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Alberto Milli

Interventi sulla finanza islamica


(2010-2013)

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Alberto Milli

INTERVENTI SULLA FINANZA ISLAMICA (2010-2013)

Indice
Perch il sistema bancario islamico non ha rischiato il tracollo? p. 3
Una banca occidentale non pu fare islamic banking

p. 5

Islamic finance. Banche o windows?

p. 8

I sukuk non sono bond islamici

p. 13

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INTERVENTI SULLA FINANZA ISLAMICA (2010-2013)

Perch il sistema bancario islamico non ha


rischiato il tracollo ?
Loccidente non ancora uscito dalla crisi economica, ma il prolungarsi indefinito
di questa crisi sistemica non stato di stimolo per guardare al di l dei nostri
confini, anche mentali, e del nostro modello economico e bancario.
Il sistema bancario ha rischiato il collasso. Eppure nel mondo ci sono grandi
banche che si sono mostrate praticamente immuni alla crisi: le banche islamiche.
La cosiddetta finanza islamica, di cui le banche islamiche fanno parte, si
differenzia molto da quella occidentale. Alla sua base c il rifiuto della rib
(usura), sancito dal Corano e dalla Sunna (linsegnamento orale del Profeta
Muhammad).
Nella II sura del Corano, al versetto 275, infatti sta scritto che coloro che si
nutrono di usura resusciteranno come chi sia stato toccato da Satana. E questo
perch dicono: Il commercio come lusura.. Ma Allah ha permesso il
commercio e ha proibito lusura. Poco pi avanti, ai versetti 278 e 279 si legge:
O voi che credete, temete Allah e rinunciate ai profitti dellusura, se siete
credenti. Se non lo farete, vi dichiarata guerra da parte di Allah e del Suo
Messaggero. Se vi pentirete, conserverete il vostro patrimonio. Non fate torto e
non subirete torto.. In un hadit (detto) vengono riportate le seguenti parole del
Profeta, che fanno comprendere quanto sia forte la condanna dellusura
mettendola in correlazione, quanto a gravit, al peccato della diffamazione: Ci
sono settantatre maniere di praticare la rib. La meno esecrabile equivale a

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commettere adulterio con la propria madre. La pi mostruosa diffamare un


musulmano.
Il termine rib nel Corano assume una pluralit di significati, non riconducibili
unicamente allusura propriamente detta. Rib infatti usura, ma anche
interesse sul denaro e sui prestiti, speculazione bancaria sulle valute e sulloro.
Forse non del tutto casualmente il termine rib lo troviamo nei fogli delle nostre
banche, per indicare la Ricevuta Bancaria: Ri.Ba, appunto.
Ci che fondamentalmente distingue la finanza occidentale, con le sue borse
valori, dalla finanza islamica, la sua lontananza dalleconomia reale. In
occidente le banche chiedono interessi sul denaro prestato, sui mutui, mentre le
borse valori hanno i loro titoli che non sono altro che scommesse sulleconomia
reale. Oltre ai normali titoli, ci sono anche i cosiddetti derivati, i futures, che sono
una

scommessa

sui

titoli,

ovvero

una

scommessa

sulla

scommessa.

Il drammatico che una crisi dei titoli derivati o di quelli normali pu portarsi nel
baratro la pur sana economia reale, come stiamo vedendo e vivendo negli ultimi
anni.
Tutto ci impensabile nel sistema finanziario islamico, dove la rib un peccato
ravissimo e il gioco dazzardo immonda opera di Satana.
Linsegnamento coranico ha evitato che la finanza islamica si allontanasse
dalleconomia reale investendo in rib. E proprio questo ha salvato le banche
islamiche dalla recente crisi economica. E limpermeabilit alla crisi ha reso le
banche islamiche pi attrattive per gli investitori internazionali, ma anche per
quegli investitori degli stessi paesi islamici che magari avevano deciso di saltare
il fosso, attirati dai soldi facili della finanza occidentale.

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Una banca occidentale non pu fare


islamic banking
Anni orsono avevo intenzione di accedere ad un master in economia presso un
prestigioso ente formativo. Essendo conditio sine qua non dellammissione, oltre
ai vari titoli, la presentazione di un progetto di ricerca, eventualmente da
svilupparsi poi nel corso del master ad ammissione avvenuta, pensai che potesse
essere un buon progetto uno studio sullopportunit e sulle modalit di
introduzione in Italia del sistema bancario islamico.
Vanamente

ottimista,

ancora

fresco

di

laurea

con

lode

in

filosofia

sufficientemente preparato sullIslam, stilai in poche pagine il mio progetto, che


reputavo attuale per la tematica trattata e corretto per i riferimenti coranici ivi
contenuti.
Consideravo inoltre loggetto, lintroduzione della banca islamica in Italia,
intellettualmente e moralmente condivisibile da parte di chiunque, fosse un
cristiano come il sottoscritto, un ateo, o comunque un non musulmano,
considerando la rib, in tutte le sue accezioni, un grave nocumento per la
moralit, per la vita sociale e per leconomia reale in genere, di qualunque Paese.
Tale progetto non fu reputato degno di attenzione, tanto vero che non fui
ammesso a sostenere gli esami di ammissione al master. Allepoca, forse, la
Ummah non era valutata degna di rispetto, e quindi neppure gli insegnamenti
religiosi e morali contenuti nel Corano.
Oggi la situazione non cambiata: il contenuto del Corano e i suoi insegnamenti

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sono ancora misconosciuti o non reputati degni di attenzione, e i cittadini di fede


islamica non sono considerati con sufficiente riguardo.
Qualcosa per mutato: si registra un certo interesse della finanza e del sistema
bancario-creditizio occidentale ed europeo nei confronti del sistema bancario
islamico. Gruppi bancari occidentali, infatti, hanno iniziato a commissionare degli
studi di fattibilit sullintroduzione, nella propria offerta, di strumenti finanziari
Sharia compliant.
E facile ipotizzare il seguente ragionamento:
a) Senza lintroduzione, nella banca occidentale, di strumenti finanziari ad hoc
per il cittadino di fede islamica, questultimo ha di fronte tre opzioni: 1) non
depositare i propri soldi in banca e non chiedere mutui o prestiti, data
lincompatibilit del sistema bancario occidentale con i dettami coranici; 2)
depositare i propri soldi in banca, nonostante tale incompatibilit; 3) inviare il
denaro alla propria famiglia di origine, residente nel tale paese islamico,
incaricando i congiunti di depositare il denaro presso un adeguato istituto
bancario islamico.
b) Con lintroduzione, nella banca occidentale, di strumenti Sharia compliant, si
pu contenere, teoricamente fino allazzeramento, i suddetti punti 1) e 3).
Lipotetico, ma probabile, ragionamento sopra riportato pare fondarsi su due
concetti tipici del pensiero economico occidentale, ovvero che tutto sia in vendita
e che indagini di mercato e studi di fattibilit indichino sempre nuove sicure
prospettive di sviluppo. Infatti, una volta commissionati tali studi che individuino
un potenziale nuovo bacino di utenza, il passo successivo sar proporre unofferta
che possa essere considerata allettante, in modo da trasformare in reale il

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potenziale bacino di utenza cos emerso.


Tutto ci sembra teoricamente e formalmente corretto, ma non ad uno sguardo
pi attento.
E inutile ricordare per esteso quali siano i molti significati di rib; sufficiente
rammentare che coloro che si nutrono di usura resusciteranno come chi sia
stato toccato da Satana (Corano, sura II, 275).
E ovvio che il cittadino di fede islamica non depositi i propri soldi in una banca
occidentale per i seguenti motivi: per non percepire interessi sul denaro
depositato (rib), per non pagare interessi sul denaro avuto in prestito (rib), per
non contribuire, neppure in piccolissima parte, ad un sistema che contempla
quotidianamente la speculazione bancaria sulle valute (rib).
Detto questo, appare chiaro che, se una banca occidentale decidesse di iniziare
ad erogare anche dei servizi Sharia compliant, si mostrerebbe di primo acchito
allettante per il cittadino di fede islamica, in quanto tale banca non pagherebbe al
cliente musulmano interessi sul denaro depositato e non riscuoterebbe dal cliente
musulmano interessi sul denaro prestato. Per tale banca, nei propri scomparti
tradizionali, continuerebbe a riscuotere interessi sul denaro prestato (rib) e a
pagare interessi sul denaro depositato (rib), nonch, ovviamente, a praticare la
speculazione sulle valute (rib), dimostrandosi di fatto non opportuna per il
cittadino di fede islamica per il quale si era in principio studiata questa nuova
erogazione di servizi bancari. Infatti, data la condanna coranica dellusura,
sarebbe esecrabile per un musulmano contribuire alla prosperit di una banca
che non pratica nei suoi confronti quella rib che continua, per, a praticare nei
confronti di altre migliaia di persone.

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Islamic finance. Banche o windows?


Sono alcuni anni, oramai, che si diffonde sempre di pi, nel nostro Paese come
altrove, il fenomeno delle convention, dei seminari, delle pubblicazioni cartacee e
in rete sulla finanza e sulla banca islamiche, ovvero sulle loro peculiarit teoricologistiche e sulla fattibilit, sulle possibilit di attuazione e sulle modalit di
apertura, in banche occidentali tradizionali, di islamic windowsfinalizzate alla
erogazione di prodotti e servizi Shari'a compliant.
Infatti, la via della finanza islamica e della banca islamica pu essere
percorsa, dicitur, anche da una banca convenzionale, sia per mezzo di una filiale
o succursale dedicata, sia per mezzo delle islamic windows di cui sopra,
rispettando in entrambi i casi la conditio sine qua non della separazione del fondo
islamico e di quello convenzionale, nonch dei rispettivi sistemi informativo e
contabile.
A tale proposito, va segnalato che la liceit dell'attivit di una banca islamica e
dei prodotti Shari'a compliant offerti da questa, o da una filiale o da una islamic
window, viene controllata da appositi organismi denominati Shari'a Supervisory
Board con funzione consultiva e certificativa, ex ante ed ex post, ma non
gestionale (vedasi il caso emblematico del Regno Unito).
Ricordiamo, en passant, che la promozione della finanza islamica non
cos local come pu di primo acchito sembrare, quanto piuttosto globale, dal
momento che passa anche attraverso l'attivit della Banca Mondiale, fatto questo
che potrebbe essere interpretato come campanello di allarme del rischio di

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ibridazione

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della

Il target dell'attivit

finanza
di

islamica

divulgazione

con

promozione

quella
della

convenzionale.
finanza

islamica

ovviamente , dopo l'operatore finanziario e l'investitore tout court, il cittadino


musulmano residente, anche se teoricamente potrebbe essere di interesse anche
per un non musulmano usufruire dei prodotti finanziari della banca islamica,
data la loro drastica riduzione del fattore di rischio. Infatti l'incertezza eccessiva e
irragionevole, gharar, proibita al pari dell'interesse sul denaro, riba(lett.
sovrappi), equiparato all'usura propriamente detta.
Il grande interesse nei confronti dell'islamic finance da parte del mondo
finanziario convenzionale fa, per, da contraltare ad un'opinine pubblica
occidentale media(tica)mente ostile all'Islam, onde per cui non si comprende come
si possano ipotizzare investimenti di massa in prodotti Shari'a compliant da parte
di cittadini non musulmani, soprattutto in assenza di preventive e massive
campagne pubblicitarie ad hoc, la cui assenza direttamente proporzionale al
carattere specialistico dei seminari e delle pubblicazioni di cui sopra.
E' anche vero che non matematicamente certa neppure l'adesione dei
musulmani ai prodotti finanziario-bancari islamici che possono in futuro essere
proposti dalle banche convenzionali per mezzo di filiali, succursali, o finestre.
pacifico che non l'amore per la Shari'a che muove la finanza occidentale, e la
Banca Mondiale, verso l'opzione islamica; e in ci non vi nulla di
particolarmente singolare. La stranezza, forse, sta nel progettare di progettare (si
perdoni la ripetizione) islamic windows e succursali parlando e scrivendo con
sicurezza e maestria tecnica di sukkuk, avendo per come unici parametri di
riferimento il mercato finanziario convenzionale e le caratteristiche e il successo

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delle banche islamiche esistenti in altre nazioni, ignorando totalmente ci che ha


dato vita, alcuni decenni or sono, alle prime banche islamiche, ovvero
la Shari'a, quindi il Corano e la Sunna.
E' palese, infatti, che la tendenza di fondo della finanza convenzionale sia non gi
il recepire il messaggio religioso ed umanistico proprio del testo sacro dell'Islam
nell'ottica di perseguire un pi equo rapporto tra finanza ed economia reale e,
quindi, una maggiore stabilit economico-finanziaria mondiale, quanto l'aspirare
ad un'etichetta di liceit formale per incrementare il bacino di utenza e il
movimento internazionale di capitali. Gli Shari'a Supervisory Board si trovano, di
conseguenza, in una posizione estremamente delicata, non certo dal punto di
vista finanziario in senso stretto, ma dal punto di vista islamico.
Nel Corano l'uomo non mai un oggetto, ma sempre e solo un soggetto, nel
duplice senso di persona attiva e libera, e di soggetto che decide di assoggettarsi
unicamente a Dio e, quindi, di uniformare i propri atti ai precetti contenuti nel
Libro sacro.
Ogni atto che comporta la mancanza di rispetto nei confronti di s e degli altri,
nel Corano e nella Sunna, stigmatizzato, condannato e ridotto all'impotenza per
mezzo del divieto divino, che misura di annullamento preventivo delle cause
materiali, determinate dall'uomo, che possono portare a conseguenze negative per
il singolo e per l'intera comunit (Umma). Questo vale per il divieto delle attivit
speculative, nocive per l'uomo e la comunit (Allah ha permesso il commercio e
ha proibito l'usura, onde per cui lecita qualsiasi forma di attivit economica e
commerciale che non preveda n l'interesse sul denaro prestato n l'investimento
caratterizzato da irragionevole ed eccessiva incertezza), cos come per quello del

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consumo di alcolici, nocivo per l'uomo e la comunit (In verit col vino e il gioco
d'azzardo, Satana vuole seminare inimicizia e odio tra di voi e allontanarvi dal
Ricordo di Allah e dall'orazione, onde per cui vi , oltre al divieto di consumarli,
anche quello di produrli, di venderli e di pasteggiare con coloro che ne fanno uso),
per quello della reificazione della donna, ovvero la sua riduzione a donna-oggetto,
(O Profeta, di' alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei
loro veli, cos da essere riconosciute e non essere molestate), etc.
Riassumendo,

gli

uomini,

agendo

in

contrasto

con

il

comando

divino,

incorrerebbero non solo nel peccato connesso al non rispetto del divieto che,
come abbiamo visto, fatto negativo per il singolo e per la comunit - ma anche
nella grave colpa rappresentata dal dimenticarsi di Dio, che a sua volta anche
fatto negativo per il singolo e per la comunit.
Non rispettando i dettami della Shari'a, quindi, il singolo commette peccato e
mina, direttamente e indirettamente, materialmente e spiritualmente, l'armonia
della Umma.
Tutto ci premesso, chiaro che sarebbe innaturale per un musulmano lavorare
in un bar occidentale anche servendo solo il th, essere cliente dello stesso bar
anche ordinando solo del th, diventare socio dello stesso bar anche solamente
per l'acquisto e la vendita del th.
Allo stesso modo sarebbe innaturale per un musulmano lavorare in una banca
convenzionale anche solo proponendo prodotti Shari'a compliant, essere cliente
della stessa banca anche solo aderendo a prodotti Shari'a compliant, diventare
azionista di una banca anche solo in riferimento ai prodotti Shari'a compliant.
Quest'ultimo scenario stato bypassato per mezzo della separazione dei fondi

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islamici e convenzionali nelle islamic windows e nelle succursali dedicate cui


abbiamo accennato all'inizio. Ma gli Shari'a Supervisory Board, con funzione
consultiva e certificativa, potranno svolgere reale attivit ispettiva finalizzata alla
certificazioneex post dell'attivit bancaria della succursale o dell'islamic window?
Problematiche e interrogativi che potrebbero essere ridimensionati valutando
seriamente la possibilit, per gli istituti bancari convenzionali, di fondare ex
novo banche a totale regime islamico, anzich perdersi nella ricerca della formula
pi adatta tra islamic windows, succursali e filiali.
E non detto che qualche cittadino non musulmano non entri per chiedere
informazioni.
Rimane per aperta la questione delle scuole giuridiche. A quale delle quattro
scuole giuridiche islamiche dovranno appartenere e/o rifarsi i membri di uno
Shari'a Supervisory Board? A quella di maggiore influenza nei Paesi di
provenienza della maggioranza dei cittadini musulmani immigrati? E gli altri? Gli
utenti potranno essere preliminarmente e capillarmente informati relativamente
alla scuola giuridica di appartenenza dei membri del Board? Come si certificher
la loro competenza in ambito finanziario e legislativo? Con un esame di Stato?
E, last but not least, si cambier il nome della ricevuta bancaria (Ri.Ba) per non
incorrere in equivoci? Ma questa un'altra storia.

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I sukuk non sono bond islamici


Se per obbligazione (o bond) si intende un titolo di debito il cui sottoscrittore ha
diritto al rimborso, da parte dell'emittente, del capitale prestato cui vanno
aggiunti degli interessi, quindi chiaro che appare come minimo una forzatura
definire, come sovente viene fatto, i sukuk come bond islamici.
Sukuk il plurale di sakk, che letteralmente significa strumento. Gi quindi la
traduzione letterale lascia comprendere l'abisso che li separa dai bond. Lo
strumento sempre strumento per fare qualcosa, un mezzo per raggiungere un
fine. Ecco che quindi i sukuk hanno un fine. Quale lo vedremo tra poco.
E i bond hanno un fine? Il fine dei bond il reperimento di liquidit, ma cosa
nello specifico l'emittente faccia con la liquidit ottenuta dai sottoscrittori non
dato sapere e non oggetto della sottoscrizione.
Va inoltre sottolineato che il prezzo (e il rendimento) di un bond determinato da
elementi quali la rischiosit, la scadenza, il tasso d'interesse pagato dall'emittente
(o cedola) e il tasso d'interesse di mercato.
Nel caso dei sukuk, dato il divieto coranico di riba (sovrappi, interesse sul
denaro

prestato,

usura)

di gharar (incertezza

irragionevole)

abbiamo

praticamente gi depennato i suddetti quattro elementi che determinano il prezzo


delle obbligazioni convenzionali, inclusa la scadenza in quanto determinante non
solo il prezzo ma anche l'entit dell'interesse. I sukuk, paragonabili pi
correttamente ad azioni asset-backed, sono obbligazioni (o prestiti di denaro)
senza interesse, la cui emissione finalizzata alla realizzazione di attivit reali e i
cui sottoscrittori sono proprietari di quote-parte. Detto altrimenti, sono certificati

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fiduciari rappresentanti quote-parte di uno o pi assets, questi ultimi costituiti


da determinati beni reali. Eccolo il fine dei sukkuk. E' un fine tangibile,
determinato e strettamente connesso all'economia reale.
Facciamo un esempio concreto per chiarire la differenza tra obbligazioni e sukuk.
Obbligazioni convenzionali: A sottoscrive un'obbligazione con una banca B che
investe il denaro in vari ambiti finanziari ed eroga anche mutui, tra cui il mutuo a
C per l'acquisto di una casa.
Quindi: A riceve interessi sul denaro prestato alla banca, C paga interessi sul
denaro prestatogli dalla banca, B paga e riceve interessi.
Sukuk: A sottoscrive un'obbligazione con una banca B che compra la casa per
C, ed proprietario di una quota-parte di questa operazione.C paga l'affitto
alla banca finch non diventa proprietario della casa (la somma di tutte le
mensilit di affitto che C deve pagare alla banca superiore alla somma pagata
dalla banca B per l'acquisto della casa, ma la differenza una quota fissa a
titolo di commissione e non un calcolo di interessi (questa operazione, simile al
mutuo convenzionale, prende il nome di Murabaha). B riceve l'affitto di C,
trattiene

una

quota

per

versa

un'altra

quota

ad

A.

Riassumendo: A non riceve interessi, C non paga interessi, B non paga e non
riceve interessi. Detto altrimenti: C ha avuto la sua casa, mentre B e A
hanno avuto il lor guadagno investendo, con un basso fattore di rischio, in un
bene reale, contrariamente a quanto accade nel contesto della finanza
convenzionale. Da tutto ci consegue che la denominazione bond islamici un
ossimoro, e parlare di sukukcome di bond islamici non solo una forzatura, ma
improprio e fuorviante .

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