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SENTENZA
sul ricorso n. 634/2000, proposto da CATALDO Laura e CATALDO Girolama,
rappresentate e difese dallavv.to Prof. Sergio Agrifoglio, presso il cui studio
sono elettivamente domiciliate in Palermo, via Brunetto Latini n. 34;
contro
il Comune di Isola delle Femmine, in persona del Sindaco pro-tempore, non
costituito in giudizio;
per la declaratoria
dellavvenuta acquisizione da parte del Comune di Isola delle Femmine, per
accessione invertita, di un terreno di propriet delle ricorrenti esteso mq 250,
mediante la realizzazione su di esso della locale via Favarotta, giusta delibera di G.M.
n.62 del 4/02/1989;
e per la condanna
a)del predetto Comune, al risarcimento del danno illecito conseguente alla
perdita del suindicato terreno, maggiorato di interessi e rivalutazione
monetaria dalla data di irreversibile trasformazione del fondo fino alleffettivo
soddisfo, oltre gli interessi sugli interessi scaduti, quantomeno a far data
dalla presente domanda e fino alleffettivo soddisfo;
b)dello stesso Comune, in sede cautelare, di una provvisionale pari ad almeno il
50% del danno sofferto;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Designato relatore alla pubblica udienza del 07/05/2002 il Consigliere Cosimo
Di Paola:
Udito lavv.to Marcello Rizzo delegato dallavv.to S. Agrifoglio - per le
ricorrenti;
1
Ed invero, sia il citato art.11, co. 4, lett. g) della L. 15/03/1997 n.59 che il
nuovo testo dellart.7, co.3, della L. n. 1034/1971 includono espressamente il
risarcimento del danno tra gli altri diritti patrimoniali conseguenziali
allannullamento degli atti amministrativi, mentre lart.35, co.1, del D.Lgs. n.80/1998
che, con esplicito riferimento alle materie di giurisdizione esclusiva, utilizza una
espressione avulsa dalla tematica dei diritti patrimoniali conseguenziali ed
apparentemente idonea a radicare una ipotesi di tutela risarcitoria autonoma trova la
sua giustificazione nella possibilit dellintroduzione di autonome controversie
risarcitorie per violazione di diritti soggettivi e/o a fronte di meri comportamenti della
P.A. (cfr. art.34 D.Lgs. n.80/1998).
Si deve ancora aggiungere che, in senso conforme alla tesi qui sostenuta (della
necessit cio della preventiva impugnazione degli atti amministrativi incidenti sulla
posizione giuridica soggettiva della quale si chiede il risarcimento del danno), il
Consiglio di Stato (Se. IV, n.1684 del 22 marzo 2001) ha recentemente affermato
linammissibilit della pretesa al risarcimento del danno allorch linteressato non
abbia esercitato i mezzi di tutela, offerti dallordinamento, che gli avrebbero
consentito di ottenere la reintegrazione in forma specifica.
Detta affermazione, peraltro, trova riscontro nella disciplina della
responsabilit civile per fatto illecito, alla quale risulta applicabile in virt del
rinvio operato dallart. 2056 cod. civ. allart. 1227 cod.civ. anche il principio
secondo il quale il risarcimento non dovuto per i danni che il creditore avrebbe
potuto evitare usando lordinaria diligenza, non potendosi dubitare che rientri nella
nozione di utilizzazione dellordinaria diligenza anche lesperimento dei rimedi
giuridici offerti dallordinamento a tutela delle proprie ragioni.
In conclusione, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile.
Sussistono, tuttavia, giusti motivi per compensare tra le parti le spese del
giudizio.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia,Sezione prima, dichiara
inammissibile il ricorso in epigrafe.------------------------------------------------------------------Spese compensate.-----------------------------------------------Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorit amministrativa.----------------------------------------------------------Cos deciso in Palermo il 7 maggio 2002, in Camera di Consiglio, con
l'intervento dei signori magistrati:-------------------5