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INCONTRO CON IL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZE

LA VISIONE DELLA CHIESA SULLA SOCIET E SUL SUO RUOLO IN ESSA


ALLA LUCE DI ALCUNI TESTI TRATTI DAL
COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
2 febbraio 2015
La Chiesa nella comunit cittadina costituisce un soggetto sociale, con una
propria visione della persona e della convivenza civile che essa ritiene possa portare
elementi utili alla costruzione di una societ pi giusta.
Alla sorgente della dottrina sociale della Chiesa sta la persona umana, il cui
concetto, come ben si sa, se appare gi nello stoicismo riceve per la sua specifica
connotazione solo con il cristianesimo, in forza della riflessione teologica sul mistero
trinitario e su quello dellincarnazione del Figlio di Dio. Questo processo che da radici
religiose introduce nel dibattito filosofico e sociale concetti e prassi secolarizzate indica
quanto importante sia stato e possa essere il contributo della religione, nella specie
quella cristiana, per la vita civile. Per fare solo un altro esempio di tuttaltra natura,
noto quanto le procedure democratiche debbano alla prassi della vita monastica.
In che modo la dottrina sociale cattolica intenda oggi la persona umana e il suo
primato nella vita sociale, pu essere ricavato da alcune affermazioni che troviamo nel
Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, da cui mi lascer ora guidare.
La persona umana
107 Luomo, colto nella sua concretezza storica, rappresenta il cuore e lanima
dellinsegnamento sociale cattolico. Tutta la dottrina sociale si svolge, infatti, a partire
dal principio che afferma lintangibile dignit della persona umana. [] Questo
concetto della dignit intangibile della persona umana implica non poche conseguenze
in forza della sua indisponibilit.
Dire persona altra cosa che dire individuo. 125 La persona non pu mai essere
pensata unicamente come assoluta individualit, edificata da se stessa e su se stessa,
quasi che le sue caratteristiche proprie non dipendessero da altri che da s. N pu
essere pensata come pura cellula di un organismo disposto a riconoscerle, tuttal pi,
un ruolo funzionale allinterno di un sistema. [] Con ci vengono rifiutate tutte le
teorie individualiste e al tempo stesso quelle totalitarie, che minacciano di volta in volta
la vita sociale con i fenomeni di disgregazione e di massificazione.
132 Una societ giusta pu essere realizzata soltanto nel rispetto della dignit
trascendente della persona umana. Essa rappresenta il fine ultimo della societ, la
quale ad essa ordinata []. La societ per la persone e non viceversa. Per cui
nessuna esigenza sociale pu limitare la sua libert e il raggiungimento delle sue

finalit, di cui fanno parte non solo quelle che attengono ai suoi bisogni primari, ma
anche quelle che toccano la sua dimensione trascendente.
La libert
135 Luomo pu volgersi al bene soltanto nella libert, che Dio gli ha dato come segno
altissimo della Sua immagine []. Elemento costitutivo della dignit della persona
umana la sua libert che non pu essere mai conculcata.
Ma la libert di cui qui si parla , con tutta evidenza, altra cosa che il prescindere da
ogni norma o riferimento ideale, e quindi dal concetto di bene. 138 Nellesercizio della
libert, luomo compie atti moralmente buoni, costruttivi della sua persona e della
societ, quando obbedisce alla verit, ossia quando non pretende di essere creatore e
padrone assoluto di questultima e delle norme etiche. []
140 Lesercizio della libert implica il riferimento ad una legge morale naturale, di
carattere universale, che precede e accomuna tutti i diritti e i doveri. [] Su questa
oggettivit del riferimento morale naturale oggi si consumano molti degli scontri
ideologici e sociali. Ma senza questo riferimento, in realt, diventa difficile edificare la
coesione di una societ, che non pu essere costruita semplicemente sulla convivenza
dellaffermazione dei diritti dei singoli. E questo a prescindere dalla concezione statica
o evolutiva che si voglia avere del concetto di legge morale naturale.

Uguaglianza e dignit
145 Solo il riconoscimento della dignit umana pu rendere possibile la crescita
comune e personale di tutti (cfr. Gc 2,1-9). Per favorire una simile crescita necessario,
in particolare, sostenere gli ultimi, assicurare effettivamente condizioni di pari
opportunit tra uomo e donna, garantire unobiettiva eguaglianza tra le diverse classi
sociali davanti alla legge.
146 Il maschile e il femminile differenziano due individui di uguale dignit, che
non riflettono per unuguaglianza statica, perch lo specifico femminile diverso
dallo specifico maschile e questa diversit nelluguaglianza arricchente e
indispensabile per unarmoniosa convivenza umana []. Su questa concezione della
complementariet nella diversit, la concezione sociale della Chiesa ritiene di poter
costruire una reale uguaglianza che non sia assimilazione, ma sia affermazione della
parit nella dignit pur nel riconoscimento della differenza sessuale. In questo la Chiesa
prende le distanze anche dalla cosiddetta teoria del gender.

La dimensione sociale della persona umana


149 La persona costitutivamente un essere sociale []. La natura delluomo si
manifesta, infatti, come natura di un essere che risponde ai propri bisogni sulla base di

una soggettivit relazionale, ossia alla maniera di un essere libero e responsabile, il


quale riconosce la necessit di integrarsi e di collaborare con i propri simili ed capace
di comunione con loro nellordine della conoscenza e dellamore [].

Diritti umani
152 Il movimento verso lidentificazione e la proclamazione dei diritti delluomo uno
dei pi rilevanti sforzi per rispondere efficacemente alle esigenze imprescindibili della
dignit umana. [] La Chiesa stata partecipe della costruzione del riconoscimento di
diritti delluomo, cos come si realizzato nellimmediato dopoguerra, superando
diffidenze e ritardi connessi alle modalit di affermazione di tali diritti nella rivoluzione
francese (peraltro in modo diverso da quanto avvenne con la rivoluzione americana).
153 La radice dei diritti delluomo [] da ricercare nella dignit che appartiene ad
ogni essere umano. Per questo i diritti sono riconosciuti ma non fondati dallo Stato o
dalle organizzazioni internazionali. Tale dignit, connaturale alla vita umana e uguale in
ogni persona, si coglie e si comprende anzitutto con la ragione. [] La fonte ultima dei
diritti umani non si situa nella mera volont degli esseri umani, nella realt dello Stato,
nei poteri pubblici, ma nelluomo stesso e in Dio suo Creatore. Tali diritti sono
universali, inviolabili, inalienabili. Universali, perch sono presenti in tutti gli esseri
umani, senza eccezione alcuna di tempo, di luogo e di soggetti. Inviolabili, in quanto
inerenti alla persona umana e alla sua dignit e perch sarebbe vano proclamare i
diritti, se al tempo stesso non si compisse ogni sforzo affinch sia doverosamente
assicurato il loro rispetto da parte di tutti, ovunque e nei confronti di chiunque.
Inalienabili, in quanto nessuno pu legittimamente privare di questi diritti un suo
simile, chiunque egli sia, perch ci significherebbe fare violenza alla sua natura.
154 I diritti delluomo vanno tutelati non solo singolarmente, ma nel loro insieme: una
loro protezione parziale si tradurrebbe in una sorta di mancato riconoscimento. [] E
laffermazione dei diritti delluomo in forma separata anche allorigine di non pochi
fraintendimenti, a volte tragici. Se riandiamo alla formulazione dei diritti nella
rivoluzione francese, facile vedere quali ingiustizie la ricerca delluguaglianza pu
generare se non si rispetta la libert; ma anche come la libert pu diventare fattore di
disgregazione se non si congiunge alla fraternit, e cos via.
155 []. Giovanni Paolo II ha tracciato un elenco dei diritti delluomo nellenciclica
Centesimus annus: il diritto alla vita, di cui parte integrante il diritto a crescere sotto
il cuore della madre dopo essere stati generati; il diritto a vivere in una famiglia unita e
in un ambiente morale, favorevole allo sviluppo della propria personalit; il diritto a
maturare la propria intelligenza e la propria libert nella ricerca e nella conoscenza della
verit; il diritto a partecipare al lavoro per valorizzare i beni della terra ed a ricavare da
esso il sostentamento proprio e dei propri cari; il diritto a fondare liberamente una
famiglia e ad accogliere ed educare i figli, esercitando responsabilmente la propria
sessualit. Fonte e sintesi di questi diritti , in un certo senso, la libert religiosa, intesa
come diritto a vivere nella verit della propria fede ed in conformit alla trascendente
dignit della propria persona (CA, 47).

156 Connesso inscindibilmente al tema dei diritti quello relativo ai doveri delluomo
[] Tale legame presenta anche una dimensione sociale: Nella convivenza umana
ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre
persone: il dovere di riconoscere e rispettare quel diritto.
Su questo fronte dei diritti delluomo si consumano oggi grandi tragedie. Una di queste
richiamata da Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di
questo anno 2015, che mette a fuoco il grave problema della tratta degli esseri umani.
Quanto varie siano le forme di schiavit anche oggi emerge dallelenco che ne fa il
Papa: lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settori, in modo
formale e informale molti migranti, che nel loro drammatico tragitto, soffrono la
fame, vengono privati della libert, spogliati dei loro beni o abusati fisicamente e
sessualmente persone costrette a prostituirsi, tra cui ci sono molti minori, schiavi e
schiave sessuali minori e adulti fatti oggetto di traffico e di mercimonio per lespianto
di organi, per essere arruolati come soldati, per laccattonaggio, per attivit illegali
come la produzione o vendita di stupefacenti, o per forme mascherate di adozione
internazionale. un elenco spaventoso, che denuncia la barbarie di un mondo, le cui
radici sono anzitutto in una concezione della persona umana privata della sua inviolabile
dignit e considerata come un oggetto, come un mezzo e non come un fine. Ma accanto
a questo peccato di fondo il Papa aggiunge altre condizioni che favoriscono il
permanere e diffondersi delle varie forme di schiavit: il mancato accesso
alleducazione, le scarse o inesistenti opportunit di lavoro, la corruzione, i conflitti
armati, le violenze, la criminalit e il terrorismo. Questi rilievi ci mostrano come le
strade che portano a possibili condizioni di schiavit possono essere anche a noi vicine e
di come possiamo rendercene responsabili. Non pi schiavi, ma fratelli: il grido del
Papa che interroga anche le nostre coscienze e istituzioni.

Principi della dottrina sociale della Chiesa


160 I principi permanenti della dottrina sociale della Chiesa costituiscono i veri e
propri cardini dellinsegnamento sociale cattolico: si tratta della dignit della persona
umana, del bene comune, della sussidiariet e della solidariet. []
164 Per bene comune sintende linsieme di quelle condizioni della vita sociale che
permettono sia alle collettivit sia ai singoli membri, di raggiungere la propria
perfezione pi pienamente e pi celermente.
168 La responsabilit di conseguire il bene comune compete, oltre che alle singole
persone, anche allo Stato, poich il bene comune la ragion dessere dellautorit
politica. [] Il fine della vita sociale il bene comune storicamente realizzabile.
171 Tra le molteplici implicazioni del bene comune, immediato rilievo assume il
principio della destinazione universale dei beni: Dio ha destinato la terra con tutto
quello che in essa contenuto alluso di tutti gli uomini e popoli, sicch i beni creati
devono pervenire a tutti con equo criterio, avendo per guida la giustizia e per compagna
la carit. [] 178 Linsegnamento sociale della Chiesa esorta a riconoscere la

funzione sociale di qualsiasi forma di possesso privato, con il chiaro riferimento alle
esigenze imprescindibili del bene comune. []
185 La sussidiariet tra le pi costanti e caratteristiche direttive della dottrina
sociale della Chiesa, presente fin dalla prima grande enciclica sociale. impossibile
promuovere la dignit della persona se non prendendosi cura della famiglia, dei gruppi,
delle associazioni, delle realt territoriali locali, in breve, di quelle espressioni
aggregative di tipo economico, sociale, culturale, sportivo, ricreativo, professionale,
politico, alle quali le persone danno spontaneamente vita e che rendono loro possibile
una effettiva crescita sociale. questo lambito della societ civile, intesa come
linsieme dei rapporti tra individui e tra societ intermedie, che si realizzano in forma
originaria e grazie alla soggettivit creativa del cittadino. 186 [] In base a tale
principio, tutte le societ di ordine superiore devono porsi in atteggiamento di aiuto
(subsidium) quindi di sostegno, promozione, sviluppo rispetto alle minori. []
192 La solidariet conferisce particolare risalto allintrinseca socialit della persona
umana, alluguaglianza di tutti in dignit e diritti, al comune cammino degli uomini e
dei popoli verso una sempre pi convinta unit. Mai come oggi c stata una
consapevolezza tanto diffusa del legame di interdipendenza tra gli uomini e i popoli,
che si manifesta a qualsiasi livello. [] 193 Le nuove relazioni di interdipendenza tra
uomini e popoli, che sono, di fatto, forme di solidariet, devono trasformarsi in
relazioni tese ad una vera e propria solidariet etico-sociale, che lesigenza morale
insita in tutte le relazioni umane. []

Rapporto tra principi e valori


197 La dottrina sociale della Chiesa, oltre ai principi che devono presiedere
alledificazione di una societ degna delluomo, indica anche dei valori fondamentali.
[] Tutti i valori sociali sono inerenti alla dignit della persona umana, della quale
favoriscono lautentico sviluppo, e sono, essenzialmente: la verit, la libert, la
giustizia, lamore. []

La comunit politica
385 La comunit politica trova nel riferimento al popolo la sua autentica dimensione:
essa , e deve essere in realt, lunit organica e organizzatrice di un vero popolo.
[] 386 Ci che caratterizza in primo luogo un popolo la condivisione di vita e di
valori, che fonte di comunione a livello spirituale e morale [].
389 La comunit politica persegue il bene comune operando per la creazione di un
ambiente umano in cui ai cittadini sia offerta la possibilit di un reale esercizio dei
diritti umani e di un pieno adempimento dei relativi doveri [].

Lautorit politica
394 Lautorit politica deve garantire la vita ordinata e retta della comunit, senza
sostituirsi alla libera attivit dei singoli e dei gruppi, ma disciplinandola e
orientandola, nel rispetto e nella tutela dellindipendenza dei soggetti individuali e
sociali, verso la realizzazione del bene comune. Lautorit politica lo strumento di
coordinamento e di direzione mediante il quale i singoli e i corpi intermedi si devono
orientare verso un ordine le cui relazioni, istituzioni e procedure siano al servizio della
crescita umana integrale. []
397 Lautorit deve riconoscere, rispettare e promuovere i valori umani e morali
essenziali. []
398 Lautorit deve emanare leggi giuste, cio conformi alla dignit della persona
umana e ai dettami della retta ragione: La legge umana in tanto tale in quanto
conforme alla retta ragione e quindi deriva dalla legge eterna. Quando invece una legge
in contrasto con la ragione, la si denomina legge iniqua; in tal caso per cessa di
essere legge e diviene piuttosto un atto di violenza. []
399 Il cittadino non obbligato in coscienza a seguire le prescrizioni delle autorit
civili se sono contrarie alle esigenze dellordine morale, ai diritti fondamentali delle
persone o agli insegnamenti del Vangelo. []

La societ civile
417 La comunit politica costituita per essere al servizio della societ civile, dalla
quale deriva. Alla distinzione tra comunit politica e societ civile la Chiesa ha
contribuito soprattutto con la sua visione delluomo, inteso come essere autonomo,
relazionale, aperto alla Trascendenza, contrastata sia dalle ideologie politiche di stampo
individualistico, sia da quelle totalitarie tendenti ad assorbire la societ civile nella sfera
dello Stato. []
418 La comunit politica e la societ civile, seppure reciprocamente collegate e
interdipendenti, non sono uguali nella gerarchia dei fini. La comunit politica
essenzialmente al servizio della societ civile e, in ultima analisi, delle persone e dei
gruppi che la compongono. La societ civile, dunque, non pu essere considerata
unappendice o una variabile della comunit politica: anzi, essa ha la preminenza,
perch nella stessa societ civile trova giustificazione lesistenza della comunit
politica.

Libert religiosa
421 Il Concilio Vaticano II ha impegnato la Chiesa Cattolica nella promozione della
libert religiosa. [] La dignit della persona e la natura stessa della ricerca di Dio

esigono per tutti gli uomini limmunit da ogni coercizione nel campo religioso. La
societ e lo Stato non devono costringere una persona ad agire contro la sua coscienza,
n impedirle di operare in conformit ad essa. La libert religiosa non licenza morale
di aderire allerrore, n un implicito diritto allerrore.

Chiesa cattolica e comunit politica


424 La Chiesa e la comunit politica, pur esprimendosi ambedue con strutture
organizzative visibili, sono di natura diversa sia per la loro configurazione sia per le
finalit che perseguono. []La Chiesa rispetta la legittima autonomia dellordine
democratico e non ha titolo per esprimere preferenze per luna o laltra soluzione
istituzionale o costituzionale e non ha neppure il compito di entrare nel merito dei
programmi politici, se non per le loro implicazioni religiose e morali.
425 Lautonomia reciproca della Chiesa e della comunit politica non comporta una
separazione che escluda la loro collaborazione: entrambe, anche se a titolo diverso,
sono al servizio della vocazione personale e sociale dei medesimi uomini. []

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