vedi le voci Sofisma e Paralogismo.

Indice
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1 Classificazi
one delle
fallacie
2 Fallacie
della logica
classica (o
informali)
2.1 Fallacie
verbali
2.2 Fallacie
non
linguistiche
2.2.1 Fallacie
induttive
2.2.2 Fallacie
di
presupposizio
ne
3 Fallacie
della logica
formale
3.1 Fallacie
formali
3.2 Fallacie
informali
3.2.1 Fallacie
di
pertinenza [5]
3.2.2 Altre
fallacie di
pertinenza
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci
correlate
7 Collegamen
ti esterni
Classificazione delle fallacie [modifica]
Il termine fallacia ha diverse applicazioni. Un uso perfettamente appropriato del termine consiste nel
designare una idea errata o una falsa credenza come, per es., la fallacia di credere che tutti gli uomini siano
onesti. Ma i logici usano il termine nel senso strettamente tecnico di un errore nel ragionamento o
nell'argomentazione. Una fallacia, nel senso in cui noi useremo questo termine, un tipo di argomento
scorretto. [...] Certo, molti argomenti sono cos evidentemente scorretti che non ingannano nessuno. In logica
si soliti riservare il termine fallacia a quegli argomenti che, pur essendo scorretti, appaiono
psicologicamente persuasivi. Definiamo quindi come fallacia ogni forma di argomento che sembri corretta
ma che, in seguito a esame, si dimostri non essere tale.
(Irving Copi, Introduzione alla logica [2])
In letteratura vi un gran numero di classificazioni e schemi delle fallacie. Non sembra vi sia accordo su
come classificarle, ma vi certamente accordo su quali siano le fallacie. In particolare quasi tutte le
trattazioni contemplano una ventina di fallacie ricorrenti. La maggior parte di esse rintracciabile gi nel
trattato di Aristotele De sophistici elenchis (Le confutazioni sofistiche).[1]

Le fallacie vengono suddivise tradizionalmente in due gruppi: informali e formali. Le fallacie informali sono
quegli errori del ragionamento nei quali possiamo cadere o per negligenza e disattenzione nei confronti di
ci di cui ci occupiamo, o perch tratti in inganno dalle ambiguit del linguaggio usato per formulare il
nostro argomento.[2]
Le fallacie formali sono cos denominate per somiglianza con i modelli di inferenza tipici della logica
formale.
Copi [2] suddivide poi le fallacie informali in fallacie di rilevanza e fallacie di ambiguit. Walton [3],
aggiunge un terzo gruppo di fallacie induttive.
Fallacie della logica classica (o informali) [modifica]
Fallacie verbali [modifica]
Questo tipo di fallacie (dette anche "fallacie linguistiche") era definito da Aristotele "fallacie legate all'uso
delle parole" poich sono legate all'uso delle parole e delle forme linguistiche. Sono gli argomenti che
nascondono la non-verit sotto i vari significati di una stessa parola o di una stessa espressione linguistica.
Fallacie di ambiguit
Equivocazione: si verifica quando la stessa espressione usata con due o pi significati, di cui uno in
premessa e l'altro nella conclusione.
Esempio: La logica meglio di niente, niente meglio della salute
La conclusione dipende dal significato che vogliamo dare alla parola 'niente'.

Anfibologia o ambiguit grammaticale (composto dal greco amphibola, incertezza, e lgos, discorso)
un discorso o un'espressione contenente un'ambiguit sintattica e dunque interpretabile in modi diversi a
seconda del modo di leggerla. In genere si parla di anfibolia, cio di un'ambiguit strutturale che non risiede
in una o pi parole ma nel modo in cui le parole sono legate fra loro. Ci si trova spesso di fronte ad anfibolie
quando sono presenti pi quantificatori in una stessa frase.
Esempio tratto da Aristotele: Io sto seduto e tu lavori, dunque entrambi facciamo qualcosa.
Esempio 2: Tutti i ragazzi amano una ragazza.
Pu significare: "c' una ragazza che tutti i ragazzi amano", oppure "ciascun ragazzo ama qualche ragazza"
Vaghezza: ci si riferisce a quella forma di indeterminatezza che si manifesta non gi nella presenza di
significati molteplici, ma nell'assenza di criteri rigorosi per l'uso corretto di una parola.
Esempio 1: I palati raffinati preferiscono il vino N, ho un palato raffinato, quindi dovrei bere il vino.
Che cosa un palato raffinato e chi ce l'ha? E a che cosa dovrebbero preferire il vino N?
Esempio 2: Solo coloro che hanno un buon orecchio riescono ad apprezzare la musica.
Pensiero doppio: quando ciascun enunciato annulla l'altro, si dice tutto e nulla.
Esempi: Gli individui ... sono buoni e cattivi.
Altre fallacie linguistiche
Fallacia di accento: consiste nell'essere portati a conclusioni non dovute in base allo spostamento di accento
da una parola all'altra.
Esempio: La regina non pu che essere lodata.
Possono esserci due diverse letture: a) non siamo liberi di criticare la regina quando l'accento posto sulla
parola regina; b) realmente stiamo lodando la regina se l'accento vien posto sulla parola lodata.
Fallacia di composizione (fallacia compositionis): il caso in cui si inferisce erroneamente la qualit
complessiva di un oggetto sulla base della qualit delle sue componenti.
Esempio: La squadra di calcio X vincente perch composta da giocatori che militano in nazionale.

Fallacia della divisione (fallacia divisionis): l'inverso della precedente. Si ha quando il tutto ha
determinate caratteristiche e le stesse caratteristiche vengono attribuite alle parti che lo compongono.
Esempio: Gianni sa tutto perch lavora all'universit.
Esempio: La casa quadrata, quindi i mattoni della casa sono quadrati.
Fallacie non linguistiche [modifica]
Fallacie induttive [modifica]
Siamo in presenza di fallacie induttive quando la probabilit induttiva dell'argomento risulta pi bassa di
quanto inizialmente possa sembrare, ovvero quando si presenta ci che vero in alcuni casi come se fosse
vero in ogni caso.
Generalizzazione indebita: vi cadiamo quando traiamo una conclusione riguardante un'intera classe di
oggetti a partire dalle informazioni su uno solo o su alcuni dei suoi componenti.
Esempio: Newton studi la caduta di diversi oggetti e concluse che in nessuno dei casi osservati gli oggetti
lasciati cadere cadevano verso l'alto. Quindi arriv alla conclusione dell'esistenza della forza di gravit:
quella forza che costringe tutti gli oggetti a cadere verso il basso. Successivamente e per mezzo di altri
esperimenti e misurazioni, Newton scopr che tutti gli oggetti cadevano a terra con un'accelerazione
uniforme. Newton concluse che la stessa forza valida anche per i corpi celesti.
Cos facendo ha compiuto una generalizzazione indebita."
Generalizzazione statistica: il ragionamento pseudo-induttivo che si basa su una campionatura mentre
pretende di avere una conclusione generale.
Esempio: "Su un campione di 500 adolescenti italiani, l'80% naviga in internet per pi di tre ore al giorno.
Dunque l'80% degli adolescenti italiani naviga in internet per pi di tre ore al giorno."
Fallacia del giocatore o dello scommettitore ha la seguente forma: " da molto che non si verifica l'evento
X, perci si verificher presto."
Esempi: da molto che non esce il numero 82 sulla ruota di Bari; dunque il numero 82 uscir presto.
Dal 1945 non si verifica un caso in cui sia stata lanciata una bomba atomica su una popolazione civile;
dunque il lancio di tale bomba si verificher presto.
In alcuni casi tuttavia si pensa che ci sia una fallacia del giocatore ma in realt non c':
Esempi: Questo orologio suona ad ogni ora, l'orologio non suona da 57 minuti; presto suoner. In questo
caso il suono dell'orologio una variabile dipendente.
Il mondiale di calcio si disputa ogni quattro anni; sono passati 3 anni e mezzo dall'ultimo mondiale; presto
si giocher il mondiale di calcio. Anche in questo caso la variabile dipendente nel modo indicato dalla
prima premessa.

Falsa causa: questa fallacia si verifica quando si fa apparire per causa di un evento qualcosa che non lo ,
oppure quando si attribuisce arbitrariamente una causa ad un evento senza aver considerato le alternative [4].
Esempio: Non avrei mai dovuto fare l'esame di venerd. Ogni volta che lo faccio di venerd vengo bocciato.
In questo caso abbiamo una falsa causa.
Il paziente ha manifestato sintomi violenti immediatamente dopo il pranzo. Non si era manifestato alcun
sintomo prima del pranzo, e durante il pranzo il paziente godeva di ottima salute. Il paziente gode
generalmente di ottima salute, e la sua anamnesi non ha registrato sinora alcun problema fisico. Il paziente
vittima del pranzo. In questo caso abbiamo un ragionamento post hoc.
Altro esempio di post hoc: Perch ti sei salvato dal terremoto? (domanda) Perch prima che la terra
tremasse sono andato in chiesa (risposta).
Fallacia dell'evidenza soppressa: in questo caso colui che propone una tesi tace una premessa nascosta. Ne
nasce un ragionamento circolare, per il quale la tesi appare vera. Ma se le informazioni contenute nella
premessa emergessero, invaliderebbero la conclusione.
Esempio: Molti gatti si trovano bene in appartamento. Sono affettuosi e amano essere accarezzati. Quindi
questo gatto sar molto probabilmente un buon animale domestico.

Le premesse sono vere, pertinenti e la probabilit induttiva alta. Ma se l'autore stesse tacendo sul fatto che
il gatto in questione ha vissuto gran parte del suo tempo in un rifugio per gatti abbandonati, dove diventato
diffidente e aggressivo, chiaro che l'argomentazione sarebbe viziata dalla fallacia dell'evidenza soppressa.
Per approfondire, vedi la voce Fallacia dell'ignoranza invincibile.
Fallacie di presupposizione [modifica]
Siamo in presenza di tali fallacie quando in un'argomentazione le premesse contengono gi quello che la
conclusione vuole dirci. Si assume una premessa ad hoc, specificamente orientata a portare verso la
conclusione predeterminata.

Petitio principii o circolarit semplice: ovvero l'assunzione della verit di quanto si intende dimostrare.
L'argomentazione detta "circolare" poich tra le premesse di un'argomentazione figura la tesi che si vuole
sostenere.
Esempio: (A) Dio ha creato il mondo, dunque Dio esiste. (B) Dio esiste, dunque stato Dio a creare il
mondo.
L'argomento contiene una premessa e una conclusione, ma non sono conseguenti. ovvio che nella prima
premessa gi contenuta la conclusione. Una variante della petitio principii l'argomento "nessun vero
scozzese", in cui si sostiene che tutti gli X hanno la propriet Y, perch quelli che non ce l'hanno non sono
"veri" X.
Domanda multipla (o complessa): quando nella domanda si d per scontato qualcosa che non stato ancora
dimostrato. Di solito viene utilizzata come trappola verbale per ingannare lo sprovveduto.
Esempio: Hai smesso di rapinare banche? In questo caso la domanda presuppone una risposta ad una
domanda logicamente antecedente.
Oppure: Mi spieghi come hai fatto a copiare il compito in classe?

Ignoratio elenchi o fallacia della conclusione sbagliata: si manifesta quando le premesse sostengono una
conclusione diversa da quella che compare nella formulazione dell'argomentazione.
Esempio: (A) Il tasso di inflazione negativo per l'economia; (B) oggi il tasso di inflazione (su base annua)
al 7%, mentre il mese scorso l'inflazione galoppava ad un tasso del 10%; (C) quindi l'economia in
ripresa.
In questo caso quello che segue veramente dalle premesse che il tasso di inflazione sta scendendo. Ci
molto diverso da quello affermato dalla conclusione, ovvero che l'economia sta andando bene. Le premesse
non sostengono la conclusione.

Non sequitur, o non causa pro causa (detta anche Falsa pista): consiste nell'assumere illecitamente come
causa qualcosa che non lo (post hoc ergo propter hoc oppure cum hoc ergo propter hoc).
Esempio: Il Paese sotto la minaccia del terrorismo. Urge acquistare nuovi armamenti sempre pi potenti.
L'argomento fallace poich non necessariamente il terrorismo si combatte con l'acquisto di nuovi
armamenti (possono essere efficaci anche quelli gi in dotazione).

Uomo di paglia: per negare una tesi senza affrontarla direttamente, si confuta una tesi apparentemente
simile costruita ad hoc, meno plausibile. Durante la disputa la tesi ad hocviene confutata, quindi cade anche
la tesi che si voleva attaccare. L'uomo di paglia un fantoccio, cos come la tesi costruita ad hoc una tesifantoccio.
Esempio: (tesi che si vuole negare: teoria dell'evoluzione di Darwin). Uomo di paglia: Le teorie
evoluzionistiche contemporanee sono errate: basta considerare gli errori di Darwin. Non abbiamo parlato
esplicitamente degli errori di Darwin.
Fallacie della logica formale [modifica]
Fallacie formali [modifica]
Ci troviamo in presenza di fallacie formali ogni qualvolta viene applicata una regola di inferenza invalida,
ovvero quando viene applicata una regola di inferenza valida in maniera non corretta.

1) Negazione dell'antecedente (o falso antecedente), in cui dalla negazione di una premessa si giunge a
negare la conclusione.
Esempio: Se Jacques francese, europeo. Jacques non francese, dunque non europeo.
Ma Jacques potrebbe non essere francese e tuttavia essere europeo.
In questo caso ci troviamo di fronte ad una negazione dell'antecedente. Questa fallacia si verifica quando
viene applicata in maniera non corretta la regola del condizionale chiamataModus ponens. Alcune volte
questo errore nasce dal fatto che si scambia il condizionale col doppio condizionale.
2) Affermazione del conseguente (o vero conseguente), in cui si assume come vero il conseguente e si fa
derivare da esso l'antecedente.
Esempio: (A) Se il ladro entrato dalla finestra, allora ci devono essere delle orme sul prato. (B) Ci sono
delle orme sul prato, quindi il ladro entrato dalla finestra.
La conclusione non valida, perch le orme potrebbe averle lasciate il giardiniere.
Questa fallacia si verifica quando viene applicata in maniera non corretta la regola del condizionale
chiamata Modus tollens, anche in questo caso - come nella negazione dell'antecedente - questo errore pu
sorgere quando viene scambiato il condizionale col doppio condizionale (regola del condizionale: abbiamo
mondi possibili se e solo se non si verifica il caso in cui l'antecedente vero e il conseguente risulta falso).
Per individuare le fallacie appena descritte basterebbe trovare un controesempio. Consideriamo la seguente
proposizione:
Esempio: Se piove, allora le scuole resteranno chiuse.
Supponiamo che le premesse siano vere. Nel primo caso (negazione dell'antecedente), anche se non piovesse
le scuole potrebbero non essere chiuse, ma potrebbero anche essere chiuse nel caso in cui nevicasse o ci
fosse un terremoto ecc.; nel secondo caso (affermazione del conseguente), le scuole resterebbero chiuse sia
che piovesse, ma anche se succedesse qualcos'altro che non permettesse la loro apertura.
In alcuni casi abbastanza rari non possibile considerare questi argomenti fallaci.
Esempio: Se qualcuno sa cosa accaduto, allora lo sa anche Ubaldo. Nessuno sa cosa accaduto, allora
non lo sa neanche Ubaldo.
(Si noti tuttavia che questa una doppia implicazione, poich se Ubaldo sa cosa accaduto, allora qualcuno
lo sa.)
3) Falsa dicotomia: si incappa in questa fallacia quando erroneamente si suppone che fra diverse alternative
ve ne sia una vera. In questo caso la dicotomia viene considerata una verit logica quando invece non lo .
Esempio: Chi non con noi contro di noi; non sei con noi, quindi sei contro di noi.
Oppure: Chi non contro di noi con noi. In questi casi ci potrebbero essere altre possibilit.
4) Argomentazione a catena: quando una conclusione di un'argomentazione poggia su una supposta
reazione a catena.
Esempi:

1. Una volta legalizzato l'aborto, si finir inevitabilmente con l'avere pornografia infantile, violenza e
sfruttamento dei minori. La mancanza totale di rispetto per la vita sfocia in mancanza di rispetto per gli
esseri viventi. Ecco perch l'aborto deve rimanere illegale.
2. Se non andiamo in Vietnam, il Paese verr preso dai comunisti, dopo di che tutto il continente asiatico sar
assoggettato all'URSS; dopo l'Asia sar il turno dell'Africa ecc...
Fallacie informali [modifica]
Fallacie di pertinenza [5] [modifica]
Siamo in presenza di fallacie di pertinenza (o di rilevanza) ogni volta che le premesse di un'argomentazione
non hanno un nesso logico con la conclusione che intendono sostenere. Sono appunto "irrilevanti".
Questi tipi di fallacie vengono anche dette non sequitur ("senza seguito" in latino). Altro difetto che queste
fallacie presentano quello di mostrare una bassa probabilit sul piano induttivo; quindi risultano invalide
dal punto di vista deduttivo.

Argumentum ad hominem
Si ha quando si fa riferimento non alle tesi e ai loro contenuti, ma alle caratteristiche di chi le sostiene. Ne
esistono di vari tipi:

Ad personam ([solo] per la persona), consiste nell'attaccare e screditare la persona che sostiene una tesi,
invece che fornire argomenti razionali che invalidino la tesi stessa. Esistono diverse varianti della fallacia ad
hominem:
Abuso: si ha in quei casi in cui le premesse dell'argomentazione attaccano l'et, il carattere, la famiglia, il
genere, l'etnia, lo status sociale ed economico, l'aspetto, il vestiario, il comportamento, la professione, o il
credo politico o religioso di una persona, suggerendo in tal modo che non vi siano ragioni per pretendere
seriamente in considerazione il suo punto di vista.
Esempio: Quello che XY dice per la difesa dei ceti meno abbienti non pu essere preso sul serio poich non
ha mai lavorato e indossa sempre vestiti di cachemire.

Tu quoque (anche tu [lo fai/lo sei]): consiste nel confutare una tesi attaccando il proponente per il fatto che
anche lui nell'errore, che ha una condotta ambigua, o per il fatto di essere selettivo e quindi incoerente
nell'affermare un certo principio.
Esempio: Il medico mi ha detto che dovrei smettere di fumare se voglio stare meglio, il medico fuma molto,
quello che dice il medico non deve essere preso in considerazione.
Oppure: Verdi sostiene che si dovrebbero pagare le tasse, Verdi un noto evasore fiscale, le tasse non
devono essere pagate.
Accusa d'interesse: un'argomentazione fallace che mira a respingere una certa tesi sostenendo che il
proponente motivato dal desiderio di ottenere o di evitare di ottenere qualcosa.
Esempio: Il signor x sostiene che la legge sulla produzione di y deve essere approvata, il signor x
proprietario di azioni dell'azienda che produce y, la legge non va approvata.
L'argomento fallace poich il fatto che il signor x abbia delle azioni di y non rende per principio falso ci
che dice su questa materia.
Colpa per associazione (ad hominem indiretto): consiste nel rifiutare una tesi attaccando non il proponente,
bens le compagnie che questo frequenta, o mettendo in discussione la reputazione di coloro con cui il
proponente si trova d'accordo.
Esempio: Bianchi contro la liberalizzazione delle droghe, ma Bianchi anche amico di spacciatori.
L'argomento vorrebbe dimostrare che lo spaccio di droga va liberalizzato poich chi lo contrasta non
persona rispettabile. Ma l'argomento irrilevante: Bianchi potrebbe avere amicizie discutibili, e tuttavia
sostenere tesi vere.
Ad hominem circostanziale: consiste nel tentativo di confutare una tesi portando un attacco alle circostanze
di una persona (la religione in cui crede, l'affiliazione politica, i suoi valori etici, etc.).
Esempio: Bianchi sostiene di detestare qualunque forma di superstizione, Bianchi crede che rompere uno
specchio porti sfortuna, non si pu fare a meno di cadere in qualche superstizione.
L'argomento fallace poich le preferenze di una persona non hanno un nesso logico con la verit di
un'affermazione.
Altre fallacie di pertinenza [modifica]
Ad auctoritatem (appello all'autorit). Questa fallacia ha luogo ogni qual volta noi rifiutiamo una tesi o
l'accettiamo solo per il prestigio o il rispetto che attribuiamo a chi la propone. Questo tipo di fallacie
presente soprattutto nei testimonial che appaiono nelle diverse forme di pubblicit di prodotti o servizi
commerciali. Tuttavia l'appello all'autorit risulta pi pertinente (quindi ragionevole) quanto pi l'autorit
risulta attendibile rispetto ai contenuti della conclusione.
Esempio: X dice p, quindi p deve essere vero.

Oppure: L'onorevole XY (nome di un medico) ha detto che la legge sullo sciopero non deve essere
sostenuta. In questo caso cadremmo in errore se affermassimo che la legge sullo sciopero debba essere
bocciata. XY autorevole quando si tratta di medicina, non lo nel caso appena discusso.

Ad verecundiam ("alla modestia"). Consiste, al contrario della precedente, nel fondare le proprie
argomentazioni su fonti che non hanno un'autorit riconosciuta sulla questione. Per esempio, il fatto di
sostenere che la propria teoria economica confermata da una canzone scritta da un famoso cantante pop.
L'espressione stata coniata da John Locke [6].
Ad judicium, caso particolare di argomento ad auctoritatem, in cui il gran numero di persone che sostiene la
tesi a costituire l'autorit;
Ad ignorantiam, in cui si giustifica la propria tesi con la mancanza di prove del suo contrario.
Esempio: tutte le proposizioni delle scienze occulte sono vere perch non le si ancora dimostrate come
scientificamente false.
Plurium interrogationum, che consiste nel porre una domanda complessa che presuppone pi cose di quelle
di cui chiede, apparentemente, una risposta semplice;
Fallacia di brutta china, che fa appello alle conseguenze negative della tesi da rigettare.
Fallacie che fanno appello alle emozioni o ai sentimenti
Ad baculum ("al bastone"): imporre una tesi minacciando di ricorrere alla forza o esercitando una qualche
forma di pressione sull'interlocutore. In alcuni casi l'appello non mira a suscitare emozioni, ma si serve
dell'emozione suscitata per fondare una determinata conclusione.
Esempio: (parla uno sgherro) Se non paghi, non ti assicuro nulla. Potresti trovare il tuo negozio dato alle
fiamme da qualche sbandato.
Ad misericordiam: quando facciamo appello alla piet o alla compassione.
Esempio: Agente, non mi faccia la multa perch ho superato il limite di velocit, mio padre mi caccerebbe di
casa e la mia ragazza mi lascerebbe.
Ad populum. Si verifica quando si argomenta a favore o contro una tesi facendo appello a sentimenti popolari
o a opinioni condivise piuttosto che alla ragione.
Esempio: La gente ha paura! Si sente dire da tante parti che c' un pericolo sicurezza nel nostro Paese,
quindi ci sono buone ragioni per credere che in [Paese XYZ] esista un problema sicurezza.

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