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ORDINARIO DELLA MESSA

SECONDO IL MESSALE ROMANO DEL 1962

A norma della Lettera Apostolica


Summorum Pontificum
di N. S. Benedetto Pp. XVI

TESTO INTEGRALE LATINO E ITALIANO

LIVORNO
Presso S. Ferdinando Re
MMVII

LA SANTA MESSA
La Messa il sacrificio stesso di Cristo, perpetuato sui nostri altari. Dopo il peccato originale, che ha separato
luomo da Dio, solo il sacrificio di Cristo, Uomo-Dio, capace di offrire alla maest divina, con la riparazione del
peccato, lomaggio supremo della creatura al suo Creatore. Atto centrale del culto, la Messa la rinnovazione
nella Chiesa dellavvenimento unico e fondamentale, il sacrificio di Cristo sulla croce. Essa rende presente nella
successione del tempo latto redentore compiuto una volta per sempre al centro della storia.
Sul Calvario Cristo acquist tutto per noi. Figlio di Dio fatto uomo e capo dellumanit, Egli, prendendo su di
S il debito del peccato e morendo vittima innocente per lumanit colpevole, distrusse la sentenza di condanna
che pesava su di noi e ci ristabil nellamicizia del Padre. Per il suo sacrificio, Cristo ci giustifica, cio soddisfa la
giustizia divina e ci rende giusti della sua propria giustizia, ci fa partecipi della sua vita e suoi coeredi.
Nella Messa le ricchezze del Calvario sono a nostra disposizione. Non che si ripeta la morte cruenta del
Salvatore; ormai nella sua eterna gloria, Cristo non muore pi. Ma la Messa un sacramento che rende presente
ci che avvenuto sulla croce; la separazione del corpo e del sangue di Ges, simboleggiata dal pane e dal vino
separati, si realizza di nuovo grazie alla transustanziazione: tutta la sostanza del pane cambiata in quella del suo
corpo, tutta la sostanza del vino in quella del suo sangue. dunque la stessa divina vittima che la Messa rende
presente tra noi, nel suo stato di immolazione. Il culto infinito dadorazione, di ringraziamento, despiazione e di
supplica che Cristo ha reso al Padre sulla croce, glielo rende di nuovo sullaltare ogni volta che si celebra la
Messa.

Vi sono due specie di Messe: la Messa in canto e la Messa letta.


La Messa si dice in canto se il sacerdote effettivamente canta quelle parti che le rubriche prescrivono di cantare;
altrimenti si dice letta.
La Messa in canto, poi, se celebrata con lassistenza dei sacri ministri (diacono e suddiacono), si dice Messa
solenne; se celebrata senza sacri ministri, si dice Messa cantata.
Infine, la Messa solenne celebrata dal Vescovo o da altri che ne hanno facolt con le solennit prescritte dai
libri liturgici, si dice Messa pontificale.
(Rubriche generali del Messale Romano, n. 271.)

SCHEMA DELLA MESSA


(Aspersione con lacqua benedetta).
Preparazione.
Preghiere ai piedi dellaltare.
I - Parte didattica.
Dallantifona dIntroito al Credo: canti - preghiere - letture.
II - Il Sacrificio.
Offertorio: Dallofferta del pane alla secreta.
Preghiera eucaristica: Dal prefazio alla dossologia finale del Canone (Per ipsum).
Comunione: Dal Pater noster al dopocomunione.
Fine della Messa.
Congedo e benedizione - ultimo Vangelo.
(Preghiere leonine dopo la Messa letta).

La traduzione e i commenti, salvo alcune modifiche ed aggiunte, sono tratti dal Messale Romano quotidiano a cura dellApostolato Liturgico
di Genova, Torino, Marietti, 1963 (Imprimatur. Casali, 1 maii 1963. Iosephus Angrisani, Episcopus).

ORDINARIO DELLA MESSA


secondo il Messale Romano del 1962

PREPARAZIONE1
PREGHIERE AI PIEDI DELLALTARE

Un colpo di campana annuncia lingresso del celebrante e dei ministri. Il sacerdote, se necessario, sale allaltare
e vi depone il calice ricoperto dal velo. Quindi comincia la Messa ai piedi dellaltare. Nelle Messe lette tutto il
popolo risponde al celebrante insieme al ministro, seguendo il testo in neretto. Nelle Messe in canto si inizia
subito il canto dellantifona dIntroito (riportata nel Proprio del giorno), mentre il celebrante recita a bassa voce
con i suoi ministri le preghiere ai piedi dellaltare. In certe Messe, secondo le indicazioni date nel Proprio del
giorno, si omettono queste preghiere e si inizia subito con lantifona dIntroito.

In ginocchio

n nmine Patris, + et Flii, et Spritus


Sancti. Amen.

Ant. Introbo ad altre Dei.


Ad Deum qui ltficat iuventtem meam.

el nome del Padre + e del Figlio e


dello Spirito Santo. Amen.

Antifona. Salir laltare di Dio.


Del Dio, gioia della mia giovinezza.

Salmo 42
Il salmo Iudica me esprime il desiderio e la gioia di salire allaltare per avvicinarsi a Dio, nostra luce, nostra
forza, nostra vita. Si tralascia nelle Messe dei defunti e nel tempo di Passione.

dica me, Deus, et discrne cusam


meam de gente non sancta: ab hmine
inquo et dolso rue me.
Quia tu es, Deus, fortitdo mea: I quare
me repulsti, et quare tristis incdo, I dum
afflgit me inimcus?
Emtte lucem tuam, et verittem tuam:
ipsa me deduxrunt, et adduxrunt in montem sanctum tuum, et in taberncula tua.
Et introbo ad altre Dei: I ad Deum qui
ltficat iuventtem meam.
Confitbor tibi in cthara, Deus, Deus
meus: quare tristis es, nima mea, et quare
contrbas me?
Spera in Deo, I quniam adhuc confitbor illi: I salutre vultus mei, I et Deus
meus.
1

ammi giustizia, o Dio; difendi la mia


causa contro uomini senza piet; dalluomo perfido e perverso liberami!
Tu sei il Dio del mio rifugio: perch
respingermi? Dovr dunque andarmene in
pianto, sopraffatto dal nemico?
Manda la tua luce e la tua verit! esse mi
guidino e mi conducano al tuo monte santo, verso il luogo del tuo soggiorno.
E salir laltare di Dio, del Dio, gioia
della mia giovinezza.
Ti canter sullarpa, Signore, mio Dio.
Perch, anima mia, vieni meno? perch in
me gemi?
Spera in Dio: io Lo loder ancora, Lui
mia salvezza e mio Dio.

Tutte le domeniche, la Messa solenne o parrocchiale preceduta dallaspersione con lacqua benedetta: vedi p. 33.

PREPARAZIONE

Glria Patri, et Flio, et Spirtui Sancto.


Sicut erat in princpio, et nunc, et
semper: I et in scula sculrum. Amen.
Ant. Introbo ad altre Dei.
Ad Deum qui ltficat iuventtem meam.
V. Adiutrium nostrum + in nmine
Dmini.
R. Qui fecit clum et terram.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.


Come era in principio, ora e sempre e nei
secoli dei secoli. Amen.
Ant. Salir laltare di Dio.
Del Dio, gioia della mia giovinezza.
V. Il nostro aiuto + nel nome del
Signore.
R. In Lui che fece il cielo e la terra.

Prima il celebrante, poi i fedeli recitano il Confiteor. Ciascuno si accusa di aver peccato. La misericordia di Dio,
per lintercessione dei Santi e lassoluzione della Chiesa, purifichi le nostre anime.

onfteor Deo omnipotnti, bet


Mar semper Vrgini, beto Michali
Archngelo, beto Ionni Baptst, sanctis
Apstolis Petro et Paulo, mnibus Sanctis,
et vobis, fratres: quia peccvi nimis cogitatine, verbo, et pere: (si batte il petto tre
volte dicendo) mea culpa, mea culpa, mea
mxima culpa. Ideo precor betam Maram
semper Vrginem, betum Michalem Archngelum, betum Ionnem Baptstam,
sanctos Apstolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos, et vos, fratres, orre pro me ad
Dminum Deum nostrum.

onfesso a Dio onnipotente, alla beata


Maria sempre Vergine, a san Michele
Arcangelo, a san Giovanni Battista, ai santi
Apostoli Pietro e Paolo, a tutti i Santi e a
voi, fratelli, che ho molto peccato con
pensieri, parole e azioni: (si batte il petto tre
volte dicendo) per mia colpa, per mia colpa,
per mia grandissima colpa. Per questo
supplico la beata Maria sempre Vergine,
san Michele Arcangelo, san Giovanni
Battista, i santi Apostoli Pietro e Paolo,
tutti i Santi e voi, fratelli, di pregare per me
il Signore Dio nostro.

Miseretur tui omnpotens Deus, I et,


dimssis pecctis tuis, I perdcat te ad
vitam trnam.
Il sacerdote risponde: Amen.

Dio onnipotente abbia misericordia di te,


perdoni i tuoi peccati e ti conduca alla vita
eterna.
Amen.

onfteor Deo omnipotnti, I bet


Mar semper Vrgini, I beto Michali Archngelo, I beto Ionni Baptst, I sanctis Apstolis Petro et Paulo, I
mnibus Sanctis, et tibi, pater: I quia
peccvi nimis cogitatine, verbo, et pere:
I
(ci si batte il petto tre volte dicendo) mea
culpa, mea culpa, mea mxima culpa. I
Ideo precor betam Maram semper
Vrginem, I betum Michalem Archngelum, I betum Ionnem Baptstam, I
sanctos Apstolos Petrum et Paulum, I
omnes Sanctos, et te, pater, I orre pro me
ad Dminum Deum nostrum.

onfesso a Dio onnipotente, alla beata


Maria sempre Vergine, a san Michele
Arcangelo, a san Giovanni Battista, ai santi
Apostoli Pietro e Paolo, a tutti i Santi e a te,
padre, che ho molto peccato con pensieri,
parole e azioni: (ci si batte il petto tre volte
dicendo) per mia colpa, per mia colpa, per
mia grandissima colpa. Per questo supplico
la beata Maria sempre Vergine, san Michele
Arcangelo, san Giovanni Battista, i santi
Apostoli Pietro e Paolo, tutti i Santi e te,
padre, di pregare per me il Signore Dio
nostro.

PREPARAZIONE

Miseretur vestri omnpotens Deus, et,


dimssis pecctis vestris, perdcat vos ad
vitam trnam.
R. Amen.

Dio onnipotente abbia misericordia di


voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca
alla vita eterna.
R. Amen.

Indulgntiam, + absolutinem, et remissinem peccatrum nostrrum trbuat


nobis omnpotens et misricors Dminus.
R. Amen.

Il Signore onnipotente e misericordioso


ci conceda il perdono, + lassoluzione e la
remissione dei nostri peccati.
R. Amen.

Il celebrante sinchina per recitare i versetti seguenti:

V. Deus, tu convrsus vivificbis nos.


R. Et plebs tua ltbitur in te.
V. Ostnde nobis, Dmine, misericrdiam tuam.
R. Et salutre tuum da nobis.

V. O Dio, volgiti verso di noi e donaci la vita.


R. E il tuo popolo gioir in Te.
V. Mostraci, o Signore, la tua misericordia.
R. E donaci la tua salvezza.

V. Dmine, exudi oratinem meam.


R. Et clamor meus ad te vniat.

V. Esaudisci, o Signore, la mia preghiera.


R. E il mio grido giunga fino a Te.

V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

V. Il Signore sia con voi


R. E con il tuo spirito.
In piedi

Il celebrante dice ad alta voce Oremus. Poi sale allaltare, recitando sottovoce la preghiera Aufer a nobis. Davanti
alla santit di Dio e alla grandezza dei santi misteri che sta per celebrare, chiede maggior purezza al Signore.

Ormus.
ufer a nobis, qusumus, Dmine,
iniquittes nostras: ut ad Sancta sanctrum puris meremur mntibus introre.
Per Christum Dminum nostrum. Amen.

Preghiamo.
ogli da noi, o Signore, le nostre iniquit, affinch possiamo entrare con
mente pura nel Santo dei Santi. Per Cristo
nostro Signore. Amen.

Il celebrante bacia laltare, simbolo di Cristo, nel quale sono riposte alcune reliquie di martiri, recitando
sottovoce la seguente preghiera. La Chiesa, trasferendo dai sacrari negli altari le reliquie dei martiri, manifesta
lunione esistente tra il loro sacrificio e quello del Salvatore.

rmus te, Dmine, per mrita Sanctrum turum, quorum relqui hic
sunt, et mnium Sanctrum: ut indlgere
dignris mnia peccta mea. Amen.

oi Ti preghiamo, o Signore: per i


meriti dei tuoi Santi, le cui reliquie
sono racchiuse in questo altare, e di tutti i
Santi, perdona tutti i miei peccati. Amen.

6
I - PARTE DIDATTICA
Lassemblea cristiana si sempre preparata alla rinnovazione del Sacrificio della Croce con la preghiera, il
canto delle lodi di Dio e la meditazione della Sacra Scrittura. Questi atti hanno assunto dai primi secoli un ordine
stabile, una fisionomia ben definita ed un legame strettissimo con il santo Sacrificio, fino a costituire la prima
parte della Messa, detta comunemente didattica o dei catecumeni.
Nelle Messe in canto il celebrante benedice lincenso, dicendo: Ab illo bene + dicris, in cuius honre
cremberis. Amen. (Sii benedetto da Colui in onore del quale sarai bruciato. Amen.) e incensa laltare, simbolo di
Ges Cristo. Poi si porta al messale, a destra dellaltare.
ANTIFONA DINTROITO

Testo dal Proprio del giorno.


Cominciando lantifona dIntroito, il celebrante e i fedeli si fanno il segno della croce. Nelle Messe lette i fedeli
possono recitare lantifona dIntroito insieme al celebrante. Nelle Messe in canto il celebrante la dice sottovoce,
mentre il coro o il popolo termina il canto dellIntroito e comincia quello del Kyrie.
KYRIE

Il celebrante ritorna in mezzo allaltare e, nelle Messe lette, alterna col ministro e col popolo la recita del Kyrie.
Nelle Messe in canto il Kyrie viene cantato dal coro o dal popolo, mentre il celebrante lo recita a bassa voce con i
suoi ministri. Se il celebrante, in attesa che termini il canto, va a sedersi allo scanno, anche i fedeli possono sedere
finch il celebrante non torna allaltare.

Krie, elison.
Krie, elison.
Krie, elison.
Christe, elison.
Christe, elison.
Christe, elison.
Krie, elison.
Krie, elison.
Krie, elison.

Signore, piet!
Signore, piet!
Signore, piet!
Cristo, piet!
Cristo, piet!
Cristo, piet!
Signore, piet!
Signore, piet!
Signore, piet!
GLORIA

Canto di festa, il Gloria in excelsis si dice nelle Messe a carattere festivo (domeniche, tempo di Natale, tempo
pasquale, Messe degli Angeli o dei Santi). Si omette generalmente nelle Messe di IV classe e in quelle con
paramenti viola o neri. Nelle Messe lette i fedeli possono recitare il Gloria insieme al celebrante. Nelle Messe in
canto il celebrante intona le parole Gloria in excelsis Deo e recita il resto dellinno sottovoce, mentre il coro o il
popolo lo canta. Se il celebrante, in attesa che termini il canto, va a sedersi allo scanno, anche i fedeli possono
sedere finch il celebrante non torna allaltare.

lria in exclsis Deo, I et in terra pax


homnibus I bon volunttis. Laudmus te, I benedcimus te, I adormus te, I
glorificmus te, I grtias gimus tibi
propter magnam glriam tuam: I Dmine
Deus, I Rex clstis, I Deus Pater omnpotens.
Dmine Fili unignite, I Iesu Christe; I
Dmine Deus, I Agnus Dei, I Flius Patris.

loria a Dio nel pi alto dei cieli e sulla


terra pace agli uomini di buona
volont. Noi Ti lodiamo, Ti benediciamo,
Ti adoriamo, Ti glorifichiamo, Ti rendiamo grazie per la tua immensa gloria:
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre
onnipotente!
Signore Figlio unigenito, Ges Cristo! Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre!

PARTE DIDATTICA

Qui tollis peccta mundi, I miserre


nobis; I qui tollis peccta mundi, I sscipe
deprecatinem nostram; I qui sedes ad
dxteram Patris, I miserre nobis.
Quniam tu solus Sanctus, I tu solus
Dminus, I tu solus Altssimus: I Iesu
Christe, I + cum Sancto Spritu: I in glria
Dei Patris. I Amen.

Tu che togli i peccati del mondo, abbi


piet di noi; Tu che togli i peccati del
mondo, accogli la nostra supplica; Tu che
siedi alla destra del Padre, abbi piet di noi.
Perch Tu solo sei il Santo, Tu solo il
Signore, Tu solo lAltissimo: Ges Cristo,
+ con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio
Padre. Amen.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.

V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.
ORAZIONE

Il celebrante ritorna al messale. Nellorazione riassume, per presentarli a Dio a nome nostro e di tutta la
Chiesa, le aspirazioni e i voti suggeriti dal mistero o dalla festa che si celebra. Allorazione principale, che ha la
sua propria conclusione, se ne aggiungono sovente una o due altre, con una conclusione comune.

Ormus.

Preghiamo.
Testo dal Proprio del giorno.

... per tutti i secoli dei secoli.


R. Amen.

... per mnia scula sculrum.


R. Amen.

Seduti
EPISTOLA

Lepistola cantata o letta dal celebrante, oppure, nelle Messe solenni, cantata dal suddiacono, mentre il
celebrante e il diacono ascoltano seduti. Le formule di introduzione variano a seconda dei libri della Scrittura.

Lctio...

Lettura...
Testo dal Proprio del giorno.

R. Rendiamo grazie a Dio.

Alla fine si risponde: R. Deo grtias.

GRADUALE E ALLELUIA O TRATTO

Testo dal Proprio del giorno.


Sono generalmente presi dai salmi. Dopo Settuagesima, lAlleluia sostituito dal tratto. In tempo pasquale non
c graduale, ma due Alleluia. In alcuni giorni si aggiunge la sequenza. Nelle Messe lette i fedeli possono recitare il
graduale, lAlleluia o il tratto e la sequenza insieme al celebrante. Nelle Messe in canto vengono cantati dal coro o
dal popolo.

VANGELO

Il celebrante ritorna in mezzo allaltare. Profondamente inchinato, si prepara alla lettura del Vangelo dicendo
sottovoce la preghiera Munda cor meum. Nelle Messe solenni questa preghiera viene recitata dal diacono.

unda cor meum ac lbia mea,


omnpotens Deus, qui lbia Isa
propht clculo mundsti ignto: ita me
tua grata miseratine dignre mundre, ut
sanctum Evanglium tuum digne vleam
nuntire. Per Christum Dminum nostrum.
Amen.

urifica il mio cuore e le mie labbra, o


Dio onnipotente, Tu che purificasti le
labbra del profeta Isaia con un carbone
ardente. Dgnati per la tua misericordiosa
bont di rendermi puro, affinch possa
annunziare in modo degno il tuo santo
Vangelo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PARTE DIDATTICA

Nelle Messe solenni il diacono, prima di cantare il Vangelo, chiede la benedizione del celebrante.

V. Iube, domne, benedcere.


R. Dminus sit in corde tuo et in lbiis
tuis, ut digne et competnter annnties
Evanglium suum: In nmine Patris, et
Flii, + et Spritus Sancti. Amen.

V. Benedicimi, padre.
R. Il Signore sia nel tuo cuore e sulle tue
labbra, affinch tu annunci in modo degno e
conveniente il suo Vangelo. Nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Nelle altre Messe il celebrante stesso, prima di cantare o leggere il Vangelo, chiede la benedizione direttamente
a Dio.

Iube, Dmine, benedcere.


Dminus sit in corde meo et in lbiis
meis, ut digne et competnter annntiem
Evanglium suum. Amen.

Benedicimi, o Signore.
Il Signore sia nel mio cuore e sulle mie
labbra, affinch annunci in modo degno e
conveniente il suo Vangelo. Amen.

In piedi
Il celebrante si porta a sinistra dellaltare. Il Vangelo si ascolta in piedi. Ci si segna sulla fronte, sulle labbra e
sul cuore.

V. Il Signore sia con voi.


R. E con il tuo spirito.

V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

+ Seguito (o Inizio) del santo Vangelo


secondo...
R. Gloria a Te, o Signore.

+ Sequntia (o Intium) sancti Evanglii


secndum...
R. Glria tibi, Dmine.

Testo dal Proprio del giorno.


Alla fine si risponde:

R. Lode a Te, o Cristo.

R. Laus tibi, Christe.


Il celebrante bacia il libro dicendo sottovoce:

Per evanglica dicta delentur nostra


delcta.

Le parole evangeliche cancellino i nostri


peccati.

Il Vangelo pu essere seguito da una breve OMELIA, che i fedeli ascoltano seduti. Si alzano in piedi quanto il
celebrante torna allaltare per recitare il Credo o, se questo non va detto, per cominciare loffertorio.
CREDO

Il celebrante torna al centro dellaltare. Il Credo si dice nelle domeniche e durante le ottave, nelle feste e Messe
votive di I classe, nelle feste di II classe del Signore e della Madonna, nelle feste degli Apostoli ed Evangelisti e
nella festa della Cattedra di S. Pietro. Nelle Messe lette i fedeli possono recitare il Credo insieme al celebrante.
Nelle Messe in canto il celebrante intona le parole Credo in unum Deum e recita il resto del simbolo sottovoce,
mentre il coro o il popolo lo canta. Se il celebrante, in attesa che termini il canto, va a sedersi allo scanno, anche i
fedeli possono sedere finch il celebrante non torna allaltare, genuflettendo per alle parole Et incarnatus est ... et
homo factus est.

redo in unum Deum, I Patrem omnipotntem, I factrem cli et terr, I


visiblium mnium et invisiblium.

redo in un solo Dio Padre onnipotente,


creatore del cielo e della terra, di tutte
le cose, visibili e invisibili.

PARTE DIDATTICA

Et in unum Dminum Iesum Christum,


Flium Dei unignitum. I Et ex Patre
natum I ante mnia scula. I Deum de
Deo, I lumen de lmine, I Deum verum de
Deo vero. I Gnitum, non factum, I
consubstantilem Patri: I per quem mnia
facta sunt. I Qui propter nos hmines, I et
propter nostram saltem I descndit de
clis. I (si genuflette) ET INCARNTUS EST
I
I
DE SPRITU SANCTO EX MARA VRGINE:
ET HOMO FACTUS EST.
Crucifxus etiam pro nobis: I sub Pntio
Pilto I passus, et sepltus est. I Et resurrxit trtia die, I secndum Scriptras. I Et
ascndit in clum: I sedet ad dxteram
Patris. I Et terum ventrus est cum glria
I
iudicre vivos et mrtuos: I cuius regni
non erit finis.
Et in Spritum Sanctum, I Dminum et
vivificntem: I qui ex Patre Filique procdit. I Qui cum Patre, et Flio simul adortur, I et conglorifictur: I qui loctus est
per Prophtas.
Et unam, sanctam, cathlicam I et
apostlicam Ecclsiam. I Confteor unum
baptsma I in remissinem peccatrum. I
Et exspcto resurrectinem morturum. I
+ Et vitam ventri sculi. I Amen.
I

E in un solo Signore Ges Cristo,


Figlio unigenito di Dio, nato dal Padre
prima di tutti i secoli: Dio da Dio, luce
da luce, Dio vero da Dio vero, generato
non creato, consustanziale al Padre, e
per mezzo del quale tutto fu creato. Per
noi uomini e per la nostra salvezza Egli
discese dal cielo; (si genuflette) E
S INCARN DALLA V ERGINE M ARIA PER
OPERA DELLO S PIRITO S ANTO E SI FECE
UOMO .
Per noi fu pure crocifisso sotto Ponzio
Pilato: sub la Passione e fu sepolto.
Risuscit il terzo giorno secondo le
Scritture; sal al cielo ove siede alla destra
del Padre. E ritorner con gloria per
giudicare i vivi e i morti, e il suo Regno
non avr fine.
E credo nella Spirito Santo, che Signore
e vivificatore, che procede dal Padre e dal
Figlio. Con il Padre e il Figlio riceve la
stessa adorazione e la stessa gloria. Egli
parl per mezzo dei profeti.
E credo la Chiesa una, santa, cattolica e
apostolica. Professo un solo battesimo per
la remissione dei peccati e attendo la
resurrezione dei morti + e la vita del
mondo che verr. Amen.

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II - IL SACRIFICIO
OFFERTORIO
Con loffertorio si entra nella celebrazione del sacrificio. Loffertorio antico comportava un rito: la
presentazione delle offerte; un canto processionale; una preghiera sulle offerte. Per ben comprendere loffertorio
attuale, necessario tener presenti questi tre elementi.

Seduti

Il celebrante saluta lassemblea:

V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

V. Il Signore sia con voi.


R. E con il tuo spirito.
ANTIFONA DOFFERTORIO

Dopo aver detto o cantato Oremus, il celebrante aggiunge lantifona dOffertorio. Nelle Messe lette i fedeli
possono recitare lantifona dOffertorio insieme al celebrante. Nelle Messe in canto il celebrante la dice sottovoce,
mentre il coro o il popolo la canta.

Ormus.

Preghiamo.
Testo dal Proprio del giorno.
OFFERTA DEL PANE E DEL VINO

Il celebrante scopre il calice e comincia i riti delloffertorio, pregando sottovoce. Offrendo il pane e il vino, gi
si pensa allofferta di Cristo stesso nel quale essi saranno trasformati. Nelle Messe in canto il coro o il popolo
prosegue il canto dellantifona dOffertorio. Nelle Messe lette i fedeli possono eseguire un canto adatto, in latino
o in italiano, oppure seguire il rito in silenziosa meditazione.
Offerta del pane.

scipe, sancte Pater, omnpotens trne


Deus, hanc immacultam hstiam,
quam ego indgnus fmulus tuus ffero tibi,
Deo meo vivo et vero, pro innumerablibus
pecctis, et offensinibus, et neglegntiis
meis, et pro mnibus circumstntibus, sed
et pro mnibus fidlibus christinis vivis
atque defnctis: ut mihi et illis profciat ad
saltem in vitam trnam. Amen.

ccetta, Padre santo, Dio onnipotente


ed eterno, questa offerta senza macchia che io, tuo indegno servo, presento a
Te, mio Dio vivente e vero, per i miei innumerevoli peccati, offese e negligenze; per
tutti coloro che mi stanno qui intorno e per
tutti i fedeli cristiani vivi e defunti. Questa
offerta dia a me e ad essi la salvezza nella
vita eterna. Amen.

Il celebrante prepara il calice a destra dellaltare. Prima di offrirlo benedice lacqua con un segno di croce
(eccetto che nelle Messe dei defunti) e ne infonde alcune gocce nel calice. Il rito antichissimo di mescolare un po
dacqua nel vino simboleggia lunione dei cristiani con Cristo. magnificamente commentato dalla preghiera che
laccompagna.

eus, qui humn substnti dignittem mirabliter condidsti, et mirablius reformsti: da nobis per huius aqu et
vini mystrium, eius divinittis esse consrtes, qui humanittis nostr feri digntus
est prticeps, Iesus Christus, Flius tuus,
Dminus noster: Qui tecum vivit et regnat
in unitte Spritus Sancti Deus: per mnia
scula sculrum. Amen.

Dio, che in modo meraviglioso creasti


nello splendore della sua dignit la natura
umana e in maniera ancora pi meravigliosa le
ridesti nuova vita: per il mistero adombrato da
questacqua e da questo vino concedici di
partecipare alla natura divina di Colui che si
degn di partecipare alla nostra natura umana:
Ges Cristo, tuo Figlio, nostro Signore, che,
Dio, vive e regna con Te nellunit dello Spirito
Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

OFFERTORIO

Il celebrante torna al centro dellaltare e offre il calice.

ffrimus tibi, Dmine, clicem salutris, tuam deprecntes clemntiam: ut


in conspctu divn maiesttis tu, pro
nostra et totus mundi salte, cum odre
suavittis ascndat. Amen.

11

oi ti offriamo, o Signore, il calice della


salvezza e confidiamo, per la tua bont, che esso salga in profumo gradito alla
presenza della tua maest, per la salvezza
nostra e di tutto il mondo. Amen.

Inchinato continua:

n spritu humilittis et in nimo contrto


suscipimur a te, Dmine: et sic fiat sacrifcium nostrum in conspctu tuo hdie,
ut plceat tibi, Dmine Deus.
Invoca lo Spirito Santo e benedice le offerte.

eni, sanctifictor, omnpotens trne


Deus: et bne + dic hoc sacrifcium, tuo
sancto nmini prpartum.

uarda lumilt delle nostre anime e la


contrizione dei nostri cuori; accoglici,
o Signore, e fa che il nostro sacrificio sia
oggi offerto dinanzi a Te in modo da esserti
gradito, o Signore Dio.

ieni, Santificatore, Dio onnipotente ed


eterno e benedici questo sacrificio preparato a lode del tuo santo nome.

Nelle Messe lette si passa alla lavanda delle mani, p. 12. Nelle Messe solenni e cantate il celebrante benedice
lincenso.

er intercessinem beti Michalis Archngeli, stantis a dextris altris incnsi, et mnium electrum surum, incnsum
istud digntur Dminus bene + dcere, et in
odrem suavittis accpere. Per Christum
Dminum nostrum. Amen.

er lintercessione del beato Michele


Arcangelo, che sta alla destra dellaltare
dellincenso, e per quella di tutti i suoi eletti, il Signore si degni di benedire questo
incenso e accettarlo come soave profumo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il celebrante incensa le offerte, dicendo:

ncnsum istud, a te benedctum, ascndat


ad te, Dmine, et descndat super nos
misericrdia tua.

Signore, questo incenso da Te benedetto salga fino a Te, e discenda su di


noi la tua misericordia.

Poi incensa il Crocifisso e tutto laltare, recitando 3 versetti del salmo 140.

irigtur, Dmine, ortio mea, sicut


incnsum, in conspctu tuo: elevtio
mnuum merum sacrifcium vespertnum.
Pone, Dmine, custdiam ori meo, et
stium circumstnti lbiis meis: ut non
declnet cor meum in verba malti, ad
excusndas excusatines in pecctis.
Il celebrante rende il turibolo al diacono, dicendo:

ccndat in nobis Dminus ignem sui


amris, et flammam trne carittis.
Amen.

ignore, la mia preghiera salga come


incenso al tuo cospetto; le mie mani
alzate siano come lofferta della sera. Custodisci, o Signore, la mia bocca e sorveglia
le mie labbra: non permettere che il mio
cuore trascenda a maliziose parole e a cercare scuse ai peccati.

l Signore accenda in noi il fuoco del suo


amore e la fiamma delleterna carit.
Amen.

Vengono incensati il celebrante, il clero e il popolo; nelle Messe dei defunti incensato il solo celebrante.

12

OFFERTORIO

LAVANDA DELLE MANI

Il celebrante si porta alla destra dellaltare e si lava le mani, dicendo qualche versetto del salmo 25. Nelle Messe
dei defunti e del tempo di Passione, si omette il Gloria Patri alla fine del salmo.

Sal. 25, 6-12

avbo inter innocntes manus meas: et


circmdabo altre tuum, Dmine.
Ut udiam vocem laudis: et enrrem univrsa mirablia tua.
Dmine, dilxi decrem domus tu: et
locum habitatinis glri tu.
Ne perdas cum mpiis, Deus, nimam
meam: et cum viris snguinum vitam meam.
In quorum mnibus iniquittes sunt:
dxtera erum replta est munribus.
Ego autem in innocntia mea ingrssus
sum: rdime me, et miserre mei.
Pes meus stetit in dircto: in ecclsiis benedcam te, Dmine.
Glria Patri, et Flio, et Spirtui Sancto.
Sicut erat in princpio, et nunc, et semper: et in scula sculrum. Amen.

avo le mie mani nellinnocenza e mi


muovo attorno al tuo altare, o Signore,
Facendo risuonare lazione di grazie e
narrando ogni tuo prodigio.
O Signore, amo la bellezza della tua casa
ed il luogo di soggiorno della tua gloria.
Non perdere con gli empi, o Dio, lanima
mia, n con gli uomini sanguinari la mia vita.
Essi hanno linfamia nelle loro mani, la
loro destra piena di doni.
Io invece ho una condotta integra; salvami, ed abbi piet di me!
Il mio piede segue la via retta; io Ti lodo
nelle adunanze, o Signore.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora e sempre e
nei secoli dei secoli. Amen.

Il celebrante ritorna al centro dellaltare. Sinchina e rinnova la sua offerta alla Santissima Trinit. Questa
preghiera riassume magnificamente il significato e limportanza della Messa.

scipe, sancta Trnitas, hanc oblatinem, quam tibi offrimus ob memriam


passinis, resurrectinis, et ascensinis Iesu
Christi, Dmini nostri, et in honrem
bet Mar semper Vrginis, et beti Ionnis Baptst, et sanctrum Apostolrum
Petri et Puli, et istrum, et mnium
Sanctrum: ut illis profciat ad honrem,
nobis autem ad saltem: et illi pro nobis
intercdere dignntur in clis, quorum
memriam gimus in terris. Per endem
Christum Dminum nostrum. Amen.

ccetta, Trinit santa, questa oblazione


che Ti offriamo in memoria della
passione, della resurrezione e dellascensione del Signore nostro Ges Cristo e in
onore della beata Maria sempre Vergine, di
san Giovanni Battista, dei santi Apostoli
Pietro e Paolo, dei Santi le cui reliquie sono
racchiuse in questo altare e di tutti i Santi;
essa sia per loro sorgente donore e per noi
causa di salvezza. Essi dal cielo si degnino
di intercedere per noi, che ne celebriamo la
memoria sulla terra. Per lo stesso Cristo
nostro Signore. Amen.

ORATE, FRATRES

Il celebrante si volta verso i fedeli e, dicendo ad alta voce Orate, fratres, li invita a pregare con lui.

rte, fratres, ut meum ac vestrum sacrifcium acceptbile fiat apud Deum


Patrem omnipotntem.

regate, fratelli, affinch il mio e vostro


sacrificio sia gradito dinanzi a Dio,
Padre onnipotente.

I fedeli, insieme al ministro, rispondono:

R. Suscpiat Dminus sacrifcium de


mnibus tuis I ad ludem et glriam nminis sui, I ad utilittem quoque nostram,
totisque Ecclsi su sanct.

R. Il Signore accolga dalle tue mani


questo sacrificio, a lode e gloria del suo
nome, e anche a vantaggio nostro e di tutta
la sua santa Chiesa.

13

PREFAZIO

A bassa voce il celebrante risponde Amen, poi dice la secreta.


SECRETA

Testo dal Proprio del giorno.


La secreta essenzialmente una preghiera sulle offerte. Viene recitata sottovoce. Essa lega lOffertorio al
Canone, in cui si fa loblazione stessa del sacrificio. Alla secreta principale se ne aggiungono sovente una o due
altre, come per le orazioni. Il celebrante termina ad alta voce:

... per tutti i secoli dei secoli.


R. Amen.

... per mnia scula sculrum.


R. Amen.

PREGHIERA EUCARISTICA
Siamo nel cuore della Messa. Il celebrante intona il prefazio e comincia la grande preghiera sacerdotale del
Canone: la preghiera per eccellenza della Chiesa, loblazione del santo sacrificio. Un breve dialogo tra
celebrante e fedeli dispone le anime a sentimenti di ringraziamento che convergono alla celebrazione dei santi
misteri. Nelle Messe lette i fedeli possono recitare il Sanctus insieme al celebrante. Nelle Messe in canto il coro o
il popolo canta il Sanctus, mentre il sacerdote lo dice sottovoce e prosegue con le preghiere del Canone.

In piedi
V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

V. Il Signore sia con voi.


R. E con il tuo spirito.

V. Sursum corda.
R. Habmus ad Dminum.

V. In alto i cuori.
R. Sono rivolti al Signore.

V. Grtias agmus Dmino Deo nostro.


R. Dignum et iustum est.

V. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.


R. giusto e necessario.
1

PREFAZIO

ere dignum et iustum est, quum et


salutre, nos tibi semper et ubque
grtias gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens trne Deus: per Christum Dminum nostrum.
Per quem maiesttem tuam laudant Angeli, adrant Dominatines, tremunt Potesttes. Cli clormque Virttes, ac beta
Sraphim, scia exsultatine conclebrant.
Cum quibus et nostras voces ut admtti
ibeas, deprecmur, spplici confessine
dicntes:

sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,


Dio onnipotente ed eterno, per Cristo
nostro Signore.
Per mezzo di Lui gli Angeli lodano la tua
Maest, le Dominazioni la adorano, le
Potest la riveriscono, i Cieli e le Virt dei
cieli con i beati Serafini la celebrano, uniti
nella medesima letizia. Ai loro canti permetti che si uniscano pure le nostre voci,
che in umile lode proclamano:

anctus, I Sanctus, I Sanctus Dminus


Deus Sbaoth. I Pleni sunt cli et terra
glria tua. I Hosnna in exclsis. I Benedctus + qui venit in nmine Dmini. I
Hosnna in exclsis.
1

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, renderti grazie

anto, Santo, Santo il Signore Dio delle


schiere celesti. I cieli e la terra sono pieni
della tua gloria. Osanna nel pi alto dei cieli!
Benedetto + colui che viene nel nome del
Signore. Osanna nel pi alto dei cieli!

Riportiamo qui il prefazio comune; si dice ogni volta che non c prefazio proprio. Si troveranno i prefazi propri alle pp.
27-32.

14

CANONE DELLA MESSA

CANONE
Il celebrante sinchina profondamente, bacia laltare, benedice le offerte e inizia la grande preghiera sacerdotale
del Canone, che viene recitata interamente sottovoce. Nelle Messe in canto il coro o il popolo prosegue il canto
del Sanctus fino alla consacrazione esclusa. Nelle Messe lette i fedeli possono eseguire un canto adatto, concludendolo prima della consacrazione, oppure seguire il rito in silenziosa meditazione.

In ginocchio
Il celebrante domanda a Dio, per mezzo di Cristo, daccettare il sacrificio di suo Figlio offerto per la
redenzione degli uomini, a gloria della sua maest divina. Egli prega in primo luogo per tutta la Chiesa, per il
Papa ed il vescovo della diocesi e per i vescovi di tutto il mondo.

e gitur, clementssime Pater, per Iesum


Christum, Flium tuum, Dminum
nostrum, spplices rogmus ac ptimus, uti
accpta hbeas et benedcas hc + dona,
hc + mnera, hc + sancta sacrifcia
illibta:
In primis, qu tibi offrimus pro Ecclsia
tua sancta cathlica: quam pacificre, custodre, adunre et rgere dignris toto
orbe terrrum: una cum fmulo tuo Papa
nostro N. et Antstite nostro N. et mnibus
orthodxis, atque cathlic et apostlic
fdei cultribus.

adre infinitamente buono, noi umilmente Ti preghiamo e Ti domandiamo,


per mezzo di Ges Cristo, tuo Figlio,
nostro Signore, di accettare e di benedire
questi doni, queste offerte, questi sacrifici
santi e senza macchia.
Anzitutto Te li offriamo per la tua santa
Chiesa cattolica: dgnati di donarle la pace,
di proteggerla, di adunarla nellunit e di
governarla in ogni parte del mondo, in
unione con il tuo servo e nostro Papa N., il
nostro Vescovo N. e tutti coloro che, fedeli
alla vera dottrina, hanno la custodia della
fede cattolica e apostolica.

COMMEMORAZIONE DEI VIVI

Il celebrante prega poi per coloro che vuole raccomandare in modo particolare a Dio e per tutti i presenti.

emnto, Dmine, famulrum famularmque tuarum N. et N. et mnium circumstntium, quorum tibi fides
cgnita est et nota devtio, pro quibus tibi
offrimus: vel qui tibi fferunt hoc sacrifcium laudis, pro se susque mnibus: pro
redemptine animrum surum, pro spe
saltis et incolumittis su: tibque reddunt
vota sua trno Deo, vivo et vero.

icrdati, o Signore, dei tuoi servi e


delle tue serve N. e N. e di tutti i presenti, dei quali Tu conosci la fede e la devozione. Per loro ti offriamo e anchessi ti
offrono questo sacrificio di lode per s e per
tutti i loro cari: al fine di ottenere la redenzione delle loro anime, la sicurezza e la salute in cui sperano; ed essi rivolgono le loro
preghiere a Te, Dio eterno, vivente e vero.

RIPRESA DEL CANONE

In unione ai Santi del cielo, in particolare alla Vergine Maria, agli Apostoli ed ai Martiri, egli si affida ai loro
meriti e alle loro preghiere.
* Vedere a p. 15 le variazioni che subisce in certe feste questa preghiera.

ommunicntes, et memriam venerntes, in primis gloris semper Vrginis


Mar, Genitrcis Dei et Dmini nostri Iesu
Christi: *

niti in una stessa comunione veneriamo anzitutto la memoria della gloriosa


sempre Vergine Maria, Madre del nostro
Dio e Signore Ges Cristo, *

Segue a p. 16.

Segue a p. 16.

CANONE DELLA MESSA

15

Nel giorno di Natale e durante lottava:

ommunicntes, et diem sacratssimum


(nella Messa di mezzanotte si dice:
noctem sacratssimam) celebrntes, quo
(qua) bet Mar intemerta virgnitas
huic mundo didit Salvatrem: sed et
memriam venerntes, in primis eisdem
gloris semper Vrginis Mar, Genitrcis
Dei et Dmini nostri Iesu Christi: *

niti in una stessa comunione celebriamo il giorno santissimo (nella Messa di


mezzanotte si dice: la notte santissima) nel
quale (nella quale) lintemerata verginit
della beata Maria diede a questo mondo il
Salvatore; e veneriamo anzitutto la memoria
della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre
del nostro Dio e Signore Ges Cristo, *

Nel giorno dellEpifania:

ommunicntes, et diem sacratssimum


celebrntes, quo Unignitus tuus, in
tua tecum glria cotrnus, in veritte
carnis nostr visibliter corporlis appruit:
sed et memriam venerntes, in primis
gloris semper Vrginis Mar, Genitrcis
Dei et Dmini nostri Iesu Christi: *

niti in una stessa comunione celebriamo


il giorno santissimo nel quale il tuo
Unigenito, a Te coeterno nella tua gloria,
apparve con la vera nostra carne visibilmente
corporeo; e veneriamo anzitutto la memoria
della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre
del nostro Dio e Signore Ges Cristo, *

Dalla Veglia pasquale al sabato in albis:

ommunicntes, et diem sacratssimum


(nella Messa della Veglia pasquale si
dice: noctem sacratssimam) celebrntes
Resurrectinis Dmini nostri Iesu Christi
secundum carnem: sed et memriam venerntes, in primis gloris semper Vrginis
Mar, Genitrcis Dei et Dmini nostri Iesu
Christi: *

niti in una stessa comunione celebriamo il giorno santissimo (nella Messa


della Veglia pasquale si dice: la notte santissima) della Resurrezione corporea del
Signore nostro Ges Cristo; e veneriamo
anzitutto la memoria della gloriosa sempre
Vergine Maria, Madre del nostro Dio e
Signore Ges Cristo, *

Nel giorno dellAscensione:

ommunicntes, et diem sacratssimum


celebrntes, quo Dminus noster, unignitus Flius tuus, untam sibi fragilittis
nostr substntiam in glri tu dxtera
collocvit: sed et memriam venerntes, in
primis gloris semper Vrginis Mar,
Genitrcis Dei et Dmini nostri Iesu
Christi: *

niti in una stessa comunione celebriamo il giorno santissimo nel quale il


Signore nostro, il tuo Figlio unigenito, colloc nello splendore della tua gloria la
fragile nostra natura a s unita; e veneriamo
anzitutto la memoria della gloriosa sempre
Vergine Maria, Madre del nostro Dio e
Signore Ges Cristo, *

Dalla vigilia di Pentecoste al sabato seguente:

ommunicntes, et diem sacratssimum


Pentecstes celebrntes, quo Spritus
Sanctus Apstolis innmeris linguis appruit: sed et memriam venerntes, in primis
gloris semper Vrginis Mar, Genitrcis
Dei et Dmini nostri Iesu Christi: *

niti in una stessa comunione celebriamo il giorno santissimo della Pentecoste, nel quale lo Spirito Santo apparve
agli Apostoli in molte lingue di fuoco; e
veneriamo anzitutto la memoria della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del
nostro Dio e Signore Ges Cristo, *

16

CANONE DELLA MESSA

* sed et beti Ioseph, eisdem Vrginis


Sponsi, et beatrum Apostolrum ac Mrtyrum turum, Petri et Pauli, Andr,
Iacbi, Ionnis, Thom, Iacbi, Philppi,
Bartholomi, Matthi, Simnis et Thaddi: Lini, Cleti, Clemntis, Xysti, Cornlii,
Cyprini, Laurntii, Chrisgoni, Ionnis et
Pauli, Cosm et Damini: et mnium
Sanctrum turum; quorum mritis precibsque concdas, ut in mnibus protectinis tu munimur auxlio. Per endem
Christum Dminum nostrum. Amen.

* e veneriamo pure quella di san Giuseppe,


Sposo della stessa Vergine, e dei tuoi beati
Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea,
Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo,
Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e
Taddeo; Lino, Cleto, Clemente, Sisto,
Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono,
Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di
tutti i tuoi Santi. Per i loro meriti e per le
loro preghiere, concedici in ogni frangente
il soccorso della tua protezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Il celebrante distende le mani sulle offerte. Il ministro, con un colpo di campanello, ricorda ai fedeli
lavvicinarsi della consacrazione. Rinnovando loblazione, il celebrante distende le mani sullostia e sul calice,
come anticamente il gran sacerdote sulla vittima del sacrificio.

anc gitur oblatinem servittis nostr, sed et cunct famli tu,


qusumus, Dmine, ut plactus accpias:
disque nostros in tua pace dispnas, atque
ab trna damnatine nos ripi, et in electrum turum ibeas grege numerri. Per
Christum Dminum nostrum. Amen.

cco dunque lofferta che noi tuoi ministri, e con noi tutta la tua famiglia, Ti
presentiamo; accettala, o Signore, con benevolenza; disponi nella tua pace i giorni della
nostra vita, salvaci dalla dannazione eterna
ed ammettici nel gregge dei tuoi eletti. Per
Cristo nostro Signore. Amen.

Dalla Veglia pasquale al sabato in albis, e dalla vigilia di Pentecoste al sabato seguente, la Chiesa modifica il
testo dellHanc igitur per raccomandare specialmente a Dio i neofiti che hanno ricevuto il santo battesimo:

anc gitur oblatinem servitutis nostr, sed et cunct famli tu, quam
tibi offerimus pro his quoque, quos regenerre digntus es ex aqua et Spritu Sancto,
trbuens eis remissinem mnium peccatrum, qusumus, Dmine, ut plactus accpias: disque nostros in tua pace dispnas,
atque ab trna damnatine nos ripi, et in
electrum turum ibeas grege numerri.
Per Christum Dminum nostrum. Amen.

cco dunque lofferta che noi tuoi ministri, e con noi tutta la tua famiglia, Ti
presentiamo anche per questi che Ti sei
degnato di rigenerare dallacqua e dallo Spirito Santo, concedendo loro la remissione
di tutti i peccati; accettala, o Signore, con
benevolenza; disponi nella tua pace i giorni
della nostra vita, salvaci dalla dannazione
eterna ed ammettici nel gregge dei tuoi
eletti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il celebrante benedice di nuovo le offerte. Ultima e fervente preghiera prima di consacrare: Iddio si degni di
cambiare la nostra offerta nel Corpo e nel Sangue del suo Figlio diletto.

oblatinem tu, Deus, in mnibus,


Quam
qusumus, bene + dctam, adscr +
ptam, ra + tam, rationbilem, acceptabilmque fcere dignris: ut nobis Cor + pus
et San + guis fiat dilectssimi Flii tui Dmini nostri Iesu Christi.

offerta, dgnati, o Dio, di beneQuesta


dirla, gradirla e approvarla pienamente,
di renderla perfetta e degna di piacerti;
affinch essa diventi per noi il Corpo e il
Sangue del tuo dilettissimo Figlio, il Signore nostro Ges Cristo.

CANONE DELLA MESSA

17

CONSACRAZIONE

Impersonando Cristo stesso, di cui ripete religiosamente tutti i gesti, il celebrante pronuncia lentamente,
uniformemente, sul pane prima, sul vino poi, le parole che Ges pronunci istituendo leucaristia, la vigilia della
sua passione. Il mistero della transustanziazione si compie e Ges Cristo, rinnovando il sacrificio del Calvario,
soffre al Padre come vittima di redenzione.

quam patertur, accpit panem


Quiin prdie
sanctas ac venerbiles manus suas, et
elevtis culis in clum ad te Deum Patrem
suum omnipotntem, tibi grtias agens,
bene + dxit, fregit, dedtque discpulis suis,
dicens: Accpite, et manducte ex hoc
omnes.
HOC EST ENIM CORPUS MEUM.

gli, la vigilia della sua passione, prese il


pane nelle sue mani sante e venerabili e
con gli occhi alzati al cielo verso Te, Dio
Padre suo onnipotente, rendendoti grazie,
lo benedisse, lo spezz e lo diede ai suoi
discepoli, dicendo: Prendete e mangiatene
tutti,
PERCH QUESTO IL MIO CORPO.

Il celebrante innalza lOstia santa.

mili modo pstquam centum est,


accpiens et hunc prclrum clicem in
sanctas ac venerbiles manus suas: item tibi
grtias agens, benedxit, dedtque discpulis
suis, dicens: Accpite, et bbite ex eo omnes.

llo stesso modo, dopo aver cenato,


Egli prese questo glorioso calice nelle
sue mani sante e venerabili, Ti rese ancora
grazie, lo benedisse e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: Prendete e bevetene tutti,

HIC EST ENIM CALIX SNGUINIS


MEI, NOVI ET TRNI
TESTAMNTI: MYSTRIUM FDEI:
QUI PRO VOBIS ET PRO MULTIS
EFFUNDTUR IN REMISSINEM
PECCATRUM.

PERCH QUESTO IL CALICE DEL


MIO SANGUE, IL SANGUE DELLA
NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, IL
MISTERO DELLA FEDE, CHE SAR
VERSATO PER VOI E PER MOLTI IN
REMISSIONE DEI PECCATI.

Hc quotiescmque fecritis, in mei memriam facitis.

Tutte le volte che farete ci, lo farete in


mia memoria.

Il celebrante innalza il calice.


SEGUITO DEL CANONE

Fate ci in memoria di Me. Lordine del Signore stato eseguito ed Egli ora presente, e rinnova il suo
sacrificio. Nellintensa e profonda gioia di possedere un simile dono, la Chiesa loffre a Dio ripetendo a se stessa
linesprimibile ricchezza del mistero della salvezza e della gloria che Cristo ha dato al Padre. Il celebrante prosegue il Canone sottovoce. Nelle Messe in canto il coro o il popolo esegue il Benedictus, se non gi stato cantato,
oppure un mottetto eucaristico. Nelle Messe lette i fedeli possono intonare un canto adatto in onore della santissima Eucaristia, oppure seguire il rito in religioso silenzio, meditando i santi misteri a cui assistono. Si resta in
ginocchio fino al termine del Canone.

nde et mmores, Dmine, nos servi


tui, sed et plebs tua sancta, eisdem
Christi Flii tui Dmini nostri tam bet
passinis, nec non et ab nferis resurrectinis, sed et in clos gloris ascensinis:
offrimus prclr maiestti tu de tuis
donis ac datis hstiam + puram, hstiam
+ sanctam, hstiam + immacultam, Panem + sanctum vit trn, et Clicem +
saltis perptu.

er tale motivo, in memoria, o Signore,


della santa passione del Cristo tuo Figlio,
nostro Signore, della sua resurrezione dal soggiorno dei morti e anche della sua ascensione
nella gloria dei cieli, noi tuoi ministri, e con noi
il tuo popolo santo, presentiamo alla tua gloriosa Maest, scelta tra i beni che Tu stesso ci
hai dato, la vittima pura, la vittima santa, la
vittima senza macchia, il Pane santo della vita
eterna e il Calice della salvezza perpetua.

18

CANONE DELLA MESSA

I sacrifici dellAntico Testamento, figure di quello di Cristo, sono stati graditi a Dio; il sacrificio di Cristo stesso
lo sar ancora di pi.

upra qu proptio ac serno vultu respcere dignris: et accpta habre, scuti


accpta habre digntus es mnera peri tui
iusti Abel, et sacrifcium Patrirch nostri
Abrah: et quod tibi btulit summus sacrdos tuus Melchsedech, sanctum sacrifcium, immacultam hstiam.

opra queste offerte dgnati di posare il


tuo sguardo favorevole e benevolo; accettale come hai voluto accettare i doni del
tuo servo Abele il giusto, il sacrificio di
Abramo, nostro patriarca, e quello di Melchisedech, tuo sommo sacerdote, offerta
santa, sacrificio senza macchia.

Il celebrante sinchina profondamente. Dopo aver ricordato i sacrifici dellAntica Legge, il celebrante ricorda
ora laltare del cielo, dove salgono tutte le nostre offerte, e baciando laltare su cui celebra, chiede che lofferta
cristiana, portata davanti al trono di Dio, ne ritorni carica di grazie e di benedizioni divine per coloro che
riceveranno la Comunione.

pplices te rogmus, omnpotens Deus,


iube hc perfrri per manus sancti Angeli tui in sublme altre tuum, in conspctu
divn maiesttis tu: ut quotquot ex hac
altris partecipatine sacrosnctum Flii tui
Cor + pus et Sn + guinem sumpsrimus,
omni benedictine clsti et grtia replemur. Per endem Christum Dminum nostrum. Amen.

oi Ti supplichiamo, Dio onnipotente:


fa portare queste offerte dalle mani del
tuo santo Angelo, lass, sul tuo altare, alla
presenza della tua divina Maest. E quando
noi riceveremo, comunicandoci da questo
altare, il Corpo e il Sangue infinitamente
santi del tuo Figlio, possiamo essere tutti
ricolmi di grazie e benedizioni del cielo. Per
lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

COMMEMORAZIONE DEI MORTI

Prima di concludere il Canone, il celebrante prega per i defunti. Possano tutti entrare nella luce e nel riposo di Dio.

emnto tiam, Dmine, famulrum


famularmque turum N. et N., qui
nos prcessrunt cum signo fdei, et drmiunt in somno pacis.
Ipsis, Dmine, et mnibus in Christo
quiescntibus, locum refrigrii, lucis et pacis, ut indlgeas, deprecmur. Per endem
Christum Dminum nostrum. Amen.

icrdati anche, o Signore, dei tuoi servi


e delle tue serve N. e N., che ci hanno
preceduti, contrassegnati dal sacramento
della fede, e dormono il sonno della pace.
Ad essi, o Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, concedi, Te ne preghiamo, il
soggiorno della felicit, della luce e della pace.
Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

Il celebrante, battendosi il petto, dice ad alta voce le parole Nobis quoque peccatoribus e prosegue sottovoce. Al
pensiero del cielo, una umilissima ma confidente preghiera esprime lattesa ardente dei fedeli della terra. Peccatori
e sprovvisti di meriti, chiediamo che il perdono delle nostre colpe ci permetta di aver parte, con gli Apostoli ed i
Martiri, alla felicit dei Santi.

obis quoque peccatribus fmulis tuis,


de multitdine miseratinum turum
sperntibus, partem liquam et societtem
donre dignris, cum tuis sanctis Apstolis
et Martribus: cum Ionne, Stphano,
Mattha, Brnaba, Igntio, Alexndro,
Marcellno, Petro, Felicitte, Perptua,
Agatha, Lcia, Agnte, Cclia, Anastsia,
et mnibus Sanctis tuis: intra quorum nos
consrtium, non stimtor mriti, sed
vni, qusumus, largtor admtte. Per
Christum Dminum nostrum.

nche a noi peccatori, tuoi servi, che


riponiamo la nostra fiducia nella tua
infinita misericordia, dgnati di concedere
un posto nella comunit dei tuoi santi
Apostoli e Martiri: con Giovanni, Stefano,
Mattia, Barnaba, Ignazio, Alessandro, Marcellino, Pietro, Felicita, Perpetua, Agata,
Lucia, Agnese, Cecilia, Anastasia, e con
tutti i tuoi Santi. Per ammetterci alla loro
compagnia non soppesare il valore dei
nostri meriti, ma accordaci con larghezza il
tuo perdono. Per Cristo nostro Signore.

COMUNIONE

19

CONCLUSIONE DEL CANONE

La grande preghiera finisce con una degna conclusione. Cristo ci ha uniti al suo sacrificio. Uniamoci a lui nellatto
stesso in cui si offre al Padre, per rendere al Padre, nellunit dello Spirito Santo, tutta la gloria che Gli dovuta.

er quem hc mnia, Dmine, semper


bona creas, sanct + ficas, viv + ficas,
bene+dcis, et prstas nobis.

er mezzo di Lui, o Signore, Tu non cessi


dal creare tutti questi beni e li santifichi,
doni loro vita e li benedici per farcene dono.

Per ip + sum, et cum ip + so, et in ip + so,


est tibi Deo Patri + omnipotnti, in unitte
Spritus + Sancti, omnis honor et glria.

Per Lui, con Lui ed in Lui, a Te, Dio


Padre onnipotente, nellunit dello Spirito
Santo, ogni onore e gloria.

Il celebrante conclude ad alta voce:

Per mnia scula sculrum.

Per tutti i secoli dei secoli.

Si risponde: R. Amen.

R. Amen.

COMUNIONE
Tre gruppi di preghiere introducono alla Comunione: il Pater, la cui ultima domanda commentata dal Libera
nos, il Pax Domini e lAgnus Dei con la preghiera che segue, per lunit e la pace della Chiesa; due orazioni che
sono la preparazione personale del celebrante. Finita la Comunione, la dopocomunione chiede leffetto permanente della grazia del sacramento.

In piedi
PADRE NOSTRO

Terminato il Canone, il celebrante invita alla recita del Pater noster. Il Pater noster, nelle Messe in canto, viene cantato
dal solo celebrante ed il popolo risponde Sed libera nos a malo (senza Amen); nelle Messe lette i fedeli possono recitarlo
tutto (compreso lAmen finale) ad alta voce, in latino, insieme al celebrante.

Ormus.
Prcptis salutribus mniti, et divna institutine formti, audmus dcere:

Preghiamo.
Esortti dagli insegnamenti del Salvatore e
istruiti dalla parola di Dio, osiamo dire:

ater noster, qui es in clis: I Sanctifictur nomen tuum: I Advniat regnum


tuum: I Fiat volntas tua, sicut in clo, et
in terra. I Panem nostrum cotidinum da
nobis hdie: I Et dimtte nobis dbita
nostra, I sicut et nos dimttimus debitribus
nostris. I Et ne nos indcas in tentatinem. I
R. Sed lbera nos a malo. I
Amen.

adre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia
fatta la tua volont, come in cielo cos in
terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e
rimetti a noi i nostri debiti, come noi li
rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre
in tentazione,
R. Ma liberaci dal male.
Amen.

Il celebrante continua sottovoce. Sviluppa lultima domanda del Pater noster, implorando lintercessione della Santa
Vergine, dei santi Apostoli e di tutti i Santi.

bera nos, qusumus, Dmine, ab mnibus malis, prtritis, prsntibus et


futris: et, intercednte beta et glorisa
semper Vrgine Dei Genitrce Mara, cum
betis Apstolis tuis Petro et Paulo, atque
Andra, et mnibus Sanctis, da proptius

iberaci, o Signore, da tutti i mali, passati, presenti e futuri, e per lintercessione


della beata e gloriosa sempre Vergine Maria, Madre di Dio, dei tuoi beati Apostoli
Pietro e Paolo e Andrea e di tutti i Santi,
dgnati di concederci la pace nel tempo che

20

COMUNIONE

pacem in dibus nostris: ut, ope misericrdi tu aditi, et a peccto simus semper
lberi et ab omni perturbatine secri.
Per endem Dminum nostrum Iesum
Christum, Flium tuum. Qui tecum vivit et
regnat in unitte Spritus Sancti Deus.

viviamo; affinch, col sostegno della tua


misericordia, siamo sempre liberati dal peccato e preservati da qualsiasi turbamento.
Per lo stesso nostro Signore Ges Cristo,
tuo Figlio, che, Dio, vive e regna con Te
nellunit dello Spirito Santo,

Conclude ad alta voce:

per tutti i secoli dei secoli.


R. Amen.

Per mnia scula sculrum.


R. Amen.

AGNUS DEI E BACIO DI PACE

Tre riti antichi sono qui ricordati: la frazione del pane, simbolo di unione: uno stesso pane spezzato e distribuito; la
commixtio: il celebrante mescolava al Sangue un frammento del Pane consacrato alla vigilia o alla Messa del vescovo,
altro simbolo di unione; il Pax Domini, che precede il bacio di pace.
Il celebrante spezza lostia a met, e con un frammento traccia tre segni di croce sul calice augurando ai fedeli la
pace di Cristo.

V. Pax + Dmini sit + semper vobs+cum.


R. Et cum spritu tuo.

V. La pace del Signore sia sempre con voi.


R. E con il tuo spirito.

Lascia cadere il frammento nel calice, dicendo sottovoce:

c commxtio et consecrtio Crporis


et Snguinis Dmini nostri Iesu Christi,
fiat accipintibus nobis in vitam trnam.
Amen.

sacramentale del CorQpouestae delmescolanza


Sangue di nostro Signore Ges

Cristo sia per noi che la riceviamo di aiuto


per la vita eterna. Amen.

Il celebrante si batte tre volte il petto recitando lAgnus Dei. Prendendo su di S i nostri peccati, Cristo, lagnello
di Dio, ci d la vera pace, quella che ci riconcilia con Dio. Nelle Messe in canto il coro o il popolo comincia il
canto dellAgnus Dei. Nelle Messe lette i fedeli possono recitarlo ad alta voce insieme al celebrante, battendosi il
petto a ciascuna invocazione.

gnus Dei, qui tollis peccta mundi:


miserre nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccta mundi:
miserre nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccta mundi:
dona nobis pacem.

gnello di Dio che togli i peccati del


mondo, abbi piet di noi.
Agnello di Dio che togli i peccati del
mondo, abbi piet di noi.
Agnello di Dio che togli i peccati del
mondo, donaci la pace.

Alle Messe dei defunti si dice il seguente Agnus Dei, e non ci si batte il petto.

Agnus Dei, qui tollis peccta mundi:


dona eis rquiem.
Agnus Dei, qui tollis peccta mundi:
dona eis rquiem.
Agnus Dei, qui tollis peccta mundi:
dona eis rquiem sempitrnam.

Agnello di Dio che togli i peccati del


mondo, dona loro il riposo.
Agnello di Dio che togli i peccati del
mondo, dona loro il riposo.
Agnello di Dio che togli i peccati del
mondo, dona loro il riposo eterno.

21

COMUNIONE

In ginocchio
Il celebrante continua a bassa voce. Nelle Messe solenni, la seguente orazione seguita dal bacio di pace. Il
celebrante lo d al diacono, che lo porta al suddiacono e questi al clero. Il bacio di pace non si scambia pi tra i
fedeli, ma ne rimane tutto il significato: nella misura in cui ci unisce a Cristo, la Comunione ci unisce pure ai
nostri fratelli. Nelle Messe dei defunti si omette questa orazione e il bacio di pace.

mine Iesu Christe, qui dixsti Apstolis tuis: Pacem relnquo vobis, pacem meam do vobis: ne respcias peccta
mea, sed fidem Ecclsi tu: emque
secndum volunttem tuam pacificre et
coadunre dignris: Qui vivis et regnas
Deus per mnia scula sculrum. Amen.

ignore Ges Cristo, che dicesti ai tuoi


Apostoli: Vi lascio in eredit la pace, vi
d la mia pace, non guardare i miei peccati,
ma la fede della tua Chiesa; dgnati,
secondo la tua volont, di donarle pace e di
adunarla nellunit: Tu che, Dio, vivi e regni
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Nelle Messe solenni, il celebrante bacia laltare e dice a chi deve ricevere la pace:

Pax tecum.
R. Et cum spritu tuo.

La pace sia con te.


R. E con il tuo spirito.
PREPARAZIONE ALLA COMUNIONE

Il celebrante si inchina per recitare sottovoce queste due preghiere di preparazione alla santa Comunione:

mine Iesu Christe, Fili Dei vivi, qui


ex voluntte Patris, coopernte Spritu
Sancto, per mortem tuam mundum vivificsti: lbera me per hoc sacrosnctum Corpus
et Snguinem tuum ab mnibus iniquittibus meis et univrsis malis: et fac me tuis
semper inhrre mandtis, et a te numquam separri permttas: Qui cum edem
Deo Patre et Spritu Sancto vivis et regnas
Deus in scula sculrum. Amen.

ercptio Crporis tui, Dmine Iesu


Christe, quod ego indgnus smere prsmo, non mihi provniat in iudcium et
condemnatinem: sed pro tua piette prosit
mihi ad tutamntum mentis et crporis, et
ad medlam percipindam: Qui vivis et
regnas cum Deo Patre in unitte Spritus
Sancti Deus, per mnia scula sculrum.
Amen.

ignore Ges Cristo, Figlio del Dio vivente, che compiendo la volont del
Padre con la cooperazione dello Spirito
Santo, hai dato con la tua morte la vita al
mondo, liberami, in virt del tuo Corpo e
del tuo Sangue, da tutti i miei peccati e da
ogni male. Fa che resti sempre fedele ai
tuoi comandamenti e non permettere che
mai mi separi da Te, che, Dio, vivi e regni
con Dio Padre nellunit dello Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
ignore Ges Cristo, se ardisco ricevere il
tuo Corpo nonostante la mia indegnit,
ci non mi sia causa di giudizio e di
condanna, ma, grazie alla tua misericordia,
mi serva di protezione e di rimedio per
lanima e il corpo: Tu che, Dio, vivi e regni
con Dio Padre nellunit dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMUNIONE DEL SACERDOTE

Il celebrante prende in mano lostia santa.

anem clstem accpiam, et nomen


Dmini invocbo.

render il Pane del cielo e invocher il


nome del Signore.

22

COMUNIONE

Battendosi il petto, dice tre volte la seguente invocazione. Il ministro suona il campanello per invitare i fedeli
che devono ricevere la Comunione ad avvicinarsi alla balaustra.

mine, non sum dignus, ut intres sub


tectum meum: sed tantum dic verbo,
et sanbitur nima mea.

ignore, non son degno che Tu entri sotto il mio tetto; ma di una sola parola e
sar guarita lanima mia.

Il celebrante si comunica col Corpo di Cristo. Alle Messe in canto, se non ci sono comunicandi, si inizia a
questo punto il canto dellantifona di Comunione. Se invece ci sono comunicandi, lantifona si canta durante la
Comunione dei fedeli.

orpus Dmini nostri Iesu Christi custdiat nimam meam in vitam trnam.
Amen.

l Corpo di nostro Signore Ges Cristo custodisca la mia anima per la vita eterna.
Amen.

Il celebrante si raccoglie un istante, poi recita, in ringraziamento, alcuni versetti di salmi.

retrbuam Dmino pro mnibus


Quid
qu retrbuit mihi? Clicem salutris
accpiam, et nomen Dmini invocbo. Laudans invocbo Dminum, et ab inimcis
meis salvus ero.
Si comunica col Sangue di Cristo.

anguis Dmini nostri Iesu Christi custdiat nimam meam in vitam trnam.
Amen.

he cosa render al Signore per tutto ci


che mi ha dato? Prender il calice di
salvezza e invocher il nome del Signore.
Loder il Signore, Lo invocher e sar liberato dai miei nemici.

l Sangue di nostro Signore Ges Cristo


custodisca la mia anima per la vita eterna. Amen.

COMUNIONE DEI FEDELI

Dopo essersi comunicato, il celebrante, rivolto ai fedeli, presenta loro lostia santa, dicendo a voce alta:

cce Agnus Dei, ecce qui tollit peccta


mundi.

cco lAgnello di Dio, ecco Colui che


toglie i peccati del mondo!

Si dice quindi tre volte con il celebrante, battendosi il petto:

mine, non sum dignus, I ut intres


sub tectum meum: I sed tantum dic
verbo, I et sanbitur nima mea.

ignore, non son degno che Tu entri sotto il mio tetto; ma di una sola parola e
sar guarita lanima mia.

Il celebrante si avvicina ai fedeli che, inginocchiati alla balaustra, ricevono la sacra particola in bocca (non sulla
mano). Nelle Messe in canto si comincia a questo punto il canto dellantifona di Comunione. Nelle Messe lette si
pu eseguire un canto adatto. I fedeli restano in ginocchio fino a quando il santissimo Sacramento non stato
riposto nel tabernacolo, poi possono sedersi.
Ad ognuno che si comunica, il celebrante dice:

orpus Dmini nostri Iesu Christi custdiat nimam tuam in vitam trnam.
Amen.

l Corpo di nostro Signore Ges Cristo


custodisca la tua anima per la vita eterna.
Amen.

Nel ricevere la santa Comunione, il fedele non risponde nulla.

23

COMUNIONE

Seduti o in ginocchio
ABLUZIONI

Il celebrante asterge il calice, poi si asterge le dita, dicendo sottovoce:

ore smpsimus, Dmine, pura


Quod
mente capimus: et de mnere temporli fiat nobis remdium sempitrnum.

orpus tuum, Dmine, quod sumpsi, et


Sanguis, quem potvi, adhreat viscribus meis: et prsta; ut in me non remneat sclerum mcula, quem pura et sancta
refecrunt Sacramnta: Qui vivis et regnas
in scula sculrum. Amen.

a nostra anima, o Signore, accolga con


purezza ci che la nostra bocca ha
ricevuto, affinch il dono avuto in questa
vita diventi per noi farmaco dimmortalit.

l tuo Corpo, o Signore, di cui mi sono


cibato e il tuo Sangue che ho bevuto, si
uniscano a me intimamente, e ora che sono
stato rinnovato da questo sacramento puro
e santo concedi che in me non resti macchia alcuna di peccato: Tu che vivi e regni
nei secoli dei secoli. Amen.

ANTIFONA DI COMUNIONE

Testo dal Proprio del giorno.


Il celebrante torna al messale, a destra dellaltare. Nelle Messe lette i fedeli possono recitare lantifona di
Comunione insieme al celebrante. Nelle Messe in canto il celebrante la recita sottovoce.

In piedi
V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

V. Il Signore sia con voi.


R. E con il tuo spirito.
DOPOCOMUNIONE

La dopocomunione chiede che siano in noi copiosi e duraturi i frutti del sacrificio. Alla dopocomunione del
giorno se ne aggiungono spesso una o due altre, come per le orazioni e le secrete.

Ormus.

Preghiamo.
Testo dal Proprio del giorno.

... per mnia scula sculrum.


R. Amen.

... per tutti i secoli dei secoli.


R. Amen.

24
FINE DELLA MESSA
CONGEDO E BENEDIZIONE

Il celebrante ritorna al centro dellaltare e si congeda dai fedeli:

V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

V. Il Signore sia con voi.


R. E con il tuo spirito.

V. Ite, missa est.


R. Deo grtias.

V. Andate, il momento del commiato.


R. Rendiamone grazie a Dio.

Quando si omette la benedizione, invece di Ite, missa est, si dice:

V. Benediciamo il Signore.
R. Rendiamone grazie a Dio.

V. Benedicmus Dmino.
R. Deo grtias.
Nelle Messe dei defunti, invece di Ite, missa est, si dice:

V. Requiscant in pace.
R. Amen.

V. Riposino in pace.
R. Amen.

In ginocchio
Il celebrante recita sottovoce il Placeat, bacia laltare e benedice il popolo.

lceat tibi, sancta Trnitas, obsquium


servittis me: et prsta; ut sacrifcium, quod culis tu maiesttis indgnus
btuli, tibi sit acceptbile, mihque et mnibus, pro quibus illud btuli, sit, te misernte, propitibile. Per Christum Dminum
nostrum. Amen.

enedcat vos omnpotens Deus, Pater,


et Flius, + et Spritus Sanctus.
R. Amen.

radisci, o Trinit santa, lomaggio del


tuo servo: questo sacrificio che, malgrado la mia indegnit, ho presentato allo
sguardo della tua Maest, sia a Te gradito e,
grazie alla tua misericordia, attiri il tuo favore
su di me e su tutti coloro per i quali lho
offerto. Per Cristo nostro Signore. Amen.
i benedica Dio onnipotente, Padre e
Figlio + e Spirito Santo.
R. Amen.

In certe Messe, indicate nel Proprio del giorno, come pure nelle Messe dei defunti, si omette la benedizione.

ULTIMO VANGELO

Il celebrante si porta a sinistra dellaltare. Lultimo Vangelo di introduzione recente (XVI sec.). Esso ricollega
il sacrificio della redenzione al mistero dellincarnazione del Verbo e della nostra filiazione divina nel Cristo.
Nelle Messe in canto lultimo Vangelo viene letto sottovoce, mentre il coro o il popolo esegue il canto finale.
Quando si detto il Benedicamus Domino, nelle Messe dei defunti seguite dallassoluzione e in qualche altra
occasione, segnalata nel Proprio del giorno, si omette lultimo Vangelo.

In piedi
V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

V. Il Signore sia con voi.


R. E con il tuo spirito.

FINE DELLA MESSA

+ Intium sancti Evanglii secndum


Ionnem.
R. Glria tibi, Dmine.

25

+ Inizio del santo Vangelo secondo Giovanni.


R. Gloria a Te, o Signore.

Gv. 1, 1-14

n princpio erat Verbum, et Verbum erat


apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc
erat in princpio apud Deum. Omnia per
ipsum facta sunt: et sine ipso factum est
nihil, quod factum est: in ipso vita erat, et
vita erat lux hminum: et lux in tnebris lucet, et tnebr eam non comprehendrunt.
Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat
Ionnes. Hic venit in testimnium, ut testimnium perhibret de lmine, ut omnes
crderent per illum. Non erat ille lux, sed ut
testimnium perhibret de lmine.
Erat lux vera, qu illminat omnem
hminem venintem in hunc mundum. In
mundo erat, et mundus per ipsum factus
est, et mundus eum non cognvit. In prpria venit, et sui eum non receprunt.
Quotquot autem receprunt eum, dedit eis
potesttem flios Dei feri, his, qui crdunt
in nmine eius: qui non ex sangunibus,
neque ex voluntte carnis, neque ex voluntte viri, sed ex Deo nati sunt. (si
genuflette) ET VERBUM CARO FACTUM EST,
et habitvit in nobis: et vdimus glriam
eius, glriam quasi Unigniti a Patre, plenum grti et verittis.
R. Deo grtias.

n principio era il Verbo, e il Verbo era


presso Dio, e il Verbo era Dio. Tutte le
cose furono fatte per mezzo di Lui, e senza
di Lui non fu fatto niente di ci che esiste.
In Lui era la vita, e la vita era la Luce degli
uomini; e la luce splende nelle tenebre, e le
tenebre non lhanno sopraffatta.
Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome
era Giovanni. Questi venne come testimone,
per dare testimonianza alla luce, affinch tutti
credessero per mezzo di lui. Non era egli la
luce, ma doveva dar testimonianza alla luce.
La luce vera, che illumina ogni uomo,
stava per venire nel mondo. Egli era nel
mondo e il mondo per mezzo di Lui fu fatto,
e il mondo non Lo riconobbe. venuto nella
sua casa e i suoi non Lo hanno accolto. A
quanti per Lo hanno ricevuto, diede il
potere di diventare figli di Dio; a quelli che
credono nel suo nome, i quali non da sangue,
n da volere della carne, n da volere
duomo, ma da Dio sono nati. (si genuflette)
E IL VERBO S FATTO CARNE e ha dimorato
fra noi, e noi abbiamo contemplato la sua
gloria, gloria che come Unigenito ha dal
Padre, pieno di grazia e di verit.
R. Rendiamone grazie a Dio.

26
PREGHIERE DOPO LA MESSA LETTA
(Indulgenza di 10 anni e per linvocazione finale altra indulgenza di 7 anni).

In ginocchio
Terminato lultimo Vangelo, il celebrante singinocchia sul gradino pi basso dellaltare e recita insieme ai
fedeli, in latino o in italiano, le seguenti preghiere. Si omettono nelle Messe lette celebrate con una certa solennit
e in qualche altra occasione.

Cel. (tre volte) Ave Mara, grtia plena;


Dminus tecum: benedcta tu in muliribus, et benedctus fructus ventris tui Iesus.
Fedeli (tre volte) Sancta Mara, Mater
Dei, ora pro nobis peccatribus, nunc et in
hora mortis nostr. Amen.

Cel. (tre volte) Ave, o Maria, piena di grazia,


il Signore con te, tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, Ges.
Fedeli (tre volte) Santa Maria, Madre di
Dio, prega per noi peccatori, adesso e
nellora della nostra morte. Amen.

Tutti Salve, Regna, Mater misericrdi;


vita, dulcdo et spes nostra, salve. Ad te
clammus, xsules flii Ev. Ad te suspirmus gemntes et flentes in hac lacrimrum
valle. Eia ergo, advocta nostra, illos tuos
misericrdes culos ad nos convrte. Et Iesum, benedctum fructum ventris tui, nobis
post hoc exslium ostnde. O clemens, o
pia, o dulcis Virgo Mara.

Tutti Salve, o Regina, Madre di misericordia, vita dolcezza e speranza nostra,


salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te
sospiriamo, gementi e piangenti, in questa
valle di lacrime. Ors dunque, avvocata
nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio,
Ges, il frutto benedetto del tuo seno. O
clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Cel. Ora pro nobis, sancta Dei Gnitrix.


Fedeli Ut digni efficimur promissinibus Christi.

Cel. Prega per noi, santa Madre di Dio.


Fedeli Affinch siamo fatti degni delle
promesse di Cristo.

Ormus.
eus, refgium nostrum et virtus, ppulum ad te clamntem proptius rspice: et intercednte glorisa et immaculta
Vrgine Dei Genitrce Mara, cum beto
Ioseph, eius Sponso, ac betis Apstolis tuis
Petro et Paulo, et mnibus Sanctis, quas
pro conversine peccatrum, pro libertte
et exaltatine sanct Matris Ecclsi,
preces effndimus, misricors et bengnus
exudi. Per endem Christum Dminum
nostrum. Amen.

Preghiamo.
Dio, nostro rifugio e nostra forza,
guarda propizio al popolo che Ti invoca: e, per lintercessione della gloriosa e
immacolata Vergine Maria, Madre di Dio,
di san Giuseppe, suo Sposo, dei tuoi santi
Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi,
esaudisci, misericordioso e benigno, le preghiere che Ti presentiamo per la conversione dei peccatori, per la libert e
lesaltazione della santa Madre Chiesa. Per
lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

ancte Mchal Archngele, defnde nos


in prlio, contra nequtiam et insdias
diboli esto prsdium. Imperet illi Deus,
spplices deprecmur: tuque, Princeps milti clstis, Stanam alisque spritus
malgnos, qui ad perditinem animrum
pervagntur in mundo, divna virtte in
infrnum detrde.
R. Amen.
Cel. (tre volte) Cor Iesu sacratssimum.
Fedeli (tre volte) Miserre nobis.

san Michele Arcangelo, difendici nella lotta; contro le perfide insidie del
demonio sii nostro presidio. Lo respinga
Iddio imploriamo supplichevoli. E Satana
e gli altri spiriti del male che si aggirano nel
mondo a rovina delle anime, tu, Principe
delle schiere angeliche, ricaccia nellinferno
con la forza di Dio.
R. Amen.
Cel. (tre volte) Cuore santissimo di Ges.
Fedeli (tre volte) Abbi piet di noi.

27
PREFAZI PROPRI
Si dice il prefazio proprio della Messa che si celebra: se la Messa non ne ha, si dice quello del Tempo; in
mancanza di questo, il prefazio comune.
Il prefazio proprio indicato nel Proprio del giorno.
PREFAZI DEL TEMPO: Natale (dal 25 dicembre al 5 gennaio); Epifania (dal 6 al 13 gennaio); Quaresima
(dal mercoled delle ceneri al sabato precedente la I domenica di Passione); santa Croce (dalla I domenica di
Passione al Gioved santo); pasquale (dalla Vigilia pasquale alla vigilia dellAscensione); Ascensione (dallAscensione al venerd precedente la vigilia di Pentecoste); Spirito Santo (dalla vigilia di Pentecoste al sabato seguente);
Trinit (tutte le domeniche ricorrenti al di fuori dei tempi elencati sopra).

PREFAZIO DI NATALE

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:
Quia per incarnti Verbi mystrium,
nova mentis nostr culis lux tu clarittis
inflsit: ut, dum visibliter Deum cognscimus, per hunc in invisiblium amrem
rapimur.
Et deo cum Angelis et Archngelis, cum
Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro


dovere e nostra salvezza, renderti grazie
sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Perch per il mistero del Verbo incarnato
rifulse agli occhi della nostra mente una nuova
luce della tua gloria: affinch, mentre conosciamo Dio visibilmente, per mezzo di Lui
siamo rapiti allamore delle cose invisibili.
E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con
i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

PREFAZIO DELLEPIFANIA

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:
Quia, cum Unignitus tuus in substntia
nostr mortalittis appruit, nova nos immortalittis su luce reparvit.
Et deo cum Angelis et Archngelis, cum
Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro


dovere e nostra salvezza, renderti grazie
sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Perch, quando il tuo Unigenito apparve
nella nostra natura mortale, ci riabilit mediante la nuova luce della sua immortalit.
E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con
i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

PREFAZIO DELLA QUARESIMA

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:
Qui corporli ieinio vtia cmprimis,
mentem levas, virttem largris et prmia:
per Christum Dminum nostrum.

veramente giusto e necessario, nostro


dovere e nostra salvezza, renderti grazie
sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Mediante il digiuno del corpo Tu comprimi i vizi, elevi la mente e ci elargisci
virt e premi, per Cristo nostro Signore.

28

PREFAZI PROPRI

Per quem maiesttem tuam laudant Angeli, adrant Dominatines, tremunt Potesttes. Cli clormque Virttes, ac beta
Sraphim, scia exsultatine conclebrant.
Cum quibus et nostras voces ut admtti
ibeas, deprecmur, spplici confessine
dicntes: (p. 13.)

Per mezzo di Lui gli Angeli lodano la tua


Maest, le Dominazioni la adorano, le
Potest la riveriscono, i Cieli e le Virt dei
cieli con i beati Serafini la celebrano, uniti
nella medesima letizia. Ai loro canti permetti che si uniscano pure le nostre voci,
che in umile lode proclamano: (p. 13.)

PREFAZIO DELLA SANTA CROCE

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:
Qui saltem humni gneris in ligno
Crucis constitusti: ut, unde morte oriebtur, inde vita resrgeret: et qui in ligno
vincbat, in ligno quoque vincertur: per
Christum Dminum nostrum.
Per quem maiesttem tuam laudant Angeli, adrant Dominatines, tremunt Potesttes. Cli clormque Virttes, ac beta
Sraphim, scia exsultatine conclebrant.
Cum quibus et nostras voces ut admtti
ibeas, deprecmur, spplici confessine
dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro


dovere e nostra salvezza, renderti grazie
sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai fondato la salvezza del genere
umano sul legno della Croce, affinch donde
aveva avuto origine la morte, di l scaturisse la
vita; e chi nel legno aveva vinto, proprio dal
legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore.
Per mezzo di Lui gli Angeli lodano la tua
Maest, le Dominazioni la adorano, le
Potest la riveriscono, i Cieli e le Virt dei
cieli con i beati Serafini la celebrano, uniti
nella medesima letizia. Ai loro canti permetti che si uniscano pure le nostre voci,
che in umile lode proclamano: (p. 13.)

PREFAZIO PASQUALE

Nella Messa della Vigilia pasquale si dice in hac potssimum nocte, poi fino alla domenica in albis inclusa
in hac potssimum die; dal luned seguente alla vigilia dellAscensione: in hoc potssimum.

ere dignum et iustum est, quum et


salutre: Te quidem, Dmine, omni
tmpore, sed in hac potssimum die
(oppure: nocte; oppure: in hoc potssimum)
glorisius prdicre, cum Pascha nostrum
immoltus est Christus.
Ipse enim verus est Agnus, qui bstulit
peccta mundi. Qui mortem nostram
morindo destrxit, et vitam resurgndo
reparvit.
Et deo cum Angelis et Archngelis, cum
Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, lodarti in ogni

tempo, o Signore, ma soprattutto in questo


giorno (oppure: in questa notte; oppure: in
questo tempo) in cui Cristo, nostra Pasqua,
si immolato.
Egli infatti il vero Agnello che tolse i
peccati del mondo. Morendo, Egli ha per
noi distrutto la morte, e risorgendo ci ha
restituito la vita.
E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con
i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

PREFAZI PROPRI

29

PREFAZIO DELLASCENSIONE

dignum et iustum est, quum et saVere


lutre, nos tibi semper et ubque grtias

gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens


trne Deus: per Christum Dminum
nostrum.
Qui post resurrectinem suam mnibus
discpulis sui manifstus appruit, et ipsis
cernntibus est elevtus in clum, ut nos
divinittis su triberet esse partcipes.
Et deo cum Angelis et Archngelis, cum
Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, renderti grazie

sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,


Dio onnipotente ed eterno, per Cristo
nostro Signore.
Dopo la sua Resurrezione, Egli si manifest ai suoi discepoli e dinanzi ai loro
occhi si elev al Cielo per farci partecipi
della sua divinit.
E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con
i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

PREFAZIO DEL SACRO CUORE DI GES

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:
Qui Unignitum tuum in cruce pendntem lncea mlitis transfgi volusti, ut
aprtum Cor, divn largittis sacrrium,
torrntes nobis fnderet miseratinis et
grti, et, quod amre nostri flagrre numquam dstitit, piis esset rquies et pnitntibus patret saltis refgium.
Et deo cum Angelis et Archngelis, cum
Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, renderti grazie

sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,


Dio onnipotente ed eterno.
Tu volesti che il tuo Figlio unigenito, pendente dalla croce, fosse trafitto dalla lancia di
un soldato, affinch il suo Cuore squarciato,
sacrario della divina generosit, effondesse su
di noi torrenti di misericordia e di grazia; ed
esso, che sempre arde damore per noi, fosse
per i buoni luogo di riposo ed offrisse ai
peccatori pentiti un asilo di salvezza.
E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con
i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

PREFAZIO DI CRISTO RE

dignum et iustum est, quum et saVere


lutre, nos tibi semper et ubque grtias

gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens


trne Deus:
Qui unignitum Flium tuum Dminum
nostrum Iesum Christum, Sacerdtem trnum et universrum Regem, leo exsultatinis unxsti: ut, sepsum in ara crucis
hstiam immacultam et pacficam fferens, redemptinis humn sacramnta
pergeret: et, suo subictis imprio mnibus
creatris, trnum et universle regnum
immns tu trderet Maiestti: regnum
verittis et vit; regnum sanctittis et
grti; regnum iustti, amris et pacis.

veramente giusto e necessario, nostro


dovere e nostra salvezza, renderti grazie
sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai consacrato con lolio dellesultanza
il tuo Figlio unigenito, il Signore nostro Ges
Cristo, Sacerdote eterno e Re di tutte quante
le cose; affinch sullaltare della croce Egli,
offrendo se stesso come vittima immacolata e
pacifica, compisse i misteri della redenzione
umana: e, assoggettando al suo dominio tutte
le creature, rimettesse alla tua divina Maest
il regno eterno e universale: regno di verit e
di vita, regno di santit e di grazia, regno di
giustizia, di amore e di pace.

30

PREFAZI PROPRI

Et deo cum Angelis et Archngelis, cum


Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con


i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

PREFAZIO DELLO SPIRITO SANTO

Nelle Messe votive dello Spirito Santo si omette hodirna die.

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus: per Christum Dminum
nostrum.
Qui ascndens super omnes clos, sednsque ad dxteram Patris, promssum
Spritum Sanctum (hodirna die) in flios
adoptinis effdit. Quaprpter profsis
gudiis, totus in orbe terrrum mundus
exsltat.
Sed et suprn Virttes, atque anglic
Potesttes, hymnum glri tu cncinunt,
sine fine dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, renderti grazie

sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,


Dio onnipotente ed eterno, per Cristo
nostro Signore.
Egli, salito sopra tutti i cieli e assisosi alla
tua destra, (oggi) ha effuso, come aveva
promesso, lo Spirito Santo nei suoi figli
adottivi. Per questo con traboccante gioia
esultano gli uomini su tutta la superficie
della terra.
Ed anche le Virt celesti e le Potenze
angeliche cantano linno della tua gloria,
dicendo incessantemente: (p. 13.)

PREFAZIO DELLA SANTISSIMA TRINIT

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:
Qui cum unignito Flio tuo, et Spritu
Sancto, unus es Deus, unus es Dminus:
non in unus singularitte persn, sed in
unus Trinitte substnti. Quod enim de
tua glria, revelnte te, crdimus: hoc de
Flio tuo, hoc de Spritu Sancto, sine differntia discretinis sentmus. Ut in confessine ver sempiternque Deittis, et in
persnis propretas, et in essntia nitas, et
in maiestte adortur qulitas.
Quam laudant Angeli atque Archngeli,
Chrubim quoque ac Sraphim: qui non
cessant clamre cotdie, una voce dicntes:
(p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, renderti grazie

sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,


Dio onnipotente ed eterno.
Insieme con il tuo Figlio unigenito e con
lo Spirito Santo, sei un solo Dio ed un solo
Signore; non nella singolarit di una sola
persona, ma nella Trinit di una sola sostanza. Quanto, infatti, per tua rivelazione
crediamo della tua gloria, lo intendiamo
senza differenza di distinzione tanto del
Figlio che dello Spirito Santo. Cos che, nel
riconoscere una vera ed eterna Divinit,
adoriamo nelle Persone la propriet, nellessenza lunit, nella Maest luguaglianza.
Essa lodano gli Angeli e gli Arcangeli, i
Cherubini e i Serafini, i quali non cessano
di cantare ogni giorno, ad una voce: (p. 13.)

PREFAZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:

veramente giusto e necessario, nostro


dovere e nostra salvezza, renderti grazie
sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.

PREFAZI PROPRI

Et te in1 *** bet Mar semper Vrginis collaudre, benedcere et prdicre.


Qu et Unignitum tuum Sancti Spritus
obumbratine concpit: et virginittis glria
permannte, lumen trnum mundo effdit, Iesum Christum Dminum nostrum.
Per quem maiesttem tuam laudant Angeli, adrant Dominatines, tremunt Potesttes. Cli clormque Virttes, ac beta
Sraphim, scia exsultatine conclebrant.
Cum quibus et nostras voces ut admtti
ibeas, deprecmur, spplici confessine
dicntes: (p. 13.)

31

Nella *** della beata sempre Vergine Maria


noi Ti lodiamo, Ti benediciamo e Ti esaltiamo.
Ella infatti concep il tuo Figlio unigenito per
opera dello Spirito Santo e conservando la
gloria della verginit rivers sul mondo la luce
eterna, Ges Cristo nostro Signore.
Per mezzo di Lui gli Angeli lodano la tua
Maest, le Dominazioni la adorano, le
Potest la riveriscono, i Cieli e le Virt dei
cieli con i beati Serafini la celebrano, uniti
nella medesima letizia. Ai loro canti permetti che si uniscano pure le nostre voci,
che in umile lode proclamano: (p. 13.)

PREFAZIO DI SAN GIUSEPPE

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus:
Et te in2 *** beti Ioseph dbitis magnificre prcniis, benedcere et prdicre.
Qui et vir iustus, a te Depar Vrgini
Sponsum est datus: et fidlis servus ac prudens, super Famliam tuam est constittus:
ut Unignitum tuum, Sancti Spritus obumbratine concptum, patrna vice custodret, Iesum Christum Dminum nostrum.
Per quem maiesttem tuam laudant Angeli, adrant Dominatines, tremunt Potesttes. Cli clormque Virttes, ac beta
Sraphim, scia exsultatine conclebrant.
Cum quibus et nostras voces ut admtti
ibeas, deprecmur, spplici confessine
dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, renderti grazie

sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,


Dio onnipotente ed eterno.
Nella *** del beato Giuseppe con dovuti
elogi noi celebriamo la tua grandezza, Ti
benediciamo e Ti esaltiamo. Egli, quale
uomo giusto, da Te fu dato in sposo alla
Vergine Madre di Dio, e quale servo fedele
e saggio fu messo a capo della tua Famiglia;
affinch come un padre custodisse il tuo
Unigenito, Ges Cristo nostro Signore.
Per mezzo di Lui gli Angeli lodano la tua
Maest, le Dominazioni la adorano, le
Potest la riveriscono, i Cieli e le Virt dei
cieli con i beati Serafini la celebrano, uniti
nella medesima letizia. Ai loro canti permetti che si uniscano pure le nostre voci,
che in umile lode proclamano: (p. 13.)

PREFAZIO DEGLI APOSTOLI

ere dignum et iustum est, quum et


salutre: Te, Dmine, supplciter exorre, ut gregem tuum, pastor trne, non
dseras: sed per betos Apstolos tuos
contnua protectine custdias: Ut isdem
rectribus guberntur, quos peris tui vicrios edem contulsti prsse pastres.

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, pregarti umil-

mente, o Signore, di non abbandonare il


gregge di cui sei eterno Pastore, ma di
custodirlo sempre per mezzo dei tuoi santi
Apostoli, in modo che continui ad essere
guidato da quegli stessi pastori che Tu
scegliesti a fare le tue veci.

A seconda della festa: Et te in Annuntiatine, Visitatine, Assumptine, Nativitte, Prsentatine, Conceptine


immaculta, Transfixine (Sette dolori di Maria), commemoratine (B. Vergine del Carmelo), festivitte (altre feste della B. V. M.),
veneratine (nelle Messe votive).
2

Et te in festivitte (19 marzo), solemnitte (1 maggio) veneratine (nelle Messe votive).

32

PREFAZI PROPRI

Et deo cum Angelis et Archngelis, cum


Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con


i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

Il prefazio comune riportato nellOrdinario della Messa, p. 13.


PREFAZIO DEI DEFUNTI

ere dignum et iustum est, quum et salutre, nos tibi semper et ubque grtias
gere: Dmine, sancte Pater, omnpotens
trne Deus: per Christum Dminum
nostrum.
In quo nobis spes bet resurrectinis
efflsit, ut, quos contrstat certa morindi
condtio, esdem consoltur futr immortalittis promssio. Tuis enim fidlibus,
Dmine, vita muttur, non tllitur, et, dissolta terrstris huius incoltus domo,
trna in clis habittio compartur.
Et deo cum Angelis et Archngelis, cum
Thronis et Dominatinibus, cumque omni
miltia clstis exrcitus, hymnum glri
tu cnimus, sine fine dicntes: (p. 13.)

veramente giusto e necessario, nostro

dovere e nostra salvezza, renderti grazie

sempre e ovunque, o Signore, Padre santo,


Dio onnipotente ed eterno, per Cristo
nostro Signore.
In Lui rifulse per noi la speranza della
resurrezione, di modo che la promessa della
futura immortalit consola quanti sono rattristati dalla certezza di dover morire. Ai
tuoi fedeli, o Signore, la vita non tolta ma
soltanto mutata, e dissolto il corpo, involucro del nostro terrestre soggiorno, si acquista unabitazione eterna in cielo.
E perci con gli Angeli e gli Arcangeli, con
i Troni e le Dominazioni e con tutte le schiere
dellesercito celeste, cantiamo linno della tua
gloria, dicendo incessantemente: (p. 13.)

33
ASPERSIONE CON LACQUA BENEDETTA
Laspersione con lacqua benedetta, ogni domenica, prima della Messa principale, ricorda ai cristiani la santit
del loro battesimo.

Durante lanno:
Antiphona
sprges me, * Dmine, hysspo et
mundbor: lavbis me, et super nivem
dealbbor. Ps. 50, 3. Miserre mei, Deus,
secndum magnam misericrdiam tuam.
V. Glria Patri, et Flio, et Spirtui Sancto.
Sicut erat in princpio, et nunc, et semper:
et in scula sculrum. Amen. Asprges
me...

Antifona
spergimi, o Signore, con lissopo e sar
purificato; lavami e diverr pi bianco
della neve. Sal. 50, 3. Abbi piet di me, o
Dio, per la tua grande misericordia. V. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio, ora e sempre e nei
secoli dei secoli. Amen. Aspergimi...

Nella I domenica di Passione, dopo il salmo non si dice il Gloria Patri, ma si ripete direttamente lantifona.

Nel tempo pasquale:


Antiphona
idi aquam * egredintem de templo a
ltere dextro, allelia; et omnes ad
quos pervnit aqua ista salvi facti sunt, et
dicent: Allelia, allelia. Ps. 117, 1. Confitmini Dmino quniam bonus: quniam
in sculum misericrdia eius. V. Glria
Patri, et Flio, et Spirtui Sancto. Sicut erat
in princpio, et nunc, et semper: et in scula
sculrum. Amen. Vidi aquam...

Antifona
o visto lacqua che sgorgava dal lato
destro del Tempio, alleluia; e tutti
quelli cui giunse questacqua furono salvi e
dissero: Alleluia, alleluia. Sal. 117, 1. Lodate il Signore perch buono, perch eterna
la sua misericordia. V. Gloria al Padre e
al Figlio e allo Spirito Santo. Come era in
principio, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. Ho visto lacqua...

Ritornato allaltare, il celebrante conclude con una preghiera:

V. Ostnde nobis, Dmine, misericrdiam tuam (T. P. Allelia).


R. Et salutre tuum da nobis (T. P. Allelia).
V. Dmine exudi oratinem meam.
R. Et clamor meus ad te vniat.
V. Dminus vobscum.
R. Et cum spritu tuo.

V. Mostraci, o Signore, la tua misericordia (T. P. Alleluia).


R. E donaci la tua salvezza (T. P. Alleluia).
V. Esaudisci, o Signore, la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga fino a Te.
V. Il Signore sia con voi
R. E con il tuo spirito.

Ormus.
xudi nos, Dmine, sancte Pater,
omnpotens aetrne Deus: et mttere
dignris sanctum Angelum tuum de clis,
qui custdiat, fveat, prtegat, vsitet, atque
defndat omnes habitntes in hoc habitculo. Per Christum Dminum nostrum.
R. Amen.

Preghiamo.
scoltaci, o Signore, Padre santo, Dio
onnipotente ed eterno, e dgnati di
mandare dal cielo il tuo santo Angelo che
custodisca, consoli, protegga, visiti e difenda tutti quelli che sono qui riuniti. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.

A
z

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