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LA STAMPA
GIOVED 20 NOVEMBRE 2014

SANTHI. OLTRE 15 MILA ACCESSI IN SEI MESI AL CAP

LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO

Il nostro Centro di assistenza


evita sovraffollamento a Vercelli
Parla il responsabile
Il presidio offre
un servizio sanitario
di base continuato

Al lavoro
Il
responsabile
medico
del centro
Giuseppe
Carlo
Orto
(a destra)
illustra
lattivit
del Cap

VALENTINA ROBERTO
SANTHI

Dati incoraggianti nel primo


semestre 2014 per il Cap
(Centro di assistenza primaria) di Santhi: un presidio
che ad un anno dalla sua inaugurazione, avvenuta nel giugno 2013, ha registrato 15.500
accessi la cui quasi totalit ha
riguardato prestazioni in ambito di medicina generale e solo una piccola parte invece attivit infermieristiche. Il
presidio fondamentale per
offrire un servizio sanitario di
base continuativo - spiega
Giuseppe Carlo Orto, responsabile medico del centro , infatti grazie alla presenza di 7
medici di medicina generale
con un orario che va dalle 9 alle 11 dal luned al venerd, senza contare i due pediatri di libera scelta e i medici che svolgono attivit in ben 14 specialit sanitarie, si pu ben capire che questo polo evita il sovraffollamento di utenti allospedale di Vercelli.

Sono i dati a confermarlo: nel


primo semestre 2014, grazie alla attivit del centro santhiatese, il tasso di ospedalizzazione e
dei ricoveri al SantAndrea calato dell11%, mentre gli accessi
al Pronto soccorso sono calati
del 7% (la cui maggioranza riguarda i codici bianchi). E proprio per quel che concerne la
possibilit di trattare i cosiddetti codici bianchi, vale a dire
le situazioni sanitarie meno
gravi, il presidio di Santhi si
attesta come punto di assistenza fondamentale grazie anche a

diverse particolarit che lo contraddistinguono. Un servizio


che diamo laccesso diretto
(pertanto senza necessit di
prenotazione-ndr) alle prestazioni radiologiche - precisa il
dottor Orto e questa via preferenziale possibile percorrerla
il luned, il marted e il venerd.
La speranza che questi giorni
possano essere estesi e coprire
tutta la settimana.
Ad accorgersi della qualit
del servizio reso dalla struttura
santhiatese sono stati non solo i
cittadini della zona, ma anche

RACCOLTA ALIMENTI. CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

La scuola media di Borgo dAle


aiuta le famiglie colpite dalla crisi
La scuola media di Borgo
dAle aiuta le famiglie in difficolt. E lo fa con le associazioni il Granello di senape, Vita
tre e la Voce. I volontari hanno presentato nelle classi dellistituto vercellese le attivit
portate avanti negli anni. Fra
queste spicca, ad esempio, la
collaborazione con il banco
alimentare che distribuisce
cibo alle persone bisognose.
Ma non solo: il Granello di senape d una mano alle persone che hanno perso un lavoro,
che non riescono pi a pagare
le bollette e a mettere insieme

Vercelli e provincia .45

Solidariet
Gli allievi
della media
di Borgo dAle
durante una
precedente
raccolta
di generi
alimentari

quelli biellesi alla prese con il


trasferimento dal vecchio al
nuovo ospedale. In questo frangente, visto il rallentamento delle prestazioni a Biella per il trasloco dellospedale, abbiamo
avuto un aumento del 20-30%
dellutenza - commenta Orto
segno che il servizio reso apprezzato. Infine ultima speranza quella di avere a disposizione un maggior numero di personale amministrativo e infermieristico, al fine- conclude Orto
di offrire il servizio a un numero
sempre maggiore di cittadini.

il pranzo con la cena. Offre un


aiuto concreto per emergenze
come gli sfratti. Vita Tre e lassociazione culturale la Voce sono altrettanto presenti sul territorio con i loro servizi.
I volontari hanno proposto
ai ragazzi di donare alcuni generi alimentari che saranno
raccolti a scuola il 24 e il 25 novembre. La Giornata della colletta poi in programma il 29
novembre. Spiegano dalla
scuola: Gli studenti dovranno
portare gli alimenti che vogliono offrire in una borsa chiusa
in modo da evitare confronti.
Il 12 dicembre, nella Casa
degli Alicesi, le associazioni e
i professori organizzeranno
la tradizionale Cena povera
di avvento con tombolata:
una festa per alunni e famiglie in cui le offerte raccolte
saranno devolute per le attivit delle associazioni. [G. MO.]

Cerchiamo correlazioni
tra tumori e ambiente
Riceviamo dagli autori
un aggiornamento sulla
ricerca epidemiologica
affidata da Lilt e Ordine dei medici allUniversit del Piemonte
orientale.

li studi epidemiologici
dei ricercatori Lucio
Palin e Christian Salerno, finanziati dalla Lilt e dallOrdine dei medici vercellesi,
hanno permesso di ottenere
un esauriente quadro descrittivo circa le distribuzioni spaziali e temporali delle principali patologie oncologiche nel
vercellese. In questi luoghi esistono diverse condizioni sociali e socioeconomiche e siti di
pressione ambientale differenti con relativi potenziali rischi
sanitari per la comunit. Sulla
base di informazioni pregresse
e di modalit di vita, si sono volute indagare, nellultima nostra ricerca, alcune associazioni eventuali con le principali patologie tumorali interessanti la popolazione quali: vivere in abitazioni di basso reddito, risiedere in luoghi prossimali a vie ad elevato traffico,
avere la propria dimora a ridosso delle coltivazioni di riso
oppure vicino al polo industriale o svolgere il lavoro di
agricoltore.
Lo studio ha coinvolto i cittadini di Vercelli dal 2002 al
2011 e gli abitanti dei Comuni
limitrofi a sud quali Asigliano,
Prarolo, Desana e Lignana per
un totale di circa 66mila soggetti con quasi 3000 mila casi
di malattia registrati nel decennio. Dalle risultanze dei fattori di rischio sopra annotati, i
risultati delle associazioni hanno indicato alcuni aspetti meritevoli di approfondimenti successivi. Nella citt di Vercelli, si
osservano alcune associazioni
significative come la vicinanza
della residenza rispetto le risaie al tumore al colon-retto e alla vescica; la residenza presso
le case popolari con i tumori
del faringe, dello stomaco e vagina. Relativamente ai punti di
emissioni pericolose, polo industriale in zona Sud, si notano associazioni per tumori
ematologici. La professione di
agricoltore denota possibili associazioni di patologie oncologiche per testicolo e tiroide
nelle donne. Nei comuni limitrofi gli eccessi gi evidenziate
nei precedenti studi, riguardano i tumori epatici e del rene.

Al lavoro per la ricerca

E bene subito dire e ribadire


che tutte le associazioni ad oggi
osservate non sono e non possono rappresentare nessuna relazione causale in quanto non si
sono controllate le rispondenze
a specifici criteri di causalit. Le
possibili indicazioni sono molteplici di non semplice e immediata interpretazione e valutazione.
Le variabili studiate sono limitate per poter descrivere in
maniera compiuta il rischio oncogeno predittivo solo a livello di
comunit e non sulle persone, in
relazione a tutti i possibili determinanti. Comunque i risultati
osservati hanno consentito di
acquisire una prima informazione di analisi inferenziali per associazioni ad oggi mai eseguite
nel contesto vercellese.
La definizione di causa effettiva richiede controlli e ricerche
ulteriori di non semplice attuazione e, qualsiasi metodo statistico non pu rappresentare, di
per s, la prova che unassociazione tra due variabili sia legata
ad una relazione causa-effetto.
Per questi motivi saranno condotte ulteriori indagini epidemiologiche sempre pi approfondite di tipo individuali, stile di
vita, dove, oltre ai possibili fattori di rischio ambientali, si possano verificare anche quelli occupazionali e/o voluttuari.
I risultati in progress di tali
ricerche saranno oggetto nella
primavera 2015 di un Convegno
presentato sia dalla Lilt locale
sia dallOrdine dei medici sulla
salute pubblica.
prof. Lucio Antonio Palin,
professore di Medicina
ambientale Upo Novara
dott. Christian Salerno
ricercatore in epidemiologia
e statistica medica
dottor Ezio Barasolo
presidente Lilt Vercelli
dottor Pier Giorgio Fossale
presidente Ordine dei medici

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